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ANNO I numero 3 del 12 ottobre 2011 * Editoriale * Il punto * Ciao Loki!………VIII * La nostra storia * Amici del Rimini Calcio……….……XI * É purtòn * Massimi Sistemi * La partita dai Distinti * Risultati & Classifiche SOMMARIO Domenica scorsa, nonostante la motivata contrarietà della Giunta comunale, il Real Rimini Siti ha giocato al Romeo Neri. Lo ha fatto perché così ha deciso il TAR del Lazio; ci saranno dei ricorsi, certo, ma intanto questo è. Ebbene, noi non li vogliamo. Non al Romeo Neri, almeno. La nostra posizione è dovuta a nu- merose motivazioni. La suddetta società Real Rimini Siti è come si è potuto facilmente appu- rare per tutta la scorsa stagione un corpo estraneo rispetto a tutta la storia del calcio riminese, senza alcun rapporto con la città, frutto di un‟imposizione (o, per meglio dire, di una “furbata”) nel momento partico- larmente difficile che il calcio nella nostra città ha vissuto nell‟estate del 2010. Inoltre è stato un episodio che tutti vorremmo dimenticare, per le brutte figure a cui ha esposto e continua ad esporre - il nome della città e i colori biancorossi: dalle provocazioni estive, alla stagione sportiva mai in linea con le roboanti dichiarazioni del suo presidente che prometteva la serie A in pochi anni, alla confusione societaria abbando- ni di dirigenti, licenziamenti di alle- natori, cambiamenti continui di giocatori fino all‟imbarazzante questione del titolo sportivo “in affitto”, come abbiamo sempre sapu- to noi tifosi e come anche i diretti interessati hanno dovuto rivelare a fine stagione. A proposito di questo, non è inopportuno richiamare come anche il progetto 2011-2012 del Real Rimini Siti si presenti tutt‟altro che chiaro. A pochi giorni dal debutto ufficiale in Coppa Italia infatti di questa squadra si ignorava pratica- mente tutto: situazione societaria, dirigenti, allenatori, rosa dei giocato- ri, settore giovanile. Un progetto veramente strano, permetteteci. Forse sarà anche colpa nostra se siamo disinformati, ma è un fatto che né i giornali cittadini né i siti di informazione quest‟estate abbiano riportato mai alcuna notizia sul Real Rimini Siti. E pensare che fino a qualche mese fa c‟era chi metteva le due società sullo stesso piano, anzi si occupava più del Siti che del Rimi- ni… A questo punto ci si deve chiedere: vale la pena ospitare sul nostro cam- po una realtà del genere, che deve guadagnarsi da istituzioni, città e tifosi un rispetto che non ha certo ottenuto lo scorso anno? Vale la pena rovinare un terreno di gioco non in grado di reggere una o più partite ogni settimana, specie d‟inverno? Senza contare le questioni logistiche: cosa sarebbe successo se il Rimini non avesse giocato in posticipo con l‟Alessandria? Un tempo a testa? Oppure un quadrangolare, come nel più classico dei tornei estivi!?! E ancora, vale la pena concedere la tribuna ad un pubblico inesistente, che l‟anno scorso raggiungeva nor- malmente le duecento unità, com- prendendo nel numero anche addetti ai lavori e parenti dei giocatori? Tolti gli amici personali di Pretelli, che quest‟anno andranno a San Marino, quanti ne resteranno? Ha senso tutto questo? Soprattutto, anche dal punto di vista della diri- genza (?) del Real Rimini Siti, ha senso pretendere il Romeo Neri sfidando non solo il Comune ma i sentimenti di una città intera, au- mentando solo un‟ostilità che già l‟anno scorso era palpabile, come notavano gli stessi giocatori del Siti? Questo è il nostro pensiero, l‟abbiamo detto e scritto più volte. Ma continueremo a ribadirlo con forza fino a quando perdurerà quest‟assurda situazione: via il Real dal Romeo Neri! E forza Rimini! (quello vero..) * * * Questo era l‟editoriale preparato per io numero 3 di “Rimini vai!”. Supe- rato dagli eventi, verrebbe da dire. O meglio: confermato. Sì, perché ai cento buoni motivi per tenere il Real lontano dal Neri si è aggiunto il centounesimo, ovvero la totale, assoluta inadeguatezza dimostrata dalla dirigenza del Real in merito alla gestione degli spazi dello stadio. Senza entrare nel merito della pole- mica sul comportamento delle forze dell‟ordine, il “peccato originale” è consistito nella folle idea di aprire solo la tribuna centrale e di convo- gliare lì tutti i tifosi anconetani, a stretto contatto con i parenti dei giocatori del Real (non parliamo di tifosi…) con gli spogliatoi e con le attrezzature dello stadio. Si pretende di poter utilizzare uno stadio da quasi 10.000 posti e poi per avarizia o mancanza di mezzi (gli steward costano) si apre solo un settore utiliz- zandolo a uso promiscuo, anche in presenza di tifoserie “pesanti” come quella di Ancona? Ci fosse stato bisogno di un‟ulteriore prova, eccola. Adesso, FUORI! www.riminivai.org - contatti: [email protected]; FB: facebook.com/RiminiVai Via il Real dal Romeo Neri! Il forum RIMINI VAI !! appoggia l’iniziativa Etica civile e mestiere di calciatore…….XIII Quelli eran... derby !.......IX Via il Real dal Romeo Neri!......................I Rimini, ora sotto col Bellaria!..................II dmenga l' ariva e bela- ria, tot cuntaden ad cisoina! .................XII La Redazione Le pagelle…... ........... XV LegaPro2 2011 - 12...... XVI A Rimini - e al Neri - solo il Rimini!

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Etica civile e mestiere di calciatore…….XIII * La nostra storia Rimini, ora sotto col Bellaria!..................II * Editoriale * Ciao Loki!………VIII * Il punto * É purtòn LegaPro2 2011-12......XVI * La partita dai Distinti Via il Real dal Romeo Neri!....................…..I forza fino a quando perdurerà quest‟assurda situazione: via il Real dal Romeo Neri! E forza Rimini! (quello vero..) * Risultati & Classifiche Le pagelle…..............XV Quelli eran... derby!.......IX II

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ANNO I numero 3 del 12 ottobre 2011

* Editoriale

* Il punto

* Ciao Loki!………VIII

* La nostra storia

* Amici del Rimini

Calcio……….……XI

* É purtòn

* Massimi Sistemi

* La partita dai Distinti

* Risultati & Classifiche

SOMMARIO

Domenica scorsa, nonostante la

motivata contrarietà della Giunta

comunale, il Real Rimini Siti ha

giocato al Romeo Neri. Lo ha fatto

perché così ha deciso il TAR del

Lazio; ci saranno dei ricorsi, certo,

ma intanto questo è. Ebbene, noi

non li vogliamo. Non al Romeo Neri,

almeno.

La nostra posizione è dovuta a nu-

merose motivazioni.

La suddetta società Real Rimini Siti

è – come si è potuto facilmente appu-

rare per tutta la scorsa stagione – un

corpo estraneo rispetto a tutta la

storia del calcio riminese, senza alcun

rapporto con la città, frutto di

un‟imposizione (o, per meglio dire, di

una “furbata”) nel momento partico-

larmente difficile che il calcio nella

nostra città ha vissuto nell‟estate del

2010. Inoltre è stato un episodio che

tutti vorremmo dimenticare, per le

brutte figure a cui ha esposto – e

continua ad esporre - il nome della

città e i colori biancorossi: dalle

provocazioni estive, alla stagione

sportiva mai in linea con le roboanti

dichiarazioni del suo presidente che

prometteva la serie A in pochi anni,

alla confusione societaria – abbando-

ni di dirigenti, licenziamenti di alle-

natori, cambiamenti continui di

giocatori – fino all‟imbarazzante

questione del titolo sportivo “in

affitto”, come abbiamo sempre sapu-

to noi tifosi e come anche i diretti

interessati hanno dovuto rivelare a

fine stagione. A proposito di questo,

non è inopportuno richiamare come

anche il progetto 2011-2012 del Real

Rimini Siti si presenti tutt‟altro che

chiaro. A pochi giorni dal debutto

ufficiale in Coppa Italia infatti di

questa squadra si ignorava pratica-

mente tutto: situazione societaria,

dirigenti, allenatori, rosa dei giocato-

ri, settore giovanile. Un progetto

veramente strano, permetteteci.

Forse sarà anche colpa nostra se

siamo disinformati, ma è un fatto che

né i giornali cittadini né i siti di

informazione quest‟estate abbiano

riportato mai alcuna notizia sul Real

Rimini Siti. E pensare che fino a

qualche mese fa c‟era chi metteva le

due società sullo stesso piano, anzi si

occupava più del Siti che del Rimi-

ni…

A questo punto ci si deve chiedere:

vale la pena ospitare sul nostro cam-

po una realtà del genere, che deve

guadagnarsi da istituzioni, città e

tifosi un rispetto che non ha certo

ottenuto lo scorso anno? Vale la pena

rovinare un terreno di gioco non in

grado di reggere una o più partite

ogni settimana, specie d‟inverno?

Senza contare le questioni logistiche:

cosa sarebbe successo se il Rimini

non avesse giocato in posticipo con

l‟Alessandria? Un tempo a testa?

Oppure un quadrangolare, come nel

più classico dei tornei estivi!?!

E ancora, vale la pena concedere la

tribuna ad un pubblico inesistente,

che l‟anno scorso raggiungeva nor-

malmente le duecento unità, com-

prendendo nel numero anche addetti

ai lavori e parenti dei giocatori? Tolti

gli amici personali di Pretelli, che

quest‟anno andranno a San Marino,

quanti ne resteranno?

Ha senso tutto questo? Soprattutto,

anche dal punto di vista della diri-

genza (?) del Real Rimini Siti, ha

senso pretendere il Romeo Neri

sfidando non solo il Comune ma i

sentimenti di una città intera, au-

mentando solo un‟ostilità che già

l‟anno scorso era palpabile, come

notavano gli stessi giocatori del Siti?

Questo è il nostro pensiero,

l‟abbiamo detto e scritto più volte.

Ma continueremo a ribadirlo con

forza fino a quando perdurerà

quest‟assurda situazione: via il Real

dal Romeo Neri!

E forza Rimini! (quello vero..)

* * * Questo era l‟editoriale preparato per

io numero 3 di “Rimini vai!”. Supe-

rato dagli eventi, verrebbe da dire. O

meglio: confermato. Sì, perché ai

cento buoni motivi per tenere il Real

lontano dal Neri si è aggiunto il

centounesimo, ovvero la totale,

assoluta inadeguatezza dimostrata

dalla dirigenza del Real in merito

alla gestione degli spazi dello stadio.

Senza entrare nel merito della pole-

mica sul comportamento delle forze

dell‟ordine, il “peccato originale” è

consistito nella folle idea di aprire

solo la tribuna centrale e di convo-

gliare lì tutti i tifosi anconetani, a

stretto contatto con i parenti dei

giocatori del Real (non parliamo di

tifosi…) con gli spogliatoi e con le

attrezzature dello stadio. Si pretende

di poter utilizzare uno stadio da

quasi 10.000 posti e poi per avarizia

o mancanza di mezzi (gli steward

costano) si apre solo un settore utiliz-

zandolo a uso promiscuo, anche in

presenza di tifoserie “pesanti” come

quella di Ancona?

Ci fosse stato bisogno di un‟ulteriore

prova, eccola.

Adesso, FUORI!

www.riminivai.org - contatti: [email protected]; FB: facebook.com/RiminiVai

Via il Real dal Romeo Neri!

Il forum RIMINI VAI !!

appoggia l’iniziativa

Etica civile e mestiere

di calciatore…….XIII

Quelli eran... derby!.......IX

Via il Real dal Romeo

Neri!....................…..I

Rimini, ora sotto col

Bellaria!..................II

dmenga l' ariva e bela-

ria, tot cuntaden ad

cisoina!.................XII

La Redazione

Le pagelle…..............XV

LegaPro2 2011-12......XVI

A Rimini - e al Neri - solo il Rimini!

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II

Archiviata non senza

qualche malumore la

sconfitta interna nel

derby col Santarcange-

lo per i biancorossi è

tempo di rimettersi in

marcia, destinazione

Valenza Po – provincia

di Alessandria.

I rossoblu di casa sta-

zionano a quattro punti

in graduatoria e sono

reduci dalla sconfitta

esterna contro il Savo-

na: facile immaginare

che vogliano sfruttare il

turno casalingo per ri-

mettersi subito in car-

reggiata.

Rosini e Andrea Brighi

sono le novità del re-

parto arretrato, mentre

davanti si confermano

Buonocunto, Baldazzi e

Spighi a sostegno

dell‟unica punta Zani-

gni. Pronti via e Mira-

coli ha subito

l‟occasione per portare i

suoi in vantaggio, inter-

cettando un maldestro

passaggio di Rosini per

Brighi: Scotti si supera

e ci mette una pezza,

salvando la porta. Do-

po la sbandata iniziale i

biancorossi iniziano a

macinare gioco, andan-

do al tiro con Baldazzi e

Zanigni, e passano al

23’ dopo azione insisti-

ta: Buonocunto recupe-

ra palla sulla trequarti

e da terra serve Spighi,

che entra in area e la-

scia partire un diagona-

le che fulmina Serena.

Poco dopo Marco Bri-

ghi si supera su Pagan,

evitando il gol del pari

e permettendo ai suoi di

andare a riposo sull‟1 a

0. Un minuto prima

dell‟intervallo Zanigni

raddoppia capitalizzan-

do una bella iniziativa

di Baldazzi, ma

l‟arbitro Brasi annulla

per fuorigioco. Nella

ripresa il Rimini cerca

insistentemente di chiu-

dere la partita, e po-

trebbe farlo già all‟8‟

quando Spighi mette in

area un invitante tra-

versone mal sfruttato

però da Zanigni, che

calcia a lato. I padroni

di casa si fanno vedere

all‟11‟ con Franciosi,

ma il tiro è fuori bersa-

glio. Tutto sembra fila-

re liscio per i nostri, ma

al 26‟ Spighi – il miglio-

re fin qui – rimedia il

secondo giallo per fallo

su Blondett e lascia il

Rimini in 10 per gli ul-

timi 20 minuti.

D‟Angelo corre ai ripari

inserendo Mastronicola

per Baldazzi e metten-

dosi a cinque in difesa:

la scelta paga, perché

nonostante qualche at-

timo di apprensione

nelle mischie in area

romagnola i biancorossi

reggono l‟urto finale dei

rossoblu. Miracoli viene

ammonito per simula-

zione dopo un contatto

in area con Zanetti, che

si riscatta dopo la gior-

nata storta di Agliana

e, dopo cinque lunghi

minuti di recupero, i

biancorossi possono

esultare, fermando così

a due la loro striscia

negativa. Il turno infra-

settimanale vede il Ri-

mini di scena al Neri,

ospite il Casale. I nero-

stellati, campioni

d‟Italia nella stagione

„13/‟14, hanno ambizio-

ni dichiarate di promo-

zione e scendono in Ro-

magna per dare conti-

nuità alla loro serie po-

sitiva. D‟Angelo dispo-

ne i suoi con un 4-1-4-1:

rientra Mastronicola,

Marco Brighi metodista

davanti alla difesa ed in

mezzo la coppia Vale-

riani-Onescu. Sono i

piemontesi a partire

meglio dai blocchi, cer-

cando di imporre il loro

gioco; il Rimini fatica,

sbaglia parecchio, ma

alla mezzora potrebbe

passare con Baldazzi:

Adornato si supera e

toglie la palla

dall‟incrocio. Poco dopo

Taddei, ex Brescia,

mette a sedere Zanetti

ed infila Scotti per l‟1 a

0. Nella ripresa

D‟Angelo gioca la carta

delle quattro punte in-

serendo Monac per Ma-

stro e arretrando Brighi

sulla linea difensiva,

ma la mossa non sorti-

sce gli effetti sperati.

Gli ospiti raddoppiano

al 22‟, ancora Taddei, e

sul Rimini cala il sipa-

rio. La sesta giornata i

nostri sono di scena allo

Stefano Lotti di Poggi-

bonsi, dove finora il

Rimini, sotto col Bellaria!

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III

Rimini non ha mai vin-

to. I padroni di casa, in

serie positiva da tre

partite, partono forte e

si rendono pericolosi

con Pera e Settembrini

ma prima la mira è di-

fettosa, poi Scotti salva

in uscita bassa. Rimini

vicino al gol al 40‟ con

Spighi, il cui tiro a bot-

ta sicura si stampa sulla

schiena di un avversa-

rio. Ci pensa allora One-

scu, al 10‟ della ripresa,

a portare in vantaggio i

biancorossi dopo

un‟azione personale in-

sistita e caparbia: tiro

„sporco‟ dal limite, e

Sportiello è battuto.

Valeriani e Spighi vicini

al raddoppio, poi sono i

bonizzesi a sfiorare il

pari al 15‟ e al 36‟. One-

scu in contropiede po-

trebbe siglare la perso-

nale doppietta ad un

minuto dalla fine, ma in

fondo va bene così: 0-1,

vittoria „storica‟ e 3

punti d‟oro in saccoc-

cia. Un Rimini forma-

to trasferta quello visto

finora, ma con

l‟Alessandria i bianco-

rossi sono più che mai

vogliosi di riscatto tra

le mura amiche. I grigi

scendono al Neri desi-

derosi di riscatto dopo

le ultime prove incolori,

costate la panchina a

mister Manueli. Al suo

posto Sonzogni, al de-

butto ufficiale. Primo

tempo nervoso, si ricor-

dano solo un tiro di Cu-

neaz a lato di poco e un

rigore netto negato al

Rimini per fallo su Spi-

ghi lanciato a rete da

M. Brighi. Rigore che

viene concesso invece al

13’ della ripresa per fal-

lo su Gerbino: esempla-

re l‟esecuzione di Marco

Brighi, portiere spiaz-

zato e l‟1 a 0 è servito.

Gli ospiti si fanno vede-

re solo con un tiro di

Artico da buona posi-

zione, ma è solo corner.

È invece il Rimini a

rischiare il raddoppio,

prima al 25‟ ancora con

M. Brighi - destro dal

limite dopo pregevole

controllo di palla - poi

al 44‟ con una rasoiata

di Favero, appena en-

trato in campo. In

mezzo si segnala solo un

colpo di testa di Marti-

ni, ma la mira è difetto-

sa. Dopo quattro lunghi

minuti di extra time i

nostri possono esultare

per la meritata vittoria,

e con loro tutto il Neri.

Domenica prossima

arriva a Rimini una

delle squadre più in for-

ma di questo campiona-

to, il Bellaria di mister

Campedelli, un derby

che si preannuncia dav-

vero interessante.

Poche storie, noi voglia-

mo questa vittoria!

Avanti Rimini!

Baldazzi in azione contro il Casale

Ivan

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IV

Rimini - Casale, 28 settembre „11

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V

Rimini - Casale, 28 settembre „11

Page 6: anno01_03

VI

Rimini - Alessandria, 10 ottobre „11

Page 7: anno01_03

VII

Rimini - Alessandria, 10 ottobre „11

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VIII

Il 29 settembre ci ha lasciato Paolo. Noi vogliamo ricordarlo così...

Ciao Loki!

Ti sia lieve la terra, fratello della Est.

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IX

Un colpo alla cieca da

parte di un destino bef-

fardo e irriverente ed ecco

che il pallone rotola dise-

gnando traiettorie e assu-

mendo direzioni del tutto

imponderabili.

Capita così che in epoca

recente la Rimini calcisti-

ca si sia ritrovata a vive-

re-suo malgrado-una sce-

na di dualismo agonistico

intestino assolutamente

fuori programma,visto il

palinsesto andato in onda

nel corso del lustro prece-

dente.

A.C.Rimini 1912 vs. Real

Rimini Siti: questo il tito-

lo del film!

Soprattutto agli albori

della stagione 2010/11,

contraddistinta

dall‟iscrizione di entram-

be le squadre al campio-

nato di LND-Girone F, la

tenzone tra le due conten-

denti di biancorosso ve-

stite (!) ha assunto i con-

notati di un duello di cap-

pa e spada, senza esclu-

sione di colpi e dalla dia-

lettica piccante. Poi,come

spesso accade,il tempo ha

compiuto il suo corso e i

risultati del campo hanno

delineato in maniera pe-

rentoria gli esiti e i confi-

ni di una vicenda che ci

piacerebbe ricordare sola-

mente come una fugace

parentesi, sebbene persi-

stano tuttora alcuni suoi

strascichi polemici a tur-

bare l‟animo degli sporti-

vi.

Questa è storia di ieri,

tuttavia quello che in

maniera sin troppo pom-

posa è salito alla ribalta

delle cronache moderne

col sigillo di “derby”,

deve cedere inesorabil-

mente il passo, impalli-

dendo al cospetto di epi-

che sfide di un tempo in

cui ben altre gesta in-

fiammavano e animava-

no le piazze e le vie della

città.

Quelli eran… derby!

“Libertas o Dopolavoro?” Cronache di rivalità cittadina.

Azione di gioco sul campo del DLF di via Roma… “la Scatoletta”

(Parte I^)

Bibliografia: “IL DOPOLAVORO FERROVIARIO DI RIMINI(1927/2002)” a cura di G. Calbucci (Capitani Editore);

“SPORT E FASCISMO A RIMINI” di L. Faenza (Guaraldi Editore).

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X

Furono gli anni ‟30 infat-

ti, col loro fermento lega-

to alla pratica sportiva e

all‟ardore agonistico tipi-

co dell‟opera svolta dal

governo in auge tra le

due guerre, a rappresen-

tare il palcoscenico ideale

per le imprese memorabili

di “Libertas” e

“Dopolavoro Ferrovia-

rio”, le due compagini di

punta del panorama cal-

cistico cittadino

dell‟epoca. In maglia a

quarti contrapposti bian-

co-rossi la prima; in tenu-

ta nera con banda oriz-

zontale bianca superior-

mente cinta di rosso la

seconda.

Quella del foot-ball rimi-

nese sino ad allora era

stata una ribalta a pres-

soché totale appannaggio

della Unione Sportiva

Libertas, società che sin

dal 1905 prese ad assorbi-

re e organizzare tutte le

piccole realtà sportive

operanti sul territorio e

che successivamente ini-

ziò a introdurre nuove

discipline, tra le quali

appunto il calcio, in

un‟ottica di sviluppo e di

grandi traguardi per “la

rigenerazione dello spirito

e del corpo”.

Poi, intorno al 1930, si

cominciarono ad avere le

prime testimonianze

dell‟attività svolta dalla

squadra del Dopolavoro

Ferroviario, che nella

stagione 1930/31 disputò,

aggiudicandoselo, il cam-

pionato U.L.I.C. di I^

Categoria, successo che

gli permise il salto nella

serie superiore.

L‟Unione Libera Italiana

Calcio era all‟epoca una

sorta di lega giovanile per

atleti non tesserati presso

società “regolari”.

Proprio il cam-

pionato di III^

Divisione-

Girone D

1931/32 rappre-

sentò a tutti gli

effetti una tap-

pa storica per il

calcio riminese.

Data senz‟altro

fondamentale

fu il 4 novem-

bre 1931, gior-

no in cui, come

riportano le

cronache tratte

da “Il Popolo di

Romagna”, i

Ferrovieri Ri-

minesi videro

coronato uno

dei loro voti più

fervidi con

l‟inaugurazione

del campo spor-

tivo situato in

via Roma e

ricavato su di

un appezza-

mento di terre-

no demolendo

alcuni padiglio-

ni dell‟officina

veicoli.

Da quel mo-

mento in città due cuori

presero a battere per il

pallone e due ”case” di-

vennero orgogliosamente

teatro delle gesta di

“biancorossi” e

“nerocerchiati”. Una,

quella della Libertas,

presso il campo polispor-

tivo sull‟area dell‟ex ip-

podromo Flaminio, con i

suoi spalti e il suo

parterre intorno

all‟ampia pista ad anello

che nel 1934 vennero por-

tati a totale ristruttura-

zione col nome di “Stadio

del Littorio”. L‟altra,

quella dopolavorista,

all‟ombra dei capannoni

delle Officine di via Ro-

ma, col suo campo a pol-

vere di carbone dalle ri-

dottissime dimensioni

regolamentari, sormonta-

to da una tribuna coperta

e circondato da una stret-

ta recinzione a ridosso del

terreno di gioco e per

questo denominato “La

scatoletta”.

Alla seconda giornata di

quel torneo andò in scena

l‟inedito incontro stracit-

tadino di campionato. Le

due contendenti incrocia-

rono le armi per la prima

volta nella loro storia

dando vita ad un match

pirotecnico, ricco di se-

gnature, che si risolse con

la vittoria “in trasferta”

dei libertini per 4-2 (0-0 il

ritorno al “Prato della

Sartona”).

Al termine di quella sta-

gione la Libertas, classifi-

catasi al 3°posto alle

spalle di Forlì e Ravenna

e dopo la disputa del giro-

ne finale, venne promossa

in II^ Divisione. I

“nerocerchiati” dal canto

loro, in virtù di un piaz-

zamento finale al 4°posto

e pur perdendo gli spa-

reggi, furono parimenti

ammessi alla categoria

superiore. Era di nuovo

derby! (segue…)

Pianta dell‟epoca di Rimini, con l‟ippodromo Flaminio

e la zona officine su via Roma

Old-Fan

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XI

Sul modello di realtà operanti sia all‟estero,

sia in importanti piazze italiane, anche a

Rimini si è dato il via già da qualche mese

ad una iniziativa di azionariato popolare,

con lo scopo di creare una rappresentanza

responsabile e democratica di supporters

che possano diventare parte attiva nella

crescita sportiva e finanziaria del Club per

cui fanno il tifo.

L'Associazione denominata “Amici del Ri-

mini Calcio” è nata in data 28 febbraio 2011

per volere di un gruppo di Soci Fondatori

ed ha raggiunto oggi la cifra di oltre 130 as-

sociati.

Il gruppo,aperto a tutti coloro che amano il

Rimini e credono nel progetto di sostenere

la

squadra biancorossa,opera con l'intento di

partecipare fattivamente al mondo del cal-

cio nella nostra città e in particolare si pro-

pone di concorrere al capitale sociale del

Club di Piazzale del Popolo.

Le quote versate dai Soci (la quota minima

per ottenere lo status di Socio è fissata in 50

euro annui) andranno infatti a comporre il

capitale sociale che verrà utilizzato, in ac-

cordo con la Presidenza dell‟ A.C. Rimini

1912, per l'acquisto di una quota della no-

stra squadra, il cui atto è ormai in dirittura

d‟arrivo.

Sul sito dell‟Associazione

www.amicidelriminicalcio.it è possibile tro-

vare aggiornamenti periodici relativi a nu-

mero di sottoscrizioni e importo raccolto,

unitamente a statuto, modulo di adesione e

notiziario inerente le attività in corso di

svolgimento. È inoltre attiva una pagina

facebook raggiungibile all‟indirizzo

www.facebook.com/amicidelriminicalcio.

Per informazioni e iscrizioni, oltre alla sede

dell'Associazione, ubicata in Piazza Malate-

sta 21 a Rimini e raggiungibile all‟indirizzo

email

[email protected], è possibile

contattare i seguenti “Amici del Rimini

Calcio Point”:

- Stazione di servizio Esso di Carlini Alfre-

do (Via Marecchiese)

- “Enoteca del Teatro” di Agostini Riccar-

do (Piazza Malatesta, 40)

- “Edicola La Prima” di Ivan Amati (Via

Marecchiese, 5)

- “Edicola Supporters” di Casadei Andrea

(Via della Grotta Rossa, 18)

… oppure rivolgersi a: Federico Morri, tel.

327-9926043; Enrico Fabbri, tel. 347-

5650669.

“Amici del Rimini Calcio” aderisce al Coor-

dinamento Nazionale Azionariato Popolare

(www.azionariatopopolareitalia.it).

***

Prossime iniziative di “Amici” saranno: la

presenza di un proprio stand informativo

presso la “6^ Festa del Borgo S.Andrea” in

programma nei giorni 14-15-16 ottobre e la

convocazione di una Assemblea dei soci, en-

tro la settimana successiva, per la delibera

sull‟acquisto di una quota dell‟A.C.Rimini

1912.

ANCHE A RIMINI UNA ESPERIENZA DI AZIONARIATO POPOLARE

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XII

ionato dmenga l' ariva e belaria, tot cuntaden ad cisoina!

L' arbitro, me purtòn,

l'arbitro è sempre get-

tonatissimo.

“sè sè, adess a ridem

tot mo quest l' era un

zucoun claviva voia ad

zoca zala!!! i rigur iera

tre no un sno, me al

tniria drointa fina a

mezanota!”

Dunque non è piaciu-

to molto nonostante

il risultato ci abbia

premiato con un cal-

cio di rigore non sola-

re secondo molti; vin-

ce comunque l' ora

tarda e il buon umore

conseguente alla vit-

toria.

Il clima è disteso, si

parla serenamente e

le risate sono poche e

misurate.

Viene raccontata e

strappa risate la sce-

na in cui un tifoso du-

rante l'intervallo

chiama con apparente

entusiasmo l'ex alle-

natore Selighini e poi,

catturata la sua at-

tenzione, lo apostrofa

con un “va in te casein

brot sumar!” gelando

il buon Elvio e scate-

nando le risate di chi

ascoltava.

Si discute molto delle

condizioni del Neri e

il buon Aquilino Di

Tora viene nominato

spesso nei capannelli

che si creano.

“è menc iavess mess ti

distinti isè is fasiva un

favor a spachè tot i

bagn!”

Ma la mente corre già

avanti “dmenga l' ari-

va e belaria, tot cunta-

den ad cisoina”,

“l'alenador po l'è e pezz

ad tot” “chi clè?”

“Campedelli” “e presi-

dent?” “ no, e fradel”

“osta, è bsugnarà urlei

che cosa ad bon” “ai

pensarem”.

Nel complesso la

serata è tranquilla,

i giocatori escono

alla spicciolata e la

gente sorride salu-

tando, ricevendo

sorrisi e cenni di

saluto in cambio.

Serate come questa

in cui tutto è calmo

e la pace regna so-

vrana fanno pensa-

re agli amarcord ed

il primo che mi tor-

na in mente è in

antitesi con il clima

che si vive questa se-

ra.

27 aprile 1998, dopo il

pareggio per 1 a 1

con il Castel San Pie-

tro l'arbitro Manari di

Teramo (squadra in

lizza col Rimini in

campionato) viene

trasportato fuori dal-

lo stadio in elicottero

mentre i tifosi infero-

citi lo assediano chie-

dendo conto delle 3

espulsioni comminate

ai biancorossi nell'ar-

co della gara.

Sono le venti meno

due minuti quando

l'elicottero della fi-

nanza atterra dentro

il campo di gioco e

porta via il direttore

di gara.

Un piccolo pensiero

prima di chiudere va

anche a un contadino

di San Vito tifoso del

Rimini, tale Locchi

Armenio che molti di

noi incrociavano tem-

po addietro sul web.

Ciao Armenio, pur-

troppo non lo incroce-

remo più ma faremo

tesoro del suo “nu fè

d' una scureza una ca-

pleta ad merda”.

Drugo

Page 13: anno01_03

XIII

Etica e mestiere di

calciatore si trovano

una condizione di

contraddizione insa-

nabile, secondo mol-

ti. Al punto tale che

nei discorsi da bar o

da parrucchiera i cal-

ciatori sono regolar-

mente additati al

pubblico ludibrio co-

me esempio di cate-

goria inutile e non

meritevole della for-

tuna, soprattutto e-

conomica, di cui go-

de. Chi, nei giorni

dell‟annuncio della

scoperta della veloci-

tà dei neutrini e del

gelminiano “tunnel”

non ha sentito para-

gonare lo stipendio

mensile di molti dei

ricercatori che hanno

lavorato alla scoper-

ta a quello dei nostri

“eroi della domeni-

ca”? Di recente poi

ad accreditare questa

opinione corrente si

sono dedicati anche

alcuni giornali ed al-

cuni politici, i quali –

spesso, molto spesso

in mala fede – hanno

attaccato duramente

la protesta dei calcia-

tori bollandola come

“sciopero dei miliar-

dari”. Senza tornare

sulla questione, e sul-

la malafede di chi ha

cercato di oscurare la

vera natura – condi-

visibile o meno – del-

la protesta per getta-

re su una categoria

decisamente poco

amata il malconten-

to dei cittadini per i

sacrifici chiesti dalla

crisi economica (già,

perché screditare i

già screditati calcia-

tori serviva ad devia-

re verso di loro il fa-

stidio che i cittadini

sentono nei confronti

di altre caste, ben

più dannose dei cal-

ciatori), c‟è da chie-

dersi se sia così scon-

tato attribuire tanto

facilmente l‟etichetta

di immoralità a chi

guadagna lautamen-

te “solo tirando

quattro calci ad un

pallone”.

Diciamo che, nono-

stante le apparenze,

la cosa non è così

semplice come sem-

bra.

Punto primo: in una

società basata sul

capitale ciascuno è

pagato in relazione

non a ciò che effetti-

vamente produce per

il pubblico bene ma

in relazione al denaro

“spostato”. Lo sti-

pendio spropositato

di Rooney o Cristia-

no Ronaldo non è

frutto dell‟insipienza

di qualche presidente

-ricco scemo, come li

chiamava Brera, ma

dei contratti pubbli-

citari e dei diritti te-

levisivi. In sostanza,

lo paghiamo noi ogni

volta che guardiamo

una partita in tv e

vediamo le pubblici-

tà oppure compria-

mo un paio di scarpe

sportive. Non possia-

mo contestare quegli

ingaggi e poi accetta-

re tutti gli altri a-

spetti della società

capitalistica di cui

quelle cifre sono il

prodotto e la conse-

guenza.

Punto secondo. Cer-

tamente nessuno a-

vrebbe il coraggio di

Etica civile e mestiere di calciatore

Page 14: anno01_03

XIV

affermare che i ricer-

catori del CERN val-

gono meno di un gio-

catore di serie B, co-

me invece risulta da-

gli stipendi. Siamo

sicuri però che il pa-

ragone sia corretto?

O meglio, siamo sicu-

ri che il paragone

debba essere sempre

e solo quello?

In una società piena

di personaggi “di

successo” privi di

qualunque qualità e

costruiti col nulla

(presunti artisti, con-

correnti di reality,

veline, televisivi va-

ri, financo molti poli-

tici) e che nulla san-

no veramente fare; in

un modo dove alle

bambine viene inse-

gnato sin da piccole

(avete mai osservato

con attenzione le

pubblicità che hanno

come target le bam-

bine o le preadole-

scenti?) che il loro

obiettivo deve essere

quello di essere belle

e seducenti, perché

quello è il loro ruolo

sociale; in un‟Italia

in cui un notis-

simo giornali-

sta scrive sulle

colonne di un

importantissi-

mo quotidiano

che “le donne

stanno sedute

sulla loro fortu-

na”; in un pae-

se dove delle

emerite nullità

“figlie di” su-

perano sempre chi

vale, addirittura an-

che

nell‟amministrazione

della cosa pubblica;

in tutto questo, sia-

mo sicuri che proprio

i calciatori meritino

la palma dei peggio-

ri?

Paradossalmente, e

un po‟ provocatoria-

mente, si può arriva-

re a dire che i calcia-

tori siano un esempio

positivo, almeno in

questa Italia. Non è

affatto facile diven-

tare calciatore pro-

fessionista, e non lo

si diventa per caso.

Un ragazzo che vo-

glia arrivare a fare

questo mestiere deve

avere almeno un po‟

di talento, che va

coltivato e che non

deve esser sprecato;

deve avere tanta vo-

glia di applicarsi, in

molti casi concilian-

do gli allenamenti

con la scuola; deve

avere disponibilità

anche a fare dei sa-

crifici, dato che non

ha certo la stessa li-

bertà di mangiare,

bere, viaggiare e fare

tardi dei propri coe-

tanei. Inoltre, sul

campo di calcio non

ci si nasconde. Si gio-

ca in undici, non c‟è

spazio per gli imbo-

scati, per quelli che si

occultano dietro un

scrivania inutile, cer-

cando di fare meno

danni possibile o di

non lavorare affatto.

Se non giochi bene,

se non sei all‟altezza

degli altri, sul campo

si vede e non c‟è alle-

natore o procuratore

che tenga: se non

rendi, duri poco, con-

trariamente a quanto

avviene altrove.

Per un ragazzo di og-

gi coltivare questo

sogno rispetto ad al-

tri – si consenta –

può rappresentare

addirittura un valore

da considerare positi-

vamente.

Almeno nell‟Italia

del 2011. Ma questo

è un altro discorso.

Prof

Foto tratta da “Il biancorosso” n.7 „77-„78

Page 15: anno01_03

XV

SCOTTI 6 – Poco impegnato ma ha dato

molta sicurezza.

GASPERONI 6 – ancora impiegato da ter-

zino, non spinge molto ma fa bene il suo

compitino.

ZANETTI 6 – troppi

lanci sbagliati ma forse

è anche colpa dei com-

pagni che si muovono

poco. Visto che usa il

sinistro… ma è manci-

no o no?

ROSINI 6 – si vede po-

co e fa vedere poco il

proprio attaccante,

questa è una cosa posi-

tiva.

PALAZZI 5,5 – come

Gasperoni, sta cercan-

do la condizione fisica

migliore.

SPIGHI 6 – anche que-

sta volta dimostra di

avere grandi doti ma di non essere sfrutta-

to adeguatamente.

BRIGHI M. 7 – primo tempo difficile ma

come sempre la squadra dipende dai suoi

piedi e dalla sua testa e alla fine si prende

la responsabilità di un rigore molto impor-

tante.

VALERIANI 5,5 – spaesato nel primo tem-

po a sinistra, meglio nel secondo da finto

trequartista.

BALDAZZI 5,5 – in

ombra, troppo poco

chiamato in causa.

BUONOCUNTO ng

GERBINO POLO 6 –

non fa cose sensazionali

ma si sbatte, sta cercan-

do di capire i compagni

e di entrare nei mecca-

nismi della squadra.

CARDINALE 6 – Tra i

migliori, sbaglia tanti

passaggi ma è dapper-

tutto correndo come un

matto come al solito.

D’ANGELO 6 – questa

volta sbaglia la forma-

zione (Valeriani e Bal-

dazzi per 40 minuti non la vedono mai) ma

poi ha la bravura di invertirli e la squadra

ne viene molto favorita meritando la vitto-

ria contro una squadra sulla carta molto

forte.

Distinto

Le pagelle

Page 16: anno01_03

XVI

Classifica - girone A

LegaPro2 - Stagione 2011/12

Prossimo turno - 16 ottobre 2011 ore 15.00: Casale - Renate

Cuneo - San Marino

Lecco - Borgo a Buggiano

Mantova - Savona

Poggibonsi - Sambonifacese

Pro Patria - Valenzana

Rimini - Bellaria Igea M.

Santarcangelo - Montichiari

Virtus Entella - Giacomense

Alessandria - Treviso

Settima giornata - 9 ottobre 2011: Bellaria Igea M. - Cuneo……...……………………….…2-1

Borgo a Buggiano - Mantova …………………………...1-2

Giacomense - Casale……………………………………...2-4

Lecco - Poggibonsi...……………………………………..2-2

Montichiari - Sambonifacese...…………………………..0-2

Renate - San Marino……………………………………..1-0

Rimini - Alessandria……………………………………..1-0

(13’ st M. Brighi (rig.))

Savona - Virtus Entella.…………………………………1-1

Treviso - Pro Patria……………………………………...2-0

Valenzana - Santarcangelo...…………………………….2-4

Squadra Punti G V N S GF GS

Treviso 17 7 5 2 0 13 4

Casale 16 7 5 1 1 15 7

Cuneo 13 7 4 1 2 15 9

Santarcangelo 13 7 4 1 2 13 7

Bellaria 13 7 4 1 2 8 8

Rimini 12 7 4 0 3 7 5

Savona 12 7 4 1 2 8 6

Montichiari 12 7 4 0 3 7 6

Poggibonsi 11 7 3 2 2 10 9

Giacomense 11 7 3 2 2 13 13

Mantova 9 7 2 3 2 9 12

Borgo a Buggiano 8 7 2 2 3 9 9

Virtus Entella 8 7 2 2 3 6 8

San Marino 7 7 2 1 4 10 10

Renate 7 7 2 1 4 5 7

Sambonifacese 6 7 2 0 5 7 13

Alessandria 5 7 2 1 3 6 9

Pro Patria 4 7 2 1 4 6 10

Valenzana 4 7 1 1 5 6 12

Lecco 3 7 0 3 4 6 14

G: Partite giocate | V: Partite vinte | N: Partite pareggiate | S: Partite perse | GF: Gol fatti | GS: Gol subiti