Anteprima gratuita Altrisogni n.6

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RIVISTA DIGITALE DI HORROR, SCI-FI E WEIRD numero 6 ...E IN AGGIUNTA: NOTIZIE, RECENSIONI, SUGGESTIONI! 7 RACCONTI INEDITI DI FANTASCIENZA HORROR E WEIRD Alexia Bianchini Lorenzo Crescentini Simone Lega Daniele Picciuti Sara Simoni Lia Tomasich e D.Tonani & C.Graziani STEAMPUNK IL FUTURO A VAPORE CONSIGLI DI SCRITTURA IDEARE I PERSONAGGI ORRORI ITALIANI ALTRISOGNI INTERVISTA SAMUEL MAROLLA Bando PURGATORY LOUNGE

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È disponibile il sesto numero di Altrisogni - Rivista digitale di horror, fantascienza e weird edita da dbooks.it. Questa ANTEPRIMA GRATUITA di 32 pagine contiene il sommario, gli incipit di tutti i 7 racconti pubblicati, 2 pagine di notizie dal mondo editoriale, il bando della selezione letteraria "I racconti del Purgatory Lounge", 2 pagine del corposo dossier sul genere Steampunk, 2 recensioni librarie. Tutto il resto è disponibile nell'ebook di 124 pagg. acquistabile su dbooks.it.

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Rivista digitale di HoRRoR, sci-Fi e WeiRd

numero 6

...e in aggiunta: notizie, recensioni, suggestioni!

7 racconti inediti

di fantascienza horror e weird

alexia BianchiniLorenzo crescentinisimone Legadaniele Picciutisara simoniLia tomasiched.tonani & c.graziani

steamPunkiL futuro a vaPore

consigLi di scritturaideare i Personaggi

orrori itaLianiaLtrisogni intervista

samueL maroLLa

Bando

PURGATORY

LOUNGE

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versione per applicazioni ridotte

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Una raccolta che mescola mistero e ironia, alleggerendo scenari e situazioni da incubo con un tocco di levità che rende indimenticabile ciascuno dei racconti. In digitale a soli 1,99 euro!

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Editoriale

Qualunque specie vivente si trova prima o poi a dover affrontare un bivio fondamentale: evolversi o perire. È una costante sul nostro pianeta e

pare esserlo anche nel settore dell’editoria.È accaduto anche ad Altrisogni, ovviamente. Se state leggendo queste righe, allora non ci siamo ancora estinti e abbiamo imboccato la strada dell’evoluzione, ristrutturandoci, modificandoci – non lo facciamo già dal primo numero? – alterando i processi redazionali e... mettendo altra carne al fuoco.Da tempo, ormai, abbiamo istituito una Prima Linea per la valutazione dei racconti che arrivano all’indirizzo [email protected]. Si tratta di un filtro capace di fornirci ottime indicazioni sulla qualità delle opere che riceviamo e, possiamo dirlo, ciò che finora ha superato questo sbarramento è degno di molta attenzione. Ne fanno parte tre collaboratori preziosissimi, di cui abbiamo scelto (davvero a malincuore) di non fare i nomi, per permettere loro di svolgere il lavoro nel migliore dei modi e senza influenze esterne. A loro si sono affiancate Valentina Sanseverino, validissima collaboratrice che gestisce le interviste del nostro blog, Patrizia Sergio e Tanja Sartori, il cui apporto al lavoro redazionale di questo numero è stato cruciale, e poi Alessio Valsecchi, gestore del sito LaTelaNera.com e vecchia volpe del web marketing, unitosi alla banda per aiutarci con l’ufficio stampa. Altre collaborazioni esistono invece da tempo, come quella con lo scrittore Luca Ducceschi e la redazione di iThink Magazine, divenuti veri e propri fornitori di contenuti.Abbiamo poi consolidato la partecipazione di realtà esterne (o tangenti) alla nostra, come nel caso della

Associazione Culturale Steampunk Italia, che nella rubrica Visioni fa ampia luce sull’universo Steampunk, oppure come Fabrizio Valenza, scrittore e blogger che ha curato per noi lo speciale sulla manifestazione letteraria k.Lit.Tuttavia la nostra evoluzione non è solo strutturale, ma anche di obiettivi: stiamo lavorando a una serie di iniziative di rilancio e crescita, tra cui un sito web ufficiale ricco di contenuti, la selezione editoriale per I racconti del Purgatory Lounge (vedi a pag. 10) e alcuni prodotti che si affiancheranno alla rivista per donarle più significato e lustro: libri, digitali e non.Noi non vogliamo perire, ergo la scelta è obbligata e gradita: evoluzione. Stiamo cambiando, stiamo ridiscutendo la nostra realtà, ma senza rinunciare alla natura di Altrisogni: rivista di narrativa fantastica che sia vetrina e palestra per gli autori italiani.

Buona lettura

fattore mutante

Viss Altrisogni - Rivista digitale di horror, sci-fi e weird

Pubblicazione aperiodica - n.6, maggio 2013

Coordinamento editoriale: Christian Antonini e Vito Di Domenico

Progetto grafico, grafica e impaginazione: Sabrina RossiRedazione: Christian Antonini, Vito Di Domenico, Andrea Fattori, Luigi Lo Forti

Copertina e illustrazioni interne: Ettore Biondo

Supporto alla redazione: Cinzia Dascoli, Anna Grieco, Valentina Sanseverino, Tanja Sartori, Patrizia Sergio

Hanno collaborato: Alexia Bianchini, Lorenzo Crescentini, Micaela Di Trani (i Think), Luca Ducceschi, Claudia Graziani, Simone Lega, Massimiliano Monti (Steampunk Italia), Daniele Picciuti, Sara Simoni, Lia Tomasich, Dario Tonani, Fabrizio Valenza.

Redazione Altrisogni, dbooks.itc/o Gruppo Orange [email protected] Reina, 28 20133 Milano [email protected] http://altrisogni.blogspot.it

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Sommario

Pag. 3 Editoriale

Pag. 4 Sommario

Pag. 6 Notizie Novità editoriali, eventi e concorsi letterari.Pag. 10 Bando di selezione - I racconti del Purgatory Lounge Altrisogni e dbooks.it lanciano una selezione editoriale per racconti sci-fi.Pag. 14 Visioni: Steampunk, il futuro a vapore La nuova rubrica su tutto ciò che fa fantastico, con Ass. Cult. Steampunk Italia.Pag. 28 Racconti Sette racconti entro i 35.000 caratteri: a invito, brevi e lunghi.Pag. 92 Le interviste di Altrisogni: Samuel Marolla Altrisogni incontra l’autore di Malarazza e La mezzanotte del secolo.Pag. 100 Speciale k.Lit - Quale futuro per i lit-blog? Fabrizio Valenza, scrittore e blogger, riflette sullo stato dei blog letterari italiani.Pag. 104 Approfondimento: Costruire i personaggi dei racconti Come ideare e gestire i personaggi nei racconti di genere horror, sci-fi e weird.Pag. 116 Recensioni Da scrittore a scrittore: i libri letti dalla redazione.Pag. 120 Suggestioni Fonti di ispirazione per chi scrive fantastico.Pag. 122 Procedura d’invio Come inviare il tuo racconto alla redazione.

Cover: Ettore BiondoEttore Biondo è nato nel 1989 a Napoli, dove vive e lavora come illustratore freelance e motion graphics artist e dove ha frequentatto la facoltà di Architettura. Per i suoi lavori ricorre a varie tecniche, dalla grafite al digitale, che ama contaminare. È appassionato di fotografia, immagini digitali e animazione 3D. Ha creato i personaggi a fumetti di Cronache di Cozzagrande e ha pubblicato illustrazioni per vari libri, riviste e poster.Ha realizzato la copertina e i disegni interni di Altrisogni n.2 e in seguito del romanzo di uno degli scrittori ivi pubblicati: Ferro Sette, di Francesco Troccoli, edito da Curcio.

Sul web: www.flickr.com/ettorebiondo

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I RACCONTI DI QUESTO NUMERO:

Pag. 28 Incroci, di Dario Tonani e Claudia GrazianiSolo agli incroci delle strade le vite dei cittadini si incontrano: in attimi di finta libertà, con-trollati da cerberi meccanici, dominati da una pioggia innaturale che sottomette l’Umanità. Ed è solo agli incroci delle strade che può nascere la ribellione.

Pag. 36 Il dipinto di lacrime e sangue, di Alexia BianchiniUna donna in cerca di un rapporto intrigante frequenta un uomo facoltoso e di bell’aspetto. Si incontrano per una cena intima, in un luogo riservato. Lui è un vero artista nel suo campo... Un campo che prevede il rapimento di giovani donne.

Pag. 42 Pelle di luna, di Daniele PicciutiGli amori virtuali non sono meno intensi di quelli fisici, i sentimenti condivisi si propagano dalla Rete alla realtà e troppe volte portano a voler scoprire il vero volto dell’amato. Tuttavia, la verità non è sempre quella che vorremmo.

Pag. 54 La preghiera, di Simone LegaIl vero amore. Quello capace di superare gli ostacoli più difficili, le avversità... la morte. Una storia di amicizia e amori contrastati, antiche leggende ed eventi inspiegabili, in un’efficace e insolita ambientazione italiana.

Pag. 68 Dopo, di Lorenzo CrescentiniAnche se l’epidemia che ha risvegliato i cadaveri è ora alle spalle, il mondo e la vita non potranno mai più essere gli stessi: i ricordi terribili di ciò che è accaduto saranno per sempre compagni di viaggio. Un intenso racconto di sopravvivenza e riscoperta.

Pag. 84 Muoviti, di Lia TomasichCi sono momenti in cui ci si deve imporre di darsi una mossa, raccogliere le energie e reagire. Certo, tutto è più difficile se il tuo corpo giace sull’asfalto... ridotto in pezzi. Un’opera breve di sci-fi dal taglio molto particolare.

Pag. 88 La caduta, di Sara SimoniSe si studia qualcosa da molto vicino, con passione, per quanto inferiore non potrà che at-trarci. A volte però tale attrazione diventa pericolosa, specie se scegliamo di avvicinarci... Fantascienza e sentimento, in una narrazione malinconica.

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Notizie

Esce il 5 giugno per la collana Odissea Fantascienza di Delos Books il romanzo Livido, di Francesco Verso. L’autore, già vincitore nel 2009 del Premio Urania con il romanzo e-Doll, racconta qui un’interessante storia di degrado urbano e umano, ma anche di riscossa e lotta per ciò che si desidera. Il tutto è ambientato tra scenari fatiscenti e una Umanità ridotta ai minimi termini. In Livido seguiremo l’amore disperato di Peter Pains, cacciatore di oggetti nel mare di rifiuti che sommerge parte della Terra, il quale si invaghisce dell’inarrivabile Alba. Alba è una nexumana, ossia un essere umano la cui mente, digitalizzata, risiede in un supporto sicuro, mentre il suo corpo artificiale vive e si muove in mezzo agli altri. Questo amore impossibile si complica quando il corpo di Alba viene distrutto e Peter dovrà cercarne i pezzi per rimetterla insieme e... vendicarla. 250 pagine a 12,80 € in versione cartacea, a 4,99 € in ePub o Mobi.

Mezzotints continua la sua cavalcata nella narrativa digitale di genere e lo fa con titoli di spessore. Segnaliamo l’uscita di Io sono il Brujo – Confessioni di uno stregone (45 pagine a 1,99 €), di Stefano Fantelli con prefazione di Gianluca Morozzi. In questa raccolta troviamo tre racconti di narrativa weird contaminata e contaminante, con visioni sovrannaturali e creature antiche quanto il cosmo. A tale uscita si affianca Protocollo Stonehenge (155 pagine a 2,99 €), definito dall’editore “un romanzo medical ghost thriller”, scritto da Danilo Arona ed Edoardo Rosati, con prefazione di Alan D. Altieri. Nel romanzo (qui il booktrailer) si miscelano leggende, misteri archeologici, parapsicologia e una medicina che agisce anche quando... la morte ha già vinto. Disponibili in ebook.

Kindle Worlds, l’imminente creatura di Amazon, rischia di gettare nel caos gli editori dalle posizioni rigide e di rivoluzionare l’approccio al processo di scrittura-pubblicazione di molti autori: ora possiamo scrivere fan fiction, vederla pubblicata sul portale del colosso dell’ e-commerce... ed essere pagati! In breve, Amazon ha istituito una piattaforma di pubblicazione di fan fiction, ossia storie ispirate ai contenuti creati da qualcun altro, rendendo tutto legale perché si occuperà di pagare non solo l’autore della fan fiction, ma anche l’autore la cui opera viene presa a ispirazione. Ciò ha generato malcontento presso molti editori e alcuni autori, ma pare riscuotere notevole successo presso gli scrittori di fan fiction... Con alcune eccezioni, date le pesanti restrizioni per vedersi accettare un racconto. Un esempio? Niente scene esplicite di sesso.

Premio f.m. crawford per racconti horror

frammenti di buio per mezzotints

amazon l’ha fatta grossa

L’umanità a pezzi di francesco verso

C’è tempo fino al 30 settembre per partecipare gratuitamente al Premio Letterario “F. M. Crawford” per racconti horror. I componimenti, che devono essere inediti e misurare tra 10.000 e 20.000 caratteri, vanno spediti via email a [email protected], come illustrato nel bando di partecipazione. Interessantissimi i premi in palio e di tutto rispetto la giuria, della quale fa parte anche la vostra Redazione preferita. Oltre a valutare con gli altri giurati i racconti per il Premio principale, la Redazione di Altrisogni selezionerà il vincitore del “Premio Speciale Altrisogni”.

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Altre notizie sul numero completo

Edizioni Della Vigna è una delle realtà editoriali italiane dedite alla fantascienza tra le più attive. Oltre all’antologia Crisis, sta lanciando in questi giorni altri interessanti pro-dotti. Innanzitutto c’è la rivi-sta Quasar, dedicata alla let-teratura speculativa da tutto il mondo. Il primo numero, di 182 pagine (8,90 € in cartaceo, 2,90 € in digitale) con-tiene racconti e articoli di molti autori, tra cui Silverberg, Resnick, Miglieruolo e Bellomi. Il secondo “colpo” è l’an-tologia I sogni di Cartesio – storie fantastiche di filosofia, che raccoglie le opere di diciannove autori che uniscono la filosofia con la fantascienza. Disponibile in cartaceo a 16,50 € per 434 pagine, presto vedremo anche una ver-sione ebook. Segnaliamo infine la raccolta Strani nuovi mondi 2013, che raccoglie i primi tre racconti del Premio di Letteratura Fantascientifica Giulio Verne, assieme al racconto vincitore del Premio Speciale “Fantascienza spa-ziale” assegnato dalla giuria. La raccolta conta 92 pagine e viene venduta a 8,90 euro in versione cartacea e a 2,90 euro in versione digitale.

Il Premio John W. Polidori per la letteratura horror premia il miglior romanzo e il miglior racconto horror italiano ed è organizzato dall’Associazione Culturale Nero Café. La sezione per romanzi è aperta a opere horror italiane edite, pubblicate tra il gennaio 2010 e il dicembre 2012. Quella per racconti si rivolge a opere inedite di lunghezza compresa tra i 10.000 e i 15.000 caratteri. Il concorso è a pagamento ma il vincitore della sezione libri si porta a casa un premio in denaro, come spiegato nel bando di partecipazione. Originariamente la scadenza era fissata al 31 maggio, ma è stata prorogata al 30 giugno. Presidente della giuria è l’autore horror Paolo Di Orazio.

Torna Studi Lovecraftiani, la prima e unica rivista europea dedicata al Solitario di Providence. Il prossimo numero, il 13, sarà un tomo di oltre 250 pagine. Ne dà notizia il blog di Studi Lovecraftiani/Dagon Press, che segnala anche l’uscita di uno speciale incentrato sull’arte di Lovecraft, contenente una rassegna di disegni e bozzetti artistici, alcuni inediti, realizzati dal creatore del Ciclo di Cthulhu. Si intitolerà L’Arte Grafica di H.P. Lovecraft, conta 70 pagine illustrate e costa 10 euro. Ordinabile da Lulu.com.

Ecco un nuovo modo di fare cinema, che premia l’inventiva e il talento. Parliamo di The Cosmonaut, lungometraggio sci-fi spagnolo dallo scenario inquietante e originale. La cosa davvero interessante di questo progetto è che nasce grazie al crowdfunding, ossia la raccolta di fondi dal basso, tramite un’opera di sensibilizzazione e visibilità. E ora The Cosmonaut è visibile gratuitamente sul sito ufficiale, con la formula Pay-if-you-like. Questo significa che dopo aver visionato il film potremo fare un’offerta e le offerte migliori verranno premiate con l’accesso a contenuti speciali e gadget, come magliette e memorabilia, il DVD del film contenente preziosi extra e altro ancora. Su YouTube troviamo il trailer del lungometraggio.

arriva il cosmonauta

ancora in tempo per il Premio Polidori

raffiche di fantascienza da edizioni della vigna

Lovecraft: nuovi studi

L’attivissimo sito web Scheletri.com lancia anche quest’anno il concorso di narrativa ultra-breve Horror T-Shirt, per racconti da massimo 100 parole (titolo escluso). Il vincitore vedrà stampata l’opera su una t-shirt. La quota di iscrizione è di soli 2 euro, la scadenza per l’invio è il 30 giugno 2013. Qui è disponibile il bando completo.

concorso horror t-shirt

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Purgatory Lounge

Prende il via una nuova selezione letteraria dal titolo I racconti del Purgatory Lounge. Questa selezione mira a cercare racconti lunghi (tra 35.000 e 70.000 caratteri spazi compresi) di fantascienza, da pubblicare in una nuova collana seriale a marchio Altrisogni edita da dbooks.it.Tale nuova selezione si affianca a quella già in atto dal numero scorso, dedicata a racconti entro i 35.000 caratteri da pubblicare esclusivamente sulle pagine della rivista.

iL format Purgatory LoungeIn Altrisogni n.5 abbiamo pubblicato un articolo di approfondimento che spiegava come costruire un setup per romanzi e racconti seriali di genere fantastico. Come “esercitazione pratica”, ma anche per fornire materiale d’ispirazione ai potenziali

autori, l’articolo terminava con il format I racconti del Purgatory Lounge, un setup fantascientifico pronto all’uso, corredato da personaggi e temi da sfruttare per inviare racconti alla nostra Redazione.Nel setup si narra del Purgatory Lounge, un insolito locale situato su una stazione spaziale che diventa spunto e cornice per una serie di racconti di fantascienza. La cornice narrativa che racchiude tali racconti va strutturata con un inizio e una conclusione che si svolgono all’interno del Purgatory Lounge e deve prevedere, nella parte centrale, la narrazione di un episodio o impresa da parte di un cliente, secondo le modalità illustrate in dettaglio alle pagine 122-128 di Altrisogni 5.Ciò che comincia come uno scambio di battute tra avventore e barista all’interno del locale diventa un racconto di fantascienza

Altrisogni lancia un nuovo progetto con selezione editoriale, finalizzato a pubblicare una collana di singoli racconti lunghi autoconclusivi in formato ebook. È possibile sottoporre le opere sino al 30 Settembre 2013.

la serie!

SELEZIONE eDITORIALE

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che, di volta in volta, può essere diverso per stile e contenuti, offrendo così ampia libertà di manovra ad autori di diversa formazione.

La seLezione editoriaLeLa nostra nuova selezione editoriale è legata proprio al format descritto su Altrisogni n.5.Cerchiamo racconti lunghi che si innestino in quel setup, creati rispettandone l’ambientazione, le linee guida e il genere fantascientifico (quest’ultimo declinabile nelle sue molte sfaccettature: fantascienza militare, space opera, sci-fi investigativa, ecc.).La collana I racconti del Purgatory Lounge sarà costituita da una serie di singoli racconti lunghi pubblicati in formato ebook, con un prezzo di copertina concorrenziale ma adatto a riconoscere la giusta dignità a un

componimento non breve. La collana sarà firmata da autori diversi e ogni episodio sarà autoconclusivo.Il termine di scadenza per l’invio delle opere alla redazione è fissato al 30 Settembre 2013.La selezione dei testi si concluderà il 20 Dicembre 2013, data in cui a tutti gli autori partecipanti verrà comunicato il responso relativo alla propria opera.Gli autori (o l’autore) delle opere selezionate riceveranno dall’editore dbooks.it una formale proposta di pubblicazione.Nel caso in cui tra le opere partecipanti non fosse possibile individuare testi di qualità adeguata alla pubblicazione, la selezione verrà dichiarata nulla.

Pubblichiamo di seguito le linee guida per l’invio del materiale e i dettagli relativi alla valutazione.

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Contenuti speciali

1. La rivista digitale Altrisogni e la casa editrice dbooks.it indicono un bando di selezione editoriale dal titolo “I racconti del Purgatory Lounge”. La selezione è finalizzata alla pubblicazione di singoli racconti lunghi autoconclusivi all’interno di una nuova collana ebook di fantascienza a marchio congiunto Altrisogni/dbooks.it.

2. “I racconti del Purgatory Lounge” è una selezione editoriale, non un concorso o un premio letterario. Per tale motivo non verrà stilata una classifica delle opere, bensì vi sarà solo una selezione dei testi reputati più interessanti e adatti alla pubblicazione. I racconti di fantascienza ritenuti meritevoli – secondo gli standard di qualità e stile che caratterizzano la rivista Altrisogni – otterranno una proposta di contratto editoriale dall’editore dbooks.it. Ogni racconto destinato alla pubblicazione verrà sottoposto a un processo di revisione ed editing, da effettuarsi in accordo con l’autore, per garantire alla collana ebook uno standard qualitativo ottimale.Nel caso in cui tra le opere sottoposte alla Redazione non fossero individuabili testi di qualità adeguata alla pubblicazione, la selezione verrà dichiarata nulla.

3. Ogni racconto inviato dovrà essere di genere fantascientifico e avere una lunghezza compresa tra 35.000 e 70.000 caratteri, spazi inclusi; inoltre dovrà essere inedito e di proprietà esclusiva dell’autore.

4. Ogni racconto inviato dovrà essere basato sull’ambientazione “Purgatory Lounge”, così come illustrata alle pagg. 122-128 di Altrisogni n.5. In particolare, il racconto dovrà:– presentare una parte introduttiva ambientata nel Purgatory Lounge, narrata in terza persona;– illustrare l’incontro tra Ric e il protagonista del racconto;– introdurre il racconto vero e proprio, narrato in prima persona dal “protagonista di puntata”;– concludersi nel Purgatory Lounge, con il commiato tra il protagonista e Ric. 5. Non vi è limite alla quantità di racconti che un singolo autore può sottoporre alla selezione; è necessario, però, che ogni racconto venga inviato con una email separata contenente tutti i dati necessari.

6. Ciascun racconto inviato verrà valutato dalla Redazione di Altrisogni o da collaboratori di fiducia da essa nominati. La Redazione confermerà via email a ogni autore l’avvenuta ricezione dell’opera.

7. Il termine di scadenza per l’invio dei racconti è fissato al 30 Settembre 2013.

8. La selezione dei testi terminerà il 20 Dicembre 2013, data in cui a tutti i partecipanti verrà comunicato via email il responso relativo alla propria opera, sia esso negativo (“non selezionata”) o positivo (“selezionata”).In caso di esito negativo non verranno fornite schede di valutazione o responsi dettagliati.In caso di esito positivo l’editore dbooks.it proporrà all’autore un regolare contratto di pubblicazione.

9. Per partecipare alla selezione è necessario: - Inviare un’email all’indirizzo [email protected]; - Allegare il racconto all’email in formato di file .RTF. Non saranno accettati altri formati, quali .DOC, .DOCX, .PDF, ecc.; - Riportare nell’oggetto dell’email la dicitura “Collana Purgatory Lounge: [Titolo del racconto]”, dove per [Titolo del racconto] si intende il titolo del componimento inviato; - Riportare nel testo dell’email le generalità (nome, cognome, data di nascita, città di residenza, indirizzo email) dell’autore e una sua breve biografia letteraria, il titolo del racconto, la lunghezza in caratteri (spazi compresi) del racconto, una brevissima sinossi e una dichiarazione di inedicità dell’opera;- Inserire in testa al racconto – nel file .RTF allegato – il titolo del racconto e il nome dell’autore.

BANDO DI SELEzIONE

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I RACCONTI DEL PURGATORY LOUNGE

attenzione! Ogni email o racconto che non rispetterà tutte le indicazioni riportate in questo bando verrà scartato immediatamente, senza affrontare il processo di valutazione.

informazioni aggiuntiveChe cosa significa racconto inedito? Significa mai pubblicato su carta, in ebook o sul web. L’autore deve essere proprietario di tutti i diritti relativi all’opera.

Quale font, dimensione di carattere e interlinea si devono usare nel racconto?Il racconto deve essere scritto in carattere Times New Roman, corpo 12, con il titolo in corpo 16. Sotto il titolo va inserito il nome dell’autore, in corpo 12.L’interlinea da utilizzare è 1,5. Non ci devono essere capoversi rientranti.

Con che margini va impostata la pagina?I margini della pagina vanno impostati come segue: Superiore: 2,5 cm - Inferiore: 2 cm - Sinistro: 2 cm - Destro: 2 cm.

Autori diversi possono usare uno stesso personaggio predefinito del setup? Sì. Gli archetipi di personaggi e di possibili avventori illustrati nel setup Purgatory Lounge non possono essere considerati “esclusiva” del primo autore che li utilizza in un racconto: ai fini della selezione, tali personaggi sono utilizzabili liberamente da qualunque autore, in qualunque momento.

Per poter usare un personaggio predefinito bisogna rimanere nei limiti della descrizione offerta dal setup?No. Le descrizioni e le particolarità del locale, di Ric e dei suoi aiutanti vanno rispettate, ma sono da intendersi come punto di partenza per la creatività dei singoli autori e non come un limite. Lo stesso vale per le informazioni disponibili sull’ambientazione interplanetaria e sulle razze Xeno nominate.

Per ogni altra domanda o informazione è possibile inviare un’email all’indirizzo [email protected], specificando come Oggetto “Richiesta INFO Purgatory Lounge”.

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recensioni

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steamPunk: iL futuro a vaPore

di ass. cult. steampunk italia

Nata quasi da uno scherzo fra scrittori, la cultura Steampunk si è guadagnata un posto stabile nell’immaginario collettivo rispondendo a una domanda semplice quanto affascinante: Come sarebbe stato il passato se il futuro fosse accaduto prima? Questa domanda è universalmente riconosciuta come il punto di partenza di un genere che ha radici profonde e antenati illustri.

Visioni

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Lo Steampunk, come movimento codificato, nasce in quella meravigliosa fucina di idee che fu la seconda metà degli anni ’80, anche se alcune opere che a posteriori sono state dichiarate appartenenti al genere risalgono addirittura agli anni ’60.Un anno prima del raduno musicale di Woodstock, Ronald W. Clark scriveva Queen Victoria’s Bomb. Erano gli anni della guerra fredda e del terrore nucleare, e tutto ciò si riflette nelle tematiche del libro, che ipotizza l’uso di una bomba atomica ante litteram per la risoluzione della guerra di Crimea.

una nascita comPLessa

Gli anni ’80 sono stati indubbiamente un periodo di grande fermento creativo, che ha visto nascere decine di movimenti artistici e filosofici – molti dei quali attivi o ricordati ancora oggi – sia nel mainstream, sia negli ambienti più underground. Proprio alla fine di questo periodo il movimento Steampunk conosce il suo battesimo “ufficiale” grazie a una lettera inviata dallo scrittore K.W. Jeter alla rivista statunitense di narrativa fantastica Locus, tutt’ora attiva (www.locusmag.com), in cui Jeter definisce se stesso

Black Park: il bosco sull’orlo dell’Infinito

Steampunk Italia, www.steampunkitalia.com, è la prima associazione italiana interamente dedicata al mondo Steampunk. Nata dalla passione di un gruppo di ragazzi piemontesi, ha scelto come missione quella di diffondere la conoscenza di questa cultura su tutto il territorio, e di portare la scena italiana all’attenzione delle realtà internazionali. In oltre due anni di attività ha collezionato servizi televisivi, articoli su riviste a tiratura nazionale, serate, eventi e partecipazioni. Steampunk Italia incoraggia la creatività dei soci facendo da cassa di risonanza per tutte le iniziative presenti sul territorio. Fra i soci sono presenti musicisti, artigiani, inventori, scrittori e scienziati (!). Per la realizzazione degli outfit e degli accessori, inoltre, Steampunk Italia ha deciso di abbracciare la filosofia del riciclo creativo: la maggior parte degli accessori e dei lavori sono realizzati partendo da materiali di recupero, che vengono salvati dalla discarica e ai quali viene regalata una nuova vita. Oltre al sito web, la sala macchine è sempre aperta su Facebook, Google Plus, YouTube, DeviantArt e Flickr.

L’AutoRe: SteAmPunk ItALIA

I sette fondatori di Steampunk Italia - Foto: Arcadia Vixi

Prosegue sul numero completo

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racconto A iNVITO

di Dario tonani e Claudia Graziani

Incroci

Controllo Ottico Permanente n.37 indietreggiò con un ronzio e mise un cingolo sul marciapiede. I due

ragazzi, le urla, lo schiaffo… La scena si era consumata in una manciata di secondi, poi lei - lacrime agli occhi - si era girata di scatto e aveva lasciato il centro dell’incrocio.

COP 37 aveva attivato la luce gialla del suo lampeggiatore e cominciato a inviare immagini ai Signori della Pioggia, neanche la sberla fosse diretta a lui. Aveva inquadrato la donna mentre imboccava una delle quattro vie camminando spedita sui tacchi, l’ombrello stretto al fianco. Un attimo dopo era svanita nel nulla. Come ghiaccio in un bicchiere.

Era così che funzionavano gli incroci: uscivi dallo slargo in cui confluivano le strade, te ne allontanavi… e ti scioglievi. Nessuno poteva fermarti. Gli incroci erano l’unico punto della città in cui ti era concesso socializzare con il tuo interlocutore e guardarlo negli occhi;

al di fuori di quelli, nelle vie, eri solo con la tua solitudine. Irraggiungibile. Perduto.

I COP, ai semafori, vegliavano perché nessuno infrangesse le regole, anche se per riuscire nel loro intento non avevano che un mero potere (pan)ottico, un’artiglieria portatile di luci e colori: lampade brandeggianti, led luminosi e - per i casi più gravi - laser a media frequenza.

La ragazza aveva sprecato la sua occasione d’incontro con una sberla, o forse l’aveva valorizzata al punto da renderla speciale. L’uomo, il suo fidanzato, aveva ancora una mano sulla guancia dove lei lo aveva colpito. Sarebbe bastato un niente per sparire e non tornare più: imboccare una delle quattro vie…

COP 37 sventagliò il suo faro guardandosi intorno: c’erano almeno venti persone immerse nelle chiacchiere dell’incrocio, confluite lì, assieme al loro ombrello, col solo desiderio d’incontrarsi e vedersi. A mano a mano che li investiva, il fascio di luce era in grado di rivelare

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tutto di ciascuno: identità, residenza, denaro che avevano addosso, ultima interazione a un incrocio o a una doccia panottica.

Un attimo dopo si udì la sirena. E tutti, alla confluenza delle quattro strade, avvertirono l’urgenza di andarsene, di evacuare in fretta l’area.

I semafori, tutti e quattro, pulsavano di una livida luce venosa. Il segnale era chiaro e inequivocabile: qualcuno in città era morto. Bisognava lasciare subito libero l’incrocio. Per rispetto, ma non solo.

Sonia e Mirko, i due fidanzati, si recavano all’incrocio per baciarsi, chiacchierare, fare progetti sul futuro; quel poco futuro che gli abitanti di Acrosia potevano ancora permettersi. Ma ora era finita! Mirko era un ribelle e aveva fatto qualcosa di terribile, sulla quale lei non era disposta a sorvolare.

Per una decina di passi, il ricordo del suo comportamento l’aveva distratta a tal punto da non farle aprire l’ombrello. Si bloccò sui tacchi, scosse il capo e inorridì di se stessa. Dunque era arrivata a questo punto? Bagnarsi da capo a piedi per uno stupido ribelle? Uno che voleva mettersi le regole sotto le scarpe? E se ai margini dell’incrocio un COP li avesse visti? Pensò. Era pure probabile che equivocasse il senso dello schiaffo. D’accordo, la gente andava agli incroci anche per picchiarsi e regolare i conti in sospeso, ma una sberla incassata

senza reazione poteva indurre a ulteriori indagini.

Osservò il gorgo d’acqua torbida che mulinava fuori da un tombino intasato di cartacce.

Ad Acrosia, nelle strade, pioveva sempre. Agli incroci no, a pelo dell’asfalto c’era solo una sottile nebbiolina che sembrava zucchero filato. Ma nelle vie era uno stillicidio d’acqua! Una doccia incessante. Si guardò intorno; sotto il diluvio c’erano altre persone che come lei affrontavano nei due sensi la strada da e per l’incrocio. Nessuno però avrebbe mai osato interagire con qualcun altro. Potevano vedersi, sì, ma era come se fossero su binari paralleli, realtà distinte, fisicamente non comunicanti. Quanto c’entrasse la pioggia in tutto questo, nessuno era in grado di dirlo con certezza. I Signori della Pioggia non si erano mai palesati se non in forma d’acqua e di occhi permanenti. E un paio di volte soltanto, in forma di laser sparato sulla folla sottostante.

Per la socializzazione c’erano gli incroci e solo quelli, zone franche, cieche; i semafori con le canoniche tre luci - rosso/morte; verde/nascita; giallo/malattia - e sì, certo, le sirene a dare gli allarmi.

Sonia ne aveva colto il suono allontanandosi in fretta. Ma, immersa nella sua rabbia, non era stata abbastanza lesta a voltarsi per vedere di che colore fossero i semafori.

Accanto a lei la gente diretta all’incrocio rallentò il passo o si fermò

Incroci

“Incroci” Prosegue sul numero completo

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racconto breve

1616

di Alexia Bianchini

Il dipinto di lacrime e sangue

V estita di rosso mi ritrovai accasciata contro un muro. Stremata.

Era stata una giornata nera e la mia voglia di vita stava scemando.

Spinta dal sentimento di avventura, in quel primo pomeriggio di primavera, avevo indossato l’abito migliore, quello che più si addiceva al mio stato d’animo. Eccitata per l’incontro tanto atteso avevo passeggiato per le vie di Milano ostentando sicurezza su tacchi a spillo sgargianti come l’abito.

Eppure, il nero della paura si era fatto in qualche modo strada dentro me. Avrei dovuto ascoltare meglio quelle sordide emozioni che volevano mettermi in guardia, ma ero troppo caparbia. Nel profondo avevo temuto di aver sbagliato a giudicare quell’uomo sensuale che volevo incontrare a ogni costo. Un uomo arrivato, così lontano dalla

realtà di donna carina, ma banale, che avevo sempre vissuto.

«Un uomo irraggiungibile» aveva detto la mia amica che lavorava nell’hotel di lusso dove lo avevo incontrato la prima volta.

Caliente, avrei aggiunto, come quel vestito bollente che mi preparavo a indossare!

Rosso, come il drappo del torero che incita la bestia.

Rosso, come il sangue che bruciante attraversava le mie vene.

Eppure, alla fine di quell’avventura avrei visto solo nero.

L’oscurità mi avrebbe attraversato l’anima, prosciugando i colori, intrappolandoli nella sua assenza di sfumature. Un buio profondo, in cui mi sarei lasciata andare, impotente.

Ora, che tutto era giunto alla fine, il mio corpo era stanco, violentemente martoriato. La mia mente nascosta, lontana chissà dove,

racconto breve

“Il dipinto...” Prosegue sul numero completo

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racconto lungo

1818

I l citofono suonò la mattina presto.

Da quando si era sposata, la madre veniva tutti i giorni

con la scusa di aiutarla. In realtà non sapeva stare lontano dalla sua unica figlia. Mara non si lamentava, perché era una comodità. La madre faceva tutti i lavori di casa, continuando a trattarla come una bambina.

Spesso capitava che Mara si sentisse un po’ in colpa e allora cercava di aiutarla. Quantomeno si metteva a farle compagnia, mentre la madre si dava da fare con sapone, scopa e aspirapolvere.

Tuttavia, quella mattina fu diverso.

Mara si alzò dal letto di malavoglia e andò ad aprire il portone senza nemmeno chiedere chi fosse, tanto già sapeva che si trattava di sua madre.

Poi se ne tornò a dormire.Si era svegliata con un gran mal

di testa e la nausea. Quando si infilò

nuovamente sotto le coperte pensò che sarebbe stata proprio una bella sorpresa se fosse stata incinta.

Una sorpresa da morire dal ridere.Poiché anche solo pensarci le

peggiorava il mal di testa, si disse che doveva semplicemente aver mangiato male e si riaddormentò.

La madre trovò la porta aperta e la casa silenziosa. Non ci fece caso, anzi si mise a lavorare facendo il minor rumore possibile per non svegliare la figlia.

Mara si risvegliò due ore dopo. Il mal di testa era aumentato.

Si mise in piedi ed ebbe un capogiro. Dalla finestra entrava il sole, che la investì dritto in faccia. Tentò di proteggersi gli occhi dalla luce ma scoprì di non riuscire nemmeno a sollevare la mano.

Qualcosa non andava. Qualcosa di diverso dall’essere incinta. Qualcosa di molto peggio.

Provò a muovere la bocca per chiamare la madre, ma non riuscì ad

di Simone Lega

La preghiera

1

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19

La preghiera

articolare alcun suono.Si sentì cadere, come se il corpo

non fosse più il suo.Quando la testa toccò terra, Mara

si era già spenta.

2

Francesco faceva il supervisore alle raffinerie Petrolmar. Il suo compito era controllare il lavoro delle squadre che ripulivano le enormi ciminiere che svettavano verso il cielo, ma soffriva di vertigini, e in realtà quel lavoro lo odiava.

Se ne sarebbe già andato da un pezzo, non fosse che si era sposato da poco e i soldi servivano. Di denaro in tasca gliene entrava parecchio, e in fondo era il minimo, considerati i rischi.

Cercava di salire sulle ciminiere il meno possibile. Per fortuna c’era Vincenzo, il suo amico, che il più delle volte, quando non era strettamente necessaria la sua presenza, saliva al posto suo.

Ogni volta gli sembrava di morire. Capitava che rimanesse bloccato sulla scaletta, a cinquanta metri e più d’altezza, senza avere il coraggio di scendere o di continuare a salire.

Fino ad allora era sempre riuscito a sbloccarsi, ma aveva la sensazione che diventasse ogni volta più difficile. Ogni scalata lo invecchiava di un anno. Doveva trovarsi un altro lavoro il prima possibile.

Mara, la sua giovane e bella moglie,

era d’accordo. D’altronde era sempre d’accordo con lui. Francesco l’amava tanto, era solo per lei che continuava a salire lì in alto. E, a costo di rimetterci la vita, per lei avrebbe continuato a salirci finché fosse stato necessario.

Quella mattina squillò il cellulare e cambiò tutto quanto.

Era il vicino di casa. Disse: «Francesco torna subito, Mara si è sentita male».

Fu Vincenzo ad accompagnarlo, Francesco era troppo nervoso per guidare. Appena arrivati si lanciò giù dall’auto. Sulla porta di casa trovò il vicino.

«Come sta Mara?»Quello non rispose. Ma lo guardò

intensamente, tanto che Vincenzo capì.

Francesco, invece, no.Entrò in casa e trovò un sacco di

gente. S’imbatté nella suocera, che piangeva.

«Che è successo?»La donna non rispose, e neppure

allora Francesco capì.Poi entrò in camera.Mara era distesa sul letto, con le

mani giunte all’altezza dell’ombelico.Francesco non riuscì a credere

all’evidenza. Vagò con lo sguardo e notò il dottor Tarascio, loro medico di fiducia, con gli occhi bassi e le labbra strette.

Solo allora Francesco capì.S’inginocchiò e fece una carezza

alla moglie. Era già fredda.«Svegliati» implorò. «Amore,

svegliati.»

“La preghiera” Prosegue sul numero completo

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racconto breve

20

Muoviti

Ebbe una strana sensazione, come se non avesse più un corpo. Come se i suoi nervi, i suoi sensi, la sua pelle

non avessero più la capacità di percepire il contatto con l’asfalto su cui si trovava. L’unica cosa che ricordava era il nero del manto stradale. L’odore acre e caldo del catrame dopo una breve pioggia silenziosa.

Provò a muovere un braccio, o almeno pensò di muoverlo.

Muoviti, avanti muoviti.Il braccio non si mosse. Meglio,

non lo sentì muoversi. Non aveva più il contatto con il braccio destro.

Cominciava a chiedersi se avesse ancora un braccio attaccato al corpo. Se avesse ancora un corpo attaccato al cervello. Non sentiva più nemmeno il viso.

Aprì un occhio. Un sottile spiraglio di luce penetrò come una lama attraverso le palpebre. Un occhio

funzionava ancora. Era già qualcosa.Roteò il bulbo alla ricerca di un

qualsiasi punto di riferimento, ma al sensore ottico non arrivavano immagini, solo nebulosi ammassi indefiniti.

È tutta questione di abituarsi di nuovo alla luce, pensò. Richiudo l’occhio, lo riapro e vedo.

Richiuse le palpebre, le riaprì e vide. Vide il braccio sinistro. Attaccato ancora al corpo.

Roteò il bulbo e perlustrò lo spazio intorno. Vide il braccio destro. Quello no, non era più attaccato al corpo. Giaceva una decina di metri più avanti, al centro della carreggiata.

Questa proprio non ci voleva.Roteò il bulbo in un’altra direzione.

Vide le gambe, ancora attaccate al busto ma ingarbugliate come il filo spiralato di un vecchio telefono. Cercò di articolarle. La destra era girata dalla parte sbagliata… Un bel puzzle da sciogliere.

di Lia tomasich

“Muoviti” Prosegue sul numero completo

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racconto lungo

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di Daniele Picciuti

Pelle di Luna

V ent’anni. Quanto possono cambiare una persona?

Lei mi dice “sto bene”, “va tutto bene”. Ma io so che non è vero. Si vede dagli occhi, cerchiati da un livido pallore, dal viso senza trucco e dai capelli incolti, spazzolati senza cura, segnati da una spessa ricrescita. Nello sguardo un senso di abbandono, di cose perdute, di felicità spezzata.

Lo space terminal è un viavai di gente senza volto che ci cammina a fianco, perdendosi in un torrente senza fine di passi e pensieri che scivolano veloci, lontano da noi.

Lei accenna un sorriso, poi una mano si solleva a riordinare un ricciolo ribelle che è sgusciato fuori da dietro l’orecchio. Alza un momento lo sguardo, cosicché io possa fermarlo in un frammento di eternità, qui e ora. Istantanea del fotogramma.

Fiore Nero e Pelle di Luna, per sempre. Questo dicevamo.

L’immagine sfoca in una nebbia di pixel e il contatto s’interrompe.

Riemergo nella realtà. Dinanzi a me la proiezione olografica pulsa di rosso.

Un lieve formicolio mi pizzica le mani. Le guardo. Sotto quel bagliore paiono immerse in una nebbiolina sanguigna. Estraggo gli aghi infilati sottopelle e li depongo sul tavolo, persi in un groviglio di cavi.

Nonostante ci sia ormai abituato, gli stimolatori sensoriali mi procurano sempre un leggero fastidio. Difficile spiegarlo, ma ogni volta che emergo dalla Rete ho la sensazione di essere un pesce tirato fuori dal mare, appeso all’amo.

E così l’ho rivista. Dopo così tanto tempo.

Lei.Mi alzo dalla poltrona,

barcollando nella carcassa flaccida che mi trascino dietro da ormai troppi anni. Da quando la vita mi ha voltato le spalle. Da quando lei se n’è andata.

Apro il frigobar e afferro una lattina di birra. Non è più tanto facile reperire questa roba sul mercato

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nero, ma ho ancora i miei contatti. E, senza birra, affogherei nella mia miseria, privo di qualunque conforto.

Tiro la linguetta d’alluminio e uno schiocco fa emergere uno spruzzo di schiuma dall’orlo.

Tracanno come un assetato dei bassifondi. La birra mi cola a rivoli dagli angoli della bocca, inzaccherando la canottiera bianca vecchia di sei giorni.

Quando ho finito arriva il rutto liberatorio.

Respiro piano. Poi torno alla poltrona, zoppicando un po’ per via di quei dolori reumatici che mi fanno impazzire la notte. Tiro fuori da un cassetto della scrivania una boccetta di vetro marrone e butto giù una pillola, ingoiando senz’acqua. Ricollego tutti i sensori e attendo un istante prima di ripristinare la connessione.

La ritroverò? Soprattutto: vorrà essere trovata?

Sono passati vent’anni e del bel ragazzo che ero un tempo non è rimasto che un avatar nella Rete, chiamato Fiore Nero.

E lei? Quanto sarà cambiata? Eravamo così giovani… Due adolescenti che credevano nell’amore eterno e promettevano di non lasciarsi mai.

Sabina.Chiudo gli occhi e la rivedo, là su

quel balcone, ammantata d’argento dalle luci della città, la pelle bianca come quella della Luna vista dalla Terra.

Devo ritrovarla.

«Ogni volta che evacuavano una città, io mi sentivo sfiorire. Ogni volta che una fetta di Umanità veniva dispersa nella cenere dai bombardamenti chimici, provavo dolore. Non quel dolore che senti perché ti sei ferito, ma quello più profondo. Come quando una persona che ami ti lascia. Come quando una persona che ami scompare.»

Pelle di Luna piega la testa da una parte. Lo sguardo segnato dal pianto accompagna l’ondeggiare rigido dei capelli, annodati in ciuffi scarmigliati.

Non ho parole per questo. La bocca è impastata, il cervello fatica a seguirla.

«Mi dispiace, io...»«Non sforzarti. Non sei obbligato

a dire niente. Un tempo mi avresti capito.»

Lo so. So che ha ragione. Ma era un’altra vita.

La guardo mentre sorseggia il suo succo d’arancia con polvere di cannella, seduta al tavolino del nostro bar, qui, sulla terrazza più alta del Palazzo delle Lacrime, nel secondo livello.

La guardo. E non la riconosco. Quelle occhiaie, quell’aspetto stanco…

Scuoto il capo.«Io non so chi sei, oggi. E non so

perché te ne sei andata.»«Sono stata male. Stavo...

cambiando. Tu non avresti capito.»I suoi occhi tradiscono una

Pelle di Luna

“Pelle di Luna” Prosegue sul numero completo

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racconto breve

24

di Sara Simoni

La caduta

Ti ho visto per caso, mentre viaggiavo attraverso nubi cosmiche e ammassi galattici. Non sono una

creatura del tuo mondo. Vengo da altrove. Un altrove che non puoi nemmeno immaginare. Io ho cominciato il mio viaggio in un universo diverso dal tuo.

Ti ho visto, essere minuscolo, quando di solito saresti risultato invisibile per un’intelligenza come la mia. Voi Umani non sospettate l’esistenza di creature come me. E quelli della mia specie non si sono mai accorti di voi: procediamo nel nostro viaggio cosmico senza considerarvi.

Eppure, per un istante, uno soltanto, brevissimo frammento dell’eternità dell’universo, io ho colto il suono del tuo respiro, terrestre. E mi sono fermata. Ho interrotto il mio viaggio e ho posato il mio sguardo su di te. Tu non ti sei accorto di niente, eppure ti ero così vicina!

Per la vostra immaginazione siamo angeli, o dei. Nemmeno nella vostra limitata concezione possiamo dirci onnipotenti, siamo solo esseri superiori. Il risultato avanzato di un’evoluzione superiore. Se poteste percepirci, piangereste per la vostra limitatezza.

È un bene che le nostre specie si ignorino senza mai entrare in contatto. Perché da quando mi sono accorta di te, brucio di rabbia al pensiero di non poterti mai abbracciare.

Che desiderio assurdo. A nessuno dei miei simili è mai successa una cosa del genere.

Il mio viaggio attraverso il cosmo è interrotto. Sono scesa sulla Terra, questo tuo misero pianeta, per starti vicina. Ti seguo ovunque. Tu non lo sai, ma sono con te. Sempre. Come un angelo protettore. Le mie ali, con cui potrei solcare le correnti interstellari, ora ti avvolgono come un guscio

“La caduta” Prosegue sul numero completo

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racconto lungo

26Q uando immerse le

dita dei piedi nella sabbia bagnata, di colpo le tornò

in mente sua madre. La portava su quella spiaggia quando era bambina. La mamma restava a guardarla, mentre lei correva verso l’acqua per poi scappare con un gridolino ogni volta che l’onda la inseguiva lungo la battigia.

Questo prima che il mondo s’incasinasse senza rimedio, prima che i morti risorgessero in cerca di carne. Prima di riscoprire la paura del buio, e che il dolore divenisse un concetto familiare con cui dover fare i conti.

Si strinse nel pareo leggero per proteggersi dalla brezza, spostando lo sguardo dal mare alla striscia ocra che vi declinava: Steve gridava, eccitato, mostrando agli altri qualcosa che aveva trovato tra le dune.

«Claire! Vieni a vedere!»

Lo guardò mentre saltava a piedi nudi, teneva un oggetto verde alto sopra la testa, stretto tra le mani come fosse un trofeo. Anche Andrji sembrava elettrizzato per il ritrovamento, Raquel rideva e cercava di fare lo sgambetto a entrambi.

Claire rimase lì, incerta se concedere alla propria mente il lusso di richiamare momenti felici. Schegge di un passato andato in frantumi.

Il mare mormorava sommesso, ora avvicinandosi ai piedi scalzi della ragazza, ora tornandosene da dov’era venuto.

Lui è sempre rimasto lì, pensò Claire. Lui, quel mare che ora danzava davanti a loro quattro, era rimasto dov’era mentre i morti si trascinavano sulla terra al posto degli uomini; in tutti quegli anni in cui il mondo era appartenuto a creature senza emozioni, lui era stato presente, spettatore di quello cui nessun essere

di Lorenzo Crescentini

Dopo

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cosciente aveva potuto assistere. Si era limitato a fare quello che aveva sempre fatto: lambire le coste, gonfiarsi nel vento, infrangersi sugli scogli. Anche se non c’era più nessuno a guardare, mentre tanti inverni lasciavano il posto ad altrettante primavere. Se il mare avesse potuto parlare, immaginava Claire, cos’avrebbe raccontato?

Cos’è che il mare conserva tra i suoi ricordi?

«Claire! Vieni o no?»Steve la chiamava ancora, ma lei

quasi non se ne accorse; continuò invece a fissare l’orizzonte vasto e blu, lasciando che gli echi si affacciassero alle soglie della memoria.

Non avrebbe saputo dire quando fu l’inizio di tutto. Era piccola, aveva compiuto da poco otto anni; a quell’età i confini del mondo coincidevano con quelli del quartiere in cui stava crescendo, la concezione geografica dell’insieme non aveva ancora preso il posto dei tanti frammenti di realtà apparentemente scollegati tra loro, quali il giardino di casa, la scuola, il parco giochi con lo scivolo a forma di elefante blu dove giocava con l’amica del cuore Tiffany.

No, non avrebbe saputo dire quando il primo cadavere avesse aperto gli occhi, non conosceva il nome del paese da cui si era diramata l’infezione, non sapeva nemmeno per quale diavolo di motivo quella piaga di morte non fosse stata fermata prima di infrangere gli argini e inondare il pianeta.

Quello che poteva ricordare era la sua casa con le pareti bianche e il salotto con il divano giallo a fiori, il tavolo della cucina dove si sedeva a fare i compiti aiutata da sua madre, il piano di sopra con il pavimento di legno su cui poteva sdraiarsi anche d’inverno, perché era sempre caldo.

Ricordava quando le cose avevano iniziato ad andare diversamente da come era abituata e i suoi genitori avevano iniziato a comportarsi in modo strano. Quando, poco per volta, suo padre aveva smesso di portarla fuori a giocare e lasciarla dormire dalle sue amiche. Quando, più di una volta, l’aveva sorpreso immobile a guardare fuori dalla finestra, lo sguardo perso nella luce del giorno.

A un certo punto i suoi genitori le avevano vietato di guardare la televisione. Claire si era arrabbiata, non capiva, non aveva fatto niente di male, ma sua madre era stata irremovibile.

Per un po’ aveva obbedito, tenendo il muso mentre loro si ostinavano a non volerle dire il motivo della punizione.

Poi, un giorno, mentre suo padre era nello studio a lavorare e sua madre in camera a riposarsi, quatta quatta era scesa in salotto e aveva preso il telecomando dalla poltrona.

Erano le quattro in punto, l’ora in cui andava in onda Il Laboratorio di Dexter, ma una volta accesa la TV non c’era il cartone, bensì qualcosa che non riusciva a capire: sembrava un telegiornale, ma le immagini che passavano erano strane, mostravano cose che bruciavano, persone che

Dopo

“Dopo” Prosegue sul numero completo

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recensioni

Titolo: Le radici del cielo – Metro 2033 UniverseAutore: Tullio AvoledoEditore: Multiplayer.it Pagine: 438Prezzo: 19 euro (cartaceo) / 12,99 euro (ePub)

Dopo Carni (e)strane(e) (Epix Mondadori) e Il ghigno di Arlecchino (Asengard), opere che hanno messo in mostra le grandi capacità dell’autore nel genere horror/new weird, Adriano Barone si avvicina alla fantascienza, raccontandoci un futuro distopico della nostra Italia. Zentropia è un romanzo breve così teso, cupo, divertente e spietato da mettere i brividi. Quella che Barone racconta è l’Italia che potremmo diventare dopodomani: c’è appena stata una guerra civile e il Potere sta cercando di rimettere ordine nella società facendo pulizia, mentre la religione dell’Asomatismo conquista sempre più adepti, persone che scelgono di farsi amputare gli arti e di venire immerse in un gel di deprivazione sensoriale per rimuovere ogni ricordo della tremenda realtà che li circonda. L’oblio, Zeta, la fine: è a questo che tende l’Italia di Zentropia. In tale scenario angosciante seguiamo le storie di una manciata di personaggi che risultano di un’umanità straziante, quasi tragicomica, ai quali ci si affeziona subito. La scrittura di Barone è provocatoria, sincera fin quasi a diventare sgradevole. Ma è anche eccezionalmente curata e coinvolgente e si sposa alla perfezione con la storia, narrata tramite immagini memorabili. Zentropia è un perfetto mix di elementi che genera un effetto straniante nel lettore. È un romanzo ricco di significati, che può e deve essere letto più volte. Un romanzo che, per quanto terrorizzante nel suo grottesco iper-realismo, vorremmo durasse di più.

Titolo: Zentropia Autore: Adriano Barone Editore: Agenzia X – Collana Inchiostro rosso Pagine: 128 Prezzo: 9,50 euro

Adriano Barone

zentroPia

Le radici del cielo è un potente romanzo di fantascienza ambientato in Italia nel 2033, a 20 anni dall’olocausto nucleare che ha devastato l’intero pianeta. Il libro è parte integrante dell’universo letterario creato dallo scrittore russo Dmitry Glukhovsky con i romanzi Metro 2033 e Metro 2034, editi in Italia da Multiplayer.it.Tullio Avoledo, autore giunto alla ribalta con L’elenco telefonico di Atlantide (Einaudi), firma con Le radici del cielo il suo decimo romanzo, regalandoci un’opera ispirata e di grande efficacia narrativa, che fila dritta come un treno toccando tutte le stazioni migliori della narrativa di intrattenimento e non solo. La grande capacità descrittiva di Avoledo ci immerge sin da subito nel mondo sotterraneo di San Callisto: ci sembrerà di sentire il tanfo e i rumori ovattati nelle gallerie prive di aria fresca in cui centinaia di persone sono costrette a sopravvivere. I personaggi risultano vividi e intriganti e il ritmo è sostenuto ma mai eccessivo, alternando scene d’azione credibili a momenti più intimi che scavano nella psiche del protagonista.Colpisce, soprattutto, come Avoledo riesca a presentare in modo tutt’altro che banale lo scontro tra il vecchio e il nuovo, tra la fede e la disperazione, tra il prima e il dopo-bomba, ponendoci una domanda cruciale: come potrebbero sopravvivere all’Apocalisse l’uomo, la religione e la fede? Temi alti e avventura sono miscelati in modo naturale e godibile, in un eccellente romanzo che soddisferà non solo gli appassionati del post-atomico. Da leggere assolutamente.

tullio Avoledo

Le radici deL cieLo

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procedura d’invio

come inviare un racconto ad aLtrisogni ?

La Procedura d’invioPotete inviarci i vostri racconti via email, come documento .RTF in allegato, al seguente indirizzo:

[email protected]

È necessario inserire nel corpo della email alla quale allegate il racconto i seguenti dati:- nome e cognome dell’autore;- genere del racconto inviato (horror, fantascienza, weird);- lunghezza in caratteri del racconto inviato (contando anche gli spazi);- sinossi di 5-10 righe per racconti superiori ai 10.000 caratteri spazi compresi;- dichiarazione di inedicità del racconto: una semplice frase con cui dichiarate che non è mai stato pubblicato né in forma cartacea o elettronica, né tantomeno sul web.

vi ricordiamo che:- NON accettiamo racconti di genere fantasy, noir, thriller o comunque di generi che non siano quelli trattati;- NON accettiamo racconti più lunghi di 35.000 caratteri spazi compresi;- quando ci sottoponete un racconto

vi rimettete alla nostra decisione in merito: è possibile che l’opera venga accettata o rifiutata. Riceverete in ogni caso un responso via email.

i nostri consigLiSe volete avere più probabilità di essere valutati in maniera positiva, vi consigliamo di porre attenzione ad alcuni aspetti importanti:

- evitate sperimentazioni lessicali e utilizzate una scrittura che sia il più possibile corretta: cerchiamo testi chiari e comprensibili;- limate bene ogni aspetto del vostro racconto: trama solida, personaggi convincenti e atmosfere ben costruite sono la base di una narrazione efficace;- valutate accuratamente il vostro racconto prima di inviarlo: se non convince voi che ne siete l’autore (e che quindi avete un legame emotivo con l’opera) difficilmente convincerà il lettore;- effettuate sempre un’accurata correzione ortografica del testo.

Buona scrittura! La redazione

Ecco la procedura con la quale potete sottoporci i vostri racconti. Seguite tutti i punti indicati e non potrete sbagliare. Ricordate che da Gennaio 2013 è cambiato l’indirizzo email a cui spedire, ora è: [email protected].

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versione normale

versione per applicazioni ridotte

versione negativo

versione negativo ridotta

Da una serie leggendaria, un romanzo in gran parte inedito che getta luce sul passato misterioso della SWORD. Una nuova opera di Stefano Di Marino, maestro del genere action italiano, ambientata nella morsa letale della Siberia.

Compra l’ebook su www.dbooks.it

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RICERCATO

ATTENZIONE! ATTENZIONE! ATTENZIONE!

La redazione di Altrisogni è alla ricerca di un individuo speciale.Il soggetto è maschio o femmina, maggiorenne, dotato di

fantasia, originalità e talento. Capace di scrivere in italiano, predilige la fantascienza, l’orrore e il weird. non ha paura di osare,

non si lascia fermare da nulla, la scrittura è la sua vita. Il soggetto spedisce via email in formato RtF, testi

non più lunghi di 35.000 caratteri.

Chi avesse informazioni utili all’identificazione del ricercato è pregato di scrivere all’indirizzo email: [email protected]

Grazie per la collaborazione

NOTA ImpOrTANTEStiamo cercando di identificare anche individui NON MENO pericolosi: si tratta

di illustratori, disegnatori, artisti grafici, in possesso di opere inedite o disposti a realizzarle. Potete segnalarci l’identità di questi loschi figuri all’indirizzo: [email protected]