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VOLVER PAPER hotelvolver.com APRILEMAGGIO2016 VOLVER HOUSE ORGAN DI INFORMAZIONE SUL MONDO DELL’HOTELLERIE E DELL’OUTSOURCING Notizie, innovazione, report, interviste, prodotti e servizi. AprileMaggio2016 PAPER 2

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VOLVERHOUSE ORGAN DI INFORMAZIONE SUL MONDO DELL’HOTELLERIE E DELL’OUTSOURCING

Notizie, innovazione, report, interviste, prodotti e servizi.

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«Per un’azienda come la nostra», dice Vincent Spaccapeli, direttore marketing del Gruppo Hotel Volver, «è sempre più importante fornire un servizio integrato, arricchire costantemente l’offerta in termini non solo di qualità e competitività ma anche di contenuti e valori». Per questo l’azienda, oggi leader sul mercato, approccia da sempre l’hotel in tutte le sue sfaccettature, mettendosi al suo fianco e fornendogli un servizio tailor made, customizzato in base alle diverse esigenze. «Lavoriamo con il management dell’hotel non solo nell’immediato ma anche su obiettivi a medio e lungo termine», precisa Spaccapeli, «non possiamo limitarci ad essere partner, dobbiamo aiutare i nostri clienti a interpretare i trend del mercato ed anticiparne i bisogni. Il concept dei nostri workshop è proprio questo: condividere contenuti di qualità sull’outsorucing e sui servizi integrati, stimolando il confronto con i general manager e i nostri relatori».Fedele a questa mission, il Brand sta stringendo partnership con leader del comparto, come Teamwork, ed è sempre più presente agli eventi che coinvolgono il mondo dell’ospitalità come il premio Excellent, «dove», continua il direttore marketing del Gruppo, «abbiamo potuto incontrare un parterre di personalità del settore di grande prestigio».

I nuovi progetti

Molti i nuovi progetti che vedranno coinvolta l’azienda nel 2016. «A breve», fa sapere Alessandra Ravasi, Marketing Manager del gruppo, «partirà il tour “Hotel Dream Room” che punta lo sguardo sul restoring della camera, visto come strumento per incrementare le vendite e non come semplice servizio fine a se stesso. L’occupazione è importante per gli hotel per questo stiamo realizzando progetti in partnership anche a supporto delle strategie di vendita dei nostri clienti albergatori. Per esempio, siamo stati partner di Teamwork nel grande evento del 1 Aprile, “Matching China”, per aiutare i nostri

L’azienda leader nella fornitura di servizi di alta qualità rivolti al settore alberghiero, annuncia nuove collaborazioni, nuovi progetti e una strategia ancora più mirata per i mercati italiano e spagnolo

clienti a conoscere ed aprirsi a nuovi mercati.Altro evento, momento di aggregazione più ludico, che ci vede protagonisti nella bella stagione è il nostro “Golf Challenge”, un tour in diverse tappe dove i nostri direttori si sfidano sino all’ultima buca».

Quest’anno, tra le novità del Gruppo, c’è inoltre l’house organ Volver Paper, un magazine che interpreta perfettamente lo stile Hotel Volver

non limitandosi a riportare le novità del brand ma arricchendosi anche di rubriche e collaborazioni, «nell’ultimo numero», spiega Vincent Spaccapeli, «possiamo vantare una partecipazione di alto profilo, questo ci fa piacere e premia il nostro impegno». Anche sul web, l’attività di Hotel Volver sarà sempre più intensa: «oltre a un refresh che renderà il sito maggiormente user friendly e responsive, quindi fruibile anche da

smartphone e device mobile, incrementeremo ulteriormente l’attività sui social e sul nostro canale youtube, che, tra l’altro, sta registrando ottimi consensi». Con un fatturato in continua crescita, Hotel Volver punta, dunque, al futuro con fiducia e ottimismo, anticipando novità senza precedenti per il 2017.

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newssource: BookingBlog.com IL REVENUE MANAGEMENT DEL FUTURO: 6 CONSIGLI PRATICI PER MASSIMIZZARE I PROFITTI DELL’HOTEL2

Il revenue management alberghiero, come ogni cosa che abbia a che vedere con il turismo e la tecnologia, cambia continuamente. Cambia insieme al mercato, alle abitudini dei viaggiatori e alle nuove tendenze. Si evolve, cresce e diventa più complesso.Così, presto potremmo ritrovarci a calcolare il Revenue per Hour e magari persino ad affittare il parcheggio dell’hotel.Jeremie Catez, che è stato a lungo revenue manager stabile al Novotel Times Square di Accor e oggi è un imprenditore indipendente, ha rilasciato una curiosa intervista a eHotelier, dove spiega che cosa ci sarà da aspettarsi dal revenue dei prossimi anni.In pochi, semplici punti, Catez ci spiega che il revenue management che tutti conosciamo sta scomparendo, soppiantato da una nuova cultura, che mira maggiormente ai profitti e che raccoglie sotto il suo cappello tutta una serie di nuove fonti di guadagno fino ad oggi spesso sottovalutate.

6 consigli pratici per massimizzare i profitti

1 – Trasformate il RM in PM“Se le revenue sono l’unica priorità, quante opportunità di profitto vanno perse? Bisognerebbe concentrarsi più sui profitti che sulle revenue. E avrebbe molto più senso che il termine con cui si indica questo lavoro fosse profit management invece che revenue management.”Focalizzare l’attenzione solo sulle revenue, l’occupazione e l’ADR, per Catez oggi è fuorviante e poco realistico. Il RM dovrebbe cambiare nome e approccio: dal momento che i costi di distribuzione e promozione crescono a vista d’occhio, il profitto vero e proprio dovrebbe essere al centro delle strategie e il revenue manager dovrebbe includere nel pricing e nelle analisi anche tutte le altre fonti di profitto esterne alla camera. Solo così avremo una percezione

completa dell’andamento dell’hotel e un pieno sviluppo delle sue potenzialità.2 – Variate la tariffa in base all’LTV dei clienti“Dobbiamo cominciare a guardare al LTV (lifetime value) dei nostri clienti e adattarci alle loro esigenze in modo dinamico, attraverso più dati possibili. Gli hotel ci si stanno avvicinando ma c’è ancora molta strada da fare. Idealmente, ciascuno di loro dovrebbe vedere un prezzo diverso.”Catez sottolinea l’importanza di integrare il revenue management con strumenti di CRM che permettano di attribuire un valore maggiore o minore agli ospiti in base al loro livello di fidelizzazione al brand. Questo vale soprattutto per gli hotel business, ma anche per tutti quegli hotel al mare o in montagna che hanno un’alta probabilità di attrarre returning customers.3 – Guardate oltre le camere“Troppo spesso il revenue management riguarda soltanto la vendita delle camere, mentre dovrebbe diventare molto più olistico. Oltre alla stanza si possono vendere tanti servizi aggiuntivi, i meeting e gli eventi, il F&B. Le compagnie aeree sono un esempio esemplare dello spacchettamento dei servizi per massimizzare i profitti. Ovviamente c’è da scendere a compromessi quando si tratta della soddisfazione dei clienti rispetto alla vendita di alcuni servizi ancillari.”Abbiamo già parlato in precedenza della necessità di trasformare il RM in una disciplina olistica che si estenda in tutte le aree dell’hotel, ma oggi il revenue potrebbe raggiungere estremi mai considerati prima. Non solo è importante massimizzare la vendita dei servizi collaterali, ma anche sfruttare le camere inutilizzate, magari con il day use hotel o con nuovi servizi che permettono di affittare la stanza o le sale meeting anche per pochissime ore.4 – Guardate oltre il RevPAR“Ci sono molte metriche davvero rilevanti rispetto al RevPAR da tenere in considerazione,

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newssource: www.ttgitalia.comTRIPADVISOR AGGIUNGE ITINERARI E ATTIVITÀ SU INSTANT BOOKINGTripAdvisor si prepara a varcare una nuova frontiera con l’ingresso nel segmento delle prenotazioni di tour e attività attraverso Instant Booking.

A pochi mesi dall’annuncio dell’ingresso della piattaforma di prenotazione anche nel mercato europeo, il portale di recensioni sferra un altro colpo ai competitor del travel online. Secondo quanto riportato dal sito specializzato Skift, infatti, l’annuncio potrebbe essere imminente e si presenterebbe come uno sviluppo naturale dell’evoluzione del business di TripAdvisor. Già in occasione dell’acquisizione di Viator, avvenuta nel 2004, il ceo Stephen Kaufer aveva spiegato come “tour e attrazioni potranno rappresentare il nostro prossimo mercato multimiliardario”. Ora sembrerebbe essere arrivato il momento, anche se resta ancora da capire se il meccanismo concreto sarà quello utilizzato da TripAdvisor attraverso Instant Booking per hotel, con la prenotazione che bypassa le ota avvenendo senza lasciare il portale

ad esempio il TREVPAR (Total Revenue per available Room), il TREVPEC (Total Revenue per Client), e il GOPPAR (Gross Operating Profit per available rooms). Il RPH (revenue per hour) non è ancora uno standard del settore perché ancora non vendiamo gli spazi all’ora. Ma si spera che nel giro di un paio di anni questa divenga una metrica di riferimento.”Questa non è la prima volta che la validità del RevPAR come metrica di riferimento viene messa in discussione: due anni fa uno studio statunitense della Hospitality Asset Managers Association (“HAMA”) dimostrò che i costi crescenti per l’acquisizione dei clienti rendono il RevPAR non più così affidabile come una volta e che per avere un quadro completo sarebbe più opportuno utilizzare altre metriche di riferimento, come ad esempio il ProPOR (profitto per camera occupata) o il Net RevPAR, ossia il RevPAR al netto dei costi.5 – Create una cultura revenue-focused in tutto l’hotel“Se un cliente che ha prenotato su un’OTA arriva al check-in, aiutate il vostro staff a capire come convertirlo in un cliente diretto nel futuro. Tutti i vostri collaboratori dovrebbero essere allineati verso gli stessi obietti in termini di revenue e profitti e sapere come sfruttare le diverse opportunità e interazioni con gli ospiti. Inoltre date più autonomia al vostro staff per rendere concreta questa cultura, così i manager

avranno più tempo libero e il morale dei dipendenti sarà sollevato.”Le prenotazioni, l’upgrade, l’upselling e l’overselling non arrivano da soli, ma sono il frutto di una cultura condivisa rivolta ad ottenere certi obiettivi di vendita. Anche se voi sapete perfettamente come fare, non è detto che lo sappiano anche i vostri collaboratori. Il revenue di domani richiede formazione per tutti quanti e per tutti i ruoli. In questa ottica, dare allo staff un certo livello di autonomia nella gestione dei clienti e nella risoluzione dei problemi può aiutare molto ad ottimizzare i profitti, nelle situazioni più disparate.6 – Investire in un Direttore della distribuzione e del digital marketing“Avrebbe senso creare un nuovo ruolo: quello di Direttore della Distribuzione e del Digital Marketing, a cui dare più potere rispetto al ruolo tradizionale del Direttore delle Vendite e del Marketing. Certo, c’è ancora bisogno di qualcuno che si occupi dei gruppi, ma l’aspetto digitale oggi è diventato centrale.”Quando cambia il mercato, cambiano anche le figure professionali. Quanti hotel italiani si sono dotati di una figura che abbia una visione completa e più coerente della distribuzione e della promozione online?

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PROFILI VOLVER

3Classe 19... (è una signora non si dice l’età) nata in provincia di Mantova ma vive praticamente in trasferta, l’animo di un’imprenditrice in un paio di stiletti da commerciale sempre in pista. Dalla famiglia ha ereditato la cosa più importante: una passione per il lavoro e per i dettagli che, per citarla, non fanno la differenza ma sono la differenza. Conosciamo uno degli specialist Hotel Volver, a cui il gruppo ha affidato il servizio lavanderia.

Allora Cristina il mondo dell’ospitalità per passione, per caso o per tradizione?“Un po’ per tradizione, un po’ per caso, sicuramente per passione.Diciamo che è stato un mix di coincidenze ed eventi che mi hanno portato ad entrare prima nell’azienda di famiglia (Facchini ndr) e poi nel gruppo Hotel Volver.”

L’azienda di famiglia è stato il primo lavoro dopo la laurea?“Veramente no, ho una laurea in scenografia, dopo un diploma in architettura e arredamento, e prima di assumere il ruolo di responsabile commerciale della lavanderia Facchini, ho sperimentato le mie doti creative in alcune collaborazioni con studi grafici.”

Un background creativo che oggi stai sacrificando?Assolutamente no, bisogna essere creativi per destreggiarsi con i clienti! Scherzi a parte credo che la lavanderia non sia più un servizio fine a se stesso, lenzuola e asciugamani in ordine e puliti. Ma che la scelta dei tessuti, dei colori, delle diverse collezioni che proponiamo siano un vero vestito per la camera e diano un contributo fondamentale nella vendita e nella fidelizzazione del cliente. In un mercato sempre più competitivo stiamo affinando il servizio sempre di più, arrivando anche alla personalizzazione del dettaglio per trasmettere le sensazioni che l’hotel desidera dare ai suoi ospiti. Quando centro questo obiettivo, rimanendo nei tempi e nel budget richiesti, allora posso dire di ritenermi soddisfatta del mio lavoro.

Parlando di soddisfazioni, meglio lavorare con grandi hotel di catena o con gestioni individuali di hotel più contenuti?“Sono una persona molto empatica e, anche nel lavoro, per me è fondamentale creare dei rapporti. E’ bello lavorare con le Persone, a prescindere dal tipo di Hotel. La più grande soddisfazione è non essere considerati un mero fornitore ma un parte integrante del team

e partecipare ai risultati di quella struttura. Mi piace incontrare situazioni diverse, poter progettare con il management le camere per valorizzarle al massimo, dare il mio contributo all’esperienza che il cliente finale potrà godere in quella camera”.

Un consiglio per un cliente indeciso?“Ricercare il fattore “wow” non nei propri occhi

ma nelle emozioni e negli occhi dei propri clienti.”

Un’ultima domanda, quando viaggi per piacere cos’è la prima cosa che guardi entrando in una stanza d’hotel.Se il letto è rifatto bene e i colori sono in armonia con la camera...Per noi che siamo del settore il lavoro ti segue anche in vacanza!

CONOSCIAMO CRISTINA CERIANI, SPECIALIST HOTELVOLVER

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GROUP / PARTNERCARNEVALE DI VENEZIA 2016 - IL GRAND OPENING È AFFIDATO AI NU’ART, PARTNER HOTEL VOLVER PER IL BRAND ENTERTAINEMENT4

Nu’Art Events è tornata anche quest’anno a solcare le acque del Canale di Cannaregio con un nuovo show ricco di novità e emozioni. Lo spettacolo che ha aperto ufficialmente il Carnevale di Venezia, è andato in scena il 23 gennaio raccontando la storia delle “Arti e delle Tradizioni” come da progetto del direttore artistico del Carnevale Marco Maccapani. “L’Incanto delle Arti ritrovate” è stato creato e diretto da Gabriele Rizzi e prodotto da Nu’Art Events che ha dato vita al secondo capitolo di una storia meravigliosa chiusa dal volo dell’eliosfera nel 2015 e riaperta dalla “Venezia in volo” che torna a dischiudere il libro delle storie e delle emozioni sul Canale di Cannaregio.Oltre 40 le persone coinvolte nel progetto: artisti, tecnici specializzati, coreografi e artigiani, oltre alle decine di vogatori della storica rassegna veneziana sull’acqua che hanno regalato un presenza di prestigio nello show. Il Grand Opening è da sempre l’evento più atteso, quello che segna l’apertura del lungo periodo di festeggiamenti nella città lagunare. Ma non è stato il solo appuntamento con la compagnia di performer, il gruppo Nu’art infatti è stato il protagonista del dinner show “Tentazioni” nella cena di gala del Casino di Venezia che ha registrato il sold out ad una settimana dall’evento, decretando il successo ormai indiscusso dei Nu’Art.

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BREAKING-NEWS WORKSHOPVOLVER

RECENSIONI ONLINE

A RIMINI IL PRIMO WORKSHOP IN COLLABORAZIONE CON TEAMWORK

IL CANALE YOUTUBE HOTELVOLVER OSPITA UN’INTERVISTA ESCLUSIVA A ROBERTO PESCHIERA

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Grazie alla collaborazione con Teamwork e Mauro Santinato abbiamo incontrato gli albergatori di Rimini in un workshop dedicato alla riduzione dei costi e al recupero delle tasse sui rifiuti. Argomenti di grande attualità spiegati e documentati dai nostri partner. Gli interventi di Maurizio Manzoni e Stefano De Longhi hanno aperto scenari interessanti e prospettato risparmio e convenienza su tematiche determinanti per la vita degli hotel. Un evento interessante in cui gli ospiti sono intervenuti in più occasioni per confrontarsi con i relatori, approfondire le tematiche, relazionarsi sulle diverse esperienze. Il valore dei nostri Workshop è proprio nel confronto. Grazie ai nostri ospiti, ai nostri collaboratori e alle Tenute di San Pietro che hanno tenuto a battesimo questo evento così importante.

Nell’universo del web il tema più scottante del momento tiene alta la tensione tra portali e mercato. La legislazione è in ritardo, la crescita dell’impatto sull’economia è enorme, la responsabilità è condivisa e mal gestita dai grandi brand, dagli operatori del settore e soprattutto dagli utenti. Ne parliamo con Roberto Peschiera, che ci offre una visione diversa, critica, intelligente di un pianeta di regole ancora tutto da conquistare.

Guarda il video: https://www.youtube.com/watch?v=m9ZoxPyKP4g

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CAFFÈ VOLVERDUE PAROLE CON GLI ADDETTI AI LAVORIDELL’OSPITALITÀ7

Di Caprio ha vinto l’Oscar (finalmente!) ma che ne pensa il suo costumista? Splendida l’ultima cover di Vanity Fair, ma chi l’ha lavorata a photoshop quanto tempo ci ha messo? Gli è veramente piaciuta o è solo lavoro? Con tanta curiosità, e un pizzico di malizia, inauguriamo una rubrica dedicata a svelare, non del tutto, quello che si nasconde sotto il tappetino d’ingresso delle stanze degli addetti ai lavori nel mondo dell’ospitalità.

Massimiliano Sarti, storico giornalista di uno dei più quotati magazine di settore Job in Tourism.

Viaggiatore per passione ma anche per lavoro. Dopo tanti anni ancora innamorato dell’ospitalità oppure è un mondo che dall’interno, dopo un po’ disincanta?

No, nessun disincanto. Gli hotel conservano tutto il fascino dei luoghi di passaggio: entrarvi è una sorta di perenne Sabato del villaggio. La promessa di qualcosa di nuovo, lontano dal tran tran quotidiano. E ciò sia che si viaggi per lavoro, sia che ci si sposti per una vacanza. C’è sempre un motivo per farsi piacere un hotel: dalla efficiente linearità degli alberghi business alla unicità di certi boutique hotel, magari ricavati in una struttura storica. E poi, vogliamo mettere il fascino di certe grandi hall, ricche di luci e rutilanti di vita? Spazi quasi fuori dal tempo dove è bello sorseggiare un drink, magari facendosi cullare delle dolci note di un pianoforte a coda...

Hai vissuto, tramite le tue interviste, il cambiamento radicale di questo settore. Quali sono i requisiti indispensabili che oggi deve avere un manager per essere smart?

Alcune caratteristiche, per la verità, non sono mai cambiate: in primis la sensibilità nei confronti del mercato e il piacere di relazionarsi con gli ospiti. Certo i manager di oggi devono anche masticare molta più tecnologia rispetto al passato. Ma soprattutto occorre che sappiano costruire nuovi modelli di gestione del personale: il classico capitano della nave è una figura un po’ passata di moda. Oggi per motivare lo staff occorre un approccio meno gerarchico e più collaborativo: da una parte pronto a cogliere gli spunti che vengono dal basso e dall’altro il più trasparente possibile nelle comunicazioni su trend, iniziative, progetti...

Il mondo e il mercato dell’hotellerie sono quindi in evoluzione. Come ti immagini l’hotel del futuro?Oggi va di moda parlare di robot: automi che dovrebbero riempire le reception di mezzo mondo, pronti a sbrigare velocemente tutte le pratiche di check-in e check-out, ma anche disponibili a dare qualche consiglio su come trascorrere la serata o sui luoghi da visitare. Ecco, sicuramente siamo destinati ad assistere a un aumento dell’automazione in hotel ma difficilmente posso pensare a un front office composto da soli androidi. Forse, negli hotel dei segmenti iper-budget. Per il resto, sarà sicuramente banale, ma il sorriso (umano) che ti accoglie all’arrivo da dietro al bancone è ancora oggi insostituibile: un sistema inimitabile per sciogliere quel minimo di inevitabile tensione che si prova ogni volta si entra in posti sconosciuti. Credo invece molto nella domotica: soprattutto nella possibilità di

regolare in autonomia le impostazioni della propria camera. E pure nell’incremento degli spazi di socializzazione: ma qui c’è poco di nuovo, se non nella forma. Gli hotel infatti sono da sempre, per definizione, luoghi di incontro. In ciò sono molto più efficaci dell’offerta di soggiorno della cosiddetta sharing economy, checché ne dicano le campagne promozionali. Al di là del contatto iniziale con il proprietario dell’immobile (quando questo avviene), alloggiare in un appartamento, per sé, non mi pare che dia particolari possibilità di contatto con il mondo circostante.

Un’ultima domanda, quando viaggi per piacere cos’è la prima cosa che guardi entrando in una stanza d’hotel?

La qualità della connessione internet. E poi mi faccio conquistare dai mille cuscini che si trovano nel letto.

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EVENTI#HOTELDREAMROOM, COME SARÀ LA CAMERA DEL FUTURO?8

La prima fonte di reddito per un hotel è il reparto camere, 75% per gli hotel con ristorante, 95% per i B&B. Ma nonostante questi numeri molti alberghi trascurano le loro camere, il vero motore del business alberghiero.Parte così l’intervento di Mauro Santinato che, con esempi reali anche se in alcuni casi al limite dell’incredibile, apre la prima tappa di Hotel Dream Room e ci introduce in un panorama dell’ospitalità che spesso sembra non dare la giusta considerazione al reparto che genera maggior fatturato e si presenta al mercato con camere poco curate, non insonorizzate, dal design sciatto, dalla pulizia approssimativa, con arredi e tecnologie “congelate” negli anni ‘80 (si alcuni hanno ancora la TV con il tubo catodico).

“Chi mi conosce sa che amo provocare” risponde lo stesso Santinato in una breve intervista rilasciata al canale youtube Hotel Volver “ ma Hotel Dream Room nasce con l’obiettivo di creare una reazione positiva nei confronti degli albergatori. Oggi non possiamo più permetterci di tralasciare nulla, la competizione è alta e per l’albergatore è indispensabile fare dei passi in più, scegliere bene i partner a cui affidarsi ed investire nella qualità, in innovazione, in design, in tecnologie”

Nella sala conferenze dell’hotel Melia di Milano, che ospita l’evento, prendono posto i maggiori esperti del settore per parlare e confrontarsi con una platea di quasi 200 ospiti, fra albergatori e operatori del turismo, e fornire loro strumenti e suggerimenti per far crescere il valore dell’hotel partendo proprio dal reparto che genera maggior business. Qual’è la camera ideale? Come migliorare la qualità del soggiorno dei clienti? Quali sono le strategie per ottenere recensioni positive e migliorare il posizionamento del proprio hotel? Come sarà la camera del futuro? Queste

e molte altre domande hanno trovato risposta nei diversi speech degli esperti in design, tecnologie, comfort, housekeeping, che hanno intrattenuto una platea molto coinvolta. E se la camera d’hotel è il reale core business del direttore d’albergo fra gli interventi più seguiti quello sul restoring alberghiero tenuto dai relatori di Hotel Volver. “La pulizia è uno dei principali motivatori di recensioni negative, monitoriamo quotidianamente il sentiment del mercato degli hotel con cui collaboriamo” interviene Mario Massetti, consulente del gruppo Hotel Volver “ Per noi è fondamentale lavorare in sinergia con il management dell’hotel condividendo le scelte e gli obiettivi per contribuire alla crescita del valore della struttura. Perché dare in outsourcing il reparto ai piani non è solo una scelta legata al cost saving, al vantaggio economico immediato, ma una decisione strategica mirata a garantire all’ospite un livello di qualità adeguata alla struttura che ha scelto”.Vito Rinaldi, consulente Hotel Volver specializzato nella gestione dei rapporti con il personale, non lascia spazio a dubbi “Ci sono aziende che hanno gli strumenti, manageriali e strategici, per costruire relazioni che si traducono in vantaggi reali per gli

11 Maggio Hotel Melia Milano, Hotel Volver è partner di Teamwork nell’evento Hotel Dream Room, il primo workshop itinerante completamente dedicato alla camera d’hotel

hotel. Vantaggi che solo uno specialista, con una solida esperienza nel settore dell’ospitalità, può garantire.”

Il successo dell’appuntamento di Milano con Hotel Dream Room è stato una riconferma delle strategie che Hotel Volver sta portando avanti come una realtà di servizi integrati che si completano e implementano per rispondere ad un mercato sempre in evoluzione ma che non perdono mai di vista le basi del reale core business del mercato a cui si rivolge. E le risposte positive non mancano, fra le iniziative più apprezzate del gruppo i format dei miniworkshop formativi sui servizi che Hotel Volver organizza in diverse città. “Siamo difronte al ruolo del direttore d’hotel che si sta evolvendo” conclude il direttore marketing Vincent Spaccapeli “Che è interessato a formarsi e seleziona i partner non solo per il servizio ma anche per la relazione e la condivisione delle strategie che possono portare l’hotel a regalare ai propri ospiti una “guest experience” positiva sempre più curata e ricca di dettagli dedicati al comfort dell’ospite”

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LE 10 NOVITÀ CHE SCONVOLGERANNO IL 2016

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I trend digitali e high-tech destinati a cambiare le abitudini dei consumatori nel corso dell’anno

9La tecnologia, si sa, è una variabile sempre più importante per il successo di ogni impresa. Negli ultimi tempi, in particolare, uno dei comparti economici più esposto all’evoluzione high-tech è stato sicuramente quello del turismo. E non solo perché, con l’avvento dell’ecommerce, i viaggi sono diventati ovunque il “prodotto” più venduto online. Ma anche poiché attività fino a ieri considerate di stampo tradizionale, in primis l’hôtellerie, si sono trovate improvvisamente catapultate in un mercato altamente competitivo, nel quale rimanere tecnologicamente avanzati in ogni campo, dal back office alla distribuzione, fino alle amenities e ai servizi dedicati ai clienti, è diventato un fattore vitale non tanto per primeggiare, quanto semplicemente per sopravvivere come business. Ecco allora che capire in quali direzioni stia andando la tecnologia è essenziale per comprendere le strade del business futuro. Evoluzioni potenziali, certo, che tuttavia potrebbero già prendere forma a partire da quest’anno. Almeno stando a quanto riportato nell’analisi realizzata dalla società di consulenza GfK, che ha recentemente elaborato il report Tech Trends, dedicato alle dieci innovazioni destinate a cambiare le abitudini dei consumatori nel corso del 2016.

• Invisible analytics. Oggi i dati sono sempre più importanti: non a caso, tutti e dieci i trend qui presentati hanno a che fare in qualche modo con loro e con la loro analisi. I consumatori connessi lasciano numerose tracce delle loro interazioni online con le imprese: da cosa ordinano a quando fanno la spesa all’ora in cui usano l’home banking, dagli annunci che hanno visto ai marchi che amano. L’analisi di questi dati raccolti in maniera passiva, in qualche modo “invisibile”, sarà sempre più fondamentale per le imprese che vogliono comprendere a fondo il consumatore e le sue abitudini. • Realtà virtuale. Il 2016 sarà l’anno dell’affermazione definitiva della realtà virtuale? In campo video-ludico negli ultimi tempi sono stati investiti milioni di dollari in questa tecnologia, con lo sviluppo di display montati sulla testa (Hmd) in grado di garantire un’esperienza di gioco veramente immersiva. Secondo le nostre previsioni, il mercato dell’intrattenimento sarà un banco di prova che consentirà di creare maggiore consapevolezza sulle potenzialità della realtà virtuale. In futuro, questa potrà quindi essere applicata anche in altri settori, come i viaggi, la vendita al dettaglio e l’istruzione. Facebook ha per esempio recentemente dichiarato di voler «costruire un dispositivo che consentirà alle persone di essere ovunque, con chiunque e in qualsiasi momento, indipendentemente dai confini geografici». Un altro passo avanti verso una vera realtà davvero virtuale. • Indossabili. Oggi si parla sempre più spesso di dispositivi indossabili. Ma come faranno ad affermarsi nel mercato di massa prodotti come gli smartwatch, i braccialetti fitness tracker, i cardiofrequenzimetri e i localizzatori gps? Anche se il lancio di prodotti futuristici come Google Glass e AppleWatch ha incuriosito i consumatori, solo in pochi hanno adottato questi dispositivi di fascia alta. Al contrario, la popolarità di contapassi e fitness tracker (che rappresentano da soli circa il 58% del volume delle vendite dei cosiddetti wearables in Europa) può fornire degli elementi utili sull’evoluzione di questo settore.

• Smart home (e quindi smart room, ndr). Secondo uno studio internazionale di GfK, il 50% Trend 1: invisible analytics Trend 2: realtà virtuale Trend 3: indossabili Numero 8 - Giovedì 21 Aprile 2016 Focus Tecnologie: aspettando #WIT16 6 delle persone pensa che le tecnologie connesse alla cosiddetta «casa intelligente» avranno un impatto significativo sulla vita quotidiana nei prossimi cinque anni. Tuttavia, per essere davvero smart le abitazioni del futuro dovranno essere anche semplici e connesse, con tutti i dispositivi in grado di comunicare tra di loro. Al momento la situazione non è così idilliaca, a causa di un mercato frammentato e di numerose criticità, soprattutto in tema di tutela della privacy e protezione dei dati. Per sviluppare pienamente questo settore sarà quindi fondamentale una maggiore collaborazione tra tutti i player e le istituzioni interessate. • Droni. Nonostante l’attenzione crescente dei media, i droni non sono propriamente una novità. Ma grazie ai miglioramenti tecnologici e ai costi in diminuzione, oggi c’è la reale opportunità per questi veicoli aerei telecomandati di evolvere dal mercato dell’hobbistica a quello mainstream. L’utilizzo dei droni a scopi commerciali è già realtà (dalle riprese aeree alla mappatura del paesaggio, dalle consegne commerciali alla distribuzione di aiuti, fino all’agricoltura meccanizzata), ma le potenzialità di tali dispositivi non sono state ancora completamente esplorate. • Intelligenza artificiale. Home Cube, Power Badge, RankBrain, Hound... Forse oggi questi termini non vi dicono molto, ma a partire dal 2016 potrebbero entrare a far parte del vocabolario della tecnologia di consumo. Secondo il Financial Times, «l’intelligenza artificiale è la tendenza più interessante negli investimenti in start-up dall’avvento dei big data». Colossi come Apple, Facebook e Google stanno già investendo in maniera significativa in questo settore. E a breve potrebbe essere normale avere un assistente personale robotico basato sull’intelligenza artificiale (o un receptionist, come si è visto recentemente all’Itb di Berlino, ndr).

• Video. Il consumo di video negli ultimi anni è cresciuto oltre ogni previsione e il web sta rapidamente diventando il canale privilegiato per questo tipo di contenuti. Il consumatore connesso oggi può guardare contenuti video su qualsiasi piattaforma e in qualsiasi momento: dai brevi clip sui social media allo streaming di film, fino alle smart tv. Secondo le ultime previsioni, entro il 2019 circa l’80% di tutto il traffico Internet dei consumatori sarà costituito da contenuti video. Un mercato in costante evoluzione e con un potenziale enorme per le imprese. • Pagamenti da mobile. I consumatori connessi sono sempre più propensi a pagare beni e servizi con il proprio smartphone. Nella realtà, però, la situazione è ancora frammentata: nei mercati maturi permane una certa resistenza, mentre in Asia e in Africa c’è molta apertura nei confronti dei pagamenti da mobile. Nel corso del 2016, produttori, rivenditori e fornitori di servizi dovranno confrontarsi sempre di più con questo tema, per riuscire a far fronte alle nuove abitudini di pagamento dei consumatori. • Automobili connesse. L’idea della vettura connessa non è nuova, ma è solo negli ultimi cinque anni, con la diffusione capillare degli smartphone, che è diventata parte dell’esperienza quotidiana. Quasi tutti i produttori di apparecchiature e accessori hanno nel proprio listino dispositivi in grado di connettersi e offrire un’esperienza sempre più ricca per il guidatore. Un’opportunità da cogliere anche per le case automobilistiche. • Stampa 3d. Immaginate questa scena: la vostra macchina per il caffè si è rotta e avete bisogno di un pezzo di ricambio. Potete ordinarlo al produttore e aspettare che arrivi, oppure potete scaricare le istruzioni per la stampa 3d dal sito ufficiale e fare tutto in casa in pochi minuti. Anche se non è ancora entrata a far parte della vita quotidiana, la stampa 3d sta diventando una tecnologia sempre più accessibile per consumatori e imprese, grazie anche a costi in costante diminuzione: un mercato dal potenziale enorme, che nessuna azienda può permettersi di ignorare.

di Massimiliano Sarti

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