Arlecchino a Milano
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Transcript of Arlecchino a Milano
Un Arlecchino a Milanodi Francesca Londino
Le storie pittoriche di Lucio Diodati, costruite come una sorta di “divertissement” scenico, emergono con tutta la loro esuberante limpidezza, l’ispirazione poetica, le cromie calde ed avvolgenti.I personaggi femminili, che Diodati elegge a protagoniste delle sue storie, sono colti con una vivacità di gesti e di atteggiamenti, che arrivano alla posa bizzarra e alla espressione ironica, quasi caricaturale, che accentua il carattere brioso e narrativo delle opere.Come in una fiaba dai mille colori, dai contorni di sogno, ma legata da saldi fili al reale, lo sguardo si perde nell’intensità dell’ azzurro, nella profondità del rosso, nelle digradanti sfumature dell’ocra. Cromatismi di ottimismo, nel respiro di un tempo senza tempo, che, sotto la parvenza favolistica, spingono la mente a ricercare un’intima correlazione tra pittura e poesia, una correlazione in cui le arti si fondono per mostrare un artista che, tra le nebbie del reale, tenta di svelare l’enigma della femminilità.La sceneggiatura che l’artista ci presenta è quella di un sipario figurato, calato su una realtà sognata, nella quale figure femminili, con sguardi rapiti dalle luci di una sensualità mediterranea, assorbono lo spazio, assurgendo al rango di “prime donne” sulla scena. Solari, buffe, ingenuamente maliziose, assorte in un loro stupore psicologico, riprese nel divenire di molteplici punti d’osservazione e di luce, mentre si muovono su scene fittizie, così ci appaiono le figure femminili di Diodati, donne semplici, ma capaci di soggiogare le cose soltanto con l’assoluta innocenza di esistere.A volte l’artista immerge in questo suo palcoscenico pittorico alcune bizzarre “comparse”: sono quasi sempre figure maschili che si concretizzano in soggetti fantastici, come quella di un burlesco domatore, o quella di un carabiniere dai baffetti impomatati, o di un gentlemen distratto, o di un enigmatico ed ammiccante Arlecchino. Come un narratore di sogni sereni, Diodati ci propone una sorta di fuga dal presente, per immergerci in atmosfere, tinte da un delicatissimo tocco di orientalismo, che ci ricordano la maestosità della favola infantile, all’ombra delle riflessioni sulla vita.
Le foto di copertina e di pagina 5 sono dell’ amico fotografo UGO CUTILLIhttp://www.ugocutilli.it
https://it-it.facebook.com/ugo.cutillifotografo