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AQUILEIA CROCEVIA DELL’IMPERO ROMANO

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AQUILEIA CROCEVIA DELL’IMPERO ROMANO LA ROMA CHE GUARDAVA ALL’EST

Dopo venti secoli, dall'autunno del 2009 un tassello prezioso dell'Impero di Roma torna in Europa con una mostra che è dichiaratamente nata per essere

itinerante, per fare meglio conoscere Aquileia, una città che molto ha contribuito a creare le radici dell'Europa, le radici della storia, dell'arte, della cristianità. Aquileia viene fondata nel 181 a.C. nel Nord-Est della Penisola italiana, con

funzioni sia militari, sia economiche e commerciali. La posizione felice, un Porto fluviale attrezzato, rapporti commerciali e culturali sia con il Mediterraneo

orientale sia con il Nord-Europa, la rendono nel tempo la quarta città per grandezza e importanza d'Italia e la nona in tutto l'Impero romano. Da qui sono passati o sono partiti gli impulsi che hanno acquisito a Roma gran parte del

continente europeo, conferendo ai territori un'impronta unica e unitaria, nella quale ancora oggi ci si rapporta, con la confortante sensazione di fare parte di un solo mondo, che ha attraversato secoli e alterne vicende.

Aquileia ha conosciuto le invasioni dei popoli nati dalle steppe, gli Unni di Attila, che l'hanno devastata il 18 luglio del 452 d.C., i Longobardi partiti dal lago

Balaton il 2 aprile del 568, che avrebbero poi fondato il ducato seme della futura regione Friuli Venezia Giulia, in quello che si può a ragione definire il primo tentativo di fondare uno Stato unitario d'Italia. Dal 568 al 1751 Aquileia è stata

poi il cuore del Patriarcato, la più grande diocesi metropolita di tutto il medioevo europeo, che ha portato la croce di Cristo in tutto il centro-est Europa, unendo il mondo latino al mondo slavo e al mondo germanico.

La mostra “Aquileia crocevia dell'Impero” è stata creata nel 1993 dall'Associazione

Nazionale per Aquileia, fondata nel 1929, attivissima sul territorio di Aquileia con scavi, mostre, convegni e ricerche. Attraverso testi dal rigoroso valore scientifico e attraverso immagini essa “racconta” la storia della città scandita per temi, che

dalla fondazione portano alla splendida Basilica del Patriarca Popone. Un viaggio nel tempo che di pannello in pannello conduce il visitatore alla scoperta dei colori

dei mosaici, delle ambre, dei gioielli, delle gemme incise. Costantemente aggiornata per seguire i risultati degli scavi che vengono condotti senza sosta, la mostra ha trovato nell'Associazione Mitteleuropa un partner di eccellenza, che ha

promosso e sostenuto la traduzione in lingua inglese dei pannelli principali e favorito la creazione ex novo di altri, per meglio illustrare i rapporti tra Aquileia il centro-Europa, i Balcani ed il Mediterraneo. L'Associazione Mitteleuropa è stata

inoltre la fautrice dell'acquisto, da parte di artigiani locali altamente specializzati, di calchi in resina mescolata a polvere di marmo di alcuni dei più significativi

documenti figurati di Aquileia. Essi, provvisti di sostegni ideati ad hoc e di didascalie ragionate, arricchiscono l'offerta didattica portando con immediatezza concrete ed affascinanti realtà all'attenzione, e alla curiosità, dei visitatori.

La mostra è composta al momento attuale da ventisei pannelli con stampa in

quadricromia, il cui specchio testuale misura metri 1 per 2. Per la loro realizzazione è stato scelto il cosiddetto roll-banner, struttura autoportante su base metallica componibile e materiale ignifugo a norma di legge, la cui

caratteristica principale è data dalla compattezza e dalla trasportabilità una volta chiuso il pannello, “arrotolato” nella base poi posta nell'apposita borsa. Leggeri e

compatti, i roll-banners rendono la mostra pienamente trasportabile con ingombri

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minimi e pesi contenuti, e, nello stesso tempo, sempre disponibile a nuove

richieste di utilizzazione, non necessitando i pannelli di spazi espositivi di grandi dimensioni, essendo, al contrario, componibili anche in ambienti angusti o

dall'aspetto architettonico particolare. I testi, infatti, sono stati concepiti consequenziali, ma, allo stesso tempo, indipendenti l'uno dall'altro: i roll-banners, pertanto, possono essere sistemati in linea oppure in piccoli gruppi, sfruttando,

ad esempio, anche ambienti di collegamento, come i corridoi tra sala e sala, ambienti che spesso risultano di difficile fruibilità.

Budapest – Istituto Italiano di Cultura – novembre 2009

I testi portano gradualmente dagli ambiti generali a quelli particolari: dalla storia si passa alla topografia, all'economia, ai trasporti, ai prodotti di cui Aquileia ha detenuto per secoli il monopolio, come le gemme su pietre dure e i manufatti in

ambra, della cui via commerciale la città altoadriatica ha costituito il terminal, speculare al Mar Baltico.

Essi sono: pannello 1 - La città di Aquileia pannello 2 - Aquileia prima dei Romani

pannello 3 - Fondazione, storia politica e militare pannello 4 - La topografia urbana pannello 5 - Il Foro e la Basilica civile

pannello 6 - Teatro, Anfiteatro e Circo pannello 7 - Il Porto

pannello 8 - Le Terme pannello 9 - Le case visitabili pannello 10 - Le case non visitabili

pannello 11 - Le necropoli pannello 12 - La scultura

pannello 13 - I commerci pannello 14 - La circolazione monetaria e la Zecca pannello 15 - La lavorazione del vetro

pannello 16 - La lavorazione dell'ambra pannello 17 - La glittica pannello 18 - L'arte dei metalli

pannello 19 - Il mondo dei militari pannello 20 - Complesso episcopale

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pannello 21 - Altri luoghi di culto e gli oggetti paleocristiani

pannello 22 - La basilica patriarcale pannello 23 - Aquileia e i popoli barbarici

pannello 24 - Aquileia tra noi. Il Museo Archeologico Nazionale, i calchi A questi va aggiunto il pannello che costituisce il colophon e la presentazione generale dell'iniziativa.

A ciò si aggiungono i calchi, di pregievole fattura, d’importantissimi documenti epigrafici e figurati, come segue:

Stele

Si ha qui la parte inferiore di una stele, ritrovata nel 1907 alla Beligna, località a sud del centro. Essa mostra un pannello scolpito e la riga finale dell’iscrizione, che ricorda come il sepolcro fosse stato preparato anche per i liberti e le liberte

(cioè gli ex schiavi) di chi lo aveva acquistato. Ma chi era questa persona? Non conosciamo il suo nome, ma conosciamo il suo mestiere: grazie alla

raffigurazione, possiamo ancora oggi dire che egli fu un fabbro ferraio, dalla bottega attiva, frequentata da molti clienti attirati dalla qualità dei prodotti. Ecco le tenaglie ed il martello, l’aiutante che soffia il mantice per attizzare le fiamme …

Si è tra la fine del I secolo d.C. e l’inizio del secolo successivo.

Rilievo E' questo un rilievo assai noto negli studi, conservato però solo in parte. Esso mostra un carro tirato da due muli su cui hanno preso posto due personaggi

vestiti con la toga, uno dei quali porta uno scettro. Dietro al carro avanza un gruppo di quattro portatori che reggono sulle spalle un’edicola, in cui è custodito

un betilo. Cos’è un betilo? Si tratta di un elemento cultuale, di origine orientale, a forma di cono, che rappresenta il tramite per l’unione cosmica tra cielo e terra: qui esso rappresenterebbe Baal, il dio Sole venerato dall’imperatore Elagabalus,

al potere dal 217 al 222 d.C. I due personaggi sul carro potrebbero essere un imperatore ed il suo erede, da identificare tra quanti ebbero caro il culto del Sole

anche in momenti successivi al regno di Elagabalus.

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Testa dell'imperatrice Livia La testa è stata ritrovata nel 1881 lungo la strada che portava al mare e è stata

donata al Museo nel 1887 dalla famiglia dei baroni Ritter von Záhony. Essa è stata però sottoposta a un restauro e a una profonda levigatura delle superfici che hanno trasformato i lineamenti di Livia, anziana vedova dell'imperatore

Augusto, nelle fattezze di una giovane donna, fattezze che sembrano ricordare quelle di Elisabetta, l'amata Sisi, sposa di Franz Joseph. Non è, però, dato di sapere se la rilavorazione del ritratto di un'imperatrice del passato sia stata una

sorta di cosciente omaggio all'imperatrice dell'epoca o se ciò sia dovuto al caso. Il diadema e il velo sono simboli dell'altro rango; le fattezze erano in antico

certamente ravvivate dal colore. L'originale fu creato nei primi decenni del I secolo d.C.

Rilievo del sulcus primigenius Il rilievo mostra una scena che è stata identificata come l'atto di fondazione di Aquileia. In esso è rappresentato il momento in cui l'uomo togato che guida

l'aratro, trainato, secondo la tradizione da un toro e da una giovenca, uno dei tresviri coloniae deducundae del 181 a.C., solleva la lama, per segnare lo spazio

in cui sarebbe sorta una delle porte della città. Spazio di confine tra due realtà, quella ordinata della città e quella indivisa e confusa di ciò che ne è al di fuori, la porta era infatti caricata di particolari valori. Proprio per tale particolare si ritiene

che in origine il rilievo fosse posto sopra una delle porte della cinta urbica di Aquileia. Primi decenni del I secolo d.C.

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Rilievo incompiuto con busti affrontati dei Santi Pietro e Paolo

Si tratta, con ogni probabilità, di una scultura incompiuta del quarto secolo dopo Cristo, trovata nel cimitero che si apriva intorno alla Basilica. Il rilievo, riprodotto su antica argilla, si incentra proprio sulle facce, con le rispettive barbe; la faccia

di Pietro è molto più accurata nei capelli arricciati, baffi e barba ben marcata. La faccia di Paolo è meno accurata ma non meno affascinante.

Riproduzioni musive di particolari dei mosaici della Basilica Patriarcale

Scuola Mosaicisti di Spilimbergo: le pernici ed i fagiani.

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SCHEDA TECNICA

Stele Officina cm. 123 x 43 x 5 – peso kg. 6

Rilievo Processione del Magistrato cm. 77 x 30 x 10 – peso kg. 13

Testa dell'imperatrice Livia cm. 17 x 14 x 30 h – peso kg 7

Rilievo del sulcus primigenius cm. 98 x 45 x 5 – peso kg. 13

Rilievo incompiuto con busti affrontati dei Santi Pietro e Paolo San Paolo cm. 46 x 31 x 7 – peso kg. 16,4 San Pietro cm. 43 x 30 x 5 – peso kg. 12,6

Riproduzioni musive di particolari dei mosaici della Basilica Patriarcale

Pernici cm. 70 x 70 – peso kg. 23 Fagiani cm. 69 x 60 – peso kg. 18

Il tutto è predisposto e confezionato in soluzioni atte al trasporto.

25 ROLL-BANNER Ogni banner, nella custodia, ha un peso di kg.6 ed una dimensione di

cm.110x24x13

A ciò vanno aggiunti i banchetti espositivi per i calchi, che però sono smontabili e si riducono a una decina di tavole, più i due supporti per le riproduzioni musive.

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Budapest 9 novembre 2009

Istituto Italiano di Cultura

Cracovia 30 novembre 2010 Istituto Italiano di Cultura

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Varsavia 15 febbraio 2011 – Università

Bratislava 15 giugno 2011

Museo Archeologico Nazionale

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Bruxelles 10.10.2011

Uffici di Rappresentanza della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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Ljubljana 10.04.2012

Galleria del Centro di Restauro della Repubblica di Slovenia

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Zagabria 10 maggio 2012

Museo Archelogico Nazionale Croato

Incontro al Ministero degli Affari Esteri

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Novi Sad – Serbia – 15 giugno 2012 Palazzo del Governo della Vojvodina

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Praga – Repubblica Ceca – 5 dicembre 2013

Istituto Italiano di Cultura

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Ostrava – Repubblica Ceca -18 febbraio 2014

Museo di Ostrava

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Kromeriz – Repubblica Ceca - 3 aprile 2014

Casa della Cultura

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Vienna – Austria – 24 settembre 2014

Istituto Italiano di Cultura

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Dublino – Irlanda –

23 agosto – 23 settembre 2016