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frammenti PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE “ AMICI DEL MUSEO DEI FOSSILI E DELLE AMBRE” ANNO I - N.1 APRILE/GIUGNO 2010 Q uesto foglio nasce per una semplice ma importante esigenza: informare i nostri soci sull’attività dell’Associazione. Ci è sembrato giusto mantenere un contatto costante con chi, dopo la tessera, non sempre è in grado di conoscere le iniziative messe in campo per la realizzazione del programma. Per questo abbiamo già attivato il sito www.ambrefossili.org per quelli che amano navigare sul web. La comunicazione esterna e quella interna, diventano così uno strumento unico, indispensabile per il lavoro del gruppo e per i soci che lo sosten- gono.Grazie all’impegno del compianto sindaco Gianni Ammirati e dei donatori Emiliana Santoli e Alberto Tanfi per i fossili, Mariangela Coccato e Ezio Anto- nucci per le ambre, San Valen- tino ha un proprio museo di livello scientifico internazionale. Gestire un Museo non è semplice, ci stiamo provando e a due anni di distanza, alcune cifre ci confortano: 1.782 visitatori lo scorso anno, 284 studenti e 102 tesserati. Non sono an- cora grandi cifre, ma mantenerle e migliorarle non sarà semplice. Questo sarà il nostro impegno per quest’anno e “frammenti” dovrà aiutarci a rea- lizzarlo. Useremo un linguaggio semplice, comunicativo, senza nessuna pretesa scientificità, ma senza dimenticare il rigore delle fonti, dei documenti, dei dati, delle competenze. Idee a confronto, senza paura delle differenze, in una parola, “frammenti”, di storia, cultura, tradizioni, scienza, che siano parte del territorio di San Valentino. “L’impegno, la passione e la voglia di stare insieme, sono i ”frammenti” che caratterizzano il lavoro di tutti voi, questo ennesimo sforzo ne è una testimonianza. A noi amministratori non resta che continuare a collaborare per sostenervi nelle vostre iniziative.” Ci ha dichiarato il sindaco Angelo D’Ottavio. g.b. L’Associazione e SanValentino LE IDEE DI LEONARDO E LA GEOLOGIA Non ci crederete, ma Leonardo da Vinci si è occupato anche di fossili. Anzi a ra- gione, può essere considerato il precur- sore della moderna paleontologia, la scienza che si occupa dello studio dei fossili, per indagare sul passato geologico degli esseri viventi e dell’ambiente in cui vivevano. La modernità di Leonardo non è tanto nelle conclusioni, quanto nel metodo impiegato, che parte dall’osservazione ac- curata del fenomeno. Purtroppo, nella storia della Geologia le idee di Leo- nardo non ebbero il suc- cesso che meritavano: i suoi manoscritti, sono stati ritrovati solo dopo oltre tre secoli, quando ormai la geologia era divenuta una scienza, scoprendo in altro modo, le stesse idee di Leonardo. Un esempio recentemente scoperto di que- sta capacità di osservazione e anticipa- zione di future scoperte scientifiche è il primo esempio di raffigurazione con il criterio scientifico di alcuni strati di terra, che si trova nel quadro di “Sant’Anna, la Madonna e il bambino con l’Agnello”. AMBIENTE & TERRITORIO La Majella come le Bahamas Tra gli scopi della nostra Associa- zione c’è lo studio scientifico del territorio, l’analisi dei suoi caratteri geologici e morfologici. Cercheremo di raccontare la storia della Majella, come si è formata, quali organismi l’hanno abitata, per abituarci a co- noscerla più da vicino. Grazie all’analisi dei fossili presenti nelle rocce della Majella, è stato pos- sibile ricostruire lo scenario geolo- gico del passato che oggi ritroviamo modificato dai movimenti della cro- sta terrestre e dagli agenti meteoro- logici. Fare una passeggiata in que- sto territorio significa camminare sul fondo di antichi paesaggi marini in cui si formarono lagune blu e sco- gliere abitate da pesci, coralli, spu- gne, ricci di mare, persino squali nell’area di Lettomanoppello. Le rocce della Majella si sono formate circa 100 milioni di anni fa. In par- ticolar modo le formazioni geologi- che della porzione più a nord della nostra montagna (Vallone di Santo Spirito) si sono formate in un am- biente simile all’attuale barriera di cultura, scienza, storia del territorio di San Valentino in A.C.

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f r amment iPERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE “ AMICI DEL MUSEO DEI FOSSILI E DELLE AMBRE”

ANNO I - N.1 APRILE/GIUGNO 2010

Questo foglio nasce per una semplice ma importante esigenza: informare inostri soci sull’attività dell’Associazione. Ci è sembrato giusto mantenereun contatto costante con chi, dopo la tessera, non sempre è in grado di

conoscere le iniziative messe in campo per la realizzazione del programma. Perquesto abbiamo già attivato il sito www.ambrefossili.org per quelli che amanonavigare sul web. La comunicazione esterna e quella interna, diventano così unostrumento unico, indispensabile per il lavoro del gruppo e per i soci che lo sosten-gono.Grazie all’impegno del compianto sindaco Gianni Ammirati e dei donatoriEmiliana Santoli e Alberto Tanfi per i fossili, Mariangela Coccato e Ezio Anto-

nucci per le ambre, San Valen-tino ha un proprio museo dilivello scientifico internazionale. Gestire un Museo non è semplice, cistiamo provando e a due anni di distanza, alcune cifre ci confortano:1.782 visitatori lo scorso anno, 284 studenti e 102 tesserati. Non sono an-cora grandi cifre, ma mantenerle e migliorarle non sarà semplice. Questosarà il nostro impegno per quest’anno e “frammenti” dovrà aiutarci a rea-lizzarlo. Useremo un linguaggio semplice, comunicativo, senza nessunapretesa scientificità, ma senza dimenticare il rigore delle fonti, deidocumenti, dei dati, delle competenze. Idee a confronto, senza pauradelle differenze, in una parola, “frammenti”, di storia, cultura,tradizioni, scienza, che siano parte del territorio di San Valentino.“L’impegno, la passione e la voglia di stare insieme, sono i ”frammenti”che caratterizzano il lavoro di tutti voi, questo ennesimo sforzone è una testimonianza. A noi amministratori non resta checontinuare a collaborare per sostenervi nelle vostre iniziative.”Ci ha dichiarato il sindaco Angelo D’Ottavio. g.b.

L’Associazionee SanValentino

LE IDEE DI LEONARDOE LA GEOLOGIANon ci crederete, ma Leonardo da Vinci siè occupato anche di fossili. Anzi a ra-gione, può essere considerato il precur-sore della moderna paleontologia, lascienza che si occupa dello studio deifossili, per indagare sul passato geologicodegli esseri viventi e dell’ambiente in cui

vivevano. La modernità diLeonardo non è tanto nelleconclusioni, quanto nelmetodo impiegato, cheparte dall’osservazione ac-curata del fenomeno.Purtroppo, nella storia dellaGeologia le idee di Leo-nardo non ebbero il suc-cesso che meritavano: isuoi manoscritti, sono statiritrovati solo dopo oltre tresecoli, quando ormai lageologia era divenuta unascienza, scoprendo in altro

modo, le stesse idee di Leonardo. Unesempio recentemente scoperto di que-sta capacità di osservazione e anticipa-zione di future scoperte scientifiche èil primo esempio di raffigurazione con ilcriterio scientifico di alcuni strati di terra,che si trova nel quadro di “Sant’Anna,la Madonna e il bambino con l’Agnello”.

AMBIENTE & TERRITORIO

La Majella come le BahamasTra gli scopi della nostra Associa-zione c’è lo studio scientifico delterritorio, l’analisi dei suoi caratterigeologici e morfologici. Cercheremodi raccontare la storia della Majella,come si è formata, quali organismil’hanno abitata, per abituarci a co-noscerla più da vicino.Grazie all’analisi dei fossili presentinelle rocce della Majella, è stato pos-sibile ricostruire lo scenario geolo-gico del passato che oggi ritroviamomodificato dai movimenti della cro-sta terrestre e dagli agenti meteoro-

logici. Fare una passeggiata in que-sto territorio significa camminaresul fondo di antichi paesaggi mariniin cui si formarono lagune blu e sco-gliere abitate da pesci, coralli, spu-gne, ricci di mare, persino squalinell’area di Lettomanoppello. Lerocce della Majella si sono formatecirca 100 milioni di anni fa. In par-ticolar modo le formazioni geologi-che della porzione più a nord dellanostra montagna (Vallone di SantoSpirito) si sono formate in un am-biente simile all’attuale barriera

di cultura, scienza, storia del territorio di San Valentino in A.C.

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frammenti “Amici del museo dei fossili e delle ambre”

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particolarmente nella civiltà micenea enei secoli successivi tra le popolazioniitaliche preromaniche, soprattuttoEtruschi, Veneti, Piceni, Latini,Enotri, nonché nelle coloniedella Magna Grecia dove frequenti sonoi ritrovamenti nei corredi funeraridi collane, monili e amuleti in ambra.Come oggetto prezioso raggiungeil massimo del valore in età romanaquando, racconta Plinio il Vecchionella sua Naturalis Historia”,“il prezzo di una statuetta in ambra,per quanto piccola, poteva superarequello di uno schiavo in buona salute”o quando Nerone, grande estimatoredell’ambra, inviò una spedizionenell’area baltica per procurarsene

ingenti quantità destinate ad adornareun anfiteatro. Con la caduta dell’ImperoRomano d’Occidente e in un’Europasconvolta dalle migrazioni barbarichel’ambra venne commercializzata via ma-re dai Normanni e dai Vichinghi e viaterra dagli Svedesi che si spinsero fino aiterritori sotto il controllo dei bizantini edegli arabi. La forte diminuzione delcommercio transeuropeo dell’ambra siprotrasse per secoli anche perché nelMedioevo i cavalieri dell’OrdineTeutonico posero sotto il loro controllotutta l’area di produzione tra i fiumiOder e Neva, imponendo il monopoliosull’estrazione, sulla lavorazione e sullacommercializzazione dell’ambra e fina-lizzandone la lavorazione unicamentealla realizzazione di rosari. Chi venivasorpreso in possesso di ambra destinataad altri scopi rischiava l’impiccagione.Riprese l’interesse per l’ambra nel XVIIsecolo, in epoca barocca, con la moda dioggetti e monili molto elaborati. Nel1701, su commissione di Federico Idi Prussia iniziarono i lavori per

la realizzazione della “Sala d’Ambra”,una stanza rivestita con circa 100.000pezzi d’ambra intagliata.Terminata nel1712 e donata da Federico Guglielmo Idi Prussia allo Zar Pietro il Grandenel 1716, venne installata nelpalazzo Ekaterininskij a Carskoe Selonei pressi di San Pietroburgo.Scomparsa durante la seconda guerramondiale, forse trafugata dalle SS, èstata ricostruita sulla base di fotografiedel 1930. Ancora oggi l’ambra è partico-larmente apprezzata per la varietà deicolori, la trasparenza, il calore al tatto esoprattutto per un fascino rimasto inal-terato nel tempo. Nei Paesi Baltici, dovei gioielli in ambra sono parte del patri-monio di famiglia e l’ambra è considera-ta preziosa quanto l’oro, non è insolitoimbattersi in venditori che perpromuovere la loro merce sostengonoche: “zoloto - eto ljuks dlja mnogich,jantar’ – eto privilegija dlja nemnogich”(l’oro è un lusso per molti, l’ambraè un privilegio per pochi”.

A cura del Comitato Scientifico

Un valorenel tempo

SCIENZA

AL MUSEO CON IL GELATOSe andiamo da Antonio a prenderci un gelato, tra i tanti gusti che hanno fatto ilsuccesso della Gelateria di San Valentino, ce n’è uno speciale, il gelato all’Ambra,crema di caramello con salsa di cioccolato e sfogliatine di mandorle. E poi al Museo.

VISITE SUL TERRITORIOStiamo preparando un programma di visite ai musei e luoghi di interesse scienti-fico, storico e religioso nella nostra provincia e fuori, magari poco conosciuti, macertamente di notevole interesse culturale. A portata di auto e “fuori le mura”, ladomenica mattina, con pranzo compreso. L’iniziativa è aperta a tutti, e per maggio-ri dettagli si può visitare il nostro sito: www.ambrefossili.org

Eurimaco un monile addur si feced’oro e intrecciato d’ambra, opra dainsigne mastro sudata, che splendea

qual sole”. (Odissea XVIII, 363-365)È Omero a citare per la prima voltal’ambra nella letteratura, considerandolacome oggetto di valore degno di unaregina. Conosciuta da millenni nell’Euro-pa settentrionale ed apprezzata per il fa-scino dei suoi colori e della sua traspa-renza ma anche per le presunte proprietàterapeutiche o per le sue virtù magiche, sidiffuse come importante mercedi scambio in tutta l’area mediterranea,

Manufatti in simetiteAmbra di provenienza siciliana,forse la più rara e pregiata al mondo,sicuramente la più costosa

TRADIZIONI

Venerdì Santoa SanValentinoLa Processione del Venerdì Santo a S.Valentino ha un

carattere molto particolare perché ha lo schema diun'antica Sacra Rappresentazione. Le processioni

sono in realtà due, la prima che accompagna il CristoMorto e la seconda che accompagna l'Addolorata,disperata per la sorte del Figlio.“ La Madònne vä cercànneGgiusu-Crîste”. Nella prima si nota la presenzadei ciaciarûtte, residuo degli antichi cortei penitenzialidel Medio Evo. Se poi si osserva lo svolgimento di tutta

la cerimonia, si noterà che nei pressi dell'antica Porta di S.Nicola, avviene una cosa particolare: la Madonnasi avvicina alla processione del Cristo e incontra prima S.Giovanni e poi il Cristo. La statua di S.Giovanniregge in mano un fazzoletto bianco e il suo viso è rivolto a sinistra. Quando questa statua si troveràalla porta, guarderà appunto verso sinistra da dove proviene la Madonna. Secondo gli anziani,essa porta il fazzoletto bianco perché:“Quànde San Giuwànne à ngundräte la Madònnej’à däte lu fazzòle p’assucàrese le làcreme.”. Quindi è S.Giovanni che annuncia a Maria la mortedel figlio e cerca di consolarla. Poi c'è l'incontro con il Cristo descritto da alcune strofe di un canto, da dueanziani, Assunta Pascetta e Nunzio Federico . Nelle parole di questo canto è riassunto il significato dellaprocessione. Il rituale, come si vede, è rimasto quasi intatto ma il significato si è andato sempre di piùperdendo. In una intervista a Don Antonio Natarelli, egli confermò punto per punto i vari passaggi dellaprocessione e il loro significato. Di particolare nota poi, è il Miserere che ha delle parti simili a quello piùfamoso di Chieti di Saverio Selecchi, ma non è uguale in quanto ha una struttura più arcaica. Sarebbebuona cosa che questi significati non si perdessero e che venissero rispettati tutti i particolari del rito,senza stravolgerli, in modo tale da non perdere un evento così significativo per la nostra gentee per tutti coloro che da fuori volessero assistervi. Anche questa è storia, al pari dei monumenti e dellevicende che hanno interessato le nostre popolazioni, la loro conservazione è un dovere di tutti.

Alla pòrte ca ci’arrevätei san Giuwànne ca l’à ngundräteVàje truwànne lu mio figliólepe tèrre i pe mare i nun l’aritróveBèlla Màtera dellu mònnelu tuo figlióle nun à ritòrneJi te la dînghe la trêsta nuwèllecrucefessäte è la càrna bbèllePjàgne Maria i nun se cunzólede stu mònne lu grànde dulóre

Alla porta è arrivatae San Giovanni ha incontratoVado cercando il mio caro figlioloper terra e per mare e non lo ritrovoBella Madre del mondoil tuo figliolo non ha ritornoIo te la do la triste novellacrocifissa è la carne bellaPiange Maria e non si consoladi questo mondo il grande dolore

corallina e alle scarpate marine, mentre il settore più a sud (Palena) è formato darocce di mare meno profondo (piattaforma carbonatica), simile all’attuale maretropicale delle Bahamas.In centinaia di milioni di anni i fondali marini si sono dap-prima formati e poi sollevati (a partire dagli ultimi cinque milioni di anni), dandoorigine alle dorsali carbonatiche (di calcare) come quella della Majella e del Mor-rone. Subito dopo l’emersione di queste terre, l’erosione, dovuta alle acque su-perficiali al vento e al ghiaccio, ha modellato e creato, come un abile scalpellino,lo splendido paesaggio che oggi osserviamo.

! la Majella come le Bahamas

ALLA RICERCA DELLE NOSTRE RADICIVolete conoscere chi abitava a San Valentino o posse-

deva “stabili” nel 1775 ? Chi erano i residenti o i “forestieri”? Qualierano le chiese, i monasteri e i “luoghi pij”? Quanto pagavano di tasse? I co-

gnomi più antichii? Si può consultare il Catasto onciario di San Valentino, una stra-ordinaria miniera di informazioni storiche e sociali, una fotografia delle famigliedel nostro paese nel settecento, conservato nell’Archivio storico del Comune. Per-ché non farne una preziosa pubblicazione, alla ricerca delle nostre radici?

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frammenti “Amici del museo dei fossili e delle ambre”

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enti APRILE

SETTIMANADELLA CULTURA

Si svolgerà dal 16 al 25aprile, la XII Settimana dellaCultura 2010. Su iniziativadel Ministero dei Beni Cul-turali, si potranno visitaregratuitamente, per diecigiorni, tutti i luoghi statalidell’arte, monumenti, mu-sei, aree archeologiche, ar-chivi, biblioteche con eventidiffusi su tutto il territorio.Gli Amici del Museo hannoaderito all’iniziativa e incollaborazione con l’Ammi-nistrazione comunale diSan Valentino, organizze-ranno due manifestazioniper sabato 17 e domenica25 nel cortile del palazzoOlivieri con ingresso gratui-to al Museo.Un’occasione imperdibileper avvicinarsi alla più gran-de ricchezza del nostroPaese: il nostro patrimonioartistico e culturale

STORIA & CULTURA

Il Monastero di Santa Maria delle Grazie (…) situato nella terra di San Va-lentino (…) fu eretto e fondato l’anno 1595 dal Padre Vincenzo da Canta-lice”.Con queste parole si apre la relazione inviata al vicario generale

dell’ordine degli Agostiniani nel 1650. Si tratta, per ora, del documento piùantico relativo al convento di San Nicola di cui si è a conoscenza,contenente una descrizione della struttura dell’edificio e delle personeche vi erano ospitate, un elenco relativo ai terreni possedutidal monastero e alle spese di gestione. L’ordine agostiniano,istituito nel 1256, si diffuse rapidamente in tutta Europa.Tra i suoi appartenenti, una delle figure più noteè quella di San Nicola da Tolentino, punto di riferimentodi una grande devozione molto radicata anchea San Valentino. La presenza degli agostiniani sul territorio,protrattasi per più di due secoli, è riscontrabile ancheattraverso le visite pastorali e il catasto onciario di SanValentino, risalente al 1775. Nella seconda metàdell’ottocento l’ordine venne soppresso per effettodelle leggi napoleoniche, a seguito delle quali la chiesa fuceduta al comune e l’edificio del convento vendutoa privati. I due passaggi sono testimoniati da un verbaledi cessione della chiesa (1868), completo di un elenco deimobili e degli arredi presenti all’interno della stessa, e dauna delibera di giunta municipale (1885) nella quale MicheleOlivieri, fratello del celebre colonnello Silvino, risulta essereproprietario dell’ex convento. Dall’unione di Michele con Leocadia deCambacérès, vedova di Silvino, nacque Delfina Olivieri de Cambacérès(1874-1897), la quale ricevette l’istruzione tipica dei giovani aristocraticidell’epoca, viaggiò in Italia e in Europa e soggiornò a San Valentino,pressoil palazzo che le fu dedicato in seguito alla sua prematura scomparsa.

Da fràVincenzoda Cantalice a Delfina Olivieri

de Cambacérès

Non c’è dub-bio che lav i c e n d a

storica di Mar-gherita d’Austriasusciti ancorauna umana com-prensione. Figlianaturale di Carlo V, nasce alla fine diluglio del 1522 ad Audenarde, neiPaesi Bassi, e fu spesso al centro digrandi eventi uscendone sempresconfitta. Fu data in sposa a soli 14anni ad Alessandro de’ Medici, uc-ciso l’anno dopo. E così Margheritasposa Ottavio Farnese, nipote delPapa Paolo III e viene nominata dalfratello Filippo II, governatrice deiPaesi Bassi nel 1559. Nonostante il

Muratori la lodiper la capacità diben governare edi provvederealla “felicità deisudditi”, Marghe-rita ritorna me-stamente in

Italia nei feudi abruzzesi ereditati daiMedici e dai Farnese. Il Contado diSan Valentino è stato acquistato daMadama il 3 febbraio 1583, docu-mentato dal manoscritto “Atti di Ba-cucco(l’attuale Arsita) del 1617”, nelquale si descrive così San Valen-tino:”posta su un colle, è cinta di mu-raglie e funge da fortezza tra laMajella e l’Adriatico. Bagnata daifiumi Orta, Pescara e Lavino, ricco di

trote, produce vino, olio e seta per4.000 ducati l’anno. Vi è praticata lacaccia e la pesca. Ha 234 fuochi.L’Università è retta dal Camerlengo,quattro massari ed un Consiglio didodici. Vi sono tre notai ed un dot-tore in legge e possiede un trappeto,tre osterie, quella di dentro, quellade bascio e quella di mezzo, due mu-lini sul Lavinio nel Casale di Cusanoe un forno in Abbateggio”. Non èsemplice dare un giudizio sull’ope-rato di Margherita d’Austria, ancorauna volta le circostanze politiche nonle furono favorevoli, ma l’Abruzzo ledeve riconoscenza per averne ritar-dato l’emarginazione culturale e so-ciale che lo travolse dopo la suamorte avvenuta ad Ortona nel 1586

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MADAMA

IN REDAZIONE: Rolando Aloisio, Dario Catalano, Gianni Caudullo, Danilo Ciccotelli,Violetta De Luca, Luca Di Fabio, Stefania Di Primio, Agnese Federico, Silvio Pascetta.

PERSONAGGI