Aprilia “ La monnezza” infiamma la politica...2019/01/11  · QUINDICINALE DI ATTUALITÀ -...

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QUINDICINALE DI ATTUALITÀ - POLITICA - SCIENZA - ECOLOGIA - CULTURA - SPORT - SPETTACOLO Redazione: Via Fermi, 18 - 04011 Aprilia (LT) - Tel. 06.9275019 - 335.8059019 - e-mail: [email protected] sito - www.giornaledellazio.it Aut. Tribunale di Latina n. 284 del 20/01/1977 Anno XXXV N.1 10 - 24 GENNAIO 2019 COPIA OMAGGIO di BRUNO JORILLO a pag.36 DALLA REGIONE di FOSCA COLLI a pag.37 POMEZIA Inaugurata a Torvaianica una “nuova” Piazza Italia SPORT di DARIO BATTISTI a pag.42 ARDEA di NICOLA GILARDI a pag 21 LATINA ANZIO-NETTUNO Elezioni amministrative: I partiti ancora in alto mare per le candidature a sindaco LATINA CITTÀ CARDIOPROTETTA di LUIGI CENTORE a pag. 39 L’Aprilia Racing inizia il girone di ritorno con una sconfitta a pag.38 L’UCCELLO E’ L’ECCEZIONE CHE CONFERMA LA REGOLA ? INAUGURATO L’OSPEDALE DEI CASTELLI 342 NUOVI POSTI LETTO, UNA SUPERFICIE TOTALE DI 15 ETTARI E IL PERSONALE SANITARIO INTERAMENTE PUBBLICO. CANTIERI COMPLETATI IN 1.008 GIORNI foto Gianfranco Compagno 18.12.2018 Inaugurazione Aprilia “ La monnezza” infiamma la politica Scontro tra Grillini e Forum per Aprilia Casello 45: sì della Soprintendenza al prolungamento di via Vesuvio

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QUINDICINALE DI ATTUALITÀ - POLITICA - SCIENZA - ECOLOGIA - CULTURA - SPORT - SPETTACOLO

Redazione: Via Fermi, 18 - 04011 Aprilia (LT) - Tel. 06.9275019 - 335.8059019 - e-mail: [email protected] - www.giornaledellazio.it Aut. Tribunale di Latina n. 284 del 20/01/1977 Anno XXXV N.1 10 - 24 GENNAIO 2019COPIA

OMAGGIO

di BRUNO JORILLO a pag.36

DALLA REGIONE

di FOSCA COLLI a pag.37

POMEZIA

Inaugurata a Torvaianicauna “nuova” Piazza Italia

SPORT

di DARIO BATTISTI a pag.42

ARDEA

di NICOLA GILARDI a pag 21

LATINA

ANZIO-NETTUNO

Elezioni amministrative:I partiti ancora in alto mareper le candidature a sindaco

LATINA CITTÀCARDIOPROTETTA

di LUIGI CENTORE a pag. 39

L’Aprilia Racing iniziail girone di ritornocon una sconfitta

a pag.38

L’UCCELLO E’L’ECCEZIONE CHE

CONFERMA LA REGOLA ?

INAUGURATO L’OSPEDALE DEI CASTELLI342 NUOVI POSTI LETTO, UNA SUPERFICIE TOTALE DI 15 ETTARI E IL PERSONALE

SANITARIO INTERAMENTE PUBBLICO. CANTIERI COMPLETATI IN 1.008 GIORNI

foto Gianfranco Compagno 18.12.2018 Inaugurazione

Aprilia “ La monnezza”infiamma la politica

Scontro tra Grillini e Forum per Aprilia

Casello 45: sì dellaSoprintendenza alprolungamento di

via Vesuvio

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a cura di Gianfranco CompagnoIl Presidente della RegioneLazio, Nicola Zingaretti accom-pagnato dall’Assessore alla Sani-tà e l’Integrazione Sociosanitariadella Regione Lazio, AlessioD’Amato e dal Direttore genera-le della Asl Roma 6, NarcisoMostarda, inaugura l’Ospedaledei Castelli fra gli ospedali piùgrandi e tecnologicamente dotatidella Regione Lazio.I NUMERI DELL’OSPEDA-LE DEI CASTELLI: La sua superficie totale è di 15ettari, 60 mila i metri quadratidi superficie coperta e un totalea regime di 342 posti letto (adoggi attivati e accreditati 137).E’ dotato di macchine a elevata

performance tecnologica - duerisonanze magnetiche, due Tac,due Angiografi, tre mammografidigitali con tomosintesi e stereo-tassi e varie altre apparecchiatureper la diagnostica per immagini. I nuovi ambulatori sono 22 con17 posti a disposizione per ladialisi e 14 reparti per le acu-zie. Undici i macchinari per ladiagnostica per immagini, 9 lesale operatorie e 22 ascensori.Tra i nuovi servizi a disposizioneè stato attivato ‘4 Zampe con te’per permettere l’accesso deglianimali d’affezione in visita aipazienti ricoverati in un’areaapposita e con personale sanita-rio dedicato.L’ospedale dei Castelli è il cuoredi una rete di competenze dellaquale sono parte integrante tuttigli altri ospedali del territorio.Cambia l’epidemiologia, cambiail fabbisogno di salute di unacomunità, ma sono cambiatianche gli standard del comfortalberghiero e tecnologico degliospedali, nonchè la capacità dimettere insieme spesa, appro-priatezza, rigore, competenza erisultati. L’Ospedale dei Castelliè in grado di soddisfare tuttequeste esigenze, costruendo per-corsi di cura sempre più efficien-ti, aggiornati sulle necessitàdell’utenza. PRESTAZIONI IN REGIMEDI RICOVERO OSPEDALIE-RO:1) Chirurgia generale; 2) Daysurgery; 3) Ortopedia e trauma-tologia; 4) Terapia intensiva; 5)Utic; 6) Ostetricia e ginecologia;7) Neonatologia; 8) Pediatria; 9)Cardiologia; 10) Day hospitalmultispecialistico; 11) Medicinagenerale; 12) Nefrologia; 13)Psichiatria; 14) Pronto soccorso.AMBULATORI:1) Terapia del dolore; 2) Cardio-logia; 3) Scienza dell’alimenta-

zione e dietetica; 4) Dermatolo-gia; 5) Medicina generale; 6)Nefrologia; 7) Neurologia; 8)Oncologia; 9) Ematologia; 10)Chirurgia generale; 11)Gastroenterologia; 12) Ortope-dia e traumatologia; 13) Reuma-tologia; 14) Ostetricia e gineco-logia; 15) Pediatria; 16) Urolo-gia; 17) Pneumologia; 18) Aller-gologia; 19) Endocrinologia; 20)Oculistica; 21) Otorinolaringoia-tria; 22) Psichiatria.SERVIZI:1) Laboratorio generale; 2) Dia-gnostica per immagini; 3) Endo-scopia digestiva; 4) Frigo-emote-ca; 5) Gestione farmaci e mate-riale sanitario; 6) Anestesia erianimazione; 7) Assistenza reli-

giosa.NICOLA ZINGARETTI:“Fuori dalla Capitale ci sono tan-tissimi professionisti e grandieccellenze, e la vera svolta èavere investito in una grandeinfrastruttura nuova. E’un ospedale moderno, un polmo-ne vivo e nuovo della nostrasanità regionale”. “Noi abbiamoun problema troppo spesso diaffluenza verso laCapitale per l’assenza di luoghidi accoglienza e cura, o di fugadalla Regione. In questi anniabbiamo inaugurato molti repar-ti, abbiamo 1 miliardo di euro diinvestimenti sull’edilizia sanita-ria e sui nuovi macchinari, ma unpolmone produttivo di buonasanità come questo è ovviamenteuna svolta, una svolta di sistemache aspettavamo da tempo e cheè figlia dei successi di questianni. E’ una ripartenza per ilLazio – ha aggiunto Zingaretti -ma anche un risultato ottenuto:abbiamo combattuto per il risa-namento della sanità regionale.Solo sei anni fa avevamo 700milioni l’anno di disavanzo, ilblocco delle assunzioni e i Leatra i più bassi d’Italia. Oggi laspesa è sotto controllo, stannopartendo i concorsi per 5.000assunti nel quinquennio e i Lea

stanno tornando negli standardnazionali come mai era avvenu-to. L’apertura dell’ospedale dun-que è un atto simbolico - ha con-cluso Zingaretti - è il segno diuna fase che ci stiamo lasciandodietro le spalle”. “Si tratta del primo ospedalepubblico che apre dopo il lungoperiodo del piano di rientro.Simbolicamente rappresenta l’a-pertura di una nuova fase per lasanità del Lazio. Questo ospeda-le era atteso da anni, ma solorecentemente è stata impressauna grande accelerazione ailavori che sono effettivamenteiniziati nel 2013 dopo un’impo-nente operazione di bonifica daordigni bellici. La struttura èstata completata in 1.008 gior-ni di cantiere. L’ospedale deiCastelli a differenza del passatoapre potendo contare sull’interopersonale dipendente pubblicoe questo è un fatto davveroimportante. Voglio rivolgere unsentito ringraziamento a tutti glioperatori, tutti i professionistiche stanno contribuendo a questostorico risultato” commental’Assessore alla Sanità e l’Inte-grazione Sociosanitaria dellaRegione Lazio, Alessio D’Ama-to. “Oggi si è realizzato il sogno diuna intera comunità. L’ospedaledei Castelli, il più grande e tec-nologicamente dotato del territo-rio della Asl Roma 6, rappresen-ta il risultato di un progetto con-creto e illuminato, nel segnodella qualità, dell’umanizzazione

e dell’innovazione. La struttura èubicata ad Ariccia, servirà unbacino di 300 mila cittadini ed èun’opera molto attesa, sullaquale i cittadini dei Castelli e dellitorale nutrono aspettative altis-sime”. commenta il Direttoregenerale della Asl Roma 6, Nar-ciso Mostarda. FASI EDIFICAZIONE:13 giugno 2013: Attivazione delcantiere. Avvio degli scavi e rea-lizzazione delle strutture inacciaio e cemento armato, prose-guita per tutto il 2013 e metà del2014.2014-2015: Completamentoedile e predisposizione degliimpianti del fabbricato. Lavori difinitura edilizia (le pareti, lepareti esterne, i pavimenti, lefacciate, gli infissi esterni) e con-temporaneamente è stata avviatala realizzazione degli impiantielettrici, idraulici, di climatizza-zione e di erogazione dei gasmedicali 2016: Completamento degliimpianti interni al fabbricato:elettrici, di climatizzazione,impianti per la distribuzione deigas medicinali, idrico-sanitari eantincendio 2017: Ultimazione dei lavoriedili, degli impianti interni edelle opere esterne all’ospedale:

cabina elettrica di media tensio-ne, rete della illuminazione pub-blica, collegamenti con la centra-le tecnologica, gruppi elettrogenie impianti fognari.2018: Sono stati completati gliimpianti ed è stato realizzatol’allestimento delle tecnologiesanitarie. 13 dicembre 2018 la prima

ambulanza porta il primo feritoal pronto soccorso e il 14 dicem-bre, il giorno seguente, è la datadella prima nascita di un bambi-no nel nuovo ospedale. 18dicembre 2018(BY Ufficio stampa Asl Roma6 ). Foto di Gianfranco Com-pagno

10 - 24 GENNAIO 2019pagina 2 IL GIORNALE DEL LAZIO

Registrazione Tribunale di Latina 20/1/1977 n. 284REDAZIONE : Via Fermi n. 18 - 04011 Aprilia (Latina)

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La riproduzione di testi e immagini deve essere autorizzata dall’editore.La collaborazione ad articoli o servizi è da considerarsi del tutto gratuita e nonretribuita. Manoscritti e fotografie anche se non pubblicati non si restituiscono

LAZIOIL GIORNALE DELIL GIORNALE DEL

LAZIO

Taglio del nastro: Nicola Zingaretti, presidente Regione Lazio, Roberto Di Felice, sindaco di Ariccia e e Narciso Mostarda, direttore generale della ASL Roma 6

INAUGURATO L’OSPEDALE DEI CASTELLI342 NUOVI POSTI LETTO, UNA SUPERFICIE TOTALE DI 15 ETTARI E IL PERSONALE SANITARIO INTERAMENTE

PUBBLICO. CANTIERI COMPLETATI IN 1.008 GIORNI

Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio NarcisoMostarda, direttore generale della Asl Roma 6, Roberto Di Feli-ce, siindaco di Ariccia, monsignor Marcello Semeraro, vescovo

di Albano

Andrea 1° nato, con i genitori

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 3IL GIORNALE DEL LAZIO

Il consigliere provinciale Pasquale De Maio parla delle manovre politiche in vista del rinnovo del Consiglio provinciale

“L’AMMINISTRAZIONE COLETTA POTREBBE NONESSERE IN SQUADRA CON NOI”

Vincenzo Giovannini diventa consigliere provinciale Pd. Subentra al sindaco di Minturno.

di Riccardo Toffoli

“Ci stiamo organizzando per leprossime elezioni provinciali. Ildubbio dell’amministrazioneColetta rimane e non sappiamose condividerà lo stesso nostropercorso”. Queste sono le paroledi Pasquale De Maio, presidentedel Consiglio comunale e consi-gliere provinciale per le Civiche

Pontine, il raggruppamentopolitico che unisce le ammini-strazioni “civiche” non aderentia partiti politici della provinciadi Latina. Nei giorni scorsi iComuni di Aprilia, Formia,Sabaudia e Bassiano si sono

riuniti per definire le strategieper il rinnovo del Consiglio pro-vinciale. “Non esiste ancora unadata certa – ci spiega sempre ilconsigliere Pasquale De Maio-secondo voci più o meno con-fermate, il governo sta pensandoad un cambiamento del sistemadi elezione degli organi provin-ciali. Si passerebbe in tal casodall’elezione di secondo grado

così com’è adesso in base allariforma Delrio oppure tornareall’elezione diretta del consiglioprovinciale come era in passato.Se fossero confermate questevoci, ci potrebbe essere una pro-

roga di un anno dell’attuale con-siglio provinciale in attesa dellariforma”. Nel frattempo però,nonostante le incertezze, leCiviche Pontine tra cui la mag-gioranza del sindaco AntonioTerra cercano di fare quadrato.L’incognita più grande riguarda,però, proprio Latina che secon-do i parametri dell’attuale nor-mativa, avrebbe il peso maggio-re. Attualmente il gruppo delleCiviche in Consiglio è compo-sto da tre consiglieri. Due consi-glieri di Latina e Pasquale DeMaio. L’asse con DamianoColetta, attuale sindaco di Lati-na e guida dell’attuale compagi-ne civica chiamata Lbc (LatinaBene Comune), potrebbe rom-persi. “Il nodo principale – diceDe Maio- riguarda proprio lamaggioranza Coletta. Latinapotrebbe giocarsi una partitasolitaria e quindi non essere piùin squadra con noi”. Le conse-guenze di questa situazionesono pesanti nel riparto deiseggi in consiglio provincialeproprio perché il voto dei consi-glieri di Latina ha un peso mag-giore rispetto agli altri Comunidella provincia. Infatti, in basealla normativa Delrio, votanoper le elezioni provinciali, solosindaci e consiglieri dei Comunidella provincia. Il voto di cia-scuno di loro viene moltiplicatoper un coefficiente che varia inbase alla grandezza del Comu-ne: più la città è popolosa più haun coefficiente alto. Latina haovviamente il più alto previstodalla normativa. “E’ ancoramolto prematuro – continua DeMaio - fare delle ipotesi ancheperché appunto la normativapotrebbe cambiare. Abbiamoavviato delle riunioni nei giorniscorsi per decidere insieme il dafarsi e comunque, abbiamodeciso di proseguire il camminoinsieme, nelle Civiche Pontine,con o senza Coletta”. Le civichenon sono in maggioranza conCarlo Medici sindaco di Ponti-

nia, proclamato presidente il 29aprile scorso dopo le dimissionidi Eleonora Della Penna. Ele-zione avvenuta, come ha defini-to Coletta, una “fusione a fred-do” tra un gruppo del Pd e ForzaItalia. La spaccatura di Colettacon le Civiche nasce proprio dalì, quando al suo nome è statocontrapposto quello di GiadaGervasi primo cittadino diSabaudia, anche lei civica.Coletta non ce l’ha fatta perpochissimi punti percentualimentre la Gervasi si è fermata al20%. All’interno del Consiglioprovinciale oggi ci sono ben treconsiglieri apriliani. PasqualeDe Maio per le Civiche Pontine,Vincenzo La Pegna e VincenzoGiovannini per il Partito Demo-cratico. Quest’ultimo è diventa-

to consigliere di recente suben-trando al dimissionario GerardoStefanelli, sindaco di Minturno.Giovannini è già stato consiglie-re provinciale durante l’espe-rienza Della Penna e ottenne dalei la delega all’edilizia scolasti-ca. Molti problemi degli istitutisuperiori sono stati risolti grazieall’interessamento di VincenzoGiovannini. Oggi la situazionepiù urgente riguarda il liceoMeucci con una struttura che habisogno di importanti lavori dimanutenzione. Un altro nodo dasciogliere è il centro per l’im-piego, la cui centralità rimane aCisterna soprattutto ora che lanuova riforma governativa sulreddito di cittadinanza, daràmolti più poteri ai centri perl’impiego.

Il presidente del Consiglio comunale di Aprilia Pasquale De Maio

Il neo consigliere provinciale Vincenzo Giovannini

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 4 IL GIORNALE DEL LAZIO

Aprilia “La monnezza” infiamma la politicaScontro tra Grillini e Forum per Aprilia

COMUNICATO CITTADI-NI PENTASTELLATI EGRILLINI APRILIANI

ZINGARETTI, LA REGIO-NE LAZIO ED IL P.D.,TUTTI CORRESPONSABI-LI NEL DISASTRO DELLASITUAZIONE RIFIUTINEL LAZIOGli unici responsabili delladisastrosa situazione dei rifiutinel Lazio risultano: Zingarettie la sua incapacità, in setteanni, di redigere un pianorifiuti regionale, la RegioneLazio a guida P.D. ed il P.D.stesso.Il Ministro per l’AmbienteSergio Costa ed il Ministeroper l’Ambiente, in un articolodel 30 ottobre 2018, definisco-no “fantasiose” le ricostruzionilette sui giornali circa il lavorodella cabina di regia tecnica incorso presso il Ministerodell’Ambiente sui rifiuti delLazio. Per questo il Dicasteroprecisa che “come ben si sa ilavori sono in svolgimento e ilmandato è di chiudere entro il30 novembre, quindi qualsiasiricostruzione è fantasiosa.Rammentiamo che l’obiettivodi questo lavoro è un affianca-mento tecnico del Ministerodell’Ambiente alle tre istitu-zioni, coadiuvato dal Prefet-to:  la Regione Lazio, che dasei anni deve stilare il pianoregionale dei rifiuti, la CittàMetropolitana per la raccoltadell’indicazione dei siti idoneidai comuni della provincia e

Roma Capitale, la quale ha dalsuo canto avviato la raccoltadifferenziata porta a porta peruna utenza di 130 mila abitan-ti. Entro il 30 novembre - con-clude il Ministero dell’Am-biente - arriverà la relazionetecnica che poi sarà affrontataa livello politico entro il 30dicembre. I lavori sono incorso e il commento di qual-siasi fase interlocutoria appareprematuro”.“Basta giochi sporchi dallaRegione Lazio a guida Pd suirifiuti di Roma. Il Ministrodell’Ambiente Costa ha smen-tito le fantasiose ricostruzionidei quotidiani romani, non c’èalcuna tensione con RomaCapitale e nessuna bocciatu-ra.  Piuttosto è la RegioneLazio che non ha fatto nullain questi anni, non aggior-nando mai il suo piano fermoa 6 anni fa, intanto RomaCapitale ha già un piano 2017-2021 che punta al 70% di dif-ferenziata e la riduzione nellaproduzione realizzandoimpianti di compostaggio ericiclo materia”. Così i parla-mentari del Movimento 5 Stel-le di Commissione Ambientedi Camera e Senato, StefanoVignaroli e Paola Nugnes e ilvicecapogruppo M5S CameraAlberto Zolezzi, spiegano:“Ad oggi l’estensione dellanuova raccolta differenziataporta a porta con il nuovosistema elettronico a  tariffapuntuale ha già

toccato  130mila romani edentro fine anno saranno500mila le persone interessate,per poi continuare con l’esten-sione negli altri Municipi ilprossimo anno. Grazie allemappature predisposte da Amae Comune di Roma sono giàemersi oltre  80.000 ‘utentifantasma’ che per decenninon erano neanche registrati alservizio che quindi era predi-sposto per minori utenze, ditutto questo perché non siparla?” continuano i parlamen-tari della CommissioneAmbiente “Da novembre poila raccolta domiciliare contariffa puntuale avverrà ancheper 85.000 utenze non dome-stiche (oggi sono 20mila quel-le servite) e proprio oggi èstato avviato il percorso parte-

cipato per la realizzazione deidue impianti di compostaggioaerobico a Casal Selce e Oste-ria Nuova.  Sarebbe poi darammentare a tutti che i dis-servizi di questi giorni sonodovuti alle proteste di‘Coop29 giugno’ che da lune-dì non lavorerà più su Roma,visto che le è stato revocatol’appalto a causa di diversidisservizi ed una richiesta dirisarcimento danni avanzatada parte di Ama per 3 milio-ni di euro per inadempienzecontrattuali”(Articolo Ansa del05/10/2018)La legge che stabilisce le com-petenze circa il ciclo dei rifiutiè la 152/2006.Il vecchio Piano Rifiuti Regio-nale del Lazio è stato approva-

to con  DCR 14/2012 ed haavuto validità fino a tutto il2017,  perché Zingaretti e laRegione Lazio a guida P.D.non hanno avviato per tempole procedure per stilare ilnuovo piano rifiuti previstodalla legge 152/2006?La Città Metropolitana diRoma già da maggio2018 ha adempiuto agli obbli-ghi di legge, ossia:“Art.197 legge 152/2006:Alle Province, l’art. 197 attri-buisce competenze per le fun-zioni amministrative concer-nenti la programmazione eorganizzazione del recupero edello smaltimento dei rifiuti alivello provinciale, da eserci-tarsi con le risorse umane,strumentali e finanziarie dispo-nibili a legislazione vigente, ein particolare:l’individuazione, sulla basedelle previsioni del piano terri-toriale di coordinamento di cuiall’art. 20, co. 2 del D.Lgs.267/00 (cd. TUEL - TestoUnico degli Enti Locali), ovegià adottato, e delle previsionidi cui al Piano regionale, non-ché  sentiti l’Autorità d’Am-bito e i Comuni, delle zoneidonee alla localizzazionedegli impianti di smaltimen-to dei rifiuti, nonché dellezone non idonee alla localiz-zazione di impianti di recu-pero e di smaltimento deirifiuti.”Perché Zingaretti e la Regio-ne Lazio a guida P.D. non

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 5IL GIORNALE DEL LAZIO

hanno ancora stilato il nuovopiano rifiuti che, se andràbene, entrerà in vigore adistanza di un anno dalla suaapprovazione?Intanto ad Aprilia, mentrel’Assessore all’Ambiente, leCiviche tutte e l’ultimo consi-gliere del P.D. “si stracciano levesti” per il problema dei rifiu-ti, annunciando  “barricate emobilitazioni di massa” perproblemi inesistenti connessi

all’incendio, che potrebbe nonessere stato casuale, del TMBsulla Salaria, abbiamo datouna scorsa al verbalen.0060045 del 02/08/2017 del-l’ARPA Lazio che contienel’elenco dei Comuni conferito-ri presso la nota Ditta di tratta-mento dei rifiuti di Aprilia.Nell’elenco, oltre a diversesocietà private, risultanoconferitori presso la notaditta ben 56 comuni laziali.Dei 56 comuni:- 1 risulta ad amministrazioneF.I.;- 3 risultano ad amministrazio-

ne P.D.;- 6 risultano ad amministrazio-ne M5S;- 46  risultano amministrati daliste civiche.In considerazione di quantosopra riportato, invitiamol’Assessore all’AmbienteMichela Biolcati Rinaldi, leliste civiche apriliane e l’ulti-mo esponente in ConsiglioComunale del P.D locale, aprocedere nell’interesse dei

cittadini apriliani a fare “bar-ricate e mobilitazioni dimassa” per il problema rifiutidi Aprilia dando priorità,magari,  al problema più gros-so:  i 46 Comuni amministra-ti dalle liste civiche che porta-no i loro rifiuti sul territorioapriliano. (e poi per gli altri pernon favorire nessuno)Risultano evidenti da quantoesposto almeno tre considera-zioni:-  il Comune di Aprilia potreb-be benissimo essere autosuffi-ciente per tutto il ciclo deirifiuti senza dover ricorrere ad

alcun privato;- la responsabilità di tutti gliinconvenienti legati al ciclodei rifiuti è di Zingaretti, dellaRegione Lazio, a guida P.D.,ed il P.D. stesso;- le Civiche apriliane con iresti del P.D. locale continuagiornalmente e sistematica-mente a fare disinformazioneper coprire le proprie ineffi-cienze, analoghe a quelle dei46 comuni amministrati daliste civiche.In attesa di sapere chei 4.725.427,22 euro del “risto-ro ambientale” sono nellecasse comunali, i CittadiniPentastellati e Grillini Aprilia-ni augurano “Buone barricate atutti”.

COMUNICATOMOVIMENTO FORUM

PER APRILIA Forum per Aprilia: “Fiumi disoldi per le buche della Capi-tale: lo schiaffo del governoalle altre amministrazionilocaliMentre i continui tagli dellerisorse e dei trasferimenti statalicostringono le amministrazionilocali a tirare la cinghia e sotto-porre i cittadini a sacrifici perpoter attraverso i bilanci comu-nali gestire anche le emergenzelegate al dissesto del manto stra-dale, ecco che il governo traina-to da Movimento 5 Stelle e Legaprepara un bel regalo per la sin-daca Virginia Raggi, da posareall’ombra di Spelacchio in vistadel Natale ormai alle porte. Sessanta milioni di euro in dueanni – 40 milioni nel 2019 e 20nel 2020 – pronti ad arricchire lecasse della Capitale e l’inviodell’Esercito per poter ripristina-re il manto stradale delle vie diRoma. É questo il contenuto del

maxi emendamento pro Campi-doglio alla manovra finanziariadel governo, una proposta pre-sentata ieri in senato dal grillini,forti del sostegno della Lega,senza che le opposizioni abbianoneanche avuto modo di leggereprima il testo corretto. Per poterassicurare all’amata amministra-zione romana le risorse necessa-rie ad affrontare un problemaormai di lunga data, le buche diRoma vengono addirittura para-gonate a una “calamità natura-le”, al pari di un terremoto o diuna alluvione. Quasi come sequesto tipo di emergenza riguar-dasse solo Roma. Quasi come sesi potesse ragionare dividendo lapopolazione e le amministrazio-ni in categorie e agire adottandola logica del “due pesi due misu-re”. Le buche della capitale sonoun’emergenza, quelle degli altricomuni affari delle amministra-zioni locali.Curioso constatare che nellamanovra non compaia mai laparola buca. Meglio parlare diintervento straordinario perripristinare le strade di Roma:non sia mai che qualche ammi-nistratore possa percepire che afronte di un problema affine,uguale per tutti, il governo gialloverde preveda una palese e ver-gognosa disparità di trattamentoa favore dell’amministrazionepentastellata della Capitale. Nonsia mai che qualcuno possa rite-nere spropositato uno stanzia-mento tanto esoso di risorsepubbliche e l’invio dell’esercitosolo per affrontare i problemilegati all’incapacità gestionaledell’amministrazione romanaguidata dal M5S, che già in temadi gestione di rifiuti, ha saputodar prova di grande capacità elungimiranza, scaricando sullespalle dei comuni limitrofi anni

di ritardi e difficoltà nel raggiun-gere un livello adeguato nellaraccolta differenziata. A far lespese della vicinanza con l’in-gombrante capitale e con i suoirifiuti, sono stati in questi annitutti gli altri comuni del Lazio,quelli virtuosi che hanno rag-giunto alte percentuali di diffe-renziata. Poco conta se tutto ciòrischi di essere vanificato dall’e-mergenza romana, amministratada un sindaco che non ha saputodare altra risposta se non indica-re soluzioni extra territoriali,fuori dalle mura di Roma. Eppure sono proprio i camioncarichi di rifiuti di Roma chepercorrono le nostre strade equelle di tutti gli altri comuni,che in virtù dell’emergenzarifiuti e del rogo al Tmb Salariosoccorrono Roma, contribuisco-no a danneggiare il nostro mantostradale. Peccato non ci sia, pertutti gli altri amministratori chenon siano Virginia Raggi, unespediente in grado di assicurarelo stesso aiuto e in proporzionele stesse risorse per affrontare glistessi problemi. Le buche diAprilia e degli altri comuni d’I-talia possano rappresentare unacalamità per i cittadini che ognigiorno percorrono quelle stradee per le amministratori che afatica devono cercare di far qua-drare i conti nonostante la caren-za di risorse:non per il governogiallo verde. L’unica calamitàriconosciuta per noi è l’incapaci-tà gestionale dell’amministra-zione grillina di Roma, l’indiffe-renza e l’incoerenza di un gover-no che preferisce non spingerelo sguardo più in là del Campi-doglio e preferisce premiare chile emergenze non ha neancheprovato ad affrontarle.

Movimento Forum per Aprilia

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 6 IL GIORNALE DEL LAZIO

La commissione tributaria provinciale accoglie il ricorso della “D’Arienzo Arredamenti”

COMUNE DI APRILIA, TASSA RIFIUTI:RICHIESTA ILLEGITTIMA DI 27 MILA EURO

Soddisfazione degli avvocati difensori Michele Volpe e Natasha Cantoni. Un sollievo per il contribuente vessato ingiustamente

di Gianfranco Compagno

Un errore macroscopico com-messo dall’Ufficio Tributi delComune di Aprilia ha rischiatodi costare caro ad un cittadino,che è riuscito a scongiurare ilpericolo di dover pagare unamaxi cartella Tari non dovutadi oltre 27 mila euro (per leannualità dal 2011 al 2016).Le cartelle sono 2, notificate il3.1.2018. Sono stati richiesti7.681 euro (imposta, interessie sanzioni) per gli anni 2011 e2012 e 19.904 euro per glianni dal 2013 al 2016. Il 19novembre scorso infatti lacommissione tributaria diLatina ha emesso una sentenzaa favore del ricorrente, lasignora Laura D’Arienzo,titolare del negozio “D’Arien-zo Arredamenti” di 190 mq,sito in via Marconi ad Aprilia,che si occupa di commercioall’ingrosso di mobili giàimballati e pronti per la conse-gna, ma che l’ente classificavaalla stregua di un ipermercato.La sentenza depositata il 12dicembre scorso parla chiaro:“Il Comune nell’ambito dellapropria discrezionalità – silegge nelle motivazioni dellasentenza – nell’avvicinare latassazione dell’attività del-l’impresa ricorrente alla tassa-zione degli ipermercati, hacertamente violato l’articolo65 del dlgs 507/93, rilevandositale tariffa sproporzionata inrelazione alla superficie e allaquantità dei rifiuti, tant’è chenella controdeduzione al ricor-so ha riconosciuto esplicita-mente l’erroneità di tale clas-sificazione e suggerito la cate-goria di inquadramento”. Solodopo un anno e un ricorso pre-sentato in Commissione Tri-butaria, dunque con un aggra-vio delle spese sia per il ricor-rente che per la parte pubblica,

la famiglia D’Arienzo, difesadagli avvocati Michele Volpee Natasha Cantoni dello Stu-dio Legale “Volpe & Indovi-no” di via Verdi si è visto rico-noscere la cifra adeguata di 7mila euro per gli anni dal 2011al 2016, contro oltre 27 milacomprensive dell’annualità2011 caduta in prescrizione.

“Quando il 3 gennaio 2018 cisono state recapitate le duecartelle esattoriali per la cifracomplessiva di 27 mila euro,ci è crollato il mondo addosso– ha spiegato Giuseppe D’A-rienzo, padre della titolaredell’attività – in quanto siamouna piccola azienda a condu-zione famigliare, un negozioall’ingrosso che compra erivende merce già imballata.Ho provato più volte a recarmipresso l’Ufficio Tributi percercare una soluzione bonariama è stato impossibile. Gliuffici e il responsabile con ilquale ho parlato rimandavanol’accordo di giorno in giorno.L’impressione è stata quellache cercassero di tirare la que-stione per le lunghe, quandomancavano solo 10 giorni alloscadere dei 60 utili a promuo-vere un ricorso. Per questo cisiamo rivolti agli avvocati ed è

stata una fortuna trovare pro-fessionisti seri e preparati”.Un lieto fine per la famigliaD’Arienzo, che però per colpadi un errore macroscopicocommesso dal Comune hadovuto sacrificare tempo edenaro, nonostante la giustiziaè arrivata in tempi relativa-mente rapidi. “I nostri clienti

– ha precisato l’avvocatoMichele Volpe – avevano giàprovato a cercare una soluzio-ne bonaria in diverse occasio-ni prima di presentare ricorsocontro quello che a noi è parsosubito un errore dovuto ad unaerrata classificazione dell’atti-vità. Si applicava una tariffa alpari di quella che potrebbepagare un ipermercato o unsupermercato di grandi super-fici ad una attività di 190 mqche non produce rifiuti, inquanto vende imballati mobiliche arrivano già imballati. Iltentativo di far correggere l’er-rore è documentato, ancheattraverso una proposta a cui ilComune non ha mai risposto eanche il presidente della sezio-ne tributaria si è stupito chenon venne trovato un accordo.Ora la commissione ha prov-veduto al corretto riconteggioe nonostante il Comune nelle

more del giudizio avesse giàprovveduto a recapitare unacartella per il 2017 contenentegli stessi errori, siamo certiche provvederà in questi gior-ni a correggere l’errore. Rite-niamo improbabile che l’entedecida di rivolgersi alla com-missione tributaria regionale,in quanto anche l’avvocatodella difesa ha riconosciutol’erroneo calcolo di superficiedettato da una errata classifi-cazione”. “Il negozio deisignori D’Arienzo – ha chiari-to l’avvocato Natasha Can-toni – non può essere inqua-drato come attività commer-ciale all’ingrosso di beniimmobili, categoria che com-prende ipermercati e super-mercati superiori ai 2.500 mq.Si tratta di un negozio di appe-na 190 mq e la tariffa da appli-care non è di 12 al metro qua-drato ma 7 euro al metro qua-drato da moltiplicare per i 190mq e con una detrazione del20%. Veniva chiesto anche ilpagamento del 2011, anno cheinvece è stato ora prescritto”.La richiesta illogica è statadunque riparametrata sullabase del pronunciamento dellacommissione tributaria diLatina. L’odissea in cui si è

imbattuta la famiglia D’Arien-zo può sembrare un unicum,ma in realtà non è così infre-quente che attività già afflittedalla crisi e dalle difficoltà siritrovino sulle spalle anchemaxi richieste per il pagamen-to di tasse non dovute. Nel2018 infatti era già capitatoche un deposito agricolovenisse scambiato per unsupermercato e il proprietario,Gabriele Marziali, destinatariodi una cartella da 50 mila euro,si era visto costretto a ricorrerealla Commissione Tributaria.Il caso era stato documentatodal Giornale del Lazio nelnumero dal 27 settembreall’11 ottobre, nell’articolo afirma del collega RiccardoToffoli che evidenziava i limitidella lotta all’evasione fiscale.La speranza è che il pronun-ciamento a favore del cittadi-no incappato in un clamorosoerrore serva da lezione ancheall’ente e all’ufficio tributi,perché oltre agli evasori cisono anche cittadini onestiche, come dichiarato dalsignor Giuseppe D’Arienzo,vogliono pagare le tasse mapagando il giusto.

Foto di Gianfranco Compagno

avv Natasha Cantoni avv Michele Volpe e Giuseppe D’Arienzo

ufficio Tributi comune di Aprilia

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 7IL GIORNALE DEL LAZIO

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 8 IL GIORNALE DEL LAZIO

Scuole gelide e sporche. La denuncia della Lega di ApriliaFREDDO RIENTRO PER GLI STUDENTI DI APRILIA.

PERSI I FINANZIAMENTI REGIONALI PER L’ASILO NIDO COMUNALELista Giusfredi: “sindaco e assessori ne renderanno conto ai cittadini”

di Riccardo Toffoli

Gli studenti di Aprilia ritornano alfreddo nelle scuole. Dopo la pausanatalizia, nonostante le buoneintenzioni del sindaco AntonioTerra, la ripresa delle lezioni èstata gelata. Gravissima doccia“fredda” pure sull’asilo nidocomunale: niente finanziamentiregionali perché il Comune hapresentato la domanda fuori daitermini consentiti. L’asilo nidocomunale di via Giustiniano è trai più cari della zona e continueràad essere off limits per le famiglieapriliane meno abbienti. La deter-mina regionale è del 19 dicembre2018 n. G16758. Vengono stan-ziati 10 milioni 440 mila euro perla gestione degli asili nido comu-nali. Aprilia rimane a boccaasciutta perché ha presentatodomanda il 24 ottobre, mentre ladata ultima era fissata per il 1ottobre. Tra i Comuni limitrofiche hanno ottenuto finanziamen-to: Lanuvio 48 mila euro circa,Latina 356 mila euro, Pomezia128 mila euro, Sabaudia 84 milaeuro, Pontina 23 mila euro, Ser-moneta 21 mila e Terracina 229mila. Giusfredi e Zingaretti attac-cano: “gli assessori ai servizisociali e pubblica istruzionerisponderanno ai cittadini e nellecommissioni consiliari competen-ti”.

IL SINDACO: “TERMOSIFO-NI ACCESI TUTTA LA

NOTTE”Un comunicato stampa del sinda-co diramato il 6 gennaio assicura-va l’accensione dei riscaldamentinegli istituti scolastici a partiredalla mezzanotte. “L’Amministra-zione comunale ha disposto l’ac-censione degli impianti di riscal-damento nelle scuole della Città apartire dalla mezzanotte di oggi, -si legge nel comunicato- per con-sentire un rientro più confortevoledegli alunni domani mattina. Ladecisione è motivata dalle partico-lari condizioni meteo di questigiorni: nell’ultima settimana si èassistito ad un consistente abbas-samento delle temperature, che lanotte superano di pochi gradi lozero. La misura riguarderà tutte le

scuole di competenza del Comunedi Aprilia. Nei giorni scorsi, i tec-nici del Comune hanno provvedu-to inoltre a visitare gli edifici sco-lastici per accertare la conclusionedei lavori di manutenzione dispo-sti in diversi istituti proprio inoccasione della pausa natalizia. Isopralluoghi continueranno anchenelle prossime settimane. “Augu-riamo a tutti gli studenti apriliani,ai docenti e al personale scolasti-co – commenta il Sindaco Anto-nio Terra – una serena ripresadelle lezioni. L’Amministrazionecomunale rimane ovviamente adisposizione dei dirigenti, peraffrontare le criticità che dovesse-ro insorgere e garantire ambientibelli e sicuri, in cui apprendere einsegnare”.

LA LEGA DI APRILIA:“INCAPACI”

Il 7 gennaio le scuole si sonoritrovate al freddo, molti lavorinon ancora conclusi e le aule spor-che. “L’incapacità amministrativadelle civiche guidate dal sindacoAntonio Terra, -tuona il partito diRoberto Boi- capaci di spacciareper risultati straordinari quella chepotrebbe essere semplicementeidentificata come normale ammi-nistrazione, purtroppo è fatto notoda molto tempo. Oggi però chiamministra ha sperimentato unanuova e inedita soluzione: quelladi propagandare e spacciare pervere cose che poi non vengonofatte. Ci riferiamo in particolareall’accensione dei termosifoniall’interno dei plessi scolastici,oggetto di uno specifico comuni-cato diramato dal Comune diAprilia attraverso i sui canali uffi-ciali a firma del sindaco AntonioTerra nella giornata di ieri. Pecca-to che alcuni studenti non hannopotuto beneficiarne. Nella scuolaGrazia Deledda i termosifoni sonorimasti spenti e i bambini hannodovuto trascorrere le ore di lezio-ne tra i banchi di scuola seduti alfreddo e coperti con i giubbotti.Stessa situazione lamentano igenitori dei bambini che frequen-tano la scuola periferica di viaSelciatella, dove oltre ai termosi-foni spenti pare che i bambiniabbiano dovuto lavorare tra la

polvere perchè a conclusione deilavori che sono statti effettuatidurante la pausa estiva non si èprovveduto a far ripulire adegua-tamente le classi. Siamo dispia-ciuti di dover nuovamente affron-tare questa tematica, per la qualein passato siamo addirittura statiaccusati di voler fare strumenta-lizzazione politica. Non di questo

si tratta ma di attenzione nei con-fronti delle scuole dove i nostribambini trascorrono molte ore algiorno. Non possiamo tacere difronte al pressappochismo di chiamministra, capace di propagan-dare cose che non ci sono seduti alcaldo nella loro poltrona ma nondi abbandonare la sedia e verifica-re di persona che nei luoghi depu-tati ad accogliere i bambini non cisiano problemi come quelli chepurtroppo si sono verificati anchequesta mattina”.  

LISTA GIUSFREDI: “SULL’A-SILO NIDO SINDACO EASSESSORI COMPETENTIRENDERANNO CONTO”“Ritorno molto freddo ed amaroper gli studenti e le famiglie apri-liane. –commentano i consiglieriGiorgio Giusfredi e Davide Zin-garetti- Nonostante i proclami delsindaco Antonio Terra, le scuoleerano gelide al ritorno degli stu-denti in classe dopo la pausa nata-lizia. Le notizie apparse sugliorgani di stampa, hanno eviden-ziato problemi seri a Selciatelladove i tanto attesi lavori di manu-tenzione avviati durante le vacan-ze di Natale non erano ultimati né

avviati quelli di pulizia e ripristi-no dei locali per consentire ilregolare svolgimento delle lezio-ni. Un blocco dell’impianto diriscaldamento ha esasperato unasituazione già difficile e ha con-vinto i genitori a riportare a casa ipropri figli. Il 6 gennaio il sindacoaveva inviato un comunicatostampa per rassicurare tutti gli

operatori scolastici e le famiglieapriliane dell’accensione dei ter-mosifoni la sera stessa e consenti-re un rientro confortevole negliistituti scolastici apriliani nei gior-ni più freddi dell’anno. Buoneintenzioni o proclami da campa-gna elettorale a cui sono seguitiben altri fatti: problemi con l’im-pianto di riscaldamento si sonopresentati anche al comprensivoLeda, al plesso di via Amburgo ela mattina stessa sono stati accesii termosifoni nel plesso di Deled-da. Era possibile controllare pertempo le regolari condizioni degliedifici e degli impianti di riscalda-mento? Quest’amministrazione hadimostrato poca efficienza nelrisolvere i problemi della città emolta superficialità. Una superfi-cialità che riteniamo gravissima epericolosa perché è un’ammini-strazione che governa Aprilia dacirca dieci anni. Non ha più scuseo giustificazioni di fronte ai citta-dini. Ben più pesante è la situazio-ne dell’asilo nido comunale che èstato costruito con i fondi del Plusdella Comunità Europea. Aprilia èriuscita a perdere il finanziamentoregionale per l’anno educativo2017/2018. Le domande doveva-

no essere presentate entro il 1ottobre 2018, Aprilia ha presenta-to domanda di finanziamento il 24ottobre ed è stata esclusa. Si trattadi una gravissima perdita econo-mica che va a colpire ancora dipiù i portafogli delle famiglieapriliane già vessate con l’aumen-to delle tasse. La regione infattifinanzia una quota fissa per gliasili nido di proprietà in base alnumero dei bambini frequentantiper lavori di manutenzione ordi-naria e una quota variabile in basealla media dei bambini ospitatinella struttura. Più un 2% per gliasili nido di nuova apertura. Que-sto finanziamento avrebbe con-sentito di abbattere i costi moltoonerosi di frequenza dell’asilonido di via Giustiniano. Oggi lefamiglie apriliane che usufruisco-no del servizio, pagano una rettamensile che varia dai 100 ai 500euro mensili. Un costo veramenteeccessivo, quasi fosse un istitutoprivato. La retta mensile di 100euro viene pagata da chi ha unreddito Isee pari a zero e fino a 20mila. È chiaro ed evidente che chiha un reddito Isee di quella porta-ta, non può permettersi di pagareuna retta per il proprio figlio di100 euro mensili per l’asilo nidocomunale. Se da una parte è veroche chi non ha lavoro può rimane-re a casa per accudire il propriofiglio piccolo, è anche vero che ilsistema educativo di un asilo nidoapre nuove e più ampie prospetti-ve per la crescita e la formazionedi un bambino, integrative eaggiuntive a quelle della famiglia.Le famiglie a basso redditovedranno escludersi questa possi-bilità e rimarranno anche in que-sta fase, completamente isolate eabbandonate nella crescita ed edu-cazione dei propri figli nei primianni di età. Per questo riteniamogravissimo l’esclusione dal finan-ziamento regionale per ritardonella presentazione della doman-da che avrebbe potuto permetterea diverse famiglie di accedere alservizio. Un ritardo irresponsabileche il sindaco e gli assessori aiservizi sociali e alla pubblicaistruzione dovranno rendere contoai cittadini e nelle commissioniconsiliari”.

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 9IL GIORNALE DEL LAZIO

Il monito del presidente dell’Anpi Filippo Fasano

“NO AL CALENDARIO DI MUSSOLINI NELLE EDICOLE”Secondo la nostra inchiesta il calendario di Mussolini è il terzo più venduto dopo “Frate Indovino” e “Padre Pio”

di Riccardo Toffoli

“Togliere i calendari del Duce nelle edicole di Aprilia”.E’ il richiamo del presidente dell’Anpi di Aprilia Filip-po Fasano. La città si era abituata ai calendari di BenitoMussolini, vendute nelle edicole, in particolare in quel-le del centro abitato dove risiedono tantissime famigliepioniere della città di Aprilia di chiara tradizione didestra. Nessuno ci ha mai fatto caso. Ogni gennaio trale tante cose esposte, ci si imbatteva nel calendario diBenito Mussolini. Poi stava alla sensibilità di ognuno,se comprarlo o non comprarlo. Secondo il presidentedell’Anpi: “la stragrande maggioranza degli edicolanti,per la verità, o perché spontaneamente prova un certoribrezzo per un personaggio così disgustoso o perchésa, più prosaicamente, di incorrere in una denuncia diapologia del fascismo, conserva tra le “robacce” ilmateriale (come merita), in attesa che il distributore, ilprima possibile, ritiri le copie consegnate”. In veritànon è così. La situazione è molto più complessa. Inun’indagine fatta, il calendario più venduto per il 2019sarebbe quello di “Frate Indovino”. Scritto dai fratifrancescani cappuccini di Assisi, il calendario è anche ilpiù diffuso in tutta Italia. È pubblicato dal 1946, lacopertina era rossa, ed è a tema. Quest’anno il tema è“conquiste di ieri e conquiste di oggi”. “Ho voluto met-tere a raffronto, infatti, atteggiamenti e comportamentidi ieri e di oggi di fronte a tanti aspetti della vita quoti-diana, il tutto condito con un pizzico di ironia, che è ilsale della vita, e che, nella giusta misura, non guastamai. –afferma il redattore- Scorrendo le pagine di que-sto Calendario si evidenzieranno alcuni interrogativiche mi piace poter condividere con voi, carissimi letto-ri. Ad esempio: Perché il progresso tecnologico e scien-tifico, che ha tanto semplificato e alleggerito la vita del-l’uomo moderno, non ha riempito anche di serenità e dipace i suoi giorni? Ma il mondo che stiamo creando, èmigliore o peggiore di quello che stiamo lasciando? Mapoi è proprio vero che siamo più felici oggi di ieri? Eche futuro stiamo preparando per i nostri figli?”. Ilsecondo calendario più diffuso ad Aprilia è quello diPadre Pio. Il Santo tra i più amati d’Italia, figura nellecase degli apriliani con i suoi messaggi sul tempo, sulla

ricerca di Dio, sull’umiltà, sull’altruismo e sulla fede.E’ edito dai frati cappuccini di Pietralcina. Al terzoposto, ebbene sì, c’è il calendario di Mussolini. Ilcalendario di Mussolini, quindi, almeno per le edicoledel centro dove è andata a la nostra ricerca, è al terzoposto delle vendite. Non si tratta solo di nostalgici delperiodo del Duce. Ci sono infatti, diverse edizioni equest’anno una riportava l’immagine di Benito Musso-lini nel suo discorso di inaugurazione alla città di Apri-lia. “Alcuni edicolanti, anche nella nostra Città, espon-

gono il calendario del Duce, “storico”, “uomo dellaProvvidenza” c’è scritto, a seconda delle edizioni. –dice Filippo Fasano presidente dell’Anpi- Il faccione diMussolini, responsabile di tante nefandezze,dall’”imperialismo straccione” ma feroce alle leggi raz-ziste del ’38, dall’alleanza con Hitler e corresponsabiledell’immane tragedia della seconda guerra mondiale aipiù vergognosi e disumani sistemi concentrazionariche l’umanità abbia mai concepito, il faccione di Mus-solini, dicevo, fa capolino tra le riviste di bellezza e glioroscopi per l’anno che è appena cominciato. Ma nonin tutte le edicole. La stragrande maggioranza degliedicolanti, per la verità, o perché spontaneamente provaun certo ribrezzo per un personaggio così disgustoso operché sa, più prosaicamente, di incorrere in unadenuncia di apologia del fascismo, conserva tra le“robacce” il materiale (come merita), in attesa che ildistributore, il prima possibile, ritiri le copie consegna-te. Del resto, per i nostalgici e neofascisti nostrani, chevogliono continuare a rotolarsi nella fanghiglia delperiodo più vergognoso della nostra storia nazionale, èfacile venire in possesso di cimeli del ventennio: neimercatini dove esistono bancarelle con un variegatoarmamentario di “antiquariato” fascista o nazista edove le istituzioni locali fanno finta di non vedere perinerzia o segreta complicità, oppure al mercato on –line senza controllo (anche perché il commercio è sacroe inviolabile) dove tranquillamente ci si può forniredelle varie insensate simbologie nazifasciste che poiappaiono anche nei pubblici cortei e nei raduni dei baldicamerati, con ostentazione di stupida fierezza e, pur-troppo, certezza di impunità”. Fasano, quindi, cita lalegge Fiano che si è arenata al Senato nella passatalegislatura. A seguire nella classifica, ci sono anchealcuni calendari particolari: c’è il calendario dei nonni,quello della famiglia che riporta una tabella sugli impe-gni giornalieri di moglie, marito e figli. Poi ci sono icalendari di gatti e cani e di tantissimi altri soggetti.Anche l’Anpi di Aprilia ha, come ogni anno, redatto ilsuo calendario. Quest’anno uno spazio particolareviene dato all’accoglienza, in una società che si risco-pre sempre più razzista. È possibile comprarlo diretta-mente alla sede dell’Anpi e non è diffuso nelle edicole.

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 10 IL GIORNALE DEL LAZIO

Aprilia, costituito il comitatoper Zingaretti segretario

Venerdì 15 Dicembre un’assemblea di cittadini iscritti nei circoli diAprilia Centro e Aprilia Borghi del Partito Democratico ha dato vita alcomitato per l’elezione del Governatore della Regione Lazio, NicolaZingaretti, alla segreteria del Partito. Nicola Zingaretti è il Governato-re del Lazio, conosce il nostro territorio e in questi anni se ne è occu-pato sempre con impegno e competenza. Grazie anche alla sua azionedi governo abbiamo a pochi chilometri dal centro della nostra città ungrande ospedale, dotato di reparti specialistici e delle migliori tecno-logie disponibili. La sua esperienza di governo ha riscosso consensi tragli elettori tanto che il 4 Marzo scorso la popolazione della regione gli

ha rinnovato la fiducia per un secondo mandato, seppure in un pano-rama nazionale che vedeva l’avanzata delle destre xenofobe e razziste.L’approccio al governo di Nicola Zingaretti, fondato sulla vicinanzaalle questioni dei territori e della più ampia incidenza sulla vita quoti-diana dei cittadini, ne fa il candidato più autorevole alla guida del par-tito. In questi ultimi anni e per troppo tempo il Partito ha dovuto, sep-pur responsabilmente, chiudersi nei palazzi della politica in un passag-gio quanto mai delicato della storia del Paese, tralasciando il rapportocon i cittadini. Questo ha comportato una frattura tra la gente e la diri-genza del Partito: se il recupero di questo rapporto è l’obiettivo di unpartito che punta a riproporsi autorevolmente alla guida del nostroPaese, allora Nicola Zingaretti è la persona giusta al momento giusto.A questo comunicato seguiranno delle iniziative che coinvolgerannogli apriliani in un dialogo aperto sulle istanze che sottendono la mozio-ne di Nicola Zingaretti. Comitato di Aprilia per Zingaretti segretarioPD

Casello 45: sì della Soprintendenza alprolungamento di via Vesuvio

È arrivato il parere positivo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Pae-saggio per le Province di Frosinone, Latina e Rieti al prolungamento di via Vesu-vio e al suo raccordo con via della Cogna, che consentirà di ovviare ai disagi causatidal sottopasso ferroviario in località Casello 45.L’atto, atteso da tempo, consente oraalla Regione Lazio e a RFI di procedere con i lavori per la realizzazione della nuova

strada.Gli uffici del Comune di Aprilia hanno seguito tutto l’iter procedurale, perconsentire di velocizzare le operazioni di adeguamento della viabilità.“Oggi siamosoddisfatti per il parere positivo della Soprintendenza – commenta il Sindaco AntonioTerra – che in parte rende merito agli sforzi dei nostri uffici, costretti a gestire unavicenda avviata e spesso gestita senza ascoltare i bisogni della cittadinanza e i nostrisuggerimenti. Pur non avendo avuto alcuna voce in capitolo in merito alla decisionedi realizzare il sottopasso e alle modalità in cui l’opera è stata condotta, è statosoprattutto il Comune ad attirarsi critiche e polemiche nell’arco di questimesi”.“Continueremo a seguire ora l’avvio e la conduzione dei lavori – conclude ilprimo cittadino – per verificare che essi siano condotti velocemente e con professio-nalità, come è giusto che sia”.

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 11IL GIORNALE DEL LAZIO

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 12 IL GIORNALE DEL LAZIO

L’inaugurazione il 19 gennaio alle ore 11.30 presso il teatro Europa di via Giovanni XXIII

LA BONAFFINI AL TEATRO EUROPA CON “UN BUIO CHE PROFUMA DI SOLE” L’arte che ci allontana dai travagli della vita quotidiana

“Io sono ciò che il mondo vuole io sia, un carnevaledi variopinte maschere, un volto manifesto chesorride, un’anima celata che soffre” ed ancora“non è ad altri ma è a me che è toccata questa vitae respirando, ho irremediabilmente toccato tuttociò che per me era nullo, tutto, niente, niente,tutto” versi molto esplicativi quelli della Bonaffini,che palesano un disagio interiore che, con straordina-ria sensibilità l’artista traduce da sempre anche in pit-tura, emozionando chi osserva attraverso opere chedisconoscono ogni forma di mediazione, arrivandodritte come un pugno allo stomaco. Nel lontano 2008fu la stampa a battezzarla con il nome di Pittrice DelBuio ma inaspettatamente, lo scorso anno, in unamostra tenutasi al Forte Sangallo di Nettuno, fu il suopubblico ad eleggerla come “ Indiscussa regina dellaluce” e questo, per il notevole impatto visivo cheottanta opere, racchiuse in una location come quelladi Nettuno, seppero suscitare. La Pittrice del Buio nonsi ferma e questa volta, inizia il conto alla rovescia perquello che si profila essere un ennesimo successo eche la vedrà questa volta aprire ad Aprilia, al teatroEuropa, una mostra dal titolo “Un buio che profumadi Sole” perché dai travagli che la vita quotidiana-mente ci propina, con coraggio si esce ed all’improv-viso quel buio che tanto ci aveva logorato può trasfor-marsi in una magica luce. Saranno venti le opereesposte, venti oli che siamo certi, sapranno comeemozionare per l’indubbia capacità cromatica cheappartiene a questa artista, che forte di una sensibilitàdiversa, sa come saper arrivare. Paesaggi coloratissi-mi, donne che ritrovano espressione, Cristi che trasu-dano colore, allieteranno questo grande teatro dal 19Gennaio al 2 Febbraio, data del vernissage e comesempre a vincere, anche ad Aprilia, sarà il colore. L’i-naugurazione si terrà al teatro Europa sabato 19 gen-naio alle ore 11.30 con un connubio di musica e di pit-tura grazie alla partecipazione delle associazioni Cst eKammermusik con invito esteso a tutti i curiosi, gliappassionati e gli interessati. L’ingresso è ovviamentelibero. Seguirà un brindisi di buon augurio. Si ringra-

zia il Comune di Aprilia e in particolare tutto lo staffdel settore cultura e pubblica istruzione per l’aiutoofferto nonché la Multiservizi per l’importante lavorosvolto.

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 13IL GIORNALE DEL LAZIO

Giovedì 20 dicembre 2018 il ricevimento al Palazzo del Governo di Latina

IL PREFETTO MARIA ROSA TRIO INCONTRA LE AUTORITÀ DELLAPROVINCIA PER IL TRADIZIONALE BRINDISI AUGURALE

Invitati , inoltre, i rappresentanti delle varie componenti sociali della Provincia di Latina

Come da tradizione il Palazzo del Governo di Latina in occasione delle festi-vità ha aperto le porte alle autorità e alle varie componenti sociali in rappre-sentanza di tutta la Provincia di Latina per lo scambio degli auguri. Il prefettoMaria Rosa Trio dalle 18 di giovedì 20 dicembre ha accolto personalmente isingoli ospiti convenuti. Alle 18.30 in punto ha tenuto un breve discorso, riper-correndo il suo primo anno di lavoro a Latina, un particolare pensiero lo harivolto ai lavoratori delle aziende in crisi e alle loro famiglie . Ricordo che ilprefetto Maria Rosa Trio, si è insediata alla Prefettura di Latina il 20 novembre2017. “La famiglia della Prefettura è qui presente. In questo anno abbiamofatto tante cose belle. É stato un anno importante e difficile. Il prossimo annosi presenta con altrettante problematiche, come ho sempre detto la squadravince”. Con queste parole ha esordito il Prefetto. È stato un incontro sobrio.Per il brindisi augurale, sono stati degustati i vini dell’azienda agricola “Casaledel Giglio”, un’ eccellenza della Provincia di Latina.(Pagina e foto a cura di Gianfranco Compagno)

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 14 IL GIORNALE DEL LAZIO

BULLISMO: IL CASO DEL RAGAZZO CHE HA LANCIATO LEMOLOTOV AD APRILIA APRE A UNA RIFLESSIONE PROFONDAInterviste al dirigente scolastico Viviana Bombonati dell’istituto Rosselli dove è avvenuto il fatto, a Sonia d’Alessio

autrice del libro “Storie di Bulli”, e incontro con Francesca, una ex bambina bullizzata.di Rita Chessa

“Non facevano altro che dirmiche ero brutta. L’hanno fattoalle elementari, alle medie, neiprimi anni del liceo.” Mi confidaFrancesca, ex bambina bulliz-zata. “Probabilmente lo ero dav-vero se ogni volta che cambiavoscuola succedeva la stessa cosa.Vivevo con il terrore di entrarein classe, di rivolgere la parola aqualcuno, la ricreazione per menon era una pausa rigenerante,ma un vero e proprio incubo. Si

mettevano in cerchio, intonava-no canzoni di insulti, facevanofinta di spaventarsi al mio pas-saggio, stilavano classificheumilianti dove mi mettevanoall’ultimo posto. Per anni hopensato al suicidio, per fortunala mia famiglia è sempre stataamorevole con me e anche senon ho mai detto loro cosa suc-cedeva a scuola, il fatto che mivolessero molto bene mi ha aiu-

tata a non compiere gesti estre-mi. Poi sono cresciuta e con losviluppo sono diventata unabella donna, ma mi è rimastadentro la dismorfofobia, la pauradi non piacere. Quelle vessazio-ni mi sono rimaste dentro edhanno condizionato la mia interaesistenza. Credo che se all’epocaci fosse stato Internet questa sof-ferenza sarebbe quintuplicata:un tempo potevi cambiare istitu-to, città, ricostruirti una identità.Il web invece ti segue, il cyber-bullismo non lascia scampo.”

A dicembre ad Aprilia un ragaz-zo di 15 anni ha lanciato tremolotov perfettamente confezio-nate, in classe. Viene alla menteciò che accadde nel 1999 nellascuola Columbine High Schoolnella quale due ragazzi armati difucile entrarono nella loro scuo-la e uccisero 12 studenti e uninsegnante per poi suicidarsi.Ma è solo un’associazione diidee: “Non abbiamo avuto alcun

segnale che potesse far pensaread una reazione simile” mi diceViviana Bombonati dell’Istitu-to Rosselli dove è avvenuto ilfatto. Siamo una scuola moltoattiva nella lotta a questo feno-meno e devono coesistere dellecondizioni per poter parlare dibullismo: la presenza di una vit-tima e di un carnefice (o più diuno) deve essere un’attività rei-terata nel tempo, è qualcosa chesomiglia allo stalking, ma conun “pubblico che assiste”: ilbullo, umiliando la sua vittimadavanti agli altri, afferma il pro-prio ego. In alcuni esperimentidi psicologia sociale hanno con-statato che non si verificano attidi bullismo se vittime bulli sonoisolati dal resto della classe.Siamo profondamente addolora-ti per ciò che è successo con ilragazzo: nulla giustifica una rea-zione simile, ma forse in questocaso il disagio andrebbe ricerca-to fuori dalla scuola. Dovràaffrontare un iter estremamente

duro e difficile e ci chiediamocontinuamente cosa avremmopotuto fare per impedire tuttoquesto, ma non c’erano segnali,è stato tutto completamente ina-spettato, siamo rimasti spiazzati.Dopo il fatto abbiamo organiz-zato un incontro con delle asso-ciazioni di psicologi, una di que-ste collegata con il Miur e abbia-mo intenzione di proseguireverso questa direzione.Sonia D’Alessio, insegnante,autrice del libro “Storie di Bulli”è convinta che è fondamentaleuna collaborazione armonica euna comunicazione costante trascuola e famiglia, spesso incompetizione. “Noi professori citroviamo spesso a dover affron-tare l’aggressività dei genitori.Ci sono fasi della vita estrema-mente delicate ed è fondamenta-le costruire l’orientamento deiragazzi: orientamento intesocome vera e propria disciplinadella conoscenza del sé. Gli

adulti, genitori e insegnanti,devono imparare a riconoscere isegni del disagio. Le parole sonoun’arma potentissima, bisogne-rebbe focalizzarsi sulle emozio-ni del singolo. Io lavoro moltis-simo ogni giorno per creareun’atmosfera serena in classe,mi avvalgo della risoterapia.Uno dei miei progetti si chiama“I like me” e ha l’obiettivo direndere consapevoli i ragazziche la percezione che abbiamodi loro stessi non deve esserecondizionata da ciò che pensanogli altri. Potenziare l’autostimadei ragazzi è la chiave per potercostruire un tessuto positivo sucui continuare a lavorare. Pro-babilmente andrebbe rivisto ilnostro sistema scolatisco, maga-ri ispirandoci a differenti model-li come quello finlandese e ipo-tizzare veri e propri cambiamen-ti anche di tipo strutturale:magari più laboratori e menoaulee prigione.

Viviana Bombonati

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 15IL GIORNALE DEL LAZIO

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 16 IL GIORNALE DEL LAZIO

È deceduto a 94 anni presso l’ospedale Goretti di Latina il 5 gennaio scorso. I funerali in San Michele

È MORTO SERAFINO COMPAGNOPer 50 anni ha gestito lo storico “Bar Serafino” di via degli Aranci ad Aprilia. È stato un grande lavoratore

di Riccardo ToffoliAprilia perde un altro pezzoimportante della sua storia. Si èspento all’età di 94 SerafinoCompagno, li avrebbe compiutiil 24 maggio prossimo, colui cheha gestito per 50 anni lo storico“Bar Serafino” di via degliAranci, uno dei luoghi principalid’incontro per generazioni digiovani apriliani. Se n’è andatoall’ospedale civile di SantaMaria Goretti a Latina dopocirca una settimana di dura lottaper la vita, venerdì 4 gennaio2019 (lo stesso giorno del padreFrancesco, che aveva persoquando non aveva ancora dueanni). 94 anni e non li dimostra-va, neanche se li sentiva. Nel2004 a quasi ottant’anni, si èfatto forza di lasciare la gestionedel bar. Non voleva. Il lavoro erauna parte fondamentale della sua

vita. Aveva iniziato a lavorare a11 anno come apprendistapasticcere nella famosa Pastic-ceria Randazzo di Palermo. Haterminato 69 anni dopo, pratica-mente senza mai fare un’assenza

dal lavoro. E ora l’età gli strappavia anche questa, nonostante nongli sia venuta mai meno lavoglia di vivere e combattere.“L’ho visto spegnersi lentamen-te” –ha detto il figlio Gianfrancoin un momento di commozionedurante la funzione religiosa chesi è tenuta nella chiesa di SanMichele Arcangelo e SantaMaria Goretti lunedì 7 gennaioalle ore 10. Poi il tacet nelle sueparole, rotto solo dal silenziodella commozione in una chiesaavvolgente, affollatissima diparenti, di cittadini, di amici, diestimatori e di tanti che nel bar“Serafino” ci sono cresciuti. “Hosentito diversi parrocchiani dire:sono cresciuto nel bar Serafino –ha detto nell’omelia il parrocoDon Franco Marando- uno deipochi punti di riferimento dellacittà allora, che stava espanden-

dosi e aveva molto poco”. Il rife-rimento di Don Franco va PaoloVI. Nella sua visita alla cittàdomenica 23 agosto del 1964,Paolo VI parlava di Aprilia comedi una città dove “si va incomin-

ciando e fondendo”. “Le paroledi Paolo VI, oggi venerato comeSanto, –ha continuato Don Fran-co- sono molto attuali. Serafinoè stato una parte attiva di questoprocesso di crescita della città,di una città che anche grazie alui, si andava incominciando efondendo”. “Per noi giovani diallora –ci dice Giovanni Lom-bardo- il bar di Serafino era unpunto di riferimento importan-tissimo. Mi ha intristito il cuorequando ho ricevuto la notiziache Serafino ci ha lasciati. Nelmio libro “Le righe storte” hodedicato un intero capitolo al barSerafino. Nel 1974 iniziai a baz-zicare assiduamente lo storicobar di Serafino che prendevanome dal suo nome. Vicino aigiardinetti, si trattava di uno deibar più vecchi di Aprilia. Uno dinoi aveva il suo il suo gruppo di

chiacchiere e come in tutti i Barsi parlava di sport, di politica edi donne. Ci si raccontava le bar-zellette. Serafino era un onestosiciliano, gestiva la sua attività aconduzione familiare. È semprestato una persona comprensiva edisponibile. A noi giovani cifaceva credito segnando tutto sulquadernino dei conti. Non si èmai verificato di trovare segnatauna qualche consumazione inpiù di quelle consumate. Ciaveva dato una regola: la dome-nica si saldavano i conti insospeso e chi non lo faceva, nonsi poteva consumare fino alsaldo avvenuto. Molti non ave-vano il telefono a casa, alloraSerafino ce lo metteva a disposi-zione per ricevere. Il giorno diriposo era il Martedì ma, anchese chiuso, il nostro punto di rife-rimento era sempre e solo il BarSerafino. Grazie Serafino, graziedi cuore per i bellissimi anni tra-scorsi insieme nel tuo bar, per latua amicizia sincera, che conti-nuavi a dimostrare ogni voltache ti incontravo”. Prima del-l’ultimo saluto nella chiesa diSan Michele, i familiari hannovoluto far sostare il carro fune-bre a Largo delle Rose, un ret-tangolo verde al centro di Apri-lia, dove Serafino ha passato lasua vita tra il lavoro al bar e lasua casa, dove negli ultimi oltre14 dal pensionamento, lo sipoteva incontrare mattina e seraseduto sul muretto, in compa-gnia dei suoi amici GuglielmoFrancucci e Francesco Zerbin.Non è stato il solo negli anni.Domenico Caferra, un altro pio-niere di Aprilia, proprio lì aveva

aperto un negozio di calzature esi è spento nel 2008. Aveva fattodi un triangolo di terra di Largodelle Rose un giardino fiorito.Punti di riferimento importantiche avevano reso Largo delleRose un piccolo gioiello com-merciale e “sociale” a ridosso dipiazza Roma, lasciata in manoalla grande finanza e alle ban-che. Per tanti anni Largo delleRose è stato il cuore pulsantedella vita di comunità di Aprilia.“Aprilia è la mia città e non lacambierei per nessun’altra”, cosìci diceva Serafino in un’intervi-sta rilasciataci quando decise diandare in pensione. Era il 16novembre 2004. Andare in pen-sione per lui è stata una decisio-ne “sofferta” perché, commenta-va, “non posso negare che dopocinquant’anni il bar mi manca.E’ come la prima ragazza chenon ti scordi mai”. E, del resto,non l’ha mai scordata. Silvana(Chiappini) aveva soltanto 16anni quando la incontrò e pensòche forse potesse essere la donnadella sua vita. Era figlia di Filip-po “Pippo” e Rosa Chiappini, luiautista della ditta Alessandri,residente ad Aprilia dal 1940,altra famiglia di pionieri, per larealizzazione della “Via Media-na”, l’attuale strada regionalePontina. Il fidanzamento duròben quattro anni, ed ha il saporedella memoria manzoniana. Lafamiglia di lei non ne volevasapere di Serafino e quando luisi affacciava alla porta di casache distava pochi metri dalnegozio, la mamma di lei rispon-deva: “se sei venuto per Silvanaè meglio che te ne vai”. Alla fine

però, il matrimonio si è consu-mato. Fu celebrato da don LuigiTassi, allora parroco della chiesadi San Michele il 26 dicembre1949, il giorno di Santo Stefano.La chiesa era stata ricostruitaesattamente un anno prima.Quest’anno avrebbe celebrato70 anni di matrimonio. Dalmatrimonio sono nati quattrofigli. Pioniere esperto, Serafinoè figlio di “lavoratori” come luistesso teneva a definire, marinai.È nato il 24 maggio 1925 aPalermo. Dopo gli studi elemen-tari a 11 anni viene avviato allavoro. Inizia in una pasticceriadove rimane fino ai 17 anni. Lavicinanza al porto, purtroppo, ècausa di continui allarmi causatidai bombardamenti. La cuginache aveva sposato tra l’altrosempre a Palermo, il postino diAprilia Totò Virzì, viveva già incittà e, per lettera, lo ha invitatoa trasferirsi lì dove a suo parere“si stava molto bene”. L’assensoarriva nel 1941. Il posto di lavo-ro era alle dipendenze dei fratelliPazienti, in un grande negozio digeneri alimentari sotto i porticidi piazza Roma. Il fratello erapizzicarolo. Durante i mesiinfernali dello sbarco di Anzio,Serafino viene sfollato a Romadove rimane fino alla presa dellacapitale da parte degli angloa-mericani. Ritornato ad Aprilia haaperto, in gestione, a Carrocetoun negozio di generi alimentaridove oggi c’è il bar Mimmi. Adagosto del 1954 arriva la licenzae prende in affitto da una coope-rativa il negozio, appunto, in Viadegli Aranci che, dopo il falli-mento della cooperativa stessa,compra e dirige da Natale del1954 al 16 novembre 2004.“Quando mi sono trasferito adAprilia –ci diceva sempre Sera-fino nell’intervista- c’erano dif-ferenze di paesi e di regioni, siparlava diverso. Eppure cirispettavamo l’uno con l’altro.Frequentavo tutti, senza distin-zione. Vedo molto bene l’Unio-ne Europea e penso che con ilpassare degli anni si potenzierà.C’è un organo supremo chegarantisce la prosperità e man-tiene stabili gli equilibri econo-mici sia quelli sociali”. Lo dissecome insegnamento e monito atutti i giovani, lui che nel 1946votò per la monarchia.

Foto archivio di GianfrancoCompagno

BAR SERAFINO via aranci ( 11.08.1995)FINE ANNi 50 - BAR SERAFINO Via Aranci

Serafino Compagno 24.5.2015 - 90 anni (ph by Claudio Scibona)

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 18 IL GIORNALE DEL LAZIO

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 19IL GIORNALE DEL LAZIO

CRISI INDUSTRIALE, PROTESTA CONTRO LA LEGGE “FINANZIARIA”, REDDITO E PENSIONE DI CITTADINANZA, AUTOSTRADA ROMA LATINA

Questi i temi trattati da Roberto Cecere, segretario generale CISL di Latina in un’intervista di Gianfranco Compagno

Il sindacato confederale deipensionati in piazza per prote-stare contro i tagli alla perequa-zione delle pensioni previstidalla manovra finanziaria delgoverno giallo verde. Proprioin concomitanza con l’approva-zione della legge di bilancio, il

28 dicembre scorso i pensionatiraccolti sotto le sigle sindacaliCGIL CISL e UIL, si sonoradunati presso piazza dellaLibertà e a seguito della prote-sta una delegazione è stata rice-vuta dal prefetto di LatinaMaria Rosa Trio , che ha potutocosì ascoltare le problematicheche hanno mosso pensionati esindacati di categoria. A spiega-re le ragioni di quella manife-stazione tenuta poco dopoNatale e stilare un bilancio

dell’attività annuale della CISLdi Latina il segretario generaleprovinciale Roberto Cecere,che non ha risparmiato criticheal governo trainato da Lega eM5S e una manovra ritenutanon bilanciata. “A nostro avvi-so non si è trattato di un flop –rimarca Roberto Cecere – e labuona risposta è dovuta proprio

alla consapevolezza che si trat-ta di una manovra non contro-bilanciata, che non rilanciaaffatto lo sviluppo sostenibile eil lavoro. Purtroppo questasituazione politica che ereditia-mo non vien e dal nulla, è ilprodotto dell’autodistruzionedei partiti tradizionali che inpassato hanno commesso deglierrori favorendo l’ascesa diquesti movimenti che hannotratto forza dall’antipoliticaseguendo l’onda del malcon-

tento”. Anche reddito e pensio-ne di cittadinanza, secondoCecere, non offrirebbero rispo-ste adeguate. “Sarebbe bellopoter aiutare tutte le fascedeboli – spiega il segretariogenerale della Cisl di Latina –ma le risorse dello Stato devo-no muoversi non in una soladirezione come sta invece acca-dendo. Il pacchetto Welfare sista invece esaurendo in unasola partita, concentrando tutto

su risorse di solidarietà checome storicamente accade nonproducono ricchezza per ilpaese né investimenti”. Intantoil mondo del lavoro non sembranavigare in acque serene. Non-ostante il comparto industrialedi Aprilia dimostra una buonatenuta, a livello provinciale nonmancano situazioni drammati-che. “Un anno sicuramente nonin buona salute – affermaRoberto Cecere per quantoriguarda il mondo del lavoro e

uno sviluppo territo-riale che stenta adarrivare. Tutta unaserie di elementi nonlasciano intravedereun futuro tranquillo.Bisogna incalzare leistituzioni per realiz-zare le grandi opere,in particolare l’auto-strada e creare indot-to. Quest’anno lasituazione più grave ha riguar-

dato i 200 licenziamenti allaCorden Pharma (ex Bristol).Gli otto anni transitori non sonobastati per riprendere il largo,anzi la situazione si è ulterior-mente aggravata, hanno persofatturato e le federazioni sistanno confrontando per cerca-re una soluzione che non saràfacile, in quanto questa aziendanon riesce a stare sul mercatoanche per quanto riguarda ilcosto del lavoro. É rimasta agalla ma non si è ripresa. Que-

sto accordo ci auguriamo arrivi.Si tratta di una azienda in con-cordato pre fallimentare e senon dovesse arrivare un accor-do sindacale per la Corden c’èil rischio di fallimento. Tensio-ni, che non risparmiano nean-che il polo farmaceutico apri-liano, riguardano l’applicazio-ne del decreto dignità, chemette in fibrillazione i lavora-tori temporanei: nell’incertez-za, le aziende preferisconomandare a casa i lavoratoriprima del tempo e questo stagenerando non pochi proble-mi”. Cerere non ha dubbi sulfatto che sia utile ripartireanche dallo sviluppo dei terri-tori, possibile anche miglioran-do la rete viaria. “Bisogna rial-lacciare i ponti con istituzioni eassociazioni per fare in modoche l’autostrada Roma – Latina– e la bretella Campoverde -Cisterna Valmontone – possanopartire. Se l’opera non partirànel giro di pochi mesi, rischia-mo di non parlarne più”.

Foto di Gianfranco Compagnoe CISL Latina

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 20 IL GIORNALE DEL LAZIO

Pubblicazione voluta dalla figlia Rossana Rossetti Busco, dedicata alle generazioni future

“DALLE PALUDI A LITTORIA, DIARIO DI UN MEDICO”Il romanzo biografico di Vincenzo Rossetti, racconta la storia della palude, della città e della sua gente

a cura di Gianfranco Compagno

“Dalle Paludi a Littoria, diariodi un medico”, Il romanzo bio-grafico di Vincenzo Rossetti,che racconta la storia dellapalude, della città e della suagente è stato presentato vener-dì 21 dicembre  nella  sededell’Ordine dei Medici  dellaprovincia di Latina. sono inter-venuti Giovanni Righetti, pre-sidente dell’Ordine dei Medi-ci, Damiano Coletta sindaco diLatina, Silvio di Francia asses-sore alla cultura, Susanna

Busco medico, nipote del dot-tor Vincenzo Rossetti. Hacoordinato la giornalista DinaTomezzolì giornalista . Presen-ti in sala inoltre Rossana Ros-setti Busco, figlia del dottorVincenzo Rossetti, l’editoreFrancesco Palombi, nonchécugino di Susanna Busco, chehanno portato il proprio contri-buto. Inoltre Giancarlo Rufo

presidente del comistato Loca-le, che ha consegnato una targaa Rossana Rossetti Busco. Ilvolume edito dalla Palombieditore (322 pag - €. 19.00) èstato curato, nella nuova stesu-ra, da Sabina e Susanna Buscoe Riccardo Castelli nipoti deldottor Rossetti. Nelle paginedell’opera scorrono, come inun diario di bordo, i ricordi deldottor Rossetti che assunse laresponsabilità dell’assistenzamedica e antimalarica nel terri-torio pontino quando la bonifi-ca era l’inizio di un’idea.

Durante la partecipata presen-tazione sono stati trasmessialcuni stralci di un’intervista,ritrovata negli archivi delleTeche Rai, rilasciata dal dottorRossetti nel dicembre del 1968in occasione del 36° anniversa-rio dell’inaugurazione di Lati-na. “Dalle Paludi a Littoria”racconta, attraverso la descri-zione dei luoghi, delle persone

e di quanti hanno lavoratoe contribuito alla crescitadi una città, la freneticaevoluzione di un territoriomesso a dura prova dallapovertà e dalla malaria.Gli episodi raccontati nellibro evidenziano tutta ladifficoltà assistenziale. Ledifficoltà enormi per rag-giungere i luoghi dovedover prestare assistenzain situazioni veramentedifficili e l’encomiabilelavoro dei Cursori e dellaCroce Rossa. “Realizzarela nuova edizione del librodi mio padre significamolto per me – dice Ros-sana Rossetti Busco, figliadel dottor Vincenzo Ros-setti – l’obiettivo è lascia-re alle generazioni futureuno spaccato di storiarecente che racconta dellenostre radici e degli sforzi chela nostra gente ha fatto per

consegnarci una città”. Nellaprefazione della seconda edi-zione del 1972, inserita anchein questa edizione, il dottorRossetti scrive “…a chi midirà non essere attuale guarda-re al passato e soffermarsi suiricordi risponderò che soloquesto ricordo recentissimo dipochi anni e pure tanto lontanoda costituire già un passatopuò dare la valutazione esattadi quello che la tenacia ed illavoro italiano hanno compiu-to”. La quinta edizione di“Dalle Paludi a Littoria, diariodi un medico”  di VincenzoRossetti - Palombi   editore -322 pag - €. 19.00 è disponibi-le in libreria. Foto di Gianfranco Compa-gno e famiglia Rossetti Busco

Vincenzo Rossetti

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 21IL GIORNALE DEL LAZIO

LATINA CITTÀ CARDIOPROTETTADefibrillatori installati in zone sensibili della città

di Nicola Gilardi

“Latina città cardioprotetta”, ilprogetto è stato presentato,presso la sala De Pasquale delcomune di Latina, martedì 18dicembre. Si tratta di uno deiprimi provvedimenti messi incantiere dall’amministrazionecomunale guidata dal sindacoDamiano Coletta (DirigenteMedico presso l’Unità Corona-rica dell’Ospedale“S.M.Goret-ti” di Latina in aspettativa) eche nel finale di 2018 ha trova-to la sua piena applicazione.Quello che è stato realizzato èil posizionamento di totem condei defibrillatori nelle zone piùsensibili della città, in modo darendere un eventuale interven-to più rapido. Proprio il fattoretempo, infatti, è il maggior ele-mento di incidenza nella possi-bilità di sopravvivere ad uninfarto. Ad aprire l’evento èstato proprio il primo cittadi-no di Latina: «Si concretizzaun progetto che abbiamo forte-mente voluto - ha detto Coletta-. Latina città cardioprotettavuol dire che si inizia, ancheattraverso l’amministrazione ei cittadini, a pensare attraversoun concetto di rete con la sani-tà». Il sindaco ha ricordato ilcontributo di ASL e 118, ma hasottolineato l’impegno del pro-fessor Francesco Versaci: «Vasottolineato il lavoro dellasanità pubblica, la rete per l’in-farto è un vanto per la sanitàpontina, perché la provincia diLatina è ai vertici nazionaligrazie a questo sistema e al

lavoro delle persone». Laparola è poi passata al dottorGiorgio Casati, direttoregenerale della Asl di Latina:«L’eccellenza chiama l’eccel-lenza. Una cardiologia cheriesce ad affrontare in modoefficace l’infarto, genera il

problema di trovare le modali-tà per riuscire ad accorciare itempi di intervento. Questoprogetto sono un grande risul-tato. I totem permettono che ipazienti ricevano subito untrattamento che facilità l’inter-vento dei medici». Successivamente ha preso la parola ladottoressa Paola Corradi,direttore di Ares 118: «Damolti anni c’è attenzione allepatologie cardiache e alla tem-pestività di intervento. Questotassello che mettiamo oggi èl’attivazione dell’anello man-cante, perché per quanto effi-cace sia l’intervento dei sanita-

ri, l’intervento precoce salva-vita cambia significativamentela prognosi del paziente. L’uti-lizzo del totem, che è moltosemplice, allerta immediata-mente il 118 e si può avviaredirettamente un’ambulanza inquella zona, recuperando quei

minuti che le persone impiega-no per effettuare praticamentela chiamata al 118. Riteniamoche sia un passaggio rilevante,la coesione tra Ares e Asl diLatina è stata fondamentale,insieme al sindaco e alle asso-ciazioni di volontariato».Molto importante l’interventodel professor Francesco Ver-saci, direttore del UOC UTICEmodinamica dell’OspedaleSanta Maria Goretti di Latina:«A Latina abbiamo una dellereti per il trattamento per l’in-farto migliori in Italia, siamo ilterzo ospedale in Italia ed ilprimo nel Lazio, ma non ci fer-

miamo. I defibrillatori installa-ti ci permetteranno di indivi-duare dove c’è bisogno diintervento. Stiamo anche pen-sando di formare del personalelaico che staziona vicino aitotem per permettere un inter-vento ancor più efficiente.L’uso del defibrillatore ènecessario in caso di emergen-za, quando c’è perdita dicoscienza, ma in caso di primisintomi come un dolore alpetto si deve necessariamentechiamare il 118. Le ambulan-ze, infatti, possono comunicaredirettamente con un medico,che può visionare l’elettrocar-diogramma e fare una diagno-si, dando direttamente indica-zioni agli infermieri che sonosul posto e si può iniziaredirettamente un trattamento».Il direttore ha poi parlato deinumeri dell’Ospedale SantaMaria Goretti di Latina e degliinterventi nella provincia diLatina: «Negli ultimi 30 anni iprogressi cardiologici hannoallungato la vita delle persone- ha detto il professor Versaci -. In Italia ogni hanno si hanno120mila infarti. Si tratta di unalotta contro il tempo, che nonsi può combattere solo in ospe-dale, ma attraverso una rete diassistenza che ha tanti attori, apartire dal paziente fino al118». Il dottor Versaci ha poiillustrato alcuni numeri chesottolineano l’efficienza dellasanità pontina nella cura del-l’infarto: «Il tempo medio ditrasporto delle ambulanze è di40 minuti - dice il direttore -,

considerate che il tempo idealeè di 90 minuti. Il tempo tra-scorso tra l’inizio dei sintomi el’intervento chirurgico è di 220minuti». Anche la dottoressaRita Di Rosa ha ringraziatotutte le parti che hanno contri-buito la realizzazione del pro-getto: «Siamo qui per promuo-vere un modello, che il profes-sor Versaci ha profondamentevoluto. Era una sfida, che ilcomune ha saputo cogliere.Proponiamo un modello disalute nel quale il cittadino nonè solo attore passivo, ma atti-vo». Un ulteriore passo inavanti, quindi, per la sanitàpontina e per la lotta all’infar-to. Dopo il successo della Reteper l’Infarto, i defibrillatori adutilizzo dei cittadini sono unprogresso notevole. Un inter-vento tempestivo, infatti, per-mette di abbattere il rischio peri pazienti e di avere un recupe-ro migliore. Foto di Gianfranco Compagno

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 22 IL GIORNALE DEL LAZIO

SONO MARTA. HO UNBAMBINO DI 6 ANNI E DAQUALCHE MESE PRATICACOME SPORT JUDO. MI E’STATO CONSIGLIATO UNPARADENTI PER LA SUASICUREZZA POICHE’ INQUESTO SPORT E’ FRE-QUENTE IL CONTATTOCON IL VISO CHE PUO’CREARE LESIONI ALLA

DENTATURA. HO SAPUTOCHE IN COMMERCIO VISONO DIVERSI PARADEN-TI. SO CHE LEI E’ PERFE-ZIONATO IN ODONTOSTO-MATOLOGIA DELLOSPORT. PUO’ FORNIRMIINFORMAZIONI MAGGIO-RI SU QUESTO APPEREC-CHIO? GRAZIECOS’E’ UN PARADENTI?Il paradenti è un dispositivo

utilizzato da atleti che pratica-no sport da contatto come ilpugilato, lotta libera, arti mar-ziali, rugby, basket, calcio ,judo etc. E’ necessario per la

protezione di labbra , lingua,denti, gengive, poiché neglisport sono sempre frequenti lelesioni e i traumi della regioneorofacciale , lesioni dell’artico-lazione temporo-mandibolare,frattura del condilo mandibola-re e click articolare. Per preve-nire questi rischi si consigliasempre di usare il paradenti.QUAL’E’ LA FUNZIONEDEL PARADENTI?

Il paradenti ammortizza e dis-tribuisce i colpi su una superfi-cie più ampia, riducendo cosìl’intensità dell’impatto. Non sidisloca dal suo posto neanche

subendo colpi molto forti. Hauna adattabilità precisa che vipermette di parlare senza alcundisagio.QUANTI PARADENTI ESI-STONO E IN COSA DIFFE-RISCONO?Ci sono paradenti che possonoessere acquistati nei negozisportivi , nelle farmacie e onli-ne, sono i classici fai da te.Questi non si adattano perfetta-

mente all’arcata dentaria e pos-sono creare danni permanenti.Offrono protezione minimaalla bocca. Non si adattanobene all’atleta poiché sono

misure standard e possonolimitare le loro prestazionisportive questo perché per por-tarlo è necessario tenerlo fermoserrando i denti, e questo com-porta una non corretta respira-zione. Distoglie così la concen-trazione che l’atleta dovrebbeavere per il gioco e non pertenere fermo il paradenti.Il paradenti più efficace e sicu-ro è quello progettato e creatoin maniera totalmente indivi-duale sui modelli dell’arcatadentaria dall’odontoiatra. Unparadenti su misura può essereindividualizzato non solo perl’atleta ma anche per lo sportspecifico per cui sarà utilizza-to. E soprattutto un paradentisu misura individuale evitadanni all’articolazione tempo-ro-mandibolare con ulteriorisintomatologie cervicali e aimuscoli.Essendo PERFEZIONATO inODONTOSTOMATOLOGIADELLO SPORT mi occupospesso di questi dispositivi per-sonalizzati su misura.Per ulteriori informazioni pote-te contattarmi.

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citologia del cavo orale (malattiaparodontale ) per assistente di

studio odontoiatrico (ASO)presso A.N.S.I di Fondi.

Master di 2 livello in ChirurgiaOrale, Parodontologia,Consevativa ed estetica.

Perfezionato in OdontoiatriaForense, Odontoiatria dello Sport

Per porre le domande aldott Grech Giuseppe scrivi a: [email protected]

INFO 06.9276800 - 333.3949769

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 23IL GIORNALE DEL LAZIO

PRIME AVVISAGLIE DI TIPICITA’ LOCALE: APRILIA NORDAlla ricerca degli apriliani, analizziamo lo stato di salute del nostro territorio e della nostra gente

di Lorenzo Lauretani

Son circa quattro mesi abbon-danti, feste comprese, che scri-vo di strade, piazze, parchi egenti di Aprilia che vorreicapire se è venuta voglia aqualcuno di pensare di nonsaperne troppo della propriacittà e mettersi a vagolare e aincuriosirsene. Come farò acapirlo? Mi sa che per me saràdura: il rapporto tra chi scrivesu un quindicinale e il suo let-tore assomiglia a quello cheavevano qualche anno fa iromanzieri e il loro pubblico,mediato dalla distanza tra ilmomento della stesura delloscritto e intessuto solo dai rudidati di tiratura e degli acquisti.Qui non ci sono recensori ecommentatori a rinsaldare quellegame e, per di più, Il Giorna-le del Lazio è una free press ilcui successo non può essermisurato con gli incassi. Quan-do ho iniziato a scrivere per

questa testata, ho condiviso lasfida che Bruno Jorillo e la suafamiglia hanno lanciato quasitrentacinque anni orsono e,cioè, quella di accompagnare inostri concittadini dentro unpercorso di riflessione e com-prensione della vita politica esociale di una città; questosvincola i redattori dalla rin-corsa al sensazionalismo dellanotizia e consente di donareagli apriliani, vecchi e nuovi,un prodotto editoriale semprefresco e attuale anche se l’e-vento (nel senso stretto del ter-mine) di cui si parla nelle pagi-ne è già accaduto da qualchegiorno o addirittura proprionon c’è.E questa inchiesta si inseriscea mio parere in questo filone dipensiero: quando l’ho pensata,avevo in mente due cose e,cioè, che alle ultime elezioniamministrative solo la metàdegli aventi diritto era andata avotare e che Aprilia è cresciutaa botte di diecimila abitantinegli ultimi due decenni. Misono detto che quelli che il 10

di Giugno dell’anno scorsoavevano preferito andarsene inspiaggia o che so io dove inve-ce che al seggio elettorale(come se uno escludesse l’al-tro!) non erano solo i disillusidalla politica o i detrattoridella democrazia rappresenta-tiva. Se così tanta gente è arri-vata qui in così poco tempo ese ne ha altrettanto poco perguardarsi attorno e domandar-sene della storia, dei notabili edel suo tempo corrente tantoda poter anche solo pensarlocome proprio e interessarsene,perché dunque dovrebbe farse-ne carico, assumendosi l’oneree la responsabilità di decidernefuturo e destino? Perchédovrebbe prendersi la briga diandare a votare per questo oper quello? Non conosce ilnome del proprio dirimpettaiodi pianerottolo, arrivato l’altroieri – come lui d’altronde – daRoma o da sa Dio solo dove, edovrebbe indicare chi va in

Comune a decidere anche perlui? Ma per carità!Che fare? Ha ancora oggi unsenso o una sua utilità costrui-re una comunità? Faccio unpiccolo esempio tratto dallascorsa puntata di questa miainchiesta. Parlando del quartie-re Grattacielo condivisi con ilpresidente del comitato diquartiere il pensiero che l’or-ganizzazione del lavoro inturni, legato al mondo produt-tivo delle grandi fabbrichecome la Simmenthal ad esem-pio, contribuisse alla sicurezzadel o dei quartieri dove viveva-no gli operai e gli impiegati.Questo accadeva perché ilricambio di persone in entratae in uscita dal lavoro generava,sia di giorno che di notte, unflusso continuo di persone chenon lasciava mai completa-mente sguarnite e impresenzia-te le strade e i palazzi. Questaorganizzazione della vita ren-deva necessari grandi e piccoliesercizi commerciali di quar-tiere - bar, generi alimentari,frutterie - dove gli abitanti si

incontravano, si conoscevanoe condividono informazione esi scambiano idee, oltre a con-dividere spesso il luogo dilavoro. Oggi invece prevalgo-no i lavoratori del settore ter-ziario che sono via da casanelle ore centrali della giorna-ta, nella mattinata e in buonaparte del pomeriggio, tanto chei quartieri di Aprilia si sonotrasformati in dormitorio epossono costituire una riccadispensa per ladri e truffatori.Se poi ci metti che molti fannoavanti e indietro da e perRoma, la questione è ancorapiù evidente.Se oggi non esiste più questostato di cose, abbiamo bisognodi fare rete perché un altogrado di coesione sociale è unsistema di salvaguardia perl’intera comunità e un efficacemeccanismo di supplenza alleinefficienze o alle inadegua-tezze dei servizi pubblici. Perfarla breve: se andate in vacan-

za e un ladro cerca di entrare incasa vostra, un vicino con cuiabbiate un buon rapportopotrebbe andare a vedere chesuccede sentendo rumorisospetti nel vostro apparta-mento oltre annaffiare le pian-te in vostra assenza. Viceversanon se ne curerà se non saneanche della vostra esistenza.A questo punto mi sa tanto cheserve!Mi sono chiesto come potevocontribuire con la mia funzio-ne di scrittore a stimolare unrapporto tra gli apriliani, vec-chi e nuovi, e il contesto chevivono. Mi sono detto chegliel’avrei potuto raccontare eche il giornale per il quale scri-vo mi offriva questa possibilitàper le ragioni che vi dicevopoche righe sopra.Tutto quello che vi raccontatonelle righe precedenti riguardail quartiere emblematicamenteil quartiere che visito oggi. Miero ripromesso di chiederviquale fosse ma l’esigenza dititolare l’articolo mi ha fattodesistere. Nella sede del quar-

tiere “Aprilia Nord”, al 2 di viaVeneto, incontro il presidenteVincenzo Torturo, fresco apri-liano come me, Marco Batani,addetto stampa, e Luigi Alfon-selli, l’economo.Non ho parlato di emblemati-cità a caso: Vincenzo Torturoha abitato per lunghi anni aCampoleone e intrattenevarapporti con la sua Roma finoa quando poco tempo fa hadeciso di trasferirsi definitiva-mente ad Aprilia. A quel puntoperò, arrivato nel quartiere unavolta feudo esclusivo deiregionalismi nostrani, ha pen-sato che avrebbe voluto dareuna mano alla terra che loaveva accolto. In un tessutosociale sfilacciato c’è di buonoche spesso è possibile l’ascesadi quello che i latini chiamava-no “homo novus” – lo stranie-ro a cui viene entusiasticamen-te affidato un compito diguida. Ad Aprilia questo è pos-sibile e oggi Torturo raccogliel’eredità di tanti insigni presi-denti del comitato che dal1986 è al servizio del popolodel Nord apriliano. Ad ApriliaNord lo sanno tanto che hannosostenuto l’associazione“Fogolar Furlan” per la riusci-ta della Festa del Pesce e larealizzazione di una stele adopera del Maestro Cottiga,dedicata alle migrazioni e diquanti hanno popolato neltempo la nostra città: “Questoprossimo 27 Gennaio nel giar-dino di fronte al bar “Rossini”verrà installato il monumentointitolato ad Aprilia, cittàdell’accoglienza. Dovrò rinun-ciare a un impegno personale acui tengo moltissimo ma lofarò con gioia. Tutto quelloche facciamo qui – prosegue ilpresidente – è per il quartiere eciascuno di noi dona le proprieenergie gratuitamente, senzaaspettarsi niente di cambio senon la soddisfazione di avercompiuto un’opera utile atutti.”.Luigi Alfonselli invece è unapriliano doc: ”Ho visto lanostra città crescere nel tempo.Il problema è che siamo diven-tati tanti senza mai esserediventati una comunità. Ancheper questo realizziamo tutti glianni in Giugno la festa da cuitraiamo anche il sostentamentoper le nostre attività a cui par-tecipano molti di Aprilia Nordma la gran parte viene ancheda altri quartieri.”.Marco Batani invece ci intro-duce ai problemi di continuitàdel comitato: “Ci manca il

sostegno di giovani che raccol-gano l’eredità di persone piùattempate. Molti di noi riesco-no a partecipare assiduamentealle attività del comitato per-ché prossimi alla pensione ogià in pensione. Tutti giorniapriamo e diamo la possibilitàdi accedere ai locali della sede,ai due campi da bocce e alcampo da calcetto. Tutto èstato costruito con l’opera deivolontari del comitato e con unduro lavoro: oggi è patrimoniodel comune, è di tutti. A propo-sito di questo ci manca il soste-gno dell’amministrazione:qualche anno fa ci siamo fatticarico della cura del parco(Friuli, n.d.r.), sottoscrivendoforse a cuor leggero un accor-do, che ora in sede di rinnovovogliamo rinegoziare conl’amministrazione. Per noicomporta troppi vincoli diresponsabilità e troppi oneri,tutti a carico del comitato, pernoi insostenibili.”.No, non l’ho dimenticato. Nonvi lascerò senza coordinate maquesta volta si fanno più com-plesse.Aprilia Nord è contenuta aNord-Ovest da via Nettunense,a Nord-Est invece c’è la zonacommerciale e i nuovi palazzilì dove un tempo c’era il cele-berrimo centro sportivo “Bril-li”. Su quel lato il quartieredegrada lievemente sulla diret-trice della trafficatissima viaLazio che da via Ugo Foscoloscavalla fino a via Cattaneo.A Sud-Ovest il limite è viaEnrico Fermi poi via GalileoGalilei, a Sud-Ovest c’è viadegli Olmi e via GiuseppeGiusti che prima o poi si giun-gerà a via Cattaneo. A benvedere Aprilia Nord ha laforma di un rombo.Per la verità sul sito del comi-tato www.quartiereaprilia-nord.it esiste una mappa chevedrebbe i confini meridionalidel quartiere in via Volturno,via Piave, via Guarneville, viadegli Olmi, via dei Larici finoall’incrocio (oggi rotatoria) travia Cattaneo e via Carroceto.Ho l’impressione – ma è piùun augurio – che di questa fac-cenda riparleremo. Fosseanche solo questo sarebbe unsuccesso.Un ultima cosa: dedico questomio pezzo a Gianfranco Com-pagno e al suo Papà. Non osochiamarlo collega e lui sa per-ché. Un abbraccio affettuoso.Alla prossima puntata.

VIAGGI NEI QUARTIERI DI APRILIA

Da sinistra verso destra: Vincenzo Torturo, presidente del comitato Aprilia Nord, LuigiAlfonselli, economo, e Marco Batani, addetto stampa

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 24 IL GIORNALE DEL LAZIO

E’ POSSIBILE AMARE UNANIMALE PIU’ DI UN

ESSERE UMANO?È possibile amare un animale,un animale domestico come uncane o un gatto, quanto, emagari più, di un essereumano? Da quando mio maritoha preso un cane, non riescopiù a farmi una passeggiata insanta pace con lui. E’ diventatoun’ossessione per me. Esistesolo il cane. Spende un sacco disoldi e gli compra di tutto e dipiù. Litighiamo spesso per que-sto. Mi sento messa da parte esola. Ogni momento libero lodedica al cane. Mi dice chefinalmente ha ottenuto quelloche i suoi genitori gli hannonegato da ragazzino, e che oraè felice. Posso anche capirlo,ma il cane non è un giocattoloda usare per soddisfare i propribisogni. Forse non lo capiròmai, ma di certo sta minando ilnostro rapporto di coppia. Inostri litigi sono all’ordine delgiorno, ed io non so più cosafare.

CAROLINA70

L’amore fra l’uomo e l’anima-le, non è lo stesso amore fra dueesseri umani. Che le circostan-ze della vita conducano nume-rose persone, specialmenteanziane e sole, a legarsi di unaffetto profondo, insostituibile,ad un animale domestico, nonvuol dire che possano fare ameno dell’amore degli umani.Certamente si tratta di un lega-me che merita il massimorispetto, e che non sarebbe giu-sto definire, sbrigativamente, intermini sprezzanti, che l’affettoche danno ad un animale siadovuto all’ incapacità di legarsiverso un proprio simile. Per lepersone che vivono sole, ilcane, o il gatto, possono addi-rittura diventare l’unica ragionedi vita. Proiettare su di lui inostri stessi pensieri e senti-menti, e provare un’affinitàemotiva che spesso non corri-sponde affatto alla realtà, puòdonare un senso di appagamen-to e soddisfazione, ma quandola volontà del cane o del gattocomincia a divergere in misuranotevole dalla nostra ce ne libe-riamo. Non ci piace di certoavere per casa un cane che dis-obbedisce e si ribella. Lo man-diamo persino a scuola perchéimpari a obbedire. Ma quandoamiamo un essere umano dob-biamo fare i conti con la volon-tà e l’indipendenza dell’altro. Avolte pensiamo che la personache ci ama debba necessaria-mente “ubbidire”, nel senso diaccontentarci in tutto e pertutto, altrimenti lo lasciamo.Un po’ come succede con ilcane, se non ci ubbidisce lo

scarichiamo, o lo facciamoaddestrare all’ubbidienza. Mi ècapitato di ricevere in seduta unsignore che portando la mogliechiedeva di renderla meno reat-tiva a lui e più calma. In uncerto senso non doveva ragio-nare con la sua testa, con la suavolontà. Voleva una sorta di“addestramento” che la rendes-se arrendevole, altrimenti quelcomportamento veniva definitoasociale e disturbante. Quantevolte lasciamo il partner perchénon soddisfa i nostri bisogni.Sostituirlo con un cane o ungatto, all’inizio soddisfa ilnostro bisogno di sentirci appa-gati, “capiti” e “amati”, masenza renderci conto che conloro siamo più arrendevoli, inquanto li percepiamo più sotto-messi a noi. Infine, nel nostrorapporto con gli animali noicerchiamo in tutti i modi diaumentare la loro dipendenza.Non vogliamo affatto che cre-scano e se ne vadano di casa.Vogliamo che rimangano comesono, che facciano supinamentela cuccia accanto al caminetto.È proprio la dipendenza, e nonl’indipendenza, che noi apprez-ziamo nell’animale. La dipen-denza dell’altro nei nostri con-fronti aumenta la nostra auto-stima in riferimento alle capaci-tà che abbiamo di provvedereall’altro e di sentirci indispen-sabili ed unici. Vi sono esseriumani che sono in grado diamare soltanto animali, perchénon sono un grado di rapportar-si a un altro essere umano su unpiano di parità. Né sono capacidi desiderare l’altrui crescita el’altrui raggiungimento dell’in-dipendenza, perché quel cherealmente desiderano è eserci-tare il controllo sull’altro persentirsi importanti e migliori.Altri, invece, possono farsisopraffare dall’animale, nelsenso che sono loro a dipendereda lui in quanto sostituto di unapersona che amavano e che nonc’è più. Specialmente quandosentendosi in colpa debbonorimediare con estreme attenzio-ni e sacrifici per espiare le lorocolpe. Amare gli animali puòesprimere molti bisogni incon-sci degli essere umani, maspesso non ci rendiamo contodel vero significato di quell’af-fetto così unico e speciale.

COSA VUOL DIREMALATTIA

PSICOSOMATICA?In ambito medico è ormai lar-gamente condivisa l’idea che ilbenessere fisico abbia una suainfluenza su sentimenti edemozioni e che a loro voltaquesti ultimi abbiano una certaripercussione sul corpo. Non acaso il vecchio concetto dimalattia intesa come effetto diuna causa, è stato sostituito conuna visione multifattorialesecondo la quale ogni evento (equindi anche una affezioneorganica) è conseguente all’in-trecciarsi di molti fattori , tra iquali sta assumendo sempremaggior importanza il fattorepsicologico. Si ipotizza inoltreche quest’ultimo, a secondadella sua natura, possa agirefavorendo l’insorgere di unamalattia, o al contrario favoren-done la guarigione. I sintomipsicosomatici derivano dalcoinvolgimento del sistemanervoso autonomo e sono la

risposta “vegetativa” a situa-zioni diverse di disagio mentaleo di stress. Sono comuni anchein varie forme di depressione epraticamente in tutti i disturbid’ansia, ma esistono dei distur-bi psicosomatici veri e propriche si manifestano in assenza dialtri sintomi di natura psicolo-gica, e che quindi rendono piùdifficile ricondurre il malesserefisico ad un problema psicolo-gico. Disturbi psicosomaticipossono interessare l’apparatogastrointestinale (gastrite, coli-te ulcerosa, ulcera peptica),l’apparato cardiocircolatorio(tachicardia, aritmie, cardiopa-tia ischemica, ipertensione arte-riosa), l’apparato respiratorio(asma bronchiale), l’apparatourogenitale (dolori mestruali,impotenza, eiaculazione preco-ce o anorgasmia, enuresi), lacute (la psoriasi, l’acne, la der-matite atopica, il prurito, l’orti-caria, la secchezza delle muco-se, la sudorazione), il sistemamuscolo-scheletrico (cefaleatensiva, crampi muscolari, tor-cicollo, mialgia e fibromialgia,artrite, dolori rachidei) e l’ali-mentazione. La psicosomaticaè un ampio campo della patolo-gia che si colloca a metà stradatra la medicina e la psicologia,in quanto indaga la relazionetra mente e corpo, ovvero tra ilmondo emozionale ed affettivoed il soma. Nello specifico, halo scopo di rilevare e compren-dere gli effetti negativi che lapsiche, la mente, produce sulsoma, il corpo. I disturbi psico-somatici si possono consideraremalattie vere e proprie checomportano danni a livelloorganico e che sono causate oaggravate da fattori emoziona-li.I sintomi psicosomatici coin-volgono il sistema nervosoautonomo e forniscono unarisposta vegetativa a situazionidi disagio psichico o di stress.Le emozioni negative, come ilrisentimento, il rimpianto e lapreoccupazione possono man-tenere il sistema nervoso auto-nomo (sistema simpatico) inuno stato di eccitazione e ilcorpo in una condizione diemergenza continua, a volte perun tempo più lungo di quelloche l’organismo è in grado disopportare. I pensieri troppoangosciosi, quindi, possonomantenere il sistema nervosoautonomo in uno stato di attiva-zione persistente il quale puòprovocare dei danni agli organipiù deboli. Certe persone,

anche in giovane età, si trovanoa lottare contro una cattivasalute. Non hanno nessunamalattia seria, solo tanti piccolifastidiosi disturbi che influen-zano la loro vita e le loro rela-zioni con gli altri. Queste per-sone sembrano perseguitatedalla sfortuna: ne hanno sem-pre una! Disturbi come stan-chezza cronica, vertigini, tachi-cardia, gastriti, coliti, cefalee,vaginiti, cistiti, dolori muscola-ri, cervicale, sindrome preme-struale, ciclo irregolare, bruxi-smo e continui raffreddori edinfluenze (e l’elenco potrebbecontinuare a lungo!) sono tri-stemente familiari per questepersone così cagionevoli. Pur-troppo, chi soffre di questiacciacchi non si sente compre-so né dal medico curante, chespesso liquida i loro mali come“stress”, né dai loro familiariche li trattano da ipocondriaci.Chi soffre di una serie di distur-bi psicosomatici non è un mala-to immaginario, è una personache sta male davvero, anche sei suoi disturbi sono causati“solo” dallo stress. Le ultimescoperte scientifiche hanno evi-denziato come corpo e mentesiano strettamente collegati.Quando siamo ansiosi e spa-ventati, nel nostro corpo avven-gono una serie di reazione bio-chimiche e ormonali: il nostrometabolismo accelera, il nostrobattito cardiaco aumenta, lapressione sale, salgono i livellidi trigliceridi e di colesterolonel sangue mentre diminuisco-no gli ormoni sessuali. Le emo-zioni negative influisconoanche sul sistema immunitarioche diventa meno resistente allemalattie e alle infezioni. Pur-troppo se lo stato di stress siprolunga nel tempo, ci si puòammalare seriamente.Certo, non si può assolutamen-te affermare che tutte le malat-tie abbiano un origine psicoso-matica : tuttavia le personeinfelici o ansiose tendono adammalarsi di più e a riprendersipiù lentamente dalle malattierispetto alle persone serene. Difronte alle difficoltà della vita,tutti noi almeno una voltaabbiamo desiderato scappare suun isola tropicale oppure ritor-nare in un periodo della nostravita più spensierato e con menoresponsabilità. A volte, quandosiamo particolarmente sconten-ti, visto che non possiamo scap-pare o ritornare bambini, ciammaliamo. Naturalmente nonsto sostenendo che tutte lemalattie siano frutto di desideriregressivi! Ma, a volte, la

malattia psicosomatica puòessere l’espressione di uninconscio desiderio di fuggireda una vita stressante e insoddi-sfacente. Quando ci ammalia-mo, possiamo permetterci diessere deboli e di far sì che altrepersone ci accudiscano e sioccupino di noi. Spesso, chi èammalato riceve, per via dellesue sofferenze, una attenzione euna comprensione da partedelle persone che lo circonda-no, che da sano non ricevereb-be. Inoltre, la malattia può con-sentirci di prendere una pausada una quotidianità vissutacome troppo logorante e fru-strante e/o può evitarci di assu-mere delle responsabilità, sal-vaguardando allo stesso tempola nostra autostima. La scarsaautostima è un tratto caratteri-stico del malato psicosomaticoregressivo : quest’ultimo haspesso di sé un immagine nega-tiva : si percepisce come unapersona debole, inferiore aglialtri, incapace di cavarsela dasolo nella vita. Alcuni malatipsicosomatici convinti di nonriuscire ad interessare gli altriper le loro qualità, scelgonoinconsciamente di diventare ”speciali” nelle loro debolezze.E il ruolo di “malato cronico”,di “quello o quella a cui vasempre tutto male” può diven-tare un modo per essere final-mente visti dagli altri, per avereuna propria identità, per trovareil proprio posto in famiglia onella società. Guarire da unostato di malessere cronico èpossibile ma richiede un note-vole lavoro su se stessi. Perstare meglio è importante cam-biare l’immagine di sé , con-centrandosi sulle proprie risor-se (invece che sulle pecche fisi-che e caratteriali) e lavoraresulla capacità di autoafferma-zione e sull’assertività.

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 25IL GIORNALE DEL LAZIO

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 26 IL GIORNALE DEL LAZIO

di Salvatore Lonoce

Il Principe della città

Cari amici lettori Gennaio è uno di quei mesi che siaspetta con trepidazione, dopo il Natale, i regali edil cibo. In particolare, chi come me ama la politica capirà,cari amici, è il tempo di tornare ad affrontare vec-chie dispute tra Maggioranza e Opposizione, impu-gnare nuovamente gli argomenti che interessanogli apriliani. Così sono andato a memoria degliultimi Consigli Comunali, senza troppe aspettativeperché, devo dirla tutta, l’ultimo Consiglio Comu-nale non mi aveva poi così entusiasmato.Cari amici, vorrei scrivere così tante cose su questaamministrazione che mi è difficile ordinare i pen-sieri. Innanzitutto, pur presentando alcuni evidentiomaggi dati da questa all’opposizione, l’Ammini-strazione Terra non mi ha convinto ha un suo taglioe il centro della città ed è palese l’intento di rom-pere con il passato e dare spazio a qualcosa dinuovo. Cari amici, dopo le vacanze, avevo paura che tuttofinisse di nuovo in una copia sputata di vecchi Sin-daci che, nel tentativo di accontentare la malinco-nia nostalgica di qualche fan di vecchia data (tra iquali mi piace non annoverarmi anche se sonosempre tentato) continuano a prendere per dare edare. Per fortuna oggi non è così. E a chi critica questaAmministrazione urlando, be’, mi pare che di ona-nismo nostalgico ce ne sia già a sufficienza in giro,e lo dico con tutto il rispetto possibile. Gli elementi ci sono tutti e sono coerenti e rispetto-si di ciò che li ha preceduti. Cari amici lettori ci sono numerosi momenti criticiin città, ma non sono troppi e, a mio parere, si inca-strano perfettamente nella trama apriliana senzamai diventare pesanti. Così come succede con l’avvento del termovaloriz-zatore, il nuovo alieno, se proprio vogliamo dirlatutta. E a chi dice che sono stati inseriti soltanto per unamossa di marketing salviniano chiedo, la RidaAmbiente non è forse sempre stata una grandemossa di marketing politico, tutto apriliano?! Cosa che peraltro non mi ha mai privato del piacereche provo quando mi faccio una bella maratona trale amicizie apriliane di questa amministrazione. Cari amici, se dovessi scegliere un personaggio che

più di tutti mi ha colpito, sarebbe senza dubbio ilSig. Altissimi. Sì, lo so, in tanti lo detestano perchéin confronto al Sindaco, sembra quasi, e dico quasi,una “principe Disney”. Per molti apriliani il Sig. Altissimi, sarebbe ingom-brante e dannoso. Cari amici, il Sig. Altissimi è comunque un perso-naggio interessante, con un’evoluzione sorpren-dente e per nulla scontata, mi basta questo peramarlo ed è stata la scelta migliore che si potessefare per dare un taglio netto al passato dei solitinoti, lui ha creato qualcosa che nella nostra amatagalassia apriliana non aveva mai visto prima.

Certo, ci sono stati anche fatti che non mi hannoconvinto troppo, tipo quella della strada fatta aspese nostre, ecco l’ho detto. Ma in qualche modoanche quei momenti si sposavano abbastanzacoerentemente con il resto della trama cittadina.Insomma cari amici, la monnezza è una storia cheentusiasma i miei pensieri e mi fa provare un sin-cero piacere nel tornare a Gennaio in questa cittàcreata da Antonio Terra. Un mondo dove il confine tra il Bene e il Male sifa sempre più sottile e, con un’Aprilia che nonsembra più tanto lontana lontana da questo confine.

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di Gianfranco Compagno

A distanza di 15 mesi gli avvo-cati del Foro di Latina tornanoa votare per eleggere i propriorgani collegiali. L’assembleagenerale degli iscritti all’Alboè stata convocata per i giorni22 e 23 gennaio 2019 pressol’aula di Corte d’Assise del tri-bunale di Latina, intitolataall’avvocato Leone Zeppieri ededicata ai Magistrati caduti

per la libertà. Si voterà dalleore 9.00 alle 13.00. Un solopunto all’ordine del giorno:“elezioni componenti del Con-siglio dell’Ordine degli avvo-cati di Latina per il quadrien-nio 2019 – 2022”. Le ultimeconsultazioni si erano tenutegiovedì 12 e venerdì 13 ottobre2017, dopo un commissaria-mento durato oltre sette mesi.

Il 2 marzo 2017 con decretodel Ministero della Giustizial’Ordine era stato commissa-riato e fu stato nominato qualecommissario straordinariol’avvocato Stefano Bertollinidi Anzio. Il commissariamentoè scaturito a seguito della bat-taglia legale avviata all’indo-mani delle elezioni del 2015del nuovo consiglio forensedall’avvocato Dino Lucchetti.Da quelle votazioni, per effetto

di un regolamento giudicatoillegittimo, le preferenze rac-colte dalla sua lista, non si tra-dussero in alcuna rappresenta-zione nel Consiglio stesso.L’annullamento delle elezioniè avvenuto a seguito della sen-tenza del 31 gennaio 2017numero 2481della Corte diCassazione. Il Consigliouscente è composto dagli

avvocati Giovanni Lauretti(presidente), Pietro De Angelis(vicepresidente), AntonellaCiccarese (segretario), AngeloFarau (tesoriere) e dai consi-glieri: Pier Giorgio Avvisati ;Maria Cristina Sepe; AldoPanico; Patrizia Soscia; DinoLucchetti; Anna Maria Gian-nantonio; Carlo Macci; Alfre-do Soldera; Giulio Mastrobat-tista; Silvia Siciliano e Stefa-nia Caporilli. Ma veniamo alleregole. Le elezione dei compo-nenti dei consigli degli ordinicircondariali forensi sonoregolati dalla legge del 12luglio 2017, n. 113. Il numerocomplessivo dei componentidel Consiglio dell’Ordinedegli avvocati di Latina daeleggere sono pari a 15. Cia-scun elettore può esprimere unnumero di voti non superioreai due terzi del numero deiconsiglieri da eleggere, cioènon superiore a 10, come pre-visto dalla tabella a allegataalla legge n 113/2017, è che, aisensi dell’articolo 10, comma5, tale numero massimo di votipuò essere validamen-te espresso solo se gliavvocati votati appar-tengono ai due generie a quello meno rap-presentato sia attribui-ta almeno un terzo delnumero massimo divoti esprimibili, pari a4, così Come stabilitodalla tabella a allegataalla legge numero

113.2017. La candidatura,esclusivamente individuale, vadepositata presso l’ufficio disegreteria dell’Ordine degliavvocati di Latina nel palazzodi giustizia di Piazza BrunoBuozzi, dalle 9:00 alle 12:00,con le formalità previste dal-l’articolo 8 della legge113/2017 è che l’ufficio resteràchiuso nel giornate del 24dicembre, del 27 dicembre edel 31 dicembre. Il termineultimo per la presentazione

delle candidature è fissata,pena irricevibilità sino alle ore12:00 del 8 gennaio 2019.Sono esclusi dal diritto di votogli avvocati per qualunqueragione sospesi dall’eserciziodella professione. La copia deltesto integrale della legge113/2017 si può scaricare dalsito dell’ordine al seguenteindirizzo web www.ordineav-vocatilatina.it .

Foto di repertorio diGianfranco Compagno

10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 27IL GIORNALE DEL LAZIO

ORDINE DEGLI AVVOCATI DI LATINA ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI PER LE ELEZIONI DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE DI LATINA

Si voterà nei giorni 22 e 23 gennaio 2019 presso l’aula di Corte d’Assise del tribunale dalle ore 9.00 alle 13.00

Giovanni Lauretti

CANDIDATURE ELEZIONI CONSIGLIO ORDINE AVVOCATI (COA) 2019 -2022

Lauretti Giovanni, Avvisati Piergiorgio, Ciccarese Antonella, FarauAngelo, De Angelis Pietro, Giannantonio Anna Maria, Panico Aldo, SepeMaria Cristina, Soldera Alfredo, Socia Patrizia, Pedron Catia, De SimoneChiara, Bellomo Massimo, Caporilli Stefania, Pesce Giuseppe, MasciCarlo, Rinaldi Simone, Verdesca Zain Alessia, Tomassini Maria Luisa.Vernillo Mariacristina. Cannatelli Aurelio. Luccone Maria Clementina.Pecorilli Federica, Degni Denise. Di Fede Umberto. Scarchilli Marco,Torelli Pierluigi, D’erme Giovanni e Pannone Giuseppe

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 28 IL GIORNALE DEL LAZIO

Natale è passato da pochigiorni.. il Vecchio Anno halasciato il posto al NuovoAnno con garbo e gentilez-za.. i due si sono salutatistringendosi la mano concalore.. e poi il Vecchio èentrato in quello spazio senzatempo che sconfina nell’ infi-nito mentre il Nuovo haabbracciato l’impegno che ilcielo gli ha affidato: sostene-re la nostra umanità in questonuovo ciclo di vita che durerà12 mesi..Come è cominciato questopercorso? Come si muovonoi pianeti nel cielo e cosa dico-no? Evidentemente e comesempre, ci stanno indicandouna via da seguire conside-rando “i pro e i contro” diquesto tempo nuovo scanditodal grande orologio cosmi-co.. andiamo a vedere comesono posizionati i pianeti..Il Sole è congiunto a Mercu-rio, Saturno e a Plutone.. incapricorno.. e questo vuoldire, considerando anche ilnodo sud in congiunzionecon gli stessi pianeti, che si èformato uno “Stellium”ovvero, un gruppo di pianetiche sensibilizzano il tipo dienergia attraverso la quale sistanno muovendo.. nell’ele-mento del capricorno c’è ilpassato.. quindi, a livelloindividuale potrà capitare amolti di noi, di tornare per unattimo nel proprio passato,quasi a rivedere cose e imma-gini che fanno parte delnostro vissuto.. che sonorimaste laggiù, in quelladimensione che sembra cosìlontana da qui mentre in real-tà è fortemente connessa allenostre radici.. può darsi che aquel passato siamo ancoralegati in qualche modo e perqualche motivo.. c’è chi deveimparare a lasciar andare unatristezza che ha provocatotanto dolore ma la difficoltà arisolvere è grande e difficileda attuare.. chi invece sitrova in una fase di confrontotra “ieri ed oggi” e deve sce-gliere.. in ogni caso il cielo cista ponendo davanti a tuttoquesto perché abbiamo lagiusta energia per risolvereed andare oltre.. Questi pianeti oltretutto rice-vono da Marte e da Uranouna quadratura che ci chiededi osservare, comprendere edefinire ciò che è rimasto

insoluto dentro di noi.. paresia proprio arrivato ilmomento di farlo.. sonotransiti molto forti.. la sensa-zione è quella di provare unsenso di profonda instabilitàed inquietudine.. ma in realtàtutto questo nasce da unasorta di resistenza al cambia-mento.. al lasciar andareappunto.. Marte infatti,essendo un pianeta che lavo-ra molto nel sistema presen-te, sembra quasi sfidare lenostre sicurezze, sempre chelo siano veramente.. con que-

sta notevole quadratura checrea certamente un aspettodinamico-evolutivo ma nondovendo passare inosservata,crea obbligatoriamentepesantezza dentro di noi..senso di svogliatezza, diansia… se così fosse ricor-diamoci che “passato e pre-sente” si stanno incontrandoesattamente come hannofatto “il vecchio ed il nuovoanno”.. il momento dell’im-patto è forte ma la possibilitàdi chiudere certi sistemi perpoter vivere il nostro presen-

te in modo più consapevole ènotevole..Anche l’asse dei nodi parla discioglimento di situazionicostrittive che non portano danessuna parte.. è come se ilcielo si fosse schierato dallaparte di chi non si sente libe-ro.. di chi non è contento..affinché tutto ciò che limita ilpasso di coloro che non sorri-dono, torni a muoversi libe-ramente.. Allora possiamodire che l’apparenza ingannaveramente.. e che dietro que-sto cielo dai colori cupi, c’è il

dono del “sentirsi liberi nelpoter essere”.. sarà meravi-glioso prendersi l’impegno dipoter star bene e finalmenteprendersi anche la responsa-bilità, come vuole l’energiadel capricorno, di affermarela vita che si desidera vivere..senza temere.. senza sentirsiin colpa per il solo motivo diessere contenti..

IL CIELO DI GENNAIO 2019..!!!

ASTROLOGIA UMANISTICA EVOLUTIVA di Laura Bendoni

Il Giardino dei Cristalliassociazione culturale di

discipline umanistichetel. 3477329631 –

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 29IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 29

FESTA DEL TRICOLOREdi Elisa Bonacini [email protected]

« La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano:verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di egualidimensioni. » (articolo 12 della Costituzione dellaRepubblica Italiana).“Il Tricolore -ha ribadito in diverse occasioni il Presi-dente Sergio Mattarella- rappresenta l’emblema deivalori di libertà, di democrazia, di giustizia sociale, dirispetto dei diritti dell’uomo e di solidarietà che caratte-rizzano la Repubblica”.La giornata della Bandiera o Festa del Tricolore identi-ficata nella data del 7 gennaio di ogni anno è stata isti-tuita con la legge n. 671 del 31 dicembre 1996 per laricorrenza del bicentenario del primo Tricolore nato aReggio Emilia il 7 gennaio 1797 quale vessillo dellaRepubblica Cispadana.Furono i rappresentanti di Reggio Emilia, Modena,Bologna e Ferrara riuniti in congresso a proclamare iltricolore bianco, rosso e verde. A suggerirne i coloriGiuseppe Compagnoni che per tale motivo è noto come“Padre del Tricolore”. Il tricolore era a bande orizzonta-li con il rosso in alto, il bianco al centro e il verde inbasso. Al centro l’emblema della Repubblica Cispada-na; ai lati le lettere “R” e “C” . Il congresso si era svoltoall’interno del Palazzo Comunale di Reggio Emilianella grande sala edificata su progetto di LodovicoBolognini tra il 1772 e il 1787 per ospitare l’archiviogenerale del Ducato. Denominata “Sala del Congresso”e successivamente “Sala del Tricolore” ora è sede delConsiglio Comunale e ospita le più importanti manife-stazioni istituzionali della città. Nei locali adiacenti laSala del Congresso è stato allestito il Museo del Trico-lore, che (dico con orgoglio, essendo nata a Reggio)consiglio vivamente di visitare: una tappa obbligata perchi ama il Tricolore e ciò che rappresenta nella storiadel nostro Paese e nel cuore degli italiani.Lunedì 7 gennaio a Reggio Emilia durante le celebra-zioni del 222° anniversario della proclamazione del Tri-colore, in rappresentanza delle Istituzioni nazionali,sarà la Presidente del Senato Maria Elisabetta AlbertiCasellati.(su tricolore da www.comune.re.it ; foto Sala e Museodel Tricolore Elisa Bonacini ; bandiera RepubblicaCispadana da Wikipedia)

222° anniversario della proclamazione del primo Tricolore d’ItaliaNACQUE IL 7 GENNAIO 1797 A REGGIO EMILIA

LA NOSTRA BANDIERA: IL SIMBOLO CHE UNISCE TUTTI GLI ITALIANI

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 30 IL GIORNALE DEL LAZIO

Un anno nuovo. Una filadi giorni tutti nuovi dizecca dove poter appicci-care i nostri buoni propo-siti, i nostri sogni, lenostre speranze. Un annoche si affaccia al tempocon gli occhi stropicciati,che viene al mondo nudo escalzo e con vesti daacquistare in saldo. Unanno buono che nondistingua i buoni dai brut-ti, i ricchi dai poveri, cheaccolga tutti in nome diun’antica fratellanza per-duta. Vorrei un anno doveil Natale non duri solo ungiorno e che sia fatto dipersone operose e oneste enel quale la furbizia smet-ta di essere un valore. Vor-rei un anno nuovo senzamuri e senza barriere nelquale gli uomini prendanoin braccio i bambini perproteggerli e non per spa-rargli addosso. Vorrei checi fossero ponti che resi-stano al tempo. Vorrei unanno nuovo per davverodove nessuno possa dirsistraniero. Dove gli uomini

non muoiano di freddo e disolitudine. Vorrei padrifieri di portare la cena peri loro figli, una cenaabbondante e quotidiana emadri che possano farealtrettanto. Vorrei che ci fosse menorabbia e più amore. Unanno nel quale si vince e si

impara e che il solo per-dente sia l’uomo privo diumanità. Vorrei un anno dove ibambini possano giocareall’aria aperta e dentroscuole sicure, con inse-gnanti fieri di esserlo e chetrasmettano gioia e curio-sità verso il sapere.

Vorrei che tutti i bambinisiano amati e non lasciatimorire su un barcone difortuna e inghiottiti dalmare. Vorrei gente indi-gnata che non accetti ilmale banale del pensarecomune. Vorrei un anno di tutti icolori del cielo e che la suabellezza sia un bene chetutti sentiamo il dovere diproteggere. Un anno conmeno plastica nei mari e

nei nostri cuori. Un annoin cui ci si possa incontra-re in piazza e non solo suisocial. Un anno nuovo. Unanno e basta perché i gior-ni che ci attendono sonocome i figli. Se belli obrutti dipende dal nostrooperato e dal modo in cuiverranno amati. Comedice G. Rodari … anchequest’anno sarà come gliuomini lo faranno!”.

SOS CRESCITAEDUCAZIONE FAMIGLIA e SCUOLA

Dott.ssa Cinzia De Angelis

Dot.t in scienze e tecnichepsicologiche, Pedagogista

abilitata Esperta in didatticaspeciale - Scrittrice

Per porre domande alladott.ssa Cinzia De Angelis

inviare una e-mail al seguenteindirizzo di posta elettronica:[email protected]

BENVENUTO ANNO NUOVO

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 31IL GIORNALE DEL LAZIO

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Cari lettori e lettrici iniziamoinsieme un nuovo anno, lascian-doci indietro un ritratto delnostro Paese elaborato dal Cen-sis abitato da cittadini “paurosi erancorosi”. Abbiamo accumula-to un sovranismo psichico,prima di quello politico, comerisultato della cattiveria che gliitaliani hanno provato in questoperiodo, per riscattarsi dalladelusione per la mancata ripresaeconomica, e che oggi orientanocontro gli stranieri. Questa è ladiagnosi impietosa della situa-zione sociale italiana, comerisulta dal 52/o rapporto Censische ha analizzato la società ita-liana. All’origine del sentimentoc’è stato il cosiddetto ascensoresociale: l’Italia è il paese dell’U-nione europea con la più bassaquota di cittadini che dicono diavere un reddito e una capacitàdi spesa migliori di quelle deipropri genitori: sono il 23% con-tro una media europea del 30%(i picchi sono in Danimarca aquota 43% e in Svezia al 41). Apensarlo sono soprattutto le per-sone con un reddito basso, con-vinte che nulla cambierà nel loroportafogli. La delusione siintreccia con la percezione diessere poco tutelati ‘a casa’: il63,6% è convinto che nessunodifende i loro interessi e la loroidentità e che devono pensarcida soli. “La non sopportazionedegli altri sdogana i pregiudizi,anche quelli prima inconfessabi-li”, sottolinea il capitolo delCensis che fotografa la società

italiana. PERICOLOMIGRANTI – Nel mirino dei‘cattivi sovranisti’ finisconosoprattutto gli stranieri: il 69,7%degli italiani non vorrebbe i romcome vicini di casa e il 52% èconvinto che si fa di più per gliimmigrati che per gli italiani. Laquota raggiunge il 57% tra lepersone più povere. Da qui laconclusione del Censis: “sono idati di un cattivismo diffuso cheerige muri invisibili ma spessi”.I più colpiti sono gli extracomu-nitari: il 63% degli italiani vedein modo negativo l’immigrazio-ne dei Paesi non comunitari con-tro una media Ue al 52% e il45% non tollera anche quellicomunitari (in Europa la media èal 29%). I più ostili sono gli ita-liani più fragili: il 71% di chi hapiù di 55 anni e il 78% dei disoc-cupati, mentre il dato scende al23% tra gli imprenditori. Maperché tanta ostilità? gli stranieritolgono il lavoro agli italiani è larisposta del 58%, per il 63%sono un peso per il welfare,mentre il 37% crede che il loroimpatto sull’economia sia favo-revole. DISIMPEGNO POLI-TICO – Per il 49% degli italia-ni crede che gli attuali politicisiano tutti uguali: corrotti, paras-siti, arrivisti, “fuffaroli”.MIRAGGIO ITALIEXIT? –Pochissima convinzione ancherispetto all’Unione europea:oggi secondo il Censis, il 43%degli italiani pensa che far partedelle istituzioni europee abbiagiovato all’Italia contro unamedia del 68% nel resto del Vec-chio continente. “Siamo all’ulti-mo posto in Europa, addiritturadietro la Grecia della troika e ilRegno Unito della Brexit”, scri-ve l’istituto di ricerca. SIGUARDA AL SOVRANOAUTORITARIO – L’Italia staandando “da un’economia deisistemi verso un ecosistemadegli attori individuali, verso unappiattimento della società”, in

cui “ciascuno afferma un pro-prio paniere di diritti e perdesenso qualsiasi mobilitazionesociale”. “Ognuno – si legge nelrapporto – organizza la propriadimensione sociale fuori daglischemi consolidati” e così “ilsistema sociale, attraversato datensioni, paure, rancore, guardaal sovrano autoritario e chiedestabilità” e “il popolo si ricosti-tuisce nell’idea di una nazionesovrana supponendo” che “lecause dell’ingiustizia e della dis-eguaglianza sono tutte contenutenella non-sovranità nazionale”.Se “siamo di fronte a una politi-ca dell’annuncio”, a giudizio delCensis “serve una responsabilitàpolitica che non abbia pauradella complessità, che non siperda in vincoli di rancore o inruscelli di paure, ma si misuricon la sfida complessa di gover-nare un complesso ecosistema diattori e processi”. A fronte dun-que di questo ritratto sconsolatodi noi italiani e del nostro Paese,occorre rimboccarsi le manichetutti insieme e costruire unavisione alternativa basata sullaritrovata fiducia nei confrontidelle Istituzioni, delle relazionisociali, economiche e umane trapersone. “Ogni persona, anchela più mite e silenziosa è benlontana dall’essere l’oggetto eun elemento passivo nella vitasociale, ma è e deve esserne erimanerne il soggetto, il fonda-mento e il fine.”( Papa Pio XII).Costruire il Nuovo, con la colla-borazione di tutti, prendendociper mano, in spirito di fratellan-za. Il nuovo dunque, ma il nuovocapito, dominato, voluto da noistessi per quello che siamo statie che siamo». Questa riflessionedi Moro, sopravvissuto alleideologie totalitarie del XXsecolo, risulta ancora attuale, daldiscorso fatto in partenza. Matutto può cambiare, anche in Ita-lia! Ma dobbiamo cambiare inmeglio, in positivo. Come ci

insegna PapaF r a n c e s c oattraverso isuoi discorsi,carichi tanto dis e m p l i c i t àquanto di pro-fondità, biso-gna seguire lastrada dellar e c i p r o c i t à ,costruendo “lacultura dellap ros s imi t à” .Uno degli ele-menti di questocambiamentoculturale ès i c u r a m e n t el’ispirazione cristiana che sostie-ne l’impegno politico, economi-co, sociale e familiare di ognunodi noi, rispetto al ruolo ed allafunzione che ciascuno ricoprenella comunità e nella famiglia.Il confronto con l’insegnamentosociale della chiesa è imprescin-dibile per coloro che da credentidesiderano animare il mondo delvolontariato, della cultura, del-l’economia e, naturalmente,della politica. Il saldo radica-mento nel sociale e nei territori èil secondo elemento tipico del-l’azione politica riformistanuova. Si tratta della capacità diriconoscersi nelle comunità diappartenenza e di prospettareper queste piani di sviluppo voltialla difesa dei più deboli e allaproposizione di iniziative politi-co-amministrative di stamposolidaristico. Infine, la fedeltà almetodo democratico raffigura ilterzo elemento che contraddi-stingue questa esperienza politi-ca riformista. La prassi demo-cratica partecipata e riformistaesercitata ad ogni livello – siaquesto istituzionale o di base –evita tanto l’ascesa di leaders ingrado di disintegrare il concettostesso di comunità, quanto laformulazione di programmiautoritari assai vincolanti che

annullano ogni possibilità diconsapevolezza e di libertà.Quello di cui abbiamo bisognoora è di mettere da parte il ranco-re e l’odio, non cedere alla pro-paganda autoritaria, e ribaltare ipensieri e sentimenti negativi insperanza e fiducia, partendo dalnostro piccolo quotidiano, dalcd. “glocale” ovvero il localeche diventa globale . Il mio augurio, pertanto, perquesto inizio anno a tutte le per-sone che vivono nel nostroPaese e ovviamente in Aprilia èproprio questo. Invitando tutticoloro che sono impegnati nellosviluppo politico, economico,sociale, culturale ed umano dellanostra comunità a costruire unapiattaforma comune per azionipolitiche, economiche, civili eculturali comuni e condivise diRicostruzione, caratterizzata daldialogo, dall’incontro, dal con-fronto tra visioni diverse macontraddistinte da un orizzontedi buon senso e di rispetto, cheesclude il muro contro murotipico delle politiche di chiusurae dell’insulto. Insomma una vera“Rivoluzione della Normalità” èil mio augurio di speranza egioia per tutti a partire dallanostra piccola ma grande comu-nità apriliana e per le nostrefamiglie.

10 - 24 GENNAIO 2019pagina 32 IL GIORNALE DEL LAZIO

A cura della Dr.ssa Emilia Ciorra Esperta di politiche e progettazionesociale. Per scrivermi:[email protected]

RUBRICA TERZO SETTORE E PRIVATO SOCIALE: MONDI VITALI E CAPITALE SOCIALERapporto Censis 2018: “italiani paurosi e rancorosi”.La ricetta per ripartire dai

nostri territori. Costruiamo una “cultura della prossimità”

Il nuovo anno 2019 si aprecon nuovi traguardi centenarinella Comunità AlloggioResidenziale Per AnzianiVilla Sihem. Vita Italia DiLiberto ha festeggiato ieri isuoi 105 presso Villa Sihem,in via delle Ginestre 5,Comunità La Cogna, di cui èospite con i suoi figli e lo

staff e gli altri ospiti dellastruttura che per lei sonodiventati una seconda fami-glia. A fare da cornice a que-sto evento la musica, unagrande torta e tanti balli. Pre-senti all’evento anche il Sin-daco di Aprilia, AntonioTerra, che le ha consegnato lapergamena per la sua longe-

vità e l’assessoreFrancesca Barbali-scia.“Per me è un onoreessere qui a festeggia-re il compleanno diquesta ‘giovanissima’signora”, sono leparole del SindacoTerra. “Oggi sempredi meno- continua ilSindaco- c’è genteche si occupa deinostri anziani perquesto motivo, quan-do troviamo strutturecosì di valore comequella di Villa Sihem,per un amministratoreè sempre una cosapositiva!”Vita Italia Di Liberto è natain Tunisia il 1 Gennaio del1914 e in questo nuovo annoha raggiunto e superato ilsecolo di vita. Per lei iltempo sembra essersi ferma-to da quando si è fermatapresso la struttura Villa

Sihem, dove passa il suotempo a leggere, fare ricamoe a chiacchierare con le altrenonnine della struttura concui ha stretto un profondolegame di amicizia. Come leistessa ha detto sia il giornodella festa sia molto ai suoifamiliari e ai suoi amici che

vengono a trovarla: “Questanon è una casa di riposo mauna seconda famiglia: nonmancano mai i baci, le carez-ze e i sorrisi”. Per Vita ilsegreto della sua longevità èl’amore, quello dei suoi carie quello della nuova fami-glia.

A VILLA SIHEM SI FESTEGGIANO 105 ANNI CON IL SORRISOVita Italia Di Liberto festeggia i suoi 105 anni a Villa Sihem. Presente il Sindaco Terra e l’assessore Barbaliscia

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 33IL GIORNALE DEL LAZIO

Il 18 dicembre 2018 si è esibita a Latina presso il teatro del Liceo Dante Alighieri, tutto esaurito

PREMIATA ORCHESTRA DELLA REPUBBLICA PARTENOPEAIN TRAVESTIMENTI ‘O CUNCERTIN’

I componenti: Picca, D’Erme, Esposito, Teson, Iaccarino, Grottelli, Colaruotolo e Iesce di Noemi Reali

Il viaggio musicale nella tra-dizione partenopea è diventa-to negli ultimi anni un appun-tamento fisso per la città diLatina. A renderlo possibile èla Premiata Orchestra dellaRepubblica Partenopea che il18 dicembre 2018 alle ore21:00 si è esibita in “travesti-menti ‘o cuncertin’”, pressoil Teatro del Liceo Classico“Dante Alighieri”- VialeMazzini, 4, Latina. I duemembri fondatori dell’Or-chestra sono Roberto d’Er-me, consulente informaticocon una grande passione peril canto, e Marco Picca,imprenditore. Il progetto èpartito dal divano di casa diMarco, con una chitarra, unmandolino e due voci; diRoberto e Marco. Poi, manoa mano, si sono aggiunti glialtri componenti. Il 25

dicembre del 1994 suonaro-no per due ore con sei pezziin repertorio davanti ad unpubblico composto da unacinquantina di amici. Dasubito che si accorsero che illoro, più che un concerto, erauno spettacolo per via dell’ironia e degli sketch. Fu dopoquesta serata, molto bella esimpatica, che capirono dipoter continuare su questastrada. Non molto più tardi, afebbraio del 1995, organizza-rono un grande evento conuna scenografia fatta conprosciutti, barattoli ed unsipario realizzato con deglistracci. Grazie al passaparolasi procurarono diverse occa-sioni per suonare arrivandopersino a Trento. «L’Orche-stra Partenopea è tutta unimbroglio» afferma MarcoPicca, ovviamente ironico:

«Il nome nasce dal fatto chesuonavamo musica napoleta-na, anche se tra noi solo unmembro (Enrico Esposito) haorigini partenopee. Nellascala gerarchica delle orche-stre tradizionali il maestro èil grado più alto, noi l’abbia-mo invertito: per noi il pro-fessore è il grado più alto,mentre tutti gli altri sonomaestri. Questo imbroglio siè espletato nella manieramaggiore quando un annoandammo a fare una serata aCapri a suonare canzoninapoletani, di fronte a parte-nopei doc. Là ci siamo supe-rati, divertendoci comepazzi». È dalla fine deglianni ‘90 che il concerto a tea-tro prima di Natale è, ormai,un appuntamento fissoper la città di Latina el’Orchestra, a piùriprese, ha collaboratocon varie associazioni

benefiche. Da qualcheanno è la volta delRotary. La squadra, checambia spesso forma-zione, quest’anno ècomposta da MarcoPicca (voce), RobertoD’Erme (voce), EnricoEsposito (chitarra),Lucio Teson (pianofor-te), Carlo Iaccarino(batteria), DavideGrottelli (sax), AntonioColaruotolo (basso) eAnna Iesce (voce). L’e-vento è stato realizzatoin collaborazione conFederLazio, Marina diFoce Verde, il RotaryClub Latina Distrett2080 e media partenerLatina Oggi.

Foto di GianfrancoCompagno

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 34 IL GIORNALE DEL LAZIO

Miei cari lettori, voglio iniziare questo articolofacendovi gli auguri più sinceri esentiti per questo nuovo annoappena iniziato. Spero che pervoi questo 2019 sia un anno dicambiamenti positivi e di corag-gio, ma , soprattutto, spero cheraccoglierete in questo nuovoanno tutti i frutti di ciò che avre-te duramente seminato l’annoprecedente. Il nuovo anno èvisto abitualmente con occhipieni di speranza. Quando l’an-no passato è stato negativo, sispera che quello nuovo sia piùbello. Quando invece l’anno èstato in positivo… beh, in quelcaso si spera che l’anno nuovosia ancora più meraviglioso per-ché non vogliamo rinunciare allafelicità che abbiamo già e che cisiamo giustamente meritati, inpiù siamo sempre pronti a spera-re che “il meglio deve ancoravenire” , come canta Ligabue. IlCapodanno è visto dai più comeun momento per noi di chiuderecon ciò che c’è di vecchio e rico-

minciare con il nuovo. Proprioper questo lo accogliamo con unenorme entusiasmo, credendoche sia possibile modificare ciòche non va nelle nostre vite. Uncambiamento questo che non èpossibile soltanto aspettandoGennaio. Nella vita non cambianulla se non siamo noi i primi acambiare. Mahatma Gandhidisse: ”Sii il cambiamento chevuoi vedere avvenire nelmondo”. Ritengo che questo nonvalga solo per le “sorti delmondo” ma anche per quantoriguarda le nostre vite. Dobbia-mo essere il cambiamento chevogliamo vedere avvenirenella nostra vita. Questo valeper tutto, dalle cose più insi-gnificanti a quelle più impor-tanti. Non dobbiamo sperare diessere più magri nel 2019, mamangiare meglio e andare inpalestra, non dobbiamo sperareche il lavoro vada meglio marimboccarci le maniche per farleandare meglio, non dobbiamosperare che i nostri rapporti conil prossimo migliorino ma esserepiù sinceri… Non dobbiamosperare, ma agire! Soltantoagendo possiamo cambiare ilpercorso del nostro destino.

Si sa anno nuovo, vita nuova equesto nuovo anno può esseredavvero il nostro punto di par-tenza e per iniziare a scrivereun nuovo capitolo nel librodella nostra vita. Questo èquindi il momento, dopo avercenato e festeggiato il nuovoanno con i nostri cari, di metterciseduti, magari con una buonatazza di the o caffè, prenderefoglio, carta e penna e fare unbilancio dell’anno appena tra-scorso e di capire quello chedesideriamo davvero per l’annonuovo, vedere quali sono lenostre abitudini da cambiare equali quelle invece da rafforzare.Penna alla mano, bisogna stilareuna lista di buoni propositi e cer-care di rispettarli e non lasciarlilì, sulla carta, come in genereaccade ogni anno. Il mio consiglio di cosa metterenella lista dei buoni propositi?Di dedicarci un pochino più ditempo, cerchiamo un’abitudineche sia solo nostra e che ci facciastare bene (che sia leggere duecapitoli al giorno, farsi un belbagno caldo rilassante tutte lesere, trovare il tempo per unapasseggiata), cerchiamo di averecura di noi stessi con un cibo che

non ci danneggia e facendo unpochino di movimento e cer-chiamo di apprezzare le piccolecose he abbiamo. A volte pensia-mo che per essere felici, dobbia-mo avere ciò che desideriamo. Enon ci rendiamo conto che inrealtà abbiamo già tutto quellodi cui abbiamo bisogno: qualcu-no che ci vuole bene, degli amicifedeli e un lavoro che ci permet-te di vivere, la nostra salute.Sono queste piccole cose secon-do me il segreto della felicità diogni singolo individuo. Dovre-mo iniziare ad apprezzare ciòche abbiamo, entrare in unforno, aspirare l’odore buonodel pane caldo ed essere felici

che siamo vivi. Troviamo iltempo di ringraziare Dio pertutto ciò che di buono ci hadonato. E non arrendiamoci:non importa cosa desideriamoottenere (una casa, un lavoronuovo, un’impresa, una car-riera all’estero, una famiglia).Se non smettiamo di lottare,possiamo ottenere tutto.Per questo 2019 vi auguro diavere sempre qualcosa per cuivalga la pena lottare e che nonsmettiate mai di credere nellaforza dei vostri sogni e dellavostra volontà. Vi auguro sorrisisinceri e un cielo sempre stellatoda guardare. Buon anno mieicari lettori.

a cura di Sihem Zrelli

“APRILIA SI…CURA” - Imprenditoria, economia, cultura e turismo

IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE“Voglio che ogni mattino sia per me un Capodanno. Ogni giorno voglio farmi

i conti con me stessa e rinnovarmi ogni giorno”

VI RACCONTO LA MIA CECCHINA DI 60 ANNI FA di Elena Taglieri91 anni portati egregiamente, GinaValterio, classe 1927, vive a Cecchi-na, una frazione di Albano Laziale,dalla fine degli anni ‘50, partita daGuardea, un grazioso paesino del-l’Umbria, insieme a suo marito Tul-lio Petrocchi di Montecchio, semprenella provincia di Terni. Madre di tre splendidi figli, Carla,Antonella ed Orlando, divenutaanche recentemente bisnonna , lei,che a sentirla parlare affascina nonsolo per la sua dolcezza, ma ancheper i tanti ricordi e andeddoti storiciche in fondo riguardano tutti no: unpatrimonio culturale ed identitariodella nostra Italia, fatto anche disaggezza, proverbi poesie, che inostri giovani rischiano di dimenti-care o mai conoscere nell’era diGoogle, quando anche per fare unaricerca scolastica si utilizza il ‘copiae incolla ‘ di contenuti su Internet,quanto basta per affrontare l’interro-gazione eppoi nulla rimane nelbagaglio della mente.Lei, che ha visto enormi mutamential passaggio tra il secolo scorso ed ilnuovo millennio. rappresentaquell’Italia che subito dopo la 2aGuerra Mondiale si è rialzata fatico-samente nonostante i lunghi anni dieventi bellici trascorsi e privazionidi ogni tipo, da quelli della libertà aquelli di una nazione economica-mente distrutta: “Mi ricordo quandoprima della guerra mischiavamol’ortica con la semola per fare ipastoni da dare ai tacchini. Poi unavolta macellati, li porzionavamo achilate e organizzavamo una tombo-lata e si vincevano. Durante la guer-ra, invece, ricordo mia nonna checucinava l’ortica ed eri costretto amangiarla perché non c’era altro”. L’ortica, un piatto che invece aitempi d’oggi è diventata una squisi-tezza apprezzata soprattutto neiristoranti vegani e vegetariani chefanno tendenza, oppure consigliatadalle migliori erboristerie.“E ricordo mia mamma, al tempodell’occupazione nazista, che pian-geva di nascosto perché non sapevacome sfamarci a noi sei figli e face-va il pane con la farina di granotur-co, che poi non reggeva e si sbricio-lava tutto. Una volta c’era veramen-te la ‘fame’, adesso invece nessunosi accontenta più di quello che giàha”.

Chiedo a Gina il motivo per cuiabbia lasciato il proprio paese alpunto da trasferirsi proprio qui aCecchina, ultimo lembo dei CastelliRomani, protesa verso il mare everso l’Agro Pontino: “C’era statala famosa nevicata del ‘56: noi era-vamo una famiglia contadina: olivie vigneti, ma soprattutto olivi, quelliche da sempre hanno costituito l’ec-cellenza umbra dell’olio, quellisono stati completamente bruciatidal gelo della neve. Eravamo quindisenza lavoro”.Già, perché al tempo di Gina nonera minimamente contemplato alcunfinanziamento regionale o stataleper calamità naturali o per condizio-ni avverse di emergenza ambientale,come al giorno d’oggi: “Sapevamoche nei dintorni di Cecchina erasorto un polo industriale, così io emio marito abbiamo deciso di tra-sferirci, anche perché ero in attesadel nostro primo figlio e avevamol’idea di allargare successivamentela nostra famiglia”.Questa dunque l’Italia poco primadegli anni ‘60, un ‘Italia che lavora-va e trovava lavoro, dove seppure i‘migranti’ erano alcuni stessi italia-ni, non c’era bisogno di affidare l’a-gricoltura agli stranieri, perchéognuno con le proprie specialità nelcampo, contribuiva alla rinascita delPaese, importando anche le tradizio-ni e le competenze tecniche del pro-prio luogo d’origine.“Cecchina come la vedi ora non eracosì: la chiesa era il punto principa-le e poche case, quasi tutte con ilproprio campicello e pollaio,immerse tra distese di verde, quasitutti campi coltivati a grano, eppoifrutteti, vigneti, uliveti e orti. Erava-mo tante famiglie, giunte da diverseregioni. Chi dalle Marche, chidall’Umbria, chi dall’Abruzzo, matante anche dalla Ciociaria qui nelLazio. Ci siamo subito ben integraticon i Castellani del posto e sembra-va di continuare stare al nostro pae-sello”.A quei tempi genuina era anche lasolidarietà e l’organizzazione nellefabbriche: “Ho lavorato comeaiuto-cuoca alla Staderini di Pome-zia, poi per tanti anni alla Italcable.La mattina mi svegliavo alle 5 e daCecchina andavo a Pavona. Quipassava un pulmino della squadradei tecnici e mi portavano loro, per-

ché lungo il tragitto andavano aprendere lavoratori e lavoratrici, unpo’ come fanno gli scuolabus.Alla Italcable ero unica e solacuoca e badavo alla mensa per 70persone, talvolta anche 80 quandoc’erano tecnici in momentanea tra-sferta. Per loro ero come unamamma: facevo tutto ciò che si puòmangiare in famiglia, dal polloarrosto con le patate al forno, allelasagne, qualche volta perfino lapasta fatta in casa da me, e il brodo,quello buono come nelle feste”.Sembra quasi di sentirlo il profumodi cibo buono nei corridoi che porta-vano al refettorio degli operai, con-tenti per quella breve pausa-pranzoa ristorare il palato e sentirsi come acasa.Un profumo che purtroppomanca nelle scuole e negli asili diquesto territorio castellano, dove ipasti vengono consegnati colcamioncino, trasportati in contenito-ri anonimi di polistirolo eppoi ci sichiede come mai i bambini sianorestii a mangiare, loro che hanno isensi aperti a 360 gradi e che potreb-bero conservare nel tempo questepiacevoli istantanee, come quandoda adulti ricorderanno il profumodei gessetti o delle matite colorate,dei quaderni e dei grembiulini fre-schi di bucato.Gina, lavoratrice istancabile comesuo marito Tullio, continuava poinell’altra metà della giornata a dedi-carsi a ciò che ha sempre amato,imparando ad amare la terra ed isuoi doni: ”Dopo il turno nellamensa della fabbrica, nel pomerig-gio andavo a lavorare negli orti diVallericcia. E quando seminavi,dovevi fare tutto ‘a braccia’: nonc’erano i macchinari di adesso, e laterra quando la coltivi è veramenteuna fatica, anche se ti dà tante sod-disfazioni”.E’ stato per dedicarsi ai suoi figli increscita, che necessitavano della suapresenza in casa, la decisione dirinunciare anche al lavoro agricolopomeridiano, ma comunque sce-gliendo di riprendere un’attività chegià aveva sperimentato quando erain Umbria, prima di sposarsi: “Hocomprato una macchina da maglie-ria e così lavoravo in casa: creavo econfezionavo abbigliamento. Me locommissionavano anche da negozidi Roma, poi con Tullio, sulla moto-retta, qualche volta lo andavamo a

consegnare insieme, altre volte ciandava lui o andavo io”.Una parentesi che seppur lunga, si èdovuta interrompere: non era cam-biata solo Cecchina, ma tutta l’eco-nomia ed il commercio nazionale,perché con l’avvento del pret-a-por-ter l’artigianato e i vestiti su misurahanno spiazzato anche i sarti, senzapiù un mercato.Un settore che difficilmente potràrisogere, perché nuovi marchi dellemultinazionali offrono abiti a prezzistracciati, spesso in quanto tali pervia di manodopera del terzo mondoal limite (se non interamente) dellosfruttamento, talvolta anche minori-le, e basta girare i centri commercia-li per trovare vestiario perennemen-te in saldo.Cecchina, seppur frazione, è ormaianch’essa parte della Città Metropo-litana di Albano Laziale. L’incre-mento dell’offerta edilizia l’ha resameta di numerosi romani che sisono insediati qui, fuggendo dallaCapitale e dal suo caos, disposti alpendolarismo quotidiano pur divivere in un luogo ‘a misura d’uo-mo’, anche se poi il traffico giorna-liero nelle ore di punta, quello cheintasa la via Nettunese che attraver-sa la frazione, sembra quasi unafotocopia di quello solito nelle peri-ferie di Roma.Cecchina è cambiata. Da qualcheanno anche minacciata dallo spettrodi un inceneritore da costruire pro-prio qui, in mezzo a tante eccellenzeterritoriali a marchio D.O.C, D.O.P.

ed I.G.P., con questioni ambientaliancora irrisolte. Vigneti ed uliveticeduti e spariti per incentivarenuove costruzioni, in uno scenariodi cementificazione territoriale chenon risparmia neppure le zone limi-trofe.Non esistono più i coltivatoridi un tempo, ma spesso l’agricolturaviene affidata a lavoratori di prove-nienza straniera. Sono chiuse le fab-briche, quasi tutte quelle presentinei tempi fiorenti in cui Gina eraappena arrivata in questa propaggi-ne della campagna romana di pregioanche archeologico. Per le pochissi-me rimaste, c’è la scure della chiu-sura, altre invece già completamentedelocalizzate.Dall’alto della sua esperienza di vitaintensa, Gina Valterio riconosce“che tutto cambia. Questa è’ la vita,come le stagioni, come i mesi chepassano, non ci si può fare niente. Ilpassato è passato e teniamoci quel-lo che di buono cui ha lasciato”. Sono ormai terminate le feste natali-zie, il mese si srotola già verso quel-lo nuovo che verrà. E’ su questa percezione del tempoche, pur scorrendo inesorabile,dipinge comunque affreschi semprediversi, che Gina prontamente com-menta la vita e questa stagione conuna poesia, una delle tante che saelargire come una perlapreziosa:”E’ febbraio monellaccio,molto allegro e assai pagliaccio:ride, corre, salta e impazza, per levie forte schiamazza. Per le piazze eper le sagre scherza allegro il Car-nevale. Se fra i mesi suo fratello è iltesoro tra i più belli, il più allegro ebirichino è sempre lì: il più picci-no”.

Gina Valterio nel 1958

Gina Valterio oggi 91 anni

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 35IL GIORNALE DEL LAZIO

Gentile Avvocato,vivo in un condominio privodi portiere e nel quale le cas-sette della posta sono all’in-terno del cortile condominia-le. Il cortile è sempre chiusoda un cancello e spesso acca-de che il postino non trovinessuno che apra per poterdepositare la posta che spessoarriva con grave ritardo.All’ufficio postale mi hannodetto che le cassette devonoessere in un luogo libera-mente accessibile al portalet-tere e che, quindi, il mio con-dominio non è in regola.Dato che le mie richieste dispostamento, inoltrateall’amministratore, nonhanno avuto alcun effetto,posso spostare autonoma-mente la mia cassetta emet-terla fuori?Grazie per i chiarimenti chevorrà darmi.Alessio B.Il quesito che pone il nostrolettore Alessio è insolito edinteressante. Vediamo insiemequali sono le norme che rego-lano la materia.In primo luogo è bene chiarireche la cassetta postale di rife-rimento del singolo condòmi-no è sicuramente di sua esclu-siva proprietà, ma se inseritain un manufatto unico, la

struttura complessivamenteintesa va considerata di pro-prietà comune.Questo comporta che il con-dòmino deve avere cura ditenere in buono stato quantodi pertinenza esclusiva dellasua cassetta (sportellino, tar-ghetta, chiave, ecc.), ma lastruttura nella sua interezzadeve essere manutenuta,custodita e - vedremo da qui abreve - posizionata su inputdel condominio.Al riguardo bisogna guardaread un  decreto ministeriale epiù nello specifico al decretodel ministero delle comunica-zioni 9 aprile 2001recante  Approvazione dellecondizioni generali del servi-zio postale.Le norme ivi contenuteriguardano tutti gli edifici, ivicompresi quelli condominiali.Rispetto alla collocazionedelle cassette domiciliari èutile guardare al contenutodegli articoli 45 e ss. del cita-to decreto.In particolare in essi è stabili-to che:- Per la distribuzione degliinvii semplici devono essereinstallate, a spese di chi leposa, cassette accessibili alportalettere (art. 45, primocomma, D.M. 9 aprile 2001);- Le cassette devono esserecollocate al limite della pro-prietà, sulla pubblica via ocomunque in luogo libera-mente accessibile, salviaccordi particolari con l’uffi-

cio postale di distribuzione(art. 46 D.M. 9 aprile 2001).- Negli edifici plurifamiliari,nei complessi formati da piùedifici e negli edifici adibiti asede d’impresa, le cassettedelle lettere devono essereraggruppate in un unicopunto di accesso (art. 47 D.M.9 aprile 2001).Dalle disposizioni decretoministeriale 9 aprile 2001 sideduce dunque che, in un edi-ficio in condominio, le cas-sette devono essere raggrup-pate in un unico punto acces-sibile liberamente, salvodiverso accordo con l’ufficiopostale di riferimento.Nella prassi però, come nelcaso del nostro lettore, èmolto comune che le cassettepostali siano posizionateall’interno dell’androne degliedifici o comunque in spaziinterni e questo, in mancanzadi un portiere, specie se anchecon mansioni di ricezionedella corrispondenza puòcomportare gli inconvenientilamentati dal nostro SignorAlessio oltre che far essere ilcondominio, rispetto a quantostabilito in relazione al servi-zio universale di consegnadella corrispondenza, fuorinorma.Se le cassette postali sonocondominiali (nel senso sopradescritto) la decisione sul lorospostamento spetta all’assem-blea condominiale anche seritengo che, nel caso di spesedi lieve entità volte solo ad

uno spostamento che regola-rizzi la situazione, la decisio-ne possa essere presa anchedal solo amministratore inragione della necessità diadeguare lo stato dei luoghi aldisposto normativo succitato.Il problema sorge però quan-do, come nel caso del nostrolettore, l’amministratore econseguentemente l’assem-blea, rimangono inerti. I que-sto caso a mio parere ci sonosolo due soluzioni: il ricorsogiudiziale del singolo condò-mino, ai sensi dell’art. 1105,quarto comma, c.c. al fine diottenere un provvedimentoattuativo dello spostamentodelle cassette postali in luogoidoneo, in sostituzione del-l’assemblea inerte oppureposizionamento da parte delsingolo, di una propria cas-setta postale in luogo libera-mente accessibile al portalet-tere così come effettivamente

vorrebbe fare il Signor Ales-sio.E’ chiaro che la prima ipotesisarebbe preferibile ma ritengoche anche la seconda soluzio-ne sia pienamente legittimain ragione di quanto dispostodall’art. 1102 c.c., tenendo amente che il posizionamento -proprio in ragione del dettatodella norma appena citata -andrebbe fatto avendo cura dinon impedire agli altri condò-mini di fare lo stesso e nonalterando il decoro architetto-nico dell’edificio.Certo, così non sarebbe osser-vato quanto disposto dall’art.47 d.m. 9 aprile 2001 ( le cas-sette di tutti i condominidovrebbero essere nello stessoluogo), ma l’inadempimentodi molti, se vi sono problemi,non può cagionare danni adun unico condòmino che,invece, s’è attivato per ovvia-re al problema.

Avv. Margherita Corneli

Per porre domande scrivere e-mail: [email protected]

CASSETTE PER LA POSTA IN CONDOMINIO: PUO’IL SINGOLO CONDOMINO SPOSTARLE?

L’AVVOCATO RISPONDE

Con la fine delle feste natalizie siè conclusa anche la kermessemusicale dedicata agli spettacolidi Natale che ogni anno il SanMichele Hospital organizza pertutti gli ospiti della struttura ed iloro familiari. Lapsicologa,dott.ssa Valentina Pavi-no insieme alla Direzione ringra-zia per il loro gesto di amore tuttigli artisti intervenuti: Emilia Mar-sella con Wilma Goith, RiccardoAmici, Gianluca Delicato ed ilmaestro Alessandro di Stazio; Lareferente del Coordinamento Sin-dacato Pensionati Italia dellaCGIL Giuseppa Vaccaro e tutti isuoi poeti; La Professoressa dimusica Rita Nuti ed il suo coro diragazzi; l’insegnante di DanzaGiuseppina Zappa e le sue balleri-ne; la Direttrice della LudotecaSarabbanda di Aprilia MonicaPaglia e tutti i ragazzi che si sonoesibiti; L’Assessore all’IstruzioneMartino di Aprilia ed in fine tuttoil personale del San MicheleHospital che dietro “le quinte”sostiene i pazienti, ed in particola-re le Educatrici Erika D’agostinoed Elisabetta Ucci che ogni annolavorano alla realizzazione delMercatino di Natale dei pazienti.Appuntamento al prossimo anno !!

Il Natale in compagnia al San Michele Hospital di Aprilia

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ATTIVO IL NUOVO NUMERO UNICO REGIONALEPer ogni contatto o esigenzadi comunicazione con laRegione Lazio è attivo esclu-sivamente il nuovo NumeroUnico Regionale 0699500. Ilservizio è attivo dal lunedì alvenerdì dalle ore 8 alle ore 19Un’informazione utile per i

cittadini: da oggi 8 gennaio2019, per ogni contatto o esi-genza di comunicazione conla Regione Lazio è attivoesclusivamente il nuovo Numero Unico Regionale 0699500.Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 19.Per quanto riguarda le prenotazioni sanitarie resta attivo il numero unico RECUP069939, che è attivo dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30 ed il sabato dalle 7.30alle 13.00

APPROVATO IL NUOVO BILANCIO: PER LA CRESCITA E LA RIDUZIONE DELLE DISUGUAGLIANZE

La manovra di bilancio 2019-2021, al netto del settore sanitario, delle altre risorse vin-colate e delle partite tecniche, ammonta complessivamente a 3,42mld di euro per l’an-no 2019, 3,31mld per l’anno 2020 e 3,27mld per l’anno 2021.Di seguito le principali misure. Aumenta, passando da 324mln a 344mln per il 2019 ilFondo taglia tasse che, oltre a confermare le esenzioni e le riduzioni dell’addizionaleIrpef del 2018, prevede 20mln in più a beneficio dell’abbassamento dell’Irap dello0,92% per quelle imprese regionali che hanno una maggiore propensione all’export.Sono 12mila imprese che operano in settori produttivi fondamentali per l’economia delLazio.Confermate esenzioni e riduzioni Irpef. Il Bilancio 2019-2021 conferma le esenzioni(2,3 milioni di contribuenti) e le riduzioni dell’addizionale regionale (500mila contri-buenti) con un criterio di progressività per i soggetti con reddito imponibile superiore

a 35mila euro e fino a 75mila euro. In particolare, l’esclusione dalla maggiorazioneriguarda i soggetti con reddito imponibile fino a 35 mila euro, i nuclei familiari nume-rosi (con tre o più figli a carico) e quelli con uno o più figli portatori di handicap, gliultrasettantenni portatori di handicap appartenenti a nuclei familiari con un reddito nonsuperiore a 50 mila euro.La rimodulazione progressiva, in chiave riduttiva, del prelievo Irpef per i soggetti conreddito superiore a 35 mila euro ricalca quella dell’anno fiscale 2018:· per i redditi compresi tra 15.000 euro e 28.000 euro, il prelievo aggiuntivo si confer-

ma ridotto dall’1,6% all’1% (da 3,33% complessivo al 2,73%);· per i redditi compresi tra 28.000 euro e 55.000 euro, il prelievo aggiuntivo si confer-

ma ridotto dall’1,6% all’1,2% (da 3,33% al 2,93%);· per i redditi compresi tra 55.000 euro e 75.000 euro, il prelievo aggiuntivo si confer-

ma ridotto dall’1,6% all’1,5% (da 3,33% portando al 3,23%);·per i redditi oltre 75.000 euro, il prelievo aggiuntivo è di 1,6% (3,33%)

Norme per favorire l’interscambio del personale del ssr. Nell’ambito delle competenzerelative alla sanità, si intende favorire l’interscambio di risorse umane tra il personaledella Direzione regionale sanità e il personale delle Aziende ed Enti del Servizio Sani-tario Regionale. Un’attività integrata tra competenze senza aumento dei costi nell’otti-ca dell’efficienza. Si intende così dare l’input a un percorso virtuoso finalizzato al con-seguimento di livelli di alta professionalizzazione nel sistema di governo della salutepubblica, potenziando la qualità dei servizi offerti dalle singole Aziende Sanitarie edalla Regione Lazio. Ciò anche in considerazione dei diversi contratti collettivi vigenti.La norma entrerà in vigore entro 120 giorni.Agevolazioni per i comuni in dissesto finanziario. Per tutti i Comuni del Lazio in dis-sesto finanziario sono previste delle agevolazioni della compartecipazione agli investi-menti in conto capitale, finanziati con risorse regionali, già previste per i comuni conpopolazione inferiore a 5.000 abitanti (legge regionale 17/2016, art. 3, comma 153).Nessuna compartecipazione per finanziamenti fino a euro 450mila euro.Valorizzazione dei beni culturali. Si prevede lo stanziamento di contributi in favore deipiccoli comuni per gli interventi di valorizzazione del proprio patrimonio culturale

mediante l’istituzione di un apposito fondo di 2mln di euro nel triennio. È prevista laconcessione a titolo gratuito per 50 anni dei beni culturali regionali, dimore e ville sto-riche allo Stato, agli enti locali, agli enti ecclesiastici e al Terzo Settore. Saranno inoltreattivate, d’intesa con il Mibac, forme speciali di partenariato con enti e organismi pub-blici e con soggetti privati, come previsto dal Codice dei contratti pubblici.Segnali importanti anche a favore delle Pari Opportunità. Oltre ai fondi statali di 2,2milioni di euro, il bilancio approvato finanzia le associazioni a difesa delle donne eriserva una quota a garanzia dell’assistenza gratuita legale alle donne vittime di violen-za.Più risorse per i parchi regionali. A partire dal 1° gennaio 2019, le sanzioni derivantida violazioni accertate dal personale di sorveglianza dei Parchi regionali (guardiapar-co) resteranno a disposizione dei medesimi Parchi e dei loro bilanci. Si tratta di un ulte-riore sostegno finanziario per gli Enti parco che avranno a disposizione risorse in piùda poter utilizzare per la tutela e per la valorizzazione del patrimonio naturale regiona-le.“Martedi 8 gennaio dopo giorni di confronto e discussione e il voto di centinaia diemendamenti, il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato il bilancio. Un ottimobilancio che tra le altre cose abbassa le tasse e investe sui Comuni, sulle reti sociali esulle politiche di sviluppo. Un bilancio arricchito anche da tante idee e contributi delleopposizioni. Noi siamo questo. Siamo orgogliosi dei nostri valori, abbiamo le nostreidee, ma abbiamo rispetto delle assemblee elettive, cuore della democrazia”- il com-mento del presidente, Nicola Zingaretti.“Per la prima volta approviamo il Bilancio prima di Natale! Un ottimo risultato, fruttodi un lavoro di concertazione e collaborazione portato avanti con tutto il Consiglio.Abbiamo accolto molte proposte emendative delle forze sia di maggioranza che diopposizione. A partire dalle misure fiscali. Nel lavoro di ascolto con tutte le forze poli-tiche abbiamo cercato di venire incontro alle istanze del territorio e il risultato è unlavoro di sintesi che abbraccia ad ampio raggio gli ambiti fondamentali dello sviluppodella nostra Regione”. Così l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore.

GARANZIA GIOVANI: UN NUOVO AVVISO DA 7,4 MILIONI PER I NEETA partire dal 1° gennaio 2019 i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non stu-diano e non lavorano, potranno beneficiare dei servizi di orientamento specialistico edi accompagnamento al lavoro finanziati con 7,4 milioni di euro nell'ambito del pro-gramma Garanzia Giovani Lazio - Nuova fase.Dalla Regione un nuovo avviso dedicato ai giovani Neet che hanno maggiore difficoltàa trovare un'occupazione e che rischiano di rimanere ai margini della società. In parti-colare, per quanto riguarda l'orientamento specialistico (2,1 milioni) l’obiettivo è quel-lo di promuovere la maturazione e l'autonomia nella ricerca attiva del lavoro del gio-vane. Per quanto riguarda invece l’accompagnamento al lavoro (5,3 milioni), l’obietti-vo è invece quello di sostenere l’inserimento lavorativo del giovane attraverso l’attiva-zione di un rapporto di lavoro (a tempo determinato, indeterminato, in apprendistato odi un contratto di somministrazione) entro 6 mesi dalla presa in carico da parte dell'enteaccreditato.“Dal 2014 il programma Garanzia Giovani costituisce un sistema integrato di politicheattive che nel Lazio ha coinvolto quasi 120mila giovani, ai quali sono state offerteopportunità di ingresso nel mercato del lavoro o percorsi di formazione, di autoimpiegoo di servizio civile”- così Claudio Di Berardino, assessore al lavoro.Per l'iscrizione on line e per tutte le informazioniwww.regione.lazio.it/garanziagiova-ni/

10 - 24 GENNAIO 2019pagina 36 IL GIORNALE DEL LAZIO

dallaRegionedi Bruno Jorillo

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 37IL GIORNALE DEL LAZIO

POMEZIA Inaugurata a Torvaianica una “nuova” Piazza ItaliaNegli anni addietro era diven-tato scenario di degrado e dicerto non un posto molto tran-quillo, considerato anche chec’era un’area giochi non pro-prio ideale per i bambini. Orale cose sono cambiate e final-mente a ridosso di Natale si èufficialmente inaugurato ilnuovo giardino pubblico inPiazza Italia, a Torvaianica. Sitratta di un’area dal completonuovo volto, totalmente rinno-vata e riqualificata grazie adinterventi di risistemazione,pavimentazione e installazionedi arredi urbani. L’evento èstato festeggiato da tantipometini accorsi sul posto. Ilprogetto consisteva nella siste-mazione del giardino esistentein termini di servizi ed attrez-zature, ammodernamentodell’area giochi, le cui condi-zioni versavano in uno stato diforte degrado. L’AssessoreFederica Castagnacci ha spie-gato che gli interventi effettua-ti hanno consentito di valoriz-zare il cuore dell’area median-te la creazione di una vera e

propria piazza centrale, met-tendo in risalto il Monumentoai Caduti. Inoltre, ha aggiuntoil delegato del sindaco, sonostati creati nuovi punti di sostae di aggregazione mediante

una riprogettazione della vege-tazione interna e dell’area gio-chi. Il primo cittadino AdrianoZuccalà ha detto che per lui èmotivo di orgoglio aver resti-

tuito un’area ora così bella efunzionale: “Con questo pro-getto realizzato – ha dichiarato- restituiamo ai cittadini un’a-rea per troppo tempo abbando-nata al degrado. I circa

100.000 euro risparmiati dalprogetto iniziale saranno inve-stiti sempre su Torvaianica perl’installazione di una postazio-ne fissa per la Polizia Locale di

fronte al giardino e per l’instal-lazione di nuove aree giochi invia Montevideo e via Polonia.Chiediamo ai residenti la mas-sima collaborazione affinchéquesto spazio mantenga il pro-prio decoro”. Forse qualchealtra miglioria andrebbe fatta,hanno suggerito alcuni, come,ad esempio, prevedere unsistema di videosorveglianza

per evitare che la piazza nelleore serali e notturne possaessere presa di mira da vandalio sede di traffici poco puliti oanche evitare che vi soggiorni-no con le tenebre persone dedi-te al bere. Comunque sia, ora igiardini sono degni di tal nomee tutti dovrebbero attivarsiaffinché tali rimangano.

Fosca Colli

Differenziata sotto controllo,fioccano le multe

I furbetti dell’immondiziadevo stare molto attenti.Infatti, il comune ha datoavvio ad un controllo a mac-chia di leopardo dei bidonci-ni per le immondizie pervederne l’esatto contenuto.Nello specifico, una taskforce solleva il coperchio delbidoncino, apre il sacchetto eispeziona quello che vi èstato buttato. Infatti, a quantopare, sono in moto ad esserepoco disciplinati e a rispetta-re quello che si può e non sipuò buttare e dove. La cartava con la carta, il vetro con ilvetro, la plastica con la pla-stica, l’umido con k’umido equello che non si potrebbemettere altrove andrebbenella indifferenziata. Ma non

tutti sono cosìrispettosi, tanto chestanno fioccando lesalate multe. Prose-guono quindi i con-trolli congiunti traUfficio Ambiente,Formula Ambientee Polizia Localesulla raccolta diffe-renziata. Questasettimana sono statieffettuati in via tor-ralba, loc. MartinPescatore. Gli ope-ratori della FormulaAmbiente hannospiegato ai residenti comefare una raccolta differenzia-ta corretta, mentre la PoliziaLocale ha sanzionato (200€)chi ha conferito i rifiuti in

modo palesemente errato. Leutenze oggetto di sanzioni,sono state segnalate all’Uffi-cio Tributi per la verificadella posizione tributaria.

Fosca Colli

Unirà via dei Castelli Romani, serviziprivati e verde pubblico

Comprensorio industriale D:nuova strada di collegamentoDa anni se ne sentiva parlare ese ne avvertiva l’esigenza, orafinalmente sembra che tuttopossa trasformarsi in realtà,tempi burocratici permettendo.Questo è d’uopo dirlo in quan-to l’iter amministrativo delprogetto in questione aveva giàsubito un’interruzione ma oratutto dovrebbe procedere per ilmeglio e prenderà vita unastrada di collegamento che par-tendo dal comprensorio indu-striale D collegherà via deiCastelli Romani, servizi privatie verde pubblico. Una nota delComune tiene a precisare chein tal modo di risolverannovarie problematiche, conside-rato che pochi giorni fa si ègiunti alla sottoscrizione diuna convenzione urbanistica ad hoc che vede la modifica delladestinazione d’uso da industriale a servizi privati di uso pubbli-co per il commercio e la contestuale ricollocazione di parte delverde pubblico che verrà ceduto in favore dell’Amministrazio-ne, con la realizzazione di una nuova strada. Il Sindaco AdrianoZuccalà non nasconde la sua soddisfazione e sottolinea comel’amministrazione municipale che guida, sin dai primi giornidall’insediamento, ha dato luogo ad una immediata ricognizionedelle questioni di natura urbanistica rimaste ferme. Tra queste,anche quella annosa inerente il Comparto D, quadrante collocatotra la complanare della Via Pontina e la Via dei Castelli Romaniil cui miglioramento è strategicamente importante per la crescitadella città in termini di servizi e viabilità. Ora per merito dellaconvenzione l’ente locale potrà anche contare sulla realizzazio-ne di una nuova strada di collegamento tra il sottopasso nei pres-si dell’hotel Selene e Via dei Castelli la quale favorirà il decon-gestionamento della viabilità sulle arterie principali. L’Assesso-re Luca Tovalieri da parte sua ha evidenziato come il tratto distrada in questione potrà essere percorso in tutta sicurezza graziealla costruzione di due rotatorie collocate in corrispondenza del-l’hotel Selene e lungo l’arteria di nuova realizzazione. “Rispettoalla soluzione originaria - ha spiegato il delegato del SinDACO- il progetto prevede un sensibile ampliamento della rotatoria incorrispondenza dell’Hotel Selene a garanzia di maggiore sicu-rezza e maggiore fluidità del traffico oltre all’introduzione diuna nuova rotatoria sulla nuova strada per la riduzione dellevelocità di percorrenza ed il collegamento ad un nuovo trattostradale privato ad uso pubblico”. Quindi si prevedono indubbibenefici sull’area e per tutti i pometini.

Fosca [email protected]

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 38 IL GIORNALE DEL LAZIO

ANZIO - NETTUNO

di Silvano Casaldi*Il nuovo racconto scaturisce daun colloquio con Gigi Bernardi-ni, già segretario del NettunoCalcio. Ci incrociamo in via deiVolsci, dove i figli hanno un’a-genzia di assicurazioni. Quandogli sto vicino mi saluta: “Ciao, tisto seguendo con interesse sullevicende del Nettuno Calcio. Sonobelli gli articoli. Anche i com-menti sono lusinghieri. Ho lettoche Marcello Fiori ha scritto:‘Storie che affascinano’; ‘Stu-pendi racconti’ invece li ha defi-niti Erasmo Lombardi; ‘Articoliscritti in maniera esemplare’ lodice Giuliano Ansovino e ancheMarco D’Ambra dice che sonobellissimi racconti”.Gigi oggi è un’ottantenne un po’ingrassato. Io lo ricordo quandogiovanissimo amava andare inbicicletta, spesso insieme al suoamico fraterno Mirto Cochi. Gigiaveva una Legnano e indossavala maglia scura della Lazzaretti.Mirto invece indossava un com-pleto bianco-celeste della Bian-chi e anche la bicicletta era unaBianchi. Noi ragazzini li chiama-vamo Coppi e Bartali: “GrazieGigi - gli rispondo - la passioneper il calcio ce l’hai sempre, seistato segretario della squadra etuo padre Alfonso il primo presi-dente del dopoguerra e ancoradopo tanti anni segui le vicendedel calcio”, ma non resto sorpre-

so dalla sua affermazione. Misorprende invece ciò che mi dicedi seguito: “Se il calcio lo hai vis-suto con passione è come ilprimo amore che non si scordamai”. È vero, ha ragione Gigi cheè in vena oggi e propenso allachiacchierata: “Mi piacerebbeche tu scrivessi di mio cuginoQuinto Ricci. Lo hai conosciu-to?”. Camminando siamo arrivatial numero civico 6, l’ingressodell’ufficio assicurazioni. Glirispondo: “Mi ricordo di lui.Alcune immagini di Quinto sonoimpresse nella mia mente comein una cartolina. La prima è quel-la di quando avevo tre anni circa,al campo di Villa Borghese, ioero in braccio a mia madre, eQuinto insieme agli altri giocato-

ri entravano in campo accompa-gnati dall’inno ‘Scende il Nettu-no in campo…’ cantato dai tan-tissimi tifosi; la seconda è di unpaio di anni dopo, mi ricordo cheQuinto abitava a piazza Segneri,al n.14, con i genitori Margheritae Romeo Ricci e io ero mascottedella squadra giovanile Juventusche partecipò alla ‘Coppa Nettu-no’, con tutti i ragazzi di SanGiovanni: Remo Rabini, PippoSimeoni, Franco Monaco, TullioCasaldi, Alvaro e Giacomo Vale-ri, Natalino Ruisi, Mario Ton-giorgi, Franco Rossi, QuintoNorcia, Pippo Simoni. Le partitesi giovano la domenica mattina,ma io non toglievo la magliadella Juve neppure per mangiaree, in quei caldi pomeriggi di fine

primavera sventolavo continua-mente la bandiera sul sagratodella chiesa. Molte volte Quintopassava con la valigetta di calcia-tore, era sempre sorridente espesso s’intratteneva a scherzarecon Silvio Norcia, una ragazzocon un handicap alla mano, chelui chiamava “Silvietto”. Quintoera un ragazzo d’oro e noi ragaz-zini lo ammiravamo perché sem-brava un attore con la sua chiomacorvina. La terza immagine inve-ce è triste ed è dell’inverno diquell’anno 1950-1951. PiazzaSan Giovanni e la chiesa eranogremite, forse era presente tuttaNettuno. Mia madre aveva tiratofuori dal cassetto dell’armadio lamia divisa di mascotte della Juvee me la fece indossare. Per infi-larmi gli scarpini, che mi avevaconfezionato un paio d’anniprima Giulio Rossi, il calzolaiodi via San Giovanni, faticò unpo’ perché il piede s’era ingrossa-to e avrebbe necessitato delloscarpino di una misura maggiore.Mi diedero la bandiera e mi mise-ro in fila davanti a tutti gli altriragazzi che ugualmente indossa-rono la divisa del torneo. Anchetutte le altre squadre aveva fattola stessa cosa e i loro porta-ban-diere precedevano le squadre. Ilcorteo funebre, al quale parteci-parono migliaia di persone, sisfilò sulla via Santa Maria epassò davanti al civico 31, lasede del Nettuno Calcio dovefino a qualche ora prima era stataallestita la camera ardente”.ÈGigi ora a ricordare: “Dopo ilservizio militare Quinto era

andato a giocare con la squadradi Aprilia, insieme a Silvano eAlberto Cancelli e quella dome-nica 31 dicembre 1950 nella sededel Nettuno Calcio, arrivò qual-cuno con la notizia che QuintoRicci era deceduto durante la par-tita che l’Aprilia giocava in tra-sferta contro il Latina. Un pallo-ne alto, bloccato dal portiere Sor-rentino, poi il tentativo di Quintoper carpire il pallone e l’interven-to del terzino Guida, e ci fu unoscontro a tre. Quinto cadeva interra dando segni di immediatagravità. Poi la corsa all’ospedalee subito dopo la triste notizia.Aveva 23 anni, a Latina è ricor-dato con una targa in marmo;Aprilia gli ha dedicato il campodi gioco e il Nettuno la vittoriacontro il Cynthia 4-1”.Gigi è commosso, io cerco di dar-gli un po’ di conforto e affermo:“Furono giornate tristi, perchéQuinto era benvoluto da tutti”.“È vero, era un amicone di tutti.Allora scriverai qualcosa di miocugino Quinto Ricci?”, midomanda infine. Ed io: “Già fattoGigi, già fatto”.Quinto Ricci in una formazionedel Nettuno: per la stagione 1946– ‘47. Da sinistra, in piedi: Otta-viani (mass.), A. Cancelli, Quin-to Ricci, Simeoni, Barsotti, ErosSimone (tifoso), Marcellini,Aglietti, Belleudi, Cesarini;accosciati: Cellucci, Mariola,Perticarà, Cibati (con in braccioil figlio Alessio), Trippa.* scrittore e storico di Nettuno.8a Puntata . (Pagina a cura diGianfranco Compagno)

GLI INCONTRI PIÙ ENTUSIASMANTI DEL NETTUNO CALCIO 7 GENNAIO 1951 NETTUNO – CYNTHIA 4-1

Quinto Ricci, l’eterno ragazzo

Elezioni amministrative : I partiti ancora in alto mare per le candidature asindaco. Solo il Centrodestra sembra aver sciolto la riserva su Sandro Coppola

La prossima settimana il cen-trodestra ufficializzerà lacandidatura di Sandro Cop-pola a sindaco di Nettuno.Una scelta, ritenuta spendibi-le dalla coalizione di centrodestra formata da Lega,Forza Italia, Fratelli d’Italia,Noi con l’Italia, PLI, listeciviche e lista del sindaco.Sandro Coppola è un inge-gnere di 69 anni, di Nettuno.L’ex consigliere di opposi-zione Claudio Dell’Uomo, ciha dichiarato:“Il centro destra ha buoneprobabilità di vittoria. Ades-so vogliono tutti salire sulcarro. Donato Iannantuono èuna candidatura di “presun-

zione”. Carlo Eufemi, non-ostante la stima, sarebbestato un rischio riproporlo,comunque si è messo a dis-posizione, come i fratelliCapolei. È una scelta quelladi Coppola calata dal basso,perché dall’alto non ha maiportato a risultati. I 5 stelle,sono divisi tra Rizzo e Lucci.Il nostro progetto e quello diDaniele Mancini sono gliunici seri per la città. MarioEufemi nella scorsa tornataelettorale non ha partecipato,quella prima ha candidatoLinda Zaratti a sindaco diNettuno, non è stato preso inconsiderazione come candi-

datura”Ad oggi, sono tre barra quat-tro i candidati per la città diNettuno, che tra qualchemese sarà chiamata a votare. Daniele Mancini con lasquadra degli ex assessoricon la lista “Nettuno Progettocomune”Sandro Coppola con lacoalizione di centro destra Donato Iannantuono con lalista “La voce del popolo”Rimane ancora in forse lacandidatura del professorWaldemaro Marchiafava,con il Partito Democratico.Il Movimento 5 Stelle èancora in finestra

Risiede ad Anzio nella zona di Lavinio Stazione una delle donne più anziane dellacittá, che il primo gennaio ha compiuto la veneranda età di 105 anni

Il suo nome è Vita Italia Di Liberto, origi-naria della Tunisia, nata l’1 gennaio 1914,espatriata dalla sua terra ed espropriata,dei suoi averi, si è stabilita sul nostro ter-ritorio. Ha conseguito i suoi studi a Tunisidove ha concepito i suoi tre figli, una diloro sotto i bombardamenti. Suo maritoha passato 14 anni in un campo di con-centramento, negli anni 50 anni è appro-data qui a Lavinio Stazione che allora, erauna zona priva d’infrastrutture, priva diilluminazione senza mezzi di collega-mento e comunicazione, per rimanerviper tutto il resto della sua vita. Vita, è l’ul-tima rimasta in vista della sua famigliaoriginaria. Passa le giornate leggendolibri e ricordando il suo passato. Tanti auguri. nelle sue letture, la sua casa è accogliente,piena di libri e ricordi, ed io suoi occhivelati dalle ombre del suo passato guarda-no ancora fortemente verso il futuro. Rin-graziamo la signora Vita Italia Di Libertodi averci fornito la sua preziosa testimo-

nianza, onorati della sua attenzione edella sua presenza sul nostro territorio.Incontrare gli occhi di una donna che havissuto attraverso la storia, cavalcando unsecolo, ci riempie di orgoglio, una donnasopravvissuta al tempo alla storia e allaguerre, che ci parla con estrema lucidità,attenzione e dignità rendendoci partecipidella sua straordinaria vita. Il suo nome èVita Italia Di Liberto, originaria dellaTunisia, nata l’1 gennaio 1914, espatriatadalla sua terra ed espropriata, dei suoiaveri. Ha conseguito i suoi studi a Tunisici racconta, e lì ha concepito i suoi trefigli, una di loro sotto i bombardamenti.Suo marito ha passato 14 anni in uncampo di concentramento, negli anni 50anni approda qui a Lavinio Stazione cheallora, era una zona priva d’infrastrutture,immersa nella sterpaglia, priva di illumi-nazione senza mezzi di collegamento ecomunicazione per rimanervi per tutto ilresto della sua vita. Una vita dedicata allasua famiglia nella quale ha adempiuto

con dedizione e amore aisuoi molteplici ruoli dimadre, moglie e nonna.L’ultima rimasta in vistadella sua famiglia origina-ria, della quale, con unaespressione mesta cimostra gli album, affer-mando: “Si vive di ricor-di”. Passa le sue giornateimmersa nelle sue letture,la sua casa è accogliente,piena di libri e ricordi, edio suoi occhi velati dalleombre del suo passatoguardano ancora forte-mente verso il futuro. Rin-graziamo la signora VitaItalia Di Liberto di avercifornito la sua preziosatestimonianza, onoratidella sua attenzione edella sua presenza sulnostro territorio.

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 39IL GIORNALE DEL LAZIO

ARDEA L’UCCELLO E’ L’ECCEZIONE CHE CONFERMA LA REGOLA ? C’è un’ennesima vicenda chescuote il buon senso dei cittadinidi Ardea. Ovvero la posa inopera in marmo, di un aironecenerino, simbolo della città diArdea posta sul basamento diuna scultura realizzata circa ven-t’anni fa dal maestro ArmandoLecca in arte “Armandì”. Nonc’è dubbio che il basamento inquestione appartenga al comune

di Ardea in quanto l’ente, locommissionò dietro delibera erispettivo pagamento. Sul basa-mento attualmente poggiava unastatua di due uomini ed un bam-bino che simboleggiava la fra-ternità, scultura fatta realizzarein un momento in cui occorrevaesaltare l’unità comunale inquanto era in corso da parte deicittadini della frazioni di Tor SanLorenzo una raccolta firme perdiventare comune autonomo. Al

di là della questione relativa allacategoria di beni culturali postain discussione dal così denomi-nato “comitato civico dei cittadi-ni” in risposta alla lettera delMinistero dei Beni Culturali edal di là anche dell’eventualetutela alla lesione all’immaginedell’artista “Armandì”, con que-sto articolo si vuole porre ladomanda sulla legittimità del

comportamento di “ignoti” inquanto ancora nessuno se ne èassunto la paternità riguardo aduna collocazione di qual sivoglia scultura o manufatto suun bene pubblico senza autoriz-zazione da parte dell’ammini-strazione comunale. Anche l’av-vocato Francesco Falco ritieneche “La questione non sia dilana caprina ma sottende leragioni di diritto riguardo allaliceità ad meno del comporta-

mento in questione e delle even-tuali conseguenza in capoall’Ente Comune. Infatti, se lacollocazione dell’opera non è

stata autorizzata dall’ammini-strazione comunale, la stessa,dovrà prendere le conseguentidecisione al fine di non creareprecedenti altrimenti, passereb-be il principio che ognuno puòutilizzare a propria discrezioneun bene pubblico. Altrimentil’Ente dovrà regolarizzare talicomportamenti. Ma non c’èdubbio che tale eventuale rego-larizzazione potrebbe creare unprecedente di utilizzazione dibene pubblico”. Qui non si trattadi minimizzare o drammatizzarela questione comparandola alladimensione o volume dell’ope-ra, che sia esso un basamento dipochi metri quadrati o un appez-zamento di terreno sempre di

proprietà comunale. E’ pur veroche Ardea sta vivendo un perio-do particolare dove sembrerebbeche le norme che presiedono ilcivile vivere comune siano sog-gette ad eccezioni. Cui protestle eccezioni? Il simbolo posto inquesto modo sembra confermarequanto espresso dal primo citta-dino sulle più importanti emit-tenti televisive nazioni che ad“Ardea è l’Università dell’abusi-vismo edilizio e dell’evasionetributaria. Noi non vogliamocredere che ai cittadini di buonsenso di Ardea venga negato ungiudice a Berlino!

L.C.

Minacciata la con-sigliera comunale ecoordinatrice inArdea della Lega,Luana Ludovici,che insieme ad ungiornalista si erarecata presso lapalazzina “D” delnoto complessoimmobiliare lidodelle Salzare, doveignoti avevano datoalle fiamme i rifiutigettati dagli occu-panti della stessapalazzina.Mentre il giornali-

sta si portava versoil luogo dell’incen-dio per immortalarel’opera dei vigili delfuoco, la capo-gruppo della Legarestava pocodistante dai mezzi di soccor-so, posizionati sul piazzale,dove vi era anche un nutritogruppo di rom, composto dadonne, uomini e bambini.Dopo qualche minuto, ha rac-contato la consigliera, dalgruppo si sono staccati dueragazzi i quali, con fareminaccioso, le gridavano diconsegnargli il telefonino per-ché ritenevano che aveva fattodelle foto e non volevano fosse-ro pubblicate, avendo gli stessiscambiato la giovane capogrup-po per una giornalista che con il

suo lavoro avrebbe potuto darmodo alle autorità di cacciarlida quelle abitazioni.Per nulla impaurita, la consi-gliera rispondeva a tono chenon avrebbe dato alcun telefo-nino e che dovevano allontanar-si subito da lei. I due romhanno poi accusato la Ludovi-ci di volervi cacciare “dallapropria casa”.Il trambusto è stato notato daun vigile del fuoco che subitosi è avvicinato ai due rom,  iquali si sono allontanati infasti-diti. La consigliera è stata poi

raggiunta anche dal giornalistache aveva accompagnato.Non è la prima volta che qual-cuno, recatosi in quel com-plesso, viene aggredito. In pas-sato durante la demolizionedella palazzina “A” accaddeche due bulgari cercarono diaggredire un carabiniere cheben si difese ma che non riuscìa catturarli in quanto si diederoalla fuga.  La consigliera hachiesto al sindaco, MarioSavarese, di ottemperare allademolizione o all’inagibilitàdel complesso.

Minacce alla consigliera Ludovicinel piazzale del “serpentone”

Scambiata per giornalista da due rom, la Ludovici ha chiesto alSindaco la demolizione del complesso

Edelvais Ludovici “Ci sono ancora troppestrade sprovviste di illuminazione”

“Sul territoriodi Ardea sonopresenti dellevie del territo-rio che  nonsono illumina-te. Lo stato disicurezza deveessere adeguatoal vivere civile”– commentaE d e l v a i sL u d o v i c i(ClGpA).R i c o r d i a m oche, nel mese dinovembre u.s.,la cittadinanzasi organizzòattraverso asso-ciazioni territo-riali, per darevita ad una manifestazione che potesse sensibilizzare le Istitu-zioni Pubbliche, riguardo l’emergenza della sicurezza adArdea.E quello della scarsa o totale mancanza di illuminazione nellestrade del Comune Rutulo, evidenzia un ulteriore pericolo perla cittadinanza che è soggetta ed esposta, in questo modo, apossibili aggressioni da parte di malviventi che, ricordiamo,non si fanno scrupoli per commettere i loro atti criminali, comeaccaduto spesso in strada ad alcune persone.Una maggiore illuminazione dei luoghi pubblici, non è chepossa risolvere il problema della sicurezza ad Ardea ma, puòcontribuire però, a dare una maggiore tranquillità alla cittadi-nanza nel percorrere luoghi spesso troppo bui.“Nel comprensorio di Montagnano – conclude E. Ludovici –ci sono strade sprovviste di illuminazione. Si comunica altresìche la ditta subappaltatrice di Hera Luce deve sostituire i corpiluce (lampade) ai lampioni già preesistenti. I corpi luce istal-lati irradiano poca luce e i territori sono più bui. Chiedoall’amministrazione di intervenire al fine di recuperare lasituazione, in quanto una migliore luminosità mette meglio insicurezza un territorio. A tal proposito ho inviato una segnala-zione agli Enti preposti alla pubblica illuminazione”

Massimo Catalucciin collaborazione Faro online

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 40 IL GIORNALE DEL LAZIO

ARDEAArdea, i sindacati contro Savarese: “La ricollocazione del personale della Farmacia comunale è una nostra priorità”

L’obiettivo delle OrganizzazioniSindacali è quello di impegnarele istituzioni politiche a raggiun-gere scelte partecipate

I sindacati di “UIL FPL” e“CSA RAL“, sono sul piede diguerra contro l’Amministrazio-ne Comunale di Ardea, allaquale attribuiscono, attraversoun comunicato stampa congiun-to, “superficialità nel non assi-curare più il diritto al lavoro ealle legittime aspettative dei duesuoi dipendenti“.Nello stesso comunicato, i sin-

dacati evidenziano quantosegue: “La ricollocazione delpersonale della Farmaciacomunale è una nostra prioritàsebbene continuiamo a crederein un progetto di risanamentocapace di mettere a punto unpiano industriale di rilancio diun servizio pubblico cosìimportante per il territorio. Nelleattuali condizioni la farmaciarischia di essere invendibile e lagara deserta, come già successoin passato, un’attività che nongenera entrate come dovrebbe,richiede per forza un risanamen-to per essere resa attraente per ilmercato

COMUNICATO SINDACALE

La UIL FPL ed il CSA RAL,sono sul piede di guerra, dopo leinnumerevoli richieste di con-fronto e la proclamazione dello

stato di agitazione, proclamatoda tutti i sindacati del Comune,che vede, tra le altre motivazio-ni, anche la scelta politica dicedere con la gestione delle far-macie comunali il personale ivioperante. L’Amministrazione comunale diArdea, ha deciso infatti conimbarazzante superficialità, dinon assicurare più il diritto allavoro e alle legittime aspettati-ve di due suoi dipendenti ma dicederli, nonostante la strutturale“agonia” di personale, ad undatore di lavoro privato, che conragionevole certezza, offriràminore garanzie sul piano dellatutela occupazionale e dell’affi-dabilità rispetto a quello pubbli-co.La pubblicazione del bando digara che prevede il passaggio alprivato dei due dipendentiattualmente impiegati presso lafarmacia di Nuova Florida, l’u-nica ancora operante, ha reso lasituazione maggiormente diffici-le. Una scelta politica, non con-divisa con le parti sociali, distan-te dalle iniziali intenzioni e valu-tazioni, priva di una seria eresponsabile considerazione cheil caso richiede. Ingiustificabileanche non aver determinato una“clausola di salvataggio”, agaranzia del futuro lavorativodei dipendenti coinvolti nellacessione del servizio in questio-ne e la mancata previsione delmantenimento di un’area con-

trattuale unitaria ovvero l’appli-cazione ai rapporti di lavoro,anche presso i soggetti di naturaprivata, dei contratti collettividei comparti pubblici di prove-nienza, a tutela della qualità edel contenuto dei diritti acquisi-ti.Si evidenzia che, al momento, ilComune Ardeatino, che presentaun terzo del personale in forzarispetto al vicino Comune diPomezia, non potrà colmare lastrutturale carenza occupaziona-le neanche la fisiologica sostitu-zione del personale in pensione.In questo tragico assetto, rinun-cia così, a due dei suoi dipen-denti!Nel frattempo pare siano emerseanche criticità sulla esattezzadegli atti di gara, forieri quindidi ulteriori danni economici perl’Ente a cui si aggiungono le dif-ficoltà registrate da una inade-guata gestione imputabile noncerto ai dipendenti impiegati.Tra i lavoratori da cedere, unlavoratore di profilo tecnico-amministrativo che per caso èstato trasferito due anni fa pres-so la farmacia comunale perfronteggiare temporaneamentela carenza organica citata, sacri-ficando la propria mansionenonché la propria sede di lavoro,oggi fattore discriminante! Al problema del futuro deidipendenti coinvolti in questaincomprensibile decisione sonostati sensibilizzati tutti i consi-

glieri comunali, di maggioranzaed opposizione, al fine di intra-prendere una profonda e respon-sabile discussione, doverosa,non solo per il futuro occupazio-nale degli impiegati coinvolti,quanto per l’intera amministra-zione Comunale.Pertanto, ieri, sono state solleva-te da alcuni consiglieri, specifi-che domande al Sindaco in meri-to alla delicata situazione checoinvolge il Comune e le vitedei due cittadini lavoratori, delloro futuro lavorativo. L’obietti-vo delle Organizzazioni Sinda-cali rimane quello di sollecitarele istituzioni politiche affinché sigiunga a scelte partecipate chenel merito portino a coniugarenell’interesse della comunità e adifesa degli attuali livelli occu-pazionali, la cessione di unimportante servizio pubblicocon il mantenimento dei dirittiacquisiti attraverso un percorsochiaro e definito.A questo punto, anche le presun-te criticità sollevate sulle proce-dura di affidamento dovrannoessere verificate. Arrivare ad una soluzione real-

mente capace di dare le giusterisposte a tutti i soggetti coinvol-ti nonché adeguate al ruolo isti-tuzionale ricoperto e alle legitti-me aspettative in esso ripostenon è una facoltà per un entepubblico ma un dovere. Intantola UIL-FPL ed il CSA-RALnonmollano, sono pronti a scenderein piazza e affermano: “La ricol-locazione del personale dellaFarmacia comunale è una nostrapriorità sebbene continuiamo acredere in un progetto di risana-mento capace di mettere a puntoun piano industriale di rilanciodi un servizio pubblico cosìimportante per il territorio. Nelleattuali condizioni la farmaciarischia di essere invendibile e lagara deserta, come già successoin passato, un’attività che nongenera entrate come dovrebbe,richiede per forza un risanamen-to per essere resa attraente per ilmercato”.

F.to Rita Longobardi DelegataTerritoriale UIL - FPLF.to Michele Gregis DelegatoTerritoriale CSA - RAL(in collaborazione con il faro online.it)

NEOCLITI CHIEDE AL SINDACO DEL PERCHÉ DARE

ANCORA PREMI IN DENARO AI SEGRETARI GENERALI ?

Ritireranno anche questa delibera come hanno fattocon quella sulla “privacy”?

Il Consigliere: “Perchéquesta fretta di impegnarein favore dei segretarisomme che sono su unfondo vincolato?” LaNeocliti di Forza Italiascrive: “In merito alla retribu-zione di risultato anno2018 impegnata a favoredei segretari generalinominati dal sindaco pereuro 8.857,30 con deter-mina n. 1996 del20/12/2018 farei delledomande da porre a Sava-rese. Nel testo leggo:“indennità di risultatocorrelato agli obiettiviassegnati nell’anno 2018.L’anno non è ancora fini-to e già si è sicuro di rice-vere un premio di risulta-to? Quali sono questiobiettivi raggiunti dai suosegretari? La Neoclitiprosegue: No, perché mibasta aver visto come ilgiorno  in cui sono salitain segreteria generale, ho trovato gli uffici deserti senza una programmazio-ne delle assenze. Nessuna risposta alle lettere e solleciti inviati per non par-lare di obiettivi strategici che con calma andrò a verificare sul piano dellaperformance 2018. La capogruppo di Forza Italia continua a chiedersi: Per-ché questa fretta di impegnare in favore dei segretari somme che sono su unfondo vincolato? Raffaella Neocliti conclude con un annuncio: A breve faròuna interrogazione in merito. Poi, aggiungerei, la determina è del 20 dicem-bre 2018 e pubblicata il 25. Solo 4 giorni per la firma del dirigente Mazzo-ne. Perché per le fatture dell’immondizia, Mazzone ci mette mesi a firma-re determine e rallenta il pagamento stipendi degli operatori ecologici?Vergognosi!” Quanto dichiarato da Raffaella Neocliti

l Coro Rutuli Cantores assente da diversi anni torna al Museo Manzùad esibirsi per l’evento corale natalizio

Si è concluso adArdea la rassegnapolifonica di Natalein coro, un succes-so con applausi ascena aperta.La prima manife-stazione in Ardeaper questo Natale,si è tenuta nellachiesa di San PietroApostolo, l’ultimaesibizione del Nata-le in coro si è tenutanell’ampio salonedel Museo di artemoderna Giacomo Manzù. Con il Natale del 2018 la manifestazione ha festeggiato isuoi venticinque anni di esibizione. In una sala piena di pubblico attento e caloroso sianella chiesa di San Pietro Apostolo che presso il Museo Manzù.Di alto spessore musicale i cori ospiti: il Roma Vocal Ensemble diretto da Federico Incittied il Coro Johannes Ockeghem guidato dal M° Roberto Ciafrei, titolare della cattedra diArmonia presso il Conservatorio Respighi di Latina e direttore anche del gruppo coraleMusica Reservata con il quale, nel novembre scorso, ha si è aggiudicato il terzo posto alConcorso Polifonico di Arezzo, che a livello nazionale è più importante competizione cora-le.Gli appuntamenti della rassegna polifonica, è considerata la maggior tradizione nel suogenere a livello regionale, conquistando un consenso convinto di un appassionato e nume-roso pubblico che ha riempito la storica ed antica cattedrale di S. Pietro Apostolo che ilMuseo Manzù se pur assente ormai da diversi anni ha rappresentato per tutti l’eventocorale un graditissimo ritorno. I tre cori impegnati nell’esecuzione “a cappella” di branidedicati ai temi della Natività, epoche e paesi diversi con una particolare attenzione ai com-positori contemporanei cme Alcaraz, Caraba, Lauridsen, Kedrov, Nicolay, Dall’Albero,Molfino, Britten, Jansson o lo stesso Incitti (Direttore del Roma Vocal Ensemble) hannosuscitato l’attenzione ed il consenso convinto degli ascoltatori.

Le due serate ha visto particolarmente emozionante l’esecuzione finale “spazializzata”, avoci unite, del brano “O Sacrum Convivium” di Luigi Molfino da parte del Coro JohannesOckeghem e dei Rutuli Cantores al Museo Manzù, riscuotendo lunghi applausi a scena aper-ta da parte del pubblico. Ha presenziato Giuseppe Cederna interprete di uno dei perso-naggi principali del film premio oscar “Mediterraneo” di Gabriele Salvadores che, al ter-mine del concerto si è congratulato professionisti per la qualità musicale delle esecuzioni dientrambi i cori.

Luigi Centore

Il Coro “Rassegna Polifonica Natalein Coro”: cinque lustri di successi

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 41IL GIORNALE DEL LAZIO

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 42 IL GIORNALE DEL LAZIO

SPORT L’Aprilia Racing inizia il girone di ritorno con una sconfittadi Dario Battisti

Il girone di ritorno inizia perl’Aprilia Racing con uno stop.E’ la Vis Artena ad espugnareil Quinto Ricci con il punteg-gio di 2-1. La formazioneromana, premiata con la vitto-ria al di là dei propri meriti,aveva sconfitto i biancocelestigià nella partita di andata. L’A-prilia era passata in vantaggiograzie ad un colpo di testa diTitone e aveva creato altre trepalle gol che avrebbero merita-to maggior fortuna. Quandomancavano una manciata diminuti al riposo un rigoregeneroso concesso dall’arbi-tro, per un leggero contatto diVitolo su Pagliaroli, permette-va ai romani di pareggiare conCrescenzo. La rete beffa giun-geva sul finire dell’incontroquando i due ex Pagliaroli eTozzi confezionavano un’azio-ne che consentiva allo stessoTozzi di insaccare di testa.<<Abbiamo perso una partitacon un mezzo tiro in porta. Lacolpa è la nostra. L’episodiodel rigore concesso sul finiredel primo tempo e i due falliche lo hanno preceduto sulquale l’arbitro ha sorvolato cilasciano perplessi>> commen-ta il direttore sportivo dell’A-prilia Racing Alessandro Batti-sti. Anche in questa occasionel’ Aprilia non ha sfruttato almeglio le diverse opportunitàche si erano venute a crearesotto porta.<< Il calcio è que-sto. Credo che anche oggi sullafalsariga di altre partite abbia-mo sbagliato delle occasioni.Calciatori che fanno diversi

gol in altre stagioniin questa annatastanno realizzando dimeno – osserva Ales-sandro Battisti –dobbiamo rimanerecon i piedi per terra.L’obiettivo del primoposto, che era ambi-zioso, con i numerialla mano si è allon-tanato. Ora ci con-centreremo per quel-lo che era il nostroobiettivo di iniziostagione che è quellodi entrare nei playoff. Sappiamo chesarà dura visto l’ag-guerrita lotta che c’ètra formazioni diottimo livello cheaspirano ad entrarein questa zona. Nonmolleremo da quialla fine. Dispiace inquanto come societàci aspettavamo qual-cosa in più sotto ilprofilo dei risultati, comesenso di appartenenza, comevoglia e cattiveria agonistica.Caratteristiche che purtroppoin alcune situazioni, compresaquesta con la Vis Artena, cisono venute a mancare>>.Intanto la società delle cinquerondini si è arricchita di unnuovo calciatore. Negli ultimigiorni dell’anno appena tra-montato il sodalizio di viaBardi ha ingaggiato l’attaccan-te Claudio De Sousa. Il neogiocatore biancoceleste, classe1985, può essere impiegatocome prima punta ma all’oc-

correnza può ricoprire anche ilruolo di esterno d’attacco. DeSousa, soprannominato la Pan-tera, nel corso della sua carrie-ra ha vestito le maglie dellaLazio, con la quale ha esorditoin serie A, del Torino, delPescara, del Catanzaro, delChieti, dell’Aquila e delRacing Fondi dove nella pas-sata stagione in serie C in 16presenze ha realizzato unarete.<<Siamo ancora vigili sulmercato dei professionisti –spiega il direttore sportivo del-l’Aprilia Racing AlessandroBattisti - Vorremmo rafforzarela pattuglia degli Under anche

se quelli più bravi al momentoaspettano una chiamata dallesocietà della Lega Pro. Quelloche è certo è che interverrem-mo>>. Molto efficace anche illavoro svolto dal settore giova-nile che ben si sta comportan-do nei diversi campionati. Set-tore che sforna atleti che avolte arrivano ad indossare lacasacca della prima squa-dra.<<Il settore giovanile vabene non solo sotto il punto divista dei risultati dove ci stia-mo ben comportando. Lo spiri-to che anima questa società èda sempre il settore giovanile eci teniamo molto nel farlo cre-

scere ulteriormente – concludeil direttore sportivo AlessandroBattisti – hanno esordito inprima squadra ragazzi dinostra proprietà che rispondo-no ai nomi di La Penna,Saglietti, Telloni, Rocchinoche si stanno comportandomolto bene e altri come Vespa,Oriano si stanno aggregando algruppo che disputa il campio-nato di serie D. Questo è ilnostro modo di vedere il cal-cio. Il presidente AntonioPezone è molto attento allacrescita del settore giovani-le>>.

Un anno chiuso in armonia egrandi novità. LaCO.GE.SCA. srl, l’attività discavi, movimento terra e tra-sporti di Aprilia ha deciso disponsorizzare i ragazzi dellascuola Secondaria Matteottinelle loro attività sportive,

donando le magliette con illogo scolastico. Una bellainiziativa, curata e seguitacon grande impegno dallaprofessoressa Olivelli che,vista la disponibilità diMarinangeli Pierino, ammi-

nistratore della società spon-sor e padre di uno studente,ha lavorato in sinergia con laD.S. Raffaela Fedele perrendere possibile la realizza-zione di un progetto sporti-vo, che unisce tutti i ragazzinel nome della scuola.

Riportiamo dal sito dellaMatteotti: <<...Chiusuradella settimana in bellezzaalla Secondaria Matteotti!Lo Sponsor delle attivitàsportive ha donato a TUTTIgli alunni della scuola una

maglietta con il logoscolastico. Lemagliette sono stategentilmente offertedalla DittaCo.Ge.ScA Srl, diAprilia. Il tessuto tec-nico delle maglie lerendono ancora piùpreziose. Come sipuò immaginare,l’entusiasmo deiragazzi era alle stelle!Oggi, insieme aglialunni e alla Prof.ssaOlivelli, ad indossarela maglietta, anche lanostra D.S. RaffaelaFedele. Da questomomento in poi, tuttii nostri ragazzi parte-ciperanno agli eventi sporti-vi, in divisa azzurra caratte-rizzante. Un ringraziamentosentito al titolare della ditta-sponsor, che ha esauditoquesto desiderio della Prof.Olivelli e dei ragazzi didiventare “una macchia blunei verdi campi sportivi”!Qualcosa che ci contraddi-stinguerà dalle altre scuole.Grazie ancora a nome ditutti>>. Riportiamo il com-mento di Pierino Marinange-li della CO.GE.SCA: ”Sono

onorato di aver partecipato aquesta iniziativa, la Matteot-ti è una scuola che conoscobene, vedo l’impegno, lacostanza e la presenza deidocenti, persone che si occu-pano della crescita e forma-zione dei nostri ragazzi.Posso dire che il futuro deinostri figli si crea da unabuona scuola, da insegnantiche capiscono i ragazzi contutte le loro diversità. Illavoro è importante e fonda-mentale per il vivere quoti-diano, ma senza una buona

preparazione soprattutto nel-l’età di questi ragazzi,diventa tutto molto difficile.Il più grande regalo, non èstato il donare le magliette,ma vedere la gioia e l’emo-zione negli sguardi deiragazzi che meritano unfuturo splendido. Sono con-vinto che la sinergia frascuola, famiglia ed attivitàlavorative, siano la rispostavincente per un futuromigliore”.

Consuelo Noviellowww.infomralibera.com

La COGESCA dona le maglie sportive alla Matteotti

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10 - 24 GENNAIO 2019 pagina 43IL GIORNALE DEL LAZIO

SPORTFesta di fine anno del Comitato provinciale della Federazione Ciclistica

Italiana che si è tenuta, come di consueto, all’Hotel Fiordaliso di Terracina Il movimento gode diottima salute, è in cresci-ta, unito negli intenti epronto a progettare unfuturo che dovrà prevede-re, in primo luogo, lavalorizzazione degli atletipiù giovani e sempre piùeventi in calendario. Laconferma di cosa bolla inpentola nel pianeta delciclismo pontino è arriva-ta anche nei giorni scorsiin occasione della festa difine anno del Comitatoprovinciale della Federa-zione Ciclistica Italianache si è tenuta, come diconsueto, all’Hotel Fior-daliso di Terracina - tradi-zionale “buen retiro” deiteam professionisticidelle due ruote - e che èstata caratterizzata da unasala gremita, dalle 26società affiliate e dallaconsegna dei premi sta-gionali. Presenti all’ap-puntamento, oltre all’in-tero Consiglio direttivoprovinciale della F.C.I.Latina presieduta daMassimo Saurini (ArturoPapa, Gaetano Senesi,Massimo Colongi, MarcoTasciotti, Angelo Impemba), il presi-dente del Comitato regionale LazioF.C.I. Antonio Zanon accompagnatodal consigliere Ennio Berardi.

Numerosi gli atleti premiati, tra iquali spiccano i portacolori delG.S.C. Latina Federico Amati, cam-pione regionale categoria Esordienti

1° anno, Stefania Cecconi, vincitricedei titoli corsa a punti e velocità Esor-dienti femminile, e a seguire i porta-colori del Pirata Professional TeamMartin Marcellusi e Umberto Morea,entrambi campioni regionali dellecategorie Juniores ed Esordienti 2°anno. Ad aggiudicarsi il premiosocietà dell’anno 2018 è stato proprioIl Pirata Professional Team del presi-dente Andrea Campagnaro per essersiaggiudicata il meeting regionale e ilTrofeo Baby strada Amici per LaBici.E’ stato lo stesso Antonio Zanon arivolgere un plauso al Comitato loca-le per l’attività svolta in provincia:«Per le tante iniziative che svolgedurante l’anno - ha detto Zanon - que-sto Comitato rende Latina la prima

provincia del Lazio sul fronte del-l’impegno del settore agonistico. Unasorta di “isola felice” in un momentodi profonda crisi per l’intero movi-mento ciclistico nazionale». MassimoSaurini, dal canto suo, ha ringraziatocon una targa Tiziano Testa, presiden-te del GSC Desco di Terracina epatron del Trofeo Falcone: «Per l’im-menso impegno che con passionededica al mondo del ciclismo - haaffermato Saurini -. Questa festa con-ferma che stiamo mettendo in campotutte le risorse necessarie per rilancia-re il movimento con un occhio attentoai giovani e agli eventi da organizza-re. E grazie al Fiordaliso per l’ospita-lità e a Consorzio Terracirce, MDDiscount e Caffè Centrale Aprilia peril sostegno».

Ennio Tullio di Terracirce e Massimo Saurini

Presso il Centro Federale FIN di Pietralata in Roma, si sonosvolte le finali del Trofeo Gaetano Lanzi valevole per le

categorie esordienti A ed esordienti B di nuotoPresso il Centro Federale FIN di Pietra-lata in Roma, in una splendida cornicedi pubblico, si sono svolte le finali delTrofeo Gaetano Lanzi valevole per lecategorie esordienti A ed esordienti Bdi nuoto. La Rari Nantes Aprilia, capi-tanata dagli allenatori Moreno Pasqua-lone e Carlo Verdecchia, si è presentataa questo appuntamento con 11 finalisti:5 esordienti B e quattro esordienti A piùtre Staffette. Ancora una volta la glorio-sa società apriliana ha evidenziato labontà del settore giovanile che dopo lavittoria estiva del campionato a squadreesordienti B nella stagione 2017/18 èriuscita a raggiungere il gradino piùalto del podio ben quattro volte e altret-tante quattro volte la terza piazza. Lesoddisfazioni arrivano subito. Già allaprima gara Scaringella Flavia si aggiu-dica la medaglia di bronzo sui 50 dorsoe nell’altra categoria, sempre nei 50dorso, il bronzo arriva grazie alla bellis-sima prova di Pizzo Eleonora e nellastessa finale il settimo posto di Simonelli Giordana. E ancora nel dorso giunge il primosquillo di tromba: oro per Mastropasqua Marco! Non è da meno del Signore Daniele chenei 200 misti si aggiudica il primo posto con il fantastico crono di 2’32”. Buona anchela prova di Castiglia Simone, ottavo, nel 50 farfalla. Nel pomeriggio lo stesso Del Signo-re bussa di nuovo sui 100 Dorso, oro e migliore prestazione cronometrica. Poi sarà ilturno di Scaringella Flavia che, dopo il bronzo del mattino, si aggiudica il primo postosui 50 stile con una fantastica condotta di gara. E nella batteria successiva è nuovamenteMastropasqua Marco a salire sul podio nei 50 stile con un combattuto terzo posto. Ma lesorprese non finisco mai. Infatti arriva un quasi insperato terzo posto sui 100 farfalla adopera di Caponi Beatrice. l’atleta della Rari Nantes Aprilia, partendo dalla settima Piaz-za, rimontando posizioni su posizioni, e conquista il podio fermando il crono su 1’17”6.Stessa condotta di gara con le stesse emozioni offerta da Luongo Susanna che per pochidecimi si è dovuta accontentare del quarto posto sui 100 Dorso. A concludere questa gior-nata ricca di emozioni sono il 6 posto delle Staffette 4x50 sl maschi, con Amerena Mirko,Mastropasqua Marco, Castiglia Simone e Torresan Mattia, e della 4x50 mista femminecon Pizzo Eleonora, Ciardo Gaia, Tacconi Azzurra e Scaringella Flavia e il settimo postodella 4x50 stile femmine con Ciardo Gaia, Pizzo Eleonora, Scaringella Flavia e Simonel-li Giordana. Le ottime prove offerte dagli atleti hanno permesso alla Rari Nantes Apriliadi conquistare il 6 posto assoluto nella classifica di società. C’è quindi grande soddisfa-zione da parte della dirigenza per la continuità di risultati e per un movimento che con-tinua a crescere ottimi atleti che riescono a ben figurare sia a livello regionale che nazio-nale.

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10 - 24 GENNAIO 2019pagina 44 IL GIORNALE DEL LAZIO

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