“Conoscenza,tutela e valorizzazione del territorio la Riserva ......Incontro presso la sede della...

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I.M.S. “GIORDANO BRUNO”ROMA Dossier sullo Stage effettuato dalla Classe IVBX del Liceo delle Scienze Sociali “Conoscenza,tutela e valorizzazione del territorio : la Riserva naturale della Marcigliana”. A.S.20072008 711 aprile 2008 Docenti tutor : prof.ssa Gilda Di Nardo prof.ssa Valentina Riga Studenti partecipanti : Amato Francesca Auddino Eleonora Bono Martina Casciani Giulia Castelletti Federica Cinquina Cristina Dominici Giulia Forte Martina Manzato Micaela Paradisi Alessia Portelli Eleonora Regni Francesca Tolli Chiara Cilfone Rossella (VAX)

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I.M.S. “GIORDANO BRUNO”‐ ROMA 

Dossier sullo Stage effettuato dalla Classe IVBX del Liceo delle Scienze Sociali 

“Conoscenza,tutela  e  valorizzazione del  territorio  :  la Riserva naturale della Marcigliana”. 

A.S.2007‐2008   7‐11 aprile 2008  

            Docenti tutor : prof.ssa Gilda Di Nardo       prof.ssa Valentina Riga 

Studenti partecipanti : 

Amato Francesca 

Auddino Eleonora 

Bono Martina 

Casciani Giulia 

Castelletti   Federica 

Cinquina Cristina 

Dominici Giulia 

Forte         Martina 

Manzato         Micaela 

Paradisi                     Alessia 

Portelli      Eleonora 

Regni    Francesca 

Tolli   Chiara 

Cilfone            Rossella (VAX) 

 

 

 

 

 

Indice : 

• Relazione conclusiva dello stage 

• Foto relative al periodo di svolgimento dello stage 

• Presentazione  in  power point su Crustumerium  a  cura  della prof.ssa Di Nardo 

• Storia  della Riserva della Marcigliana dal punto di vista storico‐naturalistico dalle  origini  ai  giorni nostri  a cura  della    prof.ssa Riga 

• Sintesi del diario di bordo 

 

 

 

 

Liceo delle Scienze Sociali “Giordano Bruno” Via della Bufalotta 594-ROMA

RELAZIONE FINALE STAGE FORMATIVO

Anno scolastico 2007- 2008 Classe IVBX

Docenti tutor : Prof.sse Gilda Di Nardo Valentina Riga “Conoscenza, tutela e valorizzazione del territorio: la Riserva naturale della Marcigliana”. LUOGO- ENTI PARTNER Lo stage della classe IVBX si è tenuto nella Riserva naturale della Marcigliana che si trova vicino al nostro Istituto e ricade nel IV Municipio, zona nord-est di Roma che recentemente ha conosciuto un notevole sviluppo urbanistico (Porta di Roma). All’interno della Riserva operano per la tutela del territorio due enti : RomaNatura e la Cooperativa di Tor San Giovanni. RomaNatura è un ente regionale istituito nel 1997, con sede a Roma a Villa Mazzanti (Monte Mario). La Cooperativa di Tor San Giovanni è una società a r.l. costituita da 14 soci proprietari di aziende all’interno della Riserva, con sede in via di Tor San Giovanni. PERIODO Lo stage si è svolto nel mese di aprile 2008, per una durata di cinque giorni, da lunedì 7 a venerdì 11. E’ stato scelto questo periodo per la disponibilità degli enti partner, per il tempo meteorologico prevedibile in quel periodo, perché gli argomenti propedeutici allo stage sarebbero stati svolti precedentemente in modo completo. PREPARAZIONE DELLO STAGE

1. Incontri con i responsabili degli enti coinvolti nell’esperienza. dott. Cresta – direttore dell’Ente Regionale RomaNatura.

• definizione degli obiettivi degli incontri e degli argomenti da trattare durante lo stage

• esame del materiale illustrativo di RomaNatura. (libri, opuscoli, DVD, cartine)

• intervento specifico dei Guardiaparco in servizio nella Riserva naturale della Marcigliana.

Giuseppe Burrai – Presidente della Cooperativa agricola di Tor San Giovanni

• definizione delle tematiche e dei relativi incontri • educazione ambientale per le scuole :

visita guidata “sentiero natura” con la S.M.S. “Gianicolo”- XVI Municipio fattoria educativa con la Scuola materna statale “E. Salgari”- V Municipio

• la Cooperativa agricola di Tor San Giovanni intesa come azienda polifunzionale

• programmazione della visita alla Mostra, a Largo Serassi, sulla città di Crustumerium, situata nel territorio della Riserva.

2. Lezioni propedeutiche allo stage. Prof.ssa Valentina Riga

• lezioni introduttive alla storia della Riserva della Marcigliana dal punto di vista storico-naturalistico, dalle origini ai giorni nostri. Elementi di legislazione e di cartografia del territorio oggetto di studio.

• predisposizione di materiale documentario per le alunne • proiezione di due DVD curati da RomaNatura Prof.ssa Gilda Di Nardo • lezione sulla città di Crustumerium

presentazione preparata in power point e predisposizione di una scheda riepilogativa per le alunne

• ideazione delle schede osservative giornaliere per la stesura del Diario di Bordo

3. Diario di bordo Schede osservative

I.M.S. “G. Bruno” – ROMA A.S. 2007-08 STAGE CLASSE IVBX

“ Conoscenza, tutela e valorizzazione del territorio : la Riserva naturale della Marcigliana “.

LUNEDI’ 7 APRILE 2008 Largo Serassi. (Cinquina) Visita alla Mostra su Crustumerium. ore 9.00-12.00

• Osserva bene il materiale esposto. Di quali oggetti si tratta e quale era la loro funzione ?

• Con che criterio è stata organizzata la mostra ? ( in ordine cronologico, o per tipologia di oggetti, o secondo la loro funzione ?)

• Cosa si è voluto mettere in evidenza nell’organizzare in questo modo la mostra ? Qual è il “concetto guida” nell’organizzazione della mostra ?

• Osserva la riproduzione delle sepolture. Di che tipo di tombe si tratta ? Quali informazioni sono riportate nelle didascalie ?

Si parlerà di “aree protette”. • Quali sono le loro caratteristiche ? • Quali leggi le istituiscono e regolamentano ?

Avrai modo di osservare antiche carte del territorio. • Come veniva rappresentato l’ambiente dai cartografi ?

Prendi appunti sulla storia del Parco. ore 12.00-13.00 Stesura del quaderno dello stage MARTEDI’ 8 APRILE 2008 Incontro presso la sede della Cooperativa agricola Tor S.Giovanni, via di Tor S.Giovanni 301. ore 9.00-12.00 Fai una breve descrizione dei luoghi. Sentirai parlare dell’”azienda polifunzionale” :

• azienda agricola : coltivazioni e scelte politiche • educazione ambientale • manifestazioni e feste rurali • ore 12.00-13.00 Stesura del quaderno dello stage

MERCOLEDI’ 9 APRILE 2008 Casa del Parco, via Tor S.Giovanni. ore 9.00 – 12.30 Visita guidata generale della Riserva Indossare scarpe adatte. ore 12.30-13.30 Stesura del quaderno dello stage GIOVEDI’ 10 APRILE 2008 Incontro presso la sede della Cooperativa agricola Tor San Giovanni, via di Tor S.Giovanni 301. ore 9.00-12.00 Il laboratorio con i bambini della scuola materna.

• Che tipo di attività viene proposta ai bambini ?

• Com’è la comunicazione tra gli operatori e i bambini ? • Come reagiscono i bambini alle sollecitazioni degli operatori ? • Come si comportano le maestre ?

Dalle ore12.00 alle ore 13.30 Casa del Parco, via Tor San Giovanni. Incontro con il Direttore dell’Ente regionale RomaNatura, dott. Cresta.

• Come è strutturato l’Ente ? • Quali interventi compie ? • Quali sono i compiti dei guardiaparco ?

Proiezione video. VENERDI’ 11 APRILE 2008 Incontro presso la Casa del Parco, via Tor San Giovanni. ore 9.00-12.30 Incontro con i guardiaparco. La normativa vigente e gli interventi dei guardiaparco. Approfondimento temi emersi. Esame documenti. Stesura del quaderno dello stage. Predisposizione materiale per lavoro di documentazione in power point.

4. Discipline coinvolte. Storia : la città di Roma- La conquista delle città di Crustumerium e Fidenae. Lo sviluppo degli assi viarii Salaria e Nomentana, le vie fluviali Tevere ed Aniene. Torri medievali e casali. Archeologia : la villa romana, la villa rustica, la città di Crustumerium e le sue necropoli Economia/Diritto : definizione di area protetta e di cooperativa agricola. Elementi di legislazione relativa. Scienze sociali : l’urbanizzazione del territorio. Scienze sperimentali : il suolo. L’agricoltura eco-compatibile. Gli OGM. Italiano : stesura di relazioni. 5. Osservazioni sulla classe e valutazione dell’esperienza. La classe si è dimostrata partecipativa e collaborativa soprattutto negli incontri con gli esperti esterni con i quali hanno saputo ben relazionarsi. In occasione della realizzazione della “fattoria educativa” con la scuola materna le alunne

hanno interagito con discrezione con le operatrici della Cooperativa di Tor San Giovanni, con le insegnanti ed i bambini. Allo stesso modo sono state attente ed attive nell’incontro con i guardiaparco, in un clima di scambio di osservazioni. L’esperienza di questo primo anno di stage alla Riserva naturale della Marcigliana è stata positiva a livello generale, come approfondimento del curriculum, anche se suscettibile di miglioramento. Nello specifico ha permesso alle alunne di osservare due realtà sociali nel corso della stessa esperienza e di avere elementi per un futuro orientamento universitario e lavorativo. 6. Dallo “stage osservativo” allo “stage di orientamento universitario e

lavorativo”. Gli incontri concreti con le realtà lavorative dei guardiaparco, delle guide ambientali e con la realtà della Cooperativa agricola di Tor San Giovanni hanno permesso alle nostre alunne di non limitare l’esperienza dello stage alla sola osservazione ma di acquisire alcuni elementi utili per una eventuale scelta universitaria o lavorativa. (Facoltà di archeologia, di Beni ambientali e culturali, Facoltà di Scienze biologiche e naturali, associazioni culturali e cooperative, concorsi per la professione del guardiaparco). 7. Bibliografia

• Sozi ,G. – Il Municipio Montesacro nel tempo- Riccardo de Cataldo Editore, Roma 2003 (capitoli “Crustumerium” : a) geomorfologia della città –la fondazione- le necropoli- il territorio crustumino; b) le vicende storiche ; “La conquista romana del territorio)

• Catalogo della Mostra La IV Circoscrizione incontra la propria Storia : Le Origini- Una Storia Millenaria tra Cultura e Ambiente – Edizioni Gruppo Archeologico Romano, Roma 1996 (pagg.55-65 Crustumerium : storia di una città – l’abitato- gli scavi nell’abitato-le necropoli- i corredi delle tombe)

• Macchiolo,P.- Serafini Sauli,A.- La flora della Riserva Naturale della Marcigliana-Quaderni tecnici dei Parchi del Lazio- Edizioni ARP- Roma 2006

• Carbone.F.-Frassineti,M. I parchi naturali di Roma-Atlante fotografico delle quattordici aree naturali protette di RomaNatura- ODP Pubblicità- Roma 2001

• Federici.R.-Il suolo a scuola-Seconda ediz. I quaderni dell’informazione ambientale-Provincia di Roma,Assessorato alle Politiche dell’Agricoltura e dell’Ambiente- PrintArt- Roma 2006

• Lo Re,A-Una gita in città alla scoperta delle aree naturali protette di Roma-Seconda ediz. Edigraf- Roma 2007

• Buscemi,A.-Tuccinardi,P.-Agricoltura e natura : un connubio a volte vincente.Cooperativa agricola Tor San Giovanni-Provincia di Roma, assessorato all’ambiente-Roma 2001

• DVD I Parchi Naturali di RomaNatura- testi di Binazzi,A-Graglia,G.-Ilardo,F.-FilmaFir

• Bianchi,S.- Biancotti,A.-Piazza,A.R.-Luoghi nel tempo e nello spazio-Geografia umana-De Agostini- Novara 2004 (capitolo : Evoluzione delle tecniche e dei paesaggi agrari)

• Ashby T.- La campagna romana al tempo di Paolo III. Mappa della campagna romana del 1547 di Eufrosino della Volpaia.- Città del Vaticano 1914

• Chiumenti L.-Bilancia F.- La campagna romana in età antica, medievale e moderna. –Roma 1979 : “La via Salaria”, “La via Nomentana”.

• Coste J.- I casali della campagna di Roma alla fine del’500.-Roma 1969

• Coste J.- I casali della campagna di Roma all’inizio del’600.-Roma 1971

• Frutaz A.P.- Le carte del Lazio- I-III Roma 1972 Le docenti tutor Prof.ssa Gilda Di Nardo Prof.ssa Valentina Riga Roma 10 giugno 2008

STAGE CLASSE IVBX – LUNEDI’ 7  APRILE 2008  

LARGO SERASSI‐ VISITA ALLA MOSTRA SU CRUSTUMERIUM 

         

Il Presidente della Coop. Tor San Giovanni,                 Olla e attingitoi 

 sig. Burrai, illustra la storia di Crustumerium. 

         

Tombe maschili nella necropoli di Crustumerium.               Olla sovradipinta in bianco di impasto rosso. 

        

Appunti per il diario di bordo.                                                   Fibule del corredo funerario. 

 

STAGE CLASSE IVBX – MARTEDI’  8 APRILE 2008  

INCONTRO PRESSO LA SEDE DELLA COOPERATIVA AGRICOLA TOR S. GIOVANNI 

      

Studentesse e tutor davanti al Casale di Tor S. Giovanni                    Spiegazioni sull’”azienda polifunzionale”. 

         

Informazioni sull’azienda agricola .                                        Immagini di eventi organizzati in Riserva. 

      

Immagini di feste rurali.                                                         Le docenti tutor annotano  informazioni . 

 

STAGE CLASSE IVBX – MERCOLEDI’ 9 APRILE 2008 

  OSSERVAZIONE DEL LAVORO DEGLI OPERATORI DELLA COOPERATIVA TOR S. GIOVANNI 

 

        

Le prof.sse Di Nardo e Riga all’ingresso della Riserva.     Preparativi per  “l’osservazione”. 

           

Il Sentiero natura di RomaNatura.                                       Le biologhe della Cooperativa guidano alunni della  

Educazione ambientale.                                                                                                                                                                                                               S.M.S.    

           

Studentesse della IVBX lungo il sentiero.                               Casali e torri medievali nella Riserva naturale. 

 

 

 

STAGE CLASSE IVBX – GIOVEDI’ 10 APRILE 2008  

OSSERVAZIONE ATTIVITA’ DELLA “FATTORIA EDUCATIVA” CON ALUNNI DI SCUOLA MATERNA 

           

Studentesse  con  prof.sse  Di  Simone,  Riga,  Valli.             Studentesse  e bimbi impastano farina e acqua.                                                                                                                

 

Inizia la produzione di “spaghetti”. 

         

 

STAGE CLASSE IVBX – VENERDI’ 11 APRILE 2008  

CASA DEL PARCO‐ ATTIVITA’ DI ROMANATURA 

                          

 

                                                                

 

    

 

 

 

10 Aprile‐ Incontro con il Direttore di RomaNatura, dott. Cresta. Le funzioni dell’Ente Regionale. 

Visita alla Casa del Parco della Riserva Naturale della Marcigliana. Conoscenza dei guardiaparco. 

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  11   Aprile‐ Giornata con  i guardiaparco : simulazione di casi  di loro pertinenza.  

Storia della Riserva della Marcigliana dal punto di vista storico – naturalistico dalle origini ai giorni nostri.  

La  Riserva  Naturale  della Marcigliana  si  trova  a  nord‐est  di  Roma.  E’  un’area  di grande interesse storico – archeologico ( l’antica città di Crustumerium ricadeva nel suo  territorio  insieme  a  molte  ville  romane  trasformate  in  epoca  successiva  in casali),  e  naturalistico  –  ambientale  (  presenza  di  diverse  specie  di  flora  e  fauna tipici della campagna romana). 

Quest’area  veniva  chiamata  dagli  antichi  Romani  “Latium  Vetus”.  In  periodo medioevale prenderà il nome di “Ager Romanus”, campagna romana, e si estendeva dalla Sabina ai Monti Prenestini. 

Foto cartina 1     Attualmente, l’area della Riserva ha un’estensione di 4729 ettari e ricade all’interno della IV Circoscrizione ( perimetro in arancione). Nell’area si trova la tenuta di Tor S. Giovanni  ( area verde della cartina) di proprietà comunale che è delimitata a nord dal fosso di S. Giovanni, a sud e ad est da via Tor S.Giovanni e ad ovest da via della Marcigliana. 

 Foto cartina 2   La  Riserva  Naturale  della  Marcigliana  è  stata  istituita  nel  1997  con  la  Legge Regionale N°29 del 6 ottobre. E’ per estensione, la 2° area protetta (n° 2 nella foto) del  sistema  di  aree  protette  nel  Comune  di  Roma  gestito  da  RomaNatura,  Ente Regionale  che, dal 1998, ha  il  compito di amministrare e valorizzare  tutte  le Aree Naturali Protette del Comune di Roma ( 14.000 ettari). Il  territorio della Riserva è compreso  tra  la via Salaria ed  il Tevere ad ovest,  la via Nomentana ad est a sud dal G.R.A. e a nord da via di Vallericca che segna il limite del Comune di Roma con quello di Monterotondo. Ricapitolando... Fino all’istituzione nel 1997 dell’area protetta della Marcigliana ( cioè il Parco), non c’era stato un interesse “generale” per tutta questa zona ma solo per gli aspetti di specifico  interesse  archeologico  che  erano  stati  segnalati  nella  Carta  dell’Agro elaborata negli anni ’60 come inventario dei beni archeologici del territorio. L’area  della  Marcigliana  è  attualmente  sottoposta  ad  un  vincolo  paesistico‐archeologico‐monumentale ai sensi del D.L.431/85. Precedentemente  sono  state  vincolate  con  la  Legge  1089/39  la  città  di Crustumerium e la villa romana di S.Alessandro e con la Legge 1497/39 le zone della Marcigliana, della Cesarina e di Tor S.Giovanni.    

Foto cartina n° 3 ( viabilità antica ed odierna)   L’intero  territorio  che  oggi  comprende  la  Riserva  della  Marcigliana  è  stato  fin dall’antichità ben collegato con i paesi vicini. Prima  ancora  che  il  territorio  venisse  conquistato  da  Roma  (  V  sec.a.C.),  le comunicazioni fra  le popolazioni Latine che abitavano nella zona che noi trattiamo, avvenivano attraverso i Tratturi ( vie di transumanza delle greggi) ed i Fiumi ( Tevere ed Aniene).  La  rete viaria antica è,  in parte,  sopravvissuta ovviamente  con alcune modifiche.  Tuttavia,  gli  originari  ed  importanti  assi  viarii  della  Salaria  e  della Nomentana  sono  tuttora  vie  di  collegamento  per  l’intero  territorio  limitrofo  alla Riserva. La via Salaria ha origini antichissime,  legate al percorso dei Sabini per rifornirsi del sale. La  via  Nomentana  conduceva  fino  alla  città  di  Nomentum  (  ubicata  vicino all’odierna Mentana). Come possiamo vedere sulla cartina,  la Nomentana, con una diramazione  (odierna Via  delle  Vigne Nuove)  che  attraversava  la  tenuta  della  Bufalotta,  raggiungeva  la Salaria. Nella via delle Vigne Nuove è stata riconosciuta l’antica via Patinaria lungo la quale sorgeva la villa di Faonte nella quale, secondo le fonti antiche, nel 68d.C., si sarebbe ucciso Nerone. Osservando ancora la cartina: 

- la  strada  n°3,  attraversando  la  zona  di  Montesacro,  si  collegava  alla Nomentana.Fu  frequentata  fin dall’età romana come dimostrano  i numerosi sepolcri e monumenti situati lungo tutto il suo percorso. 

- La strada n°4 collegava Crustumerium alla città di Fidene e possiamo vedere che un tratto dell’attuale via della Marcigliana affianca l’antico percorso. 

- La  strada  n°5  si  collega  alla  n°4  e  raccordava  Crustumerium  e  Fidene  a Nomentum costeggiando il fosso di Tor S. Giovanni. 

- La  strada  n°6,  costeggiando  una  serie  di  ville  rustiche  (  simboleggiate  dal quadratino),  si  dirigeva  a  sud  verso  l’antica  città  di  Tusculum  (  vicino Grottaferrata). 

 Insieme alle grandi ville romane , ( come quella della 1° metà del I sec.a.C. chiamata Praetorium Fidenatium),  in età  imperiale, si ebbe una grande diffusione di queste ville  rustiche  che,  nel  IV  e  V  sec  d.C.,  con  l’avvento  dei  Barbari,  vennero abbandonate. Alcune di  esse  sopravvissero  e  vennero  trasformate  in  casali  come  il Casale della Marcigliana che dà il nome alla zona. Le ville rustiche erano ville di media grandezza ed erano destinate alla produzione agricola  e  pastorale  (aziende)  spesso  dotate  di  impianti  termali  e  decorate  con mosaici pavimentali e con giardini.Le più  importanti: Villa del Casale di Settebagni (n°4), villa del Casale della Marcigliana (5), villa della Torretta della Bufalotta (6), 

villa  del Monte  della  Piscina(7),  villa  del  Casale  di  S.Colomba  (8)  che  ha  dato  il nome all’odierna via. Riepilogando.. Finora, dall’osservazione delle cartine,  l’intera Riserva della Marcigliana, risulta, già fin  dall’antichità,  un’area  ben  collegata  con  il  territorio  circostante, commercialmente  attiva  (sale,  prodotti  agricoli  e  della  pastorizia)  e  densamente abitata  fino  alle  invasioni  dei  Barbari  che,  invece,  determineranno  uno spopolamento della zona. UN PO’ DI STORIA... DALLE ORIGINI. Fin  dall’età  preistorica  l’area  fu  “abitata”  per  le  sue  caratteristiche  ambientali favorevoli. Sono stati rinvenuti resti fossili nella zona della Bufalotta. Ma è con l’età del ferro (IX – VIII sec.a.C.) che assistiamo al sorgere dei primi villaggi che, a poco a poco, iniziano a diventare vere e proprie città. Con  l’età arcaica  (fine VII – VI  sec.a.C.),  si ebbe uno  straordinario aumento degli insediamenti  ed  uno  sviluppo  della  rete  viaria  così  efficiente  da  sopravvivere  ai nostri giorni. Nel V sec.a.C. (età repubblicana), Roma si espande e conquista molte città latine tra cui  nel  499  a.C.  la  città  latina  di  Crustumerium  vicino  alla  Salaria.  Inizia  una  fase generale di crisi che giunge fino al II sec.a.C. con un ulteriore calo della popolazione e spopolamento della zona. E’ nel corso del I sec.a.C. che si assiste ad una ripresa in tutta la campagna romana: popolamento,  coltivazioni, opera di  canalizzazione dei  fiumi,  ristrutturazione della rete  viaria  con  la  costruzione  dei  ponti  Nomentano  (1)  e  Salario  (2)  a  Roma, navigazione fluviale del Tevere fino Perugina con scali a Crustumerium, Otricoli, Orte e dell’Aniene con un gran numero di approdi a servizio dei mercati locali e di quello di Roma. Tra  il  IV ed  il V sec d.C., si verifica una crisi  in tutto  il territorio che riflette  la crisi dell’Impero  Romano  devastato  dai  Barbari.Si  estende  il  latifondo  e,  molte  ville sparse nella zona vengono abbandonate. Sopravvivono alle difficoltà dei tempi  :  la villa del Casale della Cesarina (12), la villa del Casale di Settebagni (4), la villa della Torretta  della  Bufalotta  (6),la  villa  della  Marcigliana  (5),  sui  resti  della  quale sorgerà il casale che dà il nome alla zona. Periodo Medioevale ( cartina n°3) Dal X al XIII sec.dC.,   notizie dell’area della Riserva  le abbiamo dalle  fonti notarili, che documentano i passaggi di proprietà, ma soprattutto dal “Regesto Farfense”del 1012 che documenta  i possessi dell’Abbazia di Farfa entro cui ricadeva  l’area della Marcigliana. Le  ville menzionate,  sopravvissute  alle  invasioni barbariche, diventeranno  fattorie fortificate ( mura rialzate o raddoppiate) cui si aggiungeranno torri di controllo del territorio che, oltre a segnare i confini tra i diversi possedimenti avevano la funzione di avvistare  l’avvicinarsi dei nemici. Furono così costruite  :  le torri di Ponte Salario (2), di Capobianco (9), di Tor San Giovanni (10), quella di Settebagni (4), la torre di S.Nicola  (13),  quella  di  Redicicoli  (14)  e  quella  della  Marcigliana  (5). 

Successivamente    si affermerà un altro  tipo di costruzione quella della Casa‐torre abitate dalle nobili famiglie spesso  in  lotta fra  loro per  il controllo del territorio.  Il Casale‐torre della Marcigliana (5) documenta questa situazione. Dal  XIII  sec.  Il  territorio  è  diviso  in  tenute  appartenenti  a  famiglie  nobili  come  i Borghese,  i Frangipane, gli Orsini ed altre che, sono documentate dagli atti notarili. Dati  più  precisi  sui  proprietari  e  sull’estensione  dei  fondi  si  ricavano  dal  Catasto Alessandrino del 1660. Sulla base delle piante di questo catasto è stato possibile,agli studiosi, ricostruire  i confini delle  varie  tenute.  Il  territorio dell’attuale  tenuta di  Tor  S.Giovanni  faceva parte della tenuta di Capitignano già documentata nel Regesto Farfense del 1012 e, nel  Catasto  Alessandrino  compare  la  torre  che  nel  1564,  essendo  venduta all’ospedale  di  S.Giovanni,  prenderà  il  nome  attuale  di  Tor  San  Giovanni.  L’ importanza strategica di questa torre per il territorio circostante è evidente dalla sua ubicazione al centro della tenuta. Sia  le piante del Catasto Alessandrino  che  la  carta di Eufrosino della Volpaia  “Il paese di Roma” del 1547, documentano che tutta  la zona della campagna romana era  lasciata  incolta  e destinata  al pascolo.Tale  situazione  viene  confermata  anche dalla cartografia successiva del 1700 e della prima metà dell’800 in cui il territorio in esame non registra cambiamenti significativi per il suo assetto. Periodo “contemporaneo” La costruzione della Ferrovia Roma ‐ Firenze, segna  l’inizio dello stravolgimento del territorio  con  la distruzione della Necropoli  lungo  la  via  Salaria e della  zona dove sorgeva l’antica città di Fidene. All’interno  della  città  di Roma,  negli  anni Venti  del  ‘900  vengono  edificati  i  primi quartieri  come  quello  della  “Città Giardino”che  determinò    lo  sbancamento  delle presenze archeologiche della  zona cui sopravvisse solo  l’antico Ponte Nomentano. Intorno  agli  anni  ’30 e  ’40,  sorgono  i quartieri di Monte  Sacro, Val Melaina e del Tufello. Alla  fine degli anni  ’40  fu  costruito  il G.R.A..A partire dagli anni  ’50  viene edificata  la  zona dei Prati  Fiscali e negli anni  ’60  si  sviluppa  la borgata abusiva di Fidene che distruggerà completamente ciò che rimaneva dell’antica città. Nel  1962  viene  adottato  il  nuovo  Piano  Regolatore  Generale  di  Roma  che, nell’opera di urbanizzazione della città, doveva tenere in considerazione il  suo ricco patrimonio archeologico ed ambientale. Ma  le  leggi 513 e 457 degli anni  ’77 e  ’78, stravolgono questo  criterio a  favore dei Piani di Edilizia Popolare per  cui vengono costruiti  quartieri  senza  rispettare  l’aspetto  storico  –artistico  ed  ambientale  del territorio. La  Legge  Quadro  dello  Stato  n°  394/91  istituisce  le  aree  protette  su  tutto  il territorio  nazionale  promuovendone  così  la  salvaguardia  e  la  valorizzazione.  La Riserva della Marcigliana,  ricade nelle 55 aree naturali protette dalla regione Lazio ( Legge Regionale 29/’97).     

IL PAESAGGIO della RISERVA Dalla preistoria alla bonifica. Il paesaggio  che dominava  la Campagna Romana al  tempo dei primi  insediamenti agricoli, nel V millennio a.C. circa, era caratterizzato da un’estesa foresta costituita principalmente dal cerro. L’introduzione dell’aratro, nel  III millennio a.C.,  favorì  la coltivazione anche dei terreni collinari e lo stanziamento dell’uomo. Nel IX sec a .C. prima  con  gli  Etruschi  e  poi  con  i  Romani  si  affermò  la  pratica  delle  rotazioni colturali ed  il sistema della centuriazione dei campi che,  in questo modo vennero suddivisi  e  delimitati.  In  età  imperiale,  si  ebbe  un  aumento  della  popolazione  e, quindi una maggiore necessità di terreni da coltivare e di legname con cui costruire le abitazioni, riscaldarsi, cucinare, e far funzionare gli impianti termali. Ciò comportò un grande sfruttamento dei boschi. Con la caduta dell’Impero Romano, si ritornò alla campagna romana senza le regole della  centuriazione  e  della  rotazione  “cereali‐  leguminose”  con  il  conseguente accrescimento dei boschi. Questa situazione di grandi latifondi, utilizzati per lo più a pascolo,  si  perpetuò  fino  al  1870  quando  verrà  attuate  una  vasta  operazione  di bonifica delle aree paludose dell’Agro  Romano necessaria per la presenza della malaria. I  latifondi erano, per  lo più, affittati annualmente ai  “mercanti di campagna” che, non essendone  i proprietari, non erano  interessati a migliorare  le pratiche agricole ma  solo  a  sfruttare  il  più  possibile  i  terreni  prima  dello  scadere  del  contratto  di affitto.  In genere, questi  latifondi erano utilizzati per  il pascolo e, solo una minima parte, alla coltivazione del grano. Questa situazione, fatta eccezione per  l’azione di bonifica dalla malaria, si protrae fino all’inizio della Seconda Guerra mondiale anche se,  in  seguito  alla  bonifica  delle  zone  paludose,  agli  inizi  del  Novecento  si stanzieranno nella campagna  romana  le prime  famiglie di coloni e mezzadri. Così, insieme alla pastorizia, si svilupparono attività agricole facilitate anche dall’uso delle prime macchine agricole a vapore e dall’uso di concimi, pesticidi e diserbanti. Questa vocazione agricola della zona venne sancita da leggi nazionali e regionali che hanno permesso  la  tutela di queste aree. Ad esempio  la Legge Regionale n°29/97 stabilisce  che  almeno  il  10%  del  territorio  regionale  sia  destinato  ad  aree protette.Nel lazio ci sono 55 aree naturali protette. Morfologia della Marcigliana L’area della Riserva della Marcigliana è costituita da dolci colline, piuttosto basse  ( comprese tra i 20 ed i 130 metri sul livello del mare), arrotondate e con ampi pianori sulle  sommità,  i  cui  versanti  degradano  in  piccoli  fondovalle  occupati  da  corsi d’acqua ( come il fosso di Settebagni, il fosso di Tor S. Giovanni, il fosso dell’Orneto ed  il  fosso della Regina),  i quali confluiscono verso  la pianura del Tevere. L’azione erosiva prolungata sul terreno di questi piccoli corsi d’acqua, ha prodotto,  in alcuni punti, pronunciate incisioni e piccole gole con pareti ripide: le forre.    

L’intervento dell’uomo sul paesaggio. Nel corso del tempo, come abbiamo già riferito, il territorio della Marcigliana, come gran  parte  della  Campagna  romana,  è  stato  modificato  nel  tempo  dall’azione dell’uomo.  Attualmente sono presenti diverse aziende agricole e zootecniche presso le quali si possono acquistare prodotti biologici quali, ad esempio,  formaggio, miele ed olio extravergine di oliva. Vaste  zone della Riserva  sono adibite a pascolo o  coltivati a grano, orzo, girasole, colza, erba medica e trifoglio per gli animali, e da oliveti e qualche vigneto.La colza può essere utilizzata in 2 modi: dalla spremitura dei suoi semi oleosi si ricava  un olio che può essere impiegato sia  nella produzione dell’olio di semi vari come per creare benzina. All’interno  della  Riserva  sono  state  introdotte  sia  nuove  specie  di  animali  che vegetali  diverse  da  quelle  dell’habitat  locale  come  l’eucalipto  e  la  robinia,l’uno originario dell’Australia l’altro, la robinia o falsa acacia, dell’America. La  maggior  parte  del  territorio  della  Marcigliana  è  costituito  da  un  paesaggio dolcemente collinare con prati coltivati a seminativo estensivo o destinati al pascolo e da piccoli boschi presenti sui versanti delle colline e lungo i corsi d’acqua ricoperti per  lo più da cerri, un tipo di quercia che può raggiungere anche  i 200 anni di età. Altri  tipi  di  querce  presenti  sono:  la  roverella,  la  farnia,  ed  il  leccio  una  quercia sempreverde.Altri alberi presenti  sono:  l’olmo,  il nocciolo,  il pioppo e  l’acero. Per quanto  riguarda  la  fauna,  minacciata  dall’urbanizzazione  e  dalla  caccia  fino all’istituzione della Riserva, sono presenti i seguenti mammiferi : la volpe, l’istrice, la talpa, il tasso e la lepre italica specie autoctona della campagna romana. Numerosi rettili, alcuni utili all’agricoltura perché divorano  i topi. Tra gli uccelli presenti tutto l’anno  nella  Riserva  c’è  il  gheppio,  una  specie  di  falco  predatore  di  piccoli mammiferi. Presenti anche i rapaci notturni: il barbagianni, il gufo  e la civetta. Altri uccelli : il pettirosso, il cardellino, l’usignolo, la cinciallegra, il merlo ed altri tra cui la  rondine  che,  però,  è  minacciata  dall’uso  dei  pesticidi  e  quindi  in  forte diminuzione. Osserviamo  le  cartine n° 4 e 5  (vedi  foto  file allegato)  in  cui appaiono  le  “icone” stilizzate  di  alcuni  edifici  ancora  esistenti  ed  utilizzati  (casali),  e  la  Casa del  Parco sede dell’Ente RomaNatura nella Riserva. Alcune notizie: 

• Tor S. Giovanni La Torre fu costruita nel Medioevo sulle rovine di una villa romana, venne utilizzata in  quel  periodo  come  torre  di  avvistamento  dei  nemici,  sia  per  controllare  il territorio che per  la  riscossione dei pedaggi e dei dazi. Ancora nel XVII sec. La sua sommità era dotata di merli sostituiti,  in seguito, da un  tetto spiovente. Ricordata per  la prima  volta  in un documento del  1012  (Regesto  Farfense)  con  il  nome  di Capitignano assunse  il nome di Torre di  S.Giovanni  solo dopo  il 1564 quando  fu acquistata dall’Ospedale di S.Giovanni. 

•  Casale della Marcigliana Il Casale della Marcigliana è stato costruito nel Medioevo sulle  rovine di una villa romana.  Nell’XI  sec.  Era  proprietà  dell’Abbazia  di  Farfa,  nel  XII  della  Chiesa  di S.Maria  in  via  Lata, per poi passare  tra  i possedimenti di diverse  famiglie nobili:  i Barberini nel 1600, i Gabrielli nel 1700, i Carpegna nel 1800, i Grazioli dall’inizio del 1900. 

• Casale della Cesarina La Riserva ospita numerosi casali costruiti in epoche diverse: tra di essi il Casale della Cesarina,  attuale  sede  di  un’azienda  zootecnica.  E’  costituito  da  una  costruzione fortificata  nella  cui  corte  sono  stati  inglobati  i  resti  di  una  torre  medioevale. Inizialmente  conosciuto  come  Casale  di  S.Agata,  perché  possedimento  della Diaconia di S.Agata, assunse il nome attuale dopo il 1536 quando fu acquistato dal cardinale Alessandro Cesarini. 

•  Casa del Parco di RomaNatura La Casa del Parco si trova all’ingresso principale della Riserva, presso uno dei casali – fattoria  della  tenuta  di  Tor  S.Giovanni.  Ospita  un  piccolo  museo  naturalistico, insieme a testimonianze agricole della Riserva. Da qui partono le visite guidate lungo il  sentiero  di  RomaNatura  oppure  per  visitare  l’azienda  agricola  in  cui  vengono allevate  pecore,  mucche,  cavalli  e  “asinelli  sardi”.  Durante  l’anno,  nel  casale  di Giuseppe  Burrai,  Presidente  della  Cooperativa  di  Tor  S.Giovanni,  vengono organizzate lezioni di Educazione Ambientale per bambini e studenti . 

 

 

Foto relative alla storia della Riserva della Marcigliana. 

A cura della Prof.ssa Valentina Riga. 

 

foto cartina 1 – particolare dell’area della Riserva. 

 

foto cartina 1 – area della Marcigliana (perimetrata in arancione) – area di Tor S. Giovanni (area verde). 

 

Foto cartina 2 : aree protette gestite da RomaNatura. 

 

Foto cartina 2 – particolare della Riserva della Marcigliana – tra autostrada A1 e via Nomentana. 

 

 

Foto cartina 3 con la viabilità antica e odierna e le ville rustiche simboleggiate dal quadratino. 

 

 

Foto cartina 3: legenda. 

 

Foto cartina 3 : zona in prossimità del Tevere con la città di Crustumerium; antichi assi viarii. 

 

Riproduzione della tipologia di una villa romana. 

     

Cartine della Riserva con casali, torri medioevali  e viabilità odierna. 

 

STAGE  CLASSE IVBX  

“CONOSCENZA,TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO : 

LA RISERVA NATURALE DELLA MARCIGLIANA” 

DIARIO DI BORDO : SINTESI tratte dai quaderni delle studentesse. 

LUNEDI’ 7 APRILE 2008  

Largo Serassi. (Cinquina) Visita alla Mostra su Crustumerium. 

La mostra è disposta    in un unico ambiente non molto grande. Vari oggetti  sono presenti  sui ripiani delle vetrine  : tazzine, olle, anfore, tazze, boccali, ciotole, attingitoi e  fibule. Gli oggetti sono esposti per tipologia e a seconda della loro funzione. 

La mostra è stata organizzata secondo un criterio cronologico. La scelta di conservare gli oggetti ritrovati  nella  stessa  zona  di  provenienza  nasce  dalla  volontà  di  “legare”  ancora  di  più  al territorio  di  appartenenza  queste  testimonianze  del  passato,  permetterne  una  migliore fruizione, conservazione e regolamentazione. 

I  pannelli  esplicativi  delle  tombe  femminili  e  maschili  sono  molto  interessanti;  i  disegni mostrano il tipo di tomba ed  illustrano le caratteristiche del corredo funerario rinvenuto. Vicino al corpo erano sistemati degli oggetti, armi,  in genere, per gli uomini, vestiti o gioielli semplici per  le  donne.  La  “tazza  cratere”  era  esclusiva  delle  tombe  femminili.  Le  persone  che partecipavano alla cerimonia funebre erano solite bere del vino, addolcito con miele, servendosi di un attingitoio che infine veniva lasciato nella tomba del defunto. 

Rappresentazione dell’ambiente nella cartografia antica. 

Il  territorio  della  Riserva  naturale  della Marcigliana  appare  rappresentato  in  numerose  carte antiche  (1500‐1600)    ,  il carattere di questa cartografia era descrittivo  :  le carte  indicavano  le attività svolte sui terreni,  le sorgenti,  i casali,  l’allevamento ovino,  la caccia,  i frutteti,  la caccia con le reti. 

Le  carte  mostrano  immagini  del  nobile  che  visita  l’azienda  di  sua  proprietà.  Molte  notizie relative alle attività svolte nel territorio della Riserva della Marcigliana sono state desunte dagli archivi dei notai dove venivano  registrati  i  contratti d’affitto dei  “mercanti di  campagna”  che annualmente affittavano i terreni per destinarli ad attività produttive. 

Naturalmente  l’azione dell’uomo ha modificato  il paesaggio di questa  zona;  le  trasformazioni sono avvenute con lente modifiche che hanno seguito nel tempo la storia del progresso umano, economico e sociale. 

 

 

 

 

MARTEDI 8 APRILE 2008  

Incontro presso la sede della Cooperativa Tor S.Giovanni. 

“L’azienda polifunzionale”. 

Il signor Giuseppe Burrai ci parla della Cooperativa di cui è presidente. 

Struttura della Cooperativa. 

La  Cooperativa  agricola  Tor  S. Giovanni  è  una  forma  semplice  di  cooperativa,  al  suo  interno operano il presidente, che ne è il rappresentante legale, il vicepresidente, il segretario ed i soci. Tra  i  soci,  coltivatori  e  tecnici,  viene  scelto  il  gruppo  dirigente  che  costituisce  il  Consiglio  di Amministrazione.  La  Cooperativa  viene  registrata  in  Prefettura,  in  tribunale  e  alla  Camera  di Commercio.  Il presidente  apre  la partita  IVA  e  la  società diventa operativa.  La  linea d’azione della cooperativa è decisa da tutti i soci. 

L’azienda polifunzionale 

La Cooperativa agricola Tor S. Giovanni svolge attività : 

• nel settore agricolo : l’azienda produce ortaggi, frutta, olio, cereali, semi oleosi, colza ;  si occupa  anche  dell’allevamento  di  pecore.  La  Cooperativa  è  organizzata  per  acquisti collettivi di prodotti utili ai  soci,come   ad esempio  il grano o per  la vendita dei propri prodotti,  come  i  cereali,  a  grandi  aziende  industriali  italiane.  L’azienda mette  in  atto un’agricoltura compatibile con  l’ambiente  , rispettando  la flora e  la fauna, tutelando    la produttività del terreno,la salute dell’agricoltore e del consumatore. 

• nel  settore  del  “turismo  verde”  :  l’azienda  offre  ospitalità  alle  persone  che  cercano ambienti  salubri  e  prodotti  tipici  di  qualità.  Molti  consumatori  preferiscono  questi prodotti piuttosto che quelli  in vendita nei supermercati perché sanno che provengono da coltivazioni di agricoltura biologica. 

• nel  settore  dell’educazione  ambientale  :  la  Cooperativa  partecipa  al  progetto  delle Fattorie  Educative  realizzato  da  RomaNatura,  l’Ente  Regionale  che  si  occupa  della gestione  del  sistema  delle  Aree Naturali  Protette  del  Comune  di  Roma.  Attraverso  la Fattoria Educativa, l’azienda agricola si apre al mondo della scuola offrendo agli studenti e agli insegnanti la possibilità di visitare tutti i suoi spazi, di apprezzare l’importanza della stagionalità delle produzioni  e  le  filiere  che  collegano  i prodotti di  origine  al  cibo  che arriva sulla nostra tavola. Inoltre  gli animatori della Cooperativa guidano gli studenti alla scoperta  della  riserva  naturale  in  giornate  appositamente  dedicate  alle  visite naturalistiche.  

• nel settore delle manifestazioni e feste rurali : la Cooperativa partecipa all’organizzazione di manifestazioni sportive nei parchi,  feste rurali che vedono la partecipazione di gruppi folcloristici di altre nazioni, il presepe vivente. 

MERCOLEDI’ 9 APRILE 2008  

Casa del Parco, via Tor S.Giovanni 

Visita guidata      ‐ osservazione delle attività di Educazione ambientale svolte dalla Cooperativa Tor S.Giovanni 

La  Coopertativa  Tor  S.  Giovanni  è  un’azienda  che  ha  scelto  di  affiancare  all’attività  agricola l’attività  di  didattica  ambientale.  L’azienda  si  trova  all’interno  della  Riserva  naturale  della Marcigliana,  nella  Campagna  Romana,  in  cui  si  alternano  pascoli,  campi  di  cereali  e  zone boschive. 

La  giornata è nuvolosa e  il  terreno  fangoso ma effettuiamo  comunque  la prevista escursione lungo  il sentiero Natura di RomaNatura. La passeggiata  lungo    i due chilometri del sentiero ci permette di notare la presenza di numerose specie di piante : cerro, roverella, olmo, berretta del prete, tarassaco, rovo, cardo, “attaccaveste”, querce caducifoglie, malva, ortiche. 

Lungo il percorso vediamo fontanili e sorgenti, campi coltivati, boschi, casali e torri medievali. 

Le  operatrici  della  Cooperativa  guidano  l’osservazione  dei  ragazzi  della  Scuola Media  Statale “Gianicolo”,  si  fermano ogni  tanto,  fanno  spiegazioni  sulla  flora e  fauna dei  luoghi,  rivolgono domande agli studenti.  I  ragazzi hanno già svolto  ricerche di gruppo, sono ben documentati e desiderosi di partecipare. Sono molto contenti quando una delle operatrici  trova un aculeo di istrice  e  glielo mostra.  L’istrice non  è  il  solo  animale presente nella Riserva,  ci  sono  anche  il riccio, la talpa, la volpe,la lepre italica, la faina, la donnola,il barbagianni e la civetta. 

La  visita  guidata  naturalistica  offre  alle  operatrici  molti  spunti  per  parlare  del  rispetto dell’ambiente,  dell’alimentazione  sana,delle  risorse  naturali  rinnovabili  ,  dello  sviluppo sostenibile , dell’agricoltura biologica. 

L’agricoltura biologica prevede  l’utilizzo di metodi di produzione  rispettosi dell’ambiente e  fa divieto di impiegare concimi e antiparassitari di sintesi, favorendo l’uso di sostanze organiche e del sistema della rotazione delle coltivazioni per incrementare la fertilità del terreno. 

Con l’attività educativa si ricostruisce il rapporto tra città e campagna e la comunicazione diretta tra agricoltore e cittadino. 

 

 

 

 

 

 

 

GIOVEDI’ 10 APRILE 2008  

Prima parte : sede della Cooperativa agricola Tor S. Giovanni. 

Osservazione del laboratorio con i bambini della scuola materna : la “fattoria educativa”. 

Seconda parte : Casa del Parco, via Tor  S. Giovanni 

Incontro con il Direttore dell’Ente Regionale RomaNatura, dott. Cresta. 

L’Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Roma,  in collaborazione con RomaNatura qualche anno fa ha iniziato a promuovere e organizzare visite ed attività didattiche delle scuole romane in alcune aziende agricole. Grazie alle possibilità offerte dalla legge 285/97 è nata la rete delle Fattorie Educative a cui aderisce la Cooperativa Agricola Tor S. Giovanni. 

Osserviamo  il  laboratorio  con  la  scuola materna.  La Cooperativa ospita due  classi dell’Istituto Comprensivo  “E.  Salgari”,  via  Palombini,  di Roma.  Sono presenti  la  classe A  e B  della  scuola Materna  Statale  ,  due  insegnanti  per  classe  ed  alcune  mamme.  I  bambini  hanno  un’età compresa tra i tre e i cinque anni. 

All’arrivo  i bambini fanno un giro del casale, fanno merenda all’aperto e poi entrano  in quella che  una  volta  era  la  vecchia  stalla  ed  oggi  è  una  grande  stanza  piena  di  tavoli,  poster didattici,strumenti agricoli da lavoro, arnie, ecc. 

 Le operatrici della Cooperativa Tor S. Giovanni  li accolgono. I bambini sono rapiti, incuriositi dai luoghi  insoliti, ascoltano  in  silenzio  il discorso delle operatrici. Poi prendono  confidenza  con  i luoghi, le persone e diventano più partecipi, rispondono alle domande e fanno domande. 

Il  laboratorio  di  oggi  ha  per  tema  :  “il  grano  e  il  pane”.In  altre  occasioni  viene mostrata  la produzione  del  formaggio  o  dell’olio,  al  fine  di  promuovere  un  consumo  consapevole  dei prodotti alimentari. 

Obiettivo  è  l’approfondimento  dei  temi  dell’agricoltura,  dei  prodotti  della  terra  e  della  vita contadina. Le operatrici passano per i tavoli, sono pazienti e attente, le spiegazioni sono chiare e semplici.  Si parlerà di  come  si produce  il pane;  i bambini avranno modo di vedere  la  spiga,  i chicchi, di macinare il grano, impastare la farina e produrre il pane. Durante lo svolgimento delle attività le operatrici decidono di far fare ai bambini la pasta, degli enormi “spaghetti”. Per molti bambini  è la prima volta che sono a contatto diretto con il mondo agricolo, che vedono come è fatta una spiga di grano e come viene trasformata in cibo. 

L’incontro si ispira ai principi della pedagogia attiva come si può facilmente intuire anche da una frase che compare nella copertina del depliant che viene dato alle maestre : “Dire, fare, giocare nei parchi naturali di Roma. “ Servizio educativo per le scuole da 3 a 13 anni. 

Le maestre  non  sono mai  intervenute  nelle  varie  fasi,  hanno  lasciato  fare  alle  operatrici  che hanno accuratamente preparato tutta l’attività . 

Conclusa questa attività, i bambini e le maestre vanno alla scoperta degli animali della fattoria. Potranno vedere gli animali da cortile, gli asini e le mucche, i cavalli e le pecore e conoscere più da vicino la vita di campagna. 

 

 

Presso la Casa del Parco incontriamo il  Direttore dell’Ente Regionale RomaNatura, dott. Cresta. 

L'area naturale protetta per essere gestita ha bisogno di una pianificazione. C'è l'area di riserva integrale (tipo A); l'area con moderato afflusso di persone (zona B) e le zone C e D in cui è consentito un moderato livello di trasformazione ed attività economica.L'area protetta è in relazione con il territorio il cui perimetro definisce dei soggetti e si includono delle attività funzionali a quel territorio e con esso compatibili.Le aree protette del Comune di Roma, tra cui la Marcigliana, nascono dalla delibera delle "certezze" inclusa nel Piano regolatore in cui esistono aree verdi non trasformabili.Successivamente , nel 1997, nasce l'Ente regionale RomaNatura che gestisce 14 parchi, l'ultimo dei quali è il Monumento naturale della Cellulosa, ex I.C.R.A.M., nel 18° municipio. Esistono 3 tipi di aree protette: 1) i monumenti naturali ( sono piccole realtà geografiche, anche un albero) e sono soggetti ad una tutela rigida; 2) le riserve naturali che possono essere pianificate e sono soggettead una contrattazione territoriale; 3) i parchi naturali che devono avere una grande estensione 30.000 ettari di territorio come, ad es. il parco dei monti Simbruini . Nell'area protetta i confini costituiscono una parte "debole"( sono soggetti a discarica) e perciò devono essere sorvegliati. RomaNatura si deve "distribuire su 15.000 ettari divisi in 14 aree. Il controllo del territorio viene esercitato da diverse figure: Guardia forestale, guardiaparchi, la polizia giudiziaria quando c'è un reato. Il guardiaparco riveste anche il compito di polizia giudiziaria.L'Ente RomaNatura è organizzato in settori: amministrazione;conservazione del patrimonio naturale; comunicazione ed educazione. Ciascun settore ha un Dirigente. Attualmente ci sono 1800 tra imprese e cooperative all'interno delle aree protette. Occorre interagire tra queste diverse figure e creare un raccordo con il territorio. Non basta solo conservare (patrimonio storico-artistico ed agricoltura del territorio protetto) ma anche tenere conto delle persone che vivono in quel territorio. Questo è uno dei compiti del Presidente di RomaNatura che, appunto, si occupa di "far dialogare" i diversi soggetti presenti nelle aree protette. Attualmente i Guardiaparco sono 40 e svolgono compiti di vigilanza ed Educazione ambientale in 4 sedi operative di RomaNatura che sono : la Marcigliana, Decima Malafede, Montemario e Valle dei Casali. Ogni sede ha un'autonomia operativa.

 

 

 

 

 

 

VENERDI’ 11 APRILE 2008  

Casa del Parco . Incontro con i Guardiaparco. 

I GUARDIAPARCO I Guardiaparco sono dei dipendenti regionali assegnati all’Ente Regionale RomaNatura. Si diventa guardiaparco  superando  un  concorso  pubblico  (requisiti  per  accedervi:  diploma  di  2°grado  e patente di guida). I Guardiaparco hanno la qualifica di Agenti di Polizia Giudiziaria solo all’interno di RomaNatura nei  limiti delle proprie competenze, del servizio a cui sono destinati e dell’orario stabilito. 

La Legge Quadro 394/91 legifera sulle Aree protette. La Legge Regionale 29/97, che detta norme sulle aree naturali protette nel Lazio, all’art.25 delinea la figura del Guardiaparco. 

Cosa  fanno  i Guardiaparco?  Essendo  agenti  di  Polizia Giudiziaria  si  occupano  della  repressione degli illeciti. Per i reati di natura penale redigono una dichiarazione di reato all’autorità giudiziaria cioè al P.M. 

Per  i  reati  di  natura  amministrativa  che  prevedono  una  sanzione,  ne  danno  segnalazione all’autorità competente. 

Altro compito è quello della prevenzione degli  incendi nei boschi;  i monitoraggi ed  i censimenti della flora e della fauna dell’area assegnata. 

Nello specifico di questo settore: 

• mandare all’istituto di Zooprofilassi gli animali morti trovati nell’area della Riserva per diagnosticare la causa del loro decesso; 

• antibracconaggio; • salvataggio di animali feriti (come ad es. rapaci) che vengono mandati alla Lipu che si 

trova al Bioparco, dove vengono curati per poi essere reinseriti nel loro habitat.  Problematiche della Riserva della Marcigliana che i Guardaparco Maria Pia Tozzi e Roberto Negrini,  insieme ai loro colleghi, si trovano a dover affrontare:  

• Abbandono dei rifiuti In questo  caso ne danno  comunicazione  al  Sindaco  il quale dispone  con ordinanza  a  carico del trasgressore  le  operazioni  necessarie  ed  il  termine  entro  cui  provvedere.  Se  non  si  trova  il trasgressore, il proprietario dell’area è chiamato in causa (responsabile in solido). 

• Abusivismo edilizio Per fare ristrutturazioni nei casali della Riserva occorre richiedere  l’autorizzazione a RomaNatura perché  si  possa  fare  lo  studio  sull’impatto  ambientale  e  rilasciare  il  nullaosta.Se  non  c’è l’autorizzazione si ha reato penale.  

• Controllo sui tagli (potatura) dei boschi Per  la potatura dei boschi occorre  l’autorizzazione.  Le piante da 40  cm di diametro non  vanno tagliate. Quelle  che  possono  essere  potate  vengono  segnalate  con  la  vernice  rossa. Quando  si verifica un taglio illecito si sequestra la legna per evitare di perpetrare l’illecito. Entro 48 ore viene 

inviato  il  verbale  di  sequestro  alla  Polizia  giudiziaria  che  deve  convalidare  il  sequestro. Dopo  il verbale di sequestro e custodia, si procede a fare la comunicazione con tutte le indicazioni di reato al P.M. Sarà il magistrato a decidere cosa fare del materiale sequestrato. 

SIMULAZIONE di ABBANDONO dei RIFIUTI Agenti Guardaparco : Maria Pia Tozzi e Roberto Negrini 

Cosa fanno i Guardiaparco in questo frangente è stabilito nell’art.192 del D.Lgs.152/2006 e s.m.i.  relativo al “divieto di abbandono rifiuti”.  

Se l’abbandono viene effettuato da un privato la sanzione è amministrativa (multa con l’obbligo di pulire  l’area),  nel  caso  di  inezia  entro  i  tempi  previsti  interviene  il  Sindaco  che  procede all’esecuzione in danno dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate.  

Se è una Ditta/Società   ad aver abbandonato dei  rifiuti,  la sanzione è penale e, quindi, va  fatta comunicazione al P.M. ( multa o carcere). 

L’art.734  del  Codice  penale  punisce  con  2000  euro  di  ammenda  il  reato  di  distruzione  o deturpamento delle bellezze naturali.  FASI dell’azione dei Guardiaparco nel caso di scarico abusivo. 

1) FOTOGRAFIE dei rifiuti Vengono fotografati i rifiuti (es. computers) e viene documentata la situazione con fotografie generali e eventuali indizi (es. scontrini); 2) RELAZIONE di SERVIZIO  Fatte le foto si ritorna in ufficio e si fa una relazione di servizio (cosa si è fatto) 

3) NOTIFICA  Si    notifica  alla  persona  identificata  un  invito  di  presentazione  da  parte  degli  Agenti guardiaparco. Vengono redatti il verbale d’acquisizione atti ( in questo caso gli scontrini hanno permesso di  risalire al proprietario dei  computers) ed  il verbale di accertamento violazione (persona informata dei fatti: macellaio) 

L’art.193 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. parla del formulario di  identificazione rifiuti ( F.I.R.) che è obbligatorio avere in quanto Ditta. Il macellaio non avendo la bolla che attesti che i suoi rifiuti li ha portati  in  discarica  è  diventato  l’indagato  e,  quindi  viene  interrogato  dall’Ufficiale  di  Polizia giudiziaria. 

Gli  Agenti  guardiaparco  a  questo  punto  chiudono  il  verbale  e  concludono  con  un  verbale  di identificazione e di elezione di domicilio (  l’indagato, cioè  il macellaio, deve dire dove vuole che sia mandata tutta la documentazione a suo carico). 

4) COMUNICAZIONE di NOTIZIA di REATO Ultima  fase  dell’intervento  di  segnalazione  di  abbandono  rifiuti  da  parte  degli  Agenti guardiaparco  è  la  comunicazione  di  notizia  di  reato  (oggetto:  abbandono  rifiuti),  in  cui  si allega  tutta  la documentazione prodotta  (planimetria dell’area  con  i dati  catastali,  i  verbali redatti, le foto dei rifiuti) viene inviata in Procura e, da questo momento è la Procura che se ne incarica. 

 

 

Incontro con i Guardiaparco : Maria Pia Tozzi illustra gli interventi di loro pertinenza.