Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    I LEZIONE

    Lantropologia del turismoe

    il concetto di cultura

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    Gli antropemi e gli etnemi

    Gli antropemi si possono definite le espressionicapillari della cultura:a. che risalgono allintuizione inventiva dellindividuo;

    b. che si specificano come radici della strutturaculturale e sociale. Gli etnemi sono il risultato degli antropemi costituiti

    in struttura, cio articolati tra loro sistematicamente. Linsieme sistematico degli etnemi il prodotto

    specifico della comunit che accoglie e rendenormativi e stabili gli antropemi.

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    Lantropologia del turismo nel quadro dellescienze demoetnoantropologiche.

    1. LAntropologia del Turismo costituisce uno deisettori emergenti delle scienzedemoetnoantropologiche.

    2. Essa studia i fenomeni turistici in quanto fenomeniculturali:

    a. sia dal punto di vista delle dinamiche processuali chetali fenomeni innescano e coinvolgono;

    b. sia da quello dei beni culturali materiali eimmateriali che sono a fondamento dellattrazione edella pianificazione turistica.

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    Antropologia dello sviluppo

    1. Affronteremo largomento dal punto divista dellAntropologia dello Sviluppo.

    2. Focalizzeremo la nostra attenzione inparticolare sui problemi socio-culturali che

    emergono nei processi di pianificazionedello sviluppo turistico.3. Analizzeremo:a. la teoria dell autosviluppo territoriale

    integraleb. la metodologia della ricerca-azione

    partecipata.

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    Concetto di cultura

    La cultura il complesso unitario

    che include la conoscenza, lacredenza, larte, la morale, le leggi eogni altra capacit e abitudine

    acquisita dalluomo come membrodellasociet.

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    Concetto di cultura

    La cultura consiste in modelli, espliciti eimpliciti, di e per il comportamento, acquisiti e

    trasmessi mediante simboli, costituenti ilrisultato distintivo dei gruppi umani,comprendenti le loro incarnazioni negli

    artefatti; il nucleo essenziale della culturaconsiste in idee tradizionali (cio derivate eselezionate storicamente) e specialmente neivalori loro attribuiti; i sistemi culturali

    possono considerarsi da un latoprodottidall'azione e, dall'altro, elementicondizionanti l'azione futura.

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    Concetto di cultura

    La cultura un complesso unitario cheinclude tutte le risposte che l'uomo, comemembro di una determinata societ, elabora

    per dare una soluzione ai problemi chel'esistenza pone, relativi a elementi, strutture eprocessi in qualsiasi campo del sapere,

    includendo anche i rapporti e i processi sociali.

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    Lapproccio antropologico alla cultura

    Lapproccio antropologico ci permette didistinguere tra:a.Concetto umanistico di cultura

    . letterati e illetterati

    . uomini di cultura e uomini di natura

    b. Concetto antropologico di cultura. tutti gli uomini sono di cultura. la natura delluomo la cultura

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    Lalterit culturale

    1. Le culture altre

    2. Le culture egemoni e le culture subalterne3. le sottoculture

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    La cultura e la civilt

    La culturaDisposizione ad affrontare la realt,disposizione che si costituisce negli individuiin quanto membri di una societ storicamentedeterminatasi e determinantesi.

    La civiltIl complesso delle attivit economiche e

    sociologiche, delle ideologie, delle credenze,delle manifestazioni artistiche, delleconoscenze e applicazioni tecniche e

    scientifiche caratteristiche delle singole societumane.

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    II LEZIONE

    I FATTORI DELLA CULTURA

    La persona e la cultura

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    I fattori della cultura

    La cultura generata, accumulata,trasmessa e modificata dallinterazionecostante dei seguenti quattro fattori:

    Anthropos (la persona umana) Ethnos (la comunit, la societ)

    Oikos (lambiente) Chronos (il tempo)

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    Lanthropos

    lindividuo la variabile irriducibile diogni situazione sociale e culturale.

    il lievito della fermentazione culturale,

    e ogni nuovo elemento della cultura puricondursi, in ultima analisi, alla mente di

    qualche individuo.

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    Lanthropos

    Ogni individuo deve essere consideratocreatore di cultura

    I geni e gli eroi culturali

    Lambivalenza del rapporto tra persona ecultura

    I sistemi di pensiero (P. Radin e M. Griaule)

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    III LEZIONE

    La societ e la cultura,

    il patrimonio culturale,i modelli culturali,

    lethos

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    Lethnos

    Ogni intuizione , ogni interpretazione,ogni azione del singolo individuo , perquanto nuova, originale o importante,

    sarebbe destinata a perdersi o a inaridirsise non fosse, in qualunque modo, fatta

    propria dallacollettivit , articolata in uninsieme organico e trasmessa come partedelpatrimonio comune.

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    Lethnos

    Un gruppo sociale, generalmente condenominazione data da s e da altri pi omeno grande, ma sempre abbastanza grande

    da contenere dei gruppi secondari, -almeno due -, vivente ordinatamente in unluogo determinato, con una lingua, unacostituzione e sovente una tradizione sueproprie.

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    I tipi di associazione comunitaria

    1. Il quasi gruppo e il gruppo

    2. La communitas e la comunit

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    La communitas >.

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    Il processo di istituzionalizzazione

    .

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    La comunit

    La comunit , , non un insieme diindividui giustapposti casualmente, ma un complesso coordinato e ordinato

    allottenimento di scopi specifici.Essa si presenta a vari livelli diformazione con scale e con estensioni

    diverse di partecipazione. La famiglia , ilgruppo, Laparentela, ilpopolo, lanazione,sono tutte forme di comunit.

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    Cultural HeritageBeni culturali materiali ed immateriali

    Il patrimonio culturale

    I modelli di cultura Lethos

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    Il patrimonio Culturale

    A livello comunitario linsieme dellacultura sovrasta sempre lapportoindividuale.

    Nel concetto di patrimonio culturalesi includono non solo il carattere ereditario

    della cultura, ma anche il senso dipartecipazione che accomuna tutti i membridi una comunit.

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    Lethnos soggetto direlazioni culturali

    La capacit coesiva della cultura in rapporto alla tendenza associativa e gregariadelluomo si manifesta e si sviluppa nelle istituzioni sociali.

    Esse sono i modelli di vita accettati dalla comunit come norma sociale e come

    comportamento standardizzato. Le istituzioni sociali si coordinano in una rete complessa che abbraccia tutte le

    espressioni della vita umana e sono esse stesse forme cristallizzanti delleintuizioni individuali: la comunit le fa proprie e in questo processo diappropriazione si rinnova e si consolida.

    Lefficacia normativa delle istituzioni, la fissit degli aspetti materiali, latrasmissione ereditaria, mettono in particolare risalto la tendenza conservatrice dellacultura.

    A questa tendenza corrisponde e contrasta la necessit di rinnovamento: il

    rinnovarsi dei membri, attraverso il ciclo della vita, e la diversit delle circostanzedi luogo e di tempo suscitano nuove esigenze.

    Nascono cos le relazioni culturali. Le relazioni culturali abbracciano tutto ilcampo delle manifestazioni culturali e, negli aspetti sociali, danno luogo aglisvolgimenti caratteristici di ordine politico e giuridico.

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    Modelli di cultura

    linsieme dei tratti e delle peculiarit checaratterizzano una determinata cultura,sancendone lindividualit rispetto a ogni

    altra.I tratti di per s possono far parte di pi

    culture, ma la particolare configurazionedi questi tratti a rendere unica ogni cultura.

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    Modelli di cultura (Cultural patterns)

    Ogni modello di cultura costituitodallinsieme dei valori e dei comportamenti

    che distinguono una comunit e i suoimembri.1

    R. Benedict:

    a. Modello apollineo (Zuni del NuovoMessico)

    b . Modello dionisiaco (Kwakiutl dellaColumbia Britannica)

    c. Modello paranoico (Dobu dellisola diDobu in Melanesia)

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    Lethos

    G. Bateson

    Gli Iatmul della Nuova Guinea (ethos degli uomini eethos delle donne)

    Espressione di un sistema standardizzato diatteggiamenti emotivi.Uno dei fenomeni pi importanti che lesame dei

    contrasti di ethos porta alla luce la ripugnanza

    che persone allevate secondo un ethos, con le loroazioni emotive standardizzate secondo un datomodello, sentono per altri possibili ethos.

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    IV LEZIONE

    Lambiente e la cultura

    I condizionamenti ambientaliIl valore materiale e il valore

    simbolico dellambiente

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    Loikos

    Lambiente include tutta la natura esterna:a. la configurazione topografica dei luoghi (dalle montagne

    alla steppa, dai fiumi al mare),b. il clima e tutte le manifestazioni atmosferiche,c. la vegetazione spontanea e coltivata,

    d. la fauna nel senso pi vasto e molteplice della vita

    animale. Lantropologia si interessa agli aspetti umanidellecologia, e cio ai modi e alle forme con cuilambiente si riflette sulla cultura.

    Luomo non solo sulla terra. Nello sviluppo della suavita, egli inserito in unamplissima gamma di rapporti,tra i quali predomina, in maniera determinante latecnologia.

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    Loikos fattore di cultura

    Lambiente condiziona:a. la tecnica, ossia, lattivit esteriore e materiale delluomo:

    - il materiale degli utensili e delle armi,- le possibilit di nutrimento attraverso la caccia, la pesca, la

    raccolta, o attraverso lallevamento e la coltivazione,- il tipo di riparo e di abitazione.

    b. le concezioni astratte della cultura, e si riflette sulle

    interpretazioni della natura e del cosmo, sul significato deirapporti reali o supposti tra il cosmo e luomo, tra glialberi, gli animali e luomo.

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    La tecnologia

    Luomo, per mezzo della tecnologia cerca di dominare lambiente.

    Il suo intento e quello di assicurarsi uno spazio pi sicuro di vita.

    Per questo scopo ha bisogno di nutrimento e protezione. Si foggia, con laspinta della fantasia e dellesperienza, strumenti sempre pi adeguati: dalbastone di scavo allaratro, dal fuoco a1lenergia atomica, dallarco e lafreccia alle reti.

    Lo sviluppo tecnologico non mai fine a se stesso, bens volto alla scopertadi nuove fonti e mezzi di energia.

    Lambiente condiziona la vita umana in rapporto diretto allo sviluppotecnologico.

    Tra tecnologia e demografia vi e un rapporto diretto: maggiore lapossibilit di trarre energia da un determinato ambiente tanto maggiore lapossibilit dellinsediamento umano.

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    Lambiente e lorganizzazione politica

    Lambiente naturale, inteso come territorio,rappresenta lelemento che luomo valorizzaper la sua attivit economica e per la suaorganizzazione politica.

    Il territorio, o la terra, in tal modo, assumonosignificati emotivi, giuridici e politici,universalmente diffusi e pregnanti.

    Il concetto di patrimonio culturale acquista inriferimento alla terra una concretezzasingolare: la Patria.

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    Loikos

    Il valore materiale dellambiente

    Il valore simbolico dellambiente

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    Il rapporto uomo-ambiente

    Il condizionamento pratico dellambiente e il suo riflesso sulle

    concezioni teoriche della cultura sono stati oggetto di studio findal primo formarsi dellantropologia e delletnologia in scienzesistematiche.

    Oggi, limportanza dellecologia antropologica non solomarginale e genetica, ma viene considerata essenziale.

    Le interpretazioni e le posizioni degli antropologisullargomento non sono sempre univoche:

    a. alcuni vedono nellambiente un semplice condizionamento ela motivazione che induce luomo alle conquiste tecnologiche

    con corrispondenti ordinamenti sociali per cui, in ogni caso,luomo emerge come dominatore dellambiente.

    b. altri minimizzano liniziativa delluomo, e danno massimorilievo al condizionamento determinante dellambiente.

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    Sir E. Evans-Pritchard e lecologia nuer I Nuer sono prevalentemente pastori, ma le condizioni

    ambientali li orientano anche verso lagricoltura e la pesca.

    Il terreno delle pianure Nuer argilloso, e gli alberi sonorari. Le piogge (luglio e agosto) sono torrenziali, i fiumi inondano e

    poi stagnano in paludi. I pascoli perci sono scarsi, il bestiamesoffre. Il latte, cibo principale dei Nuer, di conseguenza, poco.

    Per completate il loro nutrimento si dedicano alla coltivazionedel miglio e alla pesca.

    Il ritmo stagionale importa anche una dicotomia residenzialenei villaggi, durante le piogge; nei campi, durante la stagione

    secca. Non solo il sistema residenziale viene cosi condizionatodallambiente, ma anche tutto il sistema politico. (Evans-Pritchard, 1940: cap. 1-3).

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    Il valore materiale dellambiente

    Lambiente naturale costituisce lelemento cheluomo valorizza per la sua attivit economica.

    Il rapporto con la terra radicale luomo vi trae ilsuo mantenimento con procedimenti che variano. Il riconoscimento del diritto alla terra, sia come

    diritto alla casa, sia come diritto a trarne ilnutrimento, rappresenta il riconoscimento deldiritto alla vita.

    Le alleanze sociali, a tutti i livelli politici, dallaparentela allo Stato, hanno per scopo di attuarequesta esigenza fondamentale al di l della forzalabile del singolo individuo.

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    Lambiente e la classificazione delle culture

    La cultura della caccia e della raccolta

    La cultura della pastorizia nomade

    La cultura degli agricoltori e allevatoristanziali.

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    IL VALORE SIMBOLICODELLAMBIENTE

    Lambiente, condiziona processi e ledinamiche culturali (astrazione esimbolizzazione):

    a. la visione cosmologica del mondo,b. lelaborazione delle concezioni spirituali,religiose e le rituali,

    c. la produzione artistica,d. lelaborazione politica e sociale (concettoradici e di Patria)

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    Lambiente e la classificazione dellereligioni

    Analogamente alla classificazione generale delle culture, la

    stessa classificazione religiosa pu trarre il suo indicedallambiente:a. Teismo silvestre, credenze religiose dei popoli raccoglitori e

    cacciatori, che dalla selva derivano il simbolo di Dio elispirazione per i riti religiosi e magici.

    b. Teismo pastorale, credenze religiose dei popoli pastori nomadi,che accentra la sua attenzione sul cielo e sulle manifestazioniuraniche come simboli di Dio e di ogni altra forza cosmica daiquali dipende la prosperit degli armenti e delle famiglie.

    c. Teismo agreste, credenze religiose dei popoli agricoltori, chebasa le sue interpretazioni cosmologiche e i riti sul concetto diterra e sul ciclo stagionale delle coltivazioni.

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    V LEZIONE

    Il tempo fattore di culturaLe dimensioni del tempo

    Linterattivit dei fattori della cultura

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    Il chronos e la cultura

    Il fattore tempo nella formazione dellacultura cos intimamente legato alprocesso strutturativo della cultura da quasi

    identificarsi con esso. La cultura nasce, si sviluppa e vive neltempo.

    Lintuizione dellindividuo si articola incultura in successione di tempi.

    Il tempo e il processo di strutturazione e

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    Il tempo e il processo di strutturazione e

    mutamento Vale per la cultura quanto il Fortes scrive della

    struttura sociale: La nozione di un sistema

    sociale o di una struttura sociale implicanecessariamente unestensione attraverso un periodo di tempo. Un sistema sociale, perdefinizione, ha una vita. un sistema sociale,

    quel particolare sistema sociale, solo finch i suoielementi componenti sono mantenuti eadeguatamente rimpiazzati. Il mantenimento eil rimpiazzamento sono fenomeni temporali. I

    processi con cui si attuano costituiscono loggettodinteresse quando noi studiamo il fattore temponella struttura sociale.

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    Le dimensioni del tempo

    Delle tre dimensioni del tempo, passato -presente - futuro, sono soprattutto ilPASSATO e il PRESENTE ad assumere,

    in rapporto alla cultura e ai fenomenisociali, un valore significante.

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    MITO - RITO - STORIA

    TEMPO UNIDIREZIONALE O VETTORIALE

    O O S O A S O CA O

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    MITO RITO STORIA: DESTORIFICAZIONE DEL

    NEGATIVO

    TEMPO DEL MITO

    TEMPO DEL RITO

    TEMPO DELLA STOTIA

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    IL TEMPO DEL MITO

    Il tempo mitologico, (ra del sogno o ra delloro) si riscontra pressoch intutte le culture, consente alluomo di annullare le dimensioni del tempo earrestare il suo passare in un continuo e rinnovantesi presente allo scopo,soprattutto, di mantenere o riconquistare la forza propellente che era alloriginedella vita.

    Mircea Eliade (1966), in prospettiva storico-religiosa, ha designato i miti deiprimordi come i miti delleterno ritorno: sul modello di questi miti, luomotenta di superare il tempo per riconquistare il modello degli archetipiprimordiali stabiliti dal creatore o dagli eroi culturali.

    In questa stessa prospettiva le feste stagionali, soprattutto di capodanno, leorge che le accompagnano, cos come ogni occasione di novit, sia essalavvio di una nuova famiglia nel matrimonio o di una nuova vita nella nascita,sia essa la costruzione di una nuova abitazione o di un tempio, rappresentano lariattualizzazione dellopera della creazione (inizio della vita) e ilsuperamento del caos (espresso nellorgia). (Cfr. Lanternari, 1959).

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    Il sasa e lo zamani

    Il tempo un fenomeno bidimensionale,con un lungo passato , unpresente evirtualmente nessun futuro.

    Per precisare questi concetti Mbiti siserve di due parole swahili, sasa(letteralmente, adesso) per il presente,

    zamani (anticamente) per il passato.

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    Il sasa micro-tempo

    Sasa lo spazio di tempo in cui la gente conscia della propria esistenza, e dentro cuisi proietta sia in rapporto alfuturo brevesia in rapporto alpassato.

    Sasa in se stesso una dimensione completao pieno tempo, con il suo breve futuro, un

    presente dinamico, e unpassatoesperimentato. Lo potremmo chiamare ilmicro - tempo.

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    Lo zamani: macro-tempo

    Zamani ha il suopassato,presente efuturo, ma inuna scala pi vasta: il macro-tempo.

    Lozamani si accavalla al sasa e i due non possonoessere separati.

    Il sasa nutre o sparisce nellozamani. Ma prima chegli eventi diventino incorporati nellozamani,devono essere realizzati o attualizzati dentro ladimensione sasa.

    Quando questo avvenuto, allora gli eventiarretrano dal sasa nellozamani. Cos lozamani diventa il periodo oltre il quale nulla

    pu andare.

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    Tempo ecologico e tempo strutturale

    Il tempo ecologico ha uno svolgimento ciclicodeterminato dal ciclo stagionale.

    Lanno e le stagioni sono concetti legati soprattuttoalle attivit sociali.

    il calendario una relazione tra un ciclo di attivit e unciclo concettuale tra loro connessi: il ciclo concettualederiva il suo significato e la sua funzione dal ciclo diattivit.

    In un certo senso, tutto tempo strutturale, poichesso rappresenta la concettualizzazione delle attivitsociali e le coordina in maniera sistematica ed organica.

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    La distanza o scala

    Il tempo strutturale collegato allidea didistanza o scala .

    Anche la distanza pu essere ecologica estrutturale:

    a.La distanza ecologica la relazione tracomunit definita in termini di densit edistribuzione, con riferimento allacqua,

    vegetazione, vita animale ecc. .b.La distanza strutturale il rapporto distintivo tra gruppi di persone, espressa in termini divalore

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    Tempo e distanza strutturali

    Il t l i

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    Il tempo ecologico nuer

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    Le classi det

    Le classi det sono i raggruppamenti deimembri della societ iniziati nello stessoperiodo.

    Le classi si succedono a classi secondoritmi precisi, determinati dalle cerimonieiniziatiche, e a ognuna spettano competenze

    distinte nellattivit sociale e politica.La successione si avvera nel tempo, ilquale assume efficacia strutturale.

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    La cultura e la storia

    La cultura si muove nel tempo, trapassa digenerazione in generazione come una ereditraccolta dai padri , diviene tradizione.

    I popoli senza scrittura sono stati ritenuti senzastoria.

    Alcuni antropologi sono giunti a negare lutilitdella storia per lanalisi delle culture illetterate.

    Attualmente la necessit dello studio storico dellacultura viene nuovamente affermato come premessaessenziale per la comprensione dei fatti culturali.

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    Gli approcci allo studio cronologico della culturaDiversi approcci e metodi per lo studio cronologico

    della cultura:

    a. Approccio sincronico: studia la cultura e le sueespressioni particolari come un tutto integrato in undeterminato momento, considerato come presenteetnografico. I presenti etnografici possono essere tanti

    quanti sono i momenti prescelti.b. Approccio diacronico, che analizza i fatti culturali nellaprospettiva di successione del tempo.

    c. Approccio storico, che approfondisce lindagine conlapporto di tutti i documenti possibili, dalle testimonianzeorali alle descrizioni di osservatori passati.

    Linterattivit dei quattro fattori

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    Linterattivit dei quattro fattori

    Linterattivit dinamica dei quattro fattori permanente.

    Laccentuazione delluno e dellaltro fattore corrisponde ainteressi particolari di studio:

    a. Vi chi volge lindagine sul rapporto tra cultura e persona;

    b. chi si pone in una prospettiva comunitaria o sociologica;

    c. chi attribuisce importanza al fattore ambientale etecnologico;

    d. chi indaga sui collegamenti causali che legano tra loro glieventi.

    Queste accentuazioni spiegano il sorgere degli indirizzi dispecializzazione nelle discipline antropologiche.

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    VI LEZIONE

    LInterazione dei quattro fattori

    Gli antropemi ed gli etnemi

    La funzione e lenergia

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    La complementariet bipolare Tra i quattro fattori esiste una complementarit bipolare che

    li distingue in due unit corrispondenti.

    anthropos ethnos. Lanthropos d vita allethnos, e lethnosgenera lanthropos offrendogli un ambito completo di vita. Trai due fattori vi attrazione costante di azione, ma insiemeanche di distinzione.

    oikos - chronos. Loikos offre una dimensione al chronos. Idue concetti, nella mente umana, sono intimamente connessima anche nettamente distinti.

    Tra le dueunit bipolari

    si attua unacorrispondenza

    integrativa dando origine alla cultura.

    Linterattivit dei quattro fattori

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    q

    Una visione globale del problema antropologicodella cultura non pu non tener conto del vincolo

    interattivo dei vari fattori.

    A E

    O C

    Gli antropemi e gli etnemi

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    p g

    Dai due fattori, individuo e societ, la cultura assume la suaspecificit come fenomeno umano. Essi originano gliantropemi e gli etnemi.

    Antropemi:

    a. i prodotti dellattivit mentale dellanthropos, le sue intuizioni.

    b. ogni principio strutturale, su cui si ordinano le particolariistituzioni di una comunit e d inizio a nuovi fatti culturali(es. linvenzione del fuoco, il matrimonio).

    Etnemi : le intuizioni dei singoli fatti proprie dalla societ e

    strutturate nel complesso unitario della cultura.

    Definizione che ne d Bernardi

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Definizione che ne d Bernardi

    Gli antropemi si possono definite le espressionicapillari della cultura:

    a. che risalgono allintuizione inventivadellindividuo;b. che si specificano come radici della struttura

    culturale e sociale. Gli etnemi sono il risultato degli antropemicostituiti in struttura, cio articolati tra lorosistematicamente. Linsieme sistematico degli

    etnemi il prodotto specifico della comunit cheaccoglie e rende normativi e stabili gli antropemi.

    Ideo-etnemi socio-etnemi e etnostili

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Ideo-etnemi, socio-etnemi e etnostili

    Tra gli elementi costitutivi della cultura si devonodistinguere:

    a. Gli ideo-etnemi, tutti gli elementi teorici della cultura,coordinati in sistemi di pensiero e assunti a base dellapersonalit e del comportamento;

    b. I socio-etnemi, tutti gli elementi pratici e materialidella cultura come le istituzioni sociali, le espressioniartistiche e le attuazioni materiali.

    c. Gli etnostili, quei modi singolari o specifici dellacultura, che tanto negli aspetti teorici e ideologici (ideo-etnemi) quanto negli aspetti pratici (socio-etnemi),concorrono a caratterizzare una variet particolare dicultura, nel suo insieme e in un determinato momento oepoca.

    La funzione e lenergia

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    La funzione e l energia

    Perch un antropema viene accolto dalla comunit etramutato in etnema?

    Qual la causa per cui un etnema si articola con altrietnemi come si trattasse di un organismo vivente?

    Quali le ragioni per cui, a un certo momento, unetnema viene rifiutato o abbandonato come non piintegrante?

    Questa problematica ha dato luogo a ricerche ediscussioni sulla dinamica della cultura, ormaiacquisite dal pensiero antropologico.

    Tra i concetti e i termini emersi in questo travagliodidee ha trovato una certa fortuna e una continuitdimpiego quello di funzione.

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    La funzione

    Questo termine descrive il rapporto dienergia che lega tra loro gli etnemi diuna cultura particolare, articolandoli in

    una struttura organica.

    Struttura e funzione

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    La continuit della Struttura sociale, come quella di unastruttura organica, non viene distrutta dai cambiamenti delleunit. Gli individui lasciano la societ, a causa della morte o

    in altri modi; altri vi entrano. La continuit della struttura mantenuta dal processo della vita sociale, che consiste nelleattivit e interazioni degli individui e dei gruppi organizzati

    dentro cui si trovano uniti. La vita sociale della comunitviene cos definita come il funzionamento della strutturasociale. La funzione di una qualunque attivit ricorrente,come la punizione di un reato o una cerimonia funebre, laparte che essa svolge nella vita sociale intesa come un tuttoe quindi il contributo che reca al mantenimento dellacontinuit strutturale.

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    VII LEZIONE

    L'Antropologia applicata pre-specificaSec. XVIII e XIX

    L'Antropologia applicata pre-specificaSec XVIII e XIX

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Sec. XVIII e XIX

    Il problema antropologico-culturaleche ha dominato il XVIII e il XIXsecolo, sia in Europa che in America,

    stato quello della classificazionebiologico-culturale dei popoli,funzionale alla giustificazione dello

    sfruttamento in funzione degli interessidei Bianchi.

    Scuola Americana di Antropologia

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Scuola Americana di Antropologia

    poligenesi e razzismo

    la Scuola Americana di Antropologiapoligenista e razzista fu fondata daSamuel George Morton.1

    I razzisti monogenisti.2 , scopo comune: creare le basi culturali

    per lo sfruttamento sociale edeconomico degli schiavi negri e dellealtre razze "inferiori".

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Charles White

    Charles White su basi anatomico-biologiche, nella sua opera, An Account ofthe Regular Gradation in Man (1799, )

    tent di dimostrare che Europei, Asiatici,Americani (Amerindi) e Africanicostituivano quattro specie separate

    organizzate in ordine decrescente di qualit.

    Gli influssi culturali sul presente

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    p

    Tale classificazione gerarchica econflittuale ha caratterizzato anche le

    relazioni politico-sociali ed economichedegli imperi coloniali. Ancora oggi la variabile razza cos

    concepita - incrociata con quelle della etnia,della religione e del censo - costituisce unodegli elementi pratici propulsivi

    dell'organizzazione e del funzionamentodella societ statunitense. (WASPs)

    Conrad C. Reining

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    In Gran Bretagna dall'inizio del secolo XIX fino allafine degli anni '60 si assiste ad un forte dibattito asostegno dell'applicazione della nascente scienza

    antropologica alla soluzione dei problemi pratici. Conrad C. Reining offre una sintesi significativa delle

    attivit e dello spirito di tale periodo della storia

    dell'antropologia applicata, che egli ritiene scomparsodalla memoria storica degli antropologi britannici. Un altro periodo molto intenso e significativo per

    l'antropologia applicata quello che occupa i primi duedecenni del XX secolo.

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Lotta per labolizione della schiavit La prima met dell' '800 vede i sostenitori

    dell'applicazione dell'antropologia, per la maggiorparte cultori della materia che professionalmentesvolgono altre attivit, impegnati nelle lotte per

    l'abolizione della schiavit. 1807: abolizione del traffico degli schiavi.

    1833: emanazione dellEmancipation Act.

    La nascita delle Societ

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    La nascita delle Societ

    Antropologiche Britanniche (1838)

    Dopo labolizione della schiavit gliantropologi rivolgono la loro attenzione ai

    problemi inerenti al generale benesseredelle popolazioni native delle colonie.

    Nascono le Societ antropologiche eetnologiche britanniche

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    LAborigines Protection Society

    Sorge a Londra, nel 1838, fondata dal Dr. Thomas

    Hodgkin. Era divisa in due gruppi contrapposti:a. filantropico religioso, che faceva capo ai

    missionari, che voleva proteggere i diritti degliaborigeni donando loro direttamente e subito iprivilegi della civilizzazione;

    b. filantropico accademico, che faceva capo ad

    Hodgkin, che invece voleva prima studiare ipopoli nativi per comprendere meglio qualedovesse essere il processo adatto al loro sviluppo ealla loro protezione e poi intervenire.

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    LaEthnological Society of London

    L Aborigines Protection Society si scinde. Il gruppo dei missionari fuoriesce e d vita nel

    1843 allaEthnological Society of London.

    Il giornale della nuova Societ offre indicazionichiare sugli intenti promozionali dell'applicazione

    dell'Etnologia alla soluzione dei problemi pratici.

    LaEthnological Society of London

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    a thnological Society of ondon

    le finalit delletnologia

    Al giorno d'oggi all'Etnologia viene

    universalmente riconosciuto avere una fortissima attrattiva sulla nostra attenzione,non soltanto in quanto tende a gratificare lacuriosit di coloro che amano osservare illavoro della Natura , ma anche perch ha

    grande rilevanza pratica , specialmente perquesto Paese, le cui numerosecolonie ed estesi

    commerci lo pongono in contatto con una cosgrande variet di specie umane che sidifferenziano tra di loro e da noi per le loroqualit sia fisiche che morali.

    L'Anthropological Society of London

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    LaEthnological Society of London, dopo venti anni di vita, si spaccasui due problemi:

    a. la schiavit,

    b. la monogenesi. Dalla scissione sorge l'Anthropological Society of London.

    Il Dr. James Hunt, sosteneva:

    a. la poligenesi,

    b. la diversit dei negri dagli europei non solo a livello biologico, maanche e specialmente a livello mentale e morale.

    c. Considerava i negri uomini e sosteneva che dovevano essere trattaticome tali, anche se non avevano le possibilit naturali per raggiungereil grado di civilt degli Europei.

    L Anthropological Review e

    il Popular Magazine of Anthropology

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    L' Anthropological Society of London pubblicava dueriviste:

    a. lAnthropological Review, scientifica,b. ilPopular Magazine of Anthropology, divulgativo.

    L'Antropologia, indipendentemente dal suo interesse e dalla

    sua importanza scientifica, pu e deve diventare una scienza applicata , che aiuti nella soluzione dei penosiproblemi che la societ umana e la moderna civilizzazione producono, tendendo al miglioramento delle condizioni

    dell'uomo nei raggruppamenti sparsi in tutto il mondo.

    Anthropological Society of London

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    p g y f

    contrapposizioni interne

    l' Anthropological Society of London, sorta

    per affermare la poligenesi e l'ineguaglianzadelle varie razze, si trov costantemente adaffrontare l'opposizione:

    a. dei cristiani monogenisti (specialmente imissionari), che si opponevano in base alladiscendenza unica da Adamo ed Eva;

    b.dei politici liberali, che si opponevano allanozione di disuguaglianza razziale in base aiprincipi di giustizia sociale.

    L'Anthropological Institute

    of Great Britain and Ireland.

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Nel 1871, dopo la morte del Dr. Hunt, laAnthropological Society si fuse di nuovo con la

    Ethnological Society dando vita allAnthropologicalInstitute of Great Britain and Ireland. La nuova associazione fino alla fine del secolo:

    a. abbandoner l'interesse per il tema dell'antropologiaapplicata;b. si dedicher prevalentemente a studi, ricerche e

    pubblicazioni con lo scopo di sistematizzarescientificamente l'antropologia culturale.

    LAntropologia Culturaleentra nelluniversit

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Il lavoro dell Anthropological Institute

    of Great Britain and Ireland dar i suoi primifrutti:

    a. 1883, assegnazione nell'Universit di Oxford della

    cattedra al Prof. E. B. Tylor;b.1884, creazione della Sezione H (Anthropology)

    nella British Association for the Advancement ofScience.

    La scienza del riformatore

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Il Tylor conclude Primitive Culture affermando che l'etnografiapoteva essere usata in due modi per il bene dell'umanit :

    a. per fissare nella mente degli uomini la dottrina dello sviluppo, alla

    luce del progresso passato;b. per evidenziare le sopravvivenze dannose della passata cultura

    aiutando il progresso e rimovendo gli ostacoli, la scienza della culturadiviene essenzialmente scienza del riformatore.1

    Nel 1881, egli scriver che la scienza dell'uomo e dellacivilizzazione non ha soltanto interesse scientifico, ma si ricollegaanche ai problemi pratici della vita, e ci pu aiutare a realizzare il

    nostro dovere di lasciare alle nuove generazioni un mondo migliore diquello che abbiamo trovato. 2

    W. H. Flower

    Etnografia scienza per il governo coloniale

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Il Professor W. H. Flower, Presidente dell'Anthropological Institute, accenna all'importanzadell'etnografia per coloro che debbono governare altri

    popoli. Puntualizza che la conoscenza delle specifiche

    caratteristiche delle razze native e delle loro reciproche

    relazioni:a. ha pi importanza pratica che scientifica,b. vitale per la buona amministrazione,

    c. pu essere considerata la base per la felicit e laprosperit di milioni di persone governate .

    B. Croce e la civilizzazione dei selvaggi

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    L'antropologia applicata, fino alla seconda guerra mondiale e al crollo degliimperi coloniali, avr gli stessi scopi essenziali: produzione di conoscenzautile atta a meglio gestire le colonie.

    Gli elementi teorico-ideologici e metodologici erano i seguenti:

    a. Il bene dei primitivi amministrati veniva considerato legato al dominiocoloniale illuminato

    b. lo sfruttamento economico e sociale dei popoli assoggettati era consideratoil migliore mezzo di civilizzazione,

    c. l'insorgere di conflittualit che sarebbero state dannose sia per gli interessidei gruppi egemoni europei o euro-americani sia per gli stessi popoliassoggettati.

    Il Croce : Noi, popoli della storia , non possiamo avere comunanza diricordi con iselvaggi, che sono fuori della storia, finch questi entrino in essa

    attraverso la civilizzazione , che viene operata mediante le conversionireligiose, i castighi politici e il duro lavoro. 1

    La Societ delle Nazioni e il colonialismo

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Alla fine della prima guerra mondiale, alcuni grandi ideali umanitari parverotradursi in apposite istituzioni come la Societ delle Nazioni, fra gli interessi dellequali esisteva appunto la condizione dei popoli soggetti a governi coloniali. A quel

    tempo non esisteva ancora la tendenza a porre fine al colonialismo in quanto tale, progetto degli anni successivi alla seconda guerra mondiale; la sua continuitveniva data per scontata e i riformatori si limitavano ad assicurare che si sarebbeagito in modo da apportare beneficio ai popoli soggetti a questo tipo di dominio.

    Tali ideali trovavano la loro fonte nell'affermazione della Societ delle Nazionisecondo cui il benessere e lo sviluppo delle popolazioni non ancora capaci diguidarsi da s formavano un sacro impegno di civilt.1

    La stragrande maggioranza degli antropologi dell'epoca vanno classificati tra iriformatori, difensori e "avvocati" dei nativi.

    O

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    VIII LEZIONE

    Lantropologia applicata evoluzionista

    La nascita dellantropologia applicata

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    specifica

    La nascita dell'antropologia culturaleapplicata pu, infatti, essere collocata negli

    Stati Uniti e fatta risalire alla fine dellaprima met del XIX secolo ad opera di L.H. Morgan.

    Essa sorge, perci, di pari passo conl'antropologia culturale scientifica.

    Morgan e gli indiani Seneca

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Morgan, ricco avvocato americano, difende gli Indiani Seneca in unacausa legale sul diritto di propriet della terra contro da parte deiBianchi.

    Non accetta l'idea dominante secondo la quale le uniche istituzionigiuridiche valide erano quelle proprie della civilt euro-americana,per cui gli Indiani, non avendo una organizzazione della propriet, nun titolo di propriet che la sancisse, analoghi a quelli ufficialistatunitensi o di altri stati civili, non avevano di fatto e di diritto lapropriet del territorio sul quale vivevano.

    Morgan si fa indagatore antropologo sul campo alla ricercadell'esistenza di basi istituzionali indigene, altre, che fondassero ildiritto di propriet.

    Scopre le strutture di parentela irochesi (le fratrie) e il loro valore

    come principio organizzativo politico, economico e sociale(detentrici del diritto di propriet del territorio) e della terminologiaclassificatoria utilizzata per esprimere le relazioni parentali .

    Levoluzionismo unilineare ottocentesco

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    L'evoluzionismo poneva alla coscienza occidentalecontemporaneamente unproblema e un dovere.

    Un problema: se tutti i popoli devono percorrere le stesse

    tappe dell'evoluzione, com' che un certo numero di essi si fermato a mezza strada o, se non altro, procede sul camminocomune con ritardo pi o meno notevole?

    Un dovere: qualora il risultato di tale evoluzione, cio

    l'ingresso nella civilt, non sia assicurato dappertutto, il ruolodegli uomini bianchi, che partecipano gi dei vantaggi diquesta civilt, non dovrebbe essere quello di aiutare i loro fratelli inferiori onde permettere loro di raggiungerlo pi in

    fretta? Se si, quali mezzi si devono mettere in opera per svegliarli eorientarli sulla via del progresso? 1

    Fondazione dellapproccio antropologico E. B. Tylor L'autore che ha svolto il lavoro pi

    i i lid i l

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    sistematico e valido in tal senso. Egli, fonda il suo approccio metodologico sul modello

    cartesiano.

    In particolare:

    a. il superamento dell'opinione corrente;

    b. l'imperativo di scoprire la verit che nelle cose, pi chenon nei giudizi della gente o degli informatori;

    c. l'analisi causale dei fatti;

    d. la raccolta statistica attenta ed esauriente dei dati, la loroenumerazione, analisi e classificazione secondo criterigenerali.

    I problemi di metodo

    Il T l ff i bl i di d li

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Il Tylor affronta vari problemi di metodo, quali:a. la definizione del campo specifico dell'indagineantropologica, che egli individua nella cultura;

    b. l'individuazione delle modalit dell'approccio, che

    identifica con quelle scientificamente collaudate propriedelle scienze naturali;c. la costruzione di un quadro teorico generale di sfondo, che

    serva come strumento per la selezione, l'organizzazione, la

    classificazione e l'analisi del materiale empirico emergentedall'indagine etnografica, del quale egli pone a base ilconcetto di cultura inteso come complesso unitario che sievolve per stadi;

    d. l'utilizzazione della statistica e l'elaborazione del criteriodella ricorrenza e del criterio della prevalenza per laraccolta, la selezione e la verifica dei materiali etnografici.

    Il superamento del concetto di razza

    L'i t i i t l i d l bl l b t d li

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    L'impostazione epistemologica del problema, elaborata dagliantropologi culturali evoluzionisti, supera il preconcetto deipopoli e uomini di natura:

    a. sia nell'accezione preconcettuale positiva del 'buon selvaggio',

    b. sia in quella opposta negativa che vede i selvaggi come popolie uomini di natura, senza leggi n morale, cannibali, ecc. I primitivi di Tylor e Morgan sono:a. uomini e popoli di cultura;

    b. storicamente partecipi dellevoluzione culturale,c. tutti possono raggiungere lo stadio di civilt;d. la razza non una variabile significativa nella produzione e

    nell'evoluzione della cultura;e. La razza umana ha uniformit biologica e esperienziale.

    La caratteristiche dellantropologia

    applicata evoluzionista

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    L'antropologia applicata sorge connotata daquattro caratteristiche positive di grande rilievo:

    1. una etico-politica: la difesa dei diritti degliIndiani;2. tre metodologiche, ossia:

    a. l'esclusione della razza come variabilesignificativa nella produzione, nell'evoluzione enell'analisi della cultura;

    b. il riconoscimento e la valorizzazione dell'alterit;c. l'indagine diretta sul campo.

    Gli approcci teorico-metodologici al

    rallentamento del processo evolutivo

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    rallentamento del processo evolutivo

    L'antropologia applicata evoluzionista perfettibilista,seguendo l'approccio razionale e storico - secondo il quale un evento sempre figlio di un altro e nessunaconcezione pu essere intesa se non attraverso la sua

    storia - va alla ricerca delle cause responsabili del blocco o

    del rallentamento del processo evolutivo culturale deipopoli "primitivi".

    Questa ricerca viene condotta in base a due approcci teorico-ideologici opposti:

    a. quello degenerazionista ,

    b. quello "progressista".

    Approccio degenerazionista

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Le cause dell'arretratezza sono effetto della degenerazione intellettiva emorale del genere umano provocata dal peccato originale.

    solo attraverso la moralizzazione dei costumi possono essere superate le

    cause prime dell'arretratezza consistenti: nella prevalenza delle funzioni inferiori (istinto e affettivit panica,

    erotismo sfrenato)

    su quelle superiori (ragione e volont ),

    il sano e fecondo esercizio delle quali viene esaltato dal cristianesimo . In questa prospettiva salvifica acquistano un ruolo centrale predicazione

    missionaria e leducazione scolastica.

    L'obiettivo fondamentale quello di salvare gli indigeni dalla loro cultura

    pagana e farli entrare a pieno diritto in quella cristiana.

    Lapproccio progressista

    Il l ti

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Il processo evolutivo progresso. Tylor, in diretta polemica con i degenerazionisti,

    afferma che le trib selvagge hanno raggiunto la

    posizione che occupano imparando e non gidisimparando, elevandosi da uno stadio inferiorepiuttosto che decadendo da uno superiore.

    I "progressisti", in modo positivistico e deterministico,vedono le cause dell'arretratezza dei 'primitivi'principalmente in condizioni storico-ambientali qualil'ambiente (clima ed ecologia) e l' isolamento.

    Essi propongono l'intervento tecnico-scientifico qualeapproccio essenziale per il superamentodell'arretratezza; il medico, l'agronomo, l'economista,ecc.

    IX LEZIONE

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Lantropologia dello sviluppo

    Le teorie dello sviluppo:

    a.Approccio economicistico e paradigma

    della modernizzazioneb.Lapproccio politico-sociale

    c. Dipendenza, interdipendenza e nuovoordine mondiale

    Lantropologia dello sviluppo

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Le teorie dello sviluppo:

    a.Approccio economicistico e paradigma dellamodernizzazione

    b.Lapproccio politico-sociale

    c.Dipendenza, interdipendenza e nuovo ordinemondiale

    L Approccio economicistico

    e il paradigma della modernizzazione

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    La storia dello sviluppo parte con il programmalanciato dalle Nazioni Unite.

    La Prima Decade dello Sviluppo, occupa gli anni '50. Fu un'avventura idealistica , progettataper

    sviluppare il complesso delle popolazioni delle nuovenazioni, sorte dalle ex-colonie. L'attenzione fu postasulle attivit che avrebbero potuto aumentare ilreddito emigliorare il benessere sociale.1

    Il progresso

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    La programmazione e l'intervento sonofondati su di una visione dello sviluppo

    semplicistica e monocentrica. Il concetto di "sviluppo :

    a.indica il processo di modernizzazione deiPaesi "sottosviluppati"

    b.coincide con lo sviluppo tecnico-scientifico ed economico occidentale(il"progresso).

    Levoluzionismo culturale unilineare

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    L evoluzionismo culturale unilineare

    Il concetto di sviluppo viene elaborato

    secondo una prospettiva evoluzionistico-culturale unilineare che considera la

    civilttecnologica occidentale

    come l'apicedell'evoluzione dell'umanit .

    I popoli extra-occidentali vengono

    considerati "sottosviluppati" o, pieufemisticamente, "in via di sviluppo.

    La scala evolutiva

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    La scala evolutiva

    I PVS vengono posti nella scala evolutiva a

    gradini pi o meno "primitivi" a seconda,appunto, del loro sviluppo tecnologico edeconomico.

    Parametri di misurazione dello stadio

    di civilt1

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    di civilt

    1. Invenzione della scrittura

    2. Invenzione della polvere da sparo;

    3. Invenzione della bussola;

    4. Invenzione della carta e della stampa;5. Invenzione della macchina e sviluppo

    dellindustria.

    Gli indicatori pi utilizzati per misurare

    il livello di sottosviluppo

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    il livello di sottosviluppo

    1. Lanalfabetismo

    2. La debolezza militare e larudimentalit delle armi

    3. Il basso livello dei commerci e dellecomunicazioni

    4. Il basso livello dello sviluppoindustriale

    Le dottrine dello sviluppo

    La pretesa dell' Occidente tecnologico, industrializzatoe ricco di avere il diritto-dovere di "sviluppare" i

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    ppPaesi "sottosviluppati" e "poveri si fonda e sigiustifica sulla visione evoluzionistica unilineare dellacultura.

    Per tale ragione essa sin dall'inizio:a. si posta istanze di tipo normativo;b. ha dato origine alla formulazione di dottrine dello

    sviluppo orientate: pi dalle idee e dalle opinioni dei pianificatori, degli

    amministratori e dei politici,

    che non elaborate attraverso un lavoro di ricercascientifica, condotto da studiosi e orientatoprimariamente alla spiegazione e alla comprensionedel fenomeno.

    Gli interessi e dottrine dello sviluppo

    Ladottrina dello sviluppo nelle scienze sociali , inl i d d ll l id l

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    z ,larga misura, un prodotto della cultura occidentale.Si tratta, pertanto, del giudizio sul nostro sviluppo da

    parte di individui estranei, soprattutto da partedeicittadini dei paesi che ci hanno colonizzato1. La teoria dello sviluppo ha avuto origine

    dall'interesse per i cosiddetti paesi sottosviluppati, inbase alla premessa implicita che le condizioni diqueste societ non fossero soddisfacenti e avrebberodovuto venire cambiate.2

    I primi approcci allo sviluppo

    dei popoli "primitivi"

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    p p p

    Grandi compagnie commerciali, Coloni

    Missionari

    Le grandi compagnie e i coloni

    Attivit estrattive, produttive e di commercializzazione.

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    pScopo:

    a. sfruttare il territorio,

    b. rifornire di prodotti e di materie prime la madre-patria. Nei riguardi dei popoli assoggettati sfruttano:a. le caratteristiche di ingenua controparte commerciale,

    b. le potenzialit di forza-lavoro e di "contribuenti",c. le potenzialit di combattenti per la difesa e l'espansione degli

    interessi della madre-patria.

    Gli effetti "positivi collaterali: apprendimento di tecnologie,acquisizione di conoscenze esterne, ecc.).

    I missionari

    I nativi avevano il diritto di godere subito deibenefici della civilt

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    g Fine primario l'attivit pastorale e, di

    conseguenza, lo "sviluppo" materiale e socialedelle popolazioni evangelizzate,

    a. per carit cristianab. per facilitare lopera di cristianizzazione. Opere pratiche:a. Chiese,b.Scuole,c. Ospedalid. Sviluppo agricolo

    I Governi coloniali

    Trarre i maggiori benefici possibili dalle

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Trarre i maggiori benefici possibili dallerelazioni di dominanza.

    Tenere sotto controllo l'esplodere di conflittitroppo violenti non "metabolizzabili" dal

    sistema. L'antropologo pratico doveva fornire leconoscenze etnografiche e culturali utili.

    X LEZIONE

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    ON

    La nascita dellantropologia della sviluppo

    Le teorie dello sviluppo anni 1950-1970 La critica sociologica al paradigma della

    modernizzazione

    Nascita

    dellantropologia dello sviluppo

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Nel 1945 il Dipartimento Coloniale Britannico adotta una

    politica di sviluppo e assistenza. Nel 1950 parte la "Prima Decade dello Sviluppo". Per la realizzazione della politica di "sviluppo e assistenza"

    vengono costituiti dei gruppi interdisciplinari distudiosi. Vari antropologi entrano in tali gruppi. Gli antropologi erano handicappati dalla suscettibilit delle

    lites locali che avevano la percezione di essere ritenuti deiprimitivi se venivano intervistati da antropologi.

    Le teorie dello sviluppo anni 1950-1970

    1950-1970. Le teorie dello sviluppo che dominano la

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

    114/204

    ppscena internazionale sono fortemente etnocentriche edominate dal paradigma della modernizzazione.

    Centralit dei problemi dell'industrializzazione e deldecollo economico.

    Posizione di preminenza degli economisti

    Emarginazione degli antropologi. Negli anni '80, i fallimenti dell'approccio

    economicistico rivalutano il ruolo dell'antropologia

    dello sviluppo.

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Il paradigma della modernizzazione e

    gli stadi dello sviluppo

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Secondo Walt Rostow ogni societ deve

    passare attraverso i cinque stadi seguenti:1. la societ tradizionale

    2. lo stadio precedente al decollo

    3. il decollo

    4. la strada verso la maturit

    5. la societ dei consumi di massa. 1

    Il capitale e il progresso

    L' approccio economicistico estremamente

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    semplicistico e schematico:

    a.L'accumulazione di capitale costituisse ilprincipale, se non l'unico, problema dello

    sviluppo . 1

    b.Automatica ridistribuzione a pioggia dall'altoverso il basso delle ricchezze prodotte.

    L'approccio politico-sociale

    allo sviluppo

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    L'approccio allo sviluppo proprio

    dell'economia e della sociologia dellamodernizzazione risulta:

    a. empiricamente insostenibileb.teoricamente insufficiente

    c. praticamente incapace di stimolare unprocesso di sviluppo nel Terzo Mondo.1

    I programmi di sviluppo integrato

    I molti esiti negativi indotti dalle teorie e dalla praticadella Prima Decade dello Sviluppo hanno spinto glioperatori esterni:

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    p

    a. a porsi il problema dell'integrazione degli interventiesterni con le attivit esistenti sul territorio e,

    soprattutto,b. a programmare lo sviluppo di una data area

    pianificando ed integrando gli interventi sia a livelloeconomico che politico.

    Iniziano i vasti programmi di sviluppo integrato,finanziati dalle Organizzazioni Internazionali (FAO,UNESCO, OMS, CEE, ecc).

    Per affrontare i problemi dei diseredati bisognaelaborare i programmi complessivi o pacchetti di

    provvedimenti politici, piuttosto che affidarsi a progettiisolati.1

    Il mito degli anni 70

    La elaborazione del concetto di sviluppo integratoseguita a fondarsi sulle riflessioni e sulle analisi dellescienze economiche e politiche applicate.

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    scienze economiche e politiche applicate.

    L' integrazione vista soltanto a livello di sistema

    economico (produzione, distribuzione e consumo) intutte le sue implicanze: economico-finanziarie,tecnologiche, ambientali, politiche, formative einformative.

    Una rapida crescita economica pu realizzarsiattraverso la pianificazione e il controllocentralizzati dell'economia secondo un processoche si muova dall'alto verso il basso, e che ponga

    l'accento sulla industrializzazione, lamodernizzazione e l'urbanizzazione.

    L ideologia della centralit del capitale

    Il capitale il maggiore apporto esterno per larealizzazione del processo di sviluppo.

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    p pp sufficiente immettere nel sistema economico dei

    Paesi "sottosviluppati" il 2% annuo del PNL dei Paesiricchi per provocarne il decollo. 1

    Il processo interno di accumulazione di capitale vieneaiutato dall'apporto esterno di tale capitale e di

    tecnologia. I benefici cumulativi di crescita nel polo modernodella nazione defluiscono automaticamente,attraverso una oculata amministrazione, a beneficiarela pi ampia societ.

    L'accumulazione di ricchezza risolverebbe gli altriproblemi umani.

    Il fallimento

    L'erroneit di tale impostazione, strettamentetecnico-economica stata messa in evidenza dal

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    tecnico economica, stata messa in evidenza dalfatto che la crescita, che si verificata nei Paesi

    sottosviluppati:a. non si distribuita in modo equo, mettendo incrisi l'idea originaria della crescita aggregatacome obiettivo sociale ;

    b. ha prodotto l'ampliamento del gap tra i Paesidell'Occidente industrializzato e i Paesi del TerzoMondo;

    c. ha prodotto nel Terzo Mondo sempre pinumerose e gravi contraddizioni interne edipendenza esterna.

    Il Rapporto Mondiale sullo Sviluppo

    Umano 1992 (UNDP)

    La distribuzione del reddito tra Paesi ricchi eP i i

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Paesi poveri :

    a. nel 1960, il 20% pi ricco della popolazionemondiale aveva un reddito 30 volte superiore aquello del 20% pi povero;

    b. nel 1990, la differenza a favore del 20% pi ricco arrivata a 60 volte. Se si prende in considerazione anche la cattiva

    distribuzione del reddito all'interno dei singoliPaesi, si giunge alla conclusione che taledifferenza arriva a 150 volte.

    Lidrovora

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    La rapina del mercato finanziario globale

    Il trasferimento di capitale dai Paesi ricchi

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Il trasferimento di capitale dai Paesi ricchiverso il Terzo Mondo, nella situazione iniquadei mercati mondiali globali, si risolto invera e propria rapina.

    Il trasferimento netto di 49 miliardi di dollaridai Paesi ricchi verso i Paesi poveri, attuato nel1980-82, ha prodotto, negli anni 1983-1989,

    un corrispondente indebitamento da parte deisecondi di 242 miliardi di dollari.

    Il prestito ad usura

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

    126/204

    Liniquit dei costi di accesso al mercato

    globale

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    La tecnica finanziaria dello

    strangolamento

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Il modernismo politico

    Attacca le teorie prettamente economicistiche sviluppando

    una critica fondata su considerazioni di tipo politico. Lattuazione dei provvedimenti necessari al trasferimento di

    capitale da parte di un governo innanzi tutto un problema

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    capitale, da parte di un governo, innanzi tutto un problemarelativo a:

    a. a chi detiene il potere,b. alla percezione che ha dei propri interessi,c. ai margini di manovra in suo possesso. Lo sviluppo politico, aspetto essenziale del pi ampio

    processo di modernizzazione, deve realizzarsi attraverso:a. la differenziazione strutturale,b. l'autonomia dei sub sistemi,c. la secolarizzazione culturale. Il sistema democratico di tipo occidentale indispensabile

    per realizzare la modernizzazione.

    La critica sociologica

    al paradigma della modernizzazione

    L i li i i li h i

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Le istanze politico-sociali permeano anche i

    tentativi di correzione del modello economicodello sviluppo integrato, ma i risultatipermangono deludenti.

    Tutti gli esponenti della teoria dellamodernizzazione vedono la causa delsottosviluppo in fattori deficitarii interni aiPaesi "sottosviluppati".

    Tali elementi negativi interni sono talmenterilevanti da nullificare, se non vengonorimossi, qualsiasi sforzo promozionaleesterno.

    Le nuove teorie dai PVS

    Nella seconda met degli anni '60, alcunistudiosi di scienze sociali latino americani

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    studiosi di scienze sociali latino-americani

    sviluppano una critica sempre pi serrata allateoria della modernizzazione.

    Sorgeranno cos nuove teorie e proposte:

    Dipendenza

    Interdipendenza

    Nuovo ordine mondiale

    La teoria della dipendenza

    La teoria della dipendenza sosteneva che lecause del sottosviluppo derivavano dalnormale funzionamento del sistema

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    normale funzionamento del sistema

    capitalistico internazionale. La scuola della dipendenza sorta dallaconvergenza di due distinti percorsi

    intellettuali:a. uno definito neomarxista,b.l'altro originatosi nelle prime discussioni

    latino-americane sullo sviluppo, che infine confluito nella tradizione del CEPAL1.

    La teoria della interdipendenza

    Dalla critica della scuola indiana alla teoria delladipendenza trae origine l'approccio integratointerdipendentista , legato alla teoria del conflitto ealla "lotta" di classe

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    alla lotta di classe.

    Correttivi teorici proposti:a. l'integrazione in esso di obiettivi di giustizia socialeed equa ridistribuzione;

    b.il coinvolgimento maggiore della popolazione nellarealizzazione del processo di sviluppo;

    c. un continuo processo di trasferimento diun'adeguata porzione delle entrate e della tecnologia

    dai Paesi industrializzati verso i Paesi del TerzoMondo,d. assicurato dal Nuovo Ordine Economico

    Internazionale delle Nazioni Unite.

    Il modello di sviluppo integrato corretto

    OBIETTIVICrescita economica + giustizia sociale

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    PROCESSO

    Pianificazione dall'alto verso il basso + partecipazionemodernizzazione, industrializzazione, urbanizzazione

    input e allocazione di capitale

    aiuto e trasferimento di tecnologia dall'esterno

    STRUTTURA GLOBALE

    Un Mondo Unico+Nuovo Ordine Economico Internazionale

    Il concetto di sviluppo diverso

    Verso la met degli anni '70 sorgono approcciche si incentrano sul concetto di sviluppo e nonsulla sua forma

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    sulla sua forma.

    Il concetto di sviluppo diverso viene espressoper la prima volta nel 19751

    Le caratteristiche:

    a. ordinato verso i bisogni (Basic Needs)b.endogenoc. imperniato sulle proprie forze (Self-Reliance)

    d. ecologicamente valido (Eco- Sviluppo)e. basato su trasformazioni strutturali (autogestionee partecipazione) .

    United Nations Asian Development

    Institute (UNADI)

    I A i il t i i d llUNADI tt

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    In Asia, con il patrocinio dellUNADI, quattro

    studiosi (Whidul Haque, Niranjan Metha,Anisur Rahman e Ponna Wignaraja),conducono una ricerca con lo scopo di

    elaborare una nuova strategia per lo sviluppoin Asia, che si basasse:

    a. sui valori umanistici fondamentali ,

    b. sulla mobilitazione dell'iniziativa creativa dellagente per uno sviluppo globale del proprio

    sistema di vita.

    I risultati innovativi

    I ris ltati pi rile anti dal p nto di ista

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    I risultati pi rilevanti dal punto di vista

    antropologico sono:a. a livello teorico, l'inizio della elaborazione

    del concetto di autosviluppo (self-reliance,grass rooted development) ,

    b.a livello metodologico, la elaborazione

    della metodologia della ricercapartecipatoria (participatory reasearch).

    Il nuovo sistema mondiale

    Il popolo diviene il fulcro dello sviluppo. A livello mondiale necessario un sistema

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    A livello mondiale necessario un sistema

    globale flessibile che sostenga gli sforzi deivari popoli e nazioni verso uno sviluppo self-reliant.

    Tra il sistema mondiale globale e quellispecifici locali dovrebbe instaurarsi un

    processo transazionale positivo di interscambiocritico.

    Sintesi di Wignaraja

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Le ONG: piccolo bello

    I fallimenti dell'approccio integrato tramite

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    I fallimenti dell approccio integrato tramite

    programmi di sviluppo regionale (ONU,FAO, ecc) inducono negli anni '80 gliorganismi pi coinvolti, specialmente leOrganizzazioni non Governative (ONG),a ritornare alla filosofia del "piccolo

    bello", dei "microprogetti", applicando adessi la teoria dello sviluppo integrato.

    XI LEZIONE

    Lapproccio antropologico alla teorizzazione

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    L approccio antropologico alla teorizzazione

    dello sviluppo

    La grande esclusa La teoria del consenso

    Ipotesi per un nuovo approccio dinamista

    Il Paradigma dominante delleconomia

    dello sviluppo

    Il paradigma dominante dell'economia

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    Il paradigma dominante dell economia

    dello sviluppo riposa sull'opinioneclassica-neoclassica di un mondo nel qualeil cambiamento graduale, marginalista,

    non disgregante, equilibrante e, in largamisura, indolore. Una volta avviata, lacrescita diviene automatica e si diffonde

    ovunque, propagandosi fra le nazioni e fluendo tra le classi sociali inferiori,cosicch ognuno si avvantaggia del

    processo.

    I Motivi dellesclusione: Primo Motivo

    L'approccio eminentemente economicistico,neoclassicistico della dottrina occidentale dello sviluppo,che rende inutili la conoscenza dei sistemi tradizionalil li

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    locali.

    Secondo tale approccio ideologico, i popoli extra-occidentali per svilupparsi sufficiente che copino ilmodello occidentale e ricevano dall'esterno gli elementi

    essenziali con i quali sostituire quelli interni carenti enocivi, in particolare:

    capitale,

    know-how, tecnologie,

    organizzazione socio-politica e del lavoro.

    I motivi dellesclusione: Secondo

    motivo

    La posizione culturale assunta dalle nuove lites locali.a. Esse pensano di avere una conoscenza sufficiente dei sistemiculturali dei popoli costituenti la propria nazione per cui non

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    culturali dei popoli costituenti la propria nazione, per cui non

    ritengono utile l'apporto dell'antropologo.b. I Governi degli Stati di recente formazione non cercano moltospesso i consigli degli antropologi, perch associano l'antropologiaallo studio dei primitivi e non desiderano essere ritenuti tali.

    c. Gli operatori esterni e le lites locali, che costituiscono il polorapido delle societ in transizione, considerano Il discorsoantropologico, con la sua attenzione alle specificit locali,tradizionali: come elemento di potenziamento del tribalismo e delladisgregazione nazionale, Come ulteriore e inutile ostacolo alla rapida realizzazione delmutamento, richiesto dal progresso.

    Le ragioni dellautoesclusione

    degli antropologi

    1. Il dilemma morale.2. La riluttanza ad entrare in quipes interdisciplinari che studiano e

    pianificano la manipolazione politica, economica e sociale dei popolietnologici (contro lautodeterminazione)

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    etnologici (contro l autodeterminazione).

    3. La riluttanza degli antropologi accademici ad accettare gli antropologipratici o applicati (204).4. I portati psicologici dello stesso fenomeno dello sviluppo:a. Il white man's burden, che aveva giustificato l'espansione coloniale, e

    che permane come fondamento e molla morale dell'avventura

    developpementarista della Prima Decade dello Sviluppo (205).b. La stretta collaborazione offerta dall'antropologia applicata ai governicoloniali:

    da una parte accentua il "senso di colpa" degli antropologi e frena la lorospinta a coinvolgersi di nuovo in un'avventura percepita, mutatis mutandis,

    simile alla precedente, mentre dall'altra parte spinge coloro che pianificano gli interventi aescludere l'apporto dell'antropologia percepita come scienza "colonialista".

    Lo sviluppo di comunit:

    lapproccio antropologico

    Negli anni '50, specialmente negli USA, l'approccioantropologico allo sviluppo emerge dall'ambito degli studi edelle ricerche nel campo dello sviluppo di comunit

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    delle ricerche nel campo dello sviluppo di comunit.

    Gli antropologi affrontano i problemi che nascono quando unacomunit soggetta a mutamento:

    1. in una relazione di "cliente" (client community) con una

    persona o un gruppo esterni, i quali:a. svolgono le funzioni di catalizzazione (catalytic agent),

    b. o di aiuto nel processo di mutamento;

    2. gli agenti del mutamento o dello sviluppo (agent of change ordevelopment) provengono da un gruppo sociale conculturaaltra.

    La Cornell University

    In questo primo periodo dell'antropologia dello sviluppo,acquista particolare rilievo il progetto sperimentale diformazione delle persone che partono per progetti di svilupponel Terzo Mondo avviato dalla Cornell University.

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    nel Terzo Mondo avviato dalla Cornell University.

    Ad esso partecipano John Adair, Robert Bunker, Henry F.Dobyns, Alexander H. Leighton, Solon T. Kimball, TomSasaki, Edward H. Spicer e Ward Hunt Goodenough.

    Gli obiettivi generali sono:

    a. illustrare agli agenti dello sviluppo il ruolo dei fattori sociali eculturali.

    b. analizzare le esperienze fatte e stendere le regole procedurali

    .

    Principi pratici per lo sviluppo di comunit

    1. Le proposte e le procedure dello sviluppo debbono esse coerenti tra di loro.

    2. Gli agenti dello sviluppo debbono possedere una profonda conoscenza dei valorifondamentali e delle principali caratteristiche della cultura della comunit cliente".

    3. Lo sviluppo deve prendere in considerazione la comunit globale.

    4. gli obiettivi dello sviluppo debbono essere enucleati in modo tale che abbiano valore

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    g pppositivo per i membri della comunit. Devono altres rispondere ai desiderata sia

    della comunit sia degli agenti dello sviluppo.5. La comunit deve essere partner attivo nel processo di sviluppo.

    6. Gli agenti debbono partire dalle risorse che la comunit possiede sia a livellomateriale che organizzativo e direttivo.

    7. Le procedure di attuazione dello sviluppo debbono essere comprensibili in ognistadio per i membri della comunit locale.

    8. L'agente, come persona, deve guadagnarsi il rispetto della comunit.

    9. L'agente deve evitare di divenire "l'uomo indispensabile della situazione.

    10. Quando vi siano molti agenti che lavorano insieme, divengono essenziali sia unabuona comunicazione che un buon coordinamento tra di loro e le loro rispettiveorganizzazioni di appartenenza. 1

    Conflitto dinteresse e teoria del consenso

    Il problema che, negli anni '40 e '50, le scienze socialiapplicate allo sviluppo di comunit pongono al centrodella loro riflessione quello del conflitto d'interesse

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    q

    (interest conflict) tra la comunit locale e gli agentiesterni dello sviluppo.

    Nei programmi dell'epoca tale conflitto si risolveva in

    favore della controparte che aveva pi potere,generalmente l'agenzia esterna.

    Soluzione apparente, in quanto il conflitto permaneva

    e si risolveva nella resistenza al cambiamento messain atto dalla societ locale.

    Le tre posizioni teoriche preminenti

    tra gli agenti esterni di mutamento1. i desiderata (desideri, bisogni, obiettivi) espressi dalla

    comunit locale debbono avere la priorit; tesi giustificata in

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    comunit locale debbono avere la priorit; tesi giustificata in

    base a considerazioni etico-politiche derivanti dal concetto didemocrazia statunitense;

    2. i desiderata degli agenti pianificatori dello sviluppo debbano

    avere l'assoluta priorit; tesi giustificata in nome dellanecessit di essere pratici e concreti (need to be "practical"and "hard head");

    3. il conflitto va composto e il programma deve emergere

    dall'incontro tra i desiderata della comunit locale con quellidei pianificatori.

    La posizione degli antropologi statunitensi

    La posizione maggioritaria tra gli antropologiculturali dello sviluppo si fonda:

    a sulla teoria del relativismo culturale

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    a. sulla teoria del relativismo culturale,

    b.sulla teoria del consenso,c. sul rispetto per l'autodeterminazione dei popoli.

    Su tali fondamenti teorici sar elaborata lametodologia della ricerca azione, che verrlargamente utilizzata negli USA qualche decennio

    dopo.

    ruo per an ropo ogo e o sv uppo necampo della cooperazione internazionale

    statunitense

    All'inizio degli anni '80, erano gi emersi a i tre seguenti:

    a "facilitatore della ricerca" (research facilitator) per

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    a. facilitatore della ricerca (research facilitator), per

    raggiungere gli obiettivi prefissati con il minimo rischio didisgregazione sociale.

    b. "impiegato partecipante" (participant employee) con il compito

    primario rimane di amministratore impegnato nellarealizzazione degli obiettivi pianificati.

    c. "valutazione della ricerca" (research evaluation). valutazionedei risultati del progetto in corso d'opera o dopo il suocompletamento.

    Sintesi dei principi fondamentali

    per la teoria della sviluppo

    1. sviluppo autocentrato (community-centered);

    2. fondato sui bisogni della comunit locale

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    g

    relazionati a quelli esterni;3. utilizzazione delle risorse umane e materiali

    locali;

    4. applicazione della riflessione e della ricerca socio-antropologica alla elaborazione, alla realizzazione ealla valutazione dei programmi;

    5. preminenza del fattore umano sui fattori tecnologici.1

    La critica al neocolonialismo

    e allimperialismo economico finanziario

    Negli anni 70 e 80 viene sviluppata la critica al neocolonialismo eall'imperialismo economico-finanziario da parte della:

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    a. teoria della dipendenza,b. teologia della liberazione.

    Queste correnti di pensiero :

    a. mettono a nudo i lati oscuri e i meccanismi di dominio e di sfruttamento

    del sistema capitalistico multinazionale nei confronti dei popoli e dellenazioni del Sud del Mondo ;

    b. influenzano grandemente l'antropologia dello sviluppo.

    Dalla revisione critica delle relazioni tra Occidente e Terzo Mondo sorge

    l'antropologia dinamista.

    Lantropologia dinamista dello sviluppo

    L'antropologia dinamista dello sviluppo nasce da due operefondamentali, ambedue del 1971:

    a Sens et puissance Les dynamiques sociales 1

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    a. Sens et puissance.Les dynamiques sociales,

    b. l'Anthropologie applique,2

    Essa evolve dall'antropologia del conflitto ed ha alla basel'ideologia della liberazione;

    sono centrali in essa i problemi dell'oppressione e dellosfruttamento:

    a. sia esterni

    b. sia interni.

    Il nucleo teorico dell'antropologia

    dinamista dello sviluppo

    Il nucleo teorico centrale dell'antropologia dinamista dello sviluppo costituito dal concetto di conflitto.

    Le dinamiche dello sviluppo sono generate dallo scontro tra:

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    a. il sens (la razionalit evolutiva dei sistemi "tradizionali),b. la puissance, (la potenza delle dinamiche esogene).

    Tale conflitto esterno genera, all'interno delle societ "in via disviluppo", lo scontro tra:

    a. il polo lento del mutamento (gli anziani, autorit localitradizionali),

    b. il polo rapido del mutamento, le lites moderne

    Tale conflitto pu portare il sistema socio-culturale oltre la sogliadi tollerabilit dello snaturamento culturale e provocarne ilcollasso.

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    XII LEZIONE

    Fondamenti epistemologici

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    dell'antropologia dello sviluppo Il concetto antropologico di sviluppo

    Il sistema culturale globale e la sviluppo Il concetto di autosviluppo

    Fondamenti epistemologici dell'antropologia dello

    sviluppo : Il concetto di sviluppo

    Introducendo la propria riflessione sulle teorie dellosviluppo e il Terzo Mondo, Hettne afferma:

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    Non pu esserci una definizione finale e invariabile dellosviluppo, ma solo suggerimenti di ci che lo sviluppoimplicherebbe in particolari contesti. Cosicch losviluppo in larga misura definito contestualmente edovrebbe essere un concetto indeterminato, da venirecostantemente ridefinito quando si approfondisce lanostra conoscenza del processo e quando emergono

    nuovi problemi da risolvere con il termine "progresso.1

    Il concetto antropologico di sviluppo

    Lo sviluppo un processo di

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    mutamento culturale, prodotto dell'attivitmentale dell'individuo in interrelazionecostante con l'altro fattore umano della

    cultura, la societ, e con gli altri fattorinaturali della cultura, l'ambiente e il tempo,e in rapporto di interscambio con le culture"altre.

    Il contributo dellantropologia culturale

    Lo sviluppo va considerato in primo luogo come mutamentodel sistema culturale globale, di conseguenza, il contributoepistemologico specifico dell'antropologia alla costruzionedella teoria dello sviluppo riguarda preminentemente la

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    della teoria dello sviluppo riguarda preminentemente laelaborazione e la formulazione dei concetti di:

    1. sistema culturale globale, con i concetti subordinati di:

    a. sub-sistema,

    b. struttura,c. elemento,

    d. processo,

    2. di mutamento culturale,3. integrazione culturale.

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    XIII LEZIONE

    I processi dinamici della cultura

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    Il mutamento e la mutazione

    Il sistema culturale globale

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    Lintegrazione del sistema culrurale

    globale

    1. L'integrazione e la coesione del sistema si

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    presentano sia come :a. unit funzionale,

    b. logico formale.

    2. La coesione interna deriva dalla ...tendenza alla coerenza reciproca... che

    hanno gli elementi del sistema.

    La conflittualit nel sistema

    Alla tendenza alla coesione si oppone, conforza diversa nel tempo, quella creatadall'azione permanente della conflittualit:

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    a.endogena, emergente specialmente dallezone d'ombra (255),

    b.esogena, derivante dai conflitti socio-politico-culturali ed economici con l'esterno, che mettein crisi il sistema e spinge alla suatrasformazione.

    G. Balandier

    La societ sempre il luogo di uno scontro

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    permanente tra fattori di conservazione efattori di trasformazione, ed ha in s le ragionidel proprio ordine e del disordine che ne

    provocher la modificazione (256).

    Gli esiti del conflitto

    La dialettica fra conservazione e mutamento, hacome conseguenza:

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    a. in periodi di latenza, una situazione di instabileequilibrio,

    b.in periodi di difficolt, situazioni di crisi pi o

    meno violente,c. in casi estremi, l'esplosione rivoluzionaria, alla

    quale pu seguire il tracollo del sistema socio-

    politico e il mutamento profondo del sistemaculturale globale.

    Il mutamento culturale

    1. Il mutamento condizione costante e

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    normale dei sistemi culturali.2. Il mutamento scaturisce dall'azioneinnovatrice che, sotto l'influsso delle

    contraddizioni interne e degli stimoliesterni, d vita a soluzioni innovative.3. Le innovazioni si possono discostare pi o

    meno consistentemente dai modellitradizionali.

    Il mutamento processo fisiologicodel sistema culturale

    1. Il mutamento un costante processo"fisiologico" di crescita del sistema culturale

  • 8/6/2019 Antropologia Culturale Corso Volpini Parte 1

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    globale. Esso non procede in senso lineare,ma con alti e bassi.2. I processi di invenzione, inculturazione,

    diffusione e acculturazione, interagendodinamicamente, provocano la suamodificazione:

    a. pacifica e serena nei periodi di "latenza",b. conflittuale, dolorosa e pi o meno

    disintegrante nei periodi di crisi.

    Il continuum di probabilit d'azione

    1. Le difformit dalla tradizione costit