Approccio concettuale alla Progettazione degli Edifici Alti · AZIONE DEL VENTO: Il vento è...
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Approccio concettuale alla
Progettazione degli Edifici Alti Seminario a cura del Prof. Franco Mola
Politecnico di Milano
Giornata I-II
09-11 Ottobre 2012
Aula N.1.6
Aula De Donato
Politecnico di Milano
Introduzione all’ Approccio concettuale nella
Progettazione degli Edifici Alti
Prof. Franco Mola
Professore Ordinario di ‘Costruzioni in cemento armato e cemento armato
precompresso - Dipartimento di Ingegneria Strutturale - Politecnico di Milano
Analisi, Progetto, Ricerca: interazioni e ambiti
• Tecnica delle costruzioni Progetto Strutturale (struttura quale organo portante della costruzione)
Materiali: acciaio, calcestruzzo
• Ricerca sperimentale,
teorica, Analisi Costruzioni in calcestruzzo armato e a struttura metallica
PROGETTO STRUTTURALE E
MISURA DELLA SICUREZZA (Analisi probabilistica)
Non-linearità Stato limite ultimo Accoppiamento acciaio-
calcestruzzo
Fessurazione, deformabilità, Stato limite di esercizio Fen. statici acuiti dalle
viscosità deformazioni (Eff. II Ordine)
Azioni statiche, dinamiche,
Stati coattivi
Documenti Normativi
La forma del diagramma di Navier e le strutture
PROBLEMATICHE DI INTERESSE NEGLI EDIFICI ALTI
• L’approccio concettuale moderno applicato alla progettazione degli edifici alti:
Storia e sviluppo
Il presente: esempi nel panorama italiano contemporaneo
Potenzialità di sviluppo futuro: verso nuovi equilibri
• Le azioni: statiche, dinamiche, geometriche
• I materiali innovativi: nuovi calcestruzzi ad alte prestazioni, scc…
• L’utilizzo del calcestruzzo e dell’acciaio
• Aspetti peculiari della reologia del calcestruzzo:
Effetti a lungo termine
Accorciamento delle colonne
• La modellazione, l’affidabilità dei codici di calcolo, l’interpretazione dei risultati
• Il comfort e la vita d’esercizio: problemi di dinamica e vibrazione, vento, facciate
• La fase di costruzione: tempi e gestione del cantiere, l’utilizzo di nuove tecnologie
• Nuovi strumenti per la verifica e la validazione: il collaudo dinamico
• …..
LA PRIMA N.Y. ERA (1890-1928)
“EPPURE E’ POSSIBILE”, GLI ANNI PIONIERISTICI
LA SECONDA N.Y. ERA (1929-1937)
“CONCORDIA DISCORS”, GLI ANNI IRRIPETIBILI
IL DOPO GUERRA E LE “SCATOLE DI VETRO” (1950-1965)
“IL MINIMALISMO”, DOPO GLI ANNI DELLA TEMPESTA
FAZLUR KHAN
L’AVANZAMENTO DELLA CONCEZIONE STRUTTURALE
IL POLO SI SPOSTA AD EST
“UNO SCENARIO IN CONTINUA EVOLUZIONE”
IL POLO SI SPOSTA AD EST
“UNO SCENARIO IN CONTINUA EVOLUZIONE”
IL SALTO VERSO I 1000m
LO SCENARIO ITALIANO
Torre Galfa Grattacielo Pirelli Torre Velasca
LA RECENTE ESPERIENZA MILANESE
I Poli degli edifici alti: Palazzo Lombardia
LA RECENTE ESPERIENZA MILANESE
I Poli degli edifici alti: Progetto Porta Nuova-Varesine
LA RECENTE ESPERIENZA MILANESE
I Poli degli edifici alti: City Life
Torre Banca Intesa - Torino
LA RISPOSTA TORINESE
Torre Regione Piemonte - Torino
LA RISPOSTA TORINESE
IL SALTO VERSO I 1000m
PROBLEMATICHE DI INTERESSE NEGLI EDIFICI ALTI
LE AZIONI
DECRETO MINISTERIALE del 14 Gennaio 2008
CIRCOLARE MINISTERIALE n. 617 del 2 febbraio 2009
EUROCODICI:
- EUROCODICE 0, Azioni sulle costruzioni;
- EUROCODICE 2, Costruzioni in Calcestruzzo Armato;
- EUROCODICE 3, Costruzioni in Acciaio
NORMATIVE DI RIFERIMENTO
STATO LIMITE: Condizione superata la quale l’opera non
soddisfa più le esigenze per le quali è stata
progettata.
REQUISITI DELL’OPERA:
- Sicurezza nei confronti di Stati Limiti Ultimi;
- Sicurezza nei confronti di Stati Limite di Esercizio;
- Robustezza nei confronti di azioni eccezionali.
METODO SEMIPROBABILISTICO AGLI STATI LIMITE: La sicurezza
strutturale deve essere verificata tramite confronto tra la resistenza e
l’effetto delle azioni
Rd Ed
NTC 2008: Cap.2 – Sicurezza e Prestazioni Attese
VITA NOMINALE: Numero di anni nel quale la struttura deve
poter essere usata per lo scopo al quale è
destinata, funzione del tipo di costruzione.
CLASSI D’USO: Suddivisione delle costruzioni in quattro classi,
di importanza crescente, in funzione delle
conseguenze di interruzione di operatività o di
eventuale collasso in presenza di azioni sismiche
NTC 2008: Cap.2 – Sicurezza e Prestazioni Attese
PERIODO DI RIFERIMENTO PER L’AZIONE SISMICA:
Periodo mediante il quale si valutano le azioni sismiche su ciascuna costruzione,
ricavato dal prodotto tra la vita nominale ed il coefficiente d’uso
VR = VN CU
Classe d’uso I: Costruzioni con presenza occasionale di persone, edifici agricoli
Classe d’uso II: Costruzioni il cui uso preveda normali affollamenti, senza contenuti
pericolosi per l’ambiente e senza funzioni pubbliche e sociali essenziali
Classe d’uso III: Costruzioni il cui uso preveda affollamenti significativi. Industrie con
attività pericolose per l’ambiente. Reti viarie extraurbane non ricadenti in Classe IV
Classe d’uso IV: Costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con
riferimento alla gestione della protezione civile in caso di calamità
NTC 2008: Cap.2 – Sicurezza e Prestazioni Attes
CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI:
SECONDO IL MODO DI ESPLICARSI: dirette, indirette, degrado
SECONDO LA RISPOSTA STRUTTURALE: statiche, pseudostatiche,
dinamiche
SECONDO LA VARIAZIONE DELLA LORO INTENSITA’ NEL TEMPO:
- Permanenti (G), agiscono durante tutta la vita nominale
della costruzione;
- Variabili (Q), agiscono con valori istantanei e possono
essere sia di lunga che di breve durata;
- Eccezionali (A), come incendi, esplosioni, urti ed impatti;
- Sismiche (E).
NTC 2008: Cap.2 – Sicurezza e Prestazioni Attese
COMBINAZIONI DELLE AZIONI:
Combinazione fondamentale (SLU):
γG1· G1 + γG2 · G2 + γP · P + γQ1 · Qk1 + Σ γQi · ψ0i · Qki
Combinazione caratteristica rara (SLE irreversibili, TA):
G1 + G2 + P + Qk1 + Σ ψ0i · Qki
Combinazione frequente (SLE reversibili):
G1 + G2 + P + ψ11 · Qk1 + Σ ψ2i · Qki
Combinazione quasi permanente (SLE lungo termine):
G1 + G2 + P + Σ ψ2i · Qki
Combinazione sismica (SLU e SLE):
E + G1 + G2 + P + Σ ψ2i · Qki
Combinazione eccezionale (SLU con azione eccezionale Ad ):
G1 + G2 + P + Ad + Σ ψ2i · Qki
NTC 2008: Cap.2 – Sicurezza e Prestazioni Attese
COMBINAZIONI DELLE AZIONI:
Nelle combinazioni per SLE si omettono i carichi Qkj e G2 che danno un
contributo favorevole ai fini delle verifiche.
Valori dei coefficienti di combinazione:
NTC 2008: Cap.2 – Sicurezza e Prestazioni Attese
COMBINAZIONI DELLE AZIONI:
Nelle verifiche agli SLU si distinguono lo SL di equilibrio come corpo rigido
EQU, lo SL di resistenza della struttura compresi gli elementi di fondazione
STR e lo SL di resistenza del terreno GEO.
Valori dei coefficienti parziali di sicurezza:
Il coefficiente parziale per la precompressione si assume pari a γP = 1
NTC 2008: Cap.2 – Sicurezza e Prestazioni Attese
PESI PROPRI DEI
MATERIALI
STRUTTURALI:
Tabella 3.1.I della
normativa
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
CARICHI PERMANENTI NON STRUTTURALI:
Sono i carichi non removibili durante il normale esercizio della costruzione. I
tramezzi e gli impianti leggeri di edifici per abitazione ed uffici possono
assumersi come carichi equivalenti distribuiti g2 se i solai hanno
un’adeguata capacità di ripartizione trasversale.
Elementi divisori interni:
definito G2 il peso proprio per unità di lunghezza degli elementi divisori
interni.
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
CARICHI VARIABILI:
Sono i carichi legati alla destinazione d’uso dell’opera e possono essere:
- carichi verticali uniformemente distribuiti qk [kN/m2];
- carichi verticali concentrati Qk [kN];
- carichi orizzontali lineari Hk [kN/m].
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
CARICHI VARIABILI:
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
AZIONE DEL VENTO: Il vento è essenziale sia a livello globale,
azione sollecitante l’intero edificio, sia a livello locale, azione
sollecitante le strutture di facciata.
AZIONE DEL SISMA: Il sisma è essenziale negli aspetti
interessanti la capacità portante e la integrità.
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
AZIONE DEL VENTO:
La velocità di riferimento del vento vb è il valore caratteristico della velocità del
vento:
vb = vb,0 per as ≤ a0
vb = vb,0 + ka (as – a0) per a0 < as ≤ 1500 m
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
AZIONE DEL VENTO:
La pressione del vento p, azione statica agente normalmente alla superficie
della costruzione:
p = qb ce cp cd
qb = 1/2 v2b , pressione cinetica di riferimento
= 1.25 kg/m3, densità dell’aria
ce = coefficiente di esposizione
cp = coefficiente di forma, funzione del tipo e della geometria della costruzione
e del suo orientamento rispetto alla direzione del vento; in condizioni standard è
assunto pari ad 1
cd = coefficiente dinamico, che considera gli effetti riduttivi della non
contemporaneità delle massime pressioni locali e gli effetti amplificativi dovuti
alle vibrazioni strutturali; può essere assunto cautelativamente pari ad 1, per
edifici di forma regolare con H < 80m e capannoni industriali
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
AZIONE DEL VENTO:
Il coefficiente di esposizione ce dipende dall’altezza z sul suolo del punto
considerato, dalla topografia e dalla categoria di esposizione del sito. Per
altezze sul suolo non maggiori di z = 200m:
ce (z) = kr2 ct ln (z/z0) [7+ ct ln (z/z0)] per z ≥ zmin
ce (z) = ce (zmin) per z < zmin
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
Coefficiente di esposizione: ce (z) = kr2 ct ln (z/z0) [7+ ct ln (z/z0)] per z ≥ zmin
ce (z) = ce (zmin) per z < zmin
Coefficiente di topografia ct posto generalmente = 1
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
AZIONE DEL VENTO:
Per costruzioni di forma o tipologia inusuale, oppure di grande altezza o
lunghezza, o di rilevante snellezza o leggerezza, o di notevole flessibilità e ridotte
capacità dissipative, il vento può dar luogo ad effetti la cui valutazione richiede
l’uso di metodologie di calcolo e sperimentali adeguate allo stato dell’arte e che
tengano conto della dinamica del sistema
… PROVE IN GALLERIA DEL VENTO
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
I dati delle prove in galleria del vento
• Le pressioni sono state ricavate considerando un’analisi statistica sulle letture effettuate
alle prese di pressione posizionate in posizioni note e con scansione fitta e regolare
sulle superfici del modello di prova.
• Le misure in galleria sono state effettuate su tavola girevole per 60 diverse direzioni di
provenienza del vento.
• Le letture a ciascuna presa sono state condotte considerando un tempo di acquisizione
corrispondente a 10 min al vero, ovvero 112 sec nella scala dei tempi, e per ciascun
angolo di esposizione.
In totale si contano 10200 valori di
acquisizione per ciascuna presa e
per ciascun angolo di esposizione.
I valori di misura sono stati utilizzati
per determinare i coefficienti di
pressione corrispondenti al picco
massimo, al picco minimo e al valor
medio. Tali valori sono stati mediati
sul tempo di 5s ed elaborati
considerando la direzionalità del
vento della zona di Torino per ottenere
i valori di progetto.
I dati delle prove in galleria del vento
Il valore massimo di
pressione risulta in
corrispondenza della
quota pari a 195,14m.
In questa situazione la depressione massima
risulta pari a -2,27 kPa sulla prima presa della
facciata est
GDVsud = -2,27 kPa per una velocità di 23,6 m/s
Viene assunto quale valore caratteristico del
carico il valore maggiore fra quello analitico e
quello sperimentale Qvk = 2.4 kPa
AZIONE DEL SISMA: si definisce a partire dalla pericolosità sismica di
base del sito, tabellata nella normativa in base alle coordinate di latitudine e
longitudine
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
Definiti i seguenti valori, ad esempio:
Vita nominale (3) 𝑽𝑵 = 𝟏𝟎𝟎 𝒂𝒏𝒏𝒊 Classe d’suo (IV) 𝑪𝑼 = 𝟐 Periodo di riferimento 𝑽𝑹 = 𝑽𝑵 ∙ 𝑪𝑼 = 𝟐𝟎𝟎 𝒂𝒏𝒏𝒊
La normativa fornisce una serie di parametri che descrivono la
pericolosità sismica del sito in condizioni ideali, cioè senza tenere
in conto le specifiche locali della zona; questi valori sono forniti per
differenti periodi di ritorno dell’evento sismico e per i 4 Stati Limite
previsti dalla normativa.
AZIONE DEL SISMA:
Stati Limite di Esercizio
- Stato Limite di Operatività (SLO): a seguito del terremoto la costruzione nel suo
complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature
rilevanti alla sua funzione, non deve subire danni ed interruzioni d’uso significativi;
- Stato Limite di Danno (SLD): a seguito del terremoto la costruzione nel suo
complesso, subisce danni tali da non mettere a rischio gli utenti e da non
compromettere significativamente la capacità di resistenza e di rigidezza nei confronti
delle azioni verticali ed orizzontali, mantenendosi immediatamente utilizzabile pur
nell’interruzione d’uso da parte delle apparecchiature;
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
AZIONE DEL SISMA:
Stati Limite Ultimi
- Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV): a seguito del terremoto la costruzione
subisce rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e significativi
danni dei componenti strutturali cui si associa una perdita significativa di rigidezza nei
confronti delle azioni orizzontali; la costruzione conserva invece una parte della
resistenza e rigidezza per azioni verticali e un margine di sicurezza nei confronti del
collasso per azioni sismiche orizzontali;
- Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC): a seguito del terremoto la
costruzione subisce gravi rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici
e danni molto gravi dei componenti strutturali; la costruzione conserva ancora un
margine di sicurezza per azioni verticali ed un esiguo margine di sicurezza nei
confronti del collasso per azioni orizzontali.
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
AZIONE DEL SISMA:
ag Accelerazione massima orizzontale del sito, espressa in rapporto con l’accelerazione di gravità;
F0 valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale;
TC* periodo di inizio del tratto a velocità costante sullo spettro in accelerazione orizzontale;
TR periodo di ritorno per la definizione dell’azione sismica;
PVR probabilità di superamento nel periodo di riferimento 𝑉𝑅
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
𝑆 = 𝑆𝑆 ∙ 𝑆𝑇 coefficiente che tiene
conto della categoria di
sottosuolo e delle condizioni
topografiche;
𝜂 = 1 per smorzamento 𝜉 = 5%;
Spettro di risposta elastico in accelerazione per la componente orizzontale
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
La normativa prevede di considerare degli spettri di progetto ridotti rispetto agli
spettri di risposta elastici. Per gli Stati limite di Esercizio (SLD e SLV), lo spettro di
progetto di tutte le componenti è lo spettro elastico corrispondente, senza quindi
applicare alcuna riduzione.
Per le analisi agli Stati Limite Ultimi (solo SLV nel nostro caso), lo spettro di progetto
si ottiene riducendo le ordinate dello spettro di risposta elastica, sostituendo al
parametro il rapporto 1/q; q è il fattore di struttura. Deve comunque essere garantita
un’ordinata spettrale superiore a 0.2ag.
AZIONE DEL SISMA:
Costruzioni in calcestruzzo
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
AZIONE DEL SISMA: Costruzioni in acciaio
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
αuα1 = 1.1
Human Comfort
Diagrammi per la valutazione delle
prestazioni degli edifici in termini
di comfort
Human Comfort
Misurazioni ambientali registrate il 5 Marzo 2010 per la misura dell’accelerazione
massima del vento sul nucleo, raffrontate alla massima velocità del vento registrata
durante la prova nella città di Milano, pari a 45 m/s, equivalente a p = 1266 N/m2
Human Comfort
Diagrammi per la valutazione delle
prestazioni degli edifici in termini
di comfort
AZIONE DELLA NEVE: praticamente trascurabile a livello globale.
Può essere significativa a livello locale
Il carico provocato dalla neve qs sulle coperture si valuta come:
qs = i qsk Ce Ct
i = coefficiente di forma della copertura
qsk = valore caratteristico di riferimento del carico di neve al suolo
Ce = coefficiente di esposizione, funzione delle caratteristiche dell’area in cui sorge
l’opera; se non diversamente indicato si assume Ce = 1
Ct = coefficiente termico, considera la riduzione del carico a causa dello
scioglimento della neve causata dalla perdita di calore della costruzione; in
assenza di uno studio specifico si assume Ct = 1
Il carico agisce in direzione verticale e lo si riferisce alla proiezione orizzontale
della superficie della copertura
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
Valore caratteristico qsk:
Coefficiente di forma i:
Si assume che la neve non sia impedita di scivolare. Se l’estremità della falda
termina con un parapetto il coefficiente di forma non può MAI essere assunto
inferiore a 0.8, indipendentemente dall’angolo formato dalla falda con
l’orizzontale
NTC 2008: Cap.3 – Azioni sulle Costruzioni
L’UTILIZZO DEI MATERIALI E LE
FRONTIERE DELLA RICERCA E
DELL’APPLICAZIONE
PROBLEMATICHE DI INTERESSE NEGLI EDIFICI ALTI
GLI EDIFICI ALTI: OBIETTIVI DELLA PROGETTAZIONE E UTILIZZO DEI
MATERIALI DA COSTRUZIONE
Acciaio strutturale Calcestruzzo armato
L’acciaio strutturale può essere il componente principale dell’ossatura portante ma non dell’intero complesso
strutturale, mentre il calcestruzzo armato può essere l’unico materiale costituente l’organismo strutturale.
Costi/ Benefici Allocazione di risorse/Perseguimento di obiettivi
Obiettivi della progettazione ed esecuzione degli edifici alti
• Controllo del comportamento strutturale, resistenza, durabilità
• Sviluppo di tecniche costruttive più efficienti ed affidabili
• Migliore gestione dei tempi di costruzione
• Livelli estetici ed architettonici associati a forme di elevata complessità
Allocazione delle risorse
• Scelta di materiale basata sulle prestazioni e sui relativi costi
• Sviluppo della ricerca di base ed applicata per la produzione di nuovi materiali
• Il progetto del materiale quale atto sinergico fra tecnologi e strutturisti
• Impiego di maggiori risorse finanziarie
• Modalità di controllo della qualità di produzione del materiale e della sua posa in opera
I due materiali base nella costruzione di edifici alti
LO SVILUPPO DELL’UTILIZZO DEL CALCESTRUZZO NEGLI EDIFICI ALTI
• Le necessità costruttive ed economiche moderne hanno generato un processo impetuoso di
avanzamento della tecnologia del calcestruzzo, contestualmente alla formulazione di
documenti normativi che hanno recepito i risultati anche più recenti della ricerca di base.
• La progettazione delle strutture in calcestruzzo armato è compito non semplice e pone ai
progettisti una sfida di non immediata soluzione che richiede un sensibile sforzo di
approfondimento culturale.
• Allo stato attuale, il problema tecnologico ha portato alla messa a punto di calcestruzzi
prestazionali, mentre il problema normativo ha trovato una sistemazione nel documento
Eurocodice 2 (EC2) e nelle Norme Tecniche (NTC), che recepiscono le prescrizioni di EC2,
assumendolo quale documento di riferimento.
LO SVILUPPO DELL’UTILIZZO DEL CALCESTRUZZO NEGLI EDIFICI ALTI
Altezze di
pompaggio del
calcestruzzo
raggiunte nei più
moderni edifici alti
IL CALCESTRUZZO PRESTAZIONALE
• DEFINIZIONE ACI: Calcestruzzo prodotto con appropriati materiali combinati
secondo un determinato mix design e opportunamente mescolato, trasportato, messo
in opera, compattato e maturato in modo tale da ottenere un’eccellente prestazione
nella struttura in cui deve essere inserito, nell’ambiente in cui deve rimanere esposto
e in grado di sopportare i carichi cui deve essere soggetto per tutta la durata della
sua vita utile
• Le prestazionalità di base del calcestruzzo riguardano essenzialmente:
• la resistenza (calcestruzzi ad alta resistenza, HSC)
• la durabilità (calcestruzzi ad alte prestazioni, HPC)
• la messa in opera (calcestruzzi ad elevata lavorabilità ed autocompattanti, SCC)
• Le prime due prerogative riguardano il calcestruzzo indurito mentre la
terza riguarda il calcestruzzo fresco.
L’alta resistenza in termini di efficienza statica
• Efficienza statica del materiale
Efficienza statica di una colonna
1
2
75
3
112, 5
3.6
~4.5
h0 (km)
fck (MPa) 25 50 90
2.8
70
1.8
45
NC HSC
4.6 NTC
c
ck0
p
fh
a) Fase di esercizio
c
*
k
m
col
3*
k
m
colc
m
colc
m
col
*
ksk
p
qλ
A
Aβ
edificiodimverticale/totaleazioneq
1βλ1hAphAph1βAqN
rapporto tra area d’impalcato insistente su una colonna
e l’area media della colonna
Limite
per
acciaio
S355H
L’alta resistenza in termini di efficienza statica
Efficienza statica di una colonna (continua)
colck21cnsecolckcRk Afkkαee1ρα1AfαN
kk
k
c
se
c
QG
G1
E
Eα
NTC)(EC2;0.45α
in prima approssimazione e=15
0.05heA
we
e
e1
1k
A
Aρρα1k
min*
*
n
n
2
c
ssse1
Nello stato limite di tensione in esercizio si ha:
m
col
col3
321c0
colck21c
m
colc
A
Ak;
1-βλ1
kkkαhh
Afkkα1βλ1hAp
L’alta resistenza in termini di efficienza statica
Efficienza statica di una colonna (continua)
Valori indice per edifici ‘medio alti’ (h<250m) con nuclei controventanti e colonne circolari
0.45k1.65k0.12λ0.33e
e15α3%ρ c3
n
es
1-β0.121
h0.81
1-β0.121
1.33
1.65
100
31510.45
hh 00
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
0 25 50 75
h (k
m)
Beta
h0=1
h0=1.8
h0=2.8
h0=3.6
L’alta resistenza in termini di efficienza statica
Gli effetti prodotti da un incremento di resistenza
1. A parità di :
• Un incremento di h0 comporta un aumento di hmax
2. A parità di h:
• Un incremento di h0 comporta un aumento di
• A parità di A si ha una diminuzione di Acol(m)=A/
• A parità di Acol(m) si ha un incremento di A= Acol
(m)
• Nel primo caso si ha una diminuzione del consumo di materiale nelle colonne
• Nel secondo, a parità di consumo del materiale si ha un incremento di volumetria
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
0 25 50 75
h (k
m)
Beta
h0=1
h0=1.8
h0=2.8
h0=3.6
h
IL CALCESTRUZZO PRESTAZIONALE
La durabilità
Secondo EC2 e DM Rapportata alla resistenza del calcestruzzo,
allo spessore di copriferro e all’aggressività
ambientale; vengono distinte situazioni tipiche
(tempo di vita 50 anni) e particolari (tempo di
vita 100 anni)
Ricerca Messa a punto di calcestruzzi durabili.
Individuazione di modelli teorici di degrado.
Definizione della sicurezza strutturale
mediante analisi probabilistica.
FATTORI CHE GOVERNANO L’INCREMENTO DI RESISTENZA
Diminuzione della porosità totale
Diversa distribuzione dei pori (riduzione della dimensione
media e di quella massima)
Migliore qualità dei prodotti di idratazione
Modifica della zona di transizione pasta-aggregato
Uso di cementi di elevata resistenza e qualità
Uso di polimeri superfluidificanti (riduzione rapporto acqua /
cemento)
Attenta selezione degli aggregati e della curva granulometrica
Uso di aggiunte di materiale “fine” (microsilice, loppa,
metacaolino, ceneri volanti, calcare)
IL CALCESTRUZZO PRESTAZIONALE
La messa in opera
La scoperta e l’utilizzo del calcestruzzo autocompattante (SCC)
Attualmente non presente nei documenti EC2 ed NTC.
Ricerca
Le proprietà chimico-fisico-meccaniche e le applicazioni
strutturali del calcestruzzo SCC
La formulazione di calcestruzzo SCC caratterizzato da ulteriori
prerequisiti: ritiro ridotto, espansione
FATTORI CHE GOVERNANO L’AUTOCOMPATTABILITÀ
Filling ability Passing ability Stability
Capacità del calcestruzzo di fluire attraverso spazi ristretti senza bloccarsi o segregarsi
Capacità del calcestruzzo di fluire e riempire completamente gli spazi dentro i casseri sotto solo il proprio peso
Capacità del calcestruzzo di rimanere omogeneo durante il trasporto e la messa in opera
ALTRI ESEMPI DI PREREQUISITI SPECIFICI
• Calibrazione della resistenza
• Rapido indurimento e basso calore di idratazione
• Bassa deformazione viscosa
• Basso ritiro
• Rapido sviluppo di resistenza
• Elevata durabilità
Esempi di requisiti prestazionali negli edifici alti
La risposta: calcestruzzi prestazionali
• Autocompattanti
• Fibrorinforzati
• Alta lavorabilità
• A ritiro controllato
• Espansivi
• Alta resilienza
CLASSIFICAZIONE DEL CALCESTRUZZO: RESISTENZA
D.M. 14/1/2008
Tabella 4.1.I – Classi di resistenza
CLASSE DI
RESISTENZA
C8/10
C12/15
C16/20
C20/25
C25/30
C28/35
C 32/40
C35/45
C40/50
C45/55
C50/60
C55/67
C60/75
C70/85
C80/95
C90/105
Strutture non armate o
debolmente armate
Strutture semplicemente armate
Strutture presollecitate
Prequalifica
Autorizzazione STC
I VANTAGGI DELL’UTILIZZO DEL CALCESTRUZZO NEGLI EDIFICI ALTI
Costruzione e tecnologia • Velocità di realizzazione (1 piano ogni 3-5 giorni)
• Possibilità di utilizzare colonne in calcestruzzo con travi d’impalcato in acciaio
• costi ridotti di circa 1/5 rispetto all’uso di colonne in acciaio
• maggiore robustezza globale
• adattabile a diverse forme architettoniche
• Nuovi calcestruzzi ad alta sostenibilità ambientale, in cui il cemento è sostituito in parte con ceneri volanti, fumi di
silice
• Solai in getto pieno non estradossati: enorme semplificazione impiantistica e costruttiva, riduzione degli interpiani
• Nuovi sistemi di casseratura veloci e performanti
• Sistemi di pompaggio potenziati ed efficienti anche su grandi altezze
• Calcestruzzi con prestazioni particolari (soprattutto SCC): possibilità di aumentare il contenuto di armatura e di
utilizzare barre manicottate anche in getti ristretti
• Utilizzo di razionali arrangiamenti di armatura, fabbricati con maggiore accuratezza e consistenza, gabbie più
facili e veloci da montare
Ma soprattutto • Il prezzo del materiale calcestruzzo, inclusa la sua posa in opera, è relativamente basso.
• L’approvvigionamento e la posa in opera dell’armatura è il fattore più costoso del costruire in
calcestruzzo, seguito dai costi di casseratura, mentre solo al terzo posto c’è il costo del calcestruzzo
Il moderno processo costruttivo di un edificio alto in calcestruzzo
GLI ALTRI VANTAGGI DELL’UTILIZZO DEL CALCESTRUZZO
• Utilizzo, comfort, ambiente: • Elevata restistenza e durabilità
• Versatilità
• Bassi costi di manutenzione
• Bassi costi di produzione
• Resistenza al fuoco
• Alta efficienza nel sistema di produzione (l’energia necessaria per produrre una tonnellata di calcestruzzo è pari a 1.4 GJ/t
rispetto a 30 GJ/t per l’acciaio e 2GJ/t per il legno)
• Eccellente massa termica (buone proprietà di isolamento)
• produzione ed uso essenzialmente ‘locali’ (no trasporto)
• Effetto ‘Albedo’ (buone proprietà di rifrazione solare, ridotti consumi di condizionamento)
STRUTTURE COMPLEMENTARI IN ACCIAIO STRUTTURALE
Palazzo Lombardia: il ‘Velario’
Palazzo Lombardia: la copertura
della Piazza ‘Città di Lombardia’
COLONNE DI TIPO COMPOSTO ACCIAIO-CALCESTRUZZO E IMPIEGO
DELL’ACCIAIO PER RAGIONI ESTETICHE ED ARCHITETTONICHE
Sede Regione Piemonte: piante e prospetti tipo
Sede Regione Piemonte: pianta
solaio tipo
Sede Regione
Piemonte:
colonna tipo
COLONNE IN ACCIAIO STRUTTURALE PER RAGIONI ESTETICHE ED
ARCHITETTONICHE
Sede Banca San Paolo Torino:
prospetto architettonico
Sede Banca San
Paolo Torino:
pianta piano tipo
Sede Banca San Paolo
Torino: analisi su sez.
colonna tipo
UTILIZZO INTEGRATO DELL’ACCIAIO STRUTTURALE PER LE STRUTTURE
PORTANTI E A FINI ESTETICO-ARCHITETTONICI
HSBC: façade HSBC: Interior
Hong Kong and Shanghai Bank di
Norman Foster (‘Robot Building’)
Conceptual design
LA ROBUSTEZZA STRUTTURALE
Tall buildings, modern construction engineering
o Tall buildings are composed by structural elements arranged in complex and delicate multifunctional systems satisfying prescribed performance levels
o Basic aspects regarding the behaviour of such systems concern:
o capacity
o durability
o robustness
Vitruvius: Firmitas, Utilitas, Venustas
Modern construction engineering
o Capacity Structural Safety (Firmitas)
o Durability Structural Service Life (Utilitas)
o Robustness Imperfections, inaccuracies, uncertainties
(Venustas)
• A reliable structural design is the result of a rational process of harmonization, governed by a conceptual approach
The approach to structural design
o To reach a satisfactory level of capacity and durability, Codes define convenient paths based on limit states design.
o In Europe this procedure is defined on the basis of a Probabilistic or a Semi-probabilistic approach, according to the concept of ‘Performance Based Design’
Designing for capacity
𝑷 𝑹 < 𝑺 = 𝑷𝒇 ≤ 𝑷 𝒂 𝒇𝒔(𝒙)∞
−∞
∙ 𝑭𝑹 𝒙 ∙ 𝒅𝒙 = 𝑷𝒇
𝒁 = 𝑹 − 𝑺 𝒁𝒎 = 𝑹𝒎 − 𝑺𝒎 𝝈𝒁𝟐 = 𝝈𝑹
𝟐 + 𝝈𝑺𝟐
𝑷𝒇 = 𝑭𝑼(−𝜷)
𝑼 < −𝒁𝒎𝝈𝒁= −𝜷
𝑼 =𝒁 − 𝒁𝒎𝝈𝒁
𝜷 =𝒁𝒎𝝈𝒛=𝜸𝟎 − 𝟏
𝜸𝟎𝟐 ∙ 𝒄𝑹𝟐 + 𝒄𝑺
𝟐
Probabilistic approach
Designing for capacity
𝑷𝒇 = 𝑭𝑼(−𝜷)
Probabilistic approach: calibration of the safety index
Ultimate Limit States
= 3.8; Pf = 10-510-4
Service Limit States
= 2.5; Pf = 10-310-2
Designing for capacity
𝒇𝒔
∞
𝑺𝒅
𝒙 ∙ 𝒅𝒙 = 𝑷 𝑺 > 𝑺𝒅 = 𝑷𝑺𝒅
𝒇𝑹
𝑹𝒅
−∞
𝒙 ∙ 𝒅𝒙 = 𝑷 𝑹 ≤ 𝑹𝒅 = 𝑷𝑹𝒅
𝑹𝒅 ≥ 𝑺𝒅
𝑹𝒅 = 𝑹𝒇𝒄𝒌𝜸𝒄;𝒇𝒚𝒌
𝜸𝒔; 𝑪𝑹
𝑺𝒅 = 𝑺 𝜸𝒇𝒊 ∙ 𝝍𝟎𝒊 ∙ 𝑨𝒌𝒊 ; 𝑪𝑺
𝑺𝒅 = 𝑺 𝜸𝒇𝒊 ∙ 𝝍𝝀𝒊 ∙ 𝑨𝒌𝒊; 𝑪𝑺
Semi-Probabilistic approach
Designing for durability
General principles
Designing for durability
aP
t0 t1 tSL t
fP t fR, fS fR, fS fR, fS
fP t
Probabilistic approach
𝑷𝒇 𝒕 = 𝑭𝑹(𝒕, 𝒙) ∙∞
−∞
𝒇𝑺(𝒕, 𝒙) ∙ 𝒅𝒙 ≤ 𝑷𝒂 𝑷𝒇 𝒕𝑺𝑳 = 𝑷𝒂
Designing for durability
Semi-Probabilistic approach
𝑹𝒅 ≥ 𝑺𝒅
t0 t1 tSL t
Rd
Rd, Sd
Rd Rd
Sd
Sd
Sd
fR fR
fR
fS fS
fS
Designing for durability
Model for corrosion induced by carbonation: Probabilistic
approach
t0 t1 tSL t
fP t 𝒇𝒙𝑪(𝒕𝟎)
c
f 0P t f 1P t f aP P
𝒙𝑪 𝒕 = 𝑾(𝒕) ∙ 𝒌 ∙ 𝒕
𝒇𝒙𝑪(𝒕𝟏) 𝒇𝒙𝑪(𝒕𝑺𝑳)
Designing for durability
Model for corrosion induced by carbonation:
Semiprobabilistic approach
tSL t
xCk(tSL)
cmax-c xCk(tSL)•f
Designing for robustness
o The structural capability in withstanding perturbations with restricted and local damaging avoiding catastrophic consequences
o The structural capability in guaranteeing high reliability consequent to the presence of a large number of redundant elements or restraints which can be totally exploited by virtue of an elevate grade of structural ductility
o The presence of different paths for transferring the actions which can be independently activated with everyone of them able to guarantee structural stability
o High reliability systems
o Redundancy
o Absence of brittle chains
Robustness
o Conceptual approach aiming at ensuring the conceived structural systems a good level of robustness represents a basic way of proceeding in modern structural engineering
o When prerequisites like capacity and durability are involved, the Codes have carried out procedures to evaluate structural safety based on the probabilistic and semiprobabilistic concepts of limit state design, thus defining the fundamentals of ‘performance based design’
o Regarding robustness, no analytical evaluation can be suggested, so that the Codes only recommend that this fundamental prerequisite be carefully taken into account in the design phase
o This can be conveniently achieved by means of a general holistic procedure based on the conceptual approach to structural design
Designing for robustness
Designing for robustness
o Conceptual design and robustness are strictly connected, they define a unique holistic approach aiming at conceiving sound and reliable systems
Conceptual Design
Case Study 1 – Tall building foundations
Preliminary design
o Design of the foundation mat of a fifty stories tall building
o The dimension of the mat are (50 x 50) m, with depth ranging from 2.5 m to 5 m.
o In the preliminary design phase the foundation was conceived as a plate resting on an elastic soil consolidated by means of jet-grouting columns
o A careful investigation about the characteristics of the soil pointed out the presence of some sub-horizontal layers of clay disposed at the interior of the soil mass, of granular type.
o The possible effects the clay layers could generate were the magnification of the foundation settlements and the presence of local defects in the jet-grouting columns
Case Study 1 – Tall building foundations
Modified design and soil stratigraphy
o Design of the foundation mat of a fifty stories tall building
o The consequences of local inclusions and imperfections in the jet grouting columns could have a marked negative impact on the structural behaviour of the building.
o Based on these evaluations, a modified foundation system was designed, maintaining the jet-grouting only to form a barrier against water, introducing reinforced concrete bored piles having length 50 m, collaborating with the soil in order to reduce the settlements.
o In this way the non homogeneous layers of soil were bypassed and the distribution of settlements, evaluated by means of specific analytical models, became more reliable.
Case Study 2 – Interaction between high-rise and low-rise
buildings
Transverse section Induced displacements
o Static interaction between a r.c. building 205 m tall and a surrounding lowrise r.c. building
o According to the original workprogramme, the low rise building, which was initially assumed with isolated foundation bases for each column, was to be constructed first.
o The analysis of the settlements induced by the construction of the tall building pointed out the possibility of developing severe imposed displacements and rotations at the column bases.
o Furthermore the effects of the settlements induced by the tall building was to significantly modify the distribution of the soil parameters in the surroundings of the foundation mat
Case Study 2 – Interaction between high-rise and low-rise
buildings
Layout of the modified foundation and related displacements
o Static interaction between a r.c. building 205 m tall and a surrounding lowrise r.c. building
o In order to improve the structural behaviour the column bases near the tall building foundation were connected by a r.c. plate 1.5 m thick
o In this way the settlements induced by the foundation mat were only slightly reduced, anyhow the presence of the connection plate was able to guarantee a better performance of the low rise structures, mitigating the effects generated by the mechanical non-homogeneity of the soil, significantly increasing the robustness of the low rise building structures.
Case Study 3 – Roof steel trusses
o Roofing structure for the central plaza in the Palazzo Lombardia Complex in Milan
o The structure is composed by a primary one consisting of a steel tube truss. The triangular zones extending between the truss elements are covered by means of inflated ETFE cushions
o The presence of the cushions introduces a marked discrimination in terms of structural safety because their behaviour is not easily predictable and also depends on the proper functioning of the inflating apparatus
o The structural system supported by the steel truss has an inadequate level of robustness as a failure of the inflating apparatus can generate the failure of the cushions to which the sudden fall of a large quantity of snow can be consequent.
Regione Lombardia roof steel truss
Case Study 3 – Roof steel trusses
o Roofing structure for the central plaza in the Palazzo Lombardia Complex in Milan
o A very simple and effective way to improve the robustness of the roof consists in disposing small steel wires below the cushions, extending between two steel tubes.
o In this way the cushions can be sustained avoiding the snow fall.
o This simple device, not affecting the architectural aspect of the roof and of low cost allows to dramatically increase the structural robustness eliminating the severe consequences that could arise in the case of an inadequate behaviour of the inflating apparatus.
Case Study 4 – Prestressed slabs with unbonded cables
o Concrete slab prestressed by means of internal unbonded cables
o This type of slab is very efficient in the service stage, but requires some care with respect ultimate limit state of bending.
o Owing to the absence of bonding between the concrete and the cable, at ultimate the postensioning force does not vary in a significant extent.
o This fact clearly points out the basic role that the ordinary reinforcement assumes with regard to structural robustness.
o Sectional analyses emphasize the small grade of robustness which may be present in a section: without ordinary steel
Case Study 4 – Prestressed slabs with unbonded cables
o Concrete slab prestressed by means of internal unbonded cables, effect of ordinary steel
Diagrams (2), (3)
Diagrams (1), (3), (4)
An outstanding case of structural failure
Il caso esemplare del World Trade Center di New York
An outstanding case of structural failure
Il caso esemplare del World Trade Center di New York