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La valutazione in servizio degli insegnanti: modelli ed esperienze in Italia e in Europa Appunti a cura di A. Salatin DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE DELLA COGNIZIONE E DELLA FORMAZIONE Cicli XXVI – XXVII – XXVIII (Venezia, 29.5.2013) 1

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La valutazione in servizio degli insegnanti:

modelli ed esperienze in Italia e in Europa

Appunti a cura di A. Salatin

DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE DELLA COGNIZIONE E DELLA FORMAZIONE

Cicli XXVI – XXVII – XXVIII(Venezia, 29.5.2013)

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Modelli e dispositivi di valutazione degli insegnanti a livello internazionale

Modelli e dispositivi di valutazione degli insegnanti a livello nazionale

Sommario

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1. Modelli e dispositivi di valutazione a livello

internazionale

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Alcuni avvertenze a livello comparato per la valutazione degli insegnanti

Gli insegnanti sono una famiglia professionale, non un unico profilo

La valutazione degli insegnanti è fortemente condizionata dal contesto socio-istituzionale (es. grado di autonomia delle scuole, condizioni contrattuali e di lavoro, status, orari di lavoro, …)

Il modello di qualità dell’insegnante (il «bravo insegnante», l’ «insegnante efficace») è piuttosto variabile

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L’insegnante e la sua qualità come central driver per la valutazione del successo degli studenti (McKinsey, 2007, OCSE, 2008, 2011)

I fattori più influenti sulla qualità degli insegnanti e sulla loro accountability :

- la selezione in ingresso- i livelli retributivi e i sistemi premianti (pay

performance approach o merit pay), - la formazione in servizio, - l’esistenza di una professional learning

community,…

Alcuni criteri ed approcci utilizzati

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In circa metà dei paesi OCSE non esiste un sistema consolidato di valutazione degli insegnanti

Dove esiste esso è riconducibile a due modelli principali:

- la misurazione della performance fatta su indicatori quantitativi - la valutazione in base a standard professionali

La valutazione è condotta da ispettori esterni, oppure dal dirigente e/o dal gruppo dei pari

Tipologia di sistemi e modelli di valutazione nei paesi OCSE

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Uno studio comparato promosso dall’Iprase di Trento nel 2010 ha inteso analizzare alcune tendenze emergenti sullo scenario internazionale in 4 paesi (Inghilterra, Francia, Spagna, Canton Ticino), in merito alla figura dell’insegnante, concentrandosi sui diversi modelli di:

formazione iniziale, reclutamento, formazione in servizio, valutazione della performance

Risultati di alcuni studi comparati

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Sistemi scolastici e grado di accountability

PROGRESSIVITA’ CONDIZIONATA

Status e sviluppo di carriera correlato alla performance

PROGRESSIVITA’ LINEARE

Status e sviluppo di carriera

correlato ad anzianità di servizio

EVOLUZIONE DEL SISTEMA Evoluzione della pratica professionale vincolo di sistema

SVILUPPO INDIVIDUALE Evoluzione della pratica professionale a titolarità volontaria

Accountability su base sistematica Formazione ricorrente Analisi pratica prof.le Valutazione performance Centralità referenziali Crediti formativi certificati

Accountability ibrida Formazione non

strutturata Valutazione

sperimentale Rilevanza referenziali

Accountability assente Formazione episodica Valutazione sporadica No uso referenziali

Accountability locale Formazione su richiesta Valutazione ciclica Selettività in ingresso Referenziali formativi

Tratto da Dordit ,2010

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Inghilterra

Riferimento a standard professionali e a livelli di professionalità (4)

Pay performance (threshold assessment)

Valutazione interna: da parte del dirigente scolastico, ma collegata alla valutazione delle scuole (fatta dall’ OFSTED)

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Diagramma

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Francia

Riferimento a standards professionali

Collegamento allo sviluppo di carriera

Doppio livello di valutazione: interna (dirigente scolastico), esterna (ispettori)

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Spagna

Valutazione su base volontaria

Senza effetti reali sulla carriera

Valutazione esterna tramite ispettori

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Un altro studio comparato promosso dall’Iprase di Trento nel 2012 ha approfondito 6 casi di paesi dell’OCSE (Australia, Inghilterra, Finlandia, Germania, Sud Corea e USA) in merito alla valutazione dell’insegnante, concentrandosi su:

- Contesti socio-istituzionali- Politiche scolastiche- Condizioni di lavoro- Forme di formazione iniziale, in ingresso e in servizio- Valutazione dei nuovi insegnanti- Valutazione degli insegnanti in servizio- Standards di valutazione

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  Modelli e indicatori di valutazione degli insegnanti

indicatori  

 paese

Internalprocess/schoolbased

 

Formula forevaluation/muli-rating

system 

Standardsapproach

 

Schoolevaluation

 

Teacher eligible

for promotion,

salary increaseor bonus

 

Teachereligible fordismissal

 

Training ofevaluation

 

Australia  

x   x        

England 

    x x x x x

Finland 

x            

Germany  

      x      

South Korea

x   X         

USA   x     x x  

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Germania 770.000 docenti, con status di funzionari pubblici,

articolati in 40 profili professionali, con grandi differenze a livello di ciascun Land (max 750 ore annue di docenza)

Alti livelli salariali, con 12 scatti retributivi basati soprattutto sull’anzianità, non licenziabilità di fatto

Limitata autonomia didattica Forte selezione in ingresso con obbligo di praticantato

in classe Il ruolo dell’ispettore scolastico nella valutazione

(generalmente biennale) basato sull’osservazione in classe e su colloqui (uso anche del performance report del capo di istituto)

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Finlandia alta reputazione sociale della professione

docente che attrae talenti, buone condizioni di lavoro, alta autonomia didattica (orario di lavoro di 39 ore la settimana, di cui max 590 ore annue di docenza)

Forte selezione in ingresso e assenza di un sistema strutturato di valutazione in servizio

Valutazione in itinere bimestrale basata su colloqui con il dirigente scolastico, tra pari e con i genitori in funzioni di specifici miglioramenti delle performance degli studenti

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Una valutazione su basi quantitative legate alla performance o al merito non appare in grado di cogliere la complessità della relazione educativa e didattica della scuola

Il collegamento con i sistemi retributivi e di carriera non sempre garantisce lo sviluppo continuo delle competenze, che invece sembra più favorito dalla presenza di standards o da un sistema di formazione permanente

Alcuni elementi di sintesi e trends

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Anche se la qualità degli insegnanti è decisiva per il successo educativo degli studenti, il collegamento della valutazione degli insegnanti con le singole performance scolastiche degli studenti non appare sempre fondata.

Sul piano tecnico è auspicabile impostare un dispositivo multirating che integri la dimensione di accountability e quella di miglioramento. Esso può essere in grado di valutare gli insegnanti efficaci da quelli non efficaci e intervenire per sostenerne lo sviluppo professionale continuo.

Gli standard possono essere di aiuto, ma l‘importante è evitare una deriva burocratica (box-ticking)

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Sul piano metodologico:

è opportuno combinare valutazione interna ed esterna: quello che conta è la trasparenza dei processi e l’autorevolezza dei valutatori.

Bisogna garantire nei processi di valutazione l’implicazione dei docenti e delle loro associazioni.

L’osservazione in classe resta essenziale e così la periodicità della valutazione. Il focus deve essere riportato sul processo di apprendimento degli studenti.

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2. La valutazione della professionalità docente

in Italia: dispositivi ed esperienze

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I dispositivi del MIUR

Il caso della Provincia Autonoma di Trento

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La valutazione «per merito distinto» con riconoscimento accelerato degli scatti di anzianità (L.165/1958)

La valutazione tramite concorso selettivo per i docenti con più di 10 anni di servizio e riconoscimento economico individuale (Ministro Berlinguer, 2000)

La valutazione delle performances individuali dei docenti tramite collegamento a quelle degli studenti e delle scuole (ARAN, 2003)

La sperimentazione del MIUR «Valorizza» (2010/2011) tramite riconoscimento e premio del merito individuale (l’approccio reputazionale e il ruolo dei nuclei interni di valutazione)

Breve excursus storico

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Il riferimento concettuale sotteso a tale framework è il modello CIPP (Contesto, Input, Processi, Prodotti-Risultati), proposto da Stufflebeam con la produzione di un set di indicatori di riferimento compresi in ciascuna della quattro dimensioni sviluppate dal modello.

Relativamente alla valutazione delle scuole e degli apprendimenti, particolare importanza assume la rilevazione del “valore aggiunto” fornito dalla scuola, in termini di accrescimento degli apprendimenti degli studenti

Il Quadro di riferimento dell’INVALSI sulla valutazione del sistema scolastico e delle scuole

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accountability

esiti processi

improvement

focus

finalità

Dimensioni di valutazione delle scuole

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Modello «qualità»

Modello «input-ouput»

Il progetto

VALES

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Il modello interpretativo proposto fa riferimento a una diffusa letteratura sull’analisi organizzativa del servizio fornito dal singolo istituto scolastico ed è sintetizzabile in quattro classi di fattori:

• la prima si riferisce agli esiti formativi ed educativi;

• la seconda si riferisce alle pratiche educative e didattiche poste in essere nelle singole scuole;

• la terza si riferisce all’ambiente organizzativo all’interno del quale quelle pratiche e quei processi si sviluppano;

• la quarta richiama il contesto socio-ambientale e le risorse in cui si inscrive il funzionamento dell’Istituto, visto nella duplice prospettiva di vincoli e opportunità per l’azione organizzativa e formativa della scuola.

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Il progetto VALES di INVALSI (2012) che intende costruire un percorso di autovalutazione e valutazione esterna delle istituzioni scolastiche che, oltre a contribuire alla definizione di immediati interventi di miglioramento nelle scuole direttamente interessate, abbia natura prototipale rispetto all’innesco, nell’intero sistema scolastico, di un ciclo continuo di miglioramento della performance nelle singole scuole. Da tale punto di vista, nel progetto si intendono definire strumenti e protocolli a supporto delle azioni di autovalutazione, nonché protocolli operativi e meccanismi di selezione e formazione dei team valutativi esterni, definendo altresì le modalità di interazione tra percorsi e strumenti dell’autovalutazione e momenti della valutazione esterna.

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Il nuovo Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) del

MIUR

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La base normativa di riferimento: il Regolamento SNV (2013)

Art. 6: procedimento di valutazione

a. Autovalutazione delle istituzioni scolastiche (R.A.)b. Valutazione esternac. Azioni di miglioramentod. Rendicontazione sociale

Non prevede la valutazione degli insegnanti, ma solo quella dei

dirigenti scolastici

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L’interrogativo chiave di partenza:

che cosa indentifica una «buona scuola»?

Una buona scuola è una scuola che riesce a porre in essere un modus operandi e quindi dei processi organizzativi che, a partire dal contesto in cui opera, consentano di perseguire determinati esiti.

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Una buona scuola deve pertanto:

consentire lo sviluppo di competenze di qualità,

promuovere efficacemente i valori e le norme collettive congruenti con una società libera e democratica

preparare adeguatamente al mondo professionale e del lavoro.

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ESITI FORMATIVI E

EDUCATIVI

 

ESITI FORMATIVI E

EDUCATIVI

 

Il modello di valutazione delle scuole proposto dall’INVALSI

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Un processo di autovalutazione orientato al miglioramento

L’autovalutazione è intesa come:

- una riflessione sull’Istituto ed una sua rappresentazione sostenuta da evidenze e dai dati disponibili,

- un processo da promuovere e costruire all’interno della comunità professionale che non può essere chiuso solo all’interno di indicatori e dati comparati a livello nazionale.

Tale rappresentazione costituisce la base necessaria e ineludibile per individuare le priorità di sviluppo e miglioramento.

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Per fare ciò è necessario:

• avere la consapevolezza che nella scuola “vi sono cose che contano e che non riusciamo a contare”, ma allo stesso tempo oggi abbiamo a disposizione molti dati che ci aiutano a migliorare e che non sempre valorizziamo

• avere dati a disposizione e comparare i “risultati” ma occorre tener conto del contesto in cui una scuola opera

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• analizzare i processi in atto e continuare a migliorarli: valorizzare i punti di forza, affrontare le criticità della singola scuola (sfruttando l’informazione soft disponibile localmente) e non applicare un “modello predefinito centralmente”

• non perdere di mira la finalità: migliorare gli esiti formativi ed educativi degli studenti

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Procedura di riferimento

2. elaborazione di un rapporto di autovalutazione e

formulazione di un piano di miglioramento

1. analisi e verifica del proprio servizio sulla base di:

- dati resi disponibili dal sistema informativo del Miur

- rilevazioni sugli apprendimenti e elaborazioni sul valore aggiunto dell'Invalsi

- ulteriori elementi significativi integrati dalla scuola

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ESITI INDICATORI FONTI dei DATI Tipologia SCUOLA

Successo scolastico

1. Esiti degli scrutini (studenti ammessi alla classe successiva, per anno di corso)

Scuola in chiaro Scuole secondarie I e II grado

2. Studenti diplomati per votazione conseguita all’esame

Scuola in chiaro Scuole secondarie I e II grado

3. Studenti che hanno abbandonato gli studi in corso d’anno

Scuola in chiaro Tutte

4. Studenti trasferiti (in entrata e uscita) in corso d’anno

Scuola in chiaro II ciclo

Competenze e equità

5. Esiti delle prove INVALSI e confronto con i dati regionali e nazionali

Invalsi Tutte

6. Differenze nel punteggio rispetto a scuole con contesto socio economico e culturale simile

Invalsi Tutte

7. Varianza interna alle classi e fra le classi Invalsi Tutte

8. Alunni collocati nei livelli più bassi (1 e 2) sia in italiano sia in matematica

Invalsi Tutte

Risultati a distanza

9. Risultati negli ordini di scuola a seguito Scuola in chiaro Tutte

10. Esperienze lavorative e stage Scuola in chiaro II ciclo

11. Prosecuzione degli studi (diplomati che si sono immatricolati all’università)

Scuola in chiaro II ciclo

12. Successo negli studi (crediti conseguiti dai diplomati nel I e II anno di università)

Scuola in chiaro II ciclo

Gli ESITI nei DATI messi a disposizione delle scuole

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Schema comune di riferimento per il report di autovalutazione

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1. Fascicolo Scuola in chiaro

2. Dati prove Invalsi

3. Questionario scuola

4. Altri strumenti di indagine predisposti da Invalsi per le scuole

5. Dati e informazioni disponibili nella scuola, inclusi quelli derivanti da strumenti di autovalutazione adoperati in passato o comunque autonomamente definiti dalla scuola.

Con quali strumenti e da quali fonti?

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Da dove provengono i dati che alimentano il «fascicolo»?

ANAGRAFE STUDENTI

ANAGRAFE PROFESSIONALIT

A’ DOCENTI

ANAGRAFICA SCUOLE

RILEVAZIONE MENSILE ASSENZE

MOBILITA’ docenti

BILANCISCUOLE

ANAGRAFE STUDENTI

E LAUREATI

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La gestione della autovalutazione interna è affidata al Dirigente scolastico in collaborazione con il coordinatore dei processi di valutazione e il Nucleo di autovalutazione interno, con attenzione al coinvolgimento della comunità professionale e sociale.

La composizione del Nucleo può essere differenziata a seconda delle situazioni e delle modalità di analisi che si intendono intraprendere

Chi gestisce il processo di autovalutazione interno alla

scuola?

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Verso un sistema integrato di valutazione del servizio scolastico e formativo a

livello provinciale (Trentino)

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Il progetto trentino si ispira al programma di lavoro dell’OCSE (2009) denominato Review on Evaluation and Assessment Frameworks for Improving School Outcomes. Esso interessa il mondo della scuola primaria e secondaria e si colloca sul piano della valutazione dei sistemi educativi intesi come unità integrate al cui interno figurano elementi interrelati, riconducibili a piani distinti, quali:• l’accertamento degli esiti di apprendimento degli studenti

(student assessment), • la valutazione della performance degli insegnanti (teacher

appraisal), • la valutazione delle istituzioni scolastiche (school

evaluation) ed infine • a valutazione complessiva del sistema educativo (system

evaluation).

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La cornice sperimentale

1. Definizione, validazione e successiva messa a regime di un dispositivo organico e integrato di indicatori per il monitoraggio del sistema educativo

2. Sviluppo operativo e messa a regime di un modello di valutazione integrata – interna e esterna – delle istituzioni scolastiche e predisposizione dei servizi di supporto e di accompagnamento alle pratiche valutative

3. Sviluppo di strumenti per la valutazione dei risultati di apprendimento

4. Sperimentazione e validazione di un dispositivo di valutazione della prestazione professionale del personale docente delle istituzioni Scolastiche e formative nella prospettiva della valorizzazione e sviluppo professionale

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L’obiettivo finale del progetto è la definizione di un dispositivo per il riconoscimento e la valorizzazione delle risorse e delle competenze professionali, finalizzato al miglioramento continuo della qualità del sistema di istruzione e formazione trentina (secondo quanto previsto dall’art. 87 della LP 5/2006).

La valutazione della professionalità docente: valutare l’insegnamento o gli

insegnanti?

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Le 4 dimensioni del modello di valutazione proposto:

SVILUPPO professionale: formazione, funzioni …

Prestazione DIDATTICA e progettuale

RISULTATI: miglioramento

livelli apprendimento

classi

SODDISFAZIONE:

famiglie e studenti 2^

ciclo

Dimensioni individuali

Dimensioni di gruppo

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Si propone che il processo valutativo consideri quattro dimensioni, di cui due individuali e due di gruppo.

Le due dimensioni individuali sono:a) l’impegno e la qualificazione del docente;b) la capacità didattico-progettuale e il livello di aspirazioni del docente.

Le due dimensioni di gruppo sono:c) i risultati in termini di miglioramento dei livelli di apprendimento e di altre prestazioni delle classi seguite dal gruppo degli insegnanti;d) il gradimento da parte delle famiglie e, limitatamente al secondo ciclo d’istruzione, degli studenti.

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Dimensione da valutare

Attività prevista

a) impegno e qualificazione del docente

(Sviluppo professionale)

- definizione di una traccia di scheda/portfolio, servendosi anche del materiale prodotto dal gruppo di lavoro dei dirigenti, dalle ricerche e sperimentazioni pregresse o in atto;

- ricostruzione del ‘portfolio’ di un campione di insegnanti e utilizzo dati su formazione insegnanti già a disposizione: quali dati sono discriminanti?

- Costruzione e-portfolio e utilizzo della procedura in alcune scuole

b) capacità didattico-progettuale e livello di aspirazioni del docente

- analisi e individuazione delle modalità praticate di osservazione e valutazione delle pratiche didattiche dei docenti proposte/ auspicate/ accettabili

- ricostruzione di ‘tipologie’ di progettazione, attuazione, documentazione e valutazione di ‘progetti didattici’ e delle modalità di valutazione interna ed esterna proposte auspicate/accettabili in un campione di insegnanti/consigli di classe

- utilizzo della procedura nelle scuole dove è già in corso una progettazione mirata

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c) risultati in termini di miglioramento dei livelli di apprendimento e di altre prestazioni delle classi seguite dal gruppo degli insegnanti

- procedure tecniche e burocratiche per la partecipazione generalizzata alle prove invalsi ed alle altre prove ed associazione dei risultati e delle risposte ai questionari studente all’anagrafe studenti, integrata con quella dei docenti e delle scuole

- ricerca finalizzata a costruire la procedura per l’utilizzo dei dati Invalsi per la misurazione ponderata dei risultati in termini di miglioramento dei livelli di apprendimento delle classi, ai fini della valutazione di questa dimensione delle prestazioni degli insegnanti

- sperimentazione del calcolo del valore aggiunto per classe partendo dal lavoro del gruppo di dirigenti che sta calcolando il valore aggiunto della scuola

- utilizzo della procedura in alcune scuole (su dati 2011 e possibilmente 2012)

d) gradimento da parte delle famiglie e, limitatamente al secondo ciclo d’istruzione, degli studenti (Customer satisfaction)

- utilizzo dei dati di customer satisfaction in autovalutazioni d’istituto degli ultimi due anni per la ‘prova’ della procedura di ‘riscalatura’ per classe proposta

- adattamento dei questionari con l’individuazione degli indicatori obbligatori per ogni scuola e predisposizione del software per associare i risultati all’anagrafe studenti/ docenti/ classe/ scuola

- software per la risposta dei questionari on line utilizzando la sperimentazione già fatta

- utilizzo procedura in alcune scuole campione

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Gli strumenti previsti nel dispositivo sperimentale:

Scheda anagrafica docente 1. Scheda sviluppo professionale 2. Scheda progetto didattico 3. Elaborazione dei risultati di apprendimento

degli alunni 4. Questionario di “Customer Satisfaction”

delle famiglie e degli studenti Scheda di valutazione complessiva

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Chi valuta?

Per l’aspetto della formazione professionale del docente si intende procedere alla costruzione di un sistema di crediti e di un sistema di certificazione in grado di trasformare qualsiasi apprendimento in credito capitalizzabile?

Per quanto riguarda la capacità didattica progettuale del docente, sono possibili diverse soluzioni che vanno dall’auto alla etero valutazione, alla loro integrazione, che hanno impatti e comportano impegni e costi differenti.

Alcune questioni aperte

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Quale sostenibilità a regime del dispositivo di valutazione?

Il processo di valutazione che verrà definito, dovrà pensare fin dall’inizio a procedure sostenibili nel tempo, in termini di impegno finanziario ma anche di tempo lavoro. È quindi necessario pensare ad informatizzare le procedure il più possibile.

Si rende poi necessaria la costituzione di un supporto permanente per elaborare a livello centrale il maggior numero di dati possibile, onde evitare di gravare troppo sul lavoro delle scuole e dei docenti. Dove trovare le risorse per tutto ciò?

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Quale effetti in raccordo con la valutazione di sistema?

Le conseguenze della valutazione degli insegnanti cambiano se la stessa è svolta in una logica premiante (tipo premio produttività), in una logica di accesso a funzioni di sistema o se in una logica di valorizzazione e di progressione di carriera.

Considerato che si è scelta la strada del miglioramento e che si passerà gradualmente alla valutazione esterna, la proposta sperimentale si propone di arrivare a definire un dispositivo versatile, utilizzabile con degli aggiustamenti, in logiche anche differenti tra loro. Chi ne avrà la regia?

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Secondo la ricerca di Egon Guba (1969), il vero problema al centro del contendere sulla questione della valutazione degli insegnanti sta nella valutazione da dare al rapporto fra insegnamento e apprendimento, e quindi a come “rompere la tenaglia” posta dall’amministrazione scolastica, sensibile soprattutto alle attese dei genitori, nei confronti delle performance degli insegnanti.

Alcuni richiami derivanti dalla ricerca educativa…

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Come sostiene Damiano (2009), la valutazione tende ad essere compiuta “sopra” gli insegnanti, anche se la prova della loro competenza riguarda l’apprendimento degli studenti.Secondo Damiano gli insuccessi valutativi si connettono specialmente all’uso delle prove standardizzate da somministrare nelle scuole e sulla loro funzione: giudicare gli insegnanti, anche solo per il legittimo intento di licenziare gli incapaci, oppure migliorare l’insegnamento, promuovendo, attraverso la valutazione, il loro sviluppo professionale?

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Il tema della valutazione degli insegnanti apre un caleidoscopio di prospettive che riconfermano al centro la questione cruciale della legittimazione sociale e organizzativa dei vari approcci proposti: ad essere sollecitate infatti non sembrano essere tanto le tecnicalità e le metodologie valutative, quanto piuttosto il senso e l’uso che esse assumono per i vari stakeholder, ma soprattutto per i due protagonisti centrali del dialogo educativo, gli insegnanti e gli studenti.

Per concludere …