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RAPPORTO SULLA POPOLAZIONEL’ISTRUZIONE IN ITALIA

(a cura di) Gustavo De Santis, Elena Pirani, Mariano Porcu

Milano, 26 gennaio 2019

GDS EP MP Rapporto sulla Popolazione. L’Istruzione in Italia Milano, 26 gennaio 2019 1 / 25

Introduzione

E un rapporto “non in linea” coi precedenti?

Forse. Il tema centrale non e strettamente demografico

Prova a rispondere a domande di ricerca quali:

Quali sono i tratti caratteristici del nostro sistema di istruzione?

Spendiamo piu o meno degli altri Paesi?

Abbiamo problemi di equita interna (genere, nazionalita, residenza . . . )?

Che prospettive si intravedono per il futuro?

Le risposte che vengono date mettono in evidenza quanto le dinamichedell’istruzione e della popolazione (salute e sopravvivenza, formazionedelle famiglie, mobilita territoriale, . . . ) siano strettamente interrelate (inmolti casi, simultaneamente, in rapporto di causa e effetto)


Introduzione

L’istruzione e stata considerata sotto vari profili: come e organizzata,come si e evoluta nel tempo, come e cambiata e cambiera in futurol’utenza (cioe: i giovani che vanno a scuola e le loro famiglie)

Il rapporto propone un percorso argomentativo che va dalla descrizionedei tratti che caratterizzano il sistema italiano fino all’esame di quelli chesono gli effetti dell’istruzione sul reddito e le possibilita occupazionali degliindividui

Sono stati evidenziati alcuni aspetti problematici (risorse investite e daparte di chi, valutazione dei risultati, presenza straniera) e aspettidifferenziali considerati per territorio, genere, origine etnica, caratteristichedella famiglia di provenienza, reddito


Introduzione

Keywords

Cambiamenti

Differenze

Traiettorie


Cambiamenti

. . . l’Italia invecchia

Cap. 2 – La popolazione scolastica oggi e domanidi: Giancarlo Blangiardo

Consistenza numerica e evoluzione della popolazione scolastica

Effetti delle dinamiche evolutive sulla domanda di servizi

“. . . dalla certezza del meno alla speranza del meglio”


Cambiamenti

5,0

5,5

6,0

6,5

7,0

7,5

8,0

2018 2020 2022 2024 2026 2028 2030 2032 2034 2036

Mili

oni

Con migrazioni Senza migrazioni

Fig. 2.4 – Popolazione in eta scolare (6-18 anni) al 1◦ gennaio degli anni 2018-2037


Cambiamenti

Box 2.1 - (a cura di Stefano Molina)Meno giovani. Quali conseguenze scolastiche


Cambiamenti

. . . le vecchie inerzie

Cap. 3 – La mobilita degli studenti universitari nell’ultimo decennioin Italiadi: Massimo Attanasio & Marco Enea

Dal Sud al Nord: i percorsi delle nuove migrazioni

Geografia delle regioni e degli atenei con

i maggiori flussi in uscita di studenti

maggiore attrattivita


Cambiamenti

0,90

0,95

1,00

1,05

1,10

1,15

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Num

ero

indi

ce

Anno

Nord

0,90

0,95

1,00

1,05

1,10

1,15

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Num

ero

indi

ce

Anno

Centro

0,60

0,70

0,80

0,90

1,00

1,10

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Num

ero

indi

ce

Anno

Sud

0,60

0,70

0,80

0,90

1,00

1,10

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Num

ero

indi

ce

Anno

Isole

Fig. 3.1 – N. indici a base fissa (1=2008) immatricolati LT per macroregione, 2008-2016


Cambiamenti

. . . i nuovi italiani

Cap. 6 – Gli stranieri in classedi: Cinzia Conti & Massimo Strozza

La presenza di ragazzi con background migratorio a scuola e diventata neltempo non solo numericamente piu rilevante, ma anche piu eterogenea

L’inclusione scolastica rappresenta una sfida non solo per il sistemaeducativo, ma anche per la societa nel suo complesso

Il rendimento scolastico: i ragazzi stranieri presentano maggiori vulnerabilita


Cambiamenti

Fig. 6.2 – Punteggi medi in italiano e matematica per classe, 2017


Differenze

. . . il sistema

Cap. 1 – Il quadro generale dell’istruzione in Italiadi: Stefano Molina & Gustavo De Santis

Quattro elementi strutturali del sistema di istruzione italiano

Le risorse

Le peculiarita “nazionali”

Il corpo docente

I risultati che il sistema ottiene


Differenze

1,07

1,2

0,6

1,3

1,6

1,5

1,2

1,4

1,7

1,6

2,0

1,94

1,5

2,4

1,7

1,7

2,1

2,6

2,6

2,3

1,9

2,4

0,92

1,4

1,2

1,3

1,4

1,5

1,5

1,7

1,8

2,6

1,9

0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0

Italia

Giappone

Germania

Spagna

Polonia

OECD (media)

Francia

Finlandia

Corea

USA

Regno Unito

Primaria Secondaria

Terziaria

Fig. 1.1 – Spesa per istruz. primaria, secondaria e terziaria, alcuni Paesi OCSE nel 2015 (% PIL)


Differenze

Box 1.1 - (a cura di Stefano Molina)L’istruzione negli MDGs (2000-2015) e negli SDGs (2015-2030)


Differenze

. . . i risultati

Cap. 4 – Il rendimento scolastico: un’analisi dell’indagine PISAdi: Anna Di Bartolomeo & Giuseppe Gabrielli

Benche l’Italia sia riuscita negli anni a compiere notevoli passi in avanti perquel che riguarda il livello di istruzione della popolazione in termini di quantita(partecipazione scolastica) rimane sempre attuale la questione sulla qualitadel sistema

Il capitolo, a partire dalle principali evidenze ricavate dalle piu recenti indaginiPISA dell’OCSE

confronta i livelli dei rendimenti medi degli studenti italiani con quelli degli altriPaesi

evidenzia la persistenza di differenze di performance legate al contesto e allecaratteristiche della famiglia di origine


Differenze

15

20

25

30

Lettura Scienze Matematica

2009 2012 2015

Fig. 4.3 – Percentuale di low performers


Differenze

Box 4.1 - (a cura di Anna Di Bartolomeo)Indagini PISA e prove INVALSI a confronto

Box 4.2 - (a cura di Alessandra Minello)Le ragazze vanno bene: istruzione e differenze di genere

Box 4.3 - (a cura di Laura Zannella)Information and Communication Technologies (ICT)

Box 4.4 - (a cura di Luciana Quattrociocchi)La poverta educativa dei giovani italiani


Differenze

. . . l’arcipelago istruzione

Cap. 7 – Tante Italie. Anche a scuoladi: Marco Pitzalis & Mariano Porcu

Un’ampia letteratura negli anni recenti ha messo in luce le forti differenzeterritoriali che caratterizzano in Italia le traiettorie degli studenti, le carrieredei docenti e gli stessi modelli di scuola

Tali differenze riguardano

i tempi e i modi della scolarizzazione degli studenti

le opportunita e l’offerta formativa realmente disponibile

la maggiore o minore densita nella distribuzione delle scuole sul territorio

le carriere dei docenti e la loro mobilita


Differenze

Fig. 7.4 – Sc. prim.: % alunni a t. pieno. Dati per provincia (quintili d. distribuzione, a.s. 2016-17)


Traiettorie

. . . percorsi di vita

Cap. 5 – L’istruzione fa la differenza? Aspetti demograficidi: Elena Pirani

Il livello di istruzione e lo status socio-economico di appartenenza, proprio edella famiglia di origine, esercitano una forte influenza sui comportamentidemografici

Salute, formazione e scioglimento dell’unione, fecondita e mobilita territorialepresentano caratteristiche differenti raggruppando gli individui secondo il lorogrado di istruzione

In questo capitolo vengono ripercorse le principali tendenze in atto negli annirecenti in Italia


Traiettorie

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

1996

1999

2002

2006

2009

2012

2015

convivenza ipogamica matrimonio ipogamico convivenza omogamamatrimonio omogamo convivenza ipergamica matrimonio ipergamico

Fig. 5.4 – % di coppie ipogamiche, omogame e ipergamiche per tipo di unione (pop. 25-49 anni)


Traiettorie

. . . i rendimenti

Cap. 8 – La scuola come investimentodi: Daniele Checchi

Il rendimento dell’istruzione e positivo

Studiare piu a lungo conviene, e il valore di questo investimento e cresciutonel tempo (nonostante il contemporaneo aumento % della scolarita dellapopolazione)

sia per i redditi da lavoro dipendente (nell’ordine dell’8% per ogni anno di studioin piu)

sia per i redditi totali (rendimenti tra il 9 e il 14%, crescenti nel tempo)

Questi vantaggi si osservano anche in riferimento alla probabilita dioccupazione e alla dinamica dei redditi nell’arco della vita lavorativa


Traiettorie

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

20 30 40 50 60 70 80 90 100Età

Post laurea

LM

LT

Dip.5anni

Dip.3anni

Media

Elem.

Senza titolo

Fig. 8.7 – Dinamica tipica del reddito nell’arco di vita, per titolo di studio


Conclusioni

Conclusioni

. . . cosa ne pensiamo noi?

Abbiamo parlato di scuola e, forse per la prima volta da quindici anni aquesta parte, lo abbiamo fatto in modo diretto e con un linguaggio nontecnico

E un Rapporto che:

tratta un ampio spettro di temi e “parla” a un pubblico potenzialmente vasto

sfiora solo alcuni aspetti, ne trascura altri (ad es. la mobilita sociale) einvecchiera in fretta . . .

. . . ma e snello, leggero e scientificamente valido, perche tutto quel che vi sidice e sostenuto dai dati


Ringraziamenti & Saluti

Ringraziamenti

Questo Rapporto ci ha consentito di consolidare la collaborazione frademografia e statistica sociale e ha mostrato come esse possonodialogare con altre discipline come la sociologia e l’economia

Grazie a tutti gli autori


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