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Appendice
II lettore che voglia approfondire gli aspetti biologici trova in quest'appendice alcune nozioni, riassunte in termini un po' piu dettagliati di quanto non si e fatto nel teste, sulle tappe che portanol'uovo fecandato a diventare un essere campleto, ovvero su cameavviene 10 sviluppo embrionario.
Lo sviluppo dell'embrione
Lo sviluppo embrionario coinvolge sia i processi di moltiplicazione,sia quelli di differenziazione - cioe di specializzazione - cellulare.Questi processi avvengono attraverso tappe complesse, che pur siverificano a velocita impressionanti. Occorre analizzare brevemente tali tappe. Anzitutto quelle relative ai processi di replicazione,che comprendono di norma: la replicazione del materiale geneticoall'interno del nucleo cellulare, la condensazione e la distribuzionedel materiale genetico duplicato a ognuna delle due cellule figlie(segregazione), la divisione del citoplasma, di tutti gli organelli edella membrana citoplasmatica.
La divisione cellulare, che porta a due cellule figlie geneticamente identiche alia cellula che Ie ha generate, viene chiamatamitosi e interessa Ie cellule somatiche, mentre la divisione cellulare,che porta al dimezzamento del materiaIe genetico e a cellule geneticamente differenti, si chiama meiosi. La meiosi, che si realizzanelle cellule germinali, e alia base della variabilita genetica, rimescola il materiale ereditario e produce nuove combinazioni geniche:svolge un ruolo fondamentale nei cicli biologici sessuati.Nell'intervallo fra due divisioni la cellula si trova in una condizionenota come interfase.
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II clclo cellulare
Lecellule sono, dunque, caratterizzate da un cicio cellulare con duefasi: interfase e mitosi, 0, nel caso delle cellule germinative, meiosi. L'interfase a sua volta viene suddivisa in tre sottofasi: G1, Se G2.La cellula duplica il proprio materiaIe genetico durante la fase S sintesi. II periodo compreso fra la fine della mitosi e I'inizio dellafase S viene indicato come G1 - dall' inglese gap, lacuna. Unaseconda fase gap, G2, separa la fine della fase S dall' inizio dellamitosi, quando awengono la divisione del nucleo e quella del citoplasma e si formano due nuove cellule.
La mitosi e la divisione citoplasmatica vengono complessivamente indicate come fase M del cicio cellulare. Sebbene la faseS sia caratterizzata da un evento indispensabile, la replicazionedel materia Ie genetico, anche nelle fasi G1 e G2 si svolgono processi fondamentali del cicio cellulare. Nella fase G1 infatti la cellula si prepara a entrare in fase S e la decisiane di iniziare unnuovo cicio cellulare viene presa quando la cellula passa dallafase G1 a S. Durante la fase G2 la cellula completa i preparativiper la mitosi, sintetizzando, per esempio, i microtubuli che rnuoveranno i cromosomi verso i poli opposti della cellula in procinto di dividersi.
Gli stimoli alia replicazione cellulare sono in genere di naturachimica: nell'embrione sona numerosissimi e vengono chiamatifattori di crescita. Essi agiscono nel microambiente in modo sostanzialmente simile: si legano aile rispettive proteine bersaglio graziealia presenza di particolari complessi recettoriali posti sulla superficie cellulare. II legame specifico innesca determinati eventi all' interno della cellula bersaglio, cosicche questa inizia un nuovo cidocellulare. II controllo di tipo endogeno, all'interno della cellula, sullevarie fasi del cicio cellulare e esercitato da alcuni complessi proteici chiamati chinasi cic/ina dipendente. Oltre a questi complessianche altre proteine risultano importanti per il controllo del ciciocellulare. Fra queste la proteina pRb del retinoblastoma - definitain base a una neoplasia infantile, in cui la proteina e stata individuata per la prima volta - che controlla il punta di restrizione ameta della fase G1, passato il quale una cellula prosegue in modo
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irrevocabile il resto del cicio cellulare. Questa proteina, quando none fosforilata, cioe quando a essa non e stato aggiunto un gruppofosfato, blocca il cicio cellulare, rna. quando viene fosforilata dauna chinasi cicline dipendente, cessa di bloccare il punta di restrizione, permettendo alia cellula di procedere oltre la fase Gl perentrare nella fase S.
Edegno di nota il fatto che una funzione cellulare si svolgeperche un inibitore, quale la proteina del retinoblastoma, e statea sua volta inibito da una piccola modifica avvenuta dopo che laproteina e stata sintetizzata, nel caso specifico da un processo difosforilazione.
E un fenomeno questa piuttosto comune nel controllo delmetabolismo e dei processi vitali cellulari. Lo vedremo piu avantianche nei meccanismi responsabili della morte cellulare programmata: nel caso dei meccanismi di controllo della vita e della mortecellulare, alcune molecole si comportano come Giano bifronte conuna faccia impegnata nell'autodistruzione e un'altra nella sopravvivenza cellulare.
Oltre alia proteina pRb anche la proteina p53 risulta importante per il controllo del cicio. Essa interviene nei casi di danneggiamento del DNA, portando alia sintesi della proteina p21, cheimpedisce I'attivazione delle chinasi durante la fase Gl e arresta ilcicio cellulare, in modo da permettere alia cellula di riparare idanni genetici.
Dopo la riparazione del DNA la p21 si degrada, permettendoaile chinasi dclina dipendenti di riprendere la loro funzione e di farripartire il cicio cellulare. Come si e visto, i fattori di differenziazione regolano nelle cellule tumorali Ie funzioni delle proteine del retinoblastoma e di p53 e ne arrestano il cicio cellulare: in questamodo vengono riparate Ie mutazioni che sono all'origine dellarnaliqnita e Ie cellule si ri-differenziano, come testimoniato da unaumento dei markers, che indicano un avvenuto differenziamentocellulare, quali Ie e-caderine.
Quando perc i danni genetici non sono riparabili, viene attivata la morte cellulare programmata e Ie cellule muoiono. Le mutazioni, come si sa, consistono in una alterazione del materiaIe genetico, che usualmente e costituito da DNA.
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II codice genetico
Nel materiale genetico - un gene e un segmento di DNA, che specifica la produzione di una catena polipeptidica di una proteina - edepositata I'informazione ereditaria di un organismo. I geni sonocioe responsabili della trasmissione dei caratteri ereditari, cosl comeci appaiono in ciascun organismo - fenotipo.
In genere ognuno di noi ha varie caratteristiche fenotipiche,quali il colore degli occhi 0 dei capelli, la conformazione del voltoe del corpo, in base al genotipo da cui e costituito. II DNA si replica in modo precise nel cicio di divisione cellulare. La molecola,costituita da due filamenti, si replica in modo semiconservativo:ogni filamento cioe agisce da stampo per la sintesi di un nuovo filamento complementare; in questa modo, ognuno dei doppi fila
menti prodotti dalla replicazione di una molecola di DNA e costituito da un filamento parentale, che deriva cioe dalla molecola di
origine, che e servita da stampo e da un filamento neosintetizzato.II corredo molecolare che provvede alia replicazione del DNA e
molto complesso e compie un errore ogni milione di nucleotidiaggiunti. I nucleotidi costituiscono i mattoni-base della molecola;ognuno di essi ecostituito da uno zucchero, desossiribosio. un gruppo fosfato, e da una delle seguenti basi: adenina, guanina, timina ecitosina. Le basi nei due filamenti sono dislocate in modo che l'adenina e sempre accoppiata alia timina e la citosina alia guanina. Datoche i due filamenti sono complementari, e possibile, conoscendo lasequenza nucleotidica dell'uno. capire quella dell'altro.
II DNA, quando mutate. viene riparato attraverso tre differentimeccanismi: correzione di bozze, che corregge gli errori di replicazione man mana che questi vengono commessi; riparazione dei
disappaiamenti, che provvede a effettuare una scansione del DNAneosintetizzato, correggendo gli errori; riparazione per escissione,
in cui vengono allontanati i pezzi danneggiati. Mentre negli organismi inferiori, quali i batteri - procarioti - il DNA e costituito daun'unica lunga molecola associata a proteine, negli organismisuperiori - eucarioti - il DNA econtenuto in strutture discrete, visibili durante la divisione cellulare, chiamate cromosomi, il cui numero e diverse nelle diverse specie - nella specie umana sono 46.
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Anche in questa caso il doppio filamento di DNA si trova associatoa numerose proteine, chiamate istoni. Durante I'interfase i cromosomi sana compattati a costituire un materiale dense, chiamatocromatina, che e racchiusa nel nucleo, delimitato dal resto dellacellula dalla membrana nucleare. Durante la replicazione cellularela struttura cromatinica viene allentata e cia permette la duplicazione del DNA oltre che la sua copiatura nei corrispondenti RNA.
L'RNA - acido ribonucleico - assomiglia molto al DNA, in quanto in modo del tutto analogo si compone di una stringa di nucleo
tidi, pur presentando una differenza riguardo allo zucchero in essocontenuto - ribosio invece che desossiribosio - e a una base - uracile al posta di timina. Le molecole di RNA differiscono, inoltre, daquelle di DNA per il fatto di essere costituite prevalentemente da unsingolo filamento e avere una lunghezza piuttosto limitata. II processo di copiatura del DNA in RNA, definito trascrizione, coinvolgesolo uno dei due filamenti del DNA. L'RNA subisce poi una serie dimodifiche e infine, come RNA messaggero (mRNA), viene traspor
tato dal nucleo al citoplasma. Qui si associa a un ribosome. un vastocomplesso molecolare composto da proteine e da un altro tipo diRNA, I'RNA ribosomiale (rRNA): cia gli consente di dar luogo a unprocesso, chiamato traduzione, per cui specifiche triplette di nucleotidi dell'mRNA individuano specifici aminoacidi, che vengono uniti econgiunti a formare Ie catene polipeptidiche, che costituiscono Ieproteine. Ciascuna tripletta di nucleotidi, chiamata codone, codificadoe per uno specifico aminoacido i mattoni che costituiscono Ieproteine, oppure funziona da segnale di awio 0 di arresto della traduzione della catena polipeptidica. La traduzione della sequenza dinucleotidi dell'RNA a quella degli aminoacidi della catena polipepti
dica coinvolge numerosi enzimi e altre molecole, tra cui vari tipi diuna forma piu piccola di RNA, chiamato RNA transfer (tRNA), cheagiscono come adattatori, portando gli aminoacidi al ribosoma eaggiungendoli alia catena polipeptidica in via di formazione nell'or
dine dettato dalla sequenza dei codoni dell'RNA messaggero.In questa modo tutte Ie componenti di una cellula vengono
esattamente duplicate, cost che Ie cellule figlie risultano essere unacopia fedele della cellula madre. Ecia che awiene nell'embrionenelle prime fasi di sviluppo, nelle quali l'uovo fecondato si moltipli-
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ca senza andare incontro a eventi differenziativi. In questa fase, definita di segmentazione, che porta alia formazione di una strutturachiamata morula per la sua forma di piccola mora, Ie cellule vannoincontro a una divisione simmetrica: da ogni cellula madre si originano due cellule figlie del tutto identiche alia progenitrice. Questecellule sono pertanto definite cellule embrionali staminali totipotenti, in quanta capaci, come l'uovo fecondato, di originare tutti i tipicellulari di un organismo e quindi di dare vita a un nuovo essere.
L'inizio del differenziamento cellulare
Alia segmentazione, che e una fase meramente moltiplicativa,segue uno stadio in cui iniziano i primi processi di differenziazionecellulare: si forma cioe la blastocisti, una struttura costituita da unamassa interna di cellule da cui oriqinera tutto l'ernbrione. da unacavita priva di cellule e da un contorno, che nei mammiferi dara origine aile membrane embrionali e alia placenta. A questa stadionon tutte Ie cellule embrionali sono totipotenti, in quanta dalle cellule del contorno della blastocisti iniziano a differenziarsi quelle chedanno origine aile membrane embrionali. Inoltre anche Ie celluletotipotenti della massa interna della blastocisti iniziano a differenziarsi in cellule figlie diverse, che danno origine ai tre fogliettiembrionali: ectoderma, da cui origineranno la cute, gli annessicutanei, il tessuto mammario e il sistema nervoso; endoderma, dacui origineranno i tessuti dell'apparato digerente, compresi quellidelle ghiandole digestive; mesoderma, da cui origineranno Ie ossa,i muscoli, il tessuto connettivo e i vasi sanguigni.
La perdita della totipotenza e il guadagno delle funzioni specializzate da parte delle cellule econseguenza di una divisione definita asimmetrica: Ie cellule progenitrici da un lato danno origine acellule figlie identiche, e dall'altro a cellule diverse che hanno iniziato a differenziarsi. In questa modo, in divisioni successive, si formana diversi tipi di cellule staminali, che a seconda del grado dispecializzazioneraggiunto, vengono definite pluripotenti, multi potenti, oligopotenti, cellule in via di differenziazione definitiva,oppure cellule completamente differenziate. Man mana che Ie cel-
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lule acquisiscono funzioni specializzate, perdono progressivamentela loro capacita di moltiplicazione, sicche Ie cellule completamentedifferenziate non sono piu in grade di moltiplicarsi. In alcuni tessuti dell'organismo adulto ci sono cellule che continuano a moltiplicarsi e quindi a differenziarsi, come Ie cellule del midollo osseo, chedanno origine aile cellule del sangue, Ie cellule dello strato germi
nativo della cute, 0 quelle dei villi intestinali: si tratta di cellule staminali che permangono in un organismo adulto.
Ma in che cosa consiste la differenziazione di una cellula a partire da un progenitore totipotente? Quali sono i meccanismi che ne
stanno alia base? I progressi fatti dalla biologia molecolare, lasequenziazione del codice genetico e la comprensione, seppur parziale, dei meccanismi che regolano I'espressione genica hanno portate a capire come da una cellula completamente indifferenziata,totipotente, in rapida moltiplicazione, si possa arrivare a una cellula specializzata e stabile dal punta di vista replicativo. Occorre aquesta punto seguire la catena degli eventi attraverso cui si trasmette I'informazione nella cellula e fra Ie cellule. In sintesi il nucleocentrale del problema e capire come questa informazione si trasmette nei processi di replicazione/differenziazione, cosl da rendere possibile il fatto che il codice genetico, che e il medesimo in tutteIe cellule di un organismo, svolga funzioni diverse in ciascuna cellula diversamente specializzata.
Molte delle acquisizioni, che ora andremo a illustrare, sono statepossibili dopo la sequenziazione del codice genetico. Questa tappafonda mentaIe per la biologia, che doveva dischiudere gli intimisegreti del funzionamento cellulare e che doveva svelare, comequalcuno in modo un po' retorico e pomposo aveva dichiarato, illinguaggio di Dio nella creazione della vita, in reaIta ci ha fatto com
prendere che, per capire dawero come la vita si organizza, si eappena agli inizi. Questo del resto e I'aspetto affascinante della
scienza: quando si raggiunge un obiettivo che si pensa essere tondamentale per la comprensione di un problema, ecco che si svela unmondo ancora piu grande e complesso. Bisogna allora rimboccarsi
nuovamente Ie maniche e cercaredi capire livelli di cornplessita sernpre maggiori. II sequenziamento del DNA ci ha fatto comunquecapire molte cose interessanti riguardo alcuni aspetti della biologia.
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Da un lato, nella specie umana rneno del 2% del codice genetico. per un totale di circa 21.000 geni, serve a codificare proteine.
Prima di avviare il processo di sequenziamento, si stimava che ilnumero di geni umani codificanti fosse compreso fra 80.000 e100.000. Un numero di geni tanto inferiore aile aspettative, difatto di poco superiore a quello del moscerino della frutta - che neha 13.600 - sta a indicare che la diversita osservata nelle molecole
proteiche, che nell'uorno sono circa 100.000, e il risultato di diversi processi di regolazione a cui vanno incontro singoli geni. Negliorganismi superiori, quali ruorno. dunque una maggior complessita si associa a un aumento delle capacita di regolazione, piuttosto che a un aumento della quantita dei geni codificanti. Un geneeucariotico di medie dimensioni codifica in realta piu di una molecola proteica. Vi sono geni che in alcuni eucarioti arrivano a codificare oltre 3 mila diverse proteine.
Dall'altro lato, esiste una grande variabilita nella dimensione deigeni, a partire da 1.000 fino a 2,4 milioni di nucleotidi. E poi, quasitutto il genoma (99,9%) e identico in ogni membro di una specie.Nonostante questa apparente ornoqeneita, esistono comunquemolte differenze fra i diversi individui e sono state mappate pill di2 milioni di differenze fra singoli nucleotidi.
Da un altro lato ancora, i geni non sono distribuiti nel genomain modo uniforme. II cromosoma 1 e quello che ne contiene di pill(2968), il cromosoma Y, la cui presenza determina il sesso maschile,e quello che ne contiene di rneno (231). E infine, pill del 50% del
genoma e costituito da sequenze ripetitive. Da quanta si e detto,gran parte del genoma non serve dunque a codificare proteine. A
cosaserve allora il DNA che non codifica proteine? Un tempo si pen
sava che esso fosse DNAspazzatura. Oggi risulta sempre piu chiaroche in gran parte svolge funzioni regolatrici, regola cioe gli stessigeni codificanti oltre che i meccanismi di segnale fra Ie cellule.
1/ codice epigenetico
Eemerso cioe con chiarezza che accanto al codice genetico, costituito da geni che codificano proteine, vi euna fitta rete di moleco-
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Ie e una parte molto grande di DNA che hanno funzioni regolatrici. L'insieme di queste reti e del DNA regolatore puo essere definito codice epigenetico. Equesta in verita un vero e proprio codice,che costituisce il sistema preciso di regolazione dell'espressionegenica durante 10 sviluppo embrionario, determinando quali genidebbano rimanere attivi e quali spenti, quali prodotti proteici debbano essere sintetizzati e quali no, quali meccanismi di comunicazione molecolare debbano rimanere operanti e quali disattivati, inche modo in ultima analisi i geni codificanti debbano interagire coni loro prodotti. Equesta dunque il codice che rende possibile il differenziamento e la specializzazione delle cellule durante 10 sviluppo embrionario. Equesta il codice che permette a una cellula staminale embrionale totipotente di diventare una cellula del fegato,del rene, del cervello, del polmone e cosl via. Come il direttore diorchestra decide la dinamica di un brano musicale, cos1 il codiceepigenetico regola la lettura del DNA il quale codifica ciascuna cellula, dal suo stesso interno. In questa modo alia fine dei processidifferenziativi risulta che tutte Ie cellule differenziate hanno aliabase il medesimo DNA, ma la parte di geni codificanti attivi in ciascuna cellula diversamente specializzataespecificatamente diversae rappresenta solo una frazione dell'intero DNA che puc codificareo Con pochissime eccezioni, Ie differenze fra Ie cellule specializzate sono epigenetiche, non genetiche.
Oggi 10 studio dell'epigenetica sta cambiando il volto della biologia: il Ventunesimo secolo inizia come secolo dell'epigenetica,spostando I'attenzione finora esclusivamente incentrata sui codicegenetico. Non ci stiamo ancora ben rendendo conto di tali cambiamenti, anche se Ie prospettive future in campo terapeutico siintravedono provenire da questa filone di ricerche, piu che dallagenetica, laddove i risultati legati aile manipolazioni geniche sonostate piuttosto deludenti, oltre che eticamente discutibili. Occorreora esaminare Ie varie tappe della regolazione epigenetica, cuivanno incontro Ie cellule staminali embrionali totipotenti fino adarrivare a cellule completamente differenziate. In un organismopluricellulare con cellule e tessuti specializzati, ogni cellula possiede tutti i geni di quell'organismo: la differenza fra cellule specializzate e dovuta alia specifica attivita dei geni che sono rimasti fun-
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zionanti, dopo il silenziamento specifico e selettivo, a cui molti di
essi sono andati incontro durante il differenziamento embrionario.
Perche 10 sviluppo proceda normalmente e ogni cellula acquisisca e
mantenga una funzione specializzata, certe proteine debbono
dunque essere sintetizzate nel momenta giusto e nelle cellule giu
ste. Quindi I'espressione genica deve essere controllata in modo
molto preciso. A differenza della replicazione del DNA, che in genere in ogni cellula e regolata dal principio del "tutto 0 nulla", I'e
spressione genica e un processo altamente selettivo.
II rimodellamento della cromatina
Uno dei primi punti, in cui awiene un processo regolatore ea livello
della cromatina, che e il materiaIe contenuto nel nucleo delle cellule,
costituito da DNA addensato, awolto attorno a un centro composto
da proteine chiamate istoni, che svolgono un ruolo di rilievo nel compattare I'acido nucleico. Poco meno di 2 pieghe del DNA, costituiteda 146 nucleotidi, si awolgono attorno a un centro composto da
otto istoni, formando una struttura che ricorda una perla di una collana e che viene chiamata "nucleosoma". Con I'aiuto di altre proteine istoniche, che collegano il centro dei vari nucleosomi con il DNAinterposto fra loro. il filo di nucleosomi si piega a costituire una fibra
di cromatina che viene poi ulteriormente compattata.
II grado di addensamento della cromatina ne influenza I'accessi
bilita ai fattori indispensabili per la trascrizione dei geni ivi contenu
ti. Piu la cromatina e compattata e minore e l'accessibilita ai fattori
di trascrizione. Una delle modalita per impedire la trascrizione di un
gene equella di metilarlo, cioe di attaccare un gruppo CH3 ad alcu
ne sue basi. In questa caso non viene modificata la sequenza del
DNA, ma la cromatina viene compattata, influenzando cos] la pro
babilita di trascrizione, che risulta diminuita. AI contra rio I'aggiunta
di gruppi acetilici (C2Hs) ad alcuni aminoacidi degli istoni porta di
solito a una struttura cromatinica piu allentata con conseguente
maggiore probabilita di trascrizione. La rimozione invece dei gruppiacetilici dalle proteine istoniche, cosl come la metilazione dei loroaminoacidi, porta a una cromatina molto piu addensata, che non
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permette al DNA di essere trascritto. II rimodellamento della cromatina puo riguardare un intero cromosoma, per esempio uno dei cromosomi X legato al sesso. Come si sa, una femmina di mammiferonormale possiede due cromosomi X, mentre un maschio normaIepossiede un cromosoma X e un cromosoma Y. Dunque tra maschi
e femmine esiste una grande differenza per quanta riguarda ildosaggio dei geni legato al cromosoma X. In altre parole ogni cellula di una femmina possiede due copie di geni presenti sui cromosoma X e quindi puo potenzialmente produrre il doppio di proteinecodificate da questi geni rispetto aile cellule maschili. Cia non awiene, perche durante il differenziamento cellulare uno dei due cro
mosomi X materni viene metilato e la sua cromatina condensata, inmodo da rendere Ie sequenze del DNA fisicamente inaccessibili almacchinario molecolare di trascrizione.
La regolazione trascrizionale e post-trascrizionale
La regolazione trascrizionale e legata anzitutto a proteine, dette
fattori di trascrizione, necessarie a un enzima, chiamato RNA polimerasi, per formare un complesso, che determina il punta d'iniziodella trascrizione. Tale complesso si lega a una sequenza del DNAchiamata promotore e da inizio alia trascrizione della regione codificante del gene. All'estrernita opposta di quest'ultimo si trova unaregione del DNA, chiamata terminatore, riconosciuta come puntadi terminazione della trascrizione. In questa modo si danno isegnali di start e di stop alia trascrizione del DNA in RNA.
A livello trascrizionale esistono molti eventi di regolazione checambiano in modo sostanziale I'espressione genica. Esistono regio
ni regolatrici, recentemente scoperte, che sono raggruppate immediatamente a monte del promotore. A queste regioni possonolegarsi varie proteine regolatrici, che possono attivare la trascrizione.
Inoltre, molto lantana dal promotore, a distanza anche di 20.000
basi, sono localizzate sequenze, dette intensificatori. Questesequenze legano proteine attivatrici e questa legame stimola forte
mente il complesso di trascrizione. Infine sui DNA esistono regioniregolatrici negative, dette sequenze silenziatrici, che hanno effetto
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opposto a quello degli intensificatori. I silenziatori arrestano la trascrizione, legando proteine chiamate per questo motivo repressori:i repressori si legano cioe aile sequenze silenziatrici e, a seguito dicia, viene arrestata la trascrizione.
In alcuni casi, I'espressione genica e regolata dallo spostamento di un gene in una nuova posizione sui cromosoma, che comporta un riarrangiamento del DNA. Questo riarrangiamento eimportante per la produzione di proteine altamente variabili, comequelle che costituiscono il repertorio degli anticorpi umani, e anchenel determinare alcune patologie gravi come certe forme di cancro,in cui geni inattivi possono risultare spostati in posizioni adiacenti apromotori attivi.
Un altro tipo di regolazione e quello nota come amplificazionegenica, che si verifica, per esernpio, nelle cellule uovo mature dirane e di pesci, che contengono fino a mille miliardi di ribosomi,necessari per I'imponente sintesi proteica, che segue la fecondazione. La cellula destinata a differenziarsi inizialmente contienerneno di mille copie di geni che codificano per I'RNA ribosomiale equindi impiegherebbe circa 50 anni per sintetizzare tutto questaRNA. La cellula uovo ha risolto questa problema amplificandoselettivamente il gruppo di geni per I'RNA ribosomiale, aumentandone enormemente la quantita: in effetti questa gruppo di genipassa dallo 0,2% al 68% del DNA codificante totale. Questi milioni di copie, che trascrivono alia massima velocita, sintetizzano inpochi giorni i mille miliardi di ribosomi, necessari alia sintesi proteica successiva. Passando a esaminare i processi di regolazione alivello post-trascrizionale, e da sottolineare che un meccanismomolto importante negli organismi superiori e legato a un processonota come splicing alternativo dell'RNA. Infatti negli eucarioti ilDNA accanto a sequenze codificanti, chiamati esoni, presenta dellesequenze non codificanti note come introni. I trascritti degli introni compaiono nei trascritti primari di RNA, chiamati pre mRNA, iquali pero. prima di arrivare nel citoplasma ai ribosomi, subisconoun processo di taglio, splicing, che avviene in grandi complessi diRNA e proteine, chiamati spliceosomi, in cui si eliminano gli introni dalla trascrizione primaria dell'acido ribonucleico e vengonoaccorpati gli esoni fra di loro. Equesta RNA messaggero COS! trat-
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tato, mRNA maturo, a venire tradotto nei polipeptidi. Lo splicingspesso e molto piu elaborato, in quanto pub procedere a taglimolto diversi, in grade di dare origine a molteplici RNA messaggeri e di conseguenza a prodotti proteici diversi: per esempio nellaDrosophila Melanogaster si arriva con questa processo a sintetizzare fino a tremila diverse proteine.
Un'altra rnodalita di regolazione post-trascrizionale e quellalegata alia revisione deIl'RNA, RNA editing, che avviene sostanzialmente in due modi diversi: 0 con I'inserimento di nuovi nucleotidinell'mRNA, 0 mediante la modificazione chimica di un nucleotide.In entrambi i casi viene modificata la proteina sintetizzata. Anche iltempo di sopravvivenza dell'RNA messaggero nel citoplasma e sottoposto a regolazione post-trascrizionale: quanta e minore iltempo passato da un mRNA nel citoplasma tanto piu ridotto e iltempo di utilizzazione di questa per la sintesi della proteina codificata. Infine meccanismi importanti di regolazione sia a livello trascrizionale, sia a livello post-trascrizionale, ma anche, come vedremo. a livello traduzionale sono quelli legati all'azione degli RNAregolatori. Questi RNA sono stati scoperti in larga misura a seguitodel fallimento dei tentativi da parte dei ricercatori di ottenerenuove funzioni 0 modifiche nelle piante e negli animali, inserendonelle loro cellule frammenti di DNA 0 RNA. Per esempio introducendo una copia in piu del gene, che sviluppa il colore rosso porpora nelle petunie, i ricercatori hanno sperato di ottenere fiori piucolorati. AI contrario si sono trovati in presenza di fiori bianchioppure variegati, bianchi e porpora. Cio significava che sia il nuovogene introdotto, sia quello pre-esistente nella pianta, erano stati inqualche modo disattivati. Esempi analoghi di silenziamento genicosi sono riscontrati in funghi e animali. Per qualche tempo si ediscusso di tali anomalie, indicandole, di volta in volta, come (0
soppressione nelle piante, soffocamento nei funghi e interferenza
da RNA negli animali. Alia fine si epreso atto che essi avevano elementi in comune. Ora sono indicati come interferenza da RNA.
L'interferenza da RNA, che porta al silenziamento genico,dipende da piccole molecole di RNA, chiamate siRNA (small inter
fering RNAs), che derivano da molecole di RNA piu grandi, dotatedi strutture insolite. Tali molecole, che sono a doppio filamento,
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vengono rilevate da un enzima, chiamato Dicer- produttore di piccoli cubi - che sminuzza Ie molecole in piccoli pezzi lunghi da 21 a23 nucleotidi.
Queste molecole di RNA sono in grado di causare la distruzione delle copie di RNA messaggero aberrante, da cui sono derivate,associandosi alia sequenza complementare presente nell'mRNA einducendo quindi un altro enzima a degradarlo. Qualsiasi RNAmessaggero, dotato di sequenze complementari a questi piccoliRNA, subisce 10 stesso trattamento. Cia comporta di fatto la mancata espressione del gene responsabile della trascrizione di taleRNA messaggero.
I piccoli RNA presentano altre caratteristiche bizzarre, quali lacapacita di spostarsi in altre cellule, anche di tipo diverse, producendo cos] effetti di silenziamento genico a distanza. Inoltre sonoin grado di silenziare geni anche attraverso un altro meccanismo edoe una metilazione stabile del DNA. In questa caso, si tratta diuna regolazione a livello trascrizionale.
L'enzima Dicer e in grado di liberare un'altra c1asse di piccoliRNA, a partire da precursori a doppio filamento. Tali molecole, processate da Dicer, alia fine sono ridotte a molecole a filamento singolo e risultano costituite da 21-23 nucleotidi. Essi, indicati con ilnome di microRNA (miRNA), riconoscono Ie sequenze degli RNAmessaggeri bersaglio e vi si accoppiano, impedendo la traduzionedi questi ultimi in proteine. In questa caso quindi il meccanismod'azione ediverso: si tratta di una regolazione a livello traduzionale, e non di un meccanismo di regolazione post-trascrizionale, cheporta alia degradazione dell'RNA messaggero. Questi microRNAsono coinvolti nel differenziamento cellulare e hanno un grandeimpatto sulla regolazione dell'espressione genica e quindi sullo sviluppo di un organismo.
Studi in cui parte del processamento dei microRNA e statomesso fuori usc, hanno dimostrato che un organismo non puosoprawivere senza il ruolo regolatore di tali microRNA. AttraversoI'interferenza da RNAepossibile disattivare virtualmente in maniera selettiva qualsiasi gene, semplicemente introducendo unmicroRNA appropriato all'interno della cellula. I potenziali beneficidell'applicazione di questa tecnica sono enormi.
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Regolazione traduzionale e post-traduzionale
Si e appena visto un meccanismo di regolazione traduzionale daparte di specifici microRNA nel bloccare la traduzione di specificiRNA messaggeri. Cio comporta ovviamente il blocco della sintesidelle corrispondenti proteine. Esistono altre rnodalita di regolazio
ne a livello traduzionale: queste sana spesso legate, per esempio,alia concentrazione delle specifiche proteine che debbono esseresintetizzate. Quando la loro concentrazione e bassa, aumenta lavelocita con cui vengono tradotte da parte dell'RNA messaggerogia presente nel citoplasma, quando la loro concentrazione e altasi verifica il contra rio. Infine esiste una regolazione delle proteinedopo che esse sana state sintetizzate.
Un'importante rnodalita di regolazione post-traduzionale equella legata al controllo del tempo di sopravvivenza delle proteine all'interno della cellule stesse. Siegia visto che alcune proteine implicatenella divisione cellulare, per esempio Ie cieline,vengono idrolizzate almomenta giusto affinche la sequenza degli eventi si sviluppi correttamente nel tempo. In molti casi a una proteina che deve esseredegradata viene legata una catena polipeptidica di 76 aminoacidi,chiamata ubiquitina, cos] definita per la sua presenza ubiquitaria:questa complesso si lega a sua volta a un altro grande complessocostituito da una dozzina di polipeptidi, chiamato proteasoma, checostituisce una specie di camera molecolare di distruzione, in cui laproteina destinata alia degradazione viene effettivamente distrutta.La concentrazione intracellulare di molte proteine non edeterminata dalla diversa veloota di trascrizione dei corrispondenti geni, madalla rapidita di distruzione attraverso il proteasoma.
Un esempio di regolazione post-traduzionale di una proteina,
che non ha niente ache vedere con il differenziamento embrionario, ma che qui viene ricordato per completezza di informazione, equello legata alia famosa sindrome della mucca pazza, cioe all'encefalopatia spongiforme bovina, detta anche BSE. Si tratta in questo caso, ovviamente, di una regolazione post-traduzionale patolo
gica. Enota che molte proteine, come avviene del resto per diverse altre macromolecole, possono assumere forme diverse in contesti diversi, pur mantenendo la stessa sequenza aminoacidica.
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Queste diverse conformazioni delle proteine, definite paesaggicanformaziona/i, hanno di solito funzioni diverse. La BSE derivadalla presenza di una forma non funzionante di una proteina, chenella sua forma normale e molto importante per la salute del cervello. La causa della BSE e la stessa proteina patologica, codificatadal gene corrispondente non mutato, la quale, dopo che e statatradotta, ha assunto una conformazione anomala. La proteina nonfunzionante invade Ie cellule del cervello, Ie quali vanno cos] incontro alia necrosi. La modalita con cui si forma la proteina anomala edel tutto particolare: quando la proteina anomala incontra la proteina, che si trova nella conformazione normale, si congiunge conquesta e ne cambia la forma rendendola uguale a se. Coslla malattia si propaga in modo devastante nel sistema nervoso fino aliamorte dell'individuo. II passaggio della malattia da un organismo aun altro avviene per ingestione di carne in cui sono presenti cellule del sistema nervoso che contengono proteine anomale. Questenel nuovo organismo si comportano nel modo sopradescritto, causando la malattia.
Tutti i processi di regolazione genica che abbiamo esaminato,tranne I'ultimo, sono responsabili degli eventi differenziativi, che siverificano nell'embrione e quindi dei processi che portano una cellula uovo fecondata totipotente a un intero organismo. In sintesi sie visto dunque che la differenziazione cellulare consiste in una differenziale, specifica e selettiva regolazione di geni, che sostanzialmente restringe il genoma espresso. L'espressione genica di una
cellula dopo ogni stadio di differenziazione ediversa dalla progenitrice per diverse centinaia di geni espressi. Cia e possibile perche,come abbiamo visto, esiste una rete di regolazione, per cui il gene,che in passato si pensava essere un centro di controllo indipenden
te e autonomo della sintesi proteica, in reaIta e sotto il controllodiretto e indiretto di questa rete e delle proteine sintetizzate.
Nell'embrione Ie interazioni tra nucleo e citoplasma e tra citoplasma e microambiente sono cosl numerose ed estese da costituire un meraviglioso esempio di cornplessita, L'embrione che si sviluppa e si differenzia e infatti un eccellente esempio di cia che i cultori della cornplessita definiscono sistema camp/esso adattativo.Esso infatti e una rete di molteplici cellule che agiscono in paralle-
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10, ha diversi livelli di organizzazione che sono cont inuamente sottorevisione e controllo. ha un' implicita predizione scritta nel codicegenetico e nelle rnodalita epigenetiche di regolazione, e in continua transizione ed e caratterizzato da novita continuamente emergent i. In questa modo dalla cellula pragenitrice di tutte Ie altre,cioe dalla cellula staminale totipotente derivano dappr ima Ie cellule staminali pluripotenti, poi Ie cellule staminali multipotenti, quindi Ie oligopotenti e cos] via: si forma doe un nuovo essere.
i blu - I'occhio e la lente
Di prossima pubblicazione
Vietato non toccare
D. Romani, A. Drioli
Science centree ricerca artistica s'incontrano per mettere in luce il ruolo
della scienza nella nostra societe. L'artista mette il nasa nelle faccende
scientifiche e si fa interprete di curiosito e aspettative, ma anche di rischi
e inquietudini che 10 scienza e Ie sue applicazioni portano con se. loscienziato percepisce nell'opinione pubblica un interesse crescente per
il proprio lavoro. Questo teste e un primo passo per descrivere una
reoltc in continua espansione, dominata do quella straordinaria e vita
lissima entropia che caratterizza 10 saldatura tra due culture che non
possono piu stare separate.