Anno XII - n. 578 - 11 dicembre 2011 - Terza settimana d ... · ci trovi vigilanti nella preghiera,...

12
Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello Anno XII - n. 578 - 11 dicembre 2011 - Terza settimana d’Avvento Maria Immacolata, raggio di sole quando la porta è chiusa! Questa bella immagine è stata proposta dal vescovo del nostro settore, monsignor Giuseppe Marciante, nell’omelia di chiusura della Missione popolare parrocchiale. Spesso nella vita delle nostre famiglie e in noi stessi ci sono delle porte chiuse che rendono tutto buio e l’aria irrespirabile, ma quando c’è uno spiraglio di luce e d’aria tu tto può riprendere. Maria Santissima è questo dono divino, ma estremamente umano e materno che ci è stato dato: accogliamolo! Sempre il vescovo Giuseppe ci ha chiesto un impegno piccolo piccolo - ma sappiamo quanto può costare! - di recitare in famiglia unAve Maria ai pasti (o in altro momento di vita familiare). Perché lasciarsi sopraffare dalla timidezza, dal pudore, dalla vergogna proprio all’interno delle nostre famiglie? Se anche non tutti i familiari la recitano perché sentirsi impediti nel pregare ad alta voce? non è una piccola-grande testimonianza? Coraggio!!! È un segno e ricordo della Missione popolare parrocchiale; altro segno, certamente più impegnativo e sul quale ritorneremo, è quanto ci ha proposto il cardinal Agostino Vallini di vivere la lectio divina in famiglia e o tra famiglie: è la parola di Dio che nutre la nostra fede e ci dà coraggio per essere cristiani convinti e convincenti, non arroganti e presuntuosi. Anche le sollecitazioni che ci sono state offerte nei due momenti culturali devono essere riprese: coraggio, quando si crede e si è innamorati il tempo lo si trova. Al termine della MISSIONE POPOLARE Cari padre Angelo e padre Eugenio, al termine della Missione Parrocchiale ringrazio a nome di tutti i parrocchiani voi e chi - laici, preti, religiose e novizi - si sono impegnati nel testimoniare l’amore di Dio per noi. Come ci ha ricordato nell’omelia il vescovo Giuseppe importante è seminare la Parola che produrrà frutto secondo i desideri del Seminatore e la bontà del terreno; anche il Maligno è presente ed opera: solo la santità quotidiana della vita di ciascuno di noi è limite al suo agire. La speranza in Dio Padre del Signore nostro Gesù Cristo è il nostro futuro che ci riempie di gioia pur tra le tribolazioni di questo periodo storico che ha estrema necessità, come insieme abbiamo constatato in questi giorni, di una nuova evangelizzazione. Lo Spirito del Signore - che scruta i nostri cuori - sa l’impegno, la preghiera, il sacrificio che ciascuno ha messo! Dispiace che non si sia riuscito a creare sintonia tra il quartiere - oggettivamente sazio, indifferente agli interrogativi sul nascere e il morire e la qualità della vita - e l’impegno per

Transcript of Anno XII - n. 578 - 11 dicembre 2011 - Terza settimana d ... · ci trovi vigilanti nella preghiera,...

Page 1: Anno XII - n. 578 - 11 dicembre 2011 - Terza settimana d ... · ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli angeli

Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello

Anno XII - n. 578 - 11 dicembre 2011 - Terza settimana d’Avvento

Maria Immacolata, raggio di sole quando la porta è chiusa!

Questa bella immagine è stata proposta dal vescovo del nostro settore, monsignor

Giuseppe Marciante, nell’omelia di chiusura della Missione popolare parrocchiale.

Spesso nella vita delle nostre famiglie e in noi stessi ci sono delle porte chiuse che

rendono tutto buio e l’aria irrespirabile, ma quando c’è uno spiraglio di luce e d’aria tutto

può riprendere. Maria Santissima è questo dono divino, ma estremamente umano e

materno che ci è stato dato: accogliamolo! Sempre il vescovo Giuseppe ci ha chiesto un

impegno piccolo piccolo - ma sappiamo quanto può costare! - di recitare in famiglia un’

Ave Maria ai pasti (o in altro momento di vita familiare). Perché lasciarsi sopraffare dalla

timidezza, dal pudore, dalla vergogna proprio all’interno delle nostre famiglie? Se anche

non tutti i familiari la recitano perché sentirsi impediti nel pregare ad alta voce? non è

una piccola-grande testimonianza? Coraggio!!!

È un segno e ricordo della Missione popolare parrocchiale; altro segno, certamente più

impegnativo e sul quale ritorneremo, è quanto ci ha proposto il cardinal Agostino Vallini

di vivere la lectio divina in famiglia e o tra famiglie: è la parola di Dio che nutre la nostra

fede e ci dà coraggio per essere cristiani convinti e convincenti, non arroganti e

presuntuosi. Anche le sollecitazioni che ci sono state offerte nei due momenti culturali

devono essere riprese: coraggio, quando si crede e si è innamorati il tempo lo si trova.

Al termine della MISSIONE POPOLARE

Cari padre Angelo e padre Eugenio,

al termine della Missione Parrocchiale ringrazio a nome di tutti i parrocchiani voi e chi - laici,

preti, religiose e novizi - si sono impegnati nel testimoniare l’amore di Dio per noi. Come ci ha

ricordato nell’omelia il vescovo Giuseppe importante è seminare la Parola che produrrà frutto

secondo i desideri del Seminatore e la bontà del terreno; anche il Maligno è presente ed opera:

solo la santità quotidiana della vita di ciascuno di noi è limite al suo agire.

La speranza in Dio Padre del Signore nostro Gesù Cristo è il nostro futuro che ci riempie di gioia

pur tra le tribolazioni di questo periodo storico che ha estrema necessità, come insieme

abbiamo constatato in questi giorni, di una nuova evangelizzazione.

Lo Spirito del Signore - che scruta i nostri cuori - sa l’impegno, la preghiera, il sacrificio che

ciascuno ha messo!

Dispiace che non si sia riuscito a creare sintonia tra il quartiere - oggettivamente sazio,

indifferente agli interrogativi sul nascere e il morire e la qualità della vita - e l’impegno per

Page 2: Anno XII - n. 578 - 11 dicembre 2011 - Terza settimana d ... · ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli angeli

accostare le persone e offrire loro la Parola che salva; era stata nostra premura segnalarvi la

realtà.

Come, in una recente intervista, ha dichiarato mons. Rino Fisichella presidente del Pontificio

Consiglio per la Nuova Evangelizzazione le tradizionali Missioni al popolo non sono la strada da

percorrere ma è necessario trovare nuove vie, come pure l’immagine tradizionale di parrocchia

deve essere ripensata.

All’intercessione di Maria Santissima e dei nostri patroni Maria Domenica Mazzarello e Luigi di

Monfort affidiamo il nostro lavoro e il futuro di queste persone e di questa comunità cristiana.

Page 3: Anno XII - n. 578 - 11 dicembre 2011 - Terza settimana d ... · ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli angeli

III Domenica di Avvento B Gaudete

ANTIFONA D'INGRESSO Rallegratevi sempre nel Signore:

ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino. (Fil 4,4.5)

Dopo il saluto liturgico mentre un

bambino accende il terzo cero il

sacerdote dice:

Nelle tenebre si è accesa una luce, nel deserto si è levata una voce. È annunciata la buona notizia: il Signore viene! Preparate le sue vie, perché ormai è vicino. Ornate la vostra anima come una sposa si adorna nel giorno delle nozze. È arrivato il messaggero. Giovanni Battista non è la luce, ma uno che annuncia la luce. Mentre accendiamo la terza candela ognuno di noi vuole essere tua torcia che brilla, fiamma che riscalda. Vieni, Signore, a salvarci, avvolgici nella tua luce, riscaldaci nel tuo amore!

Si prosegue il gesto con il canto:

Si accende una luce all'uomo quaggiù,

presto verrà tra noi Gesù.

Vegliate, lo sposo non tarderà;

se siete pronti, vi aprirà.

Lieti cantate: gloria al Signor!

Nascerà il Redentor!

Si accende una luce all'uomo quaggiù,

presto verrà tra noi Gesù.

Un'umile grotta solo offrirà

Betlemme, piccola città.

Lieti cantate: gloria al Signor!

Nascerà il Redentor!

Non si dice il Gloria.

COLLETTA O Dio, Padre degli umili e dei poveri, che chiami tutti gli uomini a condividere la pace e la gioia del tuo regno, mostraci la tua benevolenza e donaci un cuore puro e generoso, per preparare la via al Salvatore che viene.

Page 4: Anno XII - n. 578 - 11 dicembre 2011 - Terza settimana d ... · ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli angeli

PRIMA LETTURA (Is 61,1-2.10-11) Gioisco pienamente nel Signore.

Dal libro del profeta Isaìa Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di grazia del Signore. Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli. Poiché, come la terra produce i suoi germogli e come un giardino fa germogliare i suoi semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le genti.

SALMO RESPONSORIALE (Lc 1)

Rit: La mia anima esulta nel mio Dio.

L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.

Ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia.

SECONDA LETTURA (1Ts 5,16-24) Spirito, anima e corpo si conservino irreprensibili per la venuta del Signore.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male. Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo!

CANTO AL VANGELO (Is 61,1) Alleluia, alleluia.

Lo Spirito del Signore è sopra di me, mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.

Alleluia.

Page 5: Anno XII - n. 578 - 11 dicembre 2011 - Terza settimana d ... · ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli angeli

VANGELO (Gv 1,6-8.19-28) In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete.

Dal Vangelo secondo Giovanni Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

PREGHIERA DEI FEDELI

Mentre ci avviciniamo al Natale, preghiamo il Padre, perché ridesti in noi la gioia per la salvezza donataci da Gesù. Diciamo: Ridesta la nostra gioia, Signore!

• Per la Chiesa di Dio: continui nel mondo la missione di Gesù di annunciare che Dio ama i poveri e gli affamati di giustizia, preghiamo. • Per i responsabili della vita economica nella società civile: Dio li aiuti a mettere al primo posto nel loro piani i poveri, gli emarginati, i senza tetto, preghiamo. • Per coloro che hanno il cuore spezzato, i prigionieri, gli oppressi: l'azione dei cristiani li aiuti a vincere le difficoltà della loro vita, preghiamo. • Per la nostra comunità: nei momenti difficili continui ad avere la serenità e la pace che nasce dalla certezza che Gesù ci ha donato la sua gioia, preghiamo.

O Padre, che hai mandato Gesù a salvarci dal peccato e dalla morte, aiuta tutti noi a ricevere con gioia il dono della salvezza, e ad essere segno del mondo della salvezza che Gesù ci ha conquistato a caro prezzo. Egli vive e regna.. PREGHIERA SULLE OFFERTE Sempre si rinnovi, Signore, l’offerta di questo sacrificio, che attua il santo mistero da te istituito, e con la sua divina potenza renda efficace in noi l’opera della salvezza.

PREFAZIO È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,

Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore.

Page 6: Anno XII - n. 578 - 11 dicembre 2011 - Terza settimana d ... · ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli angeli

Egli fu annunziato da tutti i profeti, la Vergine Madre l’attese e lo portò in grembo con ineffabile amore,

Giovanni proclamò la sua venuta e lo indicò presente nel mondo. Lo stesso Signore, che ci invita a preparare il suo Natale

ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode. Per questo dono della tua benevolenza,

uniti agli angeli e ai santi, con voce unanime cantiamo l’inno della tua gloria..

ANTIFONA DI COMUNIONE

Dite agli sfiduciati: “Coraggio, non abbiate timore: ecco, il nostro Dio viene a salvarci”. (Is 35,4)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, nostro Padre, la forza di questo sacramento ci liberi dal peccato e ci prepari alle feste ormai vicine.

Nell’ambito della MISSIONE POPOLARE domenica 4 dicembre abbiamo accolto in

parrocchia Costanza Miriano che ci ha lasciato la sua testimonianza di sposa, madre e

professionista.. pubblichiamo il contributo di due nostre lettrice!

Incontro con Costanza Miriano,

autrice di “SPOSATI E SII SOTTOMESSA” di Antonella Pilia

“Sposare un uomo, che appartiene irrimediabilmente a un’altra razza, e vivere con lui, è

un’impresa. Ma è un’avventura meravigliosa. È la sfida dell’impegno, di giocarsi tutto, di

accogliere e accompagnare nuove vite. Una sfida che si può affrontare solo se ognuno fa la sua

parte. L’uomo deve incarnare la guida, la regola, l’autorevolezza. La donna deve uscire dalla

logica dell’emancipazione e riabbracciare con gioia il ruolo dell’accoglienza e del servizio”.

In queste frasi a tratti provocatorie contenute nel libro, dal titolo ancora più provocatorio,

“SPOSATI E SII SOTTOMESSA. Pratica estrema per donne senza paura”, è racchiuso il senso della

proposta di Costanza Miriano, che poggia sulle solide radici della Parola di Dio. Classe 1970,

Costanza è giornalista al Tg3, vive a Roma ed è una sposa e madre di quattro bambini che

testimonia la felicità di una vita vissuta con lo sguardo rivolto al cielo, nonostante le difficoltà

Page 7: Anno XII - n. 578 - 11 dicembre 2011 - Terza settimana d ... · ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli angeli

quotidiane. La sua è una proposta decisamente controcorrente rispetto all’ideologia

imperante, tesa a cancellare le differenze tra uomo e donna reclamando la piena parità

dei sessi.

Ma andiamo con ordine. Prima di tutto, cosa significa essere

“sottomesse”? Lo ha spiegato la stessa Costanza domenica

scorsa in un incontro organizzato in parrocchia nell’ambito

della missione popolare, precisando che il titolo del libro non è

ironico ma riprende la lettera di San Paolo agli Efesini, quando

invita le mogli ad essere sottomesse ai mariti e i mariti ad

amare le mogli e dare la vita per loro. La sottomissione,

sottolinea Costanza, non ha nulla a che fare con la divisione

delle faccende domestiche e non vuol dire neanche

obbedire passivamente lasciandosi schiacciare. Si tratta

invece del “desiderio leale e onesto di servire lo sposo:

ascoltarlo, rispettarlo, tenere in gran considerazione le

sue opinioni e metterle prima delle proprie”.

Un concetto davvero difficile da digerire in una società come la nostra, che predica valori

diametralmente opposti: individualismo che sfocia spesso nell’egoismo e realizzazione

personale a tutti i costi. Ma, in fondo, un rapporto alla pari tra uomo è donna non è possibile

per il semplice motivo che uomo e donna sono diversi e questa differenza è sancita in

maniera inequivocabile nel libro della Genesi: “Dio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di

Dio lo creò, maschio e femmina lì creò”.

Perché dunque, sostiene Costanza, noi donne dovremmo continuare ad avanzare pretese

senza essere comprese, a brontolare e sperare di ricevere apprezzamenti e lodi per quanto

sgobbiamo e a cercare di voler cambiare nostro marito? Molto meglio, e cristianamente

corretto, sarebbe accogliere e accettare l’altro con le sue diversità. Valorizzarle e

riappropriarsi di quella vocazione all’accoglienza, anche fisica, fatta di lealtà, dedizione e

dolcezza. Se la donna è accoglienza, l’uomo è guida; l’uomo è regola, sull’esempio di

Giuseppe, mentre la donna è più indulgente per natura, come Maria. Una strada tutt’altro che

semplice da seguire, dicevamo, che il Signore rende molto meno faticosa attraverso la fedeltà

alla preghiera. Il consiglio dei consigli per la famiglia, secondo Costanza, è proprio coltivare un

rapporto diretto e personale con Dio nel quotidiano (“più le tappe con il Signore si

infittiscono e più sono amabile e docile con mio marito”), senza il quale la donna finisce per

chiedere al proprio marito di colmare un vuoto dell’anima che solo Lui può riempire.

Altro tema molto delicato affrontato riguarda le donne e il lavoro. La verità che testimonia

Costanza non è una novità, eppure ha un effetto dirompente: per una donna non è possibile

conciliare perfettamente lavoro e famiglia. Bisogna fare una scelta dolorosa che andrà a

discapito della carriera se si sceglieranno i figli, come ha fatto lei, o sarà carente sul fronte

familiare, se il lavoro prevarrà. Il mondo del lavoro in Italia, denuncia Costanza, ha regole

maschili e sarebbe necessario riscriverle per valorizzare e non discriminare le mamme

che, con il loro bagaglio di esperienze e competenze, rappresentano di fatto un punto di

forza per l’azienda.

“Qualcuna sa che si può essere felici persino con il marito? È ora di imparare

l’obbedienza leale e generosa, la sottomissione. E tra noi ce lo possiamo dire:

sotto ci si mette chi è più solido e resistente, perché è chi sta sotto che regge il mondo”.

Page 8: Anno XII - n. 578 - 11 dicembre 2011 - Terza settimana d ... · ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli angeli

Non conformatevi alla mentalità del mondo!!!

Coraggio nell’essere liberi!!! di Marina Bellini

Domenica pomeriggio: secondo incontro culturale in occasione della missione. Il

salone parrocchiale è insolitamente affollato!! Tante famiglie hanno deciso di

partecipare alla conversazione con Costanza Miriano, autrice di un originale manuale

per la vita di coppia, dal titolo spererei solo provocatorio “Sposati e sii sottomessa”.

Costanza Miriano è cattolica, “quindi di buon umore”, è sposa, è mamma di 4

bambini, è giornalista del TG3, è esordiente scrittrice. L’ordine scelto non è casuale

ma risponde alle priorità da lei dichiarate sia nel libro sia nelle tante interviste

rilasciate dopo la sua pubblicazione. La fede è l’essenza profonda della sua vita

quotidiana - messa ogni mattina, preghiera con il rosario, conversazioni con il suo

padre spirituale - il rapporto con il Signore è l’energia gioiosa che le permette di

svolgere i tanti ruoli che le sono richiesti, la Vergine Maria è il modello, la fonte da cui

nasce la sua più grande aspirazione: occuparsi a tempo pieno del suo sposo e dei suoi

bambini. Un’aspirazione che vorrebbe veder condivisa da tutte le sue amiche e ora,

grazie al libro, da un numero sempre crescente di donne, perché per lei è la famiglia

la nostra vera e unica vocazione, vero e unico luogo della felice realizzazione del genio

femminile. Sposarsi è, secondo Costanza, l’inizio di una grande avventura che si

rivelerà straordinaria se l’uomo e la donna saranno in grado di recuperare i ruoli

profondamente diversi per cui sono stati creati: lui la guida, la regola, l’autorevolezza;

lei l’accoglienza, il servizio, la sottomissione, appunto. Sottomettersi vuol dire essere

particolarmente attente alle esigenze dell’altro, particolarmente sensibili ed intelligenti

nel porsi in relazione con l’altro, nel discernere quando assecondarlo, sapendo fare un

passo indietro, o guidarlo, nelle più diverse situazioni della quotidianità. Perché,

afferma Costanza, “chi si mette sotto è più solido e resistente, perché è chi sta sotto che

regge il mondo”. Il suo è un invito esplicito a noi donne a rinunciare alla logica

individualista dell’emancipazione femminile per recuperare il nostro ruolo di

“angelo del focolare”, costantemente proteso alla rinuncia di sé in favore del bene

familiare. È una testimonianza senza dubbio coraggiosa, anche se a tratti un po’

“ingenua”, che mi fa riflettere su quale sia veramente l’eredità lasciata dalle

grandi battaglie femministe alle nuove generazioni, che sembrano considerare quel

momento storico per le donne della mia generazione positivamente rivoluzionario solo

cieco e distruttivo. Non riesco, comunque, a condividere a pieno il suo pensiero perché

inciampo inevitabilmente su quel “sottomessa”, e della lettera agli Efesini a cui

Costanza si è ispirata per il suo manuale, mi riconosco molto di più nell’esortazione

paolina “..siate sottomessi gli uni agli altri..” atteggiamento paritario secondo me

indispensabile nella vita matrimoniale perché espressione di una comune rinuncia di

sé, di umiltà, di amore, devozione e comprensione reciproci.

OFFERTE PER LA MISSIONE PARROCCHIALE Molti hanno offerto nelle collette durante le celebrazioni, altri hanno lasciato nelle bussole in chiesa, altri ancora in segreteria o ai sacerdoti: GRAZIE!!! € 50, € 30, € 20, € 55, € 100, € 20, € 25, € 20, € 20, € 50, € 5, €30. Ci piace pensare che tutti stanno donando con generosità!

Un grazie speciale a Maria che ha ospitato per le notti, le colazioni e le cene le due suore e la laica.

Page 9: Anno XII - n. 578 - 11 dicembre 2011 - Terza settimana d ... · ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli angeli

Prepariamo il presepe.. In questa settimana inizieremo la Novena al Santo Natale..

ritaglia e colora questi disegni, comincia così a preparare il tuo

presepe.. fatti aiutare da mamma o papà.. e perché no da tuo

fratello più grande!!! Inventa tu la capanna.. settimana

prossima ti daremo la Sacra Famiglia..

“Oggi su di noi splenderà la luce,

perché è nato per noi il Signore;

Dio onnipotente sarà il suo nome,

Principe della pace,

Padre dell’eternità:

il suo regno non avrà fine”.

ANTIFONA DALLA LITURGIA DELL’AURORA

Page 10: Anno XII - n. 578 - 11 dicembre 2011 - Terza settimana d ... · ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli angeli

Caro Fiorello sei bravo e simpatico..

Non dire bugie!!!

Pubblichiamo una lettera del giornalista GIULIANO GUZZO girata in internet in questi giorni..

che ci sembra utile ad animare il dibattito..

«Il profilattico non si può nominare in Rai? Altro che.. Io al posto dei cavallo di viale Mazzini

ci metterei una statua enorme di un profilattico». Il rapporto occasionale e disordinato che

intrattengo con il televisore mi ha impedito di sentire il monologo di Fiorello di lunedì sera,

iniziato, se ho capito bene, in questo modo. E proseguito con un vero e proprio elogio

della contraccezione: «Non si prendono malattie come l'Aids, si trova in farmacia e costa

poco. Salva la vita come Beghelli». Parole che per certi versi mi rincuorano - non mi sono

perso granché, anzi – e che mi spingono ad una letterina pubblica, che vi propongo di

seguito.

Caro Fiorello, uno showman - tanto più uno versatile e talentuoso come te - non ha affatto

il dovere di fare informazione. Ma se decide di farlo, lo deve fare bene: altrimenti

farebbe meglio a tacere. Quindi, se lunedì la tua intenzione – com’è parso evidente - era

quella di occuparti di sesso sicuro, avresti dovuto mettere in chiaro, una volta per tutte,

che il preservativo è inefficace nel contrasto alla diffusione dell’Aids. Proprio così. E

bada che non lo sostengono i vescovi, bensì le osannate ricerche scientifiche: in un

articolo del 2000 pubblicato sull’autorevole rivista LANCET, tanto per fare un esempio,

veniva notato come il condom abbia, sul versante psicologico, lo stesso effetto delle cinture

di sicurezza: rende più disinvolti facendo aumentare l’abitudine a comportamenti a

rischio (LANCET 2000;355:1555-6). Analogamente, un’altra ricerca ha messo in luce come

l’uso “tipico” del preservativo – che non è mai, per diverse e intuibili ragioni, perfetto –

innalzi mediamente il rischio di contagio di malattie al 13% (COCHRANE DATABASE OF

SYSTEMATIC REVIEWS 2002, Issue 1). Questo significa, com’è stato ricordato da Ward Cates

ad una conferenza Onu tenutasi a Rio de Janeiro, che in un arco di dieci anni di utilizzo

“tipico” del preservativo la percentuale di contagio non solo non diminuirebbe, ma

salirebbe fino a toccare il 75-78%.

Alla faccia del “Salva la vita pischelli”, come lo hai stupidamente chiamato.

Vedi, caro Fiore, se si vuole davvero contrastare l’Aids, in Africa come nel mondo

occidentale, non basta inneggiare, come hai fatto tu, a timidi e parziali rimedi

d’emergenza. Troppo poco.

Occorre fare altro: cambiare le abitudini sessuali. Anche qui, a parlare non sono

cardinali ma scienziati: in un articolo pubblicato sul BRITISH MEDICAL JOURNAL nel 2006 si è

apertamente denunciato come le campagne di promozione del preservativo, anziché

frenare la diffusione dell’HIV, possano «aver contribuito ad un loro uso incostante, cosa che

comporta uno scarso effetto protettivo, nonché a trascurare il rischio derivante da rapporti

sessuali con più partner» (BMJ 2006;332:605-607).

Se qualcuno avesse ancora dubbi può leggersi lo studio pubblicato sulla rivista SCIENCE dai

ricercatori Richard Hayes e Helen Weiss; uno studio che conferma come sia il mutamento,

in positivo, delle abitudini sessuali - e non il lancio di preservativi dagli aerei – la vera

strategia contro l’Aids (Cfr. SCIENCE 2006; 311: 620-621).

Senza considerare, Aids a parte, che tessere l’elogio del condom significa, de facto,

inneggiare all’amore precario e quindi alla paura. Alla paura di legarsi troppo ad

Page 11: Anno XII - n. 578 - 11 dicembre 2011 - Terza settimana d ... · ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli angeli

una persona, che è bene che rimanga solo partner sessuale e non diventi mai marito o

moglie e men che meno padre o madre di tuo figlio; alla paura di vivere un rapporto in

vista del matrimonio, come se l’attesa - anziché aggiungere - togliesse gusto alla vita.

Paura insomma di dare davvero senso all’amore, senza circoscriverlo alle lenzuola di

un letto ma vivendolo fino in fondo, a trecentosessanta gradi, senza timori né compromessi

al ribasso. Senza precarietà.

Infine, caro Fiorello, avresti dovuto lavorare d’astuzia ed evitare l’apologia del “Salva la vita

pischelli” anche per un’altra ragione, che credo ti stia a cuore: se i tuoi avessero dato retta

a consigli come quelli che stavi dando, il tuo monologo, ieri sera, lo avrebbe tenuto qualcun

altro. Perché non saresti mai nato!!!

Elogio del matrimonio, oltre le banalizzazioni mediatiche..

Anche chi si sposa si sceglie ogni giorno È il titolo che fa sobbalzare:

«LA FAMIGLIA È BELLA. MA È MEGLIO NON SPOSARSI». Così, perentorio! di Antonella Mariani

«È meglio»: e perché mai? Da tempo immemorabile, è vero, risuona il ritornello «il matrimonio è la

tomba dell’amore», ma è paradossale che a dirlo, oggi, sia un’attrice italiana tra le più note, una dalle

quali ci si aspetta che stia alla larga dalle frasi fatte. Da Stefania Rocca non vorresti mai sentirti dire

cose come «non ci sono più le mezze stagioni» o «una volta qui era tutta campagna». E invece lei, che

molti conoscono proprio per un film-cult sul matrimonio - “Casomai” di Alessandro D’Alatri, anno 2002 -

confessa, con l’idea magari di essere anticonformista: «Ho paura che il matrimonio rovini tutto, che le

cose possano cambiare e questo equilibrio si possa spezzare». Lo dice dalle colonne (compiacenti e

compiaciute, vista la titolazione a effetto..) di Repubblica, in un’intervista che peraltro ha passaggi molto

intensi sulla sua vita privata, fatta «di due figli, un compagno e un’organizzazione di ferro».

Un altro titolo spara: «Preferisco (con)vivere». E qui ci prende un moto di ribellione: perché noi sposati

che facciamo, non viviamo?

Stiamo insieme con nostro marito (moglie) solo per le «regole scritte e imposte»? E perché mai solo due

che convivono possono amarsi «con la libertà di scegliersi ogni giorno» (testuale) e due sposati no?

Giova dirlo chiaro e tondo: noi sposati possiamo, eccome se possiamo, sceglierci ogni giorno. Perché

possiamo decidere, ogni mattina, di crescere insieme, di condividere la strada, di rispettarci

ancora e sempre, di rinnovare con entusiasmo, tenerezza e passione le promesse che ci siamo

scambiati. Nella libertà, appunto. Liberi proprio in virtù del legame che ci unisce, non malgrado

esso: siamo stati liberi di sposarci, e siamo liberi, ogni giorno, di lasciar sfiorire il nostro matrimonio sotto

il peso dell’abitudine, o, al contrario, di impegnarci perché sia davvero una magnifica avventura. Perché

sia (o gli assomigli..) il capolavoro della nostra vita. Liberi, dunque. E felici.

Perché se ci sono tanti matrimoni che falliscono, le convivenze naufragano molto di più, e dunque la

libertà di non avere legami matrimoniali non è affatto garanzia di buona riuscita di una coppia. Noi

sposati, dunque, dovremmo un po’ offenderci quando certi non sposati affermano che il matrimonio è

una specie di superflua patente.

Ma non basta. Nella stessa pagina di Repubblica, Concita De Gregorio racconta la nuova voglia di

nozze che ha notato tra alcune giovanissime coppie di conoscenti.

E se ne rallegra, abbozzando un’analisi con le parole di una fresca sposina: «Abbiamo deciso di fare

l’unica cosa bella gratis che potevamo fare. Sposarsi è bello gratis, e quando non vedi il futuro è una

specie di regalo che ti fai». Forse però bisognerebbe andare oltre e chiedersi perché sposarsi è «una

specie di regalo». Ne abbiamo visti e raccontati anche noi, di venticinquenni precari che hanno deciso

di sposarsi nonostante tutto. Sposarsi e non convivere. Perché alla precarietà del lavoro non volevano

Page 12: Anno XII - n. 578 - 11 dicembre 2011 - Terza settimana d ... · ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli angeli

aggiungere la precarietà degli affetti. Perché volevano costruire una casa solida sotto cui rifugiarsi e

trovare forza in un momento difficile. Perché il matrimonio - specialmente per chi lo declina «per

sempre» e si affida per questo a un Amore più grande - è camminare in due, come una cosa sola. E

impegnarsi per davvero a continuare a farlo ogni giorno, con tanto di promesse e di impegni.

Allora diciamolo: altro che (con)vivere, noi preferiamo vivere.

Giorno Appuntamenti della settimana

DOMENICA 11

h. 9 Messa per i gruppi IO SONO CON VOI e VENITE CON ME, partenza

per la Benedizione del Bambinello in piazza San

Pietro con Benedetto XVI

h. 10,15 Catechesi SARETE MIEI TESTIMONI 1

h. 11 incontro del dopo Cresima

h. 11,30 Catechesi SARETE MIEI TESTIMONI 2 e 3

LUNEDÌ 12 Sospesa la Messa delle h. 8,30

h. 18,45 PREGHIERA CARISMATICA comunità Gesù Risorto

MARTEDÌ 13 Sospesa la Messa delle h. 8,30

MERCOLEDÌ 14

Sospesa la Messa delle h. 8,30 h. 9, h. 18,45 Lectio Divina

h. 16,45 Catechesi SARETE MIEI TESTIMONI 1,2,3

GIOVEDÌ 15

h. 9 ADORAZIONE EUCARISTICA

h. 18,30 CAMMINO DI CRESCITA comunità carismatica Gesù Risorto

VENERDÌ 16

Inizia la Novena di Natale

h. 17 - 19 CIRENE: Accoglienza indigenti e centro d’ascolto

h. 19,30 gruppo adolescenti IO HO SCELTO VOI

h. 21,30 ITINERARIO IN PREPARAZIONE AL MATRIMONIO CRISTIANO

DOMENICA 18

h. 10,15 Catechesi IO SONO CON VOI

h. 10,15 Catechesi SARETE MIEI TESTIMONI 1

h. 11 incontro dopo Cresima

h. 11,30 Catechesi VENITE CON ME

h. 11,30 Catechesi SARETE MIEI TESTIMONI 2, 3

PARROCCHIA SANTA MARIA DOMENICA MAZZARELLO PIAZZA SALVATORE GALGANO, 100 - 00173 ROMA - TELEFONO 06.72.17.687 FAX 06.72.17.308

E MAIL: [email protected] - [email protected]

www.vicariatusurbis.org/santamariadomenicamazzarello/

LA DOMENICA LA MESSA FESTIVA È H. 10, H. 12, H. 17, H. 19

IL SABATO LA MESSA FESTIVA È ALLE H. 18 - NEI GIORNI FERIALI È ALLE H. 8.30 e H. 18

CONFESSIONI: MEZZ’ORA PRIMA DELLA MESSA

SEGRETERIA: da lunedì a venerdì dalle h. 17 alle h. 19,30

ADMO Associazione

donatori midollo osseo Sabato e domenica in parrocchia hai la possibilità di dare un tuo contributo per poter salvare una vita..