Anno 7 N 31 Sud E enti 16 giugno 2014 · I CORSI di formazione ... e Lucania Sud, Francesco...

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Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 Sud E enti CAMPANIA | PUGLIA | BASILICATA | CALABRIA | SICILIA www.bcccilentoelucaniasud.it Banca del Cilento e Lucania Sud Società Cooperativa per Azioni Iscritta nell’Albo delle Banche col n. 5042 Sede Sociale, Presidenza e Direzione: Via A.R. Passaro, 84078 Vallo della Lucania(SA) Tel: 0974/717911 Fax: 0974/717920 mail [email protected] © 2014 Bilancio economico: la Contabilità Sociale La Banca ha creato valore a favore di diversi portatori di interessi (stakeholders), contribuendo alla crescita dei soci, dei clienti, dei collaboratori e dello sviluppo del territorio locale e nazionale (art. 2 dello Statuto Sociale). Tutto questo ha una rappresentazione sistematica attraverso la CONTABILITÀ SOCIALE, ovvero l’analisi del conto economico riclassificato secondo la logica del VALORE AGGIUNTO che resta alla comunità sociale. Il valore aggiunto emerge come differenza tra il valore della produzione e il costo della produzione, ovvero gli oneri sostenuti per realizzare la produzione stessa. Settimanale Anno 7 N ° 31 Lunedì 16 giugno 2014 Realizzazione editoriale a cura di New Business Media Srl Il 50,8% delle strutture formative ha ampliato la propria offerta SCENARI / La maggior parte degli organismi formativi ha effettuato rilevazioni sui fabbisogni professionali delle aziende del territorio Il sistema “regge” l’impatto con la crisi economica Molte e diversificate le attività del settore, secondo i dati emersi dalla recente indagine campionaria Isfol-Ofp 670 mila GLI STUDENTI che hanno frequentato i corsi finanziati con fondi pubblici, a fronte di 330 mila preparati con quelli privati 63 mila I CORSI di formazione professionale realizzati ogni anno nel nostro Paese I l sistema della formazio- ne professionale in Italia mostra una discreta capaci- tà di reazione mantenendo adeguati livelli di qualità dei servizi, nonostante i pesan- ti effetti prodotti dalla crisi economica. Questi i risultati emersi dalla recente Indagine campionaria Isfol-Ofp (Of- ferta di Formazione Profes- sionale). Ma vediamo, nello specifico, le attività effettuate. Nel nostro Paese si realizzano ogni anno 63 mila corsi di for- mazione professionale, di cui 40 mila corsi finanziati con fondi pubblici dalle Regioni e 23 mila con fondi privati dalle imprese o dai fondi in- terprofessionali. A loro volta, gli allievi raggiungono il rag- guardevole numero di un mi- lione, di cui 670 mila formati attraverso i corsi finanziati con fondi pubblici e il resto (12,1%). Per quanto riguarda le procedure adottate in ma- niera sistematica per la rea- lizzazione di analisi dei fabbi- sogni, la maggior parte delle strutture formative (61,4%) ha dichiarato di effettuare ri- levazioni riguardo le esigenze professionali delle aziende del territorio. Tale approccio è particolarmente diffuso tra le strutture dislocate nel Centro (65,7% di quelle totali) e nel Sud Italia (61,7%). In aggiun- ta o in alternativa a una rela- zione più diretta con il tessuto imprenditoriale, il 51,5% dei rispondenti ha affermato di utilizzare soprattutto indagini svolte dagli attori istituzionali. Solo il 20,9% delle realtà non ha adottato modalità sistema- tiche di rilevazione e analisi dei fabbisogni, valore che sale al 29,6% tra le strutture delle regioni del Nord Est. con quelli privati. Così, la quasi totalità degli organismi formativi (98%) ha reagito alla crisi in modo dinamico, adottando una o più misure ed elaborando strategie diver- sificate. Più precisamente, il 50,8% di loro ha sostenuto co- me l’azione più rilevante per contrastare la crisi sia stata quella di ampliare e differen- ziare la propria offerta for- mativa, mentre per il 27,1%, l’intervento più significativo è stato quello di ampliare le proprie reti di relazioni terri- toriali ed extraterritoriali per la ricerca di nuovi mercati o di introdurre innovazioni tecno- logico-organizzative. Ancora: a fronte del 10,4%, che ha cer- cato o avuto accesso a fonti di finanziamento specifico anti- crisi, l’8,6% ha provveduto ad aggiornare e riqualificare il proprio personale. Ben il 25% degli organismi formativi ha dichiarato di aver accompa- gnato tale scelta introducendo comunque, dal 2009, qualche tipo di innovazione: di pro- dotto o servizio (il 41,1%), organizzative (24,7%), di pro- cesso (il 22,1%) e di marketing Secondo l’Isfol-Ofp il 34,1% degli enti formativi è collocato nel Sud Italia FORMAZIONE & UNIVERSITÀ © Coloures-pic - Fotolia.com © Jérôme Rommé - Fotolia.com

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Spedizione con tariffa Posta Target Magazine

conv. naz./304/2008 del 01-06-2008

SudE enti

CAMPANIA | PUGLIA | BASILICATA | CALABRIA | SICILIA

www.bcccilentoelucaniasud.itBanca del Cilento e Lucania Sud Società Cooperativa per Azioni Iscritta

nell’Albo delle Banche col n. 5042Sede Sociale, Presidenza e Direzione: Via A.R. Passaro,

84078 Vallo della Lucania(SA)Tel: 0974/717911 Fax: 0974/717920mail [email protected] © 2014

Bilancio economico: la Contabilità SocialeLa Banca ha creato valore a favore di diversi portatori di interessi (stakeholders), contribuendo alla crescita dei soci, dei clienti, dei collaboratori e dello sviluppo del territorio locale e nazionale (art. 2 dello Statuto Sociale).Tutto questo ha una rappresentazione sistematica attraverso la CONTABILITÀ SOCIALE, ovvero l’analisi del conto economico riclassifi cato secondo la logica del VALORE AGGIUNTO che resta alla comunità sociale. Il valore aggiunto emerge come diff erenza tra il valore della produzione e il costo della produzione, ovvero gli oneri sostenuti per realizzare la produzione stessa.

Settimanale Anno 7

N° 31 Lunedì 16 giugno 2014

Realizzazione editoriale a cura di New Business Media Srl

Il 50,8% delle strutture formative ha ampliato

la propria offerta

■ SCENARI / La maggior parte degli organismi formativi ha e�ettuato rilevazioni sui fabbisogni professionali delle aziende del territorio

Il sistema “regge” l’impatto con la crisi economicaMolte e diversi�cate le attività del settore, secondo i dati emersi dalla recente indagine campionaria Isfol-Ofp

670 milaGLI STUDENTI

che hanno frequentato i corsi finanziati con fondi pubblici, a fronte di 330 mila preparati con quelli privati

63 milaI CORSI

di formazione professionale

realizzati ogni anno nel nostro Paese

Il sistema della formazio-ne professionale in Italia

mostra una discreta capaci-tà di reazione mantenendo adeguati livelli di qualità dei servizi, nonostante i pesan-ti e�etti prodotti dalla crisi economica. Questi i risultati emersi dalla recente Indagine campionaria Isfol-Ofp (Of-ferta di Formazione Profes-sionale). Ma vediamo, nello speci�co, le attività e�ettuate. Nel nostro Paese si realizzano ogni anno 63 mila corsi di for-mazione professionale, di cui 40 mila corsi �nanziati con fondi pubblici dalle Regioni e 23 mila con fondi privati dalle imprese o dai fondi in-terprofessionali. A loro volta, gli allievi raggiungono il rag-guardevole numero di un mi-lione, di cui 670 mila formati attraverso i corsi �nanziati con fondi pubblici e il resto

(12,1%). Per quanto riguarda le procedure adottate in ma-niera sistematica per la rea-lizzazione di analisi dei fabbi-sogni, la maggior parte delle strutture formative (61,4%) ha dichiarato di e�ettuare ri-levazioni riguardo le esigenze professionali delle aziende del territorio. Tale approccio è particolarmente di�uso tra le strutture dislocate nel Centro (65,7% di quelle totali) e nel Sud Italia (61,7%). In aggiun-ta o in alternativa a una rela-zione più diretta con il tessuto imprenditoriale, il 51,5% dei rispondenti ha a�ermato di utilizzare soprattutto indagini svolte dagli attori istituzionali. Solo il 20,9% delle realtà non ha adottato modalità sistema-tiche di rilevazione e analisi dei fabbisogni, valore che sale al 29,6% tra le strutture delle regioni del Nord Est.

con quelli privati. Così, la quasi totalità degli organismi formativi (98%) ha reagito alla crisi in modo dinamico,

adottando una o più misure ed elaborando strategie diver-si�cate. Più precisamente, il 50,8% di loro ha sostenuto co-

me l’azione più rilevante per contrastare la crisi sia stata quella di ampliare e di�eren-ziare la propria o�erta for-mativa, mentre per il 27,1%, l’intervento più signi�cativo è stato quello di ampliare le proprie reti di relazioni terri-toriali ed extraterritoriali per la ricerca di nuovi mercati o di introdurre innovazioni tecno-logico-organizzative. Ancora: a fronte del 10,4%, che ha cer-cato o avuto accesso a fonti di �nanziamento speci�co anti-crisi, l’8,6% ha provveduto ad aggiornare e riquali�care il proprio personale. Ben il 25% degli organismi formativi ha dichiarato di aver accompa-gnato tale scelta introducendo comunque, dal 2009, qualche tipo di innovazione: di pro-dotto o servizio (il 41,1%), organizzative (24,7%), di pro-cesso (il 22,1%) e di marketing

Secondo l’Isfol-Ofpil 34,1% degli enti formativi è collocato nel Sud Italia

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LETTERA APERTA

EventiLunedì 16 giugno 20142 Formazione & Università

“Isoci hanno approvato, in pratica all’unanimità, il

bilancio dell’esercizio 2013 e hanno manifestato pressoché unanime �ducia ai candidati indicati dal Consiglio di Am-ministrazione” così il presi-dente della Banca del Cilento e Lucania Sud, Francesco Ca-stiello, commenta l’assemblea dei soci della Bcc. “La Carta dei Valori del Credito Coope-rativo - continua il presidente Castiello - impone il massimo sforzo solidaristico a difesa del-le famiglie e delle piccole im-prese, insidiate dall’usura che si virulenta nei periodi di crisi economica. Intralciare con ca-villi e atti emulativi l’operatività della banca, chiamata a svolge-re nell’attuale congiuntura vera e propria �nanza di soccorso, signi�ca avere smarrito i valori del movimento cooperativo e più in generale il valore della solidarietà sociale”.

Successo di pubblico per la manifestazione sulla di-

gitalizzazione DIG.Eat 2014 – Save the Data (www.digeat.it) che si è svolta giovedì 22 maggio a Roma e organizza-ta da Anorc, l’Associazione Nazionale per Operatori e Responsabili della Conserva-zione digitale dei documenti.L’evento, giunto quest’anno alla settima edizione, ha regi-strato negli anni una crescita costante, �no a divenire uno degli eventi di riferimento nel settore della digitalizza-zione per la Pa e l’impresa, come chiaramente eviden-ziano i numeri dell’edizione di quest’anno: oltre 600 par-tecipanti, a cui si aggiungo-no i 100 utenti mediamente connessi in streaming; più di 80 relatori tra rappresentanti istituzionali, esponenti delle professioni, delle associazio-ni di settore e del mercato; 12 sponsor; 51 patrocini, tra i quali numerosi ministeri ed enti centrali e 16 media partner. Stimolanti le discus-sioni accese nelle otto tavole rotonde che si sono succe-dute nel corso della giornata e durante le quali molti sono stati gli spunti proposti per migliorare e accelerare la pie-

Il comparto delle costru-zioni edili è tra quelli che

si evolvono con più lentezza. “Si costruisce ancora con tec-niche artigianali e materiali antichi. Pure gli impianti, sebbene più vicini al mondo dell’innovazione, si evolvono poco. E la domotica, atteso riscatto per l’automazione degli edi�ci, sembra un’occa-sione mancata”. È l’opinione dell’ingegner Michele Ruta, ricercatore presso il labora-torio di Sistemi Informativi del Politecnico di Bari (http://sisin�ab.poliba.it) diretto dal

I buoni risultati si devono alle scelte accurate di gestione

Grande partecipazione alla manifestazione DIG.Eat 2014 Domotica e intelligenza arti�ciale: l’abitazione consapevole

Bilancio positivo, nonostante la crisi

La digitalizzazione per Pa e imprese Se questi muri potessero parlare

na e corretta digitalizzazione dei processi documentali, tra i quali emergono in partico-lare: la necessità di sviluppa-re un adeguato processo di conservazione degli atti e dei fascicoli informatici conside-rato l’imminente avvento del Processo Civile Telematico, l’importanza del ruolo dei Re-sponsabili della Conservazio-ne digitale e del Trattamento dei dati nelle aziende e nella Pa che digitalizzano i processi documentali, la necessità di disporre al più presto delle regole tecniche sulla forma-zione del documento infor-matico ancora non emanate

professor Eugenio Di Scia-scio. Attualmente le proposte di domotica sul mercato la-sciano scegliere il cliente tra soluzioni proprietarie e non. Nel secondo caso, la di�cile integrazione di sistemi e di-spositivi eterogenei garanti-sce maggiore �essibilità. La scelta è però essenzialmente problema di costi dei compo-nenti e di numero di funzioni da abilitare. È ancora troppo poco. Gli elettrodomestici comuni e gli impianti di base avrebbero disponibilità har-dware su�ciente per reagire

“Per tutte le situazioni che vissute in particolare nell’ul-timo anno e mezzo - a�er-ma il direttore generale della

dall’AgID. “I numeri del DIG.Eat - a�erma il presidente Anorc Andrea Lisi - ci con-fermano quanta sete di cono-scenza ci sia intorno alle varie tematiche legate alla digitaliz-zazione, sete che va colmata attraverso percorsi speci�ci per �gure professionali nuove e notizie aggiornate, costanti e complete a disposizione di imprese, Pa e cittadini. E tutti questi compiti possono essere assolti proprio da un’associa-zione come la nostra”.L’evento è stato interamen-te progettato e realizzato dal Digital&Law Communica-tion (www.studiolegalelisi.it).

autonomamente agli stimo-li dell’ambiente e richiedere modi�che alle altre entità dell’abitazione, al pari degli utenti. Un’applicazione della domotica più consapevole ed evoluta permetterebbe di progettare abitazioni capaci di autoadattarsi. L’idea è quel-la sfruttare al massimo le po-tenzialità degli standard che oggi vengono utilizzati per lo più nelle loro funzioni primi-tive. “La ricerca condotta nel nostro gruppo - a�erma Ru-ta - applica tecniche d’intel-ligenza arti�ciale all’automa-zione degli edi�ci. Abbiamo già realizzato un prototipo funzionante con dispositivi ‘a sca�ale’ (http://sisin�ab.po-liba.it/swottools/smartbuildin-gautomation) che permette di mostrare come una casa può adeguarsi all’umore o allo stato di salute del suo utiliz-zatore”. L’abitazione reagisce con consapevolezza alle va-riazioni meteorologiche per correggere l’utilizzo degli im-pianti. Il prototipo permette anche il brokering delle fonti energetiche in accordo con le condizioni contingenti e al veri�carsi di eventi imprevi-sti. Il tutto senza che l’utente faccia un click.

■ BCC CILENTO E LUCANIA SUD / Approvato all’unanimità dal Cda

■ ANORC / L’Associazione propone formazione, percorsi speci�ci e notizie aggiornate ■ SISINFLAB / La ricerca del laboratorio di Sistemi Informativi del Politecnico di Bari

Realizzazione editoriale a cura di: New Business Media SrlVia Eritrea, 2120157 Milano

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DIN NEWSLETTERSettimanale Anno 7 - Numero 31 Lunedì 16 giugno 2014

TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE

E entiRegistrazione Tribunale di Milano numero 208 del 21 marzo 2005

Direttore responsabile: Mattia Losi

Francesco Castiello

Ciro Solimeno

Bcc, Ciro Solimeno - è stato un discreto bilancio. In altre epoche avremmo potuto fare di meglio, però l’economia lo-cale ancora risente della forte crisi. Non siamo scontenti, però speriamo in situazioni migliori”. Sul piano gestionale, il bilancio evidenzia un utile pari a 1,667 milioni di euro, rispetto ai 259 mila euro dello scorso anno, un risultato che ha bene�ciato del concorso di tutte le aree in cui si artico-la l’attività bancaria: margine d’interesse per la gestione de-naro, commissioni nette per la gestione servizi, utili su ne-goziazione titoli per la gestione �nanziaria. Questi dati sono tutti cresciuti, sia in termini assoluti che percentuali, rispet-to ai valori dell’esercizio 2012, nonostante la crisi economi-ca. L’economicità di gestione è quindi positiva e si valuta misurando il rapporto costi operativi/margine d’interme-diazione retti�cato. Ebbene, questo rapporto nel 2012 al 91%, scende all’83% nel bilan-cio 2013, che signi�ca che per ogni euro di ricavo la spesa si è ridotta di ben 8 centesimi di punto. Questa è la vera spiega-zione della crescita della reddi-tività complessiva della banca.

Andrea Lisi, presidente di Anorc, nel corso della relazione alla settima edizione di DIG.Eat

L’ingegner Michele Ruta, ricercatore presso il laboratorio di Sistemi informativi del Politecnico di Bari

EventiLunedì 16 giugno 2014 Formazione & Università 3

Il microscopio elettronico del Dicgim

Il professor Carmelo Sunserii, direttore Dicgim

La struttura è dotata di una serie di risorse

tecnologiche che comprendono un

centro di lavoro verticale Nexus 410°

Oltre che ricerca di base, didattica e ricerca applicata, il dipartimento di Ingegneria Chimica, Gestionale, In-

formatica e Meccanica (Dicgim) dell’Università degli Studi di Palermo è impegnato in una serie di attività e servizi per l’innovazione e il trasferimento tecnologico. Partendo dall’assistenza per lo sviluppo di prototipi, il Dicgim sviluppa un’intensa attività di collaborazione di ricerca e sviluppo con le imprese, per progetti speci�ci o lavori su commessa. Moni-toraggio delle tecnologie, prove e misure, analisi di mercato arricchiscono l’o�erta del dipartimento, che si occupa anche di tecnologia con attività di technology assessement e fore-casting. Per facilitare i contatti fra gli studenti e il mondo del lavoro viene o�erta la consulenza per quanto riguarda la ricerca di competenze (informazioni su laboratori, esperti), mentre dedicate alle aziende sono informazioni per il sup-porto e l’accesso ai �nanziamenti e le attività di formazione sui temi dell’innovazione e del trasferimento tecnologico.

Servizi e collaborazioni con le imprese

Oltre il 90% dei neolaureati magistrali trova lavoro entro sei

mesi dalla laurea

Dalla progettazione e sviluppo prodotti,

alla valutazione degli investimenti industriali

Costituito nel 2011 il dipartimento di Inge-

gneria Chimica, Gestiona-le, Informatica e Meccanica (Dicgim) dell’Università degli Studi di Palermo con-ta oggi circa 80 docenti ed è sede dei corsi di laurea trien-nali e magistrali in Ingegne-ria Chimica, Gestionale, In-formatica e Meccanica e del corso di laurea triennale in Ingegneria Gestionale e In-formatica. Il dipartimento si ispira all’innovativo concetto di “tripla elica” dell’Universi-tà, in cui ricerca, didattica e trasferimento tecnologico si integrano in un unico mo-dello formativo che al centro pone la crescita dei propri studenti, in una prospettiva internazionale. Un esempio di questa aper-tura viene dai programmi Erasmus e dalle lauree dop-pio titolo attivati dai corsi di laurea del Dicgim, grazie ai quali gli studenti hanno la possibilità di spendere parte della loro formazione, o di produrre la loro tesi di laurea, in quasi tutti i paesi europei.Altro fronte importante è costituito dal rapporto con il mondo del lavoro. Il Dic-gim si impegna infatti a cre-are contatti con le aziende durante il processo forma-tivo. Stage e tirocini presso

le imprese del territorio, o presso aziende nazionali e internazionali, sono pertan-to una prassi consolidata del modello formativo del dipar-timento. Tutto questo serve per facili-tare gli sbocchi occupaziona-li degli studenti. Le lauree triennali del Dic-gim, oltre a garantire l’acces-so alle lauree magistrali, con-sentono infatti l’inserimento nel mondo del lavoro e pro-fessionale. Oltre all’iscrizio-ne alla sezione B degli albi professionali degli ingegneri, la laurea triennale consente allo studente l’inserimento in aziende industriali, dei servizi e nella pubblica am-ministrazione in mansioni di supporto alla progettazione e alla gestione.I dati di placement relativi ai laureati magistrali presso il Dicgim mostrano inequivo-cabilmente un tasso d’inseri-mento nel mondo del lavoro che è in linea con le migliori scuole d’ingegneria italiane. Oltre il 90% dei neolaureati magistrali ha un lavoro en-tro sei mesi dalla laurea. I neolaureati magistrali sono assunti dalle più prestigiose aziende nazionali e interna-zionali. Il dipartimento cura in mo-do particolare l’inserimen-to dei propri laureati nel mondo del lavoro attraverso contatti diretti con numero-se aziende nazionali e inter-nazionali, l’organizzazione di sessioni di recruiting e di seminari aziendali. Le lauree magistrali del Dicgim danno inoltre accesso agli albi pro-fessionali di sezione A della professione d’ingegnere.Il dipartimento comprende gruppi di ricerca focalizzati su argomenti e tematiche dif-ferenti, che riguardano per esempio i materiali innova-

tivi, compresi quelli per ap-plicazioni nelle bio-scienze, nei microdispositivi e nelle nanotecnologie.Prodotti, processi e impianti per le tecnologie di produ-zione e di lavorazione, con particolare riferimento agli aspetti della sostenibilità energetica e ambientale, co-stituiscono un’altra area di interesse che si a�anca alla messa a punto di nuove me-todologie di progettazione e di sviluppo prodotto, ai sistemi di produzione inno-vativi, all’automazione, la robotica, gli impianti indu-striali, la logistica e le catene di fornitura, ai sistemi per la gestione della qualità e alla ricerca dell’eccellenza di pro-dotti, processi, organizzazio-ni e servizi.L’area dell’innovazione vie-ne scandagliata anche tra-mite la valutazione degli investimenti industriali, in particolare nelle attività di innovazione, e lo studio delle interazioni tra aspetti pro-duttivi ed economici nelle politiche di sviluppo delle imprese e dei servizi. Per le aziende sono disponibili an-che servizi a valore aggiunto quali audit tecnologici, rela-zioni di rete, scouting e tra-sferimento tecnologico.Oltre all’a�dabilità, l’analisi del rischio e della sicurez-za, la manutenzione degli impianti industriali e di si-stemi complessi, il Dicgim si occupa anche dell’a�dabilità e calcolo strutturale delle co-

struzioni meccaniche, �no allo studio delle interazio-ni tra aspetti produttivi ed economici nelle politiche di sviluppo delle imprese e del-la Pa. Sul fronte tecnologico si va dalla progettazione di sistemi meccanici e mecca-tronici, di robot e di sistemi micromeccanici, alla bio-meccanica e a fondamenti e metodi della progettazione e ingegnerizzazione; lo studio morfologico, funzionale ed estetico delle soluzioni co-struttive; i metodi e gli stru-menti di rappresentazione, la modellazione e la simulazio-ne nella progettazione.Il futuro viene scrutato an-che attraverso la computer gra�ca, l’elaborazione delle immagini e la visione arti�-ciale, l’intelligenza arti�ciale con le architetture di agenti

intelligenti, le metodologie di rappresentazione della conoscenza mediante spazi concettuali. C’è spazio an-che per l’interazione uomo macchina, con riferimento a

sistemi cognitivi a supporto dell’apprendimento, e per le reti di calcolatori e i sistemi di elaborazione distribui-ti, l’Ambient Intelligence, le reti di sensori e le loro ap-plicazioni, gli algoritmi di ottimizzazione, le tecniche di sicurezza e di garanzia della qualità del servizio per il networking e i sistemi di-stribuiti.La ricerca su aspetti mana-geriali ed economici com-pleta la ricca o�erta del Di-cgim, secondo modelli di integrazione delle conoscen-ze tecnologiche, manageriali ed economiche tipiche dei grandi tech institute inter-nazionali.

Risorse tecnologiche per la ricerca e la didatticaUn centro di lavoro verticale, un’isola di produzione a tecnologia Cim - Fms, attrezzature di calcolo e anche un’o�cina meccanica

Un gruppo di 75 fra professori, dirigenti di ricerca e ricercatori, con circa 50 fra

dottorandi e dottori di ricerca, assegnisti e titolari di borse di studio, oltre a 26 persone che compongono il personale amministra-tivo. Sono le risorse umane a disposizione del dipartimento di Ingegneria Chimica, Gestionale, Informatica e Meccanica (Dic-

gim) dell’Università degli Studi di Palermo.La struttura è dotata di una serie di risorse tecnologiche che comprendono un centro di lavoro verticale Nexus 410°, un’iso-la di produzione a tecnologia Cim - Fms costituita da un centro di lavoro a Cn per lavorazioni di fresatura, un tornio a Cn e un robot articolato a 6 gradi di libertà.

Attrezzature di calcolo e laboratori infor-matici, apparecchiature di microscopia e di�rattometria e una o�cina meccanica tradizionale allargano l’o�erta, che viene completata da numerosi laboratori Metallurgia e metallogra�a, analisi �ui-dodinamica, analisi chimico-�sica, prove materiali, �uidodinamica numerica sono solo alcuni dei laboratori della struttura universitaria, che si occupa anche di vi-brazioni meccaniche, ultrasuoni, realtà virtuale, sperimentazione di motori a ombustione interna, fotoelasticità e moirè, misure meccaniche e meccanica sperimen-tale, ologra�a.

■ DICGIM / Il dipartimento di Ingegneria Chimica, Gestionale, Informatica e Meccanica dell’Università degli studi di Palermo si ispira al concetto di “tripla elica”

Ricerca, didattica e trasferimento tecnologico in ingegneriaLa formazione è mirata all’inserimento in aziende industriali, dei servizi e anche nella pubblica amministrazione

EventiLunedì 16 giugno 20144 Formazione & Università

L’Università per stranie-ri Dante Alighieri, con

sede a Reggio Calabria, pro-mossa dal comitato locale della società Dante Alighieri e dall’omonimo consorzio per l’Università per stra-nieri di Reggio Calabria, è istituita, ai sensi delle nor-me vigenti in materia, come Università non statale legal-mente riconosciuta, istituto di istruzione universitaria con ordinamento speciale, a decorrere dall’anno accade-mico 2007-2008.L’Università ha tra le sue �-nalità la di�usione, con le proprie attività di insegna-mento e di ricerca, della co-noscenza della lingua, della letteratura, dell’arte, della cultura e delle istituzioni politiche, sociali, giuridiche ed economiche dell’Italia in tutte le loro forme di espres-sione.Presso l’Università è attiva la facoltà di Scienze della Società e della Formazione d’area mediterranea, con due corsi di laurea: uno trienna-le per “Operatori pluridisci-plinari e interculturali d’area mediterranea”, che rientra nelle lauree in “Scienze del servizio sociale”; uno magi-strale in “Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali d’area medi-terranea”. Di recente è stato istituito un secondo corso di laurea magistrale in “Inter-pretariato e mediazione in-terculturale”. Per tutti i corsi di laurea, l’iscrizione è aper-ta tanto a studenti italiani quanto a studenti stranieri.Il corso triennale è strut-turato in modo da fornire agli studenti le competenze e le capacità, non solo lin-guistiche, ma altresì socio-assistenziali, pedagogiche, economiche e giuridiche, necessarie a interagire con le culture e le popolazioni dei Paesi del bacino del Me-diterraneo, o permeati del-le civiltà che in esso hanno avuto origine (come i Paesi ispano-americani), nella prospettiva di uno sviluppo delle relazioni sociali inter-culturali e multietniche e della eliminazione di situa-zioni di disagio, riferite a singoli come pure a gruppi e comunità anche di immi-grati.I laureati potranno trovare sbocchi occupazionali nel-le strutture di servizio alla

persona, frutto di iniziative della società civile (volon-tariato, enti no pro�t, orga-nizzazioni non governative) o emanazione di istituzioni pubbliche nei settori scola-stici, assistenziali, giudiziari, sanitari, nelle reti di scambi commerciali e turistici, negli ambiti della formazione e della ricerca. Il primo dei corsi di lau-rea magistrale fornisce agli studenti una conoscenza approfondita delle teorie del servizio sociale e una capacità di utilizzo e speri-mentazione di metodologie avanzate e innovative dello stesso servizio sociale, una conoscenza approfondita delle discipline sociologi-che, del servizio sociale, antropologiche, economi-co-statistiche, etico-filoso-fiche, giuridiche, politiche, pedagogiche, psicologiche e storiche. Inoltre, compe-tenze metodologiche ap-profondite di ricerca socia-le, relativa al rilevamento e al trattamento dei dati e alla comprensione del fun-zionamento delle società complesse, anche in speci-fici settori di applicazione, competenze per la decodifi-ca di bisogni complessi delle persone, delle famiglie, dei gruppi e del territorio per la formulazione di diagno-si sociali, per il counseling psico-sociale, per interventi di mediazione negli ambiti familiare, minorile, sociale e penale, per la gestione e l’organizzazione di risorse sia in ambito pubblico che

di privato sociale. Il corso di laurea magistrale forni-sce poi competenze per pro-gettare sistemi integrati di

benessere locale e attivare e gestire, in ambito nazionale e internazionale, program-mi di informazione, sen-

sibilizzazione, responsabi-lizzazione, concertazione e protezione sociale di gruppi e comunità, a tutela dei loro

diritti sociali; abilità di pro-gettazione, pianificazione, organizzazione e gestione manageriale nel campo delle politiche, dei servizi sociali e socio-sanitari, pubblici e di privato sociale; di analisi e valutazione di qualità dei servizi e delle prestazioni svolte.Gli obiettivi formativi e gli sbocchi professionali del secondo corso di laurea ma-gistrale saranno precisati al momento della sua attiva-zione.L’Università per stranieri, eroga anche corsi di lingua e cultura italiana per studenti stranieri che consentono di acquisire la certi�cazione di conoscenza della lingua ita-liana di livello elementare (A1 – A2), livello intermedio (B1 – B2), livello avanzato (C1 – C2).

Master per gestire i beni confiscati alla criminalitàLa s�da del Medalics - Centro di Ricerca per le Relazioni Mediterranee. I magistrati a�ancheranno i professori

All’Università per stranieri Dante Ali-ghieri si preannuncia come prossima

l’attivazione del MaCrAssests, il master universitario di II livello in “Procedure e tecniche delle gestioni giudiziarie e dei beni con�scati alla criminalità”. Una s�da che il Medalics - Centro di Ricerca per le Rela-zioni Mediterranee - ha voluto cogliere visto il costante aumento registrato negli ultimi anni del numero delle procedure relative alle misure di prevenzione, di con�sca e di riu-tilizzo dei beni con�scati alla criminalità e nel convincimento che la lotta alla ma�a e per la difesa e la promozione della legalità debba essere condotta - in primo luogo - sul piano culturale. Con ciò favorendo, anche attraverso buone pratiche ed esperienze con-crete, l’acquisizione di atteggiamenti e stili di vita nuovi, oltre che di adeguate competenze teorico-pratiche e specialistiche. Proprio per questo il master MaCrAssets, con inizio dell’attività didattica prevista a giugno e per una durata di 9 mesi, presenta la particolarità di una faculty composta non

solo da accademici ma anche da magistrati, appartenenti alle forze dell’ordine ed esper-ti in materia, che formeranno gli allievi in varie discipline: dalla normativa antima�a alle misure di prevenzione, dalle forme di se-questro e con�sca all’amministrazione giudi-ziaria, dalla custodia, gestione e incremento della produttività dei beni alla governance dell’impresa tra legalità ed e�cienza. Sono inoltre previste simulazioni ed esercitazio-ni idonee al perseguimento di un livello di preparazione e�cacemente e prontamente spendibile in questo delicato ambito di im-piego.Il Medalics - Centro di Ricerca per le Rela-zioni Mediterranee, nella forma di Centro di ricerca universitario dell’Università per stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Cala-bria, persegue la sua mission con�gurandosi sempre più come un luogo di produzione della conoscenza, della creatività e dell’inno-vazione, collegato in rete con il sistema locale e il contesto internazionale della ricerca e dell’impresa.

L’obiettivo principale del network di Me-dalics è quello di individuare le caratteri-stiche che determinano il gap nell’area del Mediterraneo, per ottimizzare le decisioni di policy in materia di innovazione, svi-luppo di competenze, competitività inter-nazionale, sviluppo regionale, mercato del lavoro e sviluppo del capitale umano.Lo scopo primario della Scuola di Studi avanzati del Mediterraneo di Medalics è quello di promuovere e incentivare la cul-tura dell’alta formazione. La Scuola pro-pone, a tal proposito, un’o�erta formativa di perfezionamento scienti�co e di alta formazione che sviluppi e accresca cono-scenze precedentemente acquisite, tradu-cendole in competenze professionali.Oltre al master MaCrAssets, attualmen-te sono in corso i master universitari di II livello in “Innovation and technology management” (MInTeK) e in “Sviluppo applicazioni web, mobile e social media” (MaSeM), giunto alla seconda edizione e realizzati in lingua inglese, nonché, fra i master di II livello attivi in Università, “Management dell’innovazione e tecnolo-gie dell’informazione” (Bto), “Dirigere, or-ganizzare e gestire le istituzioni scolastiche e formative”, “Criminologia per le scienze forensi e management della sicurezza e della investigazione”.

■ UNIVERSITÀ DANTE ALIGHIERI / L’Università non statale è legalmente riconosciuta con ordinamento speciale, dall’anno accademico 2007-2008

Conoscere davvero il Mediterraneo per operare nel socialeSi insegnano lingua, arte, cultura, istituzioni politiche, sociali, giuridiche ed economiche della Penisola e dell’area Mediterranea

Sbocchi occupazionali nelle strutture di servizio

alla persona

Focus sul servizio sociale e di ricerca sociale nelle

società complesse

Alcuni momenti dell’attività didattica dell’ateneo

La sede dell’Università per stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria

EventiLunedì 16 giugno 2014 Formazione & Università 5

“La Scuola ha per mis-sion quella di concor-

rere all’alta formazione volta alla innovazione, alla razio-nalizzazione e alla legalità dell’azione amministrativa. La realizzazione di tali obiet-tivi è particolarmente neces-saria nel quadro delle regioni meridionali”. Così il profes-sor Silvio Gambino sintetizza il �ne dell’articolata attivi-tà della Scuola superiore di Scienze dell’amministrazio-ne pubblica dell’Università della Calabria di cui è diret-tore. “Come ogni struttura universitaria - prosegue - la Scuola opera nell’ambito del-le riforme varate dai governi degli ultimi decenni, concen-trandosi sull’alta formazione post-laurea con l’organiz-zazione di due master di II livello e due corsi dirigen-ziali, gestiti sulla base di una collaborazione istituzionale con la speci�ca Fondazione istituita con fondi della legge 240/2010. Altri corsi di alta formazione sono organizzati a domanda di singole ammi-nistrazioni locali e in modo ricorrente sulle tematiche degli appalti pubblici e sull’e-government”. Anche per l’anno accademi-co 2014-2015, la Scuola ha organizzato due master di II livello.Il primo, illustra il direttore, è dedicato al management delle amministrazioni pub-bliche, nazionali e territo-riali, ed è un corso oramai

ampiamente sperimentato essendo giunto alla sesta edi-zione. Il secondo è dedicato al management del turismo e del “turismo residenziale”, che costituirà la seconda edi-zione di un percorso di alta formazione che si rivolge, ol-tre che al territorio calabrese e al turismo convenzionale, anche allo sviluppo di forme di governance e di piani�ca-zione del turismo turistico/residenziale. Il primo master è diretto dal professor Guerino D’Igna-zio, ex preside della facoltà di Scienze politiche e ora an-che prorettore dell’UniCal, mentre il secondo è diretto dal professor Tullio Romita, riconosciuto esperto del set-tore a livello nazionale e in-ternazionale.Ma chi sono i destinatari dei

due corsi di master, anche giovani laureati e professio-nisti? “Nello spirito della ri-forma universitaria - rispon-de il direttore Gambino -, la Scuola si pre�gge in parti-colare di o�rire opportunità di alta formazione ai giovani che concludono i loro studi universitari nelle discipli-ne legali e politico-sociali, e che puntano a partecipare con successo alle selezio-ni per l’accesso alle cariche dirigenziali e apicali nelle amministrazioni pubbliche, nazionali e locali. Insieme al-la platea dei giovani laureati - aggiunge -, la Scuola ha visto le proprie aule intensamente frequentate da dirigenti e funzionari delle amministra-zioni regionali, locali e statali nella ricerca del migliora-mento delle proprie compe-

tenze legali e gestionali. Le iscrizioni alle attività forma-tive della Scuola, perciò, han-no �n qui riguardato una platea variegata di culture, provenendo i due terzi degli iscritti da lauree scienti�co-tecnologiche e da lauree lega-li ed economico-sociali”. I due master di II livello - sul management pubblico e sul management del turismo residenziale - inizieranno le attività d’aula il 20 novembre 2014 per terminare la fase in aula nel novembre 2015. Per entrambi i master, il ciclo formativo si concluderà con la discussione dell’elaborato �nale nel dicembre 2015. Per ciascun percorso formativo sono a disposizione da un minimo di 40 a un massimo di 60 posti. Il master in “Management

Master per le amministrazioni pubblicheGli insegnamenti spaziano dalle discipline giuridiche a quelle tecnico-amministrative ed economico-manageriali

Il master in “Management delle ammi-nistrazioni pubbliche” promosso dalla

Scuola di Amministrazione pubblica della Università della Calabria “sviluppa com-petenze ed expertise di base e avanzate nelle discipline giuridiche, in quelle tecni-co-amministrative e in quelle economico-manageriali”, illustra il direttore della Scuola, il professor Silvio Gambino. Nel perseguire tali obiettivi formativi, pro-segue, “è utilizzata una metodologia pluri-

disciplinare all’interno della quale sono individuabili tre principali aree tematiche: giuridico-amministrativa, tecnico-ammi-nistrativa ed economico-manageriale”. Nella prima area sono approfondite le te-matiche giuridico-istituzionali fondamen-tali ai �ni dell’organizzazione e dell’attivi-tà amministrativa delle amministrazioni pubbliche, nazionali, territoriali e funzio-nali. Nella seconda area sono sviluppate competenze tecniche di progettazione in-

tegrata e di gestione integrata dei servizi pubblici. Nella terza area, in�ne, sono svi-luppate competenze di tipo economico-ge-stionale, con riguardo speci�co ai metodi e alle tecniche del management pubblico, nonché alle tematiche del management per obiettivi e dell’amministrazione per risultati.Il master prevede poi un’attività di tiroci-nio-stage che “può dimostrarsi di grande utilità formativa sia per i neo-laureati che per i corsisti che già lavorino e che possono - attraverso project work applicativi - met-tere in pratica una loro particolare e ori-ginale proposta di innovazione ammini-strativa presso l’azienda/amministrazione presso la quale svolgono il loro tirocinio”, conclude il direttore.

■ SCUOLA SUPERIORE DELLA PA / Fa parte dell’Università della Calabria e collabora con la speci�ca Fondazione istituita con i fondi della legge 240/2010

Imparare a gestire e governare la Pubblica AmministrazioneL’alta formazione per i dirigenti: due master di II livello dedicati al management delle Pa e al management del turismo

Seconda edizione per il master in “Management turistico e del turismo residenziale” alla Scuola di amministrazione

della Università della Calabria, che sviluppa competenze ed expertise di base e avanzate nelle discipline turistico-territo-riali, in quelle giuridiche, in quelle tecnico-amministrative e in quelle economico-manageriali. “Le aree tematiche sono prevalentemente due - illustra il pre-sidente della Scuola, il professor Silvio Gambino -: il turismo convenzionale tradizionale e il turismo residenziale. L’obiet-tivo è quello di formare �gure professionali capaci di parte-cipare alla implementazione e alla gestione di processi di svi-luppo del turismo, tendenti alla valorizzazione equilibrata del territorio, alla crescita economica e sociale complessiva delle comunità locali e al soddisfacimento degli interessi di tutti gli attori coinvolti - turisti, operatori del turismo, im-prenditori, lavoratori, amministrazioni pubbliche, proprie-tari di case per vacanza, comunità ospitanti e stakeholder -, e che servano, alle destinazioni turistiche e alle imprese tu-ristiche, per competere più e�cacemente, oltre che sul piano nazionale e locale anche su quello globale”.Il master prevede anche un’attività di tirocinio-stage che può dimostrarsi di grande utilità formativa, sia per i neo-laureati che per i corsisti che già lavorino nel settore.I destinatari del master sono dirigenti, funzionari, operatori e amministratori del settore pubblico (quasi tutti i comparti della pubblica amministrazione possono essere destinatari del master per l’elevata trasversalità del fenomeno, ma prin-cipalmente quelli che operano nel turismo, nella piani�ca-zione urbanistica e nell’ambiente); funzionari e operatori del settore delle aree protette e delle comunità montane; in-segnanti e personale del mondo educativo (principalmente degli istituti tecnici e professionali turistico-alberghiero) e della formazione professionale; agenti di viaggio e addetti allo sviluppo di prodotti turistici (tour operator); agenti im-mobiliari; direttori e manager alberghieri; gestori di lidi bal-neari; guide, animatori e accompagnatori turistici; laureati che vogliano completare la loro formazione acquisendo una speci�ca professionalità nella piani�cazione sostenibile dello sviluppo turistico.

Un master per il turismo residenziale

delle amministrazioni pub-bliche” prevede una quota di iscrizione di 2.800 euro, men-tre il master in “Management del turismo e del turismo re-sidenziale” di 2.600 euro.I bandi per l’ammissione a entrambi i master saran-no in pubblicazione sul sito dell’ateneo e sul sito della Scuola (www.sssap.unical.it) nel mese di settembre (i ter-mini scadono il 2 ottobre), e lì si potranno trovare tutti i dettagli organizzativi per partecipare alle attività di alta formazione della Scuola.

Le attività didattiche presso la Scuola superiore della Pa in aula

La sededellaScuola Superioredella Pa

Al microfono il dir. gen. dip. Turismo Regione Calabria Pasquale Anastasi; da sx prof.Tullio Romita, dir. master Turismo; Demetrio Metallo, coord.naz.Cons.Reg.Ass. Dir. Alberghi; Vincenzo Farina, pres. Confesercenti prov Cs

I cubi dell’Università della Calabria

EventiLunedì 16 giugno 20146 Formazione & Università

L’Università della Calabria - Campus di Arcavaca-

ta (UniCal) è una delle realtà accademiche più dinamiche e importanti del Paese. Lo conferma, tra l’altro, il presti-gioso piazzamento al vertice della graduatoria degli atenei italiani di grandi dimensioni (20 mila/40 mila studenti) che l’UniCal ha fatto registrare nelle ultime indagini Censis/Repub-blica.L’identikit dell’Università della Calabria mette in luce un’o�erta didattica, un’attività di ricerca, una disponibilità di infrastrut-ture e strutture tecnologiche e un livello di servizi di assoluta qualità. I numeri parlano chia-ro: 30.781 studenti, 829 docenti di ruolo e 374 a contratto; 715 tra dirigenti e amministrati-vi; 14 dipartimenti; tre centri di eccellenza, 13 centri inter-dipartimentali, due scuole di specializzazione, 170 aule per complessivi 14.273 posti; anco-ra: una delle strutture bibliote-carie più grandi del Mezzogior-no (oltre 500 mila volumi, 900 postazioni di lavoro e circa 300 accessi telematici); tre centri di servizi comuni; un museo di Paleontologia; un museo di Storia Naturale e orto botanico; un centro di servizi linguistici.L’UniCal dispone, inoltre, di circa 3 mila posti letto e 1.200 posti mensa (3.500 pasti quo-tidiani, circa 1 milione di pasti l’anno); un centro sanitario al quale fa capo una postazione del 118 dotata di un’autoambu-lanza di proprietà dell’ateneo; un u�cio postale; parcheggi per 5 mila posti auto e servizi di trasporto pubblici per oltre 28 mila studenti al giorno.L’UniCal può contare anche su spazi molto ampi e ben orga-nizzati dove è possibile svolgere attività di tipo culturale, ricrea-tivo e sportivo, tra cui un palaz-zetto dello sport, un campo di calcio, due campi di tennis (uno coperto), una palestra; due te-atri (uno di seicento e uno di trecento posti); due sale cinema (250 posti ognuna); due an�te-atri; un asilo nido e una ludo-teca, che ospitano circa cento bambini. Notevole è poi l’attività �naliz-zata a favorire l’orientamento scolastico (puntando al ra�or-zamento della �liera scuola-università-lavoro), così come l’attenzione che l’Università ri-

serva alle pari opportunità degli studenti con disabilità. Impor-tante è anche lo sforzo dell’Ate-neo per far conoscere le proprie attività scienti�che e culturali attraverso UnicalChannel (vi-sibile in Calabria sul canale 685 DGT), la radio web Ponteradio e la rivista di divulgazione “Su-perstringhe”.L’UniCal è dotata di una ap-posita struttura organizzativa dedicata alla gestione delle relazioni e delle attività di coo-perazione internazionale. Negli ultimi 10 anni oltre 2 mila tra studenti, ricercatori e docenti hanno usufruito di un periodo di studio, ricerca o didattica all’estero, nell’ambito di pro-grammi di mobilità internazio-nale. Inoltre, l’Unical ha avviato un’intensa attività di recruit-ment di studenti internazionali, mettendo a disposizione degli studenti che si iscrivono a una laurea magistrale dell’ateneo borse di studio in servizi. Per l’anno accademico 2014/15, grazie al programma di recluta-mento “Unicaladmission”, che riserva borse di studio in servizi gratuiti (per l’intera durata del corso di studi) presso il Centro residenziale - il cuore del Cam-pus -, si iscriveranno a corsi di laurea magistrale (II livello) dell’UniCal oltre 100 studenti provenienti da vari continen-ti e in particolare dall’Africa, dall’Asia e dal Sudamerica. Altra attività importante è quel-la dell’innovazione tecnologica che vede l’ateneo impegnato nella valorizzazione dei risultati della ricerca attraverso il ra�or-zamento delle strutture per il trasferimento tecnologico e il supporto alla creazione di im-prese innovative (micro impre-se, spin-o�).A questo obiettivo rispondono il Liaison o�ce (LiO), struttura di interfaccia e di raccordo tra la ricerca scienti�ca dell’ateneo e il territorio calabrese, strategi-ca per le azioni di trasferimen-to tecnologico, e l’incubatore d’imprese TechNest. Quest’ulti-mo, in particolare, rappresenta il luogo dove sperimentare le forme più avanzate di innova-zione e una delle modalità con cui la ricerca universitaria può implementare l’ultimo anello della catena della sua valoriz-zazione: l’ingresso sul mercato di nuovi prodotti, a partire dai risultati della ricerca applicata.

■ UNICAL / L’Università della Calabria dispone di 3 mila posti letto, strutture sportive, cinema, teatri e uno dei sistemi bibliotecari più grandi del Mezzogiorno

Il Campus dove studiare è l’esperienza più bella del mondo829 docenti di ruolo e 170 aule. L’eccellenza passa per ricerca di qualità, trasferimento tecnologico e internazionalizzazione

DIPARTIMENTO CLASSE CORSO DI STUDIO

CHIMICA E TECNOLOGIE CHIMICHE (CTC) L-27 Chimica

CHIMICA E TECNOLOGIE CHIMICHE (CTC) LM-54 Chimica

DIATIC L-7 Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio

DIATIC LM-35 Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio

DIATIC L-9 Ingegneria Chimica

DIATIC LM-22 Ingegneria Chimica

DiBEST L-13 Biologia

DiBEST L-13 & L-2 Scienze e tecnologie biologiche

DiBEST LM-6 Biologia

DiBEST L-32 Scienze Naturali

DiBEST LM-60 Biodiversità e Sistemi naturali

DiBEST L-34 Scienze Geologiche

DiBEST LM-74 Scienze Geologiche

DiBEST L-43 Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali

DiBEST LM-11 Scienze e tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali

DIMEG L-8 & L-9 Ingegneria Gestionale

DIMEG LM-31 Ingegneria Gestionale

DIMEG LM-30 Ingegneria Energetica

DIMEG L-9 Ingegneria Meccanica

DIMEG LM-33 Ingegneria Meccanica

DIMES L-8 Ingegneria Elettronica

DIMES LM-29 Ingegneria Elettronica

DIMES L-8 Ingegneria Informatica

DIMES LM-32 Ingegneria Informatica

DIMES LM-25 Ingegneria dell’automazione

DIMES LM-27 Ingegneria delle Telecomunicazioni

DiSCAG L-15 Scienze Turistiche

DiSCAG L-18 Economia Aziendale

DiSCAG LM-77 Economia Aziendale

DiSCAG LMG/01 Giurisprudenza

DiSESF L-33 Economia

DiSESF LM-56 Economia Applicata

DiSESF L-41 Statistica per le Aziende e le Assicurazioni

DiSESF LM-82 Statistica e Informatica per l’Azienda e la Finanza

FARMACIA E SCIENZE DELLA SALUTE E DELLA NUTRIZIONE L-29 Informazione Scientifica del Farmaco e dei Prodotti per la Salute

FARMACIA E SCIENZE DELLA SALUTE E DELLA NUTRIZIONE L-29 Scienza della Nutrizione

FARMACIA E SCIENZE DELLA SALUTE E DELLA NUTRIZIONE LM-61 Scienza della Nutrizione

FARMACIA E SCIENZE DELLA SALUTE E DELLA NUTRIZIONE LM-13 Chimica e tecnologia farmaceutiche

FARMACIA E SCIENZE DELLA SALUTE E DELLA NUTRIZIONE LM-13 Farmacia

FISICA L-30 Fisica

FISICA LM-17 Fisica

FISICA L-30 Scienza dei Materiali Innovativi e per le Nanotecnologie

FISICA LM-53 Scienza e Ingegneria dei Materiali Innovativi e Funzionali

INGEGNERIA CIVILE L-7 Ingegneria Civile

INGEGNERIA CIVILE LM-23 Ingegneria Civile

INGEGNERIA CIVILE LM-4 c.u. Ingegneria edile-architettura

LINGUE E SCIENZE DELL’EDUCAZIONE L-19 Scienze dell’educazione

LINGUE E SCIENZE DELL’EDUCAZIONE LM-85 Scienze Pedagogiche per l’interculturalità e la media education

MATEMATICA E INFORMATICA L-31 Informatica

MATEMATICA E INFORMATICA LM-18 Informatica

MATEMATICA E INFORMATICA L-35 Matematica

MATEMATICA E INFORMATICA LM-40 Matematica

SCIENZE POLITICHE E SOCIALI L-16 Scienze dell’Amministrazione

SCIENZE POLITICHE E SOCIALI LM-63 Scienze delle pubbliche amministrazioni

SCIENZE POLITICHE E SOCIALI L-36 Scienze Politiche

SCIENZE POLITICHE E SOCIALI LM-52 & LM-62 Scienze Politiche e Relazioni Internazionali

SCIENZE POLITICHE E SOCIALI L-37 Discipline Economiche e Sociali per lo Sviluppo

SCIENZE POLITICHE E SOCIALI LM-81 Scienze per la cooperazione e lo sviluppo

SCIENZE POLITICHE E SOCIALI L-39 & L-40 Servizio Sociale

SCIENZE POLITICHE E SOCIALI LM-87 Scienze delle Politiche e dei Servizi Sociali

SCIENZE POLITICHE E SOCIALI LM-49 Valorizzazione dei Sistemi Turistico Culturali

STUDI UMANISTICI LM-2 Archeologia

STUDI UMANISTICI L-3 & L-20 Comunicazione e DAMS

STUDI UMANISTICI LM-92 Teoria della comunicazione e comunicazione pubblica

STUDI UMANISTICI L-10 & L-1 Lettere e Beni culturali

STUDI UMANISTICI LM-14 Filologia moderna

STUDI UMANISTICI LM-15 Scienze dell’antichità

STUDI UMANISTICI L-5 & L-42 Filosofia e Storia

STUDI UMANISTICI LM-78 Scienze filosofiche

STUDI UMANISTICI LM-84 Scienze storiche

STUDI UMANISTICI L-11 Lingue e culture moderne

STUDI UMANISTICI LM-37 Lingue e letterature moderne

STUDI UMANISTICI LM-65 Linguaggi dello spettacolo, del cinema e dei media

STUDI UMANISTICI LM-89 Storia dell’arte

STUDI UMANISTICI LM-85 bis Scienze della formazione primaria

I corsi di studio dell’Università della Calabria per l’anno accademico 2014-2015

L’ateneo accoglie oltre 30 mila studenti

EventiLunedì 16 giugno 2014 Formazione & Università 7

Le modalità di erogazione degli insegnamenti sono pienamente adeguate alle esigenze formative, anche grazie alla disponibilità di ampi spazi e locali di nuova generazione, tutti dotati di impianti di ampli�cazione, sistemi di videoproiezione e collegamento alla rete wi-� di Ateneo; ulteriori supporti alle attività didattiche sono rappresentati da laboratori informatici liberamente ac-cessibili e da una ricca bi-blioteca il cui patrimonio, cartaceo e digitale, è idoneo a sostenere le ricerche e gli approfondimenti di docenti e studenti.I corsi di studio del diparti-mento, con un numero at-tuale di circa 5.000 iscritti e un tendenziale aumento delle iscrizioni nell’ultimo triennio, risultano essere stabilmente attrattivi, anche grazie al for-te radicamento sul territorio e alla costante attenzione verso le nuove esigenze formative: ne è un esempio il corso di laurea in Sociologia che, appe-na istituito, ha esaurito il nu-mero delle immatricolazioni programmate nell’arco tem-porale di pochi giorni.

Corsi di laurea - Sociologia (300 posti)- Economia aziendale (230 posti)- Organizzazione delle amministrazioni pubbliche e private (230 posti) Corsi di laurea magistrale- Giurisprudenza (450 posti)- Organizzazione dei servizi della pubblica amministrazione (120 posti)- Economia aziendale e management (100 posti)Alta formazione- Master di primo e di secondo livello- Scuola di specializzazione per le professioni legali - Dottorato di ricerca in teoria del diritto e ordine giuridico ed economico europeo

Opportunità post-lauream: 26 assegni di ricerca in materie giuridiche, storiche, economiche e sociologiche.Per ulteriori informazioni, visitare il sito Internet: www.unicz.it

Tutti i corsi in dettaglio

■ UNICZ / L’o�erta formativa del dipartimento di Scienze Giuridiche, Storiche, Economiche e Sociali dell’Università Magna Græcia di Catanzaro. Immatricolazioni da agosto

A misura di studente. Pronta per i mercati globaliNuove tecnologie. Tirocini lavorativi nelle aziende e nella Pubblica amministrazione. Opportunità di studio all’estero

Il dipartimento di Scienze Giuridiche, Storiche, Eco-

nomiche e Sociali dell’Uni-versità Magna Græcia di Catanzaro propone un’o�er-ta formativa di eccellenza in un campus “a misura di studente”, dotato di struttu-re moderne e di tecnologie avanzate. L’o�erta didattica è proget-tata in modo da o�rire agli studenti competenze meto-dologiche di tipo interdisci-plinare e multidisciplinare, coniugando la molteplicità dei saperi (giuridico, storico, organizzativo, economico e sociologico) con l’inte-grazione degli stessi in una prospettiva sistemica orien-tata a valorizzare i rispettivi approcci conoscitivi, con l’obiettivo di formare la clas-se dirigente del futuro.I percorsi didattici, ampi e diversi�cati, si avvalgono di un corpo docente di al-tissima qualità, disponibile e attento alle esigenze degli studenti, come testimonia-no, fra l’altro, le rilevazioni dell’Anvur sulle opinioni espresse dagli iscritti, da cui emergono giudizi altamente positivi sugli insegnamenti e

sulla capacità dei docenti di suscitare interesse verso le discipline.Particolare attenzione è de-dicata al collegamento tra esigenze formative e accesso al mondo del lavoro, con la possibilità di svolgere pe-riodi di tirocinio presso enti

pubblici e privati, associa-zioni di categoria, aziende e studi professionali. Di notevole interesse la di-mensione internazionale dei corsi, valorizzata attraverso la concreta opportunità di svolgere periodi di studio e di ricerca all’estero.

La sede del dipartimento

Un’aula durante una lezione

nel progetto di smart city, co-ordiniamo gli studenti delle ultime classi delle scuole su-periori. In totale abbiamo 61 ragazzi in formazione: quelli impegnati ai servizi infor-matici hanno preparato una serie di idee progettuali per il Forum della pubblica am-ministrazione di �ne maggio a Roma”.Nel settore delle tecnologie informatiche per le imprese, invece, il Dhitech continua la collaborazione con le grandi aziende aeronautiche puglie-si. In particolare, con Alenia sta predisponendo una piat-taforma di documentazione

■ DHITECH / È una struttura consortile pubblico-privata nata a Lecce nel 2005 e attiva in Puglia

Un distretto tecnologico all’avanguardia

per il suo nuovo vettore su scala regionale, attraverso le più moderne tecniche di pro-gettazione condivisa e di real-tà virtuale, per consentirle di interagire in tempo reale con tutti i subfornitori. Un meto-do valido per i vari campi del manifatturiero avanzato.Il Dhitech è inoltre all’avan-guardia nei materiali per la medicina rigenerativa. Gli studi sulla rigenerazione dei tessuti nervosi coinvolgo-no l’Università del Salento e l’ospedale San Ra�aele, pre-sente con un’unità di ricerca nel distretto, e all’inizio di lu-glio con�uiranno per quattro giorni in una scuola estiva a Lecce, dove esperti mondiali si confronteranno.“Ci stiamo occupando inten-samente anche delle nanotec-nologie - aggiunge il professor Vasanelli - per applicazioni

che vanno dal settore energe-tico al biomedicale. Si stanno valutando materiali basati sulle nanotecnologie per le celle fotovoltaiche di terza ge-nerazione e dunque per le co-siddette “�nestre intelligenti”. In ottobre organizzeremo un convegno internazionale per approfondire il rapporto del fotovoltaico con questi mate-riali organici”.Ancor più importante è la convergenza tra le nanotec-nologie e il settore medico, con il Dhitech nel ruolo di strategico collante fra i medi-ci del San Ra�aele, StMicro-electronics, l’Università e le unità di Cnr attive nel distret-to. “Parliamo del Lab-on-a-chip - conclude il presidente - dispositivo microelettronico capace di fare un’analisi delle sequenze del dna in maniera veloce ed economica”.

Segue l’approccio del “living lab”, lavorando con gli utenti per far nascere i progetti dai loro bisogni

Èun 2014 ricco di progetti ed eventi quello del di-

stretto tecnologico high tech Dhitech Scarl, struttura con-sortile pubblico-privata nata nel 2005 a Lecce e distintasi sempre più a livello naziona-le e internazionale nel setto-re della ricerca applicata, del trasferimento tecnologico e dell’alta formazione.Il Dhitech valorizza le eccel-lenze delle strutture scienti-�che della Regione Puglia, per contribuire allo sviluppo sociale ed economico del territorio, e promuove l’inno-vazione in due aree di inter-vento: le tecnologie dell’Ict (Information and communi-cation technology), sia per i servizi al cittadino sia per il supporto alle imprese, e i ma-teriali avanzati.La solida compagine sociale del distretto si deve agli enti pubblici che lo partecipano, cioè Università del Salento, Università di Bari, Politec-nico di Bari, Cnr, Istituto Italiano di Tecnologia e Pro-vincia di Lecce, ma anche al nuovo ospedale San Ra�aele e a grossi partner privati co-me Avio, Alenia Aermacchi, StMicroelectronics, Engine-

ering, Nuovo Pignone, Tre (Tozzi Renewable Energy), Na-If, Clio, Ghimas, Exprivia, Links Management & Tech-nology.“Abbiamo in corso cinque progetti - dice il professor Lorenzo Vasanelli, presidente del Dhitech e docente di Fisi-ca della materia all’Università del Salento - �nanziati dal mi-nistero dell’Istruzione, Uni-versità e Ricerca nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (Pon) per le regio-ni dell’obiettivo Convergenza, tra le quali �gura la Puglia”.Nel settore dei servizi al citta-dino, il Dhitech sta lavorando

per supportare Lecce e Brin-disi in un progetto per le cit-tà capoluogo che riguarda le smart city. Lecce è concentra-ta sulla candidatura a capitale europea della cultura 2019 e quindi ha bisogno di ra�or-zare la cultura e il turismo, mentre Brindisi ha scelto la fascia dei giovani puntando sulle tecnologie informatiche per l’industria.“Seguiamo l’approccio del living lab - spiega Vasanelli - ovvero un modo di lavorare insieme ai possibili utenti per far nascere dai loro bisogni le idee progettuali. A Brindisi, per accompagnare il Comune

Il professor Lorenzo Vasanelli, presidente del Dhitech Scarl

La sede del distretto tecnologico high tech Dhitech a Lecce

EventiLunedì 16 giugno 20148 Formazione & Università

particolare ha incrementato la stipula di convenzioni per il rilascio del doppio titolo di laurea con diverse univer-sità straniere, sia nell’ambito di accordi bilaterali, sia nel contesto di programmi del-la Comunità Europea, come Erasmus Mundus Glitema”. La biblioteca, che consta di circa 150.000 volumi, dislo-cati in diverse sedi, o�re ser-vizi innovativi e di qualità e garantisce adeguato supporto alle attività di ricerca di do-centi e ricercatori, ma anche orientamento agli studenti, ai dottorandi oltre che a utenza extra-istituzionale.

mi in Italia, hanno la certi�-cazione di qualità secondo gli standard Eur-Ace, il marchio europeo riconosciuto a livello internazionale, che facilita la mobilità professionale in Eu-ropa.L’o�erta del DIIn dal 2013 si è completata con l’attivazione di un corso di dottorato in Inge-gneria industriale, che integra quelli di Ingegneria meccani-ca, chimica e parte di quello di Ingegneria dell’informazio-ne. Il corso triennale si pone l’obiettivo di formare laureati

■ DIP. SCIENZE UMANISTICHE / Il dipartimento è stato costituito nel 2013 presso l’Università di Palermo

■ DIIn / Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Salerno. Nato nel 2011 dall’integrazione delle aree culturali complementari dell’ingegneria industriale dell’ateneo

Cultura umanistica al passo con i tempi

La laurea mirata al posto di lavoro e la qualità è certificata

Il dipartimento pubblica una rivista scienti�ca (InVerbis) collocata in fascia A e una collana di studi presso l’edi-tore Carocci; singoli docenti dirigono altre importanti ri-viste e collane scienti�che o sono nell’editorial board di prestigiose riviste straniere. A partire dall’a.a. 2010-2011, nell’ambito di un progetto Erasmus Mundus �nanziato dalla Comunità Europea, che prevede borse di studio per studenti europei ed extraco-munitari, l’Università degli Studi di Palermo si è costitu-ita in consorzio con le Uni-versità di Brema e di Porto (sede coordinatrice) per dar vita al corso di laurea ma-gistrale “Glitema” (German Literature in the European Middle Ages). Gli studenti dell’Ateneo di Palermo iscritti al corso di Laurea di “Lingue e Letterature euro-americane” conseguono il doppio titolo di laurea con quelle Università secondo percorsi opportuna-

che aspirino a specializzarsi nella ricerca scienti�ca e nella gestione di processi complessi nel settore dell’innovazione tecnologica. L’interazione con le realtà industriali e di ricerca del territorio campano e, più in generale, nazionale e interna-zionale, continua anche nella fase di uscita: oltre 500 aziende sono accreditate per ospitare gli studenti di tirocinio, molti dei quali sviluppano i lavori di tesi presso le stesse aziende. L’avviamento al lavoro è soste-nuto con incontri settimanali tra i laureandi e le aziende (Finestra sul lavoro) e da un servizio di placement online. Continui, poi, sono i contatti tra docenti, studenti e laureati, favoriti dall’utilizzo di social

mente de�niti in precedenza (www.glitema.up.pt). Sono numerose le altre ini-ziative del dipartimento che meritano di essere segnalate: l’archivio digitale Agave, con-tributo allo studio delle fonti della storia dell’arte in Italia nel Novecento (http://unipa.it/agave), il portale Lo specchio di carta (www.lospecchiodicarta.it) dell’ Osservatorio sul romanzo contemporaneo, la Settimana di Studi danteschi, la Summer School “Di�erenze e identità plurali”. “Promossa dal dotto-rato di ricerca in Studi lettera-ri, �lologici e linguistici e dalla Scuola di Lingua Italiana per Stranieri, in collaborazione con Sicilia Queer Film Fest e Sole Luna Festival, la Summer School - sottolinea Auteri - propone molteplici attività: seminari, laboratori, presen-tazioni di libri e proiezioni di �lm. Si tratta di un percorso pluridisciplinare attraverso le più avanzate produzioni cul-turali in tema di ri�essione sulle di�erenze e sulle identità, che coniuga l’alta formazione accademica con l’innovazione didattica e la pluralità dei lin-guaggi, e si caratterizza per il suo pro�lo internazionale, ri-volgendosi a studenti italiani e stranieri”.Caratterizzano inoltre il pro-�lo culturale del dipartimento gli studi sul siciliano antico e moderno, con una speciale attenzione rivolta al mondo della scuola, per un corretto approccio alla cultura dialet-tale e alla storia linguistica della Sicilia.

network quali Linkedin e Fa-cebook.Relativamente alla ricerca, le tre aree culturali di origine del dipartimento organizzate in sezioni operano in modo integrato sulle macro-aree trasversali: ambiente, energia, nanoscienze, nanotecnologie, tecnologie dei materiali e pro-cessi di produzione, prodotti alimentari, agricoltura e bio-tecnologia, salute, scienze so-cioeconomiche e umanistiche, sicurezza, spazio, tecnologie dell’informazione e della co-municazione, trasporti. Le competenze fanno sì che il dipartimento sia attore di ri-ferimento in progetti europei, nazionali e regionali, con un portafoglio di progetti che rag-giunge i 5 milioni di euro.La forte vocazione applicativa è dimostrata dalle numerose partecipazioni a progetti di ricerca in partenariato con aziende e consorzi, e dai nu-merosi brevetti depositati.Inoltre il dipartimento è pro-motore di 5 spin-o� univer-sitari, circa un terzo di quelli dell’Università di Salerno. Per ulteriori informazioni, vi-sitare il sito internet dell’Ate-neo: www.diin.unisa.it

Lingue e letterature antiche, straniere ma anche dialettali. Ampia l’o�erta formativa

Il continuo contatto tra università e aziende garantisce corsi di studi utili. E la ricerca produce servizi mirati per il territorio

Il dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Univer-

sità di Palermo è stato costi-tuito nel gennaio 2013 dalla con�uenza dei dipartimenti Fieri-Aglaia e Scienze Filo-logiche e Linguistiche, e si propone come punto di in-contro di saperi, metodologie di ricerca ed esperienze cul-turali di�erenti, ma coerenti e complementari. Ampiamente rappresentativo degli ambiti umanistici dell’ateneo paler-mitano, tanto sul versante degli studi musicali, estetici, dello spettacolo, �loso�ci e storici, quanto sul versante degli studi linguistici, �lo-logici e letterari (linguistica generale, linguistica italiana, �lologia romanza, lingua e letteratura latina, letteratura italiana, lingue e letterature straniere) e di storia dei pa-esi islamici, il dipartimento propone un’ampia o�erta formativa sui tre livelli del-la formazione universitaria (lauree triennali e magistrali, master e dottorati di ricerca). Otre ai corsi di laurea, infat-ti, alla struttura fanno capo diversi master di I e II livello, e dottorati sia con sede am-ministrativa a Palermo che in

Fare rete e mettere a fattor comune le proprie com-

petenze è nel dna del DIIn, il dipartimento di Ingegneria In-dustriale dell’Università degli Studi di Salerno. Nato nel 2011 dall’integrazio-ne di aree culturali comple-mentari dell’ingegneria mec-canica, gestionale, chimica, alimentare ed elettronica, e con il contributo signi�cativo dei settori della matematica e della �sica, si è posto l’obiettivo di creare un polo di eccellenza per l’ingegneria industriale e dell’informazione. Tre le direttrici di azione, tutte fortemente integrate: forma-zione, ricerca e trasferimento tecnologico. Sono oltre 200 i ricercatori che partecipano a progetti di ricerca, attività di supporto alle aziende e alla formazione di giovani inge-gneri: 88 sono professori e ri-cercatori di ruolo, a�ancati da 16 unità di personale tecnico e da oltre 100 tra assegnisti di ri-cerca, contrattisti e dottorandi. Una rete di 72 laboratori sup-portano tanto le attività di-dattiche che quelle di ricerca. Sono direttamente gestiti dai rispettivi gruppi di ricerca af-�ancati da personale tecnico,

consorzio con sedi principali esterne. Sono strutture del dipartimento l’Associazione per la musica antica Antonio Il Verso, l’Atlante linguistico siciliano, il Centro di Studi linguistici e �lologici siciliani, il Centro Internazionale Stu-di di Estetica, il Laboratorio Musicale Universitario, il La-boratorio Universitario Mul-timediale “Michele Mancini”, la Scuola di Lingua Italiana

rispondendo così in modo e�ciente e reattivo alle solle-citazioni del territorio, cui in primo luogo è destinata l’o�er-ta formativa di qualità. Il DIIn organizza e gestisce 4 corsi di laurea in Ingegneria meccanica, Ingegneria gestio-nale, Ingegneria elettronica, Ingegneria chimica, e 5 di lau-rea Magistrale, cui accedono ogni anno oltre 500 matricole. L’o�erta di secondo livello si articola nelle lauree in Inge-gneria meccanica, Ingegneria gestionale, Ingegneria elettro-

per Stranieri (www.unipa.it.itastra).“Il dipartimento di Scien-ze Umanistiche - a�erma il direttore, professoressa Laura Auteri - promuove i rapporti internazionali, fa-vorendo non solo gli scambi Erasmus-Socrates e l’acco-glienza di visiting professor e visting student, ma ogni tipo di collaborazione didattica e scienti�ca quali�cata. In

nica, Ingegneria chimica e Fo-od engineering. Quest’ultimo corso, erogato in lingua ingle-se, dà la possibilità di acquisire il doppio titolo in collabora-zione con l’Università Corvi-nus di Budapest. Ciascun corso è supportato da un comitato di indirizzo, cui partecipano le aziende inte-ressate alle professionalità for-mate, che fornisce utili indica-zioni sull’e�cacia delle azioni formative e sulle esigenze del mercato.Tutti i corsi di studio, tra i pri-

La biblioteca del dipartimento contiene 150 mila volumi

Laura Auteri, direttore del dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo

Ingegneria Industriale: 4 corsi di Laurea

e 5 corsi di Laurea Magistrale

L’ateneo salernitano ove ha sede il DIIn

EventiLunedì 16 giugno 2014 Formazione & Università 9

Sostenere e quali�care l’agroalimentare con il

PanLab dell’Università di Messina, innovativa piatta-forma tecnologica per studi, ricerche, consulenze, che ag-grega le competenze nell’otti-ca di rete per interagire con la �liera agroalimentare, ma anche in grado di dialogare con l’industria farmaceutica, la sanità e l’economia. A questo obiettivo stanno lavorando dal 2013 i Poli di Scienze, Farmacia, Veteri-naria, Medicina ed Econo-mia che costituiscono la rete nell’ambito del Progetto Pan-Lab, presentato dall’Univer-sità di Messina e �nanziato dal Miur con il Pon (Progetto Operativo Nazionale) Ricerca e Competitività 2007-2013. Responsabile scienti�co è il professor Giacomo Dugo. Il PanLab, dunque è stato stu-diato per ra�orzare il rappor-to con le imprese, investire in ricerca tecnologica ed elevare la qualità della didattica attra-verso la scienza degli alimenti e dell’ambiente (microbio-logia, chimica degli alimen-ti, tecnologia dei sistemi e dell’ambiente, �sica e geolo-gia); della veterinaria (qualità degli alimenti, mangimistica, certi�cazioni, sicurezza ali-mentare, genomica, analisi sensoriali, tecnologia alimen-tare e diagnostica microsco-pica); della farmacia (chimi-ca analitica, microbiologia, analisi delle acque, tecnologie strumentali applicate); della medicina (implicazioni pato-logiche della contaminazione alimentare e delle abitudini

alimentari) e dell’economia (marketing, sistemi di gestio-ne e internazionalizzazione). “PanLab punta al sistema agroalimentare - evidenzia il professor Vincenzo Chiofalo del polo Veterinaria -. Guar-diamo con attenzione ai Paesi del Mediterraneo e pensia-mo che una rete così elevata di competenze scienti�che, unita alle strutture tecnolo-giche che stiamo completan-do, possa rappresentare un modello di lavoro al servizio delle imprese ma anche del-le istituzioni pubbliche che operano nel sistema agroali-mentare”. PanLab contribui-sce a potenziare la dotazione di attrezzature e infrastrut-ture scienti�co-tecnologiche

dell’Università. L’Università di Messina ha ottime com-petenze, esperienze, capacità gestionali e relazioni con il si-stema produttivo e scienti�co di riferimento per dare forza e compiutezza al Progetto PanLab. Qualità attestate dai progetti e dai programmi svolti negli ultimi 10 anni dai docenti che stanno realizzan-do il PanLab, e dalle relazioni nazionali e internazionali. PanLab, nasce dunque per

sostenere lo sviluppo dell’in-tera �liera agroalimentare, con l’intento di favorirne l’integrazione,contribuendo a promuovere gli e�etti non nocivi e sostenibili per l’am-biente, implementando la tracciabilità, la qualità, il controllo e la certi�cazione dei prodotti agroalimentari ponendo attenzione alla sicu-rezza alimentare e agli e�etti sulla salute umana. PanLab è un progetto, con-

Un ampio ventaglio di competenzeA vantarlo è il Polo di Scienze, dove operano gruppi di ricercatori di Chimica, Geologia, Fisica e Biologia

Sicurezza e qualità degli alimentiÈ l’obiettivo delle analisi e�ettuate dal PanLab nell’ambito del Polo di Veterinaria

Un punto di riferimento del settoreChimica analitica e Microbiologia sono le due unità di ricerca attive nel Polo Farmacia

Nel Polo di Scienze, dove opera il pro-fessor Giacomo Dugo in qualità di

responsabile scienti�co del Progetto Pan-Lab, sono attualmente attivi un gruppo di Chimica degli alimenti e delle fermen-tazioni, uno di Geologia, uno di Fisica e uno di Biologia. Il gruppo di Chimica de-gli alimenti ha orientato l’attività di ricer-ca verso la caratterizzazione e il controllo della qualità, la tracciabilità e rintraccia-bilità dei prodotti del pescato e agricoli, con particolare attenzione agli oli vergini

di oliva. A tal proposito ha lavorato allo sviluppo di tecniche analitico-strumen-tali innovative e alla sperimentazione in maricoltura di nuove specie ittiche. Sono di recente avvio le ricerche per l’estrazio-ne da matrici alimentari di molecole da utilizzare in campo farmaceutico e nu-traceutico. Nell’ambito della chimica del-le fermentazioni, particolare rilevanza assumono le ricerche per la produzione di proteine a basso costo a destinazione animale e di biocombustibili.

La sezione di Geologia rivolge il proprio interesse all’analisi stratigrafica e geolo-gico-strutturale di alcuni territori della catena alpina del Mediterraneo occiden-tale. Il gruppo di Fisica svolge la propria attività su diverse tematiche, dalle appli-cazioni di metodologie biofisiche nello studio di proprietà strutturali e dinami-che di sistemi biologici come proteine e membrane lipidiche alle tecniche di dia-gnostica strumentale fino al servizio dei beni culturali. La sezione di Biologia, rivolgendo da anni il proprio interesse al settore dell’istologia e dell’anatomia comparata, studia gli effetti tissutali di sostanze bioattive mediante l’applica-zione di tecniche immunologiche quali l’immunoistochimica.

Al Polo di Veterinaria, la struttura del PanLab ve-

de aggregarsi le competenze di gruppi di ricerca per le pro-duzioni animali, tecnica man-gimistica, qualità e sicurezza alimentare; piattaforma di ge-nomica animale (Ngs); analisi sensoriali; laboratori di micro-biologia e biotecnologie degli alimenti di origine animale con impianti pilota di produzione degli alimenti.Si punta a ra�orzare le relazio-ni con la �liera di produzione degli alimenti per gli animali, per la produzione e la tra-sformazione degli alimenti di origine animale. Attivare servizi di consulenza tecnica dai campi �no alla tavola del consumatore mettendo in cam-po le speci�che competenze dell’agroalimentare è il compito del Polo Veterinaria - a�erma il professore Vincenzo Chiofa-lo - dove ricerca, innovazione

tecnologica e trasferimento alle imprese rappresentano la mis-sione del PanLab, che già oggi usufruisce dei servizi del Con-sorzio di Ricerca Filiera Carni, partner del progetto con i labo-ratori Accredia e che certi�ca per il Mipaaf e per Accredia le �liere avicole, mangimistica, bovina e altre rappresentative della regione siciliana. Dunque fornire ai clienti servizi veloci e completi nell’ottica della trac-ciabilità di �liera e con atten-zione alle nuove tecnologie di produzione. Le analisi mirano a fornire un supporto tecnico-scienti�co e operativo per la ve-ri�ca dei requisiti di sicurezza alimentare e della qualità dei cibi, derivanti da certi�cazio-ni volontarie per il controllo qualità dei processi produttivi anche nell’ambito dei sistemi di gestione della sicurezza ali-mentare previsti dalla norma-tiva cogente (Pacchetto igiene).

Nel Polo Farmacia operano due unità di ricerca che si

occupano di Chimica analitica e Microbiologia.L’unità di Chimica analitica conduce attività di ricerca �-nalizzate allo sviluppo di meto-diche analitiche innovative per la caratterizzazione di miscele complesse, soprattutto di in-teresse alimentare. All’interno del Laboratorio PanLab essa si occupa di sviluppare metodiche volte a fornire indicazioni su di-verse caratteristiche di qualità, sicurezza, origine geogra�ca, valori nutrizionali, autenticità di una qualsiasi produzione agraria o di prodotto agroali-mentare, utilizzando soprat-tutto tecniche cromatogra�che convenzionali e innovative (multidimensionali “compre-hensive”) eventualmente in combinazione con la spettro-metria di massa. La struttura vanta numerose collaborazio-

ni scienti�che con Università italiane e straniere, e con enti di ricerca e ditte private. Col-laborazioni che hanno portato alla pubblicazione di numerosi lavori su riviste scienti�che in-ternazionali con referees, allo scambio di studenti, all’organiz-zazione di giornate di studio e corsi teorico pratici. Ha inoltre ricevuto numerosi riconosci-menti internazionali. Il nuovo laboratorio si propone come riferimento nel settore agro-alimentare concentrando in un’unica sede tutta una serie di analisi e servizi di pro�lo superiore alla normale routine e basandosi sulla consapevo-lezza dell’importanza dei con-taminati, quali metalli pesanti, diossine, idrocarburi policiclici aromatici, pesticidi e �tofar-maci, e della caratterizzazione delle tipicità delle produzioni alimentari (disciplinari Doc e Dop).

■ UNIVERSITÀ DI MESSINA / Ha presentato questo progetto innovativo, �nanziato dal Miur con il Pon (Progetto Operativo Nazionale) Ricerca e Competitività 2007-2013

Una piattaforma tecnologica per potenziare l’agroalimentareSi chiama PanLab e intende ra�orzare il rapporto con le imprese, investire in ricerca tecnologica ed elevare la qualità della didattica

clude il rettore Pietro Navarra che “investe tutte le compe-tenze dell’ateneo, puntando a dare forza a un comparto di eccezionale valore visto, tra l’altro, il trend positivo

dell’export dell’agroalimenta-re del made in Italy che tanti tentano di imitare. Anche su questo il nostro PanLab potrà dare il suo prezioso contribu-to di identità”.

Gruppo studenti impegnati nel progetto di Alta formazione scienze

Analisi di controllo della qualità di alimenti zootecnici

Strumento per la determinazione delle sostanze nutraceutiche-Polo Farmacia

EventiLunedì 16 giugno 201410 Formazione & Università

Alimentari. La legislazione comunitaria, la gestione del rischio nelle fasi della �liera agroalimentare, la certi�ca-zione dei sistemi qualità, il food packaging, le tecniche di difesa dagli animali infestan-ti, la valutazione dell’impatto ambientale delle tecnologie di trasformazione, rappresenta-no le attività caratterizzanti la �gura del Tecnologo Alimen-tare.Il corso di laurea in “Piani�-cazione e tutela del territorio e del paesaggio” e il corso di laurea magistrale in “Salva-guardia del territorio, dell’am-biente e del paesaggio” for-mano �gure professionali con speci�che competenza sulle tecniche e sulle norme per la piani�cazione territoriale e paesaggistica, in grado di ge-stire gli ecosistemi naturali e gli spazi a verde pubblici e pri-vati, il dissesto idrogeologico del territorio agro-forestale, il recupero e la valorizzazione degli edi�ci rurali. Il laurea-to acquisisce conoscenza dei principali so�ware Gis, dei metodi per progettare nuovi paesaggi, degli interventi di rinaturalizzazione dei siti de-

■ DISPA / Il dipartimento di Scienze delle Produzioni Agrarie e Alimentari dell’Università di Catania

Agraria per accedere ai “green jobs”

gradati, nonché dei metodi per la valutazione economica delle risorse ambientali. Il lau-reato triennale può iscriversi alla sezione B dell’ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali e alla sezione B, set-tore Piani�cazione, dell’ordine degli Architetti. Il laureato in “Salvaguardia del territorio, dell’ambiente e del paesaggio” può iscriversi alla sezione A dell’ordine dei Dottori Agro-nomi e Dottori Forestali e alla sezione A settore Paesaggisti dell’ordine degli Architetti. Il corso di laurea magistra-le in Biotecnologie agrarie è l’unico di classe LM7 atti-vato in Sicilia e tra i pochi dell’Italia meridionale. Il corso si propone di formare una �gura professionale in grado di operare nell’ambito di vari settori agrari, nel ser-vizio alle imprese, nella libera professione e nella ricerca, realizzando interventi biotec-nologici per l’ottimizzazione dell’e�cienza dei sistemi. Il

pro�lo professionale del lau-reato in Biotecnologie agrarie rientra in quello previsto per le professioni di agronomo e di biologo. La didattica, basata sull’at-tività di ricerca dei docen-ti, assicura una formazione scienti�ca aggiornata e legata alle esigenze del territorio, sensibile alla richiesta del mercato del lavoro. I corsi of-frono consolidate esperienze di stage in enti/aziende e ga-rantiscono un ampio numero di docenti tutor, che assistono gli studenti lungo il percorso formativo, incentivando an-che lo svolgimento di periodi di studio all’estero.Indirizzare i giovani verso professioni che possono dare un importante contributo alle grandi s�de del futuro, quali la disponibilità di alimenti, in qualità e quantità su�cienti, il disinquinamento ambienta-le e il riassetto del territorio è la principale missione dei do-centi dei sette corsi.

Sette corsi per la tutela dell’ambiente e la gestione della disponibilità alimentare

In 20 mila studenti arriva-ti da tutta Italia e anche

dall’estero hanno comme-morato quest’anno a Pa-lermo il XXII anniversario delle stragi di Capaci e di Vai D’Amelio e oltre mille di loro sono sbarcati nel capo-luogo siciliano con la “#na-vedellalegalità” organizzata dal ministero dell’Istruzio-ne, dell’Università e della ricerca, in collaborazione con la Fondazione Giovan-ni e Francesca Falcone. Un appuntamento tutt’altro che meramente celebrativo, poiché ha rappresentato il momento conclusivo del percorso di educazione alla legalità che per tutto l’anno è stato condotto nelle scuo-le. Tra gli strumenti in cam-po per invitare gli studenti e gli insegnanti a riflettere su questi temi c’è stato un concorso dedicato all’uso responsabile del denaro pubblico e i risultati sono stati resi noti durante la commemorazione ufficiale intitolata “Economia e lega-lità”, svoltasi nell’aula bun-ker del carcere Ucciardone di Palermo, dove si è svolto il maxiprocesso alla mafia. Alla cerimonia, presenti

Sette i corsi di studio, 3 triennali e 4 magistrali, of-

ferti dall’ex Facoltà di Agraria dell’Ateneo di Catania, recen-temente rivisitati per rispon-dere alla forte domanda di occupazione nel settore dei green jobs. Si tratta dei corsi di laurea triennale e magistrale in “Scienze e tecnologie agrarie” (classe L25 e LM69), in “Scien-ze e tecnologie alimentari” (classe L26 e LM70), del corso di laurea triennale in “Piani�-cazione e tutela del territorio e del paesaggio” (classe L21), del corso di laurea magistrale in “Salvaguardia del territorio, dell’ambiente e del paesaggio” (classe LM75), e del corso di laurea magistrale in “Biotec-nologie agrarie” (classe LM7). Il corso di laurea in “Scienze e tecnologie agrarie” e la sua na-turale prosecuzione, rappre-sentata dall’omonimo corso di laurea magistrale, si caratteriz-zano per un forte radicamen-to con il territorio. Sono due percorsi recentemente rinno-vati per fornire le competen-ze necessarie alla formazione dell’agronomo del XXI secolo, così come richiesto dall’ordine

numerose personalità, tra le quali il ministro dell’Istru-zione, Stefania Giannini. Per i giovani giunti in nave a Palermo, il viaggio inizia-to a Civitavecchia è stato

occasione per svolgere at-tività didattica “sul campo”, attraverso incontri e dibat-titi dedicati all’educazione alla legalità, alla lotta alle

dei Dottori Agronomi e Fore-stali. In particolare, la laurea o�re una formazione di base orientata alla valorizzazione e gestione dei processi produt-tivi agricoli in chiave soste-nibile e all’assistenza tecnica nel settore agrario. Il corso di laurea magistrale si propone la specializzazione del profes-sionista nell’analisi dei fattori ambientali e socioeconomi-ci che in�uenzano i processi produttivi, nell’elaborazione di progetti sulle potenzialità agricole del territorio, nella predisposizione d’interventi per la tutela degli agroecosi-stemi agricoli e forestali, la

mafie, all’uso corretto del denaro pubblico incon-trando interlocutori istitu-zionali e dibattendo con le associazioni che si occupa-no di questi temi. La Corte dei Conti, con il presidente e alcuni suoi esponenti è stata direttamente coinvol-ga in queste attività di for-mazione alla cittadinanza. Tra gli interlocutori con cui i giovani hanno potuto confrontarsi, anche il pre-sidente di Libera don Luigi Ciotti, il vice presidente di Confindustria Ivanhoe Lo Bello, il professor Nando dalla Chiesa. “I giovani e la mafia? È un problema di cultura, non in senso restrittivo e pu-ramente nozionistico ma come insieme di conoscen-ze che contribuiscono alla crescita delle persone”, af-fermava Paolo Borsellino. E proseguiva: “Tra queste co-noscenze vi sono quei senti-menti, quelle sensazioni che la cultura crea e che ci fan-no diventare cittadini, ap-prendendo quelle nozioni che ci aiutano a identificar-si nelle istituzioni fonda-mentali della vita associata e a riconoscerci in essa”.

salvaguardia della biodiver-sità, la promozione dello svi-luppo sostenibile e della mul-tifunzionalità in agricoltura. Il corso di laurea in “Scienze e tecnologie alimentari” for-nisce una solida preparazio-ne di base tecnico-scienti�ca sulle tecnologie alimentari e sulle biotecnologie, compren-dendo la normativa, l’econo-mia e la gestione delle impre-se agroalimentari, e fornisce le basi per l’accesso al corso di laurea magistrale in “Scienze e tecnologie alimentari”, alla �ne del quale si può accedere all’esame di Stato per l’iscri-zione all’ordine dei Tecnologi

Per invitare i presenti a riflettere

su questi temi, un concorso dedicato all’uso responsabile del denaro pubblico. I risultati sono stati resi noti durante la commemorazione

“Economia e legalità”

Le aziende aderenti al Fondo potranno

presentare richiesta di piani formativi

nel periodo compreso tra il 20 giugno

e il 31 ottobre 2014, fino a esaurimento

delle risorse

Gli studenti durante una visita d’istruzione

Esercitazioni in laboratorio

Fondimpresa, con il re-cente avviso 3/2014, ha

stanziato 10 milioni per la realizzazione di piani formativi aziendali o inte-raziendali rivolti ai lavora-tori delle pmi aderenti di dimensioni minori. Dal 20 giugno al 31 ottobre 2014, fino a esaurimen-to delle risorse, le aziende aderenti al Fondo potranno presentare richiesta di piani formativi. Il contributo aggiuntivo è concesso ai piani presenta-ti sul “Conto Formazione” per un importo compreso tra 3 mila e 8 mila euro per azienda; in caso di piano interaziendale tali soglie valgono per singola impre-sa partecipante secondo le modalità e le condizio-ni previste dall’avviso. I Piani formativi finanziati possono essere sia azien-dali, anche con l’utilizzo dei voucher formativi, sia interaziendali, senza l’uso di questi ultimi, possono ri-guardare anche ambiti mul-tiregionali.Se l’avviso riguarda tutta l’Italia, sta ricevendo un’at-tenzione particolare nelle regioni del Sud, dove l’in-

Sono arrivati a bordo della “#navedellalegalità” A farlo è stato Fondimpresa con il recente avviso 3/2014

Lo sbarco dei... mille a Palermo Stanziati 10 milioni a favore delle pmi

vestimento sulla formazio-ne sembra essere notevole. Lo dimostra quanto acca-duto con i piani formativi presentati nell’ambito Sud e isole dell’avviso 2/2014: contenevano richieste di contributo aggiuntivo per un importo complessivo che ha raggiunto il 110% dello stanziamento previ-sto per l’ambito. Per questi nuovi stanziamenti, è ri-

chiesta alle pmi interessa-te la presenza di un saldo attivo sul proprio conto formazione, risultante dal-la somma degli importi ef-fettivamente disponibili su tutte le matricole Inps per cui l’azienda ha aderito al Fondo (somma degli im-porti della voce “Disponibi-le” su tutte le matricole del conto aziendale). Inoltre, le stesse devono aver maturato sul proprio Conto Formazione, nel periodo di adesione, un accantonamento medio an-nuo, al lordo degli eventuali utilizzi per piani formativi, non superiore a 8 mila euro. Sono ammesse alla pre-sentazione di domanda di finanziamento anche le aziende ricadenti nel re-gime degli aiuti di stato di cui al Regolamento (Ce) 800/2008 del 6 agosto 2008. Il Piano formativo dev’es-sere presentato a Fondim-presa esclusivamente con le modalità stabilite nell’av-viso ed è essenziale che l’azienda abbia effettuato le procedure di registrazione, che le consentono di con-trollare online il proprio conto.

■ EVENTI / 20 mila studenti hanno celebrato il XXII anniversario delle stragi di ma�a ■ IL PUNTO / Il provvedimento sta ricevendo particolare attenzione al Sud

EventiLunedì 16 giugno 2014 Formazione & Università 11

prio quest’ultima ha destato una grande curiosità, data la novità degli insegnamenti e le possibilità di lavoro che of-fre. Un vero e proprio boom di iscrizioni da quando è stata istituita.Il DiSTABiF è la sede del corso di dottorato di ricer-ca in Scienze Biomolecolari, il primo dottorato di ricerca attuato in convenzione con il Consiglio nazionale delle ri-cerche (Cnr) le cui tematiche di ricerca spaziano dalla Chi-mica e Biochimica delle bio-molecole e biologia strutturale

caratteristica principale delle cellule tumorali, rappresenta una delle aree di ricerca svi-luppate. I risultati ottenuti hanno permesso di identi�-care in modi�che strutturali e funzionali di alcune pro-teine modulatrici del ciclo cellulare (p27 e p57) eventi importanti per l’alterata cre-scita. Questi studi condotti su cellule tumorali di varia origine potrebbero non solo portare alla comprensione dei processi alterati in una cellula maligna, ma anche a come colpirla senza danneg-giare le cellule normali. Al-

■ DISTABIF / È il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche di Caserta

■ II UNIVERSITÀ DI NAPOLI / L’attività scienti�ca dei laboratori si muove lungo il solco del dipartimento di Patologia Generale dell’ateneo

Fiori all’occhiello: ricerca e formazione

In prima linea nella ricerca contro i tumori

alla ricerca sul cancro e alle cellule staminali. Una parte dei docenti insieme a colleghi del Dipartimento di ingegne-ria civile, design, edilizia e am-biente a�eriscono al dottorato in ambiente, design e innova-zione che ha come obiettivo la formazione di ricercatori con una visione olistica dell’am-biente, professionisti capaci di operare nella rete di interazio-ni tra fenomeni naturali e atti-vità antropiche secondo i prin-cipi dello sviluppo sostenibile.Didattica ma non solo: anche la ricerca ha, ovviamente, un ruolo fondamentale al DiSTA-BiF. Ricerca che si fonde con la didattica, o�rendo un sistema di formazione tra i più avan-zati tra quelli presenti nella nostra Penisola con rilevanti competenze scienti�che nel campo delle scienze e tecno-logie biologiche, biomoleco-lari e ambientali, delle scienze farmaceutiche e della salute umana, degli alimenti e della nutraceutica. Il dipartimento si sviluppa su circa 6.000 metri quadrati. Almeno la metà di essi è occupata da laboratori. Andando nello speci�co, è facile intuire come il diparti-mento sia fornito di alcune tra le più moderne strumentazio-ni quali spettrometri di massa a bassa e ad alta risoluzione, spettrometri di risonanza ma-gnetica nucleare, di di�ratto-metri a raggi X nonché tecno-logie avanzate per lo studio di sistemi complessi, quali quelli biologici ed ambientali. Molti degli interessanti pro-getti di ricerca attivi presso i

tra tematica è lo studio delle cellule staminali derivate dal midollo osseo, condotto per investigare quali fattori pos-sano in�uenzare il di�eren-ziamento di queste cellule. Le cellule staminali mesenchi-mali dell’osso sono alla base del turn-over osseo e un loro alterato di�erenziamento è responsabile dell’osteoporosi e della fragilità ossea dell’an-ziano e delle donne dopo la menopausa. Queste cellule controllano anche l’attività ematopoietica e alterazioni a loro carico, spesso dovute a terapie antitumorali, pos-

laboratori del dipartimento hanno ricevuto importanti �nanziamenti da parte di enti pubblici (ministero dell’Istru-zione, dell’Università e della Ricerca, ministero della Sa-lute, ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ministe-ro dello Sviluppo Economico, Regione, Parchi Nazionali, Comuni), associazioni e fon-dazioni (Airc, Telethon), enti privati. A questi si aggiungono prestigiosi �nanziamenti eu-ropei come quelli riguardanti la valutazione del rischio per la salute dell’uomo e dell’am-biente associato al rilascio di farmaci citostatici nell’am-biente (Cytothreat), la realiz-zazione di una rete di moni-toraggio di gas a e�etto serra, per quanti�care, capire e pre-dire, mediante un approccio integrato multidisciplinare, emissioni di gas di serra in Africa Sub-Sahariana (Car-boafrica), lo studio del ciclo dell’azoto e della sua in�uenza sul bilancio dei gas serra in Europa (Nitroeurope). Presso il DiSTABiF vengono, inoltre, condotte attività di ricerca e trasferimento tecnologico nel settore ambientale ed energe-tico. Il dipartimento a�anca enti locali anche nella realiz-zazione dei piani di azione per l’energia sostenibile, importan-ti strumenti di piani�cazione territoriale nell’ottica di uno sviluppo sostenibile ed è stato autorizzato recentemente dal Mise a realizzare corsi di Certi-�cazione energetica degli edi�-ci per la abilitazione di tecnici professionisti a tale attività.

sono avere conseguenze ter-ribili per la salute. Il terzo �lone di ricerca riguarda lo studio di patologie genetiche dell’età pediatrica (condotte in collaborazione con Silve-rio Perrotta della Clinica Pe-diatrica della II Università di Napoli) e legate a un’alterata ossigenazione dei tessuti. Questi studi hanno condot-to alla caratterizzazione dei meccanismi molecolari di risposta all’ipossia nei tessuti che non ricevono un norma-le apporto di ossigeno come nell’infarto del miocardio e nell’ictus cerebrale.

Nato nel 2012, si occupa di ricerca multidisciplinare nelle scienze dell’ambiente e della salute

Importanti risultati sul ruolo degli ormoni sessuali nel carcinoma al seno e alla prostata e nello studio del controllo della proliferazione cellulare

Un gruppo di lavoro che comprende 80 profes-

sionisti inquadrati come pro-fessori ordinari, associati e ricercatori e personale tecni-co-scienti�co e amministra-tivo e oltre 50 �gure inserite come dottorandi e borsisti. Questi sono solo alcuni dei numeri che caratterizzano il Dipartimento di Scien-ze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche (DiSTABiF) di Caserta. L’im-portante realtà universitaria della Seconda Università degli Studi di Napoli è stata istitui-

La ricerca contro i tumori vede in prima linea la II

Università di Napoli.L’attività scienti�ca dei la-boratori coordinata dai do-centi Antimo Migliaccio e Gabriella Castoria si muove lungo il solco della tradizio-ne del dipartimento di Pato-logia Generale della univer-sità parternopea. Dalla �ne degli anni ‘60, il Dipartimento ha avuto un ruolo importante nello stu-dio del meccanismo d’azione degli ormoni steroidi sessua-li, soprattutto degli estro-geni, e dei relativi recettori cellulari. Gli ormoni sessuali, estrogeni e androgeni svol-gono un ruolo fondamentale nella patogenesi e nella pro-gressione di due importanti tumori, il carcinoma della mammella e della prostata, rispettivamente. Le altera-zioni dei livelli di estrogeni nella donna e di androgeni nell’uomo associati all’invec-chiamento hanno un ruolo essenziale nella comparsa di questi due tumori.Gran parte delle terapie uti-lizzate con successo è basata sull’uso di antagonisti ormo-nali, che, tuttavia, perdono

ta nel 2012: giovane, fresca e dinamica, è una struttura di ricerca multidisciplinare le cui competenze riguardano gli ambiti delle scienze dell’am-biente, della vita e della salute. Senza dimenticare anche tutti gli aspetti giuridici inseriti in questi campi scienti�ci. Ri-cerca e istruzione: è su questa base che si è sviluppato un di-partimento che fa della didat-tica il suo �ore all’occhiello e che, attraverso competenze di alto livello e strumentazioni all’avanguardia, fornisce agli studenti una preparazione al-

in molti casi la loro e�cien-za, giacché la crescita del tu-more diviene indipendente dall’ormone. Il laboratorio del Dipartimento di Patolo-gia Generale ha conseguito risultati molto innovativi sul ruolo di questi ormoni nel-la regolazione della crescita delle cellule tumorali della mammella e della prostata. Scoprendo, per esempio, che essi possono agire attraverso gli stessi meccanismi utiliz-zati dai fattori di crescita e dei prodotti degli oncogeni, in sostanza, interagendo con altre proteine e inducen-do modi�cazioni chimiche di queste stesse. Gli studi condotti hanno consentito l’identi�cazione d’inibitori speci�ci che possono essere usati in alternativa ai classici antagonisti ormonali. Alcuni piccoli inibitori pep-tidici, che hanno dimostrato notevole e�cacia ed elevata tollerabilità negli studi di sperimentazione animale, sono stati brevettati e ora in-trodotti nella sperimentazio-ne clinica controllata. Sono, inoltre, in fase di studio nuo-ve molecole in grado di in-terferire con la capacità delle

tamente quali�cata in tutti gli aspetti scienti�ci e tecnologi-ci che riguardano le “scienze della vita”. L’o�erta formativa si compone, infatti, di tre cor-si di laurea triennale: scienze ambientali, biotecnologie e scienze biologiche. A esse si aggiunge il corso di laurea ma-gistrale a ciclo unico in Far-macia. Chiudiamo la rassegna con le quattro lauree magistra-li in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio, Bio-tecnologie per la salute, Biolo-gia e Scienze degli Alimenti e della Nutrizione umana. Pro-

cellule tumorali di migrare e, quindi, di dare origine a me-tastasi. Il gruppo di ricerca coordi-nato da Fulvio Della Ragione insieme ad Adriana Oliva e Adriana Borriello (Diparti-mento di Biochimica, Bio�-sica e Patologia Generale, II Università di Napoli) condu-ce, invece, da numerosi anni studi su tre maggiori fronti, che vanno da una ricerca di base a quella applicata. La conoscenza delle altera-zioni dei meccanismi mo-lecolari responsabili di un’ incontrollata proliferazione,

Un’apparecchiatura a disposizione del laboratorio

L’edificio che ospita il DiSTABiF

In queste immagini, alcuni giovani ricercatori al lavoro

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EventiLunedì 16 giugno 201412 Formazione & Università

Il dipartimento di Meccani-ca, Matematica e Manage-

ment del Politecnico di Bari è impegnato in attività di alta formazione, ricerca e trasferi-mento tecnologico nelle sedi di Bari e Taranto. La didattica proposta dal di-partimento è erogata su due �liere formative complete (laurea di I e II livello) ri-guardanti l’ingegneria mec-canica e l’ingegneria gestio-nale. Nell’anno accademico 2013/2014 si sono immatri-colati 350 allievi in Ingegneria meccanica e 150 in Ingegneria gestionale. Nelle due lauree magistrali gli allievi immatri-colati sono complessivamente circa 300. Il dipartimento inoltre eroga corsi nelle discipline matema-tiche a tutti i corsi di laurea del Politecnico. Double degree con la New York University, la Cran-�eld University, il DynFluid Laboratory, Arts et Metiers ParisTech, da anni attivi, per-mettono agli studenti che vi aderiscono di acquisire, attra-verso un percorso ad hoc, sia il titolo di laureato magistrale sia il Master erogato da quelle istituzioni.“Gli ambiti professionali spe-ci�ci del percorso formati-vo dei laureati in Ingegneria meccanica, a�erma Giuseppe Monno, direttore del diparti-mento, sono tutti quelli rela-tivi alle industrie meccaniche ed elettromeccaniche, alle aziende ed enti per la conver-sione dell’energia, alle imprese impiantistiche, ai laboratori di misure, prove e certi�ca-zione, alle industrie per l’au-tomazione e la robotica, alle industrie manifatturiere e di processo, all’impegno libe-ro-professionale. Gli allievi svolgono attività di tirocinio presso aziende pubbliche e private per approcciarsi alla realtà lavorativa e favorirne l’inserimento”.Gli ambiti professionali del percorso formativo dei lau-reati in Ingegneria gestionale del Politecnico di Bari sono presenti tanto nei settori in-dustriali e manifatturieri, quanto nei servizi avanzati (ad esempio telecomunicazio-ni, trasporti, istituti di credito,

consulenza aziendale) e nella pubblica amministrazione (ad es. sanità, public utility). La �-liera formativa dell’ingegneria gestionale o�re in particolare agli studenti l’opportunità di sviluppare le proprie idee di business. Attraverso corsi ad hoc, progetti e tirocini, gli studenti possono mettere alla prova le proprie idee e svilup-parle, con l’ausilio di docenti, ricercatori e spin-o� univer-sitari. Coniugando l’approc-cio scienti�co con le logiche di mercato, anche attraverso gli stimoli delle numerose collaborazioni con il mondo imprenditoriale, l’ingegneria gestionale favorisce lo svilup-po di prodotti e servizi inno-vativi. “La preparazione che gli stu-denti acquisiscono attraver-so i due percorsi formativi - sottolinea Monno - ha con-sentito e consente un e�cace inserimento in tutti i contesti produttivi industriali e nel terziario avanzato in ambito locale, nazionale e interna-zionale, come risulta dalle indagini Alma Laurea sulla occupazione dei laureati nelle università italiane”.Al DMMM a�erisce il cor-so di dottorato in Ingegneria meccanica e gestionale, che o�re agli allievi più capaci e motivati la formazione uni-versitaria di III livello al �ne di creare �gure di elevata pre-parazione scienti�ca da inse-rire nel mondo della ricerca accademica e industriale. L’attività di ricerca, condotta

da 74 docenti, numerosi as-segnisti e giovani ricercatori, spesso nell’ambito di proget-ti e collaborazioni nazionali e internazionali, è ampia e copre temi che vanno dallo studio delle fonti energetiche tradizionali e rinnovabili alle analisi teorico-sperimentali del comportamento meccani-co di macchine e componenti, dall’automazione industriale e robotica al Cad e Realtà Au-mentata nei processi indu-striali, dalla �uidodinamica e le turbomacchine allo stu-dio dei materiali tradizionali e avanzati, dalle tecnologie meccaniche ai processi di lavorazione, dai modelli di produzione sostenibile e re-sponsabilità sociale alla ge-stione dell’innovazione, alle

misure ottiche e biometriche, la biomeccanica, la biomime-tica, la bioingegneria, l’analisi teorico-sperimentale di ru-more e vibrazioni, il business process management, gestione della supply chain e modelli di e-business, metodi variaziona-li e topologici nello studio di fenomeni non lineari, calcolo delle variazioni, stabilità dei moti �uidi nei mezzi porosi, tomogra�a (aspetti matema-tici e applicativi, geometria combinatoria, teoria dei co-dici).“Il dipartimento - a�erma il direttore - oltre al Centro di eccellenza in meccanica computazionale (CEMeC) è dotato di numerosi laboratori didattici e di ricerca, realizzati grazie alla collaborazione con aziende locali o al �nanzia-mento di progetti di ricerca nazionali e regionali. Oltre a consentire lo svolgimento delle attività di ricerca, per-mettono agli allievi di fare esperienze sulle più moderne tecnologie, sulle più avanzate tecniche di indagini speri-mentali e numeriche”. Il DMMM partecipa al net-work co�nanziato della Re-gione Puglia che comprende le seguenti reti di laboratori di ricerca e di servizio: Tecniche innovative per la saldatura di materiali avanzati (Tisma); Tecniche di ricerca avanzate per lo studio e l’implemen-tazione della formatura con mezzi �essibili di leghe leg-

gere tramite l’utilizzo di su-per�ci ad attrito controllato e lamiere saldate di di�erente spessore (Trasforma); Mecca-nica sperimentale per l’aero-spazio (Emilia), Microlavo-razioni laser e sensoristica di processo per la produzione di componenti meccatonici (Mi-crotronic).La strategia di consolidamen-to e sviluppo della ricerca del DMMM pone enfasi sulle seguenti principali direttri-ci: la meccatronica, l’energia, l’aerospazio e la produzione sostenibile.All’interno del distretto pu-gliese della meccatronica (Medis), il DMMM è impe-gnato in attività di ricerca nel campo dell’automotive in col-laborazione con alcune pmi ad altissimo pro�lo tecnolo-gico e con realtà industriali di livello internazionale loca-lizzate nell’area industriale di Bari. Nel settore dell’energia, il DMMM vanta collaborazio-

ni di ricerca con le primarie aziende nazionali e interna-zionali. Con Avio ha contribuito a dar vita a Energy Facto-ry Bari (e�), uno dei primi esempi italiani di laboratorio pubblico-privato localizza-to all’interno di un campus universitario e in cui collabo-rano, �anco a �anco, ricerca-tori universitari e ricercatori industriali.“La Regione Puglia, conclu-de Giuseppe Monno, è una delle regioni italiane leader nel settore dell’aerospazio. Attraverso anche una politica di sostegno regionale, in es-so si è creata occupazione di alto pro�lo scienti�co, specie giovanile, e condizioni per il miglioramento della qualità della vita. Nel corso degli an-ni nel DMMM sono maturate competenze e abilità nel cam-po, grazie alla partecipazione del Politecnico di Bari al Di-stretto Tecnologico Aerospa-ziale della Regione Puglia, e alla partecipazione a diversi progetti nazionali e regionali �nalizzati ad accrescere le co-noscenze scienti�che e tecno-logiche nel settore”. L’esperienza acquisita da do-centi e ricercatori, oltre che nella sede di Bari anche nel-la sede di Taranto, città oggi tristemente nota per le gravi problematiche ambientali, hanno fatto maturare sensi-bilità e competenze speci�che nel campo della sostenibilità. La s�da che si intende acco-gliere riguarda lo sviluppo di tecnologie e approcci capaci di coniugare la produzione in-dustriale con la salvaguardia dell’ambiente. Come previsto nel piano triennale 2013-15 del Politecnico di Bari, il DMMM sta contribuendo alla realizzazione a Taranto di un green campus per la ricerca, l’alta formazione e il trasferi-mento tecnologico sui temi della produzione sostenibile. In particolare, il dipartimento sta lavorando per l’istituzione a partire dall’anno accademi-co 2015-16 di un corso di lau-rea sui temi della produzione sostenibile con focus sulla eco-progettazione. Per ulteriori informazioni: www.dmmm.poliba.it

■ DMMM / Il dipartimento di Meccanica, Matematica e Management del Politecnico di Bari impegna nella ricerca 74 docenti, oltre ad assegnisti e giovani ricercatori

L’ingegneria apre tutte le porte. La laurea per trovare lavoroIl percorso formativo è completo e strutturato a diretto contatto sia con le aziende locali, che a livello nazionale e internazionale

Giuseppe Monno, direttore del dipartimento di Meccanica, Matematica e Management del Politecnico di Bari

Importante il contributo anche nel settore

aerospaziale, nel quale la Puglia primeggia

Nelle foto a fianco: partecipazione del team Poliba Corse alla Formula Sae 2013

Simulazione numerica del flusso intorno a una navicella spaziale senza pilota

EventiLunedì 16 giugno 2014 Formazione & Università 13

Il progetto di formazione “Food, nutrition and he-

alth” (responsabile scienti�co la professoressa Rita P. Aqui-no), integrativo del Progetto di ricerca Hi-Life guidato dall’Università di Messina (coordinatore il professor Luigi Mondello) e �nanziato nell’ambito del Pon Ricerca e sviluppo, ha dato e sta dando importanti soddisfazioni agli organizzatori e soprattutto ai giovani. I pro�li professiona-li che si sono creati, infatti, hanno intercettato la doman-da del mercato, o�rendo ai partecipanti dei percorsi for-mativi opportunità di lavoro anche all’estero. È la sintesi che traccia la professoressa Paola Dugo, docente al dipartimento di Scienze del Farmaco e dei Prodotti per la Salute dell’ate-neo messinese e coordinatrice del corso di perfezionamento in Alimentazione, alimenti funzionali, prodotti farma-ceutici e prodotti nutraceutici che ha avuto tre edizioni. Un’ edizione si è svolta all’Uni-versità di Salerno, partner del progetto, e due all’Università di Messina (uno dei quali si concluderà a dicembre). A Salerno si è tenuto anche il master biennale in Scienza e tecnologia cosmetiche Cosm-Hi con 15 partecipanti, i quali “hanno tutti trovato sbocchi occupazionali presso aziende del settore”, come evidenzia-no i responsabili del percorso formativo. “Importanti riscontri occupa-zionali li abbiamo avuti anche con i corsi di perfezionamen-to in Nutraceutica”, a�erma la

professoressa Dugo, un’ini-ziativa formativa tesa a creare competenze per promuovere lo sviluppo e l’innovazione nel territorio in relazione al-le esigenze del settore. Dei 20 partecipanti per ogni edi-zione, prosegue, 15 hanno perseguito la formazione per diventare esperti in nutraceu-tica e 5 per essere responsa-bile di funzione in aziende, centri di servizio e di ricerca del settore pharma-food. Na-turalmente per poter accede-re ai corsi bisognava essere già in possesso di laurea qua-driennale o specialistica. Per quanto riguarda il corso in Nutraceutica, esso è stato strutturato in cinque unità didattiche: chimica e legisla-zione degli alimenti e prodot-ti nutraceutici; biologia della nutrizione; tecnologie nutra-ceutico-alimentari; �totera-pia e farmacoterapia e igiene degli alimenti; marketing e analisi di mercato. Previsto anche uno stage di 250 ore presso aziende del settore e un modulo dedicato al project management. L’insegnamen-to è avvenuto in aula e anche

con l’utilizzo dei laboratori.In riferimento al master, è stato realizzato al diparti-mento di Farmacia dell’Uni-versità di Salerno formando 15 �gure professionali alta-mente quali�cate e specializ-zate quali “Esperti in scienza e tecnologia cosmetiche” o “Responsabili di funzione in aziende cosmetiche, centri di servizio e di ricerca operanti nel settore dermocosmetico”. L’attività formativa si è artico-lata nel biennio in tre moduli per complessivi 120 crediti formativi e 1.200 ore. Gli in-segnamenti sono stati impar-titi attraverso attività d’aula e attività applicate. Nel corso del biennio diverse anche le attività seminariali. Il progetto Hi-Life è ormai quasi giunto alla conclusione, essendo al terzo anno d’ese-cuzione, e al suo interno il

progetto di formazione Final ha inteso rispondere a speci-�che esigenze delle Piccole e medie imprese operanti nei

settori dermofarmaceutico, cosmetico e nutraceutico delle regioni di convergen-za (Rcd) Sicilia e Campania.

Le imprese di questo settore rivelavano necessità di incre-mentare il contenuto scienti-�co-tecnologico di prodotti e processi; di innovare il mo-dello di business e riposi-zionamento competitivo; di valorizzare il capitale umano; di diversi�care le specializza-zioni produttive, internazio-nalizzare e ottimizzare l’uso delle risorse minimizzando la quantità di ri�uti prodotti. In risposta a queste necessità si è realizzato uno stretto col-legamento fra le aree di pro-duzione della materia prima (cioè le aziende agroalimen-tari coinvolte), le aree di ricer-ca e sviluppo tecnologico (le Università) e le aree di utilizzo dei prodotti e delle tecnologie sviluppate, in modo da ra�or-zare il potenziale scienti�co-tecnologico delle Pmi partner e migliorare il contesto inno-vativo dei territori.

Salute e benessere alimentare per il territorioI progetti Hi-Life e Final mirano a creare uno stretto legame tra le materie prime locali e il loro utilizzo nei prodotti frutto della ricerca

Se per innovare è importante investire in ricerca, è altrettanto strategico che

parallelamente a questo processo si pro-ceda alla formazione del capitale umano. Esso sarà necessario per mettere in pra-tica i risultati della ricerca, e dovrà fare da “cinghia di trasmissione” a�nché il patrimonio di nuove conoscenze esca dal-le accademie e dai laboratori, entri nelle aziende e �nisca sul mercato sotto forma di nuovi prodotti e oggetti. Interpretano appieno la complessità dell’innovazione del secondo millennio i progetti Pon del ministero dell’Università e della Ricerca, che prevedono quale parte integrante degli stessi le due dimensioni proprie dell’Uni-versità - la ricerca e la formazione -, insie-me allo sprone a cercare collegamenti con le realtà produttive del territorio, per co-glierne le richieste e corrispondervi come è chiamata a fare per vocazione un’istituzi-ne di alta formazione: aprire prospettive per il futuro attraverso nuovi contenuti co-gnitivi e competenze. Lo stretto legame tra ricerca e formazione-didattica lo si è spe-rimentato anche con il progetto Pon “Hi-

Life” che è giunto ormai al terzo anno ed è coordinato dal professor Luigi Mondello del dipartimento di Scienze del Farmaco e dei Prodotti per la Salute all’Università di Messina. Un progetto nato da speci�che esigenze delle Pmi nei settori dermofar-maceutico, cosmetico e nutraceutico delle Regioni della convergenza Sicilia e Cam-pania. A tali necessità si è risposto con stu-di e ricerche mirate - che hanno consentito anche di dotare le strutture universitarie coinvolte di nuove apparecchiature dedi-cate - e con la creazione di pro�li professio-nali adeguati alle necessità, puntando su giovani già in possesso di titolo di laurea. “Sostanzialmente ricerca e formazione hanno marciato all’unisono per raggiun-gere obiettivi di fatto condivisi”, a�erma la coordinatrice del corso di perfeziona-mento in Nutraceutica, la professoressa Paola Dugo. Nel particolare, gli obiettivi del progetto Hi-Life e dunque anche di Final, il pro-getto formativo connesso, sono legati alla realizzazione di un sistema di controllo di qualità dei prodotti agroalimentari; all’in-

dividuazione di strumenti adatti a classi�-care i prodotti in esame; alla valorizzazio-ne dei prodotti agroalimentari nel settore degli alimenti funzionali; al recupero e al riutilizzo dei principi attivi dal materia-le di scarto della lavorazione attraverso modelli e procedimenti tecnologici atti a ottenere prodotti salutistici, sia alimenti funzionali che nutraceutici; alla produ-zione di alimenti speciali; allo sviluppo di una piattaforma-modello di innovazione tecnologica facilmente replicabile e tarata sulle Pmi delle Regioni della convergenza. A unire le diverse azioni progettuali, l’in-tento di creare uno stretto legame tra pro-duzione di materie prime, aree di ricerca e aree di utilizzo dei prodotti e delle tecnolo-gie sviluppate, applicandole alle linee pro-duttive di latte, olio e agrumi provenienti dagli stabilimenti locali. Per l’Università di Messina sono coinvolti i ricercatori del settore analitico-alimen-tare, con speci�che competenze tecnico-scienti�che attinenti il progetto. Il progetto, ha sottolineato più volte il professor Mondello, vuole “contribuire in modo signi�cativo al mantenimento dello stato di salute dell’uomo e alla prevenzio-ne di diverse patologie”. La stessa scelta dell’acronimo Hi-Life, rivela il docente, “evidenzia la collocazione del progetto nell’ambito della tutela e promozione della salute e del benessere umani”.

■ UNIVERSITÀ DI MESSINA / Food, nutrition and health è il progetto formativo a sostegno del piano di ricerca triennale che si chiude quest’anno con ottimi riscontri

Hi-Life per nutraceutica, dermofarmaceutica e cosmeticaIl progetto di ricerca risponde a esigenze speci�che delle Pmi del settore operative in Sicilia e Campania

I corsi di perfezionamento e i master

in collaborazione tra Messina e Salerno

La ricerca: dai laboratori alle aziende e al mercato

Assegnisti di ricerca

impegnati in attività inerenti il

progetto nei laboratori

del settore analitico

alimentare del dipartimento

Il dipartimento di Scienze del Farmaco e dei Prodotti per la Salute a Messina, sede del progetto Hi-Life

EventiLunedì 16 giugno 201414 Formazione & Università

sociale, se non si pone al centro della strategia di sviluppo il valore dell’investire in capitale umano, anche con modalità e contenuti diversi dal passato.“La missione dell’azienda si attualizza in progress quale laboratorio territoriale per il raccordo tra domanda e o�erta di formazione e lavoro - dichia-ra il direttore di IN.FORM.A., Antonio Palmieri -. Partico-larmente signi�cativa l’azione per incentivare l’esperienza di stage in azienda, anche in con-testi lavorativi internazionali per rispondere sempre di più e meglio alle esigenze del siste-ma produttivo. Gli interventi progettati per i soggetti esterni e quelli programmati e realiz-

■ IN.FORM.A. / Tutto in una sigla: Informazione, Formazione, Assistenza tecnica. Ecco i servizi per le micro, piccole e medie imprese

Cultura imprenditoriale e innovazione per crescerezati ne fotografano l’operatività in una dimensione di relazioni strutturate con il mondo della scuola e della formazione uni-versitaria, con le imprese e le loro rappresentanze associative e con l’Agenzia per l’impiego. Per attuare vere e proprie po-litiche di raccordo tra sistemi formativi e mercato del lavoro. Le linee dell’attività aziendale si sviluppano lungo queste di-rettrici: incremento della cono-scenza del territorio e del mer-cato del lavoro, formazione e accompagnamento nella tran-sizione da un percorso forma-tivo a un altro e dalla scuola/formazione al lavoro, promo-zione delle esperienze di lavoro durante gli studi, conoscenza delle competenze richieste dal-le imprese e orientamento for-mativo, di�usione della cultura di impresa, sostegno informa-tivo/formativo/consulenziale ai giovani nell’autoimpiego e nell’autoimprenditorialità e sulla domanda di lavoro”.Molto e�cace è l’orientamento al mondo del lavoro e dell’im-presa, che ogni anno coinvolge circa 1.000 giovani, fornendo strumenti per favorire l’incon-tro tra domanda e o�erta di lavoro, come l’Osservatorio del

sistema informativo Excelsior sui fabbisogni occupazionali delle imprese (ministero del Lavoro-Unioncamere).Strategiche sono le azioni di IN.FORM.A. per promuovere il legame tra sistema economi-co e mondo scolastico attraver-so i percorsi alternanza scuola-lavoro, perché l’incontro tra imprese e giovani non può che iniziare durante il percorso formativo, scolastico e uni-versitario, e si concretizza in azioni formative su vari temi di interesse per le imprese: la tu-tela dell’innovazione e la difesa della proprietà intellettuale in ambito aziendale; i nuovi oriz-zonti o�erti dalla green eco-nomy, l’aggiornamento delle competenze nelle Pmi e quan-to valga ad approcciare l’inno-vazione nella sua accezione a 360 gradi. Costante la liaison con le Università calabresi, i centri di competenza e i poli di innovazione attraverso la rete regionale dell’innovazione, af-�ancando il sistema camerale calabrese.

Azienda speciale braccio tecnico della Camera di Commercio da vent’anni anni a �anco delle imprese

“Con un background spe-cialistico richiamato

nel suo acronimo: Informa-zione, Formazione, Assistenza tecnica alle micro, piccole e medie imprese, insieme e in parallelo al forte partenaria-to istituzionale tra la Camera di Commercio e l’Università Mediterranea di Reggio Ca-labria, opera l’Azienda Spe-ciale IN.FORM.A. - dichiara il presidente della Camera di Commercio, Lucio Dattola -. Per di�ondere la cultura im-prenditoriale e l’innovazione, per orientare al mercato del lavoro, o�re servizi di natu-ra specialistica, progettati per rispondere in modo e�cace, coerente e puntuale ai bisogni che il territorio esprime e in particolare alla domanda di lavoro a fronte della dramma-tica disoccupazione giovanile. La sua attività è addizionale e integrativa del più ampio pro-gramma della Camera reggina e si rivolge prioritariamente al contesto provinciale ma, di an-no in anno, superando la logica del con�namento territoriale, cresce la fornitura di servizi al sistema camerale e imprendi-toriale regionale”. Nel presentare IN.FORM.A.,

Dattola sottolinea che “la voca-zione dell’Azienda è plurispe-cialistica e da sempre sostiene anche la formazione impren-ditoriale, con speci�co riferi-mento al know-how necessa-rio all’avvio e allo sviluppo e

competitività d’impresa, della transizione dei giovani verso il mondo del lavoro e della valo-rizzazione del capitale umano”.Oggi non si può pensare di av-viare una solida ripresa econo-mica e una nuova dimensione

Un convegno organizzato dall’Azienda Speciale IN.FORM.A.

La sede della Camera di Commercio di Reggio Calabria

Il presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, Lucio Dattola

EventiLunedì 16 giugno 2014 Formazione & Università 15

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Crescere e far crescere è stato sempre il nostro “motto” che cerchiamo sempre di perseguire.Cresciamo migliorando la nostra offerta formativa, migliorando ogni volta i percorsi adeguandoli, con la flessibilitàche è uno dei nostri Punti di Forza, ai bisogni del mondo del lavoro e dei nostri studenti che con quel mondo devonointeragire.Cresciamo nel numero dei nostri iscritti, grazie alla collaborazione stretta e costruttiva con il mondo del lavoro che ciconsente di poter offrire questa opportunità formativa ad un numero crescente di studenti.CCresciamo nel numero di PROFILI Formativi che dimostrano praticamente l’adattabilità al mondo in evoluzione che habisogno di risposte formative adeguate. Ne proponiamo ben 4 da giugno 2014.Facciamo crescere i nostri studenti come uomini e come supertecnici, grazie alle competenze di base, trasversali eprofessionalizzanti, che acquisiscono e che costituiscono un importante bagaglio da utilizzare per entrare nel mondodel Lavoro.Facciamo crescere le imprese formative che credono e investono in noi.

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EventiLunedì 16 giugno 201416 Formazione & Università