Anno 6 - N° 1 NOVEMBRE The Voice - Scuola Dame Inglesi · 2016-11-27 · Anno 6 - N° 1 NOVEMBRE...

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Anno 6 - N° 1 NOVEMBRE 2016 THE VOICE pag. 1 The Voice È iniziata un’altra avventura nella redazione del giornalino della Scuola Dame Inglesi THE VOICE. Infatti è iniziato ufficialmente il 6° anno di collaborazione tra tutti gli alunni della scuola per costruire e redigere questo giornale. In particolare quest’anno 2016/2017, sarà curato dagli alunni della classe 5^ e dalla classe 3^ della scuola secondaria con la supervisione del direttore prof. Andrea Vezzaro e del vicedirettore maestro Federico Bertuzzo. In questo numero: I fatti del giorno: HALLOWEEN e LA FESTA DI SAN MARTINO Cronaca politica: BREXIT e REFERENDUM SI o NO??? Scienza: TERREMOTO Storia: UN TUFFO NEL PASSATO Inchiesta: COSA TI PIACE? Musica: 21 PILOTS Epica: IL MITO DEI POPOLI ANTICHI Cucina: RICETTE D’AUTUNNO Sport: INTERVISTA – PALLANUOTO – RALLY Spasso: BARZELLETTE – CRUCIVERBA Arte: DISEGNI D’AUTUNNO

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Anno 6 - N° 1 NOVEMBRE 2016

THE VOICE pag. 1

The Voice È iniziata un’altra avventura nella redazione del giornalino della Scuola Dame Inglesi THE VOICE. Infatti è iniziato ufficialmente il 6° anno di collaborazione tra tutti gli alunni della scuola per costruire e redigere questo giornale. In particolare quest’anno 2016/2017, sarà curato dagli alunni della classe 5^ e dalla classe 3^ della scuola secondaria con la supervisione del direttore prof. Andrea Vezzaro e del vicedirettore maestro Federico Bertuzzo.

In questo numero:

I fatti del giorno: HALLOWEEN e LA FESTA DI SAN MARTINO

Cronaca politica: BREXIT e REFERENDUM SI o NO???

Scienza: TERREMOTO

Storia: UN TUFFO NEL PASSATO

Inchiesta: COSA TI PIACE?

Musica: 21 PILOTS

Epica: IL MITO DEI POPOLI ANTICHI

Cucina: RICETTE D’AUTUNNO

Sport: INTERVISTA – PALLANUOTO – RALLY

Spasso: BARZELLETTE – CRUCIVERBA

Arte: DISEGNI D’AUTUNNO

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THE VOICE pag. 2

La Storia

La notte di Halloween, in un pub, un fabbro irlandese

tirchio e ubriacone di nome Jack , incontrò il Diavolo.

Jack gli offrì la sua anima in cambio di un’ultima

bevuta. Il Diavolo ovviamente accettò trasformandosi in una moneta da sei pence per

pagare l’oste. Ma Jack prontamente afferrò la moneta e se la mise nel borsellino. Proprio lì

nel borsellino Jack aveva anche una croce d’argento e così al Diavolo fu impossibile tornare

alla sua forma originaria. Jack poi offrì al Diavolo la possibilità di liberarsi solo a patto di non

reclamare la sua anima per i successivi 10 anni. E il Diavolo accettò l’offerta di Jack.

Trascorsi i 10 anni, mentre Jack camminava in una strada di campagna, incontrò di nuovo il

Diavolo, che era venuto a reclamare la sua anima. Jack, allora disse al Diavolo: “è vero la

mia anima ti spetta, ma prima potresti prendermi una mela da questo albero?” Il Diavolo,

credendo di non avere niente da perdere, salì sulle spalle di Jack per prendere la mela.

Allora Jack velocemente tirò fuori un coltello e incise sul tronco dell’albero una croce e si

tolse il Diavolo da dosso, che rimase lì sospeso a mezz’aria senza poter toccare l’albero o

poggiarsi su Jack. Jack a questo punto fece promettere al Diavolo di non cercare più di

prendere la sua anima e di lasciarlo in pace per sempre. Il Diavolo, che non aveva scelta,

accettò. Nessuno sa però come il Diavolo fece a tornare a terra! Molti anni dopo, Jack morì,

ma a causa della sua vita di ubriacone e truffatore arrivato alle porte del Paradiso non fu

accettato. Allora si recò all'inferno ma il Diavolo lo cacciò via e non volle la sua anima. Ma

dato che la strada per tornare indietro era buia e tortuosa, Jack chiese al Diavolo una luce

per illuminare il suo cammino e il Diavolo, irritato e spazientito, gli gettò ai piedi un pezzo di

carbone ardente delle fiamme dell’inferno. Dato che soffiava forte il vento, per evitare che il

carbone si spegnesse, Jack lo infilo in una zucca che stava mangiando e, da quel giorno,

Jack vaga senza meta con la sua lanterna fatta da una zucca in attesa del Giorno del

Giudizio.

Le Tradizioni

Halloween si celebra la notte del 31 ottobre è una variante scozzese del nome “All Hallows

Eve”che significa “notte di tutti gli “spiriti sacri” ovvero la vigilia della festa.

Anche se non vi certezza delle origini di questa festa, le teorie più comuni la riducono alle

feste Irlandesi, gallesi e scozzesi dedicate agli incontri soprannaturali al rapporto con la

morte.

I celti si travestivano con maschere per spaventare gli spiriti malvagi in cui potevano

incappare e, poiché ritenevano che non si potesse rifiutare niente agli spiriti, si

mascheravano per assomigliare a loro sperando di vedere soddisfatte le proprie richieste.

Proprio da questa credenza nascerebbe l’attuale usanza di travestirsi in modo macabro

andando di casa in casa a porre la domanda: trick or treat? (in italiano: dolcetto o

scherzetto?)

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THE VOICE pag. 3

Un’altra usanza di Halloween, quella di intagliare le zucche con espressioni spaventose,

risale invece alla tradizione di intagliare rape per farne lanterne con cui ricordare l’anima di

Jack O’ Lantern.

La festa di Halloween si è diffusa negli Stati Uniti d’America, a partire dalla metà

dell’Ottocento specialmente a causa dell’immigrazione irlandese, fino a diventare una delle

principali ricorrenze statunitensi. Nel novecento ha assunto progressivamente un carattere

sempre più commerciale si è diffusa nel resto del mondo nelle forme e nei modi che oggi

conosciamo.

I simboli derivano da vari usi e costumi e comprendono soprattutto gli elementi dell’autunno,

i temi della morte, dell’occulto, del mostruoso e dei colori nero, viola e arancione.

Sondaggio

Noi di 5° abbiamo deciso di fare un sondaggio su chi ha

festeggiato Halloween e chi no.

Possiamo confermare che dalla 4° in su ci si stanca di

Halloween (per alcuni).

Per noi di 5° è una giornata normale ma questo non toglie il

fatto abbuffarsi di caramelle.

Eleonora Pertile , Giulia Capozzi , Elia Borra di classe 5^A

La lanterna di san martino

Nel tardo pomeriggio dell’ undici novembre noi bambini di 4b,assieme ai bambini delle classi 4° e classi terze abbiamo celebrato la festa di SAN MARTINO. Tutti conoscono la storia del generoso cavaliere martino, che tagliò in due il suo mantello per regalarlo ad un povero mendicante. Una curiosità è che la lanterna che ogni bambino porta con sé durante la notte di San Martino, sapete qual è la sua origine? Si narra che Martino si sia nascosto in una fattoria dove c’erano molte oche perché non voleva essere trovato dai suoi concittadini, i quali lo acclamavano come santo. Si misero a cercarlo utilizzando delle lanterne per farsi luce e alla fine lo trovarono. La lanterna viene accesa ogni sera come rito della buonanotte fino all’ arrivo del Natale ,la sua luce ci accompagnerà fino al periodo dell’ avvento.

Classi 4^

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La British Exit, detta più comunemente Brexit, è il nome che è stato dato a un referendum consultivo e non vincolate per verificare il sostegno alla continuazione della permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea. Fin dal “lontano” 1973 questo argomento fu causa di grandi scalpori; in totale ci furono due referendum per la

questione della Brexit: il primo si svolse nel 1975 e vinsero i sostenitori per rimanere in Europa con il 67%; il secondo invece si svolse il 23 giugno 2015 e vinse il partito favorevole all’uscita dall’Europa Unita. Le idee dei sostenitori della Brexit erano legate al maggior controllo dell’immigrazione, alla riduzione delle tasse per favorire gli investimenti e il lavoro. In questo modo il Regno Unito avrebbe avuto maggiore autonomia nella firma di trattati commerciali, liberando lo stato inglese dalle regolamentazioni comunitarie e dalla burocrazia europea. I sostenitori della permanenza ritenevano invece che l’uscita dall’Unione Europea avrebbe compromesso l’economia e i buoni rapporti diplomatici, mettendo a repentaglio la sicurezza nazionale. La fine della libera circolazione delle merci inoltre avrebbe portato alla riduzione dei posti di lavoro, con la fine di investimenti esteri e la conseguente crisi economica. I giorni successivi al voto la Borsa di Londra registrò perdite pari al 5-10%. Dopo questo giudizio popolare il parlamento scozzese ha annunciato l’indizione di un secondo referendum e inizierà una discussione direttamente con l’Unione Europea per confermare la permanenza della Scozia. Il promotore del referendum, il primo ministro David Cameron, sostenitori della permanenza ha dato le dimissioni. Dopo tale scelta ci vorranno circa due anni per confermare l’uscita, pertanto si dovrà monitorare con attenzione gli scenari europei e del mondo. Martina Berti, Alessandro Marelli, Alessandro Sartore (classe III Secondaria)

Il referendum del 4 dicembre 2016: cosa votare?

Il 4 dicembre i cittadini italiani sono chiamati ad esprimersi per un referendum confermativo, il cui esito determinerà l'entrata in vigore della riforma costituzionale o la sua bocciatura definitiva. Se questa riforma venisse applicata:

1. Superamento del Bicameralismo, cioè dagli odierni 315 eletti direttamente dai cittadini, si passerebbe a solo 100 rappresentanti del Senato eletti in maniera indiretta, con funzioni molto limitate rispetto ad oggi. Il Senato discuterà e voterà assieme alla Camera solo le leggi che riguardano i rapporti tra Stato, Unione Europea e territorio. Il Senato può chiedere alla

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Camera la revisione di una legge entro 10 giorni dalla sua presentazione. La camera può decidere di non accogliere le modifiche proposte e andare alla votazione finale senza ascoltare il senato. Leggi di bilancio o su leggi riguardanti competenze che vengono assegnate esclusivamente alle regioni, possono essere ignorate dalla camera solo se viene superata nella votazione la maggioranza assoluta. I senatori possono presentare disegni di legge alla camera solo se il Senato appoggia la proposta a maggioranza assoluta.

2. Abolizione degli organi costituzionali superflui: con la riforma viene abolito il CNEL (consiglio nazionale dell'economia del lavoro) La sua abolizione permetterà di risparmiare diversi milioni all'anno.

3. Leggi di iniziativa popolare e di partecipazione: la riforma prevede nuove modalità per le leggi proposte dai cittadini, per presentare un decreto di legge di iniziativa popolare, in Parlamento saranno necessarie 150.000 firme (contro le 50.000 attuali). Viene anche introdotto un nuovo tipo d referendum: il referendum "propositivo" o " di indirizzo".

4. Riduzione dei parlamentari e taglio dei costi. Come già evidenziato, il Senato non conterà più 315 membri eletti direttamente dai cittadini ma sarà composto da soli 100 membri: 74 verranno nominati all'interno dei vari consigli regionali, mentre 21 saranno scelti dagli stessi consigli regionali tra i sindaci della regione. Ogni senatore ricoprirà la propria carica per tutta la durata del suo mandato amministrativo e non riceverà alcun compenso per la sua attività parlamentare. I 5 senatori rimanenti verranno nominati dal Presidente della Repubblica e rimarranno in carica per 7 anni. La carica di Senatore a vita rimarrà in vigore solo per gli ex Presidenti della Repubblica e per coloro che già la ricoprono.

5. Stabilità del governo: il Senato non avrà più il potere di sfiduciare il governo in carica, ma questo potere rimarrà prerogativa della Camera dei Deputati.

Se la proposta di riforma non viene approvata:

1. Il Senato continua ad approvare le leggi e a votare la fiducia al governo. I Senatori restano 315 e sono eletti su base regionale. Per votare bisogna avere 25 anni. Per essere eletti 40. Tutti gli ex presidenti della Repubblica sono di diritto senatori a vita e il Capo dello Stato in carica ne può nominare altri cinque.

2. Il capo dello stato viene eletto dal parlamento in seduta comune con i 2/3 dei voti alle prime 3 votazioni. Dalla quarta votazione in poi il limite scende alla maggioranza assoluta (50%+1) degli eventi diritto.

3. Il governo mantiene una procedura che riduce i tempi dei lavori per quanto riguarda i decreti legge e i provvedimenti urgenti. I decreti legge sono ammessi solo in "casi straordinari di necessità e di urgenza".

4. Per fare una proposta di legge d'iniziativa popolare servono le firme di 50.000 elettori, oltre al testo della legge redatto in articoli. Nella Carta non c'è la garanzia che queste proposte saranno discusse e votate.

5. Per il referendum abrogativi rimane il limite minimo del 50%+1 degli aventi diritto per rendere valido il voto. Nella Carta c'è la garanzia che queste proposte saranno discusse e votate.

6. Le competenze fra stato e regioni restano divise in "esclusive" (solo dello Stato) e "concorrenti" (cioè su cui hanno competenza le Regioni sulla base di alcuni principi fondamentali dettati dallo Stato).

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7. Le province non vengono formalmente abolite del tutto ma mantengono la struttura prevista dalla legge che ha ridefinito l'assetto e le funzioni delle province.

8. Rimane in vita il CNEL. I sondaggi, che indicano sulle intenzioni di voto degli italiani, al referendum costituzionale del 4 Dicembre rivelano che il 51% degli italiani si recherà alle urne, il 34% invece ha dichiarato che non si recherà a votare, mentre il 15% ha risposto di non conoscere questa votazione.

Marco Baio, Filippo Casarotto, Alice Frigo (classe III Secondaria)

Aaah! Terremoto

Nel centro Italia si sono abbattuti

diversi terremoti, che si susseguono

dal 24 agosto fino ad oggi, portando

circa 300 morti, centinaia e centinaia

di feriti e città distrutte.

Il governo cerca di :

- donare i soldi;

- -accelerare le procedure di

soccorso;

- -invita e coordina i volontari.

La causa di tutto questo è l’alzarsi

della placca Europea su quella

Africana che invece si abbassa.

Giacomo S.-Filippo-Laura

classe 5^A

IL TERREMOTO NON VA TEMUTO MA

AFFRONTATO UNA TESTIMONIANZA

DALL’ABRUZZO Intervistiamo Alex Esposito, un ragazzo di quattordici anni che vive a Castelnuovo Vomano, in provincia di Teramo in Abruzzo, che ha avuto la sfortuna di vivere in prima persona tutti i terremoti avvenuti nell’anno 2016.

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Cos’hai pensato quando c’è stata la prima scossa, lo scorso 24 agosto? Cosa hai fatto? Sinceramente non è stato un pensiero, ma una semplice affermazione: “Io corro!!!”. Molti potrebbero considerarla un’affermazione banale, ma alla fine è quello che ho fatto insieme a tutto il mio vicinato. Uscii scalzo in pigiama insieme con i miei genitori e trovammo altre persone per strada. Era impressionante! Come hanno reagito i tuoi parenti? I miei genitori ed io adesso non abbiamo più tanta paura. Mia nonna paterna invece sì, infatti avendo una casa a tre piani, ha sostituito il suo vecchio divano al piano terra con uno nuovo e comodo. Questo divano la nonna lo usa ancora oggi per dormire: così in caso di terremoto è più vicina alla porta d’uscita. Hai avuto paura durante la scossa? Non ho avito molta paura, ma molte persone che abitano nei dintorni hanno passato notti in bianco per paura delle scosse. Ci sono stati danni in altri edifici vicini a casa tua? Molte scuole sono crollate e ci sono stati alcuni danni, anche in quelle più stabili e sicure. Inoltre sono crollati alcuni campanili e ci sono state delle crepe. È cambiata la tua routine dalla prima scossa? Siccome abbiamo vissuto un terremoto molto brusco, un po’ per tutti è cambiata la giornata tipica. Mentre voi nell’Italia settentrionale sentite solo delle piccole scosse, noi abbiamo gli epicentri intorno alle nostre case. La mia scuola ora è inagibile, infatti non ci vado dallo scorso 30 ottobre. Per questo motivo ci sono aspetti, sia positivi sia negativi. Perché positivi? Beh naturalmente non siamo andati a scuola per alcuni giorni! Gli aspetti negativi invece sono legati all’abbonamento dell’autobus per il tragitto fino al luogo dove si svolgono le lezioni, in alcune aule dell’università. Quando sono ricominciate le lezioni? La scuola è ricominciata lunedì 14 novembre...e il sabato successivo compirò gli anni. Vorresti andare via da casa tua? Io sto meglio a casa mia rispetto a qualsiasi altro posto. Qui dormo tranquillamente e posso fare tutto quello che voglio. Che consigli vuoi dare alle persone che hanno paura dei terremoti? Se capita una scossa con una magnitudine abbastanza forte. Il mio consiglio è di scappare e lasciare ogni cosa che si sta facendo in quel momento, anche se ci si trova in bagno!

Matteo Bordignon, Sofia Borra, Anna Subi (classe III Secondaria)

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UN TUFFO NEL PASSATO Intervistiamo Margherita Tolio, chiamata dagli amici Giannina, una simpatica e gentile signora che ci racconta la sua giovinezza, vissuta durante gli anni terribili della Seconda Guerra Mondiale. Come si chiama? Il mio nome è Margherita Tolio, ma per i miei famigliari e amici Giannina. Dove è vissuta nel periodo della Seconda Guerra Mondiale? Sono nata e cresciuta a Isola Vicentina, in provincia di Vicenza, con la mia famiglia. Questa era composta dai miei genitori e da ben sette fratelli! Quanti anni aveva quando la guerra scoppiò? Quando è scoppiata avevo sedici anni e dovevo prendermi cura dei miei fratelli più piccoli, avendo la madre sola e il padre richiamato alla armi dall’esercito italiano. Che cosa faceva il quel periodo? Dovevo recarmi al lavoro nelle coltivazioni di famiglia e cucinare per tutti i miei fratellini. Avevi paura? Avevo tanta paura per mio padre richiamato e per i bombardamenti da parte inglesi. Come ha reagito? Anche se avevo paura dovevo essere forte per superare tutti i problemi. La guerra Le ha cambiato la vita? Le mie abitudini sono cambiate perché dovevo fare tutti i lavori di mio padre. Conosceva qualcun'altra persona richiamata nell’esercito? Sì, conoscevo gli amici di famiglia e i coetanei di mio padre. Per favore, potresti raccontaci qualche episodio della guerra? Verso la fine della guerra, quando è stato dichiarato l’armistizio (8 settembre 1943) abbiamo cominciato ad avere molta paura. Inizialmente i tedeschi erano alleati dell’Italia ma dopo il cambio di fronte da parte del nostro paese, sentendosi traditi, iniziarono a fare rastrellamenti di ragazzi italiano per deportarli nei campi di concentramento in Germania. Matilde Berto, Alice Margiotta, Tommaso Pasqualin (classe III Secondaria)

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IVANO

MICHELE

FEDERICO

SILVIA

ARTE

MUSICA

MOTORIA

SCIENZE

ITALIANO

MATEMATICA

L’INCHIESTA

1° domanda: qual è il tuo

maestro/a preferito/a?

Il maestro Michele ha ricevuto più

voti di tutti gli altri insegnanti. Il

totale è 6 voti su 16.

A seguire c’è Don Ivano che ha

ricevuto ben 4 voti su 16.

C’è un pareggio tra Maestro

Federico e Maestra Silvia che hanno

preso 3 voti cadauno.

2° domanda: Qual è la tua materia

preferita?

La materia preferita fra noi ragazzi

è la matematica chiamata da molti

MATE .

Segue poi motoria e arte in

pareggio, ginnastica è molto

apprezzata dagli sportivi , mentre

arte da tutti gli artisti.

A noi studenti piace anche italiano e storia.

3° domanda: quale materia vorresti fare di + /- ?

arte ha raggiunto 5 voti, musica 4 voti e anche motoria 4 voti.

Scienze 5 voti, 6 voti per italiano, 7 voti per matematica

Alessandro Bonadeo , Sofia Margiotta ,Giulia Doria ,Ettore Terreni, classe 5^a

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I TWENTY

ONE PILOTS

I Twenty one pilots sono un

duo formato da un bassista

di nome Tyler Joseph e il

batterista di nome Josh Dun.

La musica della band è stata

descritta come un mix di

indie pop,elettronica e

rap.Hanno raggiunto la maggiore fama internazionale col singolo Holding on to you e

con l’album del 2013 Vessel.L’album

successore Blurryface , viene pubblicato nel

2015 e andò direttamente tra i primi della

Billboard 200.Dopo un anno ,nel febbraio

2016 Stressed Out scalò le classifiche di

tutto il mondo diventando la prima hit

internazionale del duo.Il successo viene

riconfermato nello stesso anno con la

canzone Heathens colonna sonora del film

Suicide Squad.

Heathens (traduzione) Tutti i miei amici sono Pagani,prendila con calma Aspetta che siano loro a chiederti chi conosci Per favore non fare alcun movimento improvviso Non conosci la metà dell'abuso Tutti i miei amici sono Pagani,prendila con calma Aspetta che siano loro a chiederti chi conosci Per favore non fare alcun movimento improvviso Non conosci la meta dell'abuso Benvenuto nella camera di persone Che hanno camere di persone che amavano un giorno Mozzate via Solo perché controlliamo le pistole alla porta Non significa che i nostri cervelli cambieranno dalle granate a mano Non conoscerai mai lo psicopatico seduto accanto a te Non conoscerai mai l'omicida seduto accanto a te Tu penserai "Come sono arrivato qui seduto accanto a te?"

Ma dopo tutto quello che ho detto, ti prego non dimenticare Tutti i miei amici sono Pagani,prendila con calma Aspetta che siano loro a chiederti chi conosci Per favore non fare alcun movimento improvviso Non conosci la metà dell'abuso Noi non trattiamo con gli estranei molto bene Loro dicono che i nuovi arrivati hanno un certo odore Hai problemi di fiducia, per non parlarne Loro dicono di poter odorare le tue intenzioni Non conoscerai mai il fenomeno da baraccone seduto accanto a te Avrai alcuna gente strana seduta accanto a te Tu penserai "Come sono arrivato qui,seduto accanto a te" Ma dopo tutto quello che ho detto, ti prego non dimenticare www.youtube.com/watch?v=UprcpdwuwCg

Giacomo Bellunato, Sofia Tibaldo, Jacopo Grolla, Leonardo Gorlin classe 5^

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MITOLOGIA classi 3^ In questo momento dell’anno le classi terze stanno iniziando a studiare le origini del mondo, tra miti, leggende e racconti storici. Il MITO è un racconto fantastico; di solito contiene una spiegazione immaginaria dell’origine del mondo, degli uomini o di qualche fenomeno naturale. I miti sono antichi: venivano raccontati a voce quando ancore gli uomini non conoscevano la scrittura. Il RACCONTO STORICO è la narrazione, il più possibile fedele alla realtà, di eventi passati. Poiché i fatti del passato non possono essere davanti a noi direttamente, come oggetti di osservazione, il racconto storico ne fa una ricostruzione veritiera. I bambini hanno fatto una ricerca sui diversi miti presenti nei diversi popoli del mondo. Ve ne proponiamo due.

Mito del popolo Babilonese

Una volta non c’erano né cielo né terra. Dèi capricciosi e draghi mostruosi abitavano l’universo vuoto e nero. Il più forte e generoso fra tutti gli dei era Marduk, il guerriero. Una lunga spada pendeva dal suo fianco e le sue mani stringevano fasci di fulmini che squarciavano le tenebre con bagliori accecanti. Un giorno Marduk incontrò sulla sua strada un drago dall’aspetto terribile. Il mostro sconosciuto aveva grandi ali piumate e scintillanti di metalli preziosi; dalle sue fauci spalancate e irte di denti usciva un ruggito sordo e minaccioso. «Chi sei e che cosa vuoi da me?» chiese Marduk al mostro che gli sbarrava la strada. «Il mio nome è Tiamat,» rispose l’orribile bestiaccia «e voglio te, Marduk. Non riuscirai a vincere Tiamat, il drago degli abissi!» Mardùk non rispose. In silenzio raccolse il suo coraggio per superare la terribile prova che lo attendeva. All’improvviso, il mostro spiccò un gran balzo verso Marduk, il quale non si fece sorprendere. Rapido, gli lanciò contro una rete di luce che fermò il mostro a mezz’aria impigliandolo fra mille sprazzi luminosi. Un ruggito assordante squarciò l’universo. Tiamat schiumava di rabbia tentando di liberarsi dalla rete di luce. Marduk sguainò la lunga spada e squarciò il mostro in due. Appese la schiena del mostro, che era maculata, in alto, perché diventasse il cielo con le stelle e poggiò un piede sul ventre del mostro, che divenne la terra con i fiumi e gli oceani.

Classe 3^A LA STORIA DELLA CREAZIONE SECONDO IL POPOLO DELLA NIGERIA Ci fu un tempo in cui la terra era coperta d’acqua. Era un’acqua tranquilla e silenziosa che superava anche le cime delle montagne più alte. Sopra le acque c’era il cielo, col sole, la luna e le stelle. Di giorno il sole splendeva sulle acque deserte; la notte sorgeva la luna. Un giorno una tartaruga enorme arrivò nuotando maestosamente. L’animale era tanto grande che copriva parte delle acque col suo guscio. Era bello nuotare sulla laguna silenziosa, ma la tartaruga era triste perché era sola. Allora pregò Nzame, il Dio Creatore del cielo, delle stelle, della luce, di aiutarla a popolare la terra. Nzame ebbe pietà della tartaruga e disse: “Quando deporrai le tue uova non sarai più sola!”. Passarono molti anni, ma un giorno la tartaruga depose le sue uova e da queste uscirono gli anomali della terra: rettili, uccelli e mammiferi.

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Tutti si arrampicarono sul dorso della tartaruga perché non c’era terra su cui strisciare, alberi su cui volare, prati su cui correre. “Così non va!” disse Nzame. Si mise a pensare al modo migliore per sistemare tutte quelle bestie e mentre pensava, gli animali attesero pazientemente sul dorso della tartaruga. Passò tanto tempo, ma un bel giorno Nzame disse: “Acqua, ritirati nei fiumi!”. L’acqua ubbidì e apparve la terra con le sue montagne e le sue foreste. Allora tutti gli animali scesero dal dorso della tartaruga e ognuno visse secondo le sue preferenze, chi nuotando, chi strisciando, chi volando, chi correndo. La tartaruga si ritirò nel Grande Fiume, ma non era più sola. Un giorno Nzame costruì una piroga e dal cielo la gettò nel Gran Fiume. La tartaruga la vide arrivare e vi depose le uova: da queste uova nacquero Gomu e Lehe, il primo uomo e la prima donna.

Classe 3^B

Ricette buonissime e sanissime!!! Salmone al forno

INGREDIENTI:

2 tranci di salmone, 10 pomodorini, olive nere, capperi,

prezzemolo, sale e olio

PROCEDIMENTO:

Scaldare il forno a 200 gradi. Lavare e tagliare a metà i pomodorini. Tagliare le olive a

piccoli pezzi. Mettere il salmone in forno a cucinare.

Sminuzzare il prezzemolo.

Impiattare i filetti di salmone con il contorno di pomodorini, olive, capperi e prezzemolo.

Condire il tutto con olio e sale e servire.

Torta di pere INGREDIENTI:

1 vasetto di yogurt bianco, 3 vasetti di farina, 1 vasetto

di zucchero, 1 bustina di lievito, un pizzico di sale, un

quarto di vasetto di olio, 4 pere, 3 uova

PROCEDIMENTO:

Sbucciare e tagliare le pere a pezzetti piccoli.

Mettere tutti gli ingredienti in una terrina e mescolare bene, fino ad ottenere un impasto

morbido e liscio. Aggiungere le pere.

Cucinare in forno già caldo a 180 gradi per 50 minuti.

Classi 2^

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A tutto sport Pallanuoto

La pallanuoto è uno sport che si gioca in

piscina, come altri sport è disciplina olimpica.

Le regole della pallanuoto sono:

- *non si può toccare la palla con due

mani;

- *non si può mettere la palla sott’acqua.

Come distinguere i falli

- *quando l’arbitro fischia e indica la porta

di destra vuol dire che è a favore di quelli

che attaccano verso destra;

- *quando l’arbitro fa un cinque con la

mano vuol dire che è rigore;

- *quando l’arbitro gira il braccio vuol dire

che è espulsione.

Io che lo pratico con due miei amici Giacomo

Gallo,Elia Marcato ed Alessandro Bonadeo,

ci divertiamo a giocare. Quello che non ci piace

è fare le 100 vasche quotidiane,ma ci si abitua.

Se vuoi provare vieni alla piscine di Vicenza in

viale Ferrarin o al centro sport palladio di

Vicenza.

Giacomo Gallo 5^

UNA VITA NEL PALLONE: INTERVISTA A

IVONE DE FRANCESCHI Questa è un’intervista che abbiamo rivolto a Ivone De Franceschi, ex-calciatore di serie A e del campionato di calcio portoghese, il quale ci descriverà la sua carriera calcistica. Quando è nata la tua passione per il calcio? La mia passione per il calcio è nata da bambino con mio padre, il quale era un dirigente di una squadra dilettantistica e mi portava a vedere molte partiti. Così mi ha trasmesso la passione che con il tempo ho coltivato. Per quanti anni hai giocato? Ho giocato per quindici anni a livello professionistico, normalmente dall’età di sei anni, collezionando in totale circa trecento presenze in

partite di livello professionale. In quali squadre hai giocato?

Anno 6 - N° 1 NOVEMBRE 2016

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In serie di A ho giocato nel Vicenza; in serie B ho giocato nel Padova, nella Salernitana e nel Bari; in serie C2 nel San Donà di Piave e nel Rimini. Ho giocato inoltre nel campionato portoghese nello Sporting Lisbona. Quali trofei hai vinto nella tua carriera? Ho vinto uno scudetto nel campionato portoghese e con il Venezia, in Italia, una promozione dalla serie B alla A. In quale ruolo giocavi? Ho cominciato come trequartista e poi ho giocato come esterno di centrocampo. Ti sei fatto male giocando? Nel 1993 mi sono rotto il legamento crociato anteriore e sono rimasto fermo per un anno. Nel 2004 mi sono rotto la caviglia e sono rimasto fuori dal campo per circa cinque mesi. Poi ho avuto una serie di infortuni muscolari e tendiniti. Quando hai smesso di giocare? Ho smesso di giocare all’età di 33 anni per un problema cardiaco. Come ti sei sentito quando eri infortunato? L’infortunio per un calciatore non è mai un momenti felice, perché non ti permette di giocare e quindi di dimostrare il tuo valore. Sono momenti che fanno crescere e accumulare rabbia agonistica per poi ritornare in campo più forte di prima. Quale squadra tifi? Io sono un tifoso dell’Inter. Quale lavoro svolgi ora? Adesso svolto il lavoro di scout per la prima squadra dell’Inter, la F.C. Internazionale Milano. Il nostro dipartimento divide il mondo in varie zone e io mio occupo dell’Europa. Altri miei colleghi invece lavorano ad esempio in America. La vita di un calciatore richiede molti sacrifici? Penso che il calcio rispecchi la vita normale, fatta di emozioni, di momenti felici e difficili, ma anche di tanti sacrifici necessari per superare quelle sfide che ti possono far crescere e così diventare un atleta migliore. Hai mai avuto dei rimpianti? No, non ne ho avuti. Ho sempre fatto tutto con il massimo impegno e con la massima passione per questo sport. Ovvio che con la consapevolezza di adesso, gestirei certe situazioni in maniera diversa. Ma questa cosa fa parte dell’esperienza che maturi nel tempo. Anna Bergozza, Riccardo Rossetto, Francesco Cinnella (classe III Secondaria)

Calcio: qualificazioni Mondiali 2018 punti goal goal subiti

Spagna 10 15 1

Italia 10 11 4

Israele 9 8 5

Albania 6 4 6

Macedonia 0 4 11

Liechtenstein 0 1 16

ANDATA

ITALIA 4-0 LIECHTENSTEIN

ITALIA 3-1 ISRAELE

ITALIA 1-1 SPAGNA

ITALIA 3-2 MACEDONIA

ITALIA - ALBANIA si giocherà il

24/03/2017

Anno 6 - N° 1 NOVEMBRE 2016

THE VOICE pag. 15

PIU’ VELOCE DELLA SUA OMBRA: IL RALLY SECONDO LUCKY BATTISTOLLI

Da bambino avevo tutte le passioni del mondo:

alla fine fu quella dei motori ad affascinarmi di più

Incontriamo Luigi Battistolli nella sede vicentina della sua azienda, una realtà internazionale che opera nel settore del trasporto dei valori, della sicurezza privata e dei servizi per la gestione del denaro per gli istituti bancari. Ci accoglie con simpatia in un’elegante sala riunioni; lui è un signore alto, magro, molto distinto dallo sguardo determinato. Il palmares nel suo sito (http://www.luckybattistolli.it/) indica quaranta vittoria assolute, novantuno secondi posti,

quarantotto vittorie di gruppo, novantotto vittorie di classe. Vinta una certa timidezza iniziale, cominciamo ad intervistarlo. Che cosa l’ha spinta a diventare un pilota? Innanzitutto una grande passione. C’è chi ce l’ha per il calcio o per il rugby; io fin da bambino avevo una passione enorme per tutto quello che una persona poteva guidare: un escavatore, una ruspa o un bus. Tante volte invece di scendere alla mia fermata, arrivato fino al capolinea e tornavo indietro, perché mi affascinava guardare l’autista guidare! Solo nel 1973 ebbi finalmente la possibilità di acquistare un’auto da rally. Con mia grande fortuna possedevo davvero le doti che sentivo di avere dentro, così fui subito notato e pagato per correre, diventando così un pilota ufficiale. Negli anni ho vissuto grandi momenti in compagnia di tantissimi personaggi, con i quali abbiamo dato vita ad equipaggi vincenti: Alfredo Cappellini, Gianni Braito, Fabrizia Pons, Fabio Penariol, Rudy Dal Pozzo, Claudio Berro, Luigi Cazzaro, Paolo Spollon. Perché l’hanno soprannominata Lucky? Ho scelto io questo nome di battaglia. Inizialmente i miei genitori, due imprenditori lungimiranti che avevano creato dal nulla creato un’azienda sana e in crescita, non vedevano bene il mondo delle corse, perché pensavano che avrei dovuto occuparmi dell’attività di famiglia. Così decisi di portare avanti entrambe le attività: l’azienda e il rally. Ho sempre inteso lo sport però come un hobby e, pur essendo stato per trent’anni un pilota professionista, non ho mai concepito il rally come un lavoro vero: mi divertivo troppo! Ma torniamo al soprannome. In azienda portavo la pistola ed ero molto veloce a sparare; in quegli anni era molto famoso il fumetto dedicato al pistolero Lucky Luke, personaggio alto e magro come me, molto abile con la pistola, tanto da sparare più velocemente della propria ombra. Da lì tutti cominciarono durante le corse a chiamarmi Lucky, storpiando la pronunciando la pronuncia del nome inglese in Luki. Negli anni ’90 provai anche a liberarmi da questo nomignolo, correndo con il mio nome, ma tutti si chiedevamo: “Luigi Battistolli? Chi?”. Quali sono state le auto che ha guidato? Naturalmente ho cominciato con delle macchine che costavano molto poco. Ma nel rally sono solo uno degli elementi in gioco; è uno sport che comporta infatti grande sacrificio e una dura resistenza fisica. È uno sport faticoso, ci vogliono riflessi pronti e soprattutto una resistenza incredibile alla fatica, sempre con i riflessi prontissimi. Correre un rally comporta una tensione tale che senza una preparazione fisica adeguata si rischia un infarto. In una prova speciale i battiti cardiaci, soprattutto alla partenza, raggiungono i 170-180 battiti al minuto. Più una persona ha una preparazione fisica frequente, più riesce a controllare il cuore. Tornando alle auto, come ho già detto, ho iniziato la mia carriera con macchine poco costose ad esempio una piccola Peugeot di oggi, senza modifiche particolari. Tutto iniziò

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come hobby, ma a quei tempi erano molto più facile emergere di quanto non sia oggi. Le case d’auto italiane erano molto concentrate sui rally, quini c’erano molte opportunità per mettersi in luce e diventare un pilota professionista. Mentre quando io sono entrato nel professionismo vero nel 1976, i piloti italiani professionisti pagati erano circa dieci in Italia; oggi invece abbiamo solamente Andreucci, vincitore per nove volte del titolo italiano. Le auto che ho guidato sono molto: la Fiat 121, la Lancia Stratos, la Fiat 131 Abarth, la Ferrari 303 e tante altre; non ce n’è una che ritengo particolarmente cara. Diciamo che tutte le macchine che ho guidato sono state belle poiché appartengono alla mia storia di pilota e le collego a momenti particolari della mia vita. Che funzioni ha il navigatore? È la figura fondamentale nel rally. Durante le prove su un determinato percorso scrive tutto ciò che il pilota detta in merito alla descrizione di curve, tornanti e rettilinei. In una prova di rally le curve sono quasi cinquemila ed è impossibile per il pilota tenere a mente tutte le caratteristiche del percorso. Il navigatore ha il compito di riferire al pilota quasi in tempo reale tutto quello che lo aspetta: per ogni curva se si deve andare a destra o a sinistra, quale marcia usare, se ci sono spazi d’allungo, se la strada presenta tratti di salita o di discesa. Inoltre il navigatore deve tenere il tempo della corsa. In caso di incidente può chiamare i soccorsi. Durante il rally il navigatore prove le stesse emozioni del pilota, corre gli stessi rischi e cerca la stessa sicurezza: è una figura irrinunciabile. Ora Luigi Battistolli scrive un esempio di note redatte da un navigatore: Start P.S. 100 DV 50 S2 30 TD 50 SV 100 TS e D2 50! SV subito D1. Tutto questo significa: partenza, dopo cento metri curva a destra veloce, poi cinquanta metri e curva sinistra da prendere in seconda, ancora trenta metri e tornate destro, 50 metri e curva a sinistra veloce, 100 metri tornante sinistro seguito da curva a destra da prendere in seconda, 50 metri, ma fai attenzione c’è una curva a sinistra veloce e subito una curva a destra da prendere in prima. Aiuto!! Sembra complicatissimo fare il navigatore! Proseguiamo con l’intervista. Potrebbe raccontare l’esperienza della sua prima gara? La mia prima corsa fu molto particolare. Disputai la gara nell’inverno del 1974 a San Marino con un percorso di duemila chilometri e circa cinquanta prove di velocità. La difficoltà maggiore fu che in quei giorni c’era stata una nevicata pazzesca. Correre quella gara con la neve fu sicuramente una situazione che fece crescere le mie qualità tecniche di pilota e il mio coraggio. Preferisce correre sul bagnato o sull’asciutto? Sicuramente preferisco correre sul bagnato, perché è proprio in queste condizioni che si riconosce un bravo pilota. Cosa significa per le velocità?

Per me velocità significa adrenalina, sfida ed è così per tutti i piloti. Quando si corre un rally si prova uno stato di euforia e di ebrezza. Ma questo impulso dev’essere controllato ed è proprio quando un pilota riesce ad averne il controllo, curva dopo curva, che è davvero un ottimo pilota. Prima di ogni gara ci deve essere anche un po’ di paura, significa essere consapevoli del pericolo e quindi riuscire ad evitarlo.

La nostra intervista termina con questo avvertimento. Luigi Battistolli però ci ha preparato una sorpresa e regala a ciascuno di noi alcuni dei poster

commemorativi delle sue imprese. Infine un ultimo scatto tutti insieme.

Anna Bonadeo, Thomas Ceccherini, Matteo Vescovi (classe III Secondaria)

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THE VOICE pag. 17

FORMULA 1: CLASSIFICA

1. Rosberg

2. Hamilton

3. Ricciardo

4. Vettel

5. Verstappen

6. Raikkonen

7. Perez

8. Bottas

9. Hulkenberg

10. Alonso

11. Massa

12. Sainz

13. Grosjean

14. Kvyat

15. Button

16. Magnussen

17. Wehrlein

L’ultima gara sarà il 27 novembre 2016

Chi diventerà il campione

mondiale di ?

Marcato Elia, Serraiotto Ugo, Gallo

Giacomo, classe 5^

Il piatto del giorno non è

disponibile lo chef lo ha

sepolto in giardino e non

riusciamo a trovarlo!!!

Ops!!

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THE VOICE Pag. 19

Cruciverba

orizzontale

1.Adamo e……

3.Cosa portano le donne in giro?

5.Alcuni lo prendono per andare in giro ed

è un mezzo pubblico

6.Cappuccetto Rosso dove incontra il

lupo?

8.Ha molte razze e abbaia

9.Abbreviazione di Extra Terrestre

11.Con cosa si gioca a calcio?

12.Qual è il nostro stato?

15.La gente lo tiene al polso

16.Lo usano i geometri

18.I sette…….di Biancaneve

19.Bronzo, Argento e………

verticale

1.Io,tu, ……

2.Noi,......essi

3.Si dice per salutare al mattino

4.”Scosse” senza SC

7.La usano i pittori per dipingere

10.Li si mette sopra:piatti,posate,caraffe

12….,tu,egli

13.Uno,due,.......

14.Andare ad a…

17.Io,.....,egli

18.Il contrario di sì

Eleonora Sabbadin,Maria Trotta,Benedetta Marchioro,Alberto Salin, Valentina Verlato,

classe 5^

Anno 6 - N° 1 NOVEMBRE 2016

THE VOICE Pag. 19

ARTISTI D’AUTUNNO

classi 1^

Composizione di foglie

raccolte in giardino (Nisida

Ponticelli I B)

Frottage di foglie (Vittorino

Contin I A)

Anno 6 - N° 1 NOVEMBRE 2016

THE VOICE Pag. 19

Storia

“Il drago

timido”

(Laura

Spagnolo

I A)

Frottage di stoffa, nastri,

monete e foglie (Alexis

Marie Pierce I B)