APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo...

60
APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA

Transcript of APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo...

Page 1: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

AP

RIL

E 2

02

0 |

SE

ME

ST

RA

LE

|D

IST

RIB

UZ

ION

E G

RA

TU

ITA

Page 2: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola
Page 3: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

D i r e t t o d a :B I A N C A C O S E N T I N I

V i c e - d i r e t t o r e :S U S A N N A F I O R L E T TA

C a p o r e d a t t o r i : G i u s e p p e Q u a d r a r o l i , G i u l i a C a r p i t i , L a v i n i a Va l z e c c h i ,S a r a P a l e r m o

P r o g e t t a z i o n e g r a f i c a a c u r a d i :C A R M E N N I C O L E T T I

R e d a t t o r i : G i u l i a B o r d e r i , D o m e n i c o P o r c e l l i , A l e s s a n d r o A l a i m o ,A n t o n i o M a r i a D e R o s a ,E r i c a M a i d a , C h i a r a M a r i n o ,R o b e r t o B e c c a r i n i , A n a s t a s i aL a u r e l l i , G i a n m a r c o M a r t i n o ,A n d r e a G r a n a t a

P u b b l i c a z i o n e g r a t u i t a s e m e s t r a l e a d i s t r i b u z i o n e i n t e r n a . L E D è u n p r o g e t t o d e g l i s t u d e n t i d e l l a L U I S S G u i d o C a r l i f i n a n z i a t o d a l l a C o . D i . S u . E d i z i o n e c o m p i l a t a a A p r i l e 2 0 2 0

L E D © 2 0 2 0T u t t i i d i r i t t i d i r i p r o d u z i o n e s o n o r i s e r v a t i .

E d i t o d a :E d o a r d o M a r i a V o l p e

G e s t i o n e R i s o r s e U m a n e e S e l e z i o n e P e r s o n a l e : L u d o v i c a R o n c o l i n i

42|4610|14M A A M

32|34Il calcio ai tempi del corona virus

Il Medio Oriente

8|9Krièin

15|17Frattura tra fede e cultura

18|21Nord e sud, figli della stessa Italia?

22|25Brexit

53|56

50|52

Frattura

35|41

26|31Storie di foll ia, i 40 anni della legge Basaglia

Addio KOBEil segno del

mamba

Natura VS Uomo: atto finale

Comunicare la crisi, intervista al professor

Comin

57|58

47|49Il cinema

d’autore e il cinema d’intrattenimento

Page 4: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Di Bianca Cosentini e Susanna Fiorletta

A R I AD I

C R I S I

E D I T O R I A L E

Page 5: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

L a frattura, generata dalla crisi, è il primo sintomo del cambiamento. Si interrompe un percorso e ne inizia un altro.

Personalmente credo che ogni cambiamento produca dei risvolti positivi poiché ci costringe a riflettere e ad interrogarci su ciò che accade intorno a noi. Nelle pagine di questa edizione cartacea avrete modo di leggere numerosi esempi di fratture che si sono realizzate ed alcune continuano a sussistere ancora oggi nel mondo.

Ma anche noi, individualmente, viviamo dei momenti nella nostra vita nei quali si sono verificate delle fratture che ci hanno indotto a cambiare qualcosa. Sta a noi assecondare e se è possibile, anticipare gli impulsi che derivano dal continuo divenire delle cose per poter governare il cambiamento acquisendo dei vantaggi competitivi. La vita ci pone davanti a numerose sfide che dobbiamo cogliere, affrontare e risolvere. Ma anche un eventuale insuccesso deve essere di insegnamento perché il cadere, visto in una ottica diversa dalla sconfitta, ci insegna a rialzarci e ad evitare di commettere lo stesso errore.

La vera forza è in noi stessi. Bisogna proiettarsi in avanti, verso il futuro ma anche essere in grado di guardarsi indietro e vedere le nostre radici trovando soddisfazione per gli obiettivi e i traguardi conseguiti.

Le persone che siamo oggi lo dobbiamo a quello che siamo stati ieri, alle cicatrici che ognuno di noi porta dentro.

Hemingway scrisse in “Addio alle armi”: il mondo spezza tutti quanti e poi molti sono forti nei punti spezzati. È questo il nodo cruciale. È necessario accettare le proprie fragilità trasformandole in un nostro punto di forza. Avere la capacità di dire a sé stessi e agli altri: “io sono questo e va bene così”. Perché alcune volte ripetere a se stesso “va bene così” è più forte di qualsiasi altra cosa. Ed è proprio questo il messaggio con il quale voglio concludere questo anno accademico: amatevi. Dovete nutrire una fiducia enorme in voi stessi. Voi siete la vostra forza e per questo è arrivato il momento di accettarvi anche con le vostre insicurezze. Sono questi gli anni della nostra crescita, e quello che stiamo diventando e stiamo costruendo determinerà il nostro “io” futuro. Quindi, siate consapevoli delle vostre potenzia-lità, siate capaci di trasformare le vostre debolezze in punti di forza a cui appigliarsi quando è necessa-rio.

Nel momento in cui la vita vi presenterà un ostacolo lottate sempre per quello che amate. Lottate sempre per voi stessi.

Per quel che mi riguarda, l’esperienza che ho vissuto insieme a tutti voi

Page 6: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

volge al termine ed anche essa provocherà una frattura con una fine e un nuovo inizio. L’aver ricoperto la carica di Direttore mi ha aiutato a comprendere meglio molti miei aspetti caratteriali arricchendomi sotto il profilo umano e professionale.

Tutto ciò lo devo alle tantissime persone che ho conosciuto e che mi hanno affiancato in questo anno.

Innanzitutto, ringrazio la vice direttrice Susanna Fiorletta per la sua creatività, risolutezza e per essere stata di continuo stimolo non solo per me ma anche per tutti i redattori. Sono contenta di poter lasciare la guida del nostro giorna-le ad una persona verso la quale nutro una grande stima e sono consapevole che raggiungeremo nuovi traguardi insieme anche nel prossimo anno.Un grazie anche a Edoardo Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti numerose attività.

Grazie a Ludovica Roncolini, Planner e Caporedattore di Econo-mia, che con le sue brillanti idee e proposte siamo riusciti a raggiun-gere importanti risultati questo anno.

Ringrazio Maria Chiara Rocchetti per il suo continuo sostegno e intelligente contributo che ha sempre fornito al giornale.

Un ringraziamento speciale anche ai Caporedattori Lavinia Valzec-chi, Sara Palermo, Giuseppe Quadraroli e Giulia Carpiti per l’entusiasmo, l’impegno e l’affettu-oso coinvolgimento in tutte le attività.

Infine, ringrazio tutti i redattori che durante questo anno, giorno dopo giorno, avete reso LED una grande e bella famiglia.

Ringrazio infinitamente Bianca Cosentini per aver riposto sin dall’inizio fiducia in me, come vicedirettore prima e suo succes-sore poi, per avermi permesso di intraprendere un percorso di crescita rivelatosi l’inizio di una storia ancora tutta da scrivere.

Una storia che sarà inevitabilmen-te influenzata dallo scenario quasi apocalittico degli ultimi due mesi. Una crisi, questa, che ha prepoten-temente invaso il nostro Paese e pervaso le nostre vite. Una crisi che ha letteralmente stravolto il nostro modo di vivere e le nostre abitudini, anche le più banali, quelle che prima davamo per scon-tato, ma di cui ora sentiamo la mancanza.

Un cambiamento repentino che avrà effetti irreversibili, per le nostre vite, per il nostro Paese e per la Comunità internazionale. Tanti saranno gli effetti sociali, politici e geopolitici che si produranno nel prossimo anno e che dovremo essere pronti ad accogliere.

Page 7: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Vorrei quindi aprire una riflessione al riguardo. Una frattura di così larga scala segna bruscamente la fine di qualcosa, seppure questo qualcosa rimane un’idea indefini-ta, astratta, perché nessuno di noi sa cosa in realtà si stia concluden-do. Tante sono le domande che ci facciamo, singolarmente e colletti-vamente, che ci turbano e ci ango-sciano. Non abbiamo certezze, né di ciò che ci stiamo lasciando alle spalle, né di ciò che verrà, e che saremo chiamati ad affrontare, guardando a un futuro prossimo ma anche a un tempo più lontano. Ma in questo alone di domande e di dubbi, una certezza più o meno vivida, credo esista. Il metodo di come affrontare una crisi, come gestire una rottura con il passato, lo custodiamo gelosamente in ognuno di noi, riposto in quel vecchio scaffale delle categorie dello Spirito. Nonostante rimania-mo appesi a un destino sconosciu-to, possiamo concepire il nostro viaggio verso l’ignoto come momento di crescita e di conoscenza sia di noi stessi, sia del mondo che ci circonda, come ci insegna Hegel. Il mondo – l’Assoluto – è un viaggio perpetuo e senza fine, fatto di ostacoli, di crisi e di fratture.

Allora, forse, mantenendoci in un’ottica che definisco hegeliana, la crisi di oggi non è altro che un piccolo passo in avanti verso un mondo ancora tutto da scoprire e in costante cambiamento. E allora, forse, la crisi di cui oggi stiamo raccontando, non è altro che l’inizio

di una storia, ancora tutta da scrivere.

Una storia che spero di poter raccontare con l’aiuto di tutti voi, caporedattori e redattori di Led, che ringrazio per l’anno non poco tumultuoso passato insieme, nella speranza di poterne vivere un altro altrettanto pieno di emozioni.Infine, un ringraziamento speciale va a Edoardo Maria Volpe e Maria Chiara Rocchetti, per l’indispensabile supporto apporta-to durante l’anno e per il contribu-to indimenticabile che ha reso LED la piccola grande famiglia che è oggi.

Page 8: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Di Antonio Maria De Rosa

K R I N È I N

C R I S I

etimologia

8

Page 9: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Nel corso del tempo ognuno di noi ha avuto a che fare, almeno una volta nella vita, con la locuzione crisi. Una parola che abbiamo visto affiancata a una moltitudine di situazioni nella nostra quotidia-nità: nella propria sfera personale, in quella politica e di frequente in questo ultimo secolo, anche in quella economica.Per quanto attiene all’ambito economico, abbiamo i principali esempi già a partire dal 1873 con quella che fu definita la “Grande depressione’’; passando poi al 1929 con il crollo di Wall-Street, fino ad arrivare ai giorni nostri con la crisi del 2008 ed i recenti avvenimenti in Medio Oriente (dove le continue tensioni di tipo politico-economico, alimentate dalle incertezze riguardanti l’accesso alle risorse di carbon fossile, hanno minacciato e rischiano di minacciare tutt’ora il già fragile rapporto che intercorre tra Occidente e Medio Oriente). Non è inoltre secondaria la grande mobi-litazione che sta avvenendo in innumerevoli paesi del mondo in tema di salvaguardia ambientale e tutela dell’ecosistema, innescata in modo consequenziale proprio dall’inquinamento dovuto all’esa-sperato utilizzo di carburanti di origine carbon fossile.Proprio al riguardo, per tentare di placare o, quanto meno arginare la sempre più incessante sete di risorse naturali, a Davos in Svizze-ra, si è tenuto il World Economic Forum: convegno di fondamentale importanza, dove le personalità

più influenti (politicamente ed economicamente) hanno preso iniziativa sulle prossime misure in fatto di energie rinnovabili a basso impatto ambientale. Attraverso ciò si è tentato dunque di segnare un distacco epocale rispetto al passa-to, volgendo lo sguardo ad un futuro sempre più ecocompatibile e ad impatto zero. Nei prossimi anni, infatti, le imprese potranno e dovranno rivedere le proprie caratteristiche in merito a emissio-ni e utilizzo di risorse energetiche, puntando su metodi di lavoro sempre più efficienti e “green” nei confronti dell’ambiente e distac-candosi gradualmente dall’uso primario di risorse fossili altamen-te inquinanti. Sono stati inoltre programmati piani di finanzia-mento per la nascita di attività volte a stimolare la crescita della ricerca in tema di nuove energie pulite e rinnovabili.Non a caso, dunque , è stata la stessa etimologia della parola crisi a segnare la strada. Il termine che deriva dal verbo greco krinèin ovvero: “separare, dando origine ad un’apertura’’ indica una vera e propria frattura nella quale divie-ne possibile trovare una nuova prospettiva e nuove soluzioni per le imminenti sfide che ci attendo-no.

9

Page 10: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

MA

AMM

AA

MM A A MM A A M

MA

AM

M A A M

MA

AM

MA

AM

1 0

Page 11: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Di Chiara Marino

C O S A S U C C E D E Q U A N D O U N A C O M U N I T À D I

A R T I S T I S I I N S E D I A I N U N E D I F I C I O

A B B A N D O N A T O E N E R E A L I Z Z A N O U N V E R O E

P R O P R I O M U S E O

M A A M

1 1

Page 12: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

L a storia del MAAM, Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz ha inizio nel marzo del 2009 nella periferia est di Roma. Si tratta di un’occupazione abitativa creata dal recupero di un relitto urbano (un ex-salumificio) e concepita a tutti gli effetti come un museo abitato da circa 200 persone appartenenti a diverse nazionalità: insieme costituiscono una vera e propria “comunità meticcia” cooperativa e solidale che in questi luoghi ha riscoperto una propria identità.

Il primo progetto artistico, risalente al 2012, portava la firma dell’autore Giorgio De Finis (attuale direttore del museo) e prevedeva la realizzazione di un documentario dal titolo Space Metropoliz, un film fanta-realista che narrasse il viaggio sulla Luna di un gruppo di migranti che, stanchi di vivere in maniera precaria ai margini della società, decidono di ricominciare la loro vita su un altro pianeta.

Da quel primo progetto, negli anni, numerosi artisti si sono susseguiti arricchendo lo spazio con disegni, installazioni, murales ed esposizioni dando vita a luoghi di nuova socialità e di riqualificazione dell’ambiente.

Nel tempo lo spirito dell’arte si allarga fino a coinvolgere tutti: non solo gli abitanti dell’edificio, ma soprattutto il flusso ininterrotto di visitatori che creano una fitta

rete di connessione tra la città meticcia e quella urbana, alimen-tando la convinzione che questo incontro possa essere la chiave salvifica per l’integrazione, rispet-tando il valore fondamentale della diversità che risiede appunto nell’accezione di “Altrove”. È qui che la frattura sociale composta da fili di colori dissonanti si ricompo-ne nell’arte e grazie all’arte, ricostituendosi in un unico tessu-to.

Il MAAM non si configura allora come un museo tradizionale -convenzionale ma opera nella sperimentazione di un modello del tutto nuovo, in continua trasformazione, perché “vissuto” e quindi contaminato dalla quotidianità. Ciò ridefinisce l’arte a partire dal concetto stesso di museo: una cattedrale d’arte laica contemporanea, come specifica lo stesso De Finis, alla cui realizzazione ciascun artista partecipa con la propria firma; una vera e propria chiamata alle armi con interventi che, giorno dopo giorno, contribuiscono a rendere il relitto vivo, operoso, un cantiere condiviso capace di inaugurare veramente il tempo e lo spazio. Dunque ciascun artista con il proprio lavoro sottoscrive un impegno a lottare contro la precarietà della vita, per il diritto a una casa, per la libertà di movimento, per l’espressione dell’arte e per la cultura in ogni sua forma, come linguaggio universale.

1 2

Page 13: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Attraversando gli spazi abbandonati e fatiscenti dell’edificio dismesso, abbiamo subito la percezione di una condizione di alienazione vissuta dagli abitanti, tanto che non è sempre facile per il visitatore distinguere dove finiscano le opere e inizi la quotidianità, come se ci trovassimo in una sorta di cortocircuito tra spettatore e abitanti.

“Per essere felici bisogna essere coraggiosi”, si legge all’ingresso dell’edificio come monito per il MAAM e i suoi abitanti e come spunto di riflessione per i visitato-ri. Allora sicuramente possiamo riscontrare che, a dieci anni dalla nascita del Metropoliz, tanti sono stati gli atti di coraggio protesi all’integrazione e all’inclusione ed è inevitabile riconoscere come incontro meticcio di stili di vita, di arte e di esperienze si uniscano in un progetto decisamente autentico.  

1 3

Page 14: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

P E R E S S E R E F E L I C I B I S O G N A E S S E R E

C O R A G G I O S I

1 4

Page 15: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

F R A T T U R A T R AF E D E

EC U L T U R A

1 5

Page 16: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Di Erica Maida

“ Q U A L S I A S I C U L T U R A È U N O S F O R Z O D I R I F L E S S I O N E S U L

M I S T E R O D E L M O N D O E I N P A R T I C O L A R E D E L L ’ U O M O : È U N

M O D O D I D A R E E S P R E S S I O N E A L L A D I M E N S I O N E T R A S C E N D E N T E

D E L L A V I T A U M A N A . I L C U O R E D I O G N I C U L T U R A È C O S T I T U I T O D A L

S U O A P P R O C C I O A L P I Ù G R A N D E D E I M I S T E R I : I L M I S T E R O D I D I O ” .

G I O V A N N I P A O L O I I

1 6

Page 17: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Queste parole, pronunciate da Giovanni Paolo II in occasione del suo discorso all’Assemblea Gene-rale dell’ONU nel 1995,  sono più che mai attuali.In un’epoca in cui la globalizzazio-ne sembra aver raggiunto il suo apice, il rapporto tra fede e cultura continua a dividere. Questi due aspetti, tra loro strettamente colle-gati, hanno spesso causato frizioni che caratterizzano tuttora la nostra società. Il concetto di cultura è da sempre inevitabilmente correlato alla dimensione storica: sono gli uomini di un determinato contesto spazio-temporale che ne definisco-no le caratteristiche. La cultura, come insieme di tradi-zioni e usanze, crea un senso di appartenenza e di comunità ma, al tempo stesso, emargina chi di quella comunità non fa parte. Proprio per questo, forse, oggi quanti entrano in un nuovo conte-sto cercano di adattare la propria cultura per essere accettati. Spesso, però, il prezzo da pagare è rinunciare a seguire la propria religione o almeno alcuni aspetti di essa, soprattutto quando il rispetto integrale dei suoi precetti costituisce un ostacolo al processo di integrazione nella società di cui si vuole entrare a far parte.Questo problema si pone in tutti gli aspetti della vita: sociale, lavorativo, affetti-vo. Ogni comunità, piccola o grande che sia, ha le proprie tradi-zioni e, spesso, l’unico modo per integrarsi in un contesto nuovo è

rinunciare a quella parte del proprio bagaglio culturale che risulta incompatibile con il nuovo mondo in cui si cerca di entrare. Ciò costituisce un problema ancora maggiore quando si rende necessario rinunciare alla propria fede religiosa. Da un lato potremmo chiederci: è giusto sentirsi obbligati a modificare la propria identità solo per essere accettati in un nuovo contesto? Dall’altro lato, però, dobbiamo anche considerare la difficoltà dell’interagire con qualcuno con un background completamente diverso dal nostro: come trovare argomenti di conversazione? Come instaurare un rapporto? Avere interessi in comune è sicuramente un buon punto di partenza, ma la diversità è anche un’occasione per ampliare la propria conoscenza, aprire la mente, vincere pregiudizi e superare luoghi comuni che sembrano destinati a condizionare ogni tipo di relazione. Il rapporto tra fede e cultura è un argomento che probabilmente continuerà a far discutere ancora per molto tempo ma, invece di concentrarsi su preconcetti aprioristici e schierarsi da una parte o dall’altra senza un reale motivo, bisognerebbe invece considerarlo come un punto di partenza per ampliare la nostra cultura, rivedere le nostre convinzioni e, perché no, magari scoprire che fede e religione non sono poi così inconciliabili.

1 7

Page 18: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

N O R DES U D :�gli della stessa Italia?

1 8

Page 19: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

1 9

Page 20: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Di Alessandro Alaimo

Era il 13 settembre del 1972 quando le parole del Professor Pasquale Saraceno – famoso meridionalista docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dell’Unive-rsità di Venezia – venivano pubbli-cate a carattere cubitale sulle pagine del Corriere della Sera. Parole che rimbombavano nelle mura dei palazzi e nelle strade del Mezzogiorno come una speranza, come un cambio di rotta che potes-se ridare lustro a quello che era il primo motore culturale, sociale e industriale dell’Italia pre-unitaria. Parole che riecheggiavano forte-mente nelle pagine dell’illustre quotidiano italiano, ma che si sono rivelate il più grande fardello dell’Italia unita: “Il divario fra Nord e Sud verrà colmato solo nel 2020”.

Chiunque abbia mai aperto un libro sulla storia d’Italia è stato inevitabilmente fiondato in un contesto dove la narrativa storica ha raccontato i continui tentativi dei governi repubblicani di appiat-tire la differenza tra il settentrione ed il meridione, attraverso delle misure forti ma spesso inadeguate, volte ad insistere su dei meccanismi che al Sud mancavano sia storica-mente che civilmente.

L’inattuabilità delle misure nazionali e l’ignavia dei politici

meridionali hanno di fatto agevolato la dispersione di litri d’inchiostro nelle pagine virginee dei libri di storia, e che hanno dato il via a quel fenomeno che tutt’ora è presente nell’Italia del 2020. Di che parlo? Della “questione meridionale”, ovviamente.

Sono passati 48 anni dalle parole di Saraceno e dalle sue parole falsamente premonitrici possiamo ammirare come pur essendo fisicamente nel futuro ambito dal professore, non solo il “gap” è ancora evidente, ma è per giunta aumentato. E di molto.

Le politiche nazionali degli ultimi anni volte a ridurre il dilagante divario tra le due parti dell’Italia – ad esclusione di qualche tentativo durante il periodo della Prima Repubblica – sono state del tutto inefficaci e inadeguate e non hanno fatto altro che immiserire, anziché arricchire, lo sviluppo del riassetto regionalistico italiano. Insomma, il divario tra le due parti dell’Italia è stato finanziato e contemporaneamente portato avanti dai governi nazionali e regionali che si sono succeduti nel corso degli anni. Disastrosi fallimenti che hanno di fatto condannato una fetta d’Italia a ingoiare la polvere gettata in faccia dal galoppante Nord.

Un settentrione che inevitabilmente è stato elevato a motore trainante di un’Italia sempre più diversa e sempre più slegata.

2 0

Page 21: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Un’Italia – che proprio come l’Europa – si ritrova ad essere a “doppia velocità” o a “geometria variabile” (che dir si voglia), dove da una parte vi è il freddo ed efficiente Nord, dall’altro il caldo e inefficiente Sud. Una differenziazione che porta ad assurde difformità tra le due parti d’Italia. Ad esempio le offerte formative (scuole e università), la ricerca, l’occupazione e tanti altri fattori che differiscono, e non di poco, tra le due parti d’Italia. Se da un lato vi è una possibilità di scelta, dall’altro vi è l’obbligo di scappare. Una sorta di “razzismo nostrano”, una discriminazione che obbliga migliaia di giovani del Sud a dover abbandonare ogni anno la propria terra, la propria casa, non perché hanno avuto la fortuna di scegliere, ma perché sono stati obbligati a farlo. La libertà del Nord viene contrapposta alla “dittatura” vigente al Sud.

Una differenziazione che è stata ulteriormente rimarcata dall’ instaurazione di un Ministero del Sud che si pone come un’ulteriore beffa e pesa ancor di più sull’attu-ale diversificazione regionalistica. In tutto questo il Governo “giallo-rosso”, poco prima che scattasse la pandemia legata al Covid-19, aveva varato un piano per il Sud da oltre 100 miliardi volto sia ad un “investimento nel capitale umano” – come dichiarato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – ma anche a ridurre

“l’isolamento fisico”, quindi investendo nelle infrastrutture (totalmente inesistenti). Un piano dalle ottime intenzioni ma che si ritroverà necessariamente a dover fare i conti con l’emergenza nazio-nale. Un’emergenza che ci augu-riamo possa finire presto, ma che sta mettendo in luce tutti i proble-mi dell’Italia e in particolare del Sud. E la frenetica corsa nel ferma-re il virus prima che sbarchi nel meridione è l’emblema della vicenda.

Il Nord e il Sud sono parti della stessa terra, ed entrambi figli della stessa Nazione, ma la sensazione è che il Sud non sia altro che il figlio “bastardo” dell’Italia.

2 1

Page 22: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

2 2

Page 23: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Di Roberto Baccarini

L ’ U S C I T A D A L R E G N O U N I T O D E L L ’ U N I O N E

E U R O P E A , N O T A C O N I L N O M E D I B R E X I T , H A

R A P P R E S E N T A T O U N P U N T O D I S V O L T A N E L L A

S T O R I A D E L L ’ U N I O N E E U R O P E A

B R E X I T

2 3

Page 24: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, nota con il nome di Brexit, ha rappresentato un punto di svolta nella storia dell’Unione Europea. Questo evento, infatti, è stato come un colpo d’ariete a quelle che si credevano essere fondamenta indissolubili ma che invece si sono rivelate fragili ed insicure. La Brexit è stata l’evento da cui si sono originate e diramate diverse linee di frattura. In questo articolo l’attenzione in particolare sarà concentrata su quelle linee di frattura che si sono originate all’interno sia dell’Euro-pa che dello stesso Regno Unito. La Brexit è iniziata ufficialmente il 17 dicembre 2015 con l’indizione del referendum consultivo. Il 23 giugno 2016 si è tenuto il referen-dum che ha visto il Leave ottenere il 51,89% dei consensi mentre il Remain si è fermato al 48.1%. Il 29 marzo 2017 è stato attivato l’arti-colo 50 dando inizio al processo di uscita del Regno Unito che si è concluso ufficialmente il 31 genna-io 2020. Inizia ora la fase dei nego-ziati riguardanti le future relazioni tra l’Unione Europea e il Regno Unito.L’evento della Brexit ha aperto una faglia profonda all’interno dell’Euro-pa, incrinando lo stesso progetto di integrazione europea per come era stato pensato e condotto fino a quel momento. Per la prima volta, dopo un periodo di espansione durato quasi venti anni, uno dei paesi più rilevanti dal punto di vista demografico, economico e politico ha lasciato l’Unione.

L’uscita del Regno Unito ha pertanto costituito un precedente, ha mostrato i limiti del progetto Europeo e ha fatto balenare la possibilità della disgregazione dell’Unione nel caso si fosse attiva-to un effetto domino. Questa consapevolezza ha rappresentato, e rappresenta, un punto di non ritorno per l’Unione. La decisione di uscire dall’Unione, tuttavia, ha comportato un “ritorno di fiamma” che ha interessato la complicata relazione tra i vari “regni” che compongono il Regno Unito e in particolare Scozia e Irlanda del Nord. Il rapporto tra il Regno Unito e la Scozia è sempre stato conflittuale, e questa conflit-tualità si è inasprita nella seconda metà del 900. Risultato di questo processo è lo Scotland Act del 1998, che ha consentito la creazio-ne del parlamento scozzese e la devolution di molti poteri da Westminster a Edimburgo. Il culmine del tentativo di indipen-denza da parte della Scozia è stato però raggiunto nel 2014, quando si è tenuto un referendum, con il consenso di entrambe le parti, sulla permanenza o meno della Scozia nel Regno Unito. La vittoria degli “unionisti” con il 55.3% dei voti aveva rappresentato la fine alle aspirazioni scozzesi. Poi è arrivata la Brexit. La Brexit ha riaperto violentemente la faglia che separa Scozia e Regno Unito. La Scozia ha infatti visto il 62% degli elettori schierarsi per il Remain, e nelle due successive elezioni parlamentari il numero

2 4

Page 25: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

dei seggi del Scottish National Party è passato dai 35 seggi ottenuti nel 2017 ai 48 del 2019 su un totale di 59 collegi situati in Scozia. A dicembre 2019 il Premier scozzese Nicola Sturgeon ha invia-to una lettera ufficiale a Westmin-ster chiedendo l’avvio della proce-dura referendaria. La Brexit, di conseguenza, potrebbe provocare una frattura a nord dell’Inghilterra e sancire la disgregazione del Regno Unito.Le secondo faglia interna al Regno Unito si è aperta nel Mare d’Irlanda. L’Irlanda nel nord, dove aver votato in maggioranza a favore del Remain, si è trovata con la Brexit a essere l’unica frontiera terrestre con l’Unione Europea. La chiusura del confine tra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord non è semplicemente un problema economico o di libera circolazione, ma anche un problema politico e sociale. Gli accordi di pace del Good Friday (1998), e la conse-guente cessazione del conflitto fra indipendentisti e unionisti, è garantita e incarnata dall’apertura del confine. Una sua chiusura potrebbe significare una riaccen-sione dei conflitti e un possibile escalation. La proposta di spostare il confine al Mare d’Irlanda ha incrinato ulteriormente i rapporti tra Regno Unito e Irlanda del Nord: è stata infatti percepita da quest’ultimi come se il Regno Unito considerasse l’Irlanda del come una parte ‘inferiore’. Questo e altri episodi hanno portato a un

2 5

cambiamento nell’opinione pubblica in tutta l’Irlanda. Il Sinn Fein, il partito nazionalista irlandese da sempre schiarato per l’indipendenza, si trova ora al governo in Irlanda del Nord (seppure in un governo di coalizione con gli unionisti del DUP) e molto probabilmente si troverà al governo nella Repubblica d’Irlanda, insieme ai moderati del Fianna Fail, dopo la straordinaria performance elettorale alle ultime elezioni, dove ha conquistato il 24,5% dei voti confermandosi primo partito per numero di voti.

Per concludere, l’evento della Brexit ha segnato le dinamiche europee nella seconda metà degli anni dieci del XXI secolo, e molto probabilmente segnerà anche quelle del prossimo quinquennio 2020/2025.

Dalla Brexit si sono diramate linee di frattura, che hanno interessato e interessano tuttora i rapporti tra l’Europa e il Regno Unito, tra i paesi membri dell’Unione e tra le varie parti del Regno Unito il quale non si è mai trovato così vicino alla disgregazione. Tuttavia, non si possono fare previsioni certe, il futuro è ancora da decidere, e saldamente nelle mani degli elettori che si troveranno a decidere, nei vari referendum e elezioni politiche dei prossimi anni, quale sarà l’assetto dell’Europa e del Regno Unito e quali saranno i futuri rapporti tra le varie parti del Regno Unito e fra le due sponde della Manica.

Page 26: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

S T O R I ED IF O L L I AI quarant’anni della leggeBasaglia

2 6

Page 27: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Di Domenico Porcelli

Un’infermiera avanza per il corridoio buio, il mazzo di chiavi le oscilla pesantemente dalla cintura, unica vera differenza di potere tra sé e coloro che ha intorno. Inserisce le chiavi nella toppa, le gira, spalanca la porta. Sono liberi. I pazienti, gli infermieri. Liberi. Esce al caldo del sole, seguita dalla sua corte rumorosa. Sorride.

13 Maggio 1978

2 7

Page 28: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Era il 1970, poco prima di Basaglia e poco dopo la sociologia di Goffman. Anni del cambiamento radicale, della rivoluzione sociale che illumina per la prima volta la questione dei nuovi diritti, di quei servizi cui unico fine era cambiare la società in meglio. Sono gli anni della fotografia del desiderio, dell’alterità che irrompe nell’idola-tria del bello nell’immagine, mostrando ogni ferita dell’esclusi-one. Anni in cui le immagini di Berengo Gardin e della Cerati consentono al dott. Basaglia di usare la macchina istituzionale contro se stessa, spianando la strada verso la chiusura dei mani-comi e liberando il malato incate-nato all’interno dei costrutti socia-li. Ed è appunto nel 1969 che il degrado degli istituti psichiatrici viene portato all’attenzione del cittadino tramite due pubblicazio-ni: Morire di classe a cura di Basa-glia stesso, divenuto direttore del manicomio di Gorizia, in cui tocca con mano l’inumanità delle condi-zioni di vita dei pazienti attraverso la lente delle foto dei due fotografi, e Gli Esclusi, per la cui conclusione servirono tre anni di documenta-zione nel manicomio di Nocera Superiore. Gli autori abitano il manicomio, lo vivono a pieno nelle stesse condizioni di coloro che vi sono costretti. Si immergono nell’annichilimento, nello sporco e nell’incuria in cui i malati, triste-mente, sopravvivono. Non vivono, sopravvivono. Basaglia afferma: “Dal momento in cui oltrepassa il

muro dell'internamento, il malato entra in una nuova dimensione di vuoto emozionale; viene immesso in uno spazio che, nato per render-lo inoffensivo ed insieme curarlo, appare come luogo paradossal-mente costruito per il completo annientamento della sua indivi-dualità, della sua totale oggettiva-zione. Se la malattia mentale è perdita dell'individualità, della libertà, nel manicomio il malato non trova che il luogo dove sarà definitivamente perduto, reso oggetto della malattia e del ritmo dell'internamento. L'assenza di ogni progetto, la perdita del futuro, l'essere costantemente in balia degli altri senza la minima spinta personale, l'aver scandita e organizzata la propria giornata su tempi dettati solo da esigenze organizzative che non possono tenere conto del singolo individuo e delle particolari circostanze di ognuno: questo è lo schema istitu-zionalizzante su cui si articola la vita dell’asilo”. Alla data di attua-zione della legge 180 del 13 maggio 1978, gli ospedali psichiatrici in Italia erano 60 e si dividevano circa 100mila pazienti. D’allora in poi, tramite la nuova legge, moder-nizzazione della psichiatria, nelle strutture sarebbe stato possibile ricoverare, su richiesta, esclusiva-mente coloro che vi fossero stati portati anteriormente alla sua entrata in vigore e necessitanti trattamento psichiatrico in condi-zioni di degenza ospedaliera. È a merito di tale disposizione che

2 8

Page 29: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

l’Italia potrà dirsi il primo paese senza manicomi, basandosi sull’idea che i malati con disturbi mentali avessero gli stessi diritti di cittadi-nanza delle persone sane, non dovessero essere rinchiusi e, soprattutto, necessitassero di cure efficaci mediante l’integrazione nella comunità, evitando ogni esclusione ed emarginazione. Non si era fin là compreso come inseri-re il soggetto in un sistema capita-listico avanzato: il malato mentale non produce reddito, non è produttivo per il costrutto sociale, e viene di conseguenza relegato nel ghetto della sua malattia. Fino alla nascita degli psicofarmaci, le cure semplicistiche e nichilistiche non fecero che aggravare lo stadio delle psicosi: malarioterapia, cura insuli-nica, barbiturici, o ancora rimedi psicochirurgici quali lobotomia, cure convulsionanti, elettroshock. Tutto ciò rappresenta ormai un passato oscuro della medicina il cui peso resta comunque sulle spalle di coloro che assistettero a tali orrori. Alda Merini, reduce delle sofferenze patite nelle strut-ture, scrisse “Si va in manicomio per imparare a morire”, e solo adesso capisco quanto dolore si nasconda in tali parole. Eppure fu il modo di procedere non ideologi-co che portò la Basaglia a provare come, in una società concentrata sui nuovi diritti, fosse possibile introdurre cambiamenti relativi alla salute mentale. “Uscire dal manicomio è un miracolo personale” scrisse sempre

la Merini. Ma uscire dall’ignoranza e dall’emarginazione che circondano la malattia mentale come nebbia, spero sia l’eredità dalla mia generazione alle successive.

Oggi: Marta ha 72 anni. Osserva la casa dalla sua poltro-na in salotto, ogni poco sorride al figlio che gioca coi pastelli sul divano, strofinandoli sul foglio, sbattendoli sul pavimento ogni qual volta il colore non gli piaccia abbastanza. Quello stesso figlio tanto speciale e incomprensibile che nessuno ha mai saputo avvici-nare, se non lei. Marta non sa che futuro aspettarsi per lui, quando sarà partita e non potrà tornare. Quando sarà partita e non potrà prendersene cura. Quando nessu-no, vorrà prendersene cura.

2 9

Page 30: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

La legge Basaglia ebbe vita breve: a pochi mesi dalla sua approvazione subentrò la l. 883\1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, ricalcante gli stessi articoli della precedente. Il rimpiazzo dei mani-comi venne affidato agli Enti locali; l’iter venne completato in 20 anni con l’istituzione dei centri d’igiene mentale. Gli intenti della 180/13 maggio 1978 e delle leggi a seguire erano certamente merite-voli, eppure i loro pregi si persero nell’applicazione: Basaglia stesso pensava la chiusura dei manicomi in relazione alla creazione di un tessuto societario all’interno del quale inserire i pazienti. Una responsabilizzazione a livello locale, cui sarebbe dovuto seguire il reinserimento del malato, tale che il cambiamento nell’assistenza psichiatrica comportasse effetti sulla concezione della malattia mentale stessa. Previde oltretutto la vendita degli ex manicomi e l'utilizzo dei ricavi per il settore. Ma ciò non venne mai attutato. A quarant’anni dalla promulgazione della “Basaglia”, tutto ciò che era sperato, si è rivelato possibile? Di certo la differenza tra malattia mentale e disabilità è fondamenta-le, ma per entrambe era prevista la creazione di strutture intermedie tra nuclei familiari e istituti di cura. Istituzioni gestite dallo Stato tramite operatori specializzati, identificate quali case famiglia, contribuiscono oggi all’inserime-nto del disabile nel mondo del lavoro e in un degno contesto di

stabilità. Ciò che effettivamente manca è la formazione specifica del soggetto; già a scuola, infatti, viene assegnato ad insegnanti, spesso sprovvisti dei mezzi neces-sari per portare a termine un lavoro già di per se faticoso, dati i tagli di spesa per l’istruzione, quella di sostegno in primo luogo. Il peso tende allora a ricadere sulle famiglie: da una parte, la disabili-tà, per cui oggi sempre più si fanno passi avanti per un migliore inseri-mento all’interno del tessuto sociale collettivo (la legge sul lavoro ne è un esempio lampante); dall’altra, la malattia mentale, per cui vige ancora quel tipico pregiu-dizio caratterizzante l’emarginazi-one sociale. Sono sì presenti i centri diurni riservati, ma perlopiù per soggetti affetti da disabilità, ancora una volta escludendo gli affetti da oggettive patologie psichiatriche, lasciati alle cure delle famiglie o affidati a strutture private convenzionate, che non hanno una funzione rieducativa ma piuttosto contenitiva, e per un massimo di 15 giorni. Ma il proble-ma principale che affligge chi debba prendersi cura di un disabi-le o soggetto malato è la gestione futura, che lo Stato non assicura: nonostante le pensioni, le leggi per il lavoro e i soldi stanziati, per quanto riguarda il Dopo non vi sono certezze o prospettive. La domanda che i tutori dei malati si pongono è triste ma scontata: chi se ne occuperà, quando non vivrò per lui? Ancor più se lo Stato non

3 0

Page 31: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

fornisce un’istruzione adeguata o luogo in cui poter imparare l’esse-re cittadini autonomi. Negli esperimenti di cohousing i disabili con un minimo di autono-mia imparano a vivere in comuni-tà; sono realtà esistenti, ma non è bastevole. Ad ogni famiglia preme il futuro dei propri membri, ed è straziante e inumano che un genitore si ritrovi a sperare nella morte dei figli prima della propria, pur di assicurarsi che vivano in condizioni degne. Nessun genitore dovrebbe mai sopravvivere ai propri figli.

È da tali riflessioni che il 16 giugno 2016 nacque il DDL “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare” che fa del Dopo di Noi legge nel nostro Paese. Il testo contiene disposizio-ni fondamentali per affrontare il futuro delle persone con disabilità gravi dopo la morte di parenti che se ne prendevano cura in vita, e dona un primo sollievo fondamen-tale. Ma non è abbastanza.La strada è quindi ancora lunga, non potremo dirci un paese civiliz-zato fin quando ogni cittadino non sarà davvero tutelato; fin quando vi saranno cittadini di serie A e serie B; fin quando il principio di uguaglianza sostanziale, tanto solennemente enunciato nell’art. 3 comma 2° della nostra Costituzio-ne, non sarà realmente rispettato; fin quando una tale frattura sociale non sarà colmata. A 40 anni dalla

legge Basaglia è necessario affron-tare emergenze e problematiche nuove, a scongiurare il collasso di un sistema fallato al principio. Coelho ci rivela “Che cos’è un matto? la follia è l’incapacità di comunicare le tue idee. È come se tu fossi in un paese straniero: vedi tutto, comprendi tutto quello che succede intorno a te, ma sei incapace di spiegarti e di essere aiutata, perché non capisci la lingua”.

Ed ha pienamente ragione, ma ad imparare una lingua nuova, a regalare parole a chi non ne ha mai avute, si è sempre in tempo.

C H E C O S ’ È

U N M A T T O ?

3 1

Page 32: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

I L C A L C I OA I T E M P I

D E LC O R O N A V I R U S

3 2

Page 33: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Di Giuseppe Quadraroli

L’Italia si ferma e così anche la Seria A. Quello che fino a poco tempo fa sembrava solo uno scenario apocalittico e irrealizzabi-le da qualche giorno, grazie alle ultime disposizioni ministeriali in vigore dall’ 8 Marzo, è diventato la nostra quotidianità.Ci è stato chiesto di mettere da parte per un po’ le nostre abitudini e così, sia per il bene dei tifosi che degli stessi giocatori, si è deciso di sospendere il campionato.L’ultima giornata si era disputata tra l’indecisione generale avendo visto Lega Serie A e Governo in posizioni molto contrastanti a tal punto che fino all’ultimo momento si era pensato di non giocare. Alla fine ciò non è avvenuto. Si è gioca-to a porte chiuse e con la prima partita slittata di più di un’ora.Molti giocatori hanno criticato questa decisione poiché hanno visto la propria saluta messa da parte. Tra questi ci sono i calciatori di Spal e Parma che inizialmente si erano rifiutati di scendere in campo o ancora i quelli del Sassuo-lo che attraverso il loro attaccante “Ciccio” Caputo hanno mandato un messaggio a tutti gli italiani: “Andrà tutto bene, restate a casa”.

Per il destino della Serie A sembre-rebbero esserci al vaglio quattro diverse ipotesi attualmente ancora allo stato embrionale:

-Slittamento del campionato fino al 31 Maggio qualora si tornasse a giocare subito dopo il 3 Aprile.

Le ultime tre riguardano la non conclusione del campionato a causa del perdurare dell’emergenza):

-Non assegnazione del titolo di Campione d’Italia con comunica-zione alla UEFA delle squadre qualificate alle competizioni euro-pee;

-Far riferimento alla classifica dell’ultima giornata disputatasi;

-Far disputare dei playoff per il titolo di campione d’Italia e i playout per la retrocessione in Serie B.

L’Italia è stata la prima nazione a prendere misure così drastiche anche se le cose stanno cambiando in tutta Europa. La Germania ha interrotto la “Bundesliga” fino ad Aprile; in Spagna si è deciso di sospendere “la Liga” per almeno due giornate e di mettere l’intero Real Madrid in quarantena dopo che un giocatore della squadra di basket, che si allena nello stesso centro sportivo, è risultato positivo al coronavirus; in Francia la “Ligue 1” non si disputerà finché le condi-zioni sanitarie non lo permetteranno;

3 3

Page 34: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

in Gran Bretagna la “Premier League” non si giocherà almeno fino ad inizio Aprile. Tali misure sono state prese anche in Portogal-lo e Olanda nei confronti dei rispettivi campionati “Primeira Liga” ed “Eredivisie”.Anche Champions ed Europa League, le due più prestigiose competizioni europee, sono state sospese a causa dell’emergenza fino a data da destinarsi.A tutto ciò si va ad aggiungere la notizia dei primi casi in Serie A. Infatti diversi giocatori di Fioren-tina, Sampdoria e Juventus, sono risultati positivi al coronavirus. Tale situazione ha portato alla decisione di mettere in quarantena tutti i loro compagni più quelli delle squadre avversarie affrontate durante l’ultima giornata.Ora è il momento di fare qualche sacrificio per il bene comune. Dobbiamo sforzarci e fare il possi-bile al fine di tornare presto alla nostra quotidianità.

3 4

Page 35: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

C O M U N I C A R EL A C R I S I

I N T E R V I S T A A L P R O F E S S O R

C O M I N

3 5

Presidente e Fondatore di Comin & Partners Professore di Strategie di Comunicazione eTecniche Pubblicitarie alla Luiss Guido Carli

Page 36: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Ogni attività può subire delle potenziali crisi prevedibili, ma non tutte certamente lo sono, né sempre è possibile prevedere quando la crisi accadrà. Quando siamo in grado di definire i rischi possiamo calcolarne anche i danni ex ante. Nella prima fase di analisi dei rischi (interni ed esterni) a cui è esposta un’organizza-zione è possibile qualificare e quantificare l’entità del danno. I danni da valutare ex ante si suddividono in danni economici e danni alle risorse immateriali dell’organizzazione. I danni economici possono essere di breve, medio e lungo periodo. I danni di breve periodo sono quelli legati esclusivamente alla gestione della crisi e sono quindi da considerarsi straordinari e aggiuntivi rispetto a quelli della gestione ordinaria. I danni di medio periodo sono, invece, legati alla diminuzione delle vendite per la progressiva disaffezione dei clienti e al conso-lidarsi della perdita del valore del titolo aziona-rio sui mercati. Infine, i danni di lungo periodo sono quelli causati dalla perdita della competi-tività dell’impresa sui mercati, dalla riduzione della capacità innovativa e dalla diminuzione della produttività dei dipendenti. Da tenere in considerazione in questa valutazione ex ante, ci sono, inoltre, i danni alle risorse immateriali dell’organizzazione, come la reputazione, la fiducia dei consumatori e la rete di relazioni che l’organizzazione ha instaurato con i propri interlocutori e il rapporto con l’opinione pubbli-ca.

Di Ludovica Roncolini

È possibile prevedere una crisi calcolandone anche i danni ex ante?

3 6

Page 37: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

L a prevenzione rappresenta una fase fonda-mentale nel processo di gestione di crisi e può incidere profondamente sulla gestione della stessa. Grazie ad un’attenta e scrupolosa analisi dei rischi e delle potenziali aree di vulnerabilità, è possibile, talvolta, bloccare la crisi stessa sul nascere.

La linea operativa da tenere si riassume in: – analisi preventiva di tutte le potenziali aree di vulnerabilità; – previsione di un comitato di gestione della crisi;– elaborazione di un piano di preparazione per le emergenze;– formazione del management e utilizzo di consulenze specialistiche.

Le uniche armi a disposizione dell’impresa sono la pianificazione mirata e la prevenzione costante. La stesura di documenti preventivi, come parte di una più ampia gestione della situazione, è il primo step che consente di assicurare all’organizzazione una condotta idonea a contrastare i potenziali rischi che, purtroppo, sono sempre dietro l’angolo.

Quali sono le misure di prevenzione da adottare e quanto e�ettivamente incidono nella gestione di una crisi?

3 7

Page 38: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

In caso di crisi, esistono certamente delle linee guida generali da adottare che rappresentano i capisaldi del crisis management. Tra i passaggi standard che devono essere rispettati: – L’impostazione della strategia nei primi 60, 120 minuti dall’insorgere dell’emergenza; – L’ipotesi di una possibile sequenza cronologica degli eventi; – La riflessione a priori su quali interventi finalizzare; – La stesura di una mappatura dei diversi “attori” che potrebbero essere coinvolti e identificarne il ruolo; – L’indicazione delle procedure da seguire e le azioni da compiere, attraverso la definizione delle azioni da realizzare, ruoli e i compiti; – La predisposizione di un piano di comunicazione articolato per target, strumenti, messaggi predefiniti e processi di condivisione del messaggio; – L’attivazione del piano di comunicazione di crisi che costituisce un passaggio molto importante, che verrà implementato durante la fase acuta del fenomeno traumatico a seconda dei caratteri della crisi. Questa attività consisterà nell’individuazione dei destinatari e la definizione delle modalità con cui voler raggiungere questi soggetti, nonché la verifica dell’efficacia delle azioni comunicative adottate e l’eventuale adozione di misure correttive in relazione alle risposte fornite dai pubblici interrogati. – La predisposizione di un piano di comunicazione articolato per target, strumenti, messaggi predefiniti e processi di condivisione del messaggio.

Esiste un modus operandi standardizzato da attuarein caso di crisi?

3 8

Page 39: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Queste linee guida devono essere, però, necessariamente implementate valutando la natura della crisi che ci si trova a gestire. La gestione dell’emergenza è, infatti, un processo lungo e articolato, che deve la sua esistenza alla ricerca di una soluzione efficiente in termini di minimizzazione dei danni e deve tener conto del grado di criticità e degli attori coinvolti.

L ’amministratore delegato, un gruppo dedica-to composto da professionisti esterni e interni alla società con sofisticati strumenti di analisi, i clienti di riferimento. Un ruolo preminente ce l’ha il direttore della comunicazione al quale spetta il compito di coordinare la voce dell’azienda verso l’esterno e verso l’interno, con particolare attenzione ai dipendenti e alla filiera dei forni-tori.

Quali sono le �gure coinvolte nella prevenzione e gestione di una crisi?

Un buon crisis manager deve avere un’esp-erienza tale da permettergli di fronteggiare le diverse avversità che gli si possono porre davanti e deve possedere, di conseguenza, una dettagliata preparazione nel settore. Un buon crisis manager deve, inoltre, essere: proattivo, costantemente aggiornato, preciso, chiaro, tempestivo, disponibile, esaustivo, coinciso, lungimirante e paziente. Solo attraverso la combinazione di queste differenti caratteristi-che il crisis manager sarà in grado, non solo di fronteggiare l’emergenza, ma di tenere a bada le ansie e lo stress dei suoi collaboratori e le pressioni esterne.

Quali sono le hard e le soft skills che un crisis manager deve possedere?

3 9

Page 40: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

L a disintermediazione dei canali digitali e l’overload informativo hanno certamente favorito la diffusione delle informazioni relative a qualsiasi tipo di crisi, seppur complicandone la loro gestione. Di conseguenza, a seguito della confusione e ridondanza dei messaggi trasmes-si in rete, è necessario per i crisis manager predisporre nuovi strumenti in grado di cataliz-zare e categorizzare in maniera univoca il sapere condiviso. Per questi motivi, la disinter-mediazione sta tradendo le aspettative di molti, producendo una disinformazione pericolosa e spesso strumentalizzata e con grave radicalizza-zione nell’opinione pubblica. Così, in questo contesto di spiccata disintermediazione, si moltiplicano le fake news che impegnano il crisis manager in una continua lotta contro la diffusione della disinformazione.

I social hanno irreversibilmente trasformato il modo di comunicare: la disintermediazione ha facilitato i processi di crisis management?

A rginare il fenomeno è molto complesso e, a causa di queste difficoltà, è necessario un maggiore impegno nella tutela degli utenti e nel contrasto alla disinformazione soprattutto da parte delle grandi piattaforme del web. A riguardo, sono notevoli le iniziative di Google, che ha predisposto nuovi strumenti per aumentare la fiducia degli utenti in relazione all’informazione

Considerando l’altra faccia della medaglia: la di�usione delle fake news pone delle s�de alla comunicazione autorevole e di conseguenza anche alla comunicazione di crisi. È possibile dunque arginare il fenomeno evitando che la reputazione aziendale subisca ulteriori danni?

4 0

Page 41: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

online. Su Google Search, è stato predisposto l’aggiornamento degli algoritmi per garantire che i contenuti considerati più autorevoli siano i primi a essere trovati dagli utenti, mentre su YouTube sono stati lanciati i canali Top News e Breaking News in Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Italia, Polonia e Paesi Bassi che riportano nella home page della piattaforma solo contenuti ritenuti validi, grazie a un nuovo sistema di categorizzazione che valuta l’affida-bilità delle fonti. Questi sono solo alcuni degli esempi volti al cosiddetto “fact checking” e possono aiutare a contenere la diffusione di false notizie se accompagnati anche da un atteg-giamento cooperativo e coordinato degli utenti stessi. Infine, non bisogna sottovalutare le campagne di sensibilizzazione dei cittadini sull’uso dei social media, che possono notevolmente incidere sulle abitudini digitali degli stessi.

L a comunicazione, in generale, offre ad un giovane neolaureato molte opportunità profes-sionali e di soddisfazione della propria indole. Non importa che corso di studi si è fatto, ma è molto importante la qualificazione che avremo saputo costruire successivamente attraverso gli stages, i master ed i corsi specialistici. Ma più di tutto va valorizzata la propria curiosità ad indagare e approfondire i diversi aspetti della comunicazione, della informazione, dei social network e della relazione con le istituzioni. Tutti campi fondamentali per costruire un profilo idoneo ad entrare in un team di crisis communication.

Da professore, esperto e fondatore di Comin & Partners: quali suggerimenti si sente di rivolgere agli studenti che vogliano approfondire la comunicazione di crisi e lavorare in questo settore?

4 1

Page 42: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Di Anastasia Laurelli

I LM E D I O O R I E N T E

4 2

Page 43: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Negli ultimi mesi abbiamo assistito, inconsapevoli, a una grande partita di Risiko fatta di giochi di potere, desideri egemonici, alleanze ed equilibri internazionali. A pagare il prezzo più alto sono i milioni di civili, inermi, in uno scenario di bombe e carri armati, in un Medio Oriente che si conferma di nuovo polveriera inesplosa, terreno di scontro, epicentro del caos globale.

Dalla Siria all’Iraq, passando per la Turchia, scorgiamo all’orizzonte un conflitto culturale e militare tra Iran e Stati Uniti, e tutta la regione mediorientale appare come un campo di battaglia.

T R A G I O C H I D I P O T E R EE D E Q U I L I B R I I N T E R N A Z I O N A L I

“ N E G L I U L T I M I A N N I A B B I A M O

A S S I S T I T O , A U N A G R A N D E

P A R T I T A A R I S I K O ”

4 3

Page 44: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

La Siria si conferma lo scenario di guerra più drammatico. Nonostante da mesi si parli di vittoria di Assad, e quindi anche del fronte iraniano-russo in suo sostegno, nonostante si ipotizzi una ricostruzione, negli ultimi mesi sono ripresi i bombardamenti russi sulla provincia di Idlib, ultima roccaforte dei ribelli, appoggiati dalla Turchia di Erdogan.

La volontà di Damasco è semplice e chiara: eliminare l’ultimo bastione territoriale in mano all’opposizione armata ed evitare, allo stesso tempo, che questo si trasformi in un’ulteriore area di influenza turca in territorio siriano. La strategia d’azione è altrettanto evidente, si basa sulla riconquista delle principali arterie stradali del Paese, l’autostrada M4 e la M5, che attraversano l’intera area di Idlib, collegando Damasco e Aleppo e queste ultime alla costa mediterranea. Così facendo, Damasco mira a isolare Idlib sia da Nord che da Sud, privando l’area della contiguità territoriale con le zone ancora controllate dai ribelli.

Dal 2016 parte del territorio siriano è occupato da soldati turchi, dislocati nella regione per una prima missione contro l’ISIS e contro i curdi stanziati nel Nord del Paese. Dal 2017 la Turchia ha messo in piedi i cosiddetti “punti di osservazione” nella provincia di Idlib, con lo scopo di estendere la propria influenza e prevenire

un’eventuale offensiva da parte delle forze fedeli ad Assad.

Nonostante si trovino a combattere su fronti contrapposti della battaglia, Russia e Turchia, la prima al fianco di Damasco e la seconda a supporto delle forze ribelli, continuano a intessere relazioni. Perfino dopo il bombardamento russo dello scorso Febbraio, i rapporti tra Vladimir Putin e il presidente turco non si sono interrotti, sebbene siano rimasti uccisi oltre trenta militari turchi sia seguita una pesante rappresaglia con l’assassinio di trentacinque soldati siriani. A marzo, infatti, i presidenti dei due paesi hanno trovato un accordo che prevede la sospensione delle ostilità lungo tutta la linea territoriale tracciata dall’autostrada M4, che sarà pattugliata congiuntamente da militari russi e turchi; ma una tregua temporanea che permetterà alla regione di riprendere fiato. Per una risoluzione del conflitto potrebbe rendersi necessaria una spartizione de facto del Paese, un’annosa questione che Turchia e Russia non sembrano intenzionate a risolvere, e per questo preferiscono nascondersi dietro le parole e ribadire, come nel comunicato di Mosca, l’impegno delle parti a mantenere l’unità della Siria.

Intanto, il problema più pressante rimane l’esodo di profughi che si stanno ammassando al confine turco, trasformati da Erdogan in moneta di scambio con l’Europa per

4 4

Page 45: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

indirizzare a proprio favore l’impegno degli alleati NATO ed europei sulla questione siriana.

Nel mentre, si allunga l’ombra del conflitto tra Stati Uniti e Iran. I rapporti tra i due Paesi, caratteriz-zati negli ultimi quarant’anni da reciproche ostilità, si sono deterio-rati con l’uscita di Washington dall’Accordo sul nucleare iraniano (JCPOA, Joint Comprehensive Plan of Action) nel maggio 2018, e con la strategia statunitense della “massima pressione” su Teheran, quest’ultima basata su uno straziante inasprimento delle sanzioni economiche per costringere la Repubblica Islamica alla sotto-scrizione di un nuovo accordo.

A peggiorare ulteriormente il quadro, ha contribuito l’assassinio del generale Qasem Soleimani, lo scorso 3 gennaio su diretto ordine del presidente Trump. La figura di Soleimani, leader delle milizie al-Quds dei Guardiani della Rivoluzione, è alquanto controversa: considerato dagli Stati Uniti e dai loro alleati uno dei militari più sanguinari in Medio oriente, Soleimani è stato il più influente militare iraniano, considerato il “numero due” nella gerarchia al potere della Repubblica.

Secondo il Pentagono il generale stava progettando attacchi ai diplomatici e militari americani presenti nella regione mediorientale; per questo l’intervento degli Stati

Uniti è stato presentato come un’azione preventiva – dalla legittimità giuridica dubbia, secondo quanto affermato da Agnes Callimard, special reporter ONU.

Con la sua morte, Soleimani è diventato il martire per eccellenza, la figura attorno alla quale il governo iraniano prova a ricompattare un Paese estremamente diviso all’interno, anche a causa delle campagne di pressione statunitensi.

La rappresaglia di Teheran non si è fatta attendere, benché sia stata meramente simbolica. Se da un lato si gridava alla vendetta contro i nemici di sempre, gli Stati Uniti, intimando un ritiro delle truppe o la preparazione delle bare per i propri soldati, dall’altro il governo iraniano ha attaccato basi ameri-cane in Iraq. Ma questo potrebbe essere solo l’inizio: la Repubblica ha promesso di vendicarsi «nel momento e nel luogo più opportu-ni»; la sua è una battaglia esisten-ziale, tesa a contrastare l’influenza statunitense in Medio Oriente. Nonostante gli appelli alla Jihad e i cinguettii su Twitter con cui Trump minaccia di colpire cinquantadue siti iraniani, al momento sembra che il conflitto armato sia scongiurato, ma il futuro porterà ulteriori ondate di instabilità.

La situazione mediorientale continua a caratterizzarsi per la sua estrema volatilità: a conflitti civili, all’erosione

4 5

Page 46: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

delle strutture statali e al conseguente proliferazione di gruppi non istitu-zionali, anche di matrice terroristi-ca, si va ad aggiungere l’ingerenza di Paesi esteri che cercano di ottenere o mantenere l’egemonia nella Regione. In un territorio teatro di scontri internazionali, in cui la Russia persegue il suo obiettivo di affermazione come potenza mondiale, gli Stati Uniti puntano a difendere la propria rendita di posizione e la Turchia cerca di imporre la propria presenza in una regione profondamente instabile, colpisce il silenzio dell’Unione Europea.

L’arma della diplomazia del Vecchio Continente al momento sta sparando a salve contro i carrarmati e i droni russi e statu-nitensi. Intanto la Turchia scarica frotte di profughi sulle nostre coste.

4 6

Page 47: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

I L C I N E M AD ’ A U T O R E

E I L C I N E M AD ’ I N T R A T T E N I M E N T O

4 7

Page 48: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Di tanto in tanto – nel mondo dell’arte – un’opera, un movimen-to di pensiero o uno stesso artista riescono ad affermarsi in modo così incisivo da ribaltare gli schemi, da cambiare le regole del gioco – diventando degli spartiac-que nel panorama artistico in cui operano. Questo meccanismo è, dopotutto, alla base dell’evoluzione artistica: aiuta l’arte ad aggiornarsi a seconda delle esigenze dei fruito-ri.Anche il mondo del cinema non è esente da questo, tanto che alcuni arrivano a bollare il cinema di qualche decennio fa come anacro-nistico e quello di inizio ‘900 come un mero fantasma del passato. “La corazzata Potëmkin”, dopotutto, non è più il simbolo dell’avangu-ardia cinematografica. “2001: odissea nello spazio” non è più il capolavoro che tutti dovreb-bero vedere almeno una volta nella vita, in quanto, a detta di alcuni, film lento e troppo enigmatico. Lo spartiacque di questo inizio millennio è rappresentato sicura-mente dal filone dei cinecomics: blockbusters che adattano il mondo dei fumetti al grande schermo, che sfondano il botteghi-no e fanno il pienone nelle sale. È un genere che si è affermato lenta-mente nel tempo, magari ne abbia-mo anche visto uno non conoscen-done la natura (vd. “Sin city”), e che ora grazie a franchisee quali

Marvel e DC è più forte che mai. La presenza di queste ingombranti produzioni nelle sale ha acuito incredibilmente una frattura che si era già instaurata tra il cinema d’autore e il cinema di intratteni-mento, del quale sono, ad oggi, il fiore all’occhiello. Molti esponenti della dimensione cinematografica si sono espressi circa questo tema, tra i tanti il grande Martin Scorse-se (regista che ci ha regalato perle come “Taxi driver” e “Goodfellas”). Infatti dalle dichiarazioni alla stampa emerge la sua visione, secondo la quale recarsi al cinema per godere di un cinecomic sareb-be un po’ come andare in un grande parco giochi: in altre parole, non se ne può valutare l’eventuale portata artistica, nono-stante si riconosca l’enorme lavoro alle spalle di una produzione simile. Queste dichiarazioni hanno scatenato un polverone mediatico tale da costringere Scorsese a dover affrontare più volte l’argo-mento per chiarire la sua posizione a riguardo. Ad intervenire attivamente per instaurare un collegamento tra le due dimensioni è stato il regista Todd Philips con il suo “Joker”, affidandosi al celeberrimo Joaquin Phoenix. Un cinecomic atipico, che ha saputo cogliere il meglio da ambo i tipi di cinematografia. La qualità della pellicola è valsa diversi premi, svariate nomination agli Oscar e il suddetto premio per la colonna sonora. Dall’uscita del film lo stesso Phoenix, grazie alla

A rginare il fenomeno è molto complesso e, a causa di queste difficoltà, è necessario un maggiore impegno nella tutela degli utenti e nel contrasto alla disinformazione soprattutto da parte delle grandi piattaforme del web. A riguardo, sono notevoli le iniziative di Google, che ha predisposto nuovi strumenti per aumentare la fiducia degli utenti in relazione all’informazione

Di Gianmarco Martino

4 8

Page 49: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

sua strepitosa interpretazione, ha portato a casa l’Academy Award come miglior attore protagonista e molti altri premi. Questo dimostra che l’industria Cinematografia non ha abdicato al proprio ruolo e che non si è assue-fatta ad un cinema vuoto, dimo-strando con coraggio che anche un cinecomic possa avere una dignità artistica tale da esser così massic-ciamente premiato in giro per il mondo. Pertanto le diatribe tra generi e filoni sono solo deleterie per il cinema quando non si fanno vettori di progresso. Un ottimo film, dopotutto, deve saper miscelare accuratamente diversi elementi, non trincerandosi dietro le proprie convinzioni: costituirebbe quantomeno vilipendio d’arte.

4 9

Page 50: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

N A T U R AV S U O M O :

A T T O F I N A L E

5 0

Page 51: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Di Giulia Borderi

L’uomo moderno, affetto da delirio di onnipotenza, si è creduto invincibile e, mosso dal richiamo del dio Mammona, ha ubbidito all’imperativo consumistico del capitalismo. La conseguenza drammatica è stata quella dell’inquinamento del pianeta per la ripetuta violenza perpetrata sulla natura. Questa, per secoli abusata, ora presenta il conto delle scelte scellerate dell’uomo e la tragica emergenza del nuovo Coronavirus ci riporta alla realtà.

È un caso che i focalai del CoVid-19 siano proprio le zone più produttive e quindi inquinate del Paese? Inoltre, come è tristemente noto, nell’area lombardo-veneta si registrano i tassi più elevati di inquinamento atmosferico e del suolo e ciò, vale tanto per l’Italia ed il triangolo industriale, quanto per le capitali europee stremate dalla crisi sanitaria.

Questo nemico invisibile e letale, un cigno nero che, ha modificato le nostre abitudini costringendoci a misure di contenimento sociale, ci ha reso prigionieri dentro le mura delle nostre case e ci impone adesso di rivedere il rapporto conflittuale che l’uomo ha avuto con l’ambiente circostante e ci richiama alle nostre responsabili-tà.

Una chiamata allarmante era già arrivata in autunno dall’Australia, colpita da devastanti incendi che, hanno mandato in fumo oltre otto milioni di ettari di terra e costretto all’evacuazione migliaia di persone e ucciso un miliardo di animali. I bushfires, incredibili per la loro estensione e simultaneità, hanno trovato la loro causa nel bassissi-mo livello delle precipitazioni e pertanto nella prolungata condi-zione di siccità idro-metereologica oltre che nell’innalzamento delle temperature che hanno registrato i 42 gradi.

E ancora, già altri avvertimenti erano puntualmente arrivati all’uomo dallo scioglimento inesorabile dei ghiacciai col conseguente innalzamento del livello dei mari, dalle frequenti ondate di calore, dalla devastazione dei cicloni sempre più numerosi, dalla diminuzione delle specie animali.

A poco servono i solleciti provenienti dal mondo scientifico e dalle istituzioni se le nuove generazioni non sono capaci di sviluppare una profonda consapevolezza della gravità del problema e dell’impatto che ciascuno, con le proprie piccole grandi azioni, può avere. L’Europa sembra aver finalmente risposto come dimostra il programma Green New Deal, volto a rendere sostenibile l’economia dell’Europa unita. La tabella di marcia prevede azioni volte a promuovere l’uso efficiente delle risorse attraverso

5 1

Page 52: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

un’ economia pulita e circolare e mira a ripristinare la biodiversità e ridurre l’inquinamento. Affinché si persegua questo obiettivo, si renderanno necessari investimenti in tecnologie alternative e nell’innovazione dell’industria.

È ovvio che questa finalità non può essere solo degli EU 27 ma, considerata la dimensione globale del fenomeno, la risposta deve esserlo altrettanto. Per questo risulta preoccupante ed indisponente l’indifferenza manifesta di alcuni leader politici mondiali, tra cui Trump, Putin e Bolsonaro che, trascinati dal vento del sovranismo, negano la gravità del problema per inseguire, in una splendid isolation, opportunità economiche di esclusivo interesse nazionale.

Non è più il tempo di essere egoisti e miopi dinnanzi l’evidenza, è giunto il tempo di essere lungimiranti, di concertare interventi univoci e diretti mirati alla tutela del patrimonio ambientale e delle specie che lo animano così come si rende ora necessario fare per arginare gli effetti dirompenti del nuovo Coronavirus.

Molti i Paesi che stanno replicando le politiche adottate dal governo in Italia. La chiusura delle attività industriali non essenziali e la ridotta mobilità di circolazione dei mezzi, misure volte a contenere il contagio, hanno prodotto effetti

sorprendenti sull’ambiente: le acque dei canali a Venezia sono tornate limpide, i delfini sono tornati a danzare nel porto di Trieste, i leprotti sono tornati a saltare nei giardini di Milano. Una domanda sorge spontanea: è forse l’uomo il virus da debellare?

un’eventuale offensiva da parte delle forze fedeli ad Assad.

Nonostante si trovino a combattere su fronti contrapposti della battaglia, Russia e Turchia, la prima al fianco di Damasco e la seconda a supporto delle forze ribelli, continuano a intessere relazioni. Perfino dopo il bombardamento russo dello scorso Febbraio, i rapporti tra Vladimir Putin e il presidente turco non si sono interrotti, sebbene siano rimasti uccisi oltre trenta militari turchi sia seguita una pesante rappresaglia con l’assassinio di trentacinque soldati siriani. A marzo, infatti, i presidenti dei due paesi hanno trovato un accordo che prevede la sospensione delle ostilità lungo tutta la linea territoriale tracciata dall’autostrada M4, che sarà pattugliata congiuntamente da militari russi e turchi; ma una tregua temporanea che permetterà alla regione di riprendere fiato. Per una risoluzione del conflitto potrebbe rendersi necessaria una spartizione de facto del Paese, un’annosa questione che Turchia e Russia non sembrano intenzionate a risolvere, e per questo preferiscono nascondersi dietro le parole e ribadire, come nel comunicato di Mosca, l’impegno delle parti a mantenere l’unità della Siria.

Intanto, il problema più pressante rimane l’esodo di profughi che si stanno ammassando al confine turco, trasformati da Erdogan in moneta di scambio con l’Europa per

5 2

Page 53: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

KO

BEK

OB

EK O B EK O B E

KO

BEK O B E

KO

BE

KO

BE

Page 54: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Di Andrea Granata

Sguardo fisso, occhi tuonanti, gambe piazzate, palla in mano. Attimi di silenzio, prima della tempesta. Una tempesta di talento, atleticità, agonismo. Spietata. Due palleggi, arresto, tiro, canestro. Una scena vista e rivista, che nessun giocatore avversario vorrebbe mai provare in prima persona. Dai campetti di Reggio Emilia all’imponenza dello Staples Centre, Kobe Bryant ha sempre lasciato il segno. Vederlo giocare era come vedersi passare davanti un astro luminoso. Ma non una stella cometa, la cui vista si conserva solo per qualche fugace attimo.

A D D I O

5 . . .4 . . .3 . . .

I L S E G N O D E L M A M B A

5 4

Page 55: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

«Il punto non è essere Kobe Bryant, ma diventare il Kobe Bryant di sé stessi». Questo è il messaggio che ha trasmesso nel suo libro, “The Mamba Mentality”, in cui ha diffuso assaggi di magnificenza e stile vincente che lo hanno accompa-gnato lungo tutta la sua carriera.

“Molti muoiono troppo tardi, e alcuni troppo presto. Colui che adempie la sua vita, morrà la sua morte da vittorioso, circondato dalla speranza e dalle promesse di altri.” Il messaggio che Nietzsche divulga attraverso il suo “Così parlo Zarathustra” è esplicativo dell’effetto che Kobe ha avuto. Sprizzava speranza da tutti i pori; una forza di volontà inebriante, coinvolgente.

Ed è anche per questo che in quella maledetta mattina del 26 gennaio, quando l’elicottero che portava lui, sua figlia Gianna ed altre sette persone si è schiantato tra le di Calabasas, l’intero mondo dello sport, dello spettacolo, e in genera-le chiunque fosse minimamente legato ai numeri cestistici 8 e 24 ha avvertito un vuoto dentro di sé. É triste pensare al destino crudele che ha portato via non solo la sua anima ma anche quella di sua figlia, la luce dei suoi occhi, colei in cui Kobe stesso si rivedeva sul campo. Molti sostengono che i grandi campioni dello sport muoiano tre volte: la prima quando si ritirano, la seconda quando ci lasciano effettivamente, la terza quando

La luce giallo-viola che emanava Kobe permaneva, decisa, impres-sa negli occhi di chi ammirava le sue movenze sul parquet.

Era il 1996 quando, a Rutherford, in New Jersey, un giovane ragazzo tornato da pochi anni dalla permanenza in Italia viene scelto al tredicesimo posto nel Draft NBA dai Charlotte Hornets. A seguito di uno scambio, il destino lo porta nella città degli angeli. Il sorriso spensierato e infantile che viene a delinearsi sulla sua faccia durante la sua presentazione in maglia Lakers fa da prefazione alla sua ascesa nell’Olimpo dello sport.

“Caro basket, dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzini di mio padre e a lanciare immaginari tiri della vittoria nel Great Western Forum ho saputo che una cosa era reale: mi ero innamorato di te.” Così inizia la sua lettera d’amore verso il suo sport, una lettera tramutata in un corto animato vincitore dell’Oscar nel 2018. Tutta questa passione ha dato vita ad una filosofia che lo ha accompagnato per tutta la vita: un concentrato di etica del lavoro, concentrazione, dedizione, tenacia, aggressività. Tutto racchiudibile con due parole: Mamba Mentality.

Questa ossessione di superare i propri limiti, ad ogni costo, è ciò che ha reso tanto grande la sua persona, dentro e fuori dal campo.

5 5

Page 56: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

vengono dimenticati. Ecco, possia-mo essere certi che Bryant e soprattutto la potenza psicologica del Mamba non raggiungerà mai quella terza fase. Questo sta anche nelle nostre mani e, soprattutto, nei nostri cuori.

. . . 2

. . . 1

. . .

Così come in una delle sue più celebri giocate, quando si elevò, a pochi millesimi dalla fine, quel 12 aprile del 2009, sopra un certo Dwyane Wade, insaccando i due punti del sorpasso ai Miami Heat. Adesso, allo stesso modo, riscende soavemente verso il tramonto della sua esistenza, dopo aver messo a segno un capolavoro. Quell’azione, come tutta la sua carriera, costellata da 5 titoli NBA, 33643 punti totali, di cui 60 nella sua partita di addio, vede l’uomo in casacca giallo-viola emergere sugli altri, e tutti a guardare, col fiato sospeso, a bocca aperta, a contemplare le sue gesta.

. . . O O M A M B A

O U T

5 6

Page 57: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Di Edoardo Maria Volpe

F R A T T U R A

5 75 7

Page 58: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola

Al netto dei dovuti scongiuri, in ventidue anni di vita non mi sono rotto nulla. Nemmeno un dito, nemmeno per sbaglio. Questo fondo di giornale però non sarà la solita filippica sulle rotture, sulle crisi e sulle supposte verità che “tanto poi tutto andrà bene”. Forse sarà così, ma ci sono dolori che non passano mai.

Spesso ho sentito molti sentenzia-re che provi paura per fratture varie solo chi non ha mai sofferto prima, quasi che la sofferenza già provata ti renda immune all’isteria. Credo, al contrario, come indirizzo di massima per gli stati della mia coscienza, che gli estremi continuino a coincidere anche in questo caso: rette parallele che per qualche tiro mancino finiscono per scontrarsi brutalmente. Ha paura anche chi un dolore l’ha già provato, ha paura chi vive nella speranza di non dover mai più affrontare quelle crisi che gli hanno rotto certe corde di dentro.

Fa male, tutto. Fa male quel braccio che rischia di rompersi sempre nello stesso punto, quello ormai fragile e irrimediabilmente compromesso - benché guarito per i più.

Fa male il pensiero che quel braccio possa rompersi di nuovo e l’idea stessa di quella frattura, sconnessa e instabile, genera spasmi incontrollabili. È una preghiera tutta interna, cioè che gli eventi possano stavolta accadere in un altro ordine di priorità emotive, che stavolta il finale possa essere diverso.

Non tutti i mali però, come si suol dire, vengono per nuocere. L’asp-etto pellegrino del dolore è certo una prospettiva tangibile, è possi-bile persino penetrarlo e percor-rerlo - in tutta la sua lunghezza - quel dolore. Forse però non sarà possibile dimenticarlo e le membra, in quel punto preciso, si sentiranno sempre più nude che altrove. Allora, in una società che Vi chiede di essere sempre ottimisti e Vi circonda di imperativi da manager consumati al grido di “resilienza”, abbiate il coraggio degli animi sensibili - di non sentirVi in obbligo verso nessuno e pretendere la Vostra giusta dose di riabilitazione. Perché possiate essere pure coscienti che quel dolore tornerà e dovrete essere pronti per tutto questo, affrontare l’eventualità con spirito forte e sereno.

È S C O N F I T T O S O L OC H I S I S E N T E

I N V U L N E R A B I L E .

5 8

Page 59: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola
Page 60: APRILE 2020 | SEMESTRALE |DISTRIBUZIONE GRATUITA · 2020. 5. 28. · Maria Volpe, per il suo incessante supporto e per l’energia con la quale ha portato avanti ... LED la piccola