Anno scolastico 2007-08 Un semplice tesoro Laboratorio demo-storico-scientifico Classe 2°A Docenti:...

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Anno scolastico 2007-08 “Un semplice tesoro” Laboratorio demo-storico-scientifico Classe 2°A Docenti: Angela Angioi Anna Luigia Moica

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Anno scolastico 2007-08

“Un semplice tesoro”

Laboratorio demo-storico-scientificoClasse 2°A

Docenti: Angela Angioi Anna Luigia Moica

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La 2°A presenta:“Un semplice tesoro”

Era un’epoca durante la quale si raccoglievano i prodotti della terra…

Quando gli uomini incontravano difficoltà a cibarsi e un mazzo di asparagi, un

cesto di fichi o di funghi rendevano felice ogni persona…

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Presentazione del lavoro.Presentazione del lavoro. Nel corso dell’anno scolastico, durante le ore di compresenza abbiamo deciso di fare Nel corso dell’anno scolastico, durante le ore di compresenza abbiamo deciso di fare

un’indagine sui cibi spontanei che venivano consumati nella società tradizionale. Ci siamo un’indagine sui cibi spontanei che venivano consumati nella società tradizionale. Ci siamo voluti informare, per scoprire se dal passato al presente, ci sono stati dei cambiamenti.voluti informare, per scoprire se dal passato al presente, ci sono stati dei cambiamenti.

Dopo aver preparato il questionario abbiamo intervistato le persone più anziane del paese, per Dopo aver preparato il questionario abbiamo intervistato le persone più anziane del paese, per raccogliere delle informazioni approfondite sulle abitudini alimentari dei loro tempi. Durante raccogliere delle informazioni approfondite sulle abitudini alimentari dei loro tempi. Durante le interviste abbiamo toccato diversi argomenti: la pesca, la caccia e la raccolta di frutta e le interviste abbiamo toccato diversi argomenti: la pesca, la caccia e la raccolta di frutta e verdura. È stato rilevato che le campagne di Villasor sono state fin dall’antichità molto verdura. È stato rilevato che le campagne di Villasor sono state fin dall’antichità molto importanti per la sussistenza della popolazione. Come ci hanno detto i nostri informatori importanti per la sussistenza della popolazione. Come ci hanno detto i nostri informatori specialmente nel periodo della guerra e dopo la guerra, il cibo era scarso e le difficoltà erano specialmente nel periodo della guerra e dopo la guerra, il cibo era scarso e le difficoltà erano tante, quindi tutti sono stati costretti a consumare i prodotti spontanei delle campagne. La tante, quindi tutti sono stati costretti a consumare i prodotti spontanei delle campagne. La miseria era diffusa, la maggior parte delle persone erano povere, perciò era normale per tutti miseria era diffusa, la maggior parte delle persone erano povere, perciò era normale per tutti andare nei campi e raccogliere verdure e frutta da mangiare. Alcune, fra loro, disoccupate o andare nei campi e raccogliere verdure e frutta da mangiare. Alcune, fra loro, disoccupate o con un lavoro precario o stagionale, vendevano alle famiglie più ricche del nostro paese ciò con un lavoro precario o stagionale, vendevano alle famiglie più ricche del nostro paese ciò che raccoglievano in campagna e con i soldi che procuravano potevano comprare il pane e gli che raccoglievano in campagna e con i soldi che procuravano potevano comprare il pane e gli altri alimenti da mangiare.altri alimenti da mangiare.

I cibi spontanei non costavano niente se non fatica e tempo e tempo per raccoglierli ed i nostri I cibi spontanei non costavano niente se non fatica e tempo e tempo per raccoglierli ed i nostri compaesani ci hanno raccontato che sono genuini, buonissimi e che li apprezzano volentieri compaesani ci hanno raccontato che sono genuini, buonissimi e che li apprezzano volentieri ancora oggi, cucinandoli come si faceva anticamente. Abbiamo scoperto che gli anziani hanno ancora oggi, cucinandoli come si faceva anticamente. Abbiamo scoperto che gli anziani hanno molta fantasia: infatti ci hanno dato delle ricerche in cui mescolano vari sapori.molta fantasia: infatti ci hanno dato delle ricerche in cui mescolano vari sapori.

Vi abbiamo descritto, in poche parole, come si nutrivano gli abitanti di Villasor. Se però tutto Vi abbiamo descritto, in poche parole, come si nutrivano gli abitanti di Villasor. Se però tutto ciò vi ha incuriosito, continuate a scoprire gli aspetti del nostro paese nelle pagine che ciò vi ha incuriosito, continuate a scoprire gli aspetti del nostro paese nelle pagine che seguono.seguono.

Buon divertimento!!Buon divertimento!!

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ACETOSELLA.Nome scientifico: Rumex acetosa Famiglia Poligonacee

Nome vernacolo: Foll’ ‘e axeduLocalità di raccolta: Su Nuncu e su accu

Periodo di raccolta: PrimaveraDescrizione scientifica della pianta:

L’acetosella è un’ erba perenne rizomatosa. Le foglie coriacee emanano un odore erbaceo e sono molto amare, in quanto è presente l’acido ossalico. Altro nome

dell’acetosella è infatti “ Oxalis acetosella”. Parti commestibili: Foglie e gambi

Consumazione:Società tradizionale: mangiata cruda in aggiunta ad altre verdure.

Società attuale: il gambo viene succhiato per gioco dai ragazzi che la trovano in campagna.

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Fantasticando in versi:ACETOSELLA…Dalle foglie un po’ amarelleSiam chiamate acetoselleDai ragazzi veniamo mangiateMa non siamo nelle frittate…

Caduta da una stella Una piccola acetosellaSulla terra si è posataE un ragazzo l’ha mangiataDopo aver pregato il cieloDi averne un sacco interoIl ragazzo si è sdraiatoE l’ha mangiata indisturbatoMa il mal di pancia l’ha turbatoE suo nonno l’ha aiutato…

La si succhia ma per giocoMa soltanto poco pocoPerché poi ti senti maleE finisci all’ospedale…

Folla de axedu a su merìChi no ti torrenti prusu a bìFolla de axedu a su mengiauM’adi tottu avvellenauFolla de axedu a su nottiSeu accanta a sa motti…

Si chiama acetosella Con la foglia molto bellaÈ acida e un po’ amaraMolto buona ma non raraSi gusta con la verduraE ci si sente più sicuraGiocando con gli amici Ci si sente più felici…

Io mi chiamo acetosellaSono lunga e molto snellaSono amara e sono dura

E accompagno la verdura…

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CARDO SELVATICO.Nome scientifico: Cynara cardunculus altivis Famiglia Composite

Nome vernacolo: Gureu de sattu Località di raccolta: Lungo il margine dei fiumi e nei terreni non coltivati; Su

MeriaguPeriodo di raccolta: Inverno- Primavera

Descrizione scientifica della pianta:foglie biancastre lunghe spinose e carnose dai peduncoli commestibili. In

infiorescenza capolino di colore giallo.Parti commestibili: Foglie preventivamente ripulite dalle spine e dai filamenti.

Consumazione:Società tradizionale: crudi in pinzimonio o bolliti e conditi con olio, sale,

limone, aceto.

Società attuale: oltre agli usi rilevati nella società tradizionale, vengono anche

conservati sott’olio, con carne di agnello in umido, fritti con la pastella.

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Fantasticando in versi:CARDO SELVATICO…

Su gureu a su mengiauSu frorisceddu appu sfollau

Su gureu a su nottiMi seu biu sa motti…

Su gureu fia cicchendiAsutta de una matta mi via crocchendi

Ma sa spina appu acciapau E su idu madi stampau…

Ho un sapore un po’ amaroVendo venduto ma sono un po’ caro

Lascio la bocca asciuttaMa la gente rimane compiaciuta

Gialli sono i miei capoliniE faccio neri tutti i dentini…

Con l’agnello o in pastellaVengo fritto anche in padella

Tutto verde sono coloratoE cardo io vengo chiamato…

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ASPARAGO.Nome scientifico: Asparagus officinalis Famiglia Liliaceae

Nome vernacolo: SparauLocalità di raccolta: Su Pardu, Mori de is olias

Periodo di raccolta: PrimaveraDescrizione scientifica della pianta:

Piana erbacea perenne provvista di un rizoma sotterraneo da cui ogni anno spuntano germogli chiamati turioni che sono la parte commestibile. La raccolta dei turioni va fatta non appena spuntano dal terreno altrimenti lignificano e si trasformano in steli con foglie, fiori e frutti. È una pianta dioica a fiori maschili e femminili su due piante

diverse.Parti commestibili: Turioni

Consumazione: Società tradizionale: rosolati nell’olio, con l’aggiunta dell’uovo sbattuto un mazzetto

di asparagi avvolto nell’asfodelo e cotto sotto la cenere calda.Società attuale: oltre agli usi rilevati nella società tradizionale attualmente vengono

consumati nei risotti, negli sformati, nella pasta e nelle torte salate.

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Fantasticando in versi:ASPARAGO…

Per i compiti ero arrabbiatoMa una pianta mi ha fulminato

Era in mezzo a tanti forconiMa si vedevano i turioni…

In su sattu sbendonau Unu sparau ammurigau

Dd’appu pigai, dd’appu pappau…E bellu e piccioccu seu abarrau!!

Se l’asparago mangerai…L’amore troverai,

e tutto il mondo stupirai!!

In un campo desolato,Un asparago ho trovato:

Era dolce e carnosoE dei gamberetti fu sposo!!!

Se gli asparagi useraiLa frittata più buona farai!!

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BIETOLA.Nome scientifico: Beta vulgarius Famiglia Chenopodiaceae

Nome vernacolo: EdaLocalità di raccolta: Villasor

Periodo di raccolta: Tutte le stagioni eccetto l’estateDescrizione scientifica della pianta:

Pianta biennale caratterizzata da grandi foglie lisce e ovate, con lunghi piccioli riuniti in rosette basali, e da lunghi fusti fioriferi che si sviluppano dopo le foglie. Queste vengono utilizzate in cucina e anche come foraggio per gli animali.

Parti commestibili: FoglieConsumazione:

Società tradizionale: bollita e condita con olio e sale; Varianti: condita con olio e aceto o condita con olio e limone; veniva utilizzata anche come condimento nella preparazione del ripieno dei ravioli (ingredienti:

ricotta, uova, acqua, bietola e sale).Società attuale: oltre agli usi rilevati nella società tradizionale attualmente le bietole

vengono consumate nelle torte salate, torte dolci, frittate, fritelle e sformati.

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Fantasticando in versi:BIETOLA..

Foglie larghe e brillantiAccompagna i pasti di tutti quanti..

La mia mamma cucinavaMa uno strano odore si aggirava

In cucina sono andato Indovinate cosa ho trovato?

Una cosa verde e gialla Sembra quasi una farfalla

E invece che delusioneEra solo un pentolone

Pieno di tante bollicineEran tante bietoline..

Con la foglia lanceolata La si fa ad insalata e si fa anche la frittata..

Rosette foglie brillano nel prato Lo vedi è una bietola e rimase affascinato

Ma fa in fretta corri con affannoMangiala in fretta sono buone e non è un inganno..

Cruda o cotta vengo mangiata Sempre buona mi hanno trovata

Ma amara mi hanno gustata E con un dolce mi hanno riassaggiatta..

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RUCOLA SELVATICA.Nome scientifico: Diplotaxis tenuifolia Famiglia: Crocifere

Nome vernacolo: AmbuazzaLocalità di raccolta: S’Isca, Su Xeu, Bruncu su Laccu.

Periodo di raccolta: Autunno- Primavera Descrizione scientifica della pianta:

Pianta erbacea con foglie dallo stelo carnoso simili a quelle dei ravanelli, il cui sapore ricorda moltissimo questi ultimi.

Parti commestibili: Stelo e foglie.Consumazione:

Società tradizionale ed attuale: si consuma cruda oppure bollita e a seconda dei gusti, condita con olio e sale e quando si aveva la possibilità accompagnata dal pane.

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Fantasticando in versi:RUCOLA SELVATICA…

Assomiglia al ravanelloLa sbucci col coltello

La mangi cruda o cottaEd accompagna pure la trota…

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CICORIA.Nome scientifico: Cichorium intybus Famiglia Composite

Nome vernacolo: Gicoia Località di raccolta: Scraponisi, Santu Ommisi, S’isca

Periodo di raccolta: Autunno- PrimaveraDescrizione scientifica della pianta:

Pianta erbacea perenne con foglie lanceolate e lunga radice amara.Parti commestibili: Foglie

Consumazione:Società tradizionale: veniva consumata cruda o cotta, bollita con olio e sale;Società attuale: oltre agli usi rilevati nella società tradizionale attualmente

viene utilizzata nella preparazione di sformati e frittate.

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Fantasticando in versi:CICORIA…

Una scimmia in cittàSaltellava di qua e di làIn campagna è arrivata

E la cicoria si è mangiata!!

Sa gicoia fia cicchendi Tanta genti fiada gioghendi

Ma sa folla appu agattauIn su sattu abbandonau

Ma s’ambienti arrovinauTottu sa pranta anti scallau…

Ho la foglia lanceolataCicoria sono chiamata

Mi consumano nell’insalata Ed ho piacere nella frittata…

Con l’inganno ho mangiatoUna amara pianta ho degustato

Era brillante e molto lucenteEra la cicoria, dico veramente…

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CRESCIONE.Nome scientifico: Nasturtium officinale Famiglia Crucifere

Nome vernacolo: MatuzzuLocalità di raccolta: Riu Mannu, Riu Malu, Su Carropeddu de Cabine.

Periodo di raccolta: AutunnoDescrizione scientifica della pianta:

Pianta erbacea dalle proprietà medicinali, con foglie profondamente divise e con piccoli fiori bianchi e sottilissime radici. È chiamata anche crescione d’acqua perché

cresce lungo i margini dei fiumi in acque poco profonde.Parti commestibili: Foglie

Consumazione:Società tradizionale: le foglie dal sapore leggermente piccanti, si consumano crude

ad insalata, condite conolio e sale.Società attuale: viene consumata come nella società tradizionale.

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Fantasticando in versi:CRESCIONE…

Avevo appena mangiato E nel fiume mi sono ritrovatoMi è venuto il mal di panciaEd ho chiamato l’ambulanzaMa il crescione mi ha aiutata

E sana sono tornata…

Sono un cibo prelibatoE crescione sono chiamatoDal sapore un po’ piccante

E l’odore inebriante..

Il crescione ha proprietà medicinaliE piace anche a tutti gli animali

Mangiane molto anche tuE vivace sarai di più…

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FICO D’INDIA.Nome scientifico: Opuntia Ficus indica Famiglia: Cactacea

Nome vernacolo: Figu moriscaLocalità di raccolta: Cresce in tutte le campagne e spesso forma delle siepi

Periodo di raccolta: Settembre- OttobreDescrizione scientifica della pianta:

Il fusto è carnoso di colore verde a forma fogliare e assolve alla funzione fotosintetica. Mancano del tutto le foglie, ridotte a spine; sono caratteristici dei ciuffi di peli detti “glochidi”, muniti di una serie di uncini particolarmente pericolosi con cui la pianta trova varia difesa contro molti animali; i fiori sono isolati di notevoli

dimensioni. I frutti di colore giallo e rossi a maturità.Parti commestibili: Frutti

Consumazione:Società tradizionale ed attuale: il frutto si mangia crudo e si utilizza anche nella

preparazione di dolci e marmellate.

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Fantasticando in versi:FICO D’INDIA…

Sono un frutto molto dolceQuando qualcuno mi tocca sono feroce

Sono spinosoMa anche carnoso

Vengo usato nella marmellataNon molto buona nella frittata

Chi mi tocca ha pauraSono un frutto non una verdura..

Dall’India prendo il nomeMa non vi so dire come

Ma non provengo proprio da lìVa beh sono un fico missà proprio di si…

In campagna io sono andatoE uno strano fico io ho trovato…

Fico d’India si chiamavaChissà chi lo mangiava…

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FICO.Nome scientifico: Ficus carica Famiglia: Moraceace

Nome vernacolo: FiguLocalità di raccolta: nei terreni incolti

Periodo di raccolta: EstateDescrizione scientifica della pianta:

Albero di piccole dimensioni con rami fortemente contorti con foglie palmato- lobate patinose. Fiori inseriti nella parte interna del ricettacolo carnoso, cavo internamente

di colore vario, verde chiaro, violaceo o nero scuro.Parti commestibili: Infruttescenza, chiamata siconio, che è un falso frutto formato dal ricettacolo carnoso chiuso, sulle cui pareti sono inseriti piccoli acheni (frutto

secco indiscente)Consumazione:

Società tradizionale: Veniva consumato crudo o secco. Veniva infilzato in un’erba lunga e resistente, e fatto seccare oppure infilato a mo’ di collana e appeso nei

caminetti per l’essiccazione. Società attuale: Consumato fresco o secco, e nella preparazione di marmellate

e dolci.

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Che noia la geometriaNon la capisce neanche mia ziaMa il frutto che io ho esploratoPiù interessante l’ho trovato.

Era nero o forse bianco Era un fico qui nel mio banco!!

Fantasticando in versi:FICO…Sa figu niedda niedda Mi du pappu cun sa puddisedraUna mi dappu penzauDe du fai tottu siccauMa sa matta esti imbeccendiMa mui non di esti

Il fico è bianco e neroE la juve ne va fieroAlla zebra le assomigliaE piace anche a mia figlia,ma purtroppo lei ama il milane fa una canzone con Bob Dylan

In antichità si faceva seccareE nel caminetto lo andavi a trovare!L’ho fatto seccare per circa un mesettoE l’ho lasciato appeso nel caminettoInfilzato con una lunga cannaSta bene con tutto anche con la panna

Un fico ho trovato Con un filo d’erba l’ho infilzatoTanto buono da mangiareE ogni volta riesco ad assaporareIl suo sapore è buono buonoE la mia voce cambia tono

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FINOCCHIO SELVATICO.Nome scientifico: Phoeniculum vulgare Famiglia: Ombrellifere

Nome vernacolo: Fanugu de sattuLocalità di raccolta: Cresce in tutti i terreni non coltivati

Periodo di raccolta: Inverno- PrimaveraDescrizione scientifica della pianta:

Pianta erbacea perenne con foglie divise in lobi filiformi, fiori gialli e semi aromatici. Parti commestibili: Steli e foglie carnose

Consumazione:Società tradizionale ed attuale: viene usato nelle minestre di fave e minestrone, ed

inoltre nella preparazione delle olive e dei carciofini selvatici.

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Fantasticando in versi:FINOCCHIO SELVATICO…

In inverno e in primaveraSono in campagna dalla mattina alla sera

Cerco una pianta un po’ stranaEd è fine come una bananaViene usato nel minestrone

E mi cucinano nel pentolone…

In s’ottu appu agattauUnu fanugu sbendonau

Ma nonnu m’adi craccauCurrendi currendi mei su monti seu arribau

E s’accabara su fanugu mi seu pappau…

Ho lo stelo carnosoMolto grasso ma non spinososono un aroma per la minestra

in tutte le occasioni anche in festa…

Ero a scuola un po’ annoiata Ma una pianta mi ha fulminataGuardando fuori dalla finestra

La piantina si cucina nella minestra Si finalmente ho capito

Era un finocchio che mi ha stupito

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FUNGO.Nome scientifico: Agaricus campestris

Nome vernacolo: TuvaraNome scientifico: Krombhoiziella corsica

Nome vernacolo: Codrobiu de mudeguNome scientifico: Pleurotus eryngii Nome vernacolo: Codrobiu de pezza

Località di raccolta: In tutte le campagne circostanti Villasor e anche nelle campagne di Villacidro.

Periodo di raccolta: AutunnoDescrizione scientifica dei funghi:

i funghi appartengono al regno “Funghi”, distinti dagli altri vegetali in quanto non sono presenti i cloroplasti contenente la clorofilla che permette la fotosintesi

clorofilliana. Mentre quindi le piante verdi sono autotrofe, i funghi sono eterotrofi, dipendono cioè da altri organismi per le sostanze nutritive. Alcune specie sono parassite, vivono cioè a spese di un organismo ospite; altri funghi vivono come

saprofiti cibandosi di piante o animali morti (cioè sono organismi decompositori) ; alcuni infine sono simbionti, convivono cioè con altri organismi con vantaggi

reciproci. Nei funghi a cappello la parte che sporge dal terreno è il corpo fruttifero, costituito dal gambo e dal cappello. La parte sotterranea è composta da una serie di lunghi filamenti, chiamati ife, che s’intrecciano tra loro fino a formare un tessuto

chiamato micelio, la cui funzione è quella di assorbire le sostanze nutritive. La maggior parte dei funghi si produce per frammentazione: in questo processo dei pezzi

del corpo del fungo si staccano e da essi si riforma l’organismo completo. Altre specie si riproducono mediante spore, cellule specializzate che si formano a livello

delle lamelle o dei tubuli situati nella parte inferiore del cappello. Le spore, prodotte a

milioni cadono nel terreno e danno vita a nuovi miceli di ife, cioè a nuovi individui.Consumazione:

Società tradizionale ed attuale: questi funghi possono essere consumati trifolati con prezzemolo e aglio, e utilizzati come condimento nei primi piatti e come contorno;

oppure vengono cucinati al forno o arrosto alla brace, e anche fritti.

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Fantasticando in versi:FUNGHI…

Se il fungo mangerai In paradiso meglio andrai..

I funghi sono belliSi proteggono dalla pioggia con i cappelli

Quando tu li mangerai del loro gusto gioirai ...

In pullman felicemente cantavamoA vedere le chiese romaniche andavamo

Guardando fuori dal finestrinoHo visto un fungo piccolino

Era tutto bianco col suo cappelloEra simile al prataiolo, suo fratello..

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MORA.Nome scientifico: Rubus ulmiforius (fruticosus) Famiglia: Rosaceae

Nome vernacolo: Mura de arrùLocalità di raccolta: nelle campagne attigue alla strada per San Sperate e presso il cimitero.

Periodo di raccolta: EstateDescrizione scientifica della pianta:

Pianta arbustiva con fusti sdraiati, angolosi e aculeati, foglie verdi stabili durante l’inverno; con fiori rosei e bianchi e frutti detti more commestibili. Queste sono

inizialmente verdi e poi rosse e infine nere, e sono formate da un insieme di drupe costituite da una parte cansona all’esterno, e con un semino interno.

Parti commestibili: FruttoConsumazione:

Società tradizionale: venivano colte da tutti per consumarle a casa come fruttaSocietà attuale: utilizzate anche nella preparazione di marmellate dolci, yogurt e gelati.

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Fantasticando in versi:MORA…

Marmellata, dolci e gelati I miei frutti sono tutti colorati Prima verde poi rossa e infine neraMi raccolgono tutti dalla mattina alla sera

La mia pianta è un arbustoMa il mio frutto ha un buonissimo gustoLe mie foglie sono stabili all’inverno E miei fiori hanno paura dell’esternoSi io sono la mora È sto attenta che qualcuno non mi divora

Mora sono chiamata Se sono rossa non sono maturataNelle marmellate io mi trovoE nella crostata insieme all’uovo

Mi chiamo mora C’è gente che mi adora In montagna son trovataE pian piano assaporata Sono buona da mangiareE non semplice da trovare

Mi raccolgono in estate Ogni volta le mie foglie vengon pestateRossi i miei frutti son buoni raramenteAvete capito chi sono veramente?

Ho problemi di pensiero Una mora mi farebbe fieroSono tanto innamorato e con la mora mi son schizzato

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CORBEZZOLO.Nome scientifico: Arbutus unedo Famiglia: Ericaceae

Nome vernacolo: ObioìLocalità di raccolta: S’acqua cotta

Periodo di raccolta: Autunno- InvernoDescrizione scientifica della pianta:

Pianta arbustiva o anche alberello, foglie verde scuro coriacee, fiori bianchi in infiorescenza a grappolo pendulo. Bacca globosa, rossa, carnosa, con numerosi

tubercoli rigidi sulla superficie esterna.Parti commestibili: Frutti

Il corbezzolo è una pianta conosciuta sin dall’antichità. I frutti secondo Plinio, pur essendo eduli è preferibile mangiarne solo uno. Da questa indicazione potrebbe

derivare l’epiteto scientifico “unedo”: “Unum edenti! (solo uno).Consumazione:

Società tradizionale: veniva consumato crudo da tuttiSocietà attuale: ai fiori di corbezzolo è dovuto il miele amaro che si ricava nel periodo autunnale, molto pregiato per le sue proprietà curative della affezioni

bronchiali.

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Fantasticando in versi: CORBEZZOLO…

Il corbezzolo e il maialino,Fan felice Gesù bambino;Nel lettino lui è arrivato

E il corbezzolo mi son mangiato.

Fratello dell’ erica forse sarà,Ma chissà quando lo raccolgo che fine farà!Si raccoglie in autunno e anche in inverno,

E tanti tubercoli ha al suo esterno!

Non molto buono ad insalataFatto pure a marmellata

Tanto miele ci ha portatoMa uno solo va mangiato…

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LEPRENome scientifico: Lepus capensis Famiglia Leporidi

Nome vernacolo: LepuriLocalità di caccia: In tutte le campagne circostanti il paese

Periodo di caccia: Estate- Autunno Descrizione scientifica dell’animale:

La lepre ha una lunghezza testa-corpo di 48-70 cm. orecchie generalmente erette più lunghe della testa con punte nere. Il peso è variabile da 2,5 a 6 kg.; gli arti posteriori sono più lunghi degli anteriori e forniscono una spinta esplosiva. Il mantello della

lepre è di color fulvo grigio scuro; la coda è corta, bianca. Consumazione:

Società tradizionale ed attuale: la lepre viene cucinata a succhitu (alla cacciatora), oppure cotta insieme al sugo per accompagnare la pastasciutta.

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CONIGLIO Nome scientifico: Oryctolagus cuniculus Famiglia Leporidi

Nome vernacolo: CoilluLocalità di caccia : In tutte le campagne circostanti il paese

Periodo di caccia: Estate- Autunno Descrizione scientifica dell’animale:

Il coniglio selvatico è lungo in genere circa 40 cm, di cui 6 o 7 della coda che è nera sopra  e bianca sotto. Possiede un pelo grigio-giallastro nelle parti superiori, bianco in

quelle inferiori, mentre la nuca è di un color ruggine. Si distingue dalle lepri per la sua mole più piccola, e le ridotte dimensioni della testa, degli orecchi e delle zampe posteriori. Il coniglio è più veloce della lepre ed è imbattibile nell'arte del correre a zig-zag per disorientare gli inseguitori, inoltre per saltare meglio le zampe anteriori sono più brevi di quelle posteriori. Vive in colonie anche molto numerose e la sua

presenza si può rilevare in inverno dalla "scorticatura" delle cortecce, di cui si nutre in mancanza di germogli freschi.  

Consumazione:Società tradizionale ed attuale: il coniglio viene cucinato a succhitu (alla cacciatora), fritto, viene imbottito con aglio, pomodori secchi e prezzemolo e poi fatto arrostire.

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PESCA.Nei due fiumi di Villasor (Riu Malu e Riu Mannu), la popolazione ha sempre

pescato, ed in particolare nella società tradizionale gli abitanti si approvvigionavano di anguille, tinche, carpe e nel punto d’incontro dei due fiumi anche di muggini.

Anguilla: AnguiddaTinca: Tinca

Carpa: Grappa Muggine: LissaConsumazione:

Le anguille si consumano prevalentemente arrostite sulla brace, a cassoba, in umido, impanate e come ingredienti nelle panade e nei fritti.

La carpa si cucina in carpione.Il muggine arrosto e a cassoba.

RICETTA ANGUILLA IN CASSOBA.Pulita l’anguilla con uno straccio e la semola per togliere il limo, viene tagliata a

pezzi, rosolata con prezzemolo, aglio e pomodori secchi.RICETTA CARPA IN CARPIONE.

Si soffrigge abbondante cipolla; a parte si frigge la carpa tagliata a pezzi. Quindi i due ingredienti vengono uniti e si versa dell’aceto con dello zucchero; si fa evaporare

e si consuma freddo. Il piatto si può consumare anche dopo alcuni giorni.

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TORDO.Nome scientifico: Turdus ericetorum Ordine uccelli Famiglia Passeriformi

Nome vernacolo: Trudu o Pilloni de tacculaLuogo di caccia: In tutte le campagne circostanti il paese

Periodo di caccia: InvernoDescrizione scientifica dell’animale:

uccello di passo in Italia, bruno e inferiormente biancastro; è una selvaggina pregiata.Consumazione:

Società tradizionale: venivano consumati bolliti e confezionati con del mirto per aromatizzare (pilloni de taccula, una taccula è formata da otto tordi). Oppure

venivano arrostiti con il lardo e insaporiti con del mirto o dell’alloro; o cucinati a “succhitu”, (in italiano alla cacciatora).

Società attuale: vengono consumati come nella società tradizionale.

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Fantasticando in versi:TORDO…

A caccia sono andato Quattro tordi ho sparato

Tornando a casa ho mangiato una fetta di mortadella E alla fine li ho mangiati in padellaMa lei voleva farli alla cacciatora

Perché così lei li adora…

Io la caccia ho sempre odiato Ma mio padre mi ha costretto e sono andato

Nel frattempo lui ha sparato un tordoE io un mirto ho trovato intorno

Ho trovato l’abbinamento e mangiato a piacimento

Tutto il dì io stavo a guardareOgni bambino che voleva giocare

Riuniti insieme, io triste dovevo restare…Durante la lezione qualcosa mi fulminò

O una quaglia o un tordo il morale mi sollevò…

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PERNICE.Nome scientifico: Lagopus mutus Ordine galliformi Famiglia Fasianidi

Nome vernacolo: Pedrixi Luogo di caccia: Su xeu, S’accua cotta Periodo di caccia: Primavera- Autunno Descrizione scientifica dell’animale:

piumaggio bianco in inverno, il bruno macchiettato sul dorso, nell’estate. Nella stagione fredda le zampe di questi uccelli si ricoprono di un piumaggio molto fitto

che va a sostituire quello più rado dei mesi più caldi. Durante l’estate depone da otto a tredici uova, covandole nelle cavità del terreno.

Consumazione:Società tradizionale ed attuale: la pernice viene consumata nei seguenti modi:

La si fa rosolare nell’olio con aglio, prezzemolo e cipolla; si pestano due pomodori secchi e si aggiungono del peperoncino, una foglia di alloro, un po’ di

vernaccia e si fa cuocere per 45 minuti.Si fa rosolare abbondantemente cipolla tritata a cui si aggiungono uno o due pomodori freschi tagliati a pezzetti, in questo intingolo si cucina la pernice

sfumandolo con del vino bianco.Si può accompagnare alle lenticchie.

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CHIOCCIOLE. (erroneamente chiamate lumache)Nome scientifico:

Nome vernacolo: Tappadasa (monachelle in letargo), Sizzigorrusu biancusu e boverisi, Sizzigorrusu de Santu Anni

Luogo e periodo di raccolta: le tappade si raccolgono in estate sotto terra quando l’animale è in letargo, ed è coperto da una membrana bianca abbastanza grassa ; le

altre specie si raccolgono dopo un periodo piuttosto asciutto quando iniziano le prime piogge.

Descrizione scientifica dell’animale:tipo di molluschi classe gasteropodi polmonati-terrestri con conchiglia secreta dal

mantello. Capo distinto con occhi portati da tentacoli e uno sviluppato piede carnoso che serve per la locomozione.

Consumazione:Società tradizionale ed attuale: le monachelle si cucinano arrosto, in padella oppure

si fanno rosolare con olio, prezzemolo, aglio e mollica di pane oppure pane grattugiato. Le altre vengono cucinate al sugo di pomodoro.