Nuovo anno scolastico e nuovo appuntamento con il periodico D’Ovidio News, siamo molto felici di ritrovarci con
voi lettori per condividere questa avventura. La sicurezza delle scuole e nelle scuole, è il tema, certamente arduo,
che la redazione ha scelto per il primo numero della nuova annata della nostra testata. Una scelta obbligata visto
quanto accaduto alle scuole che fanno parte dell’Istituto Comprensivo D’Ovidio a partire dai piccoli della primaria
Nina Guerrizio che, dall’inizio dell’anno scolastico, seguono le lezioni nelle ore pomeridiane con i disagi che pos-
siamo immaginare e che sono stati molto abili a fari comprendere fino in fondo sia con i loro disegni “parlanti” sia
con le riflessioni scritte rivolte al Sindaco Battista che, anche questo anno è uno dei destinatari preferiti delle
missive dei nostri collaboratori. Per passare poi al disagio che vivono gli alunni della primaria E. D’Ovidio e della
secondaria F. D’Ovidio, a causa dei furti subiti. Privati di importante strumenti didattici, quali i PC, ma soprattutto
tristemente feriti dalla scoperta che il luogo considerato da loro importante e inviolabile è invece purtroppo troppo
facilmente violabile. Per comprendere meglio entrambe le ‘emergenze’ le nostre giornaliste hanno incontrato il
Questore di Campobasso, dott. Raffaele Pagano, il presidente dell’Ordine dei geologi del Molise, dott. Giancarlo
De Lisio e il geologo dott. Pierfederico De Pari. Ma nonostante le difficoltà l’Istituto D’Ovidio mostra tutta la vitalità
dei suoi alunni e insegnanti e così i nostri giornalisti vi condurranno alla scoperta di progetti e attività che coinvol-
gono le scuole primarie e la secondaria di I grado, e che toccano vari settori dall’ecologico compost ai mercatini di
Natale, dalle proposte musicali e di buone letture ai film per ragazzi, e tanto altro ancora. Non potevano poi man-
care le rubriche, ne scoprirete una nuova “Parliamone insieme” nella quale vi condurremo alla scoperta delle
parole di stretta attualità legate ai temi che di volta in volta sceglieremo di proporvi. Alcune rubriche hanno cam-
biato il curatore perché Allegra, Ludovica, Alessandro e Dario hanno spiccato il volo verso il liceo, ma chi li ha so-
stituiti vedrete che lo ha fatto egregiamente; Dario però ha fatto un regalo speciale a tutti noi e continuerà a cura-
re la rubrica Hit POP, tra una verifica di matematica e una interrogazione di italiano. Ritroverete poi le fotografie di
Alessandro Paolantonio, capaci sempre di comunicare emozioni, è stato lui il nostro fotoreporter della coinvolgen-
te rappresentazione teatrale “Il Bestiario di Natale”, anche a lui un grazie speciale. Non mi resta che augurarvi
buona lettura e darvi appuntamento al prossimo numero. (A. F.)
Anno XVI, Numero 1
Giornale d’Istituto, nuova esperienza e stesso entusiasmo
Dicembre 2016
D’OVIDIO NEWS
Siamo su internet!
www.icdovidiocb.gov.it
Lettera aperta al Sindaco Antonio Battista di Federica Palladino
Caro signor Sindaco,
mi chiamo Federica Palladino e frequento la classe quinta A della scuola “Nina Guerrizio”. A causa dei recenti ter-
remoti, la mia scuola è stata chiusa perché non è antisismica. Il nostro problema è iniziato l’anno scorso quando ci
sono state le prime scosse e i nostri genitori si riunirono diverse volte per cercare una soluzione. La paura era tan-
ta perché non eravamo sicuri della nostra scuola ma, allora, siamo stati costretti a rimanere lì fino a giugno. Duran-
te le vacanze estive abbiamo poi saputo che la nostra scuola era stata chiusa per sempre. Mi è dispiaciuto molto
lasciarla ma, soprattutto, lasciare molti dei miei compagni che si sono iscritti ad altre scuole per vari motivi. Per
questo, il numero complessivo degli alunni della mia scuola si è dimezzato. I nostri genitori hanno avuto tanti collo-
qui con Lei per cercare di trovare una soluzione al problema e, alla fine siamo dovuti andare a scuola di pomeriggio
in attesa che vengano ultimati i lavori per la costruzione di una nuova scuola. Anche se la mia vita come quella di
tutti gli altri bambini della mia scuola è un po’ “scombussolata”, io mi accontento lo stesso. Infatti, i compiti sono
costretta a farli di mattina e, non è possibile svolgere nessuna attività pomeridiana. Non posso frequentare rego-
larmente neanche il catechismo e a me un po’ dispiace soprattutto perché quest’anno dovrò fare la Prima Comu-
nione. Intanto, sono già trascorsi due mesi! Però, mi rallegra il fatto che, presto, andremo in una scuola nuova e,
soprattutto, di mattina! Spero tanto che la scuola che state facendo costruire sia sicura. A questo punto, vorrei
darle dei consigli: per il bene di tutti i bambini di Campobasso, cercate di ricostruirle tutte le scuole, in modo antisi-
smico e al più presto.
PAGIN A 2 D ’O VID IO N EWS
Caro diario,
il 12 settembre è stato il primo giorno di
scuola e per me sarà anche l’ultimo anno
della scuola primaria. Quest’anno sono
cambiate tante cose! Purtroppo facciamo
scuola di pomeriggio e per adesso sembra
molto stancante. Appena varcato il cancel-
lo della nuova scuola mi è sembrata molto,
molto bella, ma soprattutto sicura. Insieme
a tutte queste belle sensazioni, però, ci
doveva essere qualcosa di spiacevole!
Infatti ero molto triste per i miei compagni
che non sono più nella nostra classe, per-
ché sono andati in un’altra scuola. Ero
anche molto ansiosa per quello che dovevo
fare in classe e per i compiti che ci avreb-
bero assegnato. Un’altra bellissima sensa-
zione è stata rivedere i miei vecchi compa-
gni e poterli riabbracciare e stare insieme a
loro! Siamo entrati nella nuova aula e ab-
biamo salutato le maestre e dopo un po’
abbiamo cominciato a lavorare fino al suo-
no della campanella. Finalmente il primo
giorno di scuola era finito, l’ansia era pas-
sata, ma la tristezza per la mancanza di
alcuni vecchi compagni è rimasta.
Caro Diario di Chiara Pia Iannantuono
di Maria Lara Ciaramella
di Manuela Martino
di Aurora Ambrosio
di Mattia Di Tota
di Luca Muntean
di Letizia Galati
di Chiara Pia Iannantuono
AN N O XVI, N UMER O 1 PAGIN A 3
C’era una volta un bambino, Alessandro. Era
molto dolce e studioso ma per lui era molto
difficile andare nella sua scuola che era una
baracca. All’esterno era decorata dalle
“scritte” dei vandali e il colore della facciata
era ormai sbiadito, i muri rovinati e c’erano
vetri rotti ovunque. Le porte graffiate e sfon-
date lasciavano vedere le aule con le catte-
dre, i banchetti e le sedie sporchi e danneg-
giati. I bagni poi erano un vero disastro: porte
rovinate, niente carta igienica e le tubature
perdevano acqua. Non c’erano scale di sicu-
rezza e nessun sistema antisismico. E per
questo motivo non poteva andare a scuola:
aveva paura. Si raccontava che un bambino
mentre andava in bagno, era stato calpito da
un mattone caduto dal soffitto, era andato in
ospedale e non era più tornato. Infine, erano
rimasti solo due insegnanti perché tutti gli
altri si erano licenziati. Il povero Alessandro
passava giorno e notte a piangere per questa
situazione. Una notte, quando gli occhi gli
dolevano per il gran piangere, senti: “Bzz,
Bzz…”. All’inizio pensò che fosse una mosca,
ma no … era una fata! Una donnina rotonda e
bionda, con grandi ali verdi che si rivolse ad
Alessandro sussurrandogli: “Mi fai tanta pe-
na! So che cosa ti affligge, e se tu entro sta-
notte mi regalerai una foglia di castagno,
esaudirò il tuo desiderio!” Il bambino non ci
pensò due volte, si vestì e scese in giardino e,
sebbene avesse paura del buio e non riuscis-
se a vedere molto bene, riconobbe un casta-
gno e raccolse da terra una morbida foglia.
Correndo raggiunse la fatina che presa la
foglia gli diede una carezza e Alessandro si
addormentò. Il giorno dopo andò a scuola e la
trovò tutta nuova, pulita, ordinata e in sicurez-
za. Felicissimo da quel giorno il piccolo Ales-
sandro andò sempre a scuola e fu sempre
promosso!
La scuola e la fata di Elena Martinino
C’era una volta una bambina di nome Lucet-
ta che viveva in una città buia e senza colo-
re. Solo una cosa era vivace e colorata “la
scuola allegra”. Lucetta, dopo la morte dei
genitori, viveva sa sola ma preferiva andare
a scuola piuttosto che piangersi addosso.
Per fortuna non era sola ma aveva la sua
amica Gianna, la professoressa di educazio-
ne fisica. Un giorno mentre erano in palestra
e facevano riscaldamento prima dell’attività
si sentì un grande movimento del pavimen-
to: era Lino terremotino. Lino con la sua
grande potenza esclamò: “Distruggo, di-
struggo, distruggo!”. E con un tonfo distrus-
se la scuola “SBU! BUBUBUM!” si sentì in
tutta la città. Lucetta e Gianna tristi si disse-
ro: “Che cattivone. Distruggere una così
bella scuola senza motivo!”. La bambina
però ebbe un’idea: “Perché non costruiamo
una nuova scuola più resistente?”. Gianna ci
pensò su un attimo e accetto e subito si
misero all’opera. Dopo qualche mese la
scuola fu completata e Gianna regalò a Lu-
cetta un banchetto speciale, magico. L’edifi-
cio su subito pieno zeppo di bambini felici di
essere di nuovo insieme. Un brutto giorno
però Lino terremotino tornò ancora più ar-
rabbiato e tuonò: “Distruggo, distruggo, di-
struggo!”. Provò una volta, due e tre … ma la
scuola non crollò! Allora Lucetta salì sul suo
banco magico e recitò una formula magica:
“Bibidi bu, bibidi ba, la, la, la!!” Subito Lino
terremotino venne teletrasportato in un’altra
dimensione e fece ricomparire tutti i bambi-
ni che erano morti nel crollo della scuola.
Tutta la città acclamò Lucetta e Gianna e
vissero tutti felici e sicuri!
Tra i banchi colorati di Chiara Di Cristofaro
di Letizia Galati
di Luigi Ferrante
di Manuela Martino
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Sicurezza e legalità, i princìpi del questore Pagano di Pia Eleonora Sabella
D ’O VID IO N EWS
Continua da pag. 9
Abbiamo incontrato e intervistato il questore di Campobasso, il
dott. Raffele Pagano. Sposato e nonno di due nipotini ci ha
accolto nel suo accogliente studio. Gentilissimo e molto dispo-
nibile e sensibile alle nostre domande, ha risposto con piacere
a tutte le nostre sollecitazioni. Ciò che mi ha colpito è stato
l’evidente amore per la sua professione che lo ha portato da
città in città. Ama la sua attività perché “altro non sapeva fare”
ma soprattutto perché lo affascina minuto per minuto anche
grazie ai suoi collaboratori e al rapporto con i cittadini.
Quale è il compito del questore?
“Il compito del questore può essere paragonato al buon padre
di famiglia. È colui che deve amministrare le forze di polizia
perché è autorità di pubblica sicurezza provinciale. Il questore agisce affinché non venga turbato l’ordine democrati-
co, ovvero la libertà di ognuno di comportarsi seguendo la nostra Costituzione“
Secondo lei, cosa vuol dire sicurezza?
“Sicurezza vuol dire rispettare le regole: una manifestazione si può fare ma rispettando le regole e gli altri. Nessuno
deve subirne un danno.”
Definirebbe Campobasso una città abbastanza sicura? Perché?
“Non ci sono città, né posti sicuri: Campobasso ha le sue problematiche ma con il buonsenso si affronta tutto nei
migliori dei modi.”
Quali sono i canoni per identificare una città sicura?
“Canoni non esistono ed è sbagliato dirlo. Tuttavia c’è il senno che ci aiuta a comportarci nelle varie situazioni. Il
cittadino deve essere educato: ci vuole il colloquio e il confronto, la migliore arma per combattere tutti i problemi.”
Per migliorare la sicurezza della città, secondo lei, cosa si potrebbe fare?
“Ci vuole impegno da parte di tutti ma, fortunatamente, nell’ultimo periodo ho notato che la collaborazione dei citta-
dini campobassani è attiva, e questo è importante e fondamentale per perfezionare la sicurezza di ogni città.”
Quante telefonate sono state ricevute per furto? Campobasso ne è a rischio?
“Non parlerei di rischio per Campobasso. Le telefonate pervengono al 113 ma, molte volte, sono solo segnalazioni
che i cittadini fanno per soggetti sospetti. Ciò ci allieta perché è una forma di fiducia nei nostri confronti.”
La nostra scuola è stata vittima di un grave furto, utensili scolastici e apparecchiature tecnologiche sono state sot-
tratte all’Istituto. Come si agisce in questo caso?
“Quando avvengono questi fenomeni, il nostro dispiacere è tanto giacché vanno a colpire la cultura e l’istruzione. Noi
ci impegniamo al massimo per evitare ciò, ma occorre l’aiuto di voi cittadini.”
Secondo lei, un sistema d’allarme e/o videocamere di sorveglianza potrebbero essere d’ausilio alle indagini della
polizia in casi come questi?
“Noi consigliamo un impianto di un sistema d’allarme sempre. Oltre ad essere di enorme ausilio può fungere anche
da deterrente per le persone mal intenzionate.”
Un fenomeno che è presente nostra città, anche se in forma ridotta, è quello dello spaccio di droga. Luoghi di diverti-
mento dei bambini come parchi e giardini, di notte si tramutano in luoghi dove i ragazzi si somministrano stupefacen-
ti. Come si potrebbe agire contro lo spaccio di droga? I bambini nei parchi giochi sono esposti al pericolo di trovare
siringhe utilizzate dai tossicodipendenti, cosa si potrebbe fare per evitare che ciò accada?
“Noi stiamo provando a dare, di scuola in scuola, un messaggio di legalità, contro gli stupefacenti ma anche contro i
pericoli della rete che interessano i ragazzi della vostra età. Alcune volte è possibile trovare siringhe nei parchi ma è
un fatto molto raro giacché siamo molto attenti alla cura dei giardinetti proprio perché sono frequentati da mamme e
bambini piccoli. Un’arma per combattere questi fenomeni è il colloquio con i ragazzi: nascondere è inutile bensì biso-
gna raccontare ai ragazzi la verità, aiutandoli a distinguere tra il bene e il male.”
Noi ragazzi utilizziamo il mezzo della bicicletta, a Campobasso però, la loro circolazione è in continuo pericolo. La
nostra sicurezza stradale è a rischio giacché la mancanza di piste ciclabili costringe i ragazzi a circolare sulla carreg-
giata delle auto. Non si potrebbe costruire pian piano una pista ciclabile che permetta lo spostamento sicuro e auto-
nomo delle biciclette, da parte di noi adolescenti?
“Lo auspichiamo anche se a tutti è noto che mancano i fondi per finanziarle. Tuttavia bisogna educare al rispetto
delle regole i guidatori ma anche i pedoni e chi, come voi, utilizza la bicicletta.”
Oltre alle biciclette, anche i pedoni sono a repentaglio. Le macchine, molte volte, occupano parti di marciapiede che
costringono le persone a continuare sulla carreggiata anche chi possiede un handicap, inoltre, molti marciapiedi pre-
sentano buche e imperfezioni che potrebbero ostacolare la traversata, oppure sono troppo piccoli e corti. I pedoni
come dovrebbero comportarsi? Sono presenti pene, per le automobili che occupano marciapiedi? Secondo lei, i mar-
ciapiedi di Campobasso sono in sicurezza?
“Direi non tanto giacché, provenendo anche da altre città, dove, i pedoni circolavano esclusivamente sui marciapie-
di, ho notato che qui anche a causa delle macchine parcheggiate in malo modo molte persone sono costrette a cam-
minare in mezzo alla strada. Questo, ribadisco, è un problema di educazione che dobbiamo trasmettere noi adulti a
voi che poi sarete i “grandi” del futuro. Dobbiamo migliorare tutti! Noi ce la mettiamo tutta.”
PAGIN A 5 AN N O XVI, N UMER O 1
Edilizia scolastica e terremoto, intervista al Presidente De Lisio di Letizia Iasi
Lo scorso 25 novembre, abbiamo avuto il piacere di intervistare il dott. Giancarlo De Lisio,
Presidente dell’Ordine dei Geologi del Molise. In Italia sono presenti 20 ordini regionali ed
uno nazionale. Il dottore De Lisio è il presidente più giovane dei 20 ordini regionali: svolge
libera professione di geologo a Guglionesi, dove ha sede il suo studio.
Cosa pensa dello stato di sicurezza delle scuole in Molise?
“Le scuole molisane sono più o meno in linea con quelle nazionali, quindi presentano nu-
merosi problemi. Sarebbe opportuno fare studi appropriati per valutare la vulnerabilità e la
sicurezza degli edifici scolastici.”
Qual è il ruolo del geologo nel processo progettuale per garantire la sicurezza delle scuole e
degli edifici pubblici?
“Nella progettazione, come imposto dalle recenti normative, deve essere consultato il geo-
logo. Egli è colui che valuta il sottosuolo su cui sarà poi costruita la scuola attraverso le
cosiddette -indagini geologiche-”.
Crede che al ruolo del geologo sia data la giusta importanza sia a livello locale che naziona-
le?
“Penso che si potrebbe sicuramente migliorare. Spesso il geologo non viene chiamato in
causa nella progettazione degli edifici e scuole, cosa molto grave giacché tutto dovrebbe
partire da lui: infatti, la normativa, impone la sua consultazione.”
Quanto incide la scelta del sito sulla stabilità dei fabbricati? E quanto la loro corretta pro-
gettazione e realizzazione?
“Sono due fattori strettamente legati fra loro; bisogna fare un’analisi concreta del terreno. Ci sono fabbricati più sicuri
di altri, ma questo deve essere studiato caso per caso.”
Le scuole sono considerate “edifici strategici”, sono richieste per la loro edificazione, regole di costruzione particolari e
indagini preventive specifiche?
“Si, le scuole devono avere un grado di sicurezza maggiore rispetto agli altri edifici: bisogna tener conto del grado di
affollamento. Stesso ragionamento per le caserme, le quali devono essere le prime a prestare servizio in caso di emer-
genza sisma.”
Dal punto di vista geologico, oggi cosa è richiesto per dare parere favorevole alla costruzione di una scuola in una zona
sismica?
“In zona sismica si può costruire ma con accortezze. Si possono, ad esempio, applicare dei provvedimenti come posi-
zionare gli ammortizzatori sismici, delle specie di cuscinetti di gomma che vengono posti alle fondamenta.”
Campobasso, dal punto di vista geologico, com’è considerata dal punto di vista sismico? E tale valutazione cosa com-
porta?
“Campobasso nella classificazione sismica rientra nella seconda categoria su quattro, quindi parliamo di una zona
altamente sismica. La pericolosità diminuisce quando ci allontaniamo verso la costa. Pertanto bisogna considerare
questa pericolosità sismica e dare indicazioni al progettista, che farà i calcoli della struttura in base alle indicazioni
sismiche fornite da noi geologi.”
C’è chi dice che il surriscaldamento globale possa portare al terremoto. E’ davvero così?
“No, non è vero perché sono due fenomeni completamente differenti: uno è un fenomeno legato all’ atmosfera, quindi
esterno alla crosta terrestre, mentre l’altro fa parte dei fenomeni endogeni, che vengono dal profondo della Terra. Dun-
que non c’è alcuna correlazione tra questi due fenomeni. Invece i cambiamenti climatici possono comportare problemi
dal punto di vista idrogeologico.”
L’Italia come sta rispondendo al terremoto al livello fisico? Il territorio cosa sta subendo?
“ Sicuramente un terremoto di magnitudo così alto come quello verificatosi in Italia centrale è devastante, quindi crea
delle modifiche alla crosta terrestre. Tutti questi terremoti che hanno interessato l’appennino sono correlati alla Tetto-
nica a Zolle e quindi al collegamento tra la zolla Africana con quella Eurasiatica.”
Qual è la situazione del Molise dal punto di vista del dissesto idrogeologico? E come viene definito quest’ultimo?
“Il dissesto idrogeologico è l’insieme di tutti i fenomeni abbinati quali alluvioni (rischio di alluvionamento) e rischio di
frana. L’ alluvione riguarda principalmente i fondo valli, che nel Molise possono essere il Biferno, il Trigno o il Fortore;
le frane purtroppo interessano la totalità della regione e riguardano soprattutto i versanti impostati su terreni argillosi,
di qualità non eccezionale dal punto di vista geologico, perché quando piove molto possono innestarsi le frane. Si può
dire che anche da questo punto di vista il Molise è in linea con il territorio nazionale, pertanto il geologo deve essere
sempre consultato.”
Si è mai sentito particolarmente responsabile delle decisioni prese?
“Si, spesso è successo.”
Consiglierebbe ad un giovane di intraprendere la sua stessa carriera? E perché?
“Si, ma in un Italia diversa. Ad un giovane appassionato di Scienze della Terra mi sentirei di consigliarlo perché è una
materia molto bella, anche se al livello lavorativo non sempre può dare soddisfazioni”
PAGIN A 6 D ’O VID IO N EWS
A scuola … di sicurezza di Annachiara Gallo, Matilde Soriano, Alessandra Sottile
Lo stato in cui in Italia versa l'edilizia scolastica, con edifici datati e interventi di ristrutturazione e manutenzione in-
sufficienti e non risolutivi, mettono in evidenza quanto sia importante nel nostro Paese investire in termini di sicurez-
za e tutela della vita, tanto più che i recenti casi di terremoto hanno tragicamente evidenziato come l'Italia sia uno
dei territori a maggiore rischio sismico del Mediterraneo, perché situato nella zona di convergenza tra la “zolla eu-
roasiatica e quella africana”, due delle principali placche tettoniche in cui è divisa la litosfera terrestre. Per trop-
po tempo, in Italia, si è continuato a costruire seguendo criteri di progettazione inadeguati e utilizzando materiali
scadenti. Pochissimi sono stati gli investimenti stanziati per mettere in sicurezza gli edifici, soprattutto quelli pubblici.
Per occuparsi della sicurezza dei cittadini, è necessario iniziare dalle scuole. In Italia il 60-70% di esse (due su tre),
non hanno i requisiti di sicurezza necessari e purtroppo il Molise segue la media nazionale. Nella nostra regione non
si possono negare i notevoli cambiamenti effettuati dopo il terremoto di San Giuliano con la creazione di bellissime
scuole antisismiche situate soprattutto nelle province dove ci sono pochi alunni. Le scuole devono essere considera-
te non sono solo come luoghi che richiedono di essere messi a norma ma come contesti da cui partire per coinvolge-
re il maggior numero di persone in una battaglia per la sicurezza che incida sui comportamenti, prepari ai rischi, alla
condivisione di regole, all'adozione di stili di vita più adeguati. Per dare sempre più importanza alla sicurezza è stata
istituita una giornata nazionale della sicurezza nelle scuole alla quale ha partecipato l'Associazione Cittadinanza atti-
va Molise ONLUS per la quale abbiamo intervistato il Dottor Pier Federico De Pari.
Da che cosa ha avuto origine l’iniziativa di istituire questa giornata?
“Purtroppo è stata istituita dopo una delle tante tragedie avvenuta nel 2008 quando una porzione di soffitto di un’au-
la scolastica crollò ferendo gli studenti e causando la morte di un ragazzo Vito Scafini. Così, in seguito a questa trage-
dia, l’anno scorso il Governo decise di varare all’interno di una legge una giornata dedicata alla sicurezza nelle scuo-
le.”
Da quanti anni è stata istituita questa giornata?
“Dal 2015, quindi quella di quest’anno è stata la prima giornata ufficiale.”
Perché la giornata cade proprio il 22 Novembre?
“Perché la tragedia avvenuta nella scuola in provincia di Torino si è verificata il 22 Novembre.”
La faglia del Matese sembra destare molte preoccupazioni? È davvero così pericolosa come tutti temono?
“La faglia del Matese desta tante preoccupazioni perché fu quella che generò un fortissimo terremoto il 26 Luglio
1805 che provocò migliaia di morti. Basandosi sulla teoria delle Scienze della Terra secondo la quale i terremoti si
manifestano dove già sono accaduti, se avverrà un terremoto nella zona del Matese se ne potrà prevedere il magni-
tudo che si aggirerà sui 6.5/7.”
Che cosa prevede la nuova normativa riguardo la sicurezza nelle scuole?
“La nuova normativa è entrata in vigore in seguito al terremoto avvenuto a L’Aquila
Sono mai stati effettuati interventi di messa in sicurezza delle scuole di Campobasso?
“In tutte le scuole di Campobasso sono stati effettuati interventi di miglioramento che, però non garantiscono la mas-
sima sicurezza in caso di terremoto.
Esiste un elenco di priorità per la messa in sicurezza degli edifici?
“Certo, si agisce prima su ospedali, scuole, caserme e, in generale, luoghi in cui vi è maggiore esposizione al possibi-
le rischio.
Qual è stato il suo ruolo all’interno di questa giornata?
“Mi piace dire che il mio compito è stato quello di dare un filo logico alla giornata. Ormai tutti siamo giunti alla conclu-
sione che se non c’è conoscenza non c’è consapevolezza. Noi forniamo a voi ragazzi tutti gli strumenti di conoscenza
perché possiate essere consapevoli dei rischi che ci circondano e di come affrontarli.”
È soddisfatto di come si è svolta la giornata?
“La giornata è stata molto positiva, infatti, ha contribuito a diffondere consapevolezza a tutti quelli che hanno assisti-
to al convegno, io compreso, che ho acquisito tante informazioni e sono tornato a casa più ricco di prima.”
AN N O XVI, N UMER O 1 PAGIN A 7
Sisma, parliamone insieme a cura di Alice Gherasim, Irene Vergalito, Alice Tartaglia
Lo sapevi che? di Mario Nicu Judele
Molti animali hanno una specie di sesto senso nel prevedere i
terremoti come nel caso dei cani, gatti, serpenti, topi che assu-
mono comportamenti anomali, e lo possono percepire con
giorni, ore, minuti prima. Alcuni animali possiedono un organo
che permette loro di sentire terremoti, uragani, trombe d'aria
ecc., più è sviluppato e più lo sente prima. Secondo l’Università
di Cambridge gli animali percepiscono in anticipo gli ioni positi-
vi rilasciati nell’aria, dalle rocce “stressate” dall’imminente
scossa tellurica. Gli animali domestici come cani e gatti cercano di allertare il
più possibile i padroni per metterli in salvo, quindi se possiedi
cani o gatti hai un amico fedele che ti può salvare la vita.
Non dimentichiamo poi quanto siano importanti i cani durante
le operazioni di soccorso post sisma e quante sono le persone
che devono a loro la propria vita.
Ciao ragazzi! Ultimamente si discute
molto su i continui terremoti che stanno
avvenendo in Italia. E proprio su questo
argomento ci sono parole che sia a noi,
che a voi, non sono chiare. Abbiamo
chiesto consulenza per compilare il no-
stro glossario al geologo Pierfederico De
Pari.
Edificio antisismico: una qualsiasi strut-
tura, che oggi viene progettata, deve
essere realizzata secondo delle leggi,
infatti gli ingegneri devono seguire le
regole dell’NTC (normative tecniche di
costruzione) stabilite nel 2008; difatti, in
base alla localizzazione dell’edificio sul
territorio nazionale, quella struttura deve
soddisfare le caratteristiche di resisten-
za sismica superiori a quelle richieste
per la zona. Quindi una scuola antisismi-
ca deve soddisfare, ovunque essa sia, le
norme per intero, cioè deve supportare
nel modo migliore il terremoto atteso per
quell’anno.
Adeguamento sismico: si attua per una
struttura che è stata realizzata all’inter-
no di un quadro normativo differente
rispetto a quello attuale, cioè l’edificio
non è adeguato sismicamente a quello
che richiederebbe la norma vigente. Ad
esempio la nostra scuola è stata realiz-
zata negli anni sessanta, quando le nor-
mative per la costruzione erano differen-
ti da quelle attuali; infatti se sottoponia-
mo la struttura ad una verifica sotto il
profilo sismico con la norma di oggi, con
molta probabilità questo edificio non
risulterà adeguato sismicamente.
Miglioramento sismico: quando non
si raggiunge in pieno l’obbiettivo di
rendere antisismico o adeguato si-
smicamente un edificio ma si è fatto
solo qualcosa per migliorarlo. Ossia
se vogliamo fare un intervento sulla
struttura ma si hanno pochi fondi,
con questi non riusciremo ad ade-
guare per intero l’edificio, ma po-
tremmo intervenire su piccole parti
della struttura, come muri e pilastri.
In questo modo lo stabile viene mi-
gliorato e non adeguato, perché si è
intervenuti solo su una parte dell’e-
dificio.
Sismografo: (dal greco sismos =
terremoto; grafos = scrivere) è lo
strumento che misura un segnale
all’interno di un foglio, ovvero un
rullo che gira per 24h, ed è formato
da un pennino che è legato ad un
principio, cioè quello del pendolo, il
quale oscillando, durante il terremo-
to, segna delle tracce e, in base
all’ampiezza dei segni, misura la
magnitudo del terremoto.
Magnitudo: misura fisica dell’energia
di un terremoto; la scala Richter
misura l’ampiezza e la frequenza di
un terremoto. È una scala completa-
mente differente da quella che ne
misura l’intensità (scala Mercalli).
Faglia: frattura in profondità della
crosta terrestre, dalla quale si origi-
nano i terremoti.
PAGIN A 8 D ’O VID IO N EWS
Dove non c’è legge non c’è libertà di Pia Eleonora Sabella
Sono stato molto contento di partecipare all’incontro con il presidente del Senato, Pietro Grasso, lo scorso 18 otto-
bre. Non avevo mai ascoltato dal “vivo” un politico, solo in tv era capitato più volte - quando mia madre non mi fa
cambiare canale mentre segue trasmissioni politiche – e non mi era mai piaciuto, anzi, mi sono sempre chiesto cosa
ci trovasse lei di interessante. L’incontro con Grasso, invece, è stato molto bello. “Il progetto legalità” ha portato a
Campobasso il presidente del Senato che la mattina ha assistito al teatro Savoia al monologo “Per non morire di
mafia” con Sebastiano Lo Monaco, regia di Alessio Pizzech. Al termine dello spettacolo è arrivato all’auditorium della
scuola Petrone dove lo aspettavamo in tanti. Ha parlato di mafia, e quindi di malaffare e di morte, ma ci ha detto che
la possiamo sconfiggere. La mafia violenta ormai è stata distrutta ma dobbiamo stare attenti a quella meno violenta
che esiste ancora soprattutto in Sicilia, la sua terra. Pietro Grasso ha raccontato che era molto amico di altri due
magistrati, ammazzati dalla mafia tanti anni fa in Sicilia: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che volevano distrugge-
re la mafia ma sono stati uccisi. Ha ricordato il loro lavoro di magistrati onesti. Pietro Grasso ha confidato a tutti noi
una cosa: quel giorno dell’uccisione di Falcone doveva essere anche lui in quell’auto ma, per un impegno di lavoro,
arrivò più tardi a Palermo. Erano molto amici e si volevano bene. Io avevo preparato una domanda da rivolgere al
Presidente, veramente ne avevo preparate cinque, ma non ho avuto la possibilità di fargliela. Era questa:
“Presidente, quest’estate sono stato in Sicilia, terra che racchiude storia, cultura, arte, buon cibo, un mare splendido;
come è possibile che in una regione così meravigliosa esista ancora oggi il fenomeno mafioso?” Avrò forse un’altra
occasione per fargliela! O forse un po’ già mi ha risposto.
Pietro Grasso e il messaggio di legalità per i giovani di Niccolò Fruscella
È la frase che mi ha colpito maggiormente e che riassume il tema dell’Incontro alla legalità che noi alunni delle classi
terze abbiamo avuto con alcuni rappresentanti della Polizia di Stato. I temi trattati sono stati quelli più vicini al mondo
degli adolescenti: il bullismo, il cyber bullismo e i pericoli della rete, e quelli di stretta attualità come la criminalità orga-
nizzata, il consumo e lo spaccio di droga e alcune fondamentali norme del codice stradale per i futuri “guidatori” ma
soprattutto per essere pedoni rispettosi delle regole. Erano presenti i rappresentanti dei cinque settori della Polizia di
Stato, nella parte iniziale dell’incontro il dottor Raffaele Iasi, Vice Questore di Campobasso ha illustrato a tutti noi il ruolo
della Polizia Mobile, che ha il compito di mantenere l’ordine pubblico; partendo dal primo articolo della nostra Costitu-
zione: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle
forme e nei limiti della Costituzione”, ha sottolineato che il popolo italiano ha la libertà e la possibilità di esprimere la
propria idea attraverso il voto, i referendum e le petizioni. Il dottor Iasi ha poi sollecitato la nostra attenzione sul tema
della criminalità organizzata nella sue varie declinazioni che è vista oggi come una "organizzazione di potere", perché la
sua esistenza è garantita non solo dai guadagni derivanti dalle attività illegali, lo spaccio di droga, il traffico illegale di
organi, ecc., ma anche dalle alleanze e collaborazioni con politici e funzionari dello stato corrotti e il sostegno di una
certa parte della popolazione. Un tema che ci ha interessato particolarmente è stato quello del bullismo, classificabile
in fisico (calci, pugni, spintoni), psicologico o verbale (attraverso commenti poco carini, sguardi discriminanti) e via web
(attraverso i social network). Abbiamo poi visto il monologo di Paola Cortellesi sulle note di Marco Mengoni, e un breve
video riguardante la rete internet che dimostrava come la nostra vita, attraverso i social network, si trasferisce sul web e
diventa visibile a chiunque. L’assistente capo Giuseppe Cinelli della polizia postale, il reparto specializzato nell’ attività
di controllo rientranti nella vasta e complessa materia delle comunicazioni, incluse le attività illecite commesse per mez-
zo della rete internet. Dalla spiegazione abbiamo compreso chiaramente che la rete è un pericolo non solo per le nostre
informazioni ma anche per la nostra vita: non a caso, ultimamente, si sono registrati minacce da parte di sconosciuti,
che rubano tutte le informazioni del computer e chiedono soldi per far riaverle. Ci è stato spiegato le nuove piazze infor-
matiche permettono a tutti di visionare i nostri post e commenti pertanto bisogna utilizzarle consciamente e responsa-
bilmente, per questo motivo molte sono vietate ai minorenni anche se la maggior parte degli iscritti rientra in questa
fascia. Adolescenti, non controllati dagli adulti, usano internet come una maschera per discriminare qualcuno e magari
scrivere commenti poco carini. Siamo stati invitati a riflettere sulle azioni che compiamo via web visto perché anche se il
commento o il post interessato vengono cancellati dalla pagina, il file continua a viaggiare e potrebbe essere recuperato
dagli “hacker” ed essere utilizzato per azioni illegali. Alla fine dell’incontro l’Assistente Capo Giuseppe Adamo della poli-
zia stradale, ha illustrato i comportamenti corretti da adottare per strada. L’esempio più banale, se si è alla guida di
un’autovettura rispettare i limiti di velocità, le precedenze, i segnali stradali e i pedoni. Da pedoni, l’impegno di portare
rispetto per le indicazioni stradali è importante: non camminare e attraversare la strada distrattamente e camminare sui
marciapiedi senza scendere occupando la carreggiata. Un tema che ha colpito noi tutti è stato quello della guida in sta-
to di ebbrezza che è la causa di moltissimi incidenti soprattutto tra i neo-patentati. Al termine dell’incontro abbiamo
avuto la possibilità di osservare da vicino, una macchina delle polizia e le sue peculiarità. Un incontro formativo, utile e
molto interessante grazie soprattutto ai relatori che ci hanno coinvolti e hanno sciolto i nostri dubbi con le loro risposte
chiare ed esaurienti.
AN N O XVI, N UMER O 1 PAGIN A 9
Continua da pag. 4
Nell’ultimo periodo, nelle zone dell’Università di Campobasso, è avvenuta un aggressione ad una ragazza . È stato un
unico episodio o a Campobasso il fenomeno della violenza domestica sulle donne è diffuso? Sono state accolte denun-
ce? La polizia come agisce in questi casi?
“La polizia sin dal primo momento si è mossa in modo giusto tanto che il colpevole è stato individuato. È stato uno dei
pochissimi casi. Molestare il gentil sesso non è giusto; è chiaro che questo fenomeno tocca la psicologia delle persone
perché è un reato pericoloso e ci ha preoccupato molto, ma con il nostro aiuto e quello delle altre forze dell’ordine si
riuscirà a contrastare il problema. Colgo l’occasione per ringraziare i cittadini per la collaborazione, anche grazie al
loro si è potuto identificare l’autore della molestia. In città occorre la presenza di videosorveglianza.”
Quante sono le segnalazioni per violenza sulle donne? È un fenomeno presente e quanto incide?
“Il fenomeno c’è, a volte non vengono segnalate o denunciate. Non è un fenomeno grande ma se noi siamo avvisati in
tempo possiamo intervenire. Giungiamo raramente all’arresto: 8 casi su 10 riusciamo a risolverli, e questo è un dato
molto positivo.”
Qual è un consiglio che si sente di dare ai ragazzi?
“Un consiglio che darei ai ragazzi è quello di non cadere in tentazione, di non strafare: rivolgersi ad un adulto, genitori,
insegnanti è di vitale importanza. Oggi i giovani vogliono imitare e invece bisogna essere se stessi.”
Consiglierebbe ai ragazzi di intraprendere la sua professione ? Perché?
“Io l’ho intrapresa per passione. Chiunque stimi le Forze dell’ordine percorra quella strada, umilmente e serenamente.
È molto importante credere in quel che si vuole fare.”
Ha detto che per lavoro ha dovuto girare molte città, quale l’ha colpita maggiormente?
“Ogni città ha un fascino particolare: ognuna è disegnata secondo le sue peculiarità. Spero di aver lasciato un segno
in ognuna di esse giacché ho provato a dare tutto ciò che sapevo.”
Quale è il caso che l’ha colpita particolarmente?
“Ce ne sono moltissimi. A Campobasso quella di un ragazzo al quale era stato sottratto un computer: attraverso i no-
stri corpi specializzati, siamo riusciti a recuperarlo e a riconsegnarlo ed è stato un momento di gioia. Quando ci viene
rubato qualcosa a cui teniamo si perde fiducia, e noi siamo riusciti a ridare al ragazzo stima nelle istituzioni e nello
Stato.”
Al termine di questa interessante intervista, il questore ci ha salutato calorosamente. Lo ringraziamo per la sua prezio-
sa disponibilità ma soprattutto per aver dedicato tanto tempo alle nostre domande rispondendo accuratamente ad
ognuna di esse.
Violenza sulle donne, la IIC dice no di Alessandra Coladangelo, Andrea Ianiro, Kevin Lupicino, Miriam Marone, Alice Tartaglia
Nel dicembre
del 1999
l ’Assemblea
Generale del-
le Nazioni
Unite ha isti-
tuito la gior-
nata mondia-
le contro la violenza sulle
donne. La scelta della data,
il 25 novembre, non è stata
casuale: fa riferimento alla
morte delle sorelle Mirabal,
barbaramente torturate e
uccise nel 1960 poiché ave-
vano osato opporsi al regime
dittatoriale del generale do-
minicano Trujillo. In questo
giorno, dunque, ogni anno si
ricordano, nel mondo, le
donne vittime di violenza.
Ancora oggi, infatti, una per-
centuale troppo alta di don-
ne subisce abusi e maltratta-
menti di ogni tipo: soltanto in
Italia sono 116 le vittime di
femminicidio dall’inizio del
2016, un numero, questo,
inevitabilmente destinato a
salire. Purtroppo la violenza
non appartiene soltanto ad
una dimensione lontana da
noi, spesso la incontriamo
dietro l’angolo di casa e, addi-
rittura, tra le mura domesti-
che. Vorremmo raccontarvi di
un episodio toccante accaduto
proprio nella nostra piccola
realtà sociale: una giovane
donna di 32 anni è stata ac-
coltellata dal suo ex compa-
gno che avrebbe premeditato
l’omicidio. Il reato è stato com-
messo nel suo appartamento.
“Ho una figlia piccola, ti scon-
giuro, getta quel coltello!” è
stata l’inutile supplica della
giovane madre. Quattro fen-
denti hanno ridotto in fin di
vita la vittima, la cui unica
colpa era stata trovare il co-
raggio di lasciare il compagno.
Oggi la donna, fortunatamen-
te, sta bene e, grazie al soste-
gno della comunità, sta rimar-
ginando le profonde ferite
psicologiche subite. Non sem-
pre, però, le donne vittime di
violenza hanno la fortuna di
trovare un valido sostegno e il
coraggio di denunciare l’acca-
duto. A questo proposito, il cen-
tro antiviolenza di Campobasso,
gestito dalla cooperativa “Be
free”, si preoccupa proprio di
accogliere e aiutare le donne
vittime di qualunque forma di
violenza. Il centro si avvale di
sette sportelli di ascolto disloca-
ti nei sette comuni capofila
dell’ambito territoriale pronti ad
offrire consulenza legale e psi-
cologica grazie ad un’équipe di
esperti e volontari. Il numero
messo a disposizione dal centro
è: 3334820030. Noi, come
classe, condanniamo ogni for-
ma di violenza e incitiamo le
donne vittime di abusi, maltrat-
tamenti, prevaricazioni a non
sentirsi sole e denunciare ogni
efferatezza subita. Un
vero uomo conquista
con la forza del cuore,
non delle mani!
PAGIN A 10 D ’O VID IO N EWS
Il bestiario di Natale, un successo di Nicolantonio Fancetti, Michele Ciaramella, Salvatore Passarelli
Lo spettacolo sul Natale ideato, come da tra-
dizione, dalla professoressa Paola Mariano,
che si è tenuto lo scorso 15 dicembre presso
l’auditorium Liceo classico Mario Pagano, ha
riscosso un gran successo, protagonisti sono
stati gli alunni delle classi quinte della Prima-
ria Enrico D’ Ovidio e delle classi prime della
Francesco D’Ovidio. “Il bestiario di Natale”
narra la storia di alcuni animali che, parlando
fra di loro, discutono sul primo Natale e riflet-
tono su come esso sia degenerato con il pas-
sare degli anni. Lo spettacolo tocca scottanti
temi di attualità, quello dei bambini-soldato
coinvolti nelle guerre e della corruzione in
politica, come hanno magistralmente sottoli-
neato i ragazzi con le loro riflessioni. La sce-
neggiatura e i costumi sono stati curati dalla
professoressa Titta Fostinelli, le animazioni
dalla professoressa Simona Oriente, mentre
le musiche sono state eseguite dal vivo dal
professor Farinaccio. Oltre alla condivisione di
un momento di allegria e serenità, lo spetta-
colo ha avuto l’obiettivo di promuovere una
raccolta fondi per l’acquisto di un sistema di
allarme per l’edificio che ospita la Francesco
D’Ovidio, per evitare che in futuro possano
ripetersi i furti avvenuti, anche di recente. “La
scuola si trova in difficoltà, in quanto gli stru-
menti tecnologici che ci sono stati ingiusta-
mente sottratti sono necessari per le attività
didattiche dei ragazzi, soprattutto in una
scuola moderna come la nostra” così il Diri-
gente Scolastico Pasquale Grassi ha sottoli-
neato in chiusura dello spettacolo, per poi
congratularsi con i partecipanti e augurare a
tutti i presenti Buon Natale.
“Siamo scesi
dal Paradiso
per vedere
se la tradizione
del Natale
c’è ancora”
Fotografie di Alessandro Paolantonio
AN N O XVI, N UMER O 1 PAGIN A 11
Viaggio di accoglienza a Casalciprano di Giampiero Angelicola, Filippo Ferro, Oscar Soriano
Vi è mai capitato di parteci-
pare ad un viaggio di acco-
glienza con la vostra nuova
scuola? A noi sì, e vogliamo
raccontarvelo. Il giorno 27
settembre tutti noi alunni
delle classi prime insieme a
quelli delle classi quinte
dell’Istituto Comprensivo
D’Ovidio ci siamo recati con
il pullman a Casalciprano
per visitare il paese e il
Museo della Memoria Con-
tadina. Durante il viaggio
abbiamo osservato il pae-
saggio e l’arte della natura
ascoltando della musica.
Arrivati a destinazione, una
guida ci ha condotti per il
paese, facendoci vedere
delle meraviglie culturali
uniche come dipinti che
rappresentavano le tradi-
zioni locali e le statue in
ferro battuto che rappre-
sentavano gli antichi giochi
tipici del posto. Successiva-
mente abbiamo raggiunto
un piccolo museo delle cere
dove sono esposte le ripro-
duzioni di persone intente a
svolgere le azioni quotidia-
ne proprie del mondo con-
tadino. In seguito siamo
andati in un piccolo parco
giochi dove abbiamo fatto
merenda e ci siamo divertiti
a giocare ad acchiapparel-
la. Infine abbiamo raggiun-
to il campo sportivo dove
abbiamo svolto diverse
attività con i professori.
Stanchi ma soddisfatti sia-
mo ripartiti alla volta di
Campobasso dove le fami-
glie aspettavano con ansia
il nostro ritorno.
Tradizioni e curiosità di Mattia Piano
di Lucio Zicchillo
di Francesca La Fratta
di Samuel Pasqualone
di Camilla Iannone Quest’anno a settem-
bre, noi alunni delle
classi quinte della mia
scuola E. D’Ovidio e
quelli delle prime della
scuola media F. D’Ovi-
dio abbiamo fatto una
bellissima esperienza.
Siamo partiti ben presto
per raggiungere Casalci-
prano, che dista circa
20 chilometri da Cam-
pobasso, per visitare il
’museo della vita conta-
dina’, un posto davvero
molto interessante. Lun-
go le strade del paese
c’erano dipinti sui muri
e disegni che rappre-
sentano i giochi che
praticavano i bambini
nel passato come: uno,
due, tre stella, il gioco
della campana, nascon-
dino e ruba bandiera.
C’erano anche molte
statue di bronzo che
rappresentavano alcuni
mestieri antichi, come la
lavandaia, il fotografo
ambulante e il ciabattino.
La caratteristica del
‘museo della vita contadi-
na’ è che alcune statue
erano all’aperto per le vie
del centro storico del pae-
se e alcune erano all’inter-
no, infatti si chiama anche
‘museo a cielo aperto’. Poi
c’erano esposti molti og-
getti antichi, costumi e
libri della vita contadina di
un tempo. Il museo di
Casalciprano si può visita-
re tutto l’anno, non si pa-
ga il biglietto per entrare e
siccome è stata davvero
una bella esperienza vor-
rei tano poterci tornare
con la mia famiglia.
PAGIN A 12 D ’O VID IO N EWS
Hit POP di Dario Petruccelli
Salve a tutti amici e amiche del D'O-
vidio news! In questo primo articolo
del giornalino vorrei parlarvi, invece
dei soliti youtuber, di quelli meno
famosi che ho iniziato a seguire da
tempo. Al primo posto troviamo
Amy's life che oltre a essere una mia
cara amica di Napoli, è anche una
youtuber bravissima vi consiglio di
fare un salto sul suo canale. Il suo
genere di video è quello di tutorial e
video Vlog. Il suo canale ha raggiunto
da poco i 10 mila iscritti e fa molto
spesso delle live su musical.ly alle
quali io partecipo sempre. Il secondo
youtuber che voglio presentarvi è
Simon Gamer 68 che è un mio com-
pagno di classe! Vi consiglio di fare
un salto sul suo canale perché è
aperto da poco e lui è davvero molto
bravo. Il suo genere è prevalente-
mente il gaming e fa video su Mine-
craft, Clashroyale, Happy wheels e
Vlog. Il suo canale è arrivato per
adesso a 106 iscritti, quindi faccia-
molo crescere. Il terzo canale
è sempre di un mio compagno
di classe: TNTM, anche lui
parla di gameplay e i suoi
principali videogiochi sono
Limbo, Minecraft, e Happy
wheels. Ragazzi vi chiedo di
far crescere questo canale
perché è bravo e per i video
che fa sì meriterebbe più
iscritti per ora ne ha solo 46.
Bene, questa era la mia clas-
sifica degli youtuber meno
famosi che dovrebbero salire
ad alti alti livelli spero che
questo articolo vi sia piaciuto
e non scordate di passare da
questi canali per farli cresce-
re, alla prossima!
Youtubers all over the world! di Lorenzo Mastrogiuseppe
Anche a fine anno le canzoni non finisco-
no di essere pubblicate. In questo ultimo
periodo sono usciti molti nuovi pezzi di
tutti i generi e, forse, uno dei più cono-
sciuto è quello di Rovazzi. Critiche ce ne
sono state da molti autori, uno dei quali
è Salmo che ha pubblicato un post nel
quale afferma che l'inizio è una copia
spudorata di un sua canzone; la mia è
un'opinione personale ma c'è davvero
una grande somiglianza. Oltretutto Fabio
ha detto nella serata degli MTV Music
Awards che non era un cantante, e nono-
stante questo pubblica un'altra canzone.
Comunque, tralasciando questo fatto la
classifica di MTV è chiara: terzo posto va
a Love My Life di Robbie Williams; secon-
do posto a Potremmo Ritornare di Tizia-
no Ferro e il primo posto troviamo Hu-
man di Rag n Bone. La classifica di MTV
prende in considerazione generi più co-
muni e quelli preferiti dagli utenti, quindi
certo non rap o electro o dabstep, quindi
se qualcuno di voi ascolta questi generi,
sappiate che sarà difficile trovare canzo-
ni del genere in classifica.
“Passo la vita sperando
mi capiscano
Amici amori affini prima
che finiscano
E ancora sempre solo
una strada, la stessa.
Cerco sempre la più
lunga,
la più complessa.”
“I love my life
I am powerful
I am beautiful
I am free
I love my life
I am wonderful
I am magical
I am me
I love my life.”
“Don’t ask my opinion
Don’t ask me to lie
Then beg for
forgiveness
For making you cry
Making you cry
‘Cause I’m only
human after all
I’m only human
after all
Don’t put your blame
on me.”
AN N O XVI, N UMER O 1 PAGIN A 13
dovranno tornare indie-
tro nell’Inghilterra del
Medioevo e affrontare
l’artefice di una terribile
maledizione. Se ti piac-
ciono le avventure di
genere fantasy allora
amerai questo romanzo.
C’è tutto: magia, viaggio
nel tempo, azione e sto-
ria. È pieno di situazioni
avvincenti e nello stesso
tempo commoventi. A voi
tutti buona lettura!
Libri che passione!
Per questo primo nume-
ro abbiamo deciso di
consigliarvi “Vento di
Magia” di Marianne Cur-
ley. È la storia di Kate,
che tutti in paese consi-
derano una mezza stre-
ga, non ha mai conosciu-
to i genitori e vive da
sempre con la nonna ai
margini della foresta
pluviale, e di Jarrod, un
ragazzo che prima di
incontrare Kate aveva
una vita abbastanza
“normale”. Jarrod sente
immediatamente una
forte attrazione per quel-
la strana ragazza, lui non
capisce, lei sì: Jarrod ha
“il dono”, come lei, ma
non ne è consapevole e
soprattutto non sa gesti-
re i suoi poteri immensi.
Insieme scoprono la sto-
ria della famiglia del ra-
gazzo che si perde in un
passato lontano, in un
castello medievale ai
confini tra Scozia e In-
ghilterra ed è avvolta
dall’oscurità del mistero.
Per svelarlo i due ragazzi
Vento di Magia di Giulia Cosimi e Benedetta Pietrangelo
Maffin di Cinzia Palladino
Sondaggi d’istituto, tra curiosità e innovazione a cura di Michele Ciaramella, Gabriele Di Chiro e Salvatore Passarelli
Abbiamo chiesto agli alunni dalla scuola secondaria Francesco D’Ovidio, come primo sondaggio del Giornalino Scolastico
di quest’ anno, se considerano la nostra scuola sicura a livello sismico. La maggior parte ha risposto in modo affermativo,
mentre il 16% ha detto di no e il restante 11% se l’è cavata con un “non lo so”. Come seconda domanda abbiamo chiesto
se le prove di evacuazione che si svolgono sistematicamente a scuola li fanno sentire più sicuri. Qui, come potete vedere
dal grafico, il sì è sceso al 68%, facendo salire il no al 23, facendo diminuire il numero degli “incerti”.
Maffin, un quattordicenne
mingherlino, garbato e co-
raggioso, per una catena di
strane circostanze si ritrova
a fare qualcosa che nessuno
alla sua età normalmente
farebbe. Gli è stato affidato
un compito difficile e perico-
loso: consegnare un orologio
speciale, che non deve mai
andare né avanti né indietro,
altrimenti il tempo si scom-
bussola, un ricordo diventa
un fatto che stai vivendo e
forse quello che stai vivendo
lo vedi come fosse ciò che
dovrà accadere. Nel suo
viaggio Maffin dovrà affronta-
re una banda al servizio di un
“ladro del tempo”, che farà di
tutto per impossessarsi dell’o-
rologio. Ad aiutarlo ci saranno
Angelo Vlad detto Radar
(camionista visionario e ribel-
le), un cane e tre aquile reali,
che lo proteggeranno a costo
della vita, se necessario. Ma il
tempo, per un difetto dell’oro-
logio, si scombussola comun-
que e la storia diventa un’al-
tra, anzi diventa tante altre
storie. Seguiamo Maffin alla
scoperta di segreti strani e
rivelazioni amare. Scopriremo
allora a cosa serve uno stru-
mento del tempo così partico-
lare e perché proprio Maffin è
stato scelto per riconsegnarlo
al suo proprietario. Le classi
terze hanno partecipato all’in-
contro, curato dall’Unione
Lettori Italiani, con l’autore
Massimo De Nardo rimanen-
do positivamente affascinati
dai valori trasmessi dal suo
romanzo: amore, amicizia e
fiducia, fondamentali per la
creazione di un rapporto e per
la crescita psicologica del
singolo individuo.
“C’è un giorno in
cui una storia
comincia per
davvero”
M. De Nardo
PAGIN A 14 D ’O VID IO N EWS
Alla scoperta dello sport a cura di Asia Esposito, Mario Potente, Francesco Tartaglia
La RACCHETTA ha una
lunghezza compresa
tra i 66 cm e i 68.5 cm
con un peso variabile
da 85 gr a 120 gr. La
racchetta "classica” ha
il fusto in acciaio e la
testa in alluminio, con
un peso di oltre 110 gr.
Per i bambini di età
inferiore di 9-10 anni,
esistono delle racchet-
te Junior con un fusto
più corto, sono più
leggere e facili da ma-
neggiare.
Piatto della racchetta
Testa della racchetta
Stelo
Impugnatura
Il VOLANO ha una lunghez-
za compresa tra i 6.2 cm e
i 7 cm. Le punte delle piu-
me formano un cerchio
che ha il diametro compre-
so tra i 5.8 cm e i 6.8 cm. Il
peso è variabile da 4.74 gr
a 5.50 gr. I volani si diffe-
renziano per la velocità di
volo. Quelli in plastica sono
riconoscibili dal colore del
nastro di plastica che si
divide in base ai colori:
rosso (veloci), blu (medi) e
verdi (lenti).
Conoscete già il gioco del BADMINTON? Questo sport nasce in Oriente, particolarmente in Cina, che era già avanti anche
con lo sport. Anticamente questo veniva chiamato Ti Juan Zi, e i suoi strumenti che venivano utilizzati per effettuare il gioco
erano formati da piume di oche cecoslovacche infilate in gomitoli di lana o in tappi di sughero. Nasce, così, il gioco che
venne chiamato “volano” e che può essere considerato l’antenato dell’attuale Badminton, che nel frattempo arriva in In-
ghilterra. Solo nel quattordicesimo secolo in gioco si espande anche in Olanda e India. Questo comincia a farsi conoscere
nel mondo ed appassiona non solo gli adulti, ma anche i bambini e molti scrittori importanti, come per esempio William
Shakespeare, che ne è attratto a tal punto da scriverci alcune sue opere e da parlarne anche in alcune sue poesie. Gli in-
glesi, perciò, spostano il loro gioco dai villaggi umili alle sale dei palazzi nobiliari, in questo modo si agevola la sua espan-
sione territoriale e presto il volano arriva in Francia, dove viene chiamato Jeu De Volant, in Germania e in Scandinavia, do-
ve viene chiamato Federalball. Nel 1800, gli Inglesi decidono di trasformare il gioco in sport. E grazie alla BADMINTON
HOUSE si compie il gesto finale che consisteva nel mettere un filo che divide i campi da gioco, dando origine al figlio legitti-
mo del volano, il Badminton. Successivamente, nel 1867, vengono stabilite anche le misure dei campi e le loro linee, men-
tre nel 1873 il colonnello H.O. Selby, realizza il primo codice normativo del nuovo sport e lo realizza in una località dell’In-
dia, una colonia inglese dove il Badminton trova grande diffusione. Agli inizi del 1900 questo diventa uno sport da competi-
zione. Nel 1893 nasce la BADMINTON ASSOCIATION che riunisce dodici club inglesi che nel 1899 si affrontano nei primi
campionati inglesi della storia. Poi subentra la crisi: la produzione delle piume, ricavate esclusivamente dalle oche cecoslo-
vacche, non è più sufficiente. Ma a salvare le oche e il Badminton, ci pensa il progresso con nylon e plastica, così nel 1934
nasce la IBF (International Badminton Association) alla quale aderiscono nove nazioni: Inghilterra, Galles, Francia, Canada,
Danimarca, Olanda e Nuova Zelanda e quattro anni dopo entra anche l’America. Dopo la seconda Guerra Mondiale il Bad-
minton ritorna in Oriente con Giappone, Tailandia, Indonesia, Cina e Corea subito protagoniste. Ora l’IBF ha oltre 150 Paesi
membri, che nel 1985 convince il CIO ad inserire il Badminton nel programma olimpico, dove debutta nel 1992 a Barcello-
na. Tra gli anni ’40 e ’50 il Badminton si diffonde in Italia, ma deve ancora finire il suo lungo viaggio.
Cesto
Base
SCOPO DEL GIOCO
Ogni giocatore tenta, colpendo al volo il volano con la propria racchetta, di inviarlo e di farlo cadere nel campo avversario,
evitando che cada nel proprio.
Nel singolare c’è un giocatore per ogni lato del campo. Nel doppio ce ne sono due.
Prima di iniziare un incontro si procede al sorteggio: chi vince sceglie il campo e il servizio.
Vince il gioco chi, per primo, arriva ad 11 punti. Ma se il punteggio è 10 pari vince il gioco chi fa due punti consecutiva-
mente. Se, però, il punteggio è 14 pari, vice il gioco chi fa il quindicesimo punto.
AN N O XVI, N UMER O 1 PAGIN A 15
Giovedì 17 novembre, la
nostra classe terza C insie-
me alla terza B, ha parteci-
pato ad un primo incontro in
auditorium con la psicologa
Rossella Chiarullo, la socio-
loga Tamara Mastronardi e
le insegnanti Anna Chilli e
Angela Cutrone. All’inizio ci
hanno spiegato il motivo per
il quale ci siamo incontrati e
hanno detto che eravamo lì
per sapere come prevenire
un cancro e tutte le sue cau-
se. Dopo aver finito di spie-
garci quello che avremmo
fatto, ci hanno consegnato
un questionario anonimo,
dove ci hanno fatto alcune
domande. Quando tutte e
due le classi hanno conse-
gnato, abbiamo iniziato a
parlare del tumore che è
Salute, prevenzione in primo piano di Simone Anziani, Gaia Bagnoli
diviso benigno e maligno.
Dopo di che abbiamo visto
tutti i test che servono a capi-
re se si ha un tumore. Dopo di
questo abbiamo visto un vi-
deo su come il cancro si svi-
luppa nel corpo umano. Infine
abbiamo visto come prevenir-
lo, ad esempio non mangiare
troppa carne rossa, non fu-
mare, non bere troppi alcolici,
fare un po' di sport. Quello
che abbiamo ascoltato è
stato importante e utile visto
che è un problema attuale
che colpisce molte persone
facendo numerose vittime.
Una frase che mi ha colpito è
stata “Il tumore riguarda tutti,
anche se lo riteniamo lontano
ci è molto vicino”.
“Fa che il cibo sia
la tua medicina e
la medicina il tuo
cibo. “
Ippocrate
Ambiente, nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma di Giorgia Cosimi, Irene Giuliano, Benedetta Pietrangelo
“L’ambiente chiede aiuto” è un
progetto della nostra scuola curato
dalla professoressa Gabriella Ma-
riano, a lei abbiamo rivolto alcune
domande.
Quando nasce questo progetto?
“Due anni fa. Inizialmente abbia-
mo parlato dei diversi inquinamen-
ti, mentre lo scorso anno scolasti-
co abbiamo dato il via al progetto
L’ambiente chiede aiuto, che con-
siste nel riciclare i materiali di
scarto organici, mentre quest’an-
no abbiamo dato il via alla fase del
compostaggio”.
In cosa consiste?
Raccogliere i rifiuti che spesso ci
circondano nelle nostre case, co-
me scarti vegetali, alimentari (non
oleosi) e carta non trattata che
solitamente buttiamo pensando
siano inutili.
Come fanno gli scarti a diventare
“compost”?
Tutti gli scarti vengono inseriti
nella compostiera, che ci è stata
fornita dal Comune di Campobas-
so, e restano lì in attesa della de-
composizione. È per questo motivo
che non si raccolgono i materiali
trattati altrimenti sarebbe neces-
sario aspettare troppo tempo pri-
ma che inizi la decomposizione.
Nel compost non deve esserci
troppa carta perché va innaffiato
e potrebbe assorbile troppa carta.
Come verrà utilizzato il compost
prodotto?
“L’idea è quella di distribuirlo agli
alunni ma altrettanto interessante
sarebbe utilizzarlo per piantare
nuovi alberelli nel giardino della
scuola e per creare un orto da
gestire con persone del quartiere
che volessero collaborare”.
PAGIN A 16
D ’O VID IO N EWS
Mercatini di Natale!
Nelle mattine e nei pomeriggi del
primo e del due dicembre, si è tenuto
il mercatino di Natale della Scuola
primaria E. D’Ovidio. Nell’ampio an-
drone dell’edificio scolastico sono
stati esposti gli oggetti, per lo più
natalizi, prodotti artigianalmente dagli
alunni e dagli insegnanti della scuola.
Ghirlande, barattoli decorati, portaog-
getti di sughero, palline, alberelli e
orecchini sono solo alcune delle tante
idee regalo che i numerosi visitatori
hanno acquistare per Natale. Ogni
settimana noi bambini siamo rientrati
a scuola insieme ai nostri insegnanti
e, con grande impegno, abbiamo rea-
lizzato i lavoretti che sono stati propo-
sti e che sono stati tutti acquistati!
Con il ricavato delle vendite la nostra
scuola potrà realizzare nuovi progetti
didattici per noi alunni e acquistare
materiale scolastico.
Oggettistica splendida
di Francesca Ciaramella
Piccoli regali, grandi gioie
di Manuela Martino
Lo scorso 6 dicembre c’è stata la mani-
festazione del mercatino della scuola
primaria Nina Guerrizio, che organizzia-
mo ogni anno insieme ai canti e alla
recita delle poesie. Appena abbiamo
raggiunto l’edificio della F. D’Ovidio ho
visto dall’esterno tutti i cappellini rossi
indossati dai miei compagni e appena
entrata ho raggiunto gli altri. Mentre
entravano i genitori e i nonni la maestra
ci ha organizzati per i canti, ed abbiamo
iniziato con il brano “Il mio canto” per
proseguire con altri canti “Goccia dopo
goccia”, “Carosello di Natale” e la recita
delle poesie. La nostra esibizione che è
stata accolta da tanti applausi ed entu-
siasmo. Il Dirigente scolastico, Pasquale
Grassi, ha poi salutato tutti noi e le no-
stre famiglie sottolineando l’importanza
dell’avere ottenuto una nuova sede per
la nostra scuola. Il nostro spettacolo si è
conclusa con il canto “Buon Natale” e
poi il Dirigente scolastico e il presidente
del Comitato dei genitori, Angelo di Pal-
ma Oriente, hanno tagliato il nastro per
inaugurare il mercatino. C’erano tantissi-
mi oggetti a tema natalizio preparati da
noi con l’aiuto delle maestre e delle
mamme: palline, casette per il presepe,
bigliettini d’auguri e tanti altri manufatti
che abbiamo esposto anche il giorno
successivo presso un supermercato
vendendone tantissimi e questo ci
ha reso orgogliosi perché il ricava-
to sarà destinato all’autofinanzia-
mento e ad un’adozione a distan-
za nell’America Latina un gesto di
generosità che la nostra scuola
porta avanti ormai da anni con
l’onlus WeWorld. Quando tutto è
finito sono andata via un po’ di-
spiaciuta pensando che questo
sarà il mio ultimo mercatino della
scuola primaria Guerrizio!
“È Natale ogni
volta
che sorridi a un
fratello
e gli tendi la
mano.”
Madre Teresa
di Calcutta
“È Natale ogni
volta
che rimani in
silenzio
per ascoltare
l'altro.”
Madre Teresa
di Calcutta
“É Natale ogni volta
che non accetti quei
princìpi
che relegano gli
oppressi
ai margini della so-
cietà.
È Natale ogni volta
che speri con quelli
che disperano
nella povertà fisica e
spirituale.”
Madre Teresa
di Calcutta
AN N O XVI, N UMER O 1 PAGIN A 17
notte in frigorifero.
Per l’impasto, fate rinvenire la biga
per un paio d’ore fuori dal frigorife-
ro, quindi trasferitela in una planeta-
ria e iniziate ad aggiungere la farina
di manitoba mescolata alla farina
00, ai 2 gr di lievito secco, allo zuc-
chero e alle uova. Lavorate bene
l’impasto fino a renderlo omogeneo,
a questo punto aggiungete il burro
ammorbidito, la scorza grattugiata di
un limone o di un’arancia, un pizzico
di sale e la frutta candita. Date
all’impasto la forma di una palla
quindi riponetela in una ciotola co-
perta con un pellicola e lasciate
lievitare finché l’impasto non avrà
raddoppiato il suo volume. A questo
punto, trasferite l’impasto in uno
stampo di forma sferica precedente-
mente imburrato e foderato con
carta da forno. Lasciatelo lievi-
tare ancora un paio d’ore, poi
incidete la superficie del panet-
tone a forma di croce, ponete
una noce di burro al centro e
infornate in forno statico preri-
scaldato a 190° per 15 minuti,
quindi a 180° per altri 10 minu-
ti, infine a 170° per altri 45
minuti.
Togliete il panettone dal forno,
lasciate raffreddare e… buon
appetito!
L’angolo della dolcezza a cura di Ishann Atta
La ricetta di Luca Galuppo
Salem a tutti! Sono Ihssan, un’alunna della 2^C della scuola secondaria di primo grado “Francesco D’Ovidio”. La cucina è da
sempre la mia passione, amo conoscere, sperimentare e, perché no, creare gusti, profumi e sapori: ecco perché ho pensato
di curare questa rubrica nella speranza di riuscire a trasmettere un po’ della mia passione anche a voi!
Con mio grande piacere, ho avuto la fortuna, qualche giorno fa, di entrare nel laboratorio della pasticceria “Ambrosia” di
Campobasso e assistere al processo di farcitura e cottura di quello che definirei il dolce natalizio per eccellenza: il panetto-
ne! È stata un’esperienza bella e inattesa! Il simpaticissimo e bravissimo pasticcere Luca Galuppo è stato così gentile e pa-
ziente da spiegarmi con cura le varie fasi di preparazione del panettone, rispondere alle mie domande e, contemporanea-
mente, portare avanti in maniera impeccabile il lavoro di glassatura e cottura dei suoi panettoni. Devo ammettere che non
immaginavo fossero necessari tanta attenzione e tanto tempo per realizzare un dolce che, sulle nostre tavole, finiamo per
divorare in pochi minuti! Dovete pensare che l’impasto del panettone, estremamente delicato, lievita per ore ed ore e, pen-
sate un po’, il processo di lievitazione avviene per ripetute fasi! Con appena 2 grammi di lievito madre, Luca è in grado di
realizzare ben 20 panettoni: e che panettoni! Il momento della farcitura e della glassatura dona al dolce quel tocco artistico
in più che lo rende tanto bello quanto buono. La cottura, poi, sembra seguire un vero e proprio rituale: pensate un po’, il
pasticcere ha infornato i panettoni una prima volta a 170° per 30 minuti, nuovamente a 160° per 20 minuti e infine a
150° per altri 10 minuti. Mi ha spiegato che una cottura così accorta e accurata serve ad asciugare ed eliminare lentamen-
te l’acqua presente nell’impasto senza tuttavia pregiudicare la consistenza e sofficità del prodotto. Che meraviglia quei pa-
nettoni che continuavano a crescere e gonfiarsi dentro il forno! Lascio immaginare a voi il profumo: panettoni ai frutti di bo-
sco! Approfittando della gentilezza di Luca gli ho rivolto qualche domanda.
Da quanto tempo prepari il panettone natalizio?
“Beh, direi da circa tredici anni ormai.”
Qual è il processo o l’ingrediente che ritieni in assoluto il più importante per realizzare un ottimo panettone?
“Senza dubbio il lievito e la farina. Il lievito, in particolare, deve essere disidratato.”
Oggi hai realizzato dei panettoni ai frutti di bosco, ma preferisci il panettone tradizionale o quello che io chiamo
“rivoluzionato”?
“Assolutamente preferisco il panettone tradizionale! Non ho alcun dubbio!”
Quali sono le tipologie di panettone che realizzate nella tua pasticceria “Ambrosia”?
“Oltre al panettone ai frutti di bosco che hai visto oggi e, ovviamente, al panettone tradizionale che preferisco, realizziamo
altre tipologie: il panettone al limone, al pistacchio e cioccolato e arancio, al semifreddo e l’ambrosotto. ”
Secondo la tua esperienza, qual è il dolce natalizio più richiesto in assoluto?
“Di sicuro il panettone nei suoi vari gusti e il tronchetto natalizio.”
Come organizzate il vostro lavoro in pasticceria durante il periodo natalizio?
“Beh, è un periodo di lavoro molto intenso e le ore di riposo sono davvero pochissime. Iniziamo a lavorare molto presto al
mattino e terminiamo molto tardi alla sera; ovviamente saltiamo anche quello che, in teoria, dovrebbe essere il nostro gior-
no libero. Nei piccoli ritagli di tempo che riusciamo a recuperare qua e là ci dedichiamo anche all’allestimento del nostro
stand in Corso Vittorio Emanuele II dove, durante il periodo natalizio, cercheremo di rendere le vostre passeggiate più dol-
ci.”
Per i più golosi e pazienti tra i miei lettori che avranno il coraggio di sperimentare, Luca ci ha fatto un ulteriore regalo: ci ha
dato la ricetta del panettone tradizionale!
Ingredienti per il preimpasto (biga):
100 gr di farina manitoba
2 gr di lievito di birra secco (o7 gr fresco)
1 cucchiaino di zucchero
60 gr di latte
Ingredienti per l’impasto:
50 gr di farina manitoba
350 gr di farina 00
2 gr di lievito di birra secco (o 7 gr fresco)
4 uova
3 tuorli
160 gr di zucchero
160 gr di burro
200 gr di frutta candita
1 pizzico di sale
Una scorza di arancia o limone
Procedimento
Per preparare la biga, versate in una cio-
tola la farina di manitoba, i 2 gr di lievito
disidrato, unite il latte tiepido e lo zucche-
ro, quindi impastate a mano fino a forma-
re una pallina che lascerete prima lievita-
re per due ore, quindi riposare per l’intera
In questa stagione abbastanza fredda e piovosa, ci sono capi
di abbigliamento e profumi adatti per essere sempre alla moda
con uno stile giusto. Ecco i nostri consigli per essere sempre
alla moda. Per la scuola vi proponiamo un abbigliamento non
troppo eccessivo, restando sempre sul classico ma comunque
seguendo la moda. Potete indossare capi scuri: jeans neri o
blu con abbinata una felpa o un maglioncino di un colore come
il borgogna o il bianco. Ai piedi vi consigliamo di indossare
scarpe comode, gli anfibi oppure semplici scarpe da ginnasti-
ca. Il capospalla del momento è il parka che va molto di moda
anche con il pellicciotto colorato. Per un’uscita il sabato sera o
per una festa potete divertirvi a mettere quanti più accessori
volete come lunghe collane con un pendente brillantinato,
anelli di generi diversi, bracciali neri e argento. Come outfit
potete indossare un paio di pantaloni neri a vita alta e molto
larghi con una maglietta scura abbinata e sopra un cardigan di
lana con dettagli chiari. Potete indossare anche un cappello
grigio o bianco e uno zaino color nero oppure jeans. Riguardo
alle scarpe vi consigliamo un paio di stivaletti neri con un po’
di tacco. Il tipo di profumo da spruzzare deve essere possibil-
mente intenso e caldo. Per Natale, invece, vi proponiamo una
gonna rossa abbinata con un maglioncino di lana nero o bian-
co ed un paio di calze particolari ad esempio a pois. Per le
scarpe vi consigliamo delle inglesine o francesine. Potete opta-
re anche per una sciarpa e una collana con magari un cuore
come pendente. Il profumo può essere dolce e fragrante.
PAGIN A 18
Outfit per il freddo, lo stile è d’obbligo di Gaia Bagnoli e Alisia Mancinelli
D ’O VID IO N EWS
Gioca con noi di Mena Fratangelo
Troverai le
soluzioni nel
prossimo nu-
mero!
PAGIN A 19 AN N O XVI, N UMER O 1
Consigli di bellezza di Diana Iordache e Deborah Romano
Andiamo al cinema! Animali fantastici e dove trovarli di Ciro della Valle, Luca Gualtieri e Lorenzo Lalli
Il make up più sofisticato ed elegante di tutto l’anno è quello delle fe-
ste di Natale, una vera e propria occasione per sfoggiare un look da
sogno che difficilmente potrà passare inosservato. Il make up del Nata-
le, in genere, focalizza l’attenzione sul trucco occhi e labbra, di conse-
guenza l’incarnato deve essere il più possibile omogeneo. Per un viso
etereo e fresco è importante utilizzare un fondotinta leggero che non
crei spessore sulla pelle. Chi ha una pelle secca può optare per un fon-
dotinta liquido. Diversi fondotinta di ultima generazione associano l’ef-
fetto make up ad un vero e proprio trattamento cosmetico. Su una
pelle mista o grassa è preferibile utilizzare un prodotto compatto o un
fondotinta minerale. Dove il fondotinta non è riuscito a coprire tutte le
imperfezioni meglio agire con un correttore, possibilmente dall’effetto
illuminante. Sulle guance non deve mai mancare un tocco di blush,
rosato se il trucco è realizzato con toni freddi, pescato se il make up ha
tonalità più calde. Per durare a lungo, il trucco deve poi essere fissato con una buona cipria, possibilmente non troppo opa-
cizzante. Come tocco finale non si può dimenticare l’illuminante, da applicare solo in alcune zone del viso per creare punti
luce. L’illuminante satinato regala un effetto luce più discreto mentre la parte shimmer permette di osare un po’ di più. Il
trucco occhi è fondamentale e generalmente per il look di Natale si scelgono colori con finish luminosi, metallici o satinati.
Per un effetto “metallo liquido” meglio optare per prodotti in crema. I classici colori del Natale sono l’oro, il bronzo e l’argen-
to ma se la nostra fantasia lo consente possiamo sbizzarrirci con le meravigliose tonalità proposte nelle tante palette in
uscita per le feste. Per contornare l’occhio si può applicare un kajal nero, impreziosito da una passata di eyeliner in glitter.
Infine non deve mai mancare una generosa applicazione di mascara, possibilmente dall’effetto volumizzante per uno sguar-
do intrigante e simile alle ciglia finte. Sulle labbra possiamo optare principalmente per due scelte: mantenerle nude dando
risalto al trucco occhi, oppure risaltarle per un look più acceso e vibrante. Per chi desidera un effetto opaco meglio optare
per formule dall’effetto idratante. Un valido esempio sono i rossetti opachi confortevoli e nutrienti, che rivestono le labbra di
un bellissimo velo opaco senza creare aridità o screpolature. Vuoi optare per il classico rosso opaco? Puoi scegliere un ros-
so intenso e vibrante dall’effetto vellutato sulle labbra. Per labbra luminose, invece, è possibile scegliere un gloss oppure un
rossetto dal finish lucido. Anche le mani sono molto importanti per un look natalizio completo. Le unghie, rivestite come veri
e propri gioielli, sono messe in primo piano con smalti ultra luminosi. Il rosso rimane un classico, ma se vuoi interpretarlo
con originalità puoi utilizzare un bel rosso magenta con particelle luminose. Per un effetto particolare e assolutamente gla-
mour puoi optare per gli smalti ad effetto metallo. Grazie a tutti di aver letto l'articolo. Questi sono i nostri consigli, spero vi
siano d'aiuto e fateci sapere come vi truccherete per Natale.
Quest'anno Joanne k. Rowling ha invitato tutto il mondo a tornare nel mondo della magia con il film evento dell'anno
"Animali fantastici e dove trovarli". Il film è il prequel della saga di Harry Potter ed é ambientato a New York nel lontano
1926. Racconta la storia di un magizoologo (cioè uno zoologo
che studia le creature magiche) di nome Newt Scamander;
Newt possiede una valigia stregata che ha spazio in quanti-
tà per ospitare e curare le creature magiche ammalate.
L’originale zoologo sbarca a New York nel 1926 e, per sbaglio,
fa uscire dalla sua valigia alcuni animali che combinano guai
in tutta la città. Uno di questi è lo ‘snaso’, una specie di ornito-
rinco che riesce a fiutare gli oggetti preziosi. Grazie a questa
particolare dote Newt incontra in una banca Jacob Kowalski,
un No-mag o babbano, cioé una persona senza poteri magici e
incapace di usare la magia. Vengono così coinvolti in un'av-
ventura magica e conoscono Tina Goldstein e Queenie
Goldstein. La prima lavora al MACUSA (MAgical Congress of
the United States of America) ed è un ex-Auror, cioé una cac-
ciatrice di Maghi Oscuri, che si trova proprio sulle tracce di
Newt. L’altra, Queenie, una Legilimante (chiamata anche Legi-
limens), cioé capace di leggere nella mente degli altri, é una
casalinga, appassionata di moda, che si innamora di Jacob. Purtroppo, i tre animali combinano guai in tutta la città e
anche Jacob é coinvolto. Al termine del film si scopre che ad aver creato il caos in città non sono stati gli animali di Newt
ma quelli di Credence Barebone, un ragazzo con poteri magici straordinari. Siamo sicuri che questo film piacerà a tutti i
fan di Harry Potter e del mondo della magia.
di Martina Carriero
di Deborah Romano
Nel prossimo numero: Come si diventa grandi!
Gerenza D’Ovidio News
Periodico dell’I.C. D’Ovidio, Campobasso
Direttore responsabile: Annamaria Fazioli
Capo Redattore: Mariantonietta Finella
Centro Stampa Artes Campobasso
Hanno partecipato a questo numero:
Aurora Ambrosio, Maria Lara Ciaramella, Mattia Di Tota, Luigi Ferrante, Letizia Galati, Chiara Pia Iannantuono,
Manuela Martino, Luca Muntean, Federica Palladino, Samuel Pasqualone, VA Primaria N. Guerrizio
Camilla Iannone, Francesca La Fratta, Samuel Pasqualone, Mattia Piano, VA Primaria E. D’Ovidio
Francesca Ciaramella, Lucio Zicchillo, VB Primaria Enrico D’Ovidio
Giampiero Angelicola, Filippo Ferro, Oscar Soriano, Francesco Tartaglia, IA Secondaria F. D’Ovidio
Chiara Di Cristofaro, Mario Nicu Judele, Elena Martinino, IB Secondaria F. D’Ovidio
Giorgia Cosimi, Irene Giuliano, Benedetta Pietrangelo, II A Secondaria F. D’Ovidio
Ciro della Valle, Luca Gualtieri, Lorenzo Lalli, II B Secondaria F. D’Ovidio
Ishann Atta, Alessandra Coladangelo, Alice Gherasim, Andrea Ianiro, Kevin Lupicino, Miriam Marone, Alice Tartaglia,
II C Secondaria F. D’Ovidio;
Martina Carriero, Asia Esposito, Annachiara Gallo, Letizia Iasi, Mario Potente, Pia Eleonora Sabella, Matilde Soriano,
Alessandra Sottile, Irene Vergalito, III A Secondaria F. D’Ovidio
Gaia Bagnoli, Michele Ciaramella, Gabriele Di Chiro, Nicolantonio Fancetti, Niccolò Fruscella, Diana Iordache, Alisia
Mancinelli, Cinzia Palladino, Salvatore Passarelli, Deborah Romano, IIIB Secondaria F. D’Ovidio
Simone Anziani, Lorenzo Mastrogiuseppe, IIIC Secondaria F. D’Ovidio
Ospiti d’eccezione: Mena Fratangelo, Alessandro Paolantonio e Dario Petruccelli
PAGIN A 20 AN N O XVI, N UMER O 1
di Martina Carriero
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