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PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE “SAN FRANCESCO D’ASSISI” DI MARINA DI CERVETERI D Direttore Responsabile Don Domenico Giannandrea facciamone tesoro per passare da una visione individuale a una comunione fraterna. Perchè è urgente convertirsi per vivere come in un grande cantiere sapendo che si col- labora ad un progetto comune dove ognuno mette a frutto il proprio talento. Solo così sarà Chiesa, veramente. In questo periodo dell’anno, si susseguono molte Solennità: Pasqua, Ascensione, Pentecoste, SS. Trinità, Corpus Domini. In tutte però, grazie alla centralità dell’Eucaristia, all’ascolto della Parola ed alla Carità, spero che avvenga per tutti noi il passaggio da un’individualità ad una comunione fraterna. È auspicabile per ciascuno e per tutti, passare da una visione soggettivistica ad un pensare e vivere insieme. Ma questa conversione di atteggiamenti avverrà se lavoreremo a correg- gere noi stessi. Diceva Paolo VI: «Nessuno è anonimo, nes- suno è estraneo nella Chiesa». È ancora necessario tanto rinnovamento di mentalità per realizzare questa visione della Chiesa. Quanti nella Parrocchia si sentono “clienti” e non protagonisti, quanti sono un numero e non un soggetto, quanti praticanti passivi e non membri attivi della Comunità? Non è giusto che qualcuno si senta indispensabile ed altri si nascondano nel- l’anonimato, si ritengano inutili e fuori posto. La conversione iniziata dal Concilio deve essere portata nei fatti capillari della nostra parrocchia. La Chiesa non è la società dei perfetti: es- sere Chiesa vuol dire avere uno stile comunitario nelle rela- zioni tra persone e gruppi. La spiritualità di comunione ci fa vivere l’amore di Dio come popolo, fa di Cristo il sacramento dell’unità, vincolo unico di comunione per una vita fraterna. Il Carisma dell’essere Chiesa. Allora possiamo dire: “Prima si cuoce la torta intera e poi la si fa a fette per mangiarla”. Prima viene l’insieme, l’unità della Comunità e in essa tutto ciò che è comune, solo dopo vengono le parti fatte dai gruppi e dai singoli. In termini dottrinali si dice così: “Prima dei carismi, nella Chiesa esiste la Chiesa come carisma; è in secondo luogo che ogni carisma è dato per l’utilità co- mune e a servizio della Chiesa stessa”. Questo ragiona- mento teoricamente torna, ma in pratica e nei fatti accade sempre il contrario. Se dopo svariati anni che sono in mezzo a voi, ciò non è stato ancora capito ricomincerò da capo a dirlo, proporlo e farlo: “Prima viene la Chiesa e nella Chiesa la Parrocchia, solo dopo, in essa vengono i gruppi, le associazioni e i movimenti, e le singole persone”. È una conversione urgente e necessaria. Le ragioni che ispirano questa urgente e necessaria conver- sione sono date dal fatto che la Chiesa è la creatura dello Spi- rito Santo che è la comunione tra il Padre e il Figlio, il primo dono dato ai credenti, ed è inviato dal Padre e dal Figlio dal- l’alto dell’albero della Croce. Sotto l’albero della Croce, la fe- rita del peccato viene guarita, la distanza tra l’uomo e la donna riconciliata, l’umanità ha la porta aperta alla casa del Padre. Qui nasce la nuova comunione ed un reciproco appar- tenersi l’uno all’altro: “Madre ecco tuo figlio! Figlio ecco tua Madre!” (Gv 19,26-27). Convertirsi dalla Comunione alla Comunità la Chiesa per es- sere comunità in senso teologale occorre che lo sia anche in senso umano: - La Parrocchia deve essere comunità perché legata ad un determinato territorio, nonostante la mobilità delle persone, è legata all’ambiente, alla cultura e alle tradizioni di un luogo ben preciso. - La Parrocchia deve essere comunità affettiva perché nasce dallo stare insieme, dal comune sentire e volere, dal ritro- varsi delle persone per la passione dei comuni obbiettivi. - La Parrocchia deve essere comunità in senso sociale perché si esprime nell’uguaglianza dei suoi membri che hanno in comune l’identità di figli di Dio. Convertiamoci alla necessità di un continuo rinnovamento. Si tratta di accettare il rinnovamento iniziato quaranta anni fa dal Concilio Vaticano II. Occorre vivere come in un grande cantiere sapendo che si collabora ad un progetto comune dove ognuno mette a frutto il proprio talento. La comunione a cui dobbiamo convertirci esige un modello comunitario di Chiesa che metta l’accento sulle relazioni di uguaglianza e di fraternità, di dialogo e di comunicazione, di partecipazione e di responsabilità. Si tratta di fare della no- stra Comunità un luogo ed una palestra di autentiche rela- zioni interpersonali, intorno ai valori dell’INCONTRO. Convertiamoci a mettere al primo posto l’ASCOLTO. Prelimi- nare ad ogni realizzazione di comunità è anzitutto la capacità di ascolto. È l’attenzione e l’apertura all’altro, alla rispettosa accoglienza della sua persona. È ricevere l’altro come dono. Occorre l'educazione alla comunicazione di sé, al pensare in- sieme, alla condivisione dell'impegno. Condividere le gioie e i pesi del servizio. La condivisione e la sintonia alleggeriscono i pesi di tutti e di ciascuno. Scegliere sempre il confronto sincero che arricchisce ed impostare ruoli e mansioni precise aiuta ad aiutare. Si tratta di educarci anche alla lettura in comune dei segni dei tempi, alla riconciliazione come forma realistica di comu- nione. Convertiamoci ai valori che ci fanno crescere e ci uniscono. Occorre sperimentare come Comunità i segni e gli strumenti di pacificazione, di purificazione, di richiesta di perdono, di affidamento all’amore di Gesù Crocifisso. Si tratta di riscoprire il Sacramento della Riconciliazione vis- suto come culmine di un cammino di conversione e di per- dono. La Comunità cristiana nelle sue relazioni, nelle sue azioni, nella sua organizzazione non è fine a se stessa. Essa nasce dalla missione trinitaria e vive la missione di annuncio del Vangelo all’intera umanità. Buona estate a tutti! Don Domenico TANTE SOLENNITÀ SI SUSSEGUONO IN QUESTO PERIODO: ANNO XIV NUMERO 65 Giugno 2019 Dona il tuo 5x1000 C.F. 91068040582 1

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PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE “SAN FRANCESCO D’ASSISI” DI MARINA DI CERVETERIDDirettore Responsabile Don Domenico Giannandrea

facciamone tesoro per passare da una visione individualea una comunione fraterna. Perchè è urgente convertirsiper vivere come in un grande cantiere sapendo che si col-labora ad un progetto comune dove ognuno mette a fruttoil proprio talento. Solo così sarà Chiesa, veramente.In questo periodo dell’anno, si susseguono molte Solennità:Pasqua, Ascensione, Pentecoste, SS. Trinità, Corpus Domini.In tutte però, grazie alla centralità dell’Eucaristia, all’ascoltodella Parola ed alla Carità, spero che avvenga per tutti noi ilpassaggio da un’individualità ad una comunione fraterna. Èauspicabile per ciascuno e per tutti, passare da una visionesoggettivistica ad un pensare e vivere insieme. Ma questaconversione di atteggiamenti avverrà se lavoreremo a correg-gere noi stessi. Diceva Paolo VI: «Nessuno è anonimo, nes-suno è estraneo nella Chiesa». È ancora necessario tantorinnovamento di mentalità per realizzare questa visione dellaChiesa.Quanti nella Parrocchia si sentono “clienti” e non protagonisti,quanti sono un numero e non un soggetto, quanti praticantipassivi e non membri attivi della Comunità? Non è giusto chequalcuno si senta indispensabile ed altri si nascondano nel-l’anonimato, si ritengano inutili e fuori posto. La conversioneiniziata dal Concilio deve essere portata nei fatti capillari dellanostra parrocchia. La Chiesa non è la società dei perfetti: es-sere Chiesa vuol dire avere uno stile comunitario nelle rela-zioni tra persone e gruppi. La spiritualità di comunione ci favivere l’amore di Dio come popolo, fa di Cristo il sacramentodell’unità, vincolo unico di comunione per una vita fraterna.Il Carisma dell’essere Chiesa. Allora possiamo dire: “Primasi cuoce la torta intera e poi la si fa a fette per mangiarla”.Prima viene l’insieme, l’unità della Comunità e in essa tuttociò che è comune, solo dopo vengono le parti fatte daigruppi e dai singoli. In termini dottrinali si dice così: “Primadei carismi, nella Chiesa esiste la Chiesa come carisma; èin secondo luogo che ogni carisma è dato per l’utilità co-mune e a servizio della Chiesa stessa”. Questo ragiona-mento teoricamente torna, ma in pratica e nei fatti accadesempre il contrario. Se dopo svariati anni che sono inmezzo a voi, ciò non è stato ancora capito ricomincerò dacapo a dirlo, proporlo e farlo: “Prima viene la Chiesa e nellaChiesa la Parrocchia, solo dopo, in essa vengono i gruppi,le associazioni e i movimenti, e le singole persone”. È unaconversione urgente e necessaria.

Le ragioni che ispirano questa urgente e necessaria conver-sione sono date dal fatto che la Chiesa è la creatura dello Spi-rito Santo che è la comunione tra il Padre e il Figlio, il primodono dato ai credenti, ed è inviato dal Padre e dal Figlio dal-l’alto dell’albero della Croce. Sotto l’albero della Croce, la fe-rita del peccato viene guarita, la distanza tra l’uomo e ladonna riconciliata, l’umanità ha la porta aperta alla casa delPadre. Qui nasce la nuova comunione ed un reciproco appar-tenersi l’uno all’altro:“Madre ecco tuo figlio! Figlio ecco tua Madre!” (Gv 19,26-27).Convertirsi dalla Comunione alla Comunità la Chiesa per es-sere comunità in senso teologale occorre che lo sia anche insenso umano:- La Parrocchia deve essere comunità perché legata ad undeterminato territorio, nonostante la mobilità delle persone,è legata all’ambiente, alla cultura e alle tradizioni di un luogoben preciso.

- La Parrocchia deve essere comunità affettiva perché nascedallo stare insieme, dal comune sentire e volere, dal ritro-varsi delle persone per la passione dei comuni obbiettivi.

- La Parrocchia deve essere comunità in senso sociale perchési esprime nell’uguaglianza dei suoi membri che hanno incomune l’identità di figli di Dio.Convertiamoci alla necessità di un continuo rinnovamento.

Si tratta di accettare il rinnovamento iniziato quaranta annifa dal Concilio Vaticano II. Occorre vivere come in un grandecantiere sapendo che si collabora ad un progetto comunedove ognuno mette a frutto il proprio talento.La comunione a cui dobbiamo convertirci esige un modellocomunitario di Chiesa che metta l’accento sulle relazioni diuguaglianza e di fraternità, di dialogo e di comunicazione, dipartecipazione e di responsabilità. Si tratta di fare della no-stra Comunità un luogo ed una palestra di autentiche rela-zioni interpersonali, intorno ai valori dell’INCONTRO.Convertiamoci a mettere al primo posto l’ASCOLTO. Prelimi-nare ad ogni realizzazione di comunità è anzitutto la capacitàdi ascolto. È l’attenzione e l’apertura all’altro, alla rispettosaaccoglienza della sua persona. È ricevere l’altro come dono.Occorre l'educazione alla comunicazione di sé, al pensare in-sieme, alla condivisione dell'impegno.Condividere le gioie e i pesi del servizio. La condivisione e lasintonia alleggeriscono i pesi di tutti e di ciascuno. Sceglieresempre il confronto sincero che arricchisce ed impostare ruolie mansioni precise aiuta ad aiutare.Si tratta di educarci anche alla lettura in comune dei segnidei tempi, alla riconciliazione come forma realistica di comu-nione.Convertiamoci ai valori che ci fanno crescere e ci uniscono.Occorre sperimentare come Comunità i segni e gli strumentidi pacificazione, di purificazione, di richiesta di perdono, diaffidamento all’amore di Gesù Crocifisso.Si tratta di riscoprire il Sacramento della Riconciliazione vis-suto come culmine di un cammino di conversione e di per-dono.La Comunità cristiana nelle sue relazioni, nelle sue azioni,nella sua organizzazione non è fine a se stessa. Essa nascedalla missione trinitaria e vive la missione di annuncio delVangelo all’intera umanità.

Buona estate a tutti! Don Domenico

TANTE SOLENNITÀ SI SUSSEGUONO IN QUESTO PERIODO: ANNO XIV

NUMERO 65Giugno 2019

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FESTA DEI SACRAMENTI E DOMENICA DEL DONOFESTA

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Domenica 5 maggio si è svolto undoppio appuntamento: la Festadei Sacramenti, organizzata dai

catechisti, e l’ormai consueto incontrodella Domenica del Dono. Perché la Festadei Sacramenti? Perché i Sacramenti scan-discono la nostra vita, donandoci la capa-cità di accogliere, testimoniare, servire elodare Cristo. Sono modi privilegiati attra-verso i quali Egli trasforma la natura insegni visibili della sua presenza. Sonodoni dell’amore di Dio, attraverso i qualientriamo in comunione con Lui e con tuttii fratelli: Diventiamo CHIESA, sacramentouniversale di salvezza.La festa ha visto coinvolti non solo ibambini e i ragazzi del Catechismo con leloro famiglie, ma anche tutta la comunità

parrocchiale. La giornata è iniziata conuna “buonissima” colazione tutti insieme,per proseguire con la costituzione, tratutti i partecipanti, di sette squadre che sisono cimentate nella ricerca dei “7 doni”,cioè sette ceri ognuno dei quali, attraversoil proprio colore, rappresentava un Sacra-mento.I ceri sono stati portati all’altare durantel’Offertorio nella S. Messa, diventando se-gno dell’azione di salvezza che Gesù operain noi attraverso i sette Sacramenti. Laloro luce è simbolo di vita e ci ricorda chetutto ha avuto inizio dalla luce di Dio: “Siala luce. E la luce fu”, che Gesù stesso è“vera luce” e che a noi, suoi discepoli, hachiesto di essere “luce del mondo”. Perciòa questa giornata di gioia è stata associata

anche la Domenica del Dono, che ognimese ci porta a prendersi cura dei nostrifratelli nel bisogno, aiutando la Caritasparrocchiale con la raccolta di generi ali-mentari.Questa Domenica del dono di maggio con-cludeva un percorso di riflessione spiritualeche aveva come tematica momenti fon-damentali della vita di San Francesco.Egli ha operato scelte radicali mettendoin pratica il Vangelo con semplicità, pun-tando all’essenziale del messaggio diCristo. E su questo esempio che abbiamoimpostato il nostro cammino in questoanno pastorale, per scoprire dentro di noila stessa semplicità e come Lui poter rin-graziare Dio per gli immensi doni di cui ciha ricolmato.

PREGHIERA DI RINGRAZIAMENTOSignore nostro e Dio Onnipotente,in questo giorno di festa, la tua Chiesa ti loda e ti ringraziaperché tu sei il nostro Padre buono e ogni giorno sentiamo il tuo amore per noi.Durante il cammino delle nostre vite, dal primo all’ultimo giorno,tu sei con noi e grazie alla Chiesa ti fai presente nelle tappe più importantidel nostro cammino umano, attraverso il dono dei Sacramenti.Ogni Sacramento è dono del tuo amore e della tua grazia, come tuo dono è tuttoil creato e la meravigliosa natura nella quale ci fai vivere.Per questo, Signore sale a te oggi il nostro grazie per l’acqua: utile e preziosa, pura ed essenziale proprio come il nostro Battesimo, che ci fa essere tuoi figli.Grazie, Signore, per il dono delle stelle: belle e luminose ci indicano la strada dapercorrere,sono una bussola per il nostro cammino come quando torniamo da te, con il Sacramento della Riconciliazione. Ti ringraziamo Padre per il sole, tramite il quale ci illumini, ci fai crescere e non ciabbandoni mai: tu sei il nostro sole, Signore, che diventi pane e nutrimento per l’anima,nell’Eucarestia.

Lode e grazie a te Signore, per il fuoco che è robusto e forte e che ci dona caloree coraggio come il tuo Spirito Santo effuso nel sacramento della Cresima. Nella nostra vita, Signore, su questa bella terra feconda tu ci doni il tesorodell’amoreconiugale, bello e fecondo, che da sapore alle nostre vite: grazie per questoimmenso dono!Così come ci fai dono di tanti coraggiosi fratelli, i sacerdoti, che mettono lapropria vita a servizio della tua Parola, portandola in ogni angolo del mondo come fosse un vento gagliardo che ovunque annuncia il tuo infinito amore.E dato che tu sei Padre buono non ci abbandoni mai, soprattutto nel momentobuio,quando la notte sembra non lasciar posto all’aurora,quando il dolore e la difficoltà ci sembrano insormontabili:allora tu ci doni il tuo olio santo, nell’Unzione degli infermi,per darci nuovo vigore, speranza e pazienza nella tribolazione.Tu sei il nostro Signore, vivo e vero, a te ogni lode per i tuoi immensi doni.

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UN MESE DI MAGGIO RICCO DI GRAZIA PER LA NOSTRA PARROCCHIA:CRESIME, COMUNIONI E BENEDIZIONI FAMIGLIE

COMUNITÀ

INIZIAZIONE CRISTIANA CON IL SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE

SACRAMENTI

Sabato 11 maggio è stato un gior-no speciale per la nostra comu-nità parrocchiale, che si è vestita

di gioia e di riconoscenza a Dio per i suoifigli che hanno completato la loro inizia-zione cristiana ricevendo il Sacramentodella Confermazione. Complessivamente22 persone di cui 15 adolescenti e 7adulti. È stata una bellissima cerimonia,molto sentita dalla comunità, presiedutadal nostro Vescovo, Sua Eccellenza Mons.Gino Reali, e concelebrata da Don Dome-nico e da Don Antonio Diotallevi, un sa-cerdote grande amico del nostro vescovoe parente di una cresimata.Durante la cerimonia i nostri ragazzi, disolito un po’ birichini, hanno invece di-mostrato una grande serietà e maturitàsvolgendo i servizi liturgici loro affidaticon il massimo impegno. Don Domenicoinfatti nel ringraziare il Vescovo per lasua presenza ha sottolineato anche l’im-pegno dimostrato dai cresimati piccoli egrandi nel loro cammino di fede e si è

complimentato con i loro pa-drini e madrine per la testi-monianza data con la loropartecipata presenza. Dopoqueste ricorrenze la doman-da classica che ci viene ri-volta a noi catechisti è: “Al-lora. Come è andata?” e sedi solito la risposta è: “Bene”,stavolta abbiamo potuto dire:“Benissimo!”Pochi giorni prima della ce-rimonia i ragazzi hanno tra-scorso, presso un istituto diSuore a Manziana, un’interagiornata di esercizi spiritualiil cui tema è stato: “Diventaretestimoni… per essere testi-moni”. In questo ritiro hanno appresocome la testimonianza di Cristo risorto,tramandata dagli apostoli, sia diventataora anche una loro responsabilità e cheattraverso l’uso dei loro carismi possa di-ventare un seme fecondo per l’intera co-

munità. Noi catechisti ringraziamo tutticoloro che hanno contribuito a renderebelli e significativi questi momenti. Inparticolare, ringraziamo i genitori che sisono resi pienamente disponibili, dandoil loro prezioso aiuto morale e concreto.

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Il mese di maggio quest’anno è statomolto intenso per la nostra Comunitàparrocchiale: sabato 11 maggio il Ve-

scovo Mons. Gino Reali ha presieduto lacelebrazione delle Cresime dei nostri ra-gazzi; sabato 18 e domenica 19 il parrocoDon Domenico ha celebrato le Prime Co-munioni dei bambini e martedì 21 ci sonostate le Prime Confessioni dei bambinidel Primo anno Comunione. Insomma,davvero un mese ricco di grazia per la no-stra Parrocchia! E proprio per portare atutta la nostra cittadi-na la Buona notiziaevangelica, cioè la Pasqua del nostro Si-gnore Gesù da cui tutto parte e tuttotrova compimento, il Consiglio Pastorale

parrocchiale ha realizzato una missione:portare a tutte le famiglie di Marina diCerveteri la gioia della Benedizione pa-squale!Una missione faticosa e coraggiosa! Infatti,ogni mercoledì di maggio si è svolta la S.Messa alle ore 17.00 in quattro luoghi delnostro territorio, Largo Sasso, P.zza Mor-bidelli, Via Adria e P.zza Caputo. Al terminedella S. Messa, 10 sacerdoti accompagnatida 10 rappresentanti della Comunità par-rocchia-le hanno citofonato casa per casa,per incontrare le famiglie e benedirle conl’acqua benedetta la notte di Pasqua. Intanti hanno aperto, accogliendo con calorei sacerdoti e i laici. Uscire dalla nostra

Chiesa e celebrare la S. Messa nelle piazzee nei parchi del nostro territorio, ha signi-ficato un cambio di moda-lità ma anchedi mentalità: noi cristiani di Marina di Cer-veteri non abbiamo paura di farci vedere,di in-contrarci con gli altri, anche con chinon condivide la nostra fede. Purtropposembra che la tendenza generale siaquella di chiudersi e rifugiarsi per pauradi scambiare idee, esperienze, speranze. La nostra Comunità quest’anno con unpiccolo ma importante gesto ha volutomandare un messaggio diverso: è standoinsieme che si supera la paura; è solostando insieme che le difficoltà si dimez-zano e la gioia si raddoppia!

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Sabato 18 e domenica 19 maggiosi sono celebrate le Prime Comu-nioni. Tutta la Comunità ha ac-

compagnato con gioia i ragazzi che hannoricevuto per la prima volta Gesù nell’Euca-restia. Tutti hanno vissuto con grande emozione e

partecipazione questo momento così im-portante e atteso. Le catechiste ringrazianoi genitori che hanno accompagnato e soste-nuto sempre i loro figli nel cammino di pre-parazione, collaborando e partecipando atutti i momenti di condivisione che lungo ilpercorso sono stati organizzati.

Al termine delle tre celebrazioni i ragazzihanno ringraziato il Signore cantando e ani-mando Luce dei Reale, una canzone simbolodel percorso che hanno iniziato e che augu-riamo continui sempre.

Buon cammino ragazzi!!!

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abato 18 e domenica 19 maggg io partecipazione questo momento cosìs im- Al termine delle tre celebrazioni i ragazzi

SI SONO CELEBRATE LE PRIME COMUNIONI SACRAMENTI

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CONFESSIONISACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE, FACENDO LA PRIMA CONFESSIONE

Martedì 21 maggio, i bambinidel 1° anno Comunione, dopoun anno di catechismo, hanno

ricevuto il Sacramento della Riconciliazione,facendo la Prima Confessione.È stata una bellissima festa, cominciatacon un ringraziamento a Dio che i bambinihanno scritto su uno striscione. Il Vangeloche abbiamo letto, è lo stesso che haispirato il nostro cammino durante l’annoe con il quale abbiamo aperto l’anno ca-techistico. Mc (4,30-32): La paraboladel granello di senapa.In quell’occasione i bambini seminaronodei semini. Li hanno curati durante ogni

incontro, facendole diventare delle graziosepiantine di fiori da poter utilizzare inquesto grande giorno come addobbo flo-reale posto ai piedi del gigantesco alberotroneggiante a fianco all’altare.Durante la celebrazione sono state lettedelle domande per aiutare i ragazzi nel-l’esame di coscienza. A questo propositovorrei dire che questo esame di coscienzaè durato tutta la settimana. Infatti, ognigiorno, noi catechiste abbiamo mandatoai nostri gruppi una domanda che i genitoridovevano fare ai figli prima di andare aletto per riflettere sulla giornata e formulareun impegno per il giorno successivo.

Dopo la confessione ogni bambino ha at-taccato all’albero una foglia che avevarealizzato durante il catechismo e sullaquale aveva scritto una preghiera (Salmo24,6-7) che ha letto rivolto al sacerdote.I bambini sono stati intrattenuti con deigiochi dai ragazzi del Grest che ci hannogentilmente aiutato, e li hanno fatti di-vertire. Hanno costruito anche delle ghir-lande di fiori che alla fine sono stateconsegnate ad ogni bambino insiemecon un Vangelo da parte del parrocoDon Domenico. E per completare questafantastica serata una gustosa merenda,offerta dai genitori.

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INCONTRI INCONTRO CARITAS DI GAETA: UNA GIORNATA ALL’INSEGNA DELLA CONDIVISIONE, FRATELLANZA E AMICIZIA

Una giornata all’insegna della fra-tellanza, dell’amicizia. È quantoavvenuto sabato 27 aprile quando

la Caritas Diocesana di Gaeta ha chiesto diincontrare una parrocchia dove fosse pre-sente questo Istituto per capire, per megliocomprendere certi meccanismi e come sipossano migliorare i servizi ai cittadini, inparticolare a quelli più bisognosi. Sono cosìcalati nella nostra realtà Don Alfredo Micalusi,l’attivo parroco della Chiesa di S. Erasmodi Formia, nella duplice veste di direttoredella Caritas diocesana insieme ai suoi par-rocchiani (più di quaranta persone) il qualeha voluto “tastare con mano” per saperecome funziona, nello specifico, la nostraCaritas parrocchiale. Così quel sabato si ètrasformato anche per noi in un momentodi condivisione di messaggi, idee, pensieri,obiettivi con l’intento di arricchire recipro-camente le esperienze legate alla cura deipoveri. «Ogni anno infatti viene stabilitaun’uscita-ha detto l’energico Don Alfredoincontrando in oratorio dopo un primo mo-mento di accoglienza, il parroco Don Do-menico e la responsabile Caritas CristinaPortunato- abbiamo così scelto voi e nonun altro centro Caritas proprio perché vole-vamo vivere l’esperienza del rapporto cheavete con la Comunità, insomma in funzionepedagogica: guai ad appiattirsi! Altrimentil’insegnamento di Cristo inteso nel sensodi Carità dove va a finire?». Da qui la richiestadi informare, di conoscere come viene for-mulato il rapporto tra persone in difficoltàe la nostra parrocchia, come arrivano allaCaritas e quale sostegno si può dare loro.Perché come ha ricordato nel suo intervento

il direttore Caritas Don Alfredo è sicuramenteimportante quello di coinvolgere la Comunitàintera poiché tutti devono conoscere certerealtà e creare un vero stile di vita, rivoltoall’aiuto del prossimo. Perciò sono nateuna serie di attività, così come nella nostra,nella Diocesi di Gaeta senza dimenticarecome da noi appunto la formazione «ci in-contriamo una volta al mese, e una voltal’anno organizziamo queste uscite». All’iniziodella riunione è stato proiettato il bellissimoe toccante messaggio di Don Tonino Belloche non poteva non mettere l’accento suisentimenti di accoglienza, amore e carità,verso gli altri, una preghiera nel suo stilesemplice e chiaro che punta diretta al cuore.Così come parlare direttamente al cuoresono stati gli interventi che si sono succedutinel corso della riunione mattutina: da Cristinache ha esposto come è organizzata lanostra Caritas ai presenti che hanno chiesto,domandato e interloquito con attenzione epartecipazione. Così la responsabile ha de-scritto le numerose iniziative legate alservizio Caritas quale il sostegno ancheeconomico (nei limiti del possibile) alle fa-miglie italiane e straniere che vengono achiedere cibo ma anche lavoro. Si è sottoli-neato come anche la Comunità è attenta acerte dinamiche e ha citato così l’iniziativadella domenica del Dono (che ha colpitomolto positivamente i partecipanti), l’istitu-zione del mercantino il cui ricavato vasempre ad aiutare chi non arriva alla finedel mese o non ha sufficienti risorse perfar fronte alle bollette, poi ultimamentesono presenti, affiancando il parroco DonDomenico, nella celebrazione dei funerali.

E dimostrando che spesso anche realtàlontane tra loro con come quelli di Gaeta eMarina di Cerveteri sono accomunate dallostesso bisogno di capire, di andare incontroalla gente, di dare risposte il più possibiletrasparenti e basate sulla fiducia. Quindiognuno dei rappresentanti delle varie chieseha posto domande o fatto solo considerazionisui tempi difficili che si stanno vivendo,della fede sempre meno accesa e un po’trascurata, dei giovani ormai pochi e diso-rientati che si avvicinano timidi e incerti almondo cattolico. Mentre da parte nostra siè potuto indicare invece il gruppo tra giovani,giovanissimi e bambini che sempre, a variotitolo, sono presenti e partecipi delle tanteattività. Alla giornata c’erano quindi l’equipedella Caritas Diocesana e le chiese di SanPaolo Apostolo di Fondi, San NicandroMartire di Tremensuoli, frazione del comunedi Minturno, Cuore Immacolato di Maria eMadonna del Carmine di Formia, CaritasInterparrocchiale, Madonna del Piano diAusonia, San Pietro Apostolo di Minturno,San Biagio di Marina di Minturno, San Gio-vanni Battista di Castelforte. Dopo un belpranzo tutti i partecipanti sono stati quindiinvitati nel vicino Borgo di Ceri, roccafortesuggestiva e affascinante del comune diCerveteri. Che si è presentata sotto un solesplendente e in tutta la sua bellezza rega-lando momenti di vero piacere con l’espertaguida che ha raccontato e fatto visitare ilPalazzo Torlonia e il suo magnifico giardino.Infine i saluti affettuosi, gli abbracci e larinsaldata convinzione che possono nascerecose istruttive e fruttuose per un sicuro“Cammino insieme”.

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SAN MARINO: PROPOSTA DI LEGGE PER DEPENALIZZARE L’INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA MA NESSUNO NE PARLA

LEGGI

C osa sta accadendo a San Marino?Eppure Paolo VI così scriveva aiPastori sulla loro responsabilità:

«San Marino fa parte di quel 6% di paesi,quasi tutti del Sud del mondo, in cuil’aborto è ancora illegale. Ora, per laprima volta nella sua storia, arriva unaproposta di legge di iniziativa popolareper depenalizzare l’interruzione di gravi-danza. Anche la Commissione Pari Op-portunità ha deciso di sostenerla peruscire – come afferma la sua presidente– “dal Medioevo in cui viviamo oggi”» eaggiunge che «Solo se le donne si sentonolibere di scegliere, diminuirà la percentualedi aborti». Di fronte a tali informazionil'Associazione «Accoglienza della Vita», dapoco nata nella Repubblica coinvolgendomolti operatori della sanità, ha espressotramite un comunicato la propria posizionee contrastare una informazione parzialee a senso unico. A San Marino il messaggiocui si è associata una Marcia, è stato ri-preso con giusto rilievo dai vari massmedia locali. A fronte del numero elevatodi mail alle varie redazioni, compresequelle che hanno dato con evidenza SOLOla notizia della Commissione Pari Oppor-tunità, non risulta ancora che questo co-municato stampa sia diventato notiziadiffusa. Addolora pensare che l'informa-zione nel nostro Paese (sia in Italia che inRepubblica) sia così avara nel dare notizieche vanno controcorrente, confondendoil dovere dell'informazione coll'impegno adare solo notizie in un certo senso. Sem-brano tutti preoccupati delle cosiddetteFakenews, ma non si peritano di dare

«Freenews», voce di chi non ha voce.Grazie a chi ci ha dato ascolto e speranzadi un maggiore rispetto per la verità. PaoloVI così scriveva ai Pastori sulla loro re-sponsabilità: «Da ogni evangelizzatore ci si attendeche abbia il culto della verità, tanto piùche la verità da lui approfondita e comu-nicata è la verità rivelata e quindi - piùd'ogni altra - parte della verità primor-diale, che è Dio stesso. Il predicatore delVangelo sarà dunque colui che, anche aprezzo della rinuncia personale e dellasofferenza, ricerca sempre la verità chedeve trasmettere agli altri. Egli non tra-disce né dissimula mai la verità per pia-

cere agli uomini, per stupire o sbalordire,né per originalità o desiderio di mettersiin mostra. Egli non rifiuta la verità; nonoffusca la verità rivelata per pigrizia nelricercarla, per comodità o per paura.Non trascura di studiarla; la serve gene-rosamente senza asservirla. In quantopastori del popolo fedele, il nostro servi-zio pastorale ci sprona a custodire, difen-dere e comunicare la verità senzabadare a sacrifici. Numerosi eminenti esanti Pastori ci hanno lasciato l'esempiodi questo amore - in molti casi eroico -della verità. Il Dio di verità attende chenoi ne siamo i difensori vigilanti e i pre-dicatori devoti.»

PAPA BERGOGLIO: “ESSERE FELICI È LASCIARE VIVERE LA CREATURACHE VIVE IN OGNUNO DI NOI, LIBERA, GIOIOSA E SEMPLICE”

MESSAGGIO

Puoi avere difetti, essere ansiosoe perfino essere arrabbiato, manon dimenticare che la tua vita

è la più grande impresa del mondo. Solotu puoi impedirne il fallimento. Molti tiapprezzano, ti ammirano e ti amano. Ri-corda che essere felici non è avere uncielo senza tempesta, una strada senzaincidenti, un lavoro senza fatica, relazionisenza delusioni. Essere felici significatrovare la forza nel perdono, la speranzanelle battaglie, la sicurezza nella fasedella paura, l'amore nella discordia. Nonè solo godersi il sorriso, ma anche riflet-tere sulla tristezza. Non è solo celebrarei successi, ma imparare dai fallimenti.Non è solo sentirsi felici con gli applausi,ma essere felici nell'anonimato. Esserefelici non è una fatalità del destino, maun risultato per coloro che possono viag-

giare dentro se stessi. Essere felici èsmettere di sentirsi una vittima e diven-tare autore del proprio destino. È attra-versare i deserti, ma essere in grado ditrovare un'oasi nel profondo dell'anima.È ringraziare Dio ogni mattina per il mi-racolo della vita. Essere felici è nonavere paura dei propri sentimenti ed es-sere in grado di parlare di te. Sta nel co-raggio di sentire un "no" e ritrovarefiducia nei confronti delle critiche, anchequando sono ingiustificate. È baciare ituoi figli, coccolare i tuoi genitori, viveremomenti poetici con gli amici, anchequando ci feriscono. Essere felici è la-sciare vivere la creatura che vive inognuno di noi, libera, gioiosa e semplice.È avere la maturità per poter dire: "Hofatto degli errori". È avere il coraggio didire "Mi dispiace". È avere la sensibilità

di dire "Ho bisogno di te". È avere la ca-pacità di dire "Ti amo". Possa la tua vitadiventare un giardino di opportunità perla felicità ... che in primavera possa es-sere un amante della gioia ed in invernoun amante della saggezza. E quandocommetti un errore, ricomincia da capo.Perché solo allora sarai innamorato dellavita. Scoprirai che essere felice non èavere una vita perfetta. Ma usa le lacrimeper irrigare la tolleranza. Usa le tuesconfitte per addestrare la pazienza.Usa i tuoi errori con la serenità delloscultore. Usa il dolore per intonare ilpiacere. Usa gli ostacoli per aprire le fi-nestre dell'intelligenza. Non mollare mai... Soprattutto non mollare mai le personeche ti amano. Non rinunciare mai allafelicità, perché la vita è uno spettacoloincredibile.

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Page 8: ANNO XIV TANTE SOLENNITÀ SI SUSSEGUONO IN QUESTO …...gruppi e dai singoli. In termini dottrinali si dice così: “Prima dei carismi, nella Chiesa esiste la Chiesa come carisma;

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ORE 18:00SANTA MESSAALL’APERTO

DOMENICA

ORE 19:30 APERTURA BAR

SABATO

ISCRIZIONI CATECHESI 16-30/09/2019Le iscrizioni agli itinerari di preparazione per la Prima Comunione e laCresima si svolgeranno dal 16 al 30 Settembre 2019, secondo ilseguente calendario:Lunedì 16, Mercoledì 18, Venerdì 20 la mattina dalle 10.00 alle 12.00 inOratorio.Lunedì 23, Mercoledì 25, Venerdì 27, Lunedì 30 il pomeriggio dalle 17.00alle 19.00 in Oratorio.

I corsi si svolgeranno nei seguenti giorni:PRIMA COMUNIONEI Anno: Lunedì ore 17.00N.B.: L’iscrizione al I Anno può essere effettuata a partire dalla IIIelementare.II Anno: Martedì ore 17.00 - Mercoledì ore 17.00N.B.: Si prega gentilmente i genitori di consegnare all’atto dell’iscrizioneIl certificato di Battesimo del proprio figlio/a.

CRESIMAI Anno: Mercoledì ore 15.30 - II Anno: Giovedì ore 15.30N.B.: possono accedere al corso del I Anno i ragazzi iscritti alla PrimaMedia o che hanno 11 anni compiuti.

GLI AMICI DELLA DOMENICAI bambini che hanno ricevuto la Prima Comunione quest’anno e che nonpossono ancora iscriversi al corso per la Cresima, possono partecipare aquesta iniziativa che si svolgerà la Domenica alle ore 10.00 in Oratorio.Le iscrizioni si ricevono in Oratorio come per gli atri corsi con lo stessocalendario.

CRESIMA ADULTISaranno effettuati due corsi che avranno inizio nelle seguenti date: 13ottobre 2019 e il 19 gennaio 2020. Sono previsti 8 incontri la domenicamattina dalle 12.00 alle 13.00. Iscrizioni in segreteria.

CATECHESI PER I FIDANZATISi effettuerà un unico corso a partire dall’10 gennaio 2020. Avrà la duratadi 10 incontri che si svolgeranno il venerdì alle ore 21.00. Iscrizioni in se-greteria.

CATECHESI BATTESIMALEPer la preparazione dei genitori che chiedono il Battesimo per i loro figli,sono previsti due incontri di preparazione in prossimità della data fissataper la celebrazione. Iscrizioni ed informazioni in segreteria.