“Media inadeguati a raccontare le donne” · • Proiezione del video del TG1 “La donna...

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Associazione Pulitzer Via M. da Caravaggio 70, 80126 Napoli Sito Web: www.associazionepulitzer.it Email: [email protected] Tel: 338 8085922 Fax: 06 93 387 520 codice fiscale e partita iva: 95128020633 “Media inadeguati a raccontare le donne” Circolo dei Lettori, Torino, sabato 5 maggio ore 10:30 Introduzione del dibattito e delle ospiti Saluto dell’Assessora Mariacristina Spinosa Inizio del dibattito: L’Italia è o non è un Paese per Donne? Da due anni a questa parte in Italia si parla tanto di Donne, Pari Opportunità, questioni di genere, corretta e rispettosa comunicazione del femminile. Tanti sono i gruppi nati per difendere i diritti, il ruolo e l’immagine della donna nella società, nella professione, nei media. Spesso chi si batte per questa causa viene tacciato di moralismo e femminismo. Si sta esagerando, cavalcando un trend e sopravvalutando il problema oppure l’Italia davvero “Non è un Paese per Donne?” Proiezione del video del TG1 “La donna dell’Ariston” sul Festival di Sanremo http://www.youtube.com/watch?v=rcXWRemCREQ Ostentazione del corpo e aspetto esteriore della donna nei media: come abbiamo visto nel video in Italia, ma non solo, il corpo femminile è quello che nei media passa per primo e passa di più, soprattutto in televisione. Predomina una visione stereotipata e maschilista per cui l’uomo conduce il gioco, detta le regole mentre la donna fa la bella e simpatica marionetta che per muoversi e per parlare aspetta che qualcun altro tiri i fili e dia i comandi. Non è la sola immagine, sia chiaro, ma è quella predominante che viene offerta sia dal servizio privato che da quello pubblico. Perchè questa cultura mediatica dell’ostentazione del corpo e dell’aspetto esteriore della donna è così radicata e così difficile da cambiare? Da dove si dovrebbe iniziare? Quali sono le conseguenze che si producono e si riflettono nella società e nell’immaginario collettivo? Che cosa possono fare I media? L’importanza del linguaggio e l’uso di stereotipi: Analisi dei linguaggi visivi e verbali utilizzati nel video “La donna dell’Ariston” per catturare l’attenzione del pubblico e lanciare il Festival di Sanremo. Nella lingua, nelle immagini si nascondono i più radicati cliché e stereotipi, tanto nei media quanto nelle relazioni sociali e professionali di tutti i giorni.

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Page 1: “Media inadeguati a raccontare le donne” · • Proiezione del video del TG1 “La donna dell’Ariston” sul Festival di Sanremo ... riflessioni e le discussioni rimangono intrappolate

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“Media inadeguati a raccontare le donne”

Circolo dei Lettori, Torino, sabato 5 maggio ore 10:30

Introduzione del dibattito e delle ospiti

Saluto dell’Assessora Mariacristina Spinosa

• Inizio del dibattito: • • L’Italia è o non è un Paese per Donne? Da due anni a questa parte

in Italia si parla tanto di Donne, Pari Opportunità, questioni di genere, corretta e rispettosa comunicazione del femminile. Tanti sono i gruppi nati per difendere i diritti, il ruolo e l’immagine della donna nella società, nella professione, nei media. Spesso chi si batte per questa causa viene tacciato di moralismo e femminismo. Si sta esagerando, cavalcando un trend e sopravvalutando il problema oppure l’Italia

davvero “Non è un Paese per Donne?” • Proiezione del video del TG1 “La donna dell’Ariston” sul Festival di Sanremo

http://www.youtube.com/watch?v=rcXWRemCREQ • Ostentazione del corpo e aspetto esteriore della donna nei media: come abbiamo visto nel video

in Italia, ma non solo, il corpo femminile è quello che nei media passa per primo e passa di più, soprattutto in televisione. Predomina una visione stereotipata e maschilista per cui l’uomo conduce il gioco, detta le regole mentre la donna fa la bella e simpatica marionetta che per muoversi e per parlare aspetta che qualcun altro tiri i fili e dia i comandi. Non è la sola immagine, sia chiaro, ma è quella predominante che viene offerta sia dal servizio privato che da quello pubblico. Perchè questa cultura mediatica dell’ostentazione del corpo e dell’aspetto esteriore della donna è così radicata e così difficile da cambiare? Da dove si dovrebbe iniziare? Quali sono le conseguenze che si producono e si riflettono nella società e nell’immaginario collettivo? Che cosa possono fare I media?

• L’importanza del linguaggio e l’uso di stereotipi: Analisi dei linguaggi visivi e verbali utilizzati nel video “La donna dell’Ariston” per catturare l’attenzione del pubblico e lanciare il Festival di Sanremo. Nella lingua, nelle immagini si nascondono i più radicati cliché e stereotipi, tanto nei media quanto nelle relazioni sociali e professionali di tutti i giorni.

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Associazione  Pulitzer  Via  M.  da  Caravaggio  70,  80126  Napoli  Sito  Web:  www.associazionepulitzer.it  Email:  [email protected]  Tel:  338  8085922  -­‐  Fax:  06  93  387  520  codice  fiscale  e  partita  iva:  95128020633  

 

• Giornalismo e occupazione femminile in RAI e nei media: A fronte di alcuni dati dei quali parleremo si conferma che in Italia il quarto potere è in mano agli uomini in percentuali addirittura superiori a quelli che ci sono in politica. Il giornalismo italiano è mutilato, è un giornalismo a metà. È tangibile questa realtà nel lavoro professionale di tutti i giorni come giornalista? Quali sono le ripercussioni sulla qualità dell’informazione?

• Sempre meno donne leggono i quotidiani: le donne italiane si stanno allontanando dalla lettura dei quotidiani. Le donne che leggono il Corriere della Sera sono il 25% in meno, La Repubblica il 15 %in meno (fonte Audipress, Audipress II). Quale è il motivo di tale disaffezione? E’ anche un problema di segni e di linguaggi che allontanano le lettrici?

• Gabor Steingart, direttore del quotidiano economico Handelsblatt, si è impegnato a riservare a una donna un posto su tre nei vertici del giornale. La proposta delle giornaliste tedesche è auspicabile anche da noi?

• Quali sono le opportunità per le donne in altri campi professionali diversi da quello dell’informazione? In che cosa manchiamo rispetto ad altri paesi europei?

Conclusione:

• Come dicevamo all’inizio in Italia c’è un fiorire di iniziative intorno alla questione di genere, in particolare in rete, meno nei media mainstream. A volte però si ha la sensazione che i messaggi, le riflessioni e le discussioni rimangono intrappolate in una sorta di Torre di Avorio e non raggiungono invece la società, l’opinione pubblica da un lato, le istituzioni, gli enti interessati, le aziende mediatiche dall’altro. Che cosa fare per promuovere e ottenere una diversa comunicazione del femminile, parità di opportunità e di trattamento per le donne?

• Una donna al Colle nel 2013… Realistico pensarlo in Italia?

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