Cognizione e Cognitivismo

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COGNIZIONE E COGNITIVISMO Cos’è la cognizione Nell’ambito della Scienza Cognitiva a) Cognizione= l’insieme dei processi e delle rappresentazioni che hanno luogo nella mente del soggetto Specificatamente: b) Cognizione = l’insieme dei processi attraverso i quali le persone elaborano la quantità enorme di informazioni di natura diversa provenienti - dai nostri sensi - dalla memoria - da inferenze da conoscenze precedenti. trasformano tali informazioni in conoscenza. c) Cognizione = attività del conoscere, ossia l’acquisizione, l’organizzazione e l’uso della conoscenza (Neisser, 1976: 25); (Il processo conoscitivo è visto come una serie di fasi con un inizio, rappresentato da uno stimolo, e una fine, costituita da una risposta e basato sull’elaborazione dell’informazione). Gli strumenti che consentono l’acquisizione della conoscenza sono - la percezione (input) - la memoria (RAM) - i processi di elaborazione del pensiero (elaborazione) - il linguaggTutti questi fenomeni sono - strettamente inglobati l’uno nell’altro: per esempio, la conoscenza deriva dalla memoria e da inferenze, e a volte le persone non riescono a discriminare fra queste fonti; - interrelati, cioè interagiscono continuamente e ciascuno può precedere e seguire l’altro. La cognizione è un’attività che si fonda su “oggetti”. Un oggetto è inteso come tutto ciò di esterno all’organismo che colpisce i sensi, indipendentemente dalla sua complessità (es: una fonte luminosa, uno stile artistico, uno strumento, una persona). 1

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COGNIZIONE E COGNITIVISMO

COGNIZIONE E COGNITIVISMO Cos la cognizione Nellambito della Scienza Cognitiva a) Cognizione= linsieme dei processi e delle rappresentazioni che hanno luogo nella mente del soggetto Specificatamente: b) Cognizione = linsieme dei processi attraverso i quali le persone elaborano la quantit enorme di informazioni di natura diversa provenienti - dai nostri sensi - dalla memoria - da inferenze da conoscenze precedenti. trasformano tali informazioni in conoscenza. c) Cognizione = attivit del conoscere, ossia lacquisizione, lorganizzazione e luso della conoscenza (Neisser, 1976: 25); (Il processo conoscitivo visto come una serie di fasi con un inizio, rappresentato da uno stimolo, e una fine, costituita da una risposta e basato sullelaborazione dellinformazione). Gli strumenti che consentono lacquisizione della conoscenza sono - la percezione (input) - la memoria (RAM) - i processi di elaborazione del pensiero (elaborazione) - il linguaggTutti questi fenomeni sono - strettamente inglobati luno nellaltro: per esempio, la conoscenza deriva dalla memoria e da inferenze, e a volte le persone non riescono a discriminare fra queste fonti; - interrelati, cio interagiscono continuamente e ciascuno pu precedere e seguire laltro. La cognizione unattivit che si fonda su oggetti. Un oggetto inteso come tutto ci di esterno allorganismo che colpisce i sensi, indipendentemente dalla sua complessit (es: una fonte luminosa, uno stile artistico, uno strumento, una persona). Scopo dellatto del conoscere Lo studio della cognizione deve spiegare cosa fanno le persone comuni, o almeno cosa pensano, nella loro vita quotidiana. Costruttismo ( La cognizione non dipende dalle caratteristiche fisiche od oggettive degli oggetti, ma la ricostruzione, a livello mentale, della realt alla luce dellesperienza precedente, del contesto sociale, dei propri bisogni, dei desideri e delle intenzioni LA SOCIAL COGNITION 1. LAMBITO DELLA SOCIAL COGNITION Generalit Teoria: la moderna disciplina della social divenuta una prospettiva ampia e generale che stata applicata a quasi tutti i temi di ricerca in psicologia sociale. Pratica: i temi trattati dalla Social Cognition hanno implicazioni evidenti per i giudizi e le decisioni in situazioni importanti della vita reale come il tribunale, il marketing, la politica, la diagnostica e le relazioni fra gruppi. Le ricerche sulla social cognition sono state, e sono tuttora, fortemente influenzate dalla psicologia cognitivista sperimentale; Se si deve fissare oggi una data dinizio della social cognition, spicca indubbiamente lanno 1946, quando furono pubblicate le ricerche di Asch sulle impCognizione e sociale La Social Cognition nellesperienza sociale pone lattenzione sulla cognizione. La cognizione si esplica a due livelli simmetrici: 1. cognizione ( sociale: influenza della cognizione sullesperienza sociale( le persone non si limitano a ricevere le informazioni dal mondo esterno, ma le elaborano, divenendo gli artefici del loro ambiente sociale Es: i processi cognitivi di categorizzazione determinano il fenomeno dello stereotipo e quindi della discriminazione sociale. 2. sociale ( cognizione: influenza dei fenomeni sociali sui processi cognitivi Qui si sottolinea la natura sociale dellelaborazione dellinformazione: la cognizione (sociale) un processo autenticamente sociale. Esempi: ( difficile che un bambino possa apprendere la prima lingua da una radio e questo perch il processo di apprendimento di una lingua determinato dal processo sociale interazione madre-bambino, ( linterazione sociale nei gruppi di coetanei una condizione necessaria nella teoria dello sviluppo cognitivo di Piaget. La percezione dipende dalla classe sociale di appartenenza: un esperimento ha mostrato come la tendenza a sopravvalutare le dimensioni degli oggetti provvisti di valore (ad esempio, le monete, rispetto a dischi di cartone di dimensioni uguali) pi accentuata nei bambini della classe operaia rispetto ai bambini del ceto medio. Le capacit di ragionamento dipendono dal contesto sociale: Cosmides sostiene che la ripetuta incapacit, di soggetti anche molto intelligenti, di eseguire alcuni compiti di ragionamento logico dipende dal fatto che tali esperimenti sono spesso staccati dal contesto sociale in cui labilit di ragionamento si evoluta dal punto di vista biologico. La valutazione dei dati dipende dal coinvolgimento socio-emozionale: un altro esempio di come i fattori sociali possano influenzare il pensiero logico fornito dalle ricerche recenti sul ragionamento statistico. Se si presentano a degli studenti delle tabelle statistiche che indicano che, ad esempio, la prestazione delle femmine inferiore a quella dei maschi, di solito essi non considerano la natura spuria di tale correlazione, non riconoscono cio che la relazione apparente fra genere e prestazione potrebbe essere dovuta a una terza variabile (come il fatto che le donne debbano lavorare in condizioni meno favorevoli). Tuttavia, si pu osservare un notevole miglioramento del ragionamento statistico quando i soggetti sono coinvolti a livello sociale o emozionale, come quando soggetti di sesso femminile o femministe sono motivate a difendere il gruppo di genere al quale appartengonoLa mediazione cognitiva Henri Tajfel( Il vantaggio adattivo pi grande delluomo la capacit di modificare il proprio comportamento a seconda di come percepisce e interpreta una situazione. ( il presupposto centrale dellapproccio cognitivo la flessibilit della mediazione cognitiva. Per comprendere e spiegare il comportamento sociale occorre prendere in considerazione i processi cognitivi interni di mediazione fra gli stimoli esterni e le risposte comportamentali osservabili. ( la mediazione cognitiva serve ad allentare i vincoli posti sul comportamento umano dagli istinti o dai programmi innati sottolineati dai biologi, oppure dalle forze inconsce ipotizzate dagli psicanalisti. Esempio: un direttore del personale quarantenne dal nome Harry Olds, che nutra pregiudizi nei confronti delle donne e tratti in maniera discriminatoria le aspiranti impiegate di sesso femminile. Per comprendere e prevedere il suo comportamento sessista pu essere pi importante analizzare le strutture cognitive e le conoscenze di Harry sulle donne e sui ruoli sessuali, e il modo in cui interpreta le relazioni fra sessi, piuttosto che esaminare i conflitti reali o le motivazioni inconsce (e Tajfel avrebbe aggiunto subito che lapproccio cognitivo mette a disposizione una chiave di lettura utile per influenzare o modificare il comportamento degli individui con pregiudizi). Emozioni e social cognition ( oltre i fattori ambientali, il coinvolgimento personale e gli stati affettivi possono influenzare fortemente il pensiero logico, gli stereotipi, i giudizi sociali e le decisioni. La cognizione non si limita per alla razionalit fredda. I sostenitori dellapproccio della social cognition si sono occupati delle emozioni e dellaffect, del comportamento irrazionale, delle relazioni fra gruppi con lo stesso interesse con cui hanno approfondito i processi puramente intellettuali del pensiero, del giudizio e della rievocazione 2. IL SOCIALE NELLA SOCIAL COGNITION Se la cognizione deriva essenzialmente da processi individuali, allora cosa c di sociale nella cognizione sociale a prescindere dal suo oggetto? possibile che gli studi sulla social cognition non siano altro che applicazioni della psicologia cognitivista nel caso particolare oggetto di studio = sociale? I tre punti di vista sociale nella cognizione Lipotesi avanzata che la cognizione possa essere qualificata come sociale da tre punti di vista: 1) oggetto: evidente che ha un oggetto sociale, perch si occupa di pensieri rivolti a fenomeni sociali; 2) origine: essa ha unorigine sociale, poich creata o rafforzata attraverso linterazione sociale; 3) condivisione sociale: socialmente condivisa, perch comune a diversi membri di una data societ o gruppo. 1. Il contenuto della social cognition Gli stereotipi Le idee e i concetti impiegati per studiare la social cognition sono stati applicati a molti oggetti sociali: il s, gli altri, persone immaginarie, le relazioni, i gruppi e il ricordo di informazioni sociali, e in particolare gli stereotipi. La social cognition si posta come base allo studio dei processi di formazione degli stereotipi. 2. Lorigine sociale della cognizione Lambiente sociale esercita una forte influenza sugli oggetti della cognizione Esempi: 1) alla domanda Chi sono io? i tratti di personalit risultarono pi frequenti nelle risposte degli americani rispetto a quelle giapponesi, che risposero secondo criteri di ruoli e situazioni sociali. Queste differenze confermano che la cognizione ha unorigine sociale. Se lambiente sociale produce effetti cos vistosi sul concetto di s degli individui, senza dubbio eserciter uninfluenza enorme sugli altri oggetti della cognizione. 2) Linterazione madre-bambino determina lapprendimento del linguaggio 3) Lapprendimento di una materia in modo autodidatta si realizza in modo differente dal caso in cui esiste un insegnante (in questultimo caso linsegnate pu determinare una cognizione pi forte, o parziale, o tendenziosa relativamente agli argomenti oggetto dellapprendimento) 3. Cognizioni sociali condivise La nostra percezione, le nostre credenze religiose, le nostre ideologie politiche e sociali, le idee su ci che giusto o sbagliato, e persino le teorie scientifiche sono fortemente influenzate dai contesti sociali o ecologici nei quali si sviluppano ( la cognizione non dipende dalle caratteristiche fisiche od oggettive degli oggetti, ma la ricostruzione, a livello mentale, della realt alla luce dellesperienza precedente, del contesto sociale, dei propri bisogni, dei desideri e delle intenzioni. Pertanto, sebbene non esistono due persone con cognizioni perfettamente simili (perch non esistono due individui esattamente identici da tutti i punti di vista), una grande quantit di informazioni, e pertanto di significati, sono condivise da collettivit di individui, da gruppi o da societ, come conseguenza della vita sociale, delle comunicazioni e delle fonti di influenza. ( Se un gruppo condivide esperienze quindi condivide fatti sociali , allora condivider anche processi cognitivi (sociali) . La cognizione condivisa e le rappresentazioni sociali (Moscovici) Il tema delle cognizioni condivise ha comportato molte ricerche empiriche sul concetto di rappresentazione sociale: Definizione di Moscovici ( . Sempre secondo Moscovici: lo studio delle rappresentazioni sociali lo studio della trasformazione della conoscenza in senso comune. o ancora: la teoria delle rappresentazioni sociali spiega in che modo lestraneo e non familiare divengono, ad un tempo, il familiare. Diversamente dalle teorie implicite di personalit e dagli schemi loggetto delle rappresentazioni sociali pu essere di qualunque natura: pu trattarsi di idee, pensieri, immagini, e conoscenze condivise dai membri di una collettivit. Poche persone saprebbero definire con esattezza cosa sono la fisica nucleare, la biochimica, la sociologia della scienza o letologia; ma questo non impedisce alla maggioranza di parlarne. In realt, abbiamo categorizzato alcune informazioni su molti argomenti complessi (es le scienze) e la semplicit con cui sono espresse e condivise allinterno della comunit ci consentono di comunicare. Funzioni principali delle rappresentazioni sociali 1. aiutare lindividuo a controllare e ad attribuire un significato al mondo. 2. facilitare la comunicazione. Gli individui adottano due processi fondamentali per realizzare le 2 funzioni delle rappresentazioni sociali: 1) lancoraggio : le persone devono ancorare le idee nuove allinterno di sistemi preesistenti; 2) loggettivazione: lancoraggio non basta. Lastratto deve essere reso concreto, quasi visibile, attraverso il processo di oggettivazione. Questo processo pu avvenire in due modi: a) la personificazione: le teorie o le idee sono collegate al nome di una particolare persona che le rappresenta. Cos si usa il nome Freud collegato alla teoria della psicoanalisi, e grazie a questo processo di personificazione le persone possono parlare di psicoanalisi perch possiedono delle idee semplici a riguardo anche se sbagliate. b) la figurazione: quando pensiamo e parliamo della psicanalisi, spesso vediamo un edificio a tre piani: il primo piano (lEs) in disordine; al secondo (lIo) si ricevono gli ospiti; nel terzo vi una persona misteriosa (il Super-io) che somiglia un po a vostro padre o a un vostro insegnante, che vi d ordini e vi rimprovera perch non avete ancora messo in ordine il primo piano. Questo un esempio di figurazione, come la visualizzazione dellequazione E = mc, quando pensiamo alla relativit. sorprendente come una quantit di conoscenze cos banale basti a sostenere conversazioni quotidiane. Questo dimostra efficacemente che le cognizioni possono essere socialmente condivise. Non si pu comunque concludere che le rappresentazioni sociali siano soprattutto consensuali (condivise) ( il contenuto delle rappresentazioni sociali pu variare a seconda dei gruppi e degli individui. Ci nonostante, la rappresentazione sociale il principale agente organizzativo per il contenuto del pensiero individuale. Critiche Il modello teorico delle rappresentazioni sociali ha stimolato ricerche in ambiti diversi, la sua sfuocatezza, tuttavia, ha sollevato critiche vigorose. Inoltre, non molto utile per suggerire ipotesi verificabili, e certamente non falsificabile. Propriet dellecologia sociale Nella social cognition di sociale c anche lecologia sociale Mentre lambiente fisico consiste di attributi dello stimolo come il colore, la grandezza o la tonalit che sono riconducibili alla percezione diretta e per i quali abbiamo sviluppato dei recettori sensoriali, lecologia sociale si estende a numerosi attributi che non sono percepibili direttamente o valutabili in maniera oggettiva (es: rischio, lintelligenza, lonest, lamore, il pericolo, il guadagno e le perdite) ma si riferiscono a entit latenti o distali che devono essere inferite o costruite a partire dagli indizi pi prossimali, e a volte non possiedono affatto unesistenza oggettiva. Pertanto, le variabili pi interessanti, cio le cause, gli scopi o le conseguenze del comportamento spesso sono mal definite. Tale ecologia sociale complessa e fallibile. In particolare i tratti di personalit o termini disposizionali (come lestroversione o lindipendenza) non si fonda sullesperienza diretta dei tratti medesimi, ma sullesperienza indiretta degli indizi comportamentali (la loquacit, la qualit della voce, lo stile di abbigliamento, e cos via) che sono utilizzati per costruire la percezione di tali tratti. Pertanto, una correlazione fra lestroversione e la leadership pu essere dovuta al fatto che entrambi i tratti sono costruiti o inferiti dai medesimi indizi comportamentali. Analogamente, difficile falsificare la credenza stereotipica del direttore del personale Harry Olds che gli uomini siano pi razionali e logici delle donne, semplicemente perch la percezione della mascolinit si basa sugli stessi indizi (come il maggiore controllo sullespressione delle emozioni, la voce profonda, uno stile di comunicazione dominante) sui quali si basa la percezione della razionalit. questa natura convenzionale e costruttiva del mondo sociale ch fa s che si verifichino illusioni e stereotipi che si dimostrano cos resistenti al cambiamento. PROCESSI COGNITIVI NELLA COSTRUZIONE DEL MONDO SOCIALE. 1. IL PROBELMA DELLELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI La capacit di elaborare le informazioni molto limitata se paragonata alla quantit di informazioni che le persone ricevono dal mondo esterno, ne consegue che: gli individui trattengono solo una parte degli stimoli provenienti dallambiente Allo scopo di semplificare i compiti di elaborazione troppo difficili le persone inventano ogni sorta di strategie di semplificazione. Le strategie di semplificazione sono processi che deformano la percezione e che funzionano tramite la selezione, la rigidit e la semplificazione. La principale strategie di semplificazione la categorizzazione e luso di concetti o schemi. Senza i concetti la vita mentale sarebbe caotica (Smith e Medin). 2. CATEGORIE CONCETTI E SCHEMI Elementi chiave nella teoria della percezione sociale e nei temi affrontati dalla social cognition sono i concetti, le categorie e gli schemi. q Definizioni Concetto: rappresentazione mentale di una classe di oggetti distinti (idee, enti immaginiari) designati dallo stesso termine linguistico e connotati dal fatto di condividere una serie di caratteristiche, e che sono trattati allo stesso modo. Es: il faggio, il pioppo, labete ecc.. sono oggetti distinti designati da uno stesso termine linguistico di albero e sono connotati dal fatto di avere tutti fusto, rami, chioma ecc.. Tutti questi oggetti luomo li tratto allo stesso modo nella rappresentazione mentale del concetto di albero. Categoria: sinomino di concetto (classe di oggetti, o raggruppamento di due o pi oggetti distinti che sono trattati allo stesso modo). Si pu pensare che mentre categoria la designazione linguistica di una classe di oggetti, il concetto ne la rappresentazione mentale. Schema: struttura cognitiva rappresentante un sistema di conoscenze organizzate e relative ad un determinato concetto o stimolo. La conoscenza sul concetto espressa in termini di caratteristiche e di attributi del concetto e delle loro interrelazioni. Poich gli attributi (fisici morali o estetici) costituiscono essi stessi dei concetti, uno schema pu definirsi come: Schema: insieme di concetti e connessioni tra concetti che definisce un concetto pi complesso immagazzinato in memoria (Thorndyke e Hayes-Roth). Es: lo schema di skinheads (schema relativo al concetto skinheads) pu consistere nellorganizzazione degli attributi quali aggressivo, spavaldo, e giovane. Gli stessi aggressivo, spavaldo, e giovane avranno una loro concettualizzazione. In un ottica pi generale, lo schema pu definirsi:Schema: struttura conoscitiva dinamica, propriamente unorganizzazione attiva che allo stesso tempo struttura e processo, che da un lato sommarizza determinate classi di stimoli, eventi, reazioni dellesperienza passata, e che dallaltro attribuisce significato e orienta lanticipazione nel futuro di stimoli, eventi e reazioni simili: . Gli schemi, cos, ricevono lesperienza modellandone le forme, codificandola, e interpretandola fino a stravolgerne in certi casi il significato. Inoltre, la formazione di uno schema funzione di: esperienze concrete (connotazione oggettiva) lambiente socio-culturali (connotazione culturale degli schemi) istanze emotive e motivazionali (connotazione soggettiva degli schemi). q La categorizzazione e le sue funzioni DEF: La categorizzazione il processo di formazione dei concetti cio un processo che consente di trattare stimoli separati come equivalenti o concorretti a formare unit significative Come detto la funzione principale della categorizzazione e luso di concetti e schemi quella di strategie di semplificazione. Genericamente, la categorizzazione alla base dei principali processi cognitivi, che sono quelli che ci permettono di pensare, comunicare, programmare, socializzare ecc Precisamente, la categorizzazione permette di: 1) Ridurre limmensa variet di stimoli proviene dallambiente in unit mentali (concetti). 2) Semplificare la conoscenza del mondo - che altrimenti sarebbe percepito come un flusso caotico di stimoli sensoriali - rendendo pi simile a s un mondo estremamente vario e complesso. Gli schemi sono dunque gli elementi di base della rappresentazione umana della conoscenza ( per comprendere la realt lindividuo deve imparare un certo numero di concetti. 3) Ordinare i fatti della realt rendendola disponibile al nostro intervento ( quando si studia un argomento sar pi facile comprenderlo isolando le idee fondamentali) 4) Chiarire il pensiero e pensare in modo pi efficace 5) Ricordare in modo pi efficace (si ricorda meglio una data associandola ad un concetto, che memorizzandone semplicemente i numeri) 6) Esercitare le nostre abilit. 7) Porre le basi alle relazioni sociali 8) Comunicare meglio gli uni con gli altri: non possibile comunicare le esperienze che non possono essere ridotte ad ununit o che comunque sono il prodotto di un vibrante accavallarsi di sensazioni 9) Controllare lansia: conoscere il mondo significa controllarne gli eventi. Di fronte allignoto non sappiamo come reagire agli eventi, ma ci sentiamo soltanto in balia di essi. 10) Porre le basi per il processo di aIl limite dei concetti 1. Tendenziosit nei processi della cognizione

gli schemi guidano selettivamente lelaborazione delle nuove informazioni, influenzando la percezione, la codifica, la rievocazione, linterpretazione e le inferenze. In particolare: a) gli schemi permettono di andare oltre linformazione data, distorcendo la percezione dei dati oggettivi nella direzione delle aspettative categoriali attivate dallo stimolo-dato: nel momento in cui uno stimolo viene classificato allinterno di una categoria, la conoscenza di quello stimolo si avvale delle caratteristiche proprie di quella categoria e non dello stimolo;. b) gli schemi influenzano non solo il modo in cui linformazione elaborata, ma anche quali dati entrano nellelaborazione( esposizione selettiva: il soggetto tra i tanti stimoli provenienti dallesterno selezione le informazioni pi coerenti con i suoi schemi; c) gli schemi suggeriscono una ricostruzione selettiva delle informazioni che non sono mai state depositate in memoria. In una visione pi generale la tendenziosit del processo di elaborazione delle informazioni oltre che da schemi sostenuta da molti altri fattori, come illustrato di seguito:

Nello schema evidenziato che: gli schemi possono influenzare le decisioni - perch attivata da processi di natura puramente cognitiva (es: effetti di priming, o laspettativa categoriale). Tale attivazione ha forte carattere culturale. - perch attivati dalle motivazioni.(In particolare le motivazioni possono agire o in modo diretto, o in modo indiretto mediante lattivazione di schemi attitudinali e altri schemi). Tale attivazione ha forte carattere personale. Noi utilizziamo gli schemi a disposizione per dare significato a ci che percepiamo. Gli schemi sono gli elementi di base della rappresentazione umana della conoscenza e ne spiegano - sia il carattere dinamico - sia la propriet della continuit tra ci che si acquisisce e ci che gi acquisito - sia la dimensione costruttiva: il gi acquisito condiziona e orienta lapprendimento del nuovo (Bartlett) ( Le teorie implicite di personalit sono un esempio di effetto collaterale della categorizzazione2. Rigidit Il trattamento indifferenziato di pi oggetti in uno stesso concetto, se da un lato ha un effetto semplificativo funzionale alla comprensione del mondo, dallaltro ha leffetto negativo di richiamare eccessivamente la nostra attenzione su alcune caratteristiche di qualcuno o qualcosa inducendoci ad ignorarne delle altre. oncetti, riducendo la realt ad una serie di entit separate, possono essere dimpedimento alla nostra esperienza della realt concreta, che nella percezione caratterizzata da ininterrotti mutamente qualitativi. Differenziazione categoriale: Contrasti e somiglianze Affinch le categorie sociali si rivelino dei dispositivi utili per ordinare e semplificare il mondo importante che siano in grado di discriminare con precisione i membri della classe dai non membri. Una conseguenza della categorizzazione il fenomeno della differenziazione categoriale: differenziazione categoriale: effetto della categorizazzione che comporta unaccentuazione delle somiglianze allinterno della stessa classe e delle differenze fra le classi diverse. I concetti verbali - hanno la peculiarit di avere la capacit di rappresentare perfettamente classi distinte di eventi simili. - Al contrario non rappresentano altrettanto bene eventi unici e complessi (il linguaggio, ad esempio, infatti non riesce, nel descrivere un dipinto di un artista, a veicolarne completamente con le parole la ricchezza e la variet dei colori e delle forme, cos come non pu comunicare che in parte lemozione di un individuo ad un altro). Il tempo I concetti non rendono appropriatamente il mutamento nel tempo. Se gli avvenimenti si succedono in maniera continua, ma ognuno diverso dal precedente, sar difficile compiere delle distinzioni concettuali (per esempio i movimenti di una danzatrice non possono essere distinti e quindi descritti in maniera che unaltra persona, inesperta di danza, possa ripeterli). Un sistema concettuale pi flessibile favorirebbe un orizzonte mentale pi ampio.

Gli stereotipi Nellambito sociale il meccanismo di concettualizzazione degenera nello stereotipo. Esso risulta un effetto a forte connotazione sociale del meccanismo psicologico percettivo-cognitivo. - Il processo di concettualizzazione porta a raggruppare le persone in classi, quali gruppi di persone che condividono la stessa etnia, lo stesso genere sessuale, la stessa preferenza sessuale, la stessa condizione economica, lo stesso stato sociale ecc... - In base a influenze culturali o fattori motivazionali e difensivi, intorno al concetto di un uno di questi gruppi sociali si creano delle conoscenze e credenze, ovvero degli schemi cognitivi. Tali conoscenze sono lessenza dello stereotipo. Precisamente: Lo stereotipo una conoscenza socialmente condivisa relativamente ad attributi personali (di solito tratti di personalit) , o ad attributi e comportamenti di un gruppo di persone, che come tutti gli schemi viene applicato ad ogni nuovo individuo classificato come appartenente a quel gruppo. Tajfel: gli stereotipi possono essere considerati dei casi particolari di categorizzazione, che comportano unaccentuazione delle somiglianze allinterno dei gruppi e delle differenze fra gruppi. Lapplicazione dello stereotipo si traduce: - nellattribuire al nuovo individuo tutte le caratteristiche dello stereotipo (le ragazze sono meno capaci degli uomini nella dirigenza) - nellignorare le caratteristiche peculiari dellindividuo preso singolarmente, il quale potrebbe mostrare caratteristiche anche opposte a quelle dello stereotipo (ignorare indizi di capacit manageriali di una donna) - nellignorare possibili affinit tra lindividuo classificato in un preciso gruppo con individui di altri gruppi (unanalisi pi attenta scopriremmo, ad esempio, che ebrei e musulmani appartengono allo stesso ceppo linguistico e condividono gran parte delle credenze religiose; che tra omosessualit ed eterosessualit non c antitesi, e cos via.) - nel opporre resistenza ad ogni fatto che contraddica lapplicabilit dello stereotipo (se una ragazza mostra chiare capacit manageriali la si considera un eccezione e la si colloca in una categoria a parte, salvaguardando cos la categoria originaria e gli stereotipi su di essa) Dalla fisiologia della percezione alla creazione degli stereotipi somiglianze e contrasti Gli psicologi si sono occupati a lungo, a proposito del carattere semplificatorio inerente alla percezione e al concetto, dellaccentuazione dei contrasti e delle somiglianze. Prendiamo per esempio un fondo colorato la cui luminosit muta gradualmente procedendo da sinistra verso destra, sul quale siano disegnati due contorni di cerchio. La nostra percezione risulter alterata in quanto la superficie luminosa allinterno di ogni cerchio ci sembrer pi omogenea di quanto non sia effettivamente e i contrasti tra le due superfici cerchiate come pi accentuati La percezione visiva tende, insomma, a dare omogeneit a quanto c di riconoscibile. Holzkamp afferma che lorigine di questi fenomeni dovrebbe essere cercata nlla storia della specie, dato che essi funzionano come un meccanismo di adattamento allambiente fisico. Infatti gli organismi viventi possono, in virt dellaccentuazione delle differenze e delle somiglianze, organizzare la loro attivit nellambiente in maniera pi adatta. Analogamente per luomo laccentuazione dei contrasti sarebbe funzionale al fine di orientarsi nelluniverso sociale p3olzkamp, 1973). Gi nel campo delle dimensioni fisiche alcune differenze vengono sopravvalutate dalla percezione quando queste dimensioni hanno un rapporto sistematico con il valore relativo degli oggetti. Cos, le differenze di diametro tra due monete ci sembreranno pi accentuate se vi una relazione tra il diametro della moneta e il suo valore, e non si manifesteranno in assenza di un nesso sistematico. Tale accentuazione illusiva delle differenze riveste un significato speciale per il nostro discorso. Sembra di capire che per Tajfel anche tutti i concetti del giudizio sociale presentino caratteristiche analoghe. Ad esempio, nel caso di una coppia di classi contrapposte (sia: italiani e albanesi), i membri di esse tendono ad essere percepiti come omogenei allinterno di ciascuna classe e perfettamente differenziati da quelli dellaltra classe. ( La percezione tende per cos dire ad assecondare concetti, stereotipi e significati sociali. Genesi e propriet dei concetti e degli schemi Lorigine dei concetti Un concetto pu formarsi: a) Dallincontro del mondo fisico con i nostri sensi. I concetti cos formatisi sono detti categoria naturale. Sono concetti non formulati dal pensiero e grazie allastrazione del linguaggio, ma derivano da una struttura percettiva innata e fisiologica. Esempi di categorie naturali sono: dolore, piacere. b) Con un processo di apprendimento sociale. Un concetto si apprende, di norma, per esperienza ripetuta di situazioni ed esempi del concetto che si apprende. Il processo di acquisizione dei concetti avviene pi frequentemente attraverso le esperienze che viviamo nel corso dellinterazione sociale. Molti psicologi sono conviti che la maggior parte dei concetti risulti dallapprendimento del linguaggio. Infatti, in genere (non sempre) i concetti vengono veicolati da parole (sostantivi, verbi, aggettivi). Le teorie ingenue per il raggruppamento Esistono varie ragioni per raggruppare gli oggetti in un unico concetto: a. co-presenza: perch lambiente li presenta spesso insieme (per esempio, la maggior parte degli uccelli cantano), b. stessa funzione: perch assolvano la medesima funzione (un libro, una penna e un ufficio non possiedono molte caratteristiche fisiche in comune) c. causalit: perch si percepisce fra di essi una relazione causale. ( La nozione di caratteristica comune va intesa in senso lato: qualunque teoria ingenua (ragione) per la quale un sistema mentale raggruppa alcuni oggetti una caratteristica comune di tali oggetti. ( Queste teorie ingenue servono a rendere coerente la categoria. Secondo questottica: le categorie non si fondano su un gradiente di rappresentativit o su una realt oggettiva, ma sulla teoria esplicativa (per esempio, biologica) delle persone, che collega la somiglianza superficiale (per esempio, il colore della pelle) a principi sottostanti (come i tratti di personalit). Nascita dello schema A seconda delle esperienze personali o sociali con un determinato oggetto, le persone tendono a compiere generalizzazioni nel tempo e nello spazio, a partire dalle sue caratteristiche e propriet. ( lo schema la forma generale prodotta dai processi di generalizzazione a partire dalle caratteristiche degli oggetti. Schemi non univoci 1) la maggior parte degli individui possiede non solo schemi diversi, ma addirittura in opposizione tra loro.

2) Pi in generale intorno ad un concetto luomo non costruisce uno schema unico n univoco ( per uno stesso concetto luomo costruisce pi schemi, ciascuno organizzante le conoscenze di quel concetto da un punto di vista specifico ( Luomo cos utilizzer ora luno e ora laltro degli schemi a secondo dei contesti, del suo interesse, della direzione tendenziosa suggerita dalla circostanza. Schemi non specifici La conoscenza degli schemi generale, astratta e non specifica. Tale generalit si traduce in una applicabilit generale, in molti contesti. Gerarchia di concetti I concetti solitamente sono organizzati gerarchicamente. Nella gerarchia possiamo distinguere: concetti sovraordinati (categorie dei reati, degli svaghi, delle persone di buon carattere), concetti subordinati (furto con scasso, festa da ballo, altruisti) e concetti intermedi o di base (furto, feste, filantropi). I concetti intermedi sono i pi frequentemente impiegati a svolgere una funzione di interpretazione e di comunicazione. Reti semantiche E possibile collegare schemi diversi allinterno di una rete semantica. Pi forte il legame fra due schemi, maggiore la probabilit che siano attivati contemporaneamente, fornendo informazioni utiliEs: lo schema di un politico pu attivare con facilit lo schema del prepotente, molto pi facilmente dello schema della persona intelligente. In generale per la social cognition importante indagare : a. come le persone costruiscono o rappresentano le categorie iniziali b. quali caratteristiche fanno s che i dati siano inclusi nelle categorie oppure le sostituiscano.

Concetti e schemi sociali Tipi di categoria a) Le categorie naturali: contengono oggetti indipendenti dallesistenza delle persone (come gli uccelli, i fiori e le pietre) b) le categorie artificiali: contengono oggetti che dipendono dalle attivit delle persone (come i libri, le sedie e i pianoforti) c) le categorie sociali: contengono persone raggruppate secondo criteri di: occupazione, sesso, etnia, religione e nazionalit. ( Le categorie sociali corrispondono a stereotipi in senso lato. Schemi sociali In psicologia sociale esistono diversi tipi di schemi sociali: schemi di s schemi di ruolo schemi di eventi gli schemi di persone. Schemi di persone: potremmo definirli come strutture conoscitive riferibili a determinate categorie di individui, per porne in rilievo quei tratti di personalit che sembrerebbero connotarli significativamente. Abbiamo per esempio lo schema di persona autoritaria, conformista, o estroversa. Le categorie sociali contengono un nucleo e un prototipo. Il nucleo di una categoria sociale la sua essenza sottostante ci porta a 1. inferire delle qualit profonde sulla base dellaspetto superficiale 2. trattare categorie anche indipendenti come se fossero mutualmente esclusive 3. impregnare categorizzazioni anche arbitrarie di un significato profondoVariabilit dei concetti sociali: i concetti di natura sociale hanno un carattere del tutto particolare. Se i concetti che designano entit del mondo extrasociale hanno pressoch lo stesso valore in tutte le lingue e culture i concetti sociali sono legati a fattori che variano a seconda dei tempi, dei luoghi e delle culture. I concetti di uso sociale implicano di per s lattribuzione di caratteristiche non universali ma relative alla cultura che li esprime. Es: dire macellaio o barbiere non per noi equivalente ad evocare una figura sociale abietta, cosa che si verifica in alcune zone dellIndia. Le rappresentazioni sociali (MOSCOVICI) Le rappresentazioni sociali sono costituite, secondo Moscovici, da nozioni che, formatesi con linterazione e la comunicazione quotidiana, diventano dati cognitivi fondamentali per la percezione e lorganizzazione della realt sociale. Tali rappresentazioni non hanno la caratteristica delluniversalit, ma risentono dellinfluenza di - fattori culturali - regole sociali - bisogni - desideri del soggetto percipiente, e quella del - contesto in cui linterazione sociale avviene. Criteri nella formazione dei concetti sociali Nel processo di formazione dei concetti di ordine sociale somiglianza, motivazione e contesto sono i tre criteri costitutivi. (A) Il criterio di somiglianza quindi attraverso lesperienza che abbiamo potuto raggiungere, per esempio, la cognizione di quale atteggiamento abbia un individuo triste, quale sia il comportamento di un individuo aggressivo, del modo in cui una persona socievole si relazioni agli altri e quali abilit mostri un individuo particolarmente intelligente. Eppure ogni azione o persona nuova sono diverse rispetto a quelle, conosciute in passato, tramite le quali ci siamo creati suddetti concetti. Perci, non possiamo essere sicuri che la definizione applicata nella nuova situazione sia quella pi adeguata. Diremo invece che la nostra scelta in relazione con la somiglianza che vi tra il nuovo caso e la famiglia dei casi passati. Pur non conoscendo la persona che abbiamo davanti, la situazione pu avere delle affi-nit con episodi in cui abbiamo classificato una persona come, per esempio, insensibile, gentile o indifferente. (B) Influenza della motivazione sulla percezione Linfluenza dei fattori personali, cos come delle istanze soggettive di chi giudica pu essere determinante, ripercuotendosi persino sullatto della percezione. Motivazioni e stati danimo modificano - il tipo di selezione delle informazioni - luso della logica e la memoria - pi in generale la maniera di giudicare e affrontare le situazioni.Concetti, categorie e schemi

I PROCESSI COGNITIVI NELLA COSTRUZIONE DEL MONDO SOCIALE. 1. IL PROBELMA DELLELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI La capacit di elaborare le informazioni molto limitata se paragonata alla quantit di informazioni che le persone ricevono dal mondo esterno, ne consegue che: gli individui trattengono solo una parte degli stimoli provenienti dallambiente Allo scopo di semplificare i compiti di elaborazione troppo difficili le persone inventano ogni sorta di strategie di semplificazione. Le strategie di semplificazione sono processi che deformano la percezione e che funzionano tramite la selezione, la rigidit e la semplificazione. La principale strategie di semplificazione la categorizzazione e luso di concetti o schemi. Senza i concetti la vita mentale sarebbe caotica (Smith e Medin). 2. CATEGORIE CONCETTI E SCHEMI Elementi chiave nella teoria della percezione sociale e nei temi affrontati dalla social cognition sono i concetti, le categorie e gli schemi. q Definizioni Concetto: rappresentazione mentale di una classe di oggetti distinti (idee, enti immaginiari) designati dallo stesso termine linguistico e connotati dal fatto di condividere una serie di caratteristiche, e che sono trattati allo stesso modo. Es: il faggio, il pioppo, labete ecc.. sono oggetti distinti designati da uno stesso termine linguistico di albero e sono connotati dal fatto di avere tutti fusto, rami, chioma ecc.. Tutti questi oggetti luomo li tratto allo stesso modo nella rappresentazione mentale del concetto di albero. Categoria: sinomino di concetto (classe di oggetti, o raggruppamento di due o pi oggetti distinti che sono trattati allo stesso modo). Si pu pensare che mentre categoria la designazione linguistica di una classe di oggetti, il concetto ne la rappresentazione mentale. Schema: struttura cognitiva rappresentante un sistema di conoscenze organizzate e relative ad un determinato concetto o stimolo. La conoscenza sul concetto espressa in termini di caratteristiche e di attributi del concetto e delle loro interrelazioni. Poich gli attributi (fisici morali o estetici) costituiscono essi stessi dei concetti, uno schema pu definirsi come: Schema: insieme di concetti e connessioni tra concetti che definisce un concetto pi complesso immagazzinato in memoria (Thorndyke e Hayes-Roth). Es: lo schema di skinheads (schema relativo al concetto skinheads) pu consistere nellorganizzazione degli attributi quali aggressivo, spavaldo, e giovane. Gli stessi aggressivo, spavaldo, e giovane avranno una loro concettualizzazione. In un ottica pi generale, lo schema pu definirsi:Schema: struttura conoscitiva dinamica, propriamente unorganizzazione attiva che allo stesso tempo struttura e processo, che da un lato sommarizza determinate classi di stimoli, eventi, reazioni dellesperienza passata, e che dallaltro attribuisce significato e orienta lanticipazione nel futuro di stimoli, eventi e reazioni simili: . Gli schemi, cos, ricevono lesperienza modellandone le forme, codificandola, e interpretandola fino a stravolgerne in certi casi il significato. Inoltre, la formazione di uno schema funzione di: esperienze concrete (connotazione oggettiva) lambiente socio-culturali (connotazione culturale degli schemi) istanze emotive e motivazionali (connotazione soggettiva degli schemi). q La categorizzazione e le sue funzioni DEF: La categorizzazione il processo di formazione dei concetti cio un processo che consente di trattare stimoli separati come equivalenti o concorretti a formare unit significative Come detto la funzione principale della categorizzazione e luso di concetti e schemi quella di strategie di semplificazione. Genericamente, la categorizzazione alla base dei principali processi cognitivi, che sono quelli che ci permettono di pensare, comunicare, programmare, socializzare ecc Precisamente, la categorizzazione permette di: 1) Ridurre limmensa variet di stimoli proviene dallambiente in unit mentali (concetti). 2) Semplificare la conoscenza del mondo - che altrimenti sarebbe percepito come un flusso caotico di stimoli sensoriali - rendendo pi simile a s un mondo estremamente vario e complesso. Gli schemi sono dunque gli elementi di base della rappresentazione umana della conoscenza ( per comprendere la realt lindividuo deve imparare un certo numero di concetti. 3) Ordinare i fatti della realt rendendola disponibile al nostro intervento ( quando si studia un argomento sar pi facile comprenderlo isolando le idee fondamentali) 4) Chiarire il pensiero e pensare in modo pi efficace 5) Ricordare in modo pi efficace (si ricorda meglio una data associandola ad un concetto, che memorizzandone semplicemente i numeri) 6) Esercitare le nostre abilit. 7) Porre le basi alle relazioni sociali 8) Comunicare meglio gli uni con gli altri: non possibile comunicare le esperienze che non possono essere ridotte ad ununit o che comunque sono il prodotto di un vibrante accavallarsi di sensazioni 9) Controllare lansia: conoscere il mondo significa controllarne gli eventi. Di fronte allignoto non sappiamo come reagire agli eventi, ma ci sentiamo soltanto in balia di essi. 10) Porre le basi per il processo di adattamento tanto al mondo fisico quanto a quello sociale q Il limite dei concetti 1. Tendenziosit nei processi della cognizione

gli schemi guidano selettivamente lelaborazione delle nuove informazioni, influenzando la percezione, la codifica, la rievocazione, linterpretazione e le inferenze. In particolare: a) gli schemi permettono di andare oltre linformazione data, distorcendo la percezione dei dati oggettivi nella direzione delle aspettative categoriali attivate dallo stimolo-dato: nel momento in cui uno stimolo viene classificato allinterno di una categoria, la conoscenza di quello stimolo si avvale delle caratteristiche proprie di quella categoria e non dello stimolo;. b) gli schemi influenzano non solo il modo in cui linformazione elaborata, ma anche quali dati entrano nellelaborazione( esposizione selettiva: il soggetto tra i tanti stimoli provenienti dallesterno selezione le informazioni pi coerenti con i suoi schemi; c) gli schemi suggeriscono una ricostruzione selettiva delle informazioni che non sono mai state depositate in memoria. In una visione pi generale la tendenziosit del processo di elaborazione delle informazioni oltre che da schemi sostenuta da molti altri fattori, come illustrato di seguito:

Nello schema evidenziato che: gli schemi possono influenzare le decisioni - perch attivata da processi di natura puramente cognitiva (es: effetti di priming, o laspettativa categoriale). Tale attivazione ha forte carattere culturale. - perch attivati dalle motivazioni.(In particolare le motivazioni possono agire o in modo diretto, o in modo indiretto mediante lattivazione di schemi attitudinali e altri schemi). Tale attivazione ha forte carattere personale. Noi utilizziamo gli schemi a disposizione per dare significato a ci che percepiamo. Gli schemi sono gli elementi di base della rappresentazione umana della conoscenza e ne spiegano - sia il carattere dinamico - sia la propriet della continuit tra ci che si acquisisce e ci che gi acquisito - sia la dimensione costruttiva: il gi acquisito condiziona e orienta lapprendimento del nuovo (Bartlett) ( Le teorie implicite di personalit sono un esempio di effetto collaterale della categorizzazione. 2. Rigidit Il trattamento indifferenziato di pi oggetti in uno stesso concetto, se da un lato ha un effetto semplificativo funzionale alla comprensione del mondo, dallaltro ha leffetto negativo di richiamare eccessivamente la nostra attenzione su alcune caratteristiche di qualcuno o qualcosa inducendoci ad ignorarne delle altre. oncetti, riducendo la realt ad una serie di entit separate, possono essere dimpedimento alla nostra esperienza della realt concreta, che nella percezione caratterizzata da ininterrotti mutamente qualitativi. Differenziazione categoriale: Contrasti e somiglianze Affinch le categorie sociali si rivelino dei dispositivi utili per ordinare e semplificare il mondo importante che siano in grado di discriminare con precisione i membri della classe dai non membri. Una conseguenza della categorizzazione il fenomeno della differenziazione categoriale: differenziazione categoriale: effetto della categorizazzione che comporta unaccentuazione delle somiglianze allinterno della stessa classe e delle differenze fra le classi diverse. I concetti verbali - hanno la peculiarit di avere la capacit di rappresentare perfettamente classi distinte di eventi simili. - Al contrario non rappresentano altrettanto bene eventi unici e complessi (il linguaggio, ad esempio, infatti non riesce, nel descrivere un dipinto di un artista, a veicolarne completamente con le parole la ricchezza e la variet dei colori e delle forme, cos come non pu comunicare che in parte lemozione di un individuo ad un altro). Il tempo I concetti non rendono appropriatamente il mutamento nel tempo. Se gli avvenimenti si succedono in maniera continua, ma ognuno diverso dal precedente, sar difficile compiere delle distinzioni concettuali (per esempio i movimenti di una danzatrice non possono essere distinti e quindi descritti in maniera che unaltra persona, inesperta di danza, possa ripeterli). Un sistema concettuale pi flessibile favorirebbe un orizzonte mentale pi ampio.

Gli stereotipi Nellambito sociale il meccanismo di concettualizzazione degenera nello stereotipo. Esso risulta un effetto a forte connotazione sociale del meccanismo psicologico percettivo-cognitivo. - Il processo di concettualizzazione porta a raggruppare le persone in classi, quali gruppi di persone che condividono la stessa etnia, lo stesso genere sessuale, la stessa preferenza sessuale, la stessa condizione economica, lo stesso stato sociale ecc... - In base a influenze culturali o fattori motivazionali e difensivi, intorno al concetto di un uno di questi gruppi sociali si creano delle conoscenze e credenze, ovvero degli schemi cognitivi. Tali conoscenze sono lessenza dello stereotipo. Precisamente: Lo stereotipo una conoscenza socialmente condivisa relativamente ad attributi personali (di solito tratti di personalit) , o ad attributi e comportamenti di un gruppo di persone, che come tutti gli schemi viene applicato ad ogni nuovo individuo classificato come appartenente a quel gruppo. Tajfel: gli stereotipi possono essere considerati dei casi particolari di categorizzazione, che comportano unaccentuazione delle somiglianze allinterno dei gruppi e delle differenze fra gruppi. Lapplicazione dello stereotipo si traduce: - nellattribuire al nuovo individuo tutte le caratteristiche dello stereotipo (le ragazze sono meno capaci degli uomini nella dirigenza) - nellignorare le caratteristiche peculiari dellindividuo preso singolarmente, il quale potrebbe mostrare caratteristiche anche opposte a quelle dello stereotipo (ignorare indizi di capacit manageriali di una donna) - nellignorare possibili affinit tra lindividuo classificato in un preciso gruppo con individui di altri gruppi (unanalisi pi attenta scopriremmo, ad esempio, che ebrei e musulmani appartengono allo stesso ceppo linguistico e condividono gran parte delle credenze religiose; che tra omosessualit ed eterosessualit non c antitesi, e cos via.) - nel opporre resistenza ad ogni fatto che contraddica lapplicabilit dello stereotipo (se una ragazza mostra chiare capacit manageriali la si considera un eccezione e la si colloca in una categoria a parte, salvaguardando cos la categoria originaria e gli stereotipi su di essa) Dalla fisiologia della percezione alla creazione degli stereotipi somiglianze e contrasti Gli psicologi si sono occupati a lungo, a proposito del carattere semplificatorio inerente alla percezione e al concetto, dellaccentuazione dei contrasti e delle somiglianze. Prendiamo per esempio un fondo colorato la cui luminosit muta gradualmente procedendo da sinistra verso destra, sul quale siano disegnati due contorni di cerchio. La nostra percezione risulter alterata in quanto la superficie luminosa allinterno di ogni cerchio ci sembrer pi omogenea di quanto non sia effettivamente e i contrasti tra le due superfici cerchiate come pi accentuati La percezione visiva tende, insomma, a dare omogeneit a quanto c di riconoscibile. Holzkamp afferma che lorigine di questi fenomeni dovrebbe essere cercata nlla storia della specie, dato che essi funzionano come un meccanismo di adattamento allambiente fisico. Infatti gli organismi viventi possono, in virt dellaccentuazione delle differenze e delle somiglianze, organizzare la loro attivit nellambiente in maniera pi adatta. Analogamente per luomo laccentuazione dei contrasti sarebbe funzionale al fine di orientarsi nelluniverso sociale p3olzkamp, 1973). Gi nel campo delle dimensioni fisiche alcune differenze vengono sopravvalutate dalla percezione quando queste dimensioni hanno un rapporto sistematico con il valore relativo degli oggetti. Cos, le differenze di diametro tra due monete ci sembreranno pi accentuate se vi una relazione tra il diametro della moneta e il suo valore, e non si manifesteranno in assenza di un nesso sistematico. Tale accentuazione illusiva delle differenze riveste un significato speciale per il nostro discorso. Sembra di capire che per Tajfel anche tutti i concetti del giudizio sociale presentino caratteristiche analoghe. Ad esempio, nel caso di una coppia di classi contrapposte (sia: italiani e albanesi), i membri di esse tendono ad essere percepiti come omogenei allinterno di ciascuna classe e perfettamente differenziati da quelli dellaltra classe. ( La percezione tende per cos dire ad assecondare concetti, stereotipi e significati sociali. Genesi e propriet dei concetti e degli schemi Lorigine dei concetti Un concetto pu formarsi: a) Dallincontro del mondo fisico con i nostri sensi. I concetti cos formatisi sono detti categoria naturale. Sono concetti non formulati dal pensiero e grazie allastrazione del linguaggio, ma derivano da una struttura percettiva innata e fisiologica. Esempi di categorie naturali sono: dolore, piacere. b) Con un processo di apprendimento sociale. Un concetto si apprende, di norma, per esperienza ripetuta di situazioni ed esempi del concetto che si apprende. Il processo di acquisizione dei concetti avviene pi frequentemente attraverso le esperienze che viviamo nel corso dellinterazione sociale. Molti psicologi sono conviti che la maggior parte dei concetti risulti dallapprendimento del linguaggio. Infatti, in genere (non sempre) i concetti vengono veicolati da parole (sostantivi, verbi, aggettivi). Le teorie ingenue per il raggruppamento Esistono varie ragioni per raggruppare gli oggetti in un unico concetto: a. co-presenza: perch lambiente li presenta spesso insieme (per esempio, la maggior parte degli uccelli cantano), b. stessa funzione: perch assolvano la medesima funzione (un libro, una penna e un ufficio non possiedono molte caratteristiche fisiche in comune) c. causalit: perch si percepisce fra di essi una relazione causale. ( La nozione di caratteristica comune va intesa in senso lato: qualunque teoria ingenua (ragione) per la quale un sistema mentale raggruppa alcuni oggetti una caratteristica comune di tali oggetti. ( Queste teorie ingenue servono a rendere coerente la categoria. Secondo questottica: le categorie non si fondano su un gradiente di rappresentativit o su una realt oggettiva, ma sulla teoria esplicativa (per esempio, biologica) delle persone, che collega la somiglianza superficiale (per esempio, il colore della pelle) a principi sottostanti (come i tratti di personalit). Nascita dello schema A seconda delle esperienze personali o sociali con un determinato oggetto, le persone tendono a compiere generalizzazioni nel tempo e nello spazio, a partire dalle sue caratteristiche e propriet. ( lo schema la forma generale prodotta dai processi di generalizzazione a partire dalle caratteristiche degli oggetti. Schemi non univoci 1) la maggior parte degli individui possiede non solo schemi diversi, ma addirittura in opposizione tra loro.

2) Pi in generale intorno ad un concetto luomo non costruisce uno schema unico n univoco ( per uno stesso concetto luomo costruisce pi schemi, ciascuno organizzante le conoscenze di quel concetto da un punto di vista specifico ( Luomo cos utilizzer ora luno e ora laltro degli schemi a secondo dei contesti, del suo interesse, della direzione tendenziosa suggerita dalla circostanza. Schemi non specifici La conoscenza degli schemi generale, astratta e non specifica. Tale generalit si traduce in una applicabilit generale, in molti contesti. Gerarchia di concetti I concetti solitamente sono organizzati gerarchicamente. Nella gerarchia possiamo distinguere: concetti sovraordinati (categorie dei reati, degli svaghi, delle persone di buon carattere), concetti subordinati (furto con scasso, festa da ballo, altruisti) e concetti intermedi o di base (furto, feste, filantropi). I concetti intermedi sono i pi frequentemente impiegati a svolgere una funzione di interpretazione e di comunicazione. Reti semantiche E possibile collegare schemi diversi allinterno di una rete semantica. Pi forte il legame fra due schemi, maggiore la probabilit che siano attivati contemporaneamente, fornendo informazioni utili. Es: lo schema di un politico pu attivare con facilit lo schema del prepotente, molto pi facilmente dello schema della persona intelligente. In generale per la social cognition importante indagare : a. come le persone costruiscono o rappresentano le categorie iniziali b. quali caratteristiche fanno s che i dati siano inclusi nelle categorie oppure le sostituiscano.

Concetti e schemi sociali Tipi di categoria a) Le categorie naturali: contengono oggetti indipendenti dallesistenza delle persone (come gli uccelli, i fiori e le pietre) b) le categorie artificiali: contengono oggetti che dipendono dalle attivit delle persone (come i libri, le sedie e i pianoforti) c) le categorie sociali: contengono persone raggruppate secondo criteri di: occupazione, sesso, etnia, religione e nazionalit. ( Le categorie sociali corrispondono a stereotipi in senso lato. Schemi sociali In psicologia sociale esistono diversi tipi di schemi sociali: schemi di s schemi di ruolo schemi di eventi gli schemi di persone. Schemi di persone: potremmo definirli come strutture conoscitive riferibili a determinate categorie di individui, per porne in rilievo quei tratti di personalit che sembrerebbero connotarli significativamente. Abbiamo per esempio lo schema di persona autoritaria, conformista, o estroversa. Le categorie sociali contengono un nucleo e un prototipo. Il nucleo di una categoria sociale la sua essenza sottostante ci porta a 1. inferire delle qualit profonde sulla base dellaspetto superficiale 2. trattare categorie anche indipendenti come se fossero mutualmente esclusive 3. impregnare categorizzazioni anche arbitrarie di un significato profondo. Variabilit dei concetti sociali: i concetti di natura sociale hanno un carattere del tutto particolare. Se i concetti che designano entit del mondo extrasociale hanno pressoch lo stesso valore in tutte le lingue e culture i concetti sociali sono legati a fattori che variano a seconda dei tempi, dei luoghi e delle culture. I concetti di uso sociale implicano di per s lattribuzione di caratteristiche non universali ma relative alla cultura che li esprime. Es: dire macellaio o barbiere non per noi equivalente ad evocare una figura sociale abietta, cosa che si verifica in alcune zone dellIndia. Le rappresentazioni sociali (MOSCOVICI) Le rappresentazioni sociali sono costituite, secondo Moscovici, da nozioni che, formatesi con linterazione e la comunicazione quotidiana, diventano dati cognitivi fondamentali per la percezione e lorganizzazione della realt sociale. Tali rappresentazioni non hanno la caratteristica delluniversalit, ma risentono dellinfluenza di - fattori culturali - regole sociali - bisogni - desideri del soggetto percipiente, e quella del - contesto in cui linterazione sociale avviene. Criteri nella formazione dei concetti sociali Nel processo di formazione dei concetti di ordine sociale somiglianza, motivazione e contesto sono i tre criteri costitutivi. (A) Il criterio di somiglianza quindi attraverso lesperienza che abbiamo potuto raggiungere, per esempio, la cognizione di quale atteggiamento abbia un individuo triste, quale sia il comportamento di un individuo aggressivo, del modo in cui una persona socievole si relazioni agli altri e quali abilit mostri un individuo particolarmente intelligente. Eppure ogni azione o persona nuova sono diverse rispetto a quelle, conosciute in passato, tramite le quali ci siamo creati suddetti concetti. Perci, non possiamo essere sicuri che la definizione applicata nella nuova situazione sia quella pi adeguata. Diremo invece che la nostra scelta in relazione con la somiglianza che vi tra il nuovo caso e la famiglia dei casi passati. Pur non conoscendo la persona che abbiamo davanti, la situazione pu avere delle affi-nit con episodi in cui abbiamo classificato una persona come, per esempio, insensibile, gentile o indifferente. (B) Influenza della motivazione sulla percezione Linfluenza dei fattori personali, cos come delle istanze soggettive di chi giudica pu essere determinante, ripercuotendosi persino sullatto della percezione. Motivazioni e stati danimo modificano - il tipo di selezione delle informazioni - luso della logica e la memoria - pi in generale la maniera di giudicare e affrontare le situazioni. (C) Influenza del contesto La percezione sociale viene condizionata anche dalle condizioni fisiche e sociali in cui le azioni di un individuo avvengono, ossia dal contesto, che fornisce indicazioni sul comportamento che a seconda delle circostanze pi opportuno osservare. Bisogna tener presente che nellinterpretazione del contesto il soggetto applica concetti sociali preesistenti; i quali riflettono le regole culturali in uso, diverse a seconda della cultura in cui si sono sviluppate. In relazione alla cultura in cui vivono, gli uomini imparano con lesperienza quali azioni seguono ad altre nei vari contesti; ad esempio, nella nostra societ ci si aspetta che il pianto sia la reazione alla partenza o alla morte di un familiare o che la gelosia sia la reazione al tradimento. Il giudizio e il giudizio sociale I concetti hanno un ruolo essenziale nella formulazione dei giudizi. Si definisce giudizio una qualsiasi proposizione riducibile ad una struttura logica del genere: x a, dove x un oggetto considerato nella sua singolarit, mentre a il concetto entro il quale collochiamo il primo termine. Tipi di giudizio: 1) giudizio conoscitivo: consiste semplicemente nel collocare un oggetto in una categoria (questo un faggio) o una categoria pi ampia (il faggio un albero). 2) giudizio valutativo: a) morale, b) estetico. Collega loggetto, lazione o la persona con unidea (concetto) di valore (la storia commovente). Luso del concetto a cui si lega il giudizio valutativo, e quindi il valore di verit del giudizio, puramente soggettivo

Il giudizio sociale Il giudizio sociale pu considerarsi una mescolanza tra giudizio conoscitivo e giudizio valutativo: da un lato, il semplice collocare il soggetto in una categoria sociale comporta apprezzamento o deprezzamento. Viceversa, anche un giudizio deliberatamente valutativo offrir spunti di oggettivit.

APPROCCI ALLA DEFINIZIONE DELLA CATEGORIA 1. Primo approccio: la concezione classica delle categorie Il primo approccio allo studio delle categorie costituito dalla concezione classica delle categorie (Bruner: A Study of Thinking): una categoria determinata dagli attributi necessari e sufficienti delloggetto. Tutti gli oggetti che corrispondono alla definizione di una categoria sono membri ugualmente buoni. Es: un quadrato definito da quattro linee rette di uguale lunghezza, unite in modo da formare angoli retti. Non fa differenza se il quadrato piccolo o grande, verde o blu, collocato su un lato o ad angolo. Secondo questa definizione - i confini fra le categorie sono chiari e facili da stabilire: un oggetto appartiene a una certa categoria oppure no. - le categorie sono arbitrarie. Nulla nel mondo o nel sistema cognitivo le predetermina. Pertanto, le categorie sono basate sulla cultura o sul linguaggio (Whorf ).

2. Secondo approccio: prospettiva della somiglianza di famiglia o basata su prototipo La prospettiva classica non adeguata quando applicata alle categorie naturali come gli uccelli e i fiori. Lappartenenza alle categorie naturali probabilistica piuttosto che tutto o niente, ed esiste un gradiente di rappresentativit o tipicit, dal membro meno tipico al pi tipico detto prototipo: ( prototipo = il membro di una categoria con piu altro grado di rappresentativit del concetto. Esso rappresenta una sorta di media o un ideale. Ci significa che - i membri di una categoria hanno qualcosa in comune; esiste una somiglianza di famiglia, tale che certe caratteristiche sono presenti in alcuni membri ma possono mancare negli altri, che non saranno per questo esclusi dalla categoria. - la probabilit di categorizzare un oggetto come appartenente ad una categoria dipende dal grado di somiglianza con il prototipo della categoria. Poich un oggetto pu avere molti elementi di similarit con numerosi prototipi( i confini fra le categorie sono piuttosto sfuocati (Es: la collocazione del pipistrello tra la categoria uccelli e la categoria mammiferi) 3. Terzo approccio: la prospettiva degli esemplari Lapproccio allo studio dei concetti basato sul prototipo stato messo in discussione dalla prospettiva degli esemplari . Prospettiva degli esemplari (( un concetto composto da tracce mnestiche di esempi specifici della categoria. Es: se incontriamo qualcuno che porta un nome portoghese, possiamo decidere che questa persona portoghese perch somiglia ad altri portoghesi che ricordiamo. ( Confroto tra approccio del prototipo e degli esemplari: Lastrazione di un prototipo una componente fondamentale sia per la prospettiva della somiglianza di famiglia sia per la concezione degli esemplari, con la differenza che: - nella prospettiva degli esemplari lastrazione ha luogo durante la rievocazione delle informazioni - nella prospettiva della somiglianza di famiglia lastrazione avviene durante la codifica delle informazioni. Le prospettive della somiglianza di famiglia e degli esemplari sono difficilmente distinguibili perch si fondano entrambe sul principio di similarit: se due oggetti sono simili, entrambi appartengono alla medesima categoria. Nuova ipotesi: concetti con prototipo e nucleo Alcuni ricercatori hanno avanzato lipotesi che determinati concetti, in particolare quelli naturali, sono formati da - caratteristiche probabilistiche come il prototipo - un nucleo, costituito da un insieme di condizioni necessarie e sufficienti. Es: la categoria nonna ha come propriet definenti femmina e genitore di un genitore. Tuttavia, essere anziano pi visibile, e certamente pi vicino al prototipo di essere un genitore, che pi vicino al nucleo della categoria. Pertanto, il prototipo pu essere considerato uno strumento di categorizzazione rozzo, poich meno diagnostico del nucleo. Infatti, non ha importanza se il nucleo esiste veramente nella realt oppure no, perch le persone trattano il mondo come se esso esistesse. Per questo motivo, il nucleo pu essere considerato la parte essenziale di una categoria, che deriva dalla psicologia ingenua e dalle teorie ingenue delle persone sul mondo. Non necessario che queste teorie ingenue siano corrette, nella misura in cui forniscono al mondo una struttura significativa e non si discostano troppo dalla realt. LE TEORIE MOTIVAZIONALI E LE ALTRE TEORIE IN PSICOLOGIA SOCIALE Le motivazioni Nonostante la maggior parte della teoria della percezione sociale sia dominata dalla prospettiva cognitivista, come gi evidenziato in qualche punto della trattazione precedente, ciascuno di noi nel contatto con lambiente sociale non esegue soltanto unattivit di trattamento dellinformazione. Il soggetto sociale, difatti, appare continuamente motivato da fattori personali o istanze morali, economiche, ecc.. Bisogna, quindi, ampliare il proprio orizzonte di ricerca strettamente di tipo cognitivista, e considerare il ruolo, nellorganizzazione delle informazioni, della motivazione soggettiva. In altri termini i meccanismi cognitivi comuni a tutti producono, in ciascun individuo, effetti differenziati in funzione di fattori strettamente personali quali motivazioni ed emozioni. Ne deriva: un soggetto pi complesso, fornito di schemi cognitivi che presuppongono lesistenza di reazioni affettive, e dotato di una capacit cognitiva in relazione ad unattivit finalizzata, cio in grado di realizzare strategie diverse in rapporto a fini diversi. Quindi pi in generale si pu concludere che: la cognizione non dipende dalle caratteristiche fisiche od oggettive degli oggetti, ma la ricostruzione, a livello mentale, della realt alla luce dellesperienza precedente, dei propri bisogni, dei desideri e delle intenzioni. altri termini: sebbene tutti potenzialmente siamo in grado di acquisire le stesse abilit cognitive, ognuno sviluppa quelle che pi risultano funzionali ai propri bisogni. E il modo in cui un individuo costruisce il suo mondo sociale dipende non solo da concetti, schemi, presupposizioni, inferenze e quantaltro, ma anche dai suoi bisogni e scopi interni. Inconscio e suggestioni Infine, nella formazione del proprio mondo sociale, un posto non secondario va riservato ai fenomeni dellinconscio e della suggestione.

Il giudizio nella costruzione del mondo sociale

Lo studio sulla formazione dei giudizi importante per via del fatto che la maggior parte dei processi propri della costruzione del mondo sociale si riconduce alla formazione dei giudizi. Il risultato dei processi cognitivi (giudizi, decisioni, comportamenti, impressioni) determinato da: 1. fattori interni allindividuo: a) strutture e processi cognitivi b) forze motivazionali interne 2. fattori esterni allindividuo : influenze dellambiente: a) specifica distribuzione degli stimoli ambientali (maggioranza o minoranza) b) il linguaggio usato per descrivere il comportamento interpersonale c) eventi emotigeni: le emozioni hanno effetto sui processi cognitivi per il tentativo del soggetto di fronteggiare lambiente sociale. GLI STADI DEL PROCESSO COGNITIVO PER LA FORMAZIONE DEL GIUDIZIO Indaghiamo qui sullinfluenza sul giudizio da parte di fattori interni=strutture e processi cognitivi. Sulle tracce della psicologia cognitivista, il processo cognitivo stato scomposto in stadi sequenziali di elaborazione dellinformazione, quali 1. la percezione 2. la categorizzazione 3. lorganizzazione o codifica 4. la rievocazione 5. la produzione di inferenze 6. il giudizio.

A partire dallinput percettivo (linsieme dei dati oggettivi) che pu essere 1. un comportamento di una persona 2. un tratto fisico di una persona 3. un qualsiasi stimolo sociale attraverso questi stadi sequenziali si giunge fino alloutput consistente in 1. comportamento 2. emessione di giudizio esprimibile come: a) formazione di unimpressione b) presa di una decisione c) produrre la soluzione di un problema Tali stadi hanno un ordine con una base logica solida in quanto gli stadi successivi (per esempio, la categorizzazione) presuppongono gli stadi precedenti (per esempio, la percezione). Tali stadi sono fortemente interdipendenti e caratterizzati da vari circoli di retroazione (feedback loops), ma tale influenza allincontrario non necessaria anche se possibile. Interdipendenza (influenza in aventi): Da un lato, non possiamo categorizzare un volto come appartenente a un gruppo etnico, a meno che il volto non sia stato prima percepito, ma possiamo percepire gli attributi facciali indipendentemente dalla categorizzazione sociale. Analogamente, lorganizzazione della memoria presuppone la codifica categoriale dello stimolo; cio la memoria dei volti non pu essere organizzata sotto forma di somiglianze etniche, a meno che i volti non siano prima categorizzati. Su questa linea, le inferenze presuppongono una struttura di conoscenza organizzata, il ricordo o la rievocazione usano come input le inferenze e la conoscenza organizzata, e lo stadio finale della decisione influenzato dai prodotti della rievocazione.

Cicli retroattivi (influenza allindietro) Dallaltro lato, possono esistere circoli di retroazione fra tutti gli stadi adiacenti per i quali gli stadi precedenti sono spesso influenzati da fattori che agiscono in senso contrario oppure a partire dagli stadi successivi. Pertanto, - la percezione sociale pu essere guidata da categorie (etniche) - lorganizzazione della memoria pu influenzare il processo di categorizzazione che logicamente lo precede - il problema decisionale finale pu limitare la rievocazione dellinformazione dalla memoria. ASPETTATIVE CATEGORIALI E GIUDIZIO A tutti gli stadi, le strutture di conoscenza precedenti (categorie schemi - stereotipi) o le aspettative (aspettative categoriali, aspettative stereotipiche) dellindividuo interagiscono con le informazioni nuove in ingresso. Ovvero A tutti gli stadi i processi bottom-up (guidati dallo stimolo) interagiscono con processi top-down (guidati dagli schemi)Dati coerenti e dati incoerenti: a) in alcuni contesti le conoscenze pregresse (aspettative) sono pi forti dei dati oggettivi, come quando tali dati sono inaspettati o incoerenti con le aspettative. b) In alcuni contesti anche le informazioni incoerenti o inaspettate sono altrettanto importanti per la memoria. Le preconcezioni influenzano non solo il modo in cui linformazione elaborata, ma anche quali dati entrano nellelaborazione.q LA PERCEZIONE Lo stadio iniziale della percezione sottolinea la relazione reciproca fra i processi cognitivi interni e gli eventi stimolo esterni presenti nellambiente. Prospettive: 1. Costruttivismo: (( percezione guidata dai concetti concept driven -processi top down) Esiste unidea secondo cui la percezione sociale spesso un processo costruttivo, guidato da convenzioni stereotipiche piuttosto che da dati oggettivi 2. Gestalt (( percezione guidata dai dati data driven processi bottom up) Lapproccio sociale allo studio della percezione stato influenzato dalla psicologia della Gestalt, in base alla quale lorganizzazione percettiva guidata da principi organizzativi innati, (la somiglianza, la buona forma o la coerenza cognitiva). Secondo questi principi tendiamo a percepire delle cause simili ai comportamenti o agli eventi da esse prodotti, oppure raggruppiamo le nostre osservazioni sulla base della vicinanza spaziale o temporale Questa prospettiva pone laccento sul ruolo delle conoscenze precedenti o degli stimoli nuovi (top down), 3. La prospettiva ecologica di Gibson - assume un punto di partenza opposto, sottolineando che la percezione determinata spesso da eventi esterni. Il processo percettivo equivale a raccogliere i segnali o i sintomi cruciali presenti nellambiente, lasciando poco spazio allinterpretazione o allinferenza sociale (nella misura in cui gli organismi dispongono di un apparato sensoriale che permette di percepire determinate caratteristiche dello stimolo ma non altre, e che sono predisposti biologicamente a prestare attenzione a particolari informazioni). Queste tre posizioni non sono altro che aspetti del medesimo fenomeno. LA CATEGORIZZAZIONE Mentre la percezione guidata dallo stimolo, nella categorizzazione sottolineata linfluenza delle conoscenze precedenti. Il confine fra percezione e categorizzazione sfuocato: - da un lato la categorizzazione possibile solo dopo aver percepito lo stimolo da classificare (n.p. stimolo di cui formarsi unimpressione); - daltro canto quando uno stimolo classificato allinterno di qualche categoria significativa, la percezione si arricchisce di conoscenze relative alla categoria che sono indipendenti dallo stimolo (andare oltre linformazione data). La percezione interagisce con le categorie che formano la conoscenza del mondo del soggetto percipiente. In tal modo: il destino di un evento stimolo dipende dalla categoria che accessibile (al momento della percezione) nella memoria del soggetto percipiente per interpretarlo e comprenderlo, specialmente quando ambiguo e si presta a diverse interpretazioni. Effetto di attivazione (priming) In breve: lattivazione di alcune categorie pu favorire il giudizio di uno stimolo ambiguo nei termini suggeriti dalla categoria attivata, a meno che lattivazione non sia troppo debole o troppo vistosa. Linfluenza che il processo di categorizzazione ha sulla percezione illustrato dal cosiddetto effetto di attivazione (priming). Spiegazione del priming Linfluenza del priming categoriale spiegabile allintemo di un modello della memoria umana basato su reti associative, nel quale i concetti sono rappresentati da nodi e la distanza fra i nodi indica la differenza fra di essi. Pi simile il significato di due concetti, tanto minore sar la distanza fra i loro nodi nella rete associativa. In questo schema il priming pu essere visto come un processo di diffusione dellattivazione da un nodo (la fonte di attivazione) ai nodi adiacenti nella rete, e la forza di questo effetto dovrebbe diminuire allaumentare della distanza dalla fonte dellattivazione. - Se da una parte plausibile che questo effetto di priming sia evidente soprattutto nelle condizioni di applicabilit (perch i concetti attivati e i comportamenti stimolo attivati riguardano nodi strettamente collegati, il cui effetto dovrebbe essere amplificato dalla loro attivazione congiunta), dallaltra parte, la teoria non esclude tassativamente che le fonti di attivazione non applicabili possano produrre un effetto. Una possibile restrizione riguarda il momento (timing) in cui avviene lattivazione della categoria. Vari studi suggeriscono che lo stadio della codifica particolarmente sensibile agli effetti di attivazione. Leffetto priming stato osservato solo quando il trattamento di attivazione presentato prima della codifica dellinformazione bersaglio (stimolo). Tuttavia, alcuni dati suggeriscono che almeno in certe condizioni, unimpressione gi formata pu essere modificata dalle categorie attivate dopo. - Molte altre ricerche hanno mostrato che linformazione fornita dopo la codifica pu produrre uninfluenza retrospettiva su rappresentazioni mnestiche preesistenti. Per, non chiaro se i precedenti risultati riflettano un aggiornamento dei contenuti della memoria basato su processi di tipo ricostruttivo, oppure semplicemente un giudizio tendenzioso indipendente dalla memoria. - Interpretare le osservazioni stimolo alla luce delle categorie attivate non richiede certamente un processo intenzionale o consapevole. Al contrario un livello di consapevolezza troppo alto pu indebolire o persino capovolgere leffetto di attivazione. Se i soggetti credono che le procedure di attivazione troppo vistose possano influenzare la formazione delle impressioni, attribuiranno le impressioni distorte a tentativi di influenza esterni e correggeranno i giudizi in direzione contraria. Pertanto, la consapevolezza non una precondizione ma pu in realt interferire con leffetto di attivazione. q LORGANIZZAZIONE Argomento: organizzare le informazioni di natura sociale in memoria. A) Luso delle categorie Un modo economico di organizzare le informazioni di natura sociale in memoria attraverso categorie. 1) Una categoria importante la persona. Quando le informazioni sociali complesse si riferiscono, in ordine misto, a comportamenti di persone diverse relativi a vari argomenti (come le discussioni di gruppo, i partiti, ecc.): a) i soggetti tendono ad organizzare i ricordi in funzione del tipo di persona. b) lordine con cui i soggetti rievocano le informazioni evidenzia dei raggruppamenti (clusters) associati alla persona piuttosto che raggruppamenti di argomenti ( cio, i comportamenti che appartengono alla stessa persona sono raggruppati insieme nella memoria. ) Quando tutte le informazioni riguardano la medesima persona bersaglio, i ricordi dei suoi comportamenti possono essere organizzati in categorie di scopi o tratti. Riducendo il carico di memoria da molte unit specifiche a poche unit pi astratte, i soggetti possono cos utilizzare la loro conoscenza del mondo per ricostruire i contenuti specifici dellinformazione stimolo. B) Scopo dellelaborazione Lorganizzazione delle informazioni in memoria influenzata profondamente dallo scopo dellelaborazione o dalle istruzioni relative al compito. Il vantaggio dellapprendimento incidentale, rispetto allapprendimento intenzionale, imputabile allo scopo di formare unimpressione, e tale scopo influenza la formazione della rappresentazione mnestica. Quanto pi coerente limpressione formatasi tanto pi facile sar il compito di rievocazione. ) Impressioni coerenti e incoerenti Come appena detto quanto pi coerente limpressione formatasi tanto pi facile sar il compito di rievocazione. Tuttavia, spesso le informazioni incoerenti o inaspettate sono rievocate con pi facilit delle informazioni coerenti con unaspettativa categoriale. Pertanto, le informazioni inaspettate possono facilitare la rievocazione (come quando ci viene detto che un sacerdote ha derubato unanziana signora, oppure che uno sportivo molto attivo soffre di un handicap fisico). - In esperimenti, le istruzioni che sottolineano esplicitamente la formazione delle impressioni rafforzano il vantaggio delle informazioni incoerenti, perch lobiettivo di formare unimpressione rende preminente il bisogno di integrare e attribuire un significato alle informazioni incoerenti e, cos facendo, costringe il soggetto a dedicare uno sforzo cognitivo ulteriore allelaborazione di tali informazioni. - il vantaggio nel ricordo delle informazioni incoerenti scompare quando i comportamenti stimolo si riferiscono a gruppi invece che a individui. In questo caso, i vincoli di coerenza per la memoria saranno molto pi bassi, poich assai pi probabile che vi siano incoerenze fra i membri di un gruppo che allinterno di un individuo. LA RIEVOCAZIONE Rievocazione guidata dalla categoria e guidata dallo stimolo: - La rievocazione guidata dalla categoria favorisce gli item congruenti: linformazione congruente rievocata con maggiore probabilit quando sono attivati da strutture di conoscenza significativa: categorie o schemi superordinati (Gli psicologi cognitivisti usano spesso il termine schema per indicare le categorie stabili che sono divenute parte della struttura di conoscenza permanente). - La rievocazione guidata dallo stimolo facorisce gli item incongruenti: quando non sono disponibili indizi categoriali e il processo di rievocazione dipende dalla forza delle singole tracce degli item, gli item incongruenti traggono beneficio dallelaborazione supplementare che ricevono durante la codifica. La relativa superiorit dovrebbe pertanto dipendere dalleventualit che il processo di rievocazione sia guidato da strutture superordinate oppure debba basarsi sulla rievocazione di eventi specifici. Confronto fra ricordo di informazioni coerenti e incoerenti c) Rievocazione: quando la prestazione misurata sotto forma di rievocazione, le informazioni incoerenti (che non confermano le aspettative) sono superiori alle informazioni congruenti. d) Riconoscimento: Quando si usano misure di riconoscimento, la medesima conclusione si applica alla rievocazione accurata dei singoli item. Al tempo stesso, tuttavia, le risposte evidenziano un giudizio tendenzioso generale che consiste nellinferire informazioni congruenti con unaspettativa o con una categoria superordinata, a prescindere dal fatto che queste inferenze siano accurate oppure no. Nella misura in cui i giudizi naturali o i problemi di decisione comportano lutilizzazione di indizi e processi ricostruttivi, oltre alla rievocazione accurata degli item stimolo effettivi, le inferenze congruenti con le aspettative possono facilitare la rievocazione, pi di quanto accade con le informazioni incongruenti. Naturalmente, questo si verifica quando vengono mantenuti gli stereotipi sociali anche quando le osservazioni li contraddicono. Specificit della codifica In generale, la rievocazione pi facile quando il compito di rievocazione avviene nello stesso contesto del compito di apprendimento e di codifica. Questo fenomeno conosciuto come principio della specificit della codifica. Il contesto pu essere: lumore, delle specifiche persone ecc.. Tale principio, in particolare, pu spiegare gli effetti dellumore sulla memoria, e in particolare il miglioramento della rievocazione quando lumore lo stesso di quello al momento dellapprendimento. LE INFERENZE La distinzione fra inferenza e rievocazione (spesso arbitraria), si fonda principalmente sul presupposto che linformazione rievocata sia autentica (cio identica a quella che stata appresa inizialmente) mentre linformazione inferita il prodotto dellinvenzione creativa. I sostenitori della prospettiva costruttivista nello studio della memoria non manterrebbero nemmeno questo presupposto, perch linformazione rievocata non pi una copia dellinformazione originaria. Tenendo a mente la forte somiglianza fra i due concetti, in questo contesto il concetto di inferenze sociali viene utilizzato per sottolineare la natura creativa della cognizione sociale. La maggioranza delle ricerche sullinferenza sociale si sono occupate di inferenze sui tratti disposizionali compiute a partire dal comportamento. Unindagine ingegnosa illustra le strutture schematiche che determinano tali inferenze. 1) Schema inferenziale di asimmetria: linformazione negativa pi diagnostica e ha un peso superiore sui giudizi sociali rispetto allinformazione positiva o viceversa. a) Negativo>Positivo: in alcuni contesti come nel campo della moralit - le inferenze compiute a partire dal comportamento negativo (es: mentire) ai tratti corrispondenti (disonest) sono pi facili delle inferenze prodotte a partire dal comportamento positivo (dire la verit) ai tratti positivi (lonest). Cio, per confermare un tratto attraverso osservazioni ripetute o linduzione sono necessari pi comportamenti positivi che negativi. Sicch ci si aspetta che una persona onesta dia prova di un comportamento positivo, o almeno neutro, ma che difficilmente mostri un comportamento negativo. Al contrario, non ci aspettiamo che una persona disonesta menta o bari sempre; il tratto della disonest compatibile con una gamma pi ampia di comportamenti, negativi, neutri e positivi. Qui, il comportamento negativo indica chiaramente la presenza di tratti negativi, mentre il comportamento positivo si verifica in presenza sia di tratti positivi che negativi. b) Positivo>Negativo: lasimmetria si capovolge in altri campi -come nel campo delle abilit- dove il comportamento positivo pi diagnostico del comportamento negativo. 2) Schema inferenziale di analogia (con esperienze passate). E quello che si dice Seeing the Past in the Present (vedere il passato nel presente), per il quale i giudizi e azioni politiche suggerite sono influenzati dalle analogie storiche. Schemi e inferenza : gli schemi non possono essere distinti dal processo di inferenza. Nella vita quotidiana le persone non dispongono dellinsieme completo degli attributi, anche se possono ricostruirli o inferirne una buona parte. Infatti, ogni concetto possiede un valore default, e tale valore viene assunto in mancanza di informazioni che indichino il contrario (Es: il concetto (o categoria) clown ha come valore di default lattributo divertente: il clown viene visto come qualcuno divertente a meno di prove contrarie). In particolare: a. le relazioni fra gli attributi permettono di compiere numerose inferenze (Es: il prepotente socialmente pericoloso e pertanto pu suscitare odio). b. possibile inferire un livello pi elevato (come il tipo estroverso) da un livello inferiore (come comicoGIUDIZI E DECIZIONI I prodotti dei processi cognitivi sono comunemente dei giudizi e delle decisioni; Ci evidente quando si ha a che fare con i giudizi degli insegnanti sulla prestazione degli allievi, i giudizi di colpevolezza e innocenza emessi dai giurati, oppure le diagnosi e le prognosi emesse dai medici. In altri casi lo stadio del giudizio pu essere mascherato da una denominazione diversa del compito: una prova di memoria infatti richiede di emettere giudizi su eventi precedenti le decisioni sono combinazioni di giudizi sul rischio e di giudizi su valori e costi gli atteggiamenti comportano dei giudizi sulla rilevanza e la persuasivit di affermazioni argomenti. Sembra naturale concepire il processo cognitivo come un percorso causale che conduce dalla memoria ai giudizi. e quindi esiste un processo unilaterale di influenza della memoria sulle decisioni (e non il viceversa) Le euristiche di giudizio Lassunzione unilaterale che la memoria influenzi i giudizi, ma non il contrario, ha dominato il moderno programma di ricerca sulle euristiche di giudizio. Nelle persone accade che: raramente lelaborazione delle informazioni cognitive esaustiva e guidata da norme logiche; piuttosto essa deve raggiungere un compromesso fra la razionalit e leconomia. Definizione euristica: uneuristica una strategia cognitiva che consente allindividuo sociale di emettere giudizi in modo abbastanza veloce ed economico, seguendo regole empiriche che richiedono pochi sforzi, che nella maggior parte dei casi si rivelano molto efficienti ma possono essere fonte di errore in circostanze particolari. Tuttavia, il prezzo di tale economia la produzione di giudizi sistematicamente tendenziosi in certe condizioni. Alcune euristiche sono concepite in termini di influenza causale prodotta dalla rievocazione sui giudizi Esempi di tali euristiche: 1) Euristica della disponibilit Con tale strategia si stima la frequenza o probabilit di un evento a partire dalla disponibilit di informazioni rilevanti in memoria, a dispetto delle leggi di probabilit. Mentre questa procedura euristica spesso abbastanza accurata, i giudizi risultanti possono risultare distorti quando si verificano delle distorsioni nel campione delle informazioni memorizzate. Es1: alla richiesta di come stato il tempo lo scorso autunno, se una breve scansione della memoria rende disponibili un numero equivalente di giorni sereni e di pioggia, le nostre stime numeriche tenderanno ad essere uguali. Se rievochiamo in maniera selettiva un numero superiore di giornate serene piuttosto che di pioggia, le stime della frequenza saranno distorte nella stessa direzione. Es2: stato dimostrano che i giudizi relativi a rischi letali riflettono la frequenza con cui articoli di cronaca riferiscono sulle cause di morte. Poich pi probabile che i mass media si occupino di eventi spettacolari come le catastrofi o gli omicidi, piuttosto che di malattie cardiache o di suicidi, la frequenza dei primi eventi sar sopravvalutata rispetto a quella dei secondiIl presupposto alla base dell euristica della disponibilit (e di altre euristiche, per il quale la memoria esercita uninfluenza sui giudizi) dai giudizi statistici di frequenza e probabilit generalizzato anche ad altri giudizi sociali. Per esempio, si trovato che i giudizi di colpevolezza e le punizioni inflitte sono correlate con la disponibilit in memoria di fatti e argomenti che giustificano o accusano limputato, e tali correlazioni sono spesso interpretate come una dipendenza causale del giudizio dalla rievocazione. 2) Euristica della rappresentativit Euristica con la quale un individuo, per calcolare la probabilit che un elemento A appartenga ad una classe B, valuta tale probabilit in base al grado con cui l'elemento A - secondo gli stereotipi - rappresentativo della classe B. Tale valutazione va a discapito di altri fattori importanti (es: le leggi della probabilit o logica formale). La bont di questa euristica dipende dalla validit dello stereotipo. Es: secondo leuristica della rappresentativit, una persona descritta come appassionata di modellismo aereo, di scacchi e di computer sar classificata con maggiore probabilit come un fisico piuttosto che come un insegnante, per il semplice motivo che linformazione pi rappresentativa della prima professione che della seconda. In realt, la probabilit di base degli insegnanti (cio la loro frequenza relativa nella popolazione) molto pi alta di quella dei fisici, cosicch questo giudizio probabilmente sbagliato. Tuttavia, leuristica guidata dalla somiglianza semantica (fra concetti come fisico, aereo e computer) piuttosto che dalle probabilit di base statistiche. 3) Euristica dellancoraggio e accomodamento Sostiene che i giudizi quantitativi si avvicinano ad unncora iniziale, perch il processo di acco