Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1
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8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1
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I LEZIONE
Lantropologia del turismoe
il concetto di cultura
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Gli antropemi e gli etnemi
Gli antropemi si possono definite le espressionicapillari della cultura:a. che risalgono allintuizione inventiva dellindividuo;
b. che si specificano come radici della strutturaculturale e sociale. Gli etnemi sono il risultato degli antropemi costituiti
in struttura, cio articolati tra loro sistematicamente. Linsieme sistematico degli etnemi il prodotto
specifico della comunit che accoglie e rendenormativi e stabili gli antropemi.
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Lantropologia del turismo nel quadro dellescienze demoetnoantropologiche.
1. LAntropologia del Turismo costituisce uno deisettori emergenti delle scienzedemoetnoantropologiche.
2. Essa studia i fenomeni turistici in quanto fenomeniculturali:
a. sia dal punto di vista delle dinamiche processuali chetali fenomeni innescano e coinvolgono;
b. sia da quello dei beni culturali materiali eimmateriali che sono a fondamento dellattrazione edella pianificazione turistica.
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Antropologia dello sviluppo
1. Affronteremo largomento dal punto divista dellAntropologia dello Sviluppo.
2. Focalizzeremo la nostra attenzione inparticolare sui problemi socio-culturali che
emergono nei processi di pianificazionedello sviluppo turistico.3. Analizzeremo:a. la teoria dell autosviluppo territoriale
integraleb. la metodologia della ricerca-azione
partecipata.
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Concetto di cultura
La cultura il complesso unitario
che include la conoscenza, lacredenza, larte, la morale, le leggi eogni altra capacit e abitudine
acquisita dalluomo come membrodellasociet.
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Concetto di cultura
La cultura consiste in modelli, espliciti eimpliciti, di e per il comportamento, acquisiti e
trasmessi mediante simboli, costituenti ilrisultato distintivo dei gruppi umani,comprendenti le loro incarnazioni negli
artefatti; il nucleo essenziale della culturaconsiste in idee tradizionali (cio derivate eselezionate storicamente) e specialmente neivalori loro attribuiti; i sistemi culturali
possono considerarsi da un latoprodottidall'azione e, dall'altro, elementicondizionanti l'azione futura.
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Concetto di cultura
La cultura un complesso unitario cheinclude tutte le risposte che l'uomo, comemembro di una determinata societ, elabora
per dare una soluzione ai problemi chel'esistenza pone, relativi a elementi, strutture eprocessi in qualsiasi campo del sapere,
includendo anche i rapporti e i processi sociali.
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Lapproccio antropologico alla cultura
Lapproccio antropologico ci permette didistinguere tra:a.Concetto umanistico di cultura
. letterati e illetterati
. uomini di cultura e uomini di natura
b. Concetto antropologico di cultura. tutti gli uomini sono di cultura. la natura delluomo la cultura
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Lalterit culturale
1. Le culture altre
2. Le culture egemoni e le culture subalterne3. le sottoculture
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La cultura e la civilt
La culturaDisposizione ad affrontare la realt,disposizione che si costituisce negli individuiin quanto membri di una societ storicamentedeterminatasi e determinantesi.
La civiltIl complesso delle attivit economiche e
sociologiche, delle ideologie, delle credenze,delle manifestazioni artistiche, delleconoscenze e applicazioni tecniche e
scientifiche caratteristiche delle singole societumane.
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II LEZIONE
I FATTORI DELLA CULTURA
La persona e la cultura
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I fattori della cultura
La cultura generata, accumulata,trasmessa e modificata dallinterazionecostante dei seguenti quattro fattori:
Anthropos (la persona umana) Ethnos (la comunit, la societ)
Oikos (lambiente) Chronos (il tempo)
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Lanthropos
lindividuo la variabile irriducibile diogni situazione sociale e culturale.
il lievito della fermentazione culturale,
e ogni nuovo elemento della cultura puricondursi, in ultima analisi, alla mente di
qualche individuo.
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Lanthropos
Ogni individuo deve essere consideratocreatore di cultura
I geni e gli eroi culturali
Lambivalenza del rapporto tra persona ecultura
I sistemi di pensiero (P. Radin e M. Griaule)
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III LEZIONE
La societ e la cultura,
il patrimonio culturale,i modelli culturali,
lethos
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Lethnos
Ogni intuizione , ogni interpretazione,ogni azione del singolo individuo , perquanto nuova, originale o importante,
sarebbe destinata a perdersi o a inaridirsise non fosse, in qualunque modo, fatta
propria dallacollettivit , articolata in uninsieme organico e trasmessa come partedelpatrimonio comune.
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Lethnos
Un gruppo sociale, generalmente condenominazione data da s e da altri pi omeno grande, ma sempre abbastanza grande
da contenere dei gruppi secondari, -almeno due -, vivente ordinatamente in unluogo determinato, con una lingua, unacostituzione e sovente una tradizione sueproprie.
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I tipi di associazione comunitaria
1. Il quasi gruppo e il gruppo
2. La communitas e la comunit
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La communitas >.
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Il processo di istituzionalizzazione
.
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La comunit
La comunit , , non un insieme diindividui giustapposti casualmente, ma un complesso coordinato e ordinato
allottenimento di scopi specifici.Essa si presenta a vari livelli diformazione con scale e con estensioni
diverse di partecipazione. La famiglia , ilgruppo, Laparentela, ilpopolo, lanazione,sono tutte forme di comunit.
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Cultural HeritageBeni culturali materiali ed immateriali
Il patrimonio culturale
I modelli di cultura Lethos
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Il patrimonio Culturale
A livello comunitario linsieme dellacultura sovrasta sempre lapportoindividuale.
Nel concetto di patrimonio culturalesi includono non solo il carattere ereditario
della cultura, ma anche il senso dipartecipazione che accomuna tutti i membridi una comunit.
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Lethnos soggetto direlazioni culturali
La capacit coesiva della cultura in rapporto alla tendenza associativa e gregariadelluomo si manifesta e si sviluppa nelle istituzioni sociali.
Esse sono i modelli di vita accettati dalla comunit come norma sociale e come
comportamento standardizzato. Le istituzioni sociali si coordinano in una rete complessa che abbraccia tutte le
espressioni della vita umana e sono esse stesse forme cristallizzanti delleintuizioni individuali: la comunit le fa proprie e in questo processo diappropriazione si rinnova e si consolida.
Lefficacia normativa delle istituzioni, la fissit degli aspetti materiali, latrasmissione ereditaria, mettono in particolare risalto la tendenza conservatrice dellacultura.
A questa tendenza corrisponde e contrasta la necessit di rinnovamento: il
rinnovarsi dei membri, attraverso il ciclo della vita, e la diversit delle circostanzedi luogo e di tempo suscitano nuove esigenze.
Nascono cos le relazioni culturali. Le relazioni culturali abbracciano tutto ilcampo delle manifestazioni culturali e, negli aspetti sociali, danno luogo aglisvolgimenti caratteristici di ordine politico e giuridico.
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Modelli di cultura
linsieme dei tratti e delle peculiarit checaratterizzano una determinata cultura,sancendone lindividualit rispetto a ogni
altra.I tratti di per s possono far parte di pi
culture, ma la particolare configurazionedi questi tratti a rendere unica ogni cultura.
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Modelli di cultura (Cultural patterns)
Ogni modello di cultura costituitodallinsieme dei valori e dei comportamenti
che distinguono una comunit e i suoimembri.1
R. Benedict:
a. Modello apollineo (Zuni del NuovoMessico)
b . Modello dionisiaco (Kwakiutl dellaColumbia Britannica)
c. Modello paranoico (Dobu dellisola diDobu in Melanesia)
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Lethos
G. Bateson
Gli Iatmul della Nuova Guinea (ethos degli uomini eethos delle donne)
Espressione di un sistema standardizzato diatteggiamenti emotivi.Uno dei fenomeni pi importanti che lesame dei
contrasti di ethos porta alla luce la ripugnanza
che persone allevate secondo un ethos, con le loroazioni emotive standardizzate secondo un datomodello, sentono per altri possibili ethos.
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IV LEZIONE
Lambiente e la cultura
I condizionamenti ambientaliIl valore materiale e il valore
simbolico dellambiente
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Loikos
Lambiente include tutta la natura esterna:a. la configurazione topografica dei luoghi (dalle montagne
alla steppa, dai fiumi al mare),b. il clima e tutte le manifestazioni atmosferiche,c. la vegetazione spontanea e coltivata,
d. la fauna nel senso pi vasto e molteplice della vita
animale. Lantropologia si interessa agli aspetti umanidellecologia, e cio ai modi e alle forme con cuilambiente si riflette sulla cultura.
Luomo non solo sulla terra. Nello sviluppo della suavita, egli inserito in unamplissima gamma di rapporti,tra i quali predomina, in maniera determinante latecnologia.
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Loikos fattore di cultura
Lambiente condiziona:a. la tecnica, ossia, lattivit esteriore e materiale delluomo:
- il materiale degli utensili e delle armi,- le possibilit di nutrimento attraverso la caccia, la pesca, la
raccolta, o attraverso lallevamento e la coltivazione,- il tipo di riparo e di abitazione.
b. le concezioni astratte della cultura, e si riflette sulle
interpretazioni della natura e del cosmo, sul significato deirapporti reali o supposti tra il cosmo e luomo, tra glialberi, gli animali e luomo.
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La tecnologia
Luomo, per mezzo della tecnologia cerca di dominare lambiente.
Il suo intento e quello di assicurarsi uno spazio pi sicuro di vita.
Per questo scopo ha bisogno di nutrimento e protezione. Si foggia, con laspinta della fantasia e dellesperienza, strumenti sempre pi adeguati: dalbastone di scavo allaratro, dal fuoco a1lenergia atomica, dallarco e lafreccia alle reti.
Lo sviluppo tecnologico non mai fine a se stesso, bens volto alla scopertadi nuove fonti e mezzi di energia.
Lambiente condiziona la vita umana in rapporto diretto allo sviluppotecnologico.
Tra tecnologia e demografia vi e un rapporto diretto: maggiore lapossibilit di trarre energia da un determinato ambiente tanto maggiore lapossibilit dellinsediamento umano.
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Lambiente e lorganizzazione politica
Lambiente naturale, inteso come territorio,rappresenta lelemento che luomo valorizzaper la sua attivit economica e per la suaorganizzazione politica.
Il territorio, o la terra, in tal modo, assumonosignificati emotivi, giuridici e politici,universalmente diffusi e pregnanti.
Il concetto di patrimonio culturale acquista inriferimento alla terra una concretezzasingolare: la Patria.
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Loikos
Il valore materiale dellambiente
Il valore simbolico dellambiente
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Il rapporto uomo-ambiente
Il condizionamento pratico dellambiente e il suo riflesso sulle
concezioni teoriche della cultura sono stati oggetto di studio findal primo formarsi dellantropologia e delletnologia in scienzesistematiche.
Oggi, limportanza dellecologia antropologica non solomarginale e genetica, ma viene considerata essenziale.
Le interpretazioni e le posizioni degli antropologisullargomento non sono sempre univoche:
a. alcuni vedono nellambiente un semplice condizionamento ela motivazione che induce luomo alle conquiste tecnologiche
con corrispondenti ordinamenti sociali per cui, in ogni caso,luomo emerge come dominatore dellambiente.
b. altri minimizzano liniziativa delluomo, e danno massimorilievo al condizionamento determinante dellambiente.
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Sir E. Evans-Pritchard e lecologia nuer I Nuer sono prevalentemente pastori, ma le condizioni
ambientali li orientano anche verso lagricoltura e la pesca.
Il terreno delle pianure Nuer argilloso, e gli alberi sonorari. Le piogge (luglio e agosto) sono torrenziali, i fiumi inondano e
poi stagnano in paludi. I pascoli perci sono scarsi, il bestiamesoffre. Il latte, cibo principale dei Nuer, di conseguenza, poco.
Per completate il loro nutrimento si dedicano alla coltivazionedel miglio e alla pesca.
Il ritmo stagionale importa anche una dicotomia residenzialenei villaggi, durante le piogge; nei campi, durante la stagione
secca. Non solo il sistema residenziale viene cosi condizionatodallambiente, ma anche tutto il sistema politico. (Evans-Pritchard, 1940: cap. 1-3).
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Il valore materiale dellambiente
Lambiente naturale costituisce lelemento cheluomo valorizza per la sua attivit economica.
Il rapporto con la terra radicale luomo vi trae ilsuo mantenimento con procedimenti che variano. Il riconoscimento del diritto alla terra, sia come
diritto alla casa, sia come diritto a trarne ilnutrimento, rappresenta il riconoscimento deldiritto alla vita.
Le alleanze sociali, a tutti i livelli politici, dallaparentela allo Stato, hanno per scopo di attuarequesta esigenza fondamentale al di l della forzalabile del singolo individuo.
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Lambiente e la classificazione delle culture
La cultura della caccia e della raccolta
La cultura della pastorizia nomade
La cultura degli agricoltori e allevatoristanziali.
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IL VALORE SIMBOLICODELLAMBIENTE
Lambiente, condiziona processi e ledinamiche culturali (astrazione esimbolizzazione):
a. la visione cosmologica del mondo,b. lelaborazione delle concezioni spirituali,religiose e le rituali,
c. la produzione artistica,d. lelaborazione politica e sociale (concettoradici e di Patria)
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Lambiente e la classificazione dellereligioni
Analogamente alla classificazione generale delle culture, la
stessa classificazione religiosa pu trarre il suo indicedallambiente:a. Teismo silvestre, credenze religiose dei popoli raccoglitori e
cacciatori, che dalla selva derivano il simbolo di Dio elispirazione per i riti religiosi e magici.
b. Teismo pastorale, credenze religiose dei popoli pastori nomadi,che accentra la sua attenzione sul cielo e sulle manifestazioniuraniche come simboli di Dio e di ogni altra forza cosmica daiquali dipende la prosperit degli armenti e delle famiglie.
c. Teismo agreste, credenze religiose dei popoli agricoltori, chebasa le sue interpretazioni cosmologiche e i riti sul concetto diterra e sul ciclo stagionale delle coltivazioni.
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V LEZIONE
Il tempo fattore di culturaLe dimensioni del tempo
Linterattivit dei fattori della cultura
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Il chronos e la cultura
Il fattore tempo nella formazione dellacultura cos intimamente legato alprocesso strutturativo della cultura da quasi
identificarsi con esso. La cultura nasce, si sviluppa e vive neltempo.
Lintuizione dellindividuo si articola incultura in successione di tempi.
Il tempo e il processo di strutturazione e
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Il tempo e il processo di strutturazione e
mutamento Vale per la cultura quanto il Fortes scrive della
struttura sociale: La nozione di un sistema
sociale o di una struttura sociale implicanecessariamente unestensione attraverso un periodo di tempo. Un sistema sociale, perdefinizione, ha una vita. un sistema sociale,
quel particolare sistema sociale, solo finch i suoielementi componenti sono mantenuti eadeguatamente rimpiazzati. Il mantenimento eil rimpiazzamento sono fenomeni temporali. I
processi con cui si attuano costituiscono loggettodinteresse quando noi studiamo il fattore temponella struttura sociale.
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Le dimensioni del tempo
Delle tre dimensioni del tempo, passato -presente - futuro, sono soprattutto ilPASSATO e il PRESENTE ad assumere,
in rapporto alla cultura e ai fenomenisociali, un valore significante.
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MITO - RITO - STORIA
TEMPO UNIDIREZIONALE O VETTORIALE
O O S O A S O CA O
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MITO RITO STORIA: DESTORIFICAZIONE DEL
NEGATIVO
TEMPO DEL MITO
TEMPO DEL RITO
TEMPO DELLA STOTIA
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IL TEMPO DEL MITO
Il tempo mitologico, (ra del sogno o ra delloro) si riscontra pressoch intutte le culture, consente alluomo di annullare le dimensioni del tempo earrestare il suo passare in un continuo e rinnovantesi presente allo scopo,soprattutto, di mantenere o riconquistare la forza propellente che era alloriginedella vita.
Mircea Eliade (1966), in prospettiva storico-religiosa, ha designato i miti deiprimordi come i miti delleterno ritorno: sul modello di questi miti, luomotenta di superare il tempo per riconquistare il modello degli archetipiprimordiali stabiliti dal creatore o dagli eroi culturali.
In questa stessa prospettiva le feste stagionali, soprattutto di capodanno, leorge che le accompagnano, cos come ogni occasione di novit, sia essalavvio di una nuova famiglia nel matrimonio o di una nuova vita nella nascita,sia essa la costruzione di una nuova abitazione o di un tempio, rappresentano lariattualizzazione dellopera della creazione (inizio della vita) e ilsuperamento del caos (espresso nellorgia). (Cfr. Lanternari, 1959).
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Il sasa e lo zamani
Il tempo un fenomeno bidimensionale,con un lungo passato , unpresente evirtualmente nessun futuro.
Per precisare questi concetti Mbiti siserve di due parole swahili, sasa(letteralmente, adesso) per il presente,
zamani (anticamente) per il passato.
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Il sasa micro-tempo
Sasa lo spazio di tempo in cui la gente conscia della propria esistenza, e dentro cuisi proietta sia in rapporto alfuturo brevesia in rapporto alpassato.
Sasa in se stesso una dimensione completao pieno tempo, con il suo breve futuro, un
presente dinamico, e unpassatoesperimentato. Lo potremmo chiamare ilmicro - tempo.
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Lo zamani: macro-tempo
Zamani ha il suopassato,presente efuturo, ma inuna scala pi vasta: il macro-tempo.
Lozamani si accavalla al sasa e i due non possonoessere separati.
Il sasa nutre o sparisce nellozamani. Ma prima chegli eventi diventino incorporati nellozamani,devono essere realizzati o attualizzati dentro ladimensione sasa.
Quando questo avvenuto, allora gli eventiarretrano dal sasa nellozamani. Cos lozamani diventa il periodo oltre il quale nulla
pu andare.
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Tempo ecologico e tempo strutturale
Il tempo ecologico ha uno svolgimento ciclicodeterminato dal ciclo stagionale.
Lanno e le stagioni sono concetti legati soprattuttoalle attivit sociali.
il calendario una relazione tra un ciclo di attivit e unciclo concettuale tra loro connessi: il ciclo concettualederiva il suo significato e la sua funzione dal ciclo diattivit.
In un certo senso, tutto tempo strutturale, poichesso rappresenta la concettualizzazione delle attivitsociali e le coordina in maniera sistematica ed organica.
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La distanza o scala
Il tempo strutturale collegato allidea didistanza o scala .
Anche la distanza pu essere ecologica estrutturale:
a.La distanza ecologica la relazione tracomunit definita in termini di densit edistribuzione, con riferimento allacqua,
vegetazione, vita animale ecc. .b.La distanza strutturale il rapporto distintivo tra gruppi di persone, espressa in termini divalore
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Tempo e distanza strutturali
Il t l i
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Il tempo ecologico nuer
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Le classi det
Le classi det sono i raggruppamenti deimembri della societ iniziati nello stessoperiodo.
Le classi si succedono a classi secondoritmi precisi, determinati dalle cerimonieiniziatiche, e a ognuna spettano competenze
distinte nellattivit sociale e politica.La successione si avvera nel tempo, ilquale assume efficacia strutturale.
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La cultura e la storia
La cultura si muove nel tempo, trapassa digenerazione in generazione come una ereditraccolta dai padri , diviene tradizione.
I popoli senza scrittura sono stati ritenuti senzastoria.
Alcuni antropologi sono giunti a negare lutilitdella storia per lanalisi delle culture illetterate.
Attualmente la necessit dello studio storico dellacultura viene nuovamente affermato come premessaessenziale per la comprensione dei fatti culturali.
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Gli approcci allo studio cronologico della culturaDiversi approcci e metodi per lo studio cronologico
della cultura:
a. Approccio sincronico: studia la cultura e le sueespressioni particolari come un tutto integrato in undeterminato momento, considerato come presenteetnografico. I presenti etnografici possono essere tanti
quanti sono i momenti prescelti.b. Approccio diacronico, che analizza i fatti culturali nellaprospettiva di successione del tempo.
c. Approccio storico, che approfondisce lindagine conlapporto di tutti i documenti possibili, dalle testimonianzeorali alle descrizioni di osservatori passati.
Linterattivit dei quattro fattori
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Linterattivit dei quattro fattori
Linterattivit dinamica dei quattro fattori permanente.
Laccentuazione delluno e dellaltro fattore corrisponde ainteressi particolari di studio:
a. Vi chi volge lindagine sul rapporto tra cultura e persona;
b. chi si pone in una prospettiva comunitaria o sociologica;
c. chi attribuisce importanza al fattore ambientale etecnologico;
d. chi indaga sui collegamenti causali che legano tra loro glieventi.
Queste accentuazioni spiegano il sorgere degli indirizzi dispecializzazione nelle discipline antropologiche.
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VI LEZIONE
LInterazione dei quattro fattori
Gli antropemi ed gli etnemi
La funzione e lenergia
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La complementariet bipolare Tra i quattro fattori esiste una complementarit bipolare che
li distingue in due unit corrispondenti.
anthropos ethnos. Lanthropos d vita allethnos, e lethnosgenera lanthropos offrendogli un ambito completo di vita. Trai due fattori vi attrazione costante di azione, ma insiemeanche di distinzione.
oikos - chronos. Loikos offre una dimensione al chronos. Idue concetti, nella mente umana, sono intimamente connessima anche nettamente distinti.
Tra le dueunit bipolari
si attua unacorrispondenza
integrativa dando origine alla cultura.
Linterattivit dei quattro fattori
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q
Una visione globale del problema antropologicodella cultura non pu non tener conto del vincolo
interattivo dei vari fattori.
A E
O C
Gli antropemi e gli etnemi
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p g
Dai due fattori, individuo e societ, la cultura assume la suaspecificit come fenomeno umano. Essi originano gliantropemi e gli etnemi.
Antropemi:
a. i prodotti dellattivit mentale dellanthropos, le sue intuizioni.
b. ogni principio strutturale, su cui si ordinano le particolariistituzioni di una comunit e d inizio a nuovi fatti culturali(es. linvenzione del fuoco, il matrimonio).
Etnemi : le intuizioni dei singoli fatti proprie dalla societ e
strutturate nel complesso unitario della cultura.
Definizione che ne d Bernardi
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Definizione che ne d Bernardi
Gli antropemi si possono definite le espressionicapillari della cultura:
a. che risalgono allintuizione inventivadellindividuo;b. che si specificano come radici della struttura
culturale e sociale. Gli etnemi sono il risultato degli antropemicostituiti in struttura, cio articolati tra lorosistematicamente. Linsieme sistematico degli
etnemi il prodotto specifico della comunit cheaccoglie e rende normativi e stabili gli antropemi.
Ideo-etnemi socio-etnemi e etnostili
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Ideo-etnemi, socio-etnemi e etnostili
Tra gli elementi costitutivi della cultura si devonodistinguere:
a. Gli ideo-etnemi, tutti gli elementi teorici della cultura,coordinati in sistemi di pensiero e assunti a base dellapersonalit e del comportamento;
b. I socio-etnemi, tutti gli elementi pratici e materialidella cultura come le istituzioni sociali, le espressioniartistiche e le attuazioni materiali.
c. Gli etnostili, quei modi singolari o specifici dellacultura, che tanto negli aspetti teorici e ideologici (ideo-etnemi) quanto negli aspetti pratici (socio-etnemi),concorrono a caratterizzare una variet particolare dicultura, nel suo insieme e in un determinato momento oepoca.
La funzione e lenergia
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La funzione e l energia
Perch un antropema viene accolto dalla comunit etramutato in etnema?
Qual la causa per cui un etnema si articola con altrietnemi come si trattasse di un organismo vivente?
Quali le ragioni per cui, a un certo momento, unetnema viene rifiutato o abbandonato come non piintegrante?
Questa problematica ha dato luogo a ricerche ediscussioni sulla dinamica della cultura, ormaiacquisite dal pensiero antropologico.
Tra i concetti e i termini emersi in questo travagliodidee ha trovato una certa fortuna e una continuitdimpiego quello di funzione.
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La funzione
Questo termine descrive il rapporto dienergia che lega tra loro gli etnemi diuna cultura particolare, articolandoli in
una struttura organica.
Struttura e funzione
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La continuit della Struttura sociale, come quella di unastruttura organica, non viene distrutta dai cambiamenti delleunit. Gli individui lasciano la societ, a causa della morte o
in altri modi; altri vi entrano. La continuit della struttura mantenuta dal processo della vita sociale, che consiste nelleattivit e interazioni degli individui e dei gruppi organizzati
dentro cui si trovano uniti. La vita sociale della comunitviene cos definita come il funzionamento della strutturasociale. La funzione di una qualunque attivit ricorrente,come la punizione di un reato o una cerimonia funebre, laparte che essa svolge nella vita sociale intesa come un tuttoe quindi il contributo che reca al mantenimento dellacontinuit strutturale.
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VII LEZIONE
L'Antropologia applicata pre-specificaSec. XVIII e XIX
L'Antropologia applicata pre-specificaSec XVIII e XIX
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Sec. XVIII e XIX
Il problema antropologico-culturaleche ha dominato il XVIII e il XIXsecolo, sia in Europa che in America,
stato quello della classificazionebiologico-culturale dei popoli,funzionale alla giustificazione dello
sfruttamento in funzione degli interessidei Bianchi.
Scuola Americana di Antropologia
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Scuola Americana di Antropologia
poligenesi e razzismo
la Scuola Americana di Antropologiapoligenista e razzista fu fondata daSamuel George Morton.1
I razzisti monogenisti.2 , scopo comune: creare le basi culturali
per lo sfruttamento sociale edeconomico degli schiavi negri e dellealtre razze "inferiori".
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Charles White
Charles White su basi anatomico-biologiche, nella sua opera, An Account ofthe Regular Gradation in Man (1799, )
tent di dimostrare che Europei, Asiatici,Americani (Amerindi) e Africanicostituivano quattro specie separate
organizzate in ordine decrescente di qualit.
Gli influssi culturali sul presente
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p
Tale classificazione gerarchica econflittuale ha caratterizzato anche le
relazioni politico-sociali ed economichedegli imperi coloniali. Ancora oggi la variabile razza cos
concepita - incrociata con quelle della etnia,della religione e del censo - costituisce unodegli elementi pratici propulsivi
dell'organizzazione e del funzionamentodella societ statunitense. (WASPs)
Conrad C. Reining
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In Gran Bretagna dall'inizio del secolo XIX fino allafine degli anni '60 si assiste ad un forte dibattito asostegno dell'applicazione della nascente scienza
antropologica alla soluzione dei problemi pratici. Conrad C. Reining offre una sintesi significativa delle
attivit e dello spirito di tale periodo della storia
dell'antropologia applicata, che egli ritiene scomparsodalla memoria storica degli antropologi britannici. Un altro periodo molto intenso e significativo per
l'antropologia applicata quello che occupa i primi duedecenni del XX secolo.
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Lotta per labolizione della schiavit La prima met dell' '800 vede i sostenitori
dell'applicazione dell'antropologia, per la maggiorparte cultori della materia che professionalmentesvolgono altre attivit, impegnati nelle lotte per
l'abolizione della schiavit. 1807: abolizione del traffico degli schiavi.
1833: emanazione dellEmancipation Act.
La nascita delle Societ
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La nascita delle Societ
Antropologiche Britanniche (1838)
Dopo labolizione della schiavit gliantropologi rivolgono la loro attenzione ai
problemi inerenti al generale benesseredelle popolazioni native delle colonie.
Nascono le Societ antropologiche eetnologiche britanniche
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LAborigines Protection Society
Sorge a Londra, nel 1838, fondata dal Dr. Thomas
Hodgkin. Era divisa in due gruppi contrapposti:a. filantropico religioso, che faceva capo ai
missionari, che voleva proteggere i diritti degliaborigeni donando loro direttamente e subito iprivilegi della civilizzazione;
b. filantropico accademico, che faceva capo ad
Hodgkin, che invece voleva prima studiare ipopoli nativi per comprendere meglio qualedovesse essere il processo adatto al loro sviluppo ealla loro protezione e poi intervenire.
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LaEthnological Society of London
L Aborigines Protection Society si scinde. Il gruppo dei missionari fuoriesce e d vita nel
1843 allaEthnological Society of London.
Il giornale della nuova Societ offre indicazionichiare sugli intenti promozionali dell'applicazione
dell'Etnologia alla soluzione dei problemi pratici.
LaEthnological Society of London
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a thnological Society of ondon
le finalit delletnologia
Al giorno d'oggi all'Etnologia viene
universalmente riconosciuto avere una fortissima attrattiva sulla nostra attenzione,non soltanto in quanto tende a gratificare lacuriosit di coloro che amano osservare illavoro della Natura , ma anche perch ha
grande rilevanza pratica , specialmente perquesto Paese, le cui numerosecolonie ed estesi
commerci lo pongono in contatto con una cosgrande variet di specie umane che sidifferenziano tra di loro e da noi per le loroqualit sia fisiche che morali.
L'Anthropological Society of London
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LaEthnological Society of London, dopo venti anni di vita, si spaccasui due problemi:
a. la schiavit,
b. la monogenesi. Dalla scissione sorge l'Anthropological Society of London.
Il Dr. James Hunt, sosteneva:
a. la poligenesi,
b. la diversit dei negri dagli europei non solo a livello biologico, maanche e specialmente a livello mentale e morale.
c. Considerava i negri uomini e sosteneva che dovevano essere trattaticome tali, anche se non avevano le possibilit naturali per raggiungereil grado di civilt degli Europei.
L Anthropological Review e
il Popular Magazine of Anthropology
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L' Anthropological Society of London pubblicava dueriviste:
a. lAnthropological Review, scientifica,b. ilPopular Magazine of Anthropology, divulgativo.
L'Antropologia, indipendentemente dal suo interesse e dalla
sua importanza scientifica, pu e deve diventare una scienza applicata , che aiuti nella soluzione dei penosiproblemi che la societ umana e la moderna civilizzazione producono, tendendo al miglioramento delle condizioni
dell'uomo nei raggruppamenti sparsi in tutto il mondo.
Anthropological Society of London
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p g y f
contrapposizioni interne
l' Anthropological Society of London, sorta
per affermare la poligenesi e l'ineguaglianzadelle varie razze, si trov costantemente adaffrontare l'opposizione:
a. dei cristiani monogenisti (specialmente imissionari), che si opponevano in base alladiscendenza unica da Adamo ed Eva;
b.dei politici liberali, che si opponevano allanozione di disuguaglianza razziale in base aiprincipi di giustizia sociale.
L'Anthropological Institute
of Great Britain and Ireland.
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Nel 1871, dopo la morte del Dr. Hunt, laAnthropological Society si fuse di nuovo con la
Ethnological Society dando vita allAnthropologicalInstitute of Great Britain and Ireland. La nuova associazione fino alla fine del secolo:
a. abbandoner l'interesse per il tema dell'antropologiaapplicata;b. si dedicher prevalentemente a studi, ricerche e
pubblicazioni con lo scopo di sistematizzarescientificamente l'antropologia culturale.
LAntropologia Culturaleentra nelluniversit
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Il lavoro dell Anthropological Institute
of Great Britain and Ireland dar i suoi primifrutti:
a. 1883, assegnazione nell'Universit di Oxford della
cattedra al Prof. E. B. Tylor;b.1884, creazione della Sezione H (Anthropology)
nella British Association for the Advancement ofScience.
La scienza del riformatore
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Il Tylor conclude Primitive Culture affermando che l'etnografiapoteva essere usata in due modi per il bene dell'umanit :
a. per fissare nella mente degli uomini la dottrina dello sviluppo, alla
luce del progresso passato;b. per evidenziare le sopravvivenze dannose della passata cultura
aiutando il progresso e rimovendo gli ostacoli, la scienza della culturadiviene essenzialmente scienza del riformatore.1
Nel 1881, egli scriver che la scienza dell'uomo e dellacivilizzazione non ha soltanto interesse scientifico, ma si ricollegaanche ai problemi pratici della vita, e ci pu aiutare a realizzare il
nostro dovere di lasciare alle nuove generazioni un mondo migliore diquello che abbiamo trovato. 2
W. H. Flower
Etnografia scienza per il governo coloniale
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Il Professor W. H. Flower, Presidente dell'Anthropological Institute, accenna all'importanzadell'etnografia per coloro che debbono governare altri
popoli. Puntualizza che la conoscenza delle specifiche
caratteristiche delle razze native e delle loro reciproche
relazioni:a. ha pi importanza pratica che scientifica,b. vitale per la buona amministrazione,
c. pu essere considerata la base per la felicit e laprosperit di milioni di persone governate .
B. Croce e la civilizzazione dei selvaggi
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L'antropologia applicata, fino alla seconda guerra mondiale e al crollo degliimperi coloniali, avr gli stessi scopi essenziali: produzione di conoscenzautile atta a meglio gestire le colonie.
Gli elementi teorico-ideologici e metodologici erano i seguenti:
a. Il bene dei primitivi amministrati veniva considerato legato al dominiocoloniale illuminato
b. lo sfruttamento economico e sociale dei popoli assoggettati era consideratoil migliore mezzo di civilizzazione,
c. l'insorgere di conflittualit che sarebbero state dannose sia per gli interessidei gruppi egemoni europei o euro-americani sia per gli stessi popoliassoggettati.
Il Croce : Noi, popoli della storia , non possiamo avere comunanza diricordi con iselvaggi, che sono fuori della storia, finch questi entrino in essa
attraverso la civilizzazione , che viene operata mediante le conversionireligiose, i castighi politici e il duro lavoro. 1
La Societ delle Nazioni e il colonialismo
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Alla fine della prima guerra mondiale, alcuni grandi ideali umanitari parverotradursi in apposite istituzioni come la Societ delle Nazioni, fra gli interessi dellequali esisteva appunto la condizione dei popoli soggetti a governi coloniali. A quel
tempo non esisteva ancora la tendenza a porre fine al colonialismo in quanto tale, progetto degli anni successivi alla seconda guerra mondiale; la sua continuitveniva data per scontata e i riformatori si limitavano ad assicurare che si sarebbeagito in modo da apportare beneficio ai popoli soggetti a questo tipo di dominio.
Tali ideali trovavano la loro fonte nell'affermazione della Societ delle Nazionisecondo cui il benessere e lo sviluppo delle popolazioni non ancora capaci diguidarsi da s formavano un sacro impegno di civilt.1
La stragrande maggioranza degli antropologi dell'epoca vanno classificati tra iriformatori, difensori e "avvocati" dei nativi.
O
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VIII LEZIONE
Lantropologia applicata evoluzionista
La nascita dellantropologia applicata
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specifica
La nascita dell'antropologia culturaleapplicata pu, infatti, essere collocata negli
Stati Uniti e fatta risalire alla fine dellaprima met del XIX secolo ad opera di L.H. Morgan.
Essa sorge, perci, di pari passo conl'antropologia culturale scientifica.
Morgan e gli indiani Seneca
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Morgan, ricco avvocato americano, difende gli Indiani Seneca in unacausa legale sul diritto di propriet della terra contro da parte deiBianchi.
Non accetta l'idea dominante secondo la quale le uniche istituzionigiuridiche valide erano quelle proprie della civilt euro-americana,per cui gli Indiani, non avendo una organizzazione della propriet, nun titolo di propriet che la sancisse, analoghi a quelli ufficialistatunitensi o di altri stati civili, non avevano di fatto e di diritto lapropriet del territorio sul quale vivevano.
Morgan si fa indagatore antropologo sul campo alla ricercadell'esistenza di basi istituzionali indigene, altre, che fondassero ildiritto di propriet.
Scopre le strutture di parentela irochesi (le fratrie) e il loro valore
come principio organizzativo politico, economico e sociale(detentrici del diritto di propriet del territorio) e della terminologiaclassificatoria utilizzata per esprimere le relazioni parentali .
Levoluzionismo unilineare ottocentesco
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L'evoluzionismo poneva alla coscienza occidentalecontemporaneamente unproblema e un dovere.
Un problema: se tutti i popoli devono percorrere le stesse
tappe dell'evoluzione, com' che un certo numero di essi si fermato a mezza strada o, se non altro, procede sul camminocomune con ritardo pi o meno notevole?
Un dovere: qualora il risultato di tale evoluzione, cio
l'ingresso nella civilt, non sia assicurato dappertutto, il ruolodegli uomini bianchi, che partecipano gi dei vantaggi diquesta civilt, non dovrebbe essere quello di aiutare i loro fratelli inferiori onde permettere loro di raggiungerlo pi in
fretta? Se si, quali mezzi si devono mettere in opera per svegliarli eorientarli sulla via del progresso? 1
Fondazione dellapproccio antropologico E. B. Tylor L'autore che ha svolto il lavoro pi
i i lid i l
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sistematico e valido in tal senso. Egli, fonda il suo approccio metodologico sul modello
cartesiano.
In particolare:
a. il superamento dell'opinione corrente;
b. l'imperativo di scoprire la verit che nelle cose, pi chenon nei giudizi della gente o degli informatori;
c. l'analisi causale dei fatti;
d. la raccolta statistica attenta ed esauriente dei dati, la loroenumerazione, analisi e classificazione secondo criterigenerali.
I problemi di metodo
Il T l ff i bl i di d li
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Il Tylor affronta vari problemi di metodo, quali:a. la definizione del campo specifico dell'indagineantropologica, che egli individua nella cultura;
b. l'individuazione delle modalit dell'approccio, che
identifica con quelle scientificamente collaudate propriedelle scienze naturali;c. la costruzione di un quadro teorico generale di sfondo, che
serva come strumento per la selezione, l'organizzazione, la
classificazione e l'analisi del materiale empirico emergentedall'indagine etnografica, del quale egli pone a base ilconcetto di cultura inteso come complesso unitario che sievolve per stadi;
d. l'utilizzazione della statistica e l'elaborazione del criteriodella ricorrenza e del criterio della prevalenza per laraccolta, la selezione e la verifica dei materiali etnografici.
Il superamento del concetto di razza
L'i t i i t l i d l bl l b t d li
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L'impostazione epistemologica del problema, elaborata dagliantropologi culturali evoluzionisti, supera il preconcetto deipopoli e uomini di natura:
a. sia nell'accezione preconcettuale positiva del 'buon selvaggio',
b. sia in quella opposta negativa che vede i selvaggi come popolie uomini di natura, senza leggi n morale, cannibali, ecc. I primitivi di Tylor e Morgan sono:a. uomini e popoli di cultura;
b. storicamente partecipi dellevoluzione culturale,c. tutti possono raggiungere lo stadio di civilt;d. la razza non una variabile significativa nella produzione e
nell'evoluzione della cultura;e. La razza umana ha uniformit biologica e esperienziale.
La caratteristiche dellantropologia
applicata evoluzionista
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L'antropologia applicata sorge connotata daquattro caratteristiche positive di grande rilievo:
1. una etico-politica: la difesa dei diritti degliIndiani;2. tre metodologiche, ossia:
a. l'esclusione della razza come variabilesignificativa nella produzione, nell'evoluzione enell'analisi della cultura;
b. il riconoscimento e la valorizzazione dell'alterit;c. l'indagine diretta sul campo.
Gli approcci teorico-metodologici al
rallentamento del processo evolutivo
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rallentamento del processo evolutivo
L'antropologia applicata evoluzionista perfettibilista,seguendo l'approccio razionale e storico - secondo il quale un evento sempre figlio di un altro e nessunaconcezione pu essere intesa se non attraverso la sua
storia - va alla ricerca delle cause responsabili del blocco o
del rallentamento del processo evolutivo culturale deipopoli "primitivi".
Questa ricerca viene condotta in base a due approcci teorico-ideologici opposti:
a. quello degenerazionista ,
b. quello "progressista".
Approccio degenerazionista
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Le cause dell'arretratezza sono effetto della degenerazione intellettiva emorale del genere umano provocata dal peccato originale.
solo attraverso la moralizzazione dei costumi possono essere superate le
cause prime dell'arretratezza consistenti: nella prevalenza delle funzioni inferiori (istinto e affettivit panica,
erotismo sfrenato)
su quelle superiori (ragione e volont ),
il sano e fecondo esercizio delle quali viene esaltato dal cristianesimo . In questa prospettiva salvifica acquistano un ruolo centrale predicazione
missionaria e leducazione scolastica.
L'obiettivo fondamentale quello di salvare gli indigeni dalla loro cultura
pagana e farli entrare a pieno diritto in quella cristiana.
Lapproccio progressista
Il l ti
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Il processo evolutivo progresso. Tylor, in diretta polemica con i degenerazionisti,
afferma che le trib selvagge hanno raggiunto la
posizione che occupano imparando e non gidisimparando, elevandosi da uno stadio inferiorepiuttosto che decadendo da uno superiore.
I "progressisti", in modo positivistico e deterministico,vedono le cause dell'arretratezza dei 'primitivi'principalmente in condizioni storico-ambientali qualil'ambiente (clima ed ecologia) e l' isolamento.
Essi propongono l'intervento tecnico-scientifico qualeapproccio essenziale per il superamentodell'arretratezza; il medico, l'agronomo, l'economista,ecc.
IX LEZIONE
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Lantropologia dello sviluppo
Le teorie dello sviluppo:
a.Approccio economicistico e paradigma
della modernizzazioneb.Lapproccio politico-sociale
c. Dipendenza, interdipendenza e nuovoordine mondiale
Lantropologia dello sviluppo
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Le teorie dello sviluppo:
a.Approccio economicistico e paradigma dellamodernizzazione
b.Lapproccio politico-sociale
c.Dipendenza, interdipendenza e nuovo ordinemondiale
L Approccio economicistico
e il paradigma della modernizzazione
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La storia dello sviluppo parte con il programmalanciato dalle Nazioni Unite.
La Prima Decade dello Sviluppo, occupa gli anni '50. Fu un'avventura idealistica , progettataper
sviluppare il complesso delle popolazioni delle nuovenazioni, sorte dalle ex-colonie. L'attenzione fu postasulle attivit che avrebbero potuto aumentare ilreddito emigliorare il benessere sociale.1
Il progresso
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La programmazione e l'intervento sonofondati su di una visione dello sviluppo
semplicistica e monocentrica. Il concetto di "sviluppo :
a.indica il processo di modernizzazione deiPaesi "sottosviluppati"
b.coincide con lo sviluppo tecnico-scientifico ed economico occidentale(il"progresso).
Levoluzionismo culturale unilineare
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L evoluzionismo culturale unilineare
Il concetto di sviluppo viene elaborato
secondo una prospettiva evoluzionistico-culturale unilineare che considera la
civilttecnologica occidentale
come l'apicedell'evoluzione dell'umanit .
I popoli extra-occidentali vengono
considerati "sottosviluppati" o, pieufemisticamente, "in via di sviluppo.
La scala evolutiva
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La scala evolutiva
I PVS vengono posti nella scala evolutiva a
gradini pi o meno "primitivi" a seconda,appunto, del loro sviluppo tecnologico edeconomico.
Parametri di misurazione dello stadio
di civilt1
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di civilt
1. Invenzione della scrittura
2. Invenzione della polvere da sparo;
3. Invenzione della bussola;
4. Invenzione della carta e della stampa;5. Invenzione della macchina e sviluppo
dellindustria.
Gli indicatori pi utilizzati per misurare
il livello di sottosviluppo
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il livello di sottosviluppo
1. Lanalfabetismo
2. La debolezza militare e larudimentalit delle armi
3. Il basso livello dei commerci e dellecomunicazioni
4. Il basso livello dello sviluppoindustriale
Le dottrine dello sviluppo
La pretesa dell' Occidente tecnologico, industrializzatoe ricco di avere il diritto-dovere di "sviluppare" i
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ppPaesi "sottosviluppati" e "poveri si fonda e sigiustifica sulla visione evoluzionistica unilineare dellacultura.
Per tale ragione essa sin dall'inizio:a. si posta istanze di tipo normativo;b. ha dato origine alla formulazione di dottrine dello
sviluppo orientate: pi dalle idee e dalle opinioni dei pianificatori, degli
amministratori e dei politici,
che non elaborate attraverso un lavoro di ricercascientifica, condotto da studiosi e orientatoprimariamente alla spiegazione e alla comprensionedel fenomeno.
Gli interessi e dottrine dello sviluppo
Ladottrina dello sviluppo nelle scienze sociali , inl i d d ll l id l
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z ,larga misura, un prodotto della cultura occidentale.Si tratta, pertanto, del giudizio sul nostro sviluppo da
parte di individui estranei, soprattutto da partedeicittadini dei paesi che ci hanno colonizzato1. La teoria dello sviluppo ha avuto origine
dall'interesse per i cosiddetti paesi sottosviluppati, inbase alla premessa implicita che le condizioni diqueste societ non fossero soddisfacenti e avrebberodovuto venire cambiate.2
I primi approcci allo sviluppo
dei popoli "primitivi"
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p p p
Grandi compagnie commerciali, Coloni
Missionari
Le grandi compagnie e i coloni
Attivit estrattive, produttive e di commercializzazione.
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pScopo:
a. sfruttare il territorio,
b. rifornire di prodotti e di materie prime la madre-patria. Nei riguardi dei popoli assoggettati sfruttano:a. le caratteristiche di ingenua controparte commerciale,
b. le potenzialit di forza-lavoro e di "contribuenti",c. le potenzialit di combattenti per la difesa e l'espansione degli
interessi della madre-patria.
Gli effetti "positivi collaterali: apprendimento di tecnologie,acquisizione di conoscenze esterne, ecc.).
I missionari
I nativi avevano il diritto di godere subito deibenefici della civilt
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g Fine primario l'attivit pastorale e, di
conseguenza, lo "sviluppo" materiale e socialedelle popolazioni evangelizzate,
a. per carit cristianab. per facilitare lopera di cristianizzazione. Opere pratiche:a. Chiese,b.Scuole,c. Ospedalid. Sviluppo agricolo
I Governi coloniali
Trarre i maggiori benefici possibili dalle
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Trarre i maggiori benefici possibili dallerelazioni di dominanza.
Tenere sotto controllo l'esplodere di conflittitroppo violenti non "metabolizzabili" dal
sistema. L'antropologo pratico doveva fornire leconoscenze etnografiche e culturali utili.
X LEZIONE
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ON
La nascita dellantropologia della sviluppo
Le teorie dello sviluppo anni 1950-1970 La critica sociologica al paradigma della
modernizzazione
Nascita
dellantropologia dello sviluppo
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Nel 1945 il Dipartimento Coloniale Britannico adotta una
politica di sviluppo e assistenza. Nel 1950 parte la "Prima Decade dello Sviluppo". Per la realizzazione della politica di "sviluppo e assistenza"
vengono costituiti dei gruppi interdisciplinari distudiosi. Vari antropologi entrano in tali gruppi. Gli antropologi erano handicappati dalla suscettibilit delle
lites locali che avevano la percezione di essere ritenuti deiprimitivi se venivano intervistati da antropologi.
Le teorie dello sviluppo anni 1950-1970
1950-1970. Le teorie dello sviluppo che dominano la
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ppscena internazionale sono fortemente etnocentriche edominate dal paradigma della modernizzazione.
Centralit dei problemi dell'industrializzazione e deldecollo economico.
Posizione di preminenza degli economisti
Emarginazione degli antropologi. Negli anni '80, i fallimenti dell'approccio
economicistico rivalutano il ruolo dell'antropologia
dello sviluppo.
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Il paradigma della modernizzazione e
gli stadi dello sviluppo
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Secondo Walt Rostow ogni societ deve
passare attraverso i cinque stadi seguenti:1. la societ tradizionale
2. lo stadio precedente al decollo
3. il decollo
4. la strada verso la maturit
5. la societ dei consumi di massa. 1
Il capitale e il progresso
L' approccio economicistico estremamente
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semplicistico e schematico:
a.L'accumulazione di capitale costituisse ilprincipale, se non l'unico, problema dello
sviluppo . 1
b.Automatica ridistribuzione a pioggia dall'altoverso il basso delle ricchezze prodotte.
L'approccio politico-sociale
allo sviluppo
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L'approccio allo sviluppo proprio
dell'economia e della sociologia dellamodernizzazione risulta:
a. empiricamente insostenibileb.teoricamente insufficiente
c. praticamente incapace di stimolare unprocesso di sviluppo nel Terzo Mondo.1
I programmi di sviluppo integrato
I molti esiti negativi indotti dalle teorie e dalla praticadella Prima Decade dello Sviluppo hanno spinto glioperatori esterni:
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p
a. a porsi il problema dell'integrazione degli interventiesterni con le attivit esistenti sul territorio e,
soprattutto,b. a programmare lo sviluppo di una data area
pianificando ed integrando gli interventi sia a livelloeconomico che politico.
Iniziano i vasti programmi di sviluppo integrato,finanziati dalle Organizzazioni Internazionali (FAO,UNESCO, OMS, CEE, ecc).
Per affrontare i problemi dei diseredati bisognaelaborare i programmi complessivi o pacchetti di
provvedimenti politici, piuttosto che affidarsi a progettiisolati.1
Il mito degli anni 70
La elaborazione del concetto di sviluppo integratoseguita a fondarsi sulle riflessioni e sulle analisi dellescienze economiche e politiche applicate.
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scienze economiche e politiche applicate.
L' integrazione vista soltanto a livello di sistema
economico (produzione, distribuzione e consumo) intutte le sue implicanze: economico-finanziarie,tecnologiche, ambientali, politiche, formative einformative.
Una rapida crescita economica pu realizzarsiattraverso la pianificazione e il controllocentralizzati dell'economia secondo un processoche si muova dall'alto verso il basso, e che ponga
l'accento sulla industrializzazione, lamodernizzazione e l'urbanizzazione.
L ideologia della centralit del capitale
Il capitale il maggiore apporto esterno per larealizzazione del processo di sviluppo.
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p pp sufficiente immettere nel sistema economico dei
Paesi "sottosviluppati" il 2% annuo del PNL dei Paesiricchi per provocarne il decollo. 1
Il processo interno di accumulazione di capitale vieneaiutato dall'apporto esterno di tale capitale e di
tecnologia. I benefici cumulativi di crescita nel polo modernodella nazione defluiscono automaticamente,attraverso una oculata amministrazione, a beneficiarela pi ampia societ.
L'accumulazione di ricchezza risolverebbe gli altriproblemi umani.
Il fallimento
L'erroneit di tale impostazione, strettamentetecnico-economica stata messa in evidenza dal
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tecnico economica, stata messa in evidenza dalfatto che la crescita, che si verificata nei Paesi
sottosviluppati:a. non si distribuita in modo equo, mettendo incrisi l'idea originaria della crescita aggregatacome obiettivo sociale ;
b. ha prodotto l'ampliamento del gap tra i Paesidell'Occidente industrializzato e i Paesi del TerzoMondo;
c. ha prodotto nel Terzo Mondo sempre pinumerose e gravi contraddizioni interne edipendenza esterna.
Il Rapporto Mondiale sullo Sviluppo
Umano 1992 (UNDP)
La distribuzione del reddito tra Paesi ricchi eP i i
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Paesi poveri :
a. nel 1960, il 20% pi ricco della popolazionemondiale aveva un reddito 30 volte superiore aquello del 20% pi povero;
b. nel 1990, la differenza a favore del 20% pi ricco arrivata a 60 volte. Se si prende in considerazione anche la cattiva
distribuzione del reddito all'interno dei singoliPaesi, si giunge alla conclusione che taledifferenza arriva a 150 volte.
Lidrovora
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La rapina del mercato finanziario globale
Il trasferimento di capitale dai Paesi ricchi
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Il trasferimento di capitale dai Paesi ricchiverso il Terzo Mondo, nella situazione iniquadei mercati mondiali globali, si risolto invera e propria rapina.
Il trasferimento netto di 49 miliardi di dollaridai Paesi ricchi verso i Paesi poveri, attuato nel1980-82, ha prodotto, negli anni 1983-1989,
un corrispondente indebitamento da parte deisecondi di 242 miliardi di dollari.
Il prestito ad usura
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Liniquit dei costi di accesso al mercato
globale
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La tecnica finanziaria dello
strangolamento
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Il modernismo politico
Attacca le teorie prettamente economicistiche sviluppando
una critica fondata su considerazioni di tipo politico. Lattuazione dei provvedimenti necessari al trasferimento di
capitale da parte di un governo innanzi tutto un problema
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capitale, da parte di un governo, innanzi tutto un problemarelativo a:
a. a chi detiene il potere,b. alla percezione che ha dei propri interessi,c. ai margini di manovra in suo possesso. Lo sviluppo politico, aspetto essenziale del pi ampio
processo di modernizzazione, deve realizzarsi attraverso:a. la differenziazione strutturale,b. l'autonomia dei sub sistemi,c. la secolarizzazione culturale. Il sistema democratico di tipo occidentale indispensabile
per realizzare la modernizzazione.
La critica sociologica
al paradigma della modernizzazione
L i li i i li h i
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Le istanze politico-sociali permeano anche i
tentativi di correzione del modello economicodello sviluppo integrato, ma i risultatipermangono deludenti.
Tutti gli esponenti della teoria dellamodernizzazione vedono la causa delsottosviluppo in fattori deficitarii interni aiPaesi "sottosviluppati".
Tali elementi negativi interni sono talmenterilevanti da nullificare, se non vengonorimossi, qualsiasi sforzo promozionaleesterno.
Le nuove teorie dai PVS
Nella seconda met degli anni '60, alcunistudiosi di scienze sociali latino americani
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studiosi di scienze sociali latino-americani
sviluppano una critica sempre pi serrata allateoria della modernizzazione.
Sorgeranno cos nuove teorie e proposte:
Dipendenza
Interdipendenza
Nuovo ordine mondiale
La teoria della dipendenza
La teoria della dipendenza sosteneva che lecause del sottosviluppo derivavano dalnormale funzionamento del sistema
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normale funzionamento del sistema
capitalistico internazionale. La scuola della dipendenza sorta dallaconvergenza di due distinti percorsi
intellettuali:a. uno definito neomarxista,b.l'altro originatosi nelle prime discussioni
latino-americane sullo sviluppo, che infine confluito nella tradizione del CEPAL1.
La teoria della interdipendenza
Dalla critica della scuola indiana alla teoria delladipendenza trae origine l'approccio integratointerdipendentista , legato alla teoria del conflitto ealla "lotta" di classe
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alla lotta di classe.
Correttivi teorici proposti:a. l'integrazione in esso di obiettivi di giustizia socialeed equa ridistribuzione;
b.il coinvolgimento maggiore della popolazione nellarealizzazione del processo di sviluppo;
c. un continuo processo di trasferimento diun'adeguata porzione delle entrate e della tecnologia
dai Paesi industrializzati verso i Paesi del TerzoMondo,d. assicurato dal Nuovo Ordine Economico
Internazionale delle Nazioni Unite.
Il modello di sviluppo integrato corretto
OBIETTIVICrescita economica + giustizia sociale
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PROCESSO
Pianificazione dall'alto verso il basso + partecipazionemodernizzazione, industrializzazione, urbanizzazione
input e allocazione di capitale
aiuto e trasferimento di tecnologia dall'esterno
STRUTTURA GLOBALE
Un Mondo Unico+Nuovo Ordine Economico Internazionale
Il concetto di sviluppo diverso
Verso la met degli anni '70 sorgono approcciche si incentrano sul concetto di sviluppo e nonsulla sua forma
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sulla sua forma.
Il concetto di sviluppo diverso viene espressoper la prima volta nel 19751
Le caratteristiche:
a. ordinato verso i bisogni (Basic Needs)b.endogenoc. imperniato sulle proprie forze (Self-Reliance)
d. ecologicamente valido (Eco- Sviluppo)e. basato su trasformazioni strutturali (autogestionee partecipazione) .
United Nations Asian Development
Institute (UNADI)
I A i il t i i d llUNADI tt
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In Asia, con il patrocinio dellUNADI, quattro
studiosi (Whidul Haque, Niranjan Metha,Anisur Rahman e Ponna Wignaraja),conducono una ricerca con lo scopo di
elaborare una nuova strategia per lo sviluppoin Asia, che si basasse:
a. sui valori umanistici fondamentali ,
b. sulla mobilitazione dell'iniziativa creativa dellagente per uno sviluppo globale del proprio
sistema di vita.
I risultati innovativi
I ris ltati pi rile anti dal p nto di ista
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I risultati pi rilevanti dal punto di vista
antropologico sono:a. a livello teorico, l'inizio della elaborazione
del concetto di autosviluppo (self-reliance,grass rooted development) ,
b.a livello metodologico, la elaborazione
della metodologia della ricercapartecipatoria (participatory reasearch).
Il nuovo sistema mondiale
Il popolo diviene il fulcro dello sviluppo. A livello mondiale necessario un sistema
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A livello mondiale necessario un sistema
globale flessibile che sostenga gli sforzi deivari popoli e nazioni verso uno sviluppo self-reliant.
Tra il sistema mondiale globale e quellispecifici locali dovrebbe instaurarsi un
processo transazionale positivo di interscambiocritico.
Sintesi di Wignaraja
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Le ONG: piccolo bello
I fallimenti dell'approccio integrato tramite
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I fallimenti dell approccio integrato tramite
programmi di sviluppo regionale (ONU,FAO, ecc) inducono negli anni '80 gliorganismi pi coinvolti, specialmente leOrganizzazioni non Governative (ONG),a ritornare alla filosofia del "piccolo
bello", dei "microprogetti", applicando adessi la teoria dello sviluppo integrato.
XI LEZIONE
Lapproccio antropologico alla teorizzazione
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L approccio antropologico alla teorizzazione
dello sviluppo
La grande esclusa La teoria del consenso
Ipotesi per un nuovo approccio dinamista
Il Paradigma dominante delleconomia
dello sviluppo
Il paradigma dominante dell'economia
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Il paradigma dominante dell economia
dello sviluppo riposa sull'opinioneclassica-neoclassica di un mondo nel qualeil cambiamento graduale, marginalista,
non disgregante, equilibrante e, in largamisura, indolore. Una volta avviata, lacrescita diviene automatica e si diffonde
ovunque, propagandosi fra le nazioni e fluendo tra le classi sociali inferiori,cosicch ognuno si avvantaggia del
processo.
I Motivi dellesclusione: Primo Motivo
L'approccio eminentemente economicistico,neoclassicistico della dottrina occidentale dello sviluppo,che rende inutili la conoscenza dei sistemi tradizionalil li
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locali.
Secondo tale approccio ideologico, i popoli extra-occidentali per svilupparsi sufficiente che copino ilmodello occidentale e ricevano dall'esterno gli elementi
essenziali con i quali sostituire quelli interni carenti enocivi, in particolare:
capitale,
know-how, tecnologie,
organizzazione socio-politica e del lavoro.
I motivi dellesclusione: Secondo
motivo
La posizione culturale assunta dalle nuove lites locali.a. Esse pensano di avere una conoscenza sufficiente dei sistemiculturali dei popoli costituenti la propria nazione per cui non
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culturali dei popoli costituenti la propria nazione, per cui non
ritengono utile l'apporto dell'antropologo.b. I Governi degli Stati di recente formazione non cercano moltospesso i consigli degli antropologi, perch associano l'antropologiaallo studio dei primitivi e non desiderano essere ritenuti tali.
c. Gli operatori esterni e le lites locali, che costituiscono il polorapido delle societ in transizione, considerano Il discorsoantropologico, con la sua attenzione alle specificit locali,tradizionali: come elemento di potenziamento del tribalismo e delladisgregazione nazionale, Come ulteriore e inutile ostacolo alla rapida realizzazione delmutamento, richiesto dal progresso.
Le ragioni dellautoesclusione
degli antropologi
1. Il dilemma morale.2. La riluttanza ad entrare in quipes interdisciplinari che studiano e
pianificano la manipolazione politica, economica e sociale dei popolietnologici (contro lautodeterminazione)
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etnologici (contro l autodeterminazione).
3. La riluttanza degli antropologi accademici ad accettare gli antropologipratici o applicati (204).4. I portati psicologici dello stesso fenomeno dello sviluppo:a. Il white man's burden, che aveva giustificato l'espansione coloniale, e
che permane come fondamento e molla morale dell'avventura
developpementarista della Prima Decade dello Sviluppo (205).b. La stretta collaborazione offerta dall'antropologia applicata ai governicoloniali:
da una parte accentua il "senso di colpa" degli antropologi e frena la lorospinta a coinvolgersi di nuovo in un'avventura percepita, mutatis mutandis,
simile alla precedente, mentre dall'altra parte spinge coloro che pianificano gli interventi aescludere l'apporto dell'antropologia percepita come scienza "colonialista".
Lo sviluppo di comunit:
lapproccio antropologico
Negli anni '50, specialmente negli USA, l'approccioantropologico allo sviluppo emerge dall'ambito degli studi edelle ricerche nel campo dello sviluppo di comunit
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delle ricerche nel campo dello sviluppo di comunit.
Gli antropologi affrontano i problemi che nascono quando unacomunit soggetta a mutamento:
1. in una relazione di "cliente" (client community) con una
persona o un gruppo esterni, i quali:a. svolgono le funzioni di catalizzazione (catalytic agent),
b. o di aiuto nel processo di mutamento;
2. gli agenti del mutamento o dello sviluppo (agent of change ordevelopment) provengono da un gruppo sociale conculturaaltra.
La Cornell University
In questo primo periodo dell'antropologia dello sviluppo,acquista particolare rilievo il progetto sperimentale diformazione delle persone che partono per progetti di svilupponel Terzo Mondo avviato dalla Cornell University.
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nel Terzo Mondo avviato dalla Cornell University.
Ad esso partecipano John Adair, Robert Bunker, Henry F.Dobyns, Alexander H. Leighton, Solon T. Kimball, TomSasaki, Edward H. Spicer e Ward Hunt Goodenough.
Gli obiettivi generali sono:
a. illustrare agli agenti dello sviluppo il ruolo dei fattori sociali eculturali.
b. analizzare le esperienze fatte e stendere le regole procedurali
.
Principi pratici per lo sviluppo di comunit
1. Le proposte e le procedure dello sviluppo debbono esse coerenti tra di loro.
2. Gli agenti dello sviluppo debbono possedere una profonda conoscenza dei valorifondamentali e delle principali caratteristiche della cultura della comunit cliente".
3. Lo sviluppo deve prendere in considerazione la comunit globale.
4. gli obiettivi dello sviluppo debbono essere enucleati in modo tale che abbiano valore
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g pppositivo per i membri della comunit. Devono altres rispondere ai desiderata sia
della comunit sia degli agenti dello sviluppo.5. La comunit deve essere partner attivo nel processo di sviluppo.
6. Gli agenti debbono partire dalle risorse che la comunit possiede sia a livellomateriale che organizzativo e direttivo.
7. Le procedure di attuazione dello sviluppo debbono essere comprensibili in ognistadio per i membri della comunit locale.
8. L'agente, come persona, deve guadagnarsi il rispetto della comunit.
9. L'agente deve evitare di divenire "l'uomo indispensabile della situazione.
10. Quando vi siano molti agenti che lavorano insieme, divengono essenziali sia unabuona comunicazione che un buon coordinamento tra di loro e le loro rispettiveorganizzazioni di appartenenza. 1
Conflitto dinteresse e teoria del consenso
Il problema che, negli anni '40 e '50, le scienze socialiapplicate allo sviluppo di comunit pongono al centrodella loro riflessione quello del conflitto d'interesse
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q
(interest conflict) tra la comunit locale e gli agentiesterni dello sviluppo.
Nei programmi dell'epoca tale conflitto si risolveva in
favore della controparte che aveva pi potere,generalmente l'agenzia esterna.
Soluzione apparente, in quanto il conflitto permaneva
e si risolveva nella resistenza al cambiamento messain atto dalla societ locale.
Le tre posizioni teoriche preminenti
tra gli agenti esterni di mutamento1. i desiderata (desideri, bisogni, obiettivi) espressi dalla
comunit locale debbono avere la priorit; tesi giustificata in
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comunit locale debbono avere la priorit; tesi giustificata in
base a considerazioni etico-politiche derivanti dal concetto didemocrazia statunitense;
2. i desiderata degli agenti pianificatori dello sviluppo debbano
avere l'assoluta priorit; tesi giustificata in nome dellanecessit di essere pratici e concreti (need to be "practical"and "hard head");
3. il conflitto va composto e il programma deve emergere
dall'incontro tra i desiderata della comunit locale con quellidei pianificatori.
La posizione degli antropologi statunitensi
La posizione maggioritaria tra gli antropologiculturali dello sviluppo si fonda:
a sulla teoria del relativismo culturale
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a. sulla teoria del relativismo culturale,
b.sulla teoria del consenso,c. sul rispetto per l'autodeterminazione dei popoli.
Su tali fondamenti teorici sar elaborata lametodologia della ricerca azione, che verrlargamente utilizzata negli USA qualche decennio
dopo.
ruo per an ropo ogo e o sv uppo necampo della cooperazione internazionale
statunitense
All'inizio degli anni '80, erano gi emersi a i tre seguenti:
a "facilitatore della ricerca" (research facilitator) per
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a. facilitatore della ricerca (research facilitator), per
raggiungere gli obiettivi prefissati con il minimo rischio didisgregazione sociale.
b. "impiegato partecipante" (participant employee) con il compito
primario rimane di amministratore impegnato nellarealizzazione degli obiettivi pianificati.
c. "valutazione della ricerca" (research evaluation). valutazionedei risultati del progetto in corso d'opera o dopo il suocompletamento.
Sintesi dei principi fondamentali
per la teoria della sviluppo
1. sviluppo autocentrato (community-centered);
2. fondato sui bisogni della comunit locale
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g
relazionati a quelli esterni;3. utilizzazione delle risorse umane e materiali
locali;
4. applicazione della riflessione e della ricerca socio-antropologica alla elaborazione, alla realizzazione ealla valutazione dei programmi;
5. preminenza del fattore umano sui fattori tecnologici.1
La critica al neocolonialismo
e allimperialismo economico finanziario
Negli anni 70 e 80 viene sviluppata la critica al neocolonialismo eall'imperialismo economico-finanziario da parte della:
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a. teoria della dipendenza,b. teologia della liberazione.
Queste correnti di pensiero :
a. mettono a nudo i lati oscuri e i meccanismi di dominio e di sfruttamento
del sistema capitalistico multinazionale nei confronti dei popoli e dellenazioni del Sud del Mondo ;
b. influenzano grandemente l'antropologia dello sviluppo.
Dalla revisione critica delle relazioni tra Occidente e Terzo Mondo sorge
l'antropologia dinamista.
Lantropologia dinamista dello sviluppo
L'antropologia dinamista dello sviluppo nasce da due operefondamentali, ambedue del 1971:
a Sens et puissance Les dynamiques sociales 1
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a. Sens et puissance.Les dynamiques sociales,
b. l'Anthropologie applique,2
Essa evolve dall'antropologia del conflitto ed ha alla basel'ideologia della liberazione;
sono centrali in essa i problemi dell'oppressione e dellosfruttamento:
a. sia esterni
b. sia interni.
Il nucleo teorico dell'antropologia
dinamista dello sviluppo
Il nucleo teorico centrale dell'antropologia dinamista dello sviluppo costituito dal concetto di conflitto.
Le dinamiche dello sviluppo sono generate dallo scontro tra:
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a. il sens (la razionalit evolutiva dei sistemi "tradizionali),b. la puissance, (la potenza delle dinamiche esogene).
Tale conflitto esterno genera, all'interno delle societ "in via disviluppo", lo scontro tra:
a. il polo lento del mutamento (gli anziani, autorit localitradizionali),
b. il polo rapido del mutamento, le lites moderne
Tale conflitto pu portare il sistema socio-culturale oltre la sogliadi tollerabilit dello snaturamento culturale e provocarne ilcollasso.
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XII LEZIONE
Fondamenti epistemologici
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dell'antropologia dello sviluppo Il concetto antropologico di sviluppo
Il sistema culturale globale e la sviluppo Il concetto di autosviluppo
Fondamenti epistemologici dell'antropologia dello
sviluppo : Il concetto di sviluppo
Introducendo la propria riflessione sulle teorie dellosviluppo e il Terzo Mondo, Hettne afferma:
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Non pu esserci una definizione finale e invariabile dellosviluppo, ma solo suggerimenti di ci che lo sviluppoimplicherebbe in particolari contesti. Cosicch losviluppo in larga misura definito contestualmente edovrebbe essere un concetto indeterminato, da venirecostantemente ridefinito quando si approfondisce lanostra conoscenza del processo e quando emergono
nuovi problemi da risolvere con il termine "progresso.1
Il concetto antropologico di sviluppo
Lo sviluppo un processo di
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mutamento culturale, prodotto dell'attivitmentale dell'individuo in interrelazionecostante con l'altro fattore umano della
cultura, la societ, e con gli altri fattorinaturali della cultura, l'ambiente e il tempo,e in rapporto di interscambio con le culture"altre.
Il contributo dellantropologia culturale
Lo sviluppo va considerato in primo luogo come mutamentodel sistema culturale globale, di conseguenza, il contributoepistemologico specifico dell'antropologia alla costruzionedella teoria dello sviluppo riguarda preminentemente la
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della teoria dello sviluppo riguarda preminentemente laelaborazione e la formulazione dei concetti di:
1. sistema culturale globale, con i concetti subordinati di:
a. sub-sistema,
b. struttura,c. elemento,
d. processo,
2. di mutamento culturale,3. integrazione culturale.
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XIII LEZIONE
I processi dinamici della cultura
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Il mutamento e la mutazione
Il sistema culturale globale
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Lintegrazione del sistema culrurale
globale
1. L'integrazione e la coesione del sistema si
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presentano sia come :a. unit funzionale,
b. logico formale.
2. La coesione interna deriva dalla ...tendenza alla coerenza reciproca... che
hanno gli elementi del sistema.
La conflittualit nel sistema
Alla tendenza alla coesione si oppone, conforza diversa nel tempo, quella creatadall'azione permanente della conflittualit:
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a.endogena, emergente specialmente dallezone d'ombra (255),
b.esogena, derivante dai conflitti socio-politico-culturali ed economici con l'esterno, che mettein crisi il sistema e spinge alla suatrasformazione.
G. Balandier
La societ sempre il luogo di uno scontro
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permanente tra fattori di conservazione efattori di trasformazione, ed ha in s le ragionidel proprio ordine e del disordine che ne
provocher la modificazione (256).
Gli esiti del conflitto
La dialettica fra conservazione e mutamento, hacome conseguenza:
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a. in periodi di latenza, una situazione di instabileequilibrio,
b.in periodi di difficolt, situazioni di crisi pi o
meno violente,c. in casi estremi, l'esplosione rivoluzionaria, alla
quale pu seguire il tracollo del sistema socio-
politico e il mutamento profondo del sistemaculturale globale.
Il mutamento culturale
1. Il mutamento condizione costante e
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normale dei sistemi culturali.2. Il mutamento scaturisce dall'azioneinnovatrice che, sotto l'influsso delle
contraddizioni interne e degli stimoliesterni, d vita a soluzioni innovative.3. Le innovazioni si possono discostare pi o
meno consistentemente dai modellitradizionali.
Il mutamento processo fisiologicodel sistema culturale
1. Il mutamento un costante processo"fisiologico" di crescita del sistema culturale
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globale. Esso non procede in senso lineare,ma con alti e bassi.2. I processi di invenzione, inculturazione,
diffusione e acculturazione, interagendodinamicamente, provocano la suamodificazione:
a. pacifica e serena nei periodi di "latenza",b. conflittuale, dolorosa e pi o meno
disintegrante nei periodi di crisi.
Il continuum di probabilit d'azione
1. Le difformit dalla tradizione costit