Approfondimento macroeconomico

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APPROFONDIMENTO MACROECONOMIA ROMANIA Buongiorno a tutti e benvenuti ad una nuova puntata dell’approfondimento di Confindustria Romania TV. Oggi vogliamo darvi una visione globale del contesto macroeconomico romeno, in cui si trovano ad operare le imprese locali e i potenziali investitori. Questo è un tema di fondamentale importanza per i nostri associati ed i nostri telespettatori, in quanto la conoscenza del contesto socio-economico in cui queste si trovano ad operare è necessaria per l’implementazione delle decisioni aziendali. Ed è per tale motivo che il nostro centro studi continua a monitorare i principali indicatori economici ponendo l’attenzione sulle variabili che le influenzano. La Romania e l’aumento della fiducia nell’economia: contesto economico e sociale. Iniziamo subito col dirvi che, nel primo trimestre del 2014, in Romania si registra una maggior fiducia della popolazione nei confronti dell’economia del Paese. Infatti, secondo una ricerca fatta su 32 Stati europei, l’indicatore di Nielsen sulla Romania è aumentato di 5 punti, rispetto al primo trimestre del 2013, raggiungendo i 67 punti . Possiamo notare come l’ingresso nell’UE ha prodotto effetti positivi per l’economia della Romania, il cui Pil pro-capite medio è cresciuto più del 6% annuo e il reddito pro-capite è passato dal 27 al 48% della media europea, dal 2000 al 2009. La crescita è stata favorita da maggiori Investimenti Diretti Esteri e da un più agevole accesso al credito bancario nei settori con maggiore valore aggiunto, come costruzioni e i servizi. La Romania si trova in una fase di transizione, e la sua economia è in ripresa, anche grazie al sostegno dall’Europa, anche se il Paese non ha ancora raggiunto il suo potenziale. Le esportazioni continuano a crescere, spinte dal settore agricolo quale driver della crescita insieme alla vendita di macchinari e mezzi di trasporto, che hanno fatto registrare nel 2013 un PIL del 3.5% superiore a quello precedente. Un altro importante contributo alla crescita è dato dalla stretta politica fiscale perseguita negli ultimi anni, che in termini monetari ha permesso alla Romania di uscire dall’elenco dei Paesi con un eccessivo rapporto Deficit / PIL, portandolo al 2.3% a giugno 2013. Questa strategia punta a raggiungere un livello di deficit pari ad 1 punto percentuale entro il 2015, in modo da ottenere il 36% di Debito/PIL nel 2018. Tale indice è attualmente al 38.2%, notevolmente al di sotto del 60%, livello massimo indicato dal Trattato di Maastricht. Questo dato, insieme al deficit di bilancio inferiore al 3%, assicura la sostenibilità del debito pubblico nel medio e lungo termine, perciò la Romania è virtuosa anche rispetto ad altri dei Paesi dell’UE. Dunque, nonostante una politica fiscale restrittiva, il budget di spesa relativo ai co- finanziamenti dei Fondi Europei non è stato ridotto, anzi, è prevista una crescita dell’assorbimento dei Fondi dedicati alla Romania, i quali per la nuova programmazione 2014-2020 includono diverse linee e settori, dall’agricoltura all’energia, al fine di rendere le imprese più competitive, anche attraverso l’innovazione e la tecnologia. A supporto di questa strategia, infatti, la Banca Nazionale della Romania, nel Summit di maggio, ha lasciato invariati i tassi di politica monetaria al 3.5%, per non influire sui prestiti bancari alle imprese. Per quanto riguarda il tasso di cambio Euro/Lei, da gennaio 2014, il trend è diventato positivo, attestandosi a 4,41 Lei per Euro (11/7//2014) e riflettendo le previsioni della Banca mondiale, basate dalla graduale crescita del Pil. Inoltre, nel primo trimestre del 2014, il tasso annuo di inflazione è sceso al di sotto dell'obiettivo del 2.5%, mantenendosi intorno all’1%, a causa dei bassi prezzi dei beni

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APPROFONDIMENTO MACROECONOMIA ROMANIA

Buongiorno a tutti e benvenuti ad una nuova puntata dell’approfondimento di Confindustria Romania TV. Oggi vogliamo darvi una visione globale del contesto macroeconomico romeno, in cui si trovano ad operare le imprese locali e i potenziali investitori. Questo è un tema di fondamentale importanza per i nostri associati ed i nostri telespettatori, in quanto la conoscenza del contesto socio-economico in cui queste si trovano ad operare è necessaria per l’implementazione delle decisioni aziendali. Ed è per tale motivo che il nostro centro studi continua a monitorare i principali indicatori economici ponendo l’attenzione sulle variabili che le influenzano.

La Romania e l’aumento della fiducia nell’economia: contesto economico e sociale.

Iniziamo subito col dirvi che, nel primo trimestre del 2014, in Romania si registra una maggior fiducia della popolazione nei confronti dell’economia del Paese. Infatti, secondo una ricerca fatta su 32 Stati europei, l’indicatore di Nielsen sulla Romania è aumentato di 5 punti, rispetto al primo trimestre del 2013, raggiungendo i 67 punti.Possiamo notare come l’ingresso nell’UE ha prodotto effetti positivi per l’economia della Romania, il cui Pil pro-capite medio è cresciuto più del 6% annuo e il reddito pro-capite è passato dal 27 al 48% della media europea, dal 2000 al 2009.La crescita è stata favorita da maggiori Investimenti Diretti Esteri e da un più agevole accesso al credito bancario nei settori con maggiore valore aggiunto, come costruzioni e i servizi.La Romania si trova in una fase di transizione, e la sua economia è in ripresa, anche grazie al sostegno dall’Europa, anche se il Paese non ha ancora raggiunto il suo potenziale. Le esportazioni continuano a crescere, spinte dal settore agricolo quale driver della crescita insieme alla vendita di macchinari e mezzi di trasporto, che hanno fatto registrare nel 2013 un PIL del 3.5% superiore a quello precedente.Un altro importante contributo alla crescita è dato dalla stretta politica fiscale perseguita negli ultimi anni, che in termini monetari ha permesso alla Romania di uscire dall’elenco dei Paesi con un eccessivo rapporto Deficit / PIL, portandolo al 2.3% a giugno 2013. Questa strategia punta a raggiungere un livello di deficit pari ad 1 punto percentuale entro il 2015, in modo da ottenere il 36% di Debito/PIL nel 2018. Tale indice è attualmente al 38.2%, notevolmente al di sotto del 60%, livello massimo indicato dal Trattato di Maastricht. Questo dato, insieme al deficit di bilancio inferiore al 3%, assicura la sostenibilità del debito pubblico nel medio e lungo termine, perciò la Romania è virtuosa anche rispetto ad altri dei Paesi dell’UE. Dunque, nonostante una politica fiscale restrittiva, il budget di spesa relativo ai co-finanziamenti dei Fondi Europei non è stato ridotto, anzi, è prevista una crescita dell’assorbimento dei Fondi dedicati alla Romania, i quali per la nuova programmazione 2014-2020 includono diverse linee e settori, dall’agricoltura all’energia, al fine di rendere le imprese più competitive, anche attraverso l’innovazione e la tecnologia. A supporto di questa strategia, infatti, la Banca Nazionale della Romania, nel Summit di maggio, ha lasciato invariati i tassi di politica monetaria al 3.5%, per non influire sui prestiti bancari alle imprese.Per quanto riguarda il tasso di cambio Euro/Lei, da gennaio 2014, il trend è diventato positivo, attestandosi a 4,41 Lei per Euro (11/7//2014) e riflettendo le previsioni della Banca mondiale, basate dalla graduale crescita del Pil.Inoltre, nel primo trimestre del 2014, il tasso annuo di inflazione è sceso al di sotto dell'obiettivo del 2.5%, mantenendosi intorno all’1%, a causa dei bassi prezzi dei beni

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alimentari, alla liberalizzazione del mercato energetico, oltre alla diminuzione dell'aliquota IVA dal 24% al 9% su alcuni prodotti di prima necessità. L’inflazione è l’unico parametro non ancora rispettato per la convergenza economica con l’Unione Europea, ma le previsioni della BNR indicano che,nel terzo quadrimestre di quest’anno, tornerà ad un livello compreso tra il 2 e il 4% come richiesto.Per queste ragioni, riteniamo la Romania presenta buone prospettive future, e che le prudenti politiche monetaria e fiscale condotte, possano evitare spirali inflazionistiche e ridurre il debito pubblico. A prova di ciò, abbiamo assistito all’abbassamento del rendimento dei titoli statali decennali al 5.6%, dal 7.25 dell’anno scorso, e ad un miglioramento della valutazione da “Investimento Stabile” a “Positivo”, mentre il rating della Romania è passato da “BB+” a “BBB-”, nello scorso maggio.

ECONOMIA REALE: Aggiornamento ad aprile 2014

Per quanto riguarda l’Economia Reale, vediamo subito che nel primo trimestre del 2014 si è registrato un ulteriore incremento del PIL reale, ad un ritmo del 3.8%, al di sopra della media dell'anno precedente. Rispetto all’andamento del 2013, notiamo che un contributo decisivo proviene dalla crescita delle esportazioni nette, che hanno raggiunto il 5.8% annuo, ovvero il massimo valore raggiunto dopo l'insorgenza della crisi finanziaria. Il volume delle esportazioni di beni e servizi ha continuato a crescere, ma l’influenza positiva sul PIL reale è stata oscurata dalla crescita delle importazioni. Per quanto riguarda il volume di investimenti, nel primo trimestre del 2014 si è registrato un calo, ancora più marcato rispetto alla media di all'anno precedente (-7.8%, rispetto a -3.3% nel 2013). Evidenti segnali di ripresa provengono dal consumo effettivo delle famiglie, nel primo trimestre del 2014.Le esportazioni di beni e servizi continuano la risalita (tasso annuo del 9,7 per cento nel primo trimestre) e in termini di contributo apportato dalle rispettive categorie merceologiche, un ruolo determinante è svolto dalle "attrezzature e veicoli" (più di 40 per cento della variazione del valore del primo trimestre). Al secondo posto invece troviamo i prodotti petroliferi (con un contributo del 27% del valore delle esportazioni), che nei primi tre mesi del 2014 ha superato notevolmente il settore alimentare. Tale risultato è stato determinato, in larga misura, dall'espansione delle attività all'estero di una delle aziende leader del settore e ciò ha contribuito all’inversione di tendenza delle importazioni di petrolio greggio.Il settore energetico ha dato un importante contributo alla spinta totale del volume importazioni di beni e servizi nel primo trimestre (8.5% in termini annuali, rispetto al 2.4% nel 2013). Ritmi intensi sono stati registrati da altre categorie di beni intermedi e materie prime (in particolare per l'industria metallurgia, macchinari ed attrezzature). Dal lato dell'offerta, nel primo trimestre, la maggior parte dei settori hanno registrato tassi reali positivi, in particolare l'industria mantiene la posizione di motore della crescita economica (con un contributo di 2.3 punti percentuali). Un contributo al rafforzamento dell'attività economica è arrivato anche dal settore dei servizi che registra una crescita del tasso annuo dell’1.5 per cento rispetto al ristagno di 2013. Risultati positivi si sono registrati anche nel comparto della vendita al dettaglio e nel commercio all'ingrosso e nel trasporto di merci, grazie all'espansione della produzione industriale.Nel settore di beni di prima necessità, escluso i carburanti, i volumi di vendita hanno avuto differenti andamenti, infatti possiamo notare che il settore alimentare ha registrato un

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aumento del 10.6% nel primo trimestre del 2014, mentre il settore farmaceutico e tessile hanno visto una contrazione dei consumi.Tuttavia, merita notare, che la crescita in doppia cifra è stata raggiunta sia grazie alla ripresa della domanda dei consumatori, che all’espansione delle grandi catene di distribuzione e alla promozione di una ampia varietà di marchi locali (cheaper). Un altro settore in ripresa è quello dei servizi, che ha registrato lo scorso trimestre un aumento del 7.4%, oltre al settore dei beni durevoli, in cui il comparto della carpenteria navale ha contribuito in buona misura all’aumento delle esportazioni.Nel mese di aprile 2014, il tasso di disoccupazione ha registrato una lieve riduzione di 0.1 punti percentuali, fino al 5.2% rispetto al 7.1%. Questo andamento risulta essere una chiara manifestazione di un moderato miglioramento nel mercato lavoro.

Cari telespettatori, siamo ora giunti alla conclusione di questa nuova edizione dell’approfondimento di Confindustria Romania TV. Vi abbiamo quindi, aggiornati sugli aspetti rilevanti riguardo il Sistema Macroeconomico in Romania, che risulta essere un tema di fondamentale importanza per le imprese attive in Romania e per quelle italiane interessate all’accesso nel mercato romeno. Vi ringrazio per la vostra attenzione e vi aspetto al prossimo appuntamento di Confindustria Romania TV.