Anno XVI, Numero 1 Dicembre 2016 Siamo su internet! D ... · voi lettori per condividere questa...

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Nuovo anno scolastico e nuovo appuntamento con il periodico D’Ovidio News, siamo molto felici di ritrovarci con voi lettori per condividere questa avventura. La sicurezza delle scuole e nelle scuole, è il tema, certamente arduo, che la redazione ha scelto per il primo numero della nuova annata della nostra testata. Una scelta obbligata visto quanto accaduto alle scuole che fanno parte dell’Istituto Comprensivo D’Ovidio a partire dai piccoli della primaria Nina Guerrizio che, dall’inizio dell’anno scolastico, seguono le lezioni nelle ore pomeridiane con i disagi che pos- siamo immaginare e che sono stati molto abili a fari comprendere fino in fondo sia con i loro disegni “parlanti” sia con le riflessioni scritte rivolte al Sindaco Battista che, anche questo anno è uno dei destinatari preferiti delle missive dei nostri collaboratori. Per passare poi al disagio che vivono gli alunni della primaria E. D’Ovidio e della secondaria F. D’Ovidio, a causa dei furti subiti. Privati di importante strumenti didattici, quali i PC, ma soprattutto tristemente feriti dalla scoperta che il luogo considerato da loro importante e inviolabile è invece purtroppo troppo facilmente violabile. Per comprendere meglio entrambe le ‘emergenze’ le nostre giornaliste hanno incontrato il Questore di Campobasso, dott. Raffaele Pagano, il presidente dell’Ordine dei geologi del Molise, dott. Giancarlo De Lisio e il geologo dott. Pierfederico De Pari. Ma nonostante le difficoltà l’Istituto D’Ovidio mostra tutta la vitalità dei suoi alunni e insegnanti e così i nostri giornalisti vi condurranno alla scoperta di progetti e attività che coinvol- gono le scuole primarie e la secondaria di I grado, e che toccano vari settori dall’ecologico compost ai mercatini di Natale, dalle proposte musicali e di buone letture ai film per ragazzi, e tanto altro ancora. Non potevano poi man- care le rubriche, ne scoprirete una nuova “Parliamone insieme” nella quale vi condurremo alla scoperta delle parole di stretta attualità legate ai temi che di volta in volta sceglieremo di proporvi. Alcune rubriche hanno cam- biato il curatore perché Allegra, Ludovica, Alessandro e Dario hanno spiccato il volo verso il liceo, ma chi li ha so- stituiti vedrete che lo ha fatto egregiamente; Dario però ha fatto un regalo speciale a tutti noi e continuerà a cura- re la rubrica Hit POP, tra una verifica di matematica e una interrogazione di italiano. Ritroverete poi le fotografie di Alessandro Paolantonio, capaci sempre di comunicare emozioni, è stato lui il nostro fotoreporter della coinvolgen- te rappresentazione teatrale “Il Bestiario di Natale”, anche a lui un grazie speciale. Non mi resta che augurarvi buona lettura e darvi appuntamento al prossimo numero. (A. F.) Anno XVI, Numero 1 Giornale d’Istituto, nuova esperienza e stesso entusiasmo Dicembre 2016 D’OVIDIO NEWS Siamo su internet! www.icdovidiocb.gov.it Lettera aperta al Sindaco Antonio Battista di Federica Palladino Caro signor Sindaco, mi chiamo Federica Palladino e frequento la classe quinta A della scuola “Nina Guerrizio”. A causa dei recenti ter- remoti, la mia scuola è stata chiusa perché non è antisismica. Il nostro problema è iniziato l’anno scorso quando ci sono state le prime scosse e i nostri genitori si riunirono diverse volte per cercare una soluzione. La paura era tan- ta perché non eravamo sicuri della nostra scuola ma, allora, siamo stati costretti a rimanere lì fino a giugno. Duran- te le vacanze estive abbiamo poi saputo che la nostra scuola era stata chiusa per sempre. Mi è dispiaciuto molto lasciarla ma, soprattutto, lasciare molti dei miei compagni che si sono iscritti ad altre scuole per vari motivi. Per questo, il numero complessivo degli alunni della mia scuola si è dimezzato. I nostri genitori hanno avuto tanti collo- qui con Lei per cercare di trovare una soluzione al problema e, alla fine siamo dovuti andare a scuola di pomeriggio in attesa che vengano ultimati i lavori per la costruzione di una nuova scuola. Anche se la mia vita come quella di tutti gli altri bambini della mia scuola è un po’ “scombussolata”, io mi accontento lo stesso. Infatti, i compiti sono costretta a farli di mattina e, non è possibile svolgere nessuna attività pomeridiana. Non posso frequentare rego- larmente neanche il catechismo e a me un po’ dispiace soprattutto perché quest’anno dovrò fare la Prima Comu- nione. Intanto, sono già trascorsi due mesi! Però, mi rallegra il fatto che, presto, andremo in una scuola nuova e, soprattutto, di mattina! Spero tanto che la scuola che state facendo costruire sia sicura. A questo punto, vorrei darle dei consigli: per il bene di tutti i bambini di Campobasso, cercate di ricostruirle tutte le scuole, in modo antisi- smico e al più presto.

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Nuovo anno scolastico e nuovo appuntamento con il periodico D’Ovidio News, siamo molto felici di ritrovarci con

voi lettori per condividere questa avventura. La sicurezza delle scuole e nelle scuole, è il tema, certamente arduo,

che la redazione ha scelto per il primo numero della nuova annata della nostra testata. Una scelta obbligata visto

quanto accaduto alle scuole che fanno parte dell’Istituto Comprensivo D’Ovidio a partire dai piccoli della primaria

Nina Guerrizio che, dall’inizio dell’anno scolastico, seguono le lezioni nelle ore pomeridiane con i disagi che pos-

siamo immaginare e che sono stati molto abili a fari comprendere fino in fondo sia con i loro disegni “parlanti” sia

con le riflessioni scritte rivolte al Sindaco Battista che, anche questo anno è uno dei destinatari preferiti delle

missive dei nostri collaboratori. Per passare poi al disagio che vivono gli alunni della primaria E. D’Ovidio e della

secondaria F. D’Ovidio, a causa dei furti subiti. Privati di importante strumenti didattici, quali i PC, ma soprattutto

tristemente feriti dalla scoperta che il luogo considerato da loro importante e inviolabile è invece purtroppo troppo

facilmente violabile. Per comprendere meglio entrambe le ‘emergenze’ le nostre giornaliste hanno incontrato il

Questore di Campobasso, dott. Raffaele Pagano, il presidente dell’Ordine dei geologi del Molise, dott. Giancarlo

De Lisio e il geologo dott. Pierfederico De Pari. Ma nonostante le difficoltà l’Istituto D’Ovidio mostra tutta la vitalità

dei suoi alunni e insegnanti e così i nostri giornalisti vi condurranno alla scoperta di progetti e attività che coinvol-

gono le scuole primarie e la secondaria di I grado, e che toccano vari settori dall’ecologico compost ai mercatini di

Natale, dalle proposte musicali e di buone letture ai film per ragazzi, e tanto altro ancora. Non potevano poi man-

care le rubriche, ne scoprirete una nuova “Parliamone insieme” nella quale vi condurremo alla scoperta delle

parole di stretta attualità legate ai temi che di volta in volta sceglieremo di proporvi. Alcune rubriche hanno cam-

biato il curatore perché Allegra, Ludovica, Alessandro e Dario hanno spiccato il volo verso il liceo, ma chi li ha so-

stituiti vedrete che lo ha fatto egregiamente; Dario però ha fatto un regalo speciale a tutti noi e continuerà a cura-

re la rubrica Hit POP, tra una verifica di matematica e una interrogazione di italiano. Ritroverete poi le fotografie di

Alessandro Paolantonio, capaci sempre di comunicare emozioni, è stato lui il nostro fotoreporter della coinvolgen-

te rappresentazione teatrale “Il Bestiario di Natale”, anche a lui un grazie speciale. Non mi resta che augurarvi

buona lettura e darvi appuntamento al prossimo numero. (A. F.)

Anno XVI, Numero 1

Giornale d’Istituto, nuova esperienza e stesso entusiasmo

Dicembre 2016

D’OVIDIO NEWS

Siamo su internet!

www.icdovidiocb.gov.it

Lettera aperta al Sindaco Antonio Battista di Federica Palladino

Caro signor Sindaco,

mi chiamo Federica Palladino e frequento la classe quinta A della scuola “Nina Guerrizio”. A causa dei recenti ter-

remoti, la mia scuola è stata chiusa perché non è antisismica. Il nostro problema è iniziato l’anno scorso quando ci

sono state le prime scosse e i nostri genitori si riunirono diverse volte per cercare una soluzione. La paura era tan-

ta perché non eravamo sicuri della nostra scuola ma, allora, siamo stati costretti a rimanere lì fino a giugno. Duran-

te le vacanze estive abbiamo poi saputo che la nostra scuola era stata chiusa per sempre. Mi è dispiaciuto molto

lasciarla ma, soprattutto, lasciare molti dei miei compagni che si sono iscritti ad altre scuole per vari motivi. Per

questo, il numero complessivo degli alunni della mia scuola si è dimezzato. I nostri genitori hanno avuto tanti collo-

qui con Lei per cercare di trovare una soluzione al problema e, alla fine siamo dovuti andare a scuola di pomeriggio

in attesa che vengano ultimati i lavori per la costruzione di una nuova scuola. Anche se la mia vita come quella di

tutti gli altri bambini della mia scuola è un po’ “scombussolata”, io mi accontento lo stesso. Infatti, i compiti sono

costretta a farli di mattina e, non è possibile svolgere nessuna attività pomeridiana. Non posso frequentare rego-

larmente neanche il catechismo e a me un po’ dispiace soprattutto perché quest’anno dovrò fare la Prima Comu-

nione. Intanto, sono già trascorsi due mesi! Però, mi rallegra il fatto che, presto, andremo in una scuola nuova e,

soprattutto, di mattina! Spero tanto che la scuola che state facendo costruire sia sicura. A questo punto, vorrei

darle dei consigli: per il bene di tutti i bambini di Campobasso, cercate di ricostruirle tutte le scuole, in modo antisi-

smico e al più presto.

PAGIN A 2 D ’O VID IO N EWS

Caro diario,

il 12 settembre è stato il primo giorno di

scuola e per me sarà anche l’ultimo anno

della scuola primaria. Quest’anno sono

cambiate tante cose! Purtroppo facciamo

scuola di pomeriggio e per adesso sembra

molto stancante. Appena varcato il cancel-

lo della nuova scuola mi è sembrata molto,

molto bella, ma soprattutto sicura. Insieme

a tutte queste belle sensazioni, però, ci

doveva essere qualcosa di spiacevole!

Infatti ero molto triste per i miei compagni

che non sono più nella nostra classe, per-

ché sono andati in un’altra scuola. Ero

anche molto ansiosa per quello che dovevo

fare in classe e per i compiti che ci avreb-

bero assegnato. Un’altra bellissima sensa-

zione è stata rivedere i miei vecchi compa-

gni e poterli riabbracciare e stare insieme a

loro! Siamo entrati nella nuova aula e ab-

biamo salutato le maestre e dopo un po’

abbiamo cominciato a lavorare fino al suo-

no della campanella. Finalmente il primo

giorno di scuola era finito, l’ansia era pas-

sata, ma la tristezza per la mancanza di

alcuni vecchi compagni è rimasta.

Caro Diario di Chiara Pia Iannantuono

di Maria Lara Ciaramella

di Manuela Martino

di Aurora Ambrosio

di Mattia Di Tota

di Luca Muntean

di Letizia Galati

di Chiara Pia Iannantuono

AN N O XVI, N UMER O 1 PAGIN A 3

C’era una volta un bambino, Alessandro. Era

molto dolce e studioso ma per lui era molto

difficile andare nella sua scuola che era una

baracca. All’esterno era decorata dalle

“scritte” dei vandali e il colore della facciata

era ormai sbiadito, i muri rovinati e c’erano

vetri rotti ovunque. Le porte graffiate e sfon-

date lasciavano vedere le aule con le catte-

dre, i banchetti e le sedie sporchi e danneg-

giati. I bagni poi erano un vero disastro: porte

rovinate, niente carta igienica e le tubature

perdevano acqua. Non c’erano scale di sicu-

rezza e nessun sistema antisismico. E per

questo motivo non poteva andare a scuola:

aveva paura. Si raccontava che un bambino

mentre andava in bagno, era stato calpito da

un mattone caduto dal soffitto, era andato in

ospedale e non era più tornato. Infine, erano

rimasti solo due insegnanti perché tutti gli

altri si erano licenziati. Il povero Alessandro

passava giorno e notte a piangere per questa

situazione. Una notte, quando gli occhi gli

dolevano per il gran piangere, senti: “Bzz,

Bzz…”. All’inizio pensò che fosse una mosca,

ma no … era una fata! Una donnina rotonda e

bionda, con grandi ali verdi che si rivolse ad

Alessandro sussurrandogli: “Mi fai tanta pe-

na! So che cosa ti affligge, e se tu entro sta-

notte mi regalerai una foglia di castagno,

esaudirò il tuo desiderio!” Il bambino non ci

pensò due volte, si vestì e scese in giardino e,

sebbene avesse paura del buio e non riuscis-

se a vedere molto bene, riconobbe un casta-

gno e raccolse da terra una morbida foglia.

Correndo raggiunse la fatina che presa la

foglia gli diede una carezza e Alessandro si

addormentò. Il giorno dopo andò a scuola e la

trovò tutta nuova, pulita, ordinata e in sicurez-

za. Felicissimo da quel giorno il piccolo Ales-

sandro andò sempre a scuola e fu sempre

promosso!

La scuola e la fata di Elena Martinino

C’era una volta una bambina di nome Lucet-

ta che viveva in una città buia e senza colo-

re. Solo una cosa era vivace e colorata “la

scuola allegra”. Lucetta, dopo la morte dei

genitori, viveva sa sola ma preferiva andare

a scuola piuttosto che piangersi addosso.

Per fortuna non era sola ma aveva la sua

amica Gianna, la professoressa di educazio-

ne fisica. Un giorno mentre erano in palestra

e facevano riscaldamento prima dell’attività

si sentì un grande movimento del pavimen-

to: era Lino terremotino. Lino con la sua

grande potenza esclamò: “Distruggo, di-

struggo, distruggo!”. E con un tonfo distrus-

se la scuola “SBU! BUBUBUM!” si sentì in

tutta la città. Lucetta e Gianna tristi si disse-

ro: “Che cattivone. Distruggere una così

bella scuola senza motivo!”. La bambina

però ebbe un’idea: “Perché non costruiamo

una nuova scuola più resistente?”. Gianna ci

pensò su un attimo e accetto e subito si

misero all’opera. Dopo qualche mese la

scuola fu completata e Gianna regalò a Lu-

cetta un banchetto speciale, magico. L’edifi-

cio su subito pieno zeppo di bambini felici di

essere di nuovo insieme. Un brutto giorno

però Lino terremotino tornò ancora più ar-

rabbiato e tuonò: “Distruggo, distruggo, di-

struggo!”. Provò una volta, due e tre … ma la

scuola non crollò! Allora Lucetta salì sul suo

banco magico e recitò una formula magica:

“Bibidi bu, bibidi ba, la, la, la!!” Subito Lino

terremotino venne teletrasportato in un’altra

dimensione e fece ricomparire tutti i bambi-

ni che erano morti nel crollo della scuola.

Tutta la città acclamò Lucetta e Gianna e

vissero tutti felici e sicuri!

Tra i banchi colorati di Chiara Di Cristofaro

di Letizia Galati

di Luigi Ferrante

di Manuela Martino

PAGIN A 4

Sicurezza e legalità, i princìpi del questore Pagano di Pia Eleonora Sabella

D ’O VID IO N EWS

Continua da pag. 9

Abbiamo incontrato e intervistato il questore di Campobasso, il

dott. Raffele Pagano. Sposato e nonno di due nipotini ci ha

accolto nel suo accogliente studio. Gentilissimo e molto dispo-

nibile e sensibile alle nostre domande, ha risposto con piacere

a tutte le nostre sollecitazioni. Ciò che mi ha colpito è stato

l’evidente amore per la sua professione che lo ha portato da

città in città. Ama la sua attività perché “altro non sapeva fare”

ma soprattutto perché lo affascina minuto per minuto anche

grazie ai suoi collaboratori e al rapporto con i cittadini.

Quale è il compito del questore?

“Il compito del questore può essere paragonato al buon padre

di famiglia. È colui che deve amministrare le forze di polizia

perché è autorità di pubblica sicurezza provinciale. Il questore agisce affinché non venga turbato l’ordine democrati-

co, ovvero la libertà di ognuno di comportarsi seguendo la nostra Costituzione“

Secondo lei, cosa vuol dire sicurezza?

“Sicurezza vuol dire rispettare le regole: una manifestazione si può fare ma rispettando le regole e gli altri. Nessuno

deve subirne un danno.”

Definirebbe Campobasso una città abbastanza sicura? Perché?

“Non ci sono città, né posti sicuri: Campobasso ha le sue problematiche ma con il buonsenso si affronta tutto nei

migliori dei modi.”

Quali sono i canoni per identificare una città sicura?

“Canoni non esistono ed è sbagliato dirlo. Tuttavia c’è il senno che ci aiuta a comportarci nelle varie situazioni. Il

cittadino deve essere educato: ci vuole il colloquio e il confronto, la migliore arma per combattere tutti i problemi.”

Per migliorare la sicurezza della città, secondo lei, cosa si potrebbe fare?

“Ci vuole impegno da parte di tutti ma, fortunatamente, nell’ultimo periodo ho notato che la collaborazione dei citta-

dini campobassani è attiva, e questo è importante e fondamentale per perfezionare la sicurezza di ogni città.”

Quante telefonate sono state ricevute per furto? Campobasso ne è a rischio?

“Non parlerei di rischio per Campobasso. Le telefonate pervengono al 113 ma, molte volte, sono solo segnalazioni

che i cittadini fanno per soggetti sospetti. Ciò ci allieta perché è una forma di fiducia nei nostri confronti.”

La nostra scuola è stata vittima di un grave furto, utensili scolastici e apparecchiature tecnologiche sono state sot-

tratte all’Istituto. Come si agisce in questo caso?

“Quando avvengono questi fenomeni, il nostro dispiacere è tanto giacché vanno a colpire la cultura e l’istruzione. Noi

ci impegniamo al massimo per evitare ciò, ma occorre l’aiuto di voi cittadini.”

Secondo lei, un sistema d’allarme e/o videocamere di sorveglianza potrebbero essere d’ausilio alle indagini della

polizia in casi come questi?

“Noi consigliamo un impianto di un sistema d’allarme sempre. Oltre ad essere di enorme ausilio può fungere anche

da deterrente per le persone mal intenzionate.”

Un fenomeno che è presente nostra città, anche se in forma ridotta, è quello dello spaccio di droga. Luoghi di diverti-

mento dei bambini come parchi e giardini, di notte si tramutano in luoghi dove i ragazzi si somministrano stupefacen-

ti. Come si potrebbe agire contro lo spaccio di droga? I bambini nei parchi giochi sono esposti al pericolo di trovare

siringhe utilizzate dai tossicodipendenti, cosa si potrebbe fare per evitare che ciò accada?

“Noi stiamo provando a dare, di scuola in scuola, un messaggio di legalità, contro gli stupefacenti ma anche contro i

pericoli della rete che interessano i ragazzi della vostra età. Alcune volte è possibile trovare siringhe nei parchi ma è

un fatto molto raro giacché siamo molto attenti alla cura dei giardinetti proprio perché sono frequentati da mamme e

bambini piccoli. Un’arma per combattere questi fenomeni è il colloquio con i ragazzi: nascondere è inutile bensì biso-

gna raccontare ai ragazzi la verità, aiutandoli a distinguere tra il bene e il male.”

Noi ragazzi utilizziamo il mezzo della bicicletta, a Campobasso però, la loro circolazione è in continuo pericolo. La

nostra sicurezza stradale è a rischio giacché la mancanza di piste ciclabili costringe i ragazzi a circolare sulla carreg-

giata delle auto. Non si potrebbe costruire pian piano una pista ciclabile che permetta lo spostamento sicuro e auto-

nomo delle biciclette, da parte di noi adolescenti?

“Lo auspichiamo anche se a tutti è noto che mancano i fondi per finanziarle. Tuttavia bisogna educare al rispetto

delle regole i guidatori ma anche i pedoni e chi, come voi, utilizza la bicicletta.”

Oltre alle biciclette, anche i pedoni sono a repentaglio. Le macchine, molte volte, occupano parti di marciapiede che

costringono le persone a continuare sulla carreggiata anche chi possiede un handicap, inoltre, molti marciapiedi pre-

sentano buche e imperfezioni che potrebbero ostacolare la traversata, oppure sono troppo piccoli e corti. I pedoni

come dovrebbero comportarsi? Sono presenti pene, per le automobili che occupano marciapiedi? Secondo lei, i mar-

ciapiedi di Campobasso sono in sicurezza?

“Direi non tanto giacché, provenendo anche da altre città, dove, i pedoni circolavano esclusivamente sui marciapie-

di, ho notato che qui anche a causa delle macchine parcheggiate in malo modo molte persone sono costrette a cam-

minare in mezzo alla strada. Questo, ribadisco, è un problema di educazione che dobbiamo trasmettere noi adulti a

voi che poi sarete i “grandi” del futuro. Dobbiamo migliorare tutti! Noi ce la mettiamo tutta.”

PAGIN A 5 AN N O XVI, N UMER O 1

Edilizia scolastica e terremoto, intervista al Presidente De Lisio di Letizia Iasi

Lo scorso 25 novembre, abbiamo avuto il piacere di intervistare il dott. Giancarlo De Lisio,

Presidente dell’Ordine dei Geologi del Molise. In Italia sono presenti 20 ordini regionali ed

uno nazionale. Il dottore De Lisio è il presidente più giovane dei 20 ordini regionali: svolge

libera professione di geologo a Guglionesi, dove ha sede il suo studio.

Cosa pensa dello stato di sicurezza delle scuole in Molise?

“Le scuole molisane sono più o meno in linea con quelle nazionali, quindi presentano nu-

merosi problemi. Sarebbe opportuno fare studi appropriati per valutare la vulnerabilità e la

sicurezza degli edifici scolastici.”

Qual è il ruolo del geologo nel processo progettuale per garantire la sicurezza delle scuole e

degli edifici pubblici?

“Nella progettazione, come imposto dalle recenti normative, deve essere consultato il geo-

logo. Egli è colui che valuta il sottosuolo su cui sarà poi costruita la scuola attraverso le

cosiddette -indagini geologiche-”.

Crede che al ruolo del geologo sia data la giusta importanza sia a livello locale che naziona-

le?

“Penso che si potrebbe sicuramente migliorare. Spesso il geologo non viene chiamato in

causa nella progettazione degli edifici e scuole, cosa molto grave giacché tutto dovrebbe

partire da lui: infatti, la normativa, impone la sua consultazione.”

Quanto incide la scelta del sito sulla stabilità dei fabbricati? E quanto la loro corretta pro-

gettazione e realizzazione?

“Sono due fattori strettamente legati fra loro; bisogna fare un’analisi concreta del terreno. Ci sono fabbricati più sicuri

di altri, ma questo deve essere studiato caso per caso.”

Le scuole sono considerate “edifici strategici”, sono richieste per la loro edificazione, regole di costruzione particolari e

indagini preventive specifiche?

“Si, le scuole devono avere un grado di sicurezza maggiore rispetto agli altri edifici: bisogna tener conto del grado di

affollamento. Stesso ragionamento per le caserme, le quali devono essere le prime a prestare servizio in caso di emer-

genza sisma.”

Dal punto di vista geologico, oggi cosa è richiesto per dare parere favorevole alla costruzione di una scuola in una zona

sismica?

“In zona sismica si può costruire ma con accortezze. Si possono, ad esempio, applicare dei provvedimenti come posi-

zionare gli ammortizzatori sismici, delle specie di cuscinetti di gomma che vengono posti alle fondamenta.”

Campobasso, dal punto di vista geologico, com’è considerata dal punto di vista sismico? E tale valutazione cosa com-

porta?

“Campobasso nella classificazione sismica rientra nella seconda categoria su quattro, quindi parliamo di una zona

altamente sismica. La pericolosità diminuisce quando ci allontaniamo verso la costa. Pertanto bisogna considerare

questa pericolosità sismica e dare indicazioni al progettista, che farà i calcoli della struttura in base alle indicazioni

sismiche fornite da noi geologi.”

C’è chi dice che il surriscaldamento globale possa portare al terremoto. E’ davvero così?

“No, non è vero perché sono due fenomeni completamente differenti: uno è un fenomeno legato all’ atmosfera, quindi

esterno alla crosta terrestre, mentre l’altro fa parte dei fenomeni endogeni, che vengono dal profondo della Terra. Dun-

que non c’è alcuna correlazione tra questi due fenomeni. Invece i cambiamenti climatici possono comportare problemi

dal punto di vista idrogeologico.”

L’Italia come sta rispondendo al terremoto al livello fisico? Il territorio cosa sta subendo?

“ Sicuramente un terremoto di magnitudo così alto come quello verificatosi in Italia centrale è devastante, quindi crea

delle modifiche alla crosta terrestre. Tutti questi terremoti che hanno interessato l’appennino sono correlati alla Tetto-

nica a Zolle e quindi al collegamento tra la zolla Africana con quella Eurasiatica.”

Qual è la situazione del Molise dal punto di vista del dissesto idrogeologico? E come viene definito quest’ultimo?

“Il dissesto idrogeologico è l’insieme di tutti i fenomeni abbinati quali alluvioni (rischio di alluvionamento) e rischio di

frana. L’ alluvione riguarda principalmente i fondo valli, che nel Molise possono essere il Biferno, il Trigno o il Fortore;

le frane purtroppo interessano la totalità della regione e riguardano soprattutto i versanti impostati su terreni argillosi,

di qualità non eccezionale dal punto di vista geologico, perché quando piove molto possono innestarsi le frane. Si può

dire che anche da questo punto di vista il Molise è in linea con il territorio nazionale, pertanto il geologo deve essere

sempre consultato.”

Si è mai sentito particolarmente responsabile delle decisioni prese?

“Si, spesso è successo.”

Consiglierebbe ad un giovane di intraprendere la sua stessa carriera? E perché?

“Si, ma in un Italia diversa. Ad un giovane appassionato di Scienze della Terra mi sentirei di consigliarlo perché è una

materia molto bella, anche se al livello lavorativo non sempre può dare soddisfazioni”

PAGIN A 6 D ’O VID IO N EWS

A scuola … di sicurezza di Annachiara Gallo, Matilde Soriano, Alessandra Sottile

Lo stato in cui in Italia versa l'edilizia scolastica, con edifici datati e interventi di ristrutturazione e manutenzione in-

sufficienti e non risolutivi, mettono in evidenza quanto sia importante nel nostro Paese investire in termini di sicurez-

za e tutela della vita, tanto più che i recenti casi di terremoto hanno tragicamente evidenziato come l'Italia sia uno

dei territori a maggiore rischio sismico del Mediterraneo, perché situato nella zona di convergenza tra la “zolla eu-

roasiatica e quella africana”, due delle principali placche tettoniche in cui è divisa la litosfera terrestre. Per trop-

po tempo, in Italia, si è continuato a costruire seguendo criteri di progettazione inadeguati e utilizzando materiali

scadenti. Pochissimi sono stati gli investimenti stanziati per mettere in sicurezza gli edifici, soprattutto quelli pubblici.

Per occuparsi della sicurezza dei cittadini, è necessario iniziare dalle scuole. In Italia il 60-70% di esse (due su tre),

non hanno i requisiti di sicurezza necessari e purtroppo il Molise segue la media nazionale. Nella nostra regione non

si possono negare i notevoli cambiamenti effettuati dopo il terremoto di San Giuliano con la creazione di bellissime

scuole antisismiche situate soprattutto nelle province dove ci sono pochi alunni. Le scuole devono essere considera-

te non sono solo come luoghi che richiedono di essere messi a norma ma come contesti da cui partire per coinvolge-

re il maggior numero di persone in una battaglia per la sicurezza che incida sui comportamenti, prepari ai rischi, alla

condivisione di regole, all'adozione di stili di vita più adeguati. Per dare sempre più importanza alla sicurezza è stata

istituita una giornata nazionale della sicurezza nelle scuole alla quale ha partecipato l'Associazione Cittadinanza atti-

va Molise ONLUS per la quale abbiamo intervistato il Dottor Pier Federico De Pari.

Da che cosa ha avuto origine l’iniziativa di istituire questa giornata?

“Purtroppo è stata istituita dopo una delle tante tragedie avvenuta nel 2008 quando una porzione di soffitto di un’au-

la scolastica crollò ferendo gli studenti e causando la morte di un ragazzo Vito Scafini. Così, in seguito a questa trage-

dia, l’anno scorso il Governo decise di varare all’interno di una legge una giornata dedicata alla sicurezza nelle scuo-

le.”

Da quanti anni è stata istituita questa giornata?

“Dal 2015, quindi quella di quest’anno è stata la prima giornata ufficiale.”

Perché la giornata cade proprio il 22 Novembre?

“Perché la tragedia avvenuta nella scuola in provincia di Torino si è verificata il 22 Novembre.”

La faglia del Matese sembra destare molte preoccupazioni? È davvero così pericolosa come tutti temono?

“La faglia del Matese desta tante preoccupazioni perché fu quella che generò un fortissimo terremoto il 26 Luglio

1805 che provocò migliaia di morti. Basandosi sulla teoria delle Scienze della Terra secondo la quale i terremoti si

manifestano dove già sono accaduti, se avverrà un terremoto nella zona del Matese se ne potrà prevedere il magni-

tudo che si aggirerà sui 6.5/7.”

Che cosa prevede la nuova normativa riguardo la sicurezza nelle scuole?

“La nuova normativa è entrata in vigore in seguito al terremoto avvenuto a L’Aquila

Sono mai stati effettuati interventi di messa in sicurezza delle scuole di Campobasso?

“In tutte le scuole di Campobasso sono stati effettuati interventi di miglioramento che, però non garantiscono la mas-

sima sicurezza in caso di terremoto.

Esiste un elenco di priorità per la messa in sicurezza degli edifici?

“Certo, si agisce prima su ospedali, scuole, caserme e, in generale, luoghi in cui vi è maggiore esposizione al possibi-

le rischio.

Qual è stato il suo ruolo all’interno di questa giornata?

“Mi piace dire che il mio compito è stato quello di dare un filo logico alla giornata. Ormai tutti siamo giunti alla conclu-

sione che se non c’è conoscenza non c’è consapevolezza. Noi forniamo a voi ragazzi tutti gli strumenti di conoscenza

perché possiate essere consapevoli dei rischi che ci circondano e di come affrontarli.”

È soddisfatto di come si è svolta la giornata?

“La giornata è stata molto positiva, infatti, ha contribuito a diffondere consapevolezza a tutti quelli che hanno assisti-

to al convegno, io compreso, che ho acquisito tante informazioni e sono tornato a casa più ricco di prima.”

AN N O XVI, N UMER O 1 PAGIN A 7

Sisma, parliamone insieme a cura di Alice Gherasim, Irene Vergalito, Alice Tartaglia

Lo sapevi che? di Mario Nicu Judele

Molti animali hanno una specie di sesto senso nel prevedere i

terremoti come nel caso dei cani, gatti, serpenti, topi che assu-

mono comportamenti anomali, e lo possono percepire con

giorni, ore, minuti prima. Alcuni animali possiedono un organo

che permette loro di sentire terremoti, uragani, trombe d'aria

ecc., più è sviluppato e più lo sente prima. Secondo l’Università

di Cambridge gli animali percepiscono in anticipo gli ioni positi-

vi rilasciati nell’aria, dalle rocce “stressate” dall’imminente

scossa tellurica. Gli animali domestici come cani e gatti cercano di allertare il

più possibile i padroni per metterli in salvo, quindi se possiedi

cani o gatti hai un amico fedele che ti può salvare la vita.

Non dimentichiamo poi quanto siano importanti i cani durante

le operazioni di soccorso post sisma e quante sono le persone

che devono a loro la propria vita.

Ciao ragazzi! Ultimamente si discute

molto su i continui terremoti che stanno

avvenendo in Italia. E proprio su questo

argomento ci sono parole che sia a noi,

che a voi, non sono chiare. Abbiamo

chiesto consulenza per compilare il no-

stro glossario al geologo Pierfederico De

Pari.

Edificio antisismico: una qualsiasi strut-

tura, che oggi viene progettata, deve

essere realizzata secondo delle leggi,

infatti gli ingegneri devono seguire le

regole dell’NTC (normative tecniche di

costruzione) stabilite nel 2008; difatti, in

base alla localizzazione dell’edificio sul

territorio nazionale, quella struttura deve

soddisfare le caratteristiche di resisten-

za sismica superiori a quelle richieste

per la zona. Quindi una scuola antisismi-

ca deve soddisfare, ovunque essa sia, le

norme per intero, cioè deve supportare

nel modo migliore il terremoto atteso per

quell’anno.

Adeguamento sismico: si attua per una

struttura che è stata realizzata all’inter-

no di un quadro normativo differente

rispetto a quello attuale, cioè l’edificio

non è adeguato sismicamente a quello

che richiederebbe la norma vigente. Ad

esempio la nostra scuola è stata realiz-

zata negli anni sessanta, quando le nor-

mative per la costruzione erano differen-

ti da quelle attuali; infatti se sottoponia-

mo la struttura ad una verifica sotto il

profilo sismico con la norma di oggi, con

molta probabilità questo edificio non

risulterà adeguato sismicamente.

Miglioramento sismico: quando non

si raggiunge in pieno l’obbiettivo di

rendere antisismico o adeguato si-

smicamente un edificio ma si è fatto

solo qualcosa per migliorarlo. Ossia

se vogliamo fare un intervento sulla

struttura ma si hanno pochi fondi,

con questi non riusciremo ad ade-

guare per intero l’edificio, ma po-

tremmo intervenire su piccole parti

della struttura, come muri e pilastri.

In questo modo lo stabile viene mi-

gliorato e non adeguato, perché si è

intervenuti solo su una parte dell’e-

dificio.

Sismografo: (dal greco sismos =

terremoto; grafos = scrivere) è lo

strumento che misura un segnale

all’interno di un foglio, ovvero un

rullo che gira per 24h, ed è formato

da un pennino che è legato ad un

principio, cioè quello del pendolo, il

quale oscillando, durante il terremo-

to, segna delle tracce e, in base

all’ampiezza dei segni, misura la

magnitudo del terremoto.

Magnitudo: misura fisica dell’energia

di un terremoto; la scala Richter

misura l’ampiezza e la frequenza di

un terremoto. È una scala completa-

mente differente da quella che ne

misura l’intensità (scala Mercalli).

Faglia: frattura in profondità della

crosta terrestre, dalla quale si origi-

nano i terremoti.

PAGIN A 8 D ’O VID IO N EWS

Dove non c’è legge non c’è libertà di Pia Eleonora Sabella

Sono stato molto contento di partecipare all’incontro con il presidente del Senato, Pietro Grasso, lo scorso 18 otto-

bre. Non avevo mai ascoltato dal “vivo” un politico, solo in tv era capitato più volte - quando mia madre non mi fa

cambiare canale mentre segue trasmissioni politiche – e non mi era mai piaciuto, anzi, mi sono sempre chiesto cosa

ci trovasse lei di interessante. L’incontro con Grasso, invece, è stato molto bello. “Il progetto legalità” ha portato a

Campobasso il presidente del Senato che la mattina ha assistito al teatro Savoia al monologo “Per non morire di

mafia” con Sebastiano Lo Monaco, regia di Alessio Pizzech. Al termine dello spettacolo è arrivato all’auditorium della

scuola Petrone dove lo aspettavamo in tanti. Ha parlato di mafia, e quindi di malaffare e di morte, ma ci ha detto che

la possiamo sconfiggere. La mafia violenta ormai è stata distrutta ma dobbiamo stare attenti a quella meno violenta

che esiste ancora soprattutto in Sicilia, la sua terra. Pietro Grasso ha raccontato che era molto amico di altri due

magistrati, ammazzati dalla mafia tanti anni fa in Sicilia: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che volevano distrugge-

re la mafia ma sono stati uccisi. Ha ricordato il loro lavoro di magistrati onesti. Pietro Grasso ha confidato a tutti noi

una cosa: quel giorno dell’uccisione di Falcone doveva essere anche lui in quell’auto ma, per un impegno di lavoro,

arrivò più tardi a Palermo. Erano molto amici e si volevano bene. Io avevo preparato una domanda da rivolgere al

Presidente, veramente ne avevo preparate cinque, ma non ho avuto la possibilità di fargliela. Era questa:

“Presidente, quest’estate sono stato in Sicilia, terra che racchiude storia, cultura, arte, buon cibo, un mare splendido;

come è possibile che in una regione così meravigliosa esista ancora oggi il fenomeno mafioso?” Avrò forse un’altra

occasione per fargliela! O forse un po’ già mi ha risposto.

Pietro Grasso e il messaggio di legalità per i giovani di Niccolò Fruscella

È la frase che mi ha colpito maggiormente e che riassume il tema dell’Incontro alla legalità che noi alunni delle classi

terze abbiamo avuto con alcuni rappresentanti della Polizia di Stato. I temi trattati sono stati quelli più vicini al mondo

degli adolescenti: il bullismo, il cyber bullismo e i pericoli della rete, e quelli di stretta attualità come la criminalità orga-

nizzata, il consumo e lo spaccio di droga e alcune fondamentali norme del codice stradale per i futuri “guidatori” ma

soprattutto per essere pedoni rispettosi delle regole. Erano presenti i rappresentanti dei cinque settori della Polizia di

Stato, nella parte iniziale dell’incontro il dottor Raffaele Iasi, Vice Questore di Campobasso ha illustrato a tutti noi il ruolo

della Polizia Mobile, che ha il compito di mantenere l’ordine pubblico; partendo dal primo articolo della nostra Costitu-

zione: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle

forme e nei limiti della Costituzione”, ha sottolineato che il popolo italiano ha la libertà e la possibilità di esprimere la

propria idea attraverso il voto, i referendum e le petizioni. Il dottor Iasi ha poi sollecitato la nostra attenzione sul tema

della criminalità organizzata nella sue varie declinazioni che è vista oggi come una "organizzazione di potere", perché la

sua esistenza è garantita non solo dai guadagni derivanti dalle attività illegali, lo spaccio di droga, il traffico illegale di

organi, ecc., ma anche dalle alleanze e collaborazioni con politici e funzionari dello stato corrotti e il sostegno di una

certa parte della popolazione. Un tema che ci ha interessato particolarmente è stato quello del bullismo, classificabile

in fisico (calci, pugni, spintoni), psicologico o verbale (attraverso commenti poco carini, sguardi discriminanti) e via web

(attraverso i social network). Abbiamo poi visto il monologo di Paola Cortellesi sulle note di Marco Mengoni, e un breve

video riguardante la rete internet che dimostrava come la nostra vita, attraverso i social network, si trasferisce sul web e

diventa visibile a chiunque. L’assistente capo Giuseppe Cinelli della polizia postale, il reparto specializzato nell’ attività

di controllo rientranti nella vasta e complessa materia delle comunicazioni, incluse le attività illecite commesse per mez-

zo della rete internet. Dalla spiegazione abbiamo compreso chiaramente che la rete è un pericolo non solo per le nostre

informazioni ma anche per la nostra vita: non a caso, ultimamente, si sono registrati minacce da parte di sconosciuti,

che rubano tutte le informazioni del computer e chiedono soldi per far riaverle. Ci è stato spiegato le nuove piazze infor-

matiche permettono a tutti di visionare i nostri post e commenti pertanto bisogna utilizzarle consciamente e responsa-

bilmente, per questo motivo molte sono vietate ai minorenni anche se la maggior parte degli iscritti rientra in questa

fascia. Adolescenti, non controllati dagli adulti, usano internet come una maschera per discriminare qualcuno e magari

scrivere commenti poco carini. Siamo stati invitati a riflettere sulle azioni che compiamo via web visto perché anche se il

commento o il post interessato vengono cancellati dalla pagina, il file continua a viaggiare e potrebbe essere recuperato

dagli “hacker” ed essere utilizzato per azioni illegali. Alla fine dell’incontro l’Assistente Capo Giuseppe Adamo della poli-

zia stradale, ha illustrato i comportamenti corretti da adottare per strada. L’esempio più banale, se si è alla guida di

un’autovettura rispettare i limiti di velocità, le precedenze, i segnali stradali e i pedoni. Da pedoni, l’impegno di portare

rispetto per le indicazioni stradali è importante: non camminare e attraversare la strada distrattamente e camminare sui

marciapiedi senza scendere occupando la carreggiata. Un tema che ha colpito noi tutti è stato quello della guida in sta-

to di ebbrezza che è la causa di moltissimi incidenti soprattutto tra i neo-patentati. Al termine dell’incontro abbiamo

avuto la possibilità di osservare da vicino, una macchina delle polizia e le sue peculiarità. Un incontro formativo, utile e

molto interessante grazie soprattutto ai relatori che ci hanno coinvolti e hanno sciolto i nostri dubbi con le loro risposte

chiare ed esaurienti.

AN N O XVI, N UMER O 1 PAGIN A 9

Continua da pag. 4

Nell’ultimo periodo, nelle zone dell’Università di Campobasso, è avvenuta un aggressione ad una ragazza . È stato un

unico episodio o a Campobasso il fenomeno della violenza domestica sulle donne è diffuso? Sono state accolte denun-

ce? La polizia come agisce in questi casi?

“La polizia sin dal primo momento si è mossa in modo giusto tanto che il colpevole è stato individuato. È stato uno dei

pochissimi casi. Molestare il gentil sesso non è giusto; è chiaro che questo fenomeno tocca la psicologia delle persone

perché è un reato pericoloso e ci ha preoccupato molto, ma con il nostro aiuto e quello delle altre forze dell’ordine si

riuscirà a contrastare il problema. Colgo l’occasione per ringraziare i cittadini per la collaborazione, anche grazie al

loro si è potuto identificare l’autore della molestia. In città occorre la presenza di videosorveglianza.”

Quante sono le segnalazioni per violenza sulle donne? È un fenomeno presente e quanto incide?

“Il fenomeno c’è, a volte non vengono segnalate o denunciate. Non è un fenomeno grande ma se noi siamo avvisati in

tempo possiamo intervenire. Giungiamo raramente all’arresto: 8 casi su 10 riusciamo a risolverli, e questo è un dato

molto positivo.”

Qual è un consiglio che si sente di dare ai ragazzi?

“Un consiglio che darei ai ragazzi è quello di non cadere in tentazione, di non strafare: rivolgersi ad un adulto, genitori,

insegnanti è di vitale importanza. Oggi i giovani vogliono imitare e invece bisogna essere se stessi.”

Consiglierebbe ai ragazzi di intraprendere la sua professione ? Perché?

“Io l’ho intrapresa per passione. Chiunque stimi le Forze dell’ordine percorra quella strada, umilmente e serenamente.

È molto importante credere in quel che si vuole fare.”

Ha detto che per lavoro ha dovuto girare molte città, quale l’ha colpita maggiormente?

“Ogni città ha un fascino particolare: ognuna è disegnata secondo le sue peculiarità. Spero di aver lasciato un segno

in ognuna di esse giacché ho provato a dare tutto ciò che sapevo.”

Quale è il caso che l’ha colpita particolarmente?

“Ce ne sono moltissimi. A Campobasso quella di un ragazzo al quale era stato sottratto un computer: attraverso i no-

stri corpi specializzati, siamo riusciti a recuperarlo e a riconsegnarlo ed è stato un momento di gioia. Quando ci viene

rubato qualcosa a cui teniamo si perde fiducia, e noi siamo riusciti a ridare al ragazzo stima nelle istituzioni e nello

Stato.”

Al termine di questa interessante intervista, il questore ci ha salutato calorosamente. Lo ringraziamo per la sua prezio-

sa disponibilità ma soprattutto per aver dedicato tanto tempo alle nostre domande rispondendo accuratamente ad

ognuna di esse.

Violenza sulle donne, la IIC dice no di Alessandra Coladangelo, Andrea Ianiro, Kevin Lupicino, Miriam Marone, Alice Tartaglia

Nel dicembre

del 1999

l ’Assemblea

Generale del-

le Nazioni

Unite ha isti-

tuito la gior-

nata mondia-

le contro la violenza sulle

donne. La scelta della data,

il 25 novembre, non è stata

casuale: fa riferimento alla

morte delle sorelle Mirabal,

barbaramente torturate e

uccise nel 1960 poiché ave-

vano osato opporsi al regime

dittatoriale del generale do-

minicano Trujillo. In questo

giorno, dunque, ogni anno si

ricordano, nel mondo, le

donne vittime di violenza.

Ancora oggi, infatti, una per-

centuale troppo alta di don-

ne subisce abusi e maltratta-

menti di ogni tipo: soltanto in

Italia sono 116 le vittime di

femminicidio dall’inizio del

2016, un numero, questo,

inevitabilmente destinato a

salire. Purtroppo la violenza

non appartiene soltanto ad

una dimensione lontana da

noi, spesso la incontriamo

dietro l’angolo di casa e, addi-

rittura, tra le mura domesti-

che. Vorremmo raccontarvi di

un episodio toccante accaduto

proprio nella nostra piccola

realtà sociale: una giovane

donna di 32 anni è stata ac-

coltellata dal suo ex compa-

gno che avrebbe premeditato

l’omicidio. Il reato è stato com-

messo nel suo appartamento.

“Ho una figlia piccola, ti scon-

giuro, getta quel coltello!” è

stata l’inutile supplica della

giovane madre. Quattro fen-

denti hanno ridotto in fin di

vita la vittima, la cui unica

colpa era stata trovare il co-

raggio di lasciare il compagno.

Oggi la donna, fortunatamen-

te, sta bene e, grazie al soste-

gno della comunità, sta rimar-

ginando le profonde ferite

psicologiche subite. Non sem-

pre, però, le donne vittime di

violenza hanno la fortuna di

trovare un valido sostegno e il

coraggio di denunciare l’acca-

duto. A questo proposito, il cen-

tro antiviolenza di Campobasso,

gestito dalla cooperativa “Be

free”, si preoccupa proprio di

accogliere e aiutare le donne

vittime di qualunque forma di

violenza. Il centro si avvale di

sette sportelli di ascolto disloca-

ti nei sette comuni capofila

dell’ambito territoriale pronti ad

offrire consulenza legale e psi-

cologica grazie ad un’équipe di

esperti e volontari. Il numero

messo a disposizione dal centro

è: 3334820030. Noi, come

classe, condanniamo ogni for-

ma di violenza e incitiamo le

donne vittime di abusi, maltrat-

tamenti, prevaricazioni a non

sentirsi sole e denunciare ogni

efferatezza subita. Un

vero uomo conquista

con la forza del cuore,

non delle mani!

PAGIN A 10 D ’O VID IO N EWS

Il bestiario di Natale, un successo di Nicolantonio Fancetti, Michele Ciaramella, Salvatore Passarelli

Lo spettacolo sul Natale ideato, come da tra-

dizione, dalla professoressa Paola Mariano,

che si è tenuto lo scorso 15 dicembre presso

l’auditorium Liceo classico Mario Pagano, ha

riscosso un gran successo, protagonisti sono

stati gli alunni delle classi quinte della Prima-

ria Enrico D’ Ovidio e delle classi prime della

Francesco D’Ovidio. “Il bestiario di Natale”

narra la storia di alcuni animali che, parlando

fra di loro, discutono sul primo Natale e riflet-

tono su come esso sia degenerato con il pas-

sare degli anni. Lo spettacolo tocca scottanti

temi di attualità, quello dei bambini-soldato

coinvolti nelle guerre e della corruzione in

politica, come hanno magistralmente sottoli-

neato i ragazzi con le loro riflessioni. La sce-

neggiatura e i costumi sono stati curati dalla

professoressa Titta Fostinelli, le animazioni

dalla professoressa Simona Oriente, mentre

le musiche sono state eseguite dal vivo dal

professor Farinaccio. Oltre alla condivisione di

un momento di allegria e serenità, lo spetta-

colo ha avuto l’obiettivo di promuovere una

raccolta fondi per l’acquisto di un sistema di

allarme per l’edificio che ospita la Francesco

D’Ovidio, per evitare che in futuro possano

ripetersi i furti avvenuti, anche di recente. “La

scuola si trova in difficoltà, in quanto gli stru-

menti tecnologici che ci sono stati ingiusta-

mente sottratti sono necessari per le attività

didattiche dei ragazzi, soprattutto in una

scuola moderna come la nostra” così il Diri-

gente Scolastico Pasquale Grassi ha sottoli-

neato in chiusura dello spettacolo, per poi

congratularsi con i partecipanti e augurare a

tutti i presenti Buon Natale.

“Siamo scesi

dal Paradiso

per vedere

se la tradizione

del Natale

c’è ancora”

Fotografie di Alessandro Paolantonio

AN N O XVI, N UMER O 1 PAGIN A 11

Viaggio di accoglienza a Casalciprano di Giampiero Angelicola, Filippo Ferro, Oscar Soriano

Vi è mai capitato di parteci-

pare ad un viaggio di acco-

glienza con la vostra nuova

scuola? A noi sì, e vogliamo

raccontarvelo. Il giorno 27

settembre tutti noi alunni

delle classi prime insieme a

quelli delle classi quinte

dell’Istituto Comprensivo

D’Ovidio ci siamo recati con

il pullman a Casalciprano

per visitare il paese e il

Museo della Memoria Con-

tadina. Durante il viaggio

abbiamo osservato il pae-

saggio e l’arte della natura

ascoltando della musica.

Arrivati a destinazione, una

guida ci ha condotti per il

paese, facendoci vedere

delle meraviglie culturali

uniche come dipinti che

rappresentavano le tradi-

zioni locali e le statue in

ferro battuto che rappre-

sentavano gli antichi giochi

tipici del posto. Successiva-

mente abbiamo raggiunto

un piccolo museo delle cere

dove sono esposte le ripro-

duzioni di persone intente a

svolgere le azioni quotidia-

ne proprie del mondo con-

tadino. In seguito siamo

andati in un piccolo parco

giochi dove abbiamo fatto

merenda e ci siamo divertiti

a giocare ad acchiapparel-

la. Infine abbiamo raggiun-

to il campo sportivo dove

abbiamo svolto diverse

attività con i professori.

Stanchi ma soddisfatti sia-

mo ripartiti alla volta di

Campobasso dove le fami-

glie aspettavano con ansia

il nostro ritorno.

Tradizioni e curiosità di Mattia Piano

di Lucio Zicchillo

di Francesca La Fratta

di Samuel Pasqualone

di Camilla Iannone Quest’anno a settem-

bre, noi alunni delle

classi quinte della mia

scuola E. D’Ovidio e

quelli delle prime della

scuola media F. D’Ovi-

dio abbiamo fatto una

bellissima esperienza.

Siamo partiti ben presto

per raggiungere Casalci-

prano, che dista circa

20 chilometri da Cam-

pobasso, per visitare il

’museo della vita conta-

dina’, un posto davvero

molto interessante. Lun-

go le strade del paese

c’erano dipinti sui muri

e disegni che rappre-

sentano i giochi che

praticavano i bambini

nel passato come: uno,

due, tre stella, il gioco

della campana, nascon-

dino e ruba bandiera.

C’erano anche molte

statue di bronzo che

rappresentavano alcuni

mestieri antichi, come la

lavandaia, il fotografo

ambulante e il ciabattino.

La caratteristica del

‘museo della vita contadi-

na’ è che alcune statue

erano all’aperto per le vie

del centro storico del pae-

se e alcune erano all’inter-

no, infatti si chiama anche

‘museo a cielo aperto’. Poi

c’erano esposti molti og-

getti antichi, costumi e

libri della vita contadina di

un tempo. Il museo di

Casalciprano si può visita-

re tutto l’anno, non si pa-

ga il biglietto per entrare e

siccome è stata davvero

una bella esperienza vor-

rei tano poterci tornare

con la mia famiglia.

PAGIN A 12 D ’O VID IO N EWS

Hit POP di Dario Petruccelli

Salve a tutti amici e amiche del D'O-

vidio news! In questo primo articolo

del giornalino vorrei parlarvi, invece

dei soliti youtuber, di quelli meno

famosi che ho iniziato a seguire da

tempo. Al primo posto troviamo

Amy's life che oltre a essere una mia

cara amica di Napoli, è anche una

youtuber bravissima vi consiglio di

fare un salto sul suo canale. Il suo

genere di video è quello di tutorial e

video Vlog. Il suo canale ha raggiunto

da poco i 10 mila iscritti e fa molto

spesso delle live su musical.ly alle

quali io partecipo sempre. Il secondo

youtuber che voglio presentarvi è

Simon Gamer 68 che è un mio com-

pagno di classe! Vi consiglio di fare

un salto sul suo canale perché è

aperto da poco e lui è davvero molto

bravo. Il suo genere è prevalente-

mente il gaming e fa video su Mine-

craft, Clashroyale, Happy wheels e

Vlog. Il suo canale è arrivato per

adesso a 106 iscritti, quindi faccia-

molo crescere. Il terzo canale

è sempre di un mio compagno

di classe: TNTM, anche lui

parla di gameplay e i suoi

principali videogiochi sono

Limbo, Minecraft, e Happy

wheels. Ragazzi vi chiedo di

far crescere questo canale

perché è bravo e per i video

che fa sì meriterebbe più

iscritti per ora ne ha solo 46.

Bene, questa era la mia clas-

sifica degli youtuber meno

famosi che dovrebbero salire

ad alti alti livelli spero che

questo articolo vi sia piaciuto

e non scordate di passare da

questi canali per farli cresce-

re, alla prossima!

Youtubers all over the world! di Lorenzo Mastrogiuseppe

Anche a fine anno le canzoni non finisco-

no di essere pubblicate. In questo ultimo

periodo sono usciti molti nuovi pezzi di

tutti i generi e, forse, uno dei più cono-

sciuto è quello di Rovazzi. Critiche ce ne

sono state da molti autori, uno dei quali

è Salmo che ha pubblicato un post nel

quale afferma che l'inizio è una copia

spudorata di un sua canzone; la mia è

un'opinione personale ma c'è davvero

una grande somiglianza. Oltretutto Fabio

ha detto nella serata degli MTV Music

Awards che non era un cantante, e nono-

stante questo pubblica un'altra canzone.

Comunque, tralasciando questo fatto la

classifica di MTV è chiara: terzo posto va

a Love My Life di Robbie Williams; secon-

do posto a Potremmo Ritornare di Tizia-

no Ferro e il primo posto troviamo Hu-

man di Rag n Bone. La classifica di MTV

prende in considerazione generi più co-

muni e quelli preferiti dagli utenti, quindi

certo non rap o electro o dabstep, quindi

se qualcuno di voi ascolta questi generi,

sappiate che sarà difficile trovare canzo-

ni del genere in classifica.

“Passo la vita sperando

mi capiscano

Amici amori affini prima

che finiscano

E ancora sempre solo

una strada, la stessa.

Cerco sempre la più

lunga,

la più complessa.”

“I love my life

I am powerful

I am beautiful

I am free

I love my life

I am wonderful

I am magical

I am me

I love my life.”

“Don’t ask my opinion

Don’t ask me to lie

Then beg for

forgiveness

For making you cry

Making you cry

‘Cause I’m only

human after all

I’m only human

after all

Don’t put your blame

on me.”

AN N O XVI, N UMER O 1 PAGIN A 13

dovranno tornare indie-

tro nell’Inghilterra del

Medioevo e affrontare

l’artefice di una terribile

maledizione. Se ti piac-

ciono le avventure di

genere fantasy allora

amerai questo romanzo.

C’è tutto: magia, viaggio

nel tempo, azione e sto-

ria. È pieno di situazioni

avvincenti e nello stesso

tempo commoventi. A voi

tutti buona lettura!

Libri che passione!

Per questo primo nume-

ro abbiamo deciso di

consigliarvi “Vento di

Magia” di Marianne Cur-

ley. È la storia di Kate,

che tutti in paese consi-

derano una mezza stre-

ga, non ha mai conosciu-

to i genitori e vive da

sempre con la nonna ai

margini della foresta

pluviale, e di Jarrod, un

ragazzo che prima di

incontrare Kate aveva

una vita abbastanza

“normale”. Jarrod sente

immediatamente una

forte attrazione per quel-

la strana ragazza, lui non

capisce, lei sì: Jarrod ha

“il dono”, come lei, ma

non ne è consapevole e

soprattutto non sa gesti-

re i suoi poteri immensi.

Insieme scoprono la sto-

ria della famiglia del ra-

gazzo che si perde in un

passato lontano, in un

castello medievale ai

confini tra Scozia e In-

ghilterra ed è avvolta

dall’oscurità del mistero.

Per svelarlo i due ragazzi

Vento di Magia di Giulia Cosimi e Benedetta Pietrangelo

Maffin di Cinzia Palladino

Sondaggi d’istituto, tra curiosità e innovazione a cura di Michele Ciaramella, Gabriele Di Chiro e Salvatore Passarelli

Abbiamo chiesto agli alunni dalla scuola secondaria Francesco D’Ovidio, come primo sondaggio del Giornalino Scolastico

di quest’ anno, se considerano la nostra scuola sicura a livello sismico. La maggior parte ha risposto in modo affermativo,

mentre il 16% ha detto di no e il restante 11% se l’è cavata con un “non lo so”. Come seconda domanda abbiamo chiesto

se le prove di evacuazione che si svolgono sistematicamente a scuola li fanno sentire più sicuri. Qui, come potete vedere

dal grafico, il sì è sceso al 68%, facendo salire il no al 23, facendo diminuire il numero degli “incerti”.

Maffin, un quattordicenne

mingherlino, garbato e co-

raggioso, per una catena di

strane circostanze si ritrova

a fare qualcosa che nessuno

alla sua età normalmente

farebbe. Gli è stato affidato

un compito difficile e perico-

loso: consegnare un orologio

speciale, che non deve mai

andare né avanti né indietro,

altrimenti il tempo si scom-

bussola, un ricordo diventa

un fatto che stai vivendo e

forse quello che stai vivendo

lo vedi come fosse ciò che

dovrà accadere. Nel suo

viaggio Maffin dovrà affronta-

re una banda al servizio di un

“ladro del tempo”, che farà di

tutto per impossessarsi dell’o-

rologio. Ad aiutarlo ci saranno

Angelo Vlad detto Radar

(camionista visionario e ribel-

le), un cane e tre aquile reali,

che lo proteggeranno a costo

della vita, se necessario. Ma il

tempo, per un difetto dell’oro-

logio, si scombussola comun-

que e la storia diventa un’al-

tra, anzi diventa tante altre

storie. Seguiamo Maffin alla

scoperta di segreti strani e

rivelazioni amare. Scopriremo

allora a cosa serve uno stru-

mento del tempo così partico-

lare e perché proprio Maffin è

stato scelto per riconsegnarlo

al suo proprietario. Le classi

terze hanno partecipato all’in-

contro, curato dall’Unione

Lettori Italiani, con l’autore

Massimo De Nardo rimanen-

do positivamente affascinati

dai valori trasmessi dal suo

romanzo: amore, amicizia e

fiducia, fondamentali per la

creazione di un rapporto e per

la crescita psicologica del

singolo individuo.

“C’è un giorno in

cui una storia

comincia per

davvero”

M. De Nardo

PAGIN A 14 D ’O VID IO N EWS

Alla scoperta dello sport a cura di Asia Esposito, Mario Potente, Francesco Tartaglia

La RACCHETTA ha una

lunghezza compresa

tra i 66 cm e i 68.5 cm

con un peso variabile

da 85 gr a 120 gr. La

racchetta "classica” ha

il fusto in acciaio e la

testa in alluminio, con

un peso di oltre 110 gr.

Per i bambini di età

inferiore di 9-10 anni,

esistono delle racchet-

te Junior con un fusto

più corto, sono più

leggere e facili da ma-

neggiare.

Piatto della racchetta

Testa della racchetta

Stelo

Impugnatura

Il VOLANO ha una lunghez-

za compresa tra i 6.2 cm e

i 7 cm. Le punte delle piu-

me formano un cerchio

che ha il diametro compre-

so tra i 5.8 cm e i 6.8 cm. Il

peso è variabile da 4.74 gr

a 5.50 gr. I volani si diffe-

renziano per la velocità di

volo. Quelli in plastica sono

riconoscibili dal colore del

nastro di plastica che si

divide in base ai colori:

rosso (veloci), blu (medi) e

verdi (lenti).

Conoscete già il gioco del BADMINTON? Questo sport nasce in Oriente, particolarmente in Cina, che era già avanti anche

con lo sport. Anticamente questo veniva chiamato Ti Juan Zi, e i suoi strumenti che venivano utilizzati per effettuare il gioco

erano formati da piume di oche cecoslovacche infilate in gomitoli di lana o in tappi di sughero. Nasce, così, il gioco che

venne chiamato “volano” e che può essere considerato l’antenato dell’attuale Badminton, che nel frattempo arriva in In-

ghilterra. Solo nel quattordicesimo secolo in gioco si espande anche in Olanda e India. Questo comincia a farsi conoscere

nel mondo ed appassiona non solo gli adulti, ma anche i bambini e molti scrittori importanti, come per esempio William

Shakespeare, che ne è attratto a tal punto da scriverci alcune sue opere e da parlarne anche in alcune sue poesie. Gli in-

glesi, perciò, spostano il loro gioco dai villaggi umili alle sale dei palazzi nobiliari, in questo modo si agevola la sua espan-

sione territoriale e presto il volano arriva in Francia, dove viene chiamato Jeu De Volant, in Germania e in Scandinavia, do-

ve viene chiamato Federalball. Nel 1800, gli Inglesi decidono di trasformare il gioco in sport. E grazie alla BADMINTON

HOUSE si compie il gesto finale che consisteva nel mettere un filo che divide i campi da gioco, dando origine al figlio legitti-

mo del volano, il Badminton. Successivamente, nel 1867, vengono stabilite anche le misure dei campi e le loro linee, men-

tre nel 1873 il colonnello H.O. Selby, realizza il primo codice normativo del nuovo sport e lo realizza in una località dell’In-

dia, una colonia inglese dove il Badminton trova grande diffusione. Agli inizi del 1900 questo diventa uno sport da competi-

zione. Nel 1893 nasce la BADMINTON ASSOCIATION che riunisce dodici club inglesi che nel 1899 si affrontano nei primi

campionati inglesi della storia. Poi subentra la crisi: la produzione delle piume, ricavate esclusivamente dalle oche cecoslo-

vacche, non è più sufficiente. Ma a salvare le oche e il Badminton, ci pensa il progresso con nylon e plastica, così nel 1934

nasce la IBF (International Badminton Association) alla quale aderiscono nove nazioni: Inghilterra, Galles, Francia, Canada,

Danimarca, Olanda e Nuova Zelanda e quattro anni dopo entra anche l’America. Dopo la seconda Guerra Mondiale il Bad-

minton ritorna in Oriente con Giappone, Tailandia, Indonesia, Cina e Corea subito protagoniste. Ora l’IBF ha oltre 150 Paesi

membri, che nel 1985 convince il CIO ad inserire il Badminton nel programma olimpico, dove debutta nel 1992 a Barcello-

na. Tra gli anni ’40 e ’50 il Badminton si diffonde in Italia, ma deve ancora finire il suo lungo viaggio.

Cesto

Base

SCOPO DEL GIOCO

Ogni giocatore tenta, colpendo al volo il volano con la propria racchetta, di inviarlo e di farlo cadere nel campo avversario,

evitando che cada nel proprio.

Nel singolare c’è un giocatore per ogni lato del campo. Nel doppio ce ne sono due.

Prima di iniziare un incontro si procede al sorteggio: chi vince sceglie il campo e il servizio.

Vince il gioco chi, per primo, arriva ad 11 punti. Ma se il punteggio è 10 pari vince il gioco chi fa due punti consecutiva-

mente. Se, però, il punteggio è 14 pari, vice il gioco chi fa il quindicesimo punto.

AN N O XVI, N UMER O 1 PAGIN A 15

Giovedì 17 novembre, la

nostra classe terza C insie-

me alla terza B, ha parteci-

pato ad un primo incontro in

auditorium con la psicologa

Rossella Chiarullo, la socio-

loga Tamara Mastronardi e

le insegnanti Anna Chilli e

Angela Cutrone. All’inizio ci

hanno spiegato il motivo per

il quale ci siamo incontrati e

hanno detto che eravamo lì

per sapere come prevenire

un cancro e tutte le sue cau-

se. Dopo aver finito di spie-

garci quello che avremmo

fatto, ci hanno consegnato

un questionario anonimo,

dove ci hanno fatto alcune

domande. Quando tutte e

due le classi hanno conse-

gnato, abbiamo iniziato a

parlare del tumore che è

Salute, prevenzione in primo piano di Simone Anziani, Gaia Bagnoli

diviso benigno e maligno.

Dopo di che abbiamo visto

tutti i test che servono a capi-

re se si ha un tumore. Dopo di

questo abbiamo visto un vi-

deo su come il cancro si svi-

luppa nel corpo umano. Infine

abbiamo visto come prevenir-

lo, ad esempio non mangiare

troppa carne rossa, non fu-

mare, non bere troppi alcolici,

fare un po' di sport. Quello

che abbiamo ascoltato è

stato importante e utile visto

che è un problema attuale

che colpisce molte persone

facendo numerose vittime.

Una frase che mi ha colpito è

stata “Il tumore riguarda tutti,

anche se lo riteniamo lontano

ci è molto vicino”.

“Fa che il cibo sia

la tua medicina e

la medicina il tuo

cibo. “

Ippocrate

Ambiente, nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma di Giorgia Cosimi, Irene Giuliano, Benedetta Pietrangelo

“L’ambiente chiede aiuto” è un

progetto della nostra scuola curato

dalla professoressa Gabriella Ma-

riano, a lei abbiamo rivolto alcune

domande.

Quando nasce questo progetto?

“Due anni fa. Inizialmente abbia-

mo parlato dei diversi inquinamen-

ti, mentre lo scorso anno scolasti-

co abbiamo dato il via al progetto

L’ambiente chiede aiuto, che con-

siste nel riciclare i materiali di

scarto organici, mentre quest’an-

no abbiamo dato il via alla fase del

compostaggio”.

In cosa consiste?

Raccogliere i rifiuti che spesso ci

circondano nelle nostre case, co-

me scarti vegetali, alimentari (non

oleosi) e carta non trattata che

solitamente buttiamo pensando

siano inutili.

Come fanno gli scarti a diventare

“compost”?

Tutti gli scarti vengono inseriti

nella compostiera, che ci è stata

fornita dal Comune di Campobas-

so, e restano lì in attesa della de-

composizione. È per questo motivo

che non si raccolgono i materiali

trattati altrimenti sarebbe neces-

sario aspettare troppo tempo pri-

ma che inizi la decomposizione.

Nel compost non deve esserci

troppa carta perché va innaffiato

e potrebbe assorbile troppa carta.

Come verrà utilizzato il compost

prodotto?

“L’idea è quella di distribuirlo agli

alunni ma altrettanto interessante

sarebbe utilizzarlo per piantare

nuovi alberelli nel giardino della

scuola e per creare un orto da

gestire con persone del quartiere

che volessero collaborare”.

PAGIN A 16

D ’O VID IO N EWS

Mercatini di Natale!

Nelle mattine e nei pomeriggi del

primo e del due dicembre, si è tenuto

il mercatino di Natale della Scuola

primaria E. D’Ovidio. Nell’ampio an-

drone dell’edificio scolastico sono

stati esposti gli oggetti, per lo più

natalizi, prodotti artigianalmente dagli

alunni e dagli insegnanti della scuola.

Ghirlande, barattoli decorati, portaog-

getti di sughero, palline, alberelli e

orecchini sono solo alcune delle tante

idee regalo che i numerosi visitatori

hanno acquistare per Natale. Ogni

settimana noi bambini siamo rientrati

a scuola insieme ai nostri insegnanti

e, con grande impegno, abbiamo rea-

lizzato i lavoretti che sono stati propo-

sti e che sono stati tutti acquistati!

Con il ricavato delle vendite la nostra

scuola potrà realizzare nuovi progetti

didattici per noi alunni e acquistare

materiale scolastico.

Oggettistica splendida

di Francesca Ciaramella

Piccoli regali, grandi gioie

di Manuela Martino

Lo scorso 6 dicembre c’è stata la mani-

festazione del mercatino della scuola

primaria Nina Guerrizio, che organizzia-

mo ogni anno insieme ai canti e alla

recita delle poesie. Appena abbiamo

raggiunto l’edificio della F. D’Ovidio ho

visto dall’esterno tutti i cappellini rossi

indossati dai miei compagni e appena

entrata ho raggiunto gli altri. Mentre

entravano i genitori e i nonni la maestra

ci ha organizzati per i canti, ed abbiamo

iniziato con il brano “Il mio canto” per

proseguire con altri canti “Goccia dopo

goccia”, “Carosello di Natale” e la recita

delle poesie. La nostra esibizione che è

stata accolta da tanti applausi ed entu-

siasmo. Il Dirigente scolastico, Pasquale

Grassi, ha poi salutato tutti noi e le no-

stre famiglie sottolineando l’importanza

dell’avere ottenuto una nuova sede per

la nostra scuola. Il nostro spettacolo si è

conclusa con il canto “Buon Natale” e

poi il Dirigente scolastico e il presidente

del Comitato dei genitori, Angelo di Pal-

ma Oriente, hanno tagliato il nastro per

inaugurare il mercatino. C’erano tantissi-

mi oggetti a tema natalizio preparati da

noi con l’aiuto delle maestre e delle

mamme: palline, casette per il presepe,

bigliettini d’auguri e tanti altri manufatti

che abbiamo esposto anche il giorno

successivo presso un supermercato

vendendone tantissimi e questo ci

ha reso orgogliosi perché il ricava-

to sarà destinato all’autofinanzia-

mento e ad un’adozione a distan-

za nell’America Latina un gesto di

generosità che la nostra scuola

porta avanti ormai da anni con

l’onlus WeWorld. Quando tutto è

finito sono andata via un po’ di-

spiaciuta pensando che questo

sarà il mio ultimo mercatino della

scuola primaria Guerrizio!

“È Natale ogni

volta

che sorridi a un

fratello

e gli tendi la

mano.”

Madre Teresa

di Calcutta

“È Natale ogni

volta

che rimani in

silenzio

per ascoltare

l'altro.”

Madre Teresa

di Calcutta

“É Natale ogni volta

che non accetti quei

princìpi

che relegano gli

oppressi

ai margini della so-

cietà.

È Natale ogni volta

che speri con quelli

che disperano

nella povertà fisica e

spirituale.”

Madre Teresa

di Calcutta

AN N O XVI, N UMER O 1 PAGIN A 17

notte in frigorifero.

Per l’impasto, fate rinvenire la biga

per un paio d’ore fuori dal frigorife-

ro, quindi trasferitela in una planeta-

ria e iniziate ad aggiungere la farina

di manitoba mescolata alla farina

00, ai 2 gr di lievito secco, allo zuc-

chero e alle uova. Lavorate bene

l’impasto fino a renderlo omogeneo,

a questo punto aggiungete il burro

ammorbidito, la scorza grattugiata di

un limone o di un’arancia, un pizzico

di sale e la frutta candita. Date

all’impasto la forma di una palla

quindi riponetela in una ciotola co-

perta con un pellicola e lasciate

lievitare finché l’impasto non avrà

raddoppiato il suo volume. A questo

punto, trasferite l’impasto in uno

stampo di forma sferica precedente-

mente imburrato e foderato con

carta da forno. Lasciatelo lievi-

tare ancora un paio d’ore, poi

incidete la superficie del panet-

tone a forma di croce, ponete

una noce di burro al centro e

infornate in forno statico preri-

scaldato a 190° per 15 minuti,

quindi a 180° per altri 10 minu-

ti, infine a 170° per altri 45

minuti.

Togliete il panettone dal forno,

lasciate raffreddare e… buon

appetito!

L’angolo della dolcezza a cura di Ishann Atta

La ricetta di Luca Galuppo

Salem a tutti! Sono Ihssan, un’alunna della 2^C della scuola secondaria di primo grado “Francesco D’Ovidio”. La cucina è da

sempre la mia passione, amo conoscere, sperimentare e, perché no, creare gusti, profumi e sapori: ecco perché ho pensato

di curare questa rubrica nella speranza di riuscire a trasmettere un po’ della mia passione anche a voi!

Con mio grande piacere, ho avuto la fortuna, qualche giorno fa, di entrare nel laboratorio della pasticceria “Ambrosia” di

Campobasso e assistere al processo di farcitura e cottura di quello che definirei il dolce natalizio per eccellenza: il panetto-

ne! È stata un’esperienza bella e inattesa! Il simpaticissimo e bravissimo pasticcere Luca Galuppo è stato così gentile e pa-

ziente da spiegarmi con cura le varie fasi di preparazione del panettone, rispondere alle mie domande e, contemporanea-

mente, portare avanti in maniera impeccabile il lavoro di glassatura e cottura dei suoi panettoni. Devo ammettere che non

immaginavo fossero necessari tanta attenzione e tanto tempo per realizzare un dolce che, sulle nostre tavole, finiamo per

divorare in pochi minuti! Dovete pensare che l’impasto del panettone, estremamente delicato, lievita per ore ed ore e, pen-

sate un po’, il processo di lievitazione avviene per ripetute fasi! Con appena 2 grammi di lievito madre, Luca è in grado di

realizzare ben 20 panettoni: e che panettoni! Il momento della farcitura e della glassatura dona al dolce quel tocco artistico

in più che lo rende tanto bello quanto buono. La cottura, poi, sembra seguire un vero e proprio rituale: pensate un po’, il

pasticcere ha infornato i panettoni una prima volta a 170° per 30 minuti, nuovamente a 160° per 20 minuti e infine a

150° per altri 10 minuti. Mi ha spiegato che una cottura così accorta e accurata serve ad asciugare ed eliminare lentamen-

te l’acqua presente nell’impasto senza tuttavia pregiudicare la consistenza e sofficità del prodotto. Che meraviglia quei pa-

nettoni che continuavano a crescere e gonfiarsi dentro il forno! Lascio immaginare a voi il profumo: panettoni ai frutti di bo-

sco! Approfittando della gentilezza di Luca gli ho rivolto qualche domanda.

Da quanto tempo prepari il panettone natalizio?

“Beh, direi da circa tredici anni ormai.”

Qual è il processo o l’ingrediente che ritieni in assoluto il più importante per realizzare un ottimo panettone?

“Senza dubbio il lievito e la farina. Il lievito, in particolare, deve essere disidratato.”

Oggi hai realizzato dei panettoni ai frutti di bosco, ma preferisci il panettone tradizionale o quello che io chiamo

“rivoluzionato”?

“Assolutamente preferisco il panettone tradizionale! Non ho alcun dubbio!”

Quali sono le tipologie di panettone che realizzate nella tua pasticceria “Ambrosia”?

“Oltre al panettone ai frutti di bosco che hai visto oggi e, ovviamente, al panettone tradizionale che preferisco, realizziamo

altre tipologie: il panettone al limone, al pistacchio e cioccolato e arancio, al semifreddo e l’ambrosotto. ”

Secondo la tua esperienza, qual è il dolce natalizio più richiesto in assoluto?

“Di sicuro il panettone nei suoi vari gusti e il tronchetto natalizio.”

Come organizzate il vostro lavoro in pasticceria durante il periodo natalizio?

“Beh, è un periodo di lavoro molto intenso e le ore di riposo sono davvero pochissime. Iniziamo a lavorare molto presto al

mattino e terminiamo molto tardi alla sera; ovviamente saltiamo anche quello che, in teoria, dovrebbe essere il nostro gior-

no libero. Nei piccoli ritagli di tempo che riusciamo a recuperare qua e là ci dedichiamo anche all’allestimento del nostro

stand in Corso Vittorio Emanuele II dove, durante il periodo natalizio, cercheremo di rendere le vostre passeggiate più dol-

ci.”

Per i più golosi e pazienti tra i miei lettori che avranno il coraggio di sperimentare, Luca ci ha fatto un ulteriore regalo: ci ha

dato la ricetta del panettone tradizionale!

Ingredienti per il preimpasto (biga):

100 gr di farina manitoba

2 gr di lievito di birra secco (o7 gr fresco)

1 cucchiaino di zucchero

60 gr di latte

Ingredienti per l’impasto:

50 gr di farina manitoba

350 gr di farina 00

2 gr di lievito di birra secco (o 7 gr fresco)

4 uova

3 tuorli

160 gr di zucchero

160 gr di burro

200 gr di frutta candita

1 pizzico di sale

Una scorza di arancia o limone

Procedimento

Per preparare la biga, versate in una cio-

tola la farina di manitoba, i 2 gr di lievito

disidrato, unite il latte tiepido e lo zucche-

ro, quindi impastate a mano fino a forma-

re una pallina che lascerete prima lievita-

re per due ore, quindi riposare per l’intera

In questa stagione abbastanza fredda e piovosa, ci sono capi

di abbigliamento e profumi adatti per essere sempre alla moda

con uno stile giusto. Ecco i nostri consigli per essere sempre

alla moda. Per la scuola vi proponiamo un abbigliamento non

troppo eccessivo, restando sempre sul classico ma comunque

seguendo la moda. Potete indossare capi scuri: jeans neri o

blu con abbinata una felpa o un maglioncino di un colore come

il borgogna o il bianco. Ai piedi vi consigliamo di indossare

scarpe comode, gli anfibi oppure semplici scarpe da ginnasti-

ca. Il capospalla del momento è il parka che va molto di moda

anche con il pellicciotto colorato. Per un’uscita il sabato sera o

per una festa potete divertirvi a mettere quanti più accessori

volete come lunghe collane con un pendente brillantinato,

anelli di generi diversi, bracciali neri e argento. Come outfit

potete indossare un paio di pantaloni neri a vita alta e molto

larghi con una maglietta scura abbinata e sopra un cardigan di

lana con dettagli chiari. Potete indossare anche un cappello

grigio o bianco e uno zaino color nero oppure jeans. Riguardo

alle scarpe vi consigliamo un paio di stivaletti neri con un po’

di tacco. Il tipo di profumo da spruzzare deve essere possibil-

mente intenso e caldo. Per Natale, invece, vi proponiamo una

gonna rossa abbinata con un maglioncino di lana nero o bian-

co ed un paio di calze particolari ad esempio a pois. Per le

scarpe vi consigliamo delle inglesine o francesine. Potete opta-

re anche per una sciarpa e una collana con magari un cuore

come pendente. Il profumo può essere dolce e fragrante.

PAGIN A 18

Outfit per il freddo, lo stile è d’obbligo di Gaia Bagnoli e Alisia Mancinelli

D ’O VID IO N EWS

Gioca con noi di Mena Fratangelo

Troverai le

soluzioni nel

prossimo nu-

mero!

PAGIN A 19 AN N O XVI, N UMER O 1

Consigli di bellezza di Diana Iordache e Deborah Romano

Andiamo al cinema! Animali fantastici e dove trovarli di Ciro della Valle, Luca Gualtieri e Lorenzo Lalli

Il make up più sofisticato ed elegante di tutto l’anno è quello delle fe-

ste di Natale, una vera e propria occasione per sfoggiare un look da

sogno che difficilmente potrà passare inosservato. Il make up del Nata-

le, in genere, focalizza l’attenzione sul trucco occhi e labbra, di conse-

guenza l’incarnato deve essere il più possibile omogeneo. Per un viso

etereo e fresco è importante utilizzare un fondotinta leggero che non

crei spessore sulla pelle. Chi ha una pelle secca può optare per un fon-

dotinta liquido. Diversi fondotinta di ultima generazione associano l’ef-

fetto make up ad un vero e proprio trattamento cosmetico. Su una

pelle mista o grassa è preferibile utilizzare un prodotto compatto o un

fondotinta minerale. Dove il fondotinta non è riuscito a coprire tutte le

imperfezioni meglio agire con un correttore, possibilmente dall’effetto

illuminante. Sulle guance non deve mai mancare un tocco di blush,

rosato se il trucco è realizzato con toni freddi, pescato se il make up ha

tonalità più calde. Per durare a lungo, il trucco deve poi essere fissato con una buona cipria, possibilmente non troppo opa-

cizzante. Come tocco finale non si può dimenticare l’illuminante, da applicare solo in alcune zone del viso per creare punti

luce. L’illuminante satinato regala un effetto luce più discreto mentre la parte shimmer permette di osare un po’ di più. Il

trucco occhi è fondamentale e generalmente per il look di Natale si scelgono colori con finish luminosi, metallici o satinati.

Per un effetto “metallo liquido” meglio optare per prodotti in crema. I classici colori del Natale sono l’oro, il bronzo e l’argen-

to ma se la nostra fantasia lo consente possiamo sbizzarrirci con le meravigliose tonalità proposte nelle tante palette in

uscita per le feste. Per contornare l’occhio si può applicare un kajal nero, impreziosito da una passata di eyeliner in glitter.

Infine non deve mai mancare una generosa applicazione di mascara, possibilmente dall’effetto volumizzante per uno sguar-

do intrigante e simile alle ciglia finte. Sulle labbra possiamo optare principalmente per due scelte: mantenerle nude dando

risalto al trucco occhi, oppure risaltarle per un look più acceso e vibrante. Per chi desidera un effetto opaco meglio optare

per formule dall’effetto idratante. Un valido esempio sono i rossetti opachi confortevoli e nutrienti, che rivestono le labbra di

un bellissimo velo opaco senza creare aridità o screpolature. Vuoi optare per il classico rosso opaco? Puoi scegliere un ros-

so intenso e vibrante dall’effetto vellutato sulle labbra. Per labbra luminose, invece, è possibile scegliere un gloss oppure un

rossetto dal finish lucido. Anche le mani sono molto importanti per un look natalizio completo. Le unghie, rivestite come veri

e propri gioielli, sono messe in primo piano con smalti ultra luminosi. Il rosso rimane un classico, ma se vuoi interpretarlo

con originalità puoi utilizzare un bel rosso magenta con particelle luminose. Per un effetto particolare e assolutamente gla-

mour puoi optare per gli smalti ad effetto metallo. Grazie a tutti di aver letto l'articolo. Questi sono i nostri consigli, spero vi

siano d'aiuto e fateci sapere come vi truccherete per Natale.

Quest'anno Joanne k. Rowling ha invitato tutto il mondo a tornare nel mondo della magia con il film evento dell'anno

"Animali fantastici e dove trovarli". Il film è il prequel della saga di Harry Potter ed é ambientato a New York nel lontano

1926. Racconta la storia di un magizoologo (cioè uno zoologo

che studia le creature magiche) di nome Newt Scamander;

Newt possiede una valigia stregata che ha spazio in quanti-

tà per ospitare e curare le creature magiche ammalate.

L’originale zoologo sbarca a New York nel 1926 e, per sbaglio,

fa uscire dalla sua valigia alcuni animali che combinano guai

in tutta la città. Uno di questi è lo ‘snaso’, una specie di ornito-

rinco che riesce a fiutare gli oggetti preziosi. Grazie a questa

particolare dote Newt incontra in una banca Jacob Kowalski,

un No-mag o babbano, cioé una persona senza poteri magici e

incapace di usare la magia. Vengono così coinvolti in un'av-

ventura magica e conoscono Tina Goldstein e Queenie

Goldstein. La prima lavora al MACUSA (MAgical Congress of

the United States of America) ed è un ex-Auror, cioé una cac-

ciatrice di Maghi Oscuri, che si trova proprio sulle tracce di

Newt. L’altra, Queenie, una Legilimante (chiamata anche Legi-

limens), cioé capace di leggere nella mente degli altri, é una

casalinga, appassionata di moda, che si innamora di Jacob. Purtroppo, i tre animali combinano guai in tutta la città e

anche Jacob é coinvolto. Al termine del film si scopre che ad aver creato il caos in città non sono stati gli animali di Newt

ma quelli di Credence Barebone, un ragazzo con poteri magici straordinari. Siamo sicuri che questo film piacerà a tutti i

fan di Harry Potter e del mondo della magia.

di Martina Carriero

di Deborah Romano

Nel prossimo numero: Come si diventa grandi!

Gerenza D’Ovidio News

Periodico dell’I.C. D’Ovidio, Campobasso

Direttore responsabile: Annamaria Fazioli

Capo Redattore: Mariantonietta Finella

Centro Stampa Artes Campobasso

Hanno partecipato a questo numero:

Aurora Ambrosio, Maria Lara Ciaramella, Mattia Di Tota, Luigi Ferrante, Letizia Galati, Chiara Pia Iannantuono,

Manuela Martino, Luca Muntean, Federica Palladino, Samuel Pasqualone, VA Primaria N. Guerrizio

Camilla Iannone, Francesca La Fratta, Samuel Pasqualone, Mattia Piano, VA Primaria E. D’Ovidio

Francesca Ciaramella, Lucio Zicchillo, VB Primaria Enrico D’Ovidio

Giampiero Angelicola, Filippo Ferro, Oscar Soriano, Francesco Tartaglia, IA Secondaria F. D’Ovidio

Chiara Di Cristofaro, Mario Nicu Judele, Elena Martinino, IB Secondaria F. D’Ovidio

Giorgia Cosimi, Irene Giuliano, Benedetta Pietrangelo, II A Secondaria F. D’Ovidio

Ciro della Valle, Luca Gualtieri, Lorenzo Lalli, II B Secondaria F. D’Ovidio

Ishann Atta, Alessandra Coladangelo, Alice Gherasim, Andrea Ianiro, Kevin Lupicino, Miriam Marone, Alice Tartaglia,

II C Secondaria F. D’Ovidio;

Martina Carriero, Asia Esposito, Annachiara Gallo, Letizia Iasi, Mario Potente, Pia Eleonora Sabella, Matilde Soriano,

Alessandra Sottile, Irene Vergalito, III A Secondaria F. D’Ovidio

Gaia Bagnoli, Michele Ciaramella, Gabriele Di Chiro, Nicolantonio Fancetti, Niccolò Fruscella, Diana Iordache, Alisia

Mancinelli, Cinzia Palladino, Salvatore Passarelli, Deborah Romano, IIIB Secondaria F. D’Ovidio

Simone Anziani, Lorenzo Mastrogiuseppe, IIIC Secondaria F. D’Ovidio

Ospiti d’eccezione: Mena Fratangelo, Alessandro Paolantonio e Dario Petruccelli

PAGIN A 20 AN N O XVI, N UMER O 1

di Martina Carriero