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AnnoLXIII - numero10 OTTOBRE1939-XVIII

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Anno LXIII - numero 10 1° OTTOBRE 1939-XVIII

BOLLETTINO

SALESIANOSOMMARIO : La giornata missionaria. - Tesoro spirituale . - L'appello del Santo Padre per la pace . ,- UnaMessa quotidiana all'altare di S . Giovanni Bosco per la pace . - In famiglia : Italia, Colombia - Convegno diDecurioni Salesiani in Piemonte - Ad onore della Beata Mazzarello . - Lettera di Don Giulivo ai giovani . -

Dalle nostre Missioni : Equatore, Assam, Khrisnagar . - Crociata missionaria . - Necrologio .

La giornata missionariaTerza Domenica di Ottobre : giornata mis-

sionaria mondiale . La Chiesa stende la mano atutti i suoi figli perchè vogliano aiutarla conogni mezzo e specialmente con l'obolo della ca-rità a diffondere il regno di Gesù Cristo tra i po-poli pagani. I Cooperatori Salesiani, fedeli alledirettive di San Giovanni Bosco, non hanno bi-sogno di raccomandazioni per assecondare laChiesa, nostra madre, nella crociata di pre-ghiere, di sacrifizi e di offerte che ella indice inquel giorno a favore delle Missioni Catto-liche .

Ma qualche riflessione sul grande problemamissionario gioverà ad infervorarli anche piùnella cooperazione al santo apostolato .

Il problema missionario .

Il problema missionario è di quelli che piùstanno a cuore alla Chiesa ; ed è uno dei più gravied urgenti perchè alla sua soluzione è legata lasalvezza eterna di miliardi di anime .

Se diamo uno sguardo ai Missionari, sten-tiamo a rintracciarli in mezzo ai popoli innume-revoli come le arene del mare tra cui sono di-spersi . L'autorevole Rivista dell'Unione Mis-sionaria del Clero ci offre i seguenti dati : sopraun'estensione di 64 .000.000 di Kmq. e tra unapopolazione di 1 .229.000.000 di infedeli lavo-rano appena 16.o5o sacerdoti; vale a dire, unsacerdote per ogni 75 .000 pagani! In alcuneparti dove la popolazione è più numerosa, comenell'India e nella Cina, si giunge a sproporzioni

addirittura fantastiche : un sacerdote ogni 200.000abitanti (1) .

Ma la statistica più dolorosa è quella dellapercentuale dei cattolici in confronto della po-polazione non cattolica. Dato il progresso de-mografico dei popoli pagani, il numero dei cri-stiani, pure aumentando ogni anno, non riesceneppure a mantenere la percentuale acquisita ri-guardo al numero dei pagani ; sicché, nonostantetutti gli sforzi della Chiesa e l'eroismo dei mis-sionari, la proporzione tra cattolici e non cat-tolici nelle terre di missione, invece di aumentare,diminuisce progressivamente.

La situazione è davvero sconfortante . In Ita-lia vi sono più di 60.000 sacerdoti per 44 milionidi abitanti; in media, uno per 730 anime . NelleMissioni invece abbiamo un sacerdote per 75 .000,quando non per 200.000 anime .

Ora, pensiamo: in Italia, ove il popolo è cattolico e le famiglie, le leggi, le consuetudini ci-vili e l'ambiente favoriscono la fede e la moralecattolica, un sacerdote in media non ha che 730anime da accudire ; eppure non si è contenti, iVescovi anzi sono preoccupati per la scarsità disacerdoti di fronte ai bisogni delle Diocesi. E giu-stamente, perchè 730 anime sono 730 piccolimondi affidati ad una persona, che sola possiedei mezzi efficaci per assicurarne l'educazione allavita soprannaturale, dar loro la pace che è piùnecessaria del pane, e avviarli verso la felicitàeterna .

(1) Rivista dell'Unione Missionaria del Clero -Marzo-Aprile 1938 - p. 52 .

Nelle missioni invece - ove tutto è pagano,e perciò stesso indifferente, se pur non ostile alcristianesimo; ove manca lo stimolo del buonesempio, e la vita dei sensi vizia persino l'atmo-sfera - ogni sacerdote in media deve attenderea centinaia di fedeli ed a convertire più di 75 .000pagani.

Grave condizione: perchè la religione catto-lica non è una religione di masse . Essa deve for-mare o riformare individuo per individuo, per-chè si radica nella coscienza personale di cia-scheduno, e non nelle cerimonie o parate dellecollettività. Le conversioni, anche quando interivillaggi si fanno cristiani in massa, devono ri-solversi in opera individuale, perchè fede e sa-cramenti sono cose strettamente personali :

Come è adunque possibile che siano adeguata-mente accuditi i cristiani, pochi di numero, matroppo numerosi per i pochissimi Missionari,sparsi in regioni estese, le cui distanze diven-tano addirittura favolose per la mancanza dimezzi moderni di locomozione, bisognosi di curecontinue perchè bambini nella fede ed esposti amille pericoli? E come trovare il tempo e le forzeper andar in cerca dei pagani, avvicinarli,intavolare conversazioni, dissipare pregiudizi,istruirli, battezzarli e poi aiutarli a mantenersisaldi nella fede ?

Vocazioni missionarie .

Evidentemente la prima e più urgente necessitàè quella di aumentare il numero dei Missionari,senza di che l'opera dell'evangelizzazione ri-marrebbe stazionaria . Perciò raccomandiamo vi-vamente ai nostri Cooperatori che si prendanoa cuore la cura delle vocazioni missionarie .

Uno dei mezzi più facili e più efficaci è quellodi mettere in mano ai fanciulli dei periodici chetrattino di Missioni, far leggere dei raccontimissionari, narrar loro ciò che il Bollettino Sa-lesiano, Gioventù Missionaria ed altri perio-dici riportano dalle missioni . Gli eroismi deiMissionari, lumi dallo spaventare le anime deifanciulli, esercitano su di esse un fascino irre-sistibile e costituiscono il miglior fattore di vo-cazioni missionarie .

I nostri Direttori diocesani poi, Decurioni,membri del Clero, Religiosi, quando scorgonodelle vocazioni sacerdotali o religiose che mo-strano propensione per le Missioni, le indirizzinoagli appositi Istituti Missionari ove quelle te-nere anime possono avere tutto l'agio di misurarele proprie forze, accrescerle con una convenienteeducazione missionaria e formarsi apostoli deiloro fratelli che non conoscono ancora il vero Dio .

E se qualche lettore del Bollettino Salesiano

sentisse sorgere nel suo cuore il desiderio di of-frire la propria persona per lavorare nelle Mis-sioni a pro' degli infedeli, accolga questa ispi-razione come un'eco dei gemiti di tanti milionidi infelici e come un invito col quale il Padronedella messe lo chiama a lavorare nella porzionepiù eletta della sua vigna (1) .

(1) Ai Cooperatori che zelano l'Opera delle Voca-zioni missionarie salesiane ricordiamo gli indirizzidegli Istituti aperti per la formazione degli apostolidel domani :A) PER ASPIRANTI AL SACERDOZIO (CORSO

GINNASIALE) .1 -BAGNOLO PIEMONTE (Cuneo).Istituto Mons. Ver-

siglia e Don Caravario, accetta allievi fino ai 15anni d'età. Bagnolo è sulla linea Torino-Pine-rolo-Barge .

2 - GAETA (Littoria) . Istituto Missionario S . Gio-vanni Bosco, accetta gli allievi dell'Italia Meri-dionale e isole adiacenti . Domina il Golfo diGaeta. È sulla linea direttissima Roma-Napoli .Si scende a Formia.

3 - IVREA (Aosta) . Istituto Missionario Card. Ca-gliero, accetta allievi anche anziani non oltre i 21anni .

4 - PENANGO MONFERRATO (Asti) . Istituto Missio-nario S. Pio V, accetta allievi fino ai 17 annid'età . Si trova sulla linea Asti-Casale .

5 - CASTELNUOVO DON Bosco (Asti), accetta allieviper un corso preparatorio al Ginnasio .

B) PER ASPIRANTI MISSIONARI (COADIU-TORI) .

1 -TORINO(Piazza conti Rebaudengo,22).-Isti-tuto Professionale Conti Rebaudengo, per allievisarti, calzolai, falegnami, fabbri meccanici . Sirichiede che abbiano almeno 12 anni e com-piuto il corso elementare .

2 - Bivio DI CUMIANA (Torino) . Scuola AgricolaMissionaria, per allievi agricoltori . Si richiedeche abbiano almeno 12 anni e compiuto il corsoelementare .

3 - CASTELNUOVO D. Bosco - FRAZIONE BECCHI(Asti) . Istituto Missionario per i Catechisti . Sipreparano gli allievi ad aiutare il Missionario intutti i lavori di prima necessità : campagna, casa,vita domestica e soprattutto nell'insegnamentodel Catechismo. Si ricevono dopo i 16 anni enon oltre i 30 .

4 - MIRABELLO MONFERRATO . Istituto Missionarioper le Case salesiane dell'Ispettoria Orientale .

5 - MONTALENGHE (Aosta) . Istituto Missionario perCatechisti.

ALL'ESTERO altri Istituti preparano operai evangelici :in Francia a Coat-an-Doc'h e a La Perelle ;in Spagna ad Astudillo (Palencia) ; in Inghil-terra a Shrigley-Park.

NB. - Per informazioni e domande di accettazionerivolgersi ai Direttori dei singoli Istituti .

Esempi eroici .

Intanto i Missionari, senza aspettare l'inviodi rinforzi che ne accrescano col numero l'effi-cienza, tentano ogni mezzo per bastare albisogno, e moltiplicano le energie messe alservizio delle anime, sacrificandosi sino all'e-roismo .

Cominciano col sopprimere parte del riposonotturno: così aumentano le ore di lavoro. Digiorno si dedicano al ministero, alle udienze deicatechisti, alla soluzione delle interminabili litiche sono una malattia endemica di molte re-gioni, alla preparazione dei catecumeni e alleinfinite contingenze proprie della situazione nonancor ben definita delle Residenze missionarie .Di notte preparano le prediche, recitano il bre-viario, sbrigano la corrispondenza ed escogi-tano sempre nuove industrie di propaganda . Sonomigliaia, decine di migliaia di lettere, di circo-lari, di foglietti, che, mese per mese, debbono fargiungere ai benefattori se non vogliono morird'inedia, privi come sono dei mezzi più indi-spensabili per il proprio sostentamento, e per lacura dei catechisti e dei maestri. Vi sono deimissionari che, periodicamente, all'una, alle duedel mattino sono ancora curvi sul tavolo, a scri-vere indirizzi, a sbrigare questa corrispondenzache è questione di vita. Eppure alle cinque, o,al più tardi, alle sei del mattino debbono esserein piedi per le confessioni .

Questo di notte . Di giorno poi esigono dalcorpo il massimo rendimento : ne spremono ad-dirittura le forze per estorcere tutto quello chepuò dare. Spigoliamo dalle cronache delle no-stre Missioni qualche semplice episodio .

Alcuni anni fa ci fu affidato nel Sud-Indiaun Distretto Missionario, ceduto da un altro Isti-tuto per scarsità di personale . Fu suddiviso travari Salesiani, i quali organizzarono subito unprimo viaggio di ricognizione per avvicinare icristiani che da anni non erano più stati visi-tati, e per conoscere il campo di lavoro . Eraprimavera inoltrata : nel Sud-India in quellastagione nessuno viaggia dalle 9 alle 16, nè eu-ropei, nè indiani, perchè la temperatura oscillatra i 40° e i 45°, e, per una quindicina di giorni,anche dai 48° ai 50°; gli stessi bufali si acco-vacciano all'ombra dei grandi alberi, perchè ilsole è intollerabile e l'afa toglie il respiro. Eb-bene, uno dei nostri Confratelli ebbe il coraggiodi percorrere l'intiero distretto a piedi, perchènon trovò nessuno che volesse condurlo : vagò cin-que mesi per quelle terre bruciate, in cerca dianime, fra la gioia dei cristiani e lo stupore deipagani, e alla fine rientrò nella sua residenzadisfatto dalle privazioni e dalle fatiche, ma colla

consolazione del pastore che ha potuto rintrac-ciare centinaia di pecorelle abbandonate .

Un giorno uno dei nostri cadde battendo ilpetto contro un grosso sasso : non se ne preoccupòe continuò nel suo ordinario lavoro di ministero ;ma il dolore, nonchè cessare, si fece sempre piùvivo. Dopo due giorni si rassegnò a mandar pelmedico, che constatò due fratture alle costole egli prescrisse di rimanere a letto . Era ancora incasa il dottore, quando giunse un uomo in cercadel missionario per amministrare gli ultimi Sa-cramenti ad una povera moribonda : si trattavadi una disgraziata che aveva tentato di suici-darsi. Invece del sacerdote si presentò all'in-viato il medico : - Buon uomo, andate a cer-care un altro sacerdote ; Padre Giovanni nonpuò muoversi. - Quella donna ha detto chenon si vuol confessare se non dal Padre Giovanni :o lui o nessuno. - Ebbene, dite a quella donnache se essa è moribonda, Padre Giovanni è bell'emorto . - Egli chiuse la porta in faccia . Ma alMissionario non resse il cuore di lasciar morirequella poverina senza Sacramenti : appena il me-dico se ne fu andato, si alzò, fece a cavallo unaventina di chilometri - con che stento e traquali dolori, è facile immaginare - e fece intempo ad amministrare gli ultimi Sacramenti allamoribonda .

Mortificazioni .

Per moltiplicare la propria attività i Missio-nari si appigliano con risolutezza anche ad unaltro mezzo, proprio delle anime grandi, colquale riescono a potenziare le energie dello spi-rito : riducono al minimo le esigenze del corpo :all'occorrenza gli sottraggono tutto quello chenon è strettamente necessario, anzi qualche voltalesinano persino l'indispensabile . E la teoria deiSanti: se si mortifica il corpo, si rinvigorisce lospirito. E la dottrina di Cristo che mette la mor-tificazione, spinta fino all'abnegazione di sèstesso, come condizione essenziale per la diffu-sione della vita soprannaturale : se il grano difrumento non muore, non si avranno nè spine,nè grani .

Quando i Missionari preparano l'occorrentepoi viaggi apostolici, che alle volte devono du-rare dei mesi, dicono che pensano a tutto : untutto abbastanza limitato perchè sta comoda-mente entro due testoni o in qualche grossa va-ligia. Ma in quel tutto rare volte è compresoun po' di alimento; sovente non ci pensano affatto :troveranno sempre presso i cristiani un po' diriso bollito, sia pure senza sale ; se hanno pocoda mangiare, in compenso avran maggior tempoper dedicarsi al lavoro apostolico .

Il vino è bandito dalla loro mensa ; il panenon si usa in Missione ; l'acqua è quella deipozzi, se ve ne sono ; se no, quella degli stagnio magari delle pozzanghere. Confessano ore edore, mentre le zanzare succhiano il sangue edinoculano malattie; celebrano due, tre Messe,predicano e amministrano i Sacramenti, digiuni,alle volte dopo viaggi lunghi e faticosi, in unclima estenuante che rende il digiuno estrema-mente pesante. Sprezzanti dei bisogni del pro-prio corpo, pensano solo alle anime, dietro allequali corrono senza badare a fatica . Obbligarlial riposo è condannarli ad un supplizio. La ma-laria li strugge ; sanno che col cambio di clima,col riposo, e con le cure mediche potrebbero gua-rire; ma si contentano di buttarsi sul letto quandola febbre raggiunge i 40°, e, passato l'accesso,tornano al lavoro senza pensarci più . Quandosi offre loro il modo di curarsi, subito rispondono :e chi avrà cura della Missione?

È un fenomeno, meglio, uno stato psicologicoche ha riscontro nelle vite dei Santi, ma chenon si spiega umanamente. In mezzo a un maresconfinato di popoli pagani, tra pochi cristianidispersi a grandi distanze, i Missionari sentonoil vuoto accasciante del deserto spirituale, e,come i Santi, ne basiscono. Ma al tempo stesso,sono talmente infervorati dalle aspirazioni delloro cuore apostolico da divenire insensibili atutto il resto : non vedono che anime, non sen-tono che la brama infinita di salvarle .

Quando il Bollettino parla di conversioni, dibattesimi, di scuole, di oratori festivi e di altreattività apostoliche, dietro quei consolantissimirisultati si intravvede la figura spesso pallidaed emaciata del Missionario, consumato daglistenti, dalle veglie, e dalle quotidiane fatichealle quali si sottomette . A quella lettura, il cuoreè pervaso da sensi di devota ammirazione peranime così privilegiate, e di gioia al vedere chenella Chiesa non si è ancora estinta la genera-zione dei Santi.

La parte nostra .

Ma le sublimi lezioni non devono esaurirsinell'ammirazione e nella commozione .

Di fronte ai sublimi esempi dello zelo dei Mis-sionari, tutti ed in particolare i nostri Coope-ratori debbono sentirsi stimolati a concorrere al-l'opera divina della redenzione di tante animecon le loro preghiere, colle sofferenze e, soprat-tutto, con quei sacrifici che possono metterli ingrado di soccorrere efficacemente le Missioni .

Preghiere, offerte, sacrifici, grandi o piccolinon importa : ecco la parte nostra, tanto piùutile, quanto più costante e periodica . Tutti ab-biamo il dovere di porgere la mano ai fratelliquando è in gioco la loro eterna salvezza . E pre-cetto del Signore : «Date ai poveri ciò che visopravvanza » . E non son tra i più poveri gliinfedeli ?

Ma si può e si deve fare di più . Dobbiamomoltiplicare gli apostoli che concorrono alla sal-vezza degli infedeli pur rimanendo nella pro-pria patria e in seno alle proprie famiglie . Ba-sta a tal fine far conoscere alle anime sensibilie delicate di cui abbondano le nostre famigliecattoliche, gli stenti e gli innumerevoli tormen-tosi bisogni dei Missionari. Cooperatori, Coope-ratrici, raccontate ai vostri figliuoli, agli amici,ai conoscenti, a quanti hanno un po' di buoncuore ciò che voi sapete delle missioni ; commo-veteli con la visione, sia pur solo attraverso laparola, delle sofferenze di persone che appar-tengono alla vostra famiglia, perchè fratelli inGesù Cristo ; suggerite dei piccoli sacrifici persoccorrere i Missionari e le loro cristianità . Unconfetto di meno è un soldino di più nel salvada-naio delle Missioni; un ornamento di meno, unabito più modesto, son parecchie lire che si pos-sono devolvere per chi ha fame ; un film sop-presso dal programma dei divertimenti, unascatola di sigarette risparmiata non rendono in-sopportabile la vita, e dànno agio ai Missionaridi attirare qualche pagano alla nostra religione,di accogliere in un orfanotrofio un bimbo biso-gnoso di tutto .

Aiutate ed invitate ad aiutare i Missionari :sentirete il nobile orgoglio di partecipare alla

loro vita piena di abnegazione ; le gioie intimeche accompagnano ogni opera di carità tempe-reranno le lacrime di questa valle di pianto, esi compiranno in voi le promesse compendiatenella frase che Don Bosco ripeteva sovente aisuoi Cooperatori : «In fin di vita si raccoglie ilfrutto delle opere buone » .

TESORO SPIRITUALE

I Cooperatori che, confessati e comunicati, visi-tano una chiesa o pubblica cappella (i Religiosi ele Religiose, la loro cappella privata) e quivi preganosecondo l'intenzione del Sommo Pontefice possonoacquistare :

L'INDULGENZA PLENARIA

OGNI MESE:

1) In un giorno del mese a loro scelta .2) Il giorno in cui fanno l'Esercizio di Buona Morte .3) Il giorno in cui partecipano alla Conferenza

mensile salesiana.

NEL MESE DI OTTOBRE ANCHE :

1) Il giorno 7 : Festa del Santo Rosario .2) Il giorno 11: Maternità di Maria SS.3) Il giorno 16 . Purità di Maria SS .

L'APPELLO DEL SANTO PADRE PER LA PACECastel Gandolfo, 24 agosto 1939.

Un'ora grave suona nuovamente per la grandefamiglia umana; ora di tremende deliberazioni,delle quali non può disinteressarsi il Nostro cuore,non deve disinteressarsi la Nostra Autorità spi-rituale, che da Dio Ci viene, per condurre glianimi sulle vie della giustizia e della pace .

Ed eccoCi con voi tutti, che in questo momentoportate il peso di tanta responsabilità, perchè atraverso la Nostra ascoltiate la voce di quelCristo da cui il mondo ebbe alta scuola di vita enel quale milioni e milioni di anime ripongono laloro fiducia in un frangente in cui solo la sua pa-rola può signoreggiare tutti i rumori della terra .

EccoCi con Voi, condottieri di popoli, uominidella politica e delle armi, scrittori, oratori dellaradio e della tribuna, e quanti altri avete auto-rità sul pensiero e l'azione dei fratelli; responsa-bilità delle loro sorti.

Noi non d'altro armati che della parola diVerità, al disopra delle pubbliche competizionie passioni, vi parliamo nel nome di Dio, da cuiogni paternità in cielo ed in terra prende nome(Eph., 3, 1 5), - di Gesù Cristo, Signore Nostro,che tutti gli uomini ha voluto fratelli ; - delloSpirito Santo, dono di Dio altissimo, fonteinesausta di amore nei cuori.Oggi che, nonostante le Nostre ripetute esor-tazioni e il Nostro particolare interessamento,più assillanti si fanno i timori di un sanguinosoconflitto internazionale ; oggi che la tensione deglispiriti sembra giunta a tal segno da far giudicareimminente lo scatenarsi del tremendo turbine dellaguerra, rivolgiamo con animo paterno un nuovoe più caldo appello ai Governanti e ai popoli :a quelli, perchè, deposte le accuse, le minacce,le cause della reciproca diffidenza, tentino di ri-solvere le attuali divergenze coll'unico mezzo aciò adatto, cioè con comuni e leali intese; aquesti, perchè, nella calma e nella serenità,senza incomposte agitazioni, incoraggino i tenta-tivi pacifici di chi li governa .E con la forza della ragione, non con quella

delle armi, che la Giustizia si fa strada . E gl'im-peri non fondati sulla Giustizia non sono bene-detti da Dio . La politica emancipata dalla moraletradisce quelli stessi che così la vogliono .

Imminente è il pericolo, ma è ancora tempo .Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo

con la guerra . Ritornino gli uomini a compren-dersi. Riprendano a trattare . Trattando conbuona volontà e con rispetto dei reciproci dirittisi accorgeranno che ai sinceri e fattivi negoziatinon è mai precluso un onorevole successo .E si sentiranno grandi - della vera gran-

dezza - se imponendo silenzio alle voci dellapassione, sia collettiva che privata, e lasciandoalla ragione il suo impero, avranno risparmiatoil sangue dei fratelli e alla patria rovine .

Faccia l'Onnipotente che la voce di questoPadre della famiglia cristiana, di questo Servo deiservi, che di Gesù Cristo porta, indegnamentesì, ma realmente tra gli uomini, la persona, laparola, l'autorità, trovi nelle menti e nei cuoripronta e volenterosa accoglienza . Ci ascoltino iforti, per non diventar deboli nella ingiustizia .Ci ascoltino i potenti, se vogliono che la loro po-tenza sia non distruzione, ma sostegno per i po-poli e tutela a tranquillità nell'ordine e nel lavoro .

Noi li supplichiamo per il sangue di Cristo,la cui forza vincitrice del mondo fu la mansue-tudine nella vita e nella morte. E supplicandoli,sappiamo e sentiamo di aver con Noi tutti i rettidi cuore; tatti quelli che hanno fame e sete diGiustizia; tutti quelli che soffrono già, peri mali della vita, ogni dolore . Abbiamo con Noiil cuore delle madri, che batte col Nostro ; i padri,che dovrebbero abbandonare le loro famiglie ; gliumili, che lavorano e non sanno ; gli innocenti sucui pesa la tremenda minaccia ; i giovani, cava-lieri generosi dei più pini e nobili ideali . Ed ècon Noi l'anima di questa vecchia Europa, chefu opera della fede e del genio cristiano . Con Noil'umanità intera, che aspetta giustizia, pan-,libertà, non ferro che uccide e distrugge. Con Noiquel Cristo, che dell'amore fraterno ha fatto ilSUO comandamento, fondamentale, solenne ; lasostanza della sua Religione, la promessa dellasalute per gli individui e per le Nazioni .

Memori infine che le umane industrie a nullavalgono senza il divino aiuto, invitiamo tutti avolgere lo sguardo in Alto ed a chiedere confervide preci al Signore che la sua grazia di-scenda abbondante su questo mondo sconvolto,plachi le ire, riconcilii gli animi e faccia risplen-dere l'alba di un più sereno avvenire . In questaattesa e con questa speranza impartiamo a tuttidi cuore la Nostra paterna Benedizione .

UNA MESSA QUOTIDIANAall'altare di S . Giov. Bosco per la pace .

Per corrispondere alle sollecitudini del SantoPadre un gruppo di pie Signore ha preso l'ini-ziativa di far celebrare ogni giorno per un annointero la Santa Messa all'altare di S . GiovanniBosco per ottenere da Dio la pace alla trava-gliata Europa .

La Messa si celebra ogni mattina alle 8,30 .

TRA LE NOSTRE MOSTRE PROFESSIONALI

ALESSANDRIA D'EGITTO

La Mostra professionale della nostra Scuola Don Bosco, inaugurata dal Ministro d'Italia S . E . ilConte Mazzolini e visitata anche da due Ciambellani di Corte, è riuscita una delle migliori mostre

dell'anno professionale decorso, come lo documentano anche le fotografie che riproduciamo .

IN FAMIGLIAITALIA - Torino . -- L'Em.mo CardinaleTedeschini alla Casa-madre .

Il 23 agosto u. s . l'Oratorio ebbe l'onore dellavisita di S . Eminenza Rev.ma il Sig. Cardi-nale Federico Tedeschini, Arciprete della Ba-silica Vaticana . I giovani alunni erano ancorain vacanza e non hanno potuto offrire a SuaEminenza quelle festose dimostrazioni chesono una simpatica tradizione della Casa-ma-dre. Era assente anche il Rettor Maggiore ;ma Superiori e Confratelli gli fecero tanta af-fettuosa accoglienza da indurlo a passare connoi anche tutto il giorno appresso . Così potèvisitare con agio la Casa-madre, celebrare al-l'altare di Maria Ausiliatrice ed a quello diSan Giovanni Bosco, e spingersi sino ai Bec-chi, alla casetta natia del Santo .

La sera del 24, ascoltò con noi alla radiol'accorato appello del Santo Padre Pio XIIper la pace di Europa ; e, il 25, partì per Mi-lano, lasciando nei nostri cuori indelebile ilricordo della sua bontà e della sua pietà .

COLOMBIA - Guadalupe . - Dopo l'in-cendio .

Abbiamo ricevuto , molto tardi le notiziedell'incendio che l'anno scorso in settembreha colpito la Casa delle Figlie di Maria Ausi-

liatrice in Guadalupe .

Purtroppo il disastro non fu dovuto a uncaso fortuito, ma lo si deve attribuire all'odioantireligioso, acuito dallo stesso bene che laCasa in tante forme andava svolgendo .

Proprio allora, infatti, aveva contribuitoefficacemente, fra l'altro, alla consolantissimariuscita d'una straordinaria missione in par-rocchia, e nello stesso giorno s'erano avuteottanta prime Comunioni, molte di adultipreparati dalle Suore .

La presenza in paese di gente venuta difuori, e l'aggirarsi nelle adiacenze della cap-pella di alcuni sconosciuti con fare sospetto,aveva destato qualche apprensione, per cuis'erano assicurate più del consueto porte efinestre, temendo la possibilità di un furto .Invece doveva trattarsi di ben altro ; e lo sivide di lì a poche ore, nel cuore della notte,quando il crepitìo delle altissime fiamme, ac-cese in sei punti diversi dell'edificio, ne diedelo spaventoso allarme .

Fu una grazia del Signore se le trecentofanciulle interne così accerchiate dal fuocopoterono esser messe prontamente in salvo ;tuttavia, purtroppo, doveva esservi anche unavittima, scelta tra le migliori per innocenza ebontà. Una piccolina di otto anni, che nellostesso giorno s'era accostata ai santi sacramenti,nel momento del maggior trambusto, quandogià si trovava con le altre fuori del pericolo,pensando forse di salvare qualche sua cosetta,rientrò, non vista, nella casa in fiamme, senzapotervi più uscire . . . E con immenso dolore furinvenuta solo più tardi fra le rovine fumanti . . .

Tutta la popolazione,destata dai bagliori del-l'incendio, accorse su-bito, e si dovette atale pronto e generosoaiuto se il fuoco potèessere circoscritto al-meno in parte, e se sipotè s alvare qualche co-sa degli arredi dellacappella e di alcuni lo-cali del pianterreno .Non meno generale

e commovente fu poi,dopo l'incendio, allasera dell'indomani, lasollecitudine della gentedel paese nel portare iprimi soccorsi in de-naro o in generi ; per-fino i poveri recarono laloro offerta, magari solodi pochi centesimi .

Questa gara di carità,con la quale la Provvi-denza diede subito unpegno del suo immanca-bile aiuto, trovò più largaeco presso le autorità ec-clesiastiche e civili, per-mettendo di por manoassai presto ai lavori diricostruzione .

La cappella fu la primaa venir rialzata dalle ro-vine. Il ritorno di GesùSacramentato nelle muraancor fredde e spogliesegnò una festa per tuttoil paese. La bella pro-cessione, preceduta dallalunga fila delle fanciullebiancovestite con can-didi fiori in mano, ac-compagnata e seguita dalclero e dalle persone delluogo, assunse un carat-tere di speciale solennità,poiché in tutti i cuoririspondeva a un senti-mento di riparazione .

Anche il resto dell'edi-ficio va ora man manorialzandosi ; e fra nonmolti mesi le povere fi-glie dei lebbrosi avrannonuovamente la loro casa,santificata dal martirio evegliata da quella divinacarità che non teme con-traddizioni .

Convegno di De-curioni Salesianiin Piemonte

Nella cronaca del lar-go e fervido movimentocatechistico in prepara-zione al centenario del-l'Opera salesiana siamolieti di aggiungere altrisette convegni svoltisi fe-licemente, in Piemonte.

Il primo si tenne, il1° giugno, nella ScuolaAgricola Salesiana di

nell'ameno Istituto SacroCuore di Monte Oliveto,per la diocesi di Pine-rolo, presente I'Ecc .mo Ve-scovo diocesano, Monsi-gnor Gaudenzio Binaschi .

Parteciparono ai dueconvegni il Rev.mo signordon Giorgio Serié del Ca-pitolo Superiore, in rap-presentanza del RettorMaggiore, e l'Ispettoresalesiano prof . don Ro-berto Fanara .

Il terzo convegno sitenne, il 15 giugno, nel-l'Istituto Salesiano di Ca-stelnuovo Don Bosco,per la plaga, coll'inter-vento di S . E. MonsignorCoppo, dell'Ispettore donGiovanni Zolin e di circa80 parroci dell'archidio-cesi di Torino e delle dio-cesi limitrofe di Asti e diCasale .

Il quarto si tenne, il 30 giugno, a NizzaMonferrato, nell'Istituto Madonna delle Gra-zie, per le diocesi di Acqui e di Alba . V'in-tervennero S . E. Mons. Riccardo Pittini, Ar-civescovo di Santo Domingo e Primate delle

Indie, S. E. Mons . NicolaEsandi, Vescovo di Vied-ma, salesiani, il PrefettoGenerale della Società Sa-lesiana, Rev.mo signor donPietro Berruti, l'Ispettoredon Antonio Maniero ecirca un centinaio di de-curioni . I due Ecc .mi Ve-scovi diocesani erano rap-presentati dai due VicariGenerali Mons. GiuseppeLanzavecchia e Mons. Pa-squale Gianolio .

Il quinto convegno, te-nuto ad Asti, il 5 luglio,nell'Oratorio S . GiovanniBosco, presenti l'Ecc .moVescovo Mons. UmbertoRossi, l'Ispettore don Ma-niero, e più di cento sa-cerdoti, fu incoraggiatodall'intervento personaledel Rettor Maggiore .

Lombriasco, per la diocesi di Saluzzo e laplaga di Lombriasco, coll'intervento del Ve-scovo di Saluzzo, S . E. Monsignor GiovanniOberti, e di una sessantina di decurioni .

Il secondo si tenne, il 13 giugno, a Pinerolo,

Il sesto si tenne a Lanzo, nel Collegio SanFilippo Neri, il 20 luglio, per le valli e la plagadi Lanzo, da cui convennero circa cinquanta sa-cerdoti, coll'intervento di S . E. Mons. Coppo,del Prefetto Generale don Berruti e dell'Ispet-tore don Fanara . S. E. Mons. Coppo e l'I-spettore don Fanara presero anche parte, conS. E. Mons. Umberto Ugliengo Vescovo diSusa, al settimo convegno svoltosi, il 3 ago-sto, per la diocesi di Susa e la plaga di Avi-gliana nel santuario della Madonna dei Laghi .

Di tutti fu regolatore il nostro don Fasulo .I tre temi posti all'ordine del giorno :

1° La necessità del catechismo;

2° i fulgidi esempi di S. G. Bosco nell'a-postolato catechistico ;

3° la partecipazione dei Decurioni e deiCooperatori salesiani alla crociata catechistica,suscitarono ovunque, nuovo fervore di aposto-lato .

Dolenti di non potere entrare in dettagliper la tirannia della spazio, diamo i nomi degliapplauditi relatori .

Essi furono :a Lombriasco il can. Silvio Marino, diret-

tore diocesano dei Cooperatori salesiani di Sa-luzzo, il teol. Giovanni Vergnano prevosto diCasalgrasso e il teol . dott. Gabriele Loren-zatti, vicario di Villafranca sabauda ;

a Pinerolo lo stesso Ecc .mo Vescovo Mons .Gaudenzio Binaschi, mons. Oreste Baronetto,direttore diocesano dei Cooperatori, e il par-roco di Baudenasca, don Giuseppe Caffaro ;

a Castelnuovo Don Bosco il parroco di Ca-priglio, don Riccardo Fassone, il nostro donGirolamo Luzi e il parroco di Cerreto, donAgostino Marocco ;

a Nizza Monferrato mors . Francesco Chiesadirettore diocesano di Alba, il can . prof. Gioiae il parroco di Cassine, can . Giuseppe Ra-petti ;

ad Asti mons. Enrico Scherano e il rev .don Ettore Valmizza ;

a Lanzo il teol . Giuseppe Raineri di Ger-magnano, il parroco di Cafasse, don DionigiBolatto, e il teol. Sebastiano Bosio, parrocodi Coassolo S. Pietro ;

ad Avigliana, l'Ecc .mo Vescovo di Susa,Mons. Umberto Ugliengo, il prof. don An-gelo Piscitello e il teol . Oreste Caramellopriore di Villardora .

Diedero il benvenuto ai graditi ospiti iDirettori delle Case salesiane e, a nome deiconvenuti, furono spediti, volta a volta, te-legrammi di devoto omaggio al Sommo Pon-tefice invocando benedizioni per la crociatamissionaria .

L'autorevole parola, la viva partecipazionedegli Ecc.mi Vescovi, il largo intervento delclero, la calda atmosfera in cui si sono svoltii convegni hanno mostrato quanto sia se-guita e sentita la santa crociata .

Il suo contenuto, i suoi scopi, i suoi ca-ratteri furono magistralmente illustrati dalRettor Maggiore nel convegno di Asti .

Il Successore di Don Bosco, premessal'impostazione dell'importante problema ca-techistico, si diffuse a specificare il contri-buto che alla sua soluzione sono impegnatea dare le famiglie salesiane nel nome e collospirito del nostro Santo che in una collina del-l'Astigiano ricevette dall'Ausiliatrice il man-dato dell'apostolato catechistico e lo iniziò in

Torino cono una lezione ad un giovanetto diAsti, Bartolomeo Garelli .

Il sig. don Ricaldone espose il programmadel vasto, graduale lavoro che si sta svol-gendo in preparazione alle celebrazioni del1941 e, approvando, con S. E. Mons. Rossi,la proposta di tenere l'anno venturo ad Astiun convegno catechistico diocesano, ne se-gnò le direttive e le linee di esemplare pra-ticità .

Il consolante movimento si va sviluppandoed estendendo ad altre Ispettorie salesiane ead altre regioni . Noi continueremo a seguirloe a darne il resoconto nelle pagine del nostroBollettino .

Ad onore della Beata Mazzarello.

ITALIAA Civitavecchia nella nostra Parrocchia

della S. Famiglia predicò il triduo di prepa-razione S . E. Mons. Luigi Olivares, vescovodi Sutri e Nepi, salesiano . I fedeli accorseroda tutti i rioni della città . Le Scuole delle Fi-glie di Maria Ausiliatrice, che attendono dacirca 40 anni all'educazione della gioventù,l'Oratorio salesiano, le Associazioni parroc-chiali parteciparono in massa e si divisero ilprogramma musicale .

La festa si svolse nella Cattedrale, addob-bata ed illuminata sfarzosamente come nellepiù solenni circostanze. Intervenne il clerolocale e tutti gli Istituti Religiosi della città .

Pontificò S . Ecc. Mons. Luigi Drago, Ve-scovo Diocesano che in una elevata omeliaesaltò le virtù della Beata incitando a seguirnegli esempi . S. E. Mons. Olivares disse il pa-negirico, la sera, alla funzione di chiusura cheMons. Vescovo diocesano coronò col cantodel Te Deum e la benedizione eucaristica .

A Lugo di Romagna, il Clero offerse lamagnifica Collegiata, tutte le Autorità appog-giarono e parteciparono alle diverse manife-stazioni, le ex-allieve fecero tale propagandache le feste ad onore della Beata Mazzarelloriuscirono un trionfo . Predicò il triduo ilprof. don Tommaso Stile, Direttore del nostroCollegio S. Carlo di Ferrara .

Il venerdì, 27 gennaio, al politeama Ventu-rini, messo gentilmente a disposizione dal rev .don Venturini, l'Avv. Grand'Uff. GiuseppeCavazzana di Milano, tenne la commemora-zione civile prima della proiezione del filmDon Bosco e l'opera sua, che attrasse oltre3000 persone.

Tutta la giornata di venerdì e sabato fu uncontinuo pellegrinaggio ad offrire preghiere,canti, voti, candele e fiori. L'Istituto delle Fi-glie di Maria Ausiliatrice e l'Istituto Salesianogareggiarono nell'onorare la novella Beata .

La domenica 29, Mons . Paolino TribbioliVescovo diocesano, celebrò la Messa per laComunione generale degli ascritti ai Terz'Or-dini, Istituti cittadini, Associazioni di A . C .,Cooperatori e Cooperatrici e Uomini e Gio-vani cattolici, ex-allievi salesiani ed ex-al-lieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice, cheper ben due ore consecutive sfilarono a sti-pare le balaustre al Banchetto Eucaristico . Lafolla dei fedeli s'accostò in tal numero ai santiSacramenti che dall'apertura della chiesa amezzogiorno fu quasi una continua distribu-zione della Santa Comunione .

Tenne solenne Pontificale S. E. Mons. PioGuizzardi, Ausiliare di S . Em. il CardinaleArcivescovo di Bologna . La Schola Cantorumdell'insigne Collegiata in unione con quella del-l'Istituto Don Bosco, con accompagnamentod'organo e d'archi, eseguì la Messa a tre vocidispari Jubilaris del Vittadini. Dopo i Vesprilo stesso Ecc.mo Vescovo Mons. Pio Guiz-zardi disse il panegirico, e S . E. Mons. Pao-lino Tribbioli impartì la benedizione eucari-stica .

In SARDEGNA . - Le feste in onore dellaBeata riuscirono quanto mai solenni in tuttala Sardegna. Aprì la serie Guspini con unfervoroso triduo nella chiesa parrocchiale,concluso la domenica 7 maggio u . s. constraordinaria affluenza di popolo . La Messasolenne, cantata dalle Oratoriane delle Figliedi M. A., venne celebrata dal Rev.mo Monsi-gnor Cabitza, il quale, nel pomeriggio, dopoil panegirico tenuto dal Rev . Teol. Casu, im-partì la Benedizione eucaristica . La domenicaseguente, Accademia musico-letteraria nell'O-ratorio delle Figlie di Maria Ausiliatrice .

Sanluri,che si gloria della prima fon-dazione sarda delle Figlie di Maria Ausi-liatrice, festeggiò la Beata il 14 maggio .Il triduo di preparazione fu predicato nellachiesa parrocchiale affollatissima dal nostroD. Piemontese, parroco di Mussolinia . TennePontificale, il giorno della festa, Mons . Ma-rio Piu, parroco di S. Anna in Cagliari, as-sistito dal Vicario Foraneo Don Fois e dallaComunità dei RR . PP. Cappuccini. Lo stessoMons. Piu disse il panegirico. La parte mu-sicale venne eseguita dalla Scuola di Cantodell'Oratorio Festivo delle Figlie di MariaAusiliatrice.

Nel pomeriggio il fior fiore della cittadi-nanza si riunì nel salone dell'Asilo per assi-stere ad una bella accademia preparata daibimbi, dalle alunne e dalle oratoriane, e chiusacon un applaudito discorso del Comm . Clau-dio Villasanta .

La stessa domenica 14 maggio, anche Mon- .serrato celebrò la festa della Beata nellachiesa parrocchiale. Predicò il triduo P . Gam-bella S . J ., il quale, alla sera della vigilia,tenne pure una speciale conferenza agli uo-mini per prepararli ai Santi Sacramenti, cuisi accostarono in gran numero .

S. E . Rev.ma l'Arcivescovo di CagliariMons. Piovella si degnò, nel giorno dellafesta, di assistere pontificalmente alla SantaMessa, celebrata dal rev . Parroco e cantatadalla Schola Cantorum dell'Istituto Salesianodi Cagliari .

Anche Santulussurgiu scelse il 14 mag-gio per festeggiare la Beata . Predicò il triduonella chiesa parrocchiale di S . Pietro il DottorDon Luigi Cocco, parroco di Flussio . Grande,il concorso dei Cooperatori e delle Coopera-trici, delle Associazioni religiose e di A . C .,della gioventù e dei fedeli .

S. E. Rev.ma Mons. Nicolò Frazioli, Ve-scovo di Bosa, assistette pontificalmente allaMessa solenne, cantata dalla Schola Canto-rum del Collegio salesiano, e tenne il panegi-rico della Beata .

Nel pomeriggio le feste si chiusero con unaimponente processione ; e, a sera, con un gran-dioso spettacolo pirotecnico sul colle S . Giu-seppe .

Nell'UMBRIA . - A Perugia le feste, pre-parate dalla stampa cittadina e da una largadiffusione di biografie della Beata, nonchè dallavalida collaborazione delle Dame Patronesse,delle Cooperatrici e dei Cooperatori, delle ex-allieve ed ex-allievi salesiani, si svolsero dal 4al 7 maggio, nella magnifica Chiesa del Gesù,gentilmente concessa dai RR . PP. Barnabiti .Oratore del triduo e della festa fu il Prof . DonCaria, Direttore dell'Istituto salesiano . Intutti i tre giorni, mattino e sera, la chiesa fusempre gremita . Numerosissime le sante Co-munioni. Alla vigilia celebrò Mons . Italiani,Rettore del Seminario, e nel giorno della fe-sta, Mons . Baratta, Vicario Generale dell'Ar-chidiocesi. Alla sera, poi, impartì la benedi-zione eucaristica lo stesso Ecc .mo ArcivescovoMons. Giovanni Battista Rosa . Durante iltriduo la parte musicale fu eseguita dallealunne dei due Istituti delle Figlie di Maria

Ausiliatrice della città ; e, il giorno della fe-sta, dall'ottima Schola Cantorum del Semina-rio .

A Cannara il 24 maggio u . s. si abbinò lafesta in onore della Beata con quella di MariaAusiliatrice .

Tutti i giorni del triduo, la chiesa parroc-chiale fu gremita di popolo . Nel giorno dellafesta si contarono centinaia e centinaia di santeComunioni .S. Ecc. Mons. Vescovo, impedito di assi-

stervi personalmente, vi partecipò col cuore,inviando la sua pastorale benedizione .

Alla solenne processione intervennero tuttele Arciconfraternite, Associazioni religiose ecivili, la banda del paese e numerosissimostuolo di devoti . La processione sostò sullapiazza, dove il Can . Don Luigi Racani, Ar-ciprete del luogo, parlò con vivo entusiasmodella Beata e delle Opere salesiane . La festasi chiuse con la benedizione eucaristica .

GERMANIABerlino . La città di Berlino aprì il ciclo dei

festeggiamenti, preparando i fedeli con untriduo alla storica giornata della Beatifica-zione. Sicché, il 20 novembre u . s., mentrenella Basilica di S . Pietro in Roma, MariaMazzarello veniva elevata agli onori degli al-tari, una folla di popolo, prostrata nella chiesadi S. Edvige, offerse alla Beata le primizie dellavenerazione . Per la circostanza, le Suore diEssen Borbek, avevano inviato un bel quadrodella Beata che venne collocato in alto sul-l'altar maggiore artisticamente ornato di lucie fiori . Un sacerdote salesiano fece il panegi-rico, esaltandone le virtù, ed illustrandone leopere, durante il canto della Messa solenne .Regensburg celebrò la festa il 14 dicembre

u. s . nella chiesa di S. Croce, delle Suore Do-menicane. Vi parteciparono numerosi fedeli,fra cui diverse rappresentanze di Ordini re-ligiosi e molti Cooperatori e Cooperatrici Sa-lesiane. Il nostro Don Rohr celebrò la Messasolenne e le Suore Domenicane eseguironola parte corale. Al Vangelo il celebrante feceil panegirico della Beata, presentando comein un quadro la sua vita edificante .Nel pomeriggio la chiesa si gremì nuova-

mente per le funzioni di chiusura, coronatedalla benedizione eucaristica .La sera, nel salone-teatro salesiano, alla

presenza di molte personalità ecclesiastiche erappresentanze di Ordini religiosi, Coopera-tori e Cooperatrici, lo stesso Don Rohr tennela commemorazione civile e presentò la Beata

come Confondatrice dell'Istituto delle Figliedi Maria Ausiliatrice .

Il programma musicale fu eseguito dai gio-vani del Convitto salesiano e dilettò tutto l'u-ditorio . A tutti i convenuti fu distribuita l'Im-magine della Beata .Essen Borbeck . I festeggiamenti s'inizia-

rono il 20 aprile u . s . con un triduo predicatonella nostra chiesa dal nostro Don Fenneman .Grande affluenza di fedeli a tutte le funzioni .Sull'altar maggiore campeggiava il quadrodella Beata, artisticamente ornato di luci e difiori . La Schola Cantorum dei Figli di Mariaeseguì egregiamente il canto di pii mottetti edi laudi sacre .

Il 23 aprile, fu una giornata di pietà e di en-tusiasmo. Alle ore 7, Messa con Comunionegenerale delle oratoriane, circoline, ex-allievee di molti fedeli. Durante la Messa solenne, ilnostro Don Giuseppe Metzger fece il panegi-rico illustrando la « pietà salesiana » caratte-ristica della Beata Mazzarello .

Chiuse la festa, nel salone-teatro salesiano,una graziosa accademia cui intervennero moltiCooperatori e Cooperatrici con numeroso pub-blico. Le alunne delle Figlie di Maria Ausilia-trice svolsero con brio il bozzetto : Le verginiprudenti e le vergini stolte .

A Monaco i festeggiamenti s'iniziarono il18 maggio con un solenne triduo predicato nellachiesa di S. Wolfsgang. Una moltitudine difedeli gremì letteralmente il vasto tempio .L'immagine della nuova Beata, dipinta sutela dal nostro Don Holtzer, spiccava tra unafesta di luci e di fiori . S. Em. Rev.ma il Cardi-nal Faulhaber, che tanto cordialmente avevaaderito ad intervenire personalmente per « dare- come disse - una testimonianza di stima

e di affetto a S. Giovanni Bosco, ai suoi Figlie alle sue Figlie», fu impedito da motivi disalute ; ma si fece rappresentare da Mons . An-tonio Scharnagl . La Schola Cantorum del Col-legio salesiano eseguì tutta la parte musicale .Il triduo si chiuse il 21 maggio con la MessaPontificale . Al termine della funzione vennerodistribuite a ricordo più di quattro mila im-magini della Beata .

CUBANella Repubblica Cubana le feste per la

Beatificazione di M . Mazzarello furono pre-parate con larga diffusione della biografia dellaBeata nelle famiglie, con articoli pubblicati sugiornali e riviste, in occasione della grandiosagiornata del 20 novembre, distinta in tutte leCase dell'Isola dal canto del Te Deum e da

trattenimenti e accademie e con affissi espostialle porte delle Parrocchie, chiese, Istituti, ecc .

All'Avana le quattro nostre Case della ca-pitale organizzarono un triduo solenne nellanostra chiesa di Maria Ausiliatrice .

Nel primo giorno la Beata ricevette parti-colarmente l'omaggio delle alunne dei collegidella Provincia . Grande l'affluenza ; straordi-nario il numero delle sante Comunioni. Ce-lebrò la santa Messa cantata Mons . LiberatoTosti, Auditore della Nunziatura Apostolicain Cuba ; tenne il panegirico il Rev. P. CalvoHernandez s . g .

Il secondo giorno fu riservato alle ex-allieveed oratoriane che intervennero in gran nu-mero e s'accostarono devotamente alla santaComunione. Celebrò la Messa solenne Mons .Arteaga Betancourt, Provisore e Vicario Ge-nerale della Sede Arcivescovile, e tenne il di-scorso P . Lorenzo Guerra, Superiore dei Re-dentoristi .

Il terzo giorno, fu la volta delle allieve delleScuole serali e dei Catechismi parrocchiali,accorse in gran numero e non senza sacrificioanche alla santa Comunione. Cantò la Messasolenne l'Ispettore delle Antille Don Savani ;tenne il panegirico P . Serafino Ajuria O . F. M .

Imponentissima la festa . Oltre alle numeroserappresentanze di Collegi ed Istituti religiosi,intervenne una folla di fedeli, che si stipavanofin sulla porta della chiesa e sulla strada .Dalle prime Messe fu un continuo susse-

guirsi di sante Comunioni . Tenne solennepontificale S. E. Mons. Martin y Villaverde,Vescovo diocesano di Matanzas ; le ScholaeCantorum dei nostri quattro collegi della cittàeseguirono, con bellissimo effetto, la Messaa tre voci del Ravanello . Pel panegirico, sostituìMons. Arcivescovo, colpito da grave malore,P. Llaguno .

Chiuse i festeggiamenti, nel Collegio fem-minile S. G. Bosco, un'accademia musico-letteraria rallegrata dalla banda dell'IstitutoSalesiano « Inclan » .

Lettera di D. Giulivo ai giovani .Carissimi,

la lettera in cinese che vi riproduco è d'ungiovane alunno del nostro Istituto di Macao,battezzato l'anno scorso dal rappresentante delRettor Maggiore in visita alle Case salesianedella Cina . Vi traduco soltanto i primi periodiperchè possono servire meglio d'ogni mia esor-tazione ad ispirarvi tutto il contributo che vi è

possibile alla «giornata missionaria» che cele-breremo la terza domenica di questo mese .

«Ricordo ancora - scrive il giovane LonKivai nin - il giorno in cui ho ricevuto ilSanto Battesimo e mi sembra che Gesù stessome l'abbia conferito per farmi felice e con-tento. E vedendo che ancora vi seno molti

Cinesini che non godono questa felicità penso :non potrebbe forse lei fare qualche cosa peraiutare la nostra gioventù cinese ? Molto tempoaddietro, San Giovanni Bosco predisse che laCongregazione Salesiana doveva avere ungrande sviluppo in Cina . Ebbene, io ardente-mente confido che la profezia di Don Boscopresto si avveri . . . » .

Miei cari: non vi commuove il senso della gra-zia del Santo Battesimo che conserva questobravo cinesino e l'ardore di apostolato che gliarde in petto ? Chissà quanti altri giovinetti cri-stiani nelle terre infedeli sospirano così la stessafelicità pei loro fratelli . Non potreste far qualchecosa anche voi per aiutarli? Ascoltate il vostrobuon cuore . Siate missionari anche da lontanoprestando il vostro aiuto alla propaganda mis-sionaria, e, se il Signore vi chiama a diven-tarlo davvero, rispondete generosamente . Cosìcoopererete alla salvezza delle anime che èl'opera più divina .

Vostro aff.moDon GIULIVO .

DALLE NOSTRE MISSIONI

PIETÀ EDIFICANTE . - Tutta la co-lonia si diede il turno, in tutto il mese,giorno per giorno, a gruppi di famiglie, peronorare la nostra Madre Celeste . La solen-nità, celebrata il giorno 28, riuscì quanto maidivota. La sera della vigilia, dopo i primivespri, si tenne un'accademia musico-lette-raria dai nostri alunni della scuola colonica,e una conferenza a proiezioni sulla vita dellaMadre di Dio . Il giorno della festa, abbiamoofferto a Maria Ausiliatrice un bel mazzo dicuori viventi, palpitanti di amore per Lei,colla fondazione dell'Arciconfraternita di Ma-ria Ausiliatrice. Cinquanta persone si iscris-sero e fecero la solenne consacrazione.

Con entusiasmo di figli accogliemmo l'in-vito del S . Padre alla crociata di preghiereper la pace . Alunni ed alunne della coloniaogni giorno dedicarono a questo scopo una vi-sita à Gesù Sacramentato ed a Maria SS .Non vollero essere secondi in questo i nostriKivaretti dell'Orfanotrofio della Missione, iquali uniti ai confratelli e lavoratori costrus-sero nell'orto della Missione una modesta edevota grotta e davanti all'Immacolata ognisera si raccolsero a pregare secondo l'inten-zione del Papa . Un'altra bella consolazione

EQUATORE

Dalla missione di Mendez .

Rev.mo e amat.mo Padre,questa mia doveva essere già in viaggio per

recarle il saluto e gli auguri di tutti i confra-telli di questa Missione . Il lavoro di questeultime settimane mi ha impedito di compierea suo tempo il mio dovere; d'altra parte il ri-tardo mi porge occasione di darle notizie, checerto le arrecheranno piacere . Abbiamo tra-scorso con molto fervore il mese mariano .

avemmo il giorno del Corpus Domini e neicinque giorni precedenti . Circa un centinaiodi Kivari convennero alla Missione pel ritiroannuale in preparazione alla Comunione pa-squale .

Ammirevole fu il loro contegno nell'ascol-tare con attenzione due meditazioni e due istru-zioni al giorno, che fruttarono una bella Co-munione generale. Ci fu anche un bel nu-mero di prime Comunioni, vari battesimi esi benedisse un matrimonio cristiano .

VISITA DEL MINISTRO DELLA DI-FESA NAZIONALE . - Il giorno 16 giu-gno, la Colonia ricevette la visita del Mi-nistro della difesa nazionale (ministro dellaguerra) sig. Galo Plaza Lasso (figlio dell'ex-presidente della Repubblica, generale Plaza) ;del colonnello Joaquín Samaniego, capo delIV dipartimento, membro dello Stato mag-giore e incaricato speciale di questa regione enostro buon amico e protettore ; del colon-nello Miguel Angel Iturralde, direttore delcorpo di sanità mutare e membro dello StatoMaggiore ; e del sig . Antonio Padillo redattorecorresponsabile del giornale Comercio di Quito .Furono ricevuti fra gli entusiastici evviva deinostri Kivaretti ed ospitarono alla Missione .Rimasero profondamente ammirati e com-mossi quando udirono le voci bianche di que-sti poveri figli della foresta cantare a perfe-zione l'inno della patria e un Kivaretto leg-gere un componimentino per ringraziarli dellaloro visita. Il giorno seguente, durante ilpranzo, gli stessi Kivaretti rallegrarono tutti

coi loro canti in lingua kivara, spagnola editaliana . Al pomeriggio gli illustri Ospiti di-scesero a visitare la popolazione civile . Dalpaese mossero loro incontro, in corteo, le au-torità e le più distinte personalità del luogo ele nostre scuole femminili e maschili, tuttenella loro uniforme bianca . L'incontro del Mi-nistro, accompagnato dai Missionari e dai Ki-varetti in uniforme, con quelli del paese fuuna esplosione di evviva e di acclamazioni . Ilcorteo, al canto degl'inni patriottici, entrò inpaese ed il battaglione della guarnigione mi-litare ricevette il Ministro con gli onori do-vuti. Frattanto i nostri alunni si posero inbell'ordine intorno al tricolore nazionale, is-sato davanti alla scuola e, dopo il canto del-l'inno della patria, una bambina salutò ilMinistro con una poesia, facendogli omaggiodi un mazzo di fiori . In seguito un ragazzolesse un indirizzo di saluto al Ministro,augurando che il suo arrivo segni un nuovobalzo nel progresso della colonia . Entrati poinel nostro cortile, i ragazzi diedero un belsaggio ginnastico strappando gli applausi alMinistro ed ai militari che l'accompagnavano .Prima di lasciare il paese per ritornare allaMissione e di lì riprendere, il giorno seguente,il viaggio di ritorno alla capitale, il Ministroe il colonnello Samaniego fecero ancora unavisita alla nostra scuola, dove si era preparatauna piccola esposizione di lavori manuali deinostri alunni e delle nostre alunne, ed ebberoparole di sommo elogio per i Missionari . Nellibro delle visite il Ministro lasciò scritto :« Al dejar esta hospitalaria Casa dejo constan-

cia de mi admiración por la enorme labor ci-vilizadora lograda por la Misión Salesiana,gracias a la admirable abnegación y enormeesfuerzo de todos y cada uno de los hijos deD. Bosco ». Galo Plaza Lasso .

Il Ministro della Difesa nazionale lasciòscritto: « Mi mas grande admiración por laadmirable y apostólica labor de la MisiónSalesiana, la verdadera colonizadora de nues-tro Oriente» . Miguel Angel Iturralde . Coro-nel Director de Sanidad militar.

Se ci sono di conforto queste dichiarazioni,non lo sono meno gli aiuti materiali che cihanno offerto, ed il loro appoggio morale nonsolo, ma della loro autorità in aiuto alla Mis-sione nella protezione agl'indi kivari .

Oh! ritornino presto i bravi chierici, chesi preparano al sacerdozio, e si slancino, siinternino, si mettano a contatto dei selvaggi,come padri amorosi, per dare a questi figlidella foresta tutto lo spirito della civiltà cri-stiana! Fa tanto pena vedere queste anime,vittime non solo della superstizione, ma spessevolte di una civiltà corrotta ed inumana . Volga,o Padre, il suo cuore pieno di zelo e di caritàa questi poveri figli e venga in nostro aiuto .

Mendez, 21-VI-1939 . Suo aff.mo

Sac . TELESFORO CORBELLINI,

Missionario Salesiano .

INDIA - AssamTra i lebbrosi .

Amatissimo Padre,ritorno ora dalla solita visita al lebbrosario

di Tura e non so dirle ciò che sento in cuore :è un misto di dolore e di gioia che non soesprimere .

Questa volta ho portato con me il gram-mofono e per più di un'ora sono riuscito atenere allegri i poveri lebbrosi che mi si strin-sero attorno pieni di curiosità . Che sguardi dimeraviglia si scambiavano tra loro! e con chesonore risate chiudevano i commenti! Il suc-cesso maggiore l'ottenevano sempre i «duetti »che essi interpretavano come bisticci tra unuomo bianco e una donna bianca;ridevano apiù non posso . Fui ben contento di aver po-tuto far loro dimenticare per qualche istantela loro infelicità e distrarli anche dai morsidella malattia che continuamente corrode lorole carni fino alla purulenza ed alla consun-zione .

Giovani e vecchi, uomini e donne vivono rac-colti in un piccolo villaggio, con poco ordinee meno riguardi alla separazione . I più sonoraggruppati in famiglie in una piccola capanna ;sicché, se anche qualche membro non è ancorainfetto non tarderà a seguirne le sorti . Quelloche maggiormente commuove è il trovare nonpoche persone ancor sane che, per amore ailoro parenti, o forse con indifferenza, si sacrifi-cano al servizio dei loro ammalati e contrag-gono presto o tardi la stessa malattia . Perlo più si tratta di giovani donne o fanciulli .Il lazzaretto contiene attualmente 120 ammalati,il che rappresenta una minima parte dei leb-brosi che si incontrano in tutta la regione dei« Garo Hills » . Le autorità mediche hannofatto diversi studi senza riuscire ancora adappurare la causa della diffusione della lebbrache - strano! - si nota solo in questa tribù .Poichè, tolto qualche caso sporadico, nessun'al-tro popolo dell'Assam si mostra affetto dallalebbra . Però abbiamo constatato che diversipazienti, ricoverati ora al lazzaretto, non ap-partenenti alla tribù dei Garos, hanno contrattola malattia dopo molti anni di vita su questecolline . La maggior parte degli ammalati pur-troppo non si manifesta ai medici che periodi-camente passano dai villaggi, e tanto menodesidera essere ricoverata al lazzaretto . Natie vissuti alla libertà della foresta vogliono vi-vere in libertà e vi riescono malauguratamenteper diversi anni finchè divengono fastidiosi epericolosi non solo alla famiglia, ma anche alla

comunità del villaggio . Allora vengono conse-gnati alle autorità che generalmente si vedonoobbligate a ricoverare tutta la famiglia perchègià intaccata dal morbo che non perdona . Altriinvece riescono a fuggire e a penetrare in altrivillaggi finchè i segni esterni della malattia simanifestano a tutti e vengono sfuggiti e scac-ciati. Ma in questo caso la vita diventa loroun inferno. Corrosi dalla malattia e privi diaiuto e di medicamenti si abbandonano al piùlurido stato e molti muoiono di stenti e di fameprima ancora che la malattia abbia finito ilsuo corso .

I più ragionevoli, invece, specialmentequando il medico pensa a far ricoverare tutta lafamiglia, si portano al lazzaretto di Tura equi, pur prolungando il loro purgatorio interra, possono almeno vivere finchè il malenon li uccide .

Attualmente il Governo passa giornalmentead ogni ammalato una misura di riso e un po'di condimento in natura lasciando ai singolidi provvedere a cuocerlo individualmente op-pure a gruppi, od in famiglia . Questo crea lanecessità di avere qualche aiutante per quegliammalati che, per lo stadio avanzato della ma-lattia, per la perdita della vista o delle ditadelle mani o dei piedi, non possono provvedersipersonalmente acqua e combustibile dalla vi-cina foresta, lavare i miseri stracci, e far cucina .

Ah, se noi potessimo raccogliere tutti questimiseri ed altri ancora in un lazzaretto tuttonostro, sotto la cura delle nostre eroiche suore,quanto bene si farebbe!

Le Suore volonterose, pronte a sacrificarsipei poveri lebbrosi non mancano ; ma mancanoi mezzi, amato Padre ; ci manca il denaro percostruire una casa che serva di ricovero alleSuore in Tura, e questa nostra povertà ci faràritardare chissà quanto i nostri bei progetti .La somma necessaria non sarebbe poi straor-dinariamente esorbitante ... Preghi, amato Pa-dre, perchè possiamo trovare persone carita-tevoli che ci permettano di soccorrere questipoveri infelici . Abbiamo già avuto una bellaconsolazione a Pasqua: benchè per qualchetempo si contasse un solo cattolico, nel laz-zaretto, pure abbiamo potuto conferire il bat-tesimo ad un giovanotto . Il numero dei cate-cumeni è salito ad undici ; e son già diversigli anziani che frequentano le nostre istruzioni .Ci raccomandi al Signore, e mi creda

suo aff.mo in G. C.Tura, 3 - VI -1939 .

Sac . GIUSEPPE DAL BROI,Missionario Salesiano .

INDIA - Khrisnagar.

La redenzione degli schiavi .

Rev.mo Padre,

mi trovo ormai nel mio nuovo campo dilavoro in India ed ho preso contatto colle po-polazioni del distretto . Una delle cose che piùmi ha addolorato è la misera condizione deglischiavi della gleba, dei poveri paria contadiniche lavorano nelle grandi tenute alla dipendenzadi fattori (Zemindar) disonesti e tiranni . L'im-pressione più recente l'ho avuta giorni or sonoa Labakri .

Labakri è un villaggio che dista circa 25miglia dalla città di Saharanpur ove ha sedela nostra Missione . Affiancato all'arteria stra-dale proveniente dal Punjab e dalle frontieredell'India del nord, avrà certo visto passaregli eserciti mussulmani degli Imperatori con-quistatori, come lo attestano alcune antichemoschee e qualche minareto diroccato, mutevestigia di una gloria che fu . La strada impe-riale è ora ridotta allo stato di un tracciatotrascurato e polveroso, solcato giornalmenteda qualche auto-corriera che solleva nugolidi polvere mentre sbanda e si sprofonda quae là nelle buche della strada .

Al posto delle orde mussulmane e dei carrireali passano ora invece le lente mandre dibufali, le carovane di cammelli e gruppi diviandanti affaticati dardeggiati dal solleoneindiano .

Tra gli altri mi si presentò alla Missione unindividuo dal capo ravvolto in un grande tur-bante a colori . Lo accompagnavano una doz-zina di uomini tutti armati di un bastone dibambù, come usano in paese tutti coloro chefanno viaggio . È una precauzione necessaria inuna località ove al pericolo delle belve si ag-giunge quello dei ladroni o « Dacait » . Il pol-verone che li ricopriva da capo a piedi mifece capire che venivano da lontano ; la lorofisionomia, che appartenevano alla schiatta deiParia ; ed il loro atteggiamento, che si trat-tava di una ambasciata importante .

« Salam Hazur! (Salve Altezza!) » . Così misalutarono in coro appena furono alla miapresenza ; e contemporaneamente si inchina-rono devotamente toccandosi la fronte con lapalma della mano destra distesa in segno disaluto .

« Di dove venite e che cosa volete, bravagente?» «Veniamo da Labakri e siamo quiper vedere la tua faccia e per porgerti i nostrisentiti Salam! » .

Da queste frasi, chi non fosse al correntedegli usi indiani potrebbe immaginarsi dav-vero che tutta quella brava gente si sia presoil gusto della lunga passeggiata al sole e trail polverone unicamente per bearsi della vistadella mia faccia e farmi tanti saluti . Invecein questi complimenti, come in tante altrecose, l'India ed il suo popolo riservano semprequalche sorpresa .

Il loro galateo stereotipato e tradizionalenon permette mai di dire apertamente il veromotivo di una visita, specie se a persona ri-spettabile . Lo lasciano all'interpretazione del-l'interessato . Ci vuol però poco ad accor-gersi .

« Ebbene, se è così, tu, o Ciauduri (Capo)raccontami che cosa vi è capitato ed in checosa vi posso aiutare » . Allora il Capo, che nonattendeva che questo, volse in giro uno sguardodi mutua comprensione sui suoi uomini accoc-colati in circolo a terra ed incominciò la suanarrazione, nel fiorito stile indiano ricco dicolore e di immagini, aiutandosi con gestiespressivi, monologhi e frasi, alle quali i com-pagni assentivano di tanto in tanto in coronei punti più salienti .In sostanza il Capo mi raccontò che nel

loro villaggio erano sistematicamente mal-trattati dagli « Zemindar » (fattori) i quali lifacevano lavorare nei loro campi da mane asera e poi, invece di retribuirli colla mercedepattuita, non ne davano che una minima partee talvolta neppure quella . Se poi protestavanoun po' vivamente, erano bastonate che si pren-devano dai « Sipahi», corpo di guardiani alservizio degli Zemindar, che se ne servonoper tutte le prepotenze .

« Siamo al disotto dei cani - proseguiva -

ed a che vale rimanere nella religione Hindùche non ci ha mai dato alcun benessere e ciha resi schiavi di questa gente che ci consideracome una schiatta maledetta da trattarsi colbastone ? » .

Questa è davvero una delle ragioni che de-terminano l'avvicinamento attuale degli in-toccabili Paria al missionario cattolico . LaChiesa che ha redento gli schiavi dell'Imperoromano, delle Americhe e dell'Africa, con-tinua tuttora la sua opera liberatrice a pro dei70 milioni di intoccabili dell'India, i quali,se pur non hanno le catene ai polsi, giaccionotuttavia in una schiavitù ed in un avvilimentoancor più deplorevole .

L'ora della redenzione è suonata anche peri poveri Paria!

Come Labakri così tanti altri villaggi chie-dono di essere istruiti nella religione cattolica ;in questa fede che ci fa tutti fratelli in Cristosenza distinzione di casta e di colore, in questaFede che è cattolica, di tutto il mondo, e cheabbraccia tutte le creature. Gli Hindù tendonosensibilmente al Vangelo .

La messe è biondeggiante e sta a noi il fartrionfare la grazia di Dio . I poveri Paria cistendono le mani ed implorano il nostro aiutofraterno. Quanto mai sarebbero felici questifanciulli se potessero sedere qualche ora delgiorno in una capanna ad imparare a leggereed a scrivere, ad apprendere i rudimenti dellaReligione! Ma per educare al fervore dellavita cristiana tutte queste nuove reclute è as-solutamente necessario fondare delle scuolettenei centri principali e disporre di buoni cate-chisti indigeni. Ci raccomandi quindi alla ca-rità dei buoni affinchè possiamo avere i mezziper iniziare la scuola almeno nei tre villaggi

principali .Iddio retribuirà am-

piamente chi darà il suocontributo per la reden-zione dei Paria, perchèper essi Gesù Cristo cidice: « Ciò che avretefatto per uno di questimiei piccoli l'avete fattoa me » .

Con affettuoso osse-quio

suo in G . C .

Saharaupur, 4 - VI - 1 939 .

Sac. U . MAROCCHINO,Missionario Salesiano.

Crociata missionaria

Borse complete .

Borsa MARIA AUXILIUM CHRISTIANORUMORA PRO ME, a cura di Ferrara Margherita .

Borsa MARIA AUSILIATRICE (26a.) - Sommaprec . : 19089,30 - Devoto Luisa, 5o - MariaMinatelli, 30 - Pardo Prof. Michele, 150Morei Angela, 5 - I. G ., 100 - I. M. I ., 30 -Lupi M. Cesarina, 5c -- Dadone Giovanna,Cuneo, a compimento, 495,70 -Tot . L. 20.000 .

Borse da completare.

Borsa MARIA AUSILIATRICE (27a) - DadoneGiovanna, 109,10 -- Casè Virginia, offerte varieraccolte, 1164 -- Tot. L . 1273,10 .

Borsa MARIA AUSILIATRICE E SAN GIO-VANNI BOSCO (6a) - Somma prec.: 16237 -Carlini Nicola, 10 Maestre Baldizzone, 5o -Can. Raffaele Basti, 25 - Pluto Antonio, io -Moizo Francesca, 100 - Zannoni Aurora, 25 -Tot. L . 16457 .

Borsa MARIA AUSILIATRICE E S. GIO-VANNI BOSCO, a cura di G. M. D. in memo-ria e suffragio ai mamma e babbo -- 1° versa-mento L. 15 .000 .

Borsa MAMMA MARGHERITA (30.) - Sommaprec . : 1815,75 - Una mamma, 2o - Tot. L .1835 .75 .

Borsa MARGOTTI STEFANIA ED ELENATURBIL, a cura di Angiolina Ferroglio De Gio-vanni - Somma prec . : 1086o -- Ricavo di unavendita, 2000 -- Tot. L. 1286o .

Borsa MADONNA DI LOURDES - Sommaprec . : 1471,55 - Can. Raffaele Abbatangelo,100 - Tot. L. 1571,55 .

Borsa MADONNA DEL CARMINE - Som-ma prec . : 227,59 - G. C. Clusone, 15 - Tot .L. 242,50 .

Borsa MEMI VIAN, a cura della parrocchia diS. Agostino in Milano -- Somma prec .: 7300 -L. F. S. Rozzano, 2700 - Tot. L . 10.000 .

Borsa PEDUSSIA DON LUIGI - Somma prec . :4563,35 - Raccolte fra i Cooperatori e le Coope-ratrici della diocesi di Volterra, rooo - Tot.L. 5563,35 .

Borsa PERARDI CAV. LUIGI, CAPITANODEGLI ALPINI - Somma prec .: 2700 - B .G. D. lo -- Tot. L . 2710 .

Borsa REGINA DI MONDOVÌ (2a) - Sommaprec . : 4380,70 - N. N. in memoria di DanniGiovanni, 100 - Tot . L. 4480,70 .

Borsa RICALDONE DON PIETRO (4a) - Sommaprec . : 2667,30 - Laura Fivizzoli, 10 - TeresaBarberis, 20 - Deni, in memoria di Don PaoloUbaldi, 5o - Tot . L. 2747,30 .

Borsa SAVIO DOMENICO (4a) - Somma prec. :11562,30 - Perrucci Cosimo, 697 - CarattiGiuseppina, 10 - Gay Giacomo, 20 - Tot .L. 12289,30 .

Borsa SOLARO DON GAETANO, a cura dialcuni parrocchiani di Airuno - Somma prec . :2990 - Panzeri Carla, 350 - Tot . L. 3340 .

Borsa S . GIOVANNI BOSCO (5a) -- Sommaprec . : 1205 -- Una mamma, 110 - GiuffridaGioacchino, 5 - Lodati Luisa, 50 - ConiugiAlbano, 5o - Rina e Giulio Rigoletto, 20 --Virginia Del Prato, 10 - Tot. L . 1450 .

Borsa S. GIOVANNI BOSCO, a cura di C . 1 .- Somma prec .: 9000 -- Nuovo versamento,1900 --- Tot. L . 10 .000 .

Borsa S. FRANCESCO DI SALES (2a.) - Sommaprec . : 10064 - Lami Anita, 200 - Tot. L . 10264 .

Borsa S . CUORE DI GESU CONFIDO IN VOI(3a) - Somma prec . : 8761 -- Matteoda Andrea,10 -- Grossi Clementina, 50 - Zani Pietro,6 --- Raimondi Maria, 5 - Tot . L. 8832 .

Borsa S . GIUDA TADDEO - Somma prec . .7313 - Rocco Luciano, 50 - Malvina Gorza,5 - Tot . L. 7368 .

Borsa S. GIUSEPPE (3a) - Somma prec . : 17592- Pala Peppina, 20 - Suman Giuseppe, 20 -Bevilacqua Pietro, lo - Tot. L . 17642 .

Borsa S. GIUSEPPE BENEDETTO COTTO-LENGO - Somma prec. : 125 - Leonatti Emi-lio, io - Tot. L . 135 .

Borsa S. VALERIO - Somma prec .: 3410Candera Alessandrina, io - Tot . L. 3420 .

Borsa VERSIGLIA E CARA VARIO - Sommaprec . : 11613,50 -- Picone Anna, so - Tot .L. 11623,50.

(Segue) .

NECROLOGIOSalesiani defunti .

VOSTI D. SAMUELE, sac. da Gerra Verza-sca (Svizzera - C. Ticino, † a Torino il 12-

-VIII-1939a 6,5 anni di età.A 24 anni sentì la vocazione salesiana e, deposta

la carica di Sindaco del paesello natìo cui l'avevaeletto la stima dei compaesani, ordinate le sue cose,entrò come aspirante nel nostro Istituto di Valsa-lice . Ricevuto l'abito ecclesiastico dal Servo di Dio

D. Michele Rua, fu dallo stesso Successore di S. Gio-vanni Bosco chiamato ancor chierico alla Segrete-ria del Capitolo Superiore nella Casa Madre overimase dal 1902 fino alla morte, succedendo a DonLago nella direzione della Segreteria stessa e te-nendo contemporaneamente l'Amministrazione delBollettino Salesiano e l'ufficio di propaganda . Or-dinato sacerdote nel 1908, trovava conforto alle fa-tiche dell'umile quotidiano lavoro nell'esercizio delsacro ministero e nell'apostolato fra i giovani delprimo Oratorio festivo che l'avevano acclamato an-cor chierico primo Assistente Ecclesiastico del Cir-colo Auxilium, alla fondazione . Pei giovani degliOratori fondò e sostenne per parecchi anni la pub-blicazione dei graziosi foglietti settimanali Per la

Gioventù . Nel 1918 fondò nel Circolo « Auxilium »,la sezione « Charitas » per l'assistenza ai soci delCircolo ed ai giovani oratoriani bisognosi . Zelan-tissimo delle opere missionarie fondò la Pia Asso-ciazione «Gioventù Missionaria» ottenendole l'ere-zione canonica e preziose indulgenze . Viveva di pietàeucaristica, di mortificazione, di abnegazione, di la-voro, di apostolato . Aveva l'arte di compiere i piùduri sacrifizi senza farli apparire. La S. Messa, laMadonna, D . Bosco, l'Oratorio e i poverelli furonoi suoi grandi amori . Sempre umile, sempre con-tento, tutto rapito in Dio nella preghiera e nel la-voro, con ammirabile rassegnazione ed abbandonoin Dio accettò il lento processo dell'encefalite chelo condusse alla tomba e che gli cagionò negli ul-timi giorni, com'egli ebbe a dire ad un confratello :« una sofferenza che non si può esprimere e che solola fede e l'amore a Gesù Crocifisso rende tollera-bile » .MOTTER BENIAMINO, coad . da Tenna

(Trento), † a Villa Colón (Uruguay) il 15 -VI - 1939a 8o anni di età .

In età matura sentì la vocazione salesiana e, par-tito per le Missioni con Mons. Costamagna, vispese le sue migliori energie con grande spiritodi sacrificio .VANOLI D. ENRICO, sac. da Valdomino di

Luino (Varese),

a Messina (Istituto S . Luigi)il 24-VII-1939 a 64 anni di età .

Alla morte del padre potè seguire la sua voca-zione tenacemente contrastata e raggiungere il sa-cerdozio per prodigare alle anime tutto il suo zelonella cura pastorale .

SAXLER D. MATTIA, sac. da Darscheid (Ger-mania),

a Santa Rosa (R . Argentina) il 25-V-1939a 64 anni di età .

Cominciò il suo ministero sacerdotale fra i co-loni di lingua tedesca della Pampa Argentina elo continuò con zelo nella direzione della Casa diMissione di S . José e nella parrocchia di SantaRosa .TOMASSI FRANCESCO, coad. da Palestrina

(Roma), † a Corigliano d'Otranto (Lecce) il 25-VII--1939 a 59 anni di età .VANZO DOMENICO, ch. da Solagna (Vi-

cenza),

a Piossasco (Torino) il 3 1-V - 1939 a 22anni di età .

Cooperatori defunti :CAN. ADOLFO LENCI

a Marlia (Lucca)il 18-VI u . s .

Pio e zelante sacerdote, era fervido ammiratore ecooperatore delle Opere Salesiane e nutriva unagrande divozione a S . Giovanni Bosco .NOBILDONNA GIUSEPPINA DE CASTRO

dei Conti di Lemos .Anima eletta, sensibile ad ogni opera buona, esten-

deva la sua carità alle Opere salesiane e viveva lo

spirito di S . Giovanni Bosco nella pietà, nella curadella famiglia, nell'esercizio dell'apostolato .

LOSS ALBINO

a Imer (Trento) il 19-VI u . s .Fervente cristiano e laborioso operaio, educò la

famiglia alla pietà eucaristica e fu lieto di offrire duefiglioli alla Società Salesiana .

ZAMPESE LUCIA † a Sesto al Reghena (Udine)l'11-VI u. s.

Devotissima di Maria Ausiliatrice e di S . Gio-vanni Bosco, seppe educare cristianamente tutta lafamiglia, e fu benedetta dal Signore colla voca-zione di un figlio alla Società Salesiana .

ZANETTI CELESTINA ved. SURACI † a Ba-golino (Brescia) il 27-VII u . s . a 58 anni .

Donna profondamente cristiana, madre esem-plare, fu ben lieta di offrire un figlio alla So-cietà Salesiana.

Altri Cooperatori defunti :

Allora Angelina, Castannito (Cuneo) - BaroneCamilla V. Lacchesi, S. Remo (Imperia) - Benve-nuti Maria, Conegliano (Treviso) - Bernasconi Bat-tista, Legnano (Milano) - Botta Agnese, Costanzana(Vercelli) - Cappello Francesco, Asnago (Como) -Castella Margherita, Diano d'Alba (Cuneo) - Ca-vallo Giovanni, Isola d'Asti (Asti) - Checcacci Luigi,Pratovecchio (Arezzo) - Cittadini Pietro, Corna (Bre-scia) - Defilippi Maria, S. Giusto can . (Aosta) -Della Sala Umberto, Terni - Diana Onofrio, DiCiano Ines, Revere (Mantova) - Diene Eleonora,Francavilla (Messina) - Fabris Vittoria, CanaleS. Bovo (Trento) - Fezzi Leopoldo, Fossa Amelia,Montecchio Maggiore (Vicenza) - Franco Chiara,Vegni (Alessandria) - Galdi Not. Cav. Pietro -Gallo Margherita, Biella (Vercelli) - Ghigliotti D .Nicolò, Serra Reccò (Genova) - Gamba Martino,Calolziocorte (Bergamo) - Gianombello Mons . Gio .Battista, Avigliana (Torino) - Locatelli Giuseppe,Selino (Bergamo) - Loss Albino, Imer (Trento) -Luise Ermenegildo, Salboro (Padova)- MaddalenaFrancesca, Altamura (Bari) Manazza Rosa, Cassol-novo Molino (Pavia) - Mantovani Evaristo, Stuffione(Modena) - Marengo Prof. Giacinto, Edolo (Bre-scia) - Neri Clotilde, Barbiano (Ravenna) - Palme-rini Noemi, Assisi (Perugia) - Patta Teresa, Ortueri(Cagliari) - Piazza D . Celestino, Riva sul Garda(Trento) - Piazza Margherita, Noventa di Piave (Ve-nezia) - Pinto Lucia - Pistone Umberto, Baro(Aosta) - Rodinò Salvatore, Gioiosa ,ionica (ReggioCal .) - Rosati Maria ved. Maitilasso, Troia (Foggia)- Saettone Domenico, Trino (Vercelli) - Scavino Ca-terina, Diano d'Alba (Cuneo) - Scopelliti Not . An-tonino, Catona (Reggio Cal .) - Sgargi Guglielmino,Bariceila (Bologna) - Stoppa Antonia, S. Potito(Ravenna) - Tapparo Giuseppe, S. Giusto Cana-vese (Aosta) - Tricarico D. Vincenzo, Troia (Fog-gia) - Zavarise Rosa, Monselice (Padova) - Zecchi-nato Angelina, Salboro (Padova) .