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Anno XXVI - n. 9 Settembre 1987

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Anno XXVI - n. 9 Settembre 1987

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—Evangelizare— BOLLETTINO MENSILE DELL'OPERA NAZIONALE PER IL MEZZOGIORNO

DITALIA DIRETTA DALLA FAMIGLIA DEI DISCEPOLI Direzione - Redazione - Amministraz.: Via dei Pianellari, 7 - Tel. 6541409 - C.c.p. 33870007

00186 R O M A

Sommario

Evangelizare Vita di figlio Pag. I

La pagina del magistero L'Anno Mariano » 4

Pensiero Mariano La stirpe della donna » 7

Religione, arte, cultura e vita II ruolo della donna nella chiesa primitiva (8) » 8 Leggenda del nuraghe di Simieri » 13 Periscopio » 18 Bruscoli di notizie » 20 Pensieri con distacco » 22

Dalle case nostre Servizio di carita e altro » 24

La sveglia II caso non crea » 27 Voto augurale » 28 Lutto » 29 Notizie dal mondo » 30

In Copertina: Evangelizare pauperibus misil me (Disegno di A. Mori)

Direttore Responsabile: Don Romeo Panzone Segretario di Amministrazione: Angelo Mascioiia

Autorizz. Trib. Roma N. 8504 del 20 febbraio 1962 - Sped, in Abb. postale Gruppo III - 70%

Slampato dalla Tipolitografia IN.GRA.C. s.r.l. - Tel. (0776) 42065 - S. Elia Fiumerapido (FR)

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Annunciare Dio e annunciare la salvezza dell'uomo e la stessa cosa: perche e la luce di Dio cue illumina il senso della vita e della morte umana.

Card. Jean-Marie Lustiger

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EVANGELIZARE pauperibus misit me

Ordinario L. 5.000 Sostenitore L. 10.000 d'Amicizia L. 20.000 Una copia L. 500

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A bbonamenti e rinnovi

LIRE 5.000

Vannoni Ivo, Massa Marittima; Buono Raffaele, Pozzuoli; Di Gianni Lucia, Varallo Sesia; Maddalena Maria, Troia; Scrivo Giuseppina, Stilo.

LIRE 7.000

Pollice Delia, Gamberale.

LIRE 10.000

Cappelletti Gino, Milano; Scuola Magistrate "P. Semeria", Roma; Vaccaro Teresa, Bonefro; Gallucci Michele, Parma; Salvatore Emidio, Roccacinquemi-glia; Lanaro Giovanni, Miglianico; Di Marco Brunella, Muggio; Bongiorno Concetta, Palermo; Esposito Bartolomeo, Palermo; Apruzzese Elena, Teramo.

LIRE 15.000

Fiori Spartaco, Roma.

LIRE 20.000

Ruzzi Domenico, Bari; Leone Elsa, Calascio; Leone Nunzia, Bologna; Leone Sr. Antida, Almenno S. Salvatore; Leone Michele, Roma; Frasca Ada, L'Aquila.

LIRE 25.000

Giannattasio Rosario, Potenza.

LIRE 30.000

Lista Rocco, Policoro; Sac. Grieco Michele, Matera; Ardesi Costanzo, Cogozzo.

LIRE 45.000

Perri Vittorio, Bari.

LIRE 50.000

De Vito Luigi, Matera; Forlani Roberto, Roma.

LIRE 100.000

D'Agostino Vincenzo, Cassino; Cimarosa Michele, Palazzo S. Gervasio.

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VITA DI FIGLIO

Sono capitato in montagna, in un giorno infuocato dalla calura di luglio. Gran refrigerio, a quella quota, in pieno sole: aria fresca e pulita. Mi son tornate in mente le parole della sequenza di Pentecoste alio Spirito Santo: in aestu tempehes, I'alito della Grazia sull'altura stupenda.

M'ero posto, con fatica, sopra una elevazione. La vita, della mente dei sensi dei sentimenti, mi pulsava piu immediata e piena, godibile intensamente, come se fossi un cittadino felice di un mondo superiore.

Per entro gli estesi silenzi emozioni nuove affiorano e piu chiari pensieri culminano. Dio abita sui monti, le cime sono sue (Sal 94,4). Immediato Lo incontri sui crinali, con la mente e col cuore.

L'uomo, ogni uomo si riferisce a Dio, vada o no in montagna. Non e vero che ci sono gli atei. "Non esistono gli atei — afferma lo scrittore Giovanni Arpino —, credete a me che me ne intendo. C'e qualcuno che si mette questa etichetta, ma dietro c'e un barile di roba velenosa". A modo suo ognuno cerca Dio e lo incontra negli spazi dell'anima. Ma il cristiano conosce Dio propriamente, per la illuminazione della fede, e conosce anche i modi per incontrarlo e rimanere sempre in relazione con lui negli itinerari della vita.

Due parole definiscono Dio al cristiano e il cristiano a se stesso: Padre, figlio adottato.

Di Dio e delle sue perfezioni ci sono mirabili trattati, di teologica sapienza: Colui che e, Creatore, Onnipotente, Onnisciente, Immenso, Perfettissimo, Giudice giusto e remuneratore, Trinita. Tuttavia la rivelazione, che ce ne ha fatto il Figlio unigenito, ne riunisce gli attributi eminentemente nella paternita: Dio e Padre. Rispetto alia conoscenza e alia esperienza che nel mondo si aveva di Dio, la notizia che ne ha portato Gesu costituisce una rivoluzione, come fu, per paragonare le cose grandi alle piccole, la rivoluzione che Copernico determino in astronomia, rispetto alia vigente concezione di Tolo-meo, affermando che gira la terra attorno al sole e non il sole attorno

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alia terra. D'accordo: Dio non e soltanto Padre, ma sempre Padre "ricco di misericordia" (Ef 2,4), fedele per sempre al suo amore per noi.

La fede ci insegna che i cristiani sono fatti figli di Dio mediante il sacramento del battesimo. Non figli naturali, com'e Gesu, ma adottati; ad essi Dio ha comunicato tuttavia la sua vita divina in modo che di essa risultino effettivamente partecipi, analogamente ai figli degli uomini che partecipano alia vita fisica e psichica dei genitori.

Paternita dunque e figliolanza: e un itinerario in salita, diretto dalla terra al cielo, dal tempo alia eternita, che percio eleva a uno stato superiore e intanto abilita a vivere come creature nuove negli spazi della natura divina. E bella ed e vera l'immagine del profeta Osea, quando a Dio fa dire: "Ero per loro come chi solleva un bimbo alia sua guancia" (Os 11).

II cristiano e in realta figlio di Dio. Deve comportarsi da figlio, se non vuole rinnegare la propria dignita.

Vorremo svolgere mensilmente qualche semplice riflessione su cio che specifica il cristiano e suH'impianto della vita divina in lui. Intanto ecco un'appropriata preghiera (Liturgia domenicale): "Dio onnipotente ed eterno, che ci dai il privilegio di chiamarti Padre, fa crescere in noi lo spirito di figli adottivi, perche possiamo entrare nella eredita che ci hai promesso".

Don Romeo Panzone, d.D.

Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! (San Giovanni)

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Discepoli impegnati nei mesi di luglio e di agosto nei campi vocazionali hanno sognato, al cospetto dei monti delta Laga in Amatrice, "per noi e per la Famiglia perenni ascensioni".

E I'augurio che amiamo rivolgere ai nostri lettori in questa ripresa autunnale: che ascendano, nell'itinerario dello spirito, e rispecchino nella loro vita le altezze di Dio.

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PAGINA DEL MAGISTER

a cur a di D. Tommaso Molinaro

L'ANNO MARIANO // S. Padre ha pubblicato una

sua Enciclica sulla Madonna, dal titolo "Redemptoris Mater" (La Madre del Redentore), in prepa-razione dell'Anno Mariano (7 giugno 1987-15 agosto 1988) e al Terzo Millennio dell'Era Cristia-na.

L'Enciclica, oltre /'Introduzio-ne e la Conclusione, ha Tre Parti: 1. Maria nel Mistero di Cristo; 2. La Madre di Dio al centro del la Chiesa in cammino; 3. Mediazione materna.

Riportiamo qui la parte riguar-dante VAnno Mariano:

"Proprio lo speciale legame dell'umanita con questa Madre mi ha indotto a proclamare nella Chiesa, nel periodo ante-riore alia conclusione del secon-do millennio dalla nascita di Cristo, un Anno Mariano.

Una simile iniziativa ebbe gia luogo in passato, quando Pio XII proclamd il 1954 come Anno Mariano, al fine di mette-re in rilievo l'eccezionale santita della Madre di Cristo, espressa nei misteri della sua Immacola-

ta Concezione (definita esatta-mente un secolo prima) e della sua Assunzione in Cielo.

Ora, seguendo la linea del Concilio Vaticano II, desidero far risaltare la "speciale presen-za" della Madre di Dio nel mistero di Cristo e della sua Chiesa. E questa, infatti, una dimensione fondamentale che sgorga dalla mariologia del Concilio, dalla cui conclusione ci separano ormai piu di ven-t'anni.

II Sinodo straordinario dei Vescovi, che si e svolto nel 1985, ha esortato tutti a seguire fedelmente il magistero e le indicazioni del Concilio. Si puo dire che in essi — Concilio e Sinodo — sia contenuto cio che lo Spirito Santo stesso desidera "dire alia Chiesa" nella presente fase della storia.

In tale contesto, l'Anno Ma­riano dovra promuovere una nuova ed approfondita lettura anche di cio che il Concilio ha detto sulla Beata Vergine Ma­ria, Madre di Dio, nel mistero di Cristo e della Chiesa, a cui si

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richiamano le considerazioni di questa Enciclica.

Si tratta qui non solo della "dottrina della fede", ma anche "della vita di fede" e, dunque, dell'autentica "spiritualita ma-riana", vista alia luce della Tra-dizione e, specialmente, della spiritualita alia quale ci esorta il Concilio (L.G. 66-67). Inoltre, la "spiritualita" mariana, al pa­ri della "devozione" corrispon-dente, trova una ricchissima fonte nell'esperienza storica del-le persone e delle varie comuni-ta cristiane, viventi tra i diversi popoli e nazioni su tutta la terra. In proposito mi e caro ricordare, tra i tanti testimoni e maestri di tale spiritualita, la figura di san Luigi Maria Gri-gnion de Montfort, il quale proponeva ai cristiani la consa-crazione a Cristo per le mani di Maria, come mezzo efficace per vivere fedelmente gli impegni battesimali. Rilevo con piacere come anche ai nostri giorni non manchino nuove manifestazioni di questa spiritualita e devozio­ne. Ci sono, dunque, sicuri punti di riferimento a cui mirare e ricollegarsi nel contesto di quest'Anno Mariano (n. 48).

Esso avra inizio nella solenni-ta di Pentecoste, il 7 giugno prossimo. Si tratta, infatti, non solo di rammentare che Maria "ha preceduto" l'ingresso di Cristo Signore nella storia del-l'umanita, ma di sottolineare, altresi, alia luce di Maria, che

sin dal compimento del mistero dell'Incarnazione la storia del-l'umanita e entrata nella "pie-nezza del tempo" e che la Chiesa e il segno di questa pienezza. Come popolo di Dio, la Chiesa compie il pellegrinag-gio verso l'eternita mediante la fede, in mezzo a tutti i popoli e nazioni, a cominciare dal giorno della Pentecoste. La Madre di Cristo, che fu presente all'inizio del "tempo della Chiesa", quan-do in attesa dello Spirito Santo era assidua nella preghiera in mezzo agli Apostoli e ai Disce-poli del suo Figlio, costante-mente "precede" la Chiesa in questo cammino attraverso la storia dell'umanita. Ella e anche colei che, proprio come serva del Signore, coopera incessante-mente all'opera della salvezza compiuta da Cristo, suo Figlio.

Cosi, mediante questo Anno Mariano, la Chiesa viene chia-mata non solo a ricordare tutto cio che nel suo passato testimo-nia la speciale, materna coope-razione della Madre di Dio all'opera della salvezza in Cristo Signore, ma anche a preparare, da parte sua, per il futuro le vie di questa cooperazione: poiche il termine del secondo Millennio cristiano apre come una nuova prospettiva (n. 49).

Come e gia stato ricordato, anche tra i fratelli disuniti molti onorano e celebrano la Madre del Signore, specialmente presso gli Orientali. E una luce maria-

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na proiettata suH'ecumenismo. (...) Anche se ancora speri-

mentiamo i dolorosi effetti della separazione, possiamo dire che "davanti alia Madre di Cristo ci sentiamo veri fratelli e sorelle", neH'ambito di quel popolo mes-sianico, chiamato ad essere un'unica famiglia di Dio sulla terra, come annunciavo gia all'i-nizio delFanno nuovo: "Deside-riamo riconfermare quest'eredi-ta universale di tutti i figli e le figlie di questa terra".

Annunciando Tanno di Ma­ria, precisavo, altresi, che la sua conclusione avverra l'anno pros-simo nella solennita dell'Assun-zione della Santissima Vergine al Cielo, per mettere in risalto "il segno grandioso nel Cielo", di cui parla l'Apocalisse. In questo modo vogliamo anche adempiere l'esortazione del

Concilio, che guarda a Maria, come a "segno di sicura speran-za e di consolazione per il pellegrinante popolo di Dio'. E questa esortazione il Concilio esprime con le seguenti parole: "Tutti i fedeli effondano insi-stenti suppliche alia Madre di Dio e Madre degli uomini, per-che ella, che con le sue preghie-re assistette la Chiesa ai suoi inizi, anche ora in cielo, esaltata sopra tutti i Beati e gli Angeli, nella comunione di tutti i Santi, interceda presso il Figlio suo, fin tanto che tutte le famiglie dei popoli, sia quelle insignite del nome cristiano, sia quelle che ancora ignorano il loro Salvatore, in pace e concordia siano felicemente riunite in un solo popolo di Dio, a gloria della Santissima e Indivisibile Trinita" (L.G. 69) (n. 50).

* Credo che il Dio cristiano sappia contare solo sino ad uno: non si interessa della masse, non va ai congressi ne tanto meno ai comizi. Si interessa solo delle persone singole, concrete. Lavora dietro le quinte, in silenzio, a tu per tu. Andre Frossard.

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LA STIRPE DELLA DONNA

Nel disegno di salvezza, preordinato dal Padre fin dall'eternita, il mistero delFIncarnazione rappresenta il compimento sovrabbondante della promessa fatta da Dio ai nostri progenitori, subito dopo il peccato originale, i cui effetti deleted gravano su tutta la storia umana (Gn 3, 15). Viene cosi al mondo un Figlio, la 'stirpe della donna' che sconfiggera il male del peccato alle sue stesse radici, schiacciando il capo del serpente.

Questa vittoria di Cristo, preannunciata nel protovangelo, non si otterra se non con una dura lotta, che dovra incidere su tutta la nostra storia umana. 'L'inimicizia fra la stirpe della donna e quella del serpente, intravista all'inizio dell'umanita, si protrarra lungo tutto il corso della storia per concludersi nella fase finale della Chiesa e del mondo, in cui S. Giovanni intravede ancora il segno della donna, vestita questa volta di sole (Ap 12, 1).

Maria, quale Madre del Verbo incarnato, viene cosi a trovarsi al centro stesso di questa inimicizia, di questa lotta tra il bene e il male, che accompagna di pari passo il nostro cammino sulla terra, ponendosi percio stesso davanti a Dio e davanti agli uomini come il segno immutabile ed inviolabile di quella elezione da parte di Dio, di cui parla San Paolo: "In Cristo ci ha scelti il Padre, prima della creazione del mondo, per essere suoi figli adottivi" (Ef 1, 4-5).

Questa elezione non verra mai meno, neppure di fronte all'esperienza del male e del peccato. Per cui Maria resta per noi segno di sicura speranza.

Don Michele Perriello

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IL RUOLO DELLA DONNA NELLA CHIESA PRIMITIVA

8.

Liberia, Disciplina e Gerarchia, sono tre punti caldi che interessano la Donna non solo della Chiesa primitiva, ma di tutti i tempi. Anche oggi se ne fa un gran parlare e, purtroppo, a mio avviso, a discapito della Donna e del pensiero genuino di San Paolo. Prima di sentenziare, penso sia questione di onesta prendere le parole nel loro giusto significato, per poterlo poi inquadrare nel suo contesto storico.

In questa puntata mi riferisco alle Donne della Chiesa di Corinto fondata dall'Apostolo Paolo. Nelle due lettere da lui inviate a quella Comunita, non e nominata alcuna donna che emerga per le sue virtu. Tuttavia, per loro espressa richiesta, tratta diffusamente su la condizione ed il comportamento cristiano delle Donne sposate, delle Vergini e delle Vedove.

Siamo a Corinto, nella situazione storica e culturale di circa duemila anni da noi. Corinto, a cavallo tra la Macedonia e l'Acaia, con due porti sul mare, era, al tempo di allora, come Parigi della "belle Epoque": ricca e corrotta, fastosa e miserabile, devotissima della Dea Venere sino al punto di onorarla con la prostituzione pubblica nel suo tempio.

Le prostitute di quella Dea si distinguevano per la testa completamente rasata.

Naturalmente, secondo la legge pagana ed ebraica, la colpa di tale peccato era sempre addossata alia Donna, non mai all'uomo.

San Paolo, in quell'ambiente infuocato di lussuria e di schiavismo, comprende che le donne erano le uniche vittime di sfruttamento senza alcun diritto. Egli rimprovera e castiga severamen-te solo gli uomini, non nominando affatto le donne. E una sua delicatezza che riflette il comportamento di Gesu verso le peccatrici.

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Inoltre insegna ripetutamente, non solo la pari dignita tra uomo e donna, ma la pari Hberta di decisione circa le sue scelte tra la verginita ed il matrimonio.

Per le donne sposate, egli ribadisce la parita di diritti e di doveri sia della moglie che del marito. In caso di adulterio e di divorzio, la colpa non e solo della donna, ma anche dell'uomo.

A Corinto si era verificato il caso tra due coniugi pagani di cui solo la donna si era convertita e battezzata. II matrimonio di per se non poteva sussistere, eppure l'Apostolo, per rispetto alia Donna, le concede di scegliere liberamente il continuare a convivere con il marito pagano. E il famoso "privilegio paolino" che sussiste tutt'ora nelle terre di missione. E San Paolo ne adduce la ragione: "perche la moglie cristiana puo santificare il marito pagano". Liberta di scelta per il bene!

Pari liberta di scelta egli riconosce alle vergini: possono restare tali oppure prendere marito. Cosa inaudita per quei tempi! La liberta per la donna non e cominciata con la presa della Bastiglia, ma con il Messaggio evangelico della Chiesa di Gesu.

Sempre a proposito della liberta di scelta che la Chiesa ha riconosciuto e difeso per la donna, nella Comunita di Corinto si presentava il caso delle Vedove. La legge antica interdiceva il matrimonio alle vedove. La vedova infatti era considerata un essere gia sfruttato da emarginare senza alcun diritto ne sostegno.

L'Apostolo spezza questa catena affermando: «La moglie e vincolata al marito finche vive, ma se il marito muore e libera di sposare chi vuole» (I Corinti: 7, 39).

La Donna, dunque, nel pensiero di San Paolo, e libera: con pari diritti e doveri se sposata; con liberta di scelta se vergine; con diritto a seconde nozze se vedova.

Ma la liberta cristiana e intimamente connessa con la "Discipli-na" perche la vera liberta e autodisciplina, e autocontrollo. La liberta del cristiano deve tener conto della liberta altrui. In ogni societa civile e religiosa la mia liberta finisce quando comincia la liberta di un altro. Quindi il concetto di disciplina non e contro, ma in favore della liberta. Tanto e vero che, dove non c'e disciplina c'e libertinaggio, caos, tirannia e morte. Ecco perche l'Apostolo Paolo, nella Prima Lettera ai Corinti, dopo aver proclamato e difeso la liberta della Donna, la disciplina con due norme in occasione delle Assemblee Eucaristiche:

— stiano con il capo coperto da un velo (1 Cor. XI, 2-16) — stiano calme e tranquille (1 Cor. XIV, 34-36).

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Purtroppo, il velo ed il silenzio, ha provocato lo scandalo delle odierne femministe, ma nessuna reazione nelle donne della prima Chiesa.

In fin dei conti non si tratta di Dogmi di fede, ma di semplici norme disciplinari transeunti per quelle persone, per quel tempo, per quel luogo. D'altra parte, ogni richiamo disciplinare, anche se transeunte, e sempre per il bene dei singoli e della comunita.

Purtroppo la disciplina non piace a nessuno, perche cozza con l'ambizione non solo degli uomini ma soprattutto delle donne.

Ambire vuol dire: uscir fuori dal proprio ambito o posto, per occupare quello degli altri. Un caso tipico di ambizioni delle moderne femministe e di essere ammesse all'Ordine Sacro del Sacerdozio cattolico, e cosi prendere posto nella Gerarchia ecclesiastica. Se son rose fioriranno...

Certo e che nessuna Donna della Chiesa primitiva ha avanzato una simile richiesta, neppure la Vergine Maria, Madre di Gesu, pur avendo tutti i titoli di dignita e di santita.

Ed e anche certo, come risulta da tutti gli Scritti del Nuovo Testamento, che Gesu Cristo ha conferito il Sacerdozio soltanto a uomini maschi. Ed e altrettanto certo che il Magistero Ecclesiastico, in due mila anni di storia, non ha mai conferito gli Ordini Sacri alle Donne.

Questi sono i fatti positivi. D'altra parte, per convertire e santificare il mondo, non e

assolutamente ecessario essere sacerdoti, mentre invece ha la priorita assoluta essere "missionari" nell'esempio e nella parola seguendo l'esempio di Gesu.

E nel campo della "evangelizzazione" le Donne moderne possono e devono eccellere come quelle della Chiesa primitiva.

D. Rodolfo Atzeni

APOSTOLATO

L'impegno primario e la santificazione personate: da qui, e da qui soltanto, pud sgorgare l'impegno nell'apostolato o nel sociale.

Divo Barsotti

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Santa Maria, Regina della Pace.

A Medjugorje appare la Madonna. La localita iugoslava sta diventando riferimento di devozione per moltitudini di persone.

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Una recente immagine del nostro Fratello Pancrazio De Julis, qui accanto al Superiore generale D. Antonio De Lauretis. La sua memoria e cara ai Discepoli.

LA PAROLA DI DIO

Le mie parole sono spirito di vita (Gv. 6, 63), ne sono da pesare con la bilancia del senso umano, ne da giudicare in base al gradimento degli uomini, ma da ascoltare piuttosto in silenzio, e da accogliere con tutta umilta e affetto grande.

Imitazione di Cristo

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LEGGENDA DEL NURAGHE DI SIMIERI

Nell'agro di Senorbi restano tre nuraghi: a Sisini, sul monte Uda, sul colle di Simieri. Si ha notizia di un altro che sorgeva nell'area dell'attuale cimitero, accanto alia vecchia chiesa di S. Antioco.

II nuraghe di Sisini sorge a sud del paesino sulla destra della strada che arriva da Senorbi. Dopo il crollo della cupola restano alti muri perimetrali dai massi enormi coperti di lichene rossiccio.

Esso resta in vista degli altri nuraghi della zona e certo in collegamento con i sistemi di avvistamento e di difesa allestiti sui monti incombenti di Siurgus e di San Basilio.

Quello di monte Uda, del quale restano solo pochi massi del basamento della torre, sorge sul cucuzzolo piu alto del sistema montuoso che separa il territorio di Senorbi da quello di Barrali. Era un punto di vedetta importantissimo perche dall'alto si pud dominare tutta la Trexenta e un buon tratto del Campidano. Nelle giornate piu limpide si possono distinguere anche a occhio nudo il profilo della Sella del Diavolo, i monti di Capoterra, le torri del Castello di Cagliari.

II terzo nuraghe, quello di Simieri, sorge su un breve rialzo, lungo la strada che porta da Ortacesus. Restano vistosi resti della torre centrale la cui cupola e pero crollata e la cui parte inferiore potrebbe essere sepolta dalla terra che il maestrale vi ha accumulato nei secoli; all'interno si notano chiare tracce di altre costruzioni circolari, forse di altre torri o di capanne nuragiche.

Non risulta che su questi tre nuraghi siano mai stati eseguiti scavi sistematici o studi accurati che potrebbero rivelare un qualche interesse.

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IM leggenda di Simieri

Sul nuraghe di Simieri e sorta una gentile leggenda che potrebbe anche adombrare avvenimenti remoti che la storia non e in grado di raggiungere.

La ha riesumata nel 1929 Caterina Lussu, senorbiese, alia cui penna fiorita diamo spazio riportando nei suoi tratti essenziali il grazioso racconto.

«Dove attualmente sorge Senorbi, un tempo molto lontano esisteva una foresta impraticabile, disordinata e selvaggia. Mai mano d'uomo l'aveva curata; solo vi echeggiava l'urlo dei cighiali che liberi e sovrani incontestati vi scorazzavano a mille a mille.

Ma un'alba — tutti dicono luminosa di primavera — ancora imbalsamata dagli effluvi dei mari d'Oriente arrivo alia foresta un popolo sconosciuto, bello, ardito, civile. Gli uomini e le donne del basso ceto erano rari giganti; percio in un sol giorno furono abbattuti gli alberi secolari, estirpate le erbe e al tramonto, sotto il bagliore sanguigno del sole morente, uccisi in una caccia baccanale tutti i cinghiali. Poi in un secondo giorno fu costruito il paese che fu chiamato Sirboni appunto in ricordo dei primitivi abitatori. II tempo lo trasformo in Senorbi.

Siccome il popolo aveva diverse classi sociali si formarono diversi quartieri. Dove ora sorge il paese abito il basso ceto in povere capanne; sul colle d Simieri e di S. Maria della Neve si installo la corte e la nobilta. Di quelle abitazioni si raccontano cose fantastiche: giardini solcati da laghetti azzurri, popolati da minuscole barchette di madreperla, e da mille cigni candidi piu che neve... giardini ingentiliti da chioschetti senza fine e fioriti che proteggevano artistiche capanne dalla volta d'oro cesellato e le pareti di perle multicolori che creavano una luce fiabesca all'interno dove... schiave ingemmate preparavano giacigli di petali di rose... e schiavi pensosi suonavano mestamente il liuto a cullare i sogni delle belle fanciulle nobili che vi si sdraiavano mollemente nei pomeriggi estivi. Erano queste fanciulle di una singolare bellezza tanto che la fama delle cosi dette "dame di Simieri" giungendo sino a noi forma la parte piu bella della leggenda.

Erano donne alte, sottili, maestose, dal viso bianco come giglio, gli occhi neri come la notte... indossavano sempre abiti di seta tempestati di perle e tenevano sciolti sulle spalle come un gran manto di sole i capelli biondi. Non uscivano dai loro palazzi se non al tramonto perche il sole poteva guastare la loro liliare carnagione e non potevano occuparsi che di lavori aristocratici perche avevano le

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manine tanto fini da poter essere ferite da una foglia di lattuga. Tessevano teli tenui come il pensiero e il telaio non poteva essere che d'oro massiccio.

Spesso le dame di Simieri si recavano a visitare quelle di S. Maria della Neve... sdraiate nelle lettighe preziose portate a braccio dalle schiave col lungo seguito di guerrieri stretti nelle loro armature.

Le strade venivano coperte di scudi d'oro nuovissimi e fiammanti. Passavano e dalle scure capanne di fango sgusciavano le miserabili donne del popolo, sfiorite, stracciate, luride, che si atterravano come cani per un prammatico omaggio esteriormente ma interiormente per nascondere davanti alia gloria dominante la loro miseria... E le dame di Simieri... passavano calpestando l'oro fatto di sudore e le anime fatte di luce...

Questa e' la prima parte della leggenda su cui tutti i vecchi sono d'accordo. La seconda ha due versioni.

La prima dice che il re di questo popolo era un orco il quale aveva fatto costruire per sua dimora il nuraghe di Simieri che era la meraviglia tra le meraviglie. Le pietre per la costruzione, enormi macigni che ancor oggi si possono osservare, si dice siano state trasportate dalla pianura sin lassu dalle donne che le tenevano con la mano sinistra mentre con la destra sosteneva un bimbo lattante. Questo nuraghe che aveva la particolarita di essere in comunicazione con quello situato tra Mandas e Suelli per mezzo di una galleria sotterranea era messo su con la magnificenza regale... e aveva uno scopo e un fine essenzialmente sentimentale perche l'orco re, nonostante le rudi apparenze, aveva un cuore tenero e s'era fatalmente innamorato della piu bella fra le dame la quale oltre alia perfetta bellezza aveva anche la piu perfetta luce di bonta. Ella sapeva compatire e teneramente amare il prossimo, sapeva compren-dere il dolore, anzi scendeva mesta e sola a cercarlo e consolarlo nelle piccole case dove il popolo si annidava con la miseria e il male; e sapeva sacrificare, per nutrire un affamato, vestire piccole membra ignude, comprare un balsamo per un povero malato, un ornamento, uno svago, un abito... E l'orco aveva cominciato ad amarla un giorno in cui nel recarsi dalle dame di S. Maria della Neve l'aveva osservata chinare maternamente I'altezza della sua ingemmata manina fino alia tristezza di un bimbo rachitico e sporco abbandonato sulla strada... La chiese in sposa e attese.

Ma la bella che vedeva chissa quali piu vasti e piu luminosi orizzonti della vita, scrollando l'angelico capo rispondeva sempre no,

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no, no. Ma egli illuso, attese, sogno, spero. Gli anni passavano e la donna rispondeva sempre "no".

Ma nell'orco la passione ruggiva diventando folle e selvaggia e l'amore si traformava pian piano in un sentimento esasperante e irritabile. Un sera d'estate chiese per l'ultima volta la mano della bella fanciulla e decisamente ebbe la solita risposta. La vita per lui era finita.

Allora fuggi, si rinchiuse nel nuraghe per piu giorni e in un'alba splendente si aderse da tiranno sulla vetta del colle ed ebbe un ghigno di beffa: che erano mai dinanzi a lui le esistenze che lo circondavano? che erano quelle creature che si ribellavano a lui padrone assoluto, a lui che amorosamente le circondava di ricchezza e di felicita? Cos'era quella creatura che non rifiutava un raggio del suo amore a un povero lebbroso e che nulla voleva dare a lui che le offriva tutto? Era una creatura ingrata che doveva morire e con lei tutti dovevano morire. Era una sentenza di granito.

Con una mano egli scosse il nuraghe e lo fece crollare poi afferro come giocattoli i macigni e li lancio lungo la china tra sussurranti giardini. Fu un ininterrotto echeggiare di grida strazianti e un impetuoso fluire di sangue per tutta la giornata. Al tramonto tutto tacque.

Ma se la notte puo stillare pace nelle cose morte non puo certo stillarla nel cuore di un colpevole e il colpevole dopo un'intima straziante lotta, non sapendo tener fronte al suo rimorso, fulminea-mente afferro un pugnale e si uccise.

Da quel giorno per sempre il colle di Simieri rimarra avvolto da un'onda di triste accorato silenzio...

La seconda versione e ugualmente tragica ma molto piu semplice e dice che il popolo di Simieri fu distrutto da un nembo di insetti africani: "sa musca maccedda" che appena mordeva gli uomini li faceva morire...

Sotto il nuraghe sarebbe ancora sepolto il telaio d'oro che l'orco avebbe preparato per la sua futura sposa, ma nessuno ha avuto il coraggio di scavare per impossessarsene perche assieme ad esso e sotterrata la terribile mosca che rimessa in liberta continuerebbe la sua opera di morte. Le dame cosi tragicamente perite non hanno abbandonato il sito del loro lavoro e del loro canto: a mezzogiorno delle piu calde giornate estive si sentirebbe ancora col sussurro del vento il loro canto armonioso e mesto a rievocare l'eta felice e la terribile tragedia.

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Cosa c'e di vero in questa leggenda? forse nulla. Ma nella zona gli antichi padri han lasciato altre due testimonianze che ci aiutano ad approfondire la loro conoscenza: un bronzetto nuragico e la tomba di un guerriero.

Felice Solinas Sanna

BIBLIOGRAFIA

Mons. Antiaco Piseddu: Senorbi. Caterina Lussu: Leggenda del nuraghe di Simieri. Giorgio Stacul: Arte delta Sardegna nuragica

ABORTO

E una cultura ipocrita, la nostra, che si dice scandalizza-ta per la pena della morte e che si permette di condannare a morte, a suo giudizio insindacabile, quante vite le pare. Ma con quale diritto ci attribuiamo questa facolta terribile? Non sopporto coloro che ammettono che, si e vero, l'aborto e un omicidio, aggiungendo subito un pero... Non c'e pero che tenga, qui; e sono riconoscente a quei laici che si sono dissociati dall'ubriacatura abortista.

halo Alighiero Chiusano

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PERISCOPIO

S. NICOLA DA BARI, PROTETTORE DEI BAMBINI

Quest'anno e il IX Centenario della Traslazione di S. Nicola, da Mlra a Bari (1087-1987). Tra le molte iniziative per "l'anno nicolaiano", come il Premio Internazionale "Sanctus Nicolaus", da consegnare a persone, distintesi nelle opere afavore dell'infanzia, spicca anche questa.

L Unicef ha fatto distribute nelle scuole la motivazione, con cui e stato assegnato a S. Nicola il "Premio della gratitudine" dai bambini, in una suggestiva cerimonia a Bari.

"Carissimo Nicola - diceva la motivazione -, a H che da centinaia di anni ogni Natale riesci a farci stare insieme ai nostri genitori in una gioiosa occasione, plena di speranza e anche di regali, vogliamo esprimere - noi, bambini del mondo - il nostro ringraziamento, offrendoti il "Premio della gratitudine", per impegnarti ancor piu a difendere il nostro diritto all'avvenire, nella pace e nella giustizia sociale. (...) Noi c'impegniamo a presentarti ogni anno, nel nome dell'Unicef, i nostri problemi, specialmente quelli dei bambini piu poveri, quelli che muoiono di fame, quelli che dobbiamo aiutare a essere domani cittadini, come noi vogliamo essere, per cambiare insieme il mondo, per unire i popoli contro I'odio e I'egoismo, nella pace e nell'amore".

L'invocazione a S. Nicola e stata sottoscritta gid da migliaia di ragazzi. La sottoscrizione sard presentata al Papa, perche S. Nicola venga proclamato ufficialmente "Protettore dei bambini".

IL CONSIGLIO DI EUROPA PER LA FAMIGLIA

E stata tenuta a Bruxelles una Conferenza sui problemi della famiglia, promossa dal Consiglio di Europa. Vi hanno preso parte, come osservatori, anche i rappresentanti della S. Sede, come Mons. Jean Francois Arrighi, Vice-Presidente del Pontificio Consiglio della Fami­glia. La Conferenza prelude alia elaborazione di una "Carta della famiglia" da parte del Consiglio d'Europa.

I principi riaffermati dai rappresentanti della S. Sede poggiano su questi quattro punti:

"La vita e un dono di Dio, dunque non pud essere fabbricata; essa e stata affidata all'uomo; essa ha un valore inestimabile; I'uomo deve assumerne la responsabilitd".

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E, quasi a "scheletro" di questi principi, sono stati riaffermati due diritti fondamentali: "il diritto del bambino, non solo alia vita, ma anche a godere di un ambiente favorevole alia propria crescita" con una coppia unica, dal punto di vista genetico, biologico, educativo e relazionale"; i diritti della famiglia.

/ LAICI AL CENTRO DELLA MISSIONE

"II Concilio ha contribuito a suscitare nel popolo di Dio una nuova coscienza missionaria, sempre piii intensa e piii diffusa, in rapporto alle nuove necessita dei tempi. Non ambizioni di terreno proselitismo spingono la Chiesa sulle strade deU'evangelizzazione, ma la coerenza con il proprio essere, la fedelta alia propria vocazione (...).

I Laid, anche quando sono occupati in cure temporali, possono e devono esercitare una preziosa azione per I'evangelizzazione del mondo".

Sono parole del Papa, pronunciate prima di "Regina Coeli", domenica 17 maggio, proprio alia vigilia della "Tre giorni" di studio, tenuta dalla " Consulta Mondiale dei Laid", dal 21 maggio, a Rocca di Papa. Duecento rappresentanti da tutta la Chiesa hanno discusso i temi che saranno presentati al Sinodo dei Vescovi in ottobre prossimo. La grande riunione si e conclusa con I'udienza del Papa.

INCONTRO ECUMENICO A LUBIANA, IN SLOVENIA

Oltre cinquemila giovani hanno partecipato, dal/'l al 3 maggio, al primo incontro ecumenico nel/'Est europeo, organizzato dalla benemeri-ta Comunita di Taize.

Ungheresi, polacchi, tedeschi orientali, iugoslavi, si sono uniti a italiani, austriaci, francesi, britannici, spagnoli, portoghesi e scandina-vi...

Era pre sent e I'Arcivescovo di Lubiana Mons. Sustar, che ha ringraziato i giovani per la testimonianza di fede nell'universalita della Chiesa.

L'animatore dell'incontro, il priore di Taize, fratel Roger ha invitato i giovani ad impegnarsi in "una nuova evangelizzazione dell'Europa, per ritrovare radici salde di fiducia in Dio".

T.M.

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BRUSCOLI DI NOTIZIE

Nasce, cresce e pasce sqtto eattiva stella il governo Goria. Polemiche sulla formazione, perplessita sui nuovi dicasteri; e poi il Golfo Persico, la Valtellina, Porto Azzurro, stangata delfisco: soffia in permanenza vento di burrasca. Ma vedete: "Goria, ogni crisi scaccia via".

La sentenza emessa il 17 luglio dal Tribunale Amministrativo del Lazio, annullava I'obbligatorieta della materia alternativa per gli studenti che hanno deciso di non avvalersi dell'ora di religione. L'applicazione della sentenza, per6, e stata sospesa dal Consiglio di Stato. Le polemiche pretestuose e le strategic di disturbo, sollevate dalle

forze "laicistiche" all'indomani della pronuncia del TA R, questa volta non sono andate in porto.

Si legge in prima pagina de "Il Giornale" del 29 agosto: "Nello stand del Politecnico di Milanofiori, aperto per la conferenza interna-zionale sulla intelligenza artificiale, e stato esposto il primo robot mobile, realizzato in Italia. Si chiama Moro, e i progettisti assicurano che tra due anni fara onore al suo nome mettendosi a parlare. Ci crediamo senz'altro. Ma se eglifara onore al suo onore il difficile sara capirlo".

La USL 16 di Civitanova Marche (Macerata), ha chiesto all'Ente Regione I'assegnazione di quattro medici per farfronte alle necessita del servizio sanitario locale. La Regione ha perentoriamente risposto inviando tre veterinari. II che non stupisce: in Italia i malati sono trattati da bestie.

Niente fine del mondo. Ela promessa fatta dagli scienziati riunitisi in plena calura agostana, nell'osservatorio astrofisico di Erice, in Sicilia.

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// rischio che nel 2115 I'asteroide "1983-TV" piombi sulla terra, provocando la catasfrofe, pud essere scongiurato grazie alle bombe termonucleari. L'unico inconveniente e che molti di noi, probabilmente, non potranno vedere come andra a finire, ne se all'asteroide sara riservata fa stessa sorte che Superman riserva, nei suoifumetti, agli astri alieni e cattivi.

I politici finalmente in vacanza. Cossiga a Dublino, Craxi in Tunisia ad Hammamet, De Mita a Nusco, Andreotti a Cortina (ospite delpensionato delle suore). L'unico a non aver scelto luoghi "in" e stato Natta il quale deve aver ascoltato il consiglio dei suoi compagni datigli aH'indomani dell'insuccesso elettorale ed e tomato a casa sua ad Imperia.

Tomato sulla scena deU'esibizionismo, Marco Pannella rispolvera una vecchia proposta e ribadisce che per combattere la criminalita e la droga bisognerebbe vendere quest'ultima neisupermercati. Se talefolle proposta dovesse passare, ilprezzo sarebbe un sfilata digiovani spenti.

L'ottava edizione del Meeting per I'amicizia deipopoli, organizza-to da Comunione e Liberazione nel quartiere fieristico di Rimini dal 22 al 29, ha avuto come temi: Creazione, Arte, Economia. Un incontro, quello riminense, che ha fat to luce sulle verita del presente e sui mille frammenti di verita che ogni uomo incontra sul suo cammino.

Anche lo sport pud contribute a lanciare un messaggio dipaceedi progresso. Ai campionati mondiali di atletica tenuti a Roma nello Stadio Olimpico hanno gareggiato fianco afianco, nazioni attualmente in guerra tra loro, senza spararsi.

Gianluigi De Vito

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PENSIERI CON DISTACCO

* Non sono i cristiani che si oppongono al mondo. E il mondo che si oppone a loro quando gli dicono la verita; quando, alia luce della fede, chiamano con i loro nomi il peccato e la grazia. Card. Joseph Ratzinger.

* Vogliamo giocare a tutto campo quelli che non sanno dove andare. Arnaldo Forlani.

* Se qualcuno ha accettato pubblicamente una situazione religiosa con le condizioni che conosceva e che con liberta ha accolto, deve mantenere fede, costi quel che costi, alia parola data. David Flusser.

* Se un po' di cultura allontana da Dio, molta cultura lo fa riscoprire. Card. John Henry New-mann.

* Noi laici, per tanti aspetti siamo rimasti immobi-li, arretrati, mentre la Chiesa ha saputo fare uno sforzo prodigioso per capire il nuovo. I cattolici hanno saputo fare il loro Concilio. Giorgio Benve-nuto.

* Ma o la carita va d'accordo con la verita o sono entrambe morte. La pieta doverosa, non deve farci dimenticare 1'altrettanto doveroso rispetto della verita: La neutrality, 1'equidistanza tra onesti e delinquenti non e "vera", dunque non e caritatevo-le, dunque non e cristiana. Oscar Luigi Scalfaro.

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La Chiesa e perenne fontana di Grazia, derivata da Cristo sorgente della nostra salvezza. Bere a questa fonte il cristiano deve per impiantare e sviluppare la vita divina e realizzare la propria vocazione di figlio adottato da Dio.

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AMATRICL. Istituto maschile "P. G. Minozzi".

SERVIZIO DI CARITA E ALTRO

In genere la piega oggi e di privilegiare, nelle iniziative, la religione spettacolo. L'impegno si circoscrive quindi alia esteriorita, una esteriorita a buon mercato, senza costo in termini di interiore implicazione. Ci si ferma alia immagine, o si aprono le cateratte delle parole alia moda, e ci si mette in movimento. I movimentisti non esistono soltanto in politica.

Richiamano l'interesse dell'addetto l'intrico in attivita di rappre-sentanza, la procura o la montatura di circostanze importanti e di manifestazioni religiose piacevoli come una sottospecie di gite turistiche con spasso motivato.

Oppure si tende ad appiccicare alia religione Tetichetta culturale, ad ogni costo e in ogni modo, banalizzando insieme la cultura e la religione.

Cosi si finisce per imbastire una religione di facciata. Una religione piazzaiola. Una religione pelle pelle. II secolarismo s'infiltra anche nello spazio sacro e lo profana.

* * *

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NelPIstituto maschile "P. Minozzi" di Amatrice le strutture vanno adattate a Casa di (ura. I lavori sono in corso, ne daremo notizia prossimamente.

Qui non ci troviamo, evidentemente, nell'area della essenzialita. Evangelicamente — lo sappiamo — il regno di Dio e lievito che fermenta dentro, e ricchezza nascosta; e rimpianto non fa rumore: impiantarlo e farlo espandere costa fatica.

* * *

Nel contesto della formazione e della testimonianza religiosa non c'e dubbio, invece, che I'esercizio della carita, verso chi ha bisogno ed e trascurato sulla scena del mondo, nello stesso tempo e edificazione e pratica genuina di religione: la carita spicciola, I'attenzione concreta ai bisogni degli altri, quella che aiuta a soddisfare le necessita quotidiane ed impellenti, quella che colma il bisogno di umana relazione. Si tratta del servizio all'uomo, per intenderci, come lo rese Cristo. La predica piu efficace di cristianesimo, quella piu capita ed

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esigita dalla gente, quella che piu e formativa e appunto Tesercizio della carita.

L'Opera nostra, nell'intento dei Fondatori P. Giovanni Semeria e P. Giovanni Minozzi, e stata istituita per operare nel senso della verita e della carita, cioe cristianamente. Deve svolgere una permanente ma specifica attivita culturale (il paolino "veritatem facientes"), finalizzata a instaurare la civilta dell'amore nella societa. Le persone che sono ascritte a svolgere nell'Opera le loro prestazioni di vita tale finalita devono perseguire. Le strutture a tale finalita devono servire.

* * *

Gli anziani sono oggi una categoria bisognosa di riguardo umano e cristiano. L'emarginazione degli anziani e una delle maledizioni del nostro tempo, tale da squalificare da sola le generazioni nuove e da macchiare, perche inumano, il tipo di societa che abbiamo organizzato. Una pubblicazione recente registra un milione e trecentosessantamila anziani che, in Italia, vivono in condizioni di poverta. Dietro questa cifra si spalanca poi un abisso, pensando all'assistenza medica carente per gli anziani malati cronici e, quindi, bisognosi di cure e assistenza medica continuativa. II servizio sanitario e assistenziale pubblico si dimostra assolutamente inadeguato verso questa nuova poverta.

L'Opera ha concesso la Casa Madre di Amatrice, perche vi si esplichi, con spirito di cristiana carita, il servizio sociale di cura e di assistenza agli anziani.

Fiorello

E la carita attiva, operosa, nimbata di liliale purezza, che sola da Tali per salire a Dio.

P. Givanni Minozzi

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ILA S Y E G H A NOTIZIARIO DELLA ASSOCIAZIONE EX - ALUNNI

IL CASO NON CREA

Supponiamo l'esistenza di un magazzino im-menso di pezzi aeronautici, tutti nolle loro casse o sugli scaffali. Un edificio enorme, mettiamo di mille chilometri per lato. Arriva un ciclone che, per centomila anni, fa roteare e scontrare tra loro quei pezzi. Quando finalmente si placa, dove c'era il magazzino c'e una serie di quadrimotori, gia con le eliche che girano...

Ecco: stando proprio alia scienza, le probabili­ty che il caso abbia creato la vita sono piu o meno quelle di quest'esempio. Con, per giunta, un'aggra-vante: da dove vengono i materiali del magazzino? Sir John Eccles, premio Nobel.

Tanto le scienze "normali" che quelle "para-normali" convergono nel convincerci di una realta: non e piu possibile una visione del mondo basata sul "caso". Non conosco piu alcun scienziato serio che abbia il coraggio di sostenere una teoria deH'uomo e del cosmo basata sul "caso". C'e una quant ita crescente di indizi che spingono a credere a un "progetto", dunque a un "Progettista", dietro 1'apparenza del mondo.

A ndreas Resch

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VOTO AUGURALE

Con opportuna enciclica la Chiesa, fedele a sua profetica missione, d'umani falli deputa a difesa Paugusta madre della Redenzione.

In generosa carita protesa, alacremente con sua intercessione Maria nduce il tempo dell'attesa per conseguir la santa comunione.

Ispira il magister della parola alia contemplazion della divina, salvifica oblazione che s'immola;

Sottrae 1 penitenti alia meschina lusinga del piacer; poi li consola dando una man per risalir la china.

A noi napoletan nuovo Pastore provvede a garanzia d'eccelso amore.

Nicola Sansanelli

Napoli, 27 giugno 1987

MARIA DI NAZARETH

Maria di Nazareth non e una dea, ma la piu riuscita delle creature, la piu meravigliosa delle donne. Ella ha perfettamente umanizzato Dio; e Dio, in cambio, I'ha perfettamente divinizzata e invita anche noi a condividere questa divinizzazione attraverso la grazia. (Rene Laurentin)

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LUTTO

La morte di un amico e sempre dolorosa e avvertiamo un maggiore disagio quando chi ci lascia e stato affratellato da un comune passato.

ROCCO RUSSO era un ex dell'Istituto di Potenza, dove era approdato dalla natia Maschito, orfano di guerra.

Aveva conseguito la maturita scientifica, cheperdgliaveva lasciato il rimpianto delta sua inutilizzazione universitaria. Infattifu premuto, come tutti noi, dalla necessita immediata del lavoro, per vivere, non potendo contare su alcun aiuto per gli studi superiori.

Emigrd alnord, lavoro sodo per alcuni anni, affiancato dopopoco al non lieve sforzo da Elisa, divenuta sua sposa. Niente distraordinario, se si vuole, uno come tanti, ma con un'ambizione che lo rende caro all'Opera: dare aifigli quanto aveva ricevuto negli anni di collegio, come piu volte ebbe a dirmi, senza alcuna retorica, pienamente convinto.

II nord non gli fu propizio e tornd alia sua terra, al suo paese, ed eletto Sindaco, diede il meglio di se, delle sue capacita, della sua onesta.

Perduta la casa col terremoto, e desideroso di dare ai figli un avvenire meno incerto, si era trasferito a Pescara, dove attualmente viveva.

La miafamiglia aveva vis to nascere e crescere la sua e tra di noi era viva la piu vera e profonda amicizia. Ed a ragione. Perche non si pud non voler bene a chi e vissuto nella stessa casa che ha accolto te, ha ascoltato i medesimi moniti e incitamenti, ha conosciuto sacrifici simili ai tuoi e ti ha donato I'esempio di nascondere i crucci sotto il velo d'un perenne sorriso buono.

Luigi Galaffu

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NOTIZIE DAL MONDO

II VII Sinodo Ordinario dei Vescovi e ormai vicino: si tend in Vaticano dal 1° al 30 ottobre.

Pre para to da una consultazione con tutte le Diocesi del mondo, il Sinodo tratterd I'importante e attuale argomento della "Vocazione e missione dei Laid nella Chiesa e nel mondo".

"Laid", sotto questo aspetto, sono i semplici cristiani, non consacrati a Dio con il Sacramento dell'Ordine o con i Voti Religiosi.

E un argomento gid trattato dal Concilio Vaticano II, ma che ha bisogno di essere sviluppato e adattato alle situazioni della Chiesa e della societa, soprattutto in vista dei giovani, sui quali si appoggiano evidentemente le speranze del prossimo 3° Millennio della vita della Chiesa.

Significativo dell'importanza annessa a questo evento ecclesiale e I'invito rivolto dalla S. Congregazione dei Religiosi alle Religiose di c/ausura, perche accompagnino i lavori del Sinodo con la loro preghiera.

"La vostra partecipazione - scrive loro il Card. Hamer - non e marginale; anzi, se vi saranno anime oranti che implorano al cospetto dell'Altissimo, il Signore illuminerd I'Assemblea sinodale all' approfondi-mento della dottrina del Magistero sui laicato, e suggerird le indicazioni pastorali piu opportune per un impegno sempre piu fattivo di ognifedele laico".

• • •

"II primo Messale" e intitolato il volumetto, composto da Mons. Inos Biffi, illustrato dalle Romite Ambrosiane di S. Maria del Monte e destinato ai bambini che partecipano alle Messe festive.

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Ne sono state stampate due edizioni: quella di rito romano porta la prefazione del Card. Giacomo Biffi di Bologna, quella di rito ambrosiano la prefazione del Card. Martini di Milano.

"Un'iniziazione all'Eucaristia - scrive.fra I'altro il Card. Martini -avvenuta per tempo e sapientemente, offre la fondata speranza di una vita eucaristica nella maturita. Vanamente si attendono i frutti, se anzitutto non si cura il seme".

E il Card. Biffi: "Non ci si dimentica che i bambini sono bambini... Ma al tempo stesso non ci si dimentica che, con la grazia di Dio, i bimbi cresceranno: "aspiranti uomini". Con loro non serve bamboleggiare; serve piuttosto insegnare cid che sard utile per tutta la vita".

• • •

Sul "Monte della pace", // Monte Hiei, presso la citta di Kioto, in Giappone, si e concluso, il 4 agosto, I'incontro mondiale di preghiera.

Per tre minuti, le campane hanno suonato a Hiei, a S. Pietro, a Canterbury e ad Assisi, oltre che in tutti i santuari sciontisti del Giappone, per port are al mondo inter o un messaggio di speranza, pace e amore.

"La pace non pud essere raggiunta senza la preghiera - ha detto il Papa nel suo messaggio, letto dal Card. Arinze. "La guerra pud essere iniziata da pochi, ma la pace chiede I'impegno comune di tutti".

Nella dichiarazione comune, approvata da tutti, i Capi religiosi proclamano di voler dare al mondo "una forte testimonianza dell'impe-gno comune delle religioni per la pace e per la causa deU'uomo, pur rimanendo fedeli alia propria base religiosa".

I metodi? "Lavorare per la soluzione dei conflitti, il disarmo, lo sviluppo, la preservazione dell'ambiente, i diritti umani, I'assistenza ai rifugiati e la trasformazione dei sistemi sociali ingiusti..., in modo particolare, fare I'opzione preferenziale per i poveri".

• • •

Nelle caserme fioriscono vocazioni al Sacerdozio o alia vita religiosa. E un dato consolante tra i dibattiti cost vivaci sull'opportunitd del servizio militare o anche della presenza tra i militari dei Cappellani...

Grazie proprio alle cure dei Cappellani, dei Gruppi Vocazionali spontanei, alcuni giovani militari fanno la loro scelta, sotto la spinta dello Spirito di Dio.

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Ne! decennio 1976-1985, le vocazioni "fra le stellette" sono state quasi 160 (circa 16 all'anno). I giovani di leva attendono la fine della low "ferma", i sottufficiali e gli ufficiali interrompono la camera, per entrare in Seminario o nella Casa religiosa.

• * •

I Jeans sono I'indumento - pantaloni per lo piu, ma anche giubbe -piu appassionatamente preferito dai giovani d'ambo i sessi, in tutto il mondo. Sembra che in Italia comprendano il 10% dei capi di abbigliamento...

Anzitutto la stoffa, blu per lo piu, ma anche azzurra, celeste o chiara, e la vecchia tela italiana "Genova", famosa per la sua resistenza, francesizzata prima in "Genes", americanizzata poi definiti-vamente in "Jeans"...

La preferenza da parte dei giovani per i "Jeans" da che deriva? E la moda, si dice, il conformismo.

II motivo vero e che i "jeans" favoriscono I'uniformita dei sessi, fanno sembrare tutti uguali, nascondendo i problemi che assillano i giovani, soprattutto nelle famiglie disunite o, comunque, in crisi di affetto.

Questo proprio quando il giovane dovrebbe rendersi cosciente della sua identita personate ineguagliabile, soprattutto in relazione ai genitori, "dai quali - come scrive uno studioso - crescendo si allontana e alia societa nella quale crescendo entra" (Rycroft).

Per lo piii aderenti alia persona, spesso con strappi o con sdruciture nel passato, oggi i "jeans" continuano a dominare il mercato, foderati e luccicanti di borchie e bottoni, lanciati anche con il nome di volenti stilisti di moda: inconscia copertura delle intime debolezze umane...

T.M.

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FINCHE VIVRO RESTERO FEDELE Al PO VERI PADRE A QUALUNQUE COSTO GIOVANNI MINOZZI

P. Giovanni Minozzi nacque il 19 ottobre 1884 a Preta dell'Amatrice, un paesino dell'Abruzzo montagnoso. Studio a Roma, laureandosi in lettere alia Sapienza, dopo aver completato il corso teologico alia Gregoriana.

Ordinato sacerdote il 5 luglio 1908, si dedico al ministero tra i pastori dell'Agro romano. Alio scoppio della prima guerra mondiale, ando volontario come Cappellano militare, organizzando al fronte le Biblioteche per gli Ospedali da campo e le Case del Soldato.

Conclusa vittoriosamente la guerra, fondo con P. Semeria YOpera Nazionale per il Mezzogiorno d'ltalia per I'assistenza agli orfani di guerra e alle popolazioni d'ltalia meno provvedute. Successivamente fondo le congrega-zioni religiose Famiglia dei Discepoli e Ancelle del Signore.

La verita e la carita furono le linee che ne contraddistinsero la vita. L'attivita caritativa ne sublimo la grandezza umana, facendolo testimone dell'unico ideale ded'amore di Cristo nelle vicende a lui contemporanee.

Mori a Roma l'11 novembre 1959.

A FAR DEL BENE PADRE NON SI SBAGL1A MAI GIOVANNI SEMERIA

Barnabita, nacque a Coldirodi (Imperia) il 26settembre 1867, sortendoda natura intelligenza aperta e forte inclinazione alio studio, grande bonta di cuore e animo sensibile al richiamo degli ideali: doti tutte che mise al servizio della vocazione religiosa e sacerdotale. Oratore e apologeta voile riconciliare la scienza con la fede.

Fu sempre all'avanguardia nelle lotte del pensiero, mantenendosi, pur tra incomprensioni e ostilita, fedele alia Chiesa, come indiscutibilmente attestano il pensiero e la vita.

Lo scoppio della grande guerra 1915-18 lo trasse tra i soldati al fronte, divenuto Cappellano del Comando Supremo.

Dopo la guerra si diede all'apostolato senza soste a favore degli orfani, dei quali si fece servo per amore di Dio, fondando, insieme a Don Giovanni Minozzi, \'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'ltalia, ente morale che si propone, gia da sessanta anni, di favorire la elevazione civile, morale e religiosa delle popolazioni nelle regioni piu povere d'ltalia.

Concluse la mirabile sua vita logorandosi, giorno a giorno, nel faticoso esercizio di ardimentosa carita.

Mori a Sparanise (Caserta), tra le sue orfanelle, il 15 marzo 1931. Ne e stata introdotta la causa di canonizzazione.

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L'OPERA NAZIONALE PER IL MEZZOGIORNO D'lTALIA

Questa nostra Opera e una istituzione di assistenza e beneficenza.

E stata fondata nel 1919 dai Cappellani militari P. Giovanni Semeria e P. Giovanni Minozzi, con lo scopo di soccorrere con le rendite e il patrimonio gli orfani di guerra, estendendo tuttavia il servizio di assistenza a tutti i ragazzi bisognosi di aiuto spirituale e materiale. Nei suoi ultimi fini I'Opera e sorta per promuovere iniziative atte a favorire I'elevazione della gente nelle regioni d'ltalia meno provvedute.

L'attivita dell'Opera oggi si articola e si concretizza nelle seguenti istituzioni: 28 istituti di educazione, 42 scuole materne, 5 case per anziani, 2 centri giovanili, 1 casa disoggiornoespiritualita, 2 scuole magistrali, lOscuole elementari, 3 pensionati universitari.

LA FAMIGLIA DEI DISCEPOLI

La Famiglia dei Discepoli e una congregazione religiosa, fondata da P. Giovanni Minozzi nel 1931 dentrol'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'ltalia e avendo I'Opera come immediato campo di impegno e di apostolato.

II suo fine speciale e I'assistenza ai poveri dell'ltalia Meridionale, special-mente ai fanciulli e agli orfani, nelle loro regioni o anche fuori d'ltalia, per elevarli a Dio nella Chiesa sua.

Oggi la Famiglia dei Discepoli articola la sua specifica missione nelle seguenti istituzioni:

— Presidenza, Amministrazione centrale, Istituti maschili dell'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'ltalia;

— Istituto "Felice Ventura" — Matera; — Istituto "Pietruccio Leone" — Mondello (Palermo); — Casa di formazione per i Discepolini — Orvieto (Terni); — Casa di spirituality e Centro giovanile "P. G. Minozzi" — Policoro

(Matera); — Stedentato dei Discepoli e Casa generalizia, Via dei Pianellari, 7 —

ROMA.

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RELIGIOSE CHE COLLABORANO NEGLI ISTITUTI DELL'OPERA

SKSSSSSZS

Ancelle del Sacro Cuore Ancelle del Signore Ancelle di S. Teresa di Gesu Bambino Apostole del Sacro Cuore Suore della Sacra Famiglia Suore Stimmatine Francescane Figlie della Carita Suore Francescane Missionarie di Gesu Bambino Suore del SS. Sacramento Suore di Carita di S. Giovanna Antida Suore Alcantarine Suore Riparatrici del Sacro Cuore Suore Pie Operaie della Immacolata Concezione Suore Pie della Presentazione di Maria Santissima Suore Cappuccine Missionarie Suore del Preziosissimo Sangue Suore di Santa Chiara Piccole Ancelle del Sacro Cuore Figlie di Maria Santissima dell'Orto Figlie deirOratorio Suore di Carita di Santa Maria Suore Missionarie del Sacro Costato Suore Francescane di Sant'Antonio Suore di Carita della Immacolata Concezione di Ivrea Suore Terziarie Francescane del Signore

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