Anno VI Numero 65 – 30 ottobre 2011 - lecese.it · nella chiesa di Cese. S.E. il vescovo Mons....

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Mensile gratuito della Pro-Loco di Cese dei Marsi Anno VI Numero 65 – 30 ottobre 2011 Grafica di Roberto Cipollone

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Mensile gratuito della Pro-Loco di Cese dei Marsi

Anno VI Numero 65 – 30 ottobre 2011

Grafica di Roberto Cipollone

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Osvaldo Cipollone Quattro chiacchiere con i missionari di Cese 3^ ed ultima parte: Don Giovanni Cosimati, da 34 anni in Brasile

Incontrandolo mi intrattengo con lui per uno scambio di battute ed informazioni. Come sempre, è molto disponibile e interessato alle notizie su Cese, ma anche pronto a qualche divagazione. Mi dà l’impressione di avere un lieve affaticamento, forse è preoccupato per l’angina pectoris riscontratagli di recente.

Così come fatto con gli altri suoi “colleghi cesaròli”, gli propongo:

- Perché non te ne torni definitivamente a Cese? - - E cosa verrei a fare? - - Quello che fai in Brasile: il prete! -

Avendo saputo della recente inaugurazione di un’altra chiesa, gli chiedo:

- Com’è questa nuova opera che hai realizzato in Brasile? - - È bella, è grandiosa, è una cattedrale. Pensa che è capace di contenere 2.200 persone. Annesse alla struttura ci sono poi 5 sale ricreative e, sotto, una capiente cripta dove vorrei traslare le spoglie di un

mio collaboratore morto dopo un anno dalla consacrazione. Quando sarà il momento forse ci metteranno anche me, perché io ho intenzione di morire in quella terra. - Questa sua affermazione mi appare un poco sconcertante, tuttavia alcune scelte, sebbene non condivise, non dovrebbero essere discusse.

- Quale è stata la motivazione che ti ha spinto a costruire delle chiese lì in Brasile? - Chiedo ancora. - La prima idea si concretizzò grazie ad una serie di casualità. Tornato a Cese, ebbi 500.000 lire di

offerte. Ne parlai con un conoscente architetto, Mario Marini (fratello di Franco, il marito della signora Maria), e lui mi propose il progetto di realizzare una chiesuola. In seguito coinvolsi una ditta che mi fece la struttura e da lì è nato l’impegno per altri progetti. In seguito, con l’aiuto dei fedeli, di qualche associazione, e soprattutto con l’aiuto di Dio, sono riuscito a realizzarne tante altre. -

- A breve ripartirai, ma sicuramente tornerai l’anno prossimo... - - Vorrei farlo. Ora con me c’è anche Padre Beniamino che è un sacerdote bravo e preparato, ma chissà se

sarà possibile venire… - - Lo sai che il 2012 è un anno importante - puntualizzo. - Coincide con il cinquecentesimo anniversario

della morte di Pietro Marso. Inoltre sembra che qualcuno debba festeggiare il 50۫ anniversario di sacerdozio… -

- E tu come fai a ricordare anche questa data? - - Se leggi uno specifico capitolo di “Orme di un borgo”, avrai modo di constatare che vi ho riportato un

articolo del quotidiano “Il Tempo” che nel 1962 s'intitolava così: “Un rito che si ripete dopo secoli nella chiesa di Cese. S.E. il vescovo Mons. Domenico Valeri si è recato in paese per ordinare sacerdote il giovane cesense Don Giovanni Cosimati”. -

Dopo un sorriso di soddisfazione aggiunge: - Subito dopo essere stato ordinato sacerdote, per un anno ho fatto il parroco a Pereto, poi tre anni a

Sorbo, e poi nove a Villa San Sebastiano ed un anno a Capistrello. - - E come hai fatto ad abbandonare questa tua terra, i compaesani e i tanti parrocchiani dopo 14 anni? - - Quando il Signore chiama non si può far finta di essere sordi, altrimenti che cristiano saresti? Un

sacerdote, in particolare, pretende che i fedeli lo ascoltino, ma se è lui per primo a non sentire la voce del Padreterno, allora come la mettiamo? - Cambiamo discorso e gli chiedo notizie sulla situazione brasiliana.

- Nelle periferie è abbastanza problematica; io sono in una grande città, ma le difficoltà sono evidenti anche lì, soprattutto per la gente ed i ragazzi. -

- Che ne pensi dell’adozione a distanza? Da te viene attuata? - - Noi la regolamentiamo così: non diamo soldi alle famiglie per evitare che i genitori li sperperino

nell’alcool e nel fumo. Con una parte degli aiuti facciamo progetti solidali e con un’altra parte tamponiamo qualche difficoltà. -

- Ora, Don Giova’, permettimi una provocazione che non nasce dai miei dubbi personali, ma da un modo generalizzato di concepire le cose: secondo te, in Brasile c’è più bisogno di costruire le chiese o di realizzare strutture come ambulatori, scuole e quant’altro? -

- C’è bisogno di tutto. Ma se non si capisce che la solidarietà, il volontariato e la beneficenza nascono all’ombra della chiesa, i discorsi diventano inutili.

Convinto da questa logica affermazione mi congedo da lui salutandolo cordialmente, fermamente certo di aver ricevuto belle lezioni e pregevoli esempi di vita sociale e cristiana.

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LoRenzo Cipollone

CIÒ CHE VORREMMO FARE NEL MESE DI NOVEMBRE 2011

4 novembre, venerdì Giornata delle Forze Armate – Ore 18.00: Solenne Celebrazione Eucaristica con la partecipazione in pompa magna di tutti coloro che militano, hanno militato e lavorato nelle Forze Armate (vedere la locandina).

5 novembre, sabato Incontro formativo della Confraternita

Ore 17,45: Canto dei Vespri; Ore 18,00: riflessione con don Josè.

6 novembre, Domenica Festa per il 25° di Sacerdozio di Don Josè Ore 11,30: Solenne Celebrazione Eucaristica di ringraziamento. Siamo tutti invitati. Le associazioni parrocchiali si adopereranno perché tutti i propri aderenti partecipino numerosi.

ALLA FINE DELLA MESSA, nella piazzetta a fianco della Chiesa o, in caso di maltempo, nei locali parrocchiali, sarà offerto un ricco aperitivo.

6 novembre, Domenica Festa dell’accoglienza di tutti i bambini, i ragazzi e i giovani del catechismo

insieme con i loro genitori. Ore 11,30: Partecipazione della Celebrazione Eucaristica; Ore 15,00:Tutti ai locali della Chiesa Vecchia per un pomeriggio in allegria!

12 novembre, sabato Cantine e cantinelle acCese, nel segno dei buoni sapori, dell’amicizia e del calore umano

16 novembre, mercoledì Ore 21,00 nei locali della Parrocchia Incontro mensile con i genitori dei ragazzi del catechismo

26 novembre, sabato dalle ore 15,00, in sala Parrocchiale: GRANDE GIOCO-FESTA dell’ACR per tutti i bambini e i ragazzi dai 6 ai 14 anni.

Tutti i venerdì alle ore 18,30 incontro di catechismo permanente.

Salvo errori od omissioni e sempre “se Dio vuole”

Auguri a… • Don Emidio per il I anno alla guida della Diocesi di Lanciano (11 ottobre) • Antonello e Manuela per Maya! • Serena e Doriano per Rebecca!

e, con colpevole ritardo, • agli sposi Tiziana e Angelo • agli sposi Simona e Massimo • a Domenico e Silvia per Matteo!

La poesia… Piccolo borgo

Piccolo Borgo, sei piccolo e ideale non sei certo come quelli medioevali,

nonostante tutto non hai eguali. La giornata scorre calma, non mondana,

scandita da un rintocco di campana... La vita qui è tranquilla, anche modesta,

ci si saluta con un cenno della testa. Non ci son proprio nata, ma ci sono anch'io;

è il mio borgo e quando lo racconto, dico: " IL PAESE MIO"

AnnaMaria Casale

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Halloween

Domani 31 ottobre 2011 aprite quella porta! Quale???

Quella della pro loco naturalmente! Per partecipare ad una terrorizzante festa di halloween! La serata prevede un menù che non tralascia sangue di vampiro, pipì di Frankenstein e tanta tanta paura! vi aspettiamo, ovviamente in maschera, alle ore 21:30! Attività paranormali assicurate! (Edward mani di forbice, il cartaio, l'enigmista e Dracula parteciperanno all'evento FESTA DI HALLOWEEN ALLA PRO LOCO DI CESE) La ricorrenza di Halloween, celebrata tutti gli anni con feste, maschere e dolcetti, ha origini antichissime. I primi a celebrarla in Europa furono i Celti, i quali credevano che Samhain, questo il nome originale della festa, fosse il momento di passaggio tra l’estate e l’inverno e tra un anno e l’altro. Secondo la tradizione, nella notte di Halloween il velo che divide il mondo dei vivi da quello degli spiriti si sollevava e potevano verificarsi incontri ultraterreni. In questa notte fate, elfi e fantasmi potevano fare visita ai vivi e interagire con loro, giocando anche brutti tiri. Per allontanare l’ira di queste creature, c’era l’abitudine di lasciare cibo e bevande in segno di accoglienza. Probabilmente è da questa credenza che nasce la tradizione degli spaventosi costumi di Halloween e il famoso gioco del “Dolcetto o scherzetto?” La tradizione della zucca intagliata con una candela accesa, invece, deriva dalla leggenda di Jack O’ Lantern, un giovane truffatore che, avendo fatto brutti scherzi anche al Diavolo, una volta morto non venne accettato né in Paradiso né all’Inferno e fu costretto a vagare per sempre sulla terra come fantasma guidato solo dalla sua lanterna all’interno di una grossa zucca. La parola “Halloween”, invece, deriva dalla frase inglese “All Hallow’s Eve” che significa “la vigilia di Tutti i Santi”, la festività che ricorre infatti il 1° novembre. A partire dal XIX secolo, negli Stati Uniti la festa divenne una delle principali ricorrenze dell’anno, una vera e propria occasione di gioco e divertimento per tutta la famiglia.

Antonietta Faonio

Cristina Cipollone Unità d’Italia e Risorgimento in Abruzzo: reazione dei Borboni ai moti del ’48 1

Dopo gli avvenimenti del 1848, nel Sud Italia e anche in Abruzzo, la polizia borbonica raddoppiò i controlli e i sospetti verso i cittadini e accanto ai feroci gendarmi, furono collocate anche delle spie, scelte fra la feccia dei facinorosi, capaci di qualunque denuncia e giuramento falso, per carpire quelle 12,75 Lire mensili che venivano loro pagate. La popolazione, sebbene in gran parte liberale e desiderosa di ottenere l’agognata Unità, non dava modo ai ‘controllori’ di riferire alcun fatto insolito, poiché ognuno era circospetto nelle parole e negli atti. Così, le spie, per dimostrare che non prendevano inutilmente lo stipendio, arzigogolavano spesso fatti immaginari, parole mal comprese, trame inesistenti. E allora guai se si portava tutta la barba, se il cappello era fuori modello, se pendeva qualche ciondolo al laccio dell’orologio o se i creduti liberali si riunivano in qualche luogo di divertimento. Non si tollerava che tre persone passeggiassero unite o si fermassero a parlare nelle piazze o nelle vie. Se un gendarme puntava qualcuno (di cui magari voleva vendicarsi per un qualsiasi motivo) lo sorprendeva con il pretesto di perquisirlo e gli faceva calare nella tasca della giacca un coltello vietato che portava egli stesso nella manica dell’uniforme! Tutto ciò costava al malcapitato sette mesi di prigionia! Un fatto particolare accade a Tagliacozzo il 30 maggio del 1850, giorno dell’onomastico del re Ferdinando II di Borbone. La popolazione festeggiò, come d’uso, in piazza dell’Obelisco. Venne montato un trofeo con in mezzo i busti del re alla destra e della regina alla sinistra. Beh! Siccome chi vi si trova di fronte vede che alla sua sinistra corrisponde l’oggetto di destra, il fatto fu denunciato come un oltraggio al re l’essere collocato alla sinistra della regina! 1 Notizie tratte da Storia di Tagliacozzo compilata dal sacerdote Giuseppe Gattinara, Città di Castello, 1894

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da Marsicanews.it…

25/10/2011 - Bando di concorso per 16 tenenti in servizio permanente della Guardia di Finanza Sulla Gazzetta Ufficiale n. 81 dell’11 ottobre 2011 – 4ª Serie Speciale - è stato pubblicato il bando di concorso, per titoli ed esami, per il reclutamento di 16 tenenti in servizio permanente effettivo del ruolo tecnico-logistico-amministrativo della Guardia di Finanza. La presentazione delle domande dovrà avvenire entro il 10 novembre 2011. Possono partecipare al concorso i cittadini italiani che, alla data del 1° gennaio 2011, non abbiano superato il trentaduesimo anno di età e siano in possesso di un diploma di laurea ovvero di laurea specialistica o di laurea magistrale o titolo equipollente (con esclusione, quindi, delle lauree c.d. “triennali” o “di I livello”), tra quelli indicati negli allegati al predetto bando di concorso. La domanda di partecipazione al concorso deve essere compilata esclusivamente mediante procedura informatica disponibile sul sito www.gdf.gov.it – area concorsi, seguendo le istruzioni del sistema automatizzato. Al termine della compilazione, l’istanza deve essere stampata, firmata per esteso dal concorrente e consegnata a mano, oppure inviata a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, al Centro di Reclutamento della Guardia di Finanza, via della Batteria di Porta Furba n.34, 00181 Roma/Appio, entro trenta giorni decorrenti dalla data di pubblicazione del bando nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Sul predetto sito istituzionale è comunque possibile acquisire ulteriori informazioni di dettaglio sul concorso e prendere visione del bando.

Notizie dall’Azione Cattolica…

Aumentano quest'anno le agevolazioni di cui possono usufruire gli aderenti all'Azione Cattolica Italiana della Diocesi di Avezzano... Ed ecco per la prima volta una convenzione con i gestori della stagione musicale del Teatro dei Marsi di Avezzano per l'anno 2011-2012. Ogni socio, presentando la propria tessera, potrà acquistare un abbonamento per il III° settore galleria a soli € 90,00 anzichè 120 (risparmiando quindi ben 30 euro). A titolo informativo ricordiamo che il listino delle varie tipologie di abbonamento è il seguente: I° settore platea € 150; II° settore platea € 135; III° settore galleria € 120. Ogni abbonamento dà diritto ad una poltrona numerata per l'intera stagione, ovvero per tutti e 13 gli spettacoli in programma. L'abbonamento non è nominativo, quindi potrà essere ceduto di volta in volta anche ad altra persona. Per info ed acquisti ci si potrà rivolgere direttamente a:

Punto informativo di Largo Pomilio, nel centro di Avezzano, ogni lunedì-mercoledì-venerdì ore 18.00-19.30;

tel. 329.9283147 - 392.0482900 - 392.7860554; e-mail: [email protected]; [email protected]; www.musicateatromarsi.it

ABBONAMENTO SPECIALE PER SOCI DI AZIONE CATTOLICA AL TEATRO DEI MARSI € 90,00 CON POLTRONA NUMERATA PER INTERA STAGIONE MUSICALE 2011-'12 (ABBONAMENTO TRASFERIBILE)

Il Calcio a Cese Il campionato di 3^ categoria è arrivato alla quarta giornata. Escludendo la giornata odierna, il G.S.Cese ha raccolto due punti, in virtù di due pareggi su due gare giocate (nella prima giornata la squadra ha osservato il turno di riposo). Entrambe le partite disputate sono finite a reti bianche, e le prime impressioni sono quelle di una difesa solida e un attacco da perfezionare. Il campionato Amatori è iniziato nel migliore dei modi, cioè con una vittoria fuori casa in quel di San Benedetto. Vi riportiamo una parte dell’articolo che Marsicanews ha dedicato ai nostri Amatori. “…Sconfitta all’esordio per i sanbenedettesi, che comunque vanno elogiati per il loro ottimo terzo tempo e per la prestazione in campo, visto che l’1 a 0 è maturato contro un undici dai grossi numeri. Il Cese infatti è arrivato alla sedicesima vittoria di fila (!) fra la scorsa stagione e quella appena cominciata. Una sorta di Barcellona con la panza, la compagine palentina sembra poter puntare addirittura alla vittoria finale, per merito di gente come Mario Ippoliti (mitico edicolante), come il misterioso Marchionni e come i rinforzi dalla vicina Cappelle; gli stranieri hanno i nomi di Roberto Ciaprini, Andrea Guglietti e Alessandro Sabatini (in rigoroso ordine alfabetico) e promettono goal e spettacolo…”

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Complimenti a Roberto Cipollone per un riconoscimento letterario

In altre circostanze abbiamo avuto il piacere di segnalare meriti e virtù di alcuni ragazzi di Cese distintisi in varie discipline. Anche ora da queste pagine corre l’obbligo di informare i lettori di un riconoscimento attribuito a Roberto, assiduo collaboratore della “Voce delle Cese” e fondatore del giornalino. In particolare, nell’ambito del concorso letterario indetto dall'ARPA e riservato ad autori e scrittori esordienti (87 i partecipanti all'edizione 2011), il nostro compaesano è stato premiato con una menzione speciale per esser risultato tra i più qualificati per originalità, contenuto e forma letteraria. Nel corso della premiazione, tenutasi il 20 settembre scorso a Pescara, il suo racconto è stato apprezzato ed applaudito dalla giuria e dal pubblico intervenuto, anche in virtù della coinvolgente lettura ed interpretazione da parte dell’attore Carlo Orsini.

Con l’augurio di menzionare in futuro altri compaesani per riconoscimenti e meriti similari, auguriamo

a Roberto ulteriori traguardi e gli formuliamo le più vive congratulazioni da parte della “Voce”.

One shot di Roberto Cipollone

Non mi piace esser trattato così. Ti usano, ti strapazzano e poi ti buttano via come se non servissi a niente. Eppure io so capirli meglio di tanti cervelloni, e anzi riesco a staccarli da certi loro demoni neri a volte. Con me si liberano, e anche se per poco lì mi sento utile, e dimentico quanto sia infame la mia vita. Un colpo di pistola, un giro di giostra, o se volete una botta e via. Poi finisce tutto, il mio servigio non serve più, e rimango lì sbattuto in un angolo a dirmi che posso essere solo questo, e nient’altro. Eppure io so capirli. Quelli che si sono appena mollati li sgami subito. Dalle mani, ovviamente, ché sono frementi, scomposte, continuamente nervose, rabbiose, violente. Alla fine ti senti strappare via l’ultima linfa che ti teneva vivo, e ti rendi conto che non sei bastato a guarirli. Ma in fondo avresti voluto. Poi ci sono gli ansiosi, gli angosciati, e quelli dell’ultimo minuto per cui diventi quasi una salvezza. Allora, e solo allora, t’illudi di essere importante per qualcuno, e anche se dura un attimo capisci che qualcuno ti ha quasi amato, a suo modo, prima di dimenticarsi ancora di te. I miei preferiti però restano quelli della prima volta, i novellini. Fanno tenerezza se ci pensi, perché in fondo non è facile prendere e andare così da soli. Almeno loro ti trattano bene fino alla fine, e anche se è chiaro che è solo paura, a me va bene così. Ché in fondo sei una continuazione dei loro pensieri, e da come ti trattano capisci bene i tipi, e quanto bisogno hanno di te. Tanti mi snobbano, ma sanno bene che sono troppo per loro, e le poche volte che ne incontro le mani avverto forte il disprezzo che non celano mai. Si credono superiori, questa è la verità, ma prima o poi tutti passano di qui, e anche se mi schifano sanno di non poter fare a meno di me, almeno una volta. Ho preso tante strade, ho raccolto storie che non sapevo e non avrei mai incontrato. Ne sono stato parte anch’io, nella mia piccola recita ho imparato a vivere alla giornata e a prendere solo il buono di ogni incontro, di ogni incrocio che con me è nato o morto, o è stato appena sognato. È vero, mai nessuno mi vorrà solo per ciò che sono... ma provate voi a farvi piacere un destino già scritto. Tempo perso. Tanto vale ricordare solo le storie belle, quelle degli abbracci, ché pure se dividono sempre abbracci sono. Starei tutto il tempo a guardarli fissi, dal basso, per innamorarmi anch’io delle loro attese, dei pensieri che scivolano su poche parole, dei disegni che passano anche da queste strade. Piangerei anch’io delle stesse storie, di quando dicono “ciao” perché “addio” farebbe troppo male, di quando ad aspettare non c’è nessuno, e nessuno arriverà. Brucerei della loro stessa rabbia, di quella voglia di spaccare il mondo mentre il mondo neanche sa di te. E riderei anch’io del loro ritrovarsi, degli anni che diventano minuti davanti a un amico, e vivrei anch’io di quella stessa luce che solo il bene dà, che solo accende lungo tutti i viaggi che portano a casa, al saluto del cane, al primo giorno in cui capisci d’esser capace di amare. Vorrei anch’io… Ma sono solo un pezzo di carta stampato, un misero biglietto, e per giunta di sola andata, su questa strada che conosco da sempre e non ho visto mai dall’alto. Perché io vivo poche ore, nelle mani e nelle tasche di chi su questa corsa porta i propri giorni con le speranze, libri e fogli e borse sempre da disfare prima di un altro viaggio. Sono un piccolo biglietto, cellulosa e inchiostro, eppure per me sono passate storie bellissime, tracce di vita in attesa di un ultimo incrocio, oppure del primo, come quello che vedrò oggi proprio prima di chiudere gli occhi. Tra due minuti mi dimenticheranno ancora, eppure, in qualche modo, sono stato vivo anch’io con loro. Si aprono le porte, e il mio capolinea è ancora un altro inizio.

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Roberto Cipollone 23 ottobre 2011: La giornata ecologica del Salviano

Mirko, Roberto, Francesco, Ettore, Fernando, Domenico, Roberto ed Emilio

C’è un modo molto nobile di sporcarsi le mani, e passa necessariamente per i luoghi in cui altre mani, in altri tempi, si sono sporcate invece del nero vigliacco dell’inciviltà. La stesso desiderio nobile di riscatto ha spinto sul Salviano tantissime persone, singoli, gruppi ed associazioni, in una domenica mattina che sembrava fatta per il riposo e si è trasformata invece in una bella occasione di civiltà e sensibilizzazione. La giornata di pulizia della Riserva del Salviano svoltasi lo scorso 23 Ottobre è stata voluta proprio in questa prospettiva dall’amministrazione comunale di Avezzano e dall’associazione Ambiente e/è vita, ente gestore della riserva, ed a giudicare dal riscontro il risultato è stato certamente raggiunto. Molti i gruppi che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa, in un insieme assolutamente eterogeneo di età, estrazione e motivazioni. Tra le associazioni di volontariato, gli scout, i comitati civici ed i semplici cittadini c’eravamo anche noi di Cese, con un gruppo compatto coordinato da Mirko (e guidato dallo Zagat) a cui è stato affidata la pulizia delle zone pedemontane del versante palentino. Subito dopo la suddivisione dei compiti si sono potute avviare le operazioni di pulizia tra sentimenti misti di indignazione, rabbia e sorpresa, come quella che deve aver colto i “fortunati” scopritori delle due automobili abbandonate lungo il pendio avezzanese. Ad essere raccolti all’interno della Riserva sono stati invece molti pneumatici, scarti edili ed industriali, oltre agli immancabili rifiuti plastici ed alla grande quantità di bottiglie, lattine, involucri e tessili. Tra i sentieri, le piazzole e la vegetazione, tuttavia, si è ritrovato soprattutto il senso comune dell’impegno ecologico, in un desiderio mai del tutto compiuto di consapevolezza, responsabilità e civiltà. Il significato vero di giornate come questa è ancora tutto qui: nell’esempio portato con mano, ed in una sensibilizzazione che non smette di sperare in generazioni nuove, con le mani sporche solo di verde.

Articoli e rubriche curati da AnnaMaria Casale; Cristina, Eugenio, Lorenzo, Manuela, Osvaldo e Roberto Cipollone; Nadia Di Matteo; Antonietta Faonio

Grazie ad Adele e Alfredo per le foto ed ai “consulenti” per il prezioso supporto. Per informazioni, proposte, commenti e suggerimenti scrivete a: Redazione “La Voce delle Cese”,

Pro Loco Cese dei Marsi, Via C.Cattaneo 2, 67050 Cese di Avezzano (AQ) oppure a: [email protected] . Sito web: www.lavocedellecese.it .

Dal numero scorso…

Giuseppe di Ines

Wanda di Natalino