Anno xxxi n 1 6 gennaio 2014

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ANNO XXXI N° 1 - 6 Gennaio 2014 1.00 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Il Vescovo Gervasio in udienza dal Papa Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Eccellenza Grazie! Gli auguri e i ringraziamenti delle Associazioni, Movimenti e Gruppi Laicali Alle pagg. 6/7/8

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

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ANNO XXXI N° 1 - 6 Gennaio 2014 € 1.00

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Il Vescovo Gervasio in udienza dal Papa

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

Eccellenza Grazie! Gli auguri

e i ringraziamenti

delle Associazioni,

Movimenti

e Gruppi Laicali

Alle pagg. 6/7/8

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BIOGRAFIAL’Augurio e il grazie del Vicario generale

Anno XXXI

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GERVASIO GESTORI è nato a

Barlassina, provincia e diocesi di Milano, il 1febbraio 1936. A 11 anni è entrato nel seminariodi Seveso, per frequentare le classi delle mediee del ginnasio. Si trasferì poi al seminario di Ve-negono Inferiore per il corso liceale e al semi-nario teologico, dove frequentò la pontificiafacoltà. È stato ordinato sacerdote il 28 giugno 1959 nelduomo di Milano dal card. Giovanni BattistaMontini, futuro Paolo VI. Dopo la licenza inteologia è stato destinato all’insegnamento dellelettere nella scuola media del seminario arcive-scovile di Masnago (Varese) e l’anno seguenteal seminario di Seveso come direttore spirituale. Si è laureato in filosofia il 1 luglio 1967 e nel1969 ha conseguito l’abilitazione all’insegna-mento di filosofia, storia, psicologia e pedago-

gia diventando preside del liceo-ginnasio delseminano di Milano. Nel 1968 fu destinato aVenegono, come docente di filosofia e storia:nel 1978 viene nominato rettore del seminarioliceale. Nel 1984 venne nominato parroco diMelzo, sede di un decanato. Nel 1989 la CEI lonominò sottosegretario e trascorse sette anni aRoma come presidente del comitato per gli in-terventi cantativi a favore del Terzo Mondo. Il 21 giugno 1996 è stato eletto vescovo di S.Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto.L’ordinazione è avvenuta nel duomo di Milanoil 7 settembre per mano del card. Carlo MariaMartini. Il 22 settembre 1996 ha fatto il solenneingresso in diocesi. Vescovo della Diocesi diS.Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montaltofino al 4 novembre 2013, data in cui è stato no-minato Amministratore Apostolico fino al 19gennaio 2014. Dal 19 gennaio 2104 Vescovoemerito della Diocesi di S. Benedetto delTronto-Ripatransone-Montalto, dove risiede.

Eccellenza,

la solenne concelebrazione di questa sera sicolloca nella storia della nostra diocesi: è ilmomento dell’affettuoso commiato dopo 17anni che Vostra Eccellenza ha convissuto connoi. Sono momenti questi in cui si è pervasi dauna profonda commozione frutto di sentimenticontrastanti. L’intera famiglia diocesana sistringe, ancora una volta, intorno al proprio Pa-store per esprimere la propria gratitudine ed af-fetto per la Sua persona. Il naturale evolversidella vita ci porta, purtroppo, a dei momenti incui i limiti della natura umana dicono che ègiunto il momento di tirare i remi in barca e dilasciare ad altri il gravoso compito di guidadella Diocesi. Luminoso esempio dei nostritempi e della storia ci viene da Papa BenedettoXVI diventato Papa emerito della Chiesa. CosìElla sarà il nostro Vescovo emerito, tanto piùcaro, in quanto ha deciso di restare tra noi inpreghiera e nello studio sempre disponibileverso quanti hanno bisogno di un aiuto spiri-tuale. Il mio grazie, Eccellenza, in questo momento,si fa voce di tutti: dei sacerdoti, dei religiosi ereligiose, diaconi, seminaristi, dei laici delle di-verse realtà ecclesiali; delle famiglie verso cuiha profuso una particolare premura, dei gio-vani che vostra Eccellenza ha spesso voluto in-contrare, mostrando una sollecita attenzionepaterna, dei marinai, per il mondo dei quali hamostrato sempre particolare attenzione, delleAutorità civili e militari e di tutti coloro che inquesti 17 anni hanno ricevuto una sua parola diconforto e di speranza insieme alla sua pre-ghiera e benedizione.

Il percorso di tanti anni passati tra noi ha arric-chito la storia della Diocesi in cui rimangonofatti, realizzazioni, avvenimenti nei vari ambitidella vita religiosa e civile che hanno vistosempre la sua presenza. Tutto questo ha creatouna vicinanza continua della Sua persona conla vita concreta della nostra gente, non disde-gnando di ascoltarla anche al termine di sacreliturgie, perorando soluzioni positive nel pre-cario mondo del lavoro, facendosi voce per chinon ha voce. Eccellenza la presenza così nu-merosa, qui questa sera, non è il frutto di unacircostanza o la semplice manifestazione cele-brativa di un evento, ma il risultato di un affettoche si è venuto accrescendo nel tempo e chevuole esprimere profonda gratitudine nei Suoiconfronti. Nella nuova vita che l’attende e chele auguriamo ancora lunga e ricca di gioie spi-rituali, l’accompagniamo con la preghiera, af-fidandola alla Madonna di Loreto, nostrapatrona, chiedendo di esserle sempre vicina inqualsiasi momento e circostanza. Ed ora, Ec-cellenza, rinnovandole il nostro grazie, le chie-diamo di benedirci.

Mons. Romualdo Scarponi, Vicario generale

RIPATRANSONE (1571: la diocesi di San PioV).

Dopo appositi processi (quello marchigiano nel 1567 e quelli romaninel 1570-71), per l’importanza raggiuntanella zona in quasi tutti i settori della vitacittadina, per il numero degli abitanti (1.300“fuochi”), con l’appoggio di Ascanio Con-divi, Annibal Caro, Michelangelo Buonar-roti, San Filippo Neri, per determinazionedel papa Pio V e superate le ultime opposi-

zioni (Farfa, Vescovo di Fermo, Cardinal Montalto, candidatura di Of-fida), finalmente neI 1571 Ripatransone riuscì a coronare il suo sognoquasi secolare (le trattative erano iniziate nell’ormai lontano 19 febbraio1485) di ottenere una diocesi a sé con il distacco da Fermo. Infatti conla bolla “Illius fulciti presidio” del 30 luglio, Pio V la elevò al grado dicittà e di sede vescovile con giurisdizione su: Quinzano, Montepran-done, Force, Montalto, Montedinove, Rotella, Porchia, Cossignano (lo-calità dismembrate dal Presidato Farfense); Acquaviva, San Benedetto,Gissi, Grottammare, Marano, Sant’Andrea (località dismembrate dalladiocesi di Fermo); Colonnella e Patrignone (località dismembrate dalladiocesi di Ascoli). Con Ripatransone veniva istituita una diocesi cusci-netto tra Ascoli e Fermo (secolari rivali), destinata a colmare un vuotopastorale; inoltre si spezzava la secolare e anacronistica giurisdizionefarfense e, sotto la spinta dei nuovi fermenti rinnovatori scaturiti dalConcilio di Trento, si operava nella zona un’autentica rivoluzione pa-storale...MONTALTO (1586: la diocesi di Sisto V)

Montalto deve la diocesi al grande ponteficeSisto V, che si dimostrò sempre molto muni-fico verso quella località, che egli amava ri-cordare come sua “patria carissima” (puressendo nato a Grottammare il 13 dicembre1521); da questo illustre figlio infatti con labolla “Super universas orbis ecclesias” del14 novembre 1586, ebbe il titolo di città e la

cattedra vescovile. La stessa diocesi fu formata scorporando da Ripa-transone la stessa Montalto, Porchia, Patrignone, Montedinove e Ro-tella; da Fermo: Montelparo, Comunanza e Montemonaco; da Ascoli:Castignano. Il Pontefice pensò pure alla mensa vescovile, costituendolacon la grande tenuta di Rovetino (Rotella e con l’abbazia di S. Maria inMonte Santo in Abruzzo, di cui il vescovo è tuttora l’effettivo abate congiurisdizione su dieci parrocchie: Comune di S. Egidio alla Vibrata, fra-

zioni di Civitella del Tronto). Direttamente soggetta alla S. Sede, la dio-cesi rimase in tale posizione giuridica soltanto fino al 24 maggio 1589,quando Sisto V elevò Fermo a sede metropolitana e Montalto divennequindi suffraganea della neo-archidiocesi (la stessa sorte toccò a Ripa-transone).MONTALTO E RIPATRANSONE

SAN BENEDETTO DEL TRONTO (1983 Giovanni Paolo II)

Con decreto pontificio del 7 aprile 1983 la chiesa ripana ha preso ilnome di diocesi di Ripatransone-San Benedetto del Tronto ed è stataunita a quella montaltese “aeque principaliter”: pertanto da questa datala nuova denominazione è quella di diocesi di Montalto e Ripatransone-San Benedetto del Tronto; quest’ultima città è diventata la sede vesco-vile delle due chiese. Nello stesso giorno fu annunciata la nomina avescovo di mons. Giuseppe Chiaretti, consacrato nel duomo di Spoleto(dov’era vicario generale) il 15 maggio. Fece il suo ingresso in diocesiil 3 luglio successivo.SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE

MONTALTO (1986 Giovanni Paolo II)

Il 30 settembre 1986, con il decreto “Instan-

tibus votis” la Congregazione dei Vescovistabiliva la piena unione delle diocesi diMontalto e di Ripatransone-S. Benedetto delTronto, e nasceva la nuova attuale diocesi, dicui mons. Chiaretti divenne primo vescovo.Avendo trovato le due diocesi ben dotare di

strutture, mons. Chiaretti ha dedicato tutte le sue forze all’attività pa-storale (evangelizzazione, ministerialità laicale, attenzione alla famigliae ai giovani...), ad iniziative di carattere sociale (mondo della emargi-nazione) e culturale (celebrazione del centenario sistino, centenario diS; Giacomo della Marca, museo diocesano, periodico settimanale emensile...). Ha dotato la nuova città vescovile di S. Benedetto del Trontodelle necessarie strutture diocesane (cattedrale, curia. episcopio e di unospazio della carità (nuovo complesso del “Biancazzurro”). In seguitoal trasferimento di mons. Chiaretti alla sede arcivescovile metropolitanadi Perugia-Città della Pieve, é stato chiamato alla guida della diocesitruentina mons. Gervasio Gestori, della diocesi di Milano, nominato il21 giugno 1996, allorché ricopriva la carica di sottosegretario della CEI.Consacrato vescovo nel duomo di Milano dal card. Carlo Maria Martiniil 7 settembre 1996, il 22 settembre successivo entrava in diocesi ediniziava il suo ministero pastorale.

(Estratto dalla Guida Diocesana 2010)

La Diocesi nel corso dei secoli

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Dopo tanti tira e molla, dopo tantiindovinelli, dopo tante persone ingiro con stampato in faccia unpunto interrogativo, è giunto ilgiorno in cui bisogna guardare infaccia la realtà e farsi da parte. È ilmomento della tristezza special-mente di chi è abituato ad averel’agenda piena di impegni. Ci sitrova disorientato nell’avere tantotempo a disposizione che in mo-menti di sovraffollamento era statoanche desiderato. Se c’è una possi-bilità per superare questi momentidi depressione è quella che ci vienedalla coscienza di aver fatto il mas-simo perché gli anni trascorsi, comei talenti evangelici, siano stati messia fruttare per quanto richiesto dalleproprie capacità. Io mi sento grati-ficato quando incontrando i mieiex-alunni mi fanno festa e leggo neiloro volti una gioia autentica.Eccellenza in questi diciassette anniin cui ha guidato la nostra diocesidobbiamo riconoscere di essere tuttimigliorati per quell’insegnamentoche è venuto da Lei che non si è ac-contentato di portare avanti il temponella monotona quotidianità. Abbiamo fattoesperienze che ci hanno resi capaci di entrarenell’intimo dei problemi, perché, specialmenteai giovani, ci ha messo in mano gli strumentiadatti per poterli risolvere. Da buon maestro hacercato di semplificare anche le situazioni piùcontorte quando spesso più che il rigore era ne-cessario la comprensione, la pazienza e il dia-logo. È vero talvolta siamo stati ingenerosi eabbiamo visto nella sua persona quell’autoritàche, in quanto tale, doveva essere ostacolata peruna assurda manifestazione di libertà. Ella ha sa-puto pazientare e questo è stato un altro modoper portarci a riflettere e a limitare le conse-guenze dei nostri errori. Il suo modo di schema-tizzare ogni comunicazione, ha reso tutto piùfruibile e ci ha introdotti in problematiche che al-trimenti sarebbe stato difficile entrare. Eccellenza, lascia la Diocesi migliorata e questolo si è potuto constatare nella parte dialogica delSinodo, dove gli interventi sono stati sempre di

buon livello e le decisioni prese frutto di discer-nimento. Anche se nei riti una certa pompositàaveva il sopravvento, abbiamo sempre apprez-zato la sua umiltà e la sua disponibilità, specienei confronti dei sofferenti nel corpo e nello spi-rito. Se aggiungo che ci mancherà, potrebbe ap-parire una frase fatta e insincera, specialmenteper quanti pensano che la sincerità sia merce raranei nostri ambienti; ho fiducia nel tempo che ègalantuomo, come scriveva Manzoni, e quandofunzionerà nel suo valore di a priori kantiano al-lora la realtà e di conseguenza la verità appari-ranno nella loro interezza.Caro Eccellenza, grazie veramente di cuoreanche per la benevolenza, ma ancor più la stimasempre dimostrata nei confronti del nostro setti-manale. Il Verbo che si è fatto carne continui adilluminarla perché la sua nuova vita sia piena dispiritualità, come ci auguriamo per la nostra. Egrazie ancora di tutto.

Il Direttore

Seguendo la tradizione dei

suoi vescovi predecessori

Radicioni e Chiaretti, anche

il vescovo Gestori ha intes-

suto una particolare rela-

zione con il mondo della

sofferenza e della disabilità:

ne fanno fede i frequenti in-

contri con gli ammalati

nelle loro case, la vicinanza

affettiva al lavoro svolto

nella “cattedrale della ca-

rità” che è il nostro Biancaz-

zuro, l’annuale presenza ai

pellegrinaggi dei malati a

Loreto e Lourdes organiz-

zati dell’Unitalsi, la solenne

celebrazione in cattedrale

della giornata del malato

dell’11 febbraio. Per un ve-

scovo (come per un prete e per ogni cristiano)

deve essere spontaneo vivere il comandamento

dell’amore tradotto in gesti di quotidiana dedi-

zione verso gli ammalati, verso gli anziani, verso

i piccoli, verso gli ultimi, verso i prediletti di Dio.

Voglio ricordare il vescovo Gestori con una foto

e con un gesto, scelti fra tanti e per me emblema-

tici.

La prima foto “feriale” del vescovo Gestori, dopo

quelle ufficiali del giorno solenne dell’ingresso in

diocesi avvenuto il 22 settembre 1996, è una foto

scattata da un pellegrino durante la partenza del

treno dei malati per Lourdes, il giorno seguente,

il 23 settembre. Venuto alla stazione di San Bene-

detto, il vescovo aveva percorso dall’esterno tutta

la lunghezza del treno per salutare i partenti, che,

affacciati ai finestrini, stendevano le mani. Il ve-

scovo le stringeva sorridendo, anche se non sem-

pre le mani si potevano incontrare, a motivo

dell’altezza di alcuni vagoni. Il fotografo ha fissato

proprio un momento in cui il vescovo Gestori fece

un salto per toccare la mano di un pellegrino. Il

volto del vescovo è sorridente, mentre il volto del

pellegrino è improntato a stupore e gradita sor-

presa. Per me, quello slancio verso l’alto, quel ri-

manere sospeso da terra in un fluttuare della veste

talare e della fascia, quel tendersi per toccare la

mano di uno sconosciuto fratello è la foto più bella

di tutto l’episcopato del vescovo Gestori.

Mille altri ricordi, poi, si affollano nella memoria

se penso ai pellegrinaggi di Lourdes di fine set-

tembre: la presenza del vescovo sul treno, la

messa e l’adorazione nella cappella centrale del

convoglio, il saluto nei vari scompartimenti, la pa-

ziente accettazione del lungo viaggio, la parteci-

pazione a tutti i momenti del pellegrinaggio

lourdiano, le celebrazioni, le confessioni, le ome-

lie, la via crucis...

Ma un gesto in particolare mi rimane scolpito

nella memoria, quasi a riassumere i pellegrinaggi

di Lourdes, luogo dove il pellegrino non finisce

mai di cercare oltre l’orizzonte del proprio essere

e dove vive momenti in cui crollano le apparenze,

scompaiono le relazioni ufficiali e artificiali e si

recupera se stesso in un rapporto profondo con

Dio e con gli altri.

Era un pomeriggio e stavo aspettando alcuni gio-

vani, a cui avevo dato appuntamento per le con-

fessioni nella “prairie”, il vasto prato oltre il Gave,

dirimpetto alla Grotta. Non era una bella giornata,

non pioveva ma una sottile foschia saliva dal

fiume e ingrigiava l’intero paesaggio. Vidi venire

da lontano, dal fondo della “prairie”, un prete che

avanzava adagio, ben serrato nel suo cappotto

nero e con un berretto in testa. Man mano che

avanzava nella foschia la sua figura si faceva sem-

pre più nitida. Si vedeva che stava pregando e che

gli dondolava il rosario fra le mani. Lo vidi fer-

marsi a breve distanza dalla nuova chiesa di Santa

Bernadetta, dove, sotto uno dei grandi platani, era

parchegiata una carrozzina di una malata, coperta

dall’inconfondibile telo blu dell’Hospitalité. Quel

prete si fermò, si chinò sulla malata e rimase per

quasi mezz’ora a conversare con lei, forse per una

confessione o forse per un dialogo richiesto. Al

termine il prete sfiorò la guancia della malata con

una carezza lenta e delicata,

quasi una lunga e dolce bene-

dizione confortatrice. Poi ri-

prese il cammino, passando

non lontano da dove stavo

confessando, seduto sulla spal-

letta del fiume. Quel prete era

il vescovo Gestori.

Ebbene, quella carezza data ad

una sconosciuta ammalata

sotto le piante della “prairie”

di Lourdes per me può riassu-

mere bene l’episcopato del ve-

scovo Gestori. Solo Dio sa

quante carezze ha regalato in

questi diciassette anni di pre-

senza fra noi, e penso che

anche quei gesti e quelle parole

apparentemente generatrici di sofferenze per me

o per altri, a ben vedere erano carezze d’un padre

in eterno conflitto fra tenerezza e fermezza.

Ed ora, a conclusione del suo ministero episcopale

nella nostra Chiesa truentina, mi permetto di au-

gurare al vescovo Gervasio, come abituali e in-

stancabili “pellegrini” per tanti anni sui nostri treni

della sofferenza, della speranza e della carità con-

divisa, di continuare alla grande il suo pellegri-

naggio terreno con la stessa sensibilità,

accarezzando persone e storie ancora da raccon-

tare e da vivere (compresa la sua storia), in silen-

zio carico di preghiera, accompagnato dalla dolce

presenza del Cristo, pellegrino con noi. “Re-

stiamo, dunque, anche nei giorni che ci attendono,

in cammino, come viandanti diretti alla vicinanza

dell’Essere” (M. Heidegger, Lettera sull’umani-

smo).

don Vincenzo Catani

Assistente diocesano Unitalsi

Caro Eccellenza,

mi perdoni questo linguaggio familiare

che mi aiuta nel confidarmi

A LOURDES CON AMORE

UN SALTO E UNA CAREZZA.

Così ha raccomandato il nostro settimanale

dopo la morte del Direttore don Andrea Marozzi

AI LETTORI

...Gli scopi che ancora vogliamoperseguire rimangono gli stessi,anche se con modalità nuove epiù attente alla mentalità attuale:comunicare, informare, dialo-gare, formare con sensibilitàumana e cristiana, secondo legrandi linee della Dottrina So-ciale della Chiesa. L‘Ancora è una povera voce, ma anche se povera è una voce edè la nostra voce: voce libera, che intende aiutare a viveremeglio il nostro tempo nella nostra Chiesa. L’alternativa sarebbe il silenzio vuoto oppure la mancanza di una nostra libertà. Credo chenessuno serenamente ed intelligentemente potrebbe accettare questa altra prospettiva. Chi ci leggerà, potrà sentirsi maggiormente in comunione. Chi non ci vorrà leggere, pro-babilmente soffrirà qualche lontananza e rimarrà forse un poco estraneo alla vita diocesana. Sono certo che i nostri sacerdoti, i diaconi, le Comunità religiose, le diverse Realtàecclesiali, i catechisti ed i molti collaboratori parrocchiali, gli insegnanti di religionecattolica, accoglieranno cordialmente questa rinnovata occasione e questa possibilità diessere Chiesa a partire dal tempo sinodale.

+ Gervasio Gestori Vescovo

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ECCELLENZAGrazie per aver richiesto la nostra preghiera, la nostra attenzione e collabo-

razione fin dall’inizio del suo episcopato nel “cammino che quotidianamente ab-

biamo compiuto insieme, nei diversi momenti di gioia o di dolore, ma sempre

sostenuti dalla forza della fede e dalla certezza della speranza cristiana”; Grazie per averci voluto bene e adoperato per farci conseguire il nostro bene

quello,cioè, di conoscere e amare Gesù ed essere autentici testimoni del Vangelo;Grazie per le due Visite Pastorali con le quali è venuto a conoscerci, a con-

dividere con noi preoccupazioni, vicende sia gioiose che dolorose; Grazie per tutte le volte che è venuto ad amministrare il Sacramento della

Confermazione attraverso il quale la fede e la speranza si sono rafforzate; Grazie per l’impegno dimostrato durante l’anno giubilare del 2000 e per i

segni: la campana, la mensa per i poveri, il monumento alla Madonna stella del mare,

che ci ha lasciati a ricordo di un anno pieno di avvenimenti spirituali;Grazie per aver favorito il sorgere dei tanti punti museali sistini nella diocesi dove

è possibile vedere come il bello possa favorire la crescita dello spirito;Grazie per averci insegnato ad amare i poveri, gli scartati come dice papa Francesco,

favorendo la costruzione di un luogo dove poterli ascoltare, assistere, curare, rifocillare; Grazie per la preoccupazione dimostrata per quanti hanno perso o rischiato

di perdere il lavoro, interessandosi delle famiglie, aiutandole nella necessità;Grazie per l’attenzione dimostrata verso i giovani con continue esortazioni

volte alla loro formazione ed educazione, facendosi amico tra gli amici;Grazie per aver ridato vita agli Oratori dove i giovani vengono educati alla

sana allegria e allo stare insieme, così per gli Scout, così per i vari movimenti

giovanili; Grazie per aver favorito le vocazioni al sacerdozio attraverso le quali il

nostro clero è ringiovanito: sono decine e decine i giovani cui ha imposto le

mani nella consacrazione;Grazie per il Sinodo che ha preparato

con tanta pazienza e determinazione quasi

al termine del suo episcopato e che si è di-

mostrato fecondo e pieno di risorse. Grazie per il Centro Pastorale dove le

associazioni, i movimenti e i vari gruppi si

possono radunare per lavorare in armonia.Grazie

GrazieGrazie

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MEMORANDUM che ognuno può arricchire di esperienze personali

In occasione del 30° Anniversario della fonda-zione della Caritas Diocesana avvenuta nel1975, ebbero inizio i lavori di ristrutturazionedella sede, per farne un centro unitario di tuttele molteplici attività che essa svolge sul territo-rio. Man mano che i lavori progredivanoè stata aperta la Mensa, in sostituzionedi quella che già operava nel centro cittàfin dall’Anno Santo: sono stati ampliatii locali del centro di ascolto; sono statiintegrati tutti i servizi di distribuzione edigienici; è entrato in funzione un ambu-latorio medico del quale intendiamo faredettagliata relazione proprio in occa-sione dell’annuncio del completamentodei lavori che hanno comportato un ar-ricchimento di due piani con possibilità

di accoglienza, anche notturni. Grazie anche alcontributo della Fondazione Cassa di Risparmiodi Ascoli Piceno, la “Casa della Carità” oggi èuna stupenda realtà che verrà inaugurata sabato19 Aprile 2008, alle ore 11.

La Caritas Diocesana non finiscemai di stupirci con le tante inizia-tive volte a soccorrere tutti quelliche sono nel bisogno. Si è partiticon la raccolta del superfluo dialcuni che poteva diventare il ne-cessario per altri: si è quindi passatialla mensa. Si è visto che questonon poteva bastare per ridare di-gnità alla persona, c’era bisognodi curare l’igiene, di sostituire gliindumenti ed ecco un servizio didocce ed un nutrito guardaroba, acui fanno spesso ricorso anche imolti colpiti dalle nuove povertà. Si è pensatoai disoccupati creando un fondo di solidarietàcui attingere per non far marcire la speranza.Oggi ci sono anche le suore ad alimentare unacarità che non conta le ore del giorno. Sono leSuore dell’ ordine I.C.A.S., istituto messicanonato con il carisma dell’apostolato sociale. Ildiritto alla vita oggi esige un diritto ad esserecurati indipendentemente dallo stato sociale incui ci si viene a trovare. Un tentativo di poliam-bulatorio affidato alla generosità di alcuni medicidell’AIMC oggi si è trasformato in un centro diassistenza in cui, in modo gratuito , vengono

assistiti quanti sono nella indigenza anche concure specialistiche. Dalla Medicina generale siva alla Dermatologia e venereologia, Cardiologia(elettrocardiogramma – ecocardiogramma), Eco-colordoppler carotideo, Fisiatria, Pediatria, Ocu-listica, Psichiatria, Urologia, Neurologia Gine-cologia, Odontoiatria (radiologia odontoiatrica),Gastroenterologia, Otorinolaringoiatria Ortopedia.A tutto questo si affianca un Servizio farmaceutico.C’è bisogno di spazio, il 20 dicembre 2013sono stati inaugurati nuovi locali per potersvolgere adeguatamente tutte queste attività.

Il 19 Aprile 2008 è stata inaugurata

la “Casa della Carità”

Alla Caritas anche visite mediche specialistiche

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30 gennaio 2000 l’Ancora così titolava

Da Monteprandone

una bella notizia

Il ritorno di S.Giacomo della Marca al paese nativo

una folla straripante ha accolto in una cornice di com-

mossa devozione la venerate spoglie del Santo monte-

prandonese.

Il sindaco avv. Orlando Ruggieri con palese commozione hadetto: “ Vedere qui le spoglie mortali del nostro concittadino

più illustre ci riempie di gioia e significa che il sogno centenario

di tutti noi monteprandonesi diventa realtà.

Ringrazio vivamente il Vescovo diocesano Mons.Gervasio Ge-

stori per quanto ha fatto e continuerà a fare. Bentornato san

Giacomo.”

Così il nostro Vescovo nell’omelia: “Tra i personaggi. che con

grande autorevolezza di parole e di vita hanno diffuso il Vangelo

di Cristo, dobbiamo annoverare il nostro S. Giacomo della

Marca, che oggi ritorna trionfalmente con le sue spoglie mortali

nella sua e nostra Monteprandone. generosamente accolto dalla

vostra ininterrotta devozione e dal vostro grande entusiasmo

popolare. Diciamo subito la nostra gioia per questo evento

tanto atteso in coincidenza dell’ anno giubilare. Ma diciamo

anche la nostra intenzione di non sprecare la grande occasione

religiosa, che l’evento ci presenta, per quell’ autentico rinno-

vamento di vita spirituale, che stava particolarmente a cuore

al nostro grande patrono.”.

Con la veglia di Pentecoste dell’11 giugno 2011 si è concluso il Sinodo Diocesano. Dopo un per-corso di più di tre anni, giunti al termine del cammino assembleare, come spesso accade al terminedi qualsiasi esperienza, le difficoltà sono svanite ed hanno lasciato spazio all’enorme ricchezza epositività dell’evento sinodale. Non possiamo che ritenere il Sinodo, un evidente miracolo delloSpirito Santo, un dono della provvidenza di Dio per la nostra Chiesa diocesana. Ripercorriamobrevemente le tappe. Il Tempo di Ascolto (2008-2009), da un lato ci ha consentito di verificareil cammino pastorale delle Parrocchie e delle varie Realtà ecclesiali, dall’altro di individuare lepriorità necessarie per un autentico rinnovamento spirituale e pastorale della nostra Chiesa dio-cesana. Il Tempo del Discernimento (2009-2010) è stato caratterizzato dal lavoro dei Laboratorisinodali. Attraverso il confronto attento e umile, e l’approfondimento, alla luce della parola diDio e del Magistero, delle tematiche individuate, si è giunti a redigere lo Strumento di lavoro perla fase celebrativa del Sinodo. Il Tempo di Scelte (2010-2011) è stata l’ultima tappa di questonon semplice ma avvincente cammino, che è stato orientato dall’icona biblica della Trasfigura-

zione (Mt 17,1-9). Ed abbiamo avvertito rivolte a noi, come un comando esigente e liberante, leparole che Gesù rivolse ai suoi discepoli sul monte Tabor: “Alzatevi e non temete!” Questa è statainfatti l’ora in cui l’intera comunità diocesana, rappresentata dai Sinodali, in un clima di ascolto,di confronto e di comunione, è stata chiamata ad andare verso scelte coraggiose e profetiche, ca-paci di testimoniare e proporre al mondo la gioia e la bellezza del Vangelo. Attraverso le numeroseAssemblee sinodali presso la Basilica Cattedrale, sempre partecipate, ci siamo resi conto che nonsi poteva più aspettare tempi migliori per metterci al servizio del Vangelo. Al termine del Sinodo abbiamo acquistato maggiore consapevolezza che non possiamo attendereoltre: tutti, ciascuno con il proprio ministero e i propri carismi, con fantasia e creatività, siamo

chiamati a gridare al mondo il grande sì che in Gesù Cristo, Dio ha detto all’uomo e alla sua

vita, all’amore umano, alla nostra libertà e alla nostra intelligenza. Solo la fede nel Dio dalvolto umano può sprigionare la gioia nel mondo. Ecco la necessità, dopo mutamenti epocali dagliultimi Sinodi nelle già diocesi di Montalto e Ripatransone di oltre cento anni fa, avvertita dalnostro Vescovo nel proporre alla Chiesa diocesana, l’esperienza del Sinodo. Nella lettera pasto-

rale 2010-2011, Mons. Gestori così ci esortava: “Il Sinodo ci domanda un rinnovato modo diessere, come persone, come famiglie, come comunità. Questo nuovo modo di essere va visto inprospettiva grande. Se da una parte dobbiamo considerarci piccoli ed umili discepoli del Vangelo,per altri aspetti vogliamo vivere da credenti ricchi di utopia, che si sentono inseriti in orizzonti digrandezza infinita e che sanno guardare in alto, ricordando che Gesù ci ha assegnato una misuraalta di esistenza: siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei Cieli ( Mt 5,48)”.

La parte prettamente celebrativa ha avuto nello “Strumento di Lavoro” preparato dalla Segreteria,un sussidio prezioso. Otto sono stati i “Laboratori sui quali i Sinodali son stati chiamati ad Ascol-tare, Riflettere ed Esprimersi. Le Assemblee erano tre su ogni “Laboratorio”. Ecco gli otto Laboratori: n.1 La chiesa a servizio dell’uomo:Comunione, credibilità e missione.n. 2 La nascita: accoglienza alla vita e iniziazione cristiana.n. 3 Il cammino dell’adolescenza e le scelte della giovinezza. I giovani risorsa della chiesa.n. 4 L’amore di un uomo e di una donna:la fedeltà alla famiglia e la sfida educativan. 5 Le scelte della vita: la corresponsabilità dei laici e l’impegno di annunciare il vangelo

nel mondon. 6 Le scelte della vita: il sacerdozio ministeriale e la vita consacratan. 7 L’esperienza del dolore e della fragilità: il vangelo della caritàn. 8 Il “giorno del Signore” come primo e ultimo giorno della vita:

l’uomo che ascolta, che celebra, che ama

a cura dell’Ufficio

Diocesano

delle Comunicazioni

Il Sinodo Diocesano un grande tempo di Grazia

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6 Anno XXXI

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Grazie Eccellenza!Grazie per la Sua presenza vigile e paterna,sempre disponibile ed attenta alla sensibilità diciascuno.Grazie perché da Lei ci si sente amati e capiti.Come il Bel Pastore, il Buon Pastore, Lei ha cura di ciascuno di noie ha sempre un gesto ed una parola da donare.Grazie perché ci porge la Parola con competenza e semplicità,permettendoci, così, di comprendere bene.Grazie per la Consulta Diocesana Laicale,che ci ha permesso di conoscere ed apprezzare i carismi di ogni movimento.Grazie per il Sinodo Diocesano, che ci hafatto camminare insieme.Noi tutti La ringraziamo di cuore!

Aggregazione del Santissimo Sacramento

Eccellenza, per noi capi e ragazzidell’A.G.E S.C.I.,

Lei è stato maestro, Pastore premuroso eguida sicura.

Nel ringraziarLa per la Sua paterna, illuminata presenza tra noi,

Le assicuriamo che continueremo a pregare secondo le Sue intenzioni.

Chiediamo al Signore copiose benedizioniper la Sua persona.

La ricorderemo sempre con tanta ammirazione, gratitudine e affetto filiale. Grazie Eccellenza per la Sua vicinanza.

In comunione di preghiera.

Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani

Eccellenza carissima,Le siamo infinitamente grati per aver

messo sempre in risaltol’emergenza educativa di questi nostri tempi,

incoraggiando noi insegnanti a formarecon passione le nuove generazioni.

Continueremo a far tesoro dei Suoi insegnamenti,

seguendo l’esempio di Gesù, unico Maestro,

per essere disposti ad ascoltare i bam-bini, ad accoglierli, accompagnarli,

facendo loro proposte educative fondatesui valori cristiani dell’amore solidale,della gratuità e del rispetto reciproco.

Con immenso affetto.

Associazione Italiana Maestri Cattolici

L’ abbiamo vista!

L’ abbiamo ascoltata quando a Lourdes parlava ai

malati, infondendo loro fede e speranza.

L’ abbiamo vista adoperarsi per i disabili,

riorganizzando il Biancazzurro.

L’ abbiamo vista paternamente vicino

alle famiglie dei sofferenti.

Quando poi l’abbiamo vista al capezzale

dei nostri pazienti più gravi e bisognosi,

abbiamo capito che voleva dare una mano anche a

noi, sostenendoci in questa difficile Missione.

Era con noi, era uno di noi. Grazie Eccellenza!

Associazione Medici Cattolici - Sez. Diocesana

San Benedetto del Tronto

Eccellenza Reverendissima,La ringraziamo

per la Sua sensibilità verso i volontari della nostra Associazione

e La preghiamo di ricordarci nella preghiera,affinché il nostro servizio sia sempre finalizzato

alla crescita spirituale dei volontari ed al benessere dei nostri fratelli meno fortunati.

Assoc iazione A.V.U.L.S .S. di San Benedetto

Le porgiamo il saluto festoso e gioioso

dell’Azione Cattolica,

sempre presente, anche quando la nostra

presenza “sceglie i modi discreti del

confondersi tra il Popolo di Dio

nel servizio umile e quotidiano”.

Tutta l’A.C. si stringe e si è stretta

attorno a Lei, nostro Pastore,

condividendo la quotidiana fatica

dell’evangelizzazione in ogni ambiente,

con quel senso adulto di ecclesialità e

quella popolarità che la caratterizzano.

Azione Cattolica Italiana

Gli auguri e i ringraziamenti delle Associazioni, Movimenti e Gruppi Laicali

Esprimiamo i sentimenti di stima, gratitudine e profondo affetto,che noi, fratelli del Cammino Neocatecumenale, nutriamo nei Suoi confronti,nostro amato Vescovo ed Apostolo Gervasio.Ci siamo sentiti amati, capiti, accompagnati e guidati da Lei, il Pastore, che il Signore Gesù ci ha donato.Siamo stati confermati nella fede, abbiamo goduto della Sua presenzae del Suo incoraggiamento in ogni tappa nel nostro itinerario di riscoperta del Battesimo.Abbiamo ricevuto da Lei tanto bene e la nostra riconoscenza si esprime con il ricordo quotidiano nella preghiera, perché il Signore La ricolmi di ogni grazia e La confermi nel Suo ministero.

Cammino Neocatecumenale

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7Anno XXXI

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Un grazie affettuoso e riconoscente, Eccellenza, per l’amore che, in tutti questi anni diepiscopato, ha sempre manifestato nei confrontidella realtà familiare e del nostro consultorio.Con profonda riconoscenza.

Centro Famiglia

Eccellenza Reverendissima,è con vera gratitudine che la nostra Associazione

Le rivolge sinceri ringraziamenti, per la vicinanza e la “carezzaspirituale” che non ci ha mai negato in tutti questi anni,

durante i quali il Signore ci ha fatto dono della Sua presenza.E’ stato per noi un Pastore ed un punto di riferimento che ci haesortato, attraverso le Sue lettere, a vivere l’esperienza sportiva

come “una scuola di allenamento della fortezza cristiana, una base per costruire una vera personalità equilibrata

e completa, che sa apprezzare i valori dello spirito ed amare i fratelli nelle loro molteplici necessità”.

La ringraziamo, per essere stata sempre disponibile e vicino alla nostra Associazione.

Centro Sportivo Italiano

La ringraziamo di cuore, Eccellenza,

per il sostegno e l’amicizia

che ci ha ininterrottamente

manifestato, per le continue

esortazioni ad “andare avanti”

senza remore e paura,

per la presenza confortante nei mo-

menti più importanti della vita

dell’Associazione,

per l’amore paterno verso

ogni suo singolo componente.

Grata per tutto, la Compagnia

continua a dirLe:

“Eccellenza, Le vogliamo bene”.

Compagnia del beato 

Pier Giorgio Frassati

La ringraziamo, Eccellenza,per la Sua paternità con cui ci ha circondatodurante il Suo ministero.Come un Pastore ha fatto sempre sentire la sua prossimità.Per tutti noi ha continuamente rappresentatol’immagine dell’ancora di salvezza,anche se talvolta siamo stati dei figli riottosi.Il Suo esserci è stato il segno tangibile dellaprossimità di Gesù Cristo,che continua la sua presenza nella storia.Grazie Mons. Gestori.

Comunione e Liberazione

La ringraziamo, Eccellenza, per aver condiviso connoi molti momenti, per essere stata sempre disponi-bile, incoraggiandoci a divulgare il messaggio evan-gelico attraverso l’unità e l’armonia della coppia.Facciamo tesoro delle Sue parole. In esse abbiamovisto il risultato di fede e ispirazione, senso filosofico e cultura antropologica, illuminate dalla luce rivela-trice di Gesù.Équipe Notre Dame, settori Marche A e B

Con gioia esprimiamo a Lei, nostro caro Vescovo,tutta la nostra gratitudine,

per aver fatto sì, con la Sua approvazione ecclesiale,

che tutti i Gruppi di Preghiera di Padre Pio, presenti nelle nostre parrocchie,

assumessero dignità e riconoscimento a livello diocesano. Un sentito grazie

per averci fatto dono della Sua amorevole presenza nei momenti di preghiera più importanti

del nostro cammino.Con sentita riconoscenza.

I gruppi di Preghiera di P. Pio

Grazie Eccellenza,perché è amico dei poveri, dei malati, dei piccoli.

Grazie perché, nei vari pellegrinaggi, ci ha insegnato che, a Lourdes e ovunque,

non c’è spazio per chi mette se stesso al primoposto. Grazie perché Lei è innamorato di Cristo

e di Sua Madre, Maria. Con profondo affetto.U.N.I.T.A.L.S.I.

Sottosezione di San Benedetto del Tronto

Eccellenza,

noi dei Gruppi del Vangelo de La Tenda del Magnificat

custodiamo con affetto e gratitudine la Sua vicina presenza,

che ci ha sostenuto, incoraggiato e sollecitato fin dall’inizio di questo

nostro cammino, quando eravamo solo poche famiglie.

La fiducia che ci ha regalato è stata feconda e fonte di vita,

suscitando in noi il coraggio dell’annuncio

e, ora che i gruppi del Vangelo in Diocesi sono diventati otto,

ci sentiamo anche da Lei generati.

Lodiamo e ringraziamo il Signore per la Sua presenza

e invochiamo sulla Sua persona ogni bene.

I Gruppi del Vangelo

Eccellenza,

nel lavoro pastorale che abbiamo svolto,

la Sua presenza è stata per noi

incoraggiamento e punto fermo necessario.

Per questo eleviamo al nostro Signore Gesù

una lode e un ringraziamento.

Gruppo Ricerca e Informazione

Socio-religiosa

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8 Anno XXXI

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“Vivere, lavorare, soffrire e anche morire per l’Immacolata... ecco il nostro ideale”, questo scriveva San Massimiliano Kolbe, spinto dalsuo ardore di portare in tutto il mondola Buona Novella di Gesù Cristo, attraversola grazia dell’Immacolata.Carissimo Mons. Gervasio Gestori, in questi anni la Sua presenza e disponibilitàci hanno arricchito e fatto crescere nellafede; la condivisione delle nostre iniziative èstata per noi motivo di gioia e di orgoglio.Le occasioni diocesane di incontro sono statefondamentaliper capire la nostra apparte-nenza alla Chiesa Truentina, come il SinodoDiocesano, momento di crescita di cui nonpossiamo far altro che ringraziarLa. Grazie,...sì, grazie!L’Immacolata La accompagni lungo le vieche il Signore Le chiederà di percorrere.

Milizia dell’Immacolata di Padre Kolbe

Eccellenza,

ringraziamo il Signore perché

Lei è stato un prezioso dono per tutti noi.

In questi anni, dal 30° al 45° della

presenza del nostro Movimento in

Diocesi, ha saputo spronarci nei

momenti di difficoltà e gioire insieme

a noi nei momenti di festa e di crescita.

Con affetto filiale.

Movimento dei Corsi di Cristianità

Quello che abbiamo di più caro è questo operaredella Grazia nel tempo, nell’umano, nella carne degli

uomini, la cui presenza è proprio visibile nell’espe-rienza di un umano che vive.

Grazie, Eccellenza carissima, per essere sempre stataper noi questa visibile ed appassionata trasparenza e

testimonianza di Cristo. Grazie per la sua continua paternità e custodia amo-

revole. Grazie per averci sempre considerati ed ac-compagnati come suoi figli. Grazie per il suo

ministero e la sua presenza sempre certa, chiara edautorevole. Grazie per averci sostenuto sempre

ad essere Chiesa.

Fides Vita

Eccellenza Reverendissima,due semplici parole per esprimere tutta la nostra gra-titudine per l’insegnamento pastorale che ci ha donatoin questi anni, ma soprattutto grazie per l’amore cheha riservato per ciascuno di noi, che ci ha fatto sentireaccolti e sostenuti dalla Chiesa locale e collegati conla Chiesa di Roma.Grazie ancora Eccellenza, nella certezza che tuttoquanto abbiamo “costruito” assieme resterà per sem-pre nel patrimonio d’Amore della nostra Comunitàdiocesana. Affidiamo a Maria tutto quanto è nel Suo cuore,assicurandoLe un ricordo continuo nelle preghieredei membri del movimento in Diocesi e anche quelledi tutta l’Opera di Maria. Un abbraccio affettuoso.

Movimento dei Focolari

E’ con profonda gratitudine che desideriamo esprimere

a Lei, Eccellenza carissima, la nostra riconoscenza per

l’atto della Sua paterna benevolenza. Siamo grati a Dio

poiché, in Lei, ci ha donato un Pastore che con lealtà e

fermezza ci ha indicato la strada dell’amore nell’umiltà.

Per mezzo di Maria e della SS. Trinità, che hanno visi-

bilmente guidato i Suoi passi a questo nostro incontro,

chiediamo, come figli, di benedire e custodire nella pre-

ghiera il progetto di evangelizzazione del Movimento.

Con affetto. Movimento Gloriosa Trinità

Eccellenza carissima, “un interminabile grazie” da tutto il Rinno-vamento nello Spirito Santo della nostra amata Diocesi! Con Leiabbiamo conosciuto il valore di una paternità sapiente, carica disguardo profetico e di apertura missionaria. Da sempre Lei hacolto pienamente – sin dagli anni del Suo servizio presso la Con-ferenza Episcopale Italiana – la portata ecclesiale e sociale dellaparola “rinnovamento”, aiutandoci a crescere nel nostro cam-mino. Nel Suo ministero, Lei ci ha insegnato a spingere losguardo oltre le contingenze, spesso anguste e non raramentesterili; a cercare un respiro più profondo rispetto ai semplici di-segni organizzativi; a dare proiezione al nostro impegno, guar-dando coraggiosamente in avanti; a imparare meglio l’arte dellapreghiera cristiana, per stare alla presenza di Cristo ed essere piùcapaci di amare. Grande, Eccellenza, è la nostra riconoscenza,mentre spontaneo è il desiderio di tradurre questo nostro senti-mento in preghiera, invocando da Dio la copiosa ricompensa cheLui solo sa e può donare. Grazie, Eccellenza Carissima, Lei è – esempre sarà – nel nostro cuore!

Rinnovamento nello Spirito Santo