ARES PUGLIA Arriva il “Care manager”, l’infermiere che si ... · Arriva il “Care...

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10 Sanità tra pubblico e privato Eventi Lunedì 3 settembre 2012 “L a salute in tutte le po- litiche”. è questo il principio di fondo che ha assunto la Regione Puglia nel processo di reingegnerizza- zione del sistema sanitario regionale volto a garantire servizi e qualità ai cittadini, pur in un’ottica di sosteni- bilità dell’intero sistema. E proprio per garantire un ap- proccio multidimensionale al delicato e complesso tema della salute, la Regione ha sta ospedaliera, se non nelle fasi acute”. “L’approccio più adatto ed efficace difronte a questa si- tuazione - spiega Bux - è la presa in carico delle croni- cità sul territorio, attraverso due figure chiave: il medico di medicina generale e il ca- re manager, un infermiere capace di farsi carico per intero dei problemi del pa- ziente. Che non sono solo squisitamente clinici, ma che attengono all’accettazione del suo stato, alla capacità di acquisire nuovi stili di vita e ad un ambiente familiare che contribuisca positivamente a gestire la situazione”. Se per esempio in una fa- miglia c’è un diabetico, non basta curare il paziente con i medicinali giusti ma bisogna intervenire anche per cor- reggere gli eventuali errori alimentari. Attraverso il progetto “Nar- dino”, l’Ares ha già formato 30 care manager, introdu- cendo questa figura negli ambulatori dei medici di fa- miglia associati e negli uffici infermieristici dei distretti. “Ad oggi sono 1.500 i pazien- ti cronici presi in carico con quest’ottica - afferma Ettore Attolini, assessore alle Poli- tiche della Salute della Re- gione Puglia - e attraverso un soſtware di cui sono stati dotati i care manager e i me- dici di base, le informazioni mediche e infermieristiche riguardanti ogni soggetto so- no rapidamente consultabili anche dagli specialistici”. “Abbiamo scelto di avviare il progetto nei Comuni in cui sono stati disattivati i presidi ospedalieri - continua Atto- lini - perché volevamo fosse evidente alla popolazione che la chiusura di un nosoco- mio non significava abban- dono o meno assistenza, ma anzi una presa in carico più mirata alle necessità e quindi più efficace”. A un anno dall’avvio della sperimentazione, “il numero dei pazienti coinvolti è signi- ficativo e la triangolazione tra le figure di riferimento è ormai evidente, tanto da poter sostenere il successo dell’iniziativa - afferma l’as- sessore regionale alla salute -. A fine anno avremo tutti gli indicatori che ci consenti- ranno di fare una valutazione complessiva: il nostro obiet- tivo è quello di adottare que- sto modello di gestione delle cronicità su tutto il territorio regionale”. A rendere ancora più efficace l’approccio, vi sono gli stru- menti di telemedicina che l’Ares sta dando in dotazione ai care manager, con i quali è possibile, per esempio, ese- guire elettrocardiogrammi a distanza, misurare la pressio- ne e persino una teleassisten- za in ambito diabetologico. “In una regione in cui la tele- cardiologia riesce ad esegui- re 500 mila tracciati l’anno, la telemedicina è ormai una realtà con basi solide, che dobbiamo ulteriormente svi- luppare”, afferma Francesco Bux, ritornando all’obiettivo primo di una corretta presa in carico della cronicità sul territorio: “Più salute e più assistenza con un minor ri- corso all’ospedale e una spesa farmaceutica più bassa”. L’ obiettivo concreto è quello di far adottare uno stile di vita incentrato sulla dieta mediterranea, consi- derata patrimonio immateriale dell’umanità dall’Une- sco, per tutelare e migliorare la salute delle persone e anche del territorio. L’obiettivo ideale appartiene alla sfera della “promozione attiva della salute”, necessaria per un modello di vita e di cure sostenibili in un’epoca di risorse calanti. Racchiude in sé tutte queste tensioni ed altre ancora il volume “La dieta mediterranea della Puglia” realiz- zato dall’Agenzia regionale sanitaria della Puglia. Uno strumento importante per sviluppare un cambiamento strategico e passare dalla produzione di prestazioni sa- nitarie alla promozione attiva della salute, riducendo e/o ritardando la comparsa delle cronicità. Il volume propone un profilo storico e scientifico della dieta mediterranea, la inquadra nel contesto economi- co e sociale della regione e raccoglie anche le ricette ti- piche pugliesi, in un concentrato dei colori e dei sapori di questa terra. “Con questo strumento - spiega il direttore dell’Ares, Francesco Bux - intendiamo condividere con una vasta platea il concetto che la dieta mediterranea può rap- presentare un modello di sviluppo sociale, agricolo ed economico sostenibile e non soltanto un fattore alimen- tare in grado di portare salute. Lo sviluppo economico che stiamo vivendo - aggiunge - ha di fatto prediletto modelli lontani dalle tradizione delle nostre terre del Sud, mentre la dieta mediterranea può diventare una sfida per un differente modello di sviluppo, più vicino alle nostre tradizioni”. “Questo testo si inserisce in un più vasto programma di diffusione dello stile di vita mediterraneo - aggiunge Ettore Attolini, assessore alle Politiche della Salute - che non potrà non vedere coinvolti i settori dell’agricoltura, delle attività produttive, dell’ambiente, della distribu- zione, del turismo e della scuola, per condividere un percorso di promozione attiva della salute nella nostra regione”. Un percorso per altro già avviato, tanto che proprio nei giorni scorsi si è tenuto un incontro fra i diversi assessorati sul tema “Dalla West diet alla die- ta mediterranea”. A corredare lo strumento cartaceo, un efficace video realizzato dall’Ares, in cui la dieta e uno stile di vita mediterranei sono raccontati attraverso immagini caratteriz- zate dai colori riuniti nei piatti pugliesi: l’oro dei campi, l’argen- to degli ulivi, il blu del mare, il verde di tanti prodotti. “Un vero quadro impressionista”, com- menta il direttore Bux, convinto che “se si cambiano i prodotti in tavola, si guadagna in salute per sé e per il territorio. La buona tavola, in- fatti, deve essere pensata in un quadro economico più complessivo che va dalla trasformazione dei prodotti al ciclo dei rifiuti”. In Puglia, naturalmente, non si parte da zero, poiché vi sono già, per esempio, diverse iniziative imprendito- riali di giovani che stanno recuperando cicli produttivi legati ad una salubre tradizione e si sta diffondendo la coscienza che la salute si cura innanzitutto a tavola. Il libro “La dieta mediterranea della Puglia” non è de- stinato a rimanere negli scaffali, perché legate ad esso vi saranno iniziative di promozione nell’ambito di di- versi eventi con il motto “Consuma più Puglia”. Inol- tre, l’Ares sta inviando il volume ai pugliesi nel mondo, utilizzando per altro il sistema “iMollo”, la nuova mo- dalità gratuita per l’invio di file di grandi dimensioni messa a punto dall’omonima startup pugliese che si è aggiudicata il premio “Talento delle idee” promosso da Confindustria e Unicredit. ■■ ARES PUGLIA / Il progetto “Nardino” ha formato 30 figure inserendole in ambulatori e uffici infermieristici Arriva il “Care manager”, l’infermiere che si cura di te fuori dall’ospedale Consente una nuova triangolazione tra il medico generale e lo specialista. Oltre agli aspetti clinici bada anche agli aspetti pratici ed emotivi della vita di ogni giorno Ad oggi sono 1.500 i pazienti cronici presi in carico con quest’ottica. E un software condivide rapidamente le informazioni con gli specialisti ternativo di sistema sanitario il progetto messo in campo da Ares Puglia, l’Agenzia regionale sanitaria, dedica- to alla presa in carico delle patologie croniche. Avviata nel 2011 con il nome “Nar- dino”, la sperimentazione sta ora dando le prime positive evidenze, legate all’introdu- zione di una nuova figura professionale, il “care ma- nager”, e alla costruzione di un’efficace triangolazione tra questo profilo, il medico di medicina generale e il medi- co specialista. “Le malattie croniche sono la nuova epidemia delle società industriali – spiega France- sco Bux, Direttore dell’Ares - agli stati di polipatologie e policronicità non è possibile e non si deve dare una rispo- Ettore Attolini, assessore Politiche della Salute Francesco Bux, direttore Ares Puglia I vantaggi della dieta mediterranea spiegati in un libro Un nuovo volume realizzato dall’Agenzia regionale sanitaria della Puglia. L’obiettivo punta al recupero delle sane abitudini alimentari nostrane che fanno bene alla salute e alla nostra cultura avviato un processo di otti- mizzazione delle risorse e di potenziamento dei servizi territoriali di presa in carico e di sostegno delle patologie croniche. Perché la vera sfida del futuro è quella di mante- nere i cittadini in salute più a lungo possibile, facendo in modo che l’ospedale diventi il punto di riferimento per le urgenze e gli stessi cittadi- ni sviluppino forme diverse di responsabilità rispetto al proprio stato di salute e di benessere. Rientra in questa logica ed in questo nuovo modello al-

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10 Sanità tra pubblico e privatoEventi

Lunedì 3 settembre 2012

“La salute in tutte le po-litiche”. è questo il

principio di fondo che ha assunto la Regione Puglia nel processo di reingegnerizza-zione del sistema sanitario regionale volto a garantire servizi e qualità ai cittadini, pur in un’ottica di sosteni-bilità dell’intero sistema. E proprio per garantire un ap-proccio multidimensionale al delicato e complesso tema della salute, la Regione ha

sta ospedaliera, se non nelle fasi acute”.“L’approccio più adatto ed efficace difronte a questa si-tuazione - spiega Bux - è la presa in carico delle croni-cità sul territorio, attraverso due figure chiave: il medico di medicina generale e il ca-re manager, un infermiere capace di farsi carico per intero dei problemi del pa-ziente. Che non sono solo squisitamente clinici, ma che attengono all’accettazione del suo stato, alla capacità di acquisire nuovi stili di vita e ad un ambiente familiare che contribuisca positivamente a gestire la situazione”. Se per esempio in una fa-miglia c’è un diabetico, non basta curare il paziente con i medicinali giusti ma bisogna intervenire anche per cor-reggere gli eventuali errori alimentari. Attraverso il progetto “Nar-dino”, l’Ares ha già formato 30 care manager, introdu-cendo questa figura negli ambulatori dei medici di fa-miglia associati e negli uffici infermieristici dei distretti. “Ad oggi sono 1.500 i pazien-ti cronici presi in carico con quest’ottica - afferma Ettore Attolini, assessore alle Poli-tiche della Salute della Re-gione Puglia - e attraverso un software di cui sono stati dotati i care manager e i me-

dici di base, le informazioni mediche e infermieristiche riguardanti ogni soggetto so-no rapidamente consultabili anche dagli specialistici”.“Abbiamo scelto di avviare il progetto nei Comuni in cui sono stati disattivati i presidi ospedalieri - continua Atto-lini - perché volevamo fosse evidente alla popolazione che la chiusura di un nosoco-mio non significava abban-dono o meno assistenza, ma anzi una presa in carico più mirata alle necessità e quindi più efficace”.A un anno dall’avvio della sperimentazione, “il numero dei pazienti coinvolti è signi-ficativo e la triangolazione tra le figure di riferimento è ormai evidente, tanto da poter sostenere il successo dell’iniziativa - afferma l’as-sessore regionale alla salute -. A fine anno avremo tutti gli indicatori che ci consenti-ranno di fare una valutazione complessiva: il nostro obiet-tivo è quello di adottare que-sto modello di gestione delle cronicità su tutto il territorio regionale”. A rendere ancora più efficace l’approccio, vi sono gli stru-menti di telemedicina che l’Ares sta dando in dotazione ai care manager, con i quali è possibile, per esempio, ese-guire elettrocardiogrammi a distanza, misurare la pressio-ne e persino una teleassisten-za in ambito diabetologico. “In una regione in cui la tele-cardiologia riesce ad esegui-re 500 mila tracciati l’anno, la telemedicina è ormai una realtà con basi solide, che dobbiamo ulteriormente svi-luppare”, afferma Francesco Bux, ritornando all’obiettivo primo di una corretta presa in carico della cronicità sul territorio: “Più salute e più assistenza con un minor ri-corso all’ospedale e una spesa farmaceutica più bassa”.

L’obiettivo concreto è quello di far adottare uno stile di vita incentrato sulla dieta mediterranea, consi-

derata patrimonio immateriale dell’umanità dall’Une-sco, per tutelare e migliorare la salute delle persone e anche del territorio. L’obiettivo ideale appartiene alla sfera della “promozione attiva della salute”, necessaria per un modello di vita e di cure sostenibili in un’epoca di risorse calanti. Racchiude in sé tutte queste tensioni ed altre ancora il volume “La dieta mediterranea della Puglia” realiz-zato dall’Agenzia regionale sanitaria della Puglia. Uno strumento importante per sviluppare un cambiamento strategico e passare dalla produzione di prestazioni sa-nitarie alla promozione attiva della salute, riducendo e/o ritardando la comparsa delle cronicità. Il volume propone un profilo storico e scientifico della dieta mediterranea, la inquadra nel contesto economi-co e sociale della regione e raccoglie anche le ricette ti-piche pugliesi, in un concentrato dei colori e dei sapori di questa terra. “Con questo strumento - spiega il direttore dell’Ares, Francesco Bux - intendiamo condividere con una vasta platea il concetto che la dieta mediterranea può rap-presentare un modello di sviluppo sociale, agricolo ed economico sostenibile e non soltanto un fattore alimen-tare in grado di portare salute. Lo sviluppo economico

che stiamo vivendo - aggiunge - ha di fatto prediletto modelli lontani dalle tradizione delle nostre terre del Sud, mentre la dieta mediterranea può diventare una sfida per un differente modello di sviluppo, più vicino alle nostre tradizioni”.“Questo testo si inserisce in un più vasto programma di diffusione dello stile di vita mediterraneo - aggiunge Ettore Attolini, assessore alle Politiche della Salute - che non potrà non vedere coinvolti i settori dell’agricoltura, delle attività produttive, dell’ambiente, della distribu-zione, del turismo e della scuola, per condividere un percorso di promozione attiva della salute nella nostra regione”. Un percorso per altro già avviato, tanto che proprio nei giorni scorsi si è tenuto un incontro fra i diversi assessorati sul tema “Dalla West diet alla die-ta mediterranea”.A corredare lo strumento cartaceo, un efficace video realizzato dall’Ares, in cui la dieta e uno stile di vita mediterranei sono raccontati attraverso immagini caratteriz-zate dai colori riuniti nei piatti pugliesi: l’oro dei campi, l’argen-to degli ulivi, il blu del mare, il verde di tanti prodotti. “Un vero quadro impressionista”, com-menta il direttore Bux, convinto

che “se si cambiano i prodotti in tavola, si guadagna in salute per sé e per il territorio. La buona tavola, in-fatti, deve essere pensata in un quadro economico più complessivo che va dalla trasformazione dei prodotti al ciclo dei rifiuti”.In Puglia, naturalmente, non si parte da zero, poiché vi sono già, per esempio, diverse iniziative imprendito-riali di giovani che stanno recuperando cicli produttivi legati ad una salubre tradizione e si sta diffondendo la coscienza che la salute si cura innanzitutto a tavola. Il libro “La dieta mediterranea della Puglia” non è de-stinato a rimanere negli scaffali, perché legate ad esso vi saranno iniziative di promozione nell’ambito di di-versi eventi con il motto “Consuma più Puglia”. Inol-tre, l’Ares sta inviando il volume ai pugliesi nel mondo, utilizzando per altro il sistema “iMollo”, la nuova mo-dalità gratuita per l’invio di file di grandi dimensioni messa a punto dall’omonima startup pugliese che si è aggiudicata il premio “Talento delle idee” promosso da Confindustria e Unicredit.

■■■ ARES PUGLIA / Il progetto “Nardino” ha formato 30 figure inserendole in ambulatori e uffici infermieristici

Arriva il “Care manager”, l’infermiere che si cura di te fuori dall’ospedaleConsente una nuova triangolazione tra il medico generale e lo specialista. Oltre agli aspetti clinici bada anche agli aspetti pratici ed emotivi della vita di ogni giorno

Ad oggi sono 1.500 i pazienti cronici presi

in carico con quest’ottica.E un software

condivide rapidamente le informazioni

con gli specialisti

ternativo di sistema sanitario il progetto messo in campo da Ares Puglia, l’Agenzia regionale sanitaria, dedica-to alla presa in carico delle patologie croniche. Avviata nel 2011 con il nome “Nar-dino”, la sperimentazione sta ora dando le prime positive evidenze, legate all’introdu-zione di una nuova figura professionale, il “care ma-nager”, e alla costruzione di un’efficace triangolazione tra questo profilo, il medico di medicina generale e il medi-co specialista. “Le malattie croniche sono la nuova epidemia delle società industriali – spiega France-sco Bux, Direttore dell’Ares - agli stati di polipatologie e policronicità non è possibile e non si deve dare una rispo-

Ettore Attolini, assessore Politiche della Salute

Francesco Bux, direttore Ares Puglia

I vantaggi della dieta mediterranea spiegati in un libroUn nuovo volume realizzato dall’Agenzia regionale sanitaria della Puglia. L’obiettivo punta al recupero delle sane abitudini alimentari nostrane che fanno bene alla salute e alla nostra cultura

avviato un processo di otti-mizzazione delle risorse e di potenziamento dei servizi territoriali di presa in carico e di sostegno delle patologie croniche. Perché la vera sfida del futuro è quella di mante-nere i cittadini in salute più a lungo possibile, facendo in modo che l’ospedale diventi il punto di riferimento per le urgenze e gli stessi cittadi-ni sviluppino forme diverse di responsabilità rispetto al proprio stato di salute e di benessere. Rientra in questa logica ed in questo nuovo modello al-