Fortunato Neri Dipartimento di Fisica della Materia e Tecnologie Fisiche Avanzate
Applicazioni avanzate di fisica tecnica
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Transcript of Applicazioni avanzate di fisica tecnica
POLITECNICO DI TORINO
I Facoltà di Ingegneria
Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica
RELAZIONE DI APPLICAZIONE DI FISICA
TECNICA
Prof. BORCHIELLINI Romano
Prof. SCIACOVELLI Adriano
Prof. LEONE Pierluigi
Studenti:
Zappaterra Davide
Paciarotti Giorgio
Mazzucco Federico
Sciandra Giovanni
Teta Raffaele
1
Sommario Introduzione ................................................................................................................................................. 2
Obiettivi richiesti ........................................................................................................................................ 3
Figura 1 Linea produttiva ........................................................................................................................ 3
Caratteristiche dell’impianto ................................................................................................................. 4
Figura 2 Schema dell'impianto .............................................................................................................. 4
Descrizione dei cicli termodinamici .................................................................................................... 5
Circuito secondario ............................................................................................................................................... 5
Circuito primario ................................................................................................................................................... 5
Figura 3 Diagramma di Mollier della CO2 ........................................................................................... 5
Low-stage .................................................................................................................................................................. 6
Separatore di liquido intermedio .................................................................................................................... 6
High-stage ................................................................................................................................................................. 7
Calcolo pressioni ed entalpie intermedie .......................................................................................... 7
Calcolo della potenza di surgelamento e della portata di CO2 .................................................... 9
Prima linea ................................................................................................................................................. 11
Seconda linea ............................................................................................................................................... 12
Terza linea .................................................................................................................................................... 12
Dimensionamento delle piastre ......................................................................................................... 14
Dimensionamento dello scambiatore .............................................................................................. 24
Tipologia di scambiatore scelta ...................................................................................................................... 24
Definizione di un set di parametri geometrici .......................................................................................... 26
Determinazione coefficiente di scambio termico lato tubi “hi” .............................................. 27
Calcolo delle potenze delle portate e del diametro ..................................................................... 31
Low stage ................................................................................................................................................................ 31
High stage ............................................................................................................................................................... 31
Separatore di liquido intermedio .................................................................................................................. 32
Scambiatore R22 aria ......................................................................................................................................... 32
Parte D ......................................................................................................................................................... 35
Descrizione del problema ................................................................................................................................. 35
Realizzazione della geometria ........................................................................................................................ 36
Applicazione delle condizioni al contorno ................................................................................................. 37
Mesh .......................................................................................................................................................................... 38
Risultati ................................................................................................................................................................... 39
Conclusioni ............................................................................................................................................................. 46
2
Parte S
Introduzione
Il surgelamento è un trattamento che consente la conservazione di derrate alimentari
per lungo tempo portando la temperatura a valori pari o inferiori a -18°C. si differenzia
dal congelamento sia per temperature che per tempi di applicazione del trattamento.
Questa procedura ha anche il vantaggio di mantenere completamente intatte le
proprietà di freschezza del prodotto surgelato. Il surgelamento, inoltre, rallenta il
naturale processo deterioramento del cibo e sebbene possa anche fermare il
proliferare dei microorganismi, non necessariamente li uccide.
Un processo di raffreddamento lento comporta la crescita di cristalli iniziali di
dimensione eccessiva(processo del congelamento) agglomerando l'acqua vicina e
provoca una parziale disidratazione e rottura delle pareti delle membrane cellulari che
causa, a sua volta, dopo lo scongelamento, una perdita di turgidità dei tessuti e una
perdita di liquido tissutale e dei nutrienti in esso solubilizzati.
Una elevata velocità di raffreddamento (processo di surgelamento) invece, promuove
una cristallizzazione uniforme del tessuto di piccoli ed omogenei cristalli e tanto più è
veloce il raffreddamento tanto più si riducono i danni al tessuto.
La velocità di raggiungimento della temperatura di -18°C si dimostra in definitiva
fondamentale per una conservazione che rispetti le restrittive norme sanitarie.
3
Obiettivi richiesti
L’impianto deve soddisfare alcune richieste di progetto; ovvero deve essere costituito
da tre linee produttive disposte in parallelo, le quali permettano il surgelamento di tre
pezzature differenti di pesce:
I linea Relativa a filetti di pesce di piccola taglia di dimensioni 20 x 10 x 1
cm con una frequenza di un pezzo ogni 10 minuti;
II linea Relativa a tranci di tonno di medie dimensioni 30 x 30 x 10 cm con
una frequenza di un pezzo ogni 30 minuti;
III linea Relativa a grosse parti di pesce per il mercato estero di dimensioni di
50 x 50 x 50 cm con una frequenza di un pezzo ogni 120 minuti.
Ogni linea produttiva ha uno schema del tipo riportato nell’immagine sottostante.
Figura 1 Linea produttiva
In esso è visibile un nastro trasportatore, che automatizza il processo di surgelamento
dei cibi consentendo un rinnovo costante del prodotto pronto con quello da
processare.
4
Caratteristiche dell’impianto
L’impianto è costituito da due circuiti denominati primario e secondario.
Il circuito primario, attraversato da refrigerante R22, smaltisce verso l’esterno il calore
prodotto dall’impianto compiendo un ciclo inverso con compressione bistadio e
doppia laminazione. Il secondario è invece connesso alle piastre sulle quali avviene il
surgelamento del pesce, ed è percorso da R744 anidride carbonica con titolo variabile
fra x=0 (liquido) e x=0.3. I due circuiti sono interfacciati in uno scambiatore CO2-R22
che permette la trasmissione del calore fra il secondario e il primario. Lo scambio
termico fra il circuito primario e l’ambiente esterno avviene invece mediante un
condensatore ad aria avente batterie montate all’esterno, ciascuna delle quali fornita
di ventola per la convezione forzata.
Nella figura sotto vi è una schematizzazione:
Figura 2 Schema dell'impianto
5
Descrizione dei cicli termodinamici
Circuito secondario
Lo scambio termico fra le piastre e lo scambiatore CO2-R22 è garantito dal passaggio di
anidride carbonica:
una pompa spinge il fluido attraverso le piastre e da queste raccoglie il calore, la
trasformazione è isobara e isoterma per via del passaggio di fase del fluido
la CO2 calda cede il calore accumulato attraversando lo scambiatore CO2-R22
Di fondamentale importanza è il rispetto del vincolo imposto dell’aumento delle
resistenze termiche localizzate che sì verificano per elevate concentrazioni di CO2 allo
stato di vapore ovvero all’uscita dalle piastre. Questo aspetto si quantifica imponendo
un titolo massimo x0.3.
Circuito primario
Il circuito primario compie un ciclo che è caratterizzato da una compressione bistadio.
Attraverso lo scambiatore di calore intermedio la potenza termica viene trasferita dal
circuito primario allo stadio inferiore del circuito secondario il quale la trasferisce allo
stadio superiore che provvede a smaltirla verso l’ambiente mediante il condensatore
ad aria. La figura mostra il ciclo termodinamico sul diagramma p-h del fluido
frigorigeno del circuito primario:
Figura 3 Diagramma di Mollier della CO2
6
Low-stage
1-2 Nell’evaporatore, il fluido frigorigeno il cui titolo è basso acquisisce la
potenza termica ceduta dall’anidride carbonica e trasforma il suo stato in
vapore leggermente surriscaldato (punto 2). Il cambiamento di fase avviene a
temperatura costante.
2-3 Il compressore dello stadio inferiore ha rendimento isoentropico 0,85 ed
innalza la pressione del fluido da 1,0523 bar a 3,776 bar.
3-4 Nel separatore di liquido il fluido frigorigeno subisce una trasformazione
isobara al termine della quale ha titolo circa nullo (punto 4).
4-1 Per riportare il fluido nelle condizioni di inizio ciclo, quelle di ingresso allo
scambiatore, esso subisce una laminazione ad entalpia costante. Inoltre, alla
caduta di pressione isoentalpica contribuiscono le perdite di carico distribuite
lungo la tubazione che collega separatore di liquido e scambiatore.
Separatore di liquido intermedio
Elemento di unione tra i due stadi di compressione è il separatore di liquido. Questo
componente dell’impianto ha infatti quattro bocche di connessione: un ingresso e
un’uscita che si interfacciano con lo stadio inferiore e altrettanti che lo collegano allo
stadio superiore.
Il fluido proveniente dal compressore dello stadio inferiore entra nel separatore nello
stato di vapore surriscaldato (punto 3) e si riversa nel circuito di bassa pressione come
liquido (punto 4). Il compressore dello stadio superiore aspira vapore saturo che si
genera nel separatore (punto 2’). Il fluido frigorigeno lascia il circuito di alta pressione
per entrare nel separatore ed il suo stato è quello bifasico (punto 1’).
7
High-stage
2’-3’ Il compressore dello stadio inferiore ha rendimento isoentropico 0,85 ed
innalza la pressione del fluido da 3,776 bar a 13,74 bar.
3’-4’ Il condensatore raffredda il fluido e ne effettua la trasformazione da
vapore surriscaldato a liquido. La trasformazione avviene a pressione
costante.
4’-1’ In seguito alla laminazione isoentalpica, il fluido si porta nelle condizioni
di ingresso al separatore rappresentate dal punto 1’ sul diagramma p-h.
Calcolo pressioni ed entalpie intermedie
Nota la temperatura di evaporazione dell’R22 e il titolo del fluido all’uscita dallo
scambiatore, sapendo che la trasformazione avviene all’interno della campana,
abbiamo fissato il primo valore di entalpia che indicheremo col numero 2. Per il calcolo
della pressione intermedia abbiamo usato la seguente espressione:
=
Nota questa pressione e l’entropia del punto 2, abbiamo individuato il punto 3is.
Applicando poi la definizione di rendimento isoentropico di compressione,
abbiamo così trovato il punto 3.
Spostandoci isobaricamente fino alla curva limite superiore abbiamo individuato il
punto 2’.
Analogamente come descritto sopra abbiamo individuato il punto 3’.
Per individuare il punto 4’ ci siamo spostati isobaricamente fino ad incontrare la curva
limite inferiore. Per effetto della valvola di laminazione, muovendoci lungo
l’isoentalpica del punto 4’, abbiamo determinato alla pressione P3 il punto 1’.
8
Dal punto 1’ muovendoci isotermobaricamente sino alla curva limite inferiore,
abbiamo raggiunto il punto 4. Analogamente, per effetto della valvola di laminazione,
abbiamo individuato il punto 1.
Punto 2 Punto 3 is Punto 3
T2 -40 °C T3is 15,503 °C T3 23,157 °C
x2 1
x3is
x3 h2 388,13 kj/kg h3is 418,52 kj/kg h3 423,8829 kj/kg
s2 1,8231 kj/kg*k s3is 1,8231 kj/kg*k s3 1,8414 kj/kg*k
p2 0,10523 Mpa p3is 0,377579 Mpa p3 0,377579 Mpa
ρ2 4,873 kg/m3 ρ3is 38,028 kg/m3 ρ3 14,068 kg/m3
ηis 0,85
ηis 0,85
Punto 2' Punto 3' is Punto 3'
T2' -8,2245 °C T3is' 55,694 °C T3' 62,32 °C
x2' 1
x3is'
x3' h2' 401,9 kj/kg h3is' 433,85 kj/kg h3' 439,4882 kj/kg
s2' 1,763 kj/kg*k s3is' 1,763 kj/kg*k s3' 1,78 kj/kg*k
p2' 0,377579 Mpa p3is' 1,3548 Mpa p3' 1,3548 Mpa
ρ2' 16,262 kg/m3 ρ3is' 50,933 kg/m3 ρ3' 49,195 kg/m3
ηis 0,85
ηis 0,85
Punto 3'' Punto 4' Punto 1'
T3'' 35 °C T4' 35 °C T1' -8,2245 °C
x3'' 1
x4' 0
x1' 0,24887
h3'' 415,34 kj/kg h4' 243,07 kj/kg h1' 243,07 kj/kg
s3'' 1,7048 kj/kg*k s4' 1,1458 kj/kg*k s1' 1,1635 kj/kg*k
p3'' 1,3548 Mpa p4' 1,3548 Mpa p1' 0,377579 Mpa
ρ3'' 57,988 kg/m3 ρ4' 1150,1 kg/m3 ρ1' 62,984 kg/m3
Punto 4 Punto 1
T4 -8,2245 °C T1 -40 °C
x4 0
x1 0,15247 h4 190,45 kj/kg h1 190,45 kj/kg
s4 0,96483 kj/kg*k s1 0,97527 kj/kg*k
p4 0,377579 Mpa p1 0,10523 Mpa
ρ4 1308,9 kg/m3 ρ1 31,355 kg/m3
9
Calcolo della potenza di surgelamento e della portata di CO2
Il surgelamento dei prodotti ittici si compone di tre fasi:
Fase 1 – Il pesce deve entrare, secondo direttive del ministero della sanità, ad
una temperatura compresa tra i 12 e 16°C. Per il dimensionamento del nostro
impianto, ci siamo posti nelle condizioni peggiori corrispondenti ad una
temperatura di 16°C. In questa prima fase la temperatura del prodotto deve
scendere rapidamente ad valore di -2°C, per garantire il congelamento del 65-
80% dell’acqua contenuta all’interno del pesce. In questa fase, il calcolo del
calore sottratto, corrisponde a:
dove : Q1: calore sottratto [J];
ρ: densit{ del pesce [Kg/m3];
c’: calore specifico dell’acqua ad una temperatura di 16°C [J/KgK];
Vi : volume del pesce [m3];
Ti: temperatura di ingresso [°C];
Tint: temperatura finale della prima fase [°C].
Fase 2 – A questo punto è necessario sottrarre al prodotto una quantità di
calore, al fine di arrivare al congelamento del 75-80% dell’acqua. Tale calore
viene sottratto ad una temperatura costante, pari a -2°C. Riportiamo qui di
seguito la formula del calore latente:
ove: calore latente sottratto [J];
ρ: densit{ del pesce [Kg/m3];
: calore latente di fusione [J/Kg];
Vi : volume del pesce [m3];
10
Fase 3 – Per completare il surgelamento occorre abbassare la temperatura fino
a -18°C, allo scopo di arrivare ad ottenere un congelamento del 90% dell’acqua.
dove : Q3: calore sottratto [J];
ρ: densit{ del pesce [Kg/m3];
c’’: calore specifico dell’acqua ad una temperatura di -18°C [J/KgK];
Vi : volume del pesce [m3];
Tint: temperatura iniziale della terza fase [°C];
Tf: temperatura finale [°C].
calore specifico pre-congelamento calore specifico post-congelamento
3,350 kJ/ kg °C 1,670 kJ/ kg °C
calore latente di fusione peso specifico
276,00 KJ/ kg 1050,00 Kg/m3
Si riportano, qui di seguito, le tabelle contenenti i risultati per le tre linee di
surgelamento.
PARAMETRI PRODOTTO PRIMA LINEA DI PRODUZIONE
lunghezza 0,200 [m] larghezza 0,100 [m] spessore 0,010 [m] volume 0,000 [m^3] peso 0,210 [kg]
PARAMETRI PRODOTTO SECONDA LINEA DI PRODUZIONE
lunghezza 0,300 [m] larghezza 0,300 [m] spessore 0,100 [m] volume 0,009 [m^3] peso 9,450 [kg]
11
PARAMETRI PRODOTTO TERZA LINEA DI PRODUZIONE
lunghezza 0,500 [m] larghezza 0,500 [m] spessore 0,500 [m] volume 0,125 [m^3] peso 131,250 [kg]
Noti i calori sottratti nelle tre fasi, è possibile ricavare il calore totale, semplicemente
andando a sommare i calori delle singole fasi:
Ottenuto il calore totale da sottrarre per ciascuna linea e noti i tempi di surgelamento,
è possibile definire le potenze nelle tre linee.
I tempi a disposizione sono i seguenti:
Mentre di seguito sono riportati i valori dei calori e delle relative potenze per ogni
linea:
Prima linea
PARAMETRO VALORE U.M. NOTAZIONE
calore sensibile pre_congelamento 12,663 [kJ] Q_0_1
calore latente di congelamento 57,960 [kJ] Q_C_1
calore sensibile post_congelamento 11,256 [kJ] Q_1_1
calore totale processo 81,879 [kJ] Q_tot_1
potenza 0,136 [kW] P_tot_1
PARAMETRO VALORE U.M. VALORE U.M. NOTAZIONE
tempo processo prima linea di produzione 10,000 [min] 600,000 [s] t_1
tempo processo seconda linea di produzione 30,000 [min] 1800,000 [s] t_2
tempo processo terza linea di produzione 120,000 [min] 7200,000 [s] t_3
12
Seconda linea
PARAMETRO VALORE U.M. NOTAZIONE
calore sensibile pre_congelamento 569,835 [kJ] Q_0_2
calore latente di congelamento 2608,200 [kJ] Q_C_2
calore sensibile post_congelamento 252,504 [kJ] Q_1_2
calore totale processo 3430,539 [kJ] Q_tot_2
potenza 1,906 [kW] P_tot_2
Terza linea
PARAMETRO VALORE U.M. NOTAZIONE
calore sensibile pre_congelamento 7914,375 [kJ] Q_0_3
calore latente di congelamento 36225,000 [kJ] Q_C_3
calore sensibile post_congelamento 3507,000 [kJ] Q_1_3
calore totale processo 47646,375 [kJ] Q_tot_3
potenza 6,618 [kW] P_tot_3
La potenza totale si calcola:
Dove con il pedice i si indicano le tre linee di produzione.
CALORE TOTALE PROCESSO 51158,793 [kJ] Q_p
POTENZA TOTALE PROCESSO 8,660 [kW] P_p
Ponendo attenzione alla specifica sulla produzione oraria per ogni linea richiestaci dal
testo di esercitazione, si è ricavato il flusso termico complessivamente richiesto come
dalla formula seguente:
Si riportano i flussi termici in [kW] necessari per le tre linee qui a seguito:
13
Le portate di anidride carbonica nelle tre piastre per avere i corrispondenti flussi sono
le seguenti:
Date le condizioni in cui si trova l’anidride carbonica e come possiamo ottenere dal
diagramma qui sotto riportato:
Figura 4 Diagramma di Mollier di R22
Da qui sì possono ottenere i valori delle entalpie:
Punto 1 h1 133,34 kJ/kg p_1 1,43 bar T1 -30,00 °C
Punto 2 h2 224,38 kJ/kg p_2 1,43 bar T2 -30,00 °C
Punto 3 h3 224,56 kJ/kg p_3 1,43 bar T3 -29,88 °C
Punto 3’ h3' 133,59 kJ/kg p_3' 1,43 bar T3' -29,88 °C
Punto 4 h4 133,34 kJ/kg p_4 1,43 bar T4 -30,00 °C
Salto entalpico della CO2 ΔhCO2 = h2x=0,3-h1x=0 91,04 kJ/kg
Δhco
2
14
Attraverso la potenza totale e noto il salto entalpico dell’anidride carbonica, circolante
nel circuito secondario, è possibile calcolare la portata di CO2:
Note le potenze su ogni singola piastra e le condizioni in cui si trova la CO2, come
visibile da grafico, è possibile ricavare le singole portate:
2,1COG 0,0015 Kg/s
Gco2,2 = 0,0209 Kg/s
Gco2,3 = 0,0726 Kg/s
Gco2tot = 0,0951 Kg/s
Dimensionamento delle piastre
Per la pianificazione del lay-out delle piastre di congelamento a contatto con il
prodotto, le quali si comportano come l’evaporatore del circuito secondario, si è
seguito un approccio che ha portato alla semplificazione del problema tridimensionale
in uno monodimensionale. Per l’effettiva realizzazione delle piastre si è assunto che
esse abbiano sezione rettangolare, con lunghezza e larghezza pari al prodotto della
linea di produzione cui sono destinate, e siano in acciaio inossidabile. Nelle piastre
sono praticate, con asse parallelo alle superfici di scambio termico, delle forature
passanti in cui vengano alloggiati i tubi in rame destinati alla circolazione dell’anidride
carbonica liquida.
I raccordi con angolo di 180° tra i tubi delle piastre, così da realizzare per ogni piastra
una serpentina, sono esterni alle piastre e dotati di coibentante, così da non
intervenire nel bilancio di scambio termico. Determinata la geometria delle piastre e la
disposizione dei tubi, si è passato alla definizione del vero e proprio modello di
15
scambio termico per arrivare alla determinazione delle lunghezze dei tubi, al loro
numero e infine al loro diametro con conseguente determinazione delle perdite di
carico.
Prima e fondamentale ipotesi semplificativa rispetto al caso reale è quella di porsi in
condizioni stazionarie, ipotizzando una temperatura uniforme di -18°C in tutto il
volume di prodotto da congelare.
Questa condizione è la peggiore dal punto di vista dello scambio termico e coincide con
la fine del processo, in quanto la differenza di temperatura tra l’anidride carbonica
liquida e il prodotto è ridotta.
Ciò è stato fatto per assicurare durante tutto il surgelamento un flusso termico
maggiore o uguale alla potenza termica che deve essere sottratta al prodotto. In altre si
è ignorato che il prodotto sia stato surgelato seguendo un transitorio, imponendo che il
pesce abbia temperatura costante in tutto il suo volume.
Seconda importante ipotesi è che il flusso termico sia monodimensionale e si realizzi
verticalmente dal prodotto all’anidride carbonica, trascurando sia lo scambio termico
delle piastre con l’ambiente esterno sia lo scambio tra le tubazioni in rame all’interno
delle piastre.
Ultima ipotesi alla base del modello è che lo scambio termico avvenga completamente
attraverso una superficie di più strati, ottenibile immaginando di distendere le
tubazioni nelle piastre in modo da ottenere un unico condotto. Ovviamente lo scambio
termico verrà considerato solamente attraverso metà della tubazione perciò avendo a
che fare con una parete curva e non cilindrica.
Lo scambio termico sarà di tipo conduttivo attraverso una parete piana in acciaio inox
e una curva in rame, convettivo con la CO2 che scorre nelle tubazioni.
Nelle piastre l’anidride carbonica rimane a temperatura e pressione costante e vede
una variazione di titolo che va da 0 a 0,3. Assieme al titolo varia anche la densità,
passando da all’ingresso delle piastre a all’uscita. Per
cui essendo costanti la sezione delle tubazioni e la portata in massa, si verifica lungo le
tubazioni un’accelerazione del fluido. Anche in questo caso ci si pone, per il
dimensionamento delle tubazioni, nella condizione più cautelativa, quella
corrispondente a densità minore e piccole velocità, risultando la peggiore dal punto di
16
vista dello scambio convettivo. I diametri interno ed esterno delle tubazioni sono stati
presi da catalogo in modo sensato, così da avere valori ragionevoli della velocità del
fluido, ottenibile con la seguente relazione
dove G è la portata in massa nella singola piastra, ρ la densit{ della CO2 e di il diametro
interno del condotto. Le velocità nelle tre piastre sono:
_ per la prima linea di produzione,
_ per la seconda linea di produzione,
_ per la terza linea di produzione
In seguito vengono proposte le tabelle con i valori trovati dei diametri dei vari
condotti:
Linea 1: Pesci di piccola taglia
Portata di CO2 nella linea 1 G1(co2) 0,00 kg/s
Piastra 1
Potenza termica sottratta dalla piastra in alto φ11 0,07 kW
Portata di CO2 nella piastra in alto G11(co2) 0,00 kg/s
Velocità del fluido uco2 0,02 m/s
Densità a x=0 ρ_CO2 1075,70 kg/m^3
Diametro interno del condotto d1i(co2) 6,35 Mm
Piastra 2
Potenza termica sottratta dalla piastra in basso φ12 0,07 kW
Portata di CO2 nella piastra in basso G12(co2) 0,00 kg/s
Velocità del fluido uco2 0,02 m/s
Densità a x=0 ρ_CO2 1075,70 kg/m^3
Diametro interno del condotto d1i(co2) 6,35 Mm
Dimensioni dei tubi e caratteristiche tecniche
Materiale utilizzato Lega Cu-DHP
Diametro interno del condotto d1i(co2) 6,35 Mm
Diametro esterno del condotto d1e(co2) 8,35 Mm
17
Linea 2: Tranci di tonno di medie dimensioni
Portata di CO2 nella linea 2 G2(co2) 0,02 kg/s
Piastra 1
Potenza termica sottratta dalla piastra in alto φ21 0,95 kW
Portata di CO2 nella piastra 1 G21(co2) 0,01 kg/s
Velocità del fluido uco2 0,31 m/s
Densità a x=0 ρ_CO2 1075,70 kg/m^3
Diametro interno del condotto d2i(co2) 6,35 Mm
Piastra 2
Potenza termica sottratta dalla piastra in basso φ22 0,95 kW
Portata di CO2 nella piastra in basso G22(co2) 0,01 kg/s
Velocità del fluido uco2 0,31 m/s
Densità a x=0 ρ_CO2 1075,70 kg/m^3
Diametro interno del condotto d2i(co2) 6,35 Mm
Dimensioni dei tubi e caratteristiche tecniche
Materiale utilizzato Lega Cu-DHP
Diametro interno del condotto d1i(co2) 6,35 Mm
Diametro esterno del condotto d1e(co2) 8,35 Mm
Linea 3: Grosse parti di pesce per il mercato estero
Portata CO2 nella linea 3 G3(co2) 0,07 kg/s
Piastra 1
Potenza termica sottratta dalla piastra in alto φ31 3,31 kW
Portata di CO2 nella piastra 1 G31(co2) 0,04 kg/s
Velocità del fluido uco2 0,09 m/s
Densità a x=0 ρ_CO2 1075,70 kg/m^3
Diametro interno del condotto d3i(co2) 22,00 Mm
Piastra 2
Potenza termica sottratta dalla piastra in basso φ32 3,31 kW
Portata di CO2 nella piastra in basso G32(co2) 0,04 kg/s
Velocità del fluido uco2 0,09 m/s
Densità a x=0 ρ_CO2 1075,70 kg/m^3
Diametro interno del condotto d2i(co2) 22,00 Mm
Dimensioni dei tubi e caratteristiche tecniche
Materiale utilizzato Lega Cu-DHP
Diametro interno del condotto d1i(co2) 22,00 Mm
Diametro esterno del condotto d1e(co2) 24,00 Mm
Essendo noti il flusso termico per ogni piastra e il ΔT, si è potuto procedere al
dimensionamento dei condotti partendo dalla seguente relazione:
dove Φ è il flusso termico scambiato dalla singola piastra, A è la superficie di scambio
termico, U è la trasmittanza della parete a più strati ,che tiene conto della convezione, e
ΔT è la differenza di temperatura tra la CO2 , che si trova a -30°C, e il prodotto.
18
Dalla relazione, isolando A ed essendo nota la sua dimensione minore, che coincide con
il diametro esterno del tubo in rame, è immediato ricavare la lunghezza dei condotti. Si
ponga ora l’attenzione sulla trasmittanza della parete multistrato, attraverso cui
avviene lo scambio termico. Ipotizzando che i fori nelle piastre siano realizzati in modo
tale che lo spessore minimo di acciaio inossidabile, tra il tubo in rame e il pesce, valga 1
mm. Ovviamente lo strato d’acciaio ha un andamento semicircolare ma, per
semplificare la trattazione, si è supposto uno strato piano avente spessore pari alla
media tra quello minimo e quello massimo, cioè lo spessore minimo sommato al raggio
esterno del tubo in rame. Si definisce ΔxS lo spessore medio di acciaio dato da
Per quanto riguarda il tubo in rame si ipotizza che lo scambio termico avvenga solo
attraverso la metà inferiore, e poiché la superficie è curva ma con larghezza pari a
quella piana essa risulter{ maggiore rispetto a quest’ultima, è stato introdotto un
coefficiente correttivo che tenesse conto di questo fatto
si ricorda che ri ed re sono rispettivamente il raggio interno ed esterno del condotto in
rame; le aree piana e curva possono essere espresse come
e confrontandole:
per cui vale l’uguaglianza da cui è ricavabile il coefficiente correttivo
La trasmittanza della parete multistrato, tenendo conto anche dello scambio
convettivo può essere scritta come
19
Dove λS e λCu sono rispettivamente la trasmissibilit{ termica dell’acciaio e del rame e h
è il termine di trasmissibilità legato allo scambio convettivo. Il secondo addendo a
denominatore è il termine che esprime lo scambio conduttivo attraverso una parete
curva, in questo caso la metà inferiore del tubo in rame.
Il termine h relativo alla convezione può essere trovato attraverso la relazione che
coinvolge il numero adimensionale di Nusselt:
il numero di Nusselt è funzione dei numeri di Reynolds e di Prandtl.
Nei casi considerati sono adottate due differenti formulazioni. La prima, relativa alle
piastre della prima linea di produzione, ha visto il calcolo del numero di Nu con la
formula di Sider e Tate, valida per Re<2300, ossia moto laminare, temperatura
costante alla parete e lunghezza dei condotti superiore di 20 volte al diametro, mentre
per le piastre della seconda e terza linea di produzione Nu è calcolato con le relazioni
di Petukov e Kirillov, valide per 104 < Re < 5∙106, ossia moto turbolento, e 0.5 < Pr <
2000. A sua volta il numero di Reynolds dipende dallo stato termodinamico del fluido
e dalla sua velocità media nella sezione.
Il rapporto tra la velocità media sulla sezione e Re, tra Re e Nu, Nu e h, e h con U è di
proporzionalità diretta e dunque si spiega la scelta di porsi nella condizione di minima
velocità cioè la condizione più cautelativa dal punto di vista dello scambio termico.
Per il numero di Nusselt le relazioni usate sono:
Sider e Tate
Petukov e Kirillov
dove f è il coefficiente di Funning, adimensionalizzato e avente la seguente forma:
ed esprime l’attrito che il fluido incontra nello scorrere all’interno delle tubazioni.
Il numero di Reynolds ha la seguente espressione
20
dove ν è la viscosit{ cinematica del fluido, trovata nel nostro caso con il software
Refprop. A questo punto, calcolato h e la U, il calcolo di A è banale
Nota l’area si può definire la principale incognita del problema, ossia la lunghezza
minima dei condotti:
Poiché la disposizione dei tubi all’interno delle piastre deve seguire un lay-out che
garantisca uniformit{ nell’asportazione di calore dal prodotto e dunque una sua
temperatura il più possibile omogenea, la lunghezza dei tubi è stata imposta per
eccesso prendendo come unità la lunghezza delle piastre.
Sono qui di seguito riportate le tabelle con cui sono stati svolti i calcoli
proprietà materiali
cond. acciaio 50.00 [W/mK]
cond. rame 406.00 [W/mK]
viscosità cin. CO2 1.53E-07 [m^2/s]
conducibilità CO2 0.15 [W/mK]
prima linea di produzione parametri geometrici condotti e piastre
paramatri termodinamici caduta di pressione
k=(r_i/r_e) 0.76 adm h_co2 2143.86 [W/m^2*K] distribuite
h 1.00 [mm] Re 915.18 adm f_Δ_p 0.04 adm
Δx_s 3.09 [mm] Pr 2.32 adm Δ_p 3.62E-05
bar
Area 0.00 [m^2] Nu 92.70 adm concentrate
L_min 308.48 [mm] f_Nu 0.51 adm R/r_i 7.87 adm
L_reale 400.00 [mm] ρ_CO2_0.15 178.86 kg/m^3 Re*(R/r_i)^-2
88.78 adm
raggio raccordi (a)
25.00 [mm] u_m 0.13 m/s f_c 0.01 adm
numero raccordi
1.00 adm Re_m 5504.09 adm B 1.01 adm
K 0.14 adm
Δ_p 2.23E-06
bar
21
seconda linea di produzione parametri geometrici condotti e piastre
paramatri termodinamici caduta di pressione
k=(r_i/r_e) 0.76 adm h_co2 10487.83
[W/m^2*K]
distribuite
h 1.00 [mm] Re 12781.33
adm f_Δ_p 0.02 adm
Δx_s 3.09 [mm] Pr 2.32 adm Δ_p 2.73E-03
bar
Area 0.01 [m^2]
Nu 453.48 adm concentrate
L_min 1353.76
[mm] f_Nu 0.10 adm R/r_i 7.87 adm
L_reale 1800.00
[mm] ρ_CO2_0.15
178.86 kg/m^3 Re*(R/r_i)^-2
1239.83
adm
raggio raccordi (a)
25.00 [mm] u_m 1.85 m/s f_c 0.01 adm
numero raccordi
5.00 adm Re_m 76869.48
adm B 1.01 adm
K 0.37
adm
Δ_p 5.59E-03
bar
terza linea di produzione parametri geometrici condotti e piastre
paramatri termodinamici caduta di pressione
k=(r_i/r_e) 0.89 adm h_co2 5263.48 [W/m^2*K] distribuite h 1.00 [mm] Re 17646.25 adm f_Δ_p 0.02 adm
Δx_s 5.49 [mm] Pr 2.32 adm Δ_p 6.71E-04
bar
Area 0.07 [m^2] Nu 572.37 adm concentrate L_min 3784.89 [mm] f_Nu 0.09 adm R/r_i 3.88 adm
L_reale 4000.00 [mm] ρ_CO2_0.15 178.86 kg/m^3 Re*(R/r_i)^-2
7041.36 adm
raggio raccordi (a)
31.00 [mm] u_m 1.01 m/s f_c 0.01 adm
numero raccordi
7.00 adm Re_m 106128.08 adm B 1.25 adm
K 0.24 adm
Δ_p 1.53E-03
bar
Come visibile dalle tabelle è stato effettuato un calcolo relativo alle perdite di carico
distribuite e concentrate che si hanno nelle piastre.
22
Non si è tenuto conto di tali perdite nella trasformazione della CO2, che viene
comunque considerata isotermobarica, ma, assieme a tutte quelle che si hanno sul
resto del circuito, servono al dimensionamento della pompa che deve mettere in moto
l’anidride carbonica nel circuito. Per i tratti di tubo rettilinei il Δp è stato ricavato
utilizzando la seguente espressione:
In cui f è un coefficiente di attrito che dipende dal numero di Reynols:
Le perdite di carico concentrate che si hanno sui raccordi a 180° vengono invece
ricavate in base ad un coefficiente delle perdite totali K che dipende dal rapporto tra il
raggio del raccordo e il raggio interno del tubo:
Dove il valore del coefficiente K dipende dal valore assunto dal numero di Reynolds:
bove φ è l’angolo in gradi del raccordo e fc il fattore di attrito del tubo curvo
esprimibile come:
B invece è una costante numerica che dipende dall’angolo del raccordo, e nel caso di
angolo di 180°:
Come si può vedere dalle tabelle di calcolo,le perdite di carico sia distribuite che
concentrate sono molto piccole e dunque l’ipotesi che la trasformazione della CO2
avvenga a pressione costante non comporta uno scostamento eccessivo dalla realtà.
23
Per il dimensionamento della pompa si è ragionato in modo analogo per il calcolo
delle cadute di pressione sul circuito principale della CO2 tenendo però presente che i
raccordi non sono a 180° bensì a 90°, per cui la costante numerica B assume la forma:
Sono riportate qui di seguito le tabelle di calcolo
perdite distribuite condotto da condensatore a piastre
Velocità 0.14 m/s
lunghezza 10.00 m
Diametro 28.00 mm
ν 1.53E-07 m^2/s
Densità 1075.70 Kg/m^3
R_e 26341.67 adm
f 0.02 adm
Δp 9.52E-04 bar
perdite concentrate condotto da condensatore a piastre
Velocità 0.14 m/s
raggio condotto 14.00 mm
densità 1075.70 kg/m^3
R/r_i 1.43E+01 adm
Re*(R/r_i)^-2 129.07 adm
f_c 0.01 adm
B 246.66 adm
K 8.85E+01 adm
Δ_p 0.02 bar
perdite concentrate condotto da piastre a pompa
Velocità 1.34 m/s
raggio condotto 14.00 mm
densità 114.94 kg/m^3
R/r_i 1.74E+00 adm
Re*(R/r_i)^-2 81422.74 adm
f_c 0.01 adm
B 30.88 adm
K 1.29E+00 adm
Δ_p 2.68E-03 bar
perdite distribuite condotto da piastre a pompa
Velocità 1.34 m/s
lunghezza 10.00 m
Diametro 28.00 mm
ν 1.53E-07 m^2/s
Densità 114.94 Kg/m^3
R_e 246526.33 adm
f 0.02 adm
Δp 5.70E-03 bar
Δ_p_tot_p 1.06E-02 bar
Δp_tot 3.95E-02 bar
24
La potenza tecnica della pompa è stata ottenuta applicando il primo principio della
termodinamica ad un componente ideale, per cui si suppongono nulle le perdite
fluidodinamiche LW al suo interno e la variazione di energia potenziale. Da queste
ipotesi semplificative si ricava che la relazione tra il salto di pressione vinto dalla
pompa e la potenza meccanica che quest’ultima deve fornire intercorre la relazione:
La densità a numeratore è quella della CO2 all’uscita dalle piastre in quanto si suppone
che la pompa sia montata sul circuito secondario come in un qualsiasi circuito soggetto
a ciclo inverso.
Come si può vedere la potenza meccanica della pompa è piuttosto modesta, come ci si
aspettava, visto che le perdite di carico sul circuito sono anch’esse modeste.
Dimensionamento dello scambiatore
Tipologia di scambiatore scelta
Lo scambiatore adottato è di tipo a fascio tubiero in cui nei tubi interni scorre il
refrigerante R-22, mentre la CO2 percorre il mantello in verso opposto garantendo un
miglior scambio termico. Il fine di tale apparato è quello di andare a raffreddare la CO2
in uscita dalle piastre atte al surgelamento dei filetti di pesce estraendo calore tramite
il refrigerante R-22 in evaporazione.
Per il dimensionamento dell’evaporatore si può procedere ipotizzando la sua
geometria o il coefficiente di scambio termico “h” dei due fluidi di lavoro. Si è
proceduto ipotizzando alcuni parametri geometrici poiché l’ipotesi sul coefficiente di
scambio globale “U” risulta essere meno accurata considerando che sia il refrigerante,
sia la CO2 sono in cambiamento di fase.
dimensionamento pompa
Wt 3.27 [W]
25
Si procede assumendo come nota la potenza termica uscente dal circuito primario,
che è pari a quella necessaria per il surgelamento del pesce poiché la variazione di
pressione tra l’ingresso e l’uscita della pompa comporta un salto entalpico trascurabile
Ciclo secondario
Come si può notare dalla precedente figura, il raffreddamento della CO2, prevede una
prima condensazione e un successivo sottoraffreddamento. Da letteratura, la
determinazione del coefficiente di scambio convettivo “hCO2”, prevede l’applicazione
di due diversi procedimenti per le due parti interna ed esterna alla campana di
Andrews. Il problema andrebbe dunque suddiviso, sfruttando il principio di
sovrapposizione degli effetti, al fine di calcolare due aree per lo scambio termico totale
tramite le seguenti formule:
mTAFU
mlTAFU
dove
F=1 perché almeno uno dei fluidi è in transizione di fase,
mT pari alla differenza tra le temperature della C02 e dell’R-22 all’interno della
campana,
26
mlT pari alla temperatura media logaritmica tra la CO2 in fase di sottoraffreddamento
e l’R-22.
Poichè il titolo della CO2 non supera mai il valore di 0,3 si può semplificare la
trattazione applicando le teorie per il calcolo del coefficiente di scambio “hCO2” per
liquidi e andando inoltre a trascurare la precedente suddivisione dei flussi termici. E’
stata quindi calcolata un’unica area di scambio considerando il flusso termico totale e
una variazione di temperatura pari a mT .
Definizione di un set di parametri geometrici
L’equazione di partenza per il calcolo della superficie di scambio è la seguente:
mTFUA
dove “U” dipende dalle caratteristiche geometriche dello scambiatore e
termodinamiche dei fluidi. Difatti si ha:
0
000 1)/ln(1
1
h
rrrR
hr
rU
i
ft
ii
dove :
0r è il raggio esterno dei tubi in cui scorre il refrigerante;
ir è il raggio interno dei tubi in cui scorre il refrigerante;
ih è il coefficiente di scambio termico convettivo lato refrigerante;
0h è il coefficiente di scambio termico convettivo lato CO2;
ftR è il coefficiente di fouling dovuto alla sedimentazione di detriti lungo la
tubazione;
è la conduttività termica delle tubazioni in cui scorre il refrigerante.
Determinazione coefficiente di scambio termico lato mantello “h0”
Per il calcolo del coefficiente di scambio termico lato mantello, riferito alla CO2, si è
usata la teoria di Taborek:
0
0d
Nuh
27
Nu è il numero di Nusselt;
è la conduttività termica del materiale scelto per il fascio tubiero;
0d è il diametro esterno delle tubazioni in cui scorre l’R-22.
Al fine di ottenere il numero di Nusselt occorre dapprima determinare i parametri
adimensionali Re e Pr poiché 4,06,0 PrRe2,0 Nu .
2
2
,
ReCOmedia
eCO DG
in cui :
s
CO
COA
mG 2
2
;
T
s
sP
BCDA
;
5,0
0
2
00 )/(637,0
L
ddPA
CTP
CLD T
s
sDB 6,0 ;
0
0
2)4/(4
d
dPD T
e
2
43
, 2
COmedia
I parametri LCLCTPPC T ,,,, sono caratteristici della geometria dello scambiatore
considerato.
medioPr
Si va a determinare un valore medio di Prandtl per il fluido C02 il cui titolo varia tra 0 e
0,3 tramite la seguente formula di interpolazione lineare:
llgmedio PrPrPr15,0Pr
Determinazione coefficiente di scambio termico lato tubi “hi”
Il calcolo del coefficiente “hi” è stato più elaborato considerando che il refrigerante R-
22 è sottoposto ad un processo di evaporazione lungo le tubazioni dello scambiatore.
Per tale motivo non è stato possibile adottare la convenzionale teoria per determinare
28
tale coefficiente. Difatti “hi” dipende da due diversi contributi e può essere espresso,
secondo la teoria di Chen, come segue:
neevaporazioconvezionei hhh
convezioneh è riferito allo scambio per via convettiva del liquido che scorre
all’interno delle tubazioni;
neevaporazioh è determinato dal processo evaporativo del fluido.
Basandosi sulla teoria di Chen, Kandlikar offre una correlazione che permette di
ottenere ih nel seguente modo:
fl
CC
L
C
Li FBCFrCChh 452
0301 25)(
i
ll
l
iR
Ld
dxGh
Pr)1(
023,0
8,0
22
2
2222
4
i
RR
d
mG
max
222vN
mAd
gt
Ri
5,08,0
0 11
l
g
xC
il
R
Ldg
GFr
2
222
fgR iG
AB
22
0
0
con:
x è il titolo della miscela;
0A è l’area di scambio termico tra i due fluidi;
tN è il numero di tubi dello scambiatore;
maxv è la velocità massima del fluido nelle tubazioni;
flF dipende dal tipo di fluido;
fgi è il calore latente di vaporizzazione.
29
I coefficienti 54321 ,,,, CCCCC dipendono dal valore assunto da 0C .
I parametri dipendenti dalle proprietà dei fluidi sono stati ricavati da specifiche tabelle
Proprietà termiche dei fluidi 1
Proprietà termodinamiche CO2
μ_CO2med 0,000141101
Re 46023,77527 [adm]
Pr_CO2_med 2,120865 [adm]
Nu 169,5994931 [adm]
lambdaCO2 0,15 [W/mK]
hCO2 847,9974656
Pr_CO2_cli 2,3169 [adm]
Pr_CO2_cls 1,01 [adm]
mhu_cli 0,0001638
mhu_cls 0,000012471
Proprietà termodinamiche R-22
ρ clsR22 4,873 [kg/m3]
v_mediaR22 3 [m/s]
hi_med 2572,734126
mhu_cli 0,000341965 [m^2/s]
Pr_cli 3,3007 [adm]
lambda_cli 0,112979905 [W/m*K]
rho_cli 1406,8 [kg/m^3]
Hfg 233240 J/kg*K
ρ_cls 4,873 kg/m3
Cp_l 1090,5
30
I flussi termici e le portate del circuito secondario sono riportate nei paragrafi
precedenti.
Tramite procedimento iterativo si è variato i parametri geometrici fino all’ottenimento
del miglior compromesso dimensioni/efficienza dello scambiatore giungendo ai
seguenti valori
Geometria dello scambiatore 1
Geometria scambiatore
d_0 0,03 [m]
d_i 0,02330456 [m]
Nt 9 [adm]
L_pipe 1,5 [m]
C 0,06 [adm]
CL 1 [adm]
CTP 0,9 [adm]
PT 0,09 [adm]
lambda_pipe 406 [W/mK]
Baffle
Spacing(B) 0,19280049 [adm]
Dshell 0,32133415 [m]
As 0,04130225 [m^2]
PR 3 [adm]
De 2,81971863 [m]
A0 1,27234502 [m^2]
Rfint 0,0004 [W/mK]
Rfext 0,0002 [W/mK]
Rftot 0,0006 [W/mK]
Uf 436,882914 [W/m2K]
31
Dopo aver ricavato la “U” si verifica che questa rientri in un range specifico
sperimentale il quale, per evaporatori di cicli frigoriferi, risulta essere:
]/[1000]/[300 22 KmWUKmW
Calcolo delle potenze delle portate e del diametro
Conoscendo il flusso scambiato tra il circuito secondario e primario è possibile
calcolare le portate e le grandezze delle tubature nell’high-stage e nel low stage.
Per fare ciò viene presa come velocità di percorrenza del fluido un valore pari a 3
dell’R22, che corrisponde alla velocità massima consentita dai limiti di rumorosità.
Low stage
Calcoliamone la portata ed il diametro
High stage
Per calcolare la portata dobbiamo tener conto che il flusso scambiato fra il low stage e
l’high-stage
Dove PC1 è la potenza assorbita dal compressore 1
32
Nota la portata nell’high stage abbiamo definito la potenza assorbita dal secondo
compressore e la potenza termica scambiata con l’ambiente esterno mediante la
batteria di raffreddamento
Separatore di liquido intermedio
L’elemento di unione tra i due stadi di compressione è il separatore di liquido. Questo
componente ha quattro bocche di connessione, un ingresso e un’uscita che si
interfacciano con lo stadio inferiore e altrettanti che lo collegano allo stadio superiore.
Il fluido proveniente dal compressore dello stadio inferiore entra nel separatore nello
stato di vapore surriscaldato e si riversa nel circuito di bassa pressione come liquido. Il
compressore dello stadio superiore aspira vapore saturo che si genera nel separatore.
Il fluido frigorigeno lascia il circuito di alta pressione per entrare nel separatore ed il
suo stato è quello bifasico .
Scambiatore R22 aria
Lo scambiatore è costituito da batterie umidificate con tubi aventi alettatura
trasversale racchiusi in involucri il cui compito è quello di convogliare l’aria di
raffreddamento. All’interno dei tubi passa e condensa il fluido frigorifero, mentre
all’esterno circola l’aria di raffreddamento. Il passaggio dell’aria è forzato dall’azione di
un ventilatore che obbliga la stessa a fluire in direzione ortogonale all’asse dei tubi.
33
Per prima cosa abbiamo fissato il valore della trasmittanza U, tenendo conto
unicamente del coefficiente di scambio termico convettivo dell’aria con il fluido
refrigerante, al fine di stabilire un primo valore di area di scambio.
La relazione che è stata usata è la seguente:
Dove è definito come:
Avendo ipotizzato i valori della temperatura dell’aria in ingresso e in uscita dallo
scambiatore nel caso peggiore, corrispondente al caso estivo.
L’area così ottenuta risulta essere eccessiva, perciò abbiamo deciso di ripartire la
potenza termica da sottrarre, utilizzando oltre all’aria, acqua erogata mediante ugelli.
Dopo numerosi tentativi per individuare la ripartizione di potenza termica tra il
contributo dell’acqua e dell’aria, siamo giunti alle seguenti conclusioni:
34
Dimensionamento batteria umidificata 1
PROPRIETA' FLUIDO REFRIGERANTE
h3' 439,49 kJ/kg
h4' 243,07 kJ/kg
DIMENSIONAMENTO DI MASSIMA DELLO
SCAMBIATORE
Φ 12,65 kW
ΔTml 7,20 K
DIMENSIONAMENTO CON SOLA ARIA
A 7,030 m2
DIMENSIONAMENTO CON ARIA E ACQUA
A 5,62 m2
ΦH2O 2,53 kW
GH20 1,11 kg/s
GARIA 0,05 kg/s
DIMENSIONAMENTO DEL VENTILATORE
uin 0 m/s
uout 20 m/s
Portata aria- Garia 0,05 kg/s
Potenza ventilatore 9,73 W
COEFFICIENTI DI RIPARTIZIONE POTENZATERMICA
KARIA 0,8
KH20 0,2
UARIA 250 W/m2K
35
Parte D
La valutazione del campo di temperatura dell’intero sistema viene qui realizzato per
mezzo del software Comsol. L’andamento delle temperature viene calcolato sulle
piastre e sull’elemento di pesce della linea di dimensioni intermedie ovvero 30x30x10
cm. Data la prevalente natura bidimensionale del problema, si è scelto di analizzare il
fenomeno soltanto in una delle infinite sezioni che compongono il pesce. Tale sezione
considerata deve comunque essere abbastanza lontana dai bordi per non esserne
influenzata, e si sviluppa nel piano trasversale del blocco piastre-pesce, ossia quello
perpendicolare al piano di appoggio e agli assi delle serpentine.
Descrizione del problema
Analiticamente si tratta di risolvere l’equazione del calore, ossia un’equazione
differenziale alle derivate parziali nello spazio e nel tempo. In termini di geometria
generica l’equazione su cui si basa il calcolo è la seguente:
Il software risolve tale equazione mediante elementi finiti generando la matrice di
massa e quella di rigidezza. Per eseguire tali calcoli sono necessari per ogni area del
dominio i rispettivi dati relativi alle caratteristiche fisiche del materiale.
In particolare:
, densità del materiale;
, calore specifico;
, conducibilità termica;
per la condizione di Robin, che rappresenta il flusso termico scambiato per
convezione con il mezzo(in questo caso aria) a contatto con i bordi esterni del
dominio, servono due dati per poterle assegnare correttamente: coefficiente di
scambio convettivo dell’aria
, e
che è la temperatura alla quale si trova l’aria indisturbata.
36
In tabella i valori appena descritti:
[Kg/m3] [J/KgK] [W/mK]
Rame 8920 385 406
Acciaio 7860 502 50
Pesce 1050 3600 1.4
Realizzazione della geometria
Il dominio di calcolo può essere modellizzato sfruttando le simmetrie della cella di
congelamento. Si è analizzata perciò soltanto un quarto della cella di congelamento:
Nella figura sopra sono evidenziati gli elementi che compongono il modello. Le unità di
misura sono [m].
Piastra in acciaio
Condotto in rame
Pesce
37
Si ha simmetria sia al bordo inferiore, coincidente con la sezione mediana del trancio
di pesce, sia al bordo laterale sinistro che coincide con le sezioni di mezzeria del
complesso piastra-condotto e prodotto da surgelare.
Applicazione delle condizioni al contorno
Coerentemente con le simmetrie presenti, si sono imposte le seguenti condizioni al
contorno:
i. Dirichlet non omogenee con valore della temperatura fissato a -30°C sulla
superficie interna dei condotti in rame.
ii. Robin non omogenee sui lati colorati di rosso come mostrato in figura:
Come si nota dal particolare la temperatura dell’aria che circonda la cella è stata
posta a -18°C, a causa delle possibili aperture e chiusure delle celle stesse per
l’introduzione dei prodotti.
38
iii. Neumann omogenee in corrispondenza degli assi di simmetria come si vede in
figura:
La condizione di simmetria si esplica nell’affermare che il flusso in tale bordo è nullo
proprio poiché il campo di temperatura è simmetrico e il tra punti omologhi è nullo.
Da tale considerazione e dalla legge di Fourier:
Mesh
Per discretizzare il sistema sono state impostate dimensioni massime degli elementi
della mesh per realizzarne una configurazione che garantisse gli infittimenti adeguati
alla corretta modellizzazione del fenomeno di scambio: in particolare si è deciso di
infittire in corrispondenza delle discontinuità delle proprietà dei materiali ed in
corrispondenza dei bordi del dominio. Gli elementi finiti scelti sono quadrangolari
quadratici, per avere una migliore approssimazione della soluzione, poiché costituiti
da funzioni di forma di grado 2. Inoltre tutto il dominio è stato meshato con passo di
discretizzazione variabile, in accordo con l’ottenimento della soluzione in minor
tempo.
39
Il grafico mostra la qualità degli elementi che non sono caratterizzati da distorsioni
troppo accentuate le quali andrebbero a rendere inaffidabile il risultato.
Risultati
I risultati, ossia la l’ottenimento dei campi di temperatura nel caso stazionario e
transitorio, sono stati ottenuti in due esecuzioni del programma di calcolo.
Sono stati impostati i valori di discretizzazione del dominio temporale, quali l’istante
temporale massimo di integrazione e il passo di integrazione:
Per il transitorio:
i. Passo ;
ii. Istante finale (equivalgono ai 20 minuti richiesti per la seconda
linea);
Per lo stazionario non è stato necessario introdurre dati temporali visto che non è
presente la dipendenza dal tempo.
40
Stazionario
Inserendo correttamente la geometria e le sopra citate condizioni al contorno, nonché
tutte le caratteristiche fisiche dei materiali in gioco, si è proceduto a meshare il
dominio e a risolvere il problema.
La massima temperatura raggiunta è circa 243 K, pari a -30°C su quasi tutta la sezione.
Vi è comunque presente un gradiente a causa della condizione di Robin. Le linee
isolivello indicano i punti della sezione che hanno uguale temperatura.
Transitorio
Per quanto riguarda il transitorio, valgono le stesse considerazioni fatte fino ad ora. Le
figure seguenti mostrano l’istante iniziale, nonché altri fotogrammi in tempi intermedi
prima di giungere alla soluzione stazionaria.
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Soluzione Iniziale(pesce a +16°C)
Come si osserva dalla figura, il trancio di pesce si trova ad una temperatura di 16°C,
mentre la piastra è a -30°C. E’ presente quindi una discontinuità della soluzione.
Quest’ultima non crea problemi visto che è solo un dato di input per l’algoritmo. Si può
eseguire un calcolo analitico per conoscere indicativamente il flusso termico che
attraversa l’interfaccia. Per eseguire tale operazione occorre ipotizzare che la
discontinuità non esista, e che per ipotesi, seguendo un opportuno ragionamento, la
variazione di temperatura pari all’ampiezza della singolarit{ del modello matematico
avvenga soltanto nel dominio della piastra di acciaio. L’acciaio essendo più conduttivo,
impiega meno tempo per riscaldarsi, o più generalmente per variare la sua
temperatura. Si considera inoltre che tale variazione sia contenuta in una porzione di
spessore pari a 2 mm.
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La figura rappresenta le linee di flusso, in questo caso termico. Il è pari a:
Da tale formula possiamo ricavare il sopradetto flusso termico usando la legge di
Fourier :
Che è il flusso per unità di area.
Moltiplicando per la larghezza lineare della sezione del trancio si ottiene
Moltiplicando ancora per la lunghezza del trancio,
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Come si nota dal risultato, il flusso è molto elevato nell’istante iniziale; il fenomeno è
comunque corretto e coerente con le ipotesi adottate per poter essere approssimato
analiticamente.
La potenza scambiata in realtà sarà più contenuta a causa della ripartizione del flusso
anche all’interno del pesce che possiede una conducibilit{ minore, oltre che essere
localizzato su una superficie maggiore.
Soluzione intermedia(t=600s)
La soluzione a 10 minuti dall’inserimento del pesce mostra che il cuore di quest’ultimo
ha raggiunto pressoché . In questo caso si osservano le linee di flusso e le isoterme
perpendicolari tra loro. La potenza termica è chiaramente uscente ed è convogliata
verso i tubi in cui scorre la CO2.
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Soluzione a 20 minuti(t=1200s)
La temperatura raggiunta è pari a , vicina a quella richiesta che è di .
Le condizioni di simmetria,condizioni di Neumann, vengono rispettate: le tangenti nei
due piani x-z e y-z sono orizzontali.
y-z x-z
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Stesso discorso per le condizioni di Robin: vediamo il particolare di una generica
sezione perpendicolare al bordo con tale condizione:
La temperatura tende esponenzialmente al valore di 255 K, come imposto nelle
condizioni al bordo.
Ecco invece l’andamento nel tempo del nodo di coordinate , ossia la parte
centrale del pesce.
Data la scarsa conducibilità del prodotto culinario, il flusso termico sottratto non va ad
influenzarne il cuore per circa 100 secondi. Nella seconda parte dell’evoluzione
temporale invece l’andamento della temperatura è quasi lineare nel tempo.
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Conclusioni
Nonostante le numerose approssimazioni eseguite quali:
Le caratteristiche fisiche dei materiali costituenti il sistema rimangono
inalterate nello spazio, nel tempo e sono indipendenti dalla T;
Non sono state considerate perdite nel sistema, ossia flussi uscenti;
Non è stato considerato l’effetto che i bordi della cella hanno sulle sezioni
interne: questa ipotesi ha permesso di analizzare solo una sezione, come se lo
scambio termico fosse piano e si ripetesse tale e quale su tutte le rimanenti
sezioni;
Non è stato considerato lo scambio termico convettivo presente nei condotti in
cui circola la CO2;
I risultati ottenuti non si discostano così tanto da ciò che accadrebbe effettivamente. La
temperatura raggiunta sarebbe minore a causa delle perdite, perciò i -18°C non
sarebbero possibili. Inoltre nel dimensionamento delle piastre e dei condotti sono
stati eseguiti i calcoli senza considerare la resistenza termica del pesce: tale scelta ha
fatto in modo che il numero di condotti della serpentina risultasse scarso nella
modellazione numerica, nella quale invece il prodotto da surgelare è stato tenuto in
considerazione.