ANNO XXIII - GENNAIO-GIUGNO 2002 - N. 1 UDINE fogolar... · 2014. 2. 8. · ANNO XXIII -...

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ANNO XXIII - GENNAIO-GIUGNO 2002 - N. 1 Rivista semestrale - Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Udine Rivista dell’Associazione tra i friulani residenti a Roma e nel Lazio aderente a FRIULI NEL MONDO (Udine) e all’UNAR (Roma) iscritta nell’albo delle Regioni Lazio e Friuli-Venezia Giulia, Via Principessa Clotilde 1/A - 00196 Roma - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979 TASSA RISCOSSA TAXE PERÇUE UDINE ITALY 50 anni di Friuli a Roma, mostra evento straordinario. Friuli a Roma: cultura, problemi, personaggi - attività - segnalazioni. Testi di: Benvenuti, Camerlo, Cavallini, L. Damiani, Degano, Lu Tongliu, Morassut, Pezza, Ronco, Scaini.

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ANNO XXIII - GENNAIO-GIUGNO 2002 - N. 1Rivista semestrale - Spedizione in a.p. art. 2comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Udine

Rivista dell’Associazione tra i friulani residenti a Roma e nel Lazioaderente a FRIULI NEL MONDO (Udine) e a l l ’UNAR (Roma)iscr i t ta nel l ’a lbo del le Regioni Lazio e Fr iu l i -Venezia Giul ia ,Via Principessa Clotilde 1/A - 00196 Roma - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

TASSA RISCOSSA

TAXE PERÇUE

UDINE

ITALY

• 50 anni di Friuli a Roma, mostra evento straordinario.

• Friuli a Roma: cultura, problemi, personaggi - attività - segnalazioni.

• Testi di: Benvenuti, Camerlo, Cavallini, L. Damiani, Degano, Lu Tongliu,Morassut, Pezza, Ronco, Scaini.

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Rivista dell’Associazione tra i friulani di Roma e del Lazio

Via Principessa Clotilde, 1/ATel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

Iscr. Albo Ass. - Regione Lazio del 47 del 05/08/1999Ass. Cult. Spett. Turismo-Sport

delle Reg. Friuli-Venezia Giulia e Lazio

http://www.fogroma.it - sito internet: [email protected]. Postale n. 52696002 - Cod. fisc. 80412500581

sped. in omaggio

DIRETTOREAdriano Degano

COMITATO DI REDAZIONEAdalberto Leschiutta - Ermes Disint

Autorizzazione del Trib. di Roman. 16373 del 14-5-1976

TipografiaArti Grafiche Friulane S.p.A. - Tavagnacco (Ud)

UNIONESTAMPAPERIODICAITALIANA

Associato

“Complimenti per la bellis-sima mostra, che esprime inmodo egregio l’operosità e lacultura di una comunità diRoma tra le più rappresenta-tive delle tradizioni multiet-niche nella nostra città e delnostro Paese.Una mostra bella davvero,un grazie al dott. Degano e atutti i suoi collaboratori”.

Roma, 2 maggio 2002

Francesco ManninoPresidente del Consiglio

Comunale di Roma

…non perdere tempo

perché la vita

è solo un attimo

fra due eternità…

In copertina: Il Presidente P. F. Casini,con il sen. M. Toros, A. Degano e P. Sci-pioni aprono la mostra (Publifoto).

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Si parlava friulano il pomeriggiodell’11 aprile scorso nella zona dipiazza del Popolo compresa fra laPorta seicentesca, la Basilica e lasede del Comando della RegioneCarabinieri dove si è svolta l’inau-gurazione della mostra “50 anni diFriuli a Roma”, organizzata dal Fo-golâr Furlan.

L’iniziativa, che ha fatto allagrande il bilancio sul contributodei friulani alla vita sociale e cultu-rale romana del Novecento, era unsogno accarezzato a lungo dal pre-sidente Adriano Degano. I premi“Giovanni da Udine” ne avevanoposto le fondamenta. Tantissimeautorità, esponenti della culturaromana e friulana, turisti. La fanfa-ra della Scuola Allievi Carabinieri,

e Manlio Contento, l’ex commissa-rio straordinario per il terremotoGiuseppe Zamberletti, friulano adhonorem, con il generale MarioRossi, i senatori Callegaro e Budin,i deputati Fontanini, Maran e Illy, ipresidenti delle province di UdineMarzio Strassoldo e di PordenoneElio De Anna, i vescovi DomenicoPecile di Latina (anche in rappre-sentanza dell’arcivescovo di UdinePietro Brollo) e Pietro Garlato diTivoli, l’ex ministro Giorgio San-tuz, il CSM dell’Esercito gen. Gian-franco Ottogalli, il Comandante in-terregionale dei Carabinieri gen.Carleschi, accompagnato da quelloregionale Borruso, i sindaci di Ge-mona, Venzone, Povoletto e Casar-sa, il Rettore Magnifico dell’Uni-versità di Udine Furio Honsell, ilpresidente della Filologica Loren-zo Pelizzo, Fabrizio Tomada diri-gente dell’Eni, il regista DamianoDamiani originario di Pasiano diPordenone, attori tra cui Leda Pal-ma e Mario Valdemarin, il gen. Fi-concello comandante della Regio-ne militare Nord-Est.

Numerose pure le rappresentan-ze delle Associazioni regionali colpresidente on. Ricciuti, nonché deiFogolârs e dei Triestini col cav. diGr. Croce Clemente.

Tema di fondo di tutti i discorsil’elogio dell’operosità e della se-rietà friulane. Ha aperto Degano,molto commosso. “La mostra – hadetto – vuol essere un omaggio aquanti hanno dato il loro contribu-to alla città più cosmopolita delmondo, mantenendo vive nel cuorele radici della terra d’origine”. Haricordato artisti, scienziati, religio-si, politici, uomini di pensiero e discienza e anche gli agricoltori del-

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Un evento eccezionale nella Capitale:in mostra 50 anni di Friuli a Roma

IL PRESIDENTE DELLA CAMERA, ON.LE CASINI, ED IL CARD. ANGELINI INAUGURANO LA MOSTRA

in alta uniforme, intonava musichepopolari. Alla cerimonia, ospitatanella sala Valadier, sono intervenu-ti, con il presidente della Camera,on. Pierferdinando Casini, rappre-sentanti del Governo, della Chiesa,parlamentari, amministratori, poli-tici, generali, intellettuali, artisti,appartenenti alle Comunità friula-ne del Lazio.

C’erano il presidente della Giun-ta regionale del Friuli Venezia Giu-lia, Renzo Tondo, e il presidentedel Consiglio regionale, AntonioMartini, il cardinale Fiorenzo An-gelini, il presidente dell’Ente“Friuli nel mondo” senatore MarioToros, con il presidente onorariodel Fogolâr Sir Paul Girolami, isottosegretari Roberto Antonione

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l’Agro pontino, gli operai dei can-tieri edili, uomini e donne impe-gnati in settori diversi. Roma – harilevato Toros – è stata e continuaa essere punto d’incontro di friula-ni di prestigio e di moltissimi chelavorano in umiltà e in silenzio; ilpresidente dell’Ente ha poi rivoltoun saluto a quanti hanno guidato ilFogolâr dalla sua fondazione a og-gi. I rapporti storici tra il Friuli el’Urbe sono stati sinteticamente ri-percorsi dal presidente del consi-glio regionale Antonio Martini.“Nella capitale – secondo la sugge-stiva immagine del sottosegretarioagli esteri Roberto Antonione - ifriulani hanno portato la loro atti-vità e i loro sogni”.

Saggezza, umorismo, bonomia la-ziale, saporosi toni popolareschi econsumata sottigliezza diplomaticaha espresso il cardinale Angelini.“La gente del Friuli è stata bene-

fattrice della città di Roma e comeromano mi sento beneficato dal lo-ro apporto spirituale, culturale e diradicamento ai valori d’italianità,in una città che deve essere di tuttise vuole continuare a essere gran-de”. Egli ha avuto espressioni vivedi attaccamento alla Patria e al tri-colore. “Sebbene in possesso delpassaporto dello Stato del Vatica-no, sono fiero di mantenere il pas-saporto italiano e di continuare aessere cittadino di questa splendi-da Terra”.

È giunto con qualche ritardo ri-spetto al programma il Presidentedella Camera, Casini, impegnato inun incontro con il Segretario Ge-nerale dell’Onu Kofih Annan sullaquestione israeliano-palestinese.Nell’indirizzo di saluto il presiden-te della Giunta regionale, RenzoTondo, ha esaltato la capacità deifriulani di aprirsi al mondo pur nel-

l’attaccamento ai loro valori, haparlato degli impegni della Regio-ne a favore dei propri emigrati, cheoggi hanno assunto ovunque posi-zioni di prestigio e di responsabi-lità, e dell’attenzione rivolta, anchein termini operativi, alla grave si-tuazione dei friulani d’Argentina.Infine, l’intervento di Pierferdi-nando Casini che, rinunciando aldiscorso scritto ha parlato a brac-cio “per meglio esprimere le emo-zioni di un incontro così significati-vo”. Il Presidente della Camera haesaltato la grande tradizione degliuomini di governo friulani, di cui ilsenatore Mario Toros “è stato unesempio per le difficili situazioniaffrontate quale ministro del lavo-ro. La concretezza e la laboriositàdei friulani, confermate in occasio-ne della straordinaria ricostruzionedopo il terremoto, saranno anchein futuro punto di riferimento perl’Italia”. Riferendosi a sua volta al-l’attuale realtà in Argentina, ha au-spicato che i friulani possano di-ventare, insieme agli altri italiani,motori di rinascita del Paese. “Ilvoto degli italiani all’estero – haaggiunto – non è solo il riconosci-mento dovuto di un diritto, ma an-che strumento straordinario per losviluppo della nostra cultura edeconomia”. Casini ha concluso ri-marcando il ruolo del Friuli Vene-zia Giulia quale ponte per assicu-rare stabilità ai paesi dell’Est, inparticolare a quelli balcanici, “nelquadro di un ampliamento realisti-co, che non significhi annacqua-mento, dell’Unione Europea”. In-di, taglio del nastro tricolore - rettoda due ragazze in costume delGruppo “Sot la Nape” di Tarcento- sulla porta della Galleria “L’Ago-stiniana”, di fianco a Santa Mariadel Popolo.

Il percorso della mostra, su pro-getto del pittore Gianluca Crescia-ni, con la collaborazione per la se-zione architettura di Leonardo Pa-scoletti, e allestimento di ClaudioBanchetti - si svolgeva lungo unosnodo di corridoi rivestiti di telanera. L’impressione di scendere in

Folla all’inaugurazione (Foto Fluri).

Note festose della Banda della Scuola Carabinieri.

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cunicoli catacombali dava un effet-to suggestivo. Sormontava l’ingres-so un manifesto che univa i volti diArdito Desio con cappello d’alpi-no, P.P.Pasolini e p.D.M. Turoldo.Pannelli didattici, riproduzioni dilettere e documenti, fotografie,hanno tracciato il panorama dellepresenze di maggior rilievo a Ro-ma durante lo scorso secolo. Fra gliecclesiastici i cardinali Celso Co-stantini, Ildebrando Antonutti, Er-menegildo Florit, Eduardo Piro-nio, mentre la politica conta su Ti-ziano Tessitori, primo friulano di-venuto ministro della Repubblica,Mauro Scoccimarro, uno dei fon-datori del Pci, Loris Fortuna, pro-tagonista delle battaglie per i dirit-ti civili, i deputati alla Costituentee i parlamentari succedutisi nellediverse legislature. Folta la schieradei diplomatici e ancor più quelladi studiosi e giureconsulti: France-sco Carnelutti, Michele Gortani,Pio Paschini, il filosofo CornelioFabro; scienziati come il NobelCarlo Rubbia, il leggendario geolo-go ed esploratore Desio, il suo al-lievo e successore Bruno Martinised il cardiologo Attilio Maseri.An-cora, generali, industriali, artigiani,giornalisti della carta stampata, ra-diofonici e televisivi, imprenditori,tra cui gli editori Ernesto e il figlio

Il Presidente Casini si reca alla mostra. A fianco il noto giornalista Rai AugustoGiordano. (Publifoto).

Gianni Gremese, lea-ders nella pubblicisti-ca scolastica e da alcu-ni anni in quella sul ci-nema e il teatro.

Nella squadra deglisportivi, Carnera, gliallenatori Enzo Bear-zot, Fabio Capello eDino Zoff, Manuela diCenta, Novella Calli-garis. Non potevamancare un consunti-vo sull’attività del Fo-golâr. Il sodalizio – hascritto Carlo Sgorlonnel libro-catalogo edi-to dalle Arti GraficheFriulane (grafica diFrancesco Giuli, co-pertina di AlessandroScaletti, preambolo in-troduttivo sulle secolari vicendefriulane dello storico Giovan Batti-sta Altan) – “è una casa sempreaperta e in esso il fuoco è sempreacceso per tutti coloro che voglionoentrarvi e riscaldarsi alla sua fiam-ma” e Degano “ha fatto della friu-lanità, della sua difesa e della suacelebrazione, una delle ragioni del-l’esistenza”. Ricostruita inoltre lapresenza del Friuli nella toponoma-stica romana e raccolti i dati di tut-ti i friulani residenti nella capitale.

Il cardinale Fiorenzo Angelini.

Ampio il capitolo della cultura.C’erano le prime edizioni dei libridi P.P. Pasolini ispirati alle borgateromane e le raccolte poetiche, da“Le ceneri di Gramsci” a “L’usi-gnolo della chiesa cattolica” a “Lanuova gioventù”, accanto a foto suiset di alcuni film. Libri inoltre diTuroldo, Elio Bartolini - che lavoròanche come sceneggiatore di Anto-nioni e Vancini e al mondo del ci-nema dedicò un romanzo - Stani-slao Nievo, Sergio Maldini, Giulia-na Morandini, interprete della me-moria mitteleuropea e di voci alfemminile, Siro Angeli, poeta,drammaturgo e autore insieme alregista Vittorio Cottafavi del filmin lingua friulana Maria Zef. Lun-go l’elenco delle presenze nel cine-ma ricordate dal critico udineseMario Quargnolo, mentre alcunemarionette dei “Piccoli” di VittorioPodrecca portavano una ventatafiabesca. L’apporto delle arti figu-rative è stato ricordato con una se-lezione simbolica, per quanto lar-gamente incompleta. C’erano lemedaglie e alcuni bronzetti, fraeclettismo rinascimentale e fluenzeliberty, di Aurelio Mistruzzi. Am-pio spazio è stato dedicato ai me-daglisti della cosiddetta Scuola diBuia: Pietro Giampaoli, per molti

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anni capo incisore della Zecca (suala moneta da 500 lire in argentotrasfigurata da un incantato nitorepollaiolesco), Guerrino MattiaMonassi, Vittorio e CelestinoGiampaoli, Guido Veroi, traduttoridi stilemi medioevaleggianti e dipurismi classici, Eugenio Driutti.La Scuola Friulana d’Avanguardiatra anni Venti e Trenta è stata rap-presentata dall’arcano Cavallo ecavaliere e da due Paesaggi turritidi Angillotto Modotto. LucentiVuattolo era presente con un pae-saggio di splendida levità, sempredegli anni Trenta, Duomo di Civi-dale; Silvio Olivo con piccole scul-ture. Afro aveva 4 dipinti astrattidegli anni Cinquanta; Mirko scul-ture in bronzo di totemico arcai-smo e un frammento del calco diuna delle sue favolose fiere medio-rientali, Leone di Damasco - fram-mento originale del “Leone” dona-to da Serena Cagli Basaldella alFogolâr e da questi al Comune diUdine che lo fuse ed offrì alla cittàdi Resistencia (Chaco Argentina),Dino con piccole composizioni inferro. Nino Franchina, uno dei piùoriginali protagonisti della ricercaitaliana nel secondo dopoguerra,nativo di Palmanova, era ricordatocon medaglie, Armando Pizzinatocon una tela degli anni Cinquantainnervata da serrate astrazioni gra-

fiche, Giorgio Celiberti con giova-nili composizioni post-cubiste, fraBraque e Matisse, irruenti e gene-rose nei bagliori di forme larvata-mente figurative lancinanti di bian-chi e di neri. Tutto da scoprire l’u-dinese Giuseppe Ciotti, arrivato aRoma alla fine degli anni Venti,frequentatore di villa Strohl-Fern,luogo d’incontro dei maggiori arti-sti residenti o di passaggio nella ca-pitale fino agli anni Sessanta. Inne-stò sui richiami all’antica tradizio-ne italiana temperati umori dellaScuola romana e moduli accade-mizzanti del Novecento. Morbida efrusciante la sua Pineta di VillaStrohl-Fern e misterioso incanta-mento ha la Colonna nel bosco, si-

gnificativa nell'impasto forte e cal-do dei colori, le opere del palmari-no Antonio Corazza nonché gli in-cisivi ritratti e le poetiche composi-zioni pittoriche di Arturo Baraz-zutti.

Di Giuseppe Zanini, che si firma-va Nino Za, sono state esposte lefamose caricature dedicate ai divi,alle stelle del cinema e del teatro, acelebrati pittori. E c’erano i quadridi Damiano Damiani per il quale lapittura, sebbene poco conosciuta,“è attività altrettanto seria e impe-gnata del fare cinema”, scrisse Fel-lini. Nelle figure femminili, nei gio-catori di biliardo, nelle coppie almare, nei lepidotteri, nei particola-ri ingranditi di lettere, unghie, lab-bra, bocche cucite alla Magritte, af-fiorano i richiami al Novecentomagico, le misteriose sospensionidi de Chirico, echi di Léger e Picas-so, dei muralisti messicani, dell’ar-cana sensualità di Tamara de Lem-picka, della Pop Art, investiti dallaluce “volumetrica” di Piero dellaFrancesca. Una pittura inquietantee ironica, attonita e surreale.

Completavano la rassegna i mo-saici di Dario Narduzzi realizzatiper la Scuola Vaticana del quale èdirettore, 1 dipinto e 2 mosaici diIvanoe Zavagno impostati su dina-mici ritmi informali, così come ilbel ritratto della Peresson di NoraCarella e le originali composizionidi Giustina Prestento. Interessantianche un disegno di Franco Rossi,

Il tavolo della presidenza: da sin: Sir P. Giordani, sen. Toros, dr. Tondo, prof. Mar-tini (Publifoto).

Il sottosegretario sen. R. Antonione e il capo S.M.E. gen. G. Ottogalli.

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e le opere di David Grazioso, Bru-no Smocovich, Carla Sello, ClaudioRojatti, Walter Sara, Guido LaGreca, Andrea Colusso, Luigi Pit-tin, Carlo Zannerio, Giuliano Ber-tossi, Piergiorgio Colautti, dell’exparlamentare Martino Scovacric-chi e di altri pittori e scultori at-tualmente operanti a Roma.

Una sezione particolare è statadedicata come omaggio alla scrit-trice Maria Luisa Astaldi, con ri-tratti di Carlo Levi, Alberto Savi-nio, Orfeo Tamburi, provenientidalla collezione da lei donata - perl’intermediazione del Fogolâr - allaGalleria d’Arte Moderna di Udine.

Progetti, disegni, plastici, fotogra-fie hanno documentato l’architet-tura. Di Ottorino Aloisio immaginidel Progetto per le Terme Littoriee del Progetto per l’Università del-lo Sport, presentati alla fine deglianni Venti al Palazzo delle Esposi-zioni. Edifici neoclassici di CesarePascoletti stile-Marcello Piacenti-ni, di cui Pascoletti fu allievo. Ope-re razionaliste del gruppo BBPR,capeggiato dal triestino ErnestoNathan Rogers e di cui faceva par-te, con i milanesi Banfi e Belgioio-so, il sandanielese Enrico Peressut-ti. Progetti di Costantino Dardi, ur-banista e autore di ristrutturazionie restauri concepiti come vere eproprie riletture del reperto stori-co: Palazzo delle Esposizioni, Gal-leria Nazionale d’Arte moderna,Museo Nazionale Romano in piaz-

za dei Cinquecento, oltre alle sce-nografie ambientate nel Vittorianoe all’Eur per il film “Il ventre del-l’architetto” di Peter Greenaway.Di Marcello D’Olivo lo studio, nonrealizzato, per la sede dell’EnteSordomuti di Roma e alcuni dipin-ti inediti di edifici e paesaggi resicon la ripresa ironica di stilemi no-vecentisti, se non addirittura dechi-richiani. Di Gino Valle il progettodi pianificazione urbanistica delquartiere Buffalotta e la ristruttu-razione, compiuta assieme a CarloCostantini, del grattacielo Inail-exIbm all’Eur: le pareti a vetrate ri-

Prof. Antonio Martins, Presidente delConsiglio del Friuli Venezia Giulia.

Il Presidente Casini e il card. Angelini fanno ingresso alla mostra (Publifoto).

flettenti saldate a una solida basein travertino trasformano la massaedilizia in rarefatto volume d’aria edi cielo. E ancora, plastici, disegni,foto di progetti e realizzazioni fir-mati da Luigi Pellegrin, Piero eFrancesca Sartogo, Gian Ernesto eFausto Urbano Leschiutta.

La mostra ha avuto migliaia di vi-sitatori ed è stata commentata po-sitivamente dalla critica romana.Diverse le comitive giunte dalFriuli-Venezia Giulia. Un successo,quindi, nel senso più ampio.

Licio Damiani

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I d i s c o r s i i n a u g u r a l i

ospita. La mostra “50 anni di Friuli aRoma” non vuole essere un atto disuperbia nè di autoelogio, ma testi-monianza del ruolo di una Comu-nità che, silenziosa, mantiene le pro-prie radici nel cuore ma è viva eoperante in ogni campo nella cittàpiù cosmopolita del mondo, oveogni pietra parla di civiltà: quella la-tina erede della sapienza dei filosofie degli artisti della grande Grecia equella cristiana che ripete al mondo,con le accorate parole del Papa, uninvito a stringerci la mano per im-pegnarci a ritrovarci nella concordianelle strade che conducono alla col-laborazione costruttiva. La mostrasi propone di lasciare un segno, unsegno della capacità dei friulani intutti i campi del lavoro e delle rea-lizzazioni umane. Con questo inten-to si è inserita inoltre l’ultracin-quantennale attività del Fogolâr nelcoacervo delle tante etnie regionali

Eminenza reverendissima, Cardi-nale Fiorenzo Angelini, onorevoliSottosegretari, Antonione e Con-tento, onorevoli Senatori e Deputa-ti, Eccellenza Ambasciatrice Kelly,Ufficiali, Signore e Signori. È conprofonda commozione che ringra-zio - insieme al presidente di Friulinel Mondo, senatore Mario Toros,ed al Presidente onorario, Sir PaulGirolami - per questa presenza cheonora tutta la numerosa Comunitàfriulana. Un saluto cordialissimo egrato a tutte le Personalità venutedal Friuli Venezia Giulia e da Ro-ma, a cominciare dai Parlamentari edagli eccellentissimi Vescovi, agli al-ti Ufficiali con il CSME gen. Otto-galli, e a tutti gli esponenti della Re-gione Lazio e della città di Roma.Grazie al Comando Generale deiCarabinieri, alla Fanfara della Scuo-la, al Comandante Regione Laziogen. Borruso, che cordialmente ci

e mondiali che vitalizzano e dannocorpo alla Capitale dell’Italia nellanuova Europa. Un modo di esserequello friulano che si riflette nelgrande caleidoscopio dell’emigra-zione dei duri decenni della crisi oc-cupazionale e della miseria anche incasa nostra.

Vi preghiamo pertanto di guarda-re la mostra e di leggere il volumeche sarà distribuito non con spirito econ occhio critico per le inevitabiliomissioni, ma bensì considerando lospirito che ha animato e ha permea-to la nostra iniziativa, nella certezzache le Associazioni dei fratelli Giu-liani e Dalmati e delle altre regioniche sono al nostro fianco - anche colpresidente dell’UNAR onorevoleRicciuti - possano continuare il di-scorso da noi aperto con questa mo-stra e fare meglio e più efficacemen-te di noi. Dovrei ringraziare tantepersone e istituzioni, dal sindaco diUdine che ci ha inviato tre preziosetele della Collezione Astaldi che,non mi stanco di ripetere, è andata aUdine grazie al Fogolâr che stimolòla signora Maria Luisa Astaldi a fa-re tale donazione. Ringrazio i pre-statori delle varie opere, il progetti-sta Gianluca Cresciani, LeonardoPascoletti e ad Alessandro Scalettiche hanno coadiuvato nella realiz-zazione del settore “Architettura” enella bella copertina del volume; gliautori dei testi tra i quali ci sono no-mi di alto valore culturale e lettera-rio. Dovrei fare troppe citazioni, mai nomi dei collaboratori e dei realiz-zatori sono indicati nel volume-ca-talogo, che siamo riusciti a editaregrazie alla Presidenza della RegioneFriuli-Venezia Giulia, e in modoparticolare al Presidente di allora,attuale Sottosegretario agli Esterisenatore Roberto Antonione e alPresidente Renzo Tondo. Ringrazioaltresì tutti coloro che con il loro so-stegno da sponsor o da oblatori cihanno aiutato a realizzare questainiziativa, che, lo dico così con mo-destia, è stata fatta con mezzi mode-sti ed eccezionale parsimonia.

“Lasciare un segno”Intervento di Adriano Degano

Il Presidente Degano.

NdR: i discorsi riportati sono tratti dalla registrazione diretta, a cura di Gianluigi Pezza.

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Eminenza, Rappresentanti delGoverno, del Parlamento, dellaRegione Friuli Venezia Giulia, Au-torità religiose, militari, civili. Gra-zie per la vostra presenza. Come“Friuli nel mondo” io con pocheparole intendo ricordare la pre-senza friulana a Roma e mi è gra-dito rivolgere un particolarissimo

saluto a quanti in questi 50 anni diattività hanno presieduto congrande impegno e passione il Fo-golâr Furlan della Capitale sia itanti soci che risiedono a Roma eguardano al Friuli come alla terradel cuore. Roma sarà sempre unicaanche per i molti friulani che illu-minarono con la loro arte, il loro

ingegno creativo e costruttivo que-sta eterna città. In tempi modernisarebbe doveroso ricordare moltifriulani di fama nazionale e inter-nazionale che vissero ed operaro-no a lungo nella Capitale, dove la-sciarono opere altamente signifi-cative. Roma è stata punto di ritro-vo e di lavoro di uomini e donnefriulane di prestigio e di grandissi-ma sensibilità che si sono distintiin campo ecclesiastico, militare,della scuola, della scienza, dellamedicina e in vari altri settori diattività. A tutti questi va il ricordoed il ringraziamento più sentito di“Friuli nel mondo” che insieme alFogolâr e a tutti di Roma ma a tut-ti i Fogolârs per il mondo sonosempre stati operanti, ai soci e nonsoci e ai tanti amici delle altre re-gioni d’Italia. Un grazie particola-re ed un abbraccio a tutti i friulanie alle friulane di Roma che opera-no spesso con umiltà ed in silenzioin tanti campi ma soprattutto aquanti mantengono viva nella Ca-pitale d’Italia, con le radici delFriuli nel cuore, la fiamma del Fo-golâr. Autorità tutte, amici, grazieveramente per la Vostra presenza.

“Roma punto di lavoro e di ritrovo”Intervento di Mario TorosPresidente di Friuli nel Mondo

Mirko (Basaldella). Afro (Bsaldella), Senza titolo - 1962.

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Una attività segnata dalla passione e dal sentimentoIntervento di Renzo TondoPresidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Signor presidente della Camera,Eminenza, onorevoli Deputati e Sena-tori, signora ambasciatrice Kelly, si-gnori Presidenti delle Province, signo-ri Sindaci, Magnifico Rettore dell’U-niversità di Udine, Autorità Civili, Mi-litari e Religiose, Signore e Signori.Desidero ringraziare il Fogolâr Furlàndi Roma per questa importante occa-sione, l’occasione che oggi viene offer-ta a me e all’intera Regione Friuli-Ve-nezia Giulia, un’occasione che ci con-sente di presentarci in maniera uffi-ciale a questa stupenda città alla Re-gione Lazio e al Paese intero.

Per celebrare il 50° anniversario difondazione del Fogolâr si è opportu-namente deciso di dedicare alla Picco-la Patria friulana questa mostra, mo-stra nella quale è documentata l’in-tensa attività di aggregazione sociale,culturale e umana. Un’attività segnatadalla passione e dai sentimenti tipicidella nostra gente. La Regione Friuli-Venezia Giulia ha doverosamente so-stenuto gli sforzi organizzativi e so-prattutto la pubblicazione del bellissi-mo catalogo, segno rappresentativo diun rapporto, di un rapporto mai inter-

testimonianze d’affetto, testimonianzedi collaborazione, di solidarietà che cisono state dimostrate a noi e alla no-stra gente in tante occasioni ed in par-ticolare durante il terremoto del 1976.Veniva ricordato prima, l’impegno ed illavoro dell’allora Commissario Zam-berletti che oggi è qui e che saluto.

Le vostre iniziative, amici, hannoavuto infatti sempre una grande e po-sitiva ricaduta sulle nostre istituzioniregionali, puntualmente riscontrataquesta ricaduta in numerosi momentidella nostra quasi quarantennaleesperienza di autonomia regionale.Dalle opere esposte nella mostra e daisaggi ospitati nel volume si può facil-mente intuire come la nostra culturaregionale, la nostra arte, le nostre pe-culiarità espresse anche attraversol’operato di numerosi ed importantipersonaggi abbiano avuto a Roma unasignificativa presenza ed una forte riso-nanza. Tutto questo sta a testimoniarela capacità del popolo friulano di aprir-si costantemente verso il mondo in ter-mini di collaborazione, di reciproco ar-ricchimento, di dialogo franco e since-ro, pur nella orgogliosa conservazionedelle proprie identità e peculiarità.

Nel mentre ringrazio gli artefici diquesta importante realtà, ricca di va-lori, di intraprendenza e di concretelaboriosità, mi sia consentito formula-re al Presidente dottor Adriano Dega-no e a tutti i suoi collaboratori il miosincero e sentito ringraziamento per illavoro svolto con capacità, con lungi-miranza e con dedizione, unitamenteall’augurio, Presidente, di saper guar-dare al futuro con rinnovata fiducia esperanza. In questa occasione deside-ro inoltre confermare l’impegno dellanostra Regione nel sostenere le politi-che attive a favore dell’emigrazione,al fine di mantenere un contatto per-manente con tutti i nostri emigranti,numerosi in tutto il mondo. In questomomento il nostro pensiero, è rivoltoai nostri corregionali che vivono inArgentina e all’intera popolazione di

Damiano Damiani, Famiglia a colori -1988.

rotto tra i friulani a Roma e la loroterra d’origine alla quale siete profon-damente legati. L’intera comunità re-gionale, che mi onoro di rappresenta-re, ha innumerevoli motivi di gratitu-dine nei confronti dei friulani al difuori della Regione, per le molteplici

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“La Regione Friuli Venezia Giuliaponte naturale verso l’Est”Intervento dell’on. Pierferdinando CasiniPresidente della Camera

Io rivolgo un saluto anzitutto alPresidente della Giunta regionaleche mi ha rivolto un indirizzo moltocortese, al presidente del FogolârFurlàn Adriano Degano, e al sen.Mario Toros che hanno voluto la miapresenza qui. Sono tra amici, cometale debbo dire che vorrei lasciare daparte i discorsi formali che mi eranostati accuratamente preparati, perchéquesto almeno è uno dei vantaggiche ha il Presidente della Camera.Voglio fare qualche considerazionepersonale non dopo aver salutato gli

amici dell’Arma dei Carabinieri e de-vo dire che l’abbinamento tra la vo-stra regione, i Friulani e i Carabinieridirei che è un abbinamento che nonpoteva essere meglio indovinato per-ché quello che per l’immagine gene-rale che gli italiani hanno dell’Armadei Carabinieri è un requisito di affi-dabilità, di fiducia, di serietà. Beh, di-rei la stessa dote che generalmente siriconosce agli abitanti della vostraRegione, i Friulani, per quello che nelmondo hanno dimostrato di saper fa-re e di saper essere. E poi voglio ri-

volgere un saluto ai Parlamentari,non li cito tutti perché sicuramentene dimenticherei qualcuno, ma poi-ché li vedo qui in prima fila, voi li co-noscete come me, debbo dire che iParlamentari di questa Regione sononella Camera dei Deputati e nel Se-nato della Repubblica dei veri e pro-pri protagonisti politici.

Saluto l’on. Antonione e l'on. Con-tento che, come rappresentanti delGoverno e come Sottosegretari agliEsteri e alle Finanze, probabilmenteincontreranno tanti loro corregionaliin giro per il mondo. Voglio dire a lo-ro che non c’è solo una grande tradi-zione di Parlamentari in questa Re-gione, c’è una grande tradizione a cuivoi dovete sentirvi profondamentelegati che è anche uno stimolo per fa-re sempre meglio in futuro uomini digoverno di questa Regione. Vedo To-ros e cito lui per tutti, qui, per la gran-de stima che io ho nei suoi confrontie per i grandi servigi che ha reso al-l’Italia come Ministro del Lavoro, co-me ministro in tanti passaggi difficilidella nostra storia nazionale.

Debbo dire che c’è un’altra paginadella storia di Friuli Venezia Giuliache rimane indelebile nella mentedegli italiani: è il terremoto, purtrop-

La sala “Valadier” mentre parla il Presidente della Camera. Si notano, da sin. gli on. R. Illy, sen. L. Callegaro, P. Fontanini,sottosegretario Manlio Contento, M. Budin, card. Fiorenzo Angelini, sottosegretario sen. R. Antonione, ten. gen. G. Ottogal-li, gen. ambasciatore Kelly. In seconda fila, da sin. il rettore prof. F. Honsell, i presidenti delle Province, prof. M. Strassoldoe dr. Elio De Anna, i mons. Canciani, Pecile e Sailato, i giudici mons. Venier, i presidenti della filologica di L. Pelizzo, i Sin-daci di Casarsa, Gemona, Venzone e Povoletto (Publifoto).

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Oggi abbiamo anche l’appunta-mento del voto degli italiani all’este-ro: è un’occasione straordinaria pertornare a parlare coi nostri connazio-nali all’estero, tenendo presente, e iocredo che voi tutti lo percepiate be-ne, che lo stereotipo della vecchiaemigrazione italiana non esiste più.Oggi la comunità italiana nel mondoè protagonista. I friulani nel mondonon sono più quelli che, spinti dal bi-sogno, si recavano fuori per neces-sità. Oggi sono protagonisti dell’eco-nomia, protagonisti della vita socialedi quei paesi e non hanno la finalitàdi rientrare in patria pur sentendofortissimo indelebile il richiamo alleproprie radici, pur coltivandoprofondamente l’orgoglio per la loroidentità italiana; ma sono in tantipaesi protagonisti ed oggi il voto de-gli italiani all’estero dà alla classe di-rigente italiana, in un’epoca in cui lapolitica estera si fa diversamente dacome si poteva fare 30-40 anni fa, lapossibilità di avere degli straordinaritestimoni, ambasciatori dell’italianitànel mondo.

Ecco la grande potenzialità da cuinoi dobbiamo saper attingere, nonpreoccupiamoci solo di come vote-ranno questi italiani all’estero ancheperché rischia di essere il minore deiproblemi. Preoccupiamoci di coltiva-re un rapporto con loro perché sa-ranno testimoni straordinari dell’Ita-lia nel mondo, sarà un’opportunitàmeravigliosa a cui il nostro Paese e lanostra economia potrà attingere. Iocredo che dovremo fare una riflessio-ne che ancora non abbiamo fatto: ilvoto agli italiani all’estero non è solola restituzione di un debito, non ab-biamo solo pagato un debito che mo-ralmente senz’altro andava pagatocon le comunità italiane all’estero. Èuna straordinaria opportunità bastapensare alla grande capacità di co-niugare oggi le opportunità economi-che e la politica estera e governativadi un paese. Ebbene questa saldaturaavviene proprio, ed è facilitata pro-prio dalle grandi comunità degli ita-liani all’estero, e queste comunità ita-liane vedono nella comunità friulanauna comunità che instancabilmentesi è ramificata in tutte le parti del mo-do. L’ultimo punto che vorrei tocca-re. Il Friuli-Venezia Giulia è una re-gione a pochi passi dai Balcani; noidobbiamo pensare che questa regio-

po un evento triste che ha generatoun’ulteriore fonte di simpatia e diammirazione per lo straordinario po-polo di questa Regione, perché rara-mente nella storia delle comunità na-zionali e regionali ad un evento tantoluttuoso ha saputo succedere una ca-pacità di ricostruzione, una capacitàdi risollevarsi profondamente daquelle ferite, con la caparbietà, l’in-telligenza che questo popolo, che voiavete dimostrato in quella circostan-za. La comunità nazionale è davverostata ammirata di uno straordinarioesempio di ricostruzione, un esempioche si cita sempre, si cita sempre inItalia; quando in Italia capita unevento luttuoso dovuto a cause natu-rali e purtroppo tante volte capita, ilparagone del Friuli Venezia Giulia edi quello che successe alla fine deglianni 70 è inevitabilmente portato co-me esempio della grande capacità dirinascita degli italiani. Ho il piacereanch’io di salutare Zamberletti cheha simboleggiato in quel periodo, inquella fase della nostra vita naziona-le proprio anche uno Stato che ha sa-puto assecondare con efficienza untentativo di ricostruzione e Dio saquanto abbiamo bisogno di efficien-za, quanto abbiamo bisogno, pur nelprocesso di federalismo in corso, an-che di Stato, il rischio vero è che ab-biamo poco Stato quando dovrem-mo averlo e probabilmente un ecces-so di burocrazia quando non se nesentirebbe la necessità. L’identitàfriulana, simbolo di concretezza,simbolo di laboriosità, modello

esportato in tutto il mondo. Avete ri-cordato la comunità dei friulani inArgentina qui rappresentata dal-l'Ambasciatrice Kelly, che salutocordialmente. Ho avuto modo, inrappresentanza anche del Presidentedella Repubblica e dello Stato italia-no di andare recentemente in Ar-gentina anche con un quantitativo dimedicinali che abbiamo portato al-l’ospedale italiano di Buenos Aires.Debbo dire che ho visto nel volto se-gnato, nella tristezza, nelle lacrime ditanti friulani che si sono costruiti unavita straordinaria in Argentina, e cheoggi vedono il rischio che i loro sfor-zi siano vanificati in quella realtà,quasi in certi momenti una sorta dirassegnazione. Magari il tentativoche ci veniva rivolto di avere l’acce-lerazione delle pratiche per tornarein Italia, io mi sono permesso, inquella circostanza di dire loro chec'era bisogno e c'è bisogno che quel-la grande nazione, l’Argentina, dovegli italiani e i friulani si sono integra-ti così bene, questa nostra comunitàdi origine italiana sia l’ossatura diuna grande ricostruzione, di unagrande rinascita nazionale. Io credoche proprio quella laboriosità, quellaconcretezza, quella tenacia tipica-mente friulana possa essere il puntodi riferimento della nostra comunitànazionale in Argentina per ricostrui-re, per ricostruire un Paese che ladissennatezza, diciamo la verità, del-la classe dirigente ha contribuito inmodo straordinario a dissipare e amettere in difficoltà.

Un’ala della mostra vista dalla sezione “Architettura” (Foto M. Marsina).

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ne può essere il ponte naturale dell’I-talia verso Paesi che hanno straordi-narie potenzialità, che sono stati per-vasi dalle guerre interetniche e chepurtroppo sono stati martoriati dalsangue e da violenze ma che si stan-no risollevando. Basti pensare a quel-lo che è la Slovenia, che è uno deiPaesi che ha le carte in regola per en-trare fra poco nell’Unione Europea.Ormai è nel plotone di testa dei pae-si che possono accedere. Basta pen-sare ai processi di mutamento dellaCroazia, basta pensare quello che or-mai può essere tutta la comunità deiBalcani. Vedete, io sono un convintoeuropeista, non sono un euro-scioc-co, spero almeno, euro-stupido, uneuro-ottimista, sono un euro-realistama sono convinto che l’Europa pergli italiani non sia un problema, siaun’opportunità e che espanderel’Europa, ad esempio, ai Paesi deiBalcani significa espandere un mini-mo comune denominatore ai valoricomuni, significa espandere un mini-mo comune denominatore di civiltà,significa sostanzialmente ampliareun’area di stabilità, per cui non sitratta solo, quando si parla di apertu-ra dell’Europa ai Paesi che una voltaerano dall’altra parte del muro diBerlino, di corrispondere ad una esi-genza di debito morale. Sì, questo è

un aspetto, e non è un aspetto irrile-vante per noi che abbiamo creduto aun sistema di valori, ma non si esau-risce in questo aspetto.Ampliare l’U-nione Europea ad esempio ad alcunidei Paesi dei Balcani significa am-pliare un’area di stabilità, significaanche per tanti problemi che abbia-mo, basta pensare all’emigrazione,magari all’emigrazione clandestina,alla lotta alla criminalità, alla lotta al-la droga, significa non avere a qual-che decina di chilometri dalle cittàitaliane delle aree esportatrici poten-zialmente di instabilità e di violenza,ecco perché è nel nostro interesse.

Io direi che nessun paese più chel’Italia, e la Germania per alcuni ver-si, hanno l’interesse ad un amplia-mento dell’unità europea che non siaannacquamento della identità euro-pea, che sia naturalmente un amplia-mento realista, perché non tutti iPaesi che accederanno all’UnioneEuropea, anche tra i nuovi che si av-viano nella nostra famiglia sonouguali, hanno lo stesso sistema giuri-dico, hanno lo stesso sistema econo-mico. Però l’importanza che la vostraregione sia il ponte verso i Balcaniquesto è importantissimo.

Infine voglio rivolgere un deferen-te omaggio e saluto al Cardinal An-gelini, agli illustri prelati che sono qui

questa sera; il Cardinale Angelini haricordato l’ecumenicità della città diRoma. Roma è una grande città an-che perché ha saputo importare ilmeglio delle identità regionali, per-ché la comunità come la vostra, laComunità Friulana, che ha in questianni arricchito Roma - come ben do-cumenta la vostra mostra - è anch’es-sa una grande potenzialità e contri-buisce a fare di questa città la capita-le d’Italia non solo per numero diabitanti, non solo per dato burocrati-co geografico, ma per la grande capa-cità di essere collettrice di culture di-verse, e questo è l’arricchimento. L’i-dentità regionale, l’identità localenon contrasta con l’identità naziona-le, la completa così come l’identitànazionale non andrà annullata doma-ni nell’Europa ma sarà capace di in-tegrarsi con le altre identità naziona-li arricchendo le altre ed arricchen-dosi a sua volta. Questo è, a mio pa-rere il senso della vostra iniziativa,della “Mostra” che vedremo, e que-sto è anche il significato, non per lamia modesta persona, ma il significa-to della presenza del Presidente dellaCamera, quello di rendere onore auna straordinaria Comunità, a unastraordinaria Regione che, io credo,sarà ancora in futuro un grande pun-to di riferimento per tutti gli italiani.

quella Nazione. La nostra Regione staattivando, seppure con difficoltà det-tate da una particolare emergenza,una serie di iniziative che vanno daiprogetti mirati per i rientri e la forma-zione dei lavoratori italo-argentini, adun piano di aiuti umanitari, pianoprossimo ad essere anche operativo.Anche questo vuole essere un modoper testimoniare affetto e gratitudinenei confronti di uomini e di donne chehanno vissuto esperienze anche dram-matiche come quella dell’emigrazionedel passato. Ma questa è una giornatadi festa ed è doveroso fornire questaassicurazione a tutti gli emigrantiovunque essi si trovano, emigranti peri quali abbiamo recentemente appro-vato in consiglio regionale la nuovalegge di settore particolarmente, agliArgentini ai quali riserviamo e voglia-mo riservare un particolare impegno.Il nostro compito oggi è di rafforzare

La sezione dedicata a Maria Luisa Astaldi con opere di Savinio, Levi e Tamburi(dalla Collezione della Galleria d’arte moderna di Udine) (Foto M. Marsina).

di ponte di pacificazione verso i Balca-ni. Questo ruolo alto deve essere unmomento di confronto, di crescita ditutta la nostra comunità dentro e fuorii confini istituzionali della Regione.

Grazie.

la presenza del Friuli-Venezia Giulia,delle sue radici, del valore della suagente, rafforzare il ruolo alto e nuovoche la peculiarità della nuova posizio-ne storico geografica ci hanno assegna-to: di cerniera con alcuni paesi dell’est,

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C r o n a c a d i u n e v e n t o

La Mostra “50 anni di Friuli aRoma”, realizzata con caparbia vo-lontà per lasciare un segno duratu-ro nella vita socio-culturale dellaCapitale, ha conseguito un grandesuccesso insperato. Ne hanno par-lato, con ampi servizi, andati in on-da più volte sugli schermi dei nostriemigrati in Usa, Canada, Americadel Sud, Australia, RAI Internatio-nal,Tele-Spazio, Canale 5, SAT,TG3 regionale, Tele - Friuli, Rete Oro,Golden TV, nonché moltissimigiornali e riviste (Messaggero Ve-neto, Italia Sera, Libero, Il Messag-gero, Il Grillo Verde, Il Giornale,L’Osservatore Romano, Avvenire,Ages, Data News, Corriere dellaSera, Sette/Corriere della Sera, Ita-lia Sera, Time Out Roma, La Re-pubblica, Mithos, 50&PIÙ, L’At-tualità, Radio Vaticana, Il CorriereLaziale, La Provincia di Frosinone,Rinascita, Porta Portese, La Stam-pa, Città Nuova, Musei on line -News, Il Tempo, Leggo, Oggi nuovoCastelli, Kataweb città, L’Arca,Progress, Exibart, Where Rome,Vivacity Roma, Grazia, Roma c’è,That’s art, TGCOM-Magazine, Ro-

maone.it, Soprattutto, Un ospite aRoma, La Padania, A & A Artean-tiquariato, Etciu Magazine, il Gaz-zettino di Pordenone, “INT” di Se-degliano ed altri.

Moltissimi i visitatori della mostradiversi dei quali hanno espressogiudizi entusiastici sul valore dell'i-niziativa e sulla felice presentazioneespositiva. Nel corso della mostra(17 aprile) è stata tenuta una im-portante conversazione dall’asses-sore al Comune di Roma, dr. Ro-berto Morassut, che ha parlato inuna affollatissima sala, di Pier Pao-lo Pasolini: “un furlan scomodo”. IlCoro e l'orchestra dell'Istituto “C.Percoto” di Udine ha tenuto un bel-lissimo concerto di musica classica.

Fra i giudizi che ci qualificano vi èsenza dubbio quello del Presidentedel Consiglio Comunale di Roma,dr. Mannino e quello della ispettri-ce del Ministero Beni CulturaliProf. Maria Luisa Rinaldi Veloccia(già sovrintendente ai Beni Ar-cheologici di Roma) che lodandol’iniziativa ha tenuto a chiarire chela mostra non solo era bellissima edinteressante dal punto di vistaespositivo ma, soprattutto, si svilup-pava con razionalità logica, chiarez-za di lettura ed efficace sinteticità.

Entusiasti anche gli on.li Ferruc-cio Saro e Daniele Moretti, il sen.Francesco Moro e l'ex Presidentedella Regione Friuli Venezia Giuliaavv. Vinicio Turello il quale ha pro-posto di portare la mostra a Udinenel Palazzo del Torso; i Sindaci, diBuia ing. Callegaro, di Attimis dr.Maurizio Malduca e di Faedis,Franco Beccari. Ricordiamo puregli studenti dell’Istituto C. Percotodi Udine accompagnati dal presideFrancesco Ferrara, gli Artigiani delFriuli Venezia Giulia con il Presi-dente Angelo Bomben ed il diret-tore Maurizio Lucchetta, i coristidella Divisione Alpini Julia, un fol-to gruppo del Fogolâr di San Gallo(Svizzera) fra i quali Renzo Paron,Aldo Canton, e Luciano Bucco. Il

Alla conferenza stampa parla il capo ufficio regionale dr. Guido Baggi (Foto Mirka).

L’“Aquila di Marquardo” di casa Fusaro.

Giornalisti alla conferenza stampa (Foto Mirka).

Oltre cinquant’anni di storia

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giornalista Giorgio Zardi, il diret-tore della Bibilioteca dell’Univer-sità Cattolica del Sacro Cuore emoltissimi altri. Una mostra di ec-cezionale rilievo, ampia, organicanel chiaro discorso espositivo, raffi-nata nella realizzazione dei pan-nelli che danno il segno del sensoartistico del progettista GianlucaCresciani; non da meno, la presen-tazione curata da Leonardo Pasco-letti, delle opere architettonicherealizzate a Roma da Personaggi dieccezionale valore.

Volevamo lasciare un segno. For-se ci siamo riusciti. Comunque re-sta il volume, elegante nella origi-nale copertina di Alessandro Sca-letti, ricco di notizie, di foto, di do-cumenti (289 pagine): è stato cura-to dal Presidente con la collabora-zione dell'ing. Carlo Mattiussi, deldr. Gian Luigi Pezza, della prof.ssaCecilia Sandicchi, delle Sig.re, Pie-ra Martinello e Carmen Cargnelut-ti, della dr.ssa Rita Volpato ed altri.

Alla conferenza stampa organiz-zata da Roberto Begnini e tenutadal Capo dell'Ufficio Stampa eP.R. della Regione Friuli VeneziaGiulia dr. Guido Baggi e dal Presi-dente Degano, sono intervenutinumerosi giornalisti rappresentan-ti delle varie testate.

Assieme alla raffinata cartella,ideata e realizzata da Arveno Ioandi Città di Castello, per i documen-ti della mostra, è stato offerto unbrindisi dalla CCIAA di Udine coni vini delle Aziende Collavini diCorno di Rosazzo e Dal Fari e Fa-ber di Cividale del Friuli, prosciut-

to del Consorzio di S. Daniele,Montasio del Consorzio Latteriefriulane di Campoformido; nonchéla bellissima ceramica con l’ “Aqui-la di Marquardo”, offerta da LucioFusaro e realizzata a Gemona daMarisa Plos. Numerosi i saluti e leadesioni pervenute tra le qualiquelle del: Card. Sodano sottose-gretario di Stato Città del Vaticano,Card. Ruini; Dr. Gaetano Gifuni,segretario generale Presidenza Re-pubblica; Arc.vi di Udine e Gori-zia; Vescovo di Pordenone; Sen.Pera Presidente del senato; Presi-dente Regione Lazio On.le Stora-ce; Sindaco di Roma on.le Veltroni;Sottosegretario On.le Letta; Sen. avita Andreotti; On.li Manlio Colla-vini, Franco Foschi, Edoardo Balla-man; Sindaci di Udine Prof. Cec-cotti, Sergio Bolzonello, di GoriziaGaetano Valenti; Presidente Pro-vincia Gorizia Giorgio Brandolin;Presidente della FondazioneCRUP S.A. Canterin, Questore di

Roma, Prefetto di Pordenone Gen.A. Ficoncello, comandante dellaRegione Nord-Est.

Le opere sono state prestate da:Civici Musei e Gallerie di Storia edArte Moderna di Udine, MuseoRevoltella Teatro delle Marionette“I Piccoli di Podrecca”, dal TeatroStabile del Friuli Venezia Giulia,Biblioteca Civica di Casarsa dellaDelizia, Associazione “Padre M. D.Turoldo” di S. Lorenzo di Sedeglia-no, Artisti e Collezionisti privati.

La mostra è stata sostenuta da:Regione Friuli Venezia Giulia, Re-gione Lazio, Comune di Roma,Astaldi Costruzioni SpA, Assicu-razioni Generali, Banca Intesa,CCIAA di Udine, Cassa Rispar-mio Udine e Pordenone, FaberSpA, Dal Fari di Cividale del Friu-li, TELIT SpA Trieste, Forum/Juliidi Udine, Consorzio Latterie friu-lane di Campoformido, ConsorzioProsciutto San Daniele ed altrioblatori privati.

Il regista pittore Damiano Damiani si compiace con LeonardoPascoletti (Foto Mirka).

La scrittrice dr. Giuliana Morandini in visita alla mostra.

Il comandante interrregionale dei Carabinieri, gen. C.D.A. Aldo Carleschi con ilcomandante Regione Lazio, gen. Corrado Borruso, il sen. Toros e il dr. F. Tomada(Foto Mirka).

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Nell’ambito delle mostra “50 anni diFriuli a Roma” è stata organizzata dalgruppo “Fradae e Culture” (cfr. relazio-ne di G.L.P.) una conferenza su “Paso-lini, un friulano scomodo” tenuta dal dr.Roberto Morassut, friulano, Assessorealla politiche di Programmazione e diPianificazione del Territorio del Comunedi Roma. Ne riportiamo il testo:

«La “scomodità” di Pasolini rappre-senta ormai un tratto consolidato nelpanorama letterario italiano del dopo-guerra.

Un tratto così profondo da restarescontato a distanza di anni dalla scom-parsa del poeta e da apparire sempremeno vivo a mano a mano che i contor-ni di quella società italiana, le cui con-traddizioni Pasolini visse e denunciòcon enorme passione, sfumano progres-sivamente i propri contorni.

Invece tornare a leggere quelle poe-sie, quei romanzi o a rivedere quei filmfa risentire l’asprezza di una denuncia edi una lettura delle cose pubbliche e pri-vate che fecero al tempo stesso la fortu-na letteraria e la tragedia personale diPasolini.

Ogni volta che ripasso all’Idroscalodi Ostia, oggi stravolto dall’insediamen-to del nuovo porto, percorrendo dabuon figlio friulano, in bicicletta le stra-de che costeggiano gli estremi lembi diOstia Ponente tra il passo della sentinel-la e la foce del Tevere, getto curiosa-mente lo sguardo sul monumento cheritrae il luogo in cui fu ucciso Pasolini.Un luogo estremo in ogni senso. All’e-stremo limite della terraferma, all’e-stremmo esito di un fiume in una semi-discarica quasi a far pensare ad una vo-luta ricerca simbolica entro la quale farcoincidere tutto il senso di una vita e diuna scelta di campo fatta sempre in no-me della cultura non-ufficiale ma con laforza di una profonda dottrina e di unasterminata apertura espressiva ed arti-stica.

La “scomodità” e lo scandalo - Pasoli-ni divenuto negli ultimi anni della suavita e della sua produzione sempre piùincessante e violento fino al parossismoespressionista e simbolico di “Salò” odel postumo romanzo “Petrolio” restaun fatto isolato nella cultura contempo-ranea tanto più se si considera che oggicome oggi è diventato molto più diffici-le fare “scandalo”, nel senso di sollevareattraverso parole, atti e comportamenti

il velo del conformismo in quanto ormailo “scandalo” stesso si presenta comeuna nuova forma di conformismo. Più siurla, più si cerca la rottura di schemi for-mali più si intercetta il largo pubblico econ esso il “mercato”, quel “mercato” lacui imperante funzione Pasolini denun-ciò come causa prima di un degrado mo-rale, di un saccheggio inesorabile di tra-dizioni e di secolari accumuli di culturapopolare e che oggi, per eterogenesi deifini, fa dello “scandalo” la regola “nor-male” del proprio dominio.

Solo un grande intellettuale come Pa-solini poté elaborare, sviluppandola ne-gli anni, una operazione culturale capa-

ce di portare dentro la tradizione “alta”della cultura italiana i mille rivoli di unacultura e di una lingua popolare e dia-lettale per una volta visti non come og-getti ma come soggetti di una letturadella realtà non codificati.

In altri termini si può ben dire che l’u-so del dialetto o meglio della lingua friu-lana nel periodo di Casarsa, e poi del ro-manesco dopo il trasferimento nella ca-pitale non furono mai espedienti pater-nalistici ma lo strumento con il qualescardinare la “convenzione” della figuraitaliana ufficiale (in quanto tale innatu-rale, senza storia e frutto di una conven-zione basata sul potere) ricollegandoquelle umili tradizioni linguistiche congrandi filoni culturali e artistici. Alcuniesempi appaiono chiarissimi, basti pen-sare alla scena finale di Mamma Rosa incui Ettore Garofalo muore nel carcere

minorile legato al letto di costrizione incui il fotogramma fisso e statico dellascena richiama immediatamente allamente il Cristo deposto del Masaccio, osi pensi al volto popolano della Magna-ni nello stesso film che fa venire in men-te lo stile austero di una Madonna o an-cora la scena del Convivio Popolare inuna enorme osteria con i tavoli dispostia ferro di cavallo quasi come l’ultimaCena Leonardesca.

Questo continuo inserimento in uncontesto di cultura “alta” (artistica, pit-torica, letteraria e musicale) di elementiindubbiamente “non ufficiali” e scanda-losi per immagine e per linguaggio sonoil senso costante e sempre più intensodella produzione di Pasolini.

C’è poi un altro elemento contraddi-torio in apparenza che accompagna iltratto espressivo di Pasolini ed è ilprofondo senso religioso - frutto di unviscerale richiamo alla cultura contadina- che va di pari passo con un acceso an-ticlericalismo politico. Sul piano stretta-mente poltico questa convivenza dispinte lo portò pochi mesi prima dellamorte a scagliarsi contro il “conformi-smo ipocrita del Vaticano” sui temi dellamorale, sia contro gli “intellettuali pro-gressisti e conformisti e le femministe”sostenitrici dell’aborto (Corsari p. 93).

In particolare quello stare in mezzotra un’ansia di progresso e di libertà chelo portava nelle braccia della cultura so-cialista e marxiana ed il profondo visce-rale legame con le tradizioni popolaricontadine viste a Casarsa, a Bologna co-me a Roma o come negli ultimissimimesi a Sana’a dello Yemen, viene benespresso da un celebre passo delle “Ce-neri di Gramsci” in cui Pasolini si rac-conta in solitaria visita al cimitero ingle-se di Testaccio (Ceneri pag. 65).

Questo contrappunto accompagneràsempre Pasolini, consapevole di giocarecon la sua vivente contraddizione unruolo di rottura che esprimerà fino ai li-miti di un narcisismo rafforzato da unaimpareggiabile dottrina e formazioneculturale.

I timbri di questa esplicita accettazio-ne della condizione contradditoria dellapropria personalità (propria di chiun-que ma giocata apertamente da Pasoli-ni) si precisarono forse tra gli anni dellalaurea a Bologna ed il clima familiareche la condussero ad una rotta di colli-sione con ogni forma di retorica e di au-toritarismo etico.

Pier Paolo Pasolini friulano scomododi Roberto Morassut

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matriarcale degli anni ‘40 e nella Romameridionale e semitica degli anni ‘50 e‘60 il vigore per una battaglia culturaledi critica e di denuncia.

Ci sono alcuni passi che descrivonoquella Roma con una eccezionale luci-dità nella lettura dello sviluppo dellacittà e che ancora oggi ci fanno ritrova-re le tracce dei grandi problemi irrisoltidella forma urbana della capitale (Passidalla Città di Dio). Così come alcunepoesie ci danno il senso e il sapore dipaesaggi friulani (pag. 52 Quadri friula-ni) che personalmente ho ritrovato solotra i miei parenti e cugini della pianurapontina negli anni dell’infanzia.

In fondo uno dei suoi meriti può esse-re considerato quello di aver proposto,come pochi, il valore specifico della di-mensione letteraria friulana troppospesso fagocitata dall’egemonia cultura-le, storica e artistica veneta e veneziana.

Anche in questo si può leggere un ul-teriore significato di ricerca di realtànon omologate e non omologabili. Edall’interno del tema friulano quello spe-cifico momento della “Bassa” che noncoincide esattamente con la tradizione“giuliana” irredenta e mittleuropea altempo stesso (Svevo - Michaelstadler -Slataper) alpina e ladina ma specificata-mente cattolica e contadina.

Una parte del Friuli con profondi le-gami con la storia ed i destini di Romacon le sue glorie e i suoi saccheggi. Unlegame ancestrale che fatalmente tornacon Pasolini bolognese di nascita, friula-no di origine e di famiglia e romano co-me eccezionale interprete della città.

Di Pasolini e della sua “scomoda”traiettoria culturale ed artistica si parlaormai poco e male ed un certo alone dimito che nel tempo lo ha avvolto ha for-se attutito l’asprezza della sua sintesiculturale. Raramente si mette in luce ilperiodo friulano o lo si consegna ad unafase giovanile artisticamente ancora noncompiuta. Eppure nei suoi romanzi inmolte poesie e liriche si nota una so-

Alla tempra militarista del padre, chepure amava, Pasolini accostò assumen-do a modello la mitezza della madre, lesue radici friulane di cui si nutrì eglistesso fino alla cacciata da Casarsa nel1948, in un clima di montante conformi-smo clericale.

La scoperta e l’uso del friulano in poe-sia, dentro una ricerca intellettuale piùampia delle tradizioni linguistiche regio-nali, dette fin dall’inizio il segno di unainquieta ricerca di registri espressivi ca-paci di raccontare altre Italie, altre gen-ti in forme che non fossero di pietososcrupolo piccolo-borghese (come in par-te sarà certa produzione neorealista). Icontadini friulani o i borgatari di Pasoli-ni non sono il riflesso di chi li racconta.Pasolini cerca di far parlare mondi erealtà con la loro propria lingua. Ascol-ta, registra, appunta, frequenta e si iden-tifica cercando di immergersi con un li-vello vivo ma senza voce della societàitaliana.

C’é da dire che finché la condizionesociale di Pasolini - sopratutto a Roma -lo costringerà a vivere a ridosso di que-ste realtà - Ponte Mammolo, Rebibbia,Donna Olimpia - questa operazione saràtanto più efficace, quando poi un certoprogresso economico personale lo por-terà fuori dalla quotidiana presenza cre-scerà la tendenza a toni forti ed espres-sionisti ad una certa accentuazione dielementi scandalistici frutto, forse, di unameno diretta sintonia e di una disperataresistenza all’omologazione di modelliintrodotti dagli anni ‘60 in poi anche nel-le realtà popolari della TV, dal consumi-smo effimero e dal cosiddetto mercato.

Ci domandiamo come oggi Pasoliniavrebbe affrontato il tema del conflittotra globalismo e localismo che certo vi-de con grande acutezza e con largo anti-cipo. Su questo disperato crinale eglimorì. Si fece ammazzare o fu ucciso, incircostanze mai del tutto chiarite macerto non avrebbe forse più trovato nelFriuli contadino e religioso, austero e

vrapposizione di echi e di immagini chelega il Friuli con Roma.

Descrizioni della periferia romana incui Roma non è Roma e in essa entranosquarci di alti paesaggi settentrionali(l’Umile Italia 42 Ceneri di Gramsci).

In conclusione, ringranziando i com-ponenti del Fogolâr ed il presidente De-gano, per aver consentito lo svolgimentodi questa serata, vorrei dire che con Pa-solini abbiamo l’ennesima testimonianzadi una radice profonda che lega Roma alFriuli che ha dato alla Città eterna spiri-ti e braccia ed un po’ del suo rocciosospirito di fatica e di lavoro con una mo-ralità ed una religiosità che fu tipica diPasolini a cui non sfuggiva che la città diSan Pietro non aveva debellato profondisostrati stoici ed epicurei nella plebe diRoma che, nel loro paganesimo, conside-rava elementi di una religiosità anticanon meno autentica del cristianesimo.

Questa sensibilità religiosa penso siastato in Pasolini il timbro più forte delsuo essere friulano. Una religiosità fattadi pietà, ricerca del prossimo, solida-rietà, lavoro e fatica come prezzo del vi-vere. Elementi di una civiltà che è partedella comunità nazionale.

Solo un uomo ed un intellettuale “sco-modo” poteva giungere al livello di usa-re, esplicitandola, la contraddizione co-me chiave di lettura e di valorizzare del-la vita contro il conformismo, l’assimila-zione, l’aridità di ogni tempo che lasciasoli, cancellando la religione degli uomi-ni, intesa come “legame” con le tradizio-ni e la comunità.

Un friulano, un intelettuale scomodo,in definitiva un uomo sul cui percorsovale sempre la pena ritornare quando sicorre il rischio di sentirsi troppo al ripa-ro delle nostre verità.

Roberto Morassut

Conferenza tenuta nella sala del Chiostro aPiazza del Popolo, il 17 aprile nell’ambito dellamostra “50 anni di Friuli a Roma”.

La 92nne Signora Levi assiste alla conversazione dell’on.Morassut (Foto Mirka).

L’assessore Roberto Morassut parla della poetica di P.P. Paso-lini. A lato il dr. Pezza, Leda Palma, l’avv. Ferraro (Foto Mirka).

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Un piccolo scorcio di Friuli in unagrande Capitale,“la capitale per ec-cellenza”. È il Fogolâr furlan che, inoccasione dei suoi primi cin-quant’anni, ha promosso una mo-stra e realizzato un apposito volu-me, per ricordare i 10 lustri di unapresenza, quella del punto di riferi-mento dei friulani nel mondo, nellacittà eterna.

In occasione dell’assembleastraordinaria della Confartigianatonazionale svoltasi a Roma il 4 mag-gio scorso, i vertici della Confarti-gianato del Friuli Venezia Giuliahanno colto l’occasione per visitarela rassegna allestita presso la galle-ria “L’Agostiniana” in Piazza delPopolo. Carlo Faleschini, presiden-te dell’Unione artigianati del Friulie Maurizio Lucchetta, segretarioprovinciale di Pordenone e segreta-rio generale della federazione re-gionale, sono stati ricevuti dal pre-sidente del Fogolâr, Adriano Dega-no, che li ha accompagnati nel per-corso espositivo che ha raccolto eriordinato le testimonianze di unapresenza: quella dei friulani nellacapitale.

Un percorso che affonda le pro-prie radici nella terra, in quel Friuli

dal quale si é lontani ma si continuaa conservare nel cuore; e nella lin-gua, quel friulano a volte caldo emusicale, a volte fremente di no-stalgia, come la sua gente. Il Fo-golâr ha raccolto testi, fotografie,poesie, storia e ne ha ricavato unimponente documento, espositivo

ma anche cartaceo, che ripercorrele tappe della diaspora friulana, ge-nerata da quel “libârs di scugnì lâ”che per decenni ha costretto tanti alpellegrinaggio in cerca di fortuna osemplicemente di un futuro.

Gente capace, caparbia, onesta,impegnata, che ovunque sia appro-data ha riscosso ammirazione, ami-cizia, rispetto. Non a caso in ogniPaese del mondo c’è una “casa”friulana, un Fogolâr, appunto, sem-pre disponibile all’accoglienza neiconfronti di chi arriva, e un puntodi riferimento per le istituzioni diquel Paese e per quelle italiane.

Il volume è solo il ricordo dellamostra appositamente organizzataper i 50 anni del Fogolâr di Roma,ma un compendio di informazioni econoscenze che dimostrano quantoi friulani, nella capitale, abbianopermeato persino la cultura dellacittà, influenzando persino la topo-nomastica. Il libro ripercorre la sto-ria della Regione Friuli VeneziaGiulia e dei personaggi che l’hannoguidata nel corso degli anni; ricordai nomi dei “grandi”, uomini politici,di cultura, di scienza; riporta poesiee testi in marilenghe.

Il significato di una presenza

Il Presidente Faleschini e il dr. Lucchetta (Foto Amato).

Un caloroso benvenuto all’on. Ferruccio Saro e all’avv. Vinicio Turello, già presi-dente regionale (Foto Camerlo).

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del Friuli Venezia Giulia - conclu-dono Faleschini e Lucchetta - peraver saputo valorizzare quelli cheerano e sono i valori fondanti del-la nostra cultura, che continuano a

permeare il lavoro soprattutto ar-tigiano, che sa conservare il passa-to e creare il presente».

M.L.

«È un grande omaggio alla nostragente - dichiarano Carlo Faleschinie Maurizio Lucchetta -. La rassegnae il volume-catalogo, sono il fruttodi un grande impegno e di una ac-curata ricerca delle proprie radici:un documento straordinario. È il di-spiegamento della consapevolezzadel sapere chi siamo, da dove siamopartiti, quanta strada abbiamo per-corso, dove siamo arrivati; e tuttoquesto non per mero autocompiaci-mento, ma per guardare avanti eprocedere, arricchiti da un bagaglioculturale di grandissimo valore».

Agli artigiani si sono uniti anche -ospiti illustri - l’on. Ferruccio Saro el’on. Vinicio Turello.

Al presidente Degano e al Fo-golâr Furlân di Roma «il ringrazia-mento di tutto il mondo artigiano

Gli Artigiani del Friuli alla mostra (Foto Fluri).

Saluto al neo ambasciatoreIn un affollato incontro al Fo-

golâr nell’ambito delle serate cul-turali di “Fradae e Culture” (15aprile 2002), è stato pòrto un cor-diale saluto augurale al neo Amba-sciatore in Libano dr. Franco Mi-stretta, già Direttore dell’IstitutoDiplomatico al Ministero AffariEsteri.

A festeggiare l’AmbasciatoreMistretta, udinese e socio da moltianni, sono intervenute moltissimepersonalità friulane di Roma fra lequali mons. Luigi Petris direttoregenerale della “Migrantes”, il dr.Gianluigi Pezza, l’ing. Carlo Mat-tiussi, l’ing. Francesco Pittoni, ilprof. Bruno Martinis, l’avv. Ales-sandro Scaletti, il dr. Fabrizio To-mada, il dr. Leopoldo Gobbi, il dr.Ermes Disinit, e molti altri.

Dopo il cordiale saluto del Presi-dente Degano, che gli ha consegna-to la medaglia del 50° del Fogolâr,coniata da E. Driutti, e la bella lito-grafia di Molinaro, l’AmbasciatoreMistretta ha ringraziato commos-so, ricordando le tante occasioni dicollaborazione e gli incontri con ifriulani nel mondo, a Londra, inArgentina, a Barcellona e, sopra-tutto, a New York e Washingtonove ha a lungo operato presso l’O-NU e come Console Generale d’I-talia. Il brindisi nel giardino della sede (Foto Mirta).

la medaglia del 50/mo al neo ambasciatore on. Ferraro e Pezza si nota anchemons. Luigi Petris, direttore generale di “Migrantes” (Foto Amato).

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Visitatori dal Friuli

La mostra “50 anni di Friuli aRoma” ha suscitato grande inte-resse e richiamo non solo su Soci,Amici ed Estimatori residenti aRoma, ma anche su numerose per-sone, famiglie e gruppi proveninetidal Friuli, da altre parti d’Italia edanche dall’estero. Ne segnaliamoalcuni:

1 - Il 13 aprile il gruppo dei “set-tantenni” provenienti dai paesi del“triangolo della sedia”, compostoda ben 106 soci guidati dal cav. uff.Fedele Censani di San Giovanni alNatisone ci ha incontrato alla gal-leria l’“Agostiniana”. Con i vivacis-simi settantenni, che hanno molto

elogiato la mostra, si sono scambia-ti doni e allegramente brindato;

2 - il 26 aprile è stata la volta delCoro ed Orchestra degli allievi del-l’Istituto Caterina Percoto di Udi-ne, accompagnati dal Preside prof.Francesco Ferrara e numerosi do-centi.Alla visita alla mostra, che haveramente interessato insegnanti estudenti, ha fatto seguito, nella atti-gua Basilica di S. Maria del Popolo,l’esibizione del Coro e dell’orche-stra, prima durante la S. Messa epoi in un applauditissimo concerto.L’impegno dell’istituto “CaterinaPercoto” nella difficile ed ambizio-sa opera di portare ed educare tan-

ti giovani alla musica con un livellodi alta professionalità, ha raccoltogli elogi e l’apprezzamento di tuttii presenti. Ne è stato portavoce ilPresidente Degano che ha scam-biato doni con il preside prof. Fran-cesco Ferrara.

3 - il 4 maggio, un folto gruppo diappartenenti alla “Unione Artigia-ni e Piccole Imprese del Friuli”, ac-compagnato dai Presidenti delleAssociazioni Regionali e Provin-ciali, ha voluto incontrare gli amicidel Fogolâr di Roma e visitare in-sieme la mostra alla gallerial’“Agostiniana”. Il dr. Degano, as-sieme ad alcuni realizzatori della

Il Presidente del Fogolar di San Gallo in visita con alcuni so-ci (Foto Camerlo).

Coro e Orchestra sull’Istituto “Percoto” a Santa Maria delPopolo (Foto Camerlo).

Il Preside della C. Percoto, prof. Ferrara consegna i doni del-l’istituto (Foto Fluri).

Allievi della “Percoto” di Udine alla mostra (Foto Fluri).

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mostra Gianluca Cresciani e Leo-nardo Pascoletti, ha illustrato lastessa evidenziandone lo schemaed i contenuti. Consensi unanimied elogi da parte degli amici arti-giani, scambio di doni da parte deiPresidenti Angelo Bomben e Car-lo Faleschini e del direttore dr.Maurizio Lucchetta e, infine, un al-legro brindisi con vino e prodottifriulani;

4 - ancora il 4 maggio , il sindacodi Buja ing. Aldo Calligaro conl’assessore rag. Franco Maiorca edil presidente del Fogolâr Furlan diAprilia cav. Romano Cotterli; a lo-ro si sono uniti i sindaci di Attimis,dr. Maurizio Malduga, e di Faedis,Franco Baccari.

Ed inoltre: il Direttivo, Soci e fa-migliari del Fogolâr Furlan delCantone San Gallo (Svizzera) gui-dati da Renzo Paron, Aldo Can-

ton, e Luciano Bucco; un gruppodi alpini della Divisione Julia fa-centi parte del Coro che ha parte-cipato al teatro dell’Opera di Ro-ma alla cerimonia per la celebra-zione della liberazione d’italia il 25aprile;

5 - assai simpatico è stato l’incon-tro con gli amici del Fogolâr di Ve-rona, domenica 12 maggio, a Romadopo una visita di due giorni all’A-gro Pontino, guidati dal bravissimoorganizzatore Ottocento.

Non hanno potuto visitare la mo-stra - chiusa il 5 maggio - ma nehanno potuto apprezzare i conte-nuti attraverso il libro-catalogo do-nato ed illustrato dal PresidenteDegano. All’incontro, nel simpati-co ristorante di Maria e GiulioMassa, erano intervenuti, per loscambio dei doni, anche l’ing Mat-tiussi e i coniugi Fantin.

I coristi della Julia (Foto Mirka). I sindaci di Buia, Attimis, Faedis con C. Giampaoli e Roma-no Cotterli (Foto Volpato).

Gli amici del Fogolâr di Moulhouse, col presidente comm.Agesto nella sede del Fogolâr.

Un folto gruppo di gitanti con un’anonimo “pirata” a sx, nelpiazzale di San Pietro.

Dio salvi i frutsNonis des nonis

ch’o vês viodût tancj frutssaltâ come cjavrûtiintai curtîi e prâts

zuiâ di ghegadi pìndul e di balùtis

cul toc di pan in bocjee plens di gionde i vôi...

Nonisus scloparès il cûr

se o fòssis inmò ca jù!O viodaressis fruts

cjalâ cun vôi spaurîtsi “zûcs” dai triscj

impegnâts a sdrumâce ch’al è inpîs

a doprâ la violencecuintri il fradi...

Nonisch’o sês dongje il Signôr

racomandait a Luii nestris fruts curiôsche ju salvi dal mâl

e che ju fasi viviil prin seren di vite!

Lucia Scoziero

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Sgorlon, amico della Cina di Lu Tongliu

Carlo Sgorlon è un grande amicodella Cina. Però, dico la verità, tre an-ni fa Carlo Sgorlon era sconosciuto inCina. Grazie alla dott.ssa AdrianaSchiavon e a Forum Iulii ho conosciu-to Carlo Sgorlon di persona, l’abbiamoincontrato varie volte. Dopo aver lettoalcuni suoi romanzi, i saggi, i libri su dilui, sono arrivato a capire che CarloSgorlon è uno scrittore friulano, italia-no, ma per la straordinaria originalitàe attualità della sua narrativa, lui ap-partiene al mondo. Senza la traduzio-ne dei suoi romanzi in cinese la nostraconoscenza della letteratura italianadel Novecento sarebbe parziale, in-completa.

Ora, potremmo dire che la situazio-ne è cambiata. In Cina è sorto un par-ticolare interesse per Carlo Sgorlon. Isuoi magnifici romanzi “La conchigliadi Anataj” e “Il trono di legno” sonopubblicati da una delle più autorevolicase editrici cinesi e si sta traducendoil suo romanzo “Il filo di seta”. Anchela sua nuovissima opera “La tredicesi-ma notte” i lettori cinesi avranno lafortuna di leggerla presto. E allo stessotempo la critica va di pari passo. La ri-vista dell’Accademia Cinese delle

Scienze Sociali e il giornale dell’Asso-ciazione degli scrittori cinesi hannopresentato saggi su Carlo Sgorlon.Una studentessa dell’Università dellelingue straniere di Pechino ha sceltoaddirittura il romanzo sgorloniano“La fontana di Lorena” per la tesi dilaurea discussa in modo brillante.

L’autunno scorso a Pechino venneorganizzata anche una “tavola roton-da” dedicata alla narrativa dell’autore.Uno scrittore italiano d’oggi ha acqui-stato così notevole successo presso ilpubblico cinese nel giro di pochissimianni.

Fra tutti i romanzi sgorloniani, “Il fi-lo di seta”, uscito nel 1999, è legatostrettamente alla Cina. Questo libro èdedicato alla vita e al viaggio di Odo-rico da Pordenone. Il Beato Odorico,vissuto tra il milledue e il milletrecen-to, si recò in Estremo Oriente per unamissione religiosa, ma anche per spin-te umanistiche. Dopo il lunghissimo eavventuroso viaggio, varcando monti efiumi, Odorico raggiunse la Cina. Lì sifece ambasciatore della cultura italia-na, ritornando poi con un bagaglio diesperienze che contribuirono a divul-gare la conoscenza del mondo cinese.

Quindi la sua eroica impresa, il suo li-bro su questo viaggio, lo resero, insie-me con Marco Polo, pioniere nella sto-ria dei rapporti tra l’Oriente e l’Occi-dente nel lontano medioevo.

Da allora in poi, il grande viaggiato-re di Pordenone, venne quasi dimenti-cato, o almeno trascurato. Grazie al ro-manzo “Il filo di seta”, Odorico da Por-denone è stato riscoperto e i suoi me-riti hanno suscitato di nuovo il nostrointeresse.

Il soggetto de “Il filo di seta” è com-pletamente diverso dalle precedentiopere sgorloniane. Ma pensiero ricor-rente ne “Il filo di seta” e in tutta la suanarrativa, è l’elogio della civiltà ,conta-dina e l'aspirazione all'armonia tral’uomo e la natura.

Il mondo dei contadini, in particola-re dei contadini friulani, viene illustra-to quasi in tutti i romanzi di Sgorlon.Nutrito della terra madre Friuli,dellasua tradizione e della sua civiltà, il no-stro autore dà sempre prova del suoamore per il mondo dei contadini. Luidescrive con simpatia e ammirazionela bontà e l’onestà di questa gentesemplice che ha osservato in modoprofondo e delicato. Quello che luiama della sua terra non è solo il mon-do contadino ma quel Friuli puro esemplice di cui Odorico era figlio. Nel-la sua eccezionale odissea, Odorico hadimostrato coraggio e sacrificio, intel-ligenza e ragionevolezza, virtù propriedei contadini friulani.

Nella prima parte del romanzo, l’au-tore ha raccontato con straordinariaricchezza e vivacità l’infanzia e l’ado-lescenza di Odorico, passata nell’am-biente contadino friulano. Da questepagine piene di lirismo si vede che lacampagna, le foreste erano la terramadre dove lui cresceva e maturava,simbolo della natura, che costituiva lafonte della sua vita e gli forniva ispira-zione per la sua vocazione; in essa,profondamente coinvolto, Odorico sisentiva appartente alla natura, conl’acqua, il fuoco e l’universo intero.Quindi esisteva una fraternità nasco-sta tra lui e tutte le cose viventi, esiste-va una armonia tra l’uomo e la natura.

Sgorlon, mettendo l’uomo e il suodestino nella natura, nella vita e nel se-Carlo Sgorlon e Lu Tongliu (Publifoto).

Il Fogolâr in collaborazione con l’associazione “Forum Julii” della quale è presidente la prof. Pietra Paola Gavazzini, haorganizzato nella sala del Cenacolo della Camera dei Deputati (9 aprile 2001) la presentazione del romanzo di Carlo Sgor-lon “Il filo di seta”. Tra gli interventi di particolare spessore culturale quello del prof. Lu Tongliu presidente dell’Accademiadi Scienze Lettere e Arti della Repubblica Cinese. Ne riportiamo il testo:

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Il M° Fausto Corrubolo, per tantianni appassionato e bravissimo diret-tore del nostro Coro, lascia Roma pertrasferirsi definitivamente a Udine,ove vivono la figlia Simonetta Co-lombo ed il nipote Francesco di 12anni.

A Roma - ove ha insegnato - dal1972 al novembre 2001 - nel presti-gioso Conservatorio di S. Cecilia, re-sta il figlio Don Francesco, Parroco diS. Maria ai Monti al Foro Romano. IlM° Corrubolo, friulano di tempraforte e volitiva, ha dato raro esempio

Grazie maestroCorrubolo

Il M° Fausto Corrubolo col Coro del Fogolâr di Roma (Foto Bandina).

di amore, passione e bravura nelcampo musicale, sopratutto per laformazione e la direzione di cori, in-segnando al Conservatorio di Matera(già sezione di quello di Bari) ed aL’Aquila (dal 1965 al 1972).

Grazie, caro Maestro, per quanto hafatto e sopratutto per come hai saputotenere vicino, per tanti anni, i nostriSoci Coristi assieme a Nino Brandoli-ni, Rodolfo Grasso, Alda Bertossi,Ferrante Giabbai. Ti ricorderemosempre con tanto affetto e contiamo direstare vicini a Udine.

no della terra madre, rivela che quan-do l’uomo riesce a ritrovare le sue ra-dici, a riscoprire la fonte del progressodella sua civiltà, può ritrovare il suogiusto posto e attendere, per sé e pertutta l’umanità, la salvezza. Il distrug-gere la natura significa creare condi-zioni per la distruzione dell’uomo. PerSgorlon, la forza della natura è qualco-sa di misterioso ma nello stesso tempoè anche una grande forza inesauribilee creativa. L’altro punto importante dasottolineare nel romanzo “Il filo di se-ta” è la costante ricerca delle affinità edella comprensione delle diverse ci-viltà: leggendo le opere sgorloniane,possiamo notare che lui è uno scrittoremolto aperto, dotato di una visione va-sta, diciamo una visione mondiale.

Gli zingari, gli ebrei, gli indiani, i per-siani, i cinesi, i russi, gli istriani e i co-sacchi sono presenti nei suoi romanzi.

Ricordiamo il romanzo “La conchi-glia di Anataj”, in cui Carlo Sgorlon ha

raccontato il duro lavoro degli emi-granti friulani nella costruzione dellaferrovia transiberiana. Grazie alla co-mune radice contadina, gli emigratifriulani erano riusciti a inserirsi nellavita locale, a convivere coi russi nell’a-micizia.

Lo stesso motivo si ritrova anche ne“Il filo di seta”.

In questo libro vengono presentatispesso vita quotidiana costumi, usanzee feste popolari cinesi, che ogni tantohanno richiamato alla memoria diOdorico la vita contadina e le sagre diVillanova o di Pordenone. Lui ha sen-tito, nell’intimo che il costume di unpopolo e il suo modo di pensare entra-va così in profondità da diventare par-te di lui stesso. E ogni popolo, ognipaese aveva le sue caratteristiche e lesue peculiarità.

Le feste popolari, a Villanova e aPordenone, come a Pechino, erano unmomento particolare, in cui tutti si sen-

tivano uniti nel medesimo sentimentodi letizia, e in una sorta di comunione.Per Odorico gli uomini erano similidovunque, le civiltà erano sempre vici-ne. Nei paesaggi e nelle selve cinesiOdorico trovava qualche lontana ma,allo stesso tempo, vicina somiglianza.Lui e gli altri amici cinesi sentivanospesso le cose alla stessa maniera, inuna consonanza quasi perfetta sembra-va che tutto il mondo fosse paese.

Quindi la dottrina di Odorico sullanatura, sull’armonia tra l’uomo e lanatura è vicina alla filosofia antica ci-nese. “Unità del cielo e dell’uomo” èl’espressione generale e fondamentaledella filosofia classica cinese. Il filo-sofo antico Zhuan Zhi ha detto che “ilcielo e la terra sono nati insieme conme, io e tutte le creature diventiamouna cosa sola”. Sempre secondo ladottrina cinese, l’armonia è la leggeuniversale dei movimenti di tutte lecose e dei rapporti fra tutti gli uomini.

Quindi, questa comunione e somi-glianza ci fanno molto caro e vicino “Ilfilo di seta”.

Nella nostra epoca, secondo CarloSgorlon, la civiltà moderna con il suopragmatismo e il consumismo, ha di-strutto le favole, le leggende, e la vio-lenza, la guerra e lotta per il poterehanno distrutto la civiltà antica. Nellanostra epoca, quando molti altri parla-no solo di miracolo economico, lui rie-sce a dare importanza ai problemi del-l’esistenza umana e alla vita sentimen-tale dell’uomo: le sue opere richiama-no sempre più consensi e godono unagrande fama sia nazionale che interna-zionale.

Prima di concludere il mio interven-to, vorrei dire due parole sulla pubbli-cazione delle Memorie di Odorico daPordenone in Cina.

Nell’Ottocento, precisamente nel-l’anno 1889, Guo Dong Chen, un cine-se che studiava in Italia, ha tradotto lememorie di Odorico con note, per fa-cilitarne le Lettura. La traduzione ven-ne pubblicata da un collegio della cittàWu Chang e in seguito questa tradu-zione fu ripubblicata su una rivista diHonk Kong (però senza note).

Nel 1981 la prestigiosa casa editricedi Pechino Zhong Hua Shu Ju ha pub-blicato, con una tiratura di 6500 copie,“Le memorie di Odorico”, tradottedall’inglese dallo storico He Gao Jiper la collana “Le opere famose nellastoria di rapporti fra la Cina e l’estero”.

Sono convinto con valide ragioniche la pubblicazione de “Il filo di seta”in futuro desterà l’attenzione nell’am-biente storico, letterario e culturale ci-nese. Potremmo dire che grazie al libro“Il filo di seta” Odorico continuerà adessere presente in Cina.

Lu Tongliu

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L’annuale incontro assembleare delFogolâr per gli adempimenti statuari siè svolto, presso la sala de “I Cigni” alParco Tirreno, domenica 20 gennaio, co-me sempre con grande partecipazionedei Soci affiancati da famigliari ed Ami-ci. In rappresentanza dell’Ente “Friulinel Mondo” era presente il dr. Giovan-ni Fabris e dei Fogolâr di Latina edAprilia i Presidenti comm. Ettore Scai-ni e cav. Romano Cotterli. Il PresidenteDegano, presa la parola, ha illustrato lepiù importanti manifestazioni realizzate

nell’anno 2001, rivolgendo calorosi rin-graziamenti al Presidente Onorario SirPaul Girolami, ai Membri del Consi-glio, a tutti i soci ed, in particolare, ai col-laboratori per l’opera svolta ed il soste-gno dati per la vita e le attività del Fo-golâr. Ha poi richiesto un minuto di si-lenzio per ricordare ed onorare i Socidefunti, e fra questi il prof. Ardito De-sio, l’arch. Germano Colusso ed il cav.Luigi Urbani.

Il Tesoriere comm. Giorgio De Pianteha, poi, dato lettura dei bilanci ed il Sin-

daco dr. Emilio Lazzaro in rappresen-tanza del presidente del Collegio Sinda-cale comm. Romeo Fattori, impossibili-tato ad intervenire, ha invitato i Soci adapprovarli stante la accertata regolaritàdelle partite contabili. Quindi, all’invitodel Vice Presidente dr. Adalberto Le-schiutta, l’Assemblea ha approvato al-l’unanimità i bilanci - consuntivo 2001 epreventivo 2002 - del Fogolâr.

Agli adempienti assembleari ha fattoseguito, in una atmosfera di serena alle-gria, il pranzo sociale e la distribuzionedei doni gentilmente offerti. Sono statiringraziati, in particolare: Adriana Grif-fa Zanelli, Maria Concetta Torrisi, Mi-rella e Remo Moro, Bruna Blasigh Bor-ghini, Alma Gabai, Dina Leoni, NivesMeroi del “Tempio di Venere”, dr. Ren-zo Croppo, dr. Goffredo Chirra, PaolaPascoletti, Valeria Pellis, Anna MariaBaschieri, Ido Casetta, Carlo Gerosa,Nives Corazza, Rina Filippi, AdrianoDegano, Ettore Scaini, Romano Cot-terli, Bruno e Fanny Martinis. Il presi-dente Degano ha anche fatto il puntosui lavori per la realizzazione della mo-stra “50 anni di Friuli a Roma” e relati-vo catalogo, invitando tutti alla colla-borazione per la ottimale riuscita di ta-le grande ed impegnativa manifesta-zione che ha ottenuto, fra l’altro; l’AltoPatronato del Presidente della Repub-blica.

Assemblea dei Soci

La relazione del Presidente all’assemblea dei Soci.

I S u p e r w h i t e sContinuano le manifestazioni propo-ste da Slow Food a livello mondialeper affermare l’identificazione del ter-ritorio con la sua enologia di punta.L’evento di apertura d’Arcigola SlowFood Friuli è avvenuto a Roma, presti-giosa tappa italiana del progetto Su-perWhites; un appuntamento impor-tantissimo anche in considerazionedella scarsa attenzione e conoscenzache molte guide e recensioni hanno di-mostrato, anche quest’anno, nei con-fronti dei vini bianchi friulani. In apri-le si sono tenute la terza edizione diSuperWhites a New York e, di seguito,una puntata straordinaria alle isoleCayman, il paradiso dei gourmet ame-ricani, situato nel golfo del Messico. ARoma, 41 aziende hanno dato vita aduna kermesse di promozione, informa-zione e educazione rivolta ad un vastopubblico, di addetti ai lavori ma anchedi semplici appassionati, per far cono-scere ed apprezzare le caratteristichedei vini bianchi friulani, sia internazio-nali che autoctoni. I viticoltori aderen-ti all’iniziativa hanno gestito personal-

mente una picevole “diretta” in setteimportanti enoteche romane dovehanno presentato e proposto in degu-stazione un loro singolo vino sia aipartecipanti alla manifestazione che aiclienti occasionali dell’enoteca. In duedi esse sono stati affettati a mano variprosciutti di San Daniele.In seguito il programma ha ricalcatoquello dell’edizione 2001, con la GranSala di degustazione allestita negli ele-ganti saloni dell’Hotel Columbus, invia della Conciliazione a pochi passida piazza San Pietro, dove i vini sonostati accompagnati da prodotti dellagastronomia friulana quali il Prosciut-to di S. Daniele, il Formaggio di Faga-gna, i salumi di Jolanda de Colò, legrappe di Bepi Tosolin, il caffè di OroCaffè. I partecipanti alla Gran Sala,per degustare i 123 vini SuperWhites,hanno ricevuto in omaggio un caliceda vino bianco realizzato dall’aziendaZafferano. Ha concluso la manifesta-zione una cena di gala che si è tenutanello splendido salone quattrocente-sco della “veranda” affrescato dagli al-

lievi del Pinturicchio; la cena è statapreparata da Maria Ciminelli del risto-rante “La Torre” a Fiuggi.Un nutrito gruppo di vignaioli, dopoaver partecipato a diverse edizioni del-la manifestazione SuperWhites (quelladi Roma) è stata la quinta edizionecon l’intendimento di dare maggioresviluppo e penetrazione a questo slon-gan che sta ormai diventando un mar-chio, ha ritenuto di costituire unaazienda che ha preso il nome di Su-perwhites.it S.r.l., con lo scopo di com-mercializzare via Internet i vini di altaqualità selezionati per tali manifesta-zioni. Anche l’azienda Superwhites.itsi è affiancata agli sponsor della mani-festazione, con l’obiettivo di comuni-care il nome del sito di e-commercedel vino friulano di alta qualità(www.super whites). Il progetto Su-perwhites è realizzato inoltre con il so-stegno dell’ARPT, dell’ERSA, dellaCCIAA di Udine e della Banca diCredito Cooperativo di Manzano.

Claudio Fabbro

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È un incontro piacevole e gratificanteper noi del Fogolâr di Roma. I ringrazia-menti per la lunga e fattiva collaborazio-ne che ci vengono rivolti dal Presidentedelle Arti Grafiche Friulane Spa, don Re-nato Zuliani, sono legati alla importantericorrenza che l’azienda vive in questoanno. Sono 80 anni (1922-2002) e don Re-nato Zuliani vorrebbe far giungere a tut-ti i friulani nel mondo il saluto orgogliosodi chi ha amato la nostra piccola Patria equesta azienda che ha contribuito pertanti anni a rappresentarne la cultura.

80 anni portati bene, grazie alla capacitàdi rinnovamento in continua adesione altessuto socio-culturale del territorio in cuisi colloca: questa potrebbe essere in sinte-si la descrizione di Arti Grafiche FriulaneS.p.A. a quasi un secolo dalla nascita.

Fondata nel 1922 per iniziativa di alcu-ne Parrocchie e della Curia Arcivescovi-le di Udine, questa azienda ha saputo se-guire gli sviluppi del territorio in cui si si-tua, accompagnata nel suo cammino dafigure autorevoli e significative della cul-tura locale.

All’inizio del nuovo millennio, le ArtiGrafiche Friulane confermano la sinto-nia con il territorio che le circonda, ma,

come spiega l’amministratore delegatoMauro Dominici, lo fanno nella nuovaveste di realtà industriale capace di inve-stire sul proprio ammodernamento e sul-la propria competitività, come testimoniail coinvolgimento in iniziative di livellonazionale (si pensi alla monografia per laBracco-Spin o ai volumi fotografici NewYork e Venezia voglia di cinema di More-no Gentili).

D’altronde la professionalità friulanache, spesso esportata, non ha mai intesotransigere nel raggiungimento degli obiet-tivi dati, non può che riscontrare ricono-scimenti. Le Arti Grafiche Friulane stan-no raggiungendo importanti traguardi peri servizi innovativi nella realizzazione deiprodotti tipografici, per la qualità dellastampa e, non ultimo, per la nuova politi-ca dei prezzi. In un certo senso pare chequesta azienda, promossa a pieni voti fuo-ri dal suo territorio, riconosca che l’origi-ne del suo successo si fonda sul suo terri-torio... e voglia perciò renderlo partecipea più livelli del suo sviluppo. Quindi, an-cora, legame stretto con la realtà locale.

In tale direzione si spiega la ripresa del-l’iniziativa editoriale, con scelte soppesa-te lungo i binari del recupero della me-

moria (David Maria Turoldo. Cronaca diun passaggio, a cura di Paolo Garofalo, eTina Modotti. Ritratto di donna, di Vitto-rio Vidali) e della registrazione puntualee articolata delle dinamiche attuali dellacultura friulana senza trascurare la valo-rizzazione anche del patrimonio storico eartistico della regione, come testimonia laristampa della Guida di Cividale di Clau-dio Mattaloni. Tutto ciò che senza rifug-gire dall’incontro con le altre culture, nel-la consapevolezza che lo stimolo, per unlibro, un periodico, un opuscolo, può sor-gere ovunque e può essere tramite dinuove sinergie. E “sinergia” è anche il ter-mine giusto per spiegare cosa e come av-viene all’interno delle Arti Grafiche: l’a-zienda “è” il suo personale, il suo teamqualificato - dal reparto prestampa aquello di stampa, passando per quellocommerciale - , capace nell’insieme digarantire al cliente la gestione dell’interoprocesso produttivo, nel rispetto del bud-get proposto: dalle scansioni all’impagi-nazione, dalla redazione al montaggio,dalla stampa all’imballaggio, fino allaspedizione. Capacità professionale ed in-novazione tecnica a completa disposizio-ne di chi desideri metterle alla prova.

Premio giornalistico UN.A.R.Il 16 Maggio 2002 l’Unione delle Asso-

ciazioni Regionali di Roma ha consegna-to il Premio Giornalistico alla memoriadel Giornalista Dalmata “SilvanoDrago”.

Il Premio dell’UNAR viene conferitoannualmente con l'intento di far conosce-re la costante opera di valorizzazione del-le tradizioni e della cultura delle varieRegioni Italiane. Quest’anno è stato con-ferito nella Sala dell'Immacolata pressola Basilica dei SS. Apostoli, alla presenzadei Presidenti e di numerosi soci di tuttele Associazioni Regionali operanti a Ro-ma, alla memoria di un giornalista dalma-ta che ha lasciato un segno assai impor-tante della sua italianità e del legame conla madre patria.

Alla manifestazione, che si è svolta conil Patrocinio della Regione Lazio, dellaProvincia di Roma e dell’Assessore allePolitiche Culturali On. Gianni Bornia,erano presenti le figlie del defunto gior-nalista con i familiari, assieme al presi-dente dei “Giuliani”, cav. di gr. cr. AldoClemente.

Parla il Presidente dell’UNAR, on. Romeo Ricciuti. Ai lati: sen. Toth presidentedegli Esuli giuliani, Degano presidente del Fogolâr, Clemente presidente dei Trie-stini, Simonelli segretario dell’UNAR (Foto Fluri).

Investimenti tecnologici e nell’ambito delle risorse umane riconfermano il ruolo storico in forte sintonia con la cultura locale di Arti Grafiche Friulane S.p.A.

Cultura del territorio ed etica di impresaInnovazioni nei servizi e nuovo equilibrio dei prezzi grazie a un’ottimizzazione della gestione e alla valorizzazione delle risorse

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La Pontificia facoltà di teologia“Marianum” di Roma, il 17 maggio2002 ha promosso l’esecuzione di unatto accademico nel X° anniversariodella morte del Servo di Maria p. D.Maria Turoldo noto come grandepoeta friulano.

La serata ha riunito nell’Aula Ma-

gna docenti, studiosi e studenti. LaComunità friulana era presente con ilVescovo Mons. Domenico Pecile, ilns. presidente Degano, il Vice presi-dente ing. Mattiussi, Andreina e Ma-rio Fantin. L’incontro è stato apertodal Presidente prof. Ignazio M. Cla-buig.

È stato eseguito un intermezzo mu-sicale del M° Francesco Rigobello delConservatorio di Trento che ha musi-cato con senso ispirato la poesia diTuroldo “Ma ora sei nostra Madre”.assai circostanziato l’intervento delsaggista Prof. Roberto Cariffi di Pi-stoia, seguito dal recital Musicale“Preghiera alla Vergine” di Turoldocomposto dal M° valentino Misera-chas. Bravissimi i soprano sr. MariaEmily Formilezza ed Elena Zevini,ben accompagnate dall’organista An-tonio Rendina.

Ma la rivelazione dell’atto è statoindubbiamente l’intervento magistra-le, litido, lineare, incisivo, profondo,penetrante e convincente del gesuitap. Fernando Castelli.

Una lezione straordinaria che hascavato nel pensiero, nell’anima, nellapoetica profonda ed ispirata di p. D.Turoldo.

p. DAVIDE M. TUROLDO

Gita nel reatino

Domenica 17 marzo 2002, nell’anni-versario particolare che prelude alle vi-cine festività pasquali, si è svolta la gitaai Conventi francescani del reatino:Fonte Colombo, La Foresta e PoggioBustone.

Luoghi solitari, suggestivi, ove nel si-lenzio chiunque si sente avvolto in unclima di serenità e spiritualità, come po-chi altri luoghi di religiosità sanno dare.

Ascoltare le vi-cende della vitadel Santo vissutein tali luoghi com-muove e, ancorpiù, commuovonoalcuni fatti erealtà di oggi chenascono dall’e-sempio francesca-no, come quellodella Comunitàdel Convento “LaForesta” portataavanti con grandevolontà e sacrifi-cio da pochi fratiper il recupero di

giovani drogati o diseredati, in un quasicompleto isolamento dal mondo. Ilpranzo - in verità non proprio france-scano - è stato consumato al ristorante“Villa Tizzi” di Poggio Bustone, da dovesi è potuto ammirare uno splendido pa-norama della pianura reatina, ha con-cluso la bella gita che, certamente, hadonato qualcosa in più ai numerosi Socied Amici che vi hanno partecipato.

Al convento “La Foresta” (Foto Camerlo).

AttivitàLa figura di padre D. Maria Turoldo è statapresentata il 2 febbraio - nel decennale del-la morte - al Fogolâr Furlan di Firenze dalpresidente prof. Gabriele Siringa: dal prio-re del convento del Monte Senario e da pa-dre Luigi De Candido. La compagnia udi-nese di prosa “Baraban” ha presentato unaliturgia poetica “fede e poesia” dall’operadi padre Turoldo con la regia di Italo Tavo-schi.

***Il nostro presidente, Adriano Degano, hapartecipato con il prof. Alberto Picotti adun dibattito sul problema degli emigratifriulani in Svizzera, tenutosi il 21 dicembre2001 a Grions di Povoletto. La serata, orga-nizzata da Walter Mirolo sul tema “Povo-letto incontra la Svizzera” è stata introdot-ta dal sindaco di Povoletto, prof. RobertoTracogna. Nel dibattito sono intervenutianche il prof. Walter Schonenberger e ilsaggista dr. Vito Sutto.

***Mercoledì 26 Giugno diplomatici ed amicisi sono trovati per porgere un caloroso edaffettuoso saluto al dott. Franco Mistretta,nuovo Ambasciatore d’Italia in Libano, edalla signora Lucia, prima della partenza perBeirut. Fra gli intervenuti anche l’ex mini-stro degli Affari Esteri On. Dini e signora.Per il Fogolâr - che ha offerto la bella cera-mica “Friuli a Roma” con l'Aquila di Mar-quardo - sono intervenuti i consigliericomm. Fabrizio Tomada, Mario Fantin el'ing. Renato Urban con la gentile consorte.Precedentemente l’ ambasciatore era statosalutato nella sede del Fogolâr durante lapenultima serata di “Fradae e Culture”.

***Numerosi rappresentanti delle Associazio-ni di Roma (UNAR) si sono incontrati, do-menica 10 marzo e giovedì 4 aprile, per lapresentazione del volume di Andrea Mon-da e Saverio Simonelli “Tolkien - Il Signoredella Fantasia” edito da Frassinelli e Rizzo-li. Ne hanno parlato Claudio Siniscalchi eStas Gawronski introdotti dal Presidentedell' UNAR on. Romeo Ricciuti.

***Gruppo bridge: Giovedì 27 giugno, nella se-de del Fogolâr le affezionate amiche e sociecapeggiate da Mirka Vianello, hanno gioca-to l'ultima partita a bridge della stagione2001 - 2002 ed allegramente brindato assie-me al Presidente, con lo scambio di fervidiauguri di buone vacanze.

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Le medie di Povoletto a Roma

Con il sostegno del Comune di Po-voletto e della "Proloco", presiedutada Francesco Conchione, è stata orga-nizzata una visita a Roma degli allievidelle Scuole Medie di Povoletto e diFaedis (20 - 23 marzo 2002).

I ragazzi sono stati entusiasti per ciòche hanno potuto ammirare, comehanno annotato nei loro compiti e sulgiornalino di classe. Anche la prof.ssaLicia D'Aronco - che ha curato assie-me alle altre insegnanti la visita ai mo-numenti - ci ha inviato la lettera dellaquale stralciamo alcuni passi.

Commovente è stata la recita im-provvisata dai ragazzi nel salone del-

l'Hotel Summit con il canto di unapoesia composta in onore del nostroPresidente Degano. All'incontro sonointervenuti anche il consigliere Giu-seppe Baruzzini e il dr. Giancarlo Bel-tramini. Litografie di Roma, disegnateda Molinaro, sono state offerte al Di-rettore didattico Claudio Arcangeli edalle professoresse Elena Bernardis,Gabriella Cotti, Paola Paganini ed allabrava Licia D'Aronco che ha direttoanche l'esecuzione corale.

A tutti i ragazzi è stata offerta la co-roncina del rosario, benedetta dal San-to Padre nel giorno della canonizza-zione di S. Luigi Scrosoppi.

STORNELLO CONVIVIALE(cantato nell'aria degli stornelli romani)(in occasione della visita a Roma)

20-23 Marzo 2002Più mejo dello sciampagne

è il vino dei castelliS'anna vanno a sborniarse

dai tempi di Noè.Son tutte belle viggere

ste terre benedettecianamm'a diverti. Nannì, Nanni.

Veniamo giù dal Friuliassieme al direttore

un grazie al signor Conchioneun abile organizzatore

Ci piace il Vaticanoed anche il Colosseo

siam qui per divertir. Nanni, Nannì.

Un mandi, tante fortunea dut il mont intír

un grassie al Fogoláre ancje al siór Degan.

I tornarin chest anPar viodi bielis frutis

Ma ancje i frutas. Nanni... Nanni.

ISTITUTO COMPRENSIVO DI FAEDISCLASSE 3D-3A

I ragazzi cantano in onore del nostro Presidente.

Le Scuole medie di Povoletto e Faedis all’altare dela Patria.

Assieme alla classe 3A di Faedis, adalcuni insegnanti, genitori e al Dirigen-te Scolastico, ci siamo recati a Romaaccolti calorosamente dal Dott. Dega-no, Presidente del Fogolàr Furlan dellacittà.

In questi giorni abbiamo visitato laRoma antica (Fori imperiali, Colos-seo), i palazzi più significativi in stile ri-nascimentale e barocco (Piazza di Spa-gna, Fontana di Trevi, Pantheon...). Cisiamo sentiti “piccoli, piccoli” davantialla monumentalità della Basilica diS.Pietro e dei Musei Vaticani.

I velluti rossi e i fregi dorati di palaz-zo Montecitorio ci hanno zittiti e mera-vigliati: le soffici poltrone hanno per-messo ai più stanchi “di schiacciare unpisolino”. Che stanca ragazzi!!!!

Ma a Tivoli ci siamo rinfrescati per-ché un bel temporale ci ha sorpresi du-rante la visita della Domus Adriana.Lungo il viale delle “mille fontane” aVilla d’Este a Tivoli, sono scoppiatimolti “grandi amori”, proseguiti poi inpulmann sulla via del ritorno.

CLASSE 3D

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Dal 28 maggio al 2 Giugno 2002, as-sieme ad alcuni Friulani che risiedonoa Roma, ai Presidenti e/o Rappresen-tanti delle Associazioni Regionali ade-renti all’UN.A.R. (Unione delle Asso-ciazioni regionali di Roma) e della Fe-derazione delle “Associazioni Regio-nali del Lazio” (FARIL) ho partecipa-to al piacevole, istruttivo ed interes-santissimo “viaggio conoscitivo” inFriuli, organizzato dall’Associazione“Fogolâr Furlan” di Roma.

Partiti alle ore 7,30, in autopullman,ci siamo subito immessi nell'Autostra-da del Sole per raggiungere, dopo cir-ca dieci ore di viaggio, la nostra “primameta” …la bellissima ed operosissimaPordenone. Sin dai primi chilometri,abbiamo avuto sentore che stavamoandando incontro ad un viaggio inte-

ressantissimo dal punto di vista cultu-rale e, soprattutto, che richiedeva unparticolare impegno dal punto di vistafisico. Dal particolareggiato program-ma, distribuito ad ogni partecipante, sicapiva subito che il viaggio mirava afar scoprire ai non friulani, non solo gliaspetti storici, artistici, culturali, Fol-cloristici ed ambientali della RegioneFriuli Venezia Giulia, ma anche quellitradizionali e minori, conosciuti soloda pochissimi ed attenti amanti del fol-clore Friulano e/o dagli “addetti ai la-vori” nel campo della ricezione turisti-ca - ambientale.

Tutto ciò era da prevedere, perchéeravamo a conoscenza del “Team” checi avrebbe guidato e seguito, per tuttol'attesissimo viaggio. Il Dottor Adria-no Degano, “Friulano Doc”, nonché

Presidente del Fogolâr, l'Ing. CarloMattiussi e la Consigliera. Il DottorAdriano Degano, anche se, da tutti noiconosciuto per le sue indiscutibili dotiintellettuali, culturali e manageriali, éstato la rivelazione del viaggio. Per seilunghissimi e faticosissimi giorni si èprodigato, con insistenza mai stanca,per essere il nostro “Maestro e Cicero-ne”. Ci ha intrattenuto ed illuminatoin ogni dove per:• visite, a chiese, pinacoteche e monu-

menti a: Pordenone, Sesto al Reghe-na, Spilimbergo, San Daniele, Pal-manova, Aquileia, Tolmezzo, Venzo-ne, Gemona, Udine e Cividale, par-landoci d’arte di storia e di tradizio-ni, a lungo, “a braccio”, con dovizia,grande precisione, competenza e fa-scino. A Udine, il gruppo è stato sa-

Atôr pa l Fr iû lImpressioni di viaggio del gen. Duilio Benvenuti, presidente

dell’Associazione “Cenacolo Marchigiano” di Roma

Il saluto del Sindaco di Pordenone, Bolzonello (Foto Volpato). A Cividale del Friuli nalla baita degli Alpini (Foto Volpato).

A Sesto al Reghena con l’abate mons. Giovanni Perin (Pu-blifoto).

A Bordano, paese delle farfalle (Foto Volpato).

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lutato anche dall’Arcivescovo PietroBrollo e dal Sindaco Pietro Ceccottinella sala dell’Ajace nel palazzo delLionello, assieme al Presidente delFriuli nel Mondo sen. Mario Toros eal Rettore magnifico dell’Universitàdi Udine prof. Furio Honsell chehanno sottolineato il particolare va-lore di questo incontro;

• visite a musei e/o a raccolte persona-li d’attrezzi, materiali ed oggetti in-soliti, originali ed esclusivi, a: Borda-no, per visitare il museo delle Farfal-le ed i “murales” dipinti sulle faccia-te delle abitazioni; Tolmezzo, con vi-sita al Museo delle Arti e Tradizionipopolari; a Orzano, dove il cav. GinoTonutti ha raccolto macchinari at-trezzi, anche molto antichi, per la la-vorazione del ferro ed una splendidaraccolta di moto, biciclette ed autod’epoca; allo splendido ed interes-sante Museo Piero Pittaro di Rivol-to, dove con perfetto ordine sonoconservati oggetti di lavoro di variearti e mestieri attinenti al vino eduna eccezionale raccolta di vetri ebicchieri di ogni parte del mondo;

• farci apprezzare l'arte culinaria e gu-stare le deliziose ed appetitose spe-cialità friulane, in - particolare quel-le di una volta. Mi piace ricordare, la

cena nel ristorante dell'Hotel PalaceModerno di Pordenone, presenti ilSindaco Bolzonello l'Unione Arti-giani e Piccole Imprese con il Diret-tore regionale dr. Maurizio Lucchet-ta, il pranzo all’Hotel Carnia neipressi di Venzone, quello al “Vitellod'Oro” di Udine, ed il pranzo raffi-natissimo da “Toni” a Gradiscutta ri-storante della catena del “Buon Ri-cordo”. Pranzo quest'ultimo, che èstato caratterizzato da uno scambiodi vedute con il proprietario, risolto-si in bellezza mettendo, peraltro, inluce il carattere forte dei friulani e,nel medesimo tempo, la loro corret-tezza, il rispetto delle tradizioni el'attaccamento alle istituzioni dellanostra amata Patria.Concludo ringraziando il “Fogolâr

Furlan”, per la bell'iniziativa - realiz-zata anche con il sostegno dell’Asses-sorato della Cultura Sport e Turismodella Regione Lazio - che ci ha per-messo di migliorare la conoscenza del-lo stupendo Friuli e di incontrare e fa-miliarizzare con alcuni dei suoi validied efficientissimi abitanti che hanno,sempre, dimostrato attaccamento allaloro terra ed alle tradizioni.

Un grazie di vero cuore al Presiden-te Cavaliere di Gran Croce Dottor,

Adriano Degano per la sua pazienzanel seguirci, per la sincera disponibi-lità, per la profonda competenza e cul-tura nelle varie descrizioni e, soprat-tutto per l’amore dimostrato per lapropria terra.

Come ho precisato, nel salutarci pri-ma del ritorno a Roma, confermo lamia intima convinzione che simili in-contri conoscitivi sono indispensabiliper stimolare una migliore collabora-zione mediante la conoscenza delle ca-pacità e qualità socio-economiche del-le regioni d’origine. Mi impegno, per-tanto, ad interessarmi per verificare lapossibilità di poter effettuare, una si-mile esperienza conoscitiva sul territo-rio marchigiano.

Duilio Benvenuti

Nota - al viaggio hanno partecipato ilPresidente del FARIL il Presidentedel Cenacolo Marchigiano e Vice Pre-sidente dell'UNAR con il segretariogenerale A. Simonelli, i Presidenti di:Associazione Abbruzzese, “Dea Ro-ma”, “Famiglia Modenese”, “FamigliaRomagnola”, “Famiglia Trentina”,“Triestini e Goriziani”,“Veneti nel La-zio”, e “Trinacria Siciliana”.

Nel museo diocesano di Udine con l’arcivescovo mons. Pie-tro Brollo (Foto Volpato).

Nell’Hotel-ristorante Carnia, con Livio Treppo e il sindaco diVenzone Amedeo Poscalo (Foto Volpato).

Nel museo cav. Gino Tonutti (Foto Volpato). Nell’enoteca museo di Piero Pittaro (Foto Volpato).

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“Il seguito della storia dei ragazzidi via Panisperna” ha costituito iltema di una brillantissima confe-renza che, illustrata da efficaci im-magini esplicative e accompagnatada un interessantissimo filmato suvideocassetta, ha concluso, il 19giugno u.s., il ciclo degli incontri diFradae e Culture 2001-2002. Rela-tore il chiarissimo prof. CorradoMencuccini, ordinario di FisicaSperimentale alla Facoltà di Inge-gneria della prima Università diRoma “La Sapienza”, che ha affa-scinato l’uditorio con la straordina-ria storia della ricerca sulle parti-celle subatomiche da parte di queiricercatori che continuano il lavoroiniziato dal famoso gruppo romanodi scienziati noto col nome di “ra-gazzi di Via Panisperna”.

Era il nono “incontro” che ilgruppo di Fradae e Culture coordi-nato da Massimo Ferraro, Ga-

Fradae e culture

Intervento dall’ing. Giovanni Paglia (Foto Fluri).

Parla il prof. Corrado Mencuccini.

briella Manuti eGian Luigi Pezza- ha organizzatodall’ottobre scor-so, nonostante al-cune difficoltà lo-gistiche dovutealla ristrettezzadegli ambienti eall’aumento co-stante delle pre-senze che d’altrocanto conferma-no la validità del-l’iniziativa.

Nel numero pre-cedente della rivi-sta abbiamo dato notizie dettaglia-te sui primi due incontri, di ottobree novembre, condotti rispettiva-mente dal Vice Presidente del Fo-golâr, Carlo Mattiussi e dallo scrit-tore Almo Paita; a dicembre pro-tagonista del terzo incontro è stato

Il prof. Donatello Mancini (Foto Fluri).

l’ing. Giovanni Paglia che ha svol-to ironicamente il tema “Fatti mi-sfatti, giustizia e tribunali nella Ro-ma di qualche tempo fa”con unadovizia di liriche in dialetto roma-nesco che hanno divertito e tenutiallegri i numerosi soci presenti.

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L’incontro di gennaio si è tenutofuori sede nella bellissima Sala delChiostro, annessa alla Chiesa di S.Maria del Popolo, ed ha avuto peroggetto una dotta dissertazione distoria dell’arte tenuta dal presiden-te del Fogolâr dott. Adriano Dega-no sulla storia della Piazza e sullestraordinarie opere d’arte conte-nute nella chiesa.

Il quinto incontro, tenutosi afebbraio, è stato affidato al prof.Donatello Mancini che ha tratta-to con particolare competenza untema di grande attualità “Islam, ie-ri, oggi e domani”, davanti a unpubblico, intervenuto numerosis-simo, che ha dimostrato il proprioapprezzamento con vivissimi ap-plausi.

L’incontro di marzo ha trattatoun originale tema friulano che hasuscitato grandissimo interesse eprecisamente “La preistoria delFriuli”, brillantemente svolto dal-l’Accademico dei lincei, prof. Bru-no Martinis, che si è avvalso anchedi proiezioni.

Nel mese di aprile, in occasionedella mostra “50 anni di Friuli a

G.R. Pezza parla delle tradizioni friulane (Foto Vianello). Simposio nel giardino della sede (Foto Mirka).

Il prof. Bruno Martinis (Foto Camerlo). L’intervento della prof.ssa Giusi Venturello (Foto Fluri).

trice di prosa ma anche sceneggia-trice e poetessa che gentilmenteha accettato l’invito dileggere le li-riche del poeta.

A maggio, l’ottavo incontro diFradae e Cultura è stato condottodalla prof.ssa Giusi Venturelli che,con l’aiuto di una serie di diapositi-ve, ha intrattenuto i soci raccontan-do le sue impressioni su “Viaggio inCina: esperienze, usi e costumi”; ilmarito prof. Aldo Abenavoli haconcluso la piacevolissima seratacon alcune acute osservazioni sugliaspetti socio-economici e politicidel Paese visitato.

Roma”, che ha costituito, quest’an-no, il momento centrale dell’atti-vità del Fogolâr, il gruppo di Fra-dae e Culture si è riunito in una sa-la adiacente alla mostra per ascol-tare il friulano dott. Roberto Mo-rassut, Assessore del Comune diRoma alle politiche di program-mazione e pianificazione del terri-torio, il quale ha parlato di unadelle figure che hanno caratteriz-zato la mostra, svolgendo il tema:“Pasolini: un friulano scomodo”.Coprotagonista della conferenza,alla quale ha partecipato un foltopubblico, è stata Leda Palma, at-

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Cr is i in Argent ina

della valuta con la nostra e più voltesiamo chiamati a fornire anche aiutidi momentanea sopravvivenza. Ab-biamo anche informazioni preziosedall’Ambasciatrice d’Argentina alQuirinale, signora Kelly, di originifriulane, per parte di madre, origina-ria di Morsano al Tagliamento. Neabbiamo parlato lungamente conLei in occasione del Cinquantenariodel Fogolar romano, le scorse setti-mane, assieme al Sottosegretario agliEsteri Antonione e al Presidentedella Regione Tondo. In tale occa-sione abbiamo anche paragonato ladiversità della ripresa italiana deldopoguerra con quella mai realizza-ta in Argentina, dove i nostri corre-gionali se la passano veramente ma-le, mentre speravano di farsi una vitamigliore, rispetto all’Italia di fine Ot-tocento-primi Novecento.

Noi avevamo seria ma contempo-ranea speranza d’andare meglio. Lo-ro non hanno nemmeno la speranzae questo è grave.

Vanno comunque ringraziati edaiutati, perché anche attraverso leloro storie drammatiche, hanno con-tribuito a far grande l’Italia.

È mia convinzione che, ad aggra-vare le cose,in Argentina, siano statigli effetti negativi della globalizza-zione. Io personalmente non sonocontrario alla globalizzazione, bensìa quella selvaggia, quella da farsi atutto campo ed a qualsiasi costo.

Dunque anche l’Argentina non cel'ha fatta più a sostenere il peso delproprio debito, ed è andata a farecompagnia al Thailandia, Corea,Messico, Brasile eccetera, eccetera.Oltre, ovviamente, ai paesi dell’Afri-ca e a quelli dell'est europeo, che datempo versano in una crisi economi-ca irreversibile, scossa qua e là dalampi di guerra o conflitti civili, ve-dasi da ultimo la Palestina.

Questa, poi, è la prima crisi scop-piata dopo gli attentati terroristicidell’11 settembre scorso, che hannoassestato un duro colpo all’econo-mia mondiale, tanto da costringeretutti i Paesi, anche quelli più ricchi, arivedere i loro piani di sviluppo.

Giova ricordare che tutti Paesi incui il FMI e la Banca Mondiale sonointervenuti in maniera massiccia, im-ponendo le proprie ricette per usciredalla crisi, non sono riusciti a cavareun ragno dal buco.

Se poi volgiamo lo sguardo in casanostra, non è che vediamo brillare digioia gli occhi della gente. La cresci-ta è ridotta, alcuni paesi stanno uffi-cialmente in recessione, Germania eFrancia comprese.

Si parla di ripresa dietro l’angolo.Sono mesi, oltre un anno, che se neparla, ma la ripresa non si vede, e d'al-tra parte, se il cavallo non si rimette abere, la ripresa resterà un sogno perlungo tempo. Da noi l’arte di arran-giarsi regna sovrana, in fondo ci siamoabituati a vivere in una crisi endemicae a rallentare l’economia al momentoci si è messo anche l’Euro. Nel frat-tempo, tutto il Sud America rischia diessere travolto dalla crisi dell’Argen-tina, che rappresenta parte consisten-te della produzione e dell'economiadi tutto il continente. Ma che hannocombinato questi argentini, per meri-tarsi una simile catastrofe?

Ho letto in giro che si parla del-l'Argentina come di un paese pove-ro e agricolo la cui industrializzazio-ne selvaggia sia stata finanziata apiene mani dal Fondo monetario edalla Banca mondiale senza che sus-sistessero le condizioni per una cre-scita dell'economia adeguata al livel-lo dell'indebitamento raggiunto conil FMI. Niente di più falso. Negli an-

La Sezione italiana dell’AWR (As-sociazione per lo studio del problemamondiale dei rifugiati) ha organizza-to a Trieste, lunedì 22 aprile 2002, unconvegno su “La crisi argentina ed ilavoratori d’origine italiana”.

Al convegno, al quale hanno parte-cipato varie Personalità della Regio-ne Friuli - Venezia Giulia, dopo l’in-troduzione ai lavori da parte di Fa-bio Scoccimaro, presidente dellaProvincia di Trieste, e di Franco Fo-schi, Presidente dell’A.W.R. Roma -hanno parlato: Pio Nodari, AdrianoDegano, Elisa Iussig, Dario Iocchi,Marina Petronio, Claudia Razza,Mario Toros, Dario Rinaldi, con ilcoordinamento di Aldo Lemente, Se-gretario Generale A.W.R. - Roma,che ha concluso i lavori.

Incomincerei la mia relazione di-cendo che per dare una soluzione al-la crisi argentina ci sono da attuarealmeno tre livelli d’intervento.

Il primo è di tipo internazionale enoi dell’A.W.R. siamo un’organizza-zione di quel livello; non possiamoquindi esimerci dal ragionare anchein questa ottica.

Il secondo, dato che agiamo comeSezione italiana di questa organizza-zione, è di tipo internazionale.

L’Italia sta diventando federalista,quantomeno è già fortemente regio-nalista. Noi siamo anche rappresen-tanti dell’emigrazione di questa Re-gione e faremo pure delle riflessionisul ruolo rivestito dalle Regioni percontribuire alla soluzione dei pro-blemi argentini. È chiaro che glisforzi di tutte le Regioni vanno mes-si in rete a livello nazionale, megliosarebbe a dimensione europea, con-statando purtroppo lo scarso peso ri-vestito dalle Istituzioni comunitariein tutta la vicenda della crisi suda-mericana. Il Fogolâr Furlan di Ro-ma, che rappresento, costituisce unafonte preziosa e di prima mano perqueste tematiche, dato che molti cor-regionali argentini arrivano nellaCapitale e assieme a tante notizie cirappresentano le loro drammaticheesigenze e le loro richieste di aiuto.Per essi arrivare in Italia è un dram-ma, stante la disparità del cambio

Ambasciatrice della Repubblica argen-tina in Italia Rosa Diana Kelly (madre diMorsano al Tagliamento).

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ni trenta e ancora negli anni cin-quanta, l’Argentina era un paesedalle prospettive eccellenti, graziealla ricchezza della sua terra, allapresenza di materie prime e di fontidi energie, alla fattiva alacrità dellasua popolazione. L’intero contestosud americano è ricchissimo di mate-rie prime e di popolazioni operose,per la maggior parte provenienti dal-l’Europa, così come quelle che han-no colonizzato e si sono moltiplicatenel Nord America.

Andare ad imputare all’indolenzadelle popolazioni locali o agli spre-chi di qualche capitalista la crisi deldebito argentino, sarebbe come im-putare la crisi italiana ad uno deitanti scandali e che hanno caratte-rizzato la finanza italiana nel dopo-guerra. Gli argentini lavorano, pro-ducono, si dannano di fatica, però laloro economia non funziona ed il lo-ro prodotto viene sempre di più as-sorbito dal debito e dagli interessisul debito.

Ma com’è possibile, si dirà, se purelavorano, che non siano in grado dipagare il proprio debito? Se gi inve-stimenti fatti nel Paese sono stati in-vestimenti realmente produttivi, perquale ragione questi investimentinon sono in grado di pagare almenola quota di debito contratta con l'e-stero, o meglio perché non sono ingrado di remunerare compiutamentei fattori di produzione? Per fattori diproduzione si intendono tutti gli ele-menti che occorrono per costituireun ciclo completo di produzione, ov-vero capitale, materie prime e lavoro.

E pensare che il lavoro in Argenti-na costa molto poco.

Così poco che un operaio argenti-no, dopo decenni di lotte e di sacrifi-ci, prende circa un ventesimo di unsuo collega americano. È anche veroche il pane e il latte in Argentina co-stano in proporzione, e sotto questoaspetto tutto sembra perfettamentelogico. Anche il petrolio ed il ferrocostano molto meno in Argentinache negli USA e pure questo sembranormale.

Ma ci siamo mai chiesti perché cisono queste differenze?

Ci siamo mai chiesti per quale ra-gione, se ce n’è una, per la prima vol-ta nella storia della razza umana, apartire dagli anni settanta, le diffe-renze di remunerazione del lavoro e,in generale, dei fattori di produzioneè diventata così macroscopica e, ol-

tretutto, cresce sempre di più invecedi ridursi? Cos'ha di speciale il panedi Los Angeles per costare venti vol-te quello di Bangkok, e cosa fa ditanto straordinario un operaio diChicago rispetto ad uno di BuenosAires? E perché vendendo perle co-lorate sulle spiagge del nostro paese,un Nigeriano guadagna molto mamolto di più di un suo compatriotaingegnere presso un istituto di ricer-ca di Nairobi? La cosa sconvolgenteè che questa storia è cominciata rela-tivamente da poco. Mai nella storiadell’umanità le differenze di retribu-zione sono state così marcate. In pas-sato le differenze di prezzi erano do-vute più che altro alle difficoltà deitrasporti e degli scambi (oltre che al-le dogane). La divaricazione tra leretribuzioni si è progressivamenteaccentuata negli ultimi trent’anni,andando in senso contrario a quelliche dovrebbero essere gli effetti del-la globalizzazione e della riduzionedelle dogane. Gli studiosi danno, alriguardo, questa risposta:“Il punto èuno solo, non c’è una ragione sensa-ta in queste differenze di prezzi, senon il fatto che i rapporti relativi trale monete vedono in enorme vantag-gio quelle dei paesi industrializzati.E questo per via del fatto che il cre-dito, la finanza e il cambio delle mo-nete è in mano al loro potere. In-somma quello che gli inglesi impo-nevano con la forza dei fucili, unprezzo basso del the indiano, adessogli americani impongono con la for-za del dollaro. Questo strumento diprelievo forzato viene giustificatodietro la considerazione, del tutto in-conferente, della diversa capacitàproduttiva dei paesi le cui monetesono messe a confronto: maggiore èla capacità produttiva, maggiore è ilvalore relativo della moneta. Questaspiegazione è insensata, poiché con-traddice la stessa legge della doman-da e dell’offerta, che pure regola tut-ti i mercati.

Infatti, ad una maggiore produzio-ne corrisponde una maggiore offertadi beni prodotti sul mercato, e quindiuna riduzione dei prezzi e non il loroaumento, e inoltre, il sovrappiù po-trebbe funzionare da filtro per il ter-zo mando al punto di comportareprezzi più bassi e non prezzi più alti,soprattutto perché diretta verso paesinei quali la domanda di tali beni, pereffetto della povertà locale è scarsaed è certamente minore dell’offerta.

Insomma il benessere dei paesi oc-cidentali, consiste proprio nel fattoche la produzione elevata di beni diconsumo ha consentito una loro am-pia diffusione in tutte le fasce dellapopolazione proprio a causa dell’ab-battimento dei prezzi.

È quindi solo il potere finanziarioche impedisce alle monete di queiPaesi di essere competitive sui mer-cati.

Attraverso quali strumenti il poterefinanziario opera questa discrimina-zione?

Anzitutto, dobbiamo notare chequeste differenze nei rapporti tra lemonete si sono verificate nella storia,per la prima volta in maniera signifi-cativa, solo dopo la seconda guerramondiale. Nella storia dell’umanitàmai si erano verificate differenze cosìsignificative nell’andamento dei prez-zi relativi dei beni di consumo. Certa-mente le differenze di prezzo tra iPaesi sono sempre esistite e tra l’altrosono proprio queste differenze, chedipendono dalla maggiore o minorescarsità dei beni, a giustificare i com-merci più rischiosi.

Insomma, il problema è che i rap-porti tra le monete sono pilotati ai fi-ni del controllo mondiale delle eco-nomie da quel potere occulto e onni-potente che è il potere finanziario. IPaesi del Continente dell’Americalatina, hanno dovuto subire pertrent’anni le decisioni del FMI sullaquotazione della propria moneta,poiché non erano in grado da soli didifenderla sul mercato dei cambi. Eche il FMI pilotasse al ribasso le mo-nete dei paesi produttori di materieprime per favorire le industrie occi-dentali è considerazione che appar-tiene alla storia. I paesi del terzomondo non hanno alcuna difesa neiconfronti del potere finanziario. Leloro economie dipendono dalle bri-ciole che gli vengono gettate dallaBanca Mondiale e dalle altre istitu-zioni finanziarie. La loro produzioneè controllata, spesso in misura mo-nopolistica da un pugno di multina-zionali, e le loro monete sono sotto-poste alle pressioni della speculazio-ne sul mercato internazionale, che siabbatte su di esse come una tempe-sta tropicale, tirandole su e poi la-sciandole cadere come se fossero deifuscelli.

La conseguenza assurda è che ilpane a Bangkok costa un ventesimoche a New York, e un operaio pren-

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de un salario pari ad un ventesimo diquello americano, mentre un qua-lunque macchinario occidentale co-sta la stessa cifra sia a Bangkok chein America. Insomma, un operaiothailandese deve lavorare venti voltedi più per potersi permettere il lussodi acquistare una macchina occiden-tale. Verrebbe da dire, romanesca-mente parlando: “alla faccia dellaglobalizzazione”. Ho fatto una lun-ga premessa, per spiegare ciò chememorizzato nei frequenti colloquied approfondimenti che la Capitaleoffre riguardo alle vicende argenti-ne, aiutato anche da giovani univer-sitari d’origine italo-argentina, che ilFogolar ha sostenuto nelle loro diffi-coltà contingenti. Come uscirne, evi-tando una fuga di massa da quel Pae-se, che spinga flussi incontrollati og-gi di argentini, domani di venezuela-ni, dopodomani di uruguaiani, a bus-sare insistentemente alle nostrefrontiere?

La situazione non è migliorata, tu-multi e saccheggi continuano anchein questi giorni, di fronte alle nuoverichieste del F.M.I. e delle propostedi congelamento dei conti bancari,da trasformarsi in obbligazioni.

Con cosa mangerà la gente? La stessa carne argentina, buona

ed abbondante ed economica, non èpiù sulle tavole di quelle popolazioni.

Prima considerazione, d’ordine in-ternazionale. Si deve dichiararsi subi-to a favore della sospensione imme-diata dei pagamenti del debito esteroda parte dell'Argentina. È la primacosa da fare per offrire una concretavia di uscita da una situazione che starapidamente evolvendo in unaprofonda crisi sociale ed istituziona-le. La crisi che sconvolge l’Argentinanon ci può lasciare indifferenti. Vo-gliamo chiedere alle istituzioni italia-ne di lanciare una forte iniziativa in-ternazionale per consentire all’Ar-gentina di affrontare la crisi del debi-to estero. Per questo lanciamo un ap-pello. Liberare l’Argentina dal far-dello del debito estero Un altro cre-dito è possibile. L’Argentina vive og-gi una delle sue crisi più gravi e la co-munità internazionale deve ricono-scere le sue responsabilità e ripren-dere l’iniziativa. La soluzione è, pri-ma di tutto, nelle mani del suo Popo-lo e delle sue Istituzioni, ma la viad’uscita da una situazione economicagravissima è ostacolata dal grave far-dello del debito estero che l’Argenti-

na è costretta a ripagare. Il debitoestero è un cappio stretto intorno al-l’Argentina: è oggi stimato in 155 mi-liardi di dollari, ovvero tre volte le ri-sorse disponibili per la spesa pubbli-ca. Il governo argentino, per far fron-te al ripagamento del debito ed allecondizioni del Fondo Monetario In-ternazionale, ha intrapreso una poli-tica restrittiva fatta di riduzione dellaspesa pubblica, di aumento delle tas-se e di controllo del sistema bancarioche ha colpito severamente la popo-lazione. Una ricetta che è stata giàapplicata nel caso dei paesi più pove-ri ed altamente indebitati e che hagenerato conseguenze devastanti sul-la vita di milioni di persone e che halasciato irrisolto il problema del de-bito. È necessario che i paesi e le isti-tuzioni creditrici favoriscano la so-spensione del ripagamento e la rine-goziazione del debito dell’Argentina,in modo che entrambi i processi pos-sano avvenire in modo trasparente enon condizionato dagli interessi deicreditori più forti. L’Italia, per il suoruolo nella comunità internazionalee per il solido legame con l’Argenti-na deve e può avere un ruolo decisi-vo in questo processo che deve vede-re coinvolti la Banca Mondiale; il G8,l’Unione Europea. Ma c’è bisognoanche di nuova iniziativa ugualmenteimportante. Di fronte al peggiora-mento continuo delle condizioni divita e alla fine dell'erogazione di ognicredito da parte del sistema bancario,che già aveva ampiamente trascuratoil milione e oltre di piccole e microimprese del paese, organizzazioni ita-liane e argentine possono attivarsiper mostrare che “un altro credito èpossibile”. Chiediamo di svilupparela proposta di costituire un Fondo dicredito di emergenza, che poi possadiventare un fondo permanente disostegno finanziario alla piccola emicro impresa e alle comunità locali.L’obiettivo centrale è sostenere losviluppo di istituzioni argentine dimicrocredito e microfinanza chemettano in pratica un altro modo difare banca: un intervento per il credi-to al consumo, ai bisogni essenziali eper la ripresa delle attività produtti-ve. Il primo passo potrebbe esserel’apertura di un un’Agenzia a Bue-nos Aires con una prima dotazione difondi, alimentata dal Governo italia-no e dalle Regioni, con sostegno an-che dell’Unione europea, sottoscrittida organismi della finanza etica e an-

che soggetti della finanza ufficialeche decidano di accettare questa sfi-da. Dare soldi invece al Governo ar-gentino significa correre rischi che,alle imprese, come è capitato, non ar-rivi proprio nulla.

Più imprese si salvano e ricapitaliz-zano e meno disoccupati penserannodi venire in Italia. Sradicare gente daquel Paese, soprattutto laureati edaltre forze culturalmente valide, si-gnifica impoverire l’intera nazioneed allontanare i tempi per una nuovademocratizzazione, sostenuta dapersone oneste e competenti. Ciònon toglie che, per taluni profili pro-fessionali, eccedenti in Argentina ecarenti qui da noi, si possano prov-vedere progetti d’emigrazione di ri-torno, purché mirati all’immediataoccupazione, previo selezionamentoprima della partenza e svolgimentodi corsi professionali, questi si, aquanto pare, sovvenzionati dal Fon-do Sociale Europeo. Mi viene dettoche il Consiglio regionale del FriuliVenezia Giulia ha già significativa-mente legiferato in tal senso e che laGiunta abbia già approvato i criteridi finanziamento.

Le note d’aprile

La notte s’imbruna,care quelle stelle,cara quella luna:siete tanto belle.Che firmamento

tutto risplendente!L’atmosfera quieta

va agitandosolo ogni tantoun venticello

che muove rose e fioridi mille colori.È primavera,innamorata

che passa leggeraspargendo rugiada

col cestellosulla campagna.

Zitto zittovien giù il rivoletto;

lì vicinoci sono gli uccellini

addormentatinei loro nidi.

Pietro Zorutti

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Fogolâr Furlan di Latina e Agro Pontino

Giuochi di bambini alla “fragolata” 2002.

Domenica 16 dicembre 2001, in unclima gioioso, si è svolta la festa diSanta Lucia, alla quale erano presentii Presidenti della Provincia di Porde-none, dott. Elio Deanna che rappre-sentava anche l’Ente Friuli nel Mondoe il dott. Paride Martella per la provin-cia di Latina. Ognuno, per la propriacompetenza ha esaltato le tradizionidei friulani, la loro operosità, la tena-cia morale e civile ancorati come sonoai sani principi del dovere e dellamo-rale.

È saliente la loro fattiva partecipa-zione alla vita sociale e politica in que-sta terra di bonifica nella quale i loropionieri hanno profuso il meglio di lo-ro stessi.

Dopo la cerimonia religiosa, officia-ta da Monsignor Giuseppe Di Bella,che alla omelia ha lodato l’opera deifriulani in Agro Pontino, i Presidentidelle suddette province, accolti dal Pe-sidente Ettore Scaini e dal ConsiglioDirettivo del Fogolâr Furlan di Latinae Agro Pontino, hanno consegnato idoni di Santa Lucia ai bambini dei so-ci; altri sono stati riservati alla Parroc-chia da consegnare ai figli degli extra-comunitari.

Durante la celebrazione della S.

Festa di Mezza QuaresimaLa Festa di Mezza Quaresima del

Fogolâr si è svolta come sempre a B.goCarso nella Chiesa Parrocchiale primaed al Ritrovo poi. La Santa Messa èstata celebrata dal Parroco, Don Giu-seppe Di Bella, con la chiesa gremitis-sima di friulani ed amici del Fogolâr.

È stata allietata dal canto Ave Ve-rum, interpretato dal soprano maestraSilvana Federici, e dal coro “Inno allagioia” con Stelutis Alpinis. Subito do-po la Santa Messa lo stesso coro, sem-pre preparato e diretto dalla maestraFederici, si è esibito con alcuni cantifriulani “Vilotis” con tanti sinceri ap-plausi veramente meritati. Il tutto ac-compagnato alla tastiera, dal maestroAlfonso Verga. Tra un canto e l’altro,con grande sorpresa, abbiamo avuto ilpiacere di ascoltare musiche di Montie Mozart eseguite dal maestro violini-sta Luca Hoti, ospite della stessa mae-stra direttrice e al quale sono andaticalorosi applausi.

Al “Ritrovo”, come sempre gentil-mente accolti, il pranzo è stato rallegra-to da una brillante orchestra con musi-che da gruppo e poi dalla esibizionedella piccola cantante ballerina Eleo-nora Dursi e dalla elezione di Miss Fo-golâr Furlan, la bellissima Fabiola Bon-giorno. L’orchestrina ha contiuato amantenere la pista piena fino a tardasera mentre a tutte le signore e signori-ne persenti veniva donato un bel vasodi begonie, per le quali il Fogolâr Fur-lan ringrazia la ditta friulana Altifor diAltieri di B.go San Donato che ce le hagentilmente fornite. Un mandi mandi eariviodisi alla Fragolata.

Davide Panigutti

Anìn, varìn fortuneSabato 27 aprile 2002, nella Chie-

sa del S. Cuore di Latina si è tenutoil concerto del coro e dell’orchestradel Liceo Linguistico, pedagogicosociale e delle scienze sociali “C.Percoto” di Udine. Direttore del co-ro la prof.ssa Simonetta Fabro, di-rettore d’orchestra Matteo Ziraldo.Prima del concerto, dal titolo “Anìn,varìn fortune”, il gruppo vocale -strumentale di Udine ha animato laS. Messa.

Messa sono stati eseguiti brani religio-si dal coro di voci bianche “Inno allaGioia” e dal coro del presidente Cav.Pastore, “Veterani del Centro Socialedi Via Vittorio Veneto”, diretti dalMaestro Silvana Federici con il pia-noforte il Maestro Alfonso Verga. Allafine della S. Messa al conto di “StelutisAlpinis” l’auditorium si è alzato in pie-di per rendere omaggio ai defunti.

Al pranzo sociale davanti ai nume-rosi convenuti è stato rinnovato il sa-luto delle Autorità e dei Presidenti deiFogolars di Aprilia cav. Romano Cot-terli e di Roma dott. Adriano Degano.

Il Presidente del Fogolâr Furlan diLatina comm. Ettore Scaini oltre a rin-graziare le autorità ha svolto una bre-ve relazione sulla vita del soldaliziosottolineando la lodevole opera delDirettivo per lo sforzo profuso nel do-tare il Fogolâr di Latina di una sedeaccogliente e per la impeccabile orga-nizzazione del soldalizio sul territoriopontino. Una ricchissima estrazione dipremi, fra canti e balli, allietati dallavivace orchestra di Pozzobon ha ac-compagnato il pranzo sociale ed a tar-da sera si è conclusa la meravigliosagiornata con gli auguri per il SantoNatale.

Festa di Santa Lucia

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“Fragolata 2002” al Circeo.

A Pompei con il FogolârLa gita a Pompei del 9 maggio 2002,

con visita al Santuario Mariano e agliscavi con guida, è stata apprezzata perl’efficenza dell’organizzazione e tutti icinquanta partecipanti sono rimastisoddisfatti. Questo incoraggia la no-stra Associazione a programmare, infuturo, altre manifestazioni socio-cul-turali.

L’inclemenza del tempo ha co-stretto i gitanti a riunirsi al risto-rante “l’Olimpo” a nord della fore-sta del Parco del Circeo. La mani-festazione si è svolta in un climacordiale preceduta dalla S. Messaofficiata dal friulano Don CarloRinaldi.

Il gruppo vocale di Silvia Cancia-ni ha reso solenne il sacro rito conmottetti e canti liturgici. La nume-rosa comitiva ha apprezzato l’orga-nizzazione, offerta dal Fogolâr, cheè riuscita a trovare una sistemazio-ne a tutti.

XXIII edizione de “La fragolata”festa della primavera 70° dell’immigrazione colonica in Agro Pontino

Il Presidente del comitato di ge-stione del Parco Nazionale del Cir-ceo, gen. Salvatore Bellassai hapresentato il nuovo sindaco di Sa-baudia dott. Salvatore Schintu, ilquale si è sentito onorato dell’invi-to ed ha ringraziato tutti esortandoi suoi concittadini a restargli vicinodurante il suo mandato.

I bambini, sono stati intrattenutidai giuochi organizzati dalla signo-ra Patrizia Di Benedetto e dal con-sigliere Marino Peloso, fra tutti hariscosso notevole successo la intra-montabile corsa dei sacchi, fra l’in-

citamento e le risa divertite di tuttii presenti.

Musica, canti e balli dell’Orche-stra Pozzobon hanno allietato algiornata e l’immancabile lotteriaha distribuito numerosi premi.Una nutrita delegazione di Apri-lia guidata dal Pesidente RomanoColetti, ha contribuito a rallegra-re la festa, mentre il tempo incle-mente, sopratutto a Roma, ha im-pedito ai friulani romani di rag-giungerci. La festa è proseguita fi-no a tarda sera in perfetta alle-gria.

Festa di Mezza Quaresima.Oscurità

Questo cielo buioche mi sovrasta

trapunteròdi stelle splendenti.

Nella luceche è vita

e nella vitache è solo amore

mi immergeròdimentica

di ogni oscurità.

Marcella Gianfrilli

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Domenica 14 aprile 2002 a Perugia , siè celebrato il ventennale del “FogolarFurlan dell’Umbria”. La cerimonia,molto suggestiva, si è svolta alla presen-za delle Autorità locali e di numerosiFriulani del Fogolar Furlan dell’Umbriae di una Rappresentanza del Fogolar diRoma.

La manifestazione e iniziata con la S.Messa, celebrata da Don FrancescoSpingola, nella chiesa di S. Faustino. IlSacerdote nell'occasione sì è dichiaratolietissimo di poter celebrare l’Eucare-stia con i friulani presenti. Si è poi rag-giunta la Sala della Vaccara, presso ilPalazzo dei Priori, ove il Presidente delFogolâr Gen. Ronco ha ringraziato l’as-sessore Dr.ssa Ornella Bellini, il Presi-dente del Fogolar di Roma Dr. AdrianoDegano e tutti i presenti, per la loro par-tecipazione.

Il Presidente Ronco ha poi ricordato isoci fondatori del Fogolâr, ed in partico-lare la Signora Dina Tomat, che lo hapresieduto per 17 anni e suo marito,Comm. Carlo Alberto Berioli che ne èstato l'impagabile segretario, per l’im-pegno, la costanza e la dedizione con cuiha svolto l’incarico, nello stesso periodo.Li ha ringraziati per aver dato vita aduna associazione che si sente ancoraerede di una tradizione che vede nellacasa e in particolare nel focolare dome-stico il luogo attorno al quale i compo-nenti della famiglia si ritrovano per sta-re insieme e per condividere la consa-pevolezza di appartenere ad un’unicagrande famiglia unita nel ricordo delleproprie tradizioni.

Ha poi ricordato alcune attività svoltein questi ultimi anni sotto l’aspetto fi-lantropico, culturale e sociale, quali icontributi elargiti agli Enti assistenziali,il restauro, da poco realizzato, dell’affre-sco della Madonna con Bambino sitonella chiesa di San Giacomo de MuroRupto in Assisi, lesionato dal terremotoe sotto l’aspetto sociale le gite ad Apri-lia a Latina, al lago Trasimeno e le par-tecipazioni a Roma, in occasione dellepiù importanti iniziative svolte dal Fo-golâr locale.

Il Presidente ha poi evidenziato nellasua relazione morale che gli oramai abi-tuali incontri non sono solo momenti -finì a se stessi, ma costituiscono occasio-ne per valutare il cammino percorso,rinsaldare i vincoli di amicizia e di soli-darietà, rinnovare, cosa più importante,i propositi d'impegno civile e sociale inmodo tale che l'immagine positiva chegli altri continuano ad avere dei friulaninon sia solo dovuta al passato, ma siaanche dovuta al presente, alla reale for-za di coesione della gente friulana capa-

ce ancora di produrre effetti positivi inqualsiasi campo. La relazione celebrati-va è proseguita con il sentito ringrazia-mento ad alcuni soci che in questi annihanno dato testimonianza, impegno epartecipazione attiva e fattiva alla vitadel sodalizio: Edda Rapaccini, ArvenoJoan, Luigi Del Pino, Vanda Sgoifo edErnesto Giaverina, impagabili tutti perla loro costante disponibilità.

Il Presidente ha concluso sottolinean-do ancora una volta che il successo e lavita stessa di ogni organizzazione dipen-de dal soci, da quei soci che si impegna-no con la loro presenza ad esaltare l’im-magine della Associazione e che i friula-ni vogliono vivere fino in fondo questoimpegno perché lo sentono dentro e citengono a manifestarlo secondo il loromodo di essere.

In seguito ha preso la parola il Presi-dente del Fogolâr di Roma Dr. Dega-no che rivolgendo un saluto al presen-ti ha stimolato tutti a continuare sullastrada intrapresa con la consueta ope-rosità; quindi, ha esortato i partecipan-ti ad impegnarsi ancora per aumentareil numero dei soci. Ricordando poil’attività svolta dal Fogolâr di Roma,ha auspicato unasinergica collabo-razione con lostesso e con i Fo-golârs del Lazioper conseguireobiettivi semprepiù appaganti eprestigiosi.

Successivamen-te è intervenutol’Assessore Dr.ssaOrnella Bellini cheha portato il salutodell'Amministra-zione Comunale diPerugia ed ha elo-giato la Comunità

friulana residente in Umbria per comeha saputo integrarsi nella Regione purconservando la propria identità. Nellaconclusione del suo discorso ha rinno-vato da parte dell’Amministrazione Co-munale la disponibilità per ogni formadi collaborazione da sviluppare in unprossimo futuro.

Dalla Sala della Vaccara, i convenuti,percorrendo lo storico Corso Vannucci,si sono recati al ristorante “La Rosetta”dove in simpatica amicizia hanno tra-scorso il primo pomeriggio.

La giornata però prevedeva una con-clusione prettamente culturale pressola Galleria Nazionale dell’Umbria do-ve si sono potuti ammirare affreschi,tavole, tele, sculture ed altri oggetti dielevatissimo valore dei più prestigiosiartisti umbri e non, dei secoli passati edin tale occasione, ancora una volta, si èpotuto apprezzare l'elevata competen-za nel settore del Dr. Degano che hasviluppato interessanti approfondi-menti artistici sulle opere esposte.

Al termine, un saluto collettivo ed unaugurio per tutti di ritrovarci, al più pre-sto, per un'altra giornata di friulanaamicizia.

Ventennale del Fogolâr Furlan dell’Umbria

Fogolârs del Lazio a Palazzo dei Priori di Perugia.

Parla l’Assessore alla Cultura del Comune di Perugia dr. Or-nella Bellini.

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Udinese Club di Roma

Anche quest’anno intensa è statal’attività dell’Udinese Club di Ro-ma. Molti incontri si sono svolti insede e/o presso il simpatico ed ac-cogliente locale gestito dal sociotarcentino - grande chef e tifosoGildo Muzzolini, allo Stadio Olimi-co e nella sede di via PrincipessaClotilde per assistere “via Stream”alle partite dell’amata squadra.

In effetti, incontri molto sofferti,viste le alterne vicende di classi-fica.

Ma il 21 giugno, al “Solstiziod’estate” la festa è stata grandeper la permanenza della squadrain serie A.

I nostri incontri, che si rinnovanoogni anno, sono sempre pieni di ca-lore e simpatia. L’intento è di ri-creare questa atmosfera, in parti-colare nelle trasferte romane delnostro Club “Forza Udinese”.

Gli incontri con vecchi e nuoviamici sono l’occasione per brinda-re con autentico spirito sportivo“un blanc e un neri”.

“Ad majora” per la prossima sta-gione calcistica che il PresidenteRino Militti e il segretario BepoBaruzini augurano per tutti.

Il Presidente, ilsegretario e lamascotteFedericoGuerzoni (FotoMirka).

Incontro con gli arbitri del Friuli - Venezia Giulia guidati dall’arbitro Fachin.

I novelli sposiStefania eFabio Berto.

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ManifestazioniLunedì 1° aprile presso l’area fieri-

stica di Campoverde si è svolta unasimpatica scampagnata con un intensomomento religioso in ricordo di Gian-ni Orzini, il volontario della protezio-

ta dall’Associazione ALFA, in strettacollaborazione e sintonia con il Fo-golâr Furlan di Aprilia, e vi hanno par-tecipato circa 300 persone allietate daun ottimo menù e da buona musica.

***Giovedì 9 maggio, presso la Chiesa

S.S. Pietro e Paolo di Aprilia, nell’am-bito della Terza rassegna musicale“Maggio Apriliano Città di Aprilia”, siè tenuto un concerto a cura del CoroPolifonico San Pietro in Formis diCampoverde in ricordo di Gianni Or-zini, il volontario apriliano della prote-zione civile venuto a meno nell’adem-pimento della propria nobile missionein favore del prossimo.

Erano presenti la moglie Rosanna ela figlia Cristina, oltre alle delegazionidell’Alfa, del Fogolâr Furlan e dell’As-sociazione Bersaglieri. Il riscontro delpubblico è stato molto ampio, la Chie-sa era infatti piena in tutti i suoi postie si è vissuto un momento toccante ealtamente spirituale.

ne civile ALFA deceduto il 16 gennaioscorso mentre prestava soccorso agliautomobilisti sulla Superstrada Sora -Cassino. È stato un momento perstringersi intorno alla moglie Rosannae alla piccola Cristina, così duramenteprovate da questa enorme perdita.

La manifestazione è stata organizza-

Tradizione e culura nella Festa di mezza estate dei Friulani di Aprilia

Aprilia - La tradizione “Festa dimezz’estate” dei friulani di Aprilia edel Lazio è stata solennemente cele-brata alle Isole, presente il SindacoLuigi Meddi, i Presidenti dei FogolârFurlan di Aprilia, Latina e Roma, Cot-terli, Scaini e Degano.

Per l’Associazione di Friuli nelMondo, del Senatore Mario Toros, hapartecipato alle manifestazioni il sin-daco di Moimacco del Friuli, SauleCaporale.

La Santa Messa è stata officiata dadon Luigi Fossati, per tanti anni in SanMichele, oggi parroco di San Giacomodi Nettuno.

La riunione conviviale ha visto olre500 friulani provenienti da tutta Italiaoltre a molti friulani che dall’esteroogni anno si danno convegno ad Apri-lia per la festa della seconda domenicadi luglio. Il sindaco Luigi Meddi ha ri-volto il saluto della città ai friulani del-l’Agro Pontino e del Lazio, che tanto siprodigano da decenni per rinsaldare ilegami con la loro “Piccola patria”, ilFriuli, facendo progredire sempre emagnificamente i rapporti di fratellan-za e di amicizia con tutti i residenti. So-

no stati confermati i sentimenti digrande fratellanza con i cittadini diBuia di Udine, gemellata con l’Aprilia;era presente l’ingegner Aldo Calliga-ro, ex sindaco friulano, delegato dellanuova amministrazione comunaleeletta. Il presidente del Fogolâr Furlandi Roma Cavaliere di Gran CroceAdriano Degano ha consegnato al sin-daco Meddi una preziosa copia edita

dal Fogolâr “50 anni di Friuli a Roma”.Con il saluto del senatore Toros e

del dottor Renzo Tondo, presidentedella Regione Friuli - Venezia giulia. Ilsindaco Meddi ha assicurato che lanuova amministrazione comunale saràsempre partecipe delle iniziative cultu-rali del Fogolâr e di Friuli nel Mondo.

Pierluigi Cavallini

Alpini del Friuli alla 75ª Adunata Nazionale di Catania (11.05.2002).

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Mostre - Teatro - Musica

Il nostro estroso artista e collabo-ratore Pier Giorgio Colautti haraccolto vivo consenso di pubblicoe di critica nella mostra antologicapersonale tenuta nel Palazzo Ca-merale du Allumiere, organizzatadal Comune e dalla Regione Lazio(7-15 agosto).

***Vincenzo Gigli ha presentato la

pittura come coscienza del presen-te, nella personale tenuta, dall’11 al21 settembre presso la FIAT diViale Manzoni a Roma.

***Altrettanta bravura e sensibilità

l’ha dimostrata il nostro amicoGaetano Tajariol di Cordenonsnella Mostra organizzaata dal Co-mune di Valvasone (PN) dal 14 al21 ottobre.

Mostre

TeatroVivo successo ha conseguito la

prima teatrale di “L’anima e la vo-ce” di Anna Daddario, presentata,per la regia di Giuseppe Lorin, alteatro ‘Colosseo” dal 18 aprile al 5maggio 2002.

Assai apprezzate le interpreta-zioni di Giorgina Cantalini eFrancesco Martino.

Il pretesto della storia è un amo-re immaginario tra la “mome”Edith Piaf ed il cantautore intellet-tuale Jacques Brel.

Un fogolârin Sicilia?

Il dr. Giancarlo Degano ci scri-ve, da Catania, di aver incontratovari friulani, colà occupati, in oc-casione della 75/ma Adunata Na-zionale degli Alpini.

Cerca di raccogliere e costitui-re un Fogolâr della Sicilia...

Coraggio và avanti!

Il 28 giugno 2002 a Villa Lante,raffinato edificio del ‘500 alle pen-dici del Gianicolo, il M° Flavio Co-lusso ha voluto ricreare antichesuggestioni organizzando il “con-certo per una Regina”, quasi unasintesi della contrastata vita di Cri-stina di Svezia, ed una sua operaper voci e strumenti “Il castello in-teriore”.

L’“Ensemble seicentonovecen-to”, fondato e diretto dal M° Co-lusso, creando una simbiosi fra i se-

Musica

Il 141° dell’Esercito ItalianoIl capo di Stato Maggiore dell’Esercito, gen. Gianfranco Ottogalli, ha

organizzato una felice serata al Teatro dell’opera di Roma (24.04.2002)nel 141° anniversario di fondazione dell’Esercito Italiano.

Nel teatro, affollatissimo di Personalità politiche, militari e della mi-gliore Roma, dopo una ben calibrata presentazione dello stesso gen. Ot-togalli, si è svolto il concerto della Banda dell’Esercito, diretta dal M° Ar-rigo Tasman, che ha seguito magistralmente musiche di Berlioz, De Nar-dis, Respighi, Denza, Carnevali, Novarro. Ma, sopratutto, il finale ha en-tusiasmato il pubblico: l’esecuzione in forma integrale e vibrante di calo-re dell’Inno di Mameli “Fratelli d’Italia” da parte dell’orchestra assiemeal Coro degli Alpini della Julia, fatti arrivare direttamente dal Friuli. Ungruppo di baldi giovani, dalla voce calda, pastosa e forte che ha saputocantare molto bene e sopratutto commuovere l’uditorio.

coli ‘600 e ‘900, ha seguito musichedi Carissimi, Frescobaldi e Stradel-la. I colmplimenti del Fogolâr albravo artista e socio.

***L’orchestra Filarmonica di Udi-

ne dà ancora conferma delle suepeculiari qualità musicali con l’or-ganizzazione delle “Settimane mu-sicali di Grado” che si terranno alPalazzo dei Congressi dal 31 mag-gio al 7 settembre.

La Banda dell’Esercito Italiano.

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Il collaboratore Ado Beltramini harappresentato il Fogolâr di Roma alla“Frae de viarte” della Società FilologicaFriulana (San Pietro al Natisone, 30 giu-gno).

***Il Fogolâr di Roma ha inviato un calo-

roso saluto augurale al Centro Friulanodi Colonia Caroya (Argentina) in occa-sione della 23a edizione della “Sagra Na-cional de la Uva”.

***Il dr. Amedeo Piva, presidente dell’As-

sociazione “Amici per la città”, nel quadrodelle numerose ed apprezzate iniziative, hapromosso un dibattito su “Sicurezza socia-le tra controllo e diritti della cittadinanza”(21 maggio) presso il Centro Italiano di so-lidarietà di via Ambrosini 129 - Roma.

***Alberto Picotti, consigliere di “Friuli nel

Mondo” e Vice Presidente di “Cjase daifurlans pal mont” di Villalta, è stato inseri-to nella galleria dei poeti dalla prestigiosarivista Neweuropa, edita nel Lussemburgo.

***L’Associazione Musicale Euritmia di

Povoletto ha premiato solennemente i vin-citori del sesto concorso internazionale dicomposizione (23 giugno 2002). Il Comunedi Povoletto ha presentato il sito Web de-dicato alle Ville del Comune (19 giugno).

***Il Comune di Cordenons, la provincia di

Pordenone, Friuli nel Mondo, la Società Fi-lologica Friulana e altre istituzioni hannoricordato il 31 ottobre 2001 la limpida epoetica figura di Renato Appi, che ha la-sciato numerosi testi di poesia, di studi sul-le icone della destra Tagliamento e fonda-to il Coro ed il Teatro di Cordenons.

***Il Presidente del 17° Municipio di Roma

Roberto Vernarelli ha organizzato una ma-nifestazione pubblica a piazza Risorgimen-to (14 giugno) per presentare l’attività diun anno di gestione amministrativa.

***Il gruppo consiliare “Democrazia e Li-

bertà” del Consiglio comunale di Roma hapromosso un incontro (18 giugno) per ri-cordare la figura del senatore a vita PaoloEmilio Taviani. Fra gli interventi, assai si-gnificativi quelli dell’ex Presidente senato-re Oscar Luigi Scalfaro del sindaco WalterVeltroni, di Giuseppe Ignesti e GiulianoVassalli.

***La Fondazione Abbazia di Rosazzo, in

collaborazione con l’Università di Udineha organizzato un convegno regionale su“Verso l'Europa Nazione. Radici spiritualie prospettive politiche” (24 novembre

2001). Hanno parlato i proff. Andrea Zan-nini, Emanuela Colombi, Claudio Cressa-ti, Luca Mezzetti, Gianfranco Garancini,Mons. Alfredo Battisti e il Rettore dell’U-niversità Furio Honsell, Mons. DuilioCorgnali e altri.

***Alla nostra consigliera arch. Francesca

Sartogo è stato assegnato il premio “Sola-re europeo Berlino 2001” nella categoria Eper architettura ed urbanistica solare.

***Dario ed Andrea Mazzari hanno reso

più invitante la loro magnifica gioelleria diTrieste (Via Roma 3) con un nuovo ed ele-gante spazio dedicato alla famosa collezio-ne dei gioielli Cartier.

***Il Sindaco di Latina sen. Aimone Fine-

stra ha invitato il Fogolâr alla inaugurazio-ne dell’“Antiquarium Civico” che ha avutoluogo (24 maggio 2002) a Borgo Sabotino.

***Con una solenne cerimonia, presieduta

dal prof. Vitaliano Tiberia e dalla presen-za di S. Em. il card. Paul Poupard, presi-dente del Pontificio Consiglio per la Cultu-ra, ha avuto luogo (sabato 6 Luglio) il con-ferimento del titolo di Accademico d’ono-re della Pontificia Accademia di Belle Artie Lettere dei Virtuosi al Pantheon al cele-bre scrittore friulano prof. Carlo Sgorlon(vincitore del premio Strega e di molti altripremi letterali) ed al M° Flavio Colussonoto e affermato musicista specie nel cam-po della musica sacra e nostro socio. Affol-lata la sala di personalità ed accademici aiquali ha rivolto un cordiale saluto il presi-dente prof. Tiberia.

***Mons. Primo Minin ha promosso solen-

ni celebrazioni (domenica 26 Maggio) perricordare la grande opera di mons. CarloCaneva fondatore del Tempio-Ossario diCargnacco, ove vengono conservate tantesalme di soldati italiani caduti in Russia.Del comitato organizzatore fa parte ancheil presidente del nostro Fogolâr.

***Nell’occasione è uscito un volume che

mette in risalto la figura del grande e ge-neroso sacerdote friulano. Mons. ErnestoMandara, parroco della chiesa di S. Mariadelle Grazie al Trionfale è stato nominatoresponsabile del Dicastero del Vicariatoper la costruzione di nuove chiese delladiocesi di Roma.

***Il Sen. Giuseppe Zamberletti è stato no-

minato Presidente della Società per la co-struzione del ponte dello Stretto di Messi-na. Con la sua grinta operativa c’è da spe-rare che l’opera arrivi in porto.

***Il Presidente della Repubblica ha nomi-

nato l’udinese ing. Adalberto Valduga, ca-valiere del lavoro.

L’ing. Valduga, presidente dell’Unioneindustriali del Friuli, è presidente delGruppo “Cividale” (settore metallurgico)che occupa oltre 600 dipendenti.

***Il dr. Daniele Bertuzzi è stato nominato

Capo di Gabinetto del Presidente dellaRegione autonoma Friuli Venezia Giulia,dr. Renzo Tondo. Ringraziando per le con-gratulazioni del Fogolâr, il dr. Bertuzzi haassicurato la sua più ampia collaborazione.

***La SMAU ha organizzato alla Fiera di

Roma dal 5 - 9 giugno 2002 il seminario“Security a SMAU Roma” nel quale sonostati trattati temi sempre inerenti alla sicu-rezza dell'informazione. Sono intervenuti:Roberto Benzi, Giovanni Manca, VittorioAsnaghi, Giuseppe Pierri, Angelo Piaz-zolla, Luigi Pavani, Antonio Caricato,Cesare Triberti, Marco Recchia, FrancescoBlanco, Antonio Melidoni.

***Con un bel disegno di Arrigo Poz sulla

copertina, è uscito in nitida veste tipografi-ca il volume “vino, amore e poesia” di Ro-sinella Celeste Lucas (Edizioni della LA-guna), con prefazione del presidente del-l’E.R.S.A., Bruno Augusto Pinat. vendem-mie, freschi venticelli, sapore acre di mostosono il sottofondo che ispira e dà respiroalla simpatica raccolta di versi. Essi deno-tano un animo attento, sensibile, delicato,aperto ai sussurri che penetrano nel fondodell’anima. Il volume è stato presentatodal critico Licio Damiani, con letture diMario De Feo e musiche di Marco MariaTosolin al circolo delle “Generali” di Trie-ste” (14 marzo 2002).

***La prof.sa. Maria Concetta Torrisi ha

donato alla biblioteca del Fogolâr i duesplendidi volumi illustrati sulla basilica diS. Marco: “I mosaici, le iscrizioni e la palad’oro” ed “I mosaici, la storia e l’illustra-zione” (Ed. Electra).

***L’Ex Sindaco di Tolmezzo Ilario Brollo

ha inciato al Fogolâr alcune pubblicazionisulla Pieve di S. Floriano.

***L’Associazione istituzione Teresiana,

dalla quale è esponente anche un nostroconsigliere, arch. Rodolfo Grasso con laconsorte Teresa, ha promosso una serataculturale (1° marzo con la presentazionedello spettacolo “100 anni di solidarietà”del progetto “Gran Sasso - Tornice” diRossano (CS).

Notizie da Roma e dalla Regione Friuli Venezia Giulia

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L'assessore dott. Roberto Morassut hacomunicato di aver fatto propria l'istanzadel Fogolâr perché ad Ardito Desio ven-ga intestata una strada di Roma.

***Nel salone della Provincia di Udine è

stato festeggiato il giornalista MauroQuargnolo in occasione del suo ottante-simo compleanno. Ci uniamo nell'augu-rio, grati per la preziosa collaborazionesempre data al Fogolâr.

***La giornalista Grazia Levi ha ringra-

ziato il Fogolâr per gli auguri espressi peril novantesimo compleanno della mam-ma, festeggiato nella natia Gemona.

***Nella chiesa di S. Anna in Vaticano si

sono uniti in matrimonio, sabato 15 giu-gno, Marina Colautti ed il dr. CarloMattei.

***A Mons. Vittorino Canciani è stato

conferito il Premio della Presidenza delConsiglio dei Ministri per la cultura, nel-la saggistica. Congratulazioni vivissime.

***Il Fogolâr ha formulato fervidi auguri

al collaboratore dr. Fabio Berto per le fe-lici nozze con la dr. Stefania Zanot. Aglisposi, unitisi in matrimonio nel Duomodi Aviano, è pervenuta la particolare be-nedizione del Santo Padre.

***Il rev. p. Giovanbattista Capellaro,

friulano, ha celebrato, in agosto, il 50° diSacerdozio festeggiato dai collaboratoridel Servizio Sociale del “Mondo Miglio-re” fondato dal famoso predicatore p.Rotondi.

***Il nostro Presidente è stato nominato

Consigliere dell'associazione “Amici delCampanilio” di Latisana. Lo hanno co-municato, con una lusinghiera lettera, ilPresidente Enzo Lorignola, il Vice presi-dente Mario Ambrosio ed il solerte se-gretario Ario Cargnelutti.

***Congratulazioni alla giovane coppia

dello studente in lettere Giovanni GuidoCudin, pordenonese, e alla romana si-gnora Simona Paccherotti che hanno do-

nato all'inizio del 2002 la graziosa sorelli-na Giuditta (Roma, 12.1.2002) a Marti-na (Roma, 25.9.98) ed a Lorenzo (Roma,24.3.2000). Una famiglia giovane ma chesa già farsi onore sulle orme del nonnoGuido Cudin, ottimo poeta friulano, edel padre dr. Claudio assessore alla Cul-tura del Comune di Pordenone.

***La figura di padre D. Maria Turoldo è

stata presentata il 2 febbraio - nel decen-nale della morte - al Fogolâr Furlan di Fi-renze dal presidente prof. Gabriele Si-ringa: dal priore del convento del MonteSenario e da padre Luigi De Candido.La compagnia udinese di prosa “Bara-ban” ha presentato una liturgia poetica“fede e poesia” dall'opera di padre Tu-roldo con la regia di Italo Tavoschi.

***Il nostro presidente, Adriano Degano,

ha partecipato con il prof. Alberto Picot-ti ad un dibattito sul problema degliemigrati friulani in Svizzera, tenutosi il21 dicembre 2001 a Grions di Povoletto.La serata, organizzata da Walter Mirolosul tema “Povoletto incontra la Svizze-ra” è stata introdotta dal sindaco di Po-voletto, prof. Roberto Tracogna. Nel di-battito sono intervenuti anche il prof.Walter Schonenberger e il saggista dr.Vito Sutto.

***

Mercoledì 26 Giugno diplomatici edamici si sono trovati per porgere un calo-roso ed affettuoso saluto al dott. FrancoMistretta, nuovo Ambasciatore d’Italiain Libano, ed alla signora Lucia, primadella partenza per Beirut.

Fra gli intervenuti anche l’ex ministrodegli Affari Esteri On. Dini e signora.Per il Fogolâr - che ha offerto la bella ce-ramica “Friuli a Roma” con l'aquila diMarquardo - sono intervenuti i consiglie-ri comm. Fabrizio Tomada, Mario Fan-tin e l’ing. Renato Urban con la gentileconsorte. Precedentemente l’ambasciato-re era stato salutato nella sede del Fo-golâr durante la penultima serata di“Fradae e Culture”.

***Si è laureato in giurisprudenza, a pieni

voti, all’Università “La Sapienza” di Ro-ma, il nostro bravo giovane collaboratoreGiancarlo Beltramini.

Ha discusso la tesi su “Il crimen maje-statis” con il prof. Salvatore Tondo.

Buinis

“ROSE NOVELLE”di Leda Palma

Leda Palma ha raccolto nelvolume “Rose Novelle” unaserie di bellissimi racconti. Co-sì ne hanno scritto: “L’arte dinarrare è rara, e Leda Palmala possiede, l’ha affinata neltempo e, sopratutto, la sa pra-ticare con grazia e senza inuti-li compiacimenti. Persino incerte lunghe descrizioni (dipaesaggi, di stati d’animo),lunghe perché ormai non visiamo più abituati, riesce a te-ner viva l’attenzione, a non ri-sultare mai superflua.Quando gli scrittori italiani simettono a scrivere di emozio-ni, novantanove volte su centorisultano insopportabili, auto-compiaciuti sopratutto nei di-fetti, nei tic, nelle lagne. Furio-samente e civilmente convintiche il loro pigolare un po’ iste-rico abbia l’importanza e ilfragore di un grido, e la bana-lità delle esperienze che rac-contano sia fonte di meravi-glia continuata. Leda Palmausa invece toni sommessi. Ilritmo delle sue frasi è quellodel ricordo. E la protagonistadei suoi racconti, Rosa, è unabambina pudica ed educatache non dice mai “io”: la nar-razione è in terza persona.Ma bastano poche righe e sia-mo con Rosa, insieme a lei,dentro di lei. Sentiamo gliodori che lei sente, vediamo lecose che lei vede, viviamo nelsuo tempo, anzi nel suo spa-zio-tempo, lo scenario dellacampagna friulana su cui s’in-nesta la tragedia della secondaguerra mondiale, una guerrache arriva alla bambina attra-verso le facce graffiate dai ro-vi dei giovani soldati...”

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Lo scrittore Sergio Maldini è stato ri-cordato con una bella serata poetico-gastronomica il 1° giugno nella “casa anord-est” di Santa Marizza di Varmoche ha il celebre romanzo. L’invito èstato diramato dalla attiva consorteFranca Maldini che ha rappresentato ipittori Federica Ravizza, Dado Erran-te Parrino e Roberto Foramitti.

***Nel salone della Provincia di Udine si

è svolto un incontro su “Cattedrali ePreti nel Friuli del trecento”. Sono in-tervenuti il prof. Antonio Rigon, L’As-sessore prof.ssa Alessandra Guerra (vi-ce presidente della Giunta Regionale),il prof. Marzio Strassoldo e Andrea Ti-lati.

***Il “Centro Culturale Paolino di

Aquileia” di Udine ha promosso il pro-getto “Major 2001-2002” (26 aprile - 11maggio - 25 maggio - 21 settembre) incollaborazione con l’Associazione Cul-turale “Gilberto Presacco”.

***L’Istituto Regionale “Studi Europei

del Friuli - Venezia Giulia” ha premia-to, domenica 12 maggio 2002, i vincitoridel concorso internazionale “Europa ei giovani” (al centro Culturale Zanussidi Pordenone)

***Il Presidente del Fogolar di Roma è

stato invitato dal sindaco on. WalterVeltroni alla colazione offerta nella sa-la della Promoteca in Campidoglio peronorare il gen. Eward H. Thomas (4giugno 2002).

***Il “Messaggero Veneto” ha ricordato

la straordinaria figura del “Papà dei ba-larins” Vittorio Gritti che è stato peranni animatore del celebre gruppofolkloristico nonché ideatore e ralizza-tore del “Festival dei Cuori” a Tarcen-to.

***Il sen. gen. Umberto Capuzzo ci ha

inviato il n.1 della rivista “EURODE-FENSE-Italia” diretta da SalvatoreChiriatti.

***L’Assessorato alla Cultura ed il circo-

lo culturale di Verzegnis hanno presen-tato (5 aprile) l’interessante volume“Le Indemoniate” di Luciana Borsatti.

Segnalazioni e recensioni

Assai felice e ben accolta la serata(16 marzo) poetico-teatrale-musicaleorganizzata dalla Famiglia Romagno-la con la Provincia di Forlì e l’Asses-sorato alla Cultura della Regione La-zio, all’insegna de “Il sogno di Doro”.Hanno tenuto relazioni Tiziano Ma-riani, Alessandro Sacchetti, Enzo An-tonori e Leo Agostini ed Efrem Sata-nassi. Il coordinamento è stato curatoda Giampiero Fabbri, presidente del-la Confesercienti di Cesena.Assai sim-patico l’intervento del romanziere Do-menico Gabrielli detto Doro.

***La Società Scientifica e Tecnologica

Friulana, presieduta dal prof. MarzioStrassoldo, ha presentato nel salonedel Castello di Udine (6 maggio 2002)la rivista “Giornal furlan des sciencis”.Hanno parlato Franco Fabbro e Giu-seppe O. Longo.

***Il nostro presidente A. Degano è in-

tervenuto alla presentazione alla stam-pa del film “Zana”, candidato al “Glo-bo d’Oro 2002”. La serata è stata orga-nizzata dal giornalista Ugo Raffa, tito-lare dell’Agenzia di Stampa e P.R.“Celebrity”. Fra gli intervenuti ancheil Presidente del Consiglio di Romaprof. Mannino.

***Il nostro collaboratore dr. Giancar-

lo Beltramini è stato a collaborare, co-me praticante legale, nello studiodell’avv. civilista Claudio Santini invia Ruffini n. 2/A - tel. 06.32120252.

L’avvocato Claudio è consigliere delcomune di Roma, primo eletto nelle li-ste di “Forza Italia”. Fa parte del grup-po di legali del Concorso Nazionale di“Miss Italia” e, inoltre, si occupa dicontenzioso civile, amministrativo ecommerciale. Sviluppa ed accetta an-che rappresentanze legali sia nel Foroitaliano, sia per Stati stranieri.

***Numerosi rappresentanti delle As-

sociazioni di Roma (UNAR) si sonoincontrati, domenica 10 marzo e gio-vedì 4 aprile, per la presentazione delvolume di Andrea Monda e SaverioSimonelli “Tolkien - Il Signore dellaFantasia” edito da Frassinelli e Rizzo-li. Ne hanno parlato Claudio Siniscal-chi e Stas Gawronski introdotti dalPresidente dell’UNAR on. RomeoRicciuti.

Il dr. Egidio Maria Eleuteri ha pre-sentato il volume “Personaggi e luoghidella Roma di Pio IX”, edito a cura diErina Russo De Caro.

***All’Istituto dell’Enciclopedia Italia-

na è stato presentato il volume diEmilio Rossi “L’Undecima Musa”.Hanno parlato Dario Antiseri, Giu-seppe De Rita, Giacomo Marramao eSergio Zavoli. (8 aprile 2002).

***Il Sindaco di Latina, Sen. Aimone

Finestra, ci ha inviato la rivista “Lati-na-Comuna” con ampi servizi sull’atti-vità svolta negli ultimi anni, sulle varieiniziative promozionali nel campo del-l’edilizia, della cultura e dello sviluppodella città. Reca anche un servizio sulProgetto museale Cambellotti.

***Abbiamo ricevuto il volume edito

dal Comune di Verzegnis sul concorsointernazionale di poesia “Giso Fior2002” che riporta componimenti dellostesso poeta, di Novella Cantarutti eGigi Mestroni. Il volume riporta an-che la biografia di Giso Fior e di Ren-zo Marzona.

***Ario Cargnelutti, presidente dell’as-

sociazione “Atôr pal Friûl”, ha elabo-rato un volume su “L’oro nero d’Ita-lia” e cioé il vino con una serie di no-tizie sulla terminologia della viticoltu-ra, sulle caratteristiche organolettichedel vino, sulle mappe della produzioneDOC nel Friuli Venzia Giulia.

***La Provincia e l’Università degli stu-

di di Udine ha presentato il volume“Lingue minoritarie e identità cultu-rali” di Valeria Piergigli. Hanno par-lato il presidente prof. Marzio Stras-soldo, il prof. Luca Mezzetti, il dr. Gu-glielmo Cevolin, il dr. William Cisili-no. (Udine, 7 marzo)

***L’Associazione Nazionale Reduci

dalla Prigionia” ha presentato (23maggio) il volume di Armando Rava-glioli “Storie di Staderini, MassimoColtrinari, Olindo Orlandi, MarcelloPalumbo e Enzo Orlanducci”.

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RIEDO PUPPO (S. Margherita-Moruzzo 1920-2002) L’abbiamoconosciuto nell’immediato dopoguerra con Bepo Marchetti, Lelo

Ricordiamoli

Fra le persone care con le qualiabbiamo fatto i primi passi nella vi-ta culturale del Friuli, ricordiamoalcuni personaggi che hanno la-sciato una luminosa scia nel firma-mento del Friuli:

***RENZO VALENTE (Sampier-

darena 1916 - Udine 2001), già re-dattore de “Il popolo del Friuli” e ditante pubblicazioni e riviste(“Avanti cul brun”, “Julia Gens”) ecollaboratore della tipografia Do-retti, ha lasciato il suo capolavoronel volume “Udine”, riedito più vol-te. Pagine sciolte, saporose, pregnedi notazioni e ricordi: un quadromeraviglioso della “vecchia” e tantocara città capoluogo del Friuli.

***TITO MIOTTI (Udine 1913 -

Tricesimo 2002): medico e collezio-nista di stampe e disegni antichi,sui quali ha pubblicato note e sug-gerimenti per la loro conservazio-ne. Ma è stato soprattutto un pro-motore e storico della cultura friu-lana, grande studioso e valorizzato-re dei castelli, presiedendo anche ilcomitato regionale.

***FLAVIO DONDA Consigliere

del “Friuli nel mondo”, ha portato

agli emigrati la voce della nostraterra, con semplicità, straordinariospirito di solidarietà e bontà. Sem-pre sereno, dolce, pacato, gentile,ha saputo trasfondere fiducia e co-raggio alla nostra gente sparsa neinostri continenti.

***

Ardito DesioVivo cordoglio ha destato in Italia ed

all’estero la ferale notizia che il 12 di-cembre 2001 è deceduto alla soglia deicentoquattro anni il grande scienziato,esploratore, alpinista prof. Ardito Desio,che ha guidato la conquista del K2.

Il prof. Desio era membro di numero-sissime Accademie internazionali e sociobenemerito della Società Geografica Ita-liana.

È stato sepolto solennemente, salutatoda tutto il Friuli, nella città natale di Pal-manova. A lui, come ci ha comunicatol’Assessore dr. Roberto Morassut, che hafatto propria la proposta del Fogolâr,sarà dedicata una strada di Roma.

Cjanton, Dino Virgili e Tavio Vale-rio. Piccolo, vivacissimo negli occhiche scrutavano, fra il ghigno di unsorriso che non lo lasciava mai, ac-cattivante, scherzoso, spiritoso, ar-guto. Di una arguzia schietta,profonda, sconcertante. Lo prova-no le bellissime e gustose pagine“Si fâs par mût di dì” e “La letare”che per anni hanno tenuto bancosu “La vita cattolica”. Vita, costu-mi, vizi della nostra gente sono sta-ti le fonti ispiratrici della sua prosae dei suoi versi limpidissimi, in unfriulano perfetto secondo la koinèdi Pre’ Bepo Marchet. Un maestrodi vita di saggezza e di coerenza.Limpido come il suo cuore di“Frùt”.

Più volte è stato al Fogolâr a pre-sentarci i suoi libri e si è fatto cari-co dei nostri problemi.

***NELSO TRACANELLI (S. Mi-

chele al Tagliamento 1934-2002)Docente, ha profuso la sua vitanella ricerca e nello studio lascian-do molte pubblicazioni. La sua vi-ta è stata soprattutto una battaglianell’intento di riportare il suo S.Michele al Tagliamento nell'alveodel Friuli. Purtroppo non c’è riu-scito ma confidiamo che la sua ere-dità e il suo impegno non vadanodispersi.

Ardito Desiocol PresidenteCiampi(14.4.2001).

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Negli ultimi tempi motivi di salu-te avevano interrotto la sua gene-rosa attività.

I soci ed amici del Fogolâr la ri-corderanno sempre gentile, sorri-dente e dinamica.

***

Il 31 marzo 2002 il Fogolar di Ro-ma ha perso un grande amico socioassiduo e generoso: GIORGIOPIZZARDO.

Era nato a Rovigo ed aveva per-corso la sua carriera lavorativa co-me bancario a Bolzano. Trasferito-si a Roma entrò subito a far partedel Fogolâr, frequentandolo assi-duamente, prendendo parte a tut-te le manifestazioni organizzatema anche come magnanimo soste-nitore.

Amava il canto e il ballo, era a tut-ti simpatico e per questo gli venivaperdonata qualche sue “bizze”.

Giorgio Pizzardo se ne è andatosenza un addio. Glielo diamo oracon grande rimpianto.

***Serenamente è deceduta a Teren-

zano (Udine) il 1° febbraio 2002, lasignora ERMINIA MONTINAved. di Vittorio Beltramini, madredel nostro collaboratore Ado enonna del Dr. Giancarlo.

Era nata il 18 novembre 1906 aTrevigniano Udinese. Solenni leonoranze funebri celebrate dalParroco p. Onorino Trigatti conuna larga partecipazione di parentied estimatori.

***

Il giorno 20 maggio 2002, a Son-drio, è improvvisamente scomparsoBRUNO DE MARGHERITI, fra-tello della nostra socia e collabora-trice Elena de Margheriti. Nato aRoma da padre romano e madre

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DOLORES ACCAINO POZ,dolce sposa del pittore Arrigo Poz,deceduta a Udine il 26 marzo 2002.

***

ANNITA CECUTTI (Povoletto1936-2002) consorte del cav. Spar-taco Degano e nipote del nostropresidente.

***

LINO MODOTTI Ragioniere eottimo amministratore della SA-FAU e di altre società, era assai sti-mato, come la consorte GiannaBellina, negli ambienti economici eculturali del Friuli.

***

friulana, ha svolto la sua apprezza-ta attività quale industriale cartieroa Milano, Roma e Napoli. Ha com-batutto con grande eroismo duran-te la seconda guerra mondiale.

Ha amato profondamente l’Ita-lia, la sua famiglia ed il Friuli alquale era particolarmente legato.

Lascia i suoi fratelli e nipoti chelo ricordano con grande rimpianto,specialmente Elena, la sua sorellaprediletta.

***

MAURO DAVI è improvvisa-mente ed immaturamente scom-parso il 21 giugno 2002 ad Aprilia.Era socio di quel Fogolâr ma avevafrequenti rapporti con il Fogolâr diRoma ed, in particolare, con l’Udi-nese Club al quale molto spesso siuniva per partecipare agli incontridella squadra prediletta.

***Ricordiamo anche la signora ELE-NA ZEARO, per lunghi anni nostrasocia. Era nata a Moggio udinese il16 ottobre 1908 ed è mancata, nelsuo paese natale, l’8 giugno 2001.

Udin Diocesi Furlane?

E je dut cheste Diocesi fur-lane fur che furlane. Carin-tians e Sclafs soredut chesi, lemetin sot Lubiane e Belgratche di Udin’ e an lis clafs.

Simpri il Friul nol a contatun boro, si è dite poche dai te-rons parons, ma i furlans’ eson pes pescias cul cloro eMucs, Slovens e Veniz ur dantons.

‘O vin plasé o socombi inogni mut par scusasi di jessi tachest mont e ‘o din reson aduc’ par ve reson.

Io ‘o soi furlan e libar ‘o aivivut e di me stes e de me int ‘oai cont. No le met sot a dinis-sun paron.

E po no stin a di di traditorsche di chei duc’ i popui e sonsiors.

Meni(Domenico Zannier)

Il 2 maggio 2002 è deceduta aRoma TOSCA BRAIDOTTI MI-RAGLIA nata a Cividale del Friu-li il 1° dicembre 1919, socia e colla-boratrice del Fogolâr e personamolto attiva ed impegnata nel cam-po sociale.

È stata per oltre 30 anni respon-sabile e animatrice del “Centro an-ziani” della Parrocchia dei S.S. An-geli Custodi di Montesacro parte-cipando spesso con molti di loro amanifestazioni, gite, incontri orga-nizzati dal Fogolâr.

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Libri e rivisteAbbiamo ricevuto e volentieri segnaliamo i seguenti libri e riviste:

Ist. Mag. St. “C. Percoto” L’emigrazione dei Fornacciaifriulani nel ‘900 - Udine 1999-2000.

Mariangela Modolo Il Marinaio.Giovanni Zanier Non indugiare.Fondazione Migrantes Annuario Migrantes 2001Commissioni Parlamentari d’inchiesta della Camera Regia (1893-1923)Francesca Venuto La Villa di PassarianoBeatrice Premoli Spettacolo d'Attori e canta storieMarco Besso Roma e il PapaFrancesco Vigoroso Le mie sculture 1950 - 1980Com. Parr. per il Tempio 2001. Mostra D'arte Tempio di CargnaccoGiancarlo Stival Frate Odorico del Friuli 2002Francesco Tami La Maree Nere e altris ContisColetti L'epoca dei BarbariSac. Giovanni Trinko Jacopo Tomadini e la Musica Sacra in Friuli.Giancarlo Gualandra ReanaAlberto Prelli Il Provveditore generale di PalmaAlberto Prelli Quaderni del Civico Museo storicoArduino Scarsini La Pieve di S. FlorianoBruno Staffa Antifascismo e lotta partigiana

nello SpilimbergheseArmando Ravaglioli Una Stagione di Presenza della Romagna a RomaMario Faleschini Savietât e Matetâs di PonteibeRosinella Celeste Lucas Vino Amore e Poesia

(Poesie con disegni di Arrigo Poz).Fondazione Cassamarca Umanesimo storico latino realtà

economiche socio culturalicontemporanee - convegno di studiUniversità di Colonia (nov. 2001)

Leda Palma Rose Novelle

RivisteLa Madonna di Castelmonte 2002 Mensile della Confraternita

Madonna di Castelmonte.Coordinamento Adriatico Trimestrale di culture e informazione 2001.Il Cenacolo Marchigiano di Roma Ed. Trimestrale 2002.INT Mensile bilinguale 2002.Notiziario Ufficio Nazionale per iproblemi sociali ed il lavoro 2001 Fond. Migrantes.Notiziario Università degli Studi di Udine 2001Desk Rivista trimestrale 2001.Il Corriere di Roma 2002Campania periodico 2002Qui - Casarsa della Delizia Ed. Qui 2002.Sot Dal Tor Ajello 2002 - Ed. Arti Grafiche Friulane.Pagine della Dante Trimestrale 2002.Voce Romana Mensile 2001.Il Barbacian Semestrale della provincia di Spilimbergo.Il Nuovo Pontino Quindicinale 2002.Calendario dell'Armadei Carabinieri 2002 Ed. Arma dei Carabinieri.Film Cronache Bimestrale dell'ANCCI 2001.Servizio Emigranti Bimestrale 2001.Voci dialettali Rivista dell'Ass. Naz. Poeti e

Scrittori dialettali 2002.L'Artugna Quadrimestrale della Comunità di Dardago,

Budoia e S. Lucia - Pordenone 2001-2002.La Panarie Rivista trimestrale - La Nuova Base Udine

Quaderni sulla traduzione letteraria - La Panarie.L'Abbazia Mensile di Sesto Reghena PN.Sot La Nape Rivista mensile della

Società Filologica Friulana 2002.Stèle di Nadàl Arti Grafiche Friulane 2002.A.W.R. Rivista trimestrale 2001

sui problemi dei rifugiati.Manzan Storie di un paîs

videocassetta Comune di Manzano 2002.Bollettino Parrocchiale“Madonna del conforto” di Cargnacco Numero unico Natale 2001.

ASSOCIAZIONE TRA I FRIULANIRESIDENTI A ROMA E NEL LAZIO

FRIULI NEL MONDO

ROMA

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CONSIGLIO DIRETTIVOPresidente onorario: cav. lav. dr. Sir

Paul Girolami.Presidente: cav. Gran Croce, dott.

Adriano Degano.V. Presidente vicario: cav. Gran Cro-

ce, dr. Adalberto Leschiutta.V. Presidente: ing. Carlo Mattiussi.V. Presidente: dr. Gian Luigi Pezza.Segretaria: Luciana Camerlo.Tesoriere: comm. Giorgio De PianteConsiglieri: cav. rag. Giuseppe Ba-

ruzzini, Luca Cosson, cav. Ermes Di-sint, Mario Fantin, Carlo Gerosa, geom.Giancarlo Gerosa, dr. Leopoldo Gob-bi, dr. Rino Militti, dr. Luciano Pasco-letti, prof.ssa Mariarosa Santigoni, ar-ch. Alessandro Scaletti, comm. FabrizioTomada.

* * *

Collegio Revisori dei Conti: comm.Romeo Fattori, presidente; comm. Eu-genio Braida, Riccardo Gubiani, dr.Emilio Lazzaro, rag. Giuliano Panzardi.

Collegio dei Probiviri: co. CorradoMasetti-Zannini de Concina, presidente;dr. Enzo Annichiarico, arch. RodolfoGrasso, arch. Francesca Sartogo, BrunoMenis.

Biblioteca: Mirka Vianello.Contabilità: Wanda Magoni.

Soci collaboratori: Paola Barberi,Ado Beltramini, Mattia Biasizzo, NivesCorazza, dr. Antonella de Francesco,Gianna Flury, Enza Jannece-Battistuz-zi, Irma Levan, Carmelo Lo Carmine,Gabriella Manuti, Piera Martinecco,Gabriella Munisso, Bruno Nardini, Va-leria Pellis, Luisa Polano Di Trapani,Ersilia Pasotti, Mario Romani, MarellaSandicchi, Cecilia Sandicchi, GloriaTraina-Giacomello, Rita Volpato.

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In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio di Udine Ferroviaper la restituzione al mittente che si impegna a pagare la tariffa in vigore.

S TA M P E

Sig.

di Roma

Ammirano le opere di Vuattolo e di Barazzutti il Presidente Casini, il card. Angelini,il sottosegretario Antonione, Gianluca Cresciani, F. Tomada, P. Scipioni (Publifoto).