anno 59 - N. 1 - estate 2011 - Gerardo Carnimeo · una solenne celebrazione eucaristica nella ......

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Vita nostra – Estate 2011 - 1 LA FESTA DELLA MADONNA DEL CARMINE La data: domenica 10 luglio L a festa della Madonna del Carmine, liturgicamente indicata per il 16 luglio nel calendario universale della Chiesa, veniva celebrata negli ultimi anni, a Cibiana, la terza domenica di luglio. Da quest’anno verrà celebrata la seconda domenica di lu- glio, cioè il 10 luglio. La ragione è la concomitanza con l’ormai affermata manife- stazione del “viaggio nel passato” di Valle di Cadore, che impiega molte persone di Valle e dei paesi circostanti, e molti anche di Cibiana. La data scelta sarà dun- que la data anche per i prossimi anni. UNA CIRCOSTANZA ECCEZIONALE E’ il trasporto e la collocazione della statua della Madonna della Neve nel capitello del Passo Cibiana (o di Deona), che è stata restaurata durante l’autunno scorso. L’articolo che segue spiega la storia e l’esecuzione del restauro). Bolleino Parrocchiale di CIBIANA DI CADORE. Via Masariè, 182/2 – Cibiana di Cadore (BL) – Tel. 0435 74024 - CCP 10579324 - Poste Italiane SpA - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv in L. 27.02.2004 n. 45) art. 1, c. 2 - DCB BL Il programma della Festa ORE 10.00 chiesa parrocchiale: S. MESSA SOLENNE IN ONO- RE DELLA MADONNA Sarà esposta alla devozione la sta- tua restaurata della Madonna di Deona. Al termine della S. Messa: verrà consegnato un attestato di gratitu- dine da parte della Comunità par- rocchiale all’Artista Restauratore. ORE 11.15: La statua della Ma- donna verrà trasportata al Passo Cibiana, fino al parcheggio delle Corriere. Seguirà una breve PRO- CESSIONE con la statua verso il capitello, ove sarà recitato il RO- SARIO. La benedizione del Capi- tello concluderà la parte religiosa della festa del Carmine. (*). Avremo l’onore di avere con noi per la festa, L’Artista Restauratore stesso, prof. PAOLO CANCIANI di Dosson (VE) con la Famiglia, il dott. Trabuio Gianfranco con la Consorte e un nutrito gruppo di persone di Olmo (VE) che deside- rano accompagnare degnamente il ritorno della Statua della Madon- na al Passo di Deona. (*) Il capitello sarà dotato di un’ar- tistica finestra in ferro battuto, con vetro contro le intemperie, donato dalla Signora Pierina Da Col in Za- nettin. anno 59 - N. 1 - estate 2011

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Vita nostra – Estate 2011 - 1

LA FESTA DELLA MADONNA

DEL CARMINE La data: domenica 10 luglioLa festa della Madonna del Carmine, liturgicamente indicata

per il 16 luglio nel calendario universale della Chiesa, veniva celebrata negli ultimi anni, a Cibiana, la terza domenica di luglio.

Da quest’anno verrà celebrata la seconda domenica di lu-glio, cioè il 10 luglio. La ragione è la concomitanza con l’ormai affermata manife-stazione del “viaggio nel passato” di Valle di Cadore, che impiega molte persone di Valle e dei paesi circostanti, e molti anche di Cibiana. La data scelta sarà dun-que la data anche per i prossimi anni.

UNA CIRCOSTANZA ECCEZIONALE

E’ il trasporto e la collocazione della statua della Madonna della Neve nel capitello del Passo Cibiana (o di Deona), che è stata restaurata durante l’autunno scorso. L’articolo che segue spiega la storia e l’esecuzione del restauro).

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Il programma della FestaORE 10.00 chiesa parrocchiale:

S. MESSA SOLENNE IN ONO-RE DELLA MADONNA Sarà esposta alla devozione la sta-tua restaurata della Madonna di Deona.Al termine della S. Messa: verrà consegnato un attestato di gratitu-dine da parte della Comunità par-rocchiale all’Artista Restauratore.

ORE 11.15: La statua della Ma-donna verrà trasportata al Passo Cibiana, fino al parcheggio delle Corriere. Seguirà una breve PRO-CESSIONE con la statua verso il capitello, ove sarà recitato il RO-

SARIO. La benedizione del Capi-tello concluderà la parte religiosa della festa del Carmine. (*).

Avremo l’onore di avere con noi per la festa, L’Artista Restauratore stesso, prof. PAOLO CANCIANI di Dosson (VE) con la Famiglia, il dott. Trabuio Gianfranco con la Consorte e un nutrito gruppo di persone di Olmo (VE) che deside-rano accompagnare degnamente il ritorno della Statua della Madon-na al Passo di Deona.

(*) Il capitello sarà dotato di un’ar-tistica finestra in ferro battuto, con vetro contro le intemperie, donato dalla Signora Pierina Da Col in Za-nettin.

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Il restauro

Il maestro Paolo Canciani non è nuovo a imprese del genere, già in altre circostanze si è cimentato con ana-loghe sfide di natura tecnica e artistica. Solo per citare l’ultima e più famosa e importante: il Palio di Feltre sa-rà dipinto proprio dal nostro abile restauratore e pitto-re poiché il Comitato organizzatore ha scelto il quadro

proposto dal Canciani. Anche solo questo fatto è una garanzia e un attestato sulla bravura e sulla competenza del Maestro.

Il restauro è stato realizzato con tecniche di ripristino che hanno comportato la sverniciatura totale della scultura in le-gno pregiato, la riparazione delle sbrecciature che il tempo aveva provocato e la riparazione importante del basamento che in passato aveva subito l’insulto del fuoco. Tutte le fasi del-la lavorazione sono documentate in un bellissimo dossier fo-tografico consegnato su supporto magnetico alla Parrocchia. Il processo di ridipintura della statua è stato portato a termine con l’ausilio di un’azienda specializzata nella stabilizzazione delle vernici. Il Maestro Canciani essendo stato per lunghi an-ni responsabile della qualità dei trattamenti superficiali degli aerei presso le Officine Aeronavali di Tessera, ha potuto così sfruttare non solo le sue abilità di pittore ma anche quelle di tecnologo del colore.

Va sottolineata che tutta l’opera del Canciani è stata offerta gratuitamente. Il pittore-restauratore si è talmente innamora-to della Madonna e di Cibiana che ha voluto donare il suo pre-zioso lavoro. Il Maestro è passato su in Forcella l’anno scorso, per la prima volta in vita sua, per una visita al Museo del Monte Rite ed è stato un amore a prima vista. GRAZIE, MADON-NA DELLA NEVE.

L’evento del 10 luglio prossimo

Ora, l’evento della ricollocazione è stato con-cordato con il parroco don Virginio e con i fabbricieri per domenica 10 luglio 2011 con una solenne celebrazione eucaristica nella restaurata Chiesa parrocchiale alle ore 10, al termine si formerà un corteo di macchine

che porterà verso Forcella Cibiana la statua rinnovata, e dallo slargo dove si girano i pullman prima della Forcella ci si avvierà in forma processionale recitando il Santo Rosario verso il ca-pitello, dove al termine ci sarà la benedizione e la collocazione della Madonna della Neve nella sua sede storica.

Come è naturale e bello che sia, questa iniziativa sta smuo-

vendo il cuore e la mente della Comunità, così su iniziativa della Signora Da Col Pierina, figlia del compianto Silvio, per il maggior decoro e per una migliore estetica del capitello sarà approntata una finestra artisticamente lavorata per la protezio-ne della statua dalle intemperie. Altre iniziative si vanno met-tendo a punto per l’abbellimento del sito, e di questo lasciamo alla Provvidenza la prosecuzione.

LA MADONNA CI ATTENDE IL 10 LUGLIO 2011

È arrivato il momento. Nell’ultimo numero del nostro Bollettino di dicembre 2010, abbiamo dato la notizia importante del restauro della bellissima Madonna della

Neve del capitello di Forcella Cibiana. Il restauro effettuato con maestria e competenza dal Maestro del Lavoro, Paolo Canciani di Dosson di Casier.

E’ arrivato il momento della ricollocazione della icona mariana dentro al capitello.

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È bene però mettere in evidenza la particolare coinciden-za: domenica 10 Luglio verrà celebrata la festa locale della Madonna del Carmine, cui è dedicata la chiesa di Masarié. La Comunità è quindi coinvolta doppiamente. Questa concomi-tanza mette in evidenza il ruolo storico della Madonna per la salvezza della comunità di Cibiana e dell’umanità. La devozio-ne alla Vergine del Monte Carmelo si diffuse nel mondo intero a partire dall’anno mille, quando un sacerdote eremita italiano si ritirò in una delle grotte del monte Carmelo, dove 800 anni prima di Cristo, si era ritirato il profeta Elia, il quale aveva an-nunciato profeticamente l’arrivo di una pioggia di grazie sulla terra che soffriva per una terribile siccità. In quella nuvoletta che si avvicinava sul mare, segnalata dal profeta come porta-trice della pioggia benefica, tutti i padri della chiesa hanno visto la profezia della comparsa di una Donna - Maria, precisa-mente, la futura madre del Salvatore - che avrebbe portato una

pioggia di grazie sull’umani-tà. (1.Re). Su questo monte che si trova in Israele accanto alla città di Haifa, nacque la prima comunità dei “Fratelli di Maria Santissima del Car-melo” approvata dal papa Onorio III nel 1230, lo stes-so papa che approvò la regola bollata di San Francesco di Assisi nel 1223.

La Madonna ci chiama

Tutti ci augu-riamo che la solennità del-la festa trovi generosa e par te cipata

accoglienza dalla Comunità Cibianese ma anche da quella Zoldana, in modo da rende-re devota memoria ai nostri cari che il 31 ottobre 1954, sotto la guida paterna di don Emilio Zanetti, con grande emozione e partecipazione inaugurarono il capitello con la Madonna della Neve, in memoria dell’Anno Mariano che si concludeva quell’anno. Ecco come concludeva la cro-naca di quell’avvenimento il Bollettino parrocchiale di

quell’anno: “Ci ritroveremo ogni anno nel mese di agosto alla Forcella e porteremo alla Vergine l’omaggio di tutta la Parroc-chia; Lei l’accoglierà con Cuore di Madre, così come dalla nic-chia ascolterà la preghiera balbettata dal fanciullo innocente o la supplica che Le rivolgerà il viandante sconosciuto. Resterà il Capitello come il più significativo ricordo dell’Anno Mariano; sarà per i posteri una testimonianza duratura della nostra de-vozione alla Madonna; sarà soprattutto pegno di benedizione per coloro che La invocano e insieme materno invito che ci richiami tutti a meditare e vivere più coscientemente le verità soprannaturali”.

Grazie Mamma Celeste e grazie al cronista ispirato che ha redatto quella cronaca così semplice e efficace da esserci ancora oggi di guida e di ispirazione profetica.

Gianfranco Trabuio

Il pittore e restauratore Paolo Canciani all’opera.

Con l’inizio del mese di giugno il mio primo pen-

siero alla mattina va, come tutti i giorni dell’anno, alla mia famiglia, e subito do-po va a Cibiana, ai progetti per l’estate, alle nostre ma-nifestazioni, ed ogni anno torna il timore di essere in troppi pochi volontari, di diventare banali o di delu-dere.

Il primo evento estivo sarà l’apertura dell’ormai conosciutissimo “San Vito Blues Festival” il 01 luglio a Masarié con la “Antonio Righetti Blues Band”, sto-rico bassista dei Ligabue.

Poi il 30 e 31 luglio a Pianezze si terrà la festa dei murales viventi quest’an-no, in parte, dedicata alla storia dei nostri emigrati.

Ogni vostra offerta di aiuto, anche solo per un paio di ore, renderà queste feste umiche e speciali come lo è il no-stro paese; non esitate a farvi avanti.

Approfitto anche di questo spazio per presentarvi la nuova Amministrazio-ne comunale, che è composta da EUSE-BIO ZANDANEL, sindaco; Fabrizio Zandanel, vice – sindaco; Angelo Za-nettin, assessore; e Consiglieri: Cristine Zandanel, Arturo Zandanel, Paolo Cec-cato e Guidio De Zordo.

La minoranza è rappresentata da un giovane e dinamico trio di papà: Massi-miliano Dandrea; Armando De Zordo e Romano di Maria.

L’obiettivo di entrambi i gruppi è di rilanciare il Paese a livello turistico, di renderlo più acco-gliente e bello, per chi ci abita e per chi in futuro si deciderà di stabilirsi proprio qui.

Cristine Zandanel

PENSIERI FRA LE CIME

Cibiana mia“C’è un paesino nell’alto Cadorenascosto tra monti e valli in fiordolce è il canto dei rondinifresche le acque dei fontaniniall’aria pura tra abeti e pinicorron felici tanti bambinie la campana da mane a seraancora ci chiama alla preghieradi tanta pace ed armoniasei la regina, Cibiana mia”

Patrizia De Zordo

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In alto: il Taulà dei bos, ricostruito sullo stesso luogo, è destinato a diventare centro di eventi culturali e folcloristici. Sotto: la casa sul volto, l’angolo più famoso dei murales.

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Crescono gli allievi di danza e le iniziative in questo settore formativo

Sabato 28 maggio 2011 vi è stato l’emozionante saggio di danza presso

la sala San Giorgio di Domeg-ge di Cadore che ha coronato con successo un altro anno di attività della Scuola Danza-Manìa, che ha sede operativa a Vallesella di Cadore. Questa scuola, grazie alla passione e all’impegno della direttrice e insegnante Katia Moletta e del corpo in-segnanti, ha rappresentato in questi anni una grande opportunità per le ragazze e i ragazzi cadorini che, fin da piccoli, han-no dimostrato interesse per la disciplina della danza: hanno ricevuto infatti delle ottime basi di Danza Classica e Moder-na e molti di loro hanno raggiunto livelli piuttosto alti. Alcune allieve di Cibiana, Giorgia Bianchi ed Eleonora Da Col, quest’anno, hanno partecipato ad un Concorso Regionale e a due Concorsi Nazionali classificandosi tra le prime. Le nostre ragazze fanno parte di un gruppo

di ballerine e ballerini bravi e preparati, ma soprattutto molto affiatati e legati da un vero e profondo rapporto di amici-zia. Una lode particolare anche alle pic-cole ballerine Selly Bianchi, Guadalupe e Maria Eugenia Gavaldà che hanno cominciato da poco a danzare e si sono rivelate molto brave.

Liviana Bianchi

La domenica 5 giugno invece è sta-ta la volta del saggio finale della PGS AQUILONE DANZA del

nostro Oratorio di Valle che ha raggiun-to il bel traguardo di tre corsi di danza classica; quattro corsi di Hip Hop; e tre corsi di Ginnastica Artistica con un

totale di una cinquantina di allievi. Gli insegnanti, bravissi-mi e motivati, sono: Katia Mo-letta, Ivanna Grekul, Ornella Trevisanato e Laura Zidarich. Inutile aggiungere che il Tea-tro Antelao era super affollato e che anche le esibizioni dei piccolissimi sono state seguite con grande passione e grandi ovazioni.

AQUILONE DANZA, è nata cinque anni fa in un contesto di Oratorio, termine che indica molteplici attività ricreative, culturali e spiritua-li. L’Oratorio è finalizzato ad accompagnare i giovani verso

uno sviluppo armonico del corpo, della mente e dello spirito in un contesto di gruppo e di amicizia.

Questa attività si chiama perciò La-boratorio piuttosto che Scuola di danza, perché vuol essere più che una scuola, vuole essere soprattutto un luogo dove i bambini e i ragazzi possono imparare a ballare divertendosi, facendo amicizia, imparando un nuovo modo di esprimere le proprie sensazioni interiori, scopren-do via via il valore stesso della vita, scopo ultimo di tutto ciò che si fa e si impara.

In questo contesto abbiamo la gioia di vedere in particolare due dei primi iscrit-ti, Gloria Zandanel e Riccardo Mercaldi (di Venas), avere dei riconoscimenti a livello nazionale. Doppi complimenti a Riccardo per la nuova borsa di studio che lo porterà a Roma per uno stage con dei professionisti, borsa che è stata consegna-ta a lui addirittura da Raffaele Paganini al Concorso Nazionale. Ma soprattutto auguri che lo stesso spirito di autenticità, di serietà e di gioia che li hanno contrad-distinti fino ad oggi, continui ad essere un loro distintivo e una carta di presentazio-ne del lavoro educativo della “Pgs Aquilo-ne Danza” di Valle.

d. Virginio

LA DANZA NELLA VITA DEI GIOVANI

Nadia Da Val nel suo gruppo. Sopra, da destra: Riccardo Mercaldi

e Gloria Zandanel.

Eleonora Bianchi.

Giorgia Bianchi

La provincia di Belluno, e an-che Cibiana, è stata al cen-tro dell’attenzione di tutta l’Italia per le tappe dolo-mitiche del Giro. Il Giro

è passato, velocissimo, per una Cibiana vestita tutta di rosa, per arrivare fin sotto la regina delle Dolomiti, la Marmolada. Due giorni dopo ebbe luogo la “crono-scalata`, in partenza dalla città di Belluno, per salire sul Neve-gal. Una tappa singolare, che vede la partenza dei corridori non insieme ma uno alla volta, incominciando... dall’ultimo in classifica generale.

Il Giro d’ItaliaE’ il simbolo della vita che

assomiglia proprio ad una corsa a tappe. Però si sa dove si parte ma non si sa, in partenza, quan-do e dove si arriva. Il giovane Weylandt, che è morto per una caduta al termine della terza tappa, ha concluso iI suo giro prima del previsto.

La vita come una corsa. Non tutti hanno le forze per correre ma tutti hanno energia suffi-ciente per muoversi, cammina-re perché chi non cammina ve-geta, chi non si muove ristagna.

Una corsa a tappeSe ci sono le tappe, vuoi dire che non

si può pretendere di essere arrivati subi-to dopo la partenza. Anche se è questa l’aria che si respira nella società di oggi dove si vuole ‘tutto e subito”, anche nei bambini e negli adolescenti (con parti-colare riguardo alle precoci esperienze sentimentali), dimenticando che non ci può essere raccolto prima della semina e della lunga attesa necessaria anche in natura per la maturazione della semente.

La classificaSappiamo che alla fine vincerà il Giro

colui che ha tenuto il tempo migliore per tutta la gara (la “maglia rosa”), non colui che arriverà primo a Milano. Questo si-gnifica che ogni tappa è importante; che non posso rimandare lo sforzo agli ulti-mi giorni; che devo impegnarmi a vivere

la tappa di ogni giorno come fosse l’ulti-ma e l’unica. In altre parole, imparare a vivere bene, con amore e competenza, il momento presente che è l’unico sul qua-le posso investire tutte le mie energie.

La “cronoscalata”E’ una tappa speciale, come quella

dei Nevegal, dove si corre da soli e si può contare unicamente sulle proprie forze. Una tappa faticosa, perché tutta in salita

ed in solitudine, visto che non si può in alcun modo contare sull’appoggio della propria squadra.

Questa tappa è in modo particolare un’immagine della vita che non è per nessuno un cammino facile ma è per tut-ti un duro impegno. Si sa bene che è solo attraverso il sudore che si arriva al suc-cesso. Si può rifuggire dall’impegno; si può scegliere di vivere con ‘il sedere nel burro”, ma non si vivrà mai una vita da campioni.

Il gIro d’ItalIae la nostra

vIta

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Abbiamo pensato che poteva essere interessante un confronto fra questo tipo di tappa e la vita di tutti i giorni. Un piccolo contributo che questo giornalino offre a quanti desiderano

imparare a trarre anche dagli avvenimenti sportivi qualche lezione di vita umana e cristiana.

Corri , figliolo, corri!

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Una giornata di riposoPrecede la cronoscalata. Non si può

correre sempre. Bisogna trovare tempi per recuperare le forze, per il riposo dei corpo, per l’arricchimento della mente, per la pacificazione dei cuore.

Una persona che non trova tempo per sé e che corre sempre dietro alle cose da fare è uno che non si vuole veramente bene. E se uno non è capace di voler be-ne a se stesso, difficilmente sarà capace di

voler bene agli altri ed a Dio. Le persone da amare, compresa la mia persona, ven-gono sempre, debbono venire sempre prima delle cose da fare.

Le spinteNelle gare è vietato ricevere spinte,

pena l’annullamento della gara. Nella corsa della vita è un po’ diverso, perché al traguardo della vita non è importante arrivare primi ma arrivare insieme. Per-

ciò non ci dovrebbero essere spettatori che stanno solo a guardare, ma tutti in corsa, tutti a tagliar l’aria ed a spingere chi fa più fatica.

Una Tifosa speciale

Quest’anno la Tappa a cronometro terminava sul Nevegal. A poche centina-ia di metri dal traguardo di questa diffi-cile tappa, si trova il Santuario di Maria Immacolata. E nel Santuario c’è Lei, la “Patrona” della nostra corsa. Maria fa il tifo per noi, ci incoraggia quando siamo tentati di mollare, ci ottiene l’abbuono dei nostri sbagli perché non siamo pena-lizzati nella classifica finale.

E ripete ad ognuno dei suoi figli: «Corri, figliolo, corri, senza stancarti. lo, tua Madre, corro con te».

Così, al traguardo della vita ci arri-veremo non in bicicletta singola ma “in tandem”, insieme a Lei che pedala con noi. Ed il premio della vittoria non sarà una “maglia rosa” ma una vita piena, feli-ce, oltre la vita.

D. Sirio Da Corte

Sopra: il gruppo dei ciclisti sale compatto il Passo Cibiana. A fronte: la maglia rosa sugli ultimi tornanti del Passo Giau. A sin.: anche negli anni ’80 il Giro passò per Cibiana.

Corri , figliolo, corri!

VITA DELLA PARROCCHIA UN RINGRAZIAMENTO PROPRIO SINCERO

Il bene più prezioso della famiglia sono i figli. Lo sono anche per la Comunità cristiana. E dunque i figli

devono essere amati, guidati, aiutati ed educati.

Si dice spesso che i figli sono il nostro futuro, ma non sempre si è consapevoli di ciò che tale affermazione comporta.

I figli sono la sola garanzia, sicura, dei genitori; mentre le situazioni econo-miche, di lavoro, di governo, di società possono purtroppo cambiare e perfino mancare, la vera sicurezza del futuro dei genitori e di una comunità sono loro, i figli. Figli educati, vecchiaia assicurata. Perciò l’impegno nel farli crescere fisica-mente, intellettualmente e nel nutrire la loro anima, è ben speso.

Anche per questo motivo si deve dire un GRAZIE speciale alle cate-chiste: Teresa Del Favero di Quirino, Lina Da Col e Elena Botteon Dandrea che si sono dedicati non ad insegnare delle nozioni solamente, ma a trasmet-tere la fede, con amore, con passione, con impegno crescente. Prova ne è, tra l’altro, il Coretto che hanno formato per cantare alla messa della domenica e il Fioretto di maggio che hanno fatto e portato a termine a Pianezze. Con-forta il fatto di vedere che i bambini, quando arrivano, si stringono alle ca-techiste, perché sentono di essere ama-ti e considerati e trovano in loro anche una guida.

Ora sarebbe bello fare un passo in più : che i genitori mettano insieme le loro qualità morali e spirituali per creare una vera comunità di riferimento per i figli. Senza vita di comunità non vi è certezza, né aiuto, né futuro per nessuno. Questa è la Chiesa.

LA DATA DELLA PRIMA COMUNIONE

Sei bambini si preparano alla prima comunione, a quest’esperienza che do-vrebbe essere il segno di una maturità nuova nel rapporto con Dio. Uno di loro si prepara anche al suo battesimo. Sarà dunque un momento particolar-mente intenso che i bambini vivranno insieme a voi. Cominciamo con l’ac-compagnarli il più regolarmente pos-sibile alla Messa domenicale, non per obbligo ma per fede, per un bisogno dell’anima. Allora lo comprenderanno

meglio che al catechismo.La data prevista è quella dell’8 di-

cembre, festa di Maria Immacolata, alle ore 10.30.

LA DATA DELLA CRESIMA

Anche sette ragazzi delle medie si stanno preparando all’esperienza della Cresima. Come sarebbe bello che po-tessero anche percepire l’azione dello Spirito Santo. Anche in questo caso è la Comunità cristiana, formata dalle fami-glie cristiane insieme, che aiutano que-sti ragazzi nel cammino spirituale fino a fare l’esperienza personale di Dio, che da sempre li ha pensati, e amati, ed ora li

sceglie per un mandato nel mondo.La data della cresima, concordata con

il Vescovo è fissata per il 10 dicembre al-le ore 16.30.

GITA DELL’ORATORIO A TORINO SUI LUOGHI DI DON BOSCO E DI SAN DOMENICO SAVIO

L’ORATORIO PARROCCHIA-LE, “Maria Ausiliatrice” propone que-sto viaggio sui luoghi di San Giovanni Bosco e di San Domenico Savio quale splendida conclusione delle attività di quest’anno e quale stimolante appun-tamento per l’inizio dell’oratorio del prossimo anno. Si svolgerà dal 2 al 4 settembre. Le iscrizioni si fanno pres-so l’oratorio. Vi sono già una trentina di iscritti. Non si supererà il numero permesso dal pulman. La priorità nel-le iscrizioni sarà data ai ragazzi, dalla 4 elementare in su, e agli animatori. Se vi sarà qualche bambino delle classi infe-riori dovrà essere accompagnato. n

Murales restaurato a Cibiana.

Don Carlos ha presieduto tutte le celebrazioni della settimana santa, con grande devozione e capacità di coinvolgimento. Di questo lo ringraziamo di cuore e gli auguriamo tante soddisfazioni e tanti frutti nella sua diocesi di Ciàua in Messico, dove rientrerà questa estate per prendere servizio lì.

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L’ORATORIO è...Non è facile spiegare a chi non vi è stato almeno una volta cosa sia l’Oratorio...

Sicuramente è stare insieme di-vertendosi. Sono proprio tanti i bambini e i ragazzi che tutti i sa-bati lo frequentano con assidu-ità; non solo di Valle ma anche

di vari altri paesi vicini. Dire il numero preciso è molto difficile… Come fare a contare le decine di giovani di varie età che corrono, saltano, si rincorrono, sal-gono e scendono da scivoli e altalene, giocano a basket o a calcio o sono impe-gnati nei vari laboratori tenuti dai geni-tori? I partecipanti di certo non hanno il

tempo di annoiarsi e neppure le suore e gli educatori che li seguono…

Oratorio vuol dire collaborazione. Con le suore Figlie di Maria Ausiliatrice che, dopo una settimana di scuola, sono ancora cariche di entusiasmo e allegria facendo un po’ da compagne di gioco, un po’ da mamme, un po’ da maestre e, cosa non secondaria, da “guide spiri-tuali”. Con i genitori, tanti e volenterosi, che mettono a disposizione tempo, pas-sione e talenti perché il pomeriggio pos-sa riuscire al meglio. Con i ragazzi più grandi e gli educatori che, divertendosi come e, forse più dei bambini, animano l’oratorio. Con il parroco, don Virginio, che si mette in gioco e, con molto impe-gno, cerca, anche con una celebrazione della Messa a misura dei più piccoli, di

avvicinare tutti al mistero di Cristo.

Oratorio è incontro con il Signo-re. Nell’oratorio si vive una dimensione ricca e gioiosa di Chiesa. Allora si scopre che a Messa ci si può anche divertire e che il tempo passa più velocemente se la si vive insieme agli amici e partecipando attivamente, magari facendo il chieri-chetto o cantando. Non solo: anche la Confessione può diventare non un ob-bligo ma un momento di gioia, di sereni-tà e di incontro con Dio che ci perdona e ci accoglie. Ma si capisce anche che esse-re Chiesa non significa solo pregare ma anche condividere un gioco o uno spazio con gli amici, farsi prossimi anche con quelle persone che non ci stanno pro-prio simpatiche o che hanno gusti o mo-di di fare diversi dai nostri, imparare a

stare insieme agli altri senza essere sempre al centro dell’attenzione ma mettendo a disposizione degli altri le proprie qualità. Si impara a diventare persone mature!

Scriveva don Bosco nelle sue Memorie: “Le grazie del Signore formano come una catena, in cui un anello è collegato con un altro anello. Se noi accettiamo le prime grazie che il Signore ci dà, siamo sicuri che egli ce ne darà delle altre, ancora più grandi. Se noi oggi, frequentando l’Oratorio, miglioriamo la nostra condotta, Dio ci aiuterà a crescere nel bene per tutta la nostra vita”.

Alessandro Coletti

Se trata de capirdei schei che te ciapiquanti te ne ciava el comunquanti te ne ciava a regionquanti te ne ciava el paron.

Tuto questo se ciama federalismoche vol dir che nel passà,quando se stava pezo,te ciapavi na ciavada sola‘desso invece i xe in tanti,altro che cambiamento storico.Semo tornai al tempo dei brigantima no te sa dove i xe scònti.‘Na volta te passavi un montee so che i voleva i schei per farte passar,te passavi un fiume e so schei,te ‘ndavi in peegrinagio a pregar

sule tombe dei martiri e dei santima sempre te savevi che tra pedagi briganti osti e putane‘na bona parte dei to scheifiniva nele scarsele dei altri.

Cossa xe cambià rispeto al passàxe pol domandar un poro monache de tasse, tributi e impostepoco el ghe capisse e tanto el ghe rimete?

Cari, a xe finio el tempo del centralismo,‘na volta el gera democratico, altra volta el gera burocratico,n’altra ancora con la camisa nera.

Tuto xe cambià

‘desso ghe xe el federalismoche par dirvela sčeta fin in fondome par de poderve assicurar cheinvesse de pagar un brigante soloi te costringe a pagarne diritura ‘na banda !

Ma per far ancora più confusioni te imbambola contandote a storiache desso no te paghi più con e lireormai fruae fin in fondoa gavaremo da pagare in euroe le tasse sarà ridote de tante voltequanto no gavaressimo mai pensà,parfin, penseve un poco, de domila volte.

Questa sì che xe giustissia,altro che far pagar solo i paronidesso pagarà tuti anca i mincioniparché, sicome se pagarà pochi euroanca i morti de fame podaràfinalmente cavarse sta sodisfazion,de pagar e tasse e imposte come fa el paron!

di Gianfranco Trabuio

L’angoLo deLLa poLitica

XEMO RIVAI AL FEDERALISMOUna satira, di tono e linguaggio popolaresco, che ha il pregio di far riflettere tutti sul tema d’attualità del federalismo, uscita di getto dalla penna del poeta durante il convegno sul “Saper” 5 marso 2011.

Un momento del campeggio di Copada del 2010.

Sono già passati dieci anni da quando nel luglio 2001 si è laureata in Economia del Tu-rismo presso l’Università di Venezia la

dottoressa Elena Miaz-zo, con una tesi di laurea originale sul Museo del-la montagna del Forte di Monte Rite.

In quel luglio 2001 sulla stampa locale so-no apparsi diversi ar-ticoli, il più bello e simpatico fu quello di Vittore Doro sul Corriere delle Alpi, dove il giornalista intervistava la neo dottoressa sui contenuti della tesi che le era stata assegnata dal prof. Gianfranco Trabuio, in quegli anni titolare della cat-tedra di Statistica del Turismo presso la Facoltà di Economia dell’Università Ca’ Foscari, e cittadino estivo di Cibiana.

L’originalità sta tutta nel titolo della ricerca: “Il museo delle Dolomiti a Ci-biana di Cadore: storia e strategia per un prodotto di culto”, e sul fatto che lo studio è stato condotto a termine un an-no prima della inaugurazione del Museo con una metodologia originale basata sul metodo Delphi, che prevede delle interviste in successione tra gli esperti. E tra gli esperti, oltre al diretto interessato Reinhold Messner, avevano partecipato alcune personalità del paese e della Co-munità Val Boite, fino a Cortina d’Am-pezzo e esponenti del Club Alpino Ita-liano.

La nostra Elena, innamoratasi a pri-ma vista di Cibiana e del suo paesaggio, ha sviluppato con originalità la genesi del Museo, ricostruendo la storia del forte a 2200 metri di quota da dove a 360 gradi si dominano la Val Zoldana, la Valle del Boite, la Valle del Piave. Uno scenario mozzafiato per la bellezza esta-siante che spazia dal Civetta al Pelmo, dalle Tofane all’Antelao e al gruppo del Bosco Nero. Gli amanti dell’Alpe dolo-mitica da sempre si gratificano al loro ar-rivo sulla cima dove il Forte, ora, ospita un museo permanente di arte e di storia dell’alpinismo. Su queste montagne si sono incantati i primi escursionisti in-glesi alla fine del 1800.

Ma il museo e il Monte Rite divente-ranno un prodotto di culto?

Sembra di sì. I requisiti ci sono: c’è il celebrante che viene identificato con le Dolomiti e il Forte, che si fondono nel celebrare una storia irripetibile; c’è l’e-roe identificato con Reinhold Messner che ha dato vita all’idea e al prodotto; ci sono gli spettatori che vengono identifi-cati con la popolazione originaria, i pri-mi a collaborare con l’eroe e a sostener-lo; infine ci sono gli adepti, tutte le per-sone che mosse dalla forza del celebrante e dell’eroe salgono sulla montagna per godere e gustare natura, arte e pace.

Va sottolineata con emozione la tra-sformazione di un Forte, strumento di

guerra e di morte, in un Museo dell’arte e della pace, immerso in una natura di grande storia e di grande evocazione.

Copia della tesi di laurea è stata spe-dita a suo tempo al Sindaco di Cibiana di Cadore, al Sindaco di Vodo e al diret-to interessato Reinhold Messner che ha risposto con entusiasmo e interesse do-po aver letto la ricerca.

La dottoressa Elena Miazzo, durante la stagione 2001, lavorò presso l’Alber-go Remauro, un segno ulteriore del suo attaccamento al paese e alla sua storia. Ora, la dottoressa lavora con profitto in una grossa struttura alberghiera ed è stata invitata a Cibiana per il 10 luglio 2011 in occasione della festa program-mata per il restauro della Madonna della Neve. Sarà l’occasione per festeggiare in-sieme a lei e alla comunità il decennale.

Gianfranco Trabuio Statistico – [email protected]

10 ANNI DEL MUSEO DEL MONTE RITEStoria e strategia previsti in una tesi di laurea di dieci anni fa

In alto: Reinhold Messner e il prof. Gianfranco Trabui a Cibiana. Accanto: uno degli originalissimi oblò del Museo. Sopra: il corridoio del Museo. Foto piccola: la dott. Elena Miazzo, autrice della tesi di laurea del 2001 sul Museo del Forte.

10 - Vita nostra – Estate 2011

Vita nostra – Estate 2011 - 11

L’opera è compiuta. L’opera che sembrava impossibile per una piccola comunità co-me Cibiana, quella

del restauro e del consolidamento della nostra chiesa, è compiuta. E siamo anda-ti oltre le più rosee aspettative, perché oltre al consolidamento della chiesa è stato rifatto il muraglione di sostegno, è stato rifatto il tetto, ed è stato aggiunto il riscaldamento sotto i pavimenti. Ora rimane la sistemazione delle gradinate e del sagrato.

Contiamo su tutti. Per quanto ri-guarda la copertura finanziaria, i lettori possono vedere dal prospetto qui ripor-tato, la situazione economica al 20 giu-gno 2011. Su quasi un milione di € (!) ne restano solo 33.000 circa da pagare, a spese della parrocchia. Per poter saldare tutto, contiamo sulla generosità dei Ci-bianotti, vicini e lontani. Le gocce fanno il mare.

Ringraziamenti. Ci sentiamo in dovere di ringraziare la “squadra dei promotori del Consiglio per gli Affari Economici” della Parrocchia, l’ammi-nistrazione Comunale che ha appoggia-to a parole e nei fatti l’opera;l’impresa Fontana che ha realizzato con le ditte a lei collegate, la maggior parte dei lavori, Fabrizio Zandanel, tecnico instancabile e tramite per tutte le pratiche burocra-tiche; l’impresa Costantin Roberto e Maurizio di Cibiana; la ditta Christian De Zordo, pure di Cibiana; Ugo Zan-danel, ingegnere del riscaldamento che ne ha studiato e progettato la soluzione ottimale; e tutti gli altri, non meno im-portanti, in un lavoro di questa mole.

Ringraziamo naturalmente con gran-de riconoscenza prima di tutto La Fon-dazione Cariverona nelle persone dei loro principali responsabili, che hanno capito la necessità dell’opera e non han-no lesinato a sostenerla anche con con-tributi successivi, a causa degli imprevi-sti, (cedimento del muraglione, danni al tetto a causa delle nevicate ecc.). Poi La Diocesi di Bellun o Feltre, che ha dirot-tato su Cibiana una considerevole som-ma tratta dall’8 x mille. Quindi la Re-gione Veneto. E Infine tutti coloro che con offerte private hanno permesso di completare nella chiesa, alcune cose non previste nel progetto approvato n

RENDICONTO SUL RESTAURO DELLA CHIESA

BaTTezzaTiFUORI PARROCCHIA

DE BON LORENZO E DE BON MATTEO di Valentino e di Liana Hofer, nati a Padova il 13.05.2010 e battezzati a Laggio di Cadore il 10 aprile 2011.

Sulla sabbia costruisce chi costruisce solo sulle cose visibili e tangibili, sul successo, sulla carriera, sui soldi. Apparentemente queste sono le vere realtà. Ma tutto questo un giorno passerà. Lo vediamo adesso nel crollo delle grandi banche: questi soldi scompaiono, sono niente. E così tutte queste cose, che sembrano la vera realtà sulla quale contare, sono realtà di secondo ordine. Solo la parola di Dio è fondamento di tutta la realtà, è stabile come il cielo, è la realtà.

Benedetto XVI 6 ottobre 2008

SPoSaTiFUORI PARROCCHIA

CHRISTIAN CORTE PAUSE con GEMMA ORSOLA DEL FAVERO, sposati a Valle il 7 maggio 2011

DefuNTiLa vita è come un viaggio sul mare della storia, spesso oscuro ed in burrasca, un viaggio nel quale scrutiamo gli astri che ci indicano la rotta. Le vere stelle della nostra vita sono le persone che hanno saputo vivere rettamente.

Benedetto XVI Spe Salvi –

Lettera enciclica sulla speranza cristiana

2010DE ZORDO LUIGIA di Cibiana di Sotto, di anni 90, deceduta alla Casa di riposo di Zoldo, il 26 dicembre 2010 e sepolta a Cibiana.

FUORI PARROCCHIADEL FAVERO EGIDIO di Carlo, sposato in Argentina, di anni 73, deceduto a Buenos Aires il 27.11.2010 e ivi sepolto.

DEL FAVERO DINOfratello di Egidio, di anni 71 deceduto a San Francisco (USA) il 27.12.2010 e ivi sepolto. Quest’ultimo doveva venire in Italia a far visita ai parenti e ai fratelli Leo e Pierina, ma improvvisamente ci ha lasciati.

DA COL ALICE vedova Calligaro di Lozzo, di anni 89, deceduta a Lozzo il 28.12.2010 e ivi sepolta.

2011

OLIVOTTI LUIGI vedovo di Rodda Vittoria, di anni 84, deceduto all’ospedale di Pieve il 24 gennaio 2011 e sepolto a Cibiana.

ZANDANEL RAFFAELE (LUIGI), celibe, di anni 89, deceduto nella notte tra il 15 e il 16 febraio, alla Casa di Riposo di Cortina, e sepolto a Cibiana.

DE ZORDO CATERINA vedova di Olivotti Mario, di anni 94, deceduta il 18 febbraio 2011alla casa di riposo di Forno di Zoldo e sepolta a Cibiana.

BIANCHI ASSUERO sposato con Olivotti Lucilla, di anni 85, deceduto il 30 maggio e sepolto a Cibiana.

OLIVOTTI MILENA sposata con Simeone Da Col, di anni 77, deceduta nella notte tra il 2 e il 3 giugno, alla Casa di Riposo di Auronzo, sepolta a Cibiana.

FUORI PARROCCHIA

ZANETTIN MARIA sposata Tabacchi, di anni 78, deceduta il 20.02.2011 e sepolta a Pieve di Cadore.

BIANCHI PINA ved. Da Col di anni 86, deceduta a Tai il 7.3.2011 e ivi sepolta.

BIANCHI LUCIA nata a Cibiana il 16.09.1934 e deceduta a Venezia il 17.04.2011. Le ceneri sono state deposte nel cimitero di Cibiana.

La vita è un dono unico, ad ogni stadio, dal concepimento fino alla morte naturale e spetta solo a Dio darla o toglierla. Uno può godere buona salute in tarda età; ma ugualmente i Cristiani non dovrebbero avere paura di partecipare alle sofferenze di Cristo, se Dio vuole che affrontiamo l’infermità.

Benedetto XVI discorso del 18 settembre

2010

12 - Vita nostra – Estate 2011

Hanno collaboratoa questo numero:

Per i testi Sergio Bianchi,

gianfranco TraBuio, faBrizio zandanel, criSTine zandanel,

liviana Bianchi, aleSSandro coleTTi,

d. Sirio da corTe, d. virginio de MarTin.

Per le foto: gerardo carniMeo, TraBuio – canciani, STudio foTografico di Tai, luigi da vià, e

raffaella e Marinello criSTian, uMBerTo olivoTTi, liviana

Bianchi, e alTri privaTi.

Progetto graficoe impaginazione: gerardo carniMeowww.gerardocarnimeo.it

L’elenco delle OFFER-TE e degli OFFEREN-TI sarà pubblicato sul prossimo numero.