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ARETHUSA S.r.l.

CENTRO ART S EVENTS

SoprintendenteEnrico Guglielmo

Responsabile scientificoGiovanna Petrenga

Direzione ReggiaLucia Bellofatto

Cura evento e catalogoFerdinando Creta

Segreteria organizzativaAnna SaccoconAgostino RenziFrancesco VergaraVitaliano Zamprotta

Ufficio Stampa SoprintendenzaEnzo Zuccaro

Coordinamento tecnicoVincenzo MazzarellaPasquale Savinocon la collaborazione diPaola Cantiello

Segreteria amministrativaMaddalena Sepe

TestiMassimo BignardiFerdinando CretaMarcella FerroClaudia GriecoSilvia Salvalaio

OrganizzazioneArethusa S.r.l.Art’s Events

Referenze fotograficheEnrico Grieco

Riprese videoGennaro Visciano

GraficaTonino De Maria

AllestimentoLa Fabbrica delle Arti - Scafati

Si ringrazia tutto il personale della Reggia di Casertaper la fattiva collaborazione.

Un grazie particolare a Tommaso Julianoper la collaborazione nella esecuzione dell’operadel Maestro Casciello.

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Impaginato e stampato da:PIESSE - Grafica e Stampa s.n.c.Foglianise (Bn) - Luglio 2007

SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PER IL PAESAGGIOPER IL PATRIMONIO STORICOARTISTICO ED ETNOANTROPOLOGICOPER LE PROVINCE DI CASERTA E BENEVENTO

ANGELO CASCIELLOApparizioni Regali

PALAZZO REALEAppartamenti StoriciCASERTA28 Luglio - 14 Ottobre 2007

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Sostenere l’idea di una Reggia intesa quale luogo di eventi dell’esperienzaartistica, con ampie implicazioni di carattere sociale, e palcoscenico idealeper possibili accadimenti della creatività contemporanea, significa rimarcarela tenuta di una linea progettuale che, da anni, contraddistingue le sceltedi questa Soprintendenza, sin dalla immediata e pronta adesione all’offertadi Lucio Amelio che ha voluto proprio in queste sale, dense di storia delMezzogiorno d’Italia, la raccolta Terrae Motus.Con i grandi dipinti realizzati da Angelo Casciello per le sale che sisviluppano all’interno del percorso di visita, abbiamo voluto sottolinearemaggiormente la tenuta di tale scelta, avvicinando al grande pubblicol’opera di uno dei più attenti e geniali interpreti della cultura campana emediterranea, di un artista che non ha mai rinunziato al reale ruolo di‘intellettuale’, sempre all’essenza e all’anima di questa terra.I grandi segni che ora rincorrono le immagini sulle nuove, temporanee,pareti delle sale, raccontano la vivacità di uno sguardo che si misura conun ‘luogo’ così importante, carico di segni e di simbologie, di ritualità edi miti che la storia, quella di un passato prossimo, ci ha consegnato.Caserta e la sua Reggia sarà il luogo immaginativo che Casciello ha saputotradurre nell’essenzialità di un tracciato narrativo che affonda ancora econ coerenza nelle radici di un mondo rurale: è il punto dal quale, untempo, il ‘popolo’ guardava e immaginava le pareti, le sale, gli spazi dellaReggia e dei suoi eventi.La mostra dedicata ad Angelo Casciello segna, dunque, un ulterioremomento all’interno di un progetto di attenzione all’arte contemporanea,avvertita come essenza pulsante ed attiva del nostro tempo e, quindi, unbene culturale ed un patrimonio da promuovere e da sostenere. È unascelta di campo che si affianca all’attività di tutela e di restauro delpatrimonio storico-artistico, in primis la Reggia, capolavoro architettonicoche da sempre richiama un vasto pubblico di visitatori. Essa, però, nonè solo memoria, icona di un secolo, bensì luogo vivo, spazio dell’oggi: unluogo ove il segno dell’arte trova piena ospitalità.

Enrico GuglielmoSoprintendente BAPPSAE

di Caserta e Benevento

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ANGELO CASCIELLOApparizioni Regali

CASERTAPALAZZO REALEAppartamenti Storici

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Vita, morte, sesso, gioia, ironia: que-ste le condizioni antropologicheprimarie ed esistenziali su cui lavoraAngelo Casciello mirando a stabilireun esaltante dialogo con i granditemi dell’esistenza umana. Il PalazzoReale di Caserta apre le sue portealle “apparizioni regali” di un artistaannoverato, nella scena nazionale,tra i maggiori della sua generazionee lo fa nell’incantevole scenariodelle sale dell’appartamento storico.Si parla di un artista che ha percor-so lo stivale agganciandosi a circuitiepositivi e a critici di chiara e con-solidata fama esponendo semprecon successo e distinguendosi tragli emergenti usciti dall’Accademiadelle Belle Arti di Napoli. La suaopera, fortemente aperta alla mo-dernità dei l inguaggi, miraall’affermazione di una radice me-diterranea legata alla porosità dellaterra vesuviana da cui proviene eche ha ispirato tanto la sua pitturaquanto la scultura in un ricco per-corso cominciato negli anni sessantae poi proseguito fruttuosamentefino ad oggi. Egli perviene ad unalettura segnica delle proprie radiciantropologiche con evidenti aper-ture verso un linguaggio internazio-nale. Qualcuno ha scritto che le sueopere sottendono pensieri incrociatiintrise come sono di una pregnantematerialità ma allo stesso tempo sipalesano nella loro evidenza di si-gnificato. Le immagini da lui evocatesono legate ad una dimensione dimemoria, ad un evento su cui siinnesta passato e presente, stretta-mente legato ai luoghi dell’infanzia.Egli ricerca un possibile immagina-

rio non solo per se stesso ma ancheper l’uomo del nostro tempo chesente profondamente inquieto ealla ricerca di identità e origini. Lofa con grande evidenza nella suascultura richiamando la terra cam-pana, riscoprendo antiche ritualitàe rappresentandole con una speciedi ieratica immobilità ove compareuna dimensione religiosa ancestraleche si percepisce ma di cui non siconosce nulla. Il richiamo al sacroè inteso come laica spiritualità cheaffiora come inquietudine rispettoal mistero dell’universo e come in-terrogativo del nostro passaggionello spazio delle cose. Alcune dellesue sculture raffigurano dei totem,altre suggeriscono dei dolmen ese-guiti su materiali tradizionalmentein uso per la scultura come il legno,la pietra, il marmo ma niente cipermette di capire fino in fondoquale possa essere la fonte autenticadi lavori in cui è accentuatal’espressività simbolica. Legno, fer-ro, pietra, scrivono, con la loro con-sistenza, concepimenti visivi arditiponendosi contro corrente rispettoall’idea che si ha della scultura poi-ché costruiscono opere rigide edimmobili nella loro ieratica struttu-ra.I suoi sarcofagi, le tavole sacrificali,i totem, le croci danno al suo lavorouna forte connotazione mistica tan-to grande quanto oscura poichéprelude ad una realtà trasgressivae sacrilega. Ad ogni modo questascultura, talvolta definita scultopit-tura, approderà nel tempo versoforme architettoniche. Arriverà adarticolare spazialmente a più livelli

Vita, morte, sesso, gioia, ironia: que-ste le condizioni antropologicheprimarie ed esistenziali su cui lavoraAngelo Casciello mirando a stabilireun esaltante dialogo con i granditemi dell’esistenza umana. Il PalazzoReale di Caserta apre le sue portealle “apparizioni regali” di un artistaannoverato, nella scena nazionale,tra i maggiori della sua generazionee lo fa nell’incantevole scenariodelle sale dell’appartamento storico.Si parla di un artista che ha percor-so lo stivale agganciandosi a circuitiepositivi e a critici di chiara e con-solidata fama esponendo semprecon successo e distinguendosi tragli emergenti usciti dall’Accademiadelle Belle Arti di Napoli. La suaopera, fortemente aperta alla mo-dernità dei l inguaggi, miraall’affermazione di una radice me-diterranea legata alla porosità dellaterra vesuviana da cui proviene eche ha ispirato tanto la sua pitturaquanto la scultura in un ricco per-corso cominciato negli anni sessantae poi proseguito fruttuosamentefino ad oggi. Egli perviene ad unalettura segnica delle proprie radiciantropologiche con evidenti aper-ture verso un linguaggio internazio-nale. Qualcuno ha scritto che le sueopere sottendono pensieri incrociatiintrise come sono di una pregnantematerialità ma allo stesso tempo sipalesano nella loro evidenza di si-gnificato. Le immagini da lui evocatesono legate ad una dimensione dimemoria, ad un evento su cui siinnesta passato e presente, stretta-mente legato ai luoghi dell’infanzia.Egli ricerca un possibile immagina-

rio non solo per se stesso ma ancheper l’uomo del nostro tempo chesente profondamente inquieto ealla ricerca di identità e origini. Lofa con grande evidenza nella suascultura richiamando la terra cam-pana, riscoprendo antiche ritualitàe rappresentandole con una speciedi ieratica immobilità ove compareuna dimensione religiosa ancestraleche si percepisce ma di cui non siconosce nulla. Il richiamo al sacroè inteso come laica spiritualità cheaffiora come inquietudine rispettoal mistero dell’universo e come in-terrogativo del nostro passaggionello spazio delle cose. Alcune dellesue sculture raffigurano dei totem,altre suggeriscono dei dolmen ese-guiti su materiali tradizionalmentein uso per la scultura come il legno,la pietra, il marmo ma niente cipermette di capire fino in fondoquale possa essere la fonte autenticadi lavori in cui è accentuatal’espressività simbolica. Legno, fer-ro, pietra, scrivono, con la loro con-sistenza, concepimenti visivi arditiponendosi contro corrente rispettoall’idea che si ha della scultura poi-ché costruiscono opere rigide edimmobili nella loro ieratica struttu-ra.I suoi sarcofagi, le tavole sacrificali,i totem, le croci danno al suo lavorouna forte connotazione mistica tan-to grande quanto oscura poichéprelude ad una realtà trasgressivae sacrilega. Ad ogni modo questascultura, talvolta definita scultopit-tura, approderà nel tempo versoforme architettoniche. Arriverà adarticolare spazialmente a più livelli

Apparizioni Regalidi Ferdinando Cretacon Silvia Salvalaio

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la sua pittura inserendo elementiche permettano una maggiore ca-ratterizzazione dell’evidenza iconi-ca dei vari simboli da lui evocati.Al ferro affianca spesso la pietravesuviana e il marmo di Carraraimboccando la strada della sintesi.La forma come struttura va deline-andosi proprio negli ultimi annifinalizzata a creare ordine e sintesidegli elementi formali che risultanoepurati da eccessivi ornamenti. Ènegli anni novanta che si avvicinaall’architettura i cui corpi si artico-lano nello spazio secondo nuoveprospettive giocando sul rapportotra pieni e vuoti, tra la materia e lesue ramificazioni, tra il volume ela forma.Questa chiarezza di plasticismo,evidente nelle opere realizzate nelPalazzo Reale di Caserta, è finaliz-zata a rendere più evidenti gli ele-menti simbolici archetipi entro lastruttura che li contiene. Le iconediventano simboli da contestualiz-zare strutturalmente e i temi trattatipreludono ad una proiezione, quasimitica di ricordi dell’infanzia e dellagiovinezza di un uomo che non di-mentica mai di essere prima di tuttocampano e figlio della sua terra.Procede nell’idea totalizzante diforma e contenuto, ad una sculturacome corpo, evento plastico che sipredispone ad una configurazionespaziale. Il titolo di questa mostraè significativo perché serve a con-testualizzare le “apparizioni” di Ca-sciello nel suggestivo scenario dellaReggia di Caserta ove sarà possibileapprezzare tre delle sue sculturepiù significative. E non è la prima

volta che un tale esperimento riescecon successo poiché l’artista vantaun’importante presenza anche inaltre prestigiose sedi come il PalazzoReale di Napoli e la Biennale diVenezia.Per quanto riguarda la pittura eglilascia la spazialità prospettica invirtù di una autonomia della super-ficie in cui lo spazio è intriso diuna luce che non deve testimoniareuna realtà fenomenica ma che la-scia ampio spazio ad un’immagina-zione in cui il colore intervieneraramente. La materia disposta sulsupporto è tale per cui anche soloun soffio basterebbe a disperdernela consistenza. Il segno guizza insenso ambiguo e testimonia il de-siderio di entrare nelle cose, didominarle e di coglierne il signifi-cato per quanto difficile possa sem-brare. Molte delle sue realizzazioniper committenza non hanno maidisatteso le aspettative poiché sonoil frutto del comune sentire fermorestando che l’artista non rinunciamai ad esprimersi attraverso i ri-chiami alle cose che animano ilsuo mondo interiore e attraverso imateriali e le tecniche a lui conge-niali.Le sue opere testimoniano tanto lasua inquietudine quanto il profondodesiderio di unificare ciò che appa-rentemente sembra smembrato. Lecontraddizioni sono risolte veloce-mente e diventa impossibile nontrovare soluzione al tutto. Vi è inCasciello la capacità di guardare escoprire, privilegio di pochi, quantodi grande è contenuto nel infinitomistero della natura.

la sua pittura inserendo elementiche permettano una maggiore ca-ratterizzazione dell’evidenza iconi-ca dei vari simboli da lui evocati.Al ferro affianca spesso la pietravesuviana e il marmo di Carraraimboccando la strada della sintesi.La forma come struttura va deline-andosi proprio negli ultimi annifinalizzata a creare ordine e sintesidegli elementi formali che risultanoepurati da eccessivi ornamenti. Ènegli anni novanta che si avvicinaall’architettura i cui corpi si artico-lano nello spazio secondo nuoveprospettive giocando sul rapportotra pieni e vuoti, tra la materia e lesue ramificazioni, tra il volume ela forma.Questa chiarezza di plasticismo,evidente nelle opere realizzate nelPalazzo Reale di Caserta, è finaliz-zata a rendere più evidenti gli ele-menti simbolici archetipi entro lastruttura che li contiene. Le iconediventano simboli da contestualiz-zare strutturalmente e i temi trattatipreludono ad una proiezione, quasimitica di ricordi dell’infanzia e dellagiovinezza di un uomo che non di-mentica mai di essere prima di tuttocampano e figlio della sua terra.Procede nell’idea totalizzante diforma e contenuto, ad una sculturacome corpo, evento plastico che sipredispone ad una configurazionespaziale. Il titolo di questa mostraè significativo perché serve a con-testualizzare le “apparizioni” di Ca-sciello nel suggestivo scenario dellaReggia di Caserta ove sarà possibileapprezzare tre delle sue sculturepiù significative. E non è la prima

volta che un tale esperimento riescecon successo poiché l’artista vantaun’importante presenza anche inaltre prestigiose sedi come il PalazzoReale di Napoli e la Biennale diVenezia.Per quanto riguarda la pittura eglilascia la spazialità prospettica invirtù di una autonomia della super-ficie in cui lo spazio è intriso diuna luce che non deve testimoniareuna realtà fenomenica ma che la-scia ampio spazio ad un’immagina-zione in cui il colore intervieneraramente. La materia disposta sulsupporto è tale per cui anche soloun soffio basterebbe a disperdernela consistenza. Il segno guizza insenso ambiguo e testimonia il de-siderio di entrare nelle cose, didominarle e di coglierne il signifi-cato per quanto difficile possa sem-brare. Molte delle sue realizzazioniper committenza non hanno maidisatteso le aspettative poiché sonoil frutto del comune sentire fermorestando che l’artista non rinunciamai ad esprimersi attraverso i ri-chiami alle cose che animano ilsuo mondo interiore e attraverso imateriali e le tecniche a lui conge-niali.Le sue opere testimoniano tanto lasua inquietudine quanto il profondodesiderio di unificare ciò che appa-rentemente sembra smembrato. Lecontraddizioni sono risolte veloce-mente e diventa impossibile nontrovare soluzione al tutto. Vi è inCasciello la capacità di guardare escoprire, privilegio di pochi, quantodi grande è contenuto nel infinitomistero della natura.

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Angelo Casciello e Ferdinando Creta

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Il mistero delle apparizioni, 2006tecnica mista su carta - cm 101x71

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Le stanze sognate, 1990Intervento realizzato all’interno dell’Abbazia di S. Maria di Realvalle

S. Pietro di Scafati

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Ero certo che prima o poi AngeloCasciello si sarebbe imbattuto inun grande schermo piano, bidimen-sionale: una grande parete, un murosul quale specchiare il raccontodelle immagini, insomma riprende-re il fil rouge che lo riporta alle sueorigini di pittore muralista. È unriallacciarsi all’esperienza del gio-vane pittore non ancora ventenneche, sulle pareti scalcinate di caseche perimetravano piccoli poderidella piana vesuviana, dichiarava lasua esistenza di libertà,’affrescando’il sogno e l’identità del bracciante,affidando alla pittura il compito ditracciare una traiettoria al suo do-mani. S trattava allora di grandifigure che uscivano dalla tessituradei mattoni di tufo, sporgendo illoro corpo di immagine sull’assolataterra, campo della quotidiana lottadell’esistenza ma, anche, dell’attesa,del farsi resurrezione e rinascita diuna nuova stagione. Angelo dichia-rava, in quelle pitture dettate da unchiaroscuro che esaltava una certaplasticità compositiva con chiaririmandi a Siqueiros, il suo progetto,vale a dire la sua idea di arte, il suotendere ad un’effettiva identità esi-stenziale. Il grande muro assumevail valore, non di schermo, bensì di‘specchio’ nel quale capovolgere ilmondo per accogliere la sua infinitagamma umana: un progetto cheguardava, già dal suo estrinsecarsicome esperienza esibita dall’en-tusiasmo giovanile, allo spazio, allasua dimensione di universo plasticoe, al tempo stesso, di luogo delleimmagini. Insomma uno spazio cheè quello dove vive l’uomo, con i

piani, le superfici improntate dalsuo veloce o lento passaggio, daisegni lasciati da una ‘bava’ come“traccia di presenza umana” dicevaBacon che conserva i “residui me-morici di eventi passati”, conse-gnando, in pratica, gli umori, lepreoccupazioni, i sogni, gli slanci.Da queste esperienze, ancora tutteall’alba della sua vicenda artista,realizzate nel cuore degli anni set-tanta, cioè di quel decennio pienodi attese drammaticamente annega-te nella follia del terrorismo, sononate quelle carte che, nel 1983, rac-cogliemmo, Angelo ed io, nella suaprima monografia che apriva la col-lana Strumenti, da noi immaginata,sognata, progettata come le raffinatepubblicazioni di Scheiwiller.Ero certo anche che i disegni trac-ciati, come appunti di future scul-ture su piccoli fogli di carta, avreb-bero lasciato la contenuta dimen-sione ed invaso l’ambiente con for-me di corpi plastici che oggi, nellamateria antica del ferro, trovano laloro più concreta esistenza. Il dise-gno è per Angelo un esercizio quo-tidiano; è il modo di come si con-fronta con l’immaginario sollecitan-dolo, a volte, a riprendere una‘figura’ già vista o, forse, oramainota, oppure a tradurre, nella gra-nulosità del segno, la traccia lasciatadalla penna affidandola al nero delcarboncino ma anche alle sfumatu-re, tradotte da leggere carezze delpollice o, semplicemente, del palmodella mano. Angelo misura lo spazio,lo plasma anche quando il disegnosi fa più scarno, inciso, quando tagliai piani con assoli squillanti, acuti

Sul grande ‘specchio’ della paretedi Massimo Bignardi

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che si disperdono nel bianco delfoglio o della parete lasciando, però,l’impronta di una presenza imma-nente ed attiva. Così è stato per Lestanze sognate, il ciclo di dipintieseguiti sulle pareti di quello cheun tempo fu la cistercense Abbaziadi Santa Maria di Realvalle ovel’artista, dalla seconda metà deglianni ottanta al 1991 con l’assensodelle suore francescane alcantarine,trovò rifugio per il suo studio. Eraun luogo appartato, riparato dallaiterata quotidianità di Scafati, ovesono nate tante sculture, tra questeLa fiorita, del 1989, presente inquesta mostra Nelle stanze sognateil segno si fa scrittura di un diariointimo, pronto ad annotare il silen-zioso procedere dei giorni, financhel’inquietudine che alitava sulle stra-tegie studiate per non disperderela vitalità che era esplosa sulle paretidelle Corderie quando, alla Biennaledi Venezia, del 1986, aveva espostoVeglio di notte i miei sogni, un di-pinto su carta di grandi dimensionidel 1985, che metteva a registro sialo scatto immaginativo della figura,il suo articolarsi sul piano sia ladimensione plastica della forma,impregnata di umori terrestri, digranulosità cosmologiche, di riman-di archetipici. Era un segno chedichiarava la vocazione a farsi spazio,tale da imprigionare corpi e diveni-re, di lì a poco, effettivo luogo. Quel-lo di Realvalle è un ciclo di pitturerimasto sconosciuto al pubblico,documentato dalle fotografie di En-rico Grieco che oggi ne raccontanole sequenze, stanza dopo stanza,pagina dopo pagina entrando nel

cuore nascosto di un artista che havoluto con lucidità specchiarsi inesso. Segni, allungati, sottili, senzaspessori, senza ombre, fili d’erbache si alzano al cielo, oppure ramiche incastravano l’architettura dialberi sussurrata da poche linee,frutto di quel processo che,all’indomani della Biennale di Ve-nezia, Casciello aveva avviato spin-gendo verso una sintesi dell’impian-to compositivo. Dipinti senza sostache avvolgevano lo spazio delle an-tiche architetture, seguendo le curvadelle volte, raggirando i grandi pi-lastri trecenteschi, suggerendo allosguardo, di tanto in tanto, di andareoltre i vetri e scivolare in quello cheera rimasto del vecchio chiostro.Di questa tensione l’artista impron-terà le opere degli anni novanta, lesue sculture, oramai ben note, pre-senti in molti musei europei, inspazi pubblici nei quali è tornato amisurarsi con l’ambiente, costruen-do un effettivo rapporto con esso:gli esempi sono tanti ai quali siaggiunge, fra qualche mese, la sta-zione di Mugnano della Metropoli-tana campana, opera che maggior-mente espliciterà la felicità,l’inventiva, la forza di una maturataidea creativa.Pareti alte oltre dieci metri, ampispazi concepiti come architetture-sculture, scandiranno le linee por-tanti di un progetto che, nella suatotalità immaginativa, è la sintesi diun nuovo modo d’intendere il rap-porto tra l’individuo e la società,ma, anche, della capacità che l’artistaha di far dialogare l’immaginariocon la pratica, insomma con il pa-

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Angelo Casciello e Massimo Bignardi

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trimonio delle manualità creativedella sua terra.È un’opera nella quale si specchiala forza di un’identità che si fa ener-gia collettiva, sociale, “il risultato -avrebbe detto Valéry - di un’azioneil cui scopo finito è di provocarepresso qualcuno degli sviluppiinfiniti”.I due grandi dipinti realizzati, oggi,per le sale della Reggia di Caserta,preannunziano tale opera anche senon vanno intesi, però, quali provain scala leggermente ridotta, di quel-lo che vedremo a Mugnano, bensìmisura del circoscritto e profondodesiderio di tracciare, come era statoper Realvalle, un segno che fossescrittura privata, coscientementeconcepito per scomparire - comesarà a chiusura della mostra - elasciare al bianco della parete la suafunzione di sfondo sul quale si sta-glieranno altre opere, di altri artisti.Angelo ha lavorato, in queste sale,anche nelle tarde ore del pomerig-gio, quando le architetture, le cosee gli oggetti allungano la loro sago-ma di ombra sulla terra e il giornosi fa preannuncio alla sera; ha dise-gnato e dipinto solo con il nero,con le ombre che esso lascia come‘bave’, tracce che raccontano di unasofferta attesa, di qualcosa che, pergiorni, ha velato di ansia e trepida-zione la sua capacità d’impaginareil futuro. Ha saputo narrare la suafragile condizione di fronte allapaura che è propria di chi attendecon il fiato sospeso; l’ha saputa ele-

vare, con leggerezza a condizionedello spirito, rinunziando alla gravitàterrena del dolore.Questa grande pittura, questo spec-chio lucido nel quale è possibilescoprire ogni attimo del suo evol-versi come racconto è posta indialogo con tre piccole sculture cheCasciello ha voluto inserire nel bre-ve tracciato che raccorda tra loro letre sale: sono corpi che scandisconolo spazio posti come figure cheinterloquiscono con la superficie,oggettualizzando i segni, imprimen-do ad essi la cifra di evidenze im-maginative.Sono ‘figure’ che si rincorrono dasala a sala, tessendo, sulle pareti,una linea di continuità, accogliendo,ora, la vibrazione naturalistica la-sciata dalla casualità, dalla gocciache si fa spina, dalla colatura volu-tamente accettata come segno diuna scrittura inconscia, ora muo-vendo su elementi assunti a simboliche l’artista sorregge per mezzo dicontrasti polari.La figura che, come un funambolo,sfugge oltre la linea alta della pareteè ancora quella della natura, dellaterra della sua origine e che da sem-pre è il modello che si presta agliocchi di Casciello. “Per noi artisti - scriveva Gauguin - i modelli nonsono che caratteri di stampa cheaiutano a esprimerci. E c’è ancheun pudore che diventa dovere econsiste nel non tradire la propriaopera con una bellezza che non leappartiene”.

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al frusciardi fronde

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Il nido delle pietre, 1997Ferro dipinto, pietre del Vesuvio

cm 170x198x46

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la fiorita

La fiorita, 1989Legno dipinto e scolpito, carbone, ferro

cm 320x237x50

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lo scheletrodel mondo

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nel silenzio del ventoil lamento del mondo

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L’incontro è sul set della Reggia diCaserta, mentre dipinge le tre grandipareti per questa ulteriore sua mo-stra in terra campana. Casciello nonsi distrae un attimo, non lascia maisola l’immagine anche se i gesti dellemani fanno compagnia al nostrocolloquio. Immagini, grandi cosìcome i suoi occhi le descrivevano,sfumate nelle ombre che rimarcanoil valore di corpo che i segni dichia-rano: forme di un raccontodell’anima, anzi del cuore, nascostonella profondità che la pittura assu-me quando si fa lievito di una nuovaesperienza. Casciello si confrontacon la memoria, quella della suaorigine e al tempo stesso di unastoria, quella della Reggia, che haregistrato l’arrivo e la permanenzadi pittori, viaggiatori, scultori, in-somma artista giunti da ogni partedell’Europa.È proprio parlando della sua poeti-ca, di quando essa tesse le traiettoriedella sua esperienza creativa che hainizio quest’intervista.

Insistere su una poetica, con unproprio vocabolario di segni ed im-magini, è frutto di un incessantesperimentare nelle tante direzionidel ‘fare’ arte. Nel tempo del tuooperare fino ad oggi hai sondato i‘territori’ dell’immaginario attraver-so, soprattutto, la scultura e il dise-gno ma, anche, la pittura, tuo primoamore. Oggi torni a dipingere, conuna dimensione che ricorda l’avviodella tua esperienza, ovvero le pareti- diceva Bignardi -, “larghe della tuacoscienza sociale”, le facciate dellecase rurali che perimetravano i cam-

pi della tua infanzia. Questa sceltaè dettata da una nostalgia oppuredalla convinzione che si possa anco-ra interrogare l’immagine attraversola superficie, dunque, rapportandotiai pennelli, ai gessetti, al carboncino?

Sin dall’inizio, da quando ero ragazzodisegnavo nell’aia dove abitavo. Dise-gnavo con i bastoncini di legno sullaterra che vedevo nuda. Tracciavo graf-fiti che in qualche modo erano suscetti-bili al variare del tempo, perciò erainsito in loro questo senso di precarietàche oggi sottende questa nuova espe-rienza qui a Caserta. Conservo l’innatorapporto con il disegno come dettatoprimario della mia opera assunto, quasisempre, a struttura portante dell’interomio lavoro. L’operazione realizzataper la Reggia di Caserta nasce da unconcetto per me fondamentale e dive-nuto concreto in questi ultimi anni; unconcetto che evidenzia il valore l’artequale elemento che non può essere chiu-so in uno spazio, ma che deve viverefra la gente. Chiaramente è una sfidacontinua, che necessita di un continuomettersi in discussione a seconda deiluoghi, delle possibilità, anche delleemozioni che io provo ogni qualvoltaentro in contatto con uno spazio. Sonoconvinto che la pittura esisterà fino aquando esisterà l’uomo, dato che soloattraverso essa si riescono a cogliereemozioni e sensazioni che in altro modonon si potrebbero afferrare. Per fareun esempio quel grande affresco cheracconta il rito dionisiaco nella Villadei Misteri di Pompei mi affascina perla sua materia pittorica e per la capa-cità evocativa di quel luogo. La narra-zione sembra così chiara, eppure con-

Nel tempo breve dell’emozioneIntervista ad Angelo Casciellodi Marcella Ferro

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serva in sé un mistero. Rappresenta untempo che fu ma anche un tempo pre-sente. In qualche modo racconta unpercorso che è, in fondo, la nostra vita.

Nel 1990, all’interno dell’Abbazia diS. Maria di Realvalle, hai tracciatocon dei grandi segni neri sulle pa-reti, il racconto del tuo rapporto conquel luogo misterioso. Oggi nellesale della Reggia di Caserta dipingiricostruendo nuovi luoghi del tuoimmaginario, riprendendo la praticadella pittura esplicitata, innanzitutto,come segno scrittura, disegno chenei toni assume una sua gamma dicolori. Qual è il motivo che ti haspinto ad un ritorno alla pittura digrandi dimensioni, murale e, sulpiano storico, quali credi che sianole differenze fra il compiereun’azione di questo tipo negli anninovanta e compierla oggi. Soprat-tutto cosa suscita in te il fatto cheal termine della mostra ogni linea,figura, tratto sarà cancellato?

Devo dire, che la differenza è sostan-ziale. Negli anni novanta avevonell’abbazia un grande studio che chiusia seguito dei lavori di restauro, tral’altro mai terminati. In questo luogomi ero ritirato dopo essere stato invitatoalla Biennale di Venezia, un po’ comefa il guerriero che si ritira dopo labattaglia per ritrovare un proprio equi-librio. Così quando la mia permanenzain quel luogo finì decisi di fare un regaloa questo spazio che avevo amato e chemi aveva accolto, lasciando l’improntadel mio passaggio, un po’ l’anima chesosteneva i sogni di quegli anni. Per cuifeci questo grande disegno, Le stanze

sognate, che si stendeva lungo le pareti,stanza dopo stanza senza mai inter-rompersi,una linea continua come ilflusso della vita. È un’opera che, fattaeccezione del mio amico fotografo En-rico Grieco, non è mai stata vista danessuno. Nella Reggia invece ho dipintodelle apparizioni regali che qui sononate, vivranno per un po’ e poi scom-pariranno. Forse è anche giusto che siacosì, come conseguenza di un ragiona-mento sulla storia settecentesca, che nonamo molto, perché è il ‘racconto’dell’eccesso, dell’esagerazione. Mentre,invece ammiro moltissimo questa strut-tura così ricca, così complessa frutto dellavoro di grandi maestranze. Questa èun po’ l’idea che mi ha accompagnato.Queste pitture, essenziali nel loro dettatocompositivo sono, in fondo, i miei piccolidisegni che hanno trovato la loro scalaimmaginativa. Li vedrò per qualchemese vivere nella luce della reggia, poitorneranno nei luoghi della fantasia,nel loro habitat iniziale. Domani nefarò ancora degli altri, e sarà straordi-nario vederli mutare come muta il mododi vivere la realtà.

Attualmente sembra che nelle pra-tiche dell’arte non ci sia più spazioper le tecniche così dette tradizio-nali, il fare pittura o scultura serven-dosi di strumenti e di mezzi chehanno sostenuto le grandi paginesegnate dalle avanguardie. Moltiartisti, soprattutto i più giovani, pre-feriscono avvalersi della tecnologiadigitale. Qual è la tua personalevisione di questo fenomeno e in chemodo influisce sulla tua poetica?

Non è lo strumento che fa la qualità del

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Angelo Casciello e Marcella Ferro

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prodotto piuttosto è importante quelloche vi sta dietro. Possono esserci bana-lità nella pittura tradizionale come inquella così detta digitale o nelle instal-lazioni. La fotografia, ad esempio, cheha rappresentato un cambiamento dellavisione si è evoluta ulteriormente con ildigitale. Così può divenire una praticae uno strumento coadiuvante del nostrolavoro. Forse la mia critica più che allostrumento digitale va ai giovani artistiche sono chiaramente malati di realtà.C’è molta cronaca nell’arte, che perquanto mi riguarda era anche presentenella mia pittura passata. Ma forseaveva motivo di esistere perché nonc’erano tutti gli altri sistemi per raccon-tare la storia. Nella stessa Reggia cisono tante immagini che narrano ciòche avveniva a quei tempi, vale a direquando aveva ragione di essere unareggia: regnanti che camminano, pa-rate militari, la festa campestre, il ballodi corte ed altri immagini che la storiaci ha consegnato. Oggi invece c’è giàla televisione, il cinema e quindi proba-bilmente l’arte si dovrebbe liberarea n c h e d a l d i d a s c a l i c o , d aun’iconografia corrente, dovrebbe inqualche modo scoprire nuove dimensio-ni. Dovrebbe, probabilmente, scavarein nuovi significati. Invece si rimanevincolati, schiacciati dalla realtà alpunto che, la cosa è ancora più grave,si fa il verso alla moda, a quanto stanello stile di coloro che disegnano ilgusto. Credo che questo sia un ‘dazio’molto grande che si sta pagando. Forse,ripeto, oggi c’è più qualità formale ma,pur troppo, quello che sta dietro, quelloche conta, è quasi inesistente. Ovvia-mente parlo in generale, perché di certoci sono anche degli ottimi lavori. Noto,

però, è che nessuno si vuole sporcarecon la realtà effettiva ed imprescindibiledel nostro lavoro, cioè perdendo di vistala libertà della creatività e l’intelligenzacon cui si sfrutta questa possibilità.

Intervenire su una tela è senz’altromolto diverso che avvicinarsi a su-perfici più ampie come quelle cheperimetrano le sale della Reggia. Erocuriosa di sapere se v’è una parte dielaborazione progettuale o sel’approccio è stato diretto, istintivo.

Per me è difficile improvvisare, è unpo’ come quando si pensa alle jazzsessions, ove tutto è improvvisazione suquello che si conosce. Questa è unaregola antica. In questo caso mi sonoposto delle domande ed ho provato arispondere scavando nel mio vocabola-rio di immagini e segni. Dopo una seriedi possibili disegni, ipotesi, ad un certopunto sono arrivato ad un’idea che,fisicamente, nella totalità ha assuntodelle sembianze concrete in queste sale.Il problema sta nel fatto di avereun’idea e di coniugarla con la fisicitàdello spazio. Devo ammettere che il piùdei suggerimenti, delle indicazioni, co-me ti raccontavo prima, li ho ricevutida questo luogo che racchiude unagrande potenza evocativa. Chiaramentec’è una costruzione ragionata propriosull’ipotesi di uno spazio nuovo e con-temporaneamente della pittura.C’è stata, dunque, una progettazioneperché, come dicevo, per me il disegnoè fondamentale e quindi anche in questocaso c’è stata una serie ampia che hasondato lo spazio in ogni direzioneimmaginativa fino a fissare, nella miamente, un’immagine di questi luoghi.

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Dipinti

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L’occhio inquieto, 2007tecnica mista su carta

cm 101x71

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Il cuore di Mariangela, 2007tecnica mista su carta

cm 101x71

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Boscotrecase, 2007tecnica mista su carta

cm 71x101

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Tragedia, 2007tecnica mista su carta

cm 101x71

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Il luogo dei suoni, 2007tecnica mista su carta

cm 71x101

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16 febbraio-16 marzo, Arezzo, Galleria Comunale d’ArteContemporanea, “Casciello, Gadaleta e Russi. Unatriangolazione attuale”, a cura di E. Crispolti (in catalogo,Mazzotta, Milano, testi dei medesimi).28 febbraio, Roma, Studio Soligo, “Casciello. Un quadro...un capolavoro”.

1986-1987dicembre-febbraio, Torino, Mulino Feyles, Studio GianniCaruso, “Casciello. Sculture e pitture recenti” (in catalogotesto di G.-G. Lemaire).

1987Pescara, Galleria Cesare Manzo “Casciello-Zevola”.

1987-198827 novembre-27gennaio, Napoli, Institut Français deNaples, “Angelo Casciello. Opere 1976-1987” (in cata-logo, Mazzotta, Milano, testi di J. Dihne, E. Crispolti,G.-G. Lemaire, A. Malochet, F. Menna, M. Bignardi).

1988Marsiglia, C. & A., “Angelo Casciello. Il luogo delMinotauro”.

1990Bagheria, Galleria Ezio Pagano, “Angelo Casciello.Sculture e disegni”.

1990-199127 ottobre-31 gennaio, S. Pietro di Scafati, NuovaCappella Santa Maria di Realvalle, “Angelo Casciello.Gli spazi dell’anima” (in catalogo, Istituto Suore Fran-cescane Alcantarine, S. Pietro di Scafati, testi di G. DiGenova, G. Perretta, e un dialogo con M. Crescentini).

199114 marzo, Siena, Scuola di Specializzazione in Archeo-logia e Storia dell’Arte, “Segmenti nel contemporaneo”,a cura di E. Crispolti, mostra di disegni e incontro conl’artista Angelo Casciello (in catalogo, Università degliStudi di Siena, Dipartimento di Archeologia e Storiadelle Arti, testo di E. Crispolti).2 maggio-8 giugno, Napoli, Enzo Esposito Arte Contem-poranea, “Angelo Casciello. Rovesciare il ferro” (brevitesti di A. Casciello).

1992gennaio, Bologna, Arte Fiera, “Art Now, Capua. AngeloCasciello. Pitture”.1 febbraio-3 aprile, Scafati, Sala Venezia, “AngeloCasciello. Pomerium. Progetto per il nuovo ingressodella Villa Comunale di Scafati” (in catalogo, I Quadernid’arte, Scafati, testi di E. Crispolti e di A. Casciello).

1993gennaio, Bologna, Arte Fiera, “Art Now, Capua. AngeloCasciello. Nuove pitture”.

19945 maggio-15 giugno, Milano, Studio Oggetto, “AngeloCasciello. Rovesciare il ferro” (in catalogo testo di G.Dorfles).

19951 aprile-31 maggio, Villaricca (Napoli), Arte x Arte,“Angelo Casciello. Pitture”.13-25 maggio, San Severo (Foggia), Associazione Cul-turale Dedalos, “Angelo Casciello”.

19968 febbraio-29 marzo, Milano, Galleria Arcadia Nuova,“Angelo Casciello. Sculture e pitture” (in catalogo testodi G. Dorfles).luglio, Ripe S. Ginesio (Macerata), Galleria Comunaled’Arte Contemporanea, “Omaggio a Casciello”.

ANGELO CASCIELLOnasce a Scafati (Salerno) nel 1957, All’età di 11 annientra nello studio dell’artista calabrese FrancescoTotino. Frequentando lo studio di Totino, che è contem-poraneamente pittore, poeta ed architetto, Cascielloha la possibilità di conoscere e studiare la storia dell’artee la letteratura.Frequenta poi l’Istituto d’arte di Torre del Greco (Napoli)e qui è allievo del pittore e scultore Renato Barisani.L’incontro con il nuovo maestro fa si che in lui maturiuna nuova consapevolezza dell’arte; se con Totino avevaavuto la possibilità di studiare la storia dell’arte dalleorigini fino alle prime avanguardie e a Picasso, attraversogli insegnamenti di Barisani inizia a conoscere la realtàdell’arte contemporanea e in questi anni visita le primemostre. Si diploma poi all’Accademia di Belle Arti diNapoli nel corso di Pittura diretto da Domenico Spinosa.Ha frequentato un corso di scultura diretto da ArnaldoPomodoro.

Esposizioni personali

1977Scafati, Centro Sud Art, “Angelo Casciello”.Torre del Greco, Istituto Statale d’Arte, “AngeloCasciello”.

19781-13 maggio, Salerno, Centro di Documentazione ArtiContemporanee, “Angelo Casciello” (in catalogo testodi F. Cipriano).10-26 maggio, Napoli, Galleria San Carlo, “AngeloCasciello”.

1979Napoli, Lucio Amelio, “Angelo Casciello”.

198015-29 febbraio, Roma, Studio d’Arte 5x5, “AngeloCasciello” (in catalogo testo di E. Crispolti).

1981Scafati, Centro Sud Art, “Angelo Casciello”.

19826-13 febbraio, Salerno, Albatros Club, “Attraverso ildisegno”, a cura di E. Crispolti. “Angelo Casciello” (incatalogo testo di E. Crispolti).

198322 febbraio-10 marzo, Roma, Centro Di Sarro, “AngeloCasciello” (in catalogo testo di L.P. Finizio, dialogo conM. Crescentini, edizione ciclostilata).2 aprile-12 maggio, Macerata, Pinacoteca Comunale,“Angelo Casciello” (in catalogo testo di E. Crispolti).3-16 maggio, Torino, Unione Culturale - Palazzo Cari-gnano, “Una triangolazione: Casciello, Gadaleta e Russi”(in catalogo testo di E. Crispolti).

198419 gennaio, Torino, Mulino Feyles, Studio Gianni Caruso,“Angelo Casciello”.23 marzo-4 aprile, Roma, Nuova Galleria Internazionale,“Angelo Casciello - Mileta Prodanovic”.3 maggio, Nola, Studio Miele, “Angelo Casciello”.

198528 febbraio, Bari, Galleria Ester Milano, “AngeloCasciello”.26 marzo-12 aprile, Zagabria, Talijanski Kulturni Center,“Angelo Casciello. Hram Z̆rtvovanja” (in catalogo testidi R. Maroeviæ ed. Crispolti).

1986gennaio, Bologna, Arte Fiera, Studio Oggetto, Caserta,“Casciello, cultura e disegni”.

Biobibliografiadi Claudia Grieco

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Trentatreesima Mostra Internazionale di Pittuira 1979,“4 questioni di linguaggio” (in catalogo, FondazioneMichetti, testi G. Cortenova, E. Crispolti, G. Pedicini).

198130 giugno-luglio, Napoli, Galleria Numerosette,“Pluralia”, a cura di G. Manigrasso.Roma, GalleriaArtein, “Libri fatti a mano” (in catalogo testo di F.Menna).

198219 marzo-4 aprile, Bilbao, Fiera Internacional Muestrasde Bilbao, “Arte-der82. Muestra Internacional de ObraGráfica. Sección Dibujo”.giugno, S. Giuseppe Vesuviano, 9º Giugno popolarevesuviano, “Esperienze artistiche in Campania” (a curadi G. Romano, D. Mordicchio).

1983marzo, Napoli, Castel dell’Ovo, “Campania felix: gesti,segni, oggetti, parole, promesse e pensieri (in catalogotesto di E. Battarra).3-30 giugno, Napoli, Cappella S. Barbara, MaschioAngioino, Cappella S. Barbara, “Plexus ’83. Pittori escultori in Campania”, a cura di L. P. Finizio, (catalogoIstituto Grafico Editoriale Italiano, Napoli).15-30 giugno, Amalfi, Antichi Arsenali, “Confronto inScultura”, a cura di M. Bignardi (in catalogo, Edisal,Salerno, testi di A. Casciello e di S. Carafa).

198427 gennaio-12 maggio, Nuova Galleria Internazionale,“Viaggio”, a cura di A. D’Avossa.9-28 aprile, Pomigliano d’Arco, Centro Cultura Popolare,“Il doppio e il gioco. Sedici proposte d’illusione”, a curadi E. Caroli.maggio-giugno, Pomigliano d’Arco, “Città senza confine,repertori della cultura attuale” (in catalogo testi di G.De Martino, G. Perretta, B. Roberti).29 luglio-20 agosto, Montesano sulla Mercellana, Sola-rium delle Terme, “Opera Omnia. Nuove presenze nelpanorama artistico meridionale”, a cura di M. Bignardi(in catalogo introduzione di E. Crispolti).31 agosto-16 settembre, Roma-EUR, Festa Nazionalede L’Unità, “Scultura disegnata. Il disegno degli scultoriin Italia, oggi”, a cura di E. Crispolti (catalogo-giornale).13 ottobre-24 novembre, Fiano Romano, BibliotecaComunale, “13 modi di paesaggio”, a cura di E. Crispolti(catalogo Edizioni Galleria La Linea, Roma).Caserta, Studio Oggetto, “Cartagine/ Cartagine”, A curadi E. Battarra.

19854 maggio-15 giugno, Marcianise, Monte dei Pegni,Palazzo della Cultura, “La Tradizione in rivolta. Artistidelle ultime generazioni”, a cura di M. Bignardi (incatalogo, D. Cuzzola Editore, Salerno, prefazione di E.Crispolti).22 giugno-14 luglio, Bari, Castello Svevo, “L’Onda delsud? Nuovo immaginario mediterraneo del design”, acura di E. Crispolti, con il contributo critico di A. Branzi,R. Dalisi, A. Mendini (Catalogo La Caita Editore, Man-duria).27 luglio-14 settembre, Termoli, Galleria Comunaled’Arte Moderna, XXX Mostra Nazionale d’Arte Moderna“Castello Svevo”, “Panorama dell’arte italiana giovane”.9-25 agosto, Siena, Fortezza Medicea, Festa Nazionalede L’Unità “Futura”, “Una nuovissima generazionenell’Arte Italiana”, a cura di E. Crispolti.25 agosto-8 settembre e 6-20 ottobre, Santa Sofia diRomagna, Palazzo Giorni e altre sedi, Forlì, PalazzoAlbertini, Premio Campigna - XXIX Edizione, “Tempo eIdentità. 1 - Memorie e sedimenti” a cura di A. Baccilieri,E. Crispolti e C. Spadoni.ottobre, Malo (Vicenza), Museo Casabianca, “Kaos,dall’Alfa all’Omega”, a cura di G. Terribile.

199730 maggio-21 settembre, Como, San Pietro in Atrio,“Angelo Casciello. Sculture”, in “Contemporanea Como3”(in catalogo testo di E. Crispolti).Napoli, Saletta Rossa - Libreria Guida, “Progetto Arte2/Artisti a Napoli - serata dedicata a Casciello”.

199810 gennaio-21 febbraio, Torrecuso (Benevento), Centrod’Arte Contemporanea Art’s Events, “Angelo Casciello.20 disegni, 5 pitture e 2 sculture” (in catalogo, ArtemideEdizioni, Roma, testo di V. Tirone).Palazzo Reale, Giardini e cortile d’onore, “Angelo Ca-sciello. Opere recenti”, a cura di M. Bignardi (in catalogo,Artemide Edizioni, Roma, testi di V. Tirone, G. Dorfles,G.-G. Lemaire, E. Crispolti, e antologia della critica).5-30 settembre, Napoli, Istituto Italiano per gli StudiFilosofici, Pal. Serra di Cassano, “Angelo Casciello. 30disegni di grande formato” (cfr. catalogo Palazzo Reale).

1999Napoli, Franco Riccardo Artivisive, “Angelo Casciello.Sculture e disegni 1995/1999”.

2001gennaio, Bologna Arte Fiera, “Franco Riccardo Artivisive,Napoli. Angelo Casciello - sculture e disegni”.14 luglio-16 settembre, S. Gabriele-Isola del Gran Sasso(Teramo), Museo Staurós d’Arte Sacra Contemporanea,“Casciello. Visioni del sacro. Opere 1973-2001”, a curadi C. Chenis (in catalogo, Edizioni Staurós, San Gabriele(Teramo), testi di A. Di Bonaventura e L. Sicignano).

200213 luglio-7 novembre, Macerata, Palazzo Galeotti,Premio Scipione, “Casciello”, a cura di E. Crispolti (incatalogo, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, dialogocon P. Campiglio).

2003Napoli, Castel dell’Ovo, “Casciello. Percorsi 1973-2003”,a cura di E. Crispolti (in catalogo testi di G. Dorfles, M.Corgnati, M. Bignardi), Ediz. Staurós, S. Gabriele (Te-ramo).Benevento, Rocca dei Rettori - Museo del Sannio,“Casciello. Percorsi Sanniti” a cura di Ferdinando Creta(in catalogo Art’s Events).

2004Cava dei Tirreni (Salerno), Complesso MonumentaleSanta Maria al Rifugio, “Angelo Casciello. Segnidell’archetipo” a cura di A. P. Fiorillo (in catalogo IlLaboratorio/Le Edizioni, Nola).

2005Vitulano (Bn), “Angelo Casciello. Una scultura per piazzaSan Menna” a cura di M. Bignardi, F. Creta (in catalogoEd. Comune di Vitulano).

2006Verona, Quartiere Fieristico, “Omaggio a Casciello”,IV Convegno Ecclesiale Nazionale, a cura di C. Chenis(in catalogo Silvana Ed., Cinisello Balsamo, Milano).Madrid, Gall. Art y Maturdeza, “Angelo Casciello.Pompeiana”.

Principali esposizioni collettive

1978Scafati, Centro Sud Art, “Differenze ed interferenze”.

197928 luglio-30 agosto, Francavilla a Mare, Premio Michetti,

9 novembre-6 dicembre, Belvedere di S. Leucio (Caser-ta), Salone Acquavite, “Idee d’arte. Tre critici per noveartisti”, (in catalogo testi diF. Menna, E. Battarra).Marsiglia, Sedi varie, “Jeunes créateurs du Meditérrané”.S. Leucio (Caserta), Centro Culturale Belvedere, “Ideed’arte. Tre critici per nove artisti” a cura di P. Balmas,E. Battarra, L. Mango.

1985-19867 dicembre-7 gennaio, Belvedere di S. Leucio (Caserta),Salone Acquaviva, “L’Artefice magico”, a cura diE. Battarra (precedentemente Frasso Telesino -Benevento).

198619-26 aprile, Cava dei Tirreni, Centro d’Arte Il Campo,“Scultura Incisa” (in catalogo testo di A. P. Fiorillo).16 giugno-16 agosto, Roma - EUR, Palazzo dei Congressi,XI Quadriennale di Roma, nella sezione “RicognizioneSud: una possibile campionatura” (catalogo FabbriEditori, Milano).Venezia, XLII Esposizione Internazionale d’Arte LaBiennale di Venezia, “Arte e Scienza”, nella sezione“Aperto 86” (catalogo Edizioni La Biennale-ElectaEditrice, Milano).luglio, Ripe S. Ginesio, Pinacoteca Comunale,“Osservatorio vesuviano. Ripe 86”, a cura di M. Bignardied E. Crispolti.10-12 ottobre, Caserta, Palazzo Reale, IV ConvegnoNazionale Mercanti d’Arte Moderna, “Angelo Casciello,Battista Marello, Giovanni Tariello” (catalogo EdizioniStudio Oggetto, Caserta).Scafati, Scuola Media T. Anardi, “L’Officina di Scafati.Casciello, Cipriano, Pagano, Vangone, Vollaro”, a curadi M. Bignardi (catalogo Mazzotta, Milano).

198712 aprile-3 maggio, Arezzo, Sala di Sant’Ignazio,“L’Officina di Scafati. Casciello, Cipriano, Pagano,Vangone, Vollaro”, a cura di M. Bignardi (catalogoMazzotta, Milano).giugno-luglio, Siena, Galleria Passepartout, “Percezionidi memoria” (in catalogo testo di E. Crispolti).29 agosto, Civitella d’Agliano, “Progetto Civitellad’Agliano 1987. Luogo - identità - opere”.settembre-dicembre, Lubiana, Biennale Internazionalede gavure.Zagabria, Galeria Studentskog Centra, “Tendenzedell’Arte italiana negli anni ’90”, a cura di M. Vescovo.Torino, SER.MI.G., “Ucronia. 33 artisti europei aTorino” (in catalogo, Edizioni L’Uovo di Struzzo, Torino,testi di M. L. Syring, S. Von Wiese, C. Rossignol, F.Poli).Taranto, Castello Aragonese, “Mare Nostrum. Un’ideaper il Sud” (in catalogo un testo di E. Battarra).

1988gennaio, Bologna, Arte Fiera, “Under 35”.5-9 maggio, Verona, Quartiere Fieristico, “Abitare iltempo. Il piacere di abitare”. Nella sezione “StanzeSegrete”, a cura di M. Vescovo e G.-G. Lemaire (catalogoAlinea Editrice, Firenze).23 aprile-10 giugno, Pescara, Archivio di Stato, IIIBiennale d’Arte Sacra, “La Croce” (in catalogo, Electa,Milano, testi di A. Di Bonaventura, G. Di Genova, G.Maschera, S. Orienti, L. Strozzieri).19 maggio-6 giugno, Roma, Break Club, “Roma - Arteoggi”.10 settembre-15 ottobre, Morcone (Benevento), CasaSannita e S. Bernardino, “Campania ’88. ProgettoMorcone”, a cura di E. Crispolti (catalogo Mazzotta,Milano).24 settembre-23 ottobre, Carpi, Zona Artigianale exFornace, Padiglione D, “L’Amore tra le rovine”, a curadi G.-G. Lemaire.22 ottobre-27 novembre, Messina, Palazzo dei Leoni,

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“Il raggio duro del sole” (in catalogo, Edizioni L’Uovo diStruzzo, Torino, testi di M. L. Syring, E. Crispolti, L.Barbera).Napoli, Accademia di Belle Arti, “Biennale del Sud” (incatalogo testi di V. Corbi, G. Dorfles, P. Restany, L.Vergine).Capua, Museo Campano, “Direzione Sud-Ovest”, a curadi M. Bignardi.Ludwigshafen am Rhein, Kunstverein, “Ucronia. 13Artisti italiani” (in catalogo testo di E. Poli).Metz, Musée d’Art et d’Histoire Caves Saint-Croix,“Ucronos. 19 artistes européens à Metz” (in catalogotesti di M. L. Syring, F. Poli, C. Rossignol).Marsiglia, Ville Charité, “Transport - Marsiglia - Barcel-lona - Napoli”.Napoli, Palazzo Reale, “Napoli Scultura”, a cura di V.Corbi, G. Grassi, A. IzzoTreia, Incontri internazionali d’arte, “I luoghi dellascultura, a cura di M. Bignardi.

198915 luglio-31 agosto, Francavilla a Mare, Premio Michetti,“Radici. Del Sud, dal Sud: quindici artisti giovani”, acura L. Caramel e S. Orienti (catalogo FondazioneMichetti).Malindi (Kenia), “Casciello, Costa, Sartelli, Trubbiani”.Roma, Galleria dei Banchi Nuovi, “Fiumara d’Arte”, acura di F. Menna.Tolosa, Palais des Arts-Beaux Arts, Zaragozza, MuseoPablo Gargallo, “Saturne” (catalogo a cura di G.-G.Lemaire).

1990aprile-maggio, Lagopesole (Potenza), Castello Frideri-ciano, “Rien ne va plus. 7 artisti alla Corte di Federico”,a cura di C. Zungolo (catalogo Edizioni d’Arte Il Salice,Potenza).1-30 giugno, 3-29 luglio e 22 settembre-31 ottobre,Firenze, ex Padiglione Avicolo, Roma, Sala Santa Rita,L’Aquila, Chiostro di Santa Maria di Collemaggio, “Illusso della pausa. Stile e arte (La Provincia e l’Impero)”,a cura di M. Crescentini (catalogo, Electa, Milano).22 giugno-25 luglio, Bari, ex Convento di S. Teresa deiMaschi, “Eccentrici volumi”, a cura di L. De Venere.15 settembre-30 ottobre, Ischia, Castello Aragonese,“Paesaggio Napoletano”, a cura di V. Corbi.Querceta, Villa Pellizzari, “Scultura giovane”, a cura diG. Di Genova.15 luglio-31 agosto, Ancona, Fiera di Ancona, PremioMarche, Biennale di d’Arte Contemporanea. RassegnaNazionale (catalogo Edizioni De Luca, Roma).Macerata, Pinacoteca Comunale, Chiesa di San Paolo,“Cercare nella forma”, a cura di L. Del Gobbo.28 marzo-2 aprile, Roma-EUR, Palazzo dei Congressi,“Arteroma 90. Il Salone d’Arte Moderna eContemporanea”, nella sezione “Gravitazione Roma”, acura di E. Crispolti.

199112 luglio-12 agosto e 1-31 ottobre, Gubbio, Palazzo deiConsoli e Casa di Sant’Ubaldo, Cagliari, Cittadella deiMusei, “Etica all’arte! La Provincia e l’Impero”, a curadi M. Crescentini (catalogo Mondadori Arte, Milano).25 luglio-6 ottobre, Termoli, Galleria Civica di Artemoderna, Premio Termoli, XXXVI Mostra Nazionale d’ArteContemporanea, “Esaedro”, a cura di G. Di Genova(catalogo Mondadori Arte, Milano).Siracusa, ex Chiesa dei Cavalieri di Malta, II Biennaled’Arte Sacra (catalogo Edizioni E. Pagano, Bagheria).

1992agosto-settembre, Penne, XI Biennale Città di Penne,“Arte e Architettura” (catalogo della sezione “Più ArteArchitettura”, a cura di A. Carnemolla e A. Gasperini,Editoria d’Architettura).20 settembre-1 novembre, Suzzara, Galleria Civica

d’Arte Contemporena, XXXII Premio Suzzara.22 settembre-8 novembre, S. Gabriele (Teramo), VBiennale d’Arte Sacra, “Beata Passio” (catalogo, EdizioniStaurós, S. Gabriele - Teramo, a cura di E. Crispolti).Erba, “Erba Scultura”, a cura di L. Cavadini.Torbole sul Garda, Palazzo Pavese, VI Biennale Interna-zionale della grafica, a cuira di R. Margonari, “Incisionefantastica italiana”.Barcellona, Biennale di Barcellona.

199319 settembre-1 novembre, Suzzara, Galleria Civica d’ArteContemporanea, XXXIII Premio Suzzara, in “Realtà dellaScultura”, a cura di E. Crispolti, P. Fossati, A. Negri.S. Pietro di Scafati, Abbazia di Santa Maria della Real-valle, “Il volume disegnato/disegni di 10 scultori italiani”.

199410 giugno-10 agosto, S. Gabriele (Teramo), VI Biennaled’Arte Sacra, “La Passione di Cristo e la guerra”,(catalogo, Edizioni Staurós, S. Gabriele - Teramo, a curadi E. Crispolti).6 luglio, Napoli, Studio Trisorio, “Napoli ad Arte”.luglio, Arezzo, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea,Sala S. Ignazio, “¡Que bien restistes!”, a cura di E.Crispolti (catalogo Charta, Milano).

1995Scafati, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, “UnSegno per il Sarno” (catalogo I Quaderni d’arte Scafati,Scafati).

1995-199629 ottobre-28 gennaio, Padova, Palazzo della Ragione,Giardini, dell’Arena, XVI Biennale Internazionale delBronzetto Piccola scultura Padova ’95, “Scultura eOltre” (in catalogo, il Poligrafo, Padova, testi di M. DeMicheli, G. Di Genova, G. Segato, E. L. Francalanci).

199627 ottobre-15 dicembre, Ancora, Mole Vanvitelliana,Premio Marche, Biennale d’Arte Contemporanea (cata-logo Mazzotta, Milano).Malnate, “Ecoscultura”, a cura di L. Caramel.

1997Napoli, Scuderie di Palazzo Reale, “Arti-nceramica,artisti contemporanei nelle faenzere di Vietri sul Mare”(in catalogo, Electa, Napoli, testo di M. Bignardi).Molfetta, Sala dei Templari - Bari, Pinacoteca Provinciale- Milano, Palazzo della Permanente, “Arte più Critica”(in catalogo, L’Immagine, Molfetta, testo di A. P. Fiorillo).

19984 luglio-20 settembre, S. Gabriele (Teramo), VIII Biennaled’Arte Sacra, “Tracce del sacro nel Ventesimo Secolo.Consuntivo e Progetto”, (catalogo Edizioni Staurós, S.Gabriele - Teramo, a cura di M. Calvesi).25 luglio-27 settembre, Carrara, IX Biennale Interna-zionale di Scultura Città di Carrara, “Scultura, Archi-tettura, Città”, a cura di E. Cristpolti e M. Barbero(catalogo Electa, Milano).Stoccolma, Medalhiavs-Museet, “Arie mediterranee”,a cura di M. Bignardi.Lucera, Anfiteatro romano, “Archiettura delle fornaci”.Marigliano, Palazzo Ducale, “Bicentenario della Repub-blica Napoletana”.

199917 ottobre-19 dicembre, Ancona, Mole Vanvitelliana,Premio Marche, Biennale Nazionale d’Arte Contem-poranea. Rassegna Nazionale (catalogo Mazzotta,Milano).Lucera, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, “Temponel Tempo” (in catalogo, Edizioni Mecenate, Lucera,testo di L. Cataldo).

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Angelo Casciello e Claudia Grieco

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DS 82. Arte nuova in Italia, a cura di E. Crispolti, CentoDi Sarro, Roma, Il Ventaglio, Roma 1982.

E. Crispolti, Nuove proposte in prima persona: Casciello,Gadaleta e Russi, in “La Vernice”, n. 218, Venezia-Mestre, marzo-aprile 1983.

E. Crispolti, Angelo Casciello: la “sculto-pittura”, in “LeArti News”, a. III, n. 2-2, Milano, marzo-giugno 1984.

M. Crescentini, Angelo Casciello. Un primitivo oggi, in“La Vernice”, a. XXIII, n. 3, Venezia-Mestre, maggio-giugno 1984.

M. Bignardi, Sotto il vulcano, in “Perimetro”, a. I, n. 2,Potenza, ottobre-dicembre 1984.

M. Bignardi, Angelo Casciello. Disegni/Drawings, Edi.SalEdizioni, Salerno, 1984.

E. Battarra, Giovani al Sud/Campania, in “Segno”, n.44, Pescara, febbraio 1985.

E. Crispolti, Magica impressività nell’opera di AngeloCasciello, in “Perimetro”, a. I, n. 3, Potenza, febbraio-aprile1985.

Angelo Casciello Aperto 86. Biennale di Venezia, 1986,

Studio Oggetti, Caserta 1986 (con un testo di A. Casciello).

E. Crispolti, Tendenze dell’arte contemporanea, in Ulisse.Enciclopedia della ricerca e della scoperta. Supplemento1, Editori Riuniti, Roma 1986.

M. Bignardi, Cronache. Attraverso l’arte contemporaneanel Mezzogiorno, D. Cuzzola, Salerno 1986.

G. Perretta, Giovane Arte a Napoli, in “Flash Art”, n.141, Milano, novembre 1987.

E. Crispolti, Angelo Casciello, in “Napoli City Design”,a. II, n. 1, Napoli, marzo 1988.

G.-G. Lemaire, Angelo Casciello. Mémoire païennes, in“Opus International”, n. 110, Paris 1988.

P. Balmas, Roma arte oggi, prefazione di F. Menna, G.Politi editore, Galleria Break Club, Roma 1988.

La scultura del Novecento in Italia, in EnciclopediaUniversale dell’Arte, Mondadori, Milano 1990.

E. Crispolti, M. Pratesi, L’arte del disegno nel Novecentoitaliano, Laterza, Roma-Bari 1990.

C. Caserta, L’immagine il silenzio. Appunti sull’arte aSalerno, Ripostes, Salerno-Roma 1991.

Angelo Casciello. L’arcano sentire, a cura di L. Mango,Edizioni E. Pagano, Bagheria 1991.

A. Izzo, Angelo Casciello: l’opera in/contaminata, in“Segno”, n. 110, Pescara, gennaio 1992.

E. Crispolti, Casciello in ferro, in “Arte in”, a. V, n. 22,Venezia-Mestre, settembre-ottobre 1992.

M. Bignardi, Napoli e il Meridione, in La pittura in Italia.Il Novecento/2. 1945-1990, Electa, Milano 1993.

E. Crispolti, La pittura in Italia, Il Novecento/3. Leultime ricerche, Electa, Milano 1994.

Storia e civiltà della Campania. Il Novecento, Electa-Napoli, Napoli 1996.

G. Dorfles, Ultime tendenze nell’arte d’oggi, Feltrinelli,Milano 1999.

Arte in Italia 1943/1999, Neri Pozza, Vicenza 2000.

Segni del Novecento. Architettura e arti per la liturgiain Italia, Edizioni Ufficio Nazionale per i Beni CulturaliEcclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana, Roma2001.

M. Bignardi, La pittura contemporanea in Italia Meri-dionale, Ed. Electa Napoli, 2003.

AA. VV., La scultura italiana del XX secolo, Ediz. Skira,Ginevra, Milano, 2005.

1980, Catalogo Bolaffi per la Scultura, n. 4, Torino(segnalato da E. Crispolti)

1984, Catalogo dell’Arte Moderna Italiana, n. 20, Ed.G. Mondadori, Milano.

1986/1987, Catalogo dell’Arte Moderna, n. 12, Ed. G.

Mondadori, Milano (segnalato da G. Dorfles)

1990/1991/1992, segnalato come uno dei migliori artistidell’anno della rivista “Arte”, Ed. G. Mondadori, Milano

1999, I magnifici 5 del 1998 (segnalato da E. Crispolti).

1999, Inchiesta tra 16 critici italiani, Il Giornale dell’Arte,n. 147, Ed. U. Allemandi, Torino.

1999, Segnalato come uno dei migliori 100 artisti italianidegli ultimi quarant’anni, Flash Art, n. 215, G. PolitiEditore, Milano.

Napoli, Parco di Capodimonte, “Il bosco sacro dell’Arte”,(in catalogo, Edizioni Paparo, Napoli, testi di G. Zampino,A. Trimarco, S. Zuliani, V. Tirone).

1999-200019 dicembre-30 gennaio, Suzzara, Galleria Civica d’ArteContemporanea, Premio Suzzara, “Opere 1989/1999”,a cura di P. Campiglio.

200015 luglio-15 ottobre, S. Gabriele (Teramo), IX Biennaled’Arte Sacra, “La Porta segno del Cristo ed eventoartistico”, (catalogo Edizioni Staurós, S. Gabriele -Teramo, a cura di M. Calvanesi).Vitulano (Benevento), “Sguardi nel sacro”.Terlizzi, “Tempo nel Tempo” (in catalogo, Edizioni Mece-nate, Lucera, testo di L. Cataldo).Napoli, Palazzo Reale, “Cartoline per Napoli” (in catalogo,Arte x Arte, Villaricca,testo di A. Izzo).

200123 marzo-9 aprile, Roma, Palazzo delle Esposizioni,“Architettura - Arte Città. Forum progetti e altro”.Torrecuso (Benevento), Galleria Art’s Events, “Proposta5” (in catalogo testi di F. Creta e G. Agnisola).Livorno, Galleria Peccolo, “Africa”.Ercolano, Villa Campolieto, “Insorgenze nel classico -Sguardi in cammino da Oplonti” (in catalogo, Electa,

Napoli, testi di M. Bignardi, V. Corbi, G. Perretta).

2002giugno, Siena, Certosa di Pontignano, Scuola dellaSpecializzazione in Storia dell’Arte dell’Università diSiena, “cARThusia 2002. Territori”.27 luglio-13 ottobre, Vasto, Palazzo Davalos, XXXVPremio Vasto “Riferimenti forti nel secondo Novecentoin Italia”, a cura di E. Crispolti.Torino, Galleria Filippo Neri, III Premio Internazionaledi Scultura della Regione Piemonte (in catalogo testi diP. Castagnoli, C. Cerritelli, M. Corgnati).20 luglio-29 settembre, S. Gabriele Isola del Gran Sasso(Teramo), Museo Staurós d’Arte Sacra Contemporanea,X Biennale d’Arte Sacra, “Nel segno della Luce” (catalogoEdizioni Staurós, S. Gabriele - Teramo, a cura di L.Caramel, G. Billi, C. Chenis).

2003Lecce, Seminario Arcivescovile, Piazza Duomo, “TerzaTriennale d’arte sacra contemporanea” a cura di T.Carpentieri (in catalogo testi di L. Caramel, P. Marino),catalogo Martano Editore.

2004Baronissi (Salerno). Frac, “Corpi e Materie, Sculturein Campania negli ultimi vent’anni”, a cura di A. P.Fiorillo (catalogo ediz. 10/17 Salerno).

2005Milano, Fondazione A. Pomodoro, “La scultura italianadel XX secolo” a cura di M. Meneguzzo (in catalogo testidi A. Pomodoro, A. Qualdorni, L. Caramel, A. C. Quin-tavalle. A. B. Oliva, M. Pierini, A. Masoero, C. F. Carli,E. Pontiggia, G.M. Accame, L. Canova, L.M. Barbero,G. Verzotti, Ediz. Skira, Ginevra, Milano.

2006Agliè (Torino), Castello e Parco, “Scultura Internazionalead Agliè”, a cura di L. Caramel, (in catalogo testi di B.Tuzzolino, G. Cordero), Ediz. Mariogros, Torino.Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, “Arte espiritualità nel chiostro”, a cura di L. Caramel (catalogoEdiz. La Cattolica, Milano).Venezia, Biennale di Venezia - 10 Mostra Internazionaledell’Architettura, “Metro-Polis / La sfida del trasportosu ferro a Napoli e in Campania”, a cura di B. Grava-gnuolo, A. Mendini, A.B. Oliva, (in catalogo ed. Abitare,Milano).

2007Napoli, Castel dell’Ovo, “Metro-Polis / La sfida deltrasporto a Napoli e in Campania”, a cura di B. Grava-gnuolo, A. Mendini, A.B. Oliva, (in catalogo ed. Abitare,Milano).

Bibliografia essenziale

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Segnalazioni

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Angelo Casciello conTommaso Juliano

Enrico GriecoTonino De Maria

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