Area di servizio 6 14 web

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ORGANO UFFICIALE DEI GESTORI 6/2014 6/2014 Contiene I.P. - Numero 6 - anno 16 - Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Milano - € 1,55 CONDIZIONI DI PREZZO PER UN’EQUA COMPETIZIONE AGLA ILLUMINA IL PIAZZALE AUTOEQUIP IN CONTINUA EVOLUZIONE WHASHTEC IL BELLO DELL’INNOVAZIONE COMESTEROGROUP ACQUISITA DA SUZO-HAPP AD PRODUZIONE CREDERCI E INVESTIRE WYNN’S CAMBIA E SI RAFFORZA

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“Area di Servizio – Carburanti e Autolavaggi” (Filling Station - Fuels and Car Washes) since 1999. The magazine edition after edition, in a continuous growth, has become a precise reference point for car wash and fuel distribution, affirming its role as indispensable trade magazine. Area di Servizio is the official organ of the association Confcommercio FIGISC (filling stations on normal roads) and ANISA (motorway stations). Area di Servizio reaches all operators of the fuel supply-chain. Besides being the official magazine for the powerful Confcommercio organization, Area di Servizio, has primarily the purpose of offering a guide with updated information to enable the management of fuel station and washing facilities, helping them to adapt to European standards, to improve their efficiency and customer loyalty and therefore their profitability.

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ORGANO UFFICIALE DEI GESTORI

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CONDIZIONI DI PREZZO PER UN’EQUA COMPETIZIONE

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Direttore Responsabile Massimo Cicalini – Comitato di Redazione Stefano Cantarelli, Massimo Cicalini, Maurizio Micheli, Alberto Mondinelli, Luca Squeri. Caporedattrice Paola Sala Collaboratori Attilia Formigoni, Elda Frigerio, Elio Giabba, Nicoletta Lega, Andrea Pietrarota, Nicola Polidoro, The Editor (Editing), Arlina Rabbiacci, Mario Rota, dagli USA Brian Campbell.Editore: ADV Spazio Srl, via Gustavo Modena, 6 - 20129 Milano - Tel. 02-7000.4031- Fax 02-450.72.949e-mail: [email protected]. – web: www.areadiservizio.netPubblicità: ADV Spazio Srl - via Gustavo Modena, 6 - 20129 Milano - Tel. 02-7000.4031 - Fax 02-7000.4082e-mail: [email protected]: Daniele Rizzi – e-mail: [email protected] – Fotolito e stampa: Pinelli Printing SrlL’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati degli abbonati e la possibilità di richiedere gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a: ADV Spazio, via G. Modena 6, 20129 MIlano.Le informazioni custodite nell’archivio elettronico dell’Editore verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati vantaggiose proposte commerciali (Legge 675/96 tutela dati personali). È proibita la riproduzione anche parziale di quanto pubblicato senza citare la fonte.

Indirizzi utili60

Oroscopo62

Editoriale5

News40

Il Mercatinodi Area di Servizio56

Notiziario Figisc-AnisaConfcommercio48

Comesterogroup acquisitadal Gruppo Suzo-Happ

26

Agla: cometi illumino il piazzale

22

WhashTec: tuttoil bello dell’innovazione

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Nobel della Fisicaagli inventori del Led Blu

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Condizioni di prezzoper un’equa competizione

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Autopromotecper una rassegna globale

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Wynn’scambia e si rafforza

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Autoequip:in continua evoluzione

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AD Produzione: l’importanteè crederci e investire

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Leggo, da una rivista specializzata del traspor-to merci, che nel primo semestre del 2014 si è registrato un aumento dello 0.9% del traspor-to pesante nazionale. Certo è pochissimo con-siderate le perdite dell’ultimo decennio, ma è comunque qualcosa, un pur flebile segnale che i camion e le merci stanno riprendendo a viaggiare. Le esportazioni migliorano ma il mercato interno se non è più in recessione ora rischia la deflazione. Questa crisi è la più ag-gressiva dai tempi della Prima Guerra Mondia-le, anzi no, non è una crisi è una guerra che si combatte fra Berlino e Roma.Berlino esige le riforme strutturali promesse in cambio di più margini di spesa, Roma non ci sta e fa la voce grossa, Berlino la fa ancora più grossa e tutto resta com’era prima, ma nel

frattempo la crisi nell’eurozona peggiora. Ma, nonostante tutto questo, bisogna co-gliere i seppur deboli segnali positivi che comunque ci sono.Mi capita di visitare impianti di lavaggio e stazioni di servizio con un volume di lavoro soddisfacente, non paragonabile a quello di 10 anni fa, ma soddisfacente. Sapete qual è il comune denominatore di questi impianti? L’aspetto gradevole con cui si presentano agli automobilisti. Che siamo impianti nuovi o che abbiamo qualche decennio sulle spal-le sono curati, ordinati, puliti e con personale gentile e sorridente (nonostante tutto!).“Crederci e investire” come dice un decano del settore, è un ritornello sostenibile, che non deve spaventare e deve fare anche rima con innovare e aggiornarsi. È quello che hanno fatto lui e altri operatori, di cui potete leggere nelle prossime pagine, conqui-standosi così la fiducia del mercato e quindi il successo. Vale anche per voi anzi, vale soprattutto per voi, che siete a contatto con il pubblico tutti i giorni. Qualcuno ha detto: “Parlare di crisi significa promuoverla; non parlarne significa esaltare il confor-mismo. Cerchiamo di lavorare sodo, invece. Smettiamola, una volta per tutte, l’unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla”.

Buona lettura.

Massimo Cicalini

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La risposta è sì, le regole semplici sono possibili, necessarie, appli-cabili senza le infinite lungaggini di ulteriori improbabili riforme del settore, semplicemente a partire da fatti concreti che stan-no dentro il mercato e dentro i fattori del prezzo, senza invadere in maniera dirigistica gli assetti e l’evoluzione del mercato stesso. Ciò che ha portato al collasso eco-nomico la categoria dei gestori è stata una politica commerciale delle compagnie che ha creato e fatto crescere una concorrenza drogata e “controllata”, basata sulla discriminazione sempre più accentuata delle condizioni di ac-cesso al prezzo del prodotto con il doppio mercato rete-extrarete.In questa operazione, calo dei consumi a parte, le compagnie hanno puntato a mantenere le vendite complessive dei due circuiti (ma i rapporti sono cambiati: nel caso di Eni, per esempio, dieci anni fa le ven-dite in rete erano il 51% delle vendite totali, l’anno scorso sono scese al 44% contro il 56% dell’extrarete) svendendo prodotto che finisce sulla rete a prezzi di extrarete e scari-cando i costi economici e sociali solo sulle proprie reti di marchio, verso cui l’interesse dell’industria petrolifera, già fortemente propenso a terziarizzare investimenti e distribu-zione, al punto da avere essa stessa creato la rete bianca alternativa, è diventato ormai pressoché pari a zero.I risultati di mercato, economici e sociali di questo processo decennale sono sotto gli occhi di tutti: la rete di marchio ha perso più di una decina di miliardi di litri di cui la rete bianca ha recuperato la metà (quel che manca è dato dalla caduta dei consumi dovuta alla crisi economica e alla rapacità fisca-le dello Stato); gli utili di bilancio delle divisioni retail delle compagnie sono spariti, i gestori sono stati buttati in massa sul lastrico perché non può reggere un conto economico a margini dimezzati ed erogati crollati, l’occupazione ha avuto durissimi colpi. Un bilancio del tutto fallimentare di politiche del tutto irresponsabili e prive di ogni visione di prospettiva.Sul piano dei numeri veri, una mano di statistiche sui prezzi nel 2014 ci dice che i prezzi della rete di marchio (facen-do una media di quanto si vende al servito e alle diverse modalità, più o meno spinte, di self e non prendendo a riferimento il solo servito per il quale la differenza arriva

fino ai 17 cent/litro) sono su-periori di circa 10 cent a quelli della rete bianca. Dietro questa differenza ci sta che sulla rete le compagnie vendono a prezzi da extrarete agli indipendenti il me-desimo prodotto che vendono a 16 cent/litro in più al gestore del proprio impianto di marchio; con questo gap di partenza il gestore ci aggiunge ancora circa 4 cent/litro per coprire costi e generare un minimo margine, gli indipen-denti mediamente ci aggiungo-no 10 cent/litro (tutti gli importi di cui parliamo sono comprensivi di Iva) per coprire costi, ammor-tamenti e sviluppare un margine: torna così la differenza di 10 cent sul prezzo finale, una differenza che mette fuori mercato l’im-

pianto colorato a prescindere da qualunque intervento di difesa mercato venga imposta al gestore.Tutte cose note. Ciò che è meno noto (ed è comunque ciò su cui si deve intervenire subito e con strumenti di regole commerciali semplici ed eque), è da cosa si origini la diffe-renza di 16 cent/litro che rappresenta quella macroscopica anomalia nelle condizioni di accesso al prezzo che sostan-zia la discriminazione tra operatore indipendente e gestore dell’impianto di marchio.Per intenderci: è commercialmente corretto che chi fa inve-stimenti in proprio e autonomamente assume il rischio del mercato (è il caso dell’operatore indipendente) abbia con-dizioni di mercato più favorevoli sul piano del prezzo di ces-sione. Ma è invece una violazione delle regole di concorren-za se tale condizione di favore per l’operatore indipendente è artificiosamente determinata dal fornitore discriminando solo l’operatore non indipendente (cioè il proprio gestore, cui viene a tutti gli effetti ceduto il prodotto) mediante la sistematica e progressiva penalizzazione di un prezzo di cessione su cui sono scaricati tutti i costi del sistema senza alcuna proporzione e distinzione rispetto alla totalità degli operatori presenti sulla rete.Mediamente oggi (conti alla mano e sulla base di una stima dei costi che non è nostra, ma che ricaviamo dai documenti di Nomisma elaborati per conto di Unione Petrolifera) vi sono quasi 5 cent/litro (quasi un terzo di quel famoso delta di 16 di cui si è detto qualche riga più sopra) attinenti per

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PER UN’EQUA COMPETIZIONENel mercato dei carburanti, affetto da una fiscalità opprimente e dall’anomalia della differenza tra le condizioni di accessoal prodotto, si possono avere regole semplici che ripristininouna minima correttezza commerciale tra operatori?

Maurizio Micheli

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la precisione a costi di logistica e di gestione generale che gravano esclusivamente sul prezzo di cessione ai gestori, che solo su questi sono caricati, nonostante siano di com-petenza di tutti gli operatori che sulla rete pubblica sono riforniti dalle compagnie.Questi costi (che oggi costituiscono uno strumento di discri-minazione, determinando lo storno di erogati e clientela a esclusivo discapito di una categoria di operatori causandone il default economico) se correttamente ripartiti (e siamo di-sposti a dimostrarlo) in base alle rispettive quote di vendi-te consentirebbero un limitato abbassamento del prezzo di cessione per gli impianti di marchio, ma contemporanea-mente l’assunzione di un costo (che non si capisce perché all’operatore indipendente, che opera dentro il sistema ed è rifornito dai medesimi soggetti, non si debba far pagare), tale da ridurre il gap dei prezzi finali a termini assolutamente ragionevoli e ulteriormente riducibili con razionalizzazioni di rete e di costi a loro volta generati da questa specie di per-versione contabile, ridando mercato alla rete colorata, ripri-stinando volumi e ridando fiato alle gestioni e ristabilendo una minima correttezza di regole in questo settore.Perché la concorrenza (ammesso che questo sia il suo nome) che finora si è creata su questo mercato (e questa è l’epigrafe sulla lunga e dolorosa stagione di politiche com-merciali delle selfizzazioni più o meno spinte e sulle difese mercato scaricate sui gestori) si è esclusivamente basata su una premeditata e volonterosa discriminazione tra operato-ri attuata direttamente decidendo a chi rifilare alcuni fattori di formazione del prezzo e a chi toglierli, non sulle regole di mercato: una vera e propria concorrenza drogata e artefatta con trucchetti da gioco delle tre carte e non sulle effettive condizioni della competizione, sulla quale finora si è prefe-rito non indagare affatto, facendo prevalere omertà, colpe-vole silenzio e spesso inutile e fuorviante propaganda.E se questo vale in un contesto di competizione tra rete di marchio e rete bianca, analoghe considerazioni possono vale-re in un contesto più ristretto, quello della rete di marchio, in cui l’industria petrolifera diffonde negli impianti automatiz-zati così detti ghost dei prezzi (con il chiaro intento di storna-

re volumi dalla rete presidiata) che non hanno assolutamente fondamento economico sul piano dei costi e meno che mai in relazione al costo del gestore, che incide per meno di un terzo/un quarto rispetto allo sconto offerto su tali impianti.Di altro non si tratta che di una evoluzione perfettamente in linea con le perversioni del sistema, che null’altro evidenzia se non l’intento di recuperare effimeri erogati e cancellare costi (il guardiano a 5 euro/metro cubo), non già correg-gendone le anomalie e cercando di ridare spazio alla rete marchiata, ma puntando infine alla più radicale semplifi-cazione del sistema, l’eliminazione di quella categoria che pure finora era stata utile per scaricare i costi della creazio-ne di una falsa concorrenza.Tutto questo può ancora essere corretto e si può invertire la tendenza?Non serve certamente ricorrere alla riformulazione dei mas-simi sistemi, ricercare la ennesima liberalizzazione, tornare a un regime di prezzi amministrati, scindere filiere o espro-priare nessuno, serve ristabilire un minimo di regole: a tutti coloro che operano sul mercato va garantito il diritto/dove-re di poter competere correttamente in funzione dei ruoli svolti. Questo è l’alfa e l’omega della questione.In sintesi: nella formazione del prezzo di cessione del prodot-to, i fornitori non possono applicare condizioni differenziate, ad eccezione della stretta attinenza alla proprietà dell’impianto e dell’uso del marchio, tra gli operatori della rete distributiva pubblica che riforniscono.Questo è quanto andrebbe aggiunto alla norma in cui è già da tempo scritto che si debbono garantire condizioni eque e non discriminatorie per competere sul mercato e che, in sostanza, anche le normative europee prevedono: tutte bel-le parole al vento, persino irrisorie, se non sono riempite di contenuti veri, che però possono essere introdotti subito e senza sconvolgere nessun assetto. Da qui comincia la con-correnza, una cosa seria e ben diversa dalla caricatura grot-tesca e scomposta che sinora è stata venduta per tale.

Maurizio MicheliPresidente Figisc-Confcommercio

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Alfredo Deluca è il titolare di AD Produ-zione, azienda leader nella produzione di importanti accessori per il piazzale dell’autolavaggio, dagli aspirapolvere ai gonfiagomme. Il suo parere è quindi particolarmente interessante per avere un quadro significativo del mercato.

Ads. È possibile fare un bilancio del 2014, anche alla luce della chiusura dello scorso anno?Deluca. Il 2013 certamente non è stato uno degli anni migliori, ma allo stesso tempo non è andata così male, soprat-tutto nella sua chiusura. Abbiamo perso fatturato come molti, penso, ma nello

stesso tempo abbiamo contenuto le perdite con un discreto rialzo nell’ulti-mo periodo. Nonostante questo l’avvio del 2014 l’avevamo previsto peggiore di quello che è stato. Avevamo delle aspet-tative negative, invece c’è stato più mo-vimento di quanto ci aspettassimo.

Ads. Se la crisi c’è ancora, intravede qualche spiraglio di luce?Deluca. Sì, nel nostro settore bisogna proprio parlare di luce “solare” per ab-battere un po’ la crisi, perché siamo molto legati al fattore climatico. Io cre-do che l’autolavaggio abbia bisogno di un po’ di serenità, sia psicologica sia a

livello meteorologico. Per cui sì, io cre-do che si uscirà da questa situazione.

Ads. Il settore cosa potrebbe fare per combattere questo momento? Deluca. Per esperienza posso dire che, davanti a ogni tipo di crisi, chi ha vinto è sempre stata la qualità, per cui l’in-vestimento maggiore che si possa fare oggi è mirato a migliorare i prodotti. Ma la qualità non è semplicemente un prodotto fatto bene, la qualità sta nella totalità dell’azienda, da come si rispon-de al telefono a progettare macchine innovative mantenendosi fedeli a para-metri ben precisi.

L’IMPORTANTE ÈCREDERCI E INVESTIRE

Per l’appuntamento con il nostro tradizionale “Botta & Risposta”, questa volta incontriamo Alfredo Deluca, titolare di AD Produzione, che spiegala sua “ricetta” per sconfiggere la crisi e continuare a crescere.

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Oggi, magari si fattureranno delle cifre inferiori, però credo che puntare sem-pre sulla qualità e quindi sull’innova-zione sia l’unica arma per sopravvivere e crescere. Se su 100 clienti che era-vamo abituati a servire, oggi solo 30 comprano perché c’è la crisi. Nella loro decisione d’acquisto questi 30 daran-no sempre più peso alla qualità, non spendono dove sanno che non c’è.

Ads. Questo per i produttori, e per i la-vaggisti?Deluca. È la stessa cosa. Si deve sem-pre migliorare il proprio lavoro sotto l’aspetto qualitativo: tenere il piazzale pulito, essere certi dell’efficienza delle macchine sul piazzale, dall’alta pres-sione all’aspirapolvere. Poi la presenza sull’impianto e l’assistenza senza essere invadenti: una risposta gentile al clien-

te, sorridere, non “mandarli a stendere” come ho visto fare più di una volta. Non è mai stato il momento di trattare male i clienti, ma adesso meno che mai.

Ads. Che cosa rallenta la ri-presa nel nostro settore?Deluca. Secondo me il meteo e il fatto che gli automobilisti siano spa-ventati dal sentir parlare continuamente di crisi, di aziende che chiudono, di posti di lavoro che manca-no. Tutto questo li porta a risparmiare e vedono il lavaggio dell’auto come un lusso.

Ads. Perché investire nell’auto-lavaggio?

Deluca. Perché credo sia un settore che ha necessità

di evolvere e di essere in continua crescita, ci sono

ancora ampi margini di miglioramento. Tor-niamo al discorso di prima: se c’è la crisi e stiamo con le mani in mano, è naturale che il lavoro conti-nuerà a mancare fino alla chiusura. Se viceversa com-battiamo questa carenza di lavoro con l’innovazio-ne e la ricerca, con grande im-pegno, sia fisico che economico, quindi investi-menti, certo ci

saranno più possi-bilità di rimanere e crescere. Questo è il motivo princi-pale per il quale le

aziende in tutti i set-tori devono lavorare

con impegno, non solo nell’autolavaggio e pos-siamo prendere esempio anche dai produttori più importanti a livello mondia-le. Per esempio, l’industria automobilistica la crisi l’ha sentita, ma i modelli nuo-vi sono stati presentati, gli investimenti sono stati fatti. Perché l’hanno fatto? Perché chi si ferma è perduto.

Ads. Si dice si vendano meno impianti nuovi e questo può creare una corsa al mantenimento dei vecchi e quindi una maggiore sostituzione di parti soggette a usura, conferma?Deluca. Confermo questa tendenza. Noi come AD Produzione abbiamo an-che un’ulteriore “sfortuna” (se voglia-mo usare questo termine): mentre un portale viene sostituito mediamente ogni cinque o sei anni, le nostre mac-chine dopo 15 anni sono ancora per-fettamente efficienti. Spesso abbiamo clienti che a fatica sostituiscono il por-tale esausto e dei prodotti AD Produ-zione si limitano a cambiare gli adesivi e poco altro.

Ads. Avete ipotizzato promozioni finan-ziarie o sconti particolari per incentivare l’acquisto dei vostri prodotti?Deluca. No, abbiamo solo fatto una “rottamazione”, se così vogliamo chia-marla, molto interessante sotto l’aspet-to dei numeri e dei riscontri. Era una rottamazione reale e non virtuale, che però ha funzionato solo parzialmente perché non cambiavamo una macchi-na che funzionava. Quindi, abbiamo ritirato un po’ di modelli della concor-renza, ma sui nostri prodotti non ha funzionato perché erano tutti ancora in perfetta efficienza. Io credo che la soluzione per smuovere questo merca-to non stia tanto in una promozione o una “scontistica” aggressiva: c’è bi-sogno di liquidità e l’unico modo per sbloccare la domanda è dare credito agli investimenti, ma sappiamo come il nostro sistema bancario sia poco ri-cettivo sotto questo aspetto.

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Ads. Compagnie petrolifere e organiz-zatori di fiere sembrano scommettere sull’autolavaggio. Hanno ragione? Deluca. Penso proprio di sì, è un se-gnale importante anche per noi pro-duttori.

Ads. Presenterete delle novità all’Auto-promotec di Bologna?Deluca. Sì, tantissime ma non posso anticipare nulla, ci sarà un’anteprima qualche giorno prima. Tornando al di-scorso degli investimenti, partecipare a una fiera senza generare la voglia di andarla a visitare non ha senso.

Ads. Ci dobbiamo aspettare novità ecla-tanti?Deluca. Noi lavoriamo per migliorare la qualità anche degli incassi dei no-stri clienti, per cui non ci presentiamo per mettere pezze o fare “accrocchi”. Abbiamo individuato quei quattro/cin-que articoli che possono migliorare gli

incassi di un autolavaggio e su questi lavoriamo.

Ads. Nella vostra gamma quale prodot-to è il più venduto e con quali numeri?Deluca. Il prodotto più venduto è si-curamente l’aspirapolvere autopulente, quello che una volta si chiamava “The Best” e che ora si chiama “U 2011”.

Ads. Cosa pensa delle piste? Hanno un futuro?Deluca. Penso di sì, credo che sia-mo in un mercato abbastanza ciclico. Abbiamo potuto notare negli ultimi 10/15 anni come l’impianto a spazzo-le sia sceso di quota, quasi sparito, e abbiamo visto fiorire gli impianti ad alta pressione. A distanza di tempo, l’impianto a spazzole è tornato, è cam-biata la tecnologia, sono cambiate le spazzole. E qui ritorna il discorso sul perché fare investimenti, ecco perché! Quando l’impianto di autolavaggio a

spazzole ha proposto delle tecnolo-gie che davano garanzie è tor-

nato a diventare una soluzione interessante. E oggi possiamo

vedere che in ogni autola-vaggio c’è almeno un por-

tale. Quindi la spazzola non è morta, ma anzi si sta rivalutando, e c’è da ritenere che anche le piste self non chiu-deranno perché sono dei servizi diversi.

Ads. In quante na-zioni siete presenti? Qual è il mercato più vivace, non solo per vendite ma in pro-spettiva futura?Deluca. Siamo presenti in 30 Paesi e paradossalmente la Francia, dove AD Produzione ha molti concor-renti, è il nostro miglior mercato. I francesi non hanno mai visto di buon occhio gli italiani, eppu-

re qui abbiamo un ottimo fatturato

e belle soddisfazioni che vanno al di là dell’aspetto

strettamente economico. Con una crescita quotidiana della

domanda, stiamo insidiando i produttori locali che anni fa han-

no provato a osteggiarci. Torniamo

ancora al discorso sugli investimenti: se non avessimo fatto il gonfiagom-me e non lo avessimo omologato, in Francia non avremmo potuto venderlo e avere successo, e così nel resto d’Eu-ropa. Aver fatto questo investimento fa parte delle scelte strategiche tipiche di AD Produzione.

Ads. Cosa ne pensa della Cina? Per quei mercati, quello di AD Produzione è un prodotto di qualità troppo elevata?Deluca. La Cina è lontana per noi sot-to tutti gli aspetti, sia per la produzione sia per la vendita. Preferisco non pro-nunciarmi, non conosco bene come lavorano, ma il nostro è un prodotto di nicchia e molto specialistico, poco conveniente da copiare perché non ci sono i grandi numeri.

Massimo Cicalini

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Prima di affrontare la visita alla fabbrica in compagnia Carlo Dilettoso, uno dei professionisti appartenenti al team che si è occupato del progetto della nuova gamma Autoequip e ha rivoluzionato i processi produttivi, incontriamo Mi-chele Murialdi, titolare dell’azienda. Con lui analizziamo le novità di pro-dotto introdotte di recente e i possibili scenari futuri che si stanno delineando per il settore.

Le novità di prodotto“Facile individuare il prodotto di punta di questo momento - afferma Murialdi -, è il Discover, il sistema per lavare le ruote in alta pressione estremamente efficace a differenza della spazzola tra-dizionale, che è sempre a listino ma è ormai superata. Si tratta di cinque ugelli orientati in modo differente per arrivare dappertutto e l’erogazione del prodot-to è direttamente sulla ruota. Altro plus

della nostra offerta è RainX, un prodot-to idrofugo e protettivo, così lo sporco scivola via e può fungere anche da ter-gicristallo chimico. Un altro argomento di vendita importante è l’acciaio inox, nel senso che di norma gli impianti Au-toequip e i loro accessori sono zincati a caldo e verniciati, ma si possono avere anche completamente di acciaio inox: struttura, piedi, travi di scorrimento della spazzola verticale e bocchetta di asciugatura, compresi anche i supporti delle fotocellule; l’inox ha il vantaggio di mantenere le sue caratteristiche mecca-niche ed estetiche a distanza di anni.Proponiamo poi i doppi portali sdoppiati che migliorano la flessibili-tà, permettendo con determinate vet-ture di accorciare i tempi di lavoro: per esempio, con una Smart e con un’Audi A6, facciamo lo spazzolamento fronta-le e posteriore contemporaneamente sia sulla macchina lunga sia su quella

UN’AZIENDA E UNA FABBRICAIN CONTINUA EVOLUZIONE

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Abbiamo visitato gli impianti di Autoequip per osservare i cambiamenti operati sui processi produttivi e sui modelli, per elevare il rapporto qualità/prezzo e l’affidabilità.

Michele Murialdi

Carlo Dilettoso

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corta, così come l’erogazione dei pro-dotti viene fatta sia su un portale sia sull’altro e si lascia il tempo di agire al prodotto chimico. Non siamo gli unici a proporre doppi portali che si sdoppiano, ma i nostri sono a cinque spazzole e con questa tecnologia sia-mo gli unici: per cui un arco a spazzole verticali e un arco a spazzole verticali e orizzontali, inclusa l’asciugatura.Un’altra novità è il pacchetto program-mi “Risparmio e Redditività”: un nuovo ciclo di programmi che gestisce tutte le funzioni dell’autolavaggio dalla chimica alle alte pressioni e al lavaggio spazzole e asciugatura in quattro passa-te. Così si ottiene un grande risparmio per il lavaggista in termini di tempo e di costi (corrente elettrica, acqua e pro-dotti chimici) che, riportato in bilancio, si traduce in un 30/40% in meno e, in termini di incassi, nella possibilità di ot-tenere la stessa percentuale in più.Un ulteriore aspetto importante è l’as-sistenza 7 giorni su 7 gestita diret-tamente da Autoequip: chi sottoscrive il contratto ha un numero di telefono dove un operatore risponde dalle 8 alle 22 tutti i giorni, sabato e dome-nica compresi. Un’attività supportata dall’ufficio assistenza ricambi che è un altro punto di forza dell’azienda: con-segniamo i ricambi entro 24/36 ore dall’ordine tramite corriere, il servizio di consegne rapida sui ricambi è im-portantissimo per i nostri clienti.Non bisogna dimenticare poi il nuo-vo web site www.autoequip.it dove il cliente trova davvero tutte le informa-zioni di cui ha bisogno”.

Una fabbrica modelloÈ il momento di Carlo Dilettoso che ci guida per la fabbrica, che si è dotata di un nuovo e più efficiente sistema di produzione con tempi ridotti a parità di qualità.“Si parte con il ricevimento merci - spiega Dilettoso -, qui viene eseguito un controllo in accettazione all’arrivo delle materie prime secondo i capitola-ti previsti: ciò che è stato richiesto deve corrispondere a quello che è conse-gnato, si eseguono dei controlli capil-lari sulle forniture, ma per i particolari più preziosi eseguiamo una verifica per ogni componente e, se non supera il controllo, viene rimandato al fornitore. In seguito il materiale viene stoccato in magazzino per essere poi portato nelle aree di preparazione.Il lavoro è pianificato di settimana in settimana secondo la logica del “just in time”. Nelle varie postazioni di pre-parazione e linea viene introdotto solo

il materiale che serve, quindi il perso-nale che si occupa del montaggio non entra in magazzino. Ci sono degli ad-detti all’alimentazione di preparazione e linea di produzione secondo il pro-gramma della settimana.Una citazione per il magazzino a svi-luppo verticale dove in alto si trova il materiale più leggero e di minor pregio e nei piani bassi i particolari più ingom-branti. Un’area organizzata come gran

parte delle aziende manifatturiere: qui viene predisposto tutto quello che ser-ve e, man mano che avanzano i giorni della settimana, si trova tutto quanto quello che riguarda la singola commes-sa, eccetto la parte di carpenteria”.Entriamo nella carpenteria dove ven-gono preparate le strutture del porta-le. “Si tratta soprattutto di una car-penteria di assemblaggio - prosegue Dilettoso -. Tutti i prodotti sono zincati

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a caldo, se non sono richiesti in acciaio inox. Sulla zincatura a caldo si vernicia, secondo il sistema Duplex: questi por-tali sono pensati “per far fare i soldi ai clienti” a lungo; la zincatura più la ver-niciatura durano almeno 15 anni”.Siamo nella zona del magazzino spazzole, a ridosso della linea di pro-duzione, dove troviamo anche il carica-mento dei portali separati, con le varie spalle e cappelli già sui carrelli: tutte le lavorazioni sono eseguite ad altezza uomo. A seguire la verniciatura da dove escono i prodotti verniciati che vanno direttamente in linea di pro-duzione una volta asciutti. Si tratta di una classica verniciatura a spruzzo con la cabina per i particolari più grandi, mentre i piccoli vengono appesi a una rastrelliera a giostra e verniciati con la pistola. Il colore di fondo è quasi sem-

pre grigio poi, secondo quello che vuo-le il cliente, si sceglie la colorazione.Siamo finalmente sulla linea di pro-duzione: qui entrano i particolari ver-niciati e assemblati, arrivano le teste e gli altri particolari su carrelli e vengono separate le spalle con il cappello che sono la parte superiore. Ogni operaio fa una specifica lavorazione sulla mac-china: in preparazione o in linea, ogni stazione ha determinate fasi da com-pletare fino al prodotto finito.“È proprio come la linea di montaggio di un’auto - spiega Dilettoso -. Ogni operaio è capace di operare in due o tre aree di preparazione o due o tre stazioni di linea, così ha la possibilità di capire e imparare più mansioni ed evi-ta assuefazione diminuendo lo stress. Queste rotazioni le facciamo anche set-timanalmente per garantirci che tutti

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sappiano fare tutto. Arriviamo poi alla fase finale, nell’area dell’accoppia-mento principale dove convergono sia i cappelli sia le spalle. Qui la mac-china arriva coricata, viene finita con i vari collegamenti e accoppiamenti e successivamente raddrizzata per es-sere spostata in un’altra area dove ci sarà il collaudo. Tappa finale infine in spedizione con l’applicazione delle varie carrozzerie e delle scritte prima dell’imballo”.C’è anche l’area Veicoli Industriali che verrà attrezzata solo per gli impian-ti per bus e camion, mentre un capan-none è destinato a ospitare l’area dove sono attrezzate le piste, la produzione

verrà gestita con il concetto multita-sking “tutti quanti faranno tutto”. Nel reparto piste è eseguito l’assemblag-gio delle strutture di acciaio inox, viene realizzato il quadro elettrico e in reparto sono montati sia i sistemi di pagamento sulle porte, la parte idraulica e quella di collegamento dei quadri elettrici, il tut-to “bordo macchina”. Poi sono applica-te le decalcomanie e si va al collaudo sia elettrico sia idraulico, per cui la mac-china è sempre soggetta a collaudo. In cantiere verrà poi collegata sia la parte idraulica sia quella elettrica e, per le pi-ste dove è acquistata la struttura, que-sta viene montata in loco dai centri di assistenza Autoequip, momento in cui

viene realizzata anche la fascionatura che può essere in abs o alluminio.Per le strutture c’è una carpenteria esterna che le realizza su misura, di-pende dalle misure e dai luoghi dove devono lavorare; all’insegna della mas-sima flessibilità, eseguiamo anche le strutture per piste, personalizzate per colore, foggia e tipo di copertura.“Il nuovo sistema è attivo da qualche mese e ha già garantito ottimi vantag-gi - riprende Dilettoso -. È incrementa-ta significativamente la produttività e migliorata l’efficienza. Il personale ha la possibilità di imparare le varie fasi la-vorative, cosa che prima non succede-va, ciò ha creato una maggiore capa-cità e comprensione dell’attività svolta e una maggiore motivazione. Tutto contribuisce a una razionalizzazione e ottimizzazione dei costi con positive ricadute anche sul bilancio, ma soprat-tutto si migliora la qualità perché non si è cambiato solo il processo produtti-vo ma è cambiato anche il prodotto.L’azienda può anche innovare, investire in materiali e in tecnologia. Questa in-versione di tendenza strategica e cam-biamento di processo-prodotto ha “rin-giovanito” il nostro ambiente. Siamo intervenuti anche a livello progettuale: per esempio, con i quadri elettrici e i cablaggi sono state introdotte migliorie notevoli sul prodotto in corso d’anno.Ciò che è avvenuto è il frutto di un pro-cesso virtuoso che ha coinvolto tutta Autoequip e i risultati si vedono sul pro-dotto: si è migliorata l’efficienza della macchina con un movimento più fluido e minore usura, quindi consumi inferio-ri di corrente, longevità dei materiali e dei componenti e anche l’affidabilità è migliorata. Siamo solo all’inizio”.

Massimo Cicalini

Discover

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Un pieno di eccellenza.

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In WashTec l’hanno definita “l’era del CarWash 2.0 ad Automechanika” con lo slogan “Esperienza & Risultati - Erlebnis & Ergebnis”. Così il costruttore tedesco, certamente tra i leader mondiali delle soluzioni per l’autolavaggio, ha presen-tato in un’area di oltre 1200 mq quella che giustamente può essere definita una piccola rivoluzione nel processo di lavaggio dei veicoli. Per approfondire le tematiche e le innovazioni presentate abbiamo fatto una lunga chiacchierata con Gianluca Meschi, Direttore gene-rale e Amministratore delegato, ecco il risultato di questo incontro.

Esperienze & Risultati“Le scelte che hanno portato alla par-tecipazione di WashTec ad Automecha-nika sono precise - spiega Meschi -: un chiaro focus sul cliente finale, e quindi sugli operatori, per offrire un concetto nuovo e completo per un’interazione moderna, pratica e rapida con il siste-ma di autolavaggio. Limitarci a presen-tare delle innovazioni non era sufficien-te, come pionieri e leader di mercato, abbiamo voluto offrire ai nostri clienti

le migliori attrezzature sviluppate sulla tecnologia più all’avanguardia. Qui a Francoforte abbiamo la presunzione di ritenere di aver fatto un ulteriore passo avanti presentando l’autolavaggio come

un’esperienza emozionale che offre ap-procci totalmente nuovi per i sistemi di lavaggio veicoli del futuro. Così aveva annunciato il CEO di WashTec Jurgen Rautert, prima della fiera e così è stato.

TUTTO IL BELLODELL’INNOVAZIONE

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Abbiamo incontrato all’Automechanika di Francoforte Gianluca Meschi, Direttore generale e Amministratore delegato di WashTec Italia,e con lui abbiamo tracciato un panorama di tutte le novità che l’aziendatedesca si appresta a lanciare anche nel nostro Paese.

Gianluca Meschi

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PULIZIA PERFETTA CON MULTIFLEXLunotti posteriori inclinati, spoiler e pa-raurti sporgenti sono sempre stati il pun-to debole per gli impianti di autolavag-gio automatici, ma ora, grazie al nuovo sistema MultiFlex che regola le spaz-zole verticali dell’impianto SoftCare2 Pro, non sono più un problema.

Uno sguardo alle nuove auto è infatti suf-ficiente per capire che tutti i costruttori automotive puntano ad attrarre sempre di più i clienti con le forme eleganti del retro delle auto: infatti, anche le vendite di auto familiari con spoiler sono previste in aumento. WashTec ha quindi messo a punto una nuova tecnologia per lavare questo tipo di auto nel miglior modo possibile con l’ideazione del sistema MultiFlex per spazzole verticali. Nello specifico, l’innovazione consiste in una spazzola verticale che, non solo si adat-ta al contorno del veicolo, ma riesce a seguire anche le forme del retro dell’au-to con un’inclinazione di 15° su due assi assicurando il massimo contatto con il retro del veicolo.

IWASH E WASH&PAY: UN CONCETTO DI LAVAGGIO NUOVOWashTec vuole ridefinire il modo di lava-re l’auto. iWash, grazie ai sistemi ope-rativi touchscreen interattivi, permette ai clienti di “cucire” il proprio programma di lavaggio su misura: i giorni dei pro-grammi inflessibili e preimpostati sono finiti. I clienti si aspettano un servizio flessibile e operazioni semplici e intuiti-ve quando scelgono i loro programmi

di lavaggio e questo è esattamente ciò che iWash offre, così i clienti potranno scegliere le fasi di lavaggio che deside-rano. Inoltre, aumentando la libertà di scelta nella creazione dei programmi di lavaggio, iWash aiuta anche il gestore ad aumentare il proprio business.Tutto è molto semplice: dopo aver sele-zionato uno dei programmi base (lavag-gio veloce, intensivo o perfect care), gli utenti possono scegliere di aggiungere una vasta gamma di fasi di lavaggio, come per esempio “rimozione inset-ti” oppure “rimozione sporco con alta pressione” o ancora “lavaggio ruote in-tensivo” o “lavaggio sottoscocca” o pro-grammi di cura aggiuntivi. Il sistema di controllo dell’autolavaggio determina il processo ideale sulla base degli optional selezionati e calcola immediatamente il prezzo del servizio e la durata del lavag-gio, così da garantire all’utente finale un rapporto totalmente trasparente.L’innovativo approccio di WashTec rende il lavaggio più attraente, permettendo all’automobilista di decidere sul momen-to quali operazioni di lavaggio scegliere con un sistema semplice e intuitivo. Un si-stema che apre anche prospettive nuove per gli operatori incentivando la fideliz-zazione dei clienti attraverso un prodotto efficace per incrementare le vendite nel lungo periodo perché con un sistema più facile da gestire la gente è invogliata a lavare più spesso la propria auto.

Un’altra importante innovazione del modo di lavare l’auto è il sistema Wash&Pay. “Prima paghi poi lavi” è un concetto ormai superato! Se l’impianto è libero, il cliente può posizionarsi e av-viare il lavaggio, pagando in un secondo momento nello shop senza dover correre per accaparrarsi il posto dopo aver paga-to. Quante volte è successo di fare riforni-mento, vedere il lavaggio vuoto e mentre ci si precipita ad acquistare il voucher di lavaggio, uscendo si trova la coda di auto davanti all’impianto? Questo non succe-derà più con il nuovo sistema di WashTec. I clienti possono andare dritti all’autola-vaggio e scegliere il programma preferito azionandolo. Quindi entrare tranquilla-mente nello shop e controllare la durata del lavaggio grazie a un monitor all’in-

terno, così hanno anche tutto il tempo per visionare la merce esposta, oppure prendere un caffè e solo dopo pagare alla cassa. Appena l’auto sarà pronta, saran-no informati dal monitor del termine del lavaggio. Wash&Pay rivoluziona il modo di lavorare delle stazioni di servizio pren-dendo spunto dalle stazioni in self-servi-ce dove prima si fa rifornimento e dopo si paga in ufficio. Inoltre questo servizio agevola eventuali acquisti all’interno del negozio o del bar e anche l’operatore be-neficia del fatto che i tempi di attesa si riducono, così i clienti sono più invogliati a lavare e il fatturato aumenta.Resta solo da ricordare che si può offrire la massima libertà di scelta ai clienti selezio-nando entrambe le opzioni Wash&Pay e iWash, per i gestori è il miglior modo per massimizzare la fidelizzazione dei clienti.

TWISTER FA RISPLENDERE I CERCHIONII cerchioni sono la “croce e delizia” di ogni automobilista perché contribuiscono in maniera determinante alla personalizza-zione della vettura, ma a maggior ragione la loro difficile pulizia è spesso un proble-ma perché la polvere dei freni e il grasso fanno perdere la loro brillantezza. Grazie al nuovo Twister, presentato in antepri-ma assoluta a Francoforte ma non anco-ra commercializzato, WashTec garantisce una pulizia perfetta con risultati soddisfa-centi a prescindere dal tipo di cerchione, dai piccoli 15” fino ai grandi da 22”.

Twister è un sistema innovativo, compo-sto da cinque segmenti di spazzole per ogni ruota, con i quali riesce a coprire ogni singola fessura del cerchione. Il cuore di questa innovazione è una guida centrale e un motore elettronico per ogni asse di rotazione che permette all’intero sistema, così come a ciascuna singola spazzola, di ruotare durante il lavaggio. Questa tecnologia è completata da una lavacerchi spray che aiuta a rimuovere lo sporco più ostinato grazie a prodotti chimici di qualità. Con l’utilizzo dell’alta pressione all’interno, il risultato di lavag-gio viene ulteriormente potenziato.

ECCO TUTTE LE INNOVAZIONI PRESENTATE DA WASHTEC

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Per esempio, iWash è il sistema per il lavaggio veicoli personalizzato che ri-sponde alle esigenze del cliente. Per la prima volta gli utenti hanno la possibili-tà di creare il proprio programma di la-vaggio al terminale interattivo del por-tale e in modo che si adatti alle proprie necessità, una svolta rispetto ai rigidi e predeterminati programmi di lavaggio.Come se non bastasse, Wash&Pay dimostra che i sistemi esistenti per il rifornimento di carburante e il lavag-gio possono essere completamente rivoluzionati: per gli operatori degli autolavaggi questo significherà un consistente incremento degli incassi, mentre per i loro clienti sarà un’espe-rienza nuova nel lavaggio della pro-pria auto dal momento che potranno sfruttare il tempo in maniera migliore ed evitare lunghe code.

Sempre per gli operatori, con Wa-shTec Plus è stato sviluppato il sistema online ideale per la gestione dell’auto-lavaggio che fornisce ai titolari di un network con vari centri di lavaggio la possibilità di avere una panoramica su tutti i loro impianti. I dati rilevanti come incassi, numero di lavaggi, livello dei prodotti chimici e ovviamente l’at-tuale stato del lavaggio, possono esse-re visualizzati online con uno sguardo, il che significa che anche l’operatore può agire immediatamente qualora ci fosse un’emergenza. Con pochi “click” si possono variare tempestivamente gli orari di apertura, mentre i programmi possono essere attivati o disattivati e le impostazioni dell’impianto modificate. Tutte queste applicazioni rispondono all’obiettivo di WashTec definito in pre-cedenza: offrire soluzioni che portano a un migliore risultato in termini di qualità di lavaggio con processi prati-ci e maggiori profitti per gli operatori attraverso la creazione di soluzioni più efficaci anche per il cliente finale”.

“Con i nuovi prodotti chimici per i sistemi di lavaggio di tutti i tipi e innu-merevoli innovazioni nei portali, tunnel e piste self service - prosegue Meschi -, WashTec conferma ancora una volta di essere sensibile alle esigenze di opera-tori e clienti. Lo dimostra in maniera tangibile anche qui a Francoforte il top di gamma SoftCare2 Pro Touchless che offre, non solo programmi intera-mente in alta pressione (touchless), ma anche combinazioni di lavaggio con spazzole e prelavaggio in alta pressione o lavaggio in alta pressione seguito da un programma di cura. Senza dimen-ticare le opzioni nei sistemi a portale, come l’innovativa ricarica con cartucce ACS (Advanced Chemical System) e il terminale operativo touchscreen di fa-cile utilizzo anche con lettore di carte di credito, ulteriori punti di forza pre-sentati durante la fiera.Nel settore delle piste self-service, abbiamo semplificato il processo di lavaggio con SelfTecs che combina un’ottima pulizia e luminosità in soli tre passaggi di programma. Grazie alla so-luzione dei colori, i clienti riusciranno facilmente a impostare il loro lavaggio in self e saranno in grado con un solo colpo d’occhio di capire quale spazzola o lancia dovranno utilizzare per il pro-gramma da loro selezionato. Invece, la nuova unità self-service CubeWash incrementa la flessibilità nella piazzo-la: può essere scelta per due piste e, grazie al suo design modulare, è facil-mente integrabile in gran parte delle strutture di copertura in commercio; all’interno del box si può facilmente inserire, se necessario, anche il sistema di riscaldamento.

Infine, anche la consociata Auwa-Chemie è sempre alla ricerca di nuovi standard per la cura dell’auto grazie ai suoi innovativi prodotti di pulizia. In particolare, qui ad Automechanika ha presentato in anteprima la nuova linea TecsLine che include, non solo i ben conosciuti ShineTecs e InsecTecs, ma anche i nuovi shampoo Shampo-oTecs e FoamTecs, ciascuno con fra-granza al limone, oltre a RainTecs con fragranza alla ciliegia. Questa comple-ta linea di prodotti permette all’opera-tore di allestire in modo semplice un sistema perfetto per la cura dell’auto per colpire il cliente finale grazie agli ottimi risultati di lavaggio raggiunti.In altre parole, per riassumere la pre-senza di WashTec a questa edizione di Automechanika, possiamo dire: grande esperienza per migliori risultati, le in-novazioni intelligenti da un leader del mercato dell’autolavaggio che combi-na un servizio di qualità per il massimo successo con il cliente!”

Massimo Cicalini

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Una lampada a led è essenzialmente una apparecchiatura elettronica e di aziende che già operavano in questo settore prima di affrontare il tema dell’illuminazione a led non ce ne sono molte. Agla Group produce lampade a led dagli albori di questa tecnologia, non si limitano quindi a riempire di led dei “case” che prima ospitavano altri sistemi di illuminazione, ma sono profondi conoscitori di “quello che c’è dentro”, perché tutto è stato pensato in funzione del led, tutto è specifico per questa tecnologia.“Siamo un’azienda che produce da 20 anni apparecchiature elettroniche sulla base di un’esperienza ultratrentennale dei soci fondatori, io e Marco Silini che segue soprattutto gli aspetti tecnici” è la puntualizzazione con cui Alberto Bortolato, General manager Di Agla Group apre il nostro incontro.“Dopo 15 anni che lavoravamo con l’impiego dei led - prosegue - abbiamo fondato Agla che quest’anno compie i 20 anni di attività, quindi usare il led

applicato agli impieghi industriali è il nostro “pane quotidiano”. In un primo tempo questa tecnologia era impie-gata soprattutto per la segnalazione, oggi anche per l’illuminazione. Conti-nuiamo a operare su entrambi i canali e abbiamo deciso di produrre una lam-pada per il settore petrolifero perché lo conosciamo bene: infatti è dal 1997 che realizziamo prezziari a led, siamo stati i primi in Italia e forse anche in Europa. Vantiamo quindi un’esperien-za specifica nel settore e infatti non produciamo lampade per casa, ufficio o decorazione, ma solo per le esigenze dei distributori carburante”.

Le problematiche della distribuzione petroliferaL’obiettivo prioritario è sempre il rispar-mio energetico, soprattutto nei periodi in cui le aree devono essere illuminate in ogni condizione di luce ambiente e anche di giorno.“Le problematiche che ci troviamo ad affrontare sono molteplici e tutte

hanno importanti risvolti tecnologi-ci - spiega Bortolato -. Per esempio, per la pensilina e i locali che devono essere ben illuminati anche di giorno, abbiamo sviluppato un sistema che si regola sulla base della luce ambiente. Se l’accendo con il sole non si illumina ma, man mano che la luce solare cala, la lampada aumenta d’intensità, non è un semplice sensore crepuscolare che accende e spegne la lampada, qui si regola l’intensità dell’illuminazione in funzione della luce naturale, per poi fare il contrario quando sorge il sole.Un altro problema da affrontare con l’illuminazione a led è quello della dis-sipazione del calore prodotto dal com-ponente, perché il led deve funzionare in condizioni ottimali per evitare che si deteriori prematuramente. Agla ha ovviato a questo inconveniente sem-plicemente creando le condizioni per avere meno calore, per questo motivo i nostri led sono distanti tra loro, infat-ti più sono vicini e più avrei un calore concentrato difficile da dissipare.Per ottimizzare e calcolare nel modo migliore la dissipazione del calore, a differenza di molti produttori, noi ope-riamo nella zona frontale. Infatti, spes-so nelle pensiline, nella zona posterio-re non si ha certezza della circolazione dell’aria, mentre sul frontale si è sicuri di non avere ostacoli. Per farlo abbia-mo sviluppato una tecnologia partico-lare, una banda di alluminio che dissipa il calore. Tutto questo si traduce in un minor costo perché la struttura fronta-le ci deve essere comunque e così ho un minor peso perché non ho radia-tori o altro sul retro per cui si riduce lo spessore, mentre sulla parte anteriore non ho vetri ma solo lenti.Si deve sapere che teoricamente il led non ha un limite di intensità di luce, più si dà corrente più illumina, fino al mo-mento in cui brucia perché non riesce più a dissipare il calore, quindi se si ri-

COME TI ILLUMINOIL PIAZZALEP

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Agla Group è leader nella produzione di sistemi di illuminazionea led con una specifica competenza nel settore petrolifero.Abbiamo incontrato Alberto Bortolato, general manager del gruppo,per approfondire i segreti di questa tecnologia.

Da sinistra Marco Silini e Alberto Bortolato

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uscisse a raffreddarlo continuerebbe a funzionare al massimo. È questo il limite dei tubi a led che vanno a sostituire il neon, infatti sono venduti con una vita di circa 10 mila ore a 25°C di tempera-tura ambiente, ma come si fa a garantire una temperatura stabile? Se li posiziono in una lampada aperta, più o meno si può garantire una circolazione dell’aria, ma in una lampada stagna tutto il calore si accumula. Con i nostri sistemi invece questo problema non si pone.C’è poi da verificare la distribuzione della luce, Agla ha studiato una lente, montata su ogni singolo led, che fa una luce quadrata: quando si illumina un distributore si ha una specie di scac-chiera ma, mentre le altre lampade danno una luce tonda, le nostre fan-no una luce quadrata, molto uniforme su tutta l’area, in pratica la luce viene convogliata dove serve con pochissi-ma dispersione, così i lumen emessi vengono sfruttati tutti per illuminare. Stiamo anche sviluppando delle lenti di silicone (sull’esempio delle maschere da sub o delle lenti a contatto) che ga-rantiscono minori dispersioni e quindi più efficienza”.

Più luce per l’immagine dell’area di servizioTorniamo sull’argomento qualità dell’illuminazione, perché l’immagine di una pensilina carburanti o di un uffi-cio luminosi sono certamente migliori di quelle in semioscurità.“È un concetto talmente semplice che non c’è neppure bisogno di rimarcar-lo - prosegue Bortolato -. Con i nostri sistemi ogni lampada ha un sensore, così avremo una differente intensità di luce tra le lampade all’interno e quelle all’esterno; quelle interne non vengono influenzate dalla luce esterna e risulta

così tutto è ben illuminato in maniera uniforme in qualsiasi situazione di luce, risparmiando. In altre parole se la lam-pada a led garantisce forti risparmi sui sistemi tradizionali, le soluzioni Agla sono ancora più economiche grazie all’attenta calibrazione della luce. Basta con i finti risparmi del “tanto non le ac-cendo o ne accendo solo una”, quello non è un risparmio, è un disincentivo per il cliente. Invece con i sistemi Agla il gestore può permettersi di illumina-re tutto, un aspetto importante anche per la sicurezza, soprattutto la sera. Ci sono alcuni gestori che di notte lascia-no accese solo le colonnine self in fun-zione, ma l’automobilista che si ferma non vede cosa c’è attorno e probabil-mente rinuncia al pieno, la stessa cosa capita agli autolavaggi self service”.Quali sono gli altri vantaggi per il ge-store?“Un’altra peculiarità dei sistemi Agla è che hanno un flusso di luce costante per tutta la loro vita, quindi nelle 60 mila ore di utilizzo (che corrispondo-no a circa 10 anni) non hanno un calo di intensità, quindi la stessa luce sia da nuove sia da vecchie - precisa Bortolato -. Noi dichiariamo 76 W di consumo, in realtà sono 72 W da nuova e 82 W da vecchia, in pratica cambia il consumo ma non l’intensità della luce. Questo perché c’è un sistema elettronico che compensa ed è per questo che la de-finiamo lampada intelligente: infatti si dovrebbe parlare dell’illuminazione a led come di un apparecchiatura elet-tronica, non di una mera lampadina.Sono molte le ragioni economiche valide per cambiare l’illuminazione dell’area di servizio, ma il problema è farlo capire al gestore perché alla fine è lui che paga la bolletta della luce, mentre le compagnie petrolifere sono

relativamente interessate perché fanno l’investimento ma non seguono le spe-se di gestione dirette. Un po’ più in-teressati sono i retisti sensibili, oltre al risparmio, anche all’immagine che poi si traduce in maggiori vendite.Le altre tecnologie durano più o meno 10/15 mila ore, ma è difficile generaliz-zare perché oggi l’offerta è qualitativa-mente molto diversificata con materiali scadenti soprattutto di provenienza ci-nese. I nostri led durano non solo per-ché sono led, ma perché li mettiamo in condizione di lavorare al meglio: se prendo un led da che potrebbe dare 100 e al massimo ne utilizzo 70, lo si sottoalimenta per produrre meno ca-lore, così si fa in modo che non scaldi e lo si fa funzionare in condizioni ot-timali, senza picchi di corrente grazie ai controlli elettronici. È un po’ come un’auto, se la tieni bene e non la sfrutti al 100%, dura molto di più.Importante è poi la qualità della luce, noi utilizziamo led Nichia, sono giap-ponesi e sono il top, altri produttori of-frono ottimi componenti, ma nessuno raggiunge il loro livello. Perché la luce ha una quantità di colori al proprio in-terno, lo spettro, e vediamo i colori in funzione del tipo di luce: si chiama CRI e i sistemi Agla hanno un CRI minimo di 80, considerando che la luce sola-re è 100, ne deduciamo che il nostro livello è ottimo. Quindi il distributore di benzina si rinnova non solo perché è illuminato, ma perché è illuminato bene, con luce di qualità e tutto risalta in modo migliore.

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Agla è certificata per la produzione di lampade e prezziari a led, inoltre il pro-dotto è interamente progettato e realiz-zato in Italia, la nostra esperienza ci ha consentito di creare questa apparecchia-tura elettronica che è affidabile perché è nelle condizioni ottimali per funzionare e il conto economico se ne avvantaggia perché si ammortizza meglio. Anche se è difficile dire in quanto tempo, perché non si ha un parametro di confronto diretto, però si possono ipotizzare due anni sapendo di essere vicini al dato reale. Fondamentale da questo punto di vista diventa la facilità di installazione: per esempio una lampada molto sottile permette di togliere il corpo esistente e di aggiungere quello nuovo, “tappando il buco esistente” senza cornici e senza il rischio che un camion lo strappi perché sporge troppo. I nostri sistemi sono stati pensati anche in funzione di questo e quindi evitare i lavori di carpenteria che farebbero inevitabilmente lievitare i co-sti di installazione”.Dopo 10 anni si cambiano i led o si cambia tutta la lampada?

“È meglio cambiare tutta la lampa-da ma, anche dopo questo periodo, la lampada funziona come il primo giorno, per 10 anni mantiene la pro-pria intensità di luce e poi va avanti ancora, ci sarà un decadimento ma può durare anche 15/20 anni. Se ven-gono cambiate dopo 60 mila ore non si vede la differenza di illuminazione, dopo 80/90 mila ore si comincia a ve-dere che sta decadendo, ma solo con un confronto diretto. Inoltre, in que-sto periodo la manutenzione è prati-camente a zero e la pulizia non pone problemi: basta un normale getto d’acqua, anche perché le lampade sono rivolte verso il basso e quindi tendono a sporcarsi poco; se ci fos-se il radiatore posteriore ci sarebbe la necessità di pulirlo per migliorare la dissipazione, un’esigenza che le no-stre lampade non hanno.Ecco perché il mercato ci sta ricono-scendo questi plus: abbiamo iniziato la produzione nel 2014 e abbiamo già venduto oltre 1.500 lampade nelle aree di servizio”.

Syrma e Mira“Syrma e Mira sono le due plafoniere pensate espressamente per le pensiline delle stazioni di servizio - spiega Borto-lato -. In particolare Syrma con i suoi 8 mm di spessore si adatta perfettamente a tutte le installazioni senza i problemi citati in precedenza, si può montare senza alcuna protezione trattandosi di un sandwich di due lamiere di alluminio con un piccolo guscio posteriore che contiene l’alimentatore e due fori ante-riori per il fissaggio. Il peso contenuto in soli 3,4 kg permette di essere sostenuta da qualsiasi plafone, mentre la dimen-sione di 491x491 mm la rende ideale per sostituire le plafoniere esistenti. Si può solo aggiungere che tutti i plus elencati nell’intervista sono racchiusi in questo modello, che sta per essere affiancato da Mira, una nuova lampada pensata per le pensiline senza doghe e quindi anche per tutte quelle applicazioni, come gli autolavaggi, dove la si deve montare su una superficie liscia senza una sede pre-disposta, in pratica è un guscio di plasti-ca per cui c’è anche lo spazio per i cavi e davanti c’è la piastra in alluminio che dissipa il calore e una guarnizione”.

I prezziari elettronici“Se Agla ha una posizione di rilievo sul mercato delle lampade a led, ha invece una preponderante posizione nel mer-cato nei prezziari, che costituiscono il 50% del nostro fatturato nel settore petrolifero - conclude Bortolato -.In particolare noi produciamo solo l’elettronica e i numeri mentre altre aziende producono il prezziario finito e lo installano. Siamo stati i primi nel 1997 a introdurre questa tecnologia e ora produciamo circa 60 mila display all’anno per i prezziari del settore pe-trolifero, con numeri che vanno da 10 a 80 cm di altezza, praticamente per tutte le compagnie petrolifere, con po-che eccezioni.

Massimo Cicalini

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Lasciamo al comunicato stampa con-giunto l’ufficializzazione della notizia. “Suzo-Happ ha annunciato che ha com-pletato l’acquisizione di Comesterogroup, azienda leader in tutta Europa nella for-nitura di sistemi di pagamento elettronici e apparecchiature per gestioni self-servi-ce agli operatori del carwash, gaming, lavanderie e vending. La gamma di pro-dotti e servizi di Comesterogroup inclu-de una varietà di sistemi di pagamento e macchine self-service che uniscono un design d’eccellenza con una tecnologia elettronica all’avanguardia…L’acquisizione di Comesterogroup rappre-senta per Suzo-Happ l’opportunità di am-pliare la propria presenza in tre mercati europei strategici: l’Italia, la Francia e la Spagna e di rafforzare la propria strate-gia di differenziazione, entrando in nuovi settori come quello del carwash e delle la-vanderie self-service. I più di 5 mila clienti

di Comesterogroup sono un importante ampliamento del crescente portafoglio di Suzo-Happ e i suoi 150 dipendenti rap-presentano una strategica espansione in termini di risorse e capitale umano”.

Cosa cambia per i clientiLa prima domanda che viene sponta-neo porre a Riccardo Chionna, Man-aging Director di Comesterogroup, è cosa cambierà con questa acquisizione per i clienti che fino ad ora sono stati serviti da Comesterogroup.“Si cambia sempre per migliorare e questa operazione non fa certo ecce-zione - tranquillizza Riccardo Chionna. Siamo da tanti anni il distributore in Italia di Suzo-Happ. Suzo-Happ è un grande gruppo, cresciuto negli anni e oggi detenuto da un fondo americano che ha fatto una serie di acquisizioni prevalentemente nel ramo gaming.

In particolare, Happ è un’importan-te azienda americana che gestisce ri-cambistica per il mercato del gioco in America; Suzo gestisce invece la ricam-bistica nel mercato del gioco in Euro-pa. Recentemente hanno fatto un’ac-quisizione analoga in Australia e una a Macao in Cina, quindi hanno coperto praticamente tutto il mondo nella ge-stione di questo business. A quel punto si sono però resi conto come l’azione di Comesterogroup negli ultimi 15/20 anni, mirata a diversificare i settori d’intervento sviluppando una serie di prodotti e di attività commerciali mi-rate, era assolutamente quello di cui avevano bisogno. Si sono quindi tro-vati di fronte a un bivio: o investire per sviluppare il know-how e i prodotti, o puntare a un’acquisizione che permet-tesse di trovare il meglio già pronto ed entrare nel mercato da leader.

COMESTEROGROUPACQUISITA DAL GRUPPO SUZO-HAPPP

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Suzo-Happ leader mondiale nel mercato del gaming, intrattenimentoe vending ha acquisito Comesterogroup, la conferma che le eccellenze italiane costituiscono un ottimo investimento per i capitali stranieri.

Da sinistra: Roberto Lamesta, Riccardo Chionna, Harald Wagemaker e Davide Chionna

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Hanno scelto la seconda opzione e hanno individuato in Comesterogroup l’azienda ideale. Anche per noi il be-neficio è enorme, perché entriamo in un gruppo con una visione internazio-nale che ha già sviluppato attività in quei settori in cui siamo forti e con una struttura mondiale che ci permetterà di portare la nostra gamma su uno

scenario molto più allargato rispetto a quello che prima, pur con tutti gli sforzi che si potessero fare, potevamo raggiungere.Ciò che non cambia è invece il fatto che continueremo a essere per tutti i nostri clienti il punto di riferimento in termini di presidio commerciale, capacità pro-duttiva, servizio e assistenza. Il brand

rimane Comesterogroup, con il perso-nale e i manager che l’hanno gestita finora: i referenti sono sempre gli stessi perché questa è stata una precisa scelta durante la trattativa. A volte queste ope-razioni spaventano il mercato, invece è importante comunicare che i Chionna ci sono e restano un riferimento all’in-terno del management dell’azienda.

Il Team Carwash di Comesterogroup

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28 6/2014

Allo stesso modo la Divisione Carwash Italia rimane immutata: con Roberto Lamesta Direttore commerciale ed Enrico Giannieri Responsabile com-merciale.In compenso i vantaggi sono enormi: basti pensare agli sbocchi per i nostri prodotti, molto più allargati rispetto a quello che è stato fino a oggi perché la struttura del Gruppo, presente con sedi proprie praticamente in tutto il mondo, è sicuramente un plus straordinario. Po-trebbe anche succedere che in futuro i prodotti progettati da noi vengano re-alizzati da altre unità produttive sparse nel mondo, anche se allo stato attuale, si punta su Comesterogroup anche per la sua capacità produttiva. Per quanto riguarda la produzione europea, le due sedi saranno, infatti, quelle storiche di Comesterogroup, la Polonia e Gessate come è stato fino ad oggi, non solo senza alcun piano di ridimensionamen-to, ma con la possibilità di aumentare la capacità produttiva.Al mondo del carwash posso anzi an-ticipare che l’offerta si amplierà con-tinuando lo sviluppo dei prodotti e non saranno prodotti Suzo perché non sono presenti in questo settore. Al momento non posso dire se aumente-remo i settori di intervento, Comeste-rogroup già oggi serve tutto il mondo del self e saremo attentissimi all’evolu-zione dei pagamenti automatici, che stanno sicuramente diventando una realtà in tantissimi settori, anche quelli fino a ieri tradizionalmente coperti dal servizio manuale”.

Enrico GiannieriRiccardoChionna

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30 6/2014

La parola passa a Davide Chionna, Managing Director di Comestero-group: “L’impegno di Suzo-Happ nel sostenere la nostra velocità di innova-zione e il livello di qualità offerto dal Management di Comesterogroup ci permetterà di essere in modo ancora più strutturato e strategico il punto di riferimento d’eccellenza per tutti i no-stri clienti, in termini di presidio com-merciale, capacità produttiva, servizio e assistenza. Il mercato globale di Su-zo-Happ è diviso in tre comparti con altrettanti responsabili: Americhe e Australia, Europa e Nord Africa e Asia. Per il mercato europeo del Carwash il responsabile sarà Francois Profit, Presi-dente di Comesterogroup Francia, un altro chiaro segnale di continuità”.“Questa operazione ha messo in cam-po forze complementari per dare vita a un’azienda unica nel suo genere con capacità senza precedenti nel tratta-mento della moneta e nella futura ge-nerazione di gestione dei pagamenti - interviene in chiusura Harald Wage-maker, Vicepresidente Esecutivo mar-keting e vendite per il mercato Gaming di Suzo-Happ Group -. Con questa ac-quisizione Suzo-Happ amplia ulterior-mente la propria capacità produttiva e migliora la propria offerta”.

Mario Rota

Suzo-Happ opera nei mercati mondiali del gaming, intratte-nimento, vending, ma anche industriale, dei trasporti e del re-tail. Il Gruppo fornisce una vasta gamma di componenti, prodotti di consumo e hardware, oltre ad offrire servizi di marketing, svi-luppo, progettazione costruttiva e riparazioni tecniche. Le linee di prodotti di Suzo-Happ compren-dono macchine per il trattamen-to del denaro, display, dispositivi di controllo, componenti per le macchine da gioco, prodotti per l’ambiente e prodotti di consumo. L’azienda ha più di 600 dipenden-ti e oltre 20 mila clienti in tutto il mondo e vanta sedi produttive, di progettazione, distribuzione e as-sistenza in 13 Paesi. Suzo-Happ è controllata da Acon Investments, un fondo di investimento in pri-vaty equity che ha sede a Wash-ington, con un capitale gestito di oltre 4 miliardi di dollari.

CHI È SUZO-HAPP

François Profit, Presidente di Come-sterogroup France, è il nuovo Re-sponsabile Carwash di Suzo-Happ per tutta l’area EMA.“La fusione di due grandi attori nel mondo dei sistemi di pagamento come Comesterogroup e Suzo-Happ - commenta Profit - è una grande opportunità per il tutto il merca-to del carwash in Europa e Middle East: gli operatori potranno avere un unico partner capace di rispondere alle esigenze più eterogenee in ter-mini di prodotti e servizi. La potenza del nostro nuovo gruppo unita alla grande esperienza di Comestero-group in questo settore ci darà una nuova spinta innovativa, indispensa-bile per far evolvere ancora di più la nostra gamma. La verticalizzazione internazionale del management e la mia nomina rispondono piena-

mente a questo obiettivo: creare una strategia condivisa di crescita e di sviluppo all’interno della quale si muovono con autonomia tutte le aziende del Gruppo”.

IL NUOVO RESPONSABILEDEL CARWASH EUROPEO DI SUZO-HAPP

François Profit

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336/2014

Negli anni Novanta i tre scienziati han-no progettato i semiconduttori capaci di produrre luce blu che con i led a luce verde e rossa, già inventati da qualche tempo, hanno permesso di ottenere la luce bianca. È stata una scoperta rivo-luzionaria che ha subito trovato largo uso nella tecnologia di uso quotidiano, con grande risparmio energetico e gra-zie alla quale è ora possibile realizzare sistemi di illuminazione a bassissimo consumo.Ancora una volta la fondazione acca-demica che conferisce l’importante onorificenza ha risposto allo spirito di Alfred Nobel premiando coloro che con la loro invenzione apporteranno “considerevoli benefici all'umanità”.Infatti, se la luce del XIX secolo è stata quella delle lampade a bulbo e nel XX secolo quella delle lampade a fluore-scenza, la luce del XXI secolo sarà quella dei led. Questi rivoluzionari dispositivi elettronici consentono la produzione di luce in maniera più efficiente dal punto di vista energetico e più rispettoso per l’ambiente. Basti pensare che la dura-ta di un led é di 100 mila ore contro le 1.000 delle lampade a incandescenza e le 10 mila delle lampade a fluorescenza.

Grazie all’illuminazione a led, ottenibile solo con il led blu, il milione e mezzo di persone che ancora vive senza elettrici-tà potrebbe disporre di reti a basso co-sto dal momento che i led si alimentano con piccole quantità di energia, come quella fornita da un pannello solare.

Torraca, un paese di 1.400 abitanti in provincia di Salerno, nel “lontano” 2007 è stato illuminato esclusivamente con lampade a tecnologia led. Questa scelta ha generato un risparmio ener-getico del 65%, la riduzione dei costi di manutenzione del 50% e dell’inqui-

IL NOBEL PER LA FISICAAGLI INVENTORI DEL LED BLUP

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Sono giapponesi Isamu Akasaki e Hiroshi Amano e americano,ma nato in Giappone, Shuji Nakamura i vincitori del Premio Nobelper la fisica 2014. Le loro invenzioni stanno modificando il sistema di illuminazione anche delle aree di servizio.

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34 6/2014

namento luminoso del 90%. Daniele Filzola, il giovane sindaco, in un’inter-vista rilasciata ai microfoni di Cater-pillar su Radio2, ha confermato che a distanza di sette anni le lampade sono ancora perfettamente efficienti e non è stata necessaria nessuna sostituzio-ne. Da Torraca a Milano, prima tra le grandi città a dotarsi di tecnologia led,

come Oslo, Los Angeles, Copenaghen o Stoccolma; il capoluogo lombardo quest’anno conta di risparmiare circa 10 milioni di euro grazie all’installazio-ne di una prima tranche di lampade led. Da Milano fino all’Empire State Building uno dei simboli della Grande Mela in molti scelgono di illuminare con i led, infatti un’altra delle caratte-

ristiche salienti di questa nuova tecno-logia è la versatilità e la possibilità di gestire l’illuminazione di ogni singolo punto luce con un notevole migliora-mento dell’estetica di tutto ciò che vie-ne illuminato sia un monumento, una via o… una pensilina.

Paola Sala

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36 6/2014

Nata negli Stati Uniti alla fine degli anni Trenta, Wynn’s ha acquisito una profonda esperienza negli anni che l’ha portato a espandersi oltre con-fine con i suoi prodotti altamente tecnologici, per arrivare in Italia con l’apertura di una filiale diretta attorno all’anno 2000.I suoi prodotti sono conosciuti e ap-prezzati in oltre 100 Paesi e a una multinazionale così attenta al merca-to automotive non poteva certo man-care la presenza sul mercato italiano, fra i principali in Europa. In questi anni Wynn’s Italia ha sviluppato la sua presenza e ha portato alle offici-ne non solo gli additivi e i lubrificanti (per carburanti, olio, motore, tra-smissioni sistema di raffreddamento e climatizzazione), ma anche attrez-zature specifiche per la manutenzio-

ne dell’auto, quali per esempio quella per il cambio olio nelle trasmissioni automatiche o quella per la pulizia del sistema di aria condizionata.

Prodotti di alta qualità con le più recenti tecnologieL’asso nella manica di Wynn’s è pro-prio la qualità dei suoi prodotti: i laboratori e i centri di ricerca della multinazionale americana sono co-stantemente impegnati nella ricerca delle formulazioni più idonee a ri-solvere qualsiasi problema di lubri-ficazione e prestazioni dei motori, mantenendo però sempre alta l’at-tenzione all’ambiente.L’azienda punta molto sulla sicurezza e la salvaguardia ambientale, sia nel-la fase di produzione sia nell’utilizzo dei prodotti.

WYNN’S CAMBIA E SI RAFFORZASH

OP

Specializzata nella produzione di prodotti chimici, Wynn’s offreal mercato automotive numerose soluzioni per la curae la manutenzione del veicolo a livello professionale.

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376/2014

In Belgio, dove ha sede il centro produttivo che serve tutta l’Europa, ma anche Asia (Cina in particolare) e Africa, tutta la produzione è sotto-posta a severi criteri di qualità, tanto che gli stabilimenti hanno ottenuto la certificazione dì qualità ISO 9001.

La logistica che cambiaIn pochi anni Wynn’s ha sviluppato una capillare rete di vendita e servizi per il cliente, capace non solo di ga-rantire tempi di consegna rapidi, ma anche adeguati servizi di assistenza tecnica nell’uso dei prodotti e consu-lenza agli acquisti.

In Italia, la filiale di Montale, in provin-cia di Pistoia, ha abituato la clientela (principalmente distributori e grossi-sti) ad avere a disposizione un team di manager e tecnici molto preparati e competenti, in grado di rispondere a qualsiasi domanda sui prodotti e sul loro impiego.Come già hanno fatto molte aziende del comparto, al fine di ottimizzare co-sti e servizi è stato scelto di chiudere i depositi locali (più o meno piccoli) a fa-vore di una logistica centralizzata, che permette di integrare e gestire al me-glio scorte e consegne, anche Wynn’s ha optato per questa soluzione.

Cosa cambia per la clientela? “Ben poco, in realtà – spiega Paolo Ma-gera, Sales Manager Italy –, i nostri tecnici continueranno ad assicurare il servizio di assistenza e consulenza sia telefonica sia sul territorio e la for-za vendita continuerà a supportare i clienti come prima. Questa operazio-ne a livello internazionale ci permette di essere ancora più forti sul mercato italiano, con una clientela più sele-zionata e di fatto con una capacità di penetrazione sul mercato ancora più profonda”.

Arlina Rabbiacci

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38 6/2014

Si deve puntare sull’estero e sull’in-ternazionalizzazione per rispondere alle sfide della globalizzazione. Auto-promotec ha quindi siglato di recente nuove collaborazioni che si affiancano e rafforzano le attività di promozione estera già pianificate nel primo seme-stre di quest’anno e che prevedono azioni mirate in Brasile, Turchia, Vie-tnam e Indonesia, oltre ovviamente a quelle già ben rodate nei principali Paesi Europei. Un’iniziativa che punta a rafforzare ulteriormente il carattere internazionale della manifestazione.Sono due i principali obiettivi indi-viduati dal management della Fiera bolognese. Il primo è incrementare la conoscenza della rassegna a livello globale, invitando quindi delegazioni sempre più numerose di buyer inter-nazionali organizzati in aree collettive Paese, soprattutto di quelle nazioni strategiche per la crescita del business, incrementando quindi la presenza di espositori internazionali. In secondo luogo, far conoscere a livello globale le specificità e le eccellenze del Sistema Italia nel post-vendita auto, impulso oggi più che mai vitale per le aziende del comparto.Le novità legate alla promozione inter-nazionale messe in atto dalla società organizzatrice Promotec possono es-sere incluse all’interno di quattro diffe-renti e articolate macro aree. In primo luogo i progetti sviluppati in base a un accordo con la Regione Emilia Roma-gna con la quale è già partita la pro-mozione in Brasile, Turchia, Vietnam e Indonesia. A queste attività già piani-ficate e avviate, vanno ad aggiungersi quelle in paesi strategici quali Russia, Argentina, Perù e Cile con attività mi-rate di mailing e pubblicitarie che han-no portato alla definizione di delega-zioni di buyer da questi paesi. Inoltre in Estremo Oriente, ai paesi scouting quali Vietnam e Indonesia, si aggiunge

la Thailandia dove è previsto un road-show di presentazione alle principali associazioni e media locali.L’altra area su cui è indirizzato il focus degli organizzatori riguarda il raffor-zamento della presenza di aree Paese rispetto alle edizioni precedenti e a tal fine sono in fase avanzata colloqui con agenzie di promozione Paese in Mes-sico e in Turchia per la costituzione di esposizioni collettive in seno alla fiera, mentre altre sono in via di prossima definizione.La nuova sede di Promotec, da poco inaugurata e centro polifunzionale di servizi per il mercato automotive, sarà anch’essa fonte di promozione, per-ché sempre maggiore attenzione vie-ne rivolta all’organizzazione di eventi di caratura internazionale, quali per esempio l’assemblea generale di EGEA

(European Garage Equipment Associa-tion) e altri eventi già definiti da qui al 2015, che avranno come protagoniste importanti aziende del comparto.Intensificati infine i momenti che ve-dranno la promozione di Autopromo-tec nelle principali fiere di settore a li-vello globale, fra cui Interauto a Mosca, organizzata nel mese di agosto, e Sema Show di Las Vegas, il prossimo novem-bre, dove la fiera bolognese è presente in aree collettive con alcuni associati AICA per la promozione dell’eccellenza italiana nel settore del post-vendita.In ultimo, ma non in ordine di impor-tanza, la creazione di relazioni istitu-zionali con enti fieristici e associazio-ni estere per l’internazionalizzazione dell’evento.

Nicoletta Lega

AUTOPROMOTEC:INTERNAZIONALIZZAZIONE PER UNA RASSEGNA GLOBALEEV

ENTI

Autopromotec, la rassegna internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico in programma a Bologna dal 20 al 24 maggio 2015, si preannuncia come l’edizione più internazionale di sempre.

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40 6/2014

Arexons ha pronta un ricco ventaglio di nuove soluzioni per ren-dere ancora più ricca l’offerta degli shop delle aree di servizio.

La gamma di spazzole tergicristallo Only One è disponibile in 12 misure (35 cm, 38 cm, 41 cm, 43 cm, 45 cm, 48 cm, 50 cm, 53 cm, 55 cm, 60 cm, 65 cm, 70 cm) con adattato-re unico compatibile con il 97% delle vetture, coperto da brevetto internazionale depositato. Caratterizzate da una robusta struttura esterna, gomma con applicata “nano tecnologia” e spoiler senza cappuccio finale, le Only One sono resistenti e affidabili, durano a lungo e garantiscono la massima silenziosità durante l’utilizzo. Prezzo suggerito al pubblico a partire da 11,90 euro.La formulazione di Shado Cera Alta Protezione, a base di polimeri e cere siliconiche di nuova generazio-ne, permette di lucidare e proteggere a lungo la carrozzeria dell’auto in modo facile e veloce; grazie all’azione dei microabrasivi contenuti al suo inter-no esercita un alto potere pulente ed elimina ogni piccola irregolarità dalla superficie di vernici colorate e metal-lizzate, nuove o leggermente opache. Shado, proposta in un flacone da 500 ml, forma un film lucido e idrorepel-lente che agisce da barriera protetti-va contro l’azione di agenti atmosfe-rici, raggi ultravioletti, agenti acidi e

polvere. Se ne consiglia l’utilizzo 3/4 volte l’anno e le modalità d’uso prevedono di lavare e asciugare la carrozzeria.Il panno in pelle naturale e scamosciata Wizzy è invece ideale per pulire e asciugare dopo il lavag-gio la propria auto, in particolare la carrozzeria, le parti in plastica e i vetri: grazie al suo elevato po-tere assorbente assicura un ottimo risultato senza lasciare tracce o aloni. Per un utilizzo corretto si deve lavare il panno con acqua calda e sapone prima del primo utilizzo e in seguito, bagnarlo, strizzarlo bene e asciugare normalmente la superficie; infine, prima di riporlo, lavarlo con acqua tiepida e sapone neutro.Rain Off è uno speciale trattamento per il parabrezza: applica-

to prima che piova, crea un film idrorepel-lente che favorisce lo scivolamento delle gocce di pioggia già a 50/60 km/h. Grazie alla sua formulazione, Rain Off fa scorrere l’acqua senza farla aderire alla superficie, condensandola in goccioline che scivolano via all’aumentare della velocità del veicolo, lascia quindi il cristallo pulito e trasparente e limita l’utilizzo delle spazzole tergicristal-lo, riducendone così l’usura. Il prodotto è dotato di un pratico applicatore che rende il suo impiego facile e d’inverno aiuta a prevenire la formazione di ghiaccio.

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42 6/2014

TOTALERG E INPOST: L’E-COMMERCE PASSA DALLE AREE DI SERVIZIO

SUPERLUBRIFICATI CON LUBRIMAX DI MA-FRA

Pierfrancesco Maran, Assessore del Comune di Milano, ha inau-gurato, presso un punto vendita di TotalErg del capoluogo lom-bardo, un nuovo servizio per i clienti che fanno acquisti online, sviluppato grazie alla partnership tra TotalErg e InPost con il sup-porto di TNT Italy e Banzai. L’accordo siglato tra la compagnia pe-trolifera TotalErg e InPost (tra i primi Gruppi al mondo nei servizi di spedizione a supporto dell’e-commerce) consiste nell’installa-zione in alcuni punti vendita carburanti di Lockers, innovativi terminali che consentono di inviare e ricevere merce acquistata online. La partnership prevede una fase iniziale che coinvolgerà 15 punti vendita per ampliare successivamente il servizio.“Abbiamo deciso di ospitare i terminali di InPost - spiega Mauri-

zio Libutti, Direttore Rete di TotalErg - perché questa iniziativa è coerente con la nostra strategia, ovvero la soddisfazione dei no-stri clienti attraverso un’ampia e qualificata offerta di prodotti di qualità, di servizi e soluzioni sempre nuove che facilitano la vita di tutti i giorni agli oltre 3 milioni di clienti che scelgono di fare rifornimento sui nostri punti vendita. Non si tratta solo di assi-curare elevati standard di servizio, ma anche di sviluppare una rete di punti vendita attenta all’evoluzione del mercato, orienta-ta all’innovazione e all’utilizzo del digitale. Attraverso l’accordo con InPost i nostri clienti potranno ritirare o consegnare qualsia-si prodotto acquistato online in piena sicurezza, comodità e 7 giorni su 7, 24 ore su 24”. I terminali potranno essere inoltre uti-lizzati per consegnare i premi del Box Più, il borsellino virtuale di TotalErg, attraverso il quale è possibile ottenere punti, sconti

sul carburante e minuti di telefonia ERG Mobile, spendibile e accumulabile anche direttamente con l’App mobile.Le prime stazioni coinvolte si trovano da Milano a Roma fino a Genova e Vicenza; non mancheranno le offerte dedicate agli utenti dei Locker InPost veicolate attraverso le ricevute di consegna, quali sconti sui rifornimenti successivi nello stesso punto vendita e i codici coupon sconto emessi anche sui Lockers installati presso altre reti. “Siamo particolarmente contenti della partnership con una società leader nel settore petrolifero quale TotalErg che va ad aggiungere un importante tassello al costante lavoro di sviluppo della nostra rete di Locker operato nel corso dei mesi, con l’obiet-tivo di garantire a un maggiore numero di e-shopper ulteriore accessibilità e prossimità ai dispositivi - commenta Stefano Moni, AD di InPost Italia -. L’accordo con TotalErg si inserisce infatti in un piano di business partito nei primi mesi dell’anno con la crea-zione di partnership siglate con TNT Italy, che commercializza in esclusiva l’operatività di questo innovativo canale di distribuzione, e Banzai importante operatore italiano dell’e-commerce e leader nell’editoria online, create con l’obiettivo di adottare strategie co-muni e accordi di co-marketing volti a favorire un incremento dei prodotti gestiti e di offerta al cliente finale”.

Lubrimax è un efficiente lubrificante traspa-rente adesivo ad alta resistenza e a forte pe-netrazione. Nuove tecnologie chimiche e di produzione messe a punto nel Centro R&D di Ma-Fra per-mettono al prodotto di trasformarsi, subito dopo averlo spruzzato, da molto fluido per una perfetta penetrazione nelle varie compo-nenti meccaniche anche le più inaccessibili, in una sorta di gel capace di “ancorarsi” alle singole parti per una lubrificazione totale e re-sistente.Il prodotto ha notevoli capacità lubrificanti, garantisce una grandissima scorrevolezza e

resiste ai lavaggi e agli agenti chimici e salini; inoltre non sporca e non cola ed è un ottimo isolante per i morsetti delle batterie, resiste alle alte temperature e alle forti oscillazioni meccaniche.Lubrimax è disponibile nella nuova veste gra-fica studiata appositamente per aree di servi-zio, officine, carrozzerie e ferramenta nella sua pratica confezione spray da 500 ml.

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NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS

436/2014

CON ZECA IL TUBO SI AVVOLGEGrazie a Zeca Spa non ci saranno più tubi sparsi sul pavimento. Infatti l’azienda piemontese, nell’ottica del rinnovamento e am-pliamento della propria gamma, ha presentato la nuova serie di avvolgitori per aria e fluidi Serie 8400, prodotti interamente in Italia nello stabilimento di 12 mila mq situato nella periferia Nord di Torino. Sempre attenta alle norme per la sicurezza sul lavoro e alle caratteristiche costruttive che superano rigorosi controlli qualitativi interni, Zeca ha sviluppato questi avvolgitubo con la bobina di abs e li ha resi adattabili per vari impieghi presso gli autolavaggi e le stazioni di servizio, senza dimenticare le of-ficine per auto e veicoli industriali. La novità di questa nuova gamma è il rivoluzionario giunto con bassissimo coefficiente di attrito; inoltre, grazie all’assenza di strozzatore, questa gam-ma di avvolgitori garantisce sempre la massi-ma pressione di utilizzo. La nuova Serie 8400 è conforme alla normativa Atex ed è disponi-bile in varie versioni: si va dai modelli per aria compressa e acqua fino a 20 bar di pressione di esercizio, equipaggiati con tubi in gomma o con il nuovissimo tubo in KPU, fino ai modelli per alta pressione per l’utilizzo con aria, acqua e olio che raggiungono i 200 bar di pressione, mentre le lunghezze del tubo variano da 10 metri fino a raggiungere i 20 metri e i diametri passano dai 3/8” fino a 1/2”. La grande facilità di manu-

tenzione della Serie 8400 permette all’utilizzatore di acquistare l’avvolgitore senza tubo, equipaggiandolo eventualmente con un tubo particolare, specifico per i singoli impieghi.

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NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS

44 6/2014

EQUIP AUTO 2015, A PARIGI IL MONDO DELL’AFTERMARKET

TANICHE CARBURANTE DI POLIETILENE LAMPA

La 22a edizione del salone Equip Auto, l’appuntamento interna-zionale degli operatori dell’aftermarket e dei servizi per tutti i veicoli si svolgerà a metà ottobre 2015 presso il quartiere fieristico di Paris Nord Villepinte. Il Salone rappresenta uno dei principali crocevia eu-ropei di scambi tra produttori, distributori e riparatori alla ricerca di nuovi prodotti, servizi o partner; l’organizzazione e la gestione è stata curata dalla Federazione degli Industriali delle Attrezzature per Veicoli (FIEV) e della Federazione Francese della Carrozzeria (FFC), organiz-zata dal gruppo Comexposium.Una nuova identità visiva e una nuova promessa, “Il mondo dell’af-termarket davanti a voi”, hanno riflettuto le evoluzioni del merca-to del post-vendita e dei servizi e sottolineato la capacità di Equip Auto di anticipare sempre di più le necessità degli operatori. Con una

nuova dinamica grafica, riflesso dei valori e delle ambizioni del Salone, la rassegna ha ben illustra-to la volontà di riunire tutti gli operatori interna-zionali della filiera post-vendita per tutti i veicoli e presentare un’offerta completa e innovativa rappresentata da 1.500 espositori su una super-ficie di 100 mila mq a disposizione dei 100 mila operatori professionali internazionali intervenuti durante i cinque giorni della fiera. Infatti Equip Auto permette da 40 anni a tutti gli operatori di trarre vantaggio da questo momento unico d’in-contro e rafforza la strategia adottata con succes-so lo scorso anno a che si basa su tre assi portanti: più business, più servizi, più eventi collaterali. Il salone conferma di aver centrato il suo obietti-vo principale: riunire gli operatori dell’aftermar-ket creando condizioni favorevoli alla crescita del loro business per sviluppare la loro fedeltà al marchio perseguendo la sua ambizione, ovvero essere l’evento di riferimento per il post vendita e i servizi legati a tutti i veicoli riunendo tutti gli operatori della zona EMEA

Un accessorio utile nello shop, per venire in soccorso di chi deve portare benzina o gasolio fino alla vettura “a secco”, ma an-che per sostituire le pesanti taniche di fer-ro: in entrambi i casi un ottimo sistema per incrementare gli affari. Lampa, la storica azienda mantovana leader nella produzio-ne e commercializzazione di accessori per l’automotive e per il fai-da-te, presenta le nuove taniche per il trasporto di carburante di polietilene. Realizzate seguendo i modelli delle taniche militari e secondo le specifi-che Nato, le taniche in polietilene Lampa, omologate UN e ADR/GGVSEB e dotate di certificazione internazionale Tüv, sono l’ide-ale per trasportare in sicurezza tutti i liquidi infiammabili, etanolo compreso. Pratiche

e leggere, facili da maneggiare e caratte-rizzate da pareti a spessore maggiorato, le taniche Lampa offrono altissima resistenza a urti e agenti atmosferici, oltre a non es-sere soggette ad alteramento delle proprie caratteristiche fisiche nel tempo. Impilabili, in modo da consentire uno stoccaggio in-tensivo in un minimo spazio, sono l’ideale per una ordinata e sicura scorta di carbu-rante. Le taniche carburante Lampa sono complete di travasatore flessibile, integrato all’interno della tanica stessa, per permet-tere il rifornimento anche nei serbatoi diffi-cilmente accessibili. Il prezzo consigliato al pubblico è di 20,54 euro (Iva esclusa) per il modello da 10 litri e di 28,00 (Iva esclusa) per quello da 20 litri.

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NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS

456/2014

Bean è il nuovo profumatore per auto ideato da Fra-Ber: sono stati la sua forma tondeg-giante, gli angoli smussati, i colori vivaci a suggerire il suo nome Bean, “fagiolino” nella traduzione dall’inglese. Nella parte posterio-re, Bean è stato studiato per aumentare la su-perficie di contatto con l’aria e, conseguente-mente, la diffusione del profumo all’interno del veicolo, mentre la possibilità di regolare il flusso dalle bocchette ne permette un rilascio più o meno intenso in base alle proprie esi-genze. Il nuovo profumatore si può scegliere, non solo per una delle sue cinque differenti fragranze, ma anche in base al proprio umo-re e stile di vita. Bean Casual è marrone e il suo profumo è per chi ama una vita rilassata e all’aria aperta. Bean Sporty, azzurro, è per

chi si sente uno sportivo ed è sempre in mo-vimento. Bean Glamour, rosa, è inebriante con essenza a base di fiori bianchi ed elemen-ti pregiati quali la vaniglia bourbon. Bean Balance, verde con sentore di bergamotto, è pensato per le personalità più zen. Infine, Bean Classic è nero con una fragranza ele-gante e ricercata come lo zafferano. All’inter-no di ogni pack, il profumatore si presenta disassemblato in tre parti, tutte le unità sono inserite in un sacchetto “poly bag” che impe-disce alla profumazione di disperdersi prima dell’effettivo utilizzo del prodotto; le tre parti si agganciano fra di loro in maniera assoluta-mente semplice e tutto sarà immediatamen-te pronto all’uso. Bean è disponibile al prezzo di 6,00 euro più Iva.

ANCHE HYUNDAI PUNTA SUL METANO

Dopo che le principali case automobilistiche da Fiat a Volkswa-gen hanno messo da tempo a listino modelli con trazione a metano, anche la coreana Hyundai, in occasione del Salone di Parigi, ha presentato la nuova i30 CNG alimentata da questo gas. La Hyundai i30 CNG ha un motore da 1,4 litri abbinato a

una trasmissione a doppia frizione con sette rapporti. Bassis-sime le emissioni di CO2: solo 87 g/km, un valore che è già conforme alla direttiva Euro 6 tre anni prima della sua entrata in vigore prevista per il 2017; notevoli anche le prestazioni con una potenza di 117 cv e una coppia di 206 Nm. Il metano è stoccato in un serbatoio rettangolare posto nel pianale: così non si riduce lo spazio interno per passeggeri e bagagli. La nuova Hyundai è dotata di un commutatore automatico che permette il passaggio automatico all’alimentazione a benzina quando la riserva di metano si esaurisce.

Intec, distributore in esclusiva per l’Italia dei caricabatteria CTEK, propone il nuo-vo CTEK MXTS 40, un caricabatterie portatile, che combina una elevata poten-za di carica e di alimentazione a una grande flessibilità operativa, potendo opera-re con programmi specifici su tutti i tipi di batteria al piombo oggi sul mercato, comprese tutte le versioni delle vetture Start&Stop. Le sue caratteristiche costrut-tive, quali i cavi di 2,5 m staccabili e le pinze sostituibili, ne fanno uno strumento professionale costruito per durare nel tempo e resistere a tutte le sollecitazioni di un’officina. CTEK MXTS 40 può operare con una potenza di 40 A ed è dotato di funzioni per la compensazione della temperatura e di ricondizionamento della batteria, inoltre dispone di una porta USB per futuri aggiornamenti del software. L’intero processo di test, ricarica e mantenimento della batteria, suddiviso in 8 step, può essere seguito facilmente sul pratico display che consente anche una lettura chiara dei parametri di ricarica quali corrente, tensione e ampère caricati.

NUOVO CARICABATTERIE PROFESSIONALE CTEK MXTS 40

BEAN BY FRA-BER, IL PROFUMO PER AUTO

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NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS

46 6/2014

NEL “PIANO CITTÀ” COLONNINE PER LE AUTO ELETTRICHE“Per la prima volta, nel Piano Città all’interno della Legge di Stabilità, sarà inserita la possi-bilità di prevedere per edifici pubblici e privati colonnine di ricarica delle auto elettriche”. Lo ha dichiarato, intervenendo al convegno “Auto e mobilità per il rilancio del Paese” il Senatore Riccardo Nencini, Vice Ministro delle Infra-strutture e dei Trasporti, sottolineando come sia sempre più necessario coniugare mobilità ed ecologia. Il Vice Ministro ha inoltre assunto l’im-pegno a esaminare varie modifiche al Codice del-la Strada, che sono in discussione in Parlamento, per valutarne le possibili ricadute sul mercato dell’auto e ha concluso dichiarando che si deve lavorare per l’abbattimento dei costi della messa su strada dei veicoli. Ovviamente la notizia è da accogliere con soddisfazione, ma sarebbe oppor-tuno fosse seguita dalla possibilità di detrazione dei costi di installazione, per stimolare pubblico e soprattutto privato a farsi carico di questi in-vestimenti. Nel lungo e tribolato dibattito sulle forme di mobilità alternativa, certamente il ca-pitolo più complesso coinvolge proprio la scarsa disponibilità dei punti di ricarica per le auto elet-triche, forse il maggiore limite, più disincentivan-te anche dell’elevato prezzo d’acquisto, alla loro diffusione. Eppure il mercato dell’auto elettrica potrebbe rappresentare un possibile incentivo al rilancio dell’industria e dell’indotto automotive che in Italia, in base a quanto affermato da Mas-simo Nordio, presidente dell’Unrae (l’Unione Na-zionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) ha per-duto nell’arco di due anni circa 15 mila posti di lavoro e visto la chiusura di 500 concessionarie.

TURTLE WAX PER RIMUOVERE CATRAME E RESINEUn ottimo prodotto per lo shop che consentirà ai clienti di risolvere il problema delle fastidiose incrostazioni di catrame, resina e insetti che si formano sulla carrozzeria e che, spesso in ma-niera ostinata, resistono anche ai lavaggi più accurati. Grazie a Turtle Wax, il famoso brand di pro-dotti di alta qualità per la cura dell’auto com-mercializzato in Italia in esclusiva da Lampa, la soluzione arriva direttamente dagli Stati Uniti: si chiama Tar&Sap Remover ed è una specia-le formulazione non-abrasiva che rimuove effi-cacemente qualsiasi traccia di catrame e resina dalla carrozzeria senza danneggiarla e senza lasciare aloni o macchie. Turtle Wax Tar&Sap Remover si applica diretta-mente sulle zone da trattare tramite un panno morbido e, in solo un minuto, è in grado di agi-re in profondità, ammorbidendo le incrostazio-

ni e facilitandone così l’asportazione semplice-mente sciacquando con acqua. Infine, grazie alla sua particolare composizione con aggiun-ta di cera, si procede alla fase di lucidatura con un panno pulito, creando così uno stra-to protettivo che impedisce la formazione di nuove incrostazioni mantenendo la vernice brillante più a lungo.Il prezzo consigliato al pubblico è di 12,00 euro, Iva inclusa.

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48 6/2014

Area di Servizio è l’organo ufficiale della Figisc-Anisa-Confcommercio, l’associazione che da sempre rappresenta i gestori degli impianti di distribuzione carburante, i veri imprenditori delle stazioni di servizio.Area di Servizio vuole e deve essere sempre più vicino alle istanze che stanno segnando questa importante

fase di cambiamento della categoria e della distribuzione di prodotti e servizi sugli impianti. Area di Servizio è uno strumento per favorire questa crescita e, per fare ciò, è necessaria la collaborazione

di tutti i gestori: è compito di tutti diffondere e promuovere il nostro giornale, segnalare informazioni e fornitori affidabili, seguire i consigli che si trovano su queste pagine. La categoria è oggi al centro di un’attenzione

interessata e speculativa che, spesso, non ha legami con la nostra realtà: Area di Servizio deve quindi diventare il punto di riferimento per tutti i gestori carburante.

Per iscrizioni e informazioni: Figisc - Anisa - ConfcommercioP.zza G.G. Belli 2, 00153 Roma - tel. 06-58.66.351-417, fax 06-58.33.1724

e-mail: [email protected] - visitate il sito: www.figisc.it

Proseguono in queste settimane gli incontri con le aziende per la discussione del rinnovo degli accordi economici: prima è stata la volta di Eni, poi quella di ApiIp, che ha avuto un carattere esclu-sivamente interlocutorio ed è già in calendario l’appuntamento con Q8. Finora, va pur detto con chiarezza, nessun risultato con-creto è emerso da questo infinito lavoro che dura da due anni su cui le Organizzazioni di categoria impegnano tempo ed energia e consumano giorno per giorno una frazione di credibilità agli occhi dei propri associati, e per “concreto” si intende precisa-mente che non solo non si intravedono aspetti positivi che pos-sano in qualche modo alleviare la situazione delle gestioni, ma che non si è giunti neppure a definire quanto meno un punto fermo (con l’eccezione di Esso), una specie di “tregua” rispetto alla deriva peggiorativa che caratterizza la situazione delle politi-che commerciali e dei rapporti tra aziende e gestori.L’ultima sollecitazione da parte di un Governo a rinnovare gli ac-cordi risale ormai al luglio del 2012. Da due anni a questa parte – cioè da quando sono scaduti i precedenti accordi – in questo settore, al di là della crisi economica generale e del crollo dei consumi, molteplici fattori hanno contribuito a far cadere a picco una situazione già precaria. La responsabilità sta inequivocabil-mente da una sola parte: è fin troppo evidente che la distribuzio-ne è ormai una palla al piede per l’industria petrolifera, c’è chi ha mollato il mercato italiano, chi lo sta mollando, tempo infinito si è perso ad aspettare una ristrutturazione che nessuno realmente vuole fare, ancora di più a non discutere di nuove forme contrat-tuali previste dalle norme sulle liberalizzazioni, l’unica strategia commerciale essendo stata quella di acuire il divario di prezzo tra rete ed extrarete, l’unica soluzione essendo stata quella di far pa-gare ai gestori il costo di politiche commerciali che durano la vita di una falena, di disapplicare gli accordi preesistenti con conti-nue riduzioni di margine, di diffondere nuove forme contrattuali non previste dalle norme, di portarsi a casa la rete ghost. Pensare di rimettere rapidamente ordine in questo stato di cose è come pensare di svuotare il mare col cucchiaio da minestra.

Sarebbe illusorio pensare oggi ai tavoli con le aziende come si pensava fino a qualche anno fa: gli accordi si rinnovava-no, fra vari tira e molla, tra pressioni crescenti per introdurre “flessibilità”, generalmente con minimi aumenti del margine economico.Oggi ci si arriva non perché la preoccupazione primaria del-le aziende sia certo quella di rinnovare gli accordi, ma perché le aziende devono anzitutto discutere di politiche commerciali sulle quali non vi è né certezza né stabilità (né idee chiare da parte della stessa azienda), ci si arriva a terra bruciata, dopo che l’azienda ha battuto da tempo il territorio, uomo per uomo, strumentalizzando le difficoltà e lo stato di dipendenza econo-mica del gestore, ci si arriva con proposte economiche che, ma proprio nel migliore dei casi, escludono in partenza un ade-guamento economico migliorativo e che puntano, come già da tempo accade, ma sempre di più, a frantumare il margi-ne in mille nicchie dipendenti da variabili del tutto ipotetiche, in modo che sia difficile non solo difendere “l’intangibilità del margine”, ma addirittura determinare “se”, “come” e “quan-to” sia davvero il “margine” medio, qualunque esso sia rispetto al passato in più o in meno. Si può forse cogliere nell’ultimo incontro con Eni (ma con una forte dose di ottimismo della volontà, perché con il pessimismo della ragione si potrebbe anche pensare che si tratti di una nuo-va tattica per prendere tempo o semplicemente solo di un modo “più cortese” di relazionarsi formalmente con la controparte) un clima relativamente più disteso rispetto a quello che era lo standard delle precedenti trattative, uno sforzo di fare ragiona-menti comuni (essere d’accordo sul confrontarsi non significa certo ancora essere necessariamente d’accordo sui contenuti e le soluzioni) sulla crisi del settore, su politiche commerciali meno avventuristiche, sulla funzione del gestore (forse è meglio chia-marla così, perché sussiste, visti i precedenti ed i fatti, un più che legittimo dubbio che l’azienda pensi esattamente in termini di “centralità” del gestore) nella rete di marchio, sulla ristruttura-

RINNOVO ACCORDI: SENZA REGOLE SUL PREZZONON SI RISOLVONO I PROBLEMI

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO

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zione della rete distributiva, il tutto seguito anche dalla dichia-razione aziendale di voler predisporre per il prossimo incontro una sua nuova versione di proposta economica (e va precisato che finora su questo piano le proposte sono state deludenti). Per certo i fatti che ogni giorno avvengono sui piazzali continuano ad essere quelli di sempre. Anche se va detto che Eni, che pure porta una pesante responsabilità rispetto al degrado in cui è stato condotto il settore, rimane pur sempre forse l’unico sog-getto, da leader del mercato, in grado ancora di invertire alcune tendenze e riscattare in parte il degrado rimettendo al centro il valore della rete, degli assetti, del prezzo.Ma c’è un nodo fondamentale che va al di là di ogni possibile accordo con chiunque rinnovato o riscritto e che in ultima ana-lisi vanifica qualunque risultato contrattuale e rende gli accordi “aria fritta”, ed è quello del prezzo cui viene ceduto il prodotto nella rete. Come abbiamo già detto – e cento volte continue-remo a ripeterlo! – questo mercato vive di una concorrenza drogata e artefatta che si regge sulla anomalia di una discrimi-nazione a monte tra gli operatori che non trova giustificazione né sul piano dei costi reali, né su quello dell’utilizzazione del marchio, né su quello della diversa soggettività degli investi-menti: e in questa concorrenza l’unico soggetto discriminato è il gestore della rete di marchio, nei confronti del quale viene stornata la clientela e quindi l’erogato in funzione di una incol-mabile potenzialità competitiva. E infatti ciò che ha mandato in default la categoria non è solo la riduzione del margine, frammentato a seconda delle modalità e sottomodalità di servizio, ma altresì la progressiva decurtazione dell’erogato a favore di chi gode di condizioni privilegiate nell’accesso del prezzo di cessione (ossia oggi, tra

indipendenti e ghost di marchio, almeno il 30% della rete).Torniamo dunque al concetto delle così dette “condizioni eque” una delle ennesime enunciazioni “sterili”, ancorché contenute in leggi dello Stato, per sottolineare almeno due cose:• affidarnel’applicazionesemplicementeall’accordotralepar-

ti – negli accordi o contratti che siano – significa volerle pri-vare di ogni significato, mantenerle come principio astratto e renderle arbitrarie sul piano interpretativo, ossia inefficaci sul piano pratico;

• seessenonsonoprecisatenellalegge,chiedernel’adempi-mento ed il rispetto e contestarne l’abuso è semplicemente impossibile; quella norma, cioè, va integrata e specificata.

Risolvere questa anomalia, dunque, non è dunque solo un pro-blema del settore, che anzi l’ha scientemente determinata. Il 70% del prezzo dei carburanti dipende da dinamiche interne: lo Stato italiano determina il 60% del prezzo dei carburanti, il 10% del prezzo è il peso del sistema distributivo ed è lì che si annidano le anomalie del prezzo di cessione e gli artifici della concorrenza drogata, un altro 30% infine è questione di merca-ti internazionali (checché se ne dica, un litro di benzina raffinata prima delle tasse e dei costi distributivi costa quasi uguale da un emisfero all’altro del mondo).Possono Governo, Parlamento, Authority, chiamarsi fuori dal problema e lasciare che i “trucchetti” che avvengono sul 10% del prezzo possano pareggiare per il consumatore quel che si gli sottrae con il 60%, ad onta di ogni regola vera di mercato e concorrenza e sacrificando imprese ed occupazione? La que-stione vera, dunque, va ben al di là di ogni accordo o contratto, di cui non è affatto un astratto “accessorio”.

(g.m.)

AUTOSTRADE: LE RICHIESTE DEI GESTORI AL MINISTERO SULLA RISTRUTTURAZIONE

Pubblichiamo di seguito il documento unitario presentato da Faib autostrade, Fegica e Anisa al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nella riunione del 23 settembre 2014:

Nota sulla ristrutturazione della rete delle aree di ser-vizio autostradali

Premesso che:• la distribuzione dei carburanti nelle aree di servizio poste

lungo la viabilità autostradale è soggetta a concessione e co-stituisce quindi un pubblico servizio a tutti gli effetti;

• taleattivitàdeveperciòesserecondottaconloscopodiga-rantire la mobilità dei cittadini, assicurando loro le migliori condizioni di utilizzo, standard di servizio adeguati ed effi-cienti e livelli di prezzi di vendita concorrenziali e contenuti;

• lamedesimaattività,nellospecifico,èregolatadaunqua-dro normativo così composto: legge 1034/1970, dpr 1269 /1971, d.lgs. 112/1998;

• leleggispecialidisettored.lgs.32/1998,legge57/2001,legge 27/2012 rinviano ad accordi collettivi interprofessio-nali ed aziendali, nell’interesse collettivo, la definizione delle condizioni contrattuali, economiche e normative che rego-

lano il rapporto tra gestore e titolare di concessione e/o di autorizzazione che, secondo la giurisprudenza consolidata assumono valore imperativo di legge;

• proprionell’ambitoditalecontrattazionecollettivasvoltainforza delle leggi citate, sono stati sottoscritti, in sede di Mi-nistero dell’Industria ed alla presenza del Ministero dei Tra-sporti, due distinti Accordi collettivi interprofessionali in data 8.7.2002 e 4.12.2002 tra le Associazioni dei concessionari autostradali, delle compagnie petrolifere affidatarie dei servizi e dei gestori, oltreché di Autostrade per l’Italia ed Autogrill;

• illegislatore,nell’ambitodellasuaattivitàsvoltaaliberalizzarele attività del commercio e ad aprire i mercati alla concorrenza nell’interesse finale del consumatore, ha inteso fare esplicito riferimento alla distribuzione carburanti attraverso ripetute e successive previsioni di legge legge 496/1999, legge 57/2001, legge 27/2012 che affidano al gestore in quanto titolare della licenza UTF la facoltà di esercitare anche la somministrazione di alimenti e bevande, oltreché la vendita di alimenti e bevan-de in confezioni chiuse da asporto, di giornali e di tabacchi;

• lastessaAutoritàdiGaranziaperlaConcorrenzaedilMer-cato fin dal 1996 (cfr. Provvedimento n. 4457 (A95) del 28.11.1996, in particolare punti 71 e 77) si è espressa nel

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO

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senso di una abolizione dell’ “esclusiva d’area” avuto riguar-do il servizio di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande offerto in autostrada e ripetutamente a favore di una previsione di attività “sottopensilina” e di “sosta velo-ce”, affidate al gestore delle attività oil, in diretta concorren-za con l’affidatario dei servizi di ristorazione, nell’interesse del consumatore (cfr. segnalazione del Presidente Catricalà al Ministro Marzano, rif. n. S 498, prot. n. 24530/02 del 9.7.2002; parere inviato al Ministro Scajola, rif. n. S/714, prot. n. 19374/06 del 18.04. 2006);tutto quanto sopra premesso si ritiene che, allo scopo di pro-cedere alla necessaria ristrutturazione della rete di aree di servizio autostradali sia necessario che:

1. sia promosso, anche attraverso i necessari interventi legislati-vi, un piano di chiusure di aree di servizio che, in tempi certi (entro il 31.12.2015), riduca sensibilmente il loro numero (tra il 30% ed il 50% di quello attuale), aumentando la distanza minima tra punti vendita (50 km.) perché sia comparabile a quelle di altre reti europee e utilizzando prioritariamente sia il criterio dei volumi di vendita meno efficienti, sia quello legato alle medie di percorrenza di ogni singola tratta;

2. nel rispetto del quadro normativo di riferimento sopra espo-sto, degli accordi collettivi sottoscritti ai sensi e per gli effetti delle leggi già richiamate, nonché nell’interesse collettivo e a tutela del mercato e della concorrenza, gli schemi e gli atti di indirizzo che la legge 22 dicembre 2011, n. 214 affida all’Au-torità di regolazione dei trasporti vengano tempestivamente integrate in modo tale che, fin dai prossimi rinnovi, i conces-sionari autostradali debbano attenersi ai seguenti criteri di carattere generale nella definizione delle procedure concor-renziali finalizzate all’affidamento dei servizi carbolubrificanti previsti presso le aree di servizio autostradali:in ragione della natura di servizio pubblico affidato in con-cessione:

• l’offertadeiconcorrentiavutoriguardoallaqualitàdelservi-zio, la sua diversificazione ed alla prestazione deve ottenere un punteggio premiante e comunque sensibilmente mag-giore (fatto 100, almeno 70) dell’offerta puramente econo-mica espressa in termini di royalty;

• aquestopropositoiconcorrentidebbonoessereobbligatiasegnalare nell’offerta vincolante anche il budget economico destinato a remunerare l’attività di gestione a cui collegare il relativo punteggio;

• l’offertaeconomicadeveessererichiestainterminidiroyaltyprolitro contenendo la cifra fissa in un limite che assicuri il giusto equilibrio tra i rischi assunti rispettivamente dal con-cessionario e dall’affidatario;

• sempreinragionedellanaturadiserviziopubblicoaffidatoin concessione, non possono essere consentite prestazioni del servizio di distribuzione carburanti esclusivamente ed in-teramente automatizzate; al contrario l’affidatario (oltreché il concessionario) deve essere tenuto a mettere a disposizio-ne del consumatore anche la modalità di vendita “servito”, oltreché a garantire la necessaria assistenza per i consuma-tori che optano per la modalità di servizio “self service” con modalità di pagamento cosiddetta “post pay”, vale a dire con pagamento ad un addetto con funzioni di cassa dopo aver effettuato da se stesso il rifornimento;

• aquestoultimoproposito,l’utilizzodellamodalitàdipaga-mento completamente automatizzata cosiddetta “pre pay” può essere consentita in deroga a quanto sopra previsto

solo nel caso di aree di servizio a bassissimo erogato (< a 3.000 klt/ultimo anno), limitatamente al turno notturno (max dalle 22.00, alle 6.00), segnalandolo esplicitamente in modo tale che l’automobilista sia avvisato prima di fare il suo ingresso nel punto vendita e comunque in seguito ad una adeguata turnazione ove più AdS usufruiscano di tale facoltà in una medesima tratta;

• icasidibandidigaraadaffidamenticongiunticarbolubri-ficanti e ristorazione debbono essere limitati esclusivamente ad aree di servizio a bassissimo erogato (< a 3.000 klt/ultimo anno), ove non rientrino nel progetto di razionalizzazione e nel relativo piano di chiusure di cui al punto 1), ed i concor-renti debbono comunque essere tenuti a dare dimostrazione di possedere i requisiti tecnico-organizzativi di cui alla legge 1034/1970 e al dpr 1269 /1971.In ragione del quadro normativo di riferimento del settore che il Legislatore ha inteso regolare nell’interesse collettivo e per mitigare lo squilibrio del rapporto di dipendenza eco-nomica, espressamente riconosciuto con la legge 27/2012, esistente tra compagnia/affidatario e gestore, gli schemi di convenzione, collegati ai bandi di gara, cui gli affidatari sono obbligati, debbono fare esplicito riferimento al rispetto:

• degliAccordicollettiviinterprofessionaliingeneraleediquel-li sottoscritti il 8.7. 2002 ed il 4.12.2002 in particolare (fat-te salve eventuali successive modifiche o integrazioni), con esplicito riferimento alla “continuità gestionale” (subentro del nuovo eventuale affidatario nel contratto di comodato con il gestore fino alla sua naturale scadenza) ed alle condi-zioni ed ai limiti posti in ordine al trasferimento al gestore del complesso di oneri ed obbligazioni assunto dall’affidatario all’atto della sottoscrizione dello schema di convenzione;

• degliAccordicollettiviaziendalivigentie inessere tra l’af-fidatario e le Organizzazioni di categoria dei gestori, avuto riguardo alle condizioni economico, normative e contrattuali in essi contenute che regolano i rapporti tra l’affidatario e ciascun singolo gestore;

• delle leggi speciali di settore, con esplicito riferimento, inparticolare, alla natura ed ai contenuti dei contratti di gestio-ne ed alla garanzia che al gestore siano riservate condizioni di approvvigionamento dei prodotti carburanti eque e non discriminatorie per competere nel mercato, anche a tutela dei consumatori e degli utenti la viabilità autostradale.;In ragione delle norme che hanno liberalizzato le attività com-merciali, nonché nel rispetto delle leggi che tutelano la con-correnza ed il mercato e dei pronunciamenti dell’AGCM:

• ibandidigaradeiservizicarbolubrificantidebbonosempreconsentire al gestore, in quanto titolare della licenza UTF, di avvalersi delle facoltà previste dalla legge (legge 496/1999, legge 57/2001, legge 57 /2012) in ordine all’esercizio del-le attività di somministrazione di alimenti e bevande, oltre-ché la vendita di alimenti e bevande in confezioni chiuse da asporto, di giornali e di tabacchi;

• aquestoultimoproposito imedesimibandidebbonopre-vedere all’interno dell’offerta vincolante l’impegno dell’affi-datario a riservare per tali attività poste in capo al gestore adeguate strutture e locali idonei all’esercizio delle attività “sottopensilina” e di “sosta veloce”, anche eventualmente in concorrenza con quelle previste dalla gara per l’affidamento del servizio “ristorazione”, assicurando altresì nella progetta-zione tutte le opere necessarie al rispetto delle condizioni di sicurezza stradale.

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO

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AUMENTO IMPOSTE UNICO FATTORE DELL’AUMENTO DEI PREZZI: + 22 MILIARDI EURO DAL 2011

Del prezzo dei carburanti si parla molto spesso – purtroppo generalmente per luoghi comuni e semplificazioni, ma è pur paradossale che tutta l’esposizione mediatica sull’argomento, tuttavia, ben pochissimo chiarisca sui fattori che influenzano un risultato finale che riguarda i consumi di imprese e famiglie in maniera assai rilevante. Che pur parlandone molto se ne capi-sca di meno è l’indubbio frutto di una operazione di “oscura-mento” che prende le mosse da alcuni anni fa, allorquando, in nome della tutela della concorrenza, si decise che il consumato-re non dovesse sapere “di” prezzi, ma semplicemente dovesse sapere “il” prezzo: una semplificazione che ha ridotto il pro-blema ad una applicazione da cellulare. Ma l’opacità è anche utile a scoraggiare dal guardare “dentro” il prezzo, lasciando, in luogo della consapevolezza sulle ragioni, solo una generica sensazione che si tratta di prodotti che costano “troppo”, senza distinzioni tra cause e responsabilità. L’anno 2011 costituisce uno “spartiacque” rispetto alla questio-ne dei prezzi dei carburanti: se nel 2010 il prezzo italiano della

benzina era all’ottavo posto dal più alto al più basso nell’ambito dell’Unione Europea, dalla fine del 2011 esso è stabilmente al primo posto (e il gasolio al secondo). È l’anno in cui si delinea-no progressivi e sempre più radicali interventi di inasprimento della fiscalità sui carburanti con reiterati aumenti delle accise (da metà settembre accompagnati dall’aumento di un punto percentuale dell’aliquota IVA) culminati nel balzo del decreto “Salva Italia”; negli anni successivi altri interventi sono stati riservati alle accise, vi è stata una diffusione – poi rientrata – dell’applicazione delle addizionali regionali di accisa sulla ben-zina, l’aliquota IVA è aumentata di un altro punto.Anche se con i “se” non si fa né storia né cronaca minuta, pur talvolta facendosi legislazione e persino azione penale, forse non si sa che, “se” non fossero intervenuti gli aumenti delle imposte sui carburanti, il prezzo della benzina sarebbe stato nel 2012 di 1,578 euro/litro e non di 1,787, nel 2013 di 1,529 e non di 1,748 e nel 2014 di 1,502 e non di 1,734 euro/litro, parimenti, il gasolio avrebbe avuto un prezzo nel 2012 di 1,473 euro/litro e non di 1,707, nel 2013 di 1,408 e non di 1,658 e nel 2014 di 1,369 e non di 1,631 euro/litro.Ciò significa che – calcolando prezzi e consumi di rete ed extra-rete – gli italiani hanno pagato dal 2012 al 2014 (per quest’ulti-ma annualità per otto mesi) circa 22,100 miliardi di euro in più – 7,750 nel 2012, 8,730 nel 2013 e finora 5,620 nel 2014 – per effetto dell’aumento delle imposte deciso dai Governi italiani, equivalenti a una salatissima finanziaria. Scopo della presente relazione è valutare quali siano stati tutti i fattori che hanno influito sulle variazioni del prezzo dei carbu-ranti negli anni 20122014 rispetto alla media dell’anno 2011 (della cui significatività è stato già più sopra dato risalto).Per l’analisi si sono scomposti i prezzi in tutte le loro compo-nenti, dalle imposte al prezzo industriale, e, tra le imposte, tra accise, addizionali regionali e IVA e, tra il prezzo industriale, tra ricavo industriale e quotazione dei prodotti (il così detto CIF Mediterraneo o Platt’s o come meglio si voglia definire), e, tra quotazioni dei prodotti vera e propria e variazioni determinate da un tasso di cambio euro/dollaro più o meno elevato (conte-nuti dei Capitoli da 3. a 5.).I risultati si possono così sinteticamente riassumere:• rispettoallamediadel2011,iprezzisonoaumentatiperla

benzina di 23 cent/litro nel 2012, di 19 nel 2013 e di 18 nel 2014, per il gasolio di 26 cent /litro nel 2012, di 21 nel 2013 e di 18 nel 2014;

• su queste differenze per la benzina il fattore del cambioeuro/dollaro ha pesato per 5,7 cent/litro nel 2012, per 3,1 nel 2013, per 1,3 nel 2014, per il gasolio per 6,0 cent/litro nel 2012, per 3,4 nel 2013 e per 1,3 nel 2014 (importi già ivati ad aliquota media corrente nel 2011);

• perlabenzinailfattoredellequotazionideiprodottifinitihapesato per 2,9 cent/litro nel 2012, per 0,4 nel 2013, per 0,4 nel 2013, per il gasolio per 0,8 cent/litro nel 2012, nel 2013 e nel 2014 il peso è stato negativo, ossia ha ridotto l’aumen-to del prezzo, rispettivamente di 1,9 e 3,2 cent/litro (importi già ivati ad aliquota media corrente nel 2011);

• perlabenzinailfattoredellericavoomargineindustrialeha

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO

54 6/2014

pesato in negativo (ossia ha contenuto l’aumento del prezzo al consumo) per 1,7 cent/litro nel 2012, per 1,7 nel 2013, per 2,5 nel 2013, per il gasolio per 1,9 cent/litro nel 2013 e per 3,2 nel 2014, solo nel 2013 il suo peso ha influito sul prezzo finale per 0,2 cent/litro (importi già ivati ad aliquota media corrente nel 2011);

• le imposte (con ciò intendendo le maggiorazioni di accisa, di addizionali regionali di accisa sulla benzina, di incrementi dell’IVA complessivi al netto dell’IVA sul prezzo industriale già caricata sulle rispettive voci all’aliquota media del 2011) hanno pesato sulla benzina per 16,2 cent/litro nel 2012, per 17,3 nel 2013 e per 18,6 nel 2014, per il gasolio il peso è stato di 18,6 cent/litro nel 2012, di 20,3 nel 2013 e di 21,5 nel 2014.

Insomma, le imposte aggiuntive (fattore esclusivamente na-zionale) hanno pesato sugli aumenti di prezzo in misura as-solutamente maggioritaria e progressivamente totalizzante: se nel 2013 il loro contributo all’aumento del prezzo variava dal 70,3 al 72,4% a seconda dei prodotti, nel 2013 tale contributo è salito tra il 90,6 e il 97,7, sempre a seconda dei prodotti, mentre nel 2014 equivale al 100% della variazione in aumen-to del prezzo al consumo, anzi lo eccede, dal momento che a calmierare il prezzo sono in parte marginale intervenuti fattori sia internazionali, come il miglioramento del cambio e l’abbas-samento delle quotazioni dei prodotti finiti, sia prettamente na-zionali, come la riduzione del margine industriale.Ciò spiega perché, a fronte di una manovra finanziaria da oltre 22 miliardi di euro operata d’imperio (prima si paga poi ci si muove!) a carico di famiglie ed imprese senza problematiche di contenzioso e riscossione, si preferisca continuare a parlare di prezzi dei carburanti depistando l’attenzione sugli “stacchi Ita-lia del prezzo industriale” o sulla pubblicità dei prezzi a mezzo app del cellulare e, comunque, si prosegua nell’”oscurantismo” (ancor più che nell’”oscuramento”), sempre in nome del “mer-cato”, sui meccanismi di formazione del prezzo.

(g.m.)

Andamento dei fattori dell’aumento del prezzo dal 2011 - Gasolio

Andamento dei fattori dell’aumento del prezzo dal 2011 - Benzina

DAL 2002 LA RETE DI MARCHIO HA PERSO 11 MILIARDI DI LITRI, LA RETE BIANCA NE HA GUADAGNATI OLTRE 5

Figisc ha pubblicato uno studio che prende in esame dal 2002 al 2014 per quest’ultima annualità attraverso una serie di stime, trattandosi di esercizio in corso – le imponenti modificazioni avvenute nei consumi dei principali carburanti per autotrazio-ne – benzina e gasolio – e dell’assetto della rete in tutte le sue articolazioni di settore e di segmento.In sintesi, dal 2002 al 2014 si stima che i consumi complessivi dei due prodotti siano scesi da 47,4 a 39,9 miliardi di litri, con una perdita di 7,5 miliardi di litri e del 15,8%; in questo quadro generale, il circuito dell’extrarete vero (quella parte, cioè, che non si riversa sulla rete) segnala vendite in calo da 10,5 a 9,1 miliardi di litri, con una flessione limitata a 1,4 miliardi di litri e 13,7 punti percentuali, mentre la rete reale (nella quale si è conteggiata anche quella parte di vendite dell’extrarete che senza alcun dubbio è attribuibile al circuito della rete bianca e

non a quella della rete di marchio) ha perso 16,5 punti percen-tuali e 6,1 miliardi di litri (dal 36,9 a 30,8).Nel circuito della rete, con riferimento ai due settori della rete autostradale e di quella ordinaria, si registrano le modificazioni più rilevanti: dal 2002 al 2014 la rete autostradale è passata da 4,4 a 1,9 miliardi di litri, con una perdita pari al 57,5% ed a 2,5 miliardi di litri e la sua quota di consumi sulla rete è passata dall’ 11,0% al 6,0%, la rete ordinaria ha avuto una flessione del 10,9% e di 3,6 miliardi di litri, scendendo da 32,5 a 29,0 miliardi di litri.Infine, all’interno della rete ordinaria, la rete di marchio perde 8,8 miliardi di litri (più dell’intera perdita dei consumi in tutti i circuiti) e 28,6 punti percentuali, crollando da 30,8 a 22,0 miliardi di litri, mentre le proprie quote di vendite sulla rete ordinaria scendono dal 94,8% al 76,0%; la rete non di marchio

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FIGISC ANISA CONFCOMMERCIO

556/2014

guadagna 5,3 miliardi di litri, salendo da 1,7 a 7,0 miliardi di litri, e 75,6 punti percentuali, con una quota di vendita sulla rete ordinaria che passa dal 5,2% al 24,0%.La notevole durata dell’intervallo temporale 2002-2014 ha suggerito di sezionare il periodo di studio in tre distinte fasi in relazione a particolari situazioni connesse alla crisi economica: a) le annualità dal 2002 al 2008, periodo antecedente l’entra-ta nel ciclo della crisi economica; b) le annualità dal 2009 al 2011, periodo di ciclo di crisi economica anteriore all’aumento delle accise sui carburanti, che ha a sua volta penalizzato l’an-damento dei consumi; c) annualità dal 2012 al 2014, periodo di perdurante ciclo di crisi economica e di elevatissimo prelievo fiscale sui carburanti.La terza fase, comprendente il triennio 2012-2014, è quella che ha maggiormente contribuito – in permanenza del ciclo della crisi economica e della concomitanza dell’elevatissimo carico fiscale sul prezzo dei carburanti – alla diminuzione dei consumi in generale, con una perdita in soli tre anni di oltre 11 punti percentuali sui complessivi 16 stimati per l’intero periodo 2002-2014; i consumi in extrarete hanno registrato un decremento di circa il 13% (nell’intero periodo 2002-2014 la perdita stimata fi-nora è del 14% circa), quelli in rete una flessione di quasi l’11% circa (nell’intero periodo 2002-2014 la perdita stimata finora è del 16-17% circa); all’interno dei consumi in rete, il settore autostradale ha segnato una perdita di un ulteriore 36% sul complessivo 57-58% stimato per l’intero periodo 2002-2014, quello della rete ordinaria è sceso di oltre 8 punti percentua-li contro una perdita dell’11% nell’intero periodo 2002-2014; all’interno della rete ordinaria il segmento di marchio ha perso oltre il 18% dei volumi (e nell’intero periodo 2002-2014 la per-dita stimata è pari al 28-29%), ancora a esclusivo vantaggio del segmento bianco, che guadagna altri 48 punti percentuali sui 309 stimati per l’intero periodo 2002-2014; per quanto attiene

alla rete ordinaria bianca la terza fase ha accentuato lo sviluppo delle vendite di questo segmento, in diretta correlazione con la politica di prezzi sempre più concorrenziali con quelli della rete ordinaria di marchio determinata dal noto gap dei prezzi di cessione tra rete ed extrarete “spurio” in un periodo di prezzi elevati quasi integralmente a causa della anomala fiscalità na-zionale sui carburanti.Le perdite dei consumi sono solo in parte minima compensate da una diffusione delle alimentazioni alternative: dal 2002 al 2014 i consumi di gpl aumentano solo di 0,473 miliardi di litri e la metanizzazione – anche se con ritmi di crescita notevoli (circa il 6,03% annuo sul parco esistente) – non supera a fine 2013 l’1,73% dell’intero parco circolante.

Ciò che i numeri mettono in evidenza sono due unici fattori: una oggettiva caduta dei consumi ed il travaso di ingenti quan-titativi dalla rete pubblica di marchio a quella non di marchio. La questione, cioè, si riassume in un banale bilancio di poche e facilmente comprensibili grandezze: le perdite complessive di consumi si stimano pari a 7,5 miliardi di litri, di cui in extrarete 1,4 miliardi di litri e sulla rete complessiva 6,1 miliardi di litri; sulla rete totale, rete ordinaria di marchio e rete autostrada-le perdono complessivamente ben 11,3 miliardi di litri, la rete bianca guadagna 5,2 miliardi di litri, e così torna il conto della perdita in rete di 6,1 miliardi di litri.Nella rete ordinaria, la quota di punti vendita della rete bianca sale dal 4,4% al 12,9% e, in forza di erogati medi che sono diventati più che doppi di quelli della rete di marchio, la quota delle vendite – come già rilevato – sale dal 5,2% al 24,0%, mentre la rete di marchio per la consistenza dei punti vendita scende dal 95,6% all’ 87,1% e per quote di vendita dal 94,8% al 76,0%. Di pari passo, gli erogati medi per impianto della rete bianca salgono da 1,744 a 2,397 milioni di litri (+37,4%), quelli della rete di marchio da 1,443 a 1,125 milioni di litri (22,1%), mentre per la rete autostradale gli erogati medi per AdS crolla-no da 9,457 a 3,951 milioni di litri (58,2%).Pur con l’avvertenza che si tratta di risultanze provvisorie per il 2014 che potranno avere nel prosieguo dell’anno marginali aggiustamenti in meglio o in peggio, si tratta di dati che fanno sommaria giustizia dei criteri tradizionali di valutazione delle di-namiche dei consumi ed in particolare di logori meccanismi e concetti di rilevazione, quali quelli di “rete” ed “extrarete” che non solo non aiutano comprendere l’evoluzione della situazione ma anzi deformano e nascondono la verità oggettiva dei fatti.

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OROSCOPO

62 6/2014

PREVISIONI ASTROLOGICHE PER IL MESE DI

Novembre 2014

Cancrodal 22.6 al 22.7

Periodo burrascoso sia per le cop-pie sia per i single avrete una vis polemica che vi farà discutere con il partner e con le amicizie più stret-te. Potreste anche avere ragione ma non dovete assumere toni esa-gerati. Nel lavoro avrete occasione di dimostrare di cosa siete capaci. Curatevi il mal di schiena.

Bilanciadal 23.9 al 22.10

Arrivate da un periodo travagliato e vi sentirete mancare le energie per sostenere altre discussioni con il partner. Non affliggetevi e aspet-tate fiduciosi tempi migliori. Le ener-gie non vi mancheranno invece nel lavoro dove avrete voglia di fare e vi metterete in buona luce con un superiore. Staccate per qualche ora e concedetevi un po’ di relax magari con un bel massaggio.

Capricornodal 22.12 al 20.1

Una recente delusione vi rende dif-fidenti vero il prossimo ma non è il modo giusto per cercare l’anima gemella. Prendetevi una pausa di riflessione e cercate di rasserenare il vostro animo. Nel lavoro dovete fare chiarezza nelle trattative in cor-so per evitare futuri fraintendimenti. Ottimi l’umore e lo stato psicofisico.

Arietedal 21.3 al 20.4

La presenza di Venere nel vostro segno vi riscalderà il cuore raf-forzando il rapporto di coppia nell’erotismo e nella lealtà. In am-bito professionale il vostro spirito di competizione vi farà superare una fase di rallentamento e promette gratificanti soddisfazioni. Ottima la forma fisica ma dedicate comunque un po’ di tempo al bien-être

Gemellidal 21.5 al 21.6

Le Stelle sono completamente dalla vostra parte e starete bene con la persona che amate alimentando una reciproca intesa e accrescen-do complicità e amicizia. Avete vo-glia di affermazione e non vi resta che darvi da fare per sbaragliare la concorrenza. Imponetevi una dieta bilanciata.

Verginedal 24.8 al 22.9

I single avranno ottime probabilità di fare amicizie che, con il tempo, potrebbero rivelarsi interessanti mentre le coppie vivranno un mo-mento di grande passione. Nel lavoro dovete mettere in evidenza le vostre qualità di precisione e la-boriosità. Sarete vittime dell’emicra-nia. Potreste risolvere con qualche seduta di agopuntura.

Sagittariodal 23.11 al 21.12

Sarete di cattivo umore perché non riuscirete a dividere il lavoro dai sentimenti e questo causerà qualche incomprensione con il part-ner. Le preoccupazioni nella sfera professionale invece non vi abban-doneranno fino alla fine dell’anno quando inizierete a vedere “la luce in fondo al tunnel”. Tenete duro e siate fiduciosi.

Pescidal 20.2 al 20.3

Le Stelle vi sono congeniali sia per favorire la serenità di coppia che per mettere fine alle unioni falli-mentari. Per i single invece sono in arrivo innamoramenti trasgressivi. In ambito professionale raggiungerete quei traguardi per i quali avete tanto lavorato e riceverete i complimenti di un superiore ma non fidatevi di chi vi fa troppe lusinghe. Buona la salute.

Torodal 21.4 al 20.5

Sarete irascibili e suscettibili e vorre-te dichiarare guerra al mondo intero il rapporto con il partner non giove-rà di questo umore nero, soprattutto nelle relazioni già logore.La vostra aggressività potrebbe cre-are situazioni di rottura anche nella sfera lavorativa, calmatevi e cerca-te di essere costruttivi. Attenzione ai primi freddi.

Leonedal 23.7 al 23.8

Gli Astri della guerra profilano per voi un periodo impegnativo ma co-struttivo e liberatorio durante il quale vivaci chiarimenti potranno rafforza-re legami ben assortiti e porre fine ad altri decisamente traballanti. Diffidate e state alla larga da chi vi lusinga con chimere di affari poco chiari. Arriveranno tempi migliori, siate fiduciosi. Buona la salute ma non esagerate con l’esercizio fisico.

Scorpionedal 23.10 al 22.11

Volete tagliare tutti i rami secchi del vostro cuore per fare spazio alla dirompente voglia di amare che sta nascendo in voi. I presupposti per ini-ziare una nuova relazione sono otti-mi ma non fatevi sopraffare dal facile entusiasmo. Affronterete i doveri quo-tidiani con entusiasmo e porterete a termine alcuni lavori che da tempo erano in stand-by. Abbiate maggiore cura delle vostre articolazioni.

Acquariodal 21.1 al 19.2

Sarete dispettosi nei confronti del partner e cercherete ogni appiglio per litigare, questo cattivo umore passerà presto e il rapporto tornerà sereno. Sarete insofferenti in ufficio ma non ve la potete prendere con i colleghi e tanto meno con i capi. Calmatevi, affrontate i problemi con lucidità e spirito di collabora-zione; troverete la solidarietà di chi lavora con voi.

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