Annuario 2007-2008 - Tione TN€¦ · Impaginazione e stampa: Antolini Tipografia - Tione di Trento...

20072008Is

titu

to d

i Ist

ruzi

one

Lore

nzo

Gue

tti d

i Tio

ne d

i Tre

nto

Annu

ario

2007

-200

8 Annuario

«Più siamo in numero concordi nel procurare un bene,

più riesce facile il conseguirlo».

Lorenzo Guetti(in “Almanacco Agrario”, 1891)

2

Annuario 2007/08

Istituto di Istruzione ‘Lorenzo Guetti’Via Durone TIONE DI TRENTOTel. 0465 321735 - Fax 0465 322811

email: [email protected] - [email protected]

Terzo numero a cura di Biagio Comitini

Si ringraziano tutti i docenti, studenti, personale amministrativo estudiosi per la collaborazione.

Fotografie classi: Biagio Comitini

Grafica: Danilo Dallabrida (DALLA srl) - Mezzolombardo (TN)

Impaginazione e stampa: Antolini Tipografia - Tione di Trento

Liceo con indirizzi: Scientifico Scientifico per le professioni del turismo di montagna Linguistico Socio Psico Pedagogico

Tecnico con indirizzi: I.G.E.A. Geometri Biennio Industriale

Corsi serali: Geometri Ragioneria Liceo delle Scienze Sociali

3

SommarioS ommarioSaluto del Dirigente scolastico __________ 4Saluto del Presidente del Consiglio d’Istituto 8Il logo dell’istituto “Guetti” ____________ 10

Esperienze Incontri con Testimoni Personaggi

Il puzzle dell’orientamento _____________ 14 Genitorientiamoci: percorso formativo triennale ___________________________ 16Il mondo vicino che ci insegna __________ 18Tione: “Ladri di carrozzelle” a scuola. Concerto della famosa band dopo un percorso di sensibilizzazione ___________ 20Guetti - Arizmendi: l’Europa s’incontra a scuola ___________________________ 24Un passo avanti nel risparmio energetico a scuola ___________________________ 28Corsi liberi: primo bilancio di una esperienzadi educazione permanente _____________ 32Qualità vo cercando (ch’è sì cara...) ______ 34Il “Principato”. Un esperimento di giornalismo “storico” _________________ 36Viktor Gaiduk e il meleto di Tolstoj ______ 38Ah Chan: una voce in difesa dei diritti umani 40Mario Rigoni Stern: testimone di guerra, profeta di pace ______________________ 42

Staff _____________________________ 47

Docenti ___________________________ 48

Personale A.T.A. ____________________ 49

Consiglio d’Istituto __________________ 50

Classi e foto

1° Geometri A ______________________ 531° Geometri B ______________________ 542° Geometri A ______________________ 552° Geometri B ______________________ 56 3° Geometri A ______________________ 574° Geometri A ______________________ 584° Geometri B ______________________ 59 5° Geometri A ______________________ 601° Istituto Tecnico Industriale A _________ 612° Istituto Tecnico Industriale A _________ 621° Linguistico A _____________________ 632° Linguistico A _____________________ 643° Linguistico A _____________________ 654° Linguistico A _____________________ 665° Linguistico A _____________________ 671° Socio Psico Pedagogico A ___________ 681° Socio Psico Pedagogico B ___________ 692° Socio Psico Pedagogico A ___________ 702° Socio Psico Pedagogico B ___________ 713° Socio Psico Pedagogico A ___________ 72

4° Socio Psico Pedagogico A ___________ 735° Socio Psico Pedagogico A ___________ 741° Ragioneria A _____________________ 751° Ragioneria B _____________________ 762° Ragioneria A _____________________ 772° Ragioneria B _____________________ 783° Ragioneria A _____________________ 794° Ragioneria A _____________________ 804° Ragioneria B _____________________ 815° Ragioneria A _____________________ 821° Scientifico A _____________________ 831° Scientifico B _____________________ 841° Scientifico C _____________________ 851° Scientifico M _____________________ 862° Scientifico A _____________________ 872° Scientifico B _____________________ 882° Scientifico C _____________________ 892° Scientifico M ____________________ 903° Scientifico A _____________________ 913° Scientifico B _____________________ 923° Scientifico C _____________________ 933° Scientifico M _____________________ 944° Scientifico A _____________________ 954° Scientifico B _____________________ 965° Scientifico A _____________________ 975° Scientifico B _____________________ 985° Scientifico C _____________________ 99Corsi serali _________________________ 100

4

Saluto del Dirigente scolasticoSeverino Papaleoni

S aluto del Dirigente scolasticoL’anno scolastico che si va chiudendo è stato, come ormai è cosa consueta negli ultimi tempi, molto impegnativo su più fronti.Sono state affrontate le molte questioni rela-tive alla organizzazione e alla gestione di tutto quello che succede ogni giorno, cosa che non è sempre scontata in una situazione di così grande complessità, dove basti pensare, a tale riguardo e per farsene un’idea, che nell’Istituto si muovono più di mille persone tutte contemporaneamente presenti, ciascuna con propri compiti, doveri, diritti ed attese. E, con impegno e dedizione, è stato anche possibi-le trovare molto spesso adeguate soluzioni e nuove impostazioni misurate rispetto ai bisogni reali.Tra le prime, due sono state particolarmente le questioni significative.La prima. La necessità di individuare aspetti e modelli atti a definire sempre meglio l’identità dell’Istituto nella realizzazione della propria au-tonomia in sintonia con gli obiettivi generali del sistema scolastico trentino.La seconda. L’adeguamento all’eccessiva evolu-zione della normativa nazionale e provinciale che ha costretto a continue valutazioni e adattamenti, un lavoro che ha frequentemente messo a dura prova le energie degli operatori della scuola. Nelle varie operazioni attuate, in cui c’è voluto un grande lavoro collegiale di elaborazione, è stato centrale l’impegno di far fronte ai bisogni e alle istanze delle nuove generazioni, individuando

strumenti, tecniche e metodi congrui ed efficaci, senza mai perdere di vista, anzi sottolineandoli, i grandi obiettivi educativi della scuola. Anzitutto quelli dell’apprendimento nei diversi campi delle culture, quindi quelli della formazione comples-siva con grande attenzione alle competenze da promuovere negli studenti, e, infine, altrettanta attenzione al loro orientamento verso le fasi successive dell’università o verso il mondo del lavoro.

In risposta a queste grandi problematiche sono state trovate soluzione e impostazioni condivise in ampia misura da tutti gli attori della scuola.

Per la prima. Nel corso dell’anno scolastico l’Istituto si è mos-so nella ricerca del rafforzamento della propria identità.è stato approvato un nuovo Progetto di Istituto, molto chiaro nel dichiarare le proprie finalità, i propri obiettivi, le forme della sua offerta forma-tiva, le modalità dell’esercizio della democrazia interna e le sue relazioni. Sono stati meglio rego-lati alcuni tratti dell’organizzazione interna relativi alle attività di accoglienza e primo inserimento, di sostegno e di recupero, ai viaggi, all’orientamen-to. Il Sistema Qualità di cui la scuola è certificata ha consentito di migliorare molte fasi di lavoro e molte procedure. Alcune criticità emerse in corso d’anno sono già state individuate, definite

5

Saluto del Dirigente scolasticoS aluto del Dirigente scolasticoe approvate come obiettivo di miglioramento per il prossimo anno scolastico.Il Consiglio di Istituto ha adottato il logo dell’Isti-tuto (si veda a pag. 10), elemento non sostanziale ai fini della mission formativa, ma interessante per gli aspetti istituzionali e di identità.I rapporti con il territorio sono stati ulteriormente rafforzati nella definizione dei reciproci ruoli con altri Soggetti che hanno relazione con la scuola.Sempre il Consiglio di Istituto, dopo un notevole lavoro di confronto e di elaborazione, ha appro-vato in prima adozione il nuovo statuto. Questo permetterà di dare efficacia ad alcuni articoli della legge provinciale 5/2006, in particolare legittimerà l’istituzione ufficiale della Consulta degli studenti e della Consulta dei genitori, non-ché del Nucleo di valutazione, del quale saranno chiamati a far parte, insieme ai docenti, anche i rappresentanti del personale, degli studenti e dei genitori.

Per la seconda. La normativa del ministro Fioroni nel corso del 2007, e la direttiva provinciale sulla valutazione degli studenti quasi a metà dell’anno scolastico, hanno indotto la scuola a un grande lavoro. Occorreva mettere sotto la lente parecchie que-stioni che avevano bisogno di trovare un nuovo assetto sia culturale, sia pedagogico/valutativo, sia professionale.Anzitutto, cercando di imporre una curvatura

ad una percezione di eccessivo buonismo e per-missivismo, spesso rispondente in misura diversa alla realtà, bisognava dare risposta ad una istanza sociale di maggiore rigorosità valutativa. Nel contempo, però, bisognava evitare di cadere nell’errore opposto, quello di una rigida severità che sarebbe poi risultata per niente efficace dal punto di vista psico/pedagogico e formativo.Alla base della questione ci sta un impegnativo problema nodale: per affrontare il lavoro e la vita futura è necessaria una buona preparazione, e non è possibile tollerare situazioni di studenti che si trascinano avanti in mezzo a difficoltà dovute quasi esclusivamente a limitato impegno, scarsa intenzionalità e poca dedizione.In altre parole, per essere “promossi” occorre maturare quei livelli di conoscenza, di com-petenza e di abilità che servono ad affrontare bene gli anni successivi, con l’obiettivo finale di raggiungere una buona formazione e una bella maturazione che mettano lo studente in grado di promuoversi con maggiori sicurezze nelle sue future scelte di vita.Molti dati rendevano e rendono palese che, in buona parte, molti studenti andavano avanti trasci-nandosi sacche di impreparazione. I debiti formativi mai saldati, o superati a stento, davano conto di una situazione difficilmente sostenibile, denunciata nelle sue tante debolezze dal mondo dell’università e del lavoro, e, negli ultimi tempi, messa molto in rilievo sulla stampa nazionale e locale.

Sappiamo che oggi è possibile accedere alle varie culture in diverse forme, attraverso internet in primo luogo, ma siamo convinti che il “sapere organizzato” sia ancora compito privilegiato della scuola che, accanto alla famiglia per gli aspetti edu-cativi, ha ruolo primario nell’area dell’istruzione.Per queste ragioni, i docenti, aff iancando il dirigente e impegnando anche la segreteria e il personale dove era richiesto, si sono sobbarcati un grosso lavoro di elaborazione. Le commissioni del Collegio dei docenti, i dipartimenti, i vari staff dell’organizzazione interna hanno maturato gra-dualmente e con grande senso di responsabilità criteri valutativi condivisi e da applicare nelle attività di scrutinio rispettando i principi della correttezza e della equità.In particolare, tali criteri sono stati definiti con

6

Saluto del Dirigente scolasticouna forte attenzione:• all’impegno dello studente nel corso dell’anno,

alla sua capacità di organizzarsi governando bene tempi e risorse personali, alla misura della concentrazione e dell’attenzione, ai suoi interessi e alla partecipazione alle proposte scolastiche;

• alla determinazione dello studente nell’utilizzo di tutte le opportunità offerte dalla scuola, dalla lezione regolare, ai corsi e percorsi di sostegno/recupero, agli sportelli didattici, alle lezioni seminariali, alle attività di progetto e

integrative;• alla regolarità della frequenza (sono tante

le assenze di alcuni studenti, e non sempre comprensibili e giustificabili);

• al peso delle difficoltà oggettive eventualmente incontrate;

• alla dimensione delle carenze nelle diverse discipline;

• alla reale possibilità del loro recupero in vista degli impegni richiesti dalla classe successiva nel nuovo anno scolastico.

Tali criteri sono stati puntualmente comunicati

7

Saluto del Dirigente scolasticoagli studenti e ai genitori presenti nelle riunioni e sono stati frequentemente richiamati.Vorremmo davvero che questa “serietà valuta-tiva” e l’impegno della scuola trovasse riscontro nell’impegno degli studenti.La qualità della scuola che vogliamo è nella pro-mozione (nel vero senso etimologico: muovere per un fine...) di ciascun studente.Ma affinché ciò capiti, occorre che la scuola si impegni a dare il massimo di se stessa e che lo stu-dente faccia altrettanto. Adottando un concetto che a volte sorprende e che potrebbe sembrare paradossale, vorremmo che si diffondesse la con-vinzione che non sono i professori che bocciano o promuovono, ma sono gli studenti che con la loro partecipazione alla vita della scuola e le loro prestazioni nelle varie forme di verifica chiedono ai professori di “pesarli” e valutarli in ordine alla possibilità di andare avanti o fermarsi. E vorrem-mo anche che, in mezzo alle tante opportunità che il mondo offre e che possono portare a facile dispersione, l’adolescente che decide di studiare scegliesse la “professione studente” con convin-zione e come il suo impegno più importante, dove è necessario investire energie, organizzare bene i tempi, alimentare la motivazione e la determi-nazione, in un quadro dove il lavoro, la fatica e il sacrificio, non sono le cose che soffocano la vita, bensì sono gli ingredienti che la alimentano e che danno base alle successive soddisfazioni.Quando la scuola, che mette al centro del suo la-

voro lo studente e la didattica come cuore del suo operare, e lo studente si incontrano nell’impegno comune, ciascuno nei propri compiti e nei propri doveri, molti problemi scompaiono.In ciò hanno ed avranno compito insostituibile le famiglie, alleate con la scuola nella promo-zione delle migliori condizioni che favoriscano uno sviluppo armonico ed equilibrato di ogni nostro studente, e la comunità nelle sue varie espressioni.Un ringraziamento a tutti coloro, e sono tanti

tra enti e persone, che hanno collaborato a vario titolo durante l’anno scolastico.Un cordiale e doveroso ringraziamento alle otto Casse Rurali delle Giudicarie che, con spirito collegiale lodevole, hanno sostenuto la stampa dei due numeri de “L’Apostrofo”, il giornalino dell’Istituto, e dell’annuario.

8

Saluto del Presidente del Consiglio d’IstitutoS aluto del Presidente del Consiglio d’Istituto

Riccardo Maturi

Presidente del Consiglio di Istituto

Grazie.

Dopo cinque anni alla guida del Consiglio di Isti-tuto, il mio primo pensiero non può che andare agli studenti e alle loro famiglie.

Carissimi,credetemi, la nostra e vostra Istituzione scolastica è una gran bella realtà continuamente tesa ad offrirVi il servizio formativo migliore.Io, da genitore, l’ho potuto constatare quotidia-namente sul campo.In primo luogo, l’impegno ad affrontare il percor-so verso la qualità globale intrapreso dalla nostra scuola con convinzione.Una scuola che non si limita a svolgere compiuta-mente il suo ruolo nel campo dell’istruzione e del-l’educazione, ma che è tesa ad essere riferimento e risorsa per l’intero territorio giudicariese, con l’intento di superare la consueta separazione tra scuola e territorio per rispondere sempre più alle esigenze e ai bisogni dell’economia locale.Va annotata sicuramente in questa direzione l’istituzione del Liceo scientifico per le Profes-sioni del Turismo di Montagna, unico in Trentino che, oggetto ultimamente di modifiche al piano di studi del triennio per renderlo più coerente con gli obiettivi finali, suscita progressivamente maggiori interessi.Lo stesso si dica dei corsi liberi rivolti agli adulti, che hanno registrato quest’anno il raddoppio

degli iscritti e frequentanti.Rammento, poi, la Rete delle Scuole del C8, di cui il nostro Istituto Guetti è capofila e le sempre migliori relazioni intessute con le realtà territoria-li, Enti locali e Comprensorio in testa.Ricordo il consolidato rapporto con le nostre Cas-se Rurali delle Giudicarie, a cui rivolgo un sentito quanto meritato ringraziamento, rapporto che ci ha permesso di sviluppare numerose iniziative importanti tra cui la creazione dell’Annuario e la regolare pubblicazione de L’Apostrofo. Strumen-ti, questi, che ci permettono di fissare i ricordi e gli avvenimenti, verificare i progressi conseguiti e rinsaldare i legami interni tra docenti e studenti ed esterni con le famiglie e l’intera comunità. Strumenti quindi di informazione, ma anche di dialogo.Una riflessione particolare mi sento di dedicarla al serio percorso di “personalizzazione” intrapreso dal nostro Istituto.Mi riferisco in particolare all’intitolazione della scuola a Lorenzo Guetti, alla recente e felice scelta del frizzante e colorato Logo, che esprime appieno le vivacità e positività che riusciamo ad esprimere, e all’adozione dello statuto.Il Nome, che è legato alla storia e alle tradizioni di un grande giudicariese le cui idee di solidarietà e mutualità sono tuttora attuali e utili per le nuove generazioni che desiderano vivere in un mondo più giusto; il volto moderno e frizzante espresso dal nuovo Logo, con i suoi chiari richiami valoriali;

9

Saluto del Presidente del Consiglio d’IstitutoS aluto del Presidente del Consiglio d’Istitutolo statuto che definisce i principi fondamentali che regolano la vita della scuola, non possono che essere il miglior auspicio di un futuro fecondo.Questo gran lavoro in questo cammino è stato fatto grazie all’impegno del personale, dei docenti

e del dirigente scolastico.Con un augurio pieno di speranza e di ottimismo, ringrazio tutte le componenti della scuola e le real-tà esterne che in questi anni hanno collaborato. Di cuore.

10

Ora finalmente l’Istituto ha il suo logo.Ci sono voluti alcuni anni per arrivarci. Dopo i due tentativi degli scorsi anni non approdati al risultato finale, con l’ultimo concorso bandito nella scuola, è stato possibile il parto delle idee e la elaborazione del marchio.Il bando è stato emanato nel corso dello passato anno scolastico. Hanno partecipato parecchi studenti, con lavoro interessanti ed originali. La finalità del bando non era tanto la ideazione del logo, che ha bisogno di molte competenze difficil-mente rintracciabili tutte insieme alla loro giovane età, quanto il suggerimento di idee originali che potessero poi essere tradotte nel logo.La commissione, formata dai docenti prof. Paolo Dolzan, prof. Silvano Bonomi, prof.ssa Caterina Farella e prof.ssa Susanna Serafini, e dal grafico locale Alessandro Togni, hanno valutato con una attenta analisi i lavori degli studenti. Hanno guar-dato in primo luogo la singolarità e la significatività di ogni opera.Ne hanno selezionato prima una decina o poco più, poi, in un secondo esame con criteri più rigorosi, ne hanno scelto tre particolarmente significative.Sono stati selezionati il lavoro dello studente Mo-relli Matteo della classe 2^ ITI, che rappresenta tre blocchi montagnosi in prospettiva spaziale che ricordano le vallate del Chiese, della Rende-na e delle Esteriori che formano le Giudicarie, suggerendo il richiamo all’identità territoriale dell’istituto “Guetti”.

Il Dirigente scolastico

Il logo dell’istituto “Guetti”I l logo dell’istituto “Guetti”

Il disegno di Fabio Monfredini della classe 2^ GA che propone un puzzle composto con i colori degli indirizzi scolastici riportati sul tabellone esterno e adoperati nella mappa interna che orienta chi si muove nella scuola.

11

Il logo dell’istituto “Guetti”E, infine, la elaborazione di Moreno Trainini della classe 2^ ITI che suggerisce il concetto di sviluppo, di evoluzione sintetizzato in una spirale stilistica-mente ben definita nel colore blu.

Il grafico, lavorando nell’integrazione delle tre idee degli studenti, ha prodotto alcune interessan-ti soluzioni prese poi in esame dalla Commissione.Ognuna di esse sintetizzava con modalità e pesa-ture diverse il pensiero dei lavori selezionati.Dopo un attento e minuzioso esame alla luce delle regole della grafica e della comunicazione efficace, è stata scelta l’ipotesi di logo sulla quale si è concentrato il lavoro successivo. Sono state ne-cessarie ancora alcune sedute di lavoro del grafico con i membri della giuria prima del parto finale.La proposta definitiva di logo è stata approvata dalla commissione e approvata all’unanimità dal Consiglio di Istituto nella seduta del 22 aprile.Il logo, giudicato molto interessante e originale da molti che hanno voluto esprimere il loro parere,

esprime in sintesi i seguenti significati:• I tre blocchi richiamano la territorialità giudi-

cariese alla quale l’Istituto “Guetti” si richiama nella definizione della propria identità e appar-tenenza;

• La gradualità dei cerchi marcata dalla diversa intensità cromatica dei colori suggerisce l’idea di sviluppo, di ampliamento, di espansione quando si va verso il più tenue, e di concen-trazione quando si privilegia l’ottica verso il più marcato;

• I tre colori fondamentali, residuo voluto e limitato rispetto allo spettro di tutti gli indirizzi della scuola, assumono forte valore metafori-co: il blu rappresenta il mondo della razionalità, del pensiero indagatore dell’indagine scientifi-ca, dell’analisi e della critica; il rosso rimanda alla sfera della passionalità, delle emozioni e dei desideri che alimentano la vita; il giallo si riferisce all’idealità e all’universo dei valori;

• Le linee nere che incidono i tre blocchi di-segnano una freccia, all’interno della quale i colori sono più velati, come a dire che il nostro istituto è in tutti quei significati, e contempo-raneamente tracciano una “G” stilizzata che sta per Guetti.

L’adozione del logo contribuisce a perfezionare i tratti dell’identità dell’istituto che anche nel suo marchio trasmette i valori in cui crede.

EsperienzeIncontri con Testimoni

Personaggi

14

Il puzzle dell’orientamentoI l puzzle dell’orientamento

Claudio PucciIl primo tassello del puzzle dell’orientamento riguarda le attività rivolte agli studenti di terza media coordinate dalla prof.ssa Armida Antolini. Nell’occasione dei numerosi incontri con genitori e studenti e nella giornata di Scuola Aperta del 24 novembre 2007 l’equipe dei docenti orientatori ha presentato l’Istituto e distribuito il libretto informativo “La nostra scuola”, che in maniera essenziale e chiara spiega le linee fondamentali del nostro progetto educativo e le caratteristiche dei diversi corsi di studi.Tutte le modalità proposte dal nostro Istituto sono state valutate positivamente dai referenti delle scuole medie; il confronto con loro inoltre ha sottolineato l’opportunità di concentrare in futuro gli interventi sulle problematiche legate alla motivazione, alle risorse personali, all’impegno e all’organizzazione del lavoro domestico. Le diverse attività di orientamento in entrata (ac-coglienza, orientamento biennio, riorientamento e Abilità e metodo di studio) sono state riunite quest’anno in un’unica area denominata “At-tenzione al biennio” affidata alla prof.ssa Liliana Gallazzini, docente già incaricata di occuparsi dei bisogni educativi speciali. Il progetto “orientamento biennio” ha monitora-to il processo di integrazione scolastica degli alun-ni e, quando questo è risultato essere difficoltoso, ha cercato di intervenire aiutando gli studenti per l’autovalutazione e soprattutto nella motivazione a proseguire la scelta scolastica.

Fondamentale è risultato l’intervento della psico-loga dott.ssa Mary Binelli e il confronto continuo con i coordinatori. Essenziale, ma abbastanza efficace, il rapporto con le famiglie. Gli studenti da parte loro hanno mostrato di apprezzare mol-to questa “attenzione” della scuola, chiedendo spesso ulteriori incontri personali con la psicologa per meglio chiarire la propria dimensione scola-stica ed eventualmente affrontare le cosiddette passerellePer l’orientamento biennio Industriale, coordi-nato dal prof. Graziano Borsari, gli studenti di seconda ITI nel mese di dicembre hanno potuto incontrare in Istituto il responsabile dell’orienta-mento dell’Istituto Industriale di Riva del Garda e nel mese di gennaio hanno visitato in un’unica giornata gli Istituti tecnici di Trento, Rovereto e Riva del Garda. Il prof. Ivan Bugna ha inoltre organizzato degli incontri fra genitori, studenti e imprenditori (Novurania, BM elettronica) e due visite guidate presso le Fonderie Bonomi e l’azienda Girardini Srl di Tione.II Tavolo per l’Orientamento ha organizzato con il patrocinio dell’Assessorato all’Istruzione e alle Politiche Giovanili diverse iniziative. Prima di tutto va ricordato il convegno “C8 Orienta – Col territorio per crescere” svoltosi in ottobre con interventi di Maria Luisa Pombeni su “Lo sviluppo delle competenze orientative: quali contributi e quali metodologie”, di Piero Cattaneo “Una scuola che orienta”, di Rosanna

15

Il puzzle dell’orientamentoParisi “Orientamento e mondo del lavoro”, di Daniela Dagostin “Orientamento e scuola materna” e di Piero Bertolini “Orientamento e attività sportive”. Un’ulteriore proposta formativa dal titolo “Genitorientiamoci” è stata condotta dallo psi-cologo Ignazio Punzi. Nelle tre serate l’esperto ha affrontato i problemi del riconoscimento della dimensione esistenziale dell’orientamento, del ruolo orientativo dei genitori, degli strumenti e delle strategie per aiutare i figli ad autorientarsi.Il 21 aprile presso l’auditorium il Tavolo per l’Orientamento ha organizzato l’ultimo evento di quest’anno: ”Pensare il futuro”con la parteci-pazione di Lorenzo Bernardi (pallavolista miglior giocatore al mondo del XX secolo), Rocco Cristo-folini (presidente giovani industriali del Trentino) e Tiziano Salvaterra docente universitario ed ex assessore all’istruzione della provincia autonoma di Trento (vedi foto a lato). Il progetto orientamento triennio stage formativi coordinato dalla prof.ssa Rosi Merli e per la parte che riguarda il liceo socio psico pedagogico dalla prof.ssa Laura Rossi, ha proposto accanto ai clas-sici incontri in classe con esperti ed operatori del mondo del lavoro, visite guidate e lezioni itineranti presso aziende, enti e associazioni.Gli studenti di terza e di quarta che quest’anno faranno l’esperienza dello stage estivo dal 9 giu-gno all’ 8 agosto sono in totale 91 così suddivisi: 24 del liceo socio psico pedagogico (Federazione

scuole materne, Scuole provinciali dell’infanzia, Animazione), 29 del corso IGEA, 19 del corso geometri, 2 del liceo linguistico (Biblioteca, Azienda Terme di Comano), 1 del liceo scien-tifico delle professioni del turismo di montagna (Parco Naturale Adamello Brenta) e 16 del liceo scientif ico (Biblioteca, APSS, Comune, RSA, Cassa Rurale).Sempre per quanto riguarda gli stage, si segnala l’avvio di un particolare tirocinio estivo della du-rata di tre anni presso la Cassa rurale Giudicarie, Valsabbia, Paganella.L’orientamento triennio post diploma università quest’anno ha introdotto diverse novità, le più importanti delle quali sono state il seminario

“Conoscere l’Università”, la somministrazione di un questionario per la conoscenza personale, un incontro con il prof. Marco Dallari pedagogista dell’Università di Trento. Hanno chiuso il capito-lo dell’orientamento universitario la mattinata dell’Orientaday (quest’anno erano presenti le università di Padova, Trento, Bolzano, Verona (con i corsi nelle professioni sanitarie), lo Iulm di Milano, l’università Cattolica sedi di Brescia e di Piacenza e l’Agenzia del Lavoro) e l’incontro con l’Opera universitaria di Trento.Infine al progetto Orientamat hanno partecipato 44 studenti, 15 dei quali hanno superato il livello equivalente al test di matematica della Facoltà di Economia.

16

Genitorientiamoci Le linee guida di questo percorso formativo triennale sono state:

A. Approfondire il concetto dell’orientamentoB. Coinvolgere i genitori fin dalla progettazione

dei temi da trattareC. Offrire chiavi di lettura con modalità semplici

e facilmente memorizzabiliD. Fornire strumenti applicabili immediatamente

nelle relazioni familiari mediante metodi di formazione attiva

1° annoNell’unico incontro del primo anno la serata fu divisa in due parti. Nella prima parte il tema dell’orientamento fu presentato come orientamento per la vita (un processo cioè in atto per tutta l’esistenza e che si attiva in maniera evidente durante le grandi transizioni come per es. quella adolescenziale) che, come tale, necessita di diventare autorien-tamento mediante lo sviluppo della maturità orientativa. L’orientamento così inteso fa sorgere due domande: quali sono le competenze di base per un buon autorientamento? Come aiutare i figli ad acquisirle?Nella seconda parte i genitori furono chiamati a rispondere a queste domande individuando le competenze (o aree problematiche) che avrebbe-ro voluto approfondire l’anno successivo.

Il tema che i genitori scelsero all’unanimità fu La comunicazione.

2° anno Il Percorso formativo del secondo anno si svolse in quattro serate.Il tema fu dunque la comunicazione eff icace, pre-sentato facendo riferimento alle teorie messe a punto da Gordon e partendo dalla comunicazione non verbale e concludendo con la gestione effi-cace dei conflitti.Ogni serata fu impostata in due momenti: nella prima venivano esposti i concetti base median-te presentazione power point, intervallato da proiezione di scene di films, da esemplificazioni e da piccole esercitazioni scritte individuali; nella seconda i partecipanti si dividevano in piccoli gruppi dove provavano ad esercitare le compe-tenze apprese in aula.Ogni serata si concludeva con la distribuzione di compiti per casa.

3° annoIl tema del Percorso formativo del terzo anno fu scelto come sempre dai genitori nell’ultima serata dell’anno precedente ed emerse individuando uno dei nodi problematici riscontrati nella pratica della comunicazione efficace. La gestione delle emozioni ebbe una opzione unanime.All’inizio del Percorso fu fatta una sintesi dei due

G enitorientiamoci: percorso formativo triennale

Ignazio Punzi

17

G enitorientiamoci: percorso formativo triennale

anni precedenti e si mostrò che i temi scelti dai genitori (la comunicazione eff icace e la gestione delle emozioni) corrispondevano a due delle dieci life skills (competenze vitali di base) che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) suggerisce di acquisire per sviluppare una buona maturità orientativa e per promuovere la salute (intesa come benessere fisico psichico e sociale).

Visto il buon esito dell’anno precedente, le serate furono impostate sostanzialmente allo stesso modo, con presentazioni in power point, molti esempi, scene di film e compiti da fare a casa. Accogliendo le sollecitazioni dei genitori, le esercitazioni invece furono fatte in aula e non in piccoli gruppi, consentendo così una più rapida e diretta interlocuzione con il formatore.

I temi trattati nelle tre serate furono: 1. cosa sono e a cosa servono le emozioni; 2. saper riconoscere ed esprimere le emozioni; 3. l’intelli-genza emotiva; 4. le emozioni e i comportamenti dell’adolescente; 5. le emozioni nelle relazioni familiari.

18

Il mondo vicino che ci insegnaErminio Rizzonelli

I l mondo vicino che ci insegnaIl progetto Daedalus è stato lo strumento princi-pale attraverso cui i nostri studenti hanno potuto conoscere il mondo del lavoro giudicariese. Le centinaia di ragazzi che da più di 15 anni hanno trascorso dalle 4 settimane ai due mesi in aziende, studi tecnici, biblioteche, uffici comunali o di altri enti potrebbero confermare tranquillamente che l’obiettivo di conoscere meglio questo nostro ter-ritorio- nel quale siamo immersi fisicamente e che spesso ignoriamo alla stregua di un luogo esotico- è stato raggiunto attraverso questa proposta. E molte volte le “scoperte” si sono rivelate parti-colarmente interessanti anche ai fini di inserirsi in ambiti professionali consoni alla preparazione ricevuta. Ma le realtà locali del mondo del lavoro riservano talvolta sorprese anche ai docenti, alla scuola, alla stessa comunità e ci fanno palpare con mano il tessuto di continuità che ci collega con problematiche e ambiti molto più vasti e noti. E’ il caso della VI-DA, un’azienda che produce vite-rie speciali dal 1960 e che nell’opinione pubblica locale è associata, per via di qualche fornitura particolare, alla mitica Ferrari. Situata nella zona artigianale di Darzo, questa impresa, che oggi dà lavoro a 25 persone, è stata creata e sviluppata da Guido Beltrami, un pioniere di quell’industrializza-zione seria e innovativa che ha portato benessere e modernità nel nostro territorio. Ci è bastato poco per capire come questo imprenditore, oggi settantenne, appartenga alla razza dei cavalieri d’industria che fanno il loro mestiere con una

passione che va oltre il profitto personale e che misurano con il metro della soddisfazione e della responsabilità sociale la propria azione nel mondo economico. Un concetto che sottolinea fin dalle prime parole usando l’espressione “dovere mo-rale”: l’imprenditore ha prima di tutto un dovere morale nei confronti delle persone che coinvolge nella sua avventura. Tutta la sua vita si inscrive in questo precetto, a partire dagli anni della scuola di ragioneria, alle precoci responsabilità aziendali dopo la morte prematura del padre. Ma quando avvenne la svolta che ha dato alla Sua azienda quel carattere innovativo che le viene riconosciuto? –gli chiediamo. “Tutto comincia nel 1972 quando in casa della OM di Brescia per caso incontrai il direttore generale della Ferrari. Qualcuno doveva avergli parlato bene di noi per-ché mi consegna dieci disegni di pezzi speciali da fornire alla scuderia di Maranello. Da quel giorno inizia una collaborazione che ancora continua e che ci ha dato tante soddisfazioni”Ma cosa ci vuole per mantenere clienti esigentis-simi come pensiamo sia Ferrari? “E’ inutile girarci intorno: serve una costante dimostrazione di qualità, è importantissima l’innovazione tecno-logica, sono indispensabili quelle che vengono chiamate risorse umane”. Cominciamo con la prima, la qualità: “Sì non bisogna mollare mai in questo campo. Pensate che per noi è normale l’attenzione a questo problema da più di 30 anni. Qualità vuol dire organizzazione, valorizzazione

19

Il mondo vicino che ci insegnaI l mondo vicino che ci insegnadel personale, responsabilità. Vuol dire anche controllo e ricerca e su questo voglio dire che non è vero che le piccole imprese non possono competere con le grandi. Io nel mio laboratorio o appoggiandomi ad aziende che conosco bene, per analisi e prove di materiali, posso avere risultati estremamente rapidi ed esaurienti.” E la tecnologia? “Bisogna essere all’avanguardia. Non si può tirare avanti, per quanto ci riguarda, con torni vecchi e soddisfare le esigenze di un mercato che cerca sempre maggiore precisione e sicurezza. Sono grandi investimenti talvolta ma se anche le altre componenti di un buon lavoro imprenditoriale funzionano, ne vale certamente la pena. Nel ’92 abbiamo preso il premio come migliori fornitori di Ferrari. Collaboriamo anche con Lamborghini, Audi e Maserati. Senza qualità e tecnologia ciò sarebbe impensabile”. Veniamo alle persone, alla parte viva di un’azienda. Si dice

dappertutto che sono essenziali, che costituiscono il vero patrimonio di una ditta. Poi si viene a sa-pere che troppo spesso professionalità coi fiocchi vengono soffocate, che ai giovani si danno poche chanches, che le direzioni e gli azionisti non ci pensano due volte, per ragioni di puro profitto, a piantare tutti in asso e trasferirsi all’estero. Che cosa ha significato e significa per Lei valorizzare il fattore umano in un’azienda? “ “Quando si parla di personale per me è automatico pensare alla formazione, all’aggiornamento, all’istruzione che deve essere continua. Sembra un costo per un’azienda, invece è un investimento. Le persone devono essere in grado di tirar fuori il meglio di sè per stare il meglio possibile. E’ un’utopia concreta che cerco di realizzare seguendo la lezione di quel grande che è stato Adriano Olivetti e che io a mia volta cerco di restituire a chi mi sta intorno dopo aver avuto la fortuna nella mia vita di aver goduto di buoni consiglieri in questo campo e di aver ingaggiato una lotta ininterrotta contro la mia ignoranza… .” Arrivati a questo punto non possia-mo non sentirci chiamati in causa come scuola. Ma Guido continua con fervore: “ E poi il personale bisogna coinvolgerlo, farlo sentire importante, gratificarlo e dargli fiducia. Quanti errori o can-tonate ho evitato ascoltando il mio caporeparto, come quella volta che volevano rifilarci una linea produttiva che si rivelò allo sguardo esperto dei miei dipendenti un autentico pezzo da pensione. Bisogna stare attenti negli affari e fidarsi di chi

condivide con te il destino della tua azienda.” Ci viene normale fargli un’ultima domanda che tocca il cuore del nostro ruolo come scuola, un tema che già avevamo affrontato l’anno scorso quando abbiamo ascoltato alcuni personaggi del mondo del lavoro del nostro territorio al fine di dare ai nostri sforzi educativi e formativi obiettivi realmente utili da perseguire nel nostro Progetto di Istituto: che cosa deve fare la scuola per favorire il miglior approccio di un giovane al mondo del lavoro? “Per me è fondamentale una solida cultura di base e poi più in specifico la matematica e le lingue. La cultura generale è fondamentale poi nelle relazioni, requisito altrettanto importante nel lavoro come nella vita. Io penso sempre che bisogna elevare il grado di istruzione, non pos-siamo di fronte a un mondo che si è spalancato avere livelli medi di istruzione di 30 anni fa.” Quadra con quello che abbiamo sentito e scritto nel Progetto di Istituto, ma ringraziamo Guido Beltrami per avercelo ribadito dall’altezza della sua esperienza calda e consapevole. Può servirci a tramutare in prassi i buoni propositi che a volte rischiano di restare sulla carta.

20

Sabato 15 marzo 2008 l’auditorium dell’Istituto di Istruzione “Lorenzo Guetti” ha ospitato un evento molto particolare, un doppio concerto della band “Ladri di Carrozzelle”.Il gruppo, formato da dodici elementi diversa-mente abili, ha tenuto infatti un concerto diviso in due distinti momenti: una prima parte di esso si è svolta di mattina, a partire dalle ore 11,00 ed è stato seguito da un incontro-dibattito con sedici classi appartenenti ai vari indirizzi di studio presenti nell’Istituto. Alla sera quindi la band ha suonato per tutta la popolazione.

Mariachiara Rizzonelli

Il concerto è stato in realtà solo il momento di arrivo di un lungo cammino fatto assieme in que-sto anno scolastico dall’Istituto “Lorenzo Guetti” e dai volontari dell’Associazione “Comunità Handicap” in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato di Trento per sensibilizzare i giovani ai problemi delle persone diversamente abili.Da parte della scuola ci si è impegnati infatti in un progetto che ha preso il nome di “Abbattiamo le Barriere del Suono” inserito nel progetto più ampio “Per una cultura dell’incontro fra risorse diverse”.

Tione: “Ladri di carrozzelle” a scuolaTione: “Ladri di carrozzelle” a scuola. Concerto della famosa band dopo un percorso di sensibilizzazione

21

Tione: “Ladri di carrozzelle” a scuolaTione: “Ladri di carrozzelle” a scuola. Concerto della famosa band dopo un percorso di sensibilizzazioneScopo del progetto, attivo ormai da diversi anni nella scuola superiore, è quello di coniugare cul-tura ed apertura verso la diversità in vari modi: con la proiezione di film sull’argomento, con visite ai centri del territorio che si occupano di disagio, con interviste a testimoni diretti di queste proble-matiche, o, ancora, con musica a tema.Curato dai docenti Laura Rossi, Erminio Rizzo-nelli, Claudia Polla e Claudio Pucci, e sostenuto dalla collaborazione degli studenti della classe IV A del Liceo socio psico pedagogico dell’Istituto, il progetto si è dipanato in una serie di incontri, svoltisi tra i mesi di febbraio e marzo, con alcuni “testimonials” e operatori del mondo delle di-verse abilità che si sono raccontati a varie classi del biennio.Tra di essi, Giuliano Beltrami, non vedente, gior-nalista, direttore della Cooperativa di inserimento lavorativo “Lavori in Corso”, Fabio Bazzoli, neu-ropsichiatria infantile e socio fondatore di “Co-munità Handicap”, Mariagrazia Scaglia, direttore della Cooperativa sociale “Il Bucaneve” di Storo, Antonio Tamburini e Mariagrazia Fusari, persone portatrici di disabilità con esperienze lavorative di successo, e la dottoressa Giorgi, pedagogista del Centro ANFFAS di Tione.“La cosa bella di questo progetto” – ha com-mentato soddisfatta Licia Busatti, coordinatrice del progetto per conto di “Comunità Handicap” di Ponte Arche – “è che la partecipazione al con-certo finale era vincolata al fatto che gli studenti

accettassero di cedere, per dar luogo a questi incontri preliminari, non delle ore di lezione, ma le ore della loro assemblea mensile di classe. Questo per responsabilizzarli nelle proprie scelte. Con nostra sorpresa hanno aderito al progetto ben 16 classi su 24”.Gli incontri inoltre, ha asserito ancora Licia Bu-satti, hanno avuto un riscontro del tutto positivo; i ragazzi sono stati più che attenti e hanno par-tecipato attivamente con domande e commenti alla discussione.Merito anche della buona capacità di mediazione degli studenti della IV A del Liceo socio-psico-pedagogico, molto efficienti nella presentazione del progetto e degli ospiti alle classi, nonché nell’organizzazione e verbalizzazione degli in-contri stessi. Ha detto a nome dei compagni Simone Giorget-ta: ”Quando lo scorso anno è stato presentato il progetto al Consiglio di Istituto, di cui facevo parte, l’ho proposto alla mia classe, che ha accettato di aderire con entusiasmo. E’ stata davvero una bella esperienza per me per tutti i miei compagni. I ragazzi delle classi in cui siamo entrati erano veramente partecipi. I ragazzi non sono superficiali che in certe occasioni; presi sin-golarmente e su certe tematiche sono tutt’altro che indifferenti”.Ha aggiunto Emanuele Bonomi: “All’inizio ci sentivamo un po’ in imbarazzo ad entrare in certe classi. Poi invece i relatori hanno dimo-

strato di saper raggiungere i ragazzi con le loro parole. Sentire della vita piena e soddisfacente di diversamente abili come Giuliano Beltrami e Antonio Tamburini ha impressionato in positivo molti di noi”.

Un buon risultato anche per l’Associazione “Co-munità Handicap”, per la quale gli incontri ed il concerto si sono posti a loro volta a conclusione di

22

Tione: “Ladri di carrozzelle” a scuolaun progetto denominato “Costruiamo un puzzle comunitario con le diversità”, che vuole sensi-bilizzare il territorio rispetto alla tematica della disabilità e del volontariato attraverso la sinergia di più soggetti (il progetto ha visto collaborare questa associazione, oltre che con l’Istituto “Lo-renzo Guetti”, anche con la Cooperativa Sociale “Il Bucaneve”, la “Cooperativa Sociale L’Ancora”, l’Associazione di Promozione Sociale Artegiovane e la Pro Loco di Tione).

23

Tione: “Ladri di carrozzelle” a scuolaLa Band “Ladri di carrozzelle” nasce nel 1989 quando alcuni ragazzi affetti da distrofia muscolare scoprono la comune passione per la musica.I ragazzi si uniscono in una band, ognuno con il proprio ruolo (la batteria, che non può essere suonata da un distrofico solo, viene divisa in quattro parti; il basso è sostituito da una tastiera virtuale)Nel corso degli anni la formazione si arricchisce di nuovi “ladri” e attualmente è l’espressione di un vasto piano la cui principale attività concertistica sconfina in una serie di attività collaterali rientranti nel progetto di diffondere un’immagine nuova delle diverse abilità attraverso la musica.I “Ladri di carrozzelle” hanno ormai all’at-tivo una decina di CD, tra cui alcuni live, e più di 50 concerti realizzati in ogni parte della penisola ed anche all’estero

w w w . l a d r i . c o m

24

Guetti - Arizmendi: l’Europa s’incontra...G uetti - Arizmendi: l’Europa s’incontra a scuola

Cristina MaturiImparare attraverso un’esperienza. Co-noscere e incontrare nuove realtà: un pezzo di Europa (il Paese Basco), un’altra scuola (Arizmendi Ikastola, Koop. E.), un’esperienza di cooperazione (Mondra-gòn Corporaciòn Cooperativa). Sono stati questi gli obiettivi concordati fra il nostro istituto e Arizmendi Ikastola nel progetto di gemellaggio che si è concluso durante questo anno con la realizzazione dei viaggi di scambio degli studenti.

Arizmendi Ikastola è un’ interessante e articolata realtà scolastica tipica dell’espe-rienza basca che gode di un’autonomia giuridica specifica in quanto costituita in forma cooperativa. Ciò permette a questo istituto di realizzare forme di partecipazio-ne e flessibilità organizzative a noi scono-sciute. Le Ikastole non sono scuole private. Pur avendone la personalità giuridica sono finanziate direttamente dal Governo basco. Ma non sono neppure scuole pubbliche poi-ché, pur nel rispetto di indicazioni statali, godono di specifica autonomia sia nell’or-ganizzazione delle risorse che dei curricoli. Grazie alla disponibilità di Arizmendi è sta-to possibile costruire un intenso dialogo e un proficuo rapporto di collaborazione che comunque hanno richiesto molto impegno. L’intesa è sempre stata raggiunta poiché la comunicazione, pur avvenuta fra interlo-cutori che parlavano un idioma differente (italiano e spagnolo), si è basata su uno stesso linguaggio: quello della scuola. Questo rapporto di gemellaggio ha con-sentito di realizzare visite reciproche di cui, quest’anno, sono stati protagonisti gli studenti. Nel patto di gemellaggio entrambi

25

Guetti - Arizmendi: l’Europa s’incontra...G uetti - Arizmendi: l’Europa s’incontra a scuola

26

gli istituti si sono impegnati ad organizzare l’accoglienza degli studenti preparando un piano di attività coerente con gli obiettivi concordati. Ad ottobre un gruppo di 26 studenti rap-presentanti delle classi quarte del nostro Istituto sono stati ospiti di Arizmendi Ika-stola. Era stato preparato un programma

di attività, comprendente una visita alla città di San Sebastian, che ha permesso ai nostri studenti di fare un’esperienza forma-tiva intensa, molto ricca di opportunità di apprendimento, diversa, per molti aspetti, dai soliti viaggi d’istruzione all’estero. A marzo sono stati nostri ospiti 31 studenti di Arizmendi iscritti a diversi indirizzi di

Guetti - Arizmendi: l’Europa s’incontra...

27

Guetti - Arizmendi: l’Europa s’incontra...“bachillerato” (corrispondente circa ai pri-mi due anni del nostro triennio). Per loro, a nostra volta, abbiamo preparato un intenso piano di attività per far conoscere la nostra scuola, il nostro territorio ed esperienze di cooperazione trentina. Li abbiamo inoltre accompagnati in visita a Trento, Rovereto e Venezia. I tempi della permanenza sono stati brevi poiché dovevano essere compatibili con le risorse a disposizione e con le esigenze dell’organizzazione didattica di entrambe le scuole. Pur con ritmi molto intensi di lavoro, nei nostri ragazzi è rimasto un positivo ricordo dell’esperienza vissuta a Mondragòn. Speriamo che anche i ragazzi di Arizmendi possano avere un bel ricordo dell’esperienza vissuta a Tione. Il progetto si è articolato anche in un’atti-vità di studio e ricerca sviluppato da alcuni docenti della commissione gemellaggio. Attraverso visite preliminari, scambio di materiale e documentazione e un lavoro di-retto con un team di docenti di Arizmendi Ikastola, è stato possibile per il nostro Isti-tuto confrontarsi in modo concreto con le prassi educative, le metodologie didattiche,

le strutture organizzative e i piani di studio di una specifica realtà scolastica europea. Da questo confronto la nostra scuola emerge come ricchissima di potenzialità, in parte ancora da sfruttare, sia in termini di strutture che di risorse umane. Il progetto di gemellaggio è stato formativo anche per i docenti che vi hanno parteci-pato direttamente poiché ha reso concreta l’opportunità di comprendere gli stimoli al cambiamento dei processi formativi indicati dall’Europa. Ciò ha sollecitato l’interesse nel seguire con attenzione le risposte che il sistema scolastico trentino sta elaboran-do, anche relativamente ai piani di studio, per affrontare quelle sfide di sviluppo ed innovazione che altri paesi europei stanno già implementando. Speriamo che il cammino verso una com-piuta autonomia delle istituzioni scolastiche prospettata dalle indicazioni normative possa concretizzarsi in strumenti operativi che permettano di valorizzare appieno le notevoli risorse che il mondo scuola, così come il nostro Istituto, hanno già dentro di sé.

28

Un passo avanti nel risparmio energeticoU n passo avanti nel risparmio energetico a scuola

Michele Zambotti

Il progetto, che più amichevolmente e semplice-mente in genere viene soprannominato Progetto Energia, si sta consolidando all’interno dell’Istituto Guetti. Da alcuni anni studenti e personale docen-te e non docente della scuola stanno affrontando e approfondendo i temi del risparmio energetico e, in particolare, dell’uso dell’energia solare e di altre fonti alternative. Il progetto prevede una fase iniziale di formazione degli studenti, in cui

la normale programmazione curricolare è inte-grata da aspetti riguardanti le fonti energetiche rinnovabili, alternative, il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale. Una fase di scoperta e studio delle parti impiantistiche dell’istituto e del suo sistema di monitoraggio che fornisce e registra dati in tempo reale su consumi energetici e sui principali parametri climatici. Questo, grazie ad un sistema di sensori che, collegati alla rete infor-

29

Un passo avanti nel risparmio energeticoU n passo avanti nel risparmio energetico a scuolamatica dell’istituto, permettono di avere il reale quadro dei consumi energetici di una realtà molto estesa e complessa quale è l’Istituto Guetti.A queste due fasi segue una fase di analisi, que-st’anno ci si è concentrati particolarmente sulle analisi microclimatiche relativamente alle singole classi e a tutti gli spazi suscettibili di affollamento interni all’istituto. Si è quindi continuato e perfe-zionato un lavoro iniziato lo scorso anno che ha visto gli studenti impegnati nella formazione degli Energy Manager per la campagna di rilevamento dei dati eseguita con sensori e mini data logger portatili. Gli studenti hanno quindi progettato nei

minimi particolari la campagna di rilevamento, programmato i sensori, predisposto la modulistica da consegnare agli Energy Manager e finalmente operato tutti i trasferimenti dei rilevatori nel pe-riodo che andava dal 10 al 21 gennaio. Terminato il monitoraggio, dopo aver scaricato e salvato i dati raccolti, si è dato avvio alla fase di analisi e successiva sintesi.Degli ambienti oggetto di studio sono state prodotte delle piante con colorazioni dipendenti dalla temperatura interna media (su due o tre giorni) in diverse soglie orarie. L’analisi è in grado di darci facilmente il quadro delle temperature

notturne, prima dell’arrivo degli studenti, durante le lezioni, nel pomeriggio e a sera. Tutto questo lavoro, durante il prossimo anno scolastico, verrà analizzato ancora più nel dettaglio e si cercherà di perfezionare, anche progettualmente, le idee e le proposte precedentemente formulate.Nell’ambito di questo progetto abbiamo inoltre aderito attivamente alla giornata del risparmio energetico “M’Illumino di Meno”, promossa dalla trasmissione RAI Caterpillar, ottenendo nell’inte-ra giornata consistenti risparmi energetici (59% durante le lezioni mattutine e 45% nell’intera giornata).

30

Un passo avanti nel risparmio energetico

Rilevazione delle temperature nei laboratori, nelle aule dei quattro piani alle 7.30, orario di apertura della scuola.

31

Un passo avanti nel risparmio energeticoRilevazione delle temperature nei laboratori, nelle aule dei quattro piani alle 10.00, quindi a metà mattinata, dopo due ore e mezza di presenza degli studenti, dei docenti e del personale scolastico.

32

Corsi liberi: primo bilancio...Ilaria Pedrini

13, 18, 177. Ecco in sequenza i numeri del bilancio che stanno per: 13 tipi di corsi attivati (dalla sto-ria all’informatica, dalla conversazione in inglese all’italiano per stranieri), 18 docenti ed esperti coinvolti; 171 corsisti adulti provenienti da tutte le Giudicarie. Detto in termini di raffronto con l’anno precedente: 4 nuovi tipi di corsi e raddop-pio del numero dei corsisti iscritti.

Questo bilancio sommario può dare l’idea di quanto ha “prodotto”, in termini culturali, l’atti-vità di educazione permanente – i “corsi liberi” appunto - rivolta a persone adulte e attivata da un paio d’anni dal nostro Istituto. Dopo il rodaggio dell’anno scolastico precedente, si può concludere che ormai la formula è collaudata e si riproporrà anche per i prossimi anni.Essa consiste nella formazione di piccoli gruppi di persone (massimo 15), interessati ad un argomen-to di tipo culturale o di tipo pratico (un classico è l’informatica), che si danno appuntamento per un paio di ore, una volta in settimana e per circa 3 mesi, sotto la guida di un insegnante o di un esperto. Il costo? Un contributo unico di 60 euro, certamente competitivo rispetto al mercato, ma in linea con la missione di una scuola pubblica che vuole corrispondere ad “diritto allo studio” per tutti.

Gli argomenti trattati sono in genere molto tradi-zionali e “scolastici”, altri sono innovativi, proposti

spesso dagli stessi corsisti: così è stato per il corso di “foto ritocco”, introdotto quest’anno sotto la guida di Alessandro Togni, attrattivo per quanti usano quotidianamente la macchina fotografica digitale e vogliono sfruttarne tutte le potenzialità tecniche e artistiche. Oppure per il corso “3D” ossia di progettazione di edifici al computer, voluto da professionisti desiderosi di mantenere aggiornate le proprie competenze con l’evoluzio-ne delle tecnologie informatiche.

Il Guetti viene così a farsi conoscere ad un pub-blico adulto non solo con le sue opportunità per prendere un diploma di sera (di ragioneria, di geometra o di liceo), ma anche, certo più agil-mente, con la sua offerta di corsi per continuare ad apprendere e per vivere la scuola - oltre la gioventù - come un luogo aperto alla curiosità, alla voglia di tenersi attivi e d’imparare.

Chissà se don Guetti, che percorreva di sera le nostre valli per istruire i soci delle sue cooperative e renderli esperti di contabilità e di agronomia, ne sarebbe contento?

Due dei corsi proposti hanno richiamato esplici-tamente la sua persona e la sua opera: il corso “Conoscere l’impresa sociale” e quello di storia locale “Sguardo sul luogo in cui vivi e lavori”.

Quest’ultimo, per la partecipazione e il gradimen-

C orsi liberi: primo bilancio di una esperienza di educazione permanente

33

Corsi liberi: primo bilancio...C orsi liberi: primo bilancio di una esperienza di educazione permanenteto degli studenti, ha dato particolare soddisfazio-ne. Si è partiti da una domanda: come avvicinarsi alla storia, da adulti, se non ritrovando in sé la capacità di leggere le testimonianze di un passato prossimo o remoto che abbiamo quotidianamen-te a disposizione?

è questa convinzione che ha guidato l’Istituto a progettare e a realizzare il corso libero in colla-borazione con il Centro Studi Judicaria e grazie ad esperti di valore.

Già nello scorso anno, con gli interventi di Mario Antolini, Paolo Scalfi, Alessandro Togni, Rino Villi, era stato presentato ai partecipanti un quadro delle Giudicarie a colori vivi e intensi: l’origine del nome stesso li ha introdotti in un dibattito ancora aperto e in un percorso a ritroso nei documenti medievali che testimoniano l’uso di “Judicaria” fin dai longobardi.Con il geologo il viaggio è proseguito ben più al-l’indietro, nelle ere geologiche in cui si formavano – nel mare! – i sedimenti che oggi brillano quando il sole colpisce le rocce del Brenta. Il curatore di cose artistiche e architettoniche ha sfatato l’idea del nostro territorio come zona isolata e periferica, facendoci riscoprire dentro linee note (come gli archi di tonalite che ingentiliscono i portoni di tante nostre case) il gusto imparato in altri territori.

Quest’anno in corso, sotto la guida di Andrea Rizzonelli e di Gianni Bazzoli, la conoscenza delle Giudicarie ha preso nuove direzioni, allargandosi alla comprensione dell’ambiente montano e alpino in particolare. Grazie alle loro puntuali informazioni, corredate da fonti iconografiche e documentali, e grazie alle suggestioni che ne sono venute entrando di persona nel lavoro dello storico, l’immaginazione ha spaziato fin nel paleolitico a raffigurarsi i primi popolatori delle nostre montagne, quando, lasciato il fon-dovalle risalivano le pendici alla scoperta della

prateria alpina, paesaggio affascinante che si offre libero allo sguardo e aperto all’intelligenza del governo dell’uomo. Sono apparsi quasi al vivo quei primi giudicariesi che nei secoli hanno appreso a vivere ad alte quote in simbiosi con un terreno costantemente fertile e ospitale, se capito e rispettato. Sono stati “osservati” nello sperimentare l’addomesticamento degli animali, inventare la transumanza e la stabulazione, la fusione dei metalli per darsi strumenti sempre più efficaci nella caccia e nell’agricoltura, imparare a procurarsi e a conservare beni più sofisticati, derivati da altri (come la lana e il formaggio), a darsi nuove possibilità di sopravvivenza. Insomma a stabilire con un ambiente difficile quell’alleanza che ha moltiplicato nella montagna le comunità umane. Un’esperienza di cui siamo a loro felice-mente debitori.

è rimasta una sola domanda: saremo capaci di preservare e aggiornare tutto questo patrimonio, senza compromettere irrimediabilmente il tesoro naturale e sociale che abbiamo ereditato?

Pur nella brevità del percorso, l’effetto è stato quello di un radicamento, di un nuovo “abitare” il nostro territorio, più attento, più consapevole e in fondo più aperto ad ogni altro luogo, di-verso eppure come il nostro “unico”, fatto tale dalla natura e ancor più dal lavoro intelligente dell’uomo.

34

Qualità vo cercando (ch’è sì cara…)“Utile ma oneroso”. Così la maggior parte dei nostri docenti, rispondendo al questionario per l’autovalutazione d’Istituto, ha definito il “Siste-ma Qualità” vigente nella nostra scuola. Una cospicua minoranza, tuttavia, non ha esitato a bollarlo come “inutile”, mentre solo una più ri-stretta minoranza lo ritiene “utile” senza ulteriori qualificazioni.Questa distribuzione delle risposte sintetizza abbastanza bene il controverso, a volte conflit-tuale, rapporto che i docenti intrattengono con il Sistema Qualità ISO 9001, per il quale – da oltre due anni – l’Istituto “Guetti” è in possesso della prescritta certificazione.Il primo impatto non è stato molto felice: la minu-ziosa proceduralizzazione di tutti i processi interni alla scuola, la rigida standardizzazione della mo-dulistica e, soprattutto, le famigerate “verifiche ispettive interne” e le relative “non conformità”, che segnalano i comportamenti non conformi alle procedure adottate ed invitano (per iscritto!) a correggerli, hanno destato non pochi malumori, assieme all’impressione di un aggravio burocratico di cui non si sentiva affatto la necessità.Il lavoro più gravoso è stato però, senza dub-bio, quello svolto dalla Commissione Qualità. Inizialmente, essa ha dovuto individuare tutti gli innumerevoli processi attivi nella scuola (didattica, valutazione, aggiornamenti, acquisti, archiviazio-ne, progetti, orientamento, pulizie, ecc. ecc.) rilevandone le modalità esecutive, per poi redi-

Qualità vo cercando (ch’è sì cara…)

gere ben 26 (diconsi VENTISEI) procedure che servono a standardizzare nel modo più razionale possibile e nel dettaglio tutti questi processi. Una volta create ed adottate le procedure (e la relativa modulistica) è venuto il momento di applicarle, avviando la complessa prassi di monitoraggio dei processi e revisione delle procedure che è tipica del Sistema Qualità. Se, quindi, molto tempo è stato dedicato alla stesura delle procedure, anche l’attività di controllo circa l’applicazione delle stesse e la loro costante revisione (sempre lasciando traccia scritta di tutto quanto viene rile-

Lorenzo Cazzolli

35

Qualità vo cercando (ch’è sì cara…)Qualità vo cercando (ch’è sì cara…)vato e svolto) ha richiesto e richiede un impegno notevolissimo.Non c’è da stupirsi che tutto ciò abbia destato dissensi e perplessità. Sulle prime può sembrare che il gioco non valga la candela! A due anni di distanza dalla certificazione della nostra scuola, però, in molti hanno potuto apprezzare le prime ricadute positive che l’adozione del Sistema Qua-lità ha prodotto su un’organizzazione complessa come la nostra: la standadizzazione dei processi ha progressivamente ridotto le inefficienze del sistema e le notevoli energie investite per attivare il Sistema Qualità consentono ora di risparmiarne altre, quelle che prima si perdevano per insuffi-ciente organizzazione, confusione dei ruoli, poca uniformità di comportamento. In particolare:- A differenza di quanto accadeva in passato, le

mansioni degli uffici di segreteria sono ora ben definite e la gestione dei documenti è organiz-zata in modo molto più razionale. è difficile, quindi, che si perda tempo perché non si sa a chi rivolgersi o perché una “carta” è andata a finire chissà dove. Questo è molto importante anche per offrire un servizio più efficace ed efficiente all’utenza (studenti e famiglie).

- Consultando le procedure, è possibile sapere con precisione che cosa fare in ogni situazione, quale modulo compilare per fare quella certa domanda o relazione, a chi consegnarlo, in quali tempi, ecc. Il personale di segreteria è oggi ben addestrato alla gestione delle proce-

dure che gli competono e quindi è in grado di indicarci esattamente cosa fare. Perciò, quello che sembrava soltanto un aggravio burocratico sta ora dimostrando di farci risparmiare tempo e fatica.

- Il lavoro dei consigli di classe è stato notevol-mente snellito da una modulistica già predi-sposta, uguale per tutte le classi, che evita dimenticanze, perdite di tempo in discussioni su cosa e come si deve fare, difformità nella verbalizzazione, ecc.

In un primo tempo, è per tutti piuttosto faticoso imparare ad applicare le procedure. Molti non le conoscono e quindi non le applicano cor-rettamente e preferirebbero seguire le vecchie abitudini consolidate. Una volta abituati al nuovo sistema tutto dovrebbe essere più facile. Le verifi-che ispettive e le non conformità servono appunto per favorire un graduale adattamento al sistema e del sistema attraverso continui monitoraggi.Alcuni docenti si irrigidiscono di fronte ad una non conformità, come se si trattasse di una diffida o di un biasimo. Va detto, invece, che le verifiche ispettive e i moduli che rilevano le non conformità non hanno nulla di sanzionatorio. Hanno il solo obiettivo di invitare a correggere ciò che non ha funzionato, perché il sistema possa funzionare sempre meglio.Le procedure di qualità, inoltre, non sono il Vangelo e nemmeno una camicia di forza! In una prima stesura, si è cercato di mantenere in vigore

ciò che già si faceva nella scuola, razionalizzando-lo, esplicitando ciò che mancava e togliendo le incongruenze. Se però una procedura dimostra di non funzionare bene, va revisionata. Gran parte delle non conformità rilevate in questi due anni hanno avuto come esito proprio la corre-zione della procedura, laddove s’erano palesati difetti, farraginosità o difficoltà di applicazione. Una procedura – e la relativa modulistica – ha come scopo quello di agevolare e semplificare il funzionamento di un’organizzazione, non di complicarlo, ma perché un buon Sistema Qualità vada a regime occorrono anni e quindi, come ogni buon investimento, va valutato in prospettiva. Oggi cominciamo ad apprezzarne i primi aspetti positivi, ma occorre, da un lato, la disponibilità di tutti ad impararne il funzionamento e ad appli-carlo nell’attività quotidiana, dall’altro la capacità di miglioralo continuamente, introducendo ogni volta i cambiamenti necessari ad adattarlo alle effettive esigenze della scuola. Dev’essere un mezzo e non un fine!Scopo del Sistema Qualità non è quello di creare un’organizzazione perfetta (che non è di questo mondo) ma quello di agevolarne il funzionamento in un’ottica di miglioramento continuo.Se questa sfida, che è stata raccolta dal nostro Istituto, andrà a buon fine allora potremo con-statare – rovesciando la frase con cui ho iniziato questa breve riflessione – che il Sistema Qualità è “oneroso ma utile”.

36

Il “Principato”. Un esperimento di...Renato Paoli

I l “Principato”. Un esperimento di giornalismo “storico”

Avvicinarsi alla storia facendola propria: questa la sfida lanciata alla classe 3SA in questo anno scolastico 2007-2008. Sfida che si è concretizzata nella realizzazione e nella stampa di un “giornale storico”: Il Principato, quotidiano del Principato vescovile di Trento, Anno Domini MCDLIV.Spesso si sente dire che la storia insegna a capire il presente, che il presente pone le domande e il

passato fornisce le risposte, che soltanto attua-lizzandolo quello che è stato trova un significato nelle menti dei giovani. è però altrettanto vero che il passato è tale perché diverso dal presente: le epoche trascorse hanno una loro autonomia, non sono semplici anticipazioni del presente ma sono, al contrario, dotate di una loro specificità. Come conciliare allora questi due aspetti della storia tra loro in contraddizione? Come attualizzare il passato senza fargli perdere la sua connotazione specifica?L’idea di fondo che ha ispirato la nostra esperien-za – realizzata nell’ambito del Laboratorio storico dell’Istituto - è che non sia possibile comprendere la storia senza pensarla attraverso le categorie mentali che abbiamo a disposizione. Il pensiero si declina sempre attraverso concetti, stili e forme che sono proprie dell’epoca in cui si vive. Si può allora calarsi nel passato e guardarlo con gli occhi del presente? Abbiamo creduto di sì. Abbiamo immaginato di essere contemporanei di Marsilio Ficino e Enrico il Navigatore, di Cosimo de’ Medici e di Niccolò Cusano e di dover raccontare - come raccontano i giornalisti di oggi – il mondo alla fine del Medioevo. Abbiamo creato in classe una redazione giornalistica ipotizzando un quotidiano libero e indipendente collocato nel Principato vescovile e nel cuore del Quattrocento, proprio nel momento in cui l’invenzione della stampa stava per dare inizio ad una delle rivoluzioni tecnologiche che avrebbero caratterizzato l’età

37

Il “Principato”. Un esperimento di...I l “Principato”. Un esperimento di giornalismo “storico”moderna. Ci siamo improvvisati cronisti politici alle prese con la difficile e precaria Pace di Lodi; inviati speciali a Costantinopoli ad un anno dalla conquista ottomana; corrispondenti da Londra alla vigilia della Guerra civile delle Due rose o dalla Penisola iberica che perseguitava gli ebrei; intervistatori di Enrico il Navigatore che diede un impulso decisivo alle esplorazioni geografiche o di Lorenzo Valla, umanista e filologo italiano che aveva scoperto la falsità della Donazione di Costantino, scatenando non poche polemiche letterarie e politiche. Rigorosamente fondati su fonti documentarie e storiografiche, tutti gli articoli del giornale hanno lasciato spazio alla creatività e alla fantasia degli studenti che si sono cimentati, divertendosi, con le forme della scrittura giornalistica, mettendo in pratica gli apprendimenti fatti a scuola, oltre che durante le lezioni di storia e italiano, anche attraverso la lettura del quotidiano in classe. Il carattere regionale del quotidiano ha reso inoltre possibile individuare alcuni eventi e processi significativi della storia locale (le “Seconde Compattate” tra Principe Vescovo di Trento e Conti del Tirolo, la realtà delle comunità rurali come la Comunità delle Regole di Spinale e Manez), lasciando così intravedere con una certa efficacia – credo – la relazione tra locale e globale che la recente sto-riografia e la didattica della storia stanno sempre più rivalutando in questi ultimi anni. Interessante è stato anche il processo di forma-

zione e impaginazione del giornale: la classe si è suddivisa in redazioni (Primo Piano, Occidente, Oriente, Cultura – Arte – Spettacolo, Scienza e tecnica) che hanno elaborato – guidati dal docente – un vero e proprio menabò, discu-tendo insieme l’importanza da attribuire alle notizie, la collocazione all’interno delle singole pagine, i corredi iconografici, ecc. Un lavoro di

cooperazione e collaborazione che – simulando quello che avviene all’interno della redazione di un quotidiano – ha messo gli studenti nella necessità di confrontarsi e di prendere decisioni insieme. Il risultato è questo piccolo quotidiano quattrocentesco, impaginato come un giornale di oggi e godibile – crediamo – anche al di fuori di un’aula scolastica.

38

Viktor Gaiduk e il meleto di TolstojV iktor Gaiduk e il meleto di Tolstoj

Paolo DolzanChe legame può esistere tra la Fondazione russa dedicata al grande letterato e intellettuale Lev Tolstoj e il Trentino? E ancora, tra questa e l’Isti-tuto “Guetti” di Tione? La risposta va cercata nell’attività vulcanica di un uomo raro che ha dedicato la sua vita a cercare di ampliare i confini culturali e artistici del nostro territorio e che è mancato in una giornata di primavera, lasciando un buco nel cuore di quanti l’hanno amato e uno strappo difficile da ricucire nel nostro presente locale: Ugo Winkler.Nel corso della sua inarrestabile e trentennale attività di presidente dell’associazione culturale dell’Arci del Trentino, Ugo portò gli Indiani con totem e accampamenti sul Monte Bondone, i mariachi messicani a Brentonico, le coriste svedesi, la minoranza soraba, gli esiliati cileni, gli astronauti russi e una lista incalcolabile di illustri politologi, archeologi, scienziati, sociologi, pittori, scrittori, teologi, musicisti, ambasciatori, provenienti da ogni angolo di questa terra... a Trento, nel tentativo di “bonificare una palude” o allargare i confini del nostro “orto mentale” - come soleva dire.In quest’ottica si colloca l’iniziativa di collabora-zione avviata con la Fondazione Tolstoj un paio di anni fa, quando il professor Winkler scoprì che nella grande tenuta della Fondazione di Yasnaya Polyana, situata a circa 250 km da Mosca, si trovava uno splendido frutteto di meli secolari, piantati per volontà dello stesso Tolstoj.

Queste piante, suggestive per le nodosità dei loro tronchi segnati dai rigidi freddi sovietici, venivano da molto lontano: erano state importate dal Tren-tino, una piccola e remota regione di quello che un tempo si chiamava Impero Austro-Ungarico. Dal considerare questo fatto come una semplice curiosità botanica al capire, invece, che esso conteneva in sé un piccolo pezzo di storia che univa trasversalmente luoghi e realtà culturali tra loro così lontani, per Ugo Winkler il passo fu breve; in poco tempo furono gettate le basi per una collaborazione con la Fondazione Tolstoj e l’associazione culturale. L’Arci del Trentino, avviando una ricerca alla

39

Viktor Gaiduk e il meleto di TolstojV iktor Gaiduk e il meleto di Tolstojscoperta di simili piante secolari nella nostra terra, cercò anche le radici storiche e gli intrecci culturali comuni.A quest’impresa partecipò pure lo scrivente, ripercorrendo i luoghi e gli scritti tolstojani e fissando le proprie impressioni in un taccuino di viaggio, attraverso disegni, pastelli e acquerelli che furono un piccolo contributo per un progetto

che ormai cresceva, coinvolgendo artisti, botanici, filosofi, storici, sociologi, scrittori. Tra le molte ini-ziative avviate, avvenne che una persona davvero importante, visitando le nostre valli e le nostre montagne approdò a Tione, Viktor Gaiduk. Il professor Gaiduk, (ex diplomatico, vice segre-tario di Gorbaciov, poliglotta, plurilaureato), si ritrovò così a discorrere con gli studenti di questo

Istituto, di antichi confini geopolitici e di quando la Comunità Europea era ancora un’utopia lontana, ma anche dei gasdotti del colosso “Gazprom”, degli “anni di piombo” (che forse costituiscono il capitolo più oscuro del secondo novecento italiano), delle ultime tendenze in fatto di moda e dei rituali urbani della capitale moscovita.Personalmente, ritengo che le riflessioni maturate in quell’occasione meritino di essere ricordate per meglio comprendere le potenzialità dei ragionamenti che trasformano ogni periferia in un centro, riconducendo i cambiamenti sociali all’esercizio responsabile delle piccole pratiche quotidiane, spesso sottovalutate da ciascuno di noi.

40

Ah Chan: una voce in difesa dei diritti umaniA h Chan: una voce in difesa dei diritti umani

Liliana GallazziniOcchi scuri leggermente a mandorla, pelle oliva-stra, sorriso dolcissimo in un viso che racconta invece di tristi storie di profughi, di affetti famigliari definitivamente troncati, di tirannia politica, di assoluta inosservanza dei diritti fondamentali di ogni uomo, di indifferenza del resto del mondo.Ah Chan, giovane profuga birmana, in Italia per una campagna di sensibilizzazione per il proprio paese, appoggiata dalla Onlus “Moses”, ci ha raccontato in un pomeriggio di aprile, ospite della nostra scuola, la sua storia e quella della sua gente.La storia recente delle violazioni di diritti in Myanmar comincia nell’estate del 1988, quando decine di migliaia di persone scesero in piazza per protestare contro 26 anni di governo militare e contro la sua politica economica. L’esercito reagì con estrema violenza aprendo il fuoco in più occasioni sulla folla inerme.Tra i caduti durante le dimostrazioni e quelli prelevati dalle loro abitazioni e uccisi nei giorni seguenti, i morti furono circa 3000. Da allora il governo birmano si è distinto per la sua politica repressiva, rivolta soprattutto contro le espressioni di dissenso e nei confronti della popolazione civile appartenente alle numerose minoranze etniche.La popolazione civile delle zone abitate da mi-noranze etniche subisce da anni gravi violazioni dei diritti umani, nell’ambito di operazioni anti-guerriglia da parte dell’esercito regolare e delle formazioni paramilitari sue alleate. Gli abitanti

di interi villaggi subiscono feroci rappresaglie e rischiano continuamente di venire arrestati e obbligati a prestare gratuitamente la loro opera come portatori o come operai nei cantieri per la costruzione di strade o altro, quando non vengono addirittura usati come scudi umani. Le condizioni di lavoro e di vita, secondo numerose denunce, sono quasi sempre ai limiti della sop-portabilità.Nell’ambito di vaste operazioni di guerriglia interi villaggi vengono evacuati, saccheggiati e bruciati dai militari in quella che può essere definita una politica di vera e propria pulizia etnica.Anche Ah Chan appartiene a una di queste mi-noranze, quella dei Mon, localizzata nello stato Karen. Mentre ci racconta alcuni episodi della sua difficile vita, in un inglese semplice ma comprensibile, il silenzio degli ascoltatori è quasi imbarazzante: viviamo, attraverso il suo racconto, un pezzo di realtà così lontana dalla nostra comoda quoti-dianità, che quasi ci risulta difficile comprendere che si possa anche rischiare la vita o abbandonare tutto nel tentativo di ottenere dignità e futuro per il proprio paese. Il confronto immediato nasce soprattutto nel momento in cui Ah Chan ci racconta del pro-prio combattuto percorso per poter studiare e, successivamente, insegnare a scuola, suo grande sogno: e dopo le sue parole è automatico pen-sare, quasi con un po’ di vergogna, come per

41

Ah Chan: una voce in difesa dei diritti umaniA h Chan: una voce in difesa dei diritti umani

noi sia davvero tutto così facile, così scontato, così predisposto, così programmato, addirittura così noioso.Ci narra infine della separazione dai propri fami-gliari, triste destino di tutti quei “migranti” che abbandonano la Birmania per cercare rifugio e

speranza in Thailandia. Nel dibattito conclusivo le domande da parte degli studenti arrivano a raffica e sono la dimo-strazione della volontà di voler capire e sapere i perché di certe realtà così tremende e soprattutto così ingiuste.

Spesso l’analisi dei ragazzi moderni porta a catalogarli al ribasso, con frasi standard del tipo “….i giovani oggi non hanno più riferimenti seri, nessuna cosa ha più valore per loro…..”L’attenzione e il rispetto dimostrati dagli studenti nell’ascoltare la storia di Ah Chan dovrebbero farci riflettere maggiormente prima di formulare giudizi standard e globalizzanti: i ragazzi hanno mostrato chiaramente come esistano in loro ancora dei meccanismi umani legati alla com-prensione, alla condivisione, alla solidarietà, al desiderio di giustizia. Chiedono solo vie d’uscita e contesti adatti per poterli manifestare.

42

Mario Rigoni Stern: testimone di guerra...

Lo devo a Nelson Cenci. è lui che mi ha indiret-tamente invogliato a rileggere l’opera di Mario Rigoni Stern. è andata così: quello di Cenci era un nome che la mia memoria (quella con la emme minuscola) aveva rimosso. Però il suo intervento in Istituto per la Giornata della Memoria me lo ha fatto riscoprire come anziano ma lucido protagonista della Ritirata di Russia. Da qui la decisione di rileggere Il sergente nella neve di Ri-goni Stern, dove Cenci è citato più volte, e con parole di sincero apprezzamento. A quel punto il desiderio di documentarmi mi ha spinto a leggere

Paolo Piccolianche Ritorno dello stesso Cenci: libro meno noto rispetto a quello di Stern, ma del tutto simile per argomento trattato ed altrettanto importante dal punto di vista documentaristico. Mi muoveva il desiderio di confrontare le due testimonianze. Il mio percorso si è poi ulteriormente arricchito con la lettura di Ritorno sul Don di Rigoni Stern.E così, ora che lo scrittore di Asiago, dopo aver percorso steppe ed altopiani per un’intera esi-stenza, ha raggiunto l’ultima prateria, mi sento come orfano di un amico, da poco ritrovato ed ora definitivamente perduto.Ma cosa mi ha lasciato la lettura dei suoi libri? Intanto, quell’impressione di concretezza e verità che soli sanno trasmettere quelli che approdano alla scrittura sotto la spinta di un’urgenza inte-riore, di un bisogno testimoniale insopprimibile. Così è stato per Primo Levi, chimico prestato alla letteratura dopo la tragica esperienza di Auschwitz, così è stato per Emilio Lussu, testi-mone della Grande guerra sullo stesso Altipiano di Asiago, così è stato per Mario Rigoni Stern. Nessun compiacimento letterario, nessun artificio retorico, nessun preziosismo. Non la verità al servizio della parola ma la parola al servizio della verità. Non sempre gli scrittori sono innocenti da questo punto di vista. Lui lo era.Poi, la prospettiva dell’osservazione storica. Quella di Rigoni Stern è una rappresentazione antiretorica, popolare, diretta. Il suo punto di vista è quello di un uomo schietto, che guarda agli

M ario Rigoni Stern: testimone di guerra, profeta di pace

43

Mario Rigoni Stern: testimone di guerra...M ario Rigoni Stern: testimone di guerra, profeta di paceavvenimenti storici, per quanto drammatici, con occhi puri. Non porta mai le lenti dell’ideologia e della propaganda. Perciò vede quello che altri non vedono o non vogliono vedere: che la guerra è sempre e comunque una sconfitta dell’umanità; che le categorie “buono” - “cattivo” sono figlie di una profonda falsificazione storica; che spesso c’è più umanità nei presunti “nemici” che nei pretesi “alleati”; che a pagare per le ambizioni egemoniche di pochi è sempre la povera gente. Ed è su questa parte trasversale di umanità dolente che si concentra la sua attenzione, alla ricerca di storie vere e di esempi di solidarietà e compassio-ne. Storie di vita, più che di morte. Nessun odio per il “nemico”, o meglio per chi legittimamente difende casa propria. Anzi dal racconto si scopre che invasori e invasi, vincitori e vinti, si ricono-scono in un patrimonio di valori forti e condivisi, radicati nelle tradizioni, nelle attività lavorative e nelle manifestazioni del sacro. E in effetti questo insieme di valori condivisi ha qualcosa di religioso, che si configura come una sorta di “religione della baita”. E poco importa che si tratti di una baita alpina o di un’isba russa.Non si trovano, nelle pagine di Rigoni Stern, giudizi politici netti o espressioni esplicite di con-danna nei confronti della responsabilità storica di coloro che hanno voluto il conflitto mondiale e, in particolare, la sciagurata campagna di Russia del 1942-43; ma questo, lungi dal mettere in luce un deficit di capacità critica del Nostro, è

la dimostrazione di quanto gli siano lontane le logiche della politica. Il giudizio di condanna c’è, ed inequivocabile; ma non balza all’occhio per la sua evidenza, bensì si afferma progressivamente attraverso l’intonazione generale del racconto: è una condanna corale, espressa dalla sofferenza collettiva di militari e civili, dal senso di dispera-

zione di chi si sente abbandonato al suo destino, dalla frustrazione di chi riceve ordini insensati o si vede negare dagli alleati l’aiuto promesso. Ancora, la sua difficoltà a ritrovarsi nel mondo civile, a reinserirsi nella società, a dire ai “norma-li” il suo dramma. è una sorta di straniamento che tutti i sopravvissuti alle molte atrocità della

44

Mario Rigoni Stern: testimone di guerra...accompagnare mia moglie a Charkov e farla ripartire per l’Italia e io restarmene qui solo, per tutto l’inverno in questi villaggi, e camminare dall’uno all’altro. In silenzio, sulla neve. Fino a primavera, f ino al disgelo, e dopo riprendere il treno per casa. Ma questo non lo posso chiedere; posso solamente pensarlo e immaginarlo; nemmeno accennarlo, a loro. È già molto così.” Infine, il suo amore per la montagna e l’ammi-razione per quella parte di umanità che vive in armonia con essa. E qui si gioca in casa, perché ognuno di noi sa di cosa stiamo parlando. La vita

Seconda guerra mondiale hanno provato, alcuni in modo irrimediabile. è come un senso di colpa nei confronti di coloro che non ce l’hanno fatta: accompagna i superstiti per il resto dell’esistenza e fa sì che sentano quasi più forte il bisogno di dialogare coi morti che coi vivi. Anche Rigoni Stern l’ha provato, in modo doloroso, e qui ci si passi una citazione dal racconto più bello, Ritorno sul Don, che narra di un suo viaggio fatto 30 anni dopo la fine della guerra per rivedere i luoghi della Grande Ritirata: “Vorrei dire a Boris di fermare la macchina per farmi scendere, a Larissa di

45

Mario Rigoni Stern: testimone di guerra...Nelson Cenci per ricordare e riflettere

Anche quest’anno il nostro istituto ha affrontato l’impegnativo quanto necessario compito di ricordare i fatti tragici del secolo passato e di ricavarne spunti per una riflessione collettiva che non deve essere occasionale o lasciata alla responsabilità educativa, culturale e morale di singole persone. La Giornata della memoria tuttavia non può diventare un omaggio retorico al dovere astratto di ricordare. Per questo deve sostanziarsi di una capacità di comunicare, pensare ed emozionare sempre rinnovata, proprio come è accaduto il 29 gennaio quando, in collaborazione con la Biblioteca di Roncone, è arrivato da noi Nelson Cenci. Il mitico sottotenente de “Il sergente nella neve”, uno degli ultimi testimoni di quella tremenda pagina di storia che va sotto il nome di ritirata di Russia, ci è apparso con le stesse caratteristiche descritteci dal grande scrittore di Asiago appena scomparso. Affabile e gentile - eppure, si intuiva, di un temperamento di ferro - quest’uomo, che nella vita civile ha fatto poi il medico, ha dialogato con gli studenti del triennio alternando ricordi a considerazioni, concentrandosi sulla guerra e sulle sofferenze che essa genera, richiamandoci continuamente e appassionatamente al valore della fratellanza. Su quest’ultimo tema ha seleziona-to i ricordi di guerra, fissati nel suo memoriale “Il ritorno”, citando i molteplici esempi di altruismo dei “suoi” soldati nei drammatici momenti del ripiegamento dal Don e della sacca di Nikolajewka dove venne ferito. Una lezione di umanità, prima di tutto, che in quella mattinata ha colpito diretta-mente al cuore e che speriamo possa transitare ogni giorno e con costanza nella mente di ciascuno a difenderci dal pericolo che certi fantasmi funesti possano ancora materializzarsi. Un grazie quindi a questo testimone di eccezione che ha trasformato l’appuntamento con la memoria in una riflessione ad alta e viva voce fra tante persone.

46

Mario Rigoni Sternnei paesi di montagna comporta (o comportava?) l’urgenza di stabilire un’intesa con l’ambiente in cui si vive. è una necessità per tutti, in quanto la montagna richiede rispetto e l’avversità del clima invernale richiede saggezza e solidarietà. Ma per qualcuno, e lui era certo tra questi, l’intesa si approfondisce, si fa dialogo, e questo dialogo porta a “sentire” la natura, a “parlare” con lei, a “vedere” le sue manifestazioni come espressioni di un tutto più vasto e armonico, di cui si è parte. E lasciamo stare, per una volta, le suggestioni letterarie; non scomodiamo abusati miti roman-tici né facili sentimenti panici. Ché qui d’altro si tratta: la natura cantata da Rigoni Stern conosce i duri tratti del realismo e della fatica, fa sudare e fa soffrire, a volte è fatale. Non è idealizzata, non sa placare il tedio dell’intellettuale, non comunica esaltazioni sovrumane, non richiede fiumi di pa-role ma solo “qualche storta sillaba e secca come un ramo”, com’è nel carattere dei montanari. è dura ma onesta. Più la conosci e più ti sembra sincera, più ci parli e più lei ti ascolta. è quindi naturale che chi è arrivato a “leggere” la natura con occhi così profondi, e per di più sente la difficoltà a dire il dramma che si porta dentro, provi un radicale disagio nei confronti di tante manifestazioni sciocche e superficiali del nostro tempo, e preferisca vivere i suoi ultimi anni in un isolamento volontario che gli impedisce di scendere dal suo altopiano. Isolamento sì, ma non sdegnoso: la scelta della riservatezza, che ha

caratterizzato gli ultimi anni di Mario Rigoni Stern, è semplicemente l’espressione di un profondo bisogno di pace interiore, cercata per sé, pregata per gli altri. Così conclude Ritorno sul Don: “Ecco, sono ritornato a casa ancora una volta; ma ora so che laggiù, quello tra il Donetz e il Don, è diventato il posto più tranquillo del mondo. C’è una grande pace, un grande silenzio, un’inf inita dolcezza. La f inestra della mia stanza inquadra boschi e montagne, ma lontano, oltre le Alpi, le pianure, i grandi f iumi, vedo sempre quei villaggi e quelle pianure dove dormono nella loro pace i nostri compagni che non sono tornati a baita.” La stessa pace, lo stesso silenzio, la stessa dol-cezza che ora Mario Rigoni Stern ha finalmente trovato.

47

Mario Rigoni Stern

StaffDirigente scolastico

Docente vicario

Docenti collaboratori

Docenti collaboratori D. Lgs. 626/94

Coordinatori di Indirizzo

Coordinatori di Dipartimento

dott. Severino Papaleoni

prof. Erminio Rizzonelli

prof. Innocentino Antoniolliprof. Luciano Bugnaprof.ssa Lorena Giacobazziprof.ssa Ilaria Pedriniprof. Tiberio Salvaterraprof.ssa Giuseppina Zanelli

prof. Silvano Bonomiprof. Alberto Tomasi

prof. Tiberio Salvaterra - Liceo Scientif icoprof. Luciano Bugna - Liceo Scientif ico Montagnaprof.ssa Mirella Bertolini - Liceo Linguisticoprof.ssa Laura Rossi - Liceo Socio Psico Pedagogicoprof.ssa Anna Riccadonna - Ragioneria / IGEAprof. Innocentino Antoniolli - Geometriprof.ssa Alessandra Macinati - Biennio ITIprof.ssa Ilaria Guidotti - Corsi serali

proff. P. Piccoli - R. Paoli - Area Umanisticaprof.ssa Mirella Bertolini - Area Linguisticaprof. Tiberio Salvaterra - Area Scientif icaprof. Carlo Carè - Area Tecnicaprof.ssa Cristina Maturi - Area Giurid. Econ. Azien.

StaffS taff

48

DocentiD ocenti

Adriano AcciliAddolorata Liana AlgeriArmida AntoliniMarcella AntoliniMariachiara AntoliniNatalina AntoliniInnocentino AntoniolliIole ArmaniRaffaele BerrettiMirella BertoliniAnnamaria BianchiniAmanda BonafiniFrancesco BondioliSilvano BonomiAntonio BonvecchioAlessandra BoroniGraziano BorsariMarco BosettiRenato BosettiNatale Francesco BrianteCaterina BuganzaIvan BugnaLuciano BugnaGeronima CaffarenaCristina CainelliMichela CalceAttilio CalderaMaria CaolaCarlo CarèMassimiliano CareriNicola Caridi

Cristina CarraroMonica CastellaniPaolo CastronovoLorenzo CazzolliLucia CeschinelliElena ChistèPrimo CimarolliLuciana CoffanoFederica ColliniRomeo ColliniStefano ColliniGastone CominottiGabriella Dal PontCarmen Dal RiAndrea Dell’AnnaElena Di FrancescoPaolo DolzanCarmelo FaraciCaterina FarellaPaola FerrariPaolo FerrariMaria Concetta GaglioMaria Paola GaliazzoLiliana GallazziniElisabetta GasperiAlessandro GenoveseGiuseppe GentileLorena GiacobazziLaura GiordaniAnna GiovanellaMaria Carla Girardini

Alberto GosettiIlaria GuidottiMaria LeonelloAnna LittaMarika LorenziLuca MaccabelliAlessandra MacinatiGislena MartinaGuido MattinaCristina MaturiCinzia MelchiorriRaffaella MeliMaria Rosi MerliMaria Luisa MeroniPaola MezziSusanna MittempergherAntonella MoratelliIlaria MoriniEdda NellaAlberta NicolliRaffaello NovelliRenato PaoliFelicia Maria Angela PartinicoMarianna PatricolaIlaria PedriniAntonella PiacenzaPaolo PiccoliJulia Marta PlankerSylviane PolinClaudia PollaClaudio Pucci

Anna RiccadonnaSeverino RiccadonnaElisa RicciErminio RizzonelliEzio RossiLaura RossiEzio SalvaterraGiuliana SalvaterraTiberio SalvaterraAndrea SantiniPaola ScarpariErica SimoniFelice SorrentinoNicola SpadaTamara SpadaccinoMariella SperanzaRoberto StrangisMagdalena StuckiMaria TinèGiovanni TipoldiAnnalisa TittaAlberto TomasiMarco ToniattiCarmela VaccaroManuela ValleMichele ZambottiGiuseppina ZanelliRosa ZazzaraFabiola Zini

49

Docen

ti e P

erson

ale

Personale A.T.A.Personale A.T.A.

Collaboratori scolastici Elena ArmaniFranca ArmaniLuisa BertiniMariassunta BertiniMaria Grazia BonapacePierangela BugnaRaffaella BugnaNicola De FeoSandra MariniSergio OdiernaAchille PasiAdriano PassardiBruna RigottiGiuseppe RimmaudoVittorio SalvaterraLara SgaravattoFabio ValentiniGiovanna Zontini

Amministrativi

Assistenti di laboratorio

Marta BagozziGiuseppe BallocchiIris CosiAmedea DegiulianiSilvia FranchiniGiulio GiofrèMafalda MaestriAdua MassagliaGermana PellizzariMara PernisiMaurizia RigottiPierluigi SalvaterraVanda Viviani

Andrea FerrariUgo LonghiGiuseppe MussiLuciano RadoaniRenato Simoni

50

Dirigente scolastico

Genitori

Docenti

Personale A.T.A.

Studenti

Studenti Consulta provinciale

Severino Papaleoni

Riccardo Maturi Maria Candida Siliotti

Addolorata Liana Algeri Lorenzo CazzolliCinzia MelchiorriMaria Luisa MeroniClaudio PucciErminio RizzonelliNicola Spada

Luciano Radoani

Nicola BonazzaMatteo MasèDavide SartoriEmilio Scaia

Margherita AngeliniStefania Oliana

Consiglio d’IstitutoC onsiglio d’Istituto

Classi e foto

53Classi e foto1° Geometri A1 o Geometri A

1 ANTOLINI DAVIDE 2 BEN ABDALLAH OUAEL 3 BERTINI FEDERICO 4 BUGNA JESSICA 5 CASTELLINI ANDREA 6 COCCO SIMONE 7 FIORONI FEDERICO 8 GIRARDINI ELEONORA 9 LUCCHINI FRANCESCO 10 MANZONI MICHELE - trasf. 11 MILANI STEFANO 12 NICOLLI MARCO 13 PEDRAZZOLI RICCARDO 14 PEDROTTI MARTIN FRANCO 15 SALSA SILVIA 16 VALENTINI MATTEO 17 VALERIO FABIO

54 Classi e foto 1° Geometri B1 o Geometri B

1 ALARI GABRIELE 2 AMISTADI ROSANGELA 3 ARMANINI GIACOMO 4 BONAPACE ROBERTA 5 CALIARI FABRIZIO 6 CASTOLDI FEDERICO 7 CIULIFICA CRISTIAN ROBERT 8 DE VECCHI MONICA 9 FANTATO FRANCESCO 10 GJORESKI ALEKSANDAR 11 GRASSI FILIPPO 12 JAHJA ISMAIL 13 MARCHIORI DANIELE 14 REMEDIO ELISA 15 SALVATERRA LORIS 16 SARTORI FABIO 17 VULTAGGIO ALBERTO


1 ANTOLINI FLAVIO 2 ANTOLINI MARCO 3 BERTINI DANIELE 4 BONENTI VALERIA 5 CALVETTI FRANCESCA - Trasf. 6 CARLI SERGIO 7 COLLINI FEDERICO 8 DI GIROLAMO JESSICA 9 FRIZZI FEDERICO 10 PALLA LORENZO 11 PAPALEONI MARTINA 12 PEDRETTI RICCARDO 13 PIETROPOLI ELENA 14 TAWFIK OMAR 15 VIVIANI CATERINA

56 Classi e foto 2° Geometri B2 o Geometri B

1 ALBERTI ALESSANDRO 2 ALDRIGHETTI ALESSANDRA 3 APPOLONI VALENTINA 4 ARMANI ANDREA 5 BAZZOLI IVANO 6 BRENA NICOLA 7 CHIAPPANI SIMONE 8 CIMAROLLI REDENTO 9 FRANCESCHETTI CRISTIAN 10 LORENZI LUCA 11 MARINI MATTEO 12 MASOTTO NICOLE 13 MORELLI FEDERICO 14 MORELLI MARTINO 15 PILOTTI KEVIN 16 TIRADO CARRASCO GABRIELA ALEXANDRA 17 VALENTINI ELENA


1 ARMANI FABIO 2 BAZZOLI CHRISTIAN 3 BONAZZA PAOLO 4 CASTELLINI UGO 5 CAVALLARO FRANCESCA 6 DALPONTE STEFANO 7 FACCHI GIULIANO 8 FACCHINI FABIO - Rit. 9 FRANCHINI WILLIAM 10 GARBARI MARCO - Trasf. 11 LORENZETTI DIEGO 12 MADASCHI MATTEO 13 MAESTRANZI CHIARA 14 MAIER FEDERICO 15 PASSARDI CHIARA 16 PERNDOJAJ ELVIS - Trasf. 17 PEZZAROSSI SIMONE FABIO 18 POLLINI DAVIDE 19 POVINELLI DAMIANO 20 RIGOTTI NICOLA - Rit. 21 SALVATERRA ELISA 22 TAMBURINI MICHELE

58 Classi e foto 4° Geometri A4 o Geometri A

1 AMISTADI ANNA 2 ARMANI CRISTIAN 3 BALDUZZI CESARE 4 BUGNA DONATO 5 CANDIOLI MICHELE 6 CANETTI DAVIDE 7 CHIODEGA GIORDANO 8 CORRADI MATTEO 9 COSI MARIO 10 FERRAZZA FEDERICO 11 FILOSI RICCARDO 12 FOGLIO DENNIS 13 GNOSINI MATTEO 14 LORENZETTI ANDREA 15 MUSSI ALESSIA 16 ROUHAIM SOUFIANE 17 STEFENELLI ANDREA 18 TISI FABRIZIO

59Classi e foto4° Geometri B4 o Geometri B

1 ALDRIGHETTI DENIS 2 BAZZOLI TIZIANO 3 BONAPACE NICOLA 4 BONAZZA NICOLA 5 BOSETTI SIMONE 6 CADONA GIOVANNI 7 GARA ANDREA 8 GUALDI DANIEL 9 LORENZI PATRICK 10 MOLINARI TIZIANO 11 PELLEGRINI MARCO 12 SOTTOVIA NICOLA 13 TODESCHINI SIMONE 14 VALENTINI NICOLA 15 ZAGO SARA

60 Classi e foto 5° Geometri A5 o Geometri A

1 ALDRIGHETTI JEAN-PAUL 2 ANTOLINI LUCA 3 ARTINI ALEX 4 BAZZOLI THOMAS 5 BONAZZA SILVIA 6 BUFFI MASSIMILIANO 7 CATALANO SALVATORE 8 COLLINI MATTEO 9 COLOTTI DANIEL 10 DORNA GIULIO 11 FERRARI ALICE 12 GHEZZI MATTIA 13 GIONGHI MARTA 14 LEONARDI MANUEL 15 MAESTRANZI LORENZO 16 MARCHETTI FEDERICO 17 MASE’ MATTEO 18 MERLI DANIELE 19 MEZZI SONIA 20 POVINELLI FABRIZIO 21 SALVATERRA MARA 22 ZULBERTI ADRIANA

61Classi e foto1° ITI A1 o Istituto Tecnico Industriale A

1 AMBROSI JACOPO 2 BIANCHINI CHRISTIAN 3 BONOMINI ANDREA 4 BRUNELLI DANIELE 5 BUTTERINI DANIELE 6 IORI CHRISTIAN 7 LORENZI STEFANO 8 MORA ANDREA 9 NORI NICOLO’ 10 ONORATI LUCA 11 PASI SANDRO 12 RIGOTTI ALESSIO 13 RIGOTTI GIACOMO 14 RODIGARI MICHEL 15 RODIGARI SAMUEL 16 SAUDA NICOLA - Trasf. 17 TONINI CRISTIAN 18 VALENTINI SIMONE - Trasf.

62 Classi e foto 2° ITI A2 o Istituto Tecnico Industriale A

1 ALARI MATTEO 2 APPOLONI ANDREA 3 BALDINO ALESSANDRO 4 BAZZOLI NORMAN 5 BELTRAMI MATTEO 6 CHEROTTI FRANCO 7 FLORI ALBERTO - Trasf. 8 MERLI EROS 9 NASCIMBENI IVAN 10 PETERLINI GIOVANNI 11 PLAKU MISHEL 12 ROSA LUCA

63Classi e foto

1 ASANI ADRIJAN 2 BAZZOLI FEDERICA 3 BAZZOLI GIADA 4 BERNARDI SERENA 5 CANTONATI DOMINIK 6 CORELLI ALICE - Trasf. 7 DE LAZZARI NICOLE 8 FALANGA VALENTINA 9 FAMBRI LORENZA 10 FIORELLA ILARIA 11 GIONGO PETRA 12 GRANIERI ILARIA 13 GUERINI ROBERTA 14 MARINI ANCILLA 15 MOLINARI LUISA 16 ONORATI LAURA 17 RICCA LAURA 18 RIGOTTI CAMILLA 19 ROTA MADDALENA 20 SANSONI CHIARA 21 SERAFINI LUDOVICA 22 SIMONE PAOLA 23 TISI JESSICA 24 ZENI ALESSANDRA 25 ZINI ANNA 1° Linguistico A1 o Linguistico A

64 Classi e foto 2° Linguistico A2 o Linguistico A

1 ARCI VERONICA 2 BELTRAMI MARTINA 3 BOSETTI MARINA 4 CALDERA ILARIA 5 CARE’ ROBERTA 6 CIRILLO GIULIA 7 COLOMBO GIULIA 8 FERRARI CARLA 9 FERRARI ILARIA - Trasf. 10 FERRARI SILVIA 11 FILIPPI MARUSCHKA 12 FOSTINI MONICA 13 GIRAMONTI IRENE 14 GOBBI JASMINE 15 MAESTRI MICHELA 16 MONFREDINI LAURA 17 PONTIROLLI SABRINA 18 PRETE DENISE 19 ROTA ISABEL 20 SEBASTIANI ELENA 21 SIMONI LUANA 22 TOLETTINI ELEONORA 23 TURRI KARIN 24 ZENI CLAUDIA 25 ZUBANI VICTORIA

65Classi e foto3° Linguistico A3 o Linguistico A

1 ALBERTI ILARIA 2 ALIMONTA CHIARA 3 ARTINI MARTINA 4 BERTARELLI GIULIA 5 BERTOLINI VALENTINA 6 COLLINI LINDA 7 FRIZZERA ALFONSINA 8 GALLAZZINI IVANA 9 GIOVANELLI CLAUDIA 10 GRASSI MARTINA 11 MAGANZINI EMMA 12 SAI ALICE 13 TERZI GAIA 14 ZALLA VALENTINA 15 ZANNI ALBERTO 16 ZONTINI CLARA

66 Classi e foto 4° Linguistico A4 o Linguistico A

1 BRUNELLI ANNA 2 CALVETTI GIULIA 3 CAOLA CARLOTTA 4 COMINOTTI GIULIA 5 CRESCINI DARIA 6 FACCHINI NADIA 7 GIACOMINI SARA 8 GUSMEROTTI LAURA 9 LORENZI ILARIA 10 SALVATERRA GIORDANO 11 SICHERI BARBARA 12 SIMONETTO FRANCESCA 13 SPERANDIO CRISTINA 14 TERZI ANNA 15 TREVISAN GIULIA - Trasf. 16 VALCANOVER CRISTINA 17 VOLPI GIUSY

67Classi e foto5° Linguistico A5 o Linguistico A

1 APOLLONI FRANCESCA 2 BAGOZZI LUANA 3 BERNARDI BEATRICE 4 BERTOLINI MADDALENA 5 CAMPIDELLI NOEMI 6 DORNA VALENTINA 7 GIOVANELLI SAMUELE 8 GIRAMONTI ELENA 9 GJORESKA NATASA 10 MAGANZINI SARA 11 MALACARNE ALAIN 12 MASOTTO ILENIA 13 MOLINARI ALICE 14 MOTTER GIORGIA 15 ONGARI ORIANA 16 POLLA GIULIA 17 SALIZZONI FRANCESCA 18 SANSONI BENEDETTA 19 SICHERI MICHELA 20 ZAMBANINI MARTINA

68 Classi e foto 1° Socio PP A1 o Socio Psico Pedagogico A

1 ANTOLINI AMANDA 2 APPOLONI CARLOTTA 3 BATTOCCHI ELISA - Trasf. 4 BURATTI ALESSANDRA 5 BURATTI FEDERICA 6 BURATTI LORENZA 7 CIMAROLLI AMBRA 8 DALBON MICHELA 9 FLORI LORENA 10 GIORGETTA ANNA 11 MAGAGNOTTI LISA 12 MEZZI ANNA 13 MOSCA GESSICA - Trasf. 14 NEGRINOTTI FABIANA - Trasf. 15 PERNDOJAJ SERIOSTINA - Trasf. 16 PIREDDA SAMANTHA 17 SCALVINI MARINA 18 TOMASINI VERONICA

69Classi e foto1° Socio PP B1 o Socio Psico Pedagogicico B

1 BINELLI FRANCESCA 2 BONAZZA MARA 3 BOSETTI LAURA 4 CALIARI ANNA 5 FACCHINI ALESSIA 6 FONTANA MICHELA 7 FORRER BEATRICE - Trasf. 8 FRUNER KATIA 9 LORENZI LUDOVICA 10 MAESTRI ARIANNA 11 MARGONARI ANNA 12 MUSSI LINDA 13 ORLANDO JESSICA 14 PANIZZA ALESSIA 15 PREDYOVA MARIYA MAGDALEN 16 VALENTINI ALESSANDRO 17 VIDI VERONICA 18 ZAMBOTTI ELISA


1 BALDRACCHI MARTINA 2 BUFFETTI DANIELA 3 BURATTI MARIA 4 FACCHINI FRANCESCA 5 FESTI SERENA 6 FRIGO JESSICA 7 GATTI ELENA 8 MAESTRANZI GAIA - Trasf. 9 MALACARNE KATIA 10 MOSCA MARIA ILARIA 11 MUSSI ELISA 12 RICCADONNA ILARIA 13 ROSSARO VALENTINA 14 SALVADORI VALENTINA 15 TOGNI ANTONELLA 16 VILLI CHIARA 17 ZINA ALESSIA 18 ZORZI PATRIZIA

71Classi e foto2° Socio PP B2 o Socio Psico Pedagogico B

1 BERTOLINI CAROLINA 2 BIRAUT ALEXANDRA 3 BONENTI GIOVANNA 4 BRAHIMI NAXARENA 5 CAOLA MANUELA 6 CAPONE MARIAFRANCESCA 7 DALPONTE FRANCESCA 8 FAILONI CHIARA 9 FERRARI JACOPO 10 FRANCHI VALENTINA 11 FUSI GIULIA 12 LORENZIN LIA 13 MATURI MARIA GIOVANNA 14 MESA CARLA 15 PANELLI MONICA 16 RICCADONNA GIULIA 17 TISI ALESSIA 18 VASILE ANDRA MIRUNA


1 AMISTADI IMELDA 2 BAGOZZI LAURA 3 BAZZOLI VANESSA 4 BELLAGAMBA ALESSIA 5 BERASI VIVIANA 6 BUGNA FABIANA 7 BUTTERINI PAOLA 8 CAPELLA SABRINA 9 COLLINI FRANCESCA 10 DALBON SILVIA 11 DALBON SILVIA 12 GIANQUINTO MONICA 13 LEONARDI FEDERICA 14 MAGAGNOTTI ELENA 15 MARINI GRETA 16 PASQUAZZO ELISA 17 PEDRETTI ANNA 18 PONESSA GIULIA 19 SANTORUM ANNA 20 ZAMBOTTI SERENA

73Classi e foto4° Socio PP A4 o Socio Psico Pedagogico A

1 BAZZOLI ALESSIA 2 BAZZOLI ILARIA 3 BONOMI EMANUELE 4 CAOLA BARBARA 5 CAPELLI FRANCO 6 COMINOTTI MARTA 7 GIORGETTA SIMONE 8 MAESTRI KATIA 9 MAESTRI LUISA 10 MARCHETTI ERICA 11 PAROLARI LUCIA 12 RICCADONNA MARTINA 13 RIZZONELLI GRAZIA 14 SCALFI BEATRICE 15 TISI ROBERTA


1 ALARI CHIARA 2 BALDESSARI ALESSIA 3 BAROLDI ELISA 4 BAZZOLI BEATRICE 5 BIANCHI FABIANA 6 COSTA JANE 7 DANIELLI NATASCIA 8 FILOSI ORNELLA 9 KORPUS GABUARDI LARA 10 MARCHIORI MARTA 11 PARISI ANNALISA 12 POLLI MONICA 13 QUARTA SABRINA 14 RUBINELLI CLIO 15 SCALFI MARTINA

75Classi e foto1° Ragioneria A1 o Ragioneria A

1 BADINI MARZIA 2 BELTRAMOLLI ELENA 3 BERTELLI CHIARA 4 BONAZZA LEONARDO 5 BONAZZA NADIA 6 CIUFFI MICHELE 7 GIRARDINI CHIARA 8 NICOLINI HILLARY 9 NICOLUSSI SIMONE 10 POLI ROBERT 11 QUINTERO VILLA MICHEL 12 ROMELE SILVIA 13 SALVADORI SIMONE 14 STAGNOLI ELISA 15 VLADAREAN LARISA DAIANA 16 ZANETTI JESSICA 17 ZOANETTI TANIA

76 Classi e foto 1° Ragioneria B1 o Ragioneria B

1 ALDRIGHETTI ANGELICA 2 ANDREOLLI MONICA 3 ARMANI MATTIA 4 AZZOLINI MONIA 5 BERTERA NIKOLAS 6 BORONI NICOLLE 7 DE CUNTO IVAN - Trasf. 8 DUKIC SELMA 9 FACCHINI LINDA 10 GENTILI MELISSA 11 GERGESKI GORAN 12 GOTTARDI FRANCESCA 13 NEGRINOTTI VIRGINIA - Trasf. 14 PAVLOSKA NATASA 15 PIZZINI DENISE 16 VIVIANI LAURA


1 ARMANI GRESIA 2 BAGOZZI GIADA 3 BAXHELLARI KLAUDIO 4 BERTONI BARBARA 5 BOSIO DAVIDE 6 CHEMOLLI ALICE 7 COMINOTTI DANIELE 8 CORRADI VICTORIA 9 FACCHINELLI MATTEO 10 FERRARI ROMINA 11 FRANCESCHETTI ILARIA 12 GIRAMONTI IGOR 13 MONTANEZ GARCIA JUAN FRANCESCO 14 ORLANDO LETIZIA 15 SANTONI NICOLO’ 16 SIMONI KATIA 17 ZANETTI MARIO

78 Classi e foto 2° Ragioneria B2 o Ragioneria B

1 AMADEI FEDERICO 2 BAZZOLI MASSIMO 3 BINELLI ALBA 4 CIMAROLLI VALENTINA 5 COZZINI ALESSANDRA 6 CUNACCIA BRUNO - Trasf. 7 FRANCESCHETTI PAOLO TITO 8 FRIZZI GIULIA 9 GHEZZI DERRICH 10 GJONI MIRANDA 11 MATURI ENRICO 12 MEZZI MARIKA 13 ORLANDI SIMONE - Trasf. 14 PANDOLFI DAVIDE 15 POZZA LUCIA 16 RITO BARBARA 17 VALENTI ARIANNA


1 ANGELINI MARGHERITA 2 ARANDIA ANDRADE ANA P. 3 CURTI LUCA 4 DUDULICA ANDREEA IULIANA - Trasf. 5 GHEZZI ELISA 6 GIOVANELLI MATTIA 7 IORI STEFANIA 8 LOMBARDI MONICA 9 MONFREDINI MATTIA 10 OLIANA STEFANIA 11 RIGOTTI IRENE 12 SCOZZAFAVA FEDERICA 13 STEFANI FRANCA 14 TODESCHINI FABIO 15 VALENTI MARTINA 16 VANIN SONIA 17 ZAMBONI SELENE

80 Classi e foto 4° Ragioneria A4 o Ragioneria A

1 ARMANI ALESSANDRO 2 BASSI FRANCESCA 3 BOUKHACHANE NADIA 4 CALABRO’ PAOLO 5 CALIARI DANIELE 6 DALPONTE ALESSIA 7 DE CUNTO DANIELE 8 FERRARI FEDERICA 9 GHEZZI MONICA 10 MALACARNE SABRINA 11 PARISI FABIO 12 PASI ERIKA 13 PELLIZZARI LORENA 14 PELLIZZARI SERENA 15 SALVAGNI LORENA 16 SPERANZA ANNA MARIA17 TAMBURINI VALENTINA

81Classi e foto4° Ragioneria A 4° Ragioneria B4 o Ragioneria B

1 ALOISI MATTEO 2 ARTINI ANNA 3 BATTOCCHI ROBERTO BAZZANI MARIA CRISTINA 4 BONENTI MATTIA 5 CAPPELLI MARTINA 6 FACCHINI SILVIA 7 FORESTI TAMARA 8 IGINI CRISTIANA 9 LORENZI GIANLUCA 10 MELZANI FRANCESCA 11 PELLIZZARI BEATRICE 12 PRETTI DEBORA 13 VALERIO CHIARA 14 VIVIANI FEDERICA

82 Classi e foto 5° Ragioneria A5 o Ragioneria A

1 AMADEI MARTINA 2 ANDREOLLI ANNALISA 3 APPOLONI LUCIA 4 ARTINI PATRICK 5 BALDUZZI ROBERTA 6 BINELLI LUCA 7 BONAPACE NADIA 8 CALIARI IGOR 9 COSI ELENA 10 CUNACCIA ELISA 11 DEGIAMPIETRO PIERA 12 ESPOSITO FEDERICA 13 MAFFEI MICHELE 14 MARCHESI VALENTINA 15 PANELLI VALENTINA 16 PAROLARI EMILIO 17 RIGOTTI DEBORA 18 SALSA LAURA 19 SCAIA EMILIO 20 SERAFINI MICHELA 21 ZOANETTI SARA

83Classi e foto1° Scientifico A1 o Scientifico A

1 ALBERTI LORENZO 2 CALIARI DANIEL 3 CAMPANARDI ELISA 4 COCIU STEFAN 5 CORTELLA M. CRISTINA - Trasf. 6 GIOVANELLI ELENA 7 GOBBI MIRKO 8 GUSMEROTTI DANIELE 9 LEONARDI MICHELE 10 LOMBARDI BEATRICE 11 MALESARDI NICOLA 12 MARINI GIOVANNA 13 POULI GIULIA 14 QUINTERO VILLA CRISTIAN 15 REVERSI SIMONE 16 RIZZONELLI FRANCESCA 17 STRAOLZINI MIRKO 18 VAGLIA MARTINA 19 VALENTI PAOLO

84 Classi e foto 1° Scientifico B1 o Scientifico B

1 BALDRACCHI FRANCESCA 2 BONAPACE PIETRO MARIA 3 BONAPACE ROBERTO TIMOTHY 4 BUGNA DAMIANO 5 DARRAJI MARIEM 6 FAILONI ROMINA 7 FRANCESCHETTI PIETRO 8 LITTERINI DAVIDE 9 MAFFEI SEBASTIANO 10 MAFFEIS BARBARA 11 PAPA FILIPPO 12 PEDERZOLLI MIRCO 13 PEDRAZZOLI TOMMASO 14 PELLEGRINI LUCA 15 PRETTI PATRIZIA 16 ROTA CHIARA 17 RUSSO RAYMOND 18 TROGGIO CLAUDIA 19 VENDER ELISA

85Classi e foto1° Scientifico C1 o Scientifico C

1 ARMANINI MICHELE 2 ARTINI VERDIANA 3 BAZZOLI MARTA 4 BONAZZA GIOVANNI 5 BONENTI ANDREA 6 CAOLA LETIZIA 7 CARLINI CATIA 8 COMAI LUCA 9 GAMBUTI ANDREA 10 GIOMI IGNACIO - Trasf. 11 MAGANZINI ALESSANDRA 12 MEZZI CHIARA 13 OSS PIETRO 14 PEDERZOLLI G. SILVIA 15 RATIU ADELINA CLAUDIA 16 SALVINI ARIANNA 17 TISI FEDERICA 18 TOMASI LUCA 19 URGO MARICA

86 Classi e foto 1° Scientifico M1 o Scientifico M

1 BAROLDI PAOLO 2 BATTAIOLA ANDREA 3 BECCARI FEDERICO 4 BERNARD JACOPO 5 BERTOLINI VALERIA 6 BETTEGA SIMONE 7 CALIARI SAMUEL 8 CARE’ MASSIMILIANO 9 COSTANZI GABRIELE 10 CROSINA CARLO 11 FERRARI MIRKO 12 FRANCESCHETTI GIORGIO 13 FRANCHINI PAOLO 14 FUSTINI SILVIA 15 MAESTRI CESARE 16 MOSCA FILIPPO 17 PASSARDI DANIELE 18 PEDRETTI DAVIDE 19 POLLA PIER PAOLO 20 POVINELLI MIRKO 21 ROCCA JACOPO 22 SECCAMANI ACHILLE 23 SEVEGNANI DANIELE 24 SPERANZA MARIO 25 TOMASI DENIS 26 ZENI VALERIO 27 ZOCCHI LUCA


1 ANTOLINI MARTINA 2 BIANCHINI NICOLA 3 BLEGGI NICOLO’ 4 BONETTI PAOLO 5 BORDIGA ELIA 6 CRESCINI CAMILLA 7 DELLAIDOTTI ALICE 8 FAES ALESSANDRO 9 FIORONI GIANMARCO 10 GIOVANELLA ILARIA 11 PALETTI ELIA 12 SIMONI JESSICA 13 SIMONI KATIA 14 STEFANI FRANCESCA 15 VALENTI ANDREA 16 ZANETTI DAVIDE


1 BAGATOLI ANDREA 2 BALDRACCHI ALESSIA 3 BERASI CATERINA 4 COLLINI AMBRA 5 CORNELLA CLAUDIA 6 DEVILLI ERIKA 7 FILOSI NANCY 8 FORADORI ALEX 9 GIRARDINI KATIA 10 MAESTRI RICHARD 11 MAFFINI PAOLO 12 MARCANTONI GIORGIA 13 MASU RAUL GIANCARLO M. 14 MATURI ALBERTO 15 MOLINARI GIOVANNI 16 PIVA GIOVANNA 17 POULI MATTEO GABRIEL 18 RICCADONNA GIORGIA 19 SALIZZONI MICHELA


1 BATTOCCHI MARTINA 2 BAZZOLI MARCO 3 BELTRAMI RICCARDO 4 BODIO LUIGI 5 BONAPACE VALERIA 6 BONAZZA GIACOMO 7 BONENTI ERIKA 8 BONOMI MARCO 9 BUFFETTI CAROLI LAURA 10 CERANA LINDA 11 CHIODEGA FABIO 12 DUCOLI ROCCO 13 FACCHINELLI LUCIANO 14 MAFFEI MARTINA 15 MARCHETTI DAVIDE 16 MUSSI LUCA 17 MUSSI STEFANO 18 OLIANA BEATRICE M. 19 OLIVIERI SERENA 20 POLETTI CLAUDIO 21 TONEZZER MARA 22 VIVIANI GIULIA 23 ZANNI ALEXANDRA


1 AMAGLIO ANDREA ALESSIO 2 BRUSCHI KIRILL - Trasf. 3 CASAGRANDA EDOARDO 4 COLLINI MARICA 5 COLLINI MATTEO 6 DALBON DAVIDE 7 FILOSI IURI - Trasf. 8 FOSTINI LARA 9 FRANCHINI MARIA 10 GARBAINI ENRICO 11 GASPERI ALICE 12 GOSETTI LUCIA 13 ISEPPI MANUELA 14 KATZEMBERGER FEDERICO 15 MASE’ ROBERTO 16 ORLANDI ELEONORA 17 PEDRETTI NICOLA 18 PELLIZZARI JACOPO 19 RAINERI MARTINO 20 STROM RICCARDO 21 TOLLER MARTIN 22 ZANROSSO BARBARA KATERINA


1 AMISTADI RUBEN 2 ANTOLINI LUCIA 3 BONOMI MADDALENA 4 CHIODEGA ISABELLA 5 COMAI DENISE 6 COMINOTTI MARIA 7 CORTELLA KEVIN 8 COZZIO SARA 9 DALPONTE CHIARA 10 GIOVANELLI MIRKO 11 GUNSCH FABIO 12 MAESTRANZI LIUBA 13 MAFFIZZOLI GRETA 14 MEZZI TECLA 15 MONFREDINI NICOLE 16 MUSSI STEFANO 17 NAUMOSKA MARIJANA 18 SOUIADI SAIDA - Trasf. 19 VACARCIUC ANDREEA - Trasf. 20 VALENTI VALENTINA 21 ZOANETTI DENISE


1 BELLA MICHELE 2 BONAFINI FEDERICO 3 BONAPACE ANDREA 4 BOTTARO CHIARA 5 COLLINI ANDREA 6 CORRADI PAOLA 7 FRANCESCHETTI CRISTINA 8 GIOVANELLA ELDA 9 GOTTARDI GIULIA 10 GRITA ALESSANDRA 11 LUONI GIOVANNA 12 MOLINARI PAOLA 13 MONTANEZ LOPEZ LORENA 14 ONGARI JESSICA 15 REYNOLDS LACHLAN RYAN 16 RIZZONELLI MERI 17 ROSA ILARIA 18 ROSSARO MADDALENA 19 SALVATERRA GIULIA 20 SARTORI CAMILLA 21 SPADA CIRO 22 SUSINI LUCA 23 VERRI PAOLO


1 BAGOZZI RUDY 2 BALLARDINI MARA 3 BERTOLINI SIMONETTA 4 BINELLI SILVIA 5 CAVKOSKA KRISTINA 6 CUMER STEFANO 7 DEVILLI LARA 8 DUCHI FABIO 9 ECCLI FRANCESCO 10 FRANCHINI MARTINA 11 GIACOMETTI DAVID 12 GIOVANAZZI ALBERTA 13 GOTTARDI FEDERICA 14 LONGHI MADDALENA 15 MALACARNE CIRO 16 MARGONARI BARBARA 17 PIZZINI PAOLO 18 TERZI MARCO 19 ZENELI ALBA


1 ANTOLINI VALERIO 2 BERTOLINI ELIA 3 BOLANDINI MARCO ANDREA 4 BOSETTI PIERANGELO 5 BRETTA LUCA 6 CAOLA CARMELA 7 FERRAZZA MICHELLE 8 LORENZI FEDERICA 9 MAFFEI MARCO 10 MALACARNE SAMUELE 11 PEDRETTI DEBORAH 12 PIROVANO GIORGIO 13 REMEDIO SILVIA 14 TOSI GIACOMO 15 TRENTINI GIANLUCA 16 ZULIAN HERMAN


1 AMISTADI FRANCESCA 2 BETTA STEFANO 3 BONENTI GIADA 4 BONETTI SILVIA 5 BUGNA ELENA 6 CAPELLI STEFANO 7 CASSANELLI MATTIA 8 CVETANOSKA KLIMENTINA 9 DELLAIDOTTI GIULIA 10 GIORDANI PAOLO 11 GUSMEROTTI LUCA 12 LEONARDI MASSIMO 13 LUCHESA STEFANIA 14 MATURI FRANCESCO 15 MOSCA GUIDO 16 PARISI ALICE 17 PRANDINI ANDREA 18 RICCA MARTINA 19 RICCADONNA MARZIA 20 SALIZZONI MATTEO 21 SANTORUM SILVIA 22 SINI DANIELA 23 TAMANINI LUCA 24 VILLI ANDREA 25 ZANETTI MATTEO


1 ALBERTI ALESSANDRO 2 BERTI ALICE 3 BUGNA MARIKA 4 BUTTERINI ALESSIA 5 CIUFFI RICARDO 6 COLLINI MADDALENA 7 COZZINI TIZIANO 8 CUNACCIA MORENO 9 D’AGOSTINO PIERFRANCESCO 10 DALLE MULE ARIANNA 11 FARINA MARTINA 12 FEDRIZZI MARCO 13 FUSTINI GIUSEPPE 14 GASPERI CHIARA 15 MORELLI ALESSANDRO 16 SALVATERRA ILARIA 17 SARTORI NADIA 18 SAUDA GIORGIA 19 TERZIC ALEKSANDRA 20 TROGGIO SABRINA 21 VALENTI AMBRA 22 VIVIANI MAURIZIO 23 ZONTINI MAURIZIA


1 ARMANINI ANNA 2 BONDONI GIULIA 3 COSI LISA 4 COSTANTINI DAVIDE 5 FAILONI MARCO 6 FERRARI ALBERTA 7 FUSI MATTIA 8 GELMINI ANGELO 9 GIOVANELLA MARTINA 10 LARGAIOLLI FEDERICO 11 MOLINARI PAOLO 12 PACE FEDERICA 13 PARISI CHIARA 14 PARISI MATTEO 15 POLLA ANDREA 16 RICCADONNA DANIELE 17 RIGOTTI VALENTINA 18 ROMAGNOLI ANDREA 19 RUMIATTI M. MARTINA 20 SARTORI DAVIDE 21 SARTORI MAURO 22 SICHERI MICHELA. 23 SIMI GABRIELE 24 ZANONI STEFANO


1 ALBERTI SILVIO 2 ARTINI MARIKA 3 BERASI CESARE 4 BONAPACE BENEDETTA 5 BONOMI MICAELA 6 CAZZOLLI TOBIA 7 CHEMOTTI ALESSANDRO 8 COLLINI ANDREA 9 FRIZZI ALESSIA 10 GOSETTI BENEDETTA 11 IANESELLI CHIARA 12 MAESTRI CECILIA ADA 13 MARCHETTI IOLE 14 PELLEGRINI CHIARA 15 PESENTI SARA 16 REVERSI JACOPO 17 ROGNONI ALESSANDRO 18 SALVATERRA JACOPO 19 SALVATERRA MARTA 20 TOMASI MARTINA


1 ALBERTI JESSICA 2 ALIMONTA MICHELA 3 AMISTADI SIMONA 4 ANTOLINI GABRIELE 5 ARMANI ERICA 6 BONENTI FEDERICA 7 CAOLA ALESSANDRO 8 COLOMBO MATTIA 9 FILOSI FEDERICA 10 FILOSI ROSITA 11 GILARDONI ANGELA 12 NEGRI ELISA 13 ORLANDI DENISE 14 SANTONI SARA 15 SARTORI ROMINA 16 SAUDA FABRIZIO

100 Classi e foto Corsi seraliCorsi serali

1 ABDALLA SANAA 2 ALBORNOZ PORTAL YILIAN 3 ALDRIGHETTI ELENA 4 ANDREOLLI OSCAR 5 ARMANI EMILIO 6 BALLARDINI ENZA 7 BARONI GENNY 8 BERTELLI MARILENA 9 BONAZZA CLAUDIO10 BONAZZA WALTER11 BORTOLAMEOTTI CINZIA12 CALAFINI FORTUNATA13 CAMPIDELLI ANDREA14 CANTINI MARINO EMILIANO15 CARNESSALI FEDERICA16 CEREGHINI LUCA17 CHIAPPANI IVAN18 COLLINI ALESSANDRO. 19 CORRADI IVANA20 DARHOUR ZAKARIAA21 D’ASCANIO CESARE22 FACCHINI MARCO23 FERRARI ALBERTO24 GALLAZZINI SARA

101Classi e fotoCorsi serali

25 GOMES DE ARAUJO LUANA CRISTINA26 KORRA ANILA27 MAFFEI DANIELE28 MAFFEI MARA29 MAFFEI MARIACARLA30 MARTINELLI DANIELA31 MASE’ DANIELE32 MOLINARI ANDREA33 MURTAS MADDALENA34 NODARI ELSA35 PADOVANI MARCO36 PELLIZZARI FLAVIO37 PETRICA ALINA38 SALVAGNI FRANCO39 SOKOLOVIC SANJA40 SOUZA SALVATERRA ELIZABETE41 SUCCETTI DAVID42 SUFALI MARADONA43 SYNYUK POLINA44 TORBOLI DANIEL45 VEDLI OMBRETTA 46 ZANETTI CLELIA47 ZENELI BLEDAR

Corsi serali

Finito di stampare nel mese di agosto 2008presso Antolini Tipografia - Tione

www.antolini.net

L’Istituto di Istruzione “Lorenzo Guetti”dice Graziea tutte le Casse Rurali delle Valli Giudicarie

20072008Is

titu

to d

i Ist

ruzi

one

Lore

nzo

Gue

tti d

i Tio

ne d

i Tre

nto

Annu

ario

2007

-200

8 Annuario

Annuario 2007-2008 - Tione TN€¦ · Impaginazione e stampa: Antolini Tipografia - Tione di Trento...

Documents

Transcript of Annuario 2007-2008 - Tione TN€¦ · Impaginazione e stampa: Antolini Tipografia - Tione di Trento...