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ANNO VI MERCOLEDI’ 3 Marzo 2010 N. 133 News PERIODICO DI INFORMAZIONE CULTURALE, POLITICA, SINDACALE E SOCIALE Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche P P U U B B B B L L I I C C A AT T A A I I N N G G . . U U. . L L A A L L E E G G G G E E M MI IL LL LE EP PR RO OR RO OG G H H E E E E L L A A G G I I O O S S T T R R A A R R I I P PA A R R T T E E ! ! C C H H I I U U S S O O L L A A C C C C O O R R D D O O P P E E R R I I L L R R E E I I M M P P I I E E G G O O D D I I P PA AV V I I A A . . . . E E S S E E L L A A R R I I F F O O R R M M A A B B R R U U N N E E T T T T A A F F O O S S S S E E G G I I À À U U N N A A R R I I F F O O R R M M A A M M A A N N C C A A T T A A ? ? LA FLP SULLA CIRCOLARE N° 3/2010 L’INSERTO SPECIALE

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N. 1

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NewsPERIODICO DI INFORMAZIONE CULTURALE,

POLITICA, SINDACALE E SOCIALE

Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche

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““MMIILLLLEEPPRROORROOGGHHEE””EE LLAA GGIIOOSSTTRRAA

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LA FLP SULLACIRCOLARE

N° 3/2010

L’INSERTO SPECIALE

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FLP NewsDIRETTORE:Marco CarlomagnoDIRETTORE RESPONSABILE:Roberto SperandiniCOMITATO EDITORIALE:Lauro Crispino, Roberto Sperandini,Vincenzo PatricelliSito www.flp.it e-mail: [email protected]: Via Roberto Bracco, 45 – 80133 NapoliREDAZIONE ROMANA: Via Piave, 61 – 00187 RomaEDITORE: FLP – Federazione Lavoratori Pubblicie Funzioni PubblicheRegistrazione Tribunale di Napolin. 24 del 01.03.2004Iscrizione al R.O.C. n. 12298

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E’ diffuso in formato cartaceo e disponibile online. Può essere scaricatodal sito internet www.flp.it; in tale sito troverete anche informazioni ag-giornate relative ai singoli settori sindacali, nonché tutte le indicazioniper iscriversi alla FLP.

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Le informazioni e la modulistica per richiedere il credito d’imposta sono disponi-bili all'indirizzo dell’Agenzia delle Entrate:

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Collaboratori:

Gabriella Carlomagno, Nadia Carlomagno, Chiara Sernia,Elio Di Grazia, Fabio Gigante, Claudio Imperatore, DarioMontalbetti, Pasquale Nardone, Elisabetta Pechini, Gian-carlo Pittelli, Rinaldo Satolli

IL PERIODICO DELLA

FEDERAZIONE LAVORATORI PUBBLICI

E FUNZIONI PUBBLICHE

News

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..E SE LA RIFORMA ..E SE LA RIFORMA BRUNETTA FOSSE BRUNETTA FOSSE GIÀ UNA RIFORMAGIÀ UNA RIFORMA

MANCATAMANCATA??di Elio Di Grazia4

SOMMARIO3 marzo 2010 - N. 133

COMPARTO MINISTERI E AFFARI ESTERI - AFRICA: IL RITORNO DELLA SPERANZA?

- ANARCHIA E POTERE

(di Maurio Polselli)

VARIE- CON LE “MAMME DI SOSTEGNO” UN AIUTO TRA MAMME PER LA PROMOZIONE DELL’ALLATAMENTO AL SENO.

(di Elena Izzo)

RETROSCENA- IL TEATRO ARCOBALENO DI ROMA DIVENTA, CON VINCENZO ZINGARO, IL CENTRO STABILE DEL CLASSICO

(di Arianna Nanni)

COMPARTO MINISTERI: DIFESA- CHIUSO IL RACCORDO PER IL REIMPIEGO DI

PAVIA

- PUBBLICATA IN G.U. LA LEGGE “MILLEPROROGHE” (di Giancarlo Pittelli)

L’INSERTO SPECIALE- OK AI CARTELLINI IDENTIFICATIVI MA SOLO SERISPET TANO LA PRIVACY

COMPARTO AGENZIE FISCALI: ENTRATE- PARTE DA TRENTO LA RISCOSSA DEGLI EVASORI FISCALI???

- LE ULTIME NOTIZIE SU INTERPELLI,ASSUNZIONI,INCARICHI DIRIGENZIALI.

COMPARTO MINISTERI: POLITICHE AGRICOLE- ICQRF FUA 2009 – SVILUPPI ECONOMICI,PROGRES- SIONI TRA LE AREE.

(di Sebastiano Bongarrà)

DIPARTIMENTO POLITICHE ECONOMICHE EFISCALI- LA MACCHINA FISCALE ITALIANA È UNA FERRARI

SPINTA DAL MOTORE DI UNA 500!!!!(di Vincenzo Patricelli)

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LA NUMERO UNO

3 marzo 2010

News

N. 133

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di Elio Di Grazia

Le pagine dei quotidiani di queste ul-time settimane sono state riempiteda articoli con al centro della notizia

la problematicità delle scelte operate dalGoverno in tema di privatizzazioni di al-cune funzioni prima eminentemente pub-bliche e che, invece, vengono “affidate” almercato attraverso la creazione di speci-fiche SPA nelle singole Pubbliche Ammi-nistrazioni.A parte Protezione Civile SPA che haavuto la genesi ma sopratutto la fine checonosciamo, altre società per azioni sonostate già create, dalla Difesa alle Infra-strutture, al Patrimonio, etc, etc., tutte conlo scopo, appunto, di fare impresa e farlaovviamente assogettandola alle regoleconcorrenziali del mercato. Ma quali regole devono presiedere lescelte politiche, strategiche ed economi-che in tema, appunto, di Difesa, di Patri-monio o di Beni Demaniali o Infrastrutturalise non quelle della garanzia generale delbene comune, dell'interesse collettivo?Ci chiediamo questo, perchè la costitu-zione delle nuove strutture societarie, ov-viamente, è correlata ad una scelta che

pone le stesse al riparo dai controlli di ca-rattere amministrativo, dalle leggi di con-tabilità di stato, della Corte dei Conti efinanco del Parlamento, lasciando peraltro solo alla Magistratura il compito delcontrollo sugli atti e sulle iniziative.E la Magistratura, alla fine, diventerebbel'unico vero controllore di questi atti, au-mentando a dismisura il suo potere neiconfronti della società civile, sostituendosieffettivamente al controllo dello Stato.Sarebbe facile, a questo punto, andarecon la mente e con i ricordi ancora recen-tissimi, allo scandalo che ha investito il G8de La Maddalena ed alle immagini cheabbiamo visto sui tiggi di strutture realiz-zare ed inutilizzate, di sprechi assurdi e ditanto altro ha caratterizzato quelle scelte.Ci chiediamo ancora se era questo chevoleva il Ministro Brunetta quando osten-tava la “messa a regime” della macchinapubblica attraverso riforme mirate o me-glio ancora, attraverso quella “meravi-gliosa macchina da guerra” che apparivail decreto legislativo 150/2009 o se, in-vece, forse la macchina gli è scappata let-teralmente di mano.

Altro che riduzione delle consulenze edegli incarichi, altro che misurazione dellaproduttività delle pubbliche amministra-zioni!Ci potremmo trovare di fronte a vere eproprie privatizzazioni di interi settori dellastruttura pubblica con un mercato che senon rigorosamente protetto, non garantiràfunzionalità e destinazione delle risorse,servizi efficienti, funzioni ed attività sui ter-ritori, per la cittadinanza, per la collettività.Ed In più, grandissmi problemi di ordineoccupazionale, questa volta anche nelPubblico Impiego.Altrimenti, caro Ministro Brunetta, forseera meglio lasciare tutto così come era,salvo dare la caccia ai fannulloni, ovvia-mente!

.. ..EE SSEE LLAA RRIIFFOORRMMAA BBRRUUNNEETTTTAAFFOOSSSSEE GGIIÀÀ UUNNAA RRIIFFOORRMMAA MMAANNCCAATTAA??

Ma quali regole devono presie-dere le scelte politiche, stra-tegiche ed economiche in

tema, appunto, di Difesa, di Patrimonioo di Beni Demaniali o Infrastrutturalise non quelle della garanzia generaledel bene comune, dell'interesse collet-tivo?

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3 marzo 2010 N. 133

CHIUSO L’ACCORDO PER IL CHIUSO L’ACCORDO PER IL REIMPIEGO DI PAVIAREIMPIEGO DI PAVIA

di Giancarlo Pittelli

COMPARTO MINISTERI News5DIFESA

Nella giornata di giovedì 18 u.s., èstato sottoscritto dall’A.D. e dalleOO.SS/RSU l’accordo per il reim-

piego del personale civile dello Stabili-mento del Genio Militare di Pavia, che,indiscutibilmente, ha rappresentato l’ope-razione di reimpiego più difficile e com-plessa degli ultimi anni.I colleghi ricorderanno la vicenda di que-sto Stabilimento: dichiarato inservibile allees igenze del la Di fesa (protocol lo20.05.1998, firmato CGIL-CISL-UIL manon da SNAD), ha avuto nel corso di tuttiquesti anni una vita difficile, passando at-traverso ipotesi diverse (la prima:transitoin Protezione civile). In data 31.10.2008(si veda il Notiziario n.139 di pari data), l’on. Cossiga comunicòalle OO.SS. nazionali la decisione irrevo-cabile dell’Amministrazione di sopprimerel’Ente per ragioni essenzialmente di ca-rattere economico: lavorazioni al minimo,bassa produttività, precaria situazione in-frastrutturale e antiinfortunistica, rapportocosti/efficacia negativo, e la possibilità daparte dei Poli ES. di assorbirne le lavora-zioni. E a nulla valsero le richieste delleOO.SS. di avviare un piano di rilanciodello Stabilimento.Nella successiva riunione del 1.12.2009(si veda il Notiziario n. 157), assieme allaconferma della decisione di procederealla soppressione dell’Ente, ci fu conse-

gnata l’ipotesi generale di reimpiego;seguì l’avvio della concertazione conOO.SS./RSU (che avvenne giusto unanno fa, il 20 febbraio 2009), cui seguìpoi la contrattazione locale per la messaa punto del piano definitivo di reimpiego.Una trattativa davvero molto complessa,a causa soprattutto della scarsissima pos-sibilità di ricollocazione in loco del perso-nale in ragione dell’ effetto combinato trala mancanza in Pavia e provincia di Entidella Difesa e i pochissimi posti resi di-sponibili dagli Uffici Pubblici locali. Una trattativa in alcuni passaggi anchedifficile e aspra, a causa di alcune inac-cettabili forzature della delegazione pub-blica (la fissazione di un tempo limite perla concertazione, per es.) e di vari tenta-tivi di chiudere la partita alle proprie con-dizioni.Dunque, ad un anno esatto dall’avvio delconfronto, nella giornata di giovedì 18u.s., si è pervenuti alla sottoscrizione del-l’accordo per il reimpiego di tutto il perso-nale civile. Ci sono volute una ventina circa di riu-nioni, molta pazienza, tanta tenacia e re-sponsabilità, e soprattutto l’azione coesaed unitaria delle OO.SS. e delle RSU, ealla fine si è approdati all’ accordo finale.In allegato, i numeri e le destinazioni pre-viste dal piano di reimpiego e il relativoverbale di accordo, che manca del pro-

spetto recante i dati nominativi. Val la pena di segnalare, a tal riguardo, loscarso numero di collocazioni presso altreAA.PP., la cui ricerca comunque conti-nuerà ancora da parte dell’A.D., e a talproposito ricordiamo che, come gia avve-nuto per Vicenza, è stato costituito un “ta-volo tecnico permanente” finalizzato almonitoraggio della ricerca e, nel caso diaccertate disponibilità presso altri UfficiPubblici, alla individuazione nominativadei lavoratori, già reimpiegati in Enti Di-fesa fuori Pavia, da ricollocare.A questo risultato che, in considerazionedel difficile quadro di situazione in cui si èsviluppata tutta la trattativa, noi giudi-chiamo complessivamente soddisfacente,la FLP DIFESA ha dato un contributo im-portante, responsabi le e pos i t ivo,nel contesto di una azione sempre signi-ficatamente unitaria con le altre sigle pre-senti al tavolo e con le RSU. Sotto questo profilo, l’esperienza di Paviadimostra ancora una volta, ove ce nefosse ancora il bisogno, quanto può fare equanto può produrre l’azione unitariadelle Parti sociali. Davvero una lezione per tutti, quella checi viene da Pavia!Alle lavoratrici e ai lavoratori dello Stabi-limento, auguri di ogni bene per il lorofuturo lavorativo.

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3 marzo 2010 N. 133

PUBBLICATA IN G.U. LA LEGGE PUBBLICATA IN G.U. LA LEGGE “MILLEPROROGHE”“MILLEPROROGHE”

E LA GIOSTRA RIPARTE ! E LA GIOSTRA RIPARTE !

COMPARTO MINISTERI News6DIFESA

Nella Gazzetta Ufficiale n. 48 del 27febbraio 2010 è stata pubblicatala legge 26.02.2010, n. 25 dal ti-

tolo“ Conversione in legge, con modifica-zioni, del decreto legge 30 dicembre2009, n.194 recante proroga di terminiprevisti da disposizioni legislative” , piùconosciuto come “decreto milleproroghe”,approvato in via definitiva dal Senato gio-vedì 25 u.s. Come già anticipato nel no-stro precedente Notiziario n. 20 del 15febbraio u.s., trattasi di un provvedimentoche contiene diverse disposizioni (peresempio, la proroga al 30 aprile 2010dello “scudo fiscale”), e tra queste ce n’èuna che interessa in particolare i Ministerie dunque anche la Difesa. Questa norma (art.2, comma 8 bis) pre-vede che anche la nostra Amministra-zione provveda: “ad apportare, entro il 30 giugno 2010,

un'ulteriore riduzione degli uffici dirigen-ziali di livello non generale, e delle rela-tive dotazioni organiche, in misura noninferiore al 10 per cento di quelli risultantia seguito dell'applicazione del predettoarticolo 74”(del D.L.112 poi convertitonella legge 133/2008); “alla rideterminazione delle dotazioni or-

ganiche del personale non dirigenziale,ad esclusione di quelle degli enti di ri-cerca, apportando una ulteriore riduzionenon inferiore al 10 per cento della spesa

complessiva relativa al numero dei postidi organico di tale personale risultante aseguito dell'applicazione del predetto arti-colo 74”. La legge prevede inoltre (art. 2, commaquater) che “alle amministrazioni che nonabbiano adempiuto a quanto previsto dalcomma 8-bis entro il 30 giugno 2010 èfatto comunque divieto, a decorrere dallapredetta data, di procedere ad assunzionidi personale a qualsiasi titolo e con qual-siasi contratto” e ancora che “sino al-l'emanazione dei provvedimenti di cui alcomma 8-bis le dotazioni organiche sonoprovvisoriamente individuate in misurapari ai posti coperti”. Infine, “restano ferme le vigenti disposi-zioni in materia di limitazione delle as-sunzioni” (comma 8-sexies). In allegato, iltesto delle norme di cui sopra. E così, dopo i pesantissimi tagli operati inbase all’art. l’ art. 74 della Legge 6.08.2008,n.133 (conversione in legge del DL112/2008) che, come si ricorderà, ha por-tato nella nostra Amministrazione allasoppressione di ben 4.319 posizioni civili,tutte di area 2^, e alla riscrittura del nuovoRegolamento della Difesa recepito conDPR 3.08.2009, n. 145 (si veda il nostroNotiziario n. 130 del 23.10.2009) che pre-vede una dotazione complessiva di per-sonale civile pari a n. 37.242 unità, siamoalla vigilia di un nuovo taglio agli organici

del personale civile della Difesa, prevedi-bilmente di circa duemila unità, che vero-similmente continueranno ad essereimputati, tutti o quasi tutti, ancora all’area2^, atteso che l’area 1^ ha numeri mini-mali (solo 63 unità previste a fronte aglioltre 2200 effettivi) e che l’area 3^ è quellain cui si evidenziano le sofferenze mag-giori, soprattutto nei ruoli tecnici. Dunque, la giostra sta per ripartire: oc-correrà dare l’ennesima sforbiciata agli or-ganici, rifare un nuovo Regolamento diOrganizzazione; rimodulare gli assetti e ledotazioni di Segredifesa, delle DD.GG. edegli Uffici Centrali, fare il nuovo DPCMcon i nuovi organici. Davvero incredibile !Può funzionare cosi una P.A. ? Dunque continua la progressiva riduzionedegli organici della Difesa……. Se solo pensiamo al fatto che una quindi-cina di anni fa le dotazioni civili eranoquasi il doppio delle attuali, abbiamo ilsentore di quello che è successo in que-sti anni e che sta portandoci, anno dopoanno, verso una sempre più marcata ri-duzione della forcice tra personale previ-sto e personale effet t ivo,con tutte lericadute negative del caso (tra queste, inparticolare, la riduzione di “passaggi eco-nomici” e “progressioni tra le aree”).

di Giancarlo Pittelli

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AGENZIE FISCALI

3 marzo 2010

7ENTRATE

N. 133

News

PARTE DA TRENTO LA RISCOSSA DEGLI EVASORI FISCALI???

Ma l’Agenzia delle entrate da che parte sta???

Nell’ultimo mese si è verificataun’escalation di avvenimenti, ri-guardanti l’Agenzia delle Entrate

della provincia di Trento che vedonomessa in dubbio la funzione di centinaiadi lavoratori che ogni giorno fanno con co-scienza il proprio dovere, con l’Agenziadelle Entrate che non si sa bene da qualeparte stia.Ma lasciamo parlare i fatti: lo scorso 25gennaio, all’inaugurazione dell’anno dellagiustizia tributaria, il presidente dell’Or-

dine dei commercialisti d i Trento la-menta violazioni ai diritti del contribuentee anomalie durante le verifiche (da notare

che le agenzie non sono l’unico organi-smo che fa verifiche fiscali); il 28 gennaio la nostra Segreteria regio-nale trentina risponde a tono alle insinua-z ion i nemmeno t roppo ve late de icommercialisti; il 10 febbraio però, avviene un fatto che anostro parere è molto grave: il direttoregenerale dell’Agenzia, durante un’audi-zione alla Commissione finanze della Ca-mera, rispondendo a una domanda di unparlamentare della Lega Nord che la-

menta i t roppicontr o l l i e f f e t -t u a t i nella pro-vincia di Trento,anziché far pre-sente che far con-trolli è il nostrolavoro e che chinon evade non hanulla da temere,r isponde che aTrento c’è troppopersonale, che sista provvedendocon un int e r -

v e n t o organizzativo e che comun-que ha dato ordine di diminuire gliaccertamenti già dal 2009;

A questa inopinata dichiarazione seguonoarticoli di giornale nei quali la Lega riven-dica di aver chiesto e ottenuto meno con-trolli fiscali, una conferenza stampa dellastessa Lega e numerosi interventi dellaSegreteria regionale trentina della FLPtendenti a difendere il ruolo del fisco e deilavoratori sul territorio; il tutto culmina con un’assemblea, indettadalla FLP il 23 febbraio all’agenzia delleentrate di Trento, alla quale i lavoratori in-tervengono in massa chiedendo non solodi essere difesi ma anche di conoscere illoro futuro, visto che stranamente il diret-tore dell’agenzia afferma che vi è troppopersonale a Trento ma le richieste di part-time sono costantemente negate cosìcome negato è qualunque tentativo di tra-sferimento per motivi familiari o personali.La FLP si impegna a dare risposte con-crete ai lavoratori e a coinvolgere la se-greteria nazionale affinché si adoperi conogni mezzo perché venga data risposta ailavoratori trentini;ieri infine, in Consiglio Provinciale diTrento, il governatore Dellai (centro-sini-stra) risponde ad alcune interrogazioni delPDL e del PATT (autonomisti trentini) con-venendo con l’opposizione sul fatto che sifanno troppi controlli fiscali a Trento e di-

Ilavoratori trentini chiedono la difesadel loro ruolo, un po’ di serenità orga-nizzativa e meritano di conoscere il

proprio futuro dall’Agenzia e non attraversonotizie diffuse a mezzo stampa. “

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AGENZIE FISCALI

3 marzo 2010

8ENTRATE

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News

cendo che anche il direttore dell’Agenziaha ammesso: “…. Che qualcosa non funziona nel rapportotra imprese controlli”. Così si chiude il cerchio e sono tutti d’ac-cordo, sinistra, centro e autonomisti, nelchiedere meno controlli fiscali.Da quanto sin qui descritto, chiunque puòvedere lo spaccato del nostro paese diquesti giorni: la politica che difende l’indi-fendibile, lo Stato che non difende il ruolo- che gli è proprio - di difesa della legalità,i lavoratori pubblici nel mezzo additati alpubblico ludibrio quali vessatori della po-vera gente e oggetto di interventi orga-nizzativi che non vengono chiariti, mancofossero pacchi o computer.E infine un “piccolo” sindacato - la FLP -che, combattendo battaglie di giustizia elegalità, non si arrende a questo stato dicose e lotta, aspettando compagni di

strada più “grossi” che sin qui non sonoarrivati.Quello che ancora una volta non è chiaroalla maggior parte delle parti in causa èche lo Stato siamo noi, che l’annuncio dimeno controlli fiscali avrà certamenteconseguenze devastanti sull’adempi-mento spontaneo agli obblighi fiscali, chemeno entrate vuol dire meno servizi allepersone, a cominciare da quelle più de-boli, che non è giusto che lavoratori chefanno ogni giorno con coscienza il propriolavoro vengano lasciati soli e senza difesapersino dal loro datore di lavoro. In questo modo si spacca il tessuto so-ciale di un territorio. Ci chiediamo, come verranno accolti do-mani i colleghi che si recheranno a fareuna verifica????La FLP Finanze non si arrende. Intanto, in coerenza con gli impegni presi

in assemblea dai nostri rappresentantitrentini, abbiamo chiesto di avere spiega-zioni nella riunione sindacale nazionaleche si terrà nella prima settimana dimarzo, che avrà all’ordine del giorno pro-prio la verifica degli accordi sulla riorga-nizzazione e l’istituzione delle DirezioniProvinciali delle Entrate.I lavoratori trentini chiedono la difesa delloro ruolo, un po’ di serenità organizzativae meritano di conoscere il proprio futurodall’Agenzia e non attraverso notizie dif-fuse a mezzo stampa. Se poi qualcuno insisterà a dire che visono lavoratori in esubero a Trento, chie-deremo lo sblocco dei part-time e delle ri-chieste di trasferimento in altra sede,tanto per iniziare.

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News

ICQRF FUA 2009 – SVILUPPI ECONOMICI,PROGRESSIONI TRA LE AREE, AGITAZIONE UFFICIO DI BARI

Il 24 febbraio u.s. si è tenuta la riunioneconclusiva per la distribuzione del FUA2009 al personale dell’ICQRF.

L’amministrazione era rappresentata dall’Ispettore Generale Capo Dr. GiuseppeSerino, mentre le OO.SS presenti oltrealla FLP (rappresentata da SebastianoBongarrà) erano CGIL, CISL, UIL e UNSACONFSAL.Sono stati affrontati i seguenti argomenti:-Destinazione FUA 2009 ruolo ICQRF−Comunicazioni informali stato di agita-zione ufficio di Bari.FUA 2009

Si riportano di seguito le somme concor-date per il FUA 2009 che vengono ripar-tite come indicato:-Euro 406.000 per progressioni economi-che;-Euro 222.130 ad integrazione delle posi-zioni di lavoro ed organizzative per un to-tale di Euro 628.130SVILUPPI ECONOMICI ALL’INTERNODELLE AREE

Dopo la trattativa tra leOO.SS. e l’Amministra-zione, si sono ottenute185 posizioni econo-miche, pari al 97%circa del personaleidoneo dell’ICQRF.Il testo dell’accordoverrà inviato nelleprossime informative.COMUNICAZIONI IN-FORMALIA margine della riunione ilDr. Serino ha informato le

OO.SS.presenti dellacontinuazionedello stato dia g i t a z i o n ep r o m o s s od a l l ’ u f f i c i oICQRF di Bari,eseguito dalp e r s o n a l eispettivo attra-verso la rinun-cia alla guidadelle auto diservizio e av-valendosi del-

l’uso di mezzi pubblici per l’espletamentodelle missioni. Tale agitazione deriva dal perdurare delmancato riconoscimento economico daparte dell’Amministrazione dei rischi perchi svolge attività esterna.Le motivazioni del personale coinvoltonella protesta sono da noi perfettamentecondivisibili e ci impegniamo a farci pota-tori di tali istanze presso l’Amministra-

zione al fine di trovaresoluzioni razionali e

perequative. A tal riguardoinv i t iamo il per-sonale interes-sato a contattarci,al fine di metterea punto in modo

sinergico le oppor-tune istanze rivendi-

cative.

di Sebastiano Bongarrà

Coloro che non desiderino ricevere la nostreinformative e notiziari sindacali possonochiedere la cancellazione del loro indirizzo

di posta elettronica dalla nostra lista di spedi-zione inviando una email al seguente indirizzo:[email protected]

COMPARTO MINISTERI

POLITICHE AGRICOLE

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DIPARTIMENTO POLITICHE ECONOMICHEE FISCALI

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News

LA MACCHINA FISCALE ITALIANA È UNA FERRARI

SPINTA DAL MOTORE DI UNA 500!!!!Emanato l’atto di indirizzo di politica fiscale per il triennio

2010-2012. Unica novità positiva la trasformazione dei Monopoli in agenzia fiscale

Èstato emanato dal Ministro del-l’Economia Tremonti l’atto di indi-rizzo per il conseguimento degli

obiettivi di politica fiscale per il triennio2010-2012, ovvero il documento con ilquale il Ministro fissa gli obiettivi delleAgenzie Fiscali che saranno riportati nelleConvenzioni per l’anno 2010.Al di là delle solite enunciazioni di princi-pio sull’esigenza di intensificare la lottaall’evasione fiscale, c’è poco altro.Tremonti chiede un ricorso più massiccioalla telematica nel contenzioso tributarioe maggiori controlli sui soggetti residentiall’estero e sui paradisi fiscali. Peccatoche questa lotta sia stata pesante-mente depotenziata dal ricorso alloscudo fiscale, peraltro prorogato.Se dobbiamo citare una novità po-sitiva, quella consiste nell’impegnoa trasformare l’AmministrazioneAutonoma Monopoli di Stato(AAMS) in agenzia fiscale; unprovvedimento non più rinviabilese si vuole assicurare l’efficacia diun’amministrazione che ogni annoassicura miliardi di euro al bilanciodello Stato.Non vengono affrontati - nell’Attodi indirizzo di Tremonti - i due pro-blemi che rendono insopportabile illivello di evasione fiscale nel nostropaese: il sistema di finanziamentodelle agenzie fiscali, che è farragi-noso, priva le agenzie di una realeautonomia e demotiva i lavoratoriin quanto gli incentivi vengono pa-gati oltre due anni dopo il lavorosvolto; la legislazione fiscale, cheè ancora largamente favorevole agli

evasori, vedi l’abolizione della tracciabilitàdei compensi e lo scudo fiscale agevolatodalle norme sulla deducibilità dei capitaliconferiti alle aziende (articolo 5, comma 3ter, Legge 102/2009)Le agenzie fiscali hanno dimostrato inquesti anni di avere professionalità e ca-pacità di condurre la lotta all’evasione fi-scale ma, se non si risolvono questi dueproblemi di fondo la macchina fiscale ècome una Ferrari spinta dal motore di unacinquecento e gli evasori potranno conti-nuare indisturbati a farsi gli affari propri.

di Vincenzo Patricelli

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L’INSERTOSPECIALE New

OK AI CARTELLINI OK AI CARTELLINI

IDENTIFICATIVI IDENTIFICATIVI

MA SOLO SE MA SOLO SE

RISPETTANO RISPETTANO

LA PRIVACYLA PRIVACY

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L’INSERTO SPECIALE3 marzo 2010

Il Decreto Legislativo n. 150/2009 (co-siddetta riforma Brunetta), all’articolo69, ha introdotto l’articolo 55 novies nel

Decreto Legislativo 165/2001. Tale articolo prevede che i dipendentidelle amministrazioni pubbliche che svol-gono attività a contatto con il pubblicosono tenuti a rendere conoscibile il pro-prio nominativo mediante l’uso di cartel-

lini identificativi o di targhe da apporrepresso la postazione di lavoro.La Circolare del Ministro per la PubblicaAmministrazione n. 3 del 17 febbraio2010 – allegata al presente notiziario –nel fornire chiarimenti per l’osservanzadella norma richiama l’articolo 11 del De-

creto Legislativo 196/2003 secondo laquale le amministrazioni devono evitarela diffusione di dati personali non perti-nenti o eccedenti la finalità.A tal proposito, poiché potrebbe esserenon perfettamente chiaro quali siano i datiche si possono esporre e quelli che nondevono essere esposti, ci viene in aiutoun Provvedimento del Garante per la Pri-

vacy dell’11 dicembre 2000 il quale chia-ri s c e c h e s e l a f i n a l i t à è q u e l l ad i responsabilizzare i lavoratori nel lororapporto con l’utenza “…..non risulta di al-cuna utilità che appaiano sul cartellino (osulla parte del cartellino agevolmente vi-sibile da chiunque) dati personali quali

quelli identificativi delle generalità e diquelli anagrafici, a differenza dell ' im-magine fotografica, della definizione delruolo professionale svolto ed eventual-mente di un nome, numero o sigla identi-ficativi, che già da soli possono permettereun agevole esercizio da parte dell'utente odel cliente dei loro diritti.”È sufficiente quindi una foto o un nome,eventualmente con l’iniziale puntata delcognome per rispondere alle esigenzed’identificabilità.Consigliamo quindi a tutti i nostri quadriterritoriali di far presente ai direttori degliuffici che volessero indicare, in cartellini otarghe, elementi non necessari quali legeneralità complete degli addetti al pub-blico, che questo non è permesso dallalegislazione sulla privacy, provvedendo amostrare loro anche la Circolare dellaFunzione Pubblica corredata dal Provve-dimento del Garante per la privacy.

SECONDO IL PROVVEDIMENTO DELSECONDO IL PROVVEDIMENTO DELGARANTE DELLA PRIVACY GARANTE DELLA PRIVACY

DELL’11 DICEMBRE 2000 NON SONO DELL’11 DICEMBRE 2000 NON SONO

NECESSARI I DATI ANAGRAFICI COMPLETINECESSARI I DATI ANAGRAFICI COMPLETI

“Tale articolo prevede che i di-pendenti delle amministra-zioni pubbliche che svolgono

attività a contatto con il pubblicosono tenuti a rendere conoscibile ilproprio nominativo mediante l’uso dicartellini identificativi o di targheda apporre ..

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L’INSERTO SPECIALE3 marzo 2010

CIRCOLARE N° 3/10

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L’INSERTO SPECIALE3 marzo 2010

CIRCOLARE N° 3/10

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CIRCOLARE N° 3/10

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L’INSERTO SPECIALE3 marzo 2010

CIRCOLARE N° 3/10

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di Maurizio Polselli

AFRICA: IL RITORNO DELLA

SPERANZA?

Abbiamo più volte parlato sulle pa-gine del nostro Farnesino del-l’Africa e dei numerosi problemi

che affliggono quel Continente, solo in ap-parenza lontani dai nostri problemi e dallenostre preoccupazioni. L’idea della globalità dovrebbe indurci aconsiderare il mondo intero come casanostra e farci comprendere che il nostrobenessere non può prescindere da quellodegli altri e tanto meno incentrarsi sullosfruttamento delle risorse dei Paesi menofortunati. Qualcosa è stato fatto e molto resta dafare. La situazione del così detto “Cornod'Africa”, per esempio, rimane dramma-tica perché in quell’angolo di mondo siconsumano le più gravi crisi umanitariedel pianeta: in Somalia e nella regione su-danese del Darfur, ma anche in Etiopia edEritrea, dove la guerra de-finita “fredda” è pur sem-pre guerra o nella Regionedei Grandi Laghi, caratte-rizzata da una instabilitàgeopolitica che non pro-mette nulla di buono, inparticolare sul versanteOrientale della Repub-blica Democratica delCongo, martoriato Paeseche ha vissuto gli orroridella guerra civile, deglistupri di massa ed altreatrocità di cui il mondodovrà a lungo vergo-gnarsi. Terre di nessuno che non hanno maismesso di convogliare l’avidità di conqui-statori e finti liberatori. Sebbene con ac-

centuazioni diverse, destano semprepreoccupazione la crisi economica e so-ciale in cui versa lo Zimbabwe e la gravecrisi del Madagascar, dove un “golpe” inpiena regola, col solito corollario di morti edi devastazione, ha condotto alla fuga delpresidente Marc Ravalomanana cheaveva tentato di ricostruire l’economia delPaese. La decisione del nostro Governo in meritoalla controversa iniziativa di respingere leimbarcazioni cariche di migranti che pro-vengono dalle coste libiche, che contrad-dice la tradizione solidaristica italiana el'effettivo rispetto dei diritti umani, non in-duce a sperare per il meglio. Eppure dobbiamo. Qualche segnale positivo, infatti, giungeproprio da casa nostra, finalmente, graziead una coraggiosa e avveduta decisionedel Governo italiano.

Il Ministro Frattini, ha infatti riaffermato, direcente, incontrando il suo omologo so-malo, Ali Ahmed Jama Jengeli, l’impegnodel Governo italiano a favore del pro-

cesso di riconciliazione nazionale e di pa-cificazione del Paese avviato dal nuovoGoverno somalo, annunciando un contri-buto italiano di 1,5 milioni di euro desti-nato al rafforzamento di importantiMinisteri somali quali Esteri, Interni, Sicu-rezza Nazionale e Finanze, nonché l’av-vio delle procedure relative ad unprogramma di formazione di istruttori dipolizia somali, e, soprattutto, annun-ciando la decisione di riaprire l’Amba-sciata d’Italia a Mogadiscio. Una buona notizia finalmente nell’oscuropanorama delle tante “chiusure” chehanno disseminato la politica della Far-nesina degli ultimi anni, come quella an-cora inesplicabile e del tutto ingiustificatadella nostra Ambasciata ad Antananarivo.Un segnale di speranza che viene propriodall’Africa, dove per una volta la nostrapolitica estera non si limita a valutare gliinteressi contingenti collegati all’inter-scambio commerciale ma prende in con-siderazione elementi di più ampio respiropolitico, circostanza che ci consentiràforse di rientrare da protagonisti sullascena mondiale. Le dichiarazioni del Ministro Frattini, in

questo senso, sembrano convergere, fi-nalmente nella direzione giusta. La Farnesina prende atto – e non è poco– che l’Africa è un attore importante perla soluzione dei problemi globali e regio-nali ma anche “potenziale produttore distabilità in considerazione di vari promet-tenti indicatori: il consolidamento istituzio-nale in atto in alcuni Paesi; la crescitaeconomica degli ultimi anni: il processo diintegrazione regionale fondato sul princi-pio di ownership; la definizione di unanuova impostazione per lo sviluppo eco-

COMPARTO MINISTERI

3 marzo 2010

News17AFFARI ESTERI

N. 133

“Per l’Africa e per coloro che sapranno co-gliere le giuste opportunità in una visionediversa del mondo fondata sulla coopera-

zione, il mutuo rispetto dei diritti dell’Uomo,la pace ed una convergenza sempre più pro-ficua piuttosto che sulla rapacità ed il cinismoche hanno caratterizzato gli anni bui di unapolitica estera che ci auguriamo di poter con-siderare definitivamente superata.

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nomico del Continente ed il partenariatocon il mondo sviluppato, la sicurezzaNord Sud”. Parole nuove, che riconfor-tano e che mostrano anche una certa lun-gimiranza sul piano più strettamenteeconomico. L’economia africana, infatti, non va poicosì male. La Banca di Sviluppo Africana prevede,tra l’altro, che la crescita economica delcontinente proseguirà. Speranze dunqueche si riaccendono. Per l’Africa e per coloro che sapranno co-gliere le giuste opportunità in una visionediversa del mondo fondata sulla coopera-zione, il mutuo rispetto dei diritti del-l’Uomo, la pace ed una convergenzasempre più proficua piuttosto che sulla ra-pacità ed il cinismo che hanno caratteriz-zato gli anni bui di una politica estera checi auguriamo di poter considerare definiti-vamente superata.

COMPARTO MINISTERI

3 marzo 2010

News18AFFARI ESTERI

N. 133

L’idea della globalità do-vrebbe indurci a conside-rare il mondo intero come

casa nostra e farci comprendereche il nostro benessere non puòprescindere da quello degli altrie tanto meno incentrarsi sullosfruttamento delle risorse deiPaesi meno fortunati.

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di Maurizio Polselli

ANARCHIA E POTEREEffetti della nascita e della crescita di piccole grandi caste di

privilegiati anche nella moderna Farnesina (MAE) repubblicana.

L’attacco indiscriminato della politicanei confronti della funzione pubblicacela numerosi ed inquietanti risvolti

che sembrano convergere verso un unicoobbiettivo: sbarazzarsi diqualsiasi ostacolo su-scettibile di osta-colare l’anarchiadel potere, diun potere dalvolto a r r o -gante, gros-s o l a n o ,ignorante ev o l g a r e . Non a caso ipiù recenti af-faires(chiamarliscandali connote-rebbe immediata-mente ogni riflessionecome retorica, secondo i nuovi cliché im-posti da una morale edonistica e cialtronaimposta dalla sub cultura dei media) coin-volgono la politica soprattutto in modestee sordide storie a sfondo sessuale conl’immancabile corollario di un po’ di droga(considerata ormai l’aspirina dei ricchi) enaturalmente di un po’ di danaro. Talvolta di molto danaro, quello pubblicomagari, e talvolta non solo danaro maprebende, incarichi, disonorevoli onori, di-stribuiti a escort e vallette, transessuali eprostitute, papponi, ricattatori, ladri e pro-cacciatori d’affari. Da noi a casa, insomma, il copione èsempre lo stesso: ostentazione del lusso,macchinoni che scorazzano per le stradeintasate, infischiandosene di divieti e pre-scrizioni, culto del cibo e del sesso in tutte

le salse, sempre più becero e sempre piùvolgare. Una formula paesana e provinciale cheattira i diseredati di tutto il mondo, ansiosidi far parte di questa dolce vita alla ro-

mana che nessuno ormai si sogne-rebbe di definire degenerazione

dei costumi. Tutto è lecito, infatti, e tutto èpermesso a tutti. E’ questo il senso dellanuova democrazia.Appare dunque comprensi-bile che le pubbliche fun-zioni (i così detti poteri dello

Stato, parola ormai impro-nunciabile senza tema di es-

sere accusati di stalinismo)rappresentino un fastidioso osta-

colo da abbattere quanto prima esenza tante cerimonie. Ma cos’è in fondo la Pubblica Ammini-strazione? E quali sono le sue funzioni? E’ davvero possibile sostituirle e, in talcaso, sostituirle con che cosa? Come funzionano le cose in quei Paesiche hanno attuato il modello privatisticoche sembra essere il sogno della politicaitaliana?Andiamo per ordine. La pubblica Amministrazione (che non èun carrozzone d’incompetenti e fannul-loni) garantisce il funz i o n a m e n t od e l l e f u n z i o n i fondamentali di unoStato civile, sociale e di diritto. Gestisce la scuola, per esempio, che è odovrebbe essere, il pilastro di ogni so-cietà. E dovrebbe garantire pari opportunità a

tutti i nostri figli, non solo a quelli più for-tunati. Il figlio di un ricco può essere, infatti, uncretino, mentre quello di un povero il fu-turo Einstein. La politica, tuttavia, sostiene, indiretta-mente, che la scuola debba essere pri-vata e quindi legittima l’istruzione comeun privilegio di classe o meglio, visto chele classi non esistono più, come un privi-legio dei ricchi. E’ questo che vogliamo? La Pubblica Amministrazione gestisce lasanità. Occorrono commenti? Vogliamo un modello di tipo americano?Paga o muori? Se la risposta dovesse essere positiva,avrebbe vinto la barbarie e sarebbe tra-montato per sempre l’umanesimo. Che dire poi dell’ordine pubblico, della po-lizia che non ha più benzina per le vetturedi servizio, che non dispone di struttureadeguate, che manda i propri uomini allosbaraglio per mille euro al mese (unquinto delle prestazioni occasionali che ilPresidente della Regione Lazio pagavaper i suoi vizi privati poco corrispondentialle pubbliche virtù che amava osten-tare)?Che dire inoltre del sistema fiscale, giàaggredito con lo smantellamento addirit-tura del Ministero delle Finanze e la crea-zione di un sistema molto più ambiguo,quello delle Agenzie delle Entrate? Il messaggio non è ambiguo. Pagare le tasse è compito dei fessi. Non pagarle è segno di intelligenza al-l’italiana, di furberia da quattro soldi, dimalvivenza sostanziale, di spirito intrinse-

COMPARTO MINISTERI

3 marzo 2010

News19AFFARI ESTERI

N. 133

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camente mafioso. Italietta, insomma,droga, sesso e rock and roll. O meglio, balletti sudamericani sguaiati evolgari, supportati da anfetamine, mac-chine da centomila euro, armati di rolex emutandine affioranti da gonne così corteche chiamarle mini sarebbe un eufemi-smo. L’esibizione, del resto, è l’anima delcommercio. L’elenco è lungo e noioso ma non si puòtacere del problema della magistratura,l’istituzione più aggredita dal nuovo po-tere. Non avete capito? La colpa di tutto non è dei ladri che ru-bano, che non pagano le tasse, che cor-rompono, che distruggono il lavoro ed ilfuturo dei nostri figli, no. La colpa di tutto è dei giudici che cercanodi condannare i colpevoli. Non avete an-cora capito? Be’ è molto semplice. I giudici sono tutti comunisti e tutti con-giurano contro il potere. Cacciamoli via. Così nessuno pagheràpiù le tasse, chiunque potrà delinquere(come già accade), i reati più gravi si pre-scriveranno in sei anni e via discorrendo.La nuova democrazia sarà dunque anar-chia. Quella vera, quella del potere. Da noi a casa. Ultime cronache dalla Far-nesina, vale a dire nessuna. Tutto tace. La diplomazia appare annichi-lita, annientata. Il Presidente del Consiglio si fa fotogra-fare con l’ex capo del KGB mentre sco-razza in un battello pneumatico chescende le impetuose correnti di un fiumeglaciale. Il Ministro Frattini supera se stesso inesercizi di inanità retorica facendosi sor-prendere talvolta, poverino, a secco di pa-role. Bisogna capirlo. Provate voi a sparare a caso migliaia disciocchezze al giorno.

Perfino un collaudato mister yes come luialla fine ha la gola secca. Gola profonda, certo, ma pur sempre or-gano umano e quindi limitato. Non sa piùche dire. Avete capito? Non avete capito?Ma si, insomma, fate un piccolo sforza,siamo alla frutta, è tutto finito. Tra dieci anni, nel migliore dei casi, il Mi-nistero non ci sarà più. Ci sarà un monstrum, smembrato, sfigu-rato, con tante facce ambigue. Una gorgone pronta a divorare i suoi figli.E’ la nuova morale.

Quella che piace a tutti, che tutti condivi-dono. Che importa? Sotto il cielo di Romaci sarà sempre una partita di calcio, unaprostituta extracomunitaria, un travestitobrasiliano, un po’ di cocaina, due spa-ghetti alla amatriciana, il pub esclusivo, illocale trendy, il SUV di ultima genera-zione con navigatore incorporato per an-dare dal Colosseo a Via del Corso. E la domenica le campane di San Pietrosuoneranno a distesa, promettendo l’im-mancabile perdono a tutti noi, briganti,papponi, mignotte, cornuti e lacchè.

COMPARTO MINISTERI

3 marzo 2010

News20AFFARI ESTERI

N. 133

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di Elena Izzo

3 marzo 2010

News21 VARIE

N. 133

Con le “mamme di sostegno” un aiuto tra mamme per la promozione dell’allattamento al seno.

Terminati a Roma i corsi di formazione per “peer consellor” nell’ambito del progetto “Latte di mamma mia”.

Le neo-mamme di Roma che deside-rano allattare il loro bimbo al seno,spesso prive di punti di riferimento

istituzionali durante il periodo post par-tum, da oggi non sono più sole. Questo, perlomeno, è l’obiettivo che sipropone il Centro Nascita Montessori incollaborazione con il Collegio Provincialedelle Ostetriche di Roma, La Leche Lea-gue Italia Onlus e A.I.C.P.A.M (Associa-zione italiana consulenti professionali inallattamento materno).L’obiettivo generale del progetto denomi-nato “Latte di mamma mia” è infatti pro-muovere e sostenere le donne nellascelta dell’allattamentoal seno, con la crea-zione di gruppi diauto-mutuo-aiuto einterventi di coun-selling tra mamme. Le donne coinvolten e l l ’ i n i z i a t i v ahanno loro stesseesperienza di allat-tamento e si ren-dono disponibili,dopo specifica for-mazione, a forniresostegno telefo-nico e domiciliaregratuito ad altredonne presenti nelterritorio. I corsi per peer con-sellor (ossia consu-lenti alla pari), tenutida ostetriche quali-ficate, formatori delCentro Nascita Mon-tessori, Consulenti de La Leche LeagueItalia, Consulenti Professionali in Allatta-mento Materno IBCLC, sono da poco ter-minati e hanno riguardato i Municipi II, IV,

VIII, XI, XII, XIII, XV del Comune di Roma:,anche se non si esclude di coinvolgere infuturo altri Municipi e di estendere il pro-getto ad altre città italiane. Gli obiettivi specifici del progetto nella suaprima fase, della durata di un anno, sono:1) Individuare e formare 7 gruppi dimamme consulenti (uno in ogni Municipiocoinvolto) nel Comune di Roma per darvita ad incontri di auto-mutuo-aiuto tra lefuture mamme e le mamme consulenti; 2) accompagnare le mamme consulentinell’avvio dei gruppi di auto-mutuo-aiuto,con produzione di crono-programmi chepotranno prevedere attività ben oltre la

fine del progetto; 3) contattare entro 1 anno il 20% delleneo-mamme residenti nei 7 Municipi diRoma individuati;

4) creare una rete di collaborazione tra iservizi sanitari del territorio e i gruppi diauto-mutuo-aiuto.Perché le Istituzioni dovrebbero investirenell’allattamento al seno?Gli studi epidemiologici mostrano che l’al-lattamento al seno produce vantaggi per ilbambino in termini di salute, crescita esviluppo psicologico, a fronte dell’aumen-tato rischio di malattie acute e cronichecollegate all’alimentazione artificiale (diar-rea, infezioni delle basse vie respiratorie,otite media, malattie allergiche, infezionidelle vie urinarie, sovrappeso e obesità,batteriemia, meningite batterica…). Numerosi e ben documentati sono anchei benefici per la mamma: una minore in-

cidenza di osteoporosi, tumori dellamammella e delle ovaie e non ultimo unincremento dell’autostima della mamma(empowerment).Gli innegabili e ben documentati van-taggi alla salute del bambino e dellamadre si estendono anche al sistemasanitario ed alla società in termini di mi-nori costi per la cura di patologie legateall’alimentazione artificiale, di minori as-senze dal lavoro per la malattia delbambino e della mamma e così via.Per questi motivi l’OMS raccomanda diallattare al seno in modo esclusivo,cioè senza alcuna aggiunta di acqua, ti-sane o altri liquidi diversi dal latte ma-terno, per i primi sei mesi di vita e dicontinuare con l’allattamento al seno,unitamente all’introduzione di idonei ali-menti complementari, fino a due annied oltre, secondo il desiderio della

mamma e del bambino. Queste raccomandazioni non sono a co-noscenza dell’opinione pubblica e sonosuggerite e applicate in modo disomoge-neo e comunque insufficiente. Come sottolineato nella brochure del pro-

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13 marzo 2010

News22 VARIE

N. 133

Per informazioni:Centro Nascita MontessoriVia G. Battista Benedetti 9, 00197 RomaTel. 06.8077050Fax 06.8080390E-mail: [email protected]

getto “Latte di mamma mia”, la RegioneLazio, riguardo all’allattamento al seno,sia come inizio che come durata, è an-cora distante dai livelli raccomandati. Una recente indagine dell’Istituto Supe-riore di Sanità del 2000-2001 mostra chein questa Regione, nonostante il 92,2%delle donne abbia iniziato ad allattare alseno, solo il 62,1% lo ha fatto in modoesclusivo prima della dimissione. Il 28,7%delle donne interrompe l’allattamento al

seno entro 3 mesi ed il 56,0% entro 6mesi; il 67,9% delle donne che hanno so-speso l’allattamento entro 3 mesi dichiaradi averlo fatto per insufficienza di latte.

Dopo il rientro a casa, il sostegno all’al-lattamento è stato offerto nel 39,4% da fa-miliari, nel 14% da operatori sanitari e nel35,4% da nessuno.Una indagine conoscitiva sulla prevalenzadell’allattamento al seno condotta nellaA.S.L. RMH nel 2002/2003 ha fornito daticirca le modalità di alimentazione deibambini dalla nascita al nono mese divita. Il 60.6% di loro è risultato alimentato alseno in modo completo al momento della

dimissione, percentuale che cresce alritorno a casa fino al 71.4%, per poi de-crescere gradualmente fino ad avere il66.7% ad un mese, il 64.9% a duemesi, il 60% a tre mesi, il 48.5% a seimesi; una piccola percentuale allattaancora al nono mese.In sintesi la situazione, nel Lazio, ap-pare caratterizzata da un alto tasso didonne che intraprende l’allattamento alseno e da un’alta proporzione che in-terrompe addirittura prima dei 3 mesinon per scelta ma per ragioni e pro-blemi, come la percezione di “nonavere abbastanza latte” o problemi alseno e ai capezzoli, prevenibili con unadeguato sostegno e informazione alladonna che allatta. La Società Italiana di Neonatologia so-stiene inoltre che “…nelle prime setti-mane dopo il parto la percentuale diallattamento al seno esclusivo si riduceper effetto delle difficoltà incontratedalla madre, in particolare per la perce-zione di un’insufficiente produzione dilatte specialmente durante il puerperio,periodo che corrisponde per quanto ri-

guarda la lattazione a una fase sensibiledi calibrazione.”L’allineamento dell’esperienza di allatta-mento delle donne italiane alle indicazionidell’OMS è realizzabile solo attraverso

l’investimento di adeguate risorse sul ter-ritorio in quanto il sostegno nel tempodella donna che allatta da parte degli ope-ratori sanitari, indipendentemente dall’ef-ficacia dei loro interventi, può incontrarenotevoli difficoltà. A tale scopo, lo strumento dei gruppi disostegno da mamma-a-mamma, consoli-dato e vincente nei Paesi scandinavi, può,in sinergia con i servizi sanitari, risultaresicuramente utile per instaurare quel rap-porto personalizzato e continuativo, difondamentale importanza per il recuperoda parte della madre della fiducia nelleproprie capacità di accudimento e di al-lattamento del proprio bambino. E’ stata dimostrata, infatti, l’efficacia deiprogrammi d’aiuto tra pari, in cui una“consulente” formata, non professionista,fornisce informazioni e aiuto alle madri siain periodo prenatale sia postnatale.

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RETROSCENA3 marzo 2010

23 Spettacolo & Cultura

N. 133

Il 15 Gennaio ha debuttato, fino al 28febbraio al Teatro Arcobaleno di Roma,l’allestimento curato da Vincenzo Zin-

garo, Truculentus, tratto da Plauto, per laCompagnia Castalia.Il regista Vincenzo Zingaro, specialistadella classicità latina e greca, ha propo-sto un testo raramente rappresentato econ una storia ed un destino del tutto par-ticolare. Secondo le testimonianze di Cicerone,Plauto la considerava una delle sue mi-gliori commedie ma, nonostante ciò, èuna delle meno rappresentate e conside-rata dalla critica di oggi, di esile trama. Il titolo stesso presenta, inoltre, la parti-colarità di riferirsi ad un personaggio, Tru-culentus ( in italiano zoticone, violento),del tutto marginale per lo svolgimentodella trama: un elemento che rende diparticolare complessità la realizzazionedell’opera e, forse, causa della scarsaconsiderazione che la commedia haavuto in era moderna. Vincenzo Zingaro in-terpreta, però, in que-sto modo l’appellativoche dà il titolo al-l’opera: “trova il suosenso se lo pensiamocome definizione diun destino capace diimporci una condi-zione avvilente, ingrado di mortificare lanostra esistenza a cuiè difficile ribellarsi.La trama è quella diuna prost i tuta che

abilmente tiene in pugno le sorti degli uo-mini che ruotano intorno alla sua casa.Gli ingredienti della comicità di Tito Mac-cio Plauto vi sono quasi tutti nella ver-sione in scena all’Arcobaleno (il soldatovanaglorioso, il giovane innamorato, ilservo zelante, la beffa, la donna di malaf-fare che fa mercimonio del proprio corpo),ma Zingaro crea, inoltre, un’ambigua edesaltante creatura seduttiva e coinvol-gente attraverso una trasposizione tem-porale. Punta su un tipo di comicità più raffinatarispetto a quella semplice e immediata ot-tenuta mediante le battute e realizza unagrande parata scenografica attraverso cuitraghetta (idealmente) il passato remoto,facendolo approdare nella seconda metàdegli anni Trenta di cui si odono motiviche hanno permeato l’immaginario collet-tivo dell’epoca.Per una curiosa alchimia, attraverso la vi-cenda immaginata da Plauto, prende vita

l’affresco di una provincia del sud, unastoria in cui sogni e passioni si scontranocon la spietatezza della realtà.I personaggi, senza perdere la loro au-tenticità, si trasformano in ritratti di vita fa-miliari più vicini di quanto potessimoimmaginare (a dimostrazione che i tipipsicologici sono eterni e quelli plautini inparticolare “hanno un radicato fonda-mento nella vita del nostro paese”). Grazie ad un cast eccellente si respiranoatmosfere peccaminose di eccellente le-vità poetica. Tutti gli attori sono ben compenetrati neiloro ruoli ed animano in modo superbo ilsipario surreale che è difficile, se non im-possibile, tradurre in parole: AnnalenaLombardi (civettuola come il personaggiodi Frenèsia che interpreta), Camillo Cior-ciaro (Capatosta), Francesca Milani (Ana-stasia), Rocco Militano (Truculento),Vincenzo M. Battista (esilarante Gene-rale), Ugo Cardinale (Il Podestà), Ric-

cardo Graziosi(Guercio) e Fa-brizio Passerini(Favino).Complice di que-sta macchinazioneGiovanni Zappa-lorto:le sue musi-che sono flebili edure come colpidi maglio che siabbattono impie-tosamente sulloshow.

di Arianna Nanni

IL TEATRO ARCOBALENO DI ROMA DIVENTA, CON VINCENZO ZINGARO IL CENTRO STABILE DEL CLASSICO

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