ANNO 2009 Quaderno realizzato da : Desirèe Puteri RELATORE ... Soc2009.pdf · MANOVRA DI...
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ANNO 2009
Quaderno realizzato da : Desirèe Puteri
RELATORE: Dott. Luigi Marsico Dirigente Medico U.O. Pronto Soccorso del
Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme (CZ)
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SOMMARIO
Introduzione Pag.3
BLS Pag.4
La pervietà delle vie aeree Pag.6
La posizione laterale di sicurezza Pag.6
Massaggio cardiaco Pag.7
Tecnica di ventilazione bocca-bocca Pag.7
Manovra di disostruzione del cavo orale Pag.8
Manovra di heimlich Pag.9
Annegamento Pag.10
Ustioni Pag.11
Lesioni traumatiche della cute Pag.13
Politraumi Pag.14
Colpo di calore Pag.15
Morsi di serpente Pag.16
Folgorazione Pag.19
Avvelenamenti Pag.21
Nome……………………..
Cognome…………………
Indirizzo…………………………………………….
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INTRODUZIONE
Il “Primo Soccorso”è l’aiuto che si dà a una o più persone vittime di un incidente o
un malore , in attesa di un medico o di personale qualificato.
Il primo soccorritore non deve mai sostituirsi al medico.
PRIMO SOCCORSO significa:
Evitare azioni inconsulte e dannose.
Evitare l’aggravamento delle condizioni dell’infortunato.
Proteggere l’infortunato da ulteriori rischi.
Favorire la sopravvivenza.
Saper distinguere i casi urgenti dai casi anche gravi ma non urgenti.
CHE COSA BISOGNA SEMPRE FARE:
1. Allontanare la folla (spazio libero intorno all’infortunato)
2. Esame dell’infortunato: controllare immediatamente le funzioni vitali.
Ispezione accurata del soggetto.
Valutare la dinamica dell’incidente.
Nel frattempo rassicurare l’infortunato se è cosciente(soccorso
psicologico).
Evitare commenti sul suo stato anche se pare incosciente.
3. Allarme o chiamata (113-118). Telefonare o far telefonare:specificare il
luogo dell’incidente, il numero esatto della via;se ci sono più infortunati
citare i casi più gravi,spiegare i sintomi al medico in caso di malore…
4. Praticare i gesti previsti per l’urgenza e/o la gravità. Eseguire
immediatamente i gesti previsti per la rianimazione (altri andranno a
dare l’allarme). Se la situazione non è urgente fare il minimo
indispensabile ;porre l’infortunato nella posizione di attesa più idonea.
5. Assicurare il trasporto dell’infortunato. Non si deve abbandonare
l’infortunato finchè non è affidato a persone competenti.
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BLS (Basic Life Support)
Si intendono l’insieme di procedure standardizzate di rianimazione cardiopolmonare
(rcp) atte a sostenere le funzioni vitali qualora queste siano compromesse in
conseguenze di:
Perdita di coscienza
Arresto cardiocircolatorio
Arresto respiratorio
Ostruzione delle vie aeree
ARRESTO CARDIORESPIRATORIO: Quando è primariamente respiratorio c’è
l’arresto dell’attività respiratoria, anossia cerebrale con perdita di coscienza, dopo
alcuni minuti c’è l’arresto dell’attività meccanica del cuore e arresto della
circolazione.
QUANDO E’ PRIMARIAMENTE CARDIACO: Arresto dell’attività meccanica del
cuore, arresto della circolazione, blocco della per fusione cerebrale con perdita di
coscienza, e poi si ha l’arresto dell’attività respiratoria (entro un minuto dall’arresto
cardiaco).
Dopo 4-6 minuti di assenza di attività cardio-respiratoria inizia il danno atossico
cerebrale, dopo 10 minuti le lesioni diventano irreversibili e se il circolo riprende
possono esitare in coma persistente, deficit motori e sensitivi, alterazione della
capacità cognitiva sensoriale.
QUALI SONO GLI OBIETTIVI?
MANTENIMENTO: Circolazione e respirazione in caso di arresto respiratorio e
cardiaco. Disostruzione delle vie aeree.
PREVENZIONE: Evoluzione arresto respiratorio in arresto cardiaco.
Danni cerebrali da ridotta ossigenazione.
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LA SICUREZZA DEL SOCCORRITORE:
Prima di tutto si deve controllare la sicurezza dello scenario, è necessario che
la situazione non presenti rischi per il soccorritore e per la vittima.
Chiamiamo e muoviamo la vittima .
Posizione di sicurezza su piano rigido.
SE LA VITTIMA E’ COSCIENTE:
Lasciare la vittima nella posizione trovata garantendo la sicurezza.
Cercare di individuare il problema e se possibile trattarlo.
Rivalutazione della sua condizione clinica.
Chiamare il 118.
Fare attenzione perché la vittima può perdere i sensi in qualunque momento.
CHI E’ IL SOGGETTO INCOSCIENTE?
Il paziente incosciente secondo il BLS non risponde a stimoli verbali, tattici, o
dolorifici.
Bisogna valutare per 10 secondi, se la vittima non risponde bisogna chiedere
aiuto, rendere pervie le vie aeree e valutare l’attività respiratoria.
COME CHIAMARE AIUTO:
Allertare i presenti e chiamare il 118 specificando il luogo, il numero di
telefono e le condizioni cliniche del paziente.
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LA PERVIETA’ DELLE VIE AEREE
MANOVRA DI IPERTENSIONE DEL CAPO:
E’ CONTROINDICATA NEI PAZIENTI CON TRAUMA CRANICO.
MANOVRA DI SUBLUSSAZIONE DELLA MANDIBOLA:
Inginocchiati dietro la testa del paziente
Afferrare bilateralmente il ramo ascendente la mandibola davanti ai suoi lobi
auricolari, usando l’indice e il mignolo.
Spingere in alto e in avanti
Retrarre con i pollici il labbro inferiore
PAZIENTE NON COSCIENTE: valutare il respiro con la manovra G.A.S.
Guarda l’espansione del torace
Ascolta i rumori respiratori
Senti il flusso respiratorio
Valutare per 10 secondi. Se la vittima respira: metti il paziente in posizione di
sicurezza, chiama i soccorsi. Rivaluta la vittima ad intervalli.
LA POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
GARANTISCE:
Il mantenimento della testa in iperestensione e la pervietà delle vie aeree
Fenomeni Ab-ingestis
Che il paziente non possa muoversi su se stesso rotolando
La possibilità di chiamare aiuto
NO al politraumatizzato
Quindi davanti ad un paziente non cosciente: Se respira: posizione laterale
di sicurezza
Se non respira: massaggio
cardiaco
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MASSAGGIO CARDIACO
1. Soccorritore in ginocchio a lato della vittima posta su una superficie rigida
2. Poggiare la mano sul punto di compressione “al centro del torace”
3. Porre l’altra mano sul dorso della prima
4. Mantenere le braccia tese
5. Iniziare a comprimere aritmicamente
Le compressioni devono consentire una escursione dello sterno di almeno 3 cm ed un
rilascio immediato dello sterno.
ABBINAMENTO DELLA RESPIRAZIONE ARTIFICIALE AL MASSAGGIO
CARDIACO:
Nel paziente in arresto cardiocircolatorio e respiratorio la ventilazione artificiale e il
massaggio cardiaco sono manovre che si integrano.
30 compressioni e 2 ventilazioni per CPR a 1 soccorritore
Se c’è un secondo soccorritore sostituire
Quindi se il paziente non respira: massaggio cardiaco(30 compressioni + 2
insufflazioni).
TECNICA DI VENTILAZIONE BOCCA-BOCCA
1. Mantenendo il capo della vittima iperteso, chiudere le narici utilizzando a
pinza il pollice e l’indice della mano che tiene la fronte.
2. Appoggiare la bocca ben aperta, sulla bocca della vittima (sulla bocca e sul
naso se si tratta di un bambino piccolo o neonato).
3. Soffiare lentamente guardando che il torace si espanda. L’insufflazione deve
durare 2 secondi.
4. Fermarsi quando si osserva l’espansione e allontanarsi dal paziente.
5. Aspettare e verificare che il torace si sia completamente abbassato durante
l’espirazione prima di eseguire un’altra insufflazione.
6. Le insufflazioni vanno somministrate in modo lento e profondo, in modo da
mantenere basse pressioni a livello faringeo e ridurre il passaggio di aria nello
stomaco,che provocherebbe dilatazione gastrica e possibile vomito.
7. Se il paziente è un bambino si soffia delicatamente, se è un neonato solo sbuffi.
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LE VENTILAZIONI BOCCA-NASO
Si attua quando la bocca è danneggiata o non può essere aperta, o la vittima è in
acqua, cioè quando la respirazione a bocca è difficile da realizzare.
LA MANOVRA DI DISOSTRUZIONE DEL CAVO ORALE
1. Il pollice fa leva sul dorso della lingua.
2. Le altre dita afferrano la branca orizzontale della mandibola, sollevandola
in alto e in avanti.
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MANOVRA DI HEIMLICH
La manovra di Heimlich è una tecnica di primo soccorso per rimuovere
un'ostruzione delle vie aeree. Costituisce un'efficace misura per risolvere in modo
rapido molti casi di soffocamento.
Consiste in una compressione addominale a livello dell’epigastrio, in direzione del
diaframma. L’aumento brusco della pressione sottodiaframmatica si propaga al torace
e produce una spinta verso le vie aeree superiori e può dislocare e fare espellere il
corpo estraneo. Si applica sugli adulti e sui bambini al di sopra di un anno di età.
Se la vittima è in piedi o seduta: • porsi alle spalle della persona
• abbracciarla dal dietro, intorno alla vita
• porre una mano stretta a pugno tra l’ombelico e l’estremità inferiore dello sterno e
stringere con l’altra mano il polso della prima
• esercitare con il pugno chiuso sorretto dall’altra mano delle spinte brusche in alto e
indietro.
Se la vittima è a terra: • porre il paziente in posizione supina
• posizionarsi in ginocchio a cavalcioni delle cosce della persona
• appoggiare il palmo di una mano tra l’ombelico e l’estremità inferiore dello sterno e
porre l’altra mano sulla prima
• esercitare delle brusche spinte verso l’alto, cioè in direzione della testa.
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ANNEGAMENTO
Nell'annegamento la morte sopravviene per asfissia. La glottide, che è l'apertura
superiore della laringe, irritata per l'ingresso dell'acqua, ha un riflesso protettivo e si
chiude, provocando il laringospasmo accompagnato da broncospasmo e
rallentamento cardiaco.
Il 10,20% degli annegati il meccanismo sopra descritto è sufficiente a provocare la
morte
Acqua dolce e acqua di mare
C'è notevole differenza fra l'annegamento in acqua dolce e quello in acqua di
mare. L'acqua di mare è molto ricca di sali e quindi molto concentrata rispetto
al sangue e assai irritante: la sua inalazione provoca quindi edema polmonare
fulminante. L'acqua dolce è, al contrario, povera di sali e teoricamente non
irritante: non provoca quindi edema polmonare, ma viene captata e giunge nel
torrente circolatorio, aumentando il volume circolante e diluendo i costituenti
del sangue con pericolo di scoppio dei globuli rossi e liberazione di
emoglobina.
Purtroppo, l'acqua dei fiumi e dei laghi è anche pesantemente inquinata e
quella della piscina è notevolmente clorata, per cui anch'essa può dare
irritazioni polmonare, anche se meno grave e subitanea di quella provocata
dall'acqua marina.
SINTOMI
Gli individui salvati da annegamenti si presentano nei casi lievi con tosse e
respirazione frequente e, nei casi gravi, con edema polmonare fulminante.
Le manifestazioni neurologiche sono in prima linea, insieme a quelle respiratorie:
convulsioni, disturbi di coscienza fino al coma, disturbi motori visivi e di parola.
Come intervenire
Il paziente deve essere immediatamente rianimato, se è necessario con
respirazione bocca a bocca e massaggio cardiaco esterno, e trasportato al più
presto in un ospedale dotato di un reparto di rianimazione per la necessaria
terapia a base, ventilazione artificiale e pressione positiva continua e
broncodilatori.
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LE USTIONI
Le bruciature sono causate da:
- calore secco da sfregamento,
- dal calore umido,
- da liquidi caldi e vapori,
- ma anche dal freddo intenso e dalle radiazioni.
Valutazioni delle ustioni
La valutazione di ustioni si divide in tre parti:
- lesione di primo,
- di secondo,
- di terzo grado.
La lesione di primo grado è una piccola scottatura che può capitare spesso.
La lesione di secondo grado è un ustione provocata da fiamme, che però non
comprende tutto il corpo. La lesione di terzo grado è un'ustione, provocata da
fiamme, che comprende gran parte del corpo.
Come affrontare un incidente a rischio di ustioni:
- immergere la zona lesa in acqua fredda;
- togliere oggetti in oro dalla zona ustionata;
- avvolgere la zona ustionata in una coperta;
Comportamento da non attuare:
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- non togliere indumenti rimasti appiccicati;
- non applicare grassi;
- non pungere le vesciche;
- non utilizzare medicazioni adesive.
VALUTAZIONE:
Per la valutazione approssimativa dell’ estensione della lesione, sono stati proposti
numerosi schemi. Tra questi, di più facile impiego risulta la “regola del 9”,secondo la
quale l’intera superficie cutanea viene suddivisa in aree corrispondenti al 9% o a
multipli di questo: la testa e il tronco equivalgono al 9%, la faccia anteriore del tronco
al 18%, la faccia posteriore al 18%, ogni arto superiore al 9%, ogni arto inferiore al
18%.
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Lesioni traumatiche della cute
Compiti del soccorritore:
classificazione lesione
comunicazione per eventuale soccorso avanzato
soccorso fisico e psicologico
Segni e sintomi:
Lesioni chiuse: dolore riferito, dolore alla pressione, gonfiore, alterazione
colore pelle, immobilità, ematoma o ecchimosi, shock.
Lesioni aperte: interruzione continuità della cute, vedo sangue e tessuti
sottostanti, dolore, emorragia, possibile oggetto conficcato, possibile
eviscerazione, possibile amputazione o semiamputazione, possibile
asportazione di parti molli, possibili fori sulla cute, shock.
Primo soccorso lesioni chiuse
Contusione: esposizione parte, ghiaccio sintetico, immobilizzazione, curare
shock, sospettare sempre il peggio.
Primo soccorso lesioni aperte
Tipo Primo Soccorso
Escoriazione esporre con cautela, lavare con fisiologica, disinfezione parte,
medicazione sterile, fissaggio medicazione con cerotti e benda, curare shock.
Taglio esporre con cautela, lavaggio con fisiologica, disinfezione, emostasi, se
emorragia curare shock.
Lacero contusa esporre parte, non scostare i margini, pulizia con fisiologica,
garza sterile, bendaggio,
curare shock, ridurre i movimenti al minimo.
Punta “senza” scoprire parte, emostasi se emorragia, pulizia con fisiologica,
coprire con telino
sterile, bendaggio compressivo, curare shock.
Punta “con” esporre con cautela, non rimuovere, immobilizzazione oggetto,
bendaggio di fissaggio, curare shock.
Avulsione pulizia parti circostanti, ribalto la parte sulla ferita / conservo parte
in telo sterile, copertura con telo sterile, bendaggio compressivo, shock.
Arma fuoco curare soprattutto l’uscita (se presente), curare shock.
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Politraumi Valutazione
“Il politraumatizzato è colui che ha subito un trauma maggiore in due o più segmenti
corporei, intesi come testa,
torace, addome, arti superiori ed inferiori e colonna vertebrale”
E’ molto importante individuare tutti i traumi in un politraumatizzato: non fermarsi a
quello più evidente ma indagare a fondo.
Scenario
Scenario per rischi evolutivi: approccio allo scenario inteso come pericolosità del
luogo.
Scenario per la dinamica: osservazione critica della dinamica dell’evento. Informarsi
presso paziente e/o testimoni.
Rischi evolutivi: i rischi evolutivi possono riguardare il soccorritore e/o l’infortunato:
sanitario: nasce dall’esecuzione delle metodiche di soccorso.
1. infortunato: errato soccorso.
2. soccorritore: farsi male, contagio.
non sanitario: si configura dallo scenario dell’evento: benzina, fuga di gas,
elettricità, rischio ambientale in senso lato.
Identificazioni dei traumi maggiori
Situazioni in cui è presumibile, con ragionevole certezza, la presenza di un
politrauma:
caduta dall’alto da oltre 3 metri
infortunato in un veicolo con persone decedute.
defenestramento o investimento.
estricazione con tempi superiori a 20’.
età inferiore a 5 anni
età superiore ai 60-65 anni.
Infortunato
cosciente
fornisce informazioni su segni/sintomi e dinamica
incosciente
Rianimazione + Verifica patologie urgenti.
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Colpo di calore E’ un situazione urgente che si verifica quando i meccanismi di evaporazione del
nostro organismo cessano di
funzionare, a causa dell’elevato calore o dell’elevata umidità e per esposizione
prolungata in queste condizioni. Il
nostro corpo in queste condizioni, non essendo più in grado di compensare, comincia
ad aumentare la temperatura
senza la possibilità di diminuirla.
Il meccanismo è il seguente: il soggetto inizialmente suda e poi a causa dell’umidità e
del calore non riesce più a
far evaporare il sudore che ristagna impedendo un’ulteriore evaporazione.
Ricordiamo che l’elevata temperatura è dannosa per le nostre cellule, soprattutto per
le cellule cerebrali.
Compiti del soccorritore
Segni e sintomi
a di coscienza
Primo soccorso
inocchia, inguine, polsi, caviglie, lati collo
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Morsi di serpente Introduzione
Questa metodica, può essere applicata anche in caso di morso di vipera: vale
esclusivamente per gli arti e mette al riparo dai rischi di applicazione di laccio
emostatico e di uso incompetente di siero antiofidico. Si è visto che il veleno passa
subito nelle vie linfatiche e solo dopo un certo periodo di tempo arriva nel sangue. E
più utile bloccare il veleno nelle vie linfatiche piuttosto che arrestare il flusso
sanguigno con rischi notevoli. Si può evitare in questo modo, in gran parte dei casi,
anche l'uso del siero antiofidico.
Prima di continuare, è bene rivedere le caratterische che distinguono, in Italia, i
serpenti velenosi da quelli non velenosi:
(vedere le figure)
Colubro: serpente non velenoso
Vipera: serpente velenoso (anche mortale).
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VIPERA COLUBRO
Corpo tozzo Corpo allungato
Coda tozza e tronca, ben distinta dal corpo Coda molto affusolata (simile a quella delle lucertole)
Testa di forma grossolanamente triangolare e distinta dal corpo
Testa di forma ovoidale, con poca distinzione dal corpo
Squame carenate che danno al rettile un aspetto opaco, vellutato
Squame lisce che danno al rettile un aspetto lucido, come se fosse bagnato
Pupilla verticale, fissurata Pupilla rotonda
Andamento tendenzialmente lento Andamento molto veloce
Metodica per l'arto inferiore:
nte sul punto di morsicatura. NON togliere i
pantaloni perchè oggi movimento in più favorisce l'ingresso del veleno in
circolo.
- tenere la gamba immobile;
- NON incidere;
- NON succhiare;
- NON applicare corpi freddi o sostanze chimiche in sede, né fare uso di lacci;
al polpaccio includere il piede e poi salire fino alla radice dell'arto). L'arto in
questo modo non resterà privo di irrorazione sanguigna: resteranno sempre
attivi il flusso arterioso e il flusso venoso profondo. Resteranno invece esclusi
il flusso linfatico, tipica via di diffusione del veleno e il flusso venoso
superficiale (nel caso estremo in cui il veleno sia stato inoculato direttamente
in un vaso venoso, anche se molto piccolo).
dovranno essere rimosse fino a che il paziente non sia giunto dal medico. Sarà
il medico a decidere quando si dovranno rimuovere i bendaggi e in questo caso
sarà il medico ad usare il siero antiofidico. Ricordare che il medico oltre al
siero antiofidico ha a disposizione anche farmaci che servono a bloccare
eventuali reazioni allergiche provocate dal siero.
Metodica per l'arto superiore:
ende alla mano (punta delle dita) e
risale fino oltre il gomito
Alcune considerazioni:
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sono in verità le più frequenti, ma è possibile essere morsicati anche in altre
zone (viso, collo, ecc.) difficili da bendare (più facile sarebbe bendare il
torace). Buona regola è quindi, recandosi ad una certa distanza da un centro
abitato (3,4 ore), portare con sé per precauzione sempre il siero antiofidico.
Avendo con sé il siero antiofidico
- NON farlo, se vicini ad un centro abitato (bendare, steccare, trasportare);
- se si è lontani e si prevedono soccorsi NON fare il siero (bendare, steccare e
trasportare);
- si farà quindi il siero solo in casi estremi di impossibilità di trasporto e di soccorsi,
quando non è
reperibile un medico e quando la persona morsicata presenta nei 10 minuti dalla
morsicatura un edema imponente e importanti segni di shock.
Se non si ha con sé il siero antiofidico la metodica sopra descritta può rivelarsi
molto utile perché se il bendaggio e lo steccaggio sono fatti bene il veleno non
viene assorbito per molte ore. C'è quindi tempo sia per organizzare un
trasporto (sulla schiena, a seggiolino sulle mani di due soccorritori, o con una
barella improvvisata) o per cercare soccorsi.
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FOLGORAZIONE
La folgorazione avviene per il passaggio di corrente
elettrica attraverso il corpo. E' un incidente domestico e
di lavoro che fino a qualche tempo fa era molto diffuso.
Oggi, grazie alle nuove norme di sicurezza, il rischio si è sensibilmente ridotto. Il
danno all'organismo dipende dall'intensità della corrente, dal tempo di esposizione,
dal percorso che la corrente segue all'interno del corpo e dalla massa corporea: un
bambino è più vulnerabile di un adulto.
Se la persona rimane attaccata alla fonte elettrica, anche le correnti di debole intensità
possono essere pericolose.
Sintomi A seconda della gravità della folgorazione, gli effetti sono ustioni più o meno
circoscritte, svenimento, ma anche carbonizzazione dei tessuti e ustioni molto
profonde, arresto respiratorio e fibrillazione cardiaca. In quest'ultimo caso il cuore cessa
di battere e comincia a tremolare, senza essere più in grado di mandare in circolo il
sangue.
Intervento
Per prima cosa, in caso di folgorazione, il soccorritore deve fare molta attenzione a
non rimanere a sua volta folgorato.
Se l'infortunato è rimasto attaccato alla fonte elettrica bisogna immediatamente
interrompere la corrente, se l'interruttore è a portata di mano, altrimenti è necessario
staccare la vittima dalla corrente facendo molta attenzione.
ATTENZIONE: evitare, come verrebbe spontaneo di toccare l'infortunato, vi
trasmetterebbe la scossa.
Per allontanarlo dalla fonte di elettricità si può utilizzare un legno, che è un cattivo
conduttore, facendo attenzione che non abbia parti metalliche, che sia ben asciutto e
che non ci sia dell'acqua intorno che propaga l'elettricità. Per compiere questa
operazione è bene cercare di isolarsi da terra mediante un asse di legno o di gomma.
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Dopo aver interrotto la corrente, bisogna immediatamente verificare le condizioni
dell'infortunato. L'individuo presenterà delle ustioni, potrebbe aver perso coscienza, e
potrebbe essere entrato in arresto respiratorio o anche cardiaco. E' perciò importante
controllare respirazione e polso e, eventualmente, procedere alla rianimazione
artificiale.
Gravità La gravità della folgorazione dipende dall'intensità della corrente, dal tempo di
esposizione, dal percorso che la corrente segue all'interno del corpo e dalla massa
corporea. Se il paziente ha perso coscienza è necessario chiamare immediatamente i
soccorsi.
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AVVELENAMENTO
L'avvelenamento avviene per l'ingestione nel nostro organismo di sostanze nocive. I
sintomi possono essere immediati, all'atto dell'ingestione, ma possono anche
verificarsi sino a 12-24 ore dopo l'ingestione.
Sintomi I sintomi sono svariati. Generalmente sono riconducibili a nausea, vomito, crampi e
dolori addominali.
Qualora le sostanze tossiche siano ingerite involontariamente, per esempio per
intossicazione da funghi, o da alterazioni di cibi che producono tossicosi alimentari
come il botulismo, non è sempre facile collegare i sintomi a ciò che si è ingerito,
soprattutto se è passato del tempo.
Intervento Davanti a un sospetto avvelenamento è indispensabile individuare la tipologia della
sostanza tossica ingerita e consultare immediatamente un medico o recarsi
tempestivamente in un pronto soccorso, a seconda della gravità.
Gravità La gravità dell'avvelenamento dipende dal tipo di sostanze ingerite. In generale è
sempre bene recarsi in ospedale con urgenza.
Avvelenamento da barbiturici o farmaci Tipico di chi vuole tentare il suicidio, questo tipo di
avvelenamento porta all'arresto respiratorio e di conseguenza
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alla morte.
I sintomi sono: sonno che degenera in coma, depressione, alterazione della
respirazione. In questi casi bisogna chiamare i soccorsi e condurre l'infortunato in
ospedale. Nel frattempo, è importante non farlo addormentare, nonostante la
sonnolenza, stimolandolo costantemente con domande e stimoli fisici (scossoni,
piccoli schiaffi, pizzicotti...). Bisogna inoltre indurre il vomito e somministrare
abbondante caffè, ottimo eccitante.
Se il paziente non è cosciente bisogna controllare attentamente che non avvenga un
arresto respiratorio.
E' molto importante far pervenire in ospedale o al medico il tipo di farmaco ingerito
e, possibilmente, anche la quantità.
ATTENZIONE: questo tipo di avvelenamento spesso coinvolge i bambini, che
ingeriscono farmaci credendo siano caramelle. Per questo è bene che i medicinali
siano sempre fuori dalla portata dei bambini.
Avvelenamento da alcol L'eccessiva assunzione di alcol porta euforia, loquacità, stati di alterazione della
personalità e dei comportamenti, sonnolenza, nausea o sonno profondo che può anche
degenerare in coma.
In questi casi è necessario stimolare il vomito e somministrare abbondante caffè. Nei
casi più gravi è necessario ospedalizzare la persona e ricorrere a una lavanda gastrica.
ATTENZIONE: Gli etilisti sono maggiormente soggetti all'assideramento.
Avvelenamento da funghi Le tossine presenti nei funghi possono agire
rapidamente, dopo 1- 6 ore, ma anche dopo 8 -48 ore.
Nel primo caso i sintomi sono generalmente nausea,
vomito, diarrea, tremori muscolari, eccitazione
psichica, tachicardia. Con il vomito e la diarrea le
tossine vengono eliminate. E' bene comunque
ospedalizzare d'urgenza, se possibile con i residui del
cibo ingerito che saranno analizzati.
Nel secondo caso le tossine portano a sintomi come vomito, diarrea, dolori
addominali, shock. E' inutile provocare il vomito, perché dopo 8 48 ore le tossine
sono state completamente assorbite. E' necessario ospedalizzare d'urgenza, se
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possibile con i residui del cibo ingerito che saranno analizzati.
Avvelenamento da antiparassitari Può avvenire per assunzione o inalazione di sostanza velenose utilizzate per frutta e
ortaggi.
I sintomi sono tremori, convulsioni e alterazioni della respirazione. In questo caso è
importante evitare l'ingestione di latte o grassi che facilitano l'assorbimento di tali
sostanze. E' utile provocare il vomito e ricoverare d'urgenza all'ospedale.
Avvelenamento da caustici Può avvenire per inalazione o ingestione di sostanze come benzina, candeggina e
simili che provocano lesioni, ulcere e perforazioni.
I sintomi sono: dolori violenti alla bocca, esofago e stomaco.
In questi casi bisogna assolutamente evitare il vomito, perché le sostanze ingerite
danneggerebbero ulteriormente le pareti dell'esofago e della bocca. E' necessario
chiamare immediatamente i soccorsi e cercare di diluire le sostanze ingerite con latte
- per sostanze come acido muriatico e solforico - e acqua e limone nel caso sia stata
ingerita dell'ammoniaca.
ATTENZIONE: prima di fare ingerire queste sostanze è bene consultare un medico:
un errore potrebbe danneggiare ulteriormente l'infortunato.
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Codice penale Art. 593 - Omissione di soccorso Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore
degli anni dieci, o un'altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente e di corpo, per vecchiaia o per altra
causa, omette di darne immediato avviso all'Autorità, è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a lire seicentomila.
Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in
pericolo, omette di prestare l'assistenza occorrente o di darne immediato avviso all'Autorità
Se da siffatta condotta del colpevole deriva una lesione personale, la pena è aumentata; se ne deriva la morte, la pena è raddoppiata.