Anno XVI - n° 9-2011 IL GIORNALE DELLA · di tanti gufi. I problemi, specialmente in questi...

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www.enpam.it ENPAM Fondato da Eolo Parodi Anno XVI - n° 9-2011 IL GIORNALE DELLA dei Medici e degli Odontoiatri Previdenza Poste Italiane SpA Spedizione in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, comma 1 CNS/AC-Roma periodico Omologato DCOER0953 2 OLIVETI Facciamoci i conti in tasca 3 PREVIDENZA Come cambiano le pensioni 4 PARODI Uniti contro le grandi difficoltà La famiglia del professor Ralph Steinman (nella immagine sullo schermo), premio Nobel per la medicina 2011, si intrattiene con i giorna- listi durante la conferenza stampa che si è tenuta alla Rockefeller University di New York il 3 ottobre scorso. L’annuncio del Karolinska Institutet è stato dato tre giorni dopo la morte dello scienziato, avvenuta a causa di un tumore che lo aveva colpito al pancreas Zach Veilleux/Rockefeller University

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www.enpam.it ENPAMFondato da Eolo ParodiAnno XVI - n° 9-2011

IL GIORNALE DELLA

dei Medici e degli OdontoiatriPrevidenza

Poste Italiane SpASpedizione in Abb. Post.

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004n. 46) art. 1, comma 1

CNS/AC-Roma

periodico

Omologato DCOER0953

2OLIVETIFacciamoci i conti in tasca

3PREVIDENZACome cambianole pensioni

4PARODIUniticontro le grandidifficoltà

La famiglia del professor Ralph Steinman (nella immagine sullo schermo), premio Nobel per la medicina 2011, si intrattiene con i giorna-listi durante la conferenza stampa che si è tenuta alla Rockefeller University di New York il 3 ottobre scorso. L’annuncio del Karolinska Institutet è stato dato tre giorni dopo la morte dello scienziato, avvenuta a causa di un tumore che lo aveva colpito al pancreas

Zach Veilleux/Rockefeller University

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un futurodi certezze.

Per mantenere il tuo standard di vita dopo aver cessato l’attività lavorativa avrai necessità del 75/80% dell’attuale reddito professionale.

FondoSanità è la risposta alle tue esigenze di integrazione previdenziale.

Per aderire:A) Scaricare dal sito internet www.fondosanita.it la SCHEDA DI

ADESIONE e il MODULO DI BONIFICO.

B) Spedire la SCHEDA DI ADESIONE compilata unitamente alla copia del BONIFICO EFFETTUATO alla Segreteria di FondoSanità,

P.zza della Repubblica, 68 - 00185 Roma.

Come pagare MENO TASSEI benefi ci fi scali per chi aderisce a FondoSanità sono consistenti: i versamenti infatti sono oneri deducibili in capo all’iscritto per un importo annuale complessivamente non superiore a 5.164,57 euro. Per i familiari a carico i versamenti sono deducibili dal reddito IRPEF del “capofamiglia”, sempre nel limite complessivo di 5.164,57 euro; la deducibilità fi scale, peraltro, è indipendente dalla detrazione di imposta IRPEF del 19%

per le Polizze Vita eventualmente stipulate dall’iscritto prima del 1° gennaio 2001. Inoltre la tassazione della rendita vitalizia del 15% è

ridotta dello 0,30 per ogni anno eccedente il 15° anno di partecipazione fi no ad arrivare al 9%.

CAPITALE TOTALE RENDITA ANNUALE LORDA

Euro 51.645,69 Euro 3.640Euro 154.937,07 Euro 10.920Euro 258.228,45 Euro 16.650,64

Esempio di rapporto tra capitale accumulato (versamenti + rendimenti) e rendita vitalizia calcolato utilizzando un coeffi ciente medio di conversione per l’età di 65 anni. (Legge 335/95)

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PER INFORMAZIONI: Tel. 06 48294333 Sig.ra DANIELA BRIENZA

Tel. 06 48294337 Sig. ra PAOLA CINTIOFax 06/48294284 - E-mail: [email protected]

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Fondi chiusi o fondi aperti?FondoSanità (fondo “chiuso” riservato ai lavoratori del settore) si fa preferire ai numerosi fondi “aperti” disponibili sul mercato per evidenti e concreti vantaggi:• possibilità di scelta e di eventuali cambiamenti dei gestori;• infl uenza sulle scelte attraverso le elezioni dei Rappresentanti dell’Assemblea

e del C.d.A.;• infl uenza sulle scelte strategiche ed organizzative del fondo;• commissioni di gestione (tra 0,10% e 0,15%) nettamente inferiori ai

fondi aperti (in generale tra 0,60% e 2%) e quindi solo 1,5% in 10 anni e non il 6-20%, con sensibili differenze nei rendimenti accumulati e quindi nel capitale e nella rendita vitalizia;

• nessuna spesa per pubblicità e nessuna commissione da corrispondere a venditori o agenti.

Prestazioni pensionisticheIl diritto alla prestazione pensionistica complementare si acquisisce con almeno cinque anni di partecipazione. L’associato potrà chiedere che gli venga liquidato subito, sotto forma di capitale, al massimo il 50% dell’importo maturato, mentre il rimanente verrà impiegato come premio unico per l’acquisto di una rendita vitalizia rivalutabile personale oppure reversibile (moglie, ecc.). In misura non eccedente il 10% della propria contribuzione annua, è possibile acquisire polizze vita assicurative complementari per la copertura dei rischi di invalidità e premorienza.Il regime di capitalizzazione (il capitale versato più i rendimenti accumulati serviranno a garantire le prestazioni pensionistiche future) e di contribuzione defi nita (il livello contributivo è predefi nito e la pensione è in funzione del rendimento netto del fondo) scelti da FondoSanità, lo rendono uno strumento previdenziale sicuro, trasparente, vantaggioso, necessario.

ChiSiamo: FondoSanità, approvato dalla COVIP il 26 luglio 2007, è una associazione senza fi ni di lucro il cui unico obiettivo è quello di offrire un valido strumento di previdenza complementare agli esercenti le professioni sanitarie. Nasce dalla trasformazione del preesistente FondoDentisti che, costituito nel 1996, ha già assicurato la previdenza integrativa agli odontoiatri italiani dall’aprile 1999, risultando il primo fondo pensione chiuso destinato ai lavoratori autonomi. Possono già aderire a Fondosanità tutti i medici e gli odontoiatri iscritti all’ENPAM, gli infermieri iscritti all’ENPAPI , i farmacisti iscritti all’ENPAF e gli iscritti alla Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI (infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia), nonché i soggetti fi scalmente a carico degli aderenti.

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19 - 2011

SOMMARIO

dei Medici e degli OdontoiatriPrevidenza

IL GIORNALE DELLA

Numero 9/2011

36 News 37 Fibrillazione atriale 38 Vita degli Ordini39 Nobel per la Medicina

40-41 Nave ospedale per bambini africani 42-45 Recensioni libri

46 Medico e tennista 47 Notizie

48-49 Medici illustri: il 1848 50 Musica classica, un quintetto d’eccezione 51 Mostre ed esposizioni in Italia

52-53 Viaggi, l’Andalusia 54-55 Lippi sta al pathos come Botticelli alla grazia

56 Cinema, a tu per tu con Paola Bonelli 57 Il clarinetto, strumento più allegro dell’orchestra

58-59 Lettere al Presidente 60-61 Un medico racconta la sua malattia

62 Filatelia63 L’avvocato 64 L’annuale congresso de La Serpe

2 L’editoriale del Presidente 3 Oliveti, facciamoci i conti in tasca

4-5 Cambiano le pensioni6 Ricongiunzione, negato recupero contributi 7 Limitata adesione ai Fondi per i pensionati 8 Progetto giovani

9-11 Al via l’Estratto Conto Integrato 12-13 Il medico targato Europa

14 Fnomceo: corso sull’Audit clinico 15 Federspev

16-17 L’intervista/1: tumore della prostata 18-19 L’intervista/2: Amiloidosi20-21 L’intervista/3: il pediatra 22-23 Il podologo nel SSN24-25 Un computer… tra medico e paziente

26 Lotta alla malaria: il contributo italiano 27 Malattie rare: le mutazioni del PCDH19

28-29 Attualità: veloce come la luce? 30 Accadde a… Novembre

31-35 Congressi, convegni, corsi

in questo numero

ADEPPLe Casse dei professionisti si preparano ad adottare un codice di autoregolamentazione sulla gestione del rischio negli in-vestimenti mobiliari e immobiliari. L'anticipazione arriva dal Sole-24 Ore e chiama in causa l'Adepp, l'associazione cherappresenta gli Enti previdenziali privatizzati (tra i quali l’Enpam): i suoi tecnici, in sostanza, sarebbero al lavoro per pre-parare un pacchetto di linee guida alle quali le Casse dovranno poi ispirarsi nelle loro operazioni finanziarie, mobiliari eimmobiliari. Secondo il quotidiano economico, l'iniziativa mirerebbe a prevenire ingerenze soffocanti da parte della Co-vip, l'organismo al quale la Manovra di luglio aveva affidato il monitoraggio della gestione patrimoniale degli enti. Per-ché quel provvedimento entri in vigore devono ancora essere emanati i decreti attuativi, ed è proprio in previsione di ta-le passo che l’Adepp ha deciso di muoversi. L’obiettivo del codice di regolamentazione, in particolare, non sarà quello difornire parametri minimi o massimi per gli investimenti, ma indirizzi per la trasparenza delle procedure: “tracciabilità”dei processi di investimento, indicatori di sostenibilità e garanzia, valutazione preventiva e successiva del rischio; defini-zione di limiti di garanzia degli investimenti nelle singole asset class; predisposizione di report omogenei con criteri co-muni di quantificazione dei valori e dei rendimenti immobiliari e mobiliari. “Le linee guida contenute nel nostro codice”ha spiegato il presidente dell'Adepp, Andrea Camporese “sono la nostra proposta per aprire un tavolo concreto di con-fronto con i dicasteri vigilanti per varare i decreti attuativi”. E a tale tavolo, le Casse punteranno a una revisione dei li-velli di vigilanza (oggi otto senza ancora contare la Covip) per ridurre al massimo sovrapposizioni e duplicazioni.

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le scelte di investimenti, sipuò non essere sempre for-tunati. È questa la realtà che dob-biamo affrontare con lamassima attenzione unita-mente ad una strategia delcambiamento richiestacianche da migliaia e miglia-ia di colleghi. Non dobbia-mo smettere di rimboccar-ci le maniche e il cervello.Tutti insieme. •

29 - 2011

LA FINESTRA DEL

di Eolo Parodi

Ci guardiamo intorno etornano in mente bat-tute antiche, direi qua-

si storiche. Bere e soffiare(sciurbì e sciuscià) con-temporaneamente non sipuò. È un modo di dire ge-novese che, oggi come og-gi, sembra adattarsi alla re-altà che stiamo quotidiana-mente vivendo, troppospesso “assaliti” da chi nonci vuole bene, ma anche -devo sottolinearlo - angu-stiati da problemi interni al-la categoria. Si alternano,come sempre, dibattiti e va-lide iniziative per risolvereproblemi che sembranonuovi ma, ad una analisi at-tenta, risultano sempre gli

Presidente

stessi. La differenza a vol-te si riduce all’uso delle pa-role. Occorre UNITÀ perpoter continuare ad affron-tare una realtà che è dura epiena di continue insidie edi tanti gufi. I problemi,specialmente in questi pe-riodi, sono ingigantiti dallasituazione economica cheinveste ormai tutto il pia-neta. Non si comprende sesiamo di fronte ad una ri-voluzione che supera gli an-ni terribili che abbiamopassato tra guerre mondia-li ed esplosioni atomiche.Questi sono e saranno cer-tamente momenti che nes-suno, giovane o vecchio,riuscirà a dimenticare; nesono testimoni i disordiniscoppiati prima in Grecia,e poi a Roma. La ricerca disoluzioni per queste dram-matiche realtà sembra dif-ficile e piena di trabocchet-ti anche perché parliamo disoldi. I “nostri soldi”, quel-li che abbiamo accumula-to, qui in Enpam, con il sa-crificio di tutti gli iscritti,dal più giovane agli anzia-ni; denaro che fa gola amolti. Non abbiamo timo-ri per il lavoro svolto sinoad oggi (partiamo da unpassato ormai lontano) permerito soprattutto dei col-leghi che si sono alternati

Sciurbì e sciuscià non è possibile

nello stesso tempo

nella guida dell’Ente. Laloro attiva e preziosa pre-senza, grazie all’esperien-za accumulata e documen-tata da un impegno co-stante, consente il raffor-zamento a vari livelli del-l’Enpam. Non si dimenti-chi che tutti gli Organi dicontrollo testimoniano au-torevolmente che il nostrocomportamento è lineareanche se, nell’ambito del-

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100,00%80,00%60,00%40,00%20,00%0,00%

PREVIDENZA

di Alberto Oliveti (*)

Ho da poco compiuto58 anni e mi è statoaugurato di vivere a

lungo. Di questo sono bencontento. Come ammini-stratore dell’Enpam, però,non posso fare a meno ditradurre gli auguri in date,proiezioni e assegni pensio-nistici. Faccio il medico difamiglia a Senigallia dal1980, quando non ero an-cora specializzato. Alla finedi quest’anno potrei anda-re già in pensione d’anzia-nità prendendo 3.174 eurolordi al mese. Se anche al-l’Enpam fosse vigente il si-stema contributivo perce-pirei invece 2.088 euro:questa è attualmente la dif-ferenza tra il nostro sistemae quello pubblico. Mi sonofatto fare questi calcoli pro-prio nel momento in cuistiamo per varare le rifor-me previdenziali che sononecessarie per adeguarci aidettami di una manovra delGoverno che, come hoscritto tante volte, ha alza-to troppo repentinamentel’asticella e ha portato i no-stri obblighi di equilibrio

prospettico da 15 a 30 an-ni. La buona notizia è chele tabelle preparate dagli at-tuari dopo mesi di lavorodimostrano che l’obiettivoè alla nostra portata. La no-tizia meno buona è che, co-me tutte le riforme, i cam-biamenti ci costerannoqualche sacrificio. Che sitratti di un provvedimentonon rinviabile, lo dimostraun conteggio rudimentale:dividendo il totale dei con-tributi che ho versato fino-ra per l’importo della pen-sione che ho maturato,emerge che l’Enpam miavrà restituito tutto con gliinteressi nel giro di pochis-simi anni. È evidente che sitratta di una generosità ec-cessiva, o meglio non so-stenibile. Anche perché lasperanza di vita degli ita-liani (e dei medici in parti-colare) si sta allungandosempre di più. Nel 1991 unmaschio sessantacinquenneaveva davanti a sé circa 15anni di vita, nel 2007 l’aspet-tativa era salita a quasi 18

anni (addirittura a oltre 19anni se consideriamo solola categoria dei medici e de-gli odontoiatri). E, secondoun recente studio del Cen-sis, la speranza di vita con-tinuerà ad aumentare di duemesi ogni anno che passa.Aumentare, seppur gra-dualmente, l’età della quie-scenza è quindi una conse-guenza inevitabile. Mentrequesto accade, i dati Enpamsegnalano una crescentetendenza dei medici a la-sciare la professione primadel tempo. Agli inizi del de-cennio scorso più del 97%dei medici di medicina ge-nerale restava al lavoro ol-tre i 65 anni e quasi il 78%aspettava addirittura i 70anni. L’anno scorso, invece,meno del 73% ha attesol’età della pensione ordina-ria di vecchiaia e ad aspet-tare le 70 candeline in am-bulatorio è rimasto meno diun medico su due. È un an-damento del tutto com-prensibile: la mole di lavo-ro, lo stress e la burocrazia

sono aumentati e l’aliena-zione spinge molti a volercessare l’attività appenapossibile. Per questo la ri-forma continuerà a lascia-re al medico la libertà discegliere l’età del pensio-namento. Ma quest’opzio-ne dovrà essere valutatacon attenzione: proprio per-ché la demografia ci diceche la vita si sta allungan-do, il sistema Enpam dovràrendere conveniente resta-re al lavoro e a chi va viaanticipatamente dovrà as-segnare una pensione chetenga conto del fatto che glisarà pagata per un numeromaggiore di anni. Perso-nalmente sarò toccato inpieno dalla riforma: nel2018 avrò 65 anni e ces-sando l’attività a quell’etànon me ne andrei più conl’assegno pieno perché sa-rei in anticipo di tre annisul nuovo “punto zero” (68anni). I tecnici hanno cal-colato che non percepireipiù 4.800 euro come pre-visto dall’attuale regola-mento ma 4.200 euro.Cioè sempre 1.100 euro inpiù di chi va in pensionecon il sistema contributivopubblico. Il sistema che iministeri ci imporrebberose ora non facessimo le ri-forme. •

(*) vice presidente vicario Enpam

PS: gli importi che ho citatonon includono i riscatti cheho fatto. Considerando anchequelli, la pensione sarebbesempre più alta sia prima del-la riforma sia dopo. E il con-fronto con il sistema contri-butivo pubblico andrebbe an-cora più a vantaggio dell’En-pam.

Facciamoci i conti in tasca

In pensione dai 65 anni in poi

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Da dieci anni a questa parte sono sempre di più i medici di medicinagenerale e i pediatri di libera che scelgono di andare in pensioneprima dei 65 anni.

39 - 2011

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PREVIDENZA

Le riforme delle pensio-ni Enpam sono in dirit-tura d’arrivo. Il primo

fondo del quale presentia-mo i futuri interventi è quel-lo dei medici di Medicinagenerale e dei Pediatri di li-bera scelta. Le linee gene-rali, frutto dei calcoli degliattuari e dei tecnici del-l’Ente, sono state illustratedal Consiglio di ammini-strazione dell’Enpam a Vil-lasimius, in Sardegna, in oc-casione del CongressoFimmg. Innanzitutto le da-te: la riforma entrerà in vi-gore nel 2012, come previ-sto, ma – in accordo con iministeri vigilanti – si pun-ta a far decorrere i cambia-menti delle regole dal 2013per lasciare un intero annodi riflessione ai medici chestanno valutando se andareo meno in pensione antici-patamente.

Attualmente all’Enpam l’etàper la pensione ordinaria divecchiaia è 65 anni, ed èdetta “punto zero”. Chi ces-sa il lavoro prima di quel-l’età vede il suo assegno de-curtato secondo una tabel-la di percentuali decisa di-versi anni fa. Chi resta al la-voro più a lungo gode inve-ce di una maggiorazione.Con la riforma il meccani-

smo rimane lo stesso macambiano i parametri: ilpunto zero verrà aumenta-to gradualmente fino a rag-giungere i 68 anni nel 2018.I contributi versati dopo ilcompimento dell’età dellapensione ordinaria di vec-chiaia varranno il 20% inpiù. Chi va in quiescenzaprima vedrà il suo assegnoridotto in base a nuovi co-efficienti di adeguamentoall’aspettativa di vita defi-niti con logica attuariale.Facciamo un esempio con-frontando due casi: oggi unmedico sessantacinquenneha ancora circa 20 anni divita davanti a sé. Se decidedi andare in pensione inquel momento (caso A)l’Enpam dovrà versargli unassegno mensile per due de-cenni. Se invece il medicosceglie di cessare l’attività a60 anni (caso B), avrà di-ritto mediamente a 25 annidi pensione, percependoquindi un vitalizio per cin-que anni in più. Per fare inmodo che l’importo totalepercepito nel corso della vi-ta sia identico in entrambi icasi, è necessario che lapensione B sia ridotta te-nendo conto del più lungoperiodo in cui verrà versa-ta. Perché l’intero sistematenga, dunque, è importan-

te che le percentuali di de-curtazione vengano calco-late in base a rigorosi studisulla reale aspettativa di vi-ta. I nuovi coefficienti do-vrebbero scattare il 1° gen-naio 2013. In ogni caso ilsistema è studiato per non

avere date tagliola: chi va inpensione il giorno successi-vo alla riforma non avrà untrattamento molto diversoda chi è andato via il gior-no prima. Le nuove per-centuali di riduzione, infat-ti, verranno applicate su ba-se mensile, non annuale (èun po’ come avere un tele-fonino con tariffa al secon-do invece che al minuto).

Rimarranno invece del tut-to identici i requisiti per an-dare in quiescenza primadel punto zero: come nelpassato, il medico resteràlibero di pensionarsi a par-tire dai 58 anni di età, se ha

MMGe pediatri di libera scelta, come cambiano le pensioni

49 - 2011

Il Consiglio di Amministrazione dell’Enpam ha illustrato la riforma delle pensioni

La riforma entrerà in vigore già dal 2012 ma la decorrenza delle modifiche sarà dal 2013 per permettere ai medici

di scegliere se andare in pensione anticipatamente o meno

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un minimo di 35 anni dicontributi versati e 30 annidi laurea. In generale, co-munque, restare al lavoropiù a lungo continuerà aconvenire perché l’assegnofinale verrà calcolato su unamassa di redditi più eleva-ta: il salvadanaio da cui sipreleverà la propria pen-sione, cioè, sarà in ogni ca-so più pesante, grazie allaprogressiva maggior rivalu-tazione dei contributi giàversati.

Un altro aspetto su cui lariforma inciderà è l’ali-quota di rendimento che,per i contributi versati a

partire dal 2013, sarà di1,4 invece che 1,5. Noncambierà il valore asse-gnato ai contributi già pa-gati (si chiama principiodel pro rata): in pratica lapensione costruita finoranon verrà in alcun modointaccata. Questo vale an-che per i riscatti: chi li hafatti, ha acquistato un be-neficio che non verrà ri-dotto. La riforma si poneanche l’obiettivo di tute-lare le giovani generazio-ni, per cui sono allo stu-dio dei correttivi che fa-voriscano i contribuentiche ad oggi hanno menodi 50 anni di età.

Infine, la Fondazione av-vierà un progressivo au-mento dei contributi. Apartire dal 2015 l’aliquotacomincerà a salire dall’at-tuale 16,5% a circa il 26%nel 2026. Nessun cambia-mento è previsto fino al2014 perché le recenti ma-novre finanziarie hannobloccato le convenzioni fi-no a quell’anno. Qualsiasiaumento contributivo pri-ma di quella data signifi-cherebbe ridurre la bustapaga dei medici, cosa chel’Enpam non vuole fare. Aregime, l’aliquota del fondoEnpam di medicina genera-le resterà comunque sensi-bilmente inferiore a quellaapplicata da altri enti pre-videnziali. I medici ospeda-lieri, per esempio, versanogià ora il 32,65%.

Nei prossimi numeri delGiornale della Previdenzaverranno illustrate anche leriforme previste per gli al-tri fondi Enpam (fondo ge-nerale della libera profes-sione, specialisti ambulato-riali e specialisti esterni) esaranno pubblicati i detta-gli ancora in corso di defi-nizione.

Nelle maglie della manovrasi cercherà di introdurre an-che un elemento migliora-

tivo a garanzia delle pen-sioni più basse. La speran-za è di aumentare al 100%la percentuale di rivaluta-zione (adeguamento al co-sto della vita) degli assegnifino a tre volte il minimoInps. Lo scopo è tutelarequella parte di entrate cheserve a sopperire a bisogniprimari (“la pensione delpane”).

Questa riforma è un risvol-to della Finanziaria del2007, che ha imposto allecasse previdenziali privatedi aumentare l’orizzontetemporale di stabilità deipropri bilanci. In questi me-si, per effetto dell’obbligodi legge, tutti gli enti stan-no varando le loro mano-vre. Le misure che l’Enpamsi appresta ad approvarepermettono di raggiungerela sostenibilità a 30 annicon una copertura patri-moniale a 50 anni. In pre-cedenza era richiesto unequilibrio a 15 anni.

La parola ora passa alleConsulte dell’Enpam e ai106 presidenti di Ordine,che dovranno discutere eapprovare il testo definitivodella riforma prima che ilprovvedimento passi ai mi-nisteri vigilanti per l’ultimaratifica. •

PREVIDENZA

59 - 2011

L’età per prendere la pensione piena salirà gradualmente a partire dal 2013

2011 65 anni

2012 65 anni

2013 65 anni e 6 mesi

2014 66 anni

2015 66 e 6 mesi

2016 67 anni

2017 67 anni e 6 mesi

2018 68 anni

Il punto zero

al 66° congresso della Federazione dei medici di medicina genarale

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PREVIDENZA

di Claudio Testuzza

Icontributi, relativi alla ri-congiunzione dei periodiassicurativi prodotti in di-

verse sedi e versati alle Cas-se dei liberi professionisti,non possono essere restitui-ti all’interessato qualora nonabbia maturato il diritto altrattamento pensionistico.Lo ha affermato, in passato,la Corte costituzionale conla sentenza n. 439/05. Laquestione, che era stata po-sta in giudizio di legittimitàcostituzionale, risiedeva nel-la norma per la ricongiun-zione dei periodi assicurati-vi ai fini previdenziali per iliberi professionisti, previstadall’articolo 8 della legge n.45 del 5 marzo 1990.In particolare, nel corso diun procedimento civile cheriguardava un libero profes-sionista e la Cassa di previ-denza ed assistenza a favo-re dei dottori commerciali-sti, il tribunale aveva adom-brato l’incostituzionalità,con riferimento all’articolo3 della Costituzione, dell’in-dicazione legislativa con cuisi dispone che nei confrontidei soggetti che si siano av-valsi della facoltà della ri-congiunzione non si applical’articolo 21 della legge n. 21del 29 gennaio 1986, checonsente a coloro che ces-sano dall’iscrizione alla Cas-sa senza aver maturato il di-ritto alla pensione, ed even-tualmente ai propri eredi che

non abbiano diritto alla pen-sione indiretta, di richiede-re la restituzione delle som-me versate a titolo di con-tribuzione alla Cassa di ap-partenenza. Inoltre venivasottolineato, dallo stesso tri-bunale, che la norma censu-rata appariva irragionevoleanche perché, mentre la ri-congiunzione non compor-ta alcun onere per la Cassa,costituisce un arricchimen-to privo di causa il tratteni-mento dei contributi versa-ti dal professionista senza al-cuna prestazione costui o isuoi eredi abbiano conse-guito.I rappresentanti della Cassaavevano rilevato, invece, chel’articolo 3 della Costituzio-ne era stato richiamato so-lamente sotto il profilo del-la violazione del principio diuguaglianza e senza alcun ri-ferimento a quello di ragio-

nevolezza e che la stessaCorte, con una precedentesentenza, aveva sottolineatoche l’invocato principio nonpotesse essere utilizzato perestendere situazioni di pri-vilegio. Peraltro non sussi-steva neppure l’ipotesi di unarricchimento della Cassamedesima, in quanto data lanatura solidaristica dei si-stemi previdenziali non èconfigurabile un generale di-ritto per gli assicurati, i qua-li non abbiano comunquegoduto le prestazioni attese,di ottenere la restituzione diquanto versato agli enti pre-videnziali di appartenenza,essendo il versamento deicontributi finalizzato al con-seguimento di un interessecollettivo. La Corte costituzionale havalutato, preliminarmente,che sebbene la ricongiun-zione delle posizioni previ-

denziali presso gestioni di-verse sia un istituto a carat-tere generale, la restituzionedei contributi è di carattereeccezionale ed è prevista so-lamente a favore di deter-minate categorie professio-nali e non regolata da nor-me uniformi. La domandadi ricongiunzione è, poi, ir-revocabile con la formale ac-cettazione oppure tramite ilversamento, anche parziale,dell’importo dovuto. La riconducibilità della do-manda ad una libera sceltadell’assicurato, unitamenteal carattere eccezionale del-la restituzione dei contribu-ti, fa sì che, qualora la facoltàdi ricongiunzione vengaesercitata, non possa essereaffermata l’irragionevolezzadella scelta legislativa dellaregola generale, ossia quel-la dell’inesistenza di un di-ritto alla restituzione. Vizi diirragionevolezza non ven-gono riscontrati dalla Corteneppure riguardo l’indebitopagamento dell’assicuratoovvero dell’arricchimentosenza causa che la Cassaconseguirebbe essendo, ap-punto, i versamenti giustifi-cati dalle situazioni e legi-slazioni esistenti e dalla cir-costanza che trattasi, co-munque, di un sistema so-lidaristico. Per queste determinazioni furespinta, in quanto non fon-data, la questione di legitti-mità costituzionale dell’arti-colo 8 della legge 45/90 equindi confermata la non re-stituzione dei contributi ver-sati ai fini della ricongiun-zione nel caso in cui il lavo-ratore non raggiunga il di-ritto al trattamento pensio-nistico. •

Ricongiunzione, negato il recupero dei contributi

69 - 2011

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Ipensionati di vecchiaia ocoloro che abbiano rag-giunto il limite di età per

ottenere il trattamento pen-sionistico non possono ade-rire a forme di previdenzacomplementare. Possonoinvece iscriversi i pensio-nati di anzianità a condi-zione che l’iscrizione av-venga almeno un anno pri-ma del compimento dell’etàprevista per il pensiona-mento di vecchiaia.Lo ha precisato la Covip, laCommissione di vigilanzasui Fondi di previdenzacomplementare, con unadeliberazione concernentegli orientamenti in materiadi adesione alle forme pen-sionistiche complementarida parte dei pensionati.Con riferimento al decretolegislativo n. 252 del 5 di-cembre 2005, era stata rap-presentata alla Commissio-ne l’esigenza di precisazio-ni in merito alla possibilitàper i pensionati di aderirealle forme pensionistichecomplementari. Al riguar-do, sotto il profilo norma-tivo, sono da rilevare le di-sposizioni contenute negliartt. 8, comma 11, e 11comma 2 del decreto legi-slativo stesso. In particolare secondo l’art.8, comma 11, “La contri-buzione alle forme pensio-nistiche complementari puòproseguire volontariamen-te oltre il raggiungimentodell’età pensionabile previ-

sta dal regime obbligatoriodi appartenenza, a condi-zione che l’aderente, alla da-ta del pensionamento, pos-sa far valere almeno un an-no di contribuzione a favo-re delle forme di previden-za complementare. È fattasalva la facoltà del soggettoche decida di proseguire vo-lontariamente la contribu-zione, di determinare auto-nomamente il momento difruizione delle prestazionipensionistiche”. Secondol’art. 11, comma 2 “Il dirit-

to alla prestazione pensio-nistica si acquisisce al mo-mento della maturazionedei requisiti di accesso alleprestazioni stabiliti nel re-gime obbligatorio di appar-tenenza, con almeno cinqueanni di partecipazione alleforme pensionistiche com-plementari”.L’ordinamento dunque nondisciplina specificamente lapossibilità di adesione deipensionati ma si limita aprevedere la facoltà di con-tinuare a contribuire ancheoltre il raggiungimento del-l’età pensionabile purché al-la data del pensionamento

l’iscritto possa vantare al-meno un anno di contribu-zione alle forme di previ-denza complementari. Ilpunto nodale della questio-ne, ha fatto rilevare la Co-vip, risiede nell’interpreta-zione della espressione “rag-giungimento dell’età pen-sionabile” e “data del pen-sionamento” contenute nel-l’art. 8, comma 11 del de-creto legislativo 252/2005.È da ritenersi che per rag-giungimento dell’età pen-sionabile, possa intendersi,

in assenza di ulteriori speci-ficazioni, il compimento del-l’età prevista nel regime ob-bligatorio di appartenenzaper il conseguimento dellapensione di vecchiaia. Si re-puta, altresì, che a tale con-cetto, per logica connessio-ne, possa ricondursi ancheil successivo riferimento “al-la data del pensionamento”.Tenuto conto di quanto ri-levato, in base al combina-to delle norme sopra richia-mate, per i titolari di pen-sione di vecchiaia o, co-munque, per coloro che ab-biano raggiunto il limite dietà previsto per il consegui-

mento di tale trattamentopensionistico, l’adesione al-le forme di previdenza com-plementare risulta pertantopreclusa. Per tali pensiona-ti, la disciplina del settoreammette solo la possibilitàdi continuare la contribu-zione su posizioni aperte inforza di adesioni avvenutealmeno un anno prima del-la data del pensionamento.Diversa è invece la situa-zione dei titolari di pensio-ne di anzianità che non ab-biano raggiunto l’età pen-sionabile prevista nel regi-me obbligatorio di apparte-nenza per il conseguimentodel trattamento pensioni-stico di vecchiaia. Per talisoggetti, l’adesione alle for-me di previdenza comple-mentare appare ammissibi-le in presenza della mede-sima condizione previstaper continuare a contribui-re alle forme di previdenzacomplementare indicatadall’art. 8, comma 11, os-sia della circostanza chel’iscrizione avvenga alme-no un anno prima del com-pimento dell’età pensiona-bile stabilita per il regime diprevidenza obbligatoria diappartenenza. Ricorrendoquesta condizione, il sog-getto che prosegue volon-tariamente la contribuzio-ne, oltre il compimento del-l’età pensionabile, potrà de-terminare autonomamenteil momento della fruizionedella prestazione, una vol-ta conseguito il requisitominimo di almeno cinqueanni di partecipazione alleforme pensionistiche com-plementari. •

C. T.

PREVIDENZA

79 - 2011

Limitata l’adesione ai Fondi per i pensionati

È da ritenersi che per “raggiungimento dell’età pensionabile” possa intendersi

il compimento dell’età prevista nel regime obbligatorio

di appartenenza per il conseguimentodella pensione di vecchiaia

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PROGETTO GIOVANI

89 - 2011

Informarsi per conoscerepossibilità e opportunità

di Gian Piero Ventura Mazzuca (*)

Nel momento in cuiscriviamo quest’arti-colo il numero prece-

dente è appena arrivato nel-la case di tutti i giovani me-dici e odontoiatri. Ecco per-ché, nel frattempo, sonocontinuate a giungerci mol-te richieste di informazionidi carattere tecnico. Non vo-lendo replicare quanto giàpubblicato un mese fa, ri-cordiamo solo che per que-sto tipo di informazioni, co-me descritto dettagliata-mente nella penultima pa-gina di questo giornale, esi-ste il personale dell’UfficioAccoglienza e Relazioni conil Pubblico e quello del Ser-vizio Accoglienza Telefoni-ca (Sat). A quest’ultimo l'or-ganismo svizzero SQS ha

recentemente rilasciato lacertificazione di qualità UNIEN ISO 9001:2008 per lasua attività.In effetti la maggior partedelle domande sono sempredello stesso tipo, ovvero in-formazioni sul riscatto di

laurea etc. allora, magari giànel prossimo numero, in-tervisteremo un collega spe-cializzato in materia previ-denziale col quale rispon-deremo alle domande più ri-chieste.Nel frattempo ricordiamoallora alcuni dati fonda-mentali, che però spessodiamo per scontati mentrein realtà, specialmente per

le nuove generazioni… equindi nuovi iscritti allaFondazione, non è propriocosì.Ad esempio, la parola fon-dazione che anticipa la siglaEnpam, spiega come il no-stro sia diventato nel 1995

un organismo privato ma diinteresse pubblico. Si sa che chiunque vogliaesercitare la professione de-ve iscriversi all’Albo pro-fessionale tenuto dall’Ordi-ne Provinciale, e con taleiscrizione nasce automati-camente anche l’obbligo le-gale dell’iscrizione e dellacontribuzione alla Fonda-zione Enpam, che è l’Ente

La Fondazione Enpam rischia di rimanere un soggetto sconosciuto sino al momento del pensionamento

gestore della previdenza ob-bligatoria a favore di tutti imedici e gli odontoiatriiscritti all’Albo.Ma mentre l’Ordine diven-ta una realtà vicina agliiscritti perché presente intutte le provincie e quindi èun soggetto che accompa-gna il medico in molte fasidella sua vita lavorativa in-vece, per i più, la Fondazio-ne Enpam rischia di rima-nere un soggetto sconosciu-to sino al momento del pen-sionamento. Errore grave. Però proprio tali considera-zioni hanno fatto nascere“Progetto Giovani”, ossia lavolontà da parte dell’Enpamdi portare avanti una seriedi iniziative volte ad avvici-nare i giovani colleghi allaFondazione e viceversa.L’importante dunque è in-formarsi per conoscerne be-ne possibilità e opportuni-tà, anche perché è proprioadesso che diventa ancorapiù fondamentale difendereil proprio futuro.•

(*) [email protected]

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99 - 2011

di Vittorio Pulci (*)

La trasparenza è unobiettivo prioritariodella Fondazione En-

pam. Pertanto, al fine diconsentire a tutti gli iscrittiun accesso diretto, tempe-stivo e completo ai dati es-senziali relativi alla propriaposizione previdenziale,l’Ente ha cercato, nel corsodegli anni, di arricchiresempre più i servizi on-lineofferti dal portale Internetwww.enpam.it.In particolare, per quantoattiene gli aspetti contribu-tivi, il medico o l’odontoia-tra può oggi usufruire delleseguenti funzionalità:• consultazione on-line del-la propria posizione contri-butiva (obbligatoria e vo-lontaria) relativa a ciascunFondo di previdenza: “Quo-ta A” e “Quota B” del Fon-do Generale, Fondo Medi-cina Generale, Fondo Spe-cialisti Ambulatoriali, Fon-do Specialisti Esterni/Ac-creditati;• stampa dei duplicati deibollettini RAV per il paga-mento del contributo “Quo-ta A” (attivo dal 2010, cir-ca 250.000 documenti/an-no);• certificazione dei contri-buti “Quota A” corrispostitramite RID (domiciliazio-ne bancaria, attivo dal2010, oltre 105.000 d/a);• presentazione per via te-lematica della dichiarazio-ne dei redditi professionali

imponibili presso la “Quo-ta B” (servizio utilizzato dacirca 50.000 iscritti nel cor-so dell’anno 2011);• stampa dei duplicati deibollettini MAV per il paga-mento del contributo “Quo-ta B” (circa 120.000 d/a);• certificazione ai fini fisca-li dei contributi ordinariversati nel corso dell’annoin favore della “Quota B”del Fondo di PrevidenzaGenerale (attivo dal 2011,circa 120.000 d/a);• stampa dei duplicati deibollettini MAV per il paga-mento del regime sanzio-natorio “Quota B” e certifi-cazione dei relativi importiversati nell’anno preceden-te (circa 15.000 d/a);• stampa dei duplicati deibollettini MAV per il paga-mento dei contributi di ri-scatto e certificazioni degliimporti corrisposti a tale ti-tolo (circa 13.000).Al fine di offrire all’iscrittouna visione unitaria e com-pleta della propria posizio-ne, è stato adesso predi-sposto un unico documen-to riepilogativo dell’interavita contributiva, nel qualesono evidenziati gli impor-ti corrisposti in favore ditutti i Fondi Enpam, sia a ti-tolo di contribuzione obbli-gatoria che volontaria (ri-scatti di laurea, di allinea-mento, contributi modula-ri etc.).Grazie alla consultazione ditale Estratto Conto Unico –disponibile per tutti gli

iscritti sul portale della Fon-dazione entro la fine del-l’anno – sarà possibile, inogni momento, monitorare,con un solo click, la propriaposizione previdenziale pres-so l’Enpam in maniera sem-plice, sintetica e diretta.Gli iscritti che hanno con-tribuito anche presso altregestioni (Inps o Inpdap, etc.),infine, grazie alla fattiva col-laborazione con gli altri En-ti previdenziali italiani po-tranno accedere on-line adun ulteriore documento:l’Estratto Conto Integratonel quale saranno esposti, inordine cronologico, i versa-menti e i periodi contributi-vi maturati presso tutti i Fon-di di previdenza obbligato-ria ai quali il contribuente èstato assicurato. Il modellodi Estratto Conto Integratoè stato predisposto tenendoconto dei diversi tipi diestratto già in uso presso gliEnti e le Casse previdenzia-li ed è composto di due se-zioni:• un primo quadro (QuadroA), riporta gli elementi utilialla valutazione dell’anzia-nità contributiva complessi-vamente maturata presso idiversi Fondi d’iscrizione,nonché i periodi di contri-buzione figurativa ricono-sciuta;• un secondo quadro (Qua-dro B), illustra gli elementiprettamente contabili, qua-li la contribuzione dovuta egli importi effettivamenteversati.

Anche tale documento saràconsultabile direttamenteon-line, mediante accesso alportale www.enpam.it, pre-via autenticazione pressol’Area riservata. Gli inte-ressati, una volta entrati nelsistema, potranno visiona-re una guida dettagliata al-la lettura dell’Estratto (ve-di legenda a pag. 10 e fac-simile a pag. 11). Nelle prossime settimane sa-rà avviata una prima fasesperimentale: l’accesso a ta-le servizio sarà disponibilesolo per un campione limi-tato di soggetti, individuatitra i titolari di posizioni con-tributive presso più Enti diprevidenza. Ai prescelti sa-rà trasmessa una specificanota informativa volta ad il-lustrare le finalità dell’ope-razione ed a spiegare le mo-dalità di accesso e consulta-zione del documento. Ciascun Ente previdenzia-le continuerà, ovviamente,ad essere responsabile solodei propri dati contributi-vi. Pertanto, le eventuali ri-chieste di chiarimento inmerito alle informazioniesposte nell’ECI, sarannoinoltrate per via telematicaall’Ente previdenziale tito-lare della relativa posizionecontributiva.Con l’offerta di questi inno-vativi servizi, la FondazioneEnpam vuole proseguire nel-l’opera di capillare diffusio-ne della conoscenza previ-denziale fra i propri iscritti econfermarsi come un puntodi riferimento nel panoramaprevidenziale italiano. (con-tinua a pagg. 10-11)

(*) Dirigente Servizio con-tributi ed attività ispettiva

Estratto conto integrato:la fase sperimentale

PREVIDENZA

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PREVIDENZA

10

Campo “Note” del Quadro A. In questo campo vengono esposti codici corri-

spondenti ad eventuali annotazioni ed avvertenze indi-cate dagli Enti e relative al periodo contributivo.

Campo “Retribuzione o Reddito” del Quadro A.

Nel campo, in alternativa tra loro, vengono riportati: • l’importo in euro della retribuzione imponibile dei la-

voratori dipendenti; • l’importo del Reddito IRPEF dei liberi professionisti; • la dizione “dichiarazione all’Ente non presentata”; • la dizione “dichiarazione all’Ente non dovuta”.

Campo “Volume Affari IVA” del Quadro A. Nel campo, in alternativa tra loro, vengono ri-

portati: • l’importo del Volume d’affari IVA dei liberi profes-

sionisti (se dichiarato all’Ente); • la dizione “dichiarazione all’Ente non presentata”; • la dizione “dichiarazione all’Ente non dovuta”.

Riepilogo dei periodi contributivi nel quadro A. Nel riepilogo dei periodi contributivi, in fondo

al quadro A, vengono esposti, per ogni Ente o Cassa, idati riassuntivi espressi in anni, mesi e giorni, calcolatiseguendo le regole di conversione previste dalle normein materia di totalizzazione dei contributi.

Riepilogo dei montanti contributivi nel quadro A.

Nel riepilogo dei montanti contributivi vengono ri-portati, se disponibili, gli importi dei montanti con-tributivi e la corrispondente data di rivalutazione (ge-neralmente il 31 dicembre dell’anno precedente, sul-la base dei dati acquisiti), per ciascun ente o fondo in-teressato.

Campi “Contributi Soggettivi”, Contributi In-tegrativi o Aggiuntivi”, “Altri Tipi di Contribu-

ti”, del Quadro B. Vengono qui riportati, per i liberi professionisti, gli im-porti della “Contribuzione Dovuta” e della “Contribu-zione Versata”, classificati negli appositi quadri secon-do i valori del Tipo di Contributo e della relativa clas-sificazione.

Per “Altri Tipi di Contributi” si intendono quelli NONutili a fini pensionistici.

L’Estratto Conto Integrato è suddiviso in tre quadri dilettura: il quadro A è riassuntivo riguardo i periodi con-tributivi utili al diritto e alla misura con l’esposizionedei dati relativi alle retribuzioni o ai redditi dichiaratida attività professionale. Il quadro B è analitico rispet-to ai versamenti effettuati, in particolare dai liberi pro-fessionisti. Il quadro C è riservato ai contribuenti ENA-SARCO.

Regole generali per l’esposizione dei periodi con-tributivi.

Le informazioni relative ai periodi assicurativi (numerocontributi, unità di misura, retribuzioni o redditi, versa-menti) sono esposte in ordine cronologico. Ove per unostesso periodo fossero presenti contributi di diversi En-ti di previdenza o Casse professionali, l’ECI ne riportal’elencazione senza eseguire sommatorie. Per ogni Ente/Cassa i periodi da ricongiunzione e da ri-scatto non attribuiti ad uno specifico periodo temporalesono riportati in testa all’elenco dei periodi contributivi. In caso di ricongiunzione, il periodo contributivo ogget-to di ricongiunzione può figurare sia tra quelli relativi al-l’Ente che trasferisce i contributi, sia tra quelli relativi al-l’Ente ricevente, con una evidente duplicazione e so-vrapposizione di periodi contributivi. Questa evenienzaviene segnalata da un’avvertenza di carattere generaleche giustifica la compresenza di detti periodi nell’ECI edinforma l’utente sulla conseguenza che essi, in quantoduplicati, verranno conteggiati una volta sola ai fini delraggiungimento dei requisiti di legge.

Gestione e/o Fondo” dei Quadri A e B. In questo campo viene specificato il Fondo previ-

denziale, cui si riferiscono i periodi assicurativi, per i so-li Enti o Casse che ne hanno più di uno.

Tipologia Rapporto / Contribuzione dei QuadriA e B.

In questo campo è presente l’indicazione del rapporto dilavoro o del tipo/forma di contribuzione, ottenuta sullabase delle informazioni indicate da ciascun Ente o Cas-sa, secondo regole di esposizione fornite dagli Enti sullabase di schemi validi all’interno di ciascuno di essi.

Campi “Unità di Misura” (al diritto e al calcolo)del Quadro A.

In corrispondenza ai possibili valori “A”, “T”, “M”, “S”,“G”, viene riportata, in calce all’ECI, una legenda con lecorrispondenti decodifiche: “anno”, “trimestre”, “mese”,“settimana”, “giorno”.

1

5

6

7

8

9

10

2

3

4

LEGENDA PER LA CORRETTA LETTURA DELL’E.C.I.

9 - 2011

(segue da pag. 9)

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PREVIDENZA

11

UNITA' DI MISURA

ALDIRITTO

UNITA' DI MISURA

ALCALCOLO

CODICEMATRICOLA DENOMINAZIONE

-

Ente / Cassa Anni Mesi Giorni

la otatulavirotropmIetnE..…………..…………1 etnE

…………….…………….………………………………n etnE

CODICE DENOM. DOVUTO VERSATO DOVUTO VERSATO DOVUTO VERSATO

UNITA' DI MISURA AL DIRITTO

DITTAMANDANTE

ALTRI TIPI DI CONTRIBUTI

CONTRIBUTI INTEGRATIVI O AGGIUNTIVI

DAL AL

CONTRIBUTI UTILI A PENSIONE

IMPORTOCONTRIBUTI

PENSIONABILI

CONTRIBUTISOGGETTIVI

TIPOLOGIARAPPORTO /

CONTRIBUZIONE

AZIENDA - LAVORATORE

Fondo

DAL AL ENTE GESTIONEe/o FONDO

Fondo A

……….

RIEPILOGO DEI PERIODI CONTRIBUTIVI

Ente 1 Fondo A……………

Fondo Z

……………

DAL

Fondo Z

VOLUMEAFFARI IVA

ENTE E/O CASSA

PROFESS.

Fondo

Ente n

RIEPILOGO DEI MONTANTI CONTRIBUTIVI

NOTE RETRIBUZIONEO REDDITOAL GESTIONE

e/o FONDO

TIPOLOGIARAPPORTO /

CONTRIBUZIONE

AZIENDA - AMMINISTRAZIONE/ENTE - LAVORATOREPERIODI CONTRIBUTIVI UTILI A PENSIONE

1 2 3 7

8

9

5 6

2 3 10

4

4

10 10

GUIDA ALLA LETTURA DELL'ESTRATTO CONTO INTEGRATO (E.C.I.)

9 - 2011

“Gli eventuali periodi oggetto di ricongiunzione contributiva possono risultare presenti più volte, in quanto riferiti a tutti gli Enti interessati al procedimento.”

I contributi maturati presso Enti e gestioni diversi, purchè noncoincidenti, possono essere sommati ai fini pensionistici, allecondizioni previste dalle norme in materia di totalizzazione e diricongiunzione dei periodi assicurativi.

QUADRO "A" - Generalità degli Enti e Casse Professionali (eccetto ENASARCO) - Anzianità contributiva - Montanti contributivi

QUADRO "B" - Generalità degli Enti e Casse Professionali (eccetto ENASARCO) - Riepilogo dei contributi versati

QUADRO "C" - Sola contribuzione ENASARCO

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APPROFONDIMENTI

129 - 2011

di Orfeo Notaristefano

Due medici italiani,Salvatore Ramuscel-lo e Giorgio Berchic-

chi, sono stati eletti dal-l’Assemblea plenaria che siè tenuta a Napoli il 6 e 7 ot-tobre al vertice dell’UnioneEuropea dei Medici Spe-cialisti (UEMS). Ramu-scello ha assunto la carica diVice-presidente e Berchicchiquella di tesoriere. Il nuovoPresidente dell’Unione è Ro-muald Krajewski, già depu-tato al Parlamento della Po-lonia. Krajewski sarà affian-cato da quattro Vice-presi-denti: oltre a Ramuscello, so-no Hans-Peter Ulrich, JanSkhra e Hans Hjielmqvist.Segretario generale sarà Ed-win Borman, mentre ZlatkoFras, Presidente uscente, èstato eletto membro di col-legamento con le istituzionieuropee, visto che l’Uems,che ha sede a Bruxelles, svol-ge gran parte delle sue atti-vità in stretta relazione conParlamento europeo e Com-missione. Grande soddisfazione, ov-viamente, per la doppia e

qualificata rappresentanzaitaliana, unica delegazionepresente nel board con duenomi. La prossima rilevan-te attività Uems è previstanella capitale belga il 18 no-vembre, quando sarà pre-sentata l’ultima bozza delDocumento per l’accredita-mento europeo delle attivi-tà formative del medico.

Il rafforzamento della rap-presentanza italiana in senoall’Uems è il fatto nuovo epositivo. Amedeo Bianco,presidente della Fnomceo,parla chiaro: “In tanti an-ni l’attenzione della Fede-razione verso la dimensio-ne europea della profes-sione medica è stata co-stante. Nulla succede a ca-so. Abbiamo seminato pri-ma, in maniera continuati-va e sobria, e i risultati so-no arrivati”. Tra le sfide dei prossimi

anni, Nicolino D’Autilia,responsabile ufficio esteridella Federazione e presi-dente Omceo di Modena,ne indica una: “L’omoge-neità dei percorsi formati-vi e la libera circolazionedei professionisti costitui-scono, in questo senso,punti di riferimento peruna discussione sempre

aperta tra i partner euro-pei”. Dal canto suo, Ga-briele Peperoni, segretariodella Federazione e presi-dente Omceo di Napoli,sottolinea: “La nostra spe-ranza è che da Napoli par-ta una nuova Uems, capa-ce di rilanciare ancora piùavanti la figura del profes-sionista europeo che, inuna fase come questa, stavivendo una situazionemolto delicata, come ab-biamo visto nel recenteworkshop di Udine”.

La professione medica escedai recinti della dimensio-ne nazionaleSi tratta, in effetti, di per-corsi che gli esponenti dellaFnomceo stanno battendoda anni, nella consapevolez-za che l’Europa Unita nonvuol dire soltanto monetaunica, non vuol dire solo Eu-ropa delle banche, maun’Europa più forte nelle sueIstituzioni politiche. Ed èsulla scia delle migliori in-telligenze degli europeisticonvinti che si colloca la sfi-da della professione medicache esce dai recinti della di-mensione nazionale per pro-iettarsi nella dimensione so-vranazionale ed europea. Distrada se n’è fatta, ma altrane resta da fare. Non a casoD’Autilia e Peperoni fannoriferimento al convegno diUdine sulla formazione me-dica europea. Perché proprioa Udine, il 9 e 10 settembre,la Fnomceo ha riunito le rap-presentanze mediche del-l’Europa per delineare stru-menti e mezzi per armoniz-zare i percorsi formativi a li-vello europeo. L’espressione“armonizzare” fu coniataproprio da Bianco a Udine,a conclusione dei lavori.“Armonizzare più che uni-formare”, questa la sintesi,che il Presidente motivò inquesto modo: “L’Europa hadefinito il riconoscimentodei titoli professionali, oradobbiamo riflettere sui con-tenuti e questa è una rifles-sione complessa”.

“Recuperare il senso del la-vorare insieme”Bianco si è poi chiesto: “E’più importante il contenito-re o il contenuto? Credo che

Fa passi in avanti il “medico targato Europa” Due italiani al vertice dell'Unione Europea dei Medici Specialisti. Il lungo lavoro del presidente Amedeo Bianco e di altri esponenti

della Fnomceo è stato premiato. Ma le sfide sono grandi per armonizzare la formazione nel Vecchio Continente e per giungere a un servizio sanitario comune europeo.

Già nel 2013 libera circolazione per i professionisti della salute e per 480 milioni di cittadini che potranno curarsi nei 27 Paesi UE

I limiti ci sono ma la formazione

specialistica in Italia è di buona qualità

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139 - 2011

APPROFONDIMENTI

siamo giunti ad una fase incui dobbiamo cambiare ilcontenitore (legge 368/99)per salvare il contenuto. Oc-corre pensare a un diversoasset normativo per garan-tire mezzi e strumenti ai pro-fessionisti. L’obiettivo è quel-lo di garantire un profilo distandard comuni che abbia-no caratteristiche comuni.Insieme, dobbiamo riflette-re su limiti e carenze dellasituazione attuale, nella con-sapevolezza che i limiti ci so-no, ma la formazione spe-cialistica in Italia è di buonaqualità. Nei percorsi che ciattendono, dobbiamo recu-perare, tutti, a livello euro-peo, il senso del lavorare in-sieme”.

Dal 2013, 480 milioni di cit-tadini liberi di curarsi nei27 Paesi UEE a Udine si è verificato pro-prio un esempio di questo“lavorare insieme”, con lapresenza e gli interventi deirappresentanti delle mag-giori sigle dei professionistieuropei: Ceom (Conseil Eu-ropéen des Ordres desMédecins), Pwg (PermanentWorking Group of Euro-pean Junior Doctors), Ue-mo (Union Européenne delMeédecins Omnipracticien)e Uems (Union Européennedes Médecins Spécialistes).Tutti insieme per quella cheLuigi Conte, Presidente del-l’Ordine di Udine e promo-tore dell’evento, ha definito

“una sfida colossale e glo-bale l’apertura delle fron-tiere della salute” a 480 mi-lioni di europei che dal 2013saranno liberi di curarsi nei27 Paesi dell’Unione. Con-te, che è rappresentanteFnomceo nella commissio-ne Ecm del ministero dellaSalute, ha parlato di “cultu-ra della qualità, da porre al-la base di ogni aspetto delpercorso formativo di cia-scun medico”. Ma la fotografia della si-tuazione attuale l’ha forni-ta il vice-presidente Fnom-ceo Maurizio Benato che haparlato di luci e ombre neiprocessi formativi, riba-dendo il ruolo degli Ordi-ni, anche in rapporto alle

Università e alle Scuole dispecializzazione. Un ruolopiù incisivo degli Ordininell’ambito delle Istituzio-ni europee lo ha rivendica-to anche Nicolino D’Autil-ia, coordinatore ufficioEstero della Federazione evice-presidente Ceom.

Verso un Sistema sanitariocomune europeoL’evento di Udine, pur seincentrato sull’accredita-mento europeo degli spe-cialisti, aveva come sfondogli scenari che si vanno de-lineando in Europa in que-sti decenni. Si tratta di pro-cessi lunghi, complessi, do-ve pesi e contrappesi deisingoli Paesi a volte spin-gono in avanti l’idea del-l’Europa Unita, altre voltela frenano. Con uno sguar-do all’indietro, ai primi pas-si delle strategie comuni perla formazione, dal BolognaProcess del 1999, poi rati-ficato a Lisbona nel 2002,ma oggi con l’auspicabileprospettiva, tutta da co-struire, di un Sistema Sani-tario comune Europeo. Va-le la pena consultare, sulportale www.fnomceo.it, ildocumento conclusivo sca-turito a Udine. Per i medi-ci si pensa a una Tessera, oCarta, professionale euro-pea volontaria, “ma biso-gna studiare bene quali in-formazioni deve contenere– precisa Mario Pirillo, eu-roparlamentare della com-missione Ambiente e Sani-tà del Parlamento Europeo– Continuerò a seguirel’evoluzione di queste te-matiche perché giungano abuon fine, in collaborazio-ne con la Fnomceo”. •

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FNOMCEO

di Sesto Francia

Come già riportato suqueste colonne ha pre-so l’avvio, nella prima

metà di settembre, il corsofad – bleded sull’Audit cli-nico, secondo step del piùampio percorso ECM sul“Governo clinico” (il primoha riguardato la Root Cau-se Analysis) promosso dallaFnomceo in collaborazionecon il ministero della Salutee la Federazione Ipasvi.Un tema, anche questo, cheha suscitato grande interes-se tra i professionisti dellasalute se consideriamo giàl’alto numero di accessi alcorso, sia on-line che in “mo-dalità fax” (autoformazionesul volume e invio del test divalutazione). Mentre scri-viamo infatti oltre 5.300 ca-mici bianchi hanno termi-nato il percorso ed acquisi-to i 12 crediti ECM.

Secondo il National Institu-te for Clinical Excellence(NICE) l’Audit clinico “è unprocesso finalizzato a mi-gliorare le cure offerte al pa-ziente, attraverso il con-fronto sistematico delle pre-stazioni erogate con criteriespliciti, l’implementazionedi cambiamenti a livello in-dividuale e di team, e il suc-cessivo monitoraggio dei fat-tori correttivi introdotti”.A sua volta il ministero del-la Salute ha definito l’Auditcome “metodologia di ana-lisi strutturata e sistematica

per migliorare la qualità deiservizi sanitari, applicata daiprofessionisti attraverso ilconfronto sistematico concriteri espliciti dell’assisten-za prestata, per identificarescostamenti rispetto a stan-dard conosciuti o di bestpractice, attuare le opportu-nità di cambiamento indivi-duato ed il monitoraggio del-l’impatto delle misure cor-rettive introdotte”.“La principale caratteristicadell’audit è quella di fondarsisul confronto e la misura-zione delle pratiche profes-sionali con standard di rife-rimento – sostiene LuigiConte, responsabile delle at-tività ECM della Federazio-ne degli Ordini - concettosempre più accolto nelmondo sanitario. Infatti gli

operatori della salute fre-quentemente richiedono diavere riferimenti precisi perfornire cure appropriate edi pazienti, più e meglio in-formati, richiedono unaqualità dell’assistenza ade-guata rispetto alle cono-scenze scientifiche”.

In quali contesti - dottorConte - può o deve essereapplicata questa metodolo-gia di analisi?L’audit clinico è applicabilead aree dell’assistenza per lequali sia ipotizzabile svilup-pare interventi di migliora-mento; ciò significa che nonè ragionevole impegnarsi inun processo di audit allor-ché il divario tra la prassi esi-stente e quella ottimale siaminimo, quando pur aven-

do livelli di assistenza sub-ottimali le possibilità di in-trodurre cambiamenti sianolimitate o quando non sianoconosciuti i livelli ottimali diassistenza. In ogni caso, pri-ma di intraprendere un au-dit è necessario esaminareattentamente la situazione eassicurarsi che l’audit clini-co sia il metodo più appro-priato per trovare le solu-zioni al problema indivi-duato.

Esistono altre metodologiedi verifica?Certamente. A seconda delcontesto, possono essereutilizzati anche altri meto-di quali ad esempio l’anali-si di morbosità e mortalità(MM&M) o il benchmar-king.

Come nasce l’esigenza di ri-correre all’audit e chi ne de-ve essere il promotore?La richiesta di effettuare unaudit può avere origine dal-la direzione aziendale, daiprofessionisti che operanonel dipartimento e/o nel-l’unità operativa ma anchesu richiesta dei pazienti e deicittadini. È comunque necessario chevenga precisato il contestoda dove parte la richiesta, lemotivazioni, gli obiettivi edi beneficiari. Perché se la proposta pro-viene dalla direzione azien-dale, vanno consultati i pro-fessionisti coinvolti al fine diacquisire il loro parere circal’esistenza della criticità e lasua priorità. Se il tema del-l’audit è proposto dai pro-fessionisti è necessario iltempestivo interessamentodella direzione aziendale per

Audit, strumento per migliorarele performance professionali

149 - 2011

COME ACCEDERE ALL’AUDIT ON-LINE

Ricordiamo che i Corsi FNOMCeO sono attivi sullapiattaforma FadInMed. Chi ha già frequentato il corsosulla RCA può utilizzare lo stesso PIN per registrarsi al-l’Audit. Per coloro i quali vi accedono per la prima volta è ob-bligatorio passare dal sito della Federazione (www.fnom-ceo.it), dove si verrà riconosciuti e dal quale si arriveràdirettamente alla scheda di registrazione.Compilata la scheda, si riceveranno alla propria e-maille password per entrare nel programma. Da questo mo-mento in poi si potrà accedere direttamente alla piatta-forma (www.fadinmed.it) senza più passare dal sito del-la Federazione.Inserita la password basterà cliccare su “vai ai corsi”o direttamente su Audit Clinico (o nel caso su RCA-Root Cause Analysis) per svolgere le attività formative.Terminato il corso si avrà la conferma del superamen-to direttamente dalla piattaforma e si potrà scaricare estampare il proprio attestato con i relativi crediti.

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di Eumenio Miscetti (*)

In questa manovra finan -ziaria c’erano molte aspet-tative per sanare i bilanci

dello Stato con riforme strut-turali, ma ancora una voltail Governo non ha trovato laforza di esercitare una vali-da azione per gli obiettivi as-sunti, e ovviamente la con-fusione regna nell'affrontarela grave crisi economica. Stando così le cose, il pro-blema del debito e del defi-cit dello Stato immancabil-mente rimane irrisolto e ne-cessariamente sono gli ita-liani ad essere chiamati, co-me sempre, ad intervenirecon un aumento della pres-sione fiscale, impatto deva-stante soprattutto sul cetomedio, al quale ancora sichiede ciò che esso non è piùin grado di dare.Tutti sono d'accordo chequesta classe non va impo-verita, ma ancora una voltaquesta enorme fetta di so-cietà, che è il motore dellosviluppo, viene sottoposta adenormi sacrifici.In un momento così diffici-le non possiamo rimanere in-differenti, c'è bisogno dellosforzo di tutti nel manifesta-re energicamente la propriadelusione per i mancati, ne-cessari e risolutivi tagli strut-turali, che affidati, così comesono stati, con molta super-ficialità ad un intervento dimodifica costituzionale, vuoldire rimandare i provvedi-menti alle calende greche e

Appartenenza, forza motivantenelle conquiste sociali

159 - 2011

FEDERSPEV

valutare il possibile impattosu altri servizi. I cittadini/pazienti possonoavanzare le loro proposte diaudit direttamente ai pro-fessionisti o alla direzioneaziendale.

Abbiamo detto che l’auditè un processo di migliora-mento ma, in breve, qualibenefici comporta?In modo schematico pos-siamo dire che migliora lapratica e quindi producebenefici nella cura e nellafornitura di servizi, svilup-pa l’apertura al cambia-mento, fornisce garanziesulla qualità dell’assistenzamediante l’applicazione del-le migliori pratiche eviden-ce-based. Possiamo aggiungere chel’audit migliora l’ascoltodei pazienti, aiuta a com-prendere e dare risposta al-le loro aspettative, permet-te di sviluppare linee guidao protocolli locali e riduceal minimo gli errori e i dan-ni ai pazienti riducendo nelcontempo il contenziosoper veri o presunti casi dimalpractice. È pertanto auspicabile chele Regioni e le P.A. inseri-scano, tra gli indirizzi dafornire ai Direttori Genera-li delle strutture sanitarie eai rappresentanti istituzio-nali delle professioni sani-tarie, l’utilizzo sistematicoe continuativo dell’audit cli-nico, al fine di sviluppare lacapacità di valutare, di in-novare e rispondere, rispet-to ad una realtà in continuocambiamento, alle aspetta-tive dei pazienti e dei pro-fessionisti”. •

quindi non utili per l'attualeesigenza economica.Incredibilmente si è tornatiall'insana abitudine italianadi ricaricare il risanamentosulle spalle delle famiglie delceto medio e quindi sui pen-sionati, che ormai hanno rag-giunto la soglia dell'umanasopportazione.Quando la politica non fa ciòche dovrebbe, come dare so-prattutto un segnale di buonesempio, anziché farsi losconto sui tagli dei costi del-la politica, mantenendo in-tangibili vitalizi, ammorbi-dendo o quasi annullandomodifiche strutturali, l'indi-gnazione monta nel Paese eil ceto medio deve farsi ve-nire la voglia di uno scattoverso l'alto, cercando in sestesso la forza e la spinta atrovare le motivazioni per di-fendere, per reagire, per pro-testare contro frustrazioni esacrifici.Per fare questo il ceto medioe nel caso specifico la classesanitaria non deve essere di-visa, ma deve organizzarsicon rinnovata determinazio-ne e fiducia e sentirsi moti-vata al fine di costruire unsolido consenso indispensa-bile per le conquiste sociali. Ecco la necessità di apparte-nenza ad una Federazionesindacale di sanitari quale laFederspev, che da sempre haun impegno aperto nei con-fronti dei colleghi pensiona-ti e pensionandi contro le ini-que misure della politica.È doveroso rimarcare,che

questa Federazione, forte ecoesa come non mai, inseri-ta, come più volte ho detto,in un contesto di un grandesindacato di ceto medio, qua-le la Confedir-Mit, è ora di-ventata co-protagonista nel-le scelte economiche e socialidei pensionati nel dialogo colGoverno.Ma per rendere la sua azio-ne di rappresentanza anco-ra più forte ed incisiva, la Fe-derspev ha bisogno della par-tecipazione di tutti i colleghiin quiescenza, tenendo benpresente che nessun proces-so di accrescimento nelleconquiste sociali può realiz-zarsi senza il pieno coinvol-gimento di tutte le compo-nenti sociali del variegatomondo sanitario.Questa classe deve esseresempre presente nella socie-tà civile sui temi che la ri-guardano ed assumere unaresponsabile mentalità cul-turale politica e sindacale co-me ragione di difesa del pro-prio stato sociale e sentirsimotivata ad associarsi per co-stituire una grande forza,sempre più imponente, com-battiva e convincente nel ri-vendicare i propri diritti. •

(*) presidente Federspev

Info FEDER.S.P.EV.(Federazione nazionale sanitari pensionati e vedove) tel. 06.3221087,06.3208812,fax 06.3224383,e-mail [email protected]

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L’INTERVISTA/1

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di Carlo Ciocci

Il cancro della prostataviene oggi riconosciutocome uno dei principali

problemi medici cui è sot-toposta la popolazione ma-schile. In Europa rappre-senta la neoplasia di granlunga più frequente, conun’incidenza annuale di214 casi ogni 1000 uomi-ni per una stima di circa2,6 milioni di nuovi casiogni anno, e la secondacausa di morte per neo-plasia. Da circa 20 annicon l’introduzione nellapratica clinica del PSA(antigene prostatico speci-fico) si è registrato infattiun notevole aumento nel-la diagnosi della neoplasia,al quale però ha corrispo-sto solo un leggero incre-mento della mortalità, po-nendo il problema del tu-more prostatico clinica-mente non significativo edel rischio del sovra-trat-tamento.

Professor De Dominicis,quali sono le indagini cheavete a disposizione perfare diagnosi precoce ditumore della prostata? Ad oggi gli strumenti dia-gnostici principali usati in-cludono l’esplorazione di-gito-rettale della prostata

(DRE), l’ecografia tran-srettale e il PSA. La DREdeve costituire sempre ilprimo approccio diagno-stico e ha lo scopo di ap-prezzare la forma, la con-sistenza, la dolorabilità eapprossimativamente il vo-lume della ghiandola, non-ché la presenza di nodulisospetti. L’ecografia tran-srettale assolve principal-mente il compito di evi-denziare aree ecografica-mente dubbie e migliorarel’accuratezza della biopsia

prostatica, che rappresen-ta la sola indagine che per-mette di fare diagnosi cer-ta di neoplasia. Il PSA co-stituisce ad oggi ancora ilmarcatore sierico più uti-lizzato. E’ una glicoprotei-na prodotta quasi esclusi-vamente dalle cellule epi-

teliali della prostata e, da-to fondamentale, costitui-sce un marcatore d’organoe non di cancro; pertantoun’elevazione dei suoi va-lori può presentarsi anchein presenza di altre patolo-gie prostatiche (IperplasiaProstatica Benigna, prosta-titi). Nei primi anni dell’usoclinico del PSA le principa-li linee guida internaziona-li avevano adottato un va-lore soglia di 4 ng/ml, poiabbassato da alcuni Autoria 2,5 ng/ml. In realtà già da

Il professor Carlo De Dominicis si è laureatopresso la Facoltà di Medicina e Chirurgiadell’Università “La Sapienza” di Roma ed ha conseguito la Specializzazione in Urologia con il Prof. Ulrico Bracci.

È divenuto Professore Associato prima e Professore Ordinario poi presso l’Università

“La Sapienza” di Roma ed è attualmenteresponsabile dell’Unità Operativa Complessa

di Urologia e Tecniche Mininvasive. È direttore della Scuola di Specializzazione in Urologia dell’Università “La Sapienza”

qualche anno è stato am-piamente dimostrato chenon è possibile stabilire unvalore soglia minimo chepossa escludere con certez-za la presenza di un carci-noma prostatico. Un notostudio statunitense (IMThompson et al., N Engl JMed 2004) condotto su cir-ca 3000 uomini ha eviden-ziato un rischio di neopla-sia di circa il 25% per va-lori di PSA tra 2 e 4 ng/mle di circa l’8% per valori in-feriori a 1 ng/ml. Quindiabbassando il valore di ri-ferimento del PSA si assistead un aumento della dia-gnosi di nuovi casi di neo-plasia prostatica, ma con unaumento anche d’incidenzadi tumori non significativi,la cui storia naturale non in-cide sulla sopravvivenza.Pertanto il PSA mostra unabassa specificità diagnosti-ca e risulta scarsamente af-fidabile per selezionare i tu-mori clinicamente signifi-cativi. Per questo motivo nelcorso degli anni si è tentatodi migliorare la specificitàdel PSA con alcune sue va-rianti come ad esempio ilrapporto tra PSA libero etotale, che trova il suo ra-zionale nel fatto che le cel-lule prostatiche neoplasti-che producono meno PSAnella forma libera rispettoalle cellule benigne; pertan-to quanto più è basso que-sto rapporto tanto più au-menta il rischio di neopla-sia. Per esempio quando ilvalore scende al di sotto di0,10, il rischio di cancroprostatico è stimato del56%. Negli ultimi mesi, trale varie isoforme del PSA,ha suscitato un certo inte-

Tumore della prostata, PSA e nuovi marcatori

Nonostante le nuove tecnichespetta all’urologo decidere

il migliore iter per ogni singolo paziente

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“una biopsia prostatica po-sitiva, poiché questa pro-teina si concentra in quan-tità molto più elevata neltessuto canceroso. L’utili-tà clinica del PCA3 consi-ste nel selezionare quei pa-zienti con PSA alterato chepresentino una maggioreprobabilità di neoplasia,permettendo quindi di ri-durre il numero di biopsieinutili. Inoltre è stato di-mostrato che il PCA3 è cor-relabile con l’aggressivitàdella neoplasia e potrebbequindi essere usato comemarcatore predittivo di ma-lattia localmente avanzata.In realtà però, al di là del-l’entusiasmo iniziale, seb-bene il PCA3 possa esserecertamente di ausilio nellapratica clinica, non rap-presenta ancora una solu-zione definitiva al proble-ma della diagnosi precocedel tumore prostatico.

Anche il PCA3, pertanto,pur aiutando l’urologo aprecisare il reale stato del-la prostata non risolve deltutto il problema diagno-stico. Ci sono altre inda-gini che possono essereutili?La ricerca e il progresso tec-nologico sicuramente nonsi fermano. Negli ultimi an-ni anche nel campo delladiagnostica per immagini siè cercato di migliorarnel’accuratezza ed in questo

senso l’indagine da consi-derarsi più affidabile è laRMN della prostata constudio spettroscopico e di-namico. Le immagini allaRMN della prostata sonomolto definite, ma da solenon distinguono con suffi-ciente validità una neopla-sia da una infiammazione,fibrosi o iperplasia dellaprostata. Il vantaggio diquesta metodica è di asso-ciare alla valutazione perimmagini uno studio meta-bolico della prostata (spet-troscopia) ed uno della suavascolarizzazione (studiodinamico). Lo studio spet-troscopico valuta la con-centrazione nella prostatadi tre sostanze: il citrato cheè presente nella prostatanormale; la creatina chepuò aumentare nella flogo-si e in tutti i processi proli-ferativi; la colina, più spe-cifica in caso di trasforma-zione neoplastica. Il risul-tato è un grafico che diven-ta caratteristico nel distin-guere un sospetto di neo-plasia da uno di flogosi oipertrofia.

Professore, alla luce delleproblematiche e delle nuo-ve tecniche esposte, nellasua pratica clinica come sicomporta?Nonostante le attuali me-todiche a nostra disposi-zione, spetta sempre al-l’urologo, con la sua espe-rienza clinica, decidere divolta in volta il miglioreiter per ogni singolo pa-ziente in relazione alle spe-cifiche problematiche delcaso. È quindi fondamen-tale, da parte dell’urologo,conoscere non solo le nuo-

ve tecniche diagnostiche adisposizione, ma soprat-tutto le caratteristiche ed ilimiti di ognuna di esse,per poter prendere di vol-ta in volta la decisione piùappropriata per arrivare al-la biopsia prostatica conl’indicazione più mirata.Altro compito fondamen-tale dello specialista è inol-tre quello di rassicurare ilpaziente lungo il suo iterdiagnostico, che spesso sisviluppa nell’arco di mesi,se non di anni, specifican-do che comunque, nellamaggioranza dei casi, sitratterebbe di ricerca dineoplasia in una fase clini-ca molto precoce e quindidi malattia ancora limitata.Infatti il paziente tendemolte volte a vivere conpreoccupazione anche pic-cole variazioni del valoredel PSA e spesso commet-te l’errore di ripeterlo arbi-trariamente ed ossessiva-mente o di ricorrere di suainiziativa ad altre indagini. D’altro canto, altri pazien-ti si affidano esclusivamen-te all’esecuzione periodicadel dosaggio del PSA, chesappiamo essere da solo in-sufficiente per una tran-quillità clinica nei confron-ti del carcinoma prostatico.In questo senso diviene es-senziale l’instaurarsi di unrapporto di fiducia tra pa-ziente e medico, per evita-re da una parte che il pa-ziente tenda a diventare me-dico di se stesso e che il me-dico, dall’altra, non co-gliendo le ansie e preoccu-pazioni del paziente, nonrenda lo stesso parte attivanel processo decisionale. •

L’INTERVISTA/1

179 - 2011

È fondamentale conoscerenon solo le nuove tecnichediagnostiche a disposizione

ma soprattutto le caratteristicheed i limiti di ognuna di esse

resse il 2proPSA. Esso è unprecursore del PSA liberoed è tipicamente associatoal tessuto canceroso pro-statico. L’utilizzo di questomarcatore permette di mi-gliorare significativamen-te la specificità diagnosti-ca del rapporto PSA libe-ro/PSA totale nei pazienticon valori di PSA tra 2,5 e10 ng/ml. Un recente stu-dio (J Brian et al., J Urol,2010) ha confrontato laspecificità clinica del PHI(Prostate Health Index:p2PSA/PSA libero * radicequadrata PSA totale) e delrapporto PSA libero/PSAtotale. Al 95% di sensibili-tà clinica, la specificità cli-nica del PHI per valori diPSA compresi tra 2,5 e 10ng/ml è stata del 18,2%mentre quella del PSA libe-ro/PSA totale del 6,6%,con un miglioramento del-la specificità diagnostica dicirca tre volte.

Negli ultimi anni è stato in-trodotto nella pratica clini-ca il dosaggio del PCA3: inche cosa consiste e a checosa serve?Il PCA3 è un gene sovrae-spresso nel 95% dei casi dicarcinoma prostatico. IlPCA3 viene dosato su uncampione di urine ottenu-to dopo massaggio prosta-tico. Più alto è il livello diPCA3 presente nelle urine,più alta è la probabilità di

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L’INTERVISTA/2

189 - 2011

di Claudia Furlanetto

“Le amiloidosi so-no malattie ca-ratterizzate dalla

deposizione progressiva diproteine, con anomalie con-formazionali (misfolded pro-teins), in forma fibrillare invari tessuti, con conseguen-te insufficienza funzionaledegli organi bersaglio. Le fi-brille hanno una strutturaben definita (a foglietti beta)e presentano una patogno-monica birifrangenza verdemela in luce polarizzata do-po colorazione con rossoCongo”, spiega il professorGiampaolo Merlini, diretto-re del Centro per lo Studio ela Cura delle Amiloidosi si-stemiche della FondazioneIRCCS - Policlinico San Mat-teo di Pavia. “Ad oggi sonostati classificati più di 28 ti-pi di amiloidosi sulla basedelle diverse proteine che for-mano le fibrille di amiloide.I depositi possono essere lo-calizzati al cervello (Alzhei-mer), o formarsi in numero-

si organi: cuore, rene, fegato,milza, tratto gastroenterico,sistema nervoso periferico eautonomo, come nel casodelle amiloidosi sistemiche,causando un progressivo egrave danno funzionale.Dei cinque tipi di amiloido-si sistemica più comuni quel-la AL è la più frequente, conuna incidenza di circa diecipazienti per milione per an-no. Le fibrille in questo ca-so sono formate da una ca-tena leggera immunoglobu-linica monoclonale”.Quali sono le difficoltà nel-la diagnosi?La sintomatologia è spessosimile a quella di altre pa-tologie. Secondo i dati a no-stra disposizione il ritardodiagnostico medio è di cir-ca un anno e mezzo ed es-sendo questa una malattiaprogressiva è chiaro comeil tempo, in questo caso, sia“vita”. L’età mediana alladiagnosi è di circa 60 anni.Quanti centri specializzatici sono in Italia?Essendo una malattia rara,

già nel 1986, quando a Pa-via abbiamo iniziato ad oc-cuparcene, abbiamo istitui-to una rete nazionale di cen-tri - 68 in tutta Italia - chesono vitali sia per il ricono-scimento della patologia siaper il follow up a cui i pa-zienti devono essere sotto-posti. L’elenco dei centri èdisponibile sul sito webwww.amiloidosi.it. Quale è la sintomatologia?Esistono dei segnali di allar-me (cosiddetti red flags): lacomparsa improvvisa di ede-mi declivi, che spesso spin-ge il medico a pensare a di-sfunzione vascolare, nellamaggior parte dei casi è cau-sata da importante protei-nuria. Il 10 per cento delle

Giampaolo Merlini è direttore dell’Area di ricerca di Tecnologiebiomediche e Biotecnologie presso i Laboratori sperimentali

di ricerca e del Laboratorio di Analisi chimico cliniche della Fondazione IRCCS, Policlinico S. Matteo di Pavia. È direttore

del Centro per lo Studio e la Cura delle Amiloidosi sistemiche“Carlo Bernasconi” presso il Policlinico San Matteo e ha istituito

e coordina il Gruppo italiano per le Amiloidosi. Professore di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica all’Università

di Pavia, nel 2008 ha ricevuto il Premio internazionale “JanWaldenström” per le sue ricerche sulla attività biologica delle

immunoglobuline e sulla definizione della prognosi e miglioramentodella terapia della macroglobulinemia di Waldenström

Porpora periorbitale, è un segno caratteristico presente in circa l’11 per cento dei pazienti con amiloidosi AL

sindromi nefrosiche sonocausate da amiloidosi e i re-ni sono coinvolti in circa il70 per cento dei pazienti chepresentano la malattia. Sepoi la proteinuria si associaalla presenza di una compo-nente monoclonale, il so-spetto diagnostico diventamolto forte. Aumenti di biomarcatori car-diaci, in particolare il pepti-de natriuretico di tipo B (NT-proBNP e BNP), sono se-gnali precoci di un possibilecoinvolgimento del cuore.Negli stati più avanzati, in-vece, il cardiologo riscontrauna cardiomiopatia restritti-va, che è tipica della malat-tia. Spesso sono presenti unosparkling del setto e bassivoltaggi all’elettrocardio-gramma. Comunque solol’impiego dei biomarcatoridà la possibilità di una dia-gnosi precoce di queste se-vere malattie. Quindi, nei pa-zienti con gammopatia mo-noclonale di incerto signifi-cato (MGUS), condizioneche può associarsi ad ami-loidosi, la raccomandazioneè di eseguire periodicamen-te la valutazione dei biomar-catori cardiaci. Consideran-do che oltre l’80 per centodei nostri pazienti muore perscompenso cardiaco o mor-te improvvisa, è comprensi-bile come la misura periodi-ca dei biomarcatori cardiaci

Amiloidosi, riconoscerla significa curarla

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L’INTERVISTA/2

siti di amiloide nel grasso pe-riombelicale, si effettua unagoaspirato e si procede al-l’analisi. Se il risultato è ne-gativo, si consiglia la biopsiadelle ghiandole salivari mi-nori. Questo identifica un ul-teriore 5 per cento dei pa-zienti.Se anche in questo caso il ri-sultato è negativo si può pro-cedere ad una biopsia del-l’organo coinvolto, che pre-senta però qualche rischioemorragico perché a questamalattia si associa, a volte,

anche un deficit di un fatto-re della coagulazione, il fat-tore X in particolare. Una volta documentato ildeposito nei tessuti, è ne-cessario identificare la pro-teina che lo ha formato: unerrore di tipizzazione po-trebbe avere delle conse-guenze catastrofiche dal pun-to di vista terapeutico. Le tec-niche di immunoistochimicasono in genere poco affida-bili. Abbiamo pubblicato dapoco sulla rivista Blood unostudio sull’impiego di meto-dologie di proteomica per latipizzazione inequivocabiledei depositi di amiloide.

Per procedere con la terapiabisogna prendere in consi-derazione il rischio connes-so al danno d’organo?La valutazione del rischio, inparticolare quello connessoalla disfunzione cardiaca, ènecessaria per scegliere lastrategia terapeutica. Pren-diamo ad esempio l’amiloi-dosi AL: il sistema di stadia-zione, messo a punto dai col-leghi della Mayo Clinic, si ba-sa su due marcatori biochi-mici di disfunzione cardiaca,l’NT-proBNP e le troponine.

La concentrazione dei mar-catori determina la progno-si: se entrambi sono norma-li la prognosi è eccellente, sesono entrambi elevati è piùsevera ed il paziente richiederegimi terapeutici attenuatiper ridurne la tossicità.Ogni due cicli di terapia ènecessaria una valutazionedella risposta basata sia sul-la concentrazione delle ca-tene leggere libere (nel ca-so della amiloidosi AL) siasui biomarcatori cardiaci,per modificare in tempi bre-vi un eventuale trattamen-to inefficace. Con questa strategia tera-

peutica si riescono ad otte-nere risultati molto buoni:circa il 70 per cento dei pa-zienti risponde alla terapia ecirca il 40 per cento di lorosopravvive almeno 10 anni. A che punto siamo con la ri-cerca?Grazie alla ricerca e ai nuo-vi farmaci, riusciamo oggi acolpire il processo amilodo-genico nelle sue tappe, quin-di dalla sintesi del precur-sore all’interazione con i tes-suti, alla rimozione dei de-positi, al danno cellulare. Inquest’ultimo caso, capiremeglio come le proteine de-terminano la tossicità cellu-lare diventa un obiettivo pri-mario per aggiungere un tas-sello importante alla terapia.Il lavoro di coordinamentotra i centri è stato fonda-mentale per i progressi cheavete compiuto?È stato vitale. È importanteil riconoscimento del formi-dabile lavoro dei 68 centriche compongono la rete na-zionale e dei ricercatori delCentro per lo Studio e laCura delle Amiloidosi siste-miche della FondazioneIRCCS Policlinico San Mat-teo. La stretta e consolidataosmosi con i ricercatori deldipartimento di Biochimicadella nostra Università, di-retti da Vittorio Bellotti, haconsentito di trasferire ra-pidamente in Clinica gli im-portanti progressi nella ri-cerca di base. La battaglia aquesta malattia è un’impre-sa corale, con tanti prota-gonisti, ed è solo grazie al-l’impegno e all’entusiasmodi tutti che si sono final-mente aperte concrete pro-spettive di miglioramentoper i pazienti. •

consenta di identificare pre-cocemente il danno cardia-co causato da amiloidosi e diintervenire in tempo.Tra gli altri sintomi, la di-sautonomia: il paziente, in-torno ai 50 anni ed in as-senza di diabete, presentaimpotenza da cause non no-te e severa ipotensione or-tostatica (spesso associata asincopi), etc. Questi segnidel coinvolgimento del si-stema nervoso autonomodevono far pensare ad unapossibile amiloidosi. Stessacosa vale per le neuropatieperiferiche sensitivo-moto-rie progressive.Quali sono i segni fisici evi-denti?Ci sono aspetti fisici carat-teristici che si presentano so-lo in una piccola percentua-le (10-15 per cento) di pa-zienti: porpora periorbitaleche appare e scompare inpochi giorni, soprattutto do-po manovre di Valsalva.Questo, in particolare, nonè un segno molto precocema è patognomonico. Ed an-cora: la macroglossia che èpresente solo nel 10 per cen-to degli ammalati e dovreb-be suscitare prontamente ildubbio di amiloidosi AL.Epatomegalia e splenome-galia sono pure presenti inalcuni pazienti. Quali sono gli strumentidiagnostici?La diagnosi di amiloidosi sibasa sul riscontro biopticodi depositi che, dopo colo-razione con rosso Congo, os-servati al microscopio otticoa luce polarizzata, assumo-no un caratteristico colorverde brillante.Poiché oltre l’85 per centodei pazienti presenta depo-

Depositi di amiloide ottenuti dalla aspirazione del grassoperiombelicale, colorati con rosso Congo con la tipica birifrangenza

verde brillante in luce polarizzata

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L’INTERVISTA/3

209 - 2011

di Andrea Sermonti

Il nucleo familiare, siamotutti d’accordo, non è più“quello di una volta”: il

numero di separazioni e didivorzi degli ultimi anni è ta-le da certificare un cambia-mento a dir poco ‘radicale’.E alla luce di questo muta-mento, la figura del pediatradiventa un riferimento an-cor più fondamentale e in-dispensabile per i genitori. Eanche l’ambulatorio pedia-trico diventa sempre più unluogo in cui si apprende unmodello di vita adeguato: “Ilpediatra interviene per mi-gliorare lo sviluppo del bam-bino e delle famiglie – con-ferma Giuseppe Mele, pre-sidente della Federazioneitaliana medici pediatri – e

non cura solo la malattia, maanche i rapporti fra genitorie figli. Con l’aspettativa divita destinata ad aumentare(in Italia il 18% sono anzia-ni solo il 15% adolescenti),la prevenzione è fondamen-tale, sin dai primi mesi di vi-ta: si deve andare oltre ilconcetto di malattia”.

In che modo si sta modifi-cando la figura del moder-no pediatra?Il pediatra di famiglia, oggi,è un vero e proprio tutoredel benessere psicofisico delbambino e dell’adolescente.E perché ciò non resti solouno slogan il pediatra haorientato sempre più la suaformazione professionale, di-venendo di fatto veicolatoredi corretta informazione sa-

nitaria, soprattutto nell’am-bito della prevenzione. Co-noscenza delle patologieemergenti, delle trasforma-zioni demografiche e fami-liari e dei nuovi bisogni so-cio sanitari rendono questoprofessionista della salute ilvero perno centrale del Ssn.

E cosa vi serve per farequesto?Innanzi tutto ambulatori do-tati di attrezzature diagno-stiche di alto livello, per da-re risposte sempre più pre-cise. E se, oggi, per poter in-vestire sul “self help”, i pe-diatri si stanno sempre piùorganizzando in associazio-ni, il Servizio Sanitario Na-zionale deve fare la sua par-te investendo in attrezzatu-re e fattori di produzione per

Intervista con Giuseppe Mele, presidente della Federazione italiana

dei medici pediatri (Fimp). Nato a Melendugno (Lecce) si è laureato in

Medicina e chirurgia nel luglio del 1977,specializzandosi in Clinica pediatrica tre

anni dopo con il massimo dei voti e la lode.Docente di Terapia pediatrica ambulatorialepresso l’Università di Foggia, è stato elettoSegretario nazionale della FIMP nel 2001

e dal 2006 è Presidente nazionaledei pediatri italiani

la salute pubblica, nella con-sapevolezza che non si trat-ta di aumenti di costo ma diveri investimenti sul futurodell’Italia.

Eppure esistono tante leggiche puntano a questo obiet-tivo... Credo che non sia sufficien-te ‘scrivere’ le leggi. Perchéil Servizio Sanitario Nazio-nale non continui a essere ilbuco nero che tutti cono-sciamo, in termini di costi,si deve operare per una sa-nità di prossimità ai bisognidi salute della popolazione.Una sanità territoriale cheeviti gli accessi impropri aipronto soccorso ospedalie-ri. A ciò, mi sento di segna-lare la implementazione didue ulteriori attività preven-tive e informative all’un tem-po: quella sulla corretta ali-mentazione e quella sul cor-retto utilizzo dei farmaci.

Molte mamme si chiedono:quali medicine è meglio da-re ai nostri bambini, ancheai più piccoli?La cosa più importante èquella di evitare ad ogni co-sto il cosiddetto “fai da te” ei famosi “passa parola” tramamme. I dati che abbiamoraccolto ci dicono che le ma-lattie infiammatorie, che so-no le più frequenti, nel 60,70 per cento dei casi sono diorigine virale e solo 3 su 10sono di origine batterica. Diconseguenza è da evitareogni abuso di antibiotici. Maancor più importante risultal’approccio culturale al “si-stema farmaci”: e il pediatradeve contribuire all’utilizzosempre più significativo delfarmaco generico, che oltre-

Il pediatra del Terzo millennio“Assistente di volo nella crescita”

L’obiettivo è quello di accompagnare le famiglie nel percorso di crescita dei propri figli, e insegnare loro un corretto stile di vita,

fin dai primi anni. Perché la famiglia sta perdendo sempre più le prerogative di stabilità, sostituite oggi

da cambiamenti repentini all’interno del focolare domestico

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tutto è una risorsa nel sensoche riduce la spesa sui far-maci incidendo sulla soste-nibilità economica del Ser-vizio Sanitario Nazionale.

Molte mamme si chiedono:non è meglio che i bimbi sifacciano gli anticorpi anzi-ché insistere con i vaccini?Sono convinto che le vacci-

nazioni siano fondamentali:tanto che penso che il bam-bino vada vaccinato controtutte le malattie prevenibili.Anche contro l’influenza!Anche le patologie sono evo-lute e, oggi, non è più tem-po per i cosiddetti ‘rimedidella nonna’: per la profilas-si delle malattie respiratorie,per esempio, possiamo usa-

re farmaci o sostanze comela lattoferrina e la vitaminaD, che saranno lanciati neiprossimi mesi e che posso-no essere somministrati findai primi periodi di vita.

Avete recentemente istitui-to il primo “OsservatorioNutrizionale d’Italia”. Dicosa si occupa?L’osservatorio studia le ca-renze e gli eccessi nutrizio-nali fin dai primi mesi di vi-ta. All’inizio di ottobre ab-biamo presentato a Torino –al nostro congresso nazio-nale, una manifestazione de-dicata all’attività motoria,perché la sedentarietà ha unruolo deleterio quanto de-terminante per l’obesità: ec-co perché stiamo studiandodiete ad hoc per i bimbi a ri-schio. Del resto, l’obesità in-fantile sta aumentando, spe-cie nelle regioni del Sud: giàdai primi mesi di vita biso-gna incidere sull’alimenta-zione, fornendo informazio-ni corrette alle famiglie. Perquesto lo scorso anno ab-biamo istituito una Scuoladi formazione, sotto l’egidadel ministero della Salute.

Finora abbiamo formatoduemila pediatri, e ci pro-poniamo di formarne altret-tanti nei prossimi anni.

Una delle accuse che ven-gono mosse ai genitori dioggi è quella di essere pocopresenti.La teoria per cui non è im-portante il tempo ma la qua-lità non mi convince: il“quanto” è fondamentale.La comunicazione può es-sere facilitata dalla presen-za, e il contrasto deve avve-nire perché attraverso i con-trasti si cresce. Bisogna ama-re nel rispetto l’uno degli al-tri, ma la dissimmetria ge-nerazionale è fondamentale.È vero, comunque, che inItalia purtroppo le strutturedi supporto genitoriale sonoancora troppo assenti. È unodei motivi per cui è semprepiù difficile decidere di di-venire genitori. A ciò si ag-giunga che nel nucleo fami-liare si trova sempre menotempo per il dialogo genito-ri/figli e che, questo, inge-nera comunque altre pro-blematiche. Il “dio” bambi-no non deve esistere. •

L’INTERVISTA/3

219 - 2011

L’Italia è fortunatamente uno dei paesi che ha la nor-mativa più stringente e puntuale dell’alimentazione

per l’infanzia. La legge tollera la presenza di ridottequantità di micotossine, metalli pesanti e pesticidi, madistingue tra adulti e “children” (lattanti e bambini fi-no a 3 anni di età) imponendo per questi ultimi limitimolto più ristrettivi e vicini allo “zero analitico”. Comenel caso del deossinivalenolo di cui è ammessa una do-se fino a 750 parti per miliardo (microgrammi/chilo)per l’adulto, mentre per i bambini il tetto scende a 200ppb. Con un ulteriore distinguo: solo i prodotti specifi-camente dedicati a questa fascia (baby food), e sogget-ti a notifica ministeriale, devono rispettare i limiti per ichildren. La crisi economica che tutti i Paesi stanno vi-vendo da più di due anni sta condizionando fortemen-te tanto l’abitudine al consumo e di acquisto delle fa-miglie quanto le strategie e le proposte delle aziende,che in alcuni casi pur di raggiungere gli obiettivi di bu-siness, hanno messo sullo scaffale dedicato normalmenteai prodotti per l’infanzia prodotti generici “vestiti” e per-sonalizzati come se fossero baby food.

1. No alla nuova divinità: Internet non è il nuovoMessia

2. No alle esagerate paure: Internet non è un mostro3. No all’eccesso di uso. A qualsiasi età, troppe ore

davanti ad uno schermo sono deleterie4. No al surfing infinito. Provoca profonde disat-

tenzioni e modifiche neuronali e già gli esperti Usasi chiedono: il web ci rende stupidi?

5. No all’uso di Facebook come diario. Usarlo conparsimonia nei testi e nelle immagini: troppi datie troppe confessioni personali fanno male oggi efaranno ancor peggio domani

6. Sì al computer in una area comune della casa: sulweb i ragazzi non hanno diritto alla privacy e i ge-nitori non devono avere paura di controllarli

7. Sì all’uso accompagnato del web. Internet èla più colossale enciclopedia a disposizione,aiutate i figli a scoprirne i pregi e ad eliminar-ne i difetti

8. Sì alla condivisione delle regole sull’uso: i ra-gazzi devono sapere che i genitori hanno di-ritto e dovere di sorvegliarli

9. Sì all’insegnamento della educazione sul web:ciò che non si può fare all’esterno è sconsi-gliato anche su Internet

10. Sì al dialogo genitori-figli sull’uso dei mediadigitali: occorre diventare assistenti affinchéInternet-telefonini-sms-mms diventino un au-tentico contributo a volare

I rischi sulla tavola del bambino

Il Decalogo del Web secondo il pediatra

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IN ATTENZIONE

di Rocco Menechella (*)

In ascesa tra le profes-sioni sanitarie, con unaforte cultura della pre-

venzione e del servizio al-la collettività , il podologosi avvia ad essere un pro-fessionista indispensabilein qualunque sistema sani-tario moderno. Oltre chein Italia, negli U.S.A. e inCanada, nel Regno Unito,in Francia e Spagna, neiPaesi più evoluti dell’Eu-ropa ed in quelli extraeu-ropei si assiste, infatti, adun progressivo sviluppodella professione ed al ri-lievo che essa assume nel-le strategie di prevenzione,cura e riabilitazione. Finoa qualche anno fa, in Italiail ruolo della podologia eraconsiderato del tutto mar-ginale: la cultura prevalen-te, infatti, tendeva a con-fondere il podologo con ilpedicure e con l’estetista,nonostante la legge l’aves-se esplicitamente inseritatra le professioni sanitarie.Fortunatamente nell’ulti-mo decennio si assiste aduna decisa inversione ditendenza, sia presso le isti-tuzioni preposte alla Sani-tà pubblica, sia presso lapopolazione, sempre piùsensibile al rilievo che ipiedi possono assumere,soprattutto in tema di pre-venzione. Il salto di quali-tà della podologia deve es-sere attribuito alla forma-

zione che garantisce lamassima professionalità aipodologi. Infatti da oltreun decennio è stata intro-dotta una laurea specificache prevede un ciclo di stu-di di tre anni, con oltretrenta discipline medico-podologiche ed un tiroci-nio pratico presso istitutiqualificati, convenzionaticon le Università.Grande rilievo assumono,poi, i Master Universitaripost-laurea (piede diabeti-

co, postura, gestione del-le lesioni cutanee ecc.).Vengono anche organizza-ti numerosi work- shop eannualmente un congres-so nazionale, attualmentearrivato alla XXVI edizio-ne, che affronta i temi piùinnovativi delle patologiepodaliche. Tuttavia occorre ancora la-vorare per far meglio com-prendere le opportunitàche offre la Podologia af-finché essa possa allinear-

si ai livelli raggiunti in al-tri Paesi, nei quali rivesteun ruolo di fondamentaleimportanza nei rispettivisistemi sanitari. Per questol’Associazione Italiana Po-dologi (A.I.P.), l’unica as-sociazione formalmente ri-conosciuta dalle istituzio-ni italiane ed estere, è sem-pre più fortemente impe-gnata nella valorizzazionedella professione, nella for-mazione dei giovani, nellalotta contro l’abusivismo,nella comunicazione che sirivolge alle istituzioni e al-la gente attraverso la valo-rizzazione della medicinasul territorio. Il podologo tratta tutti gliaspetti preventivi, diagno-stici e terapeutici delle pa-tologie che riguardano ilpiede, dalle più semplici,come l’ipercheratosi, allepiù complesse, come lacomplicanza del piede dia-betico, le affezioni deri-vanti dalla postura, il pie-de dell’anziano e del bam-bino, il piede reumatico,ecc.. ecc.. Esegue fra l’al-tro esami diagnostici (co-me ad esempio l’esame ba-ropodometrico) e confe-ziona protesi personaliz-zate su misura.Ma per meglio compren-dere quale rilievo assumail ruolo del podologo esa-miniamo nello specifico al-cune delle più impegnati-ve patologie, come la com-plicanza del piede diabeti-co, il piede dell’anziano equello dei bambini.E’ ampiamente noto che il25% dei malati diabeticisoffre della complicanzadel piede diabetico e che il15% di essi è affetto da ul-

Ruolo del podologo nel Sistema sanitario nazionale

229 - 2011

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cere. Purtroppo l’ammon-tare delle amputazioni rag-giunge cifre drammatiche,non degne di un paese ci-vile. Nel 2009 (ultimi datidisponibili del ministerodella Salute) esse ammon-tavano a ben 7.276, con138.221 giornate di degen-za, per una degenza mediadi 19 giorni per paziente.L’assistenza podologica, so-prattutto in termini di pre-venzione, realizza l’obietti-vo di una notevole riduzio-ne delle amputazioni (se-condo uno studio USA, cir-ca il 60% in meno), senzacontare, poi, l’abbattimen-to dei costi di ospedalizza-zione che ne derivano.L’A.I.P. ha messo a punto,in merito, un progettooperativo che prevede, ol-tre all’inserimento del po-dologo nei team diabeto-logici e all’apertura di am-bulatori podologici nelleASL (attualmente pochis-simi), una stretta collabo-razione con il medico dimedicina generale, che ri-sulta fondamentale peruna corretta assistenza almalato diabetico.Altra area in cui la podo-logia è fortemente coin-volta, è quella relativa allepatologie podaliche deglianziani, i quali nel 70%dei casi soffrono di tali af-fezioni. Le più gravi impe-discono la deambulazionee sono spesso causa di ca-dute, di sovente con laconseguente frattura del fe-more. Quanto al piede delbambino, i podologi sonofortemente impegnati nel-la verifica della mobilitàdegli arti inferiori, della po-stura, della dinamica del

passo, della tipologia delpiede. Il piede piatto e ledeformità digitali sono lepatologie più frequenti chevengono rilevate. Il salto di qualità registra-to dalla professione, l’evo-luzione di essa, la forma-zione sempre più avanza-ta e di alto livello, l’ormaistabilmente acquisita ca-pacità di offrire una diver-sa più completa assistenzasanitaria, la forte crescitadella domanda da parte deipazienti, impongono unarevisione del profilo pro-fessionale che consenta dicontrastare le diverse egravi conseguenze che de-rivano dalle patologie po-daliche. Anche perché sipotrebbe contare su unprofessionista che diretta-mente fornisca all’utenza

una prestazione sanitariacompiuta, in quanto avreb-be la possibilità di accer-tare le patologie con l’au-silio di apparecchiaturediagnostiche per immaginie contestualmente di in-tervenire, completando lacura con la fornitura di di-spositivi medici su misura.L’evoluzione del profiloprofessionale tracciato daldecreto n° 666 favorireb-be, quindi, una miglioreprofessionalità e competi-tività della podologia ita-liana, attualmente operan-te non alla pari con gli al-tri paesi più evoluti del-l’Unione Europea, dandola possibilità ai nostri pro-fessionisti di essere com-petitivi nel contesto lavo-rativo internazionale. Daultimo, un’annotazione. A

livello internazionale la FIP(Federazione Internazio-nale Podologi) ha testimo-niato in una dichiarazioneformale la grande crescitadella podologia italiana,ponendola ai primi posti diun’ipotetica graduatoriamondiale. Ne è testimo-nianza, a tal proposito, lascelta proprio di Romaquale sede del prossimoCongresso Mondiale che siterrà dal 17 al 19 Ottobredel 2013, di cui l’A.I.P. èstata incaricata dell’orga-nizzazione unitamente al-la stessa Federazione In-ternazionale. Un appunta-mento sicuramente digrande rilievo per l’interouniverso della medicina ge-nerale, delle professioni sa-nitarie e della podologia inparticolare la cui macchi-na organizzativa si è giàmessa in moto per farsitrovare pronta ad un even-to che vedrà giungere aRoma Capitale oltre 1500delegati provenienti daogni parte del mondo. •

(*) Coordinatore Editoriale A.I.P.

IN ATTENZIONE

239 - 2011

L’AIP da oltre 35 anni rappresenta i podologi italiani e favorisce lo sviluppo del-la professione. L’associazione rappresenta la podologia in Italia e all’estero.

Fra l’altro si è data un codice deontologico che regola e disciplina sotto l’aspettoetico e morale i comportamenti che il podologo deve assumere verso i pazienti, icolleghi e i terzi. Il prof. Mauro Montesi è il presidente dell’Associazione italiana podologi fin dallasua nascita ed anche per questo è considerato il “padre” della podologia italiana.I principali temi sui quali si è sviluppata l’azione dell’AIP sono la formazione, laricerca, la comunicazione, i rapporti istituzionali.

A.I.P. - Via Francesco Tovaglieri, n°17 tel. e fax. 062282023 – e-mail: [email protected] web: www.associazionepodologi.it

A.I.P. - Associazione Italiana Podologi

È noto che il 25 per centodei malati diabetici

soffre della complicanzadel piede diabetico

e che il 15 per cento di essiè affetto da ulcere

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IL PUNTO SU...

di Daniele Cellucci

Alla vigilia del con-gresso nazionale del-la SIT, Società italia-

na telemedicina e sanitàelettronica, che quest’annosi svolgerà dal 22 al 25 no-vembre ad Arezzo, nel-l’ambito dell’annuale Fo-rum risk management in sa-nità, abbiamo intervistato ildottor Giancarmine Russo,noto esperto di telemedici-na nonché segretario gene-rale della società.

Dottor Russo, ma nellospecifico che cosa è la te-lemedicina?Il termine “telemedicina” sipresta a svariate definizio-ni, che spesso focalizzanol’attenzione solo su alcuniaspetti della materia. La te-lemedicina consiste, so-stanzialmente, nella tra-smissione e condivisione diinformazioni di caratteresanitario e scientifico tramedico e cittadino o tra glistessi operatori sanitari, at-traverso sistemi di comu-nicazione di tipo telemati-co/informatico.

In pratica, quali conse-guenze ha la telemedicina

per il lavoro del medico?Si può davvero fare a me-no di visitare il paziente dipersona?La telemedicina permettel’erogazione di servizi diassistenza sanitaria trami-te il ricorso alle tecnologiedi telecomunicazione com-puter assistite, in situazio-ni in cui il professionistadella salute ed il paziente(o due o più professionisti)non si trovino nella stessalocalità o vi si trovino inmomenti diversi. Essa comporta la trasmis-sione, in modalità sicura eprotetta, di informazioni edati di carattere medicograzie a testi, suoni, im-magini o altre informazio-ni necessarie per la pre-venzione, la diagnosi, iltrattamento ed il successi-vo monitoraggio dei pa-zienti. Sicuramente, alme-no la prima visita deve es-sere eseguita di persona,anche per spiegare al pa-ziente la nuova metodolo-gia, poi i successivi con-trolli ed il monitoraggiopossono tranquillamenteavvenire a distanza.

Per erogare un servizio ditelemedicina, sono neces-

sarie delle competenze spe-cifiche?Assolutamente sì ed il ruo-lo degli infermieri e di unqualificato centro servizi èindispensabile per assicu-rare una corretta telemedi-cina. Chiaramente occorreanche una certa dimesti-chezza con l’utilizzo dellemoderne tecnologie info-telematiche. Siamo tal-mente convinti della indi-spensabilità di una forma-zione specifica in e-healthda aver programmato nelnostro prossimo congressonazionale una sessione ap-positamente dedicata a ta-le tematica.

In pratica, per le strutturesanitarie quali sono le con-seguenze, sia dal punto divista economico che orga-nizzativo, nell’utilizzo del-la telemedicina?L’applicazione di sistemi in-formatici e di telecomuni-cazione alle scienze medi-che ha reso concrete pro-spettive inimmaginabili si-no a poco tempo fa, come,ad esempio, quella di ga-rantire la “sicurezza sani-taria” del paziente attra-verso la teleassistenza do-miciliare ed il telemonito-

raggio medicale delle pato-logie croniche, definite or-mai come “la nuova emer-genza sanitaria”. La tele-medicina non è solo unproblema tecnico o di tec-nologie da calare diretta-mente nei Servizi sanitarinazionali e regionali, e ne-anche un problema pura-mente sanitario o medico.È necessario, infatti, preve-dere una fase di riorganiz-zazione e razionalizzazionedell’intero Servizio sanita-rio: è qui che si realizzano imaggiori risparmi econo-mici ed è così che si sfrut-tano pienamente le oppor-tunità offerte da tali tecno-logie. Occorre, quindi, ridi-segnare e in un certo senso“ripensare” lo stesso Servi-zio sanitario nazionale e re-gionale in modo orientatoal “problem solving”. Le attuali moderne vedutedell’HTA (Health Techno-logy Assessment), infatti,prendono in considerazio-ne non solo gli aspetti eco-nomici, ma anche quelli ri-guardanti i benefici, l’effi-cienza, l’efficacia, l’utilità,l’usabilità, l’equità, l’uni-versalità, ovvero un insie-me di raffronti tendenti a

Un computer... tra medico e pazienteL’impiego della telemedicina potebbe garantire continuità assistenziale,capillarità degli interventi e risparmio economico, ma i processi, per essere implementati, hanno bisogno di una riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale. L’importanza di una formazione specifica in e-Health

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migliorare la qualità di cu-ra, di erogazione e di frui-zione dello stesso Serviziosanitario nazionale e re-gionale.

A che punto è la teleme-dicina in Italia rispetto aglialtri Paesi?Sicuramente allineata aquella dei paesi europei ri-guardo gli standard tecno-logici, ma ancora indietroriguardo una legislazioneche ne garantisca l’effetti-va messa a sistema. LaFrancia, ad esempio, ha re-golamentato la telemedici-na dal primo gennaio2010, per non parlare deipaesi del nord Europa, co-me Norvegia, Finlandia,

Svezia e Danimarca, dovela telemedicina è molto dif-fusa. Comunque, dopo ilnostro congresso dell’annoscorso a Firenze, devo ri-conoscere che il ministerodella Salute, tramite la dot-toressa Rossana Ugenti, di-rettore generale del Siste-ma informativo e la pro-fessoressa Maria Carla Gi-lardi, consulente del mini-stro Fazio per la telemedi-cina, si sta muovendo mol-to bene, coinvolgendo ilConsiglio superiore di sa-nità per la stesura di appo-site linee guida dedicate al-la telemedicina.

La telemedicina si può ap-plicare a tutti i campi del-la medicina o vi sono li-mitazioni?Dal punto di vista tecnolo-gico, praticamente, non visono limiti all’utilizzo dellatelemedicina in qualsiasicampo medico e chirurgico.

Chiaramente vi sono diver-si ambiti di applicazione: siva da quelle verticali, ultra-specialistiche, basti pensareagli astronauti, alle spedi-zioni polari, alle piattafor-me oceaniche, a quelle oriz-zontali, destinate a larghefasce della popolazione, co-me anziani, pazienti cronicio disabili. Ed è proprio suqueste ultime che noi pun-tiamo per la definitiva af-fermazione, anche nel no-stro Paese, della medicinatelematica. Basti pensare al-l’emergenza cronicità ed al-la possibilità di seguire,presso il proprio domicilio,attraverso il telemonitorag-gio medicale, pazienti conmalattie cronico-degenera-tive come, ad esempio, dia-bete, scompenso cardiaco,aritmie, ipertensione, insuf-ficienza respiratoria o ulce-re degli arti inferiori. Con lastessa accuratezza con laquale un paziente viene se-guito in ospedale, lo si puòoggi seguire al proprio do-micilio, con maggior soddi-sfazione dell’assistito ed in-dubbi risparmi di spesa. Abreve con la ASL 8 di Arez-zo ed il suo direttore gene-rale Enrico Desideri ed il di-rettore di staff PiercarloGhiselli, che hanno forte-mente voluto e creduto nel-la telemedicina, partiremo,coinvolgendo i medici dimedicina generale, con unprogetto di medicina tele-matica che va proprio inquesta direzione: telesorve-glianza, telemonitoraggio eteleassistenza domiciliaredei pazienti con patologiecroniche. Gradatamente ilprogetto sarà esteso all’in-tera regione Toscana e, suc-

cessivamente, a Piemonte,Sicilia e Lombardia.

Si parla di database co-muni e di cartelle clinicheelettroniche: cosa occorrefare per far sì che dati co-sì sensibili siano protetti?Garantire la sicurezza e laprivacy dei dati trattati èuna delle criticità insite nel-la telemedicina. Lavoriamoa stretto contatto con l’Au-torità Garante per la pro-tezione dei dati personali,proprio perché anche conla telemedicina, occorrepreservare quel rapporto fi-duciario che ci lega, indis-solubilmente, ai nostri pa-zienti, rapporto imprescin-dibilmente basato sulla ri-servatezza dei dati trattatie sulla confidenzialità del-le informazioni fornitecidai nostri pazienti. Fortu-natamente, l’Italia, in que-sto campo, ha una legisla-zione molto avanzata ed èsufficiente applicare, rigi-damente, le norme previstedal Codice privacy oltre atutte le misure di sicurez-za che le moderne tecno-logie info-telematiche cimettono a disposizione,per garantire sicurezza eprivacy dei dati trattati. In-fatti la nostra Società, ol-tre ai medici, agli informa-tici ed agli ingegneri, hauna qualificata partecipa-zione di giuristi partico-larmente esperti, comequelli provenienti dal CIR-SFID (Centro interdiparti-mentale di ricerca in storiadel diritto, filosofia e so-ciologia del diritto e infor-matica giuridica) dell’Uni-versità di Bologna, sulle te-matiche privacy. •

IL PUNTO SU...

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EMERGENZE

di Walter Pasini

Nella seconda metàdell’800 la malariarappresentava il più

importante problema sani-tario che affliggeva la peni-sola italiana colpendo per dipiù poveri che vivevano nel-le campagne, ma anche per-sonaggi famosi come Ca-millo Benso Conte di Ca-vour e Anita Garibaldi.Contrariamente alla mag-gior parte dei paesi euro-pei, la malaria non era unapatologia delle colonie, mail maggiore problema di sa-nità pubblica nazionale. Le aree dove il morbo sem-brava più diffuso si esten-devano dal Veneto all’Emi-lia Romagna lungo la costaadriatica e poi dall’A -bruzzo fino al sud dellaPuglia lungo tutta la co-sta ionica e tirrenica fat-ta eccezione per il golfodi Napoli. Particolarmen-te colpite erano alcunearee come l’Agro Roma-no, l’Agro Pontino, l’in-tera Sardegna e la Sicilia.Nel 1882, su una popola-zione di 25 milioni di abi-tanti, oltre 11 milioni era-no a rischio di contrarrela malattia. Di questi ognianno almeno un milionesi ammalava e 15-20milamorivano. Il tasso di mor-talità cambiava di anno inanno a seconda delle con-dizioni climatiche (tem-peratura ed umidità), del-

le precipitazioni e delle allu-vioni. Si registrarono picchiepidemici importanti: nel1879, 1887, 1895 e 1900.Fino alla scoperta del-l’agente eziologico identi-ficato dal medico militareAlfonse Laveran di stanzain Algeria nel 1878, la ma-lattia era attribuita a mia-smi, emanazioni ammor-banti sprigionate dalle ac-que stagnanti dei terrenipaludosi: “mal’aria”.Oltre a dare il nome alla ma-lattia, l’Italia ebbe il privi-legio di annoverare dagli ul-timi decenni dell’800 percirca un secolo grandi mae-stri, illustri scienziati nelcampo della malariologia.Tra questi Camillo Golgi,Angelo Celli, Giovan Batti-

sta Grassi, Ettore Marchia-fava, Amico Bignami, Giu-seppe Bastianelli. La cosid-detta scuola romana fu ilpunto di riferimento per ol-tre un secolo per gli studio-si della materia.La malariologia italiana de-ve parte della sua reputa-zione anche all’ospedale S.Spirito adibito alla cura deipazienti affetti da malariadi sesso maschile prove-nienti dalle aree limitrofe al-la capitale. Nel 1898 venne fondata laSocietà per gli Studi sullaMalaria che aveva una rivi-sta, “Gli Atti” su cui veni-vano pubblicati i lavoriscientifici.Nel dicembre 1898 GiovanBattista Grassi insieme a Bi-

gnami e Bastianelli fecero lascoperta più importante: lamodalità di trasmissione del-la malaria attribuendola al-la zanzara anofele.Dopo la scoperta dell’agen-te eziologico della malaria edelle modalità di trasmis-sione, la lotta alla malariapotè contare su uno stru-mento formidabile: il chini-no. Ad Angelo Celli va at-tribuito il merito di aver pro-mosso una legge che istitui-va in Torino la sede di un la-boratorio di produzione na-zionale del chinino e cheprevedeva la distribuzionedel chinino negli spacci disale e tabacchi.Tappe decisive nella eradi-cazione della malaria in Ita-lia furono nei decenni suc-cessivi la bonifica dell’AgroPontino e di altre aree palu-dose italiane e successiva-mente la lotta al vettore at-traverso la disinfestazionecon il DDT negli anni im-mediatamente successivi la

II guerra mondiale. La malaria rappresentaancora oggi nel mondouno dei maggiori proble-mi di sanità pubblica cau-sando oltre 200 milioni dinuovi casi l’anno con 1milione di morti. L’ultimocontributo italiano nelcontrasto alla malattia èstato la produzione di unanuova molecola da partedi una casa farmaceutica:l’associazione diidroarte-misinina-piperachina (eu-rartesim) per la cura del-la malattia. Il farmaco èstato approvato recente-mente dall’organo euro-peo di controllo (EMA)per la commercializza-zione in Europa. •

Lotta alla malaria,il contributo italiano

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di Nicola Specchio (*)Raffaella Cusmai (**)Alessandra Terracciano (***)

PCDH19 è un gene, lo-calizzato sul cromo-soma X, che codifica

per la proteina “protoca-derina 19”, la quale fa par-te di una famiglia di pro-teine che favoriscono laconnessione delle celluledel sistema nervoso cen-trale. Mutazioni del gene PCDH19sono state descritte in al-cune famiglie australianeper la prima volta nel 2008da un gruppo di ricercato-ri anglo-australiani. In seguito, sono stati con-dotti studi anche in altriPaesi, compresa l’Italia etale mutazione è stata iden-tificata in pazienti di di-verse nazionalità. Moltedelle mutazioni ad oggi ac-certate sono “de novo”, ov-vero non ereditate dai ge-nitori, bensì insorte per laprima volta nelle pazienti.Mutazioni di PCDH19 de-terminano una patologiarara che interessa solo pa-zienti di sesso femminile eche determina l’insorgen-za di crisi epilettiche nelprimo anno di vita. Nellamaggior parte dei casi sipresentano in grappolo(numerose crisi in pocheore) e sono di lunga dura-ta: da qualche giorno a unasettimana. Talora possonoessere favorite dalla febbre.

Le crisi sono focali o ge-neralizzate e difficilmentetrattabili all’esordio. Questa forma di epilessiapuò essere farmaco-resi-stente e, talora, si associaa deficit cognitivo, nonchéa disturbi del comporta-mento con possibili trattiautistici. Lo spettro fenotipico è va-riabile: sono riportate pa-

Le mutazioni del PCDH19 MALATTIE RARE

ma di epilessia severa asso-ciata a ritardo mentale equali pazienti avranno undecorso meno grave. Il meccanismo tramite il qua-le le mutazioni del PCDH19determinano questa condi-zione clinica a tutt’oggi è sco-nosciuto. La diagnosi molecolare èimportante per intrapren-dere il trattamento più ade-guato possibile nella faseacuta, per la prognosi e peril counselling genetico. Nel2011 in Italia è stata costi-tuita l’associazione “Insie-me per la ricerca PCDH19”,una ONLUS fondata dallefamiglie di bambine affetteche ha come obiettivo pri-mario quello di promuove-re e finanziare la ricercascientifica sul PCDH19. •

(*) [email protected], Ospedale

Pediatrico Bambino Gesù(**) [email protected]

Neurologia, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

(***) [email protected] Molecolare, Ospedale

Pediatrico Bambino Gesù

279 - 2011

zienti con remissione del-l’epilessia e normale svi-luppo cognitivo. Le inda-gini di neuroimaging comela risonanza magnetica nonmostrano alterazioni cere-brali. Al momento non vi è unacorrelazione tra genotipo efenotipo e non è noto al-l’esordio quali pazienti an-dranno incontro ad una for-

Insieme per la Ricerca PCDH19 Onlus nasce per sapere di più di questa raramalattia genetica; sensibilizzare l’opinione pubblica diffondendo informazionisulla patologia; supportare la ricerca, trasformando in realtà la speranza di tro-vare una cura che combatta questa malattia; migliorare la qualità di vita dellebambine affette da mutazione PCDH19; divulgare i pochi dati noti anche initaliano (rari articoli ed estratti scientifici sono pubblicati, ma solo in inglese);

facilitare la comunicazione tra le famiglie coinvolte e sol-lecitare lo scambio di informazioni utili anche tra pro-

fessionisti e genitori delle piccole pazienti.

Contatti: Onlus Insieme per la Ricerca PCDH19 Via Pier Luigi Sagramoso, 7 – 00135 ROMA

www.pcdh19reserch.org [email protected]

La patologia interessa solo pazienti di sesso femminile e determina l’insorgenza di crisi epilettiche nel primo anno di vita

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ATTUALITÀ

di Antonio Gulli

Come possono cam-biare la vita di ognu-no di noi le scoperte

scientifiche che, in molti ca-si, sono solo il prodotto ca-suale del lavoro di anni eanni di una comunità scien-tifica? Ricordare quanto lascienza unita alla tecnolo-gia abbia cambiato radical-mente la nostra vita è ba-nale. Basta aggiungere chela storia del genere umanoè assimilabile al progressodella scienza. Anche se –come scriveva Arthur Fine– “reale nella scienza è ciòche è legato all’esperimen-to in modo analogo a co-me gli oggetti di tutti igiorni sono legati all’evi-denza dei sensi”. L’ultimascoperta scientifica avve-nuta presso i laboratori delGran Sasso dell’INFN, peresempio, modificherà il no-stro modo di comunicare,curarci, viaggiare? E finoa quando? O, ancora, mo-dificherà veramente il no-stro modo percepire ilmondo così come avvennecon Copernico? Questoscienziato scrisse un trat-tato matematico-geometri-co molto complicato perdimostrare che se si assu-meva che non la terra, mail sole sta al centro del no-stro universo, e che tutti ipianeti, compresa la terra,ruotano intorno al sole se-guendo orbite circolari per-

fette, si era in grado di pre-vedere la maggior parte deifenomeni astronomici al-lora noti, con un’esattezzasuperiore a quella del fa-moso Almagesto di Tolo-meo; e, inoltre, che i suoirisultati potevano essereutilizzati per costruire uncalendario migliore e piùcomodo. Ciò rappresentòun elemento di estrema im-portanza per l’organizza-zione della vita quotidiana,per la navigazione, l’agri-coltura e, non in ultimo,per la stessa religione. Ven-ne di nuovo definito il rap-porto fra la terra e gli altricorpi dell’universo. Gli uo-mini seppero finalmenteperché un proiettile spara-to nello spazio tornerà alpunto in cui è partito. Eperché ciò accada il pro-iettile non deve essere spa-rato proprio verticalmente.Ma le cose più importantiche si possono sottolinea-re circa la scoperta che, perantonomasia, è indicata co-me capace di incarnare unavera e propria rivoluzionenella scienza sono, da unlato, che il copernicanesi-mo diventò credibile soloquando riuscì a diffonder-si come struttura concet-tuale; dall’altro, che Tolo-meo fu letteralmente bat-tuto dal telescopio. Solo al-lora potè scomparire l’ulti-ma significativa opposizio-ne alla concezione di unaterra planetaria. Solo allo-

ra questa “verità” diventòun nuovo modo di guarda-re alla natura, all’uomo e aDio. Siamo in presenza –come alcuni affermano – diun fatto così importante? La scoperta riportata datutti i media mondiali –che se confermata rappre-senterebbe un’ennesima ri-voluzione nella scienza, oalmeno nella fisica teorica,in quanto rivisita sostan-zialmente il concetto dicausa ed effetto – potràcambiare, per esempio,l’idea che l’uomo è geneti-camente programmato amutare di continuo? Que-sta scoperta – sempre seconfermata – può ribalta-re tale conoscenza? Intan-to, qualcosa di molto dimeno ha prodotto. Ha ar-ricchito il dizionario deipiù con il termine neutri-no, e probabilmente nonpermetterà più di escla-mare: “veloce come la lu-ce”. Perché ciò significhe-rà andare “lenti” di alme-no sessanta nanosecondi.Infatti, se la scoperta ver-rà confermata, chi andrà“solo” alla velocità della lu-ce – ovvero a 300.000Km/s – potrà vedersi su-perato da uno che va velo-ce come un neutrino. Mache cosa sono questi neu-trini? I neutrini sono par-ticelle particolarmente leg-gere che interagisconomolto poco con la materiae per questo, quindi, estre-

mamente difficili da rile-vare in laboratorio. Quan-do furono introdotti nellateoria, intorno agli anniCinquanta, si pensava ad-dirittura che fossero parti-celle senza massa, cioèproprio come le particelleche compongono la luce: ifotoni. Molti esperimentiin tutto il mondo sono sta-ti fatti negli anni ed è or-mai confermato che i neu-trini, seppur piccolissima,una massa ce l’hanno.Quindi non assomiglianopiù ai fotoni. Ma cosa c’en-trano i fotoni? Einstein inuna parte della teoria del-la relatività ristretta diceche niente, che nessuna in-formazione, può viaggiarepiù veloce della luce. Cioèche i fotoni sono i messag-geri più veloci che possa-no esistere e ciò dunqueproduce un limite insupe-rabile per tutte le altre par-ticelle. Sebbene l’idea del-l’invariabilità della veloci-

Veloce come la luce? Come sei lento!

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tà della luce sia un concet-to complicato e controin-tuitivo, lontano cioè dalsenso comune, Einstein nonfece altro che prendere at-to di alcuni dati sperimen-tali già allora ben noti: laluce viaggia – come detto –a circa 300.000 Km/s enulla (attenzione: neanchei leggerissimi neutrini!) puòsuperare questa velocità. Sidice anche che questo siaalla base del cosiddetto“principio di causalità”, ov-vero semplicemente che lacausa deve sempre e perforza precedere l’effetto, eche un vaso non può rom-persi (effetto) prima di es-sere caduto per terra (cau-sa). Sarà solo utile aggiun-gere alla conoscenza dei piùche un fotone è un “quan-to di energia” – per questoquanto inerte senza massa– che si associa ad una on-da elettromagnetica. Quin-di in che cosa consiste que-sta scoperta? La risposta ce

la offre il fisico italiano An-tonio Ereditato, portavocedell’esperimento OPERA:la luce (se viaggiasse nelvuoto) impiegherebbe cir-ca 2,4 millesimi di secondoa percorrere la distanza(circa 730 Km) che separail Cern dal Gran Sasso. Ineutrini inviati da Ginevrainvece ci mettono un po’meno. La differenza è diappena 60 nanosecondi:potrebbe sembrare poco,ma in realtà è una differen-za notevole (la differenzache c’è fra centimetri e me-tri) rispetto alla precisioneche si può ottenere oggi an-che nella vita di tutti noi adesempio con strumenti qua-li i GPS. Ma la scienza èun’impresa umana e cometale sottostà sia ai suoi cri-teri interni di validazione,sia all’interpretazione chegli scienziati ne danno. Co-sì si può leggere sia chequanto è avvenuto – comeafferma la Hack: è “una

scoperta clamorosa e total-mente inattesa che apri-rebbe prospettive teorichecompletamente nuove. Laceleberrima equazione percui E=mc2 prevede che seun corpo viaggiasse ad unavelocità superiore a quelladella luce dovrebbe avereuna massa infinitamentegrande. Per questo la velo-cità della luce è stata fino-ra considerata un punto diriferimento insuperabile”;oppure, come ha scrittoOdifreddi, che “la relativi-tà di Einstein non prevedeaffatto che la velocità dellaluce non possa essere su-perata! Lo si dice conti-nuamente, ma questo nonsignifica che sia vero. Ciòche la relatività prevede, èsoltanto che ci debba esse-re una velocità limite chenon può essere superata”. Una cosa rimane certa. Equesta cosa è che i risulta-ti di frontiera della ricercain fisica teorica, come lageometria astratta e qua-dridimensionale di Einstein,la relatività, la fisica quan-tistica, la matematica deibuchi neri, la teoria dellestringhe e il modello dellapluralità degli universi han-no sconvolto il nostro sen-so classico della realtà, inquanto dimensioni teorichedifficilmente rappresenta-bili e comprensibili dallanostra architettura biologi-co-neuronale. Ma – comeavverte Susskind – i fisici“non parlano quasi mai direaltà”, una parola dellaquale occorre sbarazzarsidefinitivamente per supe-rare i limiti della nostra ca-pacità di comprensione del-l’universo, tenendo conto

dei paradigmi e dei model-li scientifici che cambianoimprovvisamente soppian-tando del tutto le vecchieidee. Un atteggiamentoprudente è comunque d’ob-bligo. Poi potremo dar cor-so liberamente al nostrosentimento di meravigliaverso il grandioso misterodella vita, del mondo e del-l’universo e alle altissimedomande che questo ci po-ne. Per tornare alla doman-da che ci siamo posti al-l’inizio, cioè in cosa a noi,comuni mortali, questa sco-perta potrà essere utile, sipuò rispondere attraversoil contributo del grande fi-sico italiano Amaldi, quan-do afferma: “Per il proget-to OPERA sui neutrini, so-no stati impiegati strumen-ti di rilevazione dello spa-zio e del tempo avanzatis-simi, che potranno essereapplicati in modo straordi-nario in futuro, come è sta-to fatto proprio per gli ac-celeratori nella radiotera-pia, che oggi curano il can-cro. È la tecnologia ricava-ta dalla ricerca a cambiaresubito la quotidianità, nonle scoperte che ci mettonotempo”. L’impressione più genera-le che si può ricavare dallascoperta che forse è possi-bile immaginare che unacosa possa avvenire primache ci sia una causa che lapossa produrre è – ripren-dendo l’affermazione chefu di Ludwing Wittgenstein– che oggi sempre meno “larisoluzione dell’enigma del-la vita nello spazio e neltempo è fuori dello spazioe del tempo”. •

ATTUALITÀ

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ACCADDE A...

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28 NOVEMBRE 1994 In Norvegia poco più dellametà dei votanti vota con-tro l’ingresso del Paese nel-l’Unione europea.

29 NOVEMBRE 1989 Michail Gorbacev, accom-pagnato dal ministro degliesteri Eduard Sevardnadze,arriva in Italia in visita distato. Il 1° dicembre sarà ri-cevuto anche in Vaticanodal Papa.

22 NOVEMBRE 1988 Lo Stealth, il cacciabom-bardiere “invisibile”, non èpiù tale: è stato presentatoper la prima volta al pub-blico.

4 NOVEMBRE 1979 A Teheran attaccata l’am-basciata degli Stati Uniti daparte di un gruppo di fon-damentalisti: il personaleviene preso in ostaggio.

10 NOVEMBRE 1951 In Uganda, a Entebbe, vie-ne aperto l’aeroporto piùgrande di tutta l’Africa.

7 NOVEMBRE 1942 Fausto Coppi, correndo alvelodromo Vigorelli di Mi-lano, migliora di 29 metri ilrecord mondiale dell’oracorrendo a 45,798 Km/h.

12 NOVEMBRE 1936 Negli Stati Uniti viene inau-gurato il ponte San Franci-sco – Oakland, lungo più disette chilometri.

19 NOVEMBRE 1929 “Il principe consorte”, pel-licola cinematografica diErnst Lubitsch, dà il via algenere del film musicale.

18 NOVEMBRE 1926 La Gran Bretagna si tra-sforma da impero a Com-monwealth.

20 NOVEMBRE 1975 In Spagna muore FranciscoFranco. Due giorni dopoJuan Carlos è proclamato re.

25 NOVEMBRE 1959 16 miliardi di lire è la cifrarecord con la quale vienevenduto all’asta il dipintodi Paul Cèzanne “Contadi-no con camicia azzurra”.

4 NOVEMBRE 1957 È una cagnolina di nomeLaika il primo essere viven-te a fare il giro della Terra inuna navicella spaziale.

30 NOVEMBRE 1956 Il ventunenne americanoFloyd Patterson diventacampione del mondo deipesi massimi sconfiggendoil connazionale ArchieMoore. Patterson è il piùgiovane nella storia del pu-gilato a conquistare l’am-bito titolo.

Novembree le sue storie...

Non v’è colpa più grande dello scontento.

Lao Tzu, Tao Te Ching

Michail Gorbacev ed Eduard Sevardnadze

Fausto Coppi

22 NOVEMBRE 1986 Il pugile americano Mike Tyson si aggiudica il titolo mondiale dei pesi massimi.

Mike Tyson

Floyd Patterson

Juan Carlos

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TEMPI E MODI PER LA PUBBLICAZIONELe notizie inerenti congressi, convegni, corsi e manifestazioni scientifiche devono essere rese note alla redazione

del giornale dell’Enpam - oltre tre mesi prima dell’evento - tramite posta all’indirizzo Via Torino, 3800184 Roma; via e-mail all’indirizzo [email protected]; via fax ai numeri 06/48294260 - 06/48294793.

Per esigenze tipografiche e di spazio si invita a trasmettere testi sintetizzati in circa dieci righe. Si ribadisce che la pubblicazione degli avvisi è gratuita.

CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

Microchirurgia in chirurgia tiroideaRoma, 11 – 12 novembre, UOC Microchirurgia Generale Fabia Mater, Università Roma Sapienza, Club delle U.E.C.Presidenti: Rinaldo Lampugnani, Francesco Paolo CampanaDirettori: Giorgio De Toma, Andrea Ortensi, Lodovico RosatoCoordinatore: Valerio D’OraziArgomenti: la microchirurgia con sistemi di ingrandimento e sofisticato strumentario dedicato permette oggi una radicalità ulteriore rispetto al passato ed un rispetto accurato delle strutture più delicate quali vasi e nerviInformazioni: Segreteria Organizzativa Andrea Mondini, tel. 06 215921, 06 215924800, 06 215925113, 06 215925118, 347 7293148, fax 06 215925120, e-mail: [email protected], [email protected], sito web: www.microchirugia.net

Odontologia forenseFirenze, 24-26 novembre, Auditorium Cto- Aou CareggiPresidente: prof. Gian Aristide NorelliCoordinamento Scientifico: prof.ssa Vilma Pinchi, prof. Marco ScarpelliAlcuni argomenti: il Congresso vedrà la partecipazione delle Società Scientifiche di riferimento sia per la parte identificativa sia per quella attinente la responsabilità professionale, e si strutturerà come una Consensus Conference.La prima parte sarà incentrata sulla identificazione dell’età nel vivente a fini legali e giudiziari, mentre la seconda tratterà il tema del trattamento odontoiatrico nel soggetto in terapia con bifosfonatiInformazioni: sito web: www.proofweb.eu; www.andi.it; Andi Servizi tel. 02 30461050; e-mail: [email protected] Scientifica per invio abstracts: prof.ssa Vilma Pinchi, e-mail: [email protected]; prof. Marco Scarpelli,e-mail: [email protected]

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Medicina manualeRoma, anno 2012Direttore: prof. Valter SantilliL’Università La Sapienza di Roma ha istituito il Master di secondo livello in medicina manuale, metodiche posturali e tecniche infiltrative in riabilitazione. Il Master si propone di approfondire ed aggiornare l’insegnamento teorico e pratico della medicina manuale (manipolazioni vertebrali) e delle tecniche di supporto. Al termine del corso è prevista una approfondita conoscenza e competenza su: semeiotica specialistica nel percorso diagnostico delle algie vertebrali, trattamento manuale (manipolazioni vertebrali) e riabilitativo delle algie vertebrali, e una conoscenza di base di tecniche di terapia infiltrativa quali infiltrazioni intrarticolari, mesoterapia, ossigeno-ozono-terapia e metodiche posturaliInformazioni: prof. Valter Santilli, tel. 06 49914661, e-mail: [email protected], sito web: www.uniroma1.it/didattica/offerta-formativa/master

Centro studi terapie naturali e fisiche

AgopunturaTorino, 16 dicembreStruttura: sono previsti sei seminari annuali, per un totale di 480 ore di formazione residenziale, più 50 ore di pratica clinica ambulatoriale in regime di tutoraggio presso gli ambulatori pubblici convenzionati. Al termineviene assegnato l’Attestato Italiano di Agopuntura F.I.S.A.Alcuni argomenti: fondamenti di medicina cinese, punti e meridiani di agopuntura, eziopatogenesi, semeiotica e diagnostica agopunturali, metodiche di infissione e di manipolazione dell’ago Informazioni ed iscrizione: segreteria CSTNF, tel. 011 3042857, e-mail: [email protected], sito web: www.agopuntura.to.it Ecm: il corso assegna crediti ecm

Tumori del voltoMilano, 11-12 novembre, Aula Magna Istituto Ortopedico GaleazziPresidente: dott. Franz W. Baruffaldi PreisDirettore: dott. Maurizio CavalliniInformazioni e iscrizioni: Segreteria Organizzativa Keyword Europa, Via Lodovico Mancini 3, 20129 Milano, tel. 02 54122513, fax 02 54124871, e-mail: [email protected], sito web: www.keyword-europa.it

Prevenzione, integrazione e multidisciplinarietà nelle malattie tumoraliRoma, 11-12 novembre, Ospedale San Pietro FatebenefratelliComitato Scientifico: dott. Pietro Alimonti, dott. Francesco Bottaccioli, dott. Osvaldo Sponzilli, dott. Gianfranco di PaoloInformazioni: Segreteria Organizzativa dott. Osvaldo Sponzilli, Ambulatorio di Medicina Anti-Aging, Omeopatia e Agopuntura, Ospedale San Pietro Fatebenefratelli, sito web: http://www.sponzilli.it, e-mail: [email protected] ecm: dott. Francesco Drago, tel. 06 33554121; per gli ecm è necessaria la pre-iscrizione telefonica, sito web: http://www.omeopatiainospedale.org/index.htmlEcm: evento ecm interprofessionale ad ingresso libero gratuito

Medicina osteopaticaZanica (BG), 25-26-27 novembre, Via Roma 38Direttore scientifico: dott. Stefano Polistina, dott. Luca GastoldiDestinatari: medici e fisioterapistiArgomenti: Corso quinquennale di medicina osteopatica. L’osteopatia è una metodologia di approccio e terapiamanuale particolarmente benefica in medicina funzionale che si basa su conoscenze anatomiche e neurofisiologicheprecise ed attualiInformazioni: Segreteria Scientifica dott. Stefano Polistina, cell 335 5367603, e-mail: [email protected] Organizzativa: Bagatto srl Bergamo, sito web: www.aifromm.it, cell 334 2870843, e-mail: [email protected]

CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

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Associazione lombarda medici agopuntori

AgopunturaMilano, 19 novembreDirettore: dott. Carlo MoiraghiSvolgimento: Corso annuale riservato a laureati in medicina e chirurgia certificati del corso di formazione in agopuntura di scuole fisa o di altri corsi equipollenti. Sono ammessi gli allievi del 4° anno dei corsi di formazione di scuole fisa. 20 postidisponibili. Composto di sette seminari teorici pratici giornalieri a cadenza mensile, il corso è dedicato alla clinica, ma si rivolge anche ai fondamenti mtc. Al termine del Corso previa frequenza e esame finale di verifica viene rilasciato attestato Alma di partecipazioneInformazioni e Iscrizioni: Alma, Via Sambuco 12, 20122 Milano, tel. 02 8361618, fax 02 8392468, cell 328 9116809, sito web: www.agopuntura-alma.it, e-mail: [email protected]

Cocktail ortodontico: ortodonzia 3D e diagnosiCatania, 18 novembre, Aga HotelRelatori: dott. Orazio M. Bennici, dott. A. AscanioArgomenti: Verrà esposto un innovativo approccio alla diagnosi ortodontica (Dolphin) sfruttando le potenzialità delle apparecchiature cone-beam, per visualizzare immagini 3D del cranio da esaminare senza margini di errore e distorsionidi immagineInformazioni: dott. Bennici, e-mail: [email protected], tel. 329 2025591, Rb Service, sig. Filippo Barone, e-mail: [email protected], 095 7837211, dott. M. Rugeri, e-mail: [email protected], Infolab di Sartori/Conti tel. 045 8352448, e-mail: [email protected], sito web: www.dolphinimaging.it

Percorso riabilitativo per la persona amputata di arto inferioreMilano, 24 e 25 novembrePresidente: prof. Luigi Tesio Direttore: dott. Marco Traballesi Obiettivi del corso: aggiornare i partecipanti sulle moderne e più recenti metodiche riabilitative e le nuove protesi per la persona amputata d’arto inferioreDestinatari: medici ortopedici, chirurghi vascolari, fisiatri, fisioterapisti, tecnici ortopediciInformazioni: Segreteria Organizzativa sig.ra Elena Castellari, cell. 327 8649907, e-mail: [email protected] Scientifica sig.ra Daria Piazzi, cell. 347 6603135, e-mail: [email protected]: attivate le procedure per ottenere i crediti ecm

Università di Camerino

Medicina estetica e terapia esteticaCamerino, a.a. 2011-2012Direzione didattica: prof. Francesco Amenta, prof. Vincenzo VarlaroObiettivo: fare formazione medica mediante lezioni e-learning e stage pratici che si terranno a Roma. Alla fine del biennioverrà rilasciato un diploma di Master universitario di II livelloAlcuni argomenti: visita di medicina estetica, tossina botulinica, filler, peeling chimici, biostimolazione cutanea, emulsiolipolisi, carbossiterapia, idrolipoclasia ultrasonica, mesoterapia, obesità, laserterapia, fitoterapia, cosmetologiaInformazioni: sito web: web.unicam.it/laureati/formazione/master/medicina_estetica/index.asp, e-mail: [email protected], [email protected], tel. 0737 403326, 0737 403311Ecm: gli iscritti al master sono esentati dal dover maturare crediti formativi

Medicina esteticaTorino, 19-20 novembrePresidente: prof. Giuseppe SitoCoordinatori scientifici: dott. Riccardo Forte, d.ssa Patrizia PiersiniAlcuni argomenti: cura della pelle: cosmetici, cosmeceutici ed integratori, tossina botulinica: novità al vaglio, medicina e chirurgia rigenerativa: prp, tessuto adiposo e cellule staminali, gli iniettabili in medicina estetica: filler e biostimolatori,chirurgia estetica mini-invasiva, cellulite: carbossiterapia, criolipolisi, onde d’urto, biotecnologie: pdt, radiofrequenza frazionata, laser frazionatiInformazioni: Segreteria Organizzativa G.P. Pubbliche Relazioni s.r.l., Via S. Pasquale a Chiaia 55, 80121 Napoli, tel. 081 411450, 081 401201, fax 081 404036, e-mail: [email protected], sito web: www.gpcongress.com

CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

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349 - 2011

Economia e management in ospedale e nei servizi sanitari territorialiRoma, a.a. 2011-2012 Direttore: prof. Antonio BocciaObiettivi: i Corsi intendono approfondire gli strumenti metodologici di natura epidemiologica ed economicafondamentali ai fini dell’esercizio della professionalità manageriale in ospedale, nell’ambito dell’assistenza sanitariadistrettuale e dell’assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoroScadenza domande: la scadenza per la presentazione delle domande è il 30 novembreInformazioni: Segreteria Didattica d.ssa Maria Rosaria Vacchio, dott. Massimiliano Chiarini e d.ssa Stefania Catanzaro,Centro Didattico Polifunzionale, Università Sapienza Roma, Viale Regina Elena 324, 00161 Roma, tel. 06 49970251,fax 06 4958348, e-mail: [email protected], sito web: www.uniroma1.it/studenti/corsi/altaformazione

Associazione scientifica didattica e aggiornamento in cardiologiaEcodoppler vascolare arterioso per cardiologi, internisti e diabetologiRoma, 3 dicembreDirezione didattica: dott. Luciano Arcari, dott. Roberto GagliardiArgomenti: Corso a numero chiuso, limitato a 18 iscritti, dedicato a specialisti in cardiologia, medicina interna, diabetologiae geriatria. Il corso ha un orientamento prevalentemente pratico: ad una breve introduzione teorica su come eseguire e qualiparametri fondamentali ricercare nell’effettuare gli ecodoppler dei vasi carotidei, aorta addominale e distretto degli artiinferiori, seguirà una ampia sessione pratica dedicata principalmente allo studio dei vasi carotidei, con la proiezioni di esamieseguiti in diretta e con l’esecuzione di ecodoppler vascolari arteriosi da parte dei discenti divisi in gruppi Informazioni: Associazione Asdac, e-mail: [email protected], cell 336 786955 - Università degli studi di NapoliFederico II

Medicina tradizionale cinese in ginecologia e ostetriciaNapoli, a.a. 2011-2012, Facoltà di medicina e chirurgia Coordinatore: prof. Achille Tolino Obiettivi del Master: acquisire una conoscenza delle teorie fisiopatologiche di base della medicina tradizionalecinese, sviluppare la competenza diagnostica per porre una diagnosi secondo il linguaggio energetico e psicosomaticoclassico della mtc, acquisire le conoscenze necessarie per individuare, scegliere gli agopunti e i rimedi erboristici piùadattiDestinatari: laureati in medicina e chirurgiaInformazioni e iscrizioni: sito web www.unina.it, email: [email protected], [email protected], tel. 081 7462982, 333 2168672

Oncologia interventisticaPavia, 24-25 novembre, Nuovo Collegio Santa CaterinaInformazioni: Segreteria Scientifica dott. Guido Poggi, dott. Pietro Quaretti, dott. Marcello Maestri Segreteria Organizzativa: Assos, Via B. Eustachi 12, 20129 Milano, tel. 02 29426932, fax 02 294269222, sito web: www.assos-cons.com

Terapia implantareMazara del Vallo, 25 -26 novembre, Via Palmiro Togliatti 38Relatore: dott. Oreste Trosino Argomenti: la terapia implantologica in odontoiatria dalla progettazione protesica alla inserzione degli impianti, casi clinici dal vivo e casi simulati praticati dai corsistiInformazioni: dott. Asaro Nicolò, tel. 331 6706719, 0923 946254

Congresso nazionale della società italiana di terapia intensivaFirenze, 17-18-19 novembre, Palazzo degli AffariPresidente S.i.t.i.: prof. Gabriele SgangaPresidente del Congresso: prof. A. Raffaele De GaudioObiettivi: il congresso, multidisciplinare e multiprofessionale, affronterà lo stato dell’arte della terapia intensiva conriunioni monotematiche, letture, lunch session e comunicazioni orali; saranno organizzate sessioni dedicate ai giovanicon spazi under 35 Informazioni: Segreteria Organizzativa F.I.M.O. srl, Via Kyoto 51, 50126 Firenze, tel. 055 6800389, e-mail: [email protected], sito web: www.fimo.biz

CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

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Regione Campania - Università degli studi di Salerno – Fondazione Deamedica Onlus

Piede diabeticoCastellammare di Stabia (NA), 2-3 dicembre, Hotel dei CongressiScadenza iscrizioni: 20 novembreObiettivi: garantire un livello elevato di assistenza medica e chirurgica, ridurre il nume ro di amputazioni per com-plicanze, e promuovere la creazione di un centro di riferimento per la prevenzione e cura del piede diabeticoAlcuni argomenti: piede diabetico neuropatico secondo evidenza, piede di Charcot degli anni 2000, piede diabeticoinfetto, ischemico e rivascolarizzazione, nuove tecnologie per di curaInformazioni: Segreteria Scientifica dott. Vincenzo Prisco, d.ssa Rosaria GrecoSegreteria Organizzativa: Meridiana Events & Education s.r.l., Via G. Volpe 126, 56121 Pisa, Italy, tel. 050 9711721, fax 050 974148, e-mail: [email protected]@meridianaevents.it, sito web: www.meridianaevents.it

Istituto Paracelso, Centro italiano per le medicine non convenzionali Medicina omeopaticaRoma, 3 dicembre, Istituto ParacelsoStruttura: corso triennale teorico-pratico con tirocinio assistito presso il centro clinico paracelso per un totale di 600 ore/lezione. Frequenza: mensile per le lezioni teoriche nei week-end. Requisiti per l’ammissione: laurea in medicina e chirurgia. Docenti: della Scuola di Studi Superiori dell’Istituto Paracelso. Attestato di formazione:rilasciato a fine corso dalla Scuola di studi Superiori dell’Istituto Paracelso, permette l’iscrizione nei Registri di Omeopatia degli Ordini dei Medici Informazioni: Segreteria tel. 06 5816592, e-mail: [email protected], sito web: www.istitutoparacelso.itEcm: accreditamento ecm

Chirurgia protesica del ginocchioTorino, 28 - 29 novembre, Azienda ospedaliera M. AdelaidePresidente: prof. Maurizio CrovaAlcuni argomenti: anatomia del ginocchio con proiezione di video realizzati su cadavere, valutazione clinica e strumentale del ginocchio in funzione della protesizzazione e riprotesizzazione, complicanzeInformazioni: Segreteria Scientifica dott. Fabrizio Galetto, dott. Alessandro Bistolfi, dott. Enzo Cenna, dott. Matteo Paonessa, d.ssa Federica Rosso, II Clinica Ortopedica, AO CTO M. Adelaide, Torino tel. 011 505730Segreteria Organizzativa: Il Melograno Servizi, tel. 011 505730, fax 011 590940, e-mail: [email protected], Via Pigafetta 36, 10129 Torino, sito web: www.ilmelogranoservizi.com

Centro universitario di ricerca sugli aspetti comunicativo-relazionali in medicina

Comunicazione per la saluteMilano, 24-25 novembrePresidente: prof. Egidio A. MojaArgomenti: la comunicazione e la relazione in medicina. Si rivolge in particolare ai medici, ma anche a psicologi,infermieri e altre figure professionali sanitarie Informazioni: Segreteria Scientifica d.sse Alessandra Di Carlo e Elisa Andrighi, Centro CURA, A. O. San Paolo,Polo Universitario, Via di Rudinì 8, Milano, tel. 02 50323129, e-mail: [email protected]

Malessere da stress lavoro correlato Verona, sabato 19 novembre, sala convegni Banco Popolare di Verona e Novara, Via delle Nazioni 4Direttore: dott. Massimiliano Rossi Destinatari: medici, psicologi, psicoterapeuti, consulenti della sicurezza aziendale, avvocati, consulenti del lavoroArgomenti: approccio multidisciplinare sui disturbi da stress lavoro correlati, inquadramento clinico, preventivo,normativo, approccio aziendale e personaleInformazioni: Segreteria Organizzativa sig.ra Alessandra Motta, e-mail: [email protected] tel. 349 3707024, fax 045 557574, sito web: www.convegno-stress.itEcm: richiesti crediti ecm

CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

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NEWS

n nuovo dispositivo tecnologico, il microtomogra-fo a coerenza ottica utilizzato dai ricercatori delWellman Center of Photomedicine del Massachusset

General Hospital di Boston e pubblicato sulla rivista Naturemedicine, ha dimostrato che questo apparecchio è in grado dievidenziare una coronaropatia, con una sensibilità di 10 vol-te superiore rispetto alla tomografia a coerenza ottica stan-dard. Lo studio è stato coordinato da Gary Tearney.

llarme in USA per le donne in gravidanza, infat-ti in un recente studio statistico, ci sarebbe un47% in più di casi di ictus cerebri, durante la ge-

stazione, tra i fattori di rischio evidenziati ci sarebbe, oltreall’obesità, l’ipertensione ed il diabete mellito, tutti in au-mento di casi.

volta epocale sullo studio dell’Alzheimer con l’uti-lizzo di biomarcatori e neuroradiologici in gradodi evidenziare precocemente il Morbo, prima del-

la sua conclamata evoluzione in demenza. I marcatori si so-no rivelati efficaci nello scoprire in vivo l’accumulo ecces-sivo della proteina amiloide nel cervello. La stessa proteinasembrerebbe essere la responsabile della stessa patologiadegenerativa cerebrale.

ovità e sperimentazione clinica nella ASL RM/Adel Lazio, i medici di base potranno collaborarecon il P.S. del DEA del Policlinico Umberto I° di

Roma, questa collaborazione sperimentale verrà estesa an-che al DEA dell’Ospedale S. Giovanni.

a uno studio statistico è emerso che circa il 10%della popolazione mondiale è obesa. L’allarme siaper i costi sanitari che previdenziali in questo pe-

riodo di crisi impone una assoluta osservanza e prevenzio-ne clinica da parte dei medici verso i loro assistiti.

volta nella medicina trasfusionale: medici fran-cesi del Saint Antoine di Parigi hanno prodottoglobuli rossi da cellule staminali, questo consen-

tirebbe in un prossimo futuro l’autotrapianto cellulare cherisolverebbe i rischi di rigetto e delle infezioni trasmesse.Inoltre le cellule prodotte hanno le stesse caratteristiche diquelle del donatore e la loro durata sarebbe la medesima diquelle autologhe.

a cura di Maurizio Zomparelli

ulla rivista Science Express alcuni scienziati han-no evidenziato una proteina ribosomiale la Rpsa 1capace di bloccare il Dna del Mycobacterio della

tubercolosi. Il farmaco capace di attivare questa proteina è laPyrazinamide, già in uso terapeutico dagli anni 50, ma di cuinon si conosceva il meccanismo di azione benefico.

n occasione dell’ultima World Conference on lungcancer svoltasi ad Amsterdam, alcuni ricercatorihanno scoperto che il genoma delle cellule del can-

cro del polmone risulta fortemente alterato nei pazienti nonfumatori. Il fumo sembrerebbe essere un fattore scatenante ilcancro, ma non altera la genetica cellulare in modo significa-tivo rispetto ai non fumatori. Questo fatto dimostrerebbe cheil cancro nei due soggetti dovrebbe essere trattato in modo di-verso dal punto di vista della terapia.

ell’ultima estate sono state più di mille le chiama-te di emergenza sanitaria effettuate al numero ver-de del ministero della Salute per l’ondata di calo-

re. La maggioranza era da parte di donne.

no studio promosso dal CNR e pubblicato sul-l’European Heart Journal ha monitorato un grup-po di cardiologi interventisti esposti costantemen-

te ai raggi X, in genere con dosi di due o tre volte superiori aicolleghi radiologi, ebbene da questo studio si sarebbe evi-denziata una maggiore risposta di protezione dei loro organi-smi alla stessa esposizione di raggi. Infatti, nel loro sangue, sisarebbero rilevati maggiori quantità di glutatione e di peros-sido di ossigeno, ambedue potenti antiossidanti. Inoltre si sa-rebbero evidenziati maggiori valori dell’enzima caspasi-3 coin-volto nel processo cellulare della apoptosi.

estatto della Jatropha curcas, conosciuta comenoce della isole Barbados, alle dosi di 200-400mg. è un potente analgesico paragonabile al co-

mune acido acetilsalicilico (aspirina).

na speranza terapeutica per l’Alzheimer viene dal-l’uso e la somministrazione dell’armina, un alca-loide vegetale in grado di disattivare la proteina

DYRK1A responsabile della fosforilazione della proteina TAU,direttamente coinvolta nello smantellamento delle connessionitra i neuroni e della formazione dei nodi neurofibrillari.

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di Matteo Di Paolo Antonio

Ibattiti possono diventa-re tanto irregolari e ve-loci da fermare il cuore:

600 al minuto, lo stessosprint delle ali di una far-falla. Della fibrillazioneatriale, l'aritmia più fre-quente, si è molto parlatoa Parigi durante l'ultimocongresso della Società Eu-ropea di Cardiologia. La malattia comporta af-fanno, stanchezza, sensa-zione di cardiopalmo e so-prattutto aumenta il ri-schio di ictus, favorendo laformazione di trombi a li-vello cardiaco. Secondo le stime la fibril-lazione atriale riguarda cir-ca il 2 per cento della po-polazione e cioè dai 600agli 800mila italiani. Ed èin aumento, non solo fra le

persone più anziane. An-che i giovani possono ave-re il “cuore matto” e, se-condo Raffaele De Cateri-na, docente di malattie car-diovascolari all'Universitàdi Chieti, questo è anchelegato allo “sballo del sa-bato sera”, tra eccessi di al-cool e di droghe come lacocaina. Così, la malattiaemerge prima del tempo inchi ha una predisposizio-ne. Anche troppo fumo, ci-bo o caffè non provocanoda soli la fibrillazione, mane anticipano la comparsain soggetti predisposti. Quanto all’aumento fra glianziani, si ritiene che siadovuto al fatto che oggi in-vecchiano anche soggettimolto fragili, grazie alle cu-re sempre più avanzate. Per far fronte a questo pro-blema si ricorre a farmaci

anticoagulanti, ma secon-do le stime più recenti del-l'Associazione nazionalemedici cardiologi ospeda-lieri un paziente su duenon viene curato a dovere.Spesso sono proprio i ma-lati a rifiutare i farmaci.Uno studio presentato aParigi e condotto in 12Paesi europei su oltre 1400pazienti rileva che uno sutre sarebbe disposto aqualsiasi cosa pur di nondover prendere medicineogni giorno per il resto del-la vita. Gli anticoagulantiorali utilizzati finora nonsono farmaci «semplici» esono allo studio prodottipiù mirati, che inibisconoun solo fattore della coa-gulazione e non più di unocome accade con i medici-nali classici. Per i pazienticonta molto la semplicità

di uso, oltre alla riduzionedel rischio. Oggi si punta molto suifarmaci orali di ultima ge-nerazione, invece di quelliparenterali, che offrono se-ri vantaggi per la facilità diimpiego, dall'assenza dimonitoraggio continuo al-la flessibilità dei dosaggiche consente una migliorequalità della vita del pa-ziente. A questa categoria appar-tiene anche un nuovo pro-dotto che ha importantipotenzialità: Edoxaban. AlCongresso di Parigi sonostati presentati gli ultimistudi sul farmaco appro-vato ad aprile e lanciatoper la prima volta lo scor-so luglio in Giappone perla profilassi delle trombo-embolie venose nei pa-zienti sottoposti a chirur-gia ortopedica. Lo scopritore della mole-cola, Satoshi Kunitada, haspiegato che inibisce in mo-do specifico, reversibile ediretto il Fattore Xa, un fat-tore della coagulazione pre-sente nel sangue. Negli ul-timi 25 anni il ricercatoreha coordinato lo studio delnuovo farmaco per il trat-tamento dei pazienti con fi-brillazione atriale con unasola somministrazione gior-naliera, in modo da otti-mizzare l'equilibrio fra pre-venzione degli eventi trom-botici ed effetti collaterali,come il sanguinamento.Edoxaban è l'unica mole-cola della nuova classe de-gli inibitori del Fattore Xache viene studiata per la fi-brillazione atriale in duedifferenti dosaggi. •

Fibrillazione atriale, anche per gli “eccessi”

APPUNTAMENTI

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VITA DEGLI ORDINI

389 - 2011

LuccaPrescrizione decennale per indennità ferie non godute Il termine di prescrizione per chie-dere il pagamento dell’indennitàsostitutiva delle ferie non godute,a cui si aggiunge anche l’indenni-tà sostitutiva dei riposi settimanalinon goduti, è quello ordinario de-

cennale, perché il diritto rivendicato, essendo diretta-mente collegato a un inadempimento contrattuale deldatore di lavoro, ha natura squisitamente risarcitoria.

Corte di Cassazione sentenza n. 10341 dell’11 maggio 2011

NB - il DLgs 66/2003 stabilirebbe che il diritto del la-voratore di richiedere la monetizzazione delle ferie ma-turate e non godute non sorge in costanza di rapporto,ma può essere rivendicato unicamente in seguito allacessazione del rapporto di lavoro.

Diritto alle ferie: impossibilità di decidere unilateral-mente la fruizione del riposoAl medico compete di “scegliere” quando usufruire del-le ferie, senza prescindere, però, dal previo consensodella Asl, giacché la normativa fa riferimento solo alla“scelta” non alla “decisione”. Pertanto, sebbene l’ille-gittimità del rifiuto datoriale possa causare il risarci-mento dei danni, non autorizza, tuttavia, alla decisioneunilaterale di fruizionedel riposo.

Corte di Cassazione sentenza n. 12805 del 10 giugno 2011

VeronaComunicare il quesito od il so-spetto diagnostico è indice di cor-rettezza deontologica e di buonapratica clinicaAlcuni direttori sanitari e respon-sabili di distretto ci hanno in va-rie occasioni comunicato che è an-cora abbastanza diffusa la pessi-ma abitudine di richiedere visite

specialistiche ed accertamenti diagnostici senza comuni-care il quesito, o meglio il sospetto diagnostico. Tale com-portamento può essere ammissibile in alcune situazioniparticolari ma nella generalità dei casi è contrario alla buo-na pratica clinica ed al codice deontologico (artt. 13 - 60)

e può in alcune situazioni critiche configurare un reato aisensi dell’art. 328 del codice penale. È altrettanto indice di correttezza deontologica e soprat-tutto di buona pratica clinica per tutti riportare sulle ri-chieste di accertamenti:• data di emissione del documento in cui viene indicata larichiesta• timbro personale del medico proponente• firma del medico proponente• infine ma non per ultimo: indicazione del motivo e/o delsospetto clinico alla base della richiesta di accertamenti.

Messina Progetti euromediterraneiIl direttore generale dei rapporti in-ternazionali del Ministero della Sa-lute Giuseppe Ruocco ha presenta-to i progetti euromediterranei e ilruolo che la Regione siciliana avrànel loro sviluppo: programmi perl’attivazione di un registro dei tu-

mori, lo sviluppo degli screening per le grandi patologietumorali e la diagnosi precoce delle stesse, le patologiecardiovascolari e tutte le patologie da carenza, derivantida incongrua alimentazione ivi comprese le patologie ce-liache. La Sicilia diventa per la prima volta il reale e na-turale tramite delle politiche nazionali e dell’Organizza-zione Mondiale della Sanità verso i Paesi che si affaccia-no sul bacino del Mediterraneo. Il convegno, dal titolo“Progetti euromediterranei e ruolo della Sicilia”, inseritonell’ambito della giornata conclusiva del Forum del Me-diterraneo di Palermo, ha visto il rilevante contributo del-l’OMS attraverso la partecipazione di Andreas Ullrich(Ginevra) e di Santino Severoni (Copenaghen). Il dibat-tito è stato arricchito dai contributi di Marialuisa Lavi-trano, consulente per gli Affari internazionali del Mini-stero e di Pasqualino Rossi, dirigente del Ministero per irapporti con l’UE. Hanno partecipato al dibattito ancheautorevoli esponenti dei Ministeri della Salute di Algeria,Tunisia, Egitto e Francia che hanno sottolineato l’impor-tante ruolo della Sicilia nell’ambito della sanità del Me-diterraneo. Molto apprezzata anche la relazione di Mo-hammed Bekkat Bercani, presidente dell’Ordine dei me-dici Algerino, che nella sessione dedicata alle malattiedei migranti nel bacino del Mediterraneo ha presenta-to una relazione sulla tubercolosi nell’area del Maghrebin rappresentanza del Conem, l’organizzazione che rag-gruppa gli Ordini dei medici dei Paesi del Mediterra-neo. Era presente anche Salvatore Amato, presidentedell’Ordine dei Medici della Sicilia.

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Ralph Steinman soffriva e studiava. Studiava e sof-friva nel tentativo di aver ragione di un male chedi solito, dopo la diagnosi, non lascia spazio a pro-

lungate aspettative di vita. Il fatto che, invece, lo scien-ziato abbia resistito contro ogni ragionevole previsio-ne per tanto tempo, è dovuto proprio all’applicazioneterapeutica basata sulla scoperta che gli è valsa il No-bel. A suffragare questa verità una nota della Rock-feller University. Il biologo infatti si era sottoposto auna cura sperimentale con le cellule dentritiche (unasorta di “guardie del corpo”) mediatrici della rispostaimmunitaria. “I suoi studi – ha sottolineato il Presi-dente dell’Università – hanno gettato le basi per nu-merose scoperte nel campo fondamentale dell’immu-nologia e hanno aperto la strada ad approcci innova-tivi nelle terapie contro il cancro, le malattie infettivee i disordini del sistema immunitario”. Le scoperte dei tre scienziati neo-Nobel sono state tut-t’altro che un puro esercizio accademico. Forse, maicome quest’anno, il riconoscimento premia l’impattoche gli studi biologici e genetici stanno generando inmaniera sempre più tangibile sulla salute dell’uomo.Aver compreso i meccanismi alla base di questo com-plicato processo ha aperto la strada allo sviluppo di

nuovi farmaci alcuni dei quali già utilizzati corrente-mente, capaci di modulare la risposta immunitaria nel-la cura di molte patologie, tumori compresi.Steinman passa alla storia. La sua vita che si è con-clusa tragicamente deve servire da esempio, ancorauna volta, per tutti coloro che considerano giustamentela medicina un’“arte” spesso supportata da eccezionalimenti scientifiche. Il 10 dicembre alla consegna dei premi la sua sedia ri-marrà vuota, ma tutti gli occhi del mondo saranno fis-si su quella poltrona che doveva ospitare uno studio-so sfortunato che probabilmente, da tanto tempo, spe-rava di ricevere una telefonata che pur non salvando-gli la vita avrebbe offerto un ulteriore nuovo ricono-scimento ai suoi studi: è morto da Nobel senza saper-lo. La figlia Alexis ha parlato per tutti: “Mio padre hadedicato la vita al lavoro e alla famiglia e sarebbe sta-to davvero onorato di ricevere un premio così presti-gioso. Siamo tutti commossi e orgogliosi di aver vis-suto con un uomo come lui che ha saputo soffrire percosì tanto tempo sicuro di portare un contributo po-sitivo alla medicina e ai malati”. •

G. Cris

Muore di cancroe vince il Nobel

Quest’anno sono tre i premiati

Tre grandi studiosi del sistema immunitariosono stati premiati: Bruce A. Beutler, ame-ricano, Jules A. Hoffman, lussemburghesenaturalizzato francese e il canadese RalphM. Steinman. L’annuncio dell’Accademia èarrivato il 3 ottobre. Beutler e Hoffman in-dosseranno l’abito da cerimonia il 10 di-cembre, Steinman sarà invece assente. Èmorto il 30 settembre a 68 anni, dopo unalunga e terribile battaglia durata oltre quat-tro anni contro un tumore al pancreas. Con-trariamente ai regolamenti del premio, ri-ceverà lo stesso la parte che gli spetta delprestigioso riconoscimento

MEDICINA©

Photoshot/A

g. Sintesi

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PARLIAMO CON…

409 - 2011

di Paola Stefanucci

Meno di due dollarial giorno per (so-pra)vivere. Tre mi-

liardi di persone dei sette checompongono l’umanità ri-mangono escluse dal soddi-sfacimento delle esigenzeprimarie. Fame, povertà edegrado unitamente allamancanza di strutture favo-riscono il dilagare delle epi-demie e l’incremento dellamortalità, soprattutto in-fantile. Per conoscere esconfiggere, o più realisti-camente mitigare, il feno-meno è indispensabile unastrategia imperniata sui mo-nitoraggi sanitari e su ungrande ventaglio di inter-venti tempestivi quanto con-creti. Su questa direttrice

nave ospedale. Tutti ricor-diamo la “Dichiarazione delMillennio”, un patto sotto-scritto nel 2000 dall’Onuper sconfiggere la povertàentro il 2015: un obiettivoche, a distanza di poco piùdi tre anni, appare lontanoo, addirittura, utopistico. Inquesto scenario è confor-tante che il programma del-le maggiori istituzioni sia in-tegrato da strategie qualiquelle indicate da LuigiGentilini: certo soltanto, nesiamo consapevoli, una pic-cola goccia, eppure prezio-sa, nel mare dell’emergenzasanitaria quotidiana nelContinente nero. Professor Gentilini, quan-do ha maturato la decisio-ne di dedicare la sua vita aipopoli africani?Da sempre. Io sono per me-tà italiano e per metà afri-cano. Sono cresciuto in So-malia, dove mio padre face-va il medico. Per raggiunge-re i malati andava a piediper 10, 15 chilometri al-l’andata e altrettanti al ri-torno. Quando era fortuna-to lo accompagnavano conil cammello o con l’asino.Una vita insieme ideale, co-raggiosa e pratica. Un gran-de esempio per me. Così pri-ma dei vent’anni sono tor-nato in Italia. Per studiaremedicina. Mi sono iscrittoalla Sapienza, mi sono spo-sato con mia moglie Gio-vanna, studente-lavoratoresono diventato padre trevolte prima ancora di laure-armi, mi sono specializzatoin Ostetricia e ginecologia,Chirurgia generale ed On-cologia. Oggi ho quattro fi-gli, sei nipoti e un sogno: unospedale sistemato su una

profonde il suo impegno, sindal suo decollo dieci anni fa,l’Associazione Med e Medonlus (Medicina e Mediter-raneo) al cui timone è il pro-fessor Luigi Gentilini, chi-rurgo oncologo, che ha idea-to uno strumento inedito egrandioso: una nave ospe-dale in grado di raggiunge-re i pazienti nei villaggi spar-si sulle coste dei grandi la-ghi della Tanzania. Il dina-mico e pragmatico managerdell’assistenza senza fron-tiere, che ha già al suo atti-vo dieci missioni medico-chirurgiche compiute nelcuore dell’Africa dove ognigiorno si muore per malat-tie curabili, nutre molta fi-ducia nel primo ospedalegalleggiante, al quale saràopportuno affiancarne altri.

L’ambiziosa iniziativa im-plica uno sforzo economicovalutabile in milioni di eu-ro, ma si tratta di un inve-stimento altamente remu-nerativo sotto il profilo uma-nitario, in termini di vite sal-vate o salvabili. D’altra par-te, l’ideatore del FloatingMobile Hospital (FMH) conil suo contagioso fervore(non a caso nella sua Africaha meritato l’appellativo pri-ma di “Ginni”, ovvero viva-ce, da adolescente quandofrequentava le scuole italia-ne in Somalia dove suo pa-dre faceva il medico, e poida adulto di “Hur”, ovverolibero) ha saputo provoca-re un’impressionante mobi-litazione per il reperimentodei fondi necessari per larealizzazione e il varo della

Il professor Gentilini (al centro) stringe la mano ad un suo collega

Il progetto: nave ospedale per i bambini dell’Africa

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PARLIAMO CON…

419 - 2011

tuarsi a fare a meno anchedi un banale apparecchio ra-diologico. In tali situazioni,la conoscenza e la praticadella Semeiotica classica èfondamentale. Quanti bambini spera disalvare?Tutti.Tra un giro in corsia e unodi conferenze, una sedutain sala operatoria e una le-zione agli studenti all’Uni-versità di Tor Vergata, unaricerca e un viaggio in Afri-ca, lei trova anche il tempoper affidare alla pagina ilracconto del suo percorsoesistenziale. Dopo “Col bi-sturi fra i denti” e “ForzaDieci” è la volta di “Hur”,prefato dal ministro dellasalute Ferruccio Fazio epubblicato da Editoriale IlPonte, circa quattrocentopagine fitte fitte di ricordi,esperienze e suggestioniafricane, ma non solo… Ma ho scritto “Hur” soprat-tutto con lo scopo di foca-lizzare l’attenzione sulla ge-nesi, le motivazioni e le im-plicazioni della nascita delfuturo ospedale italiano sulLago Vittoria: presidio sa-nitario e strumento di inte-grazione interetnica. Come chiamerà il suo“ospedale sull’acqua”?Lo chiamerò appunto “Ku-shirikishana” che in swahi-li significa “cooperazione trai popoli”.Professor Gentilini lei, hasettantaquattro anni. Allasua età molti tra i suoi col-leghi hanno già appeso ilcamice al chiodo. Fino aquando lei pensa di poteresercitare ancora la medi-cina?Fino all’ultimo respiro. •

eoliche: potremo produrreenergia in proprio e rispet-tare l’ambiente. L’equipag-gio sarà composto da trentapersone. A bordo ci sarannomedici italiani che si alter-neranno ogni mese, in futu-ro questi potranno essere so-stituiti dai colleghi africani,opportunamente addestrati.Naturalmente è importantela cooperazione con le strut-ture e le autorità sanitarie lo-cali. In pratica l’ospedale vaverso i malati, il che non èpoco in luoghi in cui i mez-zi di trasporto sono quasiinesistenti. Inoltre, durantela stagione delle piogge mi-lioni di persone restano iso-late e non sono raggiungibi-li viaggiando via terra. Area operativa?I grandi laghi della Rift Val-ley. Inizialmente la nave fa-rà scalo nei villaggi disse-minati sulle sponde dello

sterminato lago Vittoria,uno specchio d’acqua chemisura ben 69mila chilo-metri quadrati, una superfi-cie pari alla somma dellearee di Piemonte, Lombar-dia e Veneto messe insieme,tanto per avere un’idea. Ilprogetto si estenderà poi ailaghi Tanganica e Nyasa, trai più grandi bacini lacustrial mondo.Quali sono le patologie piùtemibili che affliggono iTanzani? Dissenteria, malaria e tu-bercolosi seminano morte alpari, e forse oggi più, del-l’AIDS. Elevatissima è lamortalità neonatale e infan-tile, drammatica è la per-centuale delle donne chemuoiono durante il trava-glio. Si opera in condizioniestreme, con un paio di for-bici, un bisturi, una pinza eun portaàghi. Bisogna abi-

nave in grado di spostarsi daun villaggio all’altro sulla co-sta dei grandi laghi e fiumiafricani. Un ospedale cosìconcepito da solo potrebbesvolgere la funzione di quat-tro o più ospedali e dispen-sari. E costituire la soluzio-ne di tanti problemi, non so-lo sanitari. L’auspicio mi-gliore è far crescere le po-polazioni africane nei loroterritori garantendo istru-zione, occupazione ed assi-stenza. Attorno alle struttu-re ospedaliere è possibile farsorgere scuole, piccole in-dustrie, coltivare i campi,sviluppare il commercio. Quali caratteristiche tecni-che avrà la sua nave ospe-dale? Il Floating Mobile Hospitalsi avvarrà di tecnologie ca-paci di operare in autonomiae in spazi ristretti. Il proget-to, firmato dall’ingegnerAlessandro Cantini, preve-de la realizzazione di un ca-tamarano lungo 25 metri elargo 12. Il natante avrà duepiani. Al primo, saranno col-locati l’accettazione medicae chirurgica, la sala opera-toria e quella gessi, la salaparto e quella per l’assi-stenza neonatale, il serviziodi diagnostica per immagi-ni e il laboratorio d’analisi.Il secondo livello, invece,ospiterà gli alloggi per il per-sonale (medici, infermieri,tecnici e marinai), un’aulaper le riunioni e la forma-zione in loco e a distanza,con teleconsulti, telemedici-na, videoconferenze con isti-tuti universitari e di ricerca,nonché strutture ospedalie-re. La copertura (300 metriquadrati) sarà destinata alletecnologie fotovoltaiche ed

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RECENSIONI

429 - 2011

L’intreccioMarcello Orazio Florita analizza in que-sto lavoro, sotto un’angolatura il più pos-sibile concreta, l’Io-soggetto inteso comesistema complesso e non lineare e svi-luppa l’applicazione dei sistemi dinami-ci complessi all’uomo con un intreccioprofondo tra scienza e clinica, filosofia epsicologia, corpo e mente, fisica e psico-terapia, psicoanalisi e neuroscienze. Egliconcepisce, infatti, la psicoterapia come una scienza rav-vivata da riflessioni interdisciplinari. Con lo scorrere del-le pagine, l’intreccio tra la teoria e la clinica diventa piùfitto e, attraverso i casi clinici presentati, che ne raffor-zano il paradigma teorico, anche più coinvolgente. Unalettura certamente interessante per gli estimatori dellacomplessologia e per quanti si pongono domande sullapropria vita interiore e sull’uomo in generale.

Marcello Orazio Florita“L’intreccio”

Franco Angeli, Milano - pp. 159, € 19,00

La libertà delle foglie morteCon l’introduzione delle leggi razzialila vita di molti cittadini tedeschi è mes-sa a rischio da assurde restrizioni e ad-dirittura da deportazione.In questa situazione drammatica i per-sonaggi berlinesi del romanzo di ElideCeragioli intrecciano la loro esistenzain un’avvincente storia d’azione.Tra una tenera storia d’amore adole-scenziale e quella perversa di un nobi-le impotente e omosessuale che costringe la moglie adunirsi ad un bell’italiano, tra la decifrazione di messag-gi criptici inviati ai compagni di scuola da una fanciul-la ebrea fuggita in America, tra la bravura artistica diuno studente che riuscirà a falsificare alcuni fogli di uncodice del Mantegna per raggiungere lo scopo di salva-re molte vite, e le vicende di altre figure che interven-gono ad animare questa storia, emerge l’immagine del-la crudezza della dittatura nazista.

Elide Ceragioli“La libertà delle foglie morte”

Davide Zedda Editore, Cagliari - pp. 304, € 18,00

No t’’istroppies in domo tuaIl libro non è, come potrebbe sembrare aprima vista, la ristampa di un libro di me-dicina del XVIII secolo: il titolo è in sar-do, una lingua che, come scrisse l’Alighieriimita la “grammatica”, cioè il latino. Ma,a parte il titolo, il testo è scritto in italia-no. Il volumetto, è pubblicato dalla ASLdi Nuoro per arginare il drammatico fe-nomeno degli incidenti domestici, i qua-

li, per mortalità e invalidità, superano gli incidenti stra-dali e quelli del lavoro. Le informazioni fornite, concisee di immediata comprensione, affrontano tutta l’ampiacasistica degli incidenti che, con incredibile frequenza,avvengono nelle case, e nelle loro vicinanze, ad adulti,anziani e bambini e suggerisce come farvi fronte e comeprevenirli in pieno accordo con le direttive dettate dal Pia-no sanitario nazionale e regionale della prevenzione.

Autori vari“No t’istroppies in domo tua”

ASL Nuoro, I Percorsi della Salute - pp. 64

La vita e la morteRoberta, studentessa universitaria, che fail portiere di notte per mantenersi agli stu-di, viene coinvolta, direttamente o indi-rettamente, nelle vicende non sempre po-sitive di personaggi anonimi o socialmenteimportanti, ma senza venir mai meno aipropri principi di onestà e correttezza.Ben scritta da Giorgio Guccione, la sto-ria, che, con l’avanzare della lettura, si fa

sempre più interessante, gareggia con la vasta gamma dicasi offerti quotidianamente dalla cronaca: il professoreche circuisce le studentesse; le problematiche giovanilie la ricerca di un lavoro; i viaggi all’estero; la movida not-turna e lo spaccio della droga; l’omosessualità e il mon-do della moda e della pubblicità; casi di suicidio e ten-tato suicidio; il volontariato; la chirurgia estetica; i con-corsi truccati nella sanità e la deontologia medica; il ses-so on line; le sette religiose e tanto altro. Da queste espe-rienze la studentessa ne uscirà più matura e sicura di sé.

Giorgio Guccione“La vita e la morte”

L’Autore Libri, Firenze - pp. 253, € 18,00

Libri ricevutidi G. F. Barbalace

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In breve

Giovanni SciàraLA GROTTA DEL FICO NEROIn un ospedale cittadino un medico rivede un suo vecchiopaesano ammalato. L’incontro diventa l’occasione per uncambiamento esistenziale ed un ritorno alle origini contadi-ne in una storia che parla di amore per le tradizioni popola-ri, di nostalgia del tempo passato e medita sui nuovi costu-mi e modelli di vita.L’Autore Libri Firenze - pp. 116, € 10,00

Salvatore RisugliaLET’S GOIl titolo in inglese con la didascalia latina “sibi et paucis” fan-no subito intuire il carattere colto ed intimistico delle lirichein esso contenute. Il poeta, infatti, con uno stile elegante cer-ca di fermare nei versi le esperienze e i momenti significa-tivi della sua vita, le figure e i personaggi a lui cari e, am-maliato dal fascino della vita, di sdrammatizzare il misterodella morte.Tipografia UTVI, Vicenza - pp. 61, € 10,00

Alda CicognaniLE POESIE DELL’AMORE E DINTORNILe liriche riunite nelle quattro sezioni di questa silloge can-tano l’amore sognato, perduto, rimpianto che tutto coinvol-ge. I sentimenti suscitati da questo sentire sono ricercati erivissuti con delicata sensibilità nella ricca gamma di tema-tiche intimistiche, naturalistiche e sociali che danno a que-sta poesia un’impronta molto originale.Piero Manni, San Cesario di Lecce - pp. 87, € 10,00

Silvana FacchianoLE MEMORIE DEL NULLAPreceduto da una premessa, che è quasi un racconto fra ilgenere noir e quello psicologico, la pubblicazione del diarioin prosa e in versi di Melania, sparita nel nulla, dà voce adun’anima oppressa dalla malinconia e dal dolore per non es-sere mai stata ascoltata e che l’autrice riconosce come un“Io” a lei speculare.Edizioni SIMPLE, Macerata - pp. 143, € 16,00

Arturo BusilloALBAPiccola raccolta di ventuno poesie di delicata fattura, ac-compagnate da altrettante illustrazioni disegnate e colora-te dall’autore. I motivi che ispirano queste liriche sono i di-versi momenti della giornata, le armonie della natura, i sen-timenti ispirati dalla fede e la ricerca della consapevolezzae della serenità.Pubblicato in proprio - Campagna (SA), tel 0828 46131

RECENSIONI

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Il gene oscuroIl libro di Luigi Mario Chiechi èun trattato scientifico e con-temporaneamente un romanzo,nel quale si racconta la storia diMonica, giovane bellissima col-pita dalla sindrome di Morris,che la medicina considera unapatologia, in quanto le donneche ne sono colpite non sono so-lamente sterili, ma genetica-mente sono XY, cioè maschi.

L’autore alleggerisce le pagine di carattere scientifico rac-contando i sogni, le speranze, le delusioni, le sofferenzee il ritrovato equilibrio di questa ragazza con stile elegantee arricchito spesso da gustosa ironia, da ragionamenti dilivello filosofico, da informazioni etnografiche, da pas-saggi di poetica efficacia e da molte considerazioni sulleverità mediche e sull’attuale momento di transizione e dicrisi della medicina.

Luigi Mario Chiechi“Il gene oscuro”

Ediself, Bari - pp. 207, € 14,00

Appunti di andrologia chirurgica e urologiaGli appunti preparati da CarloPavone e Rosanna Iacona offro-no un’ampia panoramica dellepatologie studiate dall’urologia edall’andrologia, scienze che han-no raggiunto un notevole svilup-po e sono tuttora in piena evolu-zione. L’incidenza delle patologie uro-logiche è infatti in continuo au-mento anche in relazione al pro-

gressivo invecchiamento della popolazione. La conoscenzadi queste problematiche, pertanto, non può essere tra-scurata dal medico che vuole esercitare onestamente lapropria professione.Le caratteristiche, le cause, i sintomi e le terapie di que-sta vasta gamma di patologie e anomalie sono presentatecon essenzialità e chiarezza dal manuale, che risulterà digrande utilità per il medico generico e, grazie ad un capi-tolo sul Problem based learning, permetterà a chi studiamedicina di avere una guida semplice e chiara per la pre-parazione dell’esame di urologia e la comparazione e l’in-tegrazione dei testi d’esame.

Carlo Pavone, Rosanna Iacona “Appunti di andrologia chirurgica e urologia”

Aracne Editrice, Roma - pp. 475, € 40,00

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IN EDITORIA

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sbagliate. Ogni cosa che l’uomo fa all’uomo, ma che spessopiù crudelmente fa alla donna, come nel caso dell’infibula-zione, ci riguarda tutti. Questo libro mette il dito nella pia-ga. Leggerlo non vi lascerà indifferenti.

Carlo Calcagno“Circoncisione. Dalla selce al bisturi”

Araba Fenice Edizioni, Boves (CN) – pp. 416, euro 19,00

Omeopatia e pediatriaOsservando l’iter percorso dalla pediatriaitaliana si nota il grande interesse che su-scitano le terapie naturali e il loro utilizzo,sempre più diffuso, per la salute del bam-bino, fin dai suoi primi giorni di vita. Que-sto testo spazia dalla gravidanza al parto,dall’allattamento alle costituzioni pediatri-che, esponendo in forma chiara le terapieper le principali affezioni dell’infanzia.L’opera, molto ampliata rispetto alla prima e alla secondaedizione, elabora le conoscenze maturate dall’autore in ven-ticinque anni di pratica omeopatica clinica, prendendo inesame i metodi terapeutici e la verifica rigorosa dell’effica-cia del farmaco omeopatico.Rivolto in primo luogo ai pediatri italiani, sia chi utilizzagià i rimedi omeopatici sia chi vuole cominciare, il testo in-teressa in senso generale tutti gli omeopati.

Gaetano-Maria Miccichè“Omeopatia e pediatria”

Tecniche nuove, Milano – pp. 258, euro 24,90

La MetapsicopatologiaGli Autori conducono una analisi, esperita suicasi clinici, che evidenzia e chiarisce che la co-gnitio psicopatologica non regge all’indagine cli-nica. In tal senso, la Metapsicologia non è piùstudiata e ipotizzata come un tentativo di sta-bilire una spiegazione di eventi cosiddetti psi-chici, ma viene esaminata come condizione bio-logica-strutturale nella sua omogeneità geneti-

ca strutturale, da cui origina la propria Fisiopatologia.Enrico Venga, Daniela Venga

“La Metapsicopatologia”Editrice Uni Service, Trento – pp. 432, euro 26,00

Comunicazione profonda in sanità. Senso, verità, desiderioL’Autore definisce il concetto di comunicazio-ne profonda in sanità e mette l’accento sulla ne-cessità di instaurare con l’interlocutore una re-lazione interpersonale e di praticarla nella piùampia verità e mancanza di strumentalità. De-linea poi l’applicazione di tale approccio ai di-versi ambiti della sanità e presenta un piano ope-

rativo denominato CSQ (Comunicazione per la Salute eper la Qualità), quasi una guida all’organizzazione unita-ria di tutti i momenti di comunicazione in una ASL. Il te-sto analizza anche le tecniche comunicative mediatiche piùusate in sanità e riafferma la crucialità del rapporto facciaa faccia, senza mediazioni tecnologiche. Riportando le sueesperienze personali nelle “Postfazioni in prima persona”,l’Autore tenta di costruire una “comunicazione profonda”col lettore, facendo di questo libro una sperimentazionedell’approccio che esso stesso presenta.

Francesco Calamo Specchia“Comunicazione profonda in sanità. Senso, verità, desiderio”

Maggioli editore, Santarcangelo di Romagna (RN) pp. 323, euro 29,00

Circoncisione. Dalla selce al bisturiUna piccola operazione. Un segno. Un sim-bolo. Un pezzo di carne. Un’identità. La cir-concisione è tutto questo, da circa 10 mila an-ni. Per gli aborigeni australiani, per i Totonacsin Messico, per i Manuema in Centro Africa,per i musulmani, per gli ebrei di tutto il mon-do. E, strano a dirsi, per gli americani. Un’ope-razione che è diventata abitudine radicata dal-la tradizione, consolidata dalla fede e dallascienza - che per una volta si sostengono a vi-

cenda, trovando di volta in volta le ragioni per consolidar-ne procedure e obiettivi. Ma se pensate che un piccolo ta-glio sia in fondo una cosa da niente e che non vi riguardi, vi

Gabriella Maria Scamardella ha scritto una poesia dedicandolaal padre medico, Giovanni Scamardella, morto a Napoli la scor-sa estate. Sono versi accorati, di una figlia che ha subito un gran-de dolore che noi comprendiamo avendo oltretutto suo padre de-dicato la vita alla medicina e alla famiglia.

A MIO PADRECosa mi dirai

se ho chiesto al maredi rinforzare il mio amore?

Cosa mi diraise il vento maestrale

allontanava le parole?Cosa mi diraise tra le onde

ho cullato il pianto segreto?Cosa mi diraise al ritorno

il buionasconderà il giorno?

Cosa mi diraise il tempo perduto non l’abbiamo vissuto?

Ritornerò senza far rumore.

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IN EDITORIA

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massa enorme di giovani - l’età media era di 23-24 anni -una cospicua minoranza scelse di non “tradire”, ma gli sto-rici, sia per la scarsità delle fonti ufficiali sia per la “delica-tezza” politica dell’argomento, non se ne sono occupati chein maniera superficiale. “Quelli che dissero no” restituiscevoce e memoria ad alcuni di quei protagonisti e riporta al-la luce una tessera significativa di quel mosaico di esperienzee avventure personali che ha caratterizzato l’“altra Resi-stenza”.

Arrigo Petacco“Quelli che dissero no”

Mondadori, Milano – pp. 180, euro 19,00

Undici personaggi e un solo autoreFrancesco Bruno parte da un’idea piutto-sto geniale, quella di tentare una libera tra-sposizione poetico-analitica del celebre te-sto pirandelliano: provare ad utilizzare leforti nozioni esistenziali su cui si mossePirandello, per contraccambiarli con labonomia degli affetti familiari con cui sifanno i conti ogni giorno e a tondo deiquali la vita non pare offrire altra arcanarealtà. Sarà così che i personaggi possonoanche diventare undici, se undici sonoquelli da cui si vede circondato.

Francesco Bruno“Undici personaggi e un solo autore”

Quaderni del giornale di poesia siciliana, Palermo – pp. 60

Semeiotica auxologica per il monitoraggio della crescita e dei suoi disturbiCome si cresce? Con quali strumenti, ag-giornati e metodologicamente corretti,può oggi il medico accertare se un bam-bino, un adolescente, cresce bene o pre-senta segni sospetti di alterazione o di ma-lattia? Il libro – primo manuale italianodi Semeiotica auxologica – consente aimedici di valutare, senza ricorrere ad in-daginose ricerche cliniche, se un bambi-no o un adolescente ha una crescita e unamaturazione nella norma. “La scienza del-l’accrescimento umano – come spiega il professor GianniBona nella prefazione – rappresenta un’opportunità idealeper avanzare un sospetto precoce di malattia […] o di undifetto dell’accrescimento in caso di malattie rare, nel 50per cento delle quali fa parte del quadro clinico”.

Ivan Nicoletti“Semeiotica auxologica per il monitoraggio

della crescita e dei suoi disturbi”Nicomp Laboratorio Editoriale, Firenze – pp. 240, euro 28,00

Il fuoco di AllahGli Stati Uniti ed i loro alleati hanno con-dotto un’azione di guerra contro l’Af-ghanistan e l’Iraq alla ricerca di armi didistruzione di massa mai individuate erecuperate. Il docente universitario Man-fredi Dell’Orso, al fianco dell’IspettricePaola Ferrari, si troverà ad indagare sul-la scomparsa di uno storico e sull’omi-cidio della sua compagna che, apparen-temente, nulla hanno a che fare con la

guerra segreta al terrorismo islamico. Il ritrovamento di uncodice segreto, nascosto in una musica registrata e rinve-nuta nei covi di Al Qaeda, condurrà i due investigatori ascoprire i piani della Jihad, che paiono confermare le pro-fezie dell’Apocalisse.

Massimo Carpegna“Il fuoco di Allah”

Spring edizioni, Caserta – pp. 266, euro 16,00

“Liebesleid”. Cuore Innamorato“Senza musica, la vita sarebbe un er-rore” scrisse il filosofo Friedrich Nietz-sche. La musica è immortale, è una so-la, ti riempie di emozioni; è fatta di ognipiccolo rumore. La musica delle co-munità ebraiche che popolavano l’Eu-ropa orientale è sopravvissuta al po-grom e all’olocausto fino ad arrivare ainostri giorni. Ignoranza, violenza e an-tichi pregiudizi non hanno fermato “lanave”, la speranza, il viaggio dei con-certisti e compositori ebrei. Nessuno

ha potuto troncare la loro voglia di suonare, i loro sogni edesideri. Il faro della loro musica è stata la speranza quan-do la speranza non ha più avuto senso d’esistere.

Ileana Tudor“Liebesleid. Cuore Innamorato”

La compagnia della Stampa, Roccafranca (BS) pp. 208, euro 14,00

Quelli che dissero noL’8 settembre 1943, quando il mare-sciallo Pietro Badoglio, capo del gover-no, annunciò la firma dell’armistizio congli Alleati, circa seicentomila soldati ita-liani si trovavano rinchiusi nei campi diprigionia che inglesi e americani aveva-no allestito in varie nazioni del mondo.“Ma tu con chi stai, con il duce o con ilre?” fu il dilemma di fronte al quale sitrovarono i nostri soldati. Di questa

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MEDICI E SPORT

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di Andrea Meconcelli

C ome è nata la pas-sione per il tennis?L’ho sempre avuta,

fin da bambina. Da ragaz-zina, a 10-13 anni, assiste-vo alle prime partite alla te-levisione e mi sono appas-sionata, ma in realtà non homai giocato. Avevo 12 an-ni e frequentavo le scuolemedie, quando mi sonocomprata la racchetta datennis. Era una “Maxima”mi ricordo, di legno, ma nonl’ho mai usata. Non c’eranocampi da tennis né struttu-re dove andare a giocare, néi miei genitori potevano ac-compagnarmi. Una passio-ne che vivevo da sola guar-dando alla televisione que-sto sport per me meravi-glioso. Fino a quando ho co-nosciuto mio marito, anchelui medico e tennista, che hacontribuito a far crescere inme la febbre per il tennis.Cominciai a giocare con luila domenica e nei giorni difesta, senza però regolarità.

Sono molti i medici che sidedicano al tennis?Ho incontrato molti medicitennisti e sono iscritta aduna associazione che si chia-ma Amti (Associazione me-dici tennisti italiani). Ho co-nosciuto quest’associazione

5 o 6 anni fa per caso a Mi-lano Marittima, ma si trattadi un’associazione che esisteda parecchi anni. I mediciiscritti sono tanti. Noi, daquando sono iscritta, parte-cipiamo sia al campionatoitaliano sia al campionatomondiale. Il campionato ita-liano si svolge ogni anno inun posto diverso. L’annoscorso a Reggio Calabria,quest’anno a Milano Marit-tima, abbiamo giocato a Pa-lermo e anche in parecchiealtre città. Poi, sempre unavolta l’anno, organizziamo i

campionati mondiali nei va-ri paesi del mondo. Que-st’anno abbiamo giocato aKarlovy Vary, nella Repub-blica Ceca. C’erano comepartecipanti 300-350 medi-ci provenienti da tutto ilmondo. Nel 2010 abbiamodisputato i mondiali in Slo-vacchia. Mio marito ed ioabbiamo vinto la medagliad’oro nel doppio misto.Quest’anno, invece, abbia-mo perso la medaglia d’oronel doppio misto, ma perchéio mi sono dedicata al sin-golo, l’anno scorso non viavevo partecipato, quindi hodovuto giocare e allenarmiper un lungo periodo. Hofatto in una giornata tre par-tite. Il giorno del doppio mi-sto, che era la mia gara, ave-vo le gambe che non anda-vano più perché erano stra-

volte dalla stanchezza. Co-munque ho portato a casa lamedaglia d’oro del singolo,ma solo quella di bronzo neldoppio misto. Non sono riu-scita a ripetere la vittoria del-l’anno scorso con grande de-lusione di mio marito che ef-fettivamente avrebbe volu-to un altro successo.

Il tennis è uno sport per tut-te le età?I nostri campionati sono, ov-viamente, per categorie; ab-biamo l’“open”, quindi neo-laureati, sino all’età di 40 an-ni, e poi gli over 45, gli over50, 55, 60, fino agli over 80.Ci sono medici che giocanoin maniera incredibile e so-no ultraottantenni. È chiaroche un ottantenne non sipuò scontrare con un qua-rantenne: correrebbe dei ri-schi soprattutto fisici. Io,avendo compiuto 58 anni adagosto, ho vinto il mio tito-lo giocando negli over 55.C’è per tutti insomma lapossibilità di giocare a ten-nis; per questo sport non c’ènessuna controindicazione.Ovviamente bisogna averel’idoneità sportiva; ci sonovarie certificazioni che van-no presentate. Anch’io perpartecipare a queste gare misottopongo una volta l’annoalle visite sportive: elettro-cardiogramma, prove di fun-zione respiratoria, più variesami e accertamenti.La dottoressa Taraborelli èfelice. Per incrociare le rac-chette con lei bisogna esse-re bravi, allenati ed entusia-sti. In definitiva si tratta digiocare con una palla che de-ve superare una rete… Mache fatica diventare cam-pioni del mondo! •

Medico con la febbre per il tennis

Loredana Taraborelli, medico di famiglia, ha vinto lo scorso agosto i campionati mondiali di tennis over 55 senior. La dottoressa racconta i suoi successi sportivi

Loredana Taraborelli

Per gareggiare mi sottopongo

una volta l’annoalle visite previste

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NOTIZIE

È morto il padre del pacemaker

W ilson Greatbatch, l'uomo che ha inventato il pa-cemaker cardiaco impiantabile, è morto a Buffa-lo, nello stato di New York, a 92 anni.

Il primo pacemaker fu impiantato sugli uomini nel 1960 eil primo intervento eseguito con successo fu fatto nell'ospe-dale dei veterani di Buffalo su un paziente di 77 anni. L'uo-mo visse 18 mesi con il dispositivo. Ora ne vengono im-piantati ogni anno a centinaia di migliaia di persone. Nel2010 Greatbatch ha celebrato il cinquantesimo anniversa-rio della sua invenzione, ma già nel 1983 il suo apparecchioè stato definito come uno dei 10 grandi contributi dell'in-gegneria alla società moderna dalla Società nazionale degliingegneri professionali. Ma quella delle invenzioni era unavera e propria passione per Greatbatch, che nel 1998 fu am-messo nella Hall of Fame degli inventori nazionali ad Akron,in Ohio. Dopo aver studiato ingegneria elettrica alla CornellUniversity e quella di Buffalo, Greatbatch ha insegnato in-gegneria tra il 1952 e 1957. Ha anche prestato servizio nel-la Marina. E' stato sposato per oltre 60 anni con sua moglieEleanor, da cui ha avuto 5 figli.

PNEI 4U, corso per medici e odontoiatri

Inizia a Roma dal 12 e 13 novembre 2011, per 4 week-end (12-13 e 26-27 Novembre 2011, 10-11 Dicembre2011 e 21-22 Gennaio 2012), il secondo corso base di

“PsicoNeuroEndocrinoImmunologia ‘dal paradigma al-la clinica’. Modulazione in chiave epigenetica del net-work Pnei” presso l’Hotel Radisson Blu. Il corso è te-nuto dalla dottoressa Maria Corgna, endocrinologa da15 anni, docente di PsicoNeuroEndocrinoImmunologiae creatrice del metodo Pnei 4U, insieme ad altri relato-ri come il dottor Ivo Bianchi, Specialista in Medicinainterna già presidente AIOT (Associazione Medica Ita-liana di Omeopatia-Omotossicologia) e docente pressol’Università di Milano; il prof. Giuseppe Genovesi, del-l’Università La Sapienza di Roma Dipartimento di Fi-siopatologia Umana; la professoressa Annalisa Roma-ni, dell’Università di Firenze Dipartimento di ScienzeFarmaceutiche; Gavino Scanu, specialista in ScienzeMotorie.La PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (Pnei), nata ne-gli anni trenta dai lavori sullo stress di Hans Selye, èuna disciplina che si occupa delle connessioni esistentitra i sistemi endocrino/nervoso/immunitario e che ve-de la malattia come “blocco” della comunicazione traessi e la psiche. La Pnei tratta soprattutto le patologie

connesse allo stress e allo stress ossidativo: ansia, in-sonnia, crisi di panico, stati depressivi, disturbi della ti-roide e del ciclo mestruale, impotenza, infertilità, obe-sità, sovrappeso, cellulite, allergie, malattie autoimmu-ni, invecchiamento, dipendenza da cibo, alcool e fumo.

Per informazioni Segreteria Organizzativa e Ufficio StampaDott.ssa Laura CapursoVidcom SrlViale Cortina D’Ampezzo, 198 - 00135 RomaTel. 06.45443809 - Cell. [email protected]

Master management ed economia sanitaria

L’Università La Sapienza di Roma ha istituito il Ma-ster di Secondo Livello in Management ed Econo-mia Sanitaria per Manager dell’Assistenza Primaria,

volto a soddisfare le esigenze di formazione dei medici ele necessità di aggiornamento di manager e professionisti.Il Master è curato e diretto dal prof. Valter Santilli, Pro-fessore Ordinario in Medicina Fisica e Riabilitativa e si ca-ratterizza per il prestigio dei docenti e per la qualità e at-tualità dei contenuti. Il Master fornirà gli strumenti per una gestione efficacedell’attività sanitaria, sviluppando abilità tecniche per go-vernare i processi organizzativi e strategici e rafforzandole capacità previsionali ed economico-gestionali. Offriràun vantaggio competitivo per l’inserimento professiona-le, o il consolidamento della propria posizione, all’inter-no di aziende sanitarie pubbliche e private.

Informazioni: prof. Valter Santilli, tel. 06 49914661, e-mail: [email protected], sito web: www.uniroma1.it/didattica/offerta-formativa/master

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MEDICI ILLUSTRI

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di Luciano Sterpellone

In occasione del 150enariodell’Unità d’Italia, Previ-denza ricorda alcune eroi-che vicende che videro i me-dici come protagonisti

Si può dire – con unimprobabile gioco diparole – che “il Qua-

rantotto” comincia con “ilQuarantasei”, quando cioècon l’“Editto del Perdono”del nuovo Papa Pio IX vie-ne concessa l’amnistia aicondannati politici e si an-nunciano riforme decisive.Il che suscita un brivido dilibertà in tutta l’Italia. Tra i primi a concedere laCostituzione è Ferdinando IIre delle Due Sicilie, susci-tando le ire del Governo au-striaco. È la scintilla per l’in-surrezione di quelle che pas-seranno alla storia come “Lecinque Giornate di Milano”.Il popolo di Milano inaugu-ra il nuovo anno 1848 con lo“sciopero del fumo”: nessunmilanese deve acquistare si-gari, sui quali gravano le tas-se del popolo che vanno adarricchire l’erario austriaco(gli austriaci mandano in gi-ro soldati e agenti provoca-tori con due sigari in bocca). Dopo i primi subbugli e iprimi morti, cominciano isoprusi e gli arresti da par-te dei soldati “austriaci” (main prevalenza croati e boe-mi), il che sancisce la rottu-

dico Pietro Maestri, che siprodiga nella cura dei feriti,e che dovrà poi fuggire dap-prima a Roma indi in Sviz-zera e a Parigi; nel ’59 tor-nerà in Italia per combatte-re nei Cacciatori delle Alpie partecipare con Garibaldialla spedizione dei Mille.Mentre si svolgono i com-battimenti, e mentre i sol-dati si abbandonano alle vio-lenze più efferate, i feritivengono ricoverati in infer-merie improvvisate nellechiese, nelle scuole, in caseprivate; le cure sono prodi-gate alla meglio, in praticasenza alcuna norma di asep-si o di anestesia, con medi-camenti approssimativi co-me la pestata di lardo com-mista a zucchero... Numerosi anche i farmaci-sti (ad esempio Ballio “abi-le preparatore di cotone ful-minante e di eccellente pol-vere”, e Belloni che nonmancò di occuparsi dei feri-ti, aiutato dalla moglie au-striaca (!) che preparavabende con le lenzuola di ca-sa), nonché gli studenti inMedicina, tra i quali EnricoBesana, detto l’“eterno stu-dente” perché non riescemai a laurearsi (i compagnidi corso lo chiamavano “Pa-pà Besana”: riparato in Sviz-zera, appena apprende del-l’insurrezione di Milanorientra nella città recandocon sé la carabina con laquale ha vinto una gara ditiro; l’anno dopo combatte-rà nelle file dell’esercito sar-do. Indi nel 1854, dopo unlungo viaggio attraversol’America, l’India, la Cina e

ra definitiva tra occupati eoccupanti, per esplodere il18 marzo nella prima delle“Cinque Giornate”.Tra i numerosi medici che vipartecipano (del tutto di-menticati nelle attuali cele-brazioni!) figura Agostino

Bertani, Capo chirurgo del -l’Ospedale militare San-t’Ambrogio, che organizzagli scontri e l’assistenza sa-nitaria. Agli scontri (che co-starono 379 feriti e 165morti tra combattenti e ci-vili) partecipa anche il me-

Il monumento a Vincenzo Lanza che si trova nei giardini della Villa Comunale di Foggia

Molti furono costretti a fuggireper evitare lunghi anni di carcere

L’anno fatidico: “Il ’48” (…e oltre)Tanti i medici che parteciparono attivamente “alla primavera dei popoli”, non solo assistendo i tanti feriti durante gli scontri, ma anche combattendo in prima linea per la libertà

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MEDICI ILLUSTRI

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combatterà nel ’59 a Solfe-rino, partecipando l’anno se-guente all’impresa dei Mille.Il medico calabrese Inno-cenzo Veneziano, arrestato aReggio insieme ad altri “po-litici” e a quindici “malfatto-ri”, era stato portato a Na-poli a piedi, con le manetteai polsi e le braccia legate dauna fune, in un viaggio du-rato ventisette giorni. Gli fucomminata la pena di mor-te, poi tramutata in ergasto-lo a Santo Stefano. A pro-posito di questo carcere, va-le ricordare una vicenda av-venuta alcuni anni dopo.Forse per liberarsi dei tantiprigionieri che affollavano lecarceri, nel 1859 viene pro-posto ai detenuti di mutarela prigionia con l’esilio inAmerica. Tra i molti che ac-colgono di buon cuore laproposta vi sono ovviamenenumerosi medici; ma sullanave americana Stewart chedeve portali negli Stati Uni-ti s’è imbarcato sotto le spo-glie di cameriere un figlio diLuigi Settembrini, in realtàun ufficiale di Marina: il qua-le, non appena la nave haguadagnato il largo, si toglieimprovvisamente la giaccabianca di cameriere e impo-ne al Capitano di cambiarerotta e puntare verso l’Irlan-da. Il folto gruppo di esulipotrà così prendere piedesulle coste irlandesi e da lìraggiungere Londra; molti diessi rientreranno avventuro-samente a Torino per ri-prendere la loro attività dipatrioti o partecipare allaspedizione dei Mille. •

Estratto da “Camici bianchi in camicia rossa”.

Ed. Red@zione, Genova; 2011

primo dei Principi italianidell’epoca – il decreto checoncedeva la Costituzione. Tuttavia, dopo le votazioniper il Parlamento, i deputa-ti cominciarono a litigare traloro; soprattutto i moderatitemevano che il Re tornas-se sui suoi passi di fronte al-le pressanti modifiche ri-chieste dai democratici: laCamera era presieduta dalfoggiano professor Vincen-zo Lanza, definito dal Set-tembrini (anch’egli medico)“il principe dei medici na-poletani”. Dopo le nuoveelezioni e la chiusura delParlamento, Lanza fu co-stretto a fuggire per evitareil carcere; sarebbe tornatoall’insegnamento solo sei an-ni dopo.Insieme a lui altri illustri me-dici furono costretti a fug-gire per evitare lunghi annidi carcere per le loro idee in-dipendentiste e per l’inces-sante e aperta opera di pro-paganda che facevano an-

che in virtù del grande pre-stigio professionale di cuigodevano. Coloro che nontrovarono scampo nella fu-ga pagarono i propri idealicon lunghi anni di deten-zione in tetre carceri comequelle di Nisida, Procida,Ischia, Santo Stefano eMontefusco. Molti medicisoffrirono entro le tristi mu-ra di questi inumani luoghidi pena: si ricorda tra i tan-ti il brindisino Cesare Brai-co, che per aver preso par-te ai moti insurrezionali na-poletani fu arrestato e con-dannato a venticinque annidi galera: prima di essereportato a Ischia fu fatto pas-sare per le strade di Napoli– insieme agli altri condan-nati – ammanettato, vestitocon un paio di larghe bra-che e in testa un berretto dipeli d’asino, come monitoper i cittadini.La galera non indebolì la suafede per la causa della liber-tà: uscito dal duro carcere,

il Giappone, rientra a Vare-se, da dove si precipita im-mediatamente a Milano in-festata dal colera, operandoall’Ospedale Maggiore piùcome infermiere che comemedico. Durante le Cinque Giorna-te gli sono stati a fianco mol-ti dei suoi ex compagni uni-versitari, tra i quali RoccoGritti, destinato a diventareun insigne chirurgo, notoper aver inventato un nuo-vo metodo di osteoplastica(ancora noto oggi come“amputazione del Gritti”). Due eminenti medici, Gio-vanni Riberti e Andrea Ver-ga – tra i primi ad occupar-si in Italia della vaccinazio-ne antivaiolosa, da poco co-dificata da Edward Jenner –si prodigarono per nascon-dere in ospedale armi e fug-giaschi: furono scoperti econdannati alla forca, ma poigraziati da un’amnistia.L’insurrezione di Brescia del’49, emula di quella di Mila-no, non fu meno sanguino-sa. Le sue eroiche “DieciGiornate” costarono an-ch’esse numerose vittime siaper i combattimenti che perla feroce repressione che se-guì la fine degli scontri.Ma un “Quarantotto” ci fuanche a Napoli. Alla fine diquell’anno, nonostante le ri-forme varate da Pio IX e daCarlo Alberto, la Costituzio-ne non era stata ancora con-cessa. Pertanto, dopo i primientusiasmi, i fermenti e ilmalcontento divennero sem-pre più estesi e radicati tra lapopolazione. Finché Ferdi-nando II re di Napoli, pre-occupato delle dimostrazio-ni sempre più frequenti, il 20gennaio del ’49 pubblicò –

Le barricate di via Toledo, Napoli (1848)

Giovanni Riberti e Andrea Verga si prodigarono per nascondere in ospedale armi e fuggiaschi

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CLASSICA

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in competizione con tale quintetto, difficilmente supera-bile per bellezza e perfezione, per lo meno riprendere inconsiderazione l'accostamento dei fiati con il pianoforte.Il Quintetto op. 16 è un’opera giovanile del sublimeLudwig, scritto nel 1796 ed eseguito per la prima vol-ta a Vienna l’anno successivo con lo stesso Beethovenal pianoforte. Il modello è senza dubbio il K452 di Mo-zart, del quale ricalca anche la suddivisione in quattromovimenti.L’interpretazione dei due Quintetti induce ad ascoltaree riascoltare anche coloro che abitualmente non fre-quentano la musica classica. •

Quintetto d’eccezioneper due “immortali”

ARoma, nella sede di rappresentanza della Regione Liguria, è stato presenta-to il cd “Quintetti per pianoforte e fiati Mozart K452 Beethoven op.16”, pub-blicato da Wide Classique. Un progetto discografico nato dall’incontro tra

Piero Barbareschi, spezzino, si è diplomato presso il Conserva-torio “ Cherubini” di Firenze. Svolge attività come solista ed invarie formazioni da camera: in quest’ultima veste si è esibito consolisti prestigiosi fra i quali i violinisti Felix Ayo, Cristiano Ros-si, Franco Mezzena, Thomas Christian, Thomas Schrott, i flau-tisti Mario Ancillotti e Mario Carbotta, il mezzo soprano Su-sanne Kelling, nelle più importanti città italiane ed all’estero. Ilsuo repertorio spazia dal ‘600 agli autori del ‘900 e contempo-ranei, comprendendo anche prime esecuzioni assolute. Massimo Data, dal 1985 al 1995 è stato 1° fagotto stabile del-l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano ed ha suonato inol-tre, sempre in questo ruolo, con numerose Orchestre Italiane edEstere Dal 1987 è il primo fagotto dell’Orchestra Internaziona-le d’Italia. Attualmente è docente presso il Conservatorio “A.Vi-valdi” di Alessandria. Nel 2005 è stato insignito del Premio Anas-silaos per la Musica di Reggio Calabria. Giovanni D’Aprile, diplomato al Conservatorio di Musica diMonopoli (Bari), si è perfezionato in Corno con maestri di fa-ma internazionali quali Accardi, Allegrini, Giuliani, Pandolfi(Boston), Weelkfeld (New York). Già primo Corno dell’Or-chestra del Teatro Petruzzelli di Bari, dal 1986 effettua nume-rose tournée in tutto il mondo, sia in formazione da camera cheorchestrale. E’ docente di Corno presso il Conservatorio di Mu-sica “Lorenzo Perosi” di Campobasso. Michele Naglieri ha studiato clarinetto al conservatorio di Mi-lano e di Lugano. Vincitore di numerosi concorsi nazionali edinternazionali, sia da solista che da camerista. Suona nelle piùimportanti orchestre cameristiche d’Italia quali Orchestra da ca-mera di Mantova, I solisti di Pavia (di Enrico Dindo). Attual-mente è primo clarinetto dell’ OIDI, Milano classica, LOFI,

UNIMI e con tali orchestre ha suonato anche in veste di solistain Asia e in America. Svolge un’intensa attività cameristica. Luca Stocco ha collaborato come primo oboe con prestigioseorchestre tra le quali: Fondazione Orchestra sinfonica di SanRemo, Orchestra da Camera “Milano Classica”, Orchestra sin-fonica “Guido Cantelli”, Orchestra giovanile della Svizzera fran-cese di Martigny, Orchestra da Camera “Camerata Ducale” Ver-celli, Orchestra dell’Università degli studi di Milano, Orchestrada Camera “A. Zanella”, Orchestra Internazionale d’Italia Fer-mo (AP). Nel 2008 ha vinto il concorso per primo oboe al-l’Orchestra Nazionale Estone con sede a Tallin. Attualmentesuona come primo oboe presso l’Orchestra Internazionale d’Ita-lia a Fermo.

Il quintetto

cinque musicisti, noti e apprezzati dai musicofili ita-liani, e non solo: Piero Barbareschi, pianoforte, Luca Stoc-co, oboe, Michele Naglieri, clarinetto, Giovanni D’Apri-le, corno, Massimo Data, fagotto. Il libretto che accompagna il disco contiene esaurientinote di Piero Barbareschi sulle opere eseguite: il Quin-tetto K452, composto nel 1784, nel quale il pianoforte,strumento amato dal geniale Amadeus, si unisce agli al-trettanto amati fiati. È la prima, unica, composizione mo-zartiana con un simile organico. Per molto tempo nessunaltro autore dopo Mozart, a parte Beethoven, affronteràla sfida di comporre qualcosa che potesse se non entrare

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MOSTRE

GLI ANNI FOLLI. LA PARIGI DI MODIGLIANI, PICASSO E DALÌ (1918-1933)FERRARA – fino all’8 gennaio 2012Esposti grandi pittori all’apice della lo-ro carriera come Monet, Matisse, Mon-drian, Picasso, Braque, Modigliani, Cha-gall, Duchamp, De Chirico, Mirò, Ma-gritte e Dalì, protagonisti di un periododi eccezionale vitalità artistica nella Pa-rigi degli anni Venti.

Palazzo dei Diamantitelefono: 0532 2244949

DEGAS, LAUTREC, ZANDÒ.LES FOLIES DE MONTMARTREPAVIA – fino al 18 dicembre 2011L’esposizione raccoglie ottanta opere ac-comunate dal tema del mito di Mon-tmartre, centro pulsante della vita artisti-ca, e non solo, della capitale francese trala fine Ottocento e l’inizio del Novecento.

Scuderie del Castello Visconteotelefono: 038 2538932

GIAMBATTISTA TIEPOLO. IL GIOVANE TIEPOLO. LA SCOPERTA DELLA LUCEUDINE – fino al 4 dicembre 2011L’esposizione sarà volta a ricostruire at-traverso le opere maggiormente signifi-

cative il periodo giovanile dell’attività diTiepolo presso la bottega del pittore ac-cademico Gregorio Lazzarini.

Civici Musei e Gallerie di Storia e Arte - Castello di Udine

telefono: 0432 271591

PERMANENTLY BECOMING.JULIAN SCHNABEL AND THEARCHITECTURE OF SEEINGVENEZIA – fino al 27 novembre 2011Importante rassegna dedicata a JulianSchnabel, celebre artista newyorkese dalpoliedrico spirito creativo con 40 opereche ne ripercorrono la carriera artisticadagli anni Settanta ad oggi.

Museo Correr telefono: 041 42730892

IL FIN LA MERAVIGLIA.SPLENDORI DELLA PITTURANELL’ETÀ BAROCCAPESCARA – fino al 30 novembre 2011Importante mostra di pittura dell’età ba-rocca. Sono esposti trentasei dipinti dialto pregio artistico tra i quali un’operadi Guido Reni e dipinti di Cecco del Ca-ravaggio, Salvator Rosa, Mattia Preti, F.Solimena e altri artisti dell’epoca.

Museo Villa Uraniatelefono: 085 4223426

ARTEMISIA GENTILESCHI.STORIA DI UNA PASSIONEMILANO – fino al 29 gennaio 2012La mostra, composta da oltre 40 opere edocumenti inediti, attribuisce la giusta im-portanza a questa grande pittrice, ammi-rata fin dal Seicento e ricercata dai po-tenti di tutta Europa.Palazzo Reale - www.mostrartemisia.it

telefono: 02 54911

HENRI DE TOULOUSE-LAUTREC E LA PARIGI DELLABELLA ÉPOQUETRAVERSETOLO (PR)fino all’11 dicembre 2011La mostra propone la parte della pro-duzione dell’aristocratico Toulouse-Lau-trec ispirata al japonisme, ovvero all’ar-te giapponese.

Fondazione Magnani Roccatelefono: 0521 848327

GEORGIA O’KEEFFEROMA – fino al 22 gennaio 2012Per la prima volta in Italia una grande re-trospettiva storica permette di conoscereuna delle più note rappresentanti dell’ar-te americana del XX secolo.

Fondazione Roma MuseoPalazzo Cipolla - telefono: 06 39967888

a cura di Anna Leyda Cavallied esposizioni in Italia

Due opere di Maurizio Diretti: da sinistra “La vita e l’energia”, acrilici su tela, cm 60x60; “Geometrie”, acrilici su tela, cm 60x60 9 - 2011

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VIAGGI

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testo e foto di Mauro Subrizi

Questa terra a duepassi dall’Africa, convillaggi bianchi e

strepitose città moresche, fi-no agli anni Cinquanta erauna società quasi feudale, di-sposta in rigidi strati. Il viag-giatore inglese Richard Fordla definiva “una terra messain bottiglia per gli antiquari”. Oggi ha paesaggi scanditi dagirotondi di pale eoliche.Grandi strade a quattro cor-sie si estendono a perditad’occhio dove non moltotempo fa si vedevano solopiste sterrate. A Cordova eSiviglia sono sorti boutiquehotel dove gli interior desi-gner hanno inventato lo sti-le neo-riad, fusione tra re-taggi della dominazione ara-

sura (loggia riservata al ca-liffo). Nel ’500, nel cuoredella moschea riconsacrata,fu costruita una cattedrale,la cui costruzione richiesequasi due secoli e mezzo. Juderia. La Juderia di Cor-dova è un affascinante de-dalo di vicoli e piazzette sucui si affacciano case im-biancate a calce con pianteche traboccano dai davanzalie cancelli in ferro battuto chelasciano intravedere patiofioriti. Il quartiere della Ju-deria è una delle principaliattrattive turistiche della cit-tà e, nonostante sia invaso danegozi di souvenir dozzina-li, vi si possono comunquetrovare tranquille vie resi-denziali in cui cogliere unosquarcio di vita quotidiana.La parte dell’antico quartie-re ebraico sopravvissuto si-no ad oggi, molto ridotto ri-spetto alle dimensioni origi-narie, si estende a ovest enord ovest della Mezquita. Puente Romano. Il ponte adarchi ha fondamenta roma-ne, ma fu ricostruito dai mo-ri. Lì vicino, a sud della Mez-quita, sorge la Puerta delPuente, progettata da Her-nàn Ruiz nel 1571.

SIVIGLIACapitale dell’Andalusia, Si-viglia è una città rilassantecon un ricco retaggio cul-turale. Molti dei luoghi davisitare sono nel centro onelle immediate vicinanze.La maggior parte dei turistisi dirige direttamente versola cattedrale e La Giralda, iReales Alcàzares, e il Mu-seo de Bellas Artes. Tra i

ba e design. È un angolo diSpagna proiettato sul futu-ro, ma è anche il luogo dovesi raggruppano tutti gli ste-reotipi spagnoli: vi abbon-dano toreri, ballerini di fla-menco, impervie catenemontuose e candidi villaggi.

CORDOVAIl cuore di Cordova è il vec-chio quartiere ebraico vici-no alla Mezquita, la Juderia.Girando per la zona il turi-sta ha la sensazione che benpoco sia cambiato da quan-do la città era una delle piùimportanti del mondo occi-dentale. Viuzze acciottolatedove le automobili non pos-sono penetrare, cancelli diferro battuto, nicchie nasco-ste, minuscole botteghe. Tut-to appare assai simile a co-me era mille anni fa. La mag-

gior parte delle attrattive è inquesta zona. Mezquita. Con le sue splen-dide decorazioni, la Mez-quita ci riporta ai fasti e algusto di un’epoca in cui mu-sulmani, ebrei e cristiani vis-sero fianco a fianco e arric-chirono la loro città, così co-me i territori circostanti, conla profonda interazione diculture diverse. La grandemoschea, vecchia di dodicisecoli, esprime appieno il po-tere che ebbe l’Islam nellaPenisola Iberica. Abd al-Rah-man I costruì la moschea ori-ginale tra il 785 e il 787.L’edificio si è trasformato neisecoli, mescolando varie for-me architettoniche. Nel X se-colo, al-Hakam II fece alcu-ne aggiunte più belle, com-preso il favoloso mihrab (nic-chia di preghiera) e la maq-

Siviglia, Plaza de Toros de la Maestranza

Andalusia, tra futuro e tradizione

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monumenti più popolari, cisono anche lo splendido pa-lazzo rinascimentale dellaCasa de Pilatos e l’arena, laPlaza de Toros de la Mae-stranza. Ma ci sono moltealtre chiese e monumenti dascoprire nelle quattro areecentrali della città. El Arenal. Delimitato dalRio Guadalquivir e sorve-gliato dalla possente Torredell’Oro, El Arenal era untempo un quartiere di pol-veriere e di cantieri navali.Oggi è dominato da un’are-na di un bianco abbagliante,la Plaza de Toros de la Mae-stranza, dove da oltre duesecoli i sivigliani organizza-no corride. Dalla Torre del-l’Oro partono gite in barcae visite turistiche. Vicino c’èil Teatro della Maestranza,dove si può assistere a spet-tacoli d’opera, musica clas-

la Plaza de Espagna a formadi mezzaluna. La Macarena. La zona set-tentrionale di Siviglia pre-senta un suo caratteristicomiscuglio di chiese barocchee mudejar in rovina, bar diquartiere vecchio stile cheservono tapas, e viuzze pie-ne di panni stesi. La Maca-rena è un rione tradizionalee vi è ancora forte l’autoritàdella chiesa e della famiglia.Visitate la Basilica de la Ma-carena, dedicata all’adora-zione della veneratissima Vir-gen de la Esperanza Maca-rena. Accanto alla chiesa cisono una porta di ingressorestaurata e ruderi delle mu-ra di difesa che cingevano lacittà in epoca moresca. Più anord di trova l’ex Hospital delas Cinco Llagas, ora restau-rato quale sede del Parla-mento dell’Andalusia. •

sica e danza. L’Hospital dela Caridad è testimone delcontinuo idillio della cittàcon il barocco. La sua chie-sa è piena di dipinti di Mu-rillo. Più a nord, nel Museode Bellas Artes, è narratacon orgoglio la storia dellaScuola di Siviglia. Santa Cruz. Il Barrio deSanta Cruz, il vecchio quar-tiere ebraico di Siviglia, è dasempre l’angolo più pittore-sco della città. Qui sono rag-gruppate molte delle attivi-tà più note: la cattedrale go-tica con il punto di riferi-mento della Giralda, glisplendidi Reales Alcàzarescon i palazzi reali e i rigo-gliosi giardini di Pietro I eCarlo V, e l’Archivio de In-dias, i cui documenti rac-contano dell’esplorazione edella conquista del NuovoMondo da parte della Spa-gna. Gli interni riccamentedecorati dell’Ayuntamientoe della Casa de Pilatos, gem-ma dell’architettura anda-lusa, testimoniano la gran-de ricchezza e i molti artistiche affluirono nella città nelXVI secolo.

Parque Maria Luisa. La zo-na a sud del centro cittadinoè dominata dal vasto ParqueMaria Luisa, la principalearea verde di Siviglia. Lamaggior parte formava inorigine il giardino baroccodel Palacio de San Telmo, ri-salente al 1682. Appena anord del parco si trova il Pra-do de San Sebastian, doveun tempo c’era il quemade-ro, il palco sul quale moltevittime dell’Inquisizione fu-rono arse vive. Molti degliedifici storici del parco fu-rono realizzati per l’Esposi-zione iberico - americana del1929. Furono costruiti pa-diglioni che oggi ospitanomusei, ambasciate, istituticulturali e comandi militari.Le eredità di maggior spic-co di quell’espressione di or-goglio andaluso sono il gran-dioso Hotel Alfonso XIII e

La Juderia di Cordova è un

affascinante dedalodi vicoli e piazzette

Siviglia, la tomba di Cristoforo Colombo

Cordoba, La Mezquita

VIAGGI

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ARTE

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dolcissimi zefiri botticellianicon brividi protomanieristi.Il suo talento gli permette diinserirsi velocemente negliambienti dell’umanesimofiorentino, divenendo l’in-terprete dell’ambiente coltoe ricercato legato alla cortedi Lorenzo de’ Medici. Le esigenze imposte dall’al-to livello della committenzalo conducono verso i lidi del-la pittura fiamminga, del re-sto noti anche al Botticelli,segnati dalla predilezione peril particolare e per la minu-zia del dettaglio. Ma è il sog-giorno romano, durante ilquale affresca la cappella Ca-rafa in Santa Maria sopraMinerva, a rappresentareuno spartiacque nella suaevoluzione pittorica. Il gusto

fica dell’artista. Il suo pre-coce talento si manifesta sindalle prime esperienze al se-guito del padre, impegnatoall’epoca nella decorazionedel duomo di Spoleto, si per-feziona nell’apprendistatosvolto con fra Diamante egiunge a maturazione pres-so la bottega del Botticelli. Èindubbio che certi tratti diraffinatezza gli derivino dal-l’influsso del maestro, comeè ad esempio evidente nel-l’elegante incedere dei “Trearcangeli e Tobiolo” dellaGalleria Sabauda, o ancoranella splendida “Adorazionedel Bambino” degli Uffizi.Eppure il Lippi elabora im-mediatamente un linguaggiostrettamente personale, unostile che sembra increspare i

di Riccardo Cenci

Èormai da svariati anniche la critica d’arte haintrapreso un percor-

so volto a confrontare l’ope-ra di Filippino Lippi conquella del suo celebrato mae-stro Sandro Botticelli, e noncerto per sminuire il geniodi quest’ultimo, quanto perinnalzare l’apprezzamentodel primo ai medesimi livel-li. Era accaduto con l’espo-sizione tenutasi a Firenze nel2004, nelle sale di PalazzoStrozzi, succede nuovamen-te alle Scuderie del Quirina-le (dal 5 ottobre 2011 al 15gennaio 2012 – catalogo 24ORE cultura) nella mostracurata da Alessandro Cecchidal titolo: “Filippino Lippi eSandro Botticelli nella Fi-renze del ’400”. Ha origini a dir poco singo-

lari la vicenda artistica edumana del Lippi, nato pro-babilmente nel 1457 dal-l’imbarazzante relazione traun frate, quel Filippo Lippiche fu pittore eminente emaestro dello stesso Botti-celli, e Lucrezia Buti, unamonaca del convento prate-se di Santa Margherita. Unatrasgressione che Filippinoseppe cancellare, a detta delVasari, mediante una vita eduna carriera esemplari, ol-tremodo distante dagli ec-cessi del suo irrequieto ge-nitore. Il motto “Sustine etabstine”, leggibile nella “Vi-sione di San Bernardo” etratto dal filosofo Epitteto,non è solo un monito allasopportazione ed all’asti-nenza in linea con i dettamireligiosi del tempo, ma tro-va un interessante riscontronell’operosa vicenda biogra-

Sandro Botticelli, “Adorazione dei Magi” 1475-1476 ca., Firenze, Galleria degli Uffizi

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Filippino Lippi, “Apparizione della Vergine a san Bernardo”(Pala della Badia), 1486, Firenze, chiesa della Badia

Filippino Lippi e Sandro Botticelli,il pathos e la grazia

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ARTE

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solitudine dalla quale nonriuscirà più ad emergere si-no alla morte, avvenuta nel1510. Al contrario del suoillustre collega, quasi inatti-vo nell’ultima fase della pro-pria esistenza, Filippino col-leziona un gran numero diimportanti commissioni.Quando muore improvvisa-mente, nel 1504, forse a cau-sa dell’angina, “si serraronotutte le botteghe nella via de’Servi, come nell’essequie de’principi uomini si suol farealcuna volta”, scrive il Vasa-ri, a testimoniare quanto lasua arte ed il suo caratterefossero apprezzati dai suoiconcittadini. •

to di musico” di Filippino,proveniente dalla NationalGallery of Ireland di Dubli-no, o il “Ritratto di giovanecon cappello nero” di Palaz-zo Pitti, piccolo capolavorodel Botticelli. Nutrita anchela schiera dei disegni e deglistudi, di grande interesse peresplorare l’universo figura-tivo dei due pittori pene-trando nel loro personalissi-mo laboratorio. L’avventodell’implacabile moralismodel Savonarola pesa sull’ar-te di entrambi. Quando l’oc-casione lo richiede, Filippi-no adotta uno stile mag-giormente austero, segnatoda un fervore penitenziale

evidente ad esempio nelle fi-gure sofferenti e derelittedella Maria Maddalena e delSan Giovanni Battista pro-venienti dalla Galleria del-l’Accademia di Firenze, sal-vo poi proseguire nella pro-pria ricerca dimostrando disapersi adattare alle diverseesigenze della committenza.Le infuocate prediche delSavonarola marchiano inmaniera indelebile l’arte delBotticelli, la quale assumevalori drammatici dapprimasconosciuti. L’ansia religio-sa diviene tormento, mentreil ritorno ad una visione delmondo volutamente arcaicalo precipita in una disperata

per la citazione colta si af-fianca ad un pathos total-mente nuovo, un’idea delmovimento decisamente an-ticlassica, quasi teatrale, unasensibilità tanto peculiare dasembrare “bizzarra” agli oc-chi del Vasari. Siamo di-stanti dalla ricerca del belloideale, di un’ineffabile tra-scendenza frutto della cul-tura neoplatonica portataavanti dal Botticelli. La mo-stra offre inoltre l’occasionedi confrontare gli esiti rag-giunti da entrambi nella ri-trattistica, mediante l’acco-stamento di opere non mol-to note al grande pubblico,come ad esempio il “Ritrat-

to in lontananza dal grigio-re dei palazzi e delle cimi-niere, filtrato attraverso ivasi e le piante poggiate sulparapetto di una terrazza inprimo piano. Nelle mani diautori quali Giovanni Se-

gantini, Giu seppePelizza da Volpedo(il quale era stato al-lievo dello stessoTallone) e GaetanoPreviati, alfieri del-la rivoluzione divi-sionista, la naturamorta cessa di esse-re il luogo dell’ordi-ne per assorbire tut-te le inquietudinidell’epoca, superan-do definitivamenteil decorativismo dimatrice naturalisti-ca, traghettando ilgenere verso gli in-certi orizzonti nove-centeschi. •

segnato da nostalgie “Bie-dermeier”. Messa in secon-do piano nei primi anni delsecolo, la natura morta ri-nasce prepotentemente adopera di artisti quali LuigiScrosati, grande innovatoredel tema. Le richiestedella committenza al-to borghese, unite aquelle della nascenteimprenditoria, gene-rano una produzioneche coinvolge unostuolo di pittori ansio-si di acquistare visibi-lità sul mercato, fra iquali spiccano CesareTallone e Filippo Car-cano, esponenti della“nuova scuola lom-barda” ma turata nel-l’ambito culturale del-l’Accademia di Brera,dell’Ateneo di Bresciae dell’Accademia Car-rara di Bergamo. Di

quest’ultimo, particolar-mente apprezzato per l’ori-ginalità delle soluzioni ico-nografiche, colpisce adesempio il modo del tuttopeculiare di presentare ilpaesaggio milanese, segna-

Che l’Ottocento nonsia esclusivamente illuogo della pittura

storica o risorgimentale, de-gli slanci e dei gesti eroici re-centemente rispolverati inoccasione delle celebrazio-ni per i centocinquant’annidell’unità d’Italia, lo testi-monia un’interessante espo-sizione ospitata negli spazidella Fondazione Cassa diRisparmio di Tortona dal ti-tolo: “Le meraviglie della na-tura morta. 1830-1910” (fi-no al 19 febbraio 2012 – ca-talogo Skira), un viaggio at-traverso le declinazioni diun genere in quegli anni so-lo apparentemente sopito,in realtà sempre ben pre-sente nella cultura figurati-va del nostro paese. Il percorso espositivo si aprecon il rassicurante naturali-smo di Francesco Hayez eDomenico Induno, ancora

Francesco Hayez, “Fiori”, 1834 Olio su tela, 51 x 39,2 cm, collezione privata

Tortona, riscoprire la natura morta

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IL PROIETTORE

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Èla vestale dell’illusione. L’angelo custode che veglia sulla nostra immaginazione perfarci dimenticare che un film è girato pezzetto per pezzetto, ciak per ciak, quasi maiin sequenza cronologica, con attori che discutono animatamente sullo scher-

Attenzione ai particolari!

La cosa più difficile?Rispettare la grammatica. Per esempio, se un personaggioparla ad un altro alla sua destra, nell’inquadratura successi-va non può guardare a sinistra. Oppure se esce da sinistra,deve rientrare a destra. Quando ci sono più personaggi lecose si complicano: una tavolata che chiacchiera, non sem-bra ma ti può mandare ai pazzi. Senza contare le pause.Le pause?Sì, quando c’è un’interruzione e un attore si toglie i guan-ti o un anello. Sono le piccole cose che sfuggono facilmentema che sullo schermo si vedono tantissimo.Il suo punto di riferimento?Il microfonista. Si muove a seconda delle battute ed è luiche sa esattamente cosa fa un attore mentre dice la suafrase. E l’operatore di macchina per gli “stacchi” del ciak. La dote indispensabile?Il colpo d’occhio. Col tempo si affina fino a diventare au-tomatico.Il suo svarione più grosso?Agli inizi, con Lamberto Bava. Un personaggio è a lettoquando dal soffitto comincia a gocciolare sangue. Si alzae va in soffitta. Peccato che a letto avesse una t-shirt e las-sù è a torso nudo. Credevo che Lamberto mi avrebbe cac-ciato per sempre.C’è spazio per la creatività?

Certo che sì, puoi dare i tuoi suggerimenti. Io se-guo il film dall’inizio, mi studio il copione mol-to prima delle riprese e poi partecipo anche alleprove e ai dialoghi fra regista e attori. Perché in Italia è un mestiere per sole donne?Non so. Io un “segretario di edizione” l’ho co-nosciuto: Pasquale Pozzessere. Ma è passato su-bito alla regia! Credo comunque che noi partia-mo avvantaggiate. Abbiamo amore per il parti-colare, disponibilità all’aiuto, non ci spaventa laparola abnegazione. E poi si sa: gli uomini guar-dano e il più delle volte non vedono. •

mo e che magari nella realtà non si sono mai trova-ti faccia a faccia, persone che, per dire, escono da una ca-sa di Trastevere e si trovano davanti la Tour Eiffel. È la se-gretaria di edizione che tiene insieme i frammenti, che ba-da ai dettagli che compongono il quadro e vanno ripetutiidentici spesso a distanza di settimane. Un mestiere pi-gnolo e attento, che gli americani chiamano “continuity”e da noi è riservato solo alle donne.Ne parliamo con Paola Bonelli, attualmente impegnata nelnuovo film di Silvio Soldini, “Il comandante e la cicogna”,ultimo di una carriera cominciata alla scuola di cinema delLazio dopo aver disertato un prestigioso lavoro con unamultinazionale americana. Ha assistito gli esordi di Ser-gio Rubini, Antonello Grimaldi, Daniele Luchetti, Giu-seppe Piccioni. È stata con Salvatores e Moretti. Come ha cominciato?Quasi per caso e con la tremarella. Mi chiamò LambertoBava che girava una serie Horror per la tv. Dopo la ga-vetta, il mio primo giorno da sola sul set avevo 42 inqua-drature da controllare. Per la prima volta mi resi conto dicos’è veramente il mio lavoro. All’inizio ti sembra di do-ver guardare tutto quello che succede sul set, poi capisciche devi acquistare il senso dell’inquadratura, tenere amente tutto quello che è lì dentro: costumi, battute, luci,direzione degli sguardi, posizione degli oggetti. I suoi strumenti?Una macchina fotografica e, soprattutto, il copione, lettoe riletto all’infinito, dove scrivo tutto, compresi i commentidel regista. È il metodo imparato da una donna eccezio-nale, Patrizia Zulini, che mi ha insegnato tutto, mi ha da-to fiducia da subito e mi ha spinto ad osare.

di Maricla Tagliaferri

Se un personaggio parla ad un altro alla sua destra, nell’inquadratura successiva

non può guardare a sinistra

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MUSICA

xieland, senza naturalmente dimenticare le ban-de e le fanfare nelle quali sostiene splendidamente il con-fronto con i più sonori ottoni. Proprio per il suo timbrosquillante ma morbido, la sua vivacità intrinseca, la suavivacità e la sua propensione ai “capricci cromatici”, il cla-rinetto è spesso il filo conduttore melodico in ogni esecu-zione nella quale è presente. Di aspetto elegante, in legnodi ebano nero, rallegrato dai rinvii lucidi e dalle valvole inmetallo polito che corrono lungo il tubo cilindrico, il suobel padiglione conico-svasato e cerchiato di metallo, il cla-rinetto - che molti probabilmente prendono per strumen-to moderno o modernissimo - è in realtà molto antico, an-zi preistorico. Infatti il suo dispositivo sonoro, cioè il mec-canismo che produce il suono che verrà poi modulato inuna melodia con l’apertura e la chiusura dei fori, è costi-tuito da una semplice linguetta di canna la cui invenzionesi perde nella notte della preistoria. Le prime notizie ar-cheologiche portano la sua comparsa al memet egiziano,risalente al 2700 a.C. Questa lin-guetta, o ancia semplice, vienedetta battente poiché è fatta ap-punto battere, cioè vibrare, dalflusso del fiato del suonatoremettendo in movimento l’aria equindi producendo il suono.Strumenti ad ancia semplice,quindi clarinetti a tutti gli effet-ti, li troviamo in molte culture dipopoli a livello cosiddetto etno-logico poiché la loro costruzio-ne è assai semplice: si taglia unacanna, Arundo donax, quelle checrescono spontaneamente neiluoghi umidi, con una lama se nesolleva una linguetta sottile adun’estremità in maniera che pos-sa vibrare, ed è fatta. Poi sullostesso fusto di canna si pratica-no quattro fori a distanze rego-lari (che in seguito aumenteran-no di numero) e lo strumento èpronto per suonare. Certo, nonavremo un’intonazione perfetta

come quella del clarinetto moderno, e il timbro ci sembre-rà assai primitivo e remoto ma questo rustico strumentosarà in grado di produrre melodie anche di una relativacomplessità e comunque sufficientemente raffinata per lacultura nella quale tale clarinetto viene suonato. In Euro-pa il clarinetto si sviluppa dallo chalumeau intorno al ’700per opera del costruttore tedesco di strumenti Johann Chri-stian Denner. In pochi anni il clarinetto assunse la sua per-sonalità: il bocchino che stringe l’ancia divenne separabi-le, il padiglione si allargò e vennero aggiunte altre chiavi,che gli permisero di ottenere le note acute. Nel 1840 il raf-finato sistema di chiavi ideato da Theobald Bohem, e già

applicato al flauto d’orchestra, fuadottato anche dal clarinetto con-ferendogli quella fluida emissionedi suono che lo ha fatto tanto ap-prezzare dai musicisti di tutto ilmondo. Inoltre, tale sistema dichiavi gli ha permesso di rag-giungere un’estensione musicalestraordinaria, di oltre tre ottave. Introdotto nelle orchestre in epo-ca romantica, troviamo il nostrosimpatico aerofono eteroglottide(questo il suo nome in organolo-gia) venir sempre più apprezzatofino ai nostri giorni prestandosialla creazione di tutti quegli ara-beschi e volute coloristiche che ilnostro gusto musicale occidenta-le ama tanto. Il clarinetto in to-nalità Sib è quello più usato, poi-ché rende il meglio di sé, ma esi-ge una partitura solo per lui, di-versa da quella degli altri stru-menti d’orchestra, generalmenteintonati in Do. •

Qualcuno spiritosamente lo ha definito uno “strumento a fiato a mezza strada frail flauto e la giacca da generale sovietico”. È il clarinetto, il più allegro fra gli stru-menti dell’orchestra moderna, e fra i più amati nei complessi di jazz, meglio se di-

Il più allegro dell’orchestradi Piero Bottali

Il clarinetto si sviluppa dallo chalumeauintorno al ’700 per opera del costruttore di strumenti Johann Christian Denner

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UN QUESITODIVERSE DOMANDECaro Presidente,sono un medico laureato nel 1979 eiscritto all’Ordine della mia provinciadallo stesso anno. Nel 2014 avrò giàcompiuto 60 anni e avrò raggiunto 35anni di iscrizione.

Ho fatto la Guardia medica nei primi quattro anni di pro-fessione, ho insegnato nelle scuole superiori per due anni (ecredo purtroppo che questi contributi andranno persi), e fa-cendo il libero professionista ho sempre pagato quanto ri-chiesto per la Quota A e, da quando è stata istituita, sempreil massimo per la Quota B. Le domande che pongo sono: posso andare in pensione pri-ma dei 65 anni di età (per esempio a 60 anni visto che allo-ra avrò 35 anni di contribuzione)? Per farlo devo riscattarela laurea? Quanto sarà l’ammontare della mia pensione? Di-ciotto mesi di militare fatto mentre già lavoravo possono es-sere riscattati? I contributi versati dalla scuola pubblica pos-sono essere ricongiunti? Se andassi in pensione prima dei 65anni potrei continuare a lavorare? Ti invio distinti saluti.

(lettera firmata)

Caro Collega,devo precisarti, in via preliminare, che il Fondo di Previden-za Generale al quale sei iscritto eroga esclusivamente pen-sioni di vecchiaia; pertanto, per poter fruire della rendita do-vrai attendere il compimento del 65° anno di età.Ti preciso, altresì, che i requisiti prescritti per l’accesso al trat-tamento pensionistico erogato a carico del Fondo in parolaconsistono nell’aver maturato una anzianità contributiva pa-ri ad almeno cinque anni al raggiungimento del suddetto re-quisito anagrafico. Pertanto, un eventuale riscatto degli an-ni del corso di laurea ti consentirebbe unicamente di accre-scere la misura del futuro trattamento di quiescenza, senzaalcuna possibilità di anticipare il conseguimento dello stes-so. Ti informo, inoltre, che il periodo di servizio svolto per as-solvere agli obblighi di leva può costituire oggetto di riscat-to, purché non coperto da contribuzione effettiva o riscatta-ta, fatta eccezione per la “Quota A” del Fondo di Previden-za Generale, dove vengono accreditati i contributi minimi,alla cui corresponsione sei vincolato in conseguenza del-l’iscrizione all’albo professionale di categoria.Per quanto riguarda le richieste ipotesi pensionistiche, ti co-munico che relativamente alla “Quota B” della gestione, do-

ve vengono accreditati i contributi relativi all’esercizio dellalibera professione, proiettando il contributo riferito al reddi-to prodotto nell’anno 2010 fino al compimento del 65° an-no di età, l’ammontare del trattamento pensionistico è quan-tificabile in circa € 1.400,00 lordi mensili. Per quanto attie-ne alla “Quota A”, invece, supponendo una contribuzionecostante fino al raggiungimento del suddetto requisito ana-grafico, la rendita pensionistica è quantificabile in circa euro300,00 lordi mensili.Ti comunico, inoltre, che presso il Fondo Medici di Medici-na Generale risultano accreditati a tuo nome contributi perun importo pari ad euro 850,32, riferiti ad attività professio-nale svolta in convenzione dal mese di dicembre 1980 al me-se di febbraio 1983. Ti informo, al riguardo, che tali contri-buti daranno luogo, al compimento del 65° anno di età, allaerogazione di un ulteriore esiguo trattamento pensionistico.Per quanto riguarda i periodi di servizio svolti in qualità di in-segnante presso istituti scolastici pubblici, ti informo che glistessi possono costituire oggetto di ricongiunzione ai sensidella legge n. 45 del 5/3/1990. Per attivare la procedura, tibasterà inviare a questa Fondazione il modulo di domanda,reperibile presso l’Ordine dei medici della tua provincia o tra-mite il sito internet www.enpam.it, nella sezione modulisti-ca, debitamente compilato e completo di tutta la documen-tazione indicata nella parte retrostante. A seguito della tuaistanza, gli Uffici provvederanno a richiedere alla gestioneprevidenziale interessata i tabulati necessari alla effettua-zione dei conteggi e a sottoporti una lettera di proposta, incui oltre all’eventuale onere da sostenere, ti saranno detta-gliatamente illustrati i benefici pensionistici connessi con ladefinizione della ricongiunzione. Qualora dovessi giudicarenon convenienti le condizioni rappresentate, hai facoltà dinon dare alcun seguito al procedimento. Di converso, in ca-so di accettazione, i contributi relativi ai periodi di sevizio svol-ti in qualità di insegnante verranno accreditati sulla “QuotaA” del Fondo di Previdenza Generale, aumentando la misu-ra del futuro trattamento pensionistico. Ti preciso, infine, che sono allo studio misure di stabilizza-zione dei Fondi di previdenza, nell’ottica di assicurare l’equi-librio delle gestioni, come previsto dalla Finanziaria 2007. Lanormativa regolamentare potrà, quindi, essere oggetto dimodificazioni e, conseguentemente, la misura delle pre-stazioni pensionistiche potrebbe subire variazioni. La pre-sente informativa non deve pertanto ritenersi comunqueimpegnativa per la Fondazione.L’occasione è gradita per salutarti cordialmente.

Eolo Parodi

LETTERE AL PRESIDENTE

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RICONGIUNZIONE E RISCATTO

Illustre Presidente, desidererei avere alcuni chia-rimenti sulla mia posizioneprevidenziale. Quando po-trò andare in pensione? Perquanto riguarda la ricon-giunzione di periodi matu-rati presso altre gestioni pre-videnziali? Se presentassi ri-chiesta di riscatto? Rimango in attesa di un tuocortese riscontro.

Caro Collega,sulla posizione previdenzialein essere presso il Fondo deiMedici di Medicina Genera-le risultano accreditati contri-buti, dall’agosto 1974 al mar-zo maggio 2010, pari ad eu-ro 286.514,25.Sulla scorta dei suddetti ver-samenti, potresti già optareper la cessazione dell'attivitàe pensionarti dal mese di feb-braio p.v.. Allo stato attuale,infatti, risultano soddisfattitutti i prescritti requisiti per ilcollocamento a riposo per an-zianità. Dalle stime effettua-te è scaturito che avresti di-ritto ad un rateo mensile dicirca euro 3.800,00 lordi. Peraltro, come prospettatonella tua nota, proseguendola professione fino al 65° an-no di età, ti verrebbe ricono-sciuto il trattamento di vec-chiaia, il cui importo lordo èstato ipotizzato in circa euro4.100,00 mensili. Infine, nell'ipotesi del tuodefinitivo pensionamento a70 anni, termine ultimo pre-visto dalla normativa vigen-te, la proiezione effettuataha determinato una presta-zione da erogare in tuo fa-vore pari a circa euro5.200,00 mensili lordi.

Ti faccio presente che, pereffetto di eventuali modifi-che della normativa di rife-rimento, le ipotesi rappre-sentate potrebbero subirevariazioni. E’ pertanto op-portuno che, prima dellacessazione dell’attività, tuproceda ad una verifica de-finitiva della tua posizionepresso gli uffici della Fon-dazione. Ne consegue chela presente informativa nondeve ritenersi impegnativaper l'E.N.P.A.M.. Ti rappresento, poi, che è inlavorazione la ricongiunzio-ne al Fondo dei periodi ma-turati presso altre gestioniprevidenziali, come da tuarichiesta avanzata nel 2007.Non appena ultimata la fa-se procedurale, verrà ap-prontata e trasmessa allatua attenzione la proposta,non vincolante, inerenteoneri eventuali da sostene-re e benefici previdenzialiscaturenti da una tua pos-sibile adesione.Ti informo che, sia il perfe-zionamento della ricongiun-zione che un eventuale ac-cesso al riscatto di allinea-mento, si dimostrerebbero,per la tua fattispecie, utili adincrementare l'importo del-la prestazione mensile del-la quale usufruire all'atto del-la quiescenza. Pertanto, se interessato an-che al riscatto, ti invito a pre-sentare la domanda di spe-cie, reperibile presso l'Ordi-ne provinciale o sul sitowww.enpam.it. A seguire,gli uffici ti invieranno il pro-spetto, sempre non vinco-lante, per l'eventuale acces-so a tale istituto, indicandole modalità di versamento el'ulteriore giovamento che latua posizione previdenzialene trarrebbe. Ti saluto cordialmente.

E. P.

QUANDO POTRÒ ANDARE IN PENSIONE?

Egregio Presidente, stimolato dalle tue gentili ri-sposte ai quesiti dei colleghisul Giornale della Previdenza,gradirei sapere quando e conquale importo (solo pensioneo trattamento misto) potrò an-dare in pensione. I miei datisono: nato nel 1948, laureatonel 1976, iscritto all’Ordinedal ’77, convenzionato con gliEnti mutualistici prima e conil Servizio sanitario nazionalepoi dal 1979. Attualmentemassimalista da più di 25 an-ni, stanco della burocrazia im-postami, desidero dedicarmisolo alla libera professione co-me specialista. Ringrazio infinitamente perla risposta che vorrai darmi epongo cordiali saluti.

(lettera firmata)

Caro Collega, come è noto, le vigenti nor-me regolamentari consento-no il conseguimento del trat-tamento pensionistico di an-zianità all’iscritto che al com-pimento del 58° anno di etàabbia maturato una anzianitàcontributiva effettiva o riscat-tata pari ad almeno 35 anni; ènecessario, inoltre, aver con-seguito da almeno 30 anni ildiploma di laurea in medicinae chirurgia.A seguito di una analisi dellatua posizione previdenziale inessere presso il Fondo Medi-ci di Medicina Generale, èemerso che avvalendoti del ri-scatto di almeno due anni delcorso di laurea in medicina echirurgia, per il quale hai cor-rettamente presentato istan-za il 24/3/2011, avresti già ma-turato l’anzianità contributivaprescritta per il collocamento

a riposo nel mese di novem-bre 2010. Pertanto, qualoraaderissi entro i 120 giorni pre-visti dalle vigenti norme rego-lamentari alla proposta di ri-scatto che gli uffici ti hanno in-viato in data 7/7/2011, estin-guendo il relativo onere entrola cessazione dell’attività con-venzionata, potresti optare peril pensionamento in qualsiasimomento, fruendo della pri-ma finestra utile di uscita sta-bilita dalla legge n. 449/97. Supponendo, quindi, la ces-sazione dell’attività profes-sionale svolta in convenzionecon gli Istituti del S.S.N. al31/12 p.v. con le modalità so-pra rappresentate, l’ammon-tare della rendita pensionisti-ca che percepiresti è quantifi-cabile in circa euro 3.100,00lordi mensili. Nel caso deci-dessi di convertire in capitaleil 15% della pensione matu-rata, come stabilito dalle vi-genti norme regolamentari, tiverrebbe erogata una inden-nità pari a circa euro 71.000,00al lordo delle ritenute fiscali,congiunta ad un trattamentopensionistico residuo, lordomensile, ammontante a circaeuro 2.600,00.Ti ribadisco, che i suddetti im-porti sono stati determinaticonsiderando accettato edestinto il riscatto in parola.Devo precisarti, infine, che so-no allo studio misure di stabi-lizzazione dei Fondi di previ-denza, nell’ottica di assicura-re l’equilibrio delle gestioni,come previsto dalla Finanzia-ria 2007. La normativa rego-lamentare potrà, quindi, es-sere oggetto di modificazionie, conseguentemente, la mi-sura delle prestazioni pensio-nistiche potrebbe subire va-riazioni. La presente informa-tiva non deve pertanto rite-nersi comunque impegnativaper la Fondazione.Un cordiale saluto.

E. P.

LETTERE AL PRESIDENTE

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VITA DA MEDICO

Il sottoscritto, medicopensionato, è affetto dacinque anni da una pa-

tologia definita “ben rara”ed ancora non diagnosti-cata, catalogata.Mi rivolgo ai colleghi spe-rando siano venuti a cono-scenza di altri pazienti conuna sintomatologia simila-re, sia per avere un aiutosia per affiancarli con lamia esperienza.Il caso ebbe inizio con lasensazione di caldo alla te-sta, occhi, orecchie, mani,assieme ad una profondaastenia, adinamia, senso didisorientamento spessocon vertigini, visione daicontorni torbidi, perditadell’olfatto e gusto, mar-cato senso di freddo anchein piena estate di giorno,iperfagia alternata a volte

da anoressia, turbe dellasudorazione e degli sfinte-ri, sensazione di modicanausea che accompagna ilcaldo alla testa, perdita diabilità e capacità manuali,minima ipertensione alter-nata ad ipotensione, im-provviso ipogonadismo,turbe dello stato d’animo,variazione della funzionesonno-sveglia. Il tutto ac-compagnato da febbreoscillante da 37,2 a 37, equesto quadro ha la dura-ta di 24-36 ore ed una ri-petizione ciclica inizial-mente di 20/25 giorni.Con il passare dei mesi ildistacco fra un episodio el’altro è diminuito sino al-la odierna settimana in unostato di non benessere!Dopo i primissimi episodifu possibile constatare l’in-

staurarsi di una profondaamnesia del recente (ulti-mi 12 anni circa) non mag-giormente retrograda, su-perata con domande e con-versazioni, ma semprereinstauratasi al successi-vo episodio, allertato dastanchezza e fame d’aria amodico sforzo.La fame d’aria può esseregiustificata da un’emboliapolmonare da trombosiprofonda della poplitea de-stra anche se la si avvertesolo in pre crisi. Sono an-che portatore di aneurismaaortico (attualmente ca.48*29 mm.). Embolia eaneurisma diagnosticatidurante gli accertamentiper il “quadro”. Sono sta-to due volte in ospedale,Neurologia, poi nel Poli-clinico di Zingonia (BG),

Castellana, (VA), San Mar-tino Università (GE). Hoconsultato specialisti e pri-mari del Neurologico Be-sta e San Raffaele (MI).Sono stato seriamente e af-fettuosamente seguito daicolleghi che purtroppohanno ogni volta conclusocon la complessità del ca-so ed una varietà di ipote-si diagnostiche: t.g.a., epi-lessia, borelliosi, porfiria-si, endorfine, vasculopatie,malaria e malattie tropica-li, dato che avevo soggior-nato nei tropici. Accerta-menti ospedalieri (durantegli episodi) ed ambulato-riali. Sotto cura con cardio-aspirina, anticolesterolici,anti reflusso gastroduode-nali. Dal dicembre 2005 èstato aggiunto Delta corte-ne e controllo dei dolci, inquanto è risultata una ipo-glicemia reattiva; infatti laglicemia, appena nella nor-ma, scende con il consumomarcato di zuccheri.Essendo medico ho potu-to e dovuto seguire l’evol-vere della mia sindromeformulando dubbi, sensa-zioni, pareri!!! Alla fine misono orientato verso ildiencefalo e con mia sod-disfazione sono riuscito atrovare due pubblicazioniin alcune riviste nordame-ricane, datanti purtroppo1945-1964: tutto giustifi-cato dalla mia età, 82 an-ni. I titoli erano “A sin-drome of periodic hypota-lamic discharge” in Text-book of endocrinology-Williams e “Hypothalamicattacks with thalamic le-sion” in The Dictionary ofMedical Syndrome”.Tutti i miei sintomi coinci-

Quando un dottorechiede aiuto

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Un medico di Bergamo ha scritto al nostro giornale una lettera che ci ha la-sciato perplessi, quasi sbalorditi. Si è rivolto a noi alla ricerca di un aiuto: èaffetto da anni da una sindrome complessa “scoppiata” all’improvviso nel2000 durante una sua vacanza nei Caraibi. La sintomatologia ebbe iniziocon un’improvvisa perdita di coscienza, non conoscenza, con una Sensazio-ne di caldo e vuoto nel capo, vertigini, sordità, perdita dell’olfatto, profondaastenia, mancata sudorazione, accompagnata da “strano freddo”, turbe de-gli sfinteri, pressione stabile accompagnata da senso di sonno alternato amancata veglia, frequente febbre, 38/39. La frequenza delle “crisi” è di cir-ca una settimana con perdita “di completa conoscenza NON coscienza”; ladurata attualmente è di poche ore. Questo appello, quasi un grido di aiuto,ci ha convinto, dopo aver ascoltato telefonicamente il medico e il presidentedell’Ordine di Bergamo, a rendere pubblica una situazione drammatica chegli specialisti possono comprendere suggerendo al “paziente” non una tera-pia, ma un aiuto diagnostico. Un uomo che conosce, perché è medico, i sin-tomi della malattia che lo ha colpito tende la mano a chi vorrà stringerglielaper aiutarlo a capire.

G. Cris

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devano!!! Purtroppo ognicollega specialista consul-tato è stato scettico, con-trario!! Infatti: “Rare ma-nifestazioni non endocrinenella malattia Hypotalami-ca” e “Sindrome ipotala-mica periodica” erano e so-no sconosciuti o quasi!!Giustificazioni: “tutti gliaccertamenti effettuati (es.emato chimici, eco-cardio-grammi, rachicentesi cones. liquor, visite neurologi-che, e.e.g.-tac addome e to-race, angiotac, r.m.n. ad-dome, encefalo con e sen-za mezzi di contrasto,p.e.t. total body ecc.) han-no consentito una valuta-zione sia anatomica chefunzionale completa di tut-ti i distretti, potenzial-mente correlati alla miasintomatologia. L’ipotesi ipotalamica nonendocrina descritta nellaletteratura degli anni ’50,nel tempo è stata sostitui-ta da nuove descrizioni enon trova, ad oggi, riscon-tro oltre ai pochissimi ca-si descritti.Non è ancora possibileidentificare una sindromeconosciuta che possa dareuna spiegazione esaustiva,tenendoli tutti in conside-razione.Un solo collega, responsa-bile di divisione endocri-nologia, dopo avermi ascol-tato, mi disse che gli ricor-davo la sindrome di Wolff,suggerendomi di consulta-re Williams. Ebbi così lapossibilità di veder confer-mate le mie supposizioni.A questo punto fui co-stretto non solo a stimola-re la mia memoria ma so-prattutto a ricercare ed ap-

profondire l’anatomia e laneurologia. Ho avuto cosìvarie conferme: le funzio-ni cognitive e comporta-mentali sono coordinate dareti neuronali che si inter-secano fra loro e che com-prendono componenti in-terconnesse, corticali e sub-corticali. Così un danno aciascuna componente ana-tomica di una “rete” puòportare a deficit dello stes-so dominio ma con quadriclinici differenti. Le con-nessioni centrali del siste-ma nervoso autonomo han-

no origine in tre aree prin-cipali:– corteccia centrale: le le-sioni producono alterazio-ni della sudorazione, dellatemperatura, vescicali, in-testinali; – strie del lobo limbico: lastimolazione produce ri-sposte di collera, paura,frequenza cardiaca, tonovasomotorio; – ipotalamo: le influenzeormonali sul sistema ner-voso autonomo sono me-diate attraverso gli ormo-ni della ipofisi, anteriore eposteriore.I circuiti di queste connes-sioni centrali non sono co-nosciuti in dettaglio. L’ipotalamo è il centro diregolazione della vita vi-scerale, endocrina (attra-verso l’ipofisi) ed emotiva-istintiva. In esso vi hanno

sede i centri che controlla-no il sonno e la veglia, lafame e la sete, il bilancioidrosalino, le funzioni ses-suali ed il sistema nervosoautonomo.Nella regione ipotalamica siriscontrano aggruppamen-ti cellulari che sono i centridell’innervazione neurove-getativa e neuroendocrinadi tutto l’organismo, anchese attualmente non si puòstabilire in modo preciso esicuro la funzione dei sin-goli centri, i quali non agi-scono isolatamente ma le-

gati da fitti sistemi di fib-bre associative. I disturbi della memoriahanno la sede del dannonella “rete” neuronale delsistema limbico ma quasicertamente in essa non vi èil sito di deposito della me-moria per cui le tracce mne-siche vengono immagazzi-nate all’interno della cor-teccia.L’ipotalamo, teniamolo pre-sente, regola l’attività attra-verso due distinte vie: unache lo collega con l’ipofisianteriore con la quale nonesistono connessioni ner-vose ma esiste un sistemavenoso portale che racco-glie il sangue provenientedall’ipotalamo, servendo co-sì da canale per la trasmis-sione diretta dei neurormo-ni ipotalamici.La connessione invece con

la posteriore (neuro-ipofisi)è costituita dal tratto ner-voso sovraottico-ipofisario.Nell’ipotalamo vi sono icentri che armonizzano leattività subordinate al si-stema autonomo, come laregolazione degli apparaticircolatorio, respiratorio, di-gerente, della temperaturacorporea, del metabolismodei grassi, dei carboidrati ecentri che regolano la se-crezione degli ormoni del-l’ipofisi anteriore (somato,gonado, tireo, cortico, pro-lattina).La sintomatologia dei di-sturbi ipotalamici è protei-forme dato il giustapporsidi tanti centri in zone cosìlimitate. Saranno meglio co-nosciuti quando sarà possi-bile dosare con certezza ivari fattori liberatori (re-leasing factors).L’ipotalamo regola moltefunzioni attraverso gli or-moni regolatori, ma è im-portante soprattutto tenerpresente che controlla an-che molte funzioni non or-monali coincidenti con lasindrome del sottoscritto:funzione conservatrice del-la memoria a breve termi-ne, assunzione di cibo, rit-mo sonno-veglia, regola-zione sessuale, regolazionefunzione tubo digerente, re-golazione sistema nervosoautonomo, comportamen-to alimentare, regolazionedella sete, regolazione delfreddo, regolazione dellasudorazione, regolazionetemperatura corporea, re-golazione dell’apparato re-spiratorio. •

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VITA DA MEDICO

619 - 2011

Essendo medico ho potuto e dovuto seguire l’evolvere

della mia sindromeformulando dubbi sensazioni e pareri

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FILATELIA

di Gian Piero Ventura Mazzuca (*)

Questa nuova stagio-ne filatelica è inizia-ta con la presenta-

zione dei celebri cataloghi,ovvero quegli strumenti edi-toriali dove poter trovarel’elenco completo dei fran-cobolli esistenti, divisi perStati, periodi, anni ed altro.L’evento è stato organizza-to dalla Borsa Filatelica Na-zionale in collaborazionecon l’Unione Stampa Fila-telica Italiana (Usfi) e vihanno partecipato le treprincipali case editoriali, latorinese Bolaffi, la “roma-na” Sassone e la milaneseUnificato, secondo un rigo-roso e consolidato ordine al-fabetico di presentazione. Si è iniziato con l’illustra-zione del “Bolaffi Flash”, daquest’anno diviso in tre vo-lumi, il primo dedicato agliantichi Stati italiani e al Re-gno, il secondo alla Repub-blica, il terzo a San Marinoe Vaticano.Sassone ha confermato due

Cataloghi, un punto di riferimento

te rapporto con la realtà. Infondo anche in un articolosul quotidiano “Finanza emercati” di agosto è statoconfermato come i franco-bolli, in periodi di crisi, re-stino sempre un bene rifu-gio, con molta attenzioneperò.Gli editori, con tre filosofiediverse, ci propongono deipunti di riferimento sul mer-cato, a noi appassionati in-vece l’impegno di non farciabbindolare da illusori gua-dagni, magari proprio tra-mite acquisti on line! •

(*) [email protected]

Presentate le pubblicazioni di Bolaffi, Sassone e Unificato tra certezze e qualche novità

volumi, uno per le collezio-ni chiuse, ovvero tutta l’areaitaliana fino al 1945 ed unsecondo per quelle in svi-luppo e cioè Repubblica, Va-ticano, Smom e San Marino.Si possono acquistare ancheil sintetico “Blu” oppure quel-lo specializzato sui franco-bolli ottocenteschi.Infine è stata la volta di Uni-ficato, da cui probabilmentesono arrivate le novità mag-giori. Il catalogo edito daicommercianti ha ripropostoinfatti le versioni Super e Ju-nior, alle quali però si sonoaffiancate due nuove riviste“Storie di posta” e “L’arte del

francobollo”. Quest’ultima,confermando la periodicitàmensile e la qualità degli ar-ticoli, è probabilmente desti-nata a prendere il posto nelcuore degli appassionati del-l’ormai desaparecida “Cro-naca filatelica”. Preannun-ciato anche l’imminente ar-rivo di una catalogazione online, disponibile proprio sulsito www.unificato.it.In sintesi tutti gli operatorihanno confermato l’anda-mento del mercato, ri-spondendo alle critiche suvalutazioni un po’ troppoottimiste, con l’impegno dicercare sempre un costan-

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639 - 2011

L’AVVOCATO

a cura dell’avv. Pasquale Dui (*)

Con la sentenza n. 15993dello scorso 21 luglio laSuprema Corte di Cas-

sazione ha escluso, alla lucedegli accertamenti dei con-sulenti, che il medico aves-se usato la diligenza e la pe-rizia necessarie nel proget-tare e nell’eseguire gli im-pianti dentari, tenuto contoche non si trattava, nella fat-tispecie, di risolvere proble-mi tecnici di speciale diffi-coltà (in ragione dell’asseri-ta situazione degradata del-l’apparato dentario del pa-ziente e della novità delle te-rapie applicate) e che, in ognicaso, avuto riguardo alla spe-cifica preparazione richiestaallo specialista, gli errori diprogettazione riscontrati nonpotevano che concretare ipo-tesi di colpa grave.In particolare, la Corte diAppello, valutata la condot-ta professionale del medico,alla luce degli accertamentidei consulenti, aveva esclu-so che lo stesso avesse usatola diligenza e la perizia ne-cessarie nel progettare e nel-l’eseguire gli impianti denta-ri, dato che da un lato non vierano problemi tecnici diparticolare difficoltà e dal-l’altro gli errori di progetta-

Responsabilità del medico dentista

sezioni unite hanno poi ul-teriormente approfondito laproblematica della prova delnesso di causalità. A tal fine,ripercorsa l’evoluzione del-la teoria delle obbligazioni,con la progressiva erosionedella legittimazione teoricae dell’utilità pratica della di-stinzione tra obbligazioni dimezzi e obbligazioni di ri-sultato, hanno affermato chel’inadempimento rilevantenell’ambito dell’azione di re-sponsabilità per risarcimen-to del danno nelle obbliga-zioni così dette di compor-tamento – coincidenti conquelle tradizionalmente de-finite di mezzi, in cui è lacondotta del debitore ad es-sere dedotta in obbligazio-ne, essendo la diligenza ten-denzialmente considerataquale criterio determinativodel contenuto del vincolo eil risultato caratterizzato daaleatorietà, siccome dipen-dente anche da altri. fattoriesterni – non è qualunqueinadempimento, ma soloquello astrattamente effi-ciente alla produzione deldanno. Con l’ulteriore e de-cisiva conseguenza che, unavolta dimostrato il contrat-to (o contatto sociale) e l’in-sorgenza o l’aggravamentodella patologia, con l’allega-zione di inadempienze spe-cifiche, idonee a provocarli,grava sulla controparte di-mostrare o che l’inadempi-mento non vi è stato, ovve-ro che, pur essendovi stato,non ha determinato il dan-no lamentato. •

(*) Avvocato del Foro di Milano,

professore all’Università diMilano – Bicocca

Hanno ivi affermato le se-zioni unite che, rimasta ina-dempiuta una obbligazione,il creditore il quale agisca perla risoluzione contrattuale,per il risarcimento del dan-no, ovvero per l’adempi-mento deve soltanto prova-re la fonte (negoziale o lega-le) del suo diritto e il relati-vo termine di scadenza, li-mitandosi alla mera allega-zione della circostanza del-l’inadempimento della con-

troparte, mentre il debitoreconvenuto è gravato del-l’onere della prova del fat-to estintivo dell’altrui pre-tesa, costituito dall’avvenu-to adempimento, ulterior-mente precisandosi, in taleprospettiva, che eguale cri-terio di riparto deve ritenersiapplicabile anche nel casoin cui sia dedotto non l’ina-dempimento dell’obbliga-zione, ma il suo inesattoadempimento, posto che al-lora al creditore istante sa-rà sufficiente la mera alle-gazione dell’inesattezza del-l’adempimento mentre gra-verà, ancora una volta, suldebitore l’onere di dimo-strare il contrario. In altri, successivi arresti le

zione riscontrati non pote-vano che essere ricondotti acolpa grave, anche in rela-zione alla specifica prepara-zione di uno specialista.Tale inadempimento, cheaveva determinato il totaleinsuccesso della terapia pra-ticata, legittimava il pazien-te a rifiutare la correspon-sione del compenso, conconseguente diritto del pa-ziente al risarcimento deidanni. La stessa Corte d’Ap-

pello aveva aggiunto chel’obbligazione del dentistaandava qualificata come ob-bligazione di risultato; chenella fattispecie il risultato,consistente nell’impiantoprotesico, non era stato rag-giunto; che dall’inadempi-mento dell’obbligazione, in-dipendentemente dalla suanatura se di mezzi o risulta-to, andavano in ogni casotratte le conseguenze innan-zi enunciate.A giudizio del supremo col-legio l’apparato motivazio-nale, qui sinteticamente ri-portato, applica corretta-mente i principi elaboratidalla giurisprudenza di le-gittimità in punto di colpaprofessionale.

L’inadempimento rilevante nell’ambito dell’azione di responsabilità per

risarcimento del danno nelle obbligazionicosì dette di comportamento

non è qualunque inadempimentoma solo quello astrattamente efficiente

alla produzione del danno

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Registrazione Tribunale di Roma n. 348/99 del 23 luglio1999

IL GIORNALE DELLA PREVIDENZA

DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI

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MENSILE - ANNO XVI - N. 9DEL 21/10/2011

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non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni

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COMITATO ESECUTIVO Prof. Eolo G. PARODI (Presidente)Dott. Alberto OLIVETI (Vice Presidente Vicario)Dott. Giovanni P. MALAGNINO (Vice Presidente)CONSIGLIERI: Dott. Eliano MARIOTTI • Dott. Alessandro INNOCENTIDott. Arcangelo LACAGNINA • Dott. Giacomo MILILLODott. Roberto LALA

COLLEGIO SINDACALE Dott. Ugo Venanzio GASPARI (Presidente)Dott.ssa Adriana BONANNI (Presidente supplente)Sindaci: Dott.ssa Laura BELMONTE • Dott. Francesco NOCE • Dott. LuigiPEPE • Dott. Mario ALFANI • Dott.ssa Anna Maria PAGLIONEDott. Marco GIONCADA • Dott. Giovanni SCARRONE • Dott. GiuseppeVARRINA

Organi Collegiali

L’annuale congresso de La Serpe

“La serpe” è la rivistadell’Associazione deimedici scrittori italia-ni (Amsi) diretta daMario Rosario Avelli-no. Sull’ultimo nume-ro viene riportato unampio commento sul-l’annuale congressodell’Amsi svoltosi loscorso mese di giugnoa Giulianova. Que-st’anno al congresso èstata abbinata la pre-miazione del VII Pre-

mio Anfiosso. Il podio è così risultato: per la nar-rativa primo classificato Giampiero Sbaraglia conil racconto “La voce perduta”; per la poesia si è im-posto Fernando Petrone con la lirica “Orme sullasabbia”. Al termine della premiazione il critico let-terario Rosario Manfredi ha presentato la raccol-ta di racconti “Nel giardino dei semplici” di Cesa-re Persiani.

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Quota A - pagamento contributi 2011Il 30 novembre scade la quarta rata del contributo di Quo-ta A.

Quota B – redditi professionali 2010Mancato ricevimento modello D personalizzato: coloro chenon sono in possesso del modello D personalizzato, possonoutilizzare il “modello D generico” disponibile sul sito www.en-pam.it, presso la sede dell’E.N.P.A.M. in Roma o presso l’Or-dine provinciale di appartenenza.Ricevimento del bollettino MAV: coloro che hanno inviatola dichiarazione (modello D) entro il 31 luglio riceveranno ilbollettino MAV precompilato con scadenza 31 ottobre. Colo-ro che, invece, hanno presentato tale dichiarazione successi-vamente al 31 luglio dovranno attendere il bollettino MAV.Pagamento del contributo: il pagamento deve essere effettua-to non oltre il termine indicato sul bollettino MAV precompi-lato e deve essere effettuato in unica soluzione, non sono am-messe rateazioni. Il bollettino MAV è pagabile presso qual-siasi Istituto di Credito o Ufficio Postale. Mancato ricevimento del bollettino MAV: il mancato ricevi-mento del bollettino MAV non esonera dal pagamento delcontributo. In tal caso è necessario contattare la Banca Popo-lare di Sondrio al numero verde 800.24.84.64, la quale prov-vederà all’invio di un duplicato del MAV, ovvero fornirà leistruzioni necessarie per effettuare il pagamento di quanto do-vuto entro i termini regolamentari.Utenti registrati: gli utenti registrati presso il portale www.en-pam.it possono stampare dall’Area riservata il duplicato deibollettini già emessi a loro carico. In questo caso il pagamen-to potrà essere effettuato esclusivamente presso gli Istituti diCredito oppure utilizzando le procedure on-line.Sanzioni per il ritardato pagamento - Il vigente regime san-zionatorio, in caso di pagamento dei contributi oltre il termi-ne regolamentare, prevede:– una sanzione in misura fissa pari all’1% del contributo, qua-lora il versamento sia effettuato entro 90 giorni dalla scaden-za (entro il 29 gennaio 2012);– qualora il versamento sia effettuato oltre tale termine, unasanzione, in ragione d’anno, pari al Tasso Ufficiale di Riferi-mento (T.U.R.) maggiorato di 5,5 punti, fino ad un importomassimo pari al 70% del contributo.

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Ufficio accoglienza e relazioni con il pubblicoVia Torino 100 - RomaOrari di ricevimento:

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ti che usufruiscono dell’addebito permanente in conto cor-rente);

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gime sanzionatorio Quota B;– visualizzazione e stampa dei cedolini di pensione e del CUD;– stato di avanzamento delle pratiche relative alle indennità di

maternità ed acquisizione della certificazione fiscale relativaagli importi erogati a tale titolo;

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RiscattiVersamento di un accontoGli iscritti che hanno presentato domanda di riscatto e sono inattesa di ricevere il prospetto di calcolo possono effettuare ilversamento di un acconto, entro e non oltre il 15 dicembre2011, mediante bonifico bancario sul conto corrente accesopresso la Banca Popolare di Sondrio IT06 K 05696 03200000017500X50 intestato alla Fondazione Enpam.Nella causale del bonifico indicare cognome e nome, codiceEnpam, tipologia del riscatto, Fondo sul quale è stato richiestoil riscatto e su cui sarà accreditato il versamento.Versamento una tantumIn caso di riscatto in corso di pagamento, l’iscritto può effet-tuare, entro e non oltre il 15 dicembre 2011 un versamentoaggiuntivo nei limiti del debito residuo.Il suddetto versamento non sostituisce la rata di dicembre che,pertanto, deve essere versata alla scadenza prevista.Sia per il versamento in acconto che per il versamento una tan-tum, al fine della tempestiva rendicontazione da parte del Ser-vizio Riscatti e Ricongiunzioni, dovrà essere trasmessa entro enon oltre il 15 gennaio 2012 copia della ricevuta del bonificoal seguente numero di fax 06.48.294.978.

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