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    mozart2006

    Classica, opera e tutto quanto riguarda la musica

    Antonio Juvarra: La scuola del respiro del belcanto

    e la scuola dei muscoli respiratori del foniatricismo

    21/09/2015 mozart2006 opera canto, critica, cultura, juvarra, opera, teatro,testimonianze

    ntonio Juvarra mi ha inviato il suo ultimo scritto, dedicato all analisi della trattatistica riguardante larespirazione nel canto. Ringraziando come sempre il docente veronese per la preferenza accordata a questo sito, lopubblico augurandovi una buona lettura.

    LA SCUOLA DEL RESPIRO DEL BELCANTO E LA SCUOLA DEI MUSCOLI RESPIRATORI DEL

    FONIATRICISMO

    Oggigiorno la quasi totalit delle tecniche vocali si asa su due precisi postulati, che vengono scamiatiper realt, mentre invece si tratta di uno dei tanti enunciati !uorvianti, elaorati dalla ideologia!oniatricistico"vocale# $uesti postulati sono i seguenti%

    1 & esiste una respirazione 'tecnica( )o 'artistica(*, che si distingue dalla respirazione detta 'naturale( )o'!isiologica(* per la sua maggiore !unzionalit ai !ini del canto+

    2 & le caratteristiche della respirazione 'tecnica( sono date essenzialmente dall( aassamento deldia!ramma in !ase inspiratoria e dal divieto di innalzamento del torace#

    l primo di questi postulati risale alla seconda met dell( Ottocento, mentre il secondo ha una data di

    nascita ancora pi- precisa% l( anno 1.56, anno in cui il !oniatra ouis andl, in polemica con le modalitrespiratorie esposte nel 'etodo del onservatorio di arigi( di engozzi, scrisse che quel tipo direspirazione, in quanto pericolosamente 'alta(, era da considerarsi come la causa della distruzione dimolte voci e propugn3 per la prima volta una respirazione dia!rammatico"addominale )con relativo ta-dell(innalzamento del torace*, dove il dia!ramma viene concepito come uno dei due componenti di unantagonismo muscolare, chiamato signi!icativamente 4lotta vocale, che vede appunto il dia!rammaregolare"contrastare la risalita dei muscoli addominali, e in cui consisteree l(antico 'appoggio( dellavoce#

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    n liro uscito recentemente, 4a scuola del respiro, di 7lessandro atalini rimette in discussione tuttoquesto, ipotizzando l( esistenza di due diverse modalit di respirazione cantata in rapporto al periodostorico e allo stile musicale"vocale% quella, tuttora predominante, impostasi appunto a partire dallaseconda met dell( Ottocento per in!luenza del !oniatra andl, e quella precedente, denominata

    elcantistica, i cui elementi strutturali sareero quelli spiegati per la prima volta nel gi citato 'etododel onservatorio di arigi(, pulicato nel 1.08, il quale rappresenteree una sorta di epitome deiprincipi tecnico"vocali del elcanto#

    na tesi come quella di atalini ha il merito di demolire l( insensato ta- dell( innalzamento del torace in!ase inspiratoria, ma ha purtroppo anche il demerito di considerare la respirazione dalla prospettiva delcontrollo muscolare localizzato e di un concetto di tecnica vocale quale dimensione completamentedistinta da quella della spontaneit e della naturalezza#

    n sostanza, come la rivoluzione di andl, anche la controrivoluzione di atalini si pone sotto l( egidadella !oniatria, cio della disciplina che ha avuto la responsailit di meccanicizzare e 'muscolarizzare( larespirazione, tras!ormando il canto da quella elcantistica 4scuola del respiro che era )e da cui ataliniha tratto il titolo del suo liro*, a quella squallida 'scuola dei muscoli respiratori( che tuttora#

    n e!!etti, al contrario della scienza moderna )ad esempio la !isica quantistica*, che ragiona ispirandosi al

    principio di 'non localit(, la !oniatria artistica continua a ragionare in termini di precise localizzazionianatomiche e di muscoli, concepiti staticamente e utopisticamente come elementi svincolati dai vari gestgloali naturali, da cui in realt sono comandati e che :O: sono essi a comandare#

    atalini si stupisce che il primo testo che si so!!erma ad analizzare la modalit respiratoria del cantorisalga a en due secoli dopo la nascita del canto operistico# ( a!!ermazione sostanzialmente vera,anche se non del tutto esatta, dato che di modalit respiratorie si parla esplicitamente e addirittura intermini !isiologici nel trattato '( arte del canto( di ;ean 7ntoine

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    n quello scellerato metodo moderno chiamato Goicecra!t, analogamente si evita del tutto di considerarela respirazione, ma ci3 per una precisa motivazione logica e cio che la si considera irrilevante, mentre alcontrario ancini a pi- riprese scrive che la respirazione 4centrale nel canto# H dunqueE

    a risposta semplice% perchD a quel tempo si dava per scontato che la respirazione del canto era ed unrespirazione naturale, per cui in un periodo storico in cui ancora non si tentava di realizzare l( utopiatecnologica di tras!ormare i cantanti in root, si riteneva super!luo )e magari anche ridicolo* mettersi aspiegare 'come( si respira, esattamente come lo saree mettersi a spiegare a qualcuno 'come( si

    masticaI

    a allora per quale motivo, si potree oiettare,

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    urtroppo sono diversi i passi del liro dove atalini ripropone, come una sorta di eit motiv, questa suapersonale convinzione, che rappresenta il !ondamento della sua tesi e che cosF viene espressa, adesempio, a pag# @5%

    4a respirazione nel canto non a!!atto spontanea, anzi richiede un apprendimento che !a la di!!erenzatra i grandi artisti e gli altri#

    "na concezione del genere del tutto estranea alla cultura del belcanto, essendo invece il prodotto proprio di quel

    meccanicismo paleo#scientifico ottocentesco, che ha partorito le respirazioni diaframmatico#addominali, contestate datalini.n sostanza concepire la respirazione come cominazione muscolare di dia!ramma che scende

    nell(inspirazione e contrasta i muscoli addominali che salgono nell( espirazione, come vuole l( attualevulgata !oniatrico"vocale, oppure come cominazione muscolare di epigastrio !atto rientrarevolontariamente nell( inspirazione e !atto sporgere volontariamente nell( espirazione, come vuoleatalini, si iscrive in una stessa identica !orma mentis, che potremmo de!inire meccanico"muscolare# H diquesto non c( da stupirsi in quanto atalini, vocologo, condivide con andl, !oniatra, la stessa!ormazione culturale#

    :on quindi rimanendo sul piano delle localizzazioni anatomiche, dei muscoli da controllaredirettamente e localmente, e del concetto di 'appoggio( come 4pressurizzazione del !iato )sic*, che si

    potr risalire alla sorgente originaria del elcanto e aeverarsi a quella cultura, da cui sono scaturiti icapolavori musicali del Jettecento, la prodigiosa capacit di cantare dei castrati e la geniale intuizione diquel !elice ossimoro che il concetto di tecnicapro!ondamente naturale.

    i3 che non capisce l(attuale didattica vocale !oniatrica che respirazione naturale globale non significarespirazione lasciata al caso e che la vera respirazione del canto una respirazione consapevole, ma noncontrollata attivamente nelle sue singole componenti meccaniche, esattamente come il 'parlare( non !rutto di un controllo diretto e di un( attivazione volontaria dei movimenti articolatori che creano levocali e le consonanti, ma di un lasciare che il processo dinamico naturale dell( articolazione da solo sisvolga nella sua naturale !luidit ed essenzialit# n sostanza entrami iprocessi naturaliche sono le due

    componenti del canto, il 'dire( e il 'respirare(, non sono l( oggetto di un controllo diretto e attivo, maavvengono e si accordano tra di loro grazie a un autocontrollo passivo, e questo il principio tecnico"vocalche viene messo in evidenza in moltissimi passi dei due trattati elcantistici citati, l dove si riadisce l(invito alla naturalezza, alla semplicit e alla !acilit#

    a massima divaricazione tra la cultura del elcanto )che concepiva il canto come la !usione di duecomponenti naturali, il semplice 'dire( e il respiro naturale gloale, secondo la !amosa massima delcastrato acchierotti* e la cultura !oniatricistica attuale, espressa dalle seguenti parole di atalini% 4arespirazione spontanea !acilita il cantante impreparato a patto che il canto si adegui al parlato# Mecadutoil canto !iorito, linguaggio idealizzante ed astratto, vennero meno le esigenze tecnico"vocali che avevanorichiesto l( adozione di una respirazione diversa da quella spontanea#

    $uesta distinzione )inesistente* tra una tecnica respiratoria e vocale, corrispondente a un canto !iorito,stilizzato e 'tecnico( ) tecnica che i elcantisti avreero liquidato come 4a!!ettazione*, e una tecnicarespiratoria e vocale corrispondente a un canto 'spontaneo( e 'parlato(, come quello che si sareesviluppato verso la !ine dell(Ottocento, porta tra l( altro a una contraddizione evidente% se questo !ossevero, allora la tesi di una ripresa da parte di grandi cantanti come aruso e la ?etrazzini )e si potreeaggiungere ertile* della respirazione elcantistica )cio, per intenderci, quella precedente il ta- dellarespirazione 'alta(* verree vani!icata, in quanto inconciliaile col repertorio verista che questo cantanti

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    hanno a!!rontato# l che ci porta a una conclusione semplicissima% che questi cantanti adottassero unarespirazione elcantistica vero )come gi avevo messo in luce io nel mio liro ' segreti del elcanto(*,ma non vero che la respirazione elcantistica aia le caratteristiche strutturali ipotizzate da atalini#

    o saglio di ase consiste nel credere che la 'spontaneit( e la naturalezza equivalgano ad a!!idarsi alcaso, mentre invece si tratta di apprendere come !ar emergere, mantenendo la pura consapevolezza, lanatura pro!onda e lasciare che essa agisca per noi in ase al principio di >rancesco

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    Francesco Tosi, ispirandosi alla stessa concezione, aveva scritto nel suo testo sul canto che il gusto coltempo diventa arte e l arte natura, cio esattamente il contrario delle moderne metamorfosi dei cantantda esseri viventi in robot e macchine vocali

    Sono sufficienti queste poche citazioni per far capire insomma come la concezione e la sensibilit deibelcantisti fosse agli antipodi rispetto a una concezione, come quella espressa da !atalini, il qualeseriamente crede possa esistere quella che lui chiama una funzionalit eterodossa rispetto allafisiologia, addirittura superiore alla coordinazione muscolare naturale" # non ci vuol molto a capire che

    il modello respiratorio attribuito da !atalini al belcanto $con l espansione del torace attuata grazieallazione dei muscoli intercostali e spinali, che mantiene rilassato il diaframma costale e fa rientrarelincavo dello stomaco%, e che pu& prevedere anche in certi casi una certa tensione dei muscoliaddominali gi nellinspirazione, in modo da porre in vantaggio il sostegno addominale e la tenuta delpetto rispetto allappoggio, non ha nulla a che fare con la semplicit e la perfezione dei gesti naturaliolistici del belcanto" #vitiamo di analizzare uno dei prodotti $condiviso da !atalini% di questecomplicazioni foniatriche e mi riferisco al paradosso rappresentato dallo sdoppiamento della tecnicarespiratoria in un 'appoggio e in un 'sostegno $come se chi si appoggia su una sedia, ovvero si siede,dovesse occuparsi anche di 'sostenere la sedia su cui si seduto%, perch( altrimenti questo articolodiventerebbe un libro"

    !atalini insiste molto su quello che lui chiama il rientro dell incavo dello stomaco durante linspirazione, una manovra che istintivamente non pu& che apparire a prima vista come del tuttoinnaturale e astrusa" !erch( essa potesse essere presa seriamente in considerazione e giustificata, uno sisarebbe quindi aspettato come minimo di vederla inequivocabilmente ed esplicitamente avallata non dauno, ma da pi) di un trattato belcantistico" *nvece che cosa scopriamo+ he essa non figura n( in Tosi, n(in -ancini, n( in -engozzi e neppure in .(rard, dove anzi si afferma il contrario/ # quindi da dove!atalini $sulla scia di elletti% ha ricavato questa bislacca trovata+ 0a -anuel 1arcia figlio, ossia da queltrattatista $dell2ttocento/% a cui si deve la responsabilit di aver stravolto totalmente la didattica vocale

    belcantistica con i suoi concetti di colpo di glottide, di voce da oscurare per renderla pi) voluminosae di vocali geneticamente modificate $ovvero acusticamente distorte%"

    3a riprova che tutto il libro di !atalini nasce all ombra della foniatria artistica $cio di quell ircocervodisciplinare portato al successo proprio da 1arcia e inesistente ai tempi del belcanto/ % dato dal fatto cheil rapporto tra i riferimenti bibliografici riguardanti i trattatisti del belcanto e quelli riguardanti 1arcia di uno a otto/ 1arcia trattato come l autore pi) importante, cui !atalini si avvicina con vero e propriospirito esegetico, andando a verificare nelle successive edizioni del suo trattato la storia di determinateespressioni, salvo poi piegarne il significato ai propri pregiudizi, quando questi non coincidono conquanto scrive 1arcia"

    4 il caso del famigerato concetto di 'rientro dell incavo dello stomaco in fase inspiratoria, che abbiamovisto essere di 1arcia e di nessun altro autore precedente!!atalini scopre che lespressione far rientrarelincavo dello stomaco inspirando figura nella prima edizione del 5678, ma che poi viene eliminata da1arcia nelle successive edizioni del 569: e del 56;

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    !atalini invece interpreta la scomparsa di questo concetto nelle successive edizioni del trattato non comeuna ritrattazione da parte di 1arcia, ma come una semplice integrazione di nuovi concetti con iprecedenti" Sicch( alla fine !atalini si ritrova a basare la tesi fondamentale del suo libro $il rientrodellepigastrio in fase inspiratoria come caratteristica strutturale della respirazione belcantistica% su ununica affermazione di un unico autore, per giunta un revisionista del belcanto, che poi ha provveduto a cassarla

    perch evidentemente riconosciuta come infondata, contraddittoria e fuorviante!

    -a riprendiamo l analisi del passo del -etodo del onservatorio di !arigi di -engozzi, riguardante la

    respirazione, che in effetti rappresenta il fulcro della questione, sia perch( fu storicamente l oggettopolemico della presunta rivoluzione respiratoria di -andl, sia perch( rappresenta ora la base diappoggio della tesi del libro di !atalini"

    =bbiamo visto che la distinzione, operata da -engozzi e poi ripresa da molti autori successivi, tra unarespirazione parlata e una respirazione cantata non equivale affatto a dire che la respirazione del cantonon naturale, come vorrebbe !atalini" >era respirazione in realt solo la respirazione naturale e perprenderne coscienza basta provare a respirare 'volontariamente $alias 'tecnicamente% per uninteragiornata e poi vedere l effetto che fa" ?uella tra respirazione cantata e respirazione parlata non pertanto un antinomia, ma una correlazione tra pi) e meno" -olto semplicemente si pu& dire che larespirazione parlata una respirazione naturale superficiale e la respirazione cantata una respirazionenaturale profonda $o per meglio dire,globale).*l motivo poi per cui -engozzi e i trattatisti successivi hanninsistito su questa distinzione altrettanto semplice@ essendo il canto il frutto della fusione tra alcunielementi del parlato e uno spazio abbastanza ampio, che non quello limitato del parlato, necessarioattingere a una respirazione altrettanto naturale, ma pi) ampia e globale, qual quella del sospiro disollievo e della boccata daria rigeneratrice, per creare lo spazio di risonanza del canto, altrimenti il

    belcantistico 'parlare sul fiato diventa banale 'parlato intonato e non 'parlato trascendentale $che non il declamato/%

    he la fonte dello spazio che d rotondit al suono sia la respirazione naturale globale una delle veritscoperte dal belcanto, verit che purtroppo molto presto verr messa erroneamente in relazione con la

    quantit d ariainspirata, da cui le critiche a questo tipo di respirazione mosse dalla 3ehmann e dagliautori moderni" Ana volta chiarito per& che si tratta di respirare non a pieni polmoni, ma ad ampipolmoni, lasciando laria libera di fluire da sola senza trattenerla n( spingerla, allora si capir anche ilsenso di questa frase di -engozzi, che verr poi significativamente ripresa da aruso nel suo scritto sulcanto@

    Senza un gran volume daria $""% la voce non ha pi) forza n( rotondit.

    >eniamo adesso al punto cruciale e controverso rappresentato dall appianare o appiattire il ventredurante l inspirazione, che !atalini, sulla scorta del primo 1arcia, arbitrariamente interpreta comerientro volontario del ventre" = questo proposito nel mio libro, sopra citato, '* segreti del belcantoscrivevo@

    3a globalit della respirazione, quella cio che ne fa unagrande respirazione, non data dalla sommadi azioni localizzate in singole zone del corpo $come succede con la respirazione costoBdiaframmaticoaddominale, che esclude la parte alta del torace%, ma dal fatto di nascere nel centro del corpo e poi,come succede appunto con un pallone che si gonfia, espandersi anche in alto" $% Se ci preoccupiamoinfatti di non alzare la laringe o di non alzare le spalle, rimaniamo sul piano di una coscienza e di uncontrollo del corpo locale e periferico, non centrale" #ntriamo invece nel centro del fenomeno, secogliamo l atto nella sua globalit come sensazione"

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    =nalogamente possiamo dire@ se ci preoccupiamo di far rientrare il ventre durante l inspirazione,rimaniamo sul piano di una coscienza e di un controllo del corpo locale, periferico e meccanico che nonpu& creare il canto" 0i conseguenza il ventre appianato durante l inspirazione, di cui parla in modooggettivamente infelice ed equivoco -engozzi $e che comunque, altrettanto oggettivamente, non c entrnulla col rientro dell incavo dello stomaco di 1arcia e !atalini% deve essere interpretato non come ilrisultato dell intenzione meccanica volontaria e localizzata di ritrarre l addome, bensC come il risultato,non cercato direttamente, di un gesto naturale globale come quello della respirazione del canto che,essendo ampio e diffuso, non limitato alla zona ventrale, com invece la respirazione del parlato"

    #ssendo l espansione dello spazio, tipica dellinspirazione cantata, distribuita armoniosamente in tutto icorpo, essa non si manifesta e non percepita come uno sporgere della pancia, come succede invece nellrespirazione del parlato" Solo relativamentealla respirazione limitata e localizzata del parlato $che in faseinspiratoria corrisponde a una sorta di prolasso addominale% e relativamente all espansioneBinnalzamentdel torace dell inspirazione del canto, la respirazione cantatapu sembrare che si realizzi ritraendoladdome, mentre in realt esso non rientra, ma si limita, per i motivi sopra esposti, a nonsporgere, alcontrario di quanto succede nella respirazione del parlato"

    3a prova definitiva che questa astrusa manovra non ha nulla a che fare con la vera respirazione delbelcanto, ma che il frutto di una tarda ed errata interpretazione, data da un trattato di canto del 5;99

    $quindi puramente belcantistico anche da un punto di vista filologico%, che si intitola '3 art du chant,scritto dal tenore DeanB=ntoine .erard, dove tra l altro per la prima volta incontriamo lespressione belcanto" Scrive dunque .erard nel suo trattato in tema di respirazione@

    3inspirazione necessariamente collegata con la dilatazione dei polmoni@ questa dilatazione resapossibile dallinnalzamento delle costole e dalla contrazione del diaframma, la cui parte convessadiscende,premendo contro il ventre$ovvero nel modo esattamente contrario a quello ipotizzato da1arcia e !atalini%"

    essuna dicotomia uindi tra respirazione toracica e respirazione diaframmatico"addominale, in uanto entrambiparti organiche di un processo olistico che # la grande respirazione del canto ovvero la respirazione naturale

    lobale.

    =lle stesse conclusioni si arriva facendo riferimento alla logica delle sensazioni@ com concepibile infattche un atto come l inspirazione, che ed percepito come un movimento di espansioneBdistensioneBelevazione, possa corrispondere e conciliarsi con un movimento di ritrazione muscolare, che di per s( lopposto dell espansione e quindi non pu& che impedirla+ Sarebbe come pensare che un pallone,gonfiandosi, creai un angolo convesso alla sua base, cio che in parte si espanda e in partecontemporaneamente si contragga"

    *l fatto che !atalini, condizionato dalla prospettiva foniatrica, non riesce a prescindere dalla nozione didiaframma e quindi costretto a costruire una complicatissima impalcatura muscolare, imperniata sulcomportamento di questo muscolo, quasi fosse obbligatorio per un cantante sapere che cosa fa ildiaframma inspirando ed espirando, bench( quella di diaframma sia una nozione che i belcantisti hannosempre ignorato, senza che questa ignoranza costituisse per nulla un impedimento alla loro capacit dicantare, anzi/

    *l problema che si pone !atalini il seguente@ se inspirando il diaframma scende, facendo sporgere lepigastrio, il successivo momento dell appoggio in fase espiratoria non potr che realizzarsi abbassandoulteriormente il diaframma e quindi creando uno squilibrio e una tensione muscolare eccessiva" 0iconseguenza, per evitare che il diaframma scenda $troppo+% inspirando, sar necessario far rientrare lepigastrio inspirando, in modo che poi ci si possa appoggiare in fase espiratoria, facendolo sporgere"

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    *n realt ai fini del canto non importante sapere che cosa fa il diaframma e, ammesso che esso si abbassdurante l inspirazione come assicura la scienza, questa nozione puramente intellettuale cui noncorrisponde alcuna propriocezione, rischia di interferire gravemente con la perfetta funzionalit dellavoce, in quanto va contro il vissuto sensoriale naturale, il quale ci dice che invece l inspirazione unmovimento di distensioneBespansioneBelevazione e non di contrazioneBabbassamento, motivo per cui siparla di 'sospiro di sollievo e non di 'sospiro di abbassamento"

    *n sostanza concentrarsi sul movimento di abbassamento del diaframma determina tutta la serie di

    problemi giustamente evidenziati da !atalini, ma la cui soluzione non data dall azione meccanicoBmuscolare di rientro dellepigastrio in fase inspiratoria, la quale, a sua volta, ostacola gravemente ilprocesso di distensioneBespansione, in cui consiste la vera inspirazione, e compromette tutto l equilibriorespiratorio del canto"

    =bbassare il diaframma in fase inspiratoria non altro quindi che il modo pesantemente muscolare,meccanico e riduzionistico, tipico dello sguardo scientifico, con cui si allude a una realt molto pi)grande e nello stesso tempo molto pi) sottile@ il nascere del processo di espansione della verainspirazione nel centro del corpo e nonginel torace, come invece molti belcantisti $ma non i classici %osi e

    ancini e neppure 'erard!) incominciarono erroneamente a credere e a insegnare a partire da un certo periodostorico, da cui le $giuste) critiche di &andl e della (ehmann a uesta interpretazione *+%%*- dellarespirazione belcantistica, che # sostanzialmente la stessa interpretazione che /atalini adesso ripropone.

    *n effetti ogni sguardo del canto 'sub specie musculorum uno sguardo esterno, anche se il muscolo pereccellenza del canto foniatrico il muscolo pi) 'interno@ il diaframma" =nzi proprio il diaframma sembrevocare col significato etimologico del suo nome, che 'separazione, e con l ironia connessa a ogni0nomen omen, il peccato originale della didattica vocale foniatrica@ separare per sempre il cantante dallosguardo interiore, dato dalle sensazioni e dalle propriocezioni, per catapultarlo nel labirinto esterno esenza uscita dei 'muscoli e dell anatomiaBautopsia della voce"

    -a torniamo ad analizzare la dinamica del sospiro di sollievo, che rappresenta il modello di respirazion

    naturale globale applicata al canto" #sso si compone di due movimenti@ uno ascendente, che gli ha dato ilnome $'sollievo, cio sollevamento, ovviamente non attivo e localizzato% e che coincide con linspirazione, e uno discendente, che corrisponde all appoggio e che coincide con l espirazione" !osandole mani sull epigastrio possibile rendersi conto che l inspirazione unonda che nasce appunto nelcentro del corpo $facendolo espandere a livello epigastrico% e poi sale, superando tutte le frontiereanatomiche, fino al petto" 3a successiva discesa del petto nell espirazione sfocia naturalmente nellasensazione dell appoggio e del 'passo del respiro, senza nessuna necessit di far rientrare l epigastrio ifase inspiratoria, ci& che non farebbe altro che impedire la sensazione dellespansione globale naturaledurante l inspirazione" *n sostanza la vera respirazione $che non pu& che essere naturale% si caratterizzaper il fatto di essere un movimento fluidodell energia, movimento che non trasformabile, pena la suadistruzione, nella somma di singole azioni muscolari localizzate e meccaniche" Ee consegue che lameccanica muscolare respiratoria non rappresenta quella scuola del respiro del belcanto, citata da 0ellSedie nel suo trattato e ripresa nel titolo del suo libro da !atalini"

    Se si parte dal concetto che esiste una sola respirazione del canto $che la pi) funzionale% e che questarespirazione rappresentata dalla respirazione naturale globale, che coinvolge dinamicamente tutto ilcorpo e non limitata a singole zone $diaframmaticoBaddominale o toracica%, si capir allora che ladistinzione tra una respirazione 'antica e una respirazione 'moderna fittizia, nel senso che questadistinzione non che il prodotto artificiale dallesasperazione di singole sue componenti $la componentediaframmaticoBaddominale della respirazione 'moderna e la componente 'toracica della respirazione'antica%" !ertanto anche la respirazione belcantistica, in quanto respirazione naturale globale, non pu&

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    che essere, usando la terminologia e la prospettiva foniatrica, una respirazione toracicoBdiaframmaticoBaddominale e non una respirazione toracica" ?uesto il senso del resoconto $citato da !atalini% che3illi 3ehmann fa nel suo trattato del suo apprendimento, durato anni, della vera respirazione" *l senso dediscorso della 3ehmann il seguente@ inizialmente aveva interpretato la respirazione del canto, appresadalla madre, come un riempirsi attivamente d aria a livello toracico questa era chiaramente unamanovra meccanica esterna, locale ed attiva, che la irrigidiva" *n seguito, avendo capito che la verarespirazione un movimento fluido, progressivo, globale e naturale, riuscC a integrare $o per meglio dire, areintegrare% nella respirazione le componenti diaframmaticoBaddominali, messe in luce da -andl, senza

    che queste si ponessero in antitesi con le componenti toraciche, che le erano state inizialmente insegnateda sua madre" *l tutto quindi secondo la logica dellet et e non dellaut aut. ?uesto anche il motivo percui la 3ehmann alla fine affermer che l inserimento delle nuove componenti diaframmaticoBaddominanella respirazione non era percepito come uno stravolgimento, ma come un integrazione dellarespirazione toracica appresa inizialmente, e che anzi esso era esattamente conforme al metodo che miamadre mi aveva insegnato, ma che io avevo esagerato" !i) precisamente@ non che leiaveva esagerato$nel senso di esasperazione meccanica delle componente toracica%, ma che la didattica del tempo avevaesagerato, se non assolutizzato, portando cos1 alla reazione opposta, rappresentata della concezione di &andl.

    *n altre parole la respirazione belcantistica che nell 2TT2#ET2 $incominciando da -engozzi% si

    incomincer a descrivere, E2E la vera respirazione belcantistica $che i belcantisti 02 del Settecentonon hanno mai spiegato/%, ma solo un interpretazione parziale ed errata di quella respirazione, come ilresoconto della 3ehmann sulla sua esperienza di allieva di canto, ampiamente dimostra"

    !er quanto riguarda le esagerazioni di segno contrario, quelle diaframmaticoBaddominali, possiamo direche la riscoperta della dinamica naturale del gesto globale della respirazione la stessa che ha indottoanche 0elle Sedie ad andare contro le nozioni foniatriche e a parlare di un diaframma che sale$e non chescende% durante linspirazione" ?uello che sembrerebbe un assurdo fisiologico $il diaframma che sale infase inspiratoria% in realt il tentativo $molto timido per altro% di ristabilire l ordine nel controllo dellavoce dellartedel canto, ordine sconvolto dallincursione in quella disciplina del corpo e della sensibilitcorporea che l arte del canto, da parte di una scienza esterna come la foniatria"

    *n effetti, anche nel caso della respirazione l utopia, tipicamente paleoBscientifica, di un controllo direttodel processo ha prodotto tra i suoi risultati, la trasformazione del concetto naturale di 'appoggiorespiratorio nel concetto meccanicistico di pressurizzazione volontaria del fiato, con degli effettitalmente deleteri da portare molta didattica moderna ad abbandonare il principio della respirazioneconsapevole $che E2E equivale a respirazione volontaria% come fondamento del canto, per dedicarsitotalmente alla dissezioneBvivisezione anatomica di altre parti anatomiche $vedi il voicecraft%

    !er evitare questi effetti deleteri, la distinzione $introdotta per la prima volta da 0elle Sedie% tra'pressione dell aria $da favorire% e 'compressione dell aria $da evitare% rester un puro sofismaintellettuale finch( non si capir una cosa@ il controllo 0*G#TT2 della respirazione soddisfer forse lamoderna ambizione tecnicistica e demiurgica di sentirsi a capo di ogni processo, ma presenta il piccoloinconveniente di renderlo impossibile" #sso ha lo stesso grado di sensatezza e scientificit di altri prodotfoniatricoBartistici come il pensare di creare direttamente e volontariamente il vibrato, o di controllaredirettamente l adduzione delle corde vocali $vedansi 1arcia ed #still%"

    Se si vuole che il processo rimanga funzionale e naturale $come invano hanno predicato i belcantisti delSettecento%, occorre incominciare a concepire il controllo della respirazione non come controllo attivodiretto, ma come =AT22ETG2332 !=SS*>2" 0eposta la smania di un controllo totale e diretto della

    periferia meccanica del fenomeno, si capir allora finalmente che tutte le manovre spacciate come 'tecniche

  • 7/25/2019 Antonio Juvarra La scuola del respiro del belcanto e la scuol.pdf

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    respiratorie non sono altro che la ridicola caricatura esterna di un fenomeno naturale pi vasto e piprofondo, che gi esisteva prima e che aspettava solo di essere scoperto con umilt per mettersi alservizio del canto, come il genio nascosto nella bottiglia delle favole.

    Si capir anche che alla base del canto c la natura profonda e che questa natura natura consapevole (ocon-natura, come la chiamava auri !olpi" e non natura sostituita, in quanto #difettosa$ e #carente$ (%",da un immaginaria entit superiore chiamata &tecnica.

    Antonio Juvar

    2 thoughts on Antonio Juvarra: La scuola del

    respiro del belcanto e la scuola dei muscoli

    respiratori del foniatricismo

    '. Massimo Fazzari ha detto

    )entile pf *uvarra, la ringrazio per la chiarezza della esposizione,ove , ovviamente, ho ritrovato icontenuti dei libri da lei scritti che ho iniziato a leggere . +vrei una domanda , forse poco appropriataquanto descritto sopra, si accorda con la cosiddetta tecnica #dellapnea$ %

    ispondi (httpsmozart//0.1ordpress.com/'2/3'antonio-4uvarra-la-scuola-del-respiro-del-

    belcanto-e-la-scuola-dei-muscoli-respiratori-del-foniatricismo%repl5tocom6'7//8respond". Antonio Juvarra ha detto

    )entile dott. 9azzari, la ringrazio delle parole di stima. a tecnica dellapnea il frutto di un altroabbaglio, cio di unillusione percettiva scambiata per realt. :l movimento naturale della respirazionnon deve mai essere fermato, neppure nellavvio del suono, da cui lespressione tradizionale &cantaresul fiato, che significa appunto avviare il suono sul ;?< del respiro, senza fermare lafuoriuscita del fiato. illusione dellapnea (che pi appropriatamente la S=>S+@:= di unasospensione dinamica della respirazione al momento dellattacco" nasce dal fatto che il fiato appunto

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  • 7/25/2019 Antonio Juvarra La scuola del respiro del belcanto e la scuol.pdf

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    lasciato libero di fluire, ma il suono percepito come qualcosa che si appoggia sullonda del respiro eche > va con londa, altrimenti non si realizzerebbe lappoggio.