ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da...

41
ANNO SCOLASTICO 2012/2013 SCUOLA PRIMARIA DI CASANOVA LERRONE

Transcript of ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da...

Page 1: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

ANNO SCOLASTICO 2012/2013

SCUOLA PRIMARIA DI CASANOVA LERRONE

Page 2: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

… Ricordi e nostalgia si

intrecciano nei racconti

dei viaggiatori.

La memoria della propria

origine e nuove immagini

compongono

il racconto del mondo …

Page 3: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

PREFAZIONE

In questo libro è proposto un viaggio nel tempo, argomento su cui è indirizzata la programmazione di quest’ anno scolastico. Nel nostro testo si presentano storie, curiosità, notizie vere, disegni, aneddoti, fotografie, filastrocche e ricette riguardanti la cultura e le origini sia europee che extracomunitarie dei nostri alunni. Ogni bambino ha cercato informazioni dai genitori, dai nonni e anche da internet: insieme abbiamo elaborato tutti i dati raccolti e creato il nostro piccolo libro. In esso si trovano le radici della nostra civiltà, dei nostri antenati.

“ Senza il passato non può esserci futuro”!

I bambini della Scuola Primaria di Casanova L. e Mirella vi augurano ... Buona lettura!

Page 4: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,
Page 5: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

STORIA DEL CAPODANNO GENNAIO 2013 Tanti anni fa il capodanno non cadeva nel passaggio tra il 31 dicembre e il 1 gennaio: queste date derivano dal calendario giuliano, adottato nel 46 a.C. da Giulio Cesare. Il calendario giuliano riprende e modifica il calendario egizio e una delle modifiche è l’adozione del 1° gennaio come

inizio dell’anno, mentre prima cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII, dal quale prende il nome. Il calendario gregoriano compensa lo scarto tra

anno solare e anno del calendario adottando l’anno bisestile ogni 4 anni. L’adozione del 1° gennaio come data di capodanno si deve quindi ai romani. Ma in precedenza non era così, come non lo è oggi per tanti popoli.

CURIOSITÀ Altre date del capodanno. Il capodanno islamico si festeggia invece, tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, nel primo giorno del mese di Muharram. Una variante è in Iran, dove l’inizio dell’anno coincide con l’equinozio di primavera. Procedendo con i mesi dell’anno, nel sud est asiatico sono diversi i paesi che festeggiano tra il 13 e il 15 aprile. C’è chi festeggia ancora in concomitanza con il capodanno Inca: la festa mapuche cade il 24 giugno. Dopo l’estate è il turno del capodanno ebraico, che si festeggia a settembre, così come quello etiopico, per poi concludere con il capodanno indù, che si festeggia a metà novembre.

lun mar mer gio ven sab dom

1 2 3 4 5 6

7 8 9 10 11 12 13

14 15 16 17 18 19 20

21 22 23 24 25 26 27

28 29 30 31

LE MUCCHE CHE PIANGONO

A pochi chilometri dall'oasi di Djanet (Algeria) nella zona di Tegharghart, si trova una splendida parete incisa che rappresenta dei buoi all'abbeverata. La particolarità è che sul muso di alcuni di loro è stata tracciata una lacrima vicino all'occhio. La leggenda narra che un giorno gli animali assetati hanno trovato il luogo completamente privo di acqua e hanno pianto! La scienza è riuscita a provare che alcuni animali in caso di sete, riescono a secernere le lacrime per bere.

Page 6: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

La mamma di due nostri alunni ci ha dato la ricetta del COUSCOUS.

Gli ingredienti sono semplici: per le spezie occorrono: sale, pepe, una bustina di zafferano e abbiamo anche bisogno di olio, semolino e carne (mucca o agnello). Per la verdura: Carota, rapa, ceci, cipolla, pomodoro, zucchina e zucca. E mai dimenticare il coriandolo (è la cosa che da più gusto ad un couscous). Poi in una couscoussiera si mette : la carne, le spezie, il coriandolo in mazzo, la cipolla tagliata a pezzettini e si aggiunge la quantità d’acqua necessaria per fare cuocere la carne. Poi, si aggiunge la verdura, (eccetto zucca e zucchina, vanno lasciate per la fine, visto che la loro cottura non chiede molto tempo). Il tutto si copre d'acqua e si lascia sul fuoco. Ora concentriamoci sul semolino: si bagna con acqua (un grande bicchiere d’acqua ), si mescola bene (con la mano) poi va messo nel colapasta della couscoussiera che è già su fuoco ( il vapore della verdura con carne, fa cuocere il semolino). Dopo circa 15m’ (o 20m’), il semolino va tolto dal colapasta e messo in un piatto, si aggiungono qualche goccia di olio e un pizzico di sale e sempre con la mano (oppure un mestolo di legno), si lavora bene il tutto. Per la seconda volta va messo nel colapasta e di nuovo su fuoco. E ancora dopo 15m’ (20m’), il semolino è pronto, quindi va versato in un piatto. In Marocco si usa la KASRIA ( è il piatto che serve per presentare il cous-cous. Può essere di terra cotta oppure di legno). Dunque nella KASRIA, si mette il semolino, la verdura e in mezzo, la carne, poi si innaffia il tutto con la salsa.

La lingua parlata dalla maggior parte della popolazione

algerina è l’arabo, seguono il francese e il berbero.

L’artigianato rappresenta una della maggiori voci di

espressione della cultura popolare e, come spesso accade

anche per i paesi limitrofi, si manifesta principalmente, con la

produzione tessile e con le ceramiche, dove le trame, i disegni

ed i colori risentono anche dell’influenza romana ed andalusa.

Page 7: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

Per non dimenticare:

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. In questo giorno si celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa.

PARLO DELLA VALLE D’AOSTA

In Valle d’Aosta c’è la tradizione di mangiare lardo e formaggi, ma anche dei biscotti a forma di cerchio, che si chiamano tavolette. Il formaggio tipico della Val d’Aosta è la fontina e alcuni salami di maiale.

Ci sono anche dei bei monumenti e a me è piaciuto molto l’Arco di Augusto che in mezzo ha la Croce di Gesù. Ho fatto anche un disegno della treccia di Taranto, che mi è piaciuta tanto e del salame dolce che si prepara alla domenica in alcune case liguri. E ho scritto gli scioglilingua, che mi ha insegnato mia mamma, quando ero più piccola.

La settimana perduta

“Lunedì mi baloccai,

martedì non studiai,

mercoledì perdetti i libri,

giovedì li cercai,

venerdì li trovai,

sabato mi lavai la testa

perché domenica era festa”.

Scioglilingua Se oggi sereno non è domani seren sarà, se non sarà seren

si rasserenerà!

Page 8: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

CARNEVALE FEBBRAIO 2013 12 febbraio martedì Le tipiche maschere liguri sono Baciccia a Genova e Cicciolin a Savona. Baciccia è una maschera raffigurante un popolano buontempone e gaudente. Spesso il Baciccia è evocato nel teatro dialettale (G. Govi ne interpretò il personaggio in Baccere Baciccia in Carosello (per una marca di tè). Ad un Baciccia, o meglio, ad un Baciccin, è dedicata una popolare canzone genovese: "Baccicin vattene a cà - to moae a t'aspeta"

(letteralmente: "Baccicin torna a casa - tua madre ti aspetta"). Il nome Baciccia, è una derivazione ligure di Battista; il suo diminutivo è Baccicin, anche abbreviato in Bacci. Cicciolin, maschera savonese creata dal pittore Romeo Bevilacqua nel 1953, donata dallo stesso all'Associazione A Campanassa, è l'unica Maschera Ligure iscritta all'Albo Ufficiale delle Maschere Italiane; è accompagnata dalla sua corte composta da: A Signua, Le Damigelle, Le Cortigiane, Il Mazziere, il Giullare, i Marinai e i

Musici. Oltre a partecipare alle più importanti manifestazioni carnevalesche italiane come rappresentante della Città di Savona, Cicciolin visita gli ospedali, i ricoveri per anziani e le scuole. Gilberto Govi, nato a Genova il 22 ottobre 1885, nome d’arte di Amerigo Armando Gilberto Govi, è stato un attore italiano. Fondatore del teatro dialettale genovese, è considerato uno dei simboli della città della Lanterna, dove è morto il 28 aprile 1966.

PROVERBIO DEL MESE “A-a Madonna da Candelu( r)a de l'inverno ne semmu fö( r)a, ma se u ciove o se mette a nevâ, quaranta giorni i l’han da passâ”. “Alla Madonna della Candelora (2 Febbraio) dell'inverno siamo fuori, ma se piove o si mette a nevicare quaranta giorni han da passare”.

lun mar mer gio ven sab dom

1 2 3

4 5 6 7 8 9 10

11 12 13 14 15 16 17

18 19 20 21 22 23 24

25 26 27 28

Page 9: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

SANT’APOLLONIA

Al giorno d’oggi Santa Apollonia non è una santa molto famosa. Non è menzionata nel Breviario Romano e non è studiata per particolari carismi. Tuttavia è stata molto venerata nella tradizione della Chiesa, soprattutto a livello popolare. Ne danno testimonianza le sue numerose raffigurazioni e le molte chiese ed oratori a lei dedicati in tutta Europa. I particolari della sua vita ci sono sconosciuti. Siamo però bene informati sul suo martirio. Infatti Eusebio, nella sua “Historia Ecclesiastica” (VI41) riporta un brano di una lettera del vescovo Dionigi di Alessandria, indirizzata a Fabio di Antiochia, in cui parla di alcuni fatti avvenuti durante la persecuzione scoppiata prima di quella di Decio, dei quali era stato testimone. Negli ultimi anni dell’impero di Filippo, (244-249) una sommossa popolare istigata da un malvagio indovino, produsse il massacro di moltissimi cristiani, senza che fossero risparmiati nemmeno i più deboli. Il martirio sarebbe avvenuto nel 249 dopo Cristo, ad Alessandria d’Egitto. La santa vergine doveva essere nata alla fine del II secolo, o all’inizio del III, poiché il testo di Dionigi la descrive come già in età avanzata al momento della persecuzione. Il vescovo parla della sua vita con ammirazione. Una vita donata alla comunità nelle molteplici opere della carità. Forse anche per questo i persecutori avrebbero infierito su di lei con una particolare crudeltà. Il culto della Santa si diffuse presto in Oriente, più tardi in Occidente. La sua festa attualmente viene celebrata il 9 febbraio, giorno indicato da Adone, uno scrittore cristiano. Molte chiese ed oratori furono in seguito costruite in onore della Santa, in tutta Europa. La ragione della grande diffusione del suo culto può essere cercata nella rilevanza del suo martirio per la vita quotidiana: Santa Apollonia è la protettrice contro il mal di denti e le malattie della bocca, è la patrona dei dentisti. In Germania 14 Santi sono chiamati i Nothelfer, “Coloro che aiutano nelle necessità della vita”. Santa Apollonia è tra questi. Essa è di solito raffigurata con in mano la palma del martirio e le tenaglie con le quali le sarebbero stati strappati i denti. Il martirio della santa può ricordare che, la maturità cristiana non si manifesta solo nel volere e fare il bene, ma anche nella capacità e nella pazienza nel sopportare il male.

Page 10: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

Dalla finestra della nostra scuola, possiamo osservare in mezzo agli ulivi, la Chiesetta dedicata a Sant’Apollonia. La Cappella, si trova in uno spiazzo soleggiato, alle spalle della strada comunale per Marmoreo. Da una località detta “i fussarélli”, c’è la stradina sterrata che, con l’automobile, possiamo percorrere, per arrivare nello spiazzo antistante la chiesa. Viene festeggiata il 9 febbraio di ogni anno. La sera precedente si fa il falò, in una fascia vicino all’ex borgata Castellari, un tempo centro del paese. Circa 40/50 anni fa, il falò veniva fatto sulla “Costa dei Rucai” , gli uomini preparavano una specie di “pajà” con all’interno degli stracci e tutt’intorno la legna disposta a mo’ di catasta, la portavano dalle campagne vicine, spesso con l’aiuto del mulo di Jan, l’ex proprietario del tabacchino vicino alla scuola. Allora, oltre al falò, si usava sparare i “masculi”. Le persone addette a questo tipo di attività erano Santin e Dinè. Si racconta che un anno Santin, non potendo chiudere il masculo, per non far uscire la polvere da sparo, perché aveva piovuto e, in quei giorni la terra era bagnata, ruppe il forno del pane, per concludere il suo lavoro. Santin era il bisnonno di Valentina, la nostra aiutante a scuola.

La tradizione vuole che, ogni anno, due famiglie dette “massai”, si occupino dell’organizzazione e celebrazione della festa di Sant’Apollonia. Questa cappella è posta in un luogo molto originale e, alcune coppie in passato, l’hanno scelta per unirsi in matrimonio. La nostra maestra di informatica, si è sposata lì nel 1986, erano circa quarant’anni che, non ci si celebrava più un matrimonio. Purtroppo l’anno prima era stato rubato il bel quadro che raffigurava S. Apollonia. In seguito, anche i genitori, della nostra compagna Giulia, hanno scelto questo luogo per convolare a nozze.

Page 11: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

MARZO 2013 RICETTE DALLA ROMANIA ...

Dolce “dente nero”- Prajitura “dinte negru”

E un dolce tipico rumeno. Ingrediente /Ingredienti 250 g margarina / 250 g margarina 5 oua / 5 uova 250 g zahar tos / 250 g zucchero semolato 1 cana de lapte / 1 tazza di latte 2 linguri cacao amara / 2 cucchiai cacao amaro jumatate lingurita bicarbonat stins cu otet /mezzo cucchiaino bicarbonato e qualche goccia di aceto 400 g faina / 400 g farina 150 g zahar praf / 150 g zucchero a velo jumatate de lamaie / mezzo limone Preparazione montare la margarina con lo zucchero semolato, aggiungere i tuorli uno ad uno, continuando a mescolare, montare i bianchi a neve, mettere in una pentola aggiungere il latte, il cacao , la farina un pizzico di sale e la farina , aggiungere il bicarbonato e stemperare con qualche goccia di aceto, mescolare il tutto; versare l’impasto in una teglia di 25/ 35 cm . foderata la teglia con carta forno e mettere in forno a 180° C. Appena cotta lasciare raffreddare e preparare la meringa; mettere i bianchi a bagnomaria e montarli con la frusta elettrica, aggiungere lo zucchero a velo, quando sono ben sodi aggiungere il succo di mezzo limone. Mettere la meringa sopra il dolce e farlo raffreddare tagliare le fette che saranno decorate

con foglie di cioccolata oppure cannella.

CURIOSITÀ

Il 5 dicembre 1901 nasceva Walter Elias Disney, meglio conosciuto come Walt Disney, il "papà di Topolino" e dei film d'animazione. Con la sua attività ha dato vita ad un vero e proprio mondo incantato, che va dai cartoni animati ai parchi di divertimento.

lun mar mer gio ven sab dom

1 2 3

4 5 6 7 8 9 10

11 12 13 14 15 16 17

18 19 20 21 22 23 24

25 26 27 28 29 30 31

Ninna nanna in dialetto piemontese.

Nana, cuncheta Nana cuncheta, la mamà è andàita a messa,

papà l’è andà a Turin, a cumprar dei büratin.

Page 12: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

LO SAPEVATE CHE

In tutto il mondo, la Romania è famosa perché ha dato i natali a Vlad Tepes principe di Valacchia, divenuto poi, grazie alla penna di Bram Stoker, il leggendario vampiro noto come conte Dracula. Ogni anno la cittadina di Bran, vede arrivare migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo che vogliono visitare il suo castello, ma la maggior parte non sa che Castel Bran, roccaforte molto suggestiva e ben conservata ha in realtà ben poco a che vedere con la vera fortezza del leggendario principe di Valacchia. La vera roccaforte, ormai ridotta a pochi ma, suggestivi ruderi, si trova più a sud, lungo la strada che costeggia il fiume Arges, che dà il nome anche alla storica cittadina di Curtea de Arges dove si possono trovare ancora delle tracce storiche significative del periodo in cui visse il principe valacco. Il nome di questa fortezza è Cetatea Poenari e merita sicuramente una visita per la splendida posizione che occupa sulla sommità di una montagna da cui si può godere un panorama mozzafiato. L'unico problema è che, per raggiungerla, si deve salire una scalinata di millecinquecentoquattro gradini.........

BUONA PASSEGGIATA!

IL THE

Per fare un buon tè occorrono ingredienti semplici: acqua calda, zucchero, tè e menta fresca. “Ma il segreto di un buon tè è la maniera con la quale lo si prepara è questa differisce da una persona all'altra”.

MANDILLO È una parola greca che significa mantello, in dialetto genovese mandillo significa invece fazzoletto; il genovese prende in prestito dalle lingue orientali alcune sue espressioni, forse dovuto agli intensi commerci con l'oriente che Genova ha avuto per secoli. Legata al termine è anche la parola mandillâ che significa farabutto, briccone. In cucina troviamo i mandilli de sæa (seta), un tipo di lasagne amplissime e sottilissime. Nel mondo contadino c'era il mandillo da groppo (da nodo) un grosso fazzoletto di cotone (cm 80x80 circa) solitamente di colore blu a quadri bianchi con una cornice rossa, era utilizzato per contenere la spesa, per portare il cibo nei campi, per andare a funghi, per contenere frutta, tegami di torte, focacce, pani da portare al forno per la cottura; i bordi del fazzoletto venivano annodati incrociandoli per portare facilmente il mandillo in mano o, con un bastone sulla spalla. Era anche il fazzoletto bianco di garza grossolana traforata che i fuochisti delle navi a caldaia tenevano al collo e usavano per detergere il sudore che producevano nelle"infernali" sale caldaie delle navi.

Page 13: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

PARLO DELLA ROMANIA

In Romania, soprattutto nelle regioni meno vicine alle grandi città, è possibile partecipare ad alcune feste tipicamente locali e scoprire antiche tradizioni, usi e costumi. Solitamente queste feste sono dovute e legate al succedersi delle stagioni e ai lavori agricoli di una volta, come la festa della mietitura, della prima mungitura delle pecore e della vendemmia. Oppure sono feste cristiane che risalgono ad antichi riti pagani. Il popolo romeno, molto legato alle tradizioni, sente molto queste feste e vi partecipa numeroso e calorosamente.

San Nicola Le feste invernali iniziano il 6 dicembre con il giorno di San Nicola, durante il quale i bambini ricevono i regali, se sono stati buoni durante l’anno, o un bastone nelle scarpe se devono essere puniti. Feste rumene nel mese di Marzo: Il primo marzo i rumeni festeggiano l’arrivo della primavera regalando a ogni donna o ragazza che conoscono un Marţisor, una spilla alla quale è attaccato un filo rosso e bianco. Il nome deriva dal diminutivo di "Marzo" (in rumeno Martie ) ed ha il significato di "piccolo" o "caro Marzo". Le origini della festa non si conoscono, sembra che sia nata ai tempi dell’Impero Romano, quando l’Anno Nuovo era festeggiato nella prima giornata di primavera, nel mese di marzo. Marte non era soltanto il dio della guerra, ma anche della fertilità e della vegetazione e questa dualità è presente nel doppio filo intrecciato rosso e bianco.

8 marzo, festa delle donne. 8 Martie, ziua femeii.

Approfittiamo di questa giornata per porgere gli auguri a tutte le donne del mondo.

CURIOSITÀ L’8 marzo si celebra la Giornata Internazionale della Donna che tutti conoscono come la Festa della Donna. Un giorno scelto per “ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto” come recita la sezione dell’Onu a essa dedicata. Perché l’8 marzo? Sulla data ci sono state varie ipotesi negli anni, in particolare quella che vedeva la celebrazione legata a un incendio in una fabbrica di New York l’8 marzo 1908 dove molte donne persero la vita.

Nel 1946 le donne italiane hanno votato per la prima volta!

Page 14: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

RICETTE DALL’ALBANIA... APRILE 2013

Torta dolce albanese

10 uova 1kg. di zucchero 500 gr. di farina 1 limone 1 bicchiere d’acqua Tagliare mezzo un limone e spremerlo, mettere l’acqua, e sbattere con tutti gli ingredienti, quindi versare l’impasto in una teglia e cuocere per mezz’ora a 250°. Lasciar raffreddare e servire tiepida. Proverbio

“Se nu ciöve d'Arvî, nu se vence né butte né barî”. Se non piove in Aprile, non si riempie ne botte ne barile.

CURIOSITÀ

Per capire la causa di un terremoto o sisma (= scossa) dobbiamo tornare indietro nel tempo... 200 milioni di anni fa, la terra era composta da un unico grande mare chiamato Pantalassa e, da un unico grande blocco di terra unita, chiamato Pangea. Con il passare dei millenni Pangea si è fratturata e i vari pezzi si sono lentamente allontanati l’uno dall’altro.

LA BORGATA DI MAREMO.

Il piccolo Borgo di Maremo è situato su una bella e calda collina della Val Lerrone. Al centro di poche case, nella piazzetta, si erge la più antica chiesetta della valle dedicata ai S.S. Sebastiano e Fabiano. Un alto campanile sovrasta il paesino. Tutto a torno molto verde e tanti ulivi. Nel punto più alto di Maremo, nel Medioevo, sorgeva un importante castello dalla cui posizione si poteva controllare l’intera valle. Di questa fortificazione eretta dai Marchesi del Carretto e dei Maremo, oggi non restano che antiche rovine.

lun mar mer gio ven sab dom

1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

22 23 24 25 26 27 28

29 30

Page 15: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

CURIOSITÀ

La Proloco di Casanova Lerrone, ha una scritta curiosa sulle magliette che, indossano i soci, durante le sagre del paese. C’è scritto”Casanova 36”... Infatti, c’è una filastrocca che recita così: “Casanöva trentaséi, mézzi laddri e mézzi ebrei, i van in geja pé pregà e i se purterea via, fia l’autà, su nu fusse pé l’unù i se purterea via fia u Segnù”! “Casanova 36, mezzi ladri e mezzi ebrei, vanno in chiesa per pregare e si porterebbero via anche l’altare, se non fosse per l’onore si porterebbero via anche il Signore”! Noi a scuola, ci siamo domandati l’origine di questo proverbio. Si narra che derivi dalla Bibbia, in un brano, Dio dice agli Ebrei: “Camminerete errando per il mondo, fino alla consumazione dei secoli...” Infatti, una volta, tanti secoli fa, passò da Casanova, una colonna di Ebrei e, siccome a quei tempi, il nostro paese era il più ricco della vallata, essi si fermarono e molti di loro si stabilirono qui e vi iniziarono molte attività lavorative.

VECCHIE FONTANE La fontana in fondo alla piazza di Casanova, nei pressi del parco giochi è stata costruita il 20 aprile del 1922, mentre l’altra si può osservare davanti al sagrato dalla Chiesa Parrocchiale, a fianco della strada che conduce al Borgo Vecchio.

FILASTROCCA

“Digghe din din a crava mutta

Digghe din chi l’ha mutá chi l’ha mutá u l’è stau

dunau Digghe din din dunde u

l’è andau? Digghe din din u l’è

andau a pé pésci Digghe din din dundu

l’ha messi? U l’a messi in tu bancá Digghe din din va-li a

piá”.

Page 16: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

MAGGIO 2013

LO SAPEVATE CHE

U RISSÊU

È una delle più famose rivelazioni artistiche dell'uso della pietra. Si tratta di un manufatto tipicamente ligure, che nasce dal sapiente assemblamento di ciottoli di mare di colore diverso per dar vita a rappresentazioni grafiche davvero suggestive. Un classico esempio sono i sagrati delle chiese, così come gli spazi antistanti ai più prestigiosi palazzi o le antiche mulattiere di collegamento tra i paesi. I ciottoli, una volta scelti, venivano poi incastrati in un letto di sabbia fine, precedentemente bagnata e battuta. Servono circa un quintale di pietre per metro quadrato. L'antica tecnica del rissêu (mosaico in italiano) si sta perdendo, soprattutto per la mancanza di manodopera qualificata, come per la difficoltà di trovare la materia prima, cioè le pietre stesse. L'arte di assemblare pietre per ricavarne figure nasce secoli fa per consolidarsi nel 1700. Lo sviluppo maggiore si ha nei sagrati delle chiese. L'abilità è proprio quella di accostare pietre dai colori e dalle sfumature diverse per creare vari disegni, soprattutto dal tema floreale e decorazioni. Nel Tigullio sono presenti anche rissêu a 3 colori, combinando al bianco anche il rosso del diaspro e il verde; questo tipo di decorazioni si trovano a Missano, Leivi e Ri(Chiavari).

CURIOSITÀ

La strage di Villarbasse è stato l’ultimo crimine per il quale venne

applicata la pena di morte nel nostro Paese, abrogata ufficialmente il 1°

gennaio 1948 con l’entrata in vigore della Costituzione.

lun mar mer gio ven sab dom

1 2 3 4 5

6 7 8 9 10 11 12

13 14 15 16 17 18 19

20 21 22 23 24 25 26

27 28 29 30 31

Page 17: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

I MITI DEGLI ANTICHI POPOLI

Oggi noi sappiamo quali sono le cause dei terremoti.

INDOVINELLO di Sofia Ma gli antichi come spiegavano i sismi ? “Cosa fanno due api sulla luna? Ma è naturale … Con il mito! La luna di miele!”

PROVERBIO

“Niu(r)e faite a pan o cu ciove ancoi

o u ciove duman”.

“Nuvole fatte a pane o che piove oggi o domani”.

Leggenda Mito dei Messicani

Molto tempo fa, quando il mondo era fatto solo di acqua, il Grande Spirito decise di creare una

splendida Terra facendola trasportare sul dorso da alcune tartarughe marine. Un giorno le tartarughe

cominciarono a litigare tra loro: tre nuotarono verso est, le altre verso ovest, tirando la Terra fino a che non si ruppe in tanti pezzi; da allora, ogni volta che le tartarughe litigano di nuovo, la

Terra sopra le loro schiene sussulta e trema.

Conta in dialetto genovese. In scia ciassa da Nunzià

In scia ciassa da Nunzià, gh’è ‘na pria recammà.

Recammà, de l’Accasseua, chi gh’è drento e chi gh’è feua!

Traduzione: In piazza dell’Accademia, c’è una pietra ricamata.

Ricamata, dell’Acquasola, c’è chi è dentro e c’è chi è fuori!

Page 18: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

CURIOSITÀ

Nella piazza, vicino alla nostra scuola, c’è una casa assai antica e, nel muretto che separa il suo giardino dalla strada, vi è depositata una pietra che è lì dal 1645, detta “a prea du cantu”. Si dice che fosse servita, per tenere ferma la statua della Madonna dell’ Annunziata, durante il trasporto sul carro che i casanovesi condussero da Albenga a Casanova, il 18 aprile del 1645. La statua della Madonna dell’Annunziata, fu costruita a Genova da uno scultore del luogo, che si chiamava Stefano Fossati e che fu pagato con le offerte degli abitanti di Casanova L.

RICETTE DI CASA NOSTRA ...

Farinata all’onegliese

Ingredienti: 200 g. farina di ceci , 750 g. di acqua, 50 g. cipolline verdi, olio extravergine d’oliva, sale, pepe bianco. Far sciogliere gradualmente in un recipiente la farina nell’acqua tiepida, aggiungendo sale, pepe e un filo d’olio.

Lasciar riposare, mescolando di tanto in tanto. In una teglia di circa 30/40 centimetri si versa mezzo bicchiere d’olio d’oliva e si fanno soffriggere le cipolline, tagliate finemente. Quindi, una volta tolta la teglia dal fuoco, vi si versa il composto precedentemente preparato e ben mescolato. Si cuoce nel forno caldo per 20-30 minuti.

Ecco una conta in dialetto veneto. La cappa del camin

Sotto la cappa del camin Stava un vecio birichin Che suonava la chitarra

Pim Pum spara!!!

Page 19: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

GIUGNO 2013

Mia mamma è di origine piemontese e mi ha dato le ricette del fritto misto e della “Bagna cauda” e un simpatico proverbio.

Proverbio o modo di dire

“Gaute la nata” – (Fatti furba). RICETTA DEL FRITTO MISTO Cervella, salsiccia, fegato, mele, amaretti, semolino dolce, carne impanata e filone di vitello. Fare la carne a pezzetti, passare nell’ uovo e nel pangrattato e friggi.

CURIOSITÀ

Sulle alture di Casanova Lerrone, a S. Bernardo, si può osservare la “Stele”, un monumento che si erge al centro di un percorso di 18 chilometri da Stellanello a Vendone, a memoria del cammino compiuto da Felice Cascione, durante la lotta per la libertà. Il monumento è stato realizzato da uno scultore tedesco Raiener Kriestel, ed è alto cinque metri. A S. Bernardo si può anche ammirare la chiesetta dedicata all’omonimo santo, che si festeggia il 20 di agosto. Nei tempi passati si usava, andare a S. Bernardo e, per onorare questo santo, si celebrava la messa, poi si pranzava tutti insieme nel prato sottostante la chiesa, all’ombra di un gigantesco albero. “ La Cappella di S. Bernardo, fu rifabbricata fra il 1788- 1792 e in quel tempo i suoi redditi furono incorporati con quei della chiesa, la quale supplì alla spesa della stessa fabbrica”.

lun mar mer gio ven sab dom

1 2

3 4 5 6 7 8 9

10 11 12 13 14 15 16

17 18 19 20 21 22 23

24 25 26 27 28 29 30

Il Barolo si produce nelle vigne intorno alla città di

Alba, si dice che sia “il re dei vini e il vino dei re”!

Page 20: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

MURI A SECCO La realizzazione di muri in pietra può essere considerata una vera e propria arte, essendo una tecnica molto antica. Richiede passione e fatica, ogni pietra viene scelta e lavorata in modo da creare un mosaico perfetto, in grado di avere la necessaria stabilità. La pietra che troviamo nel nostro Ponente Ligure è molto dura e difficile da lavorare. Le pietre possono essere usate in molti modi, per creare muri di confine, compresi i pilastri che reggono i cancelli, come contenimento delle fasce, o come elementi di arredo: panchine, tavoli, pozzi, forni. I muri in pietra hanno anche la proprietà di trattenere l’umidità, rilasciandola poco alla volta alle piante circostanti. Nella realizzazione di muri a secco i materiali si riducono a pietre e eventualmente terra, per riempire lo spazio tra muro e terreno da contenere. In caso di muri crollati, da ripristinare è possibile usare le stesse pietre del muro venuto giù, inoltre essendo necessario rimuovere il terreno smosso prima di iniziare a rifare il muro, lo stesso terreno, potrà essere riutilizzato come riempimento una volta terminato il muro. Durante lo scavo è molto facile che insieme alla terra rimossa, vengano rinvenute numerose pietre, che potranno a loro volta essere utilizzate per rifare il muro o per altri lavori. È quindi possibile a volte che non sia necessario né procurarsi le pietre, né il terreno stesso. I terrazzamenti con muri di contenimento in “pietra a secco”, sono tipici della Liguria. La dicitura “pietra a secco” è posta ad indicare come gli elementi che costituiscono il muro di sostegno siano sistemati l’uno vicino all’altro senza l’uso di malte che facciano da legante. I muri realizzati in questo modo possono avere altezze variabili in funzione della pendenza dei versanti su cui sono costruiti e lunghezze altrettanto variabili in funzione, oltre che della caratteristiche dei versanti, anche della parcellazione del territorio. Tra i muri in pietra “a secco” è possibile distinguere due sottotipi: quelli la cui testa termina a filo del piano d’uso e quelli la cui testa si erge oltre il piano d’uso. I muri la cui testa è posta oltre il piano d’uso hanno la caratteristica di proseguire per diverse decine di centimetri oltre il piano di coltivazione. I terrazzamenti con i muri rialzati sono presenti soprattutto nelle zone di Levante. La sopraelevazione costituisce anche una protezione dai venti, per alcuni tipi di coltura (es. quando in passato i vigneti venivano coltivati rasoterra, in particolare per la produzione dello sciacchetrà), e serve da passaggio per i contadini lungo la fascia.

Page 21: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

PARLO DI ONZO

Onzo è un paese in collina nell’'entroterra della valle Arroscia, sul versante meridionale del monte Peso Grande. È un paese molto piccolo, ci sono pochi negozi, non ci sono più scuole. C’è un negozio alimentare, poche case, due chiese, una delle quali però non viene più usata; la posta e il comune. Vicino al paese c’è il lago di Menezzo, dove prima mio papà era il gestore per la pesca e per il bar. Mio papà lo ha dato via e adesso non c’è più nessuno a gestirlo. C’era rimasta una roulotte. Io e mio papà, l’altro giorno siamo andati a vedere il lago ed era pieno d’acqua.

PROVERBIO

“La vigilia di San

Giovanni

piove tutti gli anni”.

Page 22: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

PROVERBI E MODI DI DIRE LUGLIO 2013

“ In luglio ricca la terra,

ma povero il mare.”

Pesce Arlecchino o Rasbora

La forma del corpo è relativamente alta e tozza. Ha una colorazione grigio argento con riflessi opalescenti, ventre più chiaro; nella parte posteriore del corpo una macchia triangolare di colore

nero violetto o nero blu. Le dimensioni possono arrivare fino a 4,5 cm. Le femmine sono più lunghe e più grosse e hanno l'angolo inferiore della macchia triangolare, sopra l'articolazione della pinna ventrale un po' sfumato; nel maschio, invece, tale angolo è molto marcato e arriva quasi al centro del ventre.

CURIOSITÀ

La prima edizione del raduno delle 500 storiche a Garlenda ebbe

luogo il 15 luglio 1984 e, pur richiamando solo una trentina di

partecipanti di Garlenda e Casanova Lerrone, diede il là ad un

processo virtuoso che dura ancor oggi. Il 13 marzo 1990 nacque il

Fiat 500 Club

Italia, che ad

oggi conta oltre 21.000 soci ed è il più

grande club di modello al mondo.

lun mar mer gio ven sab dom

1 2 3 4 5 6 7

8 9 10 11 12 13 14

15 16 17 18 19 20 21

22 23 24 25 26 27 28

29 30 31

Page 23: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

IL PESTO

Il Pesto genovese è un simbolo della cucina ligure, ha origini poco conosciute e un po’ misteriose. In una leggenda si narra di un convento sulle alture di Prà (Genova) intitolato a san Basilio. Il fraticello che ci viveva, stufatosi di mangiare acciughe, raccolse l’erba aromatica che cresceva su quelle alture ed denominatola appunto basilium (in onore di san Basilio), la unì ai pochi ingredienti offerti dai fedeli e pestando il tutto ottenne il primo pesto che man mano venne perfezionato e divenne famoso in tutto il mondo. Chiamato in dialetto Baxaicò e Baxeicò e comunemente "basilico" (dal latino basilicum), il suo vero nome botanico è "Ocimum basilicum", derivato dal greco òkimon = basilico e basileus = re: vale a dire erba regale. Anticamente in Grecia era coltivato in vasi come pianta ornamentale, mentre gli Arabi lo usavano per le sue virtù curative. In India era considerata una pianta sacra. Molte delle sue specie sono usate sia in cosmetica sia in medicina. Solo in Liguria era già usato in cucina.

La ricetta Dosi e ingredienti per 6 persone: 8 folti mazzi di basilico genovese di Prà (o di altre località del Ponente); 3 spicchi d'aglio di Vessalico (Presidio Slow Food); 35 gr di pinoli; 50 gr di Parmigiano Reggiano Dop di 24 mesi; 10 gr di Pecorino Sardo Dop di 15 mesi; 2 gr di sale grosso marino; 7-8 cl di olio extravergine Riviera Ligure Dop. Preparazione: togliere le foglie di basilico dalle piantine, lavarle e farle asciugare su carta assorbente o nella centrifuga, facendo attenzione a non schiacciarle. Porre l'aglio già mondato nel mortaio, pestarlo col pestello di bosso o di frassino fin tanto da ridurlo in poltiglia e, così, anche per i pinoli. Unire il basilico e il sale e schiacciare senza più pestare ma, roteando, sino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungere i formaggi e, sempre rimestando, incorporare l'olio versato a filo.

Page 24: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

AGOSTO 2013

LO SAPEVATE CHE LA FARINATA

È una torta salata a base di farina di ceci, acqua, olio e sale, cotta in teglia bassa nel forno a legna. La preparazione della

farinata di ceci (fainâ de çeixai) è piuttosto semplice, piatto tipico della cucina ligure fatto con ingredienti "poveri" ma ricchi di vitamine. Si mangia appena sfornata bella calda nel caratteristico pappé matto (carta grezza), perché così veniva venduta da o frisciolâ (preparatore di farinata) in Sottoripa. A Genova una volta i produttori di farinata si mettevano sulla porta del loro negozio, appena era pronta e sfornata, per pubblicizzarla:

“Gh'emmo a fainâ cada, vegnî ca l'è bixara, a l'è brustolia comme un friscieu, a l'è tutt'euio”!

Il piatto si diffonde a partire dalla zona di Genova nel Medioevo; un documento ligure del 1447 parla di "quale prezzo devono esigere i fornai per cuocere le scribilite". Il termine "scribilita" o "scripilita" era l'antico nome della farinata. Una leggenda racconta che sia nato per casualità nel 1284, quando Genova sconfisse Pisa nella battaglia della Meloria. Le navi da guerra genovesi, cariche di vogatori prigionieri, si trovarono coinvolte in una tempesta; nel trambusto alcuni barilotti d'olio e dei sacchi di ceci si rovesciarono, inzuppandosi di acqua salata. Poiché le provviste erano scarse, si recuperò il possibile e ai marinai vennero date scodelle di una purea informe di ceci e olio. Tentando di rendere meno peggio la cosa, alcune scodelle vennero lasciate al sole che asciugò il composto in una specie di frittella. Rientrati a terra i genovesi pensarono di migliorare la scoperta casuale, cuocendo la purea in forno: il risultato piacque e, per scherno agli sconfitti, venne chiamato l'oro di Pisa.

lun mar mer gio ven sab dom

1 2 2 4

5 6 7 8 9 10 11

12 13 14 15 16 17 18

19 20 21 22 23 24 25

26 27 28 29 30 31

Page 25: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

Il Chinotto di Savona

Tra Varazze e Savona, l’operosità dell’uomo è riuscita a salvaguardare una pianta sempreverde, alta poco più di un metro e mezzo, sviluppa sui suoi pochi rami incantevoli fiori e frutti, molto profumati, si tratta del Chinotto, (Citrus aurantium). Nel periodo del raccolto, tra settembre e novembre, è possibile scorgere tra le foglie grappoli di chinotti, piccoli come una pallina da ping-pong e dal colore verde brillante che, col tempo, vira all’arancio. È una pianta originaria della Cina. Intorno al 1500, un navigatore savonese la trapiantò sulla costa ligure e qui trovò un ambiente ideale che, nel tempo, ne avrebbe migliorato le qualità organolettiche. Il primo laboratorio di canditura in Liguria risale al 1877, quando la Silvestre-Allemand si trasferisce a Savona dalla città di Apt, nel sud-est della Francia. I motivi di questo trasferimento in Italia furono certamente economici, ma anche legati alla maggiore ricchezza e varietà di coltivazioni di frutta sul territorio ligure. La varietà, acclimatatasi sulla riviera di Ponente, inoltre, si dimostrò più adatta alla trasformazione per via delle dimensioni ridotte, della buccia più spessa, resistente e profumata, e della maturazione precoce rispetto alle altre varietà. In pochi anni nacquero molti stabilimenti locali che, impiegando le tecniche introdotte dai francesi, affinarono l’arte della canditura, ponendo le basi di un’importante tradizione pasticciera. Verso la fine del 1800 a Savona fu fondata la “Società Cooperativa dei chinotti” . Il periodo di più intensa attività dell’industria dei frutti canditi è quello a cavallo tra il XIX e il XX secolo. La fortuna di questo prodotto continuò fino agli anni Venti, quando politiche economiche poco lungimiranti e un insolito succedersi di gelate invernali segnarono l’inizio della crisi. Una crisi che dura tutt’oggi: solo poche piante di chinotto sono coltivate ancora nel savonese e la conservazione della specie è affidata agli orti botanici e ai vivai. Soltanto poche pasticcerie candiscono ancora i chinotti di Savona: questi agrumi si possono consumare infatti esclusivamente canditi - freschi sono troppo amarognoli - oppure sotto sciroppo. La lavorazione comincia con un’immersione in salamoia – un tempo si utilizzava l’acqua di mare – che si prolunga per tre settimane circa. Gli agrumi, quindi, sono torniti a mano per togliere un sottile strato di buccia contenente gli estratti e gli aromi più amari, e rimessi poi in salamoia.

Page 26: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

Dopo questi passaggi i chinotti sono pronti per essere conciati con bolliture successive in sciroppi dolci a concentrazione crescente e infine posti in barattoli di vetro e coperti dal liquore Maraschino, oppure canditi. Tuttavia recentemente nel savonese il chinotto è diventato una coltivazione protetta e dal settembre 2004 è entrato a far parte dei Presidi Slow Food con l’obiettivo di recuperarne la coltivazione e di rilanciare l’arte della canditura. A tal scopo è stato firmato un atto disciplinare molto rigoroso affinché nella lavorazione artigianale si utilizzino materie di prima qualità e solo chinotti genuini e autentici nati e sviluppatesi "in loco". Un tempo, in molti caffè italiani e francesi, sul banco di vendita, si poteva trovare un vaso dotato di un cucchiaino di maiolica pieno di piccoli agrumi verdi immersi nel Maraschino: erano i chinotti di Savona, famosi e unici per qualità, aroma e ottimi come digestivo. Attualmente i Chinotti al Maraschino sono, insieme alla farinata ed al pesto, uno dei pochissimi prodotti interamente liguri. Il nome volgare CHINOTTO deriva certamente da quello della sua patria d' origine, la Cina. In francese infatti è chiamato " piccolo cinese " in spagnolo "arancio amaro di Cina". Alcuni invece sostengono che il nome più esatto per questo frutto sia " arancio di Goa" ( regione asiatica dove il chinotto cresce spontaneo) o " arancio delle Indie Orientali". In India i frutti del chinotto o "suntara" sono considerati veri e propri amuleti e per questo vengono posti tra la biancheria dei malati o di chi sta per intraprendere un viaggio, si ritiene infatti che l' aroma del piccolo arancio amaro abbia il potere di uccidere i germi delle malattie e di preservare dai pericoli.

Le tradizioni di Riofreddo.

Le feste più importanti di Riofreddo sono la Madonna degli Angeli, il 2 di agosto e San Rocco, il 16 agosto. Mia nonna Maria, mi raccontava che in occasione di queste feste tutta le persone si ritrovavano nel Borgo, dove c’era una grande forno, nel quale tutte le donne facevano cuocere le loro torte. Un piatto tipico di San Rocco erano i lisoni, cioè tipo la pasta degli gnocchi schiacciata in forma rettangolare, poi posata sulla stufa per cuocerla e infine condita con il pesto. Nel pomeriggio dopo il vespro organizzavano la lotteria e l’albero della cuccagna, che era un palo liscio, posizionato al centro della piazza sul quale i ragazzi si arrampicavano, il più abile che arrivava in cima in meno tempo,vinceva. Si faceva anche la corsa nei sacchi e alla sera si ballava.

Page 27: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

SETTEMBRE 2013 PROVERBIO VENETO

“Ani e goti mai contarli” . (Gli anni e i bicchieri non si contano mai).

LO SAPEVATE CHE

Dinanzi alla scuola c’è la Chiesa Parrocchiale di Casanova Lerrone, intitolata a Sant’Antonino Martire. L’odierna costruzione risale agli anni 1603-1618 e si erge sull’area di un’antica cappella. La chiesa ha una planimetria basilicale a tre navate. Il campanile della chiesa fu restaurato ed innalzato nel 1762. Da alcuni scritti lasciati in memoria, si viene a conoscenza che la nostra chiesa, nei secoli passati possedeva sette altari, oltre all’altare maggiore, ma negli anni cinquanta ne furono demoliti quattro, perché erano diventati brutti a causa della trascuratezza di coloro che li avevano fatti costruire. Antonino, nacque ad Aribazos nella Siria Seconda; scalpellino di mestiere. Passando un giorno in una località vicino Apamea di Siria, antica città posta sul fiume Oronte, rimproverò i pagani che adoravano i loro idoli, ( I secolo); stette due anni presso un eremita di nome Teotimo, tornando poi, nei pressi di Apamea, dimostrando uno zelo che rasentava l’imprudenza, entrò nel tempio rompendo gli idoli, provocando così l’ira dei pagani, che lo picchiarono. Il vescovo di Apamea (questa città fu sede vescovile sin dal I secolo), gli chiese di costruire un chiesa in onore della SS. Trinità, ma dopo aver iniziato il lavoro fu assalito dai pagani che si ritenevano offesi dalla sua sfuriata e l’uccisero, aveva solo vent’anni. Un altro ‘sinassario’ racconta che il corpo di Antonino fu scomposto e poi sepolto in una caverna ad Apamea, il vescovo della città, fece costruire sulla stessa caverna, una basilica a lui dedicata, la quale fu poi distrutta da Cosroe, re di Persia († 628) nel VII secolo; questa basilica era già nota nel 518, indicata negli atti di un Concilio della Siria.

lun mar mer gio ven sab dom

30 1

2 3 4 5 6 7 8

9 10 11 12 13 14 15

16 17 18 19 20 21 22

23 24 25 26 27 28 29

Page 28: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

LO SAPEVATE CHE

Storia delle mongolfiere di carta nell’Imperiese.

Una delle tradizioni dei paesi dell’entroterra Imperiese è quella delle mongolfiere di carta che animavano l’uscita dalla Chiesa dopo i vespri delle più importanti feste. Bellissimi di Dolcedo, vanta un’antica tradizione ed è uno dei pochi capisaldi dove quest’arte è ancora praticata. Il primo documento riguardante la storia delle mongolfiere di carta (ballún), in provincia di Imperia, risale al 1878. In provincia di Imperia, sono rimaste soltanto due località ancora attive in quest’antica arte: Vasia e Bellissimi.

Quest’ultima si è distinta negli ultimi anni nel “rilanciare” le mongolfiere nell’estremo Ponente ligure, risvegliando emozioni passate ed entusiasmando i partecipanti. Quest’anno una troupe televisiva di Rai 3 si è recata a Bellissimi, frazione di Dolcedo, per girare un servizio sul paese e soprattutto sulla tradizione delle mongolfiere di

carta che qui è ancora in uso. Nella piccola frazione dolcedese infatti, opera l’attivissima “Associazione Amici di Bellissimi” che si prodiga nel far vivere il paese, attraverso molte iniziative che spaziano della passeggiata botanica, al Concorso di poesia dialettale, dalla riproposizione di antichi giochi, al recupero di tratti di mulattiera. Ma lo slogan che ormai da anni guida l’operato dell’Associazione, sono le Mongolfiere di carta, attraverso le quali si è voluto rappresentare il paese. All’inizio dell’abitato spicca un cartello che recita “BELLISSIMI U PAISE DI BALUI”. Nel paese poi si possono ammirare cinque murales opera di famosi artisti che hanno come soggetto le mongolfiere. Nel 2009 è stato girato a Bellissimi un cortometraggio che tra i vari aspetti del paese pone in evidenza l’antica tradizione. Ultimo impegno sull’ argomento è il libro “A bocca aperta e naso all’in su dopo i vespri della festa”… storia delle mongolfiere di carta nell’Imperiese. Il testo mette in luce come questa tradizione fosse fortemente consolidata in tutto il Ponente ligure, da San Bartolomeo al Mare a Triora.

Page 29: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

LEGGENDA : OTTOBRE 2013

Il mito degli Indù. Gli Indù credevano che il mondo fosse appoggiato sulla schiena di otto elefanti... che stavano in equilibrio sul dorso di una tartaruga... che nuotava nel mare. Quando un elefante si stancava, scuoteva la testa provocando un terremoto!

PARLO DI LOANO

La città di Loano, nel suo insieme è formata da tante frazioni, quartieri e borgate, che nei secoli e negli anni sono andati a costruire l'intero centro abitato. I principali quartieri sono: il Borgo Castello; il Centro Storico, che è distinto in due parti ben riconoscibili: il Borgo di Dentro, cintato da mura cinquecentesche a pianta pentagonale e il Borgo di Fuori, più a ponente, che comincia dalla porta dell'orologio e arriva fino a piazza Massena; il Ponente-Ponte Romano e il Porto. Verzi, che è la frazione più collinare della città, da qui partono i sentieri che portano alla cima del Monte Carmo di Loano, la cima più alta di tutta la Liguria. Vignasse, la zona più a 'levante' di tutta la città, qui dominano distese di campi di olivi e di agrumeti. Sulla passeggiata di Loano è stata inaugurata la postazione artistica di bookcrossing, realizzata dall’artista Bruno Chersicla. A mettere il primo libro nella cassetta del “GattoBardo”, il “passa … libro” loanese, è stato il poeta scrittore Giuseppe Conte. C’è una scultura a forma di gatto sulla passeggiata a mare, dove residenti e turisti possono lasciare i propri libri e metterli quindi a disposizione di altri lettori. “Chi legge un bel libro, può decidere di lasciarlo a disposizione di altra gente, condividendo così la passione della lettura”.

lun mar mer gio ven sab dom

1 2 3 4 5 6

7 8 9 10 11 12 13

14 15 16 17 18 19 20

21 22 23 24 25 26 27

28 29 30 31

Page 30: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

LO SCIACCHETRA'

È un vino famoso e raro, prende il suo nome da due parole dialettali,

pigia (sciacca) e metti da parte (trarre fuori). La prima volta che si è letto il

nome Sciacatras (poi modificato dagli indigeni)

per indicare il vino è alla fine del 1800 in una

lettera di Telemaco Signorini, pittore fiorentino

della scuola dei macchiaioli. Prodotto nelle

Cinque Terre, è ottenuto da uve bosco (40%),

albarolo e vermentino poste a essiccare su

appositi graticci all'ombra o appese in locali freschi ben ventilati;

l'appassimento si protrae per 3 mesi, in genere si toglie nei primi 15 giorni di

novembre. Si presenta di colore ambrato con riflessi dorati, gradazione minima

17°, deve esser servito a 14°, si accompagna a dessert quali il pandolce

genovese e la pasticceria secca.

A mai( r)e a canta au fijö

Fa nannan puppun de pessa che

a mammà a lè andaita

a messa, e u papà a piiâ u perdun,

fa nannan bellu puppun !

TRADUZIONE

La mamma canta al bimbo

Fai la nanna pupo di pezza

che la mamma è andata a messa,

e il papà a prendere il perdono,

fai la nanna bel pupo !

[

FILASTROCCA DI DEGNA “Travin travin

cin de butte de bon vin e chellu du caratellu cu u l’è ciù bon du

muscatellu. Fa in passu in cusjina storsa u collu a gajna

a gajna a l’è pe(r )à e a me matetta tutta

tutta a se l’ha mangià”. (Masca brütta, masca brütta.)

Page 31: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

La storia del frantoio. L’economia della Valle Lerrone, nei tempi passati era legata all’agricoltura e in particolare al commercio dell’olio. Nella stagione, della raccolta delle olive, che veniva fatta a mano (dicembre -marzo), giungevano nella nostra valle le “ SCIASCELINE ”, che aiutavano le famiglie della zona. Ogni frazione, aveva un frantoio per la macinazione delle olive. Anche la mia famiglia, in particolare mio nonno Antonio, ne aveva uno a Bassanico. Il suo era particolare, perché la macina di pietra, non era fatta funzionare da un animale ma, da una grossa ruota azionata dalla forza dell’acqua. Questa ruota faceva girare la macina di pietra per schiacciare le olive. Dopo circa 1,30/2,00 ore , che si schiacciavano le olive, si otteneva una pasta che veniva raccolta negli “sportini” (contenitori di vimini). Poi si metteva sotto il torchio di legno a vite e si stringeva, da esso fuoriusciva un composto di olio e acqua. Tale miscuglio veniva raccolto in appositi contenitori, dove si versava acqua calda, l’olio saliva così a galla e si poteva separare dall’ acqua. Questo frantoio ancora oggi è utilizzato da mio papà e mio nonno come cantina, ma si può ancora vedere la vecchia ruota e la macina a pietra.

Page 32: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

Proverbio NOVEMBRE 2013 “Quando arriva S. Clemente (23 nov.), già l'inverno ha messo un dente”.

LEGGENDA : Mito dei Peruviani. I membri di un’antica tribù peruviana pensavano che quando il loro dio visitava la Terra per contare gli uomini presenti, i suoi passi facevano tremare il suolo. Per abbreviarne il compito i cittadini uscivano di corsa dalle case gridando: “Sono qui, sono qui!” Così il mito insegnò anche alle persone la buona pratica di abbandonare le fragili abitazioni in caso di terremoto.

Il Perù è detta la “Terra dei figli del Sole”. -------------

Ecco la ricetta della “Bagna cauda piemontese”.

Ingredienti per 4: ½ bicchiere d’olio, 3 spicchi d’aglio, 1 hg di acciughe, 2 cucchiai di panna. Soffriggere l’aglio tritato fine, nell’olio, sciogliervi le acciughe e diluire con la panna, cuocere pochi minuti. Preparare le verdure crude che ci preferiamo, pulirle e poi si “intingerle” nella salsina e buon appetito!

lun mar mer gio ven sab dom

1 2 3

4 5 6 7 8 9 10

11 12 13 14 15 16 17

18 19 20 21 22 23 24

25 26 27 28 29 30

Page 33: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

LO SAPEVATE CHE

Il pane di Triora è un prodotto di panetteria tradizionale riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (P.A.T.) italiano. Viene prodotto in Liguria, nel comune di Triora Valle Argentina. Triora, in passato era nota come il granaio della Repubblica di Genova e aveva un unico forno comunale in Vico del Forno; il pane veniva cotto per ogni famiglia, una volta alla settimana, nel forno comune. Oggi, il pane di Triora viene prodotto da un unico panificio, che lo produce in modo artigianale, per tutta la Liguria del Ponente e del basso Piemonte .

La focaccia classica di Genova, meglio conosciuta come focaccia alla genovese (in ligure a fugàssa), è una specialità tipica della cucina ligure: specie di pane piatto (al massimo 2 cm) si riconosce perché, prima dell'ultima lievitazione va spennellata con un miscuglio formato da olio extravergine d'oliva, acqua e sale grosso, la si può guastare già a colazione, come "rompi digiuno" nella mattinata o come aperitivo-antipasto.

È particolarmente gradevole se accompagnata con un buon bicchiere di vino bianco, (o gianchetto - pron. [u gianchettu] in lingua ligure) che ne favorisce la digestione. I genovesi usano anche inzuppare la focaccia nel caffelatte come colazione. La sua variante più classica consiste nella sua ricopertura con cipolle tagliate assai finemente (fugàssa co-a çiòula).

Nella sua versione classica gli ingredienti occorrenti sono:

o Farina bianca di grano tenero tipo 00 rinforzata o Acqua pura (300 g) oppure una miscela di acqua e vino bianco o Malto o farina di cereali maltati (25 g) o Lievito di birra quantità variabile a seconda delle condizioni climatiche per una

lievitazione di 20 ore con temperatura ambiente di 20 °C 0.1% o Sale fino per l'impasto (10-15 g) e sale grosso per il condimento (10 g) o Olio d'oliva extravergine (100 g, includendo sia quello dell'impasto sia quello usato

per ungerla) All'impasto base possono essere aggiunte olive o rosmarino, oppure possono essere aggiunte sopra alla focaccia cipolle bianche tagliate a fettine, dopo averle unte con olio extravergine di oliva e salate, e lasciate riposare per una ventina di minuti. La fugàssa co-o formàggio (nell'impasto), focaccia con il formaggio, propria di Recco, non è considerabile una variante della focaccia genovese in quanto prodotta con pasta non lievitata.

Page 34: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

LO SAPEVATE CHE Il pani “ca meusa”, italianizzato in "pane con la milza", è un esempio di tradizione gastronomica siciliana nel campo del cosiddetto "cibo da strada", precursore dell'odierno fast-food. Questa pietanza, tradizione esclusiva di Palermo, consiste in una pagnotta morbida, sormontata da una spruzzata di sesamo, che viene imbottita da pezzetti di milza e polmone di vitello. La milza e il polmone vengono prima bolliti e poi, una volta tagliati a pezzetti, soffritti brevemente nella sugna. Il panino può essere integrato con caciocavallo grattugiato (maritato) oppure semplice (schietto-celibe). Tipica l'attrezzatura del meusaru: una pentola inclinata all'interno della quale frigge lo strutto mentre in alto attendono le fettine di milza e polmone che devono essere fritte solo al momento. Una forchetta con due denti per afferrare le fettine fritte, che vanno scolate brevemente e ficcate nella vastella anch'essa calda, e per questo custodita sotto un telo. Il panino va servito caldo, in mano all'avventore, in carta di pane. La maggior parte dei meusari sono ambulanti e si trovano nei mercati come la Vucciria.

Storia L'origine di questo panino sembra riallacciarsi al medioevo, quando gli ebrei

palermitani, impegnati nella macellazione della carne, non potendo percepire denaro per

fede religiosa per il proprio lavoro, tenevano come ricompensa le interiora che rivendevano

come farcitura insieme a pane e formaggio. Scacciati da Ferdinando II di Aragona detto il

Cattolico, questa attività venne continuata dai caciottari palermitani.

In realtà, il consumo di interiora, particolarmente diffuso a Palermo, è tipico di quelle

comunità dove, al consumo di carne dovuto alla presenza di famiglie nobiliari,

corrispondeva un utilizzo degli scarti della macellazione da parte del popolo.

Il cibo pronto da strada è anche una tipicità araba. Si pensi al kebab, e a Palermo, accanto

al panino con la milza, troviamo per strada anche il panino con panelle e/o crocchè

(cazzille), la pizza-sfincione, le stigghiola, la frittola, il musso, la quarume, il polpo, l'aringa,

e tutta una serie di pietanze da consumare in piedi: arancine, calzoni, spiedini, ravazzate.

Si mangiano calde, condite con sale e limone.

Page 35: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

PUOTI DICEMBRE 2013

500 g di farina 250 g di burro 60 g di zucchero 1 pizzico di sale la scorza grattugiata di un limone 1 bicchiere medio di acqua fredda Amalgamare la farina con il burro ammorbidito e gli altri ingredienti. Aggiungere l'acqua un poco per volta. Mettere l'impasto a riposare in frigo per almeno un paio d'ore avvolto in un canovaccio. Stendere con il mattarello una sfoglia alta circa 1/2 centimetro e ritagliare con le formine! Cuocere per circa 15 minuti a forno medio! Puoto in veronese vuol dire bambola. Ai tempi delle nostre nonne non c'erano molti soldi e il giorno di S. Lucia, (santa delegata a portare i regali ai bambini a Verona), le mamme cuocevano alle bambine questi dolcetti a forma di pupazzo, per sopperire al fatto di non poter comperare una bambola vera. ”.

CURIOSITÀ

Quasi certamente il primo pane dell'uomo è stata una focaccia non lievitata, fatta di farina di un qualsiasi cereale, impastata con l'acqua e cotta probabilmente sopra i sassi caldi. Testi antichi e resti archeologici hanno confermato che il pane era usato dagli antichi Egizi, era un alimento comune presso i Greci e faceva parte degli usi alimentari dei Romani. La tecnica di produzione del pane fu poi introdotta in Italia dai romani, e qui fu coniato il termine "farina" derivato dalle abbondanti coltivazioni di Farro che veniva impiegato al pari degli altri cereali per la fabbricazione del pane.

lun mar mer gio ven sab dom

30 31 1

2 3 4 5 6 7 8

9 10 11 12 13 14 15

16 17 18 19 20 21 22

23 24 25 26 27 28 29

Antica cantilena:

“Balla balla precucalla, me mai(r)ina a nu vò ca bàlle,

mi invece e voju ballá, balla balla a despeitu so”!

Page 36: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

CURIOSITÀ

Verso la fine del 2012 sono iniziati i lavori per il rifacimento del tetto e il restauro dell’oratorio di Sant’Antonio Abate, che è alla sinistra della nostra scuola e saranno ultimati presumibilmente a giugno 2013.

S. Antonio era spesso raffigurato con un bastone e un libro in mano, seguito da un maialino; infatti nella cultura contadina, era considerato protettore degli animali domestici.

Il 17 di gennaio si usava far benedire gli animali sul sagrato delle chiese a lui dedicate.

Si dice che con l’aiuto del maialino, riuscì a rubare il fuoco dall’inferno per donarlo agli uomini.

Parlo dell’Albania - Il Paese delle Aquile - La festa nazionale del 28-29 novembre è la festa della liberazione per eccellenza. Data in cui gli ultimi soldati nazisti lasciano la terra albanese per approdare in Jugoslavia. Festa della liberazione, quindi, festa della bandiera e festa della Repubblica a venire. La bandiera albanese è simbolo di secolare lotta per la libertà e di difesa delle proprie origini. Caratterizzata da uno sfondo rosso e da un’aquila bicipite (ossia con due teste separate fin dal collo e rivolte una verso destra ed una verso sinistra, è l’insegna araldica tipica dell'impero bizantino) di colore nero, posta al centro, trova le sue origini nel sigillo del XV secolo di Giorgio Castriota Scanderbeg, condottiere e patriota. È stata adottata ufficialmente il 7 aprile del 1992, anche se era praticamente identica a quelle precedenti. L'inno dell’Albania è: "Hymni i Flamurit" ("Inno alla Bandiera"), scritto dal poeta Aleksander Stavre Drenova su musica del rumeno Ciprian Porumbescu. È stato adottato nel 1912.

Page 37: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

LO SAPEVATE CHE

Vecchi sistemi di illuminazione

A lume(r)etta, la classica lumiera o prunetta fiorentina a quattro fiamme con i suoi accessori: pinza, forbice, attizzatoio e spegnitoio, era un oggetto di lusso, che solo le famiglie più ricche potevano permettersi. Nella foto a destra si può vedere un candelabro e un lume a olio.

Il primo era utilizzato nelle case dei più benestanti e nelle chiese, in quanto le candele erano assai costose. Il lume a olio, consisteva in uno scodellino di ferro di forma ovale con una linguella inclinata per contenere lo stoppino. Si usava per illuminare le abitazioni, mentre per l’esterno si adoperava la lanterna chiusa da vetri .

CURIOSITÀ

Si dice che anche nel cielo di Trovasta, volteggiassero le mongolfiere di carta, ma è negli anni 70 che divenne famosa nei dintorni, per la "Sagra del Torrone". Si faceva tutto artigianalmente ed era un lavoro lungo e laborioso. Nel pomeriggio del 15 Agosto si vendevano le porzioni di torrone , ed era una vera e propria specialità per tutti i palati. In cima al paese si erge "Il santuario", dedicato alla Madonna dell'Assunta. Nel corso dei secoli è stato poi arricchito con interessanti opere scultoree e pittoriche. Il centro abitato è stato edificato, nel corso dei secoli, su di una collina esposta completamente a mezzogiorno. Trovasta è situata a 624 metri sul livello del mare. Il paese estende il proprio territorio abitato, agricolo ed in massima parte boschivo, fra i comuni di Pieve di Teco (di cui è una delle sette Frazioni, oltre ad Acquetico, Calderara, Lovegno, Moano, Muzio e Nirasca), Armo e Pornassio.

Page 38: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

LA SCUOLA

Parlando con mia mamma mi raccontò della sua infanzia, dei suoi amici e

di come passava il suo tempo libero, ma soprattutto di quando andava a

scuola. Era il 1980, aveva sei anni quando iniziò a frequentare. La scuola

primaria e quella dell’infanzia si trovavano dove ora c’è l’ambulatorio medico,

ma la sua aula era situata nel vecchio comune dove adesso c’è la nostra

scuola. Mi disse che si trovava lì, perché, era una classe numerosa, di ben

dodici alunni. La porta d’ingresso era davanti all’ufficio postale, appena

entrati c’era un grande atrio con al centro una scala che portava agli uffici del

comune e sotto ad essi nel lato sinistro verso la chiesa c’era la sua aula. La

sua maestra era Mariateresa, c’era un’insegnante per tutte le materie, che

seguiva gli alunni per tutti i cinque anni. Era brava, ma quando serviva era un

po’ severa. Portavano tutti il grembiule nero come ora, però avevano il fiocco

azzurro, sia per le femmine che per i maschi, che spuntava dal colletto bianco.

Ai suoi tempi l’orario scolastico era dalle 8,00 alle 12,30 e non avevano rientri

pomeridiani. Solo dopo un po’ di anni il Comune venne spostato in un edificio

che una volta era la Caserma dei Carabinieri. Più avanti la scuola fu riunita

tutta insieme, dove si trova ora, ristrutturando le stanze e apportando

modifiche per ospitare tutti gli alunni, sia della scuola dell’infanzia, che della

scuola primaria. Alcuni anni fa, con l’introduzione di nuove leggi, la scuola è

stata messa in sicurezza e resa antisismica. È stato bello per mia mamma

ritornare ai vecchi ricordi d’infanzia, invece per me, immaginare la sua scuola

com’era un po’ di anni fa è stato difficile.

CURIOSITÀ

Il Santuario di Degna è stato costruito nel XVII sec. in un dirupo della montagna, nel luogo dove, narra una leggenda, era apparsa la Vergine Maria ad una ragazza muta che si trovava al pascolo. In seguito a questo evento la ragazza riacquistò la parola.

Page 39: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

LO SAPEVATE CHE Accadde 100 anni fa... Esattamente 100 anni or sono, i quotidiani di tutto il mondo annunciavano i vincitori annuali del premio Nobel per la Fisica: Guglielmo Marconi e Karl F. Braun, tutti e due

premiati per “l’invenzione della telegrafia senza fili” come recita la spiegazione dell’Accademia. Per lo scienziato italiano si trattava della definitiva consacrazione di una carriera scientifica iniziata 15 anni prima e che aveva avuto il suo culmine nella giornata del 12 dicembre 1901. Quel giorno, a

dispetto delle cattive condizioni atmosferiche (i terribili temporali distrussero le antenne a Poldhu in Cornovaglia e a Signal Hill a Terranova) e più ancora del generale scetticismo del mondo accademico, il giovane Marconi ricevette in cuffia, a Terranova, il segnale di tre punti che simboleggiava la lettera S nell’alfabeto Morse. Quei pochi segnali, captati tra il rumore incessante del vento e della tempesta, avrebbero rappresentato per lo scienziato bolognese la fama perpetua e per l’umanità, l’ingresso nell’era delle trasmissioni radio a lunga distanza.

CURIOSITÀ

La storia della focaccia col formaggio inizia al tempo della terza crociata quando i contadini Recchesi, costretti a nascondersi nell'entroterra a causa delle invasioni saracene, e avendo a disposizione solo acqua, farina di semola, olio e formaggetta, escogitarono questa focaccia che è rimasta nel patrimonio gastronomico locale. Alla fine dell'800, quando iniziarono a spuntare le prime trattorie, la focaccia col formaggio fu inserita nel "menù" ma, veniva servita solamente nel periodo della ricorrenza dei morti. Agli inizi degli anni '50, con lo sviluppo del turismo, la focaccia col formaggio diventò uno dei piatti più amati e richiesti dai turisti e per questo motivo, i locandieri ed i panettieri, iniziarono a servirla non solo, durante la ricorrenza dei morti, ma tutto l'anno. Al giorno d'oggi, trovare la focaccia col formaggio è veramente molto semplice: la si trova nei panifici, nei ristoranti, nelle pizzerie, tutti locali che hanno fatto della famosa focaccia il loro punto di forza. Nel 1997 è stato registrato il marchio “Autentica Focaccia col Formaggio di Recco”. Il comune di Recco ha pensato bene di tutelare questa delizia dalle varie imitazioni che ci sono in giro per l'Italia.

Page 40: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

ACCADE OGGI: 11/02/2013

Il 28 febbraio Papa Benedetto XVI lascerà il pontificato. Ad annunciarlo, in latino, è stato il Santo Padre in persona durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto: «Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio» - ha dichiarato il Pontefice - «sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino». Dimissioni del Papa, il primo dopo 600 anni. Prima di Benedetto XVI, il «gran rifiuto» di Celestino V nel 1294. Sei secoli fa toccò a Gregorio XII. Una decisione di portata storica che ha pochi precedenti in epoca recente. Il caso più famoso è quello di Celestino V: Pietro da Morrone, sacerdote, condusse vita eremitica. Diede vita all'Ordine dei Fratelli dello Spirito Santo, denominati poi Celestini, approvato da Urbano IV, e fondò vari eremi. Eletto papa quasi ottantenne, dopo due anni di conclave, il 5 luglio 1294, fu incoronato ad Aquila (oggi L'Aquila) il 29 agosto nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, dove è sepolto. Prese il nome di Celestino V e, uomo santo e pio, si trovò di fronte ad interessi politici ed economici e a ingerenze anche di Carlo d'Angiò. Accortosi delle manovre legate alla sua persona, dopo 4 mesi rinunziò alla carica, il 13 dicembre 1294, morendo poco dopo in isolamento coatto nel castello di Fumone. Giudicato severamente da Dante come «colui che per viltade fece il gran rifiuto», oggi si parla di lui come di un uomo di straordinaria fede e forza d'animo, esempio di umiltà e di buon senso. ( da Il Corriere della Sera).

13/03/2013 E' il Jorge Mario Bergoglio il nuovo Papa, il 266.mo della storia della Chiesa Cattolica. Dopo 1300 anni è il primo Papa non europeo. Ha definito sé stesso Vescovo, rivolgendosi più volte ai fedeli chiedendo di iniziare insieme il cammino del nuovo pontificato. Francesco I, Jorge Mario Bergoglio, è nato nel 1936 a Buenos Aires, ed è di origini piemontesi.

Page 41: ANNO SCOLASTICO 2012/2013 · cadeva il 1° marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito da quello gregoriano entrato in vigore con la bolla papale del papa Gregorio XIII,

IL LIBRO “UN VIAGGIO NEL TEMPO” È STATO REALIZZATO DAGLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA STATALE DI CASANOVA LERRONE NELL’ANNO SCOLASTICO 2012/2013 CON IL SOSTEGNO DELL’INS. DI INFORMATICA MIRELLA MAURIZIO E DELLE INSEGNANTI DI PLESSO: GIOVANNA CUCÈ E ROSSANA BESTOSO.

CLASSE PRIMA:

OTTONELLO SERENA – TACCHI LAURA

CLASSE SECONDA:

DI GIROLAMO BARBARA – MINAZZO AURORA

OTTONELLO LORENZO - KACEMI LUISA

CLASSE TERZA:

BOTTELLO FRANCESCA – DANI TOMMASO – TACCHI LISA

CLASSE QUARTA:

BELLANDO GIULIA - BENECCIO SOFIA - CAPIAGHI ADELE

CARDONE DAVIDE - GANDOLFO FEDERICO – KACEMI KARIM

CLASSE QUINTA:

HAMATI ENDRI - IANDOLO ILENIA – IONICA DELIA

RESTUCCIA BELLANDO ARIANNA – TACCHI GLORIA SI RINGRAZIANO TUTTI COLORO CHE HANNO COLLABORATO ALLA STESURA DEL LIBRO, FORNENDOCI LE INFORMAZIONI NECESSARIE ALLA SUA REALIZZAZIONE. ALCUNI DISEGNI SONO DEGLI ALUNNI, ALTRI CI SONO STATI DONATI. SIAMO RICONOSCENTI AGLI SPONSOR: FIAT 500 CLUB ITALIA GARLENDA; PROLOCO CASANOVA L.; IMPRESA EDILE F.LLI AUDISSONE S.A.S.; SIG. INTELLINI ANTONIO; RISTORANTE PINOCCHIO-VELLEGO; PER IL PREZIOSO CONTRIBUTO.