Anno 3 Numero 1 · zione sul vostro giornale. Si tratta di un'an- ... Per quanto riguarda, poi, le...
Transcript of Anno 3 Numero 1 · zione sul vostro giornale. Si tratta di un'an- ... Per quanto riguarda, poi, le...
Joe Berti Anno 3 - Numero 1
ottobre 2007
Liceo Classico e Linguistico V. Gioberti
Via S. Ottavio 9 - 11 10124 Torino
vi invio il testo che segue per la pubblica-
zione sul vostro giornale. Si tratta di un'an-
teprima ed è il mio contributo a un'opera
internazionale che raccoglie brevissimi inter-
venti di molti scrit-
tori (tra questi c'è
Ken Follett, Sara-
mago e Vargas Llosa) in favore della lettura
come strumento di libertà e di consapevo-
lezza.
Spero possa andare bene
Alessandro Alessandro Alessandro Alessandro
PerissinottoPerissinottoPerissinottoPerissinotto
Ho navigato mari in burrasca e ho fatto naufragio su spiagge sconosciu-te, accompagnato ora da selvaggi, ora da cavalli sapienti. La mia capanna di naufrago era fatta di lenzuola e di coperte e illumina-ta da una torcia elettrica il cui fascio luminoso, come un pennello magico, scorreva sulle pagi-ne dei libri per far nascere il miracolo di quei mondi d'av-ventura. Ho combattuto guerre remote e ho combattuto quelli che combattevano le guerre, ho fomentato rivolte e le ho sedate, sono stato operaio e padrone, sfruttato e sfruttatore. Le mie armi e i miei strumenti erano le parole che sgor-gavano dalla carta come il sangue dei feriti,
come l'acqua che ne spegneva l'arsu-ra. Ho amato di amo-re totale, corrispo-sto fino alla morte o tradito fino alla vergogna. Ho con-solato e deluso donne fragili e amici indistruttibili. Ho vestito i panni del seduttore e dell'amante deluso. Ho gioito e soffer-to ad ogni capito-lo, ad ogni roman-zo. Ho vissuto sette volte, come i gatti, mille volte come l'uomo che muore e rinasce reincar-
nandosi in corpi sempre nuovi, infinite vol-te come l'araba fenice, e tutto questo grazie ai libri: perché accontentarmi della mia vita se, con un romanzo tra le mani, posso ave-re anche quella degli altri?
Carissimi,
Joe Berti
Anno 3, n. 1 - Ottobre 2007
2
abcdefghijklmnopqrstuvwxyzabcdefghijklmnopqrstuvwxyzabcdefghijklmnopqrstuvwxyzabcdefghijklmnopqrstuvwxyzabcdefghijklmnopqrstuvwxyzabcdefghijklmnopqrstuvwxyzabcdefghijklmnopqrstuvwxyzabcdefghijklmnopqrstuvwxyzabcdefghijklmnopqrstuvwxyzabcdefghijklmnopqrstuvwxyzabcdefghijklmnopqrstuvwxyzabcdefghijklmnopqrstuvwxyzabcdefghijklmnopqrstuvwxyzabcdefghijklmnopqrstuvwxyzabcdefghijklmnopqrstuvwxyzabcdefghijklmnopqrstuvwxyz
Joe Berti
Anno 3, n. 1 - ottobre 2007
3
Ecco a voi il primo numero del Joe Berti dell’anno scolastico 2007-2008. Per quanti si sono inseriti so-lo quest’anno nel mondo gioberti-no, facciamo un po’ di storia: Joe Berti è nato due anni fa dal proget-to di un insegnante della scuola che ha coinvolto un gruppo misto di studenti, e che ha rea-lizzato un solo nume-ro alla fine di Maggio; l’anno scorso la ge-stione del giornale è passata nelle mani di una redazione com-posta di soli studenti (dieci alla fine dell’anno), e la pro-duzione è stata di tre numeri, completamente rinnovati nella struttura interna e nella veste grafica (formato A5). Quest’anno, data la buona partecipazione finora riscontrata e la discreta disponibilità di risorse, l’uscita dovrebbe divenire mensile. Inoltre, come già accenna-to nello scorso editoriale, stiamo lavorando per un eventuale finan-ziamento da parte di un importante gruppo bancario. Per quanto riguarda, poi, le novità dei contenuti, inauguriamo con questo numero una rubrica di tec-nologia, curata da uno studente del primo anno, che si lega ad un pro-getto informatico con il quale inten-
diamo creare una sorta di Joe Berti paral-
lelo, con contenuti differenti e mag-giori, sul web. A questo si aggiunge, inoltre, l’apertura di un forum degli studenti, gestito dal giornalino, che potrebbe diventare il più importan-te spazio di comunicazione e di scambio di opinioni tra studenti. I siti sono già esistenti e devono solo
essere organizzati. Venendo, infine, alla pubblicazione presen-te, siamo lieti di ospi-tare, in prima pagina, il preziosissimo contri-buto dello scrittore torinese Alessandro Perissinotto; nelle pa-gine interne troverete, invece, tra le altre co-
se, un approfondimento dedicato alla Consulta degli Studenti, con l’intervista ad uno dei nostri rappre-sentanti in carica. Sperando che il tutto sia di vostro gradimento, vi auguriamo una buo-na lettura.
L ’ e d i t o r i a l e
Salve a tutti!
La redazione
Joe Berti
Anno 3, n. 1 - Ottobre 2007
4
Fatica sprecata Silvia Cannarsa
l i b e r o p e n s i e r o
Sono stufa delle opinioni,
sono stufa di sapere cosa ne
pensa la gente. Mi sono
stufata di vedere ogni gior-
no, tre volte al giorno alla
televisione Fini che accusa
Mastella che bofonchia di-
fendendosi, Casini, quel
chiesarolo, che mi dice cosa
ne devo fare della mia vita
di ragazza madre: "SPOSATI
E FIGLIA", certo, sicuro. So
cosa ne pensa Calderoli
dell'aborto, so cosa ne pen-
sa la Bonino, so cosa ne
pensa persino la salumaia
preferita di Gianfranco Bian-
co(gran giornalista!) eppure
non so cosa comporta...
Non so quanti giorni di de-
genza dovrò subire, se posso
farlo al'insaputa dei parenti
e se prima o poi quelle
“benedette pilloline” appro-
vate in mezzo mondo saran-
no, finalmente, lanciate sul
liberissimo mercato italiano.
Ecco perché le opinioni al-
trui non mi interessano,
voglio sapere tutto da uno
specializzato, un medico, un
ginecologo, un'infermiera,
(CONTINUA A FIANCO)
Il testamento Nim Onào
Il cielo di quel tramonto
autunnale era singolarmente
violetto, poco rumore per le
strade ormai. La gente tor-
nava a casa. I pullman erano
pieni, ma non si sentiva
parlare molto: ognuno ba-
dava agli affari suoi, i gior-
nali distribuiti la mattina
stessa erano già carta strac-
cia, la notte e l'inverno co-
minciavano a farsi sentire
vicini. In un angolo della
città, un senzatetto aspetta-
va il buio per addormentar-
si. E parlava ai passanti.
Com'è ovvio, nessuno si
fermava a prestargli ascolto,
ma lui parlava e parlava.
Ripeteva sempre lo stesso
discorso, da trenta o qua-
ranta anni, non si poteva
capire... forse non aveva
mai smesso di crederci, più
probabilmente era pazzo.
Quasi di sicuro, anzi. Da
quando era finito per stra-
da, decenni prima, tutte le
sere e tutte le mattine recita-
va senza mai cambiare una
parola:
“Signori, ammettiamolo che
siamo un popolo di bugiar-
di. Anzi non proprio un
popolo, forse una genera-
zione. O una classe sociale?
Chi siamo noi giovani licea-
li? Ma torniamo al tema
iniziale: e scusatemi se spes-
so divago, sono sempre
stato un tipo distratto. Sia-
mo tutti bugiardi. E non mi
riferisco a tutte quelle picco-
le bugie che ogni giorno,
ogni ora diciamo per conve-
nienza ("L'ornitorinco mi ha
mangiato il quaderno,
prof!") o per comodità ("Sì,
oggi è andato tutto bene,
papà..."), mi riferisco a una
questione di atteggiamenti,
di schemi mentali; guardia-
moci dentro, e cerchiamo di
vedere veramente qual è la
causa del nostro agire: in
base a cosa, in realtà, deci-
diamo cosa fare, quando
parlare, come vestirci?
Non pretendo di dare una
lezione ai miei coetanei, né
di psicanalizzare tutti. Però
mi rendo conto che il fine
(CONTINUA A FIANCO)
Joe Berti
Anno 3, n. 1 - ottobre 2007
5
l i b e r o p e n s i e r o
qualcuno che ne sappia più
di Calderoli, più o meno
tutti ne sanno più di Calde-
roli. "Cosa ne pensa Fiorello
del surriscaldamento del
globo terrestre?" Be’ lui ri-
solverà tutti i nostri proble-
mi, con Mike. W Fiore! Ma
dove sono andati a finire i
reportage e le inchieste?
Odio essere ignorante, ci
propinano tutto ciò che
vogliono senza interpellar-
ci, un po' di Prova del cuoco
di là...una spruzzatina di
Verissimo di qua, e perchè
no? MISS ITALIA per tutti!
Logorante, mortificante per
noi donne, combattenti da
secoli per i pari diritti all'uo-
mo, che per un po' di pane
ci vendiamo pubblicamente.
Per poi fare cosa? L'opinio-
nista in qualche programma,
come se non ce ne fossero
già abbastanza. Sono distrut-
ta da questo mondo di psi-
copatici che ci lavano il cer-
vello con un po' di Dixan o
Perlana (delicato, per la
seta, così non ci facciamo
male nel lavaggio), ci im-
bambagiano per bene, ada-
giandoci su un giaciglio di
ovatta e offrendoci un pre-
stito da spendere in una casa
grande, grande, grande che
ci dissanguerà fino all'ultima
piastrina. Ma quasi sicura-
mente finiremo in TV per il
CRACK finanziario di una
qualsiasi banca.
EVVAI! ANCH'IO POSSO
FARE L'OPINIONISTA!
(CONTINUA)
dei più, ora come ora, è
apparire. L'immagine è il
veicolo attraverso il quale
gli altri possono provare a
capire chi sei, d'accordo; ma
a farlo capire ancora di più,
e con maggiore certezza,
insomma in maniera definiti-
va, dovrebbero essere le tue
azioni e il tuo pensiero, e
queste cose sempre più spes-
so le vedo sbiadire e con-
fondersi con l'immagine
stessa... voi la guardate la
televisione? Io no, grazie,
ho smesso, non ce la faccio
neanche più... quella scatola
magica è un posto pieno di
meravigliose PERSONE DI
PLASTICA, che hanno il fine
esplicito e dichiarato di mo-
strarsi, esser famose, vende-
re la loro faccia e le loro
parole, oppure semplice-
mente mostrarle al maggior
numero di persone possibi-
le: e la cosa peggiore è che il
pubblico paga e ci sta per-
fettamente, anzi spesso il
pubblico, lo spettatore me-
dio, VUOLE vedere, farsi i
fatti degli altri... e poi mi
capita davanti gente com-
pletamente assorbita dalla
propria immagine... Ma che
succede quando essa si lega
a uno stereotipo? Succede
che TU sei ormai lo stereoti-
po: indossi la kefia? Sei un
sovversivo. Hai le nike?
Truzzo. Non ci badi? Sec-
chione, o emarginato, o
idiota. Vuoi fare la rivolu-
zione? Comprati un paio di
converse, sprovveduto. In-
dossi un impermeabile? Ma
sei scemo? Chi se ne importa
se piove, l'impermeabile lo
indossava mia nonna. E io
mi sono stufato di questa
tiritera. Io detesto apparire,
essere al centro dell'atten-
zione, anche solo stare at-
tento alla mia immagine...
già, se non mi rado poi che
penseranno di me? E se mi
rado troppo spesso? E allora
che faccio? Allora prendo
l'immagine e la faccio a
brandelli, la mescolo con se
stessa, le tolgo ogni ombra
di significato esplicito, ipo-
statizzo l'irrealtà su carta, e
lo faccio proprio tramite
l'immagine, la mia nemica...
e così l'immagine è ora una
mia arma, signori... è un
giocattolo che ha solo il
senso che le voglio dare, che
pochi devono o possono
capire, signori: io, Nim O-
nào, di mestiere uccido l'im-
magine”.
(CONTINUA)
Joe Berti
Anno 3, n. 1 - Ottobre 2007
6
Spiagge immense, surfisti e
superstars: ecco l’immagine
stereotipata della California,
dove si dice “il sole non
tramonta mai”.
Situata sulla costa ovest de-
gli Stati Uniti, e’ meta ago-
gnata non solo da turisti in
cerca di divertimento, stu-
denti provenienti da tutto il
mondo e appassionati surfi-
sti, ma anche da milioni di
clandestini messicani, che
ogni anno cercano di varca-
re il confine con la speranza
di una vita migliore ed un
futuro per i propri figli.
Sono soprattutto loro che
vedo in strada a chiedere
l’elemosina per comprare
qualcosa da mangiare o per
farsi una canna e soffrire un
po’ meno, per dimenticare
quanto sono trascurati dal
resto della società, che finge
di non vedere e di non sen-
tire.
A rendere Los Angeles uno
tra i luoghi con un alto indi-
ce di diversità tra la popola-
zione non sono solo i Messi-
cani, ma anche le persone di
colore e soprattutto gli Asia-
tici, innumerevoli e con una
voglia immensa di “farcela”.
Ed è questa società, così
confusa e multiforme, il
cosiddetto “Melting Pot”,
che caratterizza anche la vita
nelle scuole di Los Angeles:
studenti della stessa etnia,
che parlano tra loro nella
propria lingua madre
(spagnolo, coreano, cinese,
ecc.) che escludono coloro
che sono diversi, tutti coloro
che non hanno le medesime
caratteristiche e, di fatto,
anche se stessi.
Ma ciò che salta subito
all’occhio di un exchange
student come me è la com-
petizione esasperata che
porta le persone a combat-
tersi, ad attaccarsi e ad an-
nientarsi, creando così un
insieme eterogeneo che sem-
bra non potersi amalgamare
mai.
La High School rispecchia
perfettamente tutto ciò:
luogo di frustrazione soprat-
tutto per gli asiatici, che
ogni giorno vivono la loro
battaglia per raggiungere la
perfezione, per voti sempre
più alti che assicurino loro
un posto al College, poiché
qui, per entrare all’Uni-
versità, occorrono voti altis-
simi ed una solida prepara-
zione, ma, se sei bianco e
soprattutto non hai voglia
di competere con tutti que-
gli “Asians without a life”,
basta avere molti soldi,
qualche conoscenza e un
po’ di fortuna.
Insomma, anche qui come
in Italia e in altri paesi del
mondo, l’immigrazione e la
povertà sono tra i tanti pro-
blemi irrisolti.
Mi rendo conto che, per chi
mi legge, sembrerà un po’
strano che io parli di questi
aspetti che nulla hanno a
che fare con il mondo dav-
vero dorato in cui sto viven-
do da circa un anno, ospite
di una famiglia benestante,
aperta e disponibile, che mi
ha accettata così come sono,
con tutti i miei limiti e difet-
ti, trattandomi proprio co-
me una figlia.
Probabilmente e’ proprio
perché mi è stato permesso
di vivere in una zona resi-
denziale di Los Angeles, sulle
colline di Beverly Hills e
Hollywood, tra ville con
piscine, maneggi, campi da
golf, limousines e body
guards (esattamente come
nei telefilm), che ho potuto
osservare e riflettere anche
sull’altra America, non al-
trettanto privilegiata.
Ciò che più impressiona
sono le ricorrenti situazioni
di contrasto; per qualsiasi
cosa sono evidenti gli estre-
mi, tutto è esagerato e spin-
to al massimo: le persone
sono obese o ultra
“skinny” (anoressiche, pur-
troppo), le case sono dotate
di ogni comfort e lusso
(piscina, campo da tennis,
campo da golf, zona sauna,
ecc.) oppure sono tuguri che
crollano a pezzi; le automo-
bili sono gigantesche, spa-
ventose, vero simbolo di
potere e comando della
strada, oppure niente, poi-
ché praticamente non esisto-
no mezzi pubblici di traspor-
Due mondi diversi Eleonora Calfus
l i b e r o p e n s i e r o
Joe Berti
Anno 3, n. 1 - ottobre 2007
7
to; i ristoranti, carissimi per-
ché davvero lussuosi, convi-
vono con grigi e miseri fast
food.
Ed ecco dunque che coloro
che rientrano nella categoria
dei “normali” vengono e-
sclusi, visti di storto. La li-
bertà scompare, rimane solo
il bisogno di una classifica-
zione, per sentirsi meno
diversi, meno “weird”, stra-
ni e dunque respinti. Così
nascono le bande, i vari
gruppi di gangsters che si
ammazzano tra di loro,
armati di pistole e tanta
rabbia, formati da ragazzi
senza una guida, un soste-
gno, un luogo di conforto,
senza veri principi se non
quello di fedeltà al proprio
gruppo, che diventa una
famiglia, una casa; e mentre
ragazzi della nostra età nei
bassifondi di L.A. si uccido-
no quasi per arroganza, la
maggior parte delle ragazze
bianche pensa a quale vesti-
to sfoggiare durante il pros-
simo party a casa di amici di
un qualche conoscente, cer-
cando continuamente nuovi
tips per diete miracolose o
spettegolando sull’ultimo
gossip. Perchè la superfi-
cialità è un’altra delle imba-
razzanti caratteristiche di
questa zona, in cui nessuno
si sente davvero in dovere
di aprire gli occhi e dare
uno sguardo alla realtà, così
indescrivibile, talvolta grot-
tesca.
Capitale delle celebrità che
si puliscono la coscienza
adottando qualche bambino
Cambogiano o fingendo di
fare beneficienza, Los Ange-
les è davvero un posto uni-
c o ; c a p i t a l e
dell’innovazione, della mo-
da, del l ’ immagine e
dell’apparenza, con una
finta apertura al resto del
mondo.
Essere un’exchange student
in questa intricata realtà è
stato all’inizio sconvolgente
e problematico, ma col pas-
sare del tempo ho imparato
“ad imparare” e devo in
effetti dire che credo niente
più mi sconvolga davvero:
ne ho viste proprio di tutti i
colori.
Diversamente da Camilla,
vittima di una società che
vieta ogni tipo di libertà,
ancora vittima del razzismo,
nel profondo sud dell’Ala-
bama, la realtà in cui vivo è,
al contrario, una società
dotata forse di libertà esage-
rate, cosicché diventa diffici-
le tenere tutto sotto control-
lo e far funzionare a dovere
una metropoli di queste
dimensioni. Destinazione
di sognatori e avventurieri,
Los Angeles forse non e’ la
Città degli Angeli, e, come
dice Cami... “la California
non e’ l’America”.
Io sono comunque contenta
di poter vedere questa real-
tà con i miei occhi, senza
essere condizionata da pre-
giudizi esterni o conclusioni
affrettate, perchè la Califor-
nia e’ anche luogo di mo-
dernità e mutamento, inno-
vazione e rivoluzione, for-
mata da persone dal cuore
grande e mente aperta, che
non fanno tante domande
ma badano ai fatti, e dimo-
strano ciò che sentono con
un sorriso, un abbraccio e
raramente con le parole, che
non giudicano dalle appa-
renze.
Spero di imparare presto
anch’ io.
Così come spero di rientrare
in Italia con una risposta al
dilemma che inevitabilmen-
te mi si pone confrontando
ciò che accade da noi con
quanto vedo in questo mon-
do appena scoperto. La mia
famiglia italiana e la cultura
sinora acquisita dalla scuola
del mio paese mi hanno
trasmesso che il principio di
democrazia e libertà passa
anche attraverso il diritto
garantito allo studio.
Garanzia che, però, non
stimolando più di tanto i
giovani, rischia di provocare
un appiattimento verso il
basso, con risultati sempre
meno brillanti, se ci con-
frontiamo con il mondo
globale.
D’altra parte, però, lo stress
della competizione esaspera-
ta per raggiungere obiettivi
troppo pressanti, provoca
frustrazioni e depressione
nei giovani e porta con sé il
rischio di episodi come quel-
lo successo recentemente al
Virginia Tech.
Mi chiedo e vi chiedo: è
auspicabile una società più
attenta al benessere del sin-
golo, col rischio di produrre
mediocrità, oppure, per il
bene della collettività sareb-
be opportuno che emerges-
sero solo e sempre i miglio-
ri?
l i b e r o p e n s i e r o
Joe Berti
Anno 3, n. 1 - Ottobre 2007
8
i n t e r v i s t a
- Che cos’è la consulta
provinciale degli studenti?
Allora, la consulta provincia-
le degli studenti è un organo
che consiste in una assem-
blea plenaria in cui ogni
scuola ha due rappresentanti
che si riuniscono mensilmen-
te, o comunque con una
certa scansione nel tempo,
all’Avogadro.
- E in cosa consiste la
sua attività?
La consulta promuove attivi-
tà apolitiche, senza alcun
riferimento a partiti, che
aiutino l’insegnamento a
scuola e che promuovano
anche attività extracurricula-
ri con lo scopo di migliorare
la qualità e il livello di inse-
gnamento.
- Tu pensi che sia uti-
le?
In linea di teoria sì, in linea
di pratica no, perché alla
fine di attività se ne fanno
una o due all’anno, e queste
sono ristrette a una cerchia
di studenti che possono
essere gli stessi rappresentan-
ti o gente comunque scelta
dagli stessi rappresentanti;
quindi non c’è democrazia o
meritocrazia
- E secondo te come
mai c’è un’opinione negati-
va diffusa sulla consulta e si
pensa che non faccia nulla?
Beh, non è del tutto infon-
data… Ovviamente sono
dicerie però comunque c’è
un minimo di vero perché in
realtà per portare avanti
delle attività vengono spese
s e d u t e e s e d u t e
dell’assemblea in cui spesso
non si riesce a far niente;
per cui in linea pratica si
riesce a fare ben poco.
- E secondo te la giun-
ta esecutiva è efficiente o
non fa quello che dovrebbe?
La giunta esecutiva sì, porta
avanti i suoi progetti, però
come ho detto questi pro-
getti alla fine non riescono a
toccare gli studenti dei licei
di Torino e provincia.
- Perché?
Perché? Perché comunque
sono attività molto ristrette
e le possibilità di partecipar-
vi sono praticamente nulle;
ad esempio un rappresen-
tante della giunta ha dei
p r i v i l e g i a l l ’ i n t e r no
dell’assemblea che magari
un altro rappresentante
dell’assemblea non potrebbe
avere: ha un potere decisio-
nale maggiore, può avanza-
re delle proposte nella giun-
ta e poi comunque è a co-
noscenza di informazioni
che i rappresentanti che si
riuniscono in assemblea
plenaria non possono avere.
- Ma secondo te se-
condo questa configurazio-
ne la situazione potrebbe
A cura di Francesco Delù e Adriano Bollani
Ad ArmAndo rosAl BucciAd ArmAndo rosAl BucciAd ArmAndo rosAl BucciAd ArmAndo rosAl Bucci
rAppresentAnte del gioBerti AllA consultA provinciAle studentescA di torino
La Consulta Provinciale degli Studenti è un La Consulta Provinciale degli Studenti è un La Consulta Provinciale degli Studenti è un La Consulta Provinciale degli Studenti è un
organo di rappresentanza studentesca su organo di rappresentanza studentesca su organo di rappresentanza studentesca su organo di rappresentanza studentesca su
base provinciale. E' composta da due stu-base provinciale. E' composta da due stu-base provinciale. E' composta da due stu-base provinciale. E' composta da due stu-
denti per ogni istituto superiore della pro-denti per ogni istituto superiore della pro-denti per ogni istituto superiore della pro-denti per ogni istituto superiore della pro-
vincia. La CPS disponevincia. La CPS disponevincia. La CPS disponevincia. La CPS dispone di fondi propri che di fondi propri che di fondi propri che di fondi propri che
non devono essere inferiori al 7% dei fondi non devono essere inferiori al 7% dei fondi non devono essere inferiori al 7% dei fondi non devono essere inferiori al 7% dei fondi
provinciali destinati alle scuole per le attivi-provinciali destinati alle scuole per le attivi-provinciali destinati alle scuole per le attivi-provinciali destinati alle scuole per le attivi-
tà degli studenti in base ai D.P.R. 567/96 e tà degli studenti in base ai D.P.R. 567/96 e tà degli studenti in base ai D.P.R. 567/96 e tà degli studenti in base ai D.P.R. 567/96 e
159/99.159/99.159/99.159/99.
Joe Berti
Anno 3, n. 1 - ottobre 2007
9
i n t e r v i s t a cambiare?
Secondo questa configura-
zione è molto difficile: ci
sono delle regole molto
severe per quanto riguarda
le decisioni e l’uso del dena-
ro della cassa comune a tutti
i licei .
- E in che cosa consiste
l’attività dell’ultimo anno
della consulta?
Allora, la consulta in
quest’ultimo anno ha pro-
posto un’attività a livello di
rappresentanti ovvero una
specie di incontro organizza-
to da politiche giovanili - un
corpo dello stato che si inca-
rica di promuovere delle
attività per migliorare le
capacità di leadership dei
rappresentanti - e oltre a
quello una mostra di imma-
gini della rivoluzione bolsce-
vica, però senza alla fine un
obiettivo vero, visto che
nelle scuole comunque non
sono state portate queste
immagini.
- Ma secondo te di
quali attività invece dovreb-
be occuparsi la consulta per
avere una diffusione mag-
giore e dei risultati più con-
creti?
Probabilmente in attività più
integrative, non qualcosa di
preparativo visto che dopo
scuola lo studente medio
non ha voglia di fare attivi-
tà, diciamo così, intellettua-
li; va bene fare magari dei
gruppi di teatro oppure a
livello sportivo, ma qualco-
sa che riesca ad integrare
diversi licei, perché comun-
que la al di fuori della con-
sulta la voce non corre.
- E tu hai portato a-
vanti delle proposte in parti-
colare con la tua candidatu-
ra? E se sì come sono state
considerate all’interno
dell’assemblea?
Io ho portato avanti la
proposta di un’attività per
tutti i licei torinesi; tuttavia è
stata subito bocciata perché
richiedeva una preparazione
molto lunga che no poteva
essere sincronizzata coi tem-
pi della consulta. Per quanto
riguardava i soldi c’era la
possibilità di finanziarla pe-
rò…
- Ma qual è il bilancio
della consulta?
Quest’ultimo anno il bilan-
cio era di circa quarantamila
euro: tutto sommato non è
male per tutto l’anno…
Però l’uso di questi soldi
viene molto ristretto perché
bisogna sempre fare atten-
zione a non spendere più
del necessario e poi c’è co-
munque una commissione
statale che vigila sull’uso
indebito di questo denaro.
- Ma che cosa vuol
dire bilancio annuale di qua-
rantamila euro? Cioè, come
funziona il meccanismo di
finanziamento della consul-
ta?
Allora, il comune, anzi la
regione, a seconda dai soldi
che ha a disposizione conce-
de fondi alla consulta; la
cifra di anno in anno può
scendere o aumentare.
Quindi dipende soprattutto
dallo stato e poi per utilizza-
re questi fondi ci vuole
un’iniziativa che sia già ver-
balizzata sia dall’assemblea
plenaria che dalla giunta e
poi controfirmata dal do-
cente referente e dal presi-
dente della giunta stessa. Per
cui ovviamente ci vuole un
forte movimento burocrati-
co.
- Questi soldi, se non
vengono spesi, vengono poi
ritirati, oppure la consulta
ha un accumulo di denaro
nella propria cassa?
In teoria questi soldi appar-
tengono allo stato e ogni
anno se non vengono utiliz-
zati si dovrebbero accumula-
re, però i rappresentati
dell’assemblea plenaria non
hanno la possibilità di acce-
dere a queste informazioni.
- Quindi voi non pote-
te sapere come consiglieri
quali siano in realtà le cifre
che la consulta ha a disposi-
zione dopo anni di finanzia-
menti.
In linea di massima dovreb-
be essere come ho detto.
Tuttavia coloro che hanno
conoscenza di queste som-
me sono di solito il presi-
dente e la giunta; dopo di
che agli altri rappresentanti
viene detto che c’è un tot
per quest’anno e basta.
Joe Berti
Anno 3, n. 1 - Ottobre 2007
10
t e c n o f l a s h
E’ stato presentato da poco tempo ma
del suo arrivo se ne parlava sui siti
informatici di tutto il mondo da
qualche mese: è il nuovo iPod
Touch.
Erede del più famoso player
mp3 che ha battuto tutti i
record di vendite di disposi-
tivi portatili al mondo,
l’iPod Touch si appresta ad
esserne il suo degno suc-
cessore. Questo gioiello
possiede uno schermo
touchscreen (tattile) da
3.5 pollici, con una risolu-
zione di 480 per 360 punti,
con il quale è possibile comanda-
re direttamente tutte le funzioni di questo
nuovo gioiello di tecnologia. L’azienda di
Cupertino, California, l’ha addirittura defi-
nita la ‘settima meraviglia del mondo’.
Questo avanzatissimo dispositivo integra un
sistema operativo derivante dal famosissimo
Mac OS X, che supporta le funzioni miglio-
rate dell’iPod, un browser per Internet che
vi permetterà di navigare nel web grazie
alle ultime tecnologie wireless per il collega-
mento ad una rete senza fili. Questo iPod
Touch offrirà poi la compatibilità con
l’Apple Wireless Store, un vero e proprio
negozio online dal quale è possibile scarica-
re direttamente ovunque voi siate la musica
(ovviamente comprandola a prezzi inferio-
ri) e la compatibilità con il famosissimo
servizio di video Internet YouTube. Ha una
memoria integrata da 8 GB o da 16 GB
(dipende dalla versione) che vi permetterà
di inserire al suo interno un sacco di conte-
nuti musicali, video e foto preferite. Negli
Stati Uniti è uscito da ormai una settimana
(il 28 settembre) mentre in Italia è previsto
al massimo per la fine di novembre.
Potrebbe essere il sostituto europeo
dell’iPhone oppure affiancarlo per chi
già possiede un cellulare e vuole man-
dare il pensione il suo ‘vecchio iPod.
Ne saranno disponibili due versioni,
quella da 8 GB, a 299 euro, e quella
da 16 GB a 399 euro. Certo quando
sarà disponibile non mancherò di for-
nirvi un’accurata recensione di quello
che si prospetta come un dispositivo
unico nel suo genere.
Apple Ipod touch:
la rivoluzione tattile
A cura di Alberto Leone
Joe Berti
Anno 3, n. 1 - ottobre 2007
11
t e c n o f l a s h
W i n d o w s
Vista sarà il
prossimo sistema operativo che verrà (e già
è preinstallato nella maggior parte dei com-
puter) installato come aggiornamento a
Windows XP.
Per chi ormai ha comprato un nuovo com-
puter e se lo ritrova in mano, tenetelo pure.
Ma perché aggiornare se si possiede XP?
Quali vantaggi può comportare un sistema
operativo come Vista sul già famoso e plu-
riosannato XP?
Sono ottime domande, per chi vuole ag-
giornare a Vista. Chiunque voglia farlo,
sappia che Vista è ancora incompatibile con
una grandissima fetta di dispositivi (schede
di rete, periferiche TV, altri apparati) e que-
sto, dopo quasi dieci mesi dall’uscita del
successore di XP, è un difetto non da poco.
XP nel 2001 soffriva degli stessi medesimi
problemi, che sono stati risolti però dopo
poco dalla sua uscita. Il fatto che le più
grandi case produttrici di apparati informa-
tici per computer non abbiano ancora ag-
giornato tutti i loro dispositivi per il nuovo
sistema operativo, la dice lunga sul fatto di
quanto Vista sia il successore di XP.
I veri vantaggi di Vista. I veri vantaggi di Vista. I veri vantaggi di Vista. I veri vantaggi di Vista. Quelli che possiamo
considerare vantaggi di Windows Vista è
sicuramente l’interfaccia grafica, curatissima
e straordinaria soprattutto con schede grafi-
che di ultima generazione che vi garantisco-
no una visione di film in alta definizione,
finestre in 3D e un sacco di altre chiccherie
grafiche che faranno felici gli amanti incalliti
di Photoshop. Un altro vantaggio è sicura-
mente il supporto di Microsoft al sistema: è
un vantaggio poiché in futuro applicazioni
che ora girano su XP perfettamente non
gireranno più e richiederanno certuni requi-
siti di sistema, come il supporto a Vista. Già
il prossimo Windows Media Player potreb-
be non essere compatibile con XP, i nuovi
software e librerie grafiche non sono già ora
compatibili con XP. Ciò svantaggia in primis
i videogiocatori che giocano con il compu-
ter, dato che i prossimi giochi (a partire da
fine Ottobre 2007 in poi) saranno solamen-
te più compatibili con Windows Vista in
stragrande maggioranza.
Un terzo vantaggio possono essere la gran-
de varietà di programmi installati anche
nelle versioni di base, che consentono un
uso facilitato ma approfondito del proprio
computer e un sacco di applicazioni dedica-
te alla multimedialità e al lavoro nelle ver-
sioni ‘Ultimate’ e ‘Business’.
I veri svantaggi di Vista. I veri svantaggi di Vista. I veri svantaggi di Vista. I veri svantaggi di Vista. Grandi svantaggi di
Vista sono sicuramente la compatibilità con
i programmi e le periferiche di XP. Si conta
che quasi il 70% delle periferiche installate
nei computer italiani non siano compatibili
con Windows Vista. Ciò è piuttosto grave.
Già solo per questo motivo è consigliabile
un computer portatile con Vista e non un
fisso, date le scarse capacità di interazione
di Vista con periferiche Vista-non-certificate
(sulla confezione solitamente c’è o no la
certificazione). Un secondo ‘svantaggio’, se
così vogliamo chiamarlo, potrebbe essere il
fatto che Vista potrebbe non rappresentare
il futuro. Microsoft ha già annunciato
Windows Vienna, quello che potrebbe
essere il nuovo sistema operativo a partire
dal 2010.
Perché spendere centinaia di euro per un
nuovo sistema operativo che potrebbe esse-
re surclassato tra quasi due anni solamente?
XP rappresentava una svolta, Vista, a mio
parere, non la rappresenta.
WINDOWS VISTA
Buoni motivi per
non installarlo
Joe Berti
Anno 3, n. 1 - Ottobre 2007
12
t e c n o f l a s h
PlayStation 3 a prezzo ri-PlayStation 3 a prezzo ri-PlayStation 3 a prezzo ri-PlayStation 3 a prezzo ri-
dotto in arrivodotto in arrivodotto in arrivodotto in arrivo
E’ di poco fa la notizia di
un imminente arrivo della
PS3, noto sistema videolu-
dico successore di PlaySta-
tion 2, a 399 euro. La con-
sole non avrà compatibilità
con i giochi PS2, avrà una
memoria di 40 GB, 2 porte
USB e mancherà di lettore
schede portatili. Questo in
vista dell’ulteriore rilassa-
mento del costo di produzione delle com-
ponenti interne di PS3 e dell’abbassarsi del-
la versione standard da 60 GB di PS3 + 2
joystick + 2 giochi da 599 euro a 499. Sarà
un Ottobre infuocato per tutti gli amanti
dei videogiochi!
Più tasse per le fotoPiù tasse per le fotoPiù tasse per le fotoPiù tasse per le foto----videocamerevideocamerevideocamerevideocamere
Da oggi le fotocamere in grado di registrare
video in ottima qualità saranno soggette a
tassazione maggiore. Ciò è stato deciso
dalla CIPA (Camera &
Imaging Product Associa-
tion, Associazione dei
prodotti fotografici e di
immagine) che ha imposto
per l’Unione Europea di-
versa tassazione.
Microsoft Office Live Microsoft Office Live Microsoft Office Live Microsoft Office Live
Workspace: condividi i Workspace: condividi i Workspace: condividi i Workspace: condividi i
tuoi documenti via tuoi documenti via tuoi documenti via tuoi documenti via
InternetInternetInternetInternet
Microsoft, seguendo la
scia di successo ottenuta
da Google, attiva un servi-
zio con il quale è possibile
condividere istantanea-
mente, senza trasferimenti,
direttamente via Internet,
contenuti di documenti
Word, Excel, Powerpoint
ed altri formati supportati
da Microsoft Office. Que-
sto nuovo sito è raggiungi-
bile dal sito ufficiale di
Microsoft Live.
Minacce informatiche: eBay Minacce informatiche: eBay Minacce informatiche: eBay Minacce informatiche: eBay
e Skype nel mirinoe Skype nel mirinoe Skype nel mirinoe Skype nel mirino
Attenzione per chi è regi-
strato a Skype o a eBay. Il più famoso servi-
zio di chiamate via Internet, infatti, sarebbe
soggetto ad un virus che chiede all’utente di
salvare sul proprio computer un’immagine,
in realtà infettata. Il file in questione po-
trebbe compromettere irrimediabilmente il
computer perciò il mio consiglio è di fare
attenzione a ciò che fate con Skype. Per
quanto riguarda eBay, il più grande sistema
di aste e compravendite in Internet, un co-
dice malevolo presente in alcune pagine del
web potrebbe consentire a
malintenzionati di preleva-
re i vostri dati di eBay
direttamente dal vostro
computer, nel caso in cui
non digitiate ogni volta
nickname e password ma
vi limitate a dare nelle
Impostazioni il famoso
Ricorda, in modo tale da
non dover ricorrere più a
noiose e lunghe digitazio-
ni. Consigliamo, pertanto,
di aggiornare i propri siste-
mi antivirus presenti sul
computer.
Le ultime dal mondo
tella teconologia
Joe Berti
Anno 3, n. 1 - ottobre 2007
13
1984 è una straordinaria e
allucinante visione del mon-
do in un futuro prossimo,
nel quale tre superpotenze
(Oceania, Eurasia e Estasia)
sono continuamente in
guerra tra loro.
L o n d r a , c a p i t a l e
dell’Oceania, è governata
da un regime socio-
totalitario con a capo il
Grande Fratello, figura o-
scura presente in ogni mani-
festo della città, che tramite
la Psicolpolizia, telecamere
e microfoni controlla la
popolazione, pronto a far
punire colo-
ro che dis-
sentono dalle
ideologie del
partito.
C o n t i n u i
slogan come
"La libertà è
s c h i a v i t ù " ,
"L'ignoranza
è forza", "La
pace è guer-
ra", contri-
buiscono a
tormentare
la popolazio-
ne, ormai
indifferente e
incapace di
provare emo-
zioni, e i con-
tinui lavaggi
del cervello
creano anime
deboli e prive
di ideali, tran-
ne nel caso
dei bambini o
dei giovani,
accorati indi-
v i d u a l i s t i
pronti a de-
nunciare per-
sino i genitori.
In questo
mondo privo
di sogni, pro-
spettive e
pace, un uo-
mo e una
donna tente-
ranno folle-
mente una
segreta ribellione, cercando
di districarsi tra le mille diffi-
coltà di un mondo compli-
cato e soffocante, per recu-
perare disperatamente un
granello di umanità.
Il migliore libro di Orwell,
oltre alla fattoria degli ani-
mali… consigliato anche il
film di Radford (1984).
Leggerlo perché: Leggerlo perché: Leggerlo perché: Leggerlo perché: per la
suspence che ti accompagna
fino agli ultimi capitoli, o
solamente per l’incredibile
somiglianza con la cultura
moderna, cosa che spinge
ad interrogarsi e a pensare
alla propria situazione attu-
ale…
Non leggerlo se: Non leggerlo se: Non leggerlo se: Non leggerlo se: non piac-
ciono i libri con uno sfondo
di critica politico-sociale.
di George orwell Giulia Rossi
I l L i b r o
1984
Joe Berti
Anno 3, n. 1 - Ottobre 2007
14
INDICE La vita nei libriLa vita nei libriLa vita nei libriLa vita nei libri Alessandro Perissinotto pag. 1
Fatica sprecataFatica sprecataFatica sprecataFatica sprecata Silvia Cannarsa pag. 4-5
Il testamentoIl testamentoIl testamentoIl testamento Nim Onào pag. 4-5
Due Mondi diversiDue Mondi diversiDue Mondi diversiDue Mondi diversi Eleonora Calfus pag. 6-7
Intervista ad ArmandoIntervista ad ArmandoIntervista ad ArmandoIntervista ad Armando A cura di Frncesco Delù e Adriano Bollani pag. 8—9
TecnoflashTecnoflashTecnoflashTecnoflash A cura di Alberto Leone pag. 10—12
1984 di George Orwell1984 di George Orwell1984 di George Orwell1984 di George Orwell Giulia Rossi pag. 13
Soluzione del cruciverba in ultima pagina
Potete inviare i vostri articoli o le Potete inviare i vostri articoli o le Potete inviare i vostri articoli o le Potete inviare i vostri articoli o le
vostre produzioni artistiche, ad vostre produzioni artistiche, ad vostre produzioni artistiche, ad vostre produzioni artistiche, ad
esempio vignette, all’email del esempio vignette, all’email del esempio vignette, all’email del esempio vignette, all’email del
Joe Berti, oppure metterli nella Joe Berti, oppure metterli nella Joe Berti, oppure metterli nella Joe Berti, oppure metterli nella
scatola che c’è nell’atrio in sede e scatola che c’è nell’atrio in sede e scatola che c’è nell’atrio in sede e scatola che c’è nell’atrio in sede e
succursale.succursale.succursale.succursale.
n o i
Joe Berti
Anno 3, n. 1 - ottobre 2007
15
n o i
Ad Alessandro Perissinotto per l’articolo in prima pagina e a Milko Dalla Battista per la
vignetta in copertina. Grazie anche ad Armando Rosal Bucci, per l’intervista. Un ringrazia-
mento alla signora Raffaella De Chirico, che tiene i cordoni della borsa, ed alla professores-
sa Genta, che continua ad occuparsi di questo progetto. Ringraziamo anche Alberto Leone
per aver realizzato il nuovo forum ed il sito del Joe Berti. Grazie infine a tutti coloro che
sono venuti alla prima riunione, e che speriamo vogliano continuare a mandarci i loro
articoli ed a collaborare.
GRAZIE
LA REDAZIONE
Adriano Bollani 2 CAdriano Bollani 2 CAdriano Bollani 2 CAdriano Bollani 2 C
Francesco Delù 3 CFrancesco Delù 3 CFrancesco Delù 3 CFrancesco Delù 3 C Aurora Percannella 5 GAurora Percannella 5 GAurora Percannella 5 GAurora Percannella 5 G
Delia San Martino 5 ADelia San Martino 5 ADelia San Martino 5 ADelia San Martino 5 A
Eliana Vitolo 5AEliana Vitolo 5AEliana Vitolo 5AEliana Vitolo 5A
Marco Svevi 3BMarco Svevi 3BMarco Svevi 3BMarco Svevi 3B
LA REDAZIONE
Editoriale a cura di Adriano Bollani
Impaginazione a cura di Francesco Delù
Giochi matematici a cura di Daniele Cretier
L’email del Joe BertiL’email del Joe BertiL’email del Joe BertiL’email del Joe Berti [email protected]@[email protected]@yahoo.it
Il sito del Joe BertiIl sito del Joe BertiIl sito del Joe BertiIl sito del Joe Berti http://www.infojoeberti.altervista.orghttp://www.infojoeberti.altervista.orghttp://www.infojoeberti.altervista.orghttp://www.infojoeberti.altervista.org
Il blog degli studentiIl blog degli studentiIl blog degli studentiIl blog degli studenti http://giobertinfo.spaces.live.comhttp://giobertinfo.spaces.live.comhttp://giobertinfo.spaces.live.comhttp://giobertinfo.spaces.live.com
Il forum degli studentiIl forum degli studentiIl forum degli studentiIl forum degli studenti http://gioberti.forumcommunity.nethttp://gioberti.forumcommunity.nethttp://gioberti.forumcommunity.nethttp://gioberti.forumcommunity.net
IL GIOBERTI SUL WEB
Joe Berti
Anno 3, n. 1 - Ottobre 2007
16
I N o s t r i G i o c h i
Le parole Crociate
Stampato
presso la C
opisteria di Devalle Thea Samantha
1 Lista alla cui cima sta il vincitore
8 Avviene ogni anno
9 C’è anche quella di credito
10 Omero scrisse questo tipo di poe-
mi
11 Scomparsa
12 Uno è ciao
14 Non mai
16 Degni di amore
17 Cattivo odore
19 Cartella
20 Pubblicazioni pubblicate ogni an-
no
21 Non più modificabile 1 Raccomandabile
2 Rettori di monasteri
3 Non raramente
4 Inserire
5 Congiuntivo presente terza plurale
di corrispondere
6 Nella batracomiomachia contro i
topi
7 Verbo tipico della bambinaia
12 Quelli di temperatura possono far
male
13 Più che binomi, ma meno che qua-
drinomi
15 Ci passa il treno
17 Molti
18 L’opposto dell’amore
VerticaliVerticaliVerticaliVerticali
OrizzontaliOrizzontaliOrizzontaliOrizzontali
I giochi Matematici
Il professore ha scritto 5 numeri su di un
foglio poi, girato il foglio, ha scritto i dieci
numeri 6, 7,8, 8, 9, 9, 10, 10,11, 12, ottenuti
calcolando tutte le possibili somme dei nu-
meri prima scritti, presi a due a due. Quali
erano i 5 numeri scritti all’inizio dal profes-
sore?
Durante un torneo di scacchi ogni giocatore
ha giocato esattamente una partita contro
ciascuno degli altri giocatori. Cinque gioca-
tori hanno perso 2 partite ciascuno ed i re-
stanti giocatori hanno vinto 2 partite ciascu-
no. Non ci sono state partite finite in parità.
Quanti giocatori partecipavano a questo
torneo?