“L’I dv è morta a Report Adesso proviamo a risorgere” · 8 GIOVEDÌ 1 NOVEMBRE 2012...

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8 GIOVEDÌ 1 NOVEMBRE 2012 il Fatto Quotidiano QUESTIONE MORALE A dicembre l’assemblea poi il congresso ASSEMBLEA GENERALE dell’Idv a dicembre, appuntamento in cui verranno fissate le regole per il Congresso straordinario del partito dipie- trista. É quanto stabilito, all’unanimità, dall’ufficio di presidenza dell’Italia dei Valori, che "ha una- nimemente rinnovato la propria piena fiducia al presidente Antonio Di Pietro", si legge in una nota. L'ufficio di presidenza "ha svolto un’appro- fondita analisi critica rispetto ai fatti, in alcuni casi anche sottoposti al vaglio della magistratura, che hanno coinvolto alcuni propri esponenti a livello locale. Fatti che hanno reso ancor più strin- gente il bisogno di individuare nuove e ulteriori regole per la selezione delle candidature e per vincolare gli eletti sul territorio a comportamenti coerenti con gli ideali e le finalità del partito". di Carlo Tecce A ntonio Di Pietro ha perso qualco- sa: “Dov'è la mia agenda? Venga, le faccio vedere. Io mi siedo su quella poltrona singola”. De- cisionista, sempre. Uomo partito, uomo comando, uo- mo immobili: “Le visure ca- tastali, fresche fresche. Guar- di, leggiamo insieme”. S'ac- comoda, riprende punto per punto la trasmissione Report, l'incedere sofferto: “L'italia- no mi punisce. E poi il taglia e il cuci di un video. Ma io stimo Milena Gabanelli”. L'ex magistrato parla con le carte in mano. Le carte non lo scrivono, non lo dicono, ma l'uomo – che attira ag- gettivi negativi anche dal fi- glio politico, l'Idv – è rasse- gnato. “Voglio chiarire tut- to”. Un attimo di pazienza, che succede? (Ripone gli occhiali, chiude la cartellina) Qui a maggio an- diamo a casa: non entriamo in Parlamento. La storia già la conosco. L'Italia dei Valori è finita domenica sera, a Re- port. Mediaticamente siamo morti. Siamo vittime di un killeraggio, di un sistema po- litico e finanziario che non ha più bisogno di noi. Chi spegne la luce? Noi, non più io. Combattia- mo, ma sarà dura: porte sbar- rate a sinistra, porte sbarrate ovunque. Siamo isolati, spe- riamo che i nostri elettori ci aiutino. E se va male? Faremo opposizione fuori dal Palazzo. E tiferemo per Beppe Grillo. Una domanda tormenta gli italiani, quante proprietà possiede, 54 o 56? Mi faccia ridere un po'. I miei figli scherzano: tu perché hai 8 fabbricati e io solo 7? In realtà, entrambi hanno una casa a Milano, comprati su progetto, per risparmiare, at- traverso una cooperativa, e una quota di eredità materna a Bergamo. Tutto qua. E sua moglie? I suoi 49 ter- reni e 7 fabbricati a Monte- nero di Bisaccia? Lei è ricca di famiglia. Non ha beneficiato dei miei gua- dagni, anzi. Ha uno studio fortissimo, è indipendente, è una donna intelligente e ri- spettabile. Non è la moglie di Di Pietro. A Montenero ho appezzamenti per gli ulivi, il grano e baracche per il trat- tore e addirittura la stalla. Queste sarebbero le mie ric- chezze? Non è povero. Mica mi lamento? Ma sono soldi sudati e ricevuti vincen- do cause per diffamazione. Per due volte, a Roma e Bu- sto Arsizio, ha comprato due appartamenti e li ha dati in affitto al partito. Non è stra- no? Non c'è nulla di irregolare. Certo, non lo rifarei. Ma io ho messo in piedi una mac- china quando I3nternet non esisteva e non avevo i capitali necessari. Nel '95 la signora Borletti le lasciò quasi 1 miliardo di lire in donazione. La data è importante: non fa- cevo politica, mi difendevo in tribunale. Ho incassato i soldi in due rate, nel '98 e nel '99 e in parte li ho utilizzati per l'Idv che cominciava da zero lire. Ho commesso tan- ti errori, lo ammetto. Chie- do scusa, e ricomincio. Ma su questi fatti sono perse- guitato, e non per caso. Cosa pensa di scontare? Quello che rompe le scatole al governo di Mario Monti e critica il presidente Napoli- tano per il conflitto d'attri- buzione con la Procura di Pa- lermo viene automaticamen- te escluso. Io lo sapevo, ma non posso rinunciare ai prin- cipi dell'Idv. Crolla tutto. E noi cerchiamo di riparare il tetto. Non è stato facile, però avremo regole ancora più stringenti sui soldi che gesti- scono i gruppi regionali e sui candidati per le prossime ele- Risposte e paure di Di Pietro “L’Idv è morta a Report Adesso proviamo a risorgere” L’intervista CASE E CANTINE Dal programma è passato un messaggio sbagliato La stalla per gli animali non è un’abitazione, perché viene conteggiata? zioni. Farete le primarie? Subito, in rete. Chiunque po- trà presentare il proprio cur- riculum, che sia un iscritto al partito o un semplice simpa- tizzan- te, un comitato di garanti esamine- rà la candidatura e un siste- ma elettronico, come quelli che usa Grillo, selezionerà i migliori. Così eviteremo i ca- si Sergio De Gregorio. Deve sapere che io, Grillo, lo am- miro e lo copio. E i casi Vincenzo Maruccio, l'ex capogruppo nel Lazio, indagato per peculato? L’ho conosciuto giovanissi- mo, laureato, educato, prepa- rato. Ha fatto carriera. Era insospettabile. Come potevo immaginare queste accuse? Se ci fosse la preveggenza, non ci sarebbero i divorzi. L'Italia dei Valori, però, ades- so è un divorzio continuo. Ce l'ha con Bersa- ni? No, per carità. Anche lui è vitti- ma di un sistema. Se ne accorgerà, quando gli faranno le scarpe. Si spieghi, Di Pietro. Quando dovrà formare il nuovo governo e Monti sarà pronto per il bis. Teme di non farcela, stavol- ta? Sì, ma chi s'arrende è già per- duto. E io questi adagi po- polari non li dimentico. Twitter @Tecccarlo SI SENTE L’OBIETTIVO Vogliono farci fuori. E mediaticamente ci sono già riusciti. Temo non verremo eletti in Parlamento. Faremo opposizione e tiferemo per Grillo Antonio Di Pietro sta cercando di salvare in corsa il partito che ha fondato 11 anni fa, l’Idv Ansa

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Page 1: “L’I dv è morta a Report Adesso proviamo a risorgere” · 8 GIOVEDÌ 1 NOVEMBRE 2012 QUESTIONE MORALE il Fatto Quotidiano A d i ce m b re a ss e m b l e al’ poi il congresso

8 GIOVEDÌ 1 NOVEMBRE 2012 il Fatto QuotidianoQUESTIONE MORALE

A d i ce m b rel’a ss e m b l e apoi il congresso

ASSEMBLEA GENERALE dell’Idv a dicembre,appuntamento in cui verranno fissate le regoleper il Congresso straordinario del partito dipie-trista. É quanto stabilito, all’unanimità, dall’ufficiodi presidenza dell’Italia dei Valori, che "ha una-nimemente rinnovato la propria piena fiducia alpresidente Antonio Di Pietro", si legge in unanota. L'ufficio di presidenza "ha svolto un’a p p ro -

fondita analisi critica rispetto ai fatti, in alcunicasi anche sottoposti al vaglio della magistratura,che hanno coinvolto alcuni propri esponenti alivello locale. Fatti che hanno reso ancor più strin-gente il bisogno di individuare nuove e ulterioriregole per la selezione delle candidature e pervincolare gli eletti sul territorio a comportamenticoerenti con gli ideali e le finalità del partito".

di Carlo Tecce

Antonio Di Pietroha perso qualco-sa: “Dov'è la miaagenda? Venga, le

faccio vedere. Io mi siedo suquella poltrona singola”. De-cisionista, sempre. Uomopartito, uomo comando, uo-mo immobili: “Le visure ca-tastali, fresche fresche. Guar-di, leggiamo insieme”. S'ac-comoda, riprende punto perpunto la trasmissione Repor t,l'incedere sofferto: “L ' i t a l i a-no mi punisce. E poi il tagliae il cuci di un video. Ma iostimo Milena Gabanelli”.L'ex magistrato parla con lecarte in mano. Le carte nonlo scrivono, non lo dicono,ma l'uomo – che attira ag-gettivi negativi anche dal fi-glio politico, l'Idv – è rasse-gnato. “Voglio chiarire tut-to”.Un attimo di pazienza, ches u cce d e?(Ripone gli occhiali, chiude lacar tellina) Qui a maggio an-diamo a casa: non entriamoin Parlamento. La storia giàla conosco. L'Italia dei Valoriè finita domenica sera, a Re -por t. Mediaticamente siamomorti. Siamo vittime di unkilleraggio, di un sistema po-litico e finanziario che nonha più bisogno di noi.Chi spegne la luce?Noi, non più io. Combattia-mo, ma sarà dura: porte sbar-rate a sinistra, porte sbarrateovunque. Siamo isolati, spe-riamo che i nostri elettori ciaiutino.E se va male?

Faremo opposizione fuoridal Palazzo. E tiferemo perBeppe Grillo.Una domanda tormenta gliitaliani, quante proprietàpossiede, 54 o 56?Mi faccia ridere un po'. I mieifigli scherzano: tu perché hai8 fabbricati e io solo 7? Inrealtà, entrambi hanno una

casa a Milano, comprati suprogetto, per risparmiare, at-traverso una cooperativa, euna quota di eredità maternaa Bergamo. Tutto qua.E sua moglie? I suoi 49 ter-reni e 7 fabbricati a Monte-nero di Bisaccia?Lei è ricca di famiglia. Nonha beneficiato dei miei gua-dagni, anzi. Ha uno studiofortissimo, è indipendente, èuna donna intelligente e ri-spettabile. Non è la moglie diDi Pietro. A Montenero hoappezzamenti per gli ulivi, ilgrano e baracche per il trat-tore e addirittura la stalla.

Queste sarebbero le mie ric-chezze?Non è povero.Mica mi lamento? Ma sonosoldi sudati e ricevuti vincen-do cause per diffamazione.Per due volte, a Roma e Bu-sto Arsizio, ha comprato dueappartamenti e li ha dati inaffitto al partito. Non è stra-n o?Non c'è nulla di irregolare.Certo, non lo rifarei. Ma ioho messo in piedi una mac-china quando I3nternet nonesisteva e non avevo i capitalinecessari.Nel '95 la signora Borletti lelasciò quasi 1 miliardo di lirein donazione.La data è importante: non fa-cevo politica, mi difendevoin tribunale. Ho incassato isoldi in due rate, nel '98 e nel'99 e in parte li ho utilizzatiper l'Idv che cominciava dazero lire. Ho commesso tan-ti errori, lo ammetto. Chie-do scusa, e ricomincio. Masu questi fatti sono perse-guitato, e non per caso.Cosa pensa di scontare?Quello che rompe le scatoleal governo di Mario Monti ecritica il presidente Napoli-tano per il conflitto d'attri-buzione con la Procura di Pa-lermo viene automaticamen-te escluso. Io lo sapevo, manon posso rinunciare ai prin-cipi dell'Idv.Crolla tutto.E noi cerchiamo di riparare iltetto. Non è stato facile, peròavremo regole ancora piùstringenti sui soldi che gesti-scono i gruppi regionali e suicandidati per le prossime ele-

Risposte e paure di Di Pietro

“L’I dv è morta a ReportAdesso proviamo a risorgere”

L’i n te r v i s ta

CA S E

E CANTINE

Dal programma

è passato un

messaggio sbagliato

La stalla per gli

animali non è

un’abitazione, perché

viene conteggiata?

zioni.Farete le primarie?Subito, in rete. Chiunque po-trà presentare il proprio cur-riculum, che sia un iscritto alpartito o unsemplices i m p a-t i z z a n-te, un

comitato di garanti esamine-rà la candidatura e un siste-ma elettronico, come quelliche usa Grillo, selezionerà imigliori. Così eviteremo i ca-si Sergio De Gregorio. Devesapere che io, Grillo, lo am-

miro e lo copio.E i casi Vincenzo Maruccio,l'ex capogruppo nel Lazio,

indagato per peculato?L’ho conosciuto giovanissi-mo, laureato, educato, prepa-rato. Ha fatto carriera. Erainsospettabile. Come potevoimmaginare queste accuse?Se ci fosse la preveggenza,non ci sarebbero i divorzi.L'Italia dei Valori, però, ades-so è un divorzio continuo.

Ce l'ha con Bersa-ni?No, per carità.Anche lui è vitti-

ma di un sistema.Se ne accorgerà,

quando gli faranno lescarpe.

Si spieghi, Di Pietro.Quando dovrà formare ilnuovo governo e Monti saràpronto per il bis.Teme di non farcela, stavol-t a?Sì, ma chi s'arrende è già per-duto. E io questi adagi po-polari non li dimentico.

Twitter @Tecccarlo

SI SENTE

L’O B I E T T I VO

Vogliono farci fuori.

E mediaticamente ci

sono già riusciti.

Temo non verremo

eletti in Parlamento.

Faremo opposizione

e tiferemo per Grillo

Antonio DiPietro stacercando disalvare in corsail partito che hafondato 11 annifa, l’Idv Ansa

Dopo lo sbarco in Sicilia e il successo nelleelezioni regionali, Beppe Grillo annuncia l'i-

nizio della marcia per arrivare in Parlamento,mentre a destra e a sinistra le classi dirigenti fannoi conti con i sentimenti anticasta degli italiani.L'astensionismo sopra il 50%, il MoVimento 5Stelle di Grillo primo partito, Pd e Pdl che perdonocentinaia di migliaia di voti con il Partito demo-cratico (alleato con l'Udc) che riesce comunque aconquistare la presidenza della Regione con Ro-sario Crocetta: le elezioni siciliane segnano l'iniziodi un cambiamento politico radicale nazionale osoltanto l'ennesimo rifiuto di una politica spen-dacciona e inconcludente? Sta cambiando qual-cosa negli italiani? Tra le primarie del Pd e il 'la-scio, anzi no' di Silvio Berlusconi, il Paese si av-vicina alla scadenza elettorale di aprile 2013, dopoun anno di cura dei tecnici. E “Piovono grilli”:questo il titolo della seconda puntata di ServizioPu b b l i co , il programma di Michele Santoro in ondastasera, giovedì 1 novembre, su La7, alle ore21.10.Ospiti in studio il sindaco di Napoli, Luigi DeMagistris, Daniela Santanchè (Pdl), Rosario Cro-cetta, neoeletto presidente della Regione Sicilia, ePaolo Mieli, presidente RCS Libri.

SERVIZIO PUBBLICO“Piovono grilli”

di Valeria Pacelli

Arriva da Roma, dopo anni di indagine,la prima sentenza inflitta alla “Cricca

del G8”. Ieri infatti sono stati condannati,con l’accusa di corruzione aggravata per unatto contrario ai doveri d’ufficio, a tre anni 8mesi di reclusione Angelo Balducci, ex pre-sidente del provveditorato ai lavori pubbli-ci, e Fabio De Santis, ex provveditore delleopere pubbliche della Toscana. Con loroanche gli imprenditori Francesco De VitoPiscicelli e Riccardo Fusi sono stati condan-nati rispettivamente a 2 anni e 8 mesi e a 2anni di reclusione. Si chiude così, almeno inprimo grado, uno dei tanti filoni della megainchiesta sulla cricca dei grandi eventi, con-dotta dalla procura di Firenze e dai cara-binieri del Ros, e poi trasmessa per com-petenza in parte a Perugia e in parte a Roma.Al vaglio degli inquirenti capitolini è finitol’affidamento dei lavori per la realizzazionedella Scuola dei marescialli di Firenze.Quell’appalto doveva essere affidato alla so-cietà Baldassini Tognozzi Pontello di Ric-cardo Fusi, tramite l’intermediazione di DeVito Piscitelli, che della cricca poi è diven-tato il grande accusatore. Il tutto pagando i

funzionari. Ma procediamo con ordine. Nel2001 la società Btp di Fusi si era aggiudicataper 190 milioni l’appalto per la costruzionedella Scuola dei Marescialli. Tuttavia, cin-que anni dopo, l’azienda fu estromessa dalMinistero delle Infrastrutture che aveva av-viato un duro contenzioso contestando icoefficienti di protezione sismica previstinel progetto.

I LAVORI COSÌ FURONO affidati a un’altraimpresa, la Astaldi, mentre Fusi continuavaad essere ancora interessato all’appalto. Nel2008, infatti, dopo aver conosciuto l’im -prenditore Francesco Maria De Vito Pisci-celli, venne in contatto con l’ex presidentedel Consiglio superiore dei lavori pubblici,ingegner Angelo Balducci, affiancato da unpugno di funzionari fra i quali l’ingegner Fa-bio De Santis. Secondo le accuse, con l'aiuto

di Piscicelli, Fusi sembrava aver raggiunto loscopo. Tanto che Balducci, che in preceden-za aveva ritenuto legittima la scelta del Mi-nistero delle Infrastrutture riguardo al coef-ficiente sismico applicato alla Scuola, nomi-nò una nuova commissione che riesaminas-se la questione. Il tutto in cambio di com-pensi in denaro e regali. Come l’orologio do-nato a De Santis, poco prima del Natale2008, finito tra le carte dell’inchiesta perchéal momento della consegna, erano presenti icarabinieri a fotografare lo scambio. Nell’in -dagine fu coinvolto anche il coordinatorePdl Denis Verdini, accusato di aver ottenutodal ministro delle infrastrutture Altero Mat-teoli la nomina dell’ingegner De Santis allacarica di Provveditore alle Opere Pubblichedella Toscana. Vicenda questa per la quale èstato chiesto il rinvio a giudizio dai parte delpubblico ministero Ilaria Calò. L’appalto era

quasi nelle mani diFusi, se non fossesuccesso che il 10febbraio 2010 i ma-gistrati avessero ini-ziato ad indagaresugli affari dellaCricca.

Appalti, condannata la cricca G8PAGANO IN QUATTRO: DAL CAPO BALDUCCI ALL’IMPRENDITORE PISCICELLI

L’EX CAPO DEI LAVORI PUBBLICICondanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione

per Angelo Balducci, ex presidente del

consiglio superiore dei lavori pubblici

ECON48I
Rettangolo
ECON48I
Nota
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POLITICA INTERNA■ 13

@GIOVEDÌ 1 NOVEMBRE 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaLE SCELTE DEI PARTITI PER SAPERNE DI PIÙ

www.repubblica.itwww.italiadeivalori.it

SILVIA BIGNAMI

BOLOGNA — L’ira di Grillo si sca-tena sul blog. Prima di tutto con-tro la consigliera comunale bolo-gnese Federica Salsi, colpevole diessere apparsa a Ballarò trasgre-dendo la regola d’oro del grilli-smo: mai andare nei salotti tv.Contro di lei, il blogger usa paroleforti: la tv «è il punto G, che ti dàl’orgasmo nei talk show». Un at-tacco a freddo, che lascia la consi-gliera senza parole. Il telefonosempre muto, fino a poche paro-le pronunciate a tarda sera, cherestituiscono il suo bisogno di si-lenzio: «Non insistete, grazie». «Èin una situazione delicata» dico-no gli amici che hanno parlatocon lei.

Ma il regolamento di conti sulblog tocca anche il consigliere re-gionale emiliano Giovanni Favia,più volte scomunicato dal blog-ger dopo il fuori onda in cui avevadenunciato la mancanza di de-

mocrazia nel Movimento, e accu-sato ieri dal neoeletto in SiciliaGiancarlo Cancelleri di non averversato alla Regione la parte di sti-pendio cui gli eletti grillini rinun-ciano per scelta. Le parole più du-re però sono per la Salsi. La tv «è ilpunto G», scrive Grillo: «L'attesoquarto d'ora di celebrità di AndyWarhol. A casa gli amici applau-dono commossi nel condividerel'emozione di un'effimera cele-brità, sorridenti, beati della tuagiusta e finalmente raggiunta vi-

sibilità». Chi va in tv, in definitiva,delude gli attivisti «attoniti, chevedono i voti guadagnati con fati-ca nei banchetti volare nel vento.A volte non ci resta che piangere».Del resto Grillo lo aveva già detto:andare in tv è come andare al pro-prio funerale, fu l’anatema sca-gliato contro Favia dopo lo scan-dalo estivo delle interviste tv a pa-gamento nelle tv locali. E proba-bilmente sulla Salsi pesa anche lavicinanza al consigliere regiona-le. «È vero, c’è un problema di de-mocrazia nel Movimento» avevaammesso la consigliera qualchemese fa, confermando la denun-cia di Favia. Tanto è vero che il “ri-belle” interviene (in una tv locale)con una battuta per difenderla:«Io non ho nessun punto G» dice.Con la Salsi anche l’espulso Va-lentino Tavolazzi, che parla di«pessimo commento da parte diGrillo». La scaricano invece i col-leghi in Comune: «Non avevamandato per andare in tv». Divisi,

sul web, anche i militanti. Dalla Sicilia intanto arriva un

altro siluro ai grillini d’Emilia.«Noi restituiremo la parte ecce-dente del nostro stipendio allaRegione - scrive Cancelleri - aquanto pare anche in Emilia Ro-magna è possibile farlo con un as-segno. Vi invito a verificare que-st'ipotesi perché potrebbe esserela soluzione». È un attacco direttoa Favia e al collega Andrea DeFranceschi, che in Emilia incassa-no solo 2700 euro di stipendio, maversano il resto in conti separatidedicati alle spese del Movimen-to (un tesoretto sul quale i grillinia Bologna hanno già litigato e cheammonta a 46mila euro sul contodi De Franceschi e 19mila su quel-lo di Favia). Ma Favia spiega: «Ab-biamo chiesto di versare i soldi al-la Regione, ma ci hanno risposto,per quanto sembri assurdo, chenon è possibile e i bonifici non sa-rebbero accettati».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

E il sicilianoCancelleri attaccal’emiliano Favia sucosa fare dei soldidell’indennità

BOLOGNAFedericaSalsi,consiglierecomunalea Bologna,martedì seraa Ballarò.A sinistra,Beppe Grillo

La polemica

GIOVANNA CASADIO

ROMA — La sorte dell’Idv è an-cora tutta nelle sue mani. Sequalcuno aveva pensato di sfi-duciarlo, non c’è riuscito. Perònelle ore di passione che Anto-

nio Di Pietro sta vivendo ormaida settimane - sotto accusa luipersonalmente e non solo di di-pietristi corrotti - ecco la mossaa sorpresa: l’ex pm pensa di scio-gliere il partito. Basta “Italia deivalori”, via a un grande Movi-mento. Un Movimentone, in cuicoinvolgere soprattutto la Fiomdi Landini.

Dopo quattro ore di ufficio dipresidenza, il comunicato alleagenzie di stampa parla di «fasecostituente» che sarà inaugura-ta a dicembre con una mega as-semblea «aperta a tutti gli eletti,gli amministratori e gli iscritti

Idv». Sarà la tappa in vista di unCongresso straordinario che ac-coglierà «figure rappresentativedi realtà e movimenti». Ma ieri,durante il vertice - secondoround delle otto ore di martedì -Di Pietro fa la mossa del cavallo.Tra l’estinzione e il rilancio, sce-glie lo scioglimento. Il termineche usa è «trasformazione». Tra-sformare Idv. Guidare il proces-so, e non da solo, insieme ad al-tri leader.

Del resto, è una strettoia quel-la in cui Di Pietro si trova. Il Pd gliha chiuso la porta in faccia, dopola deriva grillina. Grillo non vuo-

le sentire parlare di alleanze,però è proprio a lui che l’ex pmpensa per saldare «il fronte deinon allineati». Ci sarà «un granbisogno di oppositori seri», scri-ve Marco Travaglio sul Fatto, e DiPietro posta sul suo blog l’edito-riale. Lo fa suo. Il Movimentonedipietrista potrebbe anche cor-rere da solo alle elezioni, ma inun patto con «i ragazzi di Grillo».

«Amareggiato»: è l’aggettivoche gli stessi amici dell’ufficio dipresidenza usano per descriverelo stato d’animo del leader. Metàgiornata ieri Di Pietro la passa arecuperare persino le visure ca-

tastali delle case che possiede.Nell’intervista tv di Report, do-menica, è stato accusato di averinvestito in immobili per sé, i sol-di del partito. Sul sito da un paiodi giorni ha messo le carte che di-mostrano come il finanziamen-to pubblico non sia mai passatoper le sue tasche, né per quelledella sua famiglia. Ma il web èancora scatenato contro di lui:erano passati gli Scilipoli, i Raz-zi, prima ancora i De Gregorio,giudicati da iscritti e simpatiz-zanti dei “traditori”. Ora nel par-tito dell’anticorruzione, creatodal giudice-simbolo di Mani pu-

lite, la vicenda di Vincenzo Ma-ruccio pesa come un macigno.«Le mele marce stanno diven-tando un frutteto»: ha denuncia-to il sindaco di Napoli, De Magi-stris chiedendo di fatto a Di Pie-tro di fare un passo indietro.«Rinnovamento e rilancio»,vuole Leoluca Orlando, il sinda-co di Palermo. Lo showdown èsolo rinviato. Intanto sono statestabilite regole severe per la sele-zione delle candidature con ilmassimo di trasparenza (in retei curricula dei candidati) e un co-mitato di garanti per valutarli. Ilbilancio del partito sarà passato

al setaccio da un collegio di revi-sori.

A fare pressing per riportareIdv nell’alleanza di centrosini-stra con Pd e Sel è Massimo Do-nadi. Capogruppo dipietrista aMontecitorio, Donadi avevachiesto il congresso straordina-rio subito. Commenta: «Prendoatto che la mia richiesta di uncongresso subito, necessariaper rilanciare l’azione del parti-to in vista delle elezioni, non èstata accolta e ho il timore cherinviare a dopo, significhi atten-dere troppo». Tuttavia, ritieneche «un passo avanti» sia statofatto, e annuncia battaglia in as-semblea. Comunque nella Ter-za Repubblica che verrà, il parti-to “personale” dell’ex pm di Ma-ni pulite non ci sarà più. Alla gui-da del Movimentone o di quelche verrà, non ci sarà Di Pietro.Perlomeno non da solo. Lo scio-glimento del resto - aveva am-messo anche alla kermesse diVasto - è inevitabile. Prevedevasarebbe avvenuto dopo le ele-zioni del 2013. Tutto quello che èaccaduto, lo costringe ad accele-rare.

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Di Pietro sotto assedio“Sciolgo l’Italia dei valorie faccio la Cosa con la Fiom”Il leader punta a un fronte con Grillo

Le tappe

FONDA L’IDVNel ‘98 Antonio Di Pietrofonda L’Italia dei Valori:libertà, uguaglianza, legalità egiustizia sono i valori fondanti

ALLEATIDopo l’esordio elettorale, DiPietro aderisce al progettodell’Ulivo voluto da Prodi.Sarà vicino anche a Veltroni

TRANSFUGHIIl partito inizia a perdere ipezzi. Nel dicembre 2010Scillipoti e Razzi votano ilsostegno a Berlusconi

LA FOTO DI VASTONel settembre 2011, Di Pietro,Bersani e Vendola ipotizzanola nascita di un nuovo Ulivo aVasto, durante la festa dell’Idv

GLI IMMOBILIIl ruolo della moglie del leaderdell’Idv è finito sotto i riflettoriper il presunto acquisto diimmobili con i soldi del partito

Bindi: mi candideròRosy Bindi ha intenzionedi ricandidarsi allepolitiche. “Presenterò ladomanda di deroga, poiil partito deciderà. Sepenseranno che non sonopiù utile mi farò da parte”ha detto ieri sera lapresidente del Pd a La7

I personaggi

DONADIMassimo Donadi, avevachiesto un congressostraordinario in tempi brevi: datempo è critico con Di Pietro

DE MAGISTRISHa chiesto a Di Pietro di farsida parte, lavora tempo a una“lista arancione” dei sindaci invista delle politiche

Scontro sugliscandali del partitoDonadi: congressosubito. Ma si faràun’assemblea

LEADER IDVAntonio Di Pietroin difficoltà nel partitoda lui fondato

Libertà e Giustizia

“Crocetta e 5Stelle ora collaborino”ROMA - Preoccupato dall’astensionismo in Sicilia(«mai era accaduto che in una elezione la partecipa-zione scendesse sotto il 50 per cento»), Libertà e Giu-stizia prefigura per Crocetta «un lavoro spaventosa-mente difficile»: perciò lo invita a dialogare con Grillosulle cose e sulle riforme da fare. «Se andrà così la Si-cilia potrà davvero diventare il primo esperimento dibuona politica dopo tanti anni di marciume».

Nuovo stop alle presenze in tv, stavolta sotto tiro è una donna. Sul web i militanti si dividono

E Beppe fulmina la consigliera a Ballarò“Talk show come il Punto G, evitateli”

FOTO:ANSA

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11501.240", Giovedì l Novembre 2012 - N_ 302 Politica e sooetà 15

Si chiude la parabola di Di Pietro: Grillo l'erede nella Terz'a Repubblica

Fa un certo effetto leggere che l'ufficio di presidenza dell'Italia dei valori ha confermato «piena fiducia» al suo lea­

der storico Di Pietro, inattesa però di un'as­semblea nazionale e di un congresso straor­dinario che dovranno «rifondare" il parti­to. Piena fiducia? È la formula che si usa quando qualcosa sta scricchiolando.

Fino a un paio 'di mesi fa un capo cari­smatico come Di Pietro non aveva certo bisogno di farsi ribadire, nero su bianco, la fedeltà dei suoi. E tanto meno aveva bi­sogno di «rifondare» alcunché. Ma le co­se cambiano in fretta. E il declino forse ir­reversibile del dipietrismo rappresenta oggi una storia minore, ma non insignifi­cante, all'interno della nuova stagione po-

il PUNTO

DI Stefano Folli

La crisi dell'ex magistrato speculare a quella

del «nemico» Berlusconi. Tramonto di una stagione

litica che il paese sta vivendo. In fondo si tratta di un personaggio sim­

bolo che sta uscendo di scena. li problema di DiPietro è che la simbologia riguarda l'al­troieri, cioè la fme della Prima Repubblica. Sono passati quasi due decenni da quando il magistrato «star» di Mani Pulite era l'idolo delle folle. Si potrebbe anzi dire meglio: l'uo­mo che più di tutti ha contribuito, anche sul piano mediatico, a far cadere il vecchio si­stema, ha conosciuto poi le gioie e le spine della politica nella cosiddetta Seconda Re­pubblica. Qyasi vent'anni, una parabola sin­golarmente simile a quella del suo arci-ne­rnico, almeno apparente: Silvio Berlusconi.

Per tanto tempo si è detto che uno era lo specchio dell'altro; e che Di Pietro aveva bi-

sogno dell'uomo di Arcore per defmire la sua identità politica e giustificare l'esisten­za dell'Italia dei valori. Era un'immagine un po' semplificata, ma conteneva un pezzo di verità. Sta di fatto che la coincidenza è singo­lare: alla fine politica di Berlusconi, concla­mata proprio in questi ultimi mesi, si so­vrappone oggi il collasso diDi Pietro.

In passato gli articoli di stampa dedica­ti al lato oscuro dell'ex magistrato lascia­vano il tempo che trovavano. Ora invece un'inchiesta urticante di "Report", il pro­gramma tv di Milena Gabanelli, ha creato il caso. Significa che i piedi del gigante si sono fatti d'argilla. E ci vuoI poco a imma­ginare che qu esto accade perché il qua­dro generale è cambiato.

In sintesi. Berlusconi è fuorigioco e dun­que è venuta a mancare l'antitesi. TI Pd di Bersani non vuole fare cartelli elettorali con l'Idv, nel senso che si ritiene abbastan­za forte per non farsi ricattare dall'ex magi­strato, al quale nel 2008 Veltroni aveva con­ferito la dignità di unico alleato. E dal canto suo Di Pietro ha commesso una discreta se­rie di errori. A parte i personaggi equivoci che si sono infiltrati nel partito, pesano gli attacchi sconsiderati a Giorgio Napolitano sulla questione delle intercettazioni.

Senza dubbio, come si dice, c'era del me­todo in questi comportamenti. Perché Di Pietro ha cercato in tutti i modi di sfuggire alla pressione del movimento "grilli.no" dei Cinque Stelle. Senza riuscirei, come si è vi-

sto in Sicilia li fatto è che Beppe Grillo si avvia a svolgere, in un'ipotetica Terza Re­pubblica, quel ruolo di rottura e anti-siste­ma che Di'Pietro si è sforzato d'incarnare nei suoi anni buoni successivi a Tangento­poli. La differenza è che Di Pietro aveva bi­sogno dell'avversario Berlusconi e Grillo in­vece no: il "capo politico" del M5S è post­berlusconiano in tutto. Ma anche per que­sto si avvia ad annettersi buona parte dell'elettorato dipietresco.

a APPROFONDIMENTO ON UNE

Dnline «il Punto. di Stefano Folli www.ilsole240re.com

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il caso ROMA

I n due giorni se ne sono viste e sentite di tutti i colori all'Uffi­cio di Presidenza dell'Italia dei Valori: Di Pietro che ha proposto lo scioglimento im­

mediato del partito per rigenerarsi in un nuovo, indeterminato sogget­to; gli altri che gli hanno detto di no; Tonino che ha chiesto al suo gruppo dirigente di fare quadrato attorno a lui e gli altri che gli hanno detto di sì, approvando all'unani­mità un documento che rinnovan­.do la fiducia al leader, convoca il congresso subito dopo le elezioni politiche della primavera 2013. Ma dopo i tanti infortuni politici che hanno coinvolto lo stesso Di Pietro e alcuni dei suoi uomini, le 48 ore di "conclave" hanno per davvero av­viato la fine di una stagione: è stato lo stesso Tonino a dire chiaro e ton­do che dopo le elezioni bisognerà andare «oltre l'Idv» e che lui è pronto a rinunciare alla presiden­za, assumendo i1 ruolo di padre no­bile e lasciando la guida politica ad un nuovo personaggio.

Dunque, un futuro senza Idv e senza Di Pietro leader, un cambio radicale di scenario per il partito più giustizialista della Seconda Re­pubblica. Certo, molto dipenderà dalle fortune elettorali dell'Italia dei Valori e soltanto un boom elet­torale potrebbe mettere in salvezza simbolo e leader. D'altra parte nei due giorni di dibattito a porte chiu­se, se è vero che nessuno ha messo in discussione la credibilità stessa del leader (messa a dura prova dal­l'inchiesta di "Report" su RaiTre), è altrettanto vero che, tra perifrasi e parole più chiare (quelle pronun­ciate dal presidente dei deputati Massimo Donadi), a finire sotto ac­cusa è stata la gestione personali­stica del partito, sia per quanto ri­guarda la linea politica, dettata dal­le esternazioni del leader, sia per quanto riguarda le scelte degli uo­mini, alcune rivelatesi infelici ad opinione pressoché unanime. Da­vanti alla richiesta di un congresso straordinario avanzata da Donadi, tutti gli altri hanno preferito glissa­re su una Assemblea nazionale, da

GIOV[OII ~~~B~'~ 1 Primo Piano I 9

La ·resa di Di Pietro ''Andiamo oltre

l'Italia dei valori" Gex prn pronto a rinllilciare alla presidenza del partito

tenersi a dicembre. Chiosa Donadi: «Prendo atto che la mia proposta non è stata accolta e temo che rinvia­re il tutto a dopo le elezioni significa attendere troppo, ma riconosco che la convocazione di una grande as­semblea è un primo passo positivo: il cambiamento è un tema che l'Idv non può el udere in questo momento». Nell'ala "Iealista" chi si è battuto di più per un rinnovamento a livello ter­ritoriale è stato il presidente dei se­natori Felice Belisario, che dice: «(Né vincitori né vinti ma un partito unito attorno al leader per un rinnovamen­to di cui Di Pietro resterà protagoni­sta. Abbiamo iniziato un processo che vogliamo fare passo dopo passo con i cittadini. Senza burocratismi ma senza avventurismi». IFAB.MAR.1

Vattirno: Torllno è onesto, Donadi vuoI rifare la Dc

6 domande

a filosofo e parlamentare

euro eo dell'ldv

JACOPO IACOBONI

Gianni Vattimo è, prima che filosofo ed europarlamentare dell'Idv, un uomo li­bero, uno che certo non si fa problemi di ortodossie.

Cosa pensa dei guai di Di Pietro dopo Report?

«Guardi, per quanto riguarda le accu­se sull'uso dei soldi, io a Di Pietro darei le chiavi di casa mia. Mi pare che la do­nazione Borletti, ha ragione Travaglio, l'abbia avuta quando il partito nean­che esisteva. Sulle altre cose, effettiva­mente, all'inizio il movimento era qua­si una cosa familiare ... ma dei 54 im­mobili solo 6 o 7 sono riconducibili alla famiglia Di Pietro. Tra parentesi, non credo che l'attuale classe politica pos­sa fare le pulci a Di Pietro sull'onestà. Questo non vuoI dire che non veda grossi problemi nel partito».

Problemi politici, dice?

Filosofo Gianni Vattimo,

deputato europeo

per l'Italia dei valori

«Di Pietro - che in questi anni si è spo­stato a sinistra, come io auspicavo, in­fatti è amico di Landini, di Zipponi, della Fiom - ha però un gruppo parla­mentare, diciamo cosÌ, poco omoge­neo. Questi, guidati da Donadi, voglio­no la rinascita della Dc, rientrare an­che loro nell'accordo Pd-Udc, capisce? Per me sarebbe la morte di Di PietrQ».

E De Magistrìs come lo colloca? «(Mah, a me pare che lui non sia cosÌ polemico verso Di PietrQ».

Resta il problema politico, Grillo vi drena tutti i voti, ono?

«Purtroppo è così. Dei cinque stelle si possono condividere molte cose, so­prattutto dei loro attivisti. Forse il peg­gio di Grillo è lui, Grillo. Però se lui ha tutto questo successo, io, da pragmati­co, ci dialoghereh>.

Invece oggi ,'Idv non ci riesce, non è né carne né pesce.

{(E' un dilemma; se Di Pietro riesce a mettersi col Pd, ci abbandonano i no­stri elettori. Se sta contro, lo massa­crano con queste accuse sull'uso dei soldi, e non è detto che guadagni voti perché di là c'è Grillo».

lei comunque crede che non abbia abusato dei fondi ricevuti?

«Le ripeto, il problema non è lui; se volete, ci sono alcuni nel gruppo par­lamentare che andrebbero presi con le pinze». Anche loro, però scelti da Tonino.

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Italia Oggi, 1 novembre 2012
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Avvenire, 1 Novembre 2012