ANNO XXXVIII N°5-6 2016 il Giornale dell’Accademia accademia aprile 2017.pdf · Un’Accademia...

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I o penso che quando ci si mette l’amore, ogni cosa non può che riu- scire bene. E quando si arriva ad un certo punto della vita, le cose o si fanno bene o è meglio lasciar perdere. Io ho deciso che le due colonne della mia vita debbano essere l’eleganza e la so- brietà e penso che, grazie a tutti voi, sono riuscito anche a farne le colonne dell’AEREC, una organizzazione che insieme siamo riusciti a far crescere fino a farla diventare di grande prestigio ma soprattutto di gran cuore”. Così Ernesto Carpintieri , il Presidente dell’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali, nel corso della 53° Convocazione Accademica AEREC che si è svolta a Roma il 25 novembre 2016 presso l’Aula Convegni del Con- siglio Nazionale delle Ricerche e poi a Palazzo Brancaccio, per la tradizionale Cena di Gala. Aprendo i lavori della giornata, il Ceri- moniere Avv. Flaminio Valseriati si è riferito al Presidente come a “ un giovane professionista che ebbe una grande idea, quella di creare un sodalizio che desse qualcosa di diverso alla comunità. Un’Accademia dove ci si potesse con- frontare e promuovere la cultura, l’arte, la professionalità, l’imprenditoria ma an- che la solidarietà. Il Presidente Carpintieri, con questa sua grande voglia di fare e insieme alla Vice Presidente Carmen Seidel , ha sviluppato quella che oggi è una grande realtà internazionale. Noi oggi, più che mai, siamo un crogiuolo di idee e siamo sostenuti dalla forza delle nostre idee, dalla convinzione del nostro ruolo, dal proselitismo di alto livello e dalla concretezza delle nostre iniziative.” Ho sentito dire da tanta gente” - ha aggiunto il Presidente Carpintieri – “ che da diversi anni c’è una cappa di negatività che incombe sul nostro lavoro e sul nostro paese. Anch’io credo di avere questa impressione ma a questo punto credo che la soluzione migliore sia quella di reagire e non lasciarsi andare alla negatività, è il tempo di mettere più impegno per realizzare i nostri progetti. E l’AEREC può sostenere questo im- pegno: il nostro network, composto da personalità di spicco del mondo della cultura, dell’imprenditoria, della profes- sionalità, della politica e della diplomazia, è stato pensato in modo tale che ogni Accademico possa mettere a disposi- zione degli altri le proprie competenze e dalla rete ne tragga benefici in termini di allargamento della propria sfera di influenza. Ogni Accademico deve quindi diventare un punto di riferimento per tutti gli altri. Noi siamo una sorta di corsia preferenziale nella quale gli Ac- cademici si utilizzano - passatemi il ter- ANNO XXXVIII N°5-6 2016 La 53° Convocazione Accademica dell’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali Italia Operosa – Bimestrale di cultura e attualità. Autorizzazione del Tribunale di Roma n°16862 del 9 giugno 1977 Direzione, Redazione, Amministrazione: C&C Communications Srl, Via Sebino 11 Direttore responsabile: Ernesto Carpintieri. Grafica, impianti e stampa Lineartstudio (Roma). Foto Iannarelli. Copia omaggio Riservato ogni diritto di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione dell’editore. Finito di stampare nel mese di gennaio 2017 il Giornale dell’Accademia ORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE DELL’ACCADEMIA EUROPEA PER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI ITALIA OPEROSA Nella prestigiosa Aula Convegni del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Roma, si è svolta la prima parte della 53° Convocazione dell’AEREC, con due interessanti Convegni e la tradizionale cerimonia di ingresso dei nuovi Accademici. Eleganza e sobrietà, le colonne dell’AEREC

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“Io penso che quando ci si mette

l’amore, ogni cosa non può che riu-

scire bene. E quando si arriva ad un

certo punto della vita, le cose o si fanno

bene o è meglio lasciar perdere. Io ho

deciso che le due colonne della mia

vita debbano essere l’eleganza e la so-

brietà e penso che, grazie a tutti voi,

sono riuscito anche a farne le colonne

dell’AEREC, una organizzazione che

insieme siamo riusciti a far crescere

fino a farla diventare di grande prestigio

ma soprattutto di gran cuore”.

Così Ernesto Carpintieri, il Presidente

dell’Accademia Europea per le Relazioni

Economiche e Culturali, nel corso della

53° Convocazione Accademica AEREC

che si è svolta a Roma il 25 novembre

2016 presso l’Aula Convegni del Con-

siglio Nazionale delle Ricerche e poi a

Palazzo Brancaccio, per la tradizionale

Cena di Gala.

Aprendo i lavori della giornata, il Ceri-

moniere Avv. Flaminio Valseriati si è

riferito al Presidente come a “un giovane

professionista che ebbe una grande

idea, quella di creare un sodalizio che

desse qualcosa di diverso alla comunità.

Un’Accademia dove ci si potesse con-

frontare e promuovere la cultura, l’arte,

la professionalità, l’imprenditoria ma an-

che la solidarietà. Il Presidente Carpintieri,

con questa sua grande voglia di fare e

insieme alla Vice Presidente Carmen

Seidel, ha sviluppato quella che oggi è

una grande realtà internazionale. Noi

oggi, più che mai, siamo un crogiuolo

di idee e siamo sostenuti dalla forza

delle nostre idee, dalla convinzione del

nostro ruolo, dal proselitismo di alto

livello e dalla concretezza delle nostre

iniziative.”

“Ho sentito dire da tanta gente” - ha

aggiunto il Presidente Carpintieri – “che

da diversi anni c’è una cappa di negatività

che incombe sul nostro lavoro e sul

nostro paese. Anch’io credo di avere

questa impressione ma a questo punto

credo che la soluzione migliore sia

quella di reagire e non lasciarsi andare

alla negatività, è il tempo di mettere più

impegno per realizzare i nostri progetti.

E l’AEREC può sostenere questo im-

pegno: il nostro network, composto da

personalità di spicco del mondo della

cultura, dell’imprenditoria, della profes-

sionalità, della politica e della diplomazia,

è stato pensato in modo tale che ogni

Accademico possa mettere a disposi-

zione degli altri le proprie competenze

e dalla rete ne tragga benefici in termini

di allargamento della propria sfera di

influenza. Ogni Accademico deve quindi

diventare un punto di riferimento per

tutti gli altri. Noi siamo una sorta di

corsia preferenziale nella quale gli Ac-

cademici si utilizzano - passatemi il ter-

A N N O   X X X V I I I   N ° 5 - 6   2 0 1 6

La 53° Convocazione Accademica dell’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali

Italia Operosa – Bimestrale di cultura e attualità. Autorizzazione del Tribunale di Roma n°16862 del 9 giugno 1977

Direzione, Redazione, Amministrazione: C&C Communications Srl, Via Sebino 11

Direttore responsabile: Ernesto Carpintieri. Grafica, impianti e stampa Lineartstudio (Roma). Foto Iannarelli. Copia omaggio

Riservato ogni diritto di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione dell’editore. Finito di stampare nel mese di gennaio 2017

il Giornale dell’AccademiaORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE DELL’ACCADEMIA EUROPEA PER LE RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

I T A L I A   O P E R O S A

Nella prestigiosa Aula Convegni del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Roma, si è svolta la prima parte della 53° Convocazione

dell’AEREC, con due interessanti Convegni e la tradizionale cerimonia di ingresso dei nuovi Accademici.

Eleganza e sobrietà,le colonne dell’AEREC

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il Giornale dell’Accademia

mine - tra di loro, secondo

le specifiche esigenze.”

“Un altro scopo dell’AEREC

è quello di individuare op-

portunità per gli Accademici

di investire o operare al-

l’estero come stiamo già fa-

cendo con paesi obiettivo

che in questo momento sono

la Costa d’Avorio, la Georgia,

il Marocco, l’Egitto e ultima-

mente il Vietnam che ha

tanto bisogno di know how.

Noi possiamo fornire tutto,

perché non ci manca nulla:

idee, tecnologia, professio-

nalità, estro, capacità. Siamo

un’istituzione che palesemente si occupa di business

e service”.

“Ma siamo anche un’organizzazione che guarda al

futuro dell’umanità, ci piace fare del bene, ci piace

alleviare le sofferenze. Tramite la nostra ONG

Missione Futuro, di cui è Presidente Carmen Seidel,

abbiamo realizzato in Africa, in Costa d’Avorio, un

presidio sanitario finanziandone la costruzione,

l’equipaggiamento e l’avviamento solo grazie alle

donazioni d’ingresso dei nuovi Accademici e con la

generosità di chi Accademico è già. L’ospedale si

trova a Songon, a 40 km dalla capitale Abidjan ed è

stato definito un gioiello; nonostante la capitale sia

dotata di ospedali, ci sono ogni giorno persone che

da lì si spingono fino a Songon, nel nostro piccolo

presidio sanitario, perché si fidano di quello che

facciamo. Ci abbiamo messo alcuni anni a realizzare

questo sogno, ma ora possiamo far nascere e

curare i bambini in un ambiente pulito, confortevole

e tutto questo ognuno di noi lo deve sentire come

una propria azione. Dal momento che abbiamo già

salvato tante vite, fate conto che ognuno di voi ne

abbia salvata una!”

“Un progetto, quello di Songon, che non avrebbe

potuto realizzarsi senza il vostro sostegno ma al

quale ha dato un decisivo contributo operativo la

Presidente Carmen Seidel. È lei che si reca rego-

larmente in Africa, lei che dialoga con le istituzioni,

lei che ha risolto i tanti problemi che sono emersi in

questi anni. Ed è lei che sta seguendo oggi la

gestione, dopo che il Ministero della Sanità ivoriano

ci ha chiesto espressamente di occuparcene. Questo

significa ancora costi da affrontare ma lo facciamo

con la consueta passione, sapendo di poter sempre

contare su di voi”.

Accanto ad Ernesto Carpintieri, Carmen Seidel e al

Cerimoniere Flaminio Valseriati, al tavolo della Pre-

sidenza della Convocazione hanno quindi preso

posto alcuni membri del

board dell’AEREC - Pa-

trizia Marin, Nicola Mes-

sina, Silvano De Rui, Da-

vide Bernardini e Fran-

cesco  Petrino – alcuni

dei quali rappresentano i

Distretti territoriali dell’Ac-

cademia, “amici che” – ha

sottolineato il Presidente

– “impiegano tempo, ri-

sorse ed energie per il

successo delle nostre ini-

ziative, presentandoci an-

che tanti nuovi amici che

ampliano le fila della nostra

organizzazione”.

Il Presidente si riferiva ovviamente a coloro che da

lì a breve sarebbero stati accolti in seno all’AEREC,

seguendo il tradizionale rituale che contempla la

lettura della ‘citation’ da parte del Cerimoniere, la

consegna del Diploma, del distintivo e del collare

Accademico da parte del Presidente e della Vice-

presidente e la firma sull’Albo Accademico, terminando

con la foto di rito insieme al ‘padrino’ o ‘madrina’,

ovvero colui o colei che ha presentato la candidatura

del neo-Accademico poi avallata dal Consiglio

Direttivo dell’AEREC. Tra loro, anche tre Accademici

Sostenitori, i quali volontariamente hanno elargito

una somma in denaro superiore alla quota d’ingresso

stabilita: Tommaso Esposito, Cesare Pagani e

Giovanni Vinacci.

Alla Cerimonia di consegna delle insegne ai nuovi

Accademici ha fatto seguito una Menzione speciale

a Pierpaolo Orrico, Direttore dei Servizi Generali

della Sede Centrale del CNR, per l’impegno profuso

Salvatore Frattalone Salvatore Sollai

il Giornale dell’Accademia

nell’organizzazione del convegno della 53a Convo-

cazione Accademica e la Nomina di Consigliere per

le Attività Culturali all’Arch. Paolo Gioffreda, promotore

di visite alla scoperta dei tanti tesori storici e artistici

della Capitale cui gli Accademici presenti sono stati

invitati a partecipare.

A Salvatore Frattallone è stato conferito il titolo di

Presidente del Distretto AEREC lagunare, parte del

più grande Distretto del Triveneto governato da

Nicola  Messina, mentre Presidente del Distretto

AEREC della Sardegna è stato nominato Salvatore

Sollai. La prima parte della Convocazione Accademica,

che sarebbe proseguita con la Cena di Gala a

Palazzo Brancaccio, si è quindi conclusa con il con-

ferimento dei Diplomi di Benemerenza 2016, valutata

la meritoria attività svolta a sostegno dell’AEREC e

l’impegno profuso per il suo sviluppo. I riconoscimenti

sono stati consegnati a Davide Bernardini (Presidente

del Distretto Milano e Lombardia), Francesco Cala-

brese (Presidente del Distretto di Milano 2), Francesco

Caputo, Paolo Cardinale (prossimo ad aprire un

Distretto a Fondi, in provincia di Latina), Maurizio

De Clementi, Vincenzo De Cupis (Presidente del

costituendo Distretto della Campania), Silvano De

Rui (Presidente del Distretto di Bergamo), Antonio

Galoforo, moderatore del Convegno sulla prevenzione

medica che si era svolto nel primo pomeriggio,

Claudio Giust (Consigliere Diplomatico e Ambasciatore

AEREC per la Costa D’Avorio), Sara  Iannone,

Mario Ioppolo, Ugo Mainolfi, Patrizia Marin, Nicola

Messina (Presidente del Distretto del Triveneto), Vi-

valda Paolini, già Premio AEREC alla carriera per

l’attività forense,Francesco Petrino (Primo Consigliere

Diplomatico di AEREC), Luigi Stracuzzi (Vice Pre-

sidente del Distretto di Bergamo), Roberto Tassinari

(Presidente del Distretto di S. Marino, Toscana,

Emilia Romagna, Marche e Umbria), Flaminio Val-

seriati, Andrea Volonnino e Paola Zanoni.

Alberto Ca3stagna

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Inattesa e molto gradita dal Presidente dell’AE-REC Ernesto Carpintieri e dagli Accademici tutti,

la visita alla 53° Convocazione Accademica del-l’AEREC del Presidente del CNR, il Consiglio Na-zionale delle Ricerche, il Prof. Massimo Inguscio,il quale ha voluto rivolgere un saluto ai presenti, il-lustrando anche scopi e nuovi obiettivi dell’Ente dalui guidato. “Il Consiglio Nazionale delle Ricerche è stato costi-tuito nel 1923 ed è l’ente di ricerca italiano per ec-cellenza. Esso serve a fare ogni tipo di ricerca chepossa essere utile al progresso economico e contacirca 8000 tra ricercatori e tecnologi multidisciplinari.La vera innovazione, quella che produce ricchezzain una nazione come l’Italia, non può che essereconseguenza del progresso scientifico, ove lascienza guida l’innovazione, l’economia e la ric-chezza. Oggi il CNR sta tornando ad essere inte-grato con le università e io mi auguro anche con ilmondo industriale, riformando quella squadra cheha consentito la costruzione in Italia del primo cal-

colatore elettronico, su idea di Enrico Fermi e larealizzazione a cura dell’Università di Pisa, del CNRe della Olivetti, per non dire della genetica che na-sceva a Napoli subito dopo la guerra. Con Confin-dustria, tra l’altro, stiamo promuovendo dei dottoratiindustriali perché nel settore quello che manca ècapire cosa significa davvero l’innovazione.”“Io sono in procinto di andare a rappresentare l’Italianelle prime scelte che l’Unione Europea farà il 15dicembre su cosa vogliamo per il futuro della ri-cerca. In tale contesto, uno dei temi che più spin-geremo sarà quello delle nuove frontiere dellamedicina.”“So che oggi avete parlato di Brexit e al tal propositovoglio dire che noi abbiamo oggi, in Inghilterra, circa3000 nostri ricercatori eccellenti che si troverannoprima o poi in difficoltà con la loro permanenza nelPaese. Ma la politica scientifica può trasformare inun vantaggio quelle che sono delle obiettive situa-zioni di svantaggio. E così cercheremo di portarein Italia il centro di meteorologia di Reading e anchealtri centri.”“L’anno prossimo ricorreranno i 60 anni dei Trattatidi Roma e, insieme all’European Science Councilche è la più grande organizzazione di ricerca eu-ropea, mostreremo come l’Europa scientifica abbiaperfettamente realizzato il sogno dei padri fondatoridell’Europa unita e di quanto avrebbe da insegnareall’Europa politica ed economica.”“Il CNR è essenzialmente al servizio dello Stato, èun’istituzione, fa sinergia con tutti per sviluppare lascienza che è sempre stato il motore del progresso.Chiudo con un esempio: Gustavo Colonnetti, cheè uno dei Presidenti che mi hanno preceduto, nel1946 faceva parte dell’Assemblea Costituente e fua lui che si deve l’art 9 della Costituzione che recitache la Repubblica promuove lo sviluppo della cul-tura e la ricerca scientifica e tecnica. E, nel presen-

tarlo ai suoi colleghi costituenti, ammonì sul fattoche non esistono scienze che portano ricchezza ealtre no, alcune che possono essere applicate ealtre no. Citò quindi l’esempio della meccanicaquantistica e del principio di indeterminazione di Ei-senberg chiedendo: ‘chi può dirci che questo nonci porti qualcosa di utile economicamente?’ Eb-bene, 10 anni dopo, le teorie di Eisenberg ispira-rono l’invenzione del laser che oggi usano tutti eche ha prodotto ricchezza, oltre a far progredire lamedicina. Per dire che tutta la scienza può diven-tare, a sorpresa, fonte di economia e di ricchezza!” A conclusione della Convocazione Accademica,anche il breve intervento del Direttore dei ServiziGenerali della Sede Centrale del CNR, il Dott. Pierpaolo Orrico, cui l’AEREC ha anche conferitouna Menzione speciale per l’impegno profuso nel-l’organizzazione dell’evento. Facendo riferimentoal secondo tema del programma convegnistico, de-dicato alla prevenzione e diagnosi precoce dei tu-mori, in particolare quelli femminili, il Dott. Orrico haricordato come in quello stesso giorno ricorresse laGiornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne,per esprimere il suo compiacimento nell’avereascoltato uomini che si prendono realmente curadelle donne, ciò “che dovrebbe guidare la vita quo-tidiana di ognuno di noi”.

IL SALUTO DEL PRESIDENTE DEL CNR

Abbracci, sorrisi, saluti affettuosi. Èsempre una festa tanto attesa quanto

entusiasmante il momento in cui gli Ac-cademici, vecchi e nuovi, si ritrovano perle Convocazioni Accademiche Nazionaliche si svolgono a Roma due volte l’anno

e che si concludono con una Cena diGala sempre allietata da buona musica,

cucina esclusiva e dalla presenza diospiti prestigiosi, cui l’AEREC rendeomaggio con i suoi riconoscimenti. Comegià più volte nella storia dell’Accademia,anche in occasione della 53° Convoca-zione Accademica, il 25 novembre ad ac-

il Giornale dell’Accademia

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La Serata di Gala nei saloni di Palazzo Brancaccio

L’Italia migliore accanto all’AERECTante voci contro tutte le violenze

La 53° Convocazione Accademica del 25 novembre 2016 si è conclusa con la tradizionale Cena con lapartecipazione di prestigiosi ospiti e il conferimento dei Premi alla Carriera e altri riconoscimenti speciali.

Neri Parenti, Guillermo Mariotto, Maria Rosaria Omaggio

Carlo Tavecchio, Antonio Marini, Claudio Lo Tito e Franca De Zotti

Il salone delle feste di Palazzo Brancaccio

il Giornale dell’Accademia

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cogliere gli Accademici e i loro ospitisono stati gli eleganti saloni di PalazzoBrancaccio, storica dimora nata alla finedell’800 per volontà del Principe Salva-tore Brancaccio, esponente di una dellepiù antiche e illustri famiglie del patriziatonapoletano e progettato dall’architettoGaetano Koch, uno dei più celebri nelpanorama romano del XIX° secolo non-ché di Luca Carimini, altro architetto escultore in voga nell’epoca umbertina.A fare gli onori di casa, il Presidente Ernesto Carpintieri e la VicepresidenteCarmen  Seidel, anche Presidente diMissione Futuro ONG, al centro di unTavolo di Presidenza che comprendeval’autore e produttore televisivo CarloPrincipini, l’enologo Riccardo  Cota-rella, il Direttore Esecutivo della EU-LACFoundation Paola Amadei, il Direttoredella comunicazione della Maison Gattinoni Edoardo De Giorgio, il Presi-dente della Maison Gattinoni CoutureStefano  Tominella, ilProf. Giuseppe  Massi-miliano Falcone del Di-partimento di Finanzadell’Impresa e dei Mer-cati Finanziari dell’Uni-versità degli Studi diUdine, l’imprenditoreClaudio Giust, le giorna-liste Patrizia  Marin ePaola Zanoni, lo stilistaGuillermo Mariotto, l’at-trice e scrittrice MariaRosaria Omaggio, il re-gista Neri  Parenti, e ilCerimoniere dell’AERECFlaminio Valseriati.Tra altri ospiti, il Presi-dente Carpintieri ha se-gnalato la presenza delPresidente della FIGC

Carlo Tavecchio e del Presidente dellaLazio Calcio Claudio Lotito ed il procu-ratore Antonio Marini. Per poi rivolgereun ringraziamento speciale a RiccardoCotarella, enologo di fama internazio-nale ma anche produttore di vini rinomati,che ha messo a disposizione per gliospiti dell’AEREC nella Cena di Gala. “La mia è una cantina di famiglia” – hapuntualizzato l’enologo che da alcunianni mette la sua esperienza anche alservizio della Comunità di San Patri-gnano – “ma sono tante le soddisfazioniche il settore del vino offre professional-mente, emotivamente, e passionalmente.La Cantina si trova tra Lazio e Umbriaove, con la mia famiglia, ci dedichiamoalla riscoperta dei vecchi vitigni. Produ-ciamo, tra gli altri, un vino antichissimoche è l’Est Est Est di Montefiascone, alquale stiamo cercando di dare la giustaimmagine e rivalutazione, in quanto è unvino storico ma anche la bandiera di un

territorio così come il vino, nel suo com-plesso, è la bandiera del nostro paese,il prodotto più importante del settoreagroalimentare che ci rappresenta intutto il mondo e di questo penso che dob-biamo essere tutti molto orgogliosi.”

Si è giunti quindi ad uno dei momentipiù emozionanti delle Convocazioni Ac-cademiche, quello segnato dal conferi-mento dei premi internazionali alla Car-riera che hanno visto, nelle precedentiedizioni, onorare i talenti di alcune dellepiù importanti personalità del mondodella cultura, dell’arte, dello spettacoloe dell’imprenditoria. Il primo a ritirare il premio, assegnatoalla Carriera per la Moda, è stato lo stili-sta Guillermo Mariotto, dal 1994 crea-tore della Maison di Alta Moda Gattinonie già Direttore Creativo di tutte le lineedi prêt-à-porter e accessori con la griffedella storica Maison. Anche autore di co-

stumi di scena per la te-levisione, il cinema, ilteatro e l’opera lirica,alla lettura della ‘cita-tion’ che ha accompa-gnato il conferimentodel premio Mariotto hadichiarato modesta-mente “gradito questopremio alla carriera, maquello che ho appenaascoltato lo considero ilmio praticantato mentreora mi sto preparandoper quello che farò dagrande!”Anche Maria  RosariaOmaggio, Premio In-ternazionale alla Car-riera per il Cinema,considera il riconosci-

Massimo Marzi Paola Zanoni

Riccardo Cotarella

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mento come assegnato “allaprima parte della mia carriera.Spero, però, che rappresenti an-che un augurio per la fortuna delmio primo cortometraggio da re-gista, “Hey You”, realizzato perl’Unicef, che proprio staseraviene presentato in concorso alLos Angeles Narrative Film Fe-stival.”“Oggi è la Giornata Mondialecontro la Violenza sulle Donnee non posso non parlarne,avendo anche interpretato unaMedea (“MeDea - Variazioni sulmito” n.d.r. scritto e diretto daMaurizio Donadoni) dove si sco-pre che la straniera, Medea, èstata in realtà uccisa da Giasoneche fece poi a pezzi lei e i suoifigli, come purtroppo accade tuttii giorni in tutto il mondo. E poi c’è un’altrapiaga cui vorrei accennare, che io spe-ravo fosse superata. Mi sono occupatadi bambini soldato, attraverso le paroledi uno dei più grandi scrittori del ‘900che è Italo Calvino, per uno spettacolointitolato “Chiamalavita” che ho portatoanche all’Auditorium delle Nazioni Unitea New York per denunciare una piagache, purtroppo, si è riproposta fortementein quella atroce guerra in atto in Siria.Siccome la leggerezza di Calvino è ca-pace di toccare il cuore dicendo coseserie, vi declamo una composizione dalui scritta.” Cosa che ha magistralmentefatto riscuotendo molti applausi.

“Dopo Calvino è dura” – ha scherzosa-mente affermato Neri Parenti, regista ditanti film che hanno ‘sbancato’ i botte-ghini italiani nel periodo natalizio - riti-rando il suo Premio Internazionale allaCarriera per il Cinema aggiungendo: “mi

fa piacere ricevere un premio alla car-riera, il problema è che potrebbe essereil penultimo, perché quello dopo vieneassegnato alla memoria. Bisogna stareattenti quando si prendono questi premi!”Manager da molti anni attivo in ambitobancario e finanziario, Giancarlo  Vi-nacci  è stato destinatario del PremioInternazionale alla Carriera per l’impren-ditorialità e la managerialità dichiaran-dosi “grato per questo riconoscimentosoprattutto alla vigilia di un grande cam-biamento. Ho cambiato parecchie realtànella mia vita, più o meno ogni 5 o 6anni e ora sto per partire con un nuovoprogetto per cui spero che questo premiomi porti fortuna.”Il Presidente Carpintieri è passato quindiad introdurre alla platea alcuni artisti chegrazie alle acclarate capacità di Ugo Mai-nolfi nell’individuare promettenti perso-nalità del campo musicale, sono staticonsiderati meritori di essere portati alla

ribalta dell’Accademia.Sara Pastore, Premio Inter-nazionale AEREC per la Li-rica ha anche lei voluto ren-dere omaggio, come altriprima di lei, alla GiornataMondiale contro la Violenzasulle Donne, un problema“che dovremmo ricordaretutti i giorni. Non a caso hoscelto di cantare stasera unbrano, “Memory”, tratto dalmusical “Cats” e scritto daAndrew Lloyd Webber che siconclude con le parole: ‘do-mani è un altro giorno’. In unaltro giorno qualsiasi cosapuò succedere. Può succe-dere che non esistano più laviolenza e le guerre o chemolti comincino a pensare in

modo diverso influenzando tutti gli altri!”

Gaspare Maniscalco, violinista che si ègià esibito in alcuni tra i più importantiteatri di tutto il mondo, ha accolto il Pre-mio Internazionale per la Musica confe-ritogli dall’AEREC come “un buon auspi-cio per la mia crescita musicale” primadi eseguire due temi di Ennio ed AndreaMorricone e Luis Enriquez Bacalov, trattirispettivamente dalle colonne sonore di“Nuovo Cinema Paradiso” e “Il Postino”dedicando il primo “a tutte le donne pre-senti e non solo, sperando che Dio illu-mini sempre le menti malate che non liportino a commettere gesti estremi.” Adaccompagnarlo al pianoforte, Pawel Go-rajski, un direttore d’orchestra di appena29 anni.Un ultimo premio, ancora per la Lirica, èstato conferito al tenore MassimilianoDrapello, collaboratore abituale di KatiaRicciarelli e Mirella Freni, il quale si è

Claudio Giust, Consigliere Diplomatico e Ambasciatore AEREC per la Costa d’Avorio

il Giornale dell’Accademia

Gaspare Maniscalco Emy Persiani e la sua band

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detto onorato di “entrare farparte della famiglia dell’AE-REC che già annovera perso-nalità autorevoli del mondodello spettacolo e della cul-tura”.Ad accompagnare l’artistanella sua applauditissimaesecuzione della classica “MyWay”, è stato il quartetto dimusicisti che ha allietato l’in-tera Serata di Gala soste-nendo la splendida voce dellacantante Emy Persiani: An-drea Cantoni (tastiere), Gior-gio  Rosciglione  (contrab-basso), Gian  Piero  LoPiccolo (sax) e Luca Ingletti(batteria). Il lavoro umanitario che l’AEREC svolgein Africa con la ONG Missione Futuro pre-sieduta da Carmen Seidel, è stato an-cora una volta evocato durante la conse-gna del Diploma di AccademicoBenemerito a Claudio  Giust  che haavuto modo di riscontrare in prima per-sona l’intensa attività sul territorio di Son-gon: “L’impressione che ho acquisito èche ci sono tante persone – bambini,donne, famiglie – che hanno bisogno dinoi e che ci chiedono di non lasciarli soliperché noi siamo, per loro, il futuro diSongon”.È consuetudine dell’AEREC segnalarepubblicamente le produzioni letterarie deipropri Accademici, ottemperando così alsuo impegno in campo culturale. Così èstato anche nella Serata di Gala della53° Convocazione Accademica, quandoil Presidente Carpintieri ha chiamato ac-canto a sé due personaggi che hannoentrambi consegnato recentemente allestampe due volumi di indubbio interesse.Massimo Marzi ha presentato il suo “Be-neGiornale”, sottotitolo: “Alla ricerca delbene da promuovere e diffondere” (Ar-mando Editore).“Benegiornale è un progettocrossmediale che vorrebbeoccuparsi, a differenza diquanto accade adesso neinormali ‘malegiornali’, dellecose migliori di questa no-stra società. Io credo che siaopportuno ascoltare quellaparte del nostro Paese chesa esprimere il meglio e chenon viene ascoltata. Adesempio, se ci fosse statodavvero in onda un ‘bene-giornale’, anziché parlare difemminicidio sarebbe stato

bello poter dire che ci sono tanti uominiitaliani che sanno amare le loro donneper promuovere l’amore, il rispetto el’attenzione verso l’’altra metà’. Il Be-negiornale è un contenitore nuovo cheavrà dei contenuti, espressi in ante-prima nei 7 capitoli di questo libro. Iomi occupo di comunicazione, di rela-zioni, di emozioni e di uso del tempoche è il nostro grande tiranno e quindiho raccolto una serie di dati statisticisignificativi sul nostro moderno mododi vivere che purtroppo è distorto dallerealtà parallele mediatiche che man-tengono i riflettori sulle cose peggiori.A parte il libro e il programma televisivoad esso legato, sto portando avanti an-che il progetto di un film basato su que-sto argomento. Il tutto per cercare dicreare una breccia di consapevolezzain questo mondo così distratto, in cuinon c’è mai profondità ma solo super-ficialità, dove non c’è più concentra-zione, dove non c’è più il tempo neces-sario per fare le cose migliori perchésiamo tutti intrappolati in una velocitàfrenetica che ci porta a schiacciarci nel

quotidiano. Partiamo dalla no-stra Accademia: da soli nonsiamo nessuno, insieme ab-biamo una grande forza, pos-siamo portare i miglioramentinecessari a questo Paese.”Una visione positiva della vitache si può ritrovare anchenell’altro volume, scritto dal-l’Accademica Paola  Zanoniinsieme a Mario Scaffidi Ab-bate. “Ho realizzato ‘La grandebellezza degli italiani’ (CurcioEditore) insieme ad un profes-sore di 93 anni che ha inse-gnato per quattro decenni alConvitto Nazionale” – ha spie-gato la giornalista – “com-piendo con lui un percorso alla

scoperta dei retroscena che hanno ac-compagnato i maggiori fatti storici chesi sono verificati in Italia attraverso isecoli. Facendo le mie ricerche per illibro, quindi, mi sono imbattuta in unafrase dello scrittore Luigi Barzini cherecita: ‘essere italiani non è la conse-guenza di una coincidenza geograficama piuttosto una scelta, una vocazione,un grado di maturità dello spirito.’ Ecco,questo siamo noi italiani. E questo librol’ho scritto proprio nella speranza di su-scitare, in chi lo legge, un amore au-tentico e orgoglioso per l’Italia. Vival’Italia e viva gli italiani!”A chiudere la Serata di Gala dell’AERECun ospite, Marco Arturo Messina, cheha parlato del progetto umanitario chesta attuando nel drammatico scenariodella Siria. “Stiamo promuovendo unacampagna per vaccinare tutti i bambinidel Paese e nello stesso tempo racco-glieremo quelle notizie che ci consenti-ranno di raccontare agli italiani e almondo ciò che sta davvero accadendolì. Il linguaggio dell’anima è uno solo edè chi saprà ascoltare e comprendere”.

Gran finale a sorpresa: sempreaccompagnati dall’ensemble diEmy Persiani, i due artisti pre-miati Sara Pastore e Massimi-liano Drapello si sono uniti altenore Robert  Steiner – cheaveva appena concluso la suaapplauditissima esibizione - peruna versione estemporanea edentusiasmante di “O sole mio”.Un’ultima, grande emozione inuna lunga giornata che haavuto così la sua degna con-clusione.

Casei

il Giornale dell’Accademia

Robert Steiner

Marco Arturo Messina

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� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC ALLA CARRIERA PER IL CINEMA

MARIA ROSARIA OMAGGIO

Il debutto sul piccolo schermo di Maria Rosaria Omaggio, da giovanissima, coincide anchecon il primo dei tanti riconoscimenti che le sono stati assegnati nel corso della sua carriera:

il Premio della Critica radiotelevisiva per la sua partecipazione alla stagione 1973-74 di Can-zonissima. Due anni dopo, arriva il debutto nel cinema che la vedrà interprete complessiva-mente di oltre 30 film, diretta tra gli altri da Pasquale Festa Campanile, Cinzia Torrini, AlessandroBenvenuti, Giuseppe Ferrara e Woody Allen. All'attività nel cinema e nella televisione, si ag-giunge poi quella teatrale per la quale è stata anche autrice e regista, oltre che interprete, men-tre rimarchevole è la sua produzione letteraria, nella quale ha tra l'altro profuso la sua profondaconoscenza della gemmologia: il suo libro "L'energia trasparente" è stato tradotto in sei linguementre con la sua raccolta di favole, "C'era una volta, c'è sempre e ci sarà ancora" ha vinto ilPremio Chiantino 1998. Ambasciatrice dell'Unicef, Maria Rosaria Omaggio ha anche ideatouno spettacolo a favore del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia. Nel 2013 l'attrice ha inter-pretato il ruolo di Oriana Fallaci nel film "Walesa - L'uomo della speranza" del regista PremioOscar Andrzej Wajda, interpretazione che le ha valso vari riconoscimenti tra i quali il PremioFrancesco Pasinetti alla Mostra del Cinema di Venezia. Sempre recentemente, ha scritto, di-retto e interpretato un cortometraggio che ha vinto il Premio della Giuria alla IX edizione delFestival Internazionale Film Corto 2016 “Tulipani di Seta Nera”.

� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC ALLA CARRIERA PER LA MODA

GUILLERMO MARIOTTO

Nato a Caracas, Guillermo Mariotto ha studiato e si è laureato a San Francisco presso il “CaliforniaCollege of Arts and Craft”. Desideroso di approfondire la sua conoscenza dell’arte e del design, ha

poi intrapreso un viaggio in Europa; la collaborazione con un famoso Studio di Interior Design lo haportato a Milano e all’inevitabile incontro con il mondo della Moda. Entrato a far parte dell’Ufficio Stiledel brand “Basile”, ha collaborato per due anni alle collezioni pret-a-porter donna della griffe per poi in-traprendere una collaborazione con “Krizia”, leader dell’Italian Style nel mondo. Fu poi Raniero Gattinoni- impegnato allora nel restyling della storica griffe - a dargli l’opportunità di esprimersi nella difficile artedella Couture e nella creazione di abiti unici. Sin dal 1994 egli è quindi creatore della Maison di AltaModa Gattinoni e sino al 2010 è stato Direttore Creativo di tutte le linee di prêt-à-porter e accessori conla griffe della storica Maison. Sono molti i successi della Maison Gattinoni di cui è autore Guillermo Ma-riotto, sia nel panorama delle collezioni Haute Couture presentate a Roma sia nell’ambito del Pret-a-porter a Milano. Ma i suoi molteplici interessi per le diverse forme d’arte lo hanno spinto anche arealizzare i costumi di scena per la televisione, per il cinema, per il teatro e per l’opera lirica. Stilistaprediletto da molte star tra le quali la celebre cantante Beyoncè, nel 2015 Guillermo Mariotto ha vistole sue creazioni esposte nei più importanti musei del mondo in mostre di rilevante interesse culturale,dal Victoria e Albert Museum di Londra al Metropolitan di New York, dal Maxxi di Roma ai Mercati diTraiano di Roma, passando per le Terme di Diocleziano, fino ad arrivare a CasaItalia ad Hanoi.

� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC ALLA CARRIERA PER IL CINEMA

NERI PARENTI

Pur avendo completato gli studi universitari in Scienze Politiche, poco più che ventenne Neri Parentidecise di dedicarsi al cinema affiancando sul set registi come Salvatore Samperi, Steno, Giorgio

Capitani e soprattutto Pasquale Festa Campanile, di cui è stato aiuto regista in tutti i film diretti dal 1972al 1979. In quello stesso 1979 ha debuttato come regista con una parodia di "La febbre del sabato sera"ma la svolta della sua carriera avvenne dopo l'incontro con Paolo Villaggio che gli affidò la regia di unfilm incentrato sul personaggio di Fantozzi, il primo di sette pellicole della saga inaugurata da LucianoSalce e anche il primo che lo ha visto collaborare con l'attore genovese con il quale ha stretto un lungoe felice sodalizio sottolineato anche da grandi successi come "Le comiche" e "Scuola di ladri". In questifilm, Parenti ha definito il suo registro espressivo ispirato al cinema comico muto americano e al cosid-detto 'slapstick", genere fondato su una comicità elementare che sfrutta il linguaggio del corpo e siarticola intorno a gag tanto semplici quanto efficaci. Il talento di Neri Parenti nel raccogliere i favori delpubblico si è confermato quando ha preso le redini, nel 1996, dei cosiddetti cine-panettoni inauguratidai fratelli Vanzina e poi prodotti da Aurelio de Laurentiis e interpretati da Christian De Sica e MassimoBoldi. Terminata dopo 10 anni anche quest'esperienza, ha proseguito a lavorare separatamente con idue attori cogliendo ancora notevoli riscontri al botteghino, affermandosi definitivamente come il 'reMida' del box office. Tra i titoli più recenti diretti da Neri Parenti, anche "Amici miei - Come tutto ebbeinizio", remake della celebre commedia diretta da Mario Monicelli.

il Giornale dell’Accademia

I Premi Speciali e alla Carriera AERECNell’ambito delle Convocazioni Accademiche, l’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali rendeomaggio, con un premio speciale, ad illustri personaggi del mondo del giornalismo, dello spettacolo, della musica, del cinema, dellacultura e dell’imprenditoria, attraverso un riconoscimento speciale che premia i brillanti risultati conseguiti dell’arco della loro carriera.Il Premio AEREC, pur a fronte di un panorama ricco e variegato di presenze, ha voluto essere, fin dall’inizio della sua istituzione, for-temente selettivo per valorizzare il senso e gli scopi: mettere in luce quelle personalità che assumono valore emblematico in quantorappresentano il rafforzamento dell’immagine della professionalità italiana nel tessuto culturale, economico e sociale internazionale.

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il Giornale dell’Accademia

� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC ALLA CARRIERA PER L’IMPRENDITORIA E LA MANAGERIALITÀ

GIANCARLO VINACCI

Mentre era ancora studente presso la facoltà di Economia e Commercio del-l'Università La Sapienza di Roma, Giancarlo Vinacci veniva selezionato dalla

Banca Nazionale del Lavoro per approfondire le tematiche finanziarie, economichee strategiche più complesse. In seguito è entrato a far parte del gruppo Mediobancae ha vissuto per diverso tempo all'estero per affinare metodologie di sviluppo inno-vative. Dopo altre, significative esperienze, ha intrapreso una serie di nuove iniziativein ambito finanziario legando il suo nome ad alcuni dei più importanti istituti cheoggi operano con successo nel mercato. Tra le varie posizioni assunte nel tempoda Giancarlo Vinacci figurano la carica di Amministratore Delegato di una societàdi mediazione creditizia e di Presidente di una società di brokeraggio assicurativo.

� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC PER LA LIRICA

MASSIMILIANO DRAPELLO

Dopo una esperienza sportiva di successo nel nuoto, tennis e boxe edesperienze di recitazione, Massimiliano Drapello ha iniziato a studiare

l'opera, subito dimostrando uno spiccato talento per il tono di voce nelcanto. In breve, egli avrebbe cominciato a calcare i palcoscenici italiani estranieri, esibendosi accanto ad alcuni dei più famosi artisti che annoverila lirica italiana, tra i quali Katia Ricciarelli, con la quale collabora a tut-t'oggi, e Mirella Freni. Protagonista di importanti produzioni internazionali,in possesso anche di un ampio repertorio di pop opera, attualmente il te-nore è impegnato tra l'altro in un progetto innovativo che abbina la musicaclassica e lirica con i ritmi della batteria, una miscela mai tentata prima.

� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC PER LA LIRICA

SARA PASTORE

Figlia d'arte, Sara Pastore ha iniziato la carriera artistica da bambinacome attrice presso varie compagnie di prosa e poi partecipando a

vario titolo a diversi film. Diplomata come soprano lirico di coloritura, oltreal repertorio tradizionale operistico soprattutto verdiano e mozartiano conil quale ha svolto un’intensa attività in Italia e all’estero, Sara Pastore hapartecipato a molti galà di operetta e musical. Oltre a proseguire ad esi-birsi con successo sia nella veste di soprano che di attrice, da alcuni anniSara Pastore insegna arte scenica e canto ed è direttrice artistica di ras-segne liriche per la regione Lazio e il Comune di Roma.

� PREMIO INTERNAZIONALE AEREC PER LA MUSICA

GASPARE MANISCALCO

Violinista plurilaureato e musicista da camera, nato in una famiglia di mu-sicisti e dotato di un’ecletticità che gli permette di muoversi con disinvoltura

sia nell’ambito classico che nella musica leggera, Gaspare Maniscalco ha ri-cevuto il suo primo violino all’età di sei anni dal nonno violinista ed ha intra-preso lo studio dello strumento sotto la guida del padre, anch’egli violinista.Da venticinque anni egli svolge quindi un’intensa attività concertistica in pre-stigiose orchestre da camera, sinfoniche, lirico-sinfoniche e ritmico-sinfoniche,ricoprendo spesso il ruolo di Primo Violino di Spalla o Concertino dei PrimiViolini, esibendosi in alcuni tra i più importanti teatri di tutto il mondo ed ac-compagnando artisti di fama nazionale ed internazionale. Collaboratore dimusicisti premi Oscar quali Ennio Morricone, Nicola Piovani, Luis Bacalov eLudovic Bource, Maniscalco ha effettuato tournée con cantanti del calibro diGino Paoli, Ornella Vanoni e Mario Biondi ed accompagnato dal vivo numerosiartisti di fama nazionale ed internazionale.

Gli Accademici AERECRoma, 25 NOVEMBRE 2016

GIOVANNI ALEI

Laureato in Medicina e Chirurgia pressol'Università degli Studi La Sapienza diRoma, Giovanni Alei si è specializzatopresso lo stesso Ateneo in Urologia nel 1975e in Chirurgia Generale nel 1982, specia-lizzandosi anche in Urologia presso l'Uni-versità di Pisa e conseguendo poi l'idoneitànazionale a Primario Urologo. E’ titolaredella Cattedra di Urologia presso la Facoltàdi Medicina e Chirurgia e presso il Corso diLaurea in Scienze Infermieristiche della Sa-pienza. La sua produzione scientifica, pub-blicata su riviste e volumi nazionali ed esteri,comprende oltre 150 pubblicazioni e 20 vi-deotapes di carattere andrologico e chirur-gico su argomenti urologici ed andrologici.Giovanni Allei è Presidente della SocietàItaliana di Chirurgia Genitale Maschile eVice-Presidente del Centro Italiano di Ses-suologia.

GIUSEPPE AMBROSIOIscritto all'Ordine degli Avvocati di Roma dal1967, dopo aver trascorso alcuni annipresso il servizio legale dell'Istituto MobiliareItaliano raggiungendo posizioni di rilievo,Giuseppe Ambrosio ha iniziato ad esercitarela professione forense occupandosi preva-lentemente dei vari settori del diritto civileed amministrativo e partecipando ad impor-tanti cause e processi anche di rilevanzanazionale. Socio di uno studio fondato dalnonno, Giuseppe Ambrosio segue a svol-gere tutt'ora attività in ambito civilistico e,per i suoi traguardi professionali, è stato in-signito prima della onorificenza di Cavalieree poi di Ufficiale dell'Ordine al merito dellaRepubblica italiana, oltre che di Commen-datore al merito dell’Ordine del Santo Se-polcro.

FRANCESCO BONICHILaureato in Giurisprudenza presso l'Univer-sità degli Studi La Sapienza di Roma, Fran-cesco Bonichi ha prestato la sua attivitàprofessionale per circa sette anni nell'Ufficio

fiscale della ExxonMobil in Italia e nel RegnoUnito. In seguito, ha collaborato con lo Stu-dio di consulenza tributaria di Ernst & Young,presso l'Ufficio fiscale dell'Alitalia S.p.A. epresso altri Studi professionali italiani.Esperto in materia di imposte dirette e Ivanel settore finanziario e capital market, Fran-cesco Bonichi è avvocato cassazionista edassiste i propri clienti nelle attività di accer-tamento fiscale e nel contenzioso tributariodi fronte alle corti di merito e di legittimità.Bonichi ha pubblicato vari articoli in materiafiscale ed è relatore a convegni in materiatributaria sia in Italia che all'estero.

MAURIZIO CELEGHINDopo aver lavorato per alcuni anni daagente della Olivetti, Maurizio Celeghin halegato la sua carriera professionale al set-tore dei servizi finanziari fino a quando, nel2006, non è riuscito a raggiungere il suoobiettivo di diventare imprenditore nel set-tore della consulenza e della gestione diservizi bancari rivolti principalmente alleAziende. E' nata così Aesse, società basatasu di un Team di Professionisti, selezionatinel corso degli anni, che dispone di unaqualificata, dinamica ed efficiente strutturacommerciale, tecnica e legale, vantandonumerosi successi in termini di transazionie sentenze. Da molti anni parte attiva allavita di rappresentanza amministrativa delsuo paese, Fratta Polesine, Celeghin ne èstato tra l'altro Assessore al Bilancio, al Per-sonale, allo Sport, al Turismo e alla Cultura,oltre che vice-Sindaco.

DOMENICO CORA'Dopo essersi laureato in Scienze Politichecon indirizzo economico aziendale pressol'Università Statale di Milano, DomenicoCorà è entrato a far parte dell'azienda difamiglia, leader in Europa per l'importazione,il commercio e la produzione di legname.Affinate le sue capacità ricoprendo vari in-carichi anche operativi all'estero, DomenicoCorà ha assunto cariche di sempre mag-giore responsabilità nell'azienda fino a di-ventare Presidente e Amministratore Dele-gato di una nuova società nata dallascissione dell'azienda precedente, con par-tecipazioni in alcune consociate estere. Trale varie cariche da lui ricoperte, vi sonoquelle di Presidente nazionale di Fedecom-Legno e di Vice Presidente nazionale di Fe-der Legno Arredo.

RICCARDO COTARELLACostituita insieme al fratello un’azienda vini-cola, Riccardo Cotarella ha poi dato vita nel1981 ad una società di consulenze viticoleed enologiche di cui è a tutt’oggi Direttore

Generale. Egli stesso consulente enotecnicoe responsabile della produzione di aziendein Italia e all'estero, già Presidente del Comi-tato Scientifico per l’allestimento del padi-glione del vino italiano di Expo 2015, Cota-rella è Docente presso il Corso di Laurea inEnologia e Viticoltura della Facoltà di Agrariadell'Università della Tuscia, Presidente del-l’Union Internationale des Enologues, Presi-dente Nazionale Assoenologi, Presidentedella Commissione di Degustazione del Con-sorzio per la Tutela del Vino Orvieto. Tra itanti riconoscimenti a lui conferiti, ricordiamoqui quello di Cavaliere dell’Ordine al Meritodella Repubblica Italiana.

STEFANO DI GIROLAMO

Laureato in Medicina e Chirurgia pressol'Università degli Studi La Sapienza di Roma,Stefano Di Girolamo ha conseguito le spe-cializzazioni in Otorinolaringoiatria, patologiacervico-facciale e Audiologia. Docente tito-lare nei corsi delle facoltà di Medicina e Chi-rurgia, Odontoiatria e protesi dentaria, oltreche per le scuole di specializzazione uni-versitarie, dottorato e master, Di Girolamosvolge la sua attività clinica e di tutoraggionel reparto di Clinica Otorinolaringoiatricadel Policlinico Universitario di Tor Vergata.L’attività didattica, di ricerca e ospedalieranella Medicina Otorinolaringoiatrica e nellaChirurgia Cervico-facciale ha meritato al me-dico un riconoscimento speciale dell’Asso-ciazione “L’Alba del Terzo Millennio”, premioche segue quello ottenuto per il miglior lavorosperimentale in occasione del CongressoNazionale di Otorinolaringoiatria di Capri.

PINUCCIO DONETTILaureato nel 1981 in Scienze dell’Informa-zione presso l’Università di Torino, PinuccioDonetti ha iniziato la sua attività lavorativacome programmatore e analista softwareper una società del Gruppo Credito Italiano.Nell'arco di alcuni anni, egli è passato a ruolidirettivi sempre per primarie aziende soprat-tutto nel settore delle telecomunicazioni, se-guendo personalmente progetti di ridefini-zione societaria e azionistica. Nel 2008 egliha quindi fondato la Netvalue Srl, della qualeè oggi amministratore, società che opera

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il Giornale dell’Accademia

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come Service Provider per fornire alle piccolee medie imprese soluzioni basate sullabanda larga, sui servizi mobili e sui serviziCloud in base ad accordi stipulati con i prin-cipali operatori di telecomunicazioni.

MARCO FORMENTIPer alcuni anni, Marco Formenti ha lavoratocome consulente di una società finanziariaspecializzata nel segmento mutui a privatie imprese oltre che dei prodotti finanziaricorrelati quali cessioni del quinto, prestitipersonali, leasing e assicurazioni. Affinatecosì le sue capacità e arricchite le sue com-petenze, dal 2011 Marco Formenti ammi-nistra una società di consulenza imprendi-toriale, gestionale e di pianificazioneaziendale finalizzata allo sviluppo commer-ciale e finanziario delle imprese. Parallela-mente, egli porta avanti iniziative e progettimusicali, dirigendo tra gli altri le SezioniSuono e Canto di un gruppo di artisti cheperpetua il folclore e le tradizioni popolaridella Brianza.

REMO IACOVACCIIn forze per alcuni anni presso l'Istituto Au-tonomo Case Popolari, Remo Iacovacci èstato in seguito segretario della Commis-sione "Urbanistica ed assetto del territorio"del Comune di Terracina per poi ottenerel'abilitazione alla libera professione. Oggi ti-tolare di uno studio di progettazione consedi a Roma e a Terracina, è stato incari-cato, insieme ad architetti ed ingegneri diprovata esperienza, della redazione di va-rianti urbanistiche ed ha fatto parte dellaCommissione Censuaria Provinciale di Ter-racina, ove è stato anche Assessore dal1989 al 1992. Remo Iacovacci è Consulentedella Sogin Spa ed è titolare di quote so-cietarie in srl operanti nel settore immobi-liare.

ANNALISA MANGONELaureata in Ingegneria Gestionale, AnnalisaMangone ha conseguito un Dottorato in In-gegneria delle Infrastrutture e dei Trasportiquando aveva già affrontato importantiesperienze professionali per le Ferroviedello Stato e il Gruppo Finmeccanica. Dopoaver operato anche come consulente pervarie società internazionali, nel 2010 ellaha assunto la Presidenza della Dames Srl,società di consulenza che, grazie all'intera-zione tra le realtà accademiche e industriali,è in grado di supportare le grandi compagniepubbliche e private nello sviluppo di progettilegati all'energia, all'ambiente, alla mobilitàe alla sicurezza. Dal 2015 Annalisa Man-gone è anche consulente per la Centraledella Mobilità di Roma.

FABIA MARIANILaureata in Giurisprudenza presso l'Univer-sità degli Studi di Perugia, Fabia Marianiha seguito numerosi corsi di qualificazionepost-laurea, focalizzandosi soprattutto suldiritto bancario e di famiglia ma anche par-tecipando a diversi stage formativi, tra glialtri presso la Consob. Conseguita l'abilita-zione professionale, la legale vi ha affiancatoanche l'abilitazione all'insegnamento dellematerie giuridiche e oggi opera attraversoun proprio studio legale che ha sede a Fo-ligno, seguendo una vasta e qualificataclientela soprattutto per cause riguardanti ildiritto civile e quello commerciale, in ambitobancario e borsistico.

GIORGIO MELONILaureato in Economia e Legislazione perl'Impresa presso l'Università Bocconi di Mi-lano, Giorgio Meloni ha svolto alcuni stagese tirocini in Italia e in Germania. Già Ammi-nistratore Unico di una primaria società nelsettore sanitario pubblico lombardo, è statocollaboratore di alcuni studi prima di fondareuna propria società di consulenza fiscale,tributaria e legale. Revisore dei Conti, spe-cializzato in strategia aziendale e tassazionenazionale e internazionale, nonostante lasua giovane età Giorgio Meloni rappresentagià un solido punto di riferimento per pro-fessionisti e aziende che apprezzano in luila combinazione vincente tra pragmatismoe spirito imprenditoriale.

FRANCO MENONCELLOFino al 1995, Franco Menoncello ha svoltol’attività di consulente del lavoro presso alcuniimportanti studi professionali prima di intra-prendere l’attività in proprio che svolge oggiattraverso due studi di Consulenza del Lavoro,contabile e amministrativa. All’attività profes-sionale egli ha affiancato da sempre un im-pegno in campo sociale, svolto attraverso va-rie forme. Coordinatore di una società chepromuove attività sportive per bambini in col-laborazione con i progetti formativi scolastici,egli collabora anche con un’associazione chesi occupa del recupero delle persone disabili,figura tra i coordinatori del più importante cen-tro di prima accoglienza per Richiedenti Asilodi Treviso e collabora attivamente con l’IstitutoSalesiani di Don Bosco.

CESARE PAGANILaureato in Economia Aziendale pressol'Università degli Studi di Milano, CesarePagani ha fondato un’azienda impegnatanella progettazione e realizzazione di radiobase station e sviluppo delle reti di teleco-municazione per operatori telefonici e perGeneral Contractor.

Dopo dieci anni di lusinghieri riscontri dimercato, egli ha deciso di diversificare lapropria attività e ha fondato una nuova so-cietà operante nella progettazione, realiz-zazione e gestione di impianti energetici afonti rinnovabili. Amministratore Unico del-l'azienda, Cesare Pagani si occupa tra l'altrodello sviluppo della filiera totale di approv-vigionamento biocombustibili e dello svi-luppo di tutte le business units dell'azienda.

LUISA PALADINI DE MENDOZADiscendente da due antichissime famigliedi Francia e di Spagna, Luisa Paladini deMendoza ha ereditato il titolo di Marchesa.Conseguite due lauree in Scienze Politichee in Giurisprudenza presso l’Università LaSapienza di Roma, si è successivamentespecializzata presso la LUISS in Marketinge negli U.S.A. in Telemarketing presso laA.T.& T. Nel 1988, ha quindi avviato la primasocietà di Call Center del centro Italia, for-nendo ricerche di mercato e corsi di tele-marketing alle imprese per poi operare daPromotore Finanziario per conto di una pri-maria banca d’affari. Infine, nel 2005, LuisaPaladini de Mendoza ha fondato la ChineseInstitute, la prima scuola del centro Italiaspecializzata nell’insegnamento del CineseMandarino, avviando poi il marchio Eurlan-guages, brand specializzato nelle lingue eu-ropee.

LUIGI PARENTILaureato in Giurisprudenza presso l'Uni-versità degli Studi di Roma La Sapienza,Luigi Parenti oggi svolge l'attività forenseattraverso uno studio che opera nell'ambitodel diritto delle assicurazioni, fornendo inol-tre consulenza contrattuale ai rami del-l'azienda e grandi rischi e assistenza in am-bito penale nel settore delle frodi contro lecompagnie assicurative. Abbracciando levarie branche del diritto, con particolare ri-ferimento al contenzioso bancario e civilein generale, lo Studio Parenti ha nel suo ti-tolare un esperto cultore del diritto ammi-nistrativo, forte anche della sua esperienzaquale assistente nella materia presso lacattedra del prof. Guarino all'Università LaSapienza.

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VITTORIO PELLONI

Già attivo per diversi anni nel settore del globalservice in qualità di supervisore appalti con entipubblici e privati, Vittorio Pelloni è titolare dal1990 di una società per la compravendita di im-mobili ad uso ufficio/abitativo e industriale. Daamministratore, inoltre, di una società che operain ambito farmaceutico, Vittorio Pelloni ha favo-rito la realizzazione di un prodotto innovativoper il quale ha ottenuto un brevetto europeo e ilriconoscimento dell’Agenzia Italiana del Far-maco. In ambito extraprofessionale, da segna-lare la sua carica di Membro Direttivo dell’As-sociazione culturale “Nuovi Castelli Romani”che si occupa principalmente di prevenzione esalute e della salvaguardia dell’ambiente e dellosviluppo del territorio dei Castelli Romani.

ETTORE POMPILILaureato in Scienze Politiche e delle RelazioniInternazionali e in Giurisprudenza, Ettore Pom-pili ha svolto incarichi di dirigente amministra-tivo presso diverse strutture sanitarie, oggianche con l'incarico aggiuntivo di Responsa-bile della Prevenzione della Corruzione nel-l’Azienda di Unità Sanitaria Locale di AlbanoLaziale. Già Consigliere Comunale della cittàdi Marino e più volte delegato Assessore, Et-tore Pompili è stato anche delegato alla Pre-venzione Sanitaria ed Ambientale, Espertodell'ufficio speciale del Sindaco ed è statoPresidente dell'Associazione Culturale deiNuovi Castelli Romani, di cui oggi è PresidenteOnorario. Tra le altre cariche da lui ricoperte,quella di Consigliere di Amministrazione del-l'Azienda Multiservizi dei Castelli di Marino.

BICE PREVITERA

Nata a Messina, Bice Previtera ha conseguito

la laurea in Medicina a Chirurgia, oltre a variespecializzazioni e si è trasferita poi ad Ancona,dove si è affermata nella professione medicama ha anche completato la propria formazioneabbracciando materie di economia presso l’Uni-versità Politecnica delle Marche conseguendoviun master e una nuova laurea in Sistemi socio-sanitari e pubblica amministrazione. Oggi Dirigente Medico presso il Dipartimento diPrevenzione, Servizio Igiene degli alimenti edella nutrizione dell'Azienda Sanitaria Unica Re-gionale delle Marche, Bice Previtera alterna l'at-tività professionale ad una attività artistica dialto profilo per la quale ha avuto importanti ri-conoscimenti anche in ambito internazionale.

CARLO PRINCIPINI

Carlo Principini ha esordito in televisionecome produttore di un programma diretto daAntonello Falqui proseguendo poi a lavorarecome produttore-regista-autore per molti pro-grammi di successo, come ‘Domenica In’,”Fantastico’, il ‘Festival di Sanremo’ e tantialtri. Dopo un’esperienza a Telemontecarloda Direttore dei Programmi, Carlo Principiniha iniziato una collaborazione con la societàPublispei di Carlo Bixio per la quale ha firmatofino ad oggi, in qualità di autore, co-produttoreo direttore artistico, produzioni di grande suc-cesso come "Un medico in famiglia", "I Ce-saroni", "Tutti pazzi per amore" e molti altri.Nel 2010, Carlo Principini è stato insignitodella Laurea ‘Honoris Causa’ in Scienze delleComunicazione presso la Sala delle Colonnedella Camera dei Deputati di Roma.

MASSIMILIANO ALESSIO REGINALDIDi indole eclettica e dai vari interessi, Massimi-liano Alessio Reginaldi ha acquisito importantiesperienze soprattutto nel campo delle scienzebiologiche. Svolta anche un’intensa attività di-dattica, dal 2011 Reginaldi è in forze presso unaazienda farmaceutica per la quale si è occupatodi gestire il personale delle linee di produzione,l'area tecnica filling room e la gestione dei trainingal personale, occupandosi ora del settore con-trollo qualità nel laboratorio microbiologico dellastessa azienda. All'attività professionale, Massi-miliano Reginaldi affianca da sempre iniziative

di carattere culturale e scientifico svolgendo tral’altro, da diversi anni, serate di divulgazione inambito astronomico, altra sua grande passioneche lo ha portato anche a fondare un'associa-zione, l' "Unione Astrofili Teramo".

GIACOMO SCARFO'Laureato in Architettura con indirizzo tecno-logico presso l'Università degli Studi di Reg-gio Calabria, Giacomo Scarfò ha seguito varicorsi di specializzazione in lingua inglese efrancese all'estero. Iscritto all'Albo Profes-sionale degli Architetti e degli Agrotecnici,ha partecipato a seminari e convegni, hasvolto una intensa attività didattica e di ri-cerca ed è autore di numerose pubblicazioni.Già collaboratore di primarie imprese nel set-tore delle infrastrutture, dal 2006 GiacomoScarfò è Amministratore Delegato e DirettoreTecnico di una società di Professionisti ope-rante nell’ambito della fornitura di servizi diProgettazione e Consulenza nei campi del-l’Ingegneria e dell’Architettura.

FERDINANDO VERARDILaureato in Ingegneria Civile per la Difesa delSuolo e la Pianificazione Territoriale presso l’Uni-versità degli Studi della Calabria, FerdinandoVerardi è stato poi vincitore di un Dottorato diRicerca in Tecnica e Pianificazione Urbanisticapresso la stessa Università. Autore di diversepubblicazioni nella sua qualità di esperto di svi-luppo urbano, egli ha svolto la sua attività di ri-cerca presso il Laboratorio di Applicazioni dellaMatematica dell'Università della Calabria avendoincarichi di collaborazione nell’ambito di progettidi ricerca nazionali ed internazionali. Ideatore eamministratore di diverse strutture consortili uni-versitarie, Ferdinando Verardi è oggi Dirigentedell’Area Progetti Speciali della FondazioneFIEDL, Ente In House della Regione Calabria.

FABRIZIO ZOLIConseguita la Laurea in Economia e Commerciopresso l’Università degli Studi di Bologna, Fa-brizio Zoli ha collaborato per diversi anni conuno Studio della sua città occupandosi in pre-valenza di diritto societario e tributario. In seguitoassistente del Ministro delle Politiche Agricole eForestali Paolo De Castro, egli è stato anchemembro di una commissione interministerialeper l’assegnazione di concessioni governativeper poi svolgere consulenze per vari enti, inprevalenza per il settore agrario nel quale hamaturato una vasta competenza. Amministratoree sindaco di diverse società, cooperative edenti, Fabrizio Zoli è stato componente del co-mitato di sorveglianza delle liquidazioni coatteamministrative dei Consorzi Agrari di ReggioEmilia e Roma ed è autore di varie pubblica-zioni.

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il Giornale dell’Accademia

il Giornale dell’Accademia

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Davide Bernardini

Maurizio de Clementi

Sara Iannone

Nicola Messina

Roberto Tassinari

Francesco Calabrese

Vincenzo De Cupis

Mario Ioppolo

Vivalda Paolini

Flaminio Valseriati

Francesco Caputo

Silvano De Rui

Ugo Mainolfi

Francesco Petrino

Andrea Volonnino

Paolo Cardinale

Antonio Galoforo

Patrizia Marin

Luigi Stracuzzi

Paola Zanoni

GLI ACCADEMICI BENEMERITI 2016

il Giornale dell’Accademia

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La storia imprenditoriale di Massimo FerdinandoCassinelli inizia quando, poco più che ven-

tenne, costituiva una società per l’esecuzione dipulizie in ambito residenziale, In pochi anni, grazieall’abilità dell’imprenditore, visto il successo e lacrescita esponenziale, la trasformò in società perazioni: Eporlux Spa, assumendovi la carica di Pre-sidente e Amministratore Unico. Nato ad Ivrea nelcanavese, terra foriera di vocazioni imprenditoriali,Cassinelli riuscì ad imprimere un grande impulsoalla sua azienda così che dopo qualche anno, vistala crescita della domanda di terziarizzazione di ser-vizi sempre più variegati, si unì ad un gruppo diprofessionisti del settore per dare vita ad unanuova società, CM Service, ispirandosi ad alcunegrandi aziende di servizio europee che integranola tradizionale offerta del Facility con quella ingrado di rispondere ad una delle più impellenti que-stioni oggi sul tessuto sociale: l’organizzazione ela gestione di tutte le tematiche legate al mondosocio assistenziale e sanitario. Grazie all’ampiezzadei servizi offerti, alla pluridecennale esperienzadei fondatori, alla competenza e professionalitàdegli operatori e alla gestione informatizzata dei

dati, C.M. Service rappresenta oggi, nell’articolatosettore del Facility Management italiano, un TotalService Provider a supporto sia di attività impren-ditoriali private sia di funzioni pubbliche al qualeaffidarsi con fiducia e certezza di risultato.L’offerta di CM Service si articola in tre principalimacro aree di servizi: i Servizi di Facility Manage-ment (gestione e manutenzione di immobili), Ser-vizi Specialistici (progettazione e realizzazione diimpianti speciali) e Servizi Soci Sanitari (progetta-zione e gestione di servizi di natura sociale, assi-stenziale e sanitaria). L’azienda è presente oggi con sedi e presidi ope-rativi diretti su 10 regioni e copre il rimanente ter-ritorio nazionale attraverso partner qualificati.C.M. Service, fin dalla sua fondazione nel 2007, èidentificata come un fornitore esperto in grado diconiugare al meglio la qualità, la flessibilità, e lacapacità di fornire risposta immediata ai cambia-menti del mercato, oltre alla totale disponibilità acondividere gli obiettivi con il proprio cliente in ra-gione della costante volontà di instaurare con essoun rapporto di reciproca fiducia su cui si basa ognicollaborazione proficua e duratura.

E ancora, per quanto riguarda l’attività del-l’azienda, con il servizio di Space Planning si oc-cupa della progettazione degli spazi e selezionedei materiali necessari alle richieste funzionali, dimanutenzione, di prestazioni di life-cycle, ambien-tali e di sicurezza; con il noleggio a breve e lungotermine, soddisfa le necessità di ogni categoria dicliente, sia esso un privato o un’azienda, mettendoa disposizione la sua flotta di furgoni, veicoli pro-fessionali e autovetture; con il servizio Traslochi eMovimentazione, infine, effettua l’esecuzione ditraslochi attraverso la pianificazione di metodi etempi e attraverso la progettazione di tutte le ope-razioni inerenti quali smontaggio, imballaggio e ri-montaggio.Per l’attività di pulizia e di igiene ambientale cui siaffiancano interventi di sanificazione oltre al recu-pero dei rifiuti speciali, Massimo Ferdinando Cas-sinelli ha promosso anche un Consorzio diImprese, Planet Plus, di cui è Presidente e Ammi-nistratore Unico che consente alla sua azienda, insinergia con altre, di svolgere attività più com-plesse e articolate su tutto il territorio nazionale.

Lev Sordi

ACCADEMICO AEREC

MASSIMO FERDINANDO CASSINELLI

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il Giornale dell’Accademia

Nata a Mignano Monte Lungo, in provincia di Caserta,Rosa Altavilla ha conseguito la Laurea in Scienze

Politiche con indirizzo Politico Sociale presso l’Universitàdegli Studi di Napoli “Federico II” cui ha fatto seguire dueMaster in “Revisione Contabile Enti locali” e in “EspertoVendite Immobiliari Giudiziarie”, entrambi conseguitipresso il Consorzio Universitario Ricerche Economichedi Caserta. Consulente del Lavoro e Dottore Commercia-lista, la professionista è iscritta all’Albo dei Consulenti Tec-nici d’Ufficio del Tribunale di S. Maria Capua Vetere eall’Albo dei Revisori Ufficiali dei Conti. Titolare di un propriostudio Commerciale e Tributario fin dal 1975 con sedi aRoma e a Vairano Scalo(CE), nel corso della sua attivitàRosa Altavilla ha ricoperto le cariche di Presidente e Com-ponente del Consiglio di Amministrazione di vari enti, oltread essere stata Presidente o Sindaco effettivo di Collegisindacali. Già Esperto fiscale designato dal Comune diRaviscanina (CE) nella Commissione Prefettizia per lavalutazione dei requisiti sull’applicabilità della “MinimumTax”, si è occupata nel 1990 della Redazione del PianoCommerciale del Comune di Francolise (CE) ed è stataLiquidatore o Commissario Liquidatore di società e coo-

perative. Dal 2013, Rosa Altavilla è membro del GruppoParlamentare PD alla Camera dei Deputati. Curatore Fal-limentare e Amministratore Giudiziario, tra le altre caricheda lei ricoperte nel tempo vi sono quelle di Vice Presidentedel Consiglio del Collegio dei Ragionieri della Provinciadi Caserta, di Membro della Commissione Esaminatriceper l’Abilitazione alla professione di Ragioniere Commer-cialista nella Provincia di Caserta, di Componente dellaCommissione Indigenti del Comune di Vairano Patenora,di Consigliere con delega alle Politiche Sociali e Giovanili

e Pari Opportunità del Comune di Vairano Patenora e diComponente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordinedei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili della Pro-vincia di Caserta, incarico ancora in corso. Nel 2013, Rosa Altavilla è stata la prima candidata al Se-nato nella storia di Vairano Patenora, candidatura cheha accettato per rappresentare alcune delicate proble-matiche del suo territorio, l’alto casertano, per dare vocea piccole e medie imprese commerciali, edili e artigianali,evidenziando lo stato di disagio delle attività produttiveanche dell’intera provincia e regione, focalizzando l’at-tenzione non solo sulla riduzione del carico fiscale masoprattutto sull’equità fiscale.Dal mese di ottobre 2016 Rosa Altavilla è stata elettaPresidente del “Civitan Club di Roma” appartenente adun’organizzazione internazionale di service, sesta perimportanza negli USA che mira a “costruire buoni citta-dini” e persegue importanti progetti di solidarietà. Nel febbraio 2017 Rosa Altavilla è stata insignita dall’Isti-tuto Europeo per la formazione del premio internazionale“Comunicare l’Europa”.

Lev Sordi

ACCADEMICA AEREC

ROSA ALTAVILLA

ACCADEMICO AEREC

Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degliStudi di Bologna, Marco Caliandro è un avvocato

specializzato in consulenza aziendale, societaria e dellavoro, esperto in enti non profit e nella gestione del per-sonale, maturata in posizioni organizzative e dirigenzialiin aziende, enti non profit e associazioni di rappre-sentanza. Socio Fondatore di uno Studio Legalenel quale è stato operativo fino al 2014, ne ha suc-cessivamente fondato un altro che riunisce com-mercialisti, avvocati e consulenti del lavoro, consedi a Treviso e Belluno, che si occupa di consu-lenza aziendale e societaria, consulenza legale edassistenza nel contenzioso e consulenza del lavoroed elaborazione cedolini paghe. Ma egli è anchetitolare di una Società di consulenza aziendale consede in Austria che assiste le imprese italiane ope-ranti nel paese, è componente del Comitato EticoAziendale per la Pratica Clinica nell’Azienda ULSSdi Pieve di Soligo in Veneto ed è stato Presidentedel Consiglio di Amministrazione degli Istituti Pari-tari “Dante Alighieri” a Vittorio Veneto, nonché Di-rettore Provinciale delle Confcooperative - UnioneProvinciale di Belluno, rivestendo qui anche l’inca-

rico di Responsabile degli Affari Legali e di Direttore delCentro Servizi Amministrativi. Autore di un manuale di Diritto Cooperativo, nel corsodella sua carriera professionale Marco Caliandro ha par-tecipato come relatore a diverse conferenze, convegni

e seminari ed è da molti anni attivo in campo sociale:fondatore e Presidente dell’associazione di protezionecivile e pubblica assistenza “Prealpi Soccorso Onlus”,è stato Vice Presidente del Comitato Regionale Veneto“ANPAS - Associazione Nazionale Pubbliche Assi-

stenze”, ed è ancora Presidente del Coordina-mento delle Organizzazioni di Volontariato dellaSinistra Piave, Vice Presidente Provinciale del-l’Associazione Italiana Giovani Avvocati (sede diTreviso). socio dell’ANCL (Associazione Nazio-nale Consulenti del Lavoro) e fondatore, dal 2016,della “Scuola di Formazione Civica FrancescoFranceschini” per promuovere la riscoperta del-l’impegno a favore della comunità, dell’agire eticonell’amministrazione dei beni comuni e della po-litica nella sua complessità e nel suo legame coni valori, e del ruolo essenziale per il benessere elo sviluppo del paese. Da segnalare anche l’in-tensa attività di Caliandro in seno prima al RotaryClub Conegliano-Vittorio Veneto e poi al “RotaryClub Treviso Nord”, dove ha rivestito diversi inca-richi.

Lev Sordi

MARCO CALIANDRO

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Nata a Frosinone, Carla Magda Capitanio haeffettuato studi magistrali e universitari in

Psicologia. Abbracciata giovanissima la carrieradi fotomodella, ha girato il mondo sfilando sullepiù prestigiose passerelle finché non ha avutol’occasione di allargare le sue esperienze alcampo dello spettacolo. Ha quindi studiato, tragli altri con la regista Sofia Scandurra e nellaScuola Professione Cinema diretta da GiulioScarpati ed ha iniziato ad apparire in alcuni filmsia per il cinema che per la televisione, vincendoanche un Premio speciale della giuria per la suainterpretazione in ‘‘Onora il padre e la madre’’di Gianni Leacche nella VII edizione del S. Ma-rinella Film Festival. Intensa anche l’attività televisivacome inviata o conduttrice di vari programmi per la Raie per le emittenti Fininvest, così come quella di dop-piatrice. A un certo punto della sua carriera, però, CarlaMagda Capitanio ha avvertito il richiamo di un’attivitàche potesse valorizzare il suo interesse per la psicolo-gia e la pedagogia. Inizia da qui una “nuova vita” orien-tata all’offerta formativa dei bambini ma con attenzione

alle istanze contemporanee che richiedono la cono-scenza delle lingue straniere in virtù di un maggiore svi-luppo metacognitivo e metalinguistico dei bambini. Hacosì trovato in una formula già collaudata con suc-cesso, quella messa a punto dalla Scuola Internazio-nale La Maisonnette, il contesto ideale per applicare lesue convinzioni in campo pedagogico. Carla MagdaCapitanio è oggi titolare di due sedi della Scuola La

Maisonnette, strutture che seguono un indirizzopedagogico misto, aggiornato dalle continuescoperte evidenziate dalle ricerche del settore,allo scopo di promuovere la formazione di unindividuo poliedrico ed eclettico, che sappiaesprimere ed utilizzare le diverse risorse per-sonali nel quotidiano. Il metodo prevede un bi-linguismo con immersione precoce e un usoveicolare della lingua, avvalendosi solo di edu-catrici madrelingua, per stimolare la voglia diconoscere e di comprendere e infine di comu-nicare. Avviate con successo le due scuole, at-tualmente Carla Magda Capitanio è in procintodi aprirne una terza, stavolta nell’ambito della

scuola primaria e secondaria di primo grado, ovveroelementari e medie, esercitandovi anche qui i ruoli, oltreche di titolare, di direttrice educativa, didattica e ammi-nistrativa. Ma c’è un altro, importante progetto cui laCapitanio sta lavorando, stavolta rivolto esclusivamenteai ragazzi autistici, per favorirne la crescita e l’autono-mia attraverso attività artistiche e pratiche.

Casei

ACCADEMICA AEREC

CARLA MAGDA CAPITANIO

ACCADEMICO AEREC

In possesso di diversi diplomi ed attestati professionali, tra iquali quello in Gestioni di Marketing nelle attività di servizi, in

Management delle attività produttive e turistiche, di OperatoreTuristico e di interprete commerciale nelle lingue tedesco, in-glese, francese e spagnolo, Stefano Da Rin ha lavorato perdiversi anni nelle strutture ricettive di famiglia e non, situate aCortina d’Ampezzo, Firenze, Roma, Milano, Venezia oltre cheall’estero. Negli stessi anni, egli affrontava anche contratti sta-gionali e stages a superamento degli anni scolastici pressovarie strutture alberghiere, per poi ottenere incarichi da Addettoalle Relazioni Esterne e contratti con Tour Operators Interna-zionali, Pubbliche Relazioni e Marketing per alcune catene al-berghiere internazionali. Affinate le sue capacità nel settoredelle pubbliche relazioni e marketing, egli ha offerto la sua pro-fessionalità al servizio di alcune primarie aziende di importanzarilevante sia manifatturiera che di servizi, prima di dare unanetta svolta alla sua carriera, nel 1993, anno nel quale debut-tava nel settore bancario, assicurativo e finanziario. Da quel-l’anno e fino al 2002, egli ha quindi operato e strutturato losviluppo per Zurich Investments Sim spa, svolgendovi vari in-carichi fino a quello di responsabile per la Rete commercialenel Triveneto, la cui Rete aveva egli stesso formato e reclutato.Seguono altri importanti incarichi per vari istituti, tra cui Citigroup

e Citibank plc, fino a quello attuale di District Manager per leprovince di Venezia e Treviso della Banca Widiba Spa -Gruppo MPS. Nel corso della sua attività, Stefano Da Rin si èsempre occupato della gestione e organizzazione di eventidediti alla creazione di business per clienti e aziende per lequali ha operato. La gestione dei patrimoni e la Tutela degli

stessi operando in assenza di conflitto di interessi con oltre 40Case di Investimento e Gestori a livello internazionale e di al-tissimo spessore. Tra le attività svolte, ricordiamo anche l’or-ganizzazione di eventi di workshop con l’AssociazioneCulturale Filatelia e Numismatica di San Marino, l’organizza-zione di eventi con The Save Venice Foundation a favore del-l’Arte e palazzi di Venezia, gli incontri d’arte contemporaneaitaliana, con il patrocinio del Ministero degli Esteri a Montecarlo,presso lo Yacht club Montecarlo a supporto dell’artista Meg-giato e con Ravà, con contributo alle associazioni bambini diChernobyl e l’organizzazione di eventi di beneficenza a favoredei rifugiati. Egli ha inoltre offerto supporti attivi ad AssociazioniCulturali e di gestione di crescita del business ed associazionino profit e social come Save the Children, l’Associazione Cul-turale Cina–San Marino, l’Associazione Culturale Maltese, ilCentro Culturale di Lugano, il Centro Sociologico Italiano, ThePeggy Guggenheim Museum – Fondazione Pinault. L’attivitàdi gestione e consulenza dei patrimoni anche attraverso le at-tività culturali non solo dedicate al Cliente privato ma anche disupporto al business per Aziende ed Imprenditori sia nello svi-luppo di strategie e gestione delle risorse per il mercato nazio-nale che per coloro a cui interessati alla delocalizzazione versoPaesi extra Ue quali Cina ed India. Casei

STEFANO DA RIN

il Giornale dell’Accademia

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Il coraggio e la forza del cambiamento sonodue elementi caratterizzanti la vita, anzi le due

vite di Franca De Zotti, accomunate dalla voca-zione a esprimere spiccate capacità relazionali.Nata a Vicenza, Franca De Zotti si è diplomatapresso il Liceo Linguistico Sperimentale, perfe-zionando la conoscenza delle lingue straniereche tanto utile si sarebbe rivelata, soprattuttonella sua attività più recente. Sposatasi a 20anni con un calciatore professionista, De Zottiha iniziato ad occuparsi delle pubbliche relazionidel marito, sia nella sua veste di calciatore chein quella seguente di allenatore. La conoscenzadell’ambiente sportivo l’ha quindi portata ad al-largare l’attività relazionale, con la ricerca disponsor per società sportive giovanili, poi per squadremilitanti nella Serie C (oggi Lega Pro), mentre mettevale sue capacità anche al servizio dell’associazione “Ca-labresi nel mondo”, occupandosi dell’organizzazione epromozione di manifestazioni ed eventi La seconda vita di Franca De Zotti è iniziata dopo la se-parazione dal marito e dalla sua volontà di proiettare il

suo dinamismo e le sue capacità su nuovi orizzonti pro-fessionali. Sei mesi da broker in campo finanziario l’-hanno incoraggiata ad abbracciare l’intermediazionecome attività nella quale mettere a frutto le sue espe-rienze precedenti. Saranno tuttavia i settori del food edel fashion, quelli nei quali potrà esprimersi pienamente.Ha infatti iniziato nel 2011 a mettere in contatto alcuni

produttori nel comparto alimentare con i buyersdella grande distribuzione, individuando perso-nalmente i prodotti con caratteristiche di qualitàelevata ai prezzi più contenuti. Dal settore orto-frutticolo, ha quindi ampliato il raggio d’azionea quello vinicolo e dell’olio, con predilezione peri prodotti di eccellenza di alcune località del SudItalia. Diverso l’approccio al settore fashion. Inquesto caso Franca De Zotti ha saputo trasfor-mare la crisi economica in un’opportunità. Lacrisi ha infatti impattato gravemente anche suigrandi marchi con magazzini pieni di capi inven-duti per i quali De Zotti ha saputo trovare acqui-renti in grado di soddisfare la necessitàeconomica dei produttori e di esportarli in vari

paesi europei. Sempre alla ricerca di nuovi progetti dasviluppare, attualmente Franca De Zotti sta guardandoal mercato indiano come un interessante interlocutoreper potere esportare il made in italy del settore food maanche per importare in Italia i prodotti già confezionatie marchiati di aziende nel settore del cotone.

Domenico Calcioli

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FRANCA DE ZOTTI

ACCADEMICO AEREC

Laureato in Giurisprudenza presso l’Università diPerugia, Gianni Marco Di Paolo ha iniziato a oc-

cuparsi ben presto di contenzioso, consulenza e for-mazione ad ampio raggio, prediligendo un approccioche coniuga l’attività di studio e di continuo approfon-dimento e aggiornamento con la necessità di darerisposte pratiche a problemi concreti. Intensa lasua attività di consulenza: egli ha operato all’in-terno dell’Unità Tecnica di Finanza di Progetto(UTFP) istituita, nell'ambito del CIPE (Comitato In-terministeriale per la Programmazione Economica)per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha fattoparte della Segreteria Tecnica del Comitato per lapromozione del partenariato pubblico-privato nel-l’ambito dell’Istituto Grandi Infrastrutture, alla qualeha offerto anche consulenza legale, così come allaFormez PA - Centro Servizi, Assistenza, Studi eFormazione per l'ammodernamento delle Pubbli-che Amministrazioni, nell'ambito del "Progetto an-timafia", volto alla semplificazione erazionalizzazione delle procedure di rilascio dellacertificazione antimafia. Già Responsabile del set-tore "Contenzioso Amministrativo" per lo Studio Le-

gale Associato Cancrini-Piselli, dal 2015 egli è Mana-ging Partner, Socio e Coordinatore del DipartimentoAmministrativo dello Studio Legale Associato Piselli &Partner, del quale è anche responsabile della sede diCagliari. Dal 2004, Gianni Marco Di Paolo alterna l’at-

tività legale a quella di Docente: insegna presso l’Uni-versità degli Studi di Tor Vergata (Master di II livello"Processi decisionali e lobbying in Italia e in Europa -Rappresentanza di interessi leciti e disciplina anticor-ruzione”), presso l’Università degli Studi di Roma Tre

(Master di II livello in "Legalità, anticorruzione etrasparenza”), presso la LUISS di Roma (DirittoAmministrativo e Diritto Processuale Amministra-tivo nella Scuola di Specializzazione per le Pro-fessioni Legali) oltre che presso il ConsorzioInteruniversitario per l'Università Telematica dellaSardegna nelle materie di diritto amministrativo econtrattualistica pubblica. Già iscritto nel Registro dei rappresentanti di in-teressi presso la Commissione UE, Gianni MarcoDi Paolo ha patrocinato innanzi alla Corte di Giu-stizia dell’Unione Europea la causa pregiudizialeC-327/12, in tema di tariffe minime previste per ilrilascio dell’attestazione SOA, sistema, quest’ul-timo, di cui è profondo conoscitore, collaborandoanche con quotidiani e riviste specializzate nelsettore della contrattualistica pubblica e degli ap-palti. Domenico Calcioli

GIANNI MARCO DI PAOLO

il Giornale dell’Accademia

Una vita avventurosa e sorprendente, quella diTommaso Esposito, che dovette assumersi

grandi responsabilità già in età adolescenziale, afronte delle difficoltà economiche nelle quali versavala famiglia. Non c’era lavoro, all’epoca, che lo spa-ventasse o che ritenesse poco consono alle sueambizioni. Servire il caffè o fare il ballerino, per luiera un modo come un altro per occuparsi della suafamiglia mentre l’attività imprenditoriale del padresoffriva per un settore che era inesorabilmente indeclino. A 19 anni, però, arrivò la grande occasione:candidato per un impiego in una società di teleco-municazioni di livello internazionale, la Sirti Spa,venne assunto. In breve tempo, egli diventò untecnico abilitato alla realizzazione di impianti sotto-marini coax e in fibra ottica, ottenne un patentino diabilitazione a Londra e iniziò a girare il mondo,mettendo l’esperienza acquisita al servizio di diversiprogetti. Da tecnico, passò a occuparsi di formazione: or-ganizzò laboratori di ricerca e corsi, finalizzati allarealizzazione di impianti in fibra ottica in Paesi come laSpagna, la Turchia, la Grecia, la Libia, l’Arabia Saudita e

la Siria. In Libano, egli realizzò addirittura l’intera retenazionale di telecomunicazioni in rame e fibra ottica.Ormai un professionista di successo, fiore all’occhiellodell’azienda che lo annoverava da diversi anni in organico,Tommaso Esposito a un certo punto decise che era

arrivato il momento di liberare quella vocazioneimprenditoriale che aveva da sempre e che gliera stata trasmessa dal padre. Il suo primo im-pegno fu, però, quello di dotarsi di tutti glistrumenti cognitivi necessari per avviare un’attivitàaltamente specializzata. Egli si laureò quindicome Dottore in Telecomunicazioni e nel 2001costituì la E.T. Telecommunication s.r.l., unasocietà di telecomunicazioni e impiantistica ge-nerale. La società creata da Tommaso Espositoè in grado di intervenire anche in settori, oggialtrettanto importanti, come quello del telecontrollodi processi industriali ed ambientali, dellasicurezza e degli edifici intelligenti. È in grado diprogettare, realizzare e collaudare reti urbanee/o interurbane e strutture e impianti per sistemidi telefonia mobile. Attiva anche nel mondo

data center, dei trasporti ferroviari e/o autostradali e nellarealizzazione dei sistemi di energia per infrastrutture ecomplessi industriali l’azienda di Tommaso Esposito èoggi in continua espansione su tutto il territorio nazionaleed europeo. Bernardo Rizzi

ACCADEMICO AEREC

TOMMASO ESPOSITO

ACCADEMICO AEREC

La vita professionale di Oscar Forte è ini-ziata all’insegna del servizio alla comu-

nità: è stato per lungo tempo ufficiale deiParacadutisti e ha partecipato a una mis-sione Onu in Somalia, nel contingente che fusecondo, per numero di militari sul campo,solo a quello americano. Da civile, egli ha sa-puto mettere a frutto il suo talento in campogastronomico: accurato selezionatore di vini,distillati, carni e formaggi, ha diretto per al-cuni anni i ristoranti del gruppo l’Arcano aRoma. In seguito, ha iniziato a girare ilmondo alla costante ricerca di nuove sensa-zioni culinarie, con la prospettiva di aprire unRistorante tutto suo. Al termine di una scru-polosa ricerca del locale adatto alle sue am-bizioni, egli lo ha infine individuato in unostorico edificio romano, a pochi passi dal Pantheon,con un ingresso collocato in una trionfale volta diPalazzo Ferrini ed affacciato su una strada che videil passaggio delle carrozze dei nobili romani che sirecavano nella famosa Piazza di Pietra e al Tempiodi Adriano. Qui Oscar Forte ha voluto creare un Ri-

storante che potesse regalare ai suoi ospiti un’at-mosfera unica. Una prima sala accoglie per l’aperi-tivo tra arredi che ricordano i bistrot e le brasseriedelle grandi capitali europee per poi passare allasala principale, impreziosita dai quadri di importaniartisti. La proposta culinaria è stata improntata da

Oscar Forte al rispetto della tradizione ma conelementi innovativi: un mix ragionato di prodottie sapori mediterranei, che attinge a piene manidal territorio scegliendo prodotti e combinazionial passo con i tempi. Ogni giorno, a pranzo o acena, all’Osteria Oscar a Montecitorio si pos-sono quindi gustare piatti tipici preparati conpesce fresco o con le migliori carni, con pane,pasta e dolci rigorosamente fatti in casa, il tuttoda accompagnare con una selezione di cantinee vini dell'intero territorio italiano, senza trascu-rare alcune eccellenze francesi.Le ricette e la perizia di Oscar Forte si possonoritrovare anche in alcuni locali in tutta Italia aiquali ha offerto la sua preziosa consulenza. Eoggi, l’imprenditore sta collaborando con duegruppi internazionali per sviluppare nuovi con-

cetti gastronomici e portare la cultura del food ita-liano a Shanghai e Miami. Senza rinunciare alla suapassione per i viaggi: nel tempo libero, egli ama cu-cinare e sperimentare nuove soluzioni costeggiandole spiagge italiane a bordo del suo catamarano.

Bernardo Rizzi

OSCAR FORTE

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il Giornale dell’Accademia

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Laureata in Ingegneria Informatica pressol’Università degli Studi di Roma La Sa-pienza, Selene Giupponi ha conseguitoanche il Diploma di Perfezionamento Uni-versitario in Computer Forensic pressol’Università di Camerino. organizzato dalMinistero dell’Interno (Polizia Postale edelle Comunicazioni). A partire dal 2011, siè dedicata alla libera professione di inge-gnere informatico, a seguito dell’iscrizioneall’Ordine degli Ingegneri della Provincia diLatina. Da allora, Selene Giupponi ha alter-nato l’attività nel settore dell’informatica fo-rense (è tra l’altro membro attivo dellaCommissione dell'Ingegneria dell'Informa-zione degli Ingegneri della Provincia di La-tina), a una intensa attività di formazioneche l’ha vista tenere corsi di addestramentoa clienti come Enti Pubblici e Associazioniterritoriali, Forze dell’Ordine. E’ consulentedi alcune Procure in ambito di Digital e Mo-bile Forensics . Rimarchevole anche la suaattività di docente in materia di Scienze Forensi, Cri-minologia, Investigazione, Security e Cyber Intelli-gence per vari istituti universitari, pubblici e privati, così

come per ordini professionali, e organizzazioni inter-nazionali come ONU e NATO, sia in Italia che al-l’estero, tra gli altri Paesi in Germania, Cina, Romania,

Moldova, Macedonia, Kosovo, Libano eCile. Si è occupata anche della gestione diun team forense distribuito su tutto il territorionazionale e internazionale nell’esecuzionedi Consulenze Tecniche di Parte, così comedella gestione di progetti per Pubbliche Am-ministrazioni e Società di Capitali, essendoanche Project Manager. Selene Giupponi èstata Vice Presidente di una società di CyberSecurity & Cyber Defence, la Security Bro-kers ScpA, dove si occupava anche di deci-sioni strategiche aziendali nel tavolo dilavoro ECSO e EOS a Bruxelles. Tra le più giovani e preparate esperte di si-curezza informatica, Selene Giupponi èmembro di varie associazioni, tra le altre diECSO Advisory Board, uno dei tavoli di la-voro più importanti dell’Unione Europea perla Cooperazione Pubblica e Privata in am-bito CyberSecurity e socio della InformationSystem Forensics Association Italian Chap-ter, dell’Associazione Italiana per la Sicu-

rezza Informatica e della European Organization forSecurity, oltre ad essere iscritta all’Albo Penale e Civiledel Tribunale di Latina. Bernardo Rizzi

SELENE GIUPPONI

ACCADEMICA AEREC

Nata a Cosenza, figlia di un rinomato avvocatofondatore della Camera Penale della città,

Adele Mazzotta si è laureata in Lingue e Lettera-ture Straniere Moderne presso l’Università “Sa-pienza” di Roma. Vincitrice di concorso, hacollaborato per tre anni con il Dipartimento di Sa-nità Pubblica e Malattie Infettive per “l’insegna-mento e il supporto all’apprendimento della linguainglese scientifica presso corsi di Laurea Specia-listica, con messa a punto del modello didatticosulla base dei risultati e i giudizi dei discenti conreport sugli esiti”. In qualità di "Esperta in IngleseScientifico", per 4 anni ha collaborato con l’Univer-sità “Tor Vergata” e da 20 anni collabora con l'Uni-versità “Sapienza” di Roma, in qualità di Docentein numerosi Corsi di Laurea Triennali e Magistralidelle Facoltà di Medicina e Chirurgia, Medicina e Far-macia, Medicina e Odontoiatria. Essa, inoltre, ha svoltonumerosi Seminari universitari e ha curato la revisionelinguistica di articoli e testi medico-scientifici.E’ stata per 6 anni Presidente di un’Associazione eno-gastronomica Internazionale e attualmente si occupa delProgetto di Alessia Montani “M’AMA.ART Gourmet” a

Berlino. E’ fondatrice e Vice-Presidente del “Civitan ClubRoma”, Associazione Internazionale con finalità di pro-mozione socioculturale e di solidarietà. Molto legata allasua terra d’origine, nonostante viva da molti anni aRoma, Adele Mazzotta ha assunto la gestione di un Bed& Breakfast, "Palazzo Caracciolo”, situato in un bellis-simo borgo calabrese del ‘600, San Sisto dei Valdesi, dal

quale trae origine la famiglia materna e dove siproduce il rinomato olio extra vergine d'oliva "Ca-racciolo”. Nel 2012, Adele Mazzotta ha ricevuto la Medagliad'oro della Calabria dalla Presidente dell'Asso-ciazione "Brutium, i Calabresi nel Mondo",Gemma Gesualdi, "per aver rinnovato con le sueopere l'antica tradizione del popolo calabro e ono-rato l'Italia, Patria comune" e nel 2016 è stata no-minata “Ambasciatore Doc Italy” per la Calabria,nel corso di un evento che si proponeva di pro-muovere tutte quelle figure e realtà straordinariedel “Made in Italy” che, unendo il loro talento e ri-spettando le proprie origini di valori e passione,con la ricerca e tradizione si adoperano per rea-lizzare una sempre più attenta e continua inno-

vazione che offra all’Italia primati mondiali. E’ statacomponente del Direttivo romano dell’AssociazioneWomen Leaders International. E’ sposata con AntonioLax, Primario cardiologo Asl RMA- Ospedale Nuovo Re-gina Margherita e ha un figlio, Federico, Commercialistae Revisore Contabile a Roma.

Domenico Calcioli

ADELE MAZZOTTA

ACCADEMICA AEREC

il Giornale dell’Accademia

L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Eu-ropea (“Brexit”) e l’elezione di Donald Trumpalla Presidenza degli Stati Uniti d’Americasono stati due eventi tanto imprevisti dallamaggior parte degli analisti (e dei sondaggi)quanto forieri di probabili cambiamenti del-l’assetto politico, economico e sociale mon-diale. Soprattutto il primo evento, cheriguarda direttamente l’Europa e il suo futuro,non poteva certo essere ignorato da un’orga-nizzazione che si fonda sui rapporti econo-mici culturali a livello, appunto, europeo. Apochi mesi, quindi, dal Referendum del 23giugno 2016 che ha visto prevalere il voto afavore dell’uscita dalla UE da parte dei citta-dini britannici, l’AEREC ha riunito il 25 no-vembre i suoi membri in occasione della 53aConvocazione Accademica per indagare leragioni che hanno portato alla Brexit e perprefigurare i possibili, futuri scenari a livellointernazionale. Lo ha fatto in una cornice pre-stigiosa quale l’Aula Convegni del ConsiglioNazionale delle Ricerche di Roma, avvalen-dosi dell’esperienza e dell’abilità divulgativadi un docente di Marketing Internazionale eComunicazione alla IULM (Università diLingue e Scienze della Comunicazione) diMilano, già Consulente della Banca Mondi-ale, il Prof.  Giuseppe  Massimiliano  Fal-

cone. Introdotto dalla moderatrice del

Convegno, Patrizia Marin, lo studioso hasvolto quindi il suo intervento sul tema “Eu-ropa, quale futuro dopo la Brexit, tra econo-mia, finanza e immigrazione” di fronte ad unanutrita platea di Accademici e dei loro ospiti,giunti da ogni parte d’Italia per il tradizionaleconsesso dell’AEREC.

“La Brexit si lega all’articolo 50 del Trattatodi Lisbona, che è quello che regolamental’appartenenza degli Stati membri all’UnioneEuropea. Esso dice che ogni Stato può stac-carsi dalla UE se decide di farlo. E la GranBretagna, su richiesta di un partito, l’UKIP(United Kingdom Independence Party) hacosì indetto un referendum il cui quesito èstato peraltro scritto in modo molto semplice,senza particolari regolamentazioni, secondola cultura del sì o no, differente quindi daiquesiti referendari di altre culture mediterra-nee come quella italiana, spagnola o greca.La domanda era: ‘rimaniamo o ce ne an-diamo?’. I fautori della Brexit, con in testa illeader dell’UKIP Nigel Farage, non crede-vano di vincere il Referendum; contro di luierano pressoché tutti i sondaggi e per lui eragià stato un grande risultato essere arrivatialla consultazione popolare. E invece è arri-vato quello che ha poi chiamato il ‘Giornodella Liberazione”’. Ed è emblematico che,

appena pochi giorni dopo dall’elezione di Do-nald Trump, Farage si sia recato negli StatiUniti per incontrare il Presidente Eletto,ancor prima che quest’ultimo facesse le tele-fonate di rito agli altri leader del G8.”“Oggi dobbiamo parlare di economia ma la-sciatemi prima dire che l’economia attuale sichiama finanza comportamentale perché siporta dietro gli elementi della psicologia com-portamentale. Le scelte, politiche ed econo-miche, si compiono sulla base delleemozioni. Quando la borsa sale o scende lofa in nome di valori economici ma anche esoprattutto perché gli operatori provano emo-zioni come la paura o l’ottimismo. La GranBretagna, in quanto 7a economia come GDP(Gross Domestic Product, ovvero il ProdottoInterno Lordo) ha contribuito fortemente acreare quello che nel sogno europeo eranogli Stati Uniti d’Europa, la prima economiamondiale in assoluto, di gran lunga superioreagli Stati Uniti, alla Cina ma da un punto divista culturale sappiamo che c’era altro.C’era il sentimento della paura. La pauradelle persone che non arrivano a fine mese,la paura dell’immigrazione (Londra era per il‘remain’, ma in quanto zona più ricca e intel-lettuale), una paura che ha fatto sì che gli in-glesi si chiedessero se valeva davvero lapena di restare in Europa. E considerate che

Quale futuro in Europa dopo la Brexittra economia, finanza e immigrazione

� L’intervento del Prof. Giuseppe Massimiliano Falcone, Docente alla IULM

Il primo convegno della 53a Convocazione Accademica dell’AEREC si è svolto a Roma nell’Aula Convegni del Consiglio Nazionale delleRicerche dove si è parlato di Brexit e delle sue conseguenze sullo scenario politico ed economico internazionale.

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avevano la sterlina, non l’euro! Ad ogni modoqualcuno, anzi qualcosa, aveva capito cosastava per accadere.”“C’è una intelligenza artificiale sviluppata daun coreano, un macchinario che esiste giàdal 2004 che è in grado di apprendere e for-mulare analisi attraverso la lettura dei socialsu Internet. Ebbene, il macchinario avevaprevisto sia la Brexit che l’elezione di Trumpe questo non perché sia più intelligente di noima perché non è condizionato. Noi siamocondizionati quando facciamo una scelta, lamacchina no, ascolta veramente quello chesi dice e nell’ascoltarlo può anche prevederequello che accade dopo.”

“Il giorno dopo la Brexit la sterlina è crollatae tutti – compresi i vertici della UE - dicevanoche gli inglesi erano stati pazzi. Ma cosa suc-cede in un paese con il crollo della valuta einstabilità politica? Ce lo dice un signore,David Bloom, un professore dell’Università diHarvard che ha paragonato quello che è ac-caduto ricorrendo alla psicologia, e precisa-mente alle fasi del lutto che sono: rifiuto diquanto accaduto, poi rabbia, poi depressionee infine la fase di accettazione. In Gran Bre-tagna, già due mesi dopo il referendum del24 giugno, c’era un nuovo governo e nonc’era instabilità economica. Perché gli ope-ratori di borsa hanno pensato: se c’è stabilità,forse non vale la pena di disinvestire tutto dalpiù grande mercato finanziario mondiale, pro-viamo a stare alla porta e vediamo cosa suc-cede...”“Nel frattempo, succedeva qualcos’altro cheha rafforzato ulteriormente l’economia e hasegnato l’inizio della risalita della sterlina, ov-vero la vittoria di Trump alle elezioni ameri-cane. Io non sono trumpiano, però in questocaso ho vinto qualche scommessa. Ho osser-vato come che negli Stati Uniti ci siano 3 mi-lioni di autisti di camion. E a loro non deveaver fatto piacere la dichiarazione di HillaryClinton sugli investimenti che avrebbe fatto

l’America sulla macchina che si guida dasola. Il voto è uguale per tutti e dunque sevota il camionista e vota Zuckenberg, il votoha lo stesso peso.”“Anche in questo caso i software su Internet,ascoltando quello che si dicevano le personein Rete, avevano previsto l’imprevedibile.Non certo i giornalisti, che, di norma, sono diun livello culturale più alto della media e siinterfacciano con persone simili a loro, con-dizionandosi reciprocamente quel tanto cheli porta a credere che certe cose non pos-sano accadere. In quanto ai sondaggi sba-gliati, c’è da dire che tanta gente ha avutovergogna di dichiarare il proprio voto.”

“Tornando al Regno Unito: i media ci dice-vano che le grandi aziende, le multinazionali,se ne sarebbero andate dall’Inghilterra. Aloro, invece, oggi il Governo inglese dice:‘defiscalizziamo chi investe qui, se noi por-tiamo la fiscalità al 15%, altre aziende arrive-ranno’. Ed ecco che il signor Facebook, MarkZuckenberg, che già a Dublino ha la piùgrande sede europea, amplia quella di Lon-dra, con 500 persone in più. Google ha am-pliato il suo organico di 3000 unità. Nissan,che doveva andare via, sta lì tranquilla. Èchiaro che è rimasta perché ha avuto unaiuto, ciò che ha sollevato anche polemichenell’opinione pubblica che dice: ‘noi li aiu-tiamo per rimanere ma l’economia vera comesta?’ L’economia e la politica, in questo caso,vanno di pari passo. Scordiamoci del liberi-smo che abbiamo studiato a scuola, quello diKeynes, c’è una forte interdipendenza tra lescelte del governo e i movimenti del mer-cato.”“In realtà c’è un altro grosso rischio che imedia stanno attualmente ignorando. È il ri-

schio di inflazione, perché questa sta cre-scendo. C’è, o meglio c’era, una crema spal-mabile in Gran Bretagna, la Marmite, che èprodotta con ingredienti di importazione equindi, piuttosto che far salire il suo prezzo egenerare inflazione, si è preferito ritirarla.Siccome in Gran Bretagna vige una econo-mia liberale essa non proibisce la vendita delprodotto, ma lo ritira dal mercato e così fa-cendo potrà vendere meglio altri prodotti.Con la stessa logica il Toblerone, che è unprodotto svizzero, viene oggi venduto in GranBretagna con la stessa confezione ma conun peso inferiore del prodotto al suo interno.”“Questo significa che ci sono interventi con-creti, forti, per spingere l’economia a risalire,questo può accadere. Secondo l’EconomistIntelligence Unit, il PIL inglese salirà que-st’anno del 2%, lo 0,3% in più rispetto alleprevisioni, niente di sconvolgente ma suffi-ciente a poter dire: ‘andiamo meglio di comeavevamo detto’. In questo caso, la comuni-cazione, l’economia e la politica rivelanoquanto siano strettamente collegate. Perchéla comunicazione, in Gran Bretagna, è statafatta in modo molto forte e positiva sullascelta da loro effettuata, al punto da incenti-vare anche i consumi: + 7,4%!”.

“Concludo ricordando come tra poco più diuna settimana si voterà anche in Italia per unreferendum su alcune modifiche da apportarealla Costituzione. E anche in questo caso cir-cola insistentemente la voce che un’even-tuale vittoria del ‘no’ potrebbe innescare unprocesso che porti ad un crollo dell’euro. Mase così fosse, allora ciò significherebbe chela moneta unica è così fragile che la sua fineera solo una questione di tempo!“

Lev Sordi

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Giuseppe Massimiliano Falcone

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Lo chiamavamo “il male del Secolo”. Senon che il tumore è ancora oggi, nel

nuovo secolo e millennio, più che mai pre-sente, prima causa di mortalità nel mondo.E se pure la ricerca ha fatto passi impor-tanti negli ultimi anni, elevando il tempodi aspettativa di vita per molte delle pato-logie cancerose, ancora molto si può e sideve fare in attesa che il cancro vengadefinitivamente debellato, traguardo percui ci potrebbero volere ancora parecchidecenni. Molto si può fare anche nel frat-tempo: prevenzione e diagnosi precocesono due fattori fondamentali per allonta-nare o contrastare l’insorgenza dei tumori,di qualsiasi tipo. Sulla prevenzione, in par-ticolare, l’AEREC sta svolgendo da diversianni un’opera di informazione, mettendopiù volte il tema al centro delle conferenzeche sono parte delle Convocazioni Acca-demiche. Così è accaduto anche il 25 no-vembre 2016, quando nella prestigiosaAula Convegni del Consiglio Nazionaledelle Ricerche si è svolta la conferenza

intitolata “Prevenzione e diagnosi precocein oncologia”. Ad introdurre i lavori Patri-zia Marin che ha segnalato come l’eventocoincidesse con la Giornata Mondiale con-tro la Violenza sulle Donne e che proprioalle donne sarebbe stata dedicata buonaparte del Convegno. Come è stato messo in evidenza il mode-ratore del Convegno Prof. Antonio CarloGaloforo, il Convegno ha trattato preva-lentemente la prevenzione dei tumori checolpiscono la donna, quindi patologiedell’apparato genitale e della mammella.“I relatori che interverranno oggi ci dirannocosa significa la diagnosi precoce e cosasignifica prevenzione, due cose diverseche spesso vengono confuse. Diagnosiprecoce significa diagnosticare per tempouna patologia prima che questa si sviluppio che sia clinicamente manifesta; il con-cetto di prevenzione comprende quei com-portamenti dal punto di vista della quoti-dianità, da adottare per evitare l’insorgeredi una patologia oncologica. Infine parle-

remo anche del tumore che maggiormentecolpisce la popolazione maschile, il car-cinoma prostatico o comunque dell’appa-rato urogenitale ove anche qui esiste unagrossa possibilità sia per quanto riguardala prevenzione che la diagnosi precoce.”Il primo ad intervenire è stato il Prof. Lu-dovico Muzii, Professore di Ostetricia eGinecologia presso l’Università La Sa-pienza di Roma.

“La prevenzione si divide in prevenzioneprimaria e secondaria. La prevenzione pri-maria consiste nell’eliminare, nel propriostile di vita, tutte quelle cose che possonoportare al tumore. Pensando all’alimen-tazione, valutare ad esempio come ladieta mediterranea sia in grado di proteg-gere la donna dal tumore dell’endometrio,cioè del corpo dell’utero. Pensando inveceal tumore della cervice, cioè della parteinferiore dell’utero, bisogna sapere cheesso è determinato da un virus e che dun-que la vaccinazione contro questo virus

Prevenzione e diagnosi precoce in oncologiaL’AEREC per la salute e il benessere di tutti

� Le relazioni degli esperti nell’Aula Convegni del Consiglio Nazionale delle Ricerche

I tumori dell’apparato urogenitale, sia nell’uomo che nella donna, possono essere prevenuti o trattati con successo se individuati con tempe-stività. Per una cultura della prevenzione e della diagnosi precoce, l’AEREC ha promosso un Convegno al CNR di Roma cui hanno presoparte alcuni dei più qualificati esperti del settore.

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è prevenzione primaria, dal momento cheelimina i fattori di rischio.”“La prevenzione secondaria è invece ladiagnostica precoce della malattia tra cuirientra il famoso ‘pap test’. La prevenzioneterziaria, infine, non è più prevenzione mala cura degli esiti. Ad esempio, se una pa-ziente è stata operata di carcinoma dellacervice potrà avere come conseguenzal’incontinenza urinaria e dunque con laprevenzione terziaria si cerca di interve-nire su questo problema.”“Il carcinoma della cervice è, in tutto ilmondo, la seconda neoplasia femminilema nei paesi occidentali è la quarta, inquanto associata ad alcuni fattori di vitacome la bassa classe socioeconomica piùdiffusa nei paesi sottosviluppati. Oggi, inItalia e nei paesi industrializzati, il carci-noma della cervice è stato quindi supe-rato, come incidenza, dal carcinoma del-l’endometrio e comunque è una patologiache si manifesta come tumore preinvasivointorno alla seconda-terza decade di vita(25-35 anni) mentre invece la malattia in-vasiva è quella che si manifesterà un paiodi decadi dopo, tra i 40 e i 65 anni.”“Grazie alle ricerche del Premio NobelHarald zur Hausen oggi sappiamo che ilcarcinoma della cervice, ovvero il tumoremaligno del collo dell’utero, è associatoal virus del HPV, lo Human Papilloma Vi-rus cioè un virus trasmesso per via ses-suale che dà delle alterazioni iniziali ediagnosticabili che possono poi evolvere,dopo diversi anni, in un tumore maligno.Se dunque già dal pap test ci sono statemolte innovazioni per quanto riguarda ladiagnosi precoce, adessosiamo arrivati al vaccinocontro l’HPV ed è proba-bile che tra qualche decen-nio il carcinoma della cer-vice sarà statocompletamente debellatodalla vaccinazione.”“Tornando alla prevenzioneprimaria, vediamo quali fat-tori ambientali mettono ladonna a rischio di carci-noma della cervice. Dicevoche il virus del HPV si tra-smette per via sessuale;ovvio dunque che un ele-mento di rischio è rappre-sentato dall’inizio di una at-tività sessuale in età

precoce, cioè prima dei 17 anni, insiemead un numero elevato di partner e ad altrifattori come il fumo di sigaretta. Esistonodiversi sierotipi, cioè geneticamente di-versi l’uno dall’altro di HPV. Ognuno ha ilsuo numero: i più comuni sono quelli ditipo 16 e 18, per quanto riguarda i tumorimaligni e, un po’ meno frequenti ma sem-pre responsabili di tumori maligni, sono il31, 35, 45, 52 e 58. La vaccinazione oggidisponibile è contro 4 sierotipi - 6, 11, 16e 18 - e viene proposta a tutte le ragazzein età scolare, cioè a 13 anni. Si è sceltodi includere nel vaccino anche due siero-tipi, il 6 e l’11, che non danno il tumorema più semplicemente i condilomi, cioèdelle minuscole lesioni digitiformi a livellodei genitali esterni ed interni della donnacosì come dell’uomo, che rappresentanoun potenziale carico di costi per lo Statoperché andrebbero comunque trattati.”“Questo vaccino è fornito gratuitamentedallo Stato, a 12 anni, con tre dosi a 1, 2e a 6 mesi con efficacia completa e ac-clarata da studi. Oggi è allo studio ancheun vaccino che protegge contro 9 sierotipiche dovrebbe avere un’efficacia superiorea quello quadrivalente al momento in com-mercio.”“Un punto interrogativo ancora aperto èl’opportunità della vaccinazione anche daparte del maschio. Anche in questo casola vaccinazione andrebbe fatta in età sco-lare perché, così come il vaccino della ro-solia viene somministrato prima che possaemergere la malattia, allo stesso modobisogna somministrare un vaccino control’HPV prima che il giovane possa andare

incontro al virus.”“Se utile o no anche al maschio è ancorain dubbio; sicuramente, però, la vaccina-zione offrirebbe una protezione maggiorefinché non si riesce a coprire l’intera po-polazione femminile, perché in questocaso l’infezione sarebbe totalmente de-bellata. Bisogna sapere, però, che esi-stono anche tumori nel maschio associatiall’HPV ovvero il tumore del pene, i tumoridella regione perianale, soprattutto nellapopolazione omosessuale e tumori anchedell’orofaringe, perché la trasmissionesessuale non è solo conseguenza del rap-porto sessuale così come lo conosciamoma vi sono anche possibilità di trasmis-sione di altro tipo. Si dice che la vaccina-zione maschile contro il papilloma virusabbia un costo oggi ancora troppo elevato,ecco perché al momento è raccomandatasolo a livello della popolazione femminile.In alcuni Stati americani, così come inCanada e in Australia, viene però già rac-comandata.”“Laddove ancora non funzioni il vaccinoin modo universale, ciò che sarà tra 20anni, oggi è ancora valido tutto ciò che faparte della prevenzione secondaria ovverola diagnosi precoce che include il pap test,obbligatorio e con coperture quasi com-plete o una sua versione più moderna checonsiste nell’isolamento del DNA del virusdell’HPV. Il pap test deve essere effettuatocon intervallo triennale e ogni 5 anni èauspicabile il co-test con il DNA.”“Purtroppo, nonostante la diffusione delloscreening, ci troviamo di fronte a fasi avanzate per la maggior parte dei

carcinomi cervicali,soprattutto tra donnemigranti (non extraco-munitarie, la maggiorparte sono rumene)perché non sono statesoggette a nessunprogramma di scree-ning. Lo screening inginecologia è soltantosul carcinoma dellacervice ma, perquanto riguarda gli al-tri due tumori princi-pali della donna a li-vello della sferagenitale cioè del-l’ovaio e dell’endome-trio, non esiste unoPatrizia Marin

screening. Quello per il carcinoma del-l’endometrio non esiste perché è un tu-more con sintomi molto precoci per cui siarriva a una diagnosi tempestiva e, dopol’operazione, le percentuali di sopravvi-venza sono quasi sempre attorno al100%. Anche se ci sottoponesse ogni 6mesi ad un’ecografia ciò non impatterebbesulle sopravvivenze perché a volte il tu-more cresce in maniera così veloce chenon si riesce a fermarlo nell’intervallo dei6 mesi. Più frequentemente esso inizia inmodo subdolo, per cui a un’ecografia sembra tutto normale e invece il carci-noma è già in un secondo se non in un terzo stadio.”“Nei casi di carcinoma dell’endometrio,dopo la menopausa anche una piccolagoccia di sangue può essere un sintomodi tumore iniziale che non va sottovalutato.Sul carcinoma dell’ovaio non siamo an-cora vicini all’obiettivo di sconfiggerlo masi è identificata una popolazione a rischioche porta alcune mutazioni genetiche, ein quel caso è raccomandata - se c’è fa-miliarità confermata dalla positività di que-sti geni - l’asportazione delle ovaie,quando la paziente ha avuto le sue gravi-danze intorno all’età di 35-40 anni. Per lapopolazione non a rischio genetico, pur-troppo, al momento c’è poco da fare. Macosì come c’è stata la svolta dell’HPV ela svolta genetica, non escludiamo che inun prossimo futuro anche il carcinoma

dell’ovaio possa essere riportato a unoscreening o ad una diagnosi precoce.”Rispondendo a una domanda del Prof.Galoforo, il Dott. Muzii ha brevementeaccennato alla diffidenza diffusa nei con-fronti del vaccini. “Io posso capire il dub-bio di un cinquantenne riguardo il vaccinocontro l’influenza, ma questi vaccini chesalvano realmente la vita dovrebbero es-sere trattati in modo totalmente diversodai centri vaccinali e dai pediatri. Ci sonopediatri di scuole un po’ esoteriche chesostengono che il vaccino faccia male oche possa essere rimandato. Ma poi po-trebbe essere troppo tardi: a 15 anni unaragazza può avere un rapporto sessualee il percorso a quel punto è partito, quindiè necessaria una corretta informazionein materia.”

Al Prof. Ivan Mazzon, anch’egli espertodi Ostetricia e Ginecologia, è stato chiestodi trattare il tema della diagnosi precoceendoscopica del tumore dell’utero.“Come appena spiegato dal Prof. Muzii,per il tumore dell’endometrio non esisteuna modalità di screening ma solo la pos-sibilità di una diagnosi precoce che è stataresa possibile dall’introduzione di unostrumento, l’isteroscopio, creato e intro-dotto nella pratica ginecologica agli inizidegli anni ’80 da un francese, JacquesHamou, che ha rivoluzionato completa-mente l’approccio a quasi tutta la patolo-

gia uterina. La diretta visione delle strut-ture uterine, quindi del canale cervicale edella cavità uterina permette, con estremaprecisione e semplicità, di poter eviden-ziare se c’è una patologia all’interno diqueste strutture e di identificarla. Si puòriscontrare la presenza di un polipo o unmioma, così come compiere uno studiodell’endometrio, cioè della mucosa che ri-veste la cavità uterina da cui può nascereil tumore dell’endometrio che è uno di tu-mori più frequenti nella popolazione fem-minile. Possiamo, valutando l’endometrio,vedere eventuali patologie presenti su diesso, oltre a situazioni che nessun altroesame sarà in grado di mostrarci, né eco-grafia né risonanza magnetica, né tac néaltro. L’isteroscopio può permettere di evi-denziare fenomeni flogistici, un quadro diendometrite, evidenziare quadri comel’atrofia cistica che potrebbero, a livelloecografico, dare delle immagini anomalenon interpretabili. Nel caso della diagnosidel carcinoma dell’endometrio, la sua pre-senza dovrà essere poi confermata attra-verso la biopsia, cioè l’esame istologico.”“Per quanto riguarda la diagnosi dellaneoplasia endometriale, in passato si ri-correva sempre al curettage, il raschia-mento dell’utero. In seguito è stato di-mostrato che il raschiamento non puòessere assolutamente efficace in una dia-gnostica attendibile della cavità uterinae poi esso costituisce un intervento chi-rurgico completamente sostituibile dallavalutazione isteroscopica, che è una pro-cedura ambulatoriale. E però ancoraoggi, tuttavia, ci sono moltissimi ospedaliin cui il raschiamento diagnostico conti-nua a occupare buona parte degli spazidell’istituto operatorio, in gran parte inu-tilmente. L’isteroscopia, invece, ci per-mette di valutare con precisione non solol’eventuale presenza della neoplasia en-dometriale ma di evidenziare, se questanon è presente, tutte le eventuali altrepatologie non maligne, come il polipo en-dometriale o il mioma, e questo è un van-taggio non da poco.”“Per riassumere: per quanto riguarda ilcancro dell’endometrio, l’isteroscopia èsicuramente la procedura diagnostica cheha la maggiore specificità, sensibilità, va-lore predittivo e attendibilità che esistonoper la diagnosi di una neoplasia endome-triale. Una donna che riscontri un sangui-namento uterino che può essere il primo

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Antonio Galoforo

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segno di una neoplasia endometriale, do-vrebbe sottoporsi a una valutazione iste-roscopica ambulatoriale in modo tale dapoter effettuare una diagnosi il più preco-cemente possibile. Purtroppo non pos-siamo ottenere gli stessi vantaggi conl’ecografia, almeno per quanto riguardauna diagnosi precoce del tumore dell’en-dometrio. L’ecografia ha infatti una sensi-bilità nei confronti di tale tumore del 57%contro quella del 100% dell’isteroscopia.”“Nella paziente in età post menopausalesiamo abituati a dare dei cut off, ovverovalutiamo l’endometrio della paziente e,se lo spessore supera un tot di millimetri,questo può essere un elemento di rischio.Nel corso di molti protocolli è stato vistoperò regolarmente che il cut off non ci dàrisposte di totale certezza. O meglio, que-sto vale per donne in cui l’endometrio èsottile e quindi meglio valutabile ma l’eco-grafia non può dirci nulla nell’età fertilené darci una diagnosi tempestiva dellafase iniziale neoplastica.”“Ancora oggi ci sono molti protocolli chepongono l’ecografia come indagine diprimo livello nei sanguinamenti uterini,anomali. È un non senso. Perché se l’eco-grafia è positiva, cioè ci dice che c’è unospessore endometriale aumentato, vafatta l’isteroscopia come indagine di se-condo livello. Ma se una signora di 70anni perde sangue e l’ecografia è nega-tiva, non facciamo niente? No, faremol’isteroscopia. Quello che andrebbe ragio-nevolmente fatto è che, ad ogni anomalosanguinamento uterino, venga effettuatacome primo livello la valutazione istero-scopica, associata con il prelievo biopticoquando necessario.”“L’isteroscopia dovrebbe essere costan-temente ambulatoriale, senza alcun tipodi analgesia, di anestesia, di preparazionefarmacologica. La durata media del-l’esame è di 89 secondi e la VAS (scaladel dolore da 1 a 10) è mediamente a li-vello 2, cioè si tratta di un esame fasti-dioso ma non doloroso e questo permettedi ottenere la possibilità di effettuare l’iste-roscopia in ambito ambulatoriale nel98,3% dei casi. Per l’1,7% dei casi non èpossibile perché in presenza di sinechie,ovvero di problematiche nel canale chenon consentono l’esecuzione agevole inambito ambulatoriale.”“Quello che è importante non è la stru-mentazione giusta, nuova o più recente,

ma una corretta tecnica di esecuzione cherichiede una formazione dell’operatore. Ènecessario quindi investire non tanto daparte delle istituzioni ma sulla propria for-mazione da parte dei singoli operatori. Senoi riusciamo ad impiegare l’isteroscopiain ambito ambulatoriale e con la miglioreprocedura, aumentiamo la possibilità diuna diagnosi precoce, cioè possiamo evi-denziare una situazione di neoplasiaquando è appena di un centimetro e que-sto può consentire anche il trattamentoisteroscopico del cancro dell’endometrio,senza ricorrere ad interventi demolitivi.”“Tutto ha avuto inizio con un primo casoal mondo, diversi anni fa, di una pazientedi 30 anni il cui cancro dell’endometrio èstato trattato per via resettoscopica. Suc-cessivamente abbiamo pubblicato unostudio pilota sull’argomento in collabora-zione con l’Università Cattolica di Romae il Prof. Scampia, poi ripreso da un altrogruppo oncologico italiano, dell’Istituto Tu-mori di Napoli. Ciò che mi fa piacere sot-tolineare è che questa è un’esperienzatutta italiana. In che cosa consiste? Se lelesioni neoplastiche visualizzate e diagno-sticate con l’isteroscopia sono lesioni sin-gole, con un’estensione inferiore ai 2cm,è possibile il trattamento del tumore pervia resettoscopica, ovvero per asporta-zione dei soli miomi. Il campione trattatonello studio, con un follow up di oltre 10anni, ha rivelato che l’83% delle pazientierano ancora totalmente libere dalla ma-

lattie, quindi totalmente guarite e quasitutte hanno portato a termine il percorsoprocreativo, cioè hanno avuto figli dopo iltrattamento isteroscopico. Il trattamentotradizionale per il cancro dell’endometrioprevede l’asportazione dell’utero, con iltrattamento isteroscopico invece abbiamoconservato l’utero, ottenuto una guari-gione elevatissima e ha permesso diavere figli. Un traguardo tanto più impor-tante se si pensa che l’età in cui le donnecercano la gravidanza si sta portandosempre più avanti, in quella fascia d’etàin cui purtroppo si può evidenziare unaneoplasia dell’endometrio. Per conclu-dere: è necessario uno sforzo per diffon-dere la cultura per questo tipo di proce-dura a vantaggio dell’identificazioneprecoce e della salute delle donne.”

Il Dott. Salvatore Napoli dell’Unità di Se-nologia dell’Ospedale San Pietro di Romaè intervenuto sul tema della diagnosi pre-coce del tumore della mammella.“Lo stato di benessere è il frutto di unequilibrio tra varie componenti del nostrocorpo che interagiscono tra loro e sonostrettamente connesse: la mente, il corpoe l’anima. Spesso noi pensiamo che lamalattia interessi solo il corpo ma, in re-altà, molte volte la malattia sorge a livellomentale, nel senso che possiamo subirenel corso della nostra esistenza deglistress improvvisi e particolarmente graviche si riducono in un conflitto per la nostra

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Ludovico Muzii

mente. Se questo conflitto viene elabo-rato, tutto finisce lì. Ma se non viene ela-borato e diviene troppo pesante per la no-stra mente, a un certo punto si mette inmoto un meccanismo di compensazione,per cui la mente tira fuori dall’inconscio ilproblema e lo scarica sul corpo e a quelpunto induce la malattia. La malattia,quindi, è il segno di uno squilibrio che av-viene a livello psichico, di un conflitto in-teriore che non è stato risolto. Quindi noidobbiamo considerare, nell’ipotesi dell’ori-gine della malattia al seno come in altremalattie che chiamiamo psicosomatiche,un conflitto non risolto nell’ambito psi-chico.”“In base a questo punto di vista, qualun-que elemento che turbi l’armonia di spirito,mente e corpo, può indurre una malattiasulla quale i fattori di rischio incidono inmaniera molto moderata, perché poiquando andiamo a verificarli uno per unonon sono particolarmente incisivi. Nelcaso del tumore alla mammella, poi, noiconosciamo alcuni fattori di rischio, alcunipiù importanti altri meno, ma in realtà nonconosciamo le vere cause della patologia.Sappiamo soltanto che una minima partedi questi tumori sono prevedibili, in quantoereditari, ma questi rappresentano solol’8-10%. I fattori principali che possiamoconsiderare sono innanzitutto l’età: il tu-more alla mammella è una malattia cheaumenta con l’età pur avendo dei momenti

in cui è maggiormente rappresentata; ul-timamente stiamo assistendo ad un au-mento di casi nel periodo compreso tra i25 e i 45 anni, laddove prima l’incidenzaera tra i 40 e i 50. Poi c’è la familiarità,ovvero la predisposizione genetica per cuisi può fare un test genetico, che consistein un semplice esame del sangue. In que-sti casi il riscontrare a livello genetico unamutazione di due geni che si chiamanoBRCA1 e BRCA2 può portare ad un ri-schio di malattia dell’80% nel caso in cuisono mutati tutti e due i geni o del 40%nel caso ne sia mutato uno solo. Altri fat-tori di rischio non modificabili sono l’obe-sità e la storia riproduttiva e personaledella paziente, nel senso che più lei èstata esposta agli estrogeni, ovvero se haavuto la prima mestruazione molto prestoe la menopausa molto tardiva, più aumen-terà il rischio di insorgenza alla malattia.Allo stesso modo se ha allattato uno opiù figli al seno, ciò rappresenta un fattoreprotettivo.”“Ci sono invece i fattori di rischio modifi-cabili, ovvero quelli sui quali possiamoagire. Un corretto stile di vita può deter-minare una riduzione dell’incidenza dellamalattia: ad esempio non fumare, nonbere alcool e seguire una dieta equilibrata.A proposito di quest’ultima, sono tutti d’ac-cordo che una dieta ad alto carico calo-rico, con preferenza di grassi animali,carni rosse e zuccheri raffinati può deter-

minare una maggiore incidenza. Una dietache prediliga invece i cereali, le verduree la frutta fresca rappresenta un fattoredi protezione, così come la soia e i deri-vati, soprattutto nella post menopausa perridurne alcuni sintomi. Molto importanteanche fare attività fisica, almeno 30 minutial giorno per 5gg alla settimana.”“L’epidemiologia del tumore alla mam-mella è in costante aumento, in Italia ab-biamo un’incidenza di 1 donna su 8. No-nostante ciò, si sta riducendo la mortalitàper effetto di una maggiore presa di co-scienza del problema da parte delle donneche si sottopongono più facilmente a pro-grammi di screening così come alla pos-sibilità della diagnosi precoce con il mi-glioramento delle tecniche diagnostiche.”“La prevenzione secondaria è la diagno-stica radiologica vera e propria. La primacosa che si può fare è l’autopalpazioneche può riscontrare un nodulo in fase pre-coce così come pure la donna può notareda sola arrossamenti, calore, retrazionedel capezzolo. Nel caso della donna tra30 e 40 anni asintomatica, cioè che nonabbia alcun sintomo, essa dovrà fare l’au-topalpazione almeno una volta al mese,poi una visita senologica una volta l’annoe un’ecografia. Nelle donne dai 40 ai 50anni a queste pratiche si aggiunge anchelo screening mammografico, perché al disotto dei 40 anni la mammella è partico-larmente densa e quindi non leggibile.”“Una donna che abbia un nodulo palpa-bile, che deve fare? Dopo la visita si sot-toporrà a un’ecografia per capire checos’è questo nodulo, se è un nodulo li-quido o solido, e se è solido si cercheràdi capire se è qualcosa di preoccupanteo meno. Se non riusciamo a capirlo conl’ecografia, si dovrà ricorrere a una biop-sia. A quel punto se persistono ancora deidubbi si ricorrerà all’ago aspirato.”“La mammografia, come detto, si fa dai40 anni in su ed è un esame particolar-mente insidioso perché quello che emergeè la punta dell’iceberg ma sotto potrebbeesserci molto di più. La mammografia, ri-spetto all’ecografia, ci permette comunquedi vedere le microcalcificazioni che rap-presentano un segnale di quello che stacovando sotto. La risonanza magneticanon è l’esame che risolve tutto ma è limi-tato ad alcune reali indicazioni e può es-sere più utile rispetto ad altri esami. Essava fatta in età precoce nelle donne ad alto

il Giornale dell’Accademia

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Ivan Mazzon

il Giornale dell’Accademia

rischio, ad esempio quelle donne chesono portatrici di una mutazione geneticache le espone a un rischio del 70-80% ein quel caso, dal momento che non si puòfare la mammografia in età giovanile, sifa appunto la risonanza. Poi nella stadia-zione preoperatoria di tumori già accertaticon altre metodiche, nello studio delle pro-tesi quando c’è una discrepanza tra quelloche si vede in mammografia e in ecogra-fia, nella mammella secernente, nella dia-gnosi differenziale tra cicatrici e recidiva,nella valutazione della risposta dopo lachemioterapia, nelle caps sindrome, uncomplesso di malattie genetiche infiam-matorie, e quando ci sono dei linfonodiascellari ma non si sa da che parte arri-vino.”“Concludo segnalando una nuova mam-mografia che è la tomosintesi mammaria.Il vantaggio qual è? La donna fa la mam-mografia come sempre ma l’apparecchio,piuttosto che far vedere le immagini indue dimensioni, ovvero altezza e lar-ghezza, mostra anche la profondità, l’im-magine cioè è tridimensionale. Il computerrielabora le immagini e suddivide la ghian-dola in diverse fette di un millimetro dispessore, per cui il radiologo può vedereogni strato della mammella. Se c’è unalesione che era difficilmente rilevabilenella mammografia, perché questa met-teva tutto sullo stesso piano coprendoqualcosa che era sotto, con la tomosintesisi può arrivare al livello nella quale si trovaquella lesione, analizzarla ed avere giàun’idea di cosa possa essere prima di pro-cedere con le altre metodiche.”“Al momento, per i progressi tecnologicie anche chirurgici che sono sempre menodemolitivi, possiamo dire che la prognosidel tumore alla mammella è decisamentemigliorata e, purché si abbia una diagnosiprecoce, si può avere una sopravvivenzanell’ordine dell’85%-90% già a 5 anni dal-l’insorgenza. Se dunque la donna è alcentro di una serie di fattori che possonoperturbarla ha anche dei mezzi per farsiproteggere. Tutto, però, è nelle sue mani.”Ultimo relatore ad intervenire il Prof. Gio-vanni Alei, titolare della Cattedra di Uro-logia presso L’Università La Sapienza diRoma, il quale ha parlato dei fattori di ri-schio, della prevenzione secondaria edella diagnosi precoce relativamente alrene, alla vescica, alla prostata e al testi-colo.

“La prevenzione primaria del tumore delcolon consiste nell’evitare di mangiare de-terminati alimenti o di farne poco uso,quella secondaria è di effettuare una co-lonscopia ogni 5 o 6 anni per vedere seesiste un polipo. Sappiate che sono statifatti degli algoritmi per cui si è scopertoche se tutta la popolazione mondiale fa-cesse una colonscopia, il tumore del colonscomparirebbe completamente.”“Nel 1981 sono state fatte le prime ricer-che e sono stati elaborati i primi dati sullaprevenzione e per esempio si è scopertoche il fumo incide per il 29-30%, seguitodall’alcol e dalla dieta che è molto impor-tante nel determinismo di tanti tipi di tu-mori, come pure dimostrato dal Prof. Ve-ronesi. Pur riconoscendo gli aspettipsicosomatici dei tumori cui è stato fattoriferimento precedentemente, sommarvidelle ossidazioni cellulari e quindi abitudinidi vita sbagliate è molto importante.”“Il tumore alla prostata rappresenta il 20%di tutti i tumori nell’uomo, seguito dal 15%al polmone, dal 14% al colon retto, dal10% alla vescica, dal 5% allo stomaco.La situazione è completamente diversanella donna che, non avendo la prostata,vede invece al primo posto la mammellacon il 29%, seguita dal colon retto al 13%,dal polmone al 6%, dalla tiroide al 5% edall’utero al 5%.”“Per quanto riguarda i tumori del rene ifattori di rischio sono il fumo, l’obesità,l’ipertensione, la familiarità e la Sindrome

di Von-Hippel-Lindau, cioè la presenzanel patrimonio cromosomico di un generecessivo che, se sommato al gene re-cessivo del partner o della partner da ungene dominante, farà sì che il figlio dellacoppia sarà sicuramente affetto da tumorerenale, ciò che si può evitare con un’in-dagine genetica prematrimoniale.”“I tumori del rene sono di due tipi: c’è iltumore del parenchima, cioè del tessutoche costituisce il rene, e il tumore dellavia escretrice, cioè di tutta la parte in cuici sono le urine formate dal tessuto renale.Il secondo può coinvolgere non solo laparte escretrice del rene ma anche tuttol’uretere e tutta la vescica. Pur non discri-minando i due tipi, dobbiamo distinguerei fattori di rischio perché il fumo ha unaparticolare incidenza nel determinismo deltumore del papilloma vescicale e del pa-pilloma renale.”“La triade sintomatologica composta damassa palpabile con la visita, l’ematuriaovvero presenza di sangue nelle urine eil dolore in sede renale non li vediamo or-mai più, perché il paziente arriva all’os-servazione prima di avere questi sintomi.La diagnosi precoce va fatta con un checkup renale ecografico, da effettuarsi unavolta l’anno ma ormai c’è la tendenza afare un check up ecografico completo concui si indaga tiroide, fegato, reni, pan-creas, milza, vescica e prostata, il tutto in10 minuti senza essere invasivi e senzafare danni. L’indagine fatta una volta

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Salvatore Napoli

l’anno del rene permette di diagno-sticare i tumori renali sia della viaescretrice che del parenchima primache arrivino al diametro di un centi-metro. Se un tumore renale non ar-riva ad un diametro di 1cm, si puòarrivare ad una sopravvivenza del100%.”“I tumori delle vie escretrici pos-sono partire dal rene o dall’ureteree vanno a inseminarsi lungo la viaescretrice fino ad arrivare alla ve-scica dove possono raggiungerevari gradi di infiltrazione. Esistonodue tipi di tumore della vescica, tu-mori infiltranti e tumori non infil-tranti. Quelli non infiltranti li rese-chiamo endoscopicamente e incaso di recidiva, anche 3 o 4 voltee poi il paziente guarisce. I tumoriinfiltranti comportano l’asporta-zione di tutta la vescica; non sipossono resecare perché sono giàdistribuiti con microcellule neopla-stiche lungo la parete della ve-scica, dunque siamo costretti afare un intervento che si chiama ci-stectomia radicale e a ricostruire poi unavescica artificiale con l’intestino. Il pa-ziente o la paziente potrà di nuovo uri-nare naturalmente.”“Per quanto riguarda l’incidenza in Italiadei tumori della vescica c’è un appannag-gio netto della popolazione maschile ri-spetto a quella femminile, questo perchéil maschio è più esposto ai fattori di ri-schio. Il principale fattore di rischio per iltumore della vescica è il fumo: il rischiodi contrarre la malattia da parte di chifuma è di 4 volte maggiore rispetto al nonfumatore. Questo lo sappiamo da circa15 anni perché prima si pensava che ilfumo rappresentasse un fattore di rischiosolo per il tumore al polmone. Dipendepoi da quante sigarette si fumano, daquanti anni si fuma, dal grado di inala-zione. Un dato che mi ha sempre colpitoè quello per cui sono necessari 20 annidi astinenza dal fumo per ridurre il rischioal valore basale, ovvero a quello corri-spondente ai non fumatori.”“Gli altri fattori sono le aniline (coloranti,molto utilizzati nell’industria e fino a qual-che tempo fa con grande disinvoltura poisi è visto che epidemiologicamente pro-vocavano il tumore della vescica congrande frequenza) e le ceneri, tanto che

si parla di ‘tumore degli spazzacamini’perché gli spazzacamini raccoglievano ce-neri, queste entravano negli abiti e anda-vano a finire attorno all’apparato genitale,restando lì per diverso tempo e provo-cando il tumore dello scroto.”

“Il tumore della via escretrice sia del rene,che dell’uretere che della vescica pro-voca ematuria. La comparsa di sanguenelle urine non vuol dire avere un tumorema non vuol dire nemmeno che, in suapresenza, una persona debba assumeresemplicemente un disinfettante urinarioper tre giorni. Bisogna sempre ricorrereall’urologo, sottoporsi a un’ecografia, fareeventualmente un esame come la citolo-gia urinaria o la ricerca delle cellule tu-morali nelle urine per poter diagnosticareun eventuale tumore che ha creato unpiccolo sanguinamento. Mi è capitato dioperare dei pazienti che avevano avutoun sanguinamento un anno prima e poinon avevano più sanguinato per un annoe in quell’anno, intanto, si era ingranditoil tumore. La diagnosi si effettua conl’ecografia vescicale, con la citologia uri-naria, con la cistoscopia che si fa senzaanestesia ovvero si introduce uno stru-mento con il quale si vede all’interno della

vescica e poi con l’Uro-Tac, l’inda-gine radiologica.”“In caso di tumore del testicolo siavrà un ingrandimento del testicoloche non dà dolore, quindi è subdoloma per fortuna è facilmente auto-palpabile, il paziente si accorge diavere un aumento del volume te-sticolare che sente quasi come uncorpo estraneo. Questo fenomenova tenuto distinto da quello che puòessere un ingrandimento del testi-colo dovuto a infiammazioni comel’orchite, in cui peraltro la sintoma-tologia è completamente diversa,ci sono dolore, arrossamento, feb-bre. In ogni caso l’ecografia è sem-pre dirimente.”“L’alto rischio per quanto riguardai tumori del testicolo è rappresen-tato da quei pazienti che hannoavuto il criptorchidismo, perché an-che quando il testicolo è sceso, co-munque c’è un’incidenza maggioredei tumori del testicolo rispetto achi ha avuto la discesa dei testicolidurante la vita intrauterina ed è

nato con i testicoli già in situ. Anche i pa-zienti che hanno pochi spermatozoi e chehanno testicoli molto piccoli sono ad altorischio di tumore del testicolo. Quandovediamo un adulto che ha ancora un te-sticolo ritenuto, dobbiamo sempre inter-venire o portando giù il testicolo o aspor-tandolo non per motivi estetici (bastamettere una protesi di silicone e il pa-ziente si presenta con le borse scrotalipiene) ma perché solo se noi portiamo iltesticolo nella borsa scrotale, quando ap-parirà il tumore, il paziente lo potrà auto-palpare sennò non se ne accorgerà. Incaso contrario, il testicolo si comporteràcome il tumore ovarico, ci si accorgeràdella sua presenza solo quando ha riem-pito di metastasi l’intero organismo.L’ecografia testicolare va fatta nei pa-zienti ad alto rischio a cadenza annuale.”“I tumori del pene possono essere dovutia fimosi, al fumo anch’essi, all’età, all’-HIV, all’HPV. Una malattia spesso igno-rata si chiama lichen sclero atrofico ed èsemplicemente un imbiancamento di unazona cutanea del pene, del prepuzio, delglande o del meato, una patologia cheva gestita e curata perché può provocareil cancro del pene, dunque va sempreoperato.”

il Giornale dell’Accademia

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Giovanni Alei

il Giornale dell’Accademia

“Veniamo ora alla prostata. La prostataè una ghiandola fibromuscolare di formasimile a una castagna posta inferiormentealla vescica e attorno alla prima partedell’uretra. Nella prostata confluiscono levescicole seminali nelle quali si sono rac-colti gli spermatozoi che vengono dai re-ferenti, i testicoli. La prostata appartienein realtà all’apparato riproduttivo, serveesclusivamente alla riproduzione, fab-brica la parte liquida del liquido seminale.Essa produce il PSA, l’enzima che servea liquefare il coagulo seminale dopo lasua fuoriuscita dall’uretra. Quando il li-quido seminale fuoriesce ha una parteliquida e una parte costituita da zolle ge-latinose, che vengono fluidificate dall’en-zima PSA, prodotto esclusivamente dallaprostata. Quindi è un marker tumoraleche noi chiamiamo organospecifico, cioèsolo la prostata lo produce.”“È molto importante segnalare che la pro-stata si può ingrandire e passare da unvolume normale chiudendo l’uretra e co-stringendo la vescica a ispessirsi per su-perare l’ostacolo, dal punto di vista idrau-lico, del passaggio delle urine attraversol’uretra prostatica. Questa situazione sichiama ipertrofia prostatica benigna, èla classica malattia prostatica dell’an-ziano che fa fatica a urinare, cioè a svuo-tare la vescica.”“Il PSA aumenta solo se la prostata è in-fiammata oppure se c’è un tumore, mabisogna avere molta cautela nel ritenersiaffetti da un tumore della prostata se ab-biamo un PSA alto, bisogna prima chel’urologo stabilisca se c’è un’infiamma-zione della prostata, nel qual caso si af-fronteranno terapie e nel giro di 20gg-1mese, dosiamo di nuovo il PSA, lo ve-diamo scendere e quindi tutto si è risolto.Se la prostata, invece, non è infiammataallora, bisogna provvedere e a fare ac-certamenti.”“Per le prostatiti si ricorre a terapie me-diche, laser terapia o onde d’urto, mentreper il tumore si ricorre a chirurgia, radio-terapia, ormonoterapia o chemioterapia.La chemioterapia è la terapia che si usaper tutti i tipi di tumore e riguarda una si-tuazione in cui il tumore ha invaso variorgani, metastasi ossee, metastasi allavescica e vari linfonodi, quindi riguardagli stati più avanzati della malattia chesono sfuggiti alle terapie precedenti o

alla diagnosi precoce. Per quanto ri-guarda l’ormonoterapia, bisogna primadi tutto dire che il tumore della prostatanon esisterebbe se l’uomo fosse castrato,perché insorge in quanto abbiamo ancoratestosterone. Al contrario delle donne,l’uomo è fertile per tutta la vita e continuasempre a produrre testosterone, per cuiil tumore della prostata emergerebbeprima o poi. Essendo il tumore ormonodipendente, se noi somministriamo al pa-ziente un farmaco che azzera il livellodel testosterone e in più diamo un far-maco che inganna la cellula tumorale,questa non prende più testosterone equindi va in degenerazione, smette dicrescere e addirittura può scomparire.Questo si chiama androgeno soppres-sione o soppressione androgenica totale,ed è nulla di più che la castrazione chi-mica.”

“La radioterapia si usa soltanto nei casiinoperabili, per quelle persone che nonpossono essere operate per motivi di sa-lute o di età. La chirurgia resta comunquela regina di queste terapie perché, com-portando l’asportazione completa dellaprostata, elimina la malattia.”“La diagnosi precoce del tumore alla pro-stata si fa con la visita urologica che con-siste in un’esplorazione rettale che con-sente da parte dell’urologo di avvertirela presenza di un nodulo o di un’infiam-mazione, con il dosaggio del PSA (da ef-fettuarsi prima dell’esplorazione rettalee di una importante attività sessuale) econ l’ecografia prostatica transrettale. Ildosaggio del PSA va fatto una voltal’anno, tra i 55 e i 70 anni o dai 40 anninegli uomini a rischio per familiarità o dirazza nera, per poi essere effettuato 2volte l’anno.”“Quando viene riscontrato un PSA alto eun nodulo alla palpazione si deve ricor-rere ad una biopsia prostatica. Con lastessa sonda che ha consentito di os-servare la prostata nel retto, si fa passareun ago che entra nella prostata e prelevaun frammento che sarà poi esaminatopermettendo la diagnosi istologica del tu-more. Si tratta di un esame che si fa am-bulatorialmente senza alcuna anestesiae, se si fanno più punture, si riesce anchea ricostruire la forma del tumore e la suamalignità.”

“La prostatectomia radicale consistenell’asportare completamente prostata evescicole seminali. In seguito a questointervento, qualche paziente potrebbeavere problemi come la disfunzione eret-tile, una complicanza che riguarda il 30-40% dei pazienti operati mentre l’incon-tinenza urinaria ha un’incidenza minima,attorno al 5-10%. Nel caso dell’inconti-nenza si usano delle piccole reti chiamate‘sling’ che, passando sotto l’uretra, la so-spendono permettendo al paziente di nonavere più perdite. Nel caso della disfun-zione erettile si dovrà indagare il nervopudendo, quello che porta la sensibilitàdell’organo genitale al cervello, facendoun rigiscan notturno che registra le ere-zioni in fase rem durante il sonno, effet-tuando test con vasodilatatori, un dopplerpenieno o ancora un Genito SensoryAnalyzer per valutare se la sensibilità èstata lesa o meno a seguito dell’inter-vento. Dopodiché si potrà passare allariabilitazione, che comprende la sommi-nistrazione di farmaci orali. Questa tera-pia fatta precocemente permette un re-cupero attorno al 60% della capacitàerettile contro lo 0% dei pazienti non trat-tati perché poi il tessuto erettile, lasciatoin scarsità di ossigeno senza funzione,va inevitabilmente incontro a una fibrosiche diventa irreversibile. Ma anche inquesto caso si può ancora curare il pa-ziente impiantando delle protesi peniene,invisibili e in grado di conservare la sen-sibilità. La protesi idraulica ha il vantag-gio, rispetto ad altre protesi, di dare alpaziente la sensazione della propria ere-zione, ciò che non accade ai soggettisani.”

Con l’intervento del Prof. Giovanni Aleisi è concluso il Convegno di aperturadella 53° Convocazione Accademicadell’AEREC. Un Convegno che, nelle pa-role del Presidente Ernesto Carpintieri,si è svolto tutto all’insegna della spe-ranza, quella che la medicina modernaoffre a tutti gli uomini e le donne che sa-pranno cogliere le importanti opportunitàdella prevenzione e della diagnosi pre-coce, per scongiurare o affrontare ade-guatamente un tumore e proseguire unavita serena e di benessere per sé e per ipropri cari.

Lev Sordi

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Il 2016 ci ha lasciati ed è tempo per noi di fareun bilancio delle attività svolte negli ultimi dodicimesi programmando, nel contempo, gli impegnida assumere per l’anno che sta iniziando, a par-tire da alcune priorità.In questo spazio, quindi, riassumo gli interventipiù importanti che siamo riusciti a realizzare coni vostri preziosi contributi e mi soffermo su alcuneriflessioni su ciò che potremmo fare ancora di piùa favore dei più deboli, ampliando la nostra sferadi azione.

IL PRESIDIO SANITARIOAbbiamo costruito, con tanti sforzi, uno splendidopresidio sanitario in una zona rurale e molto po-vera della Costa d’Avorio. Oggi le visite di medi-cina generale, il pronto soccorso, il repartomaternità, la degenza, l’ambulatorio di analisi ingrado anche di effettuare ecografie, cardiografie,e visite di oftalmologia, sono a disposizione h24,così come la farmacia ben fornita e l’ambulanzacon personale fisso. La struttura comprendeanche un reparto di fisioterapia gestito da unasuora e una sala di formazione per le donne deivillaggi in materia di igiene, sicurezza alimentare,malnutrizione dei bambini e alimentazione equi-librata. Oggi e ogni giorno possiamo salvare viteumane e di questo siamo orgogliosi. Il nostro ospedale è stato già visitato, oltre cheda vari rappresentanti del Ministero della Salutelocale, anche dall’Ambasciatore d’Italia in Costa

d’Avorio e dall’Ambasciatrice della Costa d’Avo-rio in Italia. Tutti lo hanno definito un gioiello. Etutti sanno come, fin già dall’inaugurazione, tantedonne in procinto di partorire si rivolgono al no-stro presidio anche se residenti nella metropoliAbidjan, distante 40 km, sapendo di trovare unambiente pulito e estremamente accogliente,molto diverso dalle strutture pubbliche fatiscentie carenti dal punto di vista sanitario.Con il valore aggiunto di trovarsi in un luogomolto suggestivo dal punto di vista naturalistico,in riva alla laguna e quindi ventilato, con bei tra-monti da ammirare che si rispecchiano sull’ac-

qua ed un santuario a pochi metri dalla struttura,permettendo di combinare cure sanitarie e ritirispirituali.

ADOZIONE A DISTANZADa diversi anni ci occupiamo di molti bambini po-veri e spesso orfani attraverso un programma di“sostegno a distanza”, grazie al quale possonofrequentare la scuola, curare l’igiene personale,avere vestiti dignitosi e la garanzia di pasti quo-tidiani. Ogni donatore italiano ha un “suo” bam-bino adottato e lo segue attraverso fotografie eletterine che gli vengono periodicamente recapi-tati. Volontari del villaggio ed io stessa monito-riamo scrupolosamente il buon andamento delprogetto, controllando le pagelle scolastiche, ve-rificando che siano in buona salute, che si ve-stano e si comportino bene.

DONNE IN COOPERATIVAUn altro dei progetti che stiamo sostenendo dadiversi anni riguarda una cooperativa di donnein campo agricolo, coltivatrici del tubero maniocache è l’alimento base della Costa d’Avorio e daun po’ di tempo anche richiesto dal mercato eu-ropeo per la diaspora che ha seguito la guerracivile. Con Missione Futuro offriamo, fin dalla co-stituzione della cooperativa, un forte sostegno alivello organizzativo e gestionale ma abbiamoanche trovato un importatore che ha già speditodiversi containers del prodotto verso l’Italia. Pur-troppo, però, la produzione è ancora limitata,

MISSIONE FUTUROOrganizzazione Umanitaria Internazionale  ONLUS

MISSIONE FUTUROOrganizzazione Umanitaria Internazionale  ONLUS

SALUTE, LAVORO E SOLIDARIETÀPER UN FUTURO CHE SIA DI TUTTI

di Carmen Seidel

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M issione Futuro

resa difficile dalla mancanza frequente dell’elettri-cità che blocca i macchinari preposti dalla trasfor-mazione del prodotto, per questa ragione ledonne non riescono a rispettare i tempi di conse-gna imposti e le quantità richieste. Come se ciònon bastasse, ultimamente un macchinario si èguastato e la cooperativa non ha i fondi per la ri-parazione o per l’eventuale sostituzione. Sottoli-neo qui, come già tante volte in passato, che ledonne rappresentano il motore dell’economia lo-cale e che mantengono le loro famiglie e tantissimibambini. Lancio dunque un appello agli Accade-mici e ai loro conoscenti, perché possano prov-vedere a fornire un piccolo generatore checonsenta di mantenere sempre attiva la catena dilavorazione e un aiuto per riparare o sostituire imacchinari.

HANDICAPPATI LOBUSVi avevo già raccontato di Lobo in questo spazio.È un abitante del villaggio Songon M’Brathé, lo

stesso dove ha sede il nostro presidio sanitario,che è nato sano ma che si è ammalato all’età dicinque anni di una forma di poliomielite che haparalizzato e deformato completamente i suoiarti. Oggi vive in condizioni pietose per terra suuna stuoia, trascinandosi come può. Eppure hasempre un sorriso per tutti, un cuore aperto edesprime gratitudine per ogni gesto o frase corteseche gli vengono rivolti. Io vado regolarmente atrovarlo ed ho per lui tanta ammirazione, ricono-scendo la sua forza interiore. Anche il nostro Ac-cademico Claudio Giust ha avuto modo diconoscerlo e può testimoniare la commozioneche suscita la sua dignità, che egli manifestasempre nonostante una condizione così sfortu-nata. Quest’ultima, pur tanto invalidante sottol’aspetto fisico, non lo ha privato del coraggio edella determinazione nel fondare un’associazioneper promuovere i diritti degli handicappati piutto-sto numerosi nella regione, spesso nascosti incasa per la vergogna della famiglia, a volte mal-

trattati, quasi sempre non assistiti. È una realtàche conosco bene per cui ci siamo già attivati at-traverso la donazione di diversi letti ospedalieri ecarrozzine in sovrappiù nel nostro presidio. Leabbiamo consegnate a chi ne aveva bisognotranne che a Lobo, il quale non ha voluto nienteper sè. Egli sembra più preoccupato per gli altriche per sè stesso e questo lo rende una personadavvero speciale. In suo nome e in nome dei tantihandicappati che vivono in condizioni veramentemiserevoli, abbiamo pensato di attivare ancheper loro un programma di sostegno a distanzacon un contributo mensile minimo. Per il quale,così come per i bambini disagiati, garantiamopuntuale monitoraggio e rendicontazione.

MISSIONE FUTURO ONLUSPerchè il futuro

appartiene anche a loro!

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Destina il 5 per mille dell’IRPEF a MISSIONE FUTURO ONLUS.Indica nella tua dichiarazione dei redditi, nella casella

“sostegno del volontariato”, il nostro codice fiscale: ����������� e firma. NON TI COSTERÀ NULLA MA FARAI DEL BENE!

• Presidio sanitario in Costa d’Avorio• Cooperativa di 500 donne a Songon,

coltivatrici della manioca

• Centro for mazione femminile di Songon• I bambini “della spazzatura” del Mokattam• Adozione a distanza

I NOSTRI PROGETTI:

www.missionefuturo.orgIl futuro dell’Africa è la nostra missione

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Valore italianoalle relazioni internazionali

Accademia Europeaper le Relazioni Economiche e Culturali

Via Sebino 11 - 00199 Roma - Tel. 06 06 85 55 975 - [email protected] - www.aerec.org

Favorire lo scambio di idee e di progetti di business, promuovendo incontri, convegni e missioni in Italia e all’estero, agevolando contatti con istituzioni politiche, diplomatiche, finanziarie e culturali a livello internazionale. Questa la mission di AEREC, realtà che nasce come Dipartimento dell’Ente Nazionale per la Valorizzazione dell’Industria, Commercio e Artigianato fondato nel 1981.

Dalla sua costituzione, l’Accademia è divenuta un punto di riferimento per tutti quei professionisti e imprenditori che intendono ampliare i propri orizzonti oltre i confini nazionali, annoverando tra i propri membri personaggi di alto profilo culturale, umano, scientifico e professionale.

L’Accademia è impegnata da anni nella realizzazione di progetti internazionali sia di natura economica che umanitaria. Ciò ha permesso un proficuo confronto tra gli Accademici su svariate tematiche. Tra queste, il tema della solidarietà rappresenta un’importante finalità che AEREC persegue mediante Missione Futuro, Organizzazione Non Governativa riconosciuta che, con il supporto degli Accademici, opera in favore dei Paesi in via di sviluppo.

AEREC ha istituito il "Dipartimento Salute, Prevenzione e Benessere". Attraverso questa iniziativa, che si avvale della consulenza e del supporto del Dott. Mariano Marotta, Direttore di Farmaffari, l'Accademia intende aggregare gli imprenditori, i professionisti e le aziende che operano nel settore dell'indotto farmaceutico, cosmetico, dietetico-alimentare e anche quelle produttrici o distributrici di dispositivi medicali. Ciò permetterà di sviluppare nuovi business e nuove opportunità di interna-zionalizzazione delle imprese, oltre che di partecipare ad iniziative che possono preludere a sinergie e partnership.

AEREC invita gli operatori del settore della salute, nelle sue varie manifestazioni, ad avanzare, attraverso il Dottor Marotta, la propria candidatura per entrare nel consesso accademico AEREC e contribuire così allo sviluppo di un Dipartimento nato per valorizzare ed implementare le loro attività.