Anno VII n. 1 Marzo 2010 - Città di Torino · 2010. 4. 15. · Anno VII n. 1 Marzo 2010...

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  • Anno VII n. 1 Marzo 2010

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  • ASSOCIAZIONE SENIORESDEL COMUNE DI TORINO

    Via Garibaldi 25 1° piano - 10122 TorinoTelefono: 011 - 4431954-52-51

    Fax: 011 - 4431840associazione.seniores@comune.torino.itwww.comune.torino.it/lavoratorianziani

    Cod.Fisc. 80099240014

    Orario di ufficioMartedì, Mercoledì, Giovedì: dalle 9,30 alle 11,30

    PRESIDENTE: Vittorio FERRANDO

    VICE PRESIDENTEper i Soci in Servizio: Fausto SORBAper i Soci in Pensione: Antonio NACCA

    SEGRETARIO: Giovanni AJMARSEGRETARIO AGG.: Pier Lorenzo RAVERA

    TESORIERE ECONOMO: Liliana VALENTINI

    CONSIGLIERI: Enzo BRAIDALivio CROSETTOAldo LANTERIMarisa MODICALuisella NIGRAPier Vittorio PRATOPieralberto ROLANDOLaura SILVAMaria TITTARELLIRenza VARVELLO

    PROBIVIRI: Mario BIGNARDIDomenico PAVARINValeriano TEMPO

    REVISORIDEI CONTI: Loredana IGUERA

    Aldo PICCHETTO

    IN…FORMA!

    Direttore Responsabile:Vittorio FERRANDO

    Comitato di redazione:Antonio NACCA

    Pier Vittorio PRATOPieralberto ROLANDO

    Hanno collaborato a questo numero

    Anna BraghieriEdmondo Paganelli

    Autorizzazione del Tribunale di Torino 1921 del 17 febbraio 1968

    Stampato presso Graficat, Torinomarzo 2010

    Sommario

    Editoriale Pag. 1Assemblea annuale dei soci 3La Sindone fra misteri, storia e leggenda 5Ricordando Parigi 11Informazioni utili 14Commemorare Camillo Cavour 15Via della Brusa’ 17La prevenzione oncologica 20Viaggi e Gite 23Convenzioni 24

    In copertina: “Torino” 1839 c.a.Veduta di piazza Castello con i palazzi Reale e Madama. Chiude la piazzetta Reale l’antica cancellata in bronzo, già progettata,su disegno di Pelagio Pelagi, che sarà fatta collocare dal re Carlo Alberto, nel 1842 al posto del vecchio padiglione in legnodistrutto da un incendio. Litografia a colori, acquerellata, di Enrico Gonin, 1839. (Collezione Simeom, D 263)

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  • C ome ben sapete il Consiglio Direttivo in carica sta per concludere il mandato quin-quennale. Non pare vero che sia trascorso tanto tempo da quando, da queste stes-se pagine, rivolgevo un caloroso invito ad esprimere il proprio voto quale significativocontributo di partecipazione alla vita dell’Associazione.

    A testimoniare questi cinque anni, passati così velocemente, ci sono qualche capellobianco in più, qualche acciacco sopravvenuto e soprattutto qualche perdita importantenelle nostre file. Ma non mancano anche qualche bel ricordo (il concerto Gospel pre-Olimpiadi del Dicembre 2005 e quelli dei maestri Cognazzo e Ceretta del Dicembre2007 e dell’Ottobre 2009) e qualche realizzazione che resterà nel tempo (l’allestimentodi un nostro sito sul Web, la nuova denominazione assunta dall’Associazione, la gestio-ne informatizzata dei soci).

    La situazione generale del nostro paese non fa certo ben sperare. A fine marzo sare-mo chiamati alle urne per rinnovare il governo di 13 regioni in ben otto delle quali sonoin corso inchieste della Magistratura che fanno intendere come lo spavento, il senso divergogna e la prudenza di una certa classe politica del dopo Tangentopoli, in questidiciotto anni, siano completamente svaniti.

    Il moltiplicarsi delle inchieste porta con sé una sensazione di stanchezza e di assuefa-zione dell’opinione pubblica molto ben espresso dal direttore della Stampa MarioCalabresi che terminava così il 13 febbraio, il suo editoriale. “I cittadini avvertono unsenso di nausea e la politica dovrebbe farsene carico con urgenza, riscoprendo lei ilsenso della misura e quello della vergogna”.

    L’associazionismo in generale sta vivendo momenti non facili (vedi dati ANLA) e perrendersene conto è sufficiente guardare agli amici del Comune di Genova il cui GruppoAnziani si è sfaldato inducendo il Rag. Menini, Presidente per diversi mandati, nostroospite all’ultima Assemblea e con il quale abbiamo condiviso tante iniziative, a porre fineal suo impegno.

    Anche in casa nostra alcune questioni non trovano soluzione mentre per altre sorgo-no sempre nuove difficoltà. L’impegna dell’Amministrazione a trasferire la sede in localidi più facile accesso è rimasto per tutto il 2009 allo stato delle buone intenzioni.

    Nel contempo, pur avendo provveduto con le nostre risorse all’acquisto dei personalcomputer indispensabili per il passaggio alla gestione informatizzata dei soci, si avverte

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    Nuovamente alle urne

    Editoriale

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    una certa resistenza da parte dei Servizi competenti ogni qualvolta si rende necessarioun intervento per collegamenti o assistenza che rientrano in un ambito di loro esclusivaattribuzione.

    Tutto ciò però non deve costituire un freno al desiderio di operare, alla presunzione direalizzare, comunque, qualcosa di utile e di raggiungere qualche piccolo obiettivo per lanostra Associazione.

    A voi l’appello a contribuire numerosi, con la vostra scelta al rinnovo degli organisociali: non è solo l’esercizio di un diritto-dovere in quanto soci, ma soprattutto il mododi manifestare la vostra vicinanza a quanti dedicano tempo ed energie alla causadell‘Associazione.

    Potrete farlo dal 13 aprile al 6 maggio:• di persona presso la sede dell’Associazione ogni martedì - mercoledì - giovedì dalle

    9,30 alle 12,00;• per posta, utilizzando la scheda che trovate allegata al notiziario ove sono indicati i

    nominativi dei candidati.

    N.B. I simpatizzanti non troveranno in allegato la scheda elettorale in quanto, per statuto,non hanno diritto al voto. A loro va comunque tutta la nostra simpatia ed il nostro affetto.

    Vittorio Ferrando

    Ti piace disegnare? Sai raccontare storie in modo divertente?

    Hai scritto qualche cosa che vorresti fosse pubblicata sulla nostra rivista?

    Hai vissuto un’esperienza curiosa? Sei esperto in qualche materia

    e vuoi mettere a disposizione la tua esperienza?

    Collabora con noi!Contattaci al n° 011/4431954

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    Assemblea annuale dei soci

    Ai sensi dell’art. 9 dello Statuto Sociale, l’Assemblea ordinaria dei Soci è convocata persabato 29 maggio 2010 a Castelnuovo Belbo (AT) presso la sede del Comune (ove saremoospiti del Sindaco Francesco Garino, nostro socio) in 1a convocazione: alle ore 9.30 e in

    2a convocazione: alle ore 11.00

    (in questo caso l’Assemblea è valida qualunque sia il numero dei Soci presenti in regola conla quota 2010) con il seguente

    Ordine del giorno:

    1. Apertura della seduta 2. Presentazione nuovo Direttivo3. Nomina del Presidente dell’Assemblea4. Approvazione del rendiconto economico e finanziario, con allegate le relazioni

    dei Revisori dei Conti, del Tesoriere Economo, delle varie Commissioni e del Presidente del Gruppo

    5. Varie ed eventuali

    Al termine dell’Assemblea sarà servito il tradizionale pranzo in un ristorante dellazona che, come in passato, non tradirà le aspettative ed il cui menù sarà indicatonel programma che verrà consegnato all’atto della prenotazione.

    Il programma, per coloro che intendono usufruire del servizio riservato di pullman è ilseguente:• ore 8.45: ritrovo in C.so Bolzano fronte ingresso parcheggio Porta Susa con possibilità

    di usufruire del parcheggio di C.so Bolzano alla tariffa ridotta di € 4.00 per l’in-tera giornata;

    • ore 9.00: partenza per Castelnuovo Belbo;• ore 10.30: welcome coffee;• ore 11.00: apertura lavori assembleari;• ore 13.00: pranzo;• ore 15.30: pomeriggio… a sorpresa; • ore 19.00: rientro a Torino nello stesso luogo della partenza.

    Vita sociale

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    Considerata l’importanza dell’Assemblea annuale, anche al fine di incentivare lapartecipazione, il Consiglio Direttivo ha deciso di contribuire in misura rilevante allespese organizzative.

    Soci: € 30,00 (€ 20.00 per coloro che non intendono usufruire del servizio di pullman)Famigliari, simpatizzanti ed amici: € 40.00 (€ 30.00 per coloro che non intendonousufruire del servizio di pullman)

    Le prenotazioni si riceveranno presso la Segreteria del Gruppo il martedì - mercoledì -giovedì dalle ore 9.30 alle ore 11.30 entro e non oltre il 25 maggio p.v.

    Comune di Castelnuovo Belbo (AT)

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    Nell’anno in corso è stata program-mata una solenne ostensione dellaSindone dal 10 Aprile al 23 Maggio conla presenza eccezionale del PonteficeBenedetto XVI.

    Questa celebrazione si vuole inserirevalidamente come un significativo premioalle celebrazioni del 2011 per il 150°anniversario dell’unità italiana , che vedràin Torino un polo prestigioso. Storicamen-te la Sindone rappresenta uno dei piùinquietanti misteri della storia delle re-liquie religiose cristiane; per molti secoliha costituito oggetto di appassionantidiscussioni di ordine sia religioso chescientifico.

    Si può oramai considerare, con unacerta sicurezza, che le vicende storichedel “prezioso lino” possano sinteticamen-te essere fissate in due momenti chiari edelineati: il primo storico-leggendario dasituarsi nell’Oriente cristiano con elemen-ti spesso sfioranti l’immaginario collettivoe l’altro storicamente monitorabilenell’Occidente e precisamente in Francia(Normandia-Lirey) a partire dal 1353-1356. Iniziamo con il primo momentoorientale, in cui la Sindone avrebbe pere-

    grinato tra Palestina, Siria, Asia Minoretoccando le primitive comunità cristianesino alla sua definitiva sistemazione nellacapitale dell’Impero d’Oriente: Costan-tinopoli, ove la tradizione la colloca ingrandiose chiese di questa insigne metro-poli dell’Impero ormai bizantino (secoli1° d.c. sino presumibilmente agli anni1147 ed inizio del 1200).

    Non è questa la sede, per le caratteri-stiche del presente scritto, analizzare i tor-tuosi ed arcani percorsi del “Sacro Lino”;comunque, si ritiene che in Bisanzio fosseoggetto di profonda venerazione e consi-derata una somma testimonianza dellafede cristiana.

    Le Crociate costituirono il primo e gran-dioso progetto politico ed espansionisticodell’Occidente, dopo i secoli di stasi socia-le ed economica seguiti al disfacimentodella romanità e le susseguenti entità poli-tiche dei regni romano-barbarici e delSacro Romano Impero germanico; nelMediterraneo ritorna il segno nuovo diuna cristianità dinamica e travolgente.

    Di tutte le Crociate quella che più inte-ressa il nostro argomento, fu la IV Cro-ciata, per la vastità dell’impegno bellico

    La Sindone fra misteri, storia e leggenda

    Storia e leggende

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    dei partecipanti che poi malaugurata-mente sfociò in una vera guerra civile frale potenze cristiane, perdendo quello sco-po sacro di liberare le terre cristiane sottola dominazione araba.

    La Sindone e la IV Crociata sembraro-no essere collegate, in specie dopo ilsacco di Costantinopoli, episodio nefandodell’impresa avve-nuto nel 1204, aseguito del qualesi suppone che il“Sacro Lino” siastato portato inoccidente comeuno dei tanti re-perti del bottino diguerra prelevatidalle potenze cri-stiane impegnate.A questo puntoinizia il secondomomento storico,quello più certo edocumentato, inquanto l’Occiden-te divenne semprepiù il fulcro delle vicende europee mentresi deteriorava la politica dell’Impero Bi-zantino sotto l’impeto della nascentepotenza turca.

    In questa fase storica certi riferimentiavanzati dalla storiografia potrebberoinserire i Cavalieri Templari che avrebbe-ro portato la reliquia in Occidente in

    quanto, pare, che un Cavaliere Templare– Goffredo di Charny – governatore diNormandia, abbia contribuito al trasferi-mento della Sindone in Europa intornoall’anno 1300.

    Non manca poi un’altra vicenda chediede lustro alla Casa Savoia, quelladel Conte Amedeo III, recatosi crociato

    in Palestina conla II Crociata,avrebbe ricevutoil “Sacro Lino” dalGran Maestro de-gli Ospitalieri (inseguito Cavalieridi Malta) e poi,morto lo stessoConte in Nicosia(Cipro), nel 1148,il “Lino” rimasein Cipro ma nonsi conosce comesia poi giunto inOccidente.

    Comunque la“Sacra Sindone”è certamente e

    storicamente monitorabile in Francia eprecisamente in Normandia a Lirey nel1353-1356 nella Casa Nobiliare deiCharny, discendenti da quel Goffredo diChamy, Cavaliere Templare, giustiziatocon gli altri membri dell’Ordine nel 1314a Parigi. Successivamente un membro del-la famiglia Charny, precisamente Mar-

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    gherita nel 1542, si accordò segretamen-te con i Savoia per trasferire il “SacroLino” in cambio forse di consistenti dirittiterrieri; perciò dal 1542 la “Sindone” fusaldamente in mano alla Casata deiSavoia e ne seguì le sorti.

    Il Conte Amedeo IX iniziò ad abbellirela Cappella del Reale Castello di Cham-bery che diventerà poi Sainte Chapelle deSaint Sindone”; bisogna ancora ricordareche la reliquia dal 1542 sino al 1578 –data del trasferimento a Torino – subìmolte allocazioni sia al seguito dei Contidi Savoia, sempre itineranti nelle loro terreal di qua ed al di là delle Alpi, sia permanifestazioni particolari religiose e civili.

    In data 15 settembre 1578 finalmente,con solennità, il Duca Emanuele Filibertotrasferì definitivamente il “Sacro Lino”,nella città di Torino, con la prima estensio-ne pubblica del 7 ottobre 1578; quandosi recò a Torino per visitarla anche il gran-de San Carlo Borromeo.

    Con questo avvenimento il Duca Ema-nuele Filiberto volle definitivamente sottoli-neare che i destini della Dinastia eranoormai irrevocabilmente al di qua delleAlpi, abbandonando ogni istanza espan-sionistica nella Savoia, premuta dalla cre-scente potenza francese.

    A questo punto le vicende storiche della“Sindone” si incanalano in un percorsostorico preciso e punteggiato dalle fre-quenti estensioni in occasione di variesolennità civili e religiose che fecero

    accorrere nella ancora piccola Torino folledi pellegrini. Frattanto, nella II metà del1500, il Papa Giulio II decretò che ogni 4maggio venisse festeggiata la devozioneal “Sacro Lino” a riprova della venerazio-ne che si stava sempre più diffondendo,anche fuori dai confini sabaudi.

    Grandiosa fu l’ostensione del 1694,quando il “Lino” fu trasportato solenne-mente nella nuova Cappella eretta al fian-co del Duomo torinese dall’insigne Gua-rini, realizzata, pare, con le somme che ilDuca Emanuele Filiberto aveva risparmia-to per il suo solenne funerale. Altromomento da rimarcare nella storia deimovimenti della “Sindone”, non più solen-ne ma angoscioso per l’intero Piemonte,fu il trasferimento nel 1706 in occasionedell’assedio di Torino; a fronte di ciò la“Sindone” dovette abbandonare la città evenne portata, con un lungo e perigliosopellegrinaggio, in terra ligure, attraversoCherasco, Mondovì, Ceva, Garessio,Ormea, Caravonica sino ad Oneglia equindi per Savona a Genova, ove fu ospi-tata. Al termine delle operazioni belliche,essa ritornò con il medesimo percorso aTorino, in mezzo a grande tripudio difolle.

    Degni di nota ancora furono l’ osten-sione del 1717, durante le celebrazioniper l’acquisizione da parte dei Savoia deltitolo regio, e quella del 1720 che celebròl’acquisizione del Regno di Sardegna; an-cora quella del 1814 in occasione del

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    ritorno del Re Vittorio Emanuele I dopo laparentesi napoleonica e la visita del PapaPio VII in viaggio per Roma, avvenutoanch’esso dopo la bufera dell’era napo-leonica. Un ultimo trasferimento della“Sindone” si ebbe nel 1940 all’inizio delII conflitto mondiale per cui, per salvarladalle incursioni aeree su Torino, venne tra-sferita in Campania nel Santuario diMontevergine presso Avellino, donderitornò a Torino nel 1946.

    Si può dire che le “Ostensioni” neisecoli passati avvennero con una certafrequenza e solo dal 1800 in avanti essediminuirono e divennero solennità ecce-zionali e di importanza nazionale. Ilgrande affetto popolare verso la “reli-quia” rimase estremamente diffuso sia inTorino, con affreschi su palazzi aulici cen-trali, sia nel Piemonte intero con numero-se effigi ed affreschi anche nelle più sper-dute chiese di campagna, come dimostraspesso la presenza di riproduzioni in cap-pellete isolate nonché case civili.

    A partire dalla seconda metà del 1800,con il travolgente progresso scientifico,sorsero sempre maggiori discussioni e

    contrasti tra gli studiosi, sia a livello reli-gioso che profano per stabilire natura edautenticità del “Sacro Lino”.

    Il sensazionale è stato comunque unacostante sempre tenuta a freno dalle auto-rità sia civili che religiose, per mantenereun rigido modello di moderazione ediscrezione al riguardo; “Sindone” escienza hanno messo in luce molte con-traddizioni ed incertezze che dobbiamotralasciare per i modesti limiti del presen-te scritto.

    Si può accennare che gli approccisopra accennati, siano iniziati alla fine del1800 e sono proseguiti per tutto il 1900con fitti e serrati studi di eminenti speciali-sti sia torinesi che internazionali e che, sipuò dire, culminano con la famosa provadel “Carbonio 14” nel 1987; tanti misterisono però rimasti irrisolti e rimane il fattoche la Chiesa sottolinea sempre il suorispetto e la sua venerazione per questa“reliquia” al cui culto rimane fedele lapopolazione.

    In tale spirito sono singolari e famose lepazienti sedute fotografiche dell’avv.Secondo Pia del 1898 che, superando

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    ostacoli ed incomprensioni civili ed eccle-siastiche, per la prima volta riuscì, pur conmolte difficoltà tecniche e logistiche, ariprodurre la “Sindone” in una serie diistantanee; ciò provocò in allora molto scal-pore nella pubblica opinione, ivi compresele autorità religiose che videro in tale operaun approccio non corretto alla venerazio-ne; sta di fatto che anche la stampa nazio-nale mise l’avvenimento in grande risalto.Periodicamente la scienza ufficiale nonmanca di interessarsi della “reliquia” constudi che cercano tutt’oggi di dipanare latioscuri della vicenda “Sindone”, eviden-ziando con ciò il massimo interesse chesuscita ancora oggi la storia e la fama checirconda questo lino che riproduce il “Santovolto” sofferente dell’Uomo Cristo.

    Si devono ancora ricordare due avve-nimenti funesti che hanno posto addi-rittura in forse la sopravvivenza della“Sindone” e cioè due incendi: l’uno del1532 in Chambery quando sinistri ba-gliori si levarono nella Cappella Regia e laviolenza delle fiamme addirittura fuseparte del reliquiario d’argento, le cuigocce bucarono in più punti il “SacroLino”; le monache Clarisse di Chamberyfurono impegnate in un lungo e meticolo-so lavoro di restauro conservativo cheentrò nella storia sindonica come “il ram-mendo su sedici parti della Sindone”.

    L’altro evento nefasto si è verificato il 2aprile del 1997 quando un incendio diproporzioni rilevanti devastò la Cappella

    del Guarini ed un’ala del Palazzo Reale ela “Sindone” fu portata fortunosamente insalvo dall’opera sagace dei Vigili delFuoco di Torino che la sottrassero allefiamme a costo di pericolo personale; perla positiva conclusione di tale evento, sipuò ancora dire che la “Sindone” siasopravvissuta quasi miracolosamente.

    Un ultimo evento, in ordine di tempo,questa volta di ordine politico, è quello del14 maggio 1982, allorquando l’ex ReUmberto II, che fino ad allora aveva eserci-tato la proprietà solenne della “reliquia”, inoccasione della visita a Fatima del PapaGiovanni Paolo II, donò la stessa alla SantaSede conchè rimanesse come custodel’Arcivescovo di Torino e la “Reliquia” aves-se sede in Torino; si superò quindi una situa-zione di incertezza sulla definitiva situazio-ne giuridica e religiosa della medesima.

    Si conclude questa lunga sequenza diavvenimenti attraverso i secoli accennan-do alla prevista solenne ostensione del-l’anno in corso nel Duomo di Torino con lapresenza del Pontefice Benedetto XVI chevisiterà per la prima volta la nostra città.

    Si potrà vedere la “Sindone” dopo l’inter-vento di restauro conservativo a cui è statasottoposta nel 2002 a seguito del qualesono stati rimossi i lembi di tessuto bruciatonell’incendio di Chambery. In tale occasionesaranno visibili anche inediti documenti foto-grafici ad altissima risoluzione.

    Alfonso Adda

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    Ostensione della Santa SindoneA grandi passi ci stiamo avvicinando all’Ostensione della Santa Sindone che si

    terrà dal 10 aprile al 23 maggio 2010.

    Da tutto il mondo giungerà a Torino una moltitudine di pellegrini – si ritiene

    che verrà raggiunto il milione e mezzo di visitatori così come nell’Ostensione

    del 2000 ancorchè con soli 40 giorni di esposizione a fronte dei 57 di allora –

    per andare a contemplare un Volto, quel Volto che, come ha scritto il nostro

    Arcivescovo, è “un grande segno della Passione di Cristo. Per noi oggi laSindone è richiamo forte a contemplare nell’immagine il dolore di ogniuomo, le sofferenze a cui spesso non sappiamo neppure dare un nome”.L’accesso al Sacro Lino sarà consentito esclusivamente a quanti avranno

    provveduto alla prenotazione che può essere effettuata su internet colle-

    gandosi al sito www.sindone.org oppure telefonicamente chiamando

    da telefono fisso (dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 17) il numero

    verde: 0080007463663 oppure da cellulare il numero: 00390114399901.

    Ritenendo di fare cosa utile e gradita ci siamo attivati molto per tempo

    prenotando, come Associazione, n° 90 posti suddivisi in sei gruppi di

    15 persone, sempre di giovedì, nelle seguenti date: 15-22-29 aprile alle ore 10,45

    e 6-13-20 maggio alle ore 11,00.

    Coloro che intendono usufruire di tale opportunità possono dare la loro ade-

    sione in Segreteria ove si provvederà alla formazione dei vari gruppi per ognuno

    dei quali verrà designato un coordinatore e verrano impartite le necessarie

    disposizioni di carattere logistico.

    N.BN.B.. Si rende noto che che le prenotazioni devono essere effettuate dipersona e che l’adesione rappresenta serio impegno alla partecipazione.

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    R ipercorrendo a cose fatte il viaggioa Parigi, che ha visto impegnatialcuni di noi negli ultimi giorni di settem-bre 2009, possiamo ben dire che, a ren-derlo particolarmente appagante, hannocontribuito quattro felici congiunture:� la decisione degli organizzatori di sce-

    gliere l’autobus come mezzo di traspor-to: decisione che,se da un lato hacomportato lungheore di viaggio neitrasferimenti di an-data e ritorno (pe-raltro alleggeriti dapiacevoli soste eda una guida as-sai morbida e ri-lassante), dall’altrolato ha consentitodi avere a conti-nua disposizione,grazie anche aduna sistemazionealberghiera quan-to mai azzeccata,il più comodo deisupporti per glispostamenti all’in-terno della capitalefrancese;

    � la straordinaria disponibilità dell’autistaMario, sempre pronto a recepire ogninostra sollecitazione, ad adeguarsi allanostra ansia di vedere quanto più possi-bile, il tutto condito da una tale dimesti-chezza della viabilità parigina da ren-dere quanto mai concreto il rapido sod-disfacimento di ogni nostro desiderio;

    � l’assidua presen-za di una fantasti-ca guida parigina,la nostra impaga-bile Silvana, che aduna perfetta padro-nanza della linguaitaliana ha unitouna profonda co-noscenza della cit-tà e della Francia,fornendo risposteadeguate e pun-tuali ad ogni nostracuriosità, diffon-dendosi in illustra-zioni ed approfon-dimenti mai banali,coinvolgendoci econquistandoci colsuo entusiasmo digrande appassio-nata del proprio

    Ricordando Parigi

    I nostri viaggi

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    lavoro e di autentica innamorata diParigi, della sua storia, delle sue bellez-ze geografiche ed artistiche, fino alpunto di umanizzare personaggi emomenti storici pur discutibili, di indurcia giudizi più ponderati e meno inquie-tanti su certi aspetti della mitica grandeurfrancese;

    � last but not least, un tempo da fare invi-dia a Roma, un ininterrotto succedersidi cieli azzurri, di tepori ancora estivi,di rinvigorenti brezzoline serali, deiquali ci è parso fossero in qualchemodo stupiti gli stessi parigini, ma checerto hanno regalato alla città il piùsfolgorante dei volti con cui avrebbepotuto offrirsi al nostro sguardo.

    Su ogni altra considerazione troneggiapoi, naturalmente, l’intrinseco splendore

    d’una città che – giudicandola benintesocon gli occhi del turista di pochi giorni etralasciando dunque le pur imprescindibiliconsiderazioni sulle contraddizioni socialiche certo non risparmiano neppure quellametropoli – ben si può dire diventi semprepiù accattivante. Forse anche perché, la siveda nel suo complesso o si presti atten-zione a questo o a quell’altro specificoaspetto, Parigi non può andare esentedalle variegate suggestioni che ciascunvisitatore si porta dentro, grazie alla copio-sa letteratura che di tale città ha fatto – eva tuttora facendo – uno dei luoghi in cuipiù naturale riesce l’ambientazione dellevicende che s’intendono narrare.

    Al di là delle evocazioni letterarie, nonsi può tuttavia negare che il fascino diParigi poggi su solide basi oggettive, dicui ben abbiamo potuto renderci conto.

    Louvre di notte

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    Anzitutto, per la sua stessa conforma-zione urbanistica, per la teatralità deisuoi palazzi e delle sue architetture, peril coraggioso accostamento di monu-menti storici e di strutture avveniristiche,per il prepotente reimporsi della naturanell’esplosione di parchi e giardini, perl’improvviso apparire di piazze oramonumentali ora intime e raccolte…Francamente impossibile azzardareanche solo un elenco di tutto ciò che, dalpunto di vista architettonico ed artistico,la città ha offerto, sia pure in così pochigiorni, alla nostra attenzione. Moltomeglio lasciare che ciascuno riviva i pro-pri personali ricordi, dibattendosi, nelprivilegiarne l’uno o l’altro, fra la regalemagnificenza di Versailles e le cupe voltedella Chiesa de La Madeleine, fra l’isto-riato misticismo della Sainte-Chapelle ela prorompente modernità della Défense,fra la grandiosità del Louvre e la bizzar-ria della stazione ferroviaria trasformatanel Museo d’Orsay ….

    Ma il profilo per cui Parigi è forse unicaal mondo sta soprattutto nelle impareg-giabili atmosfere che vi si respirano pas-seggiando. Nel sorprendente intreccio frala metropoli sempre e tuttora all’avan-guardia, la capitale il cui illustre passatonon rinuncia ad essere quanto mai imma-nente, l’insieme di borghi che non si ver-gognano della propria voglia di poesia edi intimità. Nel continuo succedersi dimaestosi boulevards dall’ampio respiro,

    di viuzze ritagliate a far vita di quartiere,di inattese aperture su piazze e giardini.Nella straordinaria naturalezza con cuis’accostano l’austerità d’un palazzo anti-co, la raffinata eleganza d’un eserciziocommerciale à la page, il sapore rétrod’una vecchia bottega, la vita pulsante deldéhor d’un café. Nella rassicurante pre-senza del fiume che scorre orgoglioso diessere storia, che non si nega tuttavia ascorci di intensa bellezza, che sembraquasi giocare nel comparire e sparire diisole e ponti. Nell’ubriacatura delle lucinotturne, nei palpiti di sapere che salgonodalla rive gauche, nella varietà di squarciche si aprono sedendo su una qualunquedelle tante panchine, nell’inesausto alter-narsi di gioiosità e malinconia, di severitàe trasgressione, di fervore dell’oggi e dispirito bohémien, di moltitudini che s’ac-calcano e di improvvise solitudini…

    Insomma, Parigi ha fatto conquiste elasciato rimpianti nei nostri cuori. Anzi, saràstato per la piacevolezza del sole, per lagradita sorpresa di constatare un diffuso uti-lizzo di biciclette pubbliche, per un riuscitoamalgama fra residenti e turisti, ma gli stes-si parigini, solitamente descritti come sup-ponenti ed altezzosi, ci sono sembrati alle-gri, disponibili, vitali com’è vitale la lorosplendida città. Una vitalità che forse, aqualcuno di noi, ha fatto per un attimo pen-sare: toh, sembra la Torino degli ultimi anni!

    Mario Bellone

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    Informazioni utili

    Durata di conservazione dei documenti

    Spesso si hanno dubbi circa la durata di conservazione di un certo documento.Nella tabella che segue cerchiamo di dare una risposta a questo interrogativo per quantoriguarda i documenti più comuni.

    Ricevute pagamento canone RAI 10 anni

    Ricevute pagamento tasse nettezza urbana 10 anni

    Estratti conto bancari 10 anni

    Ricevute pagamenti imposte e IVA 6 anni

    Bollettini pagamento ICI 6 anni

    Documentazione spese ristrutturazione casa a partire dall’ultima detrazione IRPEF 5 anni

    Quietanze rate del mutuo (è consigliabile conservarle 10 anni dalla scadenza) 5 anni

    Ricevute pagamento canone affitto e spese condominiali 5 anni

    Fatture di acqua, luce, gas e telefono 5 anni

    Quietanze dell’assicurazione utilizzate anche a fini fiscali 5 anni

    Ricevute di contravvenzioni stradali 5 anni

    Documentazione pagamento bollo auto 4 anni

    Cambiali (dalla scadenza ) 3 anni

    Quietanze dell’assicurazione non utilizzate a fini fiscali 1 anno

    Ricevute d’iscrizione e delle rette a scuole o palestre private 1 anno

    (Fonte “Il Sole 24 Ore”)

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    Asud-est della provincia di Torino,sulla Tangenziale, in direzione Ales-sandria-Piacenza, ben piantato nella ferti-le pianura che va verso l’Astigiano,l’Albese, il Cuneese e il Chierese c’è unluogo sacro della me-moria patria. Siamoa Santena, dov’è se-polto Camillo Benso diCavour (1810-1861),il principale arteficedell’Unità d’Italia. San-tena, da quel 6 giu-gno 1861 che vide constupore la sua prema-tura scomparsa, èmeta di pellegrinag-gio di chi vuole ricor-dare la figura e l’ope-ra del più grande sta-tista italiano degli ulti-mi duecento anni. Trail Castello dei Benso ela monumentale Chie-sa parrocchiale, c’è la tomba a ricordare,anche visivamente, uno dei pilastri dell’a-zione politica del Tessitore. Quell’idea di“libera chiesa in libero stato” così moderna

    e dirompente da incidere profondamentesulla storia e sulla cultura del nostro Paeseper tutto l’Ottocento e il Novecento, arri-vando fino ai giorni nostri. Venire in que-sta città e rendere omaggio alla memoria

    di Cavour, oggi, è ungesto di eleganza ra-ra da parte di chivuole ripercorrere pa-gine significative delpassato, alla ricercadi elementi e di opi-nioni che fanno partedell’identità degli ita-liani e degli europei.

    Il Castello Cavourcattura e seduce il visi-tatore. Lo attrae in unambiente di ricercatabellezza, inserendoloin una trama unica edoriginale che raccontail contesto in cui visse,si formò ed agì un per-

    sonaggio capace di collocare stabilmentel’Italia negli ingranaggi delle democrazieoccidentali. Santena è il luogo degli affettifamigliari, delle esperienze, dell’educazio-

    Commemorare Camillo Cavour con orgoglio ed eleganza

    I grandi piemontesi

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    ne, è il focolare dei ricordi di Colui chededicò la vita alla realizzazione degli idea-li di indipendenza e di unità degli Italiani. Ilturista, preso per mano da Camillo Cavour,visita le sale del Castello riccamente arre-date, il parco disseminato di alberi plurise-colari, la torre medioevale ornata di cimelie corone commemorative, la tomba cheospita anche i suoi famigliari, la chiesa par-rocchiale e la cappella della famiglia riper-correndo episodi della storia patria, incon-trando personaggi che influenzarono ilRisorgimento italiano. L’insieme è superlati-vo perché associa gradevolezza del luogo,grandezza del personaggio e piacevolez-za di un ripasso approfondito che aggior-na le conoscenze di un periodo storico fon-damentale per conoscere il passato, inter-

    pretare il presente e costruire il futuro.Santena oggi è la Città che conserva, pro-muove, valorizza, mantiene viva la memo-ria di Camillo Cavour. Su di essa aleggia lospirito del grande statista. Ogni anno, duecerimonie, uniche a livello nazionale, il 6giugno – anniversario della morte – e il 20settembre – conferimento del “PremioCamillo Cavour” – lo ricordano a tutti gliItaliani. In occasione del bicentenario dellanascita (1810-2010), e del 2011, cento-cinquantesimo dell’Unità d’Italia la visita-pellegrinaggio a Santena è un appunta-mento da segnare sul calendario, dedicatoa stuzzicare l’orgoglio europeo, italiano,piemontese e torinese.

    Gino Anchisi

    Castello dei Benso di Cavour a Santena

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    In Borgata Vittoria, nata a metà ‘800e battezzata così proprio in ricordodei vittorioso assedio di Torino del1706, sappiamo tutti che ci sono moltevie con riferimenti a personaggi e luoghidella battaglia (via Vibò, via deiFornelletti, via degli Approcci ecc.). Maa Madonna di Campagna, di fronte aln° 200 di via Stradella, all’angolo conla “Cita Cà”, antico ricovero per anzia-ni del borgo, parte un’antica viuzza checonduceva a Lucento in mezzo a prati eorti detta via Della Brusà in ricordo della“Cà Brusà” (casa bruciata) in cui morì ilMaresciallo di Francia conte di Marsin(1658-1706) comandante in capodell’esercito francese nello storico asse-dio di Torino del 1706. La cronaca diceche verso le tre del pomeriggio, mentregli ultimi scampoli di battaglia si svolge-vano presso la Dora, il Marsin si aggi-rasse smarrito e attonito tra i morti e iferiti di fronte alla chiesa dei frati cap-puccini. Si teneva il braccio ferito e san-guinante quando fu scorto e riconosciu-to dagli ufficiali piemontesi soprag-giunti. Fu subito soccorso e condotto alriparo in una cascina vicina in una stan-za del primo piano dove fu deposto su

    un letto di fortuna e medicato. Nellastanza accanto al ferito vi era un depo-sito di polveri da sparo che per causeignote prese fuoco e una violenta esplo-sione devastò la casa facendo morire ilMarsin tra atroci bruciature. Quandovenne ricostruita la cascina venne rino-minata “Cà Brusà” in ricordo di quell’in-cendio. Il corpo del povero MarescialloMarsin venne tumulato nella cripta dellachiesetta dei frati risalente al 1200 conuna lapide di ricordo, che però vennesostituita dai francesi perché non rende-va onore all’esercito francese e all’illu-stre caduto con le parole “Cladem etfugam” cioè sconfitta e fuga.

    Le spoglie furono quindi poste nellanavata sinistra della chiesa dove rima-sero fino agli inizi dei 1800 quando igiacobini francesi ne dispersero i resti.Scavando per costruire case si rinvenne-ro molte ossa dei caduti che nel 1906vennero riunite e deposte nella cripta delmonumento alla Patria del Bistolfi, erettodi fronte alla chiesa in Viale Madonnadi Campagna, distrutta poi dal bombar-damento dell’8 dicembre 1942 che,anziché centrare l’obbiettivo costituitodalla conceria CIR, la distrusse comple-

    Via della Brusa’

    Curiosità

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    tamente. Sotto di essa trovarono lamorte tutti i frati e una cinquantina diparrocchiani che vi avevano cercatorifugio.

    Nel 1956 il monumento fu demolitocompletamente e l’ossario portato aSuperga e tumulato nel pronao dellaBasilica, assie-me alle ossadell’urna. Lacascina della“Brusà” fu ab-battuta dal Co-mune verso il1960 per “apri-re” via Viterboche metteva incomunicazionediretta PiazzaVillari e PiazzaVetta D’Italia.Quest’ultima,per inciso, nonfu mai realizza-ta, come invecesperava la po-polazione, acausa di un’al-tra vecchia cascina priva di valore dettadelle “Tre Reuse”, (ora in ristrutturazione daparte del Comune) che stazionava nelmezzo e che, sì dice, servisse a VittorioEmanuele come sosta “fisiologica” quandopassava in carrozza con la Bela Rosin per

    via Stradelia (allora strada di Larizo) diret-to alla Mandria.

    Sul fondo di Via Viterbo, sulla destra,si vede ancora il segno del tetto della CàBrusà sul fianco di una casa, come sipuò vedere dalla vecchia fotografiadella cascina in parola, e verso il 1960

    un discenden-te del Mare-sciallo Marsin,il conte dottorPierre de Mar-sin di Liegi èvenuto con lafamiglia a cer-care il luogodove il suoavo morì cosìtragicamente.Subito dopol ’a rmis t i z iodella secondaguerra mon-diale si cercòdi sostituire ilnome Brasacon Brero dalnome di un

    partigiano caduto, figlio della casellantedi via della Brusà sulla ferrovia Torino-Ceres, ma il nuovo nome, scritto sullacarta, durò fino alla prima pioggia.

    Bruno Sartore

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    Auguri!Il Consiglio Direttivo porge le più vive felicitazioni a:

    Boggero Iride e Valle Cesidioche il 20 aprile 2010 festeggeranno 58 anni di matrimonio

    Pecchio Anna e Ferrero Aldoche il 18 maggio 2010 festeggeranno 65 anni di matrimonio

    Sieve Gianna e Prato Pier Vittorioche il 25 aprile 2010 festeggeranno 50 anni di matrimonio

    � DICHIARAZIONE DEI REDDITI PER L’ANNO 2009

    Si informa che i soci possono ritirare gratuitamente presso la segreteriadel Gruppo i modelli 730 e “Unico” per la dichiarazione dei redditi.

    Si rammenta altresì che sono disponibili per l’elaborazione delle dichiara-zioni stesse ed i versamenti ICI, a condizioni di particolare favore riservateai soci, ai simpatizzanti ed ai loro parenti, gli Studi Professionali sottoindicati che i soci possono contattare direttamente:

    SERVICE EDP s.a.s. C.so Galileo Ferraris, 7 - Torino - Tel.: 011/562.31.12STUDIO MASSUCCO (nella persona del dott. Luca Daffonchio)

    Corso Svizzera 30 - Torino - Tel.: 011/434.55.90

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    La nostra salute

    N egli ultimi 30 anni, il campo dellaprevenzione ha subito un profon-do sviluppo, grazie alla miglior com-prensione dei processi di cancerogenesida parte del mondo scientifico, alle scel-te di politica sanitaria in materia di igie-ne e sicurezza ambientale e alla matura-zione culturale della popolazione attra-verso campagne di sensibilizzazione. Laprevenzione oncologica si articola in trearee di intervento:1 prevenzione primaria volta a eliminare

    o ridurre l’esposizione ad agenti can-cerogeni noti;

    2 prevenzione secondaria che compren-de la diagnosi precoce, cioè l’indivi-duazione in fase iniziale limitata perdimensioni e localizzazione di unalesione cancerosa e la terapia di lesio-ni precancerose;

    3 chemioprevenzione finalizzata a inter-venire nel processo di cancerogenesimediante la somministrazione di far-maci o sostanze naturali che prevenga-no il danno al DNA che da origine alprocesso di trasformazione neoplasticao invertano la progressione delle lesio-ni pre-invasive.

    In relazione alla prevenzione prima-ria, molte ricerche hanno confermato larelazione tra stili di vita e cancro. Èormai noto che una dieta ricca di grassianimali e povera di fibre, frutta e verdu-ra, abuso di alcol, fumo, mancanza diattività fisica, favoriscono l’insorgere dipatologie oncologiche.

    Limitare e correggere stili di vita pocosalutari risulta un elemento preventivo perl’insorgere di neoplasie così come per laprevenzione di altre patologie (cardiova-scolari, diabete, etc).

    Nell’ambito della prevenzione prima-ria si colloca anche l’uso recente di vac-cini contro il papilloma virus (HPV) di cuialcuni ceppi sono responsabili di lesioniprecancerose e del tumore al collo del-l’utero. Tale vaccinazione è attualmenteofferta gratuitamente alle ragazze dodi-cenni, che si ipotizza non siano ancorastate esposte al contagio da HPV. La vac-

    La prevenzione oncologica

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    cinazione, però, non sostituisce il regola-re screening della cervice uterina. Infatti,come con qualsiasi vaccino una rispostaimmunitaria può non essere ottenuta intutti i soggetti vaccinati, inoltre ciascunodei due vaccini attualmente in commer-cio offre protezione solo verso due tipi diHPV ad alto rischio, altri tipi oncogeni diHPV possono causare il cancro del collodell’utero ed è per questo che rimane diimportanza fondamentale l’esecuzioneperiodica del PAP test.

    La prevenzione secondaria si attuaprincipalmente con programmi di scree-ning. Gli screening sono percorsi sanita-ri che mediante l’applicazione di test edesami consentono l’identificazione disoggetti probabilmente malati chenecessitano di percorsi diagnostici diapprofondimento.

    Il risultato è la riduzione di mortalitàper neoplasia identificando i tumori inuna fase precoce, non sintomatica e atti-vando percorsi diagnostico-terapeuticicapaci di modificare la storia naturaledel tumore rilevato

    Nella regione Piemonte esiste il pro-gramma PREVENZIONE SERENA, per-corso di diagnosi precoce dei tumoridella mammella e del collo dell’utero atti-vo a Torino dal 1992 ed esteso all’interoterritorio regionale a partire dal 1996;

    esso è inserito nei network europei deiprogrammi di prevenzione per questotipo di tumori e collabora con le AziendeSanitarie piemontesi, i Comuni, l’Ordinedei medici, la SIMG e le Facoltà diMedicina piemontesi. Oggi il program-ma ha esteso il suo operato alla preven-zione dei tumori del colon-retto. Per iltumore al seno lo screening piemontesesi rivolge alle donne nella fascia d’etàdei 45-69 anni.

    Le donne di età fra i 50 e i 69 anni rice-vono direttamente un invito e un appunta-mento prefissato ogni due anni per effet-tuare una mammografia presso i Centri discreening.

    Invece, le donne fra i 45 e i 49 annipossono, di loro iniziativa, prenotare unamammografia gratuita ogni due annipresso i centri di screening.

    Una donna che aderisce agli inviti puòattendersi che il proprio rischio individua-le si riduca di oltre il 30%.

    Lo screening per il tumore al collo del-l’utero della Regione Piemonte prevedeun Pap Test ogni 3 anni per donne tra i25 e i 64 anni. L’effettuazione del PapTest comporta una riduzione dell’inci-denza di tumore invasivo del collo del-l’utero stimata del 90% tra le donne cheeffettuano il test. Per il tumore del colon-retto il programma regionale prevede

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    l’offerta della sigmoidoscopia a tutti isoggetti (uomini e donne) che compionoi 58 anni d’età, mentre per i soggetti cherifiutano questo esame c’è la possibilitàdi effettuare il test per la ricerca del san-gue occulto fecale.

    A tutta la popolazione di età compresatra i 59 e i 69 anni viene invece offerto iltest per la ricerca del sangue occulto feca-le con cadenza biennale. Per altri tipi ditumore non è ancora stato identificato untest di screening valido ed efficace.

    Nel tumore del polmone sono necessarieulteriori ricerche in particolare sull’utilità della

    TAC in individui ad alto rischio, come peresempio i grandi fumatori. Nel tumore dellaprostata ancora controverso è il ruolo deldosaggio del PSA, mentre un nuovo marca-tore, il PCA3, sembra aiutare a meglio defi-nire il rischio tumorale del paziente.

    Per quanto riguarda la chemiopreven-zio-ne sono ancora in studio i reali bene-fici di trattamenti volti a prevenire il pro-cesso di cancerogenesi o invertire la pro-gressione delle lesioni pre-invasive.

    Dr.ssa Raffaella BitossiDirigente Oncologia Medica SCDU

    Proverbi piemontesi

    L’aj a l’è le spesiàri d’i paisan.L’aglio è il farmacista dell’uomo di campagna.

    A-i-è nen ‘d pi bel che ‘na facia contentaNiente v’è di più bello che una faccia contenta

    A l’è mei ese padrun magher che lavurant grasMeglio essere magro padrone che grasso garzone

    A l’è mei frustè de scarpe che d’linseuiMeglio consumare scarpe che lenzuola

    A l’è mei ‘n asu viv che ‘n dutur mortMeglio asino vivo che dottore morto.

    A l’è buna la forsa ma mej l’ingegn.Bene la forza ma l’ingegno è meglio.

    A l’è brut a serve ma pì brùt fese serveTriste servire ma più triste farsi servire

    L’alegria d’la cativa gent a dùra poc.L’allegria della gente cattiva ha breve durata.

    A s’peul nen avei l’amel sensa le avie e le moscheNon si ha miele senz’api e senza mosche.

    L’fùm d’rost a empis nen la pansa.Il fumo dell’arrosto non riempie la pancia.

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    Viaggi e Gite

    29 maggio

    Castelnuovo Belbo (AT) - Assemblea annuale dei Soci (vedi pagina 3)

    Inizio ottobre

    Tour dell’Andalusia - 6 –7 giorni in aereo + busIl programma sarà a disposizione da metà maggio presso la Segreteria

    Gran Tour

    Riparte a fine marzo l’edizione 2010 di Gran TOUR che, con un programma di oltre100 itinerari a piedi o in autobus, costituisce una delle iniziative più apprezzate perscoprire e conoscere i tesori artistici, architettonici e naturalistici del Piemonte.

    Nel ricco e variegato programma che si svilupperà da aprile fino a fine ottobre, inaccordo con l’Ente organizzatore, l’Associazione Torino Città Capitale Europea,saranno selezionati alcuni itinerari per i quali verrà riservata ai nostri soci unacorsia preferenziale per le prenotazioni, che potranno essere effettuate diretta-mente in Segreteria anziché presso “InfoPiemonte Torino Cultura” di via Garibaldi n. 2 o componendo il numero verde 800329329.

    Tempo libero

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    NUOVE CONVENZIONI

    � STUDI DENTISTICI

    STUDIO MEDICO DENTISTICO dott. Alberto Carpegna e dott. Cesare GardiniVia Vittorio Amedeo II 24 - Tel. e Fax 011/56.28.278Sconto del 10% su tutte le prestazioni e prima visita gratuita

    STUDIO ODONTOIATRICO ASSOCIATO dott. Giorgio Autieri e dott.ssa Paola M. DoglioVia Baltimora 49 - Tel. 011/39.04.93Sconto del 15% sulle terapie - Finanziamenti fino a due anni a tasso zero

    �����

    � BICICLETTE E ACCESSORI

    CICLI BERGAMIN - Via P. Braccini 85 - Tel. 011/385.78.79Sconto del 10% sull’acquisto di biciclette, su riparazioni ed assistenza.Sconto del 15% su accessori e abbigliamento

    �����

    � SOGGIORNI

    HOTEL TERME “POSTA” - HOTEL TERME “TULLIO”Via Tito Livio 6 - Abano Terme (PD)Tel. 049/81.21.22 - 049/81.27.09 - [email protected] e condizioni consultabili in Segreteria

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  • A tutti i soci, ai simpatizzantie alle loro famiglie i più fervidi auguri

    di Buona Pasqua

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