Appunti di Informatica Musicale 2014_2015 I°livJazz

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    Appunti di Informatica MusicaleA cura di Giuseppe Finizio

    Docente presso il Conservatorio di Musica “D.Cimarosa”Avellino

    0.0 Informatica

    Il termine “Informatica” è sostanzialmente usato per indicare tutti i processi automatici dielaborazione di una qualsivoglia tipologia di informazione.Il termine “informazione” deve essere considerato in un ambito il più ampio possibile, intendendoin questo caso non solo i processi che usano testo o parole, ma anche tutto ciò che può rappresentareun informazione usufruibile; è il caso per esempio di suoni o immagini.

    !informatica quindi viene utilizzata per elaborare in modo automatico qualsivoglia tipologia diinformazione mostrando, se necessario, il risultato finale di tale elaborazione."vviamente il nostro cervello è un elaboratore naturale e le informazione che arrivano conqualunque mezzo, possono essere non solo recepite, ma anche elaborate. In questo secondo caso però non è sempre possibile farlo in modo automatico; una elaborazione ha la necessit# di essererealizzata solo se il nostro cervello è in grado di avere le conoscenze necessarie. $uando un pianista, per esempio si siede davanti al suo strumento e si accinge a suonare una partitura, non far#altro che elaborare le informazioni scritte nella partitura stessa, ma non tutti saranno in grado difarlo, poich% il pianista rispetto agli altri, ha le competenze richieste & poi che suoni bene o male,questo è un altro discorso'. In poche parole l!informazione contenuta nella partitura potr# essereusufruita da tutti & tutti potranno ascoltarla ', ma solo alcuni avranno le capacit# per poterla suonare&elaborazione'.Il computer da quando è nato &si chiamava all!inizio calcolatore', ha avuto il compito di elaborare leinformazioni attraverso l!uso di programmi appositi, programmi tesi in molti casi ad essere unsupporto a competenze e(trainformatiche. $ualunque mestiere o professione, al giorno d!oggi, puòessere supportato dal computer, basta inserire il programma adatto, anche se questo non devenecessariamente essere visto come un obbligo o peggio come un!imposizione; chiunque puòcontinuare a “non” usare il computer e rimanere soddisfatto del proprio lavoro.

    Il Computer )on c!è una traduzione letterale per indicare il termine“Computer”, ma potremmo definirlo comeuna“macchina in grado di ela orare informazioni in modo automatico” .*ome detto prima il nome dato ai primi computer era “calcolatore”, riempivano intere stanze ederano in grado di fare elaborazioni matematiche elementari, però in modo veloce permettendo cos+di dimezzare i tempi per progetti che necessitavano di grandi elaborazioni numeriche e di risultatiattendibili. $uesto è stata sin dall!inizio la grande forza del computer, capacit# elaborativeelementari ma fatte con grande velocit# e attendibilit#. anto per rimanere in ambito musicale, laelaborazione di una partitura per esempio, scritta a mano con un copista veloce può essere elaborateanche in tempi brevi, ma il vero problema è il numero degli errori di trascrizione che in genere siriscontrano, che allungano i tempi di realizzazione di un qualsiasi progetto musicale. *on l!avventodel computer, al di l# delle preferenze personali, si sono quasi del tutto eliminati gli errori ditrascrizione, poich% con il computer la partitura può essere ascoltata ed eventuali errori subitocorretti, inoltre nell!ambito dell!elaborazione di una partitura orchestrale, le parti staccate saranno“estratte” direttamente dalla partitura stessa che se priva di errori permetter# anche alle partistaccate di esserne esente, tutto questo risulter# salutare per tutti oltre ad offrire un grande vantaggio

    in termini economici e di tempo guadagnato.

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    1.0 Informatica Musicale! a storia dell!Informatica usicale non è solo la storia di invenzioni e avventure imprenditorialima è anche la storia di uomini che hanno messo a disposizione la propria creativit# e la propriaimmaginazione.In effetti il termine Informatica usicale non è stato coniato subito, poich% sostanzialmente ilrapporto tra musica e nuove tecnologie è passato anche attraverso le esperienze di movimentiartistici tesi ad allontanarsi dagli schemi tradizionale, per produrre “nuova musica” con metodi estrumenti fino ad allora sconosciuti. /dgar 0arese per esempio, è stato tra primi a sondare nuoviterritori acustici inesplorati1 2esert è un esempio di connubio tra strumenti tradizionali e strumentielettronici e poi 3oeme /letronique scritto per l! /sposizione ondiale del -456 a 7ru(ell incollaborazione con e *orbusier in un primo tentativo di rappresentazione multimediale conimmagini e suoni. $uesto connubio tecnico8musicale avveniva anche grazie ad ingegneri ematematici che collaboravano insieme a musicisti ed artisti in genere, per produrre le nuovemacchine in grado di soddisfare le aspettative delle tendenze dell!epoca./ come non ricordare il “futurista” uigi 9ussolo musicista e pittore, autore di un libro8manifesto,“ !arte dei rumori” che teorizzava le nuove possibilit# artistiche proprio dei rumori e per capirel!aria che tirava in quell!epoca ci basta leggere un passo di questo libro1

    “…Beethoven e Wagner ci hanno squassato i nervi e il cuore per molti anni. Ora ne siamo sazi e godiamo molto più nel combinare idealmente dei rumori di tram di motori a scoppio, di carrozze edi folle vocianti, che nel riudire per esempio, l’ roica o la !atetica…."

    9ussolo &insieme ad altri musicisti dell!epoca di cui il più famoso è 7alilla 3ratella' inventa ecostruisce l! #ntonarumore ” una sorta di strumento in grado di produrre e simulare rumori di variogenere1

    ma non solo, 9ussolo divide i rumori in : grandi famiglie creando un vero e proprio sistema per laloro riproduzione1

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    /cco un esempio di partitura futurista, il risveglio della citt#, brano purtroppo andato perduto1

    Il futurismo, corrente artistica tutta italiana del i# dal -4?6, ad esempio"ierre #chaeffer , un ingegnere che lavorava alla $adiodiffusion

    %rancaise , invece di riprodurre i rumori cos+ come avevano fatto i futuristi, si armò di unregistratore e provò a registrare rumori di vario genere. In una sua prima composizione registrò nei

    pressi di 3arigi il rumore dei motori a vapore di alcune locomotive &compresi i fischi del treno ed ilrumore delle rotaie' che poi editò arrivando a creare una breve composizione che chiamò Etudeaux Chemins de fer che fu trasmessa, con grande successo, via radio, insieme ad altri pezzi creaticon tecniche simili sotto il nome di @*oncerto di rumori@. Achaffer collaborò con 3ierre BenrCcompositore francese ed insieme coniarono il termine “ Musica Concreta ” indicando con taletermine musica che utilizza materiale appunto concreto, cioè suoni presi dalla vita reale, registrati esuccessivamente elaborati con un metodo di missaggio molto elementare, semplicemente tagliandoe ricucendo pezzettini di nastro magnetico dove erano registrati i rumori che rappresentavano lecellule elementari per la costruzione della composizione.

    a anche Achaeffer si rese conto dei limiti della nuova musica tanto da fargli affermare1

    D

    http://www.jazzitalia.net/lezioni/musicaelettronica/audio/RailroadStudy.mp3http://www.jazzitalia.net/lezioni/musicaelettronica/audio/RailroadStudy.mp3http://www.jazzitalia.net/lezioni/musicaelettronica/audio/RailroadStudy.mp3http://www.jazzitalia.net/lezioni/musicaelettronica/audio/RailroadStudy.mp3

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    “…#n effetti, con mezzi diversi la musica si rivolge sempre all’uomo. &e nostre costanti non si sonomosse da millenni. !eccato che nessun magnetofono, nessun giradischi abbia registrato le musichedei nostri predecessori dall’et' della pietra. (uesta eredit' perduta per sempre, ci avrebbe aiutatoa capire la nostra paradossale avventura) apparentemente illimitata e in sostanza ridotta a pochi

    percorsi…"

    )ella musica concreta come visto, si utilizzavano suoni o eventi sonori registrati direttamente dallarealt# mentre il passo successivo fu quello di elaborare suoni e(8novo prodotti da apparecchiatureelettroniche &oscillatori'. a all!epoca tali apparecchiature non erano appannaggio dei singolimusicisti, erano presenti invece nei vari studi di fonologia1 3arigi, *olonia, ilano euciano 7erio,Eohn *age, =ranco /vangelisti, >CFrgC igeti, 7runo aderna, uigi )ono, Benri 3ousseur ,Garlheinz AtocHhausen, sono stati solo alcuni dei musicisti che hanno lavorato e prodotto quella cheda quel giorno verr# definita “Musica $lettronica ” e più avanti con il connubio con strumentitradizionali “Musica elettroacustica ”. a il termine musica elettronica non indica necessariamentetutta la musica prodotta da apparecchiature elettroniche; diceva uciano 7erio1

    “…la musica elettronica non va identificata con i suoi mezzi, ma bens* con le idee diorganizzazione musicale."

    $uindi non è semplicemente eseguendo musica con apparecchiature elettroniche che si puòaffermare di suonare “musica elettronica”, il concetto è molto più profondo e coinvolge il pensieroumano e la sua capacit# organizzativa rispetto a nuove modalit# e strutture.

    2iceva ntonio 2e Aantis, olisano di origine ma napoletano di adozione, pioniere delle nuovetecnologie negli anni JK1

    +&a musica elettronica presuppone l’esistenza di uno stretto legame tra i dominii dell’ rte e quellidella -cienza. eneralmente si continua a pensare i due campi, quello dell’ rte e quello della-cienza, come nettamente separati da una barriera d’indiscutibile incompatibilit' e si consideral’ipotesi di un’eventuale unione tra le due realt' come qualcosa di innaturale, di disgustante) uninedito troppo ardito e moderno. /ai si pensi, insomma, all’eventualit' di un connubio tra le figliedi 0harlie !ar1er ed i … maschi dell’ instein2 #nvero, tale connubio 3 quanto di più antico si possaimmaginare, più antico della stessa tradizione che si vuole risalga a !itagora ed ai pitagorici…4

    nche per i musicisti di musica elettronica all!inizio le composizioni venivano mi(ate tagliando erincollando pezzi di nastro magnetico e solo successivamente sar# il computer ad essere utilizzato per l!assemblaggio e l!organizzazione dei suoni prodotti dagli oscillatori. )on solo; il computer stesso diventa generatore ed elaboratore di eventi musicali. )asce la *omputer usic che non èdeve essere immaginata, cos+ come spesso accade, come musica creata e prodotta dal computer mamusica creata e prodotta con“ l’ausilio" del computer”. Il computer però non è il solo a parteciparealla crescita della musica elettronica, vengono costruiti strumenti in grado di generareelettronicamente suoni e timbri, di controllarne le caratteristiche sia strutturali che ambientali,inoltre la possibilit# di produrre circuiti elettronici sempre più piccoli, &prima con la micro e poinano tecnologia' fa si che la potenza degli strumenti elettronici cresce in modo esponenziale,

    ?

    http://it.wikipedia.org/wiki/Luciano_Beriohttp://it.wikipedia.org/wiki/John_Cagehttp://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Evangelistihttp://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Evangelistihttp://it.wikipedia.org/wiki/Gy%C3%B6rgy_Ligetihttp://it.wikipedia.org/wiki/Bruno_Madernahttp://it.wikipedia.org/wiki/Bruno_Madernahttp://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Nono_(compositore)http://it.wikipedia.org/wiki/Henri_Pousseurhttp://it.wikipedia.org/wiki/Karlheinz_Stockhausenhttp://it.wikipedia.org/wiki/Luciano_Beriohttp://it.wikipedia.org/wiki/John_Cagehttp://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Evangelistihttp://it.wikipedia.org/wiki/Gy%C3%B6rgy_Ligetihttp://it.wikipedia.org/wiki/Bruno_Madernahttp://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Nono_(compositore)http://it.wikipedia.org/wiki/Henri_Pousseurhttp://it.wikipedia.org/wiki/Karlheinz_Stockhausen

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    usando nel contempo strutture costruttive sempre più piccole. Aiamo lontani dai primi strumenti chein qualche caso occupavano intere pareti, l!industria commerciale travolge gli studi di fonologia, primi luoghi storici per compositori e musicisti che in modo quasi artigianale producevano la loromusica elettronica, apparecchiature sempre più “casalinghe”, offrono la possibilit# di costruirsi un proprio piccolo studio di fonologia con il computer che “interfacciandosi” con le apparecchiatureelettroniche, diventa il centro di elaborazione e di controllo oltre ad essere lui stesso generatore disuoni attraverso linguaggi di programmazione & attualmente vengono usati il *Aound e soprattutto il

    < o il Aupercollider'. Inoltre ormai è possibile usare sintetizzatori e campionatori virtuali in talmodo un piccolo portatile può diventare da solo il centro di elaborazione ed esecuzione di musicadigitalizzata per non parlare delle possibilit# live offerte dagli ultimi ritrovati che permettono unaelaborazione in tempo reale di suoni eseguiti dal vivo &live elettronics'.

    2.0 Hardware

    Il computer è una macchina elettronica, e come tutte le macchine ha la necessit# di avere deicomponenti fisici che servono per il suo funzionamento. In ambito informatico i componenti fisicidel computer vengono indicati con il termine generico di“%ard&are” &in contrapposizione altermine“#oft&are” che indica i programmi utilizzati per l!elaborazione'.

    !insieme dei componenti BardLare rappresentano la configurazione del computer e possono esserecomponenti interni cioè inseriti all!interno del “case ”, contenitore di metallo o di plastica di variedimensioni; mentre all!esterno sono presenti tutti quei componenti che non è possibile inserireall!interno quali il monitor, la tastiera alfanumerica, il mouse, la stampante, etc.., o che si sceglie diinserire all!esterno pur se sarebbe possibile inserirli all!interno, è il caso del modem, dei lettoridvdMcd, delle schede audio, di hard disH esterni e cos+ via. In generale i componenti esterni vengonodefiniti con il termine generico diperiferiche , proprio per indicare la loro posizione esternaallNunit# centrale.

    .- Scheda Madre (Motherboard

    a #cheda Madre 'mother oard(, rappresenta la schedafondamentale per ogni computer, e come tutte le madri accoglie ase tutti i suoi figli &componenti interni' infatti ad essa sonocollegati il microprocessore, le memorie interne, i connettori per

    le memorie esterne, le connessioni per eventuali schede aggiuntive,i connettori audioMvideo di ingressoMuscita e cos+ via.e schede madri di ultima generazione hanno funzioni video e

    audio incorporate, per cui potrebbe non essere necessario inserireschede audioMvideo aggiuntive, anche se poi per utilizzi professionali o semiprofessionali, schede aggiuntive sonoconsigliabili e necessarie.

    . Il microprocessore

    Il componente essenziale è ovviamente ilmicroprocessore definito in termini tecniciC")'Central "rocess )nit( a cui è affidato il compito di elaborare la maggior parte delle informazioni,anche se possono essere presenti vari co8processori &matematico, audio, video' che hanno il

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    compito di elaborare informazioni particolari, appunto audio, video ografiche, alleggerendo il lavoro dell!unit# centrale. Il dato che piùinteressa in un microprocessore è la sua velocit# misurata in hz o >hz&un milione o un miliardesimo di Bertz', anche se tale elemento non è ilsolo a garantire le prestazioni del sistema; per una corretta valutazione

    infatti, concorrono anche altri fattori quali ad esempio la velocit# diaccesso alla memoria, la velocit# dei co8processori, la velocit# dicollegamento con le periferiche esterne e cos+ via, oltre, e perch% no, laqualit# del softLare &programma' che si sta utilizzando.

    .D !e memorie

    Memorie interneutti gli elementi softLare, siano essi programmi o semplici documenti'File(, sono memorizzati

    all!interno di vari tipi di memoria*

    +( Memorie interne & 9 , 9" ,etc.. ';( Memorie esterne o memorie di massa &Bard 2isH, =loppC 2isH, *2rom, 202rom etc..'.

    e memorie interne sono rappresentate dachip &piccoli componenti elettronici al silicio' e sonofondamentalmente di due tipi1

    +( la -om 'read onl memor / memoria di sola lettura(,che contiene programmi e routine &sequenza di istruzionirichiesta frequentemente' che sono utilizzati per

    inizializzare il computer, fargli riconoscere i componentidel sistema e avviare il caricamento del Aistema"perativo. $ueste memorie sono a sola lettura e vengonoscritte dalla casa produttrice e non possono esseremodificate, anche se attualmente vengono montate le=lash 9om, memorie che possono essere aggiornate&quindi riscritte' con appositi programmi.

    ( la -AM '-andom Access Memor o secondo altre interpretazioni, -apid AccessMemor / Memoria di accesso rapido o casuale( , che rappresenta la memoria di lavoro,

    cioè la memoria dove vengono caricati i programmi o parte di essi e i documenti daelaborare; è molto veloce ma essendo di tipo volatile, perde le informazione nel momento incui si spegne il computer. $uesto fa capire perch% è sempre consigliabile salvarefrequentemente il proprio lavoro su memorie non volatili & Nhard disH per esempio', per evitare frustrazioni nel caso di improvvisi cali di tensione elettrica, che spegnendo ilcomputer ci farebbero perdere tutto il lavoro svolto, anche se esistonoGruppi diContinuit0 in grado di sostituire la rete elettrica per un tempo sufficiente a terminare esalvare la propria elaborazioni.

    5ota)

    &a $am 3 un tipo di memoria molto veloce e la sua dimensione 3 misurata in /ega B6te 7 M"#te $ milionesimi di "#te 8. #l B6te 3 un’unit' di misura che indica l’insieme di 9 informazioni elementari. 7lo vedremo meglio in un prossimocapitolo8.

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    &a misurazione in B6te, /b6te, b6te, 3 utilizzata per indicare le capacit' di memorizzazione delle memorie sia interneche esterne, e nel caso delle $ / 3 auspicabile una buona quantit': oggi 1 %"#te rappresenta un standard minimo

    poich; per elaborazioni più complesse quali ad esempio quelle audio e video, le risorse di memoria interna siconsumano molto velocemente.

    Memorie esterne o memorie di massaentre le memorie interne sono memorie di lavoro, le memorie di massa sono utilizzate in generale

    per la memorizzazione, l!archiviazione e il trasporto di dati &sia programmi che documenti'. /cco diseguito le più usate1

    +( %ard Dis1 '%D o disco fisso( formato sostanzialmente da un dischetto rigido rivestito damateriale magnetizzabile e da una testina di letturaMscrittura fissa o mobile.

    >li attuali B2 hanno una capacit# notevole, misurata ormai in>iga 7Cte &>7Cte O miliardesimi di 7Cte'. ! Bard 2isH ingenere è un componente interno al computer e in questo casoovviamente non è trasportabile, al suo interno sonomemorizzati oltre ai programmi'applicazioni( e ai documenti'File( anche il Aistema "perativo, cioè un particolare programma che all!accensione del computer vieneautomaticamente caricato e a cui è affidato il compito digestire l!intero sistema. a velocit# degli Bard disH vienevalutata in rapporto ad alcuni parametri, quali la velocit# deldisco il cui valore medio e di J KK giri al minuto.

    ltra frontiera riferita alle memorie di massa, sono gli AA2&Aolid Atate 2rive', che sempre più tendono a sostituire gli B2come memoria di massa principale essendo la loro strutturacostituita da chip di memoria che hanno una maggiore velocit# diaccesso e una migliore gestione vista l!assenza di qualsivogliameccanismo in movimento &come succede per gli B2tradizionali' ma ancora tutta da verificare la loro durata e, cosa più importante, la possibilit# di recupero dei dati in caso diguasto, cosa che negli attuali B2 è possibile ottenere in modo più immediato1

    ( Flopp Dis1 =loppC 2isH, sostanzialmente formato da un dischetto di materiale magnetizzante contenuto in uninvolucro rigido; il dischetto verr# inserito nell!apposito drive, in genere presente nella partefrontale del computer.

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    Il floppC disH è tra le memorie di massa la più datata & il primo floppC ènato nel -4:J', ma fino a poco tempo fa, ancora riusciva a mantenere la propria posizione preminente tra le memorie di massa più utilizzata, per quelle sue caratteristiche di semplice trasportabilit# e funzionalit# che lorendevano insostituibile, con un solo limite, la capacit# in termini dimemoria ormai da tempo ferma a+,22 M te . nche se non è il caso di

    fargli gi# il funerale, bisogna dire però che in questi ultimi anni sono natememorie di massa trasportabili più capienti e di altrettanta facilefunzionalit#; vale per tutti il caso dellapen memor o pen drive , componente esterno che al suointerno contiene una memoria simile a quelle utilizzate per gli AA2 che abbiamo visto prima, concapacit# anche notevoli e che può essere collegata al computera caldo , &cioè senza la necessit# dispegnerlo e poi riaccenderlo' attraverso una porta di ultima generazione')#3(.

    4( CDrom e D5Drom

    Aia il *2 che il 202 sono ormai entrati nelle nostre case anche se non si possiede un computer, poich% il primo utilizzo del *2 è stato quello di sostituire i vecchi dischi in vinile &?5, DD o J6 giri'

    divenendo di fatto il nuovo supporto per ascoltare la nostra musica preferita; cos+ come il 202 hasostituito le cassette nell!ambito video. !uno e l!altro sostanzialmente non sono altro che memoriedigitali, il *2 con una capienza di circa 6KK bCte, mentre il 202 nelle sue quattro configurazione può contenere da ?.J >bCte fino a oltre -J bCte di informazioni. 2opo la nascita del *2 comesupporto audio, ben presto ci si è resi conto che tale supporto , ben si prestava a contenere ancheinformazioni di carattere diverso dall!audio. /cco nascere allora i cosiddetti *289om, dischetticontenenti informazioni di vario genere; testo, immagini, audio, quindi “media” differenti. )asconocos+ le enciclopedie elettroniche, i corsi di lingua interattivi, le monografie di pittori, musicisti, poetied altro rappresentando un ottimo supporto culturale, didattico, informativo, etc.. di sola lettura. al!utilizzo del piccolo dischetto non si ferma qui, le case produttrici di programmi &softLare',distribuiscono ormai i propri prodotti non più con i classicifloppC disH, ma appunto con i *289om utilizzando lamaggiore capienza di quest!ultimo in rapporto al floppC.

    !operazione di scrittura del disco viene realizzata da appositeapparecchiature 'Drive( chiamate “Masterizzatori” el!operazione di registrazione, ottenuta con appositi programmi,viene definitaMasterizzazione.

    2.& 'eriferiche esterne

    e periferiche essenziali per un computer sono attualmente tre1!a tastiera alfanumerica, il mouse, e il monitor.

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    !a tastiera alfanumerica è ovviamente essenziale per l!inserimento di dati di tipo testuale. Ingenerale è del tipo $P/9 Q, cos+ chiamata per le prime lettere che si leggono dalla sinistra in alto,del tutto simile alle vecchie macchine da scrivere. 7isogna stare però attenti poich% la disposizionedei tasti puo! cambiare da nazione a nazione. Ae provate per esempio a cambiare la tastiera da I&italiana' a /)> &inglese' noterete delle diversit# tra alcuni caratteri scritti sulla tastiera e il risultato

    sul monitor, per cui se capita di notare queste anomalie mentre scrivete è probabile che non avetefatto la giusta scelta tra tipo di tastiera e il vostro paese corrente.Il mouse rappresenta un prolungamento del nostro braccio e della nostra mano, è sostanzialmente

    formato da un corpo che viene spostato con la mano su di un piano e questi spostamenticorrispondono a video al movimento del puntatore &in genere una freccia, una croce o altro'; lescelte avvengono attraverso i pulsanti che si trovano nella parte anteriore del mouse stesso. Il mouseè nato con il primo sistema operativo amichevole & ac', e nel corso del tempo è diventatoindispensabile per la gestione del computer e dei programmi. !ultima generazione di puntamento èrappresentato dal ouch Acreen in cui un piccolo pennino o le dita stesse muovono gli oggettidirettamente sullo schermo. I touch di prima generazione erano di tiporesisti o e avevano bisognodi un piccolo pennino per funzionare, mentre quelli di ultima generazione & dall!Iphone in poi' sonodi tipocapaciti o ed e! sufficiente sfiorare con le dita lo schermo per gestire tutti gli oggetti &aprirli,chiuderli, spostarli, ingrandirli e cosi! via'. )el primo caso il monitor era strutturato con due strati dimateriale plastico con un piccolo spazio tra i due strati; premendo con il pennino in un particolare punto i due strati proprio in quel punto si univano creando una conduzione elettrica che venivatradotto nelle coordinate di quel punto. )el sistema capacitivo invece, sullo schermo è presente un piccolo campo elettrico omogeneo in tutte le parti dello schermo stesso; quando le dita toccano undeterminato punto, si crea una variazione di tensione; il punto in cui si verifica tale variazione vienetradotto nelle coordinate relative e sar# poi il sistema operativo a svolgere l!operazione richiesta. Il

    ouch Acreen è ormai usato in modo quasi esclusivo sui ablet e gli Amartphone e gi# sono incommercio *omputer 2esHtop che utilizzano il monitor anche per immettere i dati cos+ comenormalmente si fa con i moderni tablet.Il monitor è il dispositivo di visualizzazione per ogni sistema informatico. "rmai i vecchi monitor a tubo catodico sono stati sostituiti dai moderni!CD '!i6uid Cr stal Displa / visore a cristallili6uidi( che sfruttano le propriet# elettro8ottiche di alcune sostanze cristalline.

    5ota)ture &ement ? elemento diimmagine8 presenti sullo schermo. #l pi=el 3 un puntino luminoso a grandezza variabile 7dipende dalla risoluzioneappunto8 e costituisce l’elemento per la formazione dei caratteri e delle immagini presenti sullo schermo e pu@assumere valori di colore e luminosit' diversi. #n genere i colori sullo schermo vengono prodotti dalla combinazione ditre colori , corrispondenti al $ed reen Blu 7rosso,grigio,blu8, e il metodo viene appunto definito $ B. &e risoluzioni

    più comunemente usate sono la 9AA= AA o la CADE=FG9, con un numero di colori variabili: 7con C bit si raggiungonole migliaia di colori, con HD bit milioni di colori8.

    ltri componenti esterni non essenziali ma sicuramente utili, sono la #tampante, lo scanner.!a stampante e l!elemento che permette di produrre documenti a stampa, sia semplici lettere cheimmagini grafiche ad alta risoluzione. Il sistema di stampa oggi più in uso sicuramente quella agetto di inchiostro'in178et(, che pemette la stampa di documenti con l!espulsione termicadell!inchiostro attraverso appositi ugelli. !inchiostro è contenuto in apposite cartucce sostituibili ein rapporto al numero dei colori & ? R quadricromia, : R esacromia' si possono ottenere risultati diqualit# fotografica.

    e stampanti hanno però anche altri sistemi, da quello ormai obsoleto ad aghi, ai sistemi più costosicome quelli laser.

    !o scanner è il componente inverso della stampante, ed è in grado di acquisire immagini e testo daqualsiasi fonte grafica, &compreso i negativi o positivi fotografici'. nche in questo caso la

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    risoluzione è fondamentale, poich% attraverso una maggiore risoluzione, aumentano si le dimensionidel documento, ma maggiore sar# la qualit# finale.

    2.) Componenti di rete.

    Internet ormai lo sappiamo tutti, è una rete internazionale cui si può accedere anche da casa propriatramite la rete telefonica. 2ato che rete telefonica è di tipo analogico mentre il computer utilizza ilsistema digitale, è obbligatorio interporre tra il computer e la rete telefonica un apparecchio in gradodi modulare e demodulare le due tipologie di segnali &analogico e digitale'. $uesta operazione èeffettuata appunto dalModem 'M9dulatore:D$Modulatore(, che trasforma i segnali provenientidalla linea telefonica, in segnali riconosciuti dal computer e viceversa.Il modem può essere sia esterno sia interno al computer, divenendo in quest!ultimo caso uncomponente alla stessa stregua dell!hard disH, del floppC, etc.."rmai la vecchia modalit# di collegamento a 5: Gbps &5:KKK informazioni elementari al secondo' èdel tutto scomparsa, oggi i collegamenti Internet si effettuano usando laanda larga &AD#!( , che permette velocit# elevate di trasmissioneMricezione.Il -outer & dall!inglese instradatore ' è un componente di rete che sempre più è resente come periferica esterna poich% permette di collegare insieme più computer &rete aziendale o domestica'cos+ che tutti i computer possano usufruire di uno stesso servizio. &lo vedremo meglio quando parleremo di rete'. =requentemente il router viene usato per utilizzare una stessa connessioneinternet ed è ormai di consuetudine da parte delle aziende costruttrici, di integrare in uno stessoapparecchio funzioni di modem e di router, inoltre i moderni router permettono anche

    *.0 Software

    Il softLare è sostanzialmente composto da tutti quei programmi'Applicazioni( che una volta apertisono caricati nella memoria interna'-am( e pronti ad compiere quelle funzioni cui sono chiamatiad assolvere creando se necessario un documento'File( da salvare sull!%ard Dis1 o su qualsiasialtra memoria di massa.

    e principali tipologie di softLare sono1

    #oft&are di ase o di sistema O & programmi utilizzati per la gestione e il controllo dell!intero computer'

    #oft&are applicativo O & programmi in grado di elaborare e produrre documenti siano essi di testo, grafici,sonori o altro'.

    *.1 Software di sistema

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    ll!accensione del computer dopo alcune operazioni di inizializzazione trasparenti all!utente, vienecaricato il#istema 9perativo & in genere presente sull!Bard 2isH ' che in pratica rappresenta la prima applicazione quindi il primo softLare che il computer carica. l#istema 9perativo èdemandato il compito di gestire l!intero sistema; tutti i gli applicativi presenti nel computer per funzionare correttamente, dovranno seguire la struttura del sistema operativo in uso. Apesso capita

    di aggiornare il proprio sistema operativo e questa operazione non sempre è indolore &anzi quasimai', poich% sar# necessario aggiornare parte o tutti programmi che potrebbero risultareincompatibili con il nuovo sistema, ecco perch% si è un po! restii a fare tale operazione. gli alboridell!informatica, i sistemi operativi risultavano essere un poco ostici per l!utente medio, avevanonecessit# di uno studio preventivo e tutte le operazioni venivano effettuate attraverso la tastieraalfanumerica. ra i primi sistemi operativi utilizzati in ambito personal computer è da annoveraresicuramente l! A82"A il sistema per antonomasia usato all!inizio proprio dai personal computer dell! I7 che rappresentava la casa produttrice più attiva in quegli anni &-45KM-46K', tant!è dopoqualche tempo i computer immessi sul mercato da altre marche seguivano la struttura sia BardLareche AoftLare dei computer I7 tanto da essere definiti I7 compatibili. ! A82"A & o 3*82osquello fornito dalle macchine I7 ' rappresentava il sistema operativo in uso. )ato dall!abilit# di7ill >ates fondatore della icrosoft che produrr# molti del softLare in uso in quegli anni e nonsolo, il 2"A si presentava come una schermata nera con poche informazioni testuali il alto a sinistradove era possibile impartire i comandi & aprire un programma, chiuderlo, salvare un documento,formattare un disco, cercare un documento e cos+ via' attraverso specifici comandi scritti con latastiera alfanumerica1*on la comparsa intorno agli anni 6K, dell!Apple Macintosh si assiste ad una vera e propriarivoluzione; vengono immessi sul mercato computer che presentano per la prima volta un sistemaoperativo amichevole con un!interfaccia grafica accattivante e semplice da gestire e per la primavolta compareil mouse , che diventer# da quel momento un elemento quasi insostituibile per lagestione del nuovo sistema operativo1

    !c #B/ #l primo /acintosh!idea di partenza era quella di simulare un ambiente da ufficio classico con tutti i suoi elementi,

    dall!archivio, alle cartelle, ai documenti, fino ad arrivare all!orologio o al cestino. utto gestibileattraverso la tastiera alfanumerica ma soprattutto attraverso il mouse che ancora oggi, rappresentala “mano virtuale” dell!utilizzatore. ale tipologia di sistema è ormai da tempo utilizzato da quasitutti i computer e il vecchio A82"A è da tempo andato in pensione usato solo da pochi nostalgici.

    I sistemi operativi attuali &sia PindoLs che ac, oltre al inu( ed altri sistemi open souce' sonocaratterizzati da un!interfaccia amichevole'in ;indo&s definitaG)I 7 Grafical )ser Interface( euna volta caricati in memoria, mostrano unNarea di lavoro definitades1top 'scrivania( dove sono presenti una serie dielementi 'oggetti( che rappresentano programmi, documenti'file( , cartelle, e

    quant!altro sia contenuto all!interno del computer che stiamo utilizzando.

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    "gni oggetto &sia esso un!applicazione o un documento' è rappresentato da una piccola immaginegrafica definitaicona ; ogni applicazione avr# la sua icona cos+ come tutti documenti associati aquell!applicazione1

    sempi di icone

    5ota)

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    essere effettuata tenendo premuto il tasto sinistro del mouse oppure più semplicemente girando larotella che si trova al centro del mouse tra i due tasti.

    )ella parte inferiore del desHtop è presente una barra definita barra degli strumenti dove troveremoaltre icone che saranno sempre un riferimento a qualche elemento del sistema1 l!ora e la data, il

    controllo del volume, l!eventuale accesso ad internet e cos+ via. Aulla sinistra tramite il pulsante #tart &Avvio in italiano' è possibile accedere, attraverso un menù, ai programmi presenti nelcomputer, al pannello di controllo, ai documenti aperti di recente, etcS

    3er aprire un programma o un documento, quindi, è possibile farlo nonsolo cliccando sulla relativa icona ma anche selezionandolo attraverso il percorso AtartM3rogrammi. $uesta modalit# è necessaria poich% leapplicazioni in genere sono memorizzate all!interno dell! Bard 2isH in una

    posizione che sarebbe lungo raggiungere ogni qualvolta che si vuol aprirequell!applicazione per cui è molto più pratico raggiungerla attraversoAtartM3rogrammi. Inoltre è possibile creare un collegamento a quel

    programma o documento &rappresentato dall!icone di quel programma o documento, ma con una piccola freccia posta in basso a sinistra', questa icona di collegamento la posizioneremo sullascrivania o in un punto più comodo da raggiungere, ovviamente l!eventuale eliminazione di questotipo di icone, non significher# l!eliminazione del programma e o del documento ad essa associato,ma più semplicemente sar# eliminato il riferimento a quel programma o documento.9iepilogando, i programmi sono memorizzati nel nostro B2, quindi per poterli aprire la cosa piùovvia sarebbe quella di andare nella posizione dove sono collocati'director ( e fare un doppioclicH sulla relativa icona. a questa operazione richiederebbe tempo, ecco perch% in genere si preferisce accedere al programma tramite AtartM3rogrammi, oppure attraverso un!icona dicollegamento. )ell! esempio Icone riferite ai programmi =inale e *ubase, quelle senza la piccolafreccia in basso a sinistra sono le icone delle applicazioni vere e proprie, mentre invece quelle conle freccie in basso identificano il collegamento a quel programma.

    5ota)Jutte le operazioni realizzate con il mouse sono possibili anche attraverso l’uso della tastiera alfanumerica .

    Aul desHtop possono essere presenti molte icone, tra queste vi è quella delle 9isorse del *omputer efacendo un doppio clicH è possibile accedere al suo contenuto.

    l suo interno troveremo altre icone, tra cui quelle indicate con una lettera alfabetica; queste iconerappresentano le nostre memorie di massa e in particolare la letteraA si riferisce al =loppC 2isH,3ad un ulteriore =loppC, laC indica l!Bard 2isH principale, mentre le lettere successive &2,/,=,S'serviranno per indicare eventuali altri B2, o altri componenti esterni come i lettoriMmasterizzatori*2M2021

    5ota) &e lettere sono un riferimento per il sistema, ma nulla vieta di identificarli con un nome o etichetta personale.

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    utti i programmi e documenti, sono organizzati inDirector , rappresentate dall!icona di unacartella1

    e cartelle possono essere aperte con il classico doppio clicH, e non è improbabile trovare al lorointerno documenti, programmi o altre cartelle, che a loro volta potranno contenere documenti,applicazioni o altre cartelle ancora. $uesta modalit# di organizzazione del sistema può sembrareapparentemente complessa, in realt# ogni elemento contenuto nell!Bad 2isH, nel floppC, nel *2etc.., avr# un percorso univoco, per cui sar# possibile trovarlo con relativa facilit#.=acciamo un esempio1 Ae un documento denominatoIstruzioni , si trova allNinterno dellNB2'C( inuna cartella denominataFile e di una sottocartella denominata#istema , il percorso sar#1

    C+,ile+Sistema+Istru-ioni .

    $uesto organizzazione degli oggetti può risultare utile soprattutto quando si cerca un elemento e non siriesce a trovarlo; utilizzando l!opzione?rova sempre nel menù#tart , scrivendo il nome del documento o del programma da cercare, il sistema una volta avviato trover# lNelemento o gli elementi che fanno riferimento altale nome indicando per ognuno il percorso relativo.

    !icona indicata con il nomeCestino è ovviamente un contenitore dove possiamo buttare i documenti chenon ci servono più &per eliminare un programma conviene disinstallarlo,. 0edi dopo'; gli oggetti buttati perònon sono persi definitivamente poich% è sempre possibile recuperarli &come si fa del resto con un cestinoreale', per buttarli definitamene è necessario svuotarlo. a anche svuotando definitivamente un cestino sar# possibile con appositi softLare recuperare i documenti buttati via, anche se tale operazione non sempre va a buon fine. *ome è possibile tutto cio!TIn realt# l!B2 o qualsiasi memoria di massa viene sempre inizializzata con un!operazione definitaFormattazione . a formattazione è un!operazione trasparente all!utente, però è bene sapere che tra le altrecose quando si formatta una memoria di massa questa viene divisa in settori, un po! come avere un grandecapannone che dividiamo in stanze più piccole inserite le une nelle altre. )el momento che salviamo sulnostro B2 un programma o un documento vengono occupati i primi settori per poi procedere man mano congli altri settori. 0a da se! che se ho occupato un certo numero di settori con i miei documenti e se per ipotesivoglio buttare un documento che è stato salvato inizialmente, quindi occupa un settore più basso, si crea unospazio in quel settore uguale allo spazio occupato dal documento stesso, però in realt# il computer non buttavia il documento, rende solo libero lo spazio da esso occupato e fintanto quello spazio non viene occupato daun nuovo documento il vecchio documento sar# sempre li! & a meno che con appositi programmi non decidodi eliminarlo definitivamente'. Inoltre se il nuovo documento che sostituisce quello che ho buttato utilizzasolo parte dello spazio della memoria, una porzione del vecchio documento sar# sempre li!, ecco perch%spesso capita di recuperare solo parte di tale documento. a potrebbe anche capitare l!inverso, cioè che il

    nuovo documento sia più grande del vecchio, per cui il nuovo documento sar# diviso in tanti pezzi quantisono gli spazi disponibili nei vari settori per cui il documento viene frammentato e questo comporta unlavoro maggiore per la testina di lettura che deve spostarsi da un punto all!altro per caricare quel determinatodocumento, introducendo ritardi e anomalie di funzionamento, ecco perch% nel sistema operativo c!è un programma di utilit#, raggiungibile in PindoLs attraverso AtartM cartella ccessori, che serve adeframmatizzare l!B2, cioè a fare in modo che tutti i documenti siano ordinati, con il risultato finale di unamigliore performance di tutto il sistema.Una cartella importante raggiungibile sempre tramite il pulsante Atart, è il"annello di Controllo in cui sonocontenuti tutti i controlli e le opzioni relative ai vari elementi che costituiscono il sistema, baster# fare undoppio clicH sulla relativa icona e si apriranno tutti i controlli relativi a quell!elemento. Aar# possibile quindimodificare i movimenti del mouse, la velocit# del clicH e del doppio clicH e altro, e ancora stabilire larisoluzione del monitor e relativi colori, lo sfondo,il salva schermo, modificare la tastiera, scegliere i suoni di

    sistema, disinstallare i programmi, gestire la stampante, il modem, installare nuovo hardLare e altro ancora."vviamente è consigliabile che eventuali modifiche siano fatte sapendo ciò che si fa, poich% ci si potrebbe

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    trovare ad avere il movimento del mouse eccessivamente lento o troppo veloce, un numero di colori delmonitor non soddisfacente, o un suono d!avvio eccessivamente invadente e cos+ via.

    *.2 Software applicati o

    l softLare applicativo si riferisce a tutti quei programmi di lavoro che sono in grado di produrre unrisultato finale &file'. Il file potr# essere un semplice testo, un file grafico, un file audio, undocumento per internet, un video, e chi ne ha più ne metta, e per ognuno si utilizzer# il programmaapposito. I programmi applicativi creati per uno stesso sistema operativo, seguono criteri strutturalimolto simili, anche se ovviamente la tipologia di elaborazione sar# diversa. In generale tutti i programmi applicativi, hanno un!area di lavoro centrale e nella parte superiore unaarra deimen@, in cui sono presenti una serie di etichette che apriranno a discesa voci del menù edeventualmente anche dei sottomenù, che indicheranno una determinata operazione da svolgere. desempio le etichette più comuni sono =ile, /dit & odifica', PieL&0isualizza', Insert &Inserisci'indicano in linea di massima la tipologia di comandi presenti in quel menù; nel menù =ile &comunea quasi tutti i programmi' sicuramente saranno presenti i comandi per la gestione del documentoquali )eL &nuovo', "pen &apri', *lose &chiudi', Aave &salva', 3rint &stampa' e cos+ via; nel menù/dit &modifica' saranno presenti i comandi di *ut &taglia', *opC &copia', 3aste &incolla' e cos+ via.Inoltre i comandi più utilizzati sono spesso ripetuti come icone subito al di sotto della barra deimenù, in un!ulteriore barra definitaarra degli strumenti simile a quella vista per il sistemaoperativo &tra l!altro tale barra può essere organizzata dall!utente in rapporto alle proprie esigenze'.3er sapere quali comandi sono associati ad un!icona basta aprire il menù e verificare se a sinistradel comando c!è un!icona; ad esempio )eL &nuovo' è quasi sempre rappresentato da un foglio bianco, "pen da una cartella che si apre, Aave da un floppC disH, 3rint da una stampante e cosi via.'

    7arra degli Atrumenti

    olti comandi possono inoltre essere scelti utilizzando una combinazione di tasti &* 9 V) R )eL; * 9 V* R *opC; * 9 V0 R 3aste e cos+ via'. 3er sapere quali combinazione di tasti èassociata ad un determinato comano, basta guardare a destra del comando stesso.9iepilogandotutti i comandi saranno selezionati utilizzando i menù e i sottomenù a discesa, edalcuni tra essi, & i più usati' potranno essere scelti anche cliccando sulla relativa icona o utilizzandola relativa combinazione di tasti.In ogni caso qualsiasi dubbio potr# essere risolto consultando la guida in linea, presente ormai intutti i programmi e accessibile attraverso il menù etichettato con un punto interrogativo &T', inoltrenello stesso menù è possibile selezionare una guida rapida che permetter# di conoscere il significato

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    di ogni oggetto presente sullNarea di lavoro, baster# cliccarci sopra; il cursore in questo casomodificher# il proprio aspetto &in genere diventer# una freccia con un punto interrogativo'indicando in tal senso la modalit# di guida rapida.

    )ota1

    e opzioni dei menù, le icone e qualsiasi tasto presente sull!area di lavoro potr# essere selezionato con le modalit# vistein precedenza, ma attenzione a guardare il colore dell!oggetto, poich% se è grigio significa che non potr# essereselezionato, poich% non è disponibile il relativo comando.

    Il tasto destro del mouse apparentemente sembra non fare nulla di particolare, mentre invece ci aiutamoltissimo nella gestione degli oggetti, poich% baster# posizionarsi con il mouse in qualsiasi puntodel desHtop o su qualsiasi oggetto premere il tasto destro e comparir# un menù a discesa &men@contestuale ' in cui sar# possibile vedere ciò che è possibile fare con quellNoggetto. 3roviamo a porre il cursore del mouse su di un punto vuoto del desHtop, premendo il tasto destro, sar# possibilevisualizzare un menù in cui tra lNaltro è possibile aprire le opzioni per il monitor, cos+ comeavevamo visto con il pannello di controllo, allineare le icone, creare una nuova cartella e cos+ via; sefacciamo la stessa operazione, ma posizionandoci questa volta sul cestino, il menù contestuale chesi aprir# sar# diverso dal precedente, mostrandoci cosa poter fare con lNoggetto cestino; aprirlo,svuotarlo, conoscerne le propriet# etc.., e ancora posizionandoci sulla barra degli strumenti, si aprir#un ulteriore menù riferito proprio a ciò che si può fare con tale barra.

    *.* Installa-ione e disinstalla-ione di un pro ramma applicati o.

    Installare un programma è sostanzialmente un!operazione molto semplice, basta inserire il dischettoche la AoftLare Bouse ci rilascia e con pochi clicH di accettazione il programma vienecorrettamente installato sul proprio Bard 2isH. a perch% bisogna installarlo, non sarebbe più

    semplice copiarlo dal disco direttamente sul proprio B2T / l!operazione inversa, cioè ladisinstallazione, non potrebbe essere sostituita da un semplice cancellaTIn realt# le cose sono un poco più complicate.

    Installare un programma non significa semplicemente copiare il programma sull!B2, è anchequesto, ma tutti i programmi applicativi sono accompagnati da una serie di documenti osottoprogrammi che vengono installati all!interno della cartella del programma stesso. 7astaguardare una qualsivoglia cartella che contenga un programma per rendersene conto. )on solo,spesso i programmi inseriscono documenti anche nel registro di sistema e nel sistema stesso, tant!èche in alcuni casi viene richiesto l!avvio del computer proprio per permettere al sistema diriconoscere questi documenti che sono trasparenti all!utente, cioè l!utente stesso non sa della loro presenza.

    a cosa sono questi documenti che accompagnano il programmaTIn genere possono essere documenti riferiti al manuale del programma stesso, ad esempi dautilizzare, a font specifici, a plug8in &cioè elementi esterni' da utilizzare nel programma; quelliinstallati nel sistema possono essere documenti di autenticazione, di controllo degli update e cos+via. Ae per esempio apriamo la cartella di qualche programma & nel nostro esempio il programma è=inale, un applicativo per la videoscrittura musicale' ci accorgiamo che oltre al programma lacartella contiene una serie di documenti e di sottocartelle che il programma potr# utilizzare1 Airiconoscono per esempio cartelle contenenti esercizi, modelli, librerie, font, tutorial, il manuale ecos+ via.

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    0a da se che se l!utente dovesse inserire manualmente tutti questi elementi l!operazione potrebberisultare alquanto lunga e laborioso, per questa ragione le case produttrici, utilizzando un! appositosoftLare di installazione, preparano i dischetti con tutti i documenti e applicativi necessari come sefosse una valigia che al momento opportuno si apre e può essere svuotata del suo contenuto.

    !utente quindi non sa quali e quanti documenti il programma installer# e per alcuni di essi non sa

    neanche dove verranno inseriti.In genere i programmi di installazione chiedono la cartella di destinazione e l!accettazione deitermini di utilizzo e nel caso di elementi non necessari ma che possono essere installati il programma dovrebbe chiedere &per legge' se tali elementi si vuole che siano installati oppure no.Apesso, soprattutto in programmi scaricati da Internet, oltre all!applicativo richiesto vengono ancheinseriti elementi estranei all!applicativo stesso; frequente è l!installazione di motori di ricerca o dielementi aggiuntivi al proprio 7roLser, senza la dovuta attenzione e dopo l!installazione del programma, collegandoci ad Internet potremmo accorgerci che il nostro motore di ricerca è diversoe sono comparsi altri elementi di gestione. 3er evitare tutto ciò è conveniente non rispondere sempresi, ma osservare con attenzione ciò che ci viene richiesto.

    $uando al contrario vogliamo eliminare un programma dal nostro B2, si user# un programma didisinstallazione che si occuper# di eliminare tutti gli elementi connessi al nostro programma.Il programma di disinstallazione più utilizzato è quello contenuto nel pannello di controllo che siraggiunge dal menù start e scegliendo appunto “3annello di *ontrollo.

    ll!interno del 3annello di *ontrollo è possibile trovare molti elementi per la gestione del computer tra cui anche quello per la disinstallazione dei programmi; una volta aperto il programma, verrannovisualizzati tutti i programmi caricati nel computer, per cui baster# selezionare quello che ciinteressa e selezionare disinstalla. questo punto il programma inizier# a disinstallare l!applicativoe tutti i documenti ad esso collegati. $uesto metodo spesso però lascia qualche traccia del programma cancellato &documenti nel registro di sistema, per esempio' per cui esistono programmiappositi che fanno un lavoro più certosino realizzando una totale disinstallazione di tutti glielementi connessi al programma senza contare che spesso sono gli applicativi stessi che rilascianoal momento dell!installazione, un apposito programma di disinstallazione, per cui in questi casiconviene utilizzare tale programma.

    *.& Software musicali

    9ispetto al passato, il musicista moderno dispone, di mezzi a sufficienza per poter intervenire sulmateriale sonoro, e non sempre tali mezzi devono necessariamente significare la produzione di

    documenti di alto livello musicale e artistico, spesso, piuW modestamente, i programmi sonoutilizzati per scopi commerciali o nell!ambito di altre tipologie di utilizzo, e in questo senso, sempre piuW frequentemente, alle due modalit# classiche di “essere musicista” &musicista creatore emusicista esecutore' si inserisce un nuovo soggetto1 il musicista tecnico. /cco allora che negli Bard2isH di quest!ultimi sono presenti programmi musicali di vario genere, sia per soddisfare esigenzeartistiche, creative e tecniche.

    *.&.1 /ideoscritturaE’ innegabile che i software musicali pi ù famosi sono quelli di videoscrittura, soprattutto ilfamigerato “Finale”, croce e delizia di molti musicisti odierni sicuramente il pi ù utilizzatonell’ambito di tale tipologia di programma e dopo la lontanissima versione 1.0 altamenteincompleta e piena di bug, nelle versioni che si sono succedute, soprattutto nella versione 3.5 cherivoluzion ò l’interfaccia fino alle versione dal 2000 in poi, il programma ha assunto una veste

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    sempre pi ù complessa con funzioni non solo di scrittura musicale ma anche di elaborazioneaudio/midi. Ma lo scopo di un programma di videoscrittura è soprattutto quello di elaborare (nelmodo pi ù semplice e veloce possibile) una partitura per cui tali ultime funzioni possono anche nonessere utilizzate affatto senza che questo possa inficiare il lavoro di elaborazione grafica. Finale hamolti concorrenti, tra gli altri il pi ù famoso è Sibelius, che sin dall’inizio si è distinto dalconcorrente per una migliore e pi ù intuitiva interfaccia grafica. Esistono programmi free o con costominore ma con limitate caratteristiche (la stessa casa produttrice di Finale distribuisce versioni diprogrammi di videoscrittura dalle caratteristiche e dal costo diversificati).

    *.&.2 Editin udio

    !informatica attuale permette l!utilizzo di programmi in grado di creare, elaborare, modificarel!onda sonora intervenendo in modo selettivo anche su singole porzioni molto piccole. /cco allora programmi diediting audio in grado di intervenire sull’onda sonora proveniente da qualsiasi fonte(microfono, registratore, cd, etc.), per migliorarne l’ “aspetto” complessivo oltre naturalmente di

    effettuare le normali operazioni di taglia, copia e incolla. Ma ovviamente la forza dei programmi diediting è nelle funzioni audio, che vanno dalla modifica dinamica con le classiche operazioni diamplificazione del segnale con l’aumento o la diminuzione in termini di decibel fino alle sofisticatefunzioni di compressione, limitazione ed equalizzazione del segnale sonoro, ed ancora la possibilit à eliminare fruscii o rumori vari presenti soprattutto su fonti datate quali vecchie registrazioni o dischiin vinile (i vecchi 33 giri o i nonni a 78). Spesso questo tipo di interventi fanno storcere il naso aimusicofili pi ù nostalgici, che preferiscono i “click” e i “pop” del giradischi, pur di apprezzare il“calore” del disco in vinile in contrapposizione ai CD audio ritenuti troppo freddi; è un po` comepreferire un buon vecchio vino, anche se sa di tappo, anzich é un vino novello non ancora fermentatoal punto giusto.Di questa tipologia di programmi fanno parte molti software commerciali e non, dai pi ù semplicima efficaci software free quali Audacity o Free Audio Editor, e programmi commerciali qualiAudition, Wavelab o Sound Forge.

    3.43 HDRAltra frontiera dell’informatica musicale, e` rappresentata dall’ HDR (Hard Disk Recording,anche se il termine sembra un poco obsoleto ), software e hardware che in forma ridottarappresentano un vero e proprio studio di registrazione per la pre e post produzione audio , ingrado, per esempio, di seguire il processo di registrazione, elaborazione e masterizzazione di CD

    audio . Quest’ultima possibilità

    è

    sicuramente affascinante, poter creare a casa propria un CD concomposizioni o esecuzioni personali, soddisfa in pieno la vanit à , (poca o molta) che ogni musicistache si rispetti deve avere. Il programma in assoluto pi ù famoso di HDR è ProTools affiancato dauna scheda audio dedicata che permette una perfetta simbiosi tra hardware e software. ProTools nonè per tutte le tasche, per cui spesso si preferisce utilizzare software meno costosi con caratteristichecomunque decisamente accettabili vale; per tutti l’esempio di Cubase, inizialmente nato comesemplice sequencer midi, oggi è un sistema audio completo. Comunque Pro Tools mantiene rispettoagli altri un certo margine di vantaggio poich é è indiscutibilmente uno standard professionale percui è affidabile e potente oltre a disporre di elementi (gli effetti per esempio) di qualit à eccellente. Ecome se ci ò non bastasse, da anni ormai, in molti software (quindi anche in ProTools) è possibileaumentare caratteristiche e funzioni usando Plug In di terze parti. I Plug In ( letteralmenteattaccare,collegare ) sono integrazioni software che servono ad aggiungere nuove potenzialit à alsoftware cui sono riferiti. C’ è da dire purtroppo che anche i Plug In sono strutturati secondo

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    modalit à diverse in rapporto al protocollo che utilizzano; in questo senso i pi ù utilizzati sono ilTDM , che necessit à di risorse hardware e software notevoli e non è casuale il fatto che taleprotocollo lo utilizzi proprio ProTools; Il VST protocollo usato ad esempio, dai prodotti Steinberg(Cubase), e ancora il Direct X sistema sviluppato da Windows o ancora il MAS (Motu AudioSystem ) in genere usato per la piattaforma Mac. I Plug In quindi, permettono di aumentare le gi àottime caratteristiche dei programmi stessi.

    3.4.4 Sequencer

    I se6uencer , sono programmi in grado di registrare attraverso lo standardMIDI & che vedremo inseguito' intere composizioni che possono poi essere eseguite utilizzando suoni digitali organizzatied eseguibili singolarmente con moduli sonori &schede audio, e(pander, campionatori e altro'. Idocumenti elaborati nel formato I2I sono particolarmente leggeri in termini di memoria poich%non contengono file audio ma bens+ un codice utilizzato per controllare sintetizzatori interni odesterni. I sequencer sono ormai da tempo i programmi preferiti dai musicisti, sin dall!epoca del

    mitico tari, per molto tempo il computer per antonomasia più utilizzato da compositori e musicistiin genere, per quella intuizione dei progettisti nell!inserire di serie l!interfaccia midi. >li attualisequencer sono molto più che semplici registratori di suoni, accorpando funzioni che sono propriedi altre tipologie di programmi, ma del resto la scelta dei programmatoriè sempre pi ù rivolta acreare veri e propri pacchetti completi, in grado di soddisfare tutte le esigenze in quel determinatocampo, anche se poi alla fine, ogni programma mantiene una sua caratteristica specifica, riferitasoprattutto alle funzioni in cui pi ù si identifica, riuscendo a raggiungere, in qualche, caso traguardiinaspettati, anche in considerazione delle sempre pi ù spigliate possibilit à in termini di velocit à ecapienza dei computer di ultima generazione.

    *.&.) Composi-ione al oritmica e lin ua i di pro ramma-ione audioIl protocollo idi, mette a disposizione tutta una serie di strumenti per la produzione musicale, chein rapporto all!uso che se ne fa, puoW soddisfare o meno le esigenze del singolo musicista. al!elettronica, madre di tutte le tecnologie attuali, mette a disposizione del musicista piuW esigenteapparecchiature in grado ad esempio di campionare suoni o di crearli attraverso la sintesi sonora, oancora hardLare e softLare in grado di creare, controllare, modificare, eccS, eventi audio. )on eWnello scopo di questo breve scritto di entrare in campi che ci porterebbero troppo lontano, ma non si puoW non accennare anche, a tutti quei programmi, supportati spesso da Hardware dedicato, in gradodi ottenere, attraverso particolari metodologie (casuali e non), modelli da sviluppare e/o integrare incomposizioni piu` ampie, utilizzando per lo scopo anche veri e propri linguaggi di programmazionecome il CSound o tecniche particolari quali la composizione “ Algoritmica ”. In tal senso esistono

    programmi in grado di elaborare composizioni a vari gradi di automatismo come SSeyo Koan pro,che pu ò creare una composizione basandosi su parametri indicati dal compositore stesso, che per ònon ha un controllo diretto sul risultato finale poich é quest’ultimo non sceglie le note e la lorocaratteristiche, bens ì un modello prestabilito; sar à il programma a fare il resto. Precursori di musicaalgoritmica sono stati Bach, Haydn e lo stesso Mozart che sfruttando una moda dell’epoca,scrivevano per puro divertimento composizioni con l’ausilio di strutture precostituite la cuisuccessione veniva decisa usando una coppia di dadi, quindi in modo assolutamente casuale. Perquanto concerne Csound , questi è un vero e proprio linguaggio di programmazione per cui ha lanecessit à di un serio studio per essere utilizzato al meglio. Altro programma tra i pi ù usati al giornod’oggi è MAX , un linguaggio di programmazione ad oggetti in grado di elaborare in modo pi ù

    amichevole rispetto a Csound, file audio e non solo.

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    2. $lementi ase di acustica

    &.1 Il suonoIl suono quale elemento primario per la nostra percezione uditiva viene generato da un corpoelastico posto in condizione di vibrare e produce una variazione della pressione circostante&rarefazione e compressione' che si propaga attraverso un ulteriore corpo elastico &l!aria per esempio', per arrivare fino al nostro orecchio a cui e demandato il compito di tradurre talevariazione in un evento sonoro. Un corpo elastico è in grado attraverso una sollecitazione esterna di produrre una serie di movimenti vibratori che modificano per un certo tempo il suo stato diequilibrio, per ritornare una volta esaurita l!energia prodotta, allo stato di riposo. a variazione di pressione che si genera durante la produzione di un suono devono essere sufficientemente grandi da permettere al nostro orecchio di percepire tale evento, ma comunque non certamente riferibili aivalori considerevolmente più grandi della pressione atmosferica misurata dai normali barometri.

    &.2 Sinusoidee componenti elementari di un suono sono definite sinusoidi e vengono rappresentate graficamente

    come una serie di semionde positive e negative, prodotte in un lasso di tempo definito. a sinusoidee la semplice rappresentazione grafica delle funzione trigonometriche delseno o del coseno &vedielementi di trigonometria'1

    &.* ,re uen-aIn campo musicale la sinusuoide è la rappresentazione grafica elementare della componente primaria del suono misurata in cicli completi &oscillazioni' prodotti in un secondo. $uesta periodicit# delle oscillazione viene definita frequenza &f' la cui unit# è l! Bertz &Bz' dal =isicotedesco Beinrich Bertz&-65J8-64?'. !Bz quindi corrisponde ad una oscillazione o ciclo completoal secondo1

    K

    =ig.- *ompressione e 9arefazione delle particelle dell!aria.

    =ig.D 9appresentazione grafica del seno.

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    &.& Elementi strutturali delle sinusoidi.

    >li elementi che caratterizzano la struttura di un singolo ciclo sono13eriodo; unghezza d!onda; mpiezza; =ase.

    &.&.1 'eriodoIl periodo è il tempo impiegato per compiere un ciclo completo e si misura con R -Mf & empo insecondiR - diviso =requenza'1

    0a da se che in un suono con frequenza maggiore avr# un periodo più piccolo, una frequenzaminore avr# un periodo più grande, per cui si dice che il periodo è inversamente proporzionale allafrequenza.Un suono a ??K Bz avr# un periodo di -M??K R K,KK JJ S. s cioè , J millisecondi &ms ' mentreun suono di --K Bz avr# un periodo di -M--K R K,KK4KS s coè 4,4K ms.

    &.&.2 !un he--a d ondaa lunghezza d!onda è la distanza intercorrente tra due punti &massimi o minimi' della sinusoide e

    si ottiene con l!equazione XR*Mf & unghezza d!onda in metri R velocit# del suono diviso lafrequenza'. )ell!aria, che rappresenta il mezzo di propagazione del suono più usato la velocit# è diD?? mMsec &a circa KY', per cui la formula sar# in questo caso XR D??Mf.

    d esempio un suono di ??K Bz avr# una lunghezza d!onda di K,J6-6Sm poich% D??M??K èappunto K,J6-6S

    -

    fig.? frequenze diverse consideratenella stessa unit# di tempo.

    fig.: 3eriodo

    =ig.J unghezza d!onda

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    &.&.* mpie--aIl suono come detto all!inizio è sostanzialmente una variazione spazio tempo della pressioneatmosferica &almeno nel caso in cui l!aria è l!elemento di propagazionre', queste variazioni periodiche non sono solo rappresentate dalla frequenza &numero di cicli al secondo', ma anche

    dall!ampiezza che non è altro che lo scostamento massimo e minimo delle molecole considerate inrapporto alla loro posizione di equilibrio. $uesto scostamento si traduce in una maggiore o minoreforza che colpisce la membrana del nostro orecchio per cui la sensazione sar# quella di unamaggiore o minore intensit# del suono1

    &.&.& ,ase$uesta grandezza è sempre riferita a due eventi audio che possono relazionarsi tra loro risultandocoincidenti o meno l!uno rispetto all!altro &fase e controfase'. Ae consideriamo la figura seguente,osserviamo come l!onda sinusoidale venga generata dal movimento di un punto intorno ad unacirconferenza. Ae tale punto si muove in senso antiorario la sua corrispondente proiezione sull!asseinizier# con una fase positiva, mentre se lo stesso punto si muove in senso orario, la sua proiezionecorrisponder# ad un movimento iniziale con fase negativa.

    a cosa succeder# se due sinusoidi sono in perfetta fase e cosa succeder# al contrario se sono in

    controfaseT a risposta è abbastanza semplice, poich% nel primo caso le due onde si sommanogenerando la stessa frequenza ma con ampiezza doppia &anche se poi il nostro orecchio percepir#una intensit# non doppia ma di poco più bassa', mentre al contrario nel secondo caso, le due onde siannulleranno vicendevolmente.

    =ig.6 0ariazioni di ampiezza

    =ig.4 3roiezione sul piano del movimentodi un punto su di una circonferenza in sensoorario e antiorario.

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    $uando due sinusoidi con frequenza diversa si sovrappongono, l!onda risultante sar# ovviamentediversa poich% proprio per i principi esposti in precedenza, avr# una struttura grafica in cui sar#riconoscibile una maggiore ampiezza nei momenti in cui le due onde si troveranno in fase, mentre sinoter# una diminuzione dell!ampiezza quando al contrario si troveranno in controfase.

    2alla figura -- si evince molto chiaramente i momenti di fase e controfase. 2a notare che lafrequenza dell!onda ottenuta è in pratica uguale alla frequenza della prima sinusoide cherappresenta il suono fondamentale, per cui fase e controfase non risultano condizionanti rispettoalla frequenza, bens+ rispetto all!ampiezza.

    &.) Suoni complessi Il suono è strutturato quasi sempre in modo complesso, cioè, pur se il nostro orecchio lo percepiscecome un evento unico, la sua natura e sostanzialmente composta da una serie di eventi semplici che

    insieme concorrono ad identificare il suono nelle sue componenti essenziali quali la fre uen-a ,l!ampie--a e la fase anche se quest!ultima a livello di ascolto è trascurabile poich% l!orecchio è ingrado di percepire soprattutto le prime due. I suoni complessi, in particolare quelli definiti periodici, possono essere scomposti in una serie di eventi elementari secondoil teorema di ,ourier , talieventi sono definitionde sinusoidali .

    D

    =ig.-K risultato della sovrapposizionedi onde in fase e controfase

    =ig.-- "nda risultante tra due onde una di ??K Bzl!altra di 66K Bz

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    &.3 Suoni armonici

    a maggior parte dei suoni che percepiamo sono come detto in precedenza, “ suoni complessi ” e laloro struttura ci permette di percepireil 4imbro di una fonte sonora rispetto ad un!altra. Il timbro èun carattere del suono che dipende in larga misura dalle caratteristiche &frequenza e ampiezza'

    delle forme d!onda elementari &sinusoidi' di cui è composto.In generale i componenti elementari del suono vengono definiti “ parziali ” per cui la frequenza dibase 3 il primo parziale e corrisponde alla frequenza fondamentale , mentre i successivi sonoindicati come parziali superiori o ipertoni &seconda parziale primo ipertono, terza parziale secondoipertono e cos+ via'. )ella maggior parte dei casi le parziali sono di tipo armonico e rappresentano dei multipli dellafrequenza fondamentale cioè periodici rispetto a quest!ultima, &f, f, DfS.', ecco perch% questeonde parziali sono più comunemente conosciute con i termini diarmoniche o suoni armonici .

    Se cos+ viaS

    5.B. 5on sempre per@ le parziali sono armoniche, cio3 multiple della frequenza fondamentale, in alcuni casi 7negli strumenti a percussione per esempio8 le parziali sono inarmoniche, cio3, al contrario dei suoni armonici non sonomultipli interi della fondamentale, per cui si parler' di parziali non armoniche.

    # primi CD armonici prendendo come fondamentale un & a GG KL

    ?

    =ig. 9appresentazione grafica di un suono complesso.

    IIIY rmonico

    IY rmonico&fondamentale'

    IIY rmonico Auono risultante

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    &.5 In iluppo

    ltro elemento fondamentale caratterizzante del suono è l!in iluppo .!inviluppo rappresenta lNandamento nel tempo dellNampiezza di un segnale. In altri termini essendo

    il suono un evento temporale, per essere espresso completamente ha necessit# di un determinato periodo di tempo in cui può assumere posizioni diverse nell!ambito spazioMtempo. Un suono prodotto da un qualsivoglia strumento genera una curva di inviluppo che può distinguersi in quattrofasi distinte e separate1

    ttacco6 7ecadimento6 Soste no e 8ilascio 'AD#-( ttac1 1 Nampiezza raggiunge molto rapidamente il massimo Meca61 2opo lNattacco, parte dellNenergia iniziale viene persa e lNampiezza diminuisce.-ustain 1 Nampiezza mantiene un livello quasi costante per un certo tempo

    $elease 1 Nampiezza ricomincia a diminuire fino ad annullarsi.

    !attacco produce un valore positivo dell!ampiezza; maggiore è lNinclinazione iniziale, più@istantaneo@ e @secco@ risulta il suono. Il decadimento invece produce un valore negativo e quanmaggiore è tale valore, più rapidamente croller# il valore dell!ampiezza che si posizioner# inmaniera quasi costante su di un valore di sostegno per poi arrivare al punto di decadimento delsegnale in cui l!ampiezza ritorner# ad essere nulla.

    ).0 nalo ico e 7i itale5

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    a storia del computer è strettamente legata alla storia dell!elettronica che aveva visto nei greciinvolontari scopritori, quando strofinando una pietra d!ambra'$le1tron B fatta dal #ole( con unastoffa, questa attraeva a se piccole particelle; I greci non sapeva che una tale azione era dovuta allacarica elettrica provocata dallo strofinamento della pietra. "vviamente sarebbero passati molti

    secoli prima che questa scoperta venisse sfruttata per indurre gli elettroni liberi a muoversiattraverso fili di rame e produrre quello che noi chiamiamo elettricit#. Il computer è sostanzialmenteun sofisticato insieme di circuiti elettronici che funziona proprio attraverso l!elettricit# con unatecnica definitaDigitale . $uesto termine è ormai entrato nel dire comune e spesso vienecontrapposto ad un altro termine1Analogico .Analogico e Digitale sono sostanzialmente due tecnologie elettroniche che permettono di ottenereuno stesso risultato; secondo un modo di pensare attuale la tecnica analogica è obsoleta e superata,mentre quella digitale rappresenta il nuovo, il più efficace, insomma il meglio che si possa trovareattualmente. )ella trattazione di questi due argomenti ci accorgeremo che non è sempre cos+ e cheancora oggi molti preferiscono apparecchiature costruite con tecniche analogiche; inoltre analogicoe digitale spesso, devono interagire tra loro.In tutti i circuiti elettronici vengono utilizzate variazioni di corrente e tensioni che permettono diottenere un determinato risultato; quindi il principio fondamentale è la variazione che intendo usaree il risultato che tale variazione comporta.

    anto per fare un esempio una variazione posta all!ingresso di un amplificatore comporter# unavariazione in uscita direttamente proporzionale, in modo lineare o logaritmica, in uscita ed essendoil circuito un audio amplificatore il risultato pratico che otterrò in questo caso sar# un suono piùforte o più debole; ma se questa stessa variazione se invece di essere posta all!inizio di unamplificatore ma all!inizio di un circuito che controlla la luminosit# di un video, il risultato sar#appunto una maggiore o minore luminosit# del monitor. In tutte e due i casi è stata usata una stessavariazione di tensione e corrente, ma in rapporto al circuito usato si otterr# un risultato diverso. )ella tecnica analogica ad un segnale di ingresso corrisponde uno d!uscita e qualsivoglia variazionein entrata la ritroveremo per “analogia” anche in uscita. Apesso in passato & e probabilmente ancoraoggi' abbiamo girato la manopola del volume del televisore, oppure dello stereo, o ancora tramiteuna manopola abbiamo cercato la stazione di una radio e cos+ via; in tutti questi casi ci siamoavvalsi della tecnologia analogica, poich% girando la manopola abbiamo variato la tensione inentrata, ottenendo un!identica variazione in uscita. Ae per esempio vogliamo accendere unalampadina la cui potenza massima è ?KP con una tensione a K 0, va da s% che se in entrataabbiamo K 0 la lampadina non si accender#, se mando invece in entrata --K 0 la lampadina siaccender# al 5KZ cioè K P e se invio invece K0 &il massimo della tensione' la lampadina siaccender# al massimo della sua potenza, cioè ?KP1

    vendo in ingresso una variatore di tensione, potremmo girando la manopola, ottenere variazioni di

    luminosit# molto piccole. /d anche in questo caso qualsivoglia variazione in ingresso produrr#l!identica variazione in uscita.9ifacendoci all!esempio precedente, se volessimo ottenere variazioni di luminosit# utilizzando uncircuito digitale avremmo la necessit# di strutturare le cose in modo diverso; innanzitutto avremmo bisogno non di uno ma di più circuiti e quindi di più interruttori e lampadine con una potenza proporzionale l!uno rispetto all!altra; ad esempio potremmo avere quattro circuiti con quattrointerruttori e quattro lampadine di cui la prima di -P, la seconda di P, la terza di ?P e la quarta di6P1

    :

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    *on questo gruppo di quattro lampadine avremmo la possibilit# di ottenere una serie di valori di potenza da - fino a -5 P con passi da -P semplicemente combinando insieme i vari circuiti; adesempio se vogliamo una potenza di -P ci baster# accendere la sola lampada da -P , se vogliamouna potenza di 5P, accenderemo sia la lampada da -P che quella da ?P &?V-R5' ed ancora per ottenere una potenza di -5P le dovremo accenderle tutte. ).7. "vviamente il nostro è solo un esempio teorico.

    !insieme delle potenze cos+ ottenute rappresentano per il mondo digitale“valori discreti ” e sonorappresentabili come dati numerici; comeT /! semplice.Ae noi indichiamo con il numero “K” la condizione per cui l!interruttore non fa passare corrente&condi-ione lo ica 0 ' e con il numero “-” la condizione per cui alzando l!interruttore facciamo passare corrente &condi-ione lo ica 1 , otterremo una serie di K e - che rappresenteranno il valorenumerico di cui abbiamo bisogno, *onsiderando la successione delle lampade da destra il valore più piccolo a sinistra il valore più grande, per ottenere una potenza di 5P accenderemo la prima e terzalampadina e il numero digitale corrisponder# a1 K-K-; per ottenere una potenza di -DPaccenderemo la seconda,la terza e la quarta lampadina ed il numero che la rappresenter# sar# ---K1

    Ae volessimo per ipotesi ottenere le stesse potenze in un altro circuito simile al primo, ci baster#ripetere la combinazione numerica ottenuta &valore discreto' per ottenere quella stessa potenza1K-K-R5P---KR-DP

    ).1 9umera-ione binaria

    a condizione logica - e la condizione logica K, sono i termini elementari utilizzati in un qualsiasicircuito digitale e quindi anche in un computer e sono indicati con il termine di3it ; quindi un bit potr# assumere il valore K oppure il valore -.2ato che sono in gioco due sole cifre, il sistema verr# definito sistema inario e seguir# la stessa prassi che normalmente usiamo per il sistema decimale.=acciamo un esempio1 )ella numerazione decimale,, avendo a disposizione -K cifre, partiremo dalla cifra K fino al 4, perottenere i primi dieci numeri, poi seguendo una certa logica ripartiremo dallo K preceduto dalla cifra

    -, per ottenere i numeri -K, --, - , S.-4, per continuare ripartendo sempre dallo zero K ma preceduto dalla cifra , otterremo K, -, ,S. 4; con questo sistema potremo avere numeriinfiniti.

    J

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    a numerazione binaria, seguir# la stessa identica prassi, solo che le cifre a disposizione sono solo &K e -' per cui proviamo usando il codice binario a fare una numerazione corrispondente allanumerazione tra K e 4 del sistema decimale1

    binario corrispettivo decimale

    K K- --K-- D-KK ?--K 5-K- :--- J-KKK 6-KK- 4

    *ome si noter# la prassi è la stessa solo che per il numero cos+ esiguo di cifre, il sistema binariorisulter# più complesso.I dati binari cos+ ottenuti, sono organizzati in sequenze di bit di cui la più comune e quella a 6 bit,definita3 te .

    5ota) ttenzione a non confondere i termini di Bit e B6te. #l primo rappresenta l’informazione elementare: mentre il b6te 3l’insieme di 9 bit.

    #noltre sia il bit che il b6te sono usati come unit' di grandezza o di velocit': ad esempio per indicare la capacit' dellememorie si usa il b6te 7/ega B6te /b, iga B6te b8: oppure il bit pu@ essere usato per indicare la velocit' ad esempio di un modem 7# modem analogici a G 1 hanno una velocit' di G AAA bit al secondo, mentre l’ M-& pu@arrivare a E megabit, quattro milioni di bit al secondo e oltre8 .

    !ur se usato nella moderna tecnologia il sistema binario 3 conosciuto gi' dal C AA e un Nescovo spagnolo, un tale uan 0aramuel fu uno dei primi a studiare le caratteristiche di sistemi numericicon base diversa da CA, e successivamente ottfried Wilhelm von &eibniz matematico tedescovissuto a cavallo tra il C AA e CFAA usando il sistema binario, costru* una sorta di primocalcolatore usando delle biglie che trovandosi o meno in una determinata posizione indicavano unrisultato numerico. /a la cosa non ebbe seguito 3 bisogner' aspettare il C9EF con il matematico

    eorge Boole che utilizzando il sistema numerico binario realizz@ una sorta di matematica logicache porter' alla nascita di una vera 3 propria scuola matematica che dar' il via nel PAA allacostruzione dei primi calcolatori.

    ).2 Con ersione binario+decimale

    ttraverso semplici operazione è possibile convertire i numeri binari in decimali e viceversa.*onsideriamo innanzitutto una serie di 6 bit &bCte'1

    - K K - K - - K

    quale numero decimale corrispondeT

    Il bit più a destra viene definito!#3 '!east #ignificant 3it / 3it meno significativo( mentrequello più a sinistraM#3 'Most #ignificant 3it / it pi@ significativo( ; partendo da destra verso

    6

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    sinistra quindi dal A7 al A7, ogni bit corrisponder# in numerazione decimale a elevato allan potenza, doven rappresenta la posizione del bit1

    - K K - K - - KJR- 6 :R:? 5RD ?R-: DR6 R? -R KR-

    3er cui il numero decimale corrispondente sar# - 6V-:V?V R-5K. /! bastato addizionare tutti inumeri decimali corrispondenti ai bit in stato logico -. )ota12ato che i numeri decimali corrispondenti non sono altro che potenze di , dovrebbe risultareabbastanza facile memorizzarli.

    Il massimo numero ottenibile con un 7Cte &6 bit' è 55, infatti il numero binario corrispondente sar#- - - - - - - -, quindi per convertirlo in decimale dovremo addizionare tutte le potenzecorrispondenti ai singoli bit, cioè - 6V:?VD V-:V6V?V V- appunto 55.

    a conversione inversa,cioè da un numero decimale ad uno binario è altrettanto semplice,ovviamente dovremo comunque considerare un numero uguale o minore di 55, poich% i nostriesempi li stiamo facendo su un singolo bCte. 3er convertire un numero decimale in binario, sottrarretante volte per la potenza di più vicina ai risultati che man mano otterremo sino ad arrivare a - oK.I bit corrispondenti alle potenze utilizzate nelle sottrazioni saranno posti a -, i bit corrispondentialle potenze non utilizzate saranno posti a K. =acciamo un esempio1convertiamo il n. -5-$uale potenza di quelle utilizzate è la più vicina a -5-, ovviamente J cioè - 6, quindi sottrarremo-5- a - 6 e otterremo D; $ual è la potenza più vicina a D ovviamente -: quindi D8-:RJ; con lostesso procedimento sottrarremo J a ? e otterremo D poi D a e otterremo finalmente -. desso poniamo a - i bit corrispondenti alle potenze utilizzate, mentre poniamo a K i bit corrispondenti alle potenze non utilizzate otterremo1- K K - K - - - e se proviamo a fare la conversione inversa otterremo - 6V-:V?V V-R-5-.

    5ota) !er la conversione decimaleQbinaria e viceversa 3 necessario conoscere un’ulteriore elemento, che fa riferimento allamodalit' di numerazione del computer che vede come prima cifra lo A e non C: quando provate ad esempio a convertireil numero DG in binario vi ritroverete CAAAAAAAA non corrispondente a ci@ che 3 stato detto in precedenza, se provateinvece ad usare DGG otterrete CCCCCCCC e questo perch; il primo b6te 3 AAAAAAAA 7 A in decimale 8 e non AAAAAAAC 7C indecimale 8: stesso discorso vale per il Rb6te, se provate a convertire CADE in binario otterrete CAAAAAAAAAA: se provatea convertire CADH 7una cifra in meno8 otterrete appunto CCCCCCCCCC.Jutto ci@ 3 necessario saperlo perch; spesso facendo riferimento a quantit' binarie in decimale ci si pu@ trovare di

    fronte a numeri non corrispondenti a ci@ che ci aspettiamo di trovare.

    ).* :ilo6 Me a e %i a

    Il 7it e il 7Cte rappresentano le unit# fondamentali di qualsiasi misurazione di tipo digitale e vistoche molto spesso vengono indicati capacit# molto elevate si usa comunemente il Gilo &GR-KKK', il

    ega & Run milione' e gi# da tempo il >iga &>Run miliardo' e il era7Cte & - b R -K ? >iga7Cte o se preferite -.K44.5--.: J.JJ: 7Cte'. In questo tipo di misurazioni la 7 maiuscola siriferisce al 7Cte, mentre quella minuscolo al bit, per cui -K 7, sono -K ega7Cte mentre -K bsono -K egabit. Inoltre essendo la numerazione utilizzata di tipo binario, il valore ad esempio di -G7 &Gilo bCte' non corrisponde a -KKK 7Cte, come si potrebbe supporre, ma a qualcosina in più, per la precisione a -K ? bCte, questo perch% il numero massimo che si può ottenere con - bCte è

    5: &6 R 5:', e il numero massimo corrispondente a -K bit sar# -K che fa appunto -K ?;

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    ovviamente discorso diverso se stiamo misurando il bit, in pratica - Gb &ricordatevi la b minuscola'corrisponde proprio a -KKK bit.

    ).& !in ua i di pro ramma-ione

    Il 7Cte è considerato la“parola dato”, in inglese Data &ord in cui è possibile racchiudere unaistruzione o un!informazione elementare per il microprocessore; l!insieme di tali datirappresenteranno i codici su cui sono costruiti i programmi &softLare' e i documenti ad essiassociati &file'. Ae una determinata istruzione ha necessit# di un numero maggiore di bit, è possibileavere istruzioni a più bCte, & bCte 8 -: bit, ? bCte 8 D bit e cos+ via'. $uindi il microprocessorericever# un!infinit# di K e - organizzati in bCte &qualche volta dovr# riconoscere anche un singolo bit', e attraverso la sua velocit# di esecuzione, potr# elaborare milioni di informazioni elementari in pochi secondi.

    a il povero programmatore come far# a scrivere tutti questi dati binari da dare in pasto almicroprocessoreT [ un pò come voler parlare con un cinese senza conoscere una sola parola dicinese. "vviamente si trover# una soluzione utilizzano metodologie per far si che la programmazione risulti più vicina al pensare “umano”; riferendoci all!esempio precedente, c!è unmodo per comunicare con un cinese; è necessario però che impariamo una lingua un poco piùfacile, l!inglese per esempio e successivamente trovare un!interprete che conosca sia l!inglese che ilcinese. Una volta stabilito ciò che vogliamo dal cinese, lo comunichiamo in inglese e lasceremoche l!interprete lo traduca in cinese; il gioco è fatto. 9iportando il tutto nell! ambito informatico, ènecessario organizzare un linguaggio di programmazione che sia più facile o almeno più umanorispetto al linguaggio binario e una volta scritto il programma utilizzando tale linguaggio, si lascer#a lui, il piacere e l!onere di tradurre le informazioni in dati binari. $uindi al microprocessorearriveranno solo numeri binari.$uesti linguaggi di programmazione sono definiti“ad alto livello” , racchiudono una serie diistruzioni che una volta imparate permettono di stilare un programma seguendo prassi emetodologie che sono proprie del linguaggio stesso.

    3.0 Sintesi e Campionamento udio3.1 'rimi strumenti musicali elettronici

    a tecnologia mette a disposizione del musicista moderno molte apparecchiature in grado disoddisfare le molteplici esigenze odierne ed è difficile fare una sintesi della moltitudine di strumentimusicali elettronici in grado di fare musica in genere, ricordando sempre, cos+ come detto in un precedente capitolo, che fare “musica elettronica” è diverso da “suonare musica con strumenti

    elettronici”. 2el resto se si pensa al materiale a disposizione dei primi musicista “elettronici” ridottoai minimi termini, con uno o due oscillatori, qualche filtro, una camera d!eco e altre poche cose, cisi rende conto che spesso non è necessario avere grandi strumenti per fare grande musica, il piùdelle volte è necessario avere grandi idee. Aarebbe difficile fare una cronistoria di tutti gli strumenticostruiti soprattutto nella seconda met# del 4KK, di cui molti sono in qualche modo gi# diventatioggetti di modernariato surclassi da una tecnologia sempre più sofisticata. 3ossiamo ricordare peresempio il ?$!%A-M9 I)M brevettato nel -64J da haddeus *ahill un avvocato, imprenditoree inventore americano che nella sua idea illuminata provò a costruire un!apparecchiatura che potesse trasmettere musica attraverso la linea telefonica & una specie di filodiffussione' da ascoltare proprio utilizzando le cornette del telefono. !idea non era male, visto che attualmente usiamo proprio la linea telefonica per il collegamento internet, ma per una serie di complicanze di variogenere il progetto fall+ nel -4K6.ra i vari strumenti sviluppati e costruiti nella prima met# del -4KK non possiamo non parlare di unodegli strumenti più interessanti costruiti ed ancor oggi usato1 il?%$-$MI inventato da eon

    DK

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    ermen un fisico russo che lo presentò nel -4-J. Ilheremin, conosciuito anche con il nome di /terofono è

    sicuramente uno strumento musicale molto particolare,tra l!altro è l!unico strumento che si suona senzatoccarlo. *ome si vede dalla foto, è una sorta di scatola

    a cui sono collegate due antenne, una verticale sulladestra e l!altra orizzontale sulla sinistra; sono proprioqueste due antenne, per un principio di elettroacustica,che permettono la prima di generare le frequenze el!altra co