Marco Gaetano Gentili Appunti di Educazione musicale per ... · superiore a 20.000 Hz ultrasuoni....

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Marco Gaetano Gentili Appunti di Educazione musicale per la seconda classe IPSIA Sez. Operatori Socio Sanitari Corridonia a.s. 2015 – 2016 M.G.G. © 2015 pag. 1

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Marco Gaetano Gentili

Appunti

di

Educazione musicale

per la seconda classe

IPSIA

Sez. Operatori Socio Sanitari

Corridonia a.s. 2015 – 2016

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1- Il suono e le sue caratteristiche.

Gli elementi che compongono la musica sono due: i suoni e i silenzi.

Vengono definiti suoni le vibrazioni che possiamo percepire con il nostro udito; i suoni, pertanto,

sono il prodotto delle vibrazioni di corpi elastici che raggiungono il nostro sistema uditivo

attraverso un mezzo di propagazione.

Tutti gli oggetti in grado di produrre dei suoni saranno quindi dei corpi elastici, le loro vibrazioni,

tuttavia, per poter essere identificate come “suoni”, dovranno utilizzare almeno un mezzo di

propagazione; il mezzo di propagazione più comune è l'aria, anche se possiamo percepire i suoni

attraverso altre sostanze solide, liquide o gassose.

L'aria è il mezzo di propagazione più adatto all'apparato uditivo umano, attraverso questo mezzo i

suoni si propagano mediamente alla velocità di 340 metri al secondo.

Temperatura in C° Velocità in m/s-5 325,4-10 328,50 331,55 334,510 337,515 340,520 343,425 346,330 349,2

Nei materiali diversi dall'aria i suoni si propagano con velocità diverse; ecco alcuni esempi relativi

alla temperatura di 20 C°:

Materiale Velocità a 20 C° in m/sAria 343

Acqua 1484Calcestruzzo 3100

Legno (faggio) 3300Acciaio 5200

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I suoni possono essere distinti in suoni determinati e suoni indeterminati.

- I suoni determinati sono quelli prodotti da vibrazioni di frequenza regolare, misurabile;

- i suoni indeterminati sono quelli prodotti da vibrazioni di frequenza irregolare, non misurabile.

I suoni determinati, infatti, possiedono 4 caratteristiche oggettive, che possono essere misurate con

precisione:

Caratteristiche Natura Aggettivi da usare Unità di misura ALTEZZA

o FREQUENZA

Numero di vibrazioni al secondo

T/sAcuto - Grave HERTZ (Hz)

INTENSITÀo

VOLUME

Ampiezza delle vibrazioni Forte – Debole DECIBELL (dB)

DURATADurata delle

vibrazioni Lungo - Corto MINUTO SECONDO (s)multipli e sottomultipli

TIMBRO“Forma” delle

vibrazioni -aggettivi diversi-Si misura indicando la

frequenza e l'intensità degli armonici che compongono il

suono

Per suoni indeterminati non è possibile individuare con precisione la loro frequenza/altezza.

Suono grave: il periodo è più lungo Suono acuto: il periodo è più breve

1

timbo dell'oboe timbro del clarinetto

1 L'intervallo di tempo che trascorre prima che l'onda assuma la stessa ampiezza (uguale fase) è detto periodo.

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I primi 5 armonici che formano un La (880Hz) suonato da un violino.

I primi 4 armonici che formano lo stesso La (880Hz) suonato da un pianoforte.

Spettrogramma di un suono indeterminato prodotto da un piatto sospeso.

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I limiti dell'udito umano .

Il nostro sistema uditivo ha dei precisi limiti determinati dalla sua stessa struttura anatomica.

Le limitazioni più significative riguardano la frequenza/altezza e l'intensità delle vibrazioni.

L'altezza:

mediamente un individuo giovane ed in buona salute riesce ad ascoltare vibrazioni con frequenze

comprese tra 20 e 20.000 Hz. Questa estensione di frequenze può essere definita la gamma dei

suoni. Le vibrazioni con frequenza inferiore a 20 Hz sono definite infrasuoni; quelle con frequenza

superiore a 20.000 Hz ultrasuoni.

Altri esseri viventi hanno una “finestra uditiva che differisce da quella umana, i cani, ad esempio

possono percepire gli ultrasuoni fino a 40.000 – 45.000 Hz.

L'intensità:

i 130 dB sono considerati la “soglia del dolore” oltre alla quale l'orecchio umano può subire dei

danni irreversibili. Anche l'esposizione prolungata a suoni di intensità inferiore ai 100 dB può

provocare danni all'apparato uditivo umano e diversi problemi di salute. La Legge italiana pone dei

precisi limiti all'intensità dei suoni prodotti e/o ascoltati.2

dB Sorgente

140 Colpo di pistola a 1 m, auto di Formula 1

130 Soglia del dolore

125 Aereo al decollo a 50 m

120 Sirena

110 Motosega a 1m

100 Discoteca, concerto rock

90 Urlo, fischietto

80 Camion pesante a 1 m

70 Aspirapolvere a 1 m

60 Ufficio rumoroso, radio, conversazione

50 Ambiente domestico, teatro a 10 m

40 Quartiere abitato di notte

30 Sussurri a 1 m

20 Respiro umano

0 Soglia dell'udibile

2 es. un massimo di 87 dB per i luoghi di lavoro rumorosi, D.L. n.81 del 2008.

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2- I suoni musicali.Per produrre musica vengono impiegati anche dei suoni indeterminati (es. percussioni) ma quelli

determinati, per essere considerati musicali, devono avere una frequenza ben precisa.

La nota di riferimento, per convenzione internazionale3, è il La4 con frequenza 440Hz.

La frequenza delle altre note si ottiene moltiplicando o dividendo 440 per la radice dodicesima di 2 ,

ossia circa 1,059.....

Le note, quindi, corrispondono a dei suoni con un ben preciso numero di vibrazioni:

277,2Hz 311,1Hz 370,0Hz 415,3Hz 466,2Hz

261,6Hz 293,7Hz 326,6Hz 349,2Hz 392,0Hz 440,0Hz 493,9Hz 523,3Hz

L'ottava è la distanza tra due suoni aventi uno il doppio di vibrazioni dell'altro;

N.B. Quando due note distano un'ottava vengono indicate con lo stesso nome.

3 Congresso internazionale di Londra del 1939/ Risoluzione europea 71 del 30/06/1971/ Legge 3/05/1989 n. 170.

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I nomi delle note, infatti, sono solo 7 ma i suoni che vengono usati in musica sono 12, le ulteriori 5

note vengono indicate dal nome della nota immediatamente più grave con l'aggiunta del diesis ( # )

o di quella immediatamente più acuta con l'aggiunta del bemolle ( b ).

Nella tradizione nordeuropea le note vengono indicate con le prime 7 lettere maiuscole

dell'alfabeto. Avremo pertanto:

A = La; B = Si; C = Do; D = Re; E = Mi; F = Fa; G = Sol.

Semitono e tono.

Il semitono è una distanza tra due note pari alla dodicesima parte dell'ottava.

Il tono è la distanza tra due note pari alla somma di due semitoni contigui.

----- Sol (392Hz) ----- 12° Semitono

----- Fa# - Solb -----

11° Semitono

----- Fa (Mi#) -----

10° Semitono

----- Mi (Fab) -----

9° Semitono

----- Re# - Mib -----

8° Semitono

----- Re -----

7° Semitono

----- Do# - Reb -----

6° Semitono

----- Do (Si#) -----

5° Semitono

----- Si (Dob) -----

4° Semitono

----- La# - Sib -----

3° Semitono

----- La -----

2° Semitono

----- Sol# - Lab -----

1° Semitono

----- Sol (196Hz) -----

----- Sol (392Hz) ------

Tono

-

----- Fa (349,2Hz) -----

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3 – La notazione musicale.

Scrivere la musica è necessario per conservarla nel tempo e per trasmetterla dal compositore, che la

concepisce, all'esecutore, che la riproduce suonandola o cantandola.

Nel nostro sistema di notazione tradizionale:

• ogni suono viene rappresentato da una figura tondeggiante chiamata nota;

• le note vengono scritte, da sinistra verso destra, su gruppi di 5 righe parallele chiamati

pentagrammi che vengono suddivisi in battute;

• l'altezza dei suoni viene indicata dalla posizione delle note sul pentagramma , più la nota si

trova in alto e più rappresenterà un suono acuto;

La battuta, o misura, è lo spazio di pentagramma compreso tra due stanghette verticali

(o tra la chiave musicale e la prima stanghetta)

La somma dei valori di durata (note e pause) contenuti in ogni battuta,

in ossequio al principio della quadratura della battuta,

deve essere sempre equivalente al valore della frazione musicale.

N.B. Talvolta vengono ancora usati antichi simboli grafici al posto di alcune frazioni musicali

Chiave di Sol e frazione musicale di quattro quarti

Chiave e simbolo equivalente alla frazione di quattro quarti

Chiave e simbolo equivalente alla

frazione di due mezzi

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• la durata dei suoni e dei silenzi viene indicata dalla forma delle note, delle pause e da

ulteriori indicazioni (es. agogiche);

Le indicazioni metronomiche vengono fornite dal Metronomo Mälzel (M.M.) che produce un

determinato numero di battiti al minuto, questi battiti si fanno corrispondere ad una determinata

figura musicale: M.M. = 60 significa le semiminime dovranno durare 1 minuto secondo, ovvero

andranno eseguite 60 semiminime in un minuto primo. Le due emme possono essere sostituite dalla

figura musicale che si vuole usare come riferimento: ♪ = 120.

Ecco le indicazioni agogiche più comuni con le corrispondenti velocità metronomiche:

Prestissimo

Presto

Allegro

Moderato

Andante

Adagio

Larghetto

Largo

200-208

168–200

120–168

108–120

76–108

66–76

60–66

40–60 Per ogni indicazione è possibile scegliere una maggiore o una minore velocità di esecuzione.

Possono essere utilizzati anche dei termini intermedi come: “Allegretto”, “Andantino”, ecc.

Per aumentare o diminuire la velocità di esecuzione si usano termini quali: rallentando,

accelerando, ritardando, ecc.

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• l'intensità dei suoni viene indicata dai segni dinamici;

I segni dinamici più comuni sono:

fff = più che fortissimo

ff = fortissimo

f = forte

mf = mezzo forte

mp = mezzo piano

p = piano

pp = pianissimo

ppp = più che pianissimo

• il timbro dei suoni viene indicato da ulteriori simboli.

In primo luogo dal nome dello strumento da cui deve essere eseguito il brano musicale posto

all'inizio, prima della chiave musicale:

Altre indicazioni indicano al suonatore come modificare il timbro dello strumento:

pizzicato, col legno, saltellato, tremolo, sforzato, ecc.

Altri aggettivi, infine, indicano lo spirito con cui eseguire il brano musicale:

giocoso, maestoso, grazioso, dolce, ecc.

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4- Elementi di grammatica musicale (1).Le chiavi musicali.Sono dei segni convenzionali che indicano la posizione delle note sul pentagramma.

Una figura musicale posta su di un pentagramma, in assenza di una chiave di riferimento, non

rappresenta nessuna nota. La stessa figura, a seconda della chiave di riferimento, potrà

rappresentare ciascuna delle sette note.

Le diverse chiavi consentono di evidenziare le porzioni di pentagramma più utili allo strumento o

alla voce corrispondente; questo per evitare l'uso eccessivo di note sopra o sotto il rigo musicale.

In realtà da circa due secoli le chiavi più usate sono soltanto quelle di violino e di basso, la chiave di

Do viene ancora usata soltanto dalla viola (chiave di contralto) e, come chiave supplementare, da

alcuni strumenti con estensione particolarmente ampia come il violoncello, il trombone, il fagotto,

ecc. (chiave di tenore).

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Le legatureSono dei segni curvi che possono assumere tre diversi significati:

la legatura di frase indica un certo numero di note di altezza diversa che devono essere eseguite

legate o con un unico fiato;

la legatura di portamento ha un significato simile a quella di frase ma unisce un minore numero di

note;

la legatura di valore unisce due note della stessa altezza e ne somma il valore.

Il punto di valoreIl punto di valore aumenta della metà la durata della nota che lo precede:

Il punto può essere anche doppio o triplo, i punti successivi al primo aggiungono la metà di quanto

aggiunto dal punto che li precede:

Il punto coronato o corona indica che la nota può essere prolungata a piacere dell'esecutore,

solitamente si trova alla fine di un periodo o di una frase:

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Le accentazioniNell'esempio seguente vediamo 5 diverse accentazioni, da sinistra verso destra:

staccato: è il contrario di legato, la nota va eseguita isolandola dalla precedente e dalla successiva;

staccatissimo: indica uno staccato ancora più evidente;

marcato: la nota deve essere eseguita in modo deciso;

accentato: il suono deve essere eseguito leggermente più forte degli altri (accento intensivo);

tenuto: la nota deve essere eseguita per tutta la sua durata nominale.

Le alterazioniLe alterazioni più usate sono:

Il bemolle b abbassa l'altezza della nota di un semitono;

il dieses # aumenta l'altezza della nota di un semitono;

il bequadro annulla l'effetto delle alterazioni (solitamente solo all'interno della battuta che lo

contiene).

Più raramente vengono usate ulteriori segni di alterazione come il doppio bemolle bb, il doppio

diesis x, che, ovviamente, abbassano o alzano la nota di due semitoni, ovvero di un tono; altri

simboli, ad es. un bemolle tagliato o un più, vengono usati per indicare l'abbassamento o

l'innalzamento della nota di un quarto di tono (50 cent).

Le alterazioni momentanee sono poste immediatamente alla sinistra della nota interessata e sono

valide solo all'interno della battuta che le contiene (salvo ev. legature di valore);

Le alterazioni in chiave sono poste immediatamente alla destra della chiave musicale, in

corrispondenza della riga o dello spazio di pentagramma relativo alla nota o alle note interessate; le

alterazioni in chiave sono valide per tutto il brano musicale o fino ad una diversa indicazione.

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5- I mezzi di produzione del suono.A: Le voci umaneLe voci si distinguono in tre grandi categorie: femminili, maschili e bianche;

le voci maschili e femminili, in base alla gamma di suoni che possono intonare, si suddividono in

acute, medie e gravi.

Nella seguente tabella troviamo una sistemazione complessiva delle voci maschili e femminili:

Tipo di voce Estensione minimaSOPRANO Da 261 Hz a 1047 Hz

Da Do4 a Do6Voce acuta femminile

MEZZOSOPRANO Da 220 Hz a 880 HzDa La3 a La5

Voce media femminile

CONTRALTO Da 196 Hz a 784 HzDa Sol3 a Sol5

Voce grave femminile

TENORE Da 130 Hz a 523 Hzda Do3 a Do5

Voce acuta maschile

BARITONO Da 110 Hz a 392 Hzda La2 a Sol4

Voce media maschile

BASSO Da 87 Hz a 349 Hzda Fa2 a Fa4

Voce grave maschile

Una voce educata al canto professionale dovrà avere una estensione omogenea di almeno 2 ottave.

Considerando piccole differenze nell'estensione e nel timbro possono essere fatte ulteriori

distinzioni per ogni tipo di voce. Ad esempio un soprano potrà essere definito “leggero”, “lirico” o

“drammatico” anche secondo le sue possibilità espressive.

Le voci bianche sono quelle dei bambini di età inferiore ai 12 – 14 anni, età nella quale, con lo

sviluppo, avvengono modificazioni dell'apparato fonatorio.

B: Gli strumenti musicali.Si definiscono strumenti musicali tutti gli attrezzi costruiti dall'uomo per produrre suoni musicali.

Esiste una infinita varietà di strumenti musicali realizzati nel corso dei millenni nelle diverse parti

del globo terrestre ma tutti hanno una caratteristica comune:

- più è grande il corpo elastico dello strumento più i suoni prodotti saranno GRAVI;

- più è piccolo il corpo elastico dello strumento più i suoni prodotti saranno ACUTI.

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Gli strumenti musicali si possono dividere in 4 grandi gruppi:a percussione – a fiato/aria – a corda – elettronici.

B.1. Gli strumenti a percussione si dividono in percussioni che producono suoni indeterminati

oppure determinati. Si possono definire come strumenti che producono suoni quando vengono, in

tutto o in parte, percossi o agitati.

Le più comuni percussioni usate nella musica occidentale sono:

Strumento Corpo elasticoPercussioni indeterminate

Tamburo Membrana (pelle)Tamburello Membrana (pelle)

Tamburello basco Membrana (pelle)Grancassa Membrana (pelle)

Piatti Corpo dello strumento (metallo)Piatto sospeso Corpo dello strumento (metallo)

Gong Corpo dello strumento (metallo)Triangolo Corpo dello strumento (metallo)Nacchere Corpo dello strumento (legno)Maracas Corpo dello strumento (legno o mat. plastico)

Percussioni determinateTimpani Membrana (pelle)

Campane tubolari Corpo dello strumento (metallo)Vibrafono Barre di metallo

Glockenspiel Lamine di metalloCelesta Lamine di metallo

Xilofono Tavolette di legno

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B.2. Gli strumenti a fiato si distinguono in legni e ottoni.

I legni hanno il tubo sonoro provvisto di fori mentre gli ottoni non hanno fori lungo il loro

canneggio.

I più comuni strumenti a fiato sono:

Strumento Corpo elasticoStrumenti a fiato della famiglia dei legni

Flauto dolce (in vari formati) Aria contenuta nel canneggio fatta oscillare da un dispositivo fisso

Flauto traverso Aria contenuta nel canneggio fatta oscillare dal bordo dell'imboccatura

Ottavino idemClarinetto (in vari formati) Aria contenuta nel canneggio fatta oscillare da

un'ancia sempliceSaxofono o “sassofono”

(in vari formati)idem

Oboe Aria contenuta nel canneggio fatta oscillare da un'ancia doppia

Corno inglese idemFagotto idem

Contro fagotto idemStrumenti a fiato della famiglia degli ottoni (con canneggio conico)

Flicorno (in vari formati) Aria contenuta nel canneggio fatta oscillare dalle labbra del suonatore

Corno idemTuba (in vari formati) idemStrumenti a fiato della famiglia degli ottoni (con canneggio cilindrico)

Tromba Aria contenuta nel canneggio fatta oscillare dalle labbra del suonatore

Trombone idemAltri strumenti a fiato

Armonica Lamine di metallo (voci)

Negli strumenti ad aria il suo flusso viene prodotto da un mezzo pneumatico (il mantice):

Strumenti ad ariaOrgano Aria contenuta nelle varie canne

Harmonium Lamine di metallo (voci)Fisarmonica Lamine di metallo (voci)

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B.3. Gli strumenti a corda si distinguono in strumenti nei quali le corde vengono sfiorate con un

archetto, quelli le cui corde vengono pizzicate con i polpastrelli o con un plettro e quelli nei quali le

corde vengono percosse.

Gli strumenti a corde più comuni sono:

Strumento Corpo elasticoAd arco

Violino 4 corde sfiorate con un archettoViola idem

Violoncello idemContrabbasso idem

A pizzico e a plettroArpa 47 corde pizzicate con i polpastrelli

Chitarra 6 corde pizzicate con i polpastrelli Chitarra folk 6 corde pizzicate con il plettroClavicembalo Corde pizzicate da plettri (rostri)

Mandolino e Mandola 4 corde doppie pizzicate con il plettroChitarra elettrica 6 corde pizzicate con il plettro

Basso elettrico Da 4 a 6 corde pizzicate con i polpastrelliA corde percosse

Pianoforte Corde percosse da martellettiCimbalom Corde percosse da bacchette metalliche

B.4. Gli strumenti elettronici, a differenza di quelli elettrici o elettrificati, sono privi di corpi

elastici; i segnali elettronici che generano possono essere trasformati in suoni solo per mezzo di

altoparlanti.

Gli strumenti elettronici più comini sono:

Strumento Generatore del segnaleElettronici

Organo Hammond 91 generatori elettromeccaniciOrgano elettronico 12 oscillatori elettronici

Sintetizzatore di suoni 1 o più oscillatori elettronici o digitali

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6- Le formazioni musicali.A: le formazioni vocali.La formazione vocale più grande è il coro.

Il coro si definisce come l'insieme di più voci che cantano contemporaneamente.

Normalmente per “voce” di un coro non si intende la singola persona che canta, il “corista”, ma il

gruppo di coristi che hanno lo stesso tipo di voce, ad es. i soprani, i baritoni, ecc.

Il coro ha origini antichissime: presente nei riti dedicati al dio Dioniso (ditirambo VII secolo a.C.),

si sviluppò moltissimo nella tragedia greca dove rivestì un ruolo di grande importanza.

Non è necessario che i coristi siano dei veri cantanti ma è sufficiente che abbiano un'estensione

vocale di 10 nota (una decima). Il coro moderno deve essere composto da almeno 12 – 16 coristi,

raggruppati in 4 “voci”.

Esistono diversi tipi di cori che si distinguono per le “voci” che li compongono; ecco i più comuni:

– coro misto formato da soprani, contralti, tenori e bassi;

– coro maschile formato da tenori, baritoni e bassi;

– coro femminile formato da soprani, mezzo-soprani e contralti;

– coro di voci bianche formato da bambini con la voce ancora indefinita (bianca).

Altri termini indicano i modi nei quali può cantare un coro:

coro a cappella, quando canta senza l'accompagnamento di strumenti musicali;

coro concertante, quando collabora con degli strumenti musicali o con una orchestra per realizzare

un unico impasto sonoro.

Schema della disposizione tipica di un moderno coro misto

Altre formazioni vocali più piccole vengono utilizzate per eseguire musica antica, cameristica o

lirica. Solitamente queste formazioni sono composte da veri cantanti. La formazioni composta due o

cantanti viene chiamata duetto, da tre terzetto; se la formazione è composta da 4 o più cantanti

assume la stessa denominazione di una piccola formazione strumentale: quartetto, quintetto,

sestetto, ecc. con l'eventuale aggiunta dell'aggettivo “vocale”.

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B: le formazioni strumentali (orchestre). L' Orchestra sinfonica è la formazione strumentale più grande.

Guidata da un direttore d'orchestra è formata da 4 “famiglie” di strumenti musicali:

ARCHI – LEGNI – OTTONI – PERCUSSIONI

Schema della disposizione tipica di una moderna orchestra sinfonica

Gli strumenti usati in una grande orchestra sinfonica (orchestra a 34) sono:

ARCHI LEGNI OTTONI PERCUSSIONI30 violini divisi in 16

primi violini e 14

secondi violini;

12 viole;

10 violoncelli

8 contrabbassi.

2 flauti (traversi);

1 ottavino;

2 oboi;

1 corno inglese;

2 clarinetti;

1 clarinetto basso;

2 fagotti;

1 controfagotto;

eventualmente, solo se

necessario, 2 saxofoni.

4 corni;

3 trombe;

2 tromboni;

1 trombone basso;

1 tuba.

Determinate:Timpani;

xilofono;

vibrafono;

celesta;

campane tubolari.Indeterminate:

Grancassa;tamburo;piatti;triangolo;ecc.

EtnicheNacchere;Maracas;Tamburello basco.

A CORDE PIZZICATE2 Arpe

4 N.B. che comprende 3 strumenti a fiato per ogni tipo, ad es. 2 flauti + 1 ottavino, ecc.

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L' Orchestra d'archi è composta solo da strumenti ad arco, è composta da un minimo di 12 ad un

massimo di 60 suonatori.

L' Orchestra da camera è composta da una piccola orchestra d'archi con l'aggiunta di alcuni

strumenti a fiato: oboe, flauto o, più raramente, corno o fagotto.

È definita “da camera”perché adatta ad eseguire musica in piccoli ambienti.

L'orchestra da camera è adatta anche ad eseguire musica antica o brani musicali, come alcuni

concerti, che prevedono l'uso di strumenti solisti dotati di una debole emissione del suono, come il

mandolino o la chitarra.

La Banda musicale accompagna le feste paesane, le parate militari e le processioni religiose. Di

norma nella banda dovrebbero essere usati strumenti che possono essere suonati mentre si

cammina:

LEGNI OTTONI PERCUSSIONIFlauti;Clarinetti;Saxofoni.

Trombe;Tromboni a pistone;Flicorni;Tube.

Tamburi;Tamburi militari (rullanti);Grancassa;Piatti.

In situazione di esibizione statica la banda musicale può usare altri strumenti come oboi, timpani,

metallofoni, ecc.

La Fanfara è formata soltanto da ottoni di piccole dimensioni, che possono essere suonati con una

mano sola (trombe, flicorni, bombardini). Il termine, tuttavia, viene anche usato per indicare una

banda musicale di piccole dimensioni.

L' Orchestra ritmica è l'orchestra tipica degli spettacoli televisivi e del teatro di “varietà”.

Quando l'orchestra ritmica esegue musica jazz prende il nome di Big Band.

La tipica orchestra ritmica è formata da:

LEGNI OTTONI PERCUSSIONI ELETTROFONI5 saxofoni, di cui almeno 1 con obbligo di clarinetto.

4 trombe;4 tromboni

1 set di strumenti a percussione (batteria)

1 basso elettrico;1 o più strumenti elettronici a tastiera.

1 pianoforte

L' Orchestra sinfo-ritmica è un'orchestra ritmica alla quale vengono aggiunti strumenti ad arco:

violini, viole, violoncelli e contrabbassi.

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C: le piccole formazioni strumentali (formazioni cameristiche).

Solista: si dice di un musicista che esegue musica da solo. Solitamente utilizza strumenti polifonici,

che possono produrre più note nello stesso momento (es. pianoforte, violino, chitarra, arpa, ecc.).

N. B. Viene indicato come solista anche il musicista che esegue un “concerto solista” accompagnato

da un'orchestra.

Duo: è formato da due strumenti; il tipico duo cameristico è quello composto da violino e

pianoforte.

Trio: è formato da tre strumenti; nella musica cameristica i più comuni sono il trio d'archi (violino,

viola e violoncello) e il trio con pianoforte (pianoforte, violino e violoncello).

Quartetto: è la tipica formazione cameristica, formato da due violini, una viola ed un violoncello:

una orchestra d'archi in miniatura. Altri quartetti prevedono uno strumento diverso al posto di uno

dei violini, avremo quindi quartetti con pianoforte, con oboe, ecc.

Quintetto: può avere una composizione piuttosto varia; oltre al quintetto d'archi, 2 violini, 2 viole e

1 violoncello, esistono quintetti formati da un quartetto d'archi con l'aggiunta di strumento diverso;

avremo quindi quintetti con pianoforte, con chitarra, con clarinetto, ecc.

Sestetto, Settimino, Ottetto, Nonetto: sono formazioni piuttosto ampie che combinano tra di loro

strumenti ad arco, legni e pianoforte. La loro composizione viene solitamente specificata nel titolo o

nel sottotitolo dei brani musicali che devono eseguire.

Decimino: è una formazione cameristica composta soltanto da strumenti a fiato, 2 flauti, 2 oboi, 2

clarinetti, 2 fagotti e 2 corni.

Undecimino: è una formazione cameristica piuttosto rara, formata da 11 strumenti a fiato. Da

alcuni l'undecimino, pur non raggiungendo il numero canonico di 12 strumenti, viene considerato

una orchestra di fiati.

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D: I combo.

I combo sono piccole ed eterogenee formazioni strumentali.

Il Combo Jazz è la tipica formazione di musica jazz, è composto da strumenti appartenenti a tutte e

4 le “famiglie” di strumenti musicali dell'orchestra: saxofono (legni), tromba (ottoni), contrabbasso

(archi), pianoforte e una “batteria” di strumenti a percussione.

Il Combo Pop-Rock ha una composizione variabile ma quello più tradizionale comprende 1 o 2

chitarre elettriche, 1 basso elettrico, una “batteria” di strumenti a percussione e tastiere elettroniche

(sintetizzatori di suoni).

Il Combo Rithm & Blues: detto anche R&B Band, comprende un combo Pop-Rock con l'aggiunta

di 2 saxofoni, 1 tromba ed 1 trombone.

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7- Elementi di grammatica musicale (2).Tempi sempliciI tempi semplici pari sono contraddistinti dalle frazioni musicali con i numeri 2 (tempi binari) e 3

(tempi ternari) posti al numeratore della frazione musicale; i tempi quaternari, con 4 al numeratore

della frazione musicale, sono considerati semplici perché formati da un tempo binario raddoppiato5:

Indipendentemente dal denominatore della frazione musicale, i tempi semplici sono quelli che

hanno i movimenti (ovvero le unità di misura) divisibili per due; per es. una semiminima, divisibile

in due crome; una minima divisibile in due semiminime; ecc.

Tempi compostiI tempi composti sono contraddistinti dalle frazioni musicali con i numeri 6, 9, e 12 al numeratore

della frazione musicale; in pratica i numeratori dei tempi semplici moltiplicati per 3:

Indipendentemente dal denominatore della frazione musicale, i tempi composti sono quelli che

hanno i movimenti (ovvero una unità di misura) divisibili per tre; per es. una semiminima con il

punto, divisibile in tre crome; una minima con il punto divisibile in tre semiminime; ecc.

Tempi combinati sempliciI tempi combinati semplici, per alcuni teorici “tempi semplici dispari”, sono quelli contraddistinti

da numeri dispari al numeratore della frazione musicale (es. 5, 7, 11), con i movimenti divisibili per

2 (es. 5/4, 7/2; 11/8; ecc.). Semplificando, nella maggior parte si tratta di tempi formati dall'unione

di un tempo binario ed uno ternario (es. 5/4 = 2/4+3/4; 7/4=3/4+4/4; ecc.).

Tempi combinati composti

5 N.B. Anche il tempo con numeratore 8 può essere considerato un tempo quaternario raddoppiato o, meglio, un tempo binario quadruplicato; anche se alcuni, musicisti lo considerano formato da 3/8 + 3/8 + 2/8 (combinato).

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I tempi combinati composti, sono quelli contraddistinti, al numeratore della frazione musicale, dai

numeri dei tempi combinati semplici moltiplicati per 3 (es 5x3=15; 7x3=21; ecc.) con i movimenti

divisibili per 3 (es. 15/4, 21/2; ecc.). Semplificando, nella maggior parte si tratta di tempi formati

dall'unione di due tempi composti: uno derivante da un tempo binario ed uno derivante da uno

ternario (es. 5/4 = 2/4+3/4; 7/4=3/4+4/4; ecc.).

Altri tempi musicaliAccostando tra loro tempi diversi si possono ottenere numerose altre combinazioni, utili alla

fantasia espressiva dei compositori. È utile ricordare, tuttavia, che la grande maggioranza dei testi

musicali, che formano il nostro patrimonio musicale, utilizzano tempi semplici o tempi composti.

Gli accentiAll'ascolto tutte queste figurazioni ritmiche si distinguono dalla disposizione degli elementi

accentati, elementi che vanno messi in evidenza, enfatizzati.

In musica esistono numerosi tipi di accento ma, quelli che interessano il tempo musicale sono

principalmente quelli metrici e ritmici.

3 tipi principali di accenti metrico-ritmici sono:

– accento forte (rappresentato dal simbolo >);

– accento debole (rappresentato dal simbolo ─ oppure senza nessun simbolo);

– accento mezzo-forte (rappresentato dal simbolo ≥ oppure >).

Il tempo binario ha un accento forte sul primo elemento ed un accento debole sul secondo

Come se pronunciassimo una parola di due sillabe con l'accento tonico sulla prima: es. mè-la.

Il tempo ternario ha un accento forte sul primo elemento e accenti deboli sul secondo e sul terzo

Come se pronunciassimo una parola di tre sillabe con l'accento tonico sulla prima: es. rè-ci-ta.

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Il tempo quaternario ha un accento forte sul primo elemento, un accento mezzo-forte sul terzo

elemento e accenti deboli sul secondo e sul quarto

Come se pronunciassimo una parola di quattro sillabe con l'accento tonico sulla prima:

es. à-bi-ta-no.

La sincopeIn musica la sincope consiste nello spostamento dell'accento, solitamente forte, dalla sua posizione

naturale all'interno della battuta.

Vi sono diversi modi per produrre uno spostamento dell'accento ritmico. In questo ambito sarà

sufficiente ricordarne 3: la sincope per controtempo (o contrattempo), la sincope regolare e la

sincope per legatura (o per prolungamento).

Sincopi per controtempo: sul tempo forte c'è una pausa, un silenzio.

Sincope regolare: la nota lunga, tra due figure di uguale valore, occupa anche il tempo mezzo-forte.

Sincopi per legatura: la nota nata sul tempo debole si prolunga sul successivo tempo forte.

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Gruppi irregolari di noteI gruppi irregolari di note sono in contrasto con i movimenti della battuta musicale che li contiene.

Si possono distinguere due tipi diversi di gruppi irregolari di note:

Gruppi irregolari rispetto al tempo

I gruppi irregolari rispetto al tempo consistono in gruppi dispari di note all'interno di un tempo

semplice (es. terzina e sestina)

N.B. La sestina (6 note in un tempo semplice) ha una particolare accentazione

oppure in gruppi pari di note all'interno di un tempo composto (es. duina e quartina).

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8- Le scale musicali.

Nel corso dei millenni di storia umana sono state ideate ed utilizzate numerosissime scale

musicali: le varie epoche succedutesi nella storia della musica europea, si sono caratterizzate anche

dall'uso di scale musicali diverse. Ancora oggi, in varie regioni della Terra, vengono usate scale

musicali che differenziano tra loro le numerose tradizioni musicali tuttora esistenti.

In questo contesto ci limitiamo alle scale più usate nel sistema 12-TET

La distanza tra un gradino e l'altro delle scale musicali viene chiamata intervallo

gli intervalli si diversificano per il numero di toni e di semitoni da cui sono formati

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Per mantenere la successioni di toni e semitoni, partendo da note diverse dal DO per la scala

maggiore, e dal LA per quella minore naturale, è necessario utilizzare tutti le 12 note disponibili;

ogni scala, pertanto, sarà caratterizzata da un determinato numero di diesis o di bemolle “in chiave”.

Le scale maggiori e minori che utilizzano lo stesso numero di diesis o di bemolle si dicono

scale relative:

LA minore sarà la relativa di DO maggiore,

Mib maggiore sarà la relativa di DO minore,

ecc.

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9- Gli elementi fondamentali della musica.

Gli elementi fondamentali della musica, con le loro definizioni tradizionali sono:

RITMO Ripetizione nel tempo di suoni accentati Componente temporaleMELODIA Organizzazione di suoni successivi Componente orizzontaleARMONIA Organizzazione di suoni sovrapposti Componente verticale

Gli elementi fondamentali della musica non sono misurabili, sono soggettivi; assumono significati

diversi a seconda delle diverse realtà geografiche, storiche e culturali a cui appartengono gli

ascoltatori e i compositori che la hanno creata.

IL RITMO e gli accenti

Legato strettamente alla danza, il ritmo è l'elemento più istintivo della musica, il bambino già a tre

mesi di vita, inizia a partecipare all'ascolto musicale cercando di produrre movimenti ritmici. La

musica dei gruppi etnici più primitivi è basata principalmente sul ritmo e anche gli strumenti più

antichi e semplici, idiofoni o membranofoni, sono preposti alla produzione di ritmi.

LA MELODIA

La melodia può essere definita una organizzazione di suoni successivi.

Una melodia, infatti, è costituita da una successione di singole note musicali organizzate secondo

altezza, durata, intensità e timbro.

La parola deriva dal greco antico µελοσ ϖδη e significa poesia cantata; per gli antichi greci, infatti,

poesia e musica erano la stessa cosa.

La melodia è la componente fondamentale che più si imprime nella mente dell'ascoltatore, quella

che ci permette di riconoscere un brano musicale già ascoltato, quella che si fischietta o si

canticchia.

Il compositore per ottenere una melodia scorrevole e naturale dovrà equilibrare gli elementi che

provocano tensione con gli elementi che provocano rilassamento:

Elementi tensivi: andamento ascendente, intervalli congiunti, ecc.

Elementi rilassivi: andamento discendente, intervalli disgiunti, ritorno alla tonica della scala usata,

ecc.

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Gli intervalli

L'intervallo melodico è la distanza in gradi di due note eseguite una di seguito all'altra.(nella scrittura musicale successive)

Per definire l'intervallo melodico, pertanto, sarà necessario indicare se si tratta di un intervallo

ascendente, con la prima nota più grave della seconda, o discendente, con la prima nota più acuta

della seconda.

L'intervallo armonico è la distanza in gradi di due note eseguite contemporaneamente.(nella scrittura musicale sovrapposte)

Per definire l'intervallo armonico sarà sufficiente indicare, come per quello melodico, il numero dei

gradi della scala che comprende.

L'ARMONIA

L'Armonia può essere definita una organizzazione di suoni sovrapposti; la combinazione di più

suoni nello stesso momento.

L'armonia, infatti, è costituita da una sovrapposizione di singole note musicali, organizzate secondo

regole precise, a cavallo tra scienza ed arte.

Anche se presente in natura, l'armonia è stata l'ultimo elemento musicale conosciuto e studiato

dall'uomo. Anche per quanto riguarda lo sviluppo della percezione musicale nel bambino, alcuni

studiosi ritengono che la sensibilità al contenuto armonico della musica cominci a svilupparsi, nella

media, solo a partire dai sei anni di età.

L'elemento fondamentale dell'armonia è l'intervallo armonico: la distanza in gradi tra due note

sovrapposte.

Due o più intervalli armonici sovrapposti formano un accordo;

l'accordo più semplice sarà formato da tre note che definiranno due intervalli armonici di 3ª

sovrapposti.

Accordo, o triade, maggiore

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Sovrapponendo alla nota di una scale due intervalli di terza si potranno ottenere gli accordi basilari:

Le cadenze

– la cadenza sospesa è il passaggio da qualunque accordo a quello di Dominante;

– la cadenza perfetta è il passaggio dall'accordo di Dominante all'accordo di Tonica

Il contrappunto

Il contrappunto è la sovrapposizione di più melodie nello stesso momento.

Quando, invece di singoli suoni, vengono sovrapposte melodie diverse si applicano le regole del

contrappunto musicale.

La modulazione

Il compositore, inoltre, può cambiare la tonalità nel corso del suo brano musicale; il cambio di

tonalità deve avvenire nel rispetto di alcune regole e si chiama modulazione.

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Il sistema tonale

Il sistema tonale è l'insieme di tutte le regole della composizione musicale classica che, dal periodo

barocco6 al XX secolo, hanno regolato la costruzione di melodie e di armonie, la realizzazione di

contrappunti e, più in generale la creazione della musica.

Il concetto di tonalità è alla base del sistema tonale. Il compositore sceglie liberamente una scala

musicale, Maggiore o minore, che utilizzerà per comporre il suo brano musicale. La scelta viene

solitamente effettuata in base a diversi parametri quali: la difficoltà esecutiva, i caratteri particolari

della voce o dello strumento musicale cui è destinato il brano, gli aspetti psicologici e percettivi

legati alle diverse tonalità, ecc.

Le 12 tonalità Maggiori (scale Maggiori) e le 12 tonalità minori (scale minori) offrono al

compositore 24 diverse possibilità.

Dato che nel sistema temperato (12-TET) alcuni suoni vengono chiamati con nomi diversi (es. DO#

= Reb) vengono a crearsi scale e tonalità che utilizzano le stesse note ma con nomi diversi: in

questo caso parliamo di scale e di tonalità enarmoniche.

6 A partire dalla metà del '500 le scale modali ecclesiastiche vennero progressivamente abbandonate in favore dei soli modo Maggiore (scala Maggiore ex modo ionico) e modo minore (scala minore ex modo eolico).

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10- Tecniche per fare musica d'insieme.

(Monodia)Una sola persona canta o suona

una sola nota alla volta

MONODIAACCOMPAGNATA

Mentre un solista canta o suona la melodia principale altri suonatori lo accompagnano suonando gruppi di

note sovrapposte

UNISONOpiù persone cantano o suonano la stessa nota nello stesso momento

POLIFONIAOMORITMICA

Vengono cantate o suonate note di altezza diversa ma di uguale durata nello

stesso momento

POLIFONIAvengono cantate o suonate note diverse nello stesso momento

POLIFONIACONTRAPPUNTISTICAVengono cantate o suonate melodie

diverse nello stesso momento

CANONEvengono cantate o suonate le

stesse note in momenti diversi

CONTRAPPUNTOIMITATO

è un tipo di polifonia contrappuntistica che utilizza anche la tecnica del canone

Tutte queste tecniche esecutive, come è già avvenuto in determinati periodi storici, possono essere

usate singolarmente, tuttavia, per dare maggiore varietà ad un brano musicale, solitamente vengono

mescolate tra di loro.

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11- La struttura del linguaggio musicale.

Come la letteratura anche la musica, oltre alla sua grammatica, ha una sua propria sintassi.

I diversi elementi della grammatica musicale si uniscono per formare frasi, periodi e forme

musicali.

Il Motivo o, dal punto di vista ritmico, il piede è formato da due o più note ritmicamente caratterizzate:

La Frase è formata da quattro battute e si può dividere in due semifrasi:

Il Periodo è formato da due o più frasi:

N.B. La prima frase termina con una cadenza sospesa (alla dominante) paragonabile al “punto e

virgola in letteratura” mentre, la seconda frase, conclude il periodo con una cadenza perfetta

(ritorno alla tonica) paragonabile al punto fermo in letteratura.

Il Tema è un'idea musicale di lunghezza non predefinita.

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La Forma è una struttura musicale costituita da due o più periodi:

In questo caso il primo periodo inizia alla tonica per terminare con una cadenza sospesa, il secondo

si collega con il primo iniziando alla dominante per terminare con una cadenza perfetta.

Esistono una grande quantità di forme musicali che si sono sviluppate nel corso dei secoli.

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