Anno XII - n° 3 Dicembre 2013 - rovigobanca.it · Donato Sinigaglia, ... Giovanni Bazzan, Don...

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I messaggi di auguri e di speranza per un felice Natale ed un prospero 2014 "Calendario dei Piccoli" per un 2014 contro lo spreco del cibo A Padova per ricordare i 130 anni del Credito Cooperativo italiano Anno XII - n° 3 Dicembre 2013 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) aer. 1 comma 1, DCB Rovigo

Transcript of Anno XII - n° 3 Dicembre 2013 - rovigobanca.it · Donato Sinigaglia, ... Giovanni Bazzan, Don...

I messaggi di auguri e di speranzaper un felice Natale

ed un prospero 2014

"Calendario dei Piccoli" per un2014 contro lo spreco del cibo

A Padova per ricordare i 130 annidel Credito Cooperativo italiano

Anno XII - n° 3 Dicembre 2013

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Periodico Trimestrale diRovigoBancaCredito CooperativoAnno XII – N. 3 Dicembre 2013

Direzione e RedazioneVia Casalini, 10 - 45100 RovigoTel. 0425/427805 - Fax 0425/427883mail: [email protected]

Profilo, Gruppi e Pagine Facebook:RovigoBanca Relazioni Esterne RovigoBanca Credito CooperativoRovigobanca GiovaniClub Negozio Amico

Direttore ResponsabileLorenzo Liviero

In redazioneLorenzo Liviero, Pier Luigi Bagatin, Ruggero Lucin, Donato Sinigaglia, Bruno Candita.

Hanno collaboratoEmanuele Balaustra,Giovanni Bazzan,Don Dante Bellinati,Anna Checchinato,Marina Cosentino,Andrea Dissette,Belloni Lorenzo,Federica Morello,Angela Osti,Fabio Panetta,Chiara Paparella,Ferdinando Pezzuolo,Mons. Lucio Soravito de Franceschi.

Registrazione TribunaleRovigo n. 12/02 R.A.A. Cron. 5746del 11/10/2002

In copertina:Rovigo: Tempio della Beata Vergine delSoccorso detta “La Rotonda”.L’Orchestra Giovanile del Conservatorio“F. Venezze” durante il Concerto di SanBellino 2013 - Foto: Marco Terrestri

FotoArchivio Federazione Veneta Bcc (Padova);archivio Federcasse (Roma); archivio Rovi-goBanca Credito Cooperativo (Rovigo); LucaBiasioli (Rovigo); Bruno Candita (Rovigo);Anna Checchinato (Rovigo); Carlo Chiarion(Rovigo); Digital Ink Srl (Rovigo); GiampaoloDonzelli (Rovigo); Chiara Paparella (Rovigo),Marco Terrestri (Rovigo).

Stampa a cura di Gieffe Edizioni Srl - Rovigo

Progetto grafico e impaginazione

EPRIME Servizi per le [email protected] - www.eprime.it

Editoriale03 Guardare al futuro, investendo su uomini e idee. Ecco la nostra differenza!

Economia ed Attualità04 Strutturare la rete di filiali per meglio interpretare le nuove esigenze del territorio

08 La Federazione Veneta delle BCC ha un nuovo direttore generale

09 Credito Cooperativo 130 anni controcorrente

11 A tutti: buon Natale!

12 Porre al primo posto il bene comune

13 Fiducia nel sistema imprenditoriale e produttivo

14 Servono maggiori sinergie fra agricoltori e consumatori

16 La Banca del domani per un nuovo sviluppo dell’Italia

18 Report macro economico finanziario

Vita della Banca6 Ugo Fiocchi, una vita al servizio del Credito Cooperativo

20 Nominate le nuove Consulte Soci

22 Filo diretto con il personale di front office

25 Entra nel nostro mondo!

La Banca per i Soci34 Ad Assisi con Papa Francesco

39 Sei un imprenditore e vuoi aderire a Club Negozio Amico?

42 Borse di studio 2013

Cultura, Costume e tempo libero27 Da Casse Rurali a Banche di Credito Cooperativo

La Cooperazione di credito in Polesine - (Parte prima)

35 Maria Bolognesi, Beata

36 Concerto di San Bellino: l’omaggio musicale al Patrono della città di Rovigo

38 Palazzo Casalini nel “Percorso Milani”

Vivi la Banca21 RovigoBanca 2.Spritz

32 RovigoBanca incontra la Scuola

39 Festeggiati i 107 anni di Angela Natali

40 Presentato il “Calendario dei Piccoli”

41 RovigoBanca conferma un’attenzione molto particolare per la realtà haitiana

43 Notizie in pillole

Sommario

3EDITORIALE

Guardare al futuro, investendo su uominie idee. Ecco la nostra differenza!

Editoriale

Un altro anno è passato ed è giunto ilmomento dei bilanci e delle aspetta-tive per il 2014.

Anche nel 2013 la crisi ha colpito ancora du-ramente nel nostro territorio più che in altreparti del Veneto.Il nostro tessuto imprenditoriale, fatto preva-lentemente da piccole, piccolissime attività in-dustriali, artigianali, commerciali eprofessionali, non è stato in grado di reggeregli effetti devastanti del perdurare della crisi.La perdita di posti di lavoro poi ha riversatosulle famiglie le nefaste conseguenze econo-miche e finanziarie creando gravi problemioltre che di natura economica anche sociale.Le banche, considerate da sempre motore evolano dello sviluppo, hanno subito un forterallentamento per effetto della rilevante inci-denza delle insolvenze sui propri attivi finan-ziari. RovigoBanca, pur in presenza di unastruttura dei costi ancora pesante, attraversoefficaci interventi effettuati durante l’anno a se-guito dell’attivazione del Piano di Ristruttura-zione aziendale approvato dal Consigliod’Amministrazione, mantiene ancora un suffi-ciente equilibrio economico-patrimoniale.Tuttavia, anche su forte sollecitazione della Vi-gilanza, si rende necessario un rafforzamentopatrimoniale per assicurare alla banca conti-nuità e stabilità prospettica. La governance èfortemente impegnata a garantire queste im-portanti condizioni al fine di assicurare, attra-verso una sana e prudente gestione, unainteressante prospettiva di sviluppo.È con questo impegno che voglio ringraziare

tutta la struttura e i membri del CdA per il la-voro svolto augurando a tutti i dipendenti e sociun sereno Natale ed un felice Anno Nuovo,anche se ancora denso di impegni, ricco disoddisfazioni.

Lorenzo LivieroPresidente di RovigoBanca

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Strutturare la rete di filiali per megliointerpretare le nuove esigenze del territorioIl successo sarà sempre più connesso alla qualità delrapporto di assistenza e di consulenza alla clientela.

di Ruggero Lucin

Il Direttore Generale

di RovigoBanca,

Ruggero Lucin

La nostra Banca è attualmente im-pegnata in un’opera di conteni-mento dei costi al fine di renderla

più efficiente e competitiva, soprattutto inun’ottica prospettica.

La riduzione dei costi ha riguardatomolteplici settori, con la rinegoziazionedei contratti di manutenzione ed assi-stenza, la revisione dei contratti di teso-reria, di quelli assicurativi, nonché con ilcontenimento dei costi del personale.

Nell’ambito delle azioni succitate èstata prevista anche la chiusura di alcunisportelli di limitate dimensioni che non

assicuravano un corretto bilanciamentotra costi e ricavi.

La chiusura degli sportelli è una novitàper la nostra Banca ed in generale pertutto il sistema bancario che negli ultimianni aveva visto una costante crescitadella rete territoriale (negli ultimi 15 annigli sportelli in Italia sono aumentati da24.000 a 33.000).

La crescita del numero di sportelli èavvenuta pur avendo una percentuale didiffusione sul territorio notevolmente piùsignificativa che nel resto dell’Europa (inItalia alla fine del 2012 si contavano 54sportelli ogni 100.000 abitanti contro unamedia europea di 36 sportelli).

La situazione tuttavia sta cambiandoin tutto il sistema bancario; sono mutatiin effetti i comportamenti dei clienti cheoggi si recano in banca meno frequente-mente che in passato, spesso sono piùinformati in merito alle questioni tecnicheda affrontare e desiderano risposte adesigenze mutevoli e tendenzialmentecomplesse.

Si pone quindi l’esigenza di strutturarela rete di filiali in modo che possano in-terpretare al meglio le nuove esigenzeche stanno emergendo con una velocitàmai riscontrata in passato (gli utenti delservizio internet “Inbank” sono cresciutidel 50% negli ultimi 2 anni). L’impiegodelle tecnologie informatiche ed in parti-colare della tecnologia mobile dovrebbeletteralmente esplodere nel corso deiprossimi anni posizionando il nostropaese ai livelli pari a quelli del nord Eu-ropa, dove l’utilizzo dell’internet bankingè ormai diffusissimo (vicino all’80% ri-spetto al nostro 20%). Si stima che il per-corso di avvicinamento nell’utilizzo delletecnologie di accesso ai servizi bancaridovrebbe compiersi in un periodo di soli7 anni (studio KPMG aprile 2013).

ECONOMIA ED ATTUALITÀ

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Ma come sarà e quale ruolo avrà la fi-liale bancaria del futuro? E quale sarà lapeculiarità delle filiali delle Banche diCredito Cooperativo?

La filiale del futuro dovrà essere suffi-cientemente strutturata in modo da poterrispondere con adeguata professionalitàalle esigenze complesse di una clientelainformata, che si recherà sempre meno infiliale e soprattutto non farà più opera-zioni semplici e ripetitive. Crescerà in-vece la richiesta di consulenzaspecialistica ed in tal senso fondamentalesarà il ruolo del personale bancario chedovrà ulteriormente incrementare la pro-pria preparazione e professionalità.

Autorevoli commentatori ipotizzanoevoluzioni analoghe a quelle della grandedistribuzione in termini di dimensiona-mento, posizionamento geografico, oraridi apertura e dinamica dell’offerta, ma sulpunto chi scrive la pensa diversamente.

Nelle Banche di Credito Cooperativo,certamente, il processo di riduzione delle fi-liali sarà meno incisivo in quanto prevarràla cura del rapporto con il territorio e la re-lazione individuale nelle singole realtà.

La nostra Banca non intende trascu-rare queste dinamiche di mercato per nonfarsi trovare impreparata di fronte allenuove sfide ed in tal senso ha intesochiudere alcuni sportelli in marcato dise-quilibrio economico. Nel solco di questeazioni responsabili tuttavia sarà datapriorità al concetto di servizio alla comu-nità, di vicinanza alle località più disa-giate e di presidio costante del territorio.

Nel prossimo futuro tutte le Bcc do-vranno elevare la loro capacità distintiva ri-spetto alle banche ordinarie proprio in virtùdel fatto che il fattore di successo sarà sem-pre di più il rapporto di assistenza e di con-sulenza alla clientela, la quale solamenteper noi Bcc è sinonimo di comunità.

In un mondo che cambia velocementeanche noi cambieremo ma certamentenon cambieranno il rapporto ed il vincolodi fiducia che hanno sempre legato le Bccalla propria gente.

ECONOMIA ED ATTUALITÀ

La Direzione Generale di RovigoBanca

Tavolo di presidenza Assemblea Soci 2013

6 VITA DELLA BANCA

Una vita per la banca. “Ho trascorsopiù tempo in ufficio a fare conti e bi-lanci, che con la mia famiglia”. Ugo

Fiocchi, storico direttore generale, dopo 44anni di attività pressoché interrotta lasciadefinitivamente il mondo del Credito Coo-perativo.A 66 anni, nonostante i pressanti inviti degliamici e colleghi a rimanere, ha deciso che ègiunto il momento di liberare la mente daiproblemi bancari e dedicarsi a quella che èsempre stata la sua grande passione: l’an-tiquariato.“È stata una decisione molto sofferta - diceUgo Fiocchi - ma ora ho tutto il tempo perandare a vedere mostre e mercatini, girare

l’Italia e approfondire le mie conoscenze inmateria”.L’avventura in banca per Ugo Fiocchi iniziail 2 gennaio del 1969, quando ancora ra-gazzo venne assunto alla Cassa Rurale edArtigiana Sant’Apollinare, nella sede diCorso del Popolo.“Il mio numero di matricola era il 3. In tuttoeravamo quattro dipendenti”, ricorda Fioc-chi. Da allora il suo è stato un percorso increscendo andato di pari passo con l’evolu-zione della banca. Diventato direttore ge-nerale nel 1990 ha pilotato la Cassa RuraleSant’Apollinare lungo l’impervia strada cheha portato alla nascita della Cassa Ruraleed Artigiana Delta Po, Banca di Credito

Ugo Fiocchi, una vita al serviziodel Credito CooperativoDopo 44 anni di attività, l’ex direttore generalelascia gli incarichi ufficiali per rimanere a fianco di RovigoBanca come socio ed amicodi Donato Sinigaglia

Ugo Fiocchi

7VITA DELLA BANCA

Cooperativo Padana Orientale- San Marcoe RovigoBanca Credito Cooperativo. Pari-menti ha ricoperto anche cariche in senoalla Federazione Veneta della Bcc.Raggiunta l’età della pensione, nel 2004 halasciato l’incarico di direttore generale diRovigoBanca, ma dopo alcuni mesi è statochiamato a far parte del Cda dello stessoistituto di credito. Ruolo di consigliere chelo ha visto partecipe con grande senso diresponsabilità ed impegno com’è nello stiledi Ugo Fiocchi, sempre attento al rapportoumano con i soci, i clienti ed i dipendenti ealla concretezza dei problemi. Nel settem-bre di quest’anno la decisione di lasciaredefinitivamente il Consiglio di amministra-zione.

Qualche rimpianto?«No, perché nella vita giunge sempre il mo-mento in cui si deve voltare pagina. Occorreessere coscienti che i tempi cambiano. La-scio senza polemiche, convinto di averesempre svolto il mio ruolo con dedizione espirito di servizio».

Quali i momenti più impegnativi dellasua direzione?«L’aver tenuto dritto il timone nello spiritodella Cooperazione, perché la Cassa ruraleprima e la Bcc poi non perdessero il sensodella loro “mission”: quelle di essere banchedel e per il territorio a fianco degli agricol-tori, artigiani, commercianti e delle famiglie.Inoltre, prima delle incorporazioni ho dovutoseguire delle “mini –fusioni” tra le Casse ru-rali di Arquà, Occhiobello, per poi arrivarenel 1994 a quella con Gambulaga (Fe), nel1997 con Badia Polesine e nel 2003 con laSan Marco. La maggiore difficoltà è statauniformare le mentalità dei dirigenti e dei di-pendenti delle varie Casse rurali ed Arti-giane. Ogni funzionario, ogni impiegatoaveva un suo diverso modo di rapportarsicon i soci e clienti».

Qual è la sua più grande soddisfazione?«L’amicizia di tanti soci e clienti che quandomi incontrano mi ringraziano per i consiglidati per l’acquisto di una casa, l’avvio diun’attività imprenditoriale, l’accesso alleforme di finanziamento per affrontare diffi-coltà momentanee. Ciò testimonia l’impor-tanza del rapporto umano che ci deveessere alla base di ogni attività, in partico-

lare quella legata alcredito sia nei con-fronti dei soci, diclienti e anche dei di-pendenti».

Cosa la rammaricadi più?«In questi ultimi anniè venuto meno lospirito con cui è natala cooperazione. Ècambiata la menta-lità di rapportarsi conchi entra in banca.Quando c’erano an-cora la Casse rurali ilclienti si chiamavanoper nome, oggi conla politica delle fu-sioni che ha portatoad operare in piùprovincie, sono solodei numeri. È, a mioavviso, un modo sba-gliato di rapportarsi. La crisi ci insegna chedobbiamo “dialogare” con le famiglie, gli ar-tigiani, gli agricoltori con chi opera e vive sulterritorio».

Quando lei è entrato in banca, si può direche c’era una Cassa rurale per ogni cam-panile. Lei esce dalla Bcc con la pre-senza nel territorio polesano di treistituti di credito cooperativi. E per il fu-turo?«Prevedo un ritorno alle piccole bancheproprio per i motivi che ho detto prima.Quelli del contatto diretto con il territorio incui si opera e del rapporto umano. Non vadimenticato che in questa crisi le Bcc sonostate le uniche che hanno continuato aderogare crediti alle piccole e medie impresee alle famiglie».

Ora come impiegherà il suo tempo?«Dedicherò più tempo alla famiglia e colti-verò i miei hobby. Oltre alla mia grande pas-sione per l’antiquariato, ho laresponsabilità, come Padre Guardiano,della Confraternita del Bavarolo, del Clubauto e moto storiche. Sono appassionato dipesca, mi piace andare a raccogliere funghinei periodi giusti. Come vede non mi man-cano gli interessi».

8 ECONOMIA ED ATTUALITÀ

La Federazione Veneta delle BCC ha un nuovo direttore generaleLa nomina di Fabio Colombera si inserisce in unpercorso condiviso di rilancio, in un’ottica di dialogo conil territorio e con le istituzionidi Federica Morello

Il Credito Cooperativo Veneto parte da unprogetto di apertura verso l’esterno per ri-lanciare il ruolo delle Banche di Credito

Cooperativo e per dare un segnale rinvigoritodi presenza territoriale verso il mondo impren-ditoriale e verso le Istituzioni.«Il lavoro del Consiglio di amministrazione edella struttura della Federazione Veneta -spiega il Presidente Ilario Novella - è stato pro-duttivo. Nostro primario obiettivo, una volta re-cuperata piena identità di intenti e di strategiaoperativa è stato quello di assicurare un pre-sidio forte verso le problematiche delle nostrebanche di credito cooperativo. Le difficoltà delperiodo sono superabili, se sapremo stareuniti e se ci impegneremo a fondo per esserevicini alle nostre imprese e al tessuto sociale,che da sempre sono la spina dorsale del-l’economia veneta. Il modello è valido- ha ri-lanciato Novella- ma bisogna difenderlo ebisogna crederci fino in fondo».Proprio nell’ottica di assicurare piena operati-vità alla struttura e di rilanciare il ruolo dellaFederazione Veneta nelle sue funzioni di rap-presentatività e di gestione trasversale di pro-blematiche e istanze comuni delle 36BBCC/CRA associate del Veneto, il Consigliodi amministrazione il 2 ottobre scorso ha no-minato il dottor Fabio Colombera Direttore ge-nerale della Federazione.Fabio Colombera, manager, 51 anni, sposatoe con una figlia, vive a Vicenza. Ha maturatoesperienze significative nel territorio venetoper il gruppo Banca Popolare di Vicenza e haricoperto il ruolo di Vicedirettore generale diUnipol Banca.La nomina avviene dopo appena 100 giornidall’insediamento del nuovo CdA della Fede-razione Veneta, periodo nel quale ha svolto lafunzione di Direttore generale Maurizio Bra-gato, che il CdA ha ringraziato per la sua di-sponibilità nel ricoprire un ruolo delicato in unafase di transizione.

«Inizia ufficialmente da questa azione con-creta una nuova stagione per il Credito Coo-perativo Veneto - continua Novella -all’insegna della continuità operativa per i tantiprogetti avviati, ma anche di un nuovo ap-proccio e di una rinnovata passione. Abbiamomolti progetti e molte proposte per il futuro. Ildialogo, la capacità d’ascolto e la trasparenzasono valori fondamentali, che vogliamo rilan-ciare».

Fabio Colombera, Direttore generale della Federazione Veneta delle BCC

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Credito Cooperativo 130 anni controcorrenteA Padova per ricordare la fondazione della prima Cassa Rurale italiana.

di Federica Morello

“Credito Cooperativo. 130 anni contro-corrente”. Questo il filo conduttoredel Convegno nazionale organizzato

dalla Federazione Veneta delle Banche di Cre-dito Cooperativo, che si è tenuto il 25 ottobreal Teatro Verdi di Padova per celebrare il cen-totrentesimo anniversario della fondazionedella prima Cassa Rurale italiana, avvenuta aLoreggia (Padova) nel 1883 su iniziativa del-l’economista e filantropo Leone Wollemborg.Il Convegno ha creato l’occasione per rifletteresul valore e sull’esperienza delle banche coo-perative mutualistiche, davvero “controcor-rente”, oggi chiamate a sostenere grazie alloro riconosciuto ruolo anticiclico famiglie edimprese nel perdurare di una drammatica crisieconomica. BCC che - è stato detto con chiarezza a Pa-dova - vogliono presentarsi al Paese sia come“paradigma di sviluppo”, incarnando valoricome la partecipazione, la solidarietà e la de-mocrazia economica, sia offrendo un modellodi finanza alternativa, per la quale il profitto èun mezzo e non un fine, strumento per favo-rire la crescita delle comunità locali ed il per-seguimento del bene comune.L’incontro di Padova è stato aperto dal Presi-dente della Federazione Veneta delle BCC Ila-rio Novella, il quale ha ricordato come il semegettato da Wollemborg continua a creare an-cora oggi, a 130 anni di distanza, benefici peril territorio. «Nonostante le difficoltà della crisi– ha ricordato Novella – oggi le 36 BCC delVeneto, con 630 sportelli, oltre 132 mila socicontinuano a sostenere l’economia reale e adessere vicini a famiglia ed imprese». Novellaha poi ricordato il tour “Viaggio nel Veneto cheproduce”: «incontri che hanno toccato conmano - ha detto Novella - l’esistenza di un tes-suto di imprese e di imprenditori sani, gene-rosi, che hanno voglia di fare. E che, perquesto, vanno aiutati. Questo è l’impegno chesi assume oggi il Credito Cooperativo».Il Convegno si è articolato successivamente indue fasi distinte: nella prima, dopo il saluto delPresidente della Regione Veneto Luca Zaia (ilquale ha messo l’accento sulle difficoltà attuali

dell’economia regio-nale e sul ruolochiave delle banchecooperative, che in-vestono il risparmioladdove lo raccol-gono) si è sviluppatauna tavola rotondacoordinata dal giorna-lista di Class CNBCAndrea Cabrini cuihanno partecipato glieconomisti LuiginoBruni (UniversitàLumsa di Roma), Stefano Micelli (UniversitàCa’ Foscari di Venezia) e Suor AlessandraSmerilli (Università Cattolica del S. Cuore).Tema del confronto una frase tratta dagli scrittidi Wollemborg e ricca di sollecitazioni per ilpresente: “Stimolare le energie morali asso-pite�”. Una discussione a tutto tondo sul“dove va” la nostra economia, che appare in-gessata in strutture rigide ma che dimostra, so-prattutto – per esempio - nelle start upgiovanili, insospettabili energie innovative. IlCredito Cooperativo si pone al centro di questatrasformazione. Tra la necessità di incarnarevalori e al tempo stesso di saper leggere “isegni dei tempi”.A seguire lo storico dell’arte Philippe Daverio,vero personaggio controcorrente in un conte-

ECONOMIA ED ATTUALITÀ

Ilario Novella, Presidente della Federazione Veneta delle BCC

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sto di riflessione economica, haintrodotto il tema della creativitànella storia dell’arte e dell’inge-gno umano. Ha fatto notare chela lingua italiana non nasce conDante, ma dalle lettere di cam-bio, che dovevano viaggiare,essere comprese in tutta Eu-ropa e garantire il valore dellemerci e dei capitali: sottoline-ando che, curiosamente, men-tre i prodotti americani hannospopolato in Italia per diffusionee consumi, le grandi bancheamericane non sono mai riu-scite ad attecchire nel BelPaese. Questa osservazione ladice lunga sulla tradizione e vo-cazione della nostra economiae della finanza.La seconda parte dei lavori si èquindi incentrata su una serie diinterventi istituzionali: del Mini-stro per lo Sviluppo EconomicoFlavio Zanonato, del Presi-dente di Confcooperative Mau-rizio Gardini, del DirettoreCentrale della Vigilanza dellaBanca d’Italia Carmelo Barba-gallo e, in conclusione, delPresidente di Federcasse Ales-sandro Azzi.Per il Ministro Zanonato, leBCC hanno, nel corso della lorostoria, davvero contribuito allosviluppo del Paese. «L’obiettivoè la crescita - ha detto Zano-nato - creando occupazionestabile e di qualità». Sotto que-sto punto di vista, per il Mini-stro, utile ed importante è statoil lavoro di ascolto fatto sul ter-ritorio dalle BCC venete in pre-parazione del Convegnopadovano. Il Ministro ha poi ri-cordato il lavoro fatto in questimesi dal Governo Letta per fa-

vorire la ripresa, attraverso una serie di azionimirate contenute nell’ultima legge di stabilità.Il Presidente di Confcooperative, MaurizioGardini, dal canto suo, ha voluto ricordare ilgrande lavoro svolto dalle BCC sin dai primianni della crisi, quando non si è sottratto al“dovere” di sostenere famiglie ed imprese. Daqui un forte incoraggiamento a proseguire inquesto lavoro non facile, serrando le fila, svi-luppando politiche di coesione sempre più ef-ficaci. Per Barbagallo, Direttore Centrale della Vigi-lanza Bancaria e Finanziaria della Banca d’Ita-lia, “i Paesi europei vivono un momento didifficoltà economica e sociale. Le cooperativedi credito radicate nell’economia locale sonoparte della soluzione, oggi da inquadrare nel-l’ampio processo di rafforzamento dell’UnioneEuropea”. Barbagallo è poi passato a presentare la com-plessa normativa in via di definizione a livelloeuropeo (Basilea 3, Vigilanza Unica, sistemadi risoluzione delle crisi, ecc.) che muterà ra-dicalmente il contesto di riferimento. Da qui lanecessità, anche per le BCC, di dotarsi di stru-menti adeguati a sostenere le complessità e lenuove sfide, rendendo sempre più efficiente larete di sistema e l’intera macchina organizza-tiva. Le conclusioni del Convegno sono state trattedal Presidente di Federcasse, AlessandroAzzi. Il Presidente di Federcasse ha messol’accento, in particolare, sulle sfide che oggi at-tendono il Credito Cooperativo. In primo luogo, riprendendo i temi sviluppati daBarbagallo, il confronto con le autorità europeeper la definizione di nuove regole per metterein sicurezza il sistema bancario continentale.Regole che, ha sottolineato Azzi, dovranno es-sere pensate ed applicate considerando laspecificità della cooperazione di credito. “Adot-tare un principio di proporzionalità” ha dettoAzzi “è fondamentale per salvaguardarel’esperienza ultracentenaria delle Banche Coo-perative. E per difendere quella biodiversitàbancaria che per noi rappresenta un valore dasalvaguardare”. Nel corso del Convegno sono stati presentatianche tre video curati dalla Federazione Ve-neta delle BCC: il primo sull’opera e la figura diLeone Wollemborg, che fu anche ministrodelle Finanze all’inizio del 1900 e promosse,dopo Loreggia, la nascita di altre “casse di pre-stiti”; il secondo, una intervista al Patriarca diVenezia Francesco Moraglia. Il Patriarca hasottolineato, nel suo saluto ai convegnisti, lanecessità di valori etici all’interno dell’azioneeconomica, partendo dalla centralità del-l’uomo. Infine un reportage delle 6 tappe del“Viaggio nel Veneto che produce”.

ECONOMIA ED ATTUALITÀ

Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

Il Ministro per lo Sviluppo Economico,Flavio Zanonato

Lo storico dell’Arte, Philippe Daverio

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Siamo vicini a Natale e tutti cerchiamo inquesta festa motivi di speranza, di co-raggio, di serenità e di pace. Ma ci sono

motivi per sperare, in questa crisi economica cheimperversa nella nostra società e in questa crisi dellavoro che affligge anche il nostro Polesine?

Se non gustiamo il senso del Natale cristiano, ri-cominceremo il lavoro dopo le vacanze più stanchidi prima. Il Natale cristiano ci ricrea se lo celebriamonella sua triplice dimensione di memoria, di pre-senza e di futuro.

A Natale noi cristiani facciamo memoria di unevento di 2000 anni fa, che appartiene alla storia:l’incarnazione del Figlio di Dio. Festeggiamo Cristopresente nel nostro tempo, perché Cristo continuaa vivere in mezzo a noi. Ci prepariamo ad affron-tare il futuro con speranza, perché sappiamo dinon essere in balìa di un destino cieco, ma nellemani di Dio. E Dio conduce la storia verso il me-glio, non verso il peggio! Questo modo di celebrareil Natale dà senso alla vita e apre alla speranza. Ioauguro a tutti voi, cari lettori, di vivere il Natale così.

So che molti di voi allestite il presepio in casa.Nella festa natalizia fermatevi un momento a con-templare il Bambino Gesù, attorniato da Maria, daGiuseppe e dai pastori. Questa scena ci ricorda unevento eccezionale: Dio si è incarnato “per noi uo-mini e per la nostra salvezza” (Credo). “Dio si è fattocome noi, per farci come lui”.

Gesù è venuto a rivelarci che Dio ci vuole bene,vuole bene a tutti, vuole bene anche a quelli chenon lo conoscono, anche a quelli che l’hanno di-menticato. Noi possiamo sbattere Dio anche “fuori

di casa”, ma Dio non smette di starci vicino e di vo-lerci bene.

Gesù ci annuncia che Dio ci ama. Egli mostral’amore di Dio, dando la sua vita per noi. Ed ora, ri-sorto, ci è sempre vicino. Ce lo assicura lui stesso:“Ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine delmondo” (Mt 28,20). Sta con noi non per spiarci, maper aiutarci; non per giudicarci, ma “perché ab-biamo vita e vita abbondante” (Gv 10,10).

Con l’incarnazione Dio “si è unito in qualchemodo ad ogni uomo” (GS 22). Quindi ogni uomo è“ricco di Dio”, è un “ben di Dio”; per questo tutti gliuomini hanno pari dignità.

Cammina con noi per aiutarci a costruire unmondo più giusto, più umano e più solidale; per aiu-tarci a salvaguardare quegli ideali e quei valori chedanno un senso autentico alla vita e che ci aiutanoa costruire una sana convivenza civile.

A Natale un angelo annuncia ai pastori: «Ecco,vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il po-polo: oggi nella città di Davide è nato per voi un Sal-vatore, che è Cristo Signore» (Lc2,10-11). Dio si è incarnato: per “sal-varci”, per liberarci dai nostri fallimenti.E’ venuto a stare con noi per aiutarci acostruire la pace, come cantano gliangeli a Betlemme: “Pace in terra agliuomini che Dio ama”.

E allora, non dobbiamo averepaura di Cristo, né dobbiamo rima-nere indifferenti davanti a lui e al suoVangelo. Con lui abbiamo tutto daguadagnare. Senza di lui perdiamotutto.

Chiediamogli che ci aiuti a a viveree a far vivere i valori irrinunciabili - ladignità della persona, la libertà, la giu-stizia, la solidarietà e la pace - che egliha impresso nella nostra vita. Solocosì potremo costruire il nostro futuroe collaboreremo nella edificazione diun mondo più giusto, più fraterno e piùsolidale. Con questo messaggio, au-guro a tutti: Buon Natale!

A tutti: Buon Natale!Gli auguri del Vescovo della Diocesi di Adria-Rovigodi Lucio Soravito de Franceschi

ECONOMIA ED ATTUALITÀ

Il Vescovo della Diocesidi Adria e Rovigo, S.E. Mons.Lucio Soravito De Franceschi

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Il Natale si presenta alla nostra società in dueversioni contraddittorie: una festa consumi-stica e socializzante secondo la tradizione

popolare e una occasione di riflessione sul mi-stero della nascita di Gesù Salvatore nella po-vertà e solitudine secondo la fede cristiana.La realtà che la Caritas diocesana incontraogni giorno, in questo tempo, si avvicina di piùalla realtà vissuta dalla famiglia di Nazareth a

Betlemme: “Non c’era posto per loro all’al-bergo”.L’incontro degli operatori e volontari della Cari-tas si confronta quotidianamente con situazionidi povertà estrema che si chiamano: sfratti, ma-lattie, disoccupazione, fame, bollette. Nel corsodell’ultimo anno ai vari servizi Caritas dioce-sana si sono rivolte più di 800 persone; moltevengono al Centro di ascolto dove trovano per-sone che le accolgono e le accompagnano inun percorso di uscita dal disagio; altre hannousufruito dei servizi di prossimità e cura, comeil servizio delle docce e quello del poliambula-torio. I numeri di questi servizi, in particolare, ciraccontano di una emergenza che crescegiorno dopo giorno. I fruitori delle docce sonoraddoppiato, passando dai 31 del 2012 ai 67del 2013; negli ambulatori l’aumento è stato del25% nello stesso periodo.Alzando gli occhi al nuovo anno ci sentiamopresi non tanto da problemi che rassegnano al-l’impotenza, ma da sfide che ci coinvolgono perfede, carità evangelica e solidarietà umana.Gli auguri che desideriamo esprimere voglionoaiutare a capire che dove ci sono ombre si pos-sano anche scoprire le luci.In particolare l’augurio primo va ai poveri per-ché incontrino solidarietà, ma anche rivedano iloro stili di vita; oltre il bisogno di emergenzaesprimano la volontà di risolvere, per quanto èpossibile, le cause del disagio e investendo lerisorse personali.L’augurio ai volontari e operatori impegnati intanti servizi di solidarietà è di saper valorizzarele persone dei poveri e la prossimità primadelle risorse materiali.Alle istituzioni politiche l’augurio è di porre alprimo posto il bene comune e non quello diparte e di vedere le povertà non dall’alto, madal basso.L’augurio alle Banche è di elaborare progettiorientati alla situazione di crisi che stiamo vi-vendo, senza cercare ulteriori più facili profitti esenza eccessivi compiacimenti per elargizioni afini pubblicitari.

Porre al primo posto il bene comuneGli auguri del direttore della Caritas Diocesanadi Don Dante Bellinati

Il responsabile

della Caritas Diocesana,

Don Dante Bellinati

ECONOMIA ED ATTUALITÀ

La “Mensa Ozanam”

13ECONOMIA ED ATTUALITÀ

Ogni volta che entro in Camera diCommercio, il mio sguardo va spon-taneamente al Salone del Grano. Ri-

tornato all’antico splendore, dopo ilprestigioso intervento di restauro, da sem-pre rappresenta lo spirito dell’imprenditoria-lità della provincia di Rovigo. Il “vero salotto”della città, fulcro dell’aggregazione delmondo economico e culturale. Da qui èsempre partita la rinascita ela riscossa dei polesani.Dalla fine della SecondaGuerra Mondiale, dalla di-sastrosa alluvione del1951 fino a alla crisi glo-bale di questi anni, nei pe-riodi più difficili lalaboriosità, l’intelligenza el’invettiva degli abitantidella terra racchiusa traAdige e Po hanno contri-buito allo sviluppo socio-economico del Polesine.È partendo da queste con-siderazioni che guardo confiducia e motivata spe-ranza il nuovo anno. Certola crisi ha colpito in mododuro, mettendo a duraprova le piccole e medieimprese e i bilanci delle fa-miglie.La Camera di Commercio, neilimiti delle sue competenze, è stata al fiancodegli imprenditori tramite le Associazioni dicategoria individuando interventi mirati persostenere il sistema produttivo. Per uscire definitivamente dalla crisi, occor-rono idee e progetti e posso assicurare chequeste non mancano. Le istituzioni, le forzesociali e gli imprenditori sono fortemente im-pegnati sulle progettualità per delineare unfuturo di crescita duratura e sostenibile.Ecco perché la collaborazione con gli istituti

di credito è fondamentale, in particolare conle Bcc, che come banche del territorio sonoin prima linea. È positivo il fatto che abbianoaderito al Fondo di garanzia per le Pmi, isti-tuito dalla Camera di Commercio e dal Con-sorzio per lo sviluppo del Polesine, perfavorire l’accesso al credito delle nostreaziende in una fase di stretta creditizia, conil sostegno dei Confidi, che grazie all’inter-

venuto di questo fondo,possono fornire allebanche una garanziadel 70 per cento suiprestiti alle imprese.Un occhio particolarele Bcc devono averloper i giovani attra-verso un fondo cheaiuti le start-up più in-novative e che ab-biano un futuro.Siamo impegnatianche a sostegnodell’export attraversogli strumenti messi adisposizione dallaRegione Veneto tra-mite, l’agenzia perl ’ internazionalizza-zione, Veneto Promo-zione di cui sonodirettore.

La storia polesana, il no-stro Dna, rappresentano valori aggiunti chese opportunatamente indirizzati alla pro-mozione delle eccellenze del territorio le-gate, ad esempio, alla filiera agroalimentarecon prodotti certificati, al turismo con tuttol’indotto, alla ristorazione possono costituireun volano formidabile per la crescita eco-nomica e sociale della nostra terra. È que-sto l’augurio per il nuovo anno che mi sentodi fare ai soci e clienti di RovigoBanca e atutti i polesani.

Fiducia nel sistema imprenditoriale e produttivoUno sguardo al nuovo anno dalla prospettiva della Camera di Commercio di Rovigodi Lorenzo Belloni

Il Presidente della CCIA di Rovigo, Lorenzo Belloni

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Punta al lavoro di squa-dra per fare crescere ilsettore primario e aiu-

tarlo ad uscire dalla crisi. Sil-vio Parizzi, 44 anni, diReggio Emilia, è il nuovo di-rettore di Coldiretti Rovigo.È al suo primo incarico alladirezione di una Federazioneprovinciale, dopo essersi“fatto le ossa” alla vice dire-zione della Federazione Col-diretti Venezia.Il suo è un percorso partitodalla gavetta: entrato giova-nissimo, nel 1990, nel si-stema Coldiretti, nel 1997diventa direttore del patro-nato Epaca della Coldiretti diReggio Emilia, dove coor-dina nove uffici territoriali.Nel 2004 è alla direzione del-

l’Epaca Coldiretti di Piacenza,dove implementa i servizi con le consulenzealle aziende in materia di sicurezza e lavoro.Nel 2005 diventa coordinatore regionale diEpaca Emilia Romagna, sovraintendendo al-l’attività delle nove province emiliane. Dopoanaloghe esperienze all’Epaca di Piacenza eModena è chiamato alla vice direzione dellaColdiretti Venezia e, dal 16 settembre, alla di-rezione della Coldiretti Rovigo.“Mi impegnerò a fondo – afferma Silvio Parizzi– affinché il lavoro degli agricoltori polesani siasempre più valorizzato”.

Direttore, come pensa di impiegare la suaesperienza a favore dei coltivatori diretti delPolesine?«Anzitutto offrendo, attraverso le strutture diColdiretti, dei servizi sempre più a misura delleesigenze delle imprese agricole. Servizi chepossano accompagnare l’impresa non solo nel-l’attività produttiva tradizionale, ma anche neipercorsi multifunzionali, seguendola in ogni

fase della sua attività. In questo senso, diventaimportante contribuire alla formazione e all’ac-crescimento della mentalità imprenditoriale inagricoltura, assolutamente necessaria per svi-luppare le aziende in un mondo economicocomplesso come quello attuale. Fra le stradeche cerchiamo di offrire ai nostri associati, cisono l’impegno per la costruzione di filierecorte dei prodotti agricoli e lo sviluppo di siner-gie con i consumatori, per renderli sempre più“consumatori consapevoli” e sensibili verso ilprodotto locale.A proposito di territorio, arrivando in Polesinemi son reso conto che ha peculiarità invidiabilinon completamente sfruttate: la natura, i pae-saggi e gli spazi agricoli aperti, ottimi prodottiagroalimentari ed ittici. Sono grandi potenzialitàturistiche e per questo credo sia fondamentalestimolare un’imprenditoria agrituristica che sap-pia cogliere il trend delle richieste dei moderniflussi turistici, rivolti alla ricerca del verde e diun emotivo ritorno alla natura».

La crisi sta fortemente penalizzando il set-tore primario. A suo giudizio quali interventiurgenti servono per rilanciare il comparto?«Essenzialmente due cose: le aggregazioni diprodotto ed il legame col territorio. In sostanzaoccorre che i moderni agricoltori operino dentrofiliere produttivo-distributive in cui è assoluta-mente riconoscibile il legame tra il prodotto edil territorio di produzione. Questo non significasoltanto etichettatura del prodotto finito, maanche rintracciabilità di tutte le sue componenti,cioè delle materie prime che lo hanno formato.Non possiamo più permettere che quel valoreaggiunto costituito dal “made in Italy”, cioèl’aspettativa di qualità e accuratezza e tradi-zioni manuali legate ai territori, che racchiudequesto marchio, non sia riconosciuto ai veriproduttori e sia, invece, comunemente utiliz-zato dall’industria agroalimentare per far cassa,magari impiegando materie prime non prove-nienti dal territorio italiano. Su quest’ultimopunto, l’alleanza col consumatore e la capacità

Servono maggiori sinergiefra agricoltori e consumatoriIntervista a Silvio Parizzi, nuovo direttore di Coldirettidi Donato Sinigaglia

ECONOMIA ED ATTUALITÀ

Il Direttore

della Coldiretti di Rovigo,

Silvio Parizzi

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che avremo di trasmettergli queste informa-zioni, sono strategiche.Non bisogna poi dimenticare l’enorme caricoburocratico che grava sulle aziende e che do-vrebbe essere tagliato. Coldiretti sta facendopressione a livello regionale perché venganosemplificate le procedure amministrative e ven-gano finalmente riconosciuti i Caa, come stru-menti per ridurre i costi burocratici delleimprese».

Giovani e agricoltura: un binomio che sem-bra piacere sempre di più. La difficile con-giuntura ha spinto gli under 30 a guardarecon interesse alla campagna. Coldiretticosa fa per sostenere ed incentivare questaprospettiva?«Nei giorni scorsi abbiamo concluso il corso diformazione per il primo insediamento in agri-coltura dei giovani, cui hanno partecipato 50persone, tra uomini e donne, tutti al di sotto dei40 anni, pronti ad intraprendere il percorso im-prenditoriale nel primario. I numeri confermanoil trend del ritorno alla campagna. La forma-zione, anzitutto, è senz’altro il primo ingre-diente che Coldiretti mette a disposizione dellenuove generazioni. Accrescere conoscenza edinnovazione per formare un giovane agricoltoreprotagonista dell’impresa. Il secondo problemadei giovani è avere i capitali per acquisire emettere in funzione un’azienda agricola. Suquesto punto, c’è il costante impegno di Coldi-retti a livello regionale, per orientare le politichedel Programma di sviluppo rurale verso incen-tivi favoriscano il ricambio generazionale e aiutia sostegno dei nuovi investimenti dei giovaniche iniziano l’attività agricola.Per favorire l’accesso al credito, abbiamo lastruttura di garanzia Creditagri Italia, che attra-verso accordi con praticamente tutti gli istitutibancari ha elaborato piani di erogazione delcredito che si basano sulla fiducia nei progettiimprenditoriali e non solo sulle garanzie realifornite».

Il dibattito sulla Pac è ancora aperto. Qual èla posizione di Coldiretti?«Ci auguriamo che il legislatore italiano deliberial più presto su quanto gli è imposto dal-l’Unione europea, anzitutto la definizione di“agricoltore attivo”. Solo gli agricoltori attivi per-cepiranno gli aiuti Pac, ma la definizione è ri-messa agli stati membri. Per questo motivo,Coldiretti ha una posizione chiara da sempre:le imprese attive devono necessariamente es-sere soltanto quelle che utilizzano il terrenocome strumento di lavoro e non come mera

proprietà. Gli aiuti Pacdevono andare agliagricoltori veri, che vi-vono di agricoltura, amaggior ragione perchéè stabilita una riduzionecomplessiva delle ri-sorse Pac per i paga-menti diretti.Altra questione rile-vante è il capping, untetto massimo di aiutiper azienda oltre ilquale non si può andare. È una soluzione chetroviamo corretta e che evita che le risorse co-munitarie siano dirette nelle mani degli specu-latori, e che istaura un sostegno più miratoverso i “veri” agricoltori».

Il mondo del credito, con l’aggravarsi dellacrisi, è messo sotto accusa. Cosa chiedeColdiretti alle banche, in particolare al Cre-dito Cooperativo?«Chiediamo di mantenere il legame col tessutoimprenditoriale del territorio. Avere bene inmente chi sono, cosa fanno e che valenzasocio-economica hanno gli imprenditori del loroterritorio. Non sono dei generici ed anonimi cre-ditori secondo uno standard unico, ma sonopersone e famiglie, spesso con storie, progettie tradizioni che hanno contribuito a crearequello stesso territorio. Poi, come dicevo prima,le banche devono cambiare mentalità e co-minciare a finanziare i progetti, invece di rin-chiudersi a controllare solo se l’esposizionecreditoria è super garantita».

La sede Coldiretti di Rovigo

Farm Market

ECONOMIA ED ATTUALITÀ

16 ECONOMIA ED ATTUALITÀ

La banca del domani per un nuovo sviluppo dell’ItaliaIl finanziamento delle imprese nell’ottica delle BCC

di Fabio Panetta*Vice Direttore Generale della Banca d’Italia

Alle 394 banche di credito coo-perativo italiane (BCC) e ai 3istituti centrali di categoria fa

capo il 10 per cento dei prestiti a famigliee imprese, una quota superiore a quelladel terzo gruppo bancario. Il ruolo del cre-dito cooperativo è ancor più rilevante perle piccole imprese, con una quota diquasi il 20 per cento.

L’attività delle BCC è fortemente cre-sciuta prima della crisi. Tra il 1995 e il2008 la loro quota di mercato è salita diquasi 9 punti percentuali per i finanzia-

menti alle piccole imprese, di 5 punti per quelli alleaziende maggiori, di 3 punti per i prestiti alle fami-glie. Come è stato sottolineato in precedenti oc-casioni, alla base di questa espansione vi sono laconoscenza dei mercati locali, l’esperienza nel va-lutare il merito creditizio dei piccoli imprenditori, lacapacità di rispondere con rapidità ed efficacia alleesigenze della clientela.

Il credito cooperativo ha conferito stabilità al-l’offerta di prestiti anche durante la recessione del2008-09: grazie alla solidità patrimoniale e allastabilità della raccolta, le BCC hanno potuto so-stenere finanziariamente le imprese piccole emedie razionate dalle banche maggiori.

Negli anni più recenti la sfavorevole fase con-

giunturale e le tensioni dei mercati finanziarihanno però mutato questo scenario. Le BCC sitrovano ora a un passaggio difficile.

Nella seconda metà del 2011 la loro condizionedi liquidità ha subito i contraccolpi della crisi deldebito sovrano: nell’ottobre di quell’anno per laprima volta la posizione interbancaria netta delmovimento cooperativo è divenuta debitoria. Letensioni si sono attenuate nel 2012 grazie agli in-terventi delle banche centrali, ai quali anche il cre-dito cooperativo ha fatto ampio ricorso; hacontribuito il positivo andamento dei depositi.

Nei mesi scorsi la dinamica degli impieghi si èprogressivamente affievolita; è divenuta negativaall’inizio di quest’anno, anche per effetto di un irri-gidimento delle condizioni di offerta.

Le BCC stanno registrando un deterioramentodella qualità del credito. Nel 2012 la consistenzadelle sofferenze è aumentata di un quarto, gli altricrediti deteriorati di quasi un terzo; i prestiti dete-riorati rappresentano il 14,4 per cento di quellicomplessivi, a fronte del 13,5 per l’intero sistemabancario.Le difficoltà sono accentuate per le BCCpiù piccole e per quelle che di recente hanno re-gistrato tassi di espansione elevati; sono diffusein alcune regioni, quali la Calabria e il Veneto.

Per il movimento cooperativo questi andamentiassumono particolare rilevanza, poiché i ricavi de-rivano in misura assai ampia dalla tradizionale at-tività creditizia. Data la loro natura di banche delterritorio, le BCC vivono in maniera più pressantela scelta tra sostenere le economie locali – di cuisono parte integrante – continuando a erogarecredito alle imprese in temporanea difficoltà, o ren-dere più selettive le politiche di offerta, al fine disalvaguardare la propria stabilità.

La crisi ha fatto emergere le debolezze del mo-dello di attività delle BCC: la rigidità dei costi, la di-pendenza dei ricavi dall’intermediazionetradizionale, la concentrazione dei prestiti. Anchele strategie di crescita dimensionale perseguite inpassato, che hanno portato a espandere in misura

Il Vice Direttore Generale

della Banca d’Italia,

Fabio Panetta

ECONOMIA ED ATTUALITÀ 17

considerevole le aree e le fasce diclientela servite, talora a scapito dellaconoscenza diretta dei clienti, si sonorivelate negli anni più recenti un fattoredi amplificazione dei rischi.

Il livello e la qualità del patrimoniodelle BCC restano relativamente ele-vati. Il calo della redditività comprimeperò l’autofinanziamento, canale pres-soché unico di alimentazione deimezzi propri nelle banche cooperative.Si sta riducendo il differenziale positivorispetto alle banche più grandi, uno deivantaggi competitivi che per lungotempo ha caratterizzato le BCC.

Per conseguire i necessari guada-gni di efficienza, per mantenere neltempo adeguati livelli di redditività e dipatrimonializzazione, è necessario rivedere in pro-fondità assetti organizzativi e modelli di attività.Occorre intervenire in modo incisivo sui costi,lungo le linee seguite da altre banche. Nell’ultimoquadriennio le spese di gestione sono cresciutedel 5 per cento, quelle per il personale del 9. Sitratta di andamenti incoerenti con le prospettive dicrescita dei ricavi.

Vanno individuati modelli di attività rispettosi delradicamento territoriale ma in grado di diversifi-care le fonti di ricavo in favore dei servizi, al fine dievitare una eccessiva dipendenza dalle sorti delcredito all’economia locale. Data la dimensionecontenuta degli intermediari, una tale strategiadeve far leva sulle strutture di rete della categoria.È essenziale potenziare le sinergie che possonoscaturire sia dalla rete associativa, costituita dallaFederazione nazionale e da quelle locali, sia dallestrutture industriali – i tre istituti centrali e le variesocietà specializzate.

I servizi forniti dalle Federazioni locali differi-scono in misura considerevole quanto a esten-sione, qualità, efficienza. In alcune aree,l’assistenza alle banche associate è insufficiente;problemi nell’assetto delle Federazioni possonoostacolare la soluzione delle crisi aziendali. Anchela rete industriale presenta inefficienze, in rela-zione all’eccessiva frammentazione delle strutturedi offerta; si avverte in particolare l’esigenza di unamaggiore integrazione dei sistemi informativi.

Occorre agire con decisione, per preservare ilpatrimonio di conoscenze delle BCC e il loro ruoloal servizio dell’economia locale, alla quale sonolegate da una profonda comunione di interessi.L’esigenza di innalzare i livelli di efficienza è statagià segnalata dalla Banca d’Italia, che ha solleci-tato l’assunzione di un ruolo più attivo da partedelle strutture di coordinamento della rete asso-ciativa e industriale.

È cruciale rafforzare la coesione del sistema. IlFondo di Garanzia Istituzionale dovrà rappresen-tare un passo decisivo in tale direzione. La com-plessità del progetto ha richiesto un’articolataattività preparatoria sia all’interno del Fondo, siain contraddittorio con la Banca d’Italia. Si profilaora l’avvio della fase di testing, per mettere apunto efficaci meccanismi organizzativi e operativied efficienti raccordi con la vigilanza. Anche a re-gime sarà necessario un forte impegno perché gliobiettivi del progetto siano effettivamente conse-guiti in termini di migliore capacità di prevenzionedelle crisi, di rafforzamento della rete e di diffu-sione delle migliori pratiche.

Nel novembre scorso il Governatore Visco, nelrichiamare l’opportunità di una riorganizzazionedella rete del credito cooperativo, sottolineava chel’iniziativa del Fondo, pur innovativa, non può rap-presentare un punto di arrivo. L’esigenza di ren-dere il sistema più coeso richiede progetti di ampiorespiro, che tengano conto delle esperienze deisistemi cooperativi europei, caratterizzati da unelevato grado di integrazione. La Banca d’Italia èdisponibile a un confronto sulle diverse opzioni,anche di tipo normativo.

* (dall'intervento svolto nellagiornata di studio “Reload Ban-king. La Banca del domani perun nuovo sviluppo dell’Italia”, te-nutasi a Roma il 21 giugno2013, promossa dalla Federa-zione BCC Lazio / Umbria / Sar-degna. Il testo completo dellarelazione del dott. Panetta inwww.bancaditalia.it/interventi/in-taltri_mdir).

18

L’analisi macroeconomicaIl PIL statunitense del terzo trime-stre è stato rivisto al rialzo al 2.8%annualizzato, superiore al 2.5%del secondo trimestre. Al nettodelle scorte il PIL è infatti cresciutodel 2%, con un aumento dei con-sumi domestici più modesto ri-

spetto al secondo trimestre. Gli indicatori diinflazione, dal canto loro, confermano la mo-derata crescita dei consumi, mantenendosi alivelli contenuti e giustificando l’atteggiamentoattendista della Fed.Di ben altro tenore è risultato il rapporto sul-l’occupazione che ha sorpreso positivamente,mostrando una creazione di posti di lavoro su-periore alle attese, accompagnata anche darevisioni al rialzo dei dati precedenti. In otto-bre il numero di nuovi occupati è stato pari a204.000, nettamente superiore ai 120.000 at-tesi. La lettura complessiva di queste indica-zioni è pertanto favorevole. In realtà, l’obiettivodi rientro del tasso d’inflazione appare ancorpiù rilevante nel breve periodo, e come scri-

vevamo il PCE core, l’indice d’inflazione cuiguarda maggiormente la Fed, rimane a livellistoricamente molto bassi. Da questo quadro e in relazione alle incer-tezze sulla gestione della politica fiscale, i cuinodi sono stati solo posticipati adicembre/gennaio, ci aspettiamo che la Fedmantenga l’attuale atteggiamento accomo-dante ancora almeno fino ai primi mesi del2014. Guardando anche alle ultime indicazionifornite dagli stessi membri del FOMC sul ti-ming del rialzo prospettico dei tassi ufficiali ap-pare un forte consenso nel non modificarel’attuale condizione di tassi zero fino al 2015.La stessa Yellen nel discorso preparato per lanomina a nuovo governatore della Fed ha ri-badito la necessità di un atteggiamento moltoaccomodante fino a quando non l’economianon risulterà sufficientemente forte.

Macro-EuropaIn Europa lo scenario più probabile è quello diun recupero macroeconomico debole: gli ul-timi dati spagnoli confermano l’uscita dalla re-cessione per il paese iberico e lastabilizzazione degli indici di fiducia delle im-prese a livelli coerenti con una debole espan-sione economica confermerebbero un limitatorecupero per tutta l’area euro. Le ultime previ-sioni della commissione europea del resto inlinea a quelle di molti istituti internazionali, at-testano il giro di boa nel ciclo economico, conun modesto miglioramento delle stime per l’in-tero 2013 da -0.6% a -0.4%, ma al contempocon una leggera revisione al ribasso per il2014 da +1.2% a +1.1%. Il versante da cui sono venute le sorprese edal quale sembrano giungere anche i rischi piùsignificativi non è quello della crescita maquello dell’inflazione. Il calo generalizzato deitassi d’inflazione sperimentato a ottobre (0.7%contro attese di 1.1% e un precedente dato di

Report Macro Economico FinanziarioInformazioni su ciò che accade sui mercati finanziaridi Giovanni Bazzan

Lo staff dell’ufficio

Finanza Istituzionale

ECONOMIA ED ATTUALITÀ

Il responsabile Funzione Finanza,

Giovanni Bazzan

19ECONOMIA ED ATTUALITÀ

settembre a 1.1.%) è stato il fattore più impor-tante alla base dell’ultima decisione della BCEsui tassi. Il taglio di 25 punti base dei tassi uf-ficiali ha in buona parte sorpreso i mercati maè la risposta coerente ad un mutamento discenario che nelle precedenti conferenzestampa Draghi aveva indicato come precon-dizione per l’azione. Ora che lo spazio di ma-novra sui tassi è andato ormai ad esaurirsi laBCE dovrà ricercare in misure non conven-zionali eventuali nuove manovre di contrastoalla deflazione e alla frammentazione finan-ziaria dell’area euro. Le opzioni possibili di cuisi parla ormai da tempo sono due: tassi nega-tivi sui depositi delle banche presso la BCE ouna nuova forma di LTRO con una scadenzaanche più lunga dei tre anni. La prima opzioneappare penalizzante per le banche dei paesidel centro, la seconda favorevole soprattuttoalle banche della periferia: tra le due, la se-conda appare più probabile nell’ipotesi in cuila BCE debba agire nuovamente. Accanto altaglio dei tassi, Draghi ha comunque annun-ciato il prolungamento delle operazioni di fi-nanziamento “full allotment” a tre mesi fino ametà 2015, confermando che le banche po-tranno trovare tutta la liquidità necessariapresso la BCE per almeno i prossimi due anni.

MercatiUna delle caratteristiche della anomala situa-zione economica e finanziaria che viviamo,chiamata da più parti il “new normal”, è unabassa crescita dell’economia globale con unoscarso impulso al miglioramento del mercatodel lavoro e alta disoccupazione.Questo tuttavia non deve sorprendere visto iltrauma del 2008. Prima di questo evento lesocietà si attendevano il classico ciclo econo-mico di circa 4 anni seguito da 6/12 mesi di re-cessione. Dopo il 2008 le società si trovano adover fronteggiare continuamente i rischi diuna depressione.Il rimbalzo è trainato da Usa, Giappone ed Eu-ropa. I Paesi emergenti registrano dati di ral-lentamento della crescita soprattutto a causadell’andamento delle commodities e delle po-litiche fiscali e monetarie miranti a ristabilireuna crescita sostenibile. Elementi di significa-tiva importanza negli ultimi mesi sono stati i ti-mori dello “shut down” e del “tapering”.Vediamo entrambi gli elementi perdere pro-gressivamente importanza nelle prossime set-timane con un possibile avvicinamento trarepubblicani e democratici per lo shut down eun ridimensionamento dei timori di variazioni

drammatiche dell’attuale politica iper espan-siva della Fed. Crediamo che il tapering ini-zierà nei primissimi mesi del 2014 ma in modomolto graduale con le rassicurazioni che i tassinon si muoveranno per molto tempo.La Yellen dimostra di volere usare tutte le leveper aiutare l’economia americana e globale ebilanciare l’atteggiamento più prudente dellaBce stretta dai falchi tedeschi e delle Banchecentrali dei Paesi emergenti impegnate a ri-durre inflazione ed espansione del debito pri-vato. L’atteggiamento della Fed tenderà adinfluenzare anche le autorità europee, comesi è visto alla ultima riunione della Bce.Il Giappone rimane un caposaldo nelle politi-che monetarie espansive e crediamo che glieffetti positivi sull’economia non tarderanno adarrivare.

In questo contesto macroeconomico, purcon tassi che rimarranno bassi ancora alungo, la maggioranza degli analisti cre-dono che il comparto obbligazionarioabbia poco margine per ulteriori forti rialzidei corsi, pur mantenendo un forte appealper i flussi cedolari garantiti dai titoli di al-cuni paesi periferici europei, Italia com-presa. Ritengono che le correzioni nel mercatoazionario siano da sfruttare come occa-sioni di entrata/accumulo, preferendo Eu-ropa ed USA, e rimangono neutrali suiPaesi Emergenti. Continuiamo a consigliare un gradualeapproccio agli strumenti finanziari ritenutiadeguati per investire sui mercati mon-diali, seguendo un importante fraziona-mento sia degli asset, sia del timing dientrata nelle varie posizioni.

Per tale operatività, riteniamo molto effi-cace, utilizzare piani di accumulo di capi-tale (PAC) che possono esseresottoscritti sia per costituire un capitalecon versamenti periodici anche di piccoliimporti, a partire da 25 Euro, sia per di-versificare in tipologie di investimento conrischio medio alto e ritorni potenzialmenteelevati.

Rimandiamo alle filiali di riferimento dellaBanca, per ottenere informazioni su pianidi investimento personalizzati, in rela-zione agli obiettivi di investimento ade-guati al proprio profilo di rischio.

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Acompletamento dell’assetto istituzionale edorganizzativo che la Banca si è data dopol’ultima Assemblea dei Soci, durante la quale

si è provveduto al rinnovo del Consiglio di ammini-strazione, sono state nominate le Consulte Soci.Il Consiglio ha fortemente voluto la loro riproposi-zione, ritenendole un valido strumento di promo-zione della partecipazione democratica dei soci allavita della nostra Cooperativa di Credito.Come è noto, le Consulte hanno un importante po-tere consultivo. Sono composte da soci scelti inrappresentanza delle diverse filiali e sono state isti-tuite per agevolare la Banca a meglio interfacciarsicon le cinque aree territoriali nelle quali è suddivisal’intera zona di competenza dell’istituto.In sostanza, le Consulte Soci fungono da collega-mento tra la Banca, i soci e la comunità locale doveesse svolgono la propria attività. Il fine ultimo diquesti organi è quello di creare una “coscienzacooperativa” attenta e pronta a recepire le esigenzee le proposte dei soci e degli abitanti della comunitàlocale stessa, attraverso l’individuazione di lineeguida da proporre alla Banca.Il Consiglio di Amministrazione, nel nominare le cin-que Consulte, ha chiesto l’impegno a soci partico-larmente attivi nella loro comunità di riferimento,rivolgendo una specifica attenzione all’opera dicoinvolgimento di giovani e donne. La squadra dei Consultori, composta da una cin-quantina di persone, nel corso dell’anno sarà invi-tata a partecipare ad alcuni incontri periodici. Leidee, i progetti, gli intenti che animeranno questogruppo di persone serviranno come preziose indi-cazioni alla Banca che, nello spirito della coopera-zione, agisce nell’interesse della comunità locale diappartenenza. Coordinate dal vicepresidente Paolo Zennaro e dalconsigliere Ferdinando Pezzuolo, le Consulte Sociriusciranno ad essere un sicuro valore aggiunto perla Banca. Potranno promuovere l’attività sociale nelterritorio al fine di valorizzare la comunità locale, as-secondandone le iniziative nel campo della assi-stenza sociale, del volontariato e della cultura tipicadel territorio di riferimento. Saranno ottimi strumentiper diffondere la cultura ed i valori della coopera-zione, al fine di accrescere nei Soci e nelle comu-nità locali il senso di appartenenza alla propriabanca di Credito Cooperativo. Infine, nella ricor-

renza dei 130 anni dalla fondazione del nostro mo-vimento, potranno contribuire allo sviluppo dei va-lori mutualistici e solidaristici, come previsto dalnostro Statuto, facilitando la partecipazione dei socialla vita della cooperativa e promuovendo iniziativetese al raggiungimento di tale scopo.

CONSULTE SOCIAREA BADIA POLESINECoordinatore: Edo Boldrin

Stefano Bellini, Fausto Bonaldo, Mario Ca-bassa, Enzo Castello, Natale Ferrari, An-gela Gazzi, Lorenzo Lugaresi, AlessandroMora, Giuseppe Occhi, Romolo Tegazzini, Da-niele Tredesini.

AREA CEREGNANO

Coordinatore: Paolo Zennaro

Gregorio Discanni, Antonio La Terza, GabrielePozzato, Giampietro Rizzato, Nucio Simon-cello, Ivo Zambello

AREA LENDINARACoordinatore Ferdinando Pezzuolo

Antonio Bombonato, Giampietro Branco,Renzo Brognara, Carlo Checchinato, Giu-seppe Franceschetti, Rodolfo Lorenzoni, MariaGabriella Loro, Lino Maurizio Milan, DonatellaPastore, Gianfranco Rando, Giovanna Targa,Felicino Veronese.

AREA POLESELLACoordinatore: Giannetto Monti

Monica Baraldi, Giuseppe Bordin, Sante Ceciliato,Diego Chiarion, Maria Cristina Felisati, Bruno Fran-ceschini, Patrizia Mazzoni, Aurelio Pariali, SamueleSignorin, Paolo Trombetta, Tiziano Vallese.

AREA ROVIGOCoordinatore: Lorenzo Liviero

Giovanni Casna, Flavio Ceciliato, Lucia DeGiuli, Alberto Furia, Gino Furini , Gianluca Mu-negato, Lino Rubello, Gastone Salmaso.

Nominate le nuove Consulte Soci Un indiscutibile valore aggiunto per la Bancadi Ferdinando Pezzuolo

VITA DELLA BANCA

In collaborazione con il MamaMia, localeprotagonista della movida lendinarese, ilgruppo giovani di RovigoBanca, meglio

conosciuto con la denominazione “Officinadelle idee”, ha realizzato il secondo appun-tamento “Spritz 2.0”.Dopo il successo dell’edizione estiva, si èpensato di riproporre il connubio giovani, di-vertimento e RovigoBanca con un unicofine: quello di conoscersi.RovigoBanca è fortemente legata al territo-rio in cui opera e vuole essere protagonistadella quotidianità dei suoi soci e clientianche nei momenti più inaspettati qualiun’aperitivo!Tra uno spritz e un prosecco, una risata euna chiacchiera qualcuno ci riconosce e cipresenta ai suoi amici, da qualcun’ altro an-diamo noi a rompere il ghiaccio, siamo lì perpresentarci quali ragazzi come loro, che la-vorano nel mondo del Credito Cooperativo,sicuri che da momenti conviviali come que-sto possano nascere ottime occasioni diconfronto e di crescita. Questo evento è stata l’occasione per far in-contrare i giovani di Lendinara con i ragazzi

dell’ “Officina della idee”, con l’obiettivo dipromuovere le finalità del credito coopera-tivo in un percorso di innovazione e ringio-vanimento della compagine socialeperseguito dal nostro Istituto.Per chi ancora non lo avesse scoperto è at-tivo da quest’estate la nostra pagina face-book “RovigoBanca Giovani”, uno spazio dicondivisione di idee e news dal mondo dellavoro al mondo dell’arte e del tempo libero,ricco di aggiornamenti sugli eventi organiz-zati nel nostro territorio. Un portale per co-municare con il mondo dei giovaninell’intento di poter fornire informazioni utilied interessanti!Siamo gli artefici del nostro futuro e vo-gliamo crearlo passo dopo passo con i no-stri clienti pronti a crescere con loro!

RovigoBanca 2.Spritz I giovani dell’Officina delle idee incontrano i giovani di Lendinara al MamaMiadi Marina Cosentino, Emanuele Balaustra ed Anna Checchinato

VIVI LA BANCA 21

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Due facce della stessa medaglia, due vocidello stesso coro. Due colleghi della stessaBanca, ma con età ed esperienze differenti. Allo

specchio idee diverse per verificare, con legge-rezza, presente e futuro di RovigoBanca e dellostesso sistema del Credito Cooperativo.

Filo diretto con il personale di front officeIntervista doppia per due dipendenti di RovigoBancadi Bruno Candita

EDITORIALE

Nome - Maria Stella Sioulis

Soprannome - Tutti mi chiamano “Stellina”.

Età - 27

Altezza - 1,70

Situazione sentimentale - Fidanzata

Figli? - No

Dove sei nata? - A Ferrara

Dove vivi? - Vivo a Santa Maria Maddalena

Da quanto lavori a RovigoBanca? - Dal 2006,sono quasi otto anni.

Che ruolo ricopri? - Sono un’addetta allo spor-tello; sono al front office.

Titolo di studio - Diplomata

Ti fai la lampada? - Si, a volte

Tatuaggi? - No, ma vorrei farne uno piccolino.

Colore degli occhi - Castani

Colore dei capelli - Castani

Porti gli occhiali? - No

Nome - Paolo TurchettiSoprannome – Cinquanta anni fa il parroco di SanPio X, Don Carlo Ferrari, mi chiamava “Pomi”.

Età - 62

Altezza - 1,80

Situazione sentimentale – Coniugato

Figli?- Una

Dove sei nato? - Sono nato a Calto

Dove vivi? - A Rovigo

Da quanto lavori a RovigoBanca? - Uhhh� Dal1978. Sono circa 35 anni!

Che ruolo ricopri? - Cassiere

Titolo di studio - Mi sono diplomato geometra.

Ti fai la lampada? - No

Tatuaggi? - No

Colore degli occhi - �E che ne so io? Forse sonomarroni.

Colore dei capelli - Metti marroni� no, castani!

Porti gli occhiali? - Si, diciamo di si. Li metto qual-che volta, quando devo vederci meglio.

EDITORIALE

Le 3 cose principali che guardi in un cliente? – Il mododi porsi, lo sguardo ed il tono della voce.

La prima cosa che un cliente ti guarda - Direi il viso.

La principale critica che ti viene rivolta da un cliente -Riferite direttamente a me, non ho mai ricevuto critiche. Avolte sento che qualcuno sbuffa quando c’è coda.

Il tuo punto debole – Dicono che sono troppo impulsivaed anche permalosa...

Un ricordo lavorativo positivo - Ricordo con piacere il pe-riodo passato nella filiale di Portomaggiore. In particolarmodo un collega, Migliari Noris, ora in pensione, che era untipo divertente e riusciva a creare un ambiente lavorativosereno ed allegro.

La tua peggiore esperienza in banca - Forse il giorno delpagamento dell’Imu, l’anno scorso. Si creò una fila immensae la gente era spazientita. Del resto non ho ricordi negativi.

Ti hanno mai fatto proposte indecenti? – No, assoluta-mente!

La gioia più grande della tua vita - La mia famiglia.

Da 0 a 100 quanto contano i soldi nella tua vita?- Diciamo 60.

E che valore dai ai valori? - Sicuramente maggiore ri-spetto al denaro.

Qual è, secondo te, l’uomo più bello del mondo? -Il mio fidanzato.

Di solito sorridi ai clienti? - Si

Sei mai stata invitata a cena da un cliente? - No

�E ci sei andata? - Ovviamente no

Sei felice? - Si

Titolo del più bel libro letto - “Cent’anni di solitudine” diGabriel Garcia Marquez.

Titolo della canzone più bella mai ascoltata - “No womanno cry” di Bob Marley.

Cartone animato preferito - Oh, si� Sailor Moon.

Piatto preferito? – Un piatto greco, il “moussaka”.

Bevanda preferita? – Il caffè.

Gusto di gelato preferito? - Pistacchio.

Cosa deve fare un cliente allo sportello? - Se ha delleesigenze particolari o delle domande specifiche, sarebbebene che le esternasse con tranquillità. Poi chiederei edu-cazione�

Cosa non deve fare un cliente allo sportello? - Esseresgarbato.

Cosa deve fare una cassiera allo sportello? - Deve es-sere disponibile e capire chi ha di fronte. Comprendere leesigenze del cliente e cercare di soddisfarlo. L’addetto allosportello è la persona che ha maggiore contatto con la clien-tela per questo è importante cercare di instaurare rapportibasati sulla massima cordialità e fiducia.

�E che cosa non dovrebbe fare? - Non deve essere ma-leducata o contrapporsi al cliente in modo aggressivo.

Le 3 cose principali che guardi in un cliente? - Urca!Che devo dire? L’aspetto fisico, le mani e� gli occhi.

La prima cosa che una cliente ti guarda - Beh, sono die-tro il bancone. Direi la simpatia.

La princiaple critica che ti viene rivolta da una cliente -Ogni tanto si lamentano delle condizioni applicate ai rap-porti in essere: normale oggi. Oppure mi raccontano dieventuali screzi avuti con qualche collega.

Il tuo punto debole - Troppa emotività verso i clienti: mi di-spiaccio di alcune situazioni di assoluta precarietà o indi-genza.

Un ricordo lavorativo positivo - Penso al mio periodo ini-ziale. Quando ero presso la filiale di Santa Maria Madda-lena con i colleghi di allora: Mauri, Munari, Fiocchi� Beitempi! Bastava un’occhiata e già ci si intendeva sul dafarsi�

La tua peggiore esperienza in banca - Aver assistito, consconcerto ed imbarazzo, ad una pesante lite tra due ex col-leghi. Certe cose non dovrebbero mai succedere.

Ti hanno mai fatto proposte indecenti? - No!

La gioia più grande della tua vita - La nascita di mia figliaGiulia.

Da 0 a 100 quanto contano i soldi nella tua vita? - Boh!...Direi 1.000, ma non si può. Servono molto ma� Facciamo50!

E che valore dai ai valori? - Cerco di essere sempre obiet-tivo e di dargli il loro giusto valore.

Qual è, secondo te, la donna più bella del mondo? -Quella alla quale senti di volere bene.

Di solito sorridi alle clienti? - Certo!

Sei mai stato invitato a cena da una cliente? - Si

�E ci sei andato? - �Beh, si! ...Oh, non pensare male.Non è che mi crei problemi con questa intervista?... Co-munque si è mangiato bene!

Sei felice? - Si, abbastanza!

Titolo del più bel libro letto - �E chi se lo ricorda? Nonleggo tanti libri� Anzi, aspetta: “I misteri della Jungla nera”è un bel libro di Salgari. Forse tanti non sanno nemmenoche esiste!

Titolo della canzone più bella mai ascoltata - Quella diCelentano�. Quella che dice “Io non so parlar d’amore�L’emozione non ha voce�”

Cartone animato preferito - Noooo� Non li guardo mai.

Piatto preferito? Scrivi� pasta al ragù!

Bevanda preferita? - Lemonsoda� Perché mi guardicos’ì? Scrivi Lemonsoda!

Gusto di gelato preferito? - Scelgo il gelato al limone. Piùcoerente di così?

Cosa deve fare una cliente allo sportello? - Che di-scorsi!... Le normali operazioni di cassa.

Cosa non deve fare una cliente allo sportello? - Discu-tere a voce alta ed intrattenersi in cassa più del dovuto. So-prattutto quando c’è altra gente in sala.

Cosa deve fare un cassiere allo sportello? - �Ohhhh!

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EDITORIALE24

�Ma non è che questa intervista sia una trappola?... Direiche un cassiere deve portare al termine le operazioni ri-chieste in breve tempo.

�E che cosa non dovrebbe fare? - Perdere tempo inpresenza di clienti allo sportello. Facendo altre cose ma-gari non indispensabili o, addirittura, chiacchierando o ef-fettuando telefonate private.

Ti piace il calcio? - Si, abbastanza.

Per quale squadra tifi? - Sono sempre stato juventino.

Com’è il rapporto con i colleghi? - Lo definirei ottimo.

È più importante il gioco di squadra o la preparazionetecnica? - La preparazione tecnica è certamente impor-tante. Ma occorre anche un po’ di esperienza e tanto buonsenso.

Com’è il rapporto con la clientela? - Eccellente!

La clientela in una Bcc è diversa rispetto a quella dellealtre banche? - È diversa perché viene trattata diversa-mente.

Perché una Bcc è diversa? - In quanto è una realtà chesi distingue per una gestione più a carattere familiare ri-spetto alle altre banche. Maggiore calore umano non è in-dice di minore professionalità.

Ritieni che il modello del Credito Cooperativo sia an-cora attuale? - Certo che si! Nonostante diverse cosesiano cambiate rispetto alle origini, c’è da augurarsi che ivalori caratterizzanti permangano immutabili nel tempo.

Come credi che cambierà RovigoBanca nei prossimianni? - Arriveranno sempre più innovazioni ed applica-zioni tecnologiche. Ma non cesserà assolutamente di met-tere al centro dell’attenzione la persona. Che si tratti diclienti o di dipendenti, il profilo umano resterà in prima po-sizione.

Cosa ti senti di dichiarare ai nostri lettori? - E che neso? Ormai, sono quasi arrivato alla fine della mia espe-rienza lavorativa. Posso solo desiderare che la nostrabanca possa continuare nel solco di questa sua antica tra-dizione, grazie al contributo di colleghi capaci e preparati.

Fai un saluto

Auguroni di buon Natale ebuon anno nuovo a tutti

Ti piace il calcio? - Non lo conosco� Zero assoluto.

Per quale squadra tifi? - Simpatizzerei per la Juve. Mipiaceva Del Piero.

Com’è il rapporto con i colleghi? – Buono! A voltequalche contrasto può anche nascere e penso sia nor-male, ma si risolve tutto facilmente.

È più importante il gioco di squadra o la prepara-zione tecnica? - Sono indispensabili entrambe le cose.Personalmente, porgo maggiore importanza alla colla-borazione� Se c’è il gioco di squadra si crea automati-camente anche la trasmissione delle conoscenzetecniche.

Com’è il rapporto con la clientela? - Lo considerobuono. Anche se questa è una filiale grande, dopo quat-tro anni in questa città, ritengo di conoscere abbastanzabene la clientela� Mi trovo bene!

La clientela in una Bcc è diversa rispetto a quelladelle altre banche? - Secondo me no. Più o meno il tar-get e le esigenze sono le medesime.

Perché una Bcc è diversa? -Perché da sempre è piùattenta alla persona ed ai valori etici. Qui non si guardaesclusivamente all’aspetto economico.

Ritieni che il modello del Credito Cooperativo sia an-cora attuale? - Si, soprattutto di questi tempi. Un clienteche entra in una Bcc trova ancora un ambiente più calo-roso ed umano. Nelle altre banche il ruolo degli operatoridi front office è quasi marginale, per non dire inesistente.Inoltre, nelle grandi banche si è spesso solo dei numerie si viene valutati unicamente attraverso indici e para-metri.

Come credi che cambierà RovigoBanca nei prossimianni? - Penso che ci si prenderà sempre più cura deiclienti. Noi stesse saremo valutate più per le nostre ca-pacità di soddisfare la clientela, offrendo consulenza a360 gradi.

Cosa ti senti di dichiarare ai nostri lettori? - Mi sentodi augurare a tutte le famiglie una maggiore serenità. So-prattutto per il difficile momento che sta attraversando ilnostro Paese.

Fai un saluto

Buon Natale ed un sereno anno nuovo atutti: colleghi, soci e clienti

Entra nel nostro mondo!Avviata con successola campagna “Nuovi soci”di Andrea Dissette

Tatiana Crivellin - Rovigo

Carmelo Patternello - Villanova del Ghebbo Daniele Giacobbe - Lendinara Gaetano Scaramozzino - Borsea

“Entra nel nostro mondo” è la prima iniziativaconcretamente indirizzata a cogliere le esi-genze della clientela più giovane ed incline

all’utilizzo di internet. Un’idea che ha lo scopo di favo-rire una dinamica evolutiva rispondente alla necessitàdi offrire modi diversi di approccio alla Banca e dove ilconcetto di innovazione ruota intorno al Cliente.

Un’offerta che necessariamente si basa sulle nuovetecnologie, ingrediente fondamentale nell’utilizzo delmobile banking.

Primi, tra le Banche di Credito Cooperativo, a proporreai nuovi soci con ètà compresa tra i 18 ed i 40 anni unaformula integrata di accesso ai servizi bancari che in-clude un Ipad mini retina.

Avviata nel mese di novembre l’attività si è caratteriz-zata da subito per il notevole interesse e procede consoddisfazione; si concluderà il 31 gennaio 2014.

È la prima tappa di un percorso che porterà gradual-mente RovigoBanca nel web per costruire modelli diservizio diversi in funzione delle caratteristiche e delleesigenze dei clienti.

Il Vice Direttore Generale Andrea Dissette

25VITA DELLA BANCA

Il prossimo potresti essere TU!

Simone Moretti - Badia Pol.

Manuel Zanin - Rasa Linda Albiero - Adria Alessia Stella - Lendinara

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Elisa Pizzardi - Ceregnano

Tomas Casaroli - Ferrara

26Lisa Castrignanò - Rovigo

Massimiliano Cigarini - Fratta Pol.

VITA DELLA BANCA

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Gli albori della Nuova Italia mettono impietosa-mente a nudo i gravi problemi che attanaglianoil giovanissimo stato uscito unito dalle Alpi alla

Sicilia sulle ali degli entusiasmi patriottici risorgimentali.Si alternano alle leve di comando la Destra liberal-con-servatrice per il primo quindicennio, poi dal 1876 la Si-nistra progressista di Depretis, Cairoli, Crispi, Nicotera,Mancini, Magliani, Zanardelli, in sella fino al febbraio1891 quando la destra liberale ritornò al potere colprimo governo Rudinì. Quarant’anni di politica ammini-strativa, sotto l’usbergo della monarchia sabauda, fo-calizzano ma non risolvono una lunga serie di questioni

importanti, che traloro si interse-cano. Fallisce lanormalizzazionedei rapporti con laSanta Sede. Cosìpure viene man-cata la compene-trazione tra Norde sud del paese. Laquestione romana e quella meridionale saranno l’imba-razzante imprinting di un lungo percorso di storia na-

Da Casse Rurali a Banche di Credito CooperativoLa Cooperazione di credito in Polesinedi Pier Luigi Bagatin

Il credito finanziario in ItaliaQuando nascono le Casse Rurali

La diffusione delle casse rurali, nella versione inte-gralisticamente cattolica, propugnata da don Ce-rutti, fu repentina. Solo nel Veneto nel secondo

semestre del ‘92 ne nacquero 30; 25 l’anno dopo. Quat-tro anni dopo il divario con le casse “neutre” di Wollem-borg (che ebbero seguito solo nella regione veneta) èenorme. Alla fine del ‘97 sono 408 le casse venete cat-toliche; 69 quelle neutre.Il prete di Gambarare scese in Polesine nell’aprile del1892, per tenere una conferenza a Lendinara alla pre-senza “di molti parroci e di molto pubblico”, come anno-tano le cronache del tempo. Il sostegno della diocesiadriese era perfettamente trasparente. L’iniziativa delle“casse” pareva attagliarsi perfettamente alla natura ru-rale del Polesine, alla gravità della sua situazione eco-

nomico-so-ciale. La rottadell’Adige dels e t t e m b r e1882 erastata un au-tentico fla-gello. Ma siaprima siaancor più dopo il disastro idraulico dell’82 il Polesinecondivideva i primati negativi delle zone più depressed’Italia: per la pochezza delle paghe in agricoltura, per lapiaga dell’analfabetismo, per l’affollamento e la fati-scenza delle abitazioni, per la scarsità e la micidiale mo-notonia del vitto che spalancava le porte alla malaria e

Le Casse Rurali in PolesineDalle origini al XX secolo (prima parte)

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zionale in-c o m p i u t a ,l a c e r a t a ,con fre-quenti ritornidi incom-prensioni, dii n t r a n s i -genze, di ac-c e n s i o n irabbiose. Af-facciandosisulla scenainternazio-nale cresce

nei ranghi politici e militari italiani l’attrazione per le roc-ciose potenze centrali (l’impero degli Asburgo e il Reichtedesco) mentre prendono ad allignare sogni di gran-dezza e si accrescono conseguentemente le spese peril potenziamento dell’esercito e della marina. E’ sul ver-sante interno, sociale ed economico, che si dovrebbeimprimere il sigillo di una politica riformatrice, popolaree democratica. Ma all’allarmante deficit pubblico si

pensò di far fronte tramite una spietata leva fiscale, nonparametrata sull’effettiva ricchezza e con l’aggiunta diun’odiosa tassa sui consumi, applicata alla fonte, cioèsul prezzo del macinato. Il voto era monopolio di pochi.Si esprimeva per il parlamento solo il 2% della popola-zione. Unica discriminante: il censo elevato. Senato esindaci erano di nomina regia. La miseria diffusa tro-vava fondamento e naturale corrispettivo nell’elevatis-simo tasso di analfabetismo. Se nel 1861 - annodell’unificazione - su 22 milioni di italiani ben 17 non sa-pevano leggere e scrivere, dieci anni dopo gli analfabetierano 19 milioni su una popolazione complessiva lievi-tata a 27 milioni. Otto mariti su 10 non erano capaci disottoscrivere l’atto di matrimonio, se non con un’ano-nima croce; e per le spose ancora peggio: nove su dieci.Solo sei ragazzi su 10.000 giungevano a frequentarel’Università, e rarissime erano le fanciulle che prosegui-vano gli studi dopo i corsi elementari. Un tristissimoquanto eloquente primato italiano dell’ignoranza, causa-effetto dell’indigenza, dello sfruttamento, della netta se-parazione dei ceti. L’alfabeto non era fra le opzioni dicoloro cui mancavano la luce e l’aria, di chi viveva nel-l’umido e nel fetore - denunciava crudamente Pasquale

alla pellagra. Un’inchiesta giornalistica aveva definito l’in-dustria in Polesine “microscopica, di poca importanza,senza espansione, senza vitalità”. I fremiti della protestaportarono nell’84 agli scioperi de “la boje”. Ma i disordinifurono spenti senza difficoltà dalla truppa fatta interve-nire con solerzia. E sui capi della ribellione si abbatte-rono le pene irrogate dai tribunali. Non restava che ilsalto nel buio dell’emigrazione, con l’odio nel cuore con-tro i padroni e i ricchi, e l’amaro rigetto di una terra ma-trigna e avara. Le partenze che erano già cominciatenegli anni ‘70, ebbero un’impennata. In poco più di unventennio, dal ‘77 al ‘99, se ne andò soprattutto verso leAmeriche un terzo dell’intera popolazione polesana: 60mila emigranti su 222.000 abitanti. Scese in campoanche il mondo cattolico locale, con il ritrovato fervoredell’Opera dei Congressi e l’elevato monito della Rerumnovarum di Leone XIII (1891), con il conforto e la guidasicura di un uomo di alto pensiero e di ispirato agire, ilmonsignore di Arquà, Giacomo Sichirollo (1839-1911).La fondazione di casse rurali e di società di mutuo soc-corso fu una delle più felici iniziative avviate dal cattoli-cesimo polesano nell’ultimo decennio dell’Ottocento. Ilmerito del “primo passo” fu di una frazioncina della cam-

pagna lendinarese, Molinella, dove si era confinato unprete Cavanis, il trentino don Giuseppe Miorelli, scac-ciato con i confratelli dalle scuole pubbliche del centrocittadino. La primacassa rurale delladiocesi di Adriasorse per suaopera in una co-munità parroc-chiale di neanche700 anime il 29luglio 1893. Qual-che mese dopo fula volta dellacassa di “SantaSofia”, cuore pul-sante il Duomolendinarese delcattolicesimo po-lesano con i fra-telli Lorenzoni, iltipografo editoreBuffetti, mons.

Giovanni Giolitti

Leone Wollemborg

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Villari. Se i contratti di la-voro erano assolutamenteinadeguati alle necessità diuna vita vivibile dei lavora-tori, si aprì la valvola disfogo dell’emigrazione. Neldecennio tra l’87 e il ‘96essa toccò punte vertigi-nose: 290.000 unità nel1888; 307.000 nel 1896;complessivamente più di 5milioni di connazionali nel-l’ultimo quarto di secolo la-sciarono l’Italia in cerca dilavoro .Sul versante monetario il corso forzoso (cioè dell’au-mento della circolazione cartacea rispetto al controva-lore in metallo) fu abolito dalla Sinistra nel 1881. Maquesto certamente non poteva significare la conquistadella prosperità, viste le palesi sofferenze del mondoagricolo, e gli avvii timidi dell’apparato industriale. Né ilsistema creditizio poteva dirsi adeguato ai tempi siasotto il profilo del controllo della massa fiduciaria (perché

erano troppi ancora gli isti-tuti ad avere il privilegiodell‘emissione, cioè la pos-sibilità di stampar moneta,e da lì a poco lo scandalodella Banca Romanaavrebbe dimostrato l’ina-deguatezza della situa-zione) sia sotto il profilodella diffusione del credito,che non riusciva ad esten-dersi in modo efficacepresso gli strati sociali piùdeboli.Quando l’economia inter-

nazionale venne investita da una potente crisi, cui si ag-giunse il flagello di alcuni cattivi raccolti che misero adura prova i sistemi produttivi locali, pagò le conse-guenze del momento difficile prima di tutto il sistemacreditizio, troppo esposto nelle sue principali compo-nenti a livello nazionale in speculazioni edilizie, e anco-rato, riguardo ai troppi istituti di emissione, ad unasituazione arcaica e difficilmente controllabile. Le due

Bonincontro. L’esempio di Molinella e di Santa Sofia fuseguito nei mesi successivi da Presciane, Villanova delGhebbo, San Biagio di Lendinara, Massa superiore, eancora da Fratta Polesine, Castelguglielmo, Cavazzana,Rovigo (S. Stefano) e Boara Polesine che portarono atutto il 1894 a 12 il numero delle casse rurali presenti inPolesine. Una diffusione che proseguì a ritmo ancor piùsollecito l’anno dopo (1895): ben 12 furono costituite nelprimo semestre (Lusia, Baricetta, Rovigo SS. Francescoe Giustina, Rasa, Pontecchio, Corbola, Ficarolo, Pin-cara, Ramodipalo, Concadirame e Villafora, Costa di Ro-vigo. Altre 5 seguirono nella seconda parte dell’anno:Grignano, Arquà polesine, Borsea, Bosaro, Stienta. Lafioritura delle casse, con l’esplicito collegamento alle par-rocchie, godette sulle prime di un’accoglienza favorevoleanche presso i ceti non clericali. Come diceva un accre-ditato esponente del mondo dell’agricoltura polesana, ildirettore del “Polesine Agricolo” Tito Poggi, era cosa ot-tima ed eccellente che “anche nella nostra provincia ilpiccolo affittuario, il piccolo possidente, il colono trovas-sero un po’ di credito a buon mercato...salvi da quellapestilenza che è l’usura”. I prestiti venivano accordati“con estrema prudenza”, per motivi comprovati e per im-

porti non elevati.Vigeva il principiodella solidarietà illi-mitata fra i soci, unelemento basilaredel sistema Raif-feisen mutuato daCerutti, una ce-sura netta con lebanche popolariluzzattiane a re-sponsabilità limi-tata e a baseazionaria. Come siè ben espresso un storico che ha ottimamente appro-fondito il credito cooperativo in area cattolica, l’indimen-ticato Silvio Tramontin, nelle casse rurali la solidarietàillimitata “doveva essere espressione di uno spirito di so-lidarietà e di fratellanza, o meglio ancora di carità cri-stiana, di responsabilità del singolo verso tutti gli atti(richieste di danaro, prestiti, spese) compiuti dalla cassa,scuotendo così la tradizionale inerzia del contadino.Avrebbe inoltre escluso l’ipotesi di emissioni di azioni,

banche maggiormente rappresentative, la Società dicredito immobiliare e la Banca Generale, fallirono nel1893. Il loro crac fu preannunciato da quello di altri isti-tuti locali, ma non per questo meno importanti: il BancoTiberino, quello di Torino, la Banca dell’Esquilino. Loscandalo della Banca Romana alzò, poi, un altissimopolverone politico-finanziario. Era uno dei sei istituti colprivilegio dell’emissione. Ma autorizzato per 70 milioni,

si scoprì che ne aveva in realtà 140 in circolazione, conuna riserva per soli 25. E più di qualche parlamentare oministro aveva avuto qualche prestito di favore.Per porre rimedio all’incresciosa situazione (e tentare disalvare se stesso, ma senza riuscirvi) Giolitti con lestis-simo consenso della maggioranza parlamentare avevadecretato la fondazione di una nuova banca di emis-sione, finalmente a livello nazionale, che avrebbe inglo-bato i maggiori istituti d’emissione esistenti (la Nazionaledel Regno e le due toscane) e si sarebbe accollata glioneri della disciolta Romana. In dieci anni, grazie alleriserve auree e alla rete d’affari ereditata, avrebbe do-vuto scrollarsi di dosso il peso della forte passività dipartenza. Il provvedimento, promulgato l’1 agosto 1892,entrò in vigore il gennaio successivo, introducendoaspetti di grande efficacia nel medio-lungo periodo. Il di-ritto dell’emissione, concentrato in un solo grande isti-tuto, e l’autonomia della “Banca d’Italia” nella scelta delsuo direttore (poi chiamato «governatore») a ribadirneuna funzione squisitamente tecnica e non di vassallag-gio politico, avrebbero posto l’istituto al centro dell’arci-pelago bancario nazionale, obiettivo che saràpienamente raggiunto nel ‘36.

sia pure di piccolotaglio e quindi ilcontrollo dellacassa rurale daparte dei ‘signori’ ingran parte liberali emassoni; mentrenon avrebbe impe-dito la partecipa-zione di piccoli emedi proprietari, edanche di qualchepadrone cattolicodisposto a metteretutto il suo”. Nel

corso del 1895 venne costituita la Federazione dioce-sana delle casse rurali. Primo presidente fu il lendina-rese Lorenzo Lorenzoni, che venne chiamato in questasua veste a far parte di una nuova istituzione decisa dalmovimento, con la fondazione a Parma della CassaCentrale delle casse rurali cattoliche d’Italia. La Federa-zione polesana (che trasferì dopo poco la sede da Len-dinara a Rovigo) si pose come punto di riferimento per

l’organizzazione delle casse locali nonché per la costi-tuzione di sotto-agenzie di affari per gli acquisti e le as-sicurazioni collettive. L’espansione delle casse continuònel 1896 con la fondazione di Sant’Apollinare, Buso, S.Maria Assunta di Adria, Mardimago, Mazzorno di Bottri-ghe, Salvaterra, Melara, Bergantino, Saguedo. L’annodopo fu la volta di San Pietro e Paolo-Cattedrale di Adria,Ceregnano, Villadose, San Martino di Venezze. All‘Espo-sizione di arte sacra di Torino nel 1898 la Federazionedelle Casse Polesane inviò un volume che fu presentatoal S. Padre con i dati relativi alle 44 casse che vi aderi-vano.La grave crisi che investì lo Stato italiano proprio in quel1898, con la contrapposizione di aree cattoliche, radi-cali, repubblicane e socialiste al potere liberale, con iconseguenti disordini di piazza sedati a Milano dallamano spietata di Bava Beccaris, investì marginalmenteil Polesine. La diocesi adriese fu l’unica nel Veneto a nonsubire repressioni di sorta. Nessuna istituzione cattolicafu soppressa, grazie anche alla linea di condotta pru-dente imposta da mons. Sichirollo. Come avrebbero di-mostrato i primi anni del Novecento, una nuova stagionestava per sbocciare fra liberali e cattolici italiani, disposti

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Mons. Giacomo Sichirollo

Lungimirante si mostrò in quegli anni difficili, nella con-citazione e nello smarrimento degli azionisti e dei ri-sparmiatori rovinati, la fondazione di banchemaggiormente attrezzate per le operazioni di credito or-dinario e soprattutto per quelle a lungo periodo richiestedal credito industriale. Lo dimostra lalunga vitalità di due colossi della fi-nanza, come la Banca Commerciale(dal 2001 fusa in Banca Intesa) e ilCredito italiano (ora in Unicredit) fon-date rispettivamente nel 1894 e nel1895 con sede l’una a Milano, l’altroa Genova, con apporti di capitaliesteri.Al di là comunque dei terremoti nelgotha della finanza, il prezzo socialedi quegli anni «fra i più magri dell’economia del nuovoregno» (secondo l’economista Gino Luzzatto), finì na-turalmente per scaricarsi sulle classi più fragili. Per levittime delle annate sterili, non c’era possibilità di creditoattagliato ai bisogni. Era una delle massime debolezzedel credito agrario italiano. I contadini, i piccoli fittavoli ei mezzadri non erano inseriti nei piani organici del si-

stema creditizio esistente. Non erano attrezzate in lorofavore le governative Casse di Risparmio. Non lo eranoi Monti di Pietà, perché coloro che avevano bisogno dipiccoli prestiti come del pane e dell’acqua non avevanopegni da depositare. Anche le Banche Popolari, presenti

soprattutto nelle città, avevano unaltro bacino operativo, essendosispecializzate a soddisfare i bisognidei commercianti e della piccolaborghesia urbana. Né potevanofare qualcosa di significativo e diadeguato alle evenienze i Montifrumentari, poco diffusi al Nord edepressi da provvedimenti senzafiducia nei loro riguardi. I protago-nisti dell’epopea della fatica diven-

tavano quasi invariabilmente prede indifese degli artiglidell’usura. Fino alla spallata di Loreggia del 1883, alleintuizioni di un ebreo illuminato come Wollemborg e alsuo emulo in campo cattolico don Luigi Cerutti, che mi-sero all’incasso di piccole ma funzionalissime casse dicredito rurale monete sonanti come la fiducia solidale el’aiuto responsabile.

gli uni e gli altri a qualche transazione reciproca e a guar-dare con preoccupazione comune la crescita dell’oppo-sizione socialista. Stava mutando anche il quadroeconomico oltre che politico nazionale e provinciale. Lecondizioni della popolazione rurale del Polesine miglio-rarono un po’, anche se la provincia di Rovigo venne ap-pena lambita dal processo di industrializzazione che nelnord Italia durante il periodo giolittiano si dimostrò parti-colarmente intenso e fruttuoso. Dopo i timori del ‘98 con-tinuarono a sorgere nuove casse rurali, 5 nel triennio acavallo della fine secolo: a Sarzano e Loreo nel 1899, aTrecenta e Fiesso Umbertiano nel 1901, a Garofolo nelgennaio 1902. Ai vertici delle casse erano saliti nellaquasi totalità i laici (i parroci erano stati invitati a decli-nare l’incarico di presidenza, mantenendo eventual-mente il ruolo meno impegnativo di consiglieri o sindaci).Nel gennaio 1901 prese avvio il periodico della diocesi,“La settimana” affidato a mons. Bonincontro. Alla fine diquello stesso anno venne fondata la “Banca cattolica delPolesine” (l’atto notarile è del 17 dicembre). Secondo leindicazioni del comitato diocesano, che da tempo cer-cava di attivarla, essa rispondeva ad un “vero bisognodella diocesi” soprattutto per il coordinamento della cin-

quantina di casse rurali confederate. La crescita del mo-vimento polesano e nazionale, pur con pochi anni di vitasulle spalle, portava con sé l’insorgere di problemi orga-nizzativi e gestionali che richiedevano seria pondera-zione e strumenti adeguati a nuove necessità.

(I-continua)

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Il 31 ottobre non è solo Halloween, lagiornata delle streghe e degli zombie, maanche il giorno in cui si celebra in tutto il

mondo la Giornata del Risparmio, manife-stazione nata in Italia e che si rinnova ognianno sin dal 1924. Oggi, dopo cento anniche hanno visto moltissimi eventi in camposociale ed economico (la crisi di Wall Street

del 1929, la crisi petrolifera degli anni set-tanta, la crisi finanziaria iniziata nel 2008con il fallimento della Lehman Brothers), il

risparmio è ancora allabase di una finanza chevoglia essere motore disviluppo delle comunitàlocali.La ricorrenza, intitolataquest’anno “Il rispar-mio, volano della ri-presa produttiva”, havisto RovigoBanca im-pegnata su più fronti.L’Istituto di via Casalini,che è solito celebrarequesto appuntamentocon iniziative rivolte so-

prattutto alle scuole, per l’89^ giornata in-ternazionale ha messo in cantiere una seriedi attività collegate tra loro nell’ambito delprogetto “RovigoBanca incontra la Scuola”.Già a settembre, con l’apertura del nuovoanno scolastico, le scuole di ogni ordine egrado sono state contattate per la fornituragratuita dei richiestissimi calendari scola-stici murali, da appendere nelle aule. Con-testualmente, ben consapevole dellenumerose iniziative cui la scuola è sottopo-sta, in prossimità della celebrazione dell’89^Giornata Mondiale del Risparmio, è statasottoposta all’attenzione di tutti gli IstitutiComprensivi, rientranti nella propria zona dicompetenza, la propria proposta di rifles-sione sulla formazione consapevole e re-sponsabile all’uso del denaro. Il progetto “RovigoBanca incontra laScuola”, alla luce della persistente situa-zione di crisi che investe il mondo dell’eco-nomia e della finanza, assumeun’importanza ancora più strategica.L’obiettivo dell’iniziativa interdisciplinare èduplice, da un lato si vuole stimolare una ri-flessione su valori quali il risparmio, la soli-darietà, la democrazia, il localismo ed ilmutualismo; dall’altro, si vuole invece per-mettere agli studenti di entrare a direttocontatto con la realtà del Credito Coopera-tivo, con la sua storia ed i principi su cui sifonda.In questo contesto, lo scorso 30 ottobre glialunni della quinta classe della scuola pri-maria di Arquà Polesine si sono recati in vi-sita alla locale filiale della Banca, dovehanno potuto prendere visione di come fun-ziona un istituto di credito e di quali sono iprincipali servizi offerti. La curiosità dei ra-gazzi è stata tale che, attraverso domandespecifiche e puntuali, sono riusciti a toccaretutti i principali argomenti inerenti al rispar-mio, all’utilizzo del denaro ed alle finalità delsistema del Credito Cooperativo.

RovigoBanca incontra la ScuolaLe celebrazioni dell’89^ Giornata Mondiale del Risparmioal centro delle attività della Banca rivolte al mondo della scuoladi Bruno Candita

VIVI LA BANCA

Visita alla filiale

di Giacciano con Baruchella

degli alunni della Scuola

dell'Infanzia "San Giuseppe"

di Baruchella

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Il 31 ottobre a Giacciano con Baruchella iprotagonisti sono stati i bambini dellaScuola d’Infanzia “San Giuseppe” i quali, vi-sitando la filiale di RovigoBanca, hanno vo-luto vedere e toccare con mano i “soldi dicarta” (preferendo quelli di grande taglio) edimostrato grande interesse per il funziona-mento della cassaforte e del bancomat. Il 22 novembre è toccato ai ragazzi dellascuola media di Costa di Rovigo ospitarciper intraprendere, in nostra compagnia, unpercorso “letterario” alla scoperta del ri-sparmio e del reale valore del denaro.Durante il mese di novembre gli alunni delleclassi quarte e quinte delle scuole primarieappartenenti all’Istituto Comprensivo di Po-lesella (comuni di Bosaro, Crespino,Guarda Veneta, Polesella e Pontecchio Po-lesine), hanno avviato un interessante la-boratorio sul tema del risparmio alimentare,con un focus incentrato sulla lotta allospreco. L’idea di partenza è scaturita da undato sconcertante riportato dalla FAO, se-condo la quale sono 900 milioni le personeche soffrono la fame nel mondo, che diven-tano 79 milioni in Europa, mentre in altreparti del globo un terzo del cibo prodottoviene buttato o sprecato. Un tema di grandeattualità, quindi, che la Banca, da sempresensibile alla promozione sul territorio di ini-ziative finalizzate alla diffusione dei correttistili di vita sostenibili, ha scelto di dedicareai più giovani. Sbocco dell’attività intrapresaè stata la realizzazione del “Calendario deiPiccoli 2014”, illustrato con i disegni deibambini. Moltissime altre scuole primarie e seconda-rie hanno fatto pervenire la propria adesionealla quinta edizione del concorso “La Cicala& la Formica”, avviando un percorso forma-tivo di educazione al risparmio consapevoleed alla cooperazione, con l’obiettivo di favo-rire negli alunni conoscenze ed esperienzeutili ad educarli alla solidarietà e ad un usopiù consapevole del denaro, strumenti percostruire e rafforzare in essi la coscienza delproprio essere cittadini appartenenti ad unacomunità sempre più allargata.A gennaio, dopo la pausa per le festività nata-lizie, riprenderà l’intensa attività di sensibiliz-zazione nelle scuole con la partecipazione diesperti dello staff di RovigoBanca e ricomin-cerà la programmazione delle visite guidatealle filiali dell’Istituto.

VIVI LA BANCA

Gli alunni della classe V della Scuola Primaria di Arquà Polesine in visita presso la locale filiale della Banca

I bambini dell'ultimo anno della Scuola Materna "S. Sofia" visitano la filiale di Lendinara

Foto di gruppo con gli alunni della classe terza della Scuola Materna "San Biagio" di Lendinara

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L’incontro tra Papa Francesco

e il Presidente del Consiglio

Enrico Letta

Lo scorso 4 otto-bre alla visita pa-storale di Papa

Francesco ad Assisierano presenti circa ot-tantamila persone pro-venienti da ogni partedel mondo. Tra i pelle-grini, giunti per pregarecon il Pontefice sullatomba del poverello,c’era anche un pezzodi Polesine.

Infatti, un gruppo di fedeli provenienti da diverselocalità della nostra provincia, rispondendo adun’iniziativa promossa da RovigoBanca fra i pro-pri soci e clienti, ha partecipato alla Santa Messaed alla cerimonia dell’offerta dell’olio per la lam-pada votiva al Patrono d’Italia, svoltesi in piazzaSan Francesco.Saliti in pullman alle tre del mattino, dopo ore diattesa in piena notte, sfidando anche la pioggia,i componenti del gruppo sono riusciti a guada-gnare un posto nelle prime file. L’attenzione e la prossimità alla gente comuneda parte di Papa Francesco avevano sollecitatodecine di migliaia di richieste di partecipazione

che, per motivi di sicurezza, l’organizzazionenon aveva potuto accogliere in pieno. «Noi ci siamo mossi già a luglio, appena saputodella visita pastorale – ci spiega Bruno Candita,animatore dell’iniziativa - con Chiara Segantindell’agenzia “La Casa del Viaggio“ abbiamotempestato di telefonate la segreteria della dio-cesi di Assisi fino a quando, stremati, ci hannoconcesso gli agognati pass. Abbiamo trascorsotutta la notte al freddo, salendo da Santa Mariadegli Angeli a piedi fino alla basilica superiore,ma ne è valsa la pena. Siamo tutti ancora moltoemozionati e non ci saremmo mai persi questoappuntamento. Francesco che torna a casa è lastoria che si scrive».L’attesa è stata lunga, ma piacevole. Il clima chesi respirava era di eccitazione e Papa France-sco ha lasciato una traccia indelebile nelle mi-gliaia di pellegrini che si sono riversati nellacittadina umbra.Nel corso della giornata Papa Bergoglio ha salu-tato e cercato il contatto con i fedeli. Ancora unavolta ha indicato, ed approfondito, le linee guidadel suo pontificato sulle orme di Francesco d’As-sisi, coinvolgendo tanta e tanta gente che si è ag-grappata al suo messaggio di speranza. Durante l’omelia, il Pontefice ha esaltato la figuradi San Francesco dicendo: «Insegnaci a rima-nere davanti al Crocifisso, a lasciarci guardareda Lui, a lasciarci perdonare, ricreare dal suoamore e ad essere strumenti della pace, che hala sua sorgente in Dio, la pace che ci ha portatoil Signore Gesù».Papa Francesco ha confermato di essere unPapa vicino alla gente, semplice ed umile. UnPapa vero, che ha scelto il profilo basso ma con-cretamente umano non a parole quanto, piutto-sto, nei fatti e nei modi di ogni giorno. Un Papameraviglioso e vero, come recitavano i tanti stri-scioni esposti.Senza dubbio, si è trattato di una giornata sto-rica, destinata a cambiare il futuro dellaChiesa. Una giornata che resta un segno del-l’attenzione e della sete di spiritualità presentenell’uomo di oggi.

LA BANCA PER I SOCI

Ad Assisi con Papa FrancescoSoci e clienti in pellegrinaggiodi Chiara Paparella

I Soci di RovigoBanca davanti

alla Basilica di San Francesco

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Piazza XX settembre a Rovigo, il fascinosoe ordinatissimo slargo davanti ad uno deisantuari mariani più belli e noti del basso

Veneto (quello della Beata Vergine del Soccorso),ha incorniciato in un assolato sabato di fine estatela cerimonia di beatificazione di Maria Bolognesi.Una festa pubblica e partecipata che ha suggel-lato la celebrazione di una sorprendente quantoriservata figura di donna, di laica, di vergine e dimistica, vissuta per la quasi totalità della sua nonlunga esistenza nel natio Polesine. Venuta almondo a Bosaro, sulle sponde del Canalbianco il24 ottobre 1924, Maria Bolognesi risiedette nel-l’infanzia con la famiglia in modestissime case ru-rali nelle campagne tra San Cassiano e Crespino(papà e mamma erano salariati nullatenenti).Tra-sferitasi dal novembre 1946 e fino al 1951 a Ca-vezze di San Cassiano, presso una famiglia divicini, generosi nell’accoglierla (i coniugi Angela eFerdinando Piva), si portò poi presso altre fami-glie di benefattori di Rovigo (Mario e Wanda Guer-rato dal 1951 al 1955; Novella e Zoe Mantovanidal 1955 al 1966) dove visse buona parte deglianni della maturità, fino all’approdo nella casa divia Giovanni Tasso. Qui, nelle prime ore del 30gennaio del 1980, Maria Bolognesi spirò. Il primo e più naturale interrogativo sorge su cosaha potuto, a soli trent’anni dalla morte, mettered’accordo le istituzioni centrali del cattolicesimo etanti semplici fedeli conterranei sulla sua eroicainterpretazione della vita e della fede. La letteraapostolica di Papa Francesco, datata 24 agosto2013, al termine di accurati riscontri canonici, con-cede in maniera inequivoca “che la Venerabileserva di Dio Maria Bolognesi, laica, sostenuta dalVangelo della Carità, divenuta serva dei sofferentinel corpo e nello spirito, nell’imitazione di GesùCrocifisso, d’ora in poi sia chiamata Beata e chesi possa celebrare la sua festa nei luoghi e se-condo le regole stabilite dal diritto, ogni anno il 30gennaio, il giorno in cui è nata al cielo”.Maria Bolognesi ha intinto i suoi giorni, soprattuttoquelli dell’infanzia, negli umori dell’indigenza edelle difficoltà. Ma anche quando divenne agliocchi dei rodigini la «signorina vestita di nero»,

chiusa nel rigore di un’austera veste nera portataappena sopra le caviglie, lei che era laica, non lemancò d’essere osteggiata, derisa, malvista, cri-ticata, anche tra le file del clero.L’ascesa da “pitocca batisguazzo”, accusata diessere “pazza”, “isterica” “sc-entrata”, a “sublimeesempio di carità e pazienza” (come recita unadelle giaculatorie ufficiali), è a dir poco vertiginosa.Nel contesto di una “teologia della vita quotidiana”,di un’ardente missione di carità alimentata da unassiduo abbandono mistico, emergono comun-que chiare alcune linee della sua esperienza. Fuuna contadina umile dalla fede semplice e roc-ciosa, che cercò fin da bambina il soprannaturale.Una donna che rinunciò a se stessa per donarsicompletamente ai famigliari, ai bisognosi, ai piùpoveri. Un’anima consacrata dalla chiarissima vo-cazione, che non cercò il rifugio delle comunità re-ligiose. Una laica che non temette il disprezzo peril vestito nero che contrassegnava un programmae uno stile di vita. Una figlia rifiutata che riscaldòd’affetto le famiglie in cui abitò. Una creatura dallaforte personalità, troppo spesso non compresa,segnata a dito. Una mistica senza crisi né nottispirituali che delle virtù della sofferenza e del sa-crificio fece gli scalini per salire verso l’alto. Unaprediletta da Dio, destinataria di straordinarietà,che protesse con rigore in uno stupore riservato.Una serva di Gesù Crocifisso e del prossimo indifficoltà, in particolare dei bambini, degli amma-lati, degli smarriti. Una illetterata, quasi analfabeta,capace però di un’efficacissima stenografia deipalpiti della sua anima. Una fonte mai stanca dipreghiera per la salvezza degli spiriti e la santifi-cazione dei sacerdoti, corpo militante della chiesa.Una beata tutta polesana della Chiesa universale,che amò la carità come virtù della vita e che la-scia soprattutto ai polesani un esempio forte daconservare e meditare.

Maria Bolognesi, BeataLa mistica, laica, chiamata a diventare segno della presenza di Diodi Pier Luigi Bagatin

VIVI LA BANCA

Rovigo- Piazza XX Settembre,

cerimonia di Beatificazione di

Maria Bolognesi

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Il 26 novembre siconsolida la tradi-zione del Concerto

di San Bellino, un ap-puntamento divenutosempre più popolare,nato per celebrare inmusica il Santo Pa-trono della città di Ro-vigo.Anche l’ultima edi-zione, che si è svoltacome di consuetonella straordinaria cor-nice del Tempio dellaBeata Vergine delSoccorso detta “LaRotonda”, è stata ca-

ratterizzata da un ampio successo di pubblico.L’attesissimo appuntamento, promosso da Ro-vigoBanca grazie alla fruttuosa collaborazionecon il Conservatorio Statale di Musica di Ro-vigo e con il Sindacato del Tempio della Ro-tonda, ha ancora una volta avuto perprotagonisti i circa settanta strumentisti del-l’Orchestra Giovanile “Francesco Venezze”.L’idea di presentare al pubblico rodigino l’or-chestra formata dai ragazzi parte dalla forteconvinzione che attraverso il Concerto di SanBellino è possibile presentare al Polesine i ri-

sultati del proficuo sostegno concesso dallaBanca alle attività formative del Conservatorio“F. Venezze”, dando contestualmente risaltoad un percorso di musica d’insieme altamenteformativo e gratificante. Come è stato più volte evidenziato, il legamefra RovigoBanca ed il Conservatorio rodiginonon è dettato solo dalla vicinanza fisica delleloro sedi, prospicienti via Casalini, ma è so-prattutto il risultato del comune intento di dif-fondere la sensibilità per la cultura musicalenel nostro territorio. Entrambe sono realtà pro-fondamente radicate, legate anche da un ac-cordo di sponsorizzazione che, pur nellacomplessità e criticità economica globale delmomento, conferma il sostegno per le attivitàdidattiche, in particolare quelle che vedono perprotagonisti questi giovanissimi talenti.L’evento, patrocinato dalla Provincia e dal Co-mune di Rovigo, dopo il saluto delle autorità siè contraddistinto per una esibizione che ha la-sciato l’attenta platea decisamente emozio-nata ed entusiasta. Il concerto, magistralmenteeseguito dai ragazzi, è stato diretto dal M°Luca Paccagnella, docente di musica d’in-sieme per archi, che si è avvalso della colla-borazione di Daniela Borgato, docente diMusica d’insieme per fiati.Il programma, caratterizzato dal tema “LaDanza in Musica”, ha proposto un viaggio at-

Concerto di San Bellino: l’omaggio musicaleal Patrono della città di RovigoGrande prova dell’Orchestra Giovanile “F. Venezze”di Chiara Paparella

CULTURA, COSTUME E TEMPO LIBERO

Il Presidente

di RovigoBanca,

Lorenzo Liviero

Il Presidente del Conservatorio

“F. Venezze” di Rovigo,

Fausto Merchiori

Il Sindaco di Rovigo, Bruno Piva

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traverso contaminazioni musicali di origini di-verse. Le danze, colte e profane, hannofatto da fil rouge all’esecuzione di brani dicompositori quali: Charpentier, Haendel,Holst, Janáček, Musorgskij, Gounod, Saint-Saëns, Čajkovskij, Šostakovič, Rossini,Strauss Jr., Kachaturjan, Bernstein e Mar-quez.La manifestazione ha visto una partecipa-zione calorosa ed attenta del pubblicoanche nel cogliere la grande emozione degliorchestrali. Gli applausi scroscianti ad ogniesibizione musicale ed il tutto esaurito,hanno dato il senso della partecipazione deicittadini del capoluogo polesano a questobellissimo evento musicale.L’immancabile bis, richiesto fortemente dalpubblico, ed il caloroso applauso finalehanno segnato la fine della manifestazione. Il Concerto di San Bellino, inserito nell’am-bito della rassegna “Concerti del Melo-grano”, farà da apripista ad una serie di altrieventi musicali che si svolgeranno nei pros-simi mesi in altre località del Polesine.

CULTURA, COSTUME E TEMPO LIBERO

Il Direttore d’orchestra, M° Luca Paccagnella

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Una nuova iniziativa dellaFondazione Banca delMonte ravviva l’interesse

intorno alla figura dello scultore ro-digino per eccellenza, Virgilio Mi-lani. Chi ha seguito anni addietrole manifestazioni promosse lode-volmente in loco - soprattutto dallastessa fondazione - intorno a que-sto taciturno artista del Novecento,

di pochi amici, ma amabilissimo esereno nei confronti dei giovani, sa che il suo postonella storia dell’arte italiana è maggiore di quelloche gli è stato finora riservato. Opere come legrandi terracotte a grandezza naturale (alcune sututte: la Contadina del 1933 con il fazzoletto intesta, la bocca aperta e le braccia conserte, in ungesto di terragno sbalordimento, o la Bagnantenuda, o ancora la Pietà della tomba Giandoso, ladiafana Donna della tomba Bacchiega) o le nudefigura bronzee della tomba di famiglia con le brac-cia al cielo (1955), da sole testimoniano una du-revole suggestione scultorea e insieme l’altaispirazione di uno spirito d’artista liberamente crea-tivo quanto distaccato dai percorsi del successo.Virgilio Milani è anche l’artista rodigino più pre-sente nella città natale, da cui una singolare fe-deltà non l’ha quasi mai distaccato nel corso dellalunga vita (1888-1977). A questa tangibile evi-denza si è collegata la più recente proposta dellaFondazione Banca del Monte: un percorso a luidedicato, che partendo dalla restaurata Fontanadella Riconoscenza (è del 1952, nella piazza difronte alla Stazione delle Ferrovie dello Stato) ina-

nella venti tappe nel cuore della città, conopere sempre visibili e visitabili per vie,piazze e palazzi, con approdo finale le in-tense realizzazioni del Camposanto. In-contri inattesi eppur sempre davanti agliocchi, riannodati da un filo di Arianna cheriserva il palpito della sorpresa di fronte alapidi, fregi, sculture coram populo di uncuore d’artista che tocca corde diverse,committenze pubbliche e private, interpre-tate all’insegna di una instancabile quantooriginale operosità.Anche la sede del nostro istituto fa capo-

lino in questo percorso, alla tredicesima sosta.Sulla facciata del palazzo che fu dei Casalini, c’èuna lapide del 1923 che celebra uno dei suoi piùpotenti appartenenti, quell’Alessandro che fuuomo del Risorgimento, potente politico liberale,senatore. Il tocco di Milani si concentrò su un fio-rito festone, abilmente scolpito, che si dipana nellaparte alta della lastra marmorea per riemergere aidue lati della scritta celebrativa, come ad abbrac-ciare e suggellare l’elogio delle parole in memoria.Una iniziativa lodevole il “Percorso Milani” cheperò non può che far riaffiorare il rammarico perquanto si è perso con la chiusura anni fa delloSpazio permanente dedicato allo scultore in duesale di pianterreno dei Grandi Fiumi. Lo ha giu-stamente lamentato sulle colonne dei giornali lo-cali un artista noto a livello internazionale comePaolo Gioli, figlio spirituale di Milani, suo esecu-tore testamentario, fra gli ispirati ideatori dello Spa-zio permanente inaugurato nel 2004. Una piccolama strepitosa raccolta, curata con intelligenza,sensibilità e generosità dai prestatori, dissoltasiinopinatamente mesi più tardi nelle nebbie del di-sinteresse e della irriconoscenza delle istituzionicittadine.

Palazzo Casalini nel “Percorso Milani”Venti tappe nel cuore della città, alla scoperta delle opere del grande scultore rodiginodi Pier Luigi Bagatin

Piazzale della stazione

ferroviaria di Rovigo.

Fontana, opera di

Virgilio Milani

Palazzo Casalini,

sede di RovigoBanca

CULTURA, COSTUME E TEMPO LIBERO

Targa dell’artista Virgilio Milani

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RovigoBanca ha festeggiato il comple-anno numero 107 di Angela Natali, cer-tamente una fra le clienti più anziane

dell’intero sistema delle Banche di CreditoCooperativo .Durante la sua ultima visita alla filiale di Ber-gantino, dove risulta essere cliente da moltianni, il direttore Stefano Ferri ed il collega Mat-teo Chieregato hanno voluto consegnare allasignora Natali un bel mazzo di rose rosse, a te-stimonianza del caloroso legame affettivo cheintercorre con la simpaticissima cliente.La signora Natali, ex lavoratrice agricola ed exemigrata in Germania, è diventata cliente dellafiliale da circa 15 anni. Quattro anni fa gli fu im-

pedito di usare la bicicletta, daallora si reca regolarmente in fi-liale per ritirare la pensione esbrigare i propri affari, accom-pagnata dal nipote Luciano Na-tali con il quale si vanta di stirargli le camicie.Non sappiamo se la signora Natali, nata a Ca-stelnovo Bariano l’11 settembre 1906, sia ef-fettivamente la più anziana tra tutti i clienti delleBanche di Credito Cooperativo, essendoci nu-merosi altri ultracentenari. Tuttavia possiamoaffermare con certezza che la signora Angela èla più longeva tra quanti frequentano Rovigo-Banca, conservando lucidità e freschezza noncomuni.

Festeggiati i 107 anni di Angela NataliUn caloroso abbraccio alla cliente più longeva della Bancadi Bruno Candita

VIVI LA BANCA

Sei commerciante e vuoi aderire a Negozio Amico?A gennaio riparte la nuova campagna adesionidi Bruno Candita

In questo particolare periodo di crisi econo-mica e di diffuse difficoltà lavorative, Rovigo-Banca ha pensato di dare ulteriore slancio

all’iniziativa “Club Negozio Amico”.Si tratta di una rete di attività imprenditoriali(agricole, artigianali, commerciali, industriali),clienti della Banca, che punta a mettere in evi-denza, suddivise per città e tipologie, le aziendeamiche dei Consumatori. Creato nel 2010, il net-work annovera attualmente circa 350 impreseconvenzionate. Con l’arrivo del 2014, in concomitanza con l’av-vio della nuova campagna di adesione, Rovigo-Banca chiederà agli esercenti di confermare lapropria partecipare al progetto. L’obiettivo dellaBanca è quello di continuare ad offrire motivi disoddisfazione ai soci, i quali, oltre a godere dellaqualità dei servizi bancari, potranno essere aiu-tati a risparmiare su molti altri costi.

Con “Club Negozio Amico”, infatti, gliesercenti si impegnano ad applicare untrattamento privilegiato con sconti edagevolazioni a tutti i soci di Rovigo-Banca, che dimostreranno di essere taliattraverso la presentazione della pro-pria tessera. Per far parte della grande squadra dei“Negozi Amici” basterà rivolgersi allapropria filiale, compilare un modulo econsegnarlo. L’adesione resta libera e comple-tamente gratuita. Al fine di rendere maggiormente fruibile il servi-zio, sono stati creati il portale internet www.club-negozioamico.it ed il gruppo facebook ClubNegozio Amico, attraverso i quali è possibileprendere visione delle pagine dedicate a tutte leimprese aderenti e conoscere le diverse varietàdi offerte riservate ai soci.

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Un anno è già passato, trapoco gireremo l’ultima pa-gina del nostro calendario

e quell’anno che ci sembravatanto lontano... è già qui! È tempo di calendari anche in Po-lesine: quello presentato a PalazzoCasalini, sede di RovigoBanca,però, spicca per la sua particola-rità. È una raccolta di visioni e disegni,inedita e brillante, che «intende at-tirare l’attenzione - ha detto il coor-dinatore dell’iniziativa, BrunoCandita, responsabile delle Rela-zioni Esterne di RovigoBanca -sulla vergognosa e diffusa abitu-dine di sprecare il cibo». « L’idea di creare un “Calendario

dei Piccoli” - ha proseguito Candita– è nata da un’intuizione del nostro Direttore Ge-nerale, Ruggero Lucin. Al calendario è stato dato un sottotitolo: “2014anno contro lo spreco alimentare”. Oltre a volerrappresentare un preciso impegno da parte deibambini, il calendario affronta la questione del ri-sparmio da prospettiva più comprensibile e con-creta. Magari il prossimo anno, scegliendo undiverso slogan , attraverso il calendario si potràaiutare a far scoprire ai bambini un’altra forma dirisparmio”.L’iniziativa, sviluppata nell’ambito del progetto“RovigoBanca incontra la Scuola”, è stata sup-portata dall’Istituto Comprensivo di Polesella, at-traverso il quale è stato attivato un laboratorio conl’obiettivo di trasmettere ai bambini le buonepratiche, attuabili nella vita di tutti i giorni, percontrastare gli sprechi, incentivare il risparmioe favorire la cooperazione attraverso il valoredella solidarietà. Non bisogna dimenticare, infatti, che ogni anno sibuttano 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti in tutto

il mondo. Un insulto a quanti soffrono la fame eduna perdita enorme da un punto di vista ambien-tale ed economico. Il coloratissimo Calendario dei Piccoli, oltre ad es-sere la testimonianza tangibile del percorso effet-tuato da questi alunni della scuola primarianell’ottica di arrestare lo sperpero impressionantedi cibo, assurge altresì a valido strumento per svi-luppare e diffondere tra le giovanissime genera-zioni l’educazione ad una sana alimentazione,facendo preferire loro gli alimenti freschi a quelliconfezionati e l’assunzione di comportamenti cor-retti riguardo alla stagionalità dei prodotti.Il calendario è stato realizzato con i disegni deglialunni frequentanti le classi quarta e quinta dellascuola primaria che, con la loro fantasia e creati-vità, hanno espresso le idee, le sensazioni, le im-magini di ogni mese dell’anno. A questo si deve lavarietà di stili: è stato scelto di mantenere que-st’effetto “mosaico” perché anch’esso racconta lastoria di questo gruppo di lavoro.Il Presidente di RovigoBanca, Lorenzo Liviero, nelcommentare positivamente l’iniziativa in sede dipresentazione del calendario, ha dichiarato «Hoil dovere di ringraziare il Dirigente scolastico del-l’Istituto Comprensivo di Polesella, Marilena Mo-scardin, l’intero corpo docenti ed, ovviamente,soprattutto gli alunni che hanno sposato appienoquesto progetto».I plessi coinvolti Nella realizzazione del progetto sono state coin-volte complessivamente 13 classi, appartenenti aiseguenti plessi: scuola primaria “S. Bonvento” diBosaro; scuola primaria G. Marconi” di Crespino;scuola primaria di Guarda Veneta; scuola prima-ria di Polesella; scuola primaria “Papa GiovanniPaolo II” di Pontecchio Polesine.Il calendario 2014, un bellissimo regalo natalizioper amici e familiari, è già in distribuzione ed èdisponibile presso la segreteria dell’Istituto Com-prensivo e presso le filiali di RovigoBanca.

Presentato il “Calendario dei Piccoli” Perché il 2014 sia un anno contro lo spreco alimentaredi Chiara Paparella

VIVI LA BANCA

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Una piccola somma, risultato di una libera sot-toscrizione tra i soci intervenuti all’ultima “Festadel Socio”, è stata consegnata direttamente

ad una congregazione religiosa molto attiva ad Haitinel sostegno alle giovani generazioni.La perla nera dei Caraibi, è il Paese più povero delcontinente americano, il cui indice di sviluppo umanolo colloca al 158 posto su 187 Paesi considerati. Conuna popolazione stimata tra i 9 ed i 10 milioni di abitantiper una superficie di 27.750 km², presenta oggi unadensità di popolazione pari a 299 ab/km², collocandosial 27 posto della classifica mondiale. Pochi dati chemostrano tanti volti in un piccolo spazio, ed il trend del-l’ultimo decennio ha registrato un aumento della po-polazione urbana pari al 4,7%, arrivando al 53% nel2011, aumento dovuto probabilmente agli effetti del ter-remoto del 12 gennaio 2010. Haiti si presenta ancorafortemente danneggiata dal sisma, dai periodici ciclonie dal colera, epidemia diffusasi verso la fine del 2010. Difficile orientarsi in uno scenario talmente ricco di pro-blemi, difficile decidere come utilizzare quella che puòessere considerata una goccia nell’oceano, difficilefarla diventare davvero utile ed indispensabile. Perchéil problema non sono i soldi, la loro presenza o as-senza, ma il problema è come utilizzarli. Ed è così che,dopo un’attenta analisi, se ne è decisa la destinazione.In un paese dove ci sono 3 priorità, salute, educazionee lavoro, che non vengono soddisfatte e il cui accessorisulta assai limitato, si è scelto il settore educativo. Ungruppo di 13 ragazzi della zona di Lapierre, Comunedi Carice, Dipartimento Nord-Est di Haiti, è stato so-stenuto nell’iscrizione scolastica e nell’acquisto delmateriale scolastico grazie al contributo dei soci di Ro-vigoBanca.Si è scelto un gruppi di ragazzi della scuola superiore,perché di solito i bambini più piccoli attirano più atten-zioni e simpatie ed è più facile trovare sostegni eco-nomici a distanza per sostenerli nella scolarizzazione,cosa che invece risulta difficile per i ragazzi più grandi.Questi ultimi, generalmente, non portano avanti glistudi per l’impossibilità dei genitori a pagare la retta, ri-manendo inattivi o dedicandosi alla micro criminalità oall’esodo verso le zone urbane, ingrossando quello

che è il sovraffollamento incondizioni inumane della capi-tale. Si è scelto un intervento inzona rurale, proprio perché so-litamente queste rimangonoescluse dai servizi che si con-centrano di più nelle zone ur-bane. Infine, si è scelta unazona non direttamente colpitadal terremoto, perché, inquanto tale, rimasta fuori dal-l’intervento delle organizza-zioni internazionali degli ultimianni. Il gruppo di studenti è ac-compagnato dai frati di unaCongregazione haitiana, “i Pic-coli Fratelli di Santa Teresa delBambino Gesù”, che si ispirano, per l’appunto, allaSanta del Carmelo. Una realtà molto bella, la cui mis-sione è di andare nelle zone più remote, difficili e po-vere di Haiti e lavorare con ipaesani, organizzandoli,formandoli, dedicandosicon e come loro all’agricol-tura, allevamento, attività ditrasformazione, ma anchenell’educazione, in partico-lare quella professionaleper insegnare un mestiere.13 ragazzi di Lapierrehanno potuto pagare laretta scolastica per il primosemestre 2013-2014, pur-troppo ancora non è sicuroche le loro famiglie ries-cano a pagare il secondosemestre, dal momentoche la mancanza di lavoroè un problema strutturale inHaiti e che molte famiglie ri-sultano essere monopa-rentali e con molti figli.

RovigoBanca conferma un’attenzione molto particolare alla realtà haitiana Come nel 2010, quanto raccolto alla “Festa del Socio”è stato destinato ad una micro iniziativa a sostegno diun gruppo di ragazzi dell’isola caraibica.di Angela Osti

VIVI LA BANCA

Lettera di ringraziamento

ricevuta dalla comunità

di Haiti

Gruppo di ragazzi della zona

di Lapierre, del comune di

Carice (Haiti)

42 LA BANCA PER I SOCI

Ègiusto premiare chi, con sacrificio e impegno, ha otte-nuto risultati importanti nel proprio ciclo di studi. Con que-sto spirito, RovigoBanca Credito Cooperativo anche nel

2014 intende devolvere importanti risorse, a beneficio dei giovanistudenti meritevoli, attraverso il conferimento di borse di studio.Destinatari dell’iniziativa sono esclusivamente i soci ed i figli deisoci, che nel corso del 2013 si sono particolarmente distinti per iloro risultati scolastici. Il bando per le borse di studio, coerente-mente con le finalità generali di promozione sociale e culturaledella banca, si inserisce nel quadro delle incentivazioni di carattereextra-bancario, facendo registrare un sempre crescente gradi-

mento. Il nuovo bando prevede l’assegnazione di riconoscimentida 250 a 650 euro agli studenti che nel corso dell’anno 2013 ab-biano conseguito la maturità, con almeno 95/100, o il diploma dilaurea con una votazione minima di 105/110. Nelle sette edizionisvoltesi dal 2006 ad oggi, RovigoBanca ha complessivamenteerogato ben 80.600 euro per un totale di 226 borse di studio as-segnate. Per presentare la domanda di partecipazione o per ri-chiedere ulteriori informazioni, relative al bando ed alla modulistica,occorre recarsi presso la propria filiale di RovigoBanca.

Il termine ultimo per la presentazione delle domande è stato fis-sato per il 31 gennaio 2014.

Borse di studio 2013Premi ai diplomati ed ai laureati più bravi

Deposito su c/c, Deposito su libretto D/R,

Accredito su Carta Ricarica; Attivazione fondo pensione.

Ogni richiesta dovrà essere presentata alla Filiale di RovigoBAncapresso la quale il Socio o il socio genitore intrattiene i rapporti.

I partecipanti al presente Bando, al momento della consegna della do-manda di partecipazione, saranno censiti e dovranno firmare il consensoal trattamento dei propri dati anagrafici (legge privacy).

Per i vincitori di borsa di studio per Seconda Laurea o Laurea Magistralea ciclo non unico, già premiati in anni precedenti per aver conseguitoLaurea di primo livello (ex Laurea Triennale), l'importo di euro 650,00

viene ridotto ad euro 350,00 (€ 200 in denaro ed € 150 versamento suun fondo pensione).

In caso di Diplomi di Laurea rilasciati con votazione massima di 100/100,sarà necessario aver conseguito un punteggio di almeno 95/100.

La premiazione verrà effettuata in luogo e data da destinarsi, nel corsodi una cerimonia la cui data sarà comunicata per iscritto a tutti gli inte-ressati. Per l’assegnazione del premio è vincolante la presenza del pre-miato o di un suo delegato alla cerimonia.

Verranno consegnati € 150,00 in de-naro ed € 100,00 verranno versati su unfondo pensione intestato al beneficiariodella borsa di studio.

NOTE

Requisiti

N° Premi

Importo

Documentazione da presentare

Termine ultimo di presentaz.

Mod. di riconosc. del premio

Consegna premio

Requisiti

N° Premi

Importo

Documentazione da presentare

Termine ultimo di presentaz.

Mod. di riconosc. del premio

Consegna premio

Requisiti

N° Premi

Importo

Documentazione da presentare

Termine ultimo di presentaz.

Mod. di riconosc. del premio

Consegna premio

Requisiti

N° Premi

Importo

Documentazione da presentare

Termine ultimo di presentaz.

Mod. di riconosc. del premio

Consegna premio

SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE

DIPLOMA

UNIVERSITÀLAUREA (triennale)

UNIVERSITÀ LAUREA MAGISTRALE• a ciclo unico (5 anni)

• a ciclo non unico (3+2)

UNIVERSITÀLAUREA MAGISTRALE a ciclo non unico

(già premiata in anni precedenti)SECONDA LAUREA

1 - Possono partecipare al bando:bando i figli dei soci di RovigoBanca,ammessi entro il 31/12/13;

2 - È necessario essere iscritti al primoanno di Università3 - Diploma con punteggio minimocomplessivo di 95/100. (entro il 31/12/12);

1 - Possono partecipare al bando i socied i figli dei soci di RovigoBanca, am-messi entro il 31/12/13;

2 - È necessario non aver superato i 23anni di età;

3 - Diploma di Laurea con punteggio mi-nimo complessivo di 105/110.

1 - Possono partecipare al bando i socied i figli dei soci di RovigoBanca, am-messi entro il 31/12/13;

2 - È necessario non aver superato i 26anni di età;

3 - Diploma di Laurea con punteggio mi-nimo complessivo di 105/110.

1 - Possono partecipare al bando i socied i figli dei soci di RovigoBanca, am-messi entro il 31/12/13;

2 - È necessario non aver superato i 26anni di età;

3 - Diploma di Laurea con punteggio mi-nimo complessivo di 105/110.

Senza limiti Senza limiti Senza limiti Senza limiti

conseguito nell’anno scolastico2012/2013

conseguita nel periodo 01/01/2013 – 31/12/2013

conseguita nel periodo 01/01/2013 – 31/12/2013

conseguita nel periodo 01/01/2013 – 31/12/2013

€ 250,00* € 300,00* € 650,00* € 350,00*Verranno consegnati € 200,00 in de-naro ed € 100,00 verranno versati suun fondo pensione intestato al bene-ficiario della borsa di studio.

Verranno consegnati € 500,00 in denaroed € 150,00 verranno versati su un fondopensione intestato al beneficiario dellaborsa di studio.

Verranno consegnati € 200,00 in denaroed € 150,00 verranno versati su un fondopensione intestato al beneficiario dellaborsa di studio.

1 Copia del Diploma con indicazione del punteggio;

2 Fototessera;3 Consenso al trattamento dei propri dati anagrafici.

4 Certificato di iscrizione al primoanno di Università;

1 Copia del Diploma di Laurea o certi-ficato sostitutivo con indicazione del

punteggio;

2 Fototessera;

3 Consenso al trattamento dei propridati anagrafici.

1 Copia del Diploma di Laurea o certi-ficato sostitutivo con indicazione del

punteggio;2 Fototessera;

3 Consenso al trattamento dei propridati anagrafici.

1 Copia del Diploma di Laurea o certi-ficato sostitutivo con indicazione del

punteggio;2 Fototessera;

3 Consenso al trattamento dei propridati anagrafici.

31/01/2014 31/01/2014 31/01/2014 31/01/2014

Deposito su c/c, Deposito su libretto D/R,

Accredito su Carta Ricarica; Attivazione fondo pensione.

Deposito su c/c, Deposito su libretto D/R,

Accredito su Carta Ricarica; Attivazione fondo pensione.

Deposito su c/c, Deposito su libretto D/R,

Accredito su Carta Ricarica; Attivazione fondo pensione.

Entro 30/06/2014 Entro 30/06/2014 Entro 30/06/2014 Entro 30/06/2014

43VIVI LA BANCA

NOTIZIE IN PILLOLEA CURA DELL’UFFICIO RELAZIONI ESTERNE

Il Consiglio di Amministrazione di Rovi-goBanca, riunitosi in data 12 novembre2013, preso atto delle dimissioni del vice-presidente Ugo Fiocchi rassegnate per so-pravvenuti impegni personali, hadeliberato di nominare per cooptazione,prof. Michele Modina.

Il neo Consigliere, è Professore asso-ciato per il settore scientifico disciplinare“SECS-P/08 – Economia e gestione delleimprese” presso l’Università del Molise,dove è titolare dei corsi di “Imprenditorialitàe piccola impresa” e di “Finanza aziendale”nell’ambito del Corso di Laurea magistralein “Imprenditorialità e innovazione” e dove

afferisce al Dipartimento di Economia, Ge-stione, Società e Istituzioni.

È stato titolare di corsi di insegnamentopresso l’Università Politecnica delle Mar-che, l’Università di Bari, l’Università di Ber-gamo e l'Università telematica Unicusano.Collabora con l’università Luiss G. Carli diRoma dove è stato referente scientificodelle iniziative di formazione promossedall’area Finance della Luiss BusinessSchool.

E’, inoltre, consulente di direzione perimprese, banche e istituzioni private e pub-bliche nell’ambito della strategia e della fi-nanza d’impresa.

Michele Modina entra nel CdA di RovigoBanca

Anche per il 2014 RovigoBanca ripro-pone l’accordo con le Edizioni “L’Informa-tore Agrario Srl” di Verona, per consentirevantaggi particolari a Soci e Clienti che vo-lessero sottoscrivere o regalare abbona-menti a prezzi agevolati alle seguenti riviste:L'informatore Agrario (settimanale) a €84,00 (sconto 44%); Vita in Campagna(mensile) a € 44,00; Vita in Campagna(mensile) con supplemento trimestrale Vi-vere la Casa in Campagna + 4 fascicoli sta-gionali La Casa a € 52,00 (sconto 25%);MAD-Macchine Agricole Domani (mensile)

a € 53,00 (sconto 20%).Considerata la qualità̀ delle pubblica-

zioni, l’iniziativa rappresenta un serviziogradito tanto per i clienti che operano pro-fessionalmente nell’agricoltura, quanto persemplici appassionati di giardinaggio non-ché ́per consumatori interessati alla qualità̀degli alimenti.

Tutti i Soci che desiderano abbonarsi orinnovare l'abbonamento a tali riviste, sonoquindi invitati a rivolgersi agli sportelli dellaBanca e a dare la propria adesione, ver-sando l'importo corrispondente.

Abbonamenti agevolati con Edizioni “L’Informatore Agrario”

Festeggia il Natale, scegli per te o re-gala a chi vuoi gli abbonamenti che fannorisparmiare. RovigoBanca ti offre l'oppor-tunità di sottoscrivere abbonamenti alle ri-viste italiane più prestigiose e diffuse aprezzi vantaggiosissimi, grazie alla spe-ciale convenzione con il servizio grandiclienti di Mondadori.

Disponibile un’ampia scelta di riviste ingrado di soddisfare ogni interesse e pas-sione: attualità, cultura ed economia,

moda, bellezza, salute e benessere, casa,cucina, famiglia, storia, scienza e tecnolo-gia, cinema e viaggi, fumetti, sport e mo-tori.

Abbonarsi o regalare un abbonamentoad una delle oltre 80 testate in catalogo èfacile: basterà ritirare il coupon di abbona-mento presso una delle nostre filiali, com-pilarlo e riconsegnarlo allo sportello. Apartire dal mese successivo comincerannoad arrivare a casa le riviste richieste.

Il meglio dell’editoria italiana con fantastici sconti oltre l’80%

Un clima allegro e festoso ha caratte-rizzato l'annuale ritrovo dei gruppi che col-laborano alla realizzazione della Festa delSocio di RovigoBanca.

Al simpatico incontro conviviale, svol-tosi il 29 ottobre scorso presso il centro so-ciale parrocchiale di Fratta Polesine,hanno partecipato un centinaio di volontariin rappresentanza di 24 diverse organiz-zazioni no profit del territorio.

A fare gli onori di casa il consigliere Fer-dinando Pezzuolo ed il consultore RenzoBrognara. Nel corso della serata, il presi-

dente Lorenzo Liviero ha ringraziato i con-venuti per la loro preziosa e proficua colla-borazione, senza la quale difficilmentesarebbe stato possibile dare attuazione al-l’importante evento della Festa del Socio.Anche direttore generale Ruggero Lucin,nell'invitare i gruppi a ribadire la propria di-sponibilità anche per l'edizione 2014 dellaFesta, ha voluto sottolineare la grande va-lenza sociale della manifestazione, che as-surge sempre più a vetrina della bancaverso l'esterno.

Fratta Polesine: incontro dei volontari della Festa del Socio

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