ANNO XXXV - N.5 - MAGGIO 2020 - Stampato il 11/05/2020 ......ANNO XXXV - N.5 - MAGGIO 2020 -...

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La Fase2 del contrasto al Coronavirus è entrata nel vivo e con essa anche le notizie cambiano entità. Ad intervenire sul numero di Maggio – che riprende con la regolare paginazione e distri- buzione – è Ilyes Ghedira, medico biologo tunisi- no intervistato in esclusiva per L’Altro Giornale Channel (pagina 7). La stagione primaverile è nel suo pieno sviluppo e con essa arrivano anche le allergie…con alcuni consigli per trattarle al meglio anche in tempi di Covid19 (pagina 7). Non mancano finalmente le belle notizie: a pagina 8 Christian Sala ci porta la sua testimonianza di “guarito” e gli infermieri di Malattie infettive e Tropicali dell’ospedale Sacro Cuore di Negrar intervengono con un ringraziamento speciale. Sempre dal Sacro Cuore giunge una notizia inco- raggiante: la conclusione dello studio clinico effettuato su oltre 2000 dipendenti dell’ospedale negrarese (pagina 21)...Superata in parte l’emer- genza sanitaria è tempo di ricominciare: per capire le difficoltà degli operatori economici del territorio abbiamo raccolto gli interventi di due ristoratori del territorio (pagina 9 e 16), di due titolari di un’autoscuola (pagina 8) e dei com- mercianti e P.Iva di Zimella che lo scorso 3 mag- gio sono scesi in piazza (pagina 9). ANN O XX X X X X X V - N. 5 - MA M M GGIO 2020 - Sta mpato il 1 1/ 1 1 0 5/ 5 5 2 020 - Via dellIndustria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) - Tel. 0457152777 - Fax 045670374 4 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Ve V V rona n° 725 del 13.11.1986. EDIZIONE VERONA EST WhatsApp 331 9003743 IL GIORNALE PIÙ DIFFUSO E LETTO DELLA PROVINCIA DI VERONA, stampato in 107.347 copie mensili AL PASSO COL CORONAVIRUS LEGGI ON-LINE IL NOSTRO GIORNALE WWW.LALTROGIORNALEVERONA.IT L’ A LTRO G IORNALE

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La Fase2 del contrasto al Coronavirus è entratanel vivo e con essa anche le notizie cambianoentità. Ad intervenire sul numero di Maggio –che riprende con la regolare paginazione e distri-buzione – è Ilyes Ghedira, medico biologo tunisi-no intervistato in esclusiva per L’Altro GiornaleChannel (pagina 7). La stagione primaverile è nelsuo pieno sviluppo e con essa arrivano anche leallergie…con alcuni consigli per trattarle almeglio anche in tempi di Covid19 (pagina 7). Nonmancano finalmente le belle notizie: a pagina 8Christian Sala ci porta la sua testimonianza di“guarito” e gli infermieri di Malattie infettive e

Tropicali dell’ospedale Sacro Cuore di Negrarintervengono con un ringraziamento speciale.Sempre dal Sacro Cuore giunge una notizia inco-raggiante: la conclusione dello studio clinicoeffettuato su oltre 2000 dipendenti dell’ospedalenegrarese (pagina 21)...Superata in parte l’emer-genza sanitaria è tempo di ricominciare: percapire le difficoltà degli operatori economici delterritorio abbiamo raccolto gli interventi di dueristoratori del territorio (pagina 9 e 16), di duetitolari di un’autoscuola (pagina 8) e dei com-mercianti e P.Iva di Zimella che lo scorso 3 mag-gio sono scesi in piazza (pagina 9).

ANNNNN O XXXXX XXXX VXVX - N.N.N 5 - MAMAM GGIO 2020 - Statat mpatotot ilili 11/1/1 0/0/ 5/5/5 2/2/ 020 - Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) - Tel. 0457152777 - Fax 045670374747 4Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di VeVeV rona n° 725 del 13.11.1986.

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I format sonodedicati all’attua-lità con ospitiaccattivanti e dipregio, comeall’interno di “RedCarpet”, ideato econdotto da Moni-ca Rossini, sulweb tutti i mercoledì alle ore 20,00.Prima ospite la d.ssa Nicole Ciccolo,Grafologa Giudiziaria.

Piacere di conoscervi, mi chiamo Consuelo Nespolo e sono una giornalista. Amo lesfide, rimettermi in gioco e dare un colpo di frusta quando è il momento di farlo. La

vita è un bouquet di gioie, amarezze, imprevisti, com-plicazioni ed esultanze. Ma del resto o decidi di viverela vita, oppure di subirla. E di questa materia siamodiventati sommi maestri, considerata la “valanga” cheha tramortito l’intera umanità. Ora è tempo di rico-minciare sia pur a piccoli passi, di reagire e lottare perriprendere in mano la situazione come noi veronesisappiamo fare. Ci sarò anch’io in prima linea con que-sto progetto. So che non sarà un'impresa facile, ma ioamo le sfide e le voglio affrontare assieme a voi persostenervi, informarvi, e nel mio piccolo difendere inmodo trasversale la vostra libertà di espressione, cheè anche la mia. Questa sfida ha un nome e si chiama“L’Altro Giornale Channel”, lo scalpitante neonato diCasa Reggiani, nota famiglia di editori e imprenditori

veronesi, che da 34 anni segue con passione la costruzione e la diffusione de “L’Al-tro Giornale”. Questo è un canale Web di informazione che parla di tutto e con tutti,e che appartiene anche a voi. Attualmente “L'Altro Giornale Channel” vi proponerassegne stampa settimanali del giornale e video-interviste di attualità dall’Italiae dal resto del mondo: dalla Giordania all'Australia, dall'America alla Tunisia, epersino da paesi devastati da guerre o da conflitti intestini, come Libia, Ucraina eVenezuela, per mostrare la vera faccia del pianeta nella sua semplicità, senzainquinarla con discorsi intessuti con l'idioma politichese. Fatti, solo fatti. Punto.

PalinsestoSettimanaleLunedìRASSEGNA STAMPA

MercoledìRed Carpet

"Mondocicletta"curato da SoniaDelaini il venerdìalle 18.00, trattail tema delle dueruote a 360gradi, con ospiti,tecnici ed espertidel settore. Pun-tata 1 con Tonina Pantani, mammadi Marco.

VenerdìMondocicletta

La Musica è live ilsabato sera alle20.30 con il pro-gramma di NoraStavreva "La Stan-za dei Talenti",dove bravi artisticome musicisti,cantanti talentuosi e ballerini appas-sionati, vi proporranno le loro perfor-mance. Ad aprire il sipario, il maestroGraziano Guandalini

SabatoLa stanza dei talenti

A tutto questo presto si assommeranno importanti dibattiti dove anche voi potrete inter-venire per far risaltare la vostra voce.

L’Altro Giornale Channel è visibile su cellulare, computer e tablet, grazie a Social come Facebook,Instagram e Twitter; ma anche sul canale YouTube (L’Altro Giornale Channel) e sul sito www.laltrogiornaleverona.it.

Se la cosa vi ha già incuriosito, inquadrate il QR code stampato in questa pagina e iscri-vetevi al canale Youtube per essere sempre vicini al nostro territorio.

Sono convinta che l’Altro Giornale Channel sarà una grande opportunità per tutti, perché materializ-za un sogno, quello di costruire una rete tra cittadini, imprese ed istituzioni, con l’intento di com-prendere necessità, progetti e aspettative di tutti e per dare a ognuno la possibilità di essere ascol-tato e informato, in modo onesto e trasparente.

Per concludere desidero ringraziare Rosanna Pancaldi e Adriano Reggiani, rispettivamente Direttoree Fondatore de L’Altro Giornale, per il sostegno; Alessandro Reggiani ideatore del Canale web; eancora Silvia, Nicoletta, Michela e Christian, elementi preziosi del gruppo.

Consuelo Nespolo

Ing. Zaccaria Franca che da Tripoli ha condiviso con noi lasituazione libica, interrotta dalla guerra e dal covid 19

Manager Yassine Sidommou - Tunisi Architetto Fuad Tarawneh - Giordania

COME DISTRIBUIAMO NELLA ZONA VERONA EST LE 25.222 COPIE

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L’ALTRO GIORNALE Maggio 2020www.laltrogiornaleverona.it 3WhatsApp

331 9003743

Scrivo per raccontare lastoria di mia nonna Maria.Abbiamo perso la nonnagiovedì 9 aprile a causadel Covid19, ma noi inrealtà non sappiamo nulladi come sia mancata. Ilvirus, si sa, ci allontana daparenti ed amici e non cipermette nemmeno di darel’estremo saluto ai nostricari. Questo è già un moti-vo di infinita tristezza, apeggiorare le cose purtrop-po è il non sapere cosa siaeffettivamente successo.Abbiamo ricoverato lanonna il 5 marzo alla Casadi Riposo Immacolata diLourdes di Pescantina.Una serie di eventi ciaveva spinti a cercare unastruttura, dopo un anno emezzo di badanti. È entra-ta sulle sue gambe, sorri-dente e piena di fiducia.Con qualche difficoltàmotoria e piccole patolo-gie che ogni anziano portacon sé, ma sostanzialmen-te in salute. 33 giorni dopomia nonna è mortaall’ospedale di Villafranca,nel quale era entrata già inserie condizioni la sera del7 aprile. Quando abbiamosalutato la nonna almomento del ricovero, leavevamo promesso che cisaremmo rivisti l’indoma-ni. Ma non è stato così:dalla Casa di Riposo, ilgiorno stesso del ricovero,siamo stati informati chenon saremmo più potutientrare nella struttura.L’emergenza era nell’ariama il decreto del 9 marzo

non era ancora stato ema-nato. Era forse meglioriportarla a casa? Dallastruttura rispondono senzamezzi termini che toglierlada un luogo sicuro per por-tarla a casa sarebbe statorischioso. Abbiamo potutofare delle videochiamateper 20 giorni: lei stavabene, ci sorrideva e si sen-tiva al sicuro. Dal 30marzo via sms abbiamosaputo che non sarebbe piùstato possibile vedere iparenti in videochiamata.Non si poteva più nemme-no chiamare perché nessu-no portava il telefono nellestanze degli ospiti. Mianonna aveva anche un suotelefono personale che perchissà quali motivi non èriuscita ad utilizzare. Maaveva contratto il virus?La risposta ai tamponi tar-dava ad arrivare. Le uni-che cose che abbiamosaputo è che aveva unalinea di febbre, ma eratranquilla, mangiava,respirava bene, poi è statamessa a letto con dissente-ria, flebo al braccio. Nonabbiamo più nemmenosentito la sua voce, nono-stante le suppliche. Il 6aprile scopriamo che èpositiva al virus, ma ciconsigliano zero allarmi-smi in quanto sono solosintomi lievi. Il 7 aprileveniamo informati che perprecauzione e a causa delladifficoltà a deglutiresarebbe stata ricoverata alcentro Covid Hospital diVillafranca. Ore di attesa,

nessuno dice niente. Nelpomeriggio riceviamoun’altra incoraggiantetelefonata dalla Casa diRiposo in cui ci informanoche all’arrivo del 118 lanonna era vigile seppurcon i riflessi rallentati, inbuone condizioni e privadi crisi respiratoria. Qual-che ora dopo qualcuno cirisponde da Villafranca,ma arrivano solo informa-zioni a singhiozzo edimprecise…La mattina del9 aprile veniamo contattatidal medico dell’ospedaleche ci informa che nonna èdeceduta. Ci fa sapere chenon ha sofferto perché èarrivata all’ospedale già inprecoma, disidratata e conil virus in stato avanzato(presentava addiritturaecchimosi e gonfiore agliarti). Quante cose ci hannonascosto? Perché nonpotevamo parlarle? Perchéraccontarci favole a cuinessuno credeva veramen-te? E soprattutto, perchéaccoglierla (sana!) inpiena emergenza, sapendoche fin dal giorno succes-sivo non avremmo potutorivederla? E chi l’avrebbemai fatto, se solo avessimoimmaginato. Ma le Case diRiposo avevano sicura-mente più informazioni dinoi (alcune avevano giàbloccato l’accettazionedegli anziani) ed avremmochiesto solo l’umanità didirci come stavano le cosein modo da poter sceglierecosa fosse meglio. È stataquestione di pochi giorni e

la nostra “fortuna” si è tra-sformata nell’agonia dellanonna. La peggiore cheesista. Avremmo potutoevitare il contagio. Avreb-bero forse potuto evitarnealtri ancora. La nonna eramadre di 7 figli e nonna di15 nipoti, ma se n’è andatada sola. I nostri cuorierano tutti per lei ma benlontani dall’idea chepotesse andarsene in pochigiorni, poche ore. Andar-sene così. Nessuno ciaveva minimamente pre-parati. Il Covid lascia soli,ma ci hanno impeditoanche di accompagnarlacon il pensiero. Dall’ospe-dale di Villafranca abbia-mo ricevuto tutte le infor-mazioni richieste ed il sin-cero cordoglio del medico.Dalla Casa di Riposo nem-meno una telefonata dicondoglianze per la nostraperdita. Lo dico a voi, chepotete ancora fare unascelta. Non aspettate chesia troppo tardi.

Nadia Crisci e tutti ifamiliari della Sig.ra

Maria Nicolis

Per completezza di infor-mazione pubblichiamoun estratto dal comuni-cato stampa della Fonda-zione Immacolata diLourdes di Pescantinadel 18 aprile 2020.

[…] Un centinaio di ospitierano presenti a fine Feb-braio nella Fondazione.Per evitare la diffusionedel virus, un mese e mezzo

fa è stata presa la decisio-ne di isolare la Casa, cometutte le altre struttureospedaliere assistenziali,concedendo ai familiari dimantenere i contatti con iloro cari solo attraverso itablet. Sono stati attuatiprontamente tutti i proto-colli al fine di prevenire icontagi […] Tre settimanefa purtroppo il virus èstato riscontrato in unpaio di ospiti, subito isola-ti. […] Nonostante ognisforzo profuso si sonocomunque verificati ulte-riori contagi, anch’essiimmediatamente monito-rati e segnalati […] Inseguito alcuni ospiti sonodeceduti, in numero perfortuna limitato […] Ilcontatto con le famiglie,telefonicamente dallastruttura, non si è maiinterrotto, dovendo tenerconto che la situazionepoteva cambiare e precipi-tare da un momento all’al-tro. Le informazioni dove-vano essere quindi aggior-nate, veritiere e non defi-nitive, data la precarietàdel momento e la fragilitàdegli ospiti.

Don Ilario RinaldiPresidente

Contattato il giorno 4maggio il Presidente DonIlario Rinaldi assicurache al momento la situa-zione all’interno dellaCasa di Riposo è tran-quilla.

Il dolore di una famigliaVorrei fare una riflessione edesprimere un mio pensiero.Da qualche tempo trapela unanotizia, dico "trapela" perchédetta molto velatamente,sugli over 70, perché fragili,dovrebbero uscire per ultimi.Una generazione su cuihanno fatto e fanno affida-mento figli e nipoti e che sisente in grado ancora di daree fare, nonostante l'età edavendo anche sospeso delleattività a causa di questa pan-demia. Noi over 70 abbiamorispettato le regole del coronavirus, come tutti del resto.Abbiamo visto e vediamo isacrifici dei medici ed infer-mieri. Abbiamo ascoltato ilsilenzio dei morti. E non miriferisco agli over 70 che sitrovano nelle case di riposoper i quali ho il massimorispetto, ma a quelli che sonoda soli in casa e che secondoquesta idea dovrebbero anco-ra per tanto tempo rimanereinerti.I vostri esperti nelcampo della psicologia sannoperfettamente che questo èdeleterio. La fragilità di cui siparla cambierà nome, potreb-be divenire annullamentodella persona, depressione etanto altro. Noi over 70 siamola radice dell'albero dellasocietà e ci addossate il vesti-to della fragilità. Passerà lapandemia come tutti ci augu-riamo ma nascerà la pande-mia dell'anzianità. Spero chequeste mie parole non vadanoal vento, che vengano condi-vise da chi legge e possanoarrivare a delle menti autore-voli prima di prendere deci-sioni così drastiche.

Eleonora Chiavetta

Over 70

DIALOGO CON I LETTORI...a cura di Adriano Reggiani

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In questi giorni terribili e tristi, soprattuttoin alcune zone d’Italia, ci sentiamo tuttiuniti nell’esprimere la vicinanza alle per-sone che hanno perso i loro cari. Siamoaltresì pronti a ringraziare medici, infer-mieri, militari, protezione civile, autotra-sportatori e altri eroi che portano avanti illoro lavoro con sacrificio e dedizione.Ringraziamenti a cui, naturalmente, miassocio. Consentitemi, però, un’osserva-zione: non si sente mai parlare (se non dueparole di circostanza) del lavoro dei con-tadini (da dizionario: rozzi, ignoranti). Ai

nostri politici e professori (da dizionario:persone colte e intelligenti) che imperver-sano in televisione dalla mattina alla seracon tutto il loro sapere per poi magariessere smentiti il giorno dopo, vorreiricordare che senza il lavoro dei nostricontadini e allevatori che procurano cibo esostentamento, il problema coronavirusper il genere umano si risolverebbe… inpochi giorni.

Giuseppe Zantedeschi (ex ospedaliero, ora contadino in Negrar)

L’ALTRO GIORNALE Maggio 2020www.laltrogiornaleverona.it4 WhatsApp

331 9003743 DIALOGO CON I LETTORI

ITALIANI, BRAVA GENTEDa due mesi si deve stare in casa salvo che si debbauscire e la mascherina è sempre da usare, poi no,poi si, poi forse. D'altronde i negozi sono chiusitranne quelli aperti, il virus non colpisce i bambinie i giovani salvo quelli che se lo prendono. Infattise hai molti sintomi sei malato, però puoi ancheammalarti senza sintomi oppure puoi avere i sinto-mi ma senza star male, ma essere anche contagiosopur non avendo i sintomi e se chiedi di farti il tam-pone per verificare se sei contagioso non puoi farloperché non hai i sintomi. Curati: per non ammalar-ti devi fare esercizio fisico, però non dovresti usci-re e non puoi correre, perché se corri allora è atti-vità sportiva e non si può fare. Comunque tirati sue se vuoi la pizza te la portano a casa, ma chissà sechi l'ha preparata era contagioso? Poveretto il pizzaiolo: poteva essere senza sinto-mi, ma se era asintomatico eppure malato e ti infetta? Chissà...Anche perché il virussulle superfici vive pochi minuti, al massimo due ore, no quattro... o forse sono sei,oppure fino a 2 giorni, ma comunque tranquillo perché in media i sintomi escono in4 giorni, o forse fino a 11, ma magari anche molti di più... In un paese con gli scien-ziati che ogni sera si contraddicono così, chiedi chi siano gli scienziati e gli esperti escopri che sono ormai decine le commissioni, i comitati, i referenti, le cabine diregia, i tavoli tecnici, le task force. Tutti commissioni e tavoli ripetuti e replicati alivello centrale, regionale, provinciale e locale, così come negli assessorati e neiministeri dove alla fine nessuno decide perché lo deve fare sempre qualcun altro cheperò di solito la pensa diversamente da te. Succede sempre così, quotidianamente,tanto dalle commissioni non si dimette mai nessuno, poi puntualmente arriva un’in-chiesta e quindi molti procedono nell'ottica che se non si decide niente almeno nonsi rischia, come puntualmente troppo spesso è avvenuto. Alla fine abbiamo comun-que tutti ragione, ma intanto finalmente si apre, no non si apre. Allora si apre in parte,divisi per regioni e/o ci si muoverà in date diverse, orari diversi, ma solo nell'ambi-to della propria regione. Nessuno pensa a chi vive su un confine regionale e quindiservirebbe poco poter andare a 250 km. di distanza se poi il lavoro sarebbe a cinquechilometri da casa ma in un'altra regione. Alla fine restano poche certezze, per esem-pio quella di poter andare a fare la spesa ma, chissà perché, non si può andare aMessa, neppure tenendo le distanze. Messe vietate già da quella domenica 8 marzoormai lontana, con le chiese già chiuse ma contemporaneamente i bar pieni di genteper l'ora dell'aperitivo. Che il cibo del corpo valga più di quello dell'anima è una opi-nione del governo, che ha vietato perfino la benedizione delle salme in chiesa, pur sedeserta o semi-deserta, chiese che non si possono legalmente raggiungere se non"nelle immediate vicinanze" delle abitazioni. Mi si permetta allora almeno ricordareoltre a medici, infermieri e farmacisti (ma anche a tanti volontari morti per aver tra-sportato i malati) una categoria di cui non ha parlato quasi nessuno: i sacerdoti. Oltre100 sacerdoti in Italia sono morti in queste settimane perché sono stati vicino a mala-ti che spesso morivano da soli. Anche loro sono degli eroi silenziosi di questa epide-mia.

Massimo Mariotti, Destra Sociale VR

W i contadini

Gentile redazione,per la prima volta cerco di far sentire la mia voce da cittadina arrabbiata: siamo in qua-rantena, non è facile per chi (come me) si ritrova a dover gestire famiglia e figli in pochimetri quadrati. Tuttavia vorrei sottolineare come ogni giorno si debba assistere nel mioquartiere (Comune di Sant'Ambrogio di Valpolicella) a un via vai di cani, innocenti, conpadroni molto maleducati. I nostri muretti e cancelli si sono ritrovati ad essere bagni pub-blici per questi animali che, a causa della maleducazione dei padroni senza mascherinatra l'altro, non esitano a percorrere le vie anche cinque o sei volte al giorno, delineandofile di escrementi lungo i confini abitativi. Prima della quarantena ho assistito a batti-becchi in parchi pubblici dedicati ai bambini (con tanto di cartello), tra padroni e geni-tori esasperati: purtroppo i luoghi per i bambini sono sempre meno e non ben gestiti, sesi va a sommare anche l'abuso da parte di padroni di animali, ripeto i quali non hannocolpe, il litigio è assicurato. Spero che questa lettera venga letta da padroni di cani e chenon sia più necessario, come sta accadendo, che gli abitanti del mio quartiere si affacci-no dai balconi per chiedere gentilmente alle persone di far espletare i bisogni dei proprianimali domestici (e non pubblici) nei molti campi incolti che confinano con le nostrecase. Al termine di questi lunghi mesi ci ritroveremo strade ben concimate e bambiniirritati. Grazie per il vostro servizio, non avrei altro modo per far sentire la nostra (ripe-to nostra, siamo in molti purtroppo) voce in questo periodo...

Angela

Ai padroni dei cani

Buon giorno! Inoltro un racconto scrittoai tempi del Corona virus che descrive lasituazione a Parona. Fa parte di un pro-getto che si chiama INKuarantena. Dafine febbraio sembriamo vivere in unlimbo, a metà tra il reale e l’assurdo. Ine-

vitabili, i pensieri si rincorrono, riportan-doci nel passato ma anche scatenandofantasia e creatività, due anime per troppotempo rimaste dormienti, intrappolate nelcaos dei mondi della nostra vita. Invece diannoiarci, abbiamo voluto dare voce a dei

disegni di persone sconosciute, seguendodei temi che ricalcano il nostro tempopresente e nati dal progetto #INKuarante-na, diffuso da RichardHTT Pagina Uffi-ciale. Lo abbiamo fatto creando un nuovomodo di diffondere l’arte in modo inedito,

coniugandovi musica (Luigi Saldì) escrittura (Ilaria Bellomo).

Grazie a Irene Pertegato per l'ispirazione.https://cld.bz/cHOJ6ye Buona visione, lettura e ascolto

INKuarantena

...a cura di Adriano Reggiani

Signor presidente del Con-siglio, signori del Governo,Parlamentari, ex Parlamen-tari. Ci state dicendo chenon sapete dove trovare isoldi per questo momento diemergenza? Nei siti istitu-zionali ci sono le cifre deivostri stipendi, vitalizi…e

facendo qualche somma emoltiplicazione viene fuoriuna cifra mensile non indif-ferente. L’Italia (cioè noi)sborsa queste cifre pervoi…Ora, perché non dimo-strate di essere uomini (edonne) “con le palle” e nondeliberate di non riscuoterle

per…che so, due mesi?Sicuramente non moriretedi fame e la somma cherimarrà nelle casse delloStato non sarà risolutiva, manemmeno irrisoria e subitodisponibile.

Lettera firmata

Alla Casta

AFFI

mascherina consegnatadal comune ma siamo

in due

NEGRAR

Covid 19 ... Aiuta a passareil tempo con le passioni ...

SAN BONIFACIO

I soliti idioti...

ARCOLE

Ciclabile... quinto anno così

ARBIZZANO

Sacchetto infilato nello scari-co dell’acqua...che padrone!

VALGATARA

Feci di cane ghe ne...

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DIALOGO CON I LETTORIL’ALTRO GIORNALE Maggio 2020www.laltrogiornaleverona.it

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Direttore Responsabile:Rosanna PancaldiSocietà Editrice:

L’Altro Giornale s.r.lRedazione:

Via dell’Industria 22 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR)

Tel. 0457152777 Fax 0456703744

e-mail:[email protected]

Abbonamenti:10 euro annui

per informazioni 045 7152777Stampa:

FDA EUROSTAMPA srlVia Molino Vecchio, 185

25010 BORGOSATOLLO (BS)Numero chiuso il11/05/2020

…DOVE ERAVAMO RIMASTI?Con queste parole il noto presentatoreEnzo Tortora riprese la sua trasmissionetelevisiva Portobello, dopo anni di lon-tananza a causa di uno dei momenti piùbrutti della (in) giustizia italiana. E doveeravamo rimasti è anche l’inizio di que-sto mio ritorno sulle pagine de L’AltroGiornale dopo un lungo periodo diassenza. Assenza non dovuta, per fortu-na, a confronti con l’(in)giustizia italia-na. Ora, a 73 anni riprendo il mio ruolonel giornale che ho fondato 34 anni fa,per cercare di contrastare la grave situa-zione creata dall’epidemia di coronavirus, anche a L’Altro Giornaleche si è sempre e solo sostenuto con gli introiti ricavati dalla pubbli-cità. Grazie alla fiducia di imprenditori commercianti e artigianisiamo cresciuti fino a stampare oltre 100.000 copie ogni mese nelle 4edizioni. La chiusura forzata delle attività negli ultimi mesi ha messoa dura prova l’equilibrio economico del giornale. Abbiamo tenutoduro stampando tutti i numeri previsti e distribuendo il giornale neisupermercati, farmacie e nostri cestelli, perché era proibita la nor-male distribuzione. Abbiamo affiancato a ciò una poderosa azione suisocial: Facebook, Istagram. Youtube e Telegram. Adesso si sta ria-prendo ma il ritorno alla normalità sarà lungo. E’ importante che tutticoloro che sono vicini al giornale, inserzionisti, corrispondenti,dipendenti e lettori si attivino per superare questo difficile momento.Il mio contributo sarà quello di riprendere in mano le pagine dedica-te alle lettere, sempre gradite, e ritornare a gestire il “Dialogo con ilettori” con il quale stabilire un rapporto diretto fra Voi e il giornale.Con l’aiuto della Redazione cercherò di essere puntuale e precisonelle risposte ai vostri quesiti. Sarà importante che le vostre lettereriguardino possibilmente fatti locali, ai quali sarà più facile per medare risposte. Spero di ritrovare tanti amici che nel tempo si sonoavvicinati a questa bella iniziativa editoriale

Adriano Reggiani

...a cura di Adriano Reggiani

Denigrati ovunque per iprezzi delle mascherine, del-l'alcool, dell'amuchina, delgel igienizzante. Farmacistiche dal primo giorno diemergenza Covid ci sonostati, ci sono ancora tutti igiorni senza tutela delloStato, senza tutela sanitaria.Farmacisti che investonotempo, energia, soldi percercare di procurarsi tuttoquello che serve nella lottaal Covid a spese loro, antici-pando tutti i pagamentisenza sapere se quello chepagano arriverà mai. Farma-cisti accusati di specularesulla malattia, farmacisti

ispezionati dalla guardia difinanza, farmacisti con unavita stravolta, farmacisti chedevono lavorare e tutelarsitutti i giorni, farmacisti cherinunciano alle proprie fami-glie e ai propri figli perchéadesso ci devono essere... enon devono contagiare nes-suno, soprattutto chi amano.Farmacisti che all'infinitospiegano a tutti i clientiquello che non sanno, chenon hanno capito, che le isti-tuzioni non dicono, farmaci-sti che disinfettano la farma-cia tutto il giorno, che hannole mani disfatte dal gel igie-nizzante passato sulle mani

200 volte al giorno. Farma-cisti che non riescono a dor-mire di notte, ma il giornodopo ci sono sempre, farma-cisti che vengono dati perscontato ormai troppe volte,farmacisti che non stannoguadagnando o diventandoricchi vendendo mascherineche a loro volta riescono aprocurarsi con uno sforzo ditempo ed economico infini-to, farmacisti che donanomateriale alle associazioni ealle istituzioni in silenzio,senza pubblicità ... sempli-cemente farmacisti, sempli-cemente dimenticati.

Elena Lorenzi

Farmacisti... in prima linea

Grazie al virus del secolo,abbiamo capito cose defi-nitive e inconfutabili.Abbiamo capito che chigoverna si riempie di unacaterva di consulenti per-ché non è competente nem-meno sulla scelta degliasciugamani nei bagni.Abbiamo capito che i poli-tici, anche di fronte ad unacatastrofe psico-socio-eco-nomico-sanitaria, conti-nuano a litigare imperterri-ti come delle comari.Abbiamo capito che ideputati e i senatori sonoinutili: al primo cenno del-l’epidemia, se la sonosquagliata. Uno spettacolomiserabile. Abbiamo capi-to che il romanocentrismoè il bubbone della nostraRepubblica: da Romahanno soltanto saputo diredi starsene in casa, ripeten-dolo sino alla nausea. Purei Sindaci, come un discorotto, ci hanno trapanato distare in casa, sanificando lestrade con prodotti “moltocertificati”. Abbiamoanche capito, causa virus,di saper produrre in pochigiorni una sterminataquantità di decreti, rappor-ti, circolari, note, aggiorna-menti e disposizioni chehanno superato in mole,lunghezza e complessità ilCorpus iuris civilis di Giu-stiniano. Abbiamo soprat-tutto capito che lo Stato èun po’ stronzo perché, inpochissimo tempo, è riu-scito a mettere sotto chiave60 milioni di italiani, com-

presi mafiosi, spacciatori ecriminali di ogni tipo,quando per anni e anni hafatto credere ai cittadini dinon essere in grado di“ripulire” nemmeno unastazione ferroviaria, unparco pubblico, una stradao un quartiere. Uno Statoche appariva rincretinito,farraginoso e schiavo dipastoie burocratiche insor-montabili, in due secondi siè rivelato un mostro di effi-cienza, capace di controlla-re i movimenti di chiunquee di intervenire all’istante,con droni, elicotteri, cara-binieri e polizia in ogniangolo remoto del territo-rio, per sanzionare un podi-sta! Abbiamo capito che inpace, in guerra, in morte ein vita i calciatori sono erimangono delle divinitàastrali. Ai ragazzotti tatua-ti, rasati e decorati comeselvaggi della foresta plu-viale, osannati più dellaVergine Santa, hanno fattoil tampone immediatamen-te, recuperando lo stecchi-no ed il reagente in capo almondo. Poverini, che penache facevano, così giovani,ricchi e prestanti, nelle loroville lussuose a giocare conla playstation con 36,9 difebbre! Abbiamo capitoche il Presidente del Consi-glio, il suo codazzo e glialtri sodali sono tutti degliSchettino: si sono riempitisubito le stive di mascheri-ne FFP2, FFP3, camicimonouso, occhiali, cuffia,scafandro, muta, arco, frec-

ce e faretra, quando al restodella popolazione, inclusoil personale sanitario, cen-tellinavano gli stessi dispo-sitivi di protezione (DPI),assenti o rari come l’acquanel deserto. Abbiamo capi-to che “Che tempo che fa”andrebbe in onda anche sebuttassero la bomba atomi-ca di Nagasaki o se fossi-mo colpiti dalle Piaghed’Egitto. No, davvero, nonci siamo proprio. Cari con-cittadini, direbbe il Sinda-co, il virus ha sancitosolennemente che “il re ènudo” e che gli si vedetutto. Il virus ha chiuso ilnostro ciclo evolutivo: dal-l’Italia degli Staterelli ris-sosi, al Regno d’Italia,all’Unità d’Italia, alledemocrazie autoritarie, alventennio fascista, allademocrazia dei notabili,alla democrazia delleclientele, alla democraziadegli spaventati dallamagistratura, agli attualigoverni messianici di scap-pati di casa. Contate, dun-que, sulle vostre forze per-sonali, affidatevi all’intel-ligenza, al fatalismo, alsenso della realtà e ad unadose massiccia di culo,invocando costantementele stelle del cielo, che avolte stanno a guardare ealtre volte no. Non occorrealtro. Auguri a tutti per laripresa, la cosiddetta fase 2e poi per la fase 3, 4 ……

Avv. Marco Bertagnin

Auguri per la ripresa

Un bambino ha scritto alPresidente della RegioneVeneto Luca Zaia. Havoglia, come tutti, di ritor-nare a vivere, di fare cosesemplici, pur nel rispettodelle regole per salvaguar-dare la salute propria ealtrui. Andare a pesca sulLago di Garda con il nonnoe la sorellina è un grandedesiderio di questo bambi-no. Ha perciò chiesto ilpermesso al Presidentedella Regione Veneto LucaZaia con una nostalgicalettera. La pubblichiamocome ci è stata trasmessasenza correzioni, togliendosolo il cognome ed il videoper privacy.

Caro Zaia,sono Michele e ho 6 anni.

Sta scrivendo la miamamma per me perché stoiniziando ad imparare ascrivere anche se nonposso più andare a scuola.Io abito a Lazise dove c’èil lago di Garda. Volevochiederti se posso andare apescare con il mio nonnoin mezzo al lago insiemealla mia sorella Serena di 4anni, come facevamo sem-pre quando non c’eraancora la malattia. Hoimparato a pescare i luccie le sardelle. L’anno scor-so abbiamo pescato tantis-simi pesci e la nonna o lamamma ce li ha cucinati.Vorrei chiederti anche ditenere chiusi i parrucchieriper sempre anche se la miamamma vorrebbe portarmia tagliare i capelli, perché

così posso farmi il ciuffettocon il gel come te. In questi giorni che siamostati a casa abbiamo fattoun orto con le verdure checi piacciono molto e abbia-mo piantato i fagioli chestanno crescendo tantissi-mo. Dobbiamo ricordarcidi dare l’acqua ogni gior-no.Ti metto il disegno che hofatto quando andavo ascuola della mia barca per-ché mi manca molto andar-ci, la foto del primo pesceche ho pescato e un videodi quando pesco. Grazie semi risponderai e spero checi dirai si sì per andare inmezzo al lago.

Firmato Michele e la mia sorellina Serena

Anche i bambini scrivono a Zaia

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Intervista esclusiva su L’Al-tro Giornale Channel alMedico Biologo tunisinoIlyes Ghedira. Intervista cheriportiamo anche su questapagina. Dalla Tunisia il Dott. IlyesGhedira spiega i possibilimotivi circa il numero limi-tato dei contagi e dei decessinei Paesi Arabi. «I contagiatiin Tunisia sono molto menorispetto all’Europa grazie alnostro Governo che ha tem-pestivamente reagito dopo lanotizia di quattro casi di con-tagio, con un immediato con-finamento - spiega lo scien-ziato -. Attualmente i casipositivi sono 972 e 34 dece-duti (dati del 29 aprile). Adoggi la Tunisia sta osservan-do restrizioni che si apriran-no gradualmente tra l’11maggio e il 4 giugno». Perquanto riguarda le novitàsulle ricerche, il dottor Ghe-dira risponde: «Per ora alivello terapeutico si stannostudiando molecole efficien-ti per sconfiggere il virus, unpossibile vaccino e la pre-venzione epidemiologica».A tal proposito sono statipubblicati dall’equipe diricerca del The MéditerranéeInfection University Hospi-tal Institute di Marsiglia, duestudi relativi alla combina-zione di idrossiclorochina e

azitromicina in pazienti conCovid-19 che hanno docu-mentato una riduzione signi-ficativa della carica virale.«Ma è ancora tutto da prova-re - precisa Ghedira -. Per ilvaccino invece dobbiamoaspettare un bel pò, perchédeve essere sicuro e innocuo- sottolinea -. Settembre2021 è una data logica perottenere un vaccino». Inoltresi ipotizza che il Covid19 siasensibile al vaccino contro laTBC e che tema il calore deiraggi ultravioletti: «Si speraquindi - commenta il medicobiologo - che la stagioneestiva riesca a contenere ilvirus. Forse è per questomotivo che da noi l’epide-

mia non è stata violentacome in altri Paesi». PoiGhedira attribuisce ai tessutidel naso un ruolo chiave nel-l'inizio dell'infezione daCovid-19. «Il naso è la portad'ingresso principale da cuiil nuovo coronavirus entranell'organismo. Nel nasoesistono due tipi di celluleche hanno sia il recettore cheaggancia il virus, sia l’enzi-ma che permette e facilital’entrata del virus nellenostre cellule: sono i recetto-ri ACE2». In ultima battutail medico dichiara senzafreni, che la responsabilità diquesta pandemia è da attri-buire al Governo cinese:«Questa è la terza epidemia

in 20 anni di Sars provenien-te dalla Cina. Gli scienziaticinesi - prosegue - hannosempre saputo che il corona-virus proviene dai pipistrelli,le cui carni vengono vendutenei loro mercati che già nel2000 l’OMS aveva espressa-mente richiesto di chiudere.Ciò deve essere fatto - con-clude -. La Cina ha unaresponsabilità e deve porrerimedio, altrimenti ci ritrove-remo a dover affrontare unaquarta Sars». Per vedere e ascoltare la ver-sione integrale e approfondi-ta dell’intervista, bastainquadrare il QR code postoin prima pagina.

Consuelo Nespolo

LA TESTIMONIANZA. Parla Ilyes Ghedira, medico biologo intervistato per L’Altro Giornale

Notizie dalla TunisiaTEMPO DI ALLERGIE

L’allergia non siferma durante lapandemia da Covid-19. In questo perio-do esiste il rischioche in qualche casosi ritardi il ricorsoall’attenzione medi-ca per sintomi aller-gici potenzialmentegravi come in casodi riacutizzazioneasmatica o shockanafilattico da allergie a farmaci, alimenti o veleno di imenot-teri. Nel caso di un progressivo peggioramento di lievi sinto-mi allergici respiratori/cutanei bisognerà informare subito ilproprio medico curante. Uno dei sintomi più tipici di Covid-19, la febbre, non è presente nelle allergie primaverili. Con lagiusta terapia i sintomi allergici spariscono mentre le formeinfettive restano. Chi sa di essere allergico ai pollini e in que-sto momento accusa tosse e raffreddore deve iniziare la tera-pia prescritta dall’allergologo a base di antistaminici e corti-costeroidi inalatori che riducono i sintomi. L’allergia ai polli-ni si può sviluppare a tutte le età e se è la prima volta che simanifestano sintomi respiratori in questo periodo, chi non sadi essere allergico potrebbe confonderli con quelli del corona-virus. Con tosse e raffreddore che fanno sospettare un’aller-gia respiratoria andrà contattato il proprio medico curante.Con i farmaci indicati i sintomi allergici regrediscono inpochi giorni, mentre nelle forme infettive permangono. Nonbisogna trascurare un eventuale peggioramento dei sintomirespiratori ed è molto importante non interrompere la terapiadell’asma basata su corticosteroidi inalatori. Gli asmaticinon hanno maggiori probabilità di essere infettati dal Covid-19 rispetto al resto della popolazione, ma in caso di asmahanno maggiori probabilità di sviluppare complicazionirespiratorie in caso di infezione. I farmaci prescritti contro leallergie e l’asma non devono essere interrotti senza consul-tare prima il medico curante. Al momento nulla indica che leridotte dosi di cortisone da inalare rappresentino un rischio incaso di contagio da Covid-19. E’ importante ribadire che i cor-tisonici inalatori rappresentano un presidio farmacologicoimportante per allergici ed asmatici e non hanno alcun effettonegativo nè espongono a un maggior rischio di complicazionida Covid-19.

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Nel corso del tempo mi sono appassionato alle opere del passato respirando nellaboratorio di mio padre il profumo del legno antico e delle essenze usate per iltrattamento delle superfici dei mobili, soprattutto quando da costruttore, miopadre, divenne restauratore. Il fascino delle opere dell’ingegno e della manua-lità di chi, anni o secoli prima, aveva lasciato traccia di sé, mi rapiva, mi coin-volgeva in voli onirici, immaginando il contesto storico in cui queste opereerano state concepite e realizzate, con i pochi strumenti a disposizione ed iltanto lavoro manuale. Pensando al grande apporto che la tecnologia ha dato agliartisti ed agli artigiani d’oggi non posso che ammirare ancora di più quanto èstato fatto da chi ci ha preceduto. Da qui ho iniziato ad interessarmi di altri set-tori dell’antiquariato, frequentando le botteghe di antiquari e, successivamente,i mercatini, così detti, delle pulci, dove commercianti e collezionisti espongo-no, vendono e scambiano tutto quanto possa essere d’interesse per appagare lasmania di collezionismo. In questo mio intervento vorrei parlarvi di modellismo ed in particolare diautomodellismo. Il modellismo è, solitamente, la riproduzione di un oggetto o di un veicolo in scalaridotta. Le prime tracce nella storia le troviamo già nel III° millennio a.c. ad opera del popolo sumero,la riproduzione è rappresentata da una barca in argento della lunghezza di 63 centimetri, rinvenuta inuna tomba. Le barche o navi sono state sempre riprodotte nel corso dei millenni da molti popoli: egizi,etruschi, romani; perché avevano una duplice valenza, rappresentavano sia il passaggio dalla vita allamorte sia il gioco. Per questo motivo vi erano delle maestranze artigiane specializzate nella produzio-

ne di questi oggetti, costituiti per la mag-gior parte da materiali poveri: legno, stof-fa e metalli non pregiati. Il modellismo siè sviluppato, come lo conosciamo, allafine del 1800. La maggior parte della pro-duzione si è concentrata nella riproduzio-ne di mezzi di trasporto e di nuove mac-chine in generale. Il collezionista di auto-modellismo si può suddividere, essenzial-mente, in tre tipologie: la prima raccogliele “serie” per intero, per modello partico-lare o modelli per marca, suddividendoli aloro volta per scala (1/43, 1/18, 1/25,ecc.); la seconda costruisce i modelli, ora

l’industria ha messo a disposizione di questa kits sempre più accurati che possono essere assemblatiabbastanza facilmente ed anche modificati, per i più esigenti; la terza è quella dei bambini, la più genui-na, per la quale il modello è un gioco da usare, maltrattare ed anche distruggere all’occorrenza. In Euro-pa le prime piccole fabbriche sorsero in Germania già alla fine del XIX secolo, alcune delle quali diven-nero famose arrivando fino ai giorni nostri come la “Marklin”. Poi venne l’ora di Francia, Inghilterra,Italia, Spagna e Stati Uniti. Il vero boom dell’automodellismo si verificò intorno al 1970 con alcunimarchi italiani Polistil-Politoys, Mebetoys e Mercury, e altri marchi stranieri Dinky, Corgi, Solido,Norev, Lesney, ecc. Ci sono modelli usciti da queste produttori che possono essere valutati da pochieuro fino a diverse migliaia di euro al pezzo. I collezionisti, per la maggior parte adulti, sono dispostia sborsare molti soldi per accaparrarsi l’automobilina rara o introvabile. Cercate nelle vostre soffitte,negli scatoloni dimenticati in cantina, potreste avere una vera fortuna e non saperlo. Vi aspetto al pros-simo articolo, buona caccia.

Lino Sargenti

Riceviamo&Pubblichiamo Dell’Ospedale di Negrar

Gentile direttore,siamo gli infermieri di Malattie Infettive e Tropicalidell'ospedale di Negrar.Vorremmo, tramite le pagine del vostro giornale, rag-giungere con un semplice ma sentito GRAZIE tutte lepersone che in questo periodo complicato ci sostengo-no. E' un periodo difficile per tutti, indistintamenteognuno ha dovuto portare pensieri e preoccupazioni.Per questo abbiamo apprezzato i piccoli e grandi gestidi amicizia e di condivisione. La vicina di casa checucina il dolce per la sua famiglia e poi te ne portadicendo: "Dividetevelo fra voi infermieri, stanotte" ,così come le attività produttive locali che ci hanno reca-pitato il loro lavoro, tramite pizze panini latte frutta...Tutti ci hanno assistito come potevano e noi ci siamosentiti meno distanti dal mondo, chiusi nelle nostre tuteprotettive, nei nostri protocolli, nella testa il pensiero aipazienti e anche ai nostri cari. Vogliamo ringraziare lagrande forza venuta dagli infermieri che sono stati tra-sferiti da altri reparti ad aiutarci a superare l'emergenza.Sradicati dalla loro realtà lavorativa e costretti cometutti noi a turni più pesanti e ad imparare nuovi percor-si, sono stati preziosi per le loro competenze, la loroprofessionalità e generosità. Infine vorremmo ringra-ziare i nostri pazienti e le loro famiglie. Non ce ne scor-deremo di sicuro, abbiamo fatto tutto il possibile insie-me e nella fiducia gli uni degli altri, per superare le dif-ficoltà che sorgevano lungo il cammino. Non sappiamoad oggi cosa ci aspetta. Vorremmo solo che non ci chia-maste Eroi, anche se lo fate con affetto, perchè ci sem-bra di aver lavorato con coscienza ed impegno da sem-pre e tuttora vorremmo sperare di lavorare al meglioforti di questa esperienza piovutaci addosso, e grati achi, con noi e come noi, compie quotidianamente il pro-prio dovere.Grazie

Gli infermieri di Malattie Infettive e Tropicali dell'ospedale di Negrar

A “tu per tu” con una perso-na che il Covid19 l’ha vissu-to sulla sua pelle: è la testi-monianza di Christian Sala,quarantacinquenne residentea Castelnuovo del Garda,che da qualche giorno è usci-to dalla quarantena. Cristian, come hai saputodi essere affetto daCovid19?«Tutto è iniziato l’8 marzo:avevo febbre (37.5 – 38.0) eun forte mal di testa. Il miomedico mi ha subito consi-gliato di chiamare il 118: alleprime due telefonate mi èstato risposto che i miei nonerano sintomi sufficienti peressere ricoverato in ospeda-le, visto che non accusavosegni di crisi respiratoria. Il17 marzo però è cambiatoqualcosa: dopo nove giorni

di febbre ho preteso un inter-vento del 118. Sono venuti aprendermi e, alla luce dellemie crisi respiratorie, sonostato ricoverato per polmoni-te nel reparto Covid del poli-clinico di Borgo Roma dovesono iniziate subito le curecon gli antivirali».Che “fermo immagine” haidi quei giorni trascorsi inospedale?«Sicuramente sono rimastoimpressionato dal tempo chemedici e personale dovevano– e devono – dedicare alladisinfezione e al cambio didispositivi di protezionedopo aver visitato ognipaziente nella sua stanza: lìho veramente capito fino infondo che quella che io ini-zialmente avevo preso comeuna semplice influenza in

realtà di semplice non avevaproprio nulla». Il 24 marzo sei stato dimes-so con una settimana dicura e l’obbligo natural-mente di quarantena…euna volta a casa?«Isolamento totale. Sonostati giorni infiniti, senza maipoter vedere nessuno…Perònon mi sono mai sentitosolo: dal SISP (Servizio igie-ne sanità pubblica) dell’Ulssmi chiamavano ogni giornoper sincerarsi che stessi benee anche il sindaco di Castel-nuovo, Giovanni Dal Cero,l’assessore Marilinda Berto,e le Assistenti sociali delComune mi sono stati moltovicini raggiungendomi quo-tidianamente con una telefo-

nata o un messaggio. Moltopreziosa è stata la Protezionecivile di Castelnuovo delGarda, che con i suoi 30volontari si sta prodigando inmaniera eccezionale per ilterritorio e la comunità.Erano loro che mi facevanola spesa e me la recapitavanoa casa, non facendomi maimancare una parola gentile edi conforto. Devo ringraziar-li davvero tanto!». Poi finalmente il 25 aprile,in onore della Festa dellaLiberazione, anche ilsecondo tampone è risulta-to negativo…«Sì, ero davvero sollevato:dopo quasi due mesi trascor-si in isolamento quasi non cicredevo di poter uscire dallaquarantena. Basti solo pen-sare che quando sono uscitodi casa per recarmi in Fieraper sottopormi al secondotampone ero stordito: misembrava di essere statocatapultato improvvisamentenel mondo. Quest’esperienzami ha cambiato molto e hacambiato il mio modo divedere la vita e i rapporti conle persone e poi c’è un ‘ulti-ma notizia che mi ha resofelice: qualche giorno fasono stato contatttato perdonare il mio plasma chepotrà così curare personeaffette da Covid19».

Silvia Accordini

COVID 19. La testimonianza di Christian, ricoverato dopo 9 giorni al Policlinico di Borgo Roma

«Io sono guarito»

IL CERCAROBE… LA PASSIONE PER LE COSEVECCHIE

Christian Sala

«Inutile nasconderlo: il Coronavirus ci ha colto di sorpresa. Guar-davamo i telegiornali e le immaginiprovenienti dalla Cina ci sembrava-no talmente lontane e invece...in unbatter d'occhio, da un giorno all'al-tro e precisamente dal 10 all'11marzo, abbiamo dovuto chiudere infretta e furia le nostre scuole, chesono luoghi di aggregazione». Aparlare sono Alessandra e RobertoAzzolina, titolari dell’AutoscuolaAzzolina di Villafranca. Il mondo delle Autoscuole comesta vivendo questo momento?«Abbiamo atteso, settimana doposettimana, che ci venisse dato il vialibera alla riapertura, mentre dallaMotorizzazione arrivavano email dicancellazione degli esami di ogniordine e grado, senza però capirequando e come sarebbero ricomin-ciati. I nostri ragazzi hanno vistoallontanarsi la tanto agognata paten-te, alcuni avevano fissati dei collo-qui di lavoro subordinati al posses-so della patente. Inevitabilmenteognuno di noi ha perso tanto, acausa di questa maledetta pande-mia: non abbiamo perso di vista lacosa più importante, senza la qualeogni altra non può sussistere: lasalute». Come vi state preparando allariapertura?«Abbiamo approfittato della chiusu-ra per ridipingere e sanificare ogniambiente, per farci trovare in formasmagliante alla riapertura. Abbiamoorganizzato gli spazi, badando chesi possa fare lezione a distanza disicurezza e predisposto il puntod'igiene. Abbiamo mandato a chi staancora studiando la teoria un'app,gratuitamente, che fornisca levideolezioni e tutti i quiz possibilied immaginabili. Abbiamo sanifica-to le autovetture su cui faremo leguide, muniti di mascherine e guan-ti. Insomma, noi siamo pronti. Ilnostro lavoro è la nostra passione e

ci stanno mancando da morire inostri ragazzi, le cavolate che sidicono in aula, mescolate alle lacri-me di chi si butta un pochino giù dimorale perchè teme di non farcela,ma anche ai salti di gioia quando

quella tesserina di plastica rosaregala loro quattro ruote su cuiesplorare il mondo. La libertà: que-sto è cambiato, per tutti, il fatto cheil Corona virus ci ha privati dellalibertà. Ma lo avvisiamo: ha i giornicontati!».

Silvia Accordini

Alessandra Azzolina

Roberto Azzolina

AUTOSCUOLE... QUALE FUTURO?

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Appuntamento alle 11.45 didomenica 3 maggio in piazzadel Municipio a Santo Stefa-no di Zimella, per il fla-shmob organizzato dai com-mercianti ambulanti no foode dalle P. IVA del Comune.Hanno bisogno di riaprire infretta le loro attività, altri-menti non “andrà tutto bene”è il motivo base della prote-sta. Infatti nonostante alcuneaperture maggiori delle ordi-nanze del Pres. Zaia, iDPCM del Governo di fattobloccano il lavoro al mercatoa parecchie categorie. Pernon parlare di baristi, parruc-

chieri, estetisti la cui riaper-tura è prevista per ultima, l’1giugno. Così è nata la prote-sta. «L'idea è nata tramitesocial, un collega aveva pro-posto una petizione con rac-colta firme contro la chiusu-ra, poi si è trasformata nelflashmob di stamattina -

spiega Lisa Brazzarola,ambulante e una delle orga-nizzatrici della protesta -. Iovendo abbigliamento perbambino e nonostante questotipo di merce sia vendibilesecondo l'ordinanza regiona-le, in quasi tutti i Comuni miviene rifiutata la piazzola.Perché, vale la norma piùrestrittiva del Governo, che èdi grado superiore. Nemme-no qui a Santo Stefano il miopaese, posso mettere ilbanco, perché il mercato è disabato: se la norma vieta aglialimentari di tenere apertonei festivi, ai no food è vieta-to pure nei pre-festivi. Comecategoria ci sentiamo discri-minati, ho sentito il malumo-re anche di altre P.IVA, chehanno i negozi chiusi damesi, anche alcuni imprendi-tori edili che non hannopotuto lavorare e sono quiper solidarietà». Anche Clau-dio Benin è un ambulante:«Vendiamo abbigliamentoper adulti, quindi secondo le

categorie merceologiche noidobbiamo restare chiusi. Perl'INAIL siamo categoria arischio, anche se abbiamopredisposto tutto per staredistanziati, oltre ai dispositi-vi da usare. Sarà nostro com-pito vigilare sui clienti, faremantenere la sicurezza. ASan Bonifacio misurano latemperatura a chi entra nel-l'area del mercato, cosa chenon viene assolutamentefatta negli ipermercati benpiù affollati e questa è discri-minazione» - denunciaBenin. Ecco quindi FaustoDefendi, parrucchiere per

donna/uomo: «Nel mio salo-ne siamo pronti a ripartire:secondo le regole A. USLdobbiamo disinfettare pettinie spazzole e usare asciuga-mani mono uso. Tutte coseche già facciamo, ora misono procurato anche deiguanti in bambù per il tagliodei capelli, con quelli in latti-ce non è fattibile. Possodistanziare i clienti, nel salo-ne lo spazio c'è, posso fissa-re gli appuntamenti con iclienti per non fare assem-bramento. Economicamentegli studi di settore ci fannodichiarare 4.000 €/mese,

come sussidio ne abbiamoavuti 600. I pagamenti perINAIL, INPS, affitto, bollet-te non sono bloccati, ormaiho finito i miei risparmi. Per-

ché devo sopravvivere io, maanche la mia dipendente, chesta ancora aspettando lacassa integrazione».

Graziana Tondini

ZIMELLA. Il 3 maggio commercianti e P.IVA hanno organizzato una manifestazione

Flashmob in piazza

La manifestazione ha avuto l'appoggio del Comune, con in piazza la sindaca Sonia Biasin: «Siete persone a cui noi tenia-mo molto, perché non state chiedendo di andare in ferie, ma di lavorare. Noi non abbiamo l'abitudine di chiedere sussidi,siamo abituati a lavorare e produrre, non vogliamo i 600 € al mese, noi vorremmo lavorare e con le giuste tutele, masche-rine, guanti, disinfettanti, distanze ecc. Mi auguro che la task force di 450 esperti possa definire entro breve quali sono lecorrette modalità con cui riprendere il lavoro. Non è giusto vedere le file di persone che vanno a elemosinare alimenti aigruppi di assistenza. Speriamo che queste manifestazioni aiutino chi deve decidere, a darci il diritto di lavorare, che è quel-lo che la gente chiede e tutti noi vogliamo». Al termine del flashmob, le categorie presenti hanno mostrato e fatto tintinna-re le chiavi di negozi e furgoni, dichiarandosi pronti a consegnarle al sindaco se non potranno riaprire presto. «Ho raccol-to le preoccupazioni degli ambulanti e P.IVA, che si sono comportati in maniera perfetta - conclude il sindaco -. Comprendoil loro disagio perché la situazione è davvero difficile e ho ritenuto giusto fare sentire la nostra vicinanza».

Tutti con il naso all’insù pervolare in alto con la fantasiadella tradizione e colorare ilcielo di speranza. Grazie allaPro Loco di Monteforted’Alpone in sinergia conl'Amministrazione comuna-le e il gruppo GMM - Gio-vani Mattacchioni Monte-fortiani - domenica 3 mag-gio si è svolta nel rispettodelle regole imposte dallapandemia, la 29esima Festadegli Aquiloni. Il particolareevento ha coinvolto 200famiglie del paese. Ampia-mente soddisfatto il diretti-vo: «La Pro Loco, - com-mentano i consiglieri LuciaMastella e Ivano Carbognin- ringrazia i concittadini perla numerosa partecipazionea questa manifestazione

tanto amata dai bambini. Insoli tre giorni abbiamo rice-vuto 200 adesioni, un risul-tato fantastico che ci riempiedi gioia. Ciò comprova lavoglia delle persone di rea-gire a questo difficilemomento, e inoltre valorizzal’importanza del concetto diunione familiare». A causadella situazione che stiamovivendo e che ci impone direstare a casa, la Pro Loco diMonteforte d’Alpone haquindi deciso di trasferirel’evento su balconi, terrazzee nei cortili delle famigliedel posto, dopo aver lororecapitato ben 200 aquilonida assemblare: «Completatele consegne - concludono iconsiglieri - attraverso lanostra pagina Facebook

abbiamo lanciato un videotutorial per costruirli, eabbiamo invitato i parteci-panti a scattare foto da posta-re sul Social, come simbolodell’unione che ogni giornorende sempre più forte lanostra meravigliosa comuni-tà». Una mamma commenta:

«Un segno davvero impor-tante. Lo ricorderemo persempre». L’intervista allaPro Loco con alcune fotodell’evento, è stata pubblica-ta sulla pagina Facebook del’Altro Giornale Verona esul canale YouTube de L’Al-tro Giornale Channel. C.N.

Lucia Mastella Ivano Carbognin

MONTEFORTE. Il 3 maggio Proloco, Comune e GMM hanno promosso la “festa degli aquiloni”

Speranze in voloUN RISTORATORE

Nel pieno della “fase 2” una delle domande più ricorrentiriguarda la ripresa del settore della ristorazione. Si ipotizza, sisuppone, ma concretamente tutti i coinvolti attendono un pro-tocollo definitivo da parte del Governo. Ed è quello che si chie-de anche Paolo Assirelli, proprietario di un ristorante ed enote-ca a Monteforte d’Alpone: «Se il governo non snocciola rego-le ben delineate per organizzarci, non potremo mai capire cosaaccadrà». Il locale di Assirelli che conta al suo interno 64 postia sedere, è chiuso dal 10 marzo in concomitanza con le regoleimposte dal Decreto Ministeriale. «Ad oggi sto pagando tuttele utenze, invece per quanto riguarda tasse, Iva, contributi, Inpse Inail, è stato tutto posticipato». Il ristoratore è preoccupatoper i suoi dipendenti che hanno richiesto la cassa integrazionestraordinaria, ma non hanno ricevuto nemmeno un euro. Io hopagato gli stipendi fino alla chiusura, poi mi è stato impossibi-le». L’apertura limitata al momento è prevista per il primo giu-gno, ma è ancora tutto in sospeso: «Siamo continuamente inbalia degli eventi e le notizie che ci giungono non sono chiare.Si parlava all’inizio del 18 maggio, adesso dell’1 giugno, mala data non è certa». In caso di apertura, per quanto riguarda ladistanza sociale, si sente pronto a ripartire? «Si - risponde –,anche se i posti a sedere si ridurrebbero di almeno una quindi-cina e il taglio del personale ne sarebbe una dolorosa conse-guenza. Fortunatamente il mio locale è grande, potrei gestire lacosa, ma le incognite sono troppe – incalza Assirelli -. Il plexi-glass è una spesa da fare adesso o dopo? Io mi sono attivatoacquistando un generatore di ozono. Chi lavora dovrà sicura-mente indossare guanti e mascherine, ma come faranno i clien-ti? Non potranno certo mangiare imbavagliati. Uno scenarioche mi spaventa». C.N.

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CRONACHE di San Bonifacio L’ALTRO GIORNALE Maggio 2020www.laltrogiornaleverona.it10 WhatsApp

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Esperimento riuscito! Mer-coledì 29 aprile apertura stra-ordinaria del mercato setti-manale a San Bonifacio.Circa 600 le persone chemalgrado il brutto temposono andate a fare la spesa“open air” al mercato situatoper questa occasionale fasedi prova, su mezza superficiedel parcheggio "Palù". Gliombrelloni si sono aperti alle8 per chiudere alle 12.30 nelrispetto della normativavigente che prevedeva solobanchi di alimentari, frutta everdura. L'accesso era con-sentito nell’area chiusa soload un massimo di due perso-ne per banco, munite dimascherina e guanti. In casodi coda i cittadini dovevanoattendere il loro turno con

educazione e scrupolo,osservando così la distanzasociale di almeno 1 metro.L’Assessore al commercioSimona De Luca ha esterna-to: «Mi sembra un dato estre-mamente positivo. Il test è

andato bene. Il flusso è sem-pre stato continuo e regolaresenza tempi di attesa, ocolonne all'accesso. Siamostati tutti molto soddisfatti,grazie anche al grande sensodi responsabilità dimostrato

attraverso il meticolosorispetto delle regole, sia daparte dei clienti che degliambulanti - prosegue DeLuca -. La prova generale dimercoledì ha fornito impor-tanti indicazioni per preve-dere presumibili piccoliaggiustamenti relativi sem-mai alla disposizione deibanchi, in modo da potergarantire a tutti la medesimavisibilità» - ha conclusol’Assessore. A regolamenta-re il mercato, proprio perscongiurare eventuali e peri-colosi assembramenti, vierano i volontari dell'Asso-ciazione Nazionale Carabi-nieri, i quali hanno affianca-to gli agenti della Polizialocale. Tutto questo mentre ivolontari del Comitato Estveronese della Croce RossaItaliana, misuravano la tem-peratura ai frequentatori.

“IL CENACOLO”

Il Cenacolo letterario deiPoeti di San Bonifacio,considerato il momentoesemplare e tragico chel’intera umanità sta viven-do, ha promosso con ilPatrocinio del Comune disan Bonifacio, l'iniziativadintitolata “Io Resto aCasa e Scrivo” con loscopo di conglobare i testidi chi si diletta con passio-ne a scrivere versi, poesiee racconti “dedicati” aivari aspetti della vitainfluenzata dal Coronavi-rus. Tutto questo prevedeinfine la realizzazione diun libro che porterà pro-prio il nome #iorestoaca-saescrivo, e che racchiude-rà quasi come in un’apo-tropaica ed inoppugnabileteca, la viva testimonianzaespressa in componimenti,

di questa inaspettata pan-demia. Tutti possono par-tecipare. Basta inviare itesti all’indirizzo [email protected], in formato Worde in un solo file - specifi-cando nome, cognome,anno di nascita e indirizzodell'autore - entro il 31Maggio 2020. Regole darispettare: non si possonoinviare più di 5 liriche perla sezione “Poesia”, e nonpiù di 1 per la sezione rac-conti. Dopo la data di sca-denza il Cenacolo visione-rà le opere ricevute, leselezionerà e sceglieràquei testi che faranno partedella raccolta, di cui autorigli si assumeranno la pienaresponsabilità che detieneogni diritto degli elaboratispediti.

Servizi diConsuelo Nespolo

I CIMITERI RIAPRONOUn altro piccolo ma impor-tante passo avanti per inizia-re a rompere l’isolamentoche sta paralizzando l’uma-nità: il compimento di un tra-dizionale rituale, ovvero lavisita al cimitero per sentirsipiù vicini ai nostri cari chehanno lasciato questa terra.In tanti attendevano questomomento. A San Bonifacio ilprimo cittadino GiampaoloProvoli senza esitazione, dal29 aprile ha fatto aprire sia icancelli del cimitero delcapoluogo, che quelli delcamposanto di Locara. Alloscopo del rispetto delle rego-

le da parte della cittadinanza- cioè la distanza sociale dialmeno un metro, guanti emascherina - per quanto con-cerne il controllo, sono stateincaricate le Forze dell'Ordi-ne. Il sindaco Provoli è statochiaro: «Qualora venisse amancare il rispetto, sarònecessariamente costretto aripristinare la chiusura - especifica alla sua popolazio-ne - Vi invito a mantenerequel senso di responsabilitàche inizia dal distanziamentosociale e dall’osservanzaassoluta delle regole». Anco-ra dal 29 aprile, e con le

medesime direttive che gliagenti della Polizia locale siassicureranno venganoosservate, hanno riapertoanche i cimiteri di Soave conun orario che va dalle 7 alle

19. Dal 30 aprile dalle 8 alle20, cimiteri aperti anche sul-l’intero territorio di Monte-forte d'Alpone, sempre neltotale rispetto delle norme disicurezza, dove i primi gior-ni il personale del Comuneha presenziato per limitare ilflusso e garantire a tutti i cit-tadini l’ingresso. Anche ilComune di Lavagno ha ria-perto i cimiteri comunali diSan Pietro, Vago e San Bric-cio, dal 28 Aprile. Le riaper-ture rimarranno quindi invigore, a meno che non giun-ga qualche nuovo provvedi-mento di revoca.

CARABINIERI. DE LUCA A SAN BONIFACIOIl Luogotenente dei Carabi-nieri Umberto De Luca,marito e padre, dopo 27anni di onorata carriera pre-miata con numerosi attestatidi merito e riconoscenze, halasciato la stazione di Illasiper trasferirsi al NucleoComando di San Bonifacio,per un delicato incaricofiduciario e di diretta colla-borazione del Comandantedi Compagnia. Arrivato conil grado di Brigadiere dallastazione di Soave nel 1993,il Luogotenente ha dedicatogran parte della sua vita aservizio delle comunità diIllasi e Cazzano di Trami-gna. Nel corso degli anni De

Luca ha avuto il merito dicondurre svariate attività diindagine anche sul territorionazionale, come “Hassam-ben-Said”, la prima opera-

zione italiana sulla contraf-fazione e sul traffico deipermessi di soggiorno e deidocumenti di riconoscimen-to, e che si è conclusa conl'identificazione di un grup-po organizzato internazio-nale con sede a Napoli.Inoltre De Luca è stato pro-tagonista assieme ai colle-ghi delle Stazioni di Tregna-go e Colognola ai Colli,della celebre indagine rela-tiva ai semafori intelligentiT-Red, che ha portato all’ar-resto sia del progettista delsistema elettronico fuorileg-ge, che di ben 110 tra impie-gati pubblici ed amministra-tori di Enti locali e organiz-

zazioni centrali dello Stato.Tra i più importanti ricono-scimenti di De Luca spicca-no: la Medaglia Maurizianaper il lungo comando, laMedaglia di Bronzo dellaCroce Rossa Italiana, unencomio per l'attività giudi-ziaria, e alcune benemeren-ze da parte delle associazio-ni d’Arma della Val d’Illasi.Non da ultimo, ha persinoricevuto un riconoscimentodal Comune di Illasi per iprimi vent’anni di Coman-do. Una grossa perdita pergli abitanti di Illasi che inDe Luca avevano trovatouna figura di riferimentocorretta e fidata.

Umberto De Luca

Giampaolo Provoli

UNITI PER VINCERE!Padre Daniel parrocodella Chiesa Ortodossa,ha donato al Comune diSan Bonifacio 700mascherine realizzate daivolontari della Parroc-chia con il materialeregalato dall'Abbazia diVillanova. L'Ammini-strazione Comunalesambonifaciese ha rin-graziato la ComunitàOrtodossa, per questasincera dimostrazione dicompassione solidale.

RIPARTENZE. Mercoledì 29 aprile prove generali per poter riprendere a fare la spesa “open air”

Il mercato... al via

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Fa riflettere come abbiamo bisogno di denominare stralci di tempo nella nostra vita con ciò che più li contraddistingue: l’anno delle olim-piadi, della crisi energetica, della bolla speculativa immobiliare, l’anno dei millennials. Questi titoli raccontano di eventi che coinvolgonouna larga parte degli abitanti del pianeta, lasciando un segno più o meno profondo nella loro vita. Questo è l’anno del Covid19. Il 2020improvvisamente ci ha obbligati a fare un passo indietro dal mondo, quasi fossimo degli intrusi. Relegandoci a casa, ci ha fatto sospen-dere la maggior parte delle nostre attività, produttive e ancora più importanti, relazionali. E come spesso accade, quando ci viene toltoqualcosa, quel qualcosa ri-diventa prezioso. Così ci siamo riscoperti accoglienti, desiderosi di incontrare e condividere momenti dellanostra vita con i congiunti, amici o anche ‘solo’ conoscenti. Altri. Quegli stessi altri che in momenti diversi ci capita di dare per scontati o

di sopportare a fatica, perché non capisco-no e magari non rispettano le nostre esi-genze. Al lavoro come a casa, spesso conpoche differenze. In queste prossime orein cui riapriremo le porte di casa e provere-mo a riprendere da “dove eravamo rimasti?”, i nuovi obblighi per la sicurezza ci spronano anuovi modi di collaborazione, di sostegno, di partecipazione -tutti inclusi- per il buon esito diquesto tempo difficile. Negli uffici come nelle fabbriche, nei negozi come nei cantieri èopportuno porci obiettivi più che mai di condivisione e tolleranza. Da domani avremo ope-rai che lavorano nei cantieri accanto alle nostre abitaz ioni, all’interno del condominio doveabitiamo o al piano inferiore rispetto dove lavoriamo. Sono persone che oltre ad essereresponsabili del proprio lavoro, dovranno mettere in pratica accorgimenti per tutelare séstessi, i loro colleghi e tutte le persone con cui entreranno in contatto. E i professionisti comenoi avranno il dovere di supportarli e di guidarli mettendo a punto i sistemi più efficac i peroperare in sicurezza. Ed ancora dovranno coordinare le ditte coinvolte per trovare insiememodalità di convivenza attuabili in modi semplici e meno onerosi possibile. Ed insieme comeloro ruolo primario saranno chiamati ad affiancare i committenti per aiutarli a far fronte atempi più lunghi e verosimili, per quanto il più possibile contenuti, nuovi costi. Insieme quin-di? Diciamo di si: ché se si rema nella stessa direzione è più facile farcela.

Arch. Tiziana Armillotta arch. Federica PascoluttiStudio di architettura AP2T – Verona

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12 L’ALTRO GIORNALE PROGETTO CASA

INTERIOR’S PROJECT

L’arte di arredare

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PROGETTO CASA L’ALTRO GIORNALE 13

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Una storia lunga più di mezzo secolo, costellata di espe-rienze, di passione, di amore per il dettaglio e di deside-rio di perfezionarsi sempre più, giorno dopo giorno: que-sto è Racasi Tende, azienda nata più di 50 anni fa comelaboratorio artigianale di confezione di tessuti per tendeda sole. Una realtà, questa, che ha saputo consolidarsinel tempo sul territorio veronese, tanto da essere consi-derata una delle aziende di riferimento nel settore delleprotezioni da sole e pioggia. Racasi Tende offre una vastagamma di soluzioni ideali per bar, ristoranti e per il pri-vato, supportando il cliente in modo professionale e affi-dabile durante tutte le fasi, dalla vendita all’installazione.Grande attenzione è dedicata anche all’assistenza post-vendita con un programma di manutenzione volto a

garantire la sicurezza e il buon funzionamento dellastruttura installata. Caratteristiche vincenti, queste, che,aggiunte all’ampia gamma di prodotti offerti e alla cer-tezza di servizi di qualità e durata nel tempo, fanno diRacasi Tende l’azienda ideale a cui rivolgersi per la pro-pria casa. Coperture per sole e pioggia, giardini d’inver-no, pergolati con e senza vetro, pergole con lamelle inalluminio orientabili, pavimenti per esterno, veleombreggianti, sistemi vetrati, riscaldatori, pensiline etende da interno: questo è il mondo di Racasi Tende, chedopo sei anni di sviluppo e progettazione, nel Novembre2011, ha partecipato al prestigioso progetto di riqualifi-cazione del Liston, in Piazza Brà a Verona, con il rifaci-mento delle tende avvolgibili dei vari locali che si affac-

ciano sulla piazza più prestigiosa della città. «Le copertu-re – afferma il titolare Mario Racasi - sono costituite daun’ossatura strutturale portante in acciaio, la quale è fis-sata a terra attraverso delle piastre, su questa strutturasono state in seguito montate le colonne, le travi peri-metrali e le strutture di supporto delle tende. I materialiimpiegati sono l’acciaio per le travi e i montanti, mentrela parte di supporto delle tende è realizzata interamentein alluminio, le coperture sono costituite da innovativitessuti impermeabili totalmente ignifughi». Presso le show room di Racasi Tende in Viale delLavoro 34 Verona e Via Dante 22 Mori (TN), un tecni-co qualificato saprà guidare il cliente nel trovare lasoluzione più adatta alle proprie esigenze.

RACASI TENDE

Quando la passione sposa la qualità

PRIMA DOPO

Lo diamo per sconta-to, ma non sempreaccedere alla rete dauna nuova abitazio-ne è così facile. Evvi-va, hai una casanuova! Ma il trambu-sto del trasloco ti stafacendo impazzire.Ogni giorno inscatolie tiri fuori oggetti dicui non ricordavi nemmeno l’esistenza. Attorno a te regna il caos, mentrenon fai che sognare l’ordine e la pulizia del tuo nuovo castello. Purtroppo,come accade sempre nei momenti di confusione ed iperattività, qualcosa lasi scorda. Specialmente quei servizi che sono ormai così vitali e fondamen-tali per le nostre attività da darli per scontati. La linea Internet è, tipica-mente, uno di loro. Una connessione al web ormai non solo è una comodi-tà per tutti, ma rappresenta sempre più spesso occasione di lavoro edincontro. Quando ti trasferisci, specialmente se in un quartiere di nuovacostruzione, capita di scoprire che non c’è servizio. E, se invece la tuanuova casa esiste da anni, magari c’è troppo traffico anche per supportareuna connessione decente in fibra. La soluzione c’è: scavalcare tutti, senzail bisogno del filo che non arriva ovunque (sappiamo tutti quanto scarsa siala copertura della fibra nel nostro Pease). Esistono, infatti, dei provider chehanno fatto del servizio in tecnologia radio il proprio fiore all’occhiello concui garantiscono velocità e prestazioni pari a quelle date dalla fibra. Nelveronese, uno di loro è Wolnet. Lo abbiamo provato per voi, trovandolo unservizio impareggiabile: installazione veloce e connessioni che per i privatisfrecciano fino ai 100 Mega, che poi la velocità è tutto ciò che si vuole dauna connessione Internet. Se non bastasse, ci dicono di avere un serviziodi assistenza competente e rapido. Noi, comunque, non abbiamo mai avutoil bisogno di chiamarli.

Casa nuova? Complimenti! È ora di connetterti a Internet

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CRONACHE di Soave L’ALTRO GIORNALE Maggio 2020www.laltrogiornaleverona.it14 WhatsApp

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L’amministrazione comu-nale di Soave ha approvatoil regolamento sulla colla-borazione tra la stessa e icittadini. Un progetto dedi-cato a chi nutre il desideriodi adoperarsi per la curadei beni comuni, per sup-portare i servizi sociali e leattività culturali del paese,e di conseguenza migliora-re la qualità della vita pro-pria e altrui. Un intentolodevole al fine di incorag-giare e favorire la parteci-pazione e il volontariato,

per creare nuove opportu-nità sociali, economiche eculturali, dando vita ad unmezzo prezioso per supera-re moralmente questo statodi emergenza. Il SindacoGaetano Tebaldi commen-ta: «Ci stavamo lavorandoda un anno, e grazie allachiusura di una normativadel terzo settore, ora è pos-sibile coinvolgere le perso-ne singole piuttosto che leAssociazioni nella collabo-razione con l’Ente Pubbli-co, su servizi come lagestione di uno spazio, tipoun’area verde o un immo-bile, o altro». Gli strumenti

che possiede la PubblicaAmministrazione non sonomolti, e il comune di Soavenella fattispecie non riescea soddisfare in pieno le esi-genze del territorio permancanza di personale e dirisorse, spiega il primo cit-tadino che prosegue: «For-tunatamente il nostro paesedi 7mila abitanti conta 83Associazioni, di cui unagran parte molto attiva. Senon ci fossero, Soavesarebbe un paese con pocheattività». Questa collabora-zione di certo porterà adavere un paese più bello eordinato. «E ci permetterà - prosegue Tebaldi - di

risparmiare una bellasomma da impiegare inaltre opere o interventi - econclude -: non da ultimosottolineo l’aspetto umanodi questa attività in cui lepersone possono esprimereil loro valore e il loro desi-derio di unità, andando adarricchire il tessuto socia-le». Anche l'assessoreAngelo Dalli Cani esprime:«E’ una scelta innovativache va ad equilibrare e for-tificare il rapporto tra Pub-blica Amministrazione ecittadini, creando queldesiderio di vicinanza cheha favorito, e continuerà afarlo, tante encomiabili ecostruttive iniziative, di cuimolte non rese pubbliche».

Servizi diConsuelo Nespolo

SOAVE. L’Amministrazione ha approvato un regolamento di collaborazione con i cittadini

“Sinergie cercasi”

Gaetano Tebaldi

“TI ALLENIAMO NOI”Tu resta a casa...ti alleniamo noi! Il comune di Soave insinergia con l'assessorato allo Sport e le Associazionisportive del territorio, ha lanciato il programma "Sport aCasa", un percorso di movimento tra le pareti domesticheguidato da video allenamenti e consigli pratici in rete, siaper ragazzi che per adulti, in modo da trasformare il pro-prio salotto in un perfetto centro fitness. L'assessore alloSport, Angelo Dalli Cani, commenta: «Era necessariodare questo input per stimolare i cittadini a non dedicaretroppe ore della loro giornata al computer, tv o cellulare.Fare movimento è importante per non cadere nella trap-pola della sedentarietà e dell'apatia. Stimolare le personead una pratica sportiva quotidiana è sano e corretto. Rin-graziamo le Associazioni che si sono rese disponibili conoriginalità, invitando tutti a fare ginnastica non solo per ilbene del corpo, ma altresì dello spirito più che mai arric-chito da nuovi stimoli e nuove amicizie». «L'idea appog-giata in toto dall'Amministrazione, è nata dalle nostreAssociazioni sportive. «Il messaggio è chiaro - concludeil sindaco Gaetano Tebaldi -. La Società c’è, e pensa airagazzi. Ma al suo fianco c’è anche l’Amministrazioneche durante questa emergenza ha dato il massimo, grazieanche al supporto dei volontari che hanno dimostratograndi sensibilità e capacità organizzative».

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CRONACHE di Caldiero e ColognolaL’ALTRO GIORNALE Maggio 2020www.laltrogiornaleverona.it 15WhatsApp

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Da qualche sabato il merca-to settimanale, sospeso ametà Marzo per la dilagantepandemia, è tornato ad ani-mare Piazza Marcolungo.La riapertura, promossa dalComune, è avvenuta nelrigoroso rispetto dall’Ordi-nanza n. 40 del governatoredel Veneto Luca Zaia che,come spiega il sindaco Mar-cello Lovato, «consente imercati all’aperto solo per ibanchi di generi alimentarie in presenza di un piano digestione. A riaprire il lorobanco, dunque, sono statisei degli otto operatori diortofrutta, pesce, formaggie rosticceria». Per far acce-dere i caldieresi alla piazza,sono state disposte alcuneregole tra cui, come precisaLovato, «l’ingresso contin-gentato e, con l’ausilio deivolontari e degli stessi

amministratori, il controlloa campione della tempera-tura agli avventori. Essendovietato dall’ordinanza usci-re di casa con la febbre –prosegue – è stato attivato ilmonitoraggio della tempe-ratura al fine di evitare chequalche persona inconsape-volmente ammalata, possadiffondere il contagio». Nel

commentare le prime usciteal mercato dei suoi concitta-dini, il sindaco evidenziacome in termini di distan-ziamento sociale e di dispo-sitivi di sicurezza, qualimascherina, guanti e geldisinfettanti, essi si sianodimostrati responsabili erispettosi della loro e del-l’altrui incolumità. Fare un

giro al mercato, oltre cheessere un segno della straor-dinaria normalità che inquesti mesi è tanto desidera-ta, significa anche permette-re, ai residenti in paese, difare acquisti privilegiando ilrapporto di fiducia vendito-re-cliente nonché incremen-tando l’economia sul territo-rio.

CALDIERO. In piazza Marcolungo hanno riaperto il loro banco alcuni ambulanti

Il mercato riapre

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Nell’ambito del fondo stra-ordinario “a sostegno dirette o altri pagamenti dellefamiglie con bambini in etàscolare o prescolare”, isti-tuito dall’Amministrazionecomunale in queste settima-ne di emergenza dovuta alcoronavirus, il Comuneprovvederà a pagare lespese di gestione delle scuo-le dell’infanzia della cittadi-na termale. «Attraverso que-sto provvedimento – fasapere il consigliere delega-to alle politiche educative,Elisa Bonamini – si soster-ranno al posto delle famigliedi Caldiero, le spese fisseche le scuole materne stan-no affrontando a seguitodella preannunciata chiusu-ra delle attività educativefino a fine anno». Cosìfacendo i genitori nondovranno elargire nemmenola parte fissa delle rette, ilcui pagamento verrà effet-tuato dal Comune. Un aiutoimportante soprattutto perquei nuclei familiari che,sempre a causa della situa-zione generata dal Covid-19, faticano a far quadrare ilbilancio a fine mese. Inmunicipio a Caldiero spie-

gano che «sulla questioneera intervenuta la FISM pro-vinciale ingenerando qual-che problema, perché lespese fisse nelle piccolescuole sono costituite perl'80% dal costo del persona-le e anche con il ricorso allaCassa integrazione non èsostenibile la riduzionedella contribuzione dellefamiglie al 35% mensilmen-te, come proposto». «Lefamiglie – spiega il primocittadino Marcello Lovato –hanno già pagato rette ridot-te per marzo e aprile senzausufruire appieno delle atti-vità educative, tuttavia lescuole devono sostenerespese di gestione anche conle attività sospese. Senzacertezze di entrate – sottoli-nea – rischiano di chiudere.Perciò non potevamo corre-re il rischio di trovarci a set-tembre con asili in dissesto.Quanto al bonus baby-sit-ting emesso dal governo –conclude Lovato – nonrisolve i problemi che iComuni si trovano a doveraffrontare, facendosi caricodei più piccoli e delle situa-zioni di fragilità presenti sulterritorio».

CALDIERO

Scuola dell'infanzia Don Provoli di Caldiero

In tempi di Covid 19, labaita degli Alpini “DonBepo” a Villaggio, è diven-tata sede d’emergenza. Afarne un punto strategico disupporto e aiuto alla popo-lazione, è stata la squadradella Protezione civileANA della Val d'Illasi, gui-data dal presidente MarcoBovi. Dopo aver avuto ilbenestare del gruppo Alpinidi Colognola, capitanatodal capogruppo Renzo DalBen, che ne ha concessol’uso immediato, la baitaormai da qualche settimanaaccoglie i volontari dellaprotezione civile. La squa-dra opera in zona esplican-do alcune funzioni rilevantitra cui la distribuzione dimascherine fornite dallaRegione o la sanificazionedelle zone ad essa assegna-te. Al gruppo di volontariappartiene anche l'assesso-re alla Protezione civile e alBilancio del comune di

Colognola, Davide Dugat-to, che in merito al rispettodi quanto riportato nellediverse ordinanze, spiega:«Partecipando alla distribu-zione delle mascherine, hoavuto la conferma che i cit-tadini hanno rispettato erispettano le disposizioniatte a limitare la diffusionedel coronavirus. Con due

volontari della squadra,Maurizio Rodighiero eAndrea Curcio – aggiunge– sono stato alla Casermadei Carabinieri, all'UfficioPostale di Colognola e nelmunicipio, nella sede dellaCroce Verde, in quella del-l'ALS oltre che alla Casa diRiposo Marangoni e nellachiesa dei Santi Fermo e

Rustico per effettuare lasanificazione esterna degliedifici, nell'ottica della pre-venzione dei contagi». Labaita, scelta come sededella protezione civile Ana,è posta all’imbocco dellavallata, pronta a raggiunge-re velocemente, in caso dinecessità, diversi paesi delterritorio.

COLOGNOLA AI COLLI. La sede degli Alpini a Villaggio diventa punto strategico d’aiuto

Baita... d’emergenza

Dopo una lunga vita spesa afavore del prossimo, se n'èandata Gabriella VetrioliFasoli, figura di spicco delmondo del volontariato loca-le. Fondatrice della sezioneAido colognolese nel 1979,ne è stata per anni presidenteeffettiva per poi diventarneonoraria. Gabriella in paese èda tutti ricordata come unacolonna portante nell'ambitodell'associazionismo, tantoche al suo saluto avvenuto informa privata al cimitero diSan Zeno, come impostodalle restrizioni, ha parteci-pato, a nome della comunitàe dei tanti che avrebberovoluto esserci, anche il sin-daco Claudio Carcereri dePrati. Tempra energica esolare, dimostrata anche inoccasione del 40esimo anni-

versario della sezione festeg-giato proprio nel maggio diun anno fa, Gabriella è stataattiva quasi fino all'ultimo.«A lei – afferma il presidenteMarco Viviani – riconoscia-mo il merito di aver fattogrande la nostra sezione, ren-dendola attiva sul territoriopromuovendo concorsi, con-vegni, iniziative, anche incollaborazione con la scuolae tutte volte a sensibilizzarenei confronti della donazionedi organi». L’associazioneAido di Colognola è stata susua proposta intitolata adAntonella Piubello, primadonatrice di organi del paese,scomparsa prematuramente acausa di un incidente. «Fu leia chiederci – racconta Gio-vanna, vicesindaco e sorelladi Antonella – di dare alla

sezione il nome di mia sorel-la. Ricordo ancora l’umanitàe la profonda sensibilità concui Gabriella ci fece questaproposta, attraverso la qualenon solo valorizzava il gestodel dono, ma confermaval’idea di una vita che, anchese spezzata, sarebbe comun-que proseguita nel prossi-mo». Della signora VetrioliFasoli rimane indelebile ilricordo anche in parrocchia a

San Zeno, frazione in cuiabitava. «Gabriella è semprestata molto attiva e attentaalle necessità della parroc-chia – sottolinea il sacrestanoDonato Avogaro – oltre chemembro dell'Unitalsi, dellaCompagnia delle Madri Cri-stiane, dell'Azione Cattolicae nel Consiglio Pastorale.Collaborò anche con le suorecenacoline sostenendole conl'asilo infantile».

COLOGNOLA AI COLLI. L’ADDIO A GABRIELLA

Gabriella Vetrioli Fasoli al centro

Servizi diDaniela Rama

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CRONACHE di San Martino e Lavagno L’ALTRO GIORNALE Maggio 2020www.laltrogiornaleverona.it16 WhatsApp

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Nonostante l’emergenza daCovid 19 di queste settima-ne, i momenti culturali, leiniziative e l’attività dellabiblioteca di San MartinoBuon Albergo non si fer-mano. L'assessore alla Cul-tura, Caterina Compri, illu-stra: «L’Amministrazionecomunale ha promossonumerose attività, e ha rior-ganizzato quelle già calen-darizzate in modalità digi-tale, così da garantiremomenti di svago e diapprendimento ai cittadinidel nostro Comune, giova-ni e meno giovani. Una

dimostrazione che la cultu-ra non si ferma mai e spin-ge le persone sole ad

aggregarsi anche a distan-za». Nell’ambito del pro-getto "Città che Legge -Letture senza formato”,sono stati organizzati online, corsi di formazioneper il personale dellebiblioteche e appuntamentiaperti al pubblico. Inoltresono state promosse altreattività come laboratori peri bambini, consigli di lettu-ra e video letture, in colla-borazione con altre biblio-teche della provincia diVerona. Prossimi appunta-menti: il 20 maggio AndreaGerosa presenterà “Creatu-re in gabbia”, e il 3 giugnoMarta Fiorio spiegheràl'utilizzo dei i fiori di Bach

attraverso il libro “Le emo-zioni sono bellezza”.«Abbiamo promosso ilconcorso "Creazioni Virali- Cronache e illustrazionidi un’emergenza sanitaria",dedicato a tutta la cittadi-nanza e che raccoglieràpensieri, parole e immaginidi questi giorni vissuti inquarantena durante l’epide-mia, cosi da tenerne tracciaper il futuro - concludeCompri -. Ai vincitori diciascuna delle due sezionidel concorso, verrannoassegnati buoni per l’ac-quisto di libri, e bigliettiper uno spettacolo dellastagione di prosa del TeatroPeroni».

SAN MARTINO BUON ALBERGO. Numerose le attività proposte dall’Amministrazione comunale

Cultura “non stop”

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Caterina Compri

Renato Bosco, uno dei 50chef italiani scelti per rap-presentare la cucina tricolo-re nel mondo, dopo il decre-to del 9 marzo 2020 circal’epidemia da Covid-19, si èattivato per dare una sicu-rezza ai suoi dipendenti,mettendo tutti in cassa inte-grazione. «Certo – spiega -come molti colleghi del set-tore sto aspettando unamaggiore chiarezza dalleautorità, e le relative lineeguida. Solo dopo potrò valu-tare un eventuale aumentodei prezzi o la riduzione delpersonale. - precisa Bosco -La mia intenzione è mante-nere tutto l’organico, quelloche collaborava con meprima del 9 marzo». Attiva-tosi immediatamente, lochef ha aperto una deliveryper l’asporto, riuscendo cosìa reintegrare due dipendentiche ad ora effettuano le con-segne. «Auspico di aprire alpiù presto la mia sala degu-stazione, naturalmente dopouna valutazione sia dellelinee guida, che dei posti asedere che si potranno rica-vare – illustra Bosco -. Lasala dispone di circa 80posti a sedere, che con lenuove disposizioni proba-bilmente si ridurranno a25/28. Lo stesso vale per ilplateatico che conta 12 postia sedere». La distanza socia-le "anti-droplet" è necessa-ria, ma brucia l'economia.Quel "metro" costa davverosalato al mondo della risto-razione e affini, purtroppoconsiderati i comparti dimaggior contagio: “Aprirecon una riduzione dei posti

a sedere da 80 a 25 non puòcoprire le spese vive, o ilcosto delle materie prime,né mantenere tutto il perso-nale - continua -. E’ moltoimportante capire come loStato intenda agire nei con-fronti della ristorazione. Lamia è la medesima situazio-ne di tutta la ristorazioneitaliana». In attesa della ria-pertura dell’1 giugno, lochef sta sviluppando nuoviprogetti: «Non mi fermo –conclude - ma attendol’evolversi degli eventi percapire sia come reagirà ilmercato italiano, sia qualetipo di interventi e risorseintenderà mettere a disposi-zione della ristorazione loStato Italiano».

IL RISTORATORE

Renato Bosco

Il vice Presidente dellaProvincia di Verona, Daviddi Michele, con il consi-gliere comunale di Lava-gno, Daniele Papa, chiedo-no all'amministrazionecomunale di Lavagno dimettere in atto una serie dimisure concrete per lefamiglie lavagnesi e le atti-vità locali. Tali suggeri-menti nascono dalla neces-sità di dare un segnale divicinanza alla propria col-lettività in quanto le misu-re messe in campo dalgoverno centrale non sonosufficienti. Per tali ragioniinvitano il Sindaco e laGiunta comunale ad appor-tare dei provvedimenti:esenzione totale del paga-mento della Tari per ilperiodo di chiusura delleattività, e la riduzione

delle tariffe del 2020.Esenzione totale del paga-mento dell'Imu per ilperiodo di chiusura delleattività, e riduzione del-l'aliquota per il restanteperiodo 2020. La sanifica-zione costante degli spazipubblici, strade e strutture

comunali. Di Michele ePapa chiedono inoltre diintensificare i controlli peril rispetto delle norme disicurezza che prevedonol'uso di mascherine, guantie distanziamento sociale;l'aumento del bonus babysitter con l'aggiunta di un

contributo alle scuole del-l'infanzia e agli asili nido;la proroga dei buoni spesaper le fasce più deboli per imesi di Maggio, Giugno,Luglio, Agosto e Settembrein accordo con i supermer-cati locali; l'utilizzo dellerisorse per eventuali mani-festazioni come l'estate tea-trale che non si svolgerannoa causa dell'emergenzaCovid-19, per destinarle ainiziative a sostegno dellefamiglie e delle attività pro-duttive; la destinazione diun fondo per le famiglie,per la didattica a distanza eper l'acquisto di computerper gli studenti. Di Michelee Papa annunciano chedevolveranno la propriaindennità sino a fine man-dato, per l'acquisto didispositivi di protezione.

Da Nord a Sud i parrocistanno trasmettendo instreaming le funzioni reli-giose a servizio dei fedeli,in modo da seguirle como-damente da casa. Più omeno così ha fatto don Cri-stian Tosi parroco dellachiesa di San Francescod'Assisi di Vago di Lava-gno, il quale si è messo inpari con le nuove tecnolo-gie che impongono unnuovo modo di assembrar-si, con il preciso intento dimantenere i contatti con i

fedeli. Per questo motivo ilreligioso ha quindi benpensato di servirsi di alcunischemi forniti dalla famosaapp “WhatsApp”. Circa treo quattro volte alla settima-na don Cristian con la col-laborazione di don France-sco Marini, direttore del-l’Ufficio cinema della dio-cesi di Verona, manda aisuoi parrocchiani un videodedicato a bambini e ragaz-zi, nel quale vengono pro-poste alcune figure di Santiche grazie alla loro forte

fede, sono riusciti a viverecon coraggio e speranzasituazioni sociali similari aquella che stiamo vivendoattualmente. Oltre a ciò,sempre con un occhio diriguardo verso i giovani, ildon ha pensato di interpre-tare il Vangelo della dome-nica con l’ausilio di unvideo impreziosito da uncommento, il tutto concre-tizzato in sinergia con ilCentro della Pastorale perragazzi. Per quanto riguar-da gli adulti, ogni settimana

il parroco invia assieme afrasi da lui scritte, le letturedella Messa domenicale dicui, come tutti sanno, èstata vietata la celebrazionein chiesa. Le letture sonoassociate all’audio del-l’omelia che lui stessoavrebbe tenuto durante laMessa domenicale. Ognivenerdì e sabato i bambini ei ragazzi del catechismo diVago di Lavagno, hannoinoltre la possibilità di riti-rare in chiesa il librettodelle preghiere.

VAGO DI LAVAGNO. PARROCCHIA “A PASSO CON I TEMPI”

Servizi diConsuelo Nespolo

David Di Michele Daniele Papa

LAVAGNO. David Di Michele e Daniele Papa rivolgono un invito all’Amministrazione

«Misure concrete»

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Un grande esempio di solidarietà eattenzione, rivolto al benessere dellaComunità. Attraverso una richiestadell'Ulss 9 Scaligera, è stata svolta dainuclei disinfettori del Comando delleForze Operative Terrestri di Supportoe del Quarto Reggimento Alpini Para-cadutisti di Verona, una capillare atti-vità di bonifica presso la casa di riposodi Cologna Veneta "Domenico Cardo",per partecipare attivamente alla lottacontro il Corona virus. La sanificazio-ne effettuata con una soluzione di ipo-clorito di sodio "sparata" a bassa pres-sione con atomizzatori spalleggiabili,ha coinvolto le due strutture ospitantila casa di cura e la residenza sanitariaper anziani RSA Hospice, che si spal-mano su una superficie di circa 7milametri quadrati. Dai militari è stataaltresì allestita un'area adibita allavestizione del personale disinfettore,grazie al supporto degli operatori dellaProtezione Civile Comunale di Colo-

gna Veneta e al gruppo locale dell'As-sociazione Nazionale Alpini. I disin-fettori hanno sanificato la zona alle ore19 - quindi dopo cena per non crearedisagi agli ospiti - i locali comuni, lecamere, i refettori, le palestre di riabi-

litazione, gli uffici, le sale riunioni e learee ricreative. A presenziare l’inter-vento Federica Boscaro, coordinatricedel centro. All’accoglienza il presiden-te della struttura Mario Facchetti, gratoall’esercito per il prezioso sostegno.

CRONACHE di Cologna e VeronellaL’ALTRO GIORNALE Maggio 2020www.laltrogiornaleverona.it 17WhatsApp

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Il 3 maggio come da copionesi sarebbe dovuta svolgere latradizionale festa dei fiori,un evento molto sentito edapprezzato dalla cittadinanzache da molti anni dona lustroe visibilità alla bella ColognaVeneta già conosciuta in Ita-lia e all’estero per il suodolce e croccante Mandorla-to. La cittadina avrebbedovuto vestirsi di colori eprofumi per questa ennesimaedizione di “Cologna inFiore”, la festa con esposi-zione e vendita di piante,fiori da giardino e prodottidel settore florovivaistico.Gli anni scorsi il centro sitrasformava in un enormegiardino fiorito nel quale gliappassionati di giardinaggiocon il pollice verde, gironzo-lavano tra migliaia di varietàdi fiori e piante accurata-

mente esposti dai moltivivaisti. Quest’anno, a causadelle restrizioni, la festa èsaltata e per colmare ilvuoto, l’Amministrazione hapensato di celebrarla in

modo alternativo. Il sindacoManuel Scalzotto, ha cosìcommentato: «Costretti adannullare questa manifesta-zione, abbiamo pensato diorganizzarla in modo virtua-

le. Ho quindi invitato tutti iColognesi a scattare dellefoto, il cui tema era “I fiori ela nostra cittadina”, per poiinviarle alla mail della ProLoco di Cologna Veneta».Le foto sono state pubblicatesulle pagine Facebook dellaPro Loco e dell’Amministra-zione di Cologna Veneta.Infine Scalzotto ha concluso:«Accomunati da ottimisticosenso di speranza, abbiamocomunque festeggiato tuttiassieme questa nostra bellaricorrenza, anche se virtual-mente». La Pro Loco haquindi ringraziato l’Ammi-nistrazione comunale perquesta brillante e significan-te iniziativa, e tutti gli espo-sitori che hanno inviato unafoto del loro colorato e pro-fumato prodotto della terra.

Consuelo Nespolo

COLOGNA VENETA. La cittadinanza ha “celebrato” l’evento in modo aternativo

“Cologna in Fiore”

COLOGNA VENETA. CASA DI RIPOSO

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E' scomparsa nel mese diFebbraio, in tristi circo-stanze, Giovanna Mercatiproprietaria della storicaCorte Papadopoli, aDesmontà di Veronella.Giovanna viveva da sola inuna villetta di San Bonifa-cio, attorniata dai suoiamati gatti, isolata rispettoalla comunità, tanto che èstata trovata morta dopodue giorni, grazie all'inter-vento dei Vigili del Fuocoche sono entrati su segnala-zione della Polizia Locale,allertata dal medico di basedella donna. Corte Papado-poli è una ampia corte agri-cola del 1800 che da anniversa in uno stato completodi abbandono e degrado.Sono parecchie le personedi San Gregorio che ricor-dano quando i Mercati vive-vano all'interno del palazzocentrale della Corte, inampi saloni. Altri ricordanoche a metà anni '80 unfacoltoso professionista

aveva fatto un'offerta diacquisto a Giovanna Merca-ti e alla madre vedova, pertrasformarla in maneggioper i cavalli con agriturismoe che erano quasi arrivati aconclusione della trattativa,ma le signore Mercati deci-sero di non vendere “perconservare un ricordo delpapà”. Corte Papadopoli fuanche un grande essiccatoioper il tabacco, quando neglianni ‘50-‘60 quella coltiva-zione prosperava nell'estveronese e nel 1800 i contiPapadopoli, con coraggiosae intelligente iniziativa vol-lero che fosse introdottanelle loro proprietà la vacci-nazione preventiva controil carbonchio, assegnandoall'esperimento 250 capibovini e 74 ovini, per uncapitale di 120 lire di allo-ra. Ora questa storica eimportante tenuta agricolaaspetta qualcuno che lariporti a nuova vita.

G.T.

CORTE PAPADOPOLI

Da Legnago è in dirittura diarrivo una nuova tesi di lau-rea su Villa Serego, dettaCorte Grande di Veronella.Giorgia Bistaffa è una stu-dentessa dell’Università diTrento, laurenda in Ingegne-ria edile e Architettura, e stapreparando la tesi sullaristrutturazione della bar-chessa di Corte Grande e ilripristino dell’orto botaniconel brolo. A Giorgia abbia-mo chiesto come ha saputodel complesso della Corte:«Alcune miei conoscenti miavevano parlato di una gran-de villa con broli diroccatain centro al paese e l’idea dicreare la tesi mi era piaciuta.Così preso visione del sitodel FAI, dove la Corte erapresente tra i Luoghi delCuore 2012. Poi nel mag-gio/giugno 2019 sono stataa vederla di persona e me nesono innamorata. In quel-l’occasione ho incontratoLoretta Farinazzo, attivistadel comitato “SalviamoCorte Grande di Veronella”,la quale mi ha dato le prime

indicazioni e contatti. Hoparlato anche con altri cono-scitori durante la mostra“Veronella nel Novecento –Le ville, le corti” e ho ini-ziato a mettere a punto leprime attività». La tesi diGiorgia si occupa dellaristrutturazione della bar-chessa: «E’ un progetto chestudia i materiali di costru-zione con le varie stratifica-zioni nei diversi periodi sto-

rici, focalizzandomi soprat-tutto sul ripristino dellecapriate originali del 1500del Palladio, purtroppo ingran parte crollate. La miatesi propone il collegamentodella barchessa di Palladioal brolo della villa, ripristi-nando l’orto botanico del1500/600. Riportare allaluce la parte storica dellabarchessa, eliminare lesuperfetazioni più recenti,

collegarla al brolo sul retrodel palazzo - conclude Gior-gia -. Sto cercando di capirequali fiori e alberi c'eranonel brolo del 1600, sicura-mente la vite e gli asparagi,ma anche piante esotiche,che i Serego si facevanomandare dai nuovi mondiappena scoperti con le gran-di esplorazioni».

Graziana Tondini

VERONELLA. Giorgia Bistaffa si laureerà con un lavoro sulla Barchessa del Palladio

Corte Grande in tesi

La BarchessaFoto Giorgia Bistaffa

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Ad Arcole due sono le opere in dirittura di arrivo: la ristrutturazione del Municipio, un edificio degli anni ’30 per il quale non sono mai stati fatti importanti interventi, e la riqualificazione di Piazza Poggi. Entrambi saranno completati a breve. Il Sindaco Alessandro Ceretta illustra: «Per quan-to riguarda il Municipio, oltre alla ristrutturazione, verrà effettuata la completa messa in sicurezza dei tre piani dell’edificio che pre-vede l'efficientamento ener-getico, la sostituzione degli impianti, cartongessi inter-ni per l’isolamento e l’ade-guamento sismico». Da circa un anno l'Ammini-strazione ha traslocato nella sede dell’ex biblioteca comunale, Villa Ottolini. «A breve rientreremo nella sede storica - precisa il primo cittadino-. Prevedo una cerimonia, normative

permettendo, in quantoritengo che il Municipio,casa di tutti gli Arcolesi,abbia un importante valoresimbolico di rinascita».Grazie al suo ampliamentone trarranno beneficio sia idipendenti che i cittadini, inquanto nello stabile sarà

più semplice rispettare ladistanza sociale previstadalle regole di prevenzionecontro il ritorno del Covid-19. L’illuminazione sarà ditipo naturale, ed i macchi-nari per il trattamentodell’aria saranno nuovi emoderni. A poca distanzacampeggia il cuore pulsantedel paese, piazza Poggi, chediventerà il nuovo punto diincontro per i cittadini. «Ilavori - descrive Ceretta -sono stati ripartiti in duestep. Nei prossimi mesisaranno pronti i vialetti deigiardini e la carreggiataristretta per mezzo di unaaiuola di bordatura chedipingerà la piazza con ibenauguranti colori dellafioritura - prosegue -. Ver-ranno inoltre posizionatiuna fontana con vivacieffetti di luce a led, e unportale in acciaio cortencon il compito di dareinformazioni ai cittadini eai visitatori sulla villa e sui

giardini di piazza Poggi».Ma c'è una novità che saràrivelata in futuro e cheriguarda l’arredo urbano.«La piazza - descrive il Sin-daco - fino alla finedell’'800 era delimitata daun muro che fungeva dabasamento per alcune sta-tue del ‘700 raffigurantifigure mitologiche le quali,dopo lo smantellamentodella barriera sono state tra-sferite nella villa dellafamiglia Poggi ad Affi. Ilprogetto condiviso con lasoprintendenza, prevedeproprio il riposizionamentodelle statue in piazza Poggi,che non saranno né le origi-nali né tantomeno dellebrutte copie, ma estroseriproduzioni lavorate conpietra di Vicenza e inserti dimateriale moderno. Ognidivinità rappresenterà untema attuale, ma non vogliorivelare altro. Sarà una sor-presa».Consuelo Nespolo

ARCOLE. Il sindaco Alessandro Ceretta illustra i lavori in corso in piazza Poggi e in Municipio

Novità all’orizzonte

Il Centro Raccolta Asparagi di Arcole - oggi CooperativaAsparago d’oro - taglia il traguardo del 50 anni in questo2020. La coltivazione dell'asparago e il territorio di Arcolehanno un legame che dura da cinque secoli. Un ortaggio chesi mangiava ed era considerato una prelibatezza fin dal 1500:allora iniziò la coltivazione dell'asparago in Arcole, comeriporta l'antico volumetto di Adriano Valerini “Le bellezze diVerona. Nuovo ragionamento nel quale con brevità si tratta ditutte le cose notabili della città”, in cui si esaltavano i prodottitipici veronesi, asparago compreso. La produzione dell'aspa-rago fu abbandonata per secoli e tornò in Arcole intorno al1950, sulla sponda sinistra dell’Alpone. Alcune famiglie sicimentarono nella pratica colturale in forma ridotta e speri-mentale, per valutare le potenzialità del prodotto. Nel giro dipochi anni (1956-1960), proprio per i buoni risultati, la col-tura si diffuse sul territorio. Proprio nel 1960, grazie ad alcu-ni agricoltori arcolesi, venne fondato il Centro RaccoltaAsparagi, pensando all'associazionismo come uno strumentoper valorizzare il prodotto e incrementarne la vendita. Il mer-cato si svolgeva al mattino e ogni produttore consegnava gliasparagi, che arrivavano freschi, appena finita la raccolta. Ilmercato si teneva all'inizio sotto l’atrio del Municipio, poi nel1965 il Comune concesse ai produttori un’area a fianco, percostruire uno stabile che fungeva da mercato coperto. L’11maggio 1961 si svolse la prima “fiera-sagra dell’asparago”,promossa da alcuni giovani produttori, con il supporto delComune e del sindaco Sisto Pompele. A fine anni '60, nel ter-ritorio di Arcole, il terreno coltivato ad asparagi si quintupli-cò e la produzione raggiunse i 7-8 mila quintali tra Arcole,Bonaldo, Gazzolo e Volpino. In soli 15 anni, i terreni dedica-ti all’asparago passarono da pochi campi ai 450 della metàdegli anni ’70. Il 2 marzo 1979, il Centro Raccolta Asparagisi trasformò in Cooperativa Asparago D'oro, denominazioneattuale. Inizialmente i soci aderenti alla nuova Cooperativafurono 130, mentre oggi è formata da 30 soci conferenti diArcole e comuni limitrofi, con presidente Mauro Guerriero.La Cooperativa Agricola si mostrò al pubblico nel 1980, inoccasione della XIX mostra degli asparagi di Arcole. In que-gli anni, l’associazione introdusse anche la coltivazione evendita del radicchio rosso di Verona. Negli anni ’90 avven-ne l'ampliamento dei prodotti proposti, con l'aggiunta di frut-ta e verdura stagionali conferite dai soci. Sempre a inizio anni’90, la Cooperativa Asparago d'Oro si trasferì nella nuova eattuale sede di Arcole, in via Sanguane 40, dove nel maggio2019 è stato inaugurato il nuovo punto vendita dei prodotti,che si presenta funzionale, in sicurezza e comfort.

Graziana Tondini

ASPARAGO D’ORO

Il Sindaco Alessio Alberti-ni si rivolge ai Belfioresi econfida il suo impegno diappoggiarli in toto: «Sonoore delicate - commenta ilprimo cittadino -. Ormai lepersone sono molto stan-che di stare a casa e hannoun gran voglia di ritornarealla normalità». Comedescritto da Albertini que-sti sono tuttavia delicatimomenti nei quali è evi-dente, dati alla mano, chenon siamo ancora fuoripericolo. «Servono pru-denza e lucidità - riprende-. Verona è da tempo laprovincia più martoriatadel Veneto, e questo ciavverte che dobbiamoessere cauti. Anche a Bel-fiore la situazione non èstata rosea. Molti i cittadi-ni in quarantena fiduciaria,

poiché sono stati a contattocon positivi al virus». Seb-bene la situazione stiacomunque migliorando,l’Amministrazione sta cer-cando con il massimoimpegno di tenere sottocontrollo tutta la situazio-

ne: «L’Amministrazione -prosegue - la Polizia Loca-le, i Carabinieri e le Asso-ciazioni della Caritas stan-no compiendo grandi sfor-zi per sostenere i nostri cit-tadini risultati positivi alCovid che devono assolu-tamente restare a casa inisolamento». Circa le ria-perture delle attività com-merciali Albertini specifi-ca: «Fino ad oggi il princi-pio che io considero cor-retto, è sempre stato quelloche Enti più piccoli pote-vano prevedere misure piùrestrittive rispetto alleOrdinanze sovraordinate.Ma quella della Regionedel 24 aprile di fatto, con-traddice questo principiorispetto al Decreto del Pre-sidente del ConsiglioConte del 10 aprile, gene-

rando molta confusione tracittadini ed esercenti, atti-vità edili e altri coinvolti.In generale io sono moltoprudente sulle riapertureperché i dati parlano chia-ro. Capisco perfettamenteche le attività economicheabbiano grande necessitàdi ripartire, ma serve asso-lutamente una disciplinauniforme che arrivi dalGoverno, e che ancora nonè giunta - e conclude -:credo che il Governo abbiail dovere di fare chiarezzasu questo problema, ilprima possibile. In ognicaso l’amministrazione diBelfiore sta affrontandovari scenari di intervento,che metteremo in camponon appena arriverannoqueste tanto attese diretti-ve». C.N.

BELFIORE. Alessio Albertini si rivolge ai cittadini con un messaggio di incoraggiamento

La parola al Sindaco

AlessioAlbertini

AlessandroCeretta

NOVITÀ IN VETRINANon possiamo non dedicarci alla 70esima edizione del festival di Sanremo per pro-vare a consigliarvi qualcuna tra le tantissime nuove pubblicazioni, partendo propriodalla raccolta ufficiale "SANREMO 2020 COMPILATION" composta da 2 CDper contenere i 25 brani dei BIG in gara e di tutte le nuove proposte, per poi sfo-gliare in rapida carrella alcuni tra i protagonisti della Kermesse, a partire dal vinci-tore DIODATO con "CHE VITA MERAVIGLIOSA", album intenso e dagli alti conte-nuti riflessivi, per proseguire con FRANCESCO GABBANI ed il suo VINCITORE, cheha come filo conduttore il rapporto tra individualità e collettività, e concludendo condue artisti che continuano ad arricchire di grandi successi la loro carriera e la sto-ria della nostra musica italiana: MARCO MASINI, con "MASINI +1 30TH ANNI-VERSARY" per celebrare i suoi 30 anni di carriera con 15 grandi successi reinter-pretati in coppia con colleghi ed amici, e 4 inediti, incluso "il confronto" sanremese,e MICHELE ZARRILLO con "VIVERE E RINASCERE - PASSIONI" anche in questo casodoppio CD per contenere nuovi capolavori e una selezione di cover rese imperiosedal suo inconfondibile stile vocale interpretativo.

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SPAZIO DONNAL’ALTRO GIORNALE Maggio 2020

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Rosa Mosqueta o Rosa Moscheta, è un termineusato dai conoscitori in cosmetica e medicina natu-rale. Questa pianta sta diventando il principalealleato della bellezza naturale grazie al suo enormepotere rigenerante sulla pelle. Molte donne stannogià usando l’olio di rosa moschea per la prevenzio-ne delle rughe d’espressione, cicatrici, macchiedella pelle e smagliature. La Rosa Mosqueta (RosaAffinis Rubiginosa) è una pianta selvatica di origi-ne orientale e cresce in clima freddo e piovoso. Hauno stelo spinoso, i suoi fiori sono bianchi e rosapuò avere pigmenti gialli. I semi sono la fonte perl’estrazione dell’olio di Rosa Mosqueta molto

apprezzata. Nelle Ande dell’America Meridionale (specialmente in Cile)è dove possiamo trovarla, ma è anche conosciuta in Europa, da tantisecoli, senza però approfittare della sua grandiosa proprietà. Già la tribùAraucana usava questa pianta per differente benefici. L’olio alla Rosarappresenta un vero e proprio toccasana per la pelle. La migliore cura percontrastare secchezza, irritazione e invecchiamento precoce della pelle.Quest’olio è estremamente ricco di vitamina A. Trova perciò l’indica-zione anche per curare cicatrici, smagliature, rughe, irritazioni e scotta-ture solari. Inoltre in un momento come questo, in cui tutti noi siamocostretti ad utilizzare mascherine e guanti è fondamentale reidratare eriparare la pelle. Prepararlo è semplicissimo:mettere 500 gr di olio di mandorle dolci in un vaso di vetro di colorescuro e aggiungere 40 gocce di olio essenziale di Rosa Mosqueta. Dina-mizzarlo (agitarlo con energia).Vi consiglio di scegliere con cura la qualità degli olii usati. Sia l’olio dimandorle che quello di rosa devono essere privi di additivi chimici. Sel’olio essenziale di rosa è troppo economico diffidate! Purtroppo è unodei più cari. Ma la resa è incredibile. Usate il preparato la sera dopo ilbagno o la doccia. L’olio agirà durante la notte e al mattino la vostrapelle sarà morbidissima. Inoltre prove scientifiche dimostrano che l’ef-fluvio di un buon profumo aiuta a godere di un sonno piacevole e risto-ratore!Auguri a tutte le mamme. Anche alla mia. Namastè!

BENESSERE DONNA A CURA DI CHIARA TURRI

Chiara Turri

OLIO DI BELLEZZA PER LE MAMMELa parola “mamma" all’orecchio di un bambino

suona magica in tutte le lingue.Arlene Benedict

LA SCUOLA AI TEMPI DEL CORONAVIRUSDa due mesi la pande-mia ha bloccato l’Italia.Abbiamo chiesto ai citta-dini come stanno viven-do questo lungo periododi isolamento e sentitoanche insegnanti diScuola primaria per capi-re come i loro alunni egenitori stanno trascor-rendo il momento. Pubblichiamo due lettere inviate alla maestra, toccanti e significative.

Gentilissima maestra, ti scrivo per dirti che mi manchi e mi mancano le tue sgridate,anche se non mi piace farti arrabbiare. Le giornate sono lunghe a non fare niente io miofratello ogni giorno cerchiamo di inventare nuove cose da fare giochi e scherzi diver-tenti ai nostri genitori. Lunedì avevo perso la mia gatta l'ho cercata e chiamato tutta lagiornata ma nulla. La sera tardi è rientrata e il giorno dopo abbiamo scoperto che erachiusa nell'armadio del nostro vicino. Ieri abbiamo preso un vecchio materasso l'ab-biamo messo sulle scale, ci siamo sdraiati e siamo scesi come se fosse uno scivolo. Èstato divertentissimo. Speriamo di rivederci presto. Un bacio grande

Gentilissima Maestra, ti scrivo perché ho tante cose da dirti. Prima di tutto come stai?Noi bene, anche se sono un po' stanca di stare a casa da scuola, mi mancano i miei com-pagni e le maestre, ma specialmente tu! La mamma si sta impegnando ma non è bravacome voi maestre. Sto facendo tutti i compiti, cerco di fare come a scuola, di stare alpasso, ma non è facile! […] Le giornate, finiti i compiti, sono lunghe. Vado a giocare ingiardino, aiuto in casa i miei genitori, ascolto musica ma alle volte mi annoio tanto. Ungiorno ero fuori in giardino, la strada era così vuota che, mentre stava passando unragazzo in bicicletta, si sentivano i rumori delle pedalate e delle ruote sull'asfalto; misono sentita così triste! […] Cerco di pregare, ancora di più, sperando che tutta vadanel modo migliore. Una buona giornata, mi manchi e...TI VOGLIO BENE!

Rachele, insegnante in una scuola primaria, visto l’interesse manifestato dai suoi scola-ri di imparare a scrivere utilizzando la posta elettronica, ha proposto loro di comporreun testo dal titolo “A casa per il Coronavirus…”. Ha ricevuto pezzi molto toccanti, «cheesprimono il vissuto dei bambini e la loro nostalgia di scuola dove desiderano ritornareper abbracciarsi stretti, stretti». Il fatto di seguire più da vicino i figli «ha portato anchemolti genitori a rendersi conto del lavoro che facciamo». Anche Cristina insegna in unascuola primaria: «In questo periodo di chiusura a causa della pandemia attraverso unalavagna virtuale abbiamo assegnato i compiti ai nostri scolari, inserito video, canzonci-ne in inglese mettendoci anche a disposizione delle famiglie per approfondire alcuniargomenti tramite videochiamate o chat». Avverte nella videolezione una didattica un pòfredda che potrà integrare ma non sostituire in futuro quella tradizionale «che permettedi instaurare un rapporto empatico con i bambini dove c’è anche l’immediatezza del-l’incrociare i loro occhi, vedere le loro espressioni costruire assieme a loro le lezioni».La scuola cambierà, «in questo periodo di riflessione si è visto cosa funziona e cosa biso-gna ritoccare». Per il futuro «ci sarà un recupero dei rapporti interpersonali, degli affet-ti. Si è riusciti a ripensare alle amicizie e a riconsiderare tanti altri aspetti della vita. Miaspetto un ritorno alle emozioni, rivedere l’umanità».

Claudio Gasparini

L’OSTETRICA CON NOI... a cura MADDALENA BRESSAN ostetrica libera professionista

LA PSICO-SOMATICA E IL PAVIMENTO PELVICO

Gentili lettrici, visto il grande interesse dimostrato da voi stesse nei confronti di que-sto argomento, torniamo sul tema “Pavimento Pelvico”. Ormai è assodato come molti malesseri fisici possono essere lo specchio di disa-gi emotivi insepressi. Nel mio incontro con le donne e in particolare donne cheportano un bisogno legato al pavimento pelvico il mio sguardo è sul corpo esulla psiche. Vedo donne con cedevolezza e scarsa tenuta perineale ma anchedonne con un perineo chiuso, dolore ai rapporti e/o impossibilitate ad averne.Questo muscolo è il nostro luogo intimo, sede della sessualità, delle mestruazio-ni, di minzione e defecazione. È nascosto. Lo sveliamo all'altro solo con il nostropermesso e se si instaura una certa confidenza. Il suo funzionamento fisico è for-temente legato all'esperienza indiretta o diretta che abbiamo fatto di questa parte.Da che cultura proveniamo? Con che educazione e convinzioni siamo cresciuterispetto e questa parte? Nominarla poteva essere motivo di vergogna o passava ilmessaggio che era una parte del corpo con le sue funzioni tanto quanto le altre?Abbiamo imparato a dover accontentare il partner senza esprimere il nostro di biso-gno? Ci sentiamo comprese e rispettate dal nostro partner? Sentiamo che c'è un inte-resse verso il nostro farci stare bene e questo anche nell'esperienza sessuale? Il nostrovissuto di sessualità porta con sé ricordi traumatuci, dolorosi o piacevoli? Veniamoda un parto traumatico e ricontattare questa zona ci riporta là e ci viene da chiu-derci, da proteggerci? Insomma...questo muro al posto di un muscolo capace di ela-sticità ci dice spesso che è importante prenderci cura di quella donna e del suo vis-suto, delle sue emozioni collegate a questo luogo intimo insieme al lato fisico. Con queste donne più che mai sento di voler essere una carezza, una presenzadiscreta che le accompagna con la tecnica e con il cuore aperto, affinché esse pos-sano arrivare a vivere serenamente l'uso del Pavimento Pelvico.

L’ANGOLO DI FRANCESCAa cura di Francesca Galvani - www.cucinaeciacole.it

TORTA DI MIRTILLI (meglio se fatta il giorno prima)INGREDIENTI 2 yogurt ai mirtilli3 bicchieri di farina (usate uno dei bicchieri da 125 g dello yogurt)2 bicchieri scarsi di zucchero1 bicchiere di olio di semi di girasole, buccia di limone1 bustina di lievito, un pizzico di sale3 uova

Potete inserire tutto quanto nel robot e frullare (magariversando l’olio nel boccale quando lo avviate).Tortiera 24 cm di diametro con carta forno. Cotturacirca 30’ a 180°. Prova stecchino. Mettiamola a riposare fino a domani.

Per assemblare: Crema chantilly (500 g di panna montata, 500 g di crema pasticcera densa.Mescolare accuratamente dal basso verso l’alto).400 gr. composta di mirtilli100 g di mandorle a lamelle che tosterete in un padellino senza condimentoalcuno. 1 piccola confezione di mirtilli freschi per decorare

Incidere appena la superficie della torta preparata il giorno precedente tutt’intornoad un cm dal bordo con la punta di un coltellino. Con l’aiuto di un cucchiaio scava-re il dolce al fine di ottenere una scatola dello spessore di poco più di un cm, entran-do anche sotto il bordo delicatamente. Ridurre in briciole i pezzi di dolce tolti e farliasciugare in forno una quindicina di minuti a 180°: daranno al dolce una partico-lare nota croccante. Far raffreddare. Spalmare bene e abbondantemente l’internodella base di composta ai mirtilli, poi circa metà della crema ed ancora metà dellebriciole. Con la restante crema spalmare bene tutta la torta compreso il bordo ren-dendola ben uniforme. Di seguito accomodare sul bordo aiutandosi con una spato-la le mandorle ricoprendo tutto il bordo. Mettere una tazza vuota rovesciata al cen-tro del dolce, all’esterno disporre le briciole e comprimere leggermente, togliere latazza ed in quel cerchio mettere composta e in bell’ordine i mirtilli.

FrancescaGalvani

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SPAZIO DONNA L’ALTRO GIORNALE Maggio 2020www.laltrogiornaleverona.it20 WhatsApp

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Andrà tutto bene!

Lorenzo e Costanza Ginevra al lavoro nel giardino di casa

Passeggiate in libertà! Francesco. Giardino in casa

Filippo da Fane

IL TRUCCO... SOTTO LA MASCHERINAOrmai lo abbiamo capito tutte emolto chiaramente: l’estate 2020sarà la stagione delle mascherine.Questo però non significa chedovremo rinunciare alla bellezza! Iltrucco, si sa, può fare miracoli eanche con qualche piccolo e sem-plice accorgimento potremo usciredi casa più belle che mai. La primaregola è quella legata agli occhi:sono loro i veri protagonisti ora,visto che per un po’ di tempo le lab-bra rimarranno nascoste sotto lamascherina. Largo alla fantasiaquindi per valorizzare il più possi-bile occhi, ciglia, sopracciglia. Ilmakeup diventa “coraggioso”: mai

come in questo momento si potràosare con glitter e colori che maiavremmo pensato di utilizzare.Apriamo i nostri cofanetti e vialibera alla fantasia: divertiamoci agiocare con gli ombretti, declinatinelle più svariate sfumature dicolore che il mercato propone.Sempre però mantenendo fede allaparola d’ordine: valorizzare ilnostro iridi. Ecco allora che gliocchi celesti risalteranno di più seaccostati a colori “di contrasto”,colori caldi come l’arancione, ilgiallo, il rosso-arancio, il bronzo.Naturalmente per un look più“soft” andranno benissimo anche le

nuance più neutre, o quelle inaccordo con il colore stesso del-l’occhio: gli azzurri e i blu. Il viola,l’oro e il marrone in tutte le sue sfu-mature tendenti al rossastro sonoinvece le nuance migliore per esal-tare gli occhi verdi. Molto fortuna-ta chi ha gli occhi marroni: sul mar-rone sta bene tutto! Unico accorgi-mento: più l’iride è chiaro più biso-gnerà optare per colori decisi edintensi come i blu, i verdi, i grigi ei viola dalle tonalità più accese.Anche il mascara – rigorosamentewaterproof - si darà un tono diver-so durante l’estate 2020: dovràessere abbondante, anzi, abbondan-tissimo, e, per le più giovani, anchecolorato! Durante la stagione estiva2020 farà il suo grande ritornoanche l’eyeliner, facendo peròattenzione a non esagerare viste letemperature che a breve rischieran-no di farlo sciogliere. Un consiglio:la linea tracciata dovrà essere moltosottile ma perfetta, altrimenti…evi-tiamo. Strumenti fondamentalisaranno poi il fard e il blushche…cambiano le loro regole connuovi modi per stenderli sulla pellesuperando letteralmente i propriconfini usuali. Il fard infatti, persvolgere il suo ruolo anche sotto lamascherina, dovrà partire daglizigomi raggiungendo palpebre,tempie e perfino sopracciglia.Anche il blush sconfinerà estenden-dosi fino alle orecchie e alle palpe-bre, colorando le sopracciglia.Buona sperimentazione allora!

ADOZIONI AL VIA

Riprendono le adozioni al rifugio del cane e del gattodi Verona, così come i corsi cinofili in tutto il territo-rio comunale. Su appuntamento, mantenendo ledistanze di sicurezza e, come ormai d’abitudine,indossando mascherina e guanti. Lo ha deciso ilcomitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pub-blica, in ottemperanza all’ordinanza regionale del 4maggio. La Regione Veneto, infatti, ha dato il via dalunedì all’attività di allevamento e addestramentoanimali, così come di agility dog per la riabilitazione.«Dopo l’ultimo provvedimento del governatore Zaia– ha detto il sindaco Federico Sboarina - abbiamodeciso di far ripartire affidi e adozioni di cani e gattiattualmente ospitati all’interno del rifugio comunale.Riprenderanno anche gli addestramenti, soprattuttodegli esemplari che necessitano di intervento per pre-venire o gestire l’aggressività. In queste settimanesono arrivate diverse segnalazioni di casi anche criti-ci, cani che avevano iniziato dei percorsi prima del-l’emergenza e che ora potranno tornare a frequentar-li, assieme ai loro padroni, in totale sicurezza».

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RUBRICHE 21L’ALTRO GIORNALE Maggio 2020www.laltrogiornaleverona.it

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In questo momento critico SERIT, società che si occupa della raccolta rifiutiper conto di una sessantina di Comuni, in particolare tutti quelli della zonaBaldo Garda, Lessinia ed Est veronese, è in prima linea per garantire ognigiorno un servizio essenziale.«In particolare segnalo che abbiamo precauzionalmente predisposto ungiro straordinario delle spazzatrici per eseguire la pulizia delle strade conprodotti specifici ad alta temperatura-, spiega il presidente di SERIT Massi-mo Mariotti-. Inoltre abbiamo impiegato delle autobotti con lance in gradodi aumentare il raggio d’azione degli operatori in maniera che l’interventosi allarghi anche ai marciapiedi, alle piste ciclopedonali parallele alle prin-cipali arterie stradali e più in generale ai punti critici dove c’è bisogno diuna pulizia speciale. Ultimamente siamo intervenuti per smaltire i rifiutidelle case di riposo, dove purtroppo si sono sviluppati alcuni focolai, rifiuti che abbiamo smaltito presso alcuni termovalorizzatori indicatidalla regione».Per quanto riguarda le isole ecologiche la riapertura compete ai Comuni, «per cui l’invito che rivolgo ai cittadini è di rivolgersi appuntoall’ufficio ecologia di riferimento. So che proprio in questi giorni molte hanno riaperto ma solo per consentire il conferimento del verde dal

momento che la recente ordinanza regionale ha appunto consentito la manutenzione delle aree verdi pubbliche ma anche private. A noi compete invece la raccol-ta dei rifiuti ingombranti, su prenotazione, ma l’appello che rivolgiamo è di non utilizzare il servizio in questo momento, quando magari se ne vorrebbe approfitta-re per svuotare le cantine, al fine di garantire lo smaltimento dei rifiuti più essenziali». Relativamente alle prescrizioni da seguire per il porta a porta, da parte dei cittadini contagiati, SERIT ha da subito recepito le indicazioni per la gestione dei rifiutiinviate dal Gruppo di Lavoro dell’Istituto Superiore della Sanità in relazione alla trasmissione dell’infezione da Coronavirus. In particolare nelle abitazioni in cui sonopresenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria, la raccomandazione è quella di interrompere la raccolta differenziata da parte del-l’utente. Tutti i rifiuti domestici, indipendentemente dalla loro natura e includendo fazzoletti, rotoli di carta, teli monouso, mascherine e guanti, devono essere consi-derati indifferenziati e pertanto raccolti e conferiti insieme. Per la raccolta dovranno essere utilizzati almeno due sacchetti uno dentro l’altro, o in un numero mag-giore, possibilmente utilizzando un contenitore a pedale. Altra raccomandazione è quella poi di chiudere adeguatamente i sacchi utilizzando guanti monouso, noncomprimere e schiacciare i sacchi con le mani e di evitare in ogni caso l’accesso di animali da compagnia ai locali dove sono presenti i sacchetti dei rifiuti. Per quan-to riguarda invece le abitazioni in cui non sono presenti soggetti al tampone in isolamento o in quarantena, si consiglia vivamente di mantenere le procedure in vigo-re nel territorio di appartenenza non interrompendo così la raccolta differenziata in maniera da agevolare così il lavoro degli operatori.

SERIT PROSEGUE LA RACCOLTA NELL’EMERGENZA SANITARIAIl presidente Mariotti:” Ringrazio tutti i dipendenti per l’impegno profuso”.Le prescrizioni per i contagiati relativamente alla raccolta differenziata

Massimo Mariotti

LA SALUTEa cura di Tommaso Venturi, esperto clinico

TEST SIEROLOGICI E CONTACT TRACING:PARTE LA FASE 2

I test sierologici applicati al coronavirus assumeran-no importanza sempre più rilevante nella pianifica-zione delle fasi di uscita dall’emergenza. È graziea questi strumenti che potremo avere un quadro piùchiaro di chi è entrato realmente in contatto con ilvirus. Con una procedura competitiva di massimaurgenza il Commissario straordinario per l’emer-genza epidemiologica Covid-19, Domenico Arcuri,ha indetto una gara nazionale per i test sierologiciche si è conclusa a fine Aprile. Dal 4 maggio è ini-ziata «l'indagine sui primi 150mila cittadini orga-nizzati in un campione che abbiamo strutturatoinsieme all'Inail e all'Istat per anagrafe, zona, censo» - spiega Arcuri. Attra-verso i test sier ologici sarà possibile andare ad individuare gli anticorpi pro-dotti dal nostro sistema immunitario in risposta al virus. Come spiegato dalpresidente dell’ISS, Franco Locatelli, «attraverso un prelievo venoso sul san-gue del paziente si ricercano gli anticorpi prodotti contro il Sars-Covid-2»,permettendo di stabilire se la persona ha prodotto anticorpi e se quindi èentrata in contatto con il virus . L’estensione dell’indagine epidemiologica con-sentirà di sapere quante persone hanno realmente incontrato il virus. Graziea queste analisi si conoscerà la reale letalità della malattia, la diffusione geo-grafica e la diffusione nelle diverse fasce di età. Indicazioni utili per pianifi-care quando, come e quanto allentare le misure restrittive. Le misure al vagliodel Governo includono anche la applicazione per smartphone di traccia-mento del contagio del nuovo coronavirus. Il sistema di tracciamento digita-le può aiutare a identificare individui potenzialmente infetti prima che emer-gano sintomi e, se condotto in modo sufficientemente rapido, può impedirela trasmissione successiva dai casi secondari. Su questo tema il CommissarioArcuri sottolinea: «Non solo sarà pubblica, italiana e rispe tterà tutte le normesulla privacy, ma arriverà a essere costruita intorno al diario sanitario di tuttii cittadini che intenderanno utilizzarla e quindi sarà uno strumento non solodi informazione e alert ma di politiche sanitarie da remoto». Siamo quindichiamati a partecipare attivamente al benessere della nostra comunità,un’opportunità per ciascuno di noi di far ripartire il Paese. Non sprechiamoquesta importante occasione

IRCCS SACRO CUORESTUDIO CLINICO COVID-19

Si avvia alla conclusione lo studio clinico promosso dall’IRCCS Sacro CuoreDon Calabria che sta coinvolgendo gli oltre 2000 dipendenti dell’Ospedale diNegrar. L’obiettivo è stabilire la distribuzione del virus (prevalenza) tra i lavo-ratori asintomatici e per valutare l’accuratezza diagnostica di test rapidi per loscreening dei soggetti asintomatici. Gli ope ratori sono così chiamati a sottoporsial tampone, per individuare un’eventuale infezione in atto, e a un prelievo disangue per verificare, anche nei negativi al tampone, se sono venuti in contat-to con la malattia e se hanno sviluppato gli anticorpi che garantirebbero la“patente di immunità”. «Il condizionale è d’obbligo perché essendo un virusnuovo non sappiamo se la presenza delle IgG specifiche sia espressione diun’effettiva immunità e tanto meno se questa sia temporanea o permanente -spiega Zeno Bisoffi, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali eMicrobiologia e professore associato all’Università di Verona -. Tuttavia è unostudio che permetterà di stimare la prevalenza dell’infezione, in corso o recen-te, in un luogo di cura. Un dato molto importante perché si potrà dedurre quan-to il virus circola o ha circolato nel personale dell’ospedale esposto a diversigradi di rischio di infezione in base alle mansioni svolte». I risultati ottenuti –disponibili nell’arco di minuti rispetto alle ore della metodica tradizionale - ver-ranno confrontati con quelli rilevati dal test ELISA (Enzyme Linked Immunosor-bent Assay), una metodica classica in campo sierologico, per stabilirne l’accu-ratezza diagnostica. «Il test ELISA consente la rilevazione di anticorpi IgA e IgGanti SARS-CoV-2. Questi anticorpi compaiono in circolo con tempistiche diver-se dopo che il soggetto ha contratto l’infezione - spiega il dottor Antonio Conti,direttore del Laboratorio di Analisi Cliniche -. Gli anticorpi anti SARS-CoV2 IgAevidenziano la fase acuta della malattia, mentre gli anticorpi IgG sono espres-sione della risposta secondaria del sistema immunitario, più tardiva». L’IRCCSOspedale Sacro Cuore Don Calabria offre già alle aziende la possibilità di sot-toporre i propri dipendenti ai test sierologici di laboratorio per la ricerca deglianticorpi anti-Covid-19 (IgM e IgG). Possibilità che sarà allargata a giornianche per i privati cittadini che vogliono avvalersi di questo esame. Le aziendeche voglio accedere a questo servizio possono contattare il numero045.6013070 oppure scrivere a [email protected]. Per i privatila prenotazione sarà direttamente sul sito www.sacrocuore.it clicca “Prelievosenza coda” in home page. «La diagnosi di infezione da SARS COV-2 e le suc-cessive terapie dipendono dal risultato del tampone rinofaringeo per la ricercadell'RNA virale. I test sierologici servono per studi epidemiologici e per la valu-tazione della prevalenza del virus nella popolazione» - conclude il dottor Conti.

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RUBRICHE22 L’ALTRO GIORNALE Maggio 2020www.laltrogiornaleverona.it

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IN AUTOMOBILEa cura di Roberto e Alessandra Azzolina

NOVITÀ PER I MONOPATTINI ELETTRICICon l’approvazione della legge di conversione del decreto-leggec.d. “milleproroghe”, sono entrate in vigore le nuove norme inmateria di monopattini e dispositivi in materia di micromobilitàelettrica. La Legge di Bilancio 2020 aveva già equiparato i mono-pattini ai velocipedi ma ora vengono introdotte nuove norme dicomportamento e nuove sanzioni che prevedono anche la confi-sca nei casi più gravi. E’ prevista l’equiparazione ai velocipedi deimonopattini prevalentemente elettrici, con potenza nominale con-tinua massima di 0,50 Kw e rispondenti agli altri requisiti e tecni-ci indicati nel decreto. La conseguenza di questa norma è che tuttii monopattini a motore aventi caratteristiche (per potenza o velo-cità) diverse da quelle previste, non possono circolare. Le sanzio-ni in tal caso sono da euro 200 a euro 800, a cui consegue lasanzione amministrativa della confisca del monopattino, oltre alladistruzione del veicolo. I monopattini possono essere utilizzati sol-tanto da soggetti che hanno compiuto il quattordicesimo annod’età, circolare solo sulle strade urbane dove è previsto il limite dei50 km/h dove è consentita la circolazione dei velocipedi nonchésulle strade extraurbane, ove è presente una pista ciclabile, edesclusivamente all’interno della stessa. Nuovi limiti di velocità,massimo di 25 km/h quando circolano sulla carreggiata, e di 6km/h nelle aree pedonali. I conducenti dei monopattini devono indossare il casco seminorenni, procedere su unica fila in tutti i casi in cui la condizione della circolazionelo richieda e, comunque, mai essere affiancati in numero superiore a due. Dovrannoavere libero uso delle braccia e delle mani, reggere il manubrio sempre con entrambile mani, salvo che non sia necessario segnalare la manovra di svolta. Divieto di tra-sportare altre persone, oggetti o animali. Divieto di trainare veicoli, condurre animali efarsi trainare da altro veicolo. Da mezz’ora dopo il tramonto, durante tutto il periododell’oscurità e di giorno, quando le condizioni atmosferiche richiedano l’illuminazione,i conducenti a propulsione prevalentemente elettrica hanno l’obbligo di indossare ilgiubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità. Altra importante novità, riguardal’attivazione di servizi di noleggio di monopattini a propulsione prevalentemente elet-trica, anche in modalità free-floating - in pratica gli utenti prendono il monopattino e lolasciano dove vogliono, non in apposite aree di sosta come il bike-sharing - che dovràessere decisa con apposita delibera di Giunta Comunale nella quale dovranno essereprevisti, oltre al numero di licenze attivabili e al numero massimo di dispositivi messi incircolazione, anche l’obbligo di copertura assicurative per l’effettuazione del serviziostesso, le modalità di sosta per i dispositivi.

AlessandraAzzolina

RobertoAzzolina

In data 14.03.2020, a seguito deiDPCM intervenuti, Governo e Confin-dustria sottoscrivevano un Protocollocondiviso, contenente misure anti-contagio, fondamentale per evitarerischi e tutelare la salute nei luoghi dilavoro. Ciò pone delle questioni giu-ridiche in merito all’eventualeresponsabilità penale del datore dilavoro, e della società ex d.Lgs.231/2001. E’ pacifico, infatti, che ilcontagio da Covid nei luoghi di lavo-ro rientri nella nozione di «infortuniosul lavoro». Il datore di lavoro, nel caso di contagio di dipen-denti o di terzi, avvenuto all’interno dei luoghi di lavoro,potrebbe rischiare un’imputazione per lesioni colpose od omi-cidio colposo; inoltre la società sarebbe chiamata a rispondereai sensi del D.lgs. 231/2001, con sanzioni pecuniarie ed inter-dittive. Tuttavia, l’Autorità procedente dovrà dimostrare che ilcontagio sia avvenuto all’interno dell’ambiente di lavoro, che visia stata violazione della normativa emergenziale, e che sussistaun nesso di causalità tra la morte o le lesioni e la violazione dellanormativa predetta. In sostanza quest’ultime non devono esse-re conseguenza di altre patologie pregresse. Grava, quindi, sulresponsabile dell’attività l’obbligo giuridico di impedire che chientri in contatto con l’ambiente lavorativo contragga il Covid-19. Misure quali regolamentazione delle modalità di ingresso,controllo della temperatura, pulizia e sanificazione dei locali, edispositivi di protezione individuale, sono pienamente in grado,secondo le linee guida sanitarie, di evitare la diffusione del viruse tutelare il datore di lavoro dai rischi connessi.

LA PAROLA AL PENALISTA a cura dell’Avv. Matteo Destri ([email protected])

“LIBRI DI CASA NOSTRA” a cura di Gianfranco Iovino

BEGALLI ELISA è l'autrice di R.I.E.F. un libro sulla disles-sia che la stessa autrice ci presenta così: «R.I.E.F. è la sigladi Rationality, Irrationality, Experience, Feelings, ed è unlibro simile ad un manuale di psicologia, ma diverso daisoliti saggi, perché non ti consiglia come reagire, o comepensare in maniera positiva. Il mio libro vuole fornireun'opportunità di ragionare, ponendo in riflessione al let-tore alcuni miei pensieri, che possano aiutare a ragiona-re su tematiche quotidiane, che ognuno di noi non siferma mai a pensare fino in fondo. Troppo spesso siamoabituati ad agire e basta, senza saper razionalizzare, mettere a frutto le espe-rienze evitando gli errori commessi o traendone doti e virtù per il futuro. Finda piccola ho avuto delle difficoltà che non mi permettevano di essere diret-ta e specifica nel parlare, rendendo complicato il confronto con le altre per-sone. Mi trovavo spesso nella condizione di iniziare un discorso e, prima dicompletarlo, accorgermi che le persone si stancavano di seguirmi, debilitan-do la mia forza d'animo a provare di comunicare con loro. Sono stata presain giro e bullizzata, perché non si comprendeva quale fosse il mio disagio,che solo a 21 anni ha avuto una ragione, perché mi è stato diagnosticato ilDSA. Da quel momento ho compreso il perché di questo mio sentirmi specialeed ho iniziato a descrivere su pezzi di carta cosa vedevo e vivevo in quei gior-ni difficili, facendolo diventare alla fine un libro». Possiamo dire che RIEF è una sorta di autobiografia?«No. Perché, proprio come per la dislessia, il mio e semplicemente un mododiverso di pensare. Io ricordo benissimo quando non riuscivo a parlare purcatturando ed elaborando dentro me le stesse sensazioni, parole e commen-ti di chi avevo vicino. All'università nel 2014 ho iniziato a scrivere dei mieipensieri e senza volerlo è nato R.I.E.F. Desidero che con questo libro si possaregalare speranza in chi, come me, non ha avuto, o tuttora ha, una vita nonfacile per colpa del deficit da DSA».Bene Elisa, chiudiamo con una tua massima o un tuo pensie-ro da dedicare ai lettori?«La malattia della dislessia, o medicalmente parlando il Disturbo Specificodell'Apprendimento, è difficile da affrontare, ma non impossibile da supera-re. Bisogna credere in se stessi, avere la fortuna di essere circondati da per-sone comprensibili, e non avere paura di dire la propria, ed anche se noncapiti, ripeterlo fino a quando non è chiaro quel che vuoi dire. Non tuttisaranno disponibili a capirti, ad avere pazienza o non commettere l'errore diallontanarti o prenderti in giro, ma è importante vincere diffidenza e cattive-ria potendo contare sull'affetto di chi ti vive accanto con rispetto e amore».

CON NOI AL CINEMAa cura di Franco Frey

NO TIME TO DIE (No Time To Die). Regia:Cary Fulkanaga. Attori: Daniel Craig,Léa Seydoux, Naomie Harris, RamiMalek. Genere: Azione - Thriller. Durata:3h. Data di uscita: 9 aprile. Anno: 2020.Paese: GBR.Una curiosità: Il 25mo film, il più lungo della serie,si svolge in Giamaica, terra dove Jan Fleming(1908 - 1964) il creatore di 007, trascorreva lesue vacanze.L'anteprima: nella nuova pellicola firmata da F. Fukunaga (True Detecti-ve) vedremo all'inizio un James Bond (D. Craig: Skyfall) diversa dal soli-to. Auto ecologica al posto dell'Aston Martin, bevande salutari invecedell'alcool e monogamo, perché pronto per una relazione duratura conl'affascinante psicologa Madeleine Swann (L. Seydoux: Spectre). Ma ilsuo meritato riposo avrà vita breve dal momento che il vecchio amicoFelix Leiter della CIA si palesa con un'urgente richiesta d'aiuto. L’insidio-sa missione, se 007 deciderà di accettarla, ha l'obiettivo di salvare unoscienziato rapito. Tutto si rivela da un misterioso nemico di nome Safinarmato di pericolose nuove tecnologie. Un malvagio avversario di Bonde dell'MI6, l’’Agenzie di Spionaggio del Regno Unito. Il doppio zero dellasua sigla l'autorizza ad uccidere… ma guardati alle spalle James. Il Regista: “Craig anche nelle scene più pericolose non ha voluto stuntnonostante una dolorosa distorsione alla mano”. Buona Visione!

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Il kiwi è uno dei frutti con il ciclo produt-tivo più lungo e il suo percorso nutritivoquasi non si ferma se non per un breveperiodo tra piena estate e raccolta e unaltro tra concimazione invernale e ger-mogliamento. Dalle prime fasi del germo-gliamento la nutrizione diventa uno degliargomenti più importanti di qualsiasi spe-cie vegetale da reddito in quanto svolgeun ruolo chiave per tutti i processi svilup-po e maturazione dei frutti. Alla ripresavegetativa inizierà quindi il percorso dinutrizione dell’actinidia caratterizzato daun primo apporto di nutrienti che gene-ralmente avviene attraverso una base diNPK granulare o attraverso le prime fer-tirrigazioni per le aziende più evolute.Personalmente consiglio sempre di effet-tuare una “base” con un organo-minera-le granulare (es. 9-5-15) completo dimicro elementi per poi apportare attra-verso la fertirrigazione (o se non fattibileattraverso trattamenti fogliari) calcio,magnesio, potassio, ferro, manganese edeventualmente altri micro-elementi. Nellascelta del concime granulare si devonoevitare prodotti il cui potassio è derivatoda cloruri e preferire prodotti contenentimatrici organiche che non abbiano subitoprocessi di essicazione a caldo. Il primo efondamentale obbiettivo dopo il riposoinvernale è di arrivare alla fioritura conpiante in ottimo stato di salute che nonpresentano carenze da macro, meso emicro-elementi. Già in autunno, con unacorretta concimazione invernale, si lavoraa questo obbiettivo ma sarà il periodosubito dopo il germogliamento a richie-derci attenzione e impegno per evitarequeste carenze. Trattamenti fogliari einterventi in fertirrigazione ben posiziona-ti con adeguati prodotti a base di Ferro,magnesio, manganese e altri elementiminori ci garantiranno piante sane e bennutrite. Per coloro che coltivano varietàpiù delicate come kiwi giallo o rosso con-siglio invece di effettuare durante l’annodelle analisi fogliari per rilevare tempesti-vamente e preventivamente eventualiproblemi.La fase successiva prende il via dalla pre-

fioritura ed è legata principalmente alCalcio. Questo elemento è molto presen-te nei nostri terreni ma spesso pocodisponibile a causa di valori di Ph elevatidel terreno e/o dell’acqua che ne inibi-scono o riducono l’assorbimento da partedelle piante di kiwi. Apporti di nitrato dicalcio in fertirrigazione dalla fase di pre-fioritura per circa quattro settimane ciassicurano un buon approvigionamentodi questo utile elemento. I trattamentiper via fogliare possono essere utili incaso di gravi problemi ma bisogna consi-derare che la traslocazione del calciodalla foglia al frutto è molto difficile. Inquesta fase, gli apporti di Calcio vengonospesso accompagnati da quelli a base diMagnesio che risulta essere molto impor-tante insieme al ferro per mantenere unabuona colorazione della colorazioneverde delle nostre piante. Una volta ter-minati gli apporti di Calcio e Magnesio silascia spazio al Potassio, elemento fonda-mentale per la fotosintesi, per il traspor-to degli zuccheri, per regolarizzare l’as-sorbimento dell’acqua e per lo sviluppodelle caratteristiche qualitative. Gli appor-ti di quest’ultimo elemento terminanocon l’inizio dell’estate (prima metà diluglio) dove, giunti a questo punto si con-clude la parte più importante della nutri-zione dell’actinidia e la nostra attenzionedovrà concentrarsi sull’esecuzione di cor-rette irrigazioni e sull’individuazione dieventuali carenze straordinarie che sipossono presentare. Nelle varietà a polpagialla particolare attenzione va data a

ferro e magnesio, indispensabili nelleprime fasi ma da evitare in prossimitàdella raccolta in quanto possono determi-nare un ritardo o un mancato viraggio delcolore da verde a giallo compromettendola qualità finale dei frutti. Una volta giun-ti finalmente alla raccolta è d’abitudinedimenticarsi dei nostri frutteti, in realtà,terminata questa operazione si develavorare per la stagione successiva; laconcimazione autunnale ha infatti un’im-portanza notevole per preparare la pian-ta all’inverno e alla nuova stagione vege-tativa. Durante i mesi invernali avviene ilprincipale apporto di matrice organicadistribuendo ammendanti come letamiben maturi, stallatici pellettati o polline diovaiole ben essiccate. Come già precisa-to e approfondito in altri articoli, ritengoche questa sia un’operazione indispensa-bile e fondamentale per la salute e per ilfuturo dei nostri frutteti. Durante tutto ilciclo colturale particolare attenzione vadedicata anche all’acqua d’irrigazione chespesso ha valori di Ph che superano i 7 –7.50. La sua acidificazione, attraversosistemi tipo “dosatron” o pompe speciali,migliora l’assorbimento di elementi nutri-tivi disciolti nella stessa acqua, apportatio presenti nel terreno e mantiene pulitigli impianti d’irrigazione.In conclusione ricordo che ogni fruttetoha caratteristiche e necessità uniche,pertanto, la sua gestione agronomica enutrizionale dovrà essere calibrata secon-do ogni sua specificità.

Cristian Goria

AMBIENTE, TERRITORIO e AGRICOLTURALA NUTRIZIONE DEL KIWI

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