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Educare il cuore e la ragione anno 2015 - 2016

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Educare il cuore e la ragione

anno 2015 - 2016

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Sommario• Discorsodel22Settembre

• Ildiariodibordodellasezioneprimavera

• AlMUBA:...ricostruendoimonumentiingiroperl’Italia!

• Dovelobutto?.....Boh!

• Unamattinatadapiccolivigili

• Un’avventuranuova

• Storiadiunagabbianellaedelgattocheleinsegnòavolare

• IlviaggiodiOlkose

• TuttiaCodogno!

• Unagiornataall’Expo

• AlmuseoBagattiValsecchi

• AllaScala

• Inbiblioteca:peramarelalettura

• E-gizi.it

• Piccolipasticceri

• LarappresentazionediNatale

• PellegrinaggioalDuomo

• Bimbiincanto

• Allaradio....

• Sefossinatoin....

• AcenaconLeonardo

• GitaallaRoccadiAngera

• GitainValled’Aosta

• Finalmentesiparte!

• Olimpiadidelladanza

• Floorball-unanuovarealtàsportiva

• Metteteleali.....

• Unosguardosullatotalitàdelreale

• Cabrini’sDay

• Tuttiateatro!

• Ilteatroèun’esperienzaunica!

• Ilballodifineanno

• LetterealCabrini

• Ilcampusestivo

• Inostriragazzi!

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Bozena Fedko (Bruna) Margherita Mariotti

Personale non docente

Scuola Primaria

Caterina PelladoniPrima A

Franca d’ArrigoSeconda A

Cristina ArrigoniTerza A

Tiziana PloiaQuarta A

Nadia BaroniQuarta B

Elena AnnoniQuinta A

Alice RoncatoQuinta B

Gloria FarinaNoemi Montini

Veronica De GrandiInsegnanti di sostegno

Scuola dell’infanzia

Emanuela ScimoneGianfranca Ranghetti

Sezione Primavera

Ilaria FrigerioTigrotti

Maria Antonietta CuratoScoiattoli

Elisa SalvaneschiOrsacchiotti

Rosaria PalumboSuor Annamaria

AssistentiCaroline Davis

Inglese

Scuola Secondaria di 1° grado

Antonella RusconiGiovanna Gianini

LettereGiuditta Nicastri

IngleseRoberto Visconti

FranceseRomina Sartirano

SpagnoloAlessandra Gazza

MatematicaDon Luca Buffoni

ReligioneLetizia SangermaniEducazione artistica

Ottavio GhezziEducazione tecnica

Rosangela TrincavelliLaboratori e Doposcuola

Valeria Peccenini Informatica

Alessndro NardinEducazione musicale

Laura MartiniScienze motorie

Elena CattaneoInsegnante di sostegno

Cristina MatteoniDoposcuola

Marialuisa FerrariCarla Paolucci

Segreteria

Suor RacheleMadre superiora

Suor Maura Suor Annamaria

Suor GiacintaSuor Adriana

Nadia Baroni Cordinatrice

Scuola primaria

Federica Bellesini Colombo

Direttore didattico

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Saluto tutti i genitori: coloro che sono qui convenuti per la prima volta, e coloro che – per così dire – vivono il Cabrini quasi fosse la seconda casa dei loro figli.

È ormai una tradizione consolidata del Cabrini quella di offrire con questo breve discorso inaugurale del nuovo anno scolastico uno spunto di riflessione che, nelle no-stre intenzioni, non solo deve costituire il segnavia del nostro cammino, ma deve anche scandire il ritmo del nostro passo. In accordo con tutti gli insegnanti e gli educatori, inizio con un breve racconto: quello dell’esperienza coinvol-gente che ci ha visti come testimoni e come protago-nisti:«L’incontro annuale formativo». Che quest’anno si è tenuto il cinque settembre, recen-temente, dunque.In questa giornata si sono trovate a lavorare fianco a fianco le scuole cabriniane di Milano, Torino, Roma e Madrid.Già il fatto di avere questo appuntamento fisso, annua-le, dice della volontà di camminare insieme: con la chia-ra coscienza che, seppure in contesti diversi e specifici, la nostra missione educativa è unica: ed è accomunata dalla condivisione del carisma pedagogico di Madre Cabrini.«Scuola, famiglia, missione»:questo è stato il tema dell’incontro.Siamo stati chiamati a riflettere sulle sfide del nostro presente e del nostro futuro di educatori e a ingegnarci a rendere sempre più efficace la nostra opera di “evan-gelizzazione”, cioè di missione.Tutti noi facciamo “missione”, cioè portiamo qualcosa a qualcuno: informazioni, servizi, un sorriso, un incorag-giamento..Ma qui “missione” si coniuga con “evangelizzazione”: noi siamo chiamati a portare “la buona novella”.Sì, perché “evangelizzare” è parola che deriva dal termi-ne greco “eu-anghelos”: “buon annuncio”.E il nostro buon annuncio, la nostra buona novella, è questa:non si vive invano, tra piaceri e tormenti al semplice scopo di morire.No: la vita ha un senso bello e buono: ci attende una grande misericordia che ci consolerà e ci donerà la gio-ia perfetta senza fine:e già qui, nei giorni del nostro cammino, possiamo pre-gustare qualcosa di questa immensa gioia: la felicità im-

paragonabile degli affetti familiari, l’operosità gratifican-te dello studio e del lavoro: sì, di questo e di tanto altro: quando non ci attorcigliamo su noi stessi, ma ci apria-mo agli altri, a Dio, questo “bene per noi” ci accade.L’evangelizzazione non è dunque “roba da preti e da suore”: è compito dell’uomo, del cristiano: è portare la luce in un mondo di tenebre: di violenza, di contraddi-zioni.

Ma chi è il soggetto che fa missione?Nella giornata formativa ci siamo detti:certamente la scuola, ma non da sola: ma insieme alla famiglia: la famiglia è il primo insostituibile soggetto educativo.Questa alleanza non cade dal cielo: bisogna costruirla insieme, e non è facile.Ma è l’unico modo che abbiamo per vivere bene il tem-po del nostro impegno per la crescita e l’educazione dei nostri figli, dei nostri alunni.Deve dunque diventare nostra ferma intenzione fare crescere la nostra “comunità educante”.

Ma quali strumenti offrire a questa alleanza educativa famiglia-scuola, che assume sempre di più un ruolo fondamentale nella crescita dei nostri figli alunni?È impossibile raccontare in poco tempo tutta la ricchez-za emersa in quell’incontro formativo.Voglio però proporre un punto a mio avviso fondamen-tale: e parto da un esempio fatto da uno dei relatori.Era alla festa di compleanno del suo nipotino, tre anni, che riceve come regalo una scatola di lego. Gli altri bambini giocano tra di loro, lui la apre e dopo vari e infruttuosi tentativi di assemblaggio si mette a urlare: «Ho bisogno di un “grande”!».Non gli danno immediatamente retta: e il suo grido si ripete: non molla!Il babbo a un certo punto gli dà retta e si mette a co-struire con lui.

Tanti pezzi da mettere insieme. I nostri ragazzi hanno miriadi di pezzi, hanno miriadi di informazioni, di input, ma come metterli insieme? Questo non lo sanno: non possono saperlo da soli. Hanno bisogno del senso, del significato; hanno biso-gno di conoscere “il disegno” del progetto che lega i pezzi della vita l’uno all’altro: il gioco e lo studio, la gioia e il dolore, la carezza e il rimprovero.Ha detto più volte papa Francesco:

«Tutto è connesso».Lo intuiamo, ma non lo scopriamo da soli: abbiamo bi-sogno di adulti: di genitori e di maestri; è sempre stato così e sempre sarà così. Il compito dell’adulto è quindi quello di comunicare il senso delle cose. Ecco perché si educa istruendo.L’abbiamo detto tante volte: scopo della scuola è istrui-re la mente ed educare il cuore. Le discipline sono punti di vista sulla realtà che la tradizione ci consegna, ma il bisogno è di avere un senso per rapportarsi alla realtà.Tra le raccomandazioni di Madre Cabrini alle sue mae-stre c’era quella di” fare sì una lezione professionalmen-te fondata, ma con un riferimento sempre alla visione soprannaturale della vita”.Auguro prima di tutto a me stessa e poi a tutti noi qui riuniti di crescere nella consapevolezza dell’importanza fondamentale di questo bisogno di senso:diceva il poeta Thomas Stearn Eliot:mille vigili dirigono il traffico, ma nessuno sa dirvi da dove venite e dove andate.Ci arrabattiamo, lottiamo, mettiamo persino a repenta-glio la nostra salute, la nostra vita: ma perché?Perciò, quei genitori, che cadono nella tentazione di ri-sparmiare la fatica ai propri figli, si convincano che il problema vero della vita non è la fatica e neppure – Dio ce ne liberi! – il dolore: il problema della vita è possedere il senso della vita: il perché:I nostri ragazzi fanno fatica e soffrono per lo sport?: sì: e fanno questa fatica volentieri, perché conoscono e sperimentano su di sé il perché.Quindi non possiamo, ma soprattutto non dobbiamo togliere la fatica dello studio ai nostri figli, ma dobbiamo rendere conto dello scopo di quella fatica che chiedia-mo loro.E non solo rendere conto: questa che sto per dire è una cosa che reputo di importanza capitale:lo scopo, il senso non deve essere qualcosa che sta alla fine, lontano, astratto: altrimenti non muove nessuno.Chi me la fa fare di faticare per un ideale che sta tutto “al di là”?Il senso deve invece essere assaporato cammin facen-do:fai sport?: un giorno dopo l’altro sperimenti di essere sempre più bravo e più forte; Studi o lavori?: un giorno dopo l’altro ti accorgi di non essere più quel principiante timido e incapace.

Metti su famiglia, corri l’avventura di una amicizia?: un giorno dopo l’altro ti accorgi che il vincolo d’amore e di rispetto che ti lega agli altri è cresciuto.Solo così sei incentivato ad andare avanti con maggior forza e coraggio.

«Scioglietevi e mettetevi le ali!»:Questo è il tema trasversale e comune a tutta la scuola in questo nuovo anno scolastico.Ci auguriamo che aiuti famiglie, docenti e figli-alunni ad alzare lo sguardo alla ricerca di quei legami generativi che permettono di aprire le ali e cominciare a volare : legami che, se tagliati, danno origine pian piano come sta avvenendo ad una involutiva e narcisistica autode-terminazione dell’uomo con tutte le conseguenze del caso non ultima quella dei “gender” di cui sarà nostra premura mettere almeno a conoscenza nel momento e nel modo adeguato.

In sintesi: all’inizio di questo nuovo anno scolastico mi sento di poter dire a nome di tutti noi Cabriniani: siamo pronti a metterci in gioco ben consci che la do-manda decisiva per educare insegnando, cioè per aiu-tare il bambino o il ragazzo a crescere e a essere un uomo, è chiedersi come faccio a cambiare io, e non come faccio a cambiare lui. Perché l’altro può cambiare solo se mi vede cambiare. Il figlio ideale l’alunno ideale è quello che hai, ed è ideale non perché va bene così, ma perché c’è ed è occasione di cambiamento per te. E se vuoi aiutarlo a crescere la strada non può essere innanzitutto e magari tremendo! – esclusivamente il rimprovero, ma innanzitutto guar-darlo scommettendo sul punto di bontà che c’è in lui

Federica Bellesini Colombo

DISCoRSo DEL 22 SETTEMBRE

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La programmazione della scuola dell’infanzia

“uno sguardo verso l’alto” avrebbe avuto bisogno

di una pubblicazione a sè stante,

tanta la ricchezza di quanto fatto, per questo rimandiamo

alla visione del CD appositamente predisposto

I primi giorni di scuola siamo tutti emozionati: non ciconosciamomalaclasse,accoglienteepienadigiochi,cirassicura.Permoltiè laprimaesperienzadivitaascuolaesa-lutare lamammaquandovaal lavoro risultadifficileavolte.Eccoperchélemaestreconsolanotutticonmoltecoccoleeinpocotempotornailsorriso.Abbiamodedicatomoltotempoascoprireigiochidellaclasseeaconoscereinuoviamiciimparandoleprimeregoledellostareinsieme.Oraciaspettanotanteattivitàdivertenticomeconosce-rel’autunnoelascopertadelcolorerosso.Andiamoancheagiocare insalonee,utilizzandocer-chi,palloncini,dischitattiliescivoliconosciamoilnostrocorpo.Eccociprontiaproseguireversonuovescoperteinalle-griainsiemeallenostremaestre.Ciao,allaprossima.

Ibambinidellasezioneprimavera.

Il diario di bordo della sezione primavera

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2°Ilgiorno5/05/2016misonorecatoconlamiaclassealMUBA(MuseoBambini)allarotondadellaBesana.Entrati nelMuseo abbiamo conosciuto le nostre dueguide;inseguitocisiamomessisudeitappetielegui-de ci hanno spiegato cosadovevamo fare: davanti anoivieranodeifogli,liabbiamogiratiesottoadognuno

c’eranodeimonumentifamosi,chenoidovevamorico-struireconpezzidilegnodivarieforme.Ilmiogruppoformato dame, Edoardo e Riccardo, aveva ilmonu-mentodinomeCasteldelMonte:unafortezzadipietra!Cisiamomessisubitoall’opera.Finitalacostruzione,cisiamospostatialcentrodellasala,dovec’erauncar-tellonecondisegnatal’Italia;ledueguidecihannodatodeibigliettinisuiqualieranoscritteleprovincedelno-stromonumento:noiabbiamodovutomettereilbigliet-tino sulla regione adeguata. Infine abbiamo collegatoconuna corda la città al nostromonumento.Questaesperienzamihainsegnatomoltosullageografiaemisonodivertitotanto.

Classe2A

...Siamo stati così bravi che la nostra maestra ci haiscrittiadunlaboratoriodiarchitetturapressoilMUBAdovecisiamodivertitiunmondoarealizzareleriprodu-zionidialcunedelleoperepiùbelledellanostrasplen-didaItalia:

laTorrediPisa

ilPontediRialto

laRotondadellaBesana

CastelDell’Ovo

Pontevecchio

ilTempiodiSegesta

CasteldelMonte

PICCOLI ARCHITETTI CRESCONO!

Dove lo butto.... boh!

non ci credete? aH aH aH !Ecco le prove …

Nellamattinatadimercoledì17 febbraio,noibambinidellaclasseprimaconibimbidelgruppoazzurrodellascuoladell’infanzia,cisiamorecatiallasedeAMSAperparteciparealpercorsodidatticodaltitolo:“Dovevan-noafinireirifiuti?”Innanzituttoabbiamoeffettuatounavisita guidata sugli automezzi adi-bitialla raccoltadifferenziataeallapulizia delle strade. E’ stato emo-zionantesalirealpostodiguidadiqueigrossimezzi,toccareilvolan-te,ilcambioepoituttiqueibottoni,leve,levette,suonareilclackson...trooooppo forte !!Epoi, vogliamoparlaredelveicoloperlapuliziadel-lestrade?Carinissimo,silenziosoepiccolo...proprioamisuradibambino.Successiva-mente ab-biamo par-tecipato aduna lezionei n t e r a t t i v asulla raccol-ta differen-ziata, infineadunospet-tacolodal ti-tolo:“Riciclareèunamagia”checihadivertitomolto.Questauscitacièpiaciutaparticolarmente,perchènoiGRANDIabbiamoritrovatoinostripiccoliamicidell’in-fanziaedabravifratellimaggiori,liabbiamoseguitiedaiutati.

al MUBa: ...ricostruendo i monumenti in giro per l’Italia!

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1°Versoleore9,00diunagrigiamattinaditardoautunno,abbiamosentitobussareallaportadell’aula ...eraunAgentedellaPoliziaLocale,chelanostramaestraave-vainvitatoperspiegarcileprincipaliregoledellacircola-zionestradaleattraversolaconoscenzadialcunisem-plicicartelli.Inseguito,vistochesiamostatiattentissimie bravissimi, siamo usciti dalla scuola accompagnatidall’Agente edallamaestra, poi percorrendo ilCorso

diPortaRomanainlungoeinlargo,cisiamocompor-tatida“piccolivigili”fermandoauto,moto,chiedendoidocumentie...distribuendomultecomesepiovesse!!!CHEBELLOESSEREVIGILI!!

“Scioglietevi e mettete le ali…..” (S.F.S.Cabrini)

“Una mattinata da piccoli vigili”Nellamattinatadivenerdì6novembreèvenutoinclas-seilVigilePaolo.Cihaspiegatotantenozionidieducazionestradale,adesempiocheconilsemaforoverdesipuòattraversarelastradaeconilsemafororossocisidevefermare.Cihadettoanchechequando ilsemaforodiventaaran-cionehaiduepossibilità:sehaiiniziatoadattraversarelastradadevifinireilpercorsovelocemente,sedevian-corainiziareadattraversaretidevifermare.Poi ci hamostrato e spiegato i cartelli stradali (quellidellostop,disvolta,dipericolo,ecc.).SiamoquindiuscitidascuolaedabbiamoconosciutoidueVigilidiquartiere.Coninmanoduecartoncini,rossoeverde,condise-gnataunafaccinatristeeunafelice,abbiamovalutatoilcomportamentodegliautomobilisti.Iohomesso ilcartellinorossocon la faccinatristesuunamotoparcheggiatasulmarciapiede.E’stataunamattinatabella,hoimparatotantecoseemisonodivertitamolto.

All’iniziodellamattinataèarrivatoilVigilePaoloecihainsegnatoicartellistradali.Poisiamousciti inzonaeunmioamicochefaceva ilvigilecihafatopassareconlapaletta.Infineabbiamodatolemulteadalcunemacchineemo-toriniperchéavevanoparcheggiatomalesulmarciapie-deedavevanocontravvenutoalcodicestradale.Mièpiaciutaquestaesperienza,perchéabbiamo im-paratotantecoseeperchéèstataun’avventuramoltobella.Abbiamo dato le multe con due cartellini: uno verdeeunorosso.Quelloverdequandoeraunbravoauto-mobilistaequellorossoquandogliautomobilisti non rispettavano leregole.

Venerdì6Novembre,inmattinata,sonovenutiivigiliinclasse.Contuttiicompagni,ilvigilePaoloediduevigilidiquar-tieresiamoandatiadarelemulte,perchélemacchineelemotononrispettavanoleregole.Questoèavvenutoall’esternodellascuola,inCorsodiPortaRomana; l’abbiamofattoper imparare le regolesullacircolazionestradale.Mièpiaciutotantissimodarelamultaallemacchine,allemotocicletteedancheallebiciclette.Davamo il cartellinorossosenonrispetta-vanoleregoleequelloverdeseinvecerispet-tavano il codice dellastradaedè stataunabellaesperienza.

Vigili per una mattinata!

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Noibimbidi1^Ainquestaprimapartedell’annosiamostatiaccompagnatidallanostramaestra inunanuovaavventura: la letturadiun libro :”Storiadiuna lumacachescoprìl’importanzadellalentezza”diL.Sepùlveda.Certo,noisiamopiccinienonsappiamoancoraleggerebenebenissimo,figuriamocipoi,uninterolibro:troppocomplicato!!Ma lamaestra,passopasso, leggendo,raccontando,spiegandocihatrasportatinelpratodel“Dentedileo-ne”dovesottoadunfrondosocalicantovivevanodel-lelumachine.Unadi loroèspeciale,perchécuriosaedesiderosadiaveretanterisposte,proprioperquestointraprendeunviaggioche laportaaconoscerenuo-vi amici, acomprendere il valoredellamemoriaedelcoraggio,leragionidellalentezza,masoprattutto,l’im-portanzadiavereunnome,cherende“speciali,unicie...amati

Dopoaverterminatolaletturadel libro:“Storiadiunagabbianellaedelgattocheleinsegnòavolare”,cisia-morimboccati lemanicheedabbiamorealizzatotantipiccolilavoretti:sedicibellegabbianelletridimensionali,cheora“volano”davantiallefinestredellanostraaulaSedicisimpaticigattonianch’essitridimensionaliEunabellissima…issimacasetta,lacasettadiZorba,

dellaGabbianellaedeglialtripersonaggidellastoria.

Inquestoperiodoabbiamofinitodileggereil libro“Lagabbianella e il gatto”.Questo libro è ricco di consi-derazionisuesperienzechepossonoaccadereanchenellarealtàequestesonolemieconsiderazioni.Iopen-sochesidevonomantenerele promesse perché è belloaiutarsi a vicenda come hafatto il gatto con la gabbia-nellamorente.In un episodio del libro loscimpanzé Mattia incolpaZorba di voler mangiare lagabbiana, invece era essostessochevolevamangiarla.Anche a noi succede di in-colpareglialtripergiustificareinostrierrori.Lagabbianahapauradivolaremaèilsuodesiderio,perchétemevadiperderel’affettodiZorba,avevapocafiduciainséeavevaanchepauradivolare.Ancheameèsuccessodiaffrontarelapauradisciareda piccolo e il mio papàmi ha aiutato ad affrontarequesta difficoltà.Nellamia esperienza ho vissuto deimomentiincuihocapitochedovevocrescere,quandohopensatochemiopapàmorisseemisentivosolo.Zorbaaspettachelagabbianasiaprontaavolareconpazienza, amore e senza pretese. Zorba la rassicuraconamoremasiaccorgechedasolanonpuòaccom-

pagnarlaeallorachiedeaiutoadunumano.Anche noi avvertiamo la necessità di persone che civoglionobeneeciaiutanoacrescere.Zorbasicom-muoveperchélagabbianasisenterealizzataefelice.

Quest’annolascuolacihadatocomespuntodirifles-sionelafrasediMadreCabrini“Scioglieteviemetteteleali”.Perquestoabbiamoletto“Storiadiunagabbia-nellaedelgattocheleinsegnòavolare”.Questolibrocihaportatiadinteressantiriflessioni.Iltestoparladiungatto,chiamatoZorba,chefadellepromesseadunagabbianamoribondachestaperde-porreunuovoechecapiscechepuòfidarsidilui!

Zorbaquandofaallagabbianatrepromesse,nonagi-scesoloconcompassione,maancheperchélevuolebene!La prima promessa è prendersi cura dell’uovo,la se-condadiaverecuradelpiccoloe...laterza(lapiùdiffi-ciledamantenere)diinsegnargliavolare.Zorbasachequestepromessesarannodifficilidaman-tenere,ancheperchèluièungattoeigattisimangia-noleuova.Masachequandomanterràlepromesse,anchesesonomoltodifficili,qualcunosaràcontento.Perrispettarledovràchiedereaiutoaisuoiamicigat-

tichesonosempreprontiadargliunazampa,non lo la-scerannomaisoloeloaiute-rannoadaccudirel’uovo.Questociinsegnachecomeamici bisogna sempre es-sere pronti e disponibili adaiutare chi ci vuole benequandohadelledifficolta’. Ilgattonero,grandeegrossoè sempre statogentile, pro-

tettivo,comprensivoepaziente.Èriuscito,inoltre,conisuoicompagnifelini,amantenereilsegreto,tenendoFortunatalontanodaipericoli.InseguitolagabbianellasiscoprediversadaZorbaedaglialtrigattichel’hannoaiutataacrescere,maZor-baèfelicediquestoelaaiuteràadesseresestessa.E’facilevolerebeneachièugualeanoi,maquandosièdiversièpiùdifficile,peròZorbacièriuscito,èriuscitoadapprezzareunesseredifferentedaluiedèproprioperquestochelevuolebene,perchèèdiversa.Ilgattoèmolto coraggioso, protegge in ognimomento For-tunata,affrontaper leipericoliedifficoltà.Èdisposto,

RIFLESSIONI....Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare

Un’avventura nuova

4°1°

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inoltre,adignorarechiloprovocaeglifadeidispetti.MoltosignificativaèanchelafiduciadellagabbianellainZorbache,conl’aiutodegliamici,riusciràafarlavolare.Finalmente dopo vari tentativi falliti, Zorba decide dichiedereaiutoaunesserefuoridalmondodeigatti,unumano.Ilgattonero,grandeegrosso,nonacaso,vadaunpoetaperchéèilsolochetrasformaleemozioniinparole. L’uomo riescea far volare FortunatasolograzieallafiduciacheleihainZorbachel’hasempreaccompagnata.Lagabbianellaallafinevola,masoloperchéhaosato farlo lei e si è fidatadel gattonero,grandeegrossochenelmomentopiùimportantedellasuavitanonl’halasciatasola.QUARTA A e B

Insieme per imparare a divertirciDurantelasettimanadiCarnevale,noialunnidi1°,2°e3°elementareabbiamosvoltounlaboratoriodiapprofondi-

mentodellibro“LaGabbianellaedilGatto”.

Dopoavervistoancheilfilm-cartone,cisiamointerrogatisulletematichecheabbiamoscopertonellastoria,perpoi

riscriverneun’altrasimilecheavesseglistessicontenuti.

Cisiamodivisiingruppettimistiedognunodiessiavevailcompitodiscrivereunapartedellastoriacheprimaab-

biamoinventatotuttiinsieme.

Cisiamosentitipiùamici,abbiamoimparatodipiùaconoscercitradinoieascoprirecapacitàcheabbiamodi

ascoltare,fantasticareescrivere.

Pensavamodidoverfareunlavorofaticosoenoioso,invececièpiaciutomoltoperchéognunodinoisièsentito

liberodiviaggiareconlafantasiaescoprireinostrisentimentiedemozioni.

Viinvitiamoaleggerelanostrastoriachesaràappesanelcorridoiodelnostropianoallafinedell’anno!

Buondivertimento!

Leggere è bello, ma inventare lo è ancora di più!

Questastoriacièmoltopiaciutaanchesecisonostatimomentiseri:ciha fatto rifletteresulcomportamentodell’uomoche,nonsempre,rispettal’ambientee,avolte,lorovinacompromettendol’esistenzadianimaliepiante.Infinecihacolpitomoltolacollaborazioneel’aiutodegliamicidiZorbaperchènullaèimpossibilesesièinsie-me.Perquesto“Vola solo chi osa farlo”.

(dalleriflessionidialcunialunnidellequarte)

Gentilissima Suor Rachele,grazie per averci dedicato del tempo sabato scorso in occasione del Cabrini’s Day dove Le abbiamo mostrato e presentato il progetto della III A che ha scritto un libro “Il viaggio di Olkose” dedicato proprio a lei, ad Olkose, la bambina che abbiamo adottato tutti assieme.La Sua copia del libro personalizzata, sarà presto nella Sue mani!Oltre alla grandissima esperienza didattica di scrivere un libro e confrontarsi con uno scrittore vero, è da sottolineare il grandissimo lato umano di questa classe: infatti, viste le grandi difficoltà di questi tempi, l’obiettivo dei fanciulli, Maestra e noi famiglie è quello di raccogliere le nostre offerte per realizzare diversi progetti.Pensavamo infatti di destinare il ricavato della vendita del nostro libro, dopo aver coperto le spese di stampa, come segue:- una parte verrà impiegata per proseguire con l’ado-zione a distanza della nostra bimba etiope Olkose;- ci piacerebbe inoltre acquistare uno strumento utile per la nostra classe, e quindi anche per tutta la scuola primaria: una lavagna LIM con le rotelle che, essendo mobile, potrà essere utilizzata anche da altre classi o per altre esigenze della scuola;- avremmo poi il piacere di destinare la restante parte delle quote raccolte, a favore di uno dei progetti propo-sti dalla ONLUS che tanto ci sta a cuore, sulla scorta delle esigenze ritenute da voi più urgenti. Ci farebbe piacere, a questo proposito, conoscere quali sono i progetti attualmente proposti dalla ONLUS, sia relativi alla scuola materna che alla scuola primaria e secon-daria, per poterci impegnare ancora di più nella loro realizzazione, coinvolgendo ed entusiasmando le fami-glie con l’idea di nuove prospettive e novità all’interno dell’Istituto.E’ un’esperienza che vorremmo ripetere nuovamente per noi e per aiutare la nostra scuola.L’ esempio che hanno questi bambini è la speranza per un decoroso futuro.Sperando di aver fatto cosa gradita, e augurandoLe buona lettura, rimaniamo in attesa di conoscere un Suo parere su quanto scritto.Le inviamo cordiali saluti rinnovando il benvenuto in questa grande famiglia!

Mira e SimonaRappresentanti III AAnno scolastico 2015/16

anch’io ho avuto la fortuna di viaggiare con olkose e con tutta la III a.

Grazie a loro mi sono appassionato e divertito, mi sono commosso e ho avuto conferma del fatto

che le storie possono superare qualsiasi bar-riera. Mi sbaglierò, ma tra i giovanissimi autori di questo libro c’è qualcuno (o qualcuna) che an-che in futuro continuerà a raccontare. E lo farà benissimo, a patto che rimanga un po’ bambino,

un po’ bambina come oggi.

alessandro Zaccuri

Il viaggio di olkose

Quest’anno, dopo aver letto il libro della “Gabbianella e il gatto” di Sepulveda, ci è venuto in mente di utilizzare un po’ le tematiche e i sentimenti racchiusi in esse, per costruire e scrivere un nostro libro.Così è nato “Il viaggio di Olkose” che è la bambina adottata dalla prima elementare e che vive a Dubbo, in Etiopia. Abbiamo immaginato un suo viaggio in Italia, ospite della zia che ci vive già da dieci anni, e descritto tutte le emozioni che poteva provare nel cambiare to-talmente vita, tradizioni, ambiente e amici.Come la gabbianella si sente diversa e ha timore di non riuscire ad essere sé stessa, ad avere nuovi amici, ma il suo forte desiderio di istruirsi per poter essere utile al suo popolo, le danno coraggio e tenacia.Olkose vive anche le nostre esperienze ed emozioni che viviamo quotidianamente. La vendita del nostro li-bro ci permetterà di continuare l’adozione della nostra amica e di contribuire a realizzare i progetti della nostra scuola; inoltre speriamo che abbia successo!!!Lo potrete visionare sul sito CABRINI105 e magari in qualche libreria!

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Ieri, 30 settembre, tutti noi alunni della scuola primaria e secondaria siamo andati a Codogno, nella prima casa fondata da Madre Cabrini, come gesto d’inizio d’anno.La giornata è iniziata con la S. Messa durante la quale abbiamo affidato a Gesù il nuo-vo anno scolastico.Abbiamo poi proseguito con i giochi a squadre: è stato emozionante e divertente.Prima di partire abbiamo fatto volare un aquilone: come lui va in alto in cielo, così il nostro cuore deve “sciogliersi” e “mettere le ali” per “volare” in alto verso Dio.

Classe 2A

a Codogno

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2° 3°Il giorno 14 Ottobre io e la mia classe siamo andatiall’Expo.SiamostatidentroalPadiglioneZero.InquellodelKin-derSportabbiamogiocato:cisiamoarrampicatisuunapareteesiamosalitisudeicavallifintichesimuoveva-no.Hovistol’incredibilespettacolodell’alberodellavitaconifiorielamusica:erabellissimo!Poiabbiamovistodeipadiglionistupendiedelledecorazionimeravigliose.Mièpiaciutoandare inpullmancon imieicompagni,perchéerosedutodavanti,alprimopiano:èstatoemo-zionante!All’Expo invecemièpiaciutoarrampicarmisullapare-te,perchéerofelicediandaresemprepiùsuedinoncadere.

Sono andata a visitare alcuni Padiglioni: il PadiglioneZero,ilPadiglioneClusterBio_MediterraneoedilkinderPark.NelPadiglioneZerohovisto:imodellidellacampagna,dellefabbricheedellacittà.MièpiaciutosoprattuttoilKinderParkperchécisiamoarrampicatieabbiamofattouscirel’acquadallefonta-ne.

Che emozione accompagnare i bambini all’Expo! Sono stati bravissimi! Saliamo in pullman….quello “gigante”, come dicono loro, e tutti di corsa di sopra! Chiacchie-rano con il compagno seduto vicino, scherzano…sono felici….appena ci avviciniamo a Pero ed intravedono l’albero della vita la gioia sale alle stelle!Scendiamo dal Pullman e tutti in fila per due ci avvia-mo verso l’entrata. Anche i più “spavaldi” tengono ben stretta la mano del compagno o dell’adulto a cui devo-no stare vicino….l’Expo è immenso e c’è tanta gente!Siamo fortunatissimi ed entriamo al Padiglione Zero: meraviglioso! Tutti attenti e pieni di curiosità!Poi ci dirigiamo verso il decumano tutti sempre stretti per mano ammirando lo spettacolo che si ripropone di-verso ad ogni passo. C’è chi racconta di essere già sta-to all’Expo con papà e mamma, chi racconta di essere stato veramente in un paese, piuttosto che in un altro. Arrivati all’albero della vita ci riposiamo davanti allo spettacolo di luci e suoni: i bimbi rimangono senza pa-role…..il che è tutto dire!Giriamo tra i vari padiglioni, facciamo una caccia al te-soro, mangiamo…..e poi tutti al Kinder sport! Sicura-mente si sono divertiti moltissimo: saltare, arrampicarsi, andare a “cavallo”….Il tempo è volato…..ormai dobbiamo tornare verso scuola….facciamo una foto tutti insieme per salutare l’Expo ……ricorderemo tutti per sempre questa fanta-stica esperienza!

Una mamma della Classe 2A

Una giornata all’Expo!Ierisiamoandatiall’Expo,uneventostoricoperchéèlaprimavoltacheaccadeinItaliaaMilano.Iltemaèl’alimentazionenelmondoel’obiettivoèquel-lodi risolvere inumerosiproblemidinutrirsicheognipaese ha e quindi di trovare delle soluzioni affinchénessunuomopossamoriredifame.All’interno di questa area adibita all’Expo, tanti paesihannoallestitoilpropriopadiglionenelmodopiùorigi-naleetecnologicamenteinteressanteperrenderevisi-bilelebellezzedelleproprierisorsenaturali.Inbaseaquellocheabbiamovisto,abbiamosvoltole-zionidistoria,scienze,geografia,arteedimotoria.Storiaperchéabbiamovistoinunvideocomevivevanoaivecchitempilepersonecontadine.Scienze perché abbiamoosservato tanti tipi di semi,vegetalieambientidiversil’unodall’altro.GeografiaperchéentrandoneipadiglionideipaesichesiaffaccianosulMarMediterraneoeattraversoivideo,abbiamoscopertoabitudiniculinarieelediversitàdegliambienti.Arte perché ogni padiglione è costruito conmaterialidiversi; inoltreabbiamoscattatounafototutti insiemesottostatuesimilialleoperediArcimboldo.InfinemotoriaperchènelpadiglionedellaKinderabbia-mofattodeigiochiginnici.Ciòchemièpiaciutodipiùèstatolospettacolodell’Al-berodellaVita,simbolodelpadiglioneItalia,perchédaessosonouscitifioristupendiesièilluminato.

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Le Classi 1°, 2° e 3° della Scuola PrimariaVenerdì22Aprileconl’insegnantesiamoandatialvisi-tare ilMuseoBagattiValsecchidoveabbiamovisto lacasadiFaustoeGiuseppeesiamoandatidentropianopiano,senzatoccareniente.Andandoavanti,abbiamovistounaffrescoconMaria al centro,di fiancoMariaMaddalena e dall’altra parte Pietro. Andando avantic’eralacameradalettodiFausto.Poiabbiamoproseguitoversolostudio,dovec’eranoduemappamondiunodellospazioel’altrodellaterra.PoiabbiamovistounastanzacondellevetratecomequelledelDuomo,perchélepersonechenonsapeva-noleggerelaBibbiapotesseroispirarsiaquestidisegnidivetrocolorati.Abbiamoproseguitonelbagnodovec’eranodeicartellicondisegnatideglianimali;unaranaedueserpentieranonellavasca!Ladocciac’era,perònonsivedeva:eraunarosaattaccataalsoffitto.C’eraanche il lavandinostrano,perchéc’eraunacu-pola rotonda attaccata ad un gran palo e collegatoallafontanaincortile.Poic’eraancheunsalonepergliospiti.Nell’altracasaabitavaGiuseppe,conlamoglieeicinquefigli.Laprimastanzaera ilsalotto,dovec’era ilpianoforteedueviolini.C’eraanchelacameramatrimonialeconil lettonealcentroedue lettinidi fiancoeancheduepiccolesediepiùunvasinodilegno.Poic’eralasaladapranzocondeivasidiMurano.

Edeccoillaboratorio!Abbiamo fatto dei capolavori uno più bello dell’altro!Abbiamovisto learmature,poidirettamenteascuola,stanchiemorti!E’stataun’avventurachenondimenti-cheremo“mai”!

Venerdì22AprilesonoandataingitaconlamiaclassealMuseoBagattiValsecchichesitrovaaMilanoinviaGesù.AbbiamovisitatolestanzediFaustoeGiuseppeBagattiValsecchie laguidacihaspiegatocheFaustononsieramaisposato,mentreGiuseppesierasposatoconunaragazzadinomeCarolina,dacuiebbecinquefigli.Poilaguidacihaspiegatoanchecomevenivanorealiz-zatiiquadriaquell’epoca.SubitodoposiamoandatinellastanzadalettodiFau-sto.Lìilsoffittoèfattoadottagonicolorati.Illettoècorto,perchélepersoneaqueitempieranopiùbassediadesso.Doposiamoandatinellastanzadabagnodovec’erauna bellissima vasca con tre rubinetti e un lavandinomoltoparticolare.AbbiamoquindiiniziatoavisitarelestanzediGiuseppe.Lapiùbellaeralacameradalettodovec’eranooltreallettomatrimoniale,dueculleeungirello.Poisiamoandatinellastanzadelvetrodoveabbiamoascoltatounaspiegazionedellaguidaefattoun lavo-rettoperigenitori.Misonodivertitatantissimo!

AlMuseoBagattiValsecchiabbiamovistotuttelestan-zediFaustoeGiuseppe.FaustoerailfratellomaggioreeGiuseppeerailminore.GiuseppesisposòconCarolinaedebberocinquefigli.

al Museo Bagatti ValsecchiLelorostanzedalettomisonopiaciutemoltissimo,so-prattutto il soffittoe icaminetti.Pernonparlaredellavascadabagno,chemihacolpitoperlasuagrandez-za!Ma lacosachemièpiaciutadipiùsonostate lear-mature.Dopodiché abbiamo fatto un laboratorio: con l’aiutodellanostraguidaabbiamocreatounfermacarteconilDASedellemurrine.Infattinellacasasonopresentideivetrimoltobellieparticolari.Diquestauscitamièpiaciutopropriotutto!

Perproseguireilnostrocamminodifuturiarchitetti,dicuiabbiamogiàchiacchieratoinaltriarticoli,lanostramaestracihaportato inviaGesù,avisitare“PalazzoBagattiValsecchi”,casadifamigliadidueinseparabilifratelli l’unobasso e grassottello, l’altro alto e snello,eleganti, impeccabilieconunagrandepassione:co-struire!FaustoeGiuseppe(questieranoiloronomi)eranolau-reatiingiurisprudenza(wowcheparolona…)mafece-rogliarchitettieristrutturaronolalorocasainiziandoilavorinel1880mahannorealizzatotuttocomeseconlamacchinadeltempoavesserofattounsaltoindietronelRinascimento.Così, ci siamo ritrovati in una vera e propria dimoraincantata, nelle stanze abbiamo visto armature, scu-di,lance,quadri,ceramiche,libriantichietantioggettioriginali.Siamopassatidallarealtàallafantasiaedallafantasianuovamenteallarealtàe…

“fu così che i nostri eroiSe pur svelti ancorchè lentiTra gigli dorati e rose dei ventiVissero sempre felici e contenti”

La dimora incantata

alla Scala!StamattinasiamoandatialTeatroallaScaladiMilano,unodeipiùbelli in tutto ilmondo,dovesiesibisconocantantiliriciedirettorid’orchestradigrandevalore.Appenaentratiquellochemihacolpitodipiùè sta-to lostiledeipalchettichesembranocarrozze regali,il contrasto tra l’oro delle decorazioni e il rossodellepoltronedellaplateaeillampadariodicristalloebron-zomoltograndechependeinmezzoalsoffitto.Avevol’impressionediessereinunpalazzorealenelqualelepersonesiaffaccianodaibalconiperassistereaduneventomoltoimportante.UnaltroaspettoeccezionaleedentusiasmantesonogliscenarirealizzatidaartistichelavoranoesclusivamenteperilTeatroallaScalacosìcomeisartieglistilistichehanno realizzato imagnifici abiti cheabbiamopotutoammirare durante lo spettacolo “Il FlautoMagico” diMozart.L’operaèunarappresentazioneparticolareperchénonsololafiabaacuiabbiamoassistitoerarecitata,maso-prattuttocantata.Lamusicaèsuonatadaun’orchestra

dalvivodirettadaundirettoreimportante.L’opera è un genere musicale difficile da capire. Inpassatotuttilaconoscevanoperchénonc’eranoaltreoccasioniperdistrarsie ilgiudiziodelpopoloera im-portante affinché l’operapotessediventare famosaeaveresuccesso.E’stataun’esperienzamoltoeccitanteperchéèunicopoterandareallaScalasiccomeèmoltocostoso.

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In biblioteca: per amare la lettura! Eccoci al Museo della Scienza e della Tecnica

alle prese con le macchine di Leonardo da Vinci

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NellasettimanadiCarnevalecisiamodivisiingruppiperseguireduelaboratorimoltodiversitraloro.ConlamaestraTizianaabbiamopartecipatoal labora-torio“IcioccolatinidiArlecchino”,unpercorsolegatoalprogettoContinuità.Con i bambini del gruppo di cinque anni della scuoladell’infanziaabbiamopreparatodeicioccolatini…vera-mente squisiti!Poi con lamaestraValeria, nelleorediinformatica,cisiamoimpegnatiastendereuntestore-golativo(laricettachepotetetrovareinallegato).ConlamaestraNadiaabbiamo“smontatountesto”percapirecomesifannoschemiemappeconcettuali.Abbiamolettountestosullepiùfamosemaschereitalia-neeneabbiamoricavatoloschema.Abbiamocapitochenoncen’èunovalidopertuttiitesti,mabisognasapersceglierequellopiùadatto.Questilaboratorisonostatidavverointeressanti,inoltreèstatodivertentelavorarecongliamicidell’altrasezione.

A cosa serve un laboratorio di cucinismo?...facciamo cucinare dolci, quando tanti bambini nel mondo muo-iono di fame?...Non proprio, il laboratorio nasce per far conoscere ai nostri bimbi quanto sia prezioso il cibo, a non sprecarlo, a mangiare sano, preparando manica-retti saporiti, ma sconosciuti, che la maggior parte dei nostri antenati mettevano sulla loro povera tavola e che non era certamente quella dei re.Tanti modi di assaporare, gustare alimenti che sulle no-stre mense non appaiono quasi più e tutti legati a storie, leggende, proverbi che traggono origine da ognuna del-le nostre regioni.Cucinismo...e non solo, poiché modellando, tagliando, affettando, e via facendo i bambini acquisiscono fami-liarità con gli insoliti materiali reperibili in cucina e a pro-durre con fantasia il loro manufatto. Si può inventare una faccina da clown con una macedonia di verdure? Co-struire un riccio o una civetta con pere e uva? Disegnare su un foglio con sagome o succo di verdure? Modellare la testa di un cagnolino o un rosso (pomodoro) granchio con il pane? O trasformare un maritozzo (dolce laziale) in un bel pesce (di aprile)? E la nostra bandiera in una trec-cia tricolore da mangiare? Certo che sì può! Potremmo anche giocare a pallina con l’ interno di un uovo crudo. Impossibile? Noi lo abbiamo fatto! E veder scomparire un pezzo di patata divorato dai batteri? Fatto! Pensate che possiamo far ballare degli acini di uva in un bicchiere di acqua. Magia? No, tutto è fattibile. È un mondo incre-dibile quello che si apre davanti a noi e per ogni settore della cultura (geografia, storia, scienze, botanica, arte, ecologia, letteratura) si può aprire una ampia parentesi. Ogni popolo si ciba dei prodotti che crescono sul proprio territorio e attraverso essi si può già capire il loro modo di vivere, sia quello europeo che quello orientale oppure quello latino americano. Come abbiamo scoperto l’an-no scorso con il laboratorio del Mondo a tavola.Nostro Signore volle incontrare tutti i suoi Apostoli proprio intorno a una tavola per l’ultima Cena: prese il pane... e poi il vino... Sediamoci anche noi interno a una tavola e attraverso il cibo, parlando o solo ascoltan-do, condividiamo tutto sia ciò che ci rende felice sia ciò che ci assilla o ci turba , sicuramente in mezzo ai vostri cari e ai vostri amici tutto tornerà limpido e chiaro, le difficoltà verranno superate, saremo più forti e aiuteremo chi ha bisogno veramente.Buon appetito, bon apetit, good lunch, guten Apetit, buen provecho. Capocuoca Rosangela

Piccoli pasticceri Buon appetito!Duranteilmesedimarzo,nellelezionidiinformatica,ab-biamo approfondito lo studio della civiltà Egizia grazieaun lavorosempliceedivertenteche,senzafarci faretroppafatica,cihafattoripassareicontenutidellaciviltàEgizia.GraziealprogrammaWordabbiamopotutocompletarevignetteedidascaliediunlungofumettocheraccontatuttalastoriadegliEgizi.E’statounlavorodigruppo.

F. – a me è piaciuto perché c’erano delle parti che non mi ricordavo e grazie a questo lavoro me ne sono ri-cordato.

S. e C. - E’ stato interessante perché alcune cose non c’erano sul nostro libro, è stato un approfondimento.

F. - è stato un utile ripasso

E. – i disegni sono stati utili perché mi hanno aiutato a ricordare i concetti.

A. – i disegni delle piramidi mi hanno aiutato a capirne la loro complessità.

L. – questo lavoro ha spiegato cose difficili in parole semplici.

T. – mi è piaciuto perché ho scoperto meglio quante cose sapevano fare gli Egizi

Eccoalcuneimmaginitrattedalnostrolavoro

E-gizi.itIgredienti 220gdibiscottisecchi

120gdiburroatemperaturaambiente

80gdicioccolatofondente

35gdicacaoamaroinpolvere

80gdizuccherosemolato

codettecolorate

latteq.b.

osservazioni: icioccolatinidiArlecchinosonostatirealizzatisenzal’ag-

giuntadiuovacrudechesonostatesostituitedaqual-

checucchiaiodi latte.Questidolcettisoddisfanotutti i

palati,anchequellipiùesigenti!

…provarepercredere!!

Procedimento:InunagrandeciotolasbriciolareconlemaniibiscottisecchiUnirelozucchero,ilcioccolatofuso,ilburromorbidoapezzetti,ilcacaoeillatteImpastaretuttoconlemaniConl’aiutodiuncucchiaino,formaredellepallineeada-giarleneipirottiniCospargereognicioccolatinoconlecodettecolorate

I cioccolatini di arlecchino

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Quest’annoconlostessometodoconcuistiamoap-profondendoletematicheinsitenelracconto“Lagab-bianellaeilgatto”abbiamopresoinconsiderazioneunaltroclassicodella letteratura “ IlCantodiNatale”diDickensperscoprirecomel’uomo,aqualsiasipopoloappartengaeinqualsiasiepoca,cerchisempreilsigni-ficatodellapropriaesistenzaelapropriafelicità.Dopoaverlettoinsiemeillibroeavervistolospettaco-loteatrale, lanostramaestrahascrittouncopioneincuifosseromesseinrisaltotutteledomandecheogniuomosiponesulsensodellavita.

Tutta la rappresentazioneè stataarricchitaconcantiaccompagnatidalsuonodeiflautiedallarecitadipoe-sieefilastrocchediautoriediepochediverse.E’statounmomentodigioiaediallegriamaanchediriflessionepernoieinostrigenitori.

Venerdìsiamoandatial teatroCarcanopervedere“IlcantodiNatale”diDickens.Noi abbiamo letto il libro e lo stiamoapprofondendoperlarecitanatalizia.Larappresentazioneteatraleènaturalmentediversari-spettoallaletturadellibrooriginarioperchéèmenoric-codidialoghieilregistausaespedienti,effettispeciali,strategiescenicheperpoterrenderecredibiliilpassa-to,ilpresenteeilfuturodellavitadiScrooge.Poic’erapureun teloa formadi lunachecambiavasemprefunzioneinogniscena.Alla finedello spettacologli attori ci hanno fatto fareunquizzoneperverificareseeravamostatiattentiallastoria.Ancheinquestospettacoloèrisultatochiaroilsuocon-

La nostra rappresentazione nataliziatenuto:èfelicechiriesceadamareesisenteamato.Aconclusionediquestospettacolocisiamodivertitiacantareeaballare.

Dopoaverlettolastoriadel“Principefelice”,subitocièvenutospontaneoconfrontarlaconquelladiDikens,“Il cantodiNatale”, perchéne abbiamocolto alcunesomiglianzeneilorocontenuti.Intutteeduelestorie ilprotagonistaèriccoenonsièmai preoccupatodi aiutare i bisognosi,mamentreScroogeèavaroenonsiègodutolavita,ilPrincipehasperperatoisuoiaveripersoddisfareipropripiaceri.Inentrambelestoriec’èlapresenzadeipoveri,perchésarannoproprioloroaspalancareilcuoredeiduepro-tagonisti, quandosi accorgerannocheesistononellarealtà.Inentrambiiraccontic’èunapresenzaamicacheliaiu-taacapiredacosapuòveramentedipenderelafelicità.AllafinesiaScroogecheilPrincipe,quandodonanoaipoveri,provano lastessa felicitàcheprovachi ricevedeiregalieavvertonolestesseloroemozioni.Lastagioneincuisisvolgonolevarievicendeèsemprel’inverno,perchérappresentaanchela“freddezza”deisentimentidichihauncuorearido. Infine iduericchiscoprono che la loro felicità dipende dalla verità delpropriocuorechecercaamoreecomprensione.

Il canto di natale

“Il canto di natale” e “il Principe felice”

Il16marzoèungiornocherimarràimpressoneicuoridinoibambinidiQuinta,perchéabbiamoattraversatolaPortaSantaperottenerel’indulgenzaplenaria.Unodeimomentisignificativichericorderemocongran-deaffettoèlalezionediSuorRosalasettimanaprece-denteilpellegrinaggio:eraentusiastaperchévolevafarcicomprenderequestograndeevento,facendociscoprireilsignificatopiùprofondodiquestoimportantemomen-to.InquestaoccasioneSuorRosahatestimoniatoconfor-za e coraggio la sua fedee il suoaffidarsi totalmenteaGesù,preparandocialmegliononostantenonstessebene e ci ha resi ancor più desiderosi di incontrare eabbracciareGesù.Lasettimanasuccessivacisiamo incamminati verso ilDuomoricordandolesueparoleperchépurtroppononcihapotutiaccompagnare.Ilpellegrinaggioèilsimbolodelcamminocheogniper-sonacompienellasuaesistenza;lavitastessaèunpel-legrinaggio,unpercorsodipentimentoedipreparazionealrinnovamentointeriorechelepersonecompionose-guendoipassidiGesùechelerendefelici.Appenaarrivatiabbiamoindividuato laPortaSantanelprimoportaleasinistradellafacciatadelDuomo;poiab-biamoscattatounafotodigruppocheabbiamoinviatoaSuorRosaperrenderlapartecipe“intemporeale”delnostrocammino.

IlpassaggioattraversolaPortaSantaevocailpassaggiocheognicristianoèchiamatoacompieredalpeccatoallagraziaattraversoCristo.PapaFrancescoharicorda-toche“attraversolaPortaSantaci lasceremoabbrac-ciaredallamisericordiadiDioeciimpegneremoadesse-remisericordiosiconglialtricomeilPadreloèconnoi”.Unavoltaentrati,abbiamolettoalcunepreghiere insie-me,tracuiquellascrittaappositamentedaPapaFrance-scoeilCredo.Successivamentec’èstatounmomentodisilenzioincuiognunodinoiharivoltodelleintenzionipersonaliaGesù.Inquell’occasionepoiabbiamopregatoperSuorRosa;lei lohasempre fattoperglialtrienoidovevamo farlesentire lanostravicinanzacon lapreghiera…qualeoc-casionemigliore!Ricorderemoquestogiornospecialecongioia,perchéancheseSuorRosanonèpiùconnoi,siamocerticheèaccantoallapersonacheamadipiù,cioèDio.Ilsuodesiderioeraquellodirenderci“missionari”nelno-stropiccoloetestimonidellaparoladiGesù,continuan-do ilsuocamminodi fede…edèriuscitaacatturare inostricuorinelsuointento!

Pellegrinaggio in Duomo

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Il29Novembredel2015siamoandatialMuseoMubacheèallaRotondaBesana;èunMuseointerattivocioès’imparafacendodirettamenteun’esperienza,inquestocasoradiofonica.Laradioèunmezzodicomunicazione.Nellaradiocisonotantilavoriadesempioquellodelregi-stachecoordinalatrasmissione,deltecnicocheèquel-lochestaalmixeresioccupadeivolumideimicrofoni,quellodelcronistacoluicheraccontaifattiaccaduti,delconduttorechefaledomandeall’intervistatore,ilradiatoreinvececheècoluichechiamalapersonadaintervistare.ElisaeNicola,lenostreguide,cihannodettochelepa-retisonoinsonorizzateeservonopernonsentireirumori

esterni.Fareradiocomportaalcunirequisiti:ascoltareglialtri,par-larechiaroalmicrofono,stimolarel’ascoltoel’attenzione.Ladifferenzatralaradioelatvècheinradiosipossonosvolgerealtreattivitàmentrelasiascolta,mentreconlatvsièpiùpassivi.Lecuffieservonoalcronistapersentirecosaindicailcon-duttore.

Elisa ci ha diviso indue gruppi e ci hafatto diventare deipersonaggi famosicome ad esempio iohointerpretatoilruolodiVioletta.Ci èpiaciuto tantissi-mo come esperienzae ci vogliamo ritorna-re.

Lunedì5ottobreleclassi2^e3^Primariaaccompa-gnatedalleMaestreFranca,Cristina,dall’InsegnanteLauraMartinieSr.Annamaria,sisonorecateinLargoLaFoppaconl’autobus94pervisitarel’installazioneACTIONAID,uneventolegatoalFuoriExpoMilano2015.E’stataun’esperienzaimmersivaemultisensorialechecihadatolapossibilitàdisperimentareinmodoludicoeinterattivoleproblematichedellamancanzadiciboinun’arearuraleetiope.DuesimpaticheeducatricihannocoinvoltoleclassiraccontandolastoriadiABEBECH,unabambinadi10annichepensachel’alimentazionedelsuovillaggiopossaesseremigliorataintroducendoleverdure.Ilpercorsoeraorganizzatoin4tappeincui

sialternavanomomentidiapprendimentoeriflessione,amomentidigioco.Laprimatappahaintrodottoiltemadelconsumodelleverdureeledifficoltàlegataall’accessoalciboeall’acquainEtiopia.Nellase-condatappaconlavicinanzadiunnuovopozzoalvillaggio,Abedechelesueamicheimparanoacol-tivareunpiccoloortoascuola.Nellaterzatappasiaffrontailtemadelcibonellasuadimensionedomesti-caecollettiva,conilsupportodiActionAid,gliabitantidelvillaggiorealizzanoche,conlaconservazionedeisemichepossonoessererimpiantatidiannoinanno,

potrebberoaumentarelaproduzioneevenderequellochevieneprodotto.Cosìsiarrivaall’ultimatappa,doveAbebechcoinvolgecompagniemaestrepercoltivareleverdureinunpiccoloappezzamentoditerrenocosìdaaverlesempreprontedacucinareinmensa.Unmessaggiofortecheibambinihannoapprezzatoelihaportatinaturalmentearifletteresulcomeognunodinoipossacontribuirepercombatterelafameelamalnutrizionenelmondo.Orasiamoprontiallavisitaall’EXPOdimercoledì14ottobre,doveiltemadellanutrizioneedelcibosaràallargatoatuttoilmondo…….nonvediamol’oradiessercied’impararenuovecose!!!

alla radio! Se fossi nato in....Sabato27febbraionoibambinidiQuintaeilcorodellascuolaabbiamopartecipatoalconcorsocanoro“Bimbiincanto”chesiè tenutopresso lascuolaMariaAusi-liatriceaSanDonatoMilanese.Sisonoesibiti7corieciascunohapropostoduecanti.Unavoltasalitisulpalco,tuttieravamounpo’tesieagi-tati...maquando ilmaestroAlessandrohasuonato laprima nota, ci siamo lasciati trasportare e coinvolgeredallamelodiaeabbiamocercatodidareilmegliodinoi,impegnandocialmassimo!E’stataun’emozioneunicacantaredavantiadunaveragiuriaeadunpubblicocosìnumerosoedèstataunabellissima soddisfazione personale ricevere così tantiapplausi!Abbiamotrascorsounpomeriggioentusiasmanteedèstatopiacevoleascoltare i cantidegli altri cori,perchétuttihannomostratodavveroungrandetalento!Consigliamoatuttiibambinidisperimentarequestafan-tasticaavventura,perchépermettedimettersi ingiocoinmodoseriomaanchedivertentee,sentirsipartediungruppoche condivide la stessapassione crea affiata-mentoesintonia!

Bimbi in canto

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L’altrogiorno,siamoandati,congliamicidi4b,avedereilCenacoloVinciano.Quandosiamoarrivati,cisiamoritrovatidifronteaun’im-ponentechiesa:“SantaMariadelleGrazie”.Laguidahaspiegatocheinorigineeramoltopiccolaeanticama,LODOVICOilMoro,haordinatoaLEONAR-DODAVINCI,diristrutturarla,ingrandendolaedandoleunostile“moderno”.Dopoquestabrevespiegazione,siamosubitoandatiavedereilCENACOLOVINCIANO.AbbiamoscopertocheLeonardohaimpiegatotreanniperdipingerelasuaoperae,perquestomotivo,nonhausatolatecnicadell’affrescomahadipintoasecco.Siamoentratiinunasalaenorme,lamensadeifrati,suunmurodiessac’erailmaestosissimodipinto,cherap-presentaval’UltimaCenadiGESU’.Leonardohavoluto raffigurare ilmomento incuiGesùconfidaagliapostolichequalcunodilorol’avrebbetra-dito.NeldipintosivedonogliapostolichesidomandanochifradiloroavrebbetraditoGesù.Sinota,anche,cheGiudasiallontanadaGesùechehainmanoilsacchettoconisoldi.QuindiGiudasadiessereiltraditore.Leonardohaavuto lacapacitàdidipingere ivoltidegliapostoliconfusie,allostessotempo,sconvoltidallepa-rolecheGesùhapronunciato.Purtroppo,però,ildipintoèmoltorovinatoelaguidacihaspiegatochealcuniartisti,hannotentatodiridisegna-reildipinto,manonsonoriuscitiariprodurneicolori.E’stataun’esperienzafantasticaeabbiamoavutomododiscoprirenumerosetecniche,usatedagliartistiperdi-pingerevarieopere,echepossiamoutilizzareanchenoi.Oltreadimpararemolteinformazionisull’arte,abbiamoconosciutopartedellastoria.

Giovedì26novembresiètenutopressoilnostroIstitutol’evento“AcenaconLeonardo”.LaprofessoressaLetiziaSangermanihaspiegatoadunaplateaaffollatadigenitorieragazzilameravigliadell’af-frescodell’UltimaCenarealizzatodaLeonardodaVincinelrefettoriodiSantaMariadelleGrazie,ricorrendoadunsitochemostraunariproduzionevirtualedell’operamoltodettagliata.Inquest’occasioneilprofessorAlessandroNardinhafat-tocantareinduemomentiiragazzidiVelementareediIIe IIImedia,offrendoalpubblicounassaggiocanoroesonorodellemelodierinascimentalicheallietavanolacortesforzescaquandoLeonardovivevaaMilano.L’operadelCenacoloèstata l’oggettod’ispirazionedisplendididisegnirealizzatidairagazzidiVelementareediI,IIeIIImedia.Iragazzihannoavutomododipresen-tareilorolavori,dispiegarliedifarcicapiremegliocosahannopotutocoglierenelprofondoprocessoartisticodiquestogenioassolutodelRinascimento.Laprofessoressahaguidatolaserataspiegandoinognisuapartelastoriaelecaratteristichediquest’operacosìfamosaeppureancoracosìpienadisorprese.L’aspettoche ha più interessato il pubblico è stato osservare escoprirelediversereazionipsicologichedituttigliapo-stolipresentialbanchetto.IlgrandegeniodiLeonardostainfattinelpresentarcitantidifferentiapprociaquestoannunciosconvolgentediGesù:“Qualcunodivoimitra-dirà”.PresentandociivisiturbatieleposeinmovimentodegliapostoliècomeseLeonardocichiedesse:“Etu,

inqualediquestiapostoli ti identifichi?Seicomeilpiùdubbioso,Tommaso,chealzailditosubitoperchiederespiegazioni,oseicomeilpiùsconvolto,Matteo,chesu-bitoscattainpiedi,ocomeilpiùscandalizzato,Giacomo

a cena con LeonardoilMaggiore,cheapremanieboccainsegnodisdegno?Sei comeGiuda, traditorema soprattutto disperato epienodi terrore,oseicomePietro,dall’animopassio-nale,prontoatuttopervendicare ilsuoSignore,oseicomeGiovanni,calmoedocile,perchècoscientechetuttociòcheaccade,accadeperunmotivo?”Queste sono le domande che Leonardo ci rivolge inquest’affrescoeguidalanostrariflessioneportandotut-

ta l’attenzioneultimamentesullafiguradiCristochecisvelaungrandesegreto.Certo,inquestomomentoEglicistarivelandochestapermorireincroce,mailsuovisoècalmo,lasuaposaèaperta,congliocchieconlamanosinistraci indicaqualcosasultavolo:ilpane.Eccoilsegretosvelato.Eglidovràmoriremaquestopermetteràdiessereconnoituttiigiornifinoallafinedeitempi,attraversol’Eucarestia.Questoèilmessaggiodisperanzacheèstatotrasmes-soattraversol’operavincianaspiegataalpubblicoedairagazziinquestaseratacolmadistuporeedibellezza,conclusasiconunlautoaperitivoperricordarcichean-chemangiareinsiemepuòesserunmomentoconvivialericcodiscoperte,dibellezzaedigioia.

al Cenacolo...

4° 5°

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Lasvegliasuonaall’alba,perchélapartenzaèprevistaperleore7.30,manoisiamoprontiescattanticomegrilli;lagiornataèbellissimailpullmanèsupereilviaggio,serenoetranquillotrascorreinunlampo.GiuntiallaRocca,lospettacoloèdamozzafiato,edammirandolosgranocchiamounamerendina.

Gita alla Rocca di angera Poi via,alla scopertadelmuseodelgiocattolo,unmondonuovopernoiabituatiaigiochitecno-logici…bambole,bambolotticonabitinibellissi-mi,cavalliadondoloedanchecavalliniinlegnodellegiostre(comequellidelfilmMaryPoppins)innumerevoligiochidilegno,macchinineapeda-li,servizidatheinminiatura,casedellebambole,ilgiocodelnegozioe…tantealtremeravigliechecihannofattoesclamare:QUESTO Sì CHE È GIOCARE.

Naturalmente lagiornatanonsièconclusacosì,per-chéabbiamopoieffettuatounlaboratoriocreativo,re-alizzandounbellissimopesce-aquilonee, infine tantepazzecorsesottoilsoleinunosplendidopratocircon-datodapiantediciliegie.

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Lunedì 9Maggio siamopartiti in pullmanper la Valled’AostaperlagitadifineAnnoefineciclo!Durante il viaggio abbiamo fatto “un po’ di confusio-ne”...macisiamodivertititanto!

Abbiamo anche fatto una sosta in un auto grill dovealcunihannopresocaramelleedolciumi.Cisiamopoi fermatiaPontSaintMartinpervedere ilPontedelDiavolo:laleggendanarracheèstatoilDia-voloacostruirlo.Quindiabbiamo“scarpinato”finoalLagodiLodfinoadarrivarepoialaMagdaleine,unpaesinomoltopiccoloegraziosodellaValled’Aosta.Quiabbiamovisitatoimuli-nielalorostrutturaparticolare.C’eraancheunplasticomoltobellocherappresentavailpaesecostruitodaunsignoremilanese.Afinegiornatasiamoarrivatiunpo’stanchinelnostroAlbergoaChatillon.Ledueclassieranodiviseunaperpiano,edadognipianoc’eranolemaestreediragazzidell’organizzazio-ne.Dopocenaabbiamofattotantigiochidivisiasquadre.E’statomoltodivertente.

Ilsecondogiornoleguidecihannosvegliato,abbiamofattocolazioneepoisiamoandatiavisitareilCastellodiIntrod.QuestoCastelloèdiuncontechehadecisodiaprirloaituristiperfarlovisitare.DopopranzosiamoandatiavisitareAosta,inpartico-lare l’ArcodiAugustoe laPortaPretoriacostruitadaiRomani.QuindileguidecihannoaccompagnatialTeatroRoma-no: c’erano pochi resti,ma comunquemolto affasci-nanti.Inquestoteatrotuttinoiragazzi,divisiinsquadre,abbiamorecitatounascenettateatralescegliendotrala

commediaelatragedia.Dopoabbiamovisitato ilCriptoporticoForense:moltobello,peccatochenonsipotesserofare lefotoconilflash.AbbiamoanchevisitatolaBasilicadiSant’Orso,moltoparticolareperché ilcampanile,cheassomigliapiùadunatorrediavvistamento,nonèdirettamenteattaccatoallaBasilica.Infineabbiamofattoshoppingagruppicomprandodituttoedipiù!Tornatiinalbergodopocenaabbiamogiocatoecisia-moraccontatilebarzellette!

Ilterzoedultimogiornolasciatol’albergoedabbiamovisitatoilfortediBardedilMuseodelleAlpi,dovesonoraccolteimmagini,video,tradizionieparticolaritàfolklo-ristichedelleAlpi.Infine,dopopranzo,abbiamovisitatoilCastellodiIsso-gne,cioè“IlCastellodeiSogni”:questoCastelloèriccodiaffreschiedipintimeravigliosi.Anchese lagitaèfinitae l’annoprossimoallemedie

Gita in Valle d’aosta

tuttiseguirannolapropriastradanoncidimentichere-momaiquestabellissimaesperienzafattatuttiinsieme!

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Nelmesedimarzoleclassi4°Ae4°Bhannoseguitoun laboratorio di Informatica dal titolo “Programma ilFuturo”.Loscopoeraquellodiimpararecosasignifichiprogrammareuncomputer.Cièstatospiegatocheun“programma”èuninsiemedicomandicheservonoperindicarealcomputer,inunlinguaggiocheessoèingradodicapire,checosadevefare.Questoparticolaretipodilinguaggiosichiamacodiceediprogrammatorisonoquellepersoneche,dopotantiannidistu-dio,sono ingradodiscrivereprogrammiincodiceperassegnareaicomputerde-terminaticompitidasvolgere.Attraversoungiocodiruolo,incuiuncom-pagno era il computer e gli altri bambinierano i programmatori, abbiamo capitocheperassegnareuncompitoadunPCènecessariodarecomandimoltosempliciesoprattuttomoltoprecisi,altrimentiilcom-putereseguiràun’azionediversadaquellache noi avevamo inmente! I PC, infatti,sonodegliabilissimiesecutori,ingradodieseguirelostessocomandoanchemilionidivolte,manonsonopernullaintelligenti,ossianonsonoingradodicapireedeci-deredasoliquellochedevonofare.Successivamente abbiamo utilizzato i computer perprovarenoistessiascrivereunsempliceprogramma.Sulloschermoavevamoloschemadiunlabirintoincuierano presenti un personaggio di Angry Birds ed unmaialinoverde.Ilnostroobiettivoeraquellodiassegna-realPCicomandigiustiaffinchéAngryBird,muoven-dosiattraversoillabirinto,potessecatturareilmaialino.Al momento della spiegazione è sembrato si sareb-betrattatodiungiochettodaniente,mal’esecuzionedell’eserciziononèstataaffattobanale:bastavascri-vere‘destra’anziché‘sinistra’permandarel’uccellinocompletamentefuoristrada.Illaboratorioèstatomoltointeressanteecoinvolgenteecihaaiutatoacomprendereincosaconsista,equan-tosiacomplesso,illavorodeiprogrammatori.

Benedetta Percaccioli e mamma Sabrina (4°A)

Laboratorio di informatica per le 4°

al bowling dei fioriLunedì18aprilenoidiquartasiamostatialBowlingdeiFiori,lamaestraLaurahavolutofarciprovareunosportdiverso.Appenaentrati,abbiamoricevutolescarpeadatteperpraticarequestaattività,poicihannodivisoindiversesquadre,formatedaquattrocomponenti.Dopoaverci spiegatoalcune regole fondamentali pergiocareeaverfattoungirodiprova,èiniziatoiltorneo.Ognisquadracondividevalebocceconquellaaccan-toe,avolte,scoppiavanolitigi.QuandouncompagnofacevaSTRIKEoSPAREicomponentidelgruppofe-steggiavano.Lepallecheusavamopesavanosetteoottochili,perquestoeraabbastanzadifficilecolpire tutti ibirilli.Pertirarebisognavametteretreditaneibuchienonsipo-teva superarecon il piede la lineaneraall’iniziodellapista.Andare a giocare a bowling con la classe è stataun’esperienzanuova,faticosamadivertente:abbiamoimparatounnuovosport.Quest’uscitaèstatafantastica,cièpiaciutomoltopas-sarequestagiornataincompagnia!

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Giovedì7aprile,cisiamoritrovatiallaStazioneCentralediMilanoalleore7.30.Eravamomoltoemozionatiperl’iniziodiquestigiornie,dopoaversalutatoinostrigenitori,siamopartiticoniltrenoFrecciaBiancaperarrivareaPadova.Il viaggioèduratocirca treoreedèstatomoltopia-cevole: abbiamo chiacchierato, ascoltato la musica,scattato foto e abbiamo programmato la gita. Infineabbiamoscelto le camere insiemealleprof.Martini eSangermani.Scesidal trenocisiamodiretti inHotelper lasciare levaligieevederelecamerechecieranostateassegnate.SuccessivamentesiamoandatiavisitarelaChiesadegliEremitani:siamostaticolpitimoltodagliaffreschiedaidipintisituatiall’internodellaChiesa.DopolavisitacisiamorecatiallaCappelladegliScro-vegnidoveabbiamovisto tanteoperediGiotto tra lequali“IlGiudiziouniversale”edegliaffreschiriguardantigli antenati diGesù e la loro storia. Poi siamo anda-ti a pranzare in una panetteria dove abbiamo potutononsolomangiaremaancheriposarciechiacchierare.Duranteilpranzoabbiamofattomoltefotoevideodi-vertenti.Dopounabrevepasseggiata tra levieciottolatedellacittàsiamogiuntialDuomo,unedificiodimediedimen-sioniaffiancatodalBattistero: la strutturahadei trattitipicidellostileromanico,nellafacciataacapannaeneimuriinmattone.Dopoavervisto,purtropposolodall’esterno,ilDuomocisiamorecatialvicinoBattistero,unacostruzionebas-saecompatta.Siamo subito rimasti colpiti dall’interno affrescatodall’artistaGiustode’Menabuoi.Inparticolarmodosiamostatiaffascinatidallefattezzedalla cupola: la scenaèorganizzata attorno alCristochebenedicelefiguresottostanti,lequalisonorappre-sentatearaggieraattornoadessoerappresentanouninsiemediangelieSanti.EsattamentesottoalCristotroviamolaMadonnache,avvoltadaunraggiodilucedoratapartecipaallascena.All’internodelBattisteroèaccadutoun“fuoriprogram-ma”…unanostracompagnahaaccidentalmentesfon-datoun’anticasediapostaall’internoperivisitatori…!!MentrefacevamovisitaalBattisteroabbiamoincontra-tolanonnamaternadiMargheritachecihaaccompa-gnatiall’esternoperscattareunafotoinunluogoparti-colare:inunanicchiaesterna.MentregustavamounbuonissimogelatoinPiazzadelleErbe,piùcomunementechiamata, “Piazzadell’Orolo-gio”;qui laprofSangermanicihaspiegato lastruttu-

radell’orologioposizionatosullatorre,dacuiprendeilnome.Questo è composto da diversi strati che raffiguranol’ora, imesi, laposizionedellaTerra rispettoalSoleeallaLunaesegnizodiacaliesclusalaBilancia.Questa torrehasuscitato in tutta laclasseungrandesuccesso.Tornando inalbergocisiamofermatiadosservareat-tentamentesia l’internoche l’esternodiPalazzodellaRagione,ilqualeservivaadeciderelepenedeicriminicommessidaimercantienonsolo.Alterminediquestevisite,cisiamorecatiincentrocittàperconsumarelacena.Ilristorantedovesiamoandatieraconvenzionatoconl’hotelincuialloggiavamo.Appenaarrivati,hanno iniziatoaserviredellepietanzecheconsistevanoinunpiattodipastaconpanna,po-modoroepancetta;dopodichéèarrivatoilpiattoprinci-paledicarnee,comecontorno,pisellibolliti;infine,perdolce,unameringataalcioccolato.Letavolateeranodue,divisetramaschi,femmineeledueprofessoresse.Duranteilpastoabbiamodiscussodidiversiargomenti,siabanalichedi“uncertolivello”.Terminata siamo tornati in Piazza delle Erbe; duranteil tragitto i nostri professori hanno avuto la fortuna diincontrareunapersonadelposto, laqualehaspiega-toloroalcunenozionisconosciuteriguardantilacittàdiPadova.

SECONDO GIORNODopoavervisitatoilconventodiS.GiorgioelaScuoladelSanto,cisiamoincamminativersolacelebreeim-ponentebasilicadiSant’Antonio, famosaper la suamagnificenzaeperl’eccellenteconservazioneapplica-taallereliquiedelsanto. Questeultime hannocatturato la no-stra attenzione,perché non ècosa da tutti igiorni vedere uncomponente delcorpo umanoper fe t tamentemantenuto. Perosservare dapiùvicino bisognavasalire una scalabiancamarmoreaconilcorrimanod’oro,circondatadastatuebellissimediangeliinpietra.DopolavisitaallaBasilicadiSant’Antoniocisiamore-catialPratoDellaValle, ilparcopiùgranded’Europadoveabbiamofattounpic-nic.Successivamente le Professoresse ci hanno lasciatounpo’di tempo liberopergiocareacalciooadaltrisporteparlaretranoi.E’ stato unmomento di svago e di divertimento pertutta la classe e l’ultimomomento insieme in questasplendidacittà.Versole15.30cisiamoavviatiallastazionepertornareaMilano.

Finalmente si parte !Sabato14novembrehoaccompagnatoalcuniragazzidi Imedia all’IstitutoCervantesper partecipare al la-boratoriodipignattaopentolacciadi tradizionemes-sicana.Dall’unaemezzaalle treemezza i ragazzisisonodatidafarepercostruireciascunolapropriaconl’aiutodell’artistamessicanaMaríaBrunereauealcunemammechesisonoprestateconentusiasmoadareunamano.GiuliaF.,acui il laboratorioèpiaciutodavvero tanto,hadetto che si sonodivertitimolto, che è stata unabellissimaesperienzaecheognipentolacciaèvenutadiversa,nonostanteilprocedimentofosselostessopertutti,maciascunohamostratolapropriacreatività.Chiara, invece, ha descritto bene i vari passaggi perrealizzarla: prima si gonfia il palloncino e si annodal’estremità, si attaccano su tutta la superficie con lacolla-cartadeirettangolinidigiornaleesifaasciugarebene;poisirealizzanodeiconidicartoncinoesirive-stonodicartacoloratabrillante,siattaccanoalpallon-cinoconlacollaacaldoepoianchedeipezzettinidicartavelinadaimillecoloririempionoglispazivuotidelpalloncino.AncheadAlessandrohaincuriosito il fattocheiconi,secondolatradizionemessicana,dovrebberoessere7,comeisettepeccaticapitali,chevengonoquindiscon-fittispaccandolapignatta.InMessicosicostruisceinoccasionedicompleanniodifestivitàparticolari,comeilNatale.GiuliaM.eFedericohannosottolineatoproprioquantosiastatoperloroappassionanteconoscereunaspet-todellaculturamessicanaesperanodipoterripeterequest’esperienzaaltrevolte.Unmomentodiconvivia-litàdivertendosi, laprossimavoltamagariancoraconpiùamici! Prof.ssa Satriano

Laboratorio di Spagnolo

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simo,rispondeteconimpegnoedeterminazione,supe-randocontenacialedifficoltà.Unsecondoeunterzopostosonodavverounrisultatofantastico per la nostra prima volta diOlimpiadi dellaDanza,unagratificazionecheinalcunihovistofesteg-giareconstupore,comesenon fossepossibile……..invecevelosietedavveromeritato!!!Aldilàdelrisultatofinale,sonofelicechevisiatemoltodivertiti,eral’obiettivoacuitenevodipiùeperaverneconfermamièbastatoguardarelagioiachetrasparivadaivostriocchi,ritmatadagliapplausidelpubblico,chesiècoinvoltoconentusiasmo.Un giorno fantastico che non dimenticheremo e chemagarisalutiamoconun….ARRIVEDERCI!!!!

Prof.ssaLauraMartini

20 MARZO 2016 - LA FINALECisonomomentichesivorrebbenonfinisseromai…..domenicaèstatounodiquesti,inpochiattimisiècon-densatoeconsumatotuttociòcheabbiamotrattenutoedilatatoinsensoemotivoefisicoinsettimanediproveintenseeimpegnative.“Carpediem“,piùcheunmonito, inquestocaso,èl’auguriochevifacciodisapertrattenerenelvostrocuo-re tuttociòche leemozionidioggivihannoregalato,custoditelecomeunricordopreziosoeindimenticabile.

Io invece cercherò con commozione e gratitudinedisintetizzarecosìlemie:GRAZIEallaDirigenzaeaicolleghichehannoresopos-sibileconfiduciaedisponibilitàlariuscitadiquestopro-gettoGRAZIEatuttiigenitorichehannocredutofindall’inizioallapropostael’hannosostenutaGrazie a Valentina la coreografa che, con pazienza eprofessionalità,cihaguidatoespronatodall’iniziodelpercorso alla fine, facendo emergere le capacità e lepotenzialitàdituttiinostrialunni.GRAZIEsoprattuttoavoi,carialunni,chenonfinitemaidisorprendermi,equandosietechiamatiadareilmas-

olimpiadi della danzaEccomiorgogliosaefeliceprontaaraccontarviunso-

gnodiventatorealtà.

LasquadradiFLOORBALLcompostadaglialunnidella

scuolaiscrittiaicorsisportivipomeridianihaconcluso

DOMENICA13MarzoilCampionatoUnder14acuiha

partecipatoperlaprimavolta,unpercorsoiniziatol’an-

noscorsochehatrovatoilsuoapiceconlepremiazioni

alPalazzettodiCerroalLambrooggipomeriggio.

Abbiamo vissuto tante emozioni, urlato e sostenuto

lasquadradalprimoall’ultimominuto,dalgolsubitoa

quellofatto,ricompensatidalcoraggioedalladetermi-

nazionecheiragazzidimostravanosulcampo.

Grazieragazzi,sietestati fantastici,unesempiod’im-

pegnoetenaciachehadatovisibilitàaunosportpoco

conosciuto(perquestoviinvitiamoadan-

daresuivarisitidedicatiperscoprirloeve-

derecomesigioca)eviharesotestimonial

idealidelsuovaloretecnicoededucativo.

Grazieavoigenitori,peresservicoinvoltiin

questanuovaavventuraeaverpassatopo-

meriggisuglispalticonentusiasmoesporti-

vamentetifosideivostrifigli.

GrazieaFabrizioeFrancescoche,conpro-

fessionalità e passione inesauribile, hanno

insegnatoloroleregoleelatecnicadigioco,

guidandoli e motivandoli senza sosta, sia

nellavittoriachenellasconfitta.

Ragazzi, il vostro esempio servirà ad av-

Floorball - una nuova realtà sportiva al Cabrinivicinare a questomeraviglioso sport altri vostri com-

pagni di scuola, perché

oltreadesservigratificati

nei risultati,visieteuniti

ancordipiù innomedi

un’amiciziavera fuorie

dentroilcampo.

Continuate ad allenarvi

conimpegno,perchéquestaèlastradagiustapermi-

gliorareecrescerenelsanovaloredellosport.

Tenete viva nel vostro cuore questa esperienza, per-

ché saràun ricordo indi-

menticabilechevirimarrà

persempre,nonsmettete

mai di crederci, come io

credoinvoienellevostre

infinitepotenzialità.

LaProf.ssaLauraMartini

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Quest’annoiragazzidiImediahannosvoltounlavorointerdisciplinareispiratodaltemadell’anno:“Sciogliete-viemetteteleali”.Hannoscopertolarealtàcomplessaeaffascinantedel volo,presente innaturamaanchenellemacchineinventatedall’uomo.LaprofessoressadiScienze,dopounalezioneinclas-se,hapropostoairagazzidirealizzarealcunericerchecondiversetematichetuttelegatealdiscorsodelvolo.Gli alunni, a gruppi, hanno approfondito il volo degliinsettiedegliuccelli,osservandosomiglianzeediffe-renze, hanno studiato le leggi e le caratteristiche delvolodegliaereiedeglielicotteri,hannoapprofonditolafiguradiLeonardodaVinci,primoverouomodiscienzachesièdedicato,connumeroseanalisiedesperimen-ti,all’invenzionedelvoloperl’uomo.ConlaprofessoressadiEd.Artisticahannorealizzatoalcunidisegniapennacherappresentanovariespeciediuccelli indiversimomenti,divoloodiriposo,sfrut-tando la tecnica del chiaroscuro a grisaglie e svilup-pandoulteriormentelamanualitàfinenellacuraenellaprecisionedeglielaborati,raggiungendoottimirisultatinellacopiadalverodiunsoggetto.

Quest’annoiragazzidiIImediahannosvoltounlavorointerdisciplinareispiratoaltemadell’anno:“Scioglieteviemetteteleali”.Mettendo leali si volaesiscopre ilcielo...eccochealloraairagazzièstatopropostounlavoropercono-scereeapprofondirel’universoelesuemeraviglie.Hannopotuto studiare, grazie ad una spiegazione inclassedellaprofessoressadiScienzeeadellericerchesvolteagruppi,diversetematichelegateall’argomentodell’universo.Hannoscopertolaformazione,leleggifisicheeleca-ratteristiche dell’Universo, delle galassie, delle stelle,dellecometeedellavialattea.HannostudiatoipianetidelnostrosistemasolareeleleggidiKeplero.Hanno

Mettete le ali... e imparate a volare

Mettete le ali... e scoprite l’universounito tutte le loroconoscenzepercreareunamostrascientificaapprofonditaeinteressante.ConlaprofessoressadiEd.Artisticahannosceltoalcu-neimmaginidisoggettiprotagonistidellavitadell’Uni-verso (pianeti, cieli stellati, galassie, buchi neri ecc...)e le hanno rielaborate scegliendo tecniche artistichedifferenti,chemettesseroincampotuttalalorocreati-vità.C’èchihautilizzatoipastelliadolio,chilematiteacquarellabili,chiilcotone,chilaschiumadabarbaelachina,chihautilizzatoperfinoilcomputer.Sononatilavoribellissimi,tuttidiversidaloro.

Divertente, coinvolgente, istruttiva….l’uscita didattica

al Forum di Assago, ormai un classico del Progetto

SportivodellaScuolaSecondariadi1°grado,èsem-

preunmomentoformativo–educativoimportanteper

iragazzi.

Ogni anno ci vengonoofferte attività diverse, che la-

scianoairagazzi libertàdisceltaasecondadelleloro

attitudiniecuriositàsportive,l’atmosferagioiosaesod-

disfattacheneconseguecigratificaacontinuareque-

staesperienza.

Sonoqueste lesituazionicheesprimonoalmeglio la

vogliadimettersiingiocodeinostriragazziel’impegno

dimostratodà ragionea tuttinoichediamofiduciaa

questi eventi, indispensabili comepercorsoesperien-

zialepersonaleedigruppo.

Sietestatidavverobravieriusciteognivoltaastupirmi

svelandodivoiaspettiancorapococonosciuti,ragazzi

superate levostre incertezzeericordateviche lasola

cosadicuiaverPAURAèlaPAURAstessa.

Graziedelballodagueststar incuimiavetecoinvol-

to!!!!!

Vorràdirechedovrò ricompensarviconun10, con-

tenti?

UnabbracciodallaProf

Venerdì30ottobreaPalazzoCusaniinviaBrera,15

Milanosonostatipremiatialcunialunnidellanostra

Scuola,perilcontributodatoall’attivitàformativae

culturalenell’ambitodei“TROFEIDIMILANO2015“,

chesisonosvoltiamaggiopressol’ArenaCivica.

PremiatiperlaScuolasecondariadi1°gradogli

alunni:

MARCO ALLANDA e ELISA STUCCHI,

perlaScuolaPrimaria:

CHIARA MAESTRI E GIOVANNI PASSARELLA .

Losplendidoeimponentescenariodelsettecentesco

PalazzoCusani(conicapolavoridiGiambattistaTie-

poloeGiuseppePiermarini),laconduzionedell’inos-

sidabilePresidentedelComitatoOrganizzatoreProf.

FrancoAscani,hannoresolaserataunemozionante

momento,nonsoloperriviverelegaredimaggio

2015,masoprattuttoperpresentareleattivitàchesi

svolgerannonel2016.

Ciauguriamodivederviancoraprotagonisticonela-

boraticreativieimpegnatiadareilmassimosullapista

diatletica.Quindiiniziamoadallenarcidasubitoper

essereinformaallegare!!!!!

Progetti sportivi....

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PERCHE’ UN LAVORO INTERDISCIPLINARE ?Abbiamo svolto un lavoro interdisciplinare: abbiamo scelto un tema comune, la guerra, e lo abbiamo guar-dato con gli occhi dello storico, dello scienziato, del-lo scrittore e dell’artista. Abbiamo dovuto incontrarci per capire. E’ stato più impegnativo che se ognuno avesse fatto le stesse cose per conto suo.Ma il risultato è sicuramente diverso- Un lavoro interdisciplinare ha senso perché il sapere è uno, perché l’uomo è uno. Non esisto-no scienziati, poeti, letterati…….esiste l’uomo che si occupa di scienza, letteratura, arte…., ma sempre uomo è, prima di tutto. Come i soldati delle nostre guerre che prima di tutto erano uomini, anche davanti al nemico.

- permette di comprendere un tema ( la guer-ra, il cielo, ….) più approfonditamente, osservandolo da più punti di vista.

- Un lavoro interdisciplinare ci permette di comprendere meglio lo specifico della materia: capi-sco di più cosa significa dipingere la guerra, se posso osservare anche cosa significa scrivere qualcosa sul-la guerra.

- Mi appassiono di più ad un argomento se posso guardarlo attraverso tante discipline.!Come abbiamo fatto?L’insegnante di storia ha raccontato la prima e la se-conda guerra mondiale, nel corso del secondo qua-drimestre.Contemporaneamente in scienze l’insegnante ha spiegato armi, macchine vecchie e nuove, materiali bellici.In italiano abbiamo letto alcuni racconti di guerra e le poesie di Ungaretti , scritte in trincea, sotto i bombar-damenti e nelle ore di quiete.

L’insegnante di arte ha spiegato pittori di guerra e dopo guerra del ‘900, poi ha mostrato in particolare le opere di Burri, medico militare.Ha poi sollecitato i ragazzi a trasporre , usando i ma-teriali propri di questo pittore, le emozioni e i senti-menti suscitati dalle poesie in ciascuno di loro in un quadro non figurativo.

Di seguito alcuni dei risultati

MATTINA

M’illumino

d’immenso

La poesia che ho scelto di rappresentare è “Mattina”

di Ungaretti.

L’opera è divisa in tre parti: la parte sinistra, la parte

centrale e la parte destra.

Il lato sinistro è completamente colorato di nero, un

colore scuro, cupo, che trasmette paura e dispersio-

ne. Sopra il fondo nero sono incollati dei pezzi di stoffa

strappati che suscitano un sentimento di angoscia

perchè non sono ordinati e rifiniti. Ci trasmettono quin-

di la percezione che qualcosa di terribile è successo.

Infine ho inserito della terra che, tolta dal suo contesto

naturale, diventa un elemento molto freddo. La paura

della notte è quindi ben presente.

Al suo opposto abbiamo la parte destra dell’opera. In

questa parte lo sfondo è giallo, colore caldo e solare,

che trasmette la sensazione di calore e accoglienza

che si percepisce in una mattina meravigliosa. Questa

sensazione ci è data anche dalle piccole lampadine

incollate sulla superficie, oggetti che illuminano e che

rendono accogliente una abitazione. Il fiocco comuni-

ca allegria e gioia.

A dividere queste due parti troviamo una parte in

polistirolo, un materiale neutro, che non suscita nulla e

che quindi comunica bene la sensazione di passag-

gio naturale dal buio alla luce. Al centro del muro una

corda arrotolata su sè stessa trasmette due sentimenti

contrastanti: speranza e disperazione. La corda infatti,

ti può salvare ma può anche ucciderti. La notte buia ti

confonde e ti dispera, mentre con la luce del mattino

torna la speranza.

CHIARA PERCACCIOLI

FRATELLI

Di che reggimento siete

fratelli?

Parola tremante

nella notte

Foglia appena nata

Nell’aria spasimante

involontaria rivolta

dell’uomo presente alla sua

fragilità

Fratelli

Ho scelto la poesia “Fratelli” di Ungaretti perchè mi

piace molto, comunica molte sensazioni diverse che

ho provato leggendo la poesia e che ho tentato di

trasmettere con la mia opera.

La prima sensazione che si percepisce è la sensazione

di avvolgimento del buio della notte che ho rappresen-

tato con lo sfondo nero del quadro.

L’idea dell’involontaria rivolta che si scatena nel cuore

del soldato l’ho rappresentata con i pezzi di cartone

e juta “accesi” dalle fiamme di stoffa rossa. Il cartone

infatti prende fuoco facilmente e la juta mi dà l’idea

della carne e delle divise di questi soldati i cui animi si

destano.

Il materiale però dominante è quello che comunica

questo senso di fragilità avvertito dal poeta, che ho

voluto raccontare con le uova, molto fragili, che si

potrebbero rompere con il semplice tocco della mano,

sparse su tutta la superficie dell’opera, come i soldati

che brulicano sul campo.

MIRIAM SPREAFICO

Uno sguardo sulla totalità del reale

FRATELLI

Di che reggimento siete

fratelli?

Parola tremante

nella notte

Foglia appena nata

Nell’aria spasimante

involontaria rivolta

dell’uomo presente alla sua

fragilità

Fratelli

Ho scelto di rappresentare la poesia “Fratelli” di Unga-

retti perchè riesce bene a presentare la situazione che

vivono i soldati in guerra, la fragilità dei loro sentimenti

e l’unione che si crea fra loro nei momenti di difficoltà.

I principali materiali che ho utilizzato sono due pezzi di

stoffa con un’evidente cucitura con un filo di lana nel

mezzo per descrivere questa fratellanza e unione che

si crea fra i soldati.

Il colore di sfondo è un blu, mescolato al grigio, per

contestualizzare le emozioni e lo stato d’animo spento

e cupo che si vive in trincea. Ho aggiunto un pezzo di

carta riflettente per permettere, a chi guarda il qua-

dro, di “entrare” realmente nell’opera, riflettendocisi, e

aiutare così un’immedesimazione maggiore.

I sentimenti che vorrei suscitare con la mia opera

sono la compassione nei confronti di questi soldati e

l’immedesimazione con ciò che loro provavano.

CAMILLA TURATI

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SOLDATI

Si sta come

d’autunno

sugli alberi

le foglie

Quest’opera esprime, in modo visivo, le sensazioni

comunicate, secondo me, dalla poesia “Soldati” di

Ungaretti.

In questo quadro ho voluto rappresentare le anime

pure dei soldati che vengono devastate dalla guerra.

Ho utilizzato le foglie, che sono leggere e fragili, per

comunicare l’idea della vita dei soldati che può essere

spezzata come niente in una guerra, trasmettendo la

sensazione di precarietà raccontata nella poesia.

Le ho dipinte di bianco, come il fondo della tela, per

esaltare la purezza della foglia e quindi dell’anima del

soldato.

Le foglie sono appoggiate le une sulle altre e macchia-

te di rosso per comunicare l’immagine dei corpi senza

vita dei soldati caduti sul campo di guerra, segnate dal

rosso, il colore del sangue e quindi della morte.

VALENTINA CAMPIGLIO

VEGLIA

Un’intera nottata

buttato vicino

a un compagno

massacrato

con la sua bocca

digrignata

volta al plenilunio

con la congestione

delle sue mani

nel mio silenzio

ho scritto

lettere piene d’amore

Non sono mai stato

tanto

attaccato alla vita

Per realizzare questo quadro mi sono ispirata alla po-

esia “Veglia” di Ungaretti, in particolare alla frase “non

sono mai stato tanto attaccato alla vita”.

Questa frase testimonia quanto un soldato percepisca

di tenere alla propria vita in un momento così terribile

come la guerra. Ho realizzato la mia opera utilizzando

tempera rossa, carta riflettente e cartoncino nero. Ho

dipinto completamente la tela di un misto di colori

scuri, fra cui il nero, il marrone e una goccia di rosso.

Questi colori rappresentano il campo di battaglia,

privo di vita e colmo di minacce. Creano un’atmo-

sfera cupa, oscura e priva di vitalità. Ho scritto con

il cartoncino nero la parola vita che ho poi ritagliato e

bruciacchiato. Il bruciacchiare la parola vuole trasmet-

tere l’immagine dei soldati che tornano a casa dalla

guerra cambiati; le bruciature sono infatti l’immagine

delle ferite, sia esteriori che interiori, che rimangono

nel corpo e nella mente del soldato.

Ho ritagliato i pezzi di carta riflettente come se fossero

lame affilate. Rappresentano il senso di minaccia alla

vita dei soldati, infatti si protendono verso la parola

vita. Per finire, ho dipinto con la tempera rossa la

punta delle lame di carta per dare un’immagine chiara

del sangue che può abbandonare il corpo e la vita del

combattente in qualsiasi momento.

AURELIA BAGNAI

VEGLIA

Un’intera nottata

buttato vicino

a un compagno

massacrato

con la sua bocca

digrignata

volta al plenilunio

con la congestione

delle sue mani

nel mio silenzio

ho scritto

lettere piene d’amore

Non sono mai stato

tanto

attaccato alla vita

La mia opera si ispira alla poesia “Veglia” di Ungaretti.

In particolare si riferisce alla prima parte della poesia.

In un punto concentrato del quadro ho utilizzato chiodi

e proiettili, fatti di metallo, ferro e piombo, materiali

gelidi e scuri che esprimono la sensazione di dolore e

di freddo profondo che si percepisce in trincea, realtà

cruda e violenta descritta dalla poesia.

La plastica bruciata, tinta di rosso, sostenuta da un

filo di ferro, posata su un fragile foglio di carta velina

arricciato e bruciacchiato esprime, con l’utilizzo di tutti

questi materiali sottili (il filo), trasparenti (la plastica) e

leggeri (la carta) la delicatezza e la fragilità della vita

degli uomini sottoposti alla sanguinosa guerra.

Emerge l’immagine dell’uomo che viene abbandonato

dalla vita, come racconta la poesia di Ungaretti osser-

vando il volto del compagno ormai morto.

NADIA VALSECCHI.

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Cisiamoscioltieabbiamomessoleali…..percrearelagiustaatmosfera,nelcalorosoabbracciodiunabellagiornatadisole

Unafestaperricordare…….(abbiamosalutato“chièvolatoincielo“)

Unafestapersalutare…….(commozioneperchihafi-nitoilsuopercorso,unarrivederciperchiloproseguiràinIstituto)

Unafestaperstareinsieme…..(tuttisisonoresiprota-gonistidiunaconvivialitàspontanea)

UnaFESTA…..equestoèlospiritochevolevamocon-dividereallafinediunanno intenso,contantenuoveesperienze,vissutesemprecongrandeentusiasmoecuriosità.

Speriamo di avervi aiutato a volare, ognuno alla suaquota,ognunoallasuavelocità,matutticon lastes-sadeterminazioneetenacia,qualitàindispensabiliperosarefarloequindiriuscirepoiaspiccareilvolo.Ungiornospecialequindi,chesiadibuonauspicioperun’estatedisvago,serenitàechevi ricarichidi tantaenergiaperiniziareinottimaformaasettembre!!!!!

Grazieatuttiperlacollaborazioneeladisponibilità.Buonevacanze

Cabrini’s Day 2016

Lettera a Suor Rosa SuorRosa,tumihaisubitoaccoltabeneelofaiancoraadessolassùconiltuosposoGesù.Mihaiaccompagnatonellastradaversol’amorediCri-sto, facendomicapire,chemivuoibene,cometenevoglioio.TusuorRosaresteraisemprenelmiocuore, laprimachemihaindicatoaguardareCristo.

GRAZIEsuorRosapertuttociòchehaifattopermeechefaiancora.Comefaròsenzadite?

Camilla M.

Due parole sul Progetto Continuità

Nella nostra scuola, ormai da molti anni, si attua un Progetto continuità che coinvolge alunni e insegnanti dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia, di quarta e quinta primaria, del primo anno della secondaria.Vorrei qui spiegare meglio come il progetto si struttu-ra, per rendere più visibile un percorso che richiede da parte nostra una preparazione e un’articolazione com-plessa e da parte dei nostri alunni un coinvolgimento in prima persona e che, dai commenti che spesso mi arrivano dai genitori ( “Ma che bello! ..Non sapevamo che al Cabrini si facessero tante cose!”), forse non sia-mo capaci di “rendere pubblico”.

Il passaggio da un ordine scolastico all’altro rappre-

senta per i bambini (e spesso per i loro genitori) un momento delicato: in questo periodo si concentrano interrogativi, dubbi, paure spesso infondate. Passare dalla scuola dell’infanzia alla primaria o da questa alla secondaria significa cambiare il gruppo delle amicizie consolidate, affrontare nuovi sistemi re-lazionali, uscire da sicurezze affettive e misurarsi con nuove regole. Questo passaggio è, allo stesso tempo accompagnato da entusiasmo per il nuovo, desiderio di nuove scoperte, speranze, aspettative e timori…Il Progetto Continuità riguarda diversi aspetti: il raccor-do curricolare, l’accoglienza, il passaggio di informazio-ni tra insegnanti….Esso prevede incontri a scadenze ben definite che ven-gono, di volta in volta, cuciti sulle effettive esigenze del-le classi coinvolte.Le attività realizzate in collaborazione hanno lo scopo di lasciare una traccia delle potenzialità e attitudini del bambino , aiutandolo a vedersi in modo positivo anche in una situazione diversa , con persone diverse.

Il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla primaria coinvolge i bambini di 5 anni , gli alunni di quarta che diventano tutor dei piccoli, le maestre di quinta che co-minciano a diventare figure conosciute ai futuri alunni,La scelta di coinvolgere gli alunni di quar-ta nasce dal desiderio di permettere ai futuri primini di ritrovare volti conosciuti quando finalmente saranno in prima.Il raccordo tra l’infanzia e la primaria pre-vede 3/4 incontri tra bambini . Il primo momento, in genere verso ottobre , è la prima conoscenza tra i piccoli di 5 anni e i “grandoni “ di quarta: nel corso di questo incontro i nostri alunni in genere preparano un gioco, oppure una piccola

recita legata al tema dell’anno, alla fine si abbinano i tutor. Già dopo questo primo momento, nei giorni successivi capita di incontrarsi sulle scale che portano alla mensa … i bambini si riconoscono, si conoscono per nome, si abbracciano …Il passaggio dalla quinta alla prima secondaria coinvol-ge i ragazzi delle classi interessate e gli insegnanti con scambi didattici e contributi anche da parte dei ragazzi più grandi.Il raccordo con la scuola secondaria vede impegnate le prof. che organizzano lezioni frontali su temi concordati con la maestra; gli alunni si misurano con modalità e metodologie diverse e si rendono conto che il cambio di insegnanti non è così traumatico; spesso ci sentiamo dire “ Ma la prof. … spiega in modo chiaro… È proprio simpatica, credevo che fosse più severa!”Gli alunni ovviamente sono parte attiva di questo pro-getto che li vede pronti ad accogliere i loro amici più piccoli, a farsi un po’ maestri e un po’ fratelli maggiori per rendere più agevole e sereno il passaggio da un ordine all’altro.Gli incontri che avvengono tra gli insegnanti coinvolti sono frequenti e sono utili per preparare i momenti di lavoro successivi, per confrontarsi sulla metodologia adottata, sui contenuti già sviluppati (per non ripropor-li..), per scambiarsi informazioni sugli alunni. Questo permette di non “ buttare via “ i primi mesi di scuola, ma di partire con una marcia in più e nella consapevolezza che il lavoro condiviso permetterà a tutti di affrontare in modo positivo la nuova esperienza.Vi rimando per conoscere meglio le esperienze di quest’anno, agli articoli dei ragazzi coinvolti.

Nadia Baroni

E tu, sei pronto per la scuola?

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Tutti a teatro....

la scuola è finita!

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Oltre a improvvisare , giocare , conoscerci meglio e divertirsi, il teatro mi ha insegnato ad espri-mermi in modo sciolto, a non avere paura di quello che potrebbe dire la gente se sbaglio, ad esercitare la memoria e ad immedesimarmi in un personaggio .

All’inizio, quando dovevo salire sul palco, devo ammettere che avevo un po’ di paura e mi sono detta :” nessuno mi ha obbligata: perché l’ho fatto?” .Quando è finita la prima scena e ho sentito gli applausi, mi sono tranquillizzata e nelle scene successive mi sembrava di parlare come tutti i giorni, non mi sentivo su un palco nonostante le luci e gli applausi.

Dopo l’ultimo applauso mi sono sentita felice come non mai !!Ero riuscita a far divertire e a trasmettere, insie-me all’aiuto di tutte le mie amiche e ai ragazzi di terza, un messaggio importante: VOLA SOLO CHI OSA FARLO. Questo non vuol dire che una persona debba volare con ali vere, ma che non

deve avere paura di raggiungere i suoi obbiettivi più grandi in modo di avere una vittoria, non con medaglie o coppe, ma con l’animo.

Il teatro è un’esperienza unica!

Devo ringraziare Daniele e Neda, gli insegnanti di teatro, per questa magnifica esperienza. E de-vono sapere che sono riusciti a farmi, anzi a farci

raggiungere la nostra vittoria, per ognuno diver-sa, anche se riguardante sempre il teatro.

Consiglio, calorosamente, il corso di teatro a tutti, timidi e non!Non spaventatevi se vi danno parecchie battute, è il bello di questa esperienza e bisogna viverla fino in fondo: per questo VOLA SOLO CHI OSA FARLO!!!!

Nicoletta Dubini ( Zorba)

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Venerdìscorso10Giugnotuttiiragazzidellemedie

sonostatiinvitatiaunaseratadiballoedivertimen-

tosenzaigenitori,organizzatadalleprof.Nicastri,

SatrianoeGazzacheringrazio.Lafestaèiniziata

alle8diseraconunbuffetnellasalamensaperpoi

spostarsiinpalestraaballare,finoalle11;perl’occa-

sionelapalestraerastataaddobbataconpalloncinie

lucidadiscotecaederapresenteundjperscegliere

lecanzoni:alcunedanceealtrelente.

Tuttisieranovestiticonabitilunghi,leragazze,econ

Quest’annoabbiamopensatodiconcluderel’attività

scolasticaconunaseratadanzanteinstile“Prom

Night”americana.Grazieallapreziosacollaborazione

tragenitorieinsegnantièstatoallestitounriccobuffet

nelrefettorioelapalestrasiètrasformatainunasala

daballocontantodilucicolorate.

Iragazziealcuneinsegnanti,elegantissimi,sisono

lanciatiinballidigruppoeancheinqualchelento.Il

ballodifineannoèstataunabellaoccasionepercon-

cluderel’annoscolasticoinmanieraspensierataeallo

stessoditemposalutarelaclasseterzacheabreve

concluderàlapropriaavventuraalCabrini.

camicia,iragazzi,propriocomelefestedanzantinei

collegeamericani.

Cisiamotuttidivertiticomemattispecialmenteil

sottoscrittochehaballatotuttalaserata!Sperovenga

ripropostal’annoprossimo,potendoinvitareeventual-

mentegliexalunni.

Il ballo di fine anno!

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11 ANNI INSIEME: UN’ESPERIENzA CHE MI RESTERà NEL CUORE.Quest’anno finisce l’esperienza, mia e della mia fami-glia, al Cabrini. E devo dire che mi dispiace. Ogni volta che entro al 105 di Porta Romana mi sento a casa.Sono stati 11 anni molto belli, che mi resteranno sem-pre nel cuore.Perché ho scelto il Cabrini?Sicuramente perché era comodo ed aveva orari con-soni al mio lavoro.Avere la possibilità di far rimanere i figli a scuola nel pomeriggio non è cosa da poco. E chi lavora mi capi-sce. E sapere che i bimbi saranno seguiti da persone di fiducia non ha prezzo. Ma ovviamente, se sono rimasta 11 anni qui, non è solo per questo.E’ evidente che una scuola deve istruire e su questo il Cabrini eccelle dando ai ragazzi un bagaglio culturale assolutamente di alto livello e soprattutto senza lascia-re nessuno indietro.Però una scuola è anche una comunità che deve educare e dare buoni esempi. E qui sta la forza del Cabrini.Un grazie alle persone che fanno il Cabrini: perso-ne che si impegnano, che fanno del loro lavoro una missione portata avanti con passione… E’ così che si riesce ad istruire e a realizzare insieme progetti impe-gnativi ma importanti per la crescita dei ragazzi: dallo sport alla musica passando per il disegno (quanta pazienza per far creare qualcosa di bello anche a chi non è tanto dotato o è stonato come una campana!). E questa passione è presente non solo in chi da tanto tempo insegna nel Cabrini ma anche nei nuovi insegnanti, che riescono a trasmettere l’amore per la materia ai nostri ragazzi.Il Cabrini è fatto dai genitori da tutti coloro che non si tirano indietro quando viene chiesta una mano e che dedicano il loro tempo libero alla scuola. Ed infine il Cabrini è fatto dai ragazzi, che crescono insieme, imparando non solo le materie scolastiche, ma soprattutto l’importanza del convivere con gli altri, con l’aiuto reciproco ed il rispetto per il diverso.Che posso dire: grazie! Sono convinta che tutto questo resterà per sempre nel cuore e nella mente dei miei figli. E nella mia.

Anna Vizzari Mureddu.

Dopo gli esami di Chiara, per noi sarà davvero finita un’epoca. Un’epoca iniziata 28 anni fa, quando, cer-cando un asilo nei paraggi di casa per il nostro primo figlio, la scelta è caduta sull’istituto Cabrini. L’anno suc-cessivo è entrato anche il fratellino, e, quando anche lui ha finito la terza media, non potevamo immaginare che di lì a poco sarebbe arrivata, inaspettata ma festeg-giatissima, una sorellina. Naturalmente, senza ombra di dubbio, Cabrini anche per lei.Che cosa resta di questa avventura? Prima di tutto una gratitudine immensa, per aver appassionato i nostri figli a un Bene e a un Bello che li ha poi guidati per gli anni successivi, che li ha costituiti, e di cui non hanno più potuto fare a meno. E poi un affetto, per le suore e per gli insegnanti, in cui abbiamo trovato la nostra stessa passione per il destino dei ragazzi. Non solo per la loro istruzione, ma per la loro vita.Una cosa rara, e grande.

DUE PAROLE DA CHI CI LASCIA (ED ERA CON NOI DA…TANTO)Siamo in questa scuola da 11 anni. In tutto questo tempo abbiamo conosciuto molte persone che ci hanno accompagnate nel nostro percorso scolastico, a partire dalle maestre dell’asilo e delle elementari fino ai nostri professori. Anche il rapporto tra i nostri compagni è migliorato nel corso del tempo perché crescendo abbiamo capito cosa sono le cose vera-mente importanti di un’amicizia. Per esempio, noi non ci basiamo sull’apparenza o su come si veste una persona.

DUE PAROLE DA CHI CI LASCIA (ED E’ STATO CON NOI….LO STRETTO NECESSARIO!)Venendo in questa scuola solo alle medie, abbiamo sperimentato l’accoglienza. Nonostante i nostri com-pagni si conoscessero da più tempo ci siamo inserite benissimo. Se qualcuno ci vedesse solo ora non capirebbe che siamo arrivate dopo. All’inizio eravamo spaventate, temevamo che non ci avrebbero mini-mamente considerate, ma ci sbagliavamo. Per di più due di noi sono giunte addirittura da pochi mesi. Sono state accolte in modo semplice e sincero. I professori sono stati molto disponibili e attenti alle nostre esigen-ze. Essendo la scuola piccola, abbiamo legato anche con persone di altre classi. All’interno della classe , facciamo parte tutti di un grande gruppo e nessuno si sente escluso. Grazie alla nostra ormai forte amicizia, riusciamo a superare tutte le difficoltà!

Care Maestre, come per altri genitori, quest’anno si conclude anche per me un ciclo davvero importante della vita dei nostri bambini; ed in questa occasione, non posso non espri-mere tutta la mia gratitudine a coloro che professional-mente e umanamente stanno aiutando a crescere la mia piccola. Mi sembra ieri quando per la prima volta la accompagnai al nido, ed è stata una esperienza unica, ricca di emozioni che una mamma non dimentica; una creatura indifesa entra in un ambiente nuovo, affidata alle cure di persone che non le sono familiari. Il grande giorno, mano nella mano, abbiamo percorso il lungo corridoio che conduce alle aule: la mia bambina con l’incedere incerto caratteristico di chi indossa ancora il pannolino era incuriosita e forse un po’ intimidita dal luogo a lei sconosciuto e nella mia mente si sovrappo-nevano tanti pensieri ed emozioni! Col tempo tutte le mie incertezze hanno lasciato spazio ad un senso di sicurezza e fiducia che non mi hanno più abbandonato. Un ringraziamento particolare alle maestre Gianfran-ca, Emanuela e Margherita del Nido delle Rondini, che hanno accompagnato nel cammino di crescita la mia bimba negli ultimi due anni. Grazie per la disponibilità e la pazienza che sempre avete dimostrato, grazie per averle insegnato a condividere, a tollerare, ad avere rispetto; grazie perché la mia bambina ha trovato in voi attenzione e affetto. E come mamma, vi ringrazio per tutte le volte in cui mi avete rassicurato con le vostre parole e, a volte, solo con la dolcezza dello sguardo. Resterete sempre nei nostri cuori. Una mamma

Lettere al Cabrini Le rondini spiccano il volo

L’ultimo giorno di scuola è stato molto commuoven-

te.... era l’ultimo giorno elle elementari... non saremmo

più stati tutti insieme con la nostra maestra.

Alla mattina in classe la maestra si è commossa per

prima ed abbiamo iniziato a piangere... ed abbiamo

finito alla sera durante la splendida festa organizzata

dalle mamme per festeggiare la fine del ciclo delle

elementari.

Sono stati degli anni bellissimi che rimarranno sempre

nel mio cuore.

Sono molto contento che rimarrò in classe con tanti

compagni anche alle medie e spero di non perdere gli

amici che andranno in un’altra scuola!

......Ecco il mio commento sull’ultimo giorno di scuola

ero molto triste e lo sono ancora adesso però sono

contento perché inizierò un nuovo ciclo. Spero che

ci terremo in contatto! Grazie per questa bellissima

esperienza. Buone vacanze!!!

L’ultimo giorno di V° elementare...

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Il Campus estivo

ci divertiamo a scuola... ....e a spasso per Milano!

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Sezione primavera

orsacchiotti

Scoiattoli

Tigrotti

EMANUELECANGIANO,ALICECASARI,SOFIACASTOLDI,REBECCAROSA,DISCARDI,LEONARDOFUCCIO,FRANCESCO

MARIALEOCATA,BEATRICECOSTANZA,MERLO,DINULISEYANSA,PERERAKATUNAYALAGE,MARGHERITAPOLA,GIO-

VANNIRANGHETTI,MICOLSFRISI,CAMILLAREBECCATIRANI,GRETAVILLANI

PIETRORICCARDOBERTOLONE,BIANCABORROMEO,GIULIABRANCA,RICCARDOCATANIA,MATTEOCOPPOLILLO

CAMILLACORDOLA,GIULIAD’ARCO,ALESSIADENARDI,FRANCESCODESTITO,BEATRICEDONA’,MARIASOFIALOSITO

ESTELMAGNONI,DAVIDEMENEGHINI,LETIZIABEATRICEMORELLO,EDOARDOCARLOPOLA,MATTEOSANTI,MARTINA

SCHIRMO,GIOVANNISFRISI,GIOVANNITONANI,LORENZOMILOVANZAN

GRETAANDREASSI,GIULIACACIONI,FRANCESCOCANGIANO,CAROLINACANTU’,GIOVANNILEOCONTRI,ELENAFEDE-

RICAFERRARIO,YUEHANHU,LUDOVICALEOCATA,PIETROMATTEO LONGHI, ANDREA MAFFEI, RICCARDO MEUCCI,

CARMENNIGROCOVINO,BENEDETTAPAGLIARA,CRISTIAN PEDONE,MARTINAPEDONE,FILIPPOCARLOMARIA PEZ-

ZINI,ALESSANDROPIZZAGALLI,ARIANNARICCI,FEDERICOTRUDU,ELENAMARIAVATTI.

DIEGOANTONELLI,RAULALESSANDROBERRIOSLOZADA,MARIASTELLABRAGHIERI,VIOLACATTANO,CARLOCAVAZ-

ZANA,GIOVANNACAVIGLIA,BEATRICECOLOMBO,CAMILLACONSOLI,TIBERIOLUPOCRIVELLI,GIULIADEROSA,MAR-

COFRASARIN,PIETROFRASARIN,FRANCESCAMARIAMERLAN,THEAMEUCCI,EDOARDOOLIVETTI,ANNAOSNATO,

GABRIELEPARON,GIOVANNIFEDERICOPOZZI,EDOARDOTONANI,BEATRICETOSCANO,GIULIAGINEVRAZAZZA

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Scuola Primaria

Prima a

Seconda a

Terza a

BENIAMINOALFINITO,CARLOTTABELLA,RICCARDOBRANCA, SERENACASARI, RICCARDOCAVIGLIA, ANDREACO-

LOMBO,MARTAMARIAVITTORIADELUCACASERTA,CARLOTTADONNA,GIACOMOLUCCHINI,GIUSEPPEVINCENZO

MARIANI,GIULIAPETITO,JASMINEPUGLIATTI,MARCORENDINE,FRANCESCOSERTO,FRANCESCOGUIDOTOMMASI,

COSTANZATOSCANO

REBECCABESANA,LORENZOUMBERTOBORDINI,AURORACASARI,ELENAMARIACONTRI,GABRIELEDEMEGLIO,VA-

LENTINADIMARCO,EDOARDOFAVARO,SARAMARIATERESAFERRARIO,GAIAFUCCIO,MATIASJOSUEGARCIAFUEN-

TES,PIETROGORINI,PALLIYARALALAGEDONASUWETHADEWMINGUNARATNE,EMMAIPPOLITO,PIETROLOPRESTI,

ELENA LURAGHI,GIORGIAMARIAMERLANO, FRANCESCOTANCREDIMERLO,GIOVANNIMARIAMIGLIORINI,MATTIA

GIORGIOMONTANARI,ELISABETTANEGRI,CATELLONIGROCOVINO,VITTORIAOSNATO,DANIELALUISAPALAMARCIUC

LEONARDOPISANI,RICCARDOPIZZAGALLI

VIOLABARONE,BEATRICECALVI,MASSIMOSALVATOREDEMARIA,TOMMASODONNA,BEATRICEMARIAFARINA,GAIA

GINEVRAFRAGIACOMO,MATILDE GRIFFA,GIOVANNIMARIALOMARTIRE, DIANAMARIA LONGHI, CAMILLAMAINARDI,

EMMAGIULIAMATTIUZZO,VICTORIANICOLEMORELLO,MADDALENAOSNATO,MARGHERITAPAGLIARA,MATILDARIZ-

ZA,FRANCESCOTRUDU,PAOLOMAURIZIOVATTI,MATTEOLUCAVITIELLO,SOFIACARLAZANZI

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64 65

Scuola Primaria

Quarta a

Quarta B

Quinta a

Quinta B

TIZIANOARCHIDI,DANIELEFABIOANDREABARONI,NICOLO’BERTARELLO, FRANCESCO CALVI, TOMMASO CATANIA,

NINACATTANO,FRANCESCOCOLLINI,BEATRICECREMASCHI,LUCA FERRARIO, FRANCESCA MARIA GIBELLI, SOLO-

MUNGUISHASFAHA,MATILDEMAGGIONI,FILIPPO MANTICA,MARIAGIULIA MIGLIORINI,FRANCESCA MOLINARI,BE-

NEDETTAPERCACCIOLI,ASIATORRIANI,FILIPPOVARESI

DARIABALBOBERTONEDISAMBUY,FEDERICOBALBOdiVINADIO,LEONARDOBARONE,TOMMASOBRESSANI,FRAN-

CESCO CAPRA,SAMUELEMATTEOGAZZO,LAURAGERUNDINO, LORENZO LANTIERI, ANDREA LUCCHINI, DANIELA

MENAESPINOZA,ANGELICAMORGANTI,MATTEOODDENINO,ELEONORAPOLA,FRANCESCASERENO,VALENTINAMA-

RIASPADAROMUNITTO,MATTEOSPOSITO,CATERINATANUCCI,DANIELASTELLATOTI,FABRIZIOVILLA-SANTA

MARIAFABIOLABATTAGLIA,EDOARDOGIUSEPPELUCIANOBESATI,GRETABRUGNOLI,VANESSAESTHERCELLAMARE

BALZAROTTI,ALESSANDROD’ARCO,FEDERICOMARIAFABRIZIO,ANDREAGRECO,ROSAALBALOSITO,MARIAELISA-

BETTALILIANAMERLANO,FRANCESCONINI,SIMONEPETITO,FRANCESCOPISANI,DAVIDERAVETTA,GINEVRAREDAEL-

LI,GIORGIASABBATINI,SARATOSELLI,GIACOMOVIGNOLA,SHERENAPRIMELE,WARNAKULASOORIYAPERERA

SOFIACOSTANZABONOMI,FEDERICOBRIGNOCCOLIVITALIJ,MATTEOCATTANEO,SARACOLOMBO,GIULIAGIOVANNA

DIMARCO,ISABELLADONNA,NICOLETTADUBINI,LUDOVICAVITTORIAFERRI,MARCELLOANTONIOFRANCESCOIAN-

NUZZI,LEONARDOLANTIERI,ALICELOPERFIDO,ANTONIOLOSIO,CHIARAMAESTRI,ALESSANDROMEUCCI,MASSIMI-

LIANONEGRI,SOFIAROSACARLAPASSARELLI,MARTINAKRISTALROSSI,LUIGISCALA,LUCASEGATA,SIMONE SOCI,

FRANCESCATOFFOLATTI,MATILDETOMMASI,LUCREZIAAURORATROILO

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66 67

Scuola Secondaria

Prima a

Seconda a

Terza a

ALESSANDROBARBIERI,CHIARABORDINI,RICCARDOCASAMENTO,ANDREACIAVARELLA,CAMILLAAMNERISCRETI,

FEDERICOMATTEODI TONNO,MELISSA FARINA,GIULIAMARIA FULMINI,MADDALENACATERINAGRIFFA,GIULIA LA

MOTTA,SARALUISI,ALESSIOFLAVIOZAMBONI

LUCAREMIGIOANGELINI,AURELIABAGNAI,VALENTINACAMPIGLIO,FEDERICOCIAVARELLA,GIULIACOSTA,CHRISTIAN

DIMARCO,SUCIRAMANUSHA,FERNANDOWATTALAGE,NINAFRESIA,SAMUELEGUISHASFAHA,LUCAANTONIOM U -

REDDU,VITTORIAPASCENTE,CHIARAPERCACCIOLI

LETIZIACARLOTTAAMOROSO,RICCARDOBELLINATO,MARIAALESSANDRABESATI,MARGHERITABRESSANI,MARGHE-

RITACERRI,ALESSANDRADABBRESCIA,EDOARDOFALSINI,ELENASOFIAFRAGIACOMO,ALESSANDROGABRIELEGAZ-

ZO,GAIAJANEGIANNUZZI,GIULIANOMATTIOLI,TOMMASOMEUCCI,FEDERICAMILLETTI,SARASABBATINI,VLADYSLAV

SALERNO,ALESSANDROGUGLIELMOTOSELLI

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ISTITUTO MADRE CABRINICORSO DI PORTA ROMANA 105 - 20122 MILANO - TEL: 02 545.09.20 - www.CABRINI105.IT