ANZIANI E GIOVANI, UN BINOMIO PERFETTO Notizie/Intervista.pdf · com’è possibile in un momen-to...

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[ ATTUALITÀ DI SADÌA MACCARI ] l 2012 si è aperto con una ambizione non da poco: ce- lebrare l’Anno europeo del- l’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni. Ma com’è possibile in un momen- to di crisi e in un Continente che si sta facendo sempre più vecchio? La formula magica non c’è ma il tentativo del- l’Unione Europea, sì. Quest’ultima infatti, forte di 40 organizzazioni sensibili all’ar- gomento, sosterrà campagne e, nel concreto, promuoverà azioni contro la discriminazio- ne anagrafica. L’invito ai Paesi membri è quello di promuove- 10 I 50epiu.it I FEBBRAIO 2012 ha intenzione di promuovere iniziative, campagne e azioni volte a contrastare le discriminazioni anagrafiche avvalendosi, a tal fine, del supporto di quaranta organizzazioni sensibili a queste tematiche. L’UNIONE EUROPEA SOCIETÀ I ANZIANI E GIOVANI, UN BINOMIO PERFETTO «“2012: Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarie- tà tra le generazioni”. L’Unione Europea sostiene che crescita e spesa - legate all’invecchiamento - possano procedere di pari passo. Le ini- ziative messe in campo dalle organizzazioni che si occupano di inter- generazionalità»

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[ ATTUALITÀ DI SADÌA MACCARI ]

l 2012 si è aperto con unaambizione non da poco: ce-lebrare l’Anno europeo del-

l’invecchiamento attivo e dellasolidarietà tra generazioni. Macom’è possibile in un momen-to di crisi e in un Continenteche si sta facendo sempre piùvecchio? La formula magicanon c’è ma il tentativo del-l’Unione Europea, sì.Quest’ultima infatti, forte di 40organizzazioni sensibili all’ar-gomento, sosterrà campagnee, nel concreto, promuoveràazioni contro la discriminazio-ne anagrafica. L’invito ai Paesimembri è quello di promuove-

10 I 50epiu.it I FEBBRAIO 2012

ha intenzione di promuovere iniziative, campagne e azioni volte a contrastare le discriminazioni anagraficheavvalendosi, a tal fine, del supporto di quaranta organizzazioni sensibili a queste tematiche.

L’UNIONE EUROPEA

SOCI

ETÀ

IANZIANI E GIOVANI,UN BINOMIO PERFETTO«“2012: Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarie-tà tra le generazioni”. L’Unione Europea sostiene che crescita e spesa- legate all’invecchiamento - possano procedere di pari passo. Le ini-ziative messe in campo dalle organizzazioni che si occupano di inter-generazionalità»

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11FEBBRAIO 2012

re riforme per un’economia piùsostenibile, in cui crescita e spe-sa connessa all’invecchiamentopossano procedere di pari pas-so. Tanto più che, dati alla ma-no, l’Unione passerà da un rap-porto di quattro persone in etàlavorativa (tra i 15 e i 64 anni)per ogni ultra65enne, a due auno. Un calo considerevole chedovrebbe registrarsi nel venten-nio 2015-2035, in coincidenzacol pensionamento dei cosid-detti baby-boomers.Dare allora risposte a una socie-tà che si fa sempre più attem-pata, coi giovani che faticano,loro malgrado, a trovare collo-

cazione nel mondo del lavoro,è priorità assoluta per l’Europa.Come lo è tutelare coloro che,volendo restare attivi, non in-tendono lasciare il mercato dellavoro nonostante sia il perio-do che, di consueto, si tirano iremi in barca. Stupisce, poi, che esista un nes-so positivo tra occupazione deigiovani e quella degli anziani:come dire che «Gli Stati contassi di occupazione più eleva-ti tra gli anziani hanno anchetassi di occupazione più eleva-ti tra i giovani», parola di Thier-ry Vissol, economista e storico,consigliere speciale di media ecomunicazione presso la rap-

presentanza in Italia della Com-missione Europea. Secondo lui,non c’è contraddizione nel pro-muovere l’invecchiamento atti-vo e puntare sui giovani; anzi,semmai conviene proprio l’in-vito alla solidarietà. Anche per-ché l’alternativa è il conflittointergenerazionale.Inoltre, «l’invecchiamento at-tivo - sottolinea Vissol - non èlegato solo al lavoro ma ancheall’inclusione nel-la vita sociale, tra-mite il volontaria-to e la partecipa-zione alla promo-zione della salutecon la medicina

Alcuni Stati registrano una situazionesorprendente: maggioreè il numero di anziani“occupati” e maggioreè quello tra i giovani.

dagli attuali 40 anni,secondo proiezioniEurostat, nel 2060 siinnalzerà a 48.

L’ETÀ MEDIAQuesta è la prioritàper l’Europa: garantireil mercato del lavoroper tutti, giovani e non.

OCCUPAZIONE

secondo Thierry Vissol, è un punto di forza; l’unicoin grado di allontanare il conflitto generazionale.

LA SOLIDARIETÀgli ultrasessantacinquennirappresenteranno il 30% della popolazione control’attuale 16%. Fonte: Eurostat

NEL 2060

preventiva»: un volano per l’au-tonomia.Insomma, invecchiare oggi èpossibile: tutto sta a riuscirci insalute e in attività. Ecco la ricet-ta europea 2012, nelle paroledell’economista Vissol che ve-de in personaggi come il pre-sidente Giorgio Napolitano unfaro verso l’età matura: emble-ma carismatico di invecchia-mento sano.

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SOCI

ETÀ

Come nasce e come si svi-lupperà l’Anno europeo del-l’invecchiamento attivo edella solidarietà fra gene-razioni?Prima di tutto vorrei ricordareche cos’è un “anno europeo”.L’idea nacque all’inizio degli An-ni ‘80 e il primo “anno euro-peo” fu celebrato nel 1983,dedicandolo alle piccole e me-die imprese ed all’artigianato.Da allora, l’Unione Europea sce-glie ogni anno un tema di par-ticolare importanza per la co-struzione della coscienza euro-pea, sul quale sensibilizzare il piùlargamente possibile l’opinio-ne pubblica di tutti i Paesi mem-bri. La natura di questa inizia-tiva si avvicina più alla campa-gna di comunicazione e di svi-luppo culturale che all’iniziati-va di tipo politico o finanziario.Inoltre, la Commissione Euro-pea ne assicura il coordinamen-to fra i Paesi, ma i protagonisticentrali restano, appunto, i sin-goli Stati membri. Sono loroche definiscono le azioni con-crete sul loro territorio e glieventuali finanziamenti. L’Unio-ne raccomanda comunque chevengano chiamate a svolgereun ruolo importante le orga-nizzazioni specializzate per ma-teria, come è quest’anno per50&Più e per altre decine di as-sociazioni in Europa. In Italia quali iniziative sonoin campo?

Il Governo italiano ha affidato,il 27 dicembre 2011, il coordi-namento delle attività dell’an-no 2012 al Dipartimento perle Politiche della Famiglia, chedovrà assicurare un raccordotra le amministrazione interes-sate e tutti gli attori coinvolti perla programmazione delle ini-ziative nazionali. In questo mo-mento è un po’ presto per ave-re una visione globale delle co-se, ma già sono previste diver-se manifestazioni pubblicheche si svolgeranno soprattut-to a livello regionale, coinvol-gendo tutte le organizzazioniinteressate.Perché mettere insieme ildiritto dell’anziano a invec-chiare attivamente con lasolidarietà fra le genera-zioni?Ci sono tanti elementi che losuggeriscono, di tipo sociale,economico nonché morale,cioè relativo al valore etico del-la solidarietà in generale. Intan-to, nelle nostre società le fami-glie sono sempre più frantu-mate sul piano abitativo, pro-fessionale e degli stili di vita. Avolte, le chiamano “famigliescoppiate”: fatto sta che nonsi può contare solo sulla stret-ta dinamica familiare per ge-stire i problemi legati all’invec-chiamento degli anziani; e an-che il problema economico ècentrale, non è sempre possi-bile ai figli supportare i costi sa-

{A THIERRY VISSOL, ECONOMISTA, STORICO E CONSI-GLIERE SPECIALE DI MEDIA E COMUNICAZIONE PRES-SO LA RAPPRESENTANZA IN ITALIA DELLA COMMISSIO-NE EUROPEA, 50&PIÙ HA POSTO ALCUNE DOMANDE

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nitari e sociali dei loro genitorianziani, né è possibile ai geni-tori anziani assicurare da soliassistenza ai figli che sono in dif-ficoltà anche da adulti; in ter-zo luogo, non va dimenticatoche la popolazione europea in-vecchia a velocità crescente.Proiezioni dell’Eurostat fino al2060, richiamate dal documen-to della Commissione EuropeaGestire l’impatto dell’invecchia-mento della popolazione nel-l’UE, mettono in luce che l’etàmedia delle persone, oggi di40 anni, sarà di 48 nel 2060.E che gli ultrasessantacinquen-ni rappresenteranno il 30%della popolazione contro il16% attuale. Il peso di questasituazione sui sistemi di prote-zione sociale sarà maggiore,rispetto ad oggi, di almeno unpaio di punti percentuali di Pil;e inoltre, il costo delle pensio-ni rischia di essere insopporta-bile per le nuove generazioni.Ma, dall’altro lato, gli over 50dispongono di esperienza ecompetenza maturate nel cor-so della vita, ed è assolutamen-te necessario trasmetterle aigiovani se non si vogliono mol-tiplicare i costi e i ritardi delladiscontinuità e della inespe-rienza nel condurre aziende,strutture, sistemi formativi, isti-tuzioni. Cosa pensa della permanen-za al lavoro delle personein età pensionabile?

Fin tanto che non sia un obbli-go ma una possibilità offerta -e favorita - per chi vuole rima-nere attivo, ne penso solo be-ne, anche per la ragione espres-sa alla fine della risposta prece-dente, e cioè che gli anzianidevono trasmettere ai giovanil’esperienza da essi acquisita.Va, però, aggiunto che il con-cetto d’invecchiamento attivonon è legato solo al lavoro, maanche alla inclusione degli an-ziani nella vita complessiva del-la società, soprattutto attraver-so il volontariato in tutti i set-tori e la partecipazione attiva al-la promozione della salute me-diante la medicina preventiva,così da favorire il loro rimane-re autonomi quanto più a lun-go possibile.In tempo di crisi del merca-to del lavoro il prolunga-mento dell’età lavorativanon rischia, però, di scatena-re un conflitto intergenera-zionale?È chiaro che in tempi di crisi iltasso di disoccupazione crescee le entrate fiscali diminuisco-

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no, creando problemi di soste-nibilità delle politiche sociali. Ma,nello stesso tempo, gli studi diEurostat, e la generalità deglistudi Ocse, dimostrano che sus-siste un nesso positivo tra l’oc-cupazione dei giovani e quelladegli anziani: gli Stati con i tas-si di occupazione più elevati tragli anziani hanno anche tassi dioccupazione più elevati tra i gio-vani. Vuol dire che è la sapien-za del condividere carichi di la-voro ed esperienza che aumen-ta occupazione e benessere,non lo sbilanciare le opportuni-tà da una sola parte.In quali Paesi s’invecchia me-glio lasciando allo stessotempo ai giovani la possibi-lità concreta di avere un la-voro e mettere su famiglia?Non c’è dubbio: sono i Paesinei quali il tasso di occupazio-ne degli anziani è più elevato eviene accompagnato da un af-fiancamento dei giovani in fun-zione di trasmissione dell’espe-rienza. Oggi, questo accadeprincipalmente nei Paesi delNord Europa.Che cosa fa oggi l’Europaper chi esce, suo malgrado,dal mercato del lavoro nonessendo più giovane?Le politiche sociali sono, secon-do il principio di sussidiarietà, dicompetenza degli Stati mem-bri: l’Unione Europea svolge es-senzialmente il compito di pro-porre delle linee generali e di co-ordinare i fondi europei per in-centivare queste politiche. Co-munque è un problema consi-derato tra le principali sfidestrutturali dell’Ue nel sua pro-

gramma “Europa 2020”: aCommissione Europea invita gliStati membri a portare al 75%il tasso di occupazione delledonne e degli uomini di etàcompresa tra 20 e 64 anni peril 2020.Il nostro Continente sta in-vecchiando: bisogna sempli-cemente farci i conti o pro-vare a invertire la rotta? O èsemplicemente un falso pro-blema?Non è un falso problema. In-vertire la rotta rimane una sfidanon facile. Favorire il rinnova-mento demografico attraversola creazione di migliori condi-zioni per le famiglie è uno de-gli obiettivi proposti dalla Com-missione già nel 2006, però nonsarà sufficiente: occorrerà af-frontare con più positività l’im-migrazione dai Paesi Terzi che,finora, non solo ha stimolato lacrescita in numerosi Stati mem-bri, ma ha permesso di mante-nere costante la popolazioneeuropea. Ci sono figure carismatiche,a livello europeo, che secon-do lei incarnano l’invecchia-mento sano?Viene in mente il Presidentedella Repubblica Giorgio Na-politano, ma potrei citare mol-te altre personalità in Europa, si-mili alla sua, e in diversi campi.Penso, ad esempio, a JacquesDelors, ancora molto attivo tra-mite la sua Fondazione “NotreEurope”, e che si può dire siaun anziano che costituisce tut-tora un faro di riferimento perchi crede fermamente nell’idea-le europeo.

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